Santorini Assyrtico 2009 di Sigalas - Luciano Pignataro

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Santorini Assyrtico 2009 di Sigalas - Luciano Pignataro
Santorini Assyrtico 2009 di Sigalas

Santorini, sistema di allevamento della vite
di Marina Alaimo

Chiacchierando con un amico di Foggia ho appreso che nell’isola greca di Santorini si
producono vini molto interessanti. Mi ha raccontato con entusiasmo della bellezza dei
vigneti e parlando parlando è venuto fuori che ha ancora una bottiglia superstite nella
sua cantina. Lo invito immediatamente a cena a casa mia, curiosissima di provare
questa etichetta difficilmente reperibile dalle mie parti. Quindi sabato sera Sandro e la
sua compagna Valentina sono a cena da me con l’Assyrtico 2009 di Sigalas. Per poter
entrare nelle corde del vino è importare conoscere almeno per sommi capi il territorio
da cui proviene.

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Santorini Assyrtico 2009 di Sigalas - Luciano Pignataro
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Santorini Assyrtico 2009 di Sigalas - Luciano Pignataro
La splendida Santorini è un’isola vulcanica dell’arcipelago delle Cicladi, anzi è ciò che
rimane di un vulcano spento, dotata di un’antichissima cultura vitivinicola, le cui tracce
risalgono al XVII secolo a.C. Il suolo è ricco di sali minerali, è ricoperto da un alto strato
di lapilli e pietra lavica ed il sottosuolo è per di più di natura sabbiosa. L’isola ha
notevoli problemi legati alla siccità: qui piove pochissimo ed inoltre il continuo spirare
dei venti rende il clima ulteriormente siccitoso. Si pratica per tanto una vitivinicoltura
estrema, in forte carenza idrica. Ma l’ingegno dell’uomo ha escogitato un metodo di
allevamento della vite che le consente di sopravvivere con risultati molto interessanti: il
canestro. Sull’isola si verifica un fenomeno meteorologico esclusivo dovuto all’
evaporazione dell’acqua marina provocata dalle alte temperature del clima locale.

Santorini, controllo in vigna

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Santorini Assyrtico 2009 di Sigalas - Luciano Pignataro
Praticamente, in maniera ben visibile, di sera Santorini viene cinta da un cordone di
umidità che elevandosi ad un’altezza di 350 metri dal suolo, si condensa e ricade poi
sul terreno. L’ingegnoso sistema di allevamento a canestro, con il quale la vite viene
avvolta su se stessa formando un nido di uccello, poggiato poi sul suolo, trattiene tra le
sue spire l’umidità condensata riuscendo quindi a soddisfare le proprie esigenze idriche.
Inoltre, al di sotto della canestro di vite, viene scavata una buca della profondità di
trenta centimetri per riuscire a trattenere ulteriormente, con estrema
parsimonia,l’acqua raccolta. Questo sistema torna utile anche per difendere la pianta
dall’aggressione dei venti che qui soffiano di continuo e da più direzioni.

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Santorini
L’azienda vitivinicola Domain Sigalas è attiva dal 1991. Sono 300.000 le bottiglie
prodotte all’anno delle quali 150.000 sono rappresentate dal Santorini Assyrtico 2009.
Le piante hanno almeno 50 anni, sono sopravvissute alla fillossera grazie alla natura
vulcanica e sabbiosa del terreno. I vigneti sono tutti allevati a canestro su terrazze che
risalgono a fatica la parete della caldara, ad un’altitudine che va tra i 150 ed i 250 metri
sul livello del mare. La vendemmia si effettua manualmente verso la metà di agosto ed
il trasporto delle uve avviene ancora sugli asini, per la difficile posizione dei vigneti – un
vero spettacolo a vedersi. Assyrtiko è il nome della varietà dell’uva utilizzata per
produrre il vino in questione.
Si allevano anche Aidani, Athiri (uve a bacca bianca), Madilaria, Voidomato e
Movrotrago, (uve a bacca rossa). Nel bicchiere il vino ha un colore giallo paglierino
scarico, con riflessi verdognoli. Al naso esprime da subito una decisa mineralità nei toni
della pietra focaia, poi i sentori agrumati di cedro e lime, kiwi e cetriolo, ma anche
floreali di giglio bianco. In bocca è uno spettacolo, dichiara grande vivacità e
dinamismo battuto sul ritmo serrato di note decisamente sapide e acide, che si
rincorrono sul leitmotive della mineralità. E’ abile nel comunicare ad ogni sorso, con
estrema sincerità, la natura vulcanica del suo territorio.

Sa mantenere alta l’attenzione con il suo ritmo energico fatto di profumi e sapori
spigolosi ed accattivanti allo stesso tempo. Non si insegue una volontà precisa nel

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percorso produttivo di questo vino, ma con spontaneità si tramanda l’esperienza
contadina del luogo, abituata a dover assecondare con umiltà ed ingegno la natura
selvaggia ed estrema di quest’isola bellissima.

E’ un vino che ami o detesti, perché estremo, quindi musicalmente mi ricorda un autore
che riscontra nel pubblico le stesse sensazioni, Pat Metheny, il pezzo scelto è Third
Wind.

Per la gioia di Luciano.

www.sigalaswine.com

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