COMUNE DI RUSSI Venerdì, 08 giugno 2018
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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 08 giugno 2018 Prime Pagine 08/06/2018 Prima Pagina Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 1 08/06/2018 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 2 Cronaca 08/06/2018 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 39 Da Faenza a Marina Romea seguendo il corso del Lamone 3 08/06/2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 42 Un intero paese pronto a tuffarsi «La piscina, un sogno che si... 5 08/06/2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 42 Festa de Mutor a Pezzolo 6 08/06/2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 42 SAN PANCRAZIO MUSICA AL MUSEO DELLA VITA... 7 08/06/2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 50 L' escursione lungo il Lamone 8 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 08/06/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 3 Carmine Fotina Di Maio blocca l' Iva, avanti con gli incentivi 9 08/06/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 3 JEAN MARIE DEL BO GLI ANNUNCI CHE PORTANO «SUCCESSI» A BUON MERCATO 11 08/06/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 3 L' assalto allo split payment puntando su... 12 08/06/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 3 Riforma del codice appalti senza limitare i... 13 08/06/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 3 Marzio Bartoloni Toninelli appoggia Cantone 14 08/06/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 29 Guglielmo Saporito Stabilimenti balneari, concorrenza blindata 16 08/06/2018 Italia Oggi Pagina 33 MATTEO BARBERO Il governo Conte riparte da costi standard e regionalismo 18 08/06/2018 Italia Oggi Pagina 33 ANGELO CARLO COLOMBO E VINCENZO CRISTIANO La p.a. deve saldare a 30 giorni 20 08/06/2018 Italia Oggi Pagina 33 MATTEO BARBERO Sì allo scorrimento delle graduatorie concorsuali 21 08/06/2018 Italia Oggi Pagina 34 PAGINA A CURA DI LUIGI OLIVERI P.a., patteggiamento retroattivo 23 08/06/2018 Italia Oggi Pagina 34 Prorogati di un anno i funzionari incaricati 25 08/06/2018 Italia Oggi Pagina 34 SERGIO TROVATO Se l' ente non si costituisce non ha diritto alle spese 27 08/06/2018 Italia Oggi Pagina 35 Authority più trasparente se consulta il mercato 28 08/06/2018 Italia Oggi Pagina 35 Contributi irregolari escludono dalla gara 30 08/06/2018 Italia Oggi Pagina 35 PAGINA A CURA DI ANDREA MASCOLINI Pagamenti, il ritardo si riduce 31 08/06/2018 Italia Oggi Pagina 36 Statuto, il sindaco vota 33 08/06/2018 Italia Oggi Pagina 37 Puglia, 3 milioni per rimuovere i rifiuti abbandonati 35 08/06/2018 Italia Oggi Pagina 37 Agevolazioni in pillole 36 08/06/2018 Italia Oggi Pagina 37 MASSIMILIANO FINALI L' Europa finanzia l' integrazione 37 08/06/2018 Italia Oggi Pagina 37 Veneto, 4 milioni per progetti di pubblica utilità 39 08/06/2018 Italia Oggi Pagina 38 GIUSEPPA MANTINEO Giuramenti, demografici in affanno 40 08/06/2018 Italia Oggi Pagina 38 MATTEO BARBERO Consolidato 2018 non per tutti 42 08/06/2018 Italia Oggi Pagina 38 LUCIANO CATANIA Riscossione in house a maglie larghe 44 08/06/2018 Italia Oggi Pagina 39 News 46 08/06/2018 Italia Oggi Pagina 39 MASSIMO VENTURATO Rilanciare il federalismo fiscale 48
8 giugno 2018 Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 1
8 giugno 2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 2
8 giugno 2018 Pagina 39 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Cronaca Da Faenza a Marina Romea seguendo il corso del Lamone 52 chilometri a piedi o in bici tra ambiente, cultura e buon cibo Partenza alle 7.30, pranzo collettivo poi eventi collaterali fino a sera FAENZA Attenzione all' ambiente, cultura e buon cibo: un trittico di qualità per Un fiume di genti, la quarta escursione ciclopedonale lungo gli argini del Lamone, da Faenza al Circolo Nautico di Marina Romea, organizzata da Strada della Romagna, Comitato Acqueterre e Ceas Ravenna. L' itinerario L' appuntamento è per sabato 16 giugno alle 7.30, con partenza da piazza della Libertà: i 52 km del percorso seguono un ideale itinerario di dialogo fra Appennino tosco romagnolo e litorale adriatico, nel segno della mobilità dolce e di un turismo sostenibile attento alla biodiversità, alle tradizioni e agli incontri tra differenti culture. Chi vorrà potrà poi aggiungersi strada facendo, in un sistema di partenze "alla francese", dai comuni di Russi, Bagnacavallo e Ravenna, organizzate in maniera tale da garantire un arrivo collettivo alla foce del Lamone. All' interno del percorso, alle 10.30, ci sarà l' installazione de "La nave del vento", opera artistica in omaggio al fiume, dell' Associazione Lucertola Ludens di Ravenna. Al traguardo i partecipanti troveranno un buffet a base di pesce azzurro, pasta, dolci e vini del territorio. La festa del fiume proseguirà nelpomeriggio fino a sera: alle 17 è in programma "Messaggi d' Oriente", mostra dimostrazione di ceramiche Raku, mosaici e affreschi con degustazione di tè verde giapponese, mentre alle 18.45, all' Hotel Columbia, Roberto Bruzzone presenterà il libro "Limiti. Cronaca riflessa di un viaggio 'Gamba in spalla". Il ricordo di Locatelli L' edizione di quest' anno è la prima senza Renato Locatelli, ideatore di Un fiume di genti scomparso nello scorso settembre: «Il suo impegno civile per il Lamone ricorda Maida Cattaruzza di Strada della Romagna rappresenta un' eredità da tenere viva». A questo contribuiscono anche le tante realtà di volontariato coinvolte nell' iniziativa, fra cui il Comitato di Amicizia, che si occupa dello sfalcio della vegetazione fluviale spontanea e renderà così percorribile l' argine. «Locatelli quattro anni fa capì quale era la direzione da prendere e convinse gli altri a seguire lui eil Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 3
8 giugno 2018 Pagina 42 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Cronaca Un intero paese pronto a tuffarsi «La piscina, un sogno che si avvera» Ieri tantissima gente all' inaugurazione dell' atteso impianto estivo LA CURIOSITÀ era tanta, palpabile, e i cittadini di Russi hanno risposto 'presente' partecipando in massa all' inaugurazione della nuova piscina comunale scoperta. Per il sindaco Sergio Retini, che ha tagliato il nastro quando ancora splendeva il sole e i nuvoloni neri facevano capolino in lontananza, l' impianto «è un sogno che si avvera e lo dico ha affermato davanti ad una platea composta da tante famiglie con bambini al seguito non da sindaco, ma prima di tutto da cittadino, da russiano che attendeva da almeno 20 anni questo momento». Poi dopo la benedizione del parroco don Pietro Scalini, ancora due parole per presentare il nuovo servizio natatorio offerto alla città, «un impianto ha proseguito il primo cittadino che completa l' offerta sportiva comunale assicurando a tutti i russiani u n ' estate più fresca, divertente e spensierata». Al fianco del primo cittadino, oltre al consigliere regionale Mirco Bagnari, un soddisfatto Roberto Carboni, presidente di Nuova Co.G.I.Sport, la coop faentina che ha finanziato in gran parte l' opera e che gestirà la struttura: «Per noi è stata una bella sfida ha detto ma da buoni romagnoli, testardi e concreti, l' abbiamo portata a termine. Ora inizia il bello ha aggiunto e siamo sicuri che questa piscina, inserita in un' ampia zona tutta dedicata allo sport e al wellness riuscirà a rispondere al meglio alle esigenze e aspettative dei cittadini del comprensorio». Dopo il brindisi di rito, tutti in acqua insieme ai campioni in erba del Centro Sub Nuoto Club 2000, l' associazione che a partire dai prossimi giorni avvierà corsi di nuoto per bambini, di avviamento alla pallanuoto, apnea e subacquea, ma anche di ginnastica in acqua a corpo libero". Circondata dal verde e situata a poche decine di metri dallo stadio comunale 'Bruno Bucci', l' impianto è composto da una vasca da 25 metri per 10 con 5 corsie, una piscinetta per i più piccoli, zona relax con ombrelloni e lettini e punto bar. La piscina, cui si accede da via dello Sport, da oggi sarà aperta tutti i giorni: fino a domenica 19 agosto dalle 9.30 alle 20; da lunedì 20 agosto a domenica 2 settembre nei giorni feriali rimarrà aperta dalle 11.30 alle 18.30 e la domenica dalle 10 alle 18.30. Per informazioni 3471425044. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 5
8 giugno 2018 Pagina 42 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Cronaca Festa de Mutor a Pezzolo Sarà uno show da brividi, all' insegna delle evoluzioni sotto le stelle, ad inaugurare la Festa de Mutor di Pezzolo di Russi. La quattro giorni di eventi motoristici, promossa dal circolo Anspi Santa Maria, si aprirà alle 21 con i riders del motocross in notturna. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 6
8 giugno 2018 Pagina 42 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Cronaca SAN PANCRAZIO MUSICA AL MUSEO DELLA VITA CONTADINA Proseguono gli appuntamenti organizzati dall' associazione 'La Grama' il Museo della vita c o n t a d i n a d i San Pancrazio i n v i a X V I I Novembre 2/a. Stasera alle 21 musica con il gruppo 'Eanda' che proporrà le canzoni di Fabrizio De Andrè. Per Informazioni: tel. 3497881929. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 7
8 giugno 2018 Pagina 50 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Cronaca 'FIUME DI GENTI' L' escursione lungo il Lamone È ORMAI uno degli eventi consolidati dell' inizio dell' estate nei comuni attraversati dal corso del Lamone. Sabato 16 giugno vedrà il via la terza edizione di 'Un fiume di genti', escursione non competitiva lungo gli argini del Lamone, da Faenza fino alla foce, a Marina Romea, dedicata a camminatori, amanti della mountain bike o del nordic walking. Il numero dei partecipanti che toccò le 140 unità per la prima edizione, organizzata dal compianto Renato Locatelli, e le 110 nel 2017 andrà incrementandosi lungo il percorso: i primi ciclisti partiranno infatti da Faenza, in piazza del Popolo, alle 7.30 del mattino (per i camminatori e i nordic walker non è previsto un orario prefissato, ma è consigliato di partire prima). Altri ciclisti e podisti si aggregheranno al gruppo nella parte nord di Faenza, a Reda, Granarolo, Russi, Bagnacavallo, Traversara Villanova, Sant' Alberto e Ravenna, secondo partenze programmate, in modo da arrivare tutti insieme a Marina Romea poco dopo le 12. Per le 12.30 è previsto un buffet, mentre lungo il percorso, alle 10.30, verrà inaugurata l' installazione 'La nave del vento', omaggio al Lamone dell' associazione Lucertola Ludens. Alle 17 è previsa una mostradimostrazione di ceramiche raku, mentre alle 18.45 Roberto Bruzzone presenterà il suo libro 'Limiti. Cronaca riflessa di un viaggio «gamba in spalla'. Alle 21 avrà luogo un recital di testi, seguito da cocnerto. Le iscrizioni chiuderanno domenica 10 giugno; la quota è di 13 euro a persona (esclusi i bambini), più eventuali 2 euro nel caso si desideri tornare a Faenza in pullman. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 8
8 giugno 2018 Pagina 3 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Di Maio blocca l' Iva, avanti con gli incentivi Boccia. «Dal ministro grande apertura che genera aspettative, contribuiremo» Lotta all' evasione, l' obiettivo di invertire l' onere della prova ROMA La semplificazione e la riduzione degli oneri. Il salario minimo a perimetro ridotto rispetto a quanto prospettato dal premier. E, soprattutto, l' impegno definitivo a non aumentare l' Iva. All' assemblea di Confcommercio il nuovo ministro dello Sviluppo e del Lavoro Luigi Di Maio ribadisce, chiarendoli, alcuni concetti. Per altri, come la deburocratizzazione degli incentivi, sembra necessario approfondire meglio i dossier ereditati al Mise. Nel pomeriggio, poi, emerge una circolare che riapre alla presenza dei parlamentari locali (due di maggioranza e due di opposizione) come uditori ai tavoli sulle crisi aziendali ed è inevitabile la polemica sulla possibile deriva demagogica dell' iniziativa. «Politicizzare un lavoro tecnico» è un errore commenta l' ex ministro Carlo Calenda. Sull' Iva, dopo il pressing del presidente della Confcommercio Carlo Sangalli, percorso netto: «Avete la mia parola e quella del governo che l' Iva non aumenterà e le clausole di salvaguardia saranno disinnescate». La ricetta per le imprese, riassume Di Maio, è «lasciarle in pace». Quindi la lista delle promesse per un Paese dove l' onere della prova deve essere ribaltato e non più a carico dell' imprenditore: via lo spesometro, via il redditometro, via gli studi di settore, via lo split payment. Nel mondo semplificato dovranno rientrare, secondo Di Maio, anche il Codice degli appalti e il sistema degli incentivi. Su quest' ultimo punto il ministro parla del piano Industria 4.0, ribattezzato da tempo Impresa 4.0. L' intenzione sembra quella di andare avanti, ma «semplificandone l' accesso perché mi segnalano eccessiva burocrazia e certificazione». Le associazioni di categoria, in realtà, hanno sempre giudicato super e iperammortamento strumenti automatici di facile utilizzo. Un tema, marginale, potrebbe semmai riferirsi all' obbligo di perizia sull' interconnessione delle macchine per investimenti oltre 500mila euro. Di semplificazione Di Maio parla anche riguardo al Fondo di garanzia e agli sgravi sull' energia per le imprese. Nel primo caso si lavora a una ridefinizione della governance, per portare il Fondo sotto l' ombrello della futura Banca degli investimenti. Ed appare a rischio la riforma studiata dal precedente governo sulla base di un modello di rating delle imprese. Per quanto riguarda l' energia, un' ipotesi è semplificare le procedure del bonus sull' efficienza energetica, ad esempio per le certificazioni da inoltrare all' Enea. Il primo punto di frizione con i commercianti, subito rientrato, è invece sul salario minimo orario. Sangalli Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 9
8 giugno 2018 Pagina 3 Il Sole 24 Ore
8 giugno 2018 Pagina 3 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali GLI ANNUNCI CHE PORTANO «SUCCESSI» A BUON MERCATO Se il nostro rapporto con il Fisco fosse senza sofferenze gli annunci potrebbero bastare. Ma l' esperienza di imprese, contribuenti e professionisti racconta altro. Ecco che, allora, le uscite dei neoministri del Governo meriterebbero di essere più chiare. Talvolta, infatti, gli annunci si muovono su questioni già (quasi) risolte. Ancora ieri, per esempio, il vicepremier Luigi Di Maio ha parlato di abolizione dello spesometro (che verrà meno dal 1° gennaio 2019 con la fattura elettronica) e del redditometro (di fatto quasi completamente inutilizzato dall' amministrazione). Così come è più volte tornata l' idea di abolire gli studi di settore (già superati dai nuovi Isa). E questo mentre l' incrocio dei dati, alimentati anche da spesometro e nuova fattura elettronica, viene visto come la base per una nuova strategia di lotta all' evasione. Più complesso superare lo split payment: scelta opportuna per bloccare gli anticipi di cassa dai contribuenti al Fisco, ma difficile perché dallo split dipende una quota rilevante delle entrate. Più suggestiva l' idea di invertire l' onere della prova nei controlli: principio che dovrebbe essere già ampiamente nel nostro sistema anche se spesso le scelte degli uffici sono contestabili. Tralasciando i temi delle coperture su flat tax e I v a e l e sanatorie, i contribuenti meritano una cosa: che si esca dalla politica brillante degli annunci per entrare in quella, faticosa ma vera, dei provvedimenti concreti. © RIPRODUZIONE RISERVATA. JEAN MARIE DEL BO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 11
8 giugno 2018 Pagina 3 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali FISCO L' assalto allo split payment puntando su efattura Spesometro Per dire addio allo spesometro e agli studi di settore, che per i vicepremier Di Maio servono solo a complicare la vita delle partite Iva, il nuovo Governo da una parte dovrà dare piena attuazione all' ultima manovra di bilancio e far decollare dal 1° gennaio 2019 l' efattura che già prevede espressamente l' addio all' invio periodico delle fatture. Pagelle fiscali Dall' altra dovrà proseguire il lavoro di trasformazione degli studi di settore nei nuovi Indici sintetici di affidabilità fiscali, le ormai note «pagelle fiscali». Per l' addio allo split payment (il meccanismo che prevede il pagamento dell' Iva direttamente da parte della Pa) la soluzione è sempre nell' efattura. Con la fatturazione elettronica i dati sui movimenti dell' Iva sono subito noti al Fisco e quindi meccanismi come la scissione contabile sarebbero un inutile accanimento sulla liquidità dei contribuenti Iva. Difficile giustificare ancora in nome delle lotta alle grandi frodi la deroga p e r l o split payment quando diventerà operativa l' altra deroga ottenuta da Roma sull' obbligo della fattura elettronica tra privati. Anche se resta il problema degli incassi per l' Erario. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 12
8 giugno 2018 Pagina 3 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali infrastrutture Riforma del codice appalti senza limitare i poteri dell' Anac L' anticorruzione e il caso Anac Rilancio in grande scala delle infrastrutture, semplificazioni a 360° per le imprese e riforma del codice appalti: sono le tre scommesse del M5S per rilanciare gli investimenti (pubblici e privati) ma anche per svecchiare l' immagine "no Tav" del Movimento. E questi sono i messaggi che da tre giorni mandano Luigi Di Maio e il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli. In questo disegno si è inserito quello che tutte le parti in causa considerano ormai un «equivoco»: un attacco del premier Giuseppe Conte all' Anac guidata da Raffaele Cantone, mercoledì alla Camera. La revisione del codice appalti A difesa di Cantone, subito in campo Toninelli che ieri ha visto il presidente Anac ribadendo quanto già aveva detto nell' intervista al Sole 24 Ore di mercoledì scorso sulla volontà di avviare un «lavoro assiduo» con l' Anac. A fugare l' equivoco anche una telefonata ConteCantone. Resta sul tavolo una robusta revisione del codice degli appalti che non dovrebbe però intaccare i poteri di soft law affidati dal codice ad Anac. Anche perché come dice Toninelli l' anticorruzione è un cavallo di battaglia di M5S. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 13
8 giugno 2018 Pagina 3 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali dopo le critiche DI CONTE all' anac Toninelli appoggia Cantone Dal ministro massima collaborazione, telefonata «cordiale» con il premier Nel giro di 24 ore il Governo mette nel mirino l' Anac e poi fa retromarcia. È il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli il primo a dare un segnale del cambio di rotta incontrando ieri mattina Raffaele Cantone dopo le parole del premier Giuseppe Conte che mercoledì alla Camera si era detto "deluso" dai risultati arrivati finora dall' Authority anticorruzione: «Il mio ministero intende aprire un tavolo di confronto per le migliorie legislative che servono. Cercheremo la massima collaborazione con Anac ha detto Toninelli dopo l' incontro nella convinzione che bisogna voltare pagina rispetto ai troppi scandali del passato». Un concetto rafforzato più tardi con un video su facebook: «Con Cantone c' è stata una forte comunione d ' intenti e abbiamo deciso di instaurare fin da subito una collaborazione proficua e continuativa». Ma a muoversi è anche Palazzo Chigi che nel pomeriggio informa di una telefonata «cordiale» tra il premier Conte e Cantone nel corso della quale i due «hanno convenuto sulla necessità di rafforzare la lotta alla corruzione, individuando specifici percorsi di legalità nell' ambito Pubblica Amministrazione, operando, tuttavia, una semplificazione del quadro normativo vigente, in modo da consentire il riavvio degli investimenti nel settore dei contratti pubblici». Dopo l' attacco all' Anac, il mirino del Governo il giorno dopo si concentra su un altro obiettivo: sotto accusa il codice degli appalti che anche per il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio va modificato perché «blocca il Paese». «Del codice degli appalti ho parlato con il ministro delle Infrastrutture Toninelli e gli ho detto cosa penso», ha spiegato Cantone intervenuto ieri alla Luiss di Roma per un progetto sulla legalità. «Il mio mandato scade nel 2020, continuerò a fare anticorruzione. Possiamo anche non essere soddisfatti ha aggiunto , ma abbiamo fatto grandi passi in avanti come Paese. Negli ultimi 3 anni nella percezione della corruzione l' Italia ha guadagnato 10 posizioni nelle classifiche internazionali». Il presidente dell' Anac ha quindi assistito, insieme al rettore Paola Severino al vicepresidente del Csm Giovanni Legnini e al procuratore Antimafia Federico Cafiero de Raho, alla presentazione dei progetti che hanno visto da febbraio a maggio oltre 600 studenti di 21 istituti scolastici di primo e secondo grado di tutta Italia lavorare insieme a 60 laureandi di Giurisprudenza e Scienze politiche della Luiss per esprimere il proprio concetto di giustizia. «Per me questa è una boccata d' aria fresca, in momenti come Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 14
8 giugno 2018 Pagina 3 Il Sole 24 Ore
8 giugno 2018 Pagina 29 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali BOLKENSTEIN Stabilimenti balneari, concorrenza blindata La Consulta torna sulla sorte dei concessionari verso la scadenza del 2020 Nuove precisazioni della Corte costituzionale sulla sorte dei concessionari balneari che attendono con trepidazione il 31 dicembre 2020. La sentenza 118 di ieri precisa, infatti, che non spetta ai comuni garantire il «legittimo affidamento» degli imprenditori balneari titolari di concessioni rilasciate prima del 2010. In particolare, la regione Abruzzo aveva tentato, con una propria legge regionale, di autorizzare i comuni a prevedere sbarramenti che garantissero continuità ai concessionari balneari già insediati; la legge regionale, tuttavia, non specificava che tipo di tutela potesse essere accordata ai concessionari, se cioè si potesse trattare di una precedenza o preferenza rispetto ad aspiranti nuovi concessionari, oppure di agevolazioni in senso economico, a carico di chi volesse subentrare. Lo sbarramento previsto dalla regione Abruzzo era quindi genericamente finalizzato ad ostacolare il libero ingresso che la direttiva Bolkestein garantisce a chi intenda competere per aggiudicarsi le concessioni: secondo la Corte costituzionale, né la Regione né i Comuni possono interferire con la libera concorrenza imposta dall' Unione europea e dalla direttiva comunitaria, con la conseguenza che non è possibile avvantaggiare i concessionari già esistenti. La sentenza del 7 giugno applica principi consolidati, che hanno azzerato tutti i tentativi delle varie Regioni, volti ad avvantaggiare i concessionari già insediati: tuttavia, pochi giorni prima (30 maggio) la stessa Corte, con sentenza numero 109 / 2018, aveva individuato uno spiraglio, esaminando la legislazione del Friuli Venezia Giulia: una vera e propria precedenza non può essere garantita, ma si può, comunque, «valorizzare l' esperienza e la professionalità del concessionario». In altri termini, occorre una competizione leale, ma nella gestione dei punteggi possono essere considerati gli obiettivi di politica sociale, della sicurezza dei lavoratori e della salvaguardia del patrimonio culturale. Anche i Tar, tra l' altro, stanno dando una mano nel rafforzare la posizione dei concessionari, prevedendo (Tar Lecce, 25 maggio 2018 n. 907) il mantenimento annuale delle strutture precarie: per uno stabilimento di Porto Cesareo, le strutture precarie che dovranno essere eliminate nel periodo invernale possono rimanere in attesa di una nuova autorizzazione. Questo significa che il complesso di beni e professionalità maturate, anche attraverso impianti esistenti, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 16
8 giugno 2018 Pagina 29 Il Sole 24 Ore
8 giugno 2018 Pagina 33 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Il governo Conte riparte da costi standard e regionalismo Regioni e d enti locali sono alla finestra, in attesa di conoscere le prime mosse del nuovo governo e di capire quale sarà la sua linea di azione nei loro confronti. All' indomani dei voti di fiducia e alla vigilia delle elezioni amministrative, sono molti anche fra i politici e i tecnici locali gli interrogativi su come si muoverà l' esecutivo guidato da Giuseppe Conte. In effetti, il contratto di governo sottoscritto da Lega e Movimento 5 stelle fornisce poche indicazioni al riguardo, per cui la partita è tutta da giocare. Il primo passaggio importante dovrebbe essere l' ormai consueto decreto legge estivo contenente le misure più urgenti, ma la strategia vera e propria si delineerà nei prossimi mesi, a partire dalla legge di Bilancio attesa per l' autunno. Scorrendo le 58 pagine del programma, i principali riferimenti al mondo della p.a. locale riguardano la volontà di avvicinare le decisioni pubbliche ai cittadini potenziando il principio di sussidiarietà (coniugato con l' applicazione dei costi standard per garantire efficienza, efficacia ed economicità) e l' accelerazione del regionalismo differenziato per attribuire maggiori competenze (e le annesse risorse finanziarie) ai territori (pag. 37). Sono entrambi temi molto cari al Carroccio, che quando governava con Berlusconi aveva definito il federalismo (alias devolution) come la madre di tutte le riforme. Negli anni successivi, la crisi ha spazzato via quasi tutte le forme di decentramento, reintroducendo un assetto fortemente centralista. Sarà interessante vedere se, nella miglior tradizione vichiana, assisteremo a un ritorno al passato, come le prime indicazioni programmatiche sembrano lasciar presagire. Non si tratta di ragionamenti astratti, ma di temi che impongono scelte di campo. Un esempio per tutti riguarda i tributi locali, che sono congelati da tre anni: il governo Conte li sbloccherà (come richiesto soprattutto dai sindaci), assumendosi il rischio politico di essere accusato di aumentare la pressione tributaria? E come si concilierà questo eventuale indirizzo con la promessa di attuare la flat tax? Il tema fiscale è ovviamente quello più caldo: il contratto garantisce che le clausole Iva saranno disinnescate, ma il neo ministro all' economia, Giovanni Tria, potrebbe imporre l' indirizzo opposto, più vicino all' idea tremontiana di spostare il carico dalle persone alle cose. Altro tema che potrebbe tornare Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 18
8 giugno 2018 Pagina 33 Italia Oggi
8 giugno 2018 Pagina 33 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Bruxelles ha inviato un parere motivato a cui l' Italia dovrà replicare entro due mesi La p.a. deve saldare a 30 giorni Ritardati pagamenti sotto la lente della Commissione Ue L e p.a. sono tenute a pagare le merci e i servizi a c q u i s t a t i e n t r o 3 0 g i o r n i o , i n circostanze eccezionali, entro 60 giorni dal ricevimento della fattura. Questa, in sintesi, la motivazione che ha indotto ieri la Commissione europea a inviare un parere motivato all' Italia in quanto il suo diritto nazionale non è conforme alla direttiva sui ritardi di pagamento (direttiva 2011/7/Ue). E invero nel mese di aprile 2017 l' Italia ha apportato una serie di modifiche al Codice dei contratti pubblici italiano. È notorio che la puntualità dei pagamenti è particolarmente importante per le piccole e medie imprese (Pmi), che confidano in un flusso di cassa positivo per assicurare la propria gestione finanziaria, la propria competitività e, in molti casi, la propria sopravvivenza. Una delle nuove disposizioni estende sistematicamente di 30 giorni i tempi di gestione del pagamento delle fatture per stato avanzamento lavori negli appalti pubblici. A tal riguardo, le Autorità italiane asseriscono che tale ulteriore periodo sia necessario ai fini delle verifiche, «anche qualora siano già state svolte nel corso delle diverse fasi di realizzazione delle opere pubbliche». Siffatta disposizione, che allunga il periodo in questione di ulteriori 30 giorni, si configura come una macroscopica violazione della direttiva sui ritardi di pagamento. La direttiva dispone che le autorità pubbliche debbano eseguire i pagamenti non oltre 30 o 60 giorni dalla data di ricevimento della fattura o, se del caso, al termine della procedura di verifica della corretta prestazione dei servizi. A livello procedurale, nel luglio 2017 la Commissione ha inviato una lettera di costituzione in mora all' Italia nel quadro di un impegno costante volto a garantire la tempestività dei pagamenti a favore degli operatori economici, spesso Pmi, e a migliorare l' attuazione della direttiva in tutta l' Ue. L' Italia dispone ora di due mesi per rispondere alle argomentazioni formulate dalla Commissione; in caso contrario, Bruxelles potrà deferire l' Italia alla Corte di giustizia Ue. ANGELO CARLO COLOMBO E VINCENZO CRISTIANO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 20
8 giugno 2018 Pagina 33 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali ma non per i posti di nuova istituzione Sì allo scorrimento delle graduatorie concorsuali Sì allo scorrimento delle graduatorie concorsuali, anche di altri enti, ma non per i posti di nuova istituzione o trasformazione. Può essere sintetizzato in questi termini il parere appena reso dalla Corte dei conti, sezione regionale di controllo per il Veneto, con la deliberazione n. 189/2018/Par (relatore Giampiero Pizziconi). La pronuncia chiarisce che il principio della preclusione all' utilizzo delle graduatorie per la copertura di posti nuovi, per analogia, va esteso anche alle ipotesi nelle quali anziché alla propria graduatoria, che potrebbe non esservi o essere scaduta, si voglia ricorrere a q u e l l e d i a l t r e amministrazioni mediante convenzione. La mancata estensione del medesimo principio interpretativo a queste ultima ipotesi, infatti, aprirebbe una palese deroga, non codificata, all' art. 91 del Tuel che espressamente prevede che «per gli enti locali le graduatorie concorsuali rimangono efficaci per l' eventuale copertura dei posti che si venissero a rendere successivamente vacanti e disponibili, fatta eccezione per i posti istituiti o trasformati successivamente all' indizione del concorso medesimo». Il Collegio ha però anche chiarito che questa interpretazione si riferisce all' attuale assetto ordinamentale: ovvero quello caratterizzato dall' operatività del sistema della dotazione organica in base al quale eventuali vacanze derivanti da cessazione di personale vanno ricostituite ricorrendo alla mobilità o al reclutamento ai sensi dell' art. 6 del dlgs 165/2001. Tale posizione interpretativa, tuttavia, potrà essere soggetta a rivisitazione atteso che, il medesimo art. 6, con la previsione di un nuovo modello di programmazione del personale (il Piano triennale di fabbisogno di personale) appare finalizzato a superare il meccanismo rigido della dotazione organica. Pertanto, a regime, il nuovo sistema, nella proiezione che ne fa il legislatore, dovrebbe essere caratterizzato dall' abbandono del concetto stesso di dotazione organica di tal che la distinzione, sopra richiamata, tra posti in organico resi disponibili in base a vacanze pregresse rispetto alle procedure concorsuali e posti di nuova istituzione, dovrebbe venir meno. Così delineato il quadro normativo e interpretativo che deve guidare gli enti locali in materia di utilizzo delle graduatorie vigenti in sede di reclutamento di personale, i giudici contabili hanno evidenziato che l' esistenza di una graduatoria concorsuale ancora valida ed efficace, seppur possa far propendere l' amministrazione locale ad escludere l' indizione di un nuovo concorso, non prevale sulla mobilità volontaria. La mobilità, dunque, va obbligatoriamente attivata in via Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 21
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8 giugno 2018 Pagina 34 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali La determinazione concordata della sanzione è prevista dal Ccnl 20162018 P.a., patteggiamento retroattivo Si può applicare ai procedimenti disciplinari passati La determinazione concordata della sanzione disciplinare è applicabile anche ai procedimenti disciplinari avviati prima della sottoscrizione del nuovo Ccnl degli enti locali il 21 maggio 2018, a condizione che non si siano superati i 5 giorni successivi all' audizione del dipendente incolpato per l' esposizione delle sue difese. L' articolo 63 del nuovo Ccnl istituisce un nuovo strumento per concludere velocemente i procedimenti disciplinari con una sorta di «patteggiamento». Si tratta nella sostanza di una conciliazione tra le parti, che possono concordare esclusivamente non il tipo della sanzione, ma la sua entità. Nel caso, quindi, della multa, la conciliazione riguarda solo l' ammontare, non la modifica nella più lieve sanzione della censura. Trattandosi di una conciliazione, il comma 2 dell' articolo 63 stabilisce che se il dipendente e l' ufficio dei procedimenti disciplinari concordano, non sarà possibile impugnare il provvedimento conclusivo, con cui si concorda l ' entità della sanzione. L' istituto non può applicarsi alla sanzione del licenziamento. Nel Ccnl, tuttavia, non v' è nessuna disposizione specifica che regoli il diritto transitorio e, quindi, espliciti se la determinazione concordata della sanzione sia operativa anche per i procedimenti disciplinari già in corso al 21 maggio 2018, o se possa applicarsi solo ai procedimenti successivi. La soluzione alla questione potrebbe darsi applicando i principi generali del «diritto punitivo» improntati al favor rei, per i quali, quindi, sono sempre applicabili le nuove norme favorevoli all' incolpato. Tale chiave di lettura apparirebbe confermata dall' articolo 55, comma 3, come modificato dalla riforma Madia, che attribuisce alla contrattazione collettiva la facoltà, effettivamente esercitata, di istituire procedure di conciliazione non obbligatoria, fuori dei casi per i quali è prevista la sanzione disciplinare del licenziamento: dunque, si potrebbe sostenere l' esistenza di una fonte giuridica che sorregga l' applicazione dell' articolo 63 del Ccnl all' avverarsi di una condizione posta dalla legge, cioè l' esercizio della facoltà concessa al Ccnl stesso. La soluzione, tuttavia, appare più semplice, senza scomodare i principi del diritto punitivo, probabilmente non estendibili alla regolamentazione civilistica del rapporto di lavoro, alla quale appartiene la disciplina del procedimento disciplinare. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 23
8 giugno 2018 Pagina 34 Italia Oggi
8 giugno 2018 Pagina 34 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali La norma transitoria è contenuta nel nuovo contratto Prorogati di un anno i funzionari incaricati Una proroga automatica ma di un solo anno per i funzionari incaricati come posizioni organizzative, i quadri degli enti locali. L' articolo 13, comma 3, del Ccnl 21.5.2018 contiene una disposizione di diritto transitorio piuttosto originale, fin qui mai conosciuta nell' ambito dei contratti collettivi di lavoro. La norma cerca di risolvere il problema della conciliabilità tra incarichi di posizione organizzativa attribuiti in passato e prima della vigenza del nuovo Ccnl ed entrata in vigore delle innovative regole contrattuali, particolarmente incidenti sul trattamento economico. Infatti, i minimi ed i massimi della retribuzione «di posizione» (che remunera il carico di responsabilità) rispettivamente aumentano e diminuiscono; ma, soprattutto, cambia radicalmente la configurazione della retribuzione «di risultato», che invece compensa i funzionari appunto per i risultati conseguiti nel perseguimento degli obiettivi fissati dall' amministrazione. Nel precedente regime contrattuale, le posizioni organizzative, a condizione di ottenere una valutazione positiva, potevano vedersi attribuita una retribuzione di risultato oscillante tra il 10% e il 25% della retribuzione di posizione. Il nuovo contratto modifica questa impostazione: impone alle amministrazioni di conglobare in un unico capitolo di bilancio l' insieme delle risorse che finanziano retribuzioni di posizione e risultato, stabilendo che almeno il 15% di tale fondo specifico finanzi appunto la retribuzione di risultato. Quindi, gli enti dovranno costruire un sistema di valutazione e, soprattutto, modalità di pesatura dei risultati ottenuti dai «quadri», così da assegnare punteggi finali che siano elemento di calcolo per determinare quanta parte della quota parte del fondo connessa col risultato vada a premiare il merito, ovviamente garantendo una proporzione: l' ammontare del premio sarà tanto più alto, quanto maggiore sia il punteggio della valutazione, sicché la posizione organizzativa che ottenga valutazioni migliori «sottrae» disponibilità per il premio di risultato delle altre.4 Quindi, l' assetto contrattuale degli incarichi deve modificarsi. L' articolo 13, comma 3, già citato del Ccnl prevede allora che «gli incarichi di posizione organizzativa di cui all' art.8 del Ccnl del 31.3.1999 e all' art.10 del Ccnl del 22.1.2004, già conferiti e ancora in atto, proseguono o possono essere prorogati fino alla definizione del nuovo assetto delle posizioni organizzative, successivo alla determinazione delle procedure e dei relativi criteri generali previsti dal comma 1 dell' art 14 e, comunque, non oltre un anno dalla data di sottoscrizione del presente Ccnl». Lo scopo della Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 25
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8 giugno 2018 Pagina 34 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Se l' ente non si costituisce non ha diritto alle spese Se il comune non si costituisce nel giudizio d' appello per difendere un accertamento Imu contestato dal contribuente, non ha diritto alla liquidazione delle spese processuali, nonostante l' esito del giudizio sia favorevole per l' ente impositore. In questo senso si è espressa la Corte di cassazione, con l' ordinanza 12195 del 18 maggio 2018. Per i giudici di piazza Cavour, se «il giudizio di merito di secondo grado è stato celebrato nella assenza dell' ente comunale appellato», quest' ultimo non ha diritto alla liquidazione delle spese processuali, ancorché la sentenza di secondo grado sia del tutto favorevole all' amministrazione. Secondo la Cassazione, la condanna della parte soccombente al pagamento delle spese «ha il suo fondamento nell' esigenza di evitare una diminuzione patrimoniale per la parte che ha dovuto svolgere un' attività processuale per ottenere il riconoscimento e l' attuazione di un suo diritto; sicché essa non può essere pronunziata in favore del contumace vittorioso». L' articolo 15 del decreto legislativo 546/1992, nella parte in cui dispone il pagamento dell' onorario per il funzionario dell' amministrazione locale, « p r e s u p p o n e necessariamente l' avvenuta costituzione in giudizio». La condanna alle spese processuali deve essere pronunciata se c' è la responsabilità di una delle parti che ha posto in essere le condizioni per instaurare un contenzioso del tutto evitabile. Ciascuno, infatti, è tenuto a sopportare i costi del giudizio al quale ha dato luogo con un comportamento contra ius (Cassazione, ordinanza 22679/2017). Va ricordato che con l' ultima riforma del processo tributario (decreto legislativo 156/2015) il legislatore ha limitato ancor di più i poteri del giudice, che può compensare le spese solo per gravi e eccezionali ragioni e per soccombenza reciproca. Per esempio, può essere pronunciata la compensazione se la causa riguarda una questione nuova o complessa oppure si verifica un cambiamento di orientamento della giurisprudenza sull' argomento che forma oggetto del contendere. La Cassazione, con l' ordinanza 20261/2017, ha ritenuto sbagliata la decisione del giudice d' appello di non condannare una delle parti solo perché erano state entrambe soccombenti nei due gradi del giudizio. Nell' ambito delle spese devono essere conteggiati il contributo unificato, l' Iva, il contributo previdenziale, nonché gli onorari, i diritti del difensore e tutti gli esborsi sostenuti. SERGIO TROVATO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 27
8 giugno 2018 Pagina 35 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Parere del Cds su regolamento precontenzioso di Cantone Authority più trasparente se consulta il mercato Vanno precisati i casi in cui l' Anac, guidata da Raffaele Cantone, può audire portatori di interessi anche prima della consultazione pubblica su un atto di soft law di propria competenza. È una delle richieste contenute nel parere, comunque favorevole, del Consiglio di stato (Commissione speciale) n.1435 del 31 maggio 2018 sullo schema di regolamento Anac per la «definizione della disciplina della partecipazione a procedimenti di regolazione Anac e di una metodologia di acquisizione e analisi dati rilevanti per Air (analisi impatto della regolazione) e Vir (verifica impatto della regolazione)». Il regolamento attua l' articolo 213, comma 2 del codice dei contratti pubblici ove si prevede che nello svolgimento delle attività di regolazione l' Autorità, fra le altre cose, è tenuta ad adottare «forme e metodi di consultazione, di analisi e di verifica dell' impatto della regolazione, di consolidamento delle linee guida in testi unici integrati, organici e omogenei per materia». Il regolamento sostituirà il precedente del 24 ottobre 2013 e quello del 21 aprile 2015, unificando in modo efficace e sistematico tutti gli aspetti riguardanti il potere di regolazione riconosciuto all' Autorità. Nel merito dell' articolato, il parere apprezza la scelta di sottoporre a consultazione online volontaria lo schema stesso, ancorché a tanto l' Autorità non fosse obbligata (in quanto, non essendo il regolamento assimilabile alle linee guida vincolanti perché non detta regole di condotta per gli operatori, allo stesso non era applicabile il comma 2 dell' art.213 del Codice dei contratti). Rilevata l' opportunità di operare una partizione interna al regolamento, suddividendolo in tre titoli distinti: Titolo I (Partecipazione ai procedimenti, analisi di impatto della regolazione e verifica di impatto della regolazione), il parere formula alcune osservazioni sulla facoltà di disporre l' audizione di soggetti portatori di interessi che potrebbero quindi partecipare già in fase di predisposizione del documento di consultazione con l' Anac. Per il Consiglio di stato «ciò rappresenta indubbiamente un' importante occasione, che può consentire una partecipazione maggiormente qualificata a favore di un novero ristretto di portatori di interesse, individuati dall' Anac». Occorre però limitare tale facoltà solo ad alcuni dei soggetti interessati prevedendo che ciò possa avvenire solo in caso di atti che abbiano un grande impatto sul mercato oppure che riguardino questioni Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 28
8 giugno 2018 Pagina 35 Italia Oggi
8 giugno 2018 Pagina 35 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali conseguenze cessione di ramo d' azienda Contributi irregolari escludono dalla gara Il cessionario di un ramo di azienda risente delle irregolarità contributive commesse dal cedente laddove vi sia una sostanziale continuità aziendale. Lo ha affermato il Tar Lazio, Roma, sezione terzaquater nella sentenza del primo giugno 2018 n.6144 sul tema degli effetti della cessione o affitto di ramo d' azienda rispetto a situazioni di irregolarità contributiva che impediscono la partecipazione alla gara, con ciò confermando un parere reso dall' Anac sulla fattispecie specifica. Nella sentenza si parte da quanto ha affermato la giurisprudenza in tema di cessione o affitto di ramo d' azienda che comportano, in concreto, il passaggio all' avente causa dell' intero complesso dei rapporti attivi e passivi nei quali l' azienda stessa o il suo ramo si sostanzia. Per i giudici questo principio vale ancora di più nell' ipotesi in cui si ravvisi una sostanziale continuità tra i due soggetti imprenditoriali, come è avvenuto nel caso specifico oggetto anche di un parere emesso dall' Autorità nazionale anti corruzione. L' Anac, in particolare, aveva evidenziato che la gestione delle due società risultava riconducibile ai medesimi individui, una circostanza che non era poi stata mai messa in discussione neanche in sede giudiziale. Nella sentenza si legge che la responsabilità per fatto di soggetto giuridico terzo a cui soggiace il cessionario trova risposta nel principio civilistico «ubi commoda, ibi incommoda» «in forza del quale il cessionario, come si avvale dei requisiti del cedente sul piano della partecipazione a gare pubbliche, così risente delle conseguenze, sullo stesso piano, delle eventuali responsabilità del cedente». Da ciò deriva una responsabilità del cessionario anche sotto il profilo delle eventuali irregolarità di matrice contributiva. In tale senso la giurisprudenza aveva precisato che la continuità imprenditoriale tra l' affittuario e l' affittante risulta insita nello stesso trasferimento della disponibilità economica di una parte dell' azienda ad altra impresa, giuridicamente qualificabile come affitto. L' unica eccezione, non rilevabile nel caso oggetto di esame da parte del Tar, sarebbe il caso in cui il soggetto interessato (cessionario) abbia fornito la prova di una completa cesura tra le due gestioni. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 30
8 giugno 2018 Pagina 35 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Migliorata nel 2017 la qualità dei servizi delle p.a. verso imprese e cittadini secondo il Cnel Pagamenti, il ritardo si riduce Crescente il ruolo di Anac nella prevenzione della corruzione Diminuiscono i ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione verso fornitori e appaltatori, con in testa Lombardia, Veneto, EmiliaRomagna e Toscana; in miglioramento i livelli qualitativi dei servizi resi nei settori della sanità e delle energie rinnovabili, ma anche la capacità di regolazione delle amministrazioni pubbliche e la qualità delle procedure. È questo il quadro che emerge dalla «Relazione annuale sulla qualità dei servizi offerti dalle pubbliche amministrazioni centrali e locali a i m p r e s e e c i t t a d i n i 2 0 1 7 » predisposta dal Consiglio nazionale dell' economia e del lavoro (Cnel), che dal 2010 analizza le performance delle politiche pubbliche nei servizi resi ai cittadini e che quest' anno posiziona l' Italia attorno alla media dei paesi Ocse e della Ue. Per quel che concerne la capacità di regolazione delle amministrazioni pubbliche e delle procedure, il miglioramento registrato dalla relazione del Cnel trova conferma anche nell' indicatore sintetico Ease of doing business elaborato dalla Banca Mondiale che segnala negli ultimi anni un posizionamento più avanzato dell' Italia (passata dall' 87° al 46° posto nel ranking complessivo). Complessivamente, quindi, la qualità dei servizi della pubblica amministrazione negli ultimi cinque anni è migliorata anche se si registrano differenze tra le diverse aree geografiche del paese. In tema di prevenzione della corruzione risulta crescente il ruolo dell' Anac che, ha scritto il Cnel, ha aiutato a ripensare il rapporto tra prevenzione della corruzione e qualità nei servizi pubblici con la finalità di dimostrare come la riduzione dei rischi di corruzione o di altre forme di illegalità concorra a un' allocazione ottimale delle risorse e alla prestazione di servizi adeguati ai cittadini. Nella relazione del Cnel viene presentato un primo elenco di indicatori elaborati dall' Anac per segnalare eventuali patologie, anche connesse a fenomeni di corruzione o favoritismo, che se concretamente adottati dalle p.a. «potrebbero rappresentare un valido strumento per prevenire e correggere distorsioni nella gestione dei contratti connessi ai servizi pubblici». Sensibili progressi vengono evidenziati nei ritardi dei tempi di pagamento delle amministrazioni pubbliche che restano comunque elevati. A prima vista, si legge nella relazione, da una media di 180 giorni (invece dei 90 previsti nei contratti) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 31
8 giugno 2018 Pagina 35 Italia Oggi
8 giugno 2018 Pagina 36 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Quando la legge vuole escludere il primo cittadino lo dice espressamente Statuto, il sindaco vota Va ricompreso nel quorum funzionale Può considerarsi legittima la deliberazione consiliare con la quale è stata approvata una modifica allo statuto dell' ente, nel caso in cui sia stato computato nel quorum funzionale, previsto dall' art. 6, comma 4, del decreto legislativo n. 267/00, anche il voto del sindaco? Premesso che sulla questione l' orientamento del giudice amministrativo non è univoco (cfr. Tar Puglia sent.1301/2004, Tar Lazio, sez. II ter, sentenza n. 497/2011 e Tar Lombardia sentenza n.1604/2011), l' art. 6, comma 4, del dlgs. n. 267/2000 dispone che «gli statuti sono deliberati dai rispettivi consigli c o n i l v o t o f a v o r e v o l e d e i d u e t e r z i d e i consiglieri assegnati le disposizioni di cui al presente comma si applicano anche alle modifiche statutarie». La citata normativa prevede un «procedimento aggravato» per l' approvazione delle norme statutarie, nonché delle relative modifiche; in particolare prescrive che, in caso di mancata approvazione dei due terzi dell' assemblea, si deve ripetere la votazione entro 30 giorni e, inoltre, stabilisce che lo statuto si ritiene approvato se ottiene per due volte, in sedute successive, il voto favorevole della maggioranza assoluta dei membri assegnati al collegio. L' approvazione dello statuto, pertanto, comporta attesa la natura di atto normativo «fondamentale» sua propria (comma 2, art. 6 cit.) che su di esso converga il più elevato numero di consensi attraverso un' ampia discussione e comparazione d' interessi da parte della maggioranza e dell' opposizione consiliare. Tale esigenza ha determinato, conseguentemente, la previsione di maggioranze speciali disponendo che i quorum, rispettivamente della prima e delle altre votazioni, siano ragguagliati ai due terzi o alla maggioranza assoluta non dei votanti, ma dei consiglieri assegnati. Dunque, l' iter deliberativo di approvazione dello statuto e delle sue modifiche implica che in sede di prima votazione la delibera sia approvata con il voto favorevole dei due terzi dei consiglieri assegnati ivi compreso il sindaco, che è componente del consiglio comunale ai sensi dell' art. 37 del citato Testo unico sugli enti locali Infatti, nelle ipotesi in cui l' ordinamento non ha inteso computare il sindaco, o il presidente della provincia, nel quorum richiesto per la validità di una seduta, lo ha indicato Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 33
8 giugno 2018 Pagina 36 Italia Oggi
8 giugno 2018 Pagina 37 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali istanze entro il 30/6 Puglia, 3 milioni per rimuovere i rifiuti abbandonati La regione Puglia sostiene i comuni per il risanamento delle aree pubbliche con la rimozione dei rifiuti abbandonati. L' avviso pubblico relativo alla lr 67/2017 stanzia allo scopo 3 milioni di euro da distribuire con modalità a sportello. I progetti potranno riguardare gli illeciti abbandoni rilevati dagli organi di controllo su suoli di proprietà pubblica del territorio regionale, anche relativi ad aree di particolare interesse naturalistico, debitamente documentate. Potranno anche riguardare gli illeciti abbandoni di rifiuti contenenti cumuli di manufatti in cemento amianto in condizioni di conservazione tali da costituire un concreto pericolo per la salute dei cittadini e per l' ambiente, come rilevato nei verbali di sopralluogo dagli organi di controllo su suoli di proprietà pubblica del territorio regionale. I contributi possono coprire fino al 100% delle spese ammissibili con un importo massimo di 50 mila euro per i comuni fino a 20 mila abitanti, di 70 mila euro per i comuni fino a 100 mila abitanti e di 100 mila euro per i comuni oltre 100 mila abitanti. Possono accedere al finanziamento le amministrazioni comunali, interessate da illeciti abbandoni di rifiuti su aree pubbliche, ricadenti sul territorio regionale. Per gli interventi di rimozione non eseguiti dal soggetto responsabile, previa ordinanza sindacale, l' amministrazione comunale istante procede all' esecuzione in danno dei soggetti obbligati e al recupero delle somme anticipate. Le istanze di accesso al contributo potranno essere presentate fino al 30 giugno 2018. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 35
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