Michele Tarantino: "Bene il consiglieri
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Michele Tarantino: “Bene il lavoro dei consiglieri uscenti” di Erika Noschese Promuove il lavoro dei consiglieri uscenti e dell’assessore alla Cultura, subentrata in corso d’opera dopo il rimpasto della giunta, ma non risparmia una strigliata all’amministrazione comunale guidata dal sindaco uscente Vincenzo Napoli il segretario regionale del Psi in Campania, Michele Tarantino. “Quello che va rilanciato è il lavoro dell’amministrazione comunale che, in alcuni settori, come il turismo e il commercio, deve fare di più”, ha infatti dichiarato il segretario Tarantino, pur confermando di essere molto soddisfatto del lavoro svolto da Massimiliano Natella, Paolo Ottobrino, Veronica Mondany e Tonia Willburger. Segretario, tra settembre e ottobre tra le città capoluogo chiamate al voto anche Salerno. Sono mesi molto complessi per la politica. Il Psi ha già dettato la linea, a sostegno del sindaco uscente Vincenzo Napoli. E’ soddisfatto del lavoro che il partito ha fatto? “Il Partito Socialista a Salerno ha saputo interpretare al meglio il ruolo di una comunità attenta alle esigenze del territorio e di pungolo per l’amministrazione. Ritengo molto soddisfacente il lavoro politico fatto dai consiglieri comunali Massimiliano Natella, Paolo Ottobrino e Veronica Mondany e, malgrado il momento difficile per la cultura, anche l’attività del nostro assessore Tonia Willburger. Quello che va rilanciato è il lavoro dell’amministrazione comunale che, in alcuni settori, come il turismo e il commercio, deve fare di più. Lunedì sera è convocato un direttivo provinciale del partito anche per discutere delle azioni da mettere in campo nel comune capoluogo ma anche negli altri comuni chiamati al voto, a partire da Battipaglia e Eboli”. In questi mesi i socialisti
hanno alzato la voce, chiedendo il ritorno all’attività didattica in presenza. La Campania da domani (oggi per chi legge ndr) è zona arancione. Crede sia giusto tornare tra i banchi di scuola? “I cancelli delle scuole chiuse sono una sconfitta per tutti. Abbiamo sempre sostenuto la linea della riapertura in sicurezza. Significa garantirla nelle aule, sui mezzi di trasporto e in tutti i luoghi deputati. Soprattutto in Campania dove i giorni di chiusura sono stati davvero troppi. Il piano vaccinale, se pur a rilento, ha consentito al personale scolastico di sottoporsi al vaccino aumentando la soglia di garanzia per studenti e famiglie. Le scuole chiuse acuiscono le diseguaglianze e non possiamo permettere che accada, non possiamo soprattutto, che a pagare questo prezzo siano gli studenti e le loro famiglie. Detto ciò, auspichiamo sempre grande prudenza nei comportamenti per consentire a tutti di uscire dall’isolamento”. Su Napoli città lei ha chiesto una candidatura autorevole, crede che a Salerno il sindaco uscente rispecchi la figura giusta? “Le amministrative a Napoli sono l’occasione per segnare un cambio di passo rispetto alle politiche fallimentari degli ultimi dieci anni. Una città strategica, per la Campania e per l’intero Mezzogiorno. Qui la scelta deve concentrarsi principalmente sulla progettualità e sulla capacità di mettere in campo idee forti per la ripartenza. Quanto a Salerno, noi rimaniamo leali con la coalizione che ha portato all’elezione del sindaco Vincenzo Napoli, con i nostri valori e i nostri principi, senza essere spettatori passivi ma giocando la nostra partita con le nostre idee e sempre aperti a un confronto leale. Del resto Salerno è la città dove i socialisti hanno radicato un consenso forte e determinante. Il nostro impegno, qui come altrove, è quello di non cedere terreno alle destre e per farlo è necessario rafforzare proposte ed idee, ripartendo dallo slogan rilanciato dal nostro segretario nazionale, Enzo Maraio: “Salerno progetta Salerno”. Ai nostri compagni di viaggio – spero gli stessi di questi anni – chiederemo di tornare a ragionare come squadra, di coinvolgere le migliori energie della città, di aprirsi alle associazioni ed ai nuovi
talenti. Senza paure. Chiederemo di ripartire, ancora una volta insieme, ascoltandoci e confrontandoci per fare di più e meglio”. La fase di stallo che il centrodestra vive a livello regionale secondo lei potrebbe favorire la coalizione di centrosinistra? “Per formazione politica non sono abituato a sbirciare in casa degli altri. Certo oggi il centrodestra viaggia su due binari: parte al governo con Draghi e parte all’opposizione. Mi chiedo, e chiedo a chi ci osserva: con quale coerenza di contenuti intende presentarsi alle prossime elezioni amministrative?”. Economia in ginocchio a causa della pandemia, domani una piccola ripartenza. Quali sono le proposte del Psi per superare questa fase? “Bisogna cogliere le opportunità che verranno dal piano nazionale di ripresa e resilienza, così da ridare slancio all’economia delle città. Ma la parola d’ordine deve essere: lavoro. A livello nazionale abbiamo proposto che con il nuovo scostamento di bilancio si investa soprattutto in due direzioni. Abbassare l’Iva al 4% all’intero sistema turistico per renderlo più competitivo e ridurre i danni. Abbassare il costo delle bollette per le famiglie e le imprese, eliminando almeno fino a fine anno le quote fisse e le quote variabili dalle bollette di gas, luce e acqua. Poi serve al Paese un forte programma di infrastrutture, ferrovie, autostrade, ponti e la messa in sicurezza del territorio”. Il mondo socialista piange la scomparsa di Luigi Covatta… “La morte di Luigi è una grave perdita per la politica, non soltanto per la comunità La morte di Luigi è una grave perdita per la politica, non soltanto per la comunità socialista. Lui rappresentava quella figura di intellettuale oramai quasi scomparsa nel nostro Paese. Da parlamentare, da sottosegretario e da direttore di Mondoperaio, ha condotto campagne e battaglie per il lavoro, l’istruzione pubblica, l’equità sociale. Chiunque lo abbia conosciuto, sa che aveva un carattere difficile che celava un animo buono e sentimenti puri. Molti nel territorio ischitano lo ricordano per il suo impegno culturale nel tentativo di valorizzare l’isola, ma soprattutto per la Colombaia e la profonda amicizia con Lady Walton.nostro Paese. Da
parlamentare, da sottosegretario e da direttore di Mondoperaio, ha condotto campagne e battaglie per il lavoro, l’istruzione pubblica, l’equità sociale. Chiunque lo abbia conosciuto, sa che aveva un carattere difficile che celava un animo buono e sentimenti puri. Molti nel territorio ischitano lo ricordano per il suo impegno culturale nel tentativo di valorizzare l’isola, ma soprattutto per la Colombia e la profonda amicizia con Lady Waolton”. Prezzi Rc auto in calo ma la Campania va in controtendenza: spicca l’aumento Prezzi Rc in calo ma la Campania viaggia in controtendenza. È quanto emerge da un’analisi dell’osservatorio Assicurativo Auto e Moto di aprile 2021 elaborato da Segugio.it, leader nella comparazione assicurativa in Italia, rileva i seguenti trend per quanto concerne l’andamento a livello nazionale dei prezzi Rc. Nello specifico, per il comparto Auto: il premio Rc lordo registrato a marzo 2021 è stato di 370,6 euro, in riduzione del 5,5% rispetto a marzo 2020. I prezzi sono scesi a marzo 2021 dell’1,6% rispetto al mese precedente, dando seguito a un calo dei prezzi che, con l’eccezione di febbraio 2021, non si arresta da agosto 2020. Per il comparto Moto: il premio RC lordo si è attestato a 253,4 euro nel mese di marzo 2021, in riduzione del 17,8% rispetto allo stesso mese del 2020. I prezzi di marzo 2021 segnano un calo del 3,9% nel confronto con il mese precedente, confermando la discesa dei prezzi in questo 2021, dopo una leggera ricrescita dal minimo
toccato ad agosto 2020. Focus per Regioni In relazione all’andamento sul territorio dei prezzi Auto, si nota come a fronte di un calo del 5,5% in Italia, la situazione sia molto diversa tra le singole Regioni. Sono in netta maggioranza quelle in cui il premio lordo si è ridotto rispetto all’anno scorso e tra queste risaltano la Puglia, con una flessione del 10,1%, l’Emilia-Romagna con un -9,5% e la Liguria con un -8,5%. Tuttavia, anche in un mercato caratterizzato dal continuo calo dei premi, ci sono alcune Regioni che hanno segnato un aumento; in particolare sono la Campania, con un +4,2%, la Valle d’Aosta con un +2% e il Molise con un +1,5% Focus per Province Per quanto riguarda le Province la situazione è ancora più articolata e si nota che: sono due Province del Piemonte, Biella e Vercelli, quelle in cui il prezzo RC Auto è aumentato di più a marzo 2021 rispetto a Marzo 2020, con una variazione rispettivamente dell’11,8% e del 9%, seguite da Isernia con un +7,7%. Tra le altre, risaltano Napoli e Caserta, due province campane caratterizzate da un premio medio molto elevato, dove si registra un aumento del 5,2% e del 4,2%. Le tre Province in cui il premio Rc Auto è sceso maggiormente sono Barletta- Andria-Trani, con un -17,4%, Sondrio, (-16,5%) e Avellino (-16,3%). Una Discarica abusiva vicino al Marina d’Arechi: “Ancora disastro ambientale” di Erika Noschese Una discarica a cielo aperto, l’ennesimo disastro ambientale a
pochi passo dallo stadio Arechi e dal Marina d’Arechi. Ad accendere i riflettori sull’inciviltà di alcuni salernitani il Codacons Salerno che ha raccolto la segnalazione dell’avvocato Antonio Borrasi circa lo stato di degrado in cui versa la zona nei pressi del Marina d’Arechi e dello stadio comunale. “Il Codacons diffiderà formalmente il sindaco Vincenzo Napoli e denuncerà l’accaduto alla Procura della Repubblica. Stando alla nuova normativa, qui siamo di fronte al reato di disastro ambientale». D’altronde, l’area è pervasa da una puzza nauseabonda: come testimoniato dall’avvocato Marchetti, l’aria è irrespirabile, intrisa del classico fetore del percolato e del marcio, insieme con l’acrore dell’olio per motori e vernici. “Il paesaggio appare collinare ma non c’è niente di naturale. Si tratta di rifiuti interrati su cui la natura ha provato ad avere la meglio, inglobandoli; è chiara a tutti la gravità della situazione”, ha dichiarato il vice presidente del Codacons Nazionale, l’avvocato Matteo Marchetti che invita i cittadini salernitani a segnalare all’associazione di categoria a tutela del consumatore le situazioni di degrado che si presentano, puntualmente, nella città capoluogo. “Garantiremo l’anonimato a chi lo vorrà e daremo spazio a tutti perché abbiamo a cuore le persone: l’esperienza associativa ci insegna che il bene collettivo può essere tutelato solo grazie alla voce dei singoli. Dal canto nostro, faremo l’impossibile per il bene della nostra terra e non tollereremo più il lassismo né la scarsa attenzione della pubblica amministrazione sui problemi della gente”, ha chiarito Marchetti. Caos trasporti pubblici:
“Inserire nel piano anche i lavoratori del tpl”, la richiesta della Filt Cgil di Erika Noschese Inserire nel piano vaccinale i lavoratori del trasporto pubblico locale. È la richiesta avanzata dal segretario generale Filt Cgil Napoli e Campania, Amedeo D’Alessio: da oggi, infatti, la Campania diventa zona arancione e con la riapertura in presenza delle scuole puntualmente ritorna anche la discussione sui trasporti pubblici locali “quale capro espiatorio di un’incapacità di gestione della pandemia che ha radici più profonde”, ha dichiarato D’Alessio che, come sindacato, ha più volte richiesto cabine di regia regionali per affrontare e governare gli elementi che determinano il trasporto pubblico a partire dalla rimodulazione degli orari delle scuole, dei luoghi di lavoro, dall’aumento dei mezzi a disposizione anche attraverso il ricorso ai mezzi turistici e dai sistemi di controllo per la misurazione della capienza a bordo. “Una volta conclusa la campagna per i soggetti prioritari, chiediamo di vaccinare tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori del trasporto che stanno garantendo la mobilità delle persone e delle merci – ha poi aggiunto il segretario generale Filt Cgil Napoli e Campania – Nel corso di questi mesi siamo riusciti ad ottenere risultati importanti, ma in alcuni casi è venuto a mancare il lavoro di raccordo e di ascolto tra qualche Prefetture del territorio e le organizzazioni sindacali di settore per un’interlocuzione fattiva nell’ambito dei tavoli di coordinamento istituiti per la ripresa in sicurezza della didattica in presenza. Ciò nonostante, domani le lavoratrici ed i lavoratori dei trasporti di tutta la Campania saranno ancora una volta in prima linea per garantire il regolare svolgimento del servizio a supporto della ripresa in sicurezza della didattica in
presenza”. “La Filt Cgil Campania – conclude. D’Alessio – ribadisce però con forza che occorre mettere in sicurezza tale categoria, tutelando gli operatori front line che sono quotidianamente esposti al rischio di contagio”. Operatori sollievo della cooperativa La Meridiana: “Per noi nessuna tutela” di Erika Noschese Lavorano a stretto contatto con gli anziani, senza alcuna tutela. Per loro, infatti, non vi è né la possibilità di vaccinarsi né di essere sottoposti a tampone, se non a proprie spese. È quanto denuncia un’operatrice sollievo impegnata nel progetto Hcp del Comune di Salerno, attraverso la cooperativa “La Meridiana”, così ribattezzata dopo il fallimento della Assel. “Dopo un anno e più di pandemia, l’azienda non ha mai concesso a noi dipendenti la possibilità di fare un tampone: sono stata due volte in quarantena, sottoposta a tampone ma tutto a mie spese”, ha raccontato la donna che non ha mai avuto contatti con la cooperativa, se non attraverso una signora in servizio presso la sede distaccata del Comune di Salerno, nei pressi de La Carnale. Si tratta di un progetto dell’Hcp, pagato dall’Inps e la donna lavora per lo sportello di Torrione. “Da marzo dello scorso anno, mai sono stata sottoposta a tampone; ho avuto contatti diretti con un positivo, di recente e sono stata costretta all’isolamento, in attesa dell’esito di ben due tamponi fatti all’Usca – ha raccontato ancora l’operatrice – Non veniamo mai pagate con regolarità, generalmente ogni 2 o 3 mesi ma da gennaio ad oggi
non ho ancora ricevuto un solo stipendio”. Gli operatori, infatti, sono a stretto contatto con anziani, persone fragili e le loro famiglie: “Io mi occupo di un signore di 70 anni circa completamente cieco, una signora di 90 anni che era stata contagiata da sua figlia ma era stata sottoposta alla prima dose di vaccino e non ha avuto grosse conseguenze e poi mi occupo di una signora affetta da Alzheimer – ha raccontato ancora – Avevo tanti altri pazienti da seguire ma, vista la situazione, ho dovuto rinunciare anche perchè sono mamma di due bambini, ho bisogno di entrate fisse, non posso permettermi di ricevere lo stipendio ogni due mesi, anche tre, senza alcuna tutela e mettendo a rischio la mia famiglia”. La donna ha più volte chiesto all’addetta vdello sportello in servizio presso La Carnale di inoltrare richiesta all’Asl per vaccinare anche gli operatori sollievo ma, ad oggi, nessuna replica è giunta in merito. L’operatrice, di fatti, la mattina assiste anche una ragazza disabile, risultata positiva al Covid e, nel pomeriggio, si occupa di persone fragili, con gravi patologie. “Mi è stato risposto che non sono operatrice sanitaria e che non assistendo persone minorenni non mi spetta il vaccino – ha detto ancora la donna – Trovo vergognoso e clamoroso questo atteggiamento: ho 2 minori a casa da tutelare, se mi ammalo chi li cura, chi prepara loro da mangiare? Come ho già detto, sono stata costretta alla quarantena cautelativa e i miei figli hanno sofferto per questo allontanamento. Inoltre, posso essere fonte di contagio, provocare ulteriori danni a pazienti con patologie gravi e mettere a rischio la loro vita. Queste cooperative non ci tutelano, ci sottopagano, ci è concesso uno stipendio ogni 2 o 3 mesi. È vergognoso”. L’operatrice, insieme alle sue colleghe, ha più volte chiesto il rispetto dei suoi diritti e di quelli delle sue colleghe ma la replica non è tardata ad arrivare: o si accettano le condizioni poste o sono libere di andar via. “Il diritto alla salute del lavoratore è sacrosanto, questa pandemia ci ha danneggiato molto, anche psicologicamente: diventa sempre più complicato e pesante recarsi al lavoro con la paura che ogni giorno io possa essere
contagiata”. Da qui la richiesta di essere sottoposta a vaccinazione, magari nella categoria caregiver, soprattutto considerando che i dipendenti della cooperativa, quelli che lavorano allo sportello informazioni, sono già vaccinati. “E’ inammissibile questa situazione, vaccinano chi non ne ha diritto, lavorando dietro ad uno sportello e non noi, costantemente per strada, tra un paziente all’altro, il Comune si attivi per tutelare i nostri diritti”, ha aggiunto infine la donna. “Starbucks di quartiere”, Innovazione e cultura la Salerno di Anna Borrasi di Erika Noschese “Starbucks di quartiere”: è questo, in sintesi, il programma che coinvolge i giovani salernitani a vivere la cultura nella loro città, proposto dalla Responsabile giovani de “La Nostra libertà” Anna Borrasi (anni 21), laureata in Scienze Politiche e delle Relazioni internazionali presso l’Università degli Studi di Salerno. Abbiamo intervistato la candidata al consiglio comunale con la lista civica del candidato sindaco Antonio Cammarota per farci illustrare nei dettagli il suo programma. Prima di tutto, perché ha deciso di candidarsi? “Ho sentito la necessità di scendere in capo in prima persona per la mia città perché ho conosciuto con la mia esperienza il volto che non funziona di Salerno, ovvero il rapporto tra la città ed i suoi giovani. Si tratta di un rapporto che ritengo si spezzi nel momento in cui si riscontrano difficoltà d’informazione, difficoltà nel trovare una posizione
occupazionale, difficoltà nell’usufruire di spazi pubblici e culturali dedicati ai ragazzi” Pensa che la sua giovane età possa essere un ostacolo? “No, tutt’altro. Credo che i giovani comprendano da vicino e meglio le dinamiche che riguardano il loro mondo ed allo stesso tempo possano con le loro idee e con la loro forza dare vita ad un nuovo volto della città, che respira e si espande in ogni momento. Grazie all’aiuto ed al sostegno di chi già si trova all’interno de “La Nostra libertà”, e che per questo ha una maggiore esperienza (cito ad esempio l’avvocato Matteo Marchetti Vicesegretario nazionale del Codacons), voglio portare avanti una battaglia che non si esaurirà dopo le elezioni. Il mio obiettivo è realizzare un programma che punti tutto sui giovani salernitani, in cui la stella polare sia la difesa di Salerno contro il “pensiero unico del potere”, per usare un’espressione di Gramsci”. Ci può spiegare meglio cosa intende per “andare contro il pensiero unico del potere”? “Significa difendere la libertà d’informazione e di espressione, significa assumere la consapevolezza dei propri diritti, un traguardo che si conquista solo grazie alla cultura. Difendere Salerno è difendere i suoi giovani facendoli studiare”. Come si concretizza questa proposta? “La mia idea è quella di creare degli “Starbucks di quartiere”. Di cosa si tratta nel dettaglio? “Realizzeremo degli spazi vivi di cultura, nei quali sarà possibile usufruire di una connessione internet gratuita, consultare testi universitari e non solo, e beneficiare dell’aiuto di tutor qualificati al sostegno didattico degli studenti che decidono di recarsi nello “Starbucks di quartiere”. Una zona dedicata anche all’aiuto dei più piccoli, viste le difficoltà che stanno affrontando dopo essere stati bruscamente calati nell’ottica della digitalizzazione della didattica a causa dell’emergenza Covid-19. Si tratterà, dunque, di un punto cultura che serva a soddisfare le esigenze di tutti, perché tutti i ragazzi di Salerno meritano e hanno il diritto di godere dei migliori canali d’informazione. Salerno deve capire che i giovani sono un’occasione. In questo senso “ La Nostra libertà” ha compreso
a pieno l’urgenza della problematica giovanile della cultura, della gestione degli spazi e della politica occupazionale. Sino ad ora si è parlato dell’aspetto “culturale”, ma quali sono altri ambiti in cui i giovani non si sentono coinvolti secondo lei? “Un altro ambito in cui i ragazzi non si sentono rappresentati credo sia quello sportivo. Le nostre strutture sono fatiscenti: mi riferisco allo Stadio Vestuti o ancora alle zone limitrofe dello Stadio Arechi, mi riferisco alla mancanza di un percorso dedicato al jogging sul nostro lungomare, per non parlare della mancanza di un percorso ciclabile manutenuto in maniera efficace. Lo sport è una prerogativa necessaria per avere una città sana e felice. Inoltre, avendo delle strutture adeguate e comunali, si permetterebbe ai giovani talenti di eccellere nelle varie pratiche sportive.La possibilità di avere spazi adeguati che ospitino competizioni anche al livello regionale è tra l’altro segno di vanto per la città, ma rappresenta anche una possibilità di incremento del turismo e dell’economia per i piccoli commercianti e artigiani di cui a Salerno andiamo molto fieri”. Cosa proporrebbe per rilanciare l’ambito sportivo? “Si potrebbero ad esempio ristabilire i “giochi della gioventù”, e fare in modo che tutte le scuole siano dotate degli strumenti necessari per parteciparvi. Creiamo più società a livello comunale che siano attive in tutti gli sport e che siano presenti per tutte le fasce d’età, mentre quelle che sono già presenti dovrebbero essere sostenute ed ampliate. O ancora, per parlare di uno sport che pratico e di cui sono molto appassionata, penso ad un concorso regionale di salto ostacoli di equitazione. Immagino, dunque, uno “scambio” culturale e sportivo per i nostri ragazzi, per creare un turismo differenziato che non fossilizzi sulle sole “luci d’artista”. Salerno non è solo luci d’artista, Salerno è cultura ed è opportunità di crescita”. Altri progetti in mente? “Per il momento vi anticipo che stiamo creando una web radio dei giovani de “La Nostra libertà”, e che si farà il possibile per creare una radio dei ragazzi e per i ragazzi di Salerno, così che possano esprimersi, dire la loro, creare
informazione e contenuti propri, anche di espressione musicale”. Per concludere, cosa le interesserebbe dire ai nostri lettori? “Ringrazio innanzitutto il giornale per lo spazio dedicato. Ai lettori ed agli elettori dico che l’unico modo per cambiare le cose è tradurre il pensiero in azione”. Antonello Rega: “Per andare avanti stampo mascherine per la prima comunione” di Monica De Santis Antonello Rega è il titolare del Centro Stampa Digitale Easy MEC sito a Campigliano. Un’attività questa aperta il 16 marzo 2019, esattamente un anno prima dell’inizio della pandemia. Come centro stampa Antonello nel suo primo anno di attività si era specializzato nel campo del Weddin & partyplanner, riuscendosi a creare una buona cerchia di clienti. Ma con lo scoppio della pandemia e le continue restrizioni purtroppo anche per lui tutto si è fermato… “Con il primo lockdown sono rimasto chiuso così come da decreto. Poi quando ci sono state le riaperture ho ripreso il mio lavoro, anche se tutto in maniera molto molto lenta. Poi sono arrivate le altre chiuse, gli altri stop per determinati settori e questo ha comportato che la mia attività essendo considerata “artigiano” poteva stare aperta, ma i miei clienti no. Quindi io aperto ma senza clienti”. Antonello Rega, spiega come in tutti questi mesi ha dovuto riadattarsi per cercare di andare avanti… “Inutile dirlo, i ristori sono stati insufficienti. Le spese ci sono e non sono poche e allora ho dovuto adattare il mio lavoro alla situazione. Ho cercato di produrre ciò che poteva essere
venduto in questo periodo. E così ho iniziato a stampare adesivi e striscette personalizzate per penne, quaderni, libri e matite, così che i bambini che rientravano a scuola potessero avere tutti le loro cose con tanto di nome e cognome stampato sopra. Su questo devo dire che sono stato fortunato, perchè ho trovato l’appoggio delle mamme di Campigliano che visto il prodotto, me l’hanno richiesto quasi tutte per i loro figli. Certo non è che con questo ho risolto i miei problemi, però almeno qualcosina sono riuscito ad incassare, almeno per pagare una parte delle spese. Poi le scuole sono state richiuse e allora un nuovo stop”. Un nuovo stop che ha visto Antonello doversi riadattare nuovamente… “Ho chiuso un accordo con una sartoria e adesso produciamo mascherine, certificate, con stampe a scelta dei clienti. Ma anche questo tipo di prodotto, vorrei dire, non risolve la situazione. Il guadagno è minimo, troppo poco per sostenere i costi dell’attività e mantenere una famiglia”. Tra le mascherine che Antonello sta producendo in questo periodo, molte sono per i bambini che si stanno preparando per la prima comunione… “Forse questa è la cosa più triste, vedere un bambino o una bambina dover entrare in chiesa con il viso coperto da queste mascherine. Però è vero al momento questo tipo di mascherine sono le più richieste, insieme a quelle personalizzate per piccole e medie aziende”. Pillole di Storia Letteraria 008 di Federico Sanguineti
Femminismi e storia letteraria Di Federico Sanguineti We Should All Be Feminists. Dovremmo essere tutti femministi: è l’opinione espressa, a chiare lettere, in una conferenza del 2014 che si può vedere su YouTube. Relatrice è Chimamanda Ngozi Adichie, meritevole di più di un premio internazionale per romanzi come Purple Hibiscus (2003) e Half of a Yellow Sun (2006), entrambi tradotti in italiano. A parere della scrittrice, nata in Nigeria, a Enugu, quinta di sei figli di due professori, la madre rettrice (a proposito, quante sono le donne in Italia a capo di una università?), il padre docente di statistica, è impossibile rinunciare a sognare un mondo giusto, dove donne e uomini, oltre a godere di maggiore felicità, siano anche nella condizione di essere più oneste e più onesti verso sé stesse e sé stessi. A riguardo, spiega la scrittrice in un libretto intitolato Dear Ijawele, or A Feminist Manifesto in Fifteen Suggestions. è necessario prima di tutto educare in modo diverso la prole. Aprendolo a caso, a pagina 38 della traduzione italiana (Cara Ijeawele ovvero quindici consigli per crescere una bambina femminista), si legge: “Ricordi la pubblicità televisiva che guardavamo a Lagos, dove un uomo fa da mangiare e sua moglie lo applaude? Il vero progresso ci sarà quando lei non applaudirà lui, ma reagirà al cibo in sé ‒ può approvare il cibo o non approvarlo, proprio come lui può fare col cibo preparato da lei, ma la cosa sessista è che lei batte le mani al fatto che lui si sia messo a cucinare, approvazione che sottintende che il far da mangiare sia un’attività prettamente femminile”. Ma il capolavoro, a mio parere, è un brevissimo intervento dal titolo The Danger of a Single Story (anch’esso accessibile su YouTube), dove si illustra il legame fra pregiudizi e stereotipi, da un lato, e la conoscenza di un’unica storia, dall’altro. Come postilla, vale la pena chiedersi che cosa
accadrebbe se nelle scuole e nelle università, invece del manuale di filosofia a cui si è oggi abituati, si imponesse, per esempio in quattro tomi, una storia di sole filosofe. Un mondo alla rovescia? Sì. Ma che sia possibile farlo lo dimostra, poniamo, A History of Women Philosophers, a cura di Mary Ellen Waithe, dove, scorrendo l’indice, nel primo volume si trovano, per l’antichità (600 a.C.-500 d.C.): “Early Pythagoreans: Temistoclea, Theano, Arignote, Myia, and Damo”; “Late Pythagoreans: Aesara of Lucania, Phintys of Sparta, and Perictione I”; “Late Pythagoreans: Theano II, and Perictione II”; “Authenticating the Fragments and Letters”; “Aspasia of Miletus”; “Diotima of Mantinea”; “Julia Domna”; “Makrina”; “Hypatia of Alexandria”; “Arete, Asclepigenia, Axiothea, Cleobulina, Hipparchia, and Lasthenia”. Nel secondo (dal VI al XVII secolo): “Murasaki Shikibu”; “Hildegard of Bingen”, “Heloise”; “Herrad of Hohenbourg”; “Beatrice of Nazareth”; “Mechtild of Magdeburg”; “Hadewych of Antwerp”; “Birgitta of Sweden”; “Julian of Norwich”; “Carherine of Siena”; “Oliva Sabuco de Nantes Barrera”; “Marie le Jars de Gounay”; “Roswitha of Gandersheim, Christine Pisan, Margaret More Roper and Teresa of Avila”. Nel terzo (dal XVII al XX secolo): “Margaret Cavendish, Duchess of Newcastle”; “Kristina Wasa, Queen of Sweden”; “Anne Finch, Viscountess Conway”; “Sor Juana Inés de la Cruz”; “Damaris Cudworth Masham”; “Mary Astell”; “Catharine Trotter Cockburn”; “Gabrielle Émilie Le Tonnelier de Breteuil du Châtelet-Lomont”; “Mary Wollstonecraft”; “Clarisse Coignet”; “Antoniette Brown Blackwell”; “Julie Velten Favre”; “Women Philosophers of the Seventheenth, Eighteenth and Nineteenth Centuries”. E, infine, nel quarto (XX secolo): “Victoria, Lady Welby (1837-1912)”; “E. E. Constance Jones (1848-1922)”; “Charlotte Perkins Gilman (1860-1935)”; “Lou Salomé (1861-1937)”; “Mary Whiton Calkins (1863-1930)”; “L. Susan Stebbing (1885-1943)”; “Edith Stein (1891-1942)”; “Gerda Walther (1897-1977)”; “Ayn Rand (1905-1982)”; “Cornelia Johanna de Vogel (1905-1986)”; “Hannah Arendt (1906-1975)”; “Simone de Beauvoir (1908-1986)”; “Simone Weil (1909-1943)”; ecc. Morale della favola: anche la storia
della filosofia, non solo quella della letteratura, così come viene fatta “studiare” nel sistema borghese patriarcale, è del tutto unilaterale, insomma proprio una “single story”. Si tratta con ogni evidenza, va detto senza mezzi termini, di una falsificazione vergognosa, il cui fine è ideologico (pedagogico): far credere che le donne, nel corso dei secoli, siano state ai margini, anzi estranee al pensiero. Docenti e discenti, vi prego dunque, chiudete i manuali, non per bendarvi gli occhi, ma per aprirli. E, con motore di ricerca, entrate in rete, per curiosare su ciò che le donne hanno pensato e scritto, non da oggi ma da sempre. Galliani blocca il campionato di serie B, col Monza l’1 maggio SALERNO – Ci pensa Galliani a fermare la Salernitana. Con una decisione che ha dell’incredibile la Lega B, sotto la spinta dell’ad del Monza, vicepresidente di Lega e sostenitore del presidente Balata nelle ultime elezioni, ha sospeso immediatamente il campionato facendo slittare le ultime quattro giornate di dieci giorni. Un provvedimento generato dallo stop imposto dall’Asl al Pescara, colpito da un focolaio covid e che per questo motivo ha già saltato il match contro l’Entella. Dopo aver prima ipotizzato lo slittamento delle ultime due giornate prima e solo dell’ultimo turno poi, l’Assemblea straordinaria della Lega di B ieri ne ha discusso a lungo partorendo un abominio che, anziché garantire la regolarità del campionato, ne sconfessa le linee guida che
reggevano miracolosamente da inizio stagione, intaccando di fatto il regolare svolgimento delle ultime delicatissime giornate del torneo. Cosa succederà se, il 1 maggio, dovesse scoppiare un focolaio al Monza, al Lecce o alla Salernitana? Il campionato slitterà ancora? A vincere, come detto, è la linea Galliani che attraverso la politica e grazie al supporto delle sedici società che hanno votato a favore della delibera (la Salernitana ed altre tre si sono astenute) proverà a raddrizzare la stagione sportiva della sua squadra, costruita con fior di milioni e che punterà a strappare il terzo posto alla Salernitana. La squadra granata, dal canto suo, sarà quella più penalizzata di tutte visto lo straordinario momento psicofisico generato dalla vittoria in rimonta contro il Venezia. Domani all’Arechi i granata avrebbero dovuto affrontare proprio il Monza che, al contrario, vive una situazione difficile dopo gli ultimi deludenti risultati che le hanno precluso la possibilità di vincere il campionato. Ma tant’è. Fabrizio Castori, subito dopo la vittoria al cardiopalmo di sabato contro i lagunari, aveva parlato di situazione penalizzante per la sua squadra: “Indubbiamente se il campionato si fermasse sarebbe una situazione che ci penalizza, cercheremo di mantenere questa condizione, ma sicuramente andrà a nostro scapito perché la squadra sta attraversando un grande momento dal punto di vista psicologico e fisico”. Guardando il bicchiere mezzo pieno, il tecnico potrà provare a recuperare i tre infortunati Aya, Lombardi e Coulibaly ed ad effettuare un mini richiamo di preparazione per preservare la brillante condizione atletica raggiunta dalla sua squadra, sperando che non ci siano ulteriori contrattempi durante questi dieci giorni. Domani, dunque, niente Salernitana-Monza. Il match tra i granata ed i brianzoli si disputerà il 1 maggio, tre giorni dopo Tutino e compagni saranno di scena a Pordenone, mentre venerdì 7 riceveranno l’Empoli all’Arechi. L’ultima di campionato, invece, si giocherà il 10 maggio, con la Salernitana che sarà impegnata sul campo del Pescara. Questi ultimi due turni si disputeranno con tutte le gare in contemporanea. In questi
dieci giorni di sosta forzata, si giocheranno i recuperi delle gare non disputate, ovvero Pordenone-Pisa, Pescara-Entella (che si giocheranno entrambe il 27 aprile) ed Empoli-Chievo. I play off si giocheranno dal 13 maggio, giorno del preliminare, in poi. Le semifinali d’andata si disputeranno il 17 maggio, tre giorni dopo quelle di ritorno. Le finali una settimana più tardi: il 23 maggio l’andata, il 27 il ritorno. Scuola Costa, Cammarota: “Nessuna strumentalizzazione per ottenere più voti” di Monica De Santis “Leggo una reazione scomposta dell’assessore Eva Avossa, ora parlamentare, sulla vicenda scuola Giacomo Costa”. Così il consigliere comunale e candidato sindaco Antonio Cammarota interviene sulla vicenda sull’istituto scolastico salernitano… “L’assessore e deputata afferma che il presidente della commissione trasparenza poteva andarsi a leggere tutte le carte prima di chiarire il suo pensiero, proiettato a ragioni elettorali. E bene, in primis, non ho nessun pensiero da chiarire tantomeno elettorale perché la commissione trasparenza nella sua unanimità sta svolgendo un’indagine in riferimento alla richiesta autonoma del presidente del consiglio di istituto di essere ascoltato in commissione, dopo averne riferito a organi di stampa, su una vicenda che tra l’altro la commissione aveva già trattato nel 2017 ascoltando l’allora assessora che pure ebbe parole d’elogio per il lavoro profuso. Ed ancora – prosegue Cammarota – l’istruttoria è in corso, tanto che la commissione trasparenza ha deciso
all’unanimità di ascoltare mercoledì il dirigente al quale è stato richiesto di produrre tutti gli atti pubblici ed endoprocedimentali, non noti alla commissione, come riferito nella nota stampa. Senza contare – dice il consigliere comunale – Nessun giudizio di merito o di valore è stato espresso da alcun membro della commissione trasparenza, tantomeno dal suo presidente, ancor più perché la vicenda è in fase di indagine per accertare i fatti, raccogliere atti e documenti, e quindi fare chiarezza senza tra l’altro entrare, come pure è stato affermato proprio dal presidente nel corso dell’audizione, nelle scelte di indirizzo politico che non competono all’organo di controllo ma, legittimamente, all’amministrazione comunale. Ed infine – conclude Cammarota – Prendiamo atto che effettivamente, nonostante ogni ragionevole dubbio, la assessora deputata ha tranciato il lucchetto rompendo la catena di un edificio ad uso pubblico”.
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