Stop mezzi inidonei, 60 lettere di contestazione per i dipendenti
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Stop mezzi inidonei, 60 lettere di contestazione per i dipendenti di Erika Noschese Sono in totale 60 le lettere di contestazione che la sede centrale di Busitalia Firenze ha inviato ai dipendenti che nel mese di giugno hanno proclamato i due giorni di stop dovuti all’inutilizzo dei mezzi di trasporto pubblico non idonei a circolare su strada. I vertici nazionali dell’azienda che gestisce il trasporto pubblico su gomma, infatti, sembra essere abbastanza deciso a “punire” chi ha bloccato i mezzi, nonostante i problemi che i pullman avevano e che, almeno in un 20% totale dei casi, erano inutilizzabili. Le 60 lettere di contestazione sono arrivate non solo ai dipendenti in servizio presso il deposito di Salerno ma anche a Pagani. Intanto, i dipendenti intendono chiarire la loro posizione in merito al servizio navetta che il Comune di Salerno mette a disposizione nei fine settimana e nei giorni festivi di Luci d’Artista. «Vogliamo lavorare senza alcun problema ma deve essere chiaro che le navette sottraggono, inevitabilmente, tempo alle nostre famiglie», ha spiegato infatti uno degli “storici” autisti in servizio nel periodo della kermesse natalizia che viene inaugurata nel mese di novembre e si protrae fino a gennaio. Fino allo scorso anno, Busitalia di fatti pagava su otto ore di servizio per le navette tutto lo straordinario mentre quest’anno intende suddividere gli orari lavorativi: oltre la metà sarà classificato come servizio ordinario e solo un’ora e mezza come straordinario. «Se dobbiamo fare dei sacrifici deve valerne la pena altrimenti perché dobbiamo rinunciare, per ben 3 mesi, a trascorrere i nostri fine settimana e i nostri giorni festivi a lavorare?», si chiede ancora il dipendente. Nonostante le polemiche sono circa una ventina gli autisti che hanno già fatto domanda per poter lavorare durante la
manifestazione di Luci d’Artista. Come già spiegato, l’azienda – per il servizio navette – intende puntare tutto sui nuovi assunti e su quelli che, a dicembre – lavoreranno part time. Nessun problema, sia chiaro. Chi ha svolto servizio in questi anni ha già idea di come muoversi in una città che, inevitabilmente, diventa caotica e a chi rivolgersi per qualsivoglia informazione o aiuto esterno. Intanto, l’azienda sembra essere sempre più distante dai suoi dipendenti tanto da decidere di bloccare le graduatorie per i nuovi controllori, favorendo – e premiando – solo chi, in quest’ultimo periodo – ha “portato a casa” più multe. Un periodo non facile, a quanto pare, per l’amministratore delegato Antonio Barbarino: dalla sede centrale di Firenze, infatti, sembrano intenzionati – almeno a partire dal prossimo anno – a rimuoverlo dal suo incarico perché, evidentemente, le cose non vanno come dovrebbero. Chiesa di San Benedetto: ritorno alla Musica Presentata ieri mattina la rassegna firmata dall’Associazione “Alessandro Scarlatti” di Napoli, che prevede sei prestigiosi appuntamenti per il pubblico salernitano dal 16 novembre al 15 maggio Di OLGA CHIEFFI Ritorno alla musica per uno dei gioielli medievali del centro storico di Salerno, la chiesa di San Benedetto, che è sempre stata sede di importanti rassegne concertistiche, su tutte quella firmata da Vittorio Ambrosio, a cavaliere tra gli anni ottanta e i primi anni novanta, che salutò le performance
della London Chamber Orchestra, di Gail Gilmore, di Joachin Achucarro e tante stelle del gotha internazionale. La sfida si rinnova, stavolta con la collaborazione dell’associazione Scarlatti di Napoli, nell’anno celebrativo del suo centenario. Può far sensazione in una Salerno, interamente protesa verso il teatro lirico, la scelta di proporre sei appuntamenti cameristici, che vedranno giovani talenti quali Giuseppe Gibboni e Filippo Gorini, dialogare nello stesso progetto con gli endorser Yamaha, sponsor della rassegna, Costantino Catena e Roberto Prosseda, ai quali vanno ad aggiungersi Suyoen Kim e l’Amatis Piano Trio. La minore evidenza gestuale, la riserbatezza dei mezzi e, in genere, la comparativamente maggiore difficoltà di linguaggio, fanno sovente, di un ciclo di concerti da camera, una vera e propria battaglia contro la pigrizia di una parte del potenziale pubblico, nell’interesse dello stesso uditorio, che speriamo possa incominciare a vibrare “per simpatia”, facendo “risuonare” sempre più l’interesse verso il repertorio cameristico, che sa unire alla suprema densità di scrittura non meno straordinaria amabilità e accattivante eloquenza. Il cartellone è stato illustrato ieri mattina dall’Assessore alla cultura Antonia Willburger, che ha voluto far riaprire alla musica la chiesa, che sarà oggetto di visite guidate prima di ogni concerto, per far conoscere le nostre ricchezze, anche in vista dei tanti turisti previsti arrivare in città per la manifestazione Luci d’Artista. La parola è quindi passata al presidente dell’Associazione Scarlatti, Oreste de Divitiis, che ha ripercorso a volo d’uccello la storia del centenario sodalizio artistico, che ha visto varie incursioni nel corso degli anni qui a Salerno, in particolare nelle sale del casinò sociale, rinnovando, così una tradizione della Salerno d’inizi Novecento, di una città a misura d’uomo, che vedeva di passaggio, in città nomi quali Carlo Vidusso, Alberto Poltronieri o un giovanissimo Aldo Ciccolini, una Salerno, allora, consapevole di essere una piccola città di provincia, che ospitò il concerto del grande Nathan Milstein, tenne uno dei suoi primi rècital fuori “cortina”, proprio qui a Salerno,
in una piccola strambata durante la serata al San Carlo. Ed erano proprio quelli i tempi del critico musicale Edoardo Guglielmi, catalizzatore della cultura musicale in città, al quale verrà dedicato l’appuntamento del 6 dicembre con il violino solo di Suyoen Kim, impegnata nell’esecuzione dell’ integrale delle Sonate e delle Partite di Johann Sebastian Bach, capolavoro musicale indiscusso, exemplum didattico pressoché perfetto per generazioni di solisti, ma soprattutto, opera di un genio che definisce irreversibilmente identità e orizzonti formali dello strumento a corda, al termine della sua evoluzione storica, scaturenti dalla tensione verso i confini del possibile strumentale. Il direttore artistico Tommaso Rossi, flautista, ha, quindi, illustrato l’intero programma, in cui è il pianoforte a farla da padrone, a cominciare dal concerto inaugurale, previsto per sabato 16, alle ore 19,30, affidato al ventiquattrenne Filippo Gorini con un programma che spazierà da György Kurtág, per giungere alla monumentale Sonata op, 111 di Ludwig van Beethoven, a far da preludio all’anno celebrativo della nascita del genio di Bonn che si svolgerà nel 2020.Fra questi due brani Filippo Gorini eseguirà le otto fantasie che compongono Kreisleriana di Robert Schumann. Il nuovo anno verrà aperto da Costantino Catena, il 10 gennaio, regalandoci uno dei bluemoon più famosi della storia della musica, la Sonata quasi una fantasia op.27 n°2, “Al chiaro di luna”, rimanendo, poi, in ambito romantico con il Robert Schumann di Faschingsschwank aus Wien, dei Fantasiebilder Op.26, e delle Gesänge der frühe Op. 133 e chiudendo con il suo Franz. Liszt delle Réminiscences de Norma, S.394. La primavera è nel violino del giovanissimo Giuseppe Gibboni, il quale in duo con il pianista Fabio Silvestro, dedicherà al suo pubblico il 13 marzo, proprio la Sonata n. 5 in fa maggiore, op. 24 di Ludwig van Beethoven, per quindi passare al suo autore d’elezione, Niccolò Paganini col Rondò La Campanella dal Concerto in si minore n. 2 per violino e orchestra, un florilegio dei 24 Capricci e sigillando questa serata di virtuosismo assoluto con le Variations di Henryk Wieniawski on an original theme op. 15. A
chiudere il cartellone, il 17 aprile tocco internazionale con l’ Amatis Piano Trio, che schiera Lea Hausmann al violino, Samuel Shepherd al cello e Mengjie Han pianoforte, per un programma che omaggerà ancora Ludwig van Beethoven con il Trio in si bemolle maggiore op. 11, il Dmitrij Šostakovic del Trio con pianoforte n. 1 e il Franz Schubert del Trio in mi bemolle maggiore op. 100 D. 929. Gran finale il 15 maggio con un altro degli endorser Yamaha, il pianista Roberto Prosseda, il quale proporrà due sonate di Mozart, passando per il Felix Mendelssohn dei sei Lieder Ohne Worte; del Rondo Capriccioso op. 14, della Barcarola Veneziana op. 30 n. 6 e della splendida Fantasia op. 28. Medici pubblici ufficiali? «Contenti, ma non basta» di Adriano Rescigno Che venga immediatamente riconosciuto lo status di pubblico ufficiale ai medici in servizio. Questa la vittoria di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati che approva l’ordine del giorno presentato dal partito di Giorgia Meloni ieri mattina. Uno status che potrebbe scoraggiare dunque le solite aggressioni che perpetuano nei pronto soccorso, ma secondo i medici salernitani non basta uno status per fermare l’esasperazione dell’utenza. Ad intervenire sull’ordine del giorno approvato, dal Ruggi d’Aragona, sono Giancarlo Accarino, direttore dell’unità operativa complessa di chirurgia vascolare ed endovascolare e direttore del dipartimento di area critica cardio – toraco – vascolare ed il direttore del pronto soccorso, obi e medicina d’urgenza, Antonio Petrocelli. Il parere è univoco: «Non sarà uno status,
una nomina, od un ruolo a cambiare il sistema, bisogna intervenire a monte, sull’esasperazione dell’utenza». «Tutti ritengono di prima urgenza il proprio problema – dice Giancarlo Accarino – quindi bisogna agira prima sull’educazione di chi si presenta al pronto soccorso e poi sul ridurre le difficoltà organizzative e logistiche in cui versano tutti gli ospedali». «Il problema non è riconoscere ai medici lo status di pubblico ufficiale – Accarino – ma bensì non far aspettare tempi biblici ai pazienti ed alle famiglie. Poi ci sono i delinquenti che vengono in ospedale ed al primo “bisogna attendere” sfasciano tutto. In questo caso, è giusto che chi aggredisce un medico, aggredisce un pubblico ufficiale e vada incontro ad una pena più severa». «Come risolvere il problema delle attese infinite? Maggiori filtri – conclude Accarino – tra l’ospedale, medici curanti e strutture intermedie che possano recepire quella marea di codici bianchi e verdi che si riversa al pronto soccorso. Il punto, per concludere, è che anche chi ha un banale mal di denti, arriva al pronto soccorso perchè è sicuro di non pagare, di aspettare il proprio turno dal medico di base, di pagare la ricetta e di non dover premurarsi di trovare chi sappia fargli una siringa. L’ospedale non è la terra di nessuno che deve garantire tutto». «Nei fatti, cosa cambia? – si domanda il direttore del pronto soccorso del Ruggi, Petrocelli – Il problema va risolto a monte. C’è una conflittualità sul come le persone ormai vedonno il medico, una vittima del sistema che deve fornire risposte immediate a tutto». «Le persone che entrano al pronto soccorso – continua – si dividono in due categorie: il delinquente che si pone fuori dal sistema e minacciando ed aggredendo crede di avere ragione e di essere servito, ed allora lì conta essere pubblici ufficiali per una pena severa; gli esasperati. e’ lì che bisogna intervenire recuperando il rapporto alla base tra medico e paziente. Poter dedicare più tempo ad un paziente è fondamentale per creare quel rapporto di fiducia. Troppe emergenze e pochi uomini, è un girone dantesco tra i pazienti che stazionano e quelli che arrivano ed i familiari che perdono le staffe, anche giustamente,
perchè attendono risposte. Bisogna cambiare il sistema, ed il sistema di approccio, non dare ruoli. I ruolo vengono dopo». Antonio Iannone (FdI): «In Campania, nella sanità c’è la restaurazione dello scandalo permanente» Soddisfatto a metà anche il senatore di Fratelli d’Italia e già presidente della Provincia, Antonio Iannone che commenta l’ordine del giorno approvato alla Camera. «E’ una questione che va avanti da troppo tempo. Le aggressioni al personale medico degli ospedali sono una consuetudine da spezzare ed inconcepibile». «Noi – continua Iannone – capiamo il clima di esasperazione ovviamente non generato dagli operatori sanitari che ogni giorno scendono letteralmente in trincea tra mille difficoltà; la colpa è imputabile solamente ad una amministrazione regionale che in tema di sanità ha fallito sull’intera linea». Duro il commento di Iannone che poi chiosa: «La nostra è una battaglia di civiltà, ma c’è da prendere atto che in Campania, sul tema c’è la restaurazione dello scandalo permanente». Probabilmente non basterà lo status per fermare le criticità ma almeno si spera che l’intervento di FdI possa assicurare maggiore serenità ai medici. Carmela Rescigno: «Da medico è una conquista ma abbiamo solo arginato la violenza» «Da medico è una grande conquista, da cittadina, quanto succede negli ospedali campani lo reputo comprensibile, non giustificabile, ma comprensibile». A parlare così, Carmela Rescigno, responsabile nazionale del dipartimento sanità di Fratelli d’Italia e medico, nel reparto di chirurgia d’urgenza al Santa Maria dell’Olmo di Cava de’ Tirreni. «In Campania – dice la responsabile nazionale – dove il diritto alla salute viene negato, la reazione al front office dell’utenza nei confronti del personale è sanitario è comprensibile. Siamo, medici, operatori ed utenza, in un contesto infuocato, quindi da medico dico che l’ordine del giorno approvato alla Camera
dei Deputati è una grande conquista che va quantomeno a tutelare la figura dei medici troppo spesso vittime di aggressioni, dall’altro, so perfettamente che questa non è la soluzione. La soluzione – chiosa la Rescigno – è lavorare ad un sistema che funzioni, che tuteli prestazioni e salute del cittadino, poi possiamo approvare tutti gli ordini del giorno che vogliamo ma il problema va risolto alla radice». «Per il momento abbiamo solo cercato di arginare le violenze», chiosa. Mattarella inaugura l’anno accademico? «Alto valore simbolico» di Giovanna Naddeo Mattarella a Unisa per l’inaugurazione dell’anno accademico? Riceve il placet da più fronti l’idea di ospitare il presidente della Repubblica in occasione della prima cerimonia dell’era Loia. La diplomazia, a quanto pare, si sarebbe messa già al lavoro per una missione, a detta dei più, quasi impossibile. Eppure, come si suol dire, la speranza è l’ultima a morire. «Ritengo che il Capo dello Stato sia l’ospite più indicato» – afferma Gennaro Iorio, direttore del dipartimento di Studi Politici e Sociali. «Nel suo ultimo discorso di fine anno, Mattarella si concentrò proprio sull’importanza della comunità. Una linea immaginaria collega le sue parole alla mission del nostro nuovo rettore per il prossimo sessennio». «Sarebbe un’iniziativa lodevole» – è il commento di Maria Giuseppina De Luca, professoressa presso il dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale. «Alla luce di quanto sta accadendo oggi in Italia, Mattarella rappresenta un baluardo
contro le forme più diffuse di barbarie. Cito, come esempio per eccellenza, il caso Segre. La sua visita acquisirebbe un valore simbolico molto forte». Parere più che favorevole anche dal fronte sindacale. «Un’iniziativa positiva per l’intero Ateneo» – dichiara Pasquale Passamano, segretario generale della Cisl universitaria. «In quel caso, la nostra sigla avrebbe il piacere di incontrarlo per esporre le nostre doglianze, come la carenza del personale tecnico- amministrativo all’interno dei campus di Fisciano e Baronissi e il rischio chiusura del centro per il supporto psicologico a causa della carenza del personale necessario». Sarebbero 850 gli studenti già trattati, con decine di nuove richieste al giorno. A tal proposito, «abbiamo chiesto un incontro al nuovo rettore» – aggiunge Passamano. «L’occasione sarebbe propizia per conoscerci e porre sul tavolo le questioni suddette. Dal punto di vista del dialogo con il mondo sindacale, Loia eredita una situazione a dir poco critica. Ecco perchè non abbiamo preso parte alla cerimonia di congedo di Aurelio Tommasetti. Riponiamo grande fiducia nel nuovo rettore per i prossimi sei anni di governance» Vento:«Creiamo prospettive per i neolaureati» di Giovanna Naddeo Puntare su ricerca e innovazione, senza dimenticare lo sviluppo del proprio territorio. A crederlo fermamente il nuovo prorettore dell’Università di Salerno, Mario Vento. Già Direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione ed Elettrica e Matematica applicata, il professor Vento è tra i più apprezzati scienziati a livello internazionale. L’impatto
della sua ricerca sull’intelligenza artificiale lo colloca al 67000 posto tra i più influenti studiosi al mondo, su una classifica di 12 milioni di scienziati in ogni angolo del globo. Fulgida carriera scientifica, riconoscimenti a livello internazionale, eppure ha deciso di non abbandonare la Campania. Di fronte alla fuga di cervelli, perché restare in Italia, perché restare al sud? «Per la crescita e lo sviluppo del nostro territorio. La maggior parte dei nostri laureati in discipline scientifiche, almeno per il settore dell’informazione, vola all’estero, in particolar modo in quei Paesi dove l’istruzione è vista come un costo e, al tempo stesso, come un’opportunità di crescita. Il laureato, al termine del suo percorso di studi, deve essere incoraggiato a restare e a mettere a disposizione del territorio la propria esperienza formativa, in quel territorio che ha investito risorse per la sua formazione. L’Università di Salerno, si sta impegnando molto in questo senso, con l’obiettivo di radicare sul territorio le nuove generazioni di professionisti». La sua attività di ricerca si concentra molto nel promuovere l’impiego dell’intelligenza artificiale nella vita di tutti i giorni. Come trasmette questo interesse agli studenti? «Per un futuro ingegnere è importante trasformare le nozioni apprese in competenze operative. Il nostro dipartimento ha inserito il paradigma di apprendimento “learning by doing” : gli studenti sono divisi in gruppi in molti insegnamenti e sono chiamati ad affrontare problemi reali. Un esempio? Agli studenti del corso di visione artificiale è richiesto di costruire delle mini autovetture dotate di telecamere, con l’obiettivo di indagare il campo della guida autonoma e chiamate a sfidarsi in vere e proprie competizioni. Questo può essere un modo trasformare l’approfondimento cognitivo dello studente in capacità di fare innovazione, stimolandone al
tempo stesso interesse e passione». In qualità di nuovo prorettore, come dovrà crescere l’Ateneo nei prossimi sei anni? «Ho condiviso sin dall’inizio il programma elettorale di Vincenzo Loia, un programma ambizioso e completo. Unisa si muove su tanti fronti, interni ed esterni. Abbiamo raggiunto livelli di qualità della ricerca molto elevati, per non parlare della didattica tradizionale e di eccellenza, altrettanto rilevante. Tra gli obiettivi dell’Ateneo annoveriamo anche la capacità di mettere in campo azioni per la terza missione, promuovendo nuove start-up che possano diventare aziende, e quindi opportunità di lavoro per i nostri laureati. L’internazionalizzazione è un’ulteriore fondamentale linea di azione su cui sviluppare l’Ateneo. Resta da dire che l’elemento più convincente del programma è lo slogan: “Noi siamo Unisa”. E’ la sintesi perfetta. Per ottenere risultati, occorre fare gioco di squadra, tra condivisione e compartecipazione. Ogni attore, sia esso docente, studente, unità di pers o n a l e tecnico-amministrativo, deve sentirsi un pezzo fondamentale della macchina. Aggiungo che sono onorato della scelta di Loia. Sono a disposizione dell’Ateneo e farò del mio meglio per l’attuazione del programma». Niente torre dell’Authority Russo presenta il conto di Andrea Pellegrino Potrebbe costare oltre 1 milione di euro la mancata realizzazione della Torre T2 del Crescent, tagliata dal progetto dopo l’ultimo parere della Soprintendenza di Salerno.
La Torre avrebbe dovuto ospitare la sede dell’Autorità Portuale di Salerno, oggi affittuaria di parte del palazzo di rappresentanza della Camera di Commercio di Salerno. A trascinare Authority e Comune di Salerno in Tribunale è stata la Russo Costruzioni, aggiudicataria dell’appalto per la realizzazione dell’edificio pubblico di Santa Teresa disegnato da Bofill. Un contratto da quasi 4 milioni e mezzo di euro con un cantiere già avviato, con tanto di posa della prima pietra. Fino alla decisione dell’ex soprintendente di Salerno, Gennaro Miccio, che di fatto – dopo l’annullamento della precedente autorizzazione paesaggistica ad opera del Consiglio di Stato – tagliò nettamente le due torri pubbliche (una delle quali destinata, appunto, all’Autorità Portuale) e abbassò di qualche centimetro l’altezza dell’emiciclo, oggi quasi al completo ad eccezione dal settore affidato alla Sist di Chechile (ex Jolly Hotel). Un conto di oltre 1 milione e 200 mila euro, quello presentato da Russo Costruzioni e portato direttamente all’attenzione dell’autorità giudiziaria. Un processo già partito che potrebbe fermarsi a seguito della volontà di transazione espressa da tutte le parti. Sul piatto il Comune di Salerno, tirato in ballo a seguito della ridefinizione del progetto, ha messo circa centomila euro che dovrebbero essere destinati all’Autorità Portuale come somma forfettaria per quanto di competenza, relativamente alla mancata realizzazione della Torre a seguito di una variante al Pua di Santa Teresa. Entro febbraio il nodo dovrà essere sciolto. Ad inizio anno, infatti, sono calendarizzate le ultime udienze prima della definizione del giudizio. Transazione o no, la mancata realizzazione della Torre pubblica del Crescent, costerà cara alle casse pubbliche degli enti coinvolti: ossia Comune di Salerno e Autorità Portuale.
Peppe Ventura: «Attivare ascensori e scale mobili per agevolare residenti e casse» di Andrea Pellegrino Apertura non stop di scale mobile ed ascensori in via Monti. E’ la richiesta del consigliere comunale del gruppo Davvero Verdi, Giuseppe Ventura, inviata al sindaco Enzo Napoli e al presidente della Salerno Mobilità, Camillo Amodio. Ventura ha chiesto che ci sia l’attivazione, anche con un controllo a distanza, delle scale mobili e degli ascensori che collegano il centro con via Monti, piazza Principe Amedeo e via Tasso. Questo alla luce anche delle richieste di molti residenti della zona. Inoltre, spiega Ventura: “Oltre a risolvere le problematiche, dovute ad un fatto geografico, dei cittadini che abitano lì potrebbe favorire anche le casse comunali”. C’è da sciogliere il nodo Carfagna Trattative in corso su più fronti di Andrea Pellegrino Il nodo principale da sciogliere riguarda Mara Carfagna. A quanto pare, l’accelerata di Silvio Berlusconi su Caldoro sia dovuto proprio allo strappo tra il Cavaliere e l’ex ministro alle pari opportunità. Le ultime dichiarazioni della parlamentare salernitana e le repliche di Berlusconi a quanto
pare avrebbero aperto una frattura quasi insanabile. Al punto che la Carfagna pare stia già pensando alla costituzione di nuovi gruppi parlamentari. Fallita la trattativa con Toti, alla Carfagna, sancita la frattura con Forza Italia, non resterebbe che la strada solitaria, prima di immaginare un accordo con Matteo Renzi, più volte “corteggiato” dopo la costituzione di Italia Viva. Al momento Carfagna potrebbe contare, a Salerno, sui fedelissimi Gigi Casciello e Marzia Ferraioli. Secondo in- discrezioni, i due parlamentari seguirebbero l’ex ministro incondizionatamente. La macchina di Caldoro, intanto, avrebb e riacceso i motori, dopo l’investitura di Berlusconi. La sua lista (Caldoro presidente) sarebbe già in fase di allestimento. Si tratta con ex del calibro di D’Acunzi e Gagliano. Occhi puntati sulla famiglia ebolitana Cardiello, il papà Franco, ex senatore, e il figlio Damiano, consigliere comunale. Dai socialisti in pole Fasolino e Amatruda. Ciccone e Celano, invece, già vedono una candidatura nella lista di Forza Italia. ( Caldoro e De Luca, s’avvicina il terzo round di Andrea Pellegrino Non c’è due senza tre. Si profila un nuovo duello elettorale tra Stefano Caldoro e Vincenzo De Luca. Se fossero confermate le due candidature, sarebbe il terzo: uno vinto da Caldoro e l’altro da De Luca. Insomma a marzo si giocherebbe la “bella”. L’investitura di Stefano Caldoro è arrivata direttamente da Silvio Berlusconi nel corso dell’ultimo vertice con i parlamentari azzurri. Il Cavaliere avrebbe annunciato anche il via libera di Meloni e Salvini. Entrambi, però, al momento
frenano. «Ho ringraziato il presidente Berlusconi. A lavoro per un centrodestra unito, allargato con esperienze e liste civiche», commenta l’ex governatore della Campania. «L’amico Stefano Caldoro, profilo politico di grande levatura che ha già dato prova di buon governo e peraltro in condizioni difficilissime, saprà restituire serietà, concretezza ed efficienza alle istituzioni della Campania», afferma il senatore Domenico De Siano. Mastella, per ora, è l’unica voce fuori dal coro in casa Forza Italia: «Nonostante la designazione di Berlusconi per Caldoro, sostengo le primarie come necessario strumento per la convalida di un’indicazione. Non discuto le persone, è il metodo che non condivido. Non sarà semplice vincere in Campania», e annuncia: «Per quanto mi riguarda, presenterò una mia lista. Non essendo partecipe di nulla, mi pare la sola condizione per essere nel gioco». Via libera a Caldoro dal consigliere regionale e commissario regionale dell’Udc Campania, Carmine Mocerino: «È necessario che le difficoltà della Campania vengano affrontate con competenza e serietà. Stefano Caldoro, persona per bene, ha queste caratteristiche». Fratelli d’Italia e Lega però tengono ancora il freno a mano tirato. «Sul nome del candidato non ci risulta si sia chiuso alcun accordo. L’intesa che c’è è che in Campania sia Fi a dover individuare il nome del c a n d i d a t o però non c’è nulla di deciso. Così come per la Puglia e le Marche spetta a Fdi indicare il nome», dicono dal partito della Meloni. Dalla Lega, invece, fanno sapere che «si sta ragionando di programmi e squadra, il dibattito sui candidati governatori verrà dopo». Sulla ricandidatura di Caldoro si esprime anche il ministro dell’ambiente Sergio Costa: «Sarà il popolo campano a decidere cosa vuole da grande. Non so che scenario si profila – ha affermato – Caldoro è una persona perbenissimo che studia, approfondisce. Questo va detto, altrimenti siamo sempre con le contrapposizioni e non per la migliore soluzione politica».
Neo, la rassegna teatrale ideata e realizzata dalla compagnia Le Ombre LoSei spettacoli, ognuno con al centro un tema di attualità, in scena dal prossimo 16 novembre al 9 maggio 2020. Si chiama NEO ed è la rassegna teatrale ideata e organizzata dalla compagnia teatrale Le Ombre con la direzione artistica di Gianni D’Amato, in programma al Teatro Grimaldi, presso la nuova struttura del Saint Joseph Resort (ex colonia San Giuseppe). Si parte con l’opera di Luigi Pirandello “L’uomo, la bestia e la virtù”. È una rassegna sui generis, NEO, tanto per i temi trattati quanto per il modo in cui sono pensate le serate. È un progetto che non vuole essere una semplice rassegna teatrale, ma un luogo di incontro e confronto. Ogni spettacolo, infatti, è un evento che non si esaurisce sulle tavole del palcoscenico. Non solo, grazie alla partnership de Il Salotto, c’è la possibilità di un aperitivo prima dello spettacolo, ma anche di un dibattito successivo. Uno scambio di idee anch’esso sui generis: niente attori sul palco e pubblico ancora spettatore, ma confronto in sala o in pizzeria mentre si è a cena con lo staff e le compagnie teatrali che di volta in volta si esibiranno. Del resto, i temi trattati ben si prestano alla riflessione: si inizia con il parlare dell’uomo e dell’umanità, della straordinaria e inquietante capacità di metamorfosare, della spersonalizzazione dell’individuo a cui è imposto un ruolo non suo. Al centro delle opere anche temi quali gli anni di piombo, la transessualità di chi vive in un corpo che non accetta, la donazione degli organi, la violenza sulle donne. «Il tutto con leggerezza – assicura il direttore artistico, Gianni D’Amato –
Il NEO è piccolissimo e non ha intenzione di diventare grande, gli basta farsi guardare».Tante le novità, dunque, inclusa la struttura del Teatro Grimaldi, che sono ben riassunte nel nome scelto per la rassegna. «Il Neo è un difetto della pelle, una macchia – spiega D’Amato – Eppure, la prima immagine di Neo che mi balza alla mente è il volto di Marylin Monroe, per molti la donna più bella del mondo anche perché il suo neo da difetto diventa particolare di bellezza. NEO – continua – è uno sguardo diverso al mondo e non semplicemente al teatro. Il teatro ha bisogno di novità, non è possibile pensarlo sempre alla stessa maniera». Da qui, il risvolto sociale della rassegna: «Non ci ergiamo a paladini del sociale – afferma D’Amato – ma crediamo fortemente che lo spettacolo abbia una responsabilità, come tutti gli artisti. Siamo chiamati, cioè, a parlare alle persone con dei mezzi inconsueti, emotivi». Si parte il prossimo 16 novembre con una commedia di Luigi Pirandello, “L’uomo, la bestia e la virtù”. A metterla in scena sarà la compagnia Le Ombre con la regia di Gianni D’Amato, che è anche il protagonista della messinscena. «La scoperta più grande di tutte che ci consegna Pirandello in quest’opera – commenta D’Amato – è che l’uomo vive in un bivio tra virtù e bestialità, e in quelle bestie che lo accompagnano, nei meandri bui della sua coscienza, si nasconde egli stesso, come un costante guardarsi allo specchio e riconoscersi solo alla fine». Si torna poi in scena l’11 gennaio con la compagnia I cani sciolti e l’opera di Roberto Nugnes “Bunker. Due brande, quattro mura e un caffè”, regia di Luca Pastore. Il 22 febbraio, invece, sarà la volta della Compagnia del calzino con “Bianca come i finocchi in insalata”, scritto e diretto da Silvia Marchetti. Il 14 marzo il sipario si aprirà sull’opera “Diviso due”, messa in scena, con il patrocinio dell’Aido, dalla compagnia Teatranti Tra Tanti, scritto e diretto da Alessandro Martorelli. Il 4 aprile in scena brani tratti da opere varie di Eduardo De Filippo condensate nello spettacolo, diretto da Antonello Ronga, “Nun m’ piace ‘o presepe”. La rassegna si chiude il 9 maggio 2020 con la compagnia teatrale Le Ombre e l’opera “Negli occhi di
Eva”, uno spettacolo contro la violenza sulle donne scritto da Gianni D’Amato, Alice Ryuk, Caterina Mancuso e diretto da Gianni D’Amato. Alla realizzazione della rassegna hanno lavorato, insieme al direttore artistico, Mariapia Corrado, Chiara D’Amato, Alfredo Cartone e Maria Scognamiglio.
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