ANIEM Rassegna Stampa del 21/07/2017

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   Rassegna Stampa del 21/07/2017

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INDICE

ANIEM
   21/07/2017 Il Mattino - Salerno                                                       6
   Contro i roghi le azioni utili affidate al Puc

   21/07/2017 Primo Piano Molise                                                         7
   Landolfi:«Ringraziamo i nuovi soci, aspettiamo un incontro per conoscerli»

ANIEM WEB
   20/07/2017 primadanoi.it 15:48                                                        9
   White list, dopo le proteste elenco aggiornato: 700 ditte in 120 pagine

SCENARIO EDILIZIA
   21/07/2017 Corriere della Sera - Nazionale                                            11
   La soluzione paritetica in Fincantieri e quel modello Stm

   21/07/2017 Il Sole 24 Ore                                                             12
   Permesso di costruire, la crisi economica non giustifica proroghe

   21/07/2017 MF - Nazionale                                                             13
   A Milano investiti 1,5 miliardi nell'immobiliare

   21/07/2017 MF - Nazionale                                                             14
   Ma quale speculazione edilizia. Gli incendi divampano perché lo Stato si ritira dai
   territori

   21/07/2017 ItaliaOggi                                                                 16
   Fincantieri, aria d'intesa

   21/07/2017 Libero                                                                     17
   Macron esclude l'Italia dall'affare dei super-caccia

   21/07/2017 QN - La Nazione - Pistoia Montecatini                                      18
   Possibile trasferimento alle Roncalli «Già chiesti i soldi per i lavori»

   20/07/2017 Espansione                                                                 19
   Lombardia e Puglia, ecco le eccellenze italiane

   21/07/2017 Internazionale                                                             23
   Il Québec scommette sull'economia sociale
21/07/2017 Internazionale                                                     25
  L'expo più triste del mondo

  21/07/2017 Internazionale                                                     30
  Un'ombra nella valle

SCENARIO ECONOMIA
  21/07/2017 Corriere della Sera - Nazionale                                    33
  Draghi: avanti sugli acquisti. Euro record

  21/07/2017 Corriere della Sera - Nazionale                                    35
  I nuovi conti di Boeri dividono tutti «Gli immigrati? Valgono l'1% del Pil»

  21/07/2017 Il Sole 24 Ore                                                     36
  Lotta all'evasione, è di 16 miliardi l'obiettivo 2017

  21/07/2017 Il Sole 24 Ore                                                     37
  Draghi: in autunno la decisione sul Qe

  21/07/2017 Il Sole 24 Ore                                                     39
  Macron bocciato in macroeconomia

  21/07/2017 Il Sole 24 Ore                                                     41
  «Più aziende in Borsa grazie alle Spac»

  21/07/2017 La Repubblica - Nazionale                                          43
  Francoforte e Berlino divise dal rischio Italia

  21/07/2017 La Stampa - Nazionale                                              44
  "Per la prima volta la ripresa è forte Ma è frenata dalle riforme lente"

  21/07/2017 La Stampa - Nazionale                                              46
  "Pensioni, dagli immigrati un regalo di 17 miliardi"

  21/07/2017 Il Messaggero - Nazionale                                          47
  Draghi: «Avanti con gli aiuti all'economia»

SCENARIO PMI
  21/07/2017 Il Sole 24 Ore                                                     49
  Atlantico, studio sull'ambiente

  21/07/2017 La Repubblica - Nazionale                                          50
  "Etichette, l'Ue ci seguirà E il Ceta spingerà l'export"
21/07/2017 La Stampa - Nazionale                                   52
Riso e grano per pasta, arriva l'obbligo di etichetta di origine

21/07/2017 MF - Nazionale                                          53
Da Banco Bpm e Bei 600 mln per le pmi

21/07/2017 ItaliaOggi                                              54
Da Banco Bpm e Bei 600 mln alle imprese

21/07/2017 ItaliaOggi                                              55
BREVI

21/07/2017 ItaliaOggi                                              56
R&S, fondi anche per le p.a.

21/07/2017 ItaliaOggi                                              57
IL DIGITALE E' UN OPPORTUNITA'

20/07/2017 Espansione                                              59
«Spac», opportunità per entrare in Borsa
ANIEM

2 articoli
21/07/2017                                                                                               diffusione:38123
Pag. 27 Ed. Salerno                                                                                         tiratura:53894

                                                                                                                             La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
  L'intervento
  Contro i roghi le azioni utili affidate al Puc

  Paolo Cardito* In questi giorni di calore "infernale " e con gli incendi ormai arrivati fin dentro la nostra città,
  avvertiamo come un obbligo di esprimere una nostra idea/proposta sul tema. Non c'è alcun dubbio che -
  oltre la netta e ferma condanna di vili episodi riconducibili in larga parte a quelli che è possibile definire
  "piromani organizzati" - si palesi la necessità di mettere in campo una risposta concreta, attingendo, per
  quanto possibile, al bagaglio delle competenze delle singole categorie produttive. Le azioni preventive,
  naturalmente, possono essere di vario genere, ma per quanto riguarda il comparto delle costruzioni - quello
  che più direttamente ci coinvolge - è fin da subito ipotizzabile un intervento che si inserisce nel più ampio
  ed improcrastinabile disegno di miglioramento qualitativo del patrimonio edilizio esistente (oltre che di
  quello in fase di realizzazione). Nel merito, la nostra proposta pone l'accento - di fronte a cambiamenti
  climatici di così ampia portata - sul non più rinviabile e sistemico recupero delle acque piovane e reflue. In
  tale ambito gli interventi realizzabili sono di diverso genere: da invasi con dimensioni ampie e solide da
  localizzare a monte del perimetro urbano, fino a vasche dimensionalmente più piccole al servizio di singoli
  palazzi o complessi residenziali e produttivi. L'autosufficienza di questi agglomerati potrebbe dare positivi
  risultati in primo luogo di fronte a fenomeni come gli incendi o in caso di emergenze idriche (ovviamente al
  di là del confine della potabilità). Il binomio sicurezza/risparmio di acqua non può essere delegato sempre
  al pubblico. Sarebbe una buona regola combattere gli sprechi dotandosi, tra l'altro, di un quantitativo utile
  anche per irrigare i giardini condominiali o le aree a verde di pubblica utilità. Da punto di vista operativo
  occorre prendere in considerazione - a nostro giudizio - l'idea di inserire all'interno dei Regolamenti
  municipali una norma che solleciti e disciplini - a cominciare dai Piani urbanistici comunali - l'impiego
  razionale delle acque piovane e reflue. Come? Realizzando vasche di recupero e di accumulo non solo per
  usi privati, ma anche per a supporto delle forze di pronto intervento in caso d'incendio. In altre aree del
  pianeta la diffusione di una capillare rete di idranti consente di fronteggiare le emergenze in maniera più
  tempestiva ed organizzata. Nel nostro contesto si potrebbero abbinare due esigenze diverse, ma parimenti
  importanti: risparmio del bene-acqua e innalzamento degli standard di sicurezza. Non ci sembra poco.
  *Presidente Aniem Salerno
  Foto: I ruoli L'iniziativa del privato integrata al pubblico rivedendo i piani urbanistici

ANIEM - Rassegna Stampa 21/07/2017                                                                                      6
21/07/2017
Pag. 24                                   Primo Piano Molise

                                                                                                                       La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
 L'associazione dei tifosi
 Landolfi:«Ringraziamo i nuovi soci, aspettiamo un incontro per
 conoscerli»
 Il presidente:«Sul nostro conto ci sono già delle sottoscrizioni ma siamo bloccati nell'attesa dei programmi:
 se vogliono, contino su di noi per la juniores» Con Perrucci c'è stato un confronto Abbiamo ribadito i
 problemi di comunicazione Marchi molisani su altre maglie? Dispiace, ma è mancato l'apporto di diverse
 aziende

 CAMPOBASSO. L'associazione Noi siamo il Campobasso attende un segnale dal nuovo gruppo di
 maggioranza. Il sodalizio dei tifosi aveva ritirato l'apporto alla precedente gestione rossoblù e ora intende
 capire se ci sono i presupposti per tornare a collaborare con il club. Sul conto dell'associazione ci sono
 4mila e 600 euro che aspettano una destinazione. E, più in generale, l'associazione ha un potenziale
 espresso in quattro anni di circa 100mila euro che possono essere un supporto concreto della città al
 Campobasso. Il presidente Daniele Landolfi lancia così un appello ai fratelli De Lucia: «Aspettiamo fiduciosi
 di poter avere un incontro a breve giro. Al momento siamo bloccati nonostante sul nostro corrente siano già
 giunte delle sottoscrizioni. Speriamo di poter ottenere un colloquio e poi poter discutere nella nostra
 assemblea del futuro». Cosa dirà ai De Lucia? «Non so neanche se loro sono a conoscenza della nostra
 esistenza. Di sicuro chiederemo lumi su programmi e ambizioni. E poi cercheremo di capire se esistono i
 presupposti per collaborare. Nell'ultima stagione abbiamo gestito la squadra juniores. Se alla nuova società
 fa piacere, possiamo confermare quest'impegno. Aspettiamo una convocazione. Loro si ritrovano proiettati
 in una realtà nuova e credo che in questo momento si stiano guardando intorno. Magari siamo un po' in
 ritardo su alcune tempistiche, ma c'è modo e forza per recuperare». E' soddisfatto delle ultime evoluzioni?
 «La città non ha risposto con un solo euro. Non siamo stati in grado neanche di trovare dieci persone con
 piccole quote. Non possiamo inoltre permetterci di fare le pulci a nessuno. Dobbiamo solo ringraziare chi ha
 consentito l'iscrizione del Campobasso». Nella conferenza stampa di congedo Perrucci ha accennato a un
 chiarimento con i vertici dell'associazione. Su cosa vi siete confrontati? «Abbiamo parlato della situazione
 in generale e di come sono andate le cose. Il problema rimane la comunicazione: nell'ultimo anno le loro
 scelte hanno solo allontanato dalla causa rossoblù. Tutto il resto è venuto di conseguenza». Qual è invece
 il termometro della tifoseria dopo le ultime novità? «Credo sia cambiato poco. Chi si interessava prima lo fa
 anche ora. A Campobasso siamo fatti così: vogliamo prima vedere la squadra, qualche giornata di
 campionato e la classifica. Di sicuro c'è maggiore ottimismo dal momento che ci sono stati nuovi ingressi
 nel club e c'è una liquidità che prima non c'era. Questo è un aspetto positivo. Se non fosse subentrato q u e
 s t o gruppo oggi forse non staremmo p a r l a n d o del Campobasso». Manca ancora l'ufficialità, ma pare
 che una delle più importanti realtà cittadine stia per sponsorizzare altrove una squadra di calcio... «Ognuno
 fa le proprie scelte, ma un occhio di riguardo al territorio dovrebbe sempre esserci. Dispiace che certe
 aziende non abbiano aiutato il Campobasso. Va però detto che non sono mancati solo loro, come del resto
 confermato dai tavoli tecnici finalizzati alla holding. A parte Di Niro dell'Acem, che ringrazio pubblicamente,
 non si è visto nessuno».
 Foto: Daniele Landolfi

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20/07/2017 15:48
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  White list, dopo le proteste elenco aggiornato: 700 ditte in 120 pagine

  White list, dopo le proteste elenco aggiornato: 700 ditte in 120 pagine L'elenco sarà aggiornato ancora
  Reporter: - 20 Luglio 2017 alle 17:25 Letture: 79 L'AQUILA. A L'Aquila non scemano le polemiche dopo la
  pubblicazione della "white list", la lista bianca delle imprese edili ritenute affidabili da impiegare nella
  ricostruzione post-terremoto 2009. La lista è stata emessa nei giorni scorsi dai due uffici speciali aveva
  creato scompiglio anche per quello che sembrava un imperativo categorico: «a far data dalla presente
  pubblicazione è precluso alle imprese non iscritte in Elenco l'affidamento dei lavori di riparazione e
  ricostruzione degli edifici danneggiati dagli eventi sismici del 6 Aprile 2009». Tutti quelli inseriti, invece, fin
  da subito hanno visto riconosciuti i requisiti di affidabilità tecnica esaminati dagli Uffici Speciali ed è stata
  rilasciata dalla Prefettura la liberatoria antimafia all'esito della verifica effettuata ex artt. 84 e 91 del D.Lgs.
  159/2011 e ss.mm.i Una decisione che ha contrariato molti, quella della pubblicazione della 'white list',
  anche a causa della tempistica di pubblicazione (quasi 10 anni dopo il sisma con un'alta percentuale di
  appalti già assegnati e una ricostruzione privata che procede spedita) e del fatto che fino ad oggi, nell'area
  aquilana sembrerebbe che abbiano lavorato anche società non iscritte a questa "white list". Dopo le
  polemiche gli uffici hanno in realtà spiegato che «visto il carattere aperto dell'Elenco, lo stesso verrà
  periodicamente aggiornato con l'inserimento dei nominativi delle imprese che hanno presentato istanza in
  data successiva al 31 agosto 2016». E già due giorni fa l'elenco è stato ulteriormente aggiornato per la
  tranquillità di un centinaio di aziende medio grandi, alcune leader in Italia, che si sono viste
  incomprensibilmente esclude. Un fatto che ha indotto molte ditte a rivolgersi a dei legali che hanno inviato
  lettere di diffida verso le istituzioni ma c'è anche chi ha minacciato di incatenarsi se non verrà corretto il tiro.
  Al momento nelle 120 pagine di elenchi si contano più di 700 aziende. Scettico dopo lo scoppio della
  polemica anche il sindaco: «rilevo come sempre la carenza di condivisione e comunicazione. Bisogna stare
  attenti perché qui si ragiona su un settore produttivo in difficoltà». «Questa è l'ennesima occasione
  mancata per quella che poteva essere una buona notizia per la città», commenta la Direzione Aniem
  L'Aquila. «L'iscrizione in lista prevede una fase di dialogo tra Uffici Speciali e Prefettura per il rilascio di una
  liberatoria antimafia, che in certi casi è ancora in fase d'istruttoria dopo un lustro di attese, lasciando molte
  imprese in un'impotente stasi. E da oggi anche con un pugno di mosche. Al di là delle polemiche su certe
  lungaggini amministrative, un po' di buonsenso. È conveniente per la città d'Europa più interessante della
  nostra epoca allontanare gli attori più qualificati, il loro know how e le loro numerose maestranze per quella
  che si spera essere una distrazione?», chiude l'Aniem. I PIU' LETTI

ANIEM WEB - Rassegna Stampa 21/07/2017                                                                                   9
SCENARIO EDILIZIA

11 articoli
21/07/2017                                                                                            diffusione:245885
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 Sussurri & Grida
 La soluzione paritetica in Fincantieri e quel modello Stm

 (pa.pic.) Era dai tempi del riassetto di StMicroelectronics che non spuntava l'ipotesi di un pareggio Italia-
 Francia. In mezzo, i mal di pancia per la bassa reciprocità in tema di acquisizioni e le tensioni sul controllo
 dei cantieri navali Stx France di Saint Nazaire che ora potrebbe essere equamente suddiviso tra Fincantieri
 e Parigi. La
 soluzione 50 e 50 (con diritto di veto per Parigi) è stata ipotizzata dal quotidiano Liberation mentre sul listino
 Fincantieri è salita del 3,6% sulle attese per la conclusione delle trattative in corso da mesi intorno alla
 società d'Oltralpe dichiarata di «interesse nazionale» e posta in vendita dal tribunale di Seul in seguito al
 fallimento della casa-madre sud-coreana Stx Shipbuilding .
 Che con la presidenza Macron l'aria fosse cambiata lo si è capito anche dalle parole del ministro
 dell'Economia di Parigi, Bruno Le Maire ( foto ), per il quale Fincantieri è « benvenuta» e ci sarà un accordo
 in tempi rapidi sull'assetto azionario a favore di «una cooperazione franco-italiana di grande qualità»
 nell'industria dei cantieri navali. Da superare, però, ci sono ancora diversi ostacoli, rimasti sul tappeto con
 l'accordo concluso dal precedente governo francese. Primo tra tutti, il timore dei sindacati di Stx France e di
 alcune amministrazioni locali della regione della Normandia che la futura gestione privilegi i cantieri italiani
 a scapito dei lavoratori francesi.
  © RIPRODUZIONE RISERVATA
  Alitalia sull'orlo
 dello spezzatino
 ( f. sav. ) È il giorno dell'apertura delle buste. Il notaio, Nicola Atlante, alle ore 18 svelerà le offerte
 pervenute per Alitalia. Non si tratta di proposte vincolanti perché gli offerenti, una quindicina tra cui sette
 compagnie aeree hanno avuto accesso alla data room della compagnia. Hanno cioè visto i conti
 dell'aviolinea per valutare o meno la fattibilità di un'eventuale acquisizione per intero o per alcuni asset
 aziendali. Entro una decina di giorni il ministero dello Sviluppo, dietro consultazione con i tre Commissari
 straordinari di Alitalia (Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari), redigerà il bando con il quale
 comincerà a tutti gli effetti il programma di amministrazione straordinaria della compagnia. Cioè si deciderà
 quale delle tre strade Alitalia seguirà per essere valorizzata: vendita per intero, a pezzi o verrà ristrutturata.
 Entro fine settembre le offerte vincolanti.
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  L'esclusiva per Biolchim
  (d. pol.) NB Renaissance si aggiudica l'esclusiva per negoziare l'acquisto della bolognese Biolchim, una
 multinazionale tascabile con 100 milioni di ricavi nei prodotti organici per fertilizzare i terreni agricoli. A
 vendere è il fondo Wise mentre resterà il management guidato da Leonardo Valenti che ha il 20%, mentre
 la maggioranza andrà a NB Renaissance, il fondo nato dalla joint venture nel private equity tra Neuberger
 Berman e Intesa Sanpaolo. Nell'operazione che si chiuderà entro luglio coinvestirà anche Chequers capital
 mentre Banca Imi, Banco Bpm, Unicredit e Ubi daranno il supporto finanziario.
  © RIPRODUZIONE RISERVATA

SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 21/07/2017                                                                       11
21/07/2017                                                                                             diffusione:107465
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 Tar Veneto. Termini superati per difficoltà
 Permesso di costruire, la crisi economica non giustifica proroghe
 IL PRINCIPIO La slittamento della scadenza di un titolo edilizio può essere concesso solo per fatti estranei
 alla volontà del titolare
 Guglielmo Saporito

 Le difficoltà economiche dei cittadini non interessano la pubblica amministrazione: lo sottolinea da ultimo il
 Tar Veneto con sentenza 5 luglio 2017 n. 652, negando la proroga di un permesso di costruire non
 realizzato a causa della difficile situazione di mercato. Nell'edilizia,i termini per iniziarei lavori (un anno) e
 per ultimarli (tre anni) diventano rischiosi se le previsioni di piano urbanistico si modificano: in tal caso,
 permessi, scia, cil sono utilizzabili solo se tempestivamente attivati e non scaduti. Nel caso deciso dal Tar, il
 termine di inizio lavori era di un anno e il Comune aveva concesso una proroga «per asserite difficoltà
 economiche nel settore edile»: il vicino, ostile alla costruzione, ha impugnato tale proroga e ha ottenuto
 l'annullamento del titolo per inidoneitàe genericità del motivo di proroga. Nel settore edile, l'articolo 15 del
 Dpr 380/2001 prevede che, decorsi i termini, il titolo edilizio «decade di diritto per la parte non eseguita,
 tranne che, anteriormente alla scadenza, venga richiesta una proroga». Tale proroga può avvenire solo per
 fatti sopravvenuti estranei alla volontà del titolare del permesso di costruire (Consiglio di Stato, 1520/ 2016),
 ad esempio in considerazione della mole dell'opera da realizzare o di particolari caratteristiche
 tecnico-costruttive. La crisi congiunturale dell'edilizia, invece, non è una valida ragione possa consentire di
 superare il decorso dei termini, o giustificare l'inerzia del titolare del permesso di costruire. Motivi validi per
 ottenere una proroga possono invece essere il "factum principis", cioè l'intervento di un'amministrazione
 che ostacoli l'attività edilizia, le condizioni climatiche eccezionali avverse, azioni giudiziarie di disturbo dei
 vicini (rivelatesi poi infondate): in ogni caso, l'amministrazione è tenuta a motivare sulla serietà del motivo di
 pro- roga. L'esigenza di bonificare un'area prima di costruire, ad esempio, può essere un'ipotesi di forza
 maggiore che incide sul termine per eseguirei lavori, ma solo se l'esigenza di bonifica non era conosciuta o
 era sopravvenuta dal punto di vista del titolare del permesso di costruire (Tar Milano 1564/ 2016).
 Esaminando poi l'istanza di proroga di un titolo edilizio, l'amministrazione può anche rivedere il proprio
 orientamento complessivo e, ad esempio, accorgersi dell'esistenza di un impedimento che fin dall'inizio
 avrebbe ostacolato l'edificazione: in tal caso va annullato in autotutela l'intero titolo edili- zio (Tar Veneto
 536/ 2013), senza quindi provvedere sulla richiesta proroga. Qualora prima della scadenza del titolo edilizio
 sopravvenga un regime urbanistico restrittivo, che non consenta più quanto già autorizzato, occorre
 verificare la frazionabilità del titolo edilizio, partendo dal presupposto che un intervento unitario (più
 palazzine) può ritenersi unico se, ad esempio, appartenente ad un unico disegno lottizzatorio (che quindi
 non deve necessariamente iniziare in tutti i lotti contemporaneamente). Questo principio trova conferma
 nell'articolo 30 comma 3 bis del Dl 69 (legge 98)/ 2013 che proroga di tre anni le convenzioni di lottizzazioni
 stipulate entro il 31 dicembre 2012. Se non viè una proroga per legge, come nel caso innanzi detto, è
 quindi necessaria un'adeguata motivazione tecnica a corredo dell'istanza che la protocollata prima del
 termine di scadenza.

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 La città guida la crescita del settore, che nel semestre ha visto operazioni per 4,9 mld. Pa e privati al lavoro
 per fare il bis
 A Milano investiti 1,5 miliardi nell'immobiliare
 Anna Messia

 La ripresa degli investimenti immobiliari in Italia è evidente, e Milano corre più delle altre città del Paese.
 Nei primi sei mesi dell'anno, secondo i dati elaborati dalla società leader del settore, Jll, gli investimenti in
 Italia sono stati pari a 4,9 miliardi, il 16% in più rispetto al giugno 2016, che già era stato un anno record, e
 Milano si conferma la piazza principale degli investimenti, con 1,5 miliardi di volumi registrati dall'inizio
 dell'anno. Nel secondo trimestre dell'anno, in particolare, i volumi hanno superato i 3 miliardi, il 67% in più
 rispetto al trimestre precedente e in crescita del 45% sullo stesso periodo dello scorso anno. Ma
 l'intenzione è accelerare ancora la crescita, per fare del mattone il volano della ripresa economica italiana,
 approfittando magari dell'effetto Brexit per richiamare nuovi operatori esteri. Con questo obiettivo nella città
 meneghina si stanno tenendo in questi giorni incontri tra istituzioni, amministrazioni ed esponenti della
 realtà economica, in occasione della «Festa Metropolitana città di Milano» che andrà avanti fino a
 domenica prossima. Del resto c'è già una piattaforma avviata, battezzata «C'è Milano da fare» ed è la
 diretta conseguenza dell'impegno che entrambi i candidati sindaco, Giuseppe Sala e Stefano Parisi,
 avevano preso al momento delle elezioni, un anno fa. Impegno cui Sala sta ora dando attuazione, con
 l'avvio del Protocollo per la città sottoscritto da Assimpredil Ance Milano, Lodi, Monza e Brianza e da
 Assoimmobiliare Milano, con cui si intende avviare un confronto stabile tra sindaco, assessori, uffici e
 associazioni sottoscrittrici. «Tra le priorità c'è quella di favorire gli investimenti, intervenire in aree dismesse
 e da bonificare, alimentare con la pubblica amministrazione il confronto con le filiere delle costruzioni e
 dell'immobiliare per lo sviluppo della città. Norme eque come all'estero per poter operare e attrarre gli
 investimenti», afferma Paolo Crisafi, direttore generale di Assoimmobiliare, che ha partecipato ai numerosi
 incontri organizzati in questi giorni come esperto di real estate e lobby. «C'è Milano da Fare potrebbe
 essere replicata a livello nazionale per alimentare il dialogo tra pubblica amministrazione, industria
 immobiliare e delle costruzioni oltre che i settori limitrofi», continua. Del resto che Milano sia l'esempio da
 seguire lo dicono i numeri, a partire dal settore degli uffici, primo target degli investitori nel primo semestre,
 con 1,8 miliardi, intercettando il 38% dei volumi. Delle 21 operazioni effettuate, 14 sono state chiuse a
 Milano. «Città percepita dagli investitori come la più propensa a adottare i migliori standard procedurali
 riconosciuti a livello globale», ha dichiarato ieri il ministro dell'Interno, Marco Minniti, intervenuto ai lavori.
 (riproduzione riservata)
 INVESTIMENTI REAL ESTATE NELLE CITTA ITALIANE Volume per area geografica - In miliardi di euro
 Milano Roma Altre Portfolio misto GRAFICA MF-MILANO FINANZA Fonte: elaborazione investimenti JLL
 per Assoimmobiliare
 Foto: Paolo Crisafi

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 COMMENTI & ANALISI
 Ma quale speculazione edilizia. Gli incendi divampano perché lo Stato si
 ritira dai territori
 Guido Salerno Aletta

 Con gli incendi boschivi di questo scorcio d'estate, che sono appiccati dolosamente un po' dovunque, la
 speculazione edilizia non c'entra niente, e la pastorizia neppure. Tanto meno c'è il business legato allo
 spegnimento degli incendi. In realtà si è messa in moto una spinta criminale generalizzata, volta a far
 affluire risorse pubbliche di emergenza sul territorio, naturalmente a pioggia, per il ripristino dei luoghi, le
 nuove piantumazioni e le opere di contenimento per evitare l'erosione pluviale. Appalti e convenzioni, la
 solita cuccagna. Forse, invece, è il caso di fare più di un passo indietro. Non sono solo la siccità ed il vento
 forte, a fare da innesco alle fiamme: è l'intero presidio istituzionale a essere stato disseccato. C'è un primo
 tema, dunque, assai generale e drammatico: la progressiva ritirata dal territorio delle istituzioni. Chiudono le
 sedi scolastiche, le Stazioni dei Carabinieri, quelle ferroviarie, gli uffici postali, i presidi del Corpo forestale, i
 piccoli ospedali e la stessa Guardia medica. Da anni, poi, da quando è stata abolita la leva obbligatoria e i
 nostri militari operano per lo più in missione all'estero, si è disseccata quella miriade di piccole attività
 commerciali che fiorivano attorno alle caserme, dove si affollavano le reclute in libera uscita: intere
 economie cittadine campavano così di rendita, con le decadi di 500 lire giornaliere e i vaglia delle famiglie.
 Gli enti locali sono stati messi a stecchetto, le funzioni delle Province sono state riordinate in vista della loro
 soppressione con la riforma costituzionale, riducendo il flusso di risorse pubbliche. Nel Def 2017 sono stati
 ampiamente illustrati gli effetti delle recenti manovre: nel 2016, rispetto all'anno precedente, le spese di
 Comuni e Province hanno registrato un decremento complessivo del 4,3%, passando da 75,3 a 72 miliardi
 di euro. La contrazione dei pagamenti correnti, complessivamente pari a 1,1 miliardi (-1,8%), è derivata
 dalla riduzione della spesa per acquisti di beni e servizi (-1,2 miliardi, pari al -3,8%), per il personale (-631
 milioni, pari al -3,9%), per interessi (-181 milioni, pari al -7,1%), in parte compensata dal forte incremento
 dei trasferimenti allo Stato (+1,1 miliardi, pari a 72,5%). I pagamenti in conto capitale hanno registrato nel
 complesso una diminuzione di 1,8 miliardi di euro (-13,3%), derivante quasi esclusivamente dal decremento
 della spesa per investimenti diretti (-1,8 miliardi, pari a -14,6%). Influisce negativamente anche
 l'accorpamento delle centrali di acquisto, che determina automaticamente il raggiungimento di soglie di
 appalto che impongono le gare europee, cui possono accedere solo operatori assai qualificati per capacità
 finanziaria e dimensione economica. La spesa pubblica, con i bandi di gara europei, si dirige spesso verso
 soggetti imprenditoriali che spesso non hanno né la sede legale, né tantomeno quella produttiva in Italia. Il
 caso dei call-center è stato emblematico di una delocalizzazione selvaggia. I piccoli operatori, a livello
 locale, sono tagliati fuori senza rimedio. C'è un ulteriore aspetto: la stangata fiscale che ha colpito le
 seconde case. Nella gran parte dei casi sono poco più che ruderi: si trovano spesso in piccole località
 isolate, sono state generalmente ereditate, e rimangono vuote per la gran parte dell'anno. La sola idea di
 riuscire ad affittarle è risibile, perché si tratta di Paesi sempre più disabitati, e naturalmente non si trova
 nessuno che abbia il minimo interesse a comprarle: più che un patrimonio, sono diventate una costosa
 zavorra. Non producendo alcun reddito, i proprietari dedicano al pagamento delle maggiori imposte quelle
 somme che in precedenza servivano alla piccola manutenzione annuale. Anche così, è venuto meno quel
 minimo afflusso di denaro di cui beneficiavano i piccoli centri. La diffusione dell'e-commerce ha dato il colpo
 finale ai negozi delle località minori, così come sta abbattendo la grande distribuzione nelle città. Le stesse
 attività criminali risentono di questa situazione: c'è sempre meno da rubare e ben poco da continuare a
 estorcere. Probabilmente, anche il traffico di droga e i giri di denaro legati allo sfruttamento della
 prostituzione languono. Che ci siano meno soldi per i vizi, lo dimostra l'andamento dei proventi erariali
 legati ai giochi: nel periodo gennaio-maggio di quest'anno, rispetto al corrispondente periodo dell'anno

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 scorso, il calo è stato del 6.1% per il Lotto e del 2,7% per le altre attività di gioco. Anche le imposte sui
 tabacchi sono diminuite, del 3,2%. Ora, non è possibile accorgersi che l'Italia è piena di boschi e di Paesi
 sperduti solo quando ci sono gli incendi o i terremoti. La pretesa razionalizzazione delle strutture
 amministrative e della spesa pubblica sta spogliando senza sosta il territorio di risorse e di presidi. La
 repressione penale, per quanto severa, non basta. I poteri illegali riempiono sempre il vuoto che si crea: a
 questo punto non servono appalti per rimediare ai danni degli incendi, che finirebbero probabilmente in
 mano sempre meno raccomandabili, ma il ritorno delle strutture pubbliche, organizzate, con propri uomini e
 propri mezzi. Gli appalti, continui e per ogni possibile attività di interesse pubblico, sono l'innesco più
 potente per il dilagare del malaffare e della corruzione. Imparare dagli errori è una virtù. Perseverare
 sarebbe il segno di una imperdonabile e connivente debolezza. (riproduzione riservata)

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 La borsa crede alla soluzione con i francesi sui cantieri Saint-Nazaire
 Fincantieri, aria d'intesa
 Il titolo vola a +3,58%. Accordo con Mapei

 La borsa fiuta l'accordo ormai alle porte per Fincantieri in Francia, con il titolo che ha guadagnato il 3,58% a
 1,041 euro. Il ministro dell'economia transalpino, Bruno Le Maire, ha assicurato il suo benvenuto al gruppo
 italiano nel capitale di Stx France. In pratica, secondo l'esponente dell'esecutivo di Parigi, un'intesa sulla
 ripartizione del capitale nei cantieri di Saint-Nazaire, che si prevedeva fosse raggiunto in luglio, sarebbe
 comunque vicino. Fincantieri, sotto la presidenza di François Hollande, si era aggiudicata una quota di poco
 di inferiore al 50%, ma un altro 6% circa sarebbe andato alla Cassa di risparmio di Trieste. Ma il cambio
 all'Eliseo, con l'insediamento di Emmanuel Macron, ha rimescolato le carte in tavola, visto che i francesi
 non vogliono più consegnare il controllo di fatto della società cantieristica al gruppo italiano. «Fincantieri è
 un'industria rinomata, è la benvenuta», ha detto Le Maire, spiegando che può esserci «una cooperazione
 italofrancese di grande qualità» nelle costruzioni navali. Sono quindi in corso i lavori di diplomazia per
 arrivare a chiudere l'accordo. Quello dei mesi scorsi prevedeva che il 12% andasse alla francese Dcns, di
 proprietà pubblica, mentre il governo di Parigi possiede il 33,34%. Secondo la stampa d'Oltralpe si va verso
 un azionariato diviso a metà fra italiani e francesi. Tramonta così l'ipotesi dell'ingresso nel capitale di Msc
 crociere. L'a.d. di Fincantieri, Giuseppe Bono, sta tuttavia facendo pressione affi nché, in questa
 eventualità, gli accordi parasociali precedano che la direzione operativa dei cantieri di Saint-Nazaire venga
 assunta dal colosso italiano. Quest'ultimo, intanto, ha siglato un'intesa con Mapei, che ha un ramo
 specializzato nei prodotti per la cantieristica navale, per collaborare in ricerca e innovazione. Attraverso
 questa partnership Fincantieri vuole ottimizzare i tempi di posa, ridurre i pesi di alcuni materiali impiegati,
 migliorare l'abbattimento acustico ricorrendo a prodotti specifi ci, sviluppare e ampliare l'utilizzo di prodotti
 adesivi in alcune applicazioni. Inoltre Mapei intende perseguire progetti che possano portare a soluzioni
 sfruttabili nel proprio ambito operativo. «La collaborazione con Mapei, attore di livello mondiale nel proprio
 comparto, si inquadra perfettamente nella strategia che stiamo portando avanti, quella di continuare ad
 accrescere il valore aggiunto fi nale del prodotto che forniamo», ha osservato Bono. Per questo abbiamo
 bisogno di partner con la nostra stessa vocazione per l'innovazione, che ci aiutino a sviluppare nuove idee
 e progetti in ambiti specifi ci». Gli ha fatto eco Giorgio Squinzi, a.d. di Mapei: «Con questa collaborazione,
 la condivisione di informazioni e conoscenze sarà essenziale al fi ne di rendere Mapei un attore principale
 nel mercato dell'industria navale. Nel nostro portfolio prodotti abbiamo già una linea dedicata a questo
 settore, ma attraverso questa collaborazione potremo ampliarla e proporci sul mercato con un'offerta
 competitiva». © Riproduzione riservata
 Foto: Giuseppe Bono

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 Parigi e Berlino si scordano di Gentiloni
 Macron esclude l'Italia dall'affare dei super-caccia
 L'aereo di quinta generazione sarà costruito da Francia e Germania, resta fuori Finmeccanica. Via libera
 invece per l'acquisizione dei cantieri SaintNazaire
 UGO BERTONE

 Et voilà. Dopo non poche esitazioni, la Francia sembra aver finalmente deciso di aprire le porte a
 Fincantieri. È stato il ministro dell'Industria Bruno Le Maire a riconoscere inParlamento che lasocietà
 italiana «è un'azienda che gode di grande reputazione, ovvero il partner giusto per i cantieri Stx di Saint
 Nazaire» da mesi corteggiati dal gruppo italiano che pure aveva già completato l'acquisizione prima che il
 neo presidente Emmanuel Macron imponesse la revisione dell'affare. Ora, secondo Le Figaro, la partita sta
 per concludersi con un lieto fine: il presidente in persona proporrà al premier Paolo Gentiloni che il capitale
 vengasuddiviso inpartieguali: 50%per ciascuno,senza partner cuscinetto. Come sembrava fino a pochi
 giorni fa. Piazza Affari ha festeggiato ieri gli sviluppi dell'affare: Fincantieri ha messo a segno un robusto
 rialzo, attorno a 2,70%. La notizia, commentano gli analisti, è in parte positiva, in parte no. L'integrazione
 tra le duesocietà potrebbe consentire la creazione diunpolo europeo nel segmento navale con una
 redditività,nel settoredifesa, estremamente elevata. Ma un comando diviso a metà rischia di provocare non
 pochi guai. Ma le vie della logica, specie nel settore Difesa, lasciano spesso spazioalleconsiderazioni
 politiche. Soprattutto con Emmanuel Macron, che sembra voler indossare i panni del comandante supremo
 inmateria militare. Il presidente, che ha promesso ieri in una spettacolare visita in una base aeronautica, di
 voler aumentare al più presto le spese della Difesa finoal2%delbudgetha già lanciato un ambizioso, e per
 certi versi temerario, progetto nei cieli: un caccia da combattimento di quinta generazione, il fruttopiù
 ambiziosodella collaborazione franco-tedesca che coprirà un po' tutto dalla ricercaspaziale allacyber-
 security, assicurando la leadership ai due Paesi e ridimensionando gli spazi degli altri competitor (vedi
 Leonardo-Finmeccanica, tra gli altri). Ma all'ambizione politica, comeha scritto ilgenerale LeonardoTricarico,
 noncorrisponde una sufficiente competenza tecnologica: «Dal punto di vista tecnico si fapresto adire
 velivolo di quinta generazione. Il salto diqualità dell'F35 ha costi proibitivi, gli Usa per renderli
 abbordabilinehadovutimettere in cantiere quasi 3000 esemplari; questo sempre che la tecnologia franco-
 tedesca sia in grado di raggiungere le stesse performance di quella statunitense (soprattutto sul versante
 software, perché questo è il vero nodo tecnologico) agli stessi costi,cosadicuipiùchedubitare è lecito nutrire
 certezze». Per Macron, però, l'importante ora è di imbarcare la Germania, poi si vedrà. E gli altri?
 «L'intendance suivra», diceva il generaleDeGaulle. Gentiloni con il presidente francese Macron [Getty]

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Pag. 3 Ed. Pistoia Montecatini                                                                            tiratura:102414

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  Possibile trasferimento alle Roncalli «Già chiesti i soldi per i lavori»

  «L'AMMINISTRAZIONE precedente avrebbe avuto la possibilità di attingere ai mutui Bei, annualità 2015-
  2017, ma non si è attivata per ottenere i finanziamenti. Il problema a questo punto sarebbe stato già risolto,
  invece ci troviamo ad affrontare la questione adesso». Non usa giri di parole l'assessore all'istruzione,
  Alessandra Frosini, che sulla chiusura della primaria di via Cavallerizza punta il dito contro l'ex
  amministrazione comunale colpevole, secondo lei, di aver ignorato la questione e addirittura aver impiegato
  fondi pubblici per interventi non urgenti come quelli necessari all'edilizia scolastica. Ora c'è bisogno di
  trovare un'alternativa in tempi brevi: la soluzione più accredita al momento, per quanto non ufficiale, è di
  spostare bambini e personale nella sede delle Roncalli, a Porta al Borgo. «STIAMO mettendo in campo
  tutte le nostre forze per ottenere quanto la precedente amministrazione non ha neppure pensato di
  chiedere. Siamo l'unico Comune in Toscana a non aver presentato un progetto per gli interventi di edilizia
  scolastica. Per noi si tratta di fondi perduti per mancanza di volontà e progettazione. Altra strada che il
  Comune poteva intraprendere era quella di attingere ai fondi regionali e comunali, ma su questi ultimi la
  priorità della precedente amministrazione è stata un'altra, ovvero spenderli per la pedonalizzazione di
  piazza dello Spirito Santo. A nostro avviso la priorità è assolutamente quella delle scuole». LE INDAGINI
  sulla sicurezza del plesso sono partite nel 2015 e si sono concluse alla fine del 2016. La relazione è
  arrivata all'attenzione del Comune alla fine di maggio, quando ancora era in carica l'amministrazione
  Bertinelli. Ora l'assessore Frosini sta tentando di trovare una soluzione in tempi rapidissimi per collocare
  alunni e insegnanti della primaria. «LE CLASSI delle Frosini resteranno insieme. Stiamo valutando la
  sistemazione per settembre in altre strutture e a breve daremo informazione ai genitori su questo punto. Mi
  sono già mossa con il ministero per avviare il percorso per l'ottenimento dei finanziamenti per fare i lavori».
  Michela Monti SCHEDA
  «Poteva già essere tutto a posto»
  «L'amministrazione precedente avrebbe avuto la possibilità di attingere ai mutui Bei, annualità 2015-2017,
  ma non si è attivata per ottenere i finanziamenti. Il problema a questo punto sarebbe stato già risolto»
  «Scuole, solo Pistoia senza progetti»
  «Siamo l'unico Comune in Toscana a non aver presentato un progetto per gli interventi di edilizia
  scolastica. Per noi si tratta di fondi perduti per mancanza di volontà e progettazione. Invece si è puntato su
  piazza dello Spirito Santo...»
  SCHEDA
  Il dossier
  L'edificio scolastico presenta problemi a livello statico e sismico, in particolar modo sul tetto. Il sindaco si è
  trovato ad affrontare la questione dopo aver ricevuto il fascicolo dei tecnici, datato 30 maggio, che spiegava
  l'assenza di sicurezza del plesso e la necessità di svolgere lavori straordinari
  Tempi lunghi
  Il problema può essere risolto soltanto con lavori di ristrutturazione generale che comporteranno la chiusura
  dell'edificio a lungo, tra procedura di gara e lavori effettivi. Così da settembre 300 persone, tra alunni iscritti
  alla scuola e personale, dovranno trovare una nuova sistemazione
  Undici sezioni
  Sono 11 le sezioni che dovranno essere sistemate in ambienti adeguati. L'impegno del Comune è quello di
  spostare tutte le classi in un unico edificio per creare meno disagi possibile alle famiglie, ma anche alla
  stessa organizzazione scolastica per il prossimo anno

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  PROTAGONISTI
  Lombardia e Puglia, ecco le eccellenze italiane
  Quest'anno il premio Industria Felix si è fatto in due ed è sbarcato anche a Milano dove sono state premiate
  le migliori imprese del territorio
  GIORGIO COURNIER

  Tutti pazzi per il Premio Industria Felix. Si chiama premio, ma di fatto è un'inchiesta giornalistica sui bilanci
  delle aziende che dalla Puglia alla Lombardia ha registrato il gradimento da parte degli imprenditori per il
  metodo oggettivo adottato per assegnare i riconoscimenti alle aziende virtuose. Ad essere premiate sono le
  performance gestionali annuali delle imprese attraverso un'inchiesta condotta dal giornalista Michele
  Montemurro, sulla base dei dati Cerved, che in Puglia si è focalizzata su limila bilanci, mentre in Lombardia
  su 31mila. A patrocinare l'evento sono l'Università LUISS Guido Carli, Confìndustria Puglia e Lombardia e
  le Università statali pugliesi. «C'è un'Italia che compete, che ce la fa e noi desideriamo valorizzarla
  attraverso uno studio basato su dati oggettivi affinché sia da stimolo e si possa iniettare un po' di motivata
  fiducia nel sistema, che ne ha tanto bisogno», ha detto Montemurro, fondatore del Premio giunto alla terza
  edizione in Puglia e alla prima in Lombardia, dove il 19 maggio scorso sono state premiate le migliori 58
  imprese della regione nell'Auditorium di Assolombarda, pieno in ogni ordine di posto. «Dopo l'evento di
  Milano, al quale hanno partecipato alcuni tra i più importanti imprenditori italiani, abbiamo la sensazione
  che questo premio possa essere replicato in ogni regione, infetti siamo già al lavoro per le nuove edizioni
  del 2018. Valuteremo tra Lazio, Veneto, Emilia Romagna, Remonte, Campania e Basilicata perché in
  queste regioni se volessimo lo potremmo fere subito, ma abbiamo necessità prima di strutturarci e di
  ampliare le nostre collaborazioni: siamo un cantiere aperto e accettiamo consigli e proposte». LOMBARDIA
  È Prysmian s.p.a., leader mondiale nella realizzazione di cavi e sistemi per energia e telecomunicazioni, la
  miglior grande impresa della Lombardia. L'Alta Onorificenza è stata conferita alla holding milanese nel
  corso della prima edizione del Premio Industria Felix - La Lombardia che compete, sulla base di
  un'inchiesta sui bilanci dell'anno 2015 di 31mila società di capitali con sede legale nella regione e fatturati
  compresi tra i 2 milioni e i 19,7 miliardi di euro. Prysmian nel 2015 ha registrato una crescita del fatturato
  rispetto all'anno precedente del 7,6%, toccando i 7,3 miliardi di ricavi con 19.600 addetti e un margine
  operativo lordo che ha superato i 600 milioni di euro. Telecom Italia, invece, è risultata primatista di diversi
  parametri di bilancio a livello regionale, compreso il fatturato: 19,7 miliardi. Luxottica conta il più alto
  numero addetti della regione: 78.933. L'inchiesta di Montemurro è stata presentata dallo scrittore e
  capostruttura di Rai 1 Angelo Mellone, che ha moderato il dibattito con imprenditori e manager, al quale
  hanno partecipato il portavoce del Comitato Scientifico Cesare Pozzi (LUISS), il segretario generale di
  Confìndustria Lombardia Silvia Pagani, il direttore dell'Orientamento di LUISS Roberto Costantini,
  l'assessore regionale allo Sviluppo economico Mauro Parolini, il direttore generale di Only Job Fabio
  Giassi. E intervenuto anche l'amministratore delegato di Cerved, Marco Nespolo, che ha dichiarato: «Le
  imprese lombarde sono capaci di generare cassa per oltre 980 miliardi dando lavoro a 2,3 milioni di addetti
  e anche le Pmi mostrano segnali molto positivi, con un fatturato che cresce del 2,9%». «E stato un
  privilegio - ha detto Giassi - essere tra coloro che hanno consegnato il riconoscimento a un parterre di
  imprenditori che gestiscono aziende da milioni e miliardi di euro di fatturato (aziende che non solo
  producono fatturato e utili, ma creano anche occupazione). Un premio che, nel contesto eco nomico
  attuale, dà fiducia alle aziende che devono continuare a investire, non solo in Lombardia, ma in tutta Italia».
  I riconoscimenti sono andati alle 58 aziende presenti, attraverso Menzioni di Bilancio, per chi ha ottenuto
  incontrovertibili primati provinciali o regionali dei più importanti parametri di bilancio, e Alte Onorificenze,
  assegnate da un Comitato Scientifico o da Cerved in base alle migliori performance gestionali per settori e
  aree geografiche. Qui di seguito l'elenco delle aziende premiate per provincia e tra parentesi i

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  riconoscimenti. BERGAMO: Freni Brembo (AO e MdB), migliore Grande impresa della provincia di
  Bergamo e miglior impresa per Utile netto della provincia di Bergamo; Italcementi Fabbriche Riunite
  Cemento (MdB), miglior impresa per Fatturato, Patrimonio netto, Attivo, Liquidità, Mol e Numero addetti
  della provincia di Bergamo. BRESCIA: Ocs (AO), migliore Pmi della provincia di Brescia; Sa-Fer (AO),
  miglior impresa del settore Edilizia della regione Lombardia; Vìvigas (AOC), miglior impresa della provincia
  di Brescia per Affidabilità finanziaria e Crescita - Cerved. COMO: Aerea (AO), migliore Pmi della provincia
  di Como; Artsana (MdB), miglior impresa per Attivo e Mol della provincia di Como; Forte Holdings (Eldor
  Corporation - AO), migliore Grande impresa della provincia di Como. CREMONA: Cecilia (Decal - MdB),
  miglior impresa per Patrimonio netto e Liquidità della provincia di Cremona; Consorzio Casalasco del
  Pomodoro (AO), miglior impresa del settore Agroalimentare della regione Lombardia; Euro Bioenergy
  (MdB), miglior impresa per Roe (con patrimonio netto superiore ai 300mila euro) della provincia di
  Cremona; Fresenius Medicai Care Italia (MdB), miglior impresa per Utile netto della provincia di Cremona;
  Magic Pack (AO), migliore Pmi della provincia di Cremona; Ocrim (AO), migliore Grande impresa della
  provincia di Cremona LECCO: Calvi Holding (MdB), miglior impresa per Numero addetti della provincia di
  Lecco; Cifra (AO), migliore Pmi della provincia di Lecco; Digitec (MdB), miglior impresa per Roi (con Attivo
  superiore ai 2 milioni di euro) della provincia di Lecco; Ecofìnder (MdB), miglior impresa per Roe (con
  patrimonio netto superiore ai 300mila euro) della provincia di Lecco; Fiocchi Munizioni (AO), migliore
  Grande impresa della provincia di Lecco; Salumificio Fratelli Beretta (MdB), miglior impresa per Fatturato,
  Attivo e Mol della provincia di Lecco. LODI: Bipielle Real Estate (Gruppo Banco Bpm - MdB), miglior
  impresa per Patrimonio netto e Attivo della provincia di Lodi; L'Erbolario (AO, AOC e MdB), migliore Grande
  impresa della provincia di Lodi e miglior impresa della provincia di Lodi per liquidità e per Affidabilità
  finanziaria e Crescita- Cerved; So.Co.El. (AO), migliore Pmi della provincia di Lodi; Zucchetti Group (MdB),
  Miglior impresa per Fatturato, Mol e Numero addetti della provincia di Lodi. MANTOVA; Abaco (MdB),
  migliore Pmi della provincia di Mantova; Conti (MdB), miglior impresa per Roi (con Attivo superiore ai 2
  milioni di euro) della provincia di Mantova; G.G.G. (MdB), miglior impresa per liquidità della provincia di
  Mantova; Marfin (Marcegaglia - MdB), miglior impresa per Fatturato e Utile netto della provincia di Mantova;
  Marcegaglia Holding (MdB), miglior impresa per Patrimonio netto e Attivo della provincia di Mantova; Sogefi
  (MdB), miglior impresa per Mol della provincia di Mantova; MILANO: Chemetall (MdB), miglior impresa per
  Roe (con patrimonio netto superiore ai 300mila euro) della provincia di Milano; Giorgio Armani (AO), miglior
  impresa del settore Moda della regione Lombardia; Gruppo Mutuionline (AOC), miglior impresa della
  regione Lombardia per Affidabilità finanziaria e Crescita - Cerved; Luxottica Group (MdB), miglior impresa
  per Numero addetti della regione Lombardia e per Utile netto della provincia di Milano; Recordati Industria
  Chimica e Farmaceutica (AO), miglior impresa del settore Chimica e Farmaceutica della regione
  Lombardia; Sci Holding (Gi Group - MdB), miglior impresa per Numero addetti della provincia di Milano;
  Telecom Italia (MdB), miglior impresa per Fatturato, Mol, Patrimonio netto, liquidità, Attivo. MONZA E
  BRIANZA: Adienne (MdB), miglior impresa per Roe (con patrimonio netto superiore ai 300mila euro) della
  provincia di Monza e Brianza; Fidim (MdB), miglior impresa per Patrimonio netto e liquidità della provincia
  di Monza e Brianza; Ritrama (AOC), miglior impresa della provincia di Monza e Brianza per Affidabilità
  finanziaria e Crescita - Cerved; Sol (AO e MdB), migliore Grande impresa della provincia di Monza e
  Brianza e miglior impresa per Mol della provincia di Monza e Brianza; Stilscreen (MdB), miglior impresa per
  Roi (con Attivo superiore ai 2 milioni di euro) della provincia di Monza e Brianza; STMicroelectronics (MdB),
  miglior impresa per Numero addetti della provincia di Monza e Brianza. PAVIA: B B D (AOC), miglior
  impresa della provincia di Pavia per Affidabilità finanziaria e Crescita - Cerved; Euricom (MdB), miglior
  impresa per Fatturato della provincia di Pavia; Fondazione Salvatore Maugeri Clinica del Lavoro e della
  Riabilitazione (MdB), miglior impresa per Numero addetti della provincia di Pavia SONDRIO: Creval Sistemi
  e Servizi (MdB), miglior impresa per Roi (con Attivo superiore ai 2 milioni di euro) della provincia di Sondrio;

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  Crezza (AO), migliore Pmi della provincia di Sondrio; Galbusera Biscotti (MdB), miglior impresa per
  Fatturato della provincia di Sondrio; Galbusera (AOC), miglior impresa della provincia di Sondrio per
  Affidabilità finanziaria e Crescita - Cerved; Micro Mill (MdB), miglior impresa per Patrimonio netto, Attivo,
  Liquidità, Mol della provincia di Sondrio; Progetto Vita Onlus (MdB), miglior impresa per Numero addetti
  della provincia di Sondrio; Ring Mill (AO e MdB), migliore Grande impresa della provincia di Sondrio e
  miglior impresa per Utile netto della provincia di Sondrio. VARESE: Econord (AO), miglior impresa del
  settore Energia e Utility della regione Lombardia; Eolo (AO), migliore Pmi della provincia di Varese; Orsi
  Mazzucchelli (AO), migliore Grande impresa della provincia di Varese; Whirlpool Italia Holdings (MdB),
  miglior impresa per Fatturato, Attivo e Numero addetti della provincia di Varese. PUGLIA Per il terzo anno
  consecutivo la Casillo Partecipazioni s.r.l. di Corate (Ba) conquista il Premio Industria Felix - La Puglia che
  compete come miglior grande impresa regionale, mentre l'azienda edile Fratelli Rubino Costruzioni Edili di
  Bari è la miglior Pmi di Puglia. La terza edizione si è svolta sabato 8 aprile al DoubleTree by Hilton di Acaya
  (Le), incastonato tra gli ulivi secolari salentini e l'oasi Wwf de Le Cesine. Ad assegnare i riconoscimenti è
  stato un Comitato Scientìfico composto dai delegati degli Atenei statali pugliesi e di Confmdustria Puglia,
  rispetto ad un'inchiesta relativa ai bilanci dell'anno 2015 di limila società con sede legale nella regione e
  fatturati compresi tra il mezzo milione e il miliardo di euro. Casillo Partecipazioni oltre a registrare il fatturato
  record della regione Puglia di 1.129.000.000, ha effettuato le migliori performance per il Mol e l'Utile netto
  della regione Puglia e il miglior Attivo di bilancio delle province di Bari/Bat Per la prima volta, inoltre, la
  controllata Molino Casillo si è imposta pure come miglior impresa regionale del settore Agroalimentare. A
  premiarle sono stati il deputato Nuccio Altieri, il dirigente della Bcc San Marzano di San Giuseppe Giancarlo
  Airò, il portavoce del Comitato Scientifico, la professoressa Valeria Stefanelli (UniSalento) e il camiciaio
  Angelo Inglese. Nel dibattito precedente alla Cerimonia, moderato dal direttore del Quotidiano di Puglia
  Claudio Scamardella, sono intervenuti anche l'assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia
  Loredana Capone, l'amministratore unico di Puglia Sviluppo Sabino Persichella, il vicepresidente di
  Programma Sviluppo Fulvio Iurlaro, il professor Federico Pirro (UniBa), Guido Romano (Cerved) e Massimo
  Sabatini (Confindustria). «Puntiamo a garantire un sostegno importante alle aziende del territorio - ha detto
  Emanuele di Palma, direttore generale di BCC San Marzano - cercando di mettere in atto vere e proprie
  azioni di collaborazione con le imprese, chiamate a confrontarsi con una fase di cambiamento senza
  precedenti». Secondo Pierluigi Punzi, ad di Sicme Energy e Gas, «il Premio rap presenta senza dubbio un
  motivo di orgoglio per le imprese pugliesi e la dimostrazione di come l'imprenditoria del Sud abbia compiuto
  negli ultimi decenni dei grandi passi avanti verso l'innovazione e la crescita professionale delle persone,
  che costituiscono ingredienti ideali per raggiungere risultati di successo». Per Silvio Busico, direttore
  generale di Programma Sviluppo, «la competitività delle aziende pugliesi passa dall'innovazione, dalla
  formazione e dall'internazionalizzazione. Le trasformazioni del mercato per essere affrontate hanno
  bisogno di competenze avanzate e aggiornate in grado di sviluppare nuovi modelli di business e di
  produzione. L'iniziativa ha messo in luce un sistema produttivo che sta dimostrando di poter vincere queste
  sfide». Secondo Velleda De Mariani, presidente del CdA di DMJ (concessionaria Land Rover per Lecce,
  Brindisi e Taranto), «il Premio ha la capacità di esaltare in maniera oggettiva le migliori performance
  gestionali delle aziende. In questo modo riescono ad assurgere alla ribalta gli imprenditori capaci e di
  successo, motivo per cui abbiamo deciso di associare il nostro brand a questa iniziativa che mette in
  vetrina le eccellenze imprenditoriali del territorio». Qui di seguito l'elenco delle aziende premiate per
  provincia BARI/BAT: La miglior grande impresa delle province di Bari/Bat è la Cofra di Barletta che ha
  avuto una seconda Alta Onorificenza come miglior impresa del settore Calzaturiero della regione Puglia per
  il terzo anno consecutivo. La miglior pmi è invece la G.C. Partecipazioni di Molfetta che ha ricevuto
  Menzioni di Bilancio provinciali come miglior Attivo immobilizzato e Roe. La Divella di Rutigliano, secondo
  Cerved, è la miglior impresa della regione Puglia per Affidabilità finanziaria e Crescita il direttore

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