Consiglio Nazionale dei Geologi - 23 agosto 2018
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23/8/2018 Calabria, segretario consiglio geologi: "escursionisti morti per tragica imprudenza" | Euronews Calabria, segretario consiglio geologi: "escursionisti morti per tragica imprudenza" da Antonio Michele Storto • 21/08/2018 La procura di Castrovillari, in Calabria, ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando i reati di omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione ed omissione d'atti d'ufficio, riguardo all'alluvione che ha travolto una 40ina di escursionisti nel Parco del Pollino(Cosenza), uccidendone almeno dieci. Prende dunque ancora più forza un interrogativo: la tragedia poteva essere evitata? E a chi spettava il compito di prevenirla`? Per capirne qualcosa di piû abbiamo sentito con Francesco Violo, segretario del Consiglio nazionale dei geologi. "Si è trattato di una leggerezza - ci ha spiegato - una grossa, tragica imprudenza. Andrà accertato semmai se a commetterla siano stati dei singoli escurionisti o se tra loro ci fossero dei gruppi organizzati, come qualcuno ha già ipotizzato, dal momento che sembra fossero presenti delle guide".
23/08/2018 Pag. 1.32 N.36 - 23 agosto 2018 23 agosto | Anno LVI - N.36 (2726) | Settimanale 3,00 euro | www.panorama.it DAL PONTE DI GENOVA AL DOPO TERREMOTO Austria, Belgio, Francia, Spagna, Portogallo 5,70 Euro; Germania 7,00 Euro; U.K. 5,50 GBP; Svizzera 6,30 CHF; Svezia 55,50 Sek; Svizzera C.T. 6,00 CHF; U.S.A. (via aerea New York) 9,50 USD, Canada 12,00 Cad - P.I. SpA - Sped. in A.P. - D.L. 353/03 art.1, comma 1, DCB Verona MACERIE D’ITALIA PREVENZIONE PROGRAMMAZIONE INVESTIMENTI Dovrebbero essere queste le parole d’ordine di una politica che guarda avanti. Altro che Stato padrone e guerra 8 1 8 3 6> alle infrastrutture. ISSN 977-0553109000 9 770553 109000 In alto, il cavalcavia Morandi crollato a Genova. A destra, Aleandro Petrucci, sindaco di Arquata.
23/08/2018 Pag. 1.32 N.36 - 23 agosto 2018 COPERTINA Il disastro Il ponte Morandi di Genova, tragico simbolo delle infrastrutture al collasso del nostro Paese. 32
23/08/2018 Pag. 1.32 N.36 - 23 agosto 2018 UN PAESE INCAPACE DI MODERNIZZARSI, QUESTO È IL PUNTO Altro che guerra alle infrastrutture: costruire vuol dire crescere. La tragedia di Genova dimostra che da anni abbiamo smesso di fare investimenti strategici. Valery Hache 33
23/08/2018 Pag. 1.32 N.36 - 23 agosto 2018 L COPERTINA di Andrea Giuricin docente di Economia dei trasporti all’Università Milano Bicocca a tragedia del Ponte Morandi a Ge- zione di questa opera, che avrebbe in parte nova deve aprire una seria rifles- contribuito ad alleggerire il traffico del ponte sione sulle opere infrastrutturali in Morandi e che avrebbe migliorato comunque Italia, non solo per quelle costruite, tutta la viabilità, già complicata, dell’area ma anche per quelle mai costruite. genovese. Le responsabilità del collasso In questo momento, il porto di Genova, dell’opera sono ancora da accerta- si trova in una posizione di grande difficoltà, re, anche se una buona parte della proprio per la mancanza di alternative. Per classe politica ha già terminato il questo motivo è necessaria la costruzione di processo. Al di fuori delle polemi- un nuovo viadotto in tempi brevi, ma anche che, è bene ora riflettere sulla ne- favorire quello shift modale verso il treno, cessità di fare nuove infrastrutture che a breve rivedrà la sua piena operatività. e mantenere in buono stato quelle In Italia, così come in Europa, la sicurezza Luca Zennaro esistenti. La manutenzione è do- stradale è molto inferiore a quella del tra- verosa, ma se andiamo a valutare i sporto ferroviario. Il tasso d’incidentalità è dati, come ricorda l’International transport 36 volte superiore. Forse il governo farebbe forum dell’Ocse, l’Italia non spende poco bene anche a pensare a un’incentivazione per le infrastrutture stradali. Il nostro Paese maggiore e a politiche concorrenziali per un si colloca infatti in seconda posizione, solo maggior utilizzo del trasporto ferroviario. dietro alla Norvegia, tra i Paesi più sviluppati, con circa 15 mila euro di investimenti in ma- Tornando alle problematiche di Ge- nutenzione per chilometro di infrastruttura nova, avere avuto la Gronda per lo meno stradale, spendendo più del Giappone e più avrebbe evitato un grave problema all’econo- del doppio rispetto al Regno Unito. mia regionale e forse di tutto il Nord-Ovest, Al di fuori del caso di Genova, dove le re- proprio quando l’economia ha dei tassi di sponsabilità dovranno essere accertate, non crescita estremamente limitati. sembra esserci un problema di risorse per la La sindrome Nimby (dall’inglese «Not in manutenzione: piuttosto esiste il problema my back yard»), che di fatto significa il non di come questi soldi vengono spesi, dato che voler fare delle opere utili alla collettività le nostre infrastrutture stradali non sono tra per la contrarietà di piccole comunità locali, le più sicure. colpisce l’Italia in maniera importante. La Per tutti gli organismi internazionali, l’I- Gronda non è forse la più conosciuta tra talia ha invece un problema ben più grave: quelle opere che si sono dovute confrontare la mancanza d’investimenti in infrastrutture. con la sindrome Nimby, come invece la linea La percentuale sul Pil degli investimenti in ferroviaria Torino-Lione (Tav). infrastrutture stradali (non per la manuten- Un altro esempio di sindrome Nimby zione) è tra le più basse in Europa. colpisce il progetto del gasdotto Tap, dove un Proprio a Genova, la mancanza della Comune vorrebbe bloccare un’infrastruttura Gronda, una sorta di tangenziale, provoca internazionale essenziale per tutta l’Italia che oggi uno divisione non solo tra la parte ovest assicurerebbe anche una maggiore indipen- e la parte est della città, ma anche di tutta la denza energetica al Paese. Liguria e del porto, uno dei più importanti Di fatto questa sindrome è la motivazione d’Italia. La Gronda è un progetto che risale principale per la quale non si fanno molte a metà anni Ottanta, ma che non è mai stato delle opere. I processi decisionali per la co- portato a termine. Diversi comitati locali, struzione sono infatti molto insicuri e l’in- appoggiati in passato anche dal Movimento decisione politica rallenta ulteriormente gli 5 Stelle, si sono sempre opposti alla costru- investimenti. Questi rallentamenti portano a 34 Panorama | 23 agosto 2018
23/08/2018 Pag. 1.32 N.36 - 23 agosto 2018 Stop & go I lavori per il Terzo valico, che consentirà di portare l’alta velocità sulla ferrovia Genova-Milano. Sotto, il porto di Taranto: a causa di lavori mai effettuati, i cinesi l’hanno abbandonato e se ne sono andati in Grecia. Ansa/Biagio Claudio Longo Impegni a rischio Gaetano Lo Porto La protesta contro la costruzione del gasdotto Tap che dall’Asia deve arrivare in Puglia. loro volta a un aumento dei costi infrastruttu- costruzione delle opere la spesa non è eleva- rali per via dell’incertezza del finanziamento. ta, e oltretutto spesso questi fondi vengono Si crea inoltre incertezza giuridica, che di impiegati male. La Metropolitana C di Roma fatto rende ancora meno attrattivo il nostro è forse uno di questi esempi dove i continui Paese agli investimenti (anche stranieri) per cambiamenti di tracciati e l’incertezza sia la costruzione di nuove infrastrutture. giuridica che di finanziamento hanno pro- vocato costi di costruzione molto superiori Ma quali sono i risultati di questa alle altre metropolitane. sindrome Nimby? L’Italia, dopo il boom Vi è un altro fenomeno che dovrebbe degli anni ’50 e ’60, e le sue relative opere essere tenuto sotto controllo: non è infatti infrastrutturali (la più famosa è l’Autostrada possibile che a ogni cambio di governo vi del Sole), è in molti casi un Paese bloccato. sia la messa in discussione di ogni singola Questo non significa che si debbano fare opera. Questa incertezza politica provoca tutte le grandi opere senza alcuna valuta- solo ulteriori dubbi su un Paese che già non zione, perché l’analisi economica rimane gode di una reputazione elevatissima per fare importante, ma non è nemmeno possibile business (basta guardare il rapporto Doing bloccare la costruzione a priori per un mero Business della Banca Mondiale). In conclu- preconcetto ideologico. sione, l’Italia deve imparare da questa trage- Le opere utili devono essere costruite più dia del Ponte Morandi, cercando di superare in fretta, limitando proprio questa sindrome quella sindrome Nimby che di fatto blocca Nimby, cercando però al contempo di tenere in molti casi lo sviluppo di tutto il Paese in sotto controllo i costi. Se per la manutenzione termini economici ed occupazionali. n delle strade l’Italia non investe poco, per la © RIPRODUZIONE RISERVATA 23 agosto 2018 | Panorama 35
TERREMOTI
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23/8/2018 Ansa Genova: Ponte Morandi pericolante, abbattimento o messa in sicurezza - Liguria - ANSA.it Liguria Genova: Ponte Morandi pericolante, abbattimento o messa in sicurezza La procura acquisisce atti da Autostrade 19:54 22 agosto 2018 NEWS Redazione ANSA - Il moncone est di ponte Morandi a Genova è pericolante e deve essere abbattuto o messo in sicurezza al più presto: lo conferma la struttura commissariale per l'emergenza che ha ricevuto una relazione tecnica dalla commissione ispettiva del ministero guidata dall'architetto Roberto Ferrazza. La struttura commissariale ha scritto al ministero e concessionaria per avviare gli interventi necessari. "Abbiamo ricevuto una relazione dal presidente della commissione ministeriale che segnala sul pilone 10 un evidente stato di corrosione di grado elevato", ha quindi detto il prefetto di Genova Fiamma Spena. Il pilone 10 è quello che sostiene il moncone est di ponte Morandi. L'esame della documentazione progettuale per gli interventi di manutenzione su Ponte Morandi, infatti, evidenziano per "la pila n.10, sopravvissuta al crollo, uno stato di degrado dei materiali di grado più elevato, 4 su una scala di cinque, rispetto a quello che era stato riscontrato nella pila n.9 crollata, che risultava di livello 3", si legge nella relazione che la Commissione ministeriale ispettiva ha inviato alla struttura commissariale. La guardia di finanza nelle sedi della Società Autostrade per l'Italia di Genova, Firenze e Roma: su mandato della procura genovese gli uomini delle fiamme gialle hanno sequestrato documentazione in merito all'inchiesta. Intanto la società l'Anac ha chiesto l'invio degli atti predisposti e necessari per la manutenzione del viadotto approvati dal Cda e quindi progetto, capitolati tecnici, bando. Anac tra l'altro ha chiesto alla compagnia chiarimenti sull'appalto per i lavori su ponte Morandi e, nell'ambito dell'istruttoria avviata, sollecita aggiornamenti sullo stato degli interventi sull'A10. Nella richiesta di Raffaele Cantone si fa riferimento all'ultima relazione pubblicata sul sito del Mit sulla "Attività sul settore autostradale in concessione" del 2016, da cui emerge una mancata attuazione di interventi sulla A10A7 A12 pari a 72,89%. Il piano però include i lavori per la Gronda mai partiti. "Sono d'accordo con il sindaco e ho sentito più volte anche il procuratore Cozzi, bisogna puntare all'abbattimento nel più breve tempo possibile di tutto quello che rimane del ponte Morandi, una brutta carcassa e un brutto simbolo", afferma il governatore della Liguria Giovanni Toti. "Stante le rilevate condizioni di pericolo, si resta in attesa di conoscere le attività che Autostrade per l'Italia, soggetto gestore dell'infrastruttura autostradale A10, intende immediatamente porre in essere, nel rigoroso rispetto delle azioni richieste dall'Autorità Giudiziaria, per la messa in sicurezza o demolizione dei tronconi del viadotto non collassati ed instabili", ha scritto Toti in una lettera inviata a Autostrade.
23/8/2018 "C'èuna questione di tempi",Genova: ma "laPonte Morandi pericolante, politica ha già detto abbattimento che dio messa quelinponte sicurezzanon - Liguria - ANSA.it resterà su né l'ala di levante né di ponente. Verrà completamente smantellato. E i costi sono a carico di Autostrade: è il concessionario della tratta l'unico autorizzato a fare i lavori, fino a quando i percorsi presi dal governo sulla revoca non arriveranno a destinazione, ha detto ancora il governatore Toti. "Ogni intervento sul ponte e la sua eventuale costruzione spetta al momento ad Autostrade. Se cambieranno le condizioni di legge, vedremo". Una ferita trasferita all'ospedale San Martino Uno dei feriti nel crollo è stato trasferito dall'ospedale di Villa Scassi al San Martino. Si tratta di Camilla Scabini, 24 anni, ricoverata in Terapia Intensiva al Dea. Ha riportato la frattura del bacino e di una mano e un trauma toracico, con pneumotorace. Gianluca Ardini rimane in osservazione presso Traumatologia d'Urgenza del padiglione Specialità. Eugeniu Babin, cittadino moldavo del 1983 residente in Italia, è stato sottoposto a nuovo intervento neurochirurgico. A giorni verrà trasferito per la riabilitazione in fisioterapia. Yelina Natalya, compagna di Babin, cittadina ucraina, è stabile e nei prossimi giorni verrà trasferita per la riabilitazione. RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
23/8/2018 Ansa Pollino, Borrelli a Civita: "C'era l'allerta gialla". Il Papa vicino alle famiglie - Calabria - ANSA.it Calabria Pollino, Borrelli a Civita: "C'era l'allerta gialla". Il Papa vicino alle famiglie Pm apre inchiesta per omicidio colposo 08:59 23 agosto 2018 NEWS Redazione ANSA CIVITA (COSENZA) E' stato eseguito il sequestro probatorio dell'area del torrente Raganello ricadente nel territorio del comune di Civita, dove lunedì sono morti 10 escursionisti per un'onda anomala. A disporre il provvedimento è stato il procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla, che ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando i reati di omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione e omissione d'atti d'ufficio. Il capo della Protezione civile Angelo Borrelli ha compiuto a Civita (Cosenza) un sopralluogo nelle zone delle Gole del Raganello, sul Pollino, dove 10 persone hanno perso la vita travolte dalla piena del torrente. "Sulle responsabilità ci sarà tempo ha detto Borrelli ; si è trattato di un evento puntuale e localizzato a dieci chilometri a monte dall'area dove si è verificata la tragedia". Il capo della Protezione civile insiste sull'allerta che era stata diramata: "Esiste una scala sulla base della quale scatta la comunicazione e se i tecnici, sulla base degli algoritmi e delle carte meteo, evidenziano un rischio di caduta di pioggia di un certo livello, noi ne dobbiamo prendere atto fosse una, dieci, cento volte". Inoltre è polemica sul sistema degli accessi alle Gole, cui si deve, negli ultimi anni, lo sviluppo di un piccolo sistema turistico in almeno quattro comuni della zona del Pollino (Civita, San Lorenzo Bellizzi, Cerchiara e Francavilla). "Mai nessun cittadino e/o associazione hanno segnalato situazioni di pericolo all'interno delle gole del Raganello", ribatte però il sindaco di Civita Alessandro Tocci. Intanto sono stati acquisiti i primi documenti e sul caso la Procura di Castrovillari ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando i reati di omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione e omissione d'atti d'ufficio. Anche il ministro dell'Ambiente Sergio Costa ha chiesto di fare chiarezza, vista la pericolosità di luoghi come le gole. Anche perché in Italia sono accaduti almeno 10 eventi simili in 30 anni (LA SCHEDA). Anche il Papa ha rivolto un pensiero alle vittime e alle famiglie.
23/8/2018 Ci sono inoltre 11 feriti tra Pollino, cui una Borrelli a Civita: "C'era bambina di 9l'allerta annigialla". Il Papa vicino ricoverata alle famiglie - Calabria al Policlinico Gemelli- ANSA.it di Roma in sedazione profonda, con prognosi riservata, in terapia intensiva. La piccola, che viene ventilata artificialmente, presenta insufficienza respiratoria acuta dovuta a inalazione di acqua e fango. Le testimonianze dei soccorritori sono drammatiche. Una bimba di 8 anni, tra le persone tratte in salvo, è stata trovata vicino a un cadavere. "Era semicosciente ma in evidente stato di choc", ha raccontato il dirigente medico dell'elisoccorso regionale Calabria Pasquale Gagliardi, che l'ha soccorsa. La piena "è stata un vero e proprio tsunami", ha detto Giacomo Zanfei, vicepresidente del Soccorso alpino Calabria. Soccorritore: non scorderò la mano della bimba salvata Sono pian piano emerse anche le storie delle vittime, quelle di tante famiglie spezzate durante un'escursione. Tra le persone decedute c'è anche una delle guide che accompagnavano gli escursionisti, un ragazzo di 32 anni anni volontario di protezione civile, che era stato tra i soccorritori intervenuti dopo la valanga che distrusse un albergo a Rigopiano. Oggi, intanto, alle 16, nello spiazzo di piazza Fontana Vecchia a Cerchiara di Calabria, i funerali di Antonio De Rasis, la guida di 32 anni morta lunedì scorso nelle Gole del Raganello. Il rito funebre sarà officiato dal vescovo della diocesi di Cassano, monsignor Francesco Savino. RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
23/8/2018 Edilizia scolastica, risorse a fondo perduto per i progetti e fondi erogati direttamente ai Comuni 23 Ago 2018 Edilizia scolastica, risorse a fondo perduto per i progetti e fondi erogati direttamente ai Comuni Massimo Frontera Impegno a «individuare risorse da destinare specificamente e a fondo perduto alla progettazione di interventi di edilizia scolastica»; erogazione diretta agli enti locali di tutti i fondi gestiti dal Miur per gli interventi di edilizia scolastica della programmazione 2018-2020; gradualità delle scadenze per l’aggiudicazione degli appalti in base all’importo in gara e al tipo di intervento; impegno a presentare norme ad hoc per accelerare la realizzazione delle «scuole innovative»; spinta all’attuazione dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica; nuovo criterio per ripartire i fondi 2018-2020 tra le regioni. Sono queste le principali novità indicate nello schema di accordo per attuare le semplificazioni che il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, aveva annunciato lo scorso 31 luglio. Quell’impegno è stato ora tradotto in un documento appena trasmesso a Enti locali, province e Regioni. Documento che ora affronta una discussione nella sede istituzionale della conferenza unificata. Il fatto che il documento sia stato definito a un tavolo tecnico partecipato dai rappresentanti di tutte le amministrazioni interessate, autorizza a prevede tempi celeri per la discussione. Stop alla penalizzazione delle Regioni efficienti Il documento del Miur aggredisce alcuni punti deboli del rapporto tra Stato, amministrazioni territoriali e enti locali. Al primo posto c’è il diverso grado di efficienza, a livello regionale, degli uffici tecnici deputati ad attuare i programmi di edilizia scolastica. Nel documento del Miur si legge che «in caso di ritardi da parte delle regioni nella presentazione dei piani regionali ovvero nella rettifica o modifica degli stessi, il ministero dell’Istruzione, al fine di velocizzare le procedure, si impegna a dare seguito ai piani regolarmente e tempestivamente pervenuti, rinviando a successivi provvedimenti o autorizzazioni, nelle finestre temporali individuate preventivamente a inizio anno, i piani pervenuti in ritardo». In altre parole, il Miur cerca di scardinare un sistema che mette sullo stesso piano le regioni puntuali e le regioni inefficienti, con l’effetto di conferire a queste ultime (grazie ai termini ordinatori e non perentori) il doppio potere di mortificare l’impegno di chi lavora bene e di frenare l’attuazione dell’intero piano nazionale. Termini di aggiudicazione differenziati, in base alla complessità del progetto Un altro punto interessante dello schema di accordo è quello in cui il ministero affronta i tempi di attuazione dei progetti. Anche in questo caso, si cerca di sblindare il principio - effettivamente fuorviante - che tutti i progetti sono uguali agli occhi della burocrazia e che, pertanto, una stessa scadenza possa essere applicata, per esempio, a un intervento di ritinteggiatura come a un
23/8/2018 Edilizia scolastica, risorse a fondo perduto per i progetti e fondi erogati direttamente ai Comuni intervento di demolizione e ricostruzione. Il Miur, si legge nel testo, «si impegna a individuare termini differenziati per l’aggiudicazione dei lavori da parte degli enti locali», in base gli importi a base di gara, ai livelli di progettazione, e alla tipologia di intervento, prevedendo la possibilità di una specifica proroga di 18 mesi per gli interventi di nuova costruzione. Nell’immediato, il Miur propone la seguente tempistica massima per aggiudicare l’appalto in base al livello progettuale (in termini di giorni da conteggiare a partire dalla pubblicazione del decreto di autorizzazione del progetto): 180 giorni per i progetti esecutivi, 270 per i progetti definitivi e 365 giorni per i progetti di fattibilità. Nuova spinta all’attuazione dell’anagrafe dell’edilizia scolastica Il documento riserva una speciale attenzione al completamento dell’attuazione dell’anagrafe dell’edilizia scolastica, proponendo una gradualità di scadenze (riferite a varie fasi di implementazione tecnica del flusso delle informazioni), di cui la più ravvicinata è addirittura fissata al prossimo 15 settembre (trasferimento dell’anagrafe del ministero alle anagrafi regionali) mentre la più lontana è quella del 28 febbraio 2019 (per il trasferimento di informazioni dalle anagrafi regionali al sistema nazionale). Sempre ai fini dell’attuazione dell’anagrafe, il documento prevede l’obbligo di indicare, in tutte le procedure di edilizia scolastica, i «codici edificio corrispondenti alla classificazione dell’Anagrafe». Ma soprattutto, i dati contenuti nell’anagrafe dell’edilizia fanno testo ai fini degli elementi di cui temer conto per ripartire i fondi nel periodo 2018-2020. Nuovo criterio di riparto dei fondi, in base a quattro elementi Il Miur indica solo quattro elementi da prendere in considerazione («anche sulla base dei dati contenuti nell’anagrafe nazionale»): numero degli studenti (43 punti su 100); numero di edifici (42 punti su 100); zona sismica (10 punti su 100); grado di affollamento (5 punti). A sua volta, il punteggio sulla localizzazione in zona sismica è suddiviso in un sub-riparto con un peso ponderale del 40% assegnato alle zone 1 (massimo rischio sismico), 30% per le zone 2; 20% per le zone 3 e, infine, 10% per le zone 4. Per quanto riguarda le successive programmazioni, lo schema di accordo prevede la possibilità di considerare anche l’elemento del dissesto idrogeologico e la «capacità di spesa nell’ambito regionale di riferimento nelle precedenti programmazioni». Risorse Miur erogate direttamente agli enti locali Le risorse gestite dal ministero relative alla programmazione 2018-2020 «sono erogate agli enti locali direttamente o tramite l’Istituto di delegazione del pagamento». È questo il primo punto della lista di misure indicate nell’articolo dello schema di accordo dedicato alle “semplificazione delle procedure”. Una misura certamente gradita ai comuni. I pagamenti agli enti locali avverranno in varie tranche: 20% di anticipazione «al momento del finanziamento»; 40% contestualmente alla sottoscrizione del contratto di appalto con l’impresa aggiudicataria; successive erogazioni a Sal (stato di avanzamento lavori) fino al 90% del costo dell’intervento; ultima tranche del 10% all’atto della presentazione del collaudo. Risorse ai comuni per finanziare le progettazioni L’accordo testimonia anche l’attenzione al problema costituito dalla cronica difficoltà degli enti locali alla redazione dei progetti. Viene annunciato un “fondo progetti” per l’edilizia scolastica, nei termini di un impegno del Miur «a individuare risorse da destinare specificamente e a fondo perduto alla progettazione di interventi per l’edilizia scolastica».
23/8/2018 Ponte crollato, al vaglio dei Pm i lavori di manutenzione degli ultimi 25 anni 23 Ago 2018 Ponte crollato, al vaglio dei Pm i lavori di manutenzione degli ultimi 25 anni Maurizio Caprino L'inchiesta sul crollo del Ponte Morandi punta sui lavori svolti negli ultimi 25 anni sul viadotto crollato il 14 agosto, uccidendo 43 persone. Gli accertamenti si estenderanno al ruolo del ministero delle Infrastrutture nell'approvare i lavori. Potrebbero emergere prassi anomale di controllati e controllori, con possibili effetti su sicurezza e rincari dei pedaggi; si potrebbe scoprire che alcuni lavori risultano effettuati più volte in pochi anni. In attesa che arrivino i documenti acquisiti ieri negli uffici di Autostrade per l'Italia di Roma, Firenze e Genova, i pm si stanno convincendo che la chiave stia nella serie di lavori iniziata nel 1993, quando con i fondi delle Colombiadi vennero rifatti gli stralli della pila 11, quella più a est delle tre strutture a forma di «A». Da allora si sono susseguiti molti interventi. Una prima prassi anomala destinata a emergere è comune a quasi tutte le autostrade italiane: la mancanza delle verifiche antisismiche richieste dall'ordinanza del Presidente del Consiglio 3274/2003. Le uniche autostrade per le quali sono state avviate le procedure sono A24 e A25 (Roma- Abruzzo). Anomalie potrebbero emergere anche dal voto del 1° febbraio con cui il Comitato tecnico amministrativo (Cta) del Provveditorato opere pubbliche di Genova ha dato parere favorevole ai lavori da 20 milioni previsti per rimediare al degrado del ponte e messi a gara il 28 aprile. Il voto è stato già al centro di polemiche per il presunto mancato allarme sulle condizioni del ponte, crollato sei mesi dopo. La Procura valuterà se il presidente del Cta (Roberto Ferrazza, nella bufera perché ora presiede la commissione d'inchiesta ministeriale sul crollo del ponte) fosse obbligato a segnalare al ministero che c'era un pericolo. Giuridicamente la questione è complessa, anche perché la prassi di coinvolgere i Provveditorati nell'approvazione di questi progetti è adottata solo dall'anno scorso. Ma c'è anche un dubbio sostanziale: occorrerà vedere se dagli allegati (che non sono a disposizione della stampa) emergerà che il Cta ha davvero fatto una valutazione delle condizioni del ponte coerente con il livello degli interventi previsti dal progetto. Il dubbio sul grado di attenzione del Cta è reso lecito da quel che si legge nel testo del voto: uno degli interventi da eseguire risulta essere il rifacimento dei cordoli ai lati delle carreggiate, che però dovrebbe essere stato già eseguito nei mesi scorsi, con i lavori sulle barriere new jersey. Negli ultimi anni dovrebbe essere stato effettuato anche il ripristino delle travi laterali dell'impalcato (che dovrebbe toccare anche i cordoli. Se la Procura dovesse trovare i riscontri, si porrebbe una domanda: cattiva programmazione dei lavori o, peggio, opere eseguite una sola volta e contabilizzate per tre? Peraltro, il Cta ha classificato il progetto come «migliorativo» dell'opera, quindi i suoi costi sono portati nel conto degli investimenti che fanno scattare i rincari dei pedaggi. Ma dal testo disponibile non si evince che il viadotto sia stato migliorato strutturalmente, per esempio adeguandolo all'aumento del traffico e del peso dei veicoli, lamentati dallo stesso gestore in un documento del 2011. Piuttosto, nel testo si nota che, su 20 1/2
23/8/2018 Ponte crollato, al vaglio dei Pm i lavori di manutenzione degli ultimi 25 anni milioni di euro di lavori, la metà riguarda non opere strutturali ma rifacimenti in superficie («corticali»): una sorta di mera cosmesi (che comunque, se ben fatta, protegge le strutture dal degrado, posto che siano sane), come accade su molte strade italiane (le imprese appaltatrici più serie se ne lamentano). Non ha invece alcuna rilevanza quel 72,89% di investimenti non eseguiti sul tratto genovese citato ieri dall'Anac nella sua richiesta ad Aspi di chiarimenti sui lavori mesi a bando ad aprile: la cifra comprende la realizzazione della Gronda, bloccata da ragioni politiche. P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved 2/2
23/8/2018 Autostrade per l’Italia/1. Governo diviso sull’ingresso di Cassa depositi e prestiti nella società 23 Ago 2018 Autostrade per l’Italia/1. Governo diviso sull’ingresso di Cassa depositi e prestiti nella società Celestina Dominelli e Manuela Perrone La Lega spinge, il M5S si muove con cautela. E anche sull'ipotesi di un ingresso di Cassa depositi e prestiti nel capitale di Autostrade si profila uno scontro con il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, dal cui entourage l'idea era invece stata subito giudicata «infondata». Mentre il governo continua a dividersi, oggi arriva a Genova l'amministratore delegato di Cdp, Fabrizio Palermo. Accompagnato dall'ad di Fincantieri, Giuseppe Bono, incontrerà Giuseppe Zampini, il numero uno di Ansaldo Energia, l'azienda sfiorata dal crollo del ponte Morandi (750 dipendenti sono in ferie forzate fino a lunedì). Un vertice strategico perché, anche con le sue controllate, Cdp potrebbe giocare un ruolo cruciale già nella ricostruzione. Non è un caso che, dopo il sopralluogo, Palermo vedrà il governatore ligure Giovanni Toti e il sindaco Marco Bucci.Piani distinti, quello del sostegno al ripristino delle infrastrutture e quello di una discesa in campo diretta della Cassa attraverso il rilevamento di quote di Autostrade. Una soluzione, quest'ultima, benedetta da fonti qualificate della Lega a Palazzo Chigi: «Non ci sarebbe niente di scandaloso». «Non escludiamo alcuna strada per ristabilire l'equilibrio tra l'interesse pubblico e quello privato», ha spiegato a Radio24 il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli (M5S). Ma a microfoni spenti i Cinque Stelle sono meno possibilisti. «Non è una via che vogliamo seguire», afferma un autorevole esponente del governo Conte, aggiungendo che al massimo «potrebbero essere alcune società private di cui Cdp detiene quote a valutare un ingresso in Autostrade». «Non ha senso scomodare Cdp», gli fa eco un collega della squadra M5S. Un nuovo gioco delle parti, anche in chiave anti-Tria? Si vedrà. Le divergenze nascondono di certo orientamenti differenti sul destino della rete autostradale: il Movimento spinge per la revoca della concessione e per nazionalizzare, affidando la gestione ad Anas. Il Carroccio cerca soluzioni meno drastiche. È la linea del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti. Rafforzata dal solido asse dei governatori del Nord contrario alla nazionalizzazione, che va dall'azzurro Toti ai leghisti Attilio Fontana (Lombardia), Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia) e Luca Zaia (Veneto). Il dossier Autostrade non risulta però, almeno per ora, sul tavolo di Cdp, i cui vincoli statutari rendono non percorribile la strada di un ingresso nel capitale della società. Né parrebbe più agevole l'altra ipotesi, circolata in queste ore, di un suo coinvolgimento in una eventuale newco che gestirebbe la concessione - ma si continua a parlare, come detto, anche di un passaggio della stessa ad Anas, (operazione tecnicamente possibile) - perché questa strada farebbe rizzare le orecchie a Eurostat con il rischio di una riclassificazione dentro il perimetro della Pa.Di certo, al momento, c'è che Cdp vuole essere al fianco di Genova, in linea con la mission della società che ha, tra i suoi filoni d'intervento, il sostegno del sistema degli enti pubblici e lo sviluppo infrastrutturale. 1/2
23/8/2018 Autostrade per l’Italia/1. Governo diviso sull’ingresso di Cassa depositi e prestiti nella società Ed è per questo che l'ad Palermo sarà oggi nel capoluogo ligure, con l'obiettivo di fare un punto della situazione e valutare ulteriori interventi da parte di Cdp. Perché, va ricordato, subito dopo il crollo, in coordinamento con tutte le istituzioni coinvolte, la Cassa ha messo a disposizione del sistema di protezione civile la struttura ricettiva “Palazzina ex casa delle infermiere” - in grado di accogliere oltre 100 persone - per le famiglie sfollate. Palermo ha chiesto così ai suoi un superlavoro per accelerare i tempi necessari a garantire la piena fruibilità dell'immobile confermando la sua fama di manager assai pragmatico. Ma è chiaro che Cdp è pronta a fare anche di più utilizzando gli strumenti già presenti nel suo ampio portafoglio (dai mutui a eventuali finanziamenti di scopo a disposizione degli enti locali, solo per citare alcuni) o, laddove si rendesse necessario, valutando anche iniziative straordinarie sul modello del plafond già attivato in occasione degli eventi sismici che in passato hanno colpito alcune Regioni italiane. Quanto a Fincantieri, l'azienda triestina - che non ha subito danni e ha un cantiere a Sestri Ponente con 800 dipendenti diretti e altrettanti dell'indotto - conosce molto bene la città e la Regione e vuole assicurare il suo apporto. Le modalità non sono state decise, ma c'è già chi ipotizza un possibile coinvolgimento - ancora da studiare, però - di una delle sue controllate, Fincantieri Infrastructure, nella ricostruzione della viabilità. P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved 2/2
23/8/2018 Autostrade per l’Italia/2. Il cda di Atlantia fa i conti con la revoca: la sfida al governo a tutela dei soci 23 Ago 2018 Autostrade per l’Italia/2. Il cda di Atlantia fa i conti con la revoca: la sfida al governo a tutela dei soci Simone Filippetti Il «piano segreto» non è più segreto, ma addirittura è la strada maestra. L'idea di una «Atlantia Minor» senza Autostrade, il documento riservato su uno scenario apocalittico, da ieri non è più un'ipotesi estrema da banchieri d'affari. A scoprire le carte, i vertici di Atlantia, saldamente in mano allo storico ad Giovanni Castellucci (che non si è nemmeno presentato dimissionario come volevano alcuni rumors): contrattacco verso il Governo, ma anche primo esame di un piano per una Atlantia senza più le autostrade (Aspi), formalmente «verifiche su impatto della lettera del Ministero in merito agli strumenti finanziari del Gruppo». Cioè i bond, con tutte le loro clausole. Un quadro che mette in allarme le agenzie di rating (ieri è stata la volta di Moody's) ai cui giudizi sono legati anche bond per circa 10 miliardi. Atlantia e i Benetton, finora rimasti silenti di fronte al più grave incidente in quasi 20 anni di gestione delle autostrade, ieri hanno risposto alla guerra scatenata dal Governo.La famiglia di Ponzano Veneto, benché sia «el paròn» per usare espressione del nord est, non è la sola: c'è un 70% di flottante, in mano a una variegata platea di investitori che vanno dai fondi sovrani alla casalinga di Voghera (copyright Alberto Arbasino). Sono loro il cosiddetto mercato. Atlantia, che a maggio veleggiava sui 28 euro, ai massimo da un anno, sono crollate del 27%: andati in fumo circa 5 miliardi di capitalizzazione (da 20 miliardi a 15) in poco più di una settimana. E dunque la laconica e asettica dichiarazione di Atlantia che «valuterà le esternazioni e notizie sulla società quotata a tutela dei suoi azionisti», che suona come una sorta di minaccia di richiesta danni per le dichiarazioni belligeranti del Governo Giallo-Verde, più che a fare la voce grossa contro il Governo serve sul fronte interno. Ossia a evitare che quel 70% di soci, tra cui pesi massimi come GIC, il fondo sovrano della città-stato Singapore, o BlackRock, il più grande gestore di risparmio al mondo, possano bussare alla porta della stessa Atlantia chiedendo danni per non aver fatto i loro interessi. Tutto il nodo della revoca (con annessa nazionalizzazione) ruota attorno allo spinoso nodo del rimborso ad Atlantia, che sarebbe un maxi-tesoretto per i Benetton in grado di compensare la perdita della gamba più robusta del gruppo. Il problema è che girano le cifre più disparate: due giorni fa Mediobanca aveva prima stimato in 10 miliardi l'indennizzo, appena la metà dei 20 che circolano da giorni, per correggere nell'arco della giornata vistosamente il tiro a 22 miliardi. Ieri invece Banca Akros, la divisione brokeraggio di BancoBpm, se n'è uscita con un altro numero ancora: 14,8 miliardi, che poi altro non è che la valutazione di tutta Aspi fatta l'anno scorso dai fondi (il colosso assicurativo Allianz e il cinese Silk Road Fund) entrati nel capitale. 1/2
23/8/2018 Autostrade per l’Italia/2. Il cda di Atlantia fa i conti con la revoca: la sfida al governo a tutela dei soci Nell'incertezza, Atlantia è finita anche nel mirino di Moody's: il rating della società (attualmente Baa1) potrebbe essere abbassato a causa della «risoluzione del contratto di concessione che avrebbe un impatto negativo significativo su Aspi e Atlantia, dal momento che circa due terzi del Mol consolidato di Atlantia sono generati da Aspi». Timori che hanno spedito di nuovo al tappeto il titolo (-3,8%), ma forse eccessivi nel dipingere uno scenario da fine del mondo. A ragionare sui numeri, infatti, Atlantia, benché dimezzata, sarebbe comunque un gruppo solido e redditizio. Oggi Autostrade è il pianeta più grosso della galassia Atlantia, il cuore che pompa i flussi di cassa: da sola fa 3,9 miliardi di ricavi e genera 2,4 miliardi di marginalità. Da un fatturato di 6 miliardi, Atlantia dimagrirebbe a 2,5 miliardi con una redditività di 1,2. E il forziere dei dividendi, 1,8 miliardi quelli che le varie province dell'impero hanno pagato l'anno scorso alla casamadre, si esaurirebbe. Ma la perdita sarebbe compensata dallo sgravio del pesante fardello del debito: oggi Atlantia ha un'esposizione netta di 10,5 miliardi, ma il grosso, 8 miliardi, è caricato proprio su Autostrade. Meno ricavi, meno margini e meno dividendi; ma anche meno debiti. Ai numeri di questa Atlantia «minor» vanno aggiunti gli altri due «jolly» del 2018: l'EuroLink, il tunnel sotto la Manica comprato in primavera; ma soprattutto il matrimonio - per ora non in discussione - con Abertis, le Autostrade spagnole che porterebbero il gruppo a un fatturato ipotetico di oltre 5 miliardi con una redditività di quasi 3. Praticamente la stessa stazza di prima. Ce ne sarebbe abbastanza per sopportare, finanziariamente parlando, il fragoroso addio ai caselli italici. P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved 2/2
23/8/2018 Avellino, il sindaco vuole tecnici gratis per verifiche sul ponte. Gli architetti: contro il codice dei contratti 23 Ago 2018 Avellino, il sindaco vuole tecnici gratis per verifiche sul ponte. Gli architetti: contro il codice dei contratti M.Fr. «Oggetto: richiesta personale tecnico per verifica “Ponte della Ferriera”. Questa Amministrazione, in qualità di Ente proprietario, intende procedere al controllo tecnico dell’efficienza dello storico “Ponte della Ferriera”. Constatata l’importanza dell’opera si chiede, nello spirito di collaborazione che da sempre contraddistingue codesti Enti, di voler indicare un proprio tecnico, che abbia maturato esperienza nel settore, disponibile a far parte, a titolo gratuito, della Commissione che avrà il compito di verificare quanto innanzi riportato. Nel ringraziare anticipatamente si resta in attesa di ricevere in tempi brevi i nominativi dei tecnici prescelti». È questa la letterache il sindaco di Avellino, Vincenzi Ciampi (Cinque Stelle), ha inviato a Genio Civile, Comando Vigili del Fuoco, ordini professionali di Ingegneri, Architetti, Geologi e Soprintendenza. L’iniziativa del sindaco - di cui ha dato notizia il 20 agosto l’emittente locale Prima Tivvù - è conseguente all’input del governo a tutti gli enti locali per indagare sulle condizioni delle infrastrutture a rischio. Richiesta che è stata cortesemente declinata dal presidente dell’ordine degli architetti di Avellino, Erminio Petecca. «Le confermiamo la nostra disponibilità a confrontarci, in termini istituzionali, per la risoluzione delle problematiche della Città - si legge nella lettera di risposta inviata dal tecnico il giorno successivo - . Tutt'altra cosa è chiederci di indicarLe un architetto, nostro iscritto, che abbia competenza nella verifica dei ponti a struttura complessa e che sia disponibile a svolgere la prestazione o consulenza a titolo gratuito. Questo non possiamo farlo, in quanto viola le regole della nostra deontologia, ma soprattutto sarebbe in contrasto con il lavoro che stiamo portando avanti negli ultimi anni insieme al Consiglio Nazionale degli Architetti ed alla Rete delle professioni, a sostegno del riconoscimento dell'equo compenso e contro la mortificazione della professionalità dell'architetto, valutata solo ed esclusivamente attraverso le offerte economicamente più vantaggiose per il committente». Molto meno diplomatico il comunicato del Consiglio nazionale degli architetti, diffuso ieri: «Affidare a titolo gratuito una prestazione professionale di straordinaria importanza, come la verifica dell'efficienza strutturale di un ponte, è un fatto estremamente grave, che non viola soltanto la dignità dei professionisti ed il loro sacrosanto diritto a vedere adeguatamente remunerata ogni prestazione professionale, così come sancito da Costituzione e Codice Civile, ma, più in generale, pone una questione profonda rispetto alla qualità ed alla sicurezza delle opere pubbliche realizzate nel Paese». «La verifica della stabilità o dell'efficienza strutturale di un ponte - ricorda il Cna - è una prestazione professionale delicatissima, che incide sulla sicurezza dei cittadini e che pertanto deve essere svolta da professionisti di adeguata formazione e di provata esperienza nel settore e http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/print/AEkSqpdF/0 1/2
23/8/2018 Avellino, il sindaco vuole tecnici gratis per verifiche sul ponte. Gli architetti: contro il codice dei contratti non può essere richiesta a titolo gratuito. Basti ricordare che tale prestazione professionale rientra tra i servizi di architettura e ingegneria, che sono disciplinati dal Codice dei contratti (D.Lgs.50/2016), come modificato dal cosiddetto decreto correttivo (D.Lgs.56/2017), il quale, con l'art.24 comma 8 ter, vieta espressamente l'affidamento di tali servizi a titolo gratuito ed in particolare a titolo di sponsorizzazione o semplice rimborso spese. Lo stesso articolo 24, con il comma 8, impone inoltre alle stazioni appaltanti di calcolare l'importo dei corrispettivi da porre a base di gara per l'affidamento di servizi di architettura e ingegneria, facendo ricorso al cosiddetto “decreto parametri”; ciò anche al fine di individuare la corretta procedura di affidamento che varia con il variare dell'importo dei corrispettivi spettanti al professionista da incaricare». «Ma, al di là di ogni prescrizione di carattere normativo, stupisce il fatto che, appena qualche giorno dopo il drammatico crollo del ponte di Genova, si possa pensare di affidare un incarico così delicato a professionisti che dovrebbero offrire il proprio lavoro a titolo di solidarietà, senza un processo di selezione finalizzato ad individuare il tecnico più idoneo a garantire l'esperienza e la professionalità necessarie per lo svolgimento - attorno al tavolo di una apposita commissione - di una verifica così delicata». «Siamo certi - conclude la nota degli architetti - che l'Amministrazione di Avellino non vorrà portare avanti una procedura in violazione del Codice dei contratti e che, invece, voglia porre in essere tutte le attività necessarie a garantire la sicurezza dei cittadini, nel rispetto delle norme in vigore». P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved 2/2
23/8/2018 Contratti Pa-privati/1. Vanno risarciti i danni causati dalla gara inutile 23 Ago 2018 Contratti Pa-privati/1. Vanno risarciti i danni causati dalla gara inutile Guglielmo Saporito La pubblica amministrazione deve comportarsi correttamente: non solo emettendo provvedimenti legittimi, ma è a monte che deve essere leale. Lo sottolinea il Consiglio di Stato (sentenza 10 agosto 2018 n. 4912), condannando un Comune salernitano a pagare 13.000 euro di danni per aver indotto un imprenditore a progettare un distributore di carburante su un'area comunale geologicamente risultata inidonea.L'ente locale era proprietario di un'area che intendeva valorizzare collocandovi un distributore e quindi aveva bandito una gara per affidare il progetto e la successiva gestione in un rapporto di concessione. Un'impresa privata ha partecipato alla gara aggiudicandosi la concessione sulla base di un progetto che tuttavia l'Autorità di bacino (legge 183/89) ha bocciato poiché l'area risultava inidonea sotto l'aspetto idrogeologico. In conseguenza di tale diniego, il Comune ha revocato la gara, ritenendo di poter uscire indenne dalla vicenda perché l'ostacolo all'iniziativa era imputabile al diniego opposto da altra amministrazione. Ma l'imprenditore privato si è opposto innanzi il Tar, ottenendo dal Comune un risarcimento del danno per le spese (partecipazione alla gara, progettazione) generate dalla procedura revocata.Il Consiglio di Stato ha confermato tale risarcimento del danno, perché il Comune non poteva ignorare che l'area fosse instabile ed inidonea: quindi, come qualsiasi contraente privato leale e corretto, l'ente locale avrebbe dovuto astenersi ad interferire con la libertà negoziale dell'imprenditore, sollecitandolo a una inutile procedura di gara. La vicenda si collega ad altre nelle quali le amministrazioni sono state condannate per comportamenti scorretti e dannosi, riconoscendo risarcimento danni anche in presenza di comportamenti legittimi. Lo stesso Consiglio di Stato (adunanza plenaria 5/2018) ha riconosciuto il risarcimento danni all'imprenditore della ristorazione che aveva partecipato a una gara milionaria successivamente revocata da una Asl che si era resa conto di aver generato incertezze sulla durata della fornitura. La revoca è stata ritenuta legittima, ma il comportamento scorretto nelle trattative ha generato risarcimento danni per lesione al diritto di “libera autodeterminazione negoziale”. Nei rapporti tra privati vi è responsabilità quando nelle trattative emergano prospetti non veritieri, lettere di patronage deboli, superficiali certificazioni da parte di società di revisione. Ora, anche la pubblica amministrazione si adegua, risarcendo il danno quando il privato dimostra che non avrebbe compiuto alcune scelte se avesse tempestivamente ricevuto precise risposte o informazioni dall'amministrazione. Il danno esigibile nei confronti della pubblica amministrazione non è, quindi, solo quello automatico per ritardo (30 € al giorno, articolo 28 del Dl 69 / 2013), ma è anche quello che deriva da trattative e dall'esposizione, oltre un normale margine di rischio circa la conclusione del contratto, a un altrui comportamento scorretto. P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved 1/1
23/8/2018 Contratti Pa-privati/2. Terreno pagato con l’alloggio? È una permuta, non un appalto 23 Ago 2018 Contratti Pa-privati/2. Terreno pagato con l’alloggio? È una permuta, non un appalto Angelo Busani e Elisabetta Smaniotto Il contratto con il quale un soggetto cede la proprietà di un fabbricato destinato a essere demolito, in cambio di uno degli appartamenti che comporranno il fabbricato da realizzare sull'area risultante da tale demolizione, è da qualificare come contratto di permuta (di cosa presente con cosa futura) e non come contratto di appalto, quando il «trasferimento della proprietà attuale in cambio della cosa futura» assume «il carattere di elemento causale fondamentale delle reciproche prestazioni delle parti del contratto», mentre l'obbligo di realizzare la «costruzione del fabbricato futuro da parte del cessionario viene a rivestire una connotazione meramente strumentale». È quanto deciso dalla Cassazione con sentenza 14371/2018.L'accertamento della natura di un contratto è indispensabile per riferirvi le regole di legge: in particolare, se si tratta di disciplinare le conseguenze della presenza di vizi nella cosa oggetto di trasferimento mediante un contratto di permuta di cosa da costruire, ci si deve riferire alle norme in tema di vizi dettate per il contratto di compravendita, in quanto esse valgono (l'articolo 1555 del Codice civile) anche per il contratto di permuta.Nel caso esaminato dalla Cassazione il soggetto che aveva pattuito di ricevere la proprietà di un futuro appartamento, in cambio della cessione della proprietà di un fabbricato da demolire, aveva denunciato la presenza di vizi nella nuova costruzione «a distanza di circa otto mesi dalla consegna del bene». Dato che, in caso di compravendita (e, quindi, anche di permuta) il «compratore decade dal diritto alla garanzia» per vizi della cosa acquistata, «se non denunzia i vizi al venditore entro otto giorni dalla scoperta», si trattava, pertanto, di stabilire se il contratto in questione fosse qualificabile come permuta (caso nel quale il termine per la denuncia del vizio sarebbe stato da considerare inesorabilmente scaduto) o si trattasse, piuttosto, di un contratto di appalto, caso nel quale l'articolo 1669 del codice civile consente al committente di denunciare, entro un anno dalla scoperta, i «gravi difetti». Confermando la sentenza d'appello, la Cassazione ha indicato che, per qualificare un dato contratto come permuta (di cosa presente con cosa futura) o come contratto di appalto, risulta determinante stabilire se abbia prevalenza la prestazione del trasferimento del bene commissionato in costruzione (e, quindi, se abbia prevalenza il risultato traslativo). Ne consegue che si rientra nell'ambito dell'appalto se «l'obbligo di erigere i fabbricati» «assume rilievo preminente», caso nel quale il trasferimento di una porzione del bene che sia oggetto del risultato costruttivo acquisisce la natura di mero corrispettivo, non monetario ma “in natura”, dovuto per l'esecuzione dell'appalto. P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved 1/1
Tar Calabria: Annullata la delibera di Catanzaro con compenso nullo 23/08/2018 Il TAR della Calabria annulla la delibera della giunta del comune di Catanzaro n. 33 del 17 febbraio 2016 che aveva previsto un compenso nullo per il professionista che avrebbe dovuto realizzare il piano strutturale comunale. La sentenza del TAR n. 1507 del 2 agosto 2018 è di tenore diametralmente opposto alla sentenza del Consiglio di Stato n. 4614/2017 (leggi articolo) che aveva dato il via libera alle prestazioni gratuite dichiarando legittimo il bando del comune calabrese. Ricordiamo che il bando in argomento e la successiva sentenza del Cds avevano scatenato l’ira dei professionisti dando la stura alla manifestazione organizzata dalle varie categorie alla fine del 2017 conclusasi poi con l'approvazione della norma sull'equo compenso inserita nella legge di bilancio 2017. Differentemente dal Consiglio di Stato il TAR della Calabria ha accolto il ricorso presentato da un ingegnere contro il bando comunale. Il ricorso è stato accolto perché per l'espletamento delle attività preposte nel bando, non era previsto un compenso per il professionista incaricato ma solo un rimborso spese di 250 mila euro ed a giudizio del TAR
la gratuità non trova alcun riscontro di legittimità nel codice dei contratti di cui al d.lgs 50/2016 ed alla norma sull'equo compenso approvata con il decreto-legge 16/10/2017, n. 148 convertito dalla legge 4/12/2017, n. 172 che con l’art. 19-quaterdecies, il quale, comma 3, ha stabilito che la pubblica amministrazione, in attuazione dei principi di trasparenza, buon andamento ed efficacia delle proprie attività, garantisce il principio dell'equo compenso in relazione alle prestazioni rese dai professionisti in esecuzione di incarichi conferiti dopo la data di entrata in vigore della citata legge di conversione. Ovviamente tale disposizione normativa non è applicabile al caso in argomento in quanto antecedente all’entrata in vigore della norma sull’equo compenso però . afferma il TAR “le ricordate disposizioni (equo compenso), non direttamente applicabili alla vicenda in esame, nondimeno lasciano emergere come nell'ordinamento vi sia un principio volto ad assicurare non solo al lavoratore dipendente, ma anche al lavoratore autonomo, una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto”. A cura di Redazione LavoriPubblici.it © Riproduzione riservata Documenti Allegati Sentenza Tar Calabria 2 agosto 2018, n. 1507
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