Il volto umano della globalizzazione - Pietro di Brazzà Savorgnan (1852 - 1905) - TO BE PRECISE - Brovedani Group

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Il volto umano della globalizzazione - Pietro di Brazzà Savorgnan (1852 - 1905) - TO BE PRECISE - Brovedani Group
Pietro di Brazzà Savorgnan (1852 – 1905)

   Il volto umano
della globalizzazione

                 TO BE PRECISE

                                 2019
Il volto umano della globalizzazione - Pietro di Brazzà Savorgnan (1852 - 1905) - TO BE PRECISE - Brovedani Group
Special thanks to

                  Corrado Pirzio-Biroli
Museo storico Pietro di Brazzà Savorgnan - Moruzzo (UD)

     Concept, Graphic Design, Copywriting
     Primalinea - Pordenone • www.primalinea.net

                     Translations
                 Intertrad - Pordenone

                     Printed by
          Arti Graiche Favia - Modugno (BA)
Il volto umano della globalizzazione - Pietro di Brazzà Savorgnan (1852 - 1905) - TO BE PRECISE - Brovedani Group
Valori di famiglia,
                                                                            per dialogare col mondo

                                                                                                            N   el museo Spazio Brazzà del Castello di Brazzà
                                                                                                                (Moruzzo - Udine) dedicato a Pietro di Brazzà
                                                                                                           Savorgnan, un albero genealogico svela la profondità
                                                                                                           della famiglia dell’esploratore friulano: un millennio
                                                                                                           di generazioni, con una leggendaria discendenza
                                                                                                           da Severiano di Aquileia, iglio dell’imperatore Settimio
                                                                                                           Severo. Friulano di radici, romano di nascita e giovinezza,
                                                                                                           francese di formazione, cosmopolita per vocazione,
                                                                                                           Pietro-Pierre-Pieri* lega la sua fama universale
                                                                                                           alle esplorazioni dell’Africa Equatoriale Francese e,
                                                                                                           soprattutto, al suo atteggiamento di curiosità, rispetto
                                                                                                           e dialogo verso i popoli e le culture di questo nuovo
                                                                                                           mondo, alla cui scoperta dà un contributo fondamentale.
                                                                                                           Nel violento processo di globalizzazione portato
                                                                                                           dal colonialismo europeo nel XIX secolo, Pietro di Brazzà
                                                                                                           Savorgnan è una igura in nobile controtendenza:
                                                                                                           non si “fa strada” col sangue, ma attraverso il confronto
                                                                                                           e la comprensione. Crede in un’economia per l’uomo,
                                                                                                           contrasta ogni forma di schiavitù e sfruttamento
                                                                                                           indiscriminato delle risorse dei territori coloniali, teme
                                                                                                           la perdita dell’identità e della spiritualità delle popolazioni
                                                                                                           indigene. Paga il suo umanesimo, a tutt’oggi esemplare
                                                                                                           e visionario, con l’esaurimento isico e la morte, lasciando
                                                                                                           ai posteri un’eredità ancora poco compresa e valorizzata.
                                                  L’esemplarità della sua biograia si ampliica, poi, nella straordinaria aura della famiglia di origine e di quella
                                                  allargata, con tante igure che condividono con lui temperamento e valori: coraggio, fortezza, intraprendenza,
                                                  curiosità, creatività, anticonformismo, opposizione agli autoritarismi e rispetto per la dignità umana,
                                                  senza distinzioni di razza, genere, estrazione sociale.

                                                  L   a storia di Pietro, colta soprattutto nella sua dimensione familiare, ofre spunti esemplari per raccontare
                                                      Brovedani: il rapporto tra locale e globale; l’osmosi tra la linfa delle radici e l’humus del mondo; la forza
                                                  contaminatrice e la resistenza di sani principi e orientamenti positivi fatti propri, condivisi e trasmessi nel tempo,
                                                  attraverso le generazioni.
                                                  In un momento in cui Brovedani, azienda di famiglia, è sempre più Gruppo globale e aumenta le sue ramiicazioni
                                                  planetarie, è importante afrontare questi cambiamenti sapendo assimilare il nuovo, senza smettere
                                                  di promuovere quei valori di “casa Brovedani” che hanno consentito di creare un “clima” costruttivo
Due pitture murali nello Spazio Brazzà.
                                                  e aperto al confronto con gli altri.
© Gabriele Cattarin, Corrado Pirzio-Biroli,
                                                  Pietro che risale il iume Ogoué nel bacino del Congo è, in fondo, lo stesso bambino che a otto anni afronta
Cécile Cornet d’Elzius                            una tempesta sul Lago Albano a bordo di una piccola barca a vela costruita con le sue mani. L’esploratore
Sopra. Il ritratto di Pietro tra il leone alato   “alternativo” che porta il suo fair play in Africa, deriva la sua gentilezza dalla sua gens, dalle sue origini in Friuli
della Serenissima Repubblica di Venezia           Venezia Giulia, in quella stessa terra dove ha cominciato a fruttiicare l’albero Brovedani.
e un leone africano, a simboleggiare
l’incontro tra due civiltà.                       * Il nome in italiano, francese, friulano
Sotto. Mappa con le tre spedizioni africane
di Pietro di Brazzà Savorgnan.

In copertina. Pietro di Brazzà Savorgnan,
in un ritratto fotograico dell’Atelier Nadar.
Sullo sfondo alcune note autografe                                                                      33078 San Vito al Tagliamento (PN) Italy
sulla schiavitù nel Congo francese,                                                                     Z.I. Ponte Rosso - Via Venzone, 9
datate 19 novembre 1889.                                                                                Ph. 0434.849511 • Fax 0434.849564
Museo storico Pietro di Brazzà Savorgnan                                                                www.brovedanigroup.com
Il volto umano della globalizzazione - Pietro di Brazzà Savorgnan (1852 - 1905) - TO BE PRECISE - Brovedani Group
La meravigliosa
   “macchia bianca”
   dell’ignoto
                                                                 1 MA    1
È    il 1862, Pietro ha dieci anni.
     La sua attenzione è catturata
da una macchia bianca
                                                                   ME    2                            NUOVI ORIZZONTI
                                                                   GI    3
su una carta dell’Africa del 1834,
commentata da una nota dell’avo
esploratore Ludovico Savorgnan:
                                                                   VE
                                                                   SA
                                                                         4
                                                                         5
                                                                              1 VE
                                                                              2 SA
                                                                                                      DA ESPLORARE
“Regne du Roi Makoko – Région
                                                                         6    3 DO                          ignoto Oceano Blu del mercato è sempre stato e continua a essere l’orizzonte
inconnue des Européens”.
Il Continente nero di allora
                                                                   DO
                                                                 2 LU    7    4 LU 6                  L’    che ha motivato le esplorazioni e determinato la crescita di Brovedani.
                                                                                                      Esperienze coraggiose e vitali, come quelle avviate nei settori dell’hard disk, del Common
è un vasto territorio denso
d’incognite. “Cosa ci sarà, là?”,
                                                                   MA    8    5 MA                    Rail e oggi dei sistemi GDI (Gasoline Direct Injection), sono state ispirate da “macchie
                                                                                                      bianche” sulla mappa della subfornitura meccanica: “Lì manca qualcuno, per fare
si chiede Pietro.                                                  ME    9    6 ME                    qualcosa. È il nostro posto.”
La curiosità muove la sua
ambizione: nel 1866 si trasferisce
                                                                   GI   10    7 GI                    Questo spirito imprenditoriale è oggi più che mai necessario. Lo testimonia il recente
per studio a Parigi. Due anni dopo                                 VE   11    8 VE                    ingresso nel Gruppo di FreTor e Mondial F.A.C.E.R.T., due aziende in grado
è ammesso all’Accademia Navale                                                                        di portare nuove competenze, per afrontare nuove side. Lo testimonia la “curiosità”
di Borda a Brest. Non brilla per
                                                                   SA   12    9 SA                    di Brovedani verso la vastissima “macchia bianca” dell’Asia, tra India e Cina, dove va
disciplina. Si fa notare, tuttavia,                                DO   13   10 DO                    trovata la miglior porta di accesso, per far incontrare le attese della domanda con le
per lo spirito volitivo e una sicura                                                                  potenzialità dell’oferta.
                                                                 3 LU   14   11 LU 7
attitudine per le manovre navali.
Imbarcatosi nel 1872 sulla fregata                                 MA   15   12 MA
Venus, appena ventenne arriva                                      ME   16   13 ME
alla foce dell’Ogoué. La grande
macchia bianca del bacino                                          GI   17   14 GI
del Congo appare inalmente lì,                                     VE   18   15 VE
davanti ai suoi occhi.
                                                                   SA   19   16 SA
                                                                   DO   20   17 DO
                                                                 4 LU   21   18 LU 8
                                                                   MA   22   19 MA
                                                                   ME   23   20 ME
                                                                   GI   24   21 GI
                                                                   VE   25   22 VE
                                                                                       02. FEBBRAIO

                                                                   SA   26   23 SA
                                                   01. GENNAIO

Ritratto di Pietro fanciullo di Paolo Guglielmi,
sec. XIX. A sinistra scorcio
                                                                   DO   27   24 DO
di una mappa dell’Africa disegnata                               5 LU   28   25 LU 9
dal geografo John Thomson nel 1813.
Si può notare una vasta macchia bianca                             MA   29   26 MA
con la scritta “unknown parts”, “parti
sconosciute”.
                                                                   ME   30   27 ME
                                                                   GI   31   28 GI
Il volto umano della globalizzazione - Pietro di Brazzà Savorgnan (1852 - 1905) - TO BE PRECISE - Brovedani Group
Piena fiducia
  nei compagni
  di viaggio
                                                             VE    1
A    perto e cosmopolita, Pietro
     sa scegliere senza pregiudizi
i suoi compagni di viaggio,
                                                             SA    2    1 LU 14                IL CAPITALE UMANO
                                                             DO    3    2 MA
di cui riconosce e valorizza
le attitudini individuali, con grande
capacità di delega e fedeltà
                                                          10 LU

                                                             MA
                                                                   4
                                                                   5
                                                                        3 ME
                                                                        4 GI
                                                                                               DI UNA SQUADRA 4.0
ricambiata. Sono suoi collaboratori
                                                                   6    5 VE                       l capitale umano è quello più prezioso per Brovedani: bisogna valorizzare e
in ambito scientiico il fratello minore
Giacomo, il friulano Attilio Pecile
                                                             ME
                                                             GI    7    6 SA                   I   armonizzare diferenti talenti, con uno spirito di squadra decisivo per la sopravvivenza
                                                                                               e la crescita del Gruppo. Questa risorsa va poi ricapitalizzata con un continuo apporto
e il medico francese Noël Ballay,
impegnato nella lotta contro
                                                             VE    8    7 DO                   di quella conoscenza digitale che oggi pervade l’industria 4.0.
                                                                                               Il legame sempre più stretto tra uomo e macchina non riduce, tuttavia, le relazioni
il vaiolo. Lo aiancano, nelle funzioni                       SA    9    8 LU 15                tra persone: al contrario le aumenta in qualità e intensità, richiedendo livelli di ascolto
amministrative e diplomatiche,
Charles de Chavannes e Albert
                                                             DO   10    9 MA                   e comprensione sempre più alti, per decidere insieme su processi sempre più
Dolisie. Singolare è la igura                             11 LU   11   10 ME                   complessi. Questa sintonia presuppone reciproca iducia e, soprattutto, la coscienza
del senegalese Malamine Camara,                                                                di una base comune di VALORI, condivisi dalla Gente Brovedani: un patrimonio messo
che passa dal ruolo di portatore
                                                             MA   12   11 GI                   a fuoco dall’azienda, attraverso una ricerca che ha coinvolto tutte le sue unità nel mondo.
a quello di comandante:                                      ME   13   12 VE
pur senza istruzione scolastica,                             GI   14   13 SA
è un leader naturale e, assente
Pietro, respinge Stanley                                     VE   15   14 DO
nel tentativo di sbarcare nella                              SA   16   15 LU 16
postazione della futura Brazzaville.
La iducia è ricambiata con senso                             DO   17   16 MA
di responsabilità e spirito d’iniziativa.                 12 LU   18   17 ME
                                                             MA   19   18 GI
                                                             ME   20   19 VE
                                                             GI   21   20 SA
                                                             VE   22   21 DO
                                                             SA   23   22 LU 17
                                                             DO   24   23 MA
                                                          13 LU   25   24 ME
Il sergente Malamine Camara, raigurato
                                                             MA   26   25 GI
da Gabriele Cattarin nello Spazio Brazzà,
                                                                                  04. APRILE
                                              03. MARZO

unisce idealmente una fotograia
                                                             ME   27   26 VE
di Giacomo di Brazzà e una di Pietro                         GI   28   27 SA
con gli amici. Seduti: a sinistra Giacomo,
a destra Attilio Pecile. In piedi a destra:                  VE   29   28 DO
il geologo Jacques Marie François Rigail
de Lastours.
                                                             SA   30   29 LU 18
                                                             DO   31   30 MA
Il volto umano della globalizzazione - Pietro di Brazzà Savorgnan (1852 - 1905) - TO BE PRECISE - Brovedani Group
Arte Fang,
        Gabon

                                                                                                    Amedeo
                                                                                                    Modigliani

   Un esploratore
   alla ricerca
   dell’Uomo
                                                            ME    1
P    ietro è un esploratore alternativo,
     umano e umanista.
Pragmatico e razionale, sa muoversi
                                                            GI    2    1 SA                   IL VALORE INESTIMABILE
                                                            VE    3    2 DO
nei meandri della politica che orienta
le rotte e la volontà di potenza
del colonialismo. Non cede, tuttavia,
                                                            SA
                                                            DO
                                                                  4
                                                                  5
                                                                       3 LU 23
                                                                       4 MA
                                                                                              DELLA DIFFERENZA
a ignobili compromessi che mettano
                                                                  6    5 ME                          a decenni Brovedani si confronta col mondo. A cavallo tra gli anni Settanta
                                                                                              D
                                                         19 LU
in discussione il valore dell’Uomo,
                                                                                                     e Ottanta è stata tra le prime realtà italiane della subfornitura meccanica a operare
senza distinzioni di razza, colore,                         MA    7    6 GI                   all’estero, ino all’attuale quota d’export del 90% con oltre il 35% fuori dall’Europa.
religione. Non si limita a esplorare
territori. Entra in contatto profondo
                                                            ME    8    7 VE                   Con il nuovo millennio è cominciato quel processo d’internazionalizzazione del Gruppo
                                                                                              che oggi prende forma negli stabilimenti in Slovacchia e in Messico. Esperienza
con la spiritualità e la cultura                            GI    9    8 SA                   ed errori hanno insegnato che la localizzazione del business va calata con rispetto
dei diferenti popoli che incontra
nel suo cammino.
                                                            VE   10    9 DO                   in mondi diferenti dal proprio. Non bisogna contrapporre e gerarchizzare le diferenze.
Come Claude Lévi-Strauss,                                   SA   11   10 LU 24                Bisogna condividerle e valorizzarle. Va evitata la sterile arroganza dei colonialismi.
sa che “la diversità, in sé, non può                                                          Va riconosciuta l’interdipendenza vitale tra le varie unità nel mondo. La sopravvivenza
essere inferiore” e ogni persona
                                                            DO   12   11 MA                   e il consolidamento in Italia sarebbero stati impossibili senza l’apporto di Slovacchia
porta una sua diferenza degna                            20 LU   13   12 ME                   e Messico.
di ascolto e di rispetto.                                   MA   14   13 GI
Pietro mantiene la parola data a
Makoko Iloo I, sovrano dei Batekè.                          ME   15   14 VE
Impara le lingue locali.                                    GI   16   15 SA
Si cala nella palabre, la ritualità
africana dell’incontro.                                     VE   17   16 DO
Sa diventare uno degli altri.                               SA   18   17 LU 25
                                                            DO   19   18 MA
                                                         21 LU   20   19 ME
                                                            MA   21   20 GI
                                                            ME   22   21 VE
                                                            GI   23   22 SA
Nel centenario della fondazione
di Brazzaville, l’incontro tra Pietro                       VE   24   23 DO                   500                                                             454
e il re Makoko è celebrato come incontro
tra civiltà, come testimoniano gl’inlussi
                                                            SA   25   24 LU 26                400
                                                                                                                 317                                                    358
della cultura africana sull’arte europea                    DO   26   25 MA                   300
                                                                                                                                                                                    297
contemporanea.
                                            05. MAGGIO

                                                                                 06. GIUGNO

                                                         22 LU   27   26 ME                   200
Arte Fang, Musée du Louvre.
Photo by Marie-Lan Nguyen, 2006                             MA   28   27 GI                   100
Amedeo Modigliani, Head, 1915?,
                                                            ME   29   28 VE                     0
                                                                                                                             0         0
MoMA New York.                                                                                                   ITALIA   SLOVENSKO   MÉXICO                   ITALIA   SLOVENSKO   MÉXICO
Photo by Sharon Mollerus,
modiied, Creative Commons
                                                            GI   30   29 SA                                         DIPENDENTI 2000                               DIPENDENTI 2018
                                                            VE   31   30 DO
Il volto umano della globalizzazione - Pietro di Brazzà Savorgnan (1852 - 1905) - TO BE PRECISE - Brovedani Group
Un’economia
  a sostegno
  della dignità
                                                         27 LU    1    1 GI
P    er Pietro economia non signiica
     sfruttamento. Soprannominato
“padre degli schiavi”, contrasta
                                                            MA    2    2 VE                   L’IMPEGNO
                                                            ME    3    3 SA
lo schiavismo praticato da molti
europei. Non uccide. È agli antipodi
dell’esploratore Henry Morton
                                                            GI
                                                            VE
                                                                  4
                                                                  5
                                                                       4 DO
                                                                       5 LU 32
                                                                                              DI PRODURRE FUTURO
Stanley, braccio armato di Leopoldo II,
                                                                  6    6 MA                         er Brovedani l’economia non si risolve nella produzione: porta con sé il signiicato
che avanza nel Congo belga
con la violenza.
                                                            SA
                                                            DO    7    7 ME                   P     più ampio della parola greca “òikos” (“eco”), casa” e per estensione “ambiente”.
                                                                                              È, in primo luogo, una questione di sostenibilità: economica, sociale, ambientale.
Pietro rivendica la dignità dell’Uomo,
che comincia dal soddisfacimento
                                                         28 LU    8    8 GI                   La capacità di generare proitto deve convivere con i bisogni della Gente Brovedani,
                                                                                              con il rispetto dei territori in cui si opera, con pratiche che abituino a un uso consapevole
dei bisogni primari: alimentazione,                         MA    9    9 VE                   delle risorse e all’eliminazione di ogni minimo spreco. “Do it right the irst time” - “Fallo
salute, standard decorosi
di vita. Promuove, nei limiti
                                                            ME   10   10 SA                   bene la prima volta” - è il principio che ha ispirato la ilosoia del Zero Difetti. “Fai solo
del possibile, un progresso basato                          GI   11   11 DO                   quello che serve” è il presupposto indispensabile per creare valore. Per questo il Gruppo
sul rispetto di chi lavora, su valori                                                         è diventato precursore in Italia del Lean Thinking e del Lean Manufacturing: la produzione
come collaborazione e istruzione.
                                                            VE   12   12 LU 33                snella. Solo la strada più breve tra due punti è sostenibile e può portare al futuro.
Sostiene forme di sviluppo                                  SA   13   13 MA
endogeno, che salvaguardino                                 DO   14   14 ME
gli indigeni, l’ambiente, la diversità
ecologica e culturale.
                                                         29 LU   15   15 GI
Prevede che economie aggressive                             MA   16   16 VE
porteranno al depauperamento
dell’Africa. Assiste con disillusione                       ME   17   17 SA
alle conseguenti, disperate                                 GI   18   18 DO
migrazioni.
                                                            VE   19   19 LU 34
                                                            SA   20   20 MA
                                                            DO   21   21 ME
                                                         30 LU   22   22 GI
                                                            MA   23   23 VE
                                                            ME   24   24 SA
Pietro con un gruppo di schiavi
da lui riscattati.                                          GI   25   25 DO
Per sancirne simbolicamente la libertà
li invitava a toccare la bandiera
                                                            VE   26   26 LU 35
                                                                                 08. AGOSTO

della Francia. Da qui deriva la frase
                                                                 27   27 MA
                                            07. LUGLIO

                                                            SA
“Tutti quelli che la toccano sono liberi”
scritta nello stemma della Città                            DO   28   28 ME
di Brazzaville, che include elementi
dello stemma gentilizio della famiglia                   31 LU   29   29 GI
di Brazzà Savorgnan della Bandiera
e di quello della Città di Udine.
                                                            MA   30   30 VE
                                                            ME   31   31 SA
Il volto umano della globalizzazione - Pietro di Brazzà Savorgnan (1852 - 1905) - TO BE PRECISE - Brovedani Group
L’arte
  di convincere,
  anche a piedi nudi
                                                                          1 MA
L   a socialità di Pietro convive
    con un carisma non comune.
È un leader pacato e autorevole:
                                                               DO    1    2 ME                    STORIE ESEMPLARI
                                                            36 LU    2    3 GI
sa ascoltare e parlare agli altri.
Sa “convincere”: “vincere
insieme”. Grazie alle doti di buon
                                                               MA
                                                               ME
                                                                     3
                                                                     4
                                                                          4 VE
                                                                          5 SA
                                                                                                  DA COMUNICARE
comunicatore, riesce ad attrarre
                                                                     5    6 DO                          a leadership di un’impresa si esercita anche attraverso il suo stile di comunicazione.
sponsor per le sue missioni
africane, inanziate solo per un terzo
                                                               GI
                                                               VE    6    7 LU 41                 L     Per Brovedani comunicare signiica trasmettere un mondo di valori e un’idea
                                                                                                  di qualità in divenire. Signiica poter esprimere l’orgoglio di essere italiani, anche quando
dalla Francia e sostenute in gran
parte da una famiglia che crede
                                                               SA    7    8 MA                    non va di moda.
                                                                                                  Da molti anni, uno strumento che accompagna la storia, le evoluzioni e le aspirazioni
in lui. Per colpire l’immaginario,                             DO    8    9 ME                    dell’azienda, è il Calendario Brovedani: raccontarsi tra le righe di conquiste ed esistenze
non esita a farsi rappresentare
in studio dal grande fotografo
                                                            37 LU    9   10 GI                    che hanno arricchito la scienza, la tecnica e la cultura dell’umanità. Riconoscere qualche
Nadar, nei panni da “colonialista                              MA   10   11 VE                    propria vocazione o eccellenza, come rilesso di più alte eredità: “If I have seen further,
povero”, con i piedi nudi che hanno                                                               it is by standing upon the shoulders of Giants” - “Se ho visto più lontano è perché stavo
conquistato la iducia degli africani.
                                                               ME   11   12 SA                    sulle spalle di Giganti” - dice una citazione (erroneamente) attribuita a Isaac Newton.
Diventa addirittura testimonial degli                          GI   12   13 DO                    Condividere il buon esempio degli altri è già un messaggio di iducia.
estratti di carne Liebig e, attraverso                         VE   13   14 LU 42
le scatole dei pennini Plume
de Brazza, si rivolge al grande                                SA   14   15 MA
pubblico per ottenere contributi                               DO   15   16 ME
per le sue imprese: è un
antesignano del direct marketing!
                                                            38 LU   16   17 GI
                                                               MA   17   18 VE
                                                               ME   18   19 SA
                                                               GI   19   20 DO
                                                               VE   20   21 LU 43
                                                               SA   21   22 MA
                                                               DO   22   23 ME
                                                            39 LU   23   24 GI
                                            09. SETTEMBRE

                                                               MA   24   25 VE
                                                               ME   25   26 SA
                                                                                    10. OTTOBRE

Pietro nel classico ritratto di Nadar
del 1889. Il suo stile è volutamente
agli antipodi di quello di Stanley,
                                                               GI   26   27 DO
qui in una foto della London Stereoscopic                      VE   27   28 LU 44
& Photographic Company del 1872.
Grande comunicatore, Pietro si presta                          SA   28   29 MA
anche a pubblicizzare il sapone
per inanziare le sue spedizioni.
                                                               DO   29   30 ME
                                                            40 LU   30   31 GI
Il volto umano della globalizzazione - Pietro di Brazzà Savorgnan (1852 - 1905) - TO BE PRECISE - Brovedani Group
La forza
   del pensiero
   visionario
                                                                         1 DO
A    dispetto degli onori funebri
     riservatigli a Parigi, nel suo
estremo scorcio di vita Pietro
                                                              VE    1    2 LU 49                  STRUMENTI
                                                              SA    2    3 MA
è lasciato solo. La sua coscienza
profonda e fuori dal coro intralcia gli
afari delle “imprese” coloniali, avallati
                                                              DO
                                                           45 LU
                                                                    3
                                                                    4
                                                                         4 ME
                                                                         5 GI
                                                                                                  PER GUARDARE OLTRE
da contingenti “ragioni di stato”.
                                                                    5    6 VE                             onda lunga del pensiero visionario ha premiato anche Brovedani.
Il tempo, tuttavia, è galantuomo:
la forza del suo pensiero
                                                              MA
                                                              ME    6    7 SA                     L’      Sidare le abitudini produttive ha consentito di creare componenti rivoluzionari;
                                                                                                  l’adozione di un approccio proattivo ha consolidato la iducia dei clienti; essere precursori
lungimirante è premiata dalla storia.
Nel 1944 Charles de Gaulle riesce
                                                              GI    7    8 DO                     in Italia del Lean Thinking e del Manufacturing 4.0, ha maturato una forma mentis
                                                                                                  e arricchito un know-how aziendale, che consentono di guardare lontano con iducia.
a organizzare, nel Congo francese,                            VE    8    9 LU 50                  Grazie alle competenze del Brovedani Technology Center e della FreTor, sarà
la resistenza al nazismo, grazie alla
iducia conquistata in quella terra,
                                                              SA    9   10 MA                     per esempio possibile supportare imprese orientate verso l’Industria 4.0,
mezzo secolo prima, dall’esploratore                          DO   10   11 ME                     nell’organizzazione e nella creazione di tecnologie per l’automazione industriale:
friulano. Ancora oggi la capitale                                                                 un ampliamento del business in un’area di servizi innovativi, una “macchia bianca”
della Repubblica del Congo,
                                                           46 LU   11   12 GI                     messa a fuoco con precisione, solo dopo aver predisposto adeguati strumenti di visione.
Brazzaville, continua a portare                               MA   12   13 VE
il suo nome, caso raro di                                     ME   13   14 SA
persistenza di una memoria
coloniale nella toponomastica                                 GI   14   15 DO
dell’Africa. Nel 2006 le sue spoglie
sono trasferite nel Mausoleo
di Brazzaville, dedicato
                                                              VE
                                                              SA
                                                                   15
                                                                   16
                                                                        16 LU 51
                                                                        17 MA
                                                                                                  LEAN THINKING
alla sua memoria.                                             DO   17   18 ME                                                                    BROVEDANI VISION
                                                           47 LU   18   19 GI
                                                                   19   20 VE
                                                              MA
                                                              ME   20   21 SA                                                          MANUFACTURING 4.0
                                                              GI   21   22 DO
                                                              VE   22   23 LU 52
Pietro ritratto intorno al 1895, quando
                                                              SA   23   24 MA
è Commissario generale nell’Africa                            DO   24   25 ME                          The future                                                                is now
                                            11. NOVEMBRE

                                                                                   12. DICEMBRE

Equatoriale Francese.
Sul ricordo della sua umanità farà leva                    48 LU   25   26 GI
Charles de Gaulle nel discorso
di Brazzaville del gennaio 1944,                              MA   26   27 VE
per ottenere l’appoggio delle colonie
nella ricostruzione di un’armata francese
                                                              ME   27   28 SA
da aiancare agli alleati per liberare                         GI   28   29 DO
la Francia dall’occupazione.
© Gabriele Cattarin, Spazio Brazzà
                                                              VE   29   30 LU 1
                                                              SA   30   31 MA
Il volto umano della globalizzazione - Pietro di Brazzà Savorgnan (1852 - 1905) - TO BE PRECISE - Brovedani Group
Sotto, alcuni momenti della vita di Pietro, illustrati da Gabriele Cattarin
nelle pitture murali all’ingresso dello Spazio Brazzà.

                                                                                      Pietro di Brazzà Savorgnan

                                                                                      Una vita per l’Africa
                                                                                      25 gennaio 1852. Pietro nasce a Roma, a Palazzo Brazzà. È il settimo dei tredici igli
                                                                                      di Ascanio Savorgnan di Brazzà, di antica e nobile famiglia friulana, e di Giacinta
                                                                                      Simonetti. Da bambino si distingue per carattere e coraggio.
                                                                                      1861-1865. Frequenta il Collegio Romano dei Gesuiti, sotto la guida di Padre Angelo
                                                                                      Secchi. Lo appassionano la geograia e le scienze.
                                                                                      1865. Incontra a Roma il comandante della lotta francese, Ammiraglio Marchese Louis
                                                                                      de Montaignac, che ispirerà i suoi progetti.
Pietro fa toccare agli schiavi la bandiera francese, per sancire simbolicamente       1866. Lascia Roma per proseguire gli studi a Parigi, all’Ecole Préparatoire Ste Geneviève.
la loro liberazione.
                                                                                      Dicembre 1868. È ammesso nell’Accademia navale di Borda, a Brest, dove forgia il suo
                                                                                      temperamento.
                                                                                      Giugno 1870. Diventa “aspirante uiciale di vascello”, superando gli esami con voti
                                                                                      modesti per scarsa disciplina.
                                                                                      Maggio 1871. S’imbarca sulla fregata Jean d’Arc, in rotta per reprimere una rivolta
                                                                                      in Algeria. È scosso dalle violenze inlitte alle popolazioni locali.
                                                                                      1872. A bordo della fregata Venus, per combattere la tratta degli schiavi, raggiunge
                                                                                      la costa del Gabon, avamposto dell’Africa Equatoriale Francese. Davanti alla foce
                                                                                      dell’Ogoué, intravede il suo destino.
                                                                                      12 agosto 1874. Diventa cittadino francese.
                                                                                      Agosto 1875 – dicembre 1878. A ventitré anni, per conto della Francia, è a capo
                                                                                      della sua prima spedizione africana, inalizzata a comprovare la sua tesi: risalire
                                                                                      l’Ogoué e collegare la colonia francese di Libreville, sulla costa del Gabon, con il centro
                                                                                      dell’Africa Equatoriale e l’immensa “macchia bianca” del bacino del Congo. Percorre
                                                                                      più di 1500 chilometri, scoprendo piante e specie animali mai viste prima, instaurando
                                                                                      rapporti amichevoli con le popolazioni indigene. Allo stremo delle forze, è costretto a fare
                                                                                      ritorno in Francia, dove è accolto con i massimi onori.
                                                                                      Dicembre 1879 – giugno 1882. Nella seconda spedizione africana raggiunge
                                                                                      il iume Congo, fondando sulla riva destra la futura capitale dell’odierna Repubblica
Il nucleo originario di Brazzaville, immaginato con una vista a volo d’uccello.
                                                                                      del Congo, Brazzaville. Si difende dalle incursioni di Henry Morton Stanley, attestato
                                                                                      sull’altra sponda in nome di Leopoldo II, Re del Belgio.
                                                                                      10 settembre 1880. Firma a M’bé un Trattato di amicizia con il Makoko, Ilôo I, Re
                                                                                      dei Batékés, che aida il Regno al protettorato della Francia. Un atto di iducia unico
                                                                                      nella storia coloniale.
                                                                                      Marzo 1883 – novembre 1885. Ormai celebre, Pietro intraprende con i fedeli
                                                                                      compagni di viaggio la terza spedizione africana, con l’obiettivo politico di gettare
                                                                                      le basi della futura Africa Equatoriale Francese. Il 9 aprile 1884 incontra nuovamente
                                                                                      il Re Makoko, portando con sé il Trattato di amicizia ratiicato dalla Francia.
                                                                                      Il mantenimento della parola data conquista gli africani, che lo stimano e lo chiamano
                                                                                      “Rocamambo”: “grande Comandante”.
                                                                                      16 febbraio 1885. Alla Conferenza di Berlino si riconoscono i diritti della Francia
                                                                                      sull’Africa Equatoriale Francese.
                                                                                      Marzo 1886 – gennaio 1898. Pietro opera come Commissario Generale per
                                                                                      l’Africa dell’Ovest, dipendendo dal Ministero degli Esteri. Apre la strada verso il Chad,
                                                                                      considerando l’occupazione di Kaoundé, per bloccare l’avanzata tedesca, la sua “irma
                                                                                      sulla carta dell’Africa”. Il fallimento della Missione Marchand, diretta verso il Nilo per
                                                                                      contrastare l’espansione inglese, e la pressione delle compagnie concessionarie, che
                                                                                      non gradiscono la sua ilantropia verso le popolazioni locali, lo costringono a lasciare
9 aprile 1884. Pietro consegna al Re Makoko il Trattato di amicizia ratiicato dalla   l’incarico.
Francia.                                                                              1895. Sposa Thérèse de Chambrun, discendente di Lafayette e di George Washington,
                                                                                      e si stabilisce ad Algeri. Dalla loro unione nasceranno quattro igli: Jacques, Antoine,
                                                                                      Charles e Thérèse.
                                                                                      1905. È richiamato in Africa Equatoriale Francese come Commissario ispettore,
                                                                                      con lo scopo d’indagare su violenze commesse dall’amministrazione locale ai danni
                                                                                      degli indigeni. È l’unico candidato credibile per condurre quest’inchiesta.
                                                                                      Nonostante molti ostacoli frapposti sul suo cammino, scopre con soferenza situazioni
                                                                                      di schiavitù, sfruttamento e lavoro forzato, favorite dalle compagnie concessionarie,
                                                                                      che umiliano le popolazioni africane, degradandole socialmente e moralmente.
                                                                                      14 settembre 1905. Di ritorno dalla missione, muore all’Hospital Principal di Dakar,
                                                                                      all’età di 53 anni. La causa uiciale è la dissenteria. La moglie Thérèse ventila l’ipotesi
                                                                                      dell’avvelenamento, per mano delle compagnie concessionarie che temerebbero
                                                                                      il suo rapporto. Sicuramente l’amarezza che ha accompagnato il suo ultimo e durissimo
                                                                                      viaggio, ha contribuito a debilitarlo.
                                                                                      Il governo francese lo onora con solenni funerali di stato, proponendo l’inumazione
                                                                                      nel Pantheon di Parigi. Thérèse, convinta che il marito sia stato tradito dalla Francia,
                                                                                      trasferisce la sua salma ad Algeri.
                                                                                      3 settembre 2006. S’inaugura a Brazzaville, la città fondata da Pietro, il Memoriale
                                                                                      Pierre Savorgnan de Brazzà. Qui sono trasferite da Algeri le spoglie dell’esploratore
Pietro, in in di vita, sul ponte di Dakar. Il 14 settembre 1905 muore nell’Hospital   friulano: Pietro-Pierre-Pieri, insieme all’amico Re Ilôo I, ha l’onore di diventare Cittadino
Principal della città africana. La moglie Thérèse sospetta l’avvelenamento.           onorario di Brazzaville e, idealmente, del mondo.
Museo storico Pietro di Brazzà
                                                                                            Savorgnan del Castello di Brazzà

                                                                                            Coltivare una
                                                                                            memoria come
La villa di Brazzà, abitata da Pietro durante i suoi soggiorni friulani, come appare oggi
dopo il ripristino negli anni Venti del Novecento: sullo sfondo uno scorcio del Castello
medioevale.
                                                                                            eredità di famiglia
                                                                                            La realizzazione del Calendario 2019 dedicato alla igura di Pietro di Brazzà Savorgnan,
                                                                                            è stata possibile grazie ai contributi di Corrado Pirzio-Biroli – discendente di terza
                                                                                            generazione da Detalmo Savorgnan di Brazzà, fratello di Pietro – oggi custode della
                                                                                            memoria dell’esploratore friulano nel Museo storico Pietro di Brazzà Savorgnan
                                                                                            del Castello di Brazzà (www.castellodibrazza.com) a Brazzacco di Moruzzo (Udine),
                                                                                            in Friuli, a solo un’ora d’auto dalla sede Brovedani.
                                                                                            Il Castello, con la sua storia millenaria e l’annesso borgo, fu per secoli l’avamposto
                                                                                            settentrionale della Serenissima Repubblica di Venezia e anche il luogo della storia
                                                                                            d’amore tra Lucina Savorgnan e il cugino poeta Luigi da Porto, probabile ispiratore
                                                                                            del Romeo e Giulietta di William Shakespeare. Qui soggiornò a più riprese Pieri,
                                                                                            in momenti di riposo tra le sue impegnative spedizioni. Qui il museo storico dello Spazio
                                                                                            Brazzà racchiude una sezione dedicata all’esploratore friulano e alla sua famiglia,
                                                                                            naturale e allargata in senso cosmopolita, che annovera straordinarie igure distintesi
                                                                                            per emancipate scelte di vita, spesso controcorrente, per invenzioni e idee imprenditoriali
                                                                                            innovative, per tratti del carattere assimilabili a quelli di Pietro. Ne ricordiamo alcune,
                                                                                            per dare memoria e valore a questo spirito di famiglia.
L’ingresso dello Spazio Brazzà con le pitture murali che raccontano la vita di Pietro,
ispirate da illustrazioni e fotograie d’epoca. © Gabriele Cattarin                          Giacomo di Brazzà Savorgnan (1859 – 1888). Fratello minore di Pietro, geografo
                                                                                            ed esploratore, fece la prima rilevazione con fotograie delle Alpi Giulie e poi partì
                                                                                            per l’Africa con la terza spedizione di Pietro, esplorando il iume Alima e lasciando
                                                                                            un interessante “giornale di viaggio”. Duramente provato nel isico dalla sua esperienza,
                                                                                            morì a Roma a soli 29 anni.

                                                                                            Detalmo di Brazzà Savorgnan (1844 - 1920). Fratello di Pietro, appassionato
                                                                                            di meccanica, fu l’inventore della macchina afrancatrice, con brevetto depositato
                                                                                            a Boston. Fu ispiratore della prima iera agricola in Friuli.

                                                                                            Cora Slocomb, (1860 - 1944). Moglie di Detalmo, nata a New Orleans, fu imprenditrice
                                                                                            ante litteram e attiva sostenitrice dei diritti delle donne in Italia e negli Stati Uniti. Sviluppò
                                                                                            l’industria dolciaria in Friuli, con il marchio Delser. Promosse l’artigianato dei merletti
                                                                                            e l’industria del giocattolo a Fagagna, rendendo le donne protagoniste dell’economia
                                                                                            locale. Inventò la “bandiera della pace” e fu anticipatrice del concept Barbie:
                                                                                            la bambola con i vestiti di ricambio. Diresse la prima campagna contro la pena di morte
                                                                                            negli Stati Uniti, riuscendo a liberare un’emigrata italiana condannata alla sedia elettrica.
                                                                                            Lo Spazio Brazzà include una collezione dei suoi merletti.

                                                                                            Detalmo Pirzio-Biroli (1915 – 2006). Figlio di Idanna di Brazzà Savorgnan e nipote
                                                                                            di Detalmo, è stato un grande promotore della memoria di Pietro e ha incontrato
                                                                                            a M’bé il discendente del Re Ilôo I: morto poco prima dell’inaugurazione del Memoriale
                                                                                            di Brazzaville, non ha coronato il suo sogno di vedere traslati i resti del prozio, ma le sue
                                                                                            ceneri ora riposano vicino a lui.

                                                                                            Fey von Hassell (1918 – 2010). Moglie di Detalmo Pirzio-Biroli e iglia dell’Ambasciatore
                                                                                            tedesco in Italia Ulrich von Hassell (1881 – 1944), condannato a morte nel 1944
                                                                                            per l’attentato a Hitler, a causa delle vicende paterne fu internata in cinque campi di
                                                                                            concentramento. Separata dai igli Corrado e Roberto, raccontò la sua “storia incredibile”
                                                                                            nel libro autobiograico I igli strappati, che ha ispirato l’omonima iction della RAI.
                                                                                            Ulrich von Hassell era genero di Alfred von Tirpitz (1849 – 1930), Gran Ammiraglio
                                                                                            della Marina tedesca, politico di primissimo piano a ianco del Cancelliere Otto von
                                                                                            Bismarck, grande appassionato di tecnologia nautica e promotore dello sviluppo
                                                                                            e del perfezionamento dei sommergibili, ugualmente celebrato nel museo storico dello
                                                                                            Spazio Brazzà.

                                                                                            Eugenia Pirzio-Biroli (1906 – 2003). Cugina di Detalmo, atleta vincitrice
Una monumentale rappresentazione simbolica dell’inaugurazione a Brazzaville                 di Campionati europei e olimpica nel 1920, fu la prima donna a indossare i pantaloncini
del Memoriale Pierre Savorgnan de Brazzà, il 3 settembre 2006. © Gabriele Cattarin          corti nello sport. Emigrata in Patagonia, spinta dalle sue idee politiche, fu ilantropa
                                                                                            e fondatrice di una comunità a sostegno di bambini orfani, da cui ha avuto origine
                                                                                            la località di Puerto Cisnes.
BROVEDANI
       GROUP
                CRESCERE
                CON SOLIDE RADICI
                                                                               BRANDIZZO - TORINO   PIEVE D'ALPAGO - BELLUNO

                                                                                                          SAN VITO AL TAGLIAMENTO
                                                                                                              PORDENONE (3 plants)

                                                      GALANTA - SLOVENSKO

                                                              ITALIA

QUERETARO - MÉXICO
                                                                                                                  MODUGNO - BARI

                                                               TO BE PRECISE

  l biennio 2018-2019 segna una tappa fondamentale per Brovedani,
I con importanti rinnovamenti nella sua organizzazione e nella sua
 geograia.
 “Fedeli alle proprie radici, nel cambiamento” è da sempre la parola
 d’ordine dell’azienda: fondata nel 1947 da Silvio Brovedani, passata
 con l’attuale gestione dai tredici dipendenti del 1972 agli oltre mille
 di oggi, Brovedani ha conservato il suo nome “storico” e mantenuto
 in Friuli Venezia Giulia il cuore di un Gruppo diventato internazionale.

 A favorire, insieme, solidità e crescita, è quello spirito innovativo
 che oggi ha spinto a integrare nel Gruppo due realtà industriali
 italiane capaci di portarvi nuova linfa: la bellunese FreTor
 e la torinese Mondial F.A.C.E.R.T.. La prima leader nel campo
 dell’automazione industriale e della robotica.
 La seconda una torneria evoluta, specializzata in lavorazioni
 complesse e creative.

 Con sei Società e otto unità produttive tra Italia
 (Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Puglia, Veneto),
 Messico e Slovacchia, Brovedani Group continuerà
 a raccogliere e ad anticipare le side estreme
 nel settore della subfornitura meccanica,
 apprestandosi a ofrire nuovi servizi ad alto
 valore aggiunto.
BROVEDANI
    CHALLENGES
                                                                                                     Z
                 UN FUTURO
                 A TRE DIMENSIONI                                                        X                             Y

                                                               NEW AUTOMOTIVE COMPONENTS
Il consolidamento e l’evoluzione di Brovedani Group,
 anche attraverso l’apporto delle nuove Società,
rispondono alla necessità di progredire in tre direzioni:
█ continuare a essere leader nella componentistica
  meccanica per l’automotive, sviluppando nuove
  tecnologie, per esempio quelle destinate ai sistemi GDI
  o, in un prossimo futuro, ad altri sistemi di propulsione;
                                                                   ARMATURE       BRACKET SPRING      LOWER POLE PIECE
█ acquisire nuovi clienti in diferenti settori, ampliando
  l’oferta componenti e tecnologie;
█ fornire impianti e automazioni ofrendo un completo
  servizio tecnologico-organizzativo orientato alla
  Manufacturing 4.0.

In questa logica di sviluppo, acquisisce importanza              ANCHOR BUSH     CONDUCTOR BARREL      INTERNAL POLE
strategica il Brovedani Logistic Hub in fase
di realizzazione in uno stabilimento dedicato presso
la sede centrale di San Vito al Tagliamento: questo nodo
diventerà il baricentro e il punto di riferimento per tutti
i lussi di valore del Gruppo.

                                                                MONOBLOCK BODY   SCR INLET HOUSING   DIV BODY TRIANGULAR

                                                                  INNER BODY        OUTER BODY           HUB TOWER
BROVEDANI
  CULTURE
             CINQUE VALORI CHE ISPIRANO
             LA GENTE BROVEDANI
 People First è un motto che accompagna                                                                             non punti di partenza, bensì punti di riferimento
 da molti anni lo spirito di Brovedani Group.                                                                         e di “continuo arrivo”, da conquistare giorno
 Il “fattore umano” determina la Qualità di vita                                                                                 dopo giorno, attraverso il rapporto
 di un’azienda e ne rende possibile lo sviluppo,                                                                                          e il confronto tra persone,
 prima di qualsiasi strategia o tecnologia.                                                                                       e su cui far leva per creare valore.
 Questa consapevolezza ha ispirato
 una domanda chiave: “Che cosa è importante
 per la Gente Brovedani? Che cosa conta per donne
 e uomini che lavorano in Brovedani, in tre diferenti
 Paesi?”.Un’approfondita indagine condotta
 nelle aziende del Gruppo, con esperti
 della “cultura d’impresa”, ha portato a individuare
 cinque VALORI fondamentali:

                                                                                 LAVORIAMO INSIEME
                                                                     Lavoriamo insieme in iducia e con aidabilità,
                                                                         impegnandoci e incoraggiando ognuno
                                                               a investire le migliori proprie capacità nell'interesse di tutti.

                                                                     Icona: un team intorno a una palla da basket-planisfero,
                                                                      a rappresentare uno spirito di squadra senza frontiere.

                         CRESCITA PERSONALE                                                                                           MIGLIORARE SEMPRE
       In Brovedani ricerchiamo e riconosciamo il valore di ognuno                                                        Noi vogliamo standardizzare, migliorare e innovare
          e creiamo l'ambiente in cui, con coraggio ed impegno,                                                                 con metodo, esperienza e apertura,
              tutti possono sviluppare le proprie competenze.                                                                       pronti a stravolgere l’obsoleto.
                 Icona: l’albero-persona che sviluppa nuove foglie,                                                             Icona: la lampadina, continuamente accesa delle idee,
       alcune delle quali portano con sé conoscenze e competenze acquisite                                                                  a illuminare la strada del futuro.
                          nell’ambiente di lavoro (foglie verdi).

                                                   PARTNERSHIP                                              AMBIENTE DI LAVORO DI QUALITÀ
                                       In Brovedani anticipiamo le esigenze                         Il rispetto dell’ambiente, il benessere delle persone
                                delle persone, del mercato e dell'organizzazione                    e l’etica sono aspetti essenziali della responsabilità
                               attraverso l'ascolto attivo, il miglioramento continuo                       sociale di Brovedani che contribuiscono
                                            e l'innovazione tecnologica.                                 a renderla un luogo di lavoro sicuro e sereno.

                          Icona: il rotore ottenuto con un perfetto incastro d’idee e competenze,          Icona: la ruota dentata assimilata a una foglia,
                                    a sostenere il movimento della ruota dell’innovazione.             per produrre insieme l’immagine della “Q” di “Qualità”.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

2019
                    MO                  1              1
                    TU   1              2              2              1
                    WE   2              3    1         3              2
                    TH   3              4    2         4    1         3
                    FR   4    1    1    5    3         5    2         4    1
                    SA   5    2    2    6    4    1    6    3         5    2
UN CALENDARIO
                    SU   6    3    3    7    5    2    7    4    1    6    3    1
MULTICULTURALE
                    MO   7    4    4    8    6    3    8    5    2    7    4    2
                    TU   8    5    5    9    7    4    9    6    3    8    5    3
MULTIKULTÚRNY
                    WE   9    6    6    10   8    5    10   7    4    9    6    4
KALENDÁR
                    TH   10   7    7    11   9    6    11   8    5    10   7    5

UN CALENDARIO       FR   11   8    8    12   10   7    12   9    6    11   8    6
MULTICULTURAL       SA   12   9    9    13   11   8    13   10   7    12   9    7
                    SU   13   10   10   14   12   9    14   11   8    13   10   8
A MULTICULTURAL     MO   14   11   11   15   13   10   15   12   9    14   11   9
CALENDAR            TU   15   12   12   16   14   11   16   13   10   15   12   10
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FESTE ITALIA
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SVIATKY SLOVENSKO   SU             31             30             29             29
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FIESTAS MÉXICO      TU                                                          31
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