Reinventiamo le nostre città - Ecomondo - Vita.it
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Ecomondo Smart city Energia, mobilità, rifiuti. Ecco il futuro Green economy Il ministro Clini lancia gli Stati Generali dello sviluppo 2012 Getty Images Reinventiamo le nostre città Progetti, filosofie e buone pratiche che stanno rendendo sempre più smart le città italiane. La crescita - anche in termini di occupazione - di innovativi settori legati alla green economy come via d’uscita alla crisi. E una coscienza sempre più diffusa tra i cittadini sul valore del riciclo e del riuso di plastica, legno, alluminio. Dal 7 al 10 novembre, per il 16esimo anno, Rimini ospita la più importante esposizione dedicata al “futuro sostenibile”. L’Italia di domani parte da qui
2 Smart city focus 7 REYKJAVIK La via italiana alla città sostenibile del futuro parte da un ripensamento delle funzioni delle metropoli. Mettendo al centro le persone 6 P di Mattia Schieppati ER COMPRENDERE IL DISCORSO bisogna partire da un punto fer- il centro di analisi Pike Research, nei prossimi 10 anni le PAREDES ES mo. «Tutto quello che si sta pensando, dicendo, proget- aziende private investiranno oltre 100 miliardi di dollari a tando riguardo alle smart city non è uno sfizio, ma è una livello mondiale in tecnologie innovative per le città. necessità. Oggi sono 600 i centri urbani, nel mondo, che contano oltre un milione di abitanti. Nel 2015 le megalopoli Le città italiane hanno partecipato ai bandi europei sul- da oltre 8 milioni di abitanti saranno un sessantina. In Ci- le smart city con progetti innovativi e spesso “premiati”. na, Colombia, a Panama, in Cile, nell’Oman, in Malesia. Su questo fronte anche il Governo dimostra di aver capito Entro due anni, vivranno in città 1,5 miliardi di persone. l’importanza dell’antifona “o si innova, o si muore” e ha O si trovano formule per conciliare questi numeri con un allargato i cordoni della borsa: il ministro Profumo (è infatti orizzonte di sostenibilità, o altrimenti siamo spacciati». in capo al Miur tutto il pacchetto “Smart Cities and Com- Le parole di Mark Esposito, docente di Pensiero sistemico munities”) ha già messo a disposizione 240 milioni di euro e complessità alla Harvard University lasciano pochi spazi in due bandi destinati al Mezzogiorno, mentre altri 655 ai vaneggiamenti su fantomatiche città del futuro dove milioni dovrebbero arrivare per smartizzare tutte le città tutto è tecnologia e i problemi verranno magicamente ri- dello stivale (170 milioni soto forma di contributo, 485 co- solti. Quello che dovrà - necessariamente – portarci verso me credito agevolato). Ma è soprattutto quella che il pre- la smart city, ovvero la città che attraverso le nuove tec- sidente dell’Anci Graziano Delrio ha definito «l’innovazio- nologie ridurrà il proprio impatto nei settori chiavi del ne dal basso» (vedi box a lato) a fare la differenza a livello La top ten dell’Italia smart consumo di energia, dell’inquinamento, della mobilità e di città italiane. L’Anci stessa si è subito attivata su questo Bologna guida la classifica della produzione e smaltimento dei rifiuti, è un cammino fronte, e ha istituito un “Osservatorio nazionale Smart Ci- realizzata da Forum PA che è appena iniziato. Un cammino fitto di ostacoli con ties” per supportare l’evoluzione urbana e smart dei Co- cui in tutto il mondo, sta cominciando a fare i conti. Per muni sia sotto il profilo statistico-filosofico, che per quanto A fare una valutazione scientifica del grado motivi di sopravvivenza, certo, ma anche perché le città riguarda gli aspetti tecnici, ma anche per fare da raccordo di “sostenibilità” delle città italiane ha intelligenti rappresentano un modello di vivibilità che va tra le varie esperienze ed esigenze messe in atto sul terri- provveduto Forum PA, società che a beneficio della comunità, oltre che dell’ambiente. Ma torio e i filoni di innovazione che si stanno sviluppando a promuove l’incontro e il confronto tra anche perché la rivoluzione smart rappresenta un inve- livello mondiale. pubbliche amministrazioni, imprese e stimento sulla capacità produttiva delle città, sulla loro cittadini sui temi chiave dell’innovazione, espansione economica, oltre che urbanistica; già oggi nelle Non mancano i vincoli e i ritardi tutti italiani, certo, che ha publicato a fine ottobre una città, sotto varie forme, di produce il 38% del Pil mondiale, come l’estrema rigidità dei vincoli imposti dal Patto di sta- dettagliatissima classifica dei 103 e, conclude Esposito, «le città diventeranno sempre più bilità, che di fatto riducono le possibilità di investimento capoluoghi di provincia. Sono stati incubatori di idee e di innovazione». diretto delle città per l’innovazione, la poca consuetudine utilizzati oltre cento indicatori, tra i quali le ad adottare una visione di tipo olistico che approcci tutte dimensioni della governance, Investire sulla smartizzazione delle città quindi con- le variabili (urbanistica, energetica, economica, sociale, dell’economia, della mobilità, viene, e gli investimenti, massicci, stanno cominciando a ecc.), e una diffusa scarsa cultura della pianificazione stra- dell’ambiente, del capitale sociale e della materializzarsi anche nella cara vecchia Europa. L’Agenda tegica pluriennale e integrata, decisiva ai fini della messa qualità della vita. Nella scelta delle digitale europea da una parte, e gli obiettivi della strategia in cantiere di interventi di smart city. Ma il grande cantiere dimensioni da analizzare si è fatto “20-20-20” dall’altra (il taglio delle emissioni di gas serra si muove. E l’impegno italiano ha portato, nella riflessione riferimento ad un analogo lavoro svolto del 20%, la riduzione del consumo di energia del 20%, il globale sulle smart city, elementi di valutazione importanti dalla Commissione Europea così da poter 20% del consumo energetico totale europeo generato da in più, che hanno contribuito a umanizzare certe visioni rendere i risultati più possibile equiparabili fonti rinnovabili) sono i binari all’interno dei quali si sta ipertecnologiche. a livello internazionale. «La classifica, muovendo questa trasformazione. Per il 2013 la Commis- Come ha osservato Andrea Granelli, ex responsabile piuttosto che considerarsi un punto di sione europea ha già stanziato 365 milioni di euro per il delle attività di Ricerca e Sviluppo del gruppo Telecom e arrivo, vuole essere utile per fotografare lo programma Smart Cities, e ha attivato l’European energy autore di Città intelligenti? Per una via italiana alle smart stato attuale, di partenza dei processi in efficienty fund, un fondo europeo da 800 milioni per l’effi- cities (Luca Sossella editore), «una città è prima di tutto le corso» ha dichiarato Gianni Dominici, cienza energetica (la “tenuta” degli edifici è uno dei fattori sue persone, e la sua storia», ed è evidente che in città ita- direttore generale di Forum PA. «Per fare che più influisce sul risparmio energetico urbano). Ma se liane con millenni di storia alle spalle anche le teorie più un paragone automobilstico, questa non è il fronte pubblico fa quel che può è dal privato, o meglio smart devono fare i conti con la realtà. «Le nostre città la classifica finale, ma la griglia di partenza dalle collaborazioni virtuose tra pubblico e privato, che si sono piccole, con i centri storici e le piazze su cui converge di una gara ancora tutta da correre. Certo, potranno creare strumenti e progetti di sviluppo. Secondo la vita della comunità, possono avere una vocazione turi- in pole position non ci si arriva per caso e le stica o industriale; altre, abitate da anziani, vanno adattate città più avanti nello schieramento sono alle loro esigenze. E dunque i sistemi di automazione, le quelle che possono vantare L’Ue ha già stanziato 365 milioni di euro un’accumulazione importante nei diversi reti di sensori, i sistemi di trasporto digitali che si vogliono per il programma Smart Cities 2013, introdurre devono tener conto dell’essenza del tessuto ur- ambiti considerati». e ha attivato l’European energy efficienty fund bano». Per guardare al futuro, si parte da qui...
Ecomondo 2012 3 focus Innovazione Sette modelli di smart cities europee Cittalia-Fondazione Anci Ricerce ha passato in rassegna tutte le cità ad alevata innovazione d’Europa, provando a raccontare le buone pratiche che si stanno sviluppando nel continente sul fronte delle smart city. Queste le città che sono un passo avanti sul fronte 5 dell’innovazione. 8 Amsterdam HELSINKI HE HEL ELS LSINKII LSINKI Ha portato l’innovazione tecnologica nella quotidianità dei cittadini, rendendola accessibile a tutti e decisiva per TALLINN N NN 13 la riduzione delle emissioni urbane Paredes AARHUS AAR AARHUUS COPENAGHEN EN È stata scelta da Living Plan IT per la realizzazione di un 2 progetto che punta a rendere questa citadina da 80mila 4 abitanti un modello replicabile nei Paesi emergenti. AMSTERDAM AM MSTERRDAAM Aarhus GENT GE ENTT La città danese sta proseguendo a tappe forzate l’obiet- tivo di diventare totalmente carbon neutral entro il 2030. Reykjavik È la prima città al mondo che attinge per il 100% della Campioni d’Europa produzione della propria energia a risorse rinnovabili. Helsinki La strategia smart della città prevede lo sviluppo di ser- vizi digitali - info sul traffico, sui vari database cittadini, sui servizi ai cittadini - fruibili attraverso dispositivi mo- bili. Gent I cittadini sono stati coinvolti nell’ideazione e atuazione di politiche green per la riduzione delle emissioni urbane. Tallinn Attrae start up e aziende tecnologiche. Il New York Times l’ha definita “una sorta di Silicon Valley sul mar Baltico” Graziano Delrio - Anci 1. Bologna 529 «Serve un grande programma nazionale 2. Parma 488 che metta a sistema l’innovazione» I 3. Trento 486 NVESTIRE SULLE SMART CITIES rappresenta opportunità di sviluppo economico, stimolo delle filiere produttive tecnologiche rappresentano solamente una condizio- ne perché le nostre imprese possano investire in in- e recupero urbano, dai siti dismessi di produzione in- novazione; occorre che queste infrastrutture siano in- 4. Firenze dustriale ai poli tecnologici, spesso sedi di distretti in- nervate da servizi ad alto valore aggiunto. L’Italia an- 478 novativi. Significa sostenere i comportamenti virtuosi dal basso dando visibilità ai vantaggi individuali e col- che in questo ambito ha accumulato un grave ritardo: manca, come avviene in altri contesti internazionali, lettivi, anche in termini monetari. Significa conside- un grande programma nazionale, riconosciuto e rico- 5. Milano 476 rare la città come un sistema complesso di molteplici organismi in relazione tra loro. Siamo consapevoli del drammatico ritardo sul piano delle infrastrutture tec- noscibile, capace di ottimizzare gli sforzi e attrarre i migliori talenti in un cono di luce visibile. È necessario fare massa critica, anche sul piano simbolico e comu- nologiche che sconta l’Italia. Quale condizione di base nicativo e orientare le iniziative nell’ambito di un gran- 6. Ravenna 469 per lo sviluppo delle smart cities, occorre investire rapidamente nella cablatura del de progetto Paese. Si tratta di coagulare gli sforzi già in atto. La proposta concreta territorio e portare la fibra ottica nelle no- è quella di affiancare a un piano di cabla- stre imprese e nelle nostre case: un gran- tura delle città, un programma nazionale 7. Genova 464 de progetto Paese per rendere le nostre città capaci di affrontare le sfide della per favorire lo sviluppo di imprese e bu- siness nel settore della new economy, competizione internazionale non è più partecipato dalle principali industrie del 8. R. Emilia 463 rinviabile. Paese e articolato in declinazioni opera- Le città possono mettere a disposizio- tive e scelte settoriali differenti nelle di- ne la conoscenza del suolo, il fast tracking verse città, al fine di valorizzare le com- per le autorizzazioni amministrative ne- petenze distintive dei singoli territori. Il 9. Venezia cessarie; possono impegnare le proprie fermento diffuso di nuove infrastrutture 460 strutture tecniche a fornire dati, informazioni e studi e nuovi servizi, coagulato in un progetto Paese, può fattibilità per la cablatura del territorio, assicurare il rappresentare una sfida importante verso il futuro per contributo delle multiutilities di loro proprietà; pos- l’Italia. 10. Pisa 459 sono promuovere la partecipazione di partners locali e l’adesione delle comunità a un progetto così ambi- *dall’introduzione a cura del presidente dell’Anci, Graziano Delrio, al volume Smart cities nel mondo rea- zioso per il Paese. Allo stesso tempo le infrastrutture lizzato da Cittalia-Fondazione Anci ricerche
4 Energia focus Le città sono ernegivore. Ma la tecnologia è pronta per abbattere i consumi, interventi sull’involucro degli edifici: costosi dalla casa alla mobilità. e con tempi di ritorno più lunghi, ma struttu- ralmente più efficaci. Una casa ben isolata rag- giunge il comfort termico con un minimo ap- porto di combustibile», dice Mario Gamberale, Ecco le sfide verso il 2030 ad di AzzeroCO2 e coordinatore del gruppo di lavoro Fonti rinnovabili di Kyoto Club. «Non dimentichiamo poi che, sul bilancio energetico delle città, la mobilità pesa più del 50%», con- tinua Gamberale, «un settore complesso, che richiede una politica di medio e lungo termine con l’intervento congiunto di pubblico e pri- vato per coprire i costi sia in termini di infra- strutture che di gestione della domanda. Come per le rinnovabili, gli strumenti esistono da tempo: tante tecnologie per tante soluzioni, che singolarmente però non raggiungono obiettivi rilevanti di riduzione. Serve un ap- proccio olistico che abbatta i consumi metten- P di Chiara Cantoni do a sistema, attraverso le reti informatiche, i mezzi esistenti. E la Smart City è la via». ARLANO I NUMERI. LE 400 CITTÀ che oggi nel mon- lia: un’opportunità nello spirito del Rinasci- do contano più di un milione di abitanti con- mento per una nuova qualità della vita, pre- Sbilanciamenti del fotovoltaico sumano circa il 90% delle risorse prodotte a sentato all’ultimo workshop The European «Va detto però che, in alcuni Paesi UE, l’e- livello globale. Sono responsabili del 45-75% House Ambrosetti di Cernobbio. «La capacità levata penetrazione di fonti non programma- delle emissioni totali di gas serra e, soprattut- dei sistemi, che dovranno far fronte a un au- bili impone un approccio diverso alla gestione to, assorbono il 60-80% del consumo energe- mento della domanda e a un’interazione sem- delle reti», spiega Gamberale. «In italia, per tico nazionale dei paesi sviluppati: Londra, pre più spinta tra fornitore e utente nella frui- esempio, il fotovoltaico sta generando gravi per esempio, utilizza da sola tanta energia zione dei servizi; la sostenibilità, in grado di sbilanciamenti: sia di mercato, perché la pro- quanta la Grecia, mentre i grattacieli di gestire l’integrazione di fonti alternative e di duzione di punta nelle ore diurne azzera il Manhattan, a New York, addirittura più del ridurre le emissioni di CO2; l’efficienza nell’u- prezzo dell’energia fossile, sia di stabilità del Kenya. In barba all’11° comandamento della tilizzo delle risorse, che già oggi offre ampi servizio, nel caso in cui una linea sia intera- modernità evoluta: non inquinare. margini di miglioramento con tempi di ritorno mente alimentata da fonte aleatoria. Bisogna Nel rapporto International Energy Outlook rapidissimi; l’affidabilità, per mitigare i pro- integrare le reti, in modo tale che una suppli- 2011, l’EIA (Energy Information Administra- blemi di stabilità legati alle rinnovabili, sog- sca alle carenze dell’altra, oppure, adottare si- tion) prevede che i consumi di energia delle gette a variazioni climatiche». stemi di accumulo, magari a batteria elettro- metropoli del mondo aumenteranno del 53% chimica o idroelettrica. Nella smart city del entro il 2035 e, anche se il delta maggiore spet- La tecnologia all’attacco futuro, la generazione da fonte rinnovabile, il terà alle fonti rinnovabili, con un incremento Nella partita, la tecnologia gioca un ruolo calore recuperato dai motori, metodi di im- annuo del 2,8%, i combustibili fossili (carbone, da attaccante. «Entro il 2030 la torta del rispar- magazzinamento sia stazionari che dai mezzi gas e petrolio) continueranno a far la parte del mio energetico sarà spartita fra edifici (34%, di trasporto elettrici e una gestione domotica leone. In Italia, l’Istat parla di un consumo pro- molti studi parlano di riduzioni possibili fino della domanda, con sistemi di armonizzazione capite 2010 di 5.055 kWh, inferiore alla media al 50% a costi bassi o nulli), trasporti (24%), dei picchi, dovrebbero far parte di un unico europea ma in crescita rispetto al 2009 (+ 3%), industria (20%), apparecchiature elettriche grande sistema che integra produzione, con- con una quota interna lorda del 22,2% coperta (13%) e illuminazione (10%)», prosegue Frei. sumi, storage e reti». dalle fonti alternative (Noi Italia 2012). «L’edilizia assorbe circa il 40% dei consumi. Tutto molto intelligente. E molto costoso. Grazie alla domotica e ai sistemi di automa- «Secondo i calcoli condotti con la Fondazione Smart City all’italiana zione e gestione intelligente sarà possibile ra- EnergyLab, per trasformarsi, l’Italia dovrebbe Parlano i numeri, certo, ma c’è un’evidenza zionalizzare temperatura, illuminazione e flus- investire tre punti di Pil da qui al 2030, circa che si può già trarre: il mondo è in rapida tra- si elettrici di uffici, scuole, alberghi, case, 50 miliardi l’anno, che si riducono a sei se l’in- sformazione, e se non vuole implodere le città ospedali, infrastrutture. Nell’industria italiana, tervento è rivolto solo alle 10 principali città», devono fare i conti con la sfida della sosteni- il consumo elettrico è esploso sino a rappre- conclude Frei. «Un Paese più smart, però, vale bilità. «Sul fronte della gestione energetica, la sentare il 35% del totale: l’applicazione di mo- anche di più. L’introduzione di tecnologie in- città intelligente sta evolvendo in rapporto a derni sistemi di controllo e automazione e di novative, infatti, innesca un recupero di effi- quattro priorità», dice Barbara Frei, ad di ABB, motori ad alto rendimento, sono una soluzione cienza, tempo utile, produttività e una ridu- che ha promosso il rapporto Smart City in Ita- di rapido ritorno dell’investimento, normal- zione dei costi di transazione che si traduce in mente meno di un anno, per ottimizzare i pro- una crescita aggiuntiva equivalente a 8-10 cessi produttivi». punti di PIL all’anno. Investimenti che, in que- Le città sono responsabili del 45-75% delle Nell’edilizia terziaria e residenziale, la de- sta fase critica della nostra economia, richie- emissioni totali di gas serra e, soprattutto, trazione fiscale al 55% introdotta nel 2007 ha dono coraggio e visione». Ma la vera questione assorbono il 60-80% del consumo energetico messo le ali a diverse misure di efficientamen- è: quanto potrebbe costare al sistema paese il to energetico, dal solare termico alle pompe fatto di non investire, non progettare, non go- nazionale dei paesi sviluppati. Londra utilizza di calore, alle caldaie a condensazione. «Man- vernare un cambiamento che nonostante tutto tanta energia quanto la Grecia cano nelle politiche energetiche nazionali gli si avvicina?
Ecomondo 2012 5 focus Energia e accesso Sostenibile, e per tutti Il percorso di Energythink, dopo Rio +20 Se da una parte le megalopoli urbane si confermano le maggiori e più voraci consumatrici di energia, sono ancora oltre 1,3 miliardi nel mondo le persone che vivono senza energia elettrica, e 2,7 miliardi quelle che dipendono dall’utilizzo “artigianale” di biomasse per poter cucinare pasti caldi. Uno squilibrio assurdo, ma purtroppo drammaticamente reale, su cui tiene i riflettori puntati EnergyThink, la collaborazione nata tra Eni e Legambiente per approfondire i grandi temi legati all’ambiente e alle sfide energetiche della contemporaneità. Dopo la grande conferenza tenutasi in primavera Venezia, preparatoria all’appuntamento di Rio +20, EnergyThink porta a Milano il secondo step di ragionamento. Una densa giornata di interventi e dibattiti organizzata il 21 novembre presso l’Università Bocconi che vedono al centro la domanda delle domande: come assicurare a miliardi di persone l’accesso sicuro all’energia, senza che uno sviluppo fuori controllo peggiori gli indici già allarmanti del climate change? A introdurre i lavori è stato chimato il ministro Andrea Riccardi mentre tra i relatori, coordinati dal direttore di Limes Lucio Caracciolo, ci saranno Barbara Buchner, direttore del Climate Policy Initiative Europe, Georg Obeng direttore del ghanese Technology Consultancy Centre, Paolo Frankl, capo della Renewable Energy Division dell’IEA. Nel corso della giornata, gruppi di lavoro e team di ricerca delle Università milanesi presenteranno studi e progetti di soluzioni per lo sviluppo sostenibile. Per informazioni: www.energythink.it Così cresceranno le città Best practice. Il caso del capoluogo ligure Entro il 2025 le metropoli cambieranno i parametri dello sviluppo Un cruscotto guida Genova OGGI ai consumi intelligenti 6,6 55.500 P miliardi miliardi di dollari 22% RIMO COMUNE AD ADERIRE, NEL 2009, al Patto d’intervento: 6,9% in edilizia e illuminazio- dei Sindaci, l’iniziativa Ue che coinvolge su ne pubblica; 5% nei trasporti; 7,4% nella Aree rurali 21% base volontaria le città impegnate in obiet- produzione locale di elettricità, e così via. della popolazione tivi di efficienza energetica e riduzione del- Il tutto grazie al supporto di tecnologie so- mondiale la quota 51% 13% che vive nelle le emissioni più ambiziosi del 20% stabilito stenibili: dalle pompe di calore al fotovol- 600 maggiori 16% per il 2020. Primo a veder validato il Piano taico, dalla trigenerazione all’eolico offsho- città genera il 51% d’azione per l’energia sostenibile (Saep). E re, dalla domotica alle smart grid. Un cru- del Pil globale Piccole città 15% primo, in Europa, a vincere subito tre bandi scotto di monitoraggio esegue check up sul- nell’ambito di Smart cities and Communi- l’avanzamento di ogni azione, incrociando Città medio grandi (1400) 12% 51% ties 2011. A Genova, la metamorfosi “intel- i dati di consumo georeferiziati per muni- Grandi città 22% ligente” è già cominciata e muove da una cipio con gli obiettivi aziendali del comu- (600) visione lungimirante della città: «Il piano ne». Popolazione Pil urbanistico firmato da Renzo Piano con Ur- Contestualmente, opera su tre binari ban Lab ci ha permesso di individuare dieci l’Associazione Genova Smart City: impresa punti programmatici per un’evoluzione so- e ricerca, comunicazione, finanziamenti. DOMANI stenibile che, valorizzando l’identità terri- «Il sindaco ha firmato protocolli con l’uni- Contributo nella crescita del Pil (2007-2025) toriale, mettesse a sistema il rapporto col versità e più di 200 imprese locali, da Enel mare e il verde, la fruizione paesaggistica e a Ibm, da Telecom a Siemens, perché sot- Città piccole e aree rurali Città medio grandi Paesi emergenti Paesi emergenti un ripensamento della mobilità sia verticale topongono al comitato tecnico-scientifico 29 39 di cui: che orizzontale», dice Pinuccia Montanari, le loro iniziative “smart”. Si è costruita così 39% del Pil globale Piccole Medie 14 14 ex assessore ai Parchi storici, che ha seguito il processo fino a maggio. In questo quadro il Seap, elaborato con una micro-progettualità che si confronta con le possibilità di copertura dei bandi Ue». In partenza quelli vinti con tre progetti: Grandi 10 sarà generato l’Università, l’Are Liguria e il Centro di ri- Transform, un manuale delle Città Intelli- nel periodo fino cerca in urbanistica e ingegneria ecologica, genti per una pianificazione integrata verso al 2025 nelle città ha individuato il gol: ridurre del 23,7% le la città smart (674mila euro); Celsius, con medio grandi nei Paesi emergenti emissioni attraverso 80 azioni a breve, me- la realizzazione di una rete di tele-riscalda- dio e lungo termine. «Fotografando la si- mento/raffreddamento alle Gavette, a Sta- tuazione energetica, è emerso che, tra set- glieno (2.425.000 euro); infine, R2Cities, tore civile e trasporti, Genova consuma che prevede la riqualificazione energetica Megalopoli Economie 8.076.600 MWh, pari a 2.271.900 t CO2. La della diga di Begato, sviluppando soluzioni creazione di una banca dati ha consentito innovative da applicare a realtà distrettuali McKinsey Paesi emergenti sviluppate 9 23 di incrociare le azioni ispirate alle linee gui- ad energia netta zero replicabili altrove da coi target di riduzione in diversi ambiti (2.486.000 euro).
6 Mobilità focus Nelle città del futuro mobilità non significherà più possesso del veicolo. E l’informazione sarà il vero carburante C di Chiara Cantoni gegneristica, l’idea è nata nel 2003, quando il Mit di Boston avvia lo Smart City Project per HE L’ACCELERAZIONE DELLA VITA, TECNOLOGICA, SOCIA- inventare mezzi alternativi che favorissero la LE, PRODUTTIVA, si stia impennando non è un se- circolazione in città. Da allora, si sono mossi i greto. La domanda di “connessione” del mondo giganti dell’ICT che, sempre più, hanno legato contemporaneo sfida i tradizionali paradigmi di il concetto a quello di tecnologia». Con un nota spostamento e, fra 20 anni, eccederà le capacità bene: «Il termine “smart” contiene una doppia degli attuali sistemi di trasporto: in Europa, per valenza semantica che può tradursi in un ap- il 2030, si stima un incremento del 60% nel traf- proccio elegante e intelligente, ma può anche fico merci e del 40% in quello passeggeri; entro prestarsi a scorciatoie “furbe”, che alla lunga ad esempio, nei sistemi di pagamento tra par- il 2050, il tasso di motorizzazione esploderà tra non sono né sostenibili né incisive sulla qualità cheggio e metropolitana, sia informativo, ad il 250 e il 375%, la mobilità globale di persone della vita». esempio, nelle segnaletiche. Oggi, uscendo da triplicherà, il flusso merci quadruplicherà (In- una stazione ferroviaria, è complicatissimo ca- ternational Transport Forum 2011). Sempre che Condivisione dei mezzi pire quale linea prendere, dove e come prender- la crisi non imponga una drastica frenata. Partiamo dunque dall’abc. «Potrebbe aiutare la». Già oggi le inefficienze delle reti costano da definire l’idea di smart city sulla base di due È l’approccio logico a fare la differenza più 1 a 2 trilioni di dollari l’anno (quasi il Pil dell’I- assi principali», dice Gabriele Grea, responsabile della tecnologia. «Si tratta di applicare con in- talia), mentre la congestione, l’ottava piaga della area Trasporti del CERTeT della Bocconi.«I flus- telligenza strumenti che esistono già, come un modernità, pesa secondo la Banca mondiale per si: energetici, informativi, di traffico; e le dota- sistema di bike sharing capillare e integrato con circa l’1% del Pil nei paesi sviluppati e addirit- zioni, fisiche o immateriali: tempo, infrastrut- la rete dei trasporti; o car sharing legati ai nodi tura il 2-3% in Italia, il paese Ue a più alta densità ture, risorse. In questo quadro, la smart mobility di attrazione della mobilità, come E-vai, promos- di traffico interno. Un primato non lusinghiero è un’evoluzione della mobilità sostenibile che so da Trenord e Sems presso le principali stazioni (in città, la velocità media nelle ore di punta è crea competitività del territorio e si dimostra e gli aeroporti lombardi; o, ancora, formule che di 7-8 km/h, con tempi di percorrenza in salita socialmente inclusiva, offrendo alle persone integrano l’alta velocità a servizi di ultimo miglio del 30% dal 2000) e, purtroppo, non l’unico: se- una porta d’accesso a servizi e spazi d’intera- ecologici, come ElectriCity, che consente ai pas- condo in Europa per parco auto circolanti, il tri- zione. Posto che il trasporto è un’attività alta- seggeri di Italo di noleggiare una Smart elettrica colore conta anche i più alti costi e la più alta mente inefficiente ed energivora, il sistema in- a condizioni privilegiate nei car rental Hertz. Esi- quota di inquinamento dovuti al trasporto: ri- telligente è quello che valorizza la condivisione stono, poi, sperimentazioni su flotte dotate di spettivamente 300 miliardi di euro l’anno e il di mezzi e risorse, rispondendo in maniera fles- sistemi tecnologi avanzati per monitare infor- 27% delle emissioni di CO2, contro una media sibile alle esigenze dell’utente, sempre più com- mazioni sui flussi di traffico, la puntualità, lo Ue del 23%. posite e sempre meno legate a modelli di mobi- stile di guida, ecc. Ma perché possano davvero lità standard: oggi, anche il pendolare si muove migliorare la qualità del viaggio, occorre capire Incidere sulla domanda in maniera elastica. In questo senso, l’utilizzo cosa chiede l’utente». Cercasi, dunque, risposte flessibili, adattive, sistematico e integrato delle informazioni può efficaci. «Una definizione in corso d’opera della favorire la fruizione di una rete composita di Incentivi e disincentivi smart mobilty è la capacità di incidere qualita- servizi, complementari o in concorrenza, che «Spesso, nel voler migliorare i sistemi di tra- tivamente sulla domanda e sull’offerta di mo- permettono di organizzare catene di viaggio se- sporto si comprime la domanda, ma quale?», bilità urbana in maniera intelligente, elegante e condo le esigenze individuali, superando il pa- chiede Garau. «Se parliamo di città smart, forse, sostenibile», dice Pietro Garau, consigliere del- radigma di mobilità privata come possesso del avremmo bisogno di più spostamenti per colti- l’Inu, Istituto nazionale di urbanistica, ed ex di- veicolo». vare l’intelligenza, la cultura, la geografia del rettore della Divisione ricerca e sviluppo del luogo. Potrebbero invece essere eliminate le fun- Centro delle Nazioni Unite per gli insediamenti verso la seamless mobility zioni che non richiedono la presenza: dal ritiro umani. «Secondo un’accezione prettamente in- È il concetto di seamless mobility, trasporto di certificati alle operazioni bancarie. Una mo- plurimodale effettuato senza rotture di carico, bilità smart, inoltre, concilia l’offerta con il ser- In Europa, per il 2030, si stima un incremento del ossia senza che l’utente percepisca disconti- vizio di qualità, quindi anche elegante, come nuità nell’esperienza di viaggio passando dal- vuole il termine. Non si tratta solo di frequenza 60% nel traffico merci e del 40% in quello l’auto alla rete pubblica. «L’integrazione dei no- e copertura dei mezzi, ma di buon design, perché passeggeri. Entro il 2050 la mobilità globale di di di interscambio gioca un ruolo fondamenta- questi siano confortevoli e a basso impatto am- persone triplicherà, il flusso merci quadruplicherà le», continua Grea. «Sia a livello infrastrutturale, bientale. Finanziando, magari gli incentivi con i
Ecomondo 2012 7 focus Una app trova-parcheggio È il sogno di ogni automobilista urbano. Si chiama Streetline ed è una app per il parcheggio intelligente che ha debuttato a Los Angeles nel dicembre 2010 e si è diffusa l’anno scorso in altre città degli USA (Indianapolis, Fort Worth, New York). Proposto in Italia da Sinergis, azienda appartenente a Dedagroup ICT Network che negli ultimi 20 anni ha aiutato diverse Regioni e grandi città italiane a creare, gestire e far evolvere i loro sistemi geografici per la cono- scenza e la pianificazione del territorio, la soluzione è un esempio di ecosiste- ma in cui l’interazione fra amministrazione, cittadino e impresa migliora l’e- sperienza della città con benefici su tutti gli attori coinvolti. Grazie all’app per smartphone, l’automobilista sa in anticipo dove andare a parcheggiare, si fa guidare dal navigatore attraverso il percorso più breve e paga la sua sosta. At- traverso le analytics e il software di gestione, l’ente progetta i parcheggi, li in- tegra in struttura, può variare il prezzo in base alla disponibilità, sanziona le soste irregolari. La soluzione utilizza i dati provenienti da sensori collocati nei posti auto a pagamento esistenti, li integra con quelli disponibili sui parcheggi e fornisce informazioni aggiornate. L’app riduce il tempo necessario per par- cheggiare e dunque il consumo di carburante e la produzione di Co2. Peugeot, la sostenibilità fa strada Chi fino ad ora li ha considerati solo giochini, dovrà cominciare a ricredersi. I passi da gigante dell’auto elettrica sono confermati dalla piccola Peugeot Ion, la vettura 100% elettrica che sta riscuotendo un grande successo in Europa, tan- to che ha spinto la casa a incrementare la produzione e - buonissima notizia per i futuri clienti - a rivedere al ribasso il prezzo di listino. Ion è la punta più avanza- ta dell’impegno che la casa automobilistica sta spendendo da anni nell’attenzio- ne all’ambiente e al contenimento dell’impatto. Una filosofia che va oltre i sin- goli modelli messi su strada. Dopo essere stata, anche nel 2012, sostenitrice della Giornata Mondiale della Terra, l’impegno “allargato” del marchio per lo svi- luppo di una mobilità finalmente sostenibile si è concretizzato nella fornitura di vetture per la flotta aziendale di Terna, contribuendo a Impatto Zero®, il proget- to di LifeGate che calcola, riduce e compensa le emissioni di CO2 generate dalle attività di persone, eventi, prodotti e aziende contribuendo alla creazione e alla tutela di foreste in crescita. Grazie a questo progetto, Peugeot ha contribuito alla creazione e alla tutela di 606.317 mq di foresta in Costa Rica e 2.500 mq in Italia, nel Parco Madonnetta di Roma, per compensare in cinque anni, oltre due milioni di chilogrammi di CO2 rilasciati dalla percorrenza di 75.000 km per ogni vettura fornita a Terna. disincentivi, come la congestion charge di Lon- Best practice. Sotto la Mole sempre più a due ruote dra». Londra è il caso più emblematico: affronta in modo sistemico il problema dell’inquinamen- to con la Low Emission Zone più grande del A Torino il piano regolatore della mobilità si chiama Bici Plan mondo, ovvero un’estensione di quasi 1.570 kmq (pari a tutta Roma) interdetta al traffico dei mezzi pesanti. Attualmente possono circolare liberamente pullman e autocarri almeno Euro- A 3, ma dal gennaio 2012 il sistema è statp esteso anche a furgoni e minibus. Da seguire anche il LL’OMBRA DELLA MOLE, l’azienda dei trasporti al regime delle concessioni, non pesa sulle casse del caso di Berlino con la sua Low Emission Zone pubblici, GTT, gestisce anche parcheggi e comune, consentendo di riqualificare le 23 aree in- di 88 kmq ha abbattuto le polveri del 50% e gli strisce blu. Socia al 35% di 5T, leader nei si- teressate. Detto ciò, la proposta è di utilizzare i mezzi Nox del 20%. stemi ITS che controlla il traffico in tempo GTT, potendo lasciare la macchina in punti di inter- reale del capoluogo. «Nell’intreccio fra i suoi diversi scambio strategici della periferia. In questa direzione Modello della città compatta bracci operativi, la mobilità torinese è storicamente và il prolungamento della metropolitana1 fino a piaz- La dispersione della città sul territorio per figlia di una visione integrata, che garantisce a monte za Bengasi, dove nascerà un parcheggio pubblico da effetto dell’espansione urbana, sta generando un continuo coordinamento». Claudio Lubatti, as- 500 posti. In dirittura d’arrivo anche il Servizio fer- sistemi insediativi molto costosi, sia dal punto sessore comunale alla Mobilità di Torino, dà a Cesare roviario metropolitano: 5 linee che coprono l’intera di vista della manutenzione di spazi ed edifici, quel che è di Cesare. Ma non vive di rendita. «Su que- provincia e attraversano tutta la città. La sfida è ren- sia dei trasporti. «Negli ultimi anni, in Italia, la sto impianto nascono alcuni progetti “smart” per ri- dere i nostri mezzi più attraenti dell’auto». sfida non era più disciplinare lo sprawl, ma ri- durre l’inquinamento e i mezzi circolanti». Il primo Obiettivo ambizioso per una rete di trasporti im- tagliare all’interno del costruito nuove funzioni, riguarda la logistica merci, responsabile al 30% del mutata dal 1982. «I tagli regionali del 15% per il 2013 nuove tipizzazioni, soprattutto in termini di ri- traffico torinese. «Insieme a tutti i soggetti interessati hanno imposto una riorganizzazione del servizio, qualificazione. Era una strategia smart, perché - commercianti, gdo, corrieri, coperative, ecc - ab- partita fra settembre e ottobre, che prevede in fascia reciclava l’esistente. Poi, al modello europeo di biamo elaborato un piano di consegne basato su due serale un orario cadenzato, con corse ogni 30 min e città compatta, si è sovrapposto il mito norda- punti raccolta, uno a Orbassano e uno nella zona partenze prestabilite, facilmente consultabili: un’app mericano della città diffusa, con la residenza nord, dove far convergere i prodotti e istituire un ser- o un sms informano quando il bus è in arrivo alla fer- unifamiliare e i centri commerciali, che ha az- vizio di ultimo miglio con furgoni elettrici, integrato mata, mentre online è possibile monitorare tragitti e zerato molte delle funzioni tradizionali. Questo da una piattaforma IT che ottimizzi carichi e percorsi. tempistiche in real time. Misure che hanno già pro- impianto, fondato sull’uso dell’auto, troppo La scelta di un coinvolgimento ampio fa sì che tutti dotto un +15% nell’uso dei mezzi e un -10% di veicoli energivo e responsabile del consumo di suolo, siano garantiti e anche il piccolo esercente possa ab- circolanti». Insieme alla mobilità dolce, che vede To- sembra essere preferito dagli abitanti per ragioni battere i costi di trasporto grazie all’economia di scala. rino seconda in Italia per rapporto kmq/piste ciclabili. di sicurezza, privacy, tempo, ecc. La via smart Il progetto parteciperà al bando Miur per le Smart Il Bici plan, vero e proprio piano regolatore della ci- può aiutare a trovare la giusta misura fra queste Cities nella categoria Logistica Last-Mile». clabilità torinese, ne è un esempio. «Merito anche di esigenze legittime e la necessità di città più so- Secondo fronte d’azione, la ricerca del posto auto: un’apertura forte alla città. Per la mobilità, abbiamo stenibili, che nella loro compattezza, nella loro un incubo per le 400mila vetture che ogni giorno en- introdotto un sistema di segnalazioni web che ad maggiore densità, possano giustificare una serie trano in città. «Abbiamo presentato un Piano per la ogni mail assegna un codice identificativo, attraverso di servizi, come un ottimo ed efficiente traspor- costruzione di parcheggi pertinenziali: un’operazione il quale i torinesi possono seguire l’iter amministra- to pubblico». da 60-70 milioni che dà lavoro alle imprese e grazie, tivo della loro pratica».
SUSTAINABLE ENERGY FOR ALL - AFTER RIO +20 UN CONFERENCE ON SUSTAINABLE DEVELOPMENT V CONFERENZA INTERNAZIONALE ENERGYTHINK 21 NOVEMBRE 2012 - ORE 9:00 - UNIVERSITA LUIGI BOCCONI, AULA MAGNA GOBBI, VIA ULISSE GOBBI 5, MILANO CI SONO PAESI DOVE L’ACCESSO ALL’ENERGIA È UNA COSA DELL’ALTRO MONDO. Collaboriamo oggi per un domani migliore. www.energythink.it
focus Ecomondo 2012 L’app Rifiutologo Curiosa questa app lanciata da Hera lo scorso autunno, il Rifiutologo: in base al comune di residenza informa il cittadino sulle corrette modalità di conferimento dei rifiuti. Attraverso un motore di ricerca o scorrendo in ordine alfabetico l’elenco degli ogget- ti, è possibile trovare informazioni dettagliate su come riciclare ogni ti- pologia di rifiuto. il Rifiutologo si basa anche sul crowd-sourcing: sono stati infatti gli stessi utenti a segnalare nuovi oggetti e a incrementare le at- tuali 700 voci. Si scarica sull’Apple Store (per iPhone e iPad), e su An- droid Market per sistemi operativi Android. Forza pneumatica Oppent, azienda milanese all’avanguar- dia nell’aiutomazione, sta portando una innovativa tecnologia in Italia (Automa- tic waste system) anche in Italia.. Il pri- mo centro residenziale che si doterà di Rifiuti un impianto di raccolta pneumatica dei rifiuti è l’Eurosky Tower, il più alto grat- tacielo di Roma, ideato da Franco Purini come modello di efficienza energetica. L’impianto servirà le 200 unità abitative su 28 piani della torre Eurosky, attraver- so l’istallazione di 168 portelli di carico (6 in ogni piano) per la differenziazione dei rifiuti. I rifiuti, attraverso una linea di tubazione, confluiranno in una centrale di raccolta, dove verranno compattati in tre container periodicamente prelevati. Mandare in mondo. Al centro si sta lavorando per raggiungere gli stessi standard di eccel- lenza, con picchi virtuosi nella città di mile il sistema a calotta, adottato nel ri- minese, 3mila cassonetti hi-tech che si aprono solo dopo l’identificazione me- pensione i cassonetti. Salerno e in alcuni piccoli comuni della diante la smart-card in dotazione. Nella Campania. La situazione precipita al Sud, calotta entrano solo sacchetti di capienza dove la discarica rimane la principale non superiore ai 15 litri, in modo tale da In Italia c’è chi fonte di smaltimento». limitare il conferimento degli indifferen- La sfida, dunque, è replicare in meri- ziati e di rifiuti ingombranti destinati alla dione le ottime performance del setten- stazione ecologica. Il sistema, sviluppato trione. La domanda, va da sé, riguarda il su un bacino di oltre 300mila abitanti, ha ci è già riuscito. come. «Tre i fattori di un sistema ricono- incrementato le percentuali di raccolta sciuto come virtuoso: primo, una raccolta differenziata, facendo di Rimini una delle il più possibile domiciliata, in modo tale province più virtuose d’Italia. Da un an- A Rimini e dintorni che le frazioni differenziate siano anche no, anche nel comune di San Mauro Pa- più pulite e il rifiuto conferito risulti ten- scoli (FC), è partito in via sperimentale il denzialmente monofiliera; secondo, gli sistema di raccolta rifiuti con la E-Key, impianti: quelli di compostaggio, innan- co-brevettata da Hera, per circa 12mila zitutto, perché l’organico copre il 40% abitanti. Con una novità: la chiave elet- circa di tutti gli Rsu; ma anche quelli in tronica personalizzata, consegnata casa di Chiara Cantoni grado di selezionare e separare i materiali per casa, apre solo i contenitori dell’isola D per il riciclo; infine, gli inceneritori, pochi ecologica assegnata alla specifica utenza. IMMI QUANTA SPAZZATURA FAI E co-forza, la tendenza parla di una crescita ma necessari per smaltire la quota di «In Italia le iniziative abbondano», TI DIRÒ CHI SEI. Se è vero che esponenziale, in un settore che già oggi scarti, tra il 20 e il 40%, che non può es- conferma Newman. «E c’è chi ai casso- un cittadino di Las Vegas vale circa 430 miliardi di fatturato annuo, sere recuperata». netti di superficie ha persino detto addio. produce 760 kg di immon- occupando fra mercato formale e infor- Tracciare i rifiuti è a tutti gli effetti una Nel centro storico di Ravenna, per esem- dizia l’anno contro gli 80 kg male 40 milioni di persone». pratica “smart”. Sapere quali e quanti ne pio, sono stati eliminati grazie alla rea- di un agricoltore indiano, In termini di rifiuti solidi urbani (Rsu), escono dalle case degli italiani permette lizzazione di un’isola ecologica interrata. non è azzardato individuare nel benes- l’Italia non fa eccezione e, se la fa, non di incentivare le buone pratiche attraver- Collocate su apposite pendane stradali, sere industriale l’indicatore più attendi- sempre in positivo: con un picco di 32,5 so tariffe personalizzate e proporzionate le bocche di conferimento convogliano i bile dei trend in atto in materia di rifiuti. milioni di tonnellate prodotte nel 2010, all’uso effettivo del servizio. L’innova- rifiuti all’interno di camere sotterranee. Con un nota bene: «Ogni giorno, 300mila pari a più di 540 kg pro-capite (Rapporto zione tecnologica è un caposaldo e il Quando il contenitore è colmo, un mi- contadini emigrano dalle campagne alle Rifiuti Urbani 2012 - SIPRA), il Belpaese Gruppo Hera ha avviato sul territorio in- crochip segnala all’operatore che è il mo- città e, nel momento in cui abbandonano descrive una curva al rialzo (+1,1% sul teressanti esperienze di gestione integra- mento di svuotarlo. Efficace, ma ancora il contesto rurale per inserirsi in quello 2009) in un contesto europeo che registra ta. A Spilamberto, nel modenese, la rac- molto costoso, il sistema di pneumatich urbano, il volume dei loro scarti automa- invece una lieve contrazione (-1,1%). colta differenziata avviene attraverso tresh collection, che aspira i rifiuti nel ticamente raddoppia». David Newman, «Sull’Italia pesa ancora un andamento a cassonetti intelligenti, che i cittadini pos- sottosuolo. Lanciato dalla società svede- presidente dell’International Solid Waste tre velocità», spiega Newman. «Le regioni sono aprire solo mediante un’apposita se Envac e oggi in funzione a Stoccolma Association e direttore del Consorzio Ita- del Nord e la Sardegna sono estremamen- tessera di igiene ambientale: si preme un e Barcellona, il sistema è relativamente liano Compostatori, snocciola dati: «At- te virtuose nella raccolta differenziata: tasto, si passa la carta e, a riconoscimento semplice: la spazzatura viene risucchiata tualmente, il 50% della popolazione quanto alla frazione organica e al com- avvenuto, si gettano i rifiuti. I dispositivi a 70 km/h attraverso tubazioni sottovuo- mondiale vive nelle metropoli e si pre- postaggio, che oggi interessa 30 milioni installati sono circa 500, per un totale di to, fino alla centrale di raccolta». Così il vede che fra 20 anni supererà il 70%. Gio- di cittadini, sono addirittura leader nel 6.500 utenze e 12.500 abitanti serviti. Si- cassonetto va in pensione.
Ecomondo 2012 13 focus +40,9% Corrado Clini, dal 16 novembre 2011 ministro dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare L'incremento degli impiegati del governo Monti. nel mercato del lavoro A Ecomondo ha convocato ambientale gli Stati Generali della tra il 1993 e il 2006 Green Economy. 470 i milioni stanziati dal decreto Sviluppo per la rioccupazione in aziende di Ict di disoccupati provenienti da settori obsoleti 60mila i giovani per cui il ministero dell'Ambiente faciliterà l'assunzione in aziende green Green economy attraverso un incentivo fiscale Corrado Clini: le attività cosiddette “verdi” anche nel nostro Pae- se sta iniziando a produrre numeri importanti. Tutte le stime parlano di milioni di posti di lavoro «È un settore produttivo in più nei prossimi anni. Il mercato del lavoro am- bientale, secondo i dati delle ricerche più recenti, ha registrato, tra il 1993 e il 2006 un incremento ad alta innovazione del 40,9% di occupati. Proprio per promuovere l’occupazione giovanile nelle imprese che operano nei settori avanzati della green economy e della protezione del territorio, intendiamo attivare un che può grantire incentivo fiscale per l’assunzione di 60mila gio- vani esperti. La misura prevede l’applicazione di un credito di imposta alle imprese che assumono a tempo indeterminato giovani di età inferiore ai milioni di posti di lavoro» 35 anni da impiegare nella protezione del territo- rio, e prevenzione del rischio idrogeologico e si- smico, nel settore dei biocarburanti di seconda e terza generazione e nella produzione di tecnologie innovative nel solare fotovoltaico, a concentra- A di Mattia Schieppati europea di competere con l’economia degli Stati zione, termodinamico e nella geotermia. Uniti, dell’India, della Cina e del Brasile, che stan- Quali sono i vincoli che ancora il sistema-Paese op- ECOMONDO 2012 IL MINISTRO DELL’AMBIENTE CORRADO no investendo tantissimo nelle nuove tecnologie pone allo sviluppo virtuoso di questo settore? CLINI ha convocato la grande assise degli Stati Ge- a basso contenuto di carbonio. Vanno in questa La green economy è una sfida non priva di osta- nerali della Green economy. Un appuntamento direzione le misure che abbiamo attivato, come coli, ma che rappresenta per un paese come il no- che si pone l’obiettivo di elaborare la strategia na- ministero dell’Ambiente, con il Piano per la ridu- stro un’opportunità di rilancio della competitività. zionale ed europea dopo la Conferenza dell’Onu zione delle emissioni al 2020 per l’Italia, inserito Per liberare investimenti e incrementare l’occu- “Rio +20” dello scorso giugno. E che vuole avan- negli obblighi europei e nella strategia Ue al 2050. pazione occorrerà affrontare alcuni nodi che ne zare una proposta programmatica per lo sviluppo Tra le misure, cito la decarbonizzazione dell’eco- rallentano lo sviluppo: il quadro normativo, le pro- della green economy in Italia. nomia, la carbon tax, l’efficientamento energetico, cedure burocratiche, il settore del credito. Su que- la generazione distribuita e lo sviluppo di reti in- sti aspetti si è concentrata una parte importante Ministro Clini, quali sono in Italia le filiere produttive telligenti, l’eco-edilizia, la gestione del patrimonio dei lavori preparatori agli Stati Generali che tenia- più interessanti riconducibili alla green economy? forestale sia come serbatoio di cattura della CO2 mo a Ecomondo e, sono certo, molti di questi nodi Le filiere della green economy hanno un ruolo che per la produzione di biomassa e biocombu- troveranno una soluzione strategica e program- molto importante nel processo di “decarbonizza- stibili. Sempre nel solco dello sviluppo di un’eco- matica. zione” del sistema Italia, che è una strategia per nomia verde e della valorizzazione delle produ- Nell’agenda dei lavori un’attenzione è stata data an- l’ambiente ma può e deve costituire anche un zioni sostenibili, abbiamo promosso finanziamenti che al contributo allo sviluppo di questo settore dal grande volano di sviluppo economico. Il cambio per i progetti di ”carbon footprinting”, la rileva- mondo delle banche... delle filiere di produzione insieme all’innovazione zione dell’impronta di carbonio, ovvero le emis- Al settore del credito è stata dedicata una delle tecnologica possono mettere in grado l’economia sioni di gas serra nei processi produttivi, e regi- assemblee preparatorie agli Stati Generali, proprio striamo una rispotamolto positiva delle imprese perché rappresenta uno snodo importante per lo a questa nostra importante iniziativa. sviluppo di un’economia verde. Fino ad oggi l’at- «Per promuovere l’occupazione in imprese Quali sono, in termini occupazionali e di volume d’af- tenzione degli istituti di credito ha privilegiato po- fari, le potenzialità della green economy italiana da co gli investimenti sostenibili, ma ci sono segnali che operano nella green economy intendiamo qui al 2020? di un aumento significativo di istituti che oltre a attivare un incentivo fiscale per l’assunzione La green economy, soprattutto quella legata al- finanziare in misura privilegiata alcuni comparti di 60mila giovani esperti» le energie pulite, all’efficienza energetica e a tutte della green economy si sono impegnati in >
14 focus Otto temi per il rilancio Gli Stati Generali della Green Economy, che si svolgono in occasione di Ecomondo (tre sessioni di lavoro, merco- ledì 7 e giovedì 8), sono promossi dal Ministero dell´Am- biente e da un Comitato organizzatore composto da 39 organizzazioni di imprese rappresentative della green economy italiana. Otto le tematiche affrontate deai gruppi di lavoro nelle fasi preparatorie: l’ecoinnovazione, l’efficienza e il risparmio energetico, le energie rinnovabi- li, il riciclo dei rifiuti, la mobilità sostenibile, le filiere agri- cole di qualità ecologica, i servizi ambientali, gli strumen- ti economici. «Per affrontare la recessione», ha dichiara- to Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Svi- luppo Sostenibile e del Comitato organizzatore degli Stati Generali, «servono idee e iniziative per innovare, convertire, differenziare produzioni di beni e servizi per rilanciare nuove possibilità di sviluppo. La green eco- nomy è, in Italia, fra le poche possibilità concrete per aprire le porte a nuove prospettive. Occorre favorire con continuità, senza ripensamenti che alimentano un clima di incertezza, lo sviluppo di settori strategici, dalla diffu- sione dell’ecoinnovazione delle nostre produzioni mani- fatturiere allo sviluppo del riciclo e della chimica verde, dalle rinnovabili al risparmio energetico, fino alla mobi- lità sostenibile». Green economy le energie rinnovabili con strumenti efficaci per le imprese e senza peso per le casse pubbliche, grazie anche al contributo delle Regioni e delle autonomie locali. vation, che consente di finanziare la sperimen- tazione avanzata e il lancio sul mercato europeo di tecnologie verdi. Quanto cooperative e imprese sociali portano in- > modo significativo sulle tematiche ambientali. Che cosa si sta facendo a livello Ue per accompa- novazione in questo settore? Che strumenti ha messoin campo il Governo per gnare l’impresa italiana in questo percorso? L’impresa sociale rappresenta l’ossatura del sostenere lo sviluppo della green economy? Uno dei punti qualificanti del documento nuovo modello di sviluppo economico, ambien- Il Fondo per Kyoto è, tra gli strumenti varati uscito dalla Conferenza di Rio è stato proprio tale. Le buone pratiche delle aziende socialmen- dal Governo in questo senso, quello più inno- quello relativo alle possibilità e agli orizzonti te responsabili soprattutto a livello locale hanno vativo, poiché promuove investimenti pubblici imprenditoriali delle imprese che operano nella avuto, e hanno tutt’ora, un ruolo essenziale di e privati per l’efficienza energetica nel settore green economy, vista come strumento e quadro cambiamento e innovazione in tutti i campi che edilizio e in quello industriale, per piccoli im- di riferimento per affrontare le tematiche della sono stati affrontati dalle assemblee preparato- pianti ad alta efficienza, per le fonti rinnovabili crescita e della lotta alla povertà. Dopo Rio, l’U- rie degli Stati generali di Rimini. Gli eco-servizi in impianti di piccola taglia, per la gestione so- nione europea si è impegnata a tradurre il do- e le aziende sociali che partecipano ad Ecomon- stenibile delle foreste e per la promozione di cumento in iniziative politiche concrete; gli Stati do dimostrano, sia nel riciclo, in cui l’Italia è al tecnologie innovative nel settore energetico. Generali della Green Economy rappresentano secondo posto in Europa dopo la Germania, ma Inoltre, con il decreto sviluppo abbiamo stan- una delle principali iniziative in questo senso. anche in altri settori come la finanza etica, la ziato 470 milioni di euro per quei lavoratori di- L’Ue aveva, già nel 2008, promosso un piano di cura del territorio, l’agricoltura ecc., un livello soccupati che vengono da settori non più com- azione per favorire una politica industriale so- molto alto di impianti e tecnologie innovative petitivi o obsoleti e che bisogna sostenere con stenibile e incoraggiare l’industria a sfruttare le che sono essenziali per passare ad un’economia la creazione di nuovi posti di lavoro nel campo opportunità di innovazione. Si è poi data stru- verde, per migliorare l’efficienza d’uso delle ri- delle nuove tecnologie. Oltre al decreto Svilup- menti finanziari per agevolare il cambiamento, sorse e anche per offrire potenzialità di crescita po, stiamo finalizzando altre misure per aiutare tra i quali, uno dei più importanti è Eco-Inno- economica e competitività sui mercati. Stefano Leoni - Wwf «Solo attraverso il green si possono ristabilire regole di convivenza pacifica» L E FILIERE PRODUTTIVE DELLA GREEN ECONOMY possono rappresentare sicuramente ruolo e i diritti dell’individuo, delle aggregazioni sociali, degli stati e del un settore di sviluppo interessante (e innovativo) per le aziende italiane. mercato. Ma quanto il percorso che il nostro Paese sta compiendo su questo fronte è Cosa chiedete al Governo per far sì che si diffondano le buone pratiche green e davvero “sostenibile”, e come si innesta nalle crescita complessiva della diventino una precisa strategia? sensibilità degli italiani nei confronti di un approccio corretto all’ambiente Dobbiamo cominciare a pensare che l’emergenza non è solo lo spread e al territorio. Ne abbiamo parlato con Stefano Leoni, presidente di Wwf tra tassi di interesse, ma tra risorse disponibili per chi vive oggi e tra la pre- Italia. sente e le future generazioni. Insomma, occorre prendere atto che la crisi è Presidente Leoni, in che modo la green economy può rappresentare una via a lungo termine. E come ogni crisi occorre chiedere e fare sacrifici. Questo d’uscita dalla crisi? postula il compito di cominciare a pensare a come sarà l’Italia, l’Europa e il Oggi l’intero pianeta sta affrontando diverse crisi: quella ambientale, Mondo al 2020, al 2050 e al 2100. Significa disegnare un quadro, che rende quella economica e quella politica. Tutte e tre colpiscono a fondo la forma comprensibile il perché delle rinunce, ma anche il valore di quello che ot- di convivenza tra gli uomini e sono tra di loro intrecciate. La green economy terremmo. E sarà possibile recuperare quella solidarietà, che costituisce la può costituire una risposta solo se sarà in grado di rendere meno impattante base della pacifica convivenza. Il Wwf sia in sede internazionale che in il nostro modello di vita sul pianeta. Sul breve termine potrà rilanciare la Italia ha elaborato e presentato studi e percorsi da seguire per il raggiungi- domanda di nuovi beni e servizi, tuttavia il beneficio sarà effimero se non mento di questi obiettivi. Siamo pronti a fornire tutto il nostro aiuto. si riscrive l’architettura della convivenza tra gli uomini, ridisegnando il Incentivi sì, incentivi no. Come uscire definitivamente da questo dilemma? Quello che non si dice è che tutte le fonti energetiche sono incentivate. «La green economy può costituire una risposta Se non ci fossero gli incentivi la benzina costerebbe attorno ai 3 dollari al li- tro. Quindi, è un falso problema quello degli incentivi alle rinnovabili. Il alla crisi che tutto il mondo sta attraversando vero ostacolo viene dal fatto che le rinnovabili rompono i monopoli dell’e- solo se sarà in grado di rendere meno impattante nergia. Pensate voi quale grande riforma democratica potrebbe essere quella il nostro modello di vita sul pianeta» di non dipendere più da nessuno per la fornitura di energia...
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