COMUNE DI ANZOLA Mercoledì, 23 settembre 2015

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COMUNE DI ANZOLA Mercoledì, 23 settembre 2015
COMUNE DI ANZOLA
Mercoledì, 23 settembre 2015
COMUNE DI ANZOLA Mercoledì, 23 settembre 2015
COMUNE DI ANZOLA
                                                     Mercoledì, 23 settembre 2015

Cronaca
 23/09/2015 Corriere di Bologna Pagina 11
 Neonata morta Indagine per omicidio                                                                      1
 23/09/2015 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 18
 Nonna Lina al traguardo dei cent' anni                                                                   2
 22/09/2015 larepubblica.it (Bologna)
 Gli appuntamenti di martedì 22: il violoncellista Perényi al...                                          3
 22/09/2015 larepubblica.it (Bologna)
 Inchiesta sulla morte al Maggiore della bimba di un anno                                                 6
 22/09/2015 larepubblica.it (Bologna)
 Nel weekend festa e laboratori per la Bologna del gelato                                                 7
Cultura e turismo
 22/09/2015 Bologna Today
 Persiceto: mostra "Un' Estate Diabolika", Diabolik ed Eva Kant icone...                                  8
 23/09/2015 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 6
 Carpigiani, il museo compie tre anni                                                                     10
Politica locale
 23/09/2015 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 21
 «Niente materiali pericolosi dalla discarica Razzaboni»                                                  11
Sport
 23/09/2015 Corriere di Bologna Pagina 19
 La ricetta di Beli: «Basket City, sogno il derby»                                                        12
 23/09/2015 La Repubblica (ed. Bologna) Pagina 1                                     LUCA BORTOLOTTI
 Tutti pazzi per Belinelli                                                                                14
 23/09/2015 La Repubblica (ed. Bologna) Pagina 10                                    LUCA BORTOLOTTI
 Professor Belinelli scrittore da Nba "Chi lo avrebbe mai detto?"                                         15
Pubblica Amministrazione
 23/09/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 7
 La nuova mediazione si estende ai tributi                                                                17
 23/09/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 7
 Primo anno di precompilata E­fattura estesa dal 2017                                                     18
 23/09/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 11                                                   BARBARA GOBBI
 Sanità, dalle analisi alla Tac pronto il taglio a 208 esami e...                                         19
 23/09/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 16                                                 EMANUELE SCARCI
 Negozi verso sei giorni di chiusura                                                                      21
 23/09/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 19                                                  MAURO SALERNO
 Appalti senza regolamento, linee guida Anac­ministero                                                    23
 23/09/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 25
 La parola «scelta» possibile chiave per l' accordo                                                       25
 23/09/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 48                                                   GIANNI TROVATI
 Mafia, incandidabilità ad ampio raggio dopo lo scioglimento                                              27
 23/09/2015 Italia Oggi Pagina 7                                                         FILIPPO MERLI
 Anci, lascia il primo sindaco del Carroccio                                                              29
 23/09/2015 Italia Oggi Pagina 10                                                   MAICOL MERCURIALI
 Sardegna, migranti anziché turisti                                                                       31
 23/09/2015 Italia Oggi Pagina 11                                                     CARLO VALENTINI
 Spendono in difesa dai migranti                                                                          33
 23/09/2015 Italia Oggi Pagina 32
 A Milano tariffe light agli anziani                                                                      35
 23/09/2015 Italia Oggi Pagina 32                                                         LUIGI OLIVERI
 P.a., corsa alla mobilità fai­da­te                                                                      36
 23/09/2015 Italia Oggi Pagina 32                                                    MATTEO BARBERO
 Province, costi pluriennali da confermare in futuro                                                      38
 23/09/2015 Italia Oggi Pagina 32                                                    MATTEO BARBERO
 Va ridotta l' incidenza del personale sulle uscite                                                       39
COMUNE DI ANZOLA Mercoledì, 23 settembre 2015
23 settembre 2015
Pagina 11                                  Corriere di Bologna
                                                               Cronaca

  ospedale maggiore

  Neonata morta Indagine per omicidio
  La Procura ha aperto un fascicolo sul caso
  della morte di Angela Calin, la bimba di un
  anno deceduta all' Ospedale Maggiore il 20
  settembre. Il reato ipotizzato è omicidio
  colposo. I genitori, di nazionalità romena e
  r e s i d e n t i a d Anzola E m i l i a , d o p o a v e r
  protestato fuori dal reparto di pediatria hanno
  sporto denuncia tramite l' avvocato Gennaro
  Lupo, chiedendo di far luce sulle cause del
  decesso. A coordinare il gruppo di inchiesta è
  il procuratore aggiunto Valter Giovannini, le
  indagini sono state delegate ai carabinieri del
  Nas. Al momento si procede contro ignoti in
  attesa di accertare le colpe mediche.

                                         Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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COMUNE DI ANZOLA Mercoledì, 23 settembre 2015
23 settembre 2015
Pagina 18                        Il Resto del Carlino (ed.
                                         Bologna)
                                                          Cronaca
  SERRAVALLE

  Nonna Lina al traguardo dei cent' anni
  ­ CASTELLO DI SERRAVALLE ­ FESTA
  grande l' altra mattina a Castello di Serravalle
  per i cent' anni di Lina Zobboli, pensionata
  ospite della casa famiglia Villa Paolina, dove
  insieme a parenti e amici ha festeggiato il suo
  compleanno. Originaria di Crevalcore, Lina
  che è arrivata lucida a questo bel traguardo,
  non ha mai conosciuto il padre, che partì per la
  Grande guerra.
  E' cresciuta con la madre e il fratello nella casa
  dei parenti materni. Si sposò poco più che
  ventenne con Anello Raimondi, calzolaio con
  bottega a poca distanza dal campanile di S.
  Giovanni in Persiceto. Per tutta la vita ha fatto
  la sarta, un mestiere che ha trasmesso alla
  figlia Mirella, deceduta poche settimane fa.
  Donna di casa per vocazione, ha coltivato la
  sua passione per la lettura e per la cura della
  casa. Vedova da quasi trent' anni, ha sempre
  vissuto col figlio Gianni, fino a pochi mesi fa,
  quando ha scelto di abitare nella Casa famiglia
  di Castelletto dove vive in compagnia di altri
  ospiti e dove ha ricevuto la visita e gli auguri
  della presidente di municipio, Ivonne
  Morandini.

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COMUNE DI ANZOLA Mercoledì, 23 settembre 2015
22 settembre 2015
                                 larepubblica.it (Bologna)
                                                           Cronaca

  Gli appuntamenti di martedì 22: il violoncellista
  Perényi al Comunale
  L' ultima volta che il violoncellista ungherese
  Miklós Perényi suonò a Bologna, Shostakovich
  era ancora vivo e molti concerti che avrebbero
  arricchito il repertorio di questo strumento
  dovevano ancora veder la luce. Oggi, dopo
  una vita spesa all' arco diffondendo l' eredità
  del suo maestro Pablo Casals, Perényi torna
  sulle sue stesse tracce, quando con l'
  Orchestra della Radiotelevisione di Budapest,
  eseguì nel maggio del 1975 il Primo Concerto
  di Saint­Saëns. L' occasione storica meritava
  luogo e circostanza inediti: così, unite le forze
  di Conservatorio, Teatro e Musica Insieme, il
  concerto di stasera alle 20.30 si terrà ad
  ingresso libero al Teatro Comunale, per
  ascoltare un testimone musicale del
  Novecento, tra brani di Brahms, Stravinskij,
  Bartòk e Liszt eseguiti col figlio Benjamin al
  pianoforte. Schivo e restio agli ardori politici
  del collega e connazionale Andras Schiff (che
  un anno fa dichiarò di non voler più metter
  piede nell' Ungheria di Orbán), Perényi
  inaugura anche il ritorno di un appuntamento
  strumentale in Sala Bibiena, che rappresenta il
  primo passo verso il graduale riaffacciarsi
  della musica in Largo Respighi, già previsto
  per alcuni concerti della prossima stagione
  sinfonica del Comunale. Cosa abbia invece
  tenuto lontano Perényi quarant' anni dalla città, è un mistero a cui nemmeno lui, al telefono da Budapest,
  sa dar risposta: «La vita è strana ­ spiegava il maestro con buon italiano, appreso mezzo secolo fa in
  Santa Cecilia a Roma ­ Ho tenuto molti concerti a Milano, Firenze, pure a Vicenza, ma era dal 1975 che
  mancavo a Bologna, dopo avervi suonato più volte da giovanissimo, negli anni '60». Proprio a favore dei
  giovani è tornato in Italia: da domani lo attendono due giorni di masterclass al Conservatorio con gli
  studenti di violoncello, gli stessi che apriranno anche il concerto di stasera con un brano di Sollima, «un
  invito che non potevo rifiutare ­ conferma Perényi ­ avendo studiato in Italia, presso Santa Cecilia.
  Quarant' anni di musica, nel frattempo, mi hanno fatto conoscere Pierre Fournier, Rostropovich, tutti i
  grandi, compresi Britten, Penderecki e Dutilleux, dei quali ho eseguito le opere per violoncello e
  orchestra. Sì, il Novecento è stato proprio un grande secolo». Al Lumière si cena guardando "Amarcord"
  . Tra i piatti romagnoli Fellini adorava le polpettine di bollito con l' uvetta sultanina, gli spaghetti al tonno,
  il polletto alla cacciatora e la ciambella. Ma che la tavola per lui, da buon romagnolo, fosse importante lo
  raccontano pure i suoi film. Amarcord in testa. Ed è in occasione del restauro del capolavoro da Oscar
  del genio riminese ad opera della Cineteca che in piazzetta Pasolini tornano le cine­cene. Stasera le tre
  proiezioni al Lumière di "Amarcord" (ore 17.45, 20 e 22.15), presentato in anteprima alla Mostra del
  Cinema di Venezia, saranno accompagnate dal pesce arrosto dei pescatori di Cervia. Con un biglietto
  di 15 euro si potranno abbinare al film una cena a base del pesce alla griglia di Pescevia accompagnata

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                                                          Cronaca

  Inchiesta sulla morte al Maggiore della bimba di un
  anno
  Sarà fatta l' autopsia sul corpo della bimba di
  un anno, Angela Calin, morta il 20 settembre
  all' ospedale Maggiore. I genitori, di nazionalità
  romena e residenti ad Anzola Emilia, hanno
  presentato una denuncia, chiedendo di far luce
  sulle cause del decesso. La bimba era stata
  portata al pronto soccorso pediatrico in gravi
  condizioni dagli stessi genitori, poi è morta,
  probabilmente per una patologia cardiaca . Il
  fascicolo, sul tavolo del procuratore aggiunto
  Valter Giovannini, sarà iscritto al momento a
  carico di ignoti per omicidio colposo. Indagini
  sono state delegate ai carabinieri del Nas.

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COMUNE DI ANZOLA Mercoledì, 23 settembre 2015
22 settembre 2015
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                                                         Cronaca

  Nel weekend festa e laboratori per la Bologna del
  gelato
  Da capitale del tortellino a capitale del gelato
  artigianale. A Bologna il turista ha sempre
  ragione dato che è un po' colpa sua se il
  gelato da oggi ha un logo tutto suo. "Gelato
  Culture is Bologna" sarà il marchio che
  racconterà dentro e fuori le mura il legame
  profondo che la città ha con questo prodotto
  artigianale. Fu una scoperta che incuriosì non
  poco i bolognesi il risultato dell' indagine
  commissionata dal Comune di Bologna nell'
  ambito del progetto City Branding da cui
  emerse che chi visitava la città se la ricordava
  più per il gelato che per le tagliatelle o per i
  tortellini. A differenza di quello che accade di
  solito quando si accenna agli "spaghetti
  bolognesi", in questo caso nessuno storse il
  naso, anzi. Quel lavoro accese i riflettori su
  qualcosa che era invisibile agli occhi di chi
  abitava all' ombra delle Due Torri ma
  essenziale per chi capitava qui. Del resto a
  Bologna si è fatta la storia del gelato grazie
  alla Carpigiani, azienda che dal 1946 produce
  macchine per produrlo diventando oggi leader
  nel mondo, che esattamente tre anni fa
  inaugurò un intero museo dedicato a questa
  eccellenza gastronomica. Per festeggiare
  compleanno e logo, sabato 26 e domenica 27
  settembre ad Anzola dell' Emilia al Gelato
  Museum Carpigiani (via Emilia 45) ci sarà un lungo weekend di degustazioni, attività per bambini,
  laboratori e visite guidate al museo per una due giorni da leccarsi i baffi all' insegna del gelato. Info e
  prenotazioni: www.gelatomuseum.com.

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COMUNE DI ANZOLA Mercoledì, 23 settembre 2015
22 settembre 2015
                                          Bologna Today
                                                   Cultura e turismo

  Persiceto: mostra "Un' Estate Diabolika", Diabolik ed
  Eva Kant icone del nostro tempo
  Giovedì 25 settembre alle ore 19.00 verrà
  inaugurata la VI edizione della manifestazione
  sui fumetti ComiCittà con varie mostre legate
  alla rassegna "Un' Estate Diabolika" . Presso il
  palazzo della Partecipanza, in Corso Italia, 45
  a San Giovanni in Persiceto sarà presentata la
  mostra "Dall' Astoria all' Astorina" che racconta
  la produzione dell' editore Gino Sansoni,
  marito di Angela Giussani che, con la sorella
  ha creato il mito di Diabolik. In mostra le due
  diverse edizioni del primo volume edito da
  Sansoni in cui Angela Giussani appare come
  modella. E' la prima volta che le due edizioni
  vengono messe a confronto. Ci sono anche i
  numeri della varie uscite della rivista Horror e i
  Pocket Horror con le opere di disegnatori che
  saranno poi chiamati da Angela Giussani a
  realizzare i fumetti di Diabolik. A seguire sarà
  inaugurata, presso l' atrio del Cine Teatro
  Fanin di piazza Garibaldi, n. 3, la mostra:
  "Giorgio Montorio: i miei primi 50 anni da
  disegnatore", dedicata ai 50 anni di carriera di
  uno dei disegnatori di punta di Diabolik, con
  all' attivo oltre 100 fumetti del Re del Terrore.
  In mostra molti dei fumetti da lui realizzati,
  comprese le rare edizioni francesi, nonché il
  volume appena edito: "Giorgio Montorio. Una
  matita destinata al fumetto" di Lorenza Altariva
  (Presidente del Diabolik Club), Alessandro Forni (Presidente dell' ass. Menocchio organizzatrice di Un'
  Estate Diabolika) e Paolo Forni (Presidente dell' ass. L' Altra Visione e responsabile della
  manifestazione ComiCittà). Ed infine presso la veranda del ristorante L' Officina Del Gusto Guidotti, in
  via Catalani n. 4, in Persiceto, la mostra "Scheletrino" , dedicata al personaggio di Alfredo Castelli che
  venne pubblicato nel 1965 in appendice a Diabolik, per cui Alfredo Castelli festeggia i suoi 50 anni di
  carriera come autore e disegnatore. Si consideri che rendere ulteriore omaggio al maestro Alfredo
  Castelli a Cervia, a fianco del Giardino Diaboliko, è stato allestito il Giardino di Scheletrino. Attraverso
  pannelli di grandi dimensioni, libri, riviste, fumetti e materiale d' epoca sarà possibile conoscere più a
  fondo uno dei protagonisti del fumetto italiano, valorizzato anche da grandi artisti come Giorgio Montorio
  e Alfredo Castelli che hanno contribuito a fare di Diabolik e della sua compagna Eva Kant vere e proprie
  icone del nostro tempo. L' accoglienza alla mostra sarà assicurata dagli studenti dell' Istituto Superiore
  Malpighi, sede di Persiceto, che seguono il progetto dell' accoglienza turistica. All' inaugurazione
  saranno presenti l' artista Giorgio Perlini che ha realizzato i disegni della sagoma di Scheletrino,
  Lorenzo Altariva presidente del Diabolik club e Paolo Forni co­autore del libro sulla carriera di Giorgio
  Montorio. Faranno gli "onori di casa" Vittorio Cocchi e Mario Martini rispettivamente Presidente e
  Segretario del Consorzio dei Partecipanti. Al termine dell' inaugurazione al ristorante L' Officina Del
  Gusto Guidotti vi sarà la Cena dei Fumetti a menù fisso, con prenotazione obbligatoria entro il giorno

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22 settembre 2015
                                           Bologna Today
23 settembre 2015
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                                                   Cultura e turismo
  WEEKEND DI INIZIATIVE PER LA CULTURA DEL GELATO

  Carpigiani, il museo compie tre anni
  A COSA pensano i turisti quando si parla di
  Bologna? Non ai tortellini, neppure a portici e
  torri. Ciò che resta più impresso è il gelatino.
  Lo riporta l' assessore comunale all' economia,
  Matteo Lepore: «Il gelato artigianale ­ ha
  spiegato ieri durante la presentazione del
  terzo compleanno del Gelato Museum di
  Carpigiani di Anzola ­ , è c i ò c h e i t u r i s t i
  stranieri hanno decretato come la caratteristica
  più interessante della città». Per celebrarlo
  ieri, insieme al massmediologo Roberto
  Grandi, Lepore ha presentato il marchio
  'Gelato Culture is Bologna'. Una variazione del
  progetto Bologna City Branding (l' ormai
  famoso logo componibile della città) che
  debutterà sabato e domenica nella due giorni
  organizzata dalla Carpigiani, leader mondiale
  nella produzione e vendita di macchine per il
  gelato artigianale. Tanti gli appuntamenti: dalle
  visite gratuite al museo (che ha registrato un
  boom di 8mila visitatori all' anno, il 30%
  stranieri, e la nomination di 'Zagat' tra i sette
  musei più cool del mondo), dei laboratori alla
  Gelato University e una serie di degustazioni.
  Come quella dei gusti realizzati con i frutti raccolti domenica scorsa tra gli alberi del Museo della Civiltà
  Contadina di Bentivoglio. Sullo sfondo c' è la storia della Carpigiani, «un' azienda nata dal ferro e
  arrivata a deliziare il palato di 150 milioni di persone all' anno», ha ricordato Romano Verardi,
  presidente della Fondazione Bruto e Poerio Carpigiani. Gli inventori della macchina del gelato.
  s. arm.

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                                                       Politica locale

  «Niente materiali pericolosi dalla discarica
  Razzaboni»
  di PIER LUIGI TROMBETTA ­ SAN GIOVANNI ­
  NIENTE AMIANTO e presenza di metalli caratteristici
  dell' area nell' acqua del pozzo ad uso agricolo vicino all'
  ex discarica Razzaboni, in via Samoggia a Persiceto. Lo
  dichiara il sindaco di Renato Mazzuca d o p o a v e r
  ricevuto le analisi di Ausl e Arpa che in sostanza
  smentiscono il presunto inquinamento del pozzo in via
  Zenerigolo denunciato dalla proprietaria Roberta
  Sangiorgi. La donna aveva lamentato la presenza di
  contaminazione delle acque sotterranee correlata alla
  Razzaboni. «Fin da subito ­ spiega il sindaco Renato
  Mazzuca ­ una volta appreso gli esiti delle analisi del
  pozzo eseguite dalla proprietaria che segnalava a gran
  voce la presenza nell' acqua di amianto, ho informato le
  autorità competenti. La salute pubblica viene prima di
  tutto ed è nei miei doveri di primo cittadino tutelarla. Alla
  luce dei risultati dell' analisi congiunta Ausl­Arpa
  possiamo trarre alcune considerazioni: i valori in
  eccesso nell' acqua del pozzo della signora Sangiorgi,
  in cui l' amianto è assente, rientrano in un fenomeno
  tipico delle falde della nostra pianura; inoltre, non vi è alcun collegamento fra i valori riscontrati nel
  pozzo della cittadina e l' area ex Razzaboni».
  E IL PRIMO cittadino aggiunge: «Le autorità competenti hanno quindi smentito le affermazioni che la
  signora Sangiorgi ha espresso con tale certezza nel suo sito web eppoi riportate dal Carlino,
  procurando allarme nella comunità».
  Nel dettaglio, l' Ausl ha dichiarato che «Esaminata congiuntamente (con Arp, ndr) la documentazione
  inviata e valutate le considerazioni riportate relativamente alle analisi private del pozzo domestico di via
  Zenegirolo (utilizzato per l' irrigazione di orto e giardino sia per la pulizia dei cortili, quindi non con
  acqua per uso umano) le analisi mostrano presenza di manganes1e e solfati con valori superiori ai limiti
  di legge; mentre per gli altri metalli indagati si riscontrano valori estremamente bassi o inferiori al limite
  della rilevabilità analitica vedi l' amianto. Per quanto riguarda le concentrazioni di manganese e solfati ­
  conclude l' Ausl ­ è un fenomeno noto e ben documentato, in relazione alla variabilità tipica e propria
  delle falde della media e bassa pianura. Gli elevati valori di manganese e solfati riscontrati nelle acque
  di pianura, anche nelle zone a monte dell' area ex Razzaboni, non permettono di utilizzare tali parametri
  come markers (marcatori, ndr) spia di inquinamento».

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  La ricetta di Beli: «Basket City, sogno il derby»
  Feltrinelli presa d' assalto per la presentazione del libro sul campione Nba: «Provo
  rabbia per l' Europeo»

  Le rock star in transito per Bologna di solito
  vengono assalite dai loro fans all' uscita dal
  Baglioni: Marco Belinelli il suo bagno di folla l'
  ha fatto in Galleria Acquaderni, sotto le Due
  Torri. Un migliaio almeno, forse di più, in gran
  parte teenager, ovviamente maschi e vestiti da
  basket dalla testa ai piedi, hanno bloccato il
  passaggio per un paio d' ore ieri pomeriggio
  davanti alla libreria Feltrinelli. Per la
  presentazione di Pokerface , il nuovo libro
  sulla vita del Beli (il secondo sul giocatore
  dopo Alla fine ho vinto , uscito dopo il titolo con
  San Antonio nel 2014), scritto dal giornalista di
  Sky Alessandro Mamoli.
  Anche lui costretto a infinite richieste di selfie,
  perché l' orda che si è riversata in libreria e
  che si è fatta più di un' ora di fila per avere la
  copia autografata da Belinelli era composta
  per lo più da appassionati di NBA, che lo
  conoscono benissimo e ci vedono una specie
  di profeta del magico mondo. Anche se la vera
  rock star era ovviamente lui, il Beli da San
  Giovanni in Persiceto, uno che in fondo da via
  Zamboni ci sarà passato chissà quante volte,
  ma che per molti giovanissimi ormai è visto
  come uno che viene da un altro pianeta.
  Giacca nera elegante ma pantaloni con enormi
  squarci sulle ginocchia, Marco ha risposto a
  qualche domanda sull' esperienza con la
  nazionale appena conclusa («Sono ancora un po' incavolato per com' è finita, qualificarci per il
  Preolimpico va bene ma potevamo fare meglio, io puntavo a vincerlo e basta, l' Europeo») anche se non
  c' era certo il futuro azzurro, al centro dei pensieri dei fans.
  Tantissime t­shirt degli Spurs, o dei Golden State Warriors, quelli volevano sentir parlare di NBA,
  vedere da vicino il vincitore della gara del tiro da tre dell' anno scorso a New Orleans, mica il giocatore
  azzurro reduce da Lille. Al limite sentirgli dire qualcosa sul futuro di Basket City («Ci vuole il derby» ha
  ripetuto Marco, senza brillare per originalità), oppure farsi spiegare il perché di un titolo del libro che col
  basket sembra centrare ben poco. «Pokerface ­ ha spiegato Mamoli ­ perché qualsiasi cosa succeda in
  campo lui ha sempre la stessa faccia, anche se dentro gli bruciano mille emozioni. E poi perché il
  giocatore di poker è uno che scommette su se stesso, cosa che lui ha sempre fatto per tutta la vita.
  Scriverlo è stato bello ma difficile perché lui non ha aveva mai tempo. E per la sua testa girano tre soli
  pensieri: il basket, la famiglia, gli amici di sempre. E basta».Mentre Belinelli continua a firmare autografi
  ormai da più di un' ora, e più che un firma dal pennarello gli escono solo degli indecifrabili scarabocchi
  («sono contento sia venuta tanta gente, grazie a tutti, in fondo questa è sempre la mia città») la chiosa è
  di Marco Sanguettoli, il suo allenatore delle giovanili, quello da cui il Beli torna sempre e comunque.
  «Lui ormai è un vip e la gente sgomita per vederlo anche solo per un attimo. Ma è sempre rimasto lo
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  IL CAMPIONE NBA ALLA FELTRINELLI

  Tutti pazzi per Belinelli
  LUCA BORTOLOTTI IL figliol prodigo torna a
  casa, seppur per il tempo di un aperitivo sotto
  gli occhi di trecento ammiratori. Non poteva
  mancare Bologna, Feltrinelli di piazza
  Ravegnana, tra le tappe di Marco Belinelli,
  reduce dalla mezza delusione degli Europei,
  nel tour di presentazione della sua biografia
  "Pokerface".
  Pokerface è lui, il ragazzo di San Giovanni in
  Persiceto che ha passato una vita a sentirsi
  dire che no, non ce l' avrebbe fatta a diventare
  un campione, e invece andando all­in nella
  scommessa su se stesso s' è trovato, con lo
  stesso imperturbabile volto di chi per
  riservatezza ha sempre nascosto le sue
  emozioni, con un montepremi da 19 milioni di
  dollari nel suo nuovo triennale a Sacramento,
  dopo essere già stato campione Nba con San
  Antonio.
  SEGUE A PAGINA X Belinelli ieri in libreria.

                          LUCA BORTOLOTTI

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  Professor Belinelli scrittore da Nba "Chi lo avrebbe
  mai detto?"
  Trecento giovani alla Feltrinelli per ascoltare i consigli del ragazzo che ha conquistato l'
  America

  DALLA PRIMA DI CRONACA LUCA
  BORTOLOTTI AL DI là del campione
  internazionale, del cestista da contratti
  milionari, c' è il ragazzo di San Giovanni.
  Schivo e riservato, quasi timido davanti al
  pubblico nonostante i riflettori sempre puntati
  su di lui e nonostante il suo marchio di
  fabbrica in campo siano i tiri coraggiosi, quasi
  da incosciente, come quello decisivo al
  supplementare con la Germania.
  Quell' uomo di ormai 29 anni lo descrive
  Marco Sanguettoli, suo allenatore ai tempi
  delle giovanili Virtus, anche lui alla libreria
  Feltrinelli per la presentazione. «Da Marco
  bisogna trarre l' insegnamento dell' impegno
  che ha messo per raggiungere il suo sogno,
  combattendo tante difficoltà ­ dice il tecnico,
  rivolgendosi ai tanti ragazzi presenti ­. Deve
  essere preso come modello, è ancora uno di
  noi anche se è un vip, è un uomo e lo è
  diventato attraverso lo sport». A Sanguettoli il
  Beli lancia un aperto ringraziamento: «Le mie
  ultime evoluzioni come giocatore le devo a lui,
  quel famoso canestro di sinistro a Chicago è
  frutto del lavoro duro che mi faceva fare lui».
  Belinelli a San Giovanni è tornato sabato dopo
  l' Europeo, perché a casa è sempre rimasto
  legato. L' amaro in bocca per l' eliminazione dell' Italia dopo un bel torneo è ancora viva: «Sono un po'
  arrabbiato perché potevamo andare più avanti, un gruppo così bello non lo avevamo mai avuto, ed era
  il momento di fare risultato, cioè vincere », ammette.
  Ed è lo stesso obiettivo con cui partirà per Sacramento dopo una settimana di riposo. La sua nuova
  squadra non è tra le favorite dell' Nba che verrà, ma «se vado lì è per vincere ­ assicura lui ­. So che è
  difficile ma non importa, vado avanti come quando tanti mi dicevano che non potevo giocare in America
  e avrei fatto meglio a tornare in Europa». Non per niente lo chiamano pokerface, quello che s' è giocato
  la faccia quando tutti lo davano per sfavorito e contro ogni pronostico ha vinto. Eccome se ha vinto:
  come nessun italiano mai nella storia della pallacanaestro.
  In Italia, a casa, a Bologna, ha lasciato ricordi sia sponda Virtus, dov' è nato, che Fortitudo, dove ha
  vinto ed è diventato un giocatore capace di attrarre su di sé l' interesse dell' Nba.
  Quando il bello per lui doveva ancora venire e Basket City era qui. Ora le gerarchie si sono spostate.
  «Il derby me lo ricordo ­ assicura Belinelli ­, manca molto al basket italiano, e spero che prima possibile
  arrivi qualcosa di positivo da parte di entrambe le società».
  ©RIPRODUZIONE RISERVATA "L' avventura europea con la Nazionale mi ha lasciato l' amaro: era l'
  ora di vincere..." AUTOGRAFI E SELFIE Due momenti della presentazione ieri.
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                                          Pubblica Amministrazione

  La nuova mediazione si estende ai tributi locali
  L' obiettivo del decreto attuativo su interpelli e
  contenzioso è quello di offrire più strumenti sia
  in chiave preventiva che in chiave deflattiva
  per evitare le liti con il fisco. Sotto il primo
  profilo, la leva è quella di un riordino della
  disciplina. Vengono, infatti, previste quattro
  tipologie di interpelli: ordinario, probatorio,
  antiabuso, disapplicativo. Il provvedimento
  stabilisce una riduzione dei tempi di risposta
  da parte degli uffici delle Entrate p e r g l i
  interpelli ordinari : si passa da 120 a 90 giorni
  mentre in tutti gli altri casi i tempi di risposta
  andranno comunque contenuti entro i 120
  giorni. Si applica la regola del silenzio­
  a s s e n s o , p e r t a n t o s e l ' amministrazione
  finanziaria non risponde entro il termine
  previsto, diventa operativa la soluzione
  prospettata dal contribuente.
  Per quanto riguarda, invece, gli istituti
  deflattivi, il decreto delegato punta
  essenzialmente a un' estensione della
  mediazione tributaria per le liti fino a 20mila
  euro e della conciliazione giudiziale. Nel primo
  caso, il reclamo/mediazione non varrà più solo
  contro gli atti delle Entrate ma si allarga tra l'
  altro anche ai tributi contestati dagli enti locali.
  Nel secondo caso, la conciliazione (finora poco utilizzata) sarà possibile anche in secondo grado e
  potrà essere tentata sia fuori udienza che in udienza.
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                                             Pubblica Amministrazione

  Primo anno di precompilata E­fattura estesa dal
  2017
  Il primo decreto delegato della (mini)riforma
  fiscale a tagliare il traguardo è stato quello
  sulle semplificazioni fiscali (Dlgs 175/2014).
  Da ricordare soprattutto per le regole sul 730
  precompilato che, nonostante una serie di
  primi intoppi da superare, ha già debuttato
  nella campagna dichiarativa 2015. Per il resto
  professionisti e operatori economici
  ricorderanno positivamente il provvedimento
  per l' abolizione della responsabilità solidale
  sugli appalti in ambito tributario.
  Molto criticata, invece, la norma sulle società
  «zombie» accertabili dopo cinque anni dall'
  estinzione, su cui si sono alimentate ulteriori
  polemiche dopo l' interpretazione delle Entrate
  di ritenere la norma retroattività: un punto,
  però, su cui si è già espressa in senso
  contrario la Cassazione.
  Poi ci sono stati i decreti per la riforma della
  tassazione sui tabacchi (188/2014) e quello
  per le nuove commissioni censuarie (Dlgs
  198/2014): un provvedimento di fatto svuotato
  di importanza dalla scelta del Governo di non
  proseguire più sulla strada della riforma del
  catasto.
  A fine luglio è stato approvato definitivamente
  anche il decreto sulla fattura elettronica (Dlgs 129/2015) che consente di optare per l' estensione della
  fattura dematerializzata a partire dal 2017 anche oltre i rapporti per la Pa, per i quali è già obbligatoria.
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  Spending review. I sindacati dei medici contestano il Dm

  Sanità, dalle analisi alla Tac pronto il taglio a 208
  esami e prestazioni «inutili»
  ROMA Salgono a 208 le prestazioni sotto
  osservazione del ministero della Salute, che
  ha presentato ieri ai sindacati l' elenco degli
  esami e delle indagini ad alto rischio di
  inappropriatezza. Si va dai test genetici alle
  cure dentali, fino alla Tac per determinati
  sospetti diagnostici. Tutti "sorvegliati speciali"
  per dare attuazione alla norma del decreto enti
  locali 78/2015 che ha previsto sanzioni per i
  medici "cattivi prescrittori", quelli che non si
  atterranno alle indicazioni.
  Quattro i sottogruppi di prestazioni messi nero
  su bianco nella bozza di decreto ministeriale,
  già "vistato" dal Consiglio superiore di sanità,
  che la ministra Beatrice Lorenzin ha intenzione
  di inviare al più presto alla Conferenza
  Stato­Regioni: o d o n t o i a t r i a , r a d i o l o g i a
  diagnostica, genetica e medicina interna.
  Qualche esempio: la risonanza magnetica agli
  arti è "ammessa" soltanto a particolari
  condizioni, descritte nei dettagli. L' esame del
  colesterolo potrà essere ripetuto soltanto ogni
  cinque anni, salvo improvvisi valori elevati,
  modifiche dello stile di vita o interventi
  terapeutici.
  E ancora: per la fisioterapia , gli esercizi
  respiratori saranno prescrivibili, dunque resteranno a carico del Servizio sanitario nazionale, solo per
  pazienti con gravi patologie o in fase preoperatoria.
  In caso di mancato rispetto delle indicazioni ministeriali i camici bianchi risponderanno con una
  sanzione amministrativa che andrà a incidere sul trattamento economico accessorio e correranno il
  rischio di essere chiamati a rendere conto del proprio operato davanti alla Corte dei Conti. Ma la
  penalità scatterà indirettamente anche per i cittadini, che dovranno pagare di tasca propria le
  prestazioni di cui si vedranno rifiutata la prescrizione .
  Secca l' opposizione dei sindacati medici, già in stato di agitazione contro i tagli e la razionalizzazione
  imposti dal decreto, che di fatto ha recepito la manovra da 2,35 miliardi decisa dal Governo con l'
  accordo (sofferto) delle Regioni. I più battaglieri sono i medici di famiglia, che sono i primi prescrittori e
  quindi i principali destinatari della stretta. Ma tutte le sigle, dall' Anaao ai confederali, non ci stanno a
  cedere una quota importante della propria libertà prescrittiva. Senza contare che nella bozza di decreto
  ministeriale non compaiono né ipotesi di risparmio né la stima degli investimenti necessari per mettere
  in atto il meccanismo di controllo e verifica delle prescrizioni inappropriate.
  Per la ministra Lorenzin, invece, il provvedimento è una delle punte di diamante della strategia dell'
  Esecutivo che mira a razionalizzare costi ed efficienza del sistema sanitario. Che non ha finito di pagare
  il suo tributo alla spending review di sanità ed enti locali.: per il 2016 si profila nella legge di stabilità un
  ulteriore riduzione del Fondo sanitario nazionale.
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                                             Pubblica Amministrazione

  Commercio. La proposta di legge sugli orari, ora al Senato, impone dodici giorni di saracinesca
  abbassata, sei derogabili

  Negozi verso sei giorni di chiusura
  Cobolli Gigli: non si può tornare indietro ­ Bussoni: tutelare le piccole imprese

  È braccio di ferro tra gli operatori commerciali
  sulla nuova disciplina degli orari di apertura
  dei negozi attualmente in discussione in
  commissione Industria e commercio al Senato.
  Giovedì una commissione ristretta esaminerà
  gli emendamenti (solo tre) con il Governo,
  anche per verificarne gli orientamenti. Di certo
  c' è che i piccoli ritocchi imporranno il ritorno
  alla Camera del provvedimento e l' eventuale
  approvazione slitterebbe al 2016.
  Il disegno di legge approvato alla Camera non
  va bene a Federdistribuzione e a
  Confesercenti per opposti motivi. Rispetto alla
  liberalizzazione completa del Governo Monti, il
  testo attuale reintroduce, in 4 articoli, un
  minimo di vincoli con 12 giorni di chiusura
  obbligatoria (6 derogabili) e prevede la
  possibilità di accordi territoriali su iniziative dei
  Comuni, norme anti­movida e un fondo di
  sostegno alle microimprese.
  Per Giovanni Cobolli Gigli, presidente di
  Federdistribuzione, «è un testo confuso, con
  errori logici nel primo articolo che abbiamo
  contribuito ad eliminare. Ma poi negli altri tre
  non si tiene conto dei cambiamenti del primo».
  Poi Cobolli incalza: «Sono previsti incentivi da
  parte dei Comuni per i negozianti che seguono le sue indicazioni, ma questo è sbagliato: le decisioni
  devono essere prese dagli imprenditori. Anche l' Antitrust sostiene che i Comuni non possono
  concedere incentivi. Eppoi non si capisce perchè bar e ristoranti possano stare sempre aperti e gli altri
  no».
  Duro Mario Resca, presidente di Confimprese, l' associazione del franchising, che rifiuta il
  compromesso che riduce l' obbligo di chiusura da 12 a 6 giorni. «Non si possono chiudere per legge ­
  dice ­ le imprese che vogliono servire i clienti.
  Quest' anno il 1° maggio e il 25 aprile gli associati nell' abbigliamento e calzature hanno registrato una
  crescita del fatturato del 10%. E le giornate festive per cui si prevede l' obbligo di chiusura valgono il 4%
  del fatturato annuale, circa 8 milioni per associato». E poi perchè, si chiede Resca, «l' obbligo di
  chiusura valga per certe merceologie e non per bar e ristorazione, elettronica di consumo, arredo e
  librerie.
  Non si capisce la ratio per cui il diritto a conciliare tempi di lavoro e di riposo debba valere solo per gli
  addetti di alcuni settori».
  Più morbida Confcommercio, secondo cui «è necessario proseguire verso la realizzazione di una
  regolamentazione minima e ragionevole in materia di orari dei negozi, peraltro assolutamente
  compatibile con i principi e le prassi prevalenti in Europa in materia di libertà di concorrenza». Dal

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  Contratti pubblici. Confermato l' alleggerimento del codice: Porta Pia affiancherà Cantone

  Appalti senza regolamento, linee guida Anac­
  ministero
  Trovata l' intesa sull' emendamento per semplificare l' attuazione

  ROMA Resta fermo l' obiettivo della
  semplificazione, con la conferma dell' addio al
  regolamento appalti.
  Ma il compito di guidare il mercato nelle
  delicatissima fase di transizione tra vecchio e
  nuovo codice non spetterà solo all' Autorità
  Anticorruzione presieduta da Raffaele
  Cantone, come sembrava certo fino a solo
  poche ore fa.
  A dettare le linee guida per il mercato, subito
  dopo l' entrata in vigore del nuovo codice,
  saranno insieme il ministero delle Infrastrutture
  e l' Anac. Con una formula di "coabitazione"
  che almeno formalmente mantiene in pista l'
  idea della regolamentazione flessibile , della
  «soft law» adattabile alle evoluzioni di
  mercato, ma che nei fatti ridimensiona la
  portata del trasferimento di poteri di
  regolazione all' Autorità.
  La novità trapela a tarda sera, al termine di un
  lungo incontro tra il ministro delle Infrastrutture
  Graziano Delrio e lo stesso Cantone, in vista
  della stesura dell' emendamento destinato a
  mandare in soffitta il regolamento monstre
  (359 articoli e svariati allegati) che ora
  contiene le norme di dettaglio sugli appalti
  pubblici.
  Da Porta Pia sottolineano che la nuova linea è stata trovata in piena intesa con l' Anac. L' impressione
  però è che almeno sottotraccia il progetto di trasferire tutti i poteri di regolazione del settore all' Anac
  qualche tensione l' abbia creata. Come peraltro sembra confermare l' allungamento dei tempi per la
  messa a punto dell' emendamento al testo della delega che la commissione Lavori pubblici della
  Camera attendeva per ieri. L' intesa sarà peraltro rimessa alla valutazione del relatore del
  provvedimento, Raffaella Mariani. Quindi è possibile che alla fine l' emendamento non venga presentato
  direttamente dal Governo, ma al contrario transiti per vie parlamentari.
  In ogni caso a questo punto si dovrebbe sbloccare l' impasse che ha tenuto ferma la commissione in
  questi giorni . Oltre all' addio al regolamento sono già state annunciate diverse altre modifiche al testo
  approvato dal Senato. Confermati gli emendamenti già annunciati da parte della relatrice Raffaella
  Mariani.
  Modifiche in arrivo, dunque, per il bonus 2% concesso ai progettisti della Pa. L' incentivo rimarrà.
  Però non riguarderà più la progettazione, ma le attività di controllo e vigilanza delle amministrazioni.
  Altre misure sono annunciate per favorire l' accesso al mercato da parte delle Pmi, per sospendere da
  subito l' operatività del performance bond che sta bloccando diverse gare di appalto da centinaia di
  milioni e per dare l' addio alla legge obiettivo.
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  L' ANALISI

  La parola «scelta» possibile chiave per l' accordo
  La parola che alla fine sembra aver convinto
  anche i più riottosi tra i dissidenti dem in
  Senato (fermo restando un gruppetto, pare, di
  4 o 5 irriducibili) è «scelta». I futuri senatori
  non saranno «indicati» o anche «designati»
  (quest' ultima parola era stata usata da Matteo
  Renzi durante la direzione della svolta di
  lunedì) bensì «scelti» dai cittadini nell' ambito
  delle elezioni per il rinnovo dei Consigli
  regionali. Scegliere è ben più di designare,
  almeno agli occhi della minoranza dem, e
  assomiglia di più a quell' eleggere rivendicato
  per mesi che non si poteva scrivere nel quinto
  comma dell' articolo 2 ­ l' unico emendabile
  secondo il principio della "doppia conforme" ­
  dal momento che al comma 2 è scritto che «i
  Consigli regionali eleggono, con metodo
  proporzionale, i senatori tra i propri
  componenti...». Dunque il famoso comma 5
  suonerà così: «La durata del mandato dei
  senatori coincide con quella degli organi delle
  istituzioni territoriali dai quali sono stati eletti,
  sulla base della scelta degli elettori secondo
  quanto stabilito dalla legge della Repubblica di
  cui all' articolo 122». La legge nazionale
  deciderà i paletti, più o meno stringenti, all'
  interno dei quali questa scelta degli elettori dovrà avvenire. Mentre saranno poi le leggi elettorali
  regionali, che non sono tutte uguali, a decidere il meccanismo: listino (bloccato o con possibilità di
  preferenze), scelta autonoma da parte dell' elettore con un' apposita preferenza sulla scheda elettorale,
  il criterio secondo il quale ricoprirà anche il ruolo di senatore il consigliere che per ogni lista abbia avuto
  più preferenze.
  Un' uscita più che onorevole alla minoranza dem, quella offerta ieri sera in Senato con la parola
  «scelta», e che permette all' ex segretario Pier Luigi Bersani di mettere gli occhiali rosa: «Si dice che
  decidono gli elettori, ed è quello che abbiamo sempre sostenuto». Tuttavia i capisaldi della riforma
  renziana restano: il Senato delle Autonomie è rappresentativo delle istituzioni territoriali, l' elezione resta
  giuridicamente (anche se non politicamente) un' elezione di secondo grado e i futuri senatori non
  godranno di un' indennità propria essendo già pagati dalle Regioni come consiglieri. Dopo mesi di
  polemiche, è per il premier una sostanziale vittoria politica. E la soluzione trovata accontenta anche i
  centristi di Angelino Alfano, che per primi avevano proposto l' idea dei "listini". Un altro fronte aperto è
  quello delle funzioni del nuovo Senato, e anche su questo stamane sarà presentato un emendamento
  comune della maggioranza, a firma Anna Finocchiaro come "garante" dell' intesa. Com' è noto i poteri
  del Senato delle Autonomie sono stati un po' "sfoltiti" nel passaggio a Montecitorio. Ma un ritorno puro e
  semplice al testo del Senato non è stato ritenuto possibile, dal momento che i deputati lo avrebbero
  visto come un "affronto". E allora se da una parte si ridà al Senato il potere di concorrere «alla funzione
  legislativa» e di esercitare «funzioni di raccordo tra l' Unione europea, lo Stato e gli altri enti costitutivi
  della Repubblica», dall' altra resta la dicitura «concorre a valutare» invece che «valuta» le politiche
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  Enti locali. Stop in tutti i «primi turni» elettorali

  Mafia, incandidabilità ad ampio raggio dopo lo
  scioglimento
  MILANO Gli amministratori responsabili di
  azioni che hanno portato allo scioglimento di
  Comuni e Province per infiltrazioni mafiose
  sono incandidabili nel primo turno elettorale
  successivo allo scioglimento in ciascun livello
  di governo nella loro regione: in pratica, non è
  sufficiente per esempio che si svolgano
  elezioni in alcuni Comuni per riaprire le porte
  alla candidatura in altri, perché in ogni caso il
  semaforo rimane rosso se non ci sono stati
  altri turni elettorali nell' ente i n c u i c i s i
  presenta al voto. Non solo: lo stop è esecutivo
  dopo la dichiarazione definitiva di
  incandidabilità anche se nel periodo fra lo
  scioglimento del Comune e questa pronuncia
  si siano svolte elezioni in regione. A sottoporre
  l' intricata questione alla Corte di Cassazione è
  stato il Procuratore generale presso la Corte d'
  appello di Catanzaro, che si è opposto a una
  lettura originale offerta dai giudici calabresi sui
  limiti alle candidature post­scioglimento per
  mafia scritti all' articolo 143 del Testo unico
  degli enti locali.
  Il caso riguarda l' ex sindaco e alcuni ex
  amministratori del Comune di Nardodipace, in
  provincia di Vibo Valentia, sciolto a fine 2011
  dopo che era emerso il peso della criminalità organizzata sulla politica locale. Nell' ottobre 2013 il
  Tribunale di Vibo Valentia aveva dichiarato incandidabile l' ex sindaco, che si era però opposto al
  provvedimento sulla base del fatto che nei due anni trascorsi tra lo scioglimento e la decisione del
  Tribunale si erano già svolti in Calabria due turni elettorali: grazie al ricorso, l' ex sindaco si è potuto
  ripresentare un mese dopo alle elezioni nello stesso Comune, e si è reinsediato alla guida dell' ente
  dopo la vittoria nelle urne.
  Nel luglio 2014 si è pronunciata la Corte d' appello di Catanzaro, che proprio sulla base delle elezioni
  amministrative tenute in regione nei due anni precedenti ha ritenuto inapplicabile l' incandidabilità.
  A smontare questa interpretazione interviene ora la Cassazione, che nella sentenza 18696/2015
  depositata ieri fissa un campo di applicazione dell' incandidabilità più ampio di quello individuato dalla
  Corte d' appello. Quando diventa definitiva, spiega la suprema Corte, la sanzione opera «per tutti i
  (primi, ndr) turni elettorali successivi» anche se «nella stessa regione si siano svolti uno o più turni
  elettorali di identica o differente tipologia)» tra il giorno dello scioglimento per mafia e quello della
  dichiarazione definitiva di incandidabilità. È proprio quest' ultima, aggiunge la Corte, a far partire la
  "conta" delle elezioni vietate ai diretti interessati. L' incandidabilità opera infatti solo quando non arriva
  all' ultimo grado di giudizio (o non è impugnata): se per cancellarla bastasse un turno elettorale prima
  della dichiarazione definitiva, la sanzione finirebbe per non operare mai.
  gianni.trovati@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA.
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  Mattia Robasto, leghista di Virle (Torino), esce dall' Associazione dei comuni

  Anci, lascia il primo sindaco del Carroccio
  Dopo l' appello di Salvini dalle pagine di ItaliaOggi

  Mattia Robasto ha aspettato giusto una decina
  di giorni. Poi ha raccolto l' appello lanciato dal
  suo leader, Matteo Salvini, e ha lasciato l'
  Associazione nazionale dei comuni italiani
  (Anci). Anche il luogo è significativo: perché
  Robasto è il primo cittadino di Virle, un piccolo
  paese in provincia di Torino, dove risiede il
  presidente dell' Anci nazionale e sindaco del
  capoluogo piemontese, Piero Fassino (Pd).
  Lo scorso 12 settembre, prima del raduno del
  Carroccio a Cittadella, Salvini aveva
  annunciato a ItaliaOggi che 300 sindaci erano
  pronti a uscire dall' Anci. Robasto, eletto con
  una lista civica ma dichiaratamente leghista,
  non ha aspettato. E ha battuto tutti sul tempo.
  Prima di prendere una decisione, però, il
  sindaco ha voluto fare un paio di verifiche.
  Così ha rovistato negli archivi del Comune per
  controllare che cosa avesse fatto di concreto l'
  Anci per Virle, a cominciare da una trattativa
  condotta dall' Associazione dei comuni p e r
  scongiurare la chiusura degli uffici postali.
  «La precedente amministrazione si era affidata
  alla protesta dell' Anci», ha detto Robasto all'
  edizione torinese di Repubblica. «Il risultato?
  Prima avevamo la posta aperta sei giorni a
  settimana, ora solo tre».
  Robasto non s' è fermato e ha continuato a
  leggere le carte «alla ricerca di una ragione valida perché il mio Comune dovesse continuare a
  spendere 517 euro all' anno per rimanere nell' Associazione».
  Ma il sindaco ha detto di aver trovato solo «inviti a conferenze e seminari che non servono a nulla e che,
  anzi, genererebbero spese per l' amministrazione se io decidessi di partecipare». Così ha convocato il
  consiglio comunale e ha approvato la delibera secondo cui, dal primo gennaio del 2016, Virle uscirà
  ufficialmente dall' Anci. «Quella di Salvini», ha spiegato Robasto, «è stata una chiamata politica, ma
  probabilmente l' avrei fatto comunque, perché già da giorni stavo valutando quali spese tagliare per il
  bilancio». Ora il sindaco, insieme con la sua giunta, dovrà decidere come reinvestire la quota di 517
  euro che veniva destinata all' Anci.
  L' idea, per il momento, è quella di finanziare un corso d' inglese al doposcuola. Robasto, fra l' altro, ha
  telefonato ad altri sindaci della zona per conoscere i loro rapporti con l' Associazione dei comuni, e s' è
  detto fiducioso sul fatto che molti altri colleghi possano seguire il suo esempio. Secondo Salvini, che
  non ha parlato di diktat di partito, bensì di scelta personale dei sindaci, alla fine dell' anno saranno più di
  mille i primi cittadini che usciranno dall' Anci. «Sarà una loro libera richiesta», aveva spiegato il
  segretario della Lega Nord a ItaliaOggi. «E io dirò: fate pure. I sindaci hanno ormai raggiunto la
  consapevolezza dell' inutilità dell' Anci. Che ci restino solo i sindaci ideologizzati, quelli del Pd. Noi

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  Soprattutto nell' entroterra dell' isola dove le attrezzature sono largamente sottoutilizzate

  Sardegna, migranti anziché turisti
  Ma Unidos non ci sta: non vogliamo essere la Cayenna

  Turismo col vento in poppa in Sardegna,
  eppure la crescita a doppia cifra (da gennaio
  ad agosto un aumento di oltre il dieci per cento
  rispetto al 2014) non coinvolge tutte le strutture
  ricettive e tutte le zone dell' isola.
  Così, sempre più spesso, hotel, alberghi e
  agriturismi aprono le porte ai migranti. Perché
  un conto è trovare turisti sul mercato, tutt' altra
  faccenda farsi spedire direttamente dallo Stato
  gli ospiti con una tariffa sicura che supera i
  trenta euro giornalieri.
  Migranti al posto dei turisti, dunque, e come ha
  evidenziato nei giorni scorsi La Nuova
  Sardegna il business si sta diffondendo
  sempre più, soprattutto nell' entroterra sardo,
  dove strutture chiuse da tempo sono state
  velocemente riconvertite per ospitare i
  migranti.
  Ma gli alloggi messi a disposizione di chi ha
  attraversato il Mediterraneo non sono collocati
  solo in zone sperdute, ma anche nel centro di
  Cagliari.
  La Sardegna, come ha spiegato il prefetto di
  Cagliari Giuliana Perrotta, ha fatto registrare
  un aumento esponenziale del flusso migratorio
  (nel 2013: 346; nel 2014: 2878; nei primi otto
  mesi di quest' anno 3670). Fino al mese
  scorso erano poco meno di 2.500 gli immigrati
  ospitati nelle 61 strutture presenti in Regione, dopo i massicci sbarchi a settembre hanno sfiorato quota
  tremila. Un numero che potrà ancora salire, fino ai 3.240 stranieri assegnati all' isola da Angelino Alfano.
  Ma al ministro dell' Interno è arrivato un chiaro messaggio dal governatore Francesco Pigliaru, collega
  di partito del premier Matteo Renzi. «È doveroso da parte del governo nazionale, come abbiamo fatto
  più volte rilevare, programmare i flussi ed evitare che arrivino migranti che qui non vogliono restare», è
  il ragionamento del presidente della Regione Sardegna. «È un danno per loro e un aggravio inutile per
  le forze di accoglienza.
  Inoltre impedisce il vero coinvolgimento dei Comuni».
  Tra sbarchi e quote di accoglienza, anche la Sardegna ha il suo da fare con gli immigrati. E le
  polemiche non mancano. Il deputato sardo di Unidos, Mauro Pili, attacca l' assegnazione di migranti all'
  isola. «Si tratta di un piano scellerato e frutto solo di un retaggio statale che vede la Sardegna come
  Cayenna, una volta per i mafiosi, una volta per i migranti», dichiara l' ex presidente della Regione. «A
  Roma pensano di poter isolare i profughi e migranti in genere nella nostra regione solo con lo scopo di
  allentare la pressione sul resto del continente». Secondo Pili il business dell' accoglienza in Sardegna, a
  cui è stata assegnata una quota inferiore al 3% del totale della popolazione migrante presente sull'
  intero territorio nazionale, vale 40 milioni di euro.

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  A Marina di Ravenna gli albergatori acquistano un hotel per evitare che possa ospitarli

  Spendono in difesa dai migranti
  Dicono che rovinerebbero l' immagine del turismo locale

  L' albergatore alza la mano: è disposto a
  ospitare (dietro pagamento da parte dello
  Stato) 77 profughi, del resto la stagione estiva
  è ormai finita e a Marina di Ravenna di turisti
  non se ne vedono (quasi) più. Pensava di
  unire l' utile al dilettevole, o meglio il business
  alla solidarietà. Dava un tetto ai profughi e
  rimpinguava il fatturato dell' hotel prolungando
  la stagione anche se non più coi villeggianti
  ma coi forzati della sosta in attesa di
  raggiungere il Nord Europa.
  A mettersi di traverso è proprio l' associazione
  degli albergatori, Federalberghi, che ha
  gridato allo scandalo e ha dato alla sua
  reprimenda un titolo che non lascia dubbi:
  «Immigrati e turismo non sono compatibili».
  Però i romagnoli non sono gente che
  protestano e basta.
  Perciò la locale sezione di Federalberghi non
  solo ha redarguito il direttore dell' hotel (che lo
  gestisce per conto della parrocchia,
  proprietaria della struttura) disposto a
  partecipare all' operazione.­profughi,
  assicurando che l' arrivo dei 77 rovinerebbe la
  r e p u t a z i o n e d e l l a r i d e n t e località d o v e ,
  secondo un' inverosimile leggenda che però
  sta a cuore ai promotor del turismo, Dante e
  Beatrice pomiciavano al riparo della pineta,
  per altro abbastanza ben conservata.
  Ma ha pure organizzato una cordata di associati per comprare l' hotel. Hanno detto a gestore e parroco:
  avete bisogno di fare cassa per far quadrare i conti e accettate gli immigrati? Vi compriamo l' albergo,
  così voi vi prendete i soldi e noi teniamo lontano gli immigrati.
  È stata la prefettura di Ravenna (come le altre d' Italia) a chiedere chi è disposto ad alloggiare i 320
  profughi che entro Natale il ministero degli Interni dirotterà in questa parte della Romagna.
  Hanno risposto associazioni, parrocchie, qualche privato e il gestore del Marepineta sulla spiaggia di
  Marina di Ravenna.
  La decisione di quest' ultimo ha provocato la costituzione di un comitato di cittadini (poteva mancare?)
  contro la presenza degli immigrati oltre che dell' associazione degli albergatori.
  Il suo presidente, Nicola Scialfa, ha il terrore dell' effetto­emulazione, cioè che altri seguano l' esempio
  del Marepineta e che gli hotel, seppure nella bassa stagione invernale, si trasformino in dormitori (a
  carico dello Stato).
  Dice: «Si deve evitare l' utilizzo di strutture turistiche ricettive per fare accoglienza di migranti perché
  così facendo gli imprenditori perdono di vista il vero scopo delle loro attività col rischio di un'
  emulazione da parte di altri imprenditori scoraggiati dalla crisi, dalla burocrazia e dalle tasse.

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