Volley Club Frascati, Cerro e l'Under 13 maschile: "Gruppo tanti - L ...

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Volley Club Frascati, Cerro e l'Under 13 maschile: "Gruppo tanti - L ...
Volley Club Frascati, Cerro e
l’Under 13 maschile: “Gruppo
interessante     con    tanti
novizi”

Frascati (Rm) – Rappresentano la “base” del settore maschile
del Volley Club Frascati che è ripartito. Con lo stop delle
attività del minivolley, l’Under 13 è la categoria “più
giovane” che sta andando in campo. I ragazzi allenati da coach
Simone Cerro hanno esordito dieci giorni fa contro il Marino
Bulls e ora hanno messo nel mirino il prossimo match di
campionato di domenica contro Albano Albalonga, sperando che
il Covid non metta il bastone tra le ruote: “Ho sentito nelle
scorse ore proprio un rappresentante del club avversario e al
momento non ci sono problemi per la disputa della gara.
Speriamo che i ragazzi confermino le cose positive fatte
vedere nel corso della prima doppia partita con Marino e che
mostrino nuovi progressi”. All’inizio della stagione questo
gruppo era accorpato a quello dell’Under 15 guidato da Orazio
Speranza, poi il Volley Club Frascati ha deciso di consegnare
questi ragazzi alla guida di Simone Cerro: “Molti di loro sono
al primo anno di pallavolo e dunque per fare un lavoro più
adatto la soluzione migliore era quella di creare un gruppo a
parte. Un paio di elementi continuano a lavorare anche con
l’Under 15, ma al di là di tutto vedo uno spirito di squadra
molto positivo. Abbiamo optato per il campionato 3×3 perché la
riteniamo la soluzione più giusta per questi ragazzi”. Cerro
esprime la sua soddisfazione per le risposte che il gruppo
Under 13 sta fornendo: “I ragazzi sono estremamente
volenterosi, sempre presenti agli allenamenti e molto
ricettivi. Hanno buone prospettive dal punto di vista fisico-
atletico e quindi stiamo lavorando con loro sui fondamentali
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tecnici. In condizioni normali li alleneremmo tre volte (con
due sedute da due ore, ndr), invece al momento siamo costretti
a fare due allenamenti settimanali da un’ora e mezzo per
ottemperare come club alle restrizioni anti-Covid. Molti di
loro potrebbero anagraficamente giocare in questa categoria
anche l’anno prossimo e quindi il lavoro che stiamo facendo è
prospettico. Inoltre c’è una buona disponibilità anche da
parte delle famiglie e questo non può che aiutare la crescita
dei ragazzi”.

Frascati Scherma, Ottaviani:
“Le gare che ho nel cuore? Il
titolo italiano Gpg e il
primo mondiale”
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Frascati (Rm) – E’ uno degli sciabolatori italiani emergenti e
ha confermato le sue qualità anche nel recente “test event”
tenutosi a Cascia dove si è piazzato al secondo posto. Lorenzo
Ottaviani, che ha compiuto 19 anni lo scorso primo febbraio, è
felice di aver “riassaporato” la pedana: “Una bella sensazione
dopo tanti mesi senza gare ufficiali. Anche se si trattava di
un evento “ufficioso”, è stato piacevole risentire
l’adrenalina dell’assalto. Ora aspettiamo di poter tornare a
fare una gara ufficiale, in teoria ad aprile dovrebbe esserci
il mondiale Under 20”. Il giovane atleta parla del rapporto
col maestro Andrea Aquili: “Mi segue da un paio d’anni, dalla
metà dell’ultima stagione tra i Cadetti. C’è un bel feeling e
paradossalmente in questo periodo senza gare abbiamo “stretto”
ancor di più. Devo ringraziare lui, il fratello Marco che mi
aiuta sulla parte atletica e tutto il Frascati Scherma se da
novembre scorso sono entrato a far parte del gruppo sportivo
delle Fiamme Gialle. Ringrazio anche il corpo militare per
questa fantastica opportunità: per me è un orgoglio e uno
stimolo enorme, mi dà la possibilità di fare scherma ad un
certo livello. Un obiettivo che avevo da tempo”. La storia
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schermistica di Ottaviani, che l’anno scorso ha fatto la
maturità e che ora frequenta la facoltà di Economia e
management, è iniziata dieci anni fa: “Avevo finito le
elementari dove giocavo a basket nella scuola, cambiando
istituto ho dovuto anche scegliere un altro sport. Vedendo un
cartone mi sono appassionato alla scherma, poi mio papà ha
scoperto che un collega di lavoro (Alessandro D’Alessio,
tuttora maestro di sciabola del Frascati Scherma, ndr) faceva
parte di questa società e da lì è iniziata la mia avventura
alla “Simoncelli”. All’inizio non facevo gare e non ero
totalmente coinvolto, poi ho cominciato a legare con
l’ambiente e le persone e mi sono innamorato di questa
disciplina. L’impegno studio-sport? E’ una questione di
organizzazione, al momento riesco a conciliare le due cose
abbastanza bene”. Parlando delle gare che gli sono rimaste nel
cuore, Ottaviani è abbastanza chiaro: “Sono due. La prima è il
titolo italiano vinto all’ultimo anno del Gpg: fino a quel
momento ero arrivato sempre vicino all’obiettivo della
vittoria, poi nella gara più importante sono riuscito a
centrarlo. E poi un’altra gara che mi ha regalato emozioni
indelebili è stato il mondiale Cadetti a Verona, il primo
della mia carriera. L’obiettivo di questo scorcio di stagione
è di crescere nel modo migliore possibile: sono al secondo
anno Giovani, ma non sento grande pressione perché ho fiducia
in me stesso e nelle persone che mi circondano. A lungo
termine il sogno è quello di ogni atleta: partecipare ad una
Olimpiade”.
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Sporting Ariccia (calcio,
Eccellenza),    De   Rossi:
“Sacrifici importanti, ma
ripartiamo per i ragazzi”
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Ariccia (Rm) – Lo Sporting Ariccia è pronto a ripartire. La
società castellana ha annunciato che parteciperà al “nuovo”
campionato di Eccellenza il cui format sarà comunicato a breve
dal comitato regionale. E’ il direttore generale Marco De
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Rossi a spiegare i motivi della decisione: “La nostra prima
squadra non si è mai fermata e quindi è pronta a ripartire.
Abbiamo scelto di andare avanti principalmente per due motivi:
i ragazzi meritavano di poter ricominciare visto il sacrificio
fatto in questi mesi in cui hanno sempre continuato con gli
allenamenti in forma individuale anche nei momenti più
“complicati” della situazione sanitaria italiana, dimostrando
grande disponibilità e attaccamento alla società e questo per
noi è un modo per ricambiarli. L’altro motivo è che lo
Sporting Ariccia ha voluto onorare l’impegno preso a luglio,
nel momento dell’iscrizione al campionato di Eccellenza: un
atto doveroso nei confronti della città e di tutti coloro che
ci hanno sempre sostenuto e ci sono stati vicini. Sappiamo che
per affrontare i prossimi mesi di stagione dovremo mettere in
campo notevoli energie sia dal punto di vista organizzativo
che economico, ma per i motivi che ho spiegato tutto il club
in modo compatto ha optato per la ripartenza”. Il direttore
generale dello Sporting Ariccia non biasima chi farà una
scelta diversa: “Tutte le posizioni sono rispettabili, non c’è
una scelta giusta e una sbagliata. Non mi sento di criticare i
club che decideranno di fermarsi: anche noi abbiamo fatto
profondi ragionamenti prima di scegliere di ripartire, ma
pensiamo che questa sia la soluzione migliore per la nostra
società”. L’altro punto interrogativo riguarda gli “stimoli”
dovuti alla mancanza di retrocessioni: “E’ chiaro che in
generale questo toglie interesse al campionato, sarebbe
sciocco dire il contrario. Ma per noi diventa un’occasione di
crescita, un modo per iniziare a valutare i ragazzi ed
anticipare dei programmi tecnici che avremmo voluto sviluppare
nella prossima stagione”.
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Cynthialbalonga     (calcio,
serie D), Santilli e il primo
rigore parato: “Finalmente è
arrivato”

Genzano (Rm) – La Cynthialbalonga può rifiatare. La formazione
castellana, dopo una serie di impegni ravvicinati, potrà
vivere una giornata di relax visto che non dovrà giocare alcun
recupero domenica prossima. Prima della sosta, però, gli
azzurri hanno ottenuto un preziosissimo successo per 1-0 sul
campo del Castelfidardo: a decidere sono state la punizione
vincente di Federico Cardella e la parata di Daniele Santilli
sul calcio di rigore del possibile 1-1 dei marchigiani.
“Sapevamo che sarebbe stata una partita “da battaglia” – dice
l’estremo difensore classe 2002 – Mister Chiappara ci aveva
avvisato che gli avversari avrebbe portato una pressione forte
e quindi abbiamo limitato la costruzione dal basso. Poi
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Federico (Cardella, ndr) ha fatto un gran gol su punizione e
successivamente, con una grande prova di squadra, abbiamo
mantenuto il prezioso vantaggio. Poi finalmente sono riuscito
a parare un rigore dopo due tentativi andati a vuoto e questo
non può che farmi piacere: nelle giovanili mi capitava spesso
e quindi volevo cominciare al più presto anche in prima
squadra”. Per Santilli, infatti, quella con la Cynthialbalonga
è la prima esperienza coi grandi: “Provengo dall’Under 19
Elite dell’Atletico 2000 dopo aver trascorso diversi anni nel
settore giovanile della Tor Tre Teste. Sinceramente non mi
aspettavo di poter giocare così tanto, ma devo ringraziare la
società, i due tecnici Venturi e Chiappara e tutti i miei
compagni che mi hanno sempre dato una grande fiducia. Poi è
nato un bellissimo rapporto col mio “collega” Tommaso
Maddalena che è sempre il primo a darmi la carica quando
gioco. Sono felicissimo dell’esperienza che sto accumulando e
penso di aver fatto abbastanza bene finora, anche se sono
convinto che si possa sempre migliorare, a maggior ragione
alla mia età”. La Cynthialbalonga ha trovato una continuità
importante nell’ultimo periodo e ora potrebbe anche fare un
pensierino sulle primissime posizioni: “La svolta è arrivata
quando ci siamo parlati nello spogliatoio e ci siamo detti di
poter rendere molto meglio di come stavamo facendo. Al momento
non vogliamo darci obiettivi, ma semplicemente scendere in
campo pensando che la partita più importante sia la prossima.
Per il vertice non dipenderà solo da noi, ma comunque
proveremo a vincere il maggior numero di gare possibili e poi
tireremo le somme. La sosta? Sono certo che una settimana di
pausa non ci frenerà, anzi potrebbe farci bene in vista di un
finale di campionato che sarà molto intenso”.
Castel      Gandolfo,      lo
spettacolo offerto da un lago
che va tutelato
CASTEL GANDOLFO (RM) – Uno spettacolo unico quando il lago si
nasconde sotto una coltre di morbida e fitta nebbia, una magia
sul lago Albano di Castel Gandolfo. Un posto unico da
tutelare.
Processo   bis   “Mondo   di
mezzo”,     13      imputati
concordano la pena
La prima Corte d’Appello di Roma ha condannato a 10 anni l’ex
Nar, Massimo Carminati nel processo di appello bis al Mondo di
mezzo. I giudici hanno, invece, inflitto 12 anni e 10 mesi a
Salvatore Buzzi, il ras delle cooperative romane.

Il processo si è celebrato per una ventina di imputati dopo
che la Cassazione ha fatto cadere l’accusa di associazione
mafiosa e chiesto il ricalcolo della pena.

Tredici imputati hanno ottenuto di concordare la pena. Tra
loro l’ex consigliere regionale Luca Gramazio per una pena
definitiva a 5 anni e 6 mesi, per Franco Panzironi 3 anni e 6
mesi. Per Riccardo Brugia 6 anni mentre per Fabrizio Franco
Testa 5 anni e 6 mesi, Matteo Calvio 5 anni e 7 mesi, Paolo Di
Ninno 3 anni 8 mesi e 10 giorni, Alessandra Garrone (moglie di
Buzzi) 2 anni 9 mesi e 10 giorni, Claudio Caldarelli 4 anni e
5 mesi.

Nel primo processo di appello, nel settembre del 2018, Massimo
Carminati era stato condannato a 14 anni e mezzo e a Salvatore
Buzzi erano stati inflitti 18 anni e 4 mesi. Ad entrambi nel
primo appello era stata riconosciuta l’aggravante di mafia
caduta poi in Cassazione. Di qui il processo d’appello bis con
il ricalcolo della pena.

“Con questa sentenza il mio assistito è     sotto il limite che
consente una misura alternativa e quindi    potrebbe non tornare
più in carcere”, afferma Cesare Placanica   difensore di Massimo
Carminati. L’ex Nar, presente in aula, ha   trascorso 5 anni e 7
mesi di carcere preventivo.

“E’ stata una condanna molto piu’ dura di quanto ci
aspettavamo perché la corte ha considerato più grave il reato
di associazione a delinquere semplice. Il pg aveva chiesto 12
anni e 8 mesi. Faremo ricorso nuovamente in Cassazione.
Comunque meglio dei 18 anni della volta scorsa”,
afferma Salvatore Buzzi.

“Mafia Capitale e’ stato uno dei capitoli piu’ bui della
storia della nostra capitale: sono stati calpestati i diritti
dei cittadini e questo e’ stato riconosciuto”, afferma la
sindaca di Roma, Virginia Raggi. “Io credo sia fondamentale il
lavoro di ricostruzione che stiamo facendo – ha detto -. Un
lavoro che parte dalla ricostruzione delle macerie, fatto di
bilanci puliti e regolari, appalti legali e trasparenza. I
cittadini romani meritano questo. E io lo so, sono scomoda
perché porto avanti questo percorso. Però non si può
assolutamente tornare indietro”. “Dobbiamo garantire a Roma
queste condizioni di legalità, trasparenza e regolarità.
Veramente i romani lo meritano”.

Successo per 3-1 della Volley
Life Academy                      Viterbo nel
derby con la                      Polisportiva
Tuscania

Buona prestazione anche quest’oggi dei ragazzi della Volley
Life Academy di Viterbo che, guidati dall’allenatrice Barbara
De Benedetti, si sono trovati ad affrontare nuovamente la
Polisportiva Tuscania.

In questo match casalingo, la formazione viterbese ha prevalso
per 3 a 1 (25/22; 25/11; 20/25; 25/21) allungando così la
striscia positiva, rimanendo a punteggio pieno e mantenendo il
primo posto in solitudine in attesa degli altri risultati, nel
campionato U19 di Eccellenza Regionale.

Barbara De Benedetti schiera la Volley Life Academy con
Piergentili palleggiatore e Caporossi opposto, Panunzi e
Chiodi schiacciatori, Natali e Bruno centrali, libero Volpe,
con Gillocchi, Mancini L., Marino, Mancini C., Coletta,
Kurtisi, Ianigro pronti ad entrare per dare il loro
contributo.
Victor Perez Moreno risponde schierando la Polisportiva
Tuscania con Ottaviani e Cipolloni Save palleggiatori, Neri e
Sili schiacciatori, Lupidi e Bocci centrali, libero Fazzini,
avendo a disposizione anche Borzacconi, Caponetti Federico e
Caponetti Filippo, Grussu, Pierantozzi e Quadraroli. Arbitra
la partita il Sig. Dentoni Massimo di Roma.

I ragazzi della Volley Life sono scesi in campo molto
determinati riuscendo a vincere i primi due set. Il terzo set
ha visto prevalere il Tuscania migliore in battuta e più
attento in ricezione.

Il quarto set è stato un testa a testa tra le due squadre
concluso solo alla fine a vantaggio della squadra di casa.

L’impressione è che la squadra stia iniziando a trovare un
proprio equilibrio e che gli sforzi in allenamento stiano
dando i loro frutti tanto dal punto di vista del risultato
quanto da quello del gioco sebbene oggi a tratti la squadra
viterbese sia apparsa distratta.

E’ d’accordo con questa affermazione lo schiacciatore Federico
Panunzi, da sempre uno dei punti di forza della Volley Life
Academy, che ha fine partita ha detto: “Vincere è sempre
bello, soprattutto in casa, anche se non è presente il nostro
pubblico; siamo contenti della gara e soprattutto del
risultato che dimostra che stiamo lavorando bene e con
costanza. La strada è ancora lunga e dobbiamo continuare come
stiamo facendo per continuare a mantenere il primo posto”.

Vaccini anti Covid, l’Italia
produrrà   lo   Sputnik:   10
milioni di dosi entro il 2021

Johnson&Johnson ha comunicato all’Unione Europea di avere
problemi di approvvigionamento che potrebbero complicare i
piani per fornire 55 milioni di dosi del suo vaccino contro il
coronavirus nel secondo trimestre dell’anno. Lo hanno riferito
fonti Ue all’agenzia Reuters.

Il vaccino di J&J, che richiede una sola dose, dovrebbe essere
approvato l’11 marzo dall’Ema. L’azienda si è impegnata a
fornire 200 milioni di dosi all’Unione europea per il 2021.

“Se un’azienda ha un problema” di produzione “non significa
che l’intero programma” vaccinale “è in pericolo“. Così il
commissario Ue per il Mercato interno, Thierry Breton,
rispondendo a una domanda sui possibili ritardi di produzione
del vaccino Johnson&Johnson, che sta per essere approvato
dall’Ema. “Non sono preoccupato sul target” di produzione “che
abbiamo per il secondo trimestre. Sappiamo che qualcuno farà
meglio e qualcuno sarà in ritardo, ma mi impegnerò
personalmente in modo ufficiale con Johnson&Johnson dopo
l’approvazione dell’Ema”, ha detto Breton, aggiungendo che
“l’Ue ha molte vie a disposizione se qualcosa va male”.

“Firmato il primo accordo in Europa tra il fondo governativo
russo e la società Adienne Pharma&Biotech per la produzione in
Italia del vaccino Sputnik V“. Lo annuncia la Camera di
Commercio Italo-Russa in una nota pubblicata sul suo sito
internet. “Nelle scorse ore l’amministratore delegato del
Russian Direct Investment Fund (Rdif), Kirill Dmitriev, ha
confermato di aver raggiunto un accordo con l’azienda Adienne
Pharma&Biotech per la produzione dello Sputnik V in Italia,
siglando il primo contratto europeo per la produzione locale
del vaccino. La partnership permetterà di avviare la
produzione già dal mese di luglio 2021“.

“Il processo produttivo innovativo” del vaccino russo Sputnik
“aiuterà a creare nuovi posti di lavoro e permetterà
all’Italia di controllare l’intero processo di produzione del
preparato. Questo permetterà la produzione di 10 milioni di
dosi entro la fine dell’anno“. Lo fa sapere la Camera di
Commercio Italo-Russa.

Ha sede a Lugano, in Svizzera, ma stabilimento produttivo
anche a Caponago, in provincia di Monza e Brianza, la società
biofarmaceutica Adienne Pharma & Biotech che produrrà in
Italia, a partire da luglio, il vaccino russo Sputnik V. Nata
nel 2004, negli anni si è specializzata nella produzione di
farmaci di nicchia – si legge sul suo sito internet – spesso
trascurati dalle grandi produzioni, per curare le cosiddette
malattie rare o orfane. In particolare nella ricerca e nella
commercializzazione sull’oncoematologia, sulle malattie
autoimmuni, sul trapianto di organi e di midollo osseo. Per le
sue produzioni ha ricevuto anche diversi riconoscimenti.
L’azienda è presieduta da un italiano, Antonio Francesco Di
Naro, una lunga carriera nel settore farmaceutico, che è anche
co-fondatore dell’azienda.

Oltre alla italo-svizzera Adienne ci sono altre due società ai
blocchi di partenza per la produzione in Italia dello Sputnik.
Lo dice all’ANSA, raggiunto per telefono, il presidente di
Banca Intesa Russia, Antonio Fallico. “Sono due aziende – dice
– molto note nel campo e sono nella fase finale delle
trattative con il Fondo Russo per gli Investimenti Diretti
(RDIF). Questo potrà dare ulteriore impulso alla produzione
dello Sputnik in Italia”. “Credo che la documentazione
complessiva analitica, riparametrata sugli standard europei,
sarà consegnata all’Ema entro fine mese e dunque per maggio
potrà arrivare la registrazione”, dice.

“Attualmente non sono in corso colloqui per integrare lo
Sputnik V nella strategia Ue sui vaccini”. Così un portavoce
della Commissione Ue ha replicato all’annuncio dell’avvio
della produzione del vaccino russo Sputnik in un impianto in
Italia. Gli Stati membri, ha ricordato il portavoce, possono
sempre “concedere l’approvazione del vaccino Sputnik”
nell’ambito dell’autorizzazione per uso di emergenza, ma “in
questo caso la responsabilità spetterà allo Stato membro e non
all’azienda, come sarebbe se il vaccino ottenesse
l’autorizzazione all’immissione in commercio dell’Ue”.

Per   raggiungere   la   cosiddetta   immunità   di   gregge   sarà
necessario vaccinare l’80% della popolazione italiana. Lo ha
detto il presidente dell’Accademia dei Lincei, Giorgio Parisi,
nell’audizione davanti alla Commissione Igiene e Sanità del
Senato. “Le nuove varianti del virus SarsCoV2 sono più
contagiose – ha osservato Parisi – e di conseguenza si può
stimare che per raggiungere l’immunità di gregge non basta
rendere immune il 60% della popolazione, come si stimava
all’inizio dell’epidemia”, ma “bisogna arrivare a rendere
incapaci di trasmettere il contagio l’80% della popolazione”.
Guidonia, 5 milioni incassati
dal       Comune        dalle
autorizzazioni a scavare:
dove sono finiti?

Dalle evidenze della Capogruppo FdI
Giovanna Ammaturo il sindaco M5S non
risulta aver versato alla Regione Lazio
ben 250 mila euro. La legge impone che il
20% sia stornato alla Regione Lazio
mentre l’80% è vincolato per progetti
ambientali
GUIDONIA MONTECELIO (RM) – A Guidonia Montecelio risultano
tributi ambientali incassati per quasi 5 milioni di euro che
sarebbero vincolati a progetti per i cittadini ma che invece
finiscono da qualche altra parte: vengono utilizzati per
tappare i buchi di bilancio? Questo quanto denuncia Giovanna
Ammaturo Consigliere e Capogruppo di Fratelli d’Italia dopo
una attenta acquisizione di documentazione che testimonierebbe
quello che appare come un vero e proprio scandalo.

Dalle evidenze della Capogruppo FdI il sindaco M5S non risulta
aver versato alla Regione Lazio ben 250 mila euro. La legge
regionale 17 del 2004 impone una tassa per il contributo
ambientale su tutti gli autorizzati a scavare. Cave di
pozzolana, calcare, torbiere e travertino: nella città
dell’Aria
sono 50 le autorizzazioni.

Ogni anno dal 2006, venti autorizzati, hanno diligentemente
versato i tributi all’Ente per un totale di 4.589.281,168 mln
di euro. La legge impone che il 20% sia stornato alla Regione
Lazio mentre l’80% è vincolato per progetti ambientali.

“Peccato – dice la Capogruppo FdI in Consiglio Giovanna
Ammaturo – che lo storno è fermo al 2013, mentre il sindaco
Barbet e la giunta pentastellata hanno incassato oltre 1,2 mln
di euro durante il mandato ma nulla hanno stornato alla
Regione. Neanche la Regione ha reclamato, – prosegue Ammaturo
-forse perchè troppo impegnati in altri disbrighi. Dal 2018 ho
sollecitato al sindaco informazioni e spiegazioni sulla
attività amministrativa nel merito ben cinque volte: solo
silenzio, come è d’uso. Sarà cura della Magistratura a cui
pure mi sono rivolta, acclarare le responsabilità. I cittadini
non debbono essere defraudati di progetti ambientali: la legge
detta anche come pubblicizzare sui giornali le opere da fare.
Come capogruppo di FdI e cittadina che vive da oltre 50 anni a
Guidonia Montecelio sono delusa che alla popolazione siano
stati negati 15 progetti ambientali, 15 elaborazioni, una
all’anno, che l’avrebbero di certo arricchita in termini
economici, morali e sociali. Spiace che i tributi onorati da
tanti imprenditori non siano stati utilizzati come vuole la
legge. Dove sono finiti? È necessario alzare il velo su troppi
errori di Barbet che non sono soltanto gaffe grammaticali ma
omissioni verso i cittadini che non possono passare sotto
silenzio. Qual’è il rapporto del sindaco Barbet con i soldi?
Siede sul conto milionario, non paga i creditori dell’Ente,
riscuote tributi dai cavatori ma non storna alla Regione, se
non è questo che sta facendo ci spieghi allora dove sono i
progetti ambientali per cui avrebbe impiegato l’80 per cento
degli introiti dalle cave. Per di più non risulta
concretizzare la riscossione di affitti, Tari e sanzioni
stradali: Perché? Per i consensi? Non vogliamo arrivare a
pensare a tanto. A mio modesto parere è scaduto il rapporto
fiduciario tra questa amministrazione e la Città. La legge è
uguale per tutti non solo per gli altri come predicavano
sempre i pentastellati. Siamo oltremodo garantisti,
attenderemo le rendicontazioni del sindaco nel prossimo
consiglio e gli esiti delle inchieste della magistratura
inquirente senza essere né cupi né agitati nel rapporto con
gli elettori. Spero che la mozione presentata susciti quel
pungolo adeguato all’ex capogruppo del M5S e presidente della
commissione finanze che biasimò l’opposizione ad essere più
stimolante sulla riduzione delle aliquote IMU. Fratelli
d’Italia e il Capogruppo che mi onoro di essere hanno sempre
dimostrato che ad essere eletti ancora di più occorre essere
trasparenti e leali con i
cittadini. Lealtà, dedizione e fedeltà sono parte integrante
del nostro DNA”.
Call of Duty Black Ops Cold
War, la stagione 2 è carica
di novità

La Stagione 2 di Call of Duty Black Ops Cold War (qui la
nostra recensione) e Warzone ha fatto il proprio debutto su
tutte le piattaforme e ha introdotto un buon numero di
contenuti che non solo rinnova armi, roster di operatori e
mappe, ma dà un’importante svecchiata alla modalità Zombies
grazie ad un evento a tempo che porta i non morti anche a
Verdansk. Esattamente come visto nella prima stagione (qui la
nostra recensione), anche questa volta gli sviluppatori hanno
voluto giustificare l’arrivo dei nuovi contenuti dal punto di
vista narrativo e hanno accompagnato il lancio
dell’aggiornamento con una serie di trailer in computer
grafica che ci aiutano a comprendere cosa sta succedendo. La
scorsa stagione Call of Duty Cold War ha visto l’arrivo di
Stitch, fantasma del passato di Russell Adler, che è riuscito
a rapirlo e a nasconderlo in un luogo sicuro. Ed è proprio per
questo che Frank Woods e una squadra di nuovi operatori si è
recata nel Laos, dove Stitch si sta servendo dell’aiuto di
Kapano “Naga” Vang, altro losco figuro che sguazza nel
traffico e nella vendita di armi di distruzione di massa.
Questo personaggio ricopre il ruolo di personaggio principale
del nuovo Pass Stagionale, visto che chiunque deciderà di
acquistarne la versione premium potrà immediatamente ottenere
la skin “standard” e sbloccarne una versione differente al
livello 100. Nel corso della Stagione 2 di Black Ops Cold War
e Warzone arriveranno anche gli operatori Maxis (già
conosciuta in Zombies e già disponibile all’acquisto per 2400
CoD points), Wolf e Rivas, ovvero il team di “buoni” visto nel
trailer e che potrà essere acquistato nel corso della stagione
tramite una serie di bundle.

 Oltre agli operatori, ai progetti e ai soliti contenuti
estetici, il Pass Stagionale non manca di introdurre anche
delle nuove e fortissime armi. Per quello che concerne
l’ampliamento dell’arsenale, infatti, sembra che Treyarch
voglia seguire uno schema pressoché identico a quello della
Stagione 1, durante la quale avevamo visto costantemente
arrivare nuove armi gratuite e sbloccabili dai giocatori
previo il completamento di semplici sfide in game. Grazie al
pass si possono ottenere gratuitamente il fucile d’assalto
FARA 83 e la mitraglietta LC10, ma sin dal day one della
Stagione 2 è già possibile completare una speciale sfida nel
multiplayer di Cold War che dà in ricompensa un letale
Machete. Senza voler fare troppo il misterioso, il team di
sviluppo ha inoltre confermato che nelle prossime settimane
arriveranno altre armi gratis da sbloccare sempre con delle
sfide: la Pala da trincea (altra arma da mischia), la balestra
Cacciatore di Ombre R1 e infine il fucile di precisione ZRG
20MM. Sebbene le armi siano tutte gratuite, buona parte degli
oggetti cosmetici rientra tra le ricompense premium del pass,
il cui costo è come al solito di 1.000 Punti COD per la
versione base e di 2.400 Punti COD per quella che permette di
partire subito fin dal livello 20.

Come già detto alcune righe sopra, d’aver ricevuto il maggior
numero di attenzioni in questa stagione è sicuramente la
modalità Zombies di Call of Duty Black Ops Cold War, che si è
espansa grazie all’arrivo di Outbreak, la nuova opzione di
gioco che nell’edizione italiana è chiamata Epidemia. Quando
nei teaser si citava una nuova esperienza Zombies non si
scherzava: Epidemia è la prima, vera rivoluzione dell’amata
modalità presente in tutti i capitoli targati Treyarch. Si
tratta infatti di un’attività completamente diversa rispetto a
quanto visto in Die Maschine e Firebase Z e che,
paradossalmente, potrebbe piacere a chi non ha mai apprezzato
questa componente della serie: per quanto il core del gameplay
resti lo stesso infatti, i giocatori devono spostarsi in giro
per una delle tre mappe incredibilmente vaste (e con uno stile
che in alcuni frangenti ricorda molto quello di Blackout, la
battle royale di COD Black Ops 4) con lo scopo di completare
dei mini-obiettivi al loro interno. Il Pack-A-Punch, i boss e
i perk sono sempre lì, ma la progressione è scandita dal
passaggio tra una mappa e l’altra al completamento dei vari
obiettivi, dal momento che i giocatori possono scegliere ogni
volta se procedere con l’estrazione o passare all’arena
successiva decretando anche l’aumento della potenza dei
nemici. Quest’ultimo è segnalato da un piccolo numero
nell’angolo dello schermo, il quale va a rimpiazzare il
classico contatore dei round. Come se non bastasse, Treyarch
ha ampliato la sezione dei potenziamenti non solo con
l’abilità Guardia Frenetica e la mod proiettili Scoppio
Dirompente, ma anche con i livelli 4 e 5 di ogni singola voce
dei menu che può essere migliorata tramite l’esborso di
Cristalli di Aetherium. Anche multiplayer però ha ricevuto la
sua buona dose di aggiunte, infatti se si è fan del PvP si può
sin da subito gettarsi nella mischia in Apocalypse, la mappa
ambientata nella giungla del Laos. Attualmente si tratta
dell’unica area aggiuntiva del multigiocatore, alla quale
seguiranno Golova (multi-squadra), Villa (scontro) e Miami
Strike nelle prossime settimane. A compensare la carenza di
nuove arene arrivano però due nuove modalità, una delle quali
è molto apprezzata da tutti i giocatori di Call of Duty: il
Gioco delle Armi, in cui ad ogni uccisione si cambia arma fino
ad utilizzare un coltello, con il quale un’uccisione equivale
alla vittoria. L’altra nuova modalità, in arrivo a breve, è
Accumulo, ovvero un mix tra Uccisione confermata e Postazione
in cui le piastrine vengono accumulate dai giocatori e possono
essere depositate, sempre che qualcuno non riesca a rubarle
eliminando il loro portatore.

Anche Call of Duty Warzone è stato aggiornato, sebbene in
questo caso si tratti di una serie di novità più contenuta e
riguardante principalmente il debutto dei non morti anche
nella battle royale. Le uniche aggiunte consistono infatti
nella modalità Rebirth Ritorno Estrema, ovvero la
riproposizione di quanto già visto con la Stagione 1 ma con
più giocatori, ed Estrazione ancora non disponibile tra le
playlist. Come accennato poco sopra, il focus principale della
stagione di Warzone è sull’enorme vascello, la Vodianoy:
quella vista nei teaser, infatti, non era una nave da carico
come tutte le altre e si tratta proprio della causa della
comparsa di zombi in giro per Verdansk. Un filmato in CG che
viene riprodotto all’avvio di COD Warzone Stagione 2 mostra
proprio il mezzo navale che, nel lontano 1984, è stato vittima
di un evento che l’ha “trasformato” e per qualche ragione l’ha
fatto vagare senza meta fino ad oggi. L’approdo della nave
sulle coste della mappa non ha solo creato un nuovo punto
d’interesse nella zona sud est della mappa, Shipwreck, ma ha
anche introdotto uno speciale evento attraverso il quale
richiamare i nemici controllati dall’IA, i quali inizieranno a
spuntare da ogni angolo dell’imbarcazione. Ma perché rischiare
in una zona tanto affollata da giocatori e non morti? La
risposta è molto semplice: la nave è piena zeppa di bottino,
senza contare che l’eliminazione delle creature permette di
sbloccare le esclusive ricompense dell’Evento Epidemia. La
fine dell’evento coincide inoltre con l’11 marzo 2021, data in
cui i rumor vogliono che un’esplosione nucleare spazzi via la
Verdansk di Call of Duty Warzone. Dal momento che la battle
royale non ha ricevuto molte attenzioni al debutto di questa
stagione, è evidente che il team di sviluppo stia aspettando
il tanto chiacchierato evento in game per tirare fuori il
proprio asso nella manica e apportare delle importanti
modifiche alla modalità free to play. Dopotutto un enorme
missile nucleare è apparso in giro per la mappa ed è
improbabile che sia stato posizionato lì per puro caso. A
questo punto non resta che attendere i prossimi giorni per
scoprire se le insistenti voci di corridoio su una rivoluzione
del battle royale siano affidabili o meno. Nel frattempo, di
carne a cuocere ce n’è davvero moltissima e il divertimento
come sempre si moltiplica.

GIUDIZIO GLOBALE: 9,5

Francesco Pellegrino Lise

Apple,    nel   2022    sarà
presentato il visore made in
Cupertino
Apple presenterà il suo visore di realtà mista (MR) nella
prima metà del 2022. A darne notizia è l’analista Ming-Chi Kuo
di TF International Securities in una nota citata dal sito
Macrumors. In seguito, entro il 2025, arriveranno gli occhiali
per la realtà virtuale e solo dopo un paio di lenti a contatto
connesse. “Prevediamo che la strategia di Apple si divida in
tre fasi. La prima, a metà 2022, vedrà il lancio di una sorta
di casco per la realtà mista, poi gli occhiali di realtà
virtuale, nel 2025, e delle lenti a contatto connesse, tra il
2030 e il 2040” scrive l’analista. “Il primo prodotto offrirà
esperienze AR e VR, mentre occhiali e lenti si concentreranno
su applicazioni di realtà aumentata”. Secondo Kuo, gli attuali
prototipi di visori di realtà mista di Apple pesano tra i 200
e i 300 grammi, mentre l’azienda vorrebbe arrivare ad un
massimo di 200 grammi, sostituendo la maggior parte delle
plastiche con materiale in tessuto. Il visore avrà
probabilmente un prezzo di partenza di 1.000 dollari negli
Stati Uniti. Il prodotto MR dovrebbe ospitare un display
micro-OLED di Sony ed essere in grado di funzionare
indipendentemente da un iPhone, in maniera simile agli Oculus
Quest 2, ma con uno schermo capace di mostrare l’ambiente
circostante, senza che l’utente debba toglierlo. La nota di
Kuo è in linea con altre previsioni, che parlano di un visore
che arriverà sul mercato nel 2022 ma ad un prezzo vicino ai
3.000 dollari. A gennaio, l’agenzia di stampa Bloomberg aveva
riferito come l’intenzione di Apple fosse quella di lanciare
prima una versione per gli sviluppatori e solo in seguito una
per i consumatori. L’anteprima servirebbe a garantire che ci
siano app e applicazioni sufficienti al debutto sul mercato.

F.P.L.
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