È Carlo Renoldi il nuovo Capo del Dap - GIUSTIZIA E www.poliziapenitenziaria.it - Polizia Penitenziaria
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SOCIETÀ GIUSTIZIA E SICUREZZA www.poliziapenitenziaria.it È Carlo Renoldi il nuovo Capo del Dap Poste italiane spa • spedizione in abbonamento postale 70% Roma • AUT. MP-AT/C/RM/AUT.14/2008 anno XXIXI • NUMERO 303 • MARZo 2022
ANNO XXIX • NUMERO 303 IL SOMMARIO MARZO 2022 rivista@sappe.it In copertina: Organo Ufficiale Nazionale del S.A.P.Pe. Carlo Renoldi, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria il nuovo Capo del Dap Direttore responsabile: Donato Capece capece@sappe.it (foto de Blasis) SOCIETÀ GIUSTIZIA E SICUREZZA Direttore editoriale: Giovanni Battista de Blasis deblasis@sappe.it Capo redattore: Roberto Martinelli martinelli@sappe.it Redazione cronaca: Umberto Vitale, Pasquale Salemme 04 L’EDITORIALE Redazione politica: Giovanni Battista Durante Buon lavoro al Capo DAP Carlo Renoldi. Ma sappia che... di Donato Capece 05 Comitato Scientifico: Prof. Vincenzo Mastronardi (Responsabile), 05 IL PULPITO Cons. Prof. Roberto Thomas, On. Avv. Antonio Di Pietro Un rametto di esperienza vale un’intera foresta di consigli Donato Capece, Giovanni Battista de Blasis, di Giovanni Battista de Blasis Giovanni Battista Durante, Roberto Martinelli, Pasquale Salemme 06 L’OSSERVATORIO POLITICO Al convegno del Sappe anche il nuovo Capo DAP Renoldi Direzione e Redazione centrale di Giovanni Battista Durante 08 Via Trionfale, 79/A - 00136 Roma tel. 06.3975901 08 IL COMMENTO e-mail: rivista@sappe.it “Il Re”? Non è”nudo”...semplicemente, non esiste! sito web: www.poliziapenitenziaria.it di Roberto Martinelli Progetto grafico e impaginazione: 11 CINEMA DIETRO LE SBARRE © Mario Caputi www.mariocaputi.it Un anno con Godot - a cura di Giovanni B. de Blasis 3O “l’appuntato Caputo” e 12 “il mondo dell’appuntato Caputo” 12 CRIMINOLOGIA 1992 2022 l’appuntato Caputo © 1992-2022 by Caputi & de Blasis (diritti di autore riservati) I rapporti tra le madri detenute e i loro figli minori Registrazione: di Federico Mancini e Roberto Thomas Tribunale di Roma n. 330 del 18 luglio 1994 16 MONDO PENITENZIARIO Cod. ISSN: 2421-1273 • ISSN web : 2421-2121 Professione: cascettaro con biscotto Stampa: Romana Editrice s.r.l. di Francesco Campobasso Via dell’Enopolio, 37 - 00030 S. Cesareo (Roma) 16 Finito di stampare: Marzo 2022 18 ATTUALITA’ Burnout negli agenti di Polizia Penitenziaria Questo periodico è associato alla di Francesco Borrelli Unione Stampa Periodica Italiana Per ulteriori approfondimenti visita il nostro sito e blog: 20 ATTUALITA’ Suicidi nel Corpo, le amnesie (e le ipocrisie) www.poliziapenitenziaria.it di Luigi Manconi 20 di Roberto Martinelli Chi vuole ricevere la Rivista al proprio domicilio, può farlo versando un contributo per le spese di spedizione pari a 21 DALLE SEGRETERIE: VERONA 25,00 euro, se iscritto SAPPE, oppure di 35,00 euro se non iscritto al Sindacato, tramite il conto corrente postale nu- Iniziativa dell’AVIS-Polizia Penitenziaria per l’Ucraina mero 54789003 intestato a: POLIZIA PENITENZIARIA di Gerardo Notarfrancesco Società Giustizia e Sicurezza Via Trionfale, 79/A - 00136 Roma, specificando l’indirizzo, completo, dove va recapitata 22 CRIMINI E CRIMINALI la rivista. Si consiglia di inviare la copia del bollettino pagato La storia della Uno Bianca - 3ª parte 22 alla redazione per velocizzare le operazioni di spedizione. di Pasquale Salemme 24 L’ANGOLO DI CAROLINA Malfatti- di Carolina Zizzari Edizioni SG&S 25 L’ANGOLO DELLE MERAVIGLIE Pavia, la città dalle mille meraviglie di Antonio Montuori 25 Il S.A.P.Pe. è il sindacato più rappresentativo del Corpo 28 COME SCRIVEVAMO di Polizia Penitenziaria Stranieri, la legge e il carcere - di Bianca Racca N.303 • MARZo 2022 POLIZIA PENITENZIARIA • PAG. 3
Donato Capece L’EDITORIALE Direttore Responsabile, Segretario Generale del Sappe capece@sappe.it Buon lavoro al Capo DAP Carlo Renoldi. Ma sappia che... L’ Amministrazione Penitenziaria Nei suoi scritti passati è possibile rinvenire renza di garanti e del variegato mondo del- ha un nuovo Capo, dopo le dimis- in nuce tracce del suo programma per i l’associazionismo carcerario, per i quali il sioni (non si è ancora capito detenuti: “Sono per un carcere costituzio- detenuto è sempre e comunque una vit- bene se e quanto spontanee o nalmente compatibile. Un carcere dei tima “a prescindere”. ‘spintanee’...) di Bernardo Petralia. diritti, in cui però siano garantite le condi- Auguriamo buon lavoro a Carlo Renoldi, Il Consiglio dei Ministri di giovedì 17 marzo, zioni di sicurezza”. Un carcere in cui “il ma sappia che il SAPPE non è un Sinda- su proposta della Ministra della Giustizia sindacato ha un valore, ma se svolge una cato ‘giallo’ e che quello che gli deve dire Marta Cartabia, ha deliberato la nomina, a pura difesa corporativa e non guarda alla – a tutela ed onorabilità degli appartenenti decorrere dal 1° marzo 2022, di Carlo funzione istituzionale, allora diventa una al Corpo di Polizia Penitenziaria – glielo Renoldi, magistrato ordinario attualmente forza che tradisce l’istituzione”. dirà senza se e senza ma! Con rispetto, Nel box: Consigliere della Corte di Cassazione, a certo, ma con altrettanta fermezza! Un titoli di giornale Capo del Dipartimento dell’amministra- consiglio: non si affidi solamente ai teorici sulle dimissioni zione penitenziaria. La scelta la che il carcere lo conoscono solamente sui di Petralia e sulla nomina Guardasigilli l’aveva compiuta almeno un libri. Voglio ricordargli che percepirà, di Renoldi mese fa, al termine di una lunga rassegna insieme al lauto stipendio mensile, anche di colloqui e Marta Cartabia aveva indivi- una corposa indennità economica in duato in Carlo Renoldi, oggi giudice della quanto assume anche l’incarico di Capo prima sezione penale della Cassazione, il del Corpo di Polizia Penitenziaria. nuovo capo del Dap. Già allievo di un altro Ossia di coloro che in carcere sono in magistrato che guidò il Dipartimento del- prima linea, spesso soli su quattro piani l’amministrazione penitenziaria, Alessan- detentivi, con 300 detenuti da controllare, dro Margara, Renoldi, 53 anni, nato a tra i quali un buon dieci per cento psico- Cagliari, dove ha anche lavorato come giu- Come dire - alla faccia della Carta costitu- patici, un altro trenta per cento dice penale e come magistrato di zionale... -, i Sindacati vanno bene ma extracomunitari e un trenta per cento tos- sorveglianza. Ha fatto parte dell’ufficio solamente quelli che sostengono le sue sicodipendenti. legislativo di via Arenula nel 2013 e si è tesi, non chi critica e propone alternative Renoldi non dimentichi, dunque, che occupato di trovare una soluzione norma- alla degenerazione penitenziaria quale è la dovrà rappresentare coloro che - presso- tiva al caso Torreggiani, quando la Corte vigilanza dinamica ed il regime aperto a ché quotidianamente - hanno a che fare dei diritti umani di Strasburgo ha condan- tutti i detenuti, indiscriminatamente, con detenuti che mettono a repentaglio nato l’Italia per il trattamento disumano causa dell’esplosione degli eventi critici l’ordine e la sicurezza delle sezioni deten- dei detenuti. Ha fatto parte dell’ufficio nelle carceri tive, che si confrontano a detenuti con in studi del CSM per approdare poi alla Non a caso, appena è apparso il suo nome mano una o più lamette intrise di sangue, Suprema Corte. Da consigliere di Cassa- come possibile Capo Dipartimento, sono con una padella piena di olio bollente o di zione è stato relatore ed estensore di state molte le dichiarazioni di contrarietà, feci e urine tra le mani, pronta per essere sentenze delicate, come quella che apriva come mai era successo prima quando si è buttata in faccia all’operatore, con un ai colloqui via Skype per i mafiosi detenuti trattato di nominare il Capo DAP: si sono piede di tavolino o una spranga in mano al 41bis. Negli anni, Renoldi si è espresso pubblicamente detti perplessi e contrari pronto a scagliarsi contro un poliziotto. E per chiare forme di indebolimento del 41- familiari di vittime della mafia, magistrati quindi farebbe bene ad ascoltare chi rap- bis, fondamentale invece per un efficace e politici. presenta i poliziotti penitenziari senza i contrasto alla criminalità organizzata. Fa Anche noi del SAPPE, memori proprio pregiudizi ideologici che un Capo Diparti- parte della corrente progressista, Area, delle sue esternazioni, una volta uscite le mento, che è anche Capo di un Corpo di cartello formato da Magistratura Democra- prime indiscrezioni sul nome di Renoldi, ci Polizia dello Stato, non può permettersi e tica e Movimento per la Giustizia. siamo detti quantomeno perplessi, a diffe- non deve avere. PAG. 4 • POLIZIA PENITENZIARIA MARZo 2022 • N.303
Giovanni Battista de Blasis IL PULPITO Direttore Editoriale, Segretario Generale Aggiunto del Sappe deblasis@sappe.it Un rametto di esperienza vale un’intera foresta di consigli L’ arrivo del dott. Carlo Renoldi a nuova, quasi completamente scono- gnere, di un magistrato e/o di un infor- capo del DAP è stato oggetto di sciuta, nella quale sappiamo per certo matico. numerose polemiche. che occorrono almeno sei mesi soltanto A maggior ragione, dovrà dare il giusto Si è discusso a lungo di alcune per capire “dove si è capitati”, mi auguro valore alle opinioni, alle proposte e ai sue dichiarazioni rilasciate, per lo più, in con tutto il cuore che il dott. Renoldi sia consigli dei garanti dei detenuti che, per occasione di convegni. consapevole del fatto che le opinioni che loro stessa natura, non possono che ispi- Tuttavia, Renoldi stesso sembra aver ascolterà ed i consigli che riceverà sono rarsi alla Santa Inquisizione (ho già avuto apposto la parola fine al tempo delle tutti da considerare faziosi (nel senso eti- modo di citare la poesia “Er nemico” di chiacchiere allorquando, proprio al conve- mologico del termine). Trilussa che è davvero illuminante). gno del Sappe, ha affermato di voler In altre parole, quando Renoldi ascolterà Ognuno di loro (direttori, educatori, inge- passare ai fatti. le opinioni ed i consigli di un direttore gneri, garanti …) si porta dietro il proprio Ebbene, lungi da me ogni velleità di volere penitenziario avrà il feedback di chi cono- vissuto, ha le proprie esigenze e le proprie (e potere) dare consigli (non avendone sce il carcere da una posizione necessità e, soprattutto, conosce la realtà alcun titolo né, tantomeno, capacità rico- privilegiata e dirigenziale (con un ulte- penitenziaria soltanto dal proprio punto di nosciute) mi permetto sommessamente riore distinzione secondo se quel direttore vista. (La saggezza popolare ci avvisa di sussurrare alcuni suggerimenti, o dirige effettivamente un carcere oppure che: “Chi ha la pancia piena se ne frega spunti, come dir si voglia. lavora – e magari ha sempre lavorato – in del digiuno”) Assunto il ruolo di Capo dell’amministra- un Provveditorato o al DAP). Insomma, spero proprio che il nuovo Capo zione penitenziaria, paradossalmente, il E tanto vale quando ascolterà le opinioni del DAP sia consapevole del fatto che dott. Renoldi non ha più diritto (per come ed i consigli di un educatore, di un inge- avrà vicino e ascolterà tante persone che dire) ad avere opinioni personali perché non sanno cosa vuol dire fare turni sulle Nella foto: dovrà assumere decisioni, secondo ventiquattro ore, non riuscire a cambiare Carlo Renoldi scienza e coscienza, mediando tante un uniforme da dieci anni, salire a bordo nel giorno del suo insediamento posizioni diverse tra loro per trovare solu- di un furgone blindato con cinquecento- al DAP zioni che vadano bene per tutti. mila chilometri percorsi o dormire in una Trovandosi, poi, catapultato in una realtà caserma sporca, umida e fatiscente. Carlo Renoldi è il nuovo capo del Diparti- hanno costituito la base del DL 23 dicem- mento dell’Amministrazione Penitenziaria. bre 2013, n. 146 “Misure urgenti in tema di Originario di Cagliari, 53 anni, magistrato, tutela dei diritti fondamentali dei detenuti Renoldi, prima di quest’incarico, era in ser- e di riduzione controllata della popolazione vizio presso la Corte di Cassazione, da carceraria”). Renoldi ha fatto parte del ultimo assegnato alla Prima sezione penale, Comitato scientifico del Consiglio superiore con competenza nella materia penitenziaria della Magistratura ed è stato componente e dell’esecuzione penale. È stato tra l’altro della “Commissione Giostra” per la riforma anche magistrato di sorveglianza e giudice dell’ordinamento penitenziario. Docente penale presso il Tribunale di Cagliari. Di car- presso la Scuola di perfezionamento in cere, si è occupato anche da magistrato materie giuridiche della Facoltà di Giuri- addetto all’ufficio legislativo del Ministero della Giustizia nel sprudenza di Cagliari e, negli anni, anche nell’ambito di corsi 2013, ai tempi della condanna all’Italia da parte della Corte euro- organizzati dall’Amministrazione penitenziaria presso la Scuola pea dei diritti umani di Strasburgo per il sovraffollamento degli di formazione della Polizia penitenziaria di Monastir e nel master istituti penitenziari (ha seguito la predisposizione dei testi che “Diritto penitenziario e Costituzione” dell’Università di Roma Tre. s N.303 • MARZo 2022 POLIZIA PENITENZIARIA • PAG. 5
IL PULPITO deblasis@sappe.it I (Preferisco evitare altri esempi che diverse e, magari, pure contrarie. Perchè l 30 marzo si è svolto, come previ- sarebbero certamente più incisivi ma un rametto di esperienza vale un’intera sto, nella sala Capitolare, presso il finirebbero per urtare la sensibilità di foresta di consigli. Il Capo DAP deve chiostro del convento di Santa Maria chi mi legge). Insomma, il dott. Renoldi essere sintesi, compendio e unificazione. sopra Minerva, al Senato, il conve- dovrà valutare bene le fonti dalle quali, Probabilmente non avremo la possibilità, gno organizzato dal Sappe dal tema “Il inevitabilmente, attingerà esperienze ed né il tempo, di valutare se le scelte di ruolo della Polizia Penitenziaria nel informazioni, perché quelle esperienze Renoldi saranno giuste o sbagliate ma, sistema della sicurezza nazionale”. e quelle informazioni le dovrà elaborare sicuramente, dovremo affrontare le con- Tanti e autorevoli sono stati gli interventi, da un livello superiore, paragonandole seguenze delle sue decisioni. da parte delle personalità intervenute. e confrontandole con tante altre... Buon lavoro. Hanno portato il saluto i segretari gene- rali, o loro delegati, delle organizzazioni sindacali della Polizia di Stato SIULP, SAP, SIAP, l’USPP della Polizia Peniten- Il saluto del dott. Carlo Renoldi rivolto a tutto il personale ziaria e Associazione Dirigenti Polizia nel giorno del suo insediamento nelle funzioni di Capo del Penitenziaria, attraverso il segretario Dipartimento nazionale Daniela Caputo. Sono stati quattro i relatori: oltre a V oglio rivolgere un breve saluto a tutte le donne e a tutti gli uomini che Donato Capece, Segretario Generale del lavorano per il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, che SAPPe, Sebastiano Ardita, Componente oggi ho il privilegio di essere chiamato a guidare. E', questa, una re- del Consiglio Superiore della Magistra- sponsabilità di cui avverto il grande peso, ma che molto mi onora, per tura, Mauro D’Amico, direttore del il fondamentale significato di Servizio per le nostre Istituzioni che porta con sé. Gruppo Operativo Mobile e Augusto Zac- L'Amministrazione penitenziaria rappresenta una parte fondamentale dello cariello, Comandante del Nucleo Stato ed è un presidio essenziale della nostra democrazia, saldamente co- Investigativo Centrale. struita sulla nostra Costituzione. La Repubblica non si ferma davanti ai muri di cinta degli istituti penitenziari, ma si rinnova nel lavoro quotidiano di ogni operatore, negli sforzi dei dirigenti penitenziari e del personale tutto delle funzioni centrali La Repubblica vive nel fondamentale presidio garantito, all'interno delle car- ceri e non solo, da ogni donna e da ogni uomo della Polizia Penitenziaria, il Corpo con cui, da oggi, avrò l'onore di condividere l'alto compito di "garantire la speranza", come recita il motto: "Despondere spem manus nostrum"; Corpo il cui spirito di servizio ben conosco, anche per le mie esperienze professionali passate. Di tutto questo, ogni donna e ogni uomo dell'Amministrazione penitenziaria, ciascuno di noi, deve essere fiero e orgoglioso. Ben sapendo che quanto, ogni giorno, siamo chiamati ad offrire, con la serietà del nostro lavoro, è la condi- zione perché le nostre comunità possano vivere in sicurezza e in questo modo Il SAPPe, attraverso il suo Segretario garantire i diritti fondamentali di tutti i cittadini, liberi e detenuti. Generale, ha proposto, tra le altre cose, "Nessuno si salva da solo", ci ha ricordato Papa Francesco. che la guida del Dipartimento venga affi- data a un Dirigente generale della Polizia Una frase che, trasferita dal piano spirituale a quello del vivere e dell'operare Penitenziaria, appena avremo i dirigenti insieme, ci ammonisce sulla necessità di pensare a noi stessi e a quello che generali del Corpo. È ormai non più rinvia- facciamo, non come entità isolate, accerchiate nella solitudine di un lavoro bile una riorganizzazione dell’Ammini- di così grande responsabilità, ma come parte essenziale di una Comunità più strazione Penitenziaria che contempli grande, che ha bisogno del contributo fondamentale che ciascuno di noi può un’adeguata struttura verticistica del dare, con il suo onesto lavoro quotidiano e quale sia il ruolo che è chiamato Corpo, fino a giungere all’autonomo a ricoprire, sempre e comunque essenziale per l'Amministrazione di cui fac- governo dello stesso, attraverso una Dire- ciamo parte. zione Generale, con a capo sempre un Con questo pensiero e con l'auspicio di una proficua esperienza di lavoro co- dirigente generale della Polizia Peniten- mune, vi rinnovo il mio saluto e vi ringrazio per l'accoglienza. ziaria, che si occupi di tutto ciò che Carlo Renoldi riguarda l’organizzazione e la gestione del Corpo, nonché della sicurezza delle PAG. 6 • POLIZIA PENITENZIARIA MARZo 2022 • N.303
Giovanni Battista Durante L’OSSERVATORIO POLITICO Redazione politica, Segretario Generale Aggiunto del Sappe durante@sappe.it Al convegno del Sappe anche il nuovo Capo DAP Renoldi strutture penitenziarie, vista l’ineffi- autorizzato ad indossare le insegne di maschi e 30% donne. cienza raggiunta da questo punto di qualifica di primo Primo Ddirigente del Quindi, avremo 714 uomini e 306 donne vista. Proprio per questo è necessario e Corpo. Non è una ripetizione, ma serve militari, 476 uomini e 204 donne civili. urgente istituire, della sicurezza, presso proprio a sottolineare che è il primo ad Infine, molto apprezzato l’intervento del il Dipartimento dell’Amministrazione indossare quella qualifica, non essendoci Senatore Maurizio Gasparri, sempre pre- Penitenziaria, anche un ufficio di livello ancora, al momento, altri primi dirigenti sente alle iniziative del SAPPe. dirigenziale, con a capo un dirigente nella Polizia Penitenziaria. Questa volta, come anche in altre, è superiore o un primo dirigente, in man- Auguri all’amico Augusto per la meritata stato protagonista nell’aver permesso la canza della qualifica superiore, che si promozione ancora in itinere, frutto della realizzazione dell’evento in una presti- occupi della sicurezza delle strutture brillante carriera. giosa sala del Senato. penitenziarie. Il GOM e il NIC, lo abbiamo più volte sot- Sono intervenuti l’onorevole Jacopo Mor- Molto interessanti anche le altre rela- tolineato, sono il fiore all’occhiello del rone, già Sottosegretario alla Giustizia, il zioni. Il Consigliere Ardita, in perfetta Corpo, al quale danno lustro e prestigio, quale continua a seguire con attenzione sintonia con quanto diciamo anche noi da tempo, ha sottolineato la gravità della situazione delle carceri, dal punto di vista della sicurezza e dell’organizza- zione. Ancor più grave il fatto che dopo le rivolte di marzo 2020 nessuna ha fatto nulla per ripristinare le regole e la sicurezza delle strutture, attraverso un nuovo modello organizzativo che tenga conto del comportamento dei detenuti. Carceri aperte e detenuti liberi, ma solo per coloro che lo meritano, gli altri, i vio- lenti, nel regime chiuso. Purtroppo, a spegnere ogni velleità in tal senso ci ha pensato il nuovo capo del senza dimenticare tutti quei colleghi che i problemi delle carceri, il Senatore Nelle foto: sopra Dipartimento, Carlo Renoldi, affermando, ogni giorno lavorano nelle carceri e negli Alberto Balboni, responsabile del Dipar- Mauro D’Amico nel corso dl suo intervento, che è difficile altri servizi dell’amministrazione e fuori timento Giustizia di Fratelli D’Italia, e Jacopo Morrone togliere i diritti acquisiti. Si è poi corretto dall’amministrazione. anche lui attento ai problemi delle car- a sinistra dicendo che non si tratta di diritti, ma Sono intervenuti poi il vicecapo del Dipar- ceri. molto apprezzata la presenza e Augusto comunque di una situazione di fatto dif- timento dell’Amministrazione peniten- l’intervento dell’onorevole Stefania Zaccariello ficile da cambiare. Noi siamo convinti ziaria Roberto Tartaglia, il Direttore Gene- Ascari, anche lei conoscitrice dei pro- nell’altra pagina che non si può cambiare solo ciò che rale del personale e delle risorse blemi delle carceri per l’attività Sebastiano non si vuole cambiare. Massimo Parisi, il quale ha annunciato il parlamentare e soprattutto per il lavoro Ardita Alla fine, ha comunque lasciato uno spi- bando di un altro concorso per 1.700 che svolge in Commissione Antimafia. raglio aperto, affermando che se ne può agenti, uomini e donne. Per il governo è intervenuto il Sottose- parlare. Ci mancava anche che non se ne Il concorso dovrebbe essere bandito il 19 gretario alla Giustizia Francesco Paolo potesse parlare. aprile, così suddiviso: il 60% riservato ai Sisto, il quale ha sottolineato l’attività Molto apprezzati gli interventi del Gene- militari e il 40% ai civili, quindi 1.020 del Ministero della Giustizia e dello rale Mauro D’Amico e del dirigente militari e 680 civili. stesso governo, soprattutto per quanto Augusto Zaccariello, per l’occasione Ogni aliquota verrà suddivisa in 70% riguarda le assunzioni di personale. N.303 • MARZo 2022 POLIZIA PENITENZIARIA • PAG. 7
Roberto Martinelli IL COMMENTO Capo Redattore, Segretario Generale Aggiunto del Sappe martinelli@sappe.it “Il Re”? Non è “nudo” ...semplicemente, non esiste! “ Ringrazio ciascuno di voi per il lavoro che svolgete, ognuno nei suoi ambiti, nelle sue difficoltà. Sappiate che più conosco il mondo del carcere, più nutro una sincera ammi- razione. Ho incontrato anche alcuni dei tirocinanti della Polizia Penitenziaria e mi è venuto dal cuore dire loro 'state per intra- tivamente, così come mi colpirono quelle dette dalla Ministra Cartabia in Parlamento sui noti e tristi fatti di S. Maria Capua Vetere. Non voglio entrare nel merito dell’indagine: massima è infatti la fiducia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE (la prima e più rappresentativa Organizzazione dei Baschi prendere una carriera bellissima'. So che è un paradosso, che è Azzurri) nella Magistratura. Ciò premesso, nell'assoluta convin- una carriera fatta di tanti sacrifici, che è un lavoro usurante, che zione dei capisaldi giuridici della presunzione d'innocenza e del lo è stato in questi anni di pandemia più che nei tempi di norma- carattere personale della responsabilità penale, che vale per lità. Ma più vi conosco e più capisco che avete una particolare tutti, è del tutto evidente che rendersi responsabili di compor- vocazione a un’umanità complessa, piena di contraddizioni, ma tamenti che sono non solo contrari alla nostra etica che può anche sorprendere per le risposte e le rinascite che professionale (...devono essere fieri della loro divisa e devono potete vedere ogni giorno attraverso il frutto del vostro lavoro. portarla con dignità e onore...) ma addirittura illegali perché vio- Vi auguro di non perdere mai questa passione". lano le norme penali è assolutamente ingiustificabile. Nella foto: la Ministra Marta Cartabia durante la sua visita al carcere di Torino Queste che avete appena letto sono le frasi di ringraziamento Non ci stancheremo mai di evidenziare che le donne e gli uomini che la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, ha rivolto al per- della Polizia Penitenziaria svolgono quotidianamente il servizio sonale del carcere di Torino in occasione di una sua visita nel con professionalità, zelo, abnegazione e soprattutto umanità in penitenziario lo scorso 11 marzo. un contesto assai complicato. Un messaggio che vale per tutte le persone che operano negli Negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini della Polizia Peniten- istituti penitenziari d'Italia, come si è voluto precisare sul sito ziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, più di 21mila istituzionale Giustizia.it. E sono frasi che mi hanno colpito posi- tentati suicidi ed impedito che quasi 170mila atti di autolesioni- PAG. 8 • POLIZIA PENITENZIARIA MARZo 2022 • N.303
IL COMMENTO smo potessero avere nefaste conseguenze. Questo è quel che nostra con giudizi sommari, affrettati e sbagliati! fanno tutti i giorni le donne e gli uomini del Corpo: salvare la vita Sia chiaro: facciamo nostre le parole dette dal Presidente del ai detenuti che hanno tentato di togliersi la vita in cella medi- Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, alla Casa circondariale di tante impiccamento o con una busta di plastica stretta al collo. Santa Maria Capua Vetere in occasione della visita fatta con la Ma i Baschi Azzurri sono anche intervenuti ed intervengono quo- Guardasigilli il 14 luglio 2021: “Quello che abbiamo visto negli tidianamente, spesso subendo conseguenze fisiche di rilievo, in scorsi giorni ha scosso nel profondo le coscienze degli italiani. aggressioni, risse, colluttazioni, manifestazioni di protesta sin- E ha scosso nel profondo la coscienza degli agenti della polizia gole e collettive non sempre pacifiche. Sono le donne e gli penitenziaria che lavorano con fedeltà in questo carcere”. uomini che il carcere lo vivono in prima linea, spesso da soli su Ma è un’altra la cosa che più mi ha rammaricato: la mancanza quattro piani detentivi, con 300 e più detenuti da controllare, di una efficace comunicazione istituzionale utile a “fronteg- tra i quali un buon dieci per cento psicopatici, un altro trenta per giare” il tiro al bersaglio che è stato fatto contro la Polizia cento extracomunitari e un trenta per cento tossicodipendenti. Penitenziaria, la sua stessa immagine ed i suoi appartenenti. Notizie, queste, che però difficilmente trovano spazio su molti Donato Capece, il nostro inossidabile segretario generale del organi di informazione. SAPPE, sui fatti di S. Maria Capua Vetere ci ha messo, come Il carcere è un luogo oscuro, dove esistono innumerevoli pro- sempre, “la faccia” – la sua e quella del Sindacato che con blemi ...lo abbiamo detto, lo diciamo e lo continueremo a dire. onore rappresenta – ed è comparso sugli organi di informazione Eppure, l’approccio mediatico sembra essere spesso mosso più (Tv, radio, giornali) dicendo di fare attenzione a fare “di tutta da emergenze da spettacolarizzare che non da criticità da rac- l’erba un fascio”. Lo ha fatto come lo fece a Sassari per i fatti contare, affrontare e superare. E pur tuttavia, spenti i riflettori dell’aprile 2000, per la strage sulla notizia, chi resta in carcere (recluso o poliziotto) rimane Ma il DAP e il Ministero dov’erano? sempre a fare i conti con i suoi problemi e con la sua emergenza Lo abbiamo già detto e scritto, ma è utile ribadirlo: si può e si quotidiana. deve parlare di Polizia Penitenziaria, di carcere e di quel che in Come ha giustamente evidenziato nel suo discorso alla Camera esso avviene con semplicità, chiarezza, precisione, concisione, dei Deputati la Ministra Guardasigilli, leggendo l’informativa concretezza, personalità. Ed è invece proprio il silenzio ad ali- urgente del Governo sui fatti di S.Maria Capua Vetere, “...il car- cere è specchio della nostra società ed è un pezzo di Repubblica, che non possiamo rimuovere dal nostro sguardo e dalle nostre coscienze… quei fatti di Santa Maria Capua Vetere sono stati una ferita e un'umiliazione oltre che per i detenuti, per tutti gli agenti. Uno di loro così testualmente mi diceva: “Io non sono un picchiatore (aveva il nodo alla gola); sono lo stesso padre amo- revole che, ogni sera, torna in famiglia, ma ormai faccio fatica a farmi credere”. A fronte dell'onda emotiva innescata dai fatti di Santa Maria, sono stati segnalati e registrati anche gravi episodi di intimidazione nei confronti della Polizia Penitenziaria. Questo non può succedere, non deve succedere. L'ho detto a loro e l'ho ripetuto: devono essere fieri della loro divisa e devono portarla con dignità e onore”. Per questo mi hanno colpito gli striscioni, le scritte sui muri, i manifesti contro la Polizia Penitenziaria ed i suoi appartenenti che sono comparsi un po' ovunque in varie città d’Italia. Mi hanno indignato quelle redazioni e quei giornalisti che, in barba a ogni Codice deontologico, hanno “sbattuto il mostro in prima pagina”, con tanto di foto, cognome e nome dei poliziotti coinvolti nella vicenda di S. Maria Capua Vetere e che allo stato, è bene ricordarlo, sono indagati. Una vicenda inqualificabile, che ha suscitato molte proteste, e la reprimenda del presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Verna. mentare disinformazione: ciò spinge i giornalisti a rivolgersi ad Nella foto: Luca Zingaretti Mi hanno ferito le bottiglie molotov lanciate nei parcheggi auto altre fonti o a ripiegare su temi minori, collaterali, ma più sen- come appare delle colleghe e dei colleghi in servizio (penso a quelle lanciate sazionalisti, fondati su dicerie e speculazioni provenienti da fonti nella locandina nel luglio scorso nel carcere femminile di Rebibbia a Roma), che meno affidabili. Il silenzio può inoltre essere interpretato come della fiction hanno attinto alcune auto parcheggiate con gravi conseguenze. intenzione di nascondere una colpa e, in ogni caso, condiziona “Il Re” prodotta da Sky No, non è giusto: non si può e non si deve tentare di demo- la percezione del pubblico e della stampa. lire l’onorabilità e l’immagine di una Istituzione come è la Verità e giustizia devono sempre prevalere, per il bene dell’ono- s N.303 • MARZo 2022 POLIZIA PENITENZIARIA • PAG. 9
IL COMMENTO martinelli@sappe.it rabilità del Corpo di Polizia Penitenziaria e coloro che ne fanno Eppure, il cast è d’eccellenza per sperare di vedere qualcosa di parte, perché nulla dev’esserci da nascondere. Ma sono le aule diverso ovvero reale. di Giustizia le uniche sedi deputate ad accertare anomalie, irre- Accanto a Zingaretti nel ruolo del direttore Bruno Testori, Isa- golarità, violazioni o reati. Non i salotti tv, le conferenze stampa bella Ragonese (Lei mi parla ancora, Rocco Schiavone, Il padre (anche se in luoghi autorevoli, come talune Sale del Parlamento, d’Italia) nei panni di un’Ispettore della polizia carceraria del San spesso usate per conferenze stampa), le colonne di quotidiani Michele, Anna Bonaiuto (Loro, Napoli velata, Mio fratello è figlio e settimanali. unico), che interpreta il pubblico ministero che indaga sulla rete Nella foto: una immagine del set della fiction Ed allora, alla luce delle considerazioni fino a qui espresse, non di illeciti e connivenze che fanno capo a Testori, Barbora Bobu- si capisce davvero che senso ha avere prodotto il prison lova (Scialla!, Cuori puri, Cuore sacro), che nella serie è l’ex drama “Il Re”, targato Sky Original, con Luca Zingaretti, di cui moglie del personaggio interpretato da Zingaretti, e Giorgio proprio non sentivamo la mancanza. La serie, in otto episodi Colangeli (Il divo, Speravo de morì prima, Un posto sicuro) nei diretti da Giuseppe Gagliardi, ha esordito il 17 marzo scorso su panni di Iaccarino, comandante della prigione. Sky e sarà disponibile in streaming su NOW. Prodotta da Sky Sottoscrivo e faccio mio il giudizio ed il commento di Gianni de Studios, “Il Re” vede Zingaretti protagonista in un ruolo lonta- Blasis, amico, collega e rinomato critico cinematografico che cura una rubrica ad hoc su queste colonne: “...il San Michele (questo il nome inventato dagli sceneggiatori) è un carcere buio e fatiscente, volutamente cupo e degradato, nel quale si muo- vono ed interagiscono personaggi border line tra il lecito e l’illecito, tra il buono e il cattivo e fra il bene e il male. Infatti, nel distopico penitenziario immaginato dal regista della serie TV, esiste un’inverosimile connivenza tra poliziotti e detenuti, con tanto di accordo tra direttore e “capo” dei reclusi finalizzato a cogestire i traffici intramurali. Nemmeno a dire, poi, che la vio- lenza sembra essere di casa al San Michele. Inevitabile per lo spettatore che non conosce il carcere, percepire quello che vede come fosse il normale svolgere degli eventi nel sistema peniten- Nella foto: nissimo da quelli che ne hanno ziario italiano. E a nulla vale il fatto che il personale di custodia uso improprio dei simboli fatto uno dei volti più conosciuti e non indossa le uniformi e le insegne del Corpo di Polizia Peni- istituzionali amati della TV e del cinema ita- tenziaria e si chiama Polizia Carceraria perché, comunque, della Polizia liani: quello del controverso tranne gli addetti ai lavori, nessuno noterà la differenza...”. Penitenziaria direttore di un carcere di frontiera, sovrano assoluto di una strut- Che senso ha, dunque, avere prodotto questa serie Tv, se non ali- un frame tratto dalla serie tv tura - il San Michele - in cui nessuna delle leggi dello Stato ha mentare la disinformazione sul carcere e chi in esso vi lavora? “Il Re” valore, perché il bene e il male dipendono unicamente dal suo E mi chiedo: ma gli autori avrebbero avuto e hanno il coraggio di (episodio 5), giudizio. Un direttore che esercita la sua personale idea di giu- fare una analoga serie Tv che sullo sfondo critichi ed umili l’ope- sotto il logo ufficiale stizia, il suo quarto grado di giudizio, al di sopra della legge dei ratività dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della del Bicentenario tribunali e dei codici di procedura penale. Guardia di Finanza, dell’Esercito, della Marina e dell’Aviazione? PAG. 10 • POLIZIA PENITENZIARIA MARZo 2022 • N.303
a cura di Giovanni Battista de Blasis CINEMA DIETRO LE SBARRE deblasis@sappe.it Un anno con Godot è dura la vita degli attori di teatro, Sarà sorprendente scoprire il modo in cui Nelle foto: tanto che Etienne (interpretato da l’arte, dentro le mura di un carcere, può la locandina e alcune scene uno straordinario Kad Merad), per diventare simbolo di speranza, libertà del film sbarcare il lunario, accetta di ed... evasione, nel vero senso della tenere un seminario ai detenuti di un car- parola. cere proprio sull’arte teatrale. Alla fine, però, il regista e i suoi attori Il film è ispirato ad una incredibile storia dovranno affrontare lo stesso problema, vera accaduta in Svezia al regista teatrale il ritorno dietro le sbarre, che per gli Jan Jönson. attori sarà un passo indietro doloroso, Rimasto piacevolmente sorpreso dalle mentre per Etienne rappresenterà la fine particolari doti di alcuni partecipanti, di un grande momento teatrale. LA SCHEDA DEL FILM Etienne decide di organizzare un vero Tuttavia, questo straordinario esperi- REGIA: Emmanuel Courcol spettacolo teatrale scegliendo come sog- mento sociale si concluderà in modo getto Aspettando Godot di Samuel inaspettato, tanto da lasciare tutti a ALTRI TITOLI: Beckett, perché a suo modo di vedere bocca aperta. Un triomphe, The Big Hit rappresenta il costante stato di attesa dei Liberamente ispirato alla storia detenuti. di Jan Jönson E prende molto sul serio il suo lavoro con SOGGETTO: Emmanuel Courcol i detenuti, che tratta come fossero dei SCENEGGIATURA: Emmanuel veri attori. Courcol, Thierry De Carbonnieres Etienne sarà anche l'unica persona ad FOTOGRAFIA: Yann Maritaud avere il coraggio di affrontare Kamel, il MONTAGGIO: Guerric Catala boss della prigione temuto da tutti. MUSICHE: Fred Avril Dopo un difficile approccio iniziale, il SCENOGRAFIA: Rafael Mathé regista riesce a far entrare i detenuti COSTUMI: Christel Birot nelle parti, portando a teatro una ver- sione davvero originale del capolavoro di PRODUZIONE: Beckett. Marc Bordure, Robert Guèdiguian per AGAT Films & CIE, in coproduzione con- LES PRODUCTIONS DU CH'TIMI DISTRIBUZIONE: TEODORA FILM INTERPRETI E PERSONAGGI: Kad Merad: Étienne David Ayala: Patrick Lamine Cissokho: Alex, Sofian Khammes: Kamel Pierre Lottin: Dylan Wabinlé Nabié: Moussa Alexandre Medvedev: Boïko Saïd Benchnafa: Nabil Marina Hands: Ariane Laurent Stocker: Stéphane GENERE: Commedia, Drammatico DURATA: 105 minuti, ORIGINE: Francia, 2020 N.303 • MARZo 2022 POLIZIA PENITENZIARIA • PAG. 11
Federico Mancini Roberto Thomas Direttore del Corso di perfezionamento in Criminologia minorile, Avvocato già Magistrato minorile Psicologia giuridica e sociale presso l’Università LUMSA di Roma I rapporti fra le madri detenute e i loro figli minori C ome è noto la criminologia ha per quanto la presenza dei figli in tenera età La legge n. 354 del 1975 prevede nell’art. principale obiettivo generale allocati, insieme alla madre, nella strut- 14 co. 6, che “Alle madri è consentito di quello di studiare i crimini al fine tura carceraria non solo non tutela il tenere presso di sé i figli fino all'età di tre d prevenirli e di operare il reiseri- rapporto madre-bambino, compromesso anni. (attualmente tale limite di età è mento sociale dei loro autori, si sensi dalle restrizioni proprie della realtà puni- stato elevato a sei anni dalla legge n. 62 dell'art.27, terzo comma, della Costitu- tiva ma, di fatto, estende le limitazioni del 2011) . Per la cura e l'assistenza dei zione ("Le pene non possono consistere in della detenzione al minore: un bambino bambini sono organizzati appositi asili trattamenti contrari al senso di umanità ha il diritto di crescere in libertà e di venir nido." e devono tendere alla rieducazione del accudito dalla madre, della cui pena egli Tale norma è volta a preservare, quanto condannato." ) . non può e non deve subirne le pregiudi- più possibile, il legame madre/ figlio che, nelle primissime fasi di vita, se limitato, potrebbe essere irrimediabilmente com- promesso. Il favore del legislatore a tutela del rap- porto genitore/figlio emerge anche nell’ambito della disciplina del lavoro del detenuto all’esterno (art. 21), allorché si prevede che “le condannate e le internate possono essere ammesse alla cura e all'assistenza all'esterno dei figli di età non superiore agli anni dieci” (art.21 bis). Ciò in ragione del fatto che l’assistenza ai figli minori deve essere garantita anche quando gli stessi iniziano ad intrapren- dere il percorso scolastico, in modo da non pregiudicare, per quanto possibile, una crescita sana e un corretto apprendi- Nella foto: Quindi il mantenimento dei rapporti affet- zievoli conseguenze, ai sensi del'art.31, mento. madre e figlio in carcere tivi in generale con l'esterno della realtà secondo comma , della Costituzione per Nello stesso senso si pone l’art. 47 quin- carceraria (mediante permessi, colloqui, il quale la Repubblica "protegge la quies della medesima legge, interamente telefonate ecc,) è una parte fondamen- maternità, l'infanzia e la gioventù, favo- dedicato alle madri detenute con figli tale di ogni strategia di recupero del rendo gli istituti necessari a tale scopo.". minori. Esso introdotto dalla legge n. 40 detenuto operata dalla pena che lo stesso Tale rapporto, da sempre delicato e assai del 2001, ha subito, nel corso degli ultimi deve scontare. complesso da gestire, è stato reso ancora anni, una lenta ma progressiva evoluzione Il presente contributo costituisce una più gravoso dalla pandemia da virus nella prospettiva della sempre maggiore breve analisi del particolare rapporto che Covid 19 che ha limitato e continua a tutela del minore, anche in osservanza interessa la figura della madre detenuta limitare, di fatto, tutti i rapporti umani, delle numerose previsioni che trovano ori- con figli minori, all’interno del sistema specialmente quelli che interessano le gine nel diritto sovranazionale e, in normativo penitenziario ( 1 ) , che ha ini- persone detenute, le quali hanno subito, specie, nella Convenzione di New York, ziato a suscitare l’attenzione del nel momento più critico della pandemia statuita dall'Organizzazione delle Nazioni legislatore, già dal primo intervento di e ancora oggi, ulteriori e inevitabili limi- Unite (ONU), del 1989 sui diritti dei bam- riforma dell’Ordinamento penitenziario, tazioni dei contatti con l'esterno, di bini, che sancisce il principio del operato con la legge n. 354 del 1975, in qualsiasi tipo e natura. superiore interesse del minore e dispone PAG. 12 • POLIZIA PENITENZIARIA MARZo 2022 • N.303
CRIMINOLOGIA rivista@sappe.it che in ogni legge, provvedimento, inizia- espressamente alle loro madri detenute. di figli affetti da grave disabilità. tiva pubblica o privata e in ogni situazione La legge n.62 del 2011 ha innalzato da tre La Consulta ha infatti ritenuto le esigenze problematica, l’interesse del a sei anni dell’età del bambino che può di cura del figlio disabile preminenti bambino/adolescente deve avere una restare insieme alla madre detenuta e, rispetto all’esigenza punitiva, dando considerazione preminente altresì. al di sotto della quale non può rilievo al rapporto madre/ figlio, fonda- In particolare, l’art. 9, comma 4, di tale essere disposta o mantenuta la custodia mentale per lo sviluppo e la crescita della Convenzione, garantisce al minore il cautelare della madre in carcere (ovvero prole, anche sotto l’aspetto della cura e divieto di essere separato dai propri geni- del padre, qualora la madre sia deceduta delle attenzioni che un genitore - in parti- tori e, nel caso in cui la separazione sia il o assolutamente impossibilitata a dare colar modo la madre – può rivolgere al risultato di provvedimenti “di detenzione assistenza alla prole), salvo che sussi- proprio figlio, portatore di handicap grave o imprigionamento, esilio, espulsione o stano esigenze cautelari di eccezionale e quindi persona fragile. morte di entrambi i genitori o solo uno di rilevanza. La normativa sopracitata di tutela sia essi, o del fanciullo, avvenuta in costanza In presenza di tali esigenze la medesima della funzione materna che dell'infanzia di detenzione”, lo Stato ha l’obbligo di legge consente la possibilità di disporre (ai sensi degli articoli precitati 27 , terzo fornire le necessarie informazioni concer- la custodia cautelare nei confronti della comma e 31, secondo comma, della nenti il luogo dove si trovano il familiare donna incinta e della madre di prole di età Costituzione) , è stata di recente com- o i familiari, a meno che la divulgazione non superiore ai sei anni in uno dei preci- mentata dalla Ministra della Giustizia di tali informazioni possa mettere a tati I.C.A.M. Cartabia nella sua audizione davanti alla repentaglio il benessere del fanciullo. Inoltre con la stessa legge n. 62 del 2011 Commissione parlamentare per l'infanzia Non vi è dubbio come la sopraddetta Con- si è permesso a donna incinta o madre di dello scorso 17 febbraio. In tale occasione venzione abbia influito sulle modifiche prole di età inferiore ai dieci anni, con lei la Ministra ha affrontato il problema con- apportate dalla legge n. 40 del 2001, e convivente, di scontare la reclusione non dalla legge n.62 del 2011, alle disposizioni superiore a quattro anni (anche se costi- riguardanti la situazione delle madri con tuente parte residua di maggior pena) figli minori nelle carceri, contenute nella nella propria abitazione, o in altro luogo precitata legge n. 354 del 1975. di privata dimora, ovvero in luogo pub- Nello specifico, la legge n.40 del 2001, blico di cura, assistenza o accoglienza, rubricata “Misure alternative alla deten- ovvero nelle case famiglia protette. zione a tutela del rapporto tra detenute e Ancora la precitata legge ha consentito la figli minori”, ha innovato la originaria possibilità di scontare per le madri erga- riforma dell'ordinamento giudiziario del stolane, quindici anni di detenzione, 1975 con un'apertura incisiva verso la presso un istituto a custodia attenuata detenzione domiciliare speciale delle per detenute madri (ICAM) . madri recluse e l’assistenza all’esterno La legge n. 62 del 2011 disciplina, inoltre, dei loro figli minori, con lo scopo fonda- il diritto di visita al minore infermo , anche mentale di raggiungere due obiettivi: non convivente, da parte della madre incrementare la tutela del minore nel detenuta o imputata ovvero del padre periodo dell’infanzia e della fase preado- nelle stesse condizioni, nonché il diritto lescenziale, assicurando alla prole delle della detenuta o imputata di essere auto- creto dei bambini in carcere con le loro Nella foto: la Ministra condannate l’assistenza materna in modo rizzata dal giudice ad assistere il figlio madri, affermando: "La nostra meta Marta Cartabia continuativo e in ambiente familiare e durante le visite specialistiche, relative a ideale è mai più bambini in carcere... l’abolizione delle ricadute negative sullo gravi condizioni di salute. Tale ultimo occuparsi delle detenute madri vuol dire sviluppo psicofisico della "carcerazione" diritto spetta anche al padre nel caso in occuparsi dei bambini innocenti che , loro dei minori figli di detenute. cui la madre sia deceduta o assoluta- malgrado sono costretti a conoscere e Un significativo ulteriore passo in avanti mente impossibilitata a dare assistenza sperimentare il carcere. Reclusi loro è stato inoltre compiuto dalla legge n. 62 alla prole. stessi insieme alle madri." del 2011, che ha ulteriormente riformato Si deve osservare, inoltre che, con la sen- A siffatta giusta affermazione si associa la l’assetto normativo prevedendo, per la tenza della Corte Costituzionale n.18 del Presidente della precitata Commissione par- prima volta, l’operatività di un modello 14 febbraio 2020, è stata dichiarata l’ille- lamentare, On. Licia Ronzulli, che dichiara: basato sui cosiddetti “I.C.A.M.” ( istituti gittimità costituzionale dell’art. 47 "Ci sono ancora troppi bambini senza colpa a detenzione attenuata per madri dete- quinquies, comma 1, della legge n. 354 costretti a vivere dietro le sbarre. Minori nute), cioè sedi esterne agli istituti del 1975, nella parte in cui non prevede la senza un padre che trascorrono l'infanzia in penitenziari, dotati di sistemi di sicurezza possibilità di concedere la detenzione un contesto opposto a quello in cui ogni non riconoscibili dai bambini destinate domiciliare speciale alle detenute madri bambino dovrebbe crescere." s N.303 • MARZo 2022 POLIZIA PENITENZIARIA • PAG. 13
CONTEST FOTOGRAFICO rivista@sappe.it Partecipa In effetti vi è stata una diminuzione di bambini detenuti con le madri dai quaran- alla gara. totto minori del 2019 agli attuali sedici, di cui nove distribuiti nell'ICAM di Lauro in provincia di Avellino, due nell'ICAM di Milano, due in quello di Torino e uno a Venezia. Ma sicuramente occorre fare di più , in Invia una foto. Nella foto: una prospettiva di riforma legislativa, la stanza di un ICAM quale quella prospettata dalle due propo- ste di legge Siani (del 2019) e Bellucci (del 2021), che mira ad implementare la tutela dei minori delle madri soggette a detenzione in carcere, al fine di evitare, quanto più possibile, l’entrata in carcere dei bimbi, consentendo loro di accedere ad un vero e proprio percorso di sviluppo psicofisico che li porti ad essere in grado di confrontarsi con bimbi educati in libertà. In particolare entrambe si propongono di superare il sistema fondato sulla centra- lità degli ICAM, favorendo l’istituzione di case famiglia protette, ove collocare le Si è conclusa la gara fotografica del mese di febbraio 2022 con la vittoria madri condannate a pena detentiva con i di Marzia, in servizio presso la Casa Circondariale di Ragusa che ha rice- loro figli minori fino a sei anni (proposta vuto 1.976 preferenze. Siani), ovvero fino ai dieci anni (proposta Bellucci), case che, a tutt’oggi, risultano “Una sognatrice è una vincitrice che non si è mai arresa!” essere esclusivamente due, nei comuni di Roma e Milano. Le foto degli altri partecipanti sono state registrate nell’archivio foto, ognuna nella categoria scelta dall’utente che l’ha inviata. ( 1 ) Per un approfondimento di queste Intanto è in fase di conclusione la gara per il mese di marzo 2022 e a problematiche si veda il pregevole arti- breve inizierà quella di aprile 2022. Invia le tue foto e condividile con colo di Federico Mancini "Genitori i tuoi amici. Ricorda che è possibile votare una volta al giorno per ogni detenuti e figli minori" , in pubblicazione foto. Cosa aspetti? Regolamento completo su: sulla Rivista Temi Romana , organo del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di www.poliziapenitenziaria.it Roma. PAG. 14 • POLIZIA PENITENZIARIA MARZo 2022 • N.303
a cura di Erremme LE RECENSIONI ANPDI una storia lunga al fianco della Folgore rivista@sappe.it I Tre quarti di secolo Valerio Calzolaio n un'alba livida e fredda del gennaio al seguito dell’Esercito '79, sulle alture della Genova popo- ISOLE CARCERE lare, due colpi di pistola sparati a L bruciapelo uccidevano l'operaio a Presidenza Nazionale dell’Associa- GRUPPO ABELE Edizioni comunista Guido Rossa. zione Nazionale Paracadutisti pagg. 240 - euro 23,00 Lo uccidevano al buio, nell'ora in cui gli d’Italia (A.N.P.d’I.) ha pubblicato un operai vanno a lavorare. E cosí quell'alba libro in cui il senso del dovere e l’or- Q uesto libro è molto interessante e era anche un tramonto. Annunciava la goglio di appartenenza sono palpabili in approfondisce la peculiarità della sconfitta politica delle brigate rosse, ogni pagina e si mischiano alla gloriosa ed carcerazione insulare dall’antichità segnava la fine della loro illusione di con- eroica storia dei Parà. L'Associazione nasce ai giorni nostri. Quale significato quistare il favore delle classi lavoratrici. nel 1946 e si consolida nell'attuale forma ha assunto nei secoli, e ha tutt’ora, la reclu- Ma la vita del «compagno Rossa», cam- giuridica dal 1956 su proposta del Ministro sione su territori lontani dalla terraferma? pione d'arrampicata dalle Alpi della Difesa. Nel 1960 ha assunto l'attuale Quali vicende storiche e quale immaginario all'Himalaya, paracadutista, fotografo, non denominazione di A.N.P.d'I. Oggi l'Associa- (letterario, cinematografico, culturale etc.) si esaurisce nella sua morte. Né si limita a zione d'Arma dei paracadutisti italiani, i cui si legano a questa condizione? Che ruolo riflettere la morte di un'utopia operaista scopi statutari sono di altissimo spessore hanno oggi questi penitenziari, da quelli respinta dal movimento operaio. morale, rappresenta la principale organiz- ancora attivi a quelli che ormai fanno parte Grazie allo scavo archivistico di Sergio Luz- zazione paracadutistica italiana con oltre del patrimonio storico-paesaggistico? zatto - e grazie al suo talento narrativo - la 130 Sezioni su tutto il territorio nazionale, A queste domande risponde compiuta- storia di un «fresatore meraviglioso» circa 10.000 soci annual- mente l’autore Valerio Calzolaio, giornalista diventa qui il ritratto, sorprendente ed mente iscritti, sei Scuole e saggista, già deputato dal 1992 al 2006 esemplare, di un italiano nel dopoguerra. di paracadutismo, oltre e sottosegretario al Ministero dell’ambiente La parabola di un alpinista sceso giú in 160 Istruttori di paraca- tra il 1996 e il 2001. Isole carcere è un mezzo agli uomini per cercare insieme a dutismo con qualifica volume denso di dati ed è suddiviso in tre loro la strada della liberazione. Q riconosciuta dall'Autorità sezioni. Una prima parte è dedicata agli uel che mi ha sorpreso, in negativo, è che Militare. Il diritto alle “ali aspetti storici, biologici e socioculturali che anche in un libro in cui si racconta la storia d'argento”, ottenuti gra- hanno portato gli esseri umani a raggiungere, di una vittima del terrorismo, accennando zie ai corsi organizzati colonizzare e utiliz- zare le isole come car- al sequestro di Aldo Moro ed al massacro proprio dall’A.N.P.d’I ha ceri. La seconda è invece dedicata alle 22 dei componenti la sua scorta, l’autore parla consentito a moltissimi schede relative ad altrettante isole carcere, di “cinque uomini della scorta trucidati in carabinieri, finanzieri, completate da fotografie e mappe, scelte via Fani”, a Roma. E poche pagine dopo, poliziotti, marinai e avieri fra centinaia per costituire una narrazione parlando dell’uccisione di Francesco Coco, di indossare il brevetto di storica rappresentativa di tutte. Da Alcatraz procuratore generale della Repubblica paracadutista senza a Goli Otok, da Garden Key ad Hashima, presso la Corte di Appello di Genova, si stella sulle proprie uni- passando per Asinara, Favignana e Lampe- ripete. “Trucidata la scorta”. Come se que- formi. Il libro racconta dusa. Le schede raccontano, oltre la vita gli eroici uomini trucidati senza pietà da tanti, tantissimi bei reale, anche i tanti universi narrativi nati quei folli criminali non meritassero di momenti di vita associa- attorno alle isole carcere: dal film Fuga da essere ricordati con il loro nome ed il loro tiva a testimonianza di Alcatraz a Edmond Dantès, l’unico perso- cognome. Perché? una vitalità che rende naggio mai fuggito dall’isola di If. Infine, Perché sempre si dice e scrive più o meno onore all’Associazione. La nella terza parte del libro, l’Autore raccoglie cosi, “la scorta di Moro fu uccisa” o “il pubblicazione può essere e classifica tutte le isole carcere cono- procuratore Coco fu ucciso con la sua ordinata alla Presidenza sciute: un elenco unico nel suo genere, che scorta”? Quegli uomini avevano nome e (admin@assopar.it) pre- invita il lettore a segnalare quelle mancanti. cognome ed è con le loro generalità che vio versamento su devono essere ricordati: Raffaele Iozzino, c.c.postale n. 32553000 Sergio Luzzato Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio o Bonifico su iban: Rivera e Francesco Zizzi. A Genova, con IT97K0200805209000 GIU’ IN MEZZO AGLI Francesco Coco, furono trucidati anche 400344815 intestato a l’Agente addetto alla tutela Giovanni Sapo- Associazione Nazionale UOMINI. Vita e morte nara e l’appuntato Antioco Deiana che era Paracadutisti d'Italia - di Guido Rossa rimasto all’interno dell’auto di scorta. Presidenza Nazionale di EINAUDI Edizioni E allora ricordiamoLi con i Loro nomi e euro 10,00 (+ spese di cognomi. Ad imperitura memoria del Loro spedizione da 1 a 5 libri di pagg. 240 - euro 16,00 estremo martirio. euro 1,50). N.303 • MARZo 2022 POLIZIA PENITENZIARIA • PAG. 15
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