Piante da esterno e vivaismo - Report economico finanziario - Giugno 2008 - Ismea
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L’identificazione del prodotto/settore - Piante da esterno e vivaismo Il Report è stato chiuso il 13/6/2008 Realizzazione a cura di ISMEA Responsabile della ricerca: Ezio Castiglione Responsabile scientifico: Giorgio Venceslai Progettazione e coordinamento tecnico: Fabio Del Bravo Coordinamento operativo: Claudio Federici Redazione: Paola Lauricella, Carlo Boselli Supporto statistico a cura dell’Unità analisi economiche statistiche dell’ISMEA ISMEA – Unità Analisi economiche e finanziarie Via C. Celso, 6 – 00161 ROMA Tel. 39 06 85568441 www.ismea.it giugno 2008 Pagina 3
Sintesi - Piante da esterno e vivaismo E EXECUTIVE SUMMARY x e c La fotograf ia La rilevanza del comparto. L’incidenza del comparto delle piante da esterno u e del vivaismo sul valore complessivo dell’agricoltura è pari al 3,5%, mentre è del 57% il suo peso sul totale florovivaismo (compresi fiori e fronde recise e piante da interno). t Il comparto interessa una superficie di circa 26 mila ettari, distribuita tra 16 mila azien- de che producono piante da esterno in vaso, in contenitore o in zolla, arbusti e alberi sia ornamentali sia da frutto, viti o olivi destinati ad altri settori a valle della filiera. Il i segmento ornamentale e quello da frutto a scopo anche ornamentale rappresenta oltre il 60% della superficie complessiva. Il comparto, in cui le aziende sono caratterizzate da dimensioni relativamente grandi, nell’ultimo quinquennio è stato interessato da un v processo di concentrazione, conseguente all’accorpamento aziendale e, soprattutto, al- la fuoriuscita dal mercato da parte delle aziende di minori dimensioni. La produzione sia di piante in vaso sia di alberi e arbusti è costantemente aumentata adeguandosi ad e una maggiore richiesta in ambito nazionale ma, soprattutto, estera. L’influenza della politica. L’influenza della PAC sul mercato è scarsa, non e- sistendo vincoli sull’offerta o sui flussi di importazione ed esportazione. Vi sono norme che mirano a regolamentare la commercializzazione dei materiali di moltiplicazione del- le piante ornamentali e istituiscono gli elenchi delle varietà e i requisiti di identità varie- S tale tenuti dai fornitori. Questi interventi legislativi non alterano la concorrenza, trat- tandosi di misure tese ad evitare la diffusione di organismi nocivi e di patologie. u Le variabili di mercato L’offerta. Nell’ultimo quinquennio la superficie investita a vivaismo è dimi- m nuita del 6%, mentre quella per piante coltivate in pieno campo (compren- siva però anche dei fiori recisi) si è contratta notevolmente (-32%). La nu- merosità aziendale è diminuita in misura sensibile in entrambi i segmenti m ma, nel caso delle aziende con produzioni in pien’aria di fiori e piante, sono aumentate notevolmente le unità di dimensioni medio-grandi. Durante tale periodo la produzione in valore è cresciuta sensibilmente, facendo registra- a re un incremento medio annuo del 6%. La domanda nazionale di piante, alberi e arbusti nel periodo recente ha re- r gistrato un andamento altalenante, in considerazione della forte influenza esercitata sia dal clima, sia dalla capacità di spesa. A fronte di un andamen- to economico stagnante e di costi di produzione in crescita, gli operatori al y dettaglio hanno cercato di contrastare il calo della domanda con maggiori promozioni; risulta in aumento il “cross category” e la scelta di prodotti a basso prezzo. Il mercato. I prezzi alla produzione, relativi ad una gamma di prodotti molto ampia, negli ultimi cinque anni hanno evidenziato lievi aumenti, a causa della crescente competizione sia in ambito nazionale che estero. Gli incre- Pagina 4 giugno 2008
L’identificazione del prodotto/settore - Piante da esterno e vivaismo menti hanno interessato solo alcune categorie di prodotti, la cui offerta non è eccedentaria, tra le quali le piante di dimensioni maggiori, contraddistinte da un mercato più ristretto, con una minore pressione competitiva. Gli scambi commerciali evidenziano un miglioramento del comparto nel contesto internazionale e soprattutto europeo. Nel periodo recente le e- sportazioni di piante, alberi e arbusti sono aumentate sia in ambito UE che extra UE. In importanti paesi di destinazione l’Italia è leader o rappresenta un importante fornitore. Le possibilità di crescita derivano, oltre che dalla migliore capacità imprenditoriale delle aziende, che però rimane debole a causa di una carente organizzazione logistica, dall’ampliamento ad Est dell’UE. Nel 2007, in un contesto di espansione dei flussi di scambio in en- trata e in uscita, il valore delle esportazioni ha evidenziato una crescita consistente, migliorando notevolmente il saldo positivo della bilancia com- merciale. Le perform ance concorren ziali Struttura dei costi e del fatturato. In generale, la struttura dei costi di pro- duzione evidenzia: un’elevata incidenza della manodopera extra-familiare, in corrispondenza dei picchi stagionali di produzione; una crescente incidenza del costi di alcuni fattori intermedi (concimi, pesti- cidi, materie plastiche) e dell’energia (combustibili o elettricità). Nel periodo recente, la stagnazione dei prezzi all’origine, contestualmente all’aumento dei costi di tali fattori produttivi, ha determinato una progressiva riduzione dei margini di guadagno sia della fase agricola, sia della distribuzione all’ingrosso. Risultati di bilancio. L’analisi economico finanziaria, realizzata con riferimento al triennio 2004-2006 per le aziende di produzione e commercializzazione all’ingrosso di piante da esterno, alberi e arbusti, ha rivelato per il 2006 un netto miglioramento delle performance economiche, con un risultato di esercizio tornato su valori positivi dopo le pesanti perdite del 2005. Un livello della domanda superiore all’offerta ha consentito al- le imprese del settore di applicare un mark-up crescente alla propria produzione. Una parte del reddito, tuttavia, viene assorbito da un volume crescente di oneri finanziari, derivanti da un’eccessiva esposizione nei confronti dei creditori. Anche il livello di solvi- bilità alla chiusura dell’esercizio si presenta piuttosto scarso. Tali elementi di criticità sono controbilanciati da un ottimo andamento del ciclo di cassa che vede una durata media dei debiti (superiore ai 120 giorni) molto superiore a quella dei crediti (50 giorni circa) e che consente di sostenere il fabbisogno finanzia- rio delle imprese del settore. Le forze comp etitive L’offerta nazionale, nel mercato europeo, gode di un’immagine positiva in con- siderazione della caratteristiche pedo-climaticatiche che rendono alcune aree molto vo- cate e, soprattutto, grazie alla notorietà del “giardino all’italiana”, un elemento di forte giugno 2008 Pagina 5
Sintesi - Piante da esterno e vivaismo impatto nell’immaginario collettivo, alimentato da testimonianze importanti in molte re- gioni. La professionalità, piuttosto diffusa nei vari segmenti che compongono il compar- to, consente di attenuare il livello di competitività reale esistente nel mercato interna- zionale, mentre più aspro è il confronto entro i confini nazionali. A livello di filiera, i rapporti di forza sono sbilanciati verso gli operatori a valle, soprattutto nel caso delle piante da esterno. L’intensità della concorrenza interna risulta mediamente elevata, in quanto le aziende che gestiscono la maggior parte del mercato sono di di- mensioni medio-grandi. Ciononostante vi sono problemi di remuneratività per prodotti di massa, scarsamente differenziabili. I fornitori. Il potere negoziale mediamente alto è dovuto alla presenza di poche aziende, per lo più multinazionali, che controllano la produzione e la vendita dei mezzi tecnici. Laddove esistono consorzi o associazioni florovi- vaistiche, il potere negoziale degli acquirenti risulta in parte maggiore. I clienti. Il potere contrattale del distributore è di media intensità per le pianta da esterno o le alberature, in quanto se invendute possono essere rinviate ad una o più stagioni successive. Più elevato, invece, risulta essere per le piante stagionali fiorite o verdi. Nuovi entranti. Non esistono impedimenti legislativi per l’accesso al setto- re, tuttavia negli ultimi anni si è assistito raramente all’ingresso di aziende esterne al comparto. Il produttore di verde ornamentale da esterno gode di una rendita di esperienza in campo tecnico che non si limita al prodotto ma molto spesso riguarda anche la fase di installazione e manutenzione. I prodotti sostitutivi. La minaccia dei prodotti sostitutivi è bassa per i prodotti la cui funzione d’uso è rappresentata dall’abbellimento degli spazi (esterni o interni) direttamente da parte dell’acquirente, che costituisce la parte più importante del mercato. Al contrario, la sostituzione è elevata qualora il prodotto assolva alla funzione d’uso di regalo (anniversario, ceri- monia, evento, …). I fattori critici di successo La filiera del florovivaismo, in particolare quella delle piante da esterno, alberi e arbusti, è sottoposta a cambiamenti indotti dal mercato, in parte riconducibili a muta- menti dei gusti della clientela o, anche, generati dal sistema distributivo (le grosse fu- sioni e joint venture che si realizzano tra i distributori, ad esempio, o la diffusione di punti vendita non professionali). In questo contesto, considerando anche le recenti di- namiche afferenti i principali fattori produttivi, appaiono di fondamentale importanza i seguenti fattori critici : processo produttivo: • specializzazione dell’impresa, in termini di specie e profondità di gamma, e di destinazione del prodotto (dettaglio tradizionale o grandi superfici); • disponibilità di piante a stadio di sviluppo ottimale in qualsiasi periodo dell’anno, per contrastare la concorrenza e consentire al punto vendita di disporre di articoli ad alto impatto estetico; Pagina 6 giugno 2008
L’identificazione del prodotto/settore - Piante da esterno e vivaismo • adozione di tecniche di produzione a minor impatto ambientale; scelta di specie e varietà che richiedono un uso inferiore di fattori intermedi. Area commerciale: • alleanze con altre aziende o con operatori a valle della filiera per ottimiz- zare i costi della logistica, per servire al meglio la clientela e avere un “feedback” veloce sulle politiche commerciali dei competitor così come sulle tendenze di acquisto dei consumatori; • adozione di un’adeguata tecnologia per la movimentazione della merce e di una programmazione delle attività di confezionamento finalizzate alla riduzione dei tempi di giacenza del prodotto in magazzino; • adeguamento ai volumi trattati delle strutture di carico e scarico della merce, disponibilità di carrelli sufficienti per effettuare le spedizioni in qualsiasi momento. Le previsioni Le simulazioni di medio-lungo periodo, elaborate attraverso il Modello di Equili- brio Generale ISMEA, indicano una moderata crescita dei volumi delle produzione agri- cola e un aumento del ricorso all’approvvigionamento di materie prime e semilavorati sui mercati esteri. Alla base della crescita delle aziende sarà determinante la strategia di differenziazione dell’offerta. Nel comparto florovivaistico continuerà l’espansione dell’offerta da parte delle nuove zone di produzione negli altri continenti e, di conseguenza, aumenterà ulterior- mente la competitività. La produttiività per le piante da esterno e vivaismo migliorerà, in funzione di una modernizzazione delle imprese che riusciranno a mantenere le pro- prie posizioni di mercato. La dinamica dei prezzi, oltre alle attese inflattive, sarà in- fluenzata dall’atteggiamento degli operatori, nel gestire i rapporti con quella parte della distribuzione (GD-DO) che invece tende ad imporre prezzi di acquisto al limite della co- pertura dei costi. giugno 2008 Pagina 7
1 L’identificazione del prodotto/settore 1.1 - Amb iti di inclusion e Sono oggetto di analisi del presente report le aziende che coltivano piante in vaso, piante arboree per un uso forestale, piante arboree e arbusti per il vivaismo or- namentale. Oltre alla produzione del prodotto finito o semifinito - piante in vaso, in zol- la o in contenitore, coltivate all’aperto – appartengono alla filiera del vivaismo anche le aziende che producono materiale di propagazione destinato al segmento del reciso e delle piante in vaso (talee, talee radicate, bulbi, sementi, giovani piante, astoni, ecc.). A monte e a valle delle aziende vivaistiche vi sono: a monte: costitutori e moltiplicatori1 di sementi, piante in vitro, giovani piante, astoni, talee radicate, ecc.; a valle: • grossisti che svolgono attività di commercializzazione con strutture per lo stazionamento del prodotto; • vivaisti che possono intervenire sia nella fase all’ingrosso con prodotto proprio e di provenienza di terze aziende, sia al dettaglio; • dettaglianti, quali la distribuzione specializzata (garden center, plant center, vivai, negozi di fiori recisi e chioschi), i bricocenter o i “fai da te”. 1.2 – Corrispond enza con la classif icazione I stat Le aziende oggetto di analisi possono essere individuate in base a: Orientamento Tecnico Economico. OTE 2021 - coltivazioni floricole e di piante ornamentali in piena aria. Attività Economiche (ATECO). A 01.41.3 - sistemazione di parchi e giardini; G 51.22.0 - commercializzazione di fiori e piante in vaso. Tali attività riguardano i subsegmenti riferiti alla fase primaria con finalità or- namentali, distinguendo ove possibile: piante in vaso da esterno alberi e arbusti coltivati in piena terra e in vaso; con destinazione vivaistica ornamentale (parchi, giardini, opere paesaggi- stiche) anche quelle destinate agli spazi esterni di abitazioni private (da- 1 si differenziano dai primi in quanto intervengono nella riproduzione di giovani piante, talee e bulbi tramite metodi tradizionali o meristematici. Pagina 8 giugno 2008
L’identificazione del prodotto/settore - Piante da esterno e vivaismo vanzali, balconi, terrazzi, ballatoi, ecc.)2. 1.3 - Amb iti di esclu sion e Sono escluse dall’analisi del presente report: le coltivazioni vivaistiche per uso forestale sia giovani piante e astoni sia piante adulte; le coltivazioni di piante non ornamentali, destinate alle aziende operanti in settori diversi (ortaggi, frutta, olio e vino). 2 Non sempre vi sono dati statistici separati tra piante e fiori recisi infatti nel caso delle OTE vi è la distin- zione solo tra coltivazioni di serra (2022) e pien’aria (2021). Quest’ultima pur riguardando sia fiori che piante viene considerata una proxi sufficiente per descrivere le variabili della struttura produttiva e dell’offerta tenendo conto che vi sono regioni specializzate di più nel fiore reciso e altre nelle piante in va- so. giugno 2008 Pagina 9
1.4 – Indici tecnici di ident ificazion e Tab. 1.1 – Indici di identificazione relativi ad alcune tipologie aziendali (2006) Conifere Latifoglie Siepi Alberi a fiore Alberi a fiore Piante Mediterranee CARATTERISTICHE STRUTTURALI in vaso 18 e 24 Areale di produzione Pistoia Mantova Pistoia Pistoia Pistoia Catania Zona altimetrica Pianura Pianura pianura fino a 100 m. s.l.m. Superficie media aziendale 2-3 ha 4,5 ha 2-3 ha 2-3 ha 2-3 ha 3-4 ha 150.000 p/ha (v. 18) 50.000 Densità d'impianto 12.000 piante/ha 10.000-3.300 piante/ha 20.000 piante/ha 4500 piante/ha 3.000/3.500 piante/ha p./ha (v. 24) 1° ciclo: 1,50x0,5 Sesto d'impianto 100X80 100x50 180X120 - - 2° ciclo :2x1,50 per il Età di entrata in produzione 2° anno 3° anno 3° anno 3°-4° anno 5-6 mesi 2°anno impianto Ciclo di vita dell'impianto 5-6 anni 3-7 anni 5-6 anni 7-8 max 15 anni 3-8 max 15/20 Fabbisogno di manodopera concimazione: 30 ore; trat- concimazione: 12 ore; trat- per operazioni colturali (o- tamenti: 50 ore; raccolta: tamenti: 25 ore; raccolta: 1 operaio ogni 2 ettari 1 operaio ogni 2 ettari 1 operaio ogni 2-3 ettari 2,5 operai anno re/ettaro) o numero di operai 300 ore; potatura: 150 ore; 230 ore; potatura: 130 ore; ad ettaro altro: 100 ore altro: 500-550 ore Grado di meccanizzaz.: Alto Alto CARATTERISTICHE PRODUTTIVE Epoca di trapianto del seme o settembre/ottobre o tardo invernale fino alla pri- ottobre/aprile marzo-aprile della giovane pianta tarda primavera mavera Epoca di lavorazione della fine primavera inizio autun- fine primavera inizio autun- fine primavera inizio autun- ottobre-maggio ottobre-maggio febbraio-novembre pianta no no no Epoca di vendita ottobre-maggio ottobre-maggio ottobre-maggio ottobre-maggio ottobre-maggio febbraio-novembre Periodo di stoccaggio massi- fino al 10 anno fino all'anno successivo fino al 10 anno fino al 15 anno entro l'anno successivo entro l'anno mo Tutte le foglie caduche ed Laurus nobilis, Bambu, Pho- Juniperus Mix, Cipressi, Photinia, Viburnum Lagerostroemia, Magnolia, Lagerostroemia, Magnolia, principali varietà alcuni sempreverdi da siepe enix canar., Pittosporum T. taxus Tinus,buxus, pittosporo Hibiscus Hibiscus o Magnolie. Nanum, Arecastrum roman. Fonte: ISMEA
La descrizione sintetica della filiera - Piante da esterno e vivaismo La descrizione sintetica della filiera 2 2.1 I numeri del sett ore Il settore vivaistico è composto da numerose aziende con superfici decisamente più elevate di quelle che producono fiori recisi e relativamente più ampie di quelle che producono piante in vaso da interno. La specializzazione in alcune aree del territorio nazionale è molto spinta perché determinata dalla posizione pedoclimatica e dal tipo di relazioni a monte e a valle della filiera che negli anni si sono consolidate. Il confine tra attività vivaistica e produttore di piante in vaso da esterno è labile e in buona parte dei casi vi è sovrapposizione; ciò è meno frequente per le aziende che producono con prevalenza alberature il cui cliente finale è colui che realizza opere pae- saggistiche di qualsiasi genere. L’offerta anche se le superfici coltivate mediamente sono più estese, è comun- que frammentata a causa di una elevata numerosità delle aziende e una gamma di prodotti molto ampia. Ciononostante si può parlare di zone o distretti vivaistici in cui le aziende si possono definire abbastanza specializzate (ad es. il distretto pistoiese o ligu- re di Albenga). Tab. 2.1- I “numeri del settore” vivaismo u. di m. 2007 Var % 2007/06 Dati di mercato 1 Superficie vivai ha 20.240,0 -12,8 1 Aziende di vivai n. 8.630,0 -32,4 1 Superficie fiori e piante in pien'aria ha 5.620,0 -12,9 1 Aziende di fiori e piante in pien'aria n. 7.120,0 -25,8 mil di 1 Produzione di alberi e arbusti pezzi 34,1 -16,0 mil di 1 Produzione di piante in vaso (interno e esterno) pezzi 566,6 1,2 Produzione p.p.b. vivaismo mil euro 1.299,7 5,0 2 Produzione p.p.b. piante da esterno mil euro 334,3 -1,7 Produzione p.p.b. totale mil euro 1.634,0 3,6 PPB piante da esterno e vivaismo/ PPB florovivai- 2 smo % 56,9 - Ppb/ Ppb agricola % 3,5 - Distribuzione negozi di fiori n. 16.764,0 - grossisti n. 1.500,0 - 3 garden center e vivai n. 7.000,0 - 1) Indagine sulla struttura e produzione delle aziende agricole - Istat 2005 (la variazione è calcolata sui dati del 2003); la variazione della produzione è calcolata rispetto all’anno 2004; 2) la PPB per le piante da esterno è stimata, mentre la PPB florovivaismo comprende anche il vivaismo frutticolo, olivicolo e vitivinicolo; 3) il numero garden center è calcolato considerando anche i vivai di produzione che hanno più casse e una o più serre con prodotto fresco e reparti comple- mentari alla cura delle piante. giugno 2008 Pagina 11
La descrizione sintetica della filiera - Piante da esterno e vivaismo Fonte: elaborazione ISMEA su dati Istat, Ucflor, Greenhouse Italia 2.2 - Gli operatori della f iliera La filiera risulta più corta di quella degli altri segmenti del florovivaismo in quan- to le aziende di produzione spesso intervengono direttamente con il cliente dettaglian- te. L’intermediazione pura o il grossista qui assume un ruolo più ampio, indirizzando molto spesso i coltivatori nelle scelte produttive, svolgendo talvolta l’accrescimento per tipologie molto commerciali e di rapido sviluppo, disponendo di serre dove le piante stazionano per l’acclimatamento, in attesa degli ordini. Una figura assimilata al grossi- sta è anche l’azienda che produce soltanto una quota del prodotto venduto e che si ri- fornisce da altre aziende per la restante parte. La filiera florovivaistica è costituita fon- damentalmente da quattro fasi alle quali appartengono le seguenti figure di operatori: costitutori e moltiplicatori di materiale di propagazione e di mezzi tecnici. La fase di propagazione di piante in vaso può essere svolta da aziende colloca- te presso le aree di produzione, dalle aziende stesse che fanno autopropa- gazione in funzione dei programmi di coltivazione e/o costituita da materia- le importato dall’estero (semi, astoni, talee, giovani piante, ecc.). I costitu- tori si occupano dell’ottenimento di nuove varietà e/o di miglioramento ma talvolta svolgono anche la fase di moltiplicazione, effettuano cioè la ripro- duzione vegetativa o per seme a seconda del tipo di pianta, garantendo standard fitopatologici ottimali (è significativa la quota di materiale importa- to dall’estero); produttori di piante in vaso e prodotti vivaistici. Le aziende che producono piante, alberi e arbusti da esterno utilizzano una superficie frequentemente superiore all’ettaro in pieno campo, “ombrai” e con strutture serricole. Le aziende vivaistiche sviluppano produzioni destinate agli operatori del verde architettonico, privato e pubblico, e per una quota crescente anche per i terrazzi e balconi privati (in seguito ad un adattamento e selezione delle piante anche ad uso “domestico” per esterni). Buona parte dei vivaisti so- prattutto quelli di piccole dimensioni, svolgono sul proprio fondo anche la vendita al dettaglio, attività imprescindibile per garantire una maggiore redditività dell’attività; grossisti che operano nel verde da esterno sono molto spesso anche pro- duttori che acquistano prodotto realizzato da terzi, oppure vasi di un de- terminato diametro, destinato a lavorazioni successive. Negli anni la figura del grossista è divenuta meno rilevante, in quanto la concorrenza ha spinto le aziende ad avere contatti diretti con i clienti intermedi o finali (garden center, municipalità, giardinieri, consumatori); sopravvive invece la figura del rappresentante che, oltre alle piante in vaso di una azienda specifica, vende altri prodotti complementari. Tale figura, diffusa sia in Italia sia all’estero, riceve generalmente una commissione che va dal 5 all’8%; dettaglio, nel quale si distingue: il tradizionale, rappresentato da negozi, ambulanti, plant center, flor center e vivai, che distribuisce una parte marginale del prodotto “verde da ester- no” e viene rifornito da grossisti e aziende di produzione locali che acqui- Pagina 12 giugno 2008
La descrizione sintetica della filiera - Piante da esterno e vivaismo stano da altre per ampliare il proprio assortimento; il tradizionale multi-specializzato, costituito da garden center; la distribuzione moderna che può essere specializzata, tramite i format del giardinaggio o Fai da Te (GdS), o non specializzata, quali super- ipermercati, discount e piccole superfici a libero servizio (DM). Fig. 2.1 I principali operatori del segmento piante da esterno e vivaismo Produttori e distributori di Costitutori e Moltiplicatori mezzi tecnici Produttore Vivaisti- grossisti grossisti GDS e GDO operatori del verde pubblico Garden center e vivai (bricocenter e e privato supermercati) (architetti, giardinieri, general contractor) Consumatore privato (famiglie, individui) Consumo Istituzionale (municipalità, collettività, esercizi commerciali, uffici) flussi di approvvigionamento/utilizzo flussi vendita al dettaglio Fonte: ISMEA I produttori si differenziano tra quelli che vendono quasi esclusivamente il pro- giugno 2008 Pagina 13
La descrizione sintetica della filiera - Piante da esterno e vivaismo prio prodotto agli operatori a valle e quelli (vivaisti-grossisti) che acquistano e integra- no la propria gamma con quella di altri produttori. Quest’ultimi possono essere anche esportatori che vendono ad altri grossisti o dettaglianti dei paesi di destinazione. Entrambe le figure vendono a grossisti, a dettaglianti (garden center-vivai, bricocenter, super-ipermercati) oppure ai cosiddetti operatori del verde che svolgono la manutenzione di aree private (giardini e parchi) e pubbliche (parchi, giardini, strade, zone a verde in strutture pubbliche, ecc.). Tra questi vi sono anche i cosiddetti “gene- ral contractor”, cioè aziende o gruppi societari talvolta esterni al settore florovivaistico, che partecipano agli appalti della pubblica amministrazione occupandosi dell’intera rea- lizzazione dell’opera (ad es. rifacimento manto stradale, collocazione di lampioni, pan- chine, giochi e verde ornamentale). In genere le aziende vivaistiche e soprattutto coloro che svolgono anche il ruolo di grossista, partecipano ad appalti per la gestione e manutenzione di spazi pubblici o lavorano direttamente con privati tramite il proprio personale specializzato. La gestione e manutenzione dei giardini privati è spesso realizzata anche dai garden center e a- ziende vivaistiche con vendita diretta. L’attività di installazione e manutenzione di opere pubbliche eseguita da aziende vivaistiche, è calata con l’avvento dei “general contrac- tor” in quanto l’amministrazione pubblica preferisce avere un interlocutore unico che spesso non ha le conoscenze tecniche in materia di verde ornamentale. Le aziende ri- tengono questi ultimi responsabili di un eccessivo abbassamento del prezzo delle forni- ture richieste a scapito della qualità con conseguenti problemi per l’attecchimento delle piante e durata delle stesse. 2.3 I flu ssi quantit ativ i Le disponibilità del mercato nazionale sono cresciute costantemente nell’ultimo decennio questo nonostante l’ambito competitivo si sia ampliato e la pressione dell’offerta dall’estero, aumentata. Le piante da esterno, molto più di quelle da interno presentano discrete possibilità di ulteriore crescita sia per il consumo sul mercato inter- no sia quello estero. Il vivaismo ornamentale costituito dagli alberi e arbusti in vaso o in zolla si realizza presso aziende che possono essere specializzate verso il paesaggi- smo e la manutenzione del verde oppure avere una numerosità di sbocchi tale, da ri- chiedere una gestione separata a seconda della destinazione. La domanda pur avver- tendo a causa dello scenario economico europeo degli ultimi tre-quattro anni un rallen- tamento, presenta con l’entrata nell’Ue dei nuovi paesi membri, elevate possibilità di espansione. I flussi quantitativi sono di difficile individuazione in quanto parte del prodotto viene consegnato dalle aziende produttrici ad altre che ne terminano l’accrescimento. I dati disponibili indicano un flusso crescente di alberi e arbusti che solo nel 2005 è di- minuito a causa dell’andamento climatico. Le superfici, in alcune aree vocate (Sicilia per le tipologie mediterranee e Lombardia) si sono accresciute ulteriormente fino al 2007. Anche le piante in vaso, sebbene in misura più modesta in termini di superfici, denotano un aumento del numero di vasi determinato da una maggiore richiesta di va- si di dimensioni minori. L'Italia grazie al clima e alla vastità di ambienti pedoclimatici dispone di zone di produzione di pregio dove, data una buona conoscenza tecnica, si è sviluppato un in- dotto a monte e a valle delle stesse che assicura un’elevata specializzazione. Ciò è te- Pagina 14 giugno 2008
La descrizione sintetica della filiera - Piante da esterno e vivaismo stimoniato dalla rilevanza della quota dell’export che per il segmento in esame rag- giunge il 50% dell’export totale del comparto florovivaismo. I flussi distributivi più rile- vanti si dirigono verso le zone dove vi è un’attività esportativa significativa. La produzione nazionale in valore di piante in vaso, alberi e arbusti è diretta per circa il 20% verso i mercati esteri e del restante 80%, circa il 47% in base a stime I- smea è destinato al cosiddetto consumo istituzionale (sono gli acquisti con destinatari le municipalità, le strutture pubbliche, gli uffici pubblici, le ville, i parchi) mentre il re- stante 33%, è diretto a soddisfare gli acquisti delle famiglie possessori di balconi, ter- razzi, giardini, ecc. Fig 2.2 I flussi di piante da esterno, alberi e arbusti – 2007 (milioni di ) Produzione pia nte e viva i 1.634 20% e x port 320 produzione de stina ta a l consum o inte rno 1.314 80% produzione a vvia ta a l 33% 47% produzione de stina ta a gli de tta glio (specializ. e non) ope ra tori de l ve rde pubblico e priva to 539 775 Fonte: ISMEA 2.4 - L a caten a del v alore Se si considera il consumo nazionale ai prezzi di mercato, al lordo quindi delle importazioni, dei costi e ricarichi delle figure interposte tra produzione e dettaglio, si arriva ad un flusso in valore pari a circa 3,4 miliardi di euro di cui una parte, stimata in circa il 40%, è destinata ai consumi domestici e cioè a individui o famiglie che acqui- stano per se stessi o per occasioni di regalo, una restante quota di circa il 60% è ac- quistata dagli operatori (architetti, società di manutenzione) o direttamente dagli utiliz- zatori finali di tipo pubblico e privato, il cosiddetto canale istituzionale. L’individuazione del valore attribuito ad ogni passaggio dalla produzione, alla di- stribuzione fino al dettaglio, è assai ardua perché si tratta di subsegmenti tra di loro molto diversi (si pensi alle piante da esterno da aiuola o alle aromatiche) destinati giugno 2008 Pagina 15
La descrizione sintetica della filiera - Piante da esterno e vivaismo all’impiego in spazi esterni ma per i quali cambiano i contenitori, il tipo di trasporto e persino le strategie adottate dal punto vendita al dettaglio. Di conseguenza si va da un ricarico stimato del 30% alla fase all’ingrosso che diviene più basso per i vasi di piccole dimensioni e si innalza fino al 50% per le grosse dimensioni e le alberature nel caso in cui il grossista debba scaricare e ricaricare la merce per ricomporre in base agli ordina- tivi. Per la vendita al dettaglio o verso il canale istituzionale, il ricarico (che comprende le spese di gestione ma esclude l’Iva) varia dal 60% fino al 100% per le piante di me- dio-grandi dimensioni. Tab 2.2. la catena del valore di piante da esterno, alberi e arbusti (milioni di ) 2007 (milioni di ) Valore della produzione nazionale 1.634 Valore della produzione nazionale al netto perdite distribuz.-ingrosso 1.552 margine distribuzione all'ingrosso 490 (al netto dei costi di trasporto) Valore ai prezzi di fabbrica della produzione nazionale 2.042 Import a prezzi fob 65 Produzione disponibile ex fabrica 2.107 Export a prezzi ex fabrica 259 margini distribuzione export 61 Export a prezzi fob 320 Consumi domestici a prezzi ex fabrica 733 margini di distribuzione al dettaglio 587 Consumi domestici a prezzi di mercato 1.320 Consumi extradomestici a prezzi ex fabrica 1.114 margini di distribuzione al dettaglio 669 Consumi extradomestici a prezzi di mercato 1.783 Risorse disponibili ai prezzi di mercato 3.423 Fonte: ISMEA Con riferimento al valore complessivo dei consumi ai prezzi di mercato sopra ci- tati, si individua l’incidenza del valore aggiunto in ciascuna fase pari a: materia prima 45% ingrosso 16% importazione 2% distribuzione 37% Pagina 16 giugno 2008
Le regole del gioco - Piante da esterno e vivaismo Le regole del gioco 3 3.0 S intesi Lo scopo dell’OCM con l’istituzione di un'organizzazione comune di mercato nel settore delle piante vive e dei prodotti della floricoltura, avvenuta nel 1968 è stata di definire norme di qualità3..Infatti non prevede né aiuti ai produttori, né misure di pro- mozione delle esportazioni, come le restituzioni, di conseguenza non vi è nessuna in- terferenza sull’attività derivante dal libero mercato. A livello nazionale gli adeguamenti della normativa riguardo alla figura dell’imprenditore agricolo (art. 2135 del codice civile) affiancano all’attività normale di produzione anche quella di manipolazione, trasformazione e commercializzazione di prodotto proprio o di terzi, purché si rispetti il vincolo della prevalenza del reddito pro- veniente dall’attività propria. Infine in base all’ultima legge finanziaria del 2008 sono considerate produttive di reddito agrario anche le attività di coltivazione di prodotti vegetali per conto terzi. 3.1 La n ormat iva di rif erim ento Norma Descrizione OCM (Reg. CE n. 1234/2006) riunisce in un’unica Ocm tutti i settori agricoli abrogando pur recependolo il Regolamento (Ce) n. 234/68 nel quale viene data disposizione per la creazione di un sistema di norme di qualità, di calibrazione e di condizio- namento, e viene demandato agli Stati membri il controllo di conformità alle norme. Scambi con i Paesi Terzi (Sistema SPG- Reg. CE Gli Stati membri dell’Ue debbono rilasciare un titolo per le importazioni e 980/2005-, convenzione di le esportazioni. Le norme istituiscono un sistema di dazi doganali prefe- Lomè, Paesi ACP, accordi di renziali che sono in corso di ridefinizione negli Accordi di Partenariato partenariato - EPA) Economico (EPA) con i sei gruppi regionali (Africa centrale, Africa sud- orientale, sud Africa, Africa occidentale, Carabi e Pacifico). Il nuovo Sistema di Preferenze Generalizzate, che è entrato in vigore il 1 gennaio 2006 prevede riduzioni del 3,5% dei dazi ad valorem della tariffa doganale comune e dazi zero sulla base di determinate condizioni per i paesi del SPG PLUS. Tale sistema terminerà a fine 2008. Campagne di promozione (Regg. 2702/1999 e Prevedono finanziamenti per l’attuazione di campagne di promozione dei 2826/2000) prodotti dell’agricoltura nei Paesi terzi e sul mercato comunitario. Barriere fitosanitarie negli Nel commercio verso i paesi terzi le catteristische fitosanitarie dei prodot- scambi con l’estero ti floro-vivaistici importati vengono usate come vere e proprie barriere; Legislazioni nazionali di recentemente la commissione ha cercato di “normalizzare” tale materia ciascun Paese Ue tramite accordi, con Russia, Israele e Svizzera in maniera non ancora soddisfacente. 3 Relativamente alle importazioni, l’OCM fornisce una protezione molto parziale nei confronti di quelle che provengono da paesi terzi. Eventualmente possono essere applicate misure di salvaguardia, finora mai applicate. giugno 2008 Pagina 17
Le regole del gioco - Piante da esterno e vivaismo Registrazione di marchi Estende al settore florovivaistico la possibilità di registrare prodotti con Dop e IGP (Reg- CE n. marchio di origine; 2796/2000) Norme di commercializza- Attuano le direttive comunitarie per le norme di applicazione per la com- zione e certificazione mercializzazione dei materiali di moltiplicazione delle piante ornamentali Dec. N. 214/24 ottobre 2005 e istituiscono gli elenchi delle varietà e i requisiti di identità varietale te- Dec. Min.”Reg. del servizio di nuti dai fornitori. Si stabiliscono le procedure per evitare la diffusione di certificazione volontaria del organismi nocivi sul suolo nazionale. materiale di moltiplicazione L’ultimo decreto citato, non ancora completo dei decreti applicativi, con- vegetale” sente alle aziende che ne faranno richiesta al Servizio Fitosanitario Re- gionale competente, di ottenere il riconoscimento e l’autorizzazione alla certificazione genetica e sanitaria del materiale di moltiplicazione vegeta- le. Rev. Art. 2135 del codice ci- Ridefinisce la figura dell’imprenditore come colui che pratica “attività di- vile (ex D. Lgs 18 maggio n. rette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializ- 228 o Legge d’orientamento zazione e valorizzazione per prodotti ottenuti prevalentemente dalla col- e modernizzazione del set- tivazione del fondo, nonché le attività dirette alla fornitura di beni o servi- tore agricolo)) zi mediante l’utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell’azienda normalmente impiegate nell’attività agricola esercitata. Consente quindi agli imprenditori florovivaistici di esercitare la vendita di- retta dei prodotti provenienti in misura prevalente dalle rispettive azien- de. Interventi regionali riguar- Alcune regioni (Emilia Romagna, Veneto e Lombardia) hanno provvedu- danti l’applicazione del to a regolamentare l’attività commerciale su terreno agricolo anche per nuovo art. 2135 C.C. prodotti complementari all’attività principale in questo caso di produzione di fiori, piante e prodotti vivaistici. La normativa dell’Emilia Romagna e del Veneto indica anche condizioni e parametri, per espletare tale attività anche sui prodotti complementari (terricci, utensili da giardino, vasi, ecc.) Legge finanziaria 2008 Consente alle aziende florovivaistiche di svolgere produzione per conto (L. n. 244 del 13-12-2007) terzi , la cui proprietà del prodotto finale è del committente. Le modalità di applicazione debbono però ancora essere chiarite, soprattutto se in base alla giurisprudenza precedente, debba essere rispettato il vincolo della prevalenza della produzione propria. Legislazione nazionale sul Prevede la riduzione del cuneo fiscale, l’aumento dei flussi di immigrati e lavoro e sull’immigrazione un più semplice accesso della manodopera temporanea di origine extra- comunitaria in agricoltura. Fonte: ISMEA 3.1.1 Le implicazioni della normativa sul mercato L’OCM del florovivaismo si caratterizza per un bassissimo grado di interferenza della legislazione sul mercato per cui si può considerare nulla la sua influenza. Si sinte- tizzano qui di seguito gli effetti di tutto il quadro normativo esistente, sull’attività di produzione e commercializzazione del comparto. Altri elementi che influenzano il mercato sono: le certificazioni volontarie di ori- gine nazionale basate su disciplinari di produzione (MPS EKO, Das Grune Zertificat, Grunabel, Gea, Blaue Engel) ma che poi hanno avuto una diffusione anche in altri pae- si. Tra queste la più importante è la certificazione olandese MPS (Milieu Project Sierte- etl- progetto ambientale per la produzione di fiori e piante ornamentali), che è poi sta- ta assorbita dal marchio Eurep-Gap (Good Agricultural Practice) 4. 4 Questo è un accordo nato dalle più importanti insegne della distribuzione organizzata con l’intento di salvaguardare i prodotti alimentari dagli scandali che hanno colpito il comparto nel passato. Vi fanno parte, riunite nell’organismo Eu- rep-Gap 22 catene commerciali tra cui: Alber Heijn (NL) Tesco (UK), Sainsbury’s (UK), Safeway (UK), Waitrose (UK), Promodes (FR), Kesko (FIN), Ica Handlarna (SV), Continent (FR) Delhaize, Coop (I), Spar (A), GB (B)e KF (S) pari ad Pagina 18 giugno 2008
Le regole del gioco - Piante da esterno e vivaismo Tab 3.1. Le implicazioni della normativa sul mercato Impatto Ambito Normativa su cosa quanto OCM Definizione di norme di qualità basso Riforma OCM Aggregazione del settore ornamentale in un unico basso Comitato di Gestione insieme all’ortofrutta (Reg Ce Produzione 1234/2006) PSR Scelte imprenditoriali (ad es. ricambio generaziona- basso le, investimenti produttivi, etc). OCM e OMC, nuo- Apertura del mercato UE ai prodotti dei PT elevato Commercio estero vo SPG e EPA Limitazioni agli scambi con gli SM ed i PT elevato Barriere fitosanit. elevato Regolamenti sulle Contingenti sui volumi ammessi a dazio ridotto dai Prezzi all’origine elevato importazioni dai Pt Paesi terzi PSR Investimenti strutturali medio Legislazione naz. Costo manodopera medio Costi di produzione Certificaz. volont. Consigliata per gli alberi da frutta ornamentali e per basso per il materiale di vendere a determinati canali soprattutto all’estero propagazione Nuova definizione nel 2001 di imprenditore agricolo Normativa naz. alto che inserisce la possibilità di trasformazione e ven- dita del prodotto proveniente prevalentemente Commercializzazio- dall’azienda. ne Normativa reg. Possibilità per le aziende vivaiste di vendere al det- alto taglio prodotto proprio e prodotti complementari marchio Eurep-Gap Crescita di quote di mercato medio-alto Fonte: ISMEA una movimentazione di pubblico giornaliero di 200 milioni di persone. L’amministrazione dell’Eurep è gestita dal 1997 dall’EHI (istituto europeo per il Commercio). giugno 2008 Pagina 19
La struttura dell’offerta – Piante da esterno e vivaismo 4 La struttura dell’offerta 4.0 S intesi Il tessuto produttivo del settore vivaismo e piante da esterno si presenta molto meno frammentato di quello dei fiori recisi e delle piante in vaso da interno, in quanto l’offerta, a parte alcuni segmenti (quali ad esempio le aromatiche e le piante da aiuola in genere), è costituita da prodotti che richiedono spazio (le alberature, gli arbusti) o da piante con vasi generalmente più grandi per evitare la concorrenza con specie commercializzate da produttori esteri sul mercato nazionale ed estero. L’evoluzione dei dati relativi alla numerosità delle aziende e alle estensioni delle superfici indicano nel periodo 2000-05 un aumento significativo della dimensione media delle aziende vivaistiche mentre si registra un lieve aumento per il segmento della col- tura fiori e piante in vaso in pien’aria (considerata una proxi affidabile delle aziende che producono piante in vaso da esterno5). 4.1 – L’off erta Le imprese che operano nella fase di produzione di piante in vaso in pien’aria (compresi i fiori recisi) e vivaistiche sono quasi 16 mila con investimenti colturali pari a quasi 26 mila ettari; divengono 8.600, pari a circa 20 mila ettari, se si tiene conto del solo vivaismo6. La produzione di piante, alberi e arbusti in pien’aria è distribuita su tut- to il territorio nazionale ma solo in alcune aree vocate si osserva una maggiore nume- rosità di unità produttive e di disponibilità di prodotto. Considerata la grande eterogeneità produttiva, così come l’elevata differenza del valore delle diverse specie coltivate, il dato relativo al valore della produzione (PPB) è quello che meglio consente di definire l’importanza del vivaismo nell’economia locale, nonostante in alcuni casi stime puntuali indichino delle dimensioni notevolmente mag- giori (ad es. in Lombardia il valore del vivaismo è stimato in oltre 300 milioni di euro). La specializzazione verso il florovivaismo ornamentale è una caratteristica di al- cune regioni quali le Marche, la Puglia, la Sicilia, in cui l’area di produzione è molto limi- tata, mentre in altre, quali ad esempio l’Emilia Romagna, il maggior numero di aziende e la maggiore disponibilità di superficie sono più spiccatamente indirizzate al vivaismo agricolo (il 90% si dedica alle piante da frutto) o forestale. Inoltre nelle aree dove è forte l’incidenza abitativa, le aziende vivaistiche seguono talvolta un indirizzo misto, 5 Le statistiche nel caso delle piante in vaso sono riferite all’aggregato fiori e piante, tuttavia la distinzione tra serra e pien’aria consente di isolare quest’ultima quale proxi dell’attività di coltivazione di piante in pien’aria che rappresenta sufficientemente l’evoluzione del sub-segmento soprattutto per le regioni dove la coltura di piante in vaso è diffusa. 6 I dati sul vivaismo dell’indagine struttura e produzione delle aziende agricole pubblicato dall’Istat sono quelli rielaborati da Eurostat e comprendono oltre alle ornamentali anche le frutticole e altri vivai (olivicoli e vitivinicole). Con riferimento al 2005, per le superfici il segmento ornamentale rappresentava il 60% del totale mentre la numerosità aziendale scen- de al 50%. Pagina 20 giugno 2008
La struttura dell’offerta – Piante da esterno e vivaismo approfittando contemporaneamente della domanda agricola ed ornamentale. Tab 4.1- La produzione vivaistica di piante, alberi e arbusti da esterno in contenitore o in zolla7 1 2 Regione specializzazione mil. di vasi PPB (000 ) Quota % Liguria piante aromatiche 47,5 4.707 0,4 Lombardia alberature di latifoglie 22,5 113.464 9,2 Campania alberi e arbusti a clima temperato 11,0 19.839 1,6 Lazio alberi e arbusti a clima temperato 7,2 32.536 2,6 Toscana Conifere e altre alberature 5,4 663.768 53,6 Sicilia alberi e arbusti di tipo mediterraneo 2,3 78.581 6,3 Em. Romagna Piante e alberi da frutto 2,2 72.082 5,8 1) anno 2005; (2) anno 2006. Fonte: elaborazioni ISMEA su dati ISTAT La dimensione media aziendale (DMA), pari a 2,4 ha a livello nazionale, tende ad essere più contenuta nel Nord-Ovest e nel Sud (2 ha), mentre è maggiore nel Nord- Est (2,9 ha) e nel Centro (2,6). Tab 4.2 Dimensione media per area geografica Aree geog. milioni ha n. aziende Dim. Media Nord 347 11.360 4.860 1,7 Centro 743 5.420 2.050 2,6 Sud 208 3.420 1.710 2,0 Fonte: elaborazioni ISMEA su dati ISTAT La distribuzione geografica delle superfici evidenzia una prevalenza sia nelle colture vivaistiche che in quelle di piante in vaso delle regioni del Nord, anche se nel Centro, spicca la Toscana per concentrazione degli investimenti a vivaismo (73% del totale area). L’utilizzo di opportuni indici di comparazione ricavati dal rapporto delle superfici a vivaismo regionale e nazionale (differenziato tra ornamentale e vivaismo totale) ri- spetto alla superficie totale agricola regionale e nazionale ci consente di tracciare il po- sizionamento di ciascuna regione in termini di specializzazione. Di conseguenza vi sono regioni come il Friuli Venezia Giulia in cui la Sau è molto limitata per la presenza di zo- ne montagnose e il rapporto della superficie a vivai di ogni tipo (compresi alberi da frutta e “altri vivai”) rispetto alla Sau regionale è quindi elevato; altre regioni come il Lazio e la Sicilia presentano un livello basso di specializzazione (0,13 e 0,59) ma en- trambe per l’elevata dimensione della Sau regionale. Se la Toscana, è senz’altro l’esempio di massima specializzazione territoriale, seguita dalla Lombardia e Emilia Romagna, con una dimensione di Sau che incide signi- ficativamente nel contesto regionale, ve ne sono altre come le già citate Piemonte, Marche, Liguria, Sicilia, Campania e per ultimo il Lazio che nel vivaismo ornamentale ri- spetto alla Sau generale rappresentano delle nicchie che sfruttano le affinità con le a- 7 Si fa riferimento a piante aromatiche, erbacee perenni, conifere, alberi e arbusti ornamentali, oleandri. giugno 2008 Pagina 21
La struttura dell’offerta – Piante da esterno e vivaismo ziende produttrici di piante in vaso ben radicate nelle medesime regioni, per sinergie commerciali e di immagine. Fig. 4.2 Distribuzione delle superfici in pien’aria di fiori e piante in vaso delle regioni con produzioni ad indirizzo prevalentemente ornamentale 1000 1.000 900 900 800 800 700 700 (numero) 600 600 (ha) 500 500 400 400 300 300 200 200 100 100 0 0 Pie Lom Tos Laz Sic mo bar can io ilia nte dia a aziende superficie Fonte: elaborazione ISMEA su dati ISTAT (2005) Fig. 4.3- La distribuzione delle superfici dedicate alla produzione di alberi e arbusti con produzioni ad indirizzo prevalentemente ornamentale 4.500 1.400 4.000 1.200 3.500 1.000 3.000 (numero) 2.500 800 (ha) 2.000 600 1.500 400 1.000 200 500 0 0 Pie Lom Tos Ma Ca Pug Sic mo bar can rch mp lia ilia nte dia a e ani a aziende superficie Fonte: elaborazione ISMEA su dati ISTAT (2005) Pagina 22 giugno 2008
La struttura dell’offerta – Piante da esterno e vivaismo Fig. 4.4 – Coefficiente di specializzazione per il comparto vivaistico 5,00 4,50 4,00 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 - o to a e o A. om a ia ta tin ia ia ia lia a te nia zz an ch zi na i gli ne br br ur d cil ica on iu A. La ar ru pa ar Pu ag sc Um la Em Lig Si .G Ve em sil b Ca Ab M o m To m Ba en Ca Pi Lo .R en .V Tr Fr Vivai ornamentali Totali vivai Fonte: elaborazione ISMEA su dati ISTAT (2005) 4.2 – Le dinamiche in atto Nel corso dell’ultimo quinquennio il valore della produzione vivaistica è cresciuto in maniera sostenuta, evidenziando un tasso di variazione medio annuo del 5-6%, sen- za notevoli differenze nelle diverse aree del Paese, in un mercato sempre più orientato all’esportazione. Nel periodo 2000-05, però, lo spostamento verso attività produttive agricole diverse o la cessazione d’attività, legata al mancato ricambio generazionale o a soli motivi economici, ha interessato anche il comparto delle piante da esterno e da vi- vaio, in maniera tuttavia più evidente per le prime. Il forte calo (-32%) in questo caso è sicuramente influenzato dalla contrazione determinata dalle aziende floricole8. Nel segmento delle piante da esterno (che comprende anche i fiori in pien’aria) la riduzione delle aziende si è avvicinata al 50%, con un’azienda su due che ha cambia- to indirizzo colturale o ha chiuso. Nello stesso periodo la DMA nazionale, a causa di una riduzione più lieve della superficie, è aumentata passando da 0,6 a 0,8. Nel Lazio e nel- le Marche, regioni vocate con una specializzazione che si è sviluppata negli anni più re- centi, tale crescita è stata maggiore, portando la DMA a triplicarsi nel primo caso e a raddoppiarsi nel secondo (così come nel Veneto e nell’Emilia Romagna). Per il segmento delle piante da vivaio la riduzione della superficie nazionale è stata di circa il 6% e ha riguardato principalmente il Nord-Ovest (-21%) e il Sud (- 17%) mentre per il Nord-Est, nel quinquennio gli impianti sono aumentati del 17%. L’aumento delle superfici va a vantaggio della dimensione, per cui il 39% delle aziende con alberi e arbusti ornamentali dai tre ettari in su detiene il 77% della superficie tota- le. La cessazione d’attività nel settore analizzato ha interessato nel quinquennio un numero assai elevato di aziende (-27%) che ha favorito in alcune regioni l’ampliamento della dimensione media aziendale (DMA), salita sul territorio nazionale da 1,8 a 2,4 et- 8 Come già ricordato, l’ote 2021, a cui si fa riferimento, comprende anche i fiori pien’aria. giugno 2008 Pagina 23
La struttura dell’offerta – Piante da esterno e vivaismo tari. La tendenza osservata, però, non è stata analoga nelle diverse aree: ad una con- trazione nel Nord-Ovest, è corrisposto un aumento nel Nord-Est (da 2,5 a 2,9 ha), nel Centro (da circa 2 a 2,6) e nel Sud (da 1 a 2 ha). Fig. 4.5 Produzione in valore del vivaismo (mil di ) 1400 1200 1000 mil di 800 600 400 200 0 2003 2004 2005 2006 2007 ITALIA Nord-Centro Mezzogiorno Fonte: elaborazione ISMEA su dati ISTAT Analizzando il Nord-Ovest, in Liguria si è osservata una lieve diminuzione delle superfici ma un dimezzamento della numerosità aziendale, per effetto della diminuzio- ne delle aziende classificate in vivai olivicoli, frutticoli, ecc. , ma non delle aziende già specializzate nella produzione di piante aromatiche e mediterranee tipiche dell’area, per le quali si è rilevato un aumento dell’estensione (il DMA passa da 0,5 a 1 ha). In Lom- bardia, il vivaismo è in buona parte ornamentale e nel periodo osservato il calo della dimensione media è dovuto prevalentemente ad una riduzione delle superfici. Qui i quasi mille ettari di riduzione non hanno inficiato la specializzazione delle aziende che nel tempo hanno confermato il ruolo di leader a livello nazionale in alcuni subsegmenti (alberature di latifoglie a foglia caduca, arbusti ornamentali). Nell’area del Nord-Est, in Veneto è aumentata la DMA (da 1,8 a 2,4 ettari), so- prattutto produttori di alberi da frutto e barbatelle per i settori a valle di frutta e uva da vino che detengono il 66% del totale superfici. Similmente è avvenuto in Emilia Roma- gna, dove il segmento del vivaismo ornamentale è secondario a quello fruttifero che nel gruppo “altri vivai” copre il 57% della superficie. Entrambe queste regioni hanno aumentato la quota di ornamentale rispetto al 2000, molto probabilmente del tipo frut- ticolo avendo quest’ultimo registrato una decisa crescita delle vendite per scopo orna- mentale. Nell’area del Centro, la Toscana ha accresciuto la DMA e nel 2005 oltre 1300 a- ziende si sono collocate su quasi 4 mila ettari investiti a vivaismo, confermando la vo- cazione del territorio rispetto a tutte le altre zone. Le Marche sono divenute negli anni un’area con un vivaismo altamente qualificato per cui risultano in crescita sia gli ettari sia il numero di aziende, mentre è diminuita la superficie destinata a fiori e a piante in Pagina 24 giugno 2008
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