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Volley Club Frascati, Cerro e l’Under 13 maschile: “Gruppo interessante con tanti novizi” Frascati (Rm) – Rappresentano la “base” del settore maschile del Volley Club Frascati che è ripartito. Con lo stop delle attività del minivolley, l’Under 13 è la categoria “più giovane” che sta andando in campo. I ragazzi allenati da coach Simone Cerro hanno esordito dieci giorni fa contro il Marino Bulls e ora hanno messo nel mirino il prossimo match di campionato di domenica contro Albano Albalonga, sperando che il Covid non metta il bastone tra le ruote: “Ho sentito nelle scorse ore proprio un rappresentante del club avversario e al momento non ci sono problemi per la disputa della gara. Speriamo che i ragazzi confermino le cose positive fatte vedere nel corso della prima doppia partita con Marino e che mostrino nuovi progressi”. All’inizio della stagione questo gruppo era accorpato a quello dell’Under 15 guidato da Orazio Speranza, poi il Volley Club Frascati ha deciso di consegnare questi ragazzi alla guida di Simone Cerro: “Molti di loro sono al primo anno di pallavolo e dunque per fare un lavoro più adatto la soluzione migliore era quella di creare un gruppo a parte. Un paio di elementi continuano a lavorare anche con l’Under 15, ma al di là di tutto vedo uno spirito di squadra molto positivo. Abbiamo optato per il campionato 3×3 perché la riteniamo la soluzione più giusta per questi ragazzi”. Cerro esprime la sua soddisfazione per le risposte che il gruppo Under 13 sta fornendo: “I ragazzi sono estremamente volenterosi, sempre presenti agli allenamenti e molto ricettivi. Hanno buone prospettive dal punto di vista fisico- atletico e quindi stiamo lavorando con loro sui fondamentali
tecnici. In condizioni normali li alleneremmo tre volte (con due sedute da due ore, ndr), invece al momento siamo costretti a fare due allenamenti settimanali da un’ora e mezzo per ottemperare come club alle restrizioni anti-Covid. Molti di loro potrebbero anagraficamente giocare in questa categoria anche l’anno prossimo e quindi il lavoro che stiamo facendo è prospettico. Inoltre c’è una buona disponibilità anche da parte delle famiglie e questo non può che aiutare la crescita dei ragazzi”. Frascati Scherma, Ottaviani: “Le gare che ho nel cuore? Il titolo italiano Gpg e il primo mondiale”
Frascati (Rm) – E’ uno degli sciabolatori italiani emergenti e ha confermato le sue qualità anche nel recente “test event” tenutosi a Cascia dove si è piazzato al secondo posto. Lorenzo Ottaviani, che ha compiuto 19 anni lo scorso primo febbraio, è felice di aver “riassaporato” la pedana: “Una bella sensazione dopo tanti mesi senza gare ufficiali. Anche se si trattava di un evento “ufficioso”, è stato piacevole risentire l’adrenalina dell’assalto. Ora aspettiamo di poter tornare a fare una gara ufficiale, in teoria ad aprile dovrebbe esserci il mondiale Under 20”. Il giovane atleta parla del rapporto col maestro Andrea Aquili: “Mi segue da un paio d’anni, dalla metà dell’ultima stagione tra i Cadetti. C’è un bel feeling e paradossalmente in questo periodo senza gare abbiamo “stretto” ancor di più. Devo ringraziare lui, il fratello Marco che mi aiuta sulla parte atletica e tutto il Frascati Scherma se da novembre scorso sono entrato a far parte del gruppo sportivo delle Fiamme Gialle. Ringrazio anche il corpo militare per questa fantastica opportunità: per me è un orgoglio e uno stimolo enorme, mi dà la possibilità di fare scherma ad un certo livello. Un obiettivo che avevo da tempo”. La storia
schermistica di Ottaviani, che l’anno scorso ha fatto la maturità e che ora frequenta la facoltà di Economia e management, è iniziata dieci anni fa: “Avevo finito le elementari dove giocavo a basket nella scuola, cambiando istituto ho dovuto anche scegliere un altro sport. Vedendo un cartone mi sono appassionato alla scherma, poi mio papà ha scoperto che un collega di lavoro (Alessandro D’Alessio, tuttora maestro di sciabola del Frascati Scherma, ndr) faceva parte di questa società e da lì è iniziata la mia avventura alla “Simoncelli”. All’inizio non facevo gare e non ero totalmente coinvolto, poi ho cominciato a legare con l’ambiente e le persone e mi sono innamorato di questa disciplina. L’impegno studio-sport? E’ una questione di organizzazione, al momento riesco a conciliare le due cose abbastanza bene”. Parlando delle gare che gli sono rimaste nel cuore, Ottaviani è abbastanza chiaro: “Sono due. La prima è il titolo italiano vinto all’ultimo anno del Gpg: fino a quel momento ero arrivato sempre vicino all’obiettivo della vittoria, poi nella gara più importante sono riuscito a centrarlo. E poi un’altra gara che mi ha regalato emozioni indelebili è stato il mondiale Cadetti a Verona, il primo della mia carriera. L’obiettivo di questo scorcio di stagione è di crescere nel modo migliore possibile: sono al secondo anno Giovani, ma non sento grande pressione perché ho fiducia in me stesso e nelle persone che mi circondano. A lungo termine il sogno è quello di ogni atleta: partecipare ad una Olimpiade”.
Sporting Ariccia (calcio, Eccellenza), De Rossi: “Sacrifici importanti, ma ripartiamo per i ragazzi”
Ariccia (Rm) – Lo Sporting Ariccia è pronto a ripartire. La società castellana ha annunciato che parteciperà al “nuovo” campionato di Eccellenza il cui format sarà comunicato a breve dal comitato regionale. E’ il direttore generale Marco De
Rossi a spiegare i motivi della decisione: “La nostra prima squadra non si è mai fermata e quindi è pronta a ripartire. Abbiamo scelto di andare avanti principalmente per due motivi: i ragazzi meritavano di poter ricominciare visto il sacrificio fatto in questi mesi in cui hanno sempre continuato con gli allenamenti in forma individuale anche nei momenti più “complicati” della situazione sanitaria italiana, dimostrando grande disponibilità e attaccamento alla società e questo per noi è un modo per ricambiarli. L’altro motivo è che lo Sporting Ariccia ha voluto onorare l’impegno preso a luglio, nel momento dell’iscrizione al campionato di Eccellenza: un atto doveroso nei confronti della città e di tutti coloro che ci hanno sempre sostenuto e ci sono stati vicini. Sappiamo che per affrontare i prossimi mesi di stagione dovremo mettere in campo notevoli energie sia dal punto di vista organizzativo che economico, ma per i motivi che ho spiegato tutto il club in modo compatto ha optato per la ripartenza”. Il direttore generale dello Sporting Ariccia non biasima chi farà una scelta diversa: “Tutte le posizioni sono rispettabili, non c’è una scelta giusta e una sbagliata. Non mi sento di criticare i club che decideranno di fermarsi: anche noi abbiamo fatto profondi ragionamenti prima di scegliere di ripartire, ma pensiamo che questa sia la soluzione migliore per la nostra società”. L’altro punto interrogativo riguarda gli “stimoli” dovuti alla mancanza di retrocessioni: “E’ chiaro che in generale questo toglie interesse al campionato, sarebbe sciocco dire il contrario. Ma per noi diventa un’occasione di crescita, un modo per iniziare a valutare i ragazzi ed anticipare dei programmi tecnici che avremmo voluto sviluppare nella prossima stagione”.
Cynthialbalonga (calcio, serie D), Santilli e il primo rigore parato: “Finalmente è arrivato” Genzano (Rm) – La Cynthialbalonga può rifiatare. La formazione castellana, dopo una serie di impegni ravvicinati, potrà vivere una giornata di relax visto che non dovrà giocare alcun recupero domenica prossima. Prima della sosta, però, gli azzurri hanno ottenuto un preziosissimo successo per 1-0 sul campo del Castelfidardo: a decidere sono state la punizione vincente di Federico Cardella e la parata di Daniele Santilli sul calcio di rigore del possibile 1-1 dei marchigiani. “Sapevamo che sarebbe stata una partita “da battaglia” – dice l’estremo difensore classe 2002 – Mister Chiappara ci aveva avvisato che gli avversari avrebbe portato una pressione forte e quindi abbiamo limitato la costruzione dal basso. Poi
Federico (Cardella, ndr) ha fatto un gran gol su punizione e successivamente, con una grande prova di squadra, abbiamo mantenuto il prezioso vantaggio. Poi finalmente sono riuscito a parare un rigore dopo due tentativi andati a vuoto e questo non può che farmi piacere: nelle giovanili mi capitava spesso e quindi volevo cominciare al più presto anche in prima squadra”. Per Santilli, infatti, quella con la Cynthialbalonga è la prima esperienza coi grandi: “Provengo dall’Under 19 Elite dell’Atletico 2000 dopo aver trascorso diversi anni nel settore giovanile della Tor Tre Teste. Sinceramente non mi aspettavo di poter giocare così tanto, ma devo ringraziare la società, i due tecnici Venturi e Chiappara e tutti i miei compagni che mi hanno sempre dato una grande fiducia. Poi è nato un bellissimo rapporto col mio “collega” Tommaso Maddalena che è sempre il primo a darmi la carica quando gioco. Sono felicissimo dell’esperienza che sto accumulando e penso di aver fatto abbastanza bene finora, anche se sono convinto che si possa sempre migliorare, a maggior ragione alla mia età”. La Cynthialbalonga ha trovato una continuità importante nell’ultimo periodo e ora potrebbe anche fare un pensierino sulle primissime posizioni: “La svolta è arrivata quando ci siamo parlati nello spogliatoio e ci siamo detti di poter rendere molto meglio di come stavamo facendo. Al momento non vogliamo darci obiettivi, ma semplicemente scendere in campo pensando che la partita più importante sia la prossima. Per il vertice non dipenderà solo da noi, ma comunque proveremo a vincere il maggior numero di gare possibili e poi tireremo le somme. La sosta? Sono certo che una settimana di pausa non ci frenerà, anzi potrebbe farci bene in vista di un finale di campionato che sarà molto intenso”.
Castel Gandolfo, lo spettacolo offerto da un lago che va tutelato
CASTEL GANDOLFO (RM) – Uno spettacolo unico quando il lago si nasconde sotto una coltre di morbida e fitta nebbia, una magia sul lago Albano di Castel Gandolfo. Un posto unico da tutelare.
Processo bis “Mondo di mezzo”, 13 imputati concordano la pena
La prima Corte d’Appello di Roma ha condannato a 10 anni l’ex Nar, Massimo Carminati nel processo di appello bis al Mondo di mezzo. I giudici hanno, invece, inflitto 12 anni e 10 mesi a Salvatore Buzzi, il ras delle cooperative romane. Il processo si è celebrato per una ventina di imputati dopo che la Cassazione ha fatto cadere l’accusa di associazione mafiosa e chiesto il ricalcolo della pena. Tredici imputati hanno ottenuto di concordare la pena. Tra loro l’ex consigliere regionale Luca Gramazio per una pena definitiva a 5 anni e 6 mesi, per Franco Panzironi 3 anni e 6 mesi. Per Riccardo Brugia 6 anni mentre per Fabrizio Franco Testa 5 anni e 6 mesi, Matteo Calvio 5 anni e 7 mesi, Paolo Di Ninno 3 anni 8 mesi e 10 giorni, Alessandra Garrone (moglie di Buzzi) 2 anni 9 mesi e 10 giorni, Claudio Caldarelli 4 anni e 5 mesi. Nel primo processo di appello, nel settembre del 2018, Massimo Carminati era stato condannato a 14 anni e mezzo e a Salvatore Buzzi erano stati inflitti 18 anni e 4 mesi. Ad entrambi nel
primo appello era stata riconosciuta l’aggravante di mafia caduta poi in Cassazione. Di qui il processo d’appello bis con il ricalcolo della pena. “Con questa sentenza il mio assistito è sotto il limite che consente una misura alternativa e quindi potrebbe non tornare più in carcere”, afferma Cesare Placanica difensore di Massimo Carminati. L’ex Nar, presente in aula, ha trascorso 5 anni e 7 mesi di carcere preventivo. “E’ stata una condanna molto piu’ dura di quanto ci aspettavamo perché la corte ha considerato più grave il reato di associazione a delinquere semplice. Il pg aveva chiesto 12 anni e 8 mesi. Faremo ricorso nuovamente in Cassazione. Comunque meglio dei 18 anni della volta scorsa”, afferma Salvatore Buzzi. “Mafia Capitale e’ stato uno dei capitoli piu’ bui della storia della nostra capitale: sono stati calpestati i diritti dei cittadini e questo e’ stato riconosciuto”, afferma la sindaca di Roma, Virginia Raggi. “Io credo sia fondamentale il lavoro di ricostruzione che stiamo facendo – ha detto -. Un lavoro che parte dalla ricostruzione delle macerie, fatto di bilanci puliti e regolari, appalti legali e trasparenza. I cittadini romani meritano questo. E io lo so, sono scomoda perché porto avanti questo percorso. Però non si può assolutamente tornare indietro”. “Dobbiamo garantire a Roma queste condizioni di legalità, trasparenza e regolarità. Veramente i romani lo meritano”. Successo per 3-1 della Volley
Life Academy Viterbo nel derby con la Polisportiva Tuscania Buona prestazione anche quest’oggi dei ragazzi della Volley Life Academy di Viterbo che, guidati dall’allenatrice Barbara De Benedetti, si sono trovati ad affrontare nuovamente la Polisportiva Tuscania. In questo match casalingo, la formazione viterbese ha prevalso per 3 a 1 (25/22; 25/11; 20/25; 25/21) allungando così la striscia positiva, rimanendo a punteggio pieno e mantenendo il primo posto in solitudine in attesa degli altri risultati, nel campionato U19 di Eccellenza Regionale. Barbara De Benedetti schiera la Volley Life Academy con Piergentili palleggiatore e Caporossi opposto, Panunzi e Chiodi schiacciatori, Natali e Bruno centrali, libero Volpe, con Gillocchi, Mancini L., Marino, Mancini C., Coletta, Kurtisi, Ianigro pronti ad entrare per dare il loro contributo.
Victor Perez Moreno risponde schierando la Polisportiva Tuscania con Ottaviani e Cipolloni Save palleggiatori, Neri e Sili schiacciatori, Lupidi e Bocci centrali, libero Fazzini, avendo a disposizione anche Borzacconi, Caponetti Federico e Caponetti Filippo, Grussu, Pierantozzi e Quadraroli. Arbitra la partita il Sig. Dentoni Massimo di Roma. I ragazzi della Volley Life sono scesi in campo molto determinati riuscendo a vincere i primi due set. Il terzo set ha visto prevalere il Tuscania migliore in battuta e più attento in ricezione. Il quarto set è stato un testa a testa tra le due squadre concluso solo alla fine a vantaggio della squadra di casa. L’impressione è che la squadra stia iniziando a trovare un proprio equilibrio e che gli sforzi in allenamento stiano dando i loro frutti tanto dal punto di vista del risultato quanto da quello del gioco sebbene oggi a tratti la squadra viterbese sia apparsa distratta. E’ d’accordo con questa affermazione lo schiacciatore Federico Panunzi, da sempre uno dei punti di forza della Volley Life Academy, che ha fine partita ha detto: “Vincere è sempre bello, soprattutto in casa, anche se non è presente il nostro pubblico; siamo contenti della gara e soprattutto del risultato che dimostra che stiamo lavorando bene e con costanza. La strada è ancora lunga e dobbiamo continuare come stiamo facendo per continuare a mantenere il primo posto”. Vaccini anti Covid, l’Italia
produrrà lo Sputnik: 10 milioni di dosi entro il 2021 Johnson&Johnson ha comunicato all’Unione Europea di avere problemi di approvvigionamento che potrebbero complicare i piani per fornire 55 milioni di dosi del suo vaccino contro il coronavirus nel secondo trimestre dell’anno. Lo hanno riferito fonti Ue all’agenzia Reuters. Il vaccino di J&J, che richiede una sola dose, dovrebbe essere approvato l’11 marzo dall’Ema. L’azienda si è impegnata a fornire 200 milioni di dosi all’Unione europea per il 2021. “Se un’azienda ha un problema” di produzione “non significa che l’intero programma” vaccinale “è in pericolo“. Così il commissario Ue per il Mercato interno, Thierry Breton, rispondendo a una domanda sui possibili ritardi di produzione del vaccino Johnson&Johnson, che sta per essere approvato dall’Ema. “Non sono preoccupato sul target” di produzione “che
abbiamo per il secondo trimestre. Sappiamo che qualcuno farà meglio e qualcuno sarà in ritardo, ma mi impegnerò personalmente in modo ufficiale con Johnson&Johnson dopo l’approvazione dell’Ema”, ha detto Breton, aggiungendo che “l’Ue ha molte vie a disposizione se qualcosa va male”. “Firmato il primo accordo in Europa tra il fondo governativo russo e la società Adienne Pharma&Biotech per la produzione in Italia del vaccino Sputnik V“. Lo annuncia la Camera di Commercio Italo-Russa in una nota pubblicata sul suo sito internet. “Nelle scorse ore l’amministratore delegato del Russian Direct Investment Fund (Rdif), Kirill Dmitriev, ha confermato di aver raggiunto un accordo con l’azienda Adienne Pharma&Biotech per la produzione dello Sputnik V in Italia, siglando il primo contratto europeo per la produzione locale del vaccino. La partnership permetterà di avviare la produzione già dal mese di luglio 2021“. “Il processo produttivo innovativo” del vaccino russo Sputnik “aiuterà a creare nuovi posti di lavoro e permetterà all’Italia di controllare l’intero processo di produzione del preparato. Questo permetterà la produzione di 10 milioni di dosi entro la fine dell’anno“. Lo fa sapere la Camera di Commercio Italo-Russa. Ha sede a Lugano, in Svizzera, ma stabilimento produttivo anche a Caponago, in provincia di Monza e Brianza, la società biofarmaceutica Adienne Pharma & Biotech che produrrà in Italia, a partire da luglio, il vaccino russo Sputnik V. Nata nel 2004, negli anni si è specializzata nella produzione di farmaci di nicchia – si legge sul suo sito internet – spesso trascurati dalle grandi produzioni, per curare le cosiddette malattie rare o orfane. In particolare nella ricerca e nella commercializzazione sull’oncoematologia, sulle malattie autoimmuni, sul trapianto di organi e di midollo osseo. Per le sue produzioni ha ricevuto anche diversi riconoscimenti. L’azienda è presieduta da un italiano, Antonio Francesco Di Naro, una lunga carriera nel settore farmaceutico, che è anche
co-fondatore dell’azienda. Oltre alla italo-svizzera Adienne ci sono altre due società ai blocchi di partenza per la produzione in Italia dello Sputnik. Lo dice all’ANSA, raggiunto per telefono, il presidente di Banca Intesa Russia, Antonio Fallico. “Sono due aziende – dice – molto note nel campo e sono nella fase finale delle trattative con il Fondo Russo per gli Investimenti Diretti (RDIF). Questo potrà dare ulteriore impulso alla produzione dello Sputnik in Italia”. “Credo che la documentazione complessiva analitica, riparametrata sugli standard europei, sarà consegnata all’Ema entro fine mese e dunque per maggio potrà arrivare la registrazione”, dice. “Attualmente non sono in corso colloqui per integrare lo Sputnik V nella strategia Ue sui vaccini”. Così un portavoce della Commissione Ue ha replicato all’annuncio dell’avvio della produzione del vaccino russo Sputnik in un impianto in Italia. Gli Stati membri, ha ricordato il portavoce, possono sempre “concedere l’approvazione del vaccino Sputnik” nell’ambito dell’autorizzazione per uso di emergenza, ma “in questo caso la responsabilità spetterà allo Stato membro e non all’azienda, come sarebbe se il vaccino ottenesse l’autorizzazione all’immissione in commercio dell’Ue”. Per raggiungere la cosiddetta immunità di gregge sarà necessario vaccinare l’80% della popolazione italiana. Lo ha detto il presidente dell’Accademia dei Lincei, Giorgio Parisi, nell’audizione davanti alla Commissione Igiene e Sanità del Senato. “Le nuove varianti del virus SarsCoV2 sono più contagiose – ha osservato Parisi – e di conseguenza si può stimare che per raggiungere l’immunità di gregge non basta rendere immune il 60% della popolazione, come si stimava all’inizio dell’epidemia”, ma “bisogna arrivare a rendere incapaci di trasmettere il contagio l’80% della popolazione”.
Guidonia, 5 milioni incassati dal Comune dalle autorizzazioni a scavare: dove sono finiti? Dalle evidenze della Capogruppo FdI Giovanna Ammaturo il sindaco M5S non risulta aver versato alla Regione Lazio ben 250 mila euro. La legge impone che il
20% sia stornato alla Regione Lazio mentre l’80% è vincolato per progetti ambientali GUIDONIA MONTECELIO (RM) – A Guidonia Montecelio risultano tributi ambientali incassati per quasi 5 milioni di euro che sarebbero vincolati a progetti per i cittadini ma che invece finiscono da qualche altra parte: vengono utilizzati per tappare i buchi di bilancio? Questo quanto denuncia Giovanna Ammaturo Consigliere e Capogruppo di Fratelli d’Italia dopo una attenta acquisizione di documentazione che testimonierebbe quello che appare come un vero e proprio scandalo. Dalle evidenze della Capogruppo FdI il sindaco M5S non risulta aver versato alla Regione Lazio ben 250 mila euro. La legge regionale 17 del 2004 impone una tassa per il contributo ambientale su tutti gli autorizzati a scavare. Cave di pozzolana, calcare, torbiere e travertino: nella città dell’Aria sono 50 le autorizzazioni. Ogni anno dal 2006, venti autorizzati, hanno diligentemente versato i tributi all’Ente per un totale di 4.589.281,168 mln di euro. La legge impone che il 20% sia stornato alla Regione Lazio mentre l’80% è vincolato per progetti ambientali. “Peccato – dice la Capogruppo FdI in Consiglio Giovanna Ammaturo – che lo storno è fermo al 2013, mentre il sindaco Barbet e la giunta pentastellata hanno incassato oltre 1,2 mln di euro durante il mandato ma nulla hanno stornato alla Regione. Neanche la Regione ha reclamato, – prosegue Ammaturo -forse perchè troppo impegnati in altri disbrighi. Dal 2018 ho sollecitato al sindaco informazioni e spiegazioni sulla attività amministrativa nel merito ben cinque volte: solo silenzio, come è d’uso. Sarà cura della Magistratura a cui pure mi sono rivolta, acclarare le responsabilità. I cittadini non debbono essere defraudati di progetti ambientali: la legge
detta anche come pubblicizzare sui giornali le opere da fare. Come capogruppo di FdI e cittadina che vive da oltre 50 anni a Guidonia Montecelio sono delusa che alla popolazione siano stati negati 15 progetti ambientali, 15 elaborazioni, una all’anno, che l’avrebbero di certo arricchita in termini economici, morali e sociali. Spiace che i tributi onorati da tanti imprenditori non siano stati utilizzati come vuole la legge. Dove sono finiti? È necessario alzare il velo su troppi errori di Barbet che non sono soltanto gaffe grammaticali ma omissioni verso i cittadini che non possono passare sotto silenzio. Qual’è il rapporto del sindaco Barbet con i soldi? Siede sul conto milionario, non paga i creditori dell’Ente, riscuote tributi dai cavatori ma non storna alla Regione, se non è questo che sta facendo ci spieghi allora dove sono i progetti ambientali per cui avrebbe impiegato l’80 per cento degli introiti dalle cave. Per di più non risulta concretizzare la riscossione di affitti, Tari e sanzioni stradali: Perché? Per i consensi? Non vogliamo arrivare a pensare a tanto. A mio modesto parere è scaduto il rapporto fiduciario tra questa amministrazione e la Città. La legge è uguale per tutti non solo per gli altri come predicavano sempre i pentastellati. Siamo oltremodo garantisti, attenderemo le rendicontazioni del sindaco nel prossimo consiglio e gli esiti delle inchieste della magistratura inquirente senza essere né cupi né agitati nel rapporto con gli elettori. Spero che la mozione presentata susciti quel pungolo adeguato all’ex capogruppo del M5S e presidente della commissione finanze che biasimò l’opposizione ad essere più stimolante sulla riduzione delle aliquote IMU. Fratelli d’Italia e il Capogruppo che mi onoro di essere hanno sempre dimostrato che ad essere eletti ancora di più occorre essere trasparenti e leali con i cittadini. Lealtà, dedizione e fedeltà sono parte integrante del nostro DNA”.
Call of Duty Black Ops Cold War, la stagione 2 è carica di novità La Stagione 2 di Call of Duty Black Ops Cold War (qui la nostra recensione) e Warzone ha fatto il proprio debutto su tutte le piattaforme e ha introdotto un buon numero di contenuti che non solo rinnova armi, roster di operatori e mappe, ma dà un’importante svecchiata alla modalità Zombies grazie ad un evento a tempo che porta i non morti anche a Verdansk. Esattamente come visto nella prima stagione (qui la nostra recensione), anche questa volta gli sviluppatori hanno voluto giustificare l’arrivo dei nuovi contenuti dal punto di vista narrativo e hanno accompagnato il lancio dell’aggiornamento con una serie di trailer in computer grafica che ci aiutano a comprendere cosa sta succedendo. La scorsa stagione Call of Duty Cold War ha visto l’arrivo di
Stitch, fantasma del passato di Russell Adler, che è riuscito a rapirlo e a nasconderlo in un luogo sicuro. Ed è proprio per questo che Frank Woods e una squadra di nuovi operatori si è recata nel Laos, dove Stitch si sta servendo dell’aiuto di Kapano “Naga” Vang, altro losco figuro che sguazza nel traffico e nella vendita di armi di distruzione di massa. Questo personaggio ricopre il ruolo di personaggio principale del nuovo Pass Stagionale, visto che chiunque deciderà di acquistarne la versione premium potrà immediatamente ottenere la skin “standard” e sbloccarne una versione differente al livello 100. Nel corso della Stagione 2 di Black Ops Cold War e Warzone arriveranno anche gli operatori Maxis (già conosciuta in Zombies e già disponibile all’acquisto per 2400 CoD points), Wolf e Rivas, ovvero il team di “buoni” visto nel trailer e che potrà essere acquistato nel corso della stagione tramite una serie di bundle. Oltre agli operatori, ai progetti e ai soliti contenuti estetici, il Pass Stagionale non manca di introdurre anche delle nuove e fortissime armi. Per quello che concerne l’ampliamento dell’arsenale, infatti, sembra che Treyarch voglia seguire uno schema pressoché identico a quello della Stagione 1, durante la quale avevamo visto costantemente arrivare nuove armi gratuite e sbloccabili dai giocatori previo il completamento di semplici sfide in game. Grazie al pass si possono ottenere gratuitamente il fucile d’assalto FARA 83 e la mitraglietta LC10, ma sin dal day one della Stagione 2 è già possibile completare una speciale sfida nel multiplayer di Cold War che dà in ricompensa un letale Machete. Senza voler fare troppo il misterioso, il team di sviluppo ha inoltre confermato che nelle prossime settimane arriveranno altre armi gratis da sbloccare sempre con delle sfide: la Pala da trincea (altra arma da mischia), la balestra Cacciatore di Ombre R1 e infine il fucile di precisione ZRG 20MM. Sebbene le armi siano tutte gratuite, buona parte degli oggetti cosmetici rientra tra le ricompense premium del pass, il cui costo è come al solito di 1.000 Punti COD per la
versione base e di 2.400 Punti COD per quella che permette di partire subito fin dal livello 20. Come già detto alcune righe sopra, d’aver ricevuto il maggior numero di attenzioni in questa stagione è sicuramente la modalità Zombies di Call of Duty Black Ops Cold War, che si è espansa grazie all’arrivo di Outbreak, la nuova opzione di gioco che nell’edizione italiana è chiamata Epidemia. Quando nei teaser si citava una nuova esperienza Zombies non si scherzava: Epidemia è la prima, vera rivoluzione dell’amata modalità presente in tutti i capitoli targati Treyarch. Si tratta infatti di un’attività completamente diversa rispetto a quanto visto in Die Maschine e Firebase Z e che, paradossalmente, potrebbe piacere a chi non ha mai apprezzato questa componente della serie: per quanto il core del gameplay resti lo stesso infatti, i giocatori devono spostarsi in giro per una delle tre mappe incredibilmente vaste (e con uno stile che in alcuni frangenti ricorda molto quello di Blackout, la battle royale di COD Black Ops 4) con lo scopo di completare dei mini-obiettivi al loro interno. Il Pack-A-Punch, i boss e i perk sono sempre lì, ma la progressione è scandita dal passaggio tra una mappa e l’altra al completamento dei vari obiettivi, dal momento che i giocatori possono scegliere ogni volta se procedere con l’estrazione o passare all’arena successiva decretando anche l’aumento della potenza dei nemici. Quest’ultimo è segnalato da un piccolo numero nell’angolo dello schermo, il quale va a rimpiazzare il classico contatore dei round. Come se non bastasse, Treyarch ha ampliato la sezione dei potenziamenti non solo con l’abilità Guardia Frenetica e la mod proiettili Scoppio Dirompente, ma anche con i livelli 4 e 5 di ogni singola voce dei menu che può essere migliorata tramite l’esborso di Cristalli di Aetherium. Anche multiplayer però ha ricevuto la sua buona dose di aggiunte, infatti se si è fan del PvP si può sin da subito gettarsi nella mischia in Apocalypse, la mappa ambientata nella giungla del Laos. Attualmente si tratta dell’unica area aggiuntiva del multigiocatore, alla quale
seguiranno Golova (multi-squadra), Villa (scontro) e Miami Strike nelle prossime settimane. A compensare la carenza di nuove arene arrivano però due nuove modalità, una delle quali è molto apprezzata da tutti i giocatori di Call of Duty: il Gioco delle Armi, in cui ad ogni uccisione si cambia arma fino ad utilizzare un coltello, con il quale un’uccisione equivale alla vittoria. L’altra nuova modalità, in arrivo a breve, è Accumulo, ovvero un mix tra Uccisione confermata e Postazione in cui le piastrine vengono accumulate dai giocatori e possono essere depositate, sempre che qualcuno non riesca a rubarle eliminando il loro portatore. Anche Call of Duty Warzone è stato aggiornato, sebbene in questo caso si tratti di una serie di novità più contenuta e riguardante principalmente il debutto dei non morti anche nella battle royale. Le uniche aggiunte consistono infatti nella modalità Rebirth Ritorno Estrema, ovvero la riproposizione di quanto già visto con la Stagione 1 ma con più giocatori, ed Estrazione ancora non disponibile tra le playlist. Come accennato poco sopra, il focus principale della stagione di Warzone è sull’enorme vascello, la Vodianoy: quella vista nei teaser, infatti, non era una nave da carico come tutte le altre e si tratta proprio della causa della comparsa di zombi in giro per Verdansk. Un filmato in CG che viene riprodotto all’avvio di COD Warzone Stagione 2 mostra proprio il mezzo navale che, nel lontano 1984, è stato vittima di un evento che l’ha “trasformato” e per qualche ragione l’ha fatto vagare senza meta fino ad oggi. L’approdo della nave sulle coste della mappa non ha solo creato un nuovo punto d’interesse nella zona sud est della mappa, Shipwreck, ma ha anche introdotto uno speciale evento attraverso il quale richiamare i nemici controllati dall’IA, i quali inizieranno a spuntare da ogni angolo dell’imbarcazione. Ma perché rischiare in una zona tanto affollata da giocatori e non morti? La risposta è molto semplice: la nave è piena zeppa di bottino, senza contare che l’eliminazione delle creature permette di sbloccare le esclusive ricompense dell’Evento Epidemia. La
fine dell’evento coincide inoltre con l’11 marzo 2021, data in cui i rumor vogliono che un’esplosione nucleare spazzi via la Verdansk di Call of Duty Warzone. Dal momento che la battle royale non ha ricevuto molte attenzioni al debutto di questa stagione, è evidente che il team di sviluppo stia aspettando il tanto chiacchierato evento in game per tirare fuori il proprio asso nella manica e apportare delle importanti modifiche alla modalità free to play. Dopotutto un enorme missile nucleare è apparso in giro per la mappa ed è improbabile che sia stato posizionato lì per puro caso. A questo punto non resta che attendere i prossimi giorni per scoprire se le insistenti voci di corridoio su una rivoluzione del battle royale siano affidabili o meno. Nel frattempo, di carne a cuocere ce n’è davvero moltissima e il divertimento come sempre si moltiplica. GIUDIZIO GLOBALE: 9,5 Francesco Pellegrino Lise Apple, nel 2022 sarà presentato il visore made in Cupertino
Apple presenterà il suo visore di realtà mista (MR) nella prima metà del 2022. A darne notizia è l’analista Ming-Chi Kuo di TF International Securities in una nota citata dal sito Macrumors. In seguito, entro il 2025, arriveranno gli occhiali per la realtà virtuale e solo dopo un paio di lenti a contatto connesse. “Prevediamo che la strategia di Apple si divida in tre fasi. La prima, a metà 2022, vedrà il lancio di una sorta di casco per la realtà mista, poi gli occhiali di realtà virtuale, nel 2025, e delle lenti a contatto connesse, tra il 2030 e il 2040” scrive l’analista. “Il primo prodotto offrirà esperienze AR e VR, mentre occhiali e lenti si concentreranno su applicazioni di realtà aumentata”. Secondo Kuo, gli attuali prototipi di visori di realtà mista di Apple pesano tra i 200 e i 300 grammi, mentre l’azienda vorrebbe arrivare ad un massimo di 200 grammi, sostituendo la maggior parte delle plastiche con materiale in tessuto. Il visore avrà probabilmente un prezzo di partenza di 1.000 dollari negli Stati Uniti. Il prodotto MR dovrebbe ospitare un display
micro-OLED di Sony ed essere in grado di funzionare indipendentemente da un iPhone, in maniera simile agli Oculus Quest 2, ma con uno schermo capace di mostrare l’ambiente circostante, senza che l’utente debba toglierlo. La nota di Kuo è in linea con altre previsioni, che parlano di un visore che arriverà sul mercato nel 2022 ma ad un prezzo vicino ai 3.000 dollari. A gennaio, l’agenzia di stampa Bloomberg aveva riferito come l’intenzione di Apple fosse quella di lanciare prima una versione per gli sviluppatori e solo in seguito una per i consumatori. L’anteprima servirebbe a garantire che ci siano app e applicazioni sufficienti al debutto sul mercato. F.P.L.
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