FINALMENTE L'ITALIA! - Fondiesicav Magazine
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Come possono le nostre origini determinare il vostro futuro? È una questione di prospettiva: per trovare le opportunità bisogna sapere dove cercarle. La nostra visione unica del mondo ci consente di vedere il potenziale dove gli altri non guardano. Le nostre radici sudafricane ci permettono di scoprire le opportunità, ovunque si trovino. Per trovare le risposte che cercate, andiamo oltre i luoghi comuni. Il capitale può essere esposto a rischi. Out of the ordinary™ 2 FONDI&SICAV settembre 2017 Riservato agli investitori professionali. Da non distribuire o fornire come riferimento ai clienti privati. Pubblicato da Investec Asset Management nel mese di giugno 2017.
EDITORIALE CHE BELLO PARLARE BENE DELL’ITALIA! di Giuseppe Riccardi Una volta tanto abbiamo provato piacere zione come l’Fmi, che solo nell’aprile scor- a parlare dell’Italia: erano anni che, quando so prevedeva per il nostro Pil una crescita in un articolo si parlava del nostro paese, dello 0,8%, a luglio ha cambiato clamoro- si era costretti a inserire lunghe file di la- samente idea e ha stabilito che chiudere- positiva sembra contagiare anche gli ita- mentazioni, ampie e documentate analisi mo l’anno con un +1,3%, mentre altre isti- liani: il numero degli scoraggiati che non in cui veniva decretato che il futuro era tuzioni pronosticano persino +1,5%. cercavano neppure più un lavoro è sceso nerissimo, tutta una serie di dati che di- I problemi sono definitivamente scompar- drasticamente. mostravano che eravamo sull’orlo del fal- si? Ovviamente no e certamente le sof- Poi oggi ovviamente tutti si attribuiscono limento. Stavolta no: sulla cover story di ferenze che il paese dovrà subire sono il merito del cambiamento, che in realtà questo numero di Fondi&Sicav abbiamo ancora molte. Ma per la prima volta dopo può essere conferito solo agli italiani, alla raccolto una serie di pareri sull’Italia tutti decenni c’è un cambio di percezione gente che ha ripreso a impegnarsi e a ti- tendenzialmente positivi. Anche i numeri dell’Italia, che resta un paese malato, ma rarsi su le maniche. Nel frattempo godia- sembrano indicare un improvviso arrivo finalmente capace di prendere le medicine moci questo momento di ottimismo, fin- del bel tempo: basti pensare che un’istitu- giuste per la guarigione. E la percezione ché dura. COREA DEL NORD, LA TENSIONE PERMANENTE di Alessandro Secciani del sud o addirittura gli Stati Uniti: i costi in un’invasione del territorio. In pratica da oggi vite umane sarebbero talmente impensabi- nessuno, a meno di correre rischi gravissimi, li che ogni altro discorso è da considerare potrà più toccare la Corea del nord. fuori luogo. Ma ciò che a nostro parere si Ciò permetterà al giovane Kim Jong-un di In un momento in cui nel complesso le cose verificherà sarà semplicemente la continua- continuare a provocare, a ricattare, a fare vanno abbastanza bene non poteva mancare zione dell’attuale situazione, probabilmente azioni militari limitate, a minacciare fuoco il guastafeste, la variabile impazzita. Parliamo con un’escalation della tensione. Perché, vo- e fiamme, tanto nessuno lo potrà più nem- della Corea del nord, i cui comportamenti lenti o nolenti, ormai la Corea del nord si meno scalfire: non è che si annienta tanto stanno tenendo il mondo intero in fibrilla- è seduta nel club nucleare ed esattamente facilmente un membro del club atomico zione e alimentano la tensione in maniera come la Francia o la Gran Bretagna dispone mondiale. E per il Far East non è facile il mo- pesantissima nell’area del Pacifico. di quella che in termini militari viene chia- mento che si sta aprendo: tensioni, incertez- Ovviamente non prendiamo neppure in ma un’arma di dissuasione, cioè un nume- ze, difficili rapporti tra stati saranno all’ordi- considerazione la possibilità che il regime di ro limitato di bombe che possono essere ne del giorno. E tutto ciò non farà bene allo Pyongyang possa da un giorno all’altro lan- usate contro un eventuale aggressore e sviluppo e ai mercati della regione. Se non ciare un ordigno nucleare su Tokyo, la Corea che renderebbero praticamente impossibile succederà addirittura di peggio. FONDI&SICAV settembre 2017 3
EDITORIALE SOMMARIO DIETRO I NUMERI Addio default FACCIA A FACCIA CON IL GESTORE Bryan Carter responsabile del team obbligazionario paesi emergenti di Bnp Paribas Asset Management Emerging bond soprattutto in valuta locale FACCIA A FACCIA CON IL GESTORE Koen Popleu deputy head of fundamental equity management di Candriam Investors Group Tanta innovazione in Europa GESTORI EQUITY ASIA PACIFIC EX JAPAN Sia growth, sia value GESTORI EQUITY ASIA PACIFIC EX JAPAN Chi va oltre il 5,2% all’anno 26 L’ITALIA CHE NON TI ASPETTI Una sorpresa chiamata Piazza Affari ATTUALITÀ BOND Cinque scelte per i tassi in crescita ATTUALITÀ SMALL E MID CAP L’oro d’Europa 4 FONDI&SICAV settembre 2017
ATTUALITÀ FOCUS ETF Sempre più strumenti core Numero 97 ETP settembre 2017 anno 10 In costante crescita direttore CERTIFICATE Giuseppe Riccardi Strategie di fine estate coordinamento redazionale CONSULENTI e direttore responsabile Alessandro Secciani RETI vicedirettore Massimiliano D’Amico Federico Sella ufficio studi amministratore delegato Boris Secciani Banca Patrimoni Sella & C. La Mifid II è una grande opportunità progetto grafico e impaginazione Stefania Sala IL BILANCIO DEI RECLUTAMENTI AL GIRO DI BOA DEI PRIMI SEI MESI DEL 2017 collaboratori Un altro semestre da ricordare Massimo Avella, Stefania Basso, Rocki Gialanella, Paola Sacerdote LE STRATEGIE PROSSIME VENTURE Reclutamento, ma non solo redazione e pubblicità Viale San Michele del Carso 1 APPROFONDIMENTO 20144 MIlano, T. 02 320625567 POLITICHE MONETARIE pubblicità Banche centrali sempre protagoniste Alessandro Cervieri LIFESTYLE alessandrocervieri@fondiesicav.it DESIGN casa editrice Con il plus della cultura toscana GMR Viale San Michele del Carso 1 LIFESTYLE 20144 MIlano, T. 02 320625567 OROLOGI Le ore in movimento stampa PINELLI PRINTING sede legale Via Redipuglia 9,20060 Gessate (MI) sede operativa Via E. Fermi 8 20096 Seggiano di Piotello (MI) Autorizzazione n.297 dell’8 maggio 2008 del Tribunale di Milano immagini usate su licenza di Shutterstock.com
DIETRO I NUMERI I primi sei mesi dell’anno sono stati molto positivi per i fondamentali delle obbligazioni high yield statunitensi, che da oltre un paio di anni si trovano in un ciclo HIGH YIELD USA rialzista. In particolare si è avuto un netto calo dei default: a gennaio 2017, infatti, è stato toccato il picco negativo di questo mini-ciclo ed è stato registrato un tasso di default complessivo del 5,9%, ma tale valore è sceso poi al 4,7% a marzo ed è Addio rientrato al 3,8% a giugno. Le stime delle maggiori agenzie di rating e di alcuni dei più importanti investitori istituzionali prevedono una continuazione del trend da qui a un anno. Se ciò si avverasse, complessivamente le insolvenze default di questa asset class tornerebbero ai livelli antecedenti alla grande crisi del comparto energetico statunitense, iniziata nel 2014. La pensa così il team di cross asset strategy di Amundi Asset Management: «Le ultime previsioni delle agenzie di rating indicano il 3% circa per il dicembre di quest’anno, in linea con le nostre attese riviste al ribasso in funzione degli indicatori anticipatori sui default. Da qui alla fine del 2017 dovremmo quindi assistere a un calo più moderato del tasso di default; la brusca discesa osservata a giugno rispetto ai 12 mesi precedenti è dovuta alla sostituzione di un primo semestre 2016 molto negativo, con i primi sei mesi di quest’anno che presentano dati di gran lunga più positivi. Per quanto riguarda i tassi di default, in realtà, nella metà iniziale del 2017 le imprese Hy americane hanno registrato percentuali di un terzo inferiori rispetto al primo semestre del 2016, mentre i dati del secondo dovrebbero essere più simili a quelli dello stesso periodo del 2016». a cura di Boris Secciani Dunque, anche se c’è stato un effetto di sostituzione dovuto all’inizio da brivido dell’anno passato, il trend di risanamento in corso sembra poggiare su basi piuttosto solide e ampie. Se diamo una scorsa al breakdown per categorie di rating, infatti, vediamo che in ambito BB, praticamente, non c’è stato alcun mancato pagamento nei primi sei mesi dell’anno, un risultato conseguito anche dalle obbligazioni di categoria B nel secondo trimestre del 2017. Praticamente tutte le insolvenze si sono concentrate nell’area CCC e la crisi si è verificata soprattutto sul comparto 6 FONDI&SICAV settembre 2017
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energetico. Proprio da quest’ultimo, però, però di una percentuale piuttosto modesta dell’ordine solamente dell’1,8%. Moody’s stanno arrivando i segnali più incoraggianti. della capitalizzazione complessiva di questa prevede invece da qui a un anno un tasso di Sempre Amundi Asset Management riporta: asset class. default del 4,5% per i dettaglianti e del 7% «Gli aumenti e le diminuzioni di default Ancora il team di cross asset strategy di per i media: l’incremento è molto modesto all’interno dell’attuale mini-ciclo non Amundi Asset Management afferma: «Al in entrambi i settori, che rappresentano sono imputabili a una recessione o a una momento, il settore della distribuzione rispettivamente il 3,7% e il 4,7% delle crisi finanziaria, ma quasi interamente alle sembra evidenziare alcuni segnali di stress, obbligazioni Hy del mercato americano, materie prime: se dal calcolo di questi due anche se il mese scorso sono stati registrati quindi con ponderazioni inferiori al 14% del anni si escludono le imprese del settore solo alcuni casi di default, con un distressed settore energetico e al 5% del comparto energetico e dei materiali, notiamo che ratio del 17%, attualmente il più alto tra metallurgico ed estrattivo». il tasso di mancati pagamenti è piuttosto i principali segmenti americani. Secondo Per il resto tutto bene in un anno che stabile e in linea con i bassi livelli degli gli ultimissimi dati pubblicati da Fitch, il finora si è rivelato a dir poco miracoloso, ultimi anni. La ripresa dell’energia, stimata retail negli Usa presenterebbe tuttavia viste le premesse, per tutto l’universo del in base al numero decrescente dei default, un tasso di default ancora molto limitato, reddito fisso. dovrebbe proseguire anche nei prossimi trimestri, con uno scarto di un anno rispetto al forte calo del distressed ratio (percentuale delle obbligazioni scambiate con uno spread superiore a 1.000 punti base rispetto ai titoli di stato) dell’intero universo delle obbligazioni americane di carattere speculativo: questo indicatore è attualmente vicino ai minimi del 2014 e fa prevedere una soglia del 3% fra sei-nove mesi. In effetti se andiamo a guardare nello specifico il distressed ratio, si vede che ai picchi dei primi mesi del 2016 oltre un quarto delle emissioni high yield made in Usa presentava le caratteristiche descritte in precedenza, grazie a quella che non stentiamo a definire come un’energy apocalypse; oggi si è rientrati a livelli di poco superiori al 5%, un valore, come sottolineato da Amundi, che non si vedeva dal 2014. Vista l’elevata correlazione con il tasso di default, se consideriamo un lag di circa un anno, allora le previsioni sopra esposte appaiono del tutto sensate. Ovviamente i rischi all’orizzonte ci sono sempre: un eccesso di zelo della Fed, un deterioramento economico con ulteriori crolli dei corsi energetici. Per il momento, però, con una simile combinazione di tasso di crescita di Pil e di costo del denaro, Corporate America sembra in grado di permettersi anche bilanci discretamente a leva. Detto ciò, qualche area di crisi futura è identificabile, in particolare nei comparti più devastati da internet: ad esempio, la crisi della grande distribuzione tradizionale, di recente sottolineate da molti media americani, sta venendo anticipata anche dal mercato high yield. Per fortuna si tratta 8 FONDI&SICAV settembre 2017
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FACCIA A FACCIA CON IL GESTORE Quale tipo di bond inserite nel vo- stro portafoglio e dove vedete at- tualmente le migliori occasioni? BRYAN CARTER «Per il momento il 2017 si sta rivelando un anno che offre un forte sostegno al reddito RESPONSABILE DEL TEAM OBBLIGAZIONARIO fisso dei paesi emergenti e rimaniamo otti- PAESI EMERGENTI misti su questa asset class. Continuiamo a BNP PARIBAS ASSET MANAGEMENT trovare la maggior parte del valore nei bond in valuta locale (Parvest Bond World Emerging Local), tanto che nella nostra Emerging asset allocation abbiamo ancora un overwei- ght rispetto alle emissioni in valuta pesante (Parvest Bond Best Selection Wor- ld Emerging). I tassi di interesse locali, in media superiori al 2%, sono su valori più elevati rispetto alla media storica. Il poten- bond ziale di apprezzamento valutario costituisce attualmente la principale fonte di valore, poi- ché in generale queste divise sono ancora per circa il 10% sotto il punto d’equilibrio di lungo periodo. Riteniamo che la situa- zione attuale rappresenti un’opportunità di acquisto, dal momento che la crescita degli soprattutto in emergenti appare forte a livello globale e la ricerca di opportunità di carry dovrebbe proseguire senza intoppi. Nei prossimi anni ci aspettiamo un movimento ciclico al di fuori degli asset denominati in dollari verso quelli in divise emergenti, dal momento che valuta locale maggiori tassi di crescita e la ripresa dell’in- flazione favoriscono un prolungato ambiente favorevole al carry trade». Come vi state muovendo a livello di duration? «Al momento pensiamo che il rischio di du- ration dei bond emergenti sia distribuito in maniera equilibrata. La potenziale minaccia di politiche commerciali dannose adottate da parte dell’amministrazione Trump è dimi- a cura di Boris Secciani nuita, visto che il momentum a sostegno di simili soluzioni sembra essersi eroso parec- chio. Le condizioni sono quindi adesso molto più incoraggianti rispetto a quanto lo fosse- 10 FONDI&SICAV settembre 2017
ro a inizio anno, sebbene rimangano alcune Russia e Colombia cui pensiamo potrebbe- avuto il maggiore impatto su quei paesi le cui incertezze per questa asset class provocate ro aggiungersi anche Turchia, Sudafrica, India, emissioni rientrano nell’universo high yield, dalle scelte di politica monetaria delle ban- Messico e Argentina) sembrano intenzionate mentre gli investment grade hanno mostrato che centrali del G4 in uno scenario di tassi ad abbassare i tassi. Ciò potrebbe avvenire maggiore stabilità. Il fenomeno però è avvenu- di interesse in crescita. Questa situazione ha contemporaneamente al rialzo da parte della to dopo diversi trimestri di sovraperforman- generato un rallentamento di mercato a fine Fed, il che costituirebbe un’anomalia storica, ce da parte degli Hy nei confronti dell’Ig. Per- giugno, ma riteniamo che la fase di debolezza anche se riflette le circostanze uniche dell’an- tanto un simile movimento era prevedibile e rappresentasse un fenomeno temporaneo: damento dei vari tassi di interesse visto di di conseguenza ne abbiamo approfittato per infatti abbiamo sfruttato l’occasione offerta recente. I rischi ovviamente sono dati da una aggiungere posizioni sui bond più rischiosi. dalla correzione per aggiungere ulteriore ri- potenziale improvvisa ripresa dell’incremen- Ciò rappresenta un cambiamento rispet- schio. Attualmente siamo neutrali per quanto to dei prezzi e da un aumento più elevato to all’atteggiamento più prudenziale dei riguarda la duration: un cambiamento di at- del previsto dei tassi statunitensi. Ci aspettia- mesi precedenti. I corporate e l’universo teggiamento sostanziale rispetto alla nostra mo senz’altro che la volatilità salga, ma rima- dei quasi-governativi invece ci sembrano precedente posizione che ci vedeva corti di niamo ottimisti sull’andamento delle valute relativamente cari, quindi manteniamo un duration. In particolare riteniamo che nei emergenti sul medio periodo: perciò siamo atteggiamento di elevata selettività. Da un mercati core i tassi continueranno a salire in convinti che gli eventuali cali offrano oppor- punto di vista del valore relativo, infatti, al futuro e, coerentemente con le nostre pre- tunità per costruire posizioni. Pur in uno sce- momento preferiamo i titoli di stato dei visioni sulle politiche monetarie, proseguire- nario di bassa volatilità, riteniamo anche che paesi emergenti». mo a metterci corti di duration nei paesi che probabilmente vi sarà un’elevata dispersione offrono rendimenti modesti e al contempo in termini di andamento dei tassi nei vari Qual è il maggiore rischio che ve- lunghi in quelli dove essi sono più elevati». mercati emergenti, con alcune realtà in calo dete all’orizzonte per questa as- e altre in aumento. Nazioni caratterizzate da set class? Dove vedete nella situazione attua- alti rendimenti quali il Brasile, la Russia e il «L’incognita maggiore riguarda l’incertez- le le maggiori opportunità a livello Sudafrica hanno la possibilità di tagliare i tassi za sull’impatto del rientro dalle misure valutario? di interesse man mano che la loro inflazione adottate durante la crisi finanziaria (la fine «Le valute emergenti rappresentano l’ele- calerà. All’opposto paesi come la Repubblica del Qe da parte della Bce e un rapido calo mento di cui siamo più convinti, sia a livello Ceca, la Polonia e la Corea probabilmente nei delle dimensioni dei bilanci della Fed) sui strategico, sia ciclico. Di conseguenza ap- prossimi due anni dovranno alzarli». rendimenti dei paesi core e di quelli emer- profitteremo di qualsiasi ritracciamento per genti. Nel medio termine, invece, l’eccesso aggiungere posizioni. Ad esempio gli annunci Avete marcati bias a livello di quali- di leva dell’economia cinese e di alcune futuri sui loro bilanci da parte della Fed e del- tà creditizia? altre di dimensioni minori costituisce un la Bce potrebbero costituire buoni punti di «A livello di governativi, i cali estivi hanno altro rischio chiave». entrata. Le divise più economiche, dal pun- to di vista delle valutazioni e dello scarto dal loro livello di equilibrio, si concentrano soprattutto in America Latina. Al momento, invece, le monete europee tendono a esse- re influenzate in misura maggiore dall’anda- mento della crescita, pertanto anch’esse po- trebbero godere di ulteriore momentum. Di recente, al contrario, quelle asiatiche hanno subito maggiori pressioni, pertanto riteniamo che le loro quotazioni siano alquanto elevate, in linea con l’alto livello di valutazione degli asset rischiosi nella regione. La volatilità inol- tre è decisamente bassa, così come i premi al rischio quotati in tali mercati». A livello di politiche monetarie, che cosa vi attendete dai maggiori paesi emergenti? «In questo gruppo di paesi l’inflazione sul breve periodo è in una fase di moderazio- ne, pertanto diverse banche centrali (Brasile, FONDI&SICAV settembre 2017 11
FACCIA A FACCIA CON IL GESTORE Koen Popleu, deputy head of fundamen- tal equity management di Candriam In- vestors Group, descrive nello specifico KOEN POPLEU l’approccio usato nel Candriam Equi- ties L Europe Innovation, comparto DEPUTY HEAD OF FUNDAMENTAL del fondo Candriam Equities L, dedi- EQUITY MANAGEMENT cato alle aziende europee che si distinguono CANDRIAM INVESTORS GROUP per una forte capacità innovativa. Quali prospettive vedete per l’e- Tanta quity europeo? «Siamo tuttora decisamente positivi sull’a- zionario del Vecchio continente. Innanzitut- to i dati economici europei sono ancora in netto miglioramento, con una sincronizza- zione fra hard data, come il Pil, e soft data, innovazione come il Pmi. Ciò poi si inserisce in un quadro globale a sua volta caratterizzato da un’ac- celerazione delle attività. Questi sviluppi si stanno riflettendo nei risultati delle aziende della regione che sono in forte miglioramen- to. A questi fattori poi bisogna aggiungere in Europa che le valutazioni non sono così elevate: l’e- quity risk premium è ancora alto, così come il dividend yield, rispetto a quanto pagato dal mercato obbligazionario. Inoltre molti titoli arrivano ancora ai prezzi target scontando i cash flow futuri e utilizzando una media dei tassi di interesse risk free calcolata sugli ulti- mi tre-quattro-cinque anni, quando il livello di questo parametro era molto più elevato rispetto a oggi. Non ci aspettiamo un’acce- lerazione dell’economia europea eccessi- vamente intensa e difficilmente si arriverà oltre il 2%, partendo peraltro da una base bassa, però. In un simile scenario si potrebbe avere un’espansione dei multipli sul mercato azionario continentale». Come definite il concetto di inno- a cura di Boris Secciani vazione? «Alla base della nostra metodologia di inve- stimento vi è l’idea secondo cui le aziende che sono in grado di innovare sono desti- 12 FONDI&SICAV settembre 2017
nate a sovraperformare nel corso del ciclo economico, grazie al fatto che, attraverso questo processo, esse sono in grado di ot- tenere una maggiore quota di mercato e un più forte potere sui prezzi praticati. Per noi innovazione vuole dire generare beni e servizi nuovi capaci di creare valore per gli azionisti. Possiamo peraltro distinguere fra novità disruptive, che danno il via a vere e proprie rivoluzioni economiche, e miglio- ramenti incrementali. Nel concreto esse si esplicano attraverso quattro pilastri: innova- zioni di prodotto, di processo e di marketing accompagnate da un forte brand. Ad esem- pio siamo esposti ad aziende come Kerry, che produce ingredienti per vari prodotti alimentari, che vanno a ridurre il contenuto di zucchero, glutine e altri elementi nocivi. Oppure abbiamo visto una grande oppor- innovazione, mentre altre, come l’R&D, for- presenta il vostro fondo? tunità nell’approccio a internet da parte di niscono cambiamenti sostanziali. In ogni «Attualmente il nostro P/E forward è pari L’Oreal. L’azienda è stata fra le prime a cre- settore comunque vogliamo individuare i a circa 25,5X e chiaramente si tratta di un are un network di blogger di consumatori trend a livello di innovazione. Ad esempio valore superiore alla media di mercato. Le abituali e a lanciare un’app per personalizza- nell’auto abbiamo identificato la transizione aziende che abbiamo in portafoglio, però, re l’esperienza nell’uso dei propri prodotti. Il verso i veicoli a guida autonoma, dove già sono in grado di generare un aumento dei risultato è che attualmente le vendite online si vedono diverse tecnologie incrementali, profitti molto elevato, tanto che a livello dei prodotti di bellezza L’Oreal crescono a la tendenza verso l’uso di auto elettriche di Peg siamo in linea con l’azionario euro- un ritmo doppio rispetto al +20% annuale e l’ascesa del car sharing come temi fon- peo in generale. Poi, per quanto riguarda registrato da questo mercato su internet e damentali. All’interno di ciascun comparto quest’ultimo, vi è da notare che lo sconto rappresentano ormai l’8% del fatturato com- assegniamo poi un voto a ogni azienda in offerto dalle aziende innovative rispetto plessivo. Investiamo anche su imprese che termini di capacità innovativa. Infine, ovvia- all’equivalente Usa è ai massimi storici». hanno modelli di business innovativi, come mente, applichiamo alcuni criteri finanziari: Atlas Copco, che si è posizionata su un ap- l’analisi della solidità dei bilanci, la qualità del Nonostante un approccio decisa- proccio asset light per la propria clientela, management e le valutazioni in termini di mente bottom-up, finite comun- noleggiando cioè i propri prodotti, elemento discounted cash flow. Ciò ci porta ad avere que per avere una maggiore con- che le ha permesso di avere i margini più un portafoglio concentrato su 40-60 azien- centrazione in alcuni settori? elevati dell’industria. Un discorso simile vale de che riteniamo possano sovraperformare «Sì, nonostante il nostro portafoglio sia di per Rolls Royce, che fa pagare per l’uso dei nel medio-lungo termine. Attualmente dete- tipo bottom-up, è evidente che in alcuni propri motori una fee alle compagnie aeree niamo 42 titoli. Il nostro benchmark di rife- settori c’è una maggiore ricchezza di temi che dipende dalle ore volate, mantenendo rimento è l’Msci Europe, però ci teniamo a e di aziende innovative: in alcuni comparti nei propri bilanci gran parte della produzio- precisare che in realtà possiamo deviare da dei materiali di base (come abbiamo visto, ne». esso in maniera sostanziale: nel dimensio- negli ingredienti per l’agro-alimentare o an- nare le nostre posizioni non teniamo conto che nella chimica fine), nella cura della salute, Partendo da questi presupposti, dei pesi, sia a livello di capitalizzazione com- naturalmente nell’It o anche in alcune azien- come viene creato il vostro porta- plessiva, sia di free float. Possiamo peraltro de che producono beni in conto capitale. In foglio? affermare che questo prodotto ha un certo altri segmenti, invece, il fenomeno è meno «Un tipico indicatore cui guardiamo è l’effi- bias nei confronti di small e mid cap, anche evidente: nei servizi finanziari e nelle utility ci cienza degli investimenti effettuati. Infatti la se comunque abbiamo vincoli di liquidità sono chiaramente spinte all’innovazione, ma ricerca mostra che c’è una positiva correla- per quanto riguarda le nostre posizioni: de- gli utili di queste società rimangono maggior- zione fra i capitali utilizzati in ricerca e svi- vono essere liquidabili entro una giornata». mente legati ad altri fattori, quali l’andamen- luppo e la crescita dei profitti. Noi vogliamo to dei tassi di interesse e il quadro legislativo. investire in aziende che ovviamente mostra- A proposito di valutazioni, i temi Oppure in ambito energetico è difficile dif- no efficienza in questo ambito. Tipicamente growth legati all’innovazione pre- ferenziare fra i vari gruppi dell’oil&gas, che a livello di capex vi sono alcune voci, come sentano multipli piuttosto elevati. rimangono anch’essi in gran parte vincolati quelle per infrastrutture, che generano poca In tal senso quali caratteristiche all’andamento del prezzo del petrolio». FONDI&SICAV settembre 2017 13
GESTORI L’Asia ex Japan si sta confermando come una delle zone più interes- santi del mondo e i principali mer- cati, che hanno ancora valutazioni EQUITY ASIA EX JAPAN accettabili, sono pieni di titoli che si caratterizzano per alti livelli di crescita, anche se non mancano le opportunità espressamente value. L’area è vastissima e comprende piazze finanziarie di tradizione più Sia growth, recente, come Cina, India e diversi altri, e altre più tradizionali, come Corea, Taiwan e Hong Kong, che comunque stanno performando molto bene. La crisi della Corea del nord potrebbe rappresentare un’in- sia value cognita pesante per l’intera regione Il 2017 si è rivelato finora un buon anno per l’Asia e i suoi mercati finanziari, il che è senz’altro un elemento molto positivo non solo per l’area interessata. Ciò innanzitutto per le dimensioni e l’importanza a ogni livello, economico, demografico e politico, che que- sta parte del mondo ha assunto negli ultimi decenni. Inoltre solamente meno di un anno fa si addensavano su questa parte del pianeta nubi a dir poco inquietanti, soprattutto dalle parti della Cina. L’elezione di Donald Trump ha poi per una breve fase fatto temere l’avvio di una guerra commerciale e di una precipito- sa fuga di capitali da quei mercati. Questi ti- mori si sono però trasformati in euforia, con i progetti di espansione economica della nuova amministrazione Usa che hanno fatto sogna- re gli investitori in molte major asiatiche dal carattere fortemente ciclico. Ma, di fronte a una Trumponomics che sten- ta a decollare, per il momento gli investitori sembrano concentrarsi su alcuni fondamen- di Boris Secciani tali interessanti. Infatti all’interno del vasto e variegato equity dell’Asia ex Japan possiamo individuare diversi temi dalle caratteristiche sia growth, sia value. Nel primo gruppo si collocano in generale i titoli legati ai consu- mi cinesi, in particolar modo nel mostruoso settore internet locale, che ormai compete con le major americane in termini di interes- se e presenza nei portafogli degli investitori istituzionali di tutto il mondo. Complemen- tari a queste aziende troviamo i protagonisti dell’hardware nei listini di Taiwan e Corea, che presentano (a differenza dei colossi della rete cinesi) valutazioni ancora accettabili. 14 FONDI&SICAV settembre 2017
Opportunità in Corea e a Taiwan Com’è costruito il vostro portafoglio? «Adottiamo un approccio di stock picking attivo con analisi bottom up. Il fondo non ha limita- zioni per quanto riguarda settori, capitalizzazioni di mercato e ricerca di potenziali opportunità all’interno dell’universo di investimento. In ultimo, riteniamo che tre elementi siano importanti e condizionino il prezzo azionario nel lungo periodo: il ritorno sul capitale, le valutazioni e l’allineamento agli interessi degli azionisti. Cerchiamo perciò quelle società che possono creare valore, laddove il mercato non abbia valutato pienamente i rendimenti futuri; devono essere aziende che sono gestite nell’interesse di tutti i loro soci. Investiamo in titoli con diversi profili per costruire un portafoglio bilanciato che possa performare bene in diverse condizioni di mercato». MATTHEW VAIGHT fund manager Dove vedete le migliori opportunità nel Nord-est dell’Asia, in particolare M&G Asian in ambito It? «In quanto investitori value siamo portati a guardare alle aree del mercato maggiormente a sconto: oggi troviamo molte buone opportunità nella Corea del sud e a Taiwan. Un fattore che dovrebbe essere positivo per le azioni sud-coreane è il miglioramento degli standard di corpo- rate governance. Il mercato di Seul è sempre stato a sconto rispetto ad analoghi paesi dell’area proprio a causa di questi problemi. Tuttavia, le pressioni degli investitori, sia nazionali, sia stranieri, e dei politici hanno portato i grandi gruppi locali all’introduzione di politiche più vicine agli interessi degli azionisti. Con il tempo molte più aziende seguiranno l’esempio della compagnia più importante della Corea del Sud, Samsung Electronics, nell’erogare maggiori rendimenti; misure come l’aumento dei pagamenti di dividendi e i programmi di riacquisto delle azioni do- vrebbero avere un’influenza positiva sulle valutazioni. Nel settore It preferiamo le società produttrici di hardware e componentistica rispetto a quelle dei media e di internet. Secondo la nostra opinione, aziende come Alibaba e Tencent, che hanno vissuto rally molto aggressivi, sono prezzate sulla base della perfezione e sulle quotazioni dei loro titoli pesano le elevate aspettative circa la crescita futura. Chiaramente finora hanno registrato ottime performance, ma si potrebbe affermare che diventerà più difficile per loro mantenere questi livelli di crescita senza che sia intaccata la loro redditività. In quanto investitori value crediamo che siano troppo costose e riflettano il fatto che gli investitori stiano comprando ‘una storia’ o un trend, piuttosto che focalizzarsi sulle loro attività e il risultante cash flow». Dove sono posizionati i vostri maggiori overweight cinesi? «Crediamo che la Cina oggi sia una piazza difficile. A livello aggregato le valutazioni sono basse, ma all’interno del mercato sono molto po- larizzate: parlando in termini generali, le società esposte alla old economy sembrano a sconto, mentre quelle legate alla new economy appa- iono molto ben valutate. Sicuramente, in un mercato grande come quello cinese ci saranno sempre opportunità. Baidu, il principale motore di ricerca sul web cui di solito ci si riferisce come al Google cinese, è una delle posizioni di maggiore overweight del fondo. La società ha puntato su nuove aree di business: le consegne di cibo a domicilio, i contenuti media e i viaggi online. Il mercato si è preoccupato dei grandi investimenti fatti su queste nuove attività e l’anno scorso Baidu ha visto una battuta d’arresto per quanto riguarda gli introiti dall’advertising online e la società ha ridotto le attività al di là del core business della ricerca web. I risultati più recenti suggeriscono che il gruppo è tornato in carreggiata e siamo convinti che possa beneficiare del maggiore numero di ricerche effettuate via cellulare e della crescita del suo servizio di newsfeed. Abbiamo anche una posizione in Hollysys Automation Technologies, che produce device e soluzioni per l’automazione e il con- trollo da remoto. La società, quotata negli Usa, ha ottenuto una serie di grandi contratti e i suoi sistemi di automazione saranno usati dalle reti ferroviarie e dall’industria nucleare». Qual è la vostra opinione su India e Sud-est asiatico? «Siamo convinti che oggi questi mercati siano cari. C’è un grandissimo ottimismo nei confronti dell’India dopo l’elezione del primo ministro Narendra Modi e la sua agenda riformista; anche se si tratta di cambiamenti positivi, ci vorrà ancora tempo prima che queste riforme siano sviluppate e abbiano effetti tangibili sui profitti societari. Non investiamo nelle storie e abbiamo venduto un buon numero di azioni indiane negli ultimi due anni, poiché riteniamo che le aspettative per la loro crescita futura e i rendimenti siano troppo elevate. Nei mercati più piccoli del Sud-est asiatico fatichiamo a trovare azioni interessanti che vorremo avere in portafoglio».
po di questa macro-regione. strare le proprie caratteristiche di forte de- Se, invece, si prediligesse un approccio mag- correlazione. Infatti questo mercato, nel cor- giormente value, aziende con queste carat- so di un’estate difficile per gli asset rischiosi teristiche si possono trovare nei listini del di tutto il mondo, si è portato in territorio Nord-est dell’Asia e fra le azioni A cinesi, che positivo, mettendo a segno da inizio 2017 un sono tornate a suscitare interesse da parte +6% circa, cui va aggiunto l’effetto valutario, del pubblico degli investitori domestici. Il ri- almeno in dollari. Ancora più brillante il ben- sultato è stato che è bastato un andamento chmark delle azioni H quotate a Hong Kong, economico appena discreto, almeno per gli l’Hang Seng China Enterprises Index (pieno di standard della regione, per innescare un rally società statali dei servizi finanziari), che mo- di borsa, che ha visto un aumento degli utili e strava un incremento superiore al 14%, segno un significativo rerating. Ad esempio il Pil della della ritrovata fiducia nei confronti della Cina JAMES MCCANN Corea del sud, un paese con un Gdp pro capi- da parte degli investitori esteri. senior global economist te e un profilo demografico ormai paragona- Aberdeen Standard Investments bili all’Europa occidentale, dovrebbe crescere MENO BRILLANTI del 3% nel 2017, un livello che verrebbe con- È interessante poi notare che le piazze del siderato un boom pauroso nell’Eurozona, ma Sud-est asiatico, negli scorsi anni in grado di Se poi ci spostiamo in parti meno industria- che storicamente rappresenta un quadro di monopolizzare tutto (o quasi) quel poco di lizzate di questo mega-continente, continua a quasi-stagnazione per Seoul. Ciò nonostante, alfa generato dall’equity della regione, siano essere ben presente nelle teste degli investi- nella seconda metà di agosto il Kospi, il princi- quest’anno, pur rimanendo in territorio po- tori il tema growth legato all’ascesa di consu- pale indice azionario locale, si trovava in rialzo sitivo, meno brillanti rispetto alle borse cui mi e infrastrutture di base in India, un colosso intorno al 16% dalla fine del 2016, una delle abbiamo accennato. Anche questo fenomeno che solo in questi ultimi anni ha preso a cre- migliori performance al mondo. può essere letto come uno sviluppo positivo, scere a ritmi comparabili a quelli cinesi e che All’estremo opposto dello sviluppo il Sensex in quanto spia di un’evidente rotazione verso deve ancora compiere in maniera completa il indiano mostrava nello stesso periodo incre- un nucleo più ampio di temi da parte degli passaggio al mondo moderno. Una situazione menti superiori al 17%, mentre lo Shanghai istituzionali esteri e di un ritorno di fiducia per certi versi simile si può trovare anche nel composite, che comprende molti catorci di verso il proprio azionario in quei paesi dove Sud-est asiatico, pur nelle differenze di svilup- stato cinesi oberati dai debiti, continua a mo- la base di denaro domestico è sufficientemen- te ampia. Il risultato di tutto ciò è un clima di relativo ottimismo anche per l’immediato futuro, ben sintetizzato ad esempio dal team di analisi di Goldman Sachs Asset Ma- nagement: «Siamo ancora ottimisti per quanto riguarda i consumi nei mercati emer- genti, grazie al miglioramento delle condizio- ni macro, in particolare in Asia. Dopo anni di relativa sottoperformance rispetto ai mercati sviluppati, lo sconto nelle quotazioni è decisa- mente interessante». In pratica quel mix di ri- presa ciclica e di continua espansione struttu- rale, unito a evidenti caratteristiche di growth at reasonable value che tanto piacciono agli investitori, trova oggi interessanti opportunità nei segmenti dell’equity asiatico. Con però un grosso caveat che discende da quanto appena detto a proposito della situazione economica. A livello ciclico, per il momento, immediati rischi di deterioramen- to non dovrebbero esserci, secondo Ja- mes McCann, senior global economist di Aberdeen Standard Investments: «I cicli economici non muoiono di vecchiaia, piuttosto si avvicinano a una fine dolorosa, quando un evento scatenante forza il mani- 16 FONDI&SICAV settembre 2017
LA LU NGI MI R A N ZA La gestione valutaria flessibile di Carmignac Portfolio Unconstrained Global Bond non è soltanto P RE MIA. un driver di performance supplementare, ma anche un efficiente strumento di gestione del rischio che non tutti sono in grado di identificare. L’ESPOSIZIONE DEL FONDO ALLO YEN ERA Le performance passate non sono un indicatore DEL 29.8% POCO PRIMA DEL REFERENDUM affidabile di quelle future. Il Fondo non è a capitale INGLESE, PER PREPARACI ALLA POSSIBILITÀ garantito. DI UNA BREXIT*. carmignac.it Rischio più basso Rischio più elevato *Al 22/06/2016, poco prima del referendum britannico, l’esposizione del Fondo allo yen era pari al 29.8%. Carmignac Portfolio Unconstrained Global Rendimento potenzial- Rendimento potenzial- Bond A EUR Acc (ISIN: LU0336083497) è una quota del comparto della SICAV Carmignac Portfolio. Spese ordinarie: 1,20%. Le performance si intendono mente più basso mente più elevato al netto delle commissioni (esclusa l’eventuale commissione di ingresso spettante al distributore). **SRRI Indicatore sintetico di rischio e rendimento) contenuto nel KIID (Documento contenente le informazioni chiave per l’investitore). L’indicatore può 1 2 3 4 5 6 7 variare nel tempo. 1 non significa un investimento privo di rischio. Per ulteriori informazioni, contattare l’ufficio locale: Carmignac Italia S.R.L. – Piazza Luigi Cadorna n. 4 - 20123 Milano - Italia Tel. : (+39) 02 36 63 01 00 Il presente documento è rivolto a clienti professionali. Materiale promozionale – Fonte: Carmignac al 31/07/2017. Morningstar Rating™ : © 2017 Morningstar, Inc. Tutti i diritti riservati. Le informazioni ivi contenute sono di proprietà di Morningstar e/o dei suoi fornitori di contenuto; non possono essere copiate o distribuite e possono essere incomplete, inesatte o non aggiornate. Categoria Morningstar: Global Bond. Morningstar e i suoi fornitori di contenuto declinano qualsiasi responsabilità per eventuali danni o perdite derivanti dall’utilizzo delle presenti informazioni. Il riferimento a classifiche o riconoscimenti non costituisce una garanzia dei risultati futuri dell’UCITS o del gestore. Il presente documento non costituisce un’offerta di sottoscrizione né una consulenza d’investimento. Alcuni soggetti o paesi potrebbero subire restrizioni di accesso al Fondo. Il presente Fondo non può essere offerto o venduto, in maniera diretta o indiretta, a beneficio o per conto di una “U.S. Person” secondo la definizione della normativa americana “Regulation S” e/o FATCA. L’investimento nel Fondo presenta un rischio di perdita di capitale. I rischi e le spese sono descritti nel KIID (documento contenente le informazioni chiave per gli investitori). I prospetti, il KIID e i rapporti di gestione annui del Fondo sono disponibili sul sito www.carmignac.it e su semplice richiesta presso la Società di Gestione. Il KIID deve essere consegnato al sottoscrittore prima della sottoscrizione. CARMIGNAC GESTION 24, place Vendôme - F - 75001 Paris Tél : (+33) 01 42 86 53 35 - Fax : (+33) 01 42 86 52 10 Società di gestione del risparmio (Autorizzazione AMF n° GP 97-08 del 13/03/1997) – S.A. con capitale di 15000 000 € - R.C. di Parigi B 349 501 676 CARMIGNAC GESTION Luxembourg City Link - 7, rue de la Chapelle - L-1325 Luxembourg Tel : (+352) 46 70 60 1 - Fax : (+352) 46 70 60 30 Filiale di Carmignac Gestion - Società di gestione di OICVM (Autorizzazione CSSF del 10/06/2013) S.A. con capitale di 23 000 000 € - R.C. Lussemburgo B 67 549
Cauti sulla Cina Come costruite il vostro portafoglio di azioni asiatiche? «L’approccio al processo di investimento del Vontobel Quality Growth Boutique è coerente per tutti i nostri portafogli incluso quindi il Far East Equity Fund, che è concentrato su 50-70 titoli, con un ricambio delle posizioni piuttosto basso. La nostra visione è che la maniera mi- gliore di gestire il rischio sia investire in business di elevata qualità, di cui conosciamo bene le caratteristiche. Le aziende che compriamo tendono ad avere in comune la presenza di elevate barriere all’ingresso nel settore in cui operano, nonché significativi vantaggi competitivi. Cer- chiamo azioni di società che abbiano un forte potere sui prezzi praticati, margini alti e signifi- cativi Roe. In generale queste caratteristiche tendono a presentarsi in concomitanza fra loro e riflettono imprese dall’elevata capacità di generare rendimenti positivi. Una volta identificata BRIAN BANDSMA questa tipologia di opportunità, l’elemento chiave è investire sul lungo periodo e permettere portfolio manager al compounding di dispiegare i propri effetti allo scopo di generare rendimenti superiori al Far East Equity Fund mercato sull’intero ciclo». Vontobel Asset Management Dove vedete le migliori opportunità nel Nord-est dell’Asia? Pensate che il possente settore dell’It locale abbia ancora occasioni da offrire? «Per quanto riguarda la Cina siamo decisamente cauti: siamo infatti preoccupati della qualità della sua governance aziendale. Pertanto non abbiamo posizioni sul mercato azionario domestico locale (A&B), cui guardiamo con interesse al solo scopo di generare nuove idee di investi- mento. Dato però che queste piazze presentano ancora diversi problemi nel meccanismo di base di funzionamento dei mercati, manteniamo un atteggiamento prudenziale. Durante l’ultima fase ribassista il governo è infatti intervenuto in maniera molto attiva per limitare la volatilità e vi è dunque ancora il rischio che le autorità limitino la possibilità per gli investitori di ritirare i loro capitali dal paese. Per quanto riguarda i titoli quotati fuori dalla Cina, il tema in cui siamo maggiormente investiti è proprio l’It, specialmente nel software, nei servizi e nelle aziende internet in generale. I gruppi di questo settore presentano spesso le caratteristiche che abbiamo appena esposto. Infatti al di fuori degli Usa e della Cina è difficile trovare società internet significative e il fatto che il governo abbia limitato la possibilità agli stranieri di competere in Cina ha rappresentato un grande vantaggio per questi gruppi. In termini economici ha aiutato anche un altro fattore: il Dragone come paese ex-comunista aveva investito pochissimo in molti settori, come ad esempio il commercio al dettaglio. Pertanto, specialmente nelle grosse città, vi è un tasso di penetrazione dei punti vendita tradizionali molto basso. Ciò, combinato con la forte presenza di smartphone e della rete 4G, ha fatto sì che l’utilizzo dei servizi internet sia molto elevato. Siamo inoltre esposti ad aziende coreane. A causa del sistema delle chaebol, fatto di grandi gruppi legati fra loro, che rappresentano una quota significativa della capitalizzazione di mercato, il livello di governance aziendale è piuttosto basso. Inoltre questa nazione storicamente ha supportato settori a grande intensità di capitale, generalmente meno attraenti per gli investitori con un orizzonte di lungo periodo. La Corea sta però gradualmente cambiando, con un quadro legislativo che spinge nella direzione di una governance migliore e l’emergere di gruppi più piccoli e maggiormente innovativi». Quali altri sovrappesi significativi avete? «Storicamente il nostro fondo presenta un overweight sul mercato indiano. Ciò non deriva tanto da una specifica opinione riguardo al paese, quanto dal fatto che il mercato locale appare meglio posizionato per quanto riguarda la nostra filosofia di mercato. Alcune caratteristiche dell’India tendono ad aiutare, anche se avranno meno peso in futuro. Ad esempio la situazione legislativa e la mancanza di infrastrutture met- tono un freno al consolidamento in alcuni settori, quali il commercio al dettaglio, rendendo difficile costruire un effettivo sistema di logistica e distribuzione. Il che significa che le aziende che hanno già compiuto gli investimenti necessari godono di un significativo vantaggio rispetto ai concorrenti. A parte ciò, inoltre, in India è più facile trovare imprese che rispondono ai nostri criteri, quali ad esempio marchi forti nei beni di largo consumo e un elevato livello di disciplina nel settore finanziario». festarsi di squilibri finanziari o economici. Ci che l’economia globale crescerà leggermente maniera prepotente anche in Asia. Ciò avviene sono ragioni per credere che la prossima crisi sopra il trend quest’anno e il prossimo e che dopo che questa zona del mondo a partire dagli globale potrebbe essere gravosa, rendendo oggi è il momento giusto perché gli investitori anni ‘80 aveva abituato gli investitori a un clima di ancora più complesso riuscire a prevederla estendano il loro orizzonte temporale». pace e di progressiva stabilità. Una simile incogni- in anticipo. I nostri modelli di probabilità di Tutto perfetto dunque per un equity ciclico ta potrebbe dunque davvero risultare difficile da recessione attualmente suggeriscono che la come quello del continente asiatico? Ci sareb- gestire, sperando che a nessuno venga in mente possibilità di una flessione sia bassa rispetto a be da considerare il problemino della Nord di riportare al caos di decenni fa quella che è de un orizzonte temporale di tre mesi, un anno Corea, che al di là dei giochi di guerra surreali, facto l’unica zona del mondo al di fuori dell’occi- e due anni. Ciò rafforza la nostra convinzione ci ricorda che il rischio politico è tornato in dente a essere uscita dal sottosviluppo. 18 FONDI&SICAV settembre 2017
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GESTORI La parte azionaria Asia Pacific excluding Ja- pan è un’area molto ampia che include paesi sviluppati ed emergenti. L’indice che viene usato per l’analisi è l’Msci Ac Asia Pacific EQUITY ASIA EX JAPAN ex Japan Tr Net e il numero di costituenti è superiore a 700; la capitalizzazione è oltre 5 mila miliardi e ha offerto un rendimento annualizzato su tre anni del 5,2% con una vo- latilità del 13,62%. Il peer group messo sotto la lente è molto Chi numeroso: comprende circa 200 strategie. Il filtro iniziale prevede sempre tre anni di track record e almeno 50 milioni di euro di patrimonio. Seguendo la classificazione di Morningstar, attraverso la piattaforma di Allfunds Bank rileviamo circa 400 milioni va oltre di euro in questa categoria, più della metà provenienti da gestori di fondi di fondi o di portafogli per la clientela private. Più limitati sono i capitali apportati dal retail o da pro- dotti assicurativi, il che evidenzia che sono particolarmente gli investitori professionali i il 5,2% più orientati a gestire questo genere di pro- dotti. Gli strumenti messi in evidenza appartengo- no alla nostra insight list e sono: Matthews Asia Fund-Asia Dividend, Mirae Asia Sector Leader Fund, Aberdeen Global Asia Pacific Equity e Pine- all’anno bridge Asia ex Japan Small Cap, che appartiene in realtà al peer group Asia Pacific ex Japan Small Cap, ma può costituire co- munque un’alternativa interessante per chi desidera essere presente in quell’area. Uti- lizziamo come risk free l’Eonia solo per po- sizionarci in un’ottica da investitore europeo. A livello quantitativo, su un periodo di tre anni con riferimento alla fine di luglio 2017, i fondi migliori sono quelli di Matthews e Mirae, che hanno sovraperformato il bench- di Anais Elenoir Virginie Gfeller, senior fixed income fund analyst, investment research NOME RENDIMENTO VOLATILITÀ SHARPE e Roberto Fenoglio, ANNUALIZZATO head of investment solutions Italy MSCI AC ASIA PACIFIC EX JAPAN NET TOTAL RETURN USD INDEX 5,20% 13,62% Allfunds Bank EONIA TOTAL RETURN INDEX -4,83% 8,93% MATTHEWS ASIA FD-ASIA DVD-I 7,24% 13,69% 0,88 MIRAE ASIA SECTOR LDR EQ-AUS 7,07% 13,08% 0,91 ABERDEEN GL-ASIA PAC EQ-I2 2,51% 13,29% 0,55 PBI-ASIA EX JP SM CAP-Y 8,09% 14,71% 0,88 20 FONDI&SICAV settembre 2017
mark di circa il 2% annualizzato, con info ra- tio positiva, volatilità simile all’indice di riferi- mento, ma con un beta inferiore a 1. Ottimo è stato il trend delle small cap: lo strumento di Pinebridge sarebbe stato il migliore sulla base del rendimento, ma in linea con gli al- tri in termini di rendimento/rischio. Sembra invece avere sofferto un po’ più degli altri il prodotto di Aberdeen, una nostra second option che sembra solitamente abbastanza in linea con il benchmark, ma che ha sofferto invece parecchio nel 2015, perdendo rispet- to all’indice di riferimento il 5%. Entriamo ora brevemente nel dettaglio delle strategie dei singoli gestori per vederne le caratteristiche principali. Yu Zhang e Robert Horrocks di MATTHEWS ASIA FDS–ASIA DI- VIDEND FUND L’obiettivo del fondo è garantire un ren- dimento positivo in un ciclo completo di i cinque e 10 anni, basandosi principalmente di ridurre la volatilità. mercato; il gestore inoltre pone particolare sulle valutazioni fondamentali. Il team è com- Un elemento sfavorevole è la dimensione: il enfasi nella ricerca di ritorni superiori alla posto da 45 persone tutte operanti a San fondo è grosso e ha già avuto in passato una media dei titoli azionari asiatici e l’universo Francisco; inoltre ogni analista non ha la re- soft closure, ma non sembra al momento at- investibile è riconducibile all’Asia Pacifica ex sponsabilità di un singolo settore o paese, ma tuale avere problemi di capacity. Japan (l’investimento in Giappone è possibile tutti coprono insieme l’universo. I due prin- su base opportunistica). cipali portfolio manager sono Yu Zhang e Rahul Chadha di MIRAE ASSET– Il portafoglio è generalmente concentrato Robert Horrocks. ASIA SECTOR LEADER FUND (circa 60-70 titoli, con un bias verso le pic- Questo prodotto è stato incluso nella insight Questo strumento è stato lanciato nel 2010 cole e medie imprese) e ciò fa sì che vi sia list di Allfunds Bank come high conviction ed è stato gestito fin dal principio da Rahul una grossa differenza rispetto al benchmark per la sua capacità di individuare società con Chadha, il lead portfolio manager e co-cio di riferimento, che è l’Msci Ac Asia Pacific Tr un alto potenziale di crescita e con un divi- della società. La filosofia del fondo è carat- Usd. L’universo investibile è composto da cir- dendo costante. Inoltre l’approccio del team terizzata dal concetto di “leader di settore”, ca 7.400 società. e la valutazione fondamentale sono il valore ovvero le società che sono meglio posizio- L’approccio generale è buy & hold e bot- aggiunto della strategia. Lo strumento ha an- nate per catturare le opportunità di crescita tom-up, con un focus su titoli con un for- che una discreta esposizione alle small e mid e rispondere più velocemente e in maniera te potenziale di crescita ed esposizione alla cap, un fattore che lo rende ancora più inte- più efficace a nuovi trend. L’approccio è fon- domanda domestica. L’obiettivo è investire in ressante, e può avere esposizioni opportuni- damentale, bottom-up e di lungo periodo. La società per un periodo abbastanza lungo, tra stiche al Giappone, soprattutto con lo scopo gestione ha il supporto di un team di sette ACTIVE CORRELAZIONE R2 BETA ALPHA TRACKING INFO RATIO JENSEN ALPHA TREYNOR PREMIUM ERROR RATIO 2,04% 0,72 0,51 0,72 3,49% 10,26% 0,20 -0,05 0,17 1,87% 0,87 0,75 0,83 2,73% 6,86% 0,27 -0,06 0,14 -2,69% 0,88 0,77 0,85 -1,93% 6,72% -0,40 -0,11 0,09 2,89% 0,79 0,62 0,85 3,68% 9,33% 0,31 -0,06 0,15 FONDI&SICAV settembre 2017 21
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