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XXX Estremismo violento e radicalizzazione giovanile: vettori, manifestazioni e strategie di intervento. STUDIO DEL FENOMENO IN ITALIA CON UNA INDAGINE SUL CAMPO IN LOMBARDIA, EMILIA-ROMAGNA E LAZIO
A cura di: Alessandro Bozzetti, Università di Bologna, Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali. Sara Brzuszkiewicz, Editor in Chief European Eye on Radicalization. Alessandro Bozzetti – Assegnista di Ricerca presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna. Il suo ambito di ricerca è orientato alle tematiche migratorie, con particolare attenzione alla popolazione giovanile, alla condizione studentesca e all’analisi delle forme di conflitto, intolleranza e discriminazione. Sara Brzuszkiewicz – Capo redattrice di European Eye on Radicalization, ricercatrice post doc all’Università di Bologna, già ricercatrice ospite alla George Washington University nel programma sull’Estremismo. Il suo ambito di ricerca è la radicalizzazione e la de- radicalizzazione, lo jihadismo in Europa e la galassia Incel. Coordinamento Università di Bologna: Nicola De Luigi Coordinamento WeWorld-GVC: Giorgia Bailo, Coordinatrice Area Sensibilizzazione - Dipartimento Programmi Italia Europa Neva Cocchi, progetto RaP – Rhizome Against Polarization Traduzioni: Lionspeech di Marco Tedeschi Srls Layout: Collettivo Talea
Nella vita delle società organizzate i movi- Certo, la declinazione locale del fenomeno menti sociali, di qualsiasi indole, non sono globale deve essere indagata, analizzata e mai una pura casualità: conoscono processi compresa per produrre strumenti utili per i di formazione, crescita e adattamento che decisori politici e per chi opera quotidiana- hanno cause specifiche. mente sul territorio. Negli ultimi anni la crescita della polarizza- Studiare i giovani e la marginalità sociale è zione del discorso pubblico ha e continua ad un tema ambizioso e mai rinviabile che ab- avere un forte effetto su tutta la società e su bisogna di un’analisi attenta e continua per alcuni gruppi in particolare. dotare tutti gli attori sociali di un approc- La ricerca presentata è più che opportuna cio sistemico che non sia suscitato solo dalla per l’approccio utilizzato e la metodologia sensibilità o dalla buona volontà di alcuni. con la quale ha cercato di sondare il terri- Le raccomandazioni finali ci ricordano che torio facendo riferimento all’Action Plan tutti i comportamenti sociali hanno un am- dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per biente nel quale si sviluppano e su quello la Prevenzione dell’Estremismo Violento. bisogna operare concretamente, agendo di Per un progetto con queste finalità tenere concerto per prevenire la polarizzazione so- strettamente uniti il piano globale e quello ciale e la radicalizzazione violenta. locale è condizione necessaria, consapevoli La promozione dei diritti umani, il lavoro che certi fenomeni non sono definibili come d’insieme che coinvolge le comunità e le loro Ufficio per la promozione della Il Direttore Generale nazionali ma valicano i confini degli Stati e professionalità senza dimenticarsi della so- parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla Triantafillos Loukarelis dei continenti. cietà civile, sono alcuni dei fattori che posso- razza o sull’origine etnica no mutare un panorama sociale territoriale da luogo di polarizzazione e violenza a fat- tore di integrazione e convivenza.
INDICE Presentazione 6 Introduzione: obiettivi e metodologia 8 Capitolo 1 – Le cause dell’estremismo violento nella società italiana: 11 popolazione giovanile e drivers di estremismo 1.1 Radicalizzazione e polarizzazione come base dell’estremismo violento 12 1.2 Una chiave di lettura multidimensionale 17 1.3 La dimensione micro: tra variabili socio-demografiche 21 e ricerca di identità 1.4 La dimensione meso: dinamiche di gruppo e spazi fisici vulnerabili 27 1.5 La dimensione macro: bisogno di partecipazione e ruolo dell’online 32 Capitolo 2 – Le forme e le manifestazioni di estremismo violento 38 in Italia dagli anni novanta ad oggi
Estremismo violento e radicalizzazione giovanile: vettori, manifestazioni e strategie di intervento. 5 Capitolo 3 – Polarizzazione, radicalizzazione e percezioni di sicurezza 45 nelle tre regioni oggetto dell’analisi 3.1 Introduzione 47 3.2 Capitale sociale, conflitti e fattori di spinta e argine per la polarizzazione 49 3.3 Sicurezza: situazione reale e percezioni 56 Capitolo 4 – La ricerca sul campo 63 4.1 Gli Interlocutori consultati in Emilia-Romagna, Lazio e Lombardia 64 4.2 I risultati emersi 66 4.3 Esempi virtuosi, margini di miglioramento e lezioni apprese: 73 raccomandazioni per i decisori Riflessioni conclusive 88 Riferimenti bibliografici 90
Presentazione Se certo non possiamo giustificare le for- me di estremismo violento, abbiamo il umani e della partecipazione civica, e che coinvolgono nello sforzo gli attori dovere di condurre una attenta riflessio- della società civile. ne sulle loro cause e fattori scatenanti, per arrestare il riconoscimento sociale e In linea con le conclusioni emerse dal L’aumento delle manifestazioni di estre- la legittimazione che i movimenti porta- lavoro dello stesso “High Commission mismo violento in Europa costituisce una tori di queste forme stanno guadagnando Policy Group on Radicalization” che ha seria minaccia ai valori che ogni giorno in molti dei paesi in cui operiamo, così affiancato la Commissione Europea nel promuoviamo con la nostra azione. I mo- come in Europa e in Italia, sfruttando le biennio 2017-2018, riteniamo strategica vimenti estremisti, infatti, manipolano e opportunità di comunicazione di massa la promozione di metodologie educative sfruttano con cinismo il credo religioso, rappresentate dai social media digitali. che pongano al centro il ruolo di inse- le differenze culturali e le ideologie poli- gnanti, educatori, operatori sociali nel tiche alla conquista di una egemonia che Nel quadro di una azione per contra- promuovere l’inclusione sociale e i valori si contrappone alla promozione dei dirit- stare la radicalizzazione violenta che democratici, ma anche il potenziale del- ti umani, delle libertà fondamentali, del- conduce al terrorismo, nel 2016 l’U- le risorse e delle competenze dei giova- la giustizia sociale e della dignità umana. nione Europea ha varato una serie di ni. Questi ultimi sono infatti considerati nuove misure che, accanto all’Agenda importanti attori del cambiamento, nella Con estremismo violento intendiamo tut- Europea sulla Sicurezza, puntano a visione e nella metodologia di interven- te le ideologie che aspirano all’egemonia rafforzare il ruolo degli Stati Membri to di WeWorld-GVC nei 29 paesi in cui è politica attraverso l’uso della violenza, nel contrasto e nella prevenzione. Tra presente, così come nel territorio nazio- ossia “ideologie estremiste violente” por- esse, ci sono di forte ispirazione quel- nale. Al contempo siamo anche attenti tatrici di valori totalitari, intolleranti, le a sostegno dell’educazione inclusiva, al lavoro della rete RAN – Radicalization patriarcali, anti-democratici, siano essi di una società aperta e resiliente e di Awareness Network - che dal 2011 unisce promossi da individui o da gruppi, da pratiche di cooperazione internaziona- esperti e professionisti dagli Stati dell’U- corporazioni, partiti o Stati. le basate sulla promozione dei diritti nione Europea con l’obiettivo di promuo-
Estremismo violento e radicalizzazione giovanile: vettori, manifestazioni e strategie di intervento. 7 vere conoscenza e pratiche di intervento In questo senso, le raccomandazioni de- Con il suo approccio basato sulla promo- sul fenomeno, sotto la guida dell’Unità lineate in questa ricerca (rivolte ad attori zione dei diritti umani, della partecipa- Migrazione e Affari Interni della Com- della società civile così come alle autorità zione attiva e del lavoro di comunità, il missione Europea. Le pubblicazioni di pubbliche) non sono da intendersi come progetto RaP – Rhizome Against Polari- RAN rappresentano strumenti molto uti- assolute e definitive, al contrario rappre- zation ci offre nuove occasioni per apri- li per comprendere e approfondire il fe- sentano il tentativo di dare un contributo re spazi di dialogo e intesa con reti come nomeno e la sua complessità. per l’avvio di un confronto tra attori diver- OPEV, RAN, e tutti gli attori impegnati in si, con l’obiettivo di individuare strategie questa sfida. Come quindi sostengono le molteplici condivise per un’azione sul fenomeno che iniziative della Commissione Europea, sia trasversale e multilivello, necessaria- una società civile impegnata nella sal- mente collegato anche agli interventi di Marco Chiesara e Dina Taddia, vaguardia dei valori democratici con contrasto all’intolleranza e alla xenofo- WeWorld-GVC uno sguardo attento ai bisogni dei gio- bia, in un approccio globale capace di agi- vani è il miglior deterrente contro i di- re sul piano nazionale così come su quel- scorsi di odio e paura; al contempo per lo transnazionale. Proprio in un’ottica di intervenire efficacemente sul fenome- costante integrazione tra piano locale e no multidimensionale dell’estremismo piano globale – che contraddistingue per violento occorre una risposta comune, altro la mission della nostra organizzazio- coordinata e olistica. Questa è possibile ne – abbiamo aderito nel 2017 all’Osserva- solo attraverso il dialogo e la pianifica- torio per la Prevenzione dell’Estremismo zione condivisa tra tutte le istituzioni, Violento OPEV, costituitosi per affrontare organizzazioni ed entità che lavorano la lotta alle forme di estremismo violento direttamente o indirettamente nella attraverso il rafforzamento delle iniziati- prevenzione dell’estremismo violento a ve democratiche della società civile nella tutti i livelli. regione Euro-Mediterranea.
Introduzione: obiettivi e metodologia La necessità di comprendere e contra- sul tema, riferita sia al contesto inter- stare i crescenti livelli di aggressività e nazionale che a quello italiano, con un violenza che emergono nelle società con- focus specifico sulla presenza di movi- temporanee appare come un’esigenza menti estremisti violenti attualmente ormai improcrastinabile: il presente re- presenti in Italia. Tale lettura si avvale port, in particolare, intende focalizzarsi di un’ottica multi-dimensionale in grado sui fattori che possono portare la popola- di combinare in modo sintetico i diversi zione giovanile ad agire comportamenti fattori (individuali, situazionali e socio/ violenti nei confronti di alcuni gruppi culturali) che agiscono sui differenti li- maggiormente vulnerabili. velli, così da isolare pattern e meccani- smi ricorrenti. Al fine di analizzare le forme di conflitto, intolleranza e discriminazione, e, conse- La seconda parte della ricerca, che inte- guentemente, di promuovere pratiche di ressa la sezione empirica del progetto, contrasto ai fenomeni di polarizzazione, ha avuto come obiettivo iniziale lo svi- radicalizzazione ed estremismo violento luppo di una mappatura esaustiva delle venuti alla luce negli ultimi anni, la pri- maggiori iniziative istituzionali e della ma parte del documento contiene una società civile organizzata in termini di rassegna della letteratura accademica prevenzione della polarizzazione in tre
Estremismo violento e radicalizzazione giovanile: vettori, manifestazioni e strategie di intervento. 9 regioni italiane, Emilia-Romagna, Lazio ste nella scelta di pervenire alle suddette vile e interlocutori istituzionali con back- e Lombardia. → 1 policy recommendation lavorando lungo ground quanto più possibile eterogenei, il doppio binario della riflessione teorica con esperienze di contatto con polarizza- L’obiettivo finale era la redazione di alcu- e dell’incontro empirico con le realtà che zione e radicalizzazione acquisite in con- ne policy recommendation per la società nelle tre regioni oggetto di analisi hanno testi diversi e attraverso professionalità civile, le istituzioni e i decisori italiani concretamente e quotidianamente a che variegate. finalizzate alla prevenzione ed al con- fare con le dinamiche di polarizzazione. trasto di ogni forma di polarizzazione In molti passaggi, dunque, si è scelto di ed estremismo violento, con particola- L’eterogeneo insieme di interlocutori con lasciare spazio alle testimonianze degli re attenzione alle dinamiche attraverso i quali si ha avuto l’opportunità di dia- interlocutori, valorizzando i temi ricor- le quali questi fenomeni si manifestano logare durante i focus group e le inter- renti, i motivi di ottimismo e le difficol- nelle fasce più giovani della popolazione viste semi-strutturate ha fornito spunti tà di cui sceglievano di parlarci, spesso e creano, parallelamente, punti di con- cruciali a partire dai propri vissuti, dai utilizzando le medesime parole chiave in tatto con pattern relativi alla discrimina- soggetti con i quali entrano in contatto contesti e regioni differenti. La ricerca zione e alla violenza di genere. durante il loro lavoro e dalla loro forma- nel suo complesso offre quindi un quadro zione. di quanto può essere appreso dal passa- L’approccio utilizzato si è contraddistinto to recente, dal dialogo con gli attori sul per due caratteristiche cruciali tra loro A questo proposito, dal punto di vista campo e dalle mancanze persistenti che strettamente connesse. La prima è sta- metodologico, la mappatura preliminare è oggi imperativo sanare. ta la scelta di superare la prospettiva di ci ha permesso di identificare gli inter- mera securitizzazione attraverso le cui locutori per i focus group in possesso di Al tempo stesso, nel corso delle intervi- lenti i fenomeni in esame vengono spes- alcune tra le esperienze più significative ste e dei focus group si è seguito da vi- so affrontati. La seconda caratteristica ai fini della nostra indagine sulla polariz- cino l’Action Plan dell’Organizzazione che fa sì che il presente report possa ave- zazione nelle tre regioni campione. Si è delle Nazioni Unite per la Prevenzione re ricadute concrete significative consi- scelto di contattare attori della società ci- dell’Estremismo Violento, in particolare
10 Introduzione → Note nel processo di individuazione e analisi degli Addressing factors – Drivers of Vio- lent Extremism nelle tre regioni, → 2 al fine di comprendere la presenza dei fat- tori che possono favorire polarizzazione e radicalizzazione nei diversi contesti. Si- milmente, nella fase del lavoro dedicata all’elaborazione delle raccomandazioni per policy maker e decision maker, l’ap- proccio ha rispettato i nuclei tematici del 1 Le ragioni della scelta di queste tre regioni verranno esposte in dettaglio nella prima Plan of Action delle Nazioni Unite, invi- parte del Capitolo III del presente Report. tando ognuna delle realtà interpellate ad identificare le aree prioritarie e le azioni 2 Plan of Action to Prevent Violent Extremism, United Nations, disponibile al link: cruciali nel futuro a breve termine ai fini https://www.un.org/sites/www.un.org.counterterrorism/files/plan_action.pdf della prevenzione e del contrasto alla po- larizzazione. Ultima consultazione: 14 agosto 2020.
Le cause dell’estremismo violento nella società italiana: popolazione giovanile e drivers di estremismo 1.1 Radicalizzazione e polarizzazione come base dell’estremismo violento 1.2 Una chiave di lettura multidimensionale 1.3 La dimensione micro: tra variabili socio-demografiche e ricerca di identità 1.4 La dimensione meso: dinamiche di gruppo e spazi fisici vulnerabili 1.5 La dimensione macro: bisogno di partecipazione e ruolo dell’online
12 Radicalizzazione e polarizzazione come base dell’estremismo violento .1 Per analizzare i cosiddetti drivers, o fat- tori, di estremismo, è necessario partire da una concettualizzazione dei termini violento e, di conseguenza, le possibili azioni da adottare. utilizzati i quali, nonostante siano im- Prima di approfondire i diversi aspetti piegati dalla letteratura accademica di definitori, si vuole esplicitare un assunto: riferimento, non permettono di giunge- il conflitto è un aspetto inevitabile delle re a definizioni universali, assumendo relazioni umane, in quanto esprime un accezioni più o meno ampie nel tempo contrasto tra forze, posizioni, convin- ed essendo indissolubilmente legati ad zioni o bisogni opposti. Si tratta di “una aspetti e dimensioni contestuali. Com- lotta tra almeno due parti indipendenti prendere le differenze che intercorro- che percepiscono obiettivi incompatibi- no tra termini quali “radicalizzazione”, li, risorse scarse e interferenze da parte “estremismo” e “polarizzazione” per- di altri nel raggiungimento dei propri mette di meglio approfondire i fattori obiettivi” (Wilmot e Hocker 2011). Le alla base delle forme di estremismo differenze quindi, siano esse di idee, di
1.1 Radicalizzazione e polarizzazione come base dell’estremismo violento 13 valori, di obiettivi o di esigenze, sono La dimensione processuale, sia essa in- tutta la letteratura appare però concorde gli elementi costitutivi dei conflitti, che dividuale o collettiva, il riferimento a un nel considerare l’utilizzo della violenza possono apparire non solo a livello inter- sistema valoriale radicale e il ricorso alla come intrinsecamente legato al processo personale, ma essere anche espressione violenza (supportata e/o potenzialmente di radicalizzazione: la profonda trasfor- di conflitto sociale. Gli aspetti emoziona- adottata) con l’obiettivo di ottenere un mazione del sistema, infatti, non presen- li che emergono in caso di conflitto non cambiamento socio-politico desiderato terebbe alcuna diretta connessione con sono necessariamente violenti e aggres- sono quindi le tre dimensioni-chiave da l’utilizzo di metodi violenti (OPEV 2019). sivi, ma possono declinarsi anche in sen- tenere in considerazione. Si tratta in ogni timenti di tristezza, ansia e sfiducia. Allo caso di un concetto complesso, poliedri- A livello metodologico bisognerebbe poi stesso modo possono tradursi in tensioni co e variabile a seconda del contesto di prestare attenzione all’eccessiva enfasi che, se non affrontate, rischiano di veder utilizzo (Brzuszkiewicz 2019). Alcune che il concetto di radicalizzazione rischia di emergere il ruolo di gruppi estremisti i definizioni si focalizzano sugli obiettivi porre sulla dimensione individuale e sulla quali, facendosi carico delle istanze di politici che ne sarebbero alla base, fon- questione ideologica, a scapito delle circo- una delle parti coinvolte, possono ricor- te di un attivismo ideologico e religioso stanze più ampie, delle cause profonde. rere ad azioni radicali e violente. finalizzato ad introdurre un cambia- mento radicale nella società, portando Al contrario, parlare di estremismi signi- Il fenomeno della radicalizzazione viene un individuo o un gruppo ad utilizzare, fica rimandare a un’agenda politica o ad letto, da parte della letteratura, come un promuovere o rivendicare la necessità azioni volte a una profonda trasforma- processo attraverso cui viene adottato, della violenza. Si tratterebbe quindi di zione del mondo a spese della libertà di singolarmente o da un gruppo, un sistema un processo attraverso il quale la per- altri gruppi sociali: l’estremismo, quindi, di valori estremista che prevede la volontà sona sarebbe sempre più propensa ad sia esso inteso come punto di approdo di di usare, supportare o facilitare la violenza accettare l’utilizzo di mezzi antidemo- un processo – individuale o collettivo - di come metodo per il cambiamento sociale cratici e violenti – incluso il terrorismo radicalizzazione, o come messa in atto di (Allen 2007). – nel tentativo di raggiungere obiettivi pratiche e ideologie autonome, risulta in- politici e/o ideologici (Schmid 2013). Non dissolubilmente legato al concetto di vio-
14 Capitolo 1 lenza, sia essa diretta (fisica o psicologica), espressione isolata di violenza esercitata azioni preventive e di contrasto. Queste strutturale o simbolica (Galtung 2003). su un singolo individuo: è un tipo di violen- ultime fanno solitamente riferimento alle L’estremismo violento si presenta qualora za, perpetuata da un gruppo (o da singoli, cornici concettuali di de-radicalizzazione un individuo o un gruppo aspiri a raggiun- purché sia presente un’idea comune), che e contro-radicalizzazione. gere questo cambiamento a spese di una o risponde a un’identità condivisa, un’ide- più entità sociali designate come nemiche, ologia che identifica un nemico comune, Con il termine de-radicalizzazione si fa ri- mediante l’aggressione fisica di chi ne fa giustificazione per l’esistenza del gruppo, e ferimento al processo di abbandono di una parte o tramite azioni che colpiscano più che ha un’idea del mondo da raggiungere visione del mondo radicale, accompagnato genericamente la popolazione di uno o più attraverso la sottomissione dell’Altro-diffe- dalla consapevolezza dell’inaccettabilità Stati: gruppi armati (clandestini o meno), rente da sé. Parlare di estremismo violen- dell’uso della violenza per favorire o impor- foreign fighters (persone che prendono par- to significa in definitiva far riferimento a re il cambiamento politico e sociale. te ad un conflitto che avviene in uno Stato quelle ideologie che aspirano ad ottenere diverso da quello in cui vivono, per affinità potere politico utilizzando metodi violenti Si fa quindi riferimento a un cambiamen- ideologica e/o religiosa) e lone wolf (o lone invece che persuasione. Le ideologie estre- to ideologico ed etico, e non a una modi- actor terrorists, individui che agiscono in miste violente si basano su valori totalita- fica comportamentale, racchiusa invece modo solitario, ispirandosi però ad un’i- ri, fanatici, intolleranti, patriarcali, an- nel concetto di disengagement (Horgan deologia più o meno ampiamente diffusa) ti-democratici e anti-pluralisti perpetrati 2008; Brzuszkiewicz 2019). sono tre tra le principali forme in cui pos- da gruppi, aziende o Paesi (OPEV 2017). sono concretizzarsi azioni estremiste. L’i- Appare però evidente che la diffusione in Tale processo di de-radicalizzazione può dea dell’Altro emerge quindi come centra- diversi attori, azioni e atteggiamenti di ide- essere individuale o collettivo, compren- le: l’Altro-diverso viene presentato come ologie quali il razzismo, il sessismo e la xe- dendo anche tutte quelle iniziative destina- inferiore, come un ostacolo e un nemico da nofobia mostra come i confini tra ciò che te ad individui radicalizzati aventi lo scopo sconfiggere; l’Altro-uguale come il sogget- può essere considerato estremismo violen- di re-inserirli in società e allontanarli dalla to con cui identificarsi e costruire l’estre- to e ciò che non lo è siano talvolta sfumati, violenza, tramite metodi e strategie diversi- mismo. L’estremismo violento non è infatti rendendo difficoltosa la messa in atto di ficate (Vidino e Brandon 2012).
1.1 Radicalizzazione e polarizzazione come base dell’estremismo violento 15 Le attività di contro-radicalizzazione, al che): la ricerca che si concentra su una Dall’identificazione con altri soggetti contrario, non si focalizzerebbero tanto manifestazione dell’estremismo violento all’interno del proprio gruppo di riferi- su individui già radicalizzati, ma consi- non dovrebbe essere considerata appli- mento e dalla contemporanea presa di sterebbero in azioni preventive su indivi- cabile ad altri tipi di estremismo (Allan distanza da uno o più altri gruppi con- dui considerati vulnerabili, o rivolte alla et al. 2015). correnti nascerebbero quindi le tensioni società nel suo complesso. Strategica- all’interno della società, tanto più eleva- mente importante risulta in questo caso il Anche il concetto di polarizzazione ri- te quanto minore è il numero di gruppi, concetto di narrativa: è sulla base di una sulta piuttosto complesso: causa di con- di poli, in grado di catalizzare obiettivi serie di narrazioni del mondo che l’indi- flitto che, generando tensioni, disordini tra loro opposti (Esteban e Ray 1994). viduo si radicalizza ed il gruppo recluta e rivolte, va ad impedire un progresso Quando le tensioni diventano più inten- nuovi sostenitori e struttura la propria sul piano sociale e politico (Karatrantos se, ciascuna parte in causa si irrigidisce propaganda. Al contrario, il concetto di 2018), sarebbe fortemente legato al con- attorno alle proprie opinioni, sulla base contro-narrativa (o contro-narrazione), cetto di polarizzazione economica. Crisi di percezioni che determinano una nar- oggi in rapida evoluzione ed espansione, politiche, populismi, esclusione sociale e rativa focalizzata sulle differenze per- mira ad opporsi ad una narrativa esisten- crisi identitarie sono solo alcuni dei fat- cepite (spesso ingigantite) e basata su te, offrendo un’alternativa positiva alla tori di rischio di polarizzazione chiamati narrazioni semplicistiche: è allora che si propaganda radicale o decostruendo la in causa dalla letteratura (ibidem). crea polarizzazione attorno alle proprie narrativa radicale stessa. La letteratura opinioni, considerate la verità assoluta. sull’estremismo violento interpella nu- La polarizzazione sarebbe un attributo di merose questioni metodologiche, oltre gruppo derivante da un forte grado di omo- Il presente report si focalizzerà in parti- che definitorie. Parlare di “estremismo geneità all’interno del gruppo stesso a cui colare, così come gran parte della lette- violento” significa parlare di categorie farebbe da contraltare un alto tasso di ete- ratura sul tema, sulla popolazione giova- molto ampie, e la ricerca spesso aggrega rogeneità tra i diversi gruppi all’interno del- nile: se le dinamiche di radicalizzazione fenomeni diversi (movimenti di guerri- la società. sfuggono ad ogni rigido inquadramento glia, milizie, organizzazioni terroristi- demografico, è altrettanto evidente la
16 Capitolo 1 maggiore vulnerabilità riconducibile alla condizione giovanile. Si pensi, solo per citare due esempi, alla presenza dei giovani di seconda generazione e alla loro percezione identitaria in bilico, come si vedrà poi, tra doppia presenza e doppia assenza, o all’alta percentuale di giovani Neet, potenziale bacino di radi- calizzazione e reclutamento. Ad ulteriore conferma di quanto sostenuto, l’età me- dia di partenza dei foreign terrorist fighters partiti dall’Italia per Siria e Iraq risulta pari a 30 anni, evidenziando un processo di radicalizzazione avvenuto negli anni precedenti (Marone e Vidino 2018). Nel fornire una rassegna critica della let- teratura accademica sul tema, si seguirà la chiave di lettura multi-dimensionale sotto presentata.
Una chiave di lettura multidimensionale .2 Esistono diversi modi per analizzare i fattori che possono influenzare la com- parsa dell’estremismo violento. Alcuni si trasto, cercherà di combinare i diversi punti di vista, basandosi sulla forte in- terdipendenza tra le diverse dimensioni concentrano sugli aspetti evolutivi indi- indagate. viduali, altri sull’influenza dei gruppi so- ciali, altri ancora sull’analisi del contesto Il documento di riferimento nell’analisi (fattori strutturali); ancora, diverse ana- dei c.d. drivers di estremismo violento non lisi si focalizzano sui fattori di attrazione può che essere il Plan of Action to Prevent e spinta nei confronti dell’estremismo Violent Extremism redatto dalle Nazioni violento (push e pull factors) o sulle con- Unite (2015), che ha l’indubbio merito di ri- dizioni di vulnerabilità e resilienza. L’a- ferirsi sia ad aspetti strutturali del conte- nalisi, sulla falsariga di quella effettuata sto (mancanza di opportunità socioecono- da Novact, OPEV e CMDOH (2017), sia nei miche; emarginazione e discriminazione; fattori che favoriscono la radicalizzazio- cattiva governance e violazione dei diritti ne che nelle azioni di prevenzione e con- umani; conflitti irrisolti; radicalizzazione
18 Capitolo 1 nelle carceri) che a processi specifici di all’estremismo violento. Si tratta quin- altri aspetti che verranno analizzati. A radicalizzazione (contesti e motivazioni di di un concetto multi-fattoriale, in cui livello meso, al contrario, predominano individuali; rimostranze e motivazioni intervengono aspetti e dimensioni in- i fattori sociali e culturali (in particolar collettive; distorsione e abuso di credenze, dividuali, situazionali (che agiscono su modo quelli legati all’identità religiosa, ideologie politiche, differenze etnico-cul- piccole comunità o gruppi identitari) e etnica o di gruppo), fattori di attrazione turali ; leadership e social network). socio/culturali che agiscono sui differen- in grado di influenzare comunità e gruppi ti livelli: la Tab.1, anche se non esausti- identitari ristretti e/o ben definiti. A livel- La letteratura accademica sottolinea come va, permette tuttavia di combinare tra lo macro, infine, sono presenti fattori si- l’estremismo violento abbia molte cause e loro in modo sintetico fattori in grado di tuazionali in grado di influenzare un gran non possa essere previsto da una sola va- isolare pattern e meccanismi ricorrenti, numero di persone (grandi comunità o riabile: ecco perché un termine più indicato, pur ricordando che ogni fattore è neces- persino interi Paesi) e che, nell’influente al posto di “driver”, potrebbe essere “fat- sario ma probabilmente non sufficiente modello “push-pull” di USAID, sono de- tori”, così da suggerire la necessità di una perché un individuo si unisca a una cau- scritti come “fattori di spinta”. pluralità di questi per produrre un risultato sa estremista violenta o perché un movi- (Allan et al. 2015). mento diventi violento. A tale chiave di lettura multi-dimensionale Tali fattori, siano essi politici, economi- A livello micro, la ricerca di stampo psi- si lega peraltro un approccio multi-discipli- ci, sociali, culturali o psicologici possono cologico suggerisce la possibilità che gli nare: psicologia, sociologia e diritto sono essere suddivisi in tre dimensioni (mi- individui che si uniscono a gruppi o mo- discipline che concorrono, tra le altre, ad cro/meso/macro) tra loro interconnesse, vimenti estremisti violenti possano avere approfondire tali dinamiche. rimandano a differenti protagonisti (in- una vulnerabilità o una particolare dispo- dividui, gruppi/comunità, politiche) e a sizione cognitiva, avendo ad esempio im- differenti contesti, luoghi fisici e virtuali parato a pensare in modo fortemente dua- di vulnerabilità che richiamano a loro listico. La ricerca identitaria e la necessità volta differenti fattori di spinta e freno di trovare il proprio posto nel mondo sono
1.2 Una chiave di lettura multidimensionale TABELLA 1 19 DIMENSIONI FOCUS FATTORI che favoriscono l’estremismo violento AZIONI di prevenzione e contrasto MICRO Individuo Es: - Background individuale; Es: - Interventi rivolti all’individuo - Motivazioni; di contro-radicalizzazione (prevenzione) - Distorsione ideali (ideologie); e de-radicalizzazione (abbandono visione DIMENSIONI, FATTORI E AZIONI DI PREVENZIONE E CONTRASTO - Ricerca identitaria; del mondo radicale); - Aspetti psicologici (traumi); - Coinvolgimento/partecipazione - Fallimento obiettivi individuali. individuale (dialogo). MESO Dimensione Es: - Background familiare; Es: Interventi sul gruppo/comunità: ecologica: - Differenze etnico-culturali; - incontri inter-confessionali e multi-etnici; - gruppo dei pari; - Limitata coesione sociale; - contro-radicalizzazione (prevenzione); - comunità. - Stigmatizzazione di determinate comunità; - ruolo leader di comunità; - Degrado di un quartiere; - mobilitazione della comunità. Luoghi fisici: - Agenti di radicalizzazione attivi in un luogo fisico; Interventi ad hoc: - luoghi di culto; - Mancato rispetto diritti di determinate categorie. - progetti educativi; - carcere. - attività di quartiere. DELL’ESTREMISMO VIOLENTO. MACRO Società Es: - Politiche e legislazioni escludenti; Es: - Attività di contro-narrativa offline e online; - Violazione diritti umani universali; - campagne di sensibilizzazione; Contesto nazionale - Marginalizzazione e discriminazione; - misure volte a creare coesione sociale. o sovranazionale - Assenza di opportunità socio-economiche; Ruolo dell’online - Motivazioni collettive; - Confitti prolungati e irrisolti; - Grandi disuguaglianze sociali; - Crisi economica; - Crisi migratoria; - Crescista di movimenti neo-fascisti/nazionalisti; - Diffusione fake news.
20 Capitolo 1 Lo scopo del modello è poi quello di asso- In particolare ci si soffermerà non tanto tra Paesi e all’interno dei singoli contesti ciare azioni di prevenzione e contrasto a sulle misure repressive (hard), quanto su urbani; la militarizzazione della gestio- ciascun livello, con interventi specifici ri- quelle soft: la volontà è infatti quella di su- ne delle questioni sociali, con pratiche chiesti da attuare a livello micro, interventi perare quell’approccio di tipo securitario che, andando contro i diritti umani uni- perlopiù preventivi a livello meso e inter- che ha acquisito sempre maggior centra- versalmente riconosciuti, finiscono per venti di sviluppo e umanitari richiesti a li- lità negli anni, causando nuove insicurez- alimentare l’estremismo violento. Tali vello macro. ze, perlopiù soggettive (non legate tanto a misure si concentrano spesso su un de- rischi reali quanto, piuttosto, alle minac- terminato gruppo sociale, rendendolo Le stesse attività di contro-radicalizza- ce percepite a seconda delle informazioni sospetto e favorendone la segregazione zione fanno riferimento ai tre diversi fornite dai media e dalla narrazione po- sociale e l’esclusione, invece di agire sulle livelli (Silverman et al. 2016): micro (le litica), e disuguaglianze. Definire i pro- cause strutturali della disuguaglianza: si azioni di de-radicalizzazione sono in blemi sociali in termini di (in)sicurezza e tratta di un modo utile a mantenere l’ordi- questo caso più frequenti di quelle pre- non di disuguaglianza, povertà o giustizia ne sociale perpetuando una situazione di ventive); meso (su un gruppo considerato ha d’altronde consentito la messa in cam- violenza strutturale in cui i bisogni fonda- vulnerabile o su una realtà specifica, ad po di interventi securitari volti a mante- mentali della maggior parte della popola- esempio i pre-adolescenti, un polo scola- nere determinate popolazioni ai margini, zione non vengono soddisfatti. stico, una cittadina); macro (sulla società rendendo invisibile la povertà attraverso nel suo complesso che ospita potenziali la costruzione di ghetti (Wacquant 2009), soggetti a rischio). di enclaves (Stavrides 2015) da cui espel- lere determinate fasce di popolazione; la creazione di confini sia interni che tra Paesi (siano essi barriere fisiche, centri di detenzione e espulsione, chiusura di spazi pubblici), che altro non fanno che moltiplicare le forme di disuguaglianza
La dimensione micro: tra variabili socio-demografiche e ricerca di identità .3 La dimensione micro si focalizza in ma- niera specifica sull’evoluzione psicologi- ca dell’individuo, sulla ricerca e defini- potere, arresti, crimini e violenze), alla difficoltà di trovare modi “positivi” per affrontare tali esperienze (mancanza di zione dell’identità personale, contestuale sostegno comunitario, di risorse, di op- e situata, sul suo background individua- portunità). Un contesto di violenza, vul- le. Lo sviluppo di processi di estremismo nerabilità ed esclusione può essere causa violento sarebbe infatti legato a reazio- di gravi problemi psicosociali ed emotivi, ni emotive a condizioni di vita difficili in quanto possono emergere sentimenti (mancanza di risorse, di occupazione, di ed emozioni, quali paure, ansie, bassa opzioni educative, di prospettive future, autostima, senso di colpa, vergogna, fru- violazione dei diritti umani, violenza, strazione, che paralizzano, bloccano, de- esclusione), all’impatto di esperienze motivano e provocano squilibri emotivi traumatiche dirette o indirette (abuso di se non affrontati in modo efficace.
22 Capitolo 1 La presenza di emozioni quali rabbia o de- riconoscimento e alla valorizzazione del che richiamano l’adesione a una nuova siderio di vendetta, al contrario, attivano e proprio ruolo sociale, anche sulla base visione o ideologia per dotare di senso la mobilitano il soggetto che, attraverso rispo- delle aspettative genitoriali (Knauer e Pa- propria identità (Wiktorowicz 2005), fino ste inadeguate può mettere in atto compor- lacio Espasa 2012). La presenza di fattori al modello proposto da Dalgaard-Niel- tamenti aggressivi e violenti (OPEV 2019). di rischio quali una scarsa regolazione de- sen (2010), articolato in sei diversi sta- gli impulsi, stili educativi disfunzionali, di, nuclei psicologici fondamentali della L’adolescenza porta significativi cambia- l’esistenza di atteggiamenti oppostivi as- violenza (identificazione di un proble- menti a livello psicologico, implicando, se sociati a interazioni negative con genitori, ma come ingiustizia; costruzione della non una crisi, quantomeno una riorganiz- insegnanti e pari, con il correlato rischio giustificazione morale all’utilizzo della zazione delle strutture mentali del giova- di fallimento scolastico e di affiliazione a violenza; sviluppo ed utilizzo di una nar- ne. Il maggior grado di vulnerabilità espe- gruppi devianti, sono indicatori di rischio rativa che biasima le vittime; de-uma- rito dagli adolescenti sarebbe legato sia ad nello sviluppo evolutivo degli adolescenti nizzazione delle vittime; sostituzione o una diversa velocità di maturazione delle (Loeber e Dishion 1983; Ladd et al. 1990). distribuzione strumentale della respon- capacità intellettive, emotive e comporta- sabilità; minimizzazione degli effetti ne- mentali, sia al ruolo via via depotenziato L’estremismo violento può essere un modo gativi dell’azione violenta). ricoperto dagli adulti, con la conseguente per soddisfare tale bisogno di identità. necessità di una maggiore regolazione af- La messa in atto di comportamenti disfun- fettiva e comportamentale da parte dell’a- Sono diversi i modelli formulati nel cor- zionali rappresenterebbe, in altre parole, dolescente stesso. L’acquisizione di una so degli anni in campo psicologico: da una domanda malposta di identità sociale, propria autonomia, la costruzione e la de- quelli basati su forme di risentimento frequentemente riscontrabile nell’adole- finizione della propria identità sono com- di intensità crescente che rispondono scente e nel giovane adulto. La ricerca di piti evolutivi che possono portare a situa- a frustrazioni, reali o percepite, tanto a un’identità individuale (ma anche, come zioni conflittuali e problematiche sia nel livello individuale quanto collettivo-co- vedremo, di gruppo) in un contesto rico- confronto con l’alterità che nell’autostima munitario (Borum 2003), a quelli ricon- nosciuto come ingiusto può accrescere la personale, legata in particolar modo al ducibili al concetto di apertura cognitiva vulnerabilità dei giovani alla radicalizza-
1.3 La dimensione micro: tra variabili socio-demografiche e ricerca di identità 23 zione: l’adesione a gruppi estremisti par- d’origine con quella più diffusa nella meramente strutturali paiono quindi in- rebbe in parte legata alla ricerca, da parte società di destinazione. soddisfacenti: la relazione tra deprivazio- dei giovani, di un significato per le proprie ne materiale e scelta violenta non è affatto vite nel tentativo di dare risposta a un bi- Analizzando il background individuale, ci si immediata, in quanto il rapporto tra cri- sogno insoddisfatto di definirsi, di capi- può chiedere quali possano essere i fattori mine e povertà non ha validità universale re il proprio ruolo nel mondo (Crenshaw in grado di portare a una radicalizzazione (Sen 2015). 1983; Venhaus 2010). dei soggetti. Tuttavia, sebbene le difficoltà socio-e- Quando l’identità è ancora in formazione La relazione tra basso status socio-econo- conomiche e la sotto-occupazione non o risulta particolarmente complessa può mico ed estremismo violento non sarebbe paiano spiegazioni sufficienti per l’estre- risultare particolarmente vulnerabile: si immediata: gli studi, perlopiù limitati a mismo violento, possono però, a livello pensi al caso dei migranti di seconda gruppi terroristi e che non prendono quin- macro, creare un ambiente favorevole ai generazione, sospesi tra un sentimento di in considerazione i movimenti estre- gruppi estremisti: i giovani aderirebbero di doppia appartenenza, in quanto non misti a livello più generale, sottolineano quindi a tali movimenti sulla spinta del di rado, anche per questioni legate alla nella maggioranza dei casi l’assenza, tra risentimento e dell’umiliazione provate cittadinanza giuridica (particolarmen- questi, di situazioni di particolare disagio personalmente o da persone a loro vicine, te evidenti in Italia, come chiaramente economico (Dalgaard-Nielsen 2010). Una chiamando in causa anche la dimensione evidenziato dal dibattito sullo ius soli), correlazione tra estremismo e reddito pare meso del fenomeno. “cittadini di uno Stato di cui non si sen- emergere nel solo caso di conflitti civili o tono parte e giuridicamente estranei al in Paesi con una ricchezza limitata. Peral- Anche la correlazione tra bassi livelli di istru- paese di cui si sentono cittadini” (Cera- tro, anche la relazione tra occupazione ed zione ed estremismo non appare così chiara volo e Molina 2013, 21), e uno di doppia estremismo non pare confermata (Allan et (Allan et al. 2015): se un accesso limitato all’i- assenza (Sayad 2004), possibile causa di al. 2015): sono limitate le prove che gruppi struzione e bassi livelli di alfabetizzazione alienazione derivante dalla difficoltà di estremisti reclutino tra i ranghi dei disoc- possono impedire agli individui di mettere mettere in relazione la propria cultura cupati e dei sotto-occupati. Gli approcci in discussione narrazioni fortemente ideolo-
24 Capitolo 1 gizzate (Nwafor e Nwogu 2015), sono diversi socializzazione alla violenza, giochino un plici caregiver (Carter 2013). Piuttosto, dato i casi di soggetti responsabili di comporta- ruolo effettivo nel causare estremismo vio- il carattere prevalentemente patriarcale e menti estremisti altamente istruiti, in par- lento. Allo stesso modo, ci sono poche prove sessista delle società contemporanee, è im- ticolar modo in discipline tecniche e inge- documentate che la componente femminile portante prestare attenzione alla creazione gneristiche (Gambetta e Hertog 2009), tanto svolga, di per sé, un’influenza moderatrice di canali specifici per l’inclusione femminile che alcuni studi mettono in luce una signi- sulla possibile militanza all’interno di un in queste iniziative. ficativa correlazione tra terrorismo e higher gruppo estremista. education (Sageman 2004). Agire sugli aspetti Il rimando a episodi di discriminazione educativi, quindi, potrebbe non essere effi- Il coinvolgimento diretto di donne in atti ed esclusione subite individualmente o cace nel contrastare l’estremismo violento di estremisti, spinto da ragioni più o meno in gruppo, è ricorrente tra coloro i quali si per sé, ma può in ogni caso ridurre il rischio complesse quali, tra le altre, la protezione sono resi autori di azioni violente, anche di una partecipazione non informata, costi- della propria comunità, pare confermare se talvolta tali giustificazioni retrospettive tuendo una risposta all’assolutismo, uno dei questa tesi (Alison 2004; Bloom 2011), così potrebbero essere meramente speculative possibili motori di estremismo. come il coinvolgimento in azioni di resisten- (Post et al. 2003). za più “strutturate” (si pensi alle combattenti Facendo riferimento alla variabile di genere, curde nel Rojava, impegnate a combattere Tale percezione di vittimizzazione può sebbene la maggior parte degli estremisti non solo lo Stato Islamico ma, più in genera- infatti essere strumentalizzata dai leader violenti siano giovani uomini e la messa in le, un diffuso sistema patriarcale). Se secon- di gruppi estremisti violenti: per Cren- atto di atteggiamenti aggressivi risulti preva- do l’OCSE (2013; 2014) è essenziale includere shaw (1983) i gruppi terroristici sono lentemente associata alla componente ma- le donne come “formatrici di politiche, edu- forme estreme di movimenti sociali che schile (Gartenstein-Ross e Gorssman 2009), catrici, membri della comunità e attiviste” emergono in risposta a reclami collettivi, non emergono ricerche significative in gra- per prevenire l’estremismo, appare altresì mentre McCauley e Moskalenko (2008) do di dimostrare che gli ideali di mascolinità evidente la necessità di evitare di utilizzare vedono la reazione a una rivendicazio- e onore, frequentemente associati alle gang stereotipizzazioni nelle narrazioni utilizza- ne individuale o collettiva come la fase giovanili come effetto di un meccanismo di te, riducendo il loro ruolo a quello di sem- iniziale del processo di radicalizzazione.
1.3 La dimensione micro: tra variabili socio-demografiche e ricerca di identità 25 Per altri studiosi, al contrario, le rivendi- essere legate a gruppi di destra, naziona- Attualmente, le soft measures messe in cazioni sono necessarie ma non sufficien- listi, anarchici o legati ad aspetti religio- atto fanno quasi esclusivamente riferimen- ti per causare atti di violenza estremista, so-identitari. to a programmi di de-radicalizzazione, e essendo il più delle volte strumentalizza- non di prevenzione e contro-radicalizza- te da individui carismatici o “imprendi- Il ruolo della rete, dell’online, aspetto in- zione: la necessità di attuare interventi di tori politici” e costituendo spesso mera ter-dimensionale per eccellenza, esemplifi- contro-narrazione e la progettazione di propaganda (Hoffman 2006). cativo di come la dimensione macro agisca interventi ad hoc rivolti a individui parti- su quella micro, verrà analizzato nei prossi- colarmente a rischio di estremismo attra- Tali esperienze, specialmente se condi- mi paragrafi. verso lo sviluppo di programmi che diano vise, trovano in ogni caso terreno fertile priorità alle opportunità economiche ed in una narrazione che si propone di inca- Ci si limita qui a dire che la quantità cre- educative appare però ormai improcra- nalare il risentimento tramite soluzioni scente di tempo trascorsa online può stinabile. Prestare attenzione alle ragioni semplici ed estreme, in grado di spiegare essere uno degli indicatori, ovviamente alla base dei comportamenti aggressivi, perché i gruppi estremisti sono in grado contestualizzato e accompagnato da altri permette di mettere in discussione il si- di reclutare numerosi adepti (Schmid comportamenti, quali l’allontanamen- gnificato individuale dato alle apparte- 2014). La narrazione risulta cruciale per to dalla cerchia amicale e una spiccata nenze ideologiche estremiste e violente, giustificare la violenza contro gli altri ideologia (sia essa politico o religiosa), di così da fornire, sulla base di un confronto e fornire ai singoli membri un senso di una radicalizzazione in atto. basato su ragioni affettive comuni e cul- importanza individuale, chiamando in turalmente trasversali, possibili soluzio- causa il potenziale trasformativo della Prima di passare all’analisi della dimen- ni alternative. violenza e la necessità di affrontare le sione meso, si vuole sottolineare l’impor- ingiustizie o una minaccia esistenziale, tanza di ricorrere ad azioni di prevenzio- individuale o di gruppo (Saucier et al. ne rivolte al singolo individuo. 2009): tali dinamiche paiono comuni in tutte le comunicazioni estremiste, siano
26 Capitolo 1 Non devono infine mancare azioni di suppor- to alle vittime di estremismo violento, trami- te un aiuto da un punto di vista legale e la messa in atto di campagne di consapevolez- za, anche per disinnescare l’insorgere di una possibile aggressività di tipo reattivo. Tale supporto deve essere fornito anche alle vittime di discorsi d’odio, tramite la promozione di un messaggio di tolleran- za e comprensione reciproca: le vittime, così come gli adolescenti in generale, possono infatti risultare uno dei princi- pali attori di cambiamento.
La dimensione meso: dinamiche di gruppo e spazi fisici vulnerabili .4 All’inizio cercavo un gruppo che mi tra- smettesse delle cose di cui avevo bisogno: sicurezza, appartenenza (…) Avevo un personale (Abrams e Hogg 2006). Tale identità può diventare più importante di quella personale, in quanto il gruppo problema da superare: l’accettazione di è in grado di offrire una precisa visione me stesso. Se entri nel gruppo sei uguale del mondo, solitamente dicotomica, at- agli altri e le tue diversità non le vedi più, traverso slogan semplici che forniscono o le vedi di meno (Berizzi 2020, 206). un’utopistica sensazione di rassicura- zione in chi li ascolta, promettendo so- L’identità sociale o colle ttiva nasce luzioni a ciò che sembra incerto. L’ap- dall’appartenenza a un gruppo in grado partenenza a un gruppo estremista, di fornire valore e significato alle vite basata su un rigido sistema di credenze dei singoli membri, in particolar modo e di requisiti di comportamento, forni- a quelli più vulnerabili che sentono di sce poi una sensazione di status supe- attraversare momenti di difficoltà o di riore ai suoi membri, tramite il rafforza- avere limitate possibilità di sviluppo mento di pregiudizi e stereotipi negativi
28 Capitolo 1 nei confronti degli altri gruppi, creando Al centro di ogni comunità che si sente Ad agire sono quindi dinamiche preva- confini invalicabili in grado di demoniz- minacciata, c’è la necessità di rispondere lentemente inter-dimensionali: vi è un ri- zare gli altri. a quella minaccia: al fine di soddisfare levante corpus di studi che supporta l’ipo- quel bisogno di rafforzare l’identità della tesi che il cambiamento sociale derivante Sono tanti gli elementi che contribuiscono comunità, persone o gruppi che batto- dalla globalizzazione sia una delle cause a formare l’identità, personale o collettiva: no la bandiera di quell’identità specifica della vulnerabilità individuale e dei piccoli quando si ha la percezione che uno di tali usano espressioni estreme per convo- gruppi, in seguito alla creazione di popola- elementi sia minacciato, si tende a sintetiz- gliare la rabbia verso l’altro (OPEV 2019). zioni pressoché prive di diritti civili (Sand- zare l’intera identità in quel singolo aspet- brook e Romano 2004; Neumann 2009). to, tramite un processo di costruzione di I gruppi estremisti possono fornire quel significato basato su un attributo culturale senso di identità soddisfacendo al con- Pur esistendo dei c.d. “attori solitari”, la prioritario rispetto ad altri (Rothenberg e tempo altre esigenze, quali il senso di ap- maggior parte delle persone che adotta com- Kotarac 2015). partenenza e affiliazione (Borum 2014): portamenti violenti lo farebbe dopo un perio- per questa ragione la radicalizzazione do di socializzazione avvenuto in un gruppo In situazioni di crisi d’identità, infatti, stessa può essere considerata un proces- dei pari o all’interno di un’organizzazione. trovare un elemento dominante con cui so sociale, più che personale e ideologi- identificarsi produce sollievo. Al contra- co. L’individuo, alla ricerca di una causa, Tale processo implica fenomeni ben do- rio, percepire la propria appartenenza risulta “cognitivamente aperto” (Wikto- cumentati, in particolar modo dalla let- sotto attacco, può portare alla paura o rowicz 2005), mentre il gruppo è attivo teratura sulle subculture giovanili, quali all’insicurezza: maggiore è la minaccia nel promuovere se stesso come risposta la necessità di approvazione e l’influenza percepita, maggiori sono le possibilità alle aspirazioni o ai problemi della so- di individui carismatici: la presenza di di prendere una posizione forte, di far cietà: la corrispondenza delle diverse estremisti violenti tra i parenti o all’in- emergere posizioni estremiste, di crea- cornici di significato porta all’incontro terno del gruppo dei pari, per esempio, re frontiere immaginarie nei confronti tra i due. aumenterebbe la propensione ad agire in di chi pensiamo possa essere il nemico. tale modo (Sageman 2004).
1.4 La dimensione meso: dinamiche di gruppo e spazi fisici vulnerabili 29 Religione ed appartenenza etnica sono al- nazione istituzionalizzata, emargina- sione per giustificare la violenza e reclu- cune tra le più potenti espressioni di identi- zione economica, sociale e/o politica tare e motivare i sostenitori è una tecnica tà individuale e di gruppo che possono es- di gruppi etnici o religiosi, aumentino quasi universale tra i gruppi estremisti sere strumentalizzate da gruppi estremisti il rischio di estremismo violento (Gel- violenti (Allan et al. 2015). o élite, generando insicurezza attraver- fand et al. 2013). so rappresentazioni selettive e distorte: Sempre nella dimensione meso sono in questo modo possono essere lette le La radicalizzazione dei giovani, in partico- ricompresi quegli spazi fisici le cui ca- proteste e le violenze tra autoctoni e lar modo quella religiosa imputata all’Islam, ratteristiche li rendono particolarmente comunità migranti, o le narrazioni nei viene d’altronde spesso collegata all’odio adatti ad ospitare dinamiche di radica- confronti dei rifugiati, dei richiedenti per le ingiustizie subite, alla ricerca di un lizzazione: su tutti, luoghi di culto e car- asilo o della comunità rom. Uno dei ri- significato per la propria vita, a un senso di cere. In relazione ai primi, e con riferi- schi dell’aumento di tali tensioni è che frustrazione, di fragilità e irrilevanza (Vic- mento alla radicalizzazione islamica, ci venga precluso l’accesso a determinate toroff e Kruglanski 2009). si può chiedere se i rischi di estremismo comunità, o ad alcuni membri di tali siano maggiori all’interno o accanto alle comunità, ai luoghi preposti a quel per- Che si tratti di religione, di identità nazio- moschee. Se molti soggetti, soprattutto corso di socializzazione fondamentale nale o ideologica, il meccanismo rimane tra i convertiti che si radicalizzano, ini- per l’inclusione nella società di desti- simile. Diversi autori hanno descritto le ziano il proprio percorso di fede all’in- nazione: si pensi alla scuola per i più fasi che portano all’adozione di compor- terno delle moschee e nel contatto con giovani, al mercato del lavoro (regola- tamenti estremisti, sottolineando come gli altri musulmani, è altrettanto vero re) e alla vita di quartiere per gli adulti l’assunzione di tale ideologia avvenga in che un’alta percentuale presto se ne di- (Karatrantos 2018). Il rischio, in defi- seguito a un’importante fase iniziale di scosta, giudicandolo un ambiente trop- nitiva, è che tale isolamento porti tali autoidentificazione in cui i soggetti ven- po moderato, e ricercando online o in individui ad essere più vulnerabili alla gono allontanati dalle loro identità origi- una ristretta cerchia radicale il suppor- radicalizzazione, così come è opinione narie tramite la percezione di essere delle to al nuovo modo di vivere. diffusa che disuguaglianza e discrimi- vittime: l’uso di una narrativa di oppres-
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