Club milano N. 31 - Magazine
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club milano N. 31 A fine marzo apre Base in via Bergognone: una moderna fabbrica di produzione culturale per tutti i milanesi Gianni Rivera: «Nonostante non viva più a Milano, questa città continua sempre ad albergare nel mio cuore» La mixology è un’arte. Giro alla scoperta dei migliori locali della città dove assaggiare i cocktail più buoni Questo è il momento giusto per visitare Siviglia, tra le celebrazioni della Settimana Santa e la Feria de Abril MARZO - APRILE 2016 Michele De Lucchi: “Il design deve servire a capire cosa vogliamo fare di questo mondo” − pagina 16 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/MI 3,00 euro
EDITORIAL Moroso Spa Udine Milano London Amsterdam Köln New York Beijing www.moroso.it Bold sofa, 2015 Fjord pouf, 2002 Fishbone low table, 2012 by Patricia Urquiola Cloud low table, 2013 by Nendo Net low table, 2013 by Benjamin Huber t Ar twork by Fathi Hassan “Eating Stars” Studi for modular installation “Developed seed” by Loris Cecchini Designed in Milan Anche quest’anno, inesorabile, si sta avvicinando uno degli appuntamenti più attesi dalla nostra città, il Fuorisalone. Per chi non vive Milano e le sue dinamiche è quasi impossibile capire perché questo momento è così importante. In fondo Milano è moda, finanza, ora anche gourmet. Il legno lo lavorano in Brianza, la maggior parte delle aziende del settore hanno sede nel nord est, persino le Marche con le loro cucine sono più titolate di noi. Per non parlare degli stranieri: il design parla olandese, danese, sempre più giapponese e ora anche cinese. Milano sembra essere capitale di un mon- do che non le appartiene. Ma non è così. Milano non produce, ma ispira e crea. Milano è 365 giorni l’anno un gigantesco hub di cervelli provenienti da tutto il mondo che parlano, si confrontano, sperimentano, disegnano. Milano accoglie, assorbe e restitu- isce creatività amplificata. Potremmo dire che la nostra città è una sorta di caleido- scopio dove tutto viene miscelato per trovare forme nuove, dove la sperimentazione e l’innovazione sono la base di una ricerca costante del bello che passa attraverso la funzione d’uso di un oggetto. Oggi una lampada non serve solo per illuminare, un tavolo per mangiare, una sedia per sedersi. Sono oggetti che esprimono innanzitutto un’identità. Questa rivoluzione, che oggi diamo per scontata, è passata attraverso quel caleidoscopio che a Milano trova la sua naturale dimora. In fondo la moda ha dato il via a un processo che il design ha saputo fare proprio, con un approccio più aperto alle contaminazioni e certamente più democratico. Chiunque può dire la sua. Tanto poi, come sempre, è il mercato a decretare il successo di un’idea. Non è un caso se abbiamo scelto come cover story di questo numero il volto di Michele De Lucchi. La sua lampada Tolomeo compie oggi trent’anni e da quando ha vinto il Compasso d’Oro nel 1989 è diventato l’oggetto di design più venduto (ed emulato) al mondo. Un oggetto iconico entrato nella storia, amatissimo a ogni latitudine. Il suo creatore ad Designwork – photo Alessandro Paderni è un uomo d’altri tempi, schivo, dalla voce lieve e dai modi sempre garbati. Vive sul Lago Maggiore e tutti i giorni, come un normale pendolare, prende un treno delle disastrate Ferrovie Nord per raggiungere il suo studio a Milano. Quell’uomo, dalla cui matita sono usciti oggetti immortali, è il John Lennon del design. L’ambasciatore per- set coordinator Marco Viola fetto di una città che è capitale mondiale del design tutto l’anno, non solo ad aprile. Stefano Ampollini 4
CONTENTS point of View 10 focUs 26 Il sogno su misura Base di partenza di Roberto Perrone di Marilena Roncarà inside 12 Brevi dalla città a cura di Elisa Zanetti oUtside 14 Brevi dal mondo a cura di Elisa Zanetti coVer story 16 Michele De Lucchi di Davide Rota interView 30 Gianni Rivera di Simone Sacco focUs 32 Mixology, la religione dei cocktail buoni di Gaetano Moraca portfolio 20 War is Over! foto di autori vari interView 36 Filippa Lagerbäck di Paola Medori focUs 38 Triennale, 20 anni dopo di Alessia Delisi bespoke 42 Unico, in ogni dettaglio di Enrico S. Benincasa Chiedilo a The Store - Via Solferino, 7 - Milano 6
CONTENTS bespoke 44 weekend 56 Come vi piace A passo di flamenco di Alessia Delisi di Carolina Saporiti style 46 Archi-silhouettes di Luigi Bruzzone food 58 Mordere con cautela style 48 di Filippo Spreafico Marco Campomaggi di Giuliano Deidda food 60 Claudio Sadler hi tech 50 di Roberto Perrone Quando la musica è fai-da-tech di Paolo Crespi free time 62 Da non perdere wheels 53 a cura di Enrico S. Benincasa Cento scatti sul mito di Ilaria Salzano secret milano 64 La città di terracotta design 54 di Elisa Zanetti Salone Story di Davide Rota In copertina Michele De Lucchi Foto di Matteo Cherubino Shop at sealup.it 8
POINT OF VIEW roberto perrone Giornalista e scrittore dalle radici “zeneisi” si è occupato di sport, enogastronomia e viaggi al Corriere della Sera. Ora è freelance. Il suo sito è perrisbite.it. Ha da poco pubblicato Manuale del Viaggiatore Goloso (Mondadori): guida da leggere e consultare per mangiare e bere bene. Il sogno su misura Ogni tanto penso che l’unica cosa che veramente abbiamo su misura siano i so- gni. Dico quelli che facciamo quando dormiamo, non quelli che formuliamo, tipo “sogno di ricevere il Nobel per la letteratura” o “sogno di scalare l’Aconcagua” o “sogno di avere un correttore automatico che non dia i numeri”. I sogni si formano da qualche parte, tra il sonno e la veglia e ci portano dove vogliono loro. A volte li ricordiamo e a volte no, a volte ti restano impressi per sempre (io mi ricordo di un sogno fatto vent’anni fa) e a volte fuggono via all’alba come Cenerentola a mezzanotte e, se erano carrozze, diventano nebbia indistinta. Questi sogni sono gli unici tagliati su di noi da un sarto speciale che ci vuole mandare un messaggio, cerca di farci comprendere qualcosa. A volte ne cogliamo il senso, a volte no. A volte confondiamo i sogni con i desideri. In questo, proprio Cenerentola ci ha confuso un po’, con la canzone I sogni son desideri. Mica sempre. I desideri sono un’altra cosa. Nel sogno, ad esempio, tutti i vestiti calzano su misura, nel sogno le cinture degli aerei sono lunghe il giusto anche per quelli sovrappeso come me, nel sogno se entro in una boutique trovo una bella giacca o un cappotto doppiopetto della mia misura, fatto apposta per me. E invece no. Il su misura non esiste, dicia- mo nella grande moda o per lo meno nel mondo delle “griffe”, come dicono quelli bravi, per gente della mia stazza-razza. Ci dobbiamo rivolgere ai cosiddetti negozi taglie forti che hanno anche belle cose, ma a un prezzo da boutique. Per questo, vent’anni fa, per tutelare gli over size, ho fondato con qualche amico l’A.G.O., Associazione Giornalisti Obesi. Noi siamo coscienti che chi è sovrappeso non sta bene, anche se si sente apparentemente bene, ma rivendichiamo il diritto a vivere normalmente. Ad avere parità di trattamento. Come tutte le minoranze, ormai siamo una delle ultime che non è stata tutelata da una legge, abbiamo molti doveri ma pochi diritti. Io qui, ora, in questo numero dedicato al tailor made, rivendi- co il diritto a entrare in un negozio di una grande firma della moda e a trovare qualcosa che vada bene anche a me e non solo alla maggioranza magra. Rivendico il diritto a vedermi riconoscere la mia “normalità”, a essere chiamato con il mio nome, rivendico il diritto a essere giudicato per quello che sono e non per quello che appaio. I sogni, in questo caso, non sono desideri, i sogni, in questo caso, sono diritti. Siete pronti a riconoscerli, siete pronti ad andare oltre il luogo comune? Se sì, potete aderire all’A.G.O. Certo, anche voi, taglia extra small, anche voi con il vitino di vespa. Perché noi siamo tolleranti, libertari, aperti. Infatti ammettiamo tutti, anche chi non è come noi. Anzi, è proprio “chi non è come noi” a trovare, con noi, il suo sogno su misura. Roberto Perrone 10
INSIDE Il palazzo del tempo Una coreografia di sfere di cristallo come pianeti in movimento: è stato questo il tema dell’esibizione degli artisti che hanno dato vita a una speciale performance per l’inaugurazione del nuovo flagship store di Pisa Orologeria. Collocata in uno spazio di oltre 1.200 mq nello storico palazzo di via Verri 7, la boutique ha accolto numerosi ospiti e la musica di Claudio Cocco- luto, che ha interpretato i ritmi che scandiscono il tempo. (not) only for men www.pisaorologeria.com Lo spazio di coworking Copernico lancia Clubhouse Brera, un esclusivo club nel cuore di Milano. Collocato negli spazi dell’ex Teatro delle Erbe si caratterizza per linee e atmosfere del design della prima metà del Novecento, reinterpretate in chiave contemporanea. Primo club in Italia aperto anche all’imprenditoria femminile, sarà accessibile a 500 mem- bri di alto profilo provenienti da diversi settori: dalla finanza al design, dall’immobiliare al food con una forte attenzione per il mondo della moda, della cultura e dell’arte. clubhousebrera.com Una nuova arena in città City Sound trova una nuova casa e dà vita ad Arena Certosa Milano, un grande spazio verde di 68mila mq dove organizza- re concerti ed eventi. Nell’area verrà riportato il verde con la semina del prato e la piantumazione di oltre 150 alberi ad alto fusto. Già quest’estate si terranno i primi concerti e prossima- mente verranno creati un orto urbano e spazi per lo sport. www.citysoundmilano.com London calling L’innovativo brand di design on line Made.com Sculture meccaniche invita tutti i talenti del design a prendere parte La continua danza come metafora dei ritmi al suo openday, il Made Talent Lab che si terrà frenetici della vita di oggi. Un corpo stanco il 13 aprile in via Cerva 25. I designer potranno composto da un’insolita macchina che può confrontarsi con il team creativo e proporre i essere attivata solo dallo spettatore. È Prefabrik, loro progetti: i migliori verranno selezionati per l’opera dell’artista sloveno Enej Gala, vincitore partecipare all’Emerging Talent Award, il contest del Walking with Art - Stonefly Art Prize. Ispirata internazionale che premia i designer emergenti, al romanzo Dance Dance Dance di Haruki Mu- in programma a Londra, a settembre, durante il rakami, la scultura è stata esposta con altri lavori London Design Festival. dell’artista negli spazi della Fabbrica del Vapore. www.made.com stonefly.it www.rehash.it 12
OUTSIDE Saluti da… Una serie di cartoline spedite dai più suggestivi luoghi d’Italia è l’idea di Tuttotondo, linea di prodotti per la cura del corpo che sceglie di trasmettere attraverso i suoi prodotti profumi e suggestioni del Belpaese. Il chinotto della Riviera Ligure, le LASCIATEVI GUIDARE erbe alpine delle Dolomiti, il mirto della Sardegna, le castagne del Monte Amiata e i fichi d’India della Sicilia sono racchiusi in DALL’ISPIRAZIONE. creme, lozioni, oli e gel doccia. Il Terzo Paradiso www.tutto-tondo.com Un caleidoscopio di colori trasforma le vetrate Nuova DS 4 del Mercato Centrale di Firenze in una cattedra- le. È Terzo Paradiso, l’opera realizzata da Miche- langelo Pistoletto insieme all’artista colombiano Cinema d’alta quota Juan Sandoval. Fino a giugno la luce del sole di Arrampicarsi su El Capitan a Yosemite, provare a giorno e la sapiente illuminazione durante la scendere in kayak le cascate del Niagara, sciare notte porteranno i visitatori alla scoperta di uno durante una eclissi di sole. Sono alcune delle straordinario viaggio onirico. storie raccontate dal Banff Mountain Film Festival, www.mercatocentrale.it la rassegna itinerante dedicata agli appassionati di montagna e outdoor sponsorizzata da Salewa. Il festival ripropone al pubblico italiano una selezione dei migliori filmati presentati all’ultima edizione della manifestazione canadese. www.banff.it Nella bottega del sarto Re-HasH rende omaggio ai mani- chini in maglia metallica regolabile, utilizzati nei laboratori dei sarti del secolo scorso, per sottoline- are l’attenzione all’artigianalità e alla sartorialità che da sempre accompagnano il marchio. Il nuovo visual concept prende posto negli showroom e negli store valorizzan- do, con il suo design essenziale, i Nasce Nuova DS 4, connubio perfetto Blindspot capi proposti. di potenza e raffinatezza. Forte di un design elegante, www.rehash.it audace e dinamico, Nuova DS 4 nasce all’insegna della cura Il mondo della cecità, intesa non solo come incapacità di vedere attraverso gli occhi, ma anche come atteggiamen- di ogni dettaglio. Per regalarti il piacere puro della guida. to emotivo e sociale, è il tema affrontato da 14 autori Scoprila su nuovaDS4.it internazionali per il Perugia Social Photo Fest, il festival internazionale dedicato alla fotografia sociale e terapeuti- ca. Dall’11 al 28 marzo, al Museo Civico di Palazzo della TI ASPETTIAMO NEL PRIMO DS STORE D'ITALIA Penna, la rassegna proporrà seminari e incontri, oltre alla conferenza Experiencing Photography, dedicata alla fototera- pia e agli usi della fotografia in ambito sociale. www.perugiasocialphotofest.org www.driveDS.it NUOVA DS 4 THP 210 S&S Consumo su percorso misto: 5.9 l/100km. Emissioni di 2 su COpercorso misto: 138 g/km. Le immagini sono inserite a titolo informativo. 14 DS STORE MILANO - VIA GATTAMELATA 41 - TEL 0239762219 - dsmilano@driveds.com
COVER STORY COVER STORY MICHELE DE LUCCHI L’EBOLLIZIONE DELLE IDEE Ha mosso i primi passi durante l’epoca d’oro del progetto e ha lavorato con alcuni dei maestri italiani del design. De Lucchi è uno dei progettisti più celebri del nostro tempo, l’abbiamo incontrato e ci siamo fatti raccontare il suo modo di vedere i processi creativi che hanno reso grande l’Italia e Milano di Davide Rota - foto di Matteo Cherubino Chi è Michele De Lucchi? Com’è di- Passera e tanti altri… Ed è il luogo in Un avvenimento casuale o invece l’in- ventato architetto e designer? cui ho conosciuto mia moglie. Lei non tenzione di realizzare qualcosa “in Sono arrivato a Milano nel 1976, dopo lavorava per l’azienda, ma si trovava lì casa”? una laurea a Firenze. Ho iniziato a la- per scrivere un libro sull’organizzazio- Sto pensando se in effetti esista un vero vorare sulla carta e ho avuto l’oppor- ne del design all’interno della Olivetti. e proprio motivo. Diciamo che è stata tunità di conoscere Ettore Sottsass che, Memphis, Sottsass e gli anni d’oro del un’esperienza maturata all’estero e poi nel 1979, mi ha introdotto all’Olivetti, design italiano: ha vissuto in un’epo- messa in pratica a Milano. Mi sono tro- di cui sono diventato responsabile del ca fantastica dal punto di vista del vato qui proprio nel momento in cui design dal 1988 fino agli inizi del 2000 design... tutto stava per esplodere: è stata una e alla quale devo molto, sia dal punto Ho avuto la fortuna di lavorare con i tre delle città più attive negli ultimi anni, di vista professionale, sia personale. Gli grandi maestri del design italiano: Etto- con cambiamenti continui e grandi in- uffici della Olivetti di Milano erano re Sottsass, Vico Magistretti e Achille vestimenti. Il lavoro svolto all’estero particolari: erano composti da una serie Castiglioni. L’amicizia con Sottsass è negli anni passati è stato visto di buon di professionisti esterni, ma pur essen- stata determinante perché con lui mi occhio dai milanesi e proprio questa do una realtà a sé stante, mantenevano sono confrontato sia con la grande in- esperienza fuori confine mi è servita un legame forte con le dinamiche e le dustria (l’Olivetti in questo caso) sia per alcune delle opere svolte in città. problematiche aziendali. Gli architetti con l’avanguardia intellettuale del de- Il primo grande successo, quello che e i progettisti che lavoravano in quegli sign e dell’architettura che a Milano considero un po’ il mio trampolino di spazi facevano di tutto: dalle grafiche ha portato alla creazione di Memphis lancio, è stata la vittoria del concorso pubblicitarie alla progettazione degli e di tutti i movimenti da lì derivati. E per gli uffici della Deutsche Bank in uffici aziendali, dai progetti di design proprio da quell’esperienza ho avuto Germania. Un lavoro che mi ha dato agli allestimenti degli showroom, fino l’opportunità di crescere e di espan- molta visibilità all’estero, ma che è ser- al packaging. È stato un momento im- dermi: ho iniziato ad avere i primi ri- vito anche in Italia e che mi ha consen- portante della mia vita perché ho in- conoscimenti, ho aperto un mio studio tito di realizzare gli uffici delle Poste contrato una serie di persone che si e ho iniziato a lavorare tanto all’estero, Italiane. Sempre in Germania ho vinto sono rivelate fondamentali anche dopo soprattutto in Giappone ma anche in il concorso per la progettazione delle l’esperienza in Olivetti, quando l’a- Russia, in Germania e in America. E stazioni delle ferrovie nazionali; una zienda non è più esistita. Mi vengono poi gli ultimi anni sono stati tutti con- serie di progetti che mi sono serviti poi in mente: De Benedetti, Colaninno, centrati soprattutto su Milano. per collaborare con l’Enel, per la crea- 16 17
COVER STORY COVER STORY “In Italia dovremmo organizzare feste: siamo bravissimi a creare coinvolgimento e movimento” Lo studio dell’architetto De Lucchi a Milano. Per lui il design dovrebbe andare al di là dell’oggetto e avere zione dei loro uffici e la progettazione produce sempre una combinazione un posto adatto alle feste. Tolte alcune obiettivi più umani di ben sei centrali elettriche (e mentre inaspettata di elementi da studiare, mostre che l’ammazzano e che l’hanno parla indica una fotografia di Gabriele indagare e capire e far evolvere ulte- ammazzata in passato, quando invece Basilico, il fotografo milanese scompar- riormente. Milano è sempre al centro sono belle riescono a trasformarla in so poco più di tre anni fa, appesa alla dell’interesse mondiale – sia dal punto uno dei posti più vivaci e attivi di tutta bacheca dei lavori, NdR). di vista del design e del progetto, ma la città. Un altro posto che mi viene in A proposito di Basilico, a gennaio si anche dello stile di vita – perché conce- mente è il Pier Lombardo (la sede sto- è tenuta una mostra dedicata intera- pisce queste discipline non solamente rica del Teatro Franco Parenti riaperta mente al suo lavoro. Che rapporto come materie tecniche utili per pro- nel 2008, NdR) che non è solamente aveva con lui? durre oggetti, mobili o altro, ma come un teatro, ma uno spazio per feste: ci Gabriele e io ci siamo conosciuti negli strumento per capire in che direzione sono quattro sale, un foyer che si adat- te vivere e per fare questo è necessario carità, smettiamola. La cosa migliore realizzato dal “The New York Times” anni Settanta, abbiamo collaborato in si sta evolvendo la società. Quando il ta a ospitare esposizioni o congressi e molto spesso cambiare il modo di ve- che un architetto potrebbe fare oggi sulla città meneghina, è perfetto per molte occasioni ed era un amico. Uno design riesce ad andare un poco più tra poco sarà aperta anche la piscina derle. Un tema importante per l’uma- sarebbe convincere un imprenditore spiegare quello che è ormai evidente dei progetti più belli realizzati con lui in là dei problemi legati ai costi o alle esterna. Un luogo fantastico. Un altro nità e per Milano in particolar modo: a comprare un palazzo fatiscente, di- a tutti: noi italiani siamo bravissimi a è la serie di fotografie scattate alle cen- vendite, e riesce a essere un poco più posto che sta nascendo e che spero di- come rendere temporanea la perma- struggerlo e costruire un parco. Zero organizzare feste. Dai principi romani, trali elettriche dell’Enel. Ricordo con lungimirante e capire che cosa si può venti sempre più importante per il fu- nenza e come rendere vitale, perma- Ground Consumption è un concetto a ai veneziani, alle biennali… Che cosa è grande orgoglio l’ultima volta in cui fare per rendere la condizione di vita turo di Milano sono le Gallerie d’Italia nentemente, ciò che è importante con- cui ci dobbiamo abituare. Io sono orgo- una festa in fondo? Creare coinvolgi- abbiamo collaborato, si trattava di una dell’uomo sul pianeta migliore, prende in piazza della Scala. Un progetto più servare. glioso del lavoro svolto a Expo, perché i mento, trovare un tema adatto e far sì ricerca che ci ha portato in giro per tutto una nuova piega. E per fortuna classico e umanistico ma che può esse- A proposito di conservazione: Expo padiglioni che sono stati costruiti sono che tutti quanti siano coinvolti e che la l’Europa per mettere in luce le archi- questa cosa avviene ancora, soprattut- re importante per la città. Poi la nuova sembra ormai un ricordo lontano, a tutti gli effetti edifici senza fonda- città entri in movimento. In Italia do- tettura visitate da Giambattista Pirane- to qui. C’è ancora qualcuno in Italia piazza dedicata a Gae Aulenti in Porta cosa sarà di ciò che ne rimane secon- menta, che possono essere spostati da vremmo organizzare feste. si (incisore, architetto e teorico dell’ar- che riesce a pensare al design non solo Nuova, dove abbiamo creato l’Unicre- do lei? un’altra parte. Cosa presenterà durante la Design chitettura italiana del XVIII secolo, come la disciplina per disegnare le caf- dit Pavilion. E ultimo, ma non in ordine Questo è un bel tema da affrontare. Siamo alla vigilia del Salone del Mo- Week? NdR) durante la sua carriera. Gabriele fettiere, ma come una materia per ca- di importanza, il Castello Sforzesco, Sicuramente la cosa migliore è la pos- bile, cosa ne pensa? Quest’anno cadono i 25 anni di Col- ha girato tantissimi luoghi e ha fotogra- pire cosa vogliamo fare di questo mon- che dopo l’intervento tanto osteggiato sibilità di sfruttare quegli spazi fuori Il Salone del Mobile è una bellissima lezione Privata (una piccola azienda fato le stesse architetture schizzate più do. Un obiettivo un poco più umano e di riposizionamento della Pietà Ron- Milano – ma alcuni anche in città – per invenzione. Ed è una bellissima cosa creata da Michele De Lucchi nel 1991, di 250 anni fa da Piranesi, cercando la umanistico. danini (dall’ormai storico allestimento la ricerca universitaria, un grande inve- che sia stata creata questa doppia fac- NdR) e voglio festeggiarli. Sto racco- giusta angolatura e trovando un modo Come è cambiato il volto della città? E dello studio BBPR al nuovo Museo del- stimento sulla conoscenza. Mi doman- cia dell’evento: da un lato la fiera, una gliendo tutti gli schizzi e i “disegnetti” per renderle vere. Un lavoro corposo e come cambierà ulteriormente secondo la Pietà, NdR) ha visto un incremento do però se saremo in grado di farlo. Ci vetrina dedicata alle vendite e agli ad- per raccoglierli in una mostra qui in di qualità, che ha richiesto più di sei lei? vertiginoso delle visite. riesce meglio improvvisare che non a detti ai lavori; dall’altro l’aspetto più studio. Presenteremo poi una versione mesi di tempo per essere completato. È un cambiamento in atto ormai da In effetti è stato un intervento che ha costruire strutture solide. Il mondo in goliardico, il fuorisalone, che coinvol- gigante della lampada Acqua Tinta, in Pensa che Milano abbia conservato la anni, che non si è fermato. Se penso sollevato qualche polemica… effetti non è più fatto per essere costru- ge la città. Una cosa fantastica, che ha edizione limitata, fatta in collaborazio- sua fama e la sua voglia di qualità? ad alcune cause o tappe penso prima Anch’io non so se sia stata una cosa ito... Sa quanti ettari di natura scom- dato il via anche al “fuori Expo” lo scor- ne con una mastro vetraio di Murano. E Credo che a Milano le cose siano in di tutto al Salone del Mobile e al co- giusta o sbagliata, credo semplicemen- paiono ogni giorno in pianura Padana? so anno. Milano a Place to Be, lo slo- poi altri progetti che saranno presentati costante “ebollizione”. E l’ebollizione siddetto fuorisalone. Poi alla Triennale, te che sia stata utile. Le cose vanno fat- Circa 20. Più di 7mila all’anno. Per gan nato dopo un lusinghiero servizio al Salone del Mobile. 18 19
PORTFOLIO PORTFOLIO In questa pagina La cantante e attrice Marlene Dietrich, di origine tedesca, tiene uno spettacolo per i soldati americani feriti in un ospedale militare sul fronte italiano, maggio 1944 Nella pagina a fianco Soccorritori dopo un bombardamento, 1943 WAR IS OVER! La Liberazione d’Italia raccontata da due sguardi contrapposti: da un lato le fotografie a colori dei Signal Corps dell’esercito americano che vogliono esportare l’american way of life; dall’altro le immagini in bianco e nero dell’Istituto Luce, molte delle quali inedite o censurate, che esprimono il declino del fascismo e la sobrietà della classe dirigente che cerca di rimettersi in piedi. La Liberazione, un processo lungo e doloroso, fu messa in scena da due opposti sguardi che restituiscono due Italie e due diverse guerre che si osservano reciprocamente. La mostra “War is Over!”, curata da Gabriele D’Autilia ed Enrico Menduni, dura fino al 10 aprile negli spazi di Forma Meravigli foto in bianco e nero di Istituto Luce Cinecittà - foto a colori di National Archives And Records Administration 20 21
PORTFOLIO PORTFOLIO In questa pagina Sfollati italiani attendono in un punto di raccolta ad Anzio l’imbarco sulle navi che li porteranno a Napoli, giugno 1944 Nella pagina a fianco Fotografo Luce, 1944 22 23
PORTFOLIO PORTFOLIO In questa pagina Il tenente Francis Mulhair, originario di South Norwalk, Connecticut, cineoperatore in forza ai Signal Corps da 20 mesi. Viareggio, 1944 Nella pagina a fianco Un casto bacio alla partenza per il fronte, sotto lo sguardo del ministro della propaganda di Salò, Ferdinando Mezzasoma, 16 ottobre 1944 24 25
FOCUS FOCUS BASE DI PARTENZA Taglio del nastro il 30 marzo per quei 6mila metri quadri di laboratori, spazi coworking, caffetteria e lounge sempre aperti, che riconsegnano alla città gli spazi dell’Ex Stecca delle Acciaierie Ansaldo e con loro anche una prima risposta a un certo bisogno di futuro di Marilena Roncarà 02 01 01. Il 30 marzo si Base come fondamenta, come necessità di riparti- fabbrica di produzione culturale, dove coesistono di questo primo ingaggio – così come il fatto di lavorato creando una serie di volumi di varie di- 02. Il progetto di inaugurano tutti gli re da zero consegnando a tutti gli strumenti “ele- in un unico luogo processi di incubazione, produ- immaginare uno spazio e una comunità liquida, mensioni realizzati in mattoni artigianali, e desti- ristrutturazione spazi di piano terra mentari” per lavorare sulla produzione culturale; zione e fruizione, per realizzare prodotti e servizi nel senso che si reinterpreta di continuo, favoren- nati a contenere i servizi, dal bookshop al bar per firmato Onsitestudio e primo piano: 6mila Base come a place for cultural progress, come si au- che, una volta testati, possono anche essere espor- do nuovi ingressi e consentendo anche un’uscita intenderci, creando una sorta di micro città fatta ha lavorato sulla metri quadri tra todefinisce ovunque, un posto dove la cultura è al tati (con il marchio Base). a organizzazioni che nel frattempo si sono raffor- di slarghi e di grandi e piccole piazze. Si comin- valorizzazione coworking, laboratori centro di ogni decisione, ma soprattutto un posto Tutto nasce da un bando del Comune di Milano e zate al punto da essere in grado di esportare pro- cia dal pianterreno dove ci accoglie una sorta di dell’architettura e foresteria che adesso c’è e che il 30 marzo si apre alla città. da una cordata di cinque organizzazioni che met- dotti e servizi già testati qui». agorà, una piazza coperta su due livelli collegati industriale Arrivandoci nei 6mila metri quadri di Base, al 34 tendosi insieme quel bando lo vincono. Si tratta di Base è quindi un luogo di produzione culturale, da una scalinata, proprio come nelle piazze vere di via Bergognone, negli spazi della Stecca delle ex Arci Milano, Avanzi, Esterni, H+, Make a Cube3, una startup che è anche un esempio di ricon- appunto. Non siamo solo tra una caffetteria e un Acciaierie Ansaldo, si respira un grande fermento, un gruppo eterogeneo con competenze diversi- versione urbana e riutilizzo dell’esistente, come bistrot, ma in un posto dove chiunque può en- come un ribollire di dinamismo e frenesia, che ficate, che però condivide una visione unitaria. testimoniano gli ampi spazi di architettura indu- trare, incontrarsi per un appuntamento di lavoro, poi sono quelli tipici di ogni debutto. Il 30 mar- «Nella nostra ricerca di una qualche formula di striale tradotti, grazie al progetto architettonico mettersi sulla poltrona, fermarsi a lavorare o a zo, dopo una ristrutturazione realizzata in tempi definizione è molto ricorrente il tema dell’ibri- di Onsitestudio, in luoghi di incontro, studio e leggere un libro. Lo spazio coworking e i labora- record, questi spazi datati 1904 vengono, infatti, do – ci spiega Matteo Bartolomeo, il presidente lavoro, con sale prova e palchi, laboratori e fo- tori si trovano al secondo piano insieme con la re- riconsegnati alla città trasformati in una moderna dell’impresa sociale che gestirà Base per i 12 anni resteria, tutti collegati tra loro. Onsitestudio ha sidenza-foresteria aperta sia alla città, sia ad artisti 26 27
FOCUS Le dictAteUr n.5 i più grandi artisti della scena Sabato 9 aprile alle 19 Base ospita nazionale e internazionale, “Le DESIGN & in anteprima la presentazione del Dictateur” celebra i suoi 10 anni di nuovo numero di “Le Dictateur” a attività con questa nuova edizione cura di Maurizio Cattelan. Fondato speciale, la N. 5, The Rat Pack, MODERN nel 2006 come progetto editoriale curata da Cattelan. a cui negli anni hanno preso parte www.ledictateur.com LIVING 03 03. Base si ispira e internazionali. Per entrare e usufruire degli spazi con il Comune) allargandosi su tutto l’edificio per vuole dialogare con l’appuntamento è con la festa di apertura del 30 12mila mq complessivi che consentirebbero di modelli attivi a livello marzo quando prenderanno il via anche una serie sviluppare ancora di più il concetto della comu- internazionale: dal di eventi: dall’inaugurazione della mostra labo- nità liquida in perenne divenire, oltre che in tota- Matadero di Madrid al ratorio Visual Making realizzata da Opendot in le apertura. Nonostante sia un progetto vicino di P.S.1 Contemporary collaborazione con Claude Marzotto e Daniela casa del Mudec e di Armani Silos, e insieme a essi Art Center di NYC Lorenzi a Bookpride, la fiera degli editori indi- rappresenti la volontà di riqualificare il territorio pendenti (1- 3 aprile), dalla XXI Triennale Ar- milanese, Base non nasconde la sua ambizione a SPOTTI MILANO + LOGISTICA + chitettura (2 aprile) alla presentazione del nuovo dialogare anche con realtà internazionali traghet- VALCUCINE MILANO PIAVE CENTRO CONSEGNE Viale Piave, 27 Viale Nobel, 26/A numero di “Le Dictateur” di Maurizio Cattelan tando Milano verso una dimensione più ampia. 20129 - Milano 20851 - Lissone - MB (9 aprile) fino alla Design Week che inizia il 12, «C’è un desiderio di nuovi linguaggi, di rottura T +39 02 781953 T +39 039 2457955 mentre più in là, a giugno, toccherà alla moda. di alcune barriere e di confini – sottolinea il pre- F +39 02 794272 F +39 039 484973 Questo palinsesto di eventi ospitati va di pari sidente Matteo Bartolomeo – ed è di questo che passo con lo sviluppo delle attività permanenti e Base vuole farsi interprete, auspicando che pian www.spotti.com VALCUCINE MILANO BRERA SEDE LEGALE anche da qui viene l’idea di Base di conquistare piano i desideri si trasformino in bisogni di sco- info@spotti.com C.so Gribaldi, 99 Viale Piave, 27 pure il 3° e il 4° piano (sono in corso le trattative perta e anche di futuro». 20121 - Milano 20129 - Milano T +39 02 6597588 P.IVA 12645280153 F +39 02 62912163 C.F. 07343480153 28
INTERVIEW INTERVIEW Il libro Gianni Rivera – Ieri Oggi GIANNI RIVERA si può acquistare UN CALCIO ALLA LUNA esclusivamente sul sito www.giannirivera.it e durante le presentazioni pubbliche Esce l’autobiografia definitiva del Golden Boy del football italiano. Un racconto del suo autore. Al sentimentale lungo oltre 70 anni con il Milan (e Milano) come fedele convitato di pietra. momento non sono La nostra intervista all’intramontabile eroe dell’Azteca previste uscite in libreria di Simone Sacco abbiamo avuto il piacere di dialogare dove ci si mette a fare altre cose, si leadership nello spogliatoio. Quindi con lui. Non su un tram (come durante intraprendono nuovi percorsi. Voltarsi appesi le scarpe al chiodo. quella leggendaria intervista condotta indietro è complicato. E comunque se uno pensa a Gianni da Beppe Viola nel 1978) ma il brivido, Capisco. Però Alfredo De Stefano Rivera, oltre alle vicende sportive, gli credeteci, è stato pressoché identico. è stato parte del Real Madrid fino vengono in mente mille altre cose. Tra Rivera, come andò quella volta sul all’ultimo. Idem Eusebio nel Benfica o cui le commedie immortali di Diego 15 in compagnia dell’indimenticabile attualmente Bobby Charlton nel Man- Abatantuono o le canzoni più riuscite Beppe Viola? chester United… di Enzo Jannacci: si sente un simbolo Era fine anno, il campionato si godeva Ha ragione, ma io non mi sono mai pop? la sosta natalizia, ma alla Domenica allontanato dal Milan per scelta mia. Ah, questo me lo deve spiegare lei! In Sportiva serviva comunque un servi- Questo, d’altronde, lo sanno tutti… fondo la mia fu l’epoca in cui capitò zio di calcio. Mi chiama Beppe: «Gian- (sorride, NdR) assolutamente di tutto e io non po- ni, niente in contrario se l’intervista la Mi vuol forse dire che qui da noi il nu- tevo che conviverci. Sa, quando Neil facciamo su un tram in mezzo a veri mero 10 ha sempre incendiato le curve Armstrong posò il piede sulla Luna, passeggeri?». Accettai subito. Di Viola e i popolari, ma raffreddato le tribune cominciai a non meravigliarmi più di mi fidavo ciecamente e sapevo che sa- dei potenti? nulla. E difatti, sempre in quel 1969, rebbe venuto fuori un bel reportage. Beh, il 10 – finché è esistito – ha costan- vinsi la Coppa Campioni e il Pallone Dove abitava fisicamente quando la temente avuto quel destino lì. Chi na- d’Oro. Una bella analogia per me che sua “casa” della domenica era San sce fantasista, ama mettersi in evidenza ero pur sempre cresciuto in un piccolo Siro? sul campo e tutto ciò può attirargli sia oratorio alessandrino… Dalle parti di viale Misurata, ma Mi- fischi sia applausi. Il 10 rischia sempre Arriviamo a quel 17 giugno 1970: lano l’ho sempre vissuta tutta. All’e- e ne paga le conseguenze, com’è ovvio come ha fatto a trovare ulteriori sti- poca si passeggiava tra la gente, non che sia. moli dopo quel capolavoro eterno? c’era l’aggressività odierna del selfie. Al Ma è vero che lei in Nazionale avreb- Capolavoro? Per carità, quello fu un massimo qualche passante ti chiedeva be proseguito anche dopo i malin- semplice gesto tecnico. Colpii la palla l’autografo e ti faceva gli auguri per la conici Mondiali di Germania ’74? di destro e, fino al giorno seguente, fui partita successiva. Tutto qui. Stesso dicasi nel Milan dopo la con- convinto d’aver calciato di sinistro! Ah, Le manca non vivere più sotto la Ma- quista dell’agognata stella il 6 maggio i misteri della psiche applicati al foot- donnina? 1979… ball… Ci ho un po’ perso l’abitudine, anche Sì, ma nel primo caso patii il rinnova- Rivera, non faccia il modesto. Quel se questa città continua ad albergare mento della squadra azzurra e il pen- gol, per noi italiani, è come Picasso Ancora mi chiedo come abbia fatto. si 73 primavere non lo ammetterà mai. Golden Boy è andato avanti e ha fatto nel mio cuore. Ormai la vita e la fami- sionamento anticipato di quei giocatori alle prese col suo Periodo Blu! A resistere, intendo. A non diventare Se lo sarebbe meritato di tirare il fiato, ulteriori cose belle. L’ultima s’intitola glia mi hanno fatto stabilire a Roma da che avevano vinto l’Europeo del ’68 ed Grazie, ma chissà se Picasso – mentre un’icona pietrificata dai giornali. Un il figlioccio di Rocco: lui, il primo ita- Gianni Rivera – Ieri Oggi, librone di tanto tempo, però Milano è cementata erano arrivati secondi ai Mondiali mes- dipingeva – pensava che i suoi quadri santino buono per tutte le ricorren- liano a conquistare il Pallone d’Oro nel oltre 500 pagine un po’ autobiografia, dentro di me. Esattamente come Ales- sicani. Nel Milan, invece, fu diverso: sarebbero stati contesi dai musei di ze. Un luogo comune. Niente da fare: ’69 e über-milanista capace di vincere un po’ catalogo, un po’ saggio su cosa sandria. Nils Liedholm dopo lo scudetto andò tutto il mondo. Io segnavo e passavo il Gianni Rivera è riuscito ad andare così tanto che ora ci vorrebbe Wikipe- sia diventata l’Italia dal Dopoguerra a E il Milan? Le manca pure il Diavolo? via e il nuovo arrivato, Massimo Gia- pallone al compagno smarcato come se avanti da quel gol decisivo in Italia dia per fare il conto esatto di ogni tro- quest’incasinato terzo millennio. Il nu- Voglio dire: oramai sono trent’anni comini, aveva altre idee su di me. Io si trattasse di una cosa normale. Poi i Germania 4-3 di Messico ’70. La rete feo. Avrebbe potuto reclinare il sedile, mero 10 rossonero lo sta attualmente che non fa più parte di quei quadri e lui avevamo giocato assieme in pas- giornalisti scrivevano che quella era per antonomasia della nostra Naziona- fumarsi un sigaro e godersi il tramon- presentando in giro per la nazione e, in societari… sato e Giacomini sostenne che questo poesia. Ma erano loro a sostenerlo, di le, anche se questo alessandrino di qua- to, anche a trent’anni. E invece no. Il occasione della sua visita meneghina, Vede, nella vita si arriva a un punto avrebbe finito per condizionare la sua certo non io. 30 31
FOCUS FOCUS MIXOLOGY, LA RELIGIONE DEI COCKTAIL BUONI L’arte del bere miscelato ha l’obiettivo di offrire un’esperienza sensoriale the gin to my tonic completa, non un semplice drink. Ecco il nome di qualche mixologist e Mai chiedere “un gin tonic” al bar. locale se a Milano volete affiliarvi a questa religione Ormai i banconi di molti locali milanesi hanno decine di qualità di Gaetano Moraca diverse di questo distillato e i bartender sono pronti a consigliarvi quello giusto secondo i vostri gusti. Da quello da bere con un rametto di rosmarino, a uno più secco o un altro fruttato. Se siete sui Navigli entrate da Gino 12 (all’interno di Officina 12) e sedetevi al bancone per scegliere insieme al mixolo- gist la giusta combinazione di gin e tonica. Nel quartiere Isola ha aperto The Botanical Club che di indirizzi sera serve ottimi drink e di giorno Gino 12 produce il suo distillato. alzaia Naviglio Grande 12 02 Nottingham Forest viale Piave 1 Rita&cocktails via Angelo Fumagalli 1 Lacerba via Orti 4 Santeria Social Club viale Toscana 31 spruzzatore viene vaporizzata direttamente in gustare buoni piatti di pesce e aperitivi in pieno 02. Un mixologist The Botanical Club bocca l’essenza prescelta, a cui segue il sorseggia- stile milanese, ma non si può non concedersi l’e- alle prese con una via Pastrengo 11 mento lento del drink da una coppa di porcellana. sperienza di un drink. La lista e l’esperienza sui sua creazione: 01 Alternando l’operazione si è invasi da una tem- cocktail si sono evoluti negli anni con i mixologist preparare un cocktail pesta di aromi. Nomen omen, ma attenti alla coda che si sono succeduti. Ma certo restano un fiore è considerata una vera per entrare nel locale, una vera foresta! all’occhiello, se non altro per l’oculatezza lessica- arte. Se invece non vogliamo spostarci dai suggestivi le, il Maria l’acerba, il bloody originale a base di Foto di Virginia Mae 01. Il bancone di Fare un buon cocktail è un’arte vera e propria: completa, non un semplice drink. Recentemente navigli, irrinunciabile è una salto al Rita&cocktails, tabasco verde, lime e vodka al peperoncino, e il Lacerba, cocktail bar e un misto di scienza e filosofia, shakerato con una Sky Arte ha dedicato uno speciale alla mixology, un classico intramontabile. Ormai famosi per la Yellow Sub-Maria, preparato con tequila infusa al ristorante futurista in buona dose di creatività e con uno sguardo scru- sull’onda del successo del talent sui bartender tra- loro lista dei cocktail più lunga dell’elenco telefo- peperone giallo e curcuma. Inutile dire che l’ara zona Porta Romana poloso alle ricette originali. Un insieme di spezie smesso nel 2014 su DMAX. Non è azzardato con- nico, conviene affidarsi ai sacerdoti di quest’arte e sacra degli alcolici annovera solo qualità. e sapori che conduce attraverso paesaggi esotici, o siderare i mixologist dello stesso rango degli chef, farsi consigliare tra i New Standards, secchi e de- Di recente apertura, in viale Toscana, c’è la San- un misto di tradizione e corposità che permette di anzi alcuni di loro come Marco Russo, uno tra i cisi, oppure gli Old-Lost and Found, cocktail con teria Social Club, una fucina di cultura, musica, viaggiare nella storia. più famosi e influenti, sostengono strenuamente una lunga storia alle spalle, ma ammodernati dal buon cibo e ovviamente buon bere. Che siate lì Di tutto questo si occupa la mixology, ovvero la questa tesi da tempo. tocco creativo di Edoardo Nono e Gianluca Chia- per un aperitivo o per un concerto, non potete religione del bere miscelato (sono decine i cor- Avventurandoci per le vie meneghine alla scoper- ruttini. «Ormai lo fanno tutti in città, ma i padri esimervi dal provare uno dei tanti cocktail studiati si e le scuole che a Milano la insegnano, o forse ta dei templi della mixology, non possiamo non dello Gin Zen siamo noi!», ci dicono orgogliosi (e in continuo moto d’innovazione) da Fabio Spi- dovremmo dire “professano”). Quest’arte – nata iniziare con un salto al Nottingham Forest. Nelle mentre ci servono un cocktail a base di zenzero nelli e la sua squadra, sottratto al Rita&cocktails. in realtà cosmopolite, crocevia di culture e visioni adiacenze di piazza Tricolore si staglia questo pic- fresco pestato, gin, lime, cordiale al lime, soda, Questo sacerdote della mixology si è sempre diverse – è sbarcata anche in Italia e si basa sul colo cocktail bar dall’originale arredamento carai- ghiaccio tritato, servito nel tumbler basso. Anche battuto per l’abbinamento ottima musica/ottimi perfetto equilibrio degli ingredienti, alcolici e non, bico, insignito di riconoscimenti internazionali e qui la prenotazione è vivamente consigliata. cocktail e continua a professarlo con la sua arte. scelti oculatamente per creare cocktail perfetti. gestito da un manipolo di agguerriti mixologist, In via Orti, nell’elegante zona di Porta Romana, è Specie quando ti serve il Rag Time, l’unico coc- Per essere un esperto bisogna conoscere la storia, guidati dal vulcanico Dario Comini. Un locale degno di nota il Lacerba, cocktail bar e ristoran- ktail a tempo di musica, noto anche come il “king” le tecniche, l’origine dei prodotti, saper scegliere per veri intenditori ma, anche se non siete esper- te, dall’arredamento visionario e futurista. I ma- di Manhattan, ma milanesissimo di nascita, a base il bicchiere giusto, la frutta, la verdura, gli attrezzi ti, davanti a un Tempest non resterete impassibili. nifesti di Depero campeggiano in ogni angolo di di amaro Ramazzotti, che un farmacista milanese del mestiere, per offrire un’esperienza sensoriale E Dario è li pronto a dimostrarlo: attraverso uno questo locale uscito dal secolo scorso. Si possono inventa nel 1815 e bilanciato dall’Aperol. 32 33
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INTERVIEW INTERVIEW FILIPPA LAGERBÄCK SEMPRE IN MOVIMENTO Svedese, bionda, come la birra che ha accompagnato tanti anni fa in uno spot, Filippa Lagerbäck inizia la sua carriera a diciassette anni come fotomodella. Viaggia per il mondo, ma trova l’amore a Milano. Conduttrice, blogger, ambientalista e volto storico del salotto di Che tempo che fa accanto a Fabio Fazio Filippa Lagerbäck sorride alla vita. invito al dialogo con argomenti sempre imparo tantissimo. La trasmissione mi di Paola Medori Testimonial e mamma in formissima, positivi, senza entrare in temi come la ha permesso di fare tante altre cose, dice che sia tutto merito della biciclet- cronaca o la politica. Provo sempre a come il programma su Sky In bici con ta con cui si muove a Milano, ma anche regalare un sorriso. Ed è nata una bella Filippa, dove giro per l’Italia su due in giro per l’Italia con il programma In comunità, sembra un club privato del ruote. bici con Filippa. Sostiene il movimento, buonumore. Con questo programma sostiene la ma anche il cambiamento e la scoper- Lei è molto green, quali sono le sue vita attiva. Qualche volta riesce a ta, in tutte le cose della vita. best practice nella vita di tutti i giorni? oziare? Cosa ama di più della nostra cultura? Non mi sforzo, sono green ma non A volte sono pigra, alcune giornate le Mi piace la vostra spontaneità, la curio- troppo. Sono stata cresciuta nel rispet- passo in giardino, al sole con il mio sità e la gioia. Vivete in un Paese inon- to per l’ambiente, per le persone e per cane, a leggere un libro o a lavorare sul dato dal sole e siete un popolo aperto e gli animali. La natura è nostra. Salva- mio blog. Dovrei fare più sport, sto ar- caloroso. Mi avete trasmesso una gran- guardare tutto quello che ci circonda ci rivando a un’età critica in cui la gravità de voglia di godermi la vita, con le sue permette di vivere meglio. Poi diventa prende il sopravvento. piccole cose e le varie sfumature. Qui facile spegnere la luce e fare la raccolta Quale posto l’ha colpita di più del Bel mi sono sempre sentita a casa. E non differenziata. Da quando sono a Varese Paese? mi è successo in altri posti nel mondo. ho preso una macchina ibrida. Ci sto Ogni regione ha dei luoghi magnifici. A quale rituale milanese non potrebbe provando, non sono perfetta ma cerco L’Italia offre di tutto, per qualsiasi gu- mai rinunciare? di essere una consumatrice consapevo- sto e interesse. Il mio cuore, però, l’ho All’uso della bicicletta per muovermi, le perché ogni scelta che facciamo ha lascito in Umbria, a Città di Castello. per scoprire le viuzze meno trafficate, delle conseguenze. Ho una piccola casa in collina, dove è i negozi, i cortili e i pazzeschi palaz- Mamma della dodicenne Stella, che nata Stella. Per me rimane il posto più zi che ho conosciuto anche grazie alla rapporto avete? speciale. moda e agli eventi organizzati in luo- Condividiamo momenti di umorismo È ambasciatrice di Cbm Italia, una ghi che non avevo mai visto. A Milano e ironia. La mia missione ogni mattina Onlus impegnata nella cura della ce- non puoi essere soltanto uno spettato- quando l’accompagno al bus per anda- cità. Come è nata questa collabora- re, devi andare a scovare tutti i posti re a scuola è farla sorridere. Faccio un zione? più segreti. po’ il clown e lei, a volte, si imbarazza. Ho chiesto se potevo mettere a di- Ha vissuto a Milano poi ha scelto Sta crescendo con due differenti cul- sposizione la mia notorietà. Ho fatto di trasferirsi a Varese, perché questo ture e ha una mentalità aperta, senza alcune loro campagne, raccolte fondi cambiamento? pregiudizi. e negli anni abbiamo realizzato varie È capitato per caso. Stavo cercando una Qual è stato l’ultimo consiglio che le linee di occhiali da sole. Ultimamente nuova scuola europea per mia figlia e ha dato? abbiamo disegnato delle T-shirt: tutti i qui ce n’è una ottima. Mi piace cam- Questa mattina le ho detto: «Quando fondi vanno realmente a sostegno delle biare, avere nuove radici, ripiantarle e capisci che non c’è niente di cui ver- persone che tornano a vedere. Tutto il creare una nuova casa. E non è detto gognarsi sei cresciuta e io l’ho scoperto resto non conta niente, se paragonato che sia per sempre, domani potremmo quando aspettavo te». La forza della alla possibilità di cambiare la vita an- decidere di ritornare a Milano o anda- vita che crei è più forte di qualsiasi im- che di una sola persona. re altrove. Non vorrei mai pensare che barazzo. Lei deve sapere che sarò sem- Famosa negli anni Novanta grazie questo sia definitivo. Mi annoia. pre presente e non la giudicherò mai. a una pubblicità di una birra con lo Attiva sui social, da anni si racconta È uno dei volti del programma “Che slogan “Una bionda per la vita”, cos’è attraverso un blog-diario di storie. tempo che fa”, le piacerebbe condurlo? per sempre per lei? Cosa rappresenta? No, perché è molto difficile. Ci vuo- L’amore è per sempre. Gli affetti e le PlanetFil è una finestra per comunicare le una preparazione da professionista persone, anche quelle che non ci sono con chi ha i miei stessi interessi e vuole come quella che ha Fabio. Ho il mio più. Poi tutto il resto non ha molta im- sapere quello che faccio. Mi racconto e piccolo ruolo, un finestrella da dove portanza. 36 37
FOCUS FOCUS TRIENNALE, 20 ANNI DOPO Milano si interroga sul futuro del design e lo fa attraverso l’imponente Esposizione Internazionale della Triennale che, dal 2 aprile al 12 settembre, trasformerà la città in un grande laboratorio di riflessione ed elaborazione narrativa di Alessia Delisi 02 01 01. Per cinque A partire dagli anni Ottanta si è registrato un au- te saranno circa una ventina: dalla Fabbrica del fidata a una pluralità di voci differenti: se Andrea Craft, il progetto che Stefano Micelli presenta alla 02. Le nuove mesi, dal 2 aprile mento progressivo del numero di progettisti nel Vapore all’HangarBicocca, dal Palazzo della Per- Branzi e Kenya Hara percorrono in Neo Preistoria Fabbrica del Vapore, che Brilliant! I futuri del gio- responsabilità al 12 settembre, la mondo. Questa crescita – che ha coinciso con il manente al Museo Diocesano, dallo Spazio Ober- – 100 Verbi il lungo cammino che dagli strumen- iello italiano, a cura di Alba Cappellieri, vogliono dell’architettura nel Triennale diventerà moltiplicarsi delle scuole e dei corsi di laurea in dan alla Villa Reale di Monza. E ancora: i Campus ti dell’antica preistoria conduce alle attuali fron- rendere visibile l’incontro tra manifattura d’eccel- XXI secolo sono il l’epicentro di una design – ha fatto di quello che era un mestiere del Politecnico, la IULM, il MUDEC, il Museo tiere della ricerca scientifica, volta a estendere la lenza e innovazione tecnologica. L’impossibilità di tema di Architecture serie di manifestazioni d’élite, riservato a un ristretto numero di adepti, della Scienza e della Tecnologia, BASE Milano, sopravvivenza umana attraverso la produzione di trovare nella città il luogo del proprio radicamento as Art, mostra curata multidisciplinari che una tra le più diffuse professioni a livello globa- l’Area EXPO, l’Università degli Studi, l’Accade- pezzi di ricambio del nostro stesso organismo, in originario e i nuovi scenari che questa mancanza da Nina Bassoli e coinvolgeranno tutta le, che conta oggi centinaia di migliaia di esper- mia di Belle Arti di Brera, il Triennale ExpoGate W. Women in Italian Design Silvana Annicchiarico prospetta sono invece al centro di City After the allestita negli spazi la città di Milano fino ti. A ciò si aggiungono lo sviluppo di un mercato e altre ancora. Il titolo dell’Esposizione – Design cerca di tracciare una storia del design italiano al City, una serie di esibizioni allestite nei due pa- dell’HangarBicocca a Monza, sede delle globale e il carattere sempre più trasversale della After Design – chiama in causa il significato della femminile, ricostruendo figure, teorie e attitudini diglioni dell’area EXPO, mentre la tensione tra la prime Esposizioni progettazione, dovuto all’indebolimento dei con- parola design, ovvero progetto, che in latino vuol progettuali che sono state emarginate nel Nove- perfezione cui il nostro pensiero aspira e l’imper- Internazionali fini disciplinari tra design, architettura, paesaggio, dire “gettare avanti” e, in questo senso, proiettarsi cento e che si sono invece affermate nel XXI se- fezione del mondo fisico nel quale viviamo per- comunicazione e arti visive. Questo nuovo scena- nel futuro. Che tipo di progettualità è in grado di colo. Le responsabilità dell’architettura all’alba del mea la mostra disegnata da Riccardo Blumer negli rio pone molti interrogativi: che cosa significa pro- aprirsi un varco nel nuovo millennio, a dispetto, XXI secolo sono uno dei temi centrali dell’Espo- spazi del Palazzo della Permanente. Da queste e gettare oggi? Qual è il futuro del design? A queste anche, delle condizioni politiche, economiche, so- sizione e ritornano in Architecture as Art, allestita da molte altre mostre, la XXI Esposizione emerge e a molte altre domande cercherà di rispondere ciali e culturali che hanno invece caratterizzato il presso l’HangarBicocca, e negli spazi del MUDEC, come una costruzione complessa ma fragile, per- la XXI Esposizione Internazionale della Trienna- secolo scorso? Attraverso una serie di mostre te- con la mostra Sempering, che pone l’accento sulla ché, come ha affermato il sociologo francese Abra- le di Milano, patrocinata dal Bureau International matiche, ogni location cercherà di offrire un punto necessità di una continua revisione del rapporto ham Moles, l’unica previsione che ha ragionevoli des Expositions, che dal 2 aprile al 12 settembre di vista inedito sulla questione. L’obiettivo di cia- tra mezzi e fini, metodi e forme. Le grandi tra- probabilità di successo è che le nostre previsioni tornerà, dopo una pausa di vent’anni, ad animare scuna rassegna non è quello di porsi come istan- sformazioni che hanno investito il nostro pianeta risulteranno errate. Del resto, il modello stesso il capoluogo meneghino con mostre, spettacoli, za risolutiva del problema: si tratterà piuttosto di proiettano il design nel futuro, ma questa proie- delle esposizioni internazionali nasce dal desiderio convegni e attività di formazione. Oltre al Palazzo rappresentare, mettendola in scena, una realtà sco- zione non può prescindere dall’eredità culturale assurdo e inebriante di concentrare in un unico dell’Arte, sede della Triennale, le location coinvol- nosciuta. Per questo la curatela delle mostre è af- di cui il passato è portatore. Per questo sia New luogo gli infiniti mondi dell’arte e del design. 38 39
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