Coronavirus, sotto controllo
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Coronavirus, “situazione sotto controllo” di Erika Noschese Dal 1 ottobre ad oggi sono 85 le persone risultate positive al Covid; di queste 22 sono attualmente ricoverate. Lo ha annunciato il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli che ha fatto il punto della situazione sull’emergenza epidemiologica in città. Dal 1 luglio, le persone risultate positive sono state 208 mentre 108 sono quelle definitivamente guarite. “Registriamo negli ultimissimi giorni un maggior incremento della curva, ma la situazione resta accettabile e di tanto do merito ai miei concittadini che hanno avuto grande rispetto dei protocolli”, ha dichiarato il primo cittadino. Intanto, l’amministrazione Napoli in questi giorni è al lavoro per mettere in atto una serie di iniziative tese ad attenuare il disagio e la difficoltà che intercettano i cittadini salernitani e i commercianti. “Abbiamo immaginato una serie di azioni e stiamo facendo l’impossibile per tenere il contagio sotto controllo – ha dichiarato il sindaco Napoli – Salerno è in una situazione, per molti versi accettabile; non siamo mai soddisfatti, non dobbiamo esserlo ma dobbiamo fare in modo che il contagio resti in cifre che sono tranquille rispetto ad altre realtà”. Il primo cittadino ha inoltre rassicurato la cittadinanza circa l’impegno dell’amministrazione che “fa quanto nelle sue possibilità e nelle sue disponibilità, non sottraendosi a nessuna iniziativa ma anzi promuovendone alcune che credo siano interessanti e di sollievo”. E poi il consueto appello ai cittadini affinchè si rispettino le regole, unica “strategia” per provare a contenere il contagio e fare in modo che la situazione resti sotto controllo anche nella città capoluogo: “Io colgo l’occasione per fare il solito richiamo al rispetto delle regole, dei protocolli: lavaggio constante delle mani, indossare la mascherina in ogni circostanza,
evitare luoghi affollati e rispettare quanto viene prescritto dai protocolli nazionali e regionali e, infine, scaricare l’app Immuni – ha infatti aggiunto Napoli -Se facciamo queste cose, probabilmente potremmo tenere Salerno al riparo da amare sorprese che sono state invece registrate in altre città. 552mila mascherine sequestrate dalla Finanza I funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Salerno ed i finanzieri del comando provinciale hanno sequestrato, all’interno del porto di Salerno, 552mila mascherine protettive, non potendone confermare i requisiti essenziali di salute e sicurezza stabiliti dalla normativa europea. I prodotti irregolari, rinvenuti all’interno di un container proveniente dalla Cina, erano destinati ad una società di commercio all’ingrosso laziale. Le mascherine protettive modello “FFP2”, a prima vista, sembravano del tutto a norma, essendo munite del previsto marchio “CE”, obbligatorio per la commercializzazione e l’utilizzo nel territorio dell’Unione Europea ma un più attento esame della documentazione esibita a corredo dell’operazione doganale, la quale doveva comprovare la regolarità tecnica dei prodotti, hanno portato i funzionari doganali e i militari a scoprire la falsità della marcatura “CE” apposta. L’attestazione di conformità, alla quale è subordinata l’applicazione del marchio comunitario, era stata sì rilasciata dal competente organismo europeo ma quest’ultimo aveva espresso quel parere positivo con riferimento ad una partita di mascherine chirurgiche. Si trattava, quindi, di dispositivi del tutto diversi da quelli bloccati in dogana. Scattato quindi il sequestro penale dell’intero lotto di merce, del valore di quasi un milione e
mezzo di euro. Su delega della Procura di Salerno, le ricerche per ricostruire la filiera distributiva sono proseguite con interventi presso tre punti vendita della società importatrice, a Roma e provincia, e presso la sua sede legale, a Latina, dove sono state trovate 116 mascherine sprovviste dei certificati di conformità. Il titolare dell’impresa è stato intanto denunciato e rischia fino a due anni di carcere, oltre una multa fino a 20 mila euro. “L’amministrazione Napoli ha fallito sotto tutti i punti di vista, ora basta” di Erika Noschese “L’amministrazione Napoli ha fallito, sotto tutti i punti di vista e noi saremo l’alternativa”. Parla così Michele Ragosta, leader di Davvero Diritti&Ecologia, al lavoro per la realizzazione di un’ampia coalizione civica che possa essere l’alternativa al centro destra e al centro sinistra. In questi giorni, infatti, numerosi sono stati gli incontri presso la sede provinciale del partito per fare un primo punto della situazione per poi provare a decretare, ma solo a partire dal mese di gennaio, il nome del candidato sindaco per permettere a Davvero di conquistare Palazzo di Città. Il sindaco Napoli è pronto a scendere nuovamente in campo per le prossime amministrative. Cosa ne pensa? “Non avevo dubbi, per questo noi abbiamo scelto la strada dell’alternativa, la costituzione di un fronte civico ampio perché è evidente che non ci fossero segnali di cambiamento: sono stati 5 anni di fallimento e di immobilismo della sua amministrazione. Naturalmente, da questo
punto di vista noi abbiamo da tempo valutato di andare in alternativa”. In cosa ha fallito l’amministrazione Napoli secondo lei? “Diciamo che c’è un fallimento totale. Se vogliamo fare un paragone con il suo predecessore vediamo una città persa sotto tutti i punti di vista, dall’ambiente alla raccolta differenziata, passando per la gestione dei servizi pubblici, il sistema scolastico, piano urbanistico comunale ormai scaduto da anni, trasporto pubblico. Da questo punto di vista, senza parlare della pessima gestione delle società delegate al Comune, al sistema delle cooperative, per noi è un fallimento totale per questo chiederemo ai salernitani di voltare pagina e di cambiare la classe dirigente – che tale non è – che ormai si è impadronita di questa città da circa 30 anni, con un livello molto basso, a partire dalla giunta comunale, fino ai dirigenti delle società pubbliche”. In queste settimane lei sta lavorando alla sua coalizione civica. A che punto è? “C’è ancora tempo prima di parlare di una coalizione, gli incontri sono in corso. Ogni giorno tengo incontri, così come questo fine settimana. Noi abbiamo fatto una scelta di campo, ci siamo posti come l’alternativa e stiamo lavorando in questo senso. Aspettiamo che altri esponenti politici o cittadini che stanno vivendo un disagio in questa città trovino il coraggio di farsi avanti, unirsi a noi per dare la possibilità ai cittadini salernitani di voltare pagina e cambiare veramente. Stiamo lavorando”. Di cosa avrebbe bisogno la città di Salerno, secondo lei? Quali sono i temi che porterà avanti? “Noi vogliamo riportare la città, dal punto di vista della gestione dei rifiuti, ai livelli di quando era assessore il nostro rappresentante Gerardo Calabrese. Vogliamo portare Salerno ai vertici della classifica delle città capoluogo, rafforzare questo settore. Vogliamo rivedere il management di tutte le società, partecipate e pubbliche che fanno acqua da tutte le parti, a partire da Salerno Pulita. Rivogliamo l’acqua pubblica: avevamo l’acquedotto comunale, gestito al 100% da società dello Stato e oggi ci ritroviamo con la gestione di privati; noi vogliamo acqua pubblica, gestita da una società pubblica.
Da questo punto di vista ci impegneremo ad acquisire dal patrimonio pubblico per la gestione dell’acquedotto comunale. Vogliamo stravolgere il piano urbanistico comunale che non solo è scaduto ma continua a consumare suolo sul nostro territorio, anche invadendo le nostre colline, non solo il litorale. Vogliamo uscire dall’Asi, ormai uno strumento antico e superato. Dobbiamo chiudere la vicenda delle cooperative sociali o delle false coop sociali, vogliamo che ci sia un’unica società pubblica a gestire i servizi che attualmente vengono affidati alle cooperative. Vogliamo intensificare le relazioni con i comuni della Valle dell’Irno e dei Picentini, fino all’aeroporto, per creare sintonia per la gestione del servizio relativo al trasporto pubblico; intensificare la realizzazione della metropolitana fino all’aeroporto. Non solo questo ma una serie di servizi per un bacino di 400mila abitanti si può permettere di mantenere”. «Il Covid per le mafie è occasione di Welfare alternativo» di Pina Ferro «In relazione all’emergenza sanitaria provocata dal Coronavirus si rappresenta che la debolezza del sistema economico offre alle organizzazioni criminali da un lato la possibilità di creare un’accesa conflittualità e dall’altro lato la possibilità di porsi come welfare alternativo: un valido punto di riferimento sociale». E’ quanto ha sostenuto il ptefetto di Salerno, Francesco Russo, nel corso dell’audizione, avuta ieri, in commissione Antimafia. «A
titolo esemplificativo – ha aggiunto il prefetto Russo – si richiama l’iniziativa promossa da un noto pluripregiudicato dellAgro nocerino sarnese – affiliato alla criminalità organizzata – che attraverso l’azienda di famiglia, attiva nel campo della sanificazione, aveva implementato la produzione di disinfettanti da donare a chiunque ne facesse richiesta». I temi toccati dal prefetto Francesco Russo durante l’audizione sono stati molteplici. «Il rallentamento del sistema economico in questo periodo ha assunto dimensioni rilevanti e potrebbe aprire alle mafie prospettive di espansione e arricchimento. Da una recente indagine congiunturale condotta dalla Camera di Commercio – ha spiegato Russo – è stata registrata infatti una sofferenza in quasi tutti i comparti, specie nel settore delle costruzioni e delle opere pubbliche. In particolare la prolungata situazione di stallo di numerosissime imprese edili ha aumentato in maniera significativa il numero di cassintegrati, con nuove richieste di ammortizzatori sociali. E’ presumibile pertanto che tale difficile situazione economica possa offrire ai clan spunti di ingerenza nell’economia sana attraverso la trasfusione di capitali frutto di attività illecite che, se nell’immediato possono rappresentare un mezzo per uscire dalla crisi economica, a lungo termine costituiscono uno strumento pervasivo nei settori dell’economia”. Russo ha tracciato un doppio scenario, il primo “di breve periodo in cui le consorterie criminali potrebbero consolidare sul territorio il proprio consenso sociale attraverso forme di assistenzialismo da capitalizzare in futuro, offrendo un supporto a famiglie, aziende e titolari di attività commerciali di piccole e medie dimensioni attraverso l’erogazione di prestiti e denaro con la prospettiva di fagocitare le imprese più deboli facendole diventare strumenti per riciclare e reimpiegare capitali illeciti». Russo ha poi illustrato «il secondo scenario, di medio e lungo periodo, in cui le consorterie criminali potrebbero costituire punto di riferimento affidabile ed efficace anche su scala più generale, ed inquinare il mercato penetrando ancor più nelle strutture delle aziende rese deboli
dalla crisi economica e finanziaria. In quest’ottica le aziende di medie e grandi dimensioni potrebbero essere attratte dalla prospettiva di usufruire di capitali provenienti dalla criminalità e sfruttare la situazione per divenire competitor unici in settori di mercato in cui operano aziende più piccole e meno competitive, che in tal modo rischiano di chiudere. Tale situazione inciderebbe evidentemente anche sul principio di libera concorrenza». Parlando di criminalità, il prefetto Russo ha spiegato che:«Nella provincia di Salerno accanto alla famiglie storiche camorristiche si collocano gruppi criminali che – sebbene meno strutturati a livello strategico e organizzativo – sono dedicati al controllo delle attività illegali su piccole porzioni di territorio. Le organizzazioni di maggiore spessore hanno raggiunto nuove e più incisive tecniche di penetrazione nel tessuto socio-economico finalizzate a controllare alcuni settori dell’economia provinciale: costruzione di opere pubbliche, forniture di servizi e ambiente». «Per quanto riguarda il caporalato ce ne siamo occupati nell’ambito della piana del Sele e in particolare nel comune di Eboli. Anche se il Covid ha rallentato le nostre attività, con i sindacati, alle associazioni datoriali e all’amministrazione avevamo individuato un percorso proprio per garantire e consentire di riportare nell’alveo della legalità l’aspetto riguardante la scelta dei lavoratori. Si tratta di un fenomeno che purtroppo permane e che è costantemente seguito. L’ambito è estremamente appetibile per la criminalità organizzata». Poi il Prefetto di Salerno evidenzia che nei comuni del Cilento è in corso un’attività investigativa “tesa a monitorare possibili infiltrazioni dei gruppi criminali nel settore alberghiero». Si tratta di un settore che sta attraendo considerevoli investimenti e può attrarre capitali derivanti da attività illecite. Questo territorio infatti rappresenta un punto da tenere particolarmente attenzionato evidentemente sotto il profilo turistico».
“Sport, siamo solo all’inizio: la chiusura può solo aumentare” E’ stato tra i primi a lanciare il grido d’allarme sul fronte dei contagi da covid nello sport. Nelle ultime due settimane, molteplici le gare di calcio dei dilettanti che sono state rinviate per la presenza, a volte anche massiccia di positivi al temibile coronavirus. Una situazione generale dei contagi prosegue in maniera preoccupante e varie sono le decisioni prese per lo sport in generale, sul territorio sia nazionale sia regionale. Ed a distanza di tempo rincontriamo Salvatore Gagliano già Consigliere Federale della FIGC e già Presidente della FIGC Campania. Gagliano quali novità ci sono ? “ Guardi negli ultimi tempi la situazione contagi è notevolmente peggiorata e naturalmente in tutto ciò sono stati coinvolti un pò tutti gli sport in generale, e dal governo già è arrivata una notevole frenata sia per gli sport amatoriali sia quelli giovanili: e penso che siamo solo all’inizio per una chiusura che gradatamente potrà solo aumentare” Perchè pensa questo ? “ La verità è sotto gli occhi di tutti. Nel mentre il Ministero della salute blocca tutti gli sport di contatto, non potrà esimersi dal bloccare anche i campionati dilettantistici essendo il calcio uno sport di contatto. E poi basta dare uno sguardo ai Comunicati Ufficiali della LND Campania: Tutti i fine settimana non sono rinviate meno di 30 gare, tenuto presente che solo da una settimana è iniziata la 1 categoria e
da qualche giornata è iniziata l’Eccellenza e la Promozione. V’immaginate quando inizierà la 2^ categoria e la terza e tanti campionati di Calcio a 5, cosa potrà succedere? Ma quindi Lei pensa che i campionati non termineranno? “Mi auguro che termineranno eccome, visto che se andranno avanti significherà che andiamo verso il meglio. Ma una cosa è certa: i Campionati sono assolutamente falsati, in quando noi parliamo di sport dilettantistico e poi costringiamo le società a recuperare le gare rinviate, con turni settimanali. Ma ci si rende conto di quanti giovani calciatori lavorano o studiano durante la settimana? Penso che perché parliamo di dilettanti ci sarebbe l’obbligo di rispettare tale status e regolarsi di conseguenza. Così si calpestano tanti giovani calciatori e tante società per le tante indisponibilità dei propri calciatori. Un criterio deve valere per tutti: I dilettanti devono giocare il sabato e la domenica. E intanto i costi continuano a essere alti e i dirigenti continuano a investire e a fare sacrifici. “ Guardi va detto che la FIGC ha elargito dei contributi alle società evitando delle rinunce a raffica. Ma almeno lo scorso anno questo problema è emerso a marzo ora siamo a ottobre e già il problema è serio: cosa dire? Speriamo bene e intanto esprimo la mia solidarietà nei confronti di tanti Presidenti che io definisco degli autentici eroi”. E nelle altre Regioni cosa succede? “ A mio parere ci vorrebbero delle decisioni congiunte e concordate. Ognuno va per i propri fatti. Basti pensare che la Lombardia ha fermato i campionati dilettanti. Le Marche, che è messa meglio della Campania, ha rinviato tutte le gare dal campionato di 1^ Categoria in giù. Ed anche altre regioni hanno preso dei provvedimenti autonomi. Insomma è un momento di grandissima confusione.
Intanto i professionisti procedono, come se nulla fosse . “ Guardi là gli interessi sono elevati e tanti costi elevati si possono affrontare e risolvere con grande semplicità. Come vede già la Lega Pro ha problemi ben più seri. Basti vedere le gare che stanno rinviando. D’altro canto se andiamo a verificare la massima serie: con l’attenzione elevata, con le cure che riservano ai calciatori, quasi tutte le squadre hanno dei casi di Covid. Nei dilettanti, dove spesso mancano anche i controlli minimi si può immaginare tenendo anche presente le difficoltà di trovare impianti idonei, quali potrebbero essere le conseguenze. Mica sono stati fatti dei tamponi preventivi e di conseguenza ci potrebbero essere tanti casi di calciatori contagiati che nemmeno riusciamo a immaginare. Ultima domanda: Ma Lei da genitore manderebbe un Suo figlio a scuola calcio? “ Sinceramente no, e lo dico con grande sofferenza. D’altra parte basta vedere quanti genitori, addirittura non portano i figli a scuola, pensi un pò se possono mandarli alla scuola calcio. In questo momento regna una paura elevata che blocca un po’ tutto il sistema di vita. E le motivazioni sono concrete e condivisibili. Dobbiamo solo sperare, che presto venga fuori il vaccino. Solo così la nostra vita potrà nuovamente cambiare in meglio”. Ristoratori oggi in piazza contro De Luca di Monica De Santis Mentre il governatore della Campania, De Luca, ufficializza
con un’ordinanza il coprifuoco da questa sera, i commercianti salernitani è già da diversi giorni che si stanno organizzando per mettere in atto una protesta, che si terrà proprio questa mattina, in piazza Amendola. La protesta organizzata dall’ Associazione Commercianti per Salerno, era stata indetta per contestare la precedente ordinanza del governatore, ovvero quella che imponeva a bar, ristoranti, pub etc la chiusura alle ore 24 e il divieto di servizio al banco, dalle ore 18, per quelle attività che non avevano posti a sedere. Ma adesso con questa nuova ordinanza, emessa nella giornata di ieri, il governatore ha imposto nuove restrizioni. Infatti da questa sera scatterà il tanto annunciato coprifuoco. A mezzanotte ogni sera chiude la Campania. Si stabilisce l’obbligo di chiusura fino al 13 novembre, di tutte le attività commerciali, sociali e ricreative dalle 23 alle 5 del giorno successivo. Tutte le attività commerciali non di prima necessità devono serrare le porte alle 23 e i cittadini hanno un’ora per tornarsene a casa: dopo la mezzanotte non si potrà più andare in giro se non per i motivi necessari. Contro il coprifuoco, come detto, scendono in campo i ristoratori con una manifestazione davanti alla sede della Regione, in piazza Santa Lucia, per dire che il provvedimento porterà alla chiusura di numerose aziende e con una manifestazione a Salerno in piazza Amendola. “Fino aquesta mattina (ieri per chi legge, n.d.r.) abbiamo ricevuto l’adesione di circa 150 titolari di attività di ristorazione e bar, ma forse saremo anche di più questa volta” spiega Armando Pistolese responsabile dell’Associazione Commercianti per Salerno che a caldo commenta anche la nuova ordinanza di De Luca… “Più viene ridotto il nostro orario di apertura e più ci vengono tagliate le gambe. Siamo consapevoli che la situazione epidemiologica non è delle migliori, nessuno di noi lo vuole negare. Siamo anche pronti, come sempre a rispettare le ordinanze, ma in cambio abbiamo bisogno di una contropartita. Fino ad oggi la maggior parte di noi, anzì quasi tutte le attività del settore della ristorazione o della movida come si suol dire, abbiamo rispettato alla lettera i protocolli imposti. Abbiamo
rinunciato a posti a sedere, abbiamo sanificato e sanifichiamo i nostri locali, prendiamo i dati dei clienti, misuriamo la temperatura. Insomma tutto ciò che ci è stato chiesto è stato fatto, ma adesso imporci limiti di apertura e chiusura è davvero troppo se in cambio non riceviamo almeno dei bonus economici che ci permettano di sostenere tutte le spese che abbiamo”. Pistolese spiega anche che hanno preparato una lunga lista di punti con le loro richieste che sarà inviata al governatore, nella speranza che queste vengano prese in considerazione… “Tra le cose che chiediamo non solo al governatore, ma anche al Governo centrale, è il prolungamento della cassa integrazione per i nostri dipendenti, la sospensione del pagamento delle tasse e della Tari ed altre richieste. Se tutto ciò ci viene garantito allora si potrà rispettare la nuova ordinanza senza ulteriori polemiche e soprattutto senza il rischio che molti di noi decidano poi di chiudere definitivamente le loro attività perchè non hanno la possibilità economica di sostenere le spese”. In merito alla proposta dell’Assessore Loffredo di prolungare il permeso di occupazione di suolo pubblico Pistolese commenta… “Speriamo la prossima settimana di riuscire ad incontrarci con l’assessore e con il sindaco. La proposta è senza dubbio per noi ottima ma solamente se ci danno anche il permesso di poter chiudere questi spazi che ci sono già stati concessi in estate. Non è pensabile far sedere le persone all’esterno delle nostre attività nel mese di dicembre o gennaio senza nessuna protezione. Nessun cliente accetterebbe di stare all’aperto” «Il porto di Salerno è
divenuto punto di approdo di droga e merci contraffatte» Il porto commerciale di Salerno è «un punto di approdo dei traffici di sostanze stupefacenti e di merci contraffatte che, spesso, fanno capo ad organizzazioni criminali, anche non operanti nella provincia». A sottolinearlo è stato il prefetto di Salerno, Francesco Russo, in audizione, nel corso del pomeriggio di ieri , in Commissione antimafia. «Di recente, la Guardia di Finanza ha effettuato il sequestro di un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti a seguito di indagini coordinate dalla procura di Napoli e destinate sia al mercato italiano che esteromì, ciò a conferma della massima attenzione riservata al porto dall’autorità giudiziaria». Russo ha rimarcato che «la prefettura si sta impegnando molto per fare in modo che al porto si possa realizzare un sistema di maggiore sicurezza che passi attraverso il riposizionamento della biglietteria, attraverso il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza. Un punto importante, che pare si stia definendo perchè legato ai traffici che nel porto possono verificarsi, e’ l’acquisto di uno scanner mobile per le merci che dovrebbe avvenire prima che consentira’ di fare un’analisi piu’ approfondita delle merci che circolano nel porto». 8690 medici chiamati alle urne Si terranno da oggi a martedì 27 ottobre 2020, le elezioni per il rinnovo delle cariche del Consiglio dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Salerno, per
la consiliatura 2021-2024. L’Assemblea elettorale per gli iscritti all’Albo dei Medici Chirurghi è convocata, ai sensi dell’art. 2 del D. Lgs. C.P.S. del 13.9.1946 n. 233, come modificato dall’art. 4 della L. 11.01.2018, n. 3 e ai sensi dell’art.1 del Decreto del Ministero della Salute del 15 marzo 2018. La comunicazione 149 della FNOMCeO fa sapere infatti, tra le altre cose, che gli organi degli Ordini delle professioni sanitarie, a partire dal 1° gennaio 2021, dureranno in carica quattro anni. Sarà possibile votare dalle 9 alle 21,30 di ogni giorno presso l’Albergo Saint Joseph Resort in Via Salvatore Allende n. 66 a Salerno. Sono eleggibili tutti gli iscritti all’Albo dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, ivi compresi i componenti uscenti del Consiglio Direttivo, che hanno presentato singolarmente o nell’ambito di una lista la propria candidatura. Le liste di candidati, nonché le singole candidature, alle cariche di componente del Consiglio Direttivo devono essere state sottoscritte da almeno quindici elettori, pari al numero dei componenti dell’organo da eleggere. Le firme devono essere state autenticate dal Presidente dell’Ordine o da un suo delegato. L’elezione dei componenti del Consiglio direttivo avviene a maggioranza relativa dei voti e a scrutinio segreto. Non è ammessa la delega e, pertanto, l’iscritto per esercitare il diritto al voto deve presentarsi personalmente munito di un valido documento di riconoscimento. Il voto può essere espresso per l’intera lista, riportando nella scheda la denominazione della lista ovvero riportando tutti i nominativi compresi nella lista; il voto può, altresì, essere espresso riportando nella scheda uno o più nominativi presenti nella o nelle liste, ovvero il nominativo del candidato che si presenta singolarmente Il quorum sarà raggiunto se votano almeno 1/5 degli iscritti all’Albo, pari a 1.527, essendo il numero degli iscritti medici 7.637 e 1.053 quello degli odontoiatri, per un totale di 8.690 aventi diritto al voto. In caso di mancata costituzione del seggio in seconda convocazione, l’Assemblea è costituita in terza convocazione. Al fine di prevenire il rischio di contagio da Covid-19 l’allestimento dei seggi e lo
svolgimento delle operazioni di voto si svolgeranno nel rispetto delle modalità operative e precauzionali di cui ai protocolli sanitari e di sicurezza adottate dall’Ordine e dalle misure indicate dal Governo. Per leggerle nei dettagli è opportuno visitare il sito www.ordinemedicisalerno.it. Dante 699, il libro di Giuseppe Fanfani presentato con la scrittrice Lucia Cammarota Mentre si preparano le grandi celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante in tutto il mondo nel 2021, con legittimo anticipo si è deciso di ricordarlo, tra le stelle e il mare della Costiera, a Praiano. Nel pieno rispetto delle normative in materia di sicurezza Covid, Giuseppe Fanfani, ex membro del CSM e scrittore, Lucia Cammarota, giudice e scrittrice, Andrea Ferraioli, Presidente Associazione Distretto Turistico Costa d’Amalfi, Giovanni Puopolo, Presidente “albergatori turismo e tempo libero” di Confindustria Salerno, Carmine Esposito, Responsabile Delegazione Regionale Marevivo Campania, Andrea Ferraioli, titolare della Cantina Marisa Cuomo di Furore e presidente del Consorzio dei produttori vitivinicoli salernitani “Vita Salernum Vites” e Gerardo Capozza, Consigliere delegato per il Sud della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nonché Segretario Generale dell’ACI, hanno reso omaggio al Sommo Poeta, Padre della lingua Italiana. Parlando del suo libro “Dante 699 – L’Inferno Illustrato”, che tratta la versione iconografica dell’Inferno dantesco, l’avvocato Giuseppe Fanfani ha recitato i passi più belli, narrando la
struggente storia di Paolo e Francesca ed esaltando quello che è il filo conduttore di ogni cosa: l’Amore. Nell’occasione Giuseppe Fanfani ha voluto anche donare, oltre al suo libro, una sua opera artistica, realizzata tramite una tecnica figurale curata e minuziosa, alla dottoressa Lucia Cammarota, che ha ricambiato con il suo saggio giuridico-economico “Il reddito di cittadinanza”. “La ratio di un aiuto economico a favore dei meno abbienti è un tema dibattuto e lo sarà per molto tempo – ha spiegato Lucia Cammarota – ma che possa definirsi, da un punto di vista umano, un atto di generosità e attenzione, principali componenti dell’amore, stasera qui esaltato dall’autore, non v’è dubbio. Del resto è proprio Dante, nel Canto XI del Paradiso, a raccontare la scelta di San Francesco, tra i più grandi protagonisti della spiritualità cristiana di ogni epoca: la scelta della povertà. Per Amore. Dante è sempre attuale. Oggi, prendendo a prestito l’ultimo verso dell’Inferno della Divina Commedia, possiamo dire ”E uscimmo a riveder le stelle”, con l’intento di cogliere il sospiro di sollievo di Dante e Virgilio, allorquando, lasciatisi alle spalle il girone finale, approdano con gioia in uno spazio aperto, con la possibilità di rimirare il cielo stellato: preludio di un nuovo cammino meno accidentato, che ha come meta la luce della speranza”. Così, per una sera, la Costiera Amalfitana è stata la cornice ideale per parlare di poesia con Giuseppe Fanfani, senza dimenticare i grandi temi del nostro tempo con Lucia Cammarota. E Dante ne sarebbe contento: i suoi versi erano figli degli eventi e dei personaggi dell’epoca. Viaggio al termine della
notte, la sinfonia letteraria di Céline Questa sera alle ore 19, il “Club della lettura” di stanza al teatro Ghirelli riflette sulla figura di Louis Ferdinand Céline. Domani alle ore 16, taglio del nastro del progetto Young di Morena Pauro dedicato a Gianni Rodari, in occasione del centenario della nascita Di OLGA CHIEFFI Torna, questa sera, alle ore 19, per il secondo giovedì, il Club della Lettura al teatro Ghirelli, con “Viaggio al termine della Notte” di Louis Ferdinand Céline. Francesco D’Acunto, Andrea Carraro, Matteo De Cesare ed Eduardo Scotti, rifletteranno su di una voce insolita, quella di Louis- Ferdinand Céline, scrittore estraneo alle società letterarie, sradicato che si esprime all’inizio dei novecenteschi anni Trenta, dopo la rivoluzione industriale, il nuovo benessere, le svagatezze della Belle èpoque, seguite dalla grave crisi economica e finanziaria iniziata con il crollo della Borsa di Wall Strett nel 1929 in un ambiente che risente della caduta delle ottimistiche idee di progresso: caduta accompagnata dal dissolvimento dei valori, dal degrado sociale e dagli squilibri politico-economici di un’Europa che, perse le proprie certezze, si consegna ai due conflitti mondiali del Novecento, al tempo, in Francia, del grande romanzo culminante nei nomi di Proust, Gide, Maurois, Green, Malraux, fino alla letteratura parafilosofica di Sartre e Camus. Al dattiloscritto di Viaggio al termne della notte giunto all’editore Denoel è acclusa una nota dove lo stesso Céline spiega di aver scritto “un romanzo drammatico in uno stile assai singolare di cui non ci sono molti esempi nella letteratura. Una specie di sinfonia letteraria, più emotiva di
un romanzo realista; è pane per un intero secolo di letteratura”. Scritto in prima persona, Viaggio al termine della notte, include all’estremo, nel bene e nel male tutto l’umano. Audace, disinibito e traumatico, è stato redatto in una lingua discordante con i canoni tradizionali e oggi è letto in tutto il mondo. Il romanzo di Céline segna una rottura con la tradizione delle lettere e sembra scritto per demolire ogni pregressa sicurezza non solo letteraria, adottando un lessico polisemico, svariante dal tragico, all’umile, al figurato, al grottesco. E’ l’immaginazione che introduce lo speciale sistema di pensiero di Céline, mobilitando e reinventando il reale, ricercandone verità nascoste e nello stesso tempo, intridendo la lingua francese di una inusitata espressività, lo scrittore francese escogita una misura inedita, trasgressiva e illuminante, della letteratura del Novecento. Domani, alle 16, taglio del nastro per il progetto Young, di Morena Pauro, realizzato in collaborazione con le Nuvole, con l’evento Rodari. 100 anni, 1000 storie, un pomeriggio di festa – organizzato in tutta sicurezza seguendo scrupolosamente le vigenti norme su allestimento e sanificazione degli ambienti oltre che di accesso del pubblico, in occasione dei 100 anni dalla nascita di Gianni Rodari con tre performance dal vivo proposte in 90 minuti di spettacolo consecutivi. Il pomeriggio, dedicato alle famiglie che prenderà il via alle 17, al Teatro Ghirelli sarà anticipato alle ore 16 dal percorso di formazione riservato a docenti di ogni ordine e grado e riconosciuto dal Miur “Rodari. Una storia fantastica”, a cura di Salvatore Guadagnuolo e Peppe Coppola, sulle tracce del grande varesino. Ricordiamo la sua “Grammatica della Fantasia” e l’importanza del sottotitolo: Introduzione all’arte di inventare storie. Sì, l’obiettivo del più geniale e rivoluzionario scrittore per l’infanzia del Novecento italiano era proprio questa: teorizzare la fantasia; mostrare, e di-mostrare, che anche l’immaginazione è sottoposta a regole, leggi e direttive, e che ci sono dei trucchetti per stuzzicarla e farla venire fuori. Rodari, con la Grammatica della fantasia, vuole
insegnare a tutti l’arte di inventare storie per bambini: in due parole, vuole rivelare i ferri del mestiere.
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