L'Italia al voto Sanità e welfare, le proposte dei candidati a confronto - SPECIALE ELEZIONI 2018 - Cooperativa. OSA
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Anno IV - n.1 Marzo 2018 www.osa.coop L’Italia al voto Sanità e welfare, le proposte dei candidati a confronto SPECIALE ELEZIONI 2018
L’EDITORIALE di Giuseppe Maria Milanese Anno IV - n.1 Marzo 2018 www.osa.coop L’Italia al voto Sanità e welfare, le proposte dei candidati a confronto SPECIALE ELEZIONI 2018 Sanità 2018, le proposte OSA NEWS dei candidati Periodico della Cooperativa OSA DIRETTORE RESPONSABILE a confronto Massimiliana Ilari I n vista delle imminenti elezioni politiche del 4 mar- COMITATO DI REDAZIONE Francesco Giuffrida zo, tutti i partiti hanno presentato i loro programmi Giuseppe Taddeo elettorali dedicando spazio alla sanità e al welfare. Anche noi della cooperativa Osa vogliamo, attraver- REDAZIONE Agenzia di stampa DIRE so le pagine della nostra rivista, ospitare un confron- to ideale tra i candidati che hanno aderito al nostro PROGETTAZIONE GRAFICA E IMPAGINAZIONE invito. L’idea è quella di offrire a tutti i nostri soci e Agenzia di stampa DIRE assistiti un quadro quanto più possibile chiaro di ciò SEDE LEGALE E DIREZIONE GENERALE OSA che, secondo ogni forza politica, deve essere fatto Operatori Sanitari Associati soc. coop. a r.l. in questo campo nel quale noi operiamo da più di Via Lucio Volumnio, 1 - 00178 Roma 30 anni. Telefono +39.06.710661 Guardando più da vicino, i programmi dei singoli Fax +39.06.71066440 info@osa.coop partiti, ci è parso che le risposte siano ancora par- ziali e che non vi sia ancora una logica di sistema Registrazione Tribunale di Roma n. 171 che consenta all’Italia di superare il gap che la di- del 20/10/2015 stanzia dagli altri Paesi europei in tema di assistenza Finito di stampare nel mese di marzo 2018 dalla tipografia “DigitaliaLab Srl”, Roma OSA NEWS 3
L’EDITORIALE sca i ruoli di ciascuno, A partire dallo Stato, che de- ve programmare e controllare, lasciando spazi di erogazione ai privati dove esso stesso non riesce più ad arrivare. In questo modo si potranno costrui- re reti di operatori che diano vita a un sistema di as- sistenza che rappresenti un’alternativa reale al “ba- dantato” diffuso, a cui abbiamo abbandonato i no- stri anziani. Questo è l’aforisma delle 5R con cui ab- biamo sollecitato le istituzioni in questi anni: Regia centrale unica, Regole certe e omogenee, Reti di primaria. Alcuni programmi contengono un aumento degli stanziamenti per il Fondo sanitario nazionale (Pd, M5s, Leu, Civica e Popolare e +Europa). Altri (coalizione di Centrodestra, formata da Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d'Italia e Noi con l'Italia) hanno invece annunciato una più generica estensione delle prestazioni sanitarie, puntando molto su una mag- giore competizione tra pubblico e privato a parità di standard, e su un ulteriore rafforzamento delle auto- nomie locali. Il Partito democratico si è concentrato in particolare su alcuni aspetti quali il rilancio del Pia- no nazionale delle liste d'attesa, il potenziamento della medicina territoriale. Il Movimento 5 stelle sem- bra puntare decisamente ad un rafforzamento del sistema pubblico con un incremento del finanzia- mento ed un abbattimento delle liste d'attesa per tutti gli esami medici. Infine, da +Europa, è arrivata la proposta del superamento dell'attuale Titolo V, per poter garantire gli stessi standard di assistenza su tutto il territorio nazionale, e, sulla ricerca, si è proposto un finanziamento pari al 3% del Pil. Attraverso le pagine di Osa News vogliamo ricorda- re quali sono per noi le priorità. Un sistema pubbli- co, che deve rimanere tale, sussidiato da organismi no profit, in particolare nell’assistenza primaria, non può non affrontare Il problema principale, determi- nato dalla disuguaglianza dell’assistenza e delle cu- re sul territorio nazionale. Il titolo quinto ha determi- nato una disomogeneità che non è più accettabile in un paese civile, e non solo in termini di gradiente nord-sud, ma anche nelle stesse città, in cui si assi- ste a una minore assistenza passando dal centro al- le periferie. Occorre come diciamo da sempre una regia centrale, che determini le regole e che defini- 4 OSA NEWS
L’EDITORIALE operatori accreditate, Ruolo chiaro e definito di cia- Per questo in Confcooperative e nell’alleanza delle scuno (stato-erogatori, profit e no-profit), Rigore nel- Cooperative sarà importante lavorare tutti insieme la misurazione. Non esiste, infatti, attività sanitaria su questi temi. I margini di crescita nel settore salute che non possa essere misurata, anche in termini di sono amplissimi: basti pensare ai 38 miliardi di euro outcome di salute. La cooperazione, nell’ambito del di spesa sanitaria privata che i cittadini oggi sono terzo settore, per presenza capillare, storia, profes- costretti a pagare di tasca propria e dei quali solo sionalità e, non ultimo, vocazione nel rispondere ai 2,5 intermediati da assicurazioni e mutue. È ancora bisogni, si candida per ricoprire un ruolo da prota- tutto da fare! Ma occorre fare in fretta. Le grandi so- gonista. Cogliendo anche l’opportunità della riforma cietà di capitali si stanno muovendo all'orizzonte e dell’impresa sociale. non sempre in logica di sussidiarietà. La parola d'or- dine è “mettere insieme” e cominciare a dire cosa possiamo fare noi per il nostro Paese. In Italia si vive di più che altrove, ma non sempre si vive meglio. In una società moderna questo non è accettabile e il problema deve essere affrontato sen- za pregiudizi, percorrendo strade alternative a quelle battute sino a oggi. Senza considerare che una nuova concezione di Welfare potrebbe anche creare nuove figure professionali e quindi nuove opportu- nità di lavoro per i giovani. Su tutto questo abbiamo interrogato i partiti e, dopo le elezioni, monitoreremo la corrispondenza fra le promesse e gli atti successivi. La situazione in cui versa l’assistenza primaria in Italia non consente pause. Voi soci leggete le risposte che ciascuna com- ponente politica ha dato, e scegliete liberamen- te, coscienti che questo futuro ci appartiene, e non lo vogliamo più lasciare in mano altrui. OSA NEWS 5
SOMMARIO 03 EDITORIALE IN PRIMO PIANO 08 Milanese: “La cooperazione sul territorio come risposta ai bisogni dei cittadini” SPECIALE ELEZIONI - NAZIONALE 12 Lorenzin: “Garantire le cure a tutti è possibile, al Ssn servono 5 miliardi di euro in più in cinque anni” 14 Gelli: “Aggiornare il patto per la salute, aumentare il fondo sanitario” 16 Rizzotti: “Organizzazione, innovazione e sviluppo in sanità: le nuove sfide della prossima legislatura” 18 Guerra: “Finanziamento della sanità pubblica va adeguato alla media degli altri paesi europei” FOCUS SERVIZI - LAZIO 20 Assistenza domiciliare nel Lazio, verso un nuovo modello organizzativo SPECIALE ELEZIONI - REGIONE LAZIO 22 Zingaretti: “In questi anni abbiamo gettato le basi, ora dobbiamo concludere il progetto” 24 Lombardi: “Servono cambiamenti strutturali e più servizi sul territorio” 26 Parisi: “Meno sprechi, abbattimento delle liste d’attesa e maggiore collaborazione tra pubblico e privato” 28 Pirozzi: “Il paziente al centro e maggiore estensione dei servizi territoriali” SPECIALE ELEZIONI - REGIONE LOMBARDIA 30 Capelli: “Sostenere il malato cronico e le famiglie con prestazioni di qualità” SPECIALE - REGIONE PUGLIA 32 Più posti in Rsa e più Adi, la Puglia di Emiliano programma un 2018 in crescita L’INTERVISTA 34 Le sfide dell’associazione italiana fisioterapisti e del suo presidente Tavarnelli FOCUS SERVIZI 37 Osa rinnova per il 2018 adesione a ‘Cooperazione Salute’ OSA 360 38 Strutture residenziali per anziani, serve una legge 39 Osa In 90”: tutte le notizie della cooperativa in un video 41 Ecco l'app Osa per informare i soci e condividere informazioni 43 Responsabilità sociale d'impresa, Osa ha ottenuto la certificazione SA8000 44 Osa è la cooperazione di qualità a sostegno della sanità, vicino al paziente, nelle strutture e a domicilio OSA NEWS NATALE 7
IN PRIMO PIANO Milanese: “La cooperazione sul territorio come risposta ai bisogni dei cittadini” “Mettere insieme a fattor L ’assistenza primaria, ora più che mai. Una rete. Anzi: un sistema di comune il proprio lavoro, con reti. Sul territorio. È là che l’assistenza primaria deve organizzarsi. altri, rappresenta la Medici, farmacisti e operatori delle forme sussidiarie del welfare. In- condivisione più preziosa che sieme. «E la cooperazione è il modello societario migliore per queste forme un uomo possa fare” territoriali di aggregazione». Giuseppe Milanese ci crede. Ci crede a tal punto che, promettente ricercatore di malattie infettive e assistente di clini- ca medica all’Università di Tor Vergata a Roma, un giorno di 17 anni fa de- cise di mollare tutto per dedicarsi con altri due colleghi all’impresa coope- rativa. «Nessuno avrebbe scommesso una lira su di noi – dice oggi, sorri- dendo – il mio professore mi guardò con tristezza, come si guarda chi get- ta al vento la sua fortuna». E com’è finita? «Fondammo l’Osa (Operatori sa- nitari associati) e oggi, da tre che eravamo, siamo 3.400». Oggi Milanese è anche presidente di FederazioneSanità di Confcooperative. Dottor Milanese, l’assistenza primaria è la cenerentola del nostro sistema sanitario. Perché la risposta per superare questo gap con gli altri paesi potrebbe essere proprio la cooperazione? La cooperazione, essendo non profit, fornisce la garanzia massima al citta- dino, che non si trova lasciato in balia di soggetti che potrebbero agire so- prattutto o soltanto a fine di lucro. Nessuna demonizzazione, sia chiaro. Ma 8 OSA NEWS
la cooperativa non prevede divisione dell’utile e ha uno scopo mutualistico, e in questo momento storico a me pare la scelta più opportuna. Dopo una fase in cui ha predominato l’individualismo, sostenuto da scelte mera- mente finanziarie da parte della politica, occorre tornare a costruire comunità. Estremizzando, nella sanità, gli stessi ospedali potrebbero ripensarsi come cooperative, in cui tutti i soggetti si vedono e si sentono e sono effetti- vamente coinvolti, e partecipano alle sorti dell’azienda per la quale lavorano. Il mercato d’elezione della coope- razione sanitaria è infatti quello dei servizi per l’assistenza primaria della popolazione a livello territoriale e, in parti- colare, quello dell’assistenza domiciliare (Adi). Entrare nelle case delle persone in fase terminale richiede, oltre alla professionalità, una componente vocazionale che non è facile riscontrare fuori dalla cooperazione sociale. Settori in cui si avverte un enorme bisogno di in- tervento … proprio lavoro, con altri, rappresenta la condivisione più Sono i settori di sicuro sviluppo, nei quali l’offerta pubbli- preziosa che un uomo possa fare. A noi piace operare ca è largamente carente rispetto a una domanda in così, in forma di rete, integrata con le altre realtà territo- espansione, in quanto sospinta da fattori demografici e riali, in particolare con i medici di medicina generale e i sociali. Cronicità e disabilità, di ogni genere e natura, so- farmacisti. E poi abbiamo un dovere mutualistico. no le sfide in tutto il mondo occidentale. Da un’emer- Esemplifico così ci capiamo: fra 10 mila euro di utile e genza assistenziale un’opportunità occupazionale. Un un posto in più di lavoro, noi scegliamo il posto di lavoro nuovo paradigma che consentirebbe di assistere i nostri in più. Non perché siamo più buoni, forse anche per anziani dando lavoro ai nostri giovani. quello, ma perché gli utili non sono disponibili in una cooperativa vera, e ciò rende facili le scelte: massimiz- È un cattivo pensiero ma non va taciuto. I medici, zare il risultato sul lavoratore (che è anche socio) e quin- si sa, hanno buoni stipendi. La cooperativa conti- di sull’assistito. Si chiederà perché proprio in questo pe- nuerebbe a garantirglieli? riodo di crisi le cooperative crescono? Crescono per E perché non dovrebbe? Un medico cooperatore ha un questa capacità interna di resilienza, come dicono i tec- reddito analogo a quello che potevo avere io quando nici, dovuta al fatto che tutti fanno parte di una realtà ero strutturato in università. In Brasile Unimed, che 30 che li mette insieme, nonostante tutto, nonostante la anni fa era un gruppo di cooperatori, oggi rappresenta il crisi, nonostante le riforme che ancora non ci sono, e sistema sanitario nazionale. Se la pubblica amministra- che potrebbero consentirci di svilupparci ulteriormente. zione pagasse nei tempi giusti (e l’Italia non rappresenta un esempio positivo) si potrebbero garantire salari an- La cooperazione avrebbe dunque un’autentica che superiori a quanto previsto dal nostro CCNL di ca- marcia in più, anche in ambito sanitario? tegoria, risparmiando sugli oneri finanziari. Noi non ab- La cooperazione ha la possibilità di coinvolgere lavora- biamo mai saltato uno stipendio, nonostante importanti tori e famiglie nello stesso percorso produttivo. Questo oneri finanziari dovuti ai ritardati pagamenti. è il futuro: costruire comunità, passare dalla logica finan- ziaria, che ha esaltato modelli individualistici, a un’eco- Cosa può attrarre un giovane in una cooperativa? nomia reale, basata sulle persone e sulle loro esigenze. Si tratta di decidere che cosa si vuole dalla propria vita. Nel sistema sanitario occorre dare voce agli assistiti e E dal proprio lavoro. Mettere insieme a fattor comune il passare da un sistema che ha pensato soprattutto agli OSA NEWS 9
IN PRIMO PIANO “assistenti” a un sistema che rimetta al centro l’assistito prossimo in cui potremo “giocare” insieme, integran- e cioè il cittadino e la sua famiglia. Superare “l’asimme- doci, facendo squadra. Saremmo fortissimi! Questa è tria informativa” costruendo un sistema in cui sia il citta- precisamente la nuova frontiera che sta costruendo dino a scegliere fra operatori accreditati, con requisiti Confcooperative. Perché la posta in gioco è altissima. chiari e regole chiare. Una regia nazionale unica e misu- Però, se fallissimo e continuassimo a procedere in or- razione dei risultati … troppo facile perché siano passati dine sparso, potremmo anche essere spazzati via, tanti anni invano. sconfitti non da chi ha idee e progetti migliori, ma semplicemente ha più denaro. Dottore, finora abbiamo cantato le lodi della coo- perazione socio-sanitaria. E i limiti? La sensazione è che lei sia ottimista. Uno strumento che, se pur tutelato dalla costituzione, Sì. Ripenso a quel 1989 quando nessuno avrebbe può essere usato per secondi fini … Abbiamo chiesto scommesso su di noi, ma noi avevamo nell’incoscienza una legge contro la cooperazione spuria, cioè quella giovanile la capacità di seguire le nostre idee e guardare che maschera gli interessi di qualcuno a discapito del- al mondo con fiducia… la collettività. Maggiori controlli. C’è un momento in cui vedi se la cooperativa è reale: l’assemblea che ogni Qual è stato il segreto? anno approva il bilancio e ogni tre elegge il cda. Li vedi Come direbbe qualcuno: “invecchiare senza diventare se c’è partecipazione, se c’è libertà e se, quindi, c’è adulti” e continuare a credere che il buono è tanto, an- democrazia. che in Italia. Starà a noi mettere insieme le forze buone di questo Paese. Per questo e così ho chiesto di inter- Dove si può iniziare? vistare le principali forze politiche su questi temi, per Penso a un sistema, come quello di Confcooperative, unire e non per dividere. Noi continuiamo a sperare, e e dell’alleanza delle cooperative, in cui tutti dalle ban- come disse John Fitsgerald Kennedy nel 1961, “Non che alle coop sociali, sappiano realmente integrarsi e chiederti cosa il tuo Paese può fare per te, chiediti co- fare rete sul serio. Davanti a noi abbiamo un futuro sa puoi fare tu per il tuo Paese”. 10 OSA NEWS
SPECIALE ELEZIONI "Garantire le cure a tutti è possibile, al Ssn servono 5 miliardi di euro in più in cinque anni" “Per quanto riguarda la sanità Quali sono gli interventi che lei ministro vuole mettere in campo mi sono battuta, in questi 5 per contenere la crisi economica in continuità con quanto fatto anni, perché non ci fossero nella legislatura precedente, soprattutto in ambito sanitario? più tagli lineari” D urante questa lunghissima crisi economica italiana si è registra- ta una crisi del ceto medio. Non a caso dieci anni fa il 74% del- la popolazione si riteneva appartenente a questo ceto, oggi la quota scende incredibilmente al 34%. Credo ci sia la necessità di por- re in atto una serie di misure che risollevino il ceto medio, ridiano pote- re d'acquisto alle famiglie e ai pensionati e sostengano le imprese. Questo è nel mio programma elettorale, in continuità con l'azione di governo, dopo la recessione e dopo la crisi, ora bisogna gestire una fase di sviluppo e consolidare le riforme. Per quanto riguarda la sanità mi sono battuta, in questi 5 anni, perché non ci fossero più tagli lineari e perché il Fondo sanitario aumentasse ogni anno. Per ogni legge di bilancio ho dovuto affrontare difficoltà enormi per avere anche solo 100 milioni di euro in più. Deve essere chiaro a tutti, e lo dico da tempo, che al sistema sanitario nazionale bastano 5 miliardi di euro in più in cinque anni rispetto alle previsioni del Def per avere un Ssn che continui a preservare la sua vocazione universalistica e che garantisca l'accesso alle cure a tutti e dia risposte a tutti gli operatori del settore. Il nostro Ssn è universalistico e pone al centro il paziente ma si evidenziano discrepanze da regione a regione. Quali gli interventi per limitare la mobilità passiva verso altre Asl e garantire uguali li- velli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale? Bisogna avere il coraggio di ritornare a rafforzare il rapporto tra Stato e Regioni che rimane ambiguo dal punto di vista della salute. Dobbiamo garantire più poteri allo stato per garantire l’accesso alle terapie dal ▲ Beatrice Lorenzin sud al nord, le linee guida, i piani diagnostici e terapeutici (che oggi Ministro della Salute sono diversi da Asl ad Asl), e poteri di controllo e sanzione laddove si candidata Civica Popolare ledano i diritti dei cittadini. Tutto ciò non significa abolire l’autonomia, ma valorizzare le cose che funzionano e razionalizzare quelle che non vanno. Per me, per esempio, c’è la necessità di un modello nuovo di commissariamento e di intervento dello Stato, azienda per azienda, 12 OSA NEWS
NAZIONALI ospedale per ospedale, invece di commissariare la Regione dove la politica di fatto la continuano a fare i presidenti scaricando le responsabilità sul governo e sui cittadini, interveniamo in modo chirurgico sulla singola azienda sanitaria che non funziona sosti- tuendoci alla struttura regionale. Vaccini sì vaccini no. È giusto che un argomento di salute pubblica entri in modo prepotente nella campagna elettorale? La nuova legge sull'obbligo vaccinale nelle scuole è entrata in vigore per tutelare i nostri figli e la nostra comunità. Ed è per questo che deve essere osserva- ta. Non c’è spazio per strumentalizzazioni a mio avvi- so. È stato dato un tempo sufficiente per permettere di adeguarsi. Si tratta di paure, quelle contro i vaccini, strumentalizzate da gruppi di interesse, da partiti poli- tici come Lega e M5s, da tutti quelli che vogliono vendere una medicina che non esiste, che rifiutano la scienza. Avere cultura scientifica significa avere stru- menti adeguati per capire la realtà. Ribadisco quindi che non ci saranno proroghe alla scadenza del 10 marzo per l'obbligo di vaccinazione. E in tema di accreditamento dell’assistenza do- miciliare integrata a che punto siamo? Inoltre, riusciremo ad avere un livello standard sia al nord sia al sud Italia? L’assistenza domiciliare integrata costituisce, senza dubbio, un settore strategico per le cure ai pazienti particolarmente svantaggiati e in situazioni di debo- lezza, che devono poter contare su un servizio sani- tario che sia in grado di garantire elevati standard di assistenza in modo uniforme sull’intero territorio na- zionale. Non possiamo più permetterci 21 modelli di- versi di assistenza sanitaria e domiciliare, ne va del- l’effettività del diritto alla salute dei cittadini. Ma più in generale occorre ripensare il nostro sistema di assi- stenza socio sanitaria che deve essere tutto riportato comuni. Penso all’infermiere di condominio, a servizi sotto la regia del Ministero della Salute. Gli anziani so- alla persona messi in comune, spazi concepiti diver- no la nostra sfida curarli e mantenerli attivi e sani: oggi samente per la semi autosufficienza. Una nuova eco- abbiamo 14 milioni di over 65 di cui 4 milioni di non nomia del terzo settore. Dobbiamo per questo imma- autosufficienti e nei prossimi anni questi numeri sono ginare un modo diverso di rappresentare l’assistenza destinati a moltiplicarsi. Propongo di realizzare una alle persone, l’assistenza domiciliare integrata con assistenza domiciliare efficace e capillare come detto l’assistenza sanitaria e anche come mantenere la so- sopra e un nuovo modello di organizzazione dei beni cialità di una popolazione over 75. OSA NEWS 13
SPECIALE ELEZIONI “Verrà inoltre proseguito il La legislatura che si è appena compiuta ha prodotto in materia sani- lavoro di digitalizzazione della taria molte interventi, quali le nuove proposte in tema di programma- sanità, favorendo la zione sanitaria? personalizzazione delle cure vero, nell’ultima legislatura la sanità è stata protagonista. Innanzitutto è attraverso un utilizzo ottimale della telemedicina, del fascicolo sanitario elettronico, delle cartelle cliniche È stata uno dei pochi settori della spesa pubblica nel quale gli investi- menti sono aumentati nonostante la crisi. Sette miliardi in più dal 2014 ad oggi. Siamo stati gli unici in Europa ad istituire due Fondi strutturali del valo- informatizzate, della re complessivo di 1 miliardo di euro per garantire l’accesso gratuito alle cure consegna al paziente di innovative per i malati di epatite C e per i malati oncologici. Dopo 16 anni ab- esami e documentazioni biamo varato i nuovi Livelli essenziali di assistenza. In meno di due anni siamo cliniche per via informatica, riusciti a tradurre in legge il disegno di legge sulla responsabilità professionale delle anagrafi vaccinali” e la sicurezza delle cure, dopo decenni di tentativi parlamentari mai andati a buon fine. Altro intervento storico è quello arrivato al fotofinish, sulla riforma degli Ordini professionali e delle sperimentazioni cliniche. E potrei continuare ancora con il testamento biologico, fino alle diverse misure per il sociale: dalla riforma del Terzo settore al Dopo di noi, fino al Fondo in favore dei caregiver. Quanto alla prossima legislatura, dovremo aggiornare il Patto per la salute, at- traverso il coinvolgimento delle regioni. Affinché il nuovo Patto per la salute possa funzionare, sarà necessario garantire un progressivo aumento del Fon- do sanitario nazionale, come abbiamo scritto anche nel programma del PD re- “Aggiornare il patto per la salute, aumentare il fondo sanitario” Federico Gelli ► Responsabile dipartimento Sanità del Partito Democratico
NAZIONALI centemente presentato a Bologna, e perseguire l’obiettivo È un dato che in Italia diminuisce sensibilmente il del superamento delle ingiustificate differenze attualmente numero delle nascite e sale quello degli over 65, esistenti tra regioni. Andrà poi rivisto l’attuale sistema di con maggiore incidenza delle malattie croniche che governance del farmaco e dei dispositivi medici attraverso gravano sui costi del SSN. Quali correttivi possono un ripensamento complessivo del sistema dei tetti di spe- essere introdotti nel settore delle politiche socio- sa. L’uso di un buon farmaco può evitare un ricovero, con sanitarie? le conseguenze che ne derivano in termini di minori costi Andrà potenziata sia la cosiddetta medicina d'iniziativa, per il sistema oltre che di minori disagi per il paziente. sia la sanità territoriale. Il nuovo Patto per la salute dovrà Verrà inoltre proseguito il lavoro di digitalizzazione della sa- garantire, in particolare: il rafforzamento della prevenzio- nità, favorendo la personalizzazione delle cure attraverso ne. Quest’ultima gioca un ruolo decisivo per la futura un utilizzo ottimale della telemedicina, del fascicolo sanita- qualità della vita. La prevenzione, come dicevo, deve rio elettronico, delle cartelle cliniche informatizzate, della passare dal potenziamento e dalla riorganizzazione della consegna al paziente di esami e documentazioni cliniche medicina territoriale, in grado di ridurre le ospedalizzazioni per via informatica, delle anagrafi vaccinali. evitabili e quindi di abbassare i costi per il sistema sanita- Abbiamo programmato anche di aumentare, non solo gli rio. Investiremo nell’utilizzo delle nuove tecnologie per un attuali fondi nazionali per i farmaci innovativi, specie nel monitoraggio più attento e continuo costituendo un siste- settore oncologico, ma anche quelli per la ricerca contro ma di premialità per le regioni più attive nel promuovere le malattie rare, agevolando gli investimenti imprenditoriali campagne di prevenzione. della ricerca farmaceutica in Italia. Oggi abbiamo 14 milioni di anziani over 65 e 4 milioni Oltre a tutto questo, nel mio ultimo libro auspico anche il di non autosufficienti. E tra dieci anni il numero sarà progressivo superamento dell’attuale sistema di compar- esponenzialmente più grande. Dobbiamo per questo tecipazione alla spesa in modo da rendere ancora più immaginare un modo diverso di rappresentare l’assi- competitivo il sistema pubblico, oltre che un forte interven- stenza alle persone, l’assistenza domiciliare integrata to sull’odontoiatria. Temi, questi, che mi auguro possano con l’assistenza sanitaria. Due mondi che non possia- essere ripresi durante la prossima legislatura. mo più permetterci di non far interagire. L’assistenza domiciliare attualmente è talmente scarsa che la gente Il nostro SSN è universalistico e pone al centro il pa- nemmeno sa che esiste. Viaggiamo nelle diverse Re- ziente ma si evidenziano discrepanze da regione a re- gioni dallo 0.8% del Lazio ad un isolato 4% dell'Emilia gione. Quali gli interventi per limitare la mobilità passi- Romagna di ultrasessantacinquenni "serviti". Ecco su va verso altre Asl e garantire uguali livelli essenziali di questo dovremo intervenire con decisione nell’imme- assistenza su tutto il territorio nazionale? diato futuro. Abbiamo programmato di rilanciare il Piano nazionale per la gestione delle liste di attesa, fermo ormai da troppi anni, Vaccini sì vaccini no. È giusto che un argomento di promuovendo a livello nazionale le migliori esperienze mes- salute pubblica entri in modo prepotente nella se in campo da alcune regioni in questi anni, al fine di ga- campagna elettorale? rantire ai cittadini il pieno accesso ai servizi in tempi certi e In astratto, devo dire che parlare di vaccini in campa- ragionevoli. Spesso, in questi casi, il problema non è legato gna elettorale, nel 2018, è un assurdo. Purtroppo, esclusivamente ad una carenza di fondi ma a carenze orga- però, è necessario farlo. Il combinato disposto tra fake nizzative, gestionali. Con la riforma Madia e l’istituzione, per news, una scarsa alfabetizzazione scientifica e forze la prima volta, di un Albo nazionale per i Direttori generali al politiche irresponsabili che non si fanno scrupoli di ca- quale si potrà accedere solo per titoli e carriera, porremo un valcare le paure infondate di alcune persone per otte- freno al meccanismo dello spoil system. La selezione di un nere qualche voto in più, hanno portato in questi anni management davvero competente, insieme alla promozio- ad un calo delle coperture che non poteva assoluta- ne di modelli virtuosi, ci permetterà di garantire a tutti i citta- mente lasciarci indifferenti. Nel 2017, solo per il morbil- dini l’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza a prescin- lo, in Italia abbiamo registrato circa 5000 casi, oltre dere dalla regione di residenza. 2000 ricoveri e 4 decessi. Una situazione intollerabile. OSA NEWS 15
SPECIALE ELEZIONI La legislatura che si è appena compiuta ha prodotto in materia sanitaria molte interventi, quali le nuove proposte in tema di pro- grammazione? I n questa legislatura, appena conclusa, vi è stata un'abbondante pro- duzione legislativa in ambito sanitario ma spesso inefficace, difficilmen- te applicabile e talvolta controproducente. Sicuramente è stato positi- vo l'aggiornamento dei Lea ma talmente sottofinanziati che non saranno garantiti in tutte le Regioni. Mentre per quanto riguarda la legge sulla re- sponsabilità professionale dei sanitari, già pronta nel cassetto del Mini- stero della salute dalla XVI legislatura, presenta numerose insidie assicu- rative e giurisprudenziali. La riforma degli Ordini professionali, il famoso ddl Lorenzin non risponde alle aspettative e presenta alcune criticità. Dunque le nuove proposte in tema di programmazione sanitaria devono rispondere a questi principi: organizzazione; innovazione e sviluppo; in- “Organizzazione, innovazione e sviluppo in sanità: le nuove sfide della prossima legislatura” “Si deve rivedere il tegrazione; rifinanziamento del fondo sanitario; lotta agli sprechi; sanità modello di welfare con digitale; rinnovo dei contratti al fine di favorire il turn over. Importante una efficace politica per ruolo strategico deve assolvere la formazione: abbiamo un personale la famiglia” medico altamente demotivato per le scelte in ambito sanitario degli ulti- mi anni. Le grandi sfide della prossima legislatura saranno: la vera rifor- ma delle cure primarie, che ponga il territorio come reale presidio della sanità di intervento; una politica nazionale sulla cronicità e sulla disabi- lità; avere una chiara visione programmatica sulle politiche che coniuga- no l'invecchiamento alla salute e sanità. Il nostro SSN è universalistico e pone al centro il paziente ma si evidenziano discrepanze da regione a regione. Quali gli interventi per limitare la mobilità passiva verso altre Asl e garantire uguali li- velli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale? Innanzitutto si deve fare un costante monitoraggio dell'applicazione dei Livelli essenziali di assistenza in tutto il territorio italiano. Le capa- cità dei professionisti devono essere verificabili e misurabili sulla base della qualità e del valore delle prestazioni erogate. Il federalismo in sa- nità in alcune regioni ha portato allo sviluppo di sistemi sanitari di ec- cellenza europea a mondiale, in altre ha generato disfunzioni vergo- gnose e voragini di debiti. È importante su alcuni temi specifici della salute riportare proposte legislative in capo al governo centrale e so- 16 OSA NEWS
NAZIONALI prattutto nei farmaci innovativi e salvavita si deve ri- portare al più presto l'uguaglianza a tutti i cittadini con uguale accesso, uguale disponibilità e uguali costi. Per arrivare a questo si deve arrivare ad un rafforzamento della cooperazione tra autorità incari- cate della politica fiscale e sanitaria, con i protagoni- sti sul campo e non con meri burocrati. È un dato che in Italia diminuisce sensibilmente il numero delle nascite e sale quello degli over 65, con maggiore incidenza delle malattie croni- che che gravano sui costi del SSN. Quali corret- tivi possono essere introdotti nel settore delle politiche socio-sanitarie? In Italia gli over 65 sono 13,5 milioni; gli over 80 so- no 4,1 milioni su una totalità di 60,6 milioni di abitan- ti. Gli anziani sono una risorsa imparagonabile da un punto di vista sociale e culturale ed anche economi- co nell'ambito famigliare, pensando ai dati dramma- tici della disoccupazione, sopratutto giovanile. Il calo drammatico delle nascite in Italia è dovuto alla pre- carietà del lavoro dei giovani, alle difficoltà economi- che, alle difficoltà abitative. Si deve rivedere il mo- dello di welfare con una efficace politica per la fami- glia, non con "bonus" una tantum ma con una vera rivoluzione fiscale che faccia ripartire il Paese, i con- sumi, l'economia e quindi il lavoro. Si devono soste- nere le donne che lavorano con servizi per la fami- ▲ Maria Rizzotti glia come in altri paesi europei, ad esempio la Fran- senatrice di Forza Italia cia, facilitare l'accesso agli asili nido ed aumentarne candidata alle politiche nazionali il numero, con orari flessibili. Vaccini sì vaccini no. È giusto che un argomento di salute pubblica entri in modo prepotente nella calo delle vaccinazioni in Italia, non dimentichiamolo, è campagna elettorale? iniziato dal 2012 per l'inchiesta della Procura di Trani È inconcepibile il dibattito "vaccini sì, vaccini no" al su"vaccino e autismo", inchiesta che neppure doveva quale abbiamo assistito in questi ultimi mesi nel essere aperta, conclusasi pochi mesi fa con l'archivia- Paese. zione del presunto legame, finora sempre smentito Le vaccinazioni sono vittime della loro stessa efficacia; dalla scienza. Tutto ciò ha prodotto un danno di credi- si è ridotta nel tempo, infatti, sia nella popolazione ge- bilità prima nel confronto della medicina e poi giusta- nerale sia negli operatori sanitari, la percezione della mente nella magistratura. Purtroppo il ministro della minaccia rappresentata dalle malattie vaccino- preve- Salute dei governi che si sono succeduti dal 2012 non dibili. In Paesi ove non vige l'obbligo vaccinale, come ha monitorato l'andamento negli anni del calo vacci- ad esempio in Svezia, il tasso di copertura per il mor- nale per approntare una giusta politica di informazione billo e circa del 100% . Sicuramente questo è segno alle famiglie, disorientate dalle false informazioni sulla di fiducia nello Stato che da noi sta scomparendo ed il reale necessità di vaccinare i propri figli. OSA NEWS 17
SPECIALE ELEZIONI La legislatura che si è appena compiuta ha prodotto in materia “Negli ultimi anni le sanitaria molte interventi, quali le nuove proposte in tema di pro- diseguaglianze fra Nord e Sud grammazione sanitaria? del paese in campo sanitario si sono ampliate. N ella legislatura che si è appena compiuta il nostro sistema sanita- Incidere su queste differenze rio ha compiuto passi significativi in direzione dell’indebolimento è il principale mezzo dell’universalismo che dovrebbe invece esserne il principio fon- per contenere la mobilità dante e irrinunciabile. Questo è avvenuto a favore di misure selettive (co- sanitaria” me quelle relative all’accesso ai farmaci per l’epatite C solo ai malati più gravi) e differenziate, come quelle che riconoscono un insieme di cure, definite integrative, solo a coloro che beneficiano di un welfare aziendale finanziato con la fiscalità generale. L’introduzione del super ticket ha poi reso più costoso, per un insieme di analisi e prestazioni, rivolgersi al pub- Finanziamento della sanità pubblica va adeguato alla media degli altri paesi europei blico piuttosto che al privato. Ciò che è necessario è innanzitutto una in- versione nel finanziamento della sanità pubblica che deve essere riporta- to a un livello, in rapporto al Pil, almeno pari a quello medio europeo. C’è necessità di investimenti pubblici per l’ammodernamento strutturale e tecnologico dei presidi sanitari. Occorre informatizzare i servizi, per alleg- gerire gli oneri burocratici che gravano sui cittadini. C’è poi ormai un gra- ve deficit per quanto riguarda il personale, che deve essere superato con un piano straordinario di assunzioni di medici e infermieri, una program- mazione più adeguata degli ingressi ai corsi di laurea e alle specializzazio- ni, accompagnata da un ampio intervento di formazione e aggiornamen- to professionale del personale in essere. Il nostro SSN è universalistico e pone al centro il paziente ma si evidenziano discrepanze da regione a regione. Quali gli interventi per limitare la mobilità passiva verso altre Asl e garantire uguali li- velli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale? Negli ultimi anni le diseguaglianze fra Nord e Sud del paese in campo sanitario si sono ampliate. Incidere su queste differenze è il principale mezzo per contenere la mobilità sanitaria. La governance del sistema ▲ Maria Cecilia Guerra si è principalmente focalizzata sui Piani di rientro, finalizzati al supera- senatrice, candidata alla Camera mento dei disavanzi di bilancio, mentre dovrebbe invece servire per di- con Liberi e Uguali rigere risorse finanziarie e umane al superamento dei divari nelle ga- ranzie dei servizi. Ciò deve essere accompagnato al trasferimento di competenze in campo amministrativo dalle regioni più forti a quelle più 18 OSA NEWS
NAZIONALI deboli. Un elemento importante sarebbe anche il fi- nanziamento, e quindi la entrata in vigore dei nuovi livelli di assistenza, che, pur essendo stati approvati da più di un anno, sono ancora rimasti in larga parte lettera morta, a causa dei mancati adeguamenti ta- riffari che il Mef non licenzia, presumibilmente pro- prio a causa dell’assenza di coperture. È un dato che in Italia diminuisce sensibilmente il numero delle nascite e sale quello degli over 65, con maggiore incidenza delle malattie croni- che che gravano sui costi del SSN. Quali corret- tivi possono essere introdotti nel settore delle politiche socio-sanitarie? La diminuzione del numero delle nascite è in larga parte imputabile alle difficoltà che le giovani donne incontrano a conciliare il lavoro di cura nei confronti dei figli con il lavoro di mercato, e alla frammenta- rietà delle carriere lavorative in considerazione della precarizzazione crescente dei rapporti di lavoro. Tut- ti temi su cui è necessario intervenire, con l’amplia- mento dei servizi quali gli asili nido, congedi di pa- ternità obbligatori, maggiore copertura economica Vaccini sì vaccini no. È giusto che un argomento dei congedi parentali, regole sul mercato del lavoro di salute pubblica entri in modo prepotente nella che garantiscano una maggior tutela dei lavoratori. campagna elettorale? Nel campo dell’invecchiamento, il nostro paese è Il tema dei vaccini è diventato di prepotente interes- uno dei pochi a non avere ancora adottato un piano se politico perché non è stato affrontato, a mio avvi- nazionale per la non autosufficienza che significa un so, come avrebbe dovuto. Si è adottato un tono di insieme articolato di interventi, commisurati al grado allarme sociale, puntando tutto sulla obbligatorietà, di bisogno, cui si accompagni una rete di servizi, in tanti casi necessaria, senza però dare il giusto pe- che favoriscano la domiciliarietà. Una risposta di so alla diffusione delle informazioni a favore di una questo tipo, che permetta di affrontare i bisogni “so- vaccinazione consapevole e preoccuparsi di accre- ciali” della non autosufficienza, che discendono dal- scere la disponibilità dei servizi vaccinali. Ci si è ac- l’incapacità di compiere gli atti della vita quotidiana, contentati di generalizzazioni, che hanno portato ad senza sanitarizzare, attraverso ricoveri inappropriati, equiparare tutti i vaccini e tutte le malattie infettive, si persone con problematiche di accudimento che è privilegiato un approccio sanzionatorio (con ec- esulano dal campo sanitario, permetterebbe, ad un cessi evidenti come l’evocazione della sospensione tempo, minori costi per il sistema sanitario e mag- della responsabilità genitoriale), si sono scaricati sui giore qualità della vita per le persone in difficoltà. Bi- cittadini adempimenti burocratici che, come nel ca- sogna poi pensare a percorsi di accompagnamento so della produzione dei certificati di avvenuta vacci- dalla fase acuta alla fase cronica delle malattie che nazione, avrebbero potuto essere risolti in un rap- permettano, anche in questo caso, una possibilità porto diretto fra scuole e Ausl. Era inevitabile quindi per i pazienti di essere seguiti il più possibile al loro che tutti questi temi diventassero oggetto di con- domicilio. L’importante è che le persone non siano fronto politico. Non era inevitabile invece che questo lasciate sole, ma siano accompagnate nei percorsi confronto avvenisse con le estremizzazioni e la su- che devono seguire. perficialità con cui spesso è avvenuto. 19 OSA NEWS
FOCUS SERVIZI - LAZIO I l percorso di accreditamento dei servizi di assistenza domiciliare, ini- ziato nel 2008, è finalmente giunto a compimento nel corso degli ul- timi mesi, grazie all’accelerazione impressa dalla giunta regionale a partire dall’estate scorsa e poi proseguita fino agli ultimi decreti pubbli- cati alla fine dell’anno. Si è così voluto rispondere al bisogno sempre crescente di servizi sanitari di qualità nel territorio: l’assistenza domici- liare, in crescita costante ormai da oltre venti anni, è sempre più la ri- sposta al continuo aumento dell’età media e delle patologie croniche, al sovraffollamento degli ospedali, al desiderio degli ammalati più gravi di trascorrere a casa il tempo che rimane, evitando la sofferenza di tra- gitti, attese, trasferimenti e ricoveri. Assistenza domiciliare nel Lazio, verso un nuovo modello organizzativo “L’assistenza a domicilio, richiesta alla Asl tramite il medico di medici- “Il Lazio, quindi, ha cambiato na generale, è poi praticamente erogata da organizzazioni, quasi sem- direzione, ha scelto la via pre non profit, che prendono in carico il paziente a domicilio, sulla ba- dell’accreditamento se di un piano assistenziale formulato dalla Asl. Il ruolo di queste so- istituzionale dei servizi, una cietà è cresciuto nel tempo perché è aumentato il numero di pazienti scelta impegnativa da un assistiti, la complessità dei casi trattati ed il numero e la competenza punto di vista della dei professionisti impiegati” ha dichiarato il direttore sanitario della complessità delle procedure e Cooperativa Francesco Giuffrida. delle somme stanziate, che “L’assistenza domiciliare oggi ha in carico nel Lazio, prosegue Giuffri- però garantisce un servizio di da, decine di migliaia di pazienti con patologie diverse: malati cronici assistenza domiciliare che dà ai cittadini qualità, ed allettati, soggetti affetti da Sla o AIDS o, ancora, pazienti oncologi- trasparenza e continuità ci. Una schiera di infermieri, fisioterapisti, logopedisti, medici che da assistenziale” anni hanno scelto di dedicarsi a questo tipo di assistenza, anche per il rapporto diretto e duraturo che si instaura con i propri pazienti, un pri- vilegio che la transitorietà del ricovero ospedaliero non consente. Le società che gestiscono il servizio, spesso cooperative sociali, finora scelte tramite procedure di appalto pubblico, una modalità che non garantisce continuità per gli assistiti, non garantisce un controllo per- manente della qualità del servizio reso, non consente alle società di assicurare ai lavoratori contratti duraturi. L’appalto è la modalità giusta per comprare degli oggetti o dei macchinari, come le siringhe o la TAC, ma non va bene per garantire ai cittadini prestazioni ed assisten- za sanitaria. Il Lazio, quindi, ha cambiato direzione, ha scelto la via 20 OSA NEWS
dell’accreditamento istituzionale dei servizi, una scelta impegnati- va da un punto di vista della complessità delle procedure e delle somme stanziate, che però garantisce un servizio di assisten- za domiciliare che dà ai cittadini qualità, trasparenza e continuità assistenziale”. “Le società accreditate sono soggette a controlli periodici, più volte nell’anno, tutta la documen- tazione relativa agli assistiti ed ai lavoratori deve essere sempre di- sponibile e consultabile dalle isti- tuzioni preposte. Il cittadino - ag- giunge il Ds di Osa - che si rela- ziona con il servizio, di solito un familiare, deve essere accolto se- condo modalità predefinite, dal piano assistenziale al nome del- l’operatore che andrà a casa. Questo avviene in maniera pro- grammata, trasparente, condivi- sa. Progettare e mettere in atto un nuovo modello ▲ Francesco Giuffrida significa rivoluzionare il processo nella sua interezza: direttore sanitario cooperativa Osa le modalità di valutazione del paziente, la pianifica- zione degli interventi, la classificazione dei pazienti, dell’intervento domiciliare, centrali operative a di- le modalità – trasparenti – di remunerazione delle sposizione degli assistiti aperte 24 ore su 24. Coor- società: tutto è stato ridisegnato ed è in corso di at- dinamento dell’assistenza qualificato, da parte di in- tuazione”. fermieri, fisioterapisti e medici esperti; strumenti “È stata effettuata, per la prima volta nel Lazio, una informatici avanzati di programmazione, gestione e stima del fabbisogno di assistenza, in modo da po- rendicontazione amministrativa, per il controllo del- ter programmare correttamente il budget regionale e l’attività in corso e del budget impegnato; sistema di quello delle singole Asl. I punti sostanziali del nuovo relazioni informatizzato con ospedali, Comuni, muni- modello sono modalità di accesso al servizio che cipi per la realizzazione d’interventi integrati in un re- consentono una risposta rapida ed appropriata, gime di continuità assistenziale ospedale – territorio. grazie al coinvolgimento dei medici di medicina ge- Inoltre, i soggetti accreditati sono in grado di garan- nerale, con l’uso di strumenti informatici e tecnolo- tire ai propri lavoratori contratti stabili, nell’ottica del- gia dedicata, come tablet e smartphone; valutazio- la continuità assistenziale e della valorizzazione del- ne del paziente con strumenti validati a livello inter- l’esperienza acquisita sul campo. nazionale ed adottati ormai nella maggior parte delle Per la prima volta qualità, trasparenza ed equilibrio regioni italiane; pianificazione degli interventi da par- economico si incrociano nella definizione di un mo- te del sistema pubblico, a garanzia dell’appropria- dello che tiene conto delle migliori pratiche finora tezza e dell’equità del servizio erogato; risposta im- sperimentate e, soprattutto, delle aspettative dei pa- mediata da parte dell’erogatore privato, flessibilità zienti e dei loro familiari” ha concluso Giuffrida. OSA NEWS 21
SPECIALE ELEZIONI “Sono programmati Quali sono gli obiettivi strategici per la politica sanitaria 2018 nel investimenti per circa 720 Lazio? milioni di euro. Serviranno per D are corpo ad una sanità territoriale in grado di garantire la copertura portare a termine un programma già avviato” 24 ore su 24 ogni giorno dell’anno. È una delle grandi sfide dei pros- simi anni. Creare una rete sanitaria territoriale sempre più estesa e articolata. In questi anni abbiamo gettato le basi, ora dobbiamo concludere il “In questi anni abbiamo gettato le basi, ora dobbiamo concludere il progetto” progetto seguendo il solco aperto da alcune iniziative come le 16 Case della salute, come i 29 ambulatori aperti ogni week end e nei giorni festivi, che in pochi anni hanno incontrato un alto gradimento da parte della popolazione: gli ambufest sono stati utilizzati fino ad oggi da quasi 250mila persone. In Nicola Zingaretti ▼ prospettiva, nei prossimi 60 mesi, mentre si potenzierà la rete ospedaliera Presidente della Regione Lazio con un piano di riqualificazione radicale già finanziato con 720 milioni di inve-
REGIONE LAZIO stimenti su edilizia e macchinari, si assumeranno medici, zione dell’ospedale dei Castelli. Per quanto riguarda il infermieri tecnici e ostetriche. Saranno 3.500 i nuovi as- personale alla fine del 2018 avremo immesso nel siste- sunti già per la fine del 2018, rafforzeremo il patto siglato ma sanitario regionale oltre 3.500 unità tra stabilizzazioni con il contratto integrativo con i 4.800 medici di Medici- di precari e nuove assunzioni. Professionisti che colme- na Generale della regione Lazio perché vogliamo siano ranno il buco creato da 10 anni di blocco del turn over. loro il cardine del nuovo sistema territoriale. Senza dub- Investimenti sulle infrastrutture e personale sono i due pi- bio il sistema sanitario entra nella fase più interessante e lastri su cui costruiremo la nuova sanità del Lazio. cioè quella della costruzione e quella delle scelte. Le condizioni ottenute con il risanamento finanziario e il re- In tema di assistenza domiciliare a che punto cupero dell’efficienza certificato dai punteggi dei Livelli siamo? Essenziali di Assistenza, cioè dal rispetto degli standard Garantire un’assistenza domiciliare diffusa è parte es- di cura fissati dal servizio sanitario nazionale, non ci sono senziale della sanità territoriale del Lazio. Grazie alle mai state prima e questo vuol dire che quella che abbia- nuove assunzioni e al completamento del processo di mo di fronte è un’occasione storica, un’occasione che accreditamento dei soggetti erogatori del settore, sia- non possiamo e non dobbiamo perdere. mo in grado di progettare una forte implementazione dell’assistenza domiciliare e offrire così una risposta Quali sono i nuovi investimenti in termini econo- valida a una richiesta spesso complessa come nel ca- mici e di risorse umane per i prossimi mesi? so dei disabili e dei malati cronici. Una popolazione in Sono programmati investimenti per circa 720 milioni di aumento, visto l’invecchiamento della popolazione ita- euro. Serviranno per portare a termine un programma liana. Dunque, il nostro impegno è quello di implemen- radicale di ristrutturazioni edili e rinnovamento del parco tare i percorsi assistenziali in favore delle persone non tecnologico, in alcuni casi ancora obsoleto. In rampa di autosufficienti con l’estensione dell’offerta di assisten- lancio ci sono oltre 100 interventi. Progetti concreti che za domiciliare a tutela dei soggetti più fragili e vulnera- stanno per entrare nella fase esecutiva. Una parte, per bili. Fornendo una risposta personalizzata per la ge- un importo pari a 173 milioni di euro derivanti da un con- stione dei pazienti ad “Alta Intensità Assistenziale”, tributo ministeriale, già disponibile, servirà per realizzare verrà attivata in modo sistematico la telemedicina, ma fondamentali interventi antisismici e di messa a norma è importante sottolineare che sarà resa pienamente degli ospedali di Rieti e Sora. Altri fondi ministeriali sono operativa anche la rete delle cure palliative. Oggi la sa- stati stanziati per lavori di potenziamento dell’ospedale di nità del Lazio è più forte, e può fare un ulteriore e deci- Ostia. Nel 2018 arriverà a conclusione anche la costru- sivo passo verso il futuro. OSA NEWS 23
SPECIALE ELEZIONI “Servono cambiamenti strutturali e più servizi sul territorio” Quali gli obiettivi strategici per la politica sanitaria 2018 nel Lazio? I Roberta Lombardi n questi 5 anni, dietro il commissariamento si è nascosto il fallimento candidato presidente totale della politica sanitaria della giunta Zingaretti che col commis- del Movimento 5 stelle alla Regione Lazio sariamento stesso poco c'entrano. Ad esempio l'esperienza laziale ▼ delle "Case della Salute", scatole vuote che non hanno portato nessun 24 OSA NEWS
REGIONE LAZIO beneficio al cittadino, oppure le lunghe attese per hanno fatto richiesta alla regione, manca il riscontro esami diagnostici importanti, anche qui Zingaretti è sui requisiti ulteriori che caratterizzano l'accredita- intervenuto per ben tre volte stanziando somme che mento in termini di qualità delle cure, soddisfazione hanno solo tamponato la situazione e che, una volta degli utenti, miglioramento o stabilizzazione degli finito l'effetto, si è tornati alla solita situazione: un esiti della cura. La regione, attraverso le unità valuta- anno di attesa per esami a volte necessari per sal- tive multidimensionali delle Asl, deve valutare in iti- vare la vita del paziente. Per non parlare poi delle nere l'andamento del progetto di cure domiciliari ap- lunghe attese nei Pronto soccorso. In questi anni provato. abbiamo studiato e capito le varie problematiche che portano in sofferenza la sanità laziale. Non inter- venti spot o di tipo finanziario, ma veri e propri cam- biamenti strutturali che serviranno a portare benefici a tutti i cittadini che chiedono il supporto sanitario. Primo fra tutti la rimodulazione dell'intramoenia, cioè la possibilità dei medici ospedalieri di fare visite pri- vate con mezzi pubblici. Andrà sostanzialmente ri- calibrata e commisurata alla "produttività" durante l'orario del servizio pubblico e naturalmente a quan- ta attesa c'è per quel determinato esame. Altra co- sa sarà quella di aumentare i servizi della sanità terri- toriale in modo che i codici verdi e bianchi oppure i malati così detti cronici abbiano delle strutture spe- cializzate atte a soddisfare le proprie esigenze senza dover ricorrere alla rete dell'emergenza (118 e Pron- to soccorso). Quanto è utile una maggiore collaborazione tra il pubblico e il privato accreditato per garantire pari accesso alle cure e incidere sulla spesa assisten- ziale relativa ai pazienti cronici che oggi rappresen- tano un’importante voce di spesa out of pocket per le famiglie? “Non interventi spot o di tipo Nelle condizioni attuali solo il grande privato accredi- finanziario, ma veri e propri tato, sede di Pronto soccorso, dovrà lavorare per cambiamenti strutturali che l'integrazione ospedale-territorio mentre le altre serviranno a portare benefici strutture accreditate "più piccole" devono essere in- a tutti i cittadini che chiedono tegrate nei percorsi diagnostici e al servizio dei me- il supporto sanitario. Primo dici di famiglia per prestazioni di specialistica ambu- fra tutti la rimodulazione latoriale. Tutto ciò quindi comporta l'inclusione nel dell'intramoenia, cioè la sistema del RECUP delle agende di tutti gli accredi- possibilità dei medici tati in modo da garantire una risposta immediata ai ospedalieri di fare visite private con mezzi pubblici” cittadini nell'esecuzione del percorso diagnostico- terapeutico legato alla specifica cronicità. In tema di assistenza domiciliare a che punto siamo? Benché siano stati accreditati tutte le aziende che OSA NEWS 25
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