L'Italia al voto Sanità e welfare, le proposte dei candidati a confronto - SPECIALE ELEZIONI 2018 - Cooperativa. OSA

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L'Italia al voto Sanità e welfare, le proposte dei candidati a confronto - SPECIALE ELEZIONI 2018 - Cooperativa. OSA
Anno IV - n.1           Marzo 2018       www.osa.coop

      L’Italia al voto
      Sanità e welfare, le proposte
      dei candidati a confronto

                SPECIALE ELEZIONI 2018
L'Italia al voto Sanità e welfare, le proposte dei candidati a confronto - SPECIALE ELEZIONI 2018 - Cooperativa. OSA
L'Italia al voto Sanità e welfare, le proposte dei candidati a confronto - SPECIALE ELEZIONI 2018 - Cooperativa. OSA
L’EDITORIALE
                                                                                   di Giuseppe Maria Milanese

   Anno IV - n.1           Marzo 2018       www.osa.coop

         L’Italia al voto
         Sanità e welfare, le proposte
         dei candidati a confronto

                   SPECIALE ELEZIONI 2018

                                                                        Sanità 2018,
                                                                         le proposte
OSA NEWS                                                                dei candidati
Periodico della Cooperativa OSA

DIRETTORE RESPONSABILE
                                                                         a confronto
Massimiliana Ilari

                                                           I
                                                             n vista delle imminenti elezioni politiche del 4 mar-
COMITATO DI REDAZIONE
Francesco Giuffrida                                          zo, tutti i partiti hanno presentato i loro programmi
Giuseppe Taddeo                                              elettorali dedicando spazio alla sanità e al welfare.
                                                           Anche noi della cooperativa Osa vogliamo, attraver-
REDAZIONE
Agenzia di stampa DIRE                                     so le pagine della nostra rivista, ospitare un confron-
                                                           to ideale tra i candidati che hanno aderito al nostro
PROGETTAZIONE GRAFICA E IMPAGINAZIONE                      invito. L’idea è quella di offrire a tutti i nostri soci e
Agenzia di stampa DIRE
                                                           assistiti un quadro quanto più possibile chiaro di ciò
SEDE LEGALE E DIREZIONE GENERALE OSA                       che, secondo ogni forza politica, deve essere fatto
Operatori Sanitari Associati soc. coop. a r.l.             in questo campo nel quale noi operiamo da più di
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Fax +39.06.71066440
info@osa.coop                                              partiti, ci è parso che le risposte siano ancora par-
                                                           ziali e che non vi sia ancora una logica di sistema
Registrazione Tribunale di Roma n. 171                     che consenta all’Italia di superare il gap che la di-
del 20/10/2015
                                                           stanzia dagli altri Paesi europei in tema di assistenza
Finito di stampare nel mese di marzo 2018
dalla tipografia “DigitaliaLab Srl”, Roma
                                                                                                          OSA NEWS 3
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L’EDITORIALE

                                                              sca i ruoli di ciascuno, A partire dallo Stato, che de-
                                                              ve programmare e controllare, lasciando spazi di
                                                              erogazione ai privati dove esso stesso non riesce
                                                              più ad arrivare. In questo modo si potranno costrui-
                                                              re reti di operatori che diano vita a un sistema di as-
                                                              sistenza che rappresenti un’alternativa reale al “ba-
                                                              dantato” diffuso, a cui abbiamo abbandonato i no-
                                                              stri anziani. Questo è l’aforisma delle 5R con cui ab-
                                                              biamo sollecitato le istituzioni in questi anni: Regia
                                                              centrale unica, Regole certe e omogenee, Reti di

primaria. Alcuni programmi contengono un aumento
degli stanziamenti per il Fondo sanitario nazionale
(Pd, M5s, Leu, Civica e Popolare e +Europa). Altri
(coalizione di Centrodestra, formata da Forza Italia,
Lega Nord, Fratelli d'Italia e Noi con l'Italia) hanno
invece annunciato una più generica estensione delle
prestazioni sanitarie, puntando molto su una mag-
giore competizione tra pubblico e privato a parità di
standard, e su un ulteriore rafforzamento delle auto-
nomie locali. Il Partito democratico si è concentrato
in particolare su alcuni aspetti quali il rilancio del Pia-
no nazionale delle liste d'attesa, il potenziamento
della medicina territoriale. Il Movimento 5 stelle sem-
bra puntare decisamente ad un rafforzamento del
sistema pubblico con un incremento del finanzia-
mento ed un abbattimento delle liste d'attesa per
tutti gli esami medici. Infine, da +Europa, è arrivata
la proposta del superamento dell'attuale Titolo V,
per poter garantire gli stessi standard di assistenza
su tutto il territorio nazionale, e, sulla ricerca, si è
proposto un finanziamento pari al 3% del Pil.
Attraverso le pagine di Osa News vogliamo ricorda-
re quali sono per noi le priorità. Un sistema pubbli-
co, che deve rimanere tale, sussidiato da organismi
no profit, in particolare nell’assistenza primaria, non
può non affrontare Il problema principale, determi-
nato dalla disuguaglianza dell’assistenza e delle cu-
re sul territorio nazionale. Il titolo quinto ha determi-
nato una disomogeneità che non è più accettabile in
un paese civile, e non solo in termini di gradiente
nord-sud, ma anche nelle stesse città, in cui si assi-
ste a una minore assistenza passando dal centro al-
le periferie. Occorre come diciamo da sempre una
regia centrale, che determini le regole e che defini-

4 OSA NEWS
L'Italia al voto Sanità e welfare, le proposte dei candidati a confronto - SPECIALE ELEZIONI 2018 - Cooperativa. OSA
L’EDITORIALE

operatori accreditate, Ruolo chiaro e definito di cia-     Per questo in Confcooperative e nell’alleanza delle
scuno (stato-erogatori, profit e no-profit), Rigore nel-   Cooperative sarà importante lavorare tutti insieme
la misurazione. Non esiste, infatti, attività sanitaria    su questi temi. I margini di crescita nel settore salute
che non possa essere misurata, anche in termini di         sono amplissimi: basti pensare ai 38 miliardi di euro
outcome di salute. La cooperazione, nell’ambito del        di spesa sanitaria privata che i cittadini oggi sono
terzo settore, per presenza capillare, storia, profes-     costretti a pagare di tasca propria e dei quali solo
sionalità e, non ultimo, vocazione nel rispondere ai       2,5 intermediati da assicurazioni e mutue. È ancora
bisogni, si candida per ricoprire un ruolo da prota-       tutto da fare! Ma occorre fare in fretta. Le grandi so-
gonista. Cogliendo anche l’opportunità della riforma       cietà di capitali si stanno muovendo all'orizzonte e
dell’impresa sociale.                                      non sempre in logica di sussidiarietà. La parola d'or-
                                                           dine è “mettere insieme” e cominciare a dire cosa
                                                           possiamo fare noi per il nostro Paese.
                                                           In Italia si vive di più che altrove, ma non sempre si
                                                           vive meglio. In una società moderna questo non è
                                                           accettabile e il problema deve essere affrontato sen-
                                                           za pregiudizi, percorrendo strade alternative a quelle
                                                           battute sino a oggi. Senza considerare che una
                                                           nuova concezione di Welfare potrebbe anche creare
                                                           nuove figure professionali e quindi nuove opportu-
                                                           nità di lavoro per i giovani.
                                                           Su tutto questo abbiamo interrogato i partiti e, dopo
                                                           le elezioni, monitoreremo la corrispondenza fra le
                                                           promesse e gli atti successivi. La situazione in cui
                                                           versa l’assistenza primaria in Italia non consente
                                                           pause.
                                                           Voi soci leggete le risposte che ciascuna com-
                                                           ponente politica ha dato, e scegliete liberamen-
                                                           te, coscienti che questo futuro ci appartiene, e
                                                           non lo vogliamo più lasciare in mano altrui.

                                                                                                     OSA NEWS 5
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08                       39

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SOMMARIO
03   EDITORIALE

     IN PRIMO PIANO
08   Milanese: “La cooperazione sul territorio come risposta
     ai bisogni dei cittadini”

     SPECIALE ELEZIONI - NAZIONALE
12   Lorenzin: “Garantire le cure a tutti è possibile, al Ssn servono
     5 miliardi di euro in più in cinque anni”
14   Gelli: “Aggiornare il patto per la salute, aumentare
     il fondo sanitario”
16   Rizzotti: “Organizzazione, innovazione e sviluppo in sanità:
     le nuove sfide della prossima legislatura”
18   Guerra: “Finanziamento della sanità pubblica va adeguato
     alla media degli altri paesi europei”

     FOCUS SERVIZI - LAZIO
20   Assistenza domiciliare nel Lazio, verso un nuovo
     modello organizzativo

     SPECIALE ELEZIONI - REGIONE LAZIO
22   Zingaretti: “In questi anni abbiamo gettato le basi,
     ora dobbiamo concludere il progetto”
24   Lombardi: “Servono cambiamenti strutturali
     e più servizi sul territorio”
26   Parisi: “Meno sprechi, abbattimento delle liste d’attesa
     e maggiore collaborazione tra pubblico e privato”
28   Pirozzi: “Il paziente al centro e maggiore estensione
     dei servizi territoriali”

     SPECIALE ELEZIONI - REGIONE LOMBARDIA
30   Capelli: “Sostenere il malato cronico e le famiglie
     con prestazioni di qualità”

     SPECIALE - REGIONE PUGLIA
32   Più posti in Rsa e più Adi, la Puglia di Emiliano
     programma un 2018 in crescita

     L’INTERVISTA
34   Le sfide dell’associazione italiana fisioterapisti
     e del suo presidente Tavarnelli

     FOCUS SERVIZI
37   Osa rinnova per il 2018 adesione a ‘Cooperazione Salute’

     OSA 360
38   Strutture residenziali per anziani, serve una legge
39   Osa In 90”: tutte le notizie della cooperativa in un video
41   Ecco l'app Osa per informare i soci e condividere informazioni
43   Responsabilità sociale d'impresa, Osa ha ottenuto
     la certificazione SA8000
44   Osa è la cooperazione di qualità a sostegno della sanità,
     vicino al paziente, nelle strutture e a domicilio
                                                          OSA NEWS NATALE 7
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IN PRIMO PIANO

Milanese: “La cooperazione
sul territorio come risposta
     ai bisogni dei cittadini”
     “Mettere insieme a fattor

                                   L
                                           ’assistenza primaria, ora più che mai. Una rete. Anzi: un sistema di
 comune il proprio lavoro, con             reti. Sul territorio. È là che l’assistenza primaria deve organizzarsi.
           altri, rappresenta la           Medici, farmacisti e operatori delle forme sussidiarie del welfare. In-
 condivisione più preziosa che
                                   sieme. «E la cooperazione è il modello societario migliore per queste forme
          un uomo possa fare”
                                   territoriali di aggregazione». Giuseppe Milanese ci crede. Ci crede a tal
                                   punto che, promettente ricercatore di malattie infettive e assistente di clini-
                                   ca medica all’Università di Tor Vergata a Roma, un giorno di 17 anni fa de-
                                   cise di mollare tutto per dedicarsi con altri due colleghi all’impresa coope-
                                   rativa. «Nessuno avrebbe scommesso una lira su di noi – dice oggi, sorri-
                                   dendo – il mio professore mi guardò con tristezza, come si guarda chi get-
                                   ta al vento la sua fortuna». E com’è finita? «Fondammo l’Osa (Operatori sa-
                                   nitari associati) e oggi, da tre che eravamo, siamo 3.400». Oggi Milanese è
                                   anche presidente di FederazioneSanità di Confcooperative.

                                   Dottor Milanese, l’assistenza primaria è la cenerentola del nostro
                                   sistema sanitario. Perché la risposta per superare questo gap con
                                   gli altri paesi potrebbe essere proprio la cooperazione?
                                   La cooperazione, essendo non profit, fornisce la garanzia massima al citta-
                                   dino, che non si trova lasciato in balia di soggetti che potrebbero agire so-
                                   prattutto o soltanto a fine di lucro. Nessuna demonizzazione, sia chiaro. Ma

8 OSA NEWS
L'Italia al voto Sanità e welfare, le proposte dei candidati a confronto - SPECIALE ELEZIONI 2018 - Cooperativa. OSA
la cooperativa non prevede divisione dell’utile e ha uno
scopo mutualistico, e in questo momento storico a me
pare la scelta più opportuna. Dopo una fase in cui ha
predominato l’individualismo, sostenuto da scelte mera-
mente finanziarie da parte della politica, occorre tornare
a costruire comunità. Estremizzando, nella sanità, gli
stessi ospedali potrebbero ripensarsi come cooperative,
in cui tutti i soggetti si vedono e si sentono e sono effetti-
vamente coinvolti, e partecipano alle sorti dell’azienda
per la quale lavorano. Il mercato d’elezione della coope-
razione sanitaria è infatti quello dei servizi per l’assistenza
primaria della popolazione a livello territoriale e, in parti-
colare, quello dell’assistenza domiciliare (Adi). Entrare
nelle case delle persone in fase terminale richiede, oltre
alla professionalità, una componente vocazionale che
non è facile riscontrare fuori dalla cooperazione sociale.

Settori in cui si avverte un enorme bisogno di in-
tervento …                                                        proprio lavoro, con altri, rappresenta la condivisione più
Sono i settori di sicuro sviluppo, nei quali l’offerta pubbli-    preziosa che un uomo possa fare. A noi piace operare
ca è largamente carente rispetto a una domanda in                 così, in forma di rete, integrata con le altre realtà territo-
espansione, in quanto sospinta da fattori demografici e           riali, in particolare con i medici di medicina generale e i
sociali. Cronicità e disabilità, di ogni genere e natura, so-     farmacisti. E poi abbiamo un dovere mutualistico.
no le sfide in tutto il mondo occidentale. Da un’emer-            Esemplifico così ci capiamo: fra 10 mila euro di utile e
genza assistenziale un’opportunità occupazionale. Un              un posto in più di lavoro, noi scegliamo il posto di lavoro
nuovo paradigma che consentirebbe di assistere i nostri           in più. Non perché siamo più buoni, forse anche per
anziani dando lavoro ai nostri giovani.                           quello, ma perché gli utili non sono disponibili in una
                                                                  cooperativa vera, e ciò rende facili le scelte: massimiz-
È un cattivo pensiero ma non va taciuto. I medici,                zare il risultato sul lavoratore (che è anche socio) e quin-
si sa, hanno buoni stipendi. La cooperativa conti-                di sull’assistito. Si chiederà perché proprio in questo pe-
nuerebbe a garantirglieli?                                        riodo di crisi le cooperative crescono? Crescono per
E perché non dovrebbe? Un medico cooperatore ha un                questa capacità interna di resilienza, come dicono i tec-
reddito analogo a quello che potevo avere io quando               nici, dovuta al fatto che tutti fanno parte di una realtà
ero strutturato in università. In Brasile Unimed, che 30          che li mette insieme, nonostante tutto, nonostante la
anni fa era un gruppo di cooperatori, oggi rappresenta il         crisi, nonostante le riforme che ancora non ci sono, e
sistema sanitario nazionale. Se la pubblica amministra-           che potrebbero consentirci di svilupparci ulteriormente.
zione pagasse nei tempi giusti (e l’Italia non rappresenta
un esempio positivo) si potrebbero garantire salari an-           La cooperazione avrebbe dunque un’autentica
che superiori a quanto previsto dal nostro CCNL di ca-            marcia in più, anche in ambito sanitario?
tegoria, risparmiando sugli oneri finanziari. Noi non ab-         La cooperazione ha la possibilità di coinvolgere lavora-
biamo mai saltato uno stipendio, nonostante importanti            tori e famiglie nello stesso percorso produttivo. Questo
oneri finanziari dovuti ai ritardati pagamenti.                   è il futuro: costruire comunità, passare dalla logica finan-
                                                                  ziaria, che ha esaltato modelli individualistici, a un’eco-
Cosa può attrarre un giovane in una cooperativa?                  nomia reale, basata sulle persone e sulle loro esigenze.
Si tratta di decidere che cosa si vuole dalla propria vita.       Nel sistema sanitario occorre dare voce agli assistiti e
E dal proprio lavoro. Mettere insieme a fattor comune il          passare da un sistema che ha pensato soprattutto agli

                                                                                                                 OSA NEWS 9
L'Italia al voto Sanità e welfare, le proposte dei candidati a confronto - SPECIALE ELEZIONI 2018 - Cooperativa. OSA
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“assistenti” a un sistema che rimetta al centro l’assistito    prossimo in cui potremo “giocare” insieme, integran-
e cioè il cittadino e la sua famiglia. Superare “l’asimme-     doci, facendo squadra. Saremmo fortissimi! Questa è
tria informativa” costruendo un sistema in cui sia il citta-   precisamente la nuova frontiera che sta costruendo
dino a scegliere fra operatori accreditati, con requisiti      Confcooperative. Perché la posta in gioco è altissima.
chiari e regole chiare. Una regia nazionale unica e misu-      Però, se fallissimo e continuassimo a procedere in or-
razione dei risultati … troppo facile perché siano passati     dine sparso, potremmo anche essere spazzati via,
tanti anni invano.                                             sconfitti non da chi ha idee e progetti migliori, ma
                                                               semplicemente ha più denaro.
Dottore, finora abbiamo cantato le lodi della coo-
perazione socio-sanitaria. E i limiti?                         La sensazione è che lei sia ottimista.
Uno strumento che, se pur tutelato dalla costituzione,         Sì. Ripenso a quel 1989 quando nessuno avrebbe
può essere usato per secondi fini … Abbiamo chiesto            scommesso su di noi, ma noi avevamo nell’incoscienza
una legge contro la cooperazione spuria, cioè quella           giovanile la capacità di seguire le nostre idee e guardare
che maschera gli interessi di qualcuno a discapito del-        al mondo con fiducia…
la collettività. Maggiori controlli. C’è un momento in cui
vedi se la cooperativa è reale: l’assemblea che ogni           Qual è stato il segreto?
anno approva il bilancio e ogni tre elegge il cda. Li vedi     Come direbbe qualcuno: “invecchiare senza diventare
se c’è partecipazione, se c’è libertà e se, quindi, c’è        adulti” e continuare a credere che il buono è tanto, an-
democrazia.                                                    che in Italia. Starà a noi mettere insieme le forze buone
                                                               di questo Paese. Per questo e così ho chiesto di inter-
Dove si può iniziare?                                          vistare le principali forze politiche su questi temi, per
Penso a un sistema, come quello di Confcooperative,            unire e non per dividere. Noi continuiamo a sperare, e
e dell’alleanza delle cooperative, in cui tutti dalle ban-     come disse John Fitsgerald Kennedy nel 1961, “Non
che alle coop sociali, sappiano realmente integrarsi e         chiederti cosa il tuo Paese può fare per te, chiediti co-
fare rete sul serio. Davanti a noi abbiamo un futuro           sa puoi fare tu per il tuo Paese”.

10 OSA NEWS
SPECIALE ELEZIONI

    "Garantire le cure a tutti
  è possibile, al Ssn servono
     5 miliardi di euro in più
              in cinque anni"
 “Per quanto riguarda la sanità         Quali sono gli interventi che lei ministro vuole mettere in campo
   mi sono battuta, in questi 5         per contenere la crisi economica in continuità con quanto fatto
   anni, perché non ci fossero          nella legislatura precedente, soprattutto in ambito sanitario?
               più tagli lineari”

                                        D
                                                 urante questa lunghissima crisi economica italiana si è registra-
                                                 ta una crisi del ceto medio. Non a caso dieci anni fa il 74% del-
                                                 la popolazione si riteneva appartenente a questo ceto, oggi la
                                        quota scende incredibilmente al 34%. Credo ci sia la necessità di por-
                                        re in atto una serie di misure che risollevino il ceto medio, ridiano pote-
                                        re d'acquisto alle famiglie e ai pensionati e sostengano le imprese.
                                        Questo è nel mio programma elettorale, in continuità con l'azione di
                                        governo, dopo la recessione e dopo la crisi, ora bisogna gestire una
                                        fase di sviluppo e consolidare le riforme.
                                        Per quanto riguarda la sanità mi sono battuta, in questi 5 anni, perché
                                        non ci fossero più tagli lineari e perché il Fondo sanitario aumentasse
                                        ogni anno. Per ogni legge di bilancio ho dovuto affrontare difficoltà
                                        enormi per avere anche solo 100 milioni di euro in più. Deve essere
                                        chiaro a tutti, e lo dico da tempo, che al sistema sanitario nazionale
                                        bastano 5 miliardi di euro in più in cinque anni rispetto alle previsioni
                                        del Def per avere un Ssn che continui a preservare la sua vocazione
                                        universalistica e che garantisca l'accesso alle cure a tutti e dia risposte
                                        a tutti gli operatori del settore.

                                        Il nostro Ssn è universalistico e pone al centro il paziente ma si
                                        evidenziano discrepanze da regione a regione. Quali gli interventi
                                        per limitare la mobilità passiva verso altre Asl e garantire uguali li-
                                        velli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale?
                                        Bisogna avere il coraggio di ritornare a rafforzare il rapporto tra Stato e
                                        Regioni che rimane ambiguo dal punto di vista della salute. Dobbiamo
                                        garantire più poteri allo stato per garantire l’accesso alle terapie dal
         ▲ Beatrice Lorenzin            sud al nord, le linee guida, i piani diagnostici e terapeutici (che oggi
                Ministro della Salute   sono diversi da Asl ad Asl), e poteri di controllo e sanzione laddove si
          candidata Civica Popolare     ledano i diritti dei cittadini. Tutto ciò non significa abolire l’autonomia,
                                        ma valorizzare le cose che funzionano e razionalizzare quelle che non
                                        vanno. Per me, per esempio, c’è la necessità di un modello nuovo di
                                        commissariamento e di intervento dello Stato, azienda per azienda,

12 OSA NEWS
NAZIONALI

ospedale per ospedale, invece di commissariare la
Regione dove la politica di fatto la continuano a fare
i presidenti scaricando le responsabilità sul governo
e sui cittadini, interveniamo in modo chirurgico sulla
singola azienda sanitaria che non funziona sosti-
tuendoci alla struttura regionale.

Vaccini sì vaccini no. È giusto che un argomento
di salute pubblica entri in modo prepotente nella
campagna elettorale?
La nuova legge sull'obbligo vaccinale nelle scuole è
entrata in vigore per tutelare i nostri figli e la nostra
comunità. Ed è per questo che deve essere osserva-
ta. Non c’è spazio per strumentalizzazioni a mio avvi-
so. È stato dato un tempo sufficiente per permettere
di adeguarsi. Si tratta di paure, quelle contro i vaccini,
strumentalizzate da gruppi di interesse, da partiti poli-
tici come Lega e M5s, da tutti quelli che vogliono
vendere una medicina che non esiste, che rifiutano la
scienza. Avere cultura scientifica significa avere stru-
menti adeguati per capire la realtà. Ribadisco quindi
che non ci saranno proroghe alla scadenza del 10
marzo per l'obbligo di vaccinazione.

E in tema di accreditamento dell’assistenza do-
miciliare integrata a che punto siamo? Inoltre,
riusciremo ad avere un livello standard sia al
nord sia al sud Italia?
L’assistenza domiciliare integrata costituisce, senza
dubbio, un settore strategico per le cure ai pazienti
particolarmente svantaggiati e in situazioni di debo-
lezza, che devono poter contare su un servizio sani-
tario che sia in grado di garantire elevati standard di
assistenza in modo uniforme sull’intero territorio na-
zionale. Non possiamo più permetterci 21 modelli di-
versi di assistenza sanitaria e domiciliare, ne va del-
l’effettività del diritto alla salute dei cittadini. Ma più in
generale occorre ripensare il nostro sistema di assi-
stenza socio sanitaria che deve essere tutto riportato           comuni. Penso all’infermiere di condominio, a servizi
sotto la regia del Ministero della Salute. Gli anziani so-       alla persona messi in comune, spazi concepiti diver-
no la nostra sfida curarli e mantenerli attivi e sani: oggi      samente per la semi autosufficienza. Una nuova eco-
abbiamo 14 milioni di over 65 di cui 4 milioni di non            nomia del terzo settore. Dobbiamo per questo imma-
autosufficienti e nei prossimi anni questi numeri sono           ginare un modo diverso di rappresentare l’assistenza
destinati a moltiplicarsi. Propongo di realizzare una            alle persone, l’assistenza domiciliare integrata con
assistenza domiciliare efficace e capillare come detto           l’assistenza sanitaria e anche come mantenere la so-
sopra e un nuovo modello di organizzazione dei beni              cialità di una popolazione over 75.

                                                                                                        OSA NEWS 13
SPECIALE ELEZIONI

     “Verrà inoltre proseguito il      La legislatura che si è appena compiuta ha prodotto in materia sani-
lavoro di digitalizzazione della       taria molte interventi, quali le nuove proposte in tema di programma-
            sanità, favorendo la       zione sanitaria?
  personalizzazione delle cure
                                                 vero, nell’ultima legislatura la sanità è stata protagonista. Innanzitutto è
 attraverso un utilizzo ottimale
         della telemedicina, del
fascicolo sanitario elettronico,
          delle cartelle cliniche
                                       È         stata uno dei pochi settori della spesa pubblica nel quale gli investi-
                                                 menti sono aumentati nonostante la crisi. Sette miliardi in più dal 2014
                                       ad oggi. Siamo stati gli unici in Europa ad istituire due Fondi strutturali del valo-
           informatizzate, della       re complessivo di 1 miliardo di euro per garantire l’accesso gratuito alle cure
        consegna al paziente di        innovative per i malati di epatite C e per i malati oncologici. Dopo 16 anni ab-
       esami e documentazioni          biamo varato i nuovi Livelli essenziali di assistenza. In meno di due anni siamo
   cliniche per via informatica,       riusciti a tradurre in legge il disegno di legge sulla responsabilità professionale
       delle anagrafi vaccinali”       e la sicurezza delle cure, dopo decenni di tentativi parlamentari mai andati a
                                       buon fine. Altro intervento storico è quello arrivato al fotofinish, sulla riforma
                                       degli Ordini professionali e delle sperimentazioni cliniche. E potrei continuare
                                       ancora con il testamento biologico, fino alle diverse misure per il sociale: dalla
                                       riforma del Terzo settore al Dopo di noi, fino al Fondo in favore dei caregiver.
                                       Quanto alla prossima legislatura, dovremo aggiornare il Patto per la salute, at-
                                       traverso il coinvolgimento delle regioni. Affinché il nuovo Patto per la salute
                                       possa funzionare, sarà necessario garantire un progressivo aumento del Fon-
                                       do sanitario nazionale, come abbiamo scritto anche nel programma del PD re-

            “Aggiornare il patto
       per la salute, aumentare
              il fondo sanitario”
           Federico Gelli       ►
    Responsabile dipartimento Sanità
            del Partito Democratico
NAZIONALI

centemente presentato a Bologna, e perseguire l’obiettivo             È un dato che in Italia diminuisce sensibilmente il
del superamento delle ingiustificate differenze attualmente           numero delle nascite e sale quello degli over 65,
esistenti tra regioni. Andrà poi rivisto l’attuale sistema di         con maggiore incidenza delle malattie croniche che
governance del farmaco e dei dispositivi medici attraverso            gravano sui costi del SSN. Quali correttivi possono
un ripensamento complessivo del sistema dei tetti di spe-             essere introdotti nel settore delle politiche socio-
sa. L’uso di un buon farmaco può evitare un ricovero, con             sanitarie?
le conseguenze che ne derivano in termini di minori costi             Andrà potenziata sia la cosiddetta medicina d'iniziativa,
per il sistema oltre che di minori disagi per il paziente.            sia la sanità territoriale. Il nuovo Patto per la salute dovrà
Verrà inoltre proseguito il lavoro di digitalizzazione della sa-      garantire, in particolare: il rafforzamento della prevenzio-
nità, favorendo la personalizzazione delle cure attraverso            ne. Quest’ultima gioca un ruolo decisivo per la futura
un utilizzo ottimale della telemedicina, del fascicolo sanita-        qualità della vita. La prevenzione, come dicevo, deve
rio elettronico, delle cartelle cliniche informatizzate, della        passare dal potenziamento e dalla riorganizzazione della
consegna al paziente di esami e documentazioni cliniche               medicina territoriale, in grado di ridurre le ospedalizzazioni
per via informatica, delle anagrafi vaccinali.                        evitabili e quindi di abbassare i costi per il sistema sanita-
Abbiamo programmato anche di aumentare, non solo gli                  rio. Investiremo nell’utilizzo delle nuove tecnologie per un
attuali fondi nazionali per i farmaci innovativi, specie nel          monitoraggio più attento e continuo costituendo un siste-
settore oncologico, ma anche quelli per la ricerca contro             ma di premialità per le regioni più attive nel promuovere
le malattie rare, agevolando gli investimenti imprenditoriali         campagne di prevenzione.
della ricerca farmaceutica in Italia.                                 Oggi abbiamo 14 milioni di anziani over 65 e 4 milioni
Oltre a tutto questo, nel mio ultimo libro auspico anche il           di non autosufficienti. E tra dieci anni il numero sarà
progressivo superamento dell’attuale sistema di compar-               esponenzialmente più grande. Dobbiamo per questo
tecipazione alla spesa in modo da rendere ancora più                  immaginare un modo diverso di rappresentare l’assi-
competitivo il sistema pubblico, oltre che un forte interven-         stenza alle persone, l’assistenza domiciliare integrata
to sull’odontoiatria. Temi, questi, che mi auguro possano             con l’assistenza sanitaria. Due mondi che non possia-
essere ripresi durante la prossima legislatura.                       mo più permetterci di non far interagire. L’assistenza
                                                                      domiciliare attualmente è talmente scarsa che la gente
Il nostro SSN è universalistico e pone al centro il pa-               nemmeno sa che esiste. Viaggiamo nelle diverse Re-
ziente ma si evidenziano discrepanze da regione a re-                 gioni dallo 0.8% del Lazio ad un isolato 4% dell'Emilia
gione. Quali gli interventi per limitare la mobilità passi-           Romagna di ultrasessantacinquenni "serviti". Ecco su
va verso altre Asl e garantire uguali livelli essenziali di           questo dovremo intervenire con decisione nell’imme-
assistenza su tutto il territorio nazionale?                          diato futuro.
Abbiamo programmato di rilanciare il Piano nazionale per la
gestione delle liste di attesa, fermo ormai da troppi anni,           Vaccini sì vaccini no. È giusto che un argomento di
promuovendo a livello nazionale le migliori esperienze mes-           salute pubblica entri in modo prepotente nella
se in campo da alcune regioni in questi anni, al fine di ga-          campagna elettorale?
rantire ai cittadini il pieno accesso ai servizi in tempi certi e     In astratto, devo dire che parlare di vaccini in campa-
ragionevoli. Spesso, in questi casi, il problema non è legato         gna elettorale, nel 2018, è un assurdo. Purtroppo,
esclusivamente ad una carenza di fondi ma a carenze orga-             però, è necessario farlo. Il combinato disposto tra fake
nizzative, gestionali. Con la riforma Madia e l’istituzione, per      news, una scarsa alfabetizzazione scientifica e forze
la prima volta, di un Albo nazionale per i Direttori generali al      politiche irresponsabili che non si fanno scrupoli di ca-
quale si potrà accedere solo per titoli e carriera, porremo un        valcare le paure infondate di alcune persone per otte-
freno al meccanismo dello spoil system. La selezione di un            nere qualche voto in più, hanno portato in questi anni
management davvero competente, insieme alla promozio-                 ad un calo delle coperture che non poteva assoluta-
ne di modelli virtuosi, ci permetterà di garantire a tutti i citta-   mente lasciarci indifferenti. Nel 2017, solo per il morbil-
dini l’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza a prescin-     lo, in Italia abbiamo registrato circa 5000 casi, oltre
dere dalla regione di residenza.                                      2000 ricoveri e 4 decessi. Una situazione intollerabile.

                                                                                                                   OSA NEWS 15
SPECIALE ELEZIONI

                                 La legislatura che si è appena compiuta ha prodotto in materia
                                 sanitaria molte interventi, quali le nuove proposte in tema di pro-
                                 grammazione?

                                 I
                                   n questa legislatura, appena conclusa, vi è stata un'abbondante pro-
                                   duzione legislativa in ambito sanitario ma spesso inefficace, difficilmen-
                                   te applicabile e talvolta controproducente. Sicuramente è stato positi-
                                 vo l'aggiornamento dei Lea ma talmente sottofinanziati che non saranno
                                 garantiti in tutte le Regioni. Mentre per quanto riguarda la legge sulla re-
                                 sponsabilità professionale dei sanitari, già pronta nel cassetto del Mini-
                                 stero della salute dalla XVI legislatura, presenta numerose insidie assicu-
                                 rative e giurisprudenziali. La riforma degli Ordini professionali, il famoso
                                 ddl Lorenzin non risponde alle aspettative e presenta alcune criticità.
                                 Dunque le nuove proposte in tema di programmazione sanitaria devono
                                 rispondere a questi principi: organizzazione; innovazione e sviluppo; in-

   “Organizzazione, innovazione
    e sviluppo in sanità: le nuove
sfide della prossima legislatura”
          “Si deve rivedere il   tegrazione; rifinanziamento del fondo sanitario; lotta agli sprechi; sanità
      modello di welfare con     digitale; rinnovo dei contratti al fine di favorire il turn over. Importante
     una efficace politica per   ruolo strategico deve assolvere la formazione: abbiamo un personale
                  la famiglia”   medico altamente demotivato per le scelte in ambito sanitario degli ulti-
                                 mi anni. Le grandi sfide della prossima legislatura saranno: la vera rifor-
                                 ma delle cure primarie, che ponga il territorio come reale presidio della
                                 sanità di intervento; una politica nazionale sulla cronicità e sulla disabi-
                                 lità; avere una chiara visione programmatica sulle politiche che coniuga-
                                 no l'invecchiamento alla salute e sanità.

                                 Il nostro SSN è universalistico e pone al centro il paziente ma si
                                 evidenziano discrepanze da regione a regione. Quali gli interventi
                                 per limitare la mobilità passiva verso altre Asl e garantire uguali li-
                                 velli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale?
                                 Innanzitutto si deve fare un costante monitoraggio dell'applicazione
                                 dei Livelli essenziali di assistenza in tutto il territorio italiano. Le capa-
                                 cità dei professionisti devono essere verificabili e misurabili sulla base
                                 della qualità e del valore delle prestazioni erogate. Il federalismo in sa-
                                 nità in alcune regioni ha portato allo sviluppo di sistemi sanitari di ec-
                                 cellenza europea a mondiale, in altre ha generato disfunzioni vergo-
                                 gnose e voragini di debiti. È importante su alcuni temi specifici della
                                 salute riportare proposte legislative in capo al governo centrale e so-

16 OSA NEWS
NAZIONALI

prattutto nei farmaci innovativi e salvavita si deve ri-
portare al più presto l'uguaglianza a tutti i cittadini
con uguale accesso, uguale disponibilità e uguali
costi. Per arrivare a questo si deve arrivare ad un
rafforzamento della cooperazione tra autorità incari-
cate della politica fiscale e sanitaria, con i protagoni-
sti sul campo e non con meri burocrati.

È un dato che in Italia diminuisce sensibilmente
il numero delle nascite e sale quello degli over
65, con maggiore incidenza delle malattie croni-
che che gravano sui costi del SSN. Quali corret-
tivi possono essere introdotti nel settore delle
politiche socio-sanitarie?
In Italia gli over 65 sono 13,5 milioni; gli over 80 so-
no 4,1 milioni su una totalità di 60,6 milioni di abitan-
ti. Gli anziani sono una risorsa imparagonabile da un
punto di vista sociale e culturale ed anche economi-
co nell'ambito famigliare, pensando ai dati dramma-
tici della disoccupazione, sopratutto giovanile. Il calo
drammatico delle nascite in Italia è dovuto alla pre-
carietà del lavoro dei giovani, alle difficoltà economi-
che, alle difficoltà abitative. Si deve rivedere il mo-
dello di welfare con una efficace politica per la fami-
glia, non con "bonus" una tantum ma con una vera
rivoluzione fiscale che faccia ripartire il Paese, i con-
sumi, l'economia e quindi il lavoro. Si devono soste-
nere le donne che lavorano con servizi per la fami-
                                                                                                ▲       Maria Rizzotti
glia come in altri paesi europei, ad esempio la Fran-                                           senatrice di Forza Italia
cia, facilitare l'accesso agli asili nido ed aumentarne                                candidata alle politiche nazionali
il numero, con orari flessibili.

Vaccini sì vaccini no. È giusto che un argomento
di salute pubblica entri in modo prepotente nella            calo delle vaccinazioni in Italia, non dimentichiamolo, è
campagna elettorale?                                         iniziato dal 2012 per l'inchiesta della Procura di Trani
È inconcepibile il dibattito "vaccini sì, vaccini no" al     su"vaccino e autismo", inchiesta che neppure doveva
quale abbiamo assistito in questi ultimi mesi nel            essere aperta, conclusasi pochi mesi fa con l'archivia-
Paese.                                                       zione del presunto legame, finora sempre smentito
Le vaccinazioni sono vittime della loro stessa efficacia;    dalla scienza. Tutto ciò ha prodotto un danno di credi-
si è ridotta nel tempo, infatti, sia nella popolazione ge-   bilità prima nel confronto della medicina e poi giusta-
nerale sia negli operatori sanitari, la percezione della     mente nella magistratura. Purtroppo il ministro della
minaccia rappresentata dalle malattie vaccino- preve-        Salute dei governi che si sono succeduti dal 2012 non
dibili. In Paesi ove non vige l'obbligo vaccinale, come      ha monitorato l'andamento negli anni del calo vacci-
ad esempio in Svezia, il tasso di copertura per il mor-      nale per approntare una giusta politica di informazione
billo e circa del 100% . Sicuramente questo è segno          alle famiglie, disorientate dalle false informazioni sulla
di fiducia nello Stato che da noi sta scomparendo ed il      reale necessità di vaccinare i propri figli.

                                                                                                        OSA NEWS 17
SPECIALE ELEZIONI

                                        La legislatura che si è appena compiuta ha prodotto in materia
           “Negli ultimi anni le
                                        sanitaria molte interventi, quali le nuove proposte in tema di pro-
diseguaglianze fra Nord e Sud
                                        grammazione sanitaria?
 del paese in campo sanitario
               si sono ampliate.

                                        N
                                                ella legislatura che si è appena compiuta il nostro sistema sanita-
 Incidere su queste differenze                  rio ha compiuto passi significativi in direzione dell’indebolimento
          è il principale mezzo                 dell’universalismo che dovrebbe invece esserne il principio fon-
     per contenere la mobilità
                                        dante e irrinunciabile. Questo è avvenuto a favore di misure selettive (co-
                       sanitaria”
                                        me quelle relative all’accesso ai farmaci per l’epatite C solo ai malati più
                                        gravi) e differenziate, come quelle che riconoscono un insieme di cure,
                                        definite integrative, solo a coloro che beneficiano di un welfare aziendale
                                        finanziato con la fiscalità generale. L’introduzione del super ticket ha poi
                                        reso più costoso, per un insieme di analisi e prestazioni, rivolgersi al pub-

   Finanziamento della sanità
    pubblica va adeguato alla
 media degli altri paesi europei
                                        blico piuttosto che al privato. Ciò che è necessario è innanzitutto una in-
                                        versione nel finanziamento della sanità pubblica che deve essere riporta-
                                        to a un livello, in rapporto al Pil, almeno pari a quello medio europeo. C’è
                                        necessità di investimenti pubblici per l’ammodernamento strutturale e
                                        tecnologico dei presidi sanitari. Occorre informatizzare i servizi, per alleg-
                                        gerire gli oneri burocratici che gravano sui cittadini. C’è poi ormai un gra-
                                        ve deficit per quanto riguarda il personale, che deve essere superato con
                                        un piano straordinario di assunzioni di medici e infermieri, una program-
                                        mazione più adeguata degli ingressi ai corsi di laurea e alle specializzazio-
                                        ni, accompagnata da un ampio intervento di formazione e aggiornamen-
                                        to professionale del personale in essere.

                                        Il nostro SSN è universalistico e pone al centro il paziente ma si
                                        evidenziano discrepanze da regione a regione. Quali gli interventi
                                        per limitare la mobilità passiva verso altre Asl e garantire uguali li-
                                        velli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale?
                                        Negli ultimi anni le diseguaglianze fra Nord e Sud del paese in campo
                                        sanitario si sono ampliate. Incidere su queste differenze è il principale
                                        mezzo per contenere la mobilità sanitaria. La governance del sistema
     ▲       Maria Cecilia Guerra       si è principalmente focalizzata sui Piani di rientro, finalizzati al supera-
    senatrice, candidata alla Camera    mento dei disavanzi di bilancio, mentre dovrebbe invece servire per di-
                  con Liberi e Uguali   rigere risorse finanziarie e umane al superamento dei divari nelle ga-
                                        ranzie dei servizi. Ciò deve essere accompagnato al trasferimento di
                                        competenze in campo amministrativo dalle regioni più forti a quelle più

18 OSA NEWS
NAZIONALI

deboli. Un elemento importante sarebbe anche il fi-
nanziamento, e quindi la entrata in vigore dei nuovi
livelli di assistenza, che, pur essendo stati approvati
da più di un anno, sono ancora rimasti in larga parte
lettera morta, a causa dei mancati adeguamenti ta-
riffari che il Mef non licenzia, presumibilmente pro-
prio a causa dell’assenza di coperture.

È un dato che in Italia diminuisce sensibilmente
il numero delle nascite e sale quello degli over
65, con maggiore incidenza delle malattie croni-
che che gravano sui costi del SSN. Quali corret-
tivi possono essere introdotti nel settore delle
politiche socio-sanitarie?
La diminuzione del numero delle nascite è in larga
parte imputabile alle difficoltà che le giovani donne
incontrano a conciliare il lavoro di cura nei confronti
dei figli con il lavoro di mercato, e alla frammenta-
rietà delle carriere lavorative in considerazione della
precarizzazione crescente dei rapporti di lavoro. Tut-
ti temi su cui è necessario intervenire, con l’amplia-
mento dei servizi quali gli asili nido, congedi di pa-
ternità obbligatori, maggiore copertura economica            Vaccini sì vaccini no. È giusto che un argomento
dei congedi parentali, regole sul mercato del lavoro         di salute pubblica entri in modo prepotente nella
che garantiscano una maggior tutela dei lavoratori.          campagna elettorale?
Nel campo dell’invecchiamento, il nostro paese è             Il tema dei vaccini è diventato di prepotente interes-
uno dei pochi a non avere ancora adottato un piano           se politico perché non è stato affrontato, a mio avvi-
nazionale per la non autosufficienza che significa un        so, come avrebbe dovuto. Si è adottato un tono di
insieme articolato di interventi, commisurati al grado       allarme sociale, puntando tutto sulla obbligatorietà,
di bisogno, cui si accompagni una rete di servizi,           in tanti casi necessaria, senza però dare il giusto pe-
che favoriscano la domiciliarietà. Una risposta di           so alla diffusione delle informazioni a favore di una
questo tipo, che permetta di affrontare i bisogni “so-       vaccinazione consapevole e preoccuparsi di accre-
ciali” della non autosufficienza, che discendono dal-        scere la disponibilità dei servizi vaccinali. Ci si è ac-
l’incapacità di compiere gli atti della vita quotidiana,     contentati di generalizzazioni, che hanno portato ad
senza sanitarizzare, attraverso ricoveri inappropriati,      equiparare tutti i vaccini e tutte le malattie infettive, si
persone con problematiche di accudimento che                 è privilegiato un approccio sanzionatorio (con ec-
esulano dal campo sanitario, permetterebbe, ad un            cessi evidenti come l’evocazione della sospensione
tempo, minori costi per il sistema sanitario e mag-          della responsabilità genitoriale), si sono scaricati sui
giore qualità della vita per le persone in difficoltà. Bi-   cittadini adempimenti burocratici che, come nel ca-
sogna poi pensare a percorsi di accompagnamento              so della produzione dei certificati di avvenuta vacci-
dalla fase acuta alla fase cronica delle malattie che        nazione, avrebbero potuto essere risolti in un rap-
permettano, anche in questo caso, una possibilità            porto diretto fra scuole e Ausl. Era inevitabile quindi
per i pazienti di essere seguiti il più possibile al loro    che tutti questi temi diventassero oggetto di con-
domicilio. L’importante è che le persone non siano           fronto politico. Non era inevitabile invece che questo
lasciate sole, ma siano accompagnate nei percorsi            confronto avvenisse con le estremizzazioni e la su-
che devono seguire.                                          perficialità con cui spesso è avvenuto.

                                                                                                         19 OSA NEWS
FOCUS SERVIZI - LAZIO

                                      I
                                         l percorso di accreditamento dei servizi di assistenza domiciliare, ini-
                                         ziato nel 2008, è finalmente giunto a compimento nel corso degli ul-
                                         timi mesi, grazie all’accelerazione impressa dalla giunta regionale a
                                      partire dall’estate scorsa e poi proseguita fino agli ultimi decreti pubbli-
                                      cati alla fine dell’anno. Si è così voluto rispondere al bisogno sempre
                                      crescente di servizi sanitari di qualità nel territorio: l’assistenza domici-
                                      liare, in crescita costante ormai da oltre venti anni, è sempre più la ri-
                                      sposta al continuo aumento dell’età media e delle patologie croniche,
                                      al sovraffollamento degli ospedali, al desiderio degli ammalati più gravi
                                      di trascorrere a casa il tempo che rimane, evitando la sofferenza di tra-
                                      gitti, attese, trasferimenti e ricoveri.

        Assistenza domiciliare
     nel Lazio, verso un nuovo
         modello organizzativo
                                      “L’assistenza a domicilio, richiesta alla Asl tramite il medico di medici-
 “Il Lazio, quindi, ha cambiato       na generale, è poi praticamente erogata da organizzazioni, quasi sem-
      direzione, ha scelto la via     pre non profit, che prendono in carico il paziente a domicilio, sulla ba-
            dell’accreditamento       se di un piano assistenziale formulato dalla Asl. Il ruolo di queste so-
   istituzionale dei servizi, una     cietà è cresciuto nel tempo perché è aumentato il numero di pazienti
      scelta impegnativa da un        assistiti, la complessità dei casi trattati ed il numero e la competenza
             punto di vista della     dei professionisti impiegati” ha dichiarato il direttore sanitario della
complessità delle procedure e         Cooperativa Francesco Giuffrida.
   delle somme stanziate, che
                                      “L’assistenza domiciliare oggi ha in carico nel Lazio, prosegue Giuffri-
 però garantisce un servizio di
                                      da, decine di migliaia di pazienti con patologie diverse: malati cronici
 assistenza domiciliare che dà
              ai cittadini qualità,   ed allettati, soggetti affetti da Sla o AIDS o, ancora, pazienti oncologi-
        trasparenza e continuità      ci. Una schiera di infermieri, fisioterapisti, logopedisti, medici che da
                    assistenziale”    anni hanno scelto di dedicarsi a questo tipo di assistenza, anche per il
                                      rapporto diretto e duraturo che si instaura con i propri pazienti, un pri-
                                      vilegio che la transitorietà del ricovero ospedaliero non consente. Le
                                      società che gestiscono il servizio, spesso cooperative sociali, finora
                                      scelte tramite procedure di appalto pubblico, una modalità che non
                                      garantisce continuità per gli assistiti, non garantisce un controllo per-
                                      manente della qualità del servizio reso, non consente alle società di
                                      assicurare ai lavoratori contratti duraturi. L’appalto è la modalità giusta
                                      per comprare degli oggetti o dei macchinari, come le siringhe o la
                                      TAC, ma non va bene per garantire ai cittadini prestazioni ed assisten-
                                      za sanitaria. Il Lazio, quindi, ha cambiato direzione, ha scelto la via

20 OSA NEWS
dell’accreditamento istituzionale
dei servizi, una scelta impegnati-
va da un punto di vista della
complessità delle procedure e
delle somme stanziate, che però
garantisce un servizio di assisten-
za domiciliare che dà ai cittadini
qualità, trasparenza e continuità
assistenziale”.
“Le società accreditate sono
soggette a controlli periodici, più
volte nell’anno, tutta la documen-
tazione relativa agli assistiti ed ai
lavoratori deve essere sempre di-
sponibile e consultabile dalle isti-
tuzioni preposte. Il cittadino - ag-
giunge il Ds di Osa - che si rela-
ziona con il servizio, di solito un
familiare, deve essere accolto se-
condo modalità predefinite, dal
piano assistenziale al nome del-
l’operatore che andrà a casa.
Questo avviene in maniera pro-
grammata, trasparente, condivi-
sa. Progettare e mettere in atto un nuovo modello                                    ▲           Francesco Giuffrida
significa rivoluzionare il processo nella sua interezza:                             direttore sanitario cooperativa Osa
le modalità di valutazione del paziente, la pianifica-
zione degli interventi, la classificazione dei pazienti,    dell’intervento domiciliare, centrali operative a di-
le modalità – trasparenti – di remunerazione delle          sposizione degli assistiti aperte 24 ore su 24. Coor-
società: tutto è stato ridisegnato ed è in corso di at-     dinamento dell’assistenza qualificato, da parte di in-
tuazione”.                                                  fermieri, fisioterapisti e medici esperti; strumenti
“È stata effettuata, per la prima volta nel Lazio, una      informatici avanzati di programmazione, gestione e
stima del fabbisogno di assistenza, in modo da po-          rendicontazione amministrativa, per il controllo del-
ter programmare correttamente il budget regionale e         l’attività in corso e del budget impegnato; sistema di
quello delle singole Asl. I punti sostanziali del nuovo     relazioni informatizzato con ospedali, Comuni, muni-
modello sono modalità di accesso al servizio che            cipi per la realizzazione d’interventi integrati in un re-
consentono una risposta rapida ed appropriata,              gime di continuità assistenziale ospedale – territorio.
grazie al coinvolgimento dei medici di medicina ge-         Inoltre, i soggetti accreditati sono in grado di garan-
nerale, con l’uso di strumenti informatici e tecnolo-       tire ai propri lavoratori contratti stabili, nell’ottica del-
gia dedicata, come tablet e smartphone; valutazio-          la continuità assistenziale e della valorizzazione del-
ne del paziente con strumenti validati a livello inter-     l’esperienza acquisita sul campo.
nazionale ed adottati ormai nella maggior parte delle       Per la prima volta qualità, trasparenza ed equilibrio
regioni italiane; pianificazione degli interventi da par-   economico si incrociano nella definizione di un mo-
te del sistema pubblico, a garanzia dell’appropria-         dello che tiene conto delle migliori pratiche finora
tezza e dell’equità del servizio erogato; risposta im-      sperimentate e, soprattutto, delle aspettative dei pa-
mediata da parte dell’erogatore privato, flessibilità       zienti e dei loro familiari” ha concluso Giuffrida.

                                                                                                         OSA NEWS 21
SPECIALE ELEZIONI

            “Sono programmati       Quali sono gli obiettivi strategici per la politica sanitaria 2018 nel
     investimenti per circa 720     Lazio?
milioni di euro. Serviranno per

                                    D
                                             are corpo ad una sanità territoriale in grado di garantire la copertura
           portare a termine un
       programma già avviato”                24 ore su 24 ogni giorno dell’anno. È una delle grandi sfide dei pros-
                                             simi anni. Creare una rete sanitaria territoriale sempre più estesa e
                                    articolata. In questi anni abbiamo gettato le basi, ora dobbiamo concludere il

     “In questi anni abbiamo
gettato le basi, ora dobbiamo
      concludere il progetto”
                                    progetto seguendo il solco aperto da alcune iniziative come le 16 Case della
                                    salute, come i 29 ambulatori aperti ogni week end e nei giorni festivi, che in
                                    pochi anni hanno incontrato un alto gradimento da parte della popolazione:
                                    gli ambufest sono stati utilizzati fino ad oggi da quasi 250mila persone. In
   Nicola Zingaretti         ▼      prospettiva, nei prossimi 60 mesi, mentre si potenzierà la rete ospedaliera
   Presidente della Regione Lazio   con un piano di riqualificazione radicale già finanziato con 720 milioni di inve-
REGIONE LAZIO

stimenti su edilizia e macchinari, si assumeranno medici,       zione dell’ospedale dei Castelli. Per quanto riguarda il
infermieri tecnici e ostetriche. Saranno 3.500 i nuovi as-      personale alla fine del 2018 avremo immesso nel siste-
sunti già per la fine del 2018, rafforzeremo il patto siglato   ma sanitario regionale oltre 3.500 unità tra stabilizzazioni
con il contratto integrativo con i 4.800 medici di Medici-      di precari e nuove assunzioni. Professionisti che colme-
na Generale della regione Lazio perché vogliamo siano           ranno il buco creato da 10 anni di blocco del turn over.
loro il cardine del nuovo sistema territoriale. Senza dub-      Investimenti sulle infrastrutture e personale sono i due pi-
bio il sistema sanitario entra nella fase più interessante e    lastri su cui costruiremo la nuova sanità del Lazio.
cioè quella della costruzione e quella delle scelte. Le
condizioni ottenute con il risanamento finanziario e il re-     In tema di assistenza domiciliare a che punto
cupero dell’efficienza certificato dai punteggi dei Livelli     siamo?
Essenziali di Assistenza, cioè dal rispetto degli standard      Garantire un’assistenza domiciliare diffusa è parte es-
di cura fissati dal servizio sanitario nazionale, non ci sono   senziale della sanità territoriale del Lazio. Grazie alle
mai state prima e questo vuol dire che quella che abbia-        nuove assunzioni e al completamento del processo di
mo di fronte è un’occasione storica, un’occasione che           accreditamento dei soggetti erogatori del settore, sia-
non possiamo e non dobbiamo perdere.                            mo in grado di progettare una forte implementazione
                                                                dell’assistenza domiciliare e offrire così una risposta
Quali sono i nuovi investimenti in termini econo-               valida a una richiesta spesso complessa come nel ca-
mici e di risorse umane per i prossimi mesi?                    so dei disabili e dei malati cronici. Una popolazione in
Sono programmati investimenti per circa 720 milioni di          aumento, visto l’invecchiamento della popolazione ita-
euro. Serviranno per portare a termine un programma             liana. Dunque, il nostro impegno è quello di implemen-
radicale di ristrutturazioni edili e rinnovamento del parco     tare i percorsi assistenziali in favore delle persone non
tecnologico, in alcuni casi ancora obsoleto. In rampa di        autosufficienti con l’estensione dell’offerta di assisten-
lancio ci sono oltre 100 interventi. Progetti concreti che      za domiciliare a tutela dei soggetti più fragili e vulnera-
stanno per entrare nella fase esecutiva. Una parte, per         bili. Fornendo una risposta personalizzata per la ge-
un importo pari a 173 milioni di euro derivanti da un con-      stione dei pazienti ad “Alta Intensità Assistenziale”,
tributo ministeriale, già disponibile, servirà per realizzare   verrà attivata in modo sistematico la telemedicina, ma
fondamentali interventi antisismici e di messa a norma          è importante sottolineare che sarà resa pienamente
degli ospedali di Rieti e Sora. Altri fondi ministeriali sono   operativa anche la rete delle cure palliative. Oggi la sa-
stati stanziati per lavori di potenziamento dell’ospedale di    nità del Lazio è più forte, e può fare un ulteriore e deci-
Ostia. Nel 2018 arriverà a conclusione anche la costru-         sivo passo verso il futuro.

                                                                                                            OSA NEWS 23
SPECIALE ELEZIONI

                 “Servono cambiamenti
                 strutturali e più servizi
                           sul territorio”
                                       Quali gli obiettivi strategici per la politica sanitaria 2018 nel Lazio?

                                       I
                Roberta Lombardi        n questi 5 anni, dietro il commissariamento si è nascosto il fallimento
               candidato presidente     totale della politica sanitaria della giunta Zingaretti che col commis-
              del Movimento 5 stelle
                  alla Regione Lazio
                                        sariamento stesso poco c'entrano. Ad esempio l'esperienza laziale
                                  ▼    delle "Case della Salute", scatole vuote che non hanno portato nessun

24 OSA NEWS
REGIONE LAZIO

beneficio al cittadino, oppure le lunghe attese per         hanno fatto richiesta alla regione, manca il riscontro
esami diagnostici importanti, anche qui Zingaretti è        sui requisiti ulteriori che caratterizzano l'accredita-
intervenuto per ben tre volte stanziando somme che          mento in termini di qualità delle cure, soddisfazione
hanno solo tamponato la situazione e che, una volta         degli utenti, miglioramento o stabilizzazione degli
finito l'effetto, si è tornati alla solita situazione: un   esiti della cura. La regione, attraverso le unità valuta-
anno di attesa per esami a volte necessari per sal-         tive multidimensionali delle Asl, deve valutare in iti-
vare la vita del paziente. Per non parlare poi delle        nere l'andamento del progetto di cure domiciliari ap-
lunghe attese nei Pronto soccorso. In questi anni           provato.
abbiamo studiato e capito le varie problematiche
che portano in sofferenza la sanità laziale. Non inter-
venti spot o di tipo finanziario, ma veri e propri cam-
biamenti strutturali che serviranno a portare benefici
a tutti i cittadini che chiedono il supporto sanitario.
Primo fra tutti la rimodulazione dell'intramoenia, cioè
la possibilità dei medici ospedalieri di fare visite pri-
vate con mezzi pubblici. Andrà sostanzialmente ri-
calibrata e commisurata alla "produttività" durante
l'orario del servizio pubblico e naturalmente a quan-
ta attesa c'è per quel determinato esame. Altra co-
sa sarà quella di aumentare i servizi della sanità terri-
toriale in modo che i codici verdi e bianchi oppure i
malati così detti cronici abbiano delle strutture spe-
cializzate atte a soddisfare le proprie esigenze senza
dover ricorrere alla rete dell'emergenza (118 e Pron-
to soccorso).

Quanto è utile una maggiore collaborazione tra il
pubblico e il privato accreditato per garantire pari
accesso alle cure e incidere sulla spesa assisten-
ziale relativa ai pazienti cronici che oggi rappresen-
tano un’importante voce di spesa out of pocket per
le famiglie?
                                                                                 “Non interventi spot o di tipo
Nelle condizioni attuali solo il grande privato accredi-                           finanziario, ma veri e propri
tato, sede di Pronto soccorso, dovrà lavorare per                                  cambiamenti strutturali che
l'integrazione ospedale-territorio mentre le altre                               serviranno a portare benefici
strutture accreditate "più piccole" devono essere in-                           a tutti i cittadini che chiedono
tegrate nei percorsi diagnostici e al servizio dei me-                             il supporto sanitario. Primo
dici di famiglia per prestazioni di specialistica ambu-                                fra tutti la rimodulazione
latoriale. Tutto ciò quindi comporta l'inclusione nel                                   dell'intramoenia, cioè la
sistema del RECUP delle agende di tutti gli accredi-                                       possibilità dei medici
tati in modo da garantire una risposta immediata ai                                     ospedalieri di fare visite
                                                                                   private con mezzi pubblici”
cittadini nell'esecuzione del percorso diagnostico-
terapeutico legato alla specifica cronicità.

In tema di assistenza domiciliare a che punto siamo?
Benché siano stati accreditati tutte le aziende che

                                                                                                      OSA NEWS 25
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