COMUNE DI RUSSI Lunedì, 19 febbraio 2018
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COMUNE DI RUSSI Lunedì, 19 febbraio 2018 Prime Pagine 19/02/2018 Prima Pagina Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 1 19/02/2018 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 2 Cronaca 19/02/2018 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 54 Studentessa di Russi si aggiudica la vittoria al Pavone d' oro 3 19/02/2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 33 Proiezioni: 'In moto in Asia' di Davide Drei 4 18/02/2018 Ravenna Today Coldiretti, l' assemblea dei giovani imprenditori agricoli 5 sport 19/02/2018 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 23 Marignanese, che colpo Al Russi resta la rabbia 6 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 19/02/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 2 PaginE a cura diCristiano Dell' OsteBianca Lucia Mazzei Affitti brevi, successo al test di rendimento 7 19/02/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 2 Saverio Fossati Dagli intermediari «Cu» e ritenute 9 19/02/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 2 Cristiano Dell' Oste Cedolare secca estesa alle sublocazioni 11 19/02/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 2 Cristiano Dell' OsteLuigi Lovecchio Imposta di soggiorno: risponde il proprietario 13 19/02/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 2 L' evasione e le regole (giuste) 15 19/02/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 3 Augusto Cirla Equilibrio difficile in condominio 16 19/02/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 3 B.L.M. Dall' annuncio al checkout: più offerte di gestione 18 19/02/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 3 Bianca Lucia Mazzei Polizze e identificativi tra gli obblighi regionali 20 19/02/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 3 C.D.O.B.L.M. Premiati gli alloggi in zone ben collegate 22 19/02/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 7 G.Tr. Assenteisti, auto blu e appalti ma i controllori sono cento 24 19/02/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 7 Gianni Trovati Danno erariale, risarciti solo 16 euro ogni 100 26 19/02/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 8 Francesco Verbaro Il silenzio dei partiti sulla Pa del futuro 28 19/02/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 20 Luigi Lovecchio Tari, stop alle tariffe senza piano 30 19/02/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 34 Alberto Barbiero Quattro livelli di rating sulle stazioni appaltanti 32 19/02/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 34 Anna GuiducciPatrizia Ruffini Aiuti agli investimenti: sono tre i codici validi per inviare la richiesta 34 19/02/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 34 Anna GuiducciPatrizia Ruffini Dal 1° marzo la verifica fiscale raddoppia lo stop ai pagamenti 36 19/02/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 34 Stefano Pozzoli Sulle perdite delle partecipate accantonamenti da uniformare 38 19/02/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 34 Arturo Bianco Tasse, multe, dati sul personale: il Garante frena il diritto di accesso 40 19/02/2018 Italia Oggi Sette Pagina 205 FEDERICO MARRUCCI Il rateizzo parziale non è riconoscimento di debito 42
19 febbraio 2018 Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 1
19 febbraio 2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 2
19 febbraio 2018 Pagina 54 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Cronaca Studentessa di Russi si aggiudica la vittoria al Pavone d' oro È Wilma Fatima Matsombe, 17 anni di Russi, studentessa di ragioneria a Ravenna ad aggiudicarsi la 38ª edizione del Pavone d' Oro, il concorso canoro under 18, tanto amato dai faentini e che quest' anno ha aperto anche a concorrenti fuori zona. La finale di sabato al Teatro Masini ha visto inoltre premiati Giulia Toschi di Faenza (per la categoria C), Lorenzo Tronconi di Russi, 14 anni (categoria B2, 13 14 anni), Rebecca Piovan, friulana (categoria B1, 1012 anni) e Michele Bartolini (categoria A fino a 9 anni). «E' il mio primo concorso: l' ho fatto per divertimento, ma una carriera come cantante non mi dispiacerebbe» ha commentato la vincitrice, nata in Mozambico. Ha cantato "Four.. five.. seconds" di Rihanna. A premiarla con il piatto realizzato dalla bottega di Goffredo Gaeta, il sindaco Giovanni Malpezzi e il vescovo Mario Toso. «E' un talento naturale ha motivato il presidente di giuria Pape Gurioli una voce originale, grande presenza scenica e interpretazione personalizzata». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 3
19 febbraio 2018 Pagina 33 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Cronaca RUSSI Proiezioni: 'In moto in Asia' di Davide Drei A RUSSI proseguono le proiezioni a cura del Gruppo fotografico Pro Loco (nella sala Ravaglia del centro culturale polivalente in via Cavour 21). Questa sera Lunedì 19 febbraio 'SamarqandSilk Road Ep. II' ovvero 'In moto sulle strade dell' Asia centrale' di Davide Drei. La rassegna di proiezioni 'Un mondo di immagini', con il patrocinio del Comune di Russi, è a ingresso è libero. Prossimo appuntamento tra un mese, lunedì 19 marzo con 'Iceland on the road', l' Islanda di Guerrino Bertuzzi. Info: tel. 0544 583300, e mail: cianima@alice.it. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 4
18 febbraio 2018 Ravenna Today Cronaca Coldiretti, l' assemblea dei giovani imprenditori agricoli Gli agricoltori under 30 di Coldiretti Ravenna sceglieranno i propri rappresentanti dando, di fatto, il via al rinnovo delle cariche associative di tutta l' organizzazione provinciale 1 Coldiretti lancia una raccolta firme contro il "cibo falso" 2 Coldiretti, l' assemblea dei giovani imprenditori agricoli È convocata per lunedì 19 febbraio, nella sala conferenze di Coldiretti Russi, l' assemblea provinciale di Giovani Impresa Ravenna. Coordinati dal delegato uscente Marco Gambi, gli agricoltori under 30 di Coldiretti Ravenna sceglieranno i propri rappresentanti dando, di fatto, il via al rinnovo delle cariche associative di tutta l' organizzazione provinciale che nel corso del 2018 eleggerà i nuovi organi di rappresentanza sindacale, dall' assemblea al consiglio alla giunta. "È un' occasione per tutti i giovani imprenditori di essere davvero parte attiva della rappresentanza agricola della nostra Federazione, un' occasione fondamentale perché cade in un momento importante della vita associativa, mentre cresce e si consolida il progetto della 'nuova Coldiretti' evidenzia il delegato uscente Gambi oggi più che mai lo sviluppo dell' agricoltura ravennate è nelle loro mani, nelle mani dei giovani e il loro impegno è determinante, sono loro per citare San Paolo che ora devono condurre la 'buona battaglia' e definire nuove traiettorie di futuro". L' assemblea, oltre ad eleggere il nuovo rappresentante dei giovani di Coldiretti, che entrerà di diritto nel consiglio e nella giunta provinciale, ricoprendo quindi un ruolo di concreta partecipazione alla vita sindacale dell' organizzazione tutta, nominerà anche i componenti del Comitato under 30. Parteciperanno ai lavori il Presidente Coldiretti Ravenna Massimiliano Pederzoli e il Direttore Walter Luchetta. Al termine dell' assemblea e delle operazioni di voto, in programma un nuovo approfondimento della rassegna 'Visti da vicino 2018 Incontri con i protagonisti dell' agricoltura' sul tema "Le opportunità di crescita per il 'vigneto Romagna'. Intervengono Carlo Dalmonte, Presidente Caviro e SimonPietro Felice, Direttore Caviro. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 5
19 febbraio 2018 Pagina 23 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) sport Marignanese, che colpo Al Russi resta la rabbia In una giornata da lupi la Marignanese fa suo il delicato scontro salvezza con il Russi, che protesta per un presunto fuorigioco sul gol di Pensalfine. Su un campo ai limiti della praticabilità per la pioggia le emozioni sono poche: le due squadre specialmente nel primo tempo appaiono contratte e solo al 20' Casadio deve distendersi per deviare in angolo un tiro dalla distanza di Conti. Grimellini ribatte al 26' con un tiro dal limite che termina alto. L'ultima occasione del primo tempo porta la firma di Costantini, che ci prova da fuori area ma non impensierisce Azzolini. Al rientro in campo i ritmi delle due squadre sono più vivaci. La Marignanese va subito in avanti con Mazzoli che al 3' crossa in mezzoall'area, manessunattaccante trova la deviazione sotto misura, mentre all'8' fa tutto da solo con un tiro dalla distanza, ma Casadio blocca. Scampato il pericolo il Russi ribatte con una fiammata. Al 12' Samba anticipa di unsoffio Coralli, mentreal 16' l'intervento di A. Sanchini è d e c i s i v o a s p e z z a r e l a verticalizzazione di Coralli per Fabbri lanciato indisturbato verso l'area. Con la stanchezza ad aumentare con il passare dei minuti è destino che sia un episodio a sbloccare la gara. I tentativi li fanno su punizione Gualandi al 27' (para Azzolini) e Carnesecchi al 32' (para Casadio), ma quando la gara sembra destinata a chiudersi in parità arriva la beffa per il Russi. È il 42' quando sugli sviluppi di un angolo messo fuori dalla difesa del Russi la Marignanese rimette palla a centroarea dove Pensalfine, liberissimo e per i giocatori del Russi in fuorigioco, di testa insacca. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 6
19 febbraio 2018 Pagina 2 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Affitti brevi, successo al test di rendimento La redditività dipende dal tasso di occupazione dei locali nell' arco dell' anno e dalla modalità di gestione Per qualcuno è diventata un' attività semi professionale. Per altri è solo un modo di alleggerire il carico di imposte e spese legate alla casa, magari in attesa della vendita. Di certo, quello degli affitti brevi è uno dei trend più forti del momento sul mercato immobiliare. Tra opportunità di guadagno (a volte sovrastimate), proteste degli albergatori e interventi normativi da parte di Parlamento, Regioni e Comuni. Dietro il boom c' è internet, che facilita l' incontro tra domanda e offerta in un modo impensabile fino a pochi anni fa, unito all' aumento di abitazioni sfitte, inutilizzate o in vendita. Il portale Airbnb, ad esempio, ha visto crescere gli annunci pubblicati dagli 8.126 del 2011 ai 354mila dell' anno scorso; ancora più importante il trend di crescita rispetto al 2016: +53,9% su base annua. Non ci sono dati ufficiali, ma a fronte dei 2,8 milioni di case affittate con contratti "lunghi", è probabile che una parte non trascurabile dei 5,4 milioni di case che le Finanze classificano come «a disposizione» siano locate per brevi periodi nell' anno. Del resto, secondo l' Istat nel periodo 201016 gli arrivi nelle strutture alberghiere sono cresciuti del 13,7%, mentre in quelle extraalberghiere l' aumento è stato del 37,3 per cento. E anche se in quest' ultima categoria sono compresi tra l' altro case vacanze, bed and breakfast e campeggi, la tendenza è evidente. «C' è sicuramente interesse per gli affitti brevi, ma bisogna distinguere le diverse situazioni: in alcune zone non c' è richiesta da parte dei conduttori, in altre si punta su immobili urbani, in altre ancora sono stati valorizzati con questa formula immobili di pregio che rischiavano di restare inutilizzati», commenta Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia. Spesso i proprietari sono in difficoltà nel capire quanto può rendere questa attività. «Gli incontri nelle nostre sedi territoriali sono molto partecipati prosegue Spaziani Testa . Arrivare a una stima del rendimento non è facile: si neutralizza il rischio di morosità dell' inquilino, ma bisogna ponderare con attenzione i periodi in cui l' immobile resta sfitto». La simulazione riportata in queste pagine, per quanto indicativa, offre un ordine di grandezza. Un alloggio di medie dimensioni in zona semicentrale a Milano, con un tasso di occupazione del 50% delle notti, può rendere al netto di imposte spese dai 6.400 ai 10.500 euro all' anno (a seconda di quanto il proprietario decida di usare il faidate o di ricaricare alcune spese all' inquilino). Per avere un Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 7
19 febbraio 2018 Pagina 2 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali IL FISCO | 2 Dagli intermediari «Cu» e ritenute Agenti immobiliari allineati, portali un po' meno. La norma prevede che, quando il denaro dell' affitto breve (vero o virtuale) passi attraverso un intermediario, questi debba operare, al momento del versamento del denaro al locatore, una ritenuta a titolo d' imposta (o, se il locatore lo preferisce, a titolo di acconto sull' Irpef) e versarla all' erario entro il giorno 16 del mese successivo, con modello F24 telematico. L' intermediario che non la effettua va incontro ai rischi di un accertamento (entro il quinto anno successivo a quello della violazione). La sanzione per aver omesso di operare la ritenuta corrisponde al 20% dell' importo più gli interessi legali. Ma se, oltre a non averla operata, non la si è neanche versata (come accade quasi sempre), la sanzione sale al 30 per cento. Altro adempimento dell' intermediario (che, se non residente, nomina un rappresentante fiscale per effettuare e versare le ritenute) è la comunicazione telematica alle Entrate dei dati dei contratti, entro il 30 giugno dell' anno successivo (quindi, per i contratti stipulati nel 2018, il 30 giugno 2019). Le copie dei contratti vanno conservate per cinque anni successivi a quello della dichiarazione (730 o Redditi PF) nella quale i locatori indicheranno i relativi redditi. L' intermediario deve anche trattenere e pagare l' imposta o il contributo di soggiorno al Comune (si veda l' articolo qui accanto). Il locatore (proprietario, sublocatore o comodatario) non ha invece alcun dovere rispetto alla ritenuta, quindi il fatto che l' intermediario la abbia omessa non lo riguarda e non ci sono sanzioni. Le possibilità per lui sono due: l' intermediario gli ha versato l' intero importo (cioè il 100% e non il 79 %) e quindi sarà lui a dover pagare, nel 2018, l' Irpef o la cedolare secca del 21%; oppure l' intermediario ha effettuato la ritenuta, versandogli il 79% dell' affitto, e quindi il locatore pagherà solo in caso di saldo Irpef a debito; in ogni caso dovrà ricevere dall' intermediario la Cu (Certificazione unica) che attesta la ritenuta effettuata, ma se anche non la ricevesse non è un problema suo. Questo, peraltro, è quanto accadrà ai clienti di Airbnb: il più potente portale di affitti brevi, recentemente aperto anche ai servizi alberghieri, si è sempre rifiutato di operare la ritenuta del 21%, non considerandosi «intermediario» e, di conseguenza, non invierà la Cu. Dopo il no del Tar Lazio al ricorso contro il provvedimento delle Entrate che, se bocciato, avrebbe bloccato tutto il meccanismo, Airbnb si è rivolto al Consiglio di Stato. Non ha ottenuto una sospensiva ma un rinvio al Tar della questione. Il Tar non ha ancora fissato l' udienza. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 9
19 febbraio 2018 Pagina 2 Il Sole 24 Ore
19 febbraio 2018 Pagina 2 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali IL FISCO | 1 Cedolare secca estesa alle sublocazioni P e r tassare correttamente gli affitti brevi, il punto di partenza è la registrazione alle Entrate: non è necessaria per i contratti che non superano i 30 giorni. Per chi possiede più d i 1 0 i m m o b i l i , c o m p r e s i fabbricati n o n abitativi e terreni, la registrazione va fatta solo online anche con il faidate, usando le credenziali di Fisconline mentre gli altri possono rivolgersi anche agli uffici dell' Agenzia con il modello Rli cartaceo. Se il contratto non viene registrato, il locatore dovrà indicare i canoni del 2018 nella dichiarazione dei redditi presentata l' anno prossimo (730 o modello Redditi PF/2019). Qui potrà anche optare per la cedolare secca al 21%, l' imposta flat che sostituisce Irpef, addizionale comunale e regionale, oltre a imposta d i r e g i s t r o e b o l l o . S e i n v e c e i l contratto viene registrato, la cedolare va scelta già al momento dalla registrazione. L' opzione per la cedolare è riservata ai locatori che agiscono fuori dall' attività d' impresa e affittano case a persone fisiche. Quindi sono esclusi, ad esempio, i titolari di bed & breakfast con partita Iva e coloro che affittano case a società o imprese. A fare "reddito" sono solo i canoni, mentre le spese addebitate al conduttore non vanno tassate, ma bisogna distinguerle nel contratto. Sublocatori e comodatari Su queste regole collaudate è intervenuta la manovra di primavera del 2017 (Dl 50). Per gli affitti stipulati dal 1° giugno scorso, è possibile optare per la cedolare secca anche per: contratti di sublocazione; contratti con cui il comodatario concede a terzi la casa che ha in uso gratuito. In entrambi i casi, la locazione deve essere «breve» secondo la definizione che ne dà l' articolo 4 del Dl 50, e cioè: un contratto d' affitto di una casa, di durata non superiore a 30 giorni (compresi quelli che prevedono la prestazione dei servizi di fornitura di biancheria e pulizia dei locali o utenze, incluso il wifi, circolare 24/E/2017), stipulato da persone fisiche, al di fuori dell' impresa, direttamente o tramite intermediari tradizionali o portali internet. La manovra afferma che, se il contratto ha queste caratteristiche, può optare per la cedolare anche il locatore: il che è superfluo (è così dal 2011), ma è importante la precisazione su biancheria e pulizia. Nel 730 e Redditi Pf Sempre in virtù del Dl 50, chi affitta tramite intermediari potrà subire una ritenuta del 21% (si veda l' articolo a fianco): quindi si tratterà di vedere se la trattenuta vale a titolo d' imposta (quando il locatore sceglie la cedolare) o di acconto (quando resta in tassazione ordinaria). La pubblicazione dei modelli dichiarativi 2018 ha permesso anche di confermare che il sublocatore e il Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 11
19 febbraio 2018 Pagina 2 Il Sole 24 Ore
19 febbraio 2018 Pagina 2 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali IL FISCO | 3 Imposta di soggiorno: risponde il proprietario I gestori delle strutture ricettive devono spesso fare i conti con l' imposta di soggiorno, che è stata liberata dal blocco dei tributi comunali (per effetto dell' articolo 4, Dl 50/2017). I Comuni legittimati possono quindi sia variare le tariffe, anche in aumento, sia istituire per la prima volta la tassa: la facoltà è attribuita a tutti i Comuni capoluogo di provincia, alle unioni di Comuni nonché ai Comuni inseriti negli elenchi regionali degli enti a vocazione turistica. L' imposta grava sul turista. Tuttavia, nei contratti di locazione breve così come definiti dal Dl 50 sia il locatore sia gli intermediari che riscuotono i corrispettivi sono responsabili del pagamento dell' imposta, anche nell' ipotesi in cui il turista non abbia pagato il tributo. Nel perimetro sono incluse le locazioni abitative di durata fino a 30 giorni, stipulate da persone fisiche che agiscono fuori dall' attività d' impresa ad altre persone fisiche (comprese le subolocazioni e le concessioni a titolo oneroso disposte dal comodatario della casa). Le convenzioni con Airbnb Per cercare di arginare l' evasione, molti Comuni hanno sottoscritto specifiche convenzioni con gli operatori dei portali online. In virtù di tali accordi, l' intermediario si sostituisce di fatto al gestore nell' assolvimento degli obblighi, anche al di fuori dei casi in cui il primo è già qualificato come responsabile d' imposta. Ad esempio, Airbnb riscuote già l' imposta di soggiorno a Genova (dal 1° agosto 2017), a Bologna (1° ottobre) e Firenze (1° gennaio 2018) e dal prossimo 1° aprile inizierà a farlo a Palermo. In pratica, il portale applica il tributo all' inquilino e lo versa al Comune. Possono esserci differenze locali: a Bologna l' imposta è in percentuale sul costo della camera, a Firenze è in somma fissa ed è già compresa nel prezzo che si vede sul sito. Discorsi analoghi sono stati avviati a Roma, Milano e Torino: «Siamo in discussione con loro», spiegano da Airbnb. In generale, il problema dell' imposta di soggiorno è che la norma istitutiva del tributo (articolo 4, Dlgs 23/2011) è carente sotto il profilo sanzionatorio e del coinvolgimento dei gestori delle strutture ricettive, e il regolamento comunale non può colmare questi vuoti. L ' unica sanzione applicabile è quella riferibile alla generalità dei tributi, per omesso o ritardato pagamento (articolo 13, Dlgs 471/1997). Le sanzioni Al di fuori delle locazioni brevi, inoltre, non è possibile designare il gestore delle strutture come responsabile o sostituto d' imposta, come confermato dal Mef nelle risposte a Telefisco 2018; al massimo il Comune può coinvolgerlo attribuendogli la qualifica di «coadiuvante» nell' attuazione del Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 13
19 febbraio 2018 Pagina 2 Il Sole 24 Ore
19 febbraio 2018 Pagina 2 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali PRIVATI E IMPRESE L' evasione e le regole (giuste) Attività occasionale o professionale? Il dilemma della sharing economy si pone (e anzi: si complica) anche per gli affitti brevi. Giovedì scorso in Conferenza delle Regioni è stato votato all' unanimità un ordine del giorno che chiede al Governo di aprire un tavolo in cui esaminare le criticità delle locazioni brevi e riflettere sul regolamento previsto dal Dl 50/2017. Regolamento che avrebbe dovuto dettare «i criteri» in base ai quali l' affitto breve «si presume svolto in forma imprenditoriale», tenendo conto «anche» del numero di case e della durata delle locazioni nell' anno. E rispettando, ça va sans dire, il Codice civile e dal Testo unico delle imposte sui redditi (Tuir). Il che a pensarci bene è come risolvere il cubo di Rubik. Vediamo: il nipote che affitta per l' estate la casa al mare dei nonni fa attività d' impresa? È più "imprenditoriale" la locazione sporadica di quattro case in provincia o di un solo alloggio a Firenze? E poi, se la gestione viene demandata in toto a un' agenzia, come si può parlare di impresa? Sul punto sono intervenute anche alcune Regioni, scatenando proteste e ricorsi dei proprietari. L' obiettivo è dettare regole certe, contrastando l' abusivismo e l' evasione fiscale. Ma va detto che, se c' è chi affitta in nero o fa figurare la casa come abitazione principale per evitare l' Imu, non lo si combatte qualificandolo come imprenditore. Servono, piuttosto, controlli e forme di tassazione adatte alle tecnologie e alle diverse situazioni. Tenendo conto, ad esempio, che sempre più spesso gli inquilini acquisteranno anche "esperienze", cioè visite guidate o gite, che escono dal campo dei redditi di fabbricati. (Cdo) RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 15
19 febbraio 2018 Pagina 3 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali IL PROBLEMA Equilibrio difficile in condominio Ogni condomino può disporre liberamente della propria unità immobiliare purché ne faccia un uso non vietato dal regolamento di condominio ovvero, in generale, che non crei particolari problemi agli altri condòmini. I limiti che il regolamento di condominio pone all' uso delle proprietà esclusiva incidono soprattutto sulle nuove forme di locazione: oltre al bed & breakfast e all' affittacamere, ci sono le locazioni brevi, attività tutte svolte anche da privati che in tal modo offrono in godimento a terzi il propri immobile per una durata limitata (anche pochi giorni) . Si tratta di un' attività che può creare pregiudizio agli altri abitanti del condominio in tema di sicurezza, di tranquillità e di immissioni di rumore, per la continua alternanza delle persone nell' uso del bene locato, non sempre rispettose delle regole del buon vivere civile e di vicinato. Simili limitazioni e divieti possono essere previsti nei regolamenti cosiddetti "contrattuali", vale a dire in quelli predisposti dal costruttore dell' edificio o dall' originario unico proprietario e allegati o semplicemente richiamati nei singoli atti di compravendita. Possono risultare anche da una delibera assembleare, purché assunta con il consenso unanime di tutti i condòmini e poi trascritta nei registri immobiliari. L' importante è che queste clausole, in quanto destinate a imporre delle limitazioni ai poteri e alle facoltà spettanti ai condòmini sui beni di loro esclusiva proprietà o a disciplinarne l' uso, siano scritte in modo chiaro ed esplicito e facciano uso di espressioni che non diano luogo a possibili incertezze. Ci si trova però spesso di fronte a clausole del regolamento abbastanza generiche, contenenti non già divieti ben precisi, ma del tipo «vietato adibire gli alloggi e i locali dell' edificio ad albergo, pensioni e in genere a qualsiasi altro uso che possa turbare la tranquillità dei condòmini» oppure, in modo più preciso, «a uso diverso dall' abitazione». L' ipotesi più semplice è quella in cui nel regolamento sia riportato l' elenco delle attività che si ritengono vietate. Se quindi è vero che le locazioni brevi non rappresentano di per sé, un pregiudizio per gli altri condòmini, è anche vero che è possibile che vadano a menomare la tranquillità e la sicurezza dell' intera collettività condominiale per il continuo alternarsi di persone nelle parti comuni o per altri avvenimenti similari; si tratta comunque di eventi che necessitano di prova da parte del condomino che si senta danneggiato. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 16
19 febbraio 2018 Pagina 3 Il Sole 24 Ore
19 febbraio 2018 Pagina 3 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Sul campo/1. L' alternativa Dall' annuncio al checkout: più offerte di gestione Dagli annunci online al checkin, dalle pulizie agli adempimenti burocratici, fino alla gestione completa dell' immobile, compreso arredamento e servizio fotografico. La gamma d e i servizi offerta dalla nuova figura del gestore di affitti brevi è ampia e punta a sollevare il proprietario da ogni incombenza, a fronte di una percentuale sugli incassi. Percorrere la strada dell' affitto breve può essere vantaggioso, ma richiede molto tempo. Ed è qui che entrano in campo i gestori. Sul mercato ce ne sono moltissimi con dimensioni e forme sociali diverse: spesso operano solo in alcune zone, in altri casi il raggio d' azione è nazionale e anche internazionale. «È il futuro dell' immobiliare non solo per i singoli proprietari ma anche per i soggetti che hanno in portafoglio molti appartamenti e non sanno come farli rendere», dice convinto Stefano Bettanin, fondatore e amministratore di Rentopolis, società di gestione operativa in quasi tutta Italia e che ha appena siglato un a c c o r d o c o n u n a società a m e r i c a n a (Redgroup) per la gestione di un centinaio di appartamenti a Miami. Bettanin guida inoltre Property managers Italia, associazione fondata nel 2016 per dar voce al settore e aderente all 'European holiday home associations (Ehha). «Fra le nostre offerte spiega Vincenzo Politi, titolare di LoveOrtigiaApartments, una piccola azienda nata a Siracusa a luglio 2017 c' è anche il fisso mensile. Noi prendiamo il resto». Per i proprietari si tratta di quindi una scelta à la carte, i cui costi cambiano in base ai servizi scelti e oscillano dal 10 al 30% dell' incasso. Il pacchetto base (ogni gestore ha la sua formula), riguarda, di solito, la parte "informatica" dell' attività, ossia la gestione degli annunci sui canali di vendita online (Airbnb, Homeaway, Booking Expedia, Tripadvisor oltre al sito stesso del gestore) comprese risposte, prenotazioni, pagamenti e recensioni. Spesso include anche sistemi automatizzati di sincronizzazione dei calendari per evitare overbooking causati dal meccanismo di prenotazione immediata. La formula full prevede invece la gestione completa dell' immobile, dall' assistenza in loco (checkin cambio biancheria , eccetera) agli adempimenti burocratici stabiliti sia dalle norme statali sia da quelle regionali. «Il proprietario ci dà le chiavi , dimentica l' immobile e alla fine del mese controlla gli incassi» dice Francesco Zorgno, fondatore e amministratore di CleanBnb, Srl che gestisce circa 350 appartamenti in tutta Italia. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 18
19 febbraio 2018 Pagina 3 Il Sole 24 Ore
19 febbraio 2018 Pagina 3 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali NORME LOCALI Polizze e identificativi tra gli obblighi regionali La Toscana sta per rivedere le regole sulle locazioni brevi modificando la legge del 2016 impugnata dal Governo, la Lombardia a gennaio ha previsto l' inserimento di un codice identificativo negli annunci di locazione, obbligo introdotto anche dalla Regione Lazio a giugno scorso. Dall' estate nuove leggi sono in vigore in Piemonte e Umbria. Il fenomeno degli affitti brevi è "caldo" anche per le autonomie che sono intervenute per dettare regole, obblighi e adempimenti aggiuntivi rispetto a quelli stabiliti dalla normativa nazionale. Pressoché tutte le Regioni prevedono la comunicazione al Comune, alcune richiedono però polizze assicurative (ad esempio la Lombardia), mentre altre hanno imposto limiti, entrando anche in conflitto con le competenze statali. È il caso della Toscana: la legge 86 del dicembre 2016 è stata impugnata dal Governo perché indicava soglie al di là delle quali scattava l' attività imprenditoriale. Per evitare la censura della Corte costituzionale (l' udienza prevista per il 20 febbraio è stata rinviata), la Giunta ha approvato un disegno di legge che cancella le norme sotto accusa, si allinea alla normativa statale e, per quanto riguarda le locazioni brevi, limita gli adempimenti alla comunicazione al Comune dei flussi turistici ai fini Istat. Un cambiamento di rotta dovuto anche alle nuove regole introdotte dal Dl 50/2017, che rinvia a un successivo regolamento statale (non ancora uscito) la definizione dei criteri in base ai quali l' attività può essere considerata imprenditoriale (si veda il box a fianco). Anche le leggi di Umbria e Piemonte (varate all' indomani del Dl 50) hanno separato con nettezza le locazioni brevi dalle altre strutture ricettive (come ad esempio, case vacanze e B&B). L' Umbria prevede la comunicazione allo sportello delle attività produttive mentre il Piemonte la trasmissione al Comune di un apposito modello. La polizza di responsabilità civile nei confronti degli ospiti è obbligatoria in Lombardia che, a metà gennaio, per contrastare le locazioni in nero e l' evasione fiscale, ha introdotto l' obbligo di inserire in ogni annuncio il Cir, Codice identificativo di riferimento che viene fornito dai Comuni quando l' aspirante affittuario invia la comunicazione d' inizio attività. Accolta con favore da Federalberghi, che ha spesso lamentato la "concorrenza" dei privati impegnati nelle locazioni brevi, l' iniziativa è stata invece aspramente criticata dai soggetti direttamente coinvolti. L' associazione che tutela i proprietari che fanno locazione turistica, Pro.Loca.Tur punta il dito contro il Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 20
19 febbraio 2018 Pagina 3 Il Sole 24 Ore
19 febbraio 2018 Pagina 3 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Sul campo/2. Il confronto Premiati gli alloggi in zone ben collegate Possibilità di guadagni, flessibilità della locazione e soprattutto assenza di morosità. Spinti da queste motivazioni, molti proprietari prendono in esame la strada dell' affitto breve. Ma stimare la convenienza di questa opzione rispetto alle formule più tradizionali dell' affitto lungo (4+4 o 3+2 per il canone concordato) è tutt' altro che facile. Le variabili da considerare sono molte. In cima alla lista ci sono il canone giornaliero e il tasso di occupazione dell' immobile. Particolare attenzione va prestata al rischio di "sfittanza". Su entrambi incide innanzitutto il luogo in cui si trova l' immobile e i flussi di visitatori che può attirare. Centri storici di città d' arte e località turistiche montane o marittime sono favoriti. Ma l' affitto breve non riguarda solo chi viaggia per turismo e può funzionare anche nei dintorni di ospedali e case di cura (per ospitare i parenti di chi è ricoverato) o nelle zone fieristiche e commerciali. Contano anche le dimensioni dell' immobile: l' affitto breve è spesso preferito dalle famiglie che cercano spazi più ampi e uso della cucina. La valutazione deve però essere molto attenta perché non tutti gli immobili si prestano alla locazione breve. Dirimenti sono, ad esempio, i collegamenti logistici. Anche in una città d' arte, un appartamento collocato in zone mal collegate con il centro potrebbe risultare poco appetibile . Al di là dei guadagni, a pesare sulla scelta dei proprietari è spesso l' assenza del rischio morosità. Un timore sempre più diffuso, vista la crescita del fenomeno, e le difficoltà per recuperare il possesso dell' immobile passando attraverso le insidie del procedimento di sfratto (tempi lunghi, costi legali e l' onere di pagare le imposte sul canone "teorico" fino alla convalida dello sfratto). Altro fattore è la flessibilità: l' affitto breve permette di non legarsi per periodi lunghi (4+4 o 3+2 con il canone concordato), di riservarsi l' utilizzo della struttura per alcuni periodi l' anno e di mettere a reddito un immobile in attesa di essere venduto. Ma bisogna riflettere anche sugli svantaggi: il proprietario si deve far carico di spese che nella formula tradizionale spettano all' inquilino (tassa rifiuti, spese condominiali ordinarie e utenze). Soprattutto, il proprietario deve occuparsi della gestione. Un lavoro complesso che va dagli annunci sui canali online (che non basta inserire ma bisogna aggiornare e tradurre: il 79% degli ospiti tramite Airbnb sono stranieri) alle risposte ai clienti, alla pulizia, all' accoglienza e alla risposta a a tutte le esigenze e problematiche che possono sorgere durante il Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 22
19 febbraio 2018 Pagina 3 Il Sole 24 Ore
19 febbraio 2018 Pagina 7 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Pubblica amministrazione. Un Pm contabile ogni 32mila dipendenti Assenteisti, auto blu e appalti ma i controllori sono cento I contratti di collaborazione che nei fatti nascondono un rapporto di lavoro subordinato «determinano responsabilità erariale», come r e c i t a i l n u o v o T e s t o u n i c o d e l pubblico impiego. I l dipendente pubblico a s s e n t e i s t a v a denunciato alla Corte dei conti «entro quindici giorni dall' avvio del procedimento disciplinare», non lascia scampo il decreto antifurbetti, perché tra l' altro deve essere chiamato a pagare anche il «danno all' immagine» inferto al suo ufficio. Dello stesso tipo di danno devono rispondere anche i dirigenti che non pubblicano puntualmente le informazioni su stipendi e patrimoni, i tassi di assenza del "loro" personale, l' indicatore trimestrale e quello annuale dei tempi di pagamento medio ai fornitori, e tutto il lungo elenco di dati chiesto dai decreti su trasparenza e anticorruzione. Una sorte analoga tocca a chi si azzarda a comprare «beni e servizi informatici» senza passare dalla Consip, violando il comma 516 della legge di stabilità 2016, oppure a chi non ha ridotto del 50% rispetto al 2013 la spesa per autovetture di servizio (lo chiarisce il primo articolo del decreto Pa di quell' anno). E al portafoglio deve mettere mano anche il dipendente pubblico che comunica con un altro ufficio utilizzando carta e buste, e non «mediante l' utilizzo della posta elettronica o in cooperazione applicativa» come impone il Codice dell' amministrazione digitale (gli amanti del genere trovano l' obbligo all' articolo 47, commi 1 e 1bis, del Dlgs 82/2005, nella versione modificata nel 2012 e nel 2016). Tutto questo accade nel mondo magico della Gazzetta Ufficiale, dove non si contano gli articoli e i commi che agitano lo spettro della condanna contabile per contrastare questo o quel comportamento. Se si gira lo sguardo al mondo reale, invece, si scopre per bacchettare ogni vizio della nostra Pa la Corte dei conti può schierare in tutto 100 procuratori, 90 nelle sezioni regionali e 10 in quelle centrali d' appello. E che il 38% dei posti in organico sono vuoti. Il tutto in una Pa che conta 21mila enti, come spiega l' Istat, e 3,2 milioni di dipendenti. Il contrasto fra i numeri è troppo forte per non far sorgere il dubbio che molte di queste minacce normative siano state pensate e approvate puntando più all' effettoannuncio che a risultati concreti. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 24
19 febbraio 2018 Pagina 7 Il Sole 24 Ore
19 febbraio 2018 Pagina 7 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Danno erariale, risarciti solo 16 euro ogni 100 Corte dei conti, rischio flop per la riforma Nell' agenda quotidiana della Corte dei conti ci sono i "furbetti del cartellino" e le "rimborsopoli" dei consiglieri regionali, giusto per citare le etichette giornalistiche di due fenomeni che occupano periodicamente le cronache, ma anche appalti pilotati, assunzioni senza titolo e finanziamenti illegittimi. Basta un e s p o s t o , m a g a r i d i u n consigliere d i opposizione attento ai documenti, e il processo contabile parte e, se c' è sostanza, arriva puntuale alla condanna. Le sentenze dei giudici dei conti sono fatte di numeri, perché misurano il «danno erariale», cioè i soldi persi dalla Pa a causa del comportamento illegittimo d i dipendenti e amministratori pubblici, e ne impongono la restituzione. In teoria, però, perché i condannati non pagano quasi mai. Negli ultimi cinque anni, le condanne definitive pronunciate dai magistrati contabili hanno accumulato un tesoro da 1,69 miliardi di euro. Nelle casse degli enti pubblici danneggiati, però, sono arrivati solo 272,9 milioni. In pratica, 84 euro ogni 100 di danno sono passati in cavalleria. Solo quattro Regioni (Valle d' Aosta, Liguria, Sicilia e Veneto) mostrano un tasso di recupero quasi pieno, ma la grande maggioranza riesce a raccogliere solo quote minime: il Lazio, dove si concentrano le sedi delle amministrazioni e i giudizi d' appello, conta la metà dei danni erariali mentre gli incassi si fermano al 9,3%, per inabissarsi vicino allo zero in Sardegna, Marche, Molise e Abruzzo. Incassi in flessione I numeri si incontrano nella relazione scritta dalla Procura generale per l' inaugurazione dell' anno giudiziario, che la settimana scorsa ha visto l' insediamento del nuovo presidente della Corte, Angelo Buscema, e del procuratore generale Alberto Avoli. Le cifre offrono anche il censimento sugli effetti del primo anno operativo della riforma della Corte dei conti, approvata ad agosto del 2016 (con Dlgs 174) in attuazione della riforma Madia . Effetti per ora più che modesti. Ma andiamo con ordine. Il panorama non è ancora completo, perché con le nuove regole i responsabili del procedimento di riscossione hanno tre mesi di tempo per inviare alle procure regionali i dati sui tentativi di recupero messi in campo, per cui il quadro sul 2017 si definirà dopo marzo. Ma non è ipotizzabile un' accelerazione tale da modificare un dato calcolato su un orizzonte ampio come gli ultimi cinque anni, tanto più che la tendenza è chiara. Nella relazione del 2017 lo stesso conteggio, relativo al periodo 20122016, indicava un tasso di riscossione del 29%, al netto della maxicondanna del 2012 ai gestori delle slot machine che hanno poi sfruttato il condono per chiudere il dossier pagando un quarto della condanna. Nel primo anno postriforma, insomma, la macchina sembra andare indietro. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 26
19 febbraio 2018 Pagina 7 Il Sole 24 Ore
19 febbraio 2018 Pagina 8 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali IL VOTO E IL LAVORO PUBBLICO Il silenzio dei partiti sulla Pa del futuro Una percezione comune riguarda la mancanza di futuro nei programmi elettorali, problema che si aggrava quando si parla della salute di istituzioni e Pa. L' approccio di una politica indebolita dalle logiche di breve termine, nel caso delle riforme della Pa, assume forme patologiche. La riforma del lavoro pubblico, la riorganizzazione degli enti locali, la revisione della spesa, la riduzione delle partecipate, l' eliminazione degli enti inutili, il merito, la qualità e quanto altro promesso sono stati sacrificati quasi sempre negli anni sull' altare del consenso politico immediato. Pochi investimenti e pochi ragionamenti nel medio e lungo periodo: una rinuncia allo sviluppo che può condannare le Pa alla crisi e al fallimento. Nel caso delle amministrazioni pubbliche non esiste solo il fallimento finanziario o economico, ma anche quello gestionale che sta colpendo oggi molte istituzioni proprio a causa di logiche miopi protratte negli anni. Difendere il pubblico impiego così come è stato per decenni, anche dopo la privatizzazione e le riforme degli anni '90, ne sta decretando la morte. Non cambiare l' organizzazione e le logiche di gestione nella Pa ha portato a considerare il lavoro pubblico come un costo, e quindi a introdurre misure di blocco e di tagli indiscriminati. In qualsiasi organizzazione se non si reclutano i migliori e le professionalità nuove e se non si premia il merito, dopo un po' si è condannati alla paralisi. Politica, sindacati e dirigenza non hanno avuto il coraggio di cambiare il modello di gestione del personale, dopo la riforma del 1993, ma hanno proseguito sul modello burocratico dal punto di vista delle regole e su quello clientelare sul piano delle riforme. Nel frattempo il contesto è cambiato. Il rapporto fra tasse e servizi è certamente peggiorato. In molti ambiti la qualità dei servizi è peggiorata e i cittadini hanno dovuto far ricorso al privato pur pagando molte più tasse. Nella scuola, nella sanità, nei servizi sociali, lavoro, formazione, trasporti, ma anche per la sicurezza è aumentata la spesa privata dei cittadini. Il tutto mentre il settore privato ha intrapreso un forte percorso di innovazione, sfruttando la quarta rivoluzione digitale, per cui i servizi bancari, il commercio, i servizi assicurativi, ma anche salute e formazione sono diventati più competitivi e flessibili. Naturale, quindi, per i cittadini registrare con sofferenza il divario tra la qualità dei servizi pubblici e quelli privati. I dati appena pubblicati sull' età media e i pensionamenti della Pa non stanno portando a rivedere le strategie. Nessun piano 2030 o 2040, come avviene in Europa, ma misure contingenti di brevissimo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 28
19 febbraio 2018 Pagina 8 Il Sole 24 Ore
19 febbraio 2018 Pagina 20 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Tassa rifiuti. In assenza del documento economicofinanziario sul servizio di gestione la delibera che indica gli importi è illegittima Tari, stop alle tariffe senza piano Annullato anche l' atto di accertamento basato su valori approvati in modo scorretto È illegittima la delibera di approvazione delle tariffe Tari adottata in assenza del piano economicofinanziario. L' accertamento emesso in applicazione di tali tariffe deve essere dunque annullato. Questa è la conclusione raggiunta dalla Ctr Campania, nella sentenza 8283/6/2017 (presidente Marenghi, relatore Iazzetti), depositata il 10 ottobre 2017. Fissare le tariffe Sulla base di quanto previsto dall' articolo 1, comma 683 della legge 147/2013, ai fini della determinazione delle tariffe della Tari, il Comune deve previamente approvare, con delibera consiliare, il piano economico finanziario relativo al servizio pubblico di gestione dei rifiuti, redatto dal gestore del servizio. I l piano, i cui riferimenti normativi sono contenuti nel Dpr 158/1999, contiene, oltre alla descrizione della modalità di svolgimento del servizio, la classificazione dei costi, in fissi e variabili, nonché le modalità di attribuzione degli stessi alle utenze domestiche e non domestiche. Si tratta dunque di un documento essenziale nella dinamica procedura di adozione delle tariffe del tributo. Peraltro nelle realtà regionali in cui è operativa l' autorità d' ambito, comunque essa sia denominata, potrebbe accadere che la competenza all' approvazione del piano finanziario sovra comunale appartenga per l' appunto a tale ente. Nel caso deciso dalla Ctr Campania sembra di capire, dalla stringata motivazione, che per l' annualità in discussione il piano economicofinanziario non fosse stato approvato. Il collegio, dopo aver correttamente qualificato il suddetto piano come requisito di legittimità delle tariffe Tari, ha pertanto disapplicato la delibera, annullando l' accertamento impugnato. In proposito, occorre tuttavia ricordare come, ai sensi della consolidata giurisprudenza della Corte di cassazione, l' illegittimità delle delibere adottate ai fini della determinazione delle tariffe del prelievo sui rifiuti non può provocare alcun "vuoto" impositivo, con conseguente azzeramento del quantum dovuto dal contribuente. Tanto, alla luce del principio di carattere generale secondo cui il giudice tributario ha cognizione piena sul rapporto e come tale deve tendere all' accertamento sostanziale della pretesa tributaria controversa (Cassazione, sentenza 22535/2017). Sempre secondo l' opinione del giudice di legittimità, dunque, nell' ipotesi in esame il collegio di merito dovrebbe applicare le tariffe vigenti nell' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 30
19 febbraio 2018 Pagina 20 Il Sole 24 Ore
19 febbraio 2018 Pagina 34 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Qualificazione Quattro livelli di rating sulle stazioni appaltanti Le stazioni appaltanti devono ridefinire la propria organizzazione per la gestione degli appalti e formare il personale per la qualificazione e per poter operare autonomamente nelle acquisizioni di lavori superiori a 150mila euro, e di beni e servizi sopra i 40mila euro. La Conferenza unificata tratterà nei prossimi giorni lo schema di Dpcm che attua l' articolo 38 del Codice appalti, in base al quale le amministrazioni aggiudicatrici dovranno dimostrare il possesso di requisiti organizzativi e funzionali per poter affidare appalti e concessioni superiori alle soglie di valore individuate dall' articolo 37, comma 1 dello stesso Dlgs 50/2016 per assicurare l' operatività minima. La qualificazione sarà attestata dall' Anac e dimostrerà la capacità degli enti di gestire in modo professionale programmazione e progettazione, affidamento ed esecuzione secondo una differenziazione su quattro livelli (base, medio, alto e superiore). Le amministrazioni devono anzitutto dedicare alle attività di gestione degli appalti e delle concessioni una struttura organizzativa stabile, con organico adeguato. In relazione al livello base le stazioni appaltanti devono disporre per l' affidamento di lavori (fino a un milione di euro) di un amministrativo e di due tecnici abilitati alla professione, mentre per acquisire beni e servizi (fino alle soglie comunitarie) devono impiegare nell' unità dedicata due laureati (di cui uno esperto in materia e uno con laurea in discipline giuridicoeconomiche) e tre amministrativi diplomati (di cui due con competenze specifiche ed esperienza almeno quinquennale). L' organico richiesto per il livello medio (fino alla soglia comunitaria per i lavori e fino a un milione di euro per servizi o forniture) e per quelli superiori comporta l' impiego di un numero progressivamente più rilevante di risorse umane con elevato livello di specializzazione e di esperienze, determinando per le stazioni appaltanti una verifica accurata delle figure professionali a disposizione, correlata alla definizione di una mappa delle competenze. In questo senso alcune disposizioni sollecitano le amministrazioni a percorsi innovativi nei processi di reclutamento, come nel caso della norma che obbliga ad avere in organico un dipendente con titolo di studio non inferiore alla laurea in scienze economiche se vogliono sviluppare procedure di partenariato pubblicoprivato (nelle quali uno degli elementichiave è il piano economicofinanziario). Le amministrazioni devono attivare anche percorsi formativi strutturati, per assicurare adeguati Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 32
19 febbraio 2018 Pagina 34 Il Sole 24 Ore
19 febbraio 2018 Pagina 34 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Manovra. Le istruzioni per le domande che scadono domani Aiuti agli investimenti: sono tre i codici validi per inviare la richiesta Sì all' indicazione «infrastrutture di trasporto» Scade domani il termine per richiedere i contributi a fondo perduto per la messa in sicurezza degli edifici e del territorio. L' appuntamento sta tenendo banco sia nei Comuni, impegnati nella compilazione del certificato, sia al Viminale, alle prese con un' attività quotidiana di risposta ai quesiti degli enti ( l e u l t i m e F a q s o n o s t a t e pubblicate giovedì scorso). Il nuovo strumento di finanziamento delle opere pubbliche, introdotto dalla manovra di bilancio 2018, conta, per il triennio 20182020, su una disponibilità crescente di risorse (150 milioni nel 2018, 300 nel 2019 e 400 nel 2020). Entro il 20 febbraio (ore 24) i soli Comuni che non risultano beneficiari del bando periferie possono presentare richiesta di accesso a questo finanziamento, mentre sono esclusi gli altri enti locali (unioni, Province, e le società partecipate). Il modello di certificazione informatizzato, da presentare a firma digitale del rappresentante l e g a l e e d e l r e s p o n s a b i l e d e l servizio finanziario, è stato approvato con il decreto del ministero dell' Interno 29 gennaio 2018. Occorre indicare nel certificato la tipologia dell' opera per la quale si richiede il contributo e il Cup (codice unico di progetto). L' omessa o l' errata indicazione di un Cup valido determinano l' esclusione dalla procedura. Il Viminale ha chiarito che il Cup deve essere «definitivo» e che, per via delle difficoltà riscontrate nella modifica di Cup già generati, saranno ammesse anche le domande con Cup relativo al settore «Infrastrutture di trasporto», che quindi si aggiunge ai settori «Infrastrutture ambientali e risorse idriche» e «Opere infrastrutture sociali». Le opere per le quali si richiedono le risorse devono essere inserite in uno strumento programmatorio (come ad esempio il piano triennale delle opere pubbliche o il documento unico di programmazione), che deve essere indicato nel certificato a pena di esclusione. Se entro il termine di presentazione della richiesta le opere non sono ancora previste negli strumenti programmatori 2018, l' ente p u ò regolarizzarsi successivamente con le necessarie variazioni, purché ciò si concluda entro la data di scadenza prevista per l' approvazione del bilancio di previsione (31 marzo). Gli investimenti per i quali richiedere il contributo non devono essere già integralmente finanziati con contributi di altri soggetti, o con risorse proprie o mutui eventualmente assunti dal Comune. Se l' opera Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 34
19 febbraio 2018 Pagina 34 Il Sole 24 Ore
19 febbraio 2018 Pagina 34 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Controlli. Scende da 10mila a 5mila euro la soglia per l' esame Dal 1° marzo la verifica fiscale raddoppia lo stop ai pagamenti Al via i nuovi controlli fiscali sui pagamenti pubblici. Si applica infatti dal 1° marzo il comma 986 della legge 205/2017, che abbassa a 5mila euro la soglia (fissata a 10mila euro dall' articolo 48bis del Dpr 602/1973) dei pagamenti per i quali la Pa deve verificare eventuali inadempienze fiscali o contributive. Se emerge un debito erariale a carico del beneficiario, l' ente d e v e s o s p e n d e r e i l pagamento per i successivi 60 giorni (erano 30), in attesa di comunicazioni dall' agente della riscossione. Se il beneficiario non è inadempiente, l' amministrazione p u ò p a g a r e l e s o m m e spettanti dopo aver stampato la liberatoria con gli estremi del controllo effettuato. Se il beneficiario è invece inadempiente su una o più cartelle per un ammontare complessivo pari almeno a 5mila euro, entro i cinque giorni successivi alla richiesta saranno segnalati i riferimenti dell' agente della Riscossione e l' importo totale da sospendere, comprensivo di interessi di mora e spese di esecuzione. In q u e l c a s o , l ' amministrazione d e v e sospendere il pagamento. La sospensione, prima delle modifiche in questione, era prevista per un massimo di 30 giorni successivi a quello della comunicazione. Dal 1° marzo, invece, l' ente dovrà attendere fino a 60 giorni. Sarà l' agente della riscossione ad attivarsi nei confronti dell' amministrazione e del beneficiario per il recupero delle somme. Se trascorrono i cinque giorni senza la comunicazione delle informazioni utili per la sospensione del pagamento, o passano i 60 giorni della sospensione senza l' intervento dell' agente, si procede al pagamento. In ogni caso, la Pa è sempre tenuta all' erogazione delle somme eccedenti l' ammontare del debito per il quale si è verificato l' inadempimento, al lordo delle spese e degli interessi di mora. La circolare 22/2008 del ministero dell' Economia ha però escluso dall' obbligo di verifica il versamento di tributi o contributi previdenziali e assistenziali, il pagamento di spese per interventi di ordine pubblico per fronteggiare situazioni di calamità, i sussidi e le provvidenze sociali, i progetti a scopo umanitario. Inoltre la norma non si applica ai pagamenti a favore di amministrazioni pubbliche comprese nell' elenco Istat e per il rimborso delle rate di ammortamento di mutui e prestiti. La verifica sugli stipendi va Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 36
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