Gli auguri del vescovo Antonello - Parole, parole, parole Istruzioni per l'uso - OgliastraWeb
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L'O12 dicembre DEF_Layout 1 09/12/19 22:36 Pagina 2 Poste Italiane SpA. Spedizione in abbonamento postale D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1 - DCB Cagliari una copia - 1,50 ATTUALITÀ E CULTURA DICEMBRE 2019 | numero 12 NELLA DIOCESI DI LANUSEI Gli auguri Natale. del vescovo Un Bambino Antonello per diventare più umani Parole, parole, parole Istruzioni per l’uso Tutti i colori del mondo L’Ogliastra che sa accogliere
L'O marzo 017_Layout 1 08/03/17 11.06 Pagina 3 SEGUICI SU www.ogliastraweb.it ... Non perdere neppure un numero del tuo giornale! 3,5$66(9(5,1265/$66,67(1=$(9(1',7$ ',31(80$7,&,'(//(0,*/,25,0$5&+( 1829$$3(5785$&(17525(9,6,21,$872(0272 VIA CIRCONVALLAZIONE EST - LANUSEI - TEL. 0782.41756
L'O12 dicembre DEF_Layout 1 09/12/19 22:36 Pagina 1 Ho trovato cosa fare 1 | SOT TOVOCE S di Claudia Carta abato 30 novembre 2019. Evidentemente non per tutti. Ore 14.26. Tre, la parola servire. “Andrò a servire”. Un tintinnio del telefono Poteva dire “portare”. Poteva usare richiama la mia attenzione. “consegnare”. No. Quel servire è Nuovo messaggio. infinitamente più grande. Un secondo. Un terzo. Una sequenza Quell’inginocchiarsi al cospetto di piccole frasi sintetiche riempie della povertà e della solitudine più il display, colorandolo di significati. disarmanti, guardando negli occhi ogni Leggo. creatura umana che sia distesa, seduta, Ho trovato cosa fare a Natale. accovacciata per strada, o sotto un ponte, E anche a Capodanno. o in una baracca fatiscente, diventa Andrò a servire ai poveri senza tetto… un sollevarsi immenso, un incontrare …la cena. l’altro nel punto più alto, un riconoscere La copertina In città. e condividerne la profonda dignità. Il mondo bello Lo faccio di nascosto, se così si può dire. Nello sgomento, nella riflessione, perché vario. Capiscimi. nella crisi che le sue parole hanno agitato L’idea dei colori Non so se sono l’unico direttore in me, ho solo avuto la forza di che si avvicinano, a trascorrere il Natale così. rispondere: “Natale vero”. si intrecciano, Però è importante. E ho fatto miei, profondamente miei, si mescolano C’è gente che sta male. gli auguri scomodi di don Tonino Bello: e generano nuove E non ha familiari. «Gesù che nasce per amore vi dia la tinte, infinite Non ha casa. nausea di una vita egoista, assurda, sfumature, Non ha caldo. senza spinte verticali e vi conceda di in un variegato Non ha regalo. inventarvi una vita carica di donazione, che sa di nuovo, Né un abbraccio. di preghiera, di silenzio, di coraggio. di ricchezza, Nulla di nulla. Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga di diversità, che Non lo nego. Davanti alle parole appena il sonno e faccia sentire il guanciale non annoia mai. sussurrate del collega giornalista, del vostro letto duro come un macigno, La speranza confidate nel silenzio discreto finché non avrete dato ospitalità è la prima a parlare di un pomeriggio, il mio spirito evangelico a uno sfrattato, a un marocchino, a un in tutti i colori si è sentito molto prossimo allo zero. povero di passaggio. Dio che diventa uomo del mondo. Nell’immediatezza di quel desiderio vi faccia sentire dei vermi ogni volta che E quel “vivere affidatomi sottovoce, diverse cose la vostra carriera diventa idolo a colori” vuole mi hanno colpita. della vostra vita, il sorpasso, il progetto allora diventare Uno, la mia reazione. I miei pensieri. dei vostri giorni, la schiena del prossimo, la promessa, Le mie domande. Un gesto concreto, strumento delle vostre scalate. […] l’impegno, autentico, spontaneo e sentito: quando I Poveri che accorrono alla grotta, mentre il desiderio di aprire mai ci hai pensato, tu? i potenti tramano nell’oscurità e la città le porte e il cuore Due, la sua gioia. Avete presente quando dorme nell’indifferenza, vi facciano capire oltre il nostro improvvisamente sapete cosa fare, che, se anche voi volete vedere “una gran bianco, quando quando farlo e, soprattutto, perché fare luce” dovete partire dagli ultimi. tutto là fuori qualcosa di veramente importante e a cui I pastori che vegliano nella notte, “facendo sembra urlare tenete? Ecco. “Ho trovato cosa fare”, la guardia al gregge”, e scrutano l’aurora, il contrario. significa che c’era qualcosa che si stava vi diano il senso della storia, l’ebbrezza cercando. Qualcosa che recasse con sé delle attese, il gaudio dell’abbandono un peso e uno spessore degni di meritare in Dio. E vi ispirino il desiderio profondo il giorno di Natale e di Capodanno, di vivere poveri che è poi l’unico modo i giorni della festa, i giorni della gioia, per morire ricchi. i giorni della famiglia e degli amici, Buon Natale! Sul nostro vecchio mondo i giorni della luce e dei sorrisi. che muore, nasca la speranza». In copertina: foto di Pietro Basoccu
L'O12 dicembre DEF_Layout 1 09/12/19 22:36 Pagina 2 Anno 39 | numero 12 Sottovoce 1 Ho trovato cosa fare di Claudia Carta dicembre 2019 una copia 1,50 euro Ecclesia Direttore responsabile Claudia Carta 3 Natale. Un Bambino per diventare più umani di Antonello Mura direttore@ogliastraweb.it 4 Discepoli entusiasti di Filippo Corrias Redazione Filippo Corrias 5 Scuola di Teologia: informati e formati di Federico Murtas Augusta Cabras 6 Predicare non solo contenuti Fabiana Carta di Domenico Concolino ma la grazia che salva Progetto grafico Aurelio Candido Amministrazione 8 Attenti alla pestilenza delle parole inutili di Franco Colomo 9 Con un cuore solo dentro un solo Cuore di Antonio Carta Pietrina Comida 10 Rut, l’antenata del Messia di Giovanni Deiana Segreteria Carla Usai 12 Il Verbo che redime le parole di Pietro Sabatini Redazione 13 Verbo di Minuccio Stochino e Amministrazione via Roma, 108 14 Sempre più poveri di Maria Chiara Cugusi 08045 Lanusei tel. 0782 482213 Dossier | Parole, parole, parole fax 0782 482214 www.ogliastraweb.it 18 “Dio disse…” di Tonino Loddo redazione@ogliastraweb.it 20 La lingua? Bene culturale di Maurizio Virdis Conto corrente postale come il Guernica di Picasso n. 10118081 22 “Taggami nel selfie postato su Facebook” di Alessandra Secci Abbonamento annuo ordinario euro 15,00 sostenitore euro 20,00 23 I ragazzi: “Non temete i cambiamenti” di Roberta Demurtas 24 Ascoltami con gli occhi di Maura Cocco benemerito euro 100,00 25 La liturgia: quando la Parola di Dio diventa viva di Marco Congiu estero (via aerea) euro 35,00 Autorizz. Trib. Lanusei Dossier | Tutti i colori del mondo n. 23 del 16/6/1982 30 Ogliastra dai mille colori di Augusta Cabras Editore 32 “Lo sport mi ha salvato” di Fabiana Carta L’Ogliastra|Associazione culturale via Roma 102, 08045 Lanusei 34 Dal Senegal per amore di Loredana Rosa Brau Proprietario 37 Hamed, il muratore del Sarrabus di Sergio Mascia Diocesi di Lanusei Via Roma 102 38 “Ora sono io ad accogliere gli altri” di Augusta Cabras 08045 Lanusei 39 Il gelato a colori di Bruno Tognolini Stampa Grafiche Pilia srl Attualità Zona Industriale Baccasara 16 A tu per tu con Lina Wertmüller 08048 Tortolì (OG) 26 Camera Oscura di Pietro Basoccu tel 0782 623475 fax 0782 624538 28 Protagonisti. Antonio Giua di Tonino Loddo www.grafichepilia.it 40 Tenute Il Maggese: riscoprire i gusti antichi di Fabiana Carta 42 Il rilancio dell’Ogliastra passa dall’autonomia di Michele Muggianu 43 #indueparole di Riccardo Cucchi 44 Quando la passione si intreccia con l’arte di Alessio Dessì Membro della 46 Essere in relazione è educarsi reciprocamente di Barbara Murgia 47 Gli antichi flebotomi di G. Luisa Carracoi Federazione Italiana Settimanali Cattolici 48 Agenda del vescovo e della comunità L'Ogliastra, tramite la Fisc aderisce allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione commerciale
L'O12 dicembre DEF_Layout 1 09/12/19 22:36 Pagina 3 Predicare non solo contenuti ma la grazia che salva Natale. Un Bambino 3 | LA PAROLA DEL VESCOVO per diventare più umani “D io è diventato uomo” è una notizia sconvolgente e fascinosa. Ma è come se l’avessimo nel tempo indebolita, come se l’avessimo scippata d’ogni sussulto. E il sussulto era grande, quando l’abitudine ancora non l’aveva invecchiata. È la notizia più importante per un cristiano, ma ora non sembra far più notizia. Nemmeno per i cristiani. È come impallidita, forse proprio a causa della ripetizione e dell’abitudine. E la cosa più grave è che non ce ne si avveda. È come se adagio adagio il Vangelo scritto, quello degli quale Dio si è immerso totalmente. dei conflitti è affidata alla logica evangelisti – quello dei fatti - abbia Il bambino del presepe, in quanto spietata della guerra e le armi di lasciato il posto a un vangelo Figlio di Dio, continua ad indicarci distruzione di massa sono illegali in immaginato, con parole estranee alla una strada nuova, come se dicesse: casa altrui ma legali in casa nostra; storia e al significato di un notizia sono diventato uomo, diventa dove i beni essenziali, la casa, il simile. Come se leggere il Vangelo anche tu uomo. Diventa anche lavoro, la cultura sono rivendicati per non bastasse. Con la sconcertante tu uomo a immagine e somiglianza sé e non per gli altri; dove conseguenza che oggi ci tocca dirci del Figlio di Dio. l’accelerazione a tutti i costi è cristiani senza avere mai letto in vita Forse tanti avrebbero da dire divenuta una legge, e pazienza o uno dei quattro vangeli. sulla stranezza di quest’invito, perché peggio per chi non si adegua; dove Ma credere che “Dio si è fatto uomo” si è soliti pensare che si è donne ognuno di noi potrebbe – se fosse non può essere un modo di dire! Per o uomini per il fatto stesso di sincero – confessare tante ombre di questo dobbiamo ritrovare la forza (il nascere. E sembra ritornare la disumanità? coraggio?) di riaffermare che la domanda di sempre: persone si nasce Il mio augurio, anche per il prossimo memoria annuale del Natale ci o si diventa? Ma basterebbe riflettere anno, è che guardando il volto del riconsegna la notizia più bella e più sugli spazi di disumanità che Figlio di Dio, il capolavoro di grande che potessimo immaginare o accompagnano tante esperienze umanità che ci è stato donato, auspicare: Dio mette la sua firma di oggi – ognuno sa o conosce quanto diventiamo più autenticamente sulla nostra umanità. Ha messo per siano ampie e dolorose – per donne e uomini. sempre il suo nome tra i nostri nomi. augurare a noi e al mondo di Accanto a Gesù infatti, l’uomo per Firma, in maniera irrevocabile la sua diventare finalmente umani. eccellenza, colui che ha vissuto per presenza: la sua compagnia con Come possiamo infatti definirci gli altri, colui che ha speso la vita per l’umanità, con le donne e gli uomini umani in un mondo dove il volto, l’altro fino al dono della propria vita di ogni tempo. la storia e il futuro dell’altro contano è più facile vivere, ed è più semplice Una firma che raggiunge non gli meno, molto meno - ad esempio - diventare umani. spazi della straordinarietà umana, ma dell’arroganza delle leggi Buon Natale. Buon 2020. quella più ordinaria e normale, nella economiche; dove la soluzione ✠ Antonello Mura
L'O12 dicembre DEF_Layout 1 09/12/19 22:36 Pagina 4 Discepoli entusiasti 4 | LA PAROLA DEL PAPA di Filippo Corrias parroco di Gairo “Quando si è discepoli missionari, allora l’entusiasmo non può mai venire meno!”. Papa Francesco a una delegazione di Cellule parrocchiali di evangelizzazione, ribadisce l’invito e l’incoraggiamento a ravvivare la vita delle comunità R parrocchiali, senza paura e con nuova energia avvivare le comunità esperienza anche con gli altri». Questa meno! Nella fatica, vi sostenga la parrocchiali con l’ascolto è in una parola l’evangelizzazione. preghiera rivolta allo Spirito Santo che della Parola di Dio e la Il Pontefice ha infine esortato gli è il Consolatore; nella debolezza, celebrazione eucaristica. aderenti alle Cellule parrocchiali di sentite la forza della comunità che È stato questo l’invito rivolto da papa evangelizzazione a «seguire le strade non permette mai di essere Francesco a una delegazione di che lo Spirito del Signore Risorto vi abbandonati a sé stessi. Le nostre Cellule parrocchiali di pone dinanzi. Non vi freni alcuna parrocchie sono invase da tante evangelizzazione ricevute in Vaticano, paura del nuovo e non rallentino il iniziative, dove spesso, però, non si a metà del mese scorso, in occasione vostro passo le difficoltà che sono incide in profondità nella vita delle del trentesimo anno di fondazione. inevitabili nella via persone. A voi è affidato il compito di «Solo a partire da qui – ha esortato il dell’evangelizzazione. Quando si è ravvivare, soprattutto in questo Pontefice – si può pensare che l’opera discepoli missionari, allora periodo, la vita delle nostre comunità di evangelizzazione diventi efficace e l’entusiasmo non può mai venire parrocchiali» feconda, capace di portare frutti». IL MOVIMENTO Per svariati motivi molti si Le cellule allontanano dalla “ANDATE, PROCLAMATE LA BUONA NOVELLA” parrocchiali parrocchia. È necessario di evangelizzazione: Evangelizzare – scriveva Paolo VI – è per tutti i cristiani. È proprio per ciò mettersi alla loro ricerca, la grazia e la vocazione propria della che Pietro chiama questi ultimi «Non c’è perciò – ha fatto notare Chiesa, la sua identità più profonda. “Popolo che Dio si è acquistato evangelizzazione papa Francesco – «è urgente Essa esiste per evangelizzare. perché proclami le sue opere senza preghiera»: che recuperiamo l’esigenza è il motto degli L’invito dell’Evangelii nuntiandi: meravigliose”, quelle medesime aderenti alle cellule dell’incontro per «Coloro che accolgono con sincerità meraviglie che ciascuno ha potuto parrocchiali raggiungere le persone là la Buona Novella, proprio in virtù di ascoltare nella propria lingua. Del di evangelizzazione. dove vivono e operano». questo accoglimento e della fede resto, la Buona Novella del Regno, Le cellule compiono Infatti «se abbiamo partecipata, si riuniscono nel nome che viene e che è iniziato, è per tutti il loro compito incontrato Cristo nella di Gesù per cercare insieme il gli uomini di tutti i tempi. Quelli che attraverso quattro passaggi nostra vita, allora non Regno, costruirlo, viverlo. L’ordine l’hanno ricevuta e quelli che essa fondamentali: possiamo tenerlo solo con dato agli Apostoli – “Andate, raccoglie nella comunità della servire, noi. È determinante che proclamate la Buona Novella” – vale salvezza, possono e devono condividere, condividiamo questa anche, sebbene in modo differente, comunicarla e diffonderla». spiegare invitare
L'O12 dicembre DEF_Layout 1 09/12/19 22:36 Pagina 5 Scuola di Teologia: 5 | VITA DIOCESANA informati e formati di Federico Murtas diacono Anche per il nuovo anno, il calendario degli incontri della Scuola di teologia si presenta ricco e variegato. Sarà sempre l’aula magna del Seminario diocesano ad accogliere relatori e partecipanti. Queste le date e i temi dei prossimi appuntamenti: sabato 14 dicembre 2019 con Don Sergio Massironi Photo by Aurelio Candido sul tema: “L’oratorio come L luogo ecclesiale”; sabato 25 gennaio 2020 con Dom Mario Zanotti, monaco camaldolese, o scorso 16 novembre – con il rinnovato a indicare e scegliere sul tema: “Dalla creazione a teologo Don Domenico persone che partecipandovi possano immagine di Dio all’esperienza del Concolino che ha presentato diventare una risorsa pastorale peccato. L’uomo e la donna nel e approfondito il tema nelle parrocchie». racconto della Genesi”; “L’esperienza di fede, oltre le Non mancano mai tra i partecipanti catalogazioni e le quantificazioni” – anche i docenti della religione sabato 14 Marzo 2020 con sono ripresi quelli che mi piace cattolica che trovano all’interno Antonello Soro, presidente ricordare e chiamare incontri formativi della scuola una attenzione dell’autorità garante, sul tema: “La della Scuola di teologia, puntualmente formativa, insieme a tanti altri tutela dei diritti e delle libertà organizzati dalla diocesi di Lanusei. momenti analoghi che la diocesi fondamentali e il rispetto della dignità «L’abbiamo chiamata “scuola di organizza per loro. nel trattamento dei dati personali, teologia” – scrive il vescovo Davvero sorprende a ogni incontro anche nel mondo ecclesiale”; Antonello nella sua lettera pastorale la larga partecipazione delle diverse “Sul carro con Filippo” – perché pur componenti diocesane: sabato 18 aprile 2020 con Don non essendo un percorso «coinvolgimento che non è solo Giulio Maspero, docente alla Facoltà accademico, intende proporsi nell’ascolto, ma anche nel dialogo, della Santa Croce, sul tema: “La in modo stabile e con dei contenuti utile più che mai per approfondire dimensione morale dell’educazione. non episodici né semplicemente i contenuti partendo dalle domande Quali scelte?”. divulgativi». E sottolinea come dei presenti». Nel momento Tematiche differenti, interessanti questa sia a tutti gli effetti del dialogo con i relatori da parte e complesse che nella loro diversità «un’occasione di formazione dei partecipanti, infatti, si seguono una linea comune, teologica e pastorale per catechisti, percepisce non solo il grado quella di vivere e approfondire educatori, docenti e volontari, aperta di interesse particolarmente alto la nostra fede, arricchendola di anche a giovani e adulti interessati a con cui si vive l’incontro, ma il nuovi contenuti e facendola riflettere sulla propria fede». desiderio stesso di approfondire, crescere. Un’autentica esperienza Mi piace sottolineare soprattutto in discutere e sviscerare temi di formazione teologica e pastorale questi incontri la presenza significativi per la crescita personale che la diocesi mette a disposizione consolidata e numerosa di: di ogni cristiano e di tutti in modo gratuito e libero. «operatori pastorali laici in grado conseguentemente per il cammino Insomma, un’occasione preziosa di prendersi impegni nell’ambito delle singole comunità di cui da non perdere nemmeno formativo: da qui l’invito spesso ognuno è parte attiva e integrante. quest’anno.
L'O12 dicembre DEF_Layout 1 09/12/19 22:36 Pagina 6 Predicare non solo contenuti 6 | VITA DIOCESANA ma la grazia che salva di Domenico Concolino teologo “La povertà della predicazione «In verità, due cose sento come Come si può vedere, l’ascolto della non deriva solo, né in primo luogo, massimamente necessarie per me, parola di Dio è messo in relazione da difficoltà esteriori o da quaggiù; senza di esse questa vita con ciò che nella voce dell’apostolo deficienze personali o di metodo, di miserie mi sarebbe si fa presente. L’ascolto credente, è ma anche e soprattutto dal fatto insopportabile. Trattenuto nel bene ribadirlo, è qui diretto a Dio carcere di questo corpo, di due stesso. Ciò comporta una duplice che non si ha quasi più coscienza cose riconosco di avere bisogno, aspetto. Da una parte, l’apostolo Q di ciò che si verifica nella cioè di alimento e di luce. E a me, non è chiamato a dire se stesso, ma predicazione e più in generale che sono tanto debole, tu hai Cristo via, verità e vita. Dall’altra, nella ‘parola’, che viene dato, appunto come cibo il tuo voce, pensieri, intenzioni sono gli pronunziata nell’adunanza santo corpo, e come lume hai strumenti umani che permettono posto dinanzi ai miei piedi “la tua l’incontro tra l’uditore del verbo e la parola”. presenza di Dio. Potremmo dire per uesto incipit è parte di (Sal 118,105). analogia, come l’acqua nel un piccolo libro di battesimo è strumento materiale che Heinrich Schlier – La Poiché la parola di Dio è luce permette l’incontro tra l’uomo e la parola di Dio, Teologia dell’anima e il tuo Sacramento è grazia sanante e santificante di Dio, della predicazione nel Nuovo pane di vita, non potrei vivere così la voce, il pensiero Testamento, Paoline Roma 1963, 11 santamente se mi mancassero dell’apostolo, diventano lo – ormai datato, che raccoglie alcune queste due cose. Le quali strumento materiale che permette meditazioni teologiche dirette a un potrebbero essere intese come le l’autentico incontro tra la parola di gruppo di sacerdoti e laici tedeschi. “due mense” (Ez 40,40) poste da Dio e il cuore dell’uomo Proprio in un ambiente abituato dal una parte e dall’altra nel prezioso Così la parola di Dio non significa protestantesimo rilevava l’assenza di tempio della santa Chiesa; una, la semplicemente che l’apostolo parla ‘coscienza’ dei ministri dell’altare mensa del sacro altare, con il su Dio, informa circa la sua verità, riguardo il tema della predicazione pane santo, il prezioso corpo di ma qui – come notano diversi della parola di Dio. Cristo; l’altra la mensa della legge esegeti – la parola è veramente Schlier spiega perché la predicazione di Dio, compendio della santa detta da Dio stesso tramite la voce nel corso dei secoli si è trasformata, dottrina, maestra di vera fede, e dell’apostolo. accrescendo sempre più il suo sicura guida, al di là del velo del L’orizzonte della predicazione è aspetto contenutistico ed tempio, al sancta sanctorum dunque quello della grazia e non emarginando l’altro aspetto, quello (Eb 6,19s; 9,3)». solo quello della retorica. Qui della sua intrinseca forza di (Imitazione di Cristo, IV, XI,2) troviamo un’eccedenza che riguarda conversione, con la infelice l’agire di Dio che non è riducibile conseguenza che l’orizzonte della Il cristiano dunque si nutre di Pane alla semplice materialità grazia, quella che chiama e e di luce, di parola e sacramento. dell’ascolto. Dio opera dentro e oltre converte, non è più protagonista. Ora, è soprattutto il significato per la parola predicata senza tuttavia L’unità tra contenuto rivelato e forza la vita di fede della Parola abitata rimanere prigioniera di essa. persuasiva della grazia fu infatti, fin dalla grazia a subire nella chiesa Semplificando molto potremmo dire dal principio, parte integrante della una specie di dimenticanza, quella che la Parola di Dio – il suo Verbo – coscienza viva e missionaria della descritta nella lettera ai è ciò che attraverso la parola della Chiesa. Tessalonicesi: chiesa si dona operando nei I discepoli del Signore perciò Proprio per questo anche noi credenti che l’ascoltano, apparendo trovano nutrimento nella duplice rendiamo continuamente grazie non solo come contenuto, ma mensa della Parola di Dio predicata a Dio perché, ricevendo la parola soprattutto anche come sua e in quella della Parola di Dio di Dio che noi vi abbiamo fatto presenza. C’è perciò Qualcuno che transustanziata. udire, l’avete accolta non come agisce dentro la parola predicata: In un famoso testo attribuito a parola di uomini ma, qual è questa è la coscienza perduta da Tommaso da Kempis, troviamo veramente, come parola di Dio, parte dei predicatori della parola espressa questa visione: che opera in voi credenti. del Signore
L'O12 dicembre DEF_Layout 1 09/12/19 22:36 Pagina 7 7 | VITA DIOCESANA MASOLINO DA PANICALE La predica di San Pietro Firenze, Cappella Brancacci Ecco dunque apparire il tema della sacramentalità della parola di Dio. Quella che ad esempio è descritta nell’esperienza di Lidia commerciante di porpora: «C’era ad ascoltare anche una donna di nome Lidia, commerciante di porpora, della città di Tiàtira, una credente in Dio, e il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo» (Atti 16,14). Due sono le azioni che suscitano in Lidia la fede: la parole di Paolo, la sua predicazione e l’apertura del cuore operata dal Signore Dio. Le parole non bastano, dunque, bisogna aggiungere a questa la grazia che ‘apre i cuori’. Ora, il tema della sacramentalità della parola è cosa di fondamentale importanza nella vita dei sacerdoti e di ogni missionario del vangelo, poiché esige da ogni locutore del Verbo un’attenzione singolare, anzi una venerazione, così come quella rivolta verso la mensa eucaristica. Il concilio Vaticano II ricorda infatti che: «La chiesa ha sempre venerato le divine scritture come ha fatto per il Corpo stesso di Cristo, non mancando mai, soprattutto nella sacra liturgia, di nutrirsi del pane di vita dalla mensa sia della parola di Dio che del Corpo di Cristo, e di porgerlo ai fedeli» (Dei Verbum, 21). Credo sia di fondamentale importanza per la vita personale e la crescita delle nostre comunità cristiane, ripensare teologicamente il dono della parola di Gesù, sulla bocca della Chiesa, ricollocandola non solo sul piano della corretta comunicazione dei contenuti di fede, ma anche e soprattutto nell’orizzonte di una speciale grazia che converte e salva.
L'O12 dicembre DEF_Layout 1 09/12/19 22:36 Pagina 8 Attenti alla pestilenza 8 | VITA INTERDIOCESANA delle parole inutili di Franco Colomo L’Ortobene La diocesi di Nuoro venera la Madonna delle Grazie. Per la prima volta il vescovo Antonello presiede la solenne celebrazione e invita tutti a seguire l’esempio di Maria, colei che ha saputo ascoltare la parola del Signore, che ha usato un “Sì” per realizzare il progetto di Dio, che chiama ciascuno a una presa di È coscienza forte e determinata di fronte alle pestilenze e alle moderne epidemie che rischiano di contagiare tutti il 21 novembre e Nuoro si ferma ai piedi di Maria, photo by Gigi Olla scioglie il suo voto, rinnova la sua devozione: vano sarebbe però questo momento di sosta senza la riflessione sul senso più pieno di questa ricorrenza e dei nove giorni che l’hanno preceduta all’ingratitudine, alla mancanza di stupore. e preparata. C’è un’altra pestilenza in agguato in questo tempo: «Quando È il vescovo – che per la prima volta dall’inizio del suo penso – ha osservato – a chi non trova entusiasmo nella ministero in diocesi presiede questa celebrazione – a vita, quando rifletto sulle donne e sugli uomini che non guidare i fedeli, o meglio a lasciarsi guidare insieme a loro, riescono a guardare con fiducia al futuro, penso ad esempio alla scuola di Maria: «Qual è – ha domandato – la sua più anche a quella epidemia subdola della ludopatia, a chi è bella beatitudine? Quella di dare fiducia a Dio e alla sua prigioniero della propria identità digitale nascosta nei social, Parola», risponde. «Prima che la maternità – ha detto il magari divenendo commentatori seriali senza scrupoli, ma vescovo Antonello commentando il brano evangelico – è che non sanno più rapportarsi agli altri, che sfuggono al fondamentale essere figlia, discepola. È beato chi ascolta la confronto, al dialogo, alla fiducia, all’incoraggiamento». Parola di Dio, così Gesù proclama grande sua madre e rende In questo contesto è necessario, da credenti, uno scatto: grande ogni credente». Ancora, con l’atteggiamento di «Non basta semplicemente prendere atto, e annotare quello Anna, impariamo che «il cristiano è colui che sa condividere che accade. Maria – ha rimarcato il vescovo – ci spinge a i doni di grazia che riceve». Così la grazia va di pari passo una presa di coscienza». Anzitutto, per chi ascolta, crede e con la riconoscenza e il rendimento di grazie è anche un spera in una Parola è necessario «recuperare il valore della inno alla bellezza, al saper guardare e ascoltare con occhi e stessa parola umana, che va custodita, difesa e protetta» orecchie rinnovati la meraviglia del creato e della vita. ancor più ora che viviamo un’altra malattia, quella che Quando nel 1812 i nostri antenati si rivolsero alla Vergine rende «le parole vane, persino inutili». L’analisi è impietosa, chiedendole aiuto e invocandola come Madonna delle ma oggettivamente sotto gli occhi di tutti: «L’epiteto Grazie, in quel momento – ha ricordato monsignor insultante diventa un merito, l’orgoglio triviale viene Antonello – compirono «un atto di fede e un gesto sociale esaltato, parolai di ogni tipo usano semplicemente la non insignificante». Sono le due dimensioni che si fondono propaganda sostituendo alla riflessione lo slogan, la battuta in questa festa. Un atto di fede non basta se non impariamo alla meditazione, la semplificazione al progetto. Perché non ogni giorno, da Maria, gli atteggiamenti del credente. Allo ci ribelliamo? – ha detto con forza il vescovo Antonello – stesso modo, nel vivere sociale, non possiamo fare finta di perché applaudiamo? Forse perché siamo caduti anche noi nulla, o voltarci dall’altra parte di fronte alle pestilenze e in questa epidemia». alle moderne epidemie che attraversano il nostro tempo A Maria l’invocazione finale, quella di liberarci dalla contagiando la città, la diocesi, il mondo. E ne fa un elenco pestilenza delle parole vane imparando dai nostri padri e il vescovo, a cominciare dall’egoismo di chi prega senza rinnovando nel nostro tempo «una alleanza per vincere ogni allargare lo sguardo all’umanità che lo circonda, e ancora male», perché è nella solidarietà e non nelle divisioni che all’incapacità di riconoscersi reciprocamente, qualunque contagio può essere vinto.
L'O12 dicembre DEF_Layout 1 09/12/19 22:36 Pagina 9 Con un cuore solo 9 | VITA INTERDIOCESANA dentro un solo Cuore di Antonio Carta È stata festa grande nel Seminario La risposta è regionale di Cagliari il 27 novembre stata più che G scorso, in occasione dell’atto di positiva. Insieme affidamento a Maria da parte della al gruppo di Congregazione mariana dei giovani animazione seminaristi di tutta la Sardegna missionaria, tutti i seminaristi del ioisce il Seminario Seminario regionale sardo nel regionale si sono conservare ancora oggi resi disponibili e la realtà della insieme si è Congregazione mariana composta potuta pensare e da giovani seminaristi che, insieme realizzare una a educatori e assistenti di bella serata che è riferimento, si impegnano a vivere e stata vissuta diffondere la devozione a Maria all’insegna della Santissima. Le Congregazioni comunione e mariane, infatti, nascono intorno al della fraternità. XVI secolo sulla scia degli Accolti gli ospiti insegnamenti di Sant’Ignazio di condividendo Loyola e della Compagnia di Gesù. una cioccolata Nel giorno in cui la Chiesa festeggia calda, cuore la Madre di Dio nella memoria della della serata è Medaglia Miracolosa è bella stata la Santa consuetudine dei congregati mariani Messa al termine rinnovare l’atto di affidamento a della quale Maria; dallo scorso anno questa mons. Atzei ha preghiera si è arricchita di un bel affidato tutti i gesto, suggerito da mons. Antioco seminaristi sardi Piseddu, vescovo emerito della al Cuore diocesi di Lanusei, che ricordando Immacolato di gli anni vissuti da seminarista a Maria Cuglieri, raccontò con particolare sollecitando emozione l’usanza di racchiudere come le comunità dei primi cristiani nell’omelia ad amare la Vergine come dentro un cuore d’argento posto al fossero “un cuore solo e un’anima San Massimiliano Kolbe, collo del simulacro, i nomi di tutti i sola”. Così anche noi seminaristi ci riconoscendo la dolce presenza della seminaristi, così da essere siamo voluti riunire in un solo cuore, Madre in ogni passo della vita di simbolicamente e spiritualmente affidandoci al Cuore Immacolato di ciascuno. La serata è proseguita nella affidati e custoditi nel cuore della Maria che ben conosce i sentimenti festa insieme, condividendo buon Beata Vergine. dei propri figli. L’idea di condividere cibo preparato con cura dagli stessi Avendo inaugurato lui stesso questa questo momento di spiritualità e festa seminaristi e accompagnati dalla consuetudine nel novembre2018, è nata dall’intento comune della musica della band del Psrs e del coro quest’anno si è pensato di estendere Congregazione mariana e del Gruppo sardo. l’invito a tutti i seminaristi della missionario del Seminario regionale La gratitudine per quanto vissuto va Sardegna presenti nei vari Seminari di creare un momento di fraternità e innanzitutto a Dio, che in Maria ci ha minori delle diverse diocesi e di gioia che coinvolgesse l’intera donato il modello autentico di invitare a presiedere la celebrazione comunità. Gli educatori hanno santità, e a ciascuno che con la eucaristica mons. Paolo Atzei, accolto con entusiasmo la proposta, propria presenza, la partecipazione arcivescovo emerito di Sassari. incoraggiandola e permettendone la attiva, la preghiera e la vicinanza Gli Atti degli apostoli ci raccontano di realizzazione. spirituale, ha dato il suo contributo.
L'O12 dicembre DEF_Layout 1 09/12/19 22:36 Pagina 10 Rut, l’antenata del Messia 10 | LA PAROLA E LA VITA di Giovanni Deiana S Una giovane donna dalla straordinaria 25, «in quel tempo non forza interiore che considera l’aiuto c’era un re in Israele; per i deboli un obbligo morale per ognuno faceva come gli tutti, qualunque sia il colore della pelle sembrava bene». Betlemme, distante an Matteo, proprio pochi chilometri da all’inizio del suo vangelo, ci Gerusalemme, viveva fornisce l’albero di agricoltura e genealogico di Gesù (Mt1, pastorizia, ma bastava 1-17); dopo aver menzionato i un po’ di siccità perché grandi patriarchi (Abramo, Isacco, gli abitanti Giacobbe) come suoi progenitori, sperimentassero il elenca una serie di personaggi più o terribile spettro della meno conosciuti; alla fine, prima di fame. Rifugiarsi in altri arrivare a Davide, del quale Gesù, paesi più fortunati era secondo la promessa dell’angelo l’unico modo per Gabriele avrebbe dovuto ereditare il sopravvivere. Di solito regno (Lc 1,32-33), fornisce i diretti la mèta di tali antenati del grande re: «Salmon migrazioni era l’Egitto generò Booz da Racab, Booz generò che, irrigato dal Nilo, Obed da Rut, Obed generò Iesse, non conosceva carestie, Iesse generò il re Davide» (Mt 1,5). come sappiamo dalla storia di Giuseppe (Gen 40-47). La terra di Tra questi personaggi senza dubbio la Moab, che era una Davide figlio di Iesse. figura più importante è Iesse, di cui regione dell’attuale già 1 Sam 16,1-13 ci aveva fornito un Giordania, anche se ritratto abbastanza dettagliato: era racconto, ripresa subito dopo con i non poteva essere paragonata padre di una numerosa famiglia libri di Samuele. Per tale motivo all’Egitto, essendo confinante con la composta da sette figli, uno più nelle Bibbie ebraiche Rut fa parte dei Giudea era più agevole da affascinante dell’altro; è tra questi Sapienziali, posto tra il Cantico dei raggiungere. Lo spostamento delle che Samuele per ordine di Dio deve Cantici e le Lamentazioni. Si tratta di popolazioni era facilitato dalla “ungere” il futuro re (1 Sam 16,1) un piccolo capolavoro letterario che lingua comune: il moabitico e Davide, che senza essere imponente ogni cristiano dovrebbe non solo l’ebraico erano molto simili. Un come gli altri fratelli, era però «fulvo, leggere, ma meditare …specialmente fiorente commercio tra Gaza e Eilat, con begli occhi e bello di aspetto» (1 oggi. il porto più importante del Mar Sam 16,12). Insomma, anch’egli era Rosso, era assicurato dalle carovane un bel ragazzo, una dote che in un incaricate di portare le merci futuro re aveva una certa Le coordinate temporali del racconto dall’Oriente verso Occidente e Una storia di migrazione. importanza. Di Rut invece non ci sono fornite all’inizio del libro: «Al viceversa. La famiglia protagonista rimane che un libretto che ne rivela tempo dei giudici, ci fu nel paese del nostro racconto era composta di non solo la straordinaria personalità, una carestia e un uomo con la quattro persone: il marito «si ma anche la sua capacità di moglie e i suoi due figli emigrò da chiamava Elimèlec, sua moglie anticipare il messaggio di questo suo Betlemme di Giuda nei campi di Noemi e i suoi due figli Maclon e discendente, Gesù. Moab» (Rut 1,1). Secondo la Chilion; erano Efratei, di Betlemme cronologia biblica siamo intorno al di Giuda. Giunti nei campi di Moab, 1100 a. C., quando le tribù di Israele vi si stabilirono» (Rut 1,2). Elimèlec Nelle nostre Bibbie, dopo il libro dei vivevano in Palestina governate dagli si unisce a questo flusso Il libro di Rut. Giudici è collocato quello di Rut, che anziani dei singoli clan, e in pratica, commerciale per cercare una via di interrompe la trama narrativa del come deve riconoscere Giudici 21, sopravvivenza.
L'O12 dicembre DEF_Layout 1 09/12/19 22:36 Pagina 11 11 | LA PAROLA E LA VITA Photo by Jean Dieuzaide, Viaggio in Sardegna. (1956) Nuoro, Museo del Costume PAGINA SINISTRA: MARC CHAGALL Incontro Di Ruth e Boaz, litografia incerto di una vecchia, rivela una straordinaria forza interiore che considera l’aiuto per i deboli un obbligo morale per tutti, qualunque sia il colore della pelle. Il ritorno di Noemi fu Il ritorno a Betlemme. accolto con meraviglia da coloro che la conoscevano; ma la solidarietà sperata si fermò alle solite frasi di commiserazione: povera Noemi! È Rut che affronta con energia la situazione; siccome è appena iniziato il tempo della mietitura, ella decide che può andare nei campi a “spigolare”. Era un’attività riservata alle persone indigenti, le quali passavano nei campi appena mietuti e raccoglievano le spighe che i mietitori avevano lasciato cadere a terra. Per queste reinserirsi nel tessuto sociale. Le persone il testo biblico, nel Levitico, Purtroppo, però, essere sfuggiti alla nuore, Orpa e Rut, potevano ha codificato una norma che ogni I guai non sono finiti. fame non mette al riparo la famiglia ritornare alle famiglie di origine. contadino ben conosceva: «Quando da altre disgrazie che gettano nella Orpa alla fine si lasciò convincere a mieterete la messe della vostra terra, disperazione la povera Noemi. Il testo seguire il consiglio di Noemi, ma Rut non mieterete fino ai margini del biblico le riassume in poche frasi non ne volle sentir parlare: «“Non campo, né raccoglierete ciò che resta scarne, ma dense di drammaticità: insistere con me che ti abbandoni e da spigolare della messe; … li «Elimèlec, marito di Noemi, morì ed torni indietro senza di te, perché lascerai per il povero e per il essa rimase con i suoi due figli. dove andrai tu, andrò anch’io, e dove forestiero. Io sono il Signore, vostro Questi sposarono donne moabite: ti fermerai, mi fermerò; il tuo popolo Dio» (Lv 19,9-10). una si chiamava Orpa e l’altra Rut. sarà il mio popolo e il tuo Dio sarà il È con questa attività che Rut nutre se Abitarono in quel luogo per dieci mio Dio. Dove morirai tu, morirò stessa e Noemi! Ma è proprio mentre anni. Poi morirono anche Maclon e anch’io e lì sarò sepolta. Il Signore mi svolge questo umile e faticoso lavoro Chilion e la donna rimase senza i suoi faccia questo male e altro ancora, se che incontra Booz, il quale due figli e senza il marito» (Rut 1,3- altra cosa, che non sia la morte, mi affascinato dalla sua straordinaria 5). Nella società ebraica la vedova separerà da te”. Vedendo che era personalità la sposa e dal matrimonio era socialmente tutelata dalla davvero decisa ad andare con lei, nascerà Obed, il nonno di Davide. solidarietà del clan, ma in un paese Noemi non insistette più. Esse Gesù, che ha fatto della capacità di straniero, come era la terra di Moab, continuarono il viaggio, finché amare gli altri il distintivo dei veri tale protezione era del tutto assente. giunsero a Betlemme». Questa cristiani, doveva essere orgoglioso di Restava una sola soluzione: ritornare giovane donna che rinuncia a rifarsi aver avuto una simile antenata… a Betlemme dove Noemi poteva una famiglia per condividere il futuro straniera!
L'O12 dicembre DEF_Layout 1 09/12/19 22:36 Pagina 12 Il Verbo che redime le parole 12 | LA PAROLA E LA VITA di Pietro Sabatini Amministratore parrocchiale di Escalaplano In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che N esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini. […] E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. (Gv 1, 1-4, 14) ella messa del giorno di Natale, invece di leggere il racconto della nascita di Gesù, con Maria, Giuseppe e l’adorazione dei pastori, si legge il prologo del Vangelo di Giovanni: «In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio», che al versetto 14 racconta la nascita di Gesù: «E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria». L’incarnazione si condensa in questa scarna affermazione astratta. La nostra mente fa fatica a immaginare una parola che indeterminate, incerte. L’incomunicabilità entra prende un corpo carnale, ma rimane affascinata da nell’esperienza dell’umanità. questo annuncio misterioso e aperto a tante In questo scenario, l’incarnazione vuole riportare una considerazioni. Parola antica e nuova che insegni armonia alle parole La prima cosa che ci viene in mente è l’inizio della Bibbia, della terra. Cristo è questa Parola che continua a al primo capitolo della Genesi: «Dio disse: “Sia la luce!”. E manifestarsi attraverso il dono dello spirito. Nella prima la luce fu…». Dio crea ogni cosa con la parola. Senza Pentecoste Pietro ha davanti a sè il popolo del dopo bisogno di nulla. Il riferimento alla parola creatrice, ci Babele: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E induce a pensare l’incarnazione come una nuova come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua creazione. Si rinnova e si rafforza la potenza della parola nativa? Siamo Parti, Medi, Elamiti, abitanti della di Dio, che, incarnandosi, trasforma la faccia della terra. Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e Ancora nella Genesi prendiamo in considerazione il dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle capitolo undicesimo (Gen 11, 1-9), dove si trova il parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, misterioso racconto della torre di Babele. Gli uomini, che Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle hanno un’unica lingua, decidono di costruire una grande nostre lingue delle grandi opere di Dio» (Atti 2,7-11). torre fino al cielo. Questo passo appare misterioso, ma L’incarnazione del Verbo ha redento le parole degli può aiutarci a riflettere. La torre che si inerpica verso il uomini. cielo è un chiaro segno della superbia dell’uomo, che Viviamo in un tempo di parole sovrabbondanti, ma sono intende sfidare Dio. Il “celodurismo” dei nostri tempi, di per lo più le parole confuse di Babele, che dividono e chi crede di essere Dio in terra. Dio reagisce e decide di generano conflitto tra le persone e nella società. scendere sulla terra a confondere le lingue per L’evangelista Giovanni ci annuncia una Parola nuova, contrastare la superbia e il peccato dell’uomo o, forse, le dinamica ed eterna, una Parola che non si scrive, non si lingue si confondono proprio a causa della superbia e del ode e non si dice, una Parola che si deve incontrare, peccato, che divide e che rompe. La torre crolla, la città conoscere e amare, perché siano redente le nostre parole implode. Scompare il segno dell’arroganza, ma le lingue e le nostre vite e si possa ridare unità e speranza a questa sono ormai divise e le parole divengono divisive, umanità.
L'O12 dicembre DEF_Layout 1 09/12/19 22:36 Pagina 13 Verbo 13 | VOCABOLARIO ECCLESIALE di Minuccio Stochino parroco della Cattedrale di Lanusei N verbo / s. m. s. m. [lat. verbum], parola. elle Sacra Scrittura troviamo frasi molto significative che si rifanno alla parola “verbo”. In italiano viene usata per indicare quella parte del discorso che specifica stato e azione. Nel linguaggio comune il termine “verbo” è caduto in disuso, venendo sostituita semplicemente da “parola”. Nella lingua sarda “berbu”, “is berbus” ha assunto addirittura un significato peggiorativo: magia, esorcismo, scongiuro, stregoneria. Fermiamo, però, l’attenzione sul significato che il vocabolo con la “V” maiuscola, ha in ambito biblico/cristiano. Diciamo subito si tratta di parola latina (verbum) la cui traduzione corrente è parola. Nella liturgia, infatti, diciamo: “Parola di Dio”, “Parola del Signore”. Nella edizione del messale latino: Verbum Dei, Verbum Domini. Cristo Pantocrator, Scuola di Mosca, metà XIX sec: (collezione provata) Nel testo greco, lingua originaria del Nuovo Testamento, si trova la parola Vangelo, prega: «La parola del vangelo notte era a metà del suo corso, Logos tradotta dalla Vulgata cancelli i nostri peccati». l’onnipotente tuo “verbo” … si lanciò (=traduzione in latino) con Verbum, Lo stesso Vangelo di Giovanni, oltre in quel terreno di sterminio…». La usato ben 331 volte, sia nell’uso l’affermazione che la Parola di Gesù è liturgia vede in questo testo la profano che in quello teologico. parola di Dio, definisce Gesù stesso profezia dell’incarnazione del Figlio Analizziamo però in questo contesto i «il Verbo»: «Il Verbo si è fatto carne». È di Dio. due punti fondamentali contenuti il grande mistero della incarnazione Una parola che è il cuore stesso della nell’opera di San Giovanni. del Figlio di Dio. Gesù come Figlio rivelazione. Poche, semplici L’evangelista, in primo luogo, incarnato è la manifestazione del indicazioni che però ci consentono di presenta la predicazione di Gesù Padre: «Filippo, chi vede me vede il comprendere quanto è importante la come «l’annuncio della Parola di Padre. Io e il Padre siamo una cosa Parola di Dio nella vita della Chiesa. Dio»: le parole di Gesù sono quelle sola». Dio è rivelato non solo dalla Il concilio fa un paragone “del Padre”, perciò, in esse si compie predicazione, ma, in modo eminente, meraviglioso: «La Chiesa ha sempre l’opera del Padre: la salvezza. Dio dalla persona di Gesù «eterno venerato le divine Scritture come ha quando parla, opera come nella Verbo/parola del Padre». fatto per il Corpo stesso di Cristo, non creazione: «Dio disse: sia la luce, e la San Giovanni dà piena rivelazione a mancando mai, soprattutto nella luce fu». La stessa Parola (=Verbo) quanto già affermato nel libro della Liturgia di nutrirsi del pane della vita che pronuncia la salvezza, salva di Sapienza: «Mentre un profondo alla mensa sia della Parola di Dio che fatto. Il sacerdote, dopo la lettura del silenzio avvolgeva tutte le cose e la del Corpo di Cristo» (DV 21).
L'O12 dicembre DEF_Layout 1 09/12/19 22:36 Pagina 14 Sempre più poveri 14 | SINTONIE ECCLESIALI di Maria Chiara Cugusi C Presentato il Report su povertà ed esclusione sociale in Sardegna da parte della Delegazione regionale Caritas ome mostrano i dati ISTAT, IL CONTESTO SOCIO-ECONOMICO. mentre a livello nazionale tra il 2017 e il 2018 si è registrata una diminuzione della povertà relativa, passata dal 12,3% all’11,8%, in Sardegna essa aumenta di due punti percentuali, passando dal 17,3% del 2017 al 19,3% del 2018. Emerge un’economia regionale ancora in affanno, con una crisi che permane, nonostante qualche timido segnale positivo relativo all’occupazione giovanile. Inoltre, emerge una povertà, quella demografica, che preoccupa fortemente il mondo ecclesiale: tra il 2007 e il 2018 c’è stato un deficit di oltre 26.000 unità, generato in Photo by Aurelio Candido particolare da un saldo naturale, dal 2010, costantemente negativo. Anche in Sardegna, peraltro, è da porre l’accento su un’accresciuta disuguaglianza in questi anni di crisi sia tra categorie sociali (più ricche da un lato e molto povere dall’altro) sia media di 45,6 anni; la classe dei anche nei casi in cui c’è qualche forma tra generazioni. cinquantenni copre quasi un quarto di reddito, si fatica a far fronte alle del totale. Si tratta di persone che spese della vita quotidiana. vivono per lo più in famiglia. Da L’aumento della povertà relativa sottolineare che, per la prima volta, la CHI SI RIVOLGE ALLA CARITAS. nell’Isola va di pari passo con quota proporzionale delle persone I BISOGNI DI CHI SI RIVOLGE l’aumento del numero delle persone celibi o nubili risulta maggiore rispetto I bisogni rilevati dagli operatori sono ALLA CARITAS. che si sono rivolte alle Caritas della a quella dei coniugati (cresce anche in legati soprattutto a problemi Sardegna: nel 2018, in base ai dati dei Sardegna il fenomeno delle coppie di economici, nei casi in cui non si ha Centri d’ascolto delle 10 Caritas sarde, fatto, spesso con figli). Un altro dato alcun ingresso o si possiede un reddito questa cifra è aumentata dell’11, 7% rilevante è che chi possiede un titolo che non consente di far fronte alle rispetto al 2017 (7.903 le persone di studio superiore riesce a esigenze quotidiane. Al secondo posto, ascoltate una o più volte nei Centri difendersi meglio dalla povertà. si rilevano i problemi legati Caritas nel 2018). Si tratta soprattutto Coloro che rivolgono richieste di aiuto all’occupazione (disoccupazione o di italiani (66,0%); gli immigrati sono alla Caritas sono per lo più senza lavoro precario); seguono i problemi oltre 2.500, di nazionalità soprattutto lavoro: non l’hanno mai avuto o familiari, causati per lo più da senegalese, nigeriana, marocchina e l’hanno perso (nel 67,0% dei casi). separazioni e divorzi, anche se, in romena. Complessivamente, le persone Allo stesso tempo, il sussistere questi ultimi anni, è cresciuta la che si sono rivolte alla Caritas sono per dell’11,0% e del 7,3%, rispettivamente difficoltà di alcune famiglie a lo più di sesso maschile e hanno un’età di occupati e pensionati, dimostra che, fronteggiare le spese dovute a problemi
L'O12 dicembre DEF_Layout 1 09/12/19 22:36 Pagina 15 15 | SINTONIE ECCLESIALI di rimanere inascoltato e forse non percepito per la sua effettiva portata e gravità. Delle 7.903 persone transitate nei Centri di ascolto delle Caritas sarde, i NEET 15- 29enni ascoltati nel 2018 sono 1.343 (pari al 16,9%). Il loro livello di istruzione è basso, tenuto conto che il 56,0% di salute. Al possiede unicamente la licenza media quarto posto si inferiore, mentre solo tre persone GLI INTERVENTI DELLA CARITAS registrano i In modo speculare alle richieste, gli sono laureate. Nel 2018, in Sardegna, A PARTIRE DALL’ASCOLTO. problemi interventi riguardano soprattutto si è registrata l’incidenza più alta abitativi, beni e servizi materiali (in lieve (23,0%) di 18-24enni che non hanno correlati con la flessione rispetto all’anno titoli scolastici superiori alla licenza mancanza della precedente). A seguire, i sussidi media inferiore, non sono in possesso casa o con economici (in lieve aumento rispetto di qualifiche professionali, non condizioni all’anno prima): oltre alle piccole frequentano corsi scolastici e neppure abitative precarie. somme di denaro che servono a attività formative. È evidente che la A seguire le fronteggiare tasse, utenze e affitti, in povertà educativa costituisce una problematiche questi anni di crisi economica sono vera e propria emergenza per l’Isola. registrate dai aumentati gli interventi di micro- cittadini credito. Al terzo posto degli interventi stranieri e i vanno segnalati quelli volti a COSA INDUCONO A FARE I DATI CARITAS problemi di sostenere le spese legate a problemi La Delegazione regionale Caritas SU POVERTÀ ED ESCLUSIONE SOCIALE istruzione. di salute (farmaci, visite ribadisce la necessità di proseguire il specialistiche, ecc.), seguiti dagli cammino faticosamente avviato; un interventi di orientamento, quelli cammino che non dimentichi volti a favorire la soluzione di l’aspetto multidimensionale della LE RICHIESTE DI CHI SI RIVOLGE Le richieste riguardano soprattutto problematiche abitative, il povertà (non relegandola alla sola ALLA CARITAS. beni e servizi materiali, in lieve coinvolgimento (di enti e fragilità economica e lavorativa), flessione rispetto al 2017 (in parrocchie) e consulenza sappia valorizzare il buono che è particolare viveri: sia alimenti professionale, a conferma di come la emerso fino a oggi, migliorando confezionati che accesso ai servizi di Caritas, al di là dell’aiuto materiale, l’infrastrutturazione (in particolare mensa); sussidi economici in lieve offra un accompagnamento potenziando e coinvolgendo aumento rispetto all’anno precedente personalizzato, mirante al maggiormente la rete dei servizi (per lo più aiuti per il pagamento di superamento di situazioni di disagio. territoriali). La stessa Caritas, infine, bollette, tasse, etc.); seguono le continua ad insistere affinché la richieste di tipo sanitario, anch’esse Regione renda pienamente esecutivo in aumento (caratterizzate per lo più l’impianto della legge regionale 23 CARITà E CULTURA. FOCUS dalle richieste di risorse economiche dicembre 2005, n. 23. A tutt’oggi (a SULLA PERSISTENZA DELLA POVERTÀ finalizzate al pagamento di farmaci e La scelta di insistere sulle fragilità distanza di 14 anni) resta ancora da EDUCATIVA IN SARDEGNA. cure mediche); inoltre, sono da culturali (ed educative) dei giovani implementare «presso la Presidenza segnalare le richieste legate alle sardi anche nel Report di quest’anno della Regione, l’Osservatorio problematiche abitative (per lo più mostra la preoccupazione che la regionale sulle povertà», la cui legate agli sfratti) e quelle relative Chiesa ha di fronte all’urlo nero e nascita è stata più volte annunciata all’occupazione/lavoro. silenzioso di tanti giovani che rischia senza alcun esito conseguente.
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