Risveglio Musicale - www.anbima.it - n. 3 - Maggio / Giugno 2021

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già Risveglio Bandistico
                                                            dal 1946
Rivista ufficiale dell’Anbima
(Associazione Nazionale delle Bande                                  Anno 40 - nuova serie
Italiane Musicali Autonome, Gruppi
Corali e Strumentali e Complessi
Musicali Popolari)
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                 Italiana
Direttore Responsabile:
                                                                del n.3/2021
Giampaolo Lazzeri

Caporedattore:
Massimo Folli                                         4 Editoriale

In redazione:                                         6 I “Fiori Musicali” di G. Frescobaldi
Franco Bassanini, Roberto Bonvissuto,
Franco Botticchio, Manuela Fornasiero                 14 La Banda Musicale della Guardia di Finanza
Gianluca Messa, Gianni Paolini Paoletti
Andrea Petretti, Guerrino Tamburrini                  20 Le Interviste di Giuseppe Testa: Lorenzo Antonio Iosco
Anna Maria Vitulano, Ernesto Zeppa
                                                      23 Le recensioni di Franco Bassanini
Progetto / Realizzazione Grafica:
Andrea Romiti / Andrea Petretti                       24 Il “Dante” di Frisina nella perscrutazione “lucchese”

Hanno collaborato a questo numero:                    di Giampaolo Lazzeri

Roberto Bonvissuto, Chiara Fanciulli, Livia Cevini,   32 ANBIMA accreditata per il Piano delle Arti
Sabrina Malavolti Landi, Massimo Folli,
Carmelo Mazzaglia, Dante Cerilli,                     34 La primavera delle Majorettes di Sicilia
Franco Bassanini, Giuseppe Testa e
Guerrino Tamburrini                                   35 Carosone 100 Autobiografia dell’americano di Napoli

Amministrazione, Direzione e Redazione:               36 Italian Brass Week 2021: “Dal Convivio di Ottoni al
Via Cipro, 110 int. 2
00136 Roma - Tel/Fax 06/3720343                       Banchetto del Sapere”
sito web: www.anbima.it
e-mail: caporedattore@anbima.it                       39 Un meritato riconoscimento per il M° Giancarlo Aleppo
ufficio.nazionale@anbima.it - presidente@anbima.it
segretario@anbima.it                                  42 Bande musicali Pegli, Carloforte e Calasetta

Abbonamenti:                                          45 Recensione del Film “Il Professore cambia scuola”
abbonamento ordinario euro 11,00
abbonamento sostenitore euro 14,00                    46 Nasce il “Festival – Anbima Regione Toscana”
Per abbonarsi servirsi del
c.c.p. n. 53033007, intestato a ANBIMA                47 La Banda “Mario Aloe” saluta il suo Presidente

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Editoriale

George Bernard Shaw consigliava a chi si trovava        telare in tutti questi anni, ci si confronta e si
a combattere con problemi che a volte nemmeno           sceglie di puntare su un “cavallo” con qualità
esistono: «Non fare la lotta nel fango con un ma-       migliori.
iale. Non farai che sporcarti. E, per di più, il ma-    In molti hanno preferito abbandonare la
iale si diverte».                                       “nave” quando questa si trovava in cattive
Questa metafora invita a riflettere se tenere in        acque, anziché provare ad apportare dei
considerazione chi ci vuole trascinare per forza in     cambiamenti efficaci e condurla in un porto
diatribe mai risolte per mancanza di obiettiva          sicuro. Troppa fatica? Nessun posto di rilievo
volontà (il celebre scrittore consiglia di non          al vertice? Nessuna opportunità a proprio
seguire questa strada), oppure scegliere se farci       vantaggio? Questo non è il pensiero di chi la-
trascinare nel “porcile” e conseguentemente, im-        vora per tutelare il mondo bandistico. Il la-
pantanandoci nella melma, finire con l’essere so-       voro che nel tempo è stato fatto da chi è
praffatto.                                              rimasto sulla “nave” con il mare in tempesta,
Evitare di rispondere alle provocazioni non è mai       ora è in gran parte riconosciuto anche dal go-
facile. Da quando sulle piattaforme social può          verno nazionale. Ci si siede ai tavoli ministe-
scrivere chiunque senza ritegno, non avendo un          riali dell’Istruzione, della Musica, si
minimo di etica e nella maggior parte dei casi in       propongono testi di legge, ci si confronta, si
assenza di sintassi grammaticale, si è compreso         coordina, finalmente si partecipa in veste di
molto di più (se mai non se ne fosse ravvisata ul-      attori (e si è tenuti in considerazione) con le
teriormente la necessità), del perché il nostro         istituzioni.
Paese sia così ragliante. La maggior parte degli        L’imbarcazione su cui tempo fa è salita una
Italiani non s’indigna e tanto meno reagisce a          miriade di altre piccole realtà associative
palesi prese in giro e abusi sulla violazione dei       nate da “costole” di Anbima, create e presie-
propri diritti, salvo poi criticare comodamente se-     dute in gran parte da maestri che hanno
duti sul divano di casa o dinanzi alla tastiera del     pensato prima a loro stessi e al loro profitto
proprio personal computer le scelte di chi queste       personale, si trova ancora una volta a navi-
ultime le prende e ci mette la faccia, firmandosi       gare in acque non calme. Le novità legislative
con nome e cognome.                                     portano sempre disagio e incertezza, ma se
Rispondere alle provocazioni quando siamo con-          si è uniti e in molti, fanno meno paura, si af-
vinti che ciò che si fa è per il bene di tutti, senza   frontano con maggiore sicurezza. Provando a
pensare solamente al nostro tornaconto person-          vedere da una prospettiva diversa e in modo
ale, è un’altra perdita di tempo. È inevitabile         “pulito” le problematiche che riguardano
“sporcarsi”. Fomentando in modo permanente              tutto il nostro settore ne usciremo sicura-
disutili polemiche qualcuno attende solo questo         mente tutti più soddisfatti e appagati. Chi
momento, attività per altro molto in auge, che per      non riesce per convinzione propria, per orgo-
tante persone è l’unica misera soddisfazione che        glio, per altri mille motivi a fare questo salto
provano nella loro esistenza.                           innovativo, resterà seduto al tavolo in modo
D’altronde “asinus asino et sus sui pulcher est”        permanente con gli “amici” che non si sa an-
(un asino è bello per un asino e un maiale è            cora per quanto rimarranno in balia del mare
bello per un maiale).                                   mosso su un natante poco robusto.
Anche nella nostra associazione non ab-
biamo sempre brillato per le scelte operate in
passato. Solamente chi non fa nulla non                                                 Massimo Folli
commette errori. Nella scuderia Anbima, in
particolar modo al vertice, chi per scelta, chi
per sbaglio, chi per opportunismo (legato alla
propria attività musicale) o smania di “po-
tere”, alcune volte si è pensato di aver intro-
dotto dei purosangue che inesorabilmente in
poco tempo si sono rivelati dei brocchi. Allora
si cambia, chi non funziona deve essere so-
stituito, se abbiamo delle palle al piede che
rallentano l’evoluzione e la tendenza a miglio-
rare quello per cui siamo stati chiamati a tu-

                                                                                                       5
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I “Fiori Musicali” di G. Frescobaldi
                                                                            di Guerrino Tamburrini
Otto anni prima di morire, Girolamo Frescobaldi        concertato), che, secondo Monteverdi, favoriscono
pubblicò la sua ultima opera: Tre Messe per or-        l’espressione degli affetti delle parole. La stessa
gano, che portano il titolo comune di Fiori Musi-      dicotomia stilistica tra vecchio e nuovo modo di
cali. Fino ad allora Frescobaldi era stato il          sentire la ritroveremo in Bach.
compositore dalla grande ricchezza ritmica, che        I Fiori Musicali non rinnegano tutto ciò, ma ne
aveva saputo modellare ogni frammento melodico         segnano il superamento. In essi Frescobaldi rag-
e ritmico, trovandone lati che nessun altro musi-      giunge quell’ascetismo che i sommi artisti conqui-
cista aveva saputo mostrare e parentele con altri      stano alla fine della loro vita. Egli esprime questa
frammenti all’apparenza insignificanti. Aveva ot-      libertà inventiva attraverso forme estremamente
tenuto tutto ciò attraverso una fitta trama di con-    concise, nascondendo la mirabile tecnica con-
trappunto serrato e libero da costrizioni, con         trappuntistica e la vivace curiosità armonica,
un’audacia armonica che                                                          sotto un velo di apparente
ad ogni passo sorprende                                                          semplicità e di naturale
l’ascoltatore e con collega-                                                     scorrevolezza del discorso
menti accordali che fanno                                                        musicale. I Fiori Musicali
pensare agli sperimenta-                                                         sono il suo testamento, la
tori di fine Ottocento.                                                          summa di una vita dedi-
Aveva composto Toccate,                                                          cata all’arte e alla dura di-
Fantasie, Ricercari, Ca-                                                         sciplina dell’espressione
pricci e Canzoni, ma la                                                          poetica. Frescobaldi è
sua fama era dovuta so-                                                          stato uno dei maggiori
prattutto al grande im-                                                          compositori       del    suo
provvisatore      all’organo                                                     tempo, accanto a Gio-
che,     specialmente      a                                                     vanni Gabrieli e Claudio
Roma, richiamava im-                                                             Monteverdi, coi quali con-
mense folle ad ascoltarlo.                                                       divise la formulazione del
Siamo davanti ad un arti-                                                        nuovo linguaggio musi-
sta dalla spiccata sensibi-                                                      cale barocco.
lità barocca e nello stesso
tempo dal freddo calcolo                                                         Girolamo       Frescobaldi
matematico-combinato-                                                            era nato il 12 settembre
rio: un trionfo della razio-                                                     1583 a Ferrara, una città
nalità spinto agli estremi,                                                      dove erano passati com-
unito ad una musica vi-                                                          positori importanti come
brante e di passionale                                                           Josquin       Desprez    e
bellezza. In lui ritroviamo                                                      Adriano Willaert e dove,
pagine concepite nello                                                           attirati dall’azione mece-
stile più severo delle                                                           natesca della corte di Al-
forme contrappuntistiche, come i Ricercari, eredi-     fonso II d’Este, in quel tempo lavoravano Lodovico
tate dalla tradizione rinascimentale, ma anche         Agostini e Luzzasco Luzzaschi, che fu il suo primo
forme fantasiose e imprevedibili, come Toccate,        maestro d’organo e clavicembalo. Anche suo
Partite e Danze, stilizzate e variate, tipiche dello   padre Filippo aveva esercitato la funzione di or-
stile concertato del periodo barocco. In lui coesi-    ganista. Nel periodo della sua giovinezza, la vita
stono elementi della prima prattica (il contrap-       musicale a Ferrara era nel pieno fulgore. Basti
punto imitativo) ed elementi della seconda             pensare che suoi compagni di studio furono Luca
prattica (monodia, elaborazione armonica e stile       Marenzio, Claudio Merulo, John Dowland, Or-

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lando di Lasso, Giulio Caccini, Claudio Monte-
verdi e Carlo Gesualdo da Venosa: insomma, la
crema del mondo musicale di fine Cinquecento e
primo Seicento. Un susseguirsi di artisti che nel
particolare ambiente della città trovarono il clima
più adatto per affinare e perfezionare la propria
arte; una scuola illustre, quella ferrarese, che tro-
verà il suo naturale e degno sbocco nella figura di
Girolamo Frescobaldi.
Già a 14 anni Girolamo ottenne il posto di orga-
nista all’Accademia della Morte di Ferrara, che era
stato lasciato vacante da Ercole Pasquini. Nel
1598, in occasione delle nozze tra Margherita
d’Austria e Filippo II di Spagna, celebrate a Fer-
rara da Papa Clemente VIII, ebbe modo di ascol-
tare due fra i gruppi corali più importanti di
allora, come i Cantori Pontifici, giunti al seguito
del papa, diretti da Ruggero Giovannelli, e la Cap-
pella Musicale della corte di Mantova diretta da
Claudio Monteverdi. Sotto la protezione del mar-
chese Enzo Bentivoglio, Frescobaldi divenne un
virtuoso d’organo e clavicembalo, molto celebrato             Claude Mellan - Girolamo Frescobaldi
dai contemporanei, tanto che un suo allievo, il                       (incisione del 1619)
marchigiano Luigi Battiferri di Sassocorvaro (PU),
lo soprannominò monstrum degli organisti.
Venuta meno la protezione della famiglia d’Este,        aveva raggiunto e gli stessi celebratissimi organi-
nel 1601 Frescobaldi si trasferì a Roma, dove il        sti romani ne restarono attoniti e “non pochi tocchi
papa Clemente VIII gli affidò la carica di organista    d’invidia”.
nella basilica di Santa Maria in Trastevere. Seguì      A Roma Girolamo lavorò quasi ininterrottamente
quindi nelle Fiandre il suo protettore, il potente      per oltre vent’anni e pubblicò la maggior parte
cardinale Guido Bentivoglio, che nel 1607 vi si         delle sue opere. Il Primo libro delle Fantasie a 4
recò come nunzio apostolico e ad Anversa pub-           voci (1608), il Primo libro delle Toccate (1614), il
blicò nel 1608 il Primo libro di madrigali a cinque     Primo libro dei Ricercari e delle Canzoni francesi
voci, dedicato al Bentivoglio, anche se per il resto    (1615), il Primo libro dei Capricci (1624), il Secondo
della sua vita tornerà raramente a scrivere mu-         libro delle Toccate (1627) e il Primo libro delle Can-
sica vocale. Nelle Fiandre ebbe contatti con molti      zoni ad una, due, tre e quattro voci (1628).
compositori fiamminghi, conobbe la produzione           Avuta nel 1628 dal Capitolo di San Pietro la li-
organistica dello Sweelinck e svolse la funzione di     cenza per alcuni anni, Frescobaldi ne approfittò
organista a Malines. Nel suo viaggio di ritorno         per portarsi a Firenze, presso il granduca Ferdi-
verso Roma del 1608 si fermò a Milano, dove pub-        nando II de’ Medici, dove pubblicò due Libri di
blicò una Raccolta di 19 madrigali a 5 voci e il        Arie musicali (1630). Dopo cinque anni torna a
Primo libro delle Fantasie a quattro. Nello stesso      Roma richiamato dal cardinale Francesco Barbe-
anno a Roma diventa organista della Cappella            rini, nipote di papa Urbano VIII, che gli affidò l’in-
Giulia a San Pietro e nel 1611 entra al servizio di     carico di organista alla Cappella Giulia in San
un altro potente cardinale, Pietro Aldobrandini,        Pietro. Finalmente ebbe modo di poter dimostrare
nipote di Clemente VIII. Racconta il musicologo         tutto il suo valore come organista improvvisatore,
romano Giuseppe Baini, il primo biografo di Pa-         come clavicembalista e compositore.
lestrina, che quando, per la prima volta, Fresco-       A Roma nel 1635 pubblica i Fiori Musicali e nel
baldi suonò sull’organo della Basilica Vaticana,        1637, in una nuova edizione, il Primo e il Secondo
più di tremila persone si radunarono per ascol-         libro delle Toccate. Nello stesso anno arriva alla
tarlo, attratte dalla grande fama che ormai lo          sua scuola organistica il tedesco Johann Frober-

                                                                                                            7
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sepolte nella basilica dei Santi XII Apostoli, alla
                                                        presenza dei principali musicisti romani del
                                                        tempo, che gli vollero rendere onore.

                                                        I Fiori Musicali, dedicati al Cardinale Antonio
                                                        Barberini, nipote del regnante papa Urbano VIII e
                                                        fratello di Francesco, furono stampati a Venezia
                                                        nel 1635 dalla tipografia Vincenti. L’opera è un
                                                        florilegio di brani liturgici per organo, contenente
                                                        tre Messe e due capricci, destinata agli organisti
                                                        che svolgono il servizio liturgico. Il titolo originale
                                                        è: Fiori musicali di diverse compositioni, toccate,
                                                        kyrie, canzoni, capricci e recercari, in partitura a 4
                                                        utili per sonatori, opera XII. Queste 47 composi-
                                                        zioni, con il loro estremo rigore formale, fanno
                                                        pensare a un pubblico colto e raffinato come de-
                                                        stinatario e ad un organista di talento. I Fiori Mu-
                                                        sicali sono l’opera più compiuta del compositore
                                                        ferrarese, il coronamento della sua carriera e un
                                                        compendio delle forme per organo da lui già trat-
                                                        tate in precedenza. Il titolo di Fiori musicali non
                                                        era nuovo nei primi anni del XVII secolo, perché
                                                        venne usato anche da Felice Amerio, Antonio Bru-
                                                        nelli, Ercole Porta, Orazio Tarditi e da altri ancora.
      Anthonis van Dyck - Cardinale Guido               Frescobaldi concentrò tutta la summa del sapere
                  Bentivoglio                           teorico e creativo della sua arte in quest’opera,
                                                        che diventerà un punto di riferimento imprescin-
                                                        dibile per compositori e tastieristi fino a Bach.
ger, l’allievo più importante, che rimane a stu-        La Stampa è in partitura, cioè con la disposizione
diare con lui per quattro anni circa e che diven-       delle 4 voci su 4 pentagrammi diversi. Ed è lo
terà l’iniziatore della scuola organistica tedesca,     stesso Frescobaldi a spiegare il perché di tale
prolungando la sua influenza su Pachelbel, Bux-         scelta: «stimo di molta importanza à sonatori il pra-
tehude e lo stesso Bach. Froberger godette di una       ticare le partiture perché non solo stimo, a chi ha
borsa di studio concessa dall’imperatore Ferdi-         desiderio affaticarsi in tal compositione ma neces-
nando III e, per poter seguire le lezioni di Fresco-    sario, essendo che tal materia quasi paragone di-
baldi, dovette abbandonare la religione                 stingue e fa conoscere il vero oro delle virtuose
protestante ed abbracciare quella cattolica. Se         attioni dal Ignoranti…» e a dichiarare che: «il mio
Froberger ha influenzato la musica organistica di       principal fine è di giovare alli Organisti». Gli avver-
Bach, possiamo affermare che indirettamente             timenti che Frescobaldi scrive nella Prefazione co-
l’arte di Frescobaldi ha dato origine all’arte orga-    stituiscono      i    cardini    per     una     fedele
nistica di Bach, il quale nel 1714 trascrisse di pro-   interpretazione delle sue musiche organistiche,
prio pugno i Fiori musicali. Tale tesi è sostenuta      come la grande libertà data sul modo di intendere
anche dall’organista e musicologo tedesco Franz         il rubato, quasi che il fraseggio strumentale fre-
Xaver Haberl nella prefazione alla nuova edizione       scobaldiano fosse legato e paragonato al linguag-
delle opere di Frescobaldi del 1886.                    gio vocale.
Nel 1642 Frescobaldi pubblica una nuova edi-
zione dei Capricci, già pubblicati nel 1624. L’anno     La raccolta è la prima e unica sua opera espres-
successivo abbandona il posto di organista a San        samente dedicata all’organo e si propone di pre-
Pietro, accontentandosi di continuare tale attività     sentare una serie di brani liturgici che sarebbero
nella piccola chiesa di S. Lorenzo ai Monti, ma il      serviti agli organisti per le seguenti Messe per or-
2 marzo del 1644 muore. Le sue spoglie vennero          gano:

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la Messa della domenica (IX Orbis factor);
la Messa degli Apostoli (IV Cunctipotens Genitor
Deus);
la Messa della Madonna (IX Cum jubilo).
Ogni Messa comprende una serie di brani da ese-
guire nei vari momenti liturgici e costante è l’uso
delle melodie gregoriane, trattate secondo la tec-
nica della polifonia su canto fermo.
Ecco lo schema di ogni Messa:
Toccata avanti la Messa,
Kyrie e Christe,
Canzona dopo l’Epistola,
Toccata o Ricercare dopo il Credo,
Toccata (Ricercare) per l’Elevazione,
Canzona dopo la Comunione.
Al termine l’autore ha aggiunto in forma di appen-
dice due Capricci basati su due melodie popolari
(Bergamasca e Girolmeta), che sembrano essere
un po’ fuori contesto. In totale sono 47 brani per
organo, scritti per accompagnare il servizio litur-
gico: un compendio compiuto e omogeneo di
pezzi, legati alla destinazione per la quale erano
stati concepiti.
Nella Prefazione Frescobaldi raccomanda di «suo-
nare con ritegno, sia nel trillo, nella figurazione
mossa delle Toccate, come pure nei cambiamenti
di tempo, che dovrà essere ora più mosso, ora più
lento e all’inizio della composizione sempre so-
lenne». In pratica egli consigliava di suonare con                 Cardinale Antonio Barberini
un tempo abbastanza libero, ma con gusto e senno
musicale.                                                                                                Le
Le Toccate avanti la Messa sono di carattere            Canzoni dopo l’Epistola venivano eseguite du-
fantasioso e improvvisatorio. Hanno il compito di       rante l’incensazione che precedeva la lettura del
aprire solennemente il rito e presentano nume-          Vangelo ed erano divise in sezioni, nelle quali la
rose sezioni contrastanti: sono vere e proprie mi-      struttura imitativa cede il passo a lenti passaggi
niature dell’antico canto della chiesa che era il       armonici. Spesso sono delle semplici e scorrevoli
canto gregoriano. La melodia gregoriana ora ri-         fughette.
suona trionfale nel soprano, ora è incastonata          I Ricercari, da suonare dopo il Credo, cioè du-
nelle voci centrali, arricchita di melismi e intrecci   rante l’Offertorio, sono i brani più complessi della
ritmici e di contrappunto, ora viene scomposta in       raccolta, scritti nello stile severo contrappunti-
frammenti per derivarne miracolosi sviluppi.            stico. L’Altro Recercar della seconda Messa ha tre
I versetti per Kyrie e Christe sono impostati su        soggetti, presentati singolarmente e combinati in-
melodie gregoriane. Sono brevi episodi simili a         sieme nel finale, ed è un esempio eccellente di
snelle e sontuose chiese rinascimentali, costruite      fuga tripla. Il Ricercare della Messa della Madonna
su resti di edifici antichissimi coi quali si fondono   fornisce all’esecutore una quinta voce che dovrà
in una sintesi di epoche e di spiritualità; sono tra    essere non suonata, ma cantata in alcuni punti
le creazioni più alte mai prodotte dalla musica ita-    che lo stesso organista dovrà individuare: signifi-
liana. I versetti sono in sovrannumero, proprio per     cativo è il motto aggiunto dall’autore: Intendomi
lasciare all’organista la facoltà di alternarli nella   chi può che m’intend’io. Diversi Ricercari sono
scelta. Sono dei piccoli gioielli e un concentrato di   brani con variazioni contrappuntistiche, pervasi
grande bellezza.                                        da contorsioni cromatiche ed armoniche. Il tor-

                                                                                                          9
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tuoso percorso armonico che pervade i tre Ricer-       torio. Esse rappresentano il momento più alto del-
cari potrebbe figurare come introduzione al rito       l’ispirazione frescobaldiana, il centro di gravità di
della consacrazione che seguirà e preliminare agli     tutta l’opera e seguono le indicazioni del teorico
affetti dolorosi delle Toccate per l’Elevazione.       francescano Girolamo Diruta che nel trattato Il
Se le Canzoni e i Ricercari fossero risultati troppo   Transilvano richiedeva per questi brani «armonia
lunghi Frescobaldi consigliava di chiuderli con        lamentevole, mesta e dogliosa… imitando con il so-
una cadenza nei luoghi più adatti e convenienti;       nare li duri e aspri tormenti della passione». Que-
questo a dimostrazione che l’organista romano          ste toccate trascinano l’ascoltatore nella più
esigeva nelle esecuzioni dei suoi brani “libertà di    elevata meditazione spirituale: sono pagine assai
tempo, gusto e senno musicale”.                        lente, ma continuamente mutevoli per gli straor-
Le Toccate per l’Elevazione sono dense di un           dinari percorsi armonici e i toccanti accenti rit-
appassionato misticismo, realizzato attraverso il      mici, che richiamano le sofferenze di Cristo sulla
cromatismo, l’ornamentazione espressiva, l’infles-     croce. Sono pagine che donano un grande senso
sione vocale e il carattere drammatico e declama-      di pace e obbligano a riscoprire la propria interio-
                                                                          rità anche i non credenti.
                                                                          Le Canzoni o Ricercari dopo
                                                                          il Communio sono tutte in
                                                                          forma di variazione e si distin-
                                                                          guono per una complessa ela-
                                                                          borazione tematica, basata su
                                                                          varie tecniche contrappuntisti-
                                                                          che, come la diminuzione e l’ag-
                                                                          gravamento.

                                                                          La Messa della domenica è in
                                                                          modo dorico ed è preceduta da
                                                                          una Toccata di soli 16 batture,
                                                                          ma deliziosamente ispirata,
                                                                          dove compare una forma di ac-
                                                                          ciaccatura in battere, che di-
                                                                          venterà assai frequente in
                                                                          Frescobaldi. Il primo Kyrie è
                                                                          tutto un sapiente contrappunto
                                                                          tessuto sulla melodia grego-
                                                                          riana dell’Orbis factor. Il se-
                                                                          condo Kyrie è una sequenza di
                                                                          felici imitazioni sullo stesso
                                                                          tema. I tre Christe sono sempre
                                                                          retti dalla melodia gregoriana,
                                                                          che viene riportata per intero o
                                                                          a frammenti e in ritmo variato.
                                                                          Caratteristico il terzo Christe,
                                                                          tutto basato per 26 battute sul
                                                                          pedale di tonica. Negli ultimi tre
                                                                          Kyrie i temi sono sempre gli
                                                                          stessi, ma spezzati, rivoltati nel
                                                                          moto e nel ritmo ed ornati dal-
                                                                          l’introduzione di altre nuove
                                                                          frasi. La Canzone dopo l’Epi-
                                                                          stola è una breve fughetta. Il Ri-
                                                                          cercare dopo il Credo, invece, è

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Risveglio Musicale
una vera fuga tonale. Nell’Alio modo si placet il
soggetto passa in seconda linea per dare libero
sfogo al controsoggetto, che si presenta anche al
moto contrario. La Toccata cromatica per l’Eleva-
zione, in modo frigio, apre uno squarcio audace
per il cromatismo e risulta grandemente ispirata
per l’armonia. La Canzone dopo il Communio è
ammirevole per la forma perché presenta una
scala a tre parti per moto contrario, ascendente
nell’acuto e discendente nel basso, che risulta di
particolare effetto.
La Messa degli Apostoli, anch’essa in modo do-
rico, sviluppa gli interludi del Kyrie sulla melodia
gregoriana del Cunctipotens Genitor Deus. Bellis-
sima è la Canzone dopo l’Epistola, ma superiore
per originalità è il Ricercare cromatico dopo il
Credo, preceduto da un Preludio: siamo di fronte
a un primo esempio che lascia intravedere la
forma del Preludio e Fuga, che sarà ingigantita ed
ampliata in seguito da Bach. Una pagina di po-
tente ispirazione è la Toccata per l’Elevazione: è
sempre religiosa, mesta e toccante, di una pu-
rezza e una chiarezza che sollevano l’anima nella                Cardinale Pietro Aldobrandini
contemplazione del sublime. Forse nessun autore
di musica sacra ha mai raggiunto tanta altezza
nell’accompagnare con i suoni dell’organo l’alto
mistero del sacrificio divino. Il Ricercare che        brani più interessanti della raccolta: si tratta di
segue, con l’obbligo del basso, è una specie di fuga   un Capriccio composto da sette sezioni con quat-
con corale, mentre risulta elegante e spigliata la     tro temi diversi, tutti derivati dal motivo princi-
Canzone Quarti toni.                                   pale. Nella partitura Frescobaldi scrive: «Chi
Anche nella Messa della Madonna i Kyrie e i            questa Bergamasca sonerà non pocho imparerà»,
Christe sono costruiti sulla melodia gregoriana del    mettendone con ciò orgogliosamente in evidenza
Cum jubilo. Su tutti i brani, per invenzione, per      la ricercatezza d’invenzione. La composizione si
spontaneità e per chiarezza, si eleva di gran lunga    chiude con il tema diminuito di valori e quindi in
la Canzone dopo l’Epistola, composta nel modo          forma molto più vivace.
ipodorico trasportato. E una vera fuga a due sog-      La Girolmeta, una melodia suonata con le
getti con lo stretto modificato nel ritmo, che da      trombe militari e usata con intenti descrittivi as-
imperfetto (binario) diventa tempo perfetto, cioè      sociati alla battaglia, è una fuga con due soggetti
ternario. Il Ricercare è preceduto da una breve,       su melodie popolari pastorali, con rovesciamenti,
ma splendida Toccata. La Toccata per l’Elevazione      frazioni di temi, progressioni, divertimenti e
si caratterizza per una serie ininterrotta di modu-    stretti. Il Capriccio si snoda in una rappresenta-
lazioni cromatiche, molto efficaci.                    zione di affetti e di umori contrastanti, facendo
In appendice alle tre Messe figurano due Capricci:     trapelare una sorta di autoritratto ironico; infatti
la canzone da ballo denominata Bergamasca e la         Frescobaldi aveva mutato il nome della danza Gi-
melodia natalizia della Girolmeta. Non sono noti i     rometa in quello di Girolmeta, in assonanza col
motivi della presenza di questi brani popolari in      suo nome Girolamo.
una raccolta di brani liturgici, ma è nota la con-
suetudine di Frescobaldi di utilizzare temi presi      La raccolta dei Fiori Musicali è l’opera più com-
dalla tradizione popolare.                             piuta di Frescobaldi: segna il coronamento della
La Bergamasca, una danza diffusa in tutta Eu-          sua carriera e il raggiungimento del progressivo
ropa già dai primi anni del Cinquecento, è uno dei     sviluppo dei diversi generi e stili provati nel corso

                                                                                                        11
della sua vita professionale. Dopo la brillantezza      ma per tutti i successori, una personalità spiccata
dello stile toccatistico, dopo il contrappunto dei      e nessuno lo raggiunge in grandezza fino a che non
capricci e delle canzoni, i Fiori Musicali costitui-    incontriamo il nome di Bach».
scono un’opera di utilità pratica per l’organista       A. G. Ritter, parlando di Frescobaldi, lo definisce
impegnato a suonare in chiesa. Era una tradi-           «il più geniale e originale compositore per la padro-
zione secolare quella dell’alternatim, cioè di alter-   nanza assoluta e la libertà nel trattare l’organo».
nare il canto gregoriano tra coro e organista, che      Il suonatore di viola francese André Maurgas, nel
elaborava il tema del versetto cantato dal coro.        suo soggiorno a Roma negli anni 1638-39, ebbe
Questa prassi dell’alternanza col tempo decadde,        modo di ascoltare Frescobaldi all’organo e così ne
ma Frescobaldi ne rinnovò il genere, piegandone         scriveva: «Non senza ragione questo famoso orga-
la forma all’espressione degli affetti, tanto cara a    nista di S. Pietro gode di fama in Europa; benché
Monteverdi, per coinvolgere emotivamente i fedeli.      le opere da lui pubblicate siano sufficiente testimo-
I Fiori Musicali ebbero una diffusione in tutta         nianza del suo valore, è necessario udire le sue
Europa, divenendo il modello per raccolte simili;       Toccate improvvisate piene di finezze, nonché le mi-
fecero scuola per molto tempo su tante collezioni       rabili sue invenzioni, onde poter giudicare del suo
di musica sacra di autori italiani e stranieri. È       profondo sapere. Per questo merita bene di essere
noto l’interesse per questa raccolta da parte di        raccomandato a tutti gli organisti, come esemplare,
musicisti come Froberger, Purcell, Bernardo Pa-         onde suscitare in essi il desiderio d’andare a Roma
squini e Bach, che nel 1714 copiò di proprio            ad udirlo».
pugno l’intera opera per studio e uso personale.        Per Giovanni Tebaldini «con Frescobaldi l’arte or-
Nel manuale Nova instructio pro pulsandis orga-         ganistica è entrata in una nuova fase, la quale me-
nis, spinettis, manuchordiis (1670-74) del monaco       rita di essere considerata come il fondamento della
carmelitano Spiridione (al secolo Johann Nen-           scuola d’organo italiana ed europea».
ning), figurano molti passaggi frescobaldiani, per      Quella di Frescobaldi, dunque, è una musica che,
illustrare come si improvvisa alla tastiera. Altre      seguendo i dettami della seconda prattica monte-
citazioni di brani organistici frescobaldiani li tro-   verdiana, evoca gli affetti attraverso il suono. La
viamo nella raccolta Apparatus Musico Organisti-        sua musica strumentale venne paragonata per
cus di Georg Muffat del 1690. Johann Joseph Fux         importanza a quella vocale, con gli strumenti che
nel 1725 introdusse molti brani dei Fiori Musicale      effettuano dei veri virtuosismi vocali; le sue com-
nel suo Gradus ad Parnassum, come modelli in            posizioni sono articolate in sezioni distinte e
stile severo da seguire e imitare.                      spesso contrapposte per dinamica, agogica e mo-
Frescobaldi contribuì all’emancipazione della mu-       dalità. Se Frescobaldi si preoccupa con scrupolo-
sica strumentale e portarla al livello di quella vo-    sità di indicare la maniera e lo stile di suonare, è
cale. Come l’arte di Palestrina fornì a molte           evidente l’importanza che egli affida, soprattutto
generazioni future il modello della polifonia vo-       nelle opere scritte per organo, al colore e al timbro
cale, così le composizioni di Frescobaldi esercita-     strumentale. La scelta del giusto registro, infatti,
rono un influsso significativo sulle composizioni       ha per lui lo stesso peso di un appropriato stacco
per tastiera fino a quelle di Bach e Haendel. È         ritmico. L’organo di Frescobaldi non ha nulla di
noto che Bach studiò a fondo il lavoro di Fresco-       possente e di roboante, ma ha sonorità armoniose
baldi ed è veritiero ipotizzare che la Canzona in re    e rotonde, colori sobri e agilità di meccanismo.
minore BWV 588 di Bach risenta in modo evidente         Nel Novecento Gyorgy Ligeti, uno dei massimi rap-
dello stile di Frescobaldi, anche perché il suo tema    presentanti della musica del XX secolo, lo onora
è molto simile a quello della Canzone dopo l’Epi-       con una Suite di 11 brani del 1953, intitolata Mu-
stola di Frescobaldi, così come i sei Kyrie della       sica ricercata. L’ultimo porta il titolo di Omaggio a
terza parte del Clavierubung e la Canzona Alla          Girolamo Frescobaldi: non è altro che un Ricercare
breve in Re maggiore BWV 589.                           in stile imitativo e fugato, forma nella quale Fre-
Interessante è il giudizio dato dall’illustre musico-   scobaldi è stato maestro assoluto e grande inno-
logo boemo August Wilhelm Ambros (1816-1876)            vatore. Il tema adoperato da Ligeti utilizza tutti e
nella sua Storia della Musica: «Col nome di Fresco-     dodici i suoni della scala cromatica.
baldi principia la grande epoca classica del suono      A Girolamo Frescobaldi è dedicato il Conservato-
dell’organo. Egli non è solamente per il suo tempo,     rio di Musica di Ferrara.

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                                                                           !       "
                                                    ###
Bande musicali delle Forze Armate e di Polizia.
                               La Banda Musicale della
                                    Guardia di Finanza
La Banda Musicale della Guardia di Finanza è          ampliarono gradualmente comprendendo i
stata ufficialmente costituita con R.D.L. n. 844      cambi della guardia e piccole cerimonie militari,
del 6 maggio 1926. Con quell’atto legislativo si      sino alla partecipazione diretta alle operazioni
realizzava un progetto a lungo coltivato nelle file   belliche, da quelle in terra d’Africa a quelle della
del Corpo; quello di dar vita a un complesso          II Guerra Mondiale.
musicale che rappresentasse l’intera Guardia          Si andava costituendo, intanto, un primo em-
di Finanza di fronte alle Istituzioni e alla citta-   brionale repertorio di musiche interne al Corpo,
dinanza in occasione delle più importanti ceri-       quali la Canzone della Guardia di Finanza,
monie civili e militari.                              composta nel 1891 da G. B. Luzzana e musi-
Questo non significa che prima di allora fosse        cata dall’allievo guardia Giuseppe Carboni e
assente nel Corpo ogni forma di attività musi-        l’Inno del Finanziere, scritto nel 1900 da Gia-
cale; al contrario, fin dal 1883 erano stati isti-    como Sartori su versi dell’Ispettore di Finanza
tuiti presso molti reparti, sia territoriali sia      Francesco Perla.
d’istruzione, piccole fanfare o gruppi di trom-       L’elenco di queste prime formazioni strumen-
bettieri di circa 10-20 unità, che possono es-        tali, la cui esistenza fu strettamente legata alla
sere ritenuti i primi antesignani dell’attuale        durata dei rispettivi reparti d’appartenenza, è
Banda Musicale. I loro compiti, in origine limi-      lungo: Feltre, La Spezia, Taranto, Cagliari, Ca-
tati all’addestramento militare, alle esercita-       tania, Roma, Napoli, Genova, Venezia, Verona,
zioni di tiro o ai servizi di caserma, si             Maddaloni, Caserta (composta da allievi sotto

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Risveglio Musicale
brigadieri) e Messina (sciolta all’indomani del      della consegna della Bandiera di Guerra alla
disastroso terremoto del 1908). Dopo la fonda-       Guardia di Finanza, avvenuta a Roma il 7 giu-
zione della Banda del Corpo, furono costituite,      gno 1914, ma poteva vantare anche una non
quindi, altre formazioni musicali ridotte, a Lido    indifferente tradizione concertistica, in quanto,
di Ostia (in seguito al trasferimento della          così come riportato in alcuni documenti, era so-
Scuola Sottufficiali), Predazzo, Pola, Gaeta,        lita prestare “il servizio in piazza” quattro volte
Mondovì e, di recente, Bari.                         la settimana, alternandosi con la banda citta-
La fanfara del circolo interno di Roma, fondata      dina.
nel 1902, e quella di Maddaloni hanno rico-          L’esigenza di costituire un complesso bandi-
perto un ruolo di particolare valore ai fini della   stico rappresentativo dell’intera Guardia di Fi-
costituzione della Banda Musicale del Corpo.         nanza, sul modello di quelli già presenti nelle
La prima, a livello concettuale, nell’idea di un     altre Armi, divenne sempre più sentita grazie
complesso musicale di rappresentanza dell’in-        all’ondata di crescente patriottismo che seguì
tera Guardia di Finanza con sede nella Capi-         la conclusione del I Conflitto Mondiale; tanto
tale, così come è testimoniato in una cartolina      più che numerosi erano stati i Finanzieri che si
d’epoca relativa alla cerimonia di genetliaco del    erano distinti in luminose gesta d’eroismo. Il
Re celebrata a Roma l’11 novembre 1903, dove         primo atto fu la scelta del Maestro Direttore, in-
quella formazione strumentale viene esplicita-       dividuato in Giuseppe Manente, allora direttore
mente indicata come “Musica della Regia Guar-        della banda di Re Fuad in Egitto. Ottenuta la
dia di Finanza”. La seconda, a livello di risorse    nomina il 23 aprile 1925, Manente procedette
umane, dal momento che ha fornito la maggior         subito alle selezioni musicali, costituendo un
parte dei primi esecutori dell’istituenda Banda      nucleo iniziale di 53 elementi che si esibì - an-
Musicale. Forte di circa 40 unità, non solo          cora a livello informale e in via sperimentale -
aveva già partecipato ad alcune delle più impor-     in un primo storico concerto a Piazza Colonna,
tanti cerimonie militari del Corpo, tra cui quella   a Roma, il 26 luglio 1925. Il successo di quel-

                                      1926 Fondazione Banda

                                                                                                    15
l’esibizione incoraggiò gli sforzi compiuti dal Co-    mitabile sintesi di rigore militaresco e spigliata
mando Generale, che incrementò l’organico              gagliardia, scritta nel 1938 per accompagnare
della banda a circa 70 elementi.                       le truppe in sfilata; la Preghiera del Finanziere,
L’attività concertistica del Complesso si svi-         brano di toccante e intima spiritualità.
luppò quindi su due piani distinti: da una             Autore di pregevolissime composizioni, D’Elia
parte, nella frequente partecipazione ai pro-          ha curato alcune orchestrazioni che hanno
grammi musicali trasmessi dalla Stazione Ra-           “scritto” la storia della strumentazione per
diofonica di Roma, al fine di essere idealmente        banda, fra cui quelle di alcune Sinfonie di
presente in tutto il territorio nazionale e di raf-    Brahms e Beethoven (Nona compresa), Morte e
forzare tra i militari della Guardia di Finanza il     Trasfigurazione di Richard Strauss e i Pini di
senso di “appartenenza” al Corpo; dall’altra, in       Roma, dichiarati non trascrivibili dallo stesso
tournés di alto valore civile, politico e culturale,   Respighi, il quale ne fu successivamente uno
come quelle svolte nelle province da poco “re-         dei più entusiastici ammiratori. Questi brani
dente” di Trentino Alto Adige, Istria e Trieste        hanno trovato un palcoscenico privilegiato nella
(1927, 1929 e 1931), e in quella tenuta a Mes-         Basilica di Massenzio, a Roma, dove la sinergia
sina nel 1929 in occasione dell’inaugurazione          tra direttore, banda e musiche eseguite hanno
del duomo, restaurato dopo le distruzioni cau-         di fatto reso “storici” quei concerti. Del resto, il
sate dal terremoto. Nel frattempo Manente              valore dell’attività musicale allora svolta dal
componeva la prima Marcia d’ordinanza della            Complesso è stato più volte sottolineato dagli
Guardia di Finanza, evento comunicato a tutto          apprezzamenti sia di noti musicisti (Giordano,
il personale del Corpo con Foglio d’ordini n. 36       Lualdi e Respighi), sia dalla critica: il 9 aprile
del 6 settembre 1930. Due anni più tardi, esat-        1939, Il Popolo di Roma pubblicava un articolo
tamente il 2 febbraio 1932, tuttavia, il Maestro       in cui si esaltava la meritoria opera di divulga-
Manente lasciava il Complesso per sopraggiunti         zione della cultura musicale portata avanti
limiti di età. La Banda, in attesa della nomina        dalla Banda del Corpo e dal suo direttore, il
del nuovo direttore, fu così affidata al M.M.          quale tre anni prima aveva ottenuto la cattedra
Luigi Urbani, il quale, qualche giorno dopo, si        di strumentazione per banda al Conservatorio
esibì con successo al Pincio, una delle prime          di “S. Cecilia” di Roma.
sedi “storiche” dei concerti romani tenuti dalla       Di pari intensità furono gli impegni concertistici
Banda Musicale del Corpo.                              del Complesso, che nel 1937 effettuò una prima
Dal 16 dicembre 1932, a dirigere il Complesso          tournée all’estero, esibendosi a Berlino e a Stoc-
fu chiamato Antonio D’Elia, personalità di             carda in una serie di concerti tenuti assieme
grande cultura musicale ed esperienza, matu-           alla Banda dei Carabinieri e ad alcune bande
rate a capo della Banda di Catania, della Banda        militari tedesche e ungheresi, durante i quali si
Municipale di Roma e della Banda Comunale di           distinse per l’esecuzione dei Pini di Roma.
Venezia, città nella quale ricoprì anche l’inca-       Le esibizioni musicali diminuirono notevol-
rico d’insegnante di composizione, strumenta-          mente durante la Guerra, per interrompersi del
zione e direzione per banda nel locale                 tutto tra il 1943 e il 1945. Tuttavia in quegli
Conservatorio.                                         anni è d’obbligo ricordare l’insolita figura di un
D’Elia può essere considerato a buon diritto il        musicante-partigiano della Banda del Corpo, il
“padre spirituale” della Banda Musicale della          Brigadiere Salvatore Serra, autore di brillanti
Guardia di Finanza, non solo per la qualità e la       colpi di mano effettuati allo scalo ferroviario Ti-
mole di lavoro a essa dedicate con un entusia-         burtino, che consentirono la liberazione di nu-
smo e una passione che superano di gran lunga          merosi prigionieri destinati ai campi di
l’impegno puramente professionale; ma anche            concentramento nazisti.
per la totalità della sua azione che ha investito      Ripresa l’attività musicale al Pincio nel 1945
ogni singolo (e minimo) aspetto dell’attività mu-      con un concerto dedicato a Pietro Mascagni, da
sicale del Complesso. Sono del Maestro D’Elia          poco scomparso, la Banda, nel 1949, si esibì al
le musiche che sottolineano i momenti salienti         cospetto di Pio XII in occasione dell’udienza ge-
della vita istituzionale del Corpo: l’attuale Mar-     nerale concessa dal Pontefice alla Guardia di
cia d’Ordinanza, che nel 1936 ha sostituito            Finanza: in quella circostanza fu eseguita la ce-
quella composta da Manente; Armi e Brio, ini-          lebre Toccata e fuga in re minore di Johann Se-

16
Risveglio Musicale
bastian Bach, trascritta da D’Elia. I concerti si    l’ampliamento del repertorio musicale della
susseguirono quindi numerosi: a Roma e nel-          Banda del Corpo, che si è imposto giustamente
l’ambito di fortunate tuornées che portarono la      come uno dei più eterogenei e completi in ma-
Banda in tutta Italia e due volte in Svizzera,       teria e che da sempre ha potuto vantare brani
esattamente a Lugano (nel 1953 e nel 1967),          in un certo senso “rivoluzionari” nell’ambito del
ove riscosse unanimi apprezzamenti per la qua-       tradizionale repertorio bandistico italiano.
lità delle esecuzioni e il valore dei programmi      L’impegno artistico-compositivo di Di Domenico
proposti.                                            è andato di pari passo con un severo impegno
Il 9 maggio 1958 D’Elia scomparve prematura-         riordinativo della Banda del Corpo, il cui orga-
mente, al culmine di un’impareggiabile carriera      nico fu portato a 102 elementi (1965), corri-
musicale che appena due anni prima, il 4             spondente a quello attualmente in uso dal
marzo 1956, gli valse la nomina ad Accademico        Complesso. Le sue doti organizzative hanno
di Santa Cecilia, il più alto riconoscimento delle   inoltre consentito alla Banda di effettuare fre-
sue straordinarie doti artistiche e della sua pro-   quenti tournées all’estero, sempre nell’ambito
fonda cultura musicale.                              di importanti festival internazionali: in Francia,
Ad Antonio D’Elia, dopo un breve periodo di          ad Aix Les Baines (1959) e Versailles (1964); in
transizione, subentrò Olivio Di Domenico (26         Svizzera, a Lugano (1966) e Berna (1971); in
maggio 1959), il quale ne fu l’ideale continua-      Belgio, a Gand, e in Lussemburgo (1967); in
tore sia per cultura musicale - anch’egli è stato    Germania, a Essen (1968), Augusta (1972) e
docente di strumentazione per banda al Con-          Brema (1973). Tali esibizioni hanno certamente
servatorio di S. Cecilia - sia per dedizione al      impreziosito l’attività concertistica della Banda,
Complesso. Autore di una marcia, Gli Accade-         che a Roma ha avuto ancora una volta nel Pin-
misti, scritta per i cadetti dell’Accademia della    cio, nel Campidoglio e nella Basilica di Massen-
Guardia di Finanza, Di Domenico si è confron-        zio, le sedi più rappresentative, mentre nel
tato con le realtà più interessanti e stimolanti     resto d’Italia ha preso forma in lunghe tournées
della vita musicale contemporanea, compo-            da un capo all’altro della Penisola, spesso in
nendo pezzi di spiccata modernità, come il Con-      correlazione con alcuni dei più significativi epi-
certo per banda, o Strutture 70, e proponendo        sodi della storia italiana e del Corpo. Nel 1960
trascrizioni bandistiche di pagine complesse,        il Complesso partecipò a Talamone alle celebra-
quali Porgy and Bess (Gershwin), Petrushka           zioni per il centenario della Spedizione dei Mille;
(Stravinsky), Hary Janos e Danze di Galanta          nel 1961 fu a Bari per il festival internazionale
(Kodaly). Il suo contributo è stato decisivo per     delle bande militari e per il decennale della fon-

                                 Foto di gruppo con il Maestro
                                        direttore D'Elia

                                                                                                    17
dazione del Comando Nato del Sud Europa;            certo dedicato a una doppia ricorrenza: la co-
sempre nel 1961 si esibì a Torino, in occasione     stituzione della Guardia di Finanza e il cin-
della Festa del Corpo, inserita quell’anno nel-     quantenario della morte di Giacomo Puccini,
l’ambito delle celebrazioni per il primo centena-   Appuntato ad honorem del Corpo.
rio dell’Unità d’Italia; nel 1974 tornò             Pochi sanno, infatti, che, tra 1920 e il 1921, il
nuovamente a Torino per il duecentenario della      compositore trascorse lunghi periodi di tempo
fondazione del Corpo, mentre presso l’audito-       tra Orbetello e Capalbio, dove aveva acquistato
rium della RAI di Roma eseguì uno storico con-      una torre cinquecentesca - Torre della Tagliata,

18
Risveglio Musicale
poi soprannominata Torre Puccini - nei cui             mondovisione da Siena sotto la guida di uno dei
pressi prestava servizio una brigata litoranea di      più celebri direttori d’orchestra contemporanei,
finanzieri che vigilava lungo 14 Km di costa. Il       Zubin Metha, cui è seguito, nel marzo 1992, un
Maestro rimase colpito dal grande senso del do-        concerto altrettanto importante presso l’audi-
vere e dall’abnegazione di quegli uomini, con i        torium di via della Conciliazione di Roma, inte-
quali, e in particolar modo con il loro coman-         ramente dedicato a Rossini in occasione del
dante, l’Appuntato Teriggi Campelli, strinse           bicentenario della nascita.
rapporti di sincera e fraterna amicizia (tanto         In seguito al congedo di Fulvio Creux, nel 1992,
che quando Puccini lasciò quella località, regalò      il Complesso fu affidato al Vice Maestro Gino
loro il suo asinello per aiutarli a pattugliare me-    Bergamini, il quale, dopo D’Elia, è stato colui
glio le coste), alimentata dalla comune passione       che ha scritto il maggior numero di brani per la
per la caccia, il buon vino, la buona cucina, il       Banda del Corpo. Si tratta di pezzi di diverso
gioco delle carte e, soprattutto, la musica; tanto     stile, molto gradevoli e apprezzati, caratterizzati
che era solito chiedere loro un parere su alcuni       dall’unione fra la cantabilità della tradizione
brani della Turandot che egli stava componendo         italiana e le sonorità della più recente produ-
in quegli anni. Così, per ricambiarne l’amicizia,      zione bandistica.
i finanzieri proposero di insignire Puccini del-       Il primo impegno di prestigio della Banda gui-
l’onorificenza di Appuntato ad honorem della           data dal nuovo maestro è stata la doppia par-
Guardia di Finanza. La morte improvvisa del            tecipazione al 36° Festival dei Due Mondi a
Maestro, avvenuta nel novembre 1924, impedì            Spoleto: la prima al Teatro Romano, la seconda
che gli fosse conferita direttamente; così gli fu      nella piazza antistante il duomo, in un concerto
tributata nel maggio 1925 nei pressi della             eseguito assieme al Coro di Washington a al-
Torre, detta poi Puccini, presente l’Appuntato         l’Orchestra del Festival – anch’esso trasmesso
Teriggi Campelli, ormai in congedo. Del resto,         in mondovisione – sotto la direzione di Steven
la sede che oggigiorno ospita il Comando Pro-          Mercurio. Più volte presente al Teatro del-
vinciale della Guardia di Finanza a Lucca è in-        l’Opera di Roma, il Complesso ha suonato due
titolata a Giacomo Puccini.                            volte al San Carlo di Napoli (nel 1999 e nel
Di Domenico lasciò la guida della Banda il 19          2001) e al Teatro Massimo di Palermo (nel
dicembre 1979; dopo tre anni gli successe Ful-         1999), mentre nel 2000, presso il Teatro Ros-
vio Creux. La direzione musicale di quest’ul-          sini di Pesaro, ha tenuto un concerto dedicato
timo si è caratterizzata per una maggiore              al Pesarese, particolarmente apprezzato dai
attenzione alla produzione originale per banda         qualificati membri della “Fondazione Rossini di
e per lo sfruttamento delle potenzialità esecu-        Pesaro” presenti in sala.
tive ed espressive di organici strumentali più         Nel 2001 la Banda è stata quindi invitata a New
snelli (Symphonic Band), che potessero costi-          York in occasione delle celebrazioni per il Co-
tuire un’efficace alternativa all’organico di tipo     lumbus Day. La sua partecipazione ha acquisito
vesselliano, tipico delle bande militari italiane,     un particolare significato morale e umano, dal
al quale i suoi predecessori erano rimasti fer-        momento che è avvenuta a poco più di un mese
mamente legati.                                        dai tragici fatti dell’11 settembre. Proprio per
Con il maestro Creux, la Banda del Corpo si è          questo, tuttavia, il Complesso è stato accolto
esibita in alcuni dei maggiori teatri italiani: alla   con grande affetto e amicizia dalla popolazione
Scala di Milano, il 25 aprile 1986, in occasione       newyorkese, ancora sotto shock per il crollo
dell’anniversario della Liberazione, al San Carlo      delle Twin Towers.
di Napoli (1987) e alla Fenice di Venezia (1990),      Il 16 aprile 2002, a Gino Bergamini, è suben-
riscuotendo sempre calorosi applausi e apprez-         trato l’attuale Maestro Direttore della Banda del
zamenti. Nel 1991 il Complesso si è recato in          Corpo, l’allora Maggiore - ora Colonnello - Leo-
Svizzera, tenendo una serie di concerti a Lu-          nardo Laserra Ingrosso, sulla cui attività musi-
gano e Zurigo nell’ambito delle celebrazioni per       cale alla guida del Complesso ci soffermeremo
i 700 anni della costituzione della confedera-         più ampiamente nel prossimo articolo.
zione elvetica. Sempre nello stesso anno, ha
inoltre partecipato a un concerto trasmesso in                        (...continua sul prossimo numero)

                                                                                                      19
Le Interviste di Giuseppe Testa:
                                             Lorenzo Antonio Iosco
Eccoci al nostro terzo appuntamento con un altro        che un modo di comunicare. Per comunicare hai
giovane e grande musicista italiano che opera a ca-     sempre bisogno di un interlocutore. Per questo il
vallo tra due continenti, il maestro Lorenzo Anto-      pubblico è fondamentale per potersi esprimere
nio Iosco.                                              con uno strumento. Al contrario, tutti sappiamo,
                                                        soprattutto in questo momento di pandemia,
Maestro Lorenzo Antonio Iosco, dove e quando            quanto sia frustrante suonare senza la presenza
inizia il suo cammino per arrivare oggi ad es-          del pubblico.
sere Principal Bass Clarinet presso Plilharmo-
nic Orchestra di Hong Kong e former member              Consiglierebbe oggi ad un giovane di studiare
of the London Symphony Orchestra?                       musica? E il clarinetto?
Sono nato in Provincia di Potenza, a Castelmez-         Assolutamente sì. Prendo l’esempio dalla città
zano, bellissimo borgo di montagna. Tutti e due i       dove vivo, Hong Kong. Qui tutti i ragazzi suonano
miei nonni suonavano uno strumento a fiato, uno         almeno uno strumento musicale. Chi suona per
il clarinetto e l’altro la tromba. Quindi fin da su-    esempio due strumenti ha più probabilità di es-
bito la mia infanzia è stata circondata dalla mu-       sere selezionato in una scuola prestigiosa.
sica.                                                   Magari successivamente questi ragazzi divente-
Quando poi all’età di 6 anni, con i miei genitori ci    ranno Avvocati, Dottori, Economisti, non faranno
siamo trasferiti in Toscana, a Terranuova Brac-         quindi della musica una professione. Ma il fatto
ciolini, è stato naturale per me proseguire quella      di essersi avvicinati a questo mondo, farà si che
tradizione già presente in famiglia, iniziando lo       continueranno a suonare, magari in gruppi ama-
studio del clarinetto con il Maestro Daniele Ca-        toriali e quasi sicuramente frequenteranno le sale
stellucci nella Banda “La Tramontana” di San            da concerto come pubblico pagante. Detta in
Giustino Valdarno. Da lì un percorso naturale che       gergo economico questa è una situazione “win-
mi ha portato prima ad iscrivermi e a studiare con      win” per tutti.
Fabio Battistelli al conservatorio “L. Cherubini” di
Firenze, poi a perfezionarmi con i Maestri Carlo        Quale suggerimento sente di darci per avvici-
Failli e Dario Goracci.                                 nare un bambino a questo strumento?
                                                        Generalmente il clarinetto è molto popolare tra i
La banda ha avuto un ruolo importante nella             ragazzi che scelgono di entrare nel mondo della
sua vita? Se sì, quale?                                 musica (in Italia ancora di più visto l’importanza
La banda ha certamente avuto un ruolo fonda-            che questo strumento ha nelle bande e nel-
mentale nella mia vita. Fin da piccolo ero affasci-     l’opera). Il consiglio che do è quello di far sentire
nato nel vedere i gruppi bandistici che si              il suono di questo meraviglioso strumento e la ca-
esibivano durante le feste patronali. Addirittura       pacità di essere molto versatile in quasi tutti i ge-
in più di un’occasione, intorno all’età di 4 anni in-   neri musicali.
vadevo letteralmente il perimetro della banda per
immedesimarmi in loro, mimando le gesta dei             Dal fiato alla musica. Suggerimenti per una
suonatori!                                              corretta respirazione.
Uno dei ricordi più importanti della mia vita è         Ai miei studenti del conservatorio di Hong Kong
stato quando mi fu consegnata la divisa ufficiale       (Academy for Performing Arts) spiego sempre che
della Banda “La Tramontana” pochi giorni prima          una corretta respirazione avviene prima di tutto
del mio debutto nel concerto di Natale. Per me          con una corretta postura. Evitare a tutti i costi di
quello fu il coronamento di un sogno che avevo          avere tensioni addominali, per esempio cercando
custodito fin da bambino.                               di appoggiare correttamente le gambe e i piedi al
                                                        suolo così da avere una maggiore capacità di aria
Quanto è importante il contatto con il pub-             e quindi di poter sostenere anche una frase lunga
blico sin da piccoli, per diventare un concerti-        senza la necessità di respirare nel mezzo.
sta?                                                    Altro consiglio, tenere sempre le spalle abbassate
Il contatto con il pubblico quando ci si esibisce       e respirare sempre rilassando la parte bassa del
non è solo fondamentale ma anche necessario per         ventre.
poter fare il nostro mestiere. Il suonare non è altro
                                                        Esiste l’insegnante ideale? Data una corretta

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