Club milano N. 31 - Magazine

Pagina creata da Francesca Ruggiero
 
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Club milano N. 31 - Magazine
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                                                                                                                             N. 31

A fine marzo apre Base in via Bergognone: una moderna fabbrica di produzione culturale per tutti i milanesi
Gianni Rivera: «Nonostante non viva più a Milano, questa città continua sempre ad albergare nel mio cuore»
 La mixology è un’arte. Giro alla scoperta dei migliori locali della città dove assaggiare i cocktail più buoni
Questo è il momento giusto per visitare Siviglia, tra le celebrazioni della Settimana Santa e la Feria de Abril

                                                                                                             MARZO - APRILE 2016

                                                                                                  Michele De Lucchi: “Il design deve
                                                                                                  servire a capire cosa vogliamo fare
                                                                                                  di questo mondo”
                                                                                                  − pagina 16

                                                      Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/MI 3,00 euro
Club milano N. 31 - Magazine
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EDITORIAL

                                                                                                           Moroso Spa
                                                                                                           Udine Milano London
                                                                                                           Amsterdam Köln
                                                                                                           New York Beijing
                                                                                                           www.moroso.it

                                                                                                           Bold sofa, 2015
                                                                                                           Fjord pouf, 2002
                                                                                                           Fishbone low table, 2012
                                                                                                           by Patricia Urquiola
                                                                                                           Cloud low table, 2013
                                                                                                           by Nendo
                                                                                                           Net low table, 2013
                                                                                                           by Benjamin Huber t

                                                                                                           Ar twork by Fathi Hassan
                                                                                                           “Eating Stars”

                                                                                                           Studi for modular installation
                                                                                                           “Developed seed”
                                                                                                           by Loris Cecchini

            Designed in Milan
            Anche quest’anno, inesorabile, si sta avvicinando uno degli appuntamenti più attesi
            dalla nostra città, il Fuorisalone. Per chi non vive Milano e le sue dinamiche è quasi
            impossibile capire perché questo momento è così importante. In fondo Milano è
            moda, finanza, ora anche gourmet. Il legno lo lavorano in Brianza, la maggior parte
            delle aziende del settore hanno sede nel nord est, persino le Marche con le loro cucine
            sono più titolate di noi. Per non parlare degli stranieri: il design parla olandese, danese,
            sempre più giapponese e ora anche cinese. Milano sembra essere capitale di un mon-
            do che non le appartiene. Ma non è così. Milano non produce, ma ispira e crea. Milano
            è 365 giorni l’anno un gigantesco hub di cervelli provenienti da tutto il mondo che
            parlano, si confrontano, sperimentano, disegnano. Milano accoglie, assorbe e restitu-
            isce creatività amplificata. Potremmo dire che la nostra città è una sorta di caleido-
            scopio dove tutto viene miscelato per trovare forme nuove, dove la sperimentazione
            e l’innovazione sono la base di una ricerca costante del bello che passa attraverso la
            funzione d’uso di un oggetto. Oggi una lampada non serve solo per illuminare, un
            tavolo per mangiare, una sedia per sedersi. Sono oggetti che esprimono innanzitutto
            un’identità. Questa rivoluzione, che oggi diamo per scontata, è passata attraverso
            quel caleidoscopio che a Milano trova la sua naturale dimora. In fondo la moda ha
            dato il via a un processo che il design ha saputo fare proprio, con un approccio più
            aperto alle contaminazioni e certamente più democratico. Chiunque può dire la sua.
            Tanto poi, come sempre, è il mercato a decretare il successo di un’idea. Non è un caso
            se abbiamo scelto come cover story di questo numero il volto di Michele De Lucchi.
            La sua lampada Tolomeo compie oggi trent’anni e da quando ha vinto il Compasso
            d’Oro nel 1989 è diventato l’oggetto di design più venduto (ed emulato) al mondo.
            Un oggetto iconico entrato nella storia, amatissimo a ogni latitudine. Il suo creatore

                                                                                                                                            ad Designwork – photo Alessandro Paderni
            è un uomo d’altri tempi, schivo, dalla voce lieve e dai modi sempre garbati. Vive sul
            Lago Maggiore e tutti i giorni, come un normale pendolare, prende un treno delle
            disastrate Ferrovie Nord per raggiungere il suo studio a Milano. Quell’uomo, dalla cui
            matita sono usciti oggetti immortali, è il John Lennon del design. L’ambasciatore per-

                                                                                                                                            set coordinator Marco Viola
            fetto di una città che è capitale mondiale del design tutto l’anno, non solo ad aprile.

            Stefano Ampollini

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CONTENTS

           point of View             10   focUs                                       26
           Il sogno su misura             Base di partenza
           di Roberto Perrone             di Marilena Roncarà

           inside                    12
           Brevi dalla città
           a cura di Elisa Zanetti

           oUtside                   14
           Brevi dal mondo
           a cura di Elisa Zanetti

           coVer story               16
           Michele De Lucchi
           di Davide Rota

                                          interView                                   30
                                          Gianni Rivera
                                          di Simone Sacco

                                          focUs                                       32
                                          Mixology, la religione dei cocktail buoni
                                          di Gaetano Moraca

           portfolio                 20
           War is Over!
           foto di autori vari

                                          interView                                   36
                                          Filippa Lagerbäck
                                          di Paola Medori

                                          focUs                                       38
                                          Triennale, 20 anni dopo
                                          di Alessia Delisi

                                          bespoke                                     42
                                          Unico, in ogni dettaglio
                                          di Enrico S. Benincasa

                                                                                           Chiedilo a The Store - Via Solferino, 7 - Milano

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CONTENTS

           bespoke                          44   weekend                                             56
           Come vi piace                         A passo di flamenco
           di Alessia Delisi                     di Carolina Saporiti

           style                            46
           Archi-silhouettes
           di Luigi Bruzzone

                                                 food                                                58
                                                 Mordere con cautela
           style                            48   di Filippo Spreafico
           Marco Campomaggi
           di Giuliano Deidda                    food                                                60
                                                 Claudio Sadler
           hi tech                          50   di Roberto Perrone
           Quando la musica è fai-da-tech
           di Paolo Crespi                       free time                                           62
                                                 Da non perdere
           wheels                           53   a cura di Enrico S. Benincasa
           Cento scatti sul mito
           di Ilaria Salzano                     secret milano                                       64
                                                 La città di terracotta
           design                           54   di Elisa Zanetti
           Salone Story
           di Davide Rota

                                                                                 In copertina
                                                                                 Michele De Lucchi
                                                                                 Foto di Matteo
                                                                                 Cherubino

                                                                                                          Shop at sealup.it
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POINT OF VIEW

roberto perrone
Giornalista e scrittore dalle radici “zeneisi” si è
occupato di sport, enogastronomia e viaggi al
Corriere della Sera. Ora è freelance. Il suo sito
è perrisbite.it. Ha da poco pubblicato Manuale
del Viaggiatore Goloso (Mondadori): guida da
leggere e consultare per mangiare e bere bene.

                            Il sogno su misura
                            Ogni tanto penso che l’unica cosa che veramente abbiamo su misura siano i so-
                            gni. Dico quelli che facciamo quando dormiamo, non quelli che formuliamo, tipo
                            “sogno di ricevere il Nobel per la letteratura” o “sogno di scalare l’Aconcagua” o
                            “sogno di avere un correttore automatico che non dia i numeri”. I sogni si formano
                            da qualche parte, tra il sonno e la veglia e ci portano dove vogliono loro. A volte
                            li ricordiamo e a volte no, a volte ti restano impressi per sempre (io mi ricordo
                            di un sogno fatto vent’anni fa) e a volte fuggono via all’alba come Cenerentola a
                            mezzanotte e, se erano carrozze, diventano nebbia indistinta. Questi sogni sono
                            gli unici tagliati su di noi da un sarto speciale che ci vuole mandare un messaggio,
                            cerca di farci comprendere qualcosa. A volte ne cogliamo il senso, a volte no. A
                            volte confondiamo i sogni con i desideri. In questo, proprio Cenerentola ci ha
                            confuso un po’, con la canzone I sogni son desideri. Mica sempre. I desideri sono
                            un’altra cosa. Nel sogno, ad esempio, tutti i vestiti calzano su misura, nel sogno le
                            cinture degli aerei sono lunghe il giusto anche per quelli sovrappeso come me, nel
                            sogno se entro in una boutique trovo una bella giacca o un cappotto doppiopetto
                            della mia misura, fatto apposta per me. E invece no. Il su misura non esiste, dicia-
                            mo nella grande moda o per lo meno nel mondo delle “griffe”, come dicono quelli
                            bravi, per gente della mia stazza-razza. Ci dobbiamo rivolgere ai cosiddetti negozi
                            taglie forti che hanno anche belle cose, ma a un prezzo da boutique. Per questo,
                            vent’anni fa, per tutelare gli over size, ho fondato con qualche amico l’A.G.O.,
                            Associazione Giornalisti Obesi. Noi siamo coscienti che chi è sovrappeso non sta
                            bene, anche se si sente apparentemente bene, ma rivendichiamo il diritto a vivere
                            normalmente. Ad avere parità di trattamento. Come tutte le minoranze, ormai
                            siamo una delle ultime che non è stata tutelata da una legge, abbiamo molti doveri
                            ma pochi diritti. Io qui, ora, in questo numero dedicato al tailor made, rivendi-
                            co il diritto a entrare in un negozio di una grande firma della moda e a trovare
                            qualcosa che vada bene anche a me e non solo alla maggioranza magra. Rivendico
                            il diritto a vedermi riconoscere la mia “normalità”, a essere chiamato con il mio
                            nome, rivendico il diritto a essere giudicato per quello che sono e non per quello
                            che appaio. I sogni, in questo caso, non sono desideri, i sogni, in questo caso, sono
                            diritti. Siete pronti a riconoscerli, siete pronti ad andare oltre il luogo comune? Se
                            sì, potete aderire all’A.G.O. Certo, anche voi, taglia extra small, anche voi con il
                            vitino di vespa. Perché noi siamo tolleranti, libertari, aperti. Infatti ammettiamo
                            tutti, anche chi non è come noi. Anzi, è proprio “chi non è come noi” a trovare,
                            con noi, il suo sogno su misura.

                            Roberto Perrone

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Club milano N. 31 - Magazine
INSIDE

                                                                                                              Il palazzo del tempo
                                                                                                              Una coreografia di sfere di cristallo
                                                                                                              come pianeti in movimento: è
                                                                                                              stato questo il tema dell’esibizione
                                                                                                              degli artisti che hanno dato vita
                                                                                                              a una speciale performance per
                                                                                                              l’inaugurazione del nuovo flagship
                                                                                                              store di Pisa Orologeria. Collocata
                                                                                                              in uno spazio di oltre 1.200 mq
                                                                                                              nello storico palazzo di via Verri 7,
                                                                                                              la boutique ha accolto numerosi
                                                                                                              ospiti e la musica di Claudio Cocco-
                                                                                                              luto, che ha interpretato i ritmi che
                                                                                                              scandiscono il tempo.
             (not) only for men                                                                               www.pisaorologeria.com

             Lo spazio di coworking Copernico lancia Clubhouse Brera, un esclusivo
             club nel cuore di Milano. Collocato negli spazi dell’ex Teatro delle Erbe
             si caratterizza per linee e atmosfere del design della prima metà del
             Novecento, reinterpretate in chiave contemporanea. Primo club in Italia
             aperto anche all’imprenditoria femminile, sarà accessibile a 500 mem-
             bri di alto profilo provenienti da diversi settori: dalla finanza al design,
             dall’immobiliare al food con una forte attenzione per il mondo della
             moda, della cultura e dell’arte.
             clubhousebrera.com

                                                                     Una nuova arena in città
                                                                     City Sound trova una nuova casa e dà vita ad Arena Certosa
                                                                     Milano, un grande spazio verde di 68mila mq dove organizza-
                                                                     re concerti ed eventi. Nell’area verrà riportato il verde con la
                                                                     semina del prato e la piantumazione di oltre 150 alberi ad alto
                                                                     fusto. Già quest’estate si terranno i primi concerti e prossima-
                                                                     mente verranno creati un orto urbano e spazi per lo sport.
                                                                     www.citysoundmilano.com

London calling
L’innovativo brand di design on line Made.com                                                   Sculture meccaniche
invita tutti i talenti del design a prendere parte                                              La continua danza come metafora dei ritmi
al suo openday, il Made Talent Lab che si terrà                                                 frenetici della vita di oggi. Un corpo stanco
il 13 aprile in via Cerva 25. I designer potranno                                               composto da un’insolita macchina che può
confrontarsi con il team creativo e proporre i                                                  essere attivata solo dallo spettatore. È Prefabrik,
loro progetti: i migliori verranno selezionati per                                              l’opera dell’artista sloveno Enej Gala, vincitore
partecipare all’Emerging Talent Award, il contest                                               del Walking with Art - Stonefly Art Prize. Ispirata
internazionale che premia i designer emergenti,                                                 al romanzo Dance Dance Dance di Haruki Mu-
in programma a Londra, a settembre, durante il                                                  rakami, la scultura è stata esposta con altri lavori
London Design Festival.                                                                         dell’artista negli spazi della Fabbrica del Vapore.
www.made.com                                                                                    stonefly.it

                                                                                                                                                       www.rehash.it
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Club milano N. 31 - Magazine
OUTSIDE

                                                                  Saluti da…
                                                                  Una serie di cartoline spedite dai più suggestivi luoghi d’Italia
                                                                  è l’idea di Tuttotondo, linea di prodotti per la cura del corpo
                                                                  che sceglie di trasmettere attraverso i suoi prodotti profumi
                                                                  e suggestioni del Belpaese. Il chinotto della Riviera Ligure, le                                             LASCIATEVI GUIDARE
                                                                  erbe alpine delle Dolomiti, il mirto della Sardegna, le castagne
                                                                  del Monte Amiata e i fichi d’India della Sicilia sono racchiusi in
                                                                                                                                                                                DALL’ISPIRAZIONE.
                                                                  creme, lozioni, oli e gel doccia.
Il Terzo Paradiso                                                 www.tutto-tondo.com
Un caleidoscopio di colori trasforma le vetrate                                                                                                                                          Nuova DS 4
del Mercato Centrale di Firenze in una cattedra-
le. È Terzo Paradiso, l’opera realizzata da Miche-
langelo Pistoletto insieme all’artista colombiano                                             Cinema d’alta quota
Juan Sandoval. Fino a giugno la luce del sole di                                              Arrampicarsi su El Capitan a Yosemite, provare a
giorno e la sapiente illuminazione durante la                                                 scendere in kayak le cascate del Niagara, sciare
notte porteranno i visitatori alla scoperta di uno                                            durante una eclissi di sole. Sono alcune delle
straordinario viaggio onirico.                                                                storie raccontate dal Banff Mountain Film Festival,
www.mercatocentrale.it                                                                        la rassegna itinerante dedicata agli appassionati di
                                                                                              montagna e outdoor sponsorizzata da Salewa.
                                                                                              Il festival ripropone al pubblico italiano una
                                                                                              selezione dei migliori filmati presentati all’ultima
                                                                                              edizione della manifestazione canadese.
                                                                                              www.banff.it

                                                                                                            Nella bottega del sarto
                                                                                                            Re-HasH rende omaggio ai mani-
                                                                                                            chini in maglia metallica regolabile,
                                                                                                            utilizzati nei laboratori dei sarti
                                                                                                            del secolo scorso, per sottoline-
                                                                                                            are l’attenzione all’artigianalità e
                                                                                                            alla sartorialità che da sempre
                                                                                                            accompagnano il marchio. Il nuovo
                                                                                                            visual concept prende posto negli
                                                                                                            showroom e negli store valorizzan-
                                                                                                            do, con il suo design essenziale, i                  Nasce Nuova DS 4, connubio perfetto
             Blindspot                                                                                      capi proposti.                               di potenza e raffinatezza. Forte di un design elegante,
                                                                                                            www.rehash.it
                                                                                                                                                      audace e dinamico, Nuova DS 4 nasce all’insegna della cura
             Il mondo della cecità, intesa non solo come incapacità di
             vedere attraverso gli occhi, ma anche come atteggiamen-                                                                                   di ogni dettaglio. Per regalarti il piacere puro della guida.
             to emotivo e sociale, è il tema affrontato da 14 autori                                                                                                    Scoprila su nuovaDS4.it
             internazionali per il Perugia Social Photo Fest, il festival
             internazionale dedicato alla fotografia sociale e terapeuti-
             ca. Dall’11 al 28 marzo, al Museo Civico di Palazzo della                                                                                                   TI ASPETTIAMO NEL PRIMO DS STORE D'ITALIA
             Penna, la rassegna proporrà seminari e incontri, oltre alla
             conferenza Experiencing Photography, dedicata alla fototera-
             pia e agli usi della fotografia in ambito sociale.
             www.perugiasocialphotofest.org
                                                                                                                                                                                                                                                                                                               www.driveDS.it

                                                                                                                                                     NUOVA DS 4 THP 210 S&S Consumo su percorso misto: 5.9 l/100km. Emissioni di
                                                                                                                                                                                                                              2 su
                                                                                                                                                                                                                                 COpercorso misto: 138 g/km. Le immagini sono inserite a titolo informativo.

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Club milano N. 31 - Magazine
COVER STORY                                                                                                                            COVER STORY

                                    MICHELE DE LUCCHI
                                    L’EBOLLIZIONE
                                    DELLE IDEE
                                    Ha mosso i primi passi durante l’epoca d’oro del progetto e ha lavorato
                                    con alcuni dei maestri italiani del design. De Lucchi è uno dei progettisti
                                    più celebri del nostro tempo, l’abbiamo incontrato e ci siamo fatti
                                    raccontare il suo modo di vedere i processi creativi che hanno reso
                                    grande l’Italia e Milano

                                    di Davide Rota - foto di Matteo Cherubino

              Chi è Michele De Lucchi? Com’è di-               Passera e tanti altri… Ed è il luogo in      Un avvenimento casuale o invece l’in-
              ventato architetto e designer?                   cui ho conosciuto mia moglie. Lei non        tenzione di realizzare qualcosa “in
              Sono arrivato a Milano nel 1976, dopo            lavorava per l’azienda, ma si trovava lì     casa”?
              una laurea a Firenze. Ho iniziato a la-          per scrivere un libro sull’organizzazio-     Sto pensando se in effetti esista un vero
              vorare sulla carta e ho avuto l’oppor-           ne del design all’interno della Olivetti.    e proprio motivo. Diciamo che è stata
              tunità di conoscere Ettore Sottsass che,         Memphis, Sottsass e gli anni d’oro del       un’esperienza maturata all’estero e poi
              nel 1979, mi ha introdotto all’Olivetti,         design italiano: ha vissuto in un’epo-       messa in pratica a Milano. Mi sono tro-
              di cui sono diventato responsabile del           ca fantastica dal punto di vista del         vato qui proprio nel momento in cui
              design dal 1988 fino agli inizi del 2000         design...                                    tutto stava per esplodere: è stata una
              e alla quale devo molto, sia dal punto           Ho avuto la fortuna di lavorare con i tre    delle città più attive negli ultimi anni,
              di vista professionale, sia personale. Gli       grandi maestri del design italiano: Etto-    con cambiamenti continui e grandi in-
              uffici della Olivetti di Milano erano            re Sottsass, Vico Magistretti e Achille      vestimenti. Il lavoro svolto all’estero
              particolari: erano composti da una serie         Castiglioni. L’amicizia con Sottsass è       negli anni passati è stato visto di buon
              di professionisti esterni, ma pur essen-         stata determinante perché con lui mi         occhio dai milanesi e proprio questa
              do una realtà a sé stante, mantenevano           sono confrontato sia con la grande in-       esperienza fuori confine mi è servita
              un legame forte con le dinamiche e le            dustria (l’Olivetti in questo caso) sia      per alcune delle opere svolte in città.
              problematiche aziendali. Gli architetti          con l’avanguardia intellettuale del de-      Il primo grande successo, quello che
              e i progettisti che lavoravano in quegli         sign e dell’architettura che a Milano        considero un po’ il mio trampolino di
              spazi facevano di tutto: dalle grafiche          ha portato alla creazione di Memphis         lancio, è stata la vittoria del concorso
              pubblicitarie alla progettazione degli           e di tutti i movimenti da lì derivati. E     per gli uffici della Deutsche Bank in
              uffici aziendali, dai progetti di design         proprio da quell’esperienza ho avuto         Germania. Un lavoro che mi ha dato
              agli allestimenti degli showroom, fino           l’opportunità di crescere e di espan-        molta visibilità all’estero, ma che è ser-
              al packaging. È stato un momento im-             dermi: ho iniziato ad avere i primi ri-      vito anche in Italia e che mi ha consen-
              portante della mia vita perché ho in-            conoscimenti, ho aperto un mio studio        tito di realizzare gli uffici delle Poste
              contrato una serie di persone che si             e ho iniziato a lavorare tanto all’estero,   Italiane. Sempre in Germania ho vinto
              sono rivelate fondamentali anche dopo            soprattutto in Giappone ma anche in          il concorso per la progettazione delle
              l’esperienza in Olivetti, quando l’a-            Russia, in Germania e in America. E          stazioni delle ferrovie nazionali; una
              zienda non è più esistita. Mi vengono            poi gli ultimi anni sono stati tutti con-    serie di progetti che mi sono serviti poi
              in mente: De Benedetti, Colaninno,               centrati soprattutto su Milano.              per collaborare con l’Enel, per la crea-

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Club milano N. 31 - Magazine
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           “In Italia dovremmo organizzare
           feste: siamo bravissimi a creare
           coinvolgimento e movimento”

                                                                                                                                                                                                                                                       Lo studio dell’architetto
                                                                                                                                                                                                                                                       De Lucchi a Milano.
                                                                                                                                                                                                                                                       Per lui il design
                                                                                                                                                                                                                                                       dovrebbe andare al di
                                                                                                                                                                                                                                                       là dell’oggetto e avere
zione dei loro uffici e la progettazione      produce sempre una combinazione             un posto adatto alle feste. Tolte alcune                                                                                                                     obiettivi più umani
di ben sei centrali elettriche (e mentre      inaspettata di elementi da studiare,        mostre che l’ammazzano e che l’hanno
parla indica una fotografia di Gabriele       indagare e capire e far evolvere ulte-      ammazzata in passato, quando invece
Basilico, il fotografo milanese scompar-      riormente. Milano è sempre al centro        sono belle riescono a trasformarla in
so poco più di tre anni fa, appesa alla       dell’interesse mondiale – sia dal punto     uno dei posti più vivaci e attivi di tutta
bacheca dei lavori, NdR).                     di vista del design e del progetto, ma      la città. Un altro posto che mi viene in
A proposito di Basilico, a gennaio si         anche dello stile di vita – perché conce-   mente è il Pier Lombardo (la sede sto-
è tenuta una mostra dedicata intera-          pisce queste discipline non solamente       rica del Teatro Franco Parenti riaperta
mente al suo lavoro. Che rapporto             come materie tecniche utili per pro-        nel 2008, NdR) che non è solamente
aveva con lui?                                durre oggetti, mobili o altro, ma come      un teatro, ma uno spazio per feste: ci
Gabriele e io ci siamo conosciuti negli       strumento per capire in che direzione       sono quattro sale, un foyer che si adat-     te vivere e per fare questo è necessario     carità, smettiamola. La cosa migliore        realizzato dal “The New York Times”
anni Settanta, abbiamo collaborato in         si sta evolvendo la società. Quando il      ta a ospitare esposizioni o congressi e      molto spesso cambiare il modo di ve-         che un architetto potrebbe fare oggi         sulla città meneghina, è perfetto per
molte occasioni ed era un amico. Uno          design riesce ad andare un poco più         tra poco sarà aperta anche la piscina        derle. Un tema importante per l’uma-         sarebbe convincere un imprenditore           spiegare quello che è ormai evidente
dei progetti più belli realizzati con lui     in là dei problemi legati ai costi o alle   esterna. Un luogo fantastico. Un altro       nità e per Milano in particolar modo:        a comprare un palazzo fatiscente, di-        a tutti: noi italiani siamo bravissimi a
è la serie di fotografie scattate alle cen-   vendite, e riesce a essere un poco più      posto che sta nascendo e che spero di-       come rendere temporanea la perma-            struggerlo e costruire un parco. Zero        organizzare feste. Dai principi romani,
trali elettriche dell’Enel. Ricordo con       lungimirante e capire che cosa si può       venti sempre più importante per il fu-       nenza e come rendere vitale, perma-          Ground Consumption è un concetto a           ai veneziani, alle biennali… Che cosa è
grande orgoglio l’ultima volta in cui         fare per rendere la condizione di vita      turo di Milano sono le Gallerie d’Italia     nentemente, ciò che è importante con-        cui ci dobbiamo abituare. Io sono orgo-      una festa in fondo? Creare coinvolgi-
abbiamo collaborato, si trattava di una       dell’uomo sul pianeta migliore, prende      in piazza della Scala. Un progetto più       servare.                                     glioso del lavoro svolto a Expo, perché i    mento, trovare un tema adatto e far sì
ricerca che ci ha portato in giro per         tutto una nuova piega. E per fortuna        classico e umanistico ma che può esse-       A proposito di conservazione: Expo           padiglioni che sono stati costruiti sono     che tutti quanti siano coinvolti e che la
l’Europa per mettere in luce le archi-        questa cosa avviene ancora, soprattut-      re importante per la città. Poi la nuova     sembra ormai un ricordo lontano,             a tutti gli effetti edifici senza fonda-     città entri in movimento. In Italia do-
tettura visitate da Giambattista Pirane-      to qui. C’è ancora qualcuno in Italia       piazza dedicata a Gae Aulenti in Porta       cosa sarà di ciò che ne rimane secon-        menta, che possono essere spostati da        vremmo organizzare feste.
si (incisore, architetto e teorico dell’ar-   che riesce a pensare al design non solo     Nuova, dove abbiamo creato l’Unicre-         do lei?                                      un’altra parte.                              Cosa presenterà durante la Design
chitettura italiana del XVIII secolo,         come la disciplina per disegnare le caf-    dit Pavilion. E ultimo, ma non in ordine     Questo è un bel tema da affrontare.          Siamo alla vigilia del Salone del Mo-        Week?
NdR) durante la sua carriera. Gabriele        fettiere, ma come una materia per ca-       di importanza, il Castello Sforzesco,        Sicuramente la cosa migliore è la pos-       bile, cosa ne pensa?                         Quest’anno cadono i 25 anni di Col-
ha girato tantissimi luoghi e ha fotogra-     pire cosa vogliamo fare di questo mon-      che dopo l’intervento tanto osteggiato       sibilità di sfruttare quegli spazi fuori     Il Salone del Mobile è una bellissima        lezione Privata (una piccola azienda
fato le stesse architetture schizzate più     do. Un obiettivo un poco più umano e        di riposizionamento della Pietà Ron-         Milano – ma alcuni anche in città – per      invenzione. Ed è una bellissima cosa         creata da Michele De Lucchi nel 1991,
di 250 anni fa da Piranesi, cercando la       umanistico.                                 danini (dall’ormai storico allestimento      la ricerca universitaria, un grande inve-    che sia stata creata questa doppia fac-      NdR) e voglio festeggiarli. Sto racco-
giusta angolatura e trovando un modo          Come è cambiato il volto della città? E     dello studio BBPR al nuovo Museo del-        stimento sulla conoscenza. Mi doman-         cia dell’evento: da un lato la fiera, una    gliendo tutti gli schizzi e i “disegnetti”
per renderle vere. Un lavoro corposo e        come cambierà ulteriormente secondo         la Pietà, NdR) ha visto un incremento        do però se saremo in grado di farlo. Ci      vetrina dedicata alle vendite e agli ad-     per raccoglierli in una mostra qui in
di qualità, che ha richiesto più di sei       lei?                                        vertiginoso delle visite.                    riesce meglio improvvisare che non a         detti ai lavori; dall’altro l’aspetto più    studio. Presenteremo poi una versione
mesi di tempo per essere completato.          È un cambiamento in atto ormai da           In effetti è stato un intervento che ha      costruire strutture solide. Il mondo in      goliardico, il fuorisalone, che coinvol-     gigante della lampada Acqua Tinta, in
Pensa che Milano abbia conservato la          anni, che non si è fermato. Se penso        sollevato qualche polemica…                  effetti non è più fatto per essere costru-   ge la città. Una cosa fantastica, che ha     edizione limitata, fatta in collaborazio-
sua fama e la sua voglia di qualità?          ad alcune cause o tappe penso prima         Anch’io non so se sia stata una cosa         ito... Sa quanti ettari di natura scom-      dato il via anche al “fuori Expo” lo scor-   ne con una mastro vetraio di Murano. E
Credo che a Milano le cose siano in           di tutto al Salone del Mobile e al co-      giusta o sbagliata, credo semplicemen-       paiono ogni giorno in pianura Padana?        so anno. Milano a Place to Be, lo slo-       poi altri progetti che saranno presentati
costante “ebollizione”. E l’ebollizione       siddetto fuorisalone. Poi alla Triennale,   te che sia stata utile. Le cose vanno fat-   Circa 20. Più di 7mila all’anno. Per         gan nato dopo un lusinghiero servizio        al Salone del Mobile.

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PORTFOLIO                                                                                                                                PORTFOLIO

                                                                                                                               In questa pagina
                                                                                                                               La cantante e attrice
                                                                                                                               Marlene Dietrich, di
                                                                                                                               origine tedesca, tiene
                                                                                                                               uno spettacolo per i
                                                                                                                               soldati americani feriti
                                                                                                                               in un ospedale militare
                                                                                                                               sul fronte italiano,
                                                                                                                               maggio 1944
                                                                                                                               Nella pagina a fianco
                                                                                                                               Soccorritori dopo un
                                                                                                                               bombardamento, 1943

            WAR IS OVER!
            La Liberazione d’Italia raccontata da due sguardi contrapposti: da un lato le
            fotografie a colori dei Signal Corps dell’esercito americano che vogliono esportare
            l’american way of life; dall’altro le immagini in bianco e nero dell’Istituto Luce,
            molte delle quali inedite o censurate, che esprimono il declino del fascismo e la
            sobrietà della classe dirigente che cerca di rimettersi in piedi. La Liberazione,
            un processo lungo e doloroso, fu messa in scena da due opposti sguardi che
            restituiscono due Italie e due diverse guerre che si osservano reciprocamente.
            La mostra “War is Over!”, curata da Gabriele D’Autilia ed Enrico Menduni,
            dura fino al 10 aprile negli spazi di Forma Meravigli

            foto in bianco e nero di Istituto Luce Cinecittà - foto a colori di National Archives And Records Administration

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PORTFOLIO                  PORTFOLIO

In questa pagina
Sfollati italiani
attendono in un punto
di raccolta ad Anzio
l’imbarco sulle navi che
li porteranno a Napoli,
giugno 1944
Nella pagina a fianco
Fotografo Luce, 1944

22                                23
PORTFOLIO             PORTFOLIO

            In questa pagina
            Il tenente Francis
            Mulhair, originario
            di South Norwalk,
            Connecticut,
            cineoperatore in forza
            ai Signal Corps da 20
            mesi. Viareggio, 1944
            Nella pagina a fianco
            Un casto bacio
            alla partenza per
            il fronte, sotto lo
            sguardo del ministro
            della propaganda
            di Salò, Ferdinando
            Mezzasoma, 16
            ottobre 1944

24                                  25
FOCUS                                                                                                                                                                                                                                                                       FOCUS

                              BASE DI PARTENZA
                   Taglio del nastro il 30 marzo per quei 6mila metri quadri di laboratori, spazi coworking,
                   caffetteria e lounge sempre aperti, che riconsegnano alla città gli spazi dell’Ex Stecca delle
                      Acciaierie Ansaldo e con loro anche una prima risposta a un certo bisogno di futuro

                                                             di Marilena Roncarà

                                                                                                                                                    02

01

01. Il 30 marzo si         Base come fondamenta, come necessità di riparti-        fabbrica di produzione culturale, dove coesistono      di questo primo ingaggio – così come il fatto di      lavorato creando una serie di volumi di varie di-          02. Il progetto di
inaugurano tutti gli       re da zero consegnando a tutti gli strumenti “ele-      in un unico luogo processi di incubazione, produ-      immaginare uno spazio e una comunità liquida,         mensioni realizzati in mattoni artigianali, e desti-       ristrutturazione
spazi di piano terra       mentari” per lavorare sulla produzione culturale;       zione e fruizione, per realizzare prodotti e servizi   nel senso che si reinterpreta di continuo, favoren-   nati a contenere i servizi, dal bookshop al bar per        firmato Onsitestudio
e primo piano: 6mila       Base come a place for cultural progress, come si au-    che, una volta testati, possono anche essere espor-    do nuovi ingressi e consentendo anche un’uscita       intenderci, creando una sorta di micro città fatta         ha lavorato sulla
metri quadri tra           todefinisce ovunque, un posto dove la cultura è al      tati (con il marchio Base).                            a organizzazioni che nel frattempo si sono raffor-    di slarghi e di grandi e piccole piazze. Si comin-         valorizzazione
coworking, laboratori      centro di ogni decisione, ma soprattutto un posto       Tutto nasce da un bando del Comune di Milano e         zate al punto da essere in grado di esportare pro-    cia dal pianterreno dove ci accoglie una sorta di          dell’architettura
e foresteria               che adesso c’è e che il 30 marzo si apre alla città.    da una cordata di cinque organizzazioni che met-       dotti e servizi già testati qui».                     agorà, una piazza coperta su due livelli collegati         industriale
                           Arrivandoci nei 6mila metri quadri di Base, al 34       tendosi insieme quel bando lo vincono. Si tratta di    Base è quindi un luogo di produzione culturale,       da una scalinata, proprio come nelle piazze vere
                           di via Bergognone, negli spazi della Stecca delle ex    Arci Milano, Avanzi, Esterni, H+, Make a Cube3,        una startup che è anche un esempio di ricon-          appunto. Non siamo solo tra una caffetteria e un
                           Acciaierie Ansaldo, si respira un grande fermento,      un gruppo eterogeneo con competenze diversi-           versione urbana e riutilizzo dell’esistente, come     bistrot, ma in un posto dove chiunque può en-
                           come un ribollire di dinamismo e frenesia, che          ficate, che però condivide una visione unitaria.       testimoniano gli ampi spazi di architettura indu-     trare, incontrarsi per un appuntamento di lavoro,
                           poi sono quelli tipici di ogni debutto. Il 30 mar-      «Nella nostra ricerca di una qualche formula di        striale tradotti, grazie al progetto architettonico   mettersi sulla poltrona, fermarsi a lavorare o a
                           zo, dopo una ristrutturazione realizzata in tempi       definizione è molto ricorrente il tema dell’ibri-      di Onsitestudio, in luoghi di incontro, studio e      leggere un libro. Lo spazio coworking e i labora-
                           record, questi spazi datati 1904 vengono, infatti,      do – ci spiega Matteo Bartolomeo, il presidente        lavoro, con sale prova e palchi, laboratori e fo-     tori si trovano al secondo piano insieme con la re-
                           riconsegnati alla città trasformati in una moderna      dell’impresa sociale che gestirà Base per i 12 anni    resteria, tutti collegati tra loro. Onsitestudio ha   sidenza-foresteria aperta sia alla città, sia ad artisti

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FOCUS

                                                     Le dictAteUr n.5                         i più grandi artisti della scena
                                                     Sabato 9 aprile alle 19 Base ospita      nazionale e internazionale, “Le

                                                                                                                                                   DESIGN &
                                                     in anteprima la presentazione del        Dictateur” celebra i suoi 10 anni di
                                                     nuovo numero di “Le Dictateur” a         attività con questa nuova edizione
                                                     cura di Maurizio Cattelan. Fondato       speciale, la N. 5, The Rat Pack,

                                                                                                                                                   MODERN
                                                     nel 2006 come progetto editoriale        curata da Cattelan.
                                                     a cui negli anni hanno preso parte       www.ledictateur.com

                                                                                                                                                   LIVING

                03

03. Base si ispira e       internazionali. Per entrare e usufruire degli spazi             con il Comune) allargandosi su tutto l’edificio per
vuole dialogare con        l’appuntamento è con la festa di apertura del 30                12mila mq complessivi che consentirebbero di
modelli attivi a livello   marzo quando prenderanno il via anche una serie                 sviluppare ancora di più il concetto della comu-
internazionale: dal        di eventi: dall’inaugurazione della mostra labo-                nità liquida in perenne divenire, oltre che in tota-
Matadero di Madrid al      ratorio Visual Making realizzata da Opendot in                  le apertura. Nonostante sia un progetto vicino di
P.S.1 Contemporary         collaborazione con Claude Marzotto e Daniela                    casa del Mudec e di Armani Silos, e insieme a essi
Art Center di NYC          Lorenzi a Bookpride, la fiera degli editori indi-               rappresenti la volontà di riqualificare il territorio
                           pendenti (1- 3 aprile), dalla XXI Triennale Ar-                 milanese, Base non nasconde la sua ambizione a                            SPOTTI MILANO +          LOGISTICA +
                           chitettura (2 aprile) alla presentazione del nuovo              dialogare anche con realtà internazionali traghet-                        VALCUCINE MILANO PIAVE   CENTRO CONSEGNE
                                                                                                                                                                     Viale Piave, 27          Viale Nobel, 26/A
                           numero di “Le Dictateur” di Maurizio Cattelan                   tando Milano verso una dimensione più ampia.                              20129 - Milano           20851 - Lissone - MB
                           (9 aprile) fino alla Design Week che inizia il 12,              «C’è un desiderio di nuovi linguaggi, di rottura                          T +39 02 781953          T +39 039 2457955
                           mentre più in là, a giugno, toccherà alla moda.                 di alcune barriere e di confini – sottolinea il pre-                      F +39 02 794272          F +39 039 484973
                           Questo palinsesto di eventi ospitati va di pari                 sidente Matteo Bartolomeo – ed è di questo che
                           passo con lo sviluppo delle attività permanenti e               Base vuole farsi interprete, auspicando che pian        www.spotti.com    VALCUCINE MILANO BRERA   SEDE LEGALE
                           anche da qui viene l’idea di Base di conquistare                piano i desideri si trasformino in bisogni di sco-      info@spotti.com   C.so Gribaldi, 99        Viale Piave, 27
                           pure il 3° e il 4° piano (sono in corso le trattative           perta e anche di futuro».                                                 20121 - Milano           20129 - Milano
                                                                                                                                                                     T +39 02 6597588         P.IVA 12645280153
                                                                                                                                                                     F +39 02 62912163        C.F. 07343480153
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INTERVIEW                                                                                                                                                                                                                                                        INTERVIEW

                                                                                                                                                                                                                                                      Il libro Gianni
                                                                                                                                                                                                                                                      Rivera – Ieri Oggi
                                             GIANNI RIVERA                                                                                                                                                                                            si può acquistare

              UN CALCIO ALLA LUNA
                                                                                                                                                                                                                                                      esclusivamente sul sito
                                                                                                                                                                                                                                                      www.giannirivera.it
                                                                                                                                                                                                                                                      e durante le
                                                                                                                                                                                                                                                      presentazioni pubbliche
                 Esce l’autobiografia definitiva del Golden Boy del football italiano. Un racconto                                                                                                                                                    del suo autore. Al
            sentimentale lungo oltre 70 anni con il Milan (e Milano) come fedele convitato di pietra.                                                                                                                                                 momento non sono
                             La nostra intervista all’intramontabile eroe dell’Azteca                                                                                                                                                                 previste uscite in
                                                                                                                                                                                                                                                      libreria
                                                         di Simone Sacco

                                                                                                                                    abbiamo avuto il piacere di dialogare         dove ci si mette a fare altre cose, si        leadership nello spogliatoio. Quindi
                                                                                                                                    con lui. Non su un tram (come durante         intraprendono nuovi percorsi. Voltarsi        appesi le scarpe al chiodo.
                                                                                                                                    quella leggendaria intervista condotta        indietro è complicato.                        E comunque se uno pensa a Gianni
                                                                                                                                    da Beppe Viola nel 1978) ma il brivido,       Capisco. Però Alfredo De Stefano              Rivera, oltre alle vicende sportive, gli
                                                                                                                                    credeteci, è stato pressoché identico.        è stato parte del Real Madrid fino            vengono in mente mille altre cose. Tra
                                                                                                                                    Rivera, come andò quella volta sul            all’ultimo. Idem Eusebio nel Benfica o        cui le commedie immortali di Diego
                                                                                                                                    15 in compagnia dell’indimenticabile          attualmente Bobby Charlton nel Man-           Abatantuono o le canzoni più riuscite
                                                                                                                                    Beppe Viola?                                  chester United…                               di Enzo Jannacci: si sente un simbolo
                                                                                                                                    Era fine anno, il campionato si godeva        Ha ragione, ma io non mi sono mai             pop?
                                                                                                                                    la sosta natalizia, ma alla Domenica          allontanato dal Milan per scelta mia.         Ah, questo me lo deve spiegare lei! In
                                                                                                                                    Sportiva serviva comunque un servi-           Questo, d’altronde, lo sanno tutti…           fondo la mia fu l’epoca in cui capitò
                                                                                                                                    zio di calcio. Mi chiama Beppe: «Gian-        (sorride, NdR)                                assolutamente di tutto e io non po-
                                                                                                                                    ni, niente in contrario se l’intervista la    Mi vuol forse dire che qui da noi il nu-      tevo che conviverci. Sa, quando Neil
                                                                                                                                    facciamo su un tram in mezzo a veri           mero 10 ha sempre incendiato le curve         Armstrong posò il piede sulla Luna,
                                                                                                                                    passeggeri?». Accettai subito. Di Viola       e i popolari, ma raffreddato le tribune       cominciai a non meravigliarmi più di
                                                                                                                                    mi fidavo ciecamente e sapevo che sa-         dei potenti?                                  nulla. E difatti, sempre in quel 1969,
                                                                                                                                    rebbe venuto fuori un bel reportage.          Beh, il 10 – finché è esistito – ha costan-   vinsi la Coppa Campioni e il Pallone
                                                                                                                                    Dove abitava fisicamente quando la            temente avuto quel destino lì. Chi na-        d’Oro. Una bella analogia per me che
                                                                                                                                    sua “casa” della domenica era San             sce fantasista, ama mettersi in evidenza      ero pur sempre cresciuto in un piccolo
                                                                                                                                    Siro?                                         sul campo e tutto ciò può attirargli sia      oratorio alessandrino…
                                                                                                                                    Dalle parti di viale Misurata, ma Mi-         fischi sia applausi. Il 10 rischia sempre     Arriviamo a quel 17 giugno 1970:
                                                                                                                                    lano l’ho sempre vissuta tutta. All’e-        e ne paga le conseguenze, com’è ovvio         come ha fatto a trovare ulteriori sti-
                                                                                                                                    poca si passeggiava tra la gente, non         che sia.                                      moli dopo quel capolavoro eterno?
                                                                                                                                    c’era l’aggressività odierna del selfie. Al   Ma è vero che lei in Nazionale avreb-         Capolavoro? Per carità, quello fu un
                                                                                                                                    massimo qualche passante ti chiedeva          be proseguito anche dopo i malin-             semplice gesto tecnico. Colpii la palla
                                                                                                                                    l’autografo e ti faceva gli auguri per la     conici Mondiali di Germania ’74?              di destro e, fino al giorno seguente, fui
                                                                                                                                    partita successiva. Tutto qui.                Stesso dicasi nel Milan dopo la con-          convinto d’aver calciato di sinistro! Ah,
                                                                                                                                    Le manca non vivere più sotto la Ma-          quista dell’agognata stella il 6 maggio       i misteri della psiche applicati al foot-
                                                                                                                                    donnina?                                      1979…                                         ball…
                                                                                                                                    Ci ho un po’ perso l’abitudine, anche         Sì, ma nel primo caso patii il rinnova-       Rivera, non faccia il modesto. Quel
                                                                                                                                    se questa città continua ad albergare         mento della squadra azzurra e il pen-         gol, per noi italiani, è come Picasso
Ancora mi chiedo come abbia fatto.         si 73 primavere non lo ammetterà mai.        Golden Boy è andato avanti e ha fatto       nel mio cuore. Ormai la vita e la fami-       sionamento anticipato di quei giocatori       alle prese col suo Periodo Blu!
A resistere, intendo. A non diventare      Se lo sarebbe meritato di tirare il fiato,   ulteriori cose belle. L’ultima s’intitola   glia mi hanno fatto stabilire a Roma da       che avevano vinto l’Europeo del ’68 ed        Grazie, ma chissà se Picasso – mentre
un’icona pietrificata dai giornali. Un     il figlioccio di Rocco: lui, il primo ita-   Gianni Rivera – Ieri Oggi, librone di       tanto tempo, però Milano è cementata          erano arrivati secondi ai Mondiali mes-       dipingeva – pensava che i suoi quadri
santino buono per tutte le ricorren-       liano a conquistare il Pallone d’Oro nel     oltre 500 pagine un po’ autobiografia,      dentro di me. Esattamente come Ales-          sicani. Nel Milan, invece, fu diverso:        sarebbero stati contesi dai musei di
ze. Un luogo comune. Niente da fare:       ’69 e über-milanista capace di vincere       un po’ catalogo, un po’ saggio su cosa      sandria.                                      Nils Liedholm dopo lo scudetto andò           tutto il mondo. Io segnavo e passavo il
Gianni Rivera è riuscito ad andare         così tanto che ora ci vorrebbe Wikipe-       sia diventata l’Italia dal Dopoguerra a     E il Milan? Le manca pure il Diavolo?         via e il nuovo arrivato, Massimo Gia-         pallone al compagno smarcato come se
avanti da quel gol decisivo in Italia      dia per fare il conto esatto di ogni tro-    quest’incasinato terzo millennio. Il nu-    Voglio dire: oramai sono trent’anni           comini, aveva altre idee su di me. Io         si trattasse di una cosa normale. Poi i
Germania 4-3 di Messico ’70. La rete       feo. Avrebbe potuto reclinare il sedile,     mero 10 rossonero lo sta attualmente        che non fa più parte di quei quadri           e lui avevamo giocato assieme in pas-         giornalisti scrivevano che quella era
per antonomasia della nostra Naziona-      fumarsi un sigaro e godersi il tramon-       presentando in giro per la nazione e, in    societari…                                    sato e Giacomini sostenne che questo          poesia. Ma erano loro a sostenerlo, di
le, anche se questo alessandrino di qua-   to, anche a trent’anni. E invece no. Il      occasione della sua visita meneghina,       Vede, nella vita si arriva a un punto         avrebbe finito per condizionare la sua        certo non io.

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FOCUS                                                                                                                                                                                                                                                                         FOCUS

                              MIXOLOGY, LA RELIGIONE
                                DEI COCKTAIL BUONI
                          L’arte del bere miscelato ha l’obiettivo di offrire un’esperienza sensoriale                                      the gin to my tonic
                           completa, non un semplice drink. Ecco il nome di qualche mixologist e                                            Mai chiedere “un gin tonic” al bar.
                                     locale se a Milano volete affiliarvi a questa religione                                                Ormai i banconi di molti locali
                                                                                                                                            milanesi hanno decine di qualità
                                                               di Gaetano Moraca                                                            diverse di questo distillato e i
                                                                                                                                            bartender sono pronti a consigliarvi
                                                                                                                                            quello giusto secondo i vostri gusti.
                                                                                                                                            Da quello da bere con un rametto
                                                                                                                                            di rosmarino, a uno più secco o un
                                                                                                                                            altro fruttato. Se siete sui Navigli
                                                                                                                                            entrate da Gino 12 (all’interno di
                                                                                                                                            Officina 12) e sedetevi al bancone
                                                                                                                                            per scegliere insieme al mixolo-
                                                                                                                                            gist la giusta combinazione di gin
                                                                                                                                            e tonica. Nel quartiere Isola ha
                                                                                                                                            aperto The Botanical Club che di
                                                                                                           indirizzi                        sera serve ottimi drink e di giorno
                                                                                                           Gino 12                          produce il suo distillato.
                                                                                                           alzaia Naviglio Grande 12                                                      02

                                                                                                           Nottingham Forest
                                                                                                           viale Piave 1
                                                                                                           Rita&cocktails
                                                                                                           via Angelo Fumagalli 1
                                                                                                           Lacerba
                                                                                                           via Orti 4
                                                                                                           Santeria Social Club
                                                                                                           viale Toscana 31                 spruzzatore viene vaporizzata direttamente in            gustare buoni piatti di pesce e aperitivi in pieno      02. Un mixologist
                                                                                                           The Botanical Club               bocca l’essenza prescelta, a cui segue il sorseggia-     stile milanese, ma non si può non concedersi l’e-       alle prese con una
                                                                                                           via Pastrengo 11                 mento lento del drink da una coppa di porcellana.        sperienza di un drink. La lista e l’esperienza sui      sua creazione:
01                                                                                                                                          Alternando l’operazione si è invasi da una tem-          cocktail si sono evoluti negli anni con i mixologist    preparare un cocktail
                                                                                                                                            pesta di aromi. Nomen omen, ma attenti alla coda         che si sono succeduti. Ma certo restano un fiore        è considerata una vera
                                                                                                                                            per entrare nel locale, una vera foresta!                all’occhiello, se non altro per l’oculatezza lessica-   arte.
                                                                                                                                            Se invece non vogliamo spostarci dai suggestivi          le, il Maria l’acerba, il bloody originale a base di    Foto di Virginia Mae
01. Il bancone di         Fare un buon cocktail è un’arte vera e propria:            completa, non un semplice drink. Recentemente          navigli, irrinunciabile è una salto al Rita&cocktails,   tabasco verde, lime e vodka al peperoncino, e il
Lacerba, cocktail bar e   un misto di scienza e filosofia, shakerato con una         Sky Arte ha dedicato uno speciale alla mixology,       un classico intramontabile. Ormai famosi per la          Yellow Sub-Maria, preparato con tequila infusa al
ristorante futurista in   buona dose di creatività e con uno sguardo scru-           sull’onda del successo del talent sui bartender tra-   loro lista dei cocktail più lunga dell’elenco telefo-    peperone giallo e curcuma. Inutile dire che l’ara
zona Porta Romana         poloso alle ricette originali. Un insieme di spezie        smesso nel 2014 su DMAX. Non è azzardato con-          nico, conviene affidarsi ai sacerdoti di quest’arte e    sacra degli alcolici annovera solo qualità.
                          e sapori che conduce attraverso paesaggi esotici, o        siderare i mixologist dello stesso rango degli chef,   farsi consigliare tra i New Standards, secchi e de-      Di recente apertura, in viale Toscana, c’è la San-
                          un misto di tradizione e corposità che permette di         anzi alcuni di loro come Marco Russo, uno tra i        cisi, oppure gli Old-Lost and Found, cocktail con        teria Social Club, una fucina di cultura, musica,
                          viaggiare nella storia.                                    più famosi e influenti, sostengono strenuamente        una lunga storia alle spalle, ma ammodernati dal         buon cibo e ovviamente buon bere. Che siate lì
                          Di tutto questo si occupa la mixology, ovvero la           questa tesi da tempo.                                  tocco creativo di Edoardo Nono e Gianluca Chia-          per un aperitivo o per un concerto, non potete
                          religione del bere miscelato (sono decine i cor-           Avventurandoci per le vie meneghine alla scoper-       ruttini. «Ormai lo fanno tutti in città, ma i padri      esimervi dal provare uno dei tanti cocktail studiati
                          si e le scuole che a Milano la insegnano, o forse          ta dei templi della mixology, non possiamo non         dello Gin Zen siamo noi!», ci dicono orgogliosi          (e in continuo moto d’innovazione) da Fabio Spi-
                          dovremmo dire “professano”). Quest’arte – nata             iniziare con un salto al Nottingham Forest. Nelle      mentre ci servono un cocktail a base di zenzero          nelli e la sua squadra, sottratto al Rita&cocktails.
                          in realtà cosmopolite, crocevia di culture e visioni       adiacenze di piazza Tricolore si staglia questo pic-   fresco pestato, gin, lime, cordiale al lime, soda,       Questo sacerdote della mixology si è sempre
                          diverse – è sbarcata anche in Italia e si basa sul         colo cocktail bar dall’originale arredamento carai-    ghiaccio tritato, servito nel tumbler basso. Anche       battuto per l’abbinamento ottima musica/ottimi
                          perfetto equilibrio degli ingredienti, alcolici e non,     bico, insignito di riconoscimenti internazionali e     qui la prenotazione è vivamente consigliata.             cocktail e continua a professarlo con la sua arte.
                          scelti oculatamente per creare cocktail perfetti.          gestito da un manipolo di agguerriti mixologist,       In via Orti, nell’elegante zona di Porta Romana, è       Specie quando ti serve il Rag Time, l’unico coc-
                          Per essere un esperto bisogna conoscere la storia,         guidati dal vulcanico Dario Comini. Un locale          degno di nota il Lacerba, cocktail bar e ristoran-       ktail a tempo di musica, noto anche come il “king”
                          le tecniche, l’origine dei prodotti, saper scegliere       per veri intenditori ma, anche se non siete esper-     te, dall’arredamento visionario e futurista. I ma-       di Manhattan, ma milanesissimo di nascita, a base
                          il bicchiere giusto, la frutta, la verdura, gli attrezzi   ti, davanti a un Tempest non resterete impassibili.    nifesti di Depero campeggiano in ogni angolo di          di amaro Ramazzotti, che un farmacista milanese
                          del mestiere, per offrire un’esperienza sensoriale         E Dario è li pronto a dimostrarlo: attraverso uno      questo locale uscito dal secolo scorso. Si possono       inventa nel 1815 e bilanciato dall’Aperol.

32                                                                                                                                                                                                                                                                                  33
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                                     FILIPPA LAGERBÄCK
             SEMPRE IN MOVIMENTO
              Svedese, bionda, come la birra che ha accompagnato tanti anni fa in uno spot, Filippa
            Lagerbäck inizia la sua carriera a diciassette anni come fotomodella. Viaggia per il mondo,
             ma trova l’amore a Milano. Conduttrice, blogger, ambientalista e volto storico del salotto
                                    di Che tempo che fa accanto a Fabio Fazio
                                                                                                          Filippa Lagerbäck sorride alla vita.         invito al dialogo con argomenti sempre        imparo tantissimo. La trasmissione mi
                                                    di Paola Medori                                       Testimonial e mamma in formissima,           positivi, senza entrare in temi come la       ha permesso di fare tante altre cose,
                                                                                                          dice che sia tutto merito della biciclet-    cronaca o la politica. Provo sempre a         come il programma su Sky In bici con
                                                                                                          ta con cui si muove a Milano, ma anche       regalare un sorriso. Ed è nata una bella      Filippa, dove giro per l’Italia su due
                                                                                                          in giro per l’Italia con il programma In     comunità, sembra un club privato del          ruote.
                                                                                                          bici con Filippa. Sostiene il movimento,     buonumore.                                    Con questo programma sostiene la
                                                                                                          ma anche il cambiamento e la scoper-         Lei è molto green, quali sono le sue          vita attiva. Qualche volta riesce a
                                                                                                          ta, in tutte le cose della vita.             best practice nella vita di tutti i giorni?   oziare?
                                                                                                          Cosa ama di più della nostra cultura?        Non mi sforzo, sono green ma non              A volte sono pigra, alcune giornate le
                                                                                                          Mi piace la vostra spontaneità, la curio-    troppo. Sono stata cresciuta nel rispet-      passo in giardino, al sole con il mio
                                                                                                          sità e la gioia. Vivete in un Paese inon-    to per l’ambiente, per le persone e per       cane, a leggere un libro o a lavorare sul
                                                                                                          dato dal sole e siete un popolo aperto e     gli animali. La natura è nostra. Salva-       mio blog. Dovrei fare più sport, sto ar-
                                                                                                          caloroso. Mi avete trasmesso una gran-       guardare tutto quello che ci circonda ci      rivando a un’età critica in cui la gravità
                                                                                                          de voglia di godermi la vita, con le sue     permette di vivere meglio. Poi diventa        prende il sopravvento.
                                                                                                          piccole cose e le varie sfumature. Qui       facile spegnere la luce e fare la raccolta    Quale posto l’ha colpita di più del Bel
                                                                                                          mi sono sempre sentita a casa. E non         differenziata. Da quando sono a Varese        Paese?
                                                                                                          mi è successo in altri posti nel mondo.      ho preso una macchina ibrida. Ci sto          Ogni regione ha dei luoghi magnifici.
                                                                                                          A quale rituale milanese non potrebbe        provando, non sono perfetta ma cerco          L’Italia offre di tutto, per qualsiasi gu-
                                                                                                          mai rinunciare?                              di essere una consumatrice consapevo-         sto e interesse. Il mio cuore, però, l’ho
                                                                                                          All’uso della bicicletta per muovermi,       le perché ogni scelta che facciamo ha         lascito in Umbria, a Città di Castello.
                                                                                                          per scoprire le viuzze meno trafficate,      delle conseguenze.                            Ho una piccola casa in collina, dove è
                                                                                                          i negozi, i cortili e i pazzeschi palaz-     Mamma della dodicenne Stella, che             nata Stella. Per me rimane il posto più
                                                                                                          zi che ho conosciuto anche grazie alla       rapporto avete?                               speciale.
                                                                                                          moda e agli eventi organizzati in luo-       Condividiamo momenti di umorismo              È ambasciatrice di Cbm Italia, una
                                                                                                          ghi che non avevo mai visto. A Milano        e ironia. La mia missione ogni mattina        Onlus impegnata nella cura della ce-
                                                                                                          non puoi essere soltanto uno spettato-       quando l’accompagno al bus per anda-          cità. Come è nata questa collabora-
                                                                                                          re, devi andare a scovare tutti i posti      re a scuola è farla sorridere. Faccio un      zione?
                                                                                                          più segreti.                                 po’ il clown e lei, a volte, si imbarazza.    Ho chiesto se potevo mettere a di-
                                                                                                          Ha vissuto a Milano poi ha scelto            Sta crescendo con due differenti cul-         sposizione la mia notorietà. Ho fatto
                                                                                                          di trasferirsi a Varese, perché questo       ture e ha una mentalità aperta, senza         alcune loro campagne, raccolte fondi
                                                                                                          cambiamento?                                 pregiudizi.                                   e negli anni abbiamo realizzato varie
                                                                                                          È capitato per caso. Stavo cercando una      Qual è stato l’ultimo consiglio che le        linee di occhiali da sole. Ultimamente
                                                                                                          nuova scuola europea per mia figlia e        ha dato?                                      abbiamo disegnato delle T-shirt: tutti i
                                                                                                          qui ce n’è una ottima. Mi piace cam-         Questa mattina le ho detto: «Quando           fondi vanno realmente a sostegno delle
                                                                                                          biare, avere nuove radici, ripiantarle e     capisci che non c’è niente di cui ver-        persone che tornano a vedere. Tutto il
                                                                                                          creare una nuova casa. E non è detto         gognarsi sei cresciuta e io l’ho scoperto     resto non conta niente, se paragonato
                                                                                                          che sia per sempre, domani potremmo          quando aspettavo te». La forza della          alla possibilità di cambiare la vita an-
                                                                                                          decidere di ritornare a Milano o anda-       vita che crei è più forte di qualsiasi im-    che di una sola persona.
                                                                                                          re altrove. Non vorrei mai pensare che       barazzo. Lei deve sapere che sarò sem-        Famosa negli anni Novanta grazie
                                                                                                          questo sia definitivo. Mi annoia.            pre presente e non la giudicherò mai.         a una pubblicità di una birra con lo
                                                                                                          Attiva sui social, da anni si racconta       È uno dei volti del programma “Che            slogan “Una bionda per la vita”, cos’è
                                                                                                          attraverso un blog-diario di storie.         tempo che fa”, le piacerebbe condurlo?        per sempre per lei?
                                                                                                          Cosa rappresenta?                            No, perché è molto difficile. Ci vuo-         L’amore è per sempre. Gli affetti e le
                                                                                                          PlanetFil è una finestra per comunicare      le una preparazione da professionista         persone, anche quelle che non ci sono
                                                                                                          con chi ha i miei stessi interessi e vuole   come quella che ha Fabio. Ho il mio           più. Poi tutto il resto non ha molta im-
                                                                                                          sapere quello che faccio. Mi racconto e      piccolo ruolo, un finestrella da dove         portanza.

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FOCUS                                                                                                                                                                                                                                                                           FOCUS

         TRIENNALE, 20 ANNI DOPO
                         Milano si interroga sul futuro del design e lo fa attraverso l’imponente Esposizione
                        Internazionale della Triennale che, dal 2 aprile al 12 settembre, trasformerà la città
                                 in un grande laboratorio di riflessione ed elaborazione narrativa

                                                                  di Alessia Delisi

                                                                                                                                                                                02

                             01

01. Per cinque               A partire dagli anni Ottanta si è registrato un au-      te saranno circa una ventina: dalla Fabbrica del        fidata a una pluralità di voci differenti: se Andrea     Craft, il progetto che Stefano Micelli presenta alla    02. Le nuove
mesi, dal 2 aprile           mento progressivo del numero di progettisti nel          Vapore all’HangarBicocca, dal Palazzo della Per-        Branzi e Kenya Hara percorrono in Neo Preistoria         Fabbrica del Vapore, che Brilliant! I futuri del gio-   responsabilità
al 12 settembre, la          mondo. Questa crescita – che ha coinciso con il          manente al Museo Diocesano, dallo Spazio Ober-          – 100 Verbi il lungo cammino che dagli strumen-          iello italiano, a cura di Alba Cappellieri, vogliono    dell’architettura nel
Triennale diventerà          moltiplicarsi delle scuole e dei corsi di laurea in      dan alla Villa Reale di Monza. E ancora: i Campus       ti dell’antica preistoria conduce alle attuali fron-     rendere visibile l’incontro tra manifattura d’eccel-    XXI secolo sono il
l’epicentro di una           design – ha fatto di quello che era un mestiere          del Politecnico, la IULM, il MUDEC, il Museo            tiere della ricerca scientifica, volta a estendere la    lenza e innovazione tecnologica. L’impossibilità di     tema di Architecture
serie di manifestazioni      d’élite, riservato a un ristretto numero di adepti,      della Scienza e della Tecnologia, BASE Milano,          sopravvivenza umana attraverso la produzione di          trovare nella città il luogo del proprio radicamento    as Art, mostra curata
multidisciplinari che        una tra le più diffuse professioni a livello globa-      l’Area EXPO, l’Università degli Studi, l’Accade-        pezzi di ricambio del nostro stesso organismo, in        originario e i nuovi scenari che questa mancanza        da Nina Bassoli e
coinvolgeranno tutta         le, che conta oggi centinaia di migliaia di esper-       mia di Belle Arti di Brera, il Triennale ExpoGate       W. Women in Italian Design Silvana Annicchiarico         prospetta sono invece al centro di City After the       allestita negli spazi
la città di Milano fino      ti. A ciò si aggiungono lo sviluppo di un mercato        e altre ancora. Il titolo dell’Esposizione – Design     cerca di tracciare una storia del design italiano al     City, una serie di esibizioni allestite nei due pa-     dell’HangarBicocca
a Monza, sede delle          globale e il carattere sempre più trasversale della      After Design – chiama in causa il significato della     femminile, ricostruendo figure, teorie e attitudini      diglioni dell’area EXPO, mentre la tensione tra la
prime Esposizioni            progettazione, dovuto all’indebolimento dei con-         parola design, ovvero progetto, che in latino vuol      progettuali che sono state emarginate nel Nove-          perfezione cui il nostro pensiero aspira e l’imper-
Internazionali               fini disciplinari tra design, architettura, paesaggio,   dire “gettare avanti” e, in questo senso, proiettarsi   cento e che si sono invece affermate nel XXI se-         fezione del mondo fisico nel quale viviamo per-
                             comunicazione e arti visive. Questo nuovo scena-         nel futuro. Che tipo di progettualità è in grado di     colo. Le responsabilità dell’architettura all’alba del   mea la mostra disegnata da Riccardo Blumer negli
                             rio pone molti interrogativi: che cosa significa pro-    aprirsi un varco nel nuovo millennio, a dispetto,       XXI secolo sono uno dei temi centrali dell’Espo-         spazi del Palazzo della Permanente. Da queste e
                             gettare oggi? Qual è il futuro del design? A queste      anche, delle condizioni politiche, economiche, so-      sizione e ritornano in Architecture as Art, allestita    da molte altre mostre, la XXI Esposizione emerge
                             e a molte altre domande cercherà di rispondere           ciali e culturali che hanno invece caratterizzato il    presso l’HangarBicocca, e negli spazi del MUDEC,         come una costruzione complessa ma fragile, per-
                             la XXI Esposizione Internazionale della Trienna-         secolo scorso? Attraverso una serie di mostre te-       con la mostra Sempering, che pone l’accento sulla        ché, come ha affermato il sociologo francese Abra-
                             le di Milano, patrocinata dal Bureau International       matiche, ogni location cercherà di offrire un punto     necessità di una continua revisione del rapporto         ham Moles, l’unica previsione che ha ragionevoli
                             des Expositions, che dal 2 aprile al 12 settembre        di vista inedito sulla questione. L’obiettivo di cia-   tra mezzi e fini, metodi e forme. Le grandi tra-         probabilità di successo è che le nostre previsioni
                             tornerà, dopo una pausa di vent’anni, ad animare         scuna rassegna non è quello di porsi come istan-        sformazioni che hanno investito il nostro pianeta        risulteranno errate. Del resto, il modello stesso
                             il capoluogo meneghino con mostre, spettacoli,           za risolutiva del problema: si tratterà piuttosto di    proiettano il design nel futuro, ma questa proie-        delle esposizioni internazionali nasce dal desiderio
                             convegni e attività di formazione. Oltre al Palazzo      rappresentare, mettendola in scena, una realtà sco-     zione non può prescindere dall’eredità culturale         assurdo e inebriante di concentrare in un unico
                             dell’Arte, sede della Triennale, le location coinvol-    nosciuta. Per questo la curatela delle mostre è af-     di cui il passato è portatore. Per questo sia New        luogo gli infiniti mondi dell’arte e del design.

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