COMUNE DI RUSSI Mercoledì, 22 agosto 2018
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COMUNE DI RUSSI Mercoledì, 22 agosto 2018 Prime Pagine 22/08/2018 Prima Pagina Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 1 22/08/2018 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 2 Ambiente 22/08/2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 53 Maria Marabini segretario Lega Nord Russi . Centrale di Russi, chiediamo incontro pubblico 3 21/08/2018 Ravenna Today Ancora dubbi sulla centrale a biomasse di Russi: "Vogliamo dati certi e... 4 Cultura e Turismo 22/08/2018 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 7 Incontro con Zingaretti in piazzetta Dante 6 22/08/2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 46 'Ravenna: l' album di famiglia' Presentazione in piazzetta Dante 7 sport 22/08/2018 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 18 Arrondini firma con il Classe Oggi test a Russi 8 22/08/2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 69 Savignanese-Classe si gioca domenica 9 22/08/2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 71 La Spem Ravenna riparte dalla Prima Divisione 10 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 22/08/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 3 Gi. L. Accelera il Ddl sull' acqua pubblica 11 22/08/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 3 Giuseppe Latour Manuela Perrone Dalle autostrade alle Tlc: 35mila concessioni nel mirino del governo 12 22/08/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 4 Giorgio Santilli Sì agli omissis in chiaro, ma il Mit studia ancora il modo 14 22/08/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 13 Dino Pesole Tagliare non basta, per il Governo la vera sfida sarà riqualificare... 16 22/08/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 13 Marco Rogari Manovra, caccia a 3-4 miliardi con tagli a ministeri e acquisti Pa 18 22/08/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 16 Piergiorgio Gawronski coesione e strategia unica per tenere a bada lo spread 20 22/08/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 21 M.Pri. Controlli sugli orari anche senza Jobs act 22 22/08/2018 Italia Oggi Pagina 5 UGO ARRIGO Autostrade controllava se stessa 23 22/08/2018 Italia Oggi Pagina 6 BRUNO TINTI Controllori che non controllano 26 22/08/2018 Italia Oggi Pagina 20 GIACOMO BERBENNI Autostrade prepara la replica 28 22/08/2018 Italia Oggi Pagina 27 BENITO FUOCO E NICOLA FUOCO Imu soft ma con la residenza 30 22/08/2018 Italia Oggi Pagina 29 Non profit e Codice appalti, parola all' Anac 32 22/08/2018 Italia Oggi Pagina 29 MATTEO BARBERO Le regioni difendono l' imposta sulla benzina 34 22/08/2018 Italia Oggi Pagina 29 FRANCESCO CERISANO Statali, niente doppi incarichi 36 22/08/2018 Italia Oggi Pagina 31 Controlli un ponte? Ad Avellino niente compenso 38
22 agosto 2018 Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 1
22 agosto 2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 2
22 agosto 2018 Pagina 53 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Ambiente MARABINI (LEGA NORD) «TANTI ASPETTI ANCORA DA CHIARIRE» Centrale di Russi, chiediamo incontro pubblico MOLTI aspetti collegati alla futura centrale a biomasse di Russi c o n t i n u a n o a n o n convincerci. Tutto legittimo, certamente, e immagino anche che gli organismi preposti abbiano controllato e verificato le procedure intercorse. Noi residenti, tuttavia, che da questo impianto non sappiamo ancora quali ricadute aspettarci, avremmo preferito più chiarezza. Che né la Regione, né l' amministrazione comunale, ma neppure le proprietà, hanno saputo o voluto dare. Di sicuro vogliamo capire cosa verrà effettivamente bruciato nell' impianto e da dove arriveranno i materiali vegetali da utilizzare. Non ci bastano, infatti, le dichiarazioni di prammatica della dirigenza del nuovo proprietario, il fondo F2i, che saranno residui agricoli, come potature di alberi da frutta e simili. E' presumibile che questi residui agricoli non saranno sufficienti per alimentare la centrale, che necessita, lo ricordiamo, di circa 270.000 tonnellate di combustibile annui, nè potranno essere, come ventilato in un primo tempo, a chilometro zero. Di qui, le preoccupazioni generalizzate per l' aumento del traffico veicolare per il trasporto del combustibile, per la sua provenienza e per la sua qualità e composizione. Credo che il sindaco di Russi dovrà fare molto di più di una dichiarazione semplicistica, quanto vuota di contenuti, come quella rilasciata ai primi di luglio. Il suo sostegno alle 'operazioni societarie' che sono intervenute non ci rassicura. Vogliamo dati. Dati certi e aggiornati che sia il Comune che la Regione, assumendosi tutte le responsabilità del caso, devono illustrare in una prossima e urgente conferenza pubblica da organizzare a Russi, a cui possano partecipare tutti i cittadini interessati. Maria Marabini segretario Lega Nord Russi . Maria Marabini segretario Lega Nord Russi . Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 3
21 agosto 2018 Ravenna Today Ambiente Ancora dubbi sulla centrale a biomasse di Russi: "Vogliamo dati certi e risposte" Maria Marabini, segretaria della Lega di Russi, torna su un tema che fa ancora discutere e i cui contorni sono, a suo avviso, da approfondire a poche settimane dal nuovo passaggio di proprietà dell' impianto 1 L' emozionante spettacolo del "mare in amore" che si illumina di notte 2 Colpisce uno scooter e si allontana: coppia resta ferita sulla Baiona 3 Colta da un malore mentre passeggia in acqua: paura per una turista 4 Denunciato il "pirata" che ha colpito una coppia in scooter su via Baiona "Molti aspetti collegati alla futura centrale a biomasse di Russi continuano a non convincerci". Maria Marabini, segretaria della Lega di Russi, torna su un tema che fa ancora discutere e i cui contorni sono, a suo avviso, da approfondire a poche settimane dal nuovo passaggio di proprietà dell' impianto prima ancora di diventare operativo. "Tutto legittimo, certamente, e immagino anche che gli organismi preposti abbiano controllato e verificato le procedure intercorse. Noi residenti, tuttavia, che da questo impianto non sappiamo ancora quali ricadute aspettarci, avremmo preferito più chiarezza. Che né la Regione, né l' amministrazione comunale, ma neppure le proprietà, hanno saputo o voluto dare. Di sicuro - commenta Marabini - vogliamo capire cosa verrà effettivamente bruciato nell' impianto e da dove arriveranno i materiali vegetali da utilizzare. Non ci bastano, infatti, le dichiarazioni di prammatica della dirigenza del nuovo proprietario, il fondo F2i, che saranno residui agricoli, come potature di alberi da frutta e simili. E' presumibile che questi residui agricoli non saranno sufficienti per alimentare la centrale, che necessita di circa 270.000 tonnellate di combustibile annui, nè potranno essere, come ventilato in un primo tempo, a chilometro zero. Di qui, le preoccupazioni generalizzate per l' aumento del traffico veicolare per il trasporto del combustibile, per la sua provenienza e per la sua qualità e composizione. Credo che il sindaco di Russi dovrà fare molto di più di una dichiarazione semplicistica come quella rilasciata ai primi di luglio. Il suo sostegno alle 'operazioni societarie' che sono intervenute non ci rassicura. Vogliamo dati certi e aggiornati che sia il Comune che la Regione, assumendosi tutte le responsabilità del caso, devono illustrare in una prossima e urgente conferenza pubblica da organizzare a Russi, a cui possano partecipare tutti i cittadini interessati". "Conosco l' annosa vicenda Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 4
22 agosto 2018 Pagina 7 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Cultura e Turismo Incontro con Zingaretti in piazzetta Dante RAVENNA Stasera Carlo Zingaretti presenta il libro "Ravenna, l' album di famiglia"in piazzetta Dante alle 21. L' evento rientra nel programma estivo d' incontri letterari con autori che, ogni mercoledì alle 21, presenteranno i loro libri. Simone Cellini sarà il moderatore delle serate. L' iniziativa è organizzata dall' associazione Kultura, dalla libreria LibriMi di Miranda Blosi e dal Bar Gelateria Centrale, con il patrocinio del Comune di Russi. Carlo Zingaretti Gli appuntamenti della rassegna proseguono anche nelle prossime settimane, fino a settembre. Mercoledì 29 agosto Paolo Casadio presenta il suo libro "Il bambino del treno". Mercoledì 5 settembre 2018"Cercasi disperatamente Madonna", una proiezione del film alla presenza del regista Atos Fuschini. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 6
22 agosto 2018 Pagina 46 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Cultura e Turismo IL LIBRO DI ZINGARETTI A RUSSI 'Ravenna: l' album di famiglia' Presentazione in piazzetta Dante 'INCONTRI a catena: rassegna letteraria in piazzetta Dante', a Russi, propone alle 21 Carlo Zingaretti (foto) che presenta il suo libro 'Ravenna: l' album di famiglia'. Moderatore Simone Cellini. Il 29 agosto Paolo Casadio presenterà il suo libro 'Il bambino del treno'. Per info: Raffaella 0544-583219, Miranda 333- 453 5018. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 7
22 agosto 2018 Pagina 18 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) sport Arrondini firma con il Classe Oggi test a Russi Davide Arrondini CLASSE Torna in campo il Classe dopo lo stop forzato in Coppa. In attesa del recupero con la Savignanese al "Capanni" (lo stadio di Savignano ha avuto la deroga), ibiancorossi avranno oggi le prove generali a Russi c o n t r o l a f o r m a z i o n e l o c a l e d i Promozione. Stasera alle 20 Stefano Evangelisti userà questa partita per trarre altre indicazioni utili sulla sua squadra, attesa dal debutto in D. «È chiaro che non aver giocato lo scorso week-end ha un po' scombinato i nostripiani- dice Evangelisti comunque come sempre ci adattiamo e andiamo avanti. Questa amichevole è una tappa di avvicinamento al nostro esordio ufficiale, quindi cercherò di mettere minutaggio nelle gambe dicer ti giocatori. Avremo anche delle assenze per lavoro come Ceroni e Noschese. Per giovedì ho fissato un incontro con la Juniores così chi avrà giocato meno potrà mettere altri minuti nelle gambe». Inattesa di trovare il bomber, la società ha tesserato la punta Arrondini(1999)dalla Juniores del Santarcangelo. La dirigenza sta provvedendo a mettere a norma il campo per la D, ma passeranno due o tre mesi prima di ricevere l' agibilità, così come stadio per giocare nel frattempo ha indicato negli incartamenti il Benelli di Ravenna. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 8
22 agosto 2018 Pagina 69 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) sport D Stasera test col Russi Savignanese-Classe si gioca domenica IL CLASSE, matricola nel campionato di serie D, gioca stasera, alle 20, a Russi contro i falchetti di Promozione, l' ultimo test prima di cominciare la stagione. Il debutto in Coppa Italia avverrà domenica prossima, alle 16, a Martorano contro la Savignanese, altra matricola nel massimo campionato dilettantistico nazionale. Si tratta del turno preliminare di Coppa, e si giocherà in gara unica. Sarà un match di grande importanza perché la vincente, ospiterà poi il Cesena. La Lega dilettanti ha comunicato che, a breve, sarà ufficializzata la composizione dei gironi. Nel frattempo, il team del presidente Cavina ha tesserato l' attaccante Arrondini, classe '99 dal Santarcangelo. Il ds Guardigli cerca un portiere e una punta. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 9
22 agosto 2018 Pagina 71 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) sport Basket Colpo di scena La Spem Ravenna riparte dalla Prima Divisione Ravenna CLAMOROSA rinuncia in Promozione. La Spem Ravenna non si iscriverà al campionato e nelle prossime settimane valuterà se ripartire dalla Prima Divisione: un vero colpo di scena per una società che lo scorso anno puntava al salto di categoria. La dirigenza sarebbe voluta ripartire con un gruppo di giovani prendendoli in prestito anche da altre società, ma quando si è accorta che il progetto non si sarebbe concretizzato, ha deciso di non iscriversi. Nel prossimo campionato di Promozione ci saranno dunque quattro ravennati: Russi, Faenza Basket Project, Massa Lombarda e la ripescata Fusignano. Negli ultimi giorni il Russi ha confermato le proprie ambizioni, tesserando Trerè, Basaglia e Montanari (già ufficializzati) e accordandosi con Vistoli, Morigi e Bigazzi, gruppo di giocatori che militava nella Spem e nel Selene Sant' Agata in D. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 10
22 agosto 2018 Pagina 3 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali DA SETTEMBRE Accelera il Ddl sull' acqua pubblica «La proposta di legge è stata presentata alla Camera e abbiamo previsto di discuterla in commissione Ambiente già da settembre». Federica Daga del Movimento 5 Stelle parla così del Ddl che porta la sua firma e che, dal prossimo autunno, è destinato a subire una brusca accelerazione. Il testo «vuole raccogliere gli strumenti necessari per avviare un processo di ritorno a una gestione pubblica e partecipativa del Servizio idrico». Per Daga, infatti, «la privatizzazione ha dimostrato di avere fallito il suo mandato. Avrebbe dovuto portare maggiori investimenti e un servizio migliore ma non è andata così. Il nostro obiettivo è ridare ai Comuni e a l l a cittadinanza un ruolo centrale nella gestione di questa risorsa». Un' impostazione non condivisa da Utilitalia, l' associazione che riunisce le imprese di acqua, ambiente ed energia. Spiega il suo direttore generale, Giordano Colarullo: «La grande parte delle imprese che oggi gestiscono il servizio idrico è partecipata o controllata da soggetti pubblici. Il pubblico ha già oggi un ruolo fondamentale». Questo non toglie che ci possano essere correttivi: «Potremmo ragionare - conclude Colarullo - sul tema della governance, delle verifiche e dei controlli affidati al pubblico, ma non smontare l' attuale assetto della gestione». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Gi. L. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 11
22 agosto 2018 Pagina 3 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Dalle autostrade alle Tlc: 35mila concessioni nel mirino del governo Il piano. Dopo il disastro di Genova parte una ricognizione che coinvolgerà tutti i settori Esecutivo pronto a valutare ogni soluzione: dalla messa in gara dopo la scadenza all' aggiornamento dei canoni e delle condizioni senza escludere il ritorno dello Stato «Incassare risorse e difendere gli interessi dei cittadini». Dal governo sintetizzano così l' obiettivo della revisione delle concessioni pubbliche avviata dopo il disastro di Genova. Un' impresa ambiziosa - quelle attive sono 35mila, i soli contratti prossimi a scadenza valgono 1,4 miliardi di canoni annui - e nient' affatto nuova. Il Programma nazionale di riforma contenuto nel Def 2017 del governo Gentiloni lanciava la riforma delle concessioni proprio con il target di «valorizzare le entrate per la Finanza pubblica e la concorrenza». Ma il piano è rimasto lettera morta. Sopravvive la premessa, identica nonostante il cambio di maggioranza: la convinzione di un rapporto squilibrato tra i canoni e i profitti, a vantaggio dei privati. Il progetto dell' esecutivo Conte è alle battute iniziali: non ce n' è traccia nel contratto di governo, è andato prendendo forma dopo il crollo del ponte Morandi. Con una sorta di cabina di regìa a Palazzo Chigi, in prima linea i sottosegretari Giancarlo Giorgetti (Lega) e Stefano Buffagni (M5S), affiancati dai ministeri coinvolti, in primis Infrastrutture, Mise e Mef. Imprescindibile il confronto con regioni ed enti locali. Sulla scia del percorso già avviato su strade, dighe e impianti idroelettrici, si parte da una «ricognizione» delle concessioni in scadenza o scadute nei settori indicati da Giorgetti: acque minerali, "sorvegliate speciali", idrocarburi, frequenze per tv e telefonia. Nessun riferimento a spiagge né ambulanti, che insieme valgono 850 milioni (750 per i comuni) di quegli 1,4 miliardi. Non è un caso. Il governo ha deciso di accantonare i dossier, complice la storica sensibilità della Lega alle ragioni dei balneari e del M5S a quelle degli ambulanti, messe in pericolo dalla Bolkestein. Qui il contratto di governo è chiaro: «Ci impegneremo nel superamento degli effetti pregiudizievoli per gli interessi nazionali derivanti dalla direttiva Bolkestein». Sugli altri ambiti invece l' esecutivo vuole andare avanti. Finita la ricognizione, deciderà caso per caso: dall' aggiornamento di canoni e condizioni al non rinnovo a scadenza. Senza escludere il rientro del pubblico quando ci siano competenze e strutture. Vale per le dighe in Valtellina, indicate da Giorgetti, come per le autostrade. Sempre che le vedute di M5S e Lega coincidano. In linea teorica, allora, il Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 12
22 agosto 2018 Pagina 3 Il Sole 24 Ore
22 agosto 2018 Pagina 4 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali La trasparenza sulla convenzione con autostrade Sì agli omissis in chiaro, ma il Mit studia ancora il modo Sono in corso valutazioni tecniche, si attende il parere della Funzione pubblica La tragedia di Genova merita risposte precise sulle responsabilità del crollo che sarà la magistratura ad accertare. Il ponte Morandi sta però anche evidenziando aspetti critici del rapporto fra concessionario privato e amministrazione pubblica concedente. C' è un' area grigia di questo rapporto che di tanto in tanto torna alla ribalta e non riguarda solo il settore autostradale. Concessioni e in house restano in molti settori chiave, dai trasporti all' energia, dalle infrastrutture ai rifiuti all' acqua, regimi giuridici ed economici opachi in cui la concorrenza non entra, le gestioni di beni e servizi pubblici restano al riparo di qualunque valutazione sull' efficienza economica, il rapporto pubblico-privato è privo di regole certe e stabili, il tornaconto per i cittadini difficilmente misurabile. Nel 2006-2007 l' area grigia era la differenza fra investimenti programmati (per aumentare le tariffe) e investimenti realizzati: Antonio Di Pietro ottenne un atto aggiuntivo che modificò il metodo di aggiornamento tariffario concedendo gli aumenti solo a investimenti avviati. Gli investimenti della concessionaria crebbero molto, la zona grigia fu ridotta a beneficio di tutti, furono completate opere che andavano a rilento come la variante di valico. Oggi in quell' area grigia c' è la trasparenza degli atti che regolano il rapporto fra il concessionario e lo Stato, che negli ultimi mesi ha visto un passo avanti notevole con la pubblicazione sul sito del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, il 2 febbraio scorso, delle convenzioni fra lo Stato e le società concessionarie (è la prima volta che accade a venti anni dalla privatizzazione) ma con alcuni omissis che hanno attratto l' attenzione più delle notizie rivelate. Questi omissis riguardano il piano economico finanziario (Pef), alcuni aspetti del metodo tariffario, il cronoprogramma degli investimenti in opere e manutenzioni. Aspetti centrali nella valutazione della sana gestione autostradale e dell' effettivo perseguimento dell' interesse pubblico sotteso alla gestione concessoria. Ma anche aspetti delicati che riguardano il finanziamento degli investimenti, la remunerazione del capitale (Wacc), il terminal value, vale a dire il valore residuo alla scadenza della concessione. Sulla questione è intervenuta l' Anac di Raffaele Cantone che - inizialmente su sollecitazione del Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 14
22 agosto 2018 Pagina 4 Il Sole 24 Ore
22 agosto 2018 Pagina 13 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali L' ANALISI Tagliare non basta, per il Governo la vera sfida sarà riqualificare la spesa dello Stato Si parte dai tagli ai ministeri, per recuperare risorse in vista della manovra 2019. Dalla risposta che verrà dai singoli titolari dei dicasteri, si verificherà tra breve la fattibilità dell' ambizioso, quanto complesso programma di contenimento della spesa corrente indicato dal ministro dell' Economia, Giovanni Tria, lo scorso 3 luglio presso le commissioni Bilancio di Camera e Senato: mantenere fermo l' andamento nominale della spesa di parte corrente con riferimento al consuntivo 2018, per aprire spazi all' aumento della componente in conto capitale, in sostanza gli investimenti soprattutto in infrastrutture. Intendimento programmatico apprezzabile, e ora reso ancor più stringente dopo il drammatico crollo del ponte Morandi a Genova, ma alquanto complesso da realizzare. Con il blocco della spesa corrente si potrebbero conseguire risparmi per 50 miliardi nel triennio, secondo i calcoli del ministero. Ma prima di tutto occorre stabilire dove e come intervenire. Del totale complessivo della spesa pubblica, pari a 839 miliardi, 164 miliardi sono destinati ai redditi da lavoro dipendente, 140 miliardi ai consumi intermedi, 342 alle prestazioni sociali, con le pensioni che assorbono ben 264 miliardi. Spazi effettivi di intervento vi sono, ma occorre una precisa e ferma volontà politica nel perseguirli. Tria annuncia che ogni ministero «avrà obiettivi specifici», e che in ogni caso non vi saranno tagli su sanità, scuola e ricerca. Torna a riproporsi l' eterna e irrisolta questione della riqualificazione della spesa pubblica. Con l' aggiornamento del Documento di economia e finanza in arrivo per fine settembre il quadro si chiarirà. Si parte dal bilancio presentato dall' ultimo commissario alla spending review, Yoram Gutgeld: 29,9 miliardi di riduzione di capitoli di spesa tra il 2014 e il 2017, cui dovrebbero aggiungersi i 2,5 miliardi previsti dalla manovra 2018 (con un intervento di 1 miliardo sui ministeri). Il problema è che quelle risorse sono state utilizzate per coprire altri interventi di spesa, con il risultato che nel saldo finale non si è assistito a una vera frenata. Ben 12,7 miliardi dei risparmi realizzati nel 2014-2017 sono andati a coprire maggiori prestazioni previdenziali e assistenziali. Si torna alla questione di partenza. Poiché l' azione di contenimento della spesa pubblica è operazione politica di prim' ordine, la domanda è se l' attuale governo, autodefinitosi del cambiamento, intenderà o meno assumersene l' onere (con relativi costi da pagare in termini di consenso almeno nell' immediato). Ridurre la spesa corrente per Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 16
22 agosto 2018 Pagina 13 Il Sole 24 Ore
22 agosto 2018 Pagina 13 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali CONTI PUBBLICI Manovra, caccia a 3-4 miliardi con tagli a ministeri e acquisti Pa A inizio settembre i ministri dovranno indicare a Tria i capitoli di spesa da ridurre. Verso la rimodulazione di vari fondi. Sotto la lente le uscite per gli acquisti Pa ROMA L' appuntamento è per i primi giorni di settembre. Tra un paio di settimane o poco più quasi tutti i ministri saranno costretti a scoprire le carte e a indicare al premier Giuseppe Conte e, soprattutto, al ministro dell' Economia, Giovanni Tria, oltre alle specifiche richieste di risorse le voci e i capitoli dei propri budget su cui far scattare la nuova fase di spending review facendo leva sia su veri e propri tagli sia su rimodulazione di fondi. I "compiti" sono stati assegnati ai responsabili dei dicasteri dallo stesso titolare del Mef prima della pausa estiva seguendo una procedura sostanzialmente obbligata anche alla luce della sfasatura della tabella di marcia fissata dalla riforma del bilancio dello Stato in vigore dallo scorso anno per rendere permanente e vincolante il processo di revisione della spesa. Cifre fin qui non ne sono state fatte. Ma secondo alcuni tecnici dell' esecutivo la nuova spending dovrà garantire alla prossima manovra almeno un quarto delle risorse che dovranno essere individuate autonomamente dal nuovo Governo (al momento, secondo le prime ipotesi, 12-13 miliardi da aggiungere a una fetta più o meno analoga sotto forma di flessibilità da ottenere dalla Ue rallentando il percorso di riduzione del deficit strutturale). Quindi, dalla revisione e dalla ricalibratura della spesa dovrebbero arrivare non meno di 3-4 miliardi, ai quali se ne dovrebbero aggiungere circa 3 in versione una tantum dalla pace fiscale e almeno 5 dalla potatura delle tax expenditures. Il tutto al netto dell' esito della partita con Bruxelles sui nuovo spazi di "extra-deficit" e in attesa di capire quanto peserà sulla prossima legge di bilancio la variabile "spread". La "dote-tagli" dovrebbe essere recuperata attraverso interventi su tutte le amministrazioni centrali, ma non sugli enti locali, e guardando con attenzione il perimetro di spesa degli acquisti Pa. In ogni caso Tria ha fatto chiaramente capire a più riprese che punta a ridurre il peso delle uscite correnti sul bilancio pubblico, escludendo però dalla nuova fase di spending review sanità, istruzione e ricerca. Resta da capire come sarà gestito il flusso di risorse necessarie per alimentare il piano di messa in sicurezza di infrastrutture, invasi e forse anche scuole, annunciato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, e di fatto confermato dal premier Conte. Tria considera prioritario un Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 18
22 agosto 2018 Pagina 13 Il Sole 24 Ore
22 agosto 2018 Pagina 16 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali coesione e strategia unica per tenere a bada lo spread Il ministro Paolo Savona (Il Sole 24Ore del 18 agosto) ha annunciato l' intenzione del governo di "spingere" la crescita nel 2019 fino al 2%, da un tendenziale inferiore all' 1 per cento. Lo strumento utilizzato sarebbe la rinuncia al "consueto trattamento statico" dei parametri europei di finanza pubblica, "in linea con la più elementare teoria economica". Questa impostazione, e il relativo dibattito, meritano di essere illustrati con tre scenari in funzione delle politiche di bilancio c h e s i adotteranno. Ipotizzando l' inflazione costante all' 1,8%, nel primo scenario (S1) la politica di bilancio i n linea con gli anni passati riduce il rapporto deficit/Pil di circa 0,2% di Pil all' anno: l' effetto è una crescita costante pari all' 1% e una lenta d i s c e s a d e l d e b i t o pubblico e d e l l a disoccupazione. In S2 - che ricalca un' equilibrata proposta di La Malfa per una politica economica espansiva ma "senza fughe in avanti" (Corriere del 5 agosto) - si introducono investimenti pubblici addizionali pari al 2% del Pil all' inizio del 2019: il deficit sale al 4,1 per cento. Con quali effetti? Se gli spread restano invariati, data l' ampia disoccupazione di fattori produttivi (lavoratori, capannoni, capitali a basso costo) sarebbe lecito ipotizzare una forte reazione dell' economia; inoltre Savona ci ricorda che esistono "più moltiplicatori in funzione della spesa effettuata"; e che il governo selezionerà quelle con moltiplicatore elevato. Ma anche un' ipotesi prudente di moltiplicatore medio = 1 genera una crescita del 3,1%, e una forte caduta del debito/Pil; l' aumento del Pil è tale da sopravanzare quello del debito. Nel 2020, benché si ipotizzi il ritorno a una politica di bilancio neutra, l' extra gettito fiscale maturato nel 2019 riporta il deficit al 3,3%. Inoltre, si ipotizza che la forte crescita del 2019, il successivo miglioramento del deficit, e la caduta della disoccupazione sotto il 9,5% generino un piccolo miglioramento (ipotesi minimalista) delle aspettative, dei consumi, e della crescita tendenziale da 1% a 1,2%: e del deficit (da 3,3% a 3,2%). La discesa del debito rallenta (un effetto sottolineato da Cottarelli e Galli, Corsera 8 agosto), risultando nel 2022 più alto che in S1. Dal 2021, all' aumento progressivo dei consumi si sommano gli investimenti delle imprese private, sostenuti dal classico "effetto acceleratore", che alzerebbero la crescita (ipotesi prudente) all' 1,5% se non fosse per la politica di bilancio ora restrittiva che la riporta all' 1,2%, in cambio di riduzioni del deficit più rapide. Del deficit infatti c' è sempre meno bisogno: è la spesa privata ora, non magici effetti di offerta, a sostenere l' economia. In particolare, la disoccupazione bassa e calante rende meno Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 20
22 agosto 2018 Pagina 16 Il Sole 24 Ore
22 agosto 2018 Pagina 21 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali CASSAZIONE Controlli sugli orari anche senza Jobs act Consentito verificare le timbrature del lavoratore per contrastare un illecito Rispetta i limiti previsti dall' articolo 4 dello Statuto dei lavoratori (nella versione ante modifiche del Jobs act) il controllo effettuato a posteriori dal datore di lavoro sulle timbrature effettuate da un dipendente. La vicenda su cui si è espressa la Corte di cassazione con la sentenza 20879/2018 d e p o s i t a t a i e r i r i g u a r d a u n dipendente pubblico che contemporaneamente risultava presente in più luoghi. In particolare, in più giornate risultava essere in missione fuori ufficio (con relativa indennità e anche compenso per le ore di straordinario) e al contempo svolgeva consulenza tecnica d' ufficio in tribunale o risultava presente presso il suo studio. Il datore di lavoro, per capire come fosse possibile l' ubiquità del dipendente, h a verificato che quest' ultimo nelle giornate di missione utilizzava un pass visitatori per entrare in ufficio, invece di quello personale. In merito alla possibilità di controllare le timbrature, la Cassazione ricorda che la rilevazione degli orari di entrata e uscita tramite badge «se non concordata con le rappresentanze sindacali, né autorizzata dall' Ispettorato del lavoro è illegittima ai sensi dell' articolo 4, comma 2, della legge 300 del 1970 se si risolve in un accertamento sul "quantum" dell' adempimento» (dopo il Jobs act non serve autorizzazione o accordo per i sistemi di registrazione degli accessi). La normativa consentiva i controlli difensivi "occulti" riguardanti comportamenti illeciti «diversi dal mero inadempimento della prestazione lavorativa». In questo caso, secondo la Cassazione, la verifica effettuata dal datore di lavoro è stata svolta non per controllare l' attività «più propriamente detta e il suo esatto adempimento, ma per completare le indagini relative ad attività illecite poste in essere da un "funzionario infedele"...si è trattato di un controllo ex post, di cui è stata indispensabile l' effettuazione per completare il quadro di tutte le condotte scorrette che sono state poste alla base del licenziamento». © RIPRODUZIONE RISERVATA. M.Pri. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 22
22 agosto 2018 Pagina 5 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali La legge prevedeva che fosse nominato un ente regolatorio prima di cedere aziende monopoliste Autostrade controllava se stessa Prima dell' Enel ci fu Arera e prima di Telecom, l' Agcom Il tragico evento di Genova ha fatto sorgere urgenti domande sulla qualità e l' efficacia dell' intervento pubblico nel settore delle autostrade in concessione. Che cosa ha fatto il ministero dei Trasporti e il concedente Anas per controllare l' operato del concessionario Autostrade per l' Italia sia dal punto di vista dell' esercizio delle tratte assegnate che degli interventi manutentivi, ordinari e straordinari? E le tariffe di pedaggio che sono state autorizzate nel tempo erano giustificate dai costi di esercizio a carico dell' operatore e dagli investimenti promessi negli accordi di concessione? Sono domande alle quali non si può dare una risposta precisa per carenza delle necessarie informazioni, che non sono pubbliche, ma si intuisce che essa sia tendenzialmente negativa e con grande probabilità anche molto negativa. Dopo la privatizzazione del 1999 sembra infatti che il settore pubblico abbia volutamente minimizzato il suo ruolo nel settore autostradale quasi nell' intento di non arrecare disturbo al soggetto regolato. Questo vale tanto per la regolazione tecnica quanto per quella economica. Riguardo ai controlli tecnici alcuni giorni fa il Secolo XIX ha scritto che il concessionario se li faceva da soli: «Autostrade è, di fatto, l' unico controllore di se stesso, esegue con personale proprio ispezioni e autocertificazioni, oppure le affida a consulenti pagati dalla medesima società. Nessun ente pubblico compie screening autonomi, perversione d' una norma le cui conseguenze possono essere catastrofiche". Al riguardo sconcerta l' assenza, non è che chiaro se per mancanza di obbligo legale o per mancanza del suo rispetto, di un monitoraggio pubblico indipendente da quello del titolare della concessione. Si tratta di una situazione che poteva forse essere giustificata quando la società Autostrade era pubblica, appartenendo all' Iri, e in conseguenza poteva risultare un' inutile duplicazione che la mano pubblica sinistra del concedente Anas verificasse i controlli della mano pubblica destra del concessionario Autostrade, trattandosi di due mani dello stesso corpo pubblico. Ai tempi bastava la seconda, ma dopo la privatizzazione era invece indispensabile la prima. Anche in questo caso sembra Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 23
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22 agosto 2018 Pagina 6 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Anche perché i controllati hanno spesso dalla loro parte delle leggi che sono al loro servizio Controllori che non controllano La manutenzione si può anche fare senza ricorrere agli appalti Il crollo del ponte di Genova non è solo una tragedia. Non è nemmeno (solo) una questione giuridica di responsabilità e risarcimenti. E infine non è (solo) un problema logistico ed economico. Cosa hanno fatto invece i nostri reggitori in contemporanea con il crollo del ponte (nemmeno un giorno di riflessione)? Hanno urlato alla nazionalizzazione. Hanno sfruttato un dramma nazionale. Che senso ha sostituire imprenditori (per loro natura interessati al personale profitto, ma che si possono controllare) con satrapi di Stato, in genere nominati per «meriti» politici piuttosto che per esperienza e competenza? Avrebbero dovuto invece chiedersi se simile opzione era fattibile; e poi se era utile. Cominciamo dall' urlo di guerra dei grilloleghisti: revoca immediata della concessione. Qualcuno gli avrà certamente spiegato che non si può revocare immediatamente proprio niente. Che è assolutamente impossibile creare un esercito di manutentori che, dall' oggi al domani, sia in grado di prendersi cura di 3-4 mila km di autostrade e di un numero imprecisato di ponti, viadotti e gallerie. Che il costo di una simile operazione farebbe impallidire quello del reddito di cittadinanza e della flat tax. Che, infine, la revoca della concessione non deve avere natura di sanzione (a quello ci penserà la magistratura, naturalmente nei dieci anni che saranno necessari per via delle illuminate leggi processuali volute, certo in passato, da un esercito di illusi, competenti o incompetenti); ma deve (dovrebbe) rispondere a esigenze di razionalità ed efficienza. Io credo di sì, che glielo abbiano spiegato. E credo anche che, come per tutto il resto, ai grilloleghisti, i grilli saggi gli diano fastidio e che sia andata ancora bene che non li abbiano spiaccicati sul muro. Allora il problema diventa: meglio il pubblico o il privato? Privato significa profitto. Che, quando lo si ricava da un bene di interesse pubblico, è una cosa pericolosa: si tende a comprimente il secondo nell' interesse del primo. Restando in tema di concessioni di autostrade, il privato ha interesse a dimostrare che i profitti sono scarsi; in tal modo potrà richiedere aumenti tariffari che gli saranno concessi facilmente: un po' perché, se non guadagna, è giusto darglieli; e un po' perché le autostrade generano una tale massa di soldi liquidi (i pedaggi) e di opportunità politiche (pensate Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 26
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22 agosto 2018 Pagina 20 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Il cda ha preso atto delle contestazioni del ministero sul crollo del ponte a Genova Autostrade prepara la replica E costruirà una nuova struttura in acciaio in otto mesi Il cda di Autostrade per l' Italia ha preso atto della lettera di contestazioni ricevuta dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti, relativa al crollo del ponte di Genova, e verrà riconvocato in tempo utile per fornire e deliberare un adeguato riscontro alle stesse: lo ha reso noto la società guidata dall' a.d. Giovanni Castellucci. Il board, convocato in seduta straordinaria (oggi sarà la volta di quello della controllante Atlantia), ha osservato un minuto di silenzio in ricordo delle 42 vittime e ha espresso «sentito cordoglio e vicinanza» alle famiglie coinvolte, alle istituzioni e alla comunità del capoluogo ligure. Castellucci ha informato il consiglio sul piano di supporto approntato dopo la sciagura. È stata condivisa una prima lista di iniziative, per una stima preliminare di 500 milioni di euro, finanziati con mezzi propri, già annunciata nella conferenza stampa tenuta sabato scorso. È stato assicurato immediato supporto alle famiglie colpite dalla tragedia. Autostrade ha risposto all' appello lanciato sulla piattaforma social Change. org, istituendo un fondo per soddisfare le prime esigenze delle famiglie e i bisogni degli sfollati. La società ha proposto, inoltre, al comune di Genova di creare un fondo sociale di alcuni milioni di euro da destinare in aiuto alle famiglie delle vittime. Quanto alla ricostruzione dell' infrastruttura, Autostrade sta proseguendo le attività di progettazione per riattivare il ponte Morandi. Il progetto, per il quale si sta coordinando un gruppo di imprese, esecutori e progettisti anche di livello internazionale, prevede la demolizione delle attuali strutture e la ricostruzione del ponte in acciaio secondo le più moderne tecnologie oggi disponibili in un periodo stimato di otto mesi, a decorrere dall' ottenimento delle necessarie autorizzazioni. Per quanto riguarda la viabilità, la società ha studiato assieme al comune alcuni interventi urgenti: in particolare, un asse viario sul lato destro del torrente Polcevera, una rotonda per facilitare l' ingresso al porto, la messa in sicurezza di un viadotto di proprietà demaniale di accesso al casello di Genova aeroporto e un percorso riservato ai mezzi pesanti sulle aree Ilva. Infine, il pagamento del pedaggio lungo la rete genovese dell' autostrada A10 è stato sospeso con effetto retroattivo a partire dal 14 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 28
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22 agosto 2018 Pagina 27 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali SENTENZA DELLA CTP DI SONDRIO Imu soft ma con la residenza Le agevolazioni per l' Imu s p e t t a n o a condizione che nell' abitazione principale il contribuente abbia, oltre alla dimora abituale, anche la residenza anagrafica. Sono le motivazioni che si leggono nella sentenza n. 76/2018 emessa dalla sezione seconda della Commissione tributaria provinciale di Sondrio depositata in segreteria il 26 giugno scorso. La vicenda riguarda degli avvisi di accertamento Imu per gli anni dal 2012 al 2015 notificati al contribuente; il Comune, in assenza di residenza anagrafica, non aveva ritenuto spettanti le agevolazioni Imu richieste dallo stesso contribuente e aveva notificato la maggior pretesa. Opponendo gli accertamenti, il ricorrente assumeva di aver dimostrato la residenza «di fatto» nell' immobile, condizione che lo poneva tra gli aventi diritto alle agevolazioni delle imposte locali al pari dei residenti iscritti all' anagrafe dei residenti. La Commissione provinciale di Sondrio ha rigettato il ricorso e confermato la debenza dell' imposta. I giudici provinciali osservano come, ai fini dell' applicazione dell' Imu, il concetto di abitazione principale sia inserito nell' articolo 13, comma 2, del decreto legge n. 201/2011 (decreto Monti) il quale dispone che «per abitazione principale si intende l' immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente». Quindi affinché un immobile possa essere considerato abitazione principale, sono necessarie tre condizioni: I) il possesso/proprietà o altro titolo reale quale ad esempio l' usufrutto o il diritto di abitazione; II) la residenza anagrafica; III) la dimora abituale intesa come elemento che sussiste continuativamente nel tempo. Ne deriva che, l' elemento di novità, rispetto al passato, è che il concetto di «abitazione principale» sia legato all' ulteriore requisito (oltre a quello della dimora abituale) rappresentato dalla residenza anagrafica. Il collegio aggiunge che in effetti, la congiunzione «e» della parte finale dell' articolo 13, comma 2 del dl n.201/2011 () nel quale il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente (...) non lascia spazio a una interpretazione letterale diversa da quella che, secondo la norma, i requisiti della dimora abituale e della residenza anagrafica non siano tra di loro alternativi, ma debbano sussistere entrambi. Rigettando il ricorso, la Ctp ha compensato tra le parti le spese di lite. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 30
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22 agosto 2018 Pagina 29 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Non profit e Codice appalti, parola all' Anac Non rientrano nell' ambito di applicazione del Codice appalti le procedure di affidamento di servizi sociali prive di carattere selettivo, oppure volte ad affidare un servizio che sarà svolto dall' affidatario in forma integralmente gratuita. Viceversa, e procedure di affidamento dei servizi sociali contemplate nel Codice del terzo settore saranno soggette al Codice dei contratti pubblici, al fine di tutelare la concorrenza anche fra enti del terzo settore, quando il servizio sarà svolto dall' affidatario in forma onerosa. E in tale fattispecie rientra anche la mera corresponsione di rimborsi spese forfettari. In questi casi le amministrazioni, devono motivare il ricorso a tali modalità di affidamento, che, «in quanto strutturalmente riservate ad enti non profit, de facto privano le imprese profit della possibilità di rendersi affidatarie del servizio». Lo ha chiarito il Consiglio di stato nel parere n. 2052/2018 reso dalla Commissione speciale di palazzo Spada lo scorso 26 luglio ma depositato il 20 agosto. A interpellare i giudici di palazzo Spada è stata l' Anac che ha chiesto chiarimenti sulla normativa applicabile agli affidamenti di servizi sociali alla luce del combinato disposto del Codice appalti (dlgs n.50/2016) e del Codice del terzo settore (dlgs n.117/2017). Il Consiglio di stato è intervenuto a dettare chiarimenti anche su quella che costituisce la più problematica modalità di gestione dei rapporti tra amministrazioni pubbliche ed enti del terzo settore, e cioè sulle convenzioni di cui all' art. 56 del dlgs. n. 117 del 2017. In particolare, a suscitare maggiori problemi interpretativi è il terzo comma dell' art. 56, secondo cui «l' individuazione delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale con cui stipulare la convenzione è fatta nel rispetto dei principi di imparzialità, pubblicità, trasparenza, partecipazione e parità di trattamento, mediante procedure comparative riservate alle medesime». Il problema, osserva palazzo Spada, è che sono enunciati principi essenzialmente riconducibili nell' ambito dell' imparzialità e della trasparenza e «costituenti il contenuto imprescindibile di ogni procedimento di valutazione comparativa, o ad evidenza pubblica in senso ampio». Tuttavia, osservano i giudici, il procedimento volto alla scelta dell' organizzazione di volontariato o dell' associazione di promozione sociale per la stipula di una convenzione non è permeato dal principio di concorrenzialità, ma solamente da quello di parità di trattamento. Il Consiglio di stato suggerisce, qualora le circostanze evidenzino che il ricorso alla convenzione realizza un comportamento vietato in quanto distorsivo del confronto competitivo tra operatori economici, di rimettere alla valutazione dell' Anac la decisone di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 32
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22 agosto 2018 Pagina 29 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Per i governatori il tributo è in linea con il diritto Ue Le regioni difendono l' imposta sulla benzina Regioni a difesa dell' imposta regionale sulla benzina per autotrazione. Secondo la tesi dei governatori, il tributo, finito nel mirino Commissione europea, non necessiterebbe di «finalità specifica» e sarebbe quindi in linea con il diritto comunitario. Come anticipato da ItaliaOggi del 19/7/2018, Bruxelles ha inviato all' Italia una lettera di messa in mora che ingiunge di cancellare l' Irba (al momento applicata solo in Piemonte, Liguria, Marche, Lazio e Puglia), in quanto essa «non persegue scopi specifici, ma punta solo a obiettivi di bilancio, cosa contraria al diritto dell' Unione». In pratica, la tesi è che si voglia fare solo cassa e non perseguire finalità di politica fiscale. L' Irba è disciplinata dall' art. 17 del dlgs 398/1990, in base al quale le regioni a statuto ordinario hanno facoltà' di istituirla con proprie leggi in misura non eccedente la quota di 30 lire al litro (circa 2 centesimi di euro). Essa si applica sulla benzina per autotrazione erogata dagli impianti di distribuzione ubicati nel territorio regionale, ivi compresi quelli destinati ad uso privato ed è dovuta dal concessionario o titolare dell' autorizzazione dell' impianto o, per loro delega, dalla società petrolifera che sia unica fornitrice del medesimo. L' ultimatum della Commissione rappresenta la prima tappa della procedura d' infrazione che, nel suo ultimo stadio, potrebbe portare il Paese davanti alla Corte di giustizia. Tale presa di pozione si basa sul disposto dell' art. 1, paragrafo 2, della direttiva 2008/118/CE, che richiede la "finalità specifica" come conditio sine qua non per l' applicazione di altre imposte indirette gravanti su prodotti già colpiti da accisa, oltre che un nesso diretto tra l' uso del gettito derivante dall' imposta e la predetta finalità specifica. Il fulcro della questione ruota proprio intorno alla obbligatorietà o meno di tale requisito, ma, alla luce dei numerosi pronunciamenti dei giudici comunitari su cosa si debba intendere per finalità specifica. i tecnici regionali ritengono sostenibile la tesi di considerare l' Irba come un' accisa armonizzata per la cui applicazione essa non sarebbe necessaria. Il Governo ha ancora un mese di tempo per rispondere e nel frattempo valutare il da farsi. La questione, è delicata, in quanto tocca il tema, caro alla Lega, del federalismo fiscale: è evidente, infatti, che sopprimere l' Irba assesterebbe un nuovo colpo alla già precaria autonomia impositiva degli Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 34
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22 agosto 2018 Pagina 29 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Per la Cassazione la reiterata violazione del divieto di cumulo giustifica la sanzione Statali, niente doppi incarichi Licenziamento legittimo anche in caso di inerzia del datore Il licenziamento del dipendente pubblico per violazione del divieto di cumulo degli incarichi è legittimo anche in caso di inerzia da parte del datore di lavoro nel reprimere il comportamento contrario ai doveri di ufficio. Semaforo verde, dunque, al licenziamento del dirigente medico che aveva svolto, senza la preventiva autorizzazione del datore di lavoro, l' incarico di medico penitenziario per due anni, percependo compensi annuali superiori a 100 mila euro. Lo ha deciso la sezione lavoro della Corte di cassazione nella sentenza n.20880/2018 depositata ieri. Gli Ermellini hanno rigettato il ricorso del medico sanzionato confermando la sentenza con cui la Corte d' appello di Firenze aveva a sua volta ritenuto legittima la decisione di primo grado sul licenziamento. I giudici di primo grado avevano infatti ritenuto l' allontanamento dai ruoli della p.a. per cumulo degli incarichi una sanzione «proporzionata all' addebito contestato» nonostante essa non sia espressamente prevista nell' elencazione dell' art.55 quater del dlgs 165/2001 (Testo unico sul pubblico impiego). Infatti, hanno chiarito gli Ermellini, «le fattispecie tipizzate dell' art.55 quater non costituiscono un numero chiuso, in quanto lo stesso legislatore ha mantenuto ferma la disciplina in tema di licenziamento per giusta causa o per giustificato motivo e ha fatto salve le ulteriori ipotesi previste dai contratti collettivi». La Cassazione ha smontato tutti i motivi di ricorso sollevati dal medico, a cominciare da quello basato sulla presunta falsa applicazione dell' art.2 legge n.740/1970. Tale norma afferma che le prestazioni dei medici incaricati presso gli istituti di prevenzione e pena non integrano un rapporto di pubblico impiego, bensì una prestazione d' opera professionale «caratterizzata dagli elementi tipici della parasubordinazione». La Corte ha riconosciuto che la disposizione esclude l' obbligo di esclusività («anche al fine di estendere la platea dei possibili aspiranti all' incarico, in considerazione della peculiare natura dello stesso»). Ma da ciò, puntualizza il collegio presieduto dal giudice Antonio Manna, «non si possono trarre le conseguenze pretese dal ricorrente perché la norma non incide sulla disciplina di rapporti diversi da quello al quale si riferisce e, pertanto, non conferisce al medico incaricato il diritto a cumulare l' incarico con qualsiasi altra attività, prescindendo dai requisiti che per quest' ultima il legislatore richiede». «Il distinto rapporto che viene in rilievo», ha proseguito la Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 36
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22 agosto 2018 Pagina 31 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Il sindaco irpino invia una lettera con la richiesta agli ordini professionali Controlli un ponte? Ad Avellino niente compenso Far parte di una commissione dedicata al controllo tecnico dell' efficienza di un ponte senza veder prevista nessuna forma di compenso. Assumersi le responsabilità ed eseguire attività tecniche gratuitamente. È quanto richiesto dal sindaco d i A v e l l i n o Vincenzo Ciampi per la supervisione dello storico «Ponte della ferriera». Il primo cittadino irpino ha, infatti, inviato una lettera all' Ordine degli ingegneri, degli architetti e dei geologi di Avellino, nonché ai vigili del fuoco e alla soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio, chiedendo ai suddetti organismi di mettere a disposizione un tecnico gratuitamente. «Questa amministrazione, in qualità di ente proprietario, intende procedere al controllo tecnico dell' efficienza dello storico «Ponte della Ferriera. Constatata l' importanza dell' opera», si legge nella lettera inviata dal sindaco, « s i c h i e d e , n e l l o s p i r i t o d i collaborazione che da sempre contraddistingue codesti enti, di voler indicare un proprio tecnico, che abbia maturato esperienza nel settore, disponibile a far parte, a titolo gratuito, della commissione che avrà il compito di verificare l' efficienza dello storico Ponte della Ferriera. Nel ringraziare anticipatamente si resta in attesa di ricevere in tempi brevi i nominativi dei tecnici prescelti». La lettera ha provocato una serie di reazioni indignate da parte delle varie categorie. Sui social è stato lanciato l' allarme dell' assunzione delle responsabilità che investono un professionista tecnico nell' espletamento di un controllo di efficienza di un' infrastruttura. Secondo Armando Zambrano, presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri e portavoce della Rete delle professioni tecniche, «per noi è importante il controllo delle infrastrutture, ma il modo in questo caso non è corretto. La volontà da parte nostra c' è, ma ci vuole accortezza da parte delle istituzioni. Diventa antipatico dire di no, specialmente in un periodo come questo, ma in questo modo si finisce per snaturare il rapporto tra enti e professionisti. Ci dovremmo assumere delle responsabilità importanti senza che sia previsto un compenso per questo». Un altro aspetto non secondario sollevato dal presidente Zambrano riguarda l' assicurazione professionale: la copertura assicurativa, infatti, copre solo le attività remunerate. In questo caso, quindi, non si avrebbe neanche l' assicurazione. «È evidente che, comunque vada, bisogna stabilire dei precisi criteri di selezione dei professionisti», Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 38
22 agosto 2018 Pagina 31 Italia Oggi
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