COMUNE DI ANZOLA Mercoledì, 23 settembre 2015
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COMUNE DI ANZOLA Mercoledì, 23 settembre 2015 Cronaca 23/09/2015 Corriere di Bologna Pagina 11 Neonata morta Indagine per omicidio 1 23/09/2015 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 18 Nonna Lina al traguardo dei cent' anni 2 22/09/2015 larepubblica.it (Bologna) Gli appuntamenti di martedì 22: il violoncellista Perényi al... 3 22/09/2015 larepubblica.it (Bologna) Inchiesta sulla morte al Maggiore della bimba di un anno 6 22/09/2015 larepubblica.it (Bologna) Nel weekend festa e laboratori per la Bologna del gelato 7 Cultura e turismo 22/09/2015 Bologna Today Persiceto: mostra "Un' Estate Diabolika", Diabolik ed Eva Kant icone... 8 23/09/2015 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 6 Carpigiani, il museo compie tre anni 10 Politica locale 23/09/2015 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 21 «Niente materiali pericolosi dalla discarica Razzaboni» 11 Sport 23/09/2015 Corriere di Bologna Pagina 19 La ricetta di Beli: «Basket City, sogno il derby» 12 23/09/2015 La Repubblica (ed. Bologna) Pagina 1 LUCA BORTOLOTTI Tutti pazzi per Belinelli 14 23/09/2015 La Repubblica (ed. Bologna) Pagina 10 LUCA BORTOLOTTI Professor Belinelli scrittore da Nba "Chi lo avrebbe mai detto?" 15 Pubblica Amministrazione 23/09/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 7 La nuova mediazione si estende ai tributi 17 23/09/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 7 Primo anno di precompilata Efattura estesa dal 2017 18 23/09/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 11 BARBARA GOBBI Sanità, dalle analisi alla Tac pronto il taglio a 208 esami e... 19 23/09/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 16 EMANUELE SCARCI Negozi verso sei giorni di chiusura 21 23/09/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 19 MAURO SALERNO Appalti senza regolamento, linee guida Anacministero 23 23/09/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 25 La parola «scelta» possibile chiave per l' accordo 25 23/09/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 48 GIANNI TROVATI Mafia, incandidabilità ad ampio raggio dopo lo scioglimento 27 23/09/2015 Italia Oggi Pagina 7 FILIPPO MERLI Anci, lascia il primo sindaco del Carroccio 29 23/09/2015 Italia Oggi Pagina 10 MAICOL MERCURIALI Sardegna, migranti anziché turisti 31 23/09/2015 Italia Oggi Pagina 11 CARLO VALENTINI Spendono in difesa dai migranti 33 23/09/2015 Italia Oggi Pagina 32 A Milano tariffe light agli anziani 35 23/09/2015 Italia Oggi Pagina 32 LUIGI OLIVERI P.a., corsa alla mobilità faidate 36 23/09/2015 Italia Oggi Pagina 32 MATTEO BARBERO Province, costi pluriennali da confermare in futuro 38 23/09/2015 Italia Oggi Pagina 32 MATTEO BARBERO Va ridotta l' incidenza del personale sulle uscite 39
23 settembre 2015 Pagina 11 Corriere di Bologna Cronaca ospedale maggiore Neonata morta Indagine per omicidio La Procura ha aperto un fascicolo sul caso della morte di Angela Calin, la bimba di un anno deceduta all' Ospedale Maggiore il 20 settembre. Il reato ipotizzato è omicidio colposo. I genitori, di nazionalità romena e r e s i d e n t i a d Anzola E m i l i a , d o p o a v e r protestato fuori dal reparto di pediatria hanno sporto denuncia tramite l' avvocato Gennaro Lupo, chiedendo di far luce sulle cause del decesso. A coordinare il gruppo di inchiesta è il procuratore aggiunto Valter Giovannini, le indagini sono state delegate ai carabinieri del Nas. Al momento si procede contro ignoti in attesa di accertare le colpe mediche. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 1
23 settembre 2015 Pagina 18 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Cronaca SERRAVALLE Nonna Lina al traguardo dei cent' anni CASTELLO DI SERRAVALLE FESTA grande l' altra mattina a Castello di Serravalle per i cent' anni di Lina Zobboli, pensionata ospite della casa famiglia Villa Paolina, dove insieme a parenti e amici ha festeggiato il suo compleanno. Originaria di Crevalcore, Lina che è arrivata lucida a questo bel traguardo, non ha mai conosciuto il padre, che partì per la Grande guerra. E' cresciuta con la madre e il fratello nella casa dei parenti materni. Si sposò poco più che ventenne con Anello Raimondi, calzolaio con bottega a poca distanza dal campanile di S. Giovanni in Persiceto. Per tutta la vita ha fatto la sarta, un mestiere che ha trasmesso alla figlia Mirella, deceduta poche settimane fa. Donna di casa per vocazione, ha coltivato la sua passione per la lettura e per la cura della casa. Vedova da quasi trent' anni, ha sempre vissuto col figlio Gianni, fino a pochi mesi fa, quando ha scelto di abitare nella Casa famiglia di Castelletto dove vive in compagnia di altri ospiti e dove ha ricevuto la visita e gli auguri della presidente di municipio, Ivonne Morandini. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2
22 settembre 2015 larepubblica.it (Bologna) Cronaca Gli appuntamenti di martedì 22: il violoncellista Perényi al Comunale L' ultima volta che il violoncellista ungherese Miklós Perényi suonò a Bologna, Shostakovich era ancora vivo e molti concerti che avrebbero arricchito il repertorio di questo strumento dovevano ancora veder la luce. Oggi, dopo una vita spesa all' arco diffondendo l' eredità del suo maestro Pablo Casals, Perényi torna sulle sue stesse tracce, quando con l' Orchestra della Radiotelevisione di Budapest, eseguì nel maggio del 1975 il Primo Concerto di SaintSaëns. L' occasione storica meritava luogo e circostanza inediti: così, unite le forze di Conservatorio, Teatro e Musica Insieme, il concerto di stasera alle 20.30 si terrà ad ingresso libero al Teatro Comunale, per ascoltare un testimone musicale del Novecento, tra brani di Brahms, Stravinskij, Bartòk e Liszt eseguiti col figlio Benjamin al pianoforte. Schivo e restio agli ardori politici del collega e connazionale Andras Schiff (che un anno fa dichiarò di non voler più metter piede nell' Ungheria di Orbán), Perényi inaugura anche il ritorno di un appuntamento strumentale in Sala Bibiena, che rappresenta il primo passo verso il graduale riaffacciarsi della musica in Largo Respighi, già previsto per alcuni concerti della prossima stagione sinfonica del Comunale. Cosa abbia invece tenuto lontano Perényi quarant' anni dalla città, è un mistero a cui nemmeno lui, al telefono da Budapest, sa dar risposta: «La vita è strana spiegava il maestro con buon italiano, appreso mezzo secolo fa in Santa Cecilia a Roma Ho tenuto molti concerti a Milano, Firenze, pure a Vicenza, ma era dal 1975 che mancavo a Bologna, dopo avervi suonato più volte da giovanissimo, negli anni '60». Proprio a favore dei giovani è tornato in Italia: da domani lo attendono due giorni di masterclass al Conservatorio con gli studenti di violoncello, gli stessi che apriranno anche il concerto di stasera con un brano di Sollima, «un invito che non potevo rifiutare conferma Perényi avendo studiato in Italia, presso Santa Cecilia. Quarant' anni di musica, nel frattempo, mi hanno fatto conoscere Pierre Fournier, Rostropovich, tutti i grandi, compresi Britten, Penderecki e Dutilleux, dei quali ho eseguito le opere per violoncello e orchestra. Sì, il Novecento è stato proprio un grande secolo». Al Lumière si cena guardando "Amarcord" . Tra i piatti romagnoli Fellini adorava le polpettine di bollito con l' uvetta sultanina, gli spaghetti al tonno, il polletto alla cacciatora e la ciambella. Ma che la tavola per lui, da buon romagnolo, fosse importante lo raccontano pure i suoi film. Amarcord in testa. Ed è in occasione del restauro del capolavoro da Oscar del genio riminese ad opera della Cineteca che in piazzetta Pasolini tornano le cinecene. Stasera le tre proiezioni al Lumière di "Amarcord" (ore 17.45, 20 e 22.15), presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia, saranno accompagnate dal pesce arrosto dei pescatori di Cervia. Con un biglietto di 15 euro si potranno abbinare al film una cena a base del pesce alla griglia di Pescevia accompagnata Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 3
22 settembre 2015 larepubblica.it (Bologna) Cronaca Inchiesta sulla morte al Maggiore della bimba di un anno Sarà fatta l' autopsia sul corpo della bimba di un anno, Angela Calin, morta il 20 settembre all' ospedale Maggiore. I genitori, di nazionalità romena e residenti ad Anzola Emilia, hanno presentato una denuncia, chiedendo di far luce sulle cause del decesso. La bimba era stata portata al pronto soccorso pediatrico in gravi condizioni dagli stessi genitori, poi è morta, probabilmente per una patologia cardiaca . Il fascicolo, sul tavolo del procuratore aggiunto Valter Giovannini, sarà iscritto al momento a carico di ignoti per omicidio colposo. Indagini sono state delegate ai carabinieri del Nas. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 6
22 settembre 2015 larepubblica.it (Bologna) Cronaca Nel weekend festa e laboratori per la Bologna del gelato Da capitale del tortellino a capitale del gelato artigianale. A Bologna il turista ha sempre ragione dato che è un po' colpa sua se il gelato da oggi ha un logo tutto suo. "Gelato Culture is Bologna" sarà il marchio che racconterà dentro e fuori le mura il legame profondo che la città ha con questo prodotto artigianale. Fu una scoperta che incuriosì non poco i bolognesi il risultato dell' indagine commissionata dal Comune di Bologna nell' ambito del progetto City Branding da cui emerse che chi visitava la città se la ricordava più per il gelato che per le tagliatelle o per i tortellini. A differenza di quello che accade di solito quando si accenna agli "spaghetti bolognesi", in questo caso nessuno storse il naso, anzi. Quel lavoro accese i riflettori su qualcosa che era invisibile agli occhi di chi abitava all' ombra delle Due Torri ma essenziale per chi capitava qui. Del resto a Bologna si è fatta la storia del gelato grazie alla Carpigiani, azienda che dal 1946 produce macchine per produrlo diventando oggi leader nel mondo, che esattamente tre anni fa inaugurò un intero museo dedicato a questa eccellenza gastronomica. Per festeggiare compleanno e logo, sabato 26 e domenica 27 settembre ad Anzola dell' Emilia al Gelato Museum Carpigiani (via Emilia 45) ci sarà un lungo weekend di degustazioni, attività per bambini, laboratori e visite guidate al museo per una due giorni da leccarsi i baffi all' insegna del gelato. Info e prenotazioni: www.gelatomuseum.com. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 7
22 settembre 2015 Bologna Today Cultura e turismo Persiceto: mostra "Un' Estate Diabolika", Diabolik ed Eva Kant icone del nostro tempo Giovedì 25 settembre alle ore 19.00 verrà inaugurata la VI edizione della manifestazione sui fumetti ComiCittà con varie mostre legate alla rassegna "Un' Estate Diabolika" . Presso il palazzo della Partecipanza, in Corso Italia, 45 a San Giovanni in Persiceto sarà presentata la mostra "Dall' Astoria all' Astorina" che racconta la produzione dell' editore Gino Sansoni, marito di Angela Giussani che, con la sorella ha creato il mito di Diabolik. In mostra le due diverse edizioni del primo volume edito da Sansoni in cui Angela Giussani appare come modella. E' la prima volta che le due edizioni vengono messe a confronto. Ci sono anche i numeri della varie uscite della rivista Horror e i Pocket Horror con le opere di disegnatori che saranno poi chiamati da Angela Giussani a realizzare i fumetti di Diabolik. A seguire sarà inaugurata, presso l' atrio del Cine Teatro Fanin di piazza Garibaldi, n. 3, la mostra: "Giorgio Montorio: i miei primi 50 anni da disegnatore", dedicata ai 50 anni di carriera di uno dei disegnatori di punta di Diabolik, con all' attivo oltre 100 fumetti del Re del Terrore. In mostra molti dei fumetti da lui realizzati, comprese le rare edizioni francesi, nonché il volume appena edito: "Giorgio Montorio. Una matita destinata al fumetto" di Lorenza Altariva (Presidente del Diabolik Club), Alessandro Forni (Presidente dell' ass. Menocchio organizzatrice di Un' Estate Diabolika) e Paolo Forni (Presidente dell' ass. L' Altra Visione e responsabile della manifestazione ComiCittà). Ed infine presso la veranda del ristorante L' Officina Del Gusto Guidotti, in via Catalani n. 4, in Persiceto, la mostra "Scheletrino" , dedicata al personaggio di Alfredo Castelli che venne pubblicato nel 1965 in appendice a Diabolik, per cui Alfredo Castelli festeggia i suoi 50 anni di carriera come autore e disegnatore. Si consideri che rendere ulteriore omaggio al maestro Alfredo Castelli a Cervia, a fianco del Giardino Diaboliko, è stato allestito il Giardino di Scheletrino. Attraverso pannelli di grandi dimensioni, libri, riviste, fumetti e materiale d' epoca sarà possibile conoscere più a fondo uno dei protagonisti del fumetto italiano, valorizzato anche da grandi artisti come Giorgio Montorio e Alfredo Castelli che hanno contribuito a fare di Diabolik e della sua compagna Eva Kant vere e proprie icone del nostro tempo. L' accoglienza alla mostra sarà assicurata dagli studenti dell' Istituto Superiore Malpighi, sede di Persiceto, che seguono il progetto dell' accoglienza turistica. All' inaugurazione saranno presenti l' artista Giorgio Perlini che ha realizzato i disegni della sagoma di Scheletrino, Lorenzo Altariva presidente del Diabolik club e Paolo Forni coautore del libro sulla carriera di Giorgio Montorio. Faranno gli "onori di casa" Vittorio Cocchi e Mario Martini rispettivamente Presidente e Segretario del Consorzio dei Partecipanti. Al termine dell' inaugurazione al ristorante L' Officina Del Gusto Guidotti vi sarà la Cena dei Fumetti a menù fisso, con prenotazione obbligatoria entro il giorno Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 8
22 settembre 2015 Bologna Today
23 settembre 2015 Pagina 6 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Cultura e turismo WEEKEND DI INIZIATIVE PER LA CULTURA DEL GELATO Carpigiani, il museo compie tre anni A COSA pensano i turisti quando si parla di Bologna? Non ai tortellini, neppure a portici e torri. Ciò che resta più impresso è il gelatino. Lo riporta l' assessore comunale all' economia, Matteo Lepore: «Il gelato artigianale ha spiegato ieri durante la presentazione del terzo compleanno del Gelato Museum di Carpigiani di Anzola , è c i ò c h e i t u r i s t i stranieri hanno decretato come la caratteristica più interessante della città». Per celebrarlo ieri, insieme al massmediologo Roberto Grandi, Lepore ha presentato il marchio 'Gelato Culture is Bologna'. Una variazione del progetto Bologna City Branding (l' ormai famoso logo componibile della città) che debutterà sabato e domenica nella due giorni organizzata dalla Carpigiani, leader mondiale nella produzione e vendita di macchine per il gelato artigianale. Tanti gli appuntamenti: dalle visite gratuite al museo (che ha registrato un boom di 8mila visitatori all' anno, il 30% stranieri, e la nomination di 'Zagat' tra i sette musei più cool del mondo), dei laboratori alla Gelato University e una serie di degustazioni. Come quella dei gusti realizzati con i frutti raccolti domenica scorsa tra gli alberi del Museo della Civiltà Contadina di Bentivoglio. Sullo sfondo c' è la storia della Carpigiani, «un' azienda nata dal ferro e arrivata a deliziare il palato di 150 milioni di persone all' anno», ha ricordato Romano Verardi, presidente della Fondazione Bruto e Poerio Carpigiani. Gli inventori della macchina del gelato. s. arm. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 10
23 settembre 2015 Pagina 21 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Politica locale «Niente materiali pericolosi dalla discarica Razzaboni» di PIER LUIGI TROMBETTA SAN GIOVANNI NIENTE AMIANTO e presenza di metalli caratteristici dell' area nell' acqua del pozzo ad uso agricolo vicino all' ex discarica Razzaboni, in via Samoggia a Persiceto. Lo dichiara il sindaco di Renato Mazzuca d o p o a v e r ricevuto le analisi di Ausl e Arpa che in sostanza smentiscono il presunto inquinamento del pozzo in via Zenerigolo denunciato dalla proprietaria Roberta Sangiorgi. La donna aveva lamentato la presenza di contaminazione delle acque sotterranee correlata alla Razzaboni. «Fin da subito spiega il sindaco Renato Mazzuca una volta appreso gli esiti delle analisi del pozzo eseguite dalla proprietaria che segnalava a gran voce la presenza nell' acqua di amianto, ho informato le autorità competenti. La salute pubblica viene prima di tutto ed è nei miei doveri di primo cittadino tutelarla. Alla luce dei risultati dell' analisi congiunta AuslArpa possiamo trarre alcune considerazioni: i valori in eccesso nell' acqua del pozzo della signora Sangiorgi, in cui l' amianto è assente, rientrano in un fenomeno tipico delle falde della nostra pianura; inoltre, non vi è alcun collegamento fra i valori riscontrati nel pozzo della cittadina e l' area ex Razzaboni». E IL PRIMO cittadino aggiunge: «Le autorità competenti hanno quindi smentito le affermazioni che la signora Sangiorgi ha espresso con tale certezza nel suo sito web eppoi riportate dal Carlino, procurando allarme nella comunità». Nel dettaglio, l' Ausl ha dichiarato che «Esaminata congiuntamente (con Arp, ndr) la documentazione inviata e valutate le considerazioni riportate relativamente alle analisi private del pozzo domestico di via Zenegirolo (utilizzato per l' irrigazione di orto e giardino sia per la pulizia dei cortili, quindi non con acqua per uso umano) le analisi mostrano presenza di manganes1e e solfati con valori superiori ai limiti di legge; mentre per gli altri metalli indagati si riscontrano valori estremamente bassi o inferiori al limite della rilevabilità analitica vedi l' amianto. Per quanto riguarda le concentrazioni di manganese e solfati conclude l' Ausl è un fenomeno noto e ben documentato, in relazione alla variabilità tipica e propria delle falde della media e bassa pianura. Gli elevati valori di manganese e solfati riscontrati nelle acque di pianura, anche nelle zone a monte dell' area ex Razzaboni, non permettono di utilizzare tali parametri come markers (marcatori, ndr) spia di inquinamento». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 11
23 settembre 2015 Pagina 19 Corriere di Bologna Sport La ricetta di Beli: «Basket City, sogno il derby» Feltrinelli presa d' assalto per la presentazione del libro sul campione Nba: «Provo rabbia per l' Europeo» Le rock star in transito per Bologna di solito vengono assalite dai loro fans all' uscita dal Baglioni: Marco Belinelli il suo bagno di folla l' ha fatto in Galleria Acquaderni, sotto le Due Torri. Un migliaio almeno, forse di più, in gran parte teenager, ovviamente maschi e vestiti da basket dalla testa ai piedi, hanno bloccato il passaggio per un paio d' ore ieri pomeriggio davanti alla libreria Feltrinelli. Per la presentazione di Pokerface , il nuovo libro sulla vita del Beli (il secondo sul giocatore dopo Alla fine ho vinto , uscito dopo il titolo con San Antonio nel 2014), scritto dal giornalista di Sky Alessandro Mamoli. Anche lui costretto a infinite richieste di selfie, perché l' orda che si è riversata in libreria e che si è fatta più di un' ora di fila per avere la copia autografata da Belinelli era composta per lo più da appassionati di NBA, che lo conoscono benissimo e ci vedono una specie di profeta del magico mondo. Anche se la vera rock star era ovviamente lui, il Beli da San Giovanni in Persiceto, uno che in fondo da via Zamboni ci sarà passato chissà quante volte, ma che per molti giovanissimi ormai è visto come uno che viene da un altro pianeta. Giacca nera elegante ma pantaloni con enormi squarci sulle ginocchia, Marco ha risposto a qualche domanda sull' esperienza con la nazionale appena conclusa («Sono ancora un po' incavolato per com' è finita, qualificarci per il Preolimpico va bene ma potevamo fare meglio, io puntavo a vincerlo e basta, l' Europeo») anche se non c' era certo il futuro azzurro, al centro dei pensieri dei fans. Tantissime tshirt degli Spurs, o dei Golden State Warriors, quelli volevano sentir parlare di NBA, vedere da vicino il vincitore della gara del tiro da tre dell' anno scorso a New Orleans, mica il giocatore azzurro reduce da Lille. Al limite sentirgli dire qualcosa sul futuro di Basket City («Ci vuole il derby» ha ripetuto Marco, senza brillare per originalità), oppure farsi spiegare il perché di un titolo del libro che col basket sembra centrare ben poco. «Pokerface ha spiegato Mamoli perché qualsiasi cosa succeda in campo lui ha sempre la stessa faccia, anche se dentro gli bruciano mille emozioni. E poi perché il giocatore di poker è uno che scommette su se stesso, cosa che lui ha sempre fatto per tutta la vita. Scriverlo è stato bello ma difficile perché lui non ha aveva mai tempo. E per la sua testa girano tre soli pensieri: il basket, la famiglia, gli amici di sempre. E basta».Mentre Belinelli continua a firmare autografi ormai da più di un' ora, e più che un firma dal pennarello gli escono solo degli indecifrabili scarabocchi («sono contento sia venuta tanta gente, grazie a tutti, in fondo questa è sempre la mia città») la chiosa è di Marco Sanguettoli, il suo allenatore delle giovanili, quello da cui il Beli torna sempre e comunque. «Lui ormai è un vip e la gente sgomita per vederlo anche solo per un attimo. Ma è sempre rimasto lo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 12
23 settembre 2015 Pagina 19 Corriere di Bologna
23 settembre 2015 Pagina 1 La Repubblica (ed. Bologna) Sport IL CAMPIONE NBA ALLA FELTRINELLI Tutti pazzi per Belinelli LUCA BORTOLOTTI IL figliol prodigo torna a casa, seppur per il tempo di un aperitivo sotto gli occhi di trecento ammiratori. Non poteva mancare Bologna, Feltrinelli di piazza Ravegnana, tra le tappe di Marco Belinelli, reduce dalla mezza delusione degli Europei, nel tour di presentazione della sua biografia "Pokerface". Pokerface è lui, il ragazzo di San Giovanni in Persiceto che ha passato una vita a sentirsi dire che no, non ce l' avrebbe fatta a diventare un campione, e invece andando allin nella scommessa su se stesso s' è trovato, con lo stesso imperturbabile volto di chi per riservatezza ha sempre nascosto le sue emozioni, con un montepremi da 19 milioni di dollari nel suo nuovo triennale a Sacramento, dopo essere già stato campione Nba con San Antonio. SEGUE A PAGINA X Belinelli ieri in libreria. LUCA BORTOLOTTI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 14
23 settembre 2015 Pagina 10 La Repubblica (ed. Bologna) Sport Professor Belinelli scrittore da Nba "Chi lo avrebbe mai detto?" Trecento giovani alla Feltrinelli per ascoltare i consigli del ragazzo che ha conquistato l' America DALLA PRIMA DI CRONACA LUCA BORTOLOTTI AL DI là del campione internazionale, del cestista da contratti milionari, c' è il ragazzo di San Giovanni. Schivo e riservato, quasi timido davanti al pubblico nonostante i riflettori sempre puntati su di lui e nonostante il suo marchio di fabbrica in campo siano i tiri coraggiosi, quasi da incosciente, come quello decisivo al supplementare con la Germania. Quell' uomo di ormai 29 anni lo descrive Marco Sanguettoli, suo allenatore ai tempi delle giovanili Virtus, anche lui alla libreria Feltrinelli per la presentazione. «Da Marco bisogna trarre l' insegnamento dell' impegno che ha messo per raggiungere il suo sogno, combattendo tante difficoltà dice il tecnico, rivolgendosi ai tanti ragazzi presenti . Deve essere preso come modello, è ancora uno di noi anche se è un vip, è un uomo e lo è diventato attraverso lo sport». A Sanguettoli il Beli lancia un aperto ringraziamento: «Le mie ultime evoluzioni come giocatore le devo a lui, quel famoso canestro di sinistro a Chicago è frutto del lavoro duro che mi faceva fare lui». Belinelli a San Giovanni è tornato sabato dopo l' Europeo, perché a casa è sempre rimasto legato. L' amaro in bocca per l' eliminazione dell' Italia dopo un bel torneo è ancora viva: «Sono un po' arrabbiato perché potevamo andare più avanti, un gruppo così bello non lo avevamo mai avuto, ed era il momento di fare risultato, cioè vincere », ammette. Ed è lo stesso obiettivo con cui partirà per Sacramento dopo una settimana di riposo. La sua nuova squadra non è tra le favorite dell' Nba che verrà, ma «se vado lì è per vincere assicura lui . So che è difficile ma non importa, vado avanti come quando tanti mi dicevano che non potevo giocare in America e avrei fatto meglio a tornare in Europa». Non per niente lo chiamano pokerface, quello che s' è giocato la faccia quando tutti lo davano per sfavorito e contro ogni pronostico ha vinto. Eccome se ha vinto: come nessun italiano mai nella storia della pallacanaestro. In Italia, a casa, a Bologna, ha lasciato ricordi sia sponda Virtus, dov' è nato, che Fortitudo, dove ha vinto ed è diventato un giocatore capace di attrarre su di sé l' interesse dell' Nba. Quando il bello per lui doveva ancora venire e Basket City era qui. Ora le gerarchie si sono spostate. «Il derby me lo ricordo assicura Belinelli , manca molto al basket italiano, e spero che prima possibile arrivi qualcosa di positivo da parte di entrambe le società». ©RIPRODUZIONE RISERVATA "L' avventura europea con la Nazionale mi ha lasciato l' amaro: era l' ora di vincere..." AUTOGRAFI E SELFIE Due momenti della presentazione ieri. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 15
23 settembre 2015 Pagina 10 La Repubblica (ed.
23 settembre 2015 Pagina 7 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione La nuova mediazione si estende ai tributi locali L' obiettivo del decreto attuativo su interpelli e contenzioso è quello di offrire più strumenti sia in chiave preventiva che in chiave deflattiva per evitare le liti con il fisco. Sotto il primo profilo, la leva è quella di un riordino della disciplina. Vengono, infatti, previste quattro tipologie di interpelli: ordinario, probatorio, antiabuso, disapplicativo. Il provvedimento stabilisce una riduzione dei tempi di risposta da parte degli uffici delle Entrate p e r g l i interpelli ordinari : si passa da 120 a 90 giorni mentre in tutti gli altri casi i tempi di risposta andranno comunque contenuti entro i 120 giorni. Si applica la regola del silenzio a s s e n s o , p e r t a n t o s e l ' amministrazione finanziaria non risponde entro il termine previsto, diventa operativa la soluzione prospettata dal contribuente. Per quanto riguarda, invece, gli istituti deflattivi, il decreto delegato punta essenzialmente a un' estensione della mediazione tributaria per le liti fino a 20mila euro e della conciliazione giudiziale. Nel primo caso, il reclamo/mediazione non varrà più solo contro gli atti delle Entrate ma si allarga tra l' altro anche ai tributi contestati dagli enti locali. Nel secondo caso, la conciliazione (finora poco utilizzata) sarà possibile anche in secondo grado e potrà essere tentata sia fuori udienza che in udienza. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 17
23 settembre 2015 Pagina 7 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione Primo anno di precompilata Efattura estesa dal 2017 Il primo decreto delegato della (mini)riforma fiscale a tagliare il traguardo è stato quello sulle semplificazioni fiscali (Dlgs 175/2014). Da ricordare soprattutto per le regole sul 730 precompilato che, nonostante una serie di primi intoppi da superare, ha già debuttato nella campagna dichiarativa 2015. Per il resto professionisti e operatori economici ricorderanno positivamente il provvedimento per l' abolizione della responsabilità solidale sugli appalti in ambito tributario. Molto criticata, invece, la norma sulle società «zombie» accertabili dopo cinque anni dall' estinzione, su cui si sono alimentate ulteriori polemiche dopo l' interpretazione delle Entrate di ritenere la norma retroattività: un punto, però, su cui si è già espressa in senso contrario la Cassazione. Poi ci sono stati i decreti per la riforma della tassazione sui tabacchi (188/2014) e quello per le nuove commissioni censuarie (Dlgs 198/2014): un provvedimento di fatto svuotato di importanza dalla scelta del Governo di non proseguire più sulla strada della riforma del catasto. A fine luglio è stato approvato definitivamente anche il decreto sulla fattura elettronica (Dlgs 129/2015) che consente di optare per l' estensione della fattura dematerializzata a partire dal 2017 anche oltre i rapporti per la Pa, per i quali è già obbligatoria. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 18
23 settembre 2015 Pagina 11 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione Spending review. I sindacati dei medici contestano il Dm Sanità, dalle analisi alla Tac pronto il taglio a 208 esami e prestazioni «inutili» ROMA Salgono a 208 le prestazioni sotto osservazione del ministero della Salute, che ha presentato ieri ai sindacati l' elenco degli esami e delle indagini ad alto rischio di inappropriatezza. Si va dai test genetici alle cure dentali, fino alla Tac per determinati sospetti diagnostici. Tutti "sorvegliati speciali" per dare attuazione alla norma del decreto enti locali 78/2015 che ha previsto sanzioni per i medici "cattivi prescrittori", quelli che non si atterranno alle indicazioni. Quattro i sottogruppi di prestazioni messi nero su bianco nella bozza di decreto ministeriale, già "vistato" dal Consiglio superiore di sanità, che la ministra Beatrice Lorenzin ha intenzione di inviare al più presto alla Conferenza StatoRegioni: o d o n t o i a t r i a , r a d i o l o g i a diagnostica, genetica e medicina interna. Qualche esempio: la risonanza magnetica agli arti è "ammessa" soltanto a particolari condizioni, descritte nei dettagli. L' esame del colesterolo potrà essere ripetuto soltanto ogni cinque anni, salvo improvvisi valori elevati, modifiche dello stile di vita o interventi terapeutici. E ancora: per la fisioterapia , gli esercizi respiratori saranno prescrivibili, dunque resteranno a carico del Servizio sanitario nazionale, solo per pazienti con gravi patologie o in fase preoperatoria. In caso di mancato rispetto delle indicazioni ministeriali i camici bianchi risponderanno con una sanzione amministrativa che andrà a incidere sul trattamento economico accessorio e correranno il rischio di essere chiamati a rendere conto del proprio operato davanti alla Corte dei Conti. Ma la penalità scatterà indirettamente anche per i cittadini, che dovranno pagare di tasca propria le prestazioni di cui si vedranno rifiutata la prescrizione . Secca l' opposizione dei sindacati medici, già in stato di agitazione contro i tagli e la razionalizzazione imposti dal decreto, che di fatto ha recepito la manovra da 2,35 miliardi decisa dal Governo con l' accordo (sofferto) delle Regioni. I più battaglieri sono i medici di famiglia, che sono i primi prescrittori e quindi i principali destinatari della stretta. Ma tutte le sigle, dall' Anaao ai confederali, non ci stanno a cedere una quota importante della propria libertà prescrittiva. Senza contare che nella bozza di decreto ministeriale non compaiono né ipotesi di risparmio né la stima degli investimenti necessari per mettere in atto il meccanismo di controllo e verifica delle prescrizioni inappropriate. Per la ministra Lorenzin, invece, il provvedimento è una delle punte di diamante della strategia dell' Esecutivo che mira a razionalizzare costi ed efficienza del sistema sanitario. Che non ha finito di pagare il suo tributo alla spending review di sanità ed enti locali.: per il 2016 si profila nella legge di stabilità un ulteriore riduzione del Fondo sanitario nazionale. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 19
23 settembre 2015 Pagina 11 Il Sole 24 Ore
23 settembre 2015 Pagina 16 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione Commercio. La proposta di legge sugli orari, ora al Senato, impone dodici giorni di saracinesca abbassata, sei derogabili Negozi verso sei giorni di chiusura Cobolli Gigli: non si può tornare indietro Bussoni: tutelare le piccole imprese È braccio di ferro tra gli operatori commerciali sulla nuova disciplina degli orari di apertura dei negozi attualmente in discussione in commissione Industria e commercio al Senato. Giovedì una commissione ristretta esaminerà gli emendamenti (solo tre) con il Governo, anche per verificarne gli orientamenti. Di certo c' è che i piccoli ritocchi imporranno il ritorno alla Camera del provvedimento e l' eventuale approvazione slitterebbe al 2016. Il disegno di legge approvato alla Camera non va bene a Federdistribuzione e a Confesercenti per opposti motivi. Rispetto alla liberalizzazione completa del Governo Monti, il testo attuale reintroduce, in 4 articoli, un minimo di vincoli con 12 giorni di chiusura obbligatoria (6 derogabili) e prevede la possibilità di accordi territoriali su iniziative dei Comuni, norme antimovida e un fondo di sostegno alle microimprese. Per Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione, «è un testo confuso, con errori logici nel primo articolo che abbiamo contribuito ad eliminare. Ma poi negli altri tre non si tiene conto dei cambiamenti del primo». Poi Cobolli incalza: «Sono previsti incentivi da parte dei Comuni per i negozianti che seguono le sue indicazioni, ma questo è sbagliato: le decisioni devono essere prese dagli imprenditori. Anche l' Antitrust sostiene che i Comuni non possono concedere incentivi. Eppoi non si capisce perchè bar e ristoranti possano stare sempre aperti e gli altri no». Duro Mario Resca, presidente di Confimprese, l' associazione del franchising, che rifiuta il compromesso che riduce l' obbligo di chiusura da 12 a 6 giorni. «Non si possono chiudere per legge dice le imprese che vogliono servire i clienti. Quest' anno il 1° maggio e il 25 aprile gli associati nell' abbigliamento e calzature hanno registrato una crescita del fatturato del 10%. E le giornate festive per cui si prevede l' obbligo di chiusura valgono il 4% del fatturato annuale, circa 8 milioni per associato». E poi perchè, si chiede Resca, «l' obbligo di chiusura valga per certe merceologie e non per bar e ristorazione, elettronica di consumo, arredo e librerie. Non si capisce la ratio per cui il diritto a conciliare tempi di lavoro e di riposo debba valere solo per gli addetti di alcuni settori». Più morbida Confcommercio, secondo cui «è necessario proseguire verso la realizzazione di una regolamentazione minima e ragionevole in materia di orari dei negozi, peraltro assolutamente compatibile con i principi e le prassi prevalenti in Europa in materia di libertà di concorrenza». Dal Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 21
23 settembre 2015 Pagina 16 Il Sole 24 Ore
23 settembre 2015 Pagina 19 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione Contratti pubblici. Confermato l' alleggerimento del codice: Porta Pia affiancherà Cantone Appalti senza regolamento, linee guida Anac ministero Trovata l' intesa sull' emendamento per semplificare l' attuazione ROMA Resta fermo l' obiettivo della semplificazione, con la conferma dell' addio al regolamento appalti. Ma il compito di guidare il mercato nelle delicatissima fase di transizione tra vecchio e nuovo codice non spetterà solo all' Autorità Anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone, come sembrava certo fino a solo poche ore fa. A dettare le linee guida per il mercato, subito dopo l' entrata in vigore del nuovo codice, saranno insieme il ministero delle Infrastrutture e l' Anac. Con una formula di "coabitazione" che almeno formalmente mantiene in pista l' idea della regolamentazione flessibile , della «soft law» adattabile alle evoluzioni di mercato, ma che nei fatti ridimensiona la portata del trasferimento di poteri di regolazione all' Autorità. La novità trapela a tarda sera, al termine di un lungo incontro tra il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio e lo stesso Cantone, in vista della stesura dell' emendamento destinato a mandare in soffitta il regolamento monstre (359 articoli e svariati allegati) che ora contiene le norme di dettaglio sugli appalti pubblici. Da Porta Pia sottolineano che la nuova linea è stata trovata in piena intesa con l' Anac. L' impressione però è che almeno sottotraccia il progetto di trasferire tutti i poteri di regolazione del settore all' Anac qualche tensione l' abbia creata. Come peraltro sembra confermare l' allungamento dei tempi per la messa a punto dell' emendamento al testo della delega che la commissione Lavori pubblici della Camera attendeva per ieri. L' intesa sarà peraltro rimessa alla valutazione del relatore del provvedimento, Raffaella Mariani. Quindi è possibile che alla fine l' emendamento non venga presentato direttamente dal Governo, ma al contrario transiti per vie parlamentari. In ogni caso a questo punto si dovrebbe sbloccare l' impasse che ha tenuto ferma la commissione in questi giorni . Oltre all' addio al regolamento sono già state annunciate diverse altre modifiche al testo approvato dal Senato. Confermati gli emendamenti già annunciati da parte della relatrice Raffaella Mariani. Modifiche in arrivo, dunque, per il bonus 2% concesso ai progettisti della Pa. L' incentivo rimarrà. Però non riguarderà più la progettazione, ma le attività di controllo e vigilanza delle amministrazioni. Altre misure sono annunciate per favorire l' accesso al mercato da parte delle Pmi, per sospendere da subito l' operatività del performance bond che sta bloccando diverse gare di appalto da centinaia di milioni e per dare l' addio alla legge obiettivo. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 23
23 settembre 2015 Pagina 19 Il Sole 24 Ore
23 settembre 2015 Pagina 25 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione L' ANALISI La parola «scelta» possibile chiave per l' accordo La parola che alla fine sembra aver convinto anche i più riottosi tra i dissidenti dem in Senato (fermo restando un gruppetto, pare, di 4 o 5 irriducibili) è «scelta». I futuri senatori non saranno «indicati» o anche «designati» (quest' ultima parola era stata usata da Matteo Renzi durante la direzione della svolta di lunedì) bensì «scelti» dai cittadini nell' ambito delle elezioni per il rinnovo dei Consigli regionali. Scegliere è ben più di designare, almeno agli occhi della minoranza dem, e assomiglia di più a quell' eleggere rivendicato per mesi che non si poteva scrivere nel quinto comma dell' articolo 2 l' unico emendabile secondo il principio della "doppia conforme" dal momento che al comma 2 è scritto che «i Consigli regionali eleggono, con metodo proporzionale, i senatori tra i propri componenti...». Dunque il famoso comma 5 suonerà così: «La durata del mandato dei senatori coincide con quella degli organi delle istituzioni territoriali dai quali sono stati eletti, sulla base della scelta degli elettori secondo quanto stabilito dalla legge della Repubblica di cui all' articolo 122». La legge nazionale deciderà i paletti, più o meno stringenti, all' interno dei quali questa scelta degli elettori dovrà avvenire. Mentre saranno poi le leggi elettorali regionali, che non sono tutte uguali, a decidere il meccanismo: listino (bloccato o con possibilità di preferenze), scelta autonoma da parte dell' elettore con un' apposita preferenza sulla scheda elettorale, il criterio secondo il quale ricoprirà anche il ruolo di senatore il consigliere che per ogni lista abbia avuto più preferenze. Un' uscita più che onorevole alla minoranza dem, quella offerta ieri sera in Senato con la parola «scelta», e che permette all' ex segretario Pier Luigi Bersani di mettere gli occhiali rosa: «Si dice che decidono gli elettori, ed è quello che abbiamo sempre sostenuto». Tuttavia i capisaldi della riforma renziana restano: il Senato delle Autonomie è rappresentativo delle istituzioni territoriali, l' elezione resta giuridicamente (anche se non politicamente) un' elezione di secondo grado e i futuri senatori non godranno di un' indennità propria essendo già pagati dalle Regioni come consiglieri. Dopo mesi di polemiche, è per il premier una sostanziale vittoria politica. E la soluzione trovata accontenta anche i centristi di Angelino Alfano, che per primi avevano proposto l' idea dei "listini". Un altro fronte aperto è quello delle funzioni del nuovo Senato, e anche su questo stamane sarà presentato un emendamento comune della maggioranza, a firma Anna Finocchiaro come "garante" dell' intesa. Com' è noto i poteri del Senato delle Autonomie sono stati un po' "sfoltiti" nel passaggio a Montecitorio. Ma un ritorno puro e semplice al testo del Senato non è stato ritenuto possibile, dal momento che i deputati lo avrebbero visto come un "affronto". E allora se da una parte si ridà al Senato il potere di concorrere «alla funzione legislativa» e di esercitare «funzioni di raccordo tra l' Unione europea, lo Stato e gli altri enti costitutivi della Repubblica», dall' altra resta la dicitura «concorre a valutare» invece che «valuta» le politiche Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 25
23 settembre 2015 Pagina 25 Il Sole 24 Ore
23 settembre 2015 Pagina 48 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione Enti locali. Stop in tutti i «primi turni» elettorali Mafia, incandidabilità ad ampio raggio dopo lo scioglimento MILANO Gli amministratori responsabili di azioni che hanno portato allo scioglimento di Comuni e Province per infiltrazioni mafiose sono incandidabili nel primo turno elettorale successivo allo scioglimento in ciascun livello di governo nella loro regione: in pratica, non è sufficiente per esempio che si svolgano elezioni in alcuni Comuni per riaprire le porte alla candidatura in altri, perché in ogni caso il semaforo rimane rosso se non ci sono stati altri turni elettorali nell' ente i n c u i c i s i presenta al voto. Non solo: lo stop è esecutivo dopo la dichiarazione definitiva di incandidabilità anche se nel periodo fra lo scioglimento del Comune e questa pronuncia si siano svolte elezioni in regione. A sottoporre l' intricata questione alla Corte di Cassazione è stato il Procuratore generale presso la Corte d' appello di Catanzaro, che si è opposto a una lettura originale offerta dai giudici calabresi sui limiti alle candidature postscioglimento per mafia scritti all' articolo 143 del Testo unico degli enti locali. Il caso riguarda l' ex sindaco e alcuni ex amministratori del Comune di Nardodipace, in provincia di Vibo Valentia, sciolto a fine 2011 dopo che era emerso il peso della criminalità organizzata sulla politica locale. Nell' ottobre 2013 il Tribunale di Vibo Valentia aveva dichiarato incandidabile l' ex sindaco, che si era però opposto al provvedimento sulla base del fatto che nei due anni trascorsi tra lo scioglimento e la decisione del Tribunale si erano già svolti in Calabria due turni elettorali: grazie al ricorso, l' ex sindaco si è potuto ripresentare un mese dopo alle elezioni nello stesso Comune, e si è reinsediato alla guida dell' ente dopo la vittoria nelle urne. Nel luglio 2014 si è pronunciata la Corte d' appello di Catanzaro, che proprio sulla base delle elezioni amministrative tenute in regione nei due anni precedenti ha ritenuto inapplicabile l' incandidabilità. A smontare questa interpretazione interviene ora la Cassazione, che nella sentenza 18696/2015 depositata ieri fissa un campo di applicazione dell' incandidabilità più ampio di quello individuato dalla Corte d' appello. Quando diventa definitiva, spiega la suprema Corte, la sanzione opera «per tutti i (primi, ndr) turni elettorali successivi» anche se «nella stessa regione si siano svolti uno o più turni elettorali di identica o differente tipologia)» tra il giorno dello scioglimento per mafia e quello della dichiarazione definitiva di incandidabilità. È proprio quest' ultima, aggiunge la Corte, a far partire la "conta" delle elezioni vietate ai diretti interessati. L' incandidabilità opera infatti solo quando non arriva all' ultimo grado di giudizio (o non è impugnata): se per cancellarla bastasse un turno elettorale prima della dichiarazione definitiva, la sanzione finirebbe per non operare mai. gianni.trovati@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 27
23 settembre 2015 Pagina 48 Il Sole 24 Ore
23 settembre 2015 Pagina 7 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Mattia Robasto, leghista di Virle (Torino), esce dall' Associazione dei comuni Anci, lascia il primo sindaco del Carroccio Dopo l' appello di Salvini dalle pagine di ItaliaOggi Mattia Robasto ha aspettato giusto una decina di giorni. Poi ha raccolto l' appello lanciato dal suo leader, Matteo Salvini, e ha lasciato l' Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci). Anche il luogo è significativo: perché Robasto è il primo cittadino di Virle, un piccolo paese in provincia di Torino, dove risiede il presidente dell' Anci nazionale e sindaco del capoluogo piemontese, Piero Fassino (Pd). Lo scorso 12 settembre, prima del raduno del Carroccio a Cittadella, Salvini aveva annunciato a ItaliaOggi che 300 sindaci erano pronti a uscire dall' Anci. Robasto, eletto con una lista civica ma dichiaratamente leghista, non ha aspettato. E ha battuto tutti sul tempo. Prima di prendere una decisione, però, il sindaco ha voluto fare un paio di verifiche. Così ha rovistato negli archivi del Comune per controllare che cosa avesse fatto di concreto l' Anci per Virle, a cominciare da una trattativa condotta dall' Associazione dei comuni p e r scongiurare la chiusura degli uffici postali. «La precedente amministrazione si era affidata alla protesta dell' Anci», ha detto Robasto all' edizione torinese di Repubblica. «Il risultato? Prima avevamo la posta aperta sei giorni a settimana, ora solo tre». Robasto non s' è fermato e ha continuato a leggere le carte «alla ricerca di una ragione valida perché il mio Comune dovesse continuare a spendere 517 euro all' anno per rimanere nell' Associazione». Ma il sindaco ha detto di aver trovato solo «inviti a conferenze e seminari che non servono a nulla e che, anzi, genererebbero spese per l' amministrazione se io decidessi di partecipare». Così ha convocato il consiglio comunale e ha approvato la delibera secondo cui, dal primo gennaio del 2016, Virle uscirà ufficialmente dall' Anci. «Quella di Salvini», ha spiegato Robasto, «è stata una chiamata politica, ma probabilmente l' avrei fatto comunque, perché già da giorni stavo valutando quali spese tagliare per il bilancio». Ora il sindaco, insieme con la sua giunta, dovrà decidere come reinvestire la quota di 517 euro che veniva destinata all' Anci. L' idea, per il momento, è quella di finanziare un corso d' inglese al doposcuola. Robasto, fra l' altro, ha telefonato ad altri sindaci della zona per conoscere i loro rapporti con l' Associazione dei comuni, e s' è detto fiducioso sul fatto che molti altri colleghi possano seguire il suo esempio. Secondo Salvini, che non ha parlato di diktat di partito, bensì di scelta personale dei sindaci, alla fine dell' anno saranno più di mille i primi cittadini che usciranno dall' Anci. «Sarà una loro libera richiesta», aveva spiegato il segretario della Lega Nord a ItaliaOggi. «E io dirò: fate pure. I sindaci hanno ormai raggiunto la consapevolezza dell' inutilità dell' Anci. Che ci restino solo i sindaci ideologizzati, quelli del Pd. Noi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 29
23 settembre 2015 Pagina 7 Italia Oggi
23 settembre 2015 Pagina 10 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Soprattutto nell' entroterra dell' isola dove le attrezzature sono largamente sottoutilizzate Sardegna, migranti anziché turisti Ma Unidos non ci sta: non vogliamo essere la Cayenna Turismo col vento in poppa in Sardegna, eppure la crescita a doppia cifra (da gennaio ad agosto un aumento di oltre il dieci per cento rispetto al 2014) non coinvolge tutte le strutture ricettive e tutte le zone dell' isola. Così, sempre più spesso, hotel, alberghi e agriturismi aprono le porte ai migranti. Perché un conto è trovare turisti sul mercato, tutt' altra faccenda farsi spedire direttamente dallo Stato gli ospiti con una tariffa sicura che supera i trenta euro giornalieri. Migranti al posto dei turisti, dunque, e come ha evidenziato nei giorni scorsi La Nuova Sardegna il business si sta diffondendo sempre più, soprattutto nell' entroterra sardo, dove strutture chiuse da tempo sono state velocemente riconvertite per ospitare i migranti. Ma gli alloggi messi a disposizione di chi ha attraversato il Mediterraneo non sono collocati solo in zone sperdute, ma anche nel centro di Cagliari. La Sardegna, come ha spiegato il prefetto di Cagliari Giuliana Perrotta, ha fatto registrare un aumento esponenziale del flusso migratorio (nel 2013: 346; nel 2014: 2878; nei primi otto mesi di quest' anno 3670). Fino al mese scorso erano poco meno di 2.500 gli immigrati ospitati nelle 61 strutture presenti in Regione, dopo i massicci sbarchi a settembre hanno sfiorato quota tremila. Un numero che potrà ancora salire, fino ai 3.240 stranieri assegnati all' isola da Angelino Alfano. Ma al ministro dell' Interno è arrivato un chiaro messaggio dal governatore Francesco Pigliaru, collega di partito del premier Matteo Renzi. «È doveroso da parte del governo nazionale, come abbiamo fatto più volte rilevare, programmare i flussi ed evitare che arrivino migranti che qui non vogliono restare», è il ragionamento del presidente della Regione Sardegna. «È un danno per loro e un aggravio inutile per le forze di accoglienza. Inoltre impedisce il vero coinvolgimento dei Comuni». Tra sbarchi e quote di accoglienza, anche la Sardegna ha il suo da fare con gli immigrati. E le polemiche non mancano. Il deputato sardo di Unidos, Mauro Pili, attacca l' assegnazione di migranti all' isola. «Si tratta di un piano scellerato e frutto solo di un retaggio statale che vede la Sardegna come Cayenna, una volta per i mafiosi, una volta per i migranti», dichiara l' ex presidente della Regione. «A Roma pensano di poter isolare i profughi e migranti in genere nella nostra regione solo con lo scopo di allentare la pressione sul resto del continente». Secondo Pili il business dell' accoglienza in Sardegna, a cui è stata assegnata una quota inferiore al 3% del totale della popolazione migrante presente sull' intero territorio nazionale, vale 40 milioni di euro. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 31
23 settembre 2015 Pagina 10 Italia Oggi
23 settembre 2015 Pagina 11 Italia Oggi Pubblica Amministrazione A Marina di Ravenna gli albergatori acquistano un hotel per evitare che possa ospitarli Spendono in difesa dai migranti Dicono che rovinerebbero l' immagine del turismo locale L' albergatore alza la mano: è disposto a ospitare (dietro pagamento da parte dello Stato) 77 profughi, del resto la stagione estiva è ormai finita e a Marina di Ravenna di turisti non se ne vedono (quasi) più. Pensava di unire l' utile al dilettevole, o meglio il business alla solidarietà. Dava un tetto ai profughi e rimpinguava il fatturato dell' hotel prolungando la stagione anche se non più coi villeggianti ma coi forzati della sosta in attesa di raggiungere il Nord Europa. A mettersi di traverso è proprio l' associazione degli albergatori, Federalberghi, che ha gridato allo scandalo e ha dato alla sua reprimenda un titolo che non lascia dubbi: «Immigrati e turismo non sono compatibili». Però i romagnoli non sono gente che protestano e basta. Perciò la locale sezione di Federalberghi non solo ha redarguito il direttore dell' hotel (che lo gestisce per conto della parrocchia, proprietaria della struttura) disposto a partecipare all' operazione.profughi, assicurando che l' arrivo dei 77 rovinerebbe la r e p u t a z i o n e d e l l a r i d e n t e località d o v e , secondo un' inverosimile leggenda che però sta a cuore ai promotor del turismo, Dante e Beatrice pomiciavano al riparo della pineta, per altro abbastanza ben conservata. Ma ha pure organizzato una cordata di associati per comprare l' hotel. Hanno detto a gestore e parroco: avete bisogno di fare cassa per far quadrare i conti e accettate gli immigrati? Vi compriamo l' albergo, così voi vi prendete i soldi e noi teniamo lontano gli immigrati. È stata la prefettura di Ravenna (come le altre d' Italia) a chiedere chi è disposto ad alloggiare i 320 profughi che entro Natale il ministero degli Interni dirotterà in questa parte della Romagna. Hanno risposto associazioni, parrocchie, qualche privato e il gestore del Marepineta sulla spiaggia di Marina di Ravenna. La decisione di quest' ultimo ha provocato la costituzione di un comitato di cittadini (poteva mancare?) contro la presenza degli immigrati oltre che dell' associazione degli albergatori. Il suo presidente, Nicola Scialfa, ha il terrore dell' effettoemulazione, cioè che altri seguano l' esempio del Marepineta e che gli hotel, seppure nella bassa stagione invernale, si trasformino in dormitori (a carico dello Stato). Dice: «Si deve evitare l' utilizzo di strutture turistiche ricettive per fare accoglienza di migranti perché così facendo gli imprenditori perdono di vista il vero scopo delle loro attività col rischio di un' emulazione da parte di altri imprenditori scoraggiati dalla crisi, dalla burocrazia e dalle tasse. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 33
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