FINALMENTE L'ITALIA! - Fondiesicav Magazine

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FINALMENTE L'ITALIA! - Fondiesicav Magazine
anno 10 - numero 97 - settembre 2017

FINALMENTE
L’ITALIA!
FINALMENTE L'ITALIA! - Fondiesicav Magazine
Come
             possono le
            nostre origini
              determinare il
                vostro futuro?

     È una questione di prospettiva: per trovare le opportunità bisogna
     sapere dove cercarle. La nostra visione unica del mondo ci consente
     di vedere il potenziale dove gli altri non guardano. Le nostre radici
     sudafricane ci permettono di scoprire le opportunità, ovunque si trovino.
     Per trovare le risposte che cercate, andiamo oltre i luoghi comuni.

     Il capitale può essere esposto a rischi.                              Out of the ordinary™

2     FONDI&SICAV settembre 2017
Riservato agli investitori professionali. Da non distribuire o fornire come riferimento ai clienti privati.
Pubblicato da Investec Asset Management nel mese di giugno 2017.
FINALMENTE L'ITALIA! - Fondiesicav Magazine
EDITORIALE

                 CHE BELLO PARLARE BENE DELL’ITALIA! di Giuseppe Riccardi

Una volta tanto abbiamo provato piacere            zione come l’Fmi, che solo nell’aprile scor-
a parlare dell’Italia: erano anni che, quando      so prevedeva per il nostro Pil una crescita
in un articolo si parlava del nostro paese,        dello 0,8%, a luglio ha cambiato clamoro-
si era costretti a inserire lunghe file di la-     samente idea e ha stabilito che chiudere-           positiva sembra contagiare anche gli ita-
mentazioni, ampie e documentate analisi            mo l’anno con un +1,3%, mentre altre isti-          liani: il numero degli scoraggiati che non
in cui veniva decretato che il futuro era          tuzioni pronosticano persino +1,5%.                 cercavano neppure più un lavoro è sceso
nerissimo, tutta una serie di dati che di-         I problemi sono definitivamente scompar-            drasticamente.
mostravano che eravamo sull’orlo del fal-          si? Ovviamente no e certamente le sof-              Poi oggi ovviamente tutti si attribuiscono
limento. Stavolta no: sulla cover story di         ferenze che il paese dovrà subire sono              il merito del cambiamento, che in realtà
questo numero di Fondi&Sicav abbiamo               ancora molte. Ma per la prima volta dopo            può essere conferito solo agli italiani, alla
raccolto una serie di pareri sull’Italia tutti     decenni c’è un cambio di percezione                 gente che ha ripreso a impegnarsi e a ti-
tendenzialmente positivi. Anche i numeri           dell’Italia, che resta un paese malato, ma          rarsi su le maniche. Nel frattempo godia-
sembrano indicare un improvviso arrivo             finalmente capace di prendere le medicine           moci questo momento di ottimismo, fin-
del bel tempo: basti pensare che un’istitu-        giuste per la guarigione. E la percezione           ché dura.

                                            COREA DEL NORD, LA TENSIONE PERMANENTE di Alessandro Secciani

                                                   del sud o addirittura gli Stati Uniti: i costi in   un’invasione del territorio. In pratica da oggi
                                                   vite umane sarebbero talmente impensabi-            nessuno, a meno di correre rischi gravissimi,
                                                   li che ogni altro discorso è da considerare         potrà più toccare la Corea del nord.
                                                   fuori luogo. Ma ciò che a nostro parere si          Ciò permetterà al giovane Kim Jong-un di
In un momento in cui nel complesso le cose         verificherà sarà semplicemente la continua-         continuare a provocare, a ricattare, a fare
vanno abbastanza bene non poteva mancare           zione dell’attuale situazione, probabilmente        azioni militari limitate, a minacciare fuoco
il guastafeste, la variabile impazzita. Parliamo   con un’escalation della tensione. Perché, vo-       e fiamme, tanto nessuno lo potrà più nem-
della Corea del nord, i cui comportamenti          lenti o nolenti, ormai la Corea del nord si         meno scalfire: non è che si annienta tanto
stanno tenendo il mondo intero in fibrilla-        è seduta nel club nucleare ed esattamente           facilmente un membro del club atomico
zione e alimentano la tensione in maniera          come la Francia o la Gran Bretagna dispone          mondiale. E per il Far East non è facile il mo-
pesantissima nell’area del Pacifico.               di quella che in termini militari viene chia-       mento che si sta aprendo: tensioni, incertez-
Ovviamente non prendiamo neppure in                ma un’arma di dissuasione, cioè un nume-            ze, difficili rapporti tra stati saranno all’ordi-
considerazione la possibilità che il regime di     ro limitato di bombe che possono essere             ne del giorno. E tutto ciò non farà bene allo
Pyongyang possa da un giorno all’altro lan-        usate contro un eventuale aggressore e              sviluppo e ai mercati della regione. Se non
ciare un ordigno nucleare su Tokyo, la Corea       che renderebbero praticamente impossibile           succederà addirittura di peggio.

                                                                                                               FONDI&SICAV settembre 2017              3
FINALMENTE L'ITALIA! - Fondiesicav Magazine
EDITORIALE

SOMMARIO
                                 DIETRO I NUMERI
                                 Addio default

                                 FACCIA A FACCIA CON IL GESTORE
                                 Bryan Carter
                                 responsabile del team obbligazionario paesi emergenti di Bnp Paribas Asset Management
                                 Emerging bond soprattutto in valuta locale

                                 FACCIA A FACCIA CON IL GESTORE
                                 Koen Popleu
                                 deputy head of fundamental equity management di Candriam Investors Group
                                 Tanta innovazione in Europa

                                 GESTORI
                                 EQUITY ASIA PACIFIC EX JAPAN
                                 Sia growth, sia value

                                 GESTORI
                                 EQUITY ASIA PACIFIC EX JAPAN
                                 Chi va oltre il 5,2% all’anno

                                 26            L’ITALIA CHE NON TI ASPETTI

                                               Una sorpresa chiamata
                                               Piazza Affari

                                 ATTUALITÀ
                                 BOND
                                 Cinque scelte per i tassi in crescita

                                 ATTUALITÀ
                                 SMALL E MID CAP
                                 L’oro d’Europa

4   FONDI&SICAV settembre 2017
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ATTUALITÀ
     FOCUS ETF
     Sempre più strumenti core

                                                             Numero 97
     ETP
                                                       settembre 2017 anno 10
     In costante crescita

                                                                direttore
     CERTIFICATE
                                                           Giuseppe Riccardi
     Strategie di fine estate
                                                        coordinamento redazionale

CONSULENTI
                                                         e direttore responsabile
                                                          Alessandro Secciani
         RETI                                                 vicedirettore
                                                          Massimiliano D’Amico
     Federico Sella
                                                               ufficio studi
     amministratore delegato
                                                              Boris Secciani
     Banca Patrimoni Sella & C.
     La Mifid II è una grande opportunità            progetto grafico e impaginazione
                                                              Stefania Sala
     IL BILANCIO DEI RECLUTAMENTI
     AL GIRO DI BOA DEI PRIMI SEI MESI DEL 2017                collaboratori
     Un altro semestre da ricordare                 Massimo Avella, Stefania Basso,
                                                    Rocki Gialanella, Paola Sacerdote
     LE STRATEGIE PROSSIME VENTURE
     Reclutamento, ma non solo                             redazione e pubblicità
                                                      Viale San Michele del Carso 1
     APPROFONDIMENTO                                 20144 MIlano, T. 02 320625567
     POLITICHE MONETARIE
                                                                pubblicità
     Banche centrali sempre protagoniste
                                                           Alessandro Cervieri
     LIFESTYLE                                       alessandrocervieri@fondiesicav.it
     DESIGN
                                                               casa editrice
     Con il plus della cultura toscana
                                                                  GMR
                                                      Viale San Michele del Carso 1
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                                                     20144 MIlano, T. 02 320625567
     OROLOGI
     Le ore in movimento                                          stampa
                                                     PINELLI PRINTING sede legale
                                                    Via Redipuglia 9,20060 Gessate (MI)
                                                    sede operativa Via E. Fermi 8 20096
                                                          Seggiano di Piotello (MI)

                                                  Autorizzazione n.297 dell’8 maggio 2008
                                                           del Tribunale di Milano

                                                                  immagini
                                                  usate su licenza di Shutterstock.com
FINALMENTE L'ITALIA! - Fondiesicav Magazine
DIETRO I NUMERI                    I primi sei mesi dell’anno sono stati
                                   molto positivi per i fondamentali delle
                                   obbligazioni high yield statunitensi, che da
                                   oltre un paio di anni si trovano in un ciclo
HIGH YIELD USA
                                   rialzista. In particolare si è avuto un netto
                                   calo dei default: a gennaio 2017, infatti, è
                                   stato toccato il picco negativo di questo
                                   mini-ciclo ed è stato registrato un tasso
                                   di default complessivo del 5,9%, ma tale
                                   valore è sceso poi al 4,7% a marzo ed è

Addio
                                   rientrato al 3,8% a giugno.
                                   Le stime delle maggiori agenzie di rating
                                   e di alcuni dei più importanti investitori
                                   istituzionali prevedono una continuazione
                                   del trend da qui a un anno. Se ciò si
                                   avverasse, complessivamente le insolvenze

default
                                   di questa asset class tornerebbero ai livelli
                                   antecedenti alla grande crisi del comparto
                                   energetico statunitense, iniziata nel 2014.
                                   La pensa così il team di cross asset strategy
                                   di Amundi Asset Management: «Le
                                   ultime previsioni delle agenzie di rating
                                   indicano il 3% circa per il dicembre di
                                   quest’anno, in linea con le nostre attese
                                   riviste al ribasso in funzione degli indicatori
                                   anticipatori sui default. Da qui alla fine del
                                   2017 dovremmo quindi assistere a un calo
                                   più moderato del tasso di default; la brusca
                                   discesa osservata a giugno rispetto ai 12
                                   mesi precedenti è dovuta alla sostituzione
                                   di un primo semestre 2016 molto negativo,
                                   con i primi sei mesi di quest’anno che
                                   presentano dati di gran lunga più positivi.
                                   Per quanto riguarda i tassi di default,
                                   in realtà, nella metà iniziale del 2017 le
                                   imprese Hy americane hanno registrato
                                   percentuali di un terzo inferiori rispetto
                                   al primo semestre del 2016, mentre i dati
                                   del secondo dovrebbero essere più simili a
                                   quelli dello stesso periodo del 2016».
a cura di Boris Secciani           Dunque, anche se c’è stato un effetto di
                                   sostituzione dovuto all’inizio da brivido
                                   dell’anno passato, il trend di risanamento
                                   in corso sembra poggiare su basi piuttosto
                                   solide e ampie. Se diamo una scorsa al
                                   breakdown per categorie di rating, infatti,
                                   vediamo che in ambito BB, praticamente,
                                   non c’è stato alcun mancato pagamento
                                   nei primi sei mesi dell’anno, un risultato
                                   conseguito anche dalle obbligazioni di
                                   categoria B nel secondo trimestre del
                                   2017. Praticamente tutte le insolvenze si
                                   sono concentrate nell’area CCC e la crisi
                                   si è verificata soprattutto sul comparto

6     FONDI&SICAV settembre 2017
FINALMENTE L'ITALIA! - Fondiesicav Magazine
Avanziamo insieme,
                              ovunque tu sia.
                              Un teaM di professionisti presenti in 37 paesi                                                (1)

                              Con l’acquisizione di Pioneer Investments, abbiamo
                              rafforzato la nostra presenza in Europa, in Asia-
                              Pacifico, in Medio Oriente, nel Nord e Sud America.
                              Lavoriamo a stretto contatto con te, facendo leva
                              sulla nostra presenza globale ma anche sulla nostra
                              approfondita conoscenza delle caratteristiche
                              locali – in questo modo comprendiamo meglio
                              le tue esigenze di investimento, ovunque tu sia.
                              Perché è quello che ti aspetti da un partner di
                              fiducia. Avanziamo insieme, ovunque tu sia.

                                                                                                                                         amundi.com
(1) Fonte: dati congiunti pro forma di Amundi e Pioneer Investments a fi ne dicembre 2016 forniti a titolo puramente informativo, soggetti a modifi che senza
preavviso. Amundi Asset Management, “Société Anonyme” di diritto francese con capitale di € 1.086.262.605 - Società di gestione del risparmio autorizzata
dall’AMF con il n° GP 04000036 - Sede legale: 90 boulevard Pasteur, 75015 Parigi, Francia - 437 574 452 RCS Paris - amundi.com - Agosto 2017. |
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energetico. Proprio da quest’ultimo, però,       però di una percentuale piuttosto modesta        dell’ordine solamente dell’1,8%. Moody’s
stanno arrivando i segnali più incoraggianti.    della capitalizzazione complessiva di questa     prevede invece da qui a un anno un tasso di
Sempre Amundi Asset Management riporta:          asset class.                                     default del 4,5% per i dettaglianti e del 7%
«Gli aumenti e le diminuzioni di default         Ancora il team di cross asset strategy di        per i media: l’incremento è molto modesto
all’interno dell’attuale mini-ciclo non          Amundi Asset Management afferma: «Al             in entrambi i settori, che rappresentano
sono imputabili a una recessione o a una         momento, il settore della distribuzione          rispettivamente il 3,7% e il 4,7% delle
crisi finanziaria, ma quasi interamente alle     sembra evidenziare alcuni segnali di stress,     obbligazioni Hy del mercato americano,
materie prime: se dal calcolo di questi due      anche se il mese scorso sono stati registrati    quindi con ponderazioni inferiori al 14% del
anni si escludono le imprese del settore         solo alcuni casi di default, con un distressed   settore energetico e al 5% del comparto
energetico e dei materiali, notiamo che          ratio del 17%, attualmente il più alto tra       metallurgico ed estrattivo».
il tasso di mancati pagamenti è piuttosto        i principali segmenti americani. Secondo         Per il resto tutto bene in un anno che
stabile e in linea con i bassi livelli degli     gli ultimissimi dati pubblicati da Fitch, il     finora si è rivelato a dir poco miracoloso,
ultimi anni. La ripresa dell’energia, stimata    retail negli Usa presenterebbe tuttavia          viste le premesse, per tutto l’universo del
in base al numero decrescente dei default,       un tasso di default ancora molto limitato,       reddito fisso.
dovrebbe proseguire anche nei prossimi
trimestri, con uno scarto di un anno
rispetto al forte calo del distressed ratio
(percentuale delle obbligazioni scambiate
con uno spread superiore a 1.000 punti
base rispetto ai titoli di stato) dell’intero
universo delle obbligazioni americane di
carattere speculativo: questo indicatore è
attualmente vicino ai minimi del 2014 e fa
prevedere una soglia del 3% fra sei-nove
mesi.
In effetti se andiamo a guardare nello
specifico il distressed ratio, si vede che
ai picchi dei primi mesi del 2016 oltre un
quarto delle emissioni high yield made in
Usa presentava le caratteristiche descritte
in precedenza, grazie a quella che non
stentiamo a definire come un’energy
apocalypse; oggi si è rientrati a livelli di
poco superiori al 5%, un valore, come
sottolineato da Amundi, che non si vedeva
dal 2014. Vista l’elevata correlazione con
il tasso di default, se consideriamo un lag
di circa un anno, allora le previsioni sopra
esposte appaiono del tutto sensate.
Ovviamente i rischi all’orizzonte ci sono
sempre: un eccesso di zelo della Fed, un
deterioramento economico con ulteriori
crolli dei corsi energetici. Per il momento,
però, con una simile combinazione di tasso
di crescita di Pil e di costo del denaro,
Corporate America sembra in grado di
permettersi anche bilanci discretamente a
leva. Detto ciò, qualche area di crisi futura
è identificabile, in particolare nei comparti
più devastati da internet: ad esempio, la
crisi della grande distribuzione tradizionale,
di recente sottolineate da molti media
americani, sta venendo anticipata anche
dal mercato high yield. Per fortuna si tratta

8     FONDI&SICAV settembre 2017
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Avanziamo insieme,
                       per realizzare soluzioni
                       personalizzate.
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                       grado di costruire ancor più di prima delle soluzioni di
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(1) Fonte: dati congiunti pro forma di Amundi e Pioneer Investments a fine dicembre 2016 forniti a titolo puramente informativo, soggetti a modifiche senza
preavviso. Amundi Asset Management, “Société Anonyme” di diritto francese con capitale di € 1.086.262.605 - Società di gestione del risparmio autorizzata
dall’AMF con il n° GP 04000036 - Sede legale: 90 boulevard Pasteur, 75015 Parigi, Francia - 437 574 452 RCS Paris - amundi.com - Agosto 2017. |
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FACCIA A FACCIA CON IL GESTORE          Quale tipo di bond inserite nel vo-
                                        stro portafoglio e dove vedete at-
                                        tualmente le migliori occasioni?
BRYAN CARTER                            «Per il momento il 2017 si sta rivelando un
                                        anno che offre un forte sostegno al reddito
RESPONSABILE DEL TEAM OBBLIGAZIONARIO   fisso dei paesi emergenti e rimaniamo otti-
PAESI EMERGENTI                         misti su questa asset class. Continuiamo a
BNP PARIBAS ASSET MANAGEMENT            trovare la maggior parte del valore nei bond
                                        in valuta locale (Parvest Bond World
                                        Emerging Local), tanto che nella nostra

Emerging
                                        asset allocation abbiamo ancora un overwei-
                                        ght rispetto alle emissioni in valuta pesante
                                        (Parvest Bond Best Selection Wor-
                                        ld Emerging). I tassi di interesse locali,
                                        in media superiori al 2%, sono su valori più
                                        elevati rispetto alla media storica. Il poten-

bond
                                        ziale di apprezzamento valutario costituisce
                                        attualmente la principale fonte di valore, poi-
                                        ché in generale queste divise sono ancora
                                        per circa il 10% sotto il punto d’equilibrio
                                        di lungo periodo. Riteniamo che la situa-
                                        zione attuale rappresenti un’opportunità di
                                        acquisto, dal momento che la crescita degli

soprattutto in
                                        emergenti appare forte a livello globale e
                                        la ricerca di opportunità di carry dovrebbe
                                        proseguire senza intoppi. Nei prossimi anni
                                        ci aspettiamo un movimento ciclico al di
                                        fuori degli asset denominati in dollari verso
                                        quelli in divise emergenti, dal momento che

valuta locale
                                        maggiori tassi di crescita e la ripresa dell’in-
                                        flazione favoriscono un prolungato ambiente
                                        favorevole al carry trade».

                                        Come vi state muovendo a livello di
                                        duration?
                                        «Al momento pensiamo che il rischio di du-
                                        ration dei bond emergenti sia distribuito in
                                        maniera equilibrata. La potenziale minaccia
                                        di politiche commerciali dannose adottate
                                        da parte dell’amministrazione Trump è dimi-
a cura di Boris Secciani                nuita, visto che il momentum a sostegno di
                                        simili soluzioni sembra essersi eroso parec-
                                        chio. Le condizioni sono quindi adesso molto
                                        più incoraggianti rispetto a quanto lo fosse-

10     FONDI&SICAV settembre 2017
ro a inizio anno, sebbene rimangano alcune           Russia e Colombia cui pensiamo potrebbe-             avuto il maggiore impatto su quei paesi le cui
incertezze per questa asset class provocate          ro aggiungersi anche Turchia, Sudafrica, India,      emissioni rientrano nell’universo high yield,
dalle scelte di politica monetaria delle ban-        Messico e Argentina) sembrano intenzionate           mentre gli investment grade hanno mostrato
che centrali del G4 in uno scenario di tassi         ad abbassare i tassi. Ciò potrebbe avvenire          maggiore stabilità. Il fenomeno però è avvenu-
di interesse in crescita. Questa situazione ha       contemporaneamente al rialzo da parte della          to dopo diversi trimestri di sovraperforman-
generato un rallentamento di mercato a fine          Fed, il che costituirebbe un’anomalia storica,       ce da parte degli Hy nei confronti dell’Ig. Per-
giugno, ma riteniamo che la fase di debolezza        anche se riflette le circostanze uniche dell’an-     tanto un simile movimento era prevedibile e
rappresentasse un fenomeno temporaneo:               damento dei vari tassi di interesse visto di         di conseguenza ne abbiamo approfittato per
infatti abbiamo sfruttato l’occasione offerta        recente. I rischi ovviamente sono dati da una        aggiungere posizioni sui bond più rischiosi.
dalla correzione per aggiungere ulteriore ri-        potenziale improvvisa ripresa dell’incremen-         Ciò rappresenta un cambiamento rispet-
schio. Attualmente siamo neutrali per quanto         to dei prezzi e da un aumento più elevato            to all’atteggiamento più prudenziale dei
riguarda la duration: un cambiamento di at-          del previsto dei tassi statunitensi. Ci aspettia-    mesi precedenti. I corporate e l’universo
teggiamento sostanziale rispetto alla nostra         mo senz’altro che la volatilità salga, ma rima-      dei quasi-governativi invece ci sembrano
precedente posizione che ci vedeva corti di          niamo ottimisti sull’andamento delle valute          relativamente cari, quindi manteniamo un
duration. In particolare riteniamo che nei           emergenti sul medio periodo: perciò siamo            atteggiamento di elevata selettività. Da un
mercati core i tassi continueranno a salire in       convinti che gli eventuali cali offrano oppor-       punto di vista del valore relativo, infatti, al
futuro e, coerentemente con le nostre pre-           tunità per costruire posizioni. Pur in uno sce-      momento preferiamo i titoli di stato dei
visioni sulle politiche monetarie, proseguire-       nario di bassa volatilità, riteniamo anche che       paesi emergenti».
mo a metterci corti di duration nei paesi che        probabilmente vi sarà un’elevata dispersione
offrono rendimenti modesti e al contempo             in termini di andamento dei tassi nei vari           Qual è il maggiore rischio che ve-
lunghi in quelli dove essi sono più elevati».        mercati emergenti, con alcune realtà in calo         dete all’orizzonte per questa as-
                                                     e altre in aumento. Nazioni caratterizzate da        set class?
Dove vedete nella situazione attua-                  alti rendimenti quali il Brasile, la Russia e il     «L’incognita maggiore riguarda l’incertez-
le le maggiori opportunità a livello                 Sudafrica hanno la possibilità di tagliare i tassi   za sull’impatto del rientro dalle misure
valutario?                                           di interesse man mano che la loro inflazione         adottate durante la crisi finanziaria (la fine
«Le valute emergenti rappresentano l’ele-            calerà. All’opposto paesi come la Repubblica         del Qe da parte della Bce e un rapido calo
mento di cui siamo più convinti, sia a livello       Ceca, la Polonia e la Corea probabilmente nei        delle dimensioni dei bilanci della Fed) sui
strategico, sia ciclico. Di conseguenza ap-          prossimi due anni dovranno alzarli».                 rendimenti dei paesi core e di quelli emer-
profitteremo di qualsiasi ritracciamento per                                                              genti. Nel medio termine, invece, l’eccesso
aggiungere posizioni. Ad esempio gli annunci         Avete marcati bias a livello di quali-               di leva dell’economia cinese e di alcune
futuri sui loro bilanci da parte della Fed e del-    tà creditizia?                                       altre di dimensioni minori costituisce un
la Bce potrebbero costituire buoni punti di          «A livello di governativi, i cali estivi hanno       altro rischio chiave».
entrata. Le divise più economiche, dal pun-
to di vista delle valutazioni e dello scarto
dal loro livello di equilibrio, si concentrano
soprattutto in America Latina. Al momento,
invece, le monete europee tendono a esse-
re influenzate in misura maggiore dall’anda-
mento della crescita, pertanto anch’esse po-
trebbero godere di ulteriore momentum. Di
recente, al contrario, quelle asiatiche hanno
subito maggiori pressioni, pertanto riteniamo
che le loro quotazioni siano alquanto elevate,
in linea con l’alto livello di valutazione degli
asset rischiosi nella regione. La volatilità inol-
tre è decisamente bassa, così come i premi al
rischio quotati in tali mercati».

A livello di politiche monetarie, che
cosa vi attendete dai maggiori paesi
emergenti?
«In questo gruppo di paesi l’inflazione sul
breve periodo è in una fase di moderazio-
ne, pertanto diverse banche centrali (Brasile,

                                                                                                                 FONDI&SICAV settembre 2017            11
FACCIA A FACCIA CON IL GESTORE      Koen Popleu, deputy head of fundamen-
                                    tal equity management di Candriam In-
                                    vestors Group, descrive nello specifico
KOEN POPLEU                         l’approccio usato nel Candriam Equi-
                                    ties L Europe Innovation, comparto
DEPUTY HEAD OF FUNDAMENTAL          del fondo Candriam Equities L, dedi-
EQUITY MANAGEMENT                   cato alle aziende europee che si distinguono
CANDRIAM INVESTORS GROUP            per una forte capacità innovativa.

                                    Quali prospettive vedete per l’e-

Tanta
                                    quity europeo?
                                    «Siamo tuttora decisamente positivi sull’a-
                                    zionario del Vecchio continente. Innanzitut-
                                    to i dati economici europei sono ancora in
                                    netto miglioramento, con una sincronizza-
                                    zione fra hard data, come il Pil, e soft data,

innovazione
                                    come il Pmi. Ciò poi si inserisce in un quadro
                                    globale a sua volta caratterizzato da un’ac-
                                    celerazione delle attività. Questi sviluppi si
                                    stanno riflettendo nei risultati delle aziende
                                    della regione che sono in forte miglioramen-
                                    to. A questi fattori poi bisogna aggiungere

in Europa
                                    che le valutazioni non sono così elevate: l’e-
                                    quity risk premium è ancora alto, così come
                                    il dividend yield, rispetto a quanto pagato dal
                                    mercato obbligazionario. Inoltre molti titoli
                                    arrivano ancora ai prezzi target scontando i
                                    cash flow futuri e utilizzando una media dei
                                    tassi di interesse risk free calcolata sugli ulti-
                                    mi tre-quattro-cinque anni, quando il livello
                                    di questo parametro era molto più elevato
                                    rispetto a oggi. Non ci aspettiamo un’acce-
                                    lerazione dell’economia europea eccessi-
                                    vamente intensa e difficilmente si arriverà
                                    oltre il 2%, partendo peraltro da una base
                                    bassa, però. In un simile scenario si potrebbe
                                    avere un’espansione dei multipli sul mercato
                                    azionario continentale».

                                    Come definite il concetto di inno-
a cura di Boris Secciani            vazione?
                                    «Alla base della nostra metodologia di inve-
                                    stimento vi è l’idea secondo cui le aziende
                                    che sono in grado di innovare sono desti-

12     FONDI&SICAV settembre 2017
nate a sovraperformare nel corso del ciclo
economico, grazie al fatto che, attraverso
questo processo, esse sono in grado di ot-
tenere una maggiore quota di mercato e
un più forte potere sui prezzi praticati. Per
noi innovazione vuole dire generare beni e
servizi nuovi capaci di creare valore per gli
azionisti. Possiamo peraltro distinguere fra
novità disruptive, che danno il via a vere e
proprie rivoluzioni economiche, e miglio-
ramenti incrementali. Nel concreto esse si
esplicano attraverso quattro pilastri: innova-
zioni di prodotto, di processo e di marketing
accompagnate da un forte brand. Ad esem-
pio siamo esposti ad aziende come Kerry,
che produce ingredienti per vari prodotti
alimentari, che vanno a ridurre il contenuto
di zucchero, glutine e altri elementi nocivi.
Oppure abbiamo visto una grande oppor-              innovazione, mentre altre, come l’R&D, for-            presenta il vostro fondo?
tunità nell’approccio a internet da parte di        niscono cambiamenti sostanziali. In ogni               «Attualmente il nostro P/E forward è pari
L’Oreal. L’azienda è stata fra le prime a cre-      settore comunque vogliamo individuare i                a circa 25,5X e chiaramente si tratta di un
are un network di blogger di consumatori            trend a livello di innovazione. Ad esempio             valore superiore alla media di mercato. Le
abituali e a lanciare un’app per personalizza-      nell’auto abbiamo identificato la transizione          aziende che abbiamo in portafoglio, però,
re l’esperienza nell’uso dei propri prodotti. Il    verso i veicoli a guida autonoma, dove già             sono in grado di generare un aumento dei
risultato è che attualmente le vendite online       si vedono diverse tecnologie incrementali,             profitti molto elevato, tanto che a livello
dei prodotti di bellezza L’Oreal crescono a         la tendenza verso l’uso di auto elettriche             di Peg siamo in linea con l’azionario euro-
un ritmo doppio rispetto al +20% annuale            e l’ascesa del car sharing come temi fon-              peo in generale. Poi, per quanto riguarda
registrato da questo mercato su internet e          damentali. All’interno di ciascun comparto             quest’ultimo, vi è da notare che lo sconto
rappresentano ormai l’8% del fatturato com-         assegniamo poi un voto a ogni azienda in               offerto dalle aziende innovative rispetto
plessivo. Investiamo anche su imprese che           termini di capacità innovativa. Infine, ovvia-         all’equivalente Usa è ai massimi storici».
hanno modelli di business innovativi, come          mente, applichiamo alcuni criteri finanziari:
Atlas Copco, che si è posizionata su un ap-         l’analisi della solidità dei bilanci, la qualità del   Nonostante un approccio decisa-
proccio asset light per la propria clientela,       management e le valutazioni in termini di              mente bottom-up, finite comun-
noleggiando cioè i propri prodotti, elemento        discounted cash flow. Ciò ci porta ad avere            que per avere una maggiore con-
che le ha permesso di avere i margini più           un portafoglio concentrato su 40-60 azien-             centrazione in alcuni settori?
elevati dell’industria. Un discorso simile vale     de che riteniamo possano sovraperformare               «Sì, nonostante il nostro portafoglio sia di
per Rolls Royce, che fa pagare per l’uso dei        nel medio-lungo termine. Attualmente dete-             tipo bottom-up, è evidente che in alcuni
propri motori una fee alle compagnie aeree          niamo 42 titoli. Il nostro benchmark di rife-          settori c’è una maggiore ricchezza di temi
che dipende dalle ore volate, mantenendo            rimento è l’Msci Europe, però ci teniamo a             e di aziende innovative: in alcuni comparti
nei propri bilanci gran parte della produzio-       precisare che in realtà possiamo deviare da            dei materiali di base (come abbiamo visto,
ne».                                                esso in maniera sostanziale: nel dimensio-             negli ingredienti per l’agro-alimentare o an-
                                                    nare le nostre posizioni non teniamo conto             che nella chimica fine), nella cura della salute,
Partendo da questi presupposti,                     dei pesi, sia a livello di capitalizzazione com-       naturalmente nell’It o anche in alcune azien-
come viene creato il vostro porta-                  plessiva, sia di free float. Possiamo peraltro         de che producono beni in conto capitale. In
foglio?                                             affermare che questo prodotto ha un certo              altri segmenti, invece, il fenomeno è meno
«Un tipico indicatore cui guardiamo è l’effi-       bias nei confronti di small e mid cap, anche           evidente: nei servizi finanziari e nelle utility ci
cienza degli investimenti effettuati. Infatti la    se comunque abbiamo vincoli di liquidità               sono chiaramente spinte all’innovazione, ma
ricerca mostra che c’è una positiva correla-        per quanto riguarda le nostre posizioni: de-           gli utili di queste società rimangono maggior-
zione fra i capitali utilizzati in ricerca e svi-   vono essere liquidabili entro una giornata».           mente legati ad altri fattori, quali l’andamen-
luppo e la crescita dei profitti. Noi vogliamo                                                             to dei tassi di interesse e il quadro legislativo.
investire in aziende che ovviamente mostra-         A proposito di valutazioni, i temi                     Oppure in ambito energetico è difficile dif-
no efficienza in questo ambito. Tipicamente         growth legati all’innovazione pre-                     ferenziare fra i vari gruppi dell’oil&gas, che
a livello di capex vi sono alcune voci, come        sentano multipli piuttosto elevati.                    rimangono anch’essi in gran parte vincolati
quelle per infrastrutture, che generano poca        In tal senso quali caratteristiche                     all’andamento del prezzo del petrolio».

                                                                                                                  FONDI&SICAV settembre 2017               13
GESTORI                             L’Asia ex Japan si sta confermando
                                    come una delle zone più interes-
                                    santi del mondo e i principali mer-
                                    cati, che hanno ancora valutazioni
EQUITY ASIA EX JAPAN
                                    accettabili, sono pieni di titoli che
                                    si caratterizzano per alti livelli di
                                    crescita, anche se non mancano le
                                    opportunità espressamente value.
                                    L’area è vastissima e comprende
                                    piazze finanziarie di tradizione più

Sia growth,
                                    recente, come Cina, India e diversi
                                    altri, e altre più tradizionali, come
                                    Corea, Taiwan e Hong Kong, che
                                    comunque stanno performando
                                    molto bene. La crisi della Corea del
                                    nord potrebbe rappresentare un’in-

sia value
                                    cognita pesante per l’intera regione

                                    Il 2017 si è rivelato finora un buon anno
                                    per l’Asia e i suoi mercati finanziari, il che è
                                    senz’altro un elemento molto positivo non
                                    solo per l’area interessata. Ciò innanzitutto
                                    per le dimensioni e l’importanza a ogni livello,
                                    economico, demografico e politico, che que-
                                    sta parte del mondo ha assunto negli ultimi
                                    decenni. Inoltre solamente meno di un anno
                                    fa si addensavano su questa parte del pianeta
                                    nubi a dir poco inquietanti, soprattutto dalle
                                    parti della Cina. L’elezione di Donald Trump
                                    ha poi per una breve fase fatto temere l’avvio
                                    di una guerra commerciale e di una precipito-
                                    sa fuga di capitali da quei mercati. Questi ti-
                                    mori si sono però trasformati in euforia, con i
                                    progetti di espansione economica della nuova
                                    amministrazione Usa che hanno fatto sogna-
                                    re gli investitori in molte major asiatiche dal
                                    carattere fortemente ciclico.
                                    Ma, di fronte a una Trumponomics che sten-
                                    ta a decollare, per il momento gli investitori
                                    sembrano concentrarsi su alcuni fondamen-
di Boris Secciani                   tali interessanti. Infatti all’interno del vasto e
                                    variegato equity dell’Asia ex Japan possiamo
                                    individuare diversi temi dalle caratteristiche
                                    sia growth, sia value. Nel primo gruppo si
                                    collocano in generale i titoli legati ai consu-
                                    mi cinesi, in particolar modo nel mostruoso
                                    settore internet locale, che ormai compete
                                    con le major americane in termini di interes-
                                    se e presenza nei portafogli degli investitori
                                    istituzionali di tutto il mondo. Complemen-
                                    tari a queste aziende troviamo i protagonisti
                                    dell’hardware nei listini di Taiwan e Corea,
                                    che presentano (a differenza dei colossi della
                                    rete cinesi) valutazioni ancora accettabili.

14     FONDI&SICAV settembre 2017
Opportunità in Corea e a Taiwan
Com’è costruito il vostro portafoglio?
«Adottiamo un approccio di stock picking attivo con analisi bottom up. Il fondo non ha limita-
zioni per quanto riguarda settori, capitalizzazioni di mercato e ricerca di potenziali opportunità
all’interno dell’universo di investimento. In ultimo, riteniamo che tre elementi siano importanti
e condizionino il prezzo azionario nel lungo periodo: il ritorno sul capitale, le valutazioni e
l’allineamento agli interessi degli azionisti. Cerchiamo perciò quelle società che possono creare
valore, laddove il mercato non abbia valutato pienamente i rendimenti futuri; devono essere
aziende che sono gestite nell’interesse di tutti i loro soci. Investiamo in titoli con diversi profili
per costruire un portafoglio bilanciato che possa performare bene in diverse condizioni di
mercato».
                                                                                                                              MATTHEW VAIGHT
                                                                                                                                  fund manager
Dove vedete le migliori opportunità nel Nord-est dell’Asia, in particolare
                                                                                                                                    M&G Asian
in ambito It?
«In quanto investitori value siamo portati a guardare alle aree del mercato maggiormente a sconto: oggi troviamo molte buone opportunità
nella Corea del sud e a Taiwan. Un fattore che dovrebbe essere positivo per le azioni sud-coreane è il miglioramento degli standard di corpo-
rate governance. Il mercato di Seul è sempre stato a sconto rispetto ad analoghi paesi dell’area proprio a causa di questi problemi. Tuttavia, le
pressioni degli investitori, sia nazionali, sia stranieri, e dei politici hanno portato i grandi gruppi locali all’introduzione di politiche più vicine agli
interessi degli azionisti. Con il tempo molte più aziende seguiranno l’esempio della compagnia più importante della Corea del Sud, Samsung
Electronics, nell’erogare maggiori rendimenti; misure come l’aumento dei pagamenti di dividendi e i programmi di riacquisto delle azioni do-
vrebbero avere un’influenza positiva sulle valutazioni. Nel settore It preferiamo le società produttrici di hardware e componentistica rispetto
a quelle dei media e di internet. Secondo la nostra opinione, aziende come Alibaba e Tencent, che hanno vissuto rally molto aggressivi, sono
prezzate sulla base della perfezione e sulle quotazioni dei loro titoli pesano le elevate aspettative circa la crescita futura. Chiaramente finora
hanno registrato ottime performance, ma si potrebbe affermare che diventerà più difficile per loro mantenere questi livelli di crescita senza
che sia intaccata la loro redditività. In quanto investitori value crediamo che siano troppo costose e riflettano il fatto che gli investitori stiano
comprando ‘una storia’ o un trend, piuttosto che focalizzarsi sulle loro attività e il risultante cash flow».

Dove sono posizionati i vostri maggiori overweight cinesi?
«Crediamo che la Cina oggi sia una piazza difficile. A livello aggregato le valutazioni sono basse, ma all’interno del mercato sono molto po-
larizzate: parlando in termini generali, le società esposte alla old economy sembrano a sconto, mentre quelle legate alla new economy appa-
iono molto ben valutate. Sicuramente, in un mercato grande come quello cinese ci saranno sempre opportunità. Baidu, il principale motore
di ricerca sul web cui di solito ci si riferisce come al Google cinese, è una delle posizioni di maggiore overweight del fondo. La società ha
puntato su nuove aree di business: le consegne di cibo a domicilio, i contenuti media e i viaggi online. Il mercato si è preoccupato dei grandi
investimenti fatti su queste nuove attività e l’anno scorso Baidu ha visto una battuta d’arresto per quanto riguarda gli introiti dall’advertising
online e la società ha ridotto le attività al di là del core business della ricerca web. I risultati più recenti suggeriscono che il gruppo è tornato
in carreggiata e siamo convinti che possa beneficiare del maggiore numero di ricerche effettuate via cellulare e della crescita del suo servizio
di newsfeed. Abbiamo anche una posizione in Hollysys Automation Technologies, che produce device e soluzioni per l’automazione e il con-
trollo da remoto. La società, quotata negli Usa, ha ottenuto una serie di grandi contratti e i suoi sistemi di automazione saranno usati dalle
reti ferroviarie e dall’industria nucleare».

Qual è la vostra opinione su India e Sud-est asiatico?
«Siamo convinti che oggi questi mercati siano cari. C’è un grandissimo ottimismo nei confronti dell’India dopo l’elezione del primo ministro
Narendra Modi e la sua agenda riformista; anche se si tratta di cambiamenti positivi, ci vorrà ancora tempo prima che queste riforme siano
sviluppate e abbiano effetti tangibili sui profitti societari. Non investiamo nelle storie e abbiamo venduto un buon numero di azioni indiane
negli ultimi due anni, poiché riteniamo che le aspettative per la loro crescita futura e i rendimenti siano troppo elevate. Nei mercati più piccoli
del Sud-est asiatico fatichiamo a trovare azioni interessanti che vorremo avere in portafoglio».
po di questa macro-regione.                          strare le proprie caratteristiche di forte de-
                                                    Se, invece, si prediligesse un approccio mag-        correlazione. Infatti questo mercato, nel cor-
                                                    giormente value, aziende con queste carat-           so di un’estate difficile per gli asset rischiosi
                                                    teristiche si possono trovare nei listini del        di tutto il mondo, si è portato in territorio
                                                    Nord-est dell’Asia e fra le azioni A cinesi, che     positivo, mettendo a segno da inizio 2017 un
                                                    sono tornate a suscitare interesse da parte          +6% circa, cui va aggiunto l’effetto valutario,
                                                    del pubblico degli investitori domestici. Il ri-     almeno in dollari. Ancora più brillante il ben-
                                                    sultato è stato che è bastato un andamento           chmark delle azioni H quotate a Hong Kong,
                                                    economico appena discreto, almeno per gli            l’Hang Seng China Enterprises Index (pieno di
                                                    standard della regione, per innescare un rally       società statali dei servizi finanziari), che mo-
                                                    di borsa, che ha visto un aumento degli utili e      strava un incremento superiore al 14%, segno
                                                    un significativo rerating. Ad esempio il Pil della   della ritrovata fiducia nei confronti della Cina
JAMES MCCANN                                        Corea del sud, un paese con un Gdp pro capi-         da parte degli investitori esteri.
senior global economist                             te e un profilo demografico ormai paragona-
Aberdeen Standard Investments                       bili all’Europa occidentale, dovrebbe crescere       MENO BRILLANTI
                                                    del 3% nel 2017, un livello che verrebbe con-        È interessante poi notare che le piazze del
                                                    siderato un boom pauroso nell’Eurozona, ma           Sud-est asiatico, negli scorsi anni in grado di
Se poi ci spostiamo in parti meno industria-        che storicamente rappresenta un quadro di            monopolizzare tutto (o quasi) quel poco di
lizzate di questo mega-continente, continua a       quasi-stagnazione per Seoul. Ciò nonostante,         alfa generato dall’equity della regione, siano
essere ben presente nelle teste degli investi-      nella seconda metà di agosto il Kospi, il princi-    quest’anno, pur rimanendo in territorio po-
tori il tema growth legato all’ascesa di consu-     pale indice azionario locale, si trovava in rialzo   sitivo, meno brillanti rispetto alle borse cui
mi e infrastrutture di base in India, un colosso    intorno al 16% dalla fine del 2016, una delle        abbiamo accennato. Anche questo fenomeno
che solo in questi ultimi anni ha preso a cre-      migliori performance al mondo.                       può essere letto come uno sviluppo positivo,
scere a ritmi comparabili a quelli cinesi e che     All’estremo opposto dello sviluppo il Sensex         in quanto spia di un’evidente rotazione verso
deve ancora compiere in maniera completa il         indiano mostrava nello stesso periodo incre-         un nucleo più ampio di temi da parte degli
passaggio al mondo moderno. Una situazione          menti superiori al 17%, mentre lo Shanghai           istituzionali esteri e di un ritorno di fiducia
per certi versi simile si può trovare anche nel     composite, che comprende molti catorci di            verso il proprio azionario in quei paesi dove
Sud-est asiatico, pur nelle differenze di svilup-   stato cinesi oberati dai debiti, continua a mo-      la base di denaro domestico è sufficientemen-
                                                                                                         te ampia. Il risultato di tutto ciò è un clima
                                                                                                         di relativo ottimismo anche per l’immediato
                                                                                                         futuro, ben sintetizzato ad esempio dal team
                                                                                                         di analisi di Goldman Sachs Asset Ma-
                                                                                                         nagement: «Siamo ancora ottimisti per
                                                                                                         quanto riguarda i consumi nei mercati emer-
                                                                                                         genti, grazie al miglioramento delle condizio-
                                                                                                         ni macro, in particolare in Asia. Dopo anni di
                                                                                                         relativa sottoperformance rispetto ai mercati
                                                                                                         sviluppati, lo sconto nelle quotazioni è decisa-
                                                                                                         mente interessante». In pratica quel mix di ri-
                                                                                                         presa ciclica e di continua espansione struttu-
                                                                                                         rale, unito a evidenti caratteristiche di growth
                                                                                                         at reasonable value che tanto piacciono agli
                                                                                                         investitori, trova oggi interessanti opportunità
                                                                                                         nei segmenti dell’equity asiatico.
                                                                                                         Con però un grosso caveat che discende
                                                                                                         da quanto appena detto a proposito della
                                                                                                         situazione economica. A livello ciclico, per il
                                                                                                         momento, immediati rischi di deterioramen-
                                                                                                         to non dovrebbero esserci, secondo Ja-
                                                                                                         mes McCann, senior global economist di
                                                                                                         Aberdeen Standard Investments:
                                                                                                         «I cicli economici non muoiono di vecchiaia,
                                                                                                         piuttosto si avvicinano a una fine dolorosa,
                                                                                                         quando un evento scatenante forza il mani-

16      FONDI&SICAV settembre 2017
LA LU NGI MI R A N ZA                                                                                           La gestione valutaria flessibile di Carmignac
                                                                                                                Portfolio Unconstrained Global Bond non è soltanto
P RE MIA.                                                                                                       un driver di performance supplementare, ma anche
                                                                                                                un efficiente strumento di gestione del rischio che
                                                                                                                non tutti sono in grado di identificare.
L’ESPOSIZIONE DEL FONDO ALLO YEN ERA
                                                                                                                Le performance passate non sono un indicatore
DEL 29.8% POCO PRIMA DEL REFERENDUM
                                                                                                                affidabile di quelle future. Il Fondo non è a capitale
INGLESE, PER PREPARACI ALLA POSSIBILITÀ
                                                                                                                garantito.
DI UNA BREXIT*.
                                                                                                                carmignac.it

 Rischio più basso      Rischio più elevato
                                               *Al 22/06/2016, poco prima del referendum britannico, l’esposizione del Fondo allo yen era pari al 29.8%. Carmignac Portfolio Unconstrained Global
 Rendimento potenzial- Rendimento potenzial-   Bond A EUR Acc (ISIN: LU0336083497) è una quota del comparto della SICAV Carmignac Portfolio. Spese ordinarie: 1,20%. Le performance si intendono
 mente più basso           mente più elevato   al netto delle commissioni (esclusa l’eventuale commissione di ingresso spettante al distributore).
                                               **SRRI Indicatore sintetico di rischio e rendimento) contenuto nel KIID (Documento contenente le informazioni chiave per l’investitore). L’indicatore può
 1      2     3 4          5      6      7     variare nel tempo. 1 non significa un investimento privo di rischio.

Per ulteriori informazioni, contattare l’ufficio locale:
Carmignac Italia S.R.L. – Piazza Luigi Cadorna n. 4 - 20123 Milano - Italia Tel. : (+39) 02 36 63 01 00
Il presente documento è rivolto a clienti professionali. Materiale promozionale – Fonte: Carmignac al 31/07/2017. Morningstar Rating™ : © 2017 Morningstar, Inc. Tutti i diritti riservati.
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perdita di capitale. I rischi e le spese sono descritti nel KIID (documento contenente le informazioni chiave per gli investitori). I prospetti, il KIID e i rapporti di gestione annui del Fondo sono
disponibili sul sito www.carmignac.it e su semplice richiesta presso la Società di Gestione. Il KIID deve essere consegnato al sottoscrittore prima della sottoscrizione. CARMIGNAC GESTION
24, place Vendôme - F - 75001 Paris Tél : (+33) 01 42 86 53 35 - Fax : (+33) 01 42 86 52 10 Società di gestione del risparmio (Autorizzazione AMF n° GP 97-08 del 13/03/1997) – S.A. con capitale
di 15000 000 € - R.C. di Parigi B 349 501 676 CARMIGNAC GESTION Luxembourg City Link - 7, rue de la Chapelle - L-1325 Luxembourg Tel : (+352) 46 70 60 1 - Fax : (+352) 46 70 60 30 Filiale
di Carmignac Gestion - Società di gestione di OICVM (Autorizzazione CSSF del 10/06/2013) S.A. con capitale di 23 000 000 € - R.C. Lussemburgo B 67 549
Cauti sulla Cina
Come costruite il vostro portafoglio di azioni asiatiche?
«L’approccio al processo di investimento del Vontobel Quality Growth Boutique è coerente
per tutti i nostri portafogli incluso quindi il Far East Equity Fund, che è concentrato su 50-70
titoli, con un ricambio delle posizioni piuttosto basso. La nostra visione è che la maniera mi-
gliore di gestire il rischio sia investire in business di elevata qualità, di cui conosciamo bene le
caratteristiche. Le aziende che compriamo tendono ad avere in comune la presenza di elevate
barriere all’ingresso nel settore in cui operano, nonché significativi vantaggi competitivi. Cer-
chiamo azioni di società che abbiano un forte potere sui prezzi praticati, margini alti e signifi-
cativi Roe. In generale queste caratteristiche tendono a presentarsi in concomitanza fra loro
e riflettono imprese dall’elevata capacità di generare rendimenti positivi. Una volta identificata
                                                                                                                             BRIAN BANDSMA
questa tipologia di opportunità, l’elemento chiave è investire sul lungo periodo e permettere
                                                                                                                              portfolio manager
al compounding di dispiegare i propri effetti allo scopo di generare rendimenti superiori al
                                                                                                                           Far East Equity Fund
mercato sull’intero ciclo».
                                                                                                                    Vontobel Asset Management
Dove vedete le migliori opportunità nel Nord-est dell’Asia? Pensate che il
possente settore dell’It locale abbia ancora occasioni da offrire?
«Per quanto riguarda la Cina siamo decisamente cauti: siamo infatti preoccupati della qualità della sua governance aziendale. Pertanto non
abbiamo posizioni sul mercato azionario domestico locale (A&B), cui guardiamo con interesse al solo scopo di generare nuove idee di investi-
mento. Dato però che queste piazze presentano ancora diversi problemi nel meccanismo di base di funzionamento dei mercati, manteniamo
un atteggiamento prudenziale. Durante l’ultima fase ribassista il governo è infatti intervenuto in maniera molto attiva per limitare la volatilità
e vi è dunque ancora il rischio che le autorità limitino la possibilità per gli investitori di ritirare i loro capitali dal paese. Per quanto riguarda i
titoli quotati fuori dalla Cina, il tema in cui siamo maggiormente investiti è proprio l’It, specialmente nel software, nei servizi e nelle aziende
internet in generale. I gruppi di questo settore presentano spesso le caratteristiche che abbiamo appena esposto. Infatti al di fuori degli Usa
e della Cina è difficile trovare società internet significative e il fatto che il governo abbia limitato la possibilità agli stranieri di competere in
Cina ha rappresentato un grande vantaggio per questi gruppi. In termini economici ha aiutato anche un altro fattore: il Dragone come paese
ex-comunista aveva investito pochissimo in molti settori, come ad esempio il commercio al dettaglio. Pertanto, specialmente nelle grosse città,
vi è un tasso di penetrazione dei punti vendita tradizionali molto basso. Ciò, combinato con la forte presenza di smartphone e della rete 4G,
ha fatto sì che l’utilizzo dei servizi internet sia molto elevato. Siamo inoltre esposti ad aziende coreane. A causa del sistema delle chaebol, fatto
di grandi gruppi legati fra loro, che rappresentano una quota significativa della capitalizzazione di mercato, il livello di governance aziendale è
piuttosto basso. Inoltre questa nazione storicamente ha supportato settori a grande intensità di capitale, generalmente meno attraenti per gli
investitori con un orizzonte di lungo periodo. La Corea sta però gradualmente cambiando, con un quadro legislativo che spinge nella direzione
di una governance migliore e l’emergere di gruppi più piccoli e maggiormente innovativi».

Quali altri sovrappesi significativi avete?
«Storicamente il nostro fondo presenta un overweight sul mercato indiano. Ciò non deriva tanto da una specifica opinione riguardo al paese,
quanto dal fatto che il mercato locale appare meglio posizionato per quanto riguarda la nostra filosofia di mercato. Alcune caratteristiche
dell’India tendono ad aiutare, anche se avranno meno peso in futuro. Ad esempio la situazione legislativa e la mancanza di infrastrutture met-
tono un freno al consolidamento in alcuni settori, quali il commercio al dettaglio, rendendo difficile costruire un effettivo sistema di logistica
e distribuzione. Il che significa che le aziende che hanno già compiuto gli investimenti necessari godono di un significativo vantaggio rispetto
ai concorrenti. A parte ciò, inoltre, in India è più facile trovare imprese che rispondono ai nostri criteri, quali ad esempio marchi forti nei beni
di largo consumo e un elevato livello di disciplina nel settore finanziario».

festarsi di squilibri finanziari o economici. Ci    che l’economia globale crescerà leggermente          maniera prepotente anche in Asia. Ciò avviene
sono ragioni per credere che la prossima crisi      sopra il trend quest’anno e il prossimo e che        dopo che questa zona del mondo a partire dagli
globale potrebbe essere gravosa, rendendo           oggi è il momento giusto perché gli investitori      anni ‘80 aveva abituato gli investitori a un clima di
ancora più complesso riuscire a prevederla          estendano il loro orizzonte temporale».              pace e di progressiva stabilità. Una simile incogni-
in anticipo. I nostri modelli di probabilità di     Tutto perfetto dunque per un equity ciclico          ta potrebbe dunque davvero risultare difficile da
recessione attualmente suggeriscono che la          come quello del continente asiatico? Ci sareb-       gestire, sperando che a nessuno venga in mente
possibilità di una flessione sia bassa rispetto a   be da considerare il problemino della Nord           di riportare al caos di decenni fa quella che è de
un orizzonte temporale di tre mesi, un anno         Corea, che al di là dei giochi di guerra surreali,   facto l’unica zona del mondo al di fuori dell’occi-
e due anni. Ciò rafforza la nostra convinzione      ci ricorda che il rischio politico è tornato in      dente a essere uscita dal sottosviluppo.

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FONDI&SICAV settembre 2017   19
GESTORI                                                                                  La parte azionaria Asia Pacific excluding Ja-
                                                                                         pan è un’area molto ampia che include paesi
                                                                                         sviluppati ed emergenti. L’indice che viene
                                                                                         usato per l’analisi è l’Msci Ac Asia Pacific
EQUITY ASIA EX JAPAN
                                                                                         ex Japan Tr Net e il numero di costituenti
                                                                                         è superiore a 700; la capitalizzazione è oltre
                                                                                         5 mila miliardi e ha offerto un rendimento
                                                                                         annualizzato su tre anni del 5,2% con una vo-
                                                                                         latilità del 13,62%.
                                                                                         Il peer group messo sotto la lente è molto

Chi
                                                                                         numeroso: comprende circa 200 strategie.
                                                                                         Il filtro iniziale prevede sempre tre anni di
                                                                                         track record e almeno 50 milioni di euro
                                                                                         di patrimonio. Seguendo la classificazione
                                                                                         di Morningstar, attraverso la piattaforma di
                                                                                         Allfunds Bank rileviamo circa 400 milioni

va oltre
                                                                                         di euro in questa categoria, più della metà
                                                                                         provenienti da gestori di fondi di fondi o di
                                                                                         portafogli per la clientela private. Più limitati
                                                                                         sono i capitali apportati dal retail o da pro-
                                                                                         dotti assicurativi, il che evidenzia che sono
                                                                                         particolarmente gli investitori professionali i

il 5,2%
                                                                                         più orientati a gestire questo genere di pro-
                                                                                         dotti.
                                                                                         Gli strumenti messi in evidenza appartengo-
                                                                                         no alla nostra insight list e sono: Matthews
                                                                                         Asia Fund-Asia Dividend, Mirae
                                                                                         Asia Sector Leader Fund, Aberdeen
                                                                                         Global Asia Pacific Equity e Pine-

all’anno
                                                                                         bridge Asia ex Japan Small Cap, che
                                                                                         appartiene in realtà al peer group Asia Pacific
                                                                                         ex Japan Small Cap, ma può costituire co-
                                                                                         munque un’alternativa interessante per chi
                                                                                         desidera essere presente in quell’area. Uti-
                                                                                         lizziamo come risk free l’Eonia solo per po-
                                                                                         sizionarci in un’ottica da investitore europeo.
                                                                                         A livello quantitativo, su un periodo di tre
                                                                                         anni con riferimento alla fine di luglio 2017,
                                                                                         i fondi migliori sono quelli di Matthews e
                                                                                         Mirae, che hanno sovraperformato il bench-
di Anais Elenoir Virginie Gfeller,

senior fixed income fund analyst,

investment research
                                     NOME                                                    RENDIMENTO   VOLATILITÀ SHARPE
e Roberto Fenoglio,                                                                          ANNUALIZZATO

head of investment solutions Italy   MSCI AC ASIA PACIFIC EX JAPAN NET TOTAL RETURN USD INDEX 5,20%              13,62%

Allfunds Bank                        EONIA TOTAL RETURN INDEX                                -4,83%              8,93%

                                     MATTHEWS ASIA FD-ASIA DVD-I                             7,24%               13,69%            0,88

                                     MIRAE ASIA SECTOR LDR EQ-AUS                            7,07%               13,08%            0,91

                                     ABERDEEN GL-ASIA PAC EQ-I2                              2,51%               13,29%            0,55

                                     PBI-ASIA EX JP SM CAP-Y                                 8,09%               14,71%            0,88

20     FONDI&SICAV settembre 2017
mark di circa il 2% annualizzato, con info ra-
tio positiva, volatilità simile all’indice di riferi-
mento, ma con un beta inferiore a 1. Ottimo
è stato il trend delle small cap: lo strumento
di Pinebridge sarebbe stato il migliore sulla
base del rendimento, ma in linea con gli al-
tri in termini di rendimento/rischio. Sembra
invece avere sofferto un po’ più degli altri il
prodotto di Aberdeen, una nostra second
option che sembra solitamente abbastanza
in linea con il benchmark, ma che ha sofferto
invece parecchio nel 2015, perdendo rispet-
to all’indice di riferimento il 5%.
Entriamo ora brevemente nel dettaglio delle
strategie dei singoli gestori per vederne le
caratteristiche principali.

Yu Zhang e Robert Horrocks di
MATTHEWS ASIA FDS–ASIA DI-
VIDEND FUND
L’obiettivo del fondo è garantire un ren-
dimento positivo in un ciclo completo di                  i cinque e 10 anni, basandosi principalmente      di ridurre la volatilità.
mercato; il gestore inoltre pone particolare              sulle valutazioni fondamentali. Il team è com-    Un elemento sfavorevole è la dimensione: il
enfasi nella ricerca di ritorni superiori alla            posto da 45 persone tutte operanti a San          fondo è grosso e ha già avuto in passato una
media dei titoli azionari asiatici e l’universo           Francisco; inoltre ogni analista non ha la re-    soft closure, ma non sembra al momento at-
investibile è riconducibile all’Asia Pacifica ex          sponsabilità di un singolo settore o paese, ma    tuale avere problemi di capacity.
Japan (l’investimento in Giappone è possibile             tutti coprono insieme l’universo. I due prin-
su base opportunistica).                                  cipali portfolio manager sono Yu Zhang e          Rahul Chadha di MIRAE ASSET–
Il portafoglio è generalmente concentrato                 Robert Horrocks.                                  ASIA SECTOR LEADER FUND
(circa 60-70 titoli, con un bias verso le pic-            Questo prodotto è stato incluso nella insight     Questo strumento è stato lanciato nel 2010
cole e medie imprese) e ciò fa sì che vi sia              list di Allfunds Bank come high conviction        ed è stato gestito fin dal principio da Rahul
una grossa differenza rispetto al benchmark               per la sua capacità di individuare società con    Chadha, il lead portfolio manager e co-cio
di riferimento, che è l’Msci Ac Asia Pacific Tr           un alto potenziale di crescita e con un divi-     della società. La filosofia del fondo è carat-
Usd. L’universo investibile è composto da cir-            dendo costante. Inoltre l’approccio del team      terizzata dal concetto di “leader di settore”,
ca 7.400 società.                                         e la valutazione fondamentale sono il valore      ovvero le società che sono meglio posizio-
L’approccio generale è buy & hold e bot-                  aggiunto della strategia. Lo strumento ha an-     nate per catturare le opportunità di crescita
tom-up, con un focus su titoli con un for-                che una discreta esposizione alle small e mid     e rispondere più velocemente e in maniera
te potenziale di crescita ed esposizione alla             cap, un fattore che lo rende ancora più inte-     più efficace a nuovi trend. L’approccio è fon-
domanda domestica. L’obiettivo è investire in             ressante, e può avere esposizioni opportuni-      damentale, bottom-up e di lungo periodo. La
società per un periodo abbastanza lungo, tra              stiche al Giappone, soprattutto con lo scopo      gestione ha il supporto di un team di sette

           ACTIVE  CORRELAZIONE R2 BETA ALPHA                                        TRACKING INFO RATIO JENSEN ALPHA              TREYNOR
           PREMIUM					                                                              ERROR			                                      RATIO

           2,04%            0,72                   0,51       0,72       3,49%       10,26%         0,20          -0,05            0,17

           1,87%            0,87                   0,75       0,83       2,73%       6,86%          0,27          -0,06            0,14

           -2,69%           0,88                   0,77       0,85       -1,93%      6,72%          -0,40         -0,11            0,09

           2,89%            0,79                   0,62       0,85       3,68%       9,33%          0,31          -0,06            0,15

                                                                                                                  FONDI&SICAV settembre 2017           21
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