Sviluppo e investimento, una delegazione dell'Angola in visita a Salerno e provincia

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Sviluppo e investimento, una delegazione dell'Angola in visita a Salerno e provincia
Sviluppo e investimento, una
delegazione dell’Angola in
visita a Salerno e provincia
di Monica De Santis

Mattinata all’insegna della cooperazione, ieri mattina a
Palazzo Sant’Agostino, dove, promosso dalla Camera di
Commercio e dall’Africa Centrale si è tenuto l’incontro con la
delegazione dell’Angola guidata dal Segretario di Stato alla
pesca Esperança Maria Francisco Eduardo da Costa e
dall’Ambasciatrice in Italia Maria De Fatima Domingas Jardim,
per consolidare l’interazione culturale ed economica tra
l’Italia e l’Angola, volta a consolidare la collaborazione tra
le imprese del settore privato salernitano che operano e
possono operare in Angola, sfruttando i punti di forza dei due
paesi. Hanno accolto e salutato la delegazione il Presidente
della Provincia di Salerno Michele Strianese, il Sindaco di
Salerno Vincenzo Napoli, l’International Legal Advisor
Giuseppe La Sala e il Presidente della Camera di Commercio
ItalAfrica Centrale Alfredo Carmine Cestari, che ha
collaborato alla realizzazione dell’appuntamento. “La nostra
città – spiega l’ingegner Cestari – è molto vicina al
continente africano, un’ora solo di volo e siamo già nel
grande mercato africano che prenta oltre un miliardo di
consumatori. Quindi anche le nostre merci e le nostre imprese
possono facilmente arrivare in queste aree in questi mercati e
questa è l’occasione importante per presentare l’Angola che è
uno dei principali paesi con i quali l’Italia ha degli scambi
commerciali. Quindi questa visita è anche la continuità e la
base per poter presentare alle nostre imprese e così anche
alle imprese angolane che sono a seguito del segretario di
Stato quelle che sono le nostre eccellenze e che sono
veramente tante e che dopo questo periodo di emergenza
sanitaria, ora possono guardare con nuovo ottimismo al
Sviluppo e investimento, una delegazione dell'Angola in visita a Salerno e provincia
futuro”. “La cooperazione internazionale ha visto in Salerno e
nella sua provincia – dice il sindaco Napoli – un
interlocutore importante e di questo noi ne siamo lieti e
rinforza, naturalmente la nostra impostazione di amicizia tra
i popoli e naturalmente un’amicizia condita da possibilità
commerciali che credo siano utili a tutti”. “Salerno e la sua
provincia – dichiara il Presidente Michele Strianese – sono un
importante hub di interscambio fra Europa e Africa. Confronto
e collaborazioni con realtà economiche, sociali e culturali
diverse sono fondamentali per noi e le nostre imprese.
Soprattutto ora che è necessario ripartire e creare sviluppo,
è bene cogliere in pieno le possibilità offerte
dall’internazionalizzazione. Il mercato angolano può essere un
ottimo sbocco economico. L’Angola è un paese ricco di risorse
e si configura come una rilevante destinazione di investimenti
soprattutto nei settori della pesca, dell’agricoltura e
dell’edilizia. In particolare oggi il Paese sta vivendo il
momento più florido della sua storia, la guerra ormai è solo
un ricordo del passato visto che è stato avviato un processo
di ricostruzione che ha consentito una valida riorganizzazione
in tutti i settori. L’Angola è un luogo più dinamico e sicuro,
stabile sia politicamente che economicamente e presenta un
grande potenziale di sviluppo.”

Mister    Italia,                               cinque
salernitani in gara
Ci sono anche cinque ragazzi salernitani tra i novanta
bellissimi pre-finalisti nazionali del concorso di Mister
Italia 2021.
Sviluppo e investimento, una delegazione dell'Angola in visita a Salerno e provincia
Si tratta di Antonio Avella 18 anni di Salerno,

Valentino Calandriello 26 anni di Padula,
Gennaro Mondelli 29 anni di Ogliastro Cilento, Alessandro
Vitiello 17 anni di Scafati e Gianfranco Tamburo 31 anni di
Battipaglia.

I cinque ragazzi saranno in passerella lunedì prossimo 2
agosto a Giulianova (TE) dove, nello splendido scenario di
piazza del Mare, cercheranno di conquistare il “pass” per la
finalissima nazionale in programma pochi giorni dopo, sabato 7
agosto a Pescara. Per i ragazzi salernitani l’opportunità di
vivere un’esperienza indimenticabile in quello che rappresenta
il concorso di bellezza al maschile più importante organizzato
nel nostro Paese. Promosso come ogni anno da patron Claudio
Marastoni, il concorso di Mister Italia è stato trampolino di
lancio nel corso degli anni di personaggi del calibro di
Raffaello Balzo, Luca Onestini, Paolo Crivellin, Andrew Del
Corso e tanti altri volti noti del mondo dello spettacolo,
della moda e del cinema. Unica manifestazione di bellezza a
non fermarsi durante il lockdown (nel 2020 lo scettro è andato
tra le mani del napoletano Giuseppe Moscarella), Mister Italia
dal 2020 propone anche un contest social, Mister Italia On the
Web che, nei mesi invernali, vede cimentarsi centinaia di
ragazzi da tutta Italia. In palio un accesso diretto alla
finalissima nazionale del concorso “in presenza” che
quest’anno ha premiato il monzese Mattia Bertolino. Per i
cinque esponenti salernitani, quindi, il primo obiettivo sarà
quello di raggiungerlo sul palco della finale di Pescara che
sarà condotta come ogni anno da Jo Squillo e che vedrà
“madrina” e presidente di giuria la splendida Manuela Arcuri.
La manifestazione è organizzata dalla “Claudio Marastoni” con
il sostegno e la partnership di Ducati, Caffe Mokambo, Bes
Italy, Bomba Energy Drink e i patrocini dei comuni di Pescara
e Giulianova. Per restare aggiornati sull’avventura dei
ragazzi di Salerno e provincia a Mister Italia si possono
seguire i canali social del concorso: Instagram e Facebook
@misteritalia

Lo sfavillio degli                              ottoni
della Cherubini
di Olga Chieffi

E’ vanto delle massime orchestre creare il maggior numero
possibile di gruppi da camera utilizzando i musicisti del
proprio organico. L’indimenticato Herbert von Karajan
stimolava ininterrottamente i suoi musicisti in questo senso.
Essi devono imparare ad ascoltarsi a vicenda, devono
comunicare musicalmente nel più piccolo e amichevole dei
cerchi, per poi affiatarsi nella grande famiglia musicale che
un’orchestra è. Lungo un itinerario di cinque concerti, le
formazioni da camera dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini
– in quartetto d’archi o d’ottoni, in duo o quintetto o
ensemble – animeranno luoghi del cuore della città della
Musica, la Sala dei Cavalieri, Santa Maria a Gradillo, i
Giardini del Monsignore, San Giovanni del Toro, portando in
dono preziose pagine musicali – Haydn, Beethoven, Verdi,
Smetana, Fauré, Gershwin, ma anche Rota, Morricone, Modugno.
Stasera, alle ore 18,30ci si ritroverà nella Sala dei
Cavalieri di Villa Rufolo, con gli ottoni dell’orchestra. Ad
inaugurare la promenade musicale sarà il quartetto di corni,
composto da Gianpaolo Del Grosso, Federico Fantozzi, Giovanni
Mainenti, Xavier Soriano Cambra. Prima parte nel segno della
caccia, naturalmente, con una Fantasia da “Il Franco
Cacciatore” di Carl Maria Von Weber, sulla cui orchestra
imperano corni e legni, alla ricerca di timbri nuovi e
romantici. A seguire, “La Grande fanfare par Rossini”,
conosciuta anche con il titolo “le Rendez-vous de chasse”, è
una celebre pagina per quattro corni da caccia e orchestra,
scritta nel 1828 durante una vacanza a Rambouillet, nella casa
del Barone Schickler, quindi un programma eterogeneo che passa
dalla Polka caricaturale di Reiche alla trascrizione del coro
dei pellegrini dal Tannhauser di Wagner, dal Bayerischer
Landler, alla musica da film di Morricone e Piovani in due
particolari arrangiamenti dell’indimenticato Maurizio
Maiorino, per affermare che volare è sempre possibile, sulle
note di Domenico Modugno. Passaggio di testimone al Low Brass
Quartet di Andrea Andreoli e Antonio Sabetta al trombone
tenore, Cosimo Iacoviello al trombone basso e Alessandro Rocco
Iezzi alla tuba. Anche qui programma composito ma d’impronta
più operistica, con “Lascia ch’io pianga” dal “Rinaldo” di
Haendel che produce un effetto commovente e di rara intensità,
una fantasia dalla Tosca di Puccini e il “Nessun dorma”, con i
tromboni che si lanceranno tra gli ardimenti vocali del
principe Calaf e la partitura grondante di suoni, splendente
di impasti ferrigni e luci adamantini che è quella della
Turandot di Giacomo Puccini. In mezzo ancora grandi melodie
come Granada, “In memoriam” di Premru, la splendida “The
Liberty Bell March” di Sousa e le colonne sonore dei film di
James Bond.

Cilento Music Festival con
James Senese, Peppe Servillo
& Solis String Quartet
Il Cilento Music Festival è un festival musicale “diffuso” con
la regia del maestro Lillo De Marco il quale ha voluto creare
un network artistico-culturale al fine di innescare una
promozione sinergica di qualità innovativa, che dia privilegi
ai turisti italiani e stranieri per un turismo consapevole con
lo scopo di valorizzare i luoghi attraverso interventi
spettacolari ma allo stesso tempo rispettosi dei luoghi in cui
si svolgono. Palazzi baronali, castelli, anfiteatri naturali,
chiese, conventi, centri storici, beni culturali e aree di
interesse turistico – archeologico e storico sono le location
scelte per un percorso unitario di attività di promozione dei
siti interessati dagli eventi. Un articolato percorso di
valorizzazione del Cilento che intende fare delle sue risorse
i pilastri di un solido sviluppo turistico. Inaugurazione
avviene l’1 Agosto a Laurino – “la perla del Calore” – con un
sentito omaggio al Maestro Ennio Morricone, che appena un anno
fa ci ha lasciato, ad opera dell’ensemble Oscar Movies
Ensamble. Lo spettacolo è prodotto dalla compagnia Artisti
Cilentani Associati. Il Cilento Music festival si concluderà a
settembre con grandi artisti nazionali: il 5 ad Agropoli si
esibirà il trio Mariella Nava, Grazia Di Michele e Rossana
Casale, l’8 a Capaccio con Peppe Servillo & Solis String
Quartet per concludersi il 25 all’Anfiteatro di Laurino con
James Senese. a prima settimane di eventi live, tutti
rigorosamente organizzati rispettando le norme anti Covid, è
la seguente: 01 Agosto Oscar Movies Ensemble a Laurino presso
l’Anfiteatro: La formazione da camera, con l’aggiunta di
flauto, chitarra classica e mezzo soprano. 02 Agosto con
Daniele Scannaieco Quatet a Torchiara presso il Palazzo
Baronale: Jazz tra fusion e latin per il sassofonista
salernitano. 03 Agosto Aristide Garofalo & Jerry Popolo a
Torchiara presso il Palazzo Baronale: Aristide Garofalo è un
chitarrista, compositore e cantante di Agropoli e oscilla tra
musica blues e cantautorato folk. 04 Agosto “Star Wind
Quintet” nel centro storico di Rocca Cilento: Formazione
giovanile composta dai migliori allievi del conservatorio di
Salerno. 05 Agosto Alessia nel centro storico di Villa
Littorio fraz. di Laurino: La cantante pop cilentana con la
sua storica band . 07 Agosto Kamelya Naidenova & Angelo Loia a
Perdifumo presso il Convento di Santa Maria degli Angeli: Due
virtuosi interpreti di un inedito repertorio che va dalla
classica di Vivaldi alla musica contemporanea.

Incidente    lungo                                corso
Garibaldi, un ferito
Poteva avere conseguenze ben più gravi l’incidente
verificatosi ieri sera, poco prima della mezzanotte, lungo
corso Garibaldi, altezza poste centrali. Stando a quanto
emerge, una smart scendeva da via Dei Principati per
immettersi sul corso mentre l’Audi stava percorrendo via Roma
quando si è verificato l’incidente. Sul posto i vigili del
fuoco e due ambulanze: l’autista della Smart si sarebbe ferito
ad una gamba e sarebbe stato trasportato al Ruggi dal Psaut
con medico a bordo mentre l’altro uomo è stato trasportato in
ospedale per gli accertamenti del caso, a bordo di una
ambulanza dell’Humanitas. La responsabilità dell’incidente
sarebbe riconducibile all’assenza dei semafori. La strada è
rimasta chiusa al traffico per diverse ore. Disagi anche alla
circolazione: gli autobus di ritorno dal Giffoni film festival
hanno dovuto lasciare i ragazzi a bordo poco prima
dell’incidente per far proseguire loro a piedi.

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Favilli, Bonazzoli, Kechrida,
Lassana: poker granata
SALERNO – Favilli e Bonazzoli Kechrida   e Lassana Coulibaly per
il centrocampo. La Salernitana inizia    a trovare la quadratura
del cerchio chiudendo di fatto quattro   trattative importanti e
gettando basi solide per il colpo         a sensazione, quello
dell’atalantino Lammers, da battere da qui a qualche giorno.
ARRIVANO LE PUNTE Ieri la società granata ha mosso passi
decisivi per ingaggiare due dei tre attaccanti che ha
intenzione di mettere a disposizione di Fabrizio Castori. Si
tratta di Federico Bonazzoli della Sampdoria e di Andrea
Favilli del Genoa. Per entrambi le trattative sono
praticamente ai dettagli e nelle prossime ore potrebbero
raggiungere Salerno per mettersi a disposizione del tecnico
granata all’inizio della seconda parte della preparazione che
si terrà in quel di Buccino. Per quanto riguarda Bonazzoli,
l’inseguimento sembra essere terminato ieri pomeriggio, quando
l’attaccante ha sciolto le riserve ed ha accettato il
trasferimento a Salerno. Prestito con obbligo di riscatto in
caso di salvezza la formula del trasferimento con Bonazzoli
che dovrebbe essere la punta in appoggio all’ariete previsto
nello spartito tattico di Castori. Cresciuto nella Primavera
dell’Inter, l’attaccante è più volte stato sul punto di
esplodere ma si è fermato sempre sul più bello. Tanti
prestiti, tra serie B e serie A, per l’attaccante classe 1997
che, quando era in forza al Lanciano, affrontò nel play out la
Salernitana. Poi nell’ordine Brescia, Spal, Padova, Torino e
Sampdoria che in tutto conta 11 gol in serie A ed 8 in B. Ora
a Salerno spera nella definitiva consacrazione. Più o meno lo
stesso discorso vale per Andrea Favilli. Anch’egli classe 1997
e venuto su nella cantera di una big, la Juventus, il
centravanti ha militato ad Ascoli (in B), Genoa ed Hellas
Verona senza però riuscire mai a confermare le ottime
relazioni sul suo conto anche a causa di svariati infortuni al
ginocchio ed alla coscia. 13 reti in cadetteria e solo 2 in
massima serie sono il magro bottino di Favilli che proverà ad
esplodere, finalmente, a Salerno. OBIETTIVO LAMMERS L’arrivo
di Bonazzoli e Favilli non preclude quello di Sam Lammers.
L’Atalanta, che un anno fa ha investito 7 milioni per
ingaggiarlo e vuole valorizzarlo, ha già dato il proprio
assenso a cederlo in prestito secco, mentre l’olandese sembra
essersi convinto ad accettare Salerno visto che avrà la
certezza di giocare da titolare inamovibile. Nei piani di
Castori l’ex Psv potrà giocare sia da prima sia da seconda
punta ma soprattutto dovrà essere il fuoriclasse in grado di
far compiere alla Salernitana il salto di qualità dalla
cintola in su. Nei prossimi giorni, quando gli orobici
riusciranno a sistemare il proprio reparto offensivo,
ingaggiando le alternative a Muriel e Zapata, la trattativa
potrebbe sbloccarsi definitivamente. TUTINO PIU’ LONTANO
Sembra invece allontanarsi definitivamente Gennaro Tutino. La
sua ferma volontà di tornare in granata è andata a cozzare con
quella del Napoli di monetizzare dalla sua cessione a titolo
definitivo ad una big di serie B (Parma o Monza). Dal canto
suo la Salernitana non può più permettersi di aspettarlo e
così, nelle ultime ore, ha virato decisa su Favilli e
Bonazzoli. SALERNITANA LEGIONE STRANIERA La Salernitana ieri
ha chiuso anche altri due affari. Dopo aver sondato il terreno
per il maliano Sacko del Vitoria Guimaraes ed essersi vista
rifiutare la proposta di prestito oneroso da parte del club
portoghese, la Salernitana ha virato su un altro profilo,
ancora più esotico. Si tratta del tunisino con passaporto
francese Wajidi Kechrida, appena svincolatosi dall’ ES Sahel.
Classe 1995, nazionale del proprio paese (15 presenze con la
maglia biancorossa), è un esterno molto prestante fisicamente
più bravo a difendere che a spingere sull’out destro. A lui si
era interessato anche il Saint Etienne ma la Salernitana ha
fatto saltare il banco chiudendo in serata con un accordo
annuale. In serata è arrivato anche il sì di Lassana
Coulibaly. Il centrocampista maliano ex Angers e Rangers
Glasgow ha sottoscritto un contratto biennale con il club
granata, andando così a rimpolpare la batteria di mezzali a
disposizione di Castori. Questa mattina sosterrà le visite
mediche e da lunedì sarà a disposizione del tecnico per la
seconda parte della preparazione. SI LAVORA PER BANI, VIOLA E
GARRITANO La Salernitana continua a lavorare anche su altri
obiettivi, come il difensore centrale del Genoa Bani (in
alternativa ci sono sempre Ranieri, Luperto e Gagliolo) ed i
centrocampisti Viola e Garritano, entrambi svincolati. Tutti
affari che la società granata porterà avanti senza particolare
fretta.

Siano/ Nocera, “Impugnava una
pistola e l’ho accoltellato”
“Ho preso il coltello e l’ho ferito perchè durante la
colluttazione lui ha estratto una pistola e io a quel punto mi
sono difeso: credevo che l’avesse usata contro di me.
Dispiaciuto per quello che è successo”. E’ uno dei passaggi
della difesa di Pio Aliberti Di Benedetto, assistito da Enrico
Leo, l’usciere del Comune di Nocera Inferiore, finito in
carcere per aver inferto 11 coltellate all’ex carabiniere
Enrico Di Filippo in strada a Siano lunedì sera. Tra i due non
correva certamente buon sangue, ci sarebbero stati degli
antichi dissapori e lunedì a Siano quando si sono incrociato
hanno cominciato a suonarsele di santa ragione. “Io sono stato
provocato ed ho reagito, poi ripeto ho visto una pistola e mi
sono impaurito e mi sono difeso sferrando le coltellate”, ha
aggiunto nell’interrogatorio Pio Alberti parlando di essere
stato provocato davanti casa. Dopo l’aggressione aveva
raggiunto l’auto e si era dileguato nel nulla fino ad essere
preso a Mercato San Severino. Nell’ospedale di Curteri era
stato medicato in seguito alle ferite riportate durante la
colluttazione. Una scena avvenuta in pieno centro e davanti a
diverse persone che, una volta capito quanto accaduto, hanno
subito soccorso il militare in pensione e hanno allertato i
volontari del 118. Trasportato d’urgenza all’ospedale Umberto
I di Nocera, è ricoverato in prognosi riservata al reparto di
chirurgia dove i medici non si sbilanciano sulle sue
condizioni. sulle tracce dell’accoltellatore si sono messi i
carabinieri della locale stazione e nella notte l’aggressore è
stato prima fermato a mercato San Severino e poi, sentito il
parere del Pm, arrestato. Pio Di Benedetto, dipendente
comunale a Nocera Inferiore, è noto alla giustizia e con un
passato legato agli stupefacenti. Su di lui adesso c’è
l’imputazione formulata dal pm Anna Chiara Fasano del
Tribunale di Nocera Inferiore di tentato omicidio. Resta in
carcere.

Juan Diego                   Florez:              Canto
spectacular
Stasera, alle ore 20 il Belvedere di Villa Rufolo ospiterà la
prima serata dell’Omaggio ad Enrico Caruso, con il tenore
peruviano, il soprano Marina Monzò e l’Orchestra del Teatro
San Carlo, diretta da Nikolas Maximilian Nägele

Di Olga Chieffi

Stasera alle ore 20, il Ravello Festival apre il suo omaggio
ad Enrico Caruso, con il primo dei due eventi ideati dal
direttore artistico Alessio Vlad, che vedrà sul Belvedere di
Villa Rufolo uno dei più grandi tenori oggi in attività, Juan
Diego Flórez. La prima serata dell’omaggio ad Enrico Caruso,
nell’anno celebrativo del centenario della morte, sarà
dedicata al giovane Enrico, ancora parzialmente in possesso
delle stigmate del tenore “di grazia”. Una classificazione
dovuta alla morbidezza, alla fluidità del legato, all’uso di
mezze-voci e smorzature, all’acuto chiaro, che, poi, diverrà
pieno, sensuale e struggente, proprio in quella “Furtiva
lagrima”, non favorevolmente accolta dalla frangia dei critici
al teatro di San Carlo, che aprì la strada al canto moderno,
sancendo il tramonto del suo concorrente Fernando De Lucia, il
mago delle note filate, le celeberrime “lacreme” e del vibrato
stretto. La sintesi di questi due tenori è oggi, Juan Diego
Florez, una delle voci più apprezzate del panorama operistico
attuale, con un repertorio improntato al belcantismo italiano.
Juan Diego farà coppia con il soprano Marina Monzò, voce
giovane e intrigante, sostenuto dall’Orchestra del Teatro San
Carlo, diretta da Nikolas Maximilian Nägele, Kapellmeister
della Deutsche Oper di Berlino. Il programma verrà inaugurato
da un omaggio a Gaetano Donizetti, con la Sinfonia del Don
Pasquale e i suoi temi che catturano delle “situazioni”
dell’opera, creandone di nuove con metafisica spensieratezza.
Il bel tenore esordirà proprio sulle note di “Una furtiva
lagrima”, il pezzo forte dell’Elisir d’amore, appassionato,
voluttuoso, affettuoso come una serenata, con un motivo che si
snoda puro, logico, sviluppato in un arco che non sembra aver
fine. Quindi, Florez darà voce a Lord Edgardo Ashton, con
“Tombe degli Avi miei… Fra poco a me ricovero”, dall’ultimo
atto della Lucia di Lammermoor, divenendo il prototipo
dell’eroe romantico, fiero e passionale, ma condotto da Lucia,
tra gli spazi delle melodie eteree e sublimate. Momento tutto
strumentale con l’Intermezzo dalla Carmen di Bizet, in cui
saranno l’arpa e il flauto a dominare l’orchestra, creando uno
spazio sonoro di una ampiezza inusitata, dalle intangibili
lontananze, prima del    ritorno in scena di Florez, con la
cavatina di Romeo (“Ah lève-toi soleil”), elegante, persuasivo
esempio delle attitudini elegiache di Charles         Gounod,
principio del II atto del suo Romeo e Juliette. La Monzò sarà
Juliette: suoi gli acuti e la fresca agilità richiesta per
l’esecuzione della celebre ariette dell’atto I, “Je veux vivre
dans le rêve”, prima di ascoltare le due voci in “Va! je t’ai
pardonné!..Nuit d’hyménée”, in cui Gounod offre il meglio di
sé, nell’intonazione febbrile del sentimento amoroso. Enrico
Caruso ha rappresentato anche l’emigrante, divenendo il
massimo cantore del suo idioma musicale, che verrà evocato
dall’interpretazione di tre melodie quali “Core ‘ngrato”,”’O
sole mio” e “Torna a Surriento”. Ancora un intermezzo,
stavolta quello di Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni
che, che ben si espandendosi, rinforzando ondeggiando, come il
vento e gli stessi sentimenti umani, fluttuando per i loro
ciechi labirinti, c’introdurrà al finale verista, tutto
pucciniano nella soffitta di Bohème, dove il caminetto brucia
di fame, gioventù e amore e Rodolfo in “Che gelida manina” e
“O soave fanciulla”, incontra Mimì, la ragazza ideale, la
quale non è che l’esito trasfigurato di un mondo saldamente
ancorato alla vita di tutti i giorni.

Caro Enrico…..fragilità umane
del mito
Stasera, alle ore 21, l’omaggio al grande tenore di Un’Estate
da Re, a Caserta. In scena Daniel Oren, Vittorio Grigolo,
Caterina Vertova e l’Orchestra Filarmonica Salernitana, per
dar vita allo spettacolo firmato da Riccardo Canessa.

Di Olga Chieffi

Il 5 dicembre 1906 Lina Cavalieri baciò con passione il tenore
Enrico Caruso di fronte a una platea sbalordita, che non
s’aspettava uno slancio di tale intensità da parte della
cantante lirica. Da allora, “la donna più bella del mondo”,
come tutti già la chiamavano, diventò anche “the kissing
primadonna”, proprio in virtù di quel “coup de théâtre” con
cui, sul palco del Metropolitan Opera House di New York, aveva
reso scabrosamente indimenticabile la messa in scena della
“Fedora” di Umberto Giordano. Stasera, alle ore 21, i reali
della reggia di Caserta, oltre al direttore artistico Antonio
Marzullo, saranno proprio Lina Cavalieri ed Enrico Caruso, un
rapporto speciale, schizzato in “Caro Enrico….” uno spettacolo
che porta la firma di Riccardo Canessa e di Daniel Oren, il
quale sarà alla guida dell’orchestra Filarmonica Salernitana,
con ospite il tenore Vittorio Grigolo. “Lo spettacolo – ci ha
rivelato Riccardo Canessa – nasce dall’epistolario tra Lina
Cavalieri ed Enrico Caruso. Alcune lettere sono autentiche,
altre ricostruite, ed ho creato, sulla base delle ricerche
racchiuse nel volume “Ridi Pagliaccio. Vita, morte e miracoli
di Enrico Caruso” di Francesco Canessa, una particolare
drammatizzazione, che può avere diverse versioni. Questa che
andrà in scena ad Un’Estate da Re, è sicuramente quella più
stringata ma, più intensa, pensata come “Il prologo” dei
Pagliacci, poiché farà effettivamente da prologo al concerto
di Vittorio Grigolo. La voce narrante sarà quella di Caterina
Vertova, un’attrice eccellente, quella dei ruoli “ingrati”, la
quale avrà il compito di svelare i risvolti della vita del
tenorissimo, fatti di fragilità, di paura, come quella dei
giornalisti, capaci di divulgare notizie false, della morte,
in particolare quella di morire in palcoscenico, per un male
che lui definiva la “carusite”, che c’era, ma gli permetteva
di cantare, e che non riusciva a spiegarsi. Uno spettacolo che
farà conoscere un Caruso “umano, troppo umano”. “Sono molto
onorato di dirigere questo concerto – annuncia il nostro
Maestro Daniel Oren – alla Reggia di Caserta, 120 anni dopo la
prima delle due stagioni che, nel Teatro di Salerno ebbero a
protagonista colui che diventerà il tenore più celebre di
tutti i tempi. Al tempo di Caruso il Verdi si chiamava
soltanto Teatro Municipale di Salerno e nel 1896 era affidato
all’impresario Giuseppe Grassi, che dirigeva anche il giornale
locale “La Frusta”. Caruso, che aveva appena 23 anni, e aveva
debuttato in quel teatro agli inizi dell’anno in una sporadica
recita di Lucia di Lammermoor, in una compagnia “di giro”,
guidata dall’impresario Matteo Amendola, fu scritturato dal
Grassi come tenore principale e interpretò, dal settembre al
dicembre, i Puritani, La Traviata, La Favorita, Pagliacci,
Cavalleria Rusticana, Carmen oltre alla dimenticata opera “A
San Francisco”, del compositore Carlo Sebastiani. L’anno
successivo, La Gioconda, Manon Lescaut oltre alle “riprese” di
Traviata e Favorita, che la stagione precedente avevano
riscosso il maggior successo e a un concerto di musica sacra
in Cattedrale. Opere diverse, per vocalità diverse, furono per
Enrico una “gavetta” provvidenziale, anche per la presenza
dell’esperto maestro Vincenzo Lombardi, che diresse tutte le
opere e fu prodigo di consigli per il giovane tenore. A
Salerno fu più volte ascoltato e avvicinato da Nicola Daspuro,
una singolare figura di giornalista- impresario, che
rappresentava nelle città del Sud la Sonzogno, la Casa
Musicale concorrente della più antica Ricordi. Il suo
titolare, Eduardo Sonzogno aveva preso a Milano la gestione
del secondo teatro cittadino dopo La Scala, il Lirico e
raccolto intorno a sé i compositori della Giovane Scuola.
Cercava un tenore per la parte di Loris nella Fedora di
Umberto Giordano, che sarebbe andata in scena per la prima
volta nel 1898. Daspuro gli suggerì con tanto calore Caruso,
che Sonzogno lo scritturò a scatola chiusa, senza alcuna
audizione preventiva. Fu ripagato della fiducia, perché il
tenore napoletano riscosse un successo memorabile. Fu
l’impennata definitiva verso la celebrità internazionale. Una
celebrità fortissima a suo tempo: si pensi che nel 1909, agli
albori dell’industria discografica e ad appena alla sua terza
stagione al Metropolitan di New York, il disco della romanza
“Ridi Pagliaccio” da lui inciso per la Victor vendette un
milione di copie. Ma per tutto il secolo ed oltre è rimasto
vivo il suo ruolo di caposcuola del canto moderno. Un
autodidatta che stravolse il modo di cantare l‘opera,
prigioniera di una tendenza chiamata “neo-belcantismo “in cui
l’esercizio vocale era considerato predominante sulla parola
drammatica. Caruso ebbe il coraggio di capovolgere questo
rapporto: nell’opera è la drammaturgia che guida la musica
sino a farne la componente dominante. Questo è il canto che
ancora si ascolta ai nostri tempi, il modello Caruso non è
cambiato. La sua rivoluzione estetica gli consentì di cantare
– e incidere nei dischi che più si diffondevano nel mondo
intero – anche la musica popolare come se fosse una romanza
d’opera. Operazione che gli riuscì particolarmente con la
canzone napoletana, che ancora oggi, non c’è tenore che si
rispetti, che non la canti alla sua maniera”.

Ferdinando Primiano:
“Vaccinati tutti i docenti e
il personale Ata, si può
pensare   di   riaprire   le
scuole”
di Monica De Santis

“Stiamo creando le condizioni affinchè la scuola in provincia
di Salerno possa riaprire in perfetta tranquillità” a dirlo è
il dottor Ferdinando Primiano, direttore sanitario dell’Asl di
Salerno, che aggiunge poi che “Un dato rilevato dalle nostre
piattaforme su 24334 iscritti sul portale per potersi
vaccinare nel mondo della scuola, tutti si sono vaccinati,
quindi abbiamo avuto un riscontro del 100%. Questo ci consente
di non entrare più o meno nella discussione in merito alle
azioni che devono essere intraprese per il ritorno in presenza
dei ragazzi, in quanto abbiamo una garanzia che il mondo
scolastico è stato vaccinato, quindi questa è la migliore
garanzia che al momento possiamo dare. Questo è il dato
attuale. Ovviamente ci auguriamo che l’immunità di gregge che
stiamo riuscendo a creare con le nostre vaccinazioni sul
territorio salernitano sia un’immunità che tuteli non solo la
nostra popolazione ma anche chi arriva perchè siamo un luogo
molto ambito a livello turistico. Quindi deve essere tutela
per noi, tutela per chi viene da noi, una condizione socio
economica che divenda favorevole e che tutto questo possa
contribuire a far si che non vi siano più riprese della
pandemia e ci auguriamo che al più presto questa posta
scomparire”. Resta però il problema dei bambini dai 12 anni in
giù, per i quali al momento non c’è un vaccino… “Ecco perchè
noi auspichiamo questa immunità di gregge che si conquista dal
65% della popolazione in poi. Diciamo che sul territorio
salernitano stiamo messi bene. Un primo traguardo lo ripeto è
stato raggiunto con la vaccinazione di massa di tutto il
personale scolastico e dei docenti ora dobbiamo andare avanti
e proseguire con le vaccinazioni. Intanto i dirigenti
scolastici, visti i dati, possono iniziare a pensare ad
attività in presenza fatte con maggiori garanzie e anche a
forme di contenimento meno restrittive per dare maggiore
possibilità di dialogo e di apertura agli studenti”. E sul
numero di studenti ad oggi vaccinato tra Salerno e provincia,
non vi sono ancora dati certi… “Stiamo iniziando a conteggiare
il numero dei giovani vaccinati e presto sapremo quanti
giovani hanno già ricevuto la prima e anche la seconda dose di
vaccino” L’obbligo del green pass dal prossimo 6 agosto per
bar e ristoranti ha portato un aumento delle richieste di
vaccinazione a Salerno e provincia? “Credo di si, anche se
dati certi al momento non ne abbiamo. Certo è che ci dovevamo
convincere forse in maniera più personale e non aspettare un
obbligo come il green pass per andare a vaccinarsi. Le persone
devono capire che il vaccino non solo protegge se stessi, ma
protegge anche i propri cari e tutte le persone che si
incontrano. Questo è vivere in un mondo civile”. Altro
problema però ancora in atto sul territorio salernitano è la
carenza di vaccini… “Attualmente stiamo facendo anche delle
prime somministrazioni, ma non sono quelle che speravamo. Il
problema sono le dosi, se ci arrivano più dosi è ovvio che
riprenderemo a pieno ritmo anche con le prime dosi. Al momento
però ci stiamo concentrando di più sulle seconde dosi e in
alcuni casi facciamo anche le prime”.
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