Coronavirus, sotto controllo

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Coronavirus,     “situazione
sotto controllo”
di Erika Noschese

Dal 1 ottobre ad oggi sono 85 le persone risultate positive al
Covid; di queste 22 sono attualmente ricoverate. Lo ha
annunciato il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli che ha fatto
il punto della situazione sull’emergenza epidemiologica in
città. Dal 1 luglio, le persone risultate positive sono state
208 mentre 108 sono quelle definitivamente guarite.
“Registriamo negli ultimissimi giorni un maggior incremento
della curva, ma la situazione resta accettabile e di tanto do
merito ai miei concittadini che hanno avuto grande rispetto
dei protocolli”, ha dichiarato il primo cittadino. Intanto,
l’amministrazione Napoli in questi giorni è al lavoro per
mettere in atto una serie di iniziative tese ad attenuare il
disagio e la difficoltà che intercettano i cittadini
salernitani e i commercianti. “Abbiamo immaginato una serie di
azioni e stiamo facendo l’impossibile per tenere il contagio
sotto controllo – ha dichiarato il sindaco Napoli – Salerno è
in una situazione, per molti versi accettabile; non siamo mai
soddisfatti, non dobbiamo esserlo ma dobbiamo fare in modo che
il contagio resti in cifre che sono tranquille rispetto ad
altre realtà”. Il primo cittadino ha inoltre rassicurato la
cittadinanza circa l’impegno dell’amministrazione che “fa
quanto nelle sue possibilità e nelle sue disponibilità, non
sottraendosi a nessuna iniziativa ma anzi promuovendone alcune
che credo siano interessanti e di sollievo”. E poi il consueto
appello ai cittadini affinchè si rispettino le regole, unica
“strategia” per provare a contenere il contagio e fare in modo
che la situazione resti sotto controllo anche nella città
capoluogo: “Io colgo l’occasione per fare il solito richiamo
al rispetto delle regole, dei protocolli: lavaggio constante
delle mani, indossare la mascherina in ogni circostanza,
evitare luoghi affollati e rispettare quanto viene prescritto
dai protocolli nazionali e regionali e, infine, scaricare
l’app Immuni – ha infatti aggiunto Napoli -Se facciamo queste
cose, probabilmente potremmo tenere Salerno al riparo da amare
sorprese che sono state invece registrate in altre città.

552mila          mascherine
sequestrate dalla Finanza
I funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Salerno ed i
finanzieri del comando provinciale hanno sequestrato,
all’interno del porto di Salerno, 552mila mascherine
protettive, non potendone confermare i requisiti essenziali di
salute e sicurezza stabiliti dalla normativa europea. I
prodotti irregolari, rinvenuti all’interno di un container
proveniente dalla Cina, erano destinati ad una società di
commercio all’ingrosso laziale. Le mascherine protettive
modello “FFP2”, a prima vista, sembravano del tutto a norma,
essendo munite del previsto marchio “CE”, obbligatorio per la
commercializzazione e l’utilizzo nel territorio dell’Unione
Europea ma un più attento esame della documentazione esibita a
corredo dell’operazione doganale, la quale doveva comprovare
la regolarità tecnica dei prodotti, hanno portato i funzionari
doganali e i militari a scoprire la falsità della
marcatura “CE” apposta. L’attestazione di conformità, alla
quale è subordinata l’applicazione del marchio comunitario,
era stata sì rilasciata dal competente organismo europeo ma
quest’ultimo aveva espresso quel parere positivo con
riferimento ad una partita di mascherine chirurgiche. Si
trattava, quindi, di dispositivi del tutto diversi da quelli
bloccati in dogana. Scattato quindi il sequestro penale
dell’intero lotto di merce, del valore di quasi un milione e
mezzo di euro. Su delega della Procura di Salerno, le ricerche
per ricostruire la filiera distributiva sono proseguite con
interventi presso tre punti vendita della società
importatrice, a Roma e provincia, e presso la sua sede legale,
a Latina, dove sono state trovate 116 mascherine sprovviste
dei certificati di conformità. Il titolare dell’impresa è
stato intanto denunciato e rischia fino a due anni di carcere,
oltre una multa fino a 20 mila euro.

“L’amministrazione Napoli ha
fallito sotto tutti i punti
di vista, ora basta”
di Erika Noschese

“L’amministrazione Napoli ha fallito, sotto tutti i punti di
vista e noi saremo l’alternativa”. Parla così Michele Ragosta,
leader di Davvero Diritti&Ecologia, al lavoro per la
realizzazione di un’ampia coalizione civica che possa essere
l’alternativa al centro destra e al centro sinistra. In questi
giorni, infatti, numerosi sono stati gli incontri presso la
sede provinciale del partito per fare un primo punto della
situazione per poi provare a decretare, ma solo a partire dal
mese di gennaio, il nome del candidato sindaco per permettere
a Davvero di conquistare Palazzo di Città. Il sindaco Napoli è
pronto a scendere nuovamente in campo per le prossime
amministrative. Cosa ne pensa? “Non avevo dubbi, per questo
noi abbiamo scelto la strada dell’alternativa, la costituzione
di un fronte civico ampio perché è evidente che non ci fossero
segnali di cambiamento: sono stati 5 anni di fallimento e di
immobilismo della sua amministrazione. Naturalmente, da questo
punto di vista noi abbiamo da tempo valutato di andare in
alternativa”. In cosa ha fallito l’amministrazione Napoli
secondo lei? “Diciamo che c’è un fallimento totale. Se
vogliamo fare un paragone con il suo predecessore vediamo una
città persa sotto tutti i punti di vista, dall’ambiente alla
raccolta differenziata, passando per la gestione dei servizi
pubblici, il sistema scolastico, piano urbanistico comunale
ormai scaduto da anni, trasporto pubblico. Da questo punto di
vista, senza parlare della pessima gestione delle società
delegate al Comune, al sistema delle cooperative, per noi è un
fallimento totale per questo chiederemo ai salernitani di
voltare pagina e di cambiare la classe dirigente – che tale
non è – che ormai si è impadronita di questa città da circa 30
anni, con un livello molto basso, a partire dalla giunta
comunale, fino ai dirigenti delle società pubbliche”. In
queste settimane lei sta lavorando alla sua coalizione civica.
A che punto è? “C’è ancora tempo prima di parlare di una
coalizione, gli incontri sono in corso. Ogni giorno tengo
incontri, così come questo fine settimana. Noi abbiamo fatto
una scelta di campo, ci siamo posti come l’alternativa e
stiamo lavorando in questo senso. Aspettiamo che altri
esponenti politici o cittadini che stanno vivendo un disagio
in questa città trovino il coraggio di farsi avanti, unirsi a
noi per dare la possibilità ai cittadini salernitani di
voltare pagina e cambiare veramente. Stiamo lavorando”. Di
cosa avrebbe bisogno la città di Salerno, secondo lei? Quali
sono i temi che porterà avanti? “Noi vogliamo riportare la
città, dal punto di vista della gestione dei rifiuti, ai
livelli di quando era assessore il nostro rappresentante
Gerardo Calabrese. Vogliamo portare Salerno ai vertici della
classifica delle città capoluogo, rafforzare questo settore.
Vogliamo rivedere il management di tutte le società,
partecipate e pubbliche che fanno acqua da tutte le parti, a
partire da Salerno Pulita. Rivogliamo l’acqua pubblica:
avevamo l’acquedotto comunale, gestito al 100% da società
dello Stato e oggi ci ritroviamo con la gestione di privati;
noi vogliamo acqua pubblica, gestita da una società pubblica.
Da questo punto di vista ci impegneremo ad acquisire dal
patrimonio pubblico per la gestione dell’acquedotto comunale.
Vogliamo stravolgere il piano urbanistico comunale che non
solo è scaduto ma continua a consumare suolo sul nostro
territorio, anche invadendo le nostre colline, non solo il
litorale. Vogliamo uscire dall’Asi, ormai uno strumento antico
e superato. Dobbiamo chiudere la vicenda delle cooperative
sociali o delle false coop sociali, vogliamo che ci sia
un’unica società pubblica a gestire i servizi che attualmente
vengono affidati alle cooperative. Vogliamo intensificare le
relazioni con i comuni della Valle dell’Irno e dei Picentini,
fino all’aeroporto, per creare sintonia per la gestione del
servizio relativo al trasporto pubblico; intensificare la
realizzazione della metropolitana fino all’aeroporto. Non solo
questo ma una serie di servizi per un bacino di 400mila
abitanti si può permettere di mantenere”.

«Il Covid per le                            mafie è
occasione    di                              Welfare
alternativo»
di Pina Ferro

«In relazione all’emergenza sanitaria provocata dal
Coronavirus si rappresenta che la debolezza del sistema
economico offre alle organizzazioni criminali da un lato la
possibilità di creare un’accesa conflittualità e dall’altro
lato la possibilità di porsi come welfare alternativo: un
valido punto di riferimento sociale». E’ quanto ha sostenuto
il ptefetto di Salerno, Francesco Russo, nel corso
dell’audizione, avuta ieri, in commissione Antimafia. «A
titolo esemplificativo – ha aggiunto il prefetto Russo – si
richiama l’iniziativa promossa da un noto pluripregiudicato
dellAgro nocerino sarnese – affiliato alla criminalità
organizzata – che attraverso l’azienda di famiglia, attiva nel
campo della sanificazione, aveva implementato la produzione di
disinfettanti da donare a chiunque ne facesse richiesta». I
temi toccati dal prefetto Francesco Russo durante l’audizione
sono stati molteplici. «Il rallentamento del sistema economico
in questo periodo ha assunto dimensioni rilevanti e potrebbe
aprire alle mafie prospettive di espansione e arricchimento.
Da una recente indagine congiunturale condotta dalla Camera di
Commercio – ha spiegato Russo – è stata registrata infatti una
sofferenza in quasi tutti i comparti, specie nel settore delle
costruzioni e delle opere pubbliche. In particolare la
prolungata situazione di stallo di numerosissime imprese edili
ha aumentato in maniera significativa il numero di
cassintegrati, con nuove richieste di ammortizzatori sociali.
E’ presumibile pertanto che tale       difficile situazione
economica possa offrire ai clan        spunti di ingerenza
nell’economia sana attraverso la trasfusione di capitali
frutto di attività illecite che, se nell’immediato possono
rappresentare un mezzo per uscire dalla crisi economica, a
lungo termine costituiscono uno strumento pervasivo nei
settori dell’economia”. Russo ha tracciato un doppio scenario,
il primo “di breve periodo in cui le consorterie criminali
potrebbero consolidare sul territorio il proprio consenso
sociale attraverso forme di assistenzialismo da capitalizzare
in futuro, offrendo un supporto a famiglie, aziende e titolari
di attività commerciali di piccole e medie dimensioni
attraverso l’erogazione di prestiti e denaro con la
prospettiva di fagocitare le imprese più deboli facendole
diventare strumenti per riciclare e reimpiegare capitali
illeciti». Russo ha poi illustrato «il secondo scenario, di
medio e lungo periodo, in cui le consorterie criminali
potrebbero costituire punto di riferimento affidabile ed
efficace anche su scala più generale, ed inquinare il mercato
penetrando ancor più nelle strutture delle aziende rese deboli
dalla crisi economica e finanziaria. In quest’ottica le
aziende di medie e grandi dimensioni potrebbero essere
attratte dalla prospettiva di usufruire di capitali
provenienti dalla criminalità e sfruttare la situazione per
divenire competitor unici in settori di mercato in cui operano
aziende più piccole e meno competitive, che in tal modo
rischiano       di      chiudere.       Tale      situazione
inciderebbe evidentemente anche sul principio di libera
concorrenza». Parlando di criminalità, il prefetto Russo ha
spiegato che:«Nella provincia di Salerno accanto alla famiglie
storiche camorristiche si collocano gruppi criminali che –
sebbene meno strutturati a livello strategico e organizzativo
– sono dedicati al controllo delle attività illegali su
piccole porzioni di territorio. Le organizzazioni di maggiore
spessore hanno raggiunto nuove e più incisive tecniche di
penetrazione nel tessuto socio-economico finalizzate a
controllare alcuni settori dell’economia provinciale:
costruzione di opere pubbliche, forniture di servizi e
ambiente». «Per quanto riguarda il caporalato ce ne siamo
occupati nell’ambito della piana del Sele e in particolare nel
comune di Eboli. Anche se il Covid ha rallentato le nostre
attività, con i sindacati, alle associazioni datoriali e
all’amministrazione avevamo individuato un percorso proprio
per garantire e consentire di riportare nell’alveo della
legalità l’aspetto riguardante la scelta dei lavoratori. Si
tratta di un fenomeno che purtroppo permane e che è
costantemente seguito. L’ambito è estremamente appetibile per
la criminalità organizzata». Poi il Prefetto di Salerno
evidenzia che nei comuni del Cilento è in corso un’attività
investigativa “tesa a monitorare possibili infiltrazioni dei
gruppi criminali nel settore alberghiero». Si tratta di un
settore che sta attraendo considerevoli investimenti e può
attrarre capitali derivanti da attività illecite. Questo
territorio infatti rappresenta un punto da tenere
particolarmente attenzionato evidentemente sotto il profilo
turistico».
“Sport,      siamo     solo
all’inizio: la chiusura può
solo aumentare”
E’ stato tra i primi a lanciare il grido d’allarme sul fronte
dei contagi da covid nello sport. Nelle ultime due settimane,
molteplici le gare di calcio dei dilettanti che sono state
rinviate per la presenza, a volte anche massiccia di positivi
al temibile coronavirus. Una situazione generale dei contagi
prosegue in maniera preoccupante e varie sono le decisioni
prese per lo sport in generale, sul territorio sia nazionale
sia regionale. Ed a distanza di tempo rincontriamo Salvatore
Gagliano già Consigliere Federale della FIGC e già Presidente
della FIGC Campania.

Gagliano quali novità ci sono ?

“ Guardi negli ultimi tempi la situazione contagi è
notevolmente peggiorata e naturalmente in tutto ciò sono stati
coinvolti un pò tutti gli sport in generale, e dal governo già
è arrivata una notevole frenata sia per gli sport amatoriali
sia quelli giovanili: e penso che siamo solo all’inizio per
una chiusura che gradatamente potrà solo aumentare”

Perchè pensa questo ?

“ La verità è sotto gli occhi di tutti. Nel mentre il
Ministero della salute blocca tutti gli sport di contatto, non
potrà esimersi dal bloccare anche i campionati dilettantistici
essendo il calcio uno sport di contatto. E poi basta dare uno
sguardo ai Comunicati Ufficiali della LND Campania: Tutti i
fine settimana non sono rinviate meno di 30 gare, tenuto
presente che solo da una settimana è iniziata la 1 categoria e
da qualche giornata è iniziata l’Eccellenza e la Promozione.
V’immaginate quando inizierà la 2^ categoria e la terza e
tanti campionati di Calcio a 5, cosa potrà succedere?

Ma quindi Lei pensa che i campionati non termineranno?

“Mi auguro che termineranno eccome, visto che se andranno
avanti significherà che andiamo verso il meglio. Ma una cosa è
certa: i Campionati sono assolutamente falsati, in quando noi
parliamo di sport dilettantistico e poi costringiamo le
società a recuperare le gare rinviate, con turni settimanali.
Ma ci si rende conto di quanti giovani calciatori lavorano o
studiano durante la settimana? Penso che perché parliamo di
dilettanti ci sarebbe l’obbligo di rispettare tale status e
regolarsi di conseguenza. Così si calpestano tanti giovani
calciatori e tante società per le tante indisponibilità dei
propri calciatori. Un criterio deve valere per tutti: I
dilettanti devono giocare il sabato e la domenica.

E intanto i costi continuano a essere alti e i dirigenti
continuano a investire e a fare sacrifici.

“ Guardi va detto che la FIGC ha elargito dei contributi alle
società evitando delle rinunce a raffica. Ma almeno lo scorso
anno questo problema è emerso a marzo ora siamo a ottobre e
già il problema è serio: cosa dire? Speriamo bene e intanto
esprimo la mia solidarietà nei confronti di tanti Presidenti
che io definisco degli autentici eroi”.

E nelle altre Regioni cosa succede?

“ A mio parere ci vorrebbero delle decisioni congiunte e
concordate. Ognuno va per i propri fatti. Basti pensare che la
Lombardia ha fermato i campionati dilettanti. Le Marche, che è
messa meglio della Campania, ha rinviato tutte le gare dal
campionato di 1^ Categoria in giù. Ed anche altre regioni
hanno preso dei provvedimenti autonomi. Insomma è un momento
di grandissima confusione.
Intanto i professionisti procedono, come se nulla fosse .

“ Guardi là gli interessi sono elevati e tanti costi elevati
si possono affrontare e risolvere con grande semplicità. Come
vede già la Lega Pro ha problemi ben più seri. Basti vedere le
gare che stanno rinviando. D’altro canto se andiamo a
verificare la massima serie: con l’attenzione elevata, con le
cure che riservano ai calciatori, quasi tutte le squadre hanno
dei casi di Covid. Nei dilettanti, dove spesso mancano anche i
controlli minimi si può immaginare tenendo anche presente le
difficoltà di trovare impianti idonei, quali potrebbero essere
le conseguenze. Mica sono stati fatti dei tamponi preventivi e
di conseguenza ci potrebbero essere tanti casi di calciatori
contagiati che nemmeno riusciamo a immaginare.

Ultima domanda: Ma Lei da genitore manderebbe un Suo figlio a
scuola calcio?

“ Sinceramente no, e lo dico con grande sofferenza. D’altra
parte basta vedere quanti genitori, addirittura non portano i
figli a scuola, pensi un pò se possono mandarli alla scuola
calcio. In questo momento regna una paura elevata che blocca
un po’ tutto il sistema di vita. E le motivazioni sono
concrete e condivisibili. Dobbiamo solo sperare, che presto
venga fuori il vaccino. Solo così la nostra vita potrà
nuovamente cambiare in meglio”.

Ristoratori oggi in piazza
contro De Luca
di Monica De Santis

Mentre il governatore della Campania, De Luca, ufficializza
con un’ordinanza il coprifuoco da questa sera, i commercianti
salernitani è già da diversi giorni che si stanno organizzando
per mettere in atto una protesta, che si terrà proprio questa
mattina, in piazza Amendola. La protesta organizzata dall’
Associazione Commercianti per Salerno, era stata indetta per
contestare la precedente ordinanza del governatore, ovvero
quella che imponeva a bar, ristoranti, pub etc la chiusura
alle ore 24 e il divieto di servizio al banco, dalle ore 18,
per quelle attività che non avevano posti a sedere. Ma adesso
con questa nuova ordinanza, emessa nella giornata di ieri, il
governatore ha imposto nuove restrizioni. Infatti da questa
sera scatterà il tanto annunciato coprifuoco. A mezzanotte
ogni sera chiude la Campania. Si stabilisce l’obbligo di
chiusura fino al 13 novembre, di tutte le attività
commerciali, sociali e ricreative dalle 23 alle 5 del giorno
successivo. Tutte le attività commerciali non di prima
necessità devono serrare le porte alle 23 e i cittadini hanno
un’ora per tornarsene a casa: dopo la mezzanotte non si potrà
più andare in giro se non per i motivi necessari. Contro il
coprifuoco, come detto, scendono in campo i ristoratori con
una manifestazione davanti alla sede della Regione, in piazza
Santa Lucia, per dire che il provvedimento porterà alla
chiusura di numerose aziende e con una manifestazione a
Salerno in piazza Amendola. “Fino aquesta mattina (ieri per
chi legge, n.d.r.) abbiamo ricevuto l’adesione di circa 150
titolari di attività di ristorazione e bar, ma forse saremo
anche di più questa volta” spiega Armando Pistolese
responsabile dell’Associazione Commercianti per Salerno che a
caldo commenta anche la nuova ordinanza di De Luca… “Più viene
ridotto il nostro orario di apertura e più ci vengono tagliate
le gambe. Siamo consapevoli che la situazione epidemiologica
non è delle migliori, nessuno di noi lo vuole negare. Siamo
anche pronti, come sempre a rispettare le ordinanze, ma in
cambio abbiamo bisogno di una contropartita. Fino ad oggi la
maggior parte di noi, anzì quasi tutte le attività del settore
della ristorazione o della movida come si suol dire, abbiamo
rispettato alla lettera i protocolli imposti. Abbiamo
rinunciato a posti a sedere, abbiamo sanificato e sanifichiamo
i nostri locali, prendiamo i dati dei clienti, misuriamo la
temperatura. Insomma tutto ciò che ci è stato chiesto è stato
fatto, ma adesso imporci limiti di apertura e chiusura è
davvero troppo se in cambio non riceviamo almeno dei bonus
economici che ci permettano di sostenere tutte le spese che
abbiamo”. Pistolese spiega anche che hanno preparato una lunga
lista di punti con le loro richieste che sarà inviata al
governatore, nella speranza che queste vengano prese in
considerazione… “Tra le cose che chiediamo non solo al
governatore, ma anche al Governo centrale, è il prolungamento
della cassa integrazione per i nostri dipendenti, la
sospensione del pagamento delle tasse e della Tari ed altre
richieste. Se tutto ciò ci viene garantito allora si potrà
rispettare la nuova ordinanza senza ulteriori polemiche e
soprattutto senza il rischio che molti di noi decidano poi di
chiudere definitivamente le loro attività perchè non hanno la
possibilità economica di sostenere le spese”. In merito alla
proposta dell’Assessore Loffredo di prolungare il permeso di
occupazione di suolo pubblico Pistolese commenta… “Speriamo la
prossima settimana di riuscire ad incontrarci con l’assessore
e con il sindaco. La proposta è senza dubbio per noi ottima ma
solamente se ci danno anche il permesso di poter chiudere
questi spazi che ci sono già stati concessi in estate. Non è
pensabile far sedere le persone all’esterno delle nostre
attività nel mese di dicembre o gennaio senza nessuna
protezione. Nessun cliente accetterebbe di stare all’aperto”

«Il         porto           di        Salerno              è
divenuto punto di approdo di
droga e merci contraffatte»
Il porto commerciale di Salerno è «un punto di approdo dei
traffici di sostanze stupefacenti e di merci contraffatte che,
spesso, fanno capo ad organizzazioni criminali, anche non
operanti nella provincia». A sottolinearlo è stato il prefetto
di Salerno, Francesco Russo, in audizione, nel corso del
pomeriggio di ieri , in Commissione antimafia. «Di recente, la
Guardia di Finanza ha effettuato il sequestro di un ingente
quantitativo di sostanze stupefacenti a seguito di indagini
coordinate dalla procura di Napoli e destinate sia al mercato
italiano che esteromì, ciò a conferma della massima attenzione
riservata al porto dall’autorità giudiziaria». Russo ha
rimarcato che «la prefettura si sta impegnando molto per fare
in modo che al porto si possa realizzare un sistema di
maggiore sicurezza che passi attraverso il riposizionamento
della biglietteria, attraverso il potenziamento dei sistemi di
videosorveglianza. Un punto importante, che pare si stia
definendo perchè legato ai traffici che nel porto possono
verificarsi, e’ l’acquisto di uno scanner mobile per le merci
che dovrebbe avvenire prima che consentira’ di fare un’analisi
piu’ approfondita delle merci che circolano nel porto».

8690        medici            chiamati              alle
urne
Si terranno da oggi a martedì 27 ottobre 2020, le elezioni per
il rinnovo delle cariche del Consiglio dell’Ordine dei Medici
Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Salerno, per
la consiliatura 2021-2024. L’Assemblea elettorale per gli
iscritti all’Albo dei Medici Chirurghi è convocata, ai sensi
dell’art. 2 del D. Lgs. C.P.S. del 13.9.1946 n. 233, come
modificato dall’art. 4 della L. 11.01.2018, n. 3 e ai sensi
dell’art.1 del Decreto del Ministero della Salute del 15 marzo
2018. La comunicazione 149 della FNOMCeO fa sapere infatti,
tra le altre cose, che gli organi degli Ordini delle
professioni sanitarie, a partire dal 1° gennaio 2021,
dureranno in carica quattro anni. Sarà possibile votare dalle
9 alle 21,30 di ogni giorno presso l’Albergo Saint Joseph
Resort in Via Salvatore Allende n. 66 a Salerno. Sono
eleggibili tutti gli iscritti all’Albo dei Medici Chirurghi e
Odontoiatri, ivi compresi i componenti uscenti del Consiglio
Direttivo, che hanno presentato singolarmente o nell’ambito di
una lista la propria candidatura. Le liste di candidati,
nonché le singole candidature, alle cariche di componente del
Consiglio Direttivo devono essere state sottoscritte da almeno
quindici elettori, pari al numero dei componenti dell’organo
da eleggere. Le firme devono essere state autenticate dal
Presidente dell’Ordine o da un suo delegato. L’elezione dei
componenti del Consiglio direttivo avviene a maggioranza
relativa dei voti e a scrutinio segreto. Non è ammessa la
delega e, pertanto, l’iscritto per esercitare il diritto al
voto deve presentarsi personalmente munito di un valido
documento di riconoscimento. Il voto può essere espresso per
l’intera lista, riportando nella scheda la denominazione della
lista ovvero riportando tutti i nominativi compresi nella
lista; il voto può, altresì, essere espresso riportando nella
scheda uno o più nominativi presenti nella o nelle liste,
ovvero il nominativo del candidato che si presenta
singolarmente Il quorum sarà raggiunto se votano almeno 1/5
degli iscritti all’Albo, pari a 1.527, essendo il numero degli
iscritti medici 7.637 e 1.053 quello degli odontoiatri, per un
totale di 8.690 aventi diritto al voto. In caso di mancata
costituzione del seggio in seconda convocazione, l’Assemblea è
costituita in terza convocazione. Al fine di prevenire il
rischio di contagio da Covid-19 l’allestimento dei seggi e lo
svolgimento delle operazioni di voto si svolgeranno nel
rispetto delle modalità operative e precauzionali di cui ai
protocolli sanitari e di sicurezza adottate dall’Ordine e
dalle misure indicate dal Governo. Per leggerle nei dettagli è
opportuno visitare il sito www.ordinemedicisalerno.it.

Dante    699,  il  libro  di
Giuseppe Fanfani presentato
con   la   scrittrice  Lucia
Cammarota
Mentre si preparano le grandi celebrazioni per i 700 anni
dalla morte di Dante in tutto il mondo nel 2021, con legittimo
anticipo si è deciso di ricordarlo, tra le stelle e il mare
della Costiera, a Praiano. Nel pieno rispetto delle normative
in materia di sicurezza Covid, Giuseppe Fanfani, ex membro del
CSM e scrittore, Lucia Cammarota, giudice e scrittrice, Andrea
Ferraioli, Presidente Associazione Distretto Turistico Costa
d’Amalfi, Giovanni Puopolo, Presidente “albergatori turismo e
tempo libero” di Confindustria Salerno, Carmine Esposito,
Responsabile Delegazione Regionale Marevivo Campania, Andrea
Ferraioli, titolare della Cantina Marisa Cuomo di Furore e
presidente del Consorzio dei produttori vitivinicoli
salernitani “Vita Salernum Vites” e Gerardo Capozza,
Consigliere delegato per il Sud della Presidenza del Consiglio
dei Ministri, nonché Segretario Generale dell’ACI, hanno reso
omaggio al Sommo Poeta, Padre della lingua Italiana. Parlando
del suo libro “Dante 699 – L’Inferno Illustrato”, che tratta
la versione iconografica dell’Inferno dantesco, l’avvocato
Giuseppe Fanfani ha recitato i passi più belli, narrando la
struggente storia di Paolo e Francesca ed esaltando quello che
è il filo conduttore di ogni cosa: l’Amore. Nell’occasione
Giuseppe Fanfani ha voluto anche donare, oltre al suo libro,
una sua opera artistica, realizzata tramite una tecnica
figurale curata e minuziosa, alla dottoressa Lucia Cammarota,
che ha ricambiato con il suo saggio giuridico-economico “Il
reddito di cittadinanza”. “La ratio di un aiuto economico a
favore dei meno abbienti è un tema dibattuto e lo sarà per
molto tempo – ha spiegato Lucia Cammarota – ma che possa
definirsi, da un punto di vista umano, un atto di generosità e
attenzione, principali componenti dell’amore, stasera qui
esaltato dall’autore, non v’è dubbio. Del resto è proprio
Dante, nel Canto XI del Paradiso, a raccontare la scelta di
San Francesco, tra i più grandi protagonisti della
spiritualità cristiana di ogni epoca: la scelta della povertà.
Per Amore. Dante è sempre attuale. Oggi, prendendo a prestito
l’ultimo verso dell’Inferno della Divina Commedia, possiamo
dire ”E uscimmo a riveder le stelle”, con l’intento di
cogliere il sospiro di sollievo di Dante e Virgilio,
allorquando, lasciatisi alle spalle il girone finale,
approdano con gioia in uno spazio aperto, con la possibilità
di rimirare il cielo stellato: preludio di un nuovo cammino
meno accidentato, che ha come meta la luce della speranza”.
Così, per una sera, la Costiera Amalfitana è stata la cornice
ideale per parlare di poesia con Giuseppe Fanfani, senza
dimenticare i grandi temi del nostro tempo con Lucia
Cammarota. E Dante ne sarebbe contento: i suoi versi erano
figli degli eventi e dei personaggi dell’epoca.

Viaggio             al       termine              della
notte, la sinfonia letteraria
di Céline
Questa sera alle ore 19, il “Club della lettura” di stanza al
teatro Ghirelli riflette sulla figura di Louis Ferdinand
Céline. Domani alle ore 16, taglio del nastro del progetto
Young di Morena Pauro dedicato a Gianni Rodari, in occasione
del centenario della nascita

Di OLGA CHIEFFI

Torna, questa sera, alle ore 19, per il secondo giovedì, il
Club della Lettura al teatro Ghirelli, con “Viaggio al termine
della Notte” di Louis Ferdinand Céline. Francesco D’Acunto,
Andrea Carraro, Matteo De Cesare ed Eduardo Scotti,
rifletteranno su di una voce insolita, quella di Louis-
Ferdinand Céline, scrittore estraneo alle società letterarie,
sradicato che si esprime all’inizio dei novecenteschi anni
Trenta, dopo la rivoluzione industriale, il nuovo benessere,
le svagatezze della Belle èpoque, seguite dalla grave crisi
economica e finanziaria iniziata con il crollo della Borsa di
Wall Strett nel 1929 in un ambiente che risente della caduta
delle ottimistiche idee di progresso: caduta accompagnata dal
dissolvimento dei valori, dal degrado sociale e dagli
squilibri politico-economici di un’Europa che, perse le
proprie certezze, si consegna ai due conflitti mondiali del
Novecento, al tempo, in Francia, del grande romanzo culminante
nei nomi di Proust, Gide, Maurois, Green, Malraux, fino alla
letteratura parafilosofica di Sartre e Camus. Al
dattiloscritto di Viaggio al termne della notte giunto
all’editore Denoel è acclusa una nota dove lo stesso Céline
spiega di aver scritto “un romanzo drammatico in uno stile
assai singolare di cui non ci sono molti esempi nella
letteratura. Una specie di sinfonia letteraria, più emotiva di
un romanzo realista; è pane per un intero secolo di
letteratura”. Scritto in prima persona, Viaggio al termine
della notte, include all’estremo, nel bene e nel male tutto
l’umano. Audace, disinibito e traumatico, è stato redatto in
una lingua discordante con i canoni tradizionali e oggi è
letto in tutto il mondo. Il romanzo di Céline segna una
rottura con la tradizione delle lettere e sembra scritto per
demolire ogni pregressa sicurezza non solo letteraria,
adottando un lessico polisemico, svariante dal tragico,
all’umile, al figurato, al grottesco. E’ l’immaginazione che
introduce lo speciale sistema di pensiero di Céline,
mobilitando e reinventando il reale, ricercandone verità
nascoste e nello stesso tempo, intridendo la lingua francese
di una inusitata espressività, lo scrittore francese escogita
una misura inedita, trasgressiva e illuminante, della
letteratura del Novecento. Domani, alle 16, taglio del nastro
per il progetto Young, di Morena Pauro, realizzato in
collaborazione con le Nuvole, con l’evento Rodari. 100 anni,
 1000 storie, un pomeriggio di festa – organizzato in tutta
sicurezza seguendo scrupolosamente le vigenti norme su
allestimento e sanificazione degli ambienti oltre che di
accesso del pubblico, in occasione dei 100 anni dalla nascita
di Gianni Rodari con tre performance dal vivo proposte in 90
minuti di spettacolo consecutivi. Il pomeriggio, dedicato alle
famiglie che prenderà il via alle 17, al Teatro Ghirelli sarà
anticipato alle ore 16 dal percorso di formazione riservato a
docenti di ogni ordine e grado e riconosciuto dal Miur
“Rodari. Una storia fantastica”, a cura di Salvatore
Guadagnuolo e Peppe Coppola, sulle tracce del grande varesino.
Ricordiamo la sua “Grammatica della Fantasia” e l’importanza
del sottotitolo: Introduzione all’arte di inventare storie.
Sì, l’obiettivo del più geniale e rivoluzionario scrittore per
l’infanzia del Novecento italiano era proprio questa:
teorizzare la fantasia; mostrare, e di-mostrare, che anche
l’immaginazione è sottoposta a regole, leggi e direttive, e
che ci sono dei trucchetti per stuzzicarla e farla venire
fuori. Rodari, con la Grammatica della fantasia, vuole
insegnare a tutti l’arte di inventare storie per bambini: in
due parole, vuole rivelare i ferri del mestiere.
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