Il volto umano della globalizzazione - Pietro di Brazzà Savorgnan (1852 - 1905) - TO BE PRECISE - Brovedani Group
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Special thanks to Corrado Pirzio-Biroli Museo storico Pietro di Brazzà Savorgnan - Moruzzo (UD) Concept, Graphic Design, Copywriting Primalinea - Pordenone • www.primalinea.net Translations Intertrad - Pordenone Printed by Arti Graiche Favia - Modugno (BA)
Valori di famiglia, per dialogare col mondo N el museo Spazio Brazzà del Castello di Brazzà (Moruzzo - Udine) dedicato a Pietro di Brazzà Savorgnan, un albero genealogico svela la profondità della famiglia dell’esploratore friulano: un millennio di generazioni, con una leggendaria discendenza da Severiano di Aquileia, iglio dell’imperatore Settimio Severo. Friulano di radici, romano di nascita e giovinezza, francese di formazione, cosmopolita per vocazione, Pietro-Pierre-Pieri* lega la sua fama universale alle esplorazioni dell’Africa Equatoriale Francese e, soprattutto, al suo atteggiamento di curiosità, rispetto e dialogo verso i popoli e le culture di questo nuovo mondo, alla cui scoperta dà un contributo fondamentale. Nel violento processo di globalizzazione portato dal colonialismo europeo nel XIX secolo, Pietro di Brazzà Savorgnan è una igura in nobile controtendenza: non si “fa strada” col sangue, ma attraverso il confronto e la comprensione. Crede in un’economia per l’uomo, contrasta ogni forma di schiavitù e sfruttamento indiscriminato delle risorse dei territori coloniali, teme la perdita dell’identità e della spiritualità delle popolazioni indigene. Paga il suo umanesimo, a tutt’oggi esemplare e visionario, con l’esaurimento isico e la morte, lasciando ai posteri un’eredità ancora poco compresa e valorizzata. L’esemplarità della sua biograia si ampliica, poi, nella straordinaria aura della famiglia di origine e di quella allargata, con tante igure che condividono con lui temperamento e valori: coraggio, fortezza, intraprendenza, curiosità, creatività, anticonformismo, opposizione agli autoritarismi e rispetto per la dignità umana, senza distinzioni di razza, genere, estrazione sociale. L a storia di Pietro, colta soprattutto nella sua dimensione familiare, ofre spunti esemplari per raccontare Brovedani: il rapporto tra locale e globale; l’osmosi tra la linfa delle radici e l’humus del mondo; la forza contaminatrice e la resistenza di sani principi e orientamenti positivi fatti propri, condivisi e trasmessi nel tempo, attraverso le generazioni. In un momento in cui Brovedani, azienda di famiglia, è sempre più Gruppo globale e aumenta le sue ramiicazioni planetarie, è importante afrontare questi cambiamenti sapendo assimilare il nuovo, senza smettere di promuovere quei valori di “casa Brovedani” che hanno consentito di creare un “clima” costruttivo Due pitture murali nello Spazio Brazzà. e aperto al confronto con gli altri. © Gabriele Cattarin, Corrado Pirzio-Biroli, Pietro che risale il iume Ogoué nel bacino del Congo è, in fondo, lo stesso bambino che a otto anni afronta Cécile Cornet d’Elzius una tempesta sul Lago Albano a bordo di una piccola barca a vela costruita con le sue mani. L’esploratore Sopra. Il ritratto di Pietro tra il leone alato “alternativo” che porta il suo fair play in Africa, deriva la sua gentilezza dalla sua gens, dalle sue origini in Friuli della Serenissima Repubblica di Venezia Venezia Giulia, in quella stessa terra dove ha cominciato a fruttiicare l’albero Brovedani. e un leone africano, a simboleggiare l’incontro tra due civiltà. * Il nome in italiano, francese, friulano Sotto. Mappa con le tre spedizioni africane di Pietro di Brazzà Savorgnan. In copertina. Pietro di Brazzà Savorgnan, in un ritratto fotograico dell’Atelier Nadar. Sullo sfondo alcune note autografe 33078 San Vito al Tagliamento (PN) Italy sulla schiavitù nel Congo francese, Z.I. Ponte Rosso - Via Venzone, 9 datate 19 novembre 1889. Ph. 0434.849511 • Fax 0434.849564 Museo storico Pietro di Brazzà Savorgnan www.brovedanigroup.com
La meravigliosa “macchia bianca” dell’ignoto 1 MA 1 È il 1862, Pietro ha dieci anni. La sua attenzione è catturata da una macchia bianca ME 2 NUOVI ORIZZONTI GI 3 su una carta dell’Africa del 1834, commentata da una nota dell’avo esploratore Ludovico Savorgnan: VE SA 4 5 1 VE 2 SA DA ESPLORARE “Regne du Roi Makoko – Région 6 3 DO ignoto Oceano Blu del mercato è sempre stato e continua a essere l’orizzonte inconnue des Européens”. Il Continente nero di allora DO 2 LU 7 4 LU 6 L’ che ha motivato le esplorazioni e determinato la crescita di Brovedani. Esperienze coraggiose e vitali, come quelle avviate nei settori dell’hard disk, del Common è un vasto territorio denso d’incognite. “Cosa ci sarà, là?”, MA 8 5 MA Rail e oggi dei sistemi GDI (Gasoline Direct Injection), sono state ispirate da “macchie bianche” sulla mappa della subfornitura meccanica: “Lì manca qualcuno, per fare si chiede Pietro. ME 9 6 ME qualcosa. È il nostro posto.” La curiosità muove la sua ambizione: nel 1866 si trasferisce GI 10 7 GI Questo spirito imprenditoriale è oggi più che mai necessario. Lo testimonia il recente per studio a Parigi. Due anni dopo VE 11 8 VE ingresso nel Gruppo di FreTor e Mondial F.A.C.E.R.T., due aziende in grado è ammesso all’Accademia Navale di portare nuove competenze, per afrontare nuove side. Lo testimonia la “curiosità” di Borda a Brest. Non brilla per SA 12 9 SA di Brovedani verso la vastissima “macchia bianca” dell’Asia, tra India e Cina, dove va disciplina. Si fa notare, tuttavia, DO 13 10 DO trovata la miglior porta di accesso, per far incontrare le attese della domanda con le per lo spirito volitivo e una sicura potenzialità dell’oferta. 3 LU 14 11 LU 7 attitudine per le manovre navali. Imbarcatosi nel 1872 sulla fregata MA 15 12 MA Venus, appena ventenne arriva ME 16 13 ME alla foce dell’Ogoué. La grande macchia bianca del bacino GI 17 14 GI del Congo appare inalmente lì, VE 18 15 VE davanti ai suoi occhi. SA 19 16 SA DO 20 17 DO 4 LU 21 18 LU 8 MA 22 19 MA ME 23 20 ME GI 24 21 GI VE 25 22 VE 02. FEBBRAIO SA 26 23 SA 01. GENNAIO Ritratto di Pietro fanciullo di Paolo Guglielmi, sec. XIX. A sinistra scorcio DO 27 24 DO di una mappa dell’Africa disegnata 5 LU 28 25 LU 9 dal geografo John Thomson nel 1813. Si può notare una vasta macchia bianca MA 29 26 MA con la scritta “unknown parts”, “parti sconosciute”. ME 30 27 ME GI 31 28 GI
Piena fiducia nei compagni di viaggio VE 1 A perto e cosmopolita, Pietro sa scegliere senza pregiudizi i suoi compagni di viaggio, SA 2 1 LU 14 IL CAPITALE UMANO DO 3 2 MA di cui riconosce e valorizza le attitudini individuali, con grande capacità di delega e fedeltà 10 LU MA 4 5 3 ME 4 GI DI UNA SQUADRA 4.0 ricambiata. Sono suoi collaboratori 6 5 VE l capitale umano è quello più prezioso per Brovedani: bisogna valorizzare e in ambito scientiico il fratello minore Giacomo, il friulano Attilio Pecile ME GI 7 6 SA I armonizzare diferenti talenti, con uno spirito di squadra decisivo per la sopravvivenza e la crescita del Gruppo. Questa risorsa va poi ricapitalizzata con un continuo apporto e il medico francese Noël Ballay, impegnato nella lotta contro VE 8 7 DO di quella conoscenza digitale che oggi pervade l’industria 4.0. Il legame sempre più stretto tra uomo e macchina non riduce, tuttavia, le relazioni il vaiolo. Lo aiancano, nelle funzioni SA 9 8 LU 15 tra persone: al contrario le aumenta in qualità e intensità, richiedendo livelli di ascolto amministrative e diplomatiche, Charles de Chavannes e Albert DO 10 9 MA e comprensione sempre più alti, per decidere insieme su processi sempre più Dolisie. Singolare è la igura 11 LU 11 10 ME complessi. Questa sintonia presuppone reciproca iducia e, soprattutto, la coscienza del senegalese Malamine Camara, di una base comune di VALORI, condivisi dalla Gente Brovedani: un patrimonio messo che passa dal ruolo di portatore MA 12 11 GI a fuoco dall’azienda, attraverso una ricerca che ha coinvolto tutte le sue unità nel mondo. a quello di comandante: ME 13 12 VE pur senza istruzione scolastica, GI 14 13 SA è un leader naturale e, assente Pietro, respinge Stanley VE 15 14 DO nel tentativo di sbarcare nella SA 16 15 LU 16 postazione della futura Brazzaville. La iducia è ricambiata con senso DO 17 16 MA di responsabilità e spirito d’iniziativa. 12 LU 18 17 ME MA 19 18 GI ME 20 19 VE GI 21 20 SA VE 22 21 DO SA 23 22 LU 17 DO 24 23 MA 13 LU 25 24 ME Il sergente Malamine Camara, raigurato MA 26 25 GI da Gabriele Cattarin nello Spazio Brazzà, 04. APRILE 03. MARZO unisce idealmente una fotograia ME 27 26 VE di Giacomo di Brazzà e una di Pietro GI 28 27 SA con gli amici. Seduti: a sinistra Giacomo, a destra Attilio Pecile. In piedi a destra: VE 29 28 DO il geologo Jacques Marie François Rigail de Lastours. SA 30 29 LU 18 DO 31 30 MA
Arte Fang, Gabon Amedeo Modigliani Un esploratore alla ricerca dell’Uomo ME 1 P ietro è un esploratore alternativo, umano e umanista. Pragmatico e razionale, sa muoversi GI 2 1 SA IL VALORE INESTIMABILE VE 3 2 DO nei meandri della politica che orienta le rotte e la volontà di potenza del colonialismo. Non cede, tuttavia, SA DO 4 5 3 LU 23 4 MA DELLA DIFFERENZA a ignobili compromessi che mettano 6 5 ME a decenni Brovedani si confronta col mondo. A cavallo tra gli anni Settanta D 19 LU in discussione il valore dell’Uomo, e Ottanta è stata tra le prime realtà italiane della subfornitura meccanica a operare senza distinzioni di razza, colore, MA 7 6 GI all’estero, ino all’attuale quota d’export del 90% con oltre il 35% fuori dall’Europa. religione. Non si limita a esplorare territori. Entra in contatto profondo ME 8 7 VE Con il nuovo millennio è cominciato quel processo d’internazionalizzazione del Gruppo che oggi prende forma negli stabilimenti in Slovacchia e in Messico. Esperienza con la spiritualità e la cultura GI 9 8 SA ed errori hanno insegnato che la localizzazione del business va calata con rispetto dei diferenti popoli che incontra nel suo cammino. VE 10 9 DO in mondi diferenti dal proprio. Non bisogna contrapporre e gerarchizzare le diferenze. Come Claude Lévi-Strauss, SA 11 10 LU 24 Bisogna condividerle e valorizzarle. Va evitata la sterile arroganza dei colonialismi. sa che “la diversità, in sé, non può Va riconosciuta l’interdipendenza vitale tra le varie unità nel mondo. La sopravvivenza essere inferiore” e ogni persona DO 12 11 MA e il consolidamento in Italia sarebbero stati impossibili senza l’apporto di Slovacchia porta una sua diferenza degna 20 LU 13 12 ME e Messico. di ascolto e di rispetto. MA 14 13 GI Pietro mantiene la parola data a Makoko Iloo I, sovrano dei Batekè. ME 15 14 VE Impara le lingue locali. GI 16 15 SA Si cala nella palabre, la ritualità africana dell’incontro. VE 17 16 DO Sa diventare uno degli altri. SA 18 17 LU 25 DO 19 18 MA 21 LU 20 19 ME MA 21 20 GI ME 22 21 VE GI 23 22 SA Nel centenario della fondazione di Brazzaville, l’incontro tra Pietro VE 24 23 DO 500 454 e il re Makoko è celebrato come incontro tra civiltà, come testimoniano gl’inlussi SA 25 24 LU 26 400 317 358 della cultura africana sull’arte europea DO 26 25 MA 300 297 contemporanea. 05. MAGGIO 06. GIUGNO 22 LU 27 26 ME 200 Arte Fang, Musée du Louvre. Photo by Marie-Lan Nguyen, 2006 MA 28 27 GI 100 Amedeo Modigliani, Head, 1915?, ME 29 28 VE 0 0 0 MoMA New York. ITALIA SLOVENSKO MÉXICO ITALIA SLOVENSKO MÉXICO Photo by Sharon Mollerus, modiied, Creative Commons GI 30 29 SA DIPENDENTI 2000 DIPENDENTI 2018 VE 31 30 DO
Un’economia a sostegno della dignità 27 LU 1 1 GI P er Pietro economia non signiica sfruttamento. Soprannominato “padre degli schiavi”, contrasta MA 2 2 VE L’IMPEGNO ME 3 3 SA lo schiavismo praticato da molti europei. Non uccide. È agli antipodi dell’esploratore Henry Morton GI VE 4 5 4 DO 5 LU 32 DI PRODURRE FUTURO Stanley, braccio armato di Leopoldo II, 6 6 MA er Brovedani l’economia non si risolve nella produzione: porta con sé il signiicato che avanza nel Congo belga con la violenza. SA DO 7 7 ME P più ampio della parola greca “òikos” (“eco”), casa” e per estensione “ambiente”. È, in primo luogo, una questione di sostenibilità: economica, sociale, ambientale. Pietro rivendica la dignità dell’Uomo, che comincia dal soddisfacimento 28 LU 8 8 GI La capacità di generare proitto deve convivere con i bisogni della Gente Brovedani, con il rispetto dei territori in cui si opera, con pratiche che abituino a un uso consapevole dei bisogni primari: alimentazione, MA 9 9 VE delle risorse e all’eliminazione di ogni minimo spreco. “Do it right the irst time” - “Fallo salute, standard decorosi di vita. Promuove, nei limiti ME 10 10 SA bene la prima volta” - è il principio che ha ispirato la ilosoia del Zero Difetti. “Fai solo del possibile, un progresso basato GI 11 11 DO quello che serve” è il presupposto indispensabile per creare valore. Per questo il Gruppo sul rispetto di chi lavora, su valori è diventato precursore in Italia del Lean Thinking e del Lean Manufacturing: la produzione come collaborazione e istruzione. VE 12 12 LU 33 snella. Solo la strada più breve tra due punti è sostenibile e può portare al futuro. Sostiene forme di sviluppo SA 13 13 MA endogeno, che salvaguardino DO 14 14 ME gli indigeni, l’ambiente, la diversità ecologica e culturale. 29 LU 15 15 GI Prevede che economie aggressive MA 16 16 VE porteranno al depauperamento dell’Africa. Assiste con disillusione ME 17 17 SA alle conseguenti, disperate GI 18 18 DO migrazioni. VE 19 19 LU 34 SA 20 20 MA DO 21 21 ME 30 LU 22 22 GI MA 23 23 VE ME 24 24 SA Pietro con un gruppo di schiavi da lui riscattati. GI 25 25 DO Per sancirne simbolicamente la libertà li invitava a toccare la bandiera VE 26 26 LU 35 08. AGOSTO della Francia. Da qui deriva la frase 27 27 MA 07. LUGLIO SA “Tutti quelli che la toccano sono liberi” scritta nello stemma della Città DO 28 28 ME di Brazzaville, che include elementi dello stemma gentilizio della famiglia 31 LU 29 29 GI di Brazzà Savorgnan della Bandiera e di quello della Città di Udine. MA 30 30 VE ME 31 31 SA
L’arte di convincere, anche a piedi nudi 1 MA L a socialità di Pietro convive con un carisma non comune. È un leader pacato e autorevole: DO 1 2 ME STORIE ESEMPLARI 36 LU 2 3 GI sa ascoltare e parlare agli altri. Sa “convincere”: “vincere insieme”. Grazie alle doti di buon MA ME 3 4 4 VE 5 SA DA COMUNICARE comunicatore, riesce ad attrarre 5 6 DO a leadership di un’impresa si esercita anche attraverso il suo stile di comunicazione. sponsor per le sue missioni africane, inanziate solo per un terzo GI VE 6 7 LU 41 L Per Brovedani comunicare signiica trasmettere un mondo di valori e un’idea di qualità in divenire. Signiica poter esprimere l’orgoglio di essere italiani, anche quando dalla Francia e sostenute in gran parte da una famiglia che crede SA 7 8 MA non va di moda. Da molti anni, uno strumento che accompagna la storia, le evoluzioni e le aspirazioni in lui. Per colpire l’immaginario, DO 8 9 ME dell’azienda, è il Calendario Brovedani: raccontarsi tra le righe di conquiste ed esistenze non esita a farsi rappresentare in studio dal grande fotografo 37 LU 9 10 GI che hanno arricchito la scienza, la tecnica e la cultura dell’umanità. Riconoscere qualche Nadar, nei panni da “colonialista MA 10 11 VE propria vocazione o eccellenza, come rilesso di più alte eredità: “If I have seen further, povero”, con i piedi nudi che hanno it is by standing upon the shoulders of Giants” - “Se ho visto più lontano è perché stavo conquistato la iducia degli africani. ME 11 12 SA sulle spalle di Giganti” - dice una citazione (erroneamente) attribuita a Isaac Newton. Diventa addirittura testimonial degli GI 12 13 DO Condividere il buon esempio degli altri è già un messaggio di iducia. estratti di carne Liebig e, attraverso VE 13 14 LU 42 le scatole dei pennini Plume de Brazza, si rivolge al grande SA 14 15 MA pubblico per ottenere contributi DO 15 16 ME per le sue imprese: è un antesignano del direct marketing! 38 LU 16 17 GI MA 17 18 VE ME 18 19 SA GI 19 20 DO VE 20 21 LU 43 SA 21 22 MA DO 22 23 ME 39 LU 23 24 GI 09. SETTEMBRE MA 24 25 VE ME 25 26 SA 10. OTTOBRE Pietro nel classico ritratto di Nadar del 1889. Il suo stile è volutamente agli antipodi di quello di Stanley, GI 26 27 DO qui in una foto della London Stereoscopic VE 27 28 LU 44 & Photographic Company del 1872. Grande comunicatore, Pietro si presta SA 28 29 MA anche a pubblicizzare il sapone per inanziare le sue spedizioni. DO 29 30 ME 40 LU 30 31 GI
La forza del pensiero visionario 1 DO A dispetto degli onori funebri riservatigli a Parigi, nel suo estremo scorcio di vita Pietro VE 1 2 LU 49 STRUMENTI SA 2 3 MA è lasciato solo. La sua coscienza profonda e fuori dal coro intralcia gli afari delle “imprese” coloniali, avallati DO 45 LU 3 4 4 ME 5 GI PER GUARDARE OLTRE da contingenti “ragioni di stato”. 5 6 VE onda lunga del pensiero visionario ha premiato anche Brovedani. Il tempo, tuttavia, è galantuomo: la forza del suo pensiero MA ME 6 7 SA L’ Sidare le abitudini produttive ha consentito di creare componenti rivoluzionari; l’adozione di un approccio proattivo ha consolidato la iducia dei clienti; essere precursori lungimirante è premiata dalla storia. Nel 1944 Charles de Gaulle riesce GI 7 8 DO in Italia del Lean Thinking e del Manufacturing 4.0, ha maturato una forma mentis e arricchito un know-how aziendale, che consentono di guardare lontano con iducia. a organizzare, nel Congo francese, VE 8 9 LU 50 Grazie alle competenze del Brovedani Technology Center e della FreTor, sarà la resistenza al nazismo, grazie alla iducia conquistata in quella terra, SA 9 10 MA per esempio possibile supportare imprese orientate verso l’Industria 4.0, mezzo secolo prima, dall’esploratore DO 10 11 ME nell’organizzazione e nella creazione di tecnologie per l’automazione industriale: friulano. Ancora oggi la capitale un ampliamento del business in un’area di servizi innovativi, una “macchia bianca” della Repubblica del Congo, 46 LU 11 12 GI messa a fuoco con precisione, solo dopo aver predisposto adeguati strumenti di visione. Brazzaville, continua a portare MA 12 13 VE il suo nome, caso raro di ME 13 14 SA persistenza di una memoria coloniale nella toponomastica GI 14 15 DO dell’Africa. Nel 2006 le sue spoglie sono trasferite nel Mausoleo di Brazzaville, dedicato VE SA 15 16 16 LU 51 17 MA LEAN THINKING alla sua memoria. DO 17 18 ME BROVEDANI VISION 47 LU 18 19 GI 19 20 VE MA ME 20 21 SA MANUFACTURING 4.0 GI 21 22 DO VE 22 23 LU 52 Pietro ritratto intorno al 1895, quando SA 23 24 MA è Commissario generale nell’Africa DO 24 25 ME The future is now 11. NOVEMBRE 12. DICEMBRE Equatoriale Francese. Sul ricordo della sua umanità farà leva 48 LU 25 26 GI Charles de Gaulle nel discorso di Brazzaville del gennaio 1944, MA 26 27 VE per ottenere l’appoggio delle colonie nella ricostruzione di un’armata francese ME 27 28 SA da aiancare agli alleati per liberare GI 28 29 DO la Francia dall’occupazione. © Gabriele Cattarin, Spazio Brazzà VE 29 30 LU 1 SA 30 31 MA
Sotto, alcuni momenti della vita di Pietro, illustrati da Gabriele Cattarin nelle pitture murali all’ingresso dello Spazio Brazzà. Pietro di Brazzà Savorgnan Una vita per l’Africa 25 gennaio 1852. Pietro nasce a Roma, a Palazzo Brazzà. È il settimo dei tredici igli di Ascanio Savorgnan di Brazzà, di antica e nobile famiglia friulana, e di Giacinta Simonetti. Da bambino si distingue per carattere e coraggio. 1861-1865. Frequenta il Collegio Romano dei Gesuiti, sotto la guida di Padre Angelo Secchi. Lo appassionano la geograia e le scienze. 1865. Incontra a Roma il comandante della lotta francese, Ammiraglio Marchese Louis de Montaignac, che ispirerà i suoi progetti. Pietro fa toccare agli schiavi la bandiera francese, per sancire simbolicamente 1866. Lascia Roma per proseguire gli studi a Parigi, all’Ecole Préparatoire Ste Geneviève. la loro liberazione. Dicembre 1868. È ammesso nell’Accademia navale di Borda, a Brest, dove forgia il suo temperamento. Giugno 1870. Diventa “aspirante uiciale di vascello”, superando gli esami con voti modesti per scarsa disciplina. Maggio 1871. S’imbarca sulla fregata Jean d’Arc, in rotta per reprimere una rivolta in Algeria. È scosso dalle violenze inlitte alle popolazioni locali. 1872. A bordo della fregata Venus, per combattere la tratta degli schiavi, raggiunge la costa del Gabon, avamposto dell’Africa Equatoriale Francese. Davanti alla foce dell’Ogoué, intravede il suo destino. 12 agosto 1874. Diventa cittadino francese. Agosto 1875 – dicembre 1878. A ventitré anni, per conto della Francia, è a capo della sua prima spedizione africana, inalizzata a comprovare la sua tesi: risalire l’Ogoué e collegare la colonia francese di Libreville, sulla costa del Gabon, con il centro dell’Africa Equatoriale e l’immensa “macchia bianca” del bacino del Congo. Percorre più di 1500 chilometri, scoprendo piante e specie animali mai viste prima, instaurando rapporti amichevoli con le popolazioni indigene. Allo stremo delle forze, è costretto a fare ritorno in Francia, dove è accolto con i massimi onori. Dicembre 1879 – giugno 1882. Nella seconda spedizione africana raggiunge il iume Congo, fondando sulla riva destra la futura capitale dell’odierna Repubblica Il nucleo originario di Brazzaville, immaginato con una vista a volo d’uccello. del Congo, Brazzaville. Si difende dalle incursioni di Henry Morton Stanley, attestato sull’altra sponda in nome di Leopoldo II, Re del Belgio. 10 settembre 1880. Firma a M’bé un Trattato di amicizia con il Makoko, Ilôo I, Re dei Batékés, che aida il Regno al protettorato della Francia. Un atto di iducia unico nella storia coloniale. Marzo 1883 – novembre 1885. Ormai celebre, Pietro intraprende con i fedeli compagni di viaggio la terza spedizione africana, con l’obiettivo politico di gettare le basi della futura Africa Equatoriale Francese. Il 9 aprile 1884 incontra nuovamente il Re Makoko, portando con sé il Trattato di amicizia ratiicato dalla Francia. Il mantenimento della parola data conquista gli africani, che lo stimano e lo chiamano “Rocamambo”: “grande Comandante”. 16 febbraio 1885. Alla Conferenza di Berlino si riconoscono i diritti della Francia sull’Africa Equatoriale Francese. Marzo 1886 – gennaio 1898. Pietro opera come Commissario Generale per l’Africa dell’Ovest, dipendendo dal Ministero degli Esteri. Apre la strada verso il Chad, considerando l’occupazione di Kaoundé, per bloccare l’avanzata tedesca, la sua “irma sulla carta dell’Africa”. Il fallimento della Missione Marchand, diretta verso il Nilo per contrastare l’espansione inglese, e la pressione delle compagnie concessionarie, che non gradiscono la sua ilantropia verso le popolazioni locali, lo costringono a lasciare 9 aprile 1884. Pietro consegna al Re Makoko il Trattato di amicizia ratiicato dalla l’incarico. Francia. 1895. Sposa Thérèse de Chambrun, discendente di Lafayette e di George Washington, e si stabilisce ad Algeri. Dalla loro unione nasceranno quattro igli: Jacques, Antoine, Charles e Thérèse. 1905. È richiamato in Africa Equatoriale Francese come Commissario ispettore, con lo scopo d’indagare su violenze commesse dall’amministrazione locale ai danni degli indigeni. È l’unico candidato credibile per condurre quest’inchiesta. Nonostante molti ostacoli frapposti sul suo cammino, scopre con soferenza situazioni di schiavitù, sfruttamento e lavoro forzato, favorite dalle compagnie concessionarie, che umiliano le popolazioni africane, degradandole socialmente e moralmente. 14 settembre 1905. Di ritorno dalla missione, muore all’Hospital Principal di Dakar, all’età di 53 anni. La causa uiciale è la dissenteria. La moglie Thérèse ventila l’ipotesi dell’avvelenamento, per mano delle compagnie concessionarie che temerebbero il suo rapporto. Sicuramente l’amarezza che ha accompagnato il suo ultimo e durissimo viaggio, ha contribuito a debilitarlo. Il governo francese lo onora con solenni funerali di stato, proponendo l’inumazione nel Pantheon di Parigi. Thérèse, convinta che il marito sia stato tradito dalla Francia, trasferisce la sua salma ad Algeri. 3 settembre 2006. S’inaugura a Brazzaville, la città fondata da Pietro, il Memoriale Pierre Savorgnan de Brazzà. Qui sono trasferite da Algeri le spoglie dell’esploratore Pietro, in in di vita, sul ponte di Dakar. Il 14 settembre 1905 muore nell’Hospital friulano: Pietro-Pierre-Pieri, insieme all’amico Re Ilôo I, ha l’onore di diventare Cittadino Principal della città africana. La moglie Thérèse sospetta l’avvelenamento. onorario di Brazzaville e, idealmente, del mondo.
Museo storico Pietro di Brazzà Savorgnan del Castello di Brazzà Coltivare una memoria come La villa di Brazzà, abitata da Pietro durante i suoi soggiorni friulani, come appare oggi dopo il ripristino negli anni Venti del Novecento: sullo sfondo uno scorcio del Castello medioevale. eredità di famiglia La realizzazione del Calendario 2019 dedicato alla igura di Pietro di Brazzà Savorgnan, è stata possibile grazie ai contributi di Corrado Pirzio-Biroli – discendente di terza generazione da Detalmo Savorgnan di Brazzà, fratello di Pietro – oggi custode della memoria dell’esploratore friulano nel Museo storico Pietro di Brazzà Savorgnan del Castello di Brazzà (www.castellodibrazza.com) a Brazzacco di Moruzzo (Udine), in Friuli, a solo un’ora d’auto dalla sede Brovedani. Il Castello, con la sua storia millenaria e l’annesso borgo, fu per secoli l’avamposto settentrionale della Serenissima Repubblica di Venezia e anche il luogo della storia d’amore tra Lucina Savorgnan e il cugino poeta Luigi da Porto, probabile ispiratore del Romeo e Giulietta di William Shakespeare. Qui soggiornò a più riprese Pieri, in momenti di riposo tra le sue impegnative spedizioni. Qui il museo storico dello Spazio Brazzà racchiude una sezione dedicata all’esploratore friulano e alla sua famiglia, naturale e allargata in senso cosmopolita, che annovera straordinarie igure distintesi per emancipate scelte di vita, spesso controcorrente, per invenzioni e idee imprenditoriali innovative, per tratti del carattere assimilabili a quelli di Pietro. Ne ricordiamo alcune, per dare memoria e valore a questo spirito di famiglia. L’ingresso dello Spazio Brazzà con le pitture murali che raccontano la vita di Pietro, ispirate da illustrazioni e fotograie d’epoca. © Gabriele Cattarin Giacomo di Brazzà Savorgnan (1859 – 1888). Fratello minore di Pietro, geografo ed esploratore, fece la prima rilevazione con fotograie delle Alpi Giulie e poi partì per l’Africa con la terza spedizione di Pietro, esplorando il iume Alima e lasciando un interessante “giornale di viaggio”. Duramente provato nel isico dalla sua esperienza, morì a Roma a soli 29 anni. Detalmo di Brazzà Savorgnan (1844 - 1920). Fratello di Pietro, appassionato di meccanica, fu l’inventore della macchina afrancatrice, con brevetto depositato a Boston. Fu ispiratore della prima iera agricola in Friuli. Cora Slocomb, (1860 - 1944). Moglie di Detalmo, nata a New Orleans, fu imprenditrice ante litteram e attiva sostenitrice dei diritti delle donne in Italia e negli Stati Uniti. Sviluppò l’industria dolciaria in Friuli, con il marchio Delser. Promosse l’artigianato dei merletti e l’industria del giocattolo a Fagagna, rendendo le donne protagoniste dell’economia locale. Inventò la “bandiera della pace” e fu anticipatrice del concept Barbie: la bambola con i vestiti di ricambio. Diresse la prima campagna contro la pena di morte negli Stati Uniti, riuscendo a liberare un’emigrata italiana condannata alla sedia elettrica. Lo Spazio Brazzà include una collezione dei suoi merletti. Detalmo Pirzio-Biroli (1915 – 2006). Figlio di Idanna di Brazzà Savorgnan e nipote di Detalmo, è stato un grande promotore della memoria di Pietro e ha incontrato a M’bé il discendente del Re Ilôo I: morto poco prima dell’inaugurazione del Memoriale di Brazzaville, non ha coronato il suo sogno di vedere traslati i resti del prozio, ma le sue ceneri ora riposano vicino a lui. Fey von Hassell (1918 – 2010). Moglie di Detalmo Pirzio-Biroli e iglia dell’Ambasciatore tedesco in Italia Ulrich von Hassell (1881 – 1944), condannato a morte nel 1944 per l’attentato a Hitler, a causa delle vicende paterne fu internata in cinque campi di concentramento. Separata dai igli Corrado e Roberto, raccontò la sua “storia incredibile” nel libro autobiograico I igli strappati, che ha ispirato l’omonima iction della RAI. Ulrich von Hassell era genero di Alfred von Tirpitz (1849 – 1930), Gran Ammiraglio della Marina tedesca, politico di primissimo piano a ianco del Cancelliere Otto von Bismarck, grande appassionato di tecnologia nautica e promotore dello sviluppo e del perfezionamento dei sommergibili, ugualmente celebrato nel museo storico dello Spazio Brazzà. Eugenia Pirzio-Biroli (1906 – 2003). Cugina di Detalmo, atleta vincitrice Una monumentale rappresentazione simbolica dell’inaugurazione a Brazzaville di Campionati europei e olimpica nel 1920, fu la prima donna a indossare i pantaloncini del Memoriale Pierre Savorgnan de Brazzà, il 3 settembre 2006. © Gabriele Cattarin corti nello sport. Emigrata in Patagonia, spinta dalle sue idee politiche, fu ilantropa e fondatrice di una comunità a sostegno di bambini orfani, da cui ha avuto origine la località di Puerto Cisnes.
BROVEDANI GROUP CRESCERE CON SOLIDE RADICI BRANDIZZO - TORINO PIEVE D'ALPAGO - BELLUNO SAN VITO AL TAGLIAMENTO PORDENONE (3 plants) GALANTA - SLOVENSKO ITALIA QUERETARO - MÉXICO MODUGNO - BARI TO BE PRECISE l biennio 2018-2019 segna una tappa fondamentale per Brovedani, I con importanti rinnovamenti nella sua organizzazione e nella sua geograia. “Fedeli alle proprie radici, nel cambiamento” è da sempre la parola d’ordine dell’azienda: fondata nel 1947 da Silvio Brovedani, passata con l’attuale gestione dai tredici dipendenti del 1972 agli oltre mille di oggi, Brovedani ha conservato il suo nome “storico” e mantenuto in Friuli Venezia Giulia il cuore di un Gruppo diventato internazionale. A favorire, insieme, solidità e crescita, è quello spirito innovativo che oggi ha spinto a integrare nel Gruppo due realtà industriali italiane capaci di portarvi nuova linfa: la bellunese FreTor e la torinese Mondial F.A.C.E.R.T.. La prima leader nel campo dell’automazione industriale e della robotica. La seconda una torneria evoluta, specializzata in lavorazioni complesse e creative. Con sei Società e otto unità produttive tra Italia (Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Puglia, Veneto), Messico e Slovacchia, Brovedani Group continuerà a raccogliere e ad anticipare le side estreme nel settore della subfornitura meccanica, apprestandosi a ofrire nuovi servizi ad alto valore aggiunto.
BROVEDANI CHALLENGES Z UN FUTURO A TRE DIMENSIONI X Y NEW AUTOMOTIVE COMPONENTS Il consolidamento e l’evoluzione di Brovedani Group, anche attraverso l’apporto delle nuove Società, rispondono alla necessità di progredire in tre direzioni: █ continuare a essere leader nella componentistica meccanica per l’automotive, sviluppando nuove tecnologie, per esempio quelle destinate ai sistemi GDI o, in un prossimo futuro, ad altri sistemi di propulsione; ARMATURE BRACKET SPRING LOWER POLE PIECE █ acquisire nuovi clienti in diferenti settori, ampliando l’oferta componenti e tecnologie; █ fornire impianti e automazioni ofrendo un completo servizio tecnologico-organizzativo orientato alla Manufacturing 4.0. In questa logica di sviluppo, acquisisce importanza ANCHOR BUSH CONDUCTOR BARREL INTERNAL POLE strategica il Brovedani Logistic Hub in fase di realizzazione in uno stabilimento dedicato presso la sede centrale di San Vito al Tagliamento: questo nodo diventerà il baricentro e il punto di riferimento per tutti i lussi di valore del Gruppo. MONOBLOCK BODY SCR INLET HOUSING DIV BODY TRIANGULAR INNER BODY OUTER BODY HUB TOWER
BROVEDANI CULTURE CINQUE VALORI CHE ISPIRANO LA GENTE BROVEDANI People First è un motto che accompagna non punti di partenza, bensì punti di riferimento da molti anni lo spirito di Brovedani Group. e di “continuo arrivo”, da conquistare giorno Il “fattore umano” determina la Qualità di vita dopo giorno, attraverso il rapporto di un’azienda e ne rende possibile lo sviluppo, e il confronto tra persone, prima di qualsiasi strategia o tecnologia. e su cui far leva per creare valore. Questa consapevolezza ha ispirato una domanda chiave: “Che cosa è importante per la Gente Brovedani? Che cosa conta per donne e uomini che lavorano in Brovedani, in tre diferenti Paesi?”.Un’approfondita indagine condotta nelle aziende del Gruppo, con esperti della “cultura d’impresa”, ha portato a individuare cinque VALORI fondamentali: LAVORIAMO INSIEME Lavoriamo insieme in iducia e con aidabilità, impegnandoci e incoraggiando ognuno a investire le migliori proprie capacità nell'interesse di tutti. Icona: un team intorno a una palla da basket-planisfero, a rappresentare uno spirito di squadra senza frontiere. CRESCITA PERSONALE MIGLIORARE SEMPRE In Brovedani ricerchiamo e riconosciamo il valore di ognuno Noi vogliamo standardizzare, migliorare e innovare e creiamo l'ambiente in cui, con coraggio ed impegno, con metodo, esperienza e apertura, tutti possono sviluppare le proprie competenze. pronti a stravolgere l’obsoleto. Icona: l’albero-persona che sviluppa nuove foglie, Icona: la lampadina, continuamente accesa delle idee, alcune delle quali portano con sé conoscenze e competenze acquisite a illuminare la strada del futuro. nell’ambiente di lavoro (foglie verdi). PARTNERSHIP AMBIENTE DI LAVORO DI QUALITÀ In Brovedani anticipiamo le esigenze Il rispetto dell’ambiente, il benessere delle persone delle persone, del mercato e dell'organizzazione e l’etica sono aspetti essenziali della responsabilità attraverso l'ascolto attivo, il miglioramento continuo sociale di Brovedani che contribuiscono e l'innovazione tecnologica. a renderla un luogo di lavoro sicuro e sereno. Icona: il rotore ottenuto con un perfetto incastro d’idee e competenze, Icona: la ruota dentata assimilata a una foglia, a sostenere il movimento della ruota dell’innovazione. per produrre insieme l’immagine della “Q” di “Qualità”.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 2019 MO 1 1 TU 1 2 2 1 WE 2 3 1 3 2 TH 3 4 2 4 1 3 FR 4 1 1 5 3 5 2 4 1 SA 5 2 2 6 4 1 6 3 5 2 UN CALENDARIO SU 6 3 3 7 5 2 7 4 1 6 3 1 MULTICULTURALE MO 7 4 4 8 6 3 8 5 2 7 4 2 TU 8 5 5 9 7 4 9 6 3 8 5 3 MULTIKULTÚRNY WE 9 6 6 10 8 5 10 7 4 9 6 4 KALENDÁR TH 10 7 7 11 9 6 11 8 5 10 7 5 UN CALENDARIO FR 11 8 8 12 10 7 12 9 6 11 8 6 MULTICULTURAL SA 12 9 9 13 11 8 13 10 7 12 9 7 SU 13 10 10 14 12 9 14 11 8 13 10 8 A MULTICULTURAL MO 14 11 11 15 13 10 15 12 9 14 11 9 CALENDAR TU 15 12 12 16 14 11 16 13 10 15 12 10 WE 16 13 13 17 15 12 17 14 11 16 13 11 TH 17 14 14 18 16 13 18 15 12 17 14 12 FR 18 15 15 19 17 14 19 16 13 18 15 13 SA 19 16 16 20 18 15 20 17 14 19 16 14 SU 20 17 17 21 19 16 21 18 15 20 17 15 MO 21 18 18 22 20 17 22 19 16 21 18 16 TU 22 19 19 23 21 18 23 20 17 22 19 17 WE 23 20 20 24 22 19 24 21 18 23 20 18 TH 24 21 21 25 23 20 25 22 19 24 21 19 FR 25 22 22 26 24 21 26 23 20 25 22 20 SA 26 23 23 27 25 22 27 24 21 26 23 21 SU 27 24 24 28 26 23 28 25 22 27 24 22 MO 28 25 25 29 27 24 29 26 23 28 25 23 TU 29 26 26 30 28 25 30 27 24 29 26 24 WE 30 27 27 29 26 31 28 25 30 27 25 TH 31 28 28 30 27 29 26 31 28 26 FR 29 31 28 30 27 29 27 FESTE ITALIA SA 30 29 31 28 30 28 SVIATKY SLOVENSKO SU 31 30 29 29 MO 30 30 FIESTAS MÉXICO TU 31
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