Consiglio Nazionale dei Geologi - 23 agosto 2018

Pagina creata da Eleonora Viola
 
CONTINUA A LEGGERE
Consiglio Nazionale dei Geologi - 23 agosto 2018
Consiglio Nazionale dei Geologi

           23 agosto 2018
Consiglio Nazionale dei Geologi - 23 agosto 2018
Quotidiano   Data     23-08-2018
                                        Pagina   13
                                        Foglio   1/2

                                                              024697
                                                              Codice abbonamento:

Ordine Nazionale Geologi
Consiglio Nazionale dei Geologi - 23 agosto 2018
Quotidiano   Data     23-08-2018
                                        Pagina   13
                                        Foglio   2/2

                                                              024697
                                                              Codice abbonamento:

Ordine Nazionale Geologi
Consiglio Nazionale dei Geologi - 23 agosto 2018
Quotidiano   Data     23-08-2018
                                        Pagina   13
                                        Foglio   1

                                                              024697
                                                              Codice abbonamento:

Ordine Nazionale Geologi
Consiglio Nazionale dei Geologi - 23 agosto 2018
Quotidiano   Data     23-08-2018
                                        Pagina   3
                                        Foglio   1

                                                              024697
                                                              Codice abbonamento:

Ordine Nazionale Geologi
Consiglio Nazionale dei Geologi - 23 agosto 2018
Quotidiano   Data     23-08-2018
                                        Pagina   17
                                        Foglio   1

                                                              024697
                                                              Codice abbonamento:

Ordine Nazionale Geologi
Consiglio Nazionale dei Geologi - 23 agosto 2018
23/8/2018                       Calabria, segretario consiglio geologi: "escursionisti morti per tragica imprudenza" | Euronews

 Calabria, segretario consiglio geologi: "escursionisti morti per tragica
 imprudenza"
 da Antonio Michele Storto • 21/08/2018

  La procura di Castrovillari, in Calabria, ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando i reati di
  omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione ed omissione d'atti d'ufficio, riguardo all'alluvione
  che ha travolto una 40ina di escursionisti nel Parco del Pollino(Cosenza), uccidendone almeno
  dieci.

  Prende dunque ancora più forza un interrogativo: la tragedia poteva essere evitata? E a chi spettava
  il compito di prevenirla`? Per capirne qualcosa di piû abbiamo sentito con Francesco Violo,
  segretario del Consiglio nazionale dei geologi.

  "Si è trattato di una leggerezza - ci ha spiegato - una grossa, tragica imprudenza. Andrà accertato
  semmai se a commetterla siano stati dei singoli escurionisti o se tra loro ci fossero dei gruppi
  organizzati, come qualcuno ha già ipotizzato, dal momento che sembra fossero presenti delle guide".
Consiglio Nazionale dei Geologi - 23 agosto 2018
Consiglio Nazionale dei Geologi - 23 agosto 2018
23/08/2018
Pag. 1.32 N.36 - 23 agosto 2018

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                 23 agosto | Anno LVI - N.36 (2726) | Settimanale 3,00 euro | www.panorama.it

                                                                                                                                                                                                                                                                                               DAL PONTE DI GENOVA AL DOPO TERREMOTO
  Austria, Belgio, Francia, Spagna, Portogallo 5,70 Euro; Germania 7,00 Euro; U.K. 5,50 GBP; Svizzera 6,30 CHF; Svezia 55,50 Sek; Svizzera C.T. 6,00 CHF; U.S.A. (via aerea New York) 9,50 USD, Canada 12,00 Cad - P.I. SpA - Sped. in A.P. - D.L. 353/03 art.1, comma 1, DCB Verona

                                                                                                                                                                                                                                                                                       MACERIE
                                                                                                                                                                                                                                                                                       D’ITALIA
                                                                                                                                                                                                                                                                                       PREVENZIONE
                                                                                                                                                                                                                                                                                       PROGRAMMAZIONE
                                                                                                                                                                                                                                                                                       INVESTIMENTI
                                                                                                                                                                                                                                                                                       Dovrebbero essere
                                                                                                                                                                                                                                                                                       queste le parole
                                                                                                                                                                                                                                                                                       d’ordine di una
                                                                                                                                                                                                                                                                                       politica che guarda
                                                                                                                                                                                                                                                                                       avanti. Altro che
                                                                                                                                                                                                                                                                                       Stato padrone
                                                                                                                                                                                                                                                                                       e guerra
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                        8 1 8 3 6>

                                                                                                                                                                                                                                                                                       alle infrastrutture.
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  ISSN 977-0553109000

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     9 770553 109000

                                                                                                                                                                                                                                                                                               In alto, il cavalcavia Morandi
                                                                                                                                                                                                                                                                                                            crollato a Genova.
                                                                                                                                                                                                                                                                                               A destra, Aleandro Petrucci,
                                                                                                                                                                                                                                                                                                          sindaco di Arquata.
Consiglio Nazionale dei Geologi - 23 agosto 2018
23/08/2018
Pag. 1.32 N.36 - 23 agosto 2018

        COPERTINA

      Il disastro
      Il ponte Morandi di Genova,
      tragico simbolo
      delle infrastrutture al
      collasso del nostro Paese.

        32
23/08/2018
Pag. 1.32 N.36 - 23 agosto 2018

                                  UN PAESE INCAPACE
                                  DI MODERNIZZARSI,
                                  QUESTO È IL PUNTO
                                  Altro che guerra alle infrastrutture: costruire
                                  vuol dire crescere. La tragedia di Genova
                                  dimostra che da anni abbiamo smesso di fare
                                  investimenti strategici.

                                                                                         Valery Hache

                                                                                    33
23/08/2018
Pag. 1.32 N.36 - 23 agosto 2018

                       L
        COPERTINA

                                             di Andrea Giuricin
                                             docente di Economia dei trasporti all’Università Milano Bicocca

                                          a tragedia del Ponte Morandi a Ge-       zione di questa opera, che avrebbe in parte
                                          nova deve aprire una seria rifles-       contribuito ad alleggerire il traffico del ponte
                                          sione sulle opere infrastrutturali in    Morandi e che avrebbe migliorato comunque
                                          Italia, non solo per quelle costruite,   tutta la viabilità, già complicata, dell’area
                                          ma anche per quelle mai costruite.       genovese.
                                              Le responsabilità del collasso            In questo momento, il porto di Genova,
                                          dell’opera sono ancora da accerta-       si trova in una posizione di grande difficoltà,
                                          re, anche se una buona parte della       proprio per la mancanza di alternative. Per
                                          classe politica ha già terminato il      questo motivo è necessaria la costruzione di
                                          processo. Al di fuori delle polemi-      un nuovo viadotto in tempi brevi, ma anche
                                          che, è bene ora riflettere sulla ne-     favorire quello shift modale verso il treno,
                                          cessità di fare nuove infrastrutture     che a breve rivedrà la sua piena operatività.
                                          e mantenere in buono stato quelle        In Italia, così come in Europa, la sicurezza

                                                                                                                                      Luca Zennaro
                                          esistenti. La manutenzione è do-         stradale è molto inferiore a quella del tra-
                                          verosa, ma se andiamo a valutare i       sporto ferroviario. Il tasso d’incidentalità è
                               dati, come ricorda l’International transport        36 volte superiore. Forse il governo farebbe
                               forum dell’Ocse, l’Italia non spende poco           bene anche a pensare a un’incentivazione
                               per le infrastrutture stradali. Il nostro Paese     maggiore e a politiche concorrenziali per un
                               si colloca infatti in seconda posizione, solo       maggior utilizzo del trasporto ferroviario.
                               dietro alla Norvegia, tra i Paesi più sviluppati,
                               con circa 15 mila euro di investimenti in ma-           Tornando alle problematiche di Ge-
                               nutenzione per chilometro di infrastruttura         nova, avere avuto la Gronda per lo meno
                               stradale, spendendo più del Giappone e più          avrebbe evitato un grave problema all’econo-
                               del doppio rispetto al Regno Unito.                 mia regionale e forse di tutto il Nord-Ovest,
                                   Al di fuori del caso di Genova, dove le re-     proprio quando l’economia ha dei tassi di
                               sponsabilità dovranno essere accertate, non         crescita estremamente limitati.
                               sembra esserci un problema di risorse per la            La sindrome Nimby (dall’inglese «Not in
                               manutenzione: piuttosto esiste il problema          my back yard»), che di fatto significa il non
                               di come questi soldi vengono spesi, dato che        voler fare delle opere utili alla collettività
                               le nostre infrastrutture stradali non sono tra      per la contrarietà di piccole comunità locali,
                               le più sicure.                                      colpisce l’Italia in maniera importante. La
                                   Per tutti gli organismi internazionali, l’I-    Gronda non è forse la più conosciuta tra
                               talia ha invece un problema ben più grave:          quelle opere che si sono dovute confrontare
                               la mancanza d’investimenti in infrastrutture.       con la sindrome Nimby, come invece la linea
                               La percentuale sul Pil degli investimenti in        ferroviaria Torino-Lione (Tav).
                               infrastrutture stradali (non per la manuten-            Un altro esempio di sindrome Nimby
                               zione) è tra le più basse in Europa.                colpisce il progetto del gasdotto Tap, dove un
                                   Proprio a Genova, la mancanza della             Comune vorrebbe bloccare un’infrastruttura
                               Gronda, una sorta di tangenziale, provoca           internazionale essenziale per tutta l’Italia che
                               oggi uno divisione non solo tra la parte ovest      assicurerebbe anche una maggiore indipen-
                               e la parte est della città, ma anche di tutta la    denza energetica al Paese.
                               Liguria e del porto, uno dei più importanti             Di fatto questa sindrome è la motivazione
                               d’Italia. La Gronda è un progetto che risale        principale per la quale non si fanno molte
                               a metà anni Ottanta, ma che non è mai stato         delle opere. I processi decisionali per la co-
                               portato a termine. Diversi comitati locali,         struzione sono infatti molto insicuri e l’in-
                               appoggiati in passato anche dal Movimento           decisione politica rallenta ulteriormente gli
                               5 Stelle, si sono sempre opposti alla costru-       investimenti. Questi rallentamenti portano a
        34   Panorama | 23 agosto 2018
23/08/2018
Pag. 1.32 N.36 - 23 agosto 2018

                                                                                                                               Stop & go
                                                                                                                               I lavori per il
                                                                                                                               Terzo valico,
                                                                                                                               che consentirà
                                                                                                                               di portare l’alta
                                                                                                                               velocità
                                                                                                                               sulla ferrovia
                                                                                                                               Genova-Milano.
                                                                                                                               Sotto, il porto di
                                                                                                                               Taranto: a causa
                                                                                                                               di lavori mai
                                                                                                                               effettuati, i cinesi
                                                                                                                               l’hanno
                                                                                                                               abbandonato
                                                                                                                               e se ne sono
                                                                                                                               andati in Grecia.
                                                                                  Ansa/Biagio Claudio Longo

               Impegni a rischio

                                                                                                                                                                 Gaetano Lo Porto
                  La protesta contro la
              costruzione del gasdotto
                 Tap che dall’Asia deve
                     arrivare in Puglia.

                         loro volta a un aumento dei costi infrastruttu-     costruzione delle opere la spesa non è eleva-
                         rali per via dell’incertezza del finanziamento.     ta, e oltretutto spesso questi fondi vengono
                              Si crea inoltre incertezza giuridica, che di   impiegati male. La Metropolitana C di Roma
                         fatto rende ancora meno attrattivo il nostro        è forse uno di questi esempi dove i continui
                         Paese agli investimenti (anche stranieri) per       cambiamenti di tracciati e l’incertezza sia
                         la costruzione di nuove infrastrutture.             giuridica che di finanziamento hanno pro-
                                                                             vocato costi di costruzione molto superiori
                             Ma quali sono i risultati di questa             alle altre metropolitane.
                         sindrome Nimby? L’Italia, dopo il boom                  Vi è un altro fenomeno che dovrebbe
                         degli anni ’50 e ’60, e le sue relative opere       essere tenuto sotto controllo: non è infatti
                         infrastrutturali (la più famosa è l’Autostrada      possibile che a ogni cambio di governo vi
                         del Sole), è in molti casi un Paese bloccato.       sia la messa in discussione di ogni singola
                         Questo non significa che si debbano fare            opera. Questa incertezza politica provoca
                         tutte le grandi opere senza alcuna valuta-          solo ulteriori dubbi su un Paese che già non
                         zione, perché l’analisi economica rimane            gode di una reputazione elevatissima per fare
                         importante, ma non è nemmeno possibile              business (basta guardare il rapporto Doing
                         bloccare la costruzione a priori per un mero        Business della Banca Mondiale). In conclu-
                         preconcetto ideologico.                             sione, l’Italia deve imparare da questa trage-
                             Le opere utili devono essere costruite più      dia del Ponte Morandi, cercando di superare
                         in fretta, limitando proprio questa sindrome        quella sindrome Nimby che di fatto blocca
                         Nimby, cercando però al contempo di tenere          in molti casi lo sviluppo di tutto il Paese in
                         sotto controllo i costi. Se per la manutenzione     termini economici ed occupazionali.          n
                         delle strade l’Italia non investe poco, per la                                       © RIPRODUZIONE RISERVATA

                                                                                                                                23 agosto 2018 | Panorama   35
TERREMOTI
23/08/2018
Pag. 4 Ed. Napoli
23/08/2018
Pag. 18
23/08/2018
Pag. 19
23/08/2018
Pag. 1
23/8/2018
                                                               Ansa
                                    Genova: Ponte Morandi pericolante, abbattimento o messa in sicurezza - Liguria - ANSA.it

                                                               Liguria
        Genova: Ponte Morandi pericolante, abbattimento o
                       messa in sicurezza
                                          La procura acquisisce atti da Autostrade

     19:54 22 agosto 2018­ NEWS ­ Redazione ANSA -

    Il moncone est di ponte Morandi a Genova è pericolante e deve essere abbattuto o messo in sicurezza al
    più presto: lo conferma la struttura commissariale per l'emergenza che ha ricevuto una relazione tecnica
    dalla commissione ispettiva del ministero guidata dall'architetto Roberto Ferrazza. La struttura
    commissariale ha scritto al ministero e concessionaria per avviare gli interventi necessari.

    "Abbiamo ricevuto una relazione dal presidente della commissione ministeriale che segnala sul pilone 10
    un evidente stato di corrosione di grado elevato", ha quindi detto il prefetto di Genova Fiamma Spena. Il
    pilone 10 è quello che sostiene il moncone est di ponte Morandi.

    L'esame della documentazione progettuale per gli interventi di manutenzione su Ponte Morandi, infatti,
    evidenziano per "la pila n.10, sopravvissuta al crollo, uno stato di degrado dei materiali di grado più
    elevato, 4 su una scala di cinque, rispetto a quello che era stato riscontrato nella pila n.9 crollata, che
    risultava di livello 3", si legge nella relazione che la Commissione ministeriale ispettiva ha inviato alla
    struttura commissariale.

    La guardia di finanza nelle sedi della Società Autostrade per l'Italia di Genova, Firenze e Roma: su
    mandato della procura genovese gli uomini delle fiamme gialle hanno sequestrato documentazione in
    merito all'inchiesta. Intanto la società l'Anac ha chiesto l'invio degli atti predisposti e necessari per la
    manutenzione del viadotto approvati dal Cda ­ e quindi progetto, capitolati tecnici, bando. Anac tra l'altro
    ha chiesto alla compagnia chiarimenti sull'appalto per i lavori su ponte Morandi e, nell'ambito
    dell'istruttoria avviata, sollecita aggiornamenti sullo stato degli interventi sull'A10. Nella richiesta di
    Raffaele Cantone si fa riferimento all'ultima relazione pubblicata sul sito del Mit sulla "Attività sul settore
    autostradale in concessione" del 2016, da cui emerge una mancata attuazione di interventi sulla A10­A7­
    A12 pari a 72,89%. Il piano però include i lavori per la Gronda mai partiti.

    "Sono d'accordo con il sindaco e ho sentito più volte anche il procuratore Cozzi, bisogna puntare
    all'abbattimento nel più breve tempo possibile di tutto quello che rimane del ponte Morandi, una brutta
    carcassa e un brutto simbolo", afferma il governatore della Liguria Giovanni Toti. "Stante le rilevate
    condizioni di pericolo, si resta in attesa di conoscere le attività che Autostrade per l'Italia, soggetto gestore
    dell'infrastruttura autostradale A10, intende immediatamente porre in essere, nel rigoroso rispetto delle
    azioni richieste dall'Autorità Giudiziaria, per la messa in sicurezza o demolizione dei tronconi del viadotto
    non collassati ed instabili", ha scritto Toti in una lettera inviata a Autostrade.
23/8/2018
      "C'èuna questione di tempi",Genova:
                                    ma "laPonte Morandi pericolante,
                                             politica   ha già detto abbattimento
                                                                           che dio messa
                                                                                   quelinponte
                                                                                          sicurezzanon
                                                                                                    - Liguria - ANSA.it
                                                                                                         resterà   su né l'ala di
    levante né di ponente. Verrà completamente smantellato. E i costi sono a carico di Autostrade: è il
    concessionario della tratta l'unico autorizzato a fare i lavori, fino a quando i percorsi presi dal governo
    sulla revoca non arriveranno a destinazione, ha detto ancora il governatore Toti. "Ogni intervento sul
    ponte e la sua eventuale costruzione spetta al momento ad Autostrade. Se cambieranno le condizioni di
    legge, vedremo".

    Una ferita trasferita all'ospedale San Martino ­ Uno dei feriti nel crollo è stato trasferito dall'ospedale
    di Villa Scassi al San Martino. Si tratta di Camilla Scabini, 24 anni, ricoverata in Terapia Intensiva al Dea.
    Ha riportato la frattura del bacino e di una mano e un trauma toracico, con pneumotorace. Gianluca Ardini
    rimane in osservazione presso Traumatologia d'Urgenza del padiglione Specialità. Eugeniu Babin,
    cittadino moldavo del 1983 residente in Italia, è stato sottoposto a nuovo intervento neurochirurgico. A
    giorni verrà trasferito per la riabilitazione in fisioterapia. Yelina Natalya, compagna di Babin, cittadina
    ucraina, è stabile e nei prossimi giorni verrà trasferita per la riabilitazione.

    RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
23/8/2018
                                                                  Ansa
                                 Pollino, Borrelli a Civita: "C'era l'allerta gialla". Il Papa vicino alle famiglie - Calabria - ANSA.it

                                                                 Calabria
     Pollino, Borrelli a Civita: "C'era l'allerta gialla". Il Papa
                        vicino alle famiglie
                                            Pm apre inchiesta per omicidio colposo

     08:59 23 agosto 2018­ NEWS ­ Redazione ANSA ­ CIVITA (COSENZA)

    E' stato eseguito il sequestro probatorio dell'area del torrente Raganello ricadente nel territorio del comune
    di Civita, dove lunedì sono morti 10 escursionisti per un'onda anomala. A disporre il provvedimento è
    stato il procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla, che ha aperto un fascicolo contro ignoti
    ipotizzando i reati di omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione e omissione d'atti d'ufficio.

    Il capo della Protezione civile Angelo Borrelli ha compiuto a Civita (Cosenza) un sopralluogo nelle zone
    delle Gole del Raganello, sul Pollino, dove 10 persone hanno perso la vita travolte dalla piena del
    torrente. "Sulle responsabilità ci sarà tempo ­ ha detto Borrelli ­; si è trattato di un evento puntuale e
    localizzato a dieci chilometri a monte dall'area dove si è verificata la tragedia".

    Il capo della Protezione civile insiste sull'allerta che era stata diramata: "Esiste una scala sulla base
    della quale scatta la comunicazione e se i tecnici, sulla base degli algoritmi e delle carte meteo,
    evidenziano un rischio di caduta di pioggia di un certo livello, noi ne dobbiamo prendere atto fosse una,
    dieci, cento volte".

    Inoltre è polemica sul sistema degli accessi alle Gole, cui si deve, negli ultimi anni, lo sviluppo di un
    piccolo sistema turistico in almeno quattro comuni della zona del Pollino (Civita, San Lorenzo Bellizzi,
    Cerchiara e Francavilla). "Mai nessun cittadino e/o associazione hanno segnalato situazioni di pericolo
    all'interno delle gole del Raganello", ribatte però il sindaco di Civita Alessandro Tocci.

    Intanto sono stati acquisiti i primi documenti e sul caso la Procura di Castrovillari ha aperto un fascicolo
    contro ignoti ipotizzando i reati di omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione e omissione d'atti
    d'ufficio. Anche il ministro dell'Ambiente Sergio Costa ha chiesto di fare chiarezza, vista la pericolosità
    di luoghi come le gole.

    Anche perché in Italia sono accaduti almeno 10 eventi simili in 30 anni (LA SCHEDA).

    Anche il Papa ha rivolto un pensiero alle vittime e alle famiglie.
23/8/2018
     Ci sono inoltre 11 feriti tra Pollino,
                                   cui una  Borrelli a Civita: "C'era
                                               bambina          di 9l'allerta
                                                                      annigialla". Il Papa vicino
                                                                              ricoverata          alle famiglie - Calabria
                                                                                              al Policlinico        Gemelli- ANSA.it
                                                                                                                                di Roma in
   sedazione profonda, con prognosi riservata, in terapia intensiva. La piccola, che viene ventilata
   artificialmente, presenta insufficienza respiratoria acuta dovuta a inalazione di acqua e fango.

   Le testimonianze dei soccorritori sono drammatiche. Una bimba di 8 anni, tra le persone tratte in
   salvo, è stata trovata vicino a un cadavere. "Era semicosciente ma in evidente stato di choc", ha
   raccontato il dirigente medico dell'elisoccorso regionale Calabria Pasquale Gagliardi, che l'ha soccorsa.
   La piena "è stata un vero e proprio tsunami", ha detto Giacomo Zanfei, vicepresidente del Soccorso
   alpino Calabria.

   Soccorritore: non scorderò la mano della bimba salvata

   Sono pian piano emerse anche le storie delle vittime, quelle di tante famiglie spezzate durante
   un'escursione. Tra le persone decedute c'è anche una delle guide che accompagnavano gli escursionisti, un
   ragazzo di 32 anni anni volontario di protezione civile, che era stato tra i soccorritori intervenuti dopo la
   valanga che distrusse un albergo a Rigopiano.

   Oggi, intanto, alle 16, nello spiazzo di piazza Fontana Vecchia a Cerchiara di Calabria, i funerali di
   Antonio De Rasis, la guida di 32 anni morta lunedì scorso nelle Gole del Raganello. Il rito funebre sarà
   officiato dal vescovo della diocesi di Cassano, monsignor Francesco Savino.

   RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
23/8/2018                          Edilizia scolastica, risorse a fondo perduto per i progetti e fondi erogati direttamente ai Comuni

            23 Ago 2018

            Edilizia scolastica, risorse a fondo perduto
            per i progetti e fondi erogati direttamente ai
            Comuni
            Massimo Frontera

            Impegno a «individuare risorse da destinare specificamente e a fondo perduto alla
            progettazione di interventi di edilizia scolastica»; erogazione diretta agli enti locali di tutti i
            fondi gestiti dal Miur per gli interventi di edilizia scolastica della programmazione 2018-2020;
            gradualità delle scadenze per l’aggiudicazione degli appalti in base all’importo in gara e al tipo
            di intervento; impegno a presentare norme ad hoc per accelerare la realizzazione delle «scuole
            innovative»; spinta all’attuazione dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica; nuovo criterio per
            ripartire i fondi 2018-2020 tra le regioni.

            Sono queste le principali novità indicate nello schema di accordo per attuare le semplificazioni
            che il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, aveva annunciato lo scorso 31 luglio.
            Quell’impegno è stato ora tradotto in un documento appena trasmesso a Enti locali, province e
            Regioni. Documento che ora affronta una discussione nella sede istituzionale della conferenza
            unificata. Il fatto che il documento sia stato definito a un tavolo tecnico partecipato dai
            rappresentanti di tutte le amministrazioni interessate, autorizza a prevede tempi celeri per la
            discussione.

            Stop alla penalizzazione delle Regioni efficienti
            Il documento del Miur aggredisce alcuni punti deboli del rapporto tra Stato, amministrazioni
            territoriali e enti locali. Al primo posto c’è il diverso grado di efficienza, a livello regionale, degli
            uffici tecnici deputati ad attuare i programmi di edilizia scolastica. Nel documento del Miur si
            legge che «in caso di ritardi da parte delle regioni nella presentazione dei piani regionali ovvero
            nella rettifica o modifica degli stessi, il ministero dell’Istruzione, al fine di velocizzare le
            procedure, si impegna a dare seguito ai piani regolarmente e tempestivamente pervenuti,
            rinviando a successivi provvedimenti o autorizzazioni, nelle finestre temporali individuate
            preventivamente a inizio anno, i piani pervenuti in ritardo». In altre parole, il Miur cerca di
            scardinare un sistema che mette sullo stesso piano le regioni puntuali e le regioni inefficienti,
            con l’effetto di conferire a queste ultime (grazie ai termini ordinatori e non perentori) il doppio
            potere di mortificare l’impegno di chi lavora bene e di frenare l’attuazione dell’intero piano
            nazionale.

            Termini di aggiudicazione differenziati, in base alla complessità del progetto
            Un altro punto interessante dello schema di accordo è quello in cui il ministero affronta i tempi
            di attuazione dei progetti. Anche in questo caso, si cerca di sblindare il principio - effettivamente
            fuorviante - che tutti i progetti sono uguali agli occhi della burocrazia e che, pertanto, una stessa
            scadenza possa essere applicata, per esempio, a un intervento di ritinteggiatura come a un
23/8/2018                          Edilizia scolastica, risorse a fondo perduto per i progetti e fondi erogati direttamente ai Comuni

            intervento di demolizione e ricostruzione. Il Miur, si legge nel testo, «si impegna a individuare
            termini differenziati per l’aggiudicazione dei lavori da parte degli enti locali», in base gli importi
            a base di gara, ai livelli di progettazione, e alla tipologia di intervento, prevedendo la possibilità
            di una specifica proroga di 18 mesi per gli interventi di nuova costruzione. Nell’immediato, il
            Miur propone la seguente tempistica massima per aggiudicare l’appalto in base al livello
            progettuale (in termini di giorni da conteggiare a partire dalla pubblicazione del decreto di
            autorizzazione del progetto): 180 giorni per i progetti esecutivi, 270 per i progetti definitivi e 365
            giorni per i progetti di fattibilità.

            Nuova spinta all’attuazione dell’anagrafe dell’edilizia scolastica
            Il documento riserva una speciale attenzione al completamento dell’attuazione dell’anagrafe
            dell’edilizia scolastica, proponendo una gradualità di scadenze (riferite a varie fasi di
            implementazione tecnica del flusso delle informazioni), di cui la più ravvicinata è addirittura
            fissata al prossimo 15 settembre (trasferimento dell’anagrafe del ministero alle anagrafi
            regionali) mentre la più lontana è quella del 28 febbraio 2019 (per il trasferimento di
            informazioni dalle anagrafi regionali al sistema nazionale).
            Sempre ai fini dell’attuazione dell’anagrafe, il documento prevede l’obbligo di indicare, in tutte
            le procedure di edilizia scolastica, i «codici edificio corrispondenti alla classificazione
            dell’Anagrafe». Ma soprattutto, i dati contenuti nell’anagrafe dell’edilizia fanno testo ai fini degli
            elementi di cui temer conto per ripartire i fondi nel periodo 2018-2020.

            Nuovo criterio di riparto dei fondi, in base a quattro elementi
            Il Miur indica solo quattro elementi da prendere in considerazione («anche sulla base dei dati
            contenuti nell’anagrafe nazionale»): numero degli studenti (43 punti su 100); numero di edifici
            (42 punti su 100); zona sismica (10 punti su 100); grado di affollamento (5 punti). A sua volta, il
            punteggio sulla localizzazione in zona sismica è suddiviso in un sub-riparto con un peso
            ponderale del 40% assegnato alle zone 1 (massimo rischio sismico), 30% per le zone 2; 20% per le
            zone 3 e, infine, 10% per le zone 4.
            Per quanto riguarda le successive programmazioni, lo schema di accordo prevede la possibilità
            di considerare anche l’elemento del dissesto idrogeologico e la «capacità di spesa nell’ambito
            regionale di riferimento nelle precedenti programmazioni».

            Risorse Miur erogate direttamente agli enti locali
            Le risorse gestite dal ministero relative alla programmazione 2018-2020 «sono erogate agli enti
            locali direttamente o tramite l’Istituto di delegazione del pagamento». È questo il primo punto
            della lista di misure indicate nell’articolo dello schema di accordo dedicato alle “semplificazione
            delle procedure”. Una misura certamente gradita ai comuni. I pagamenti agli enti locali
            avverranno in varie tranche: 20% di anticipazione «al momento del finanziamento»; 40%
            contestualmente alla sottoscrizione del contratto di appalto con l’impresa aggiudicataria;
            successive erogazioni a Sal (stato di avanzamento lavori) fino al 90% del costo dell’intervento;
            ultima tranche del 10% all’atto della presentazione del collaudo.

            Risorse ai comuni per finanziare le progettazioni
            L’accordo testimonia anche l’attenzione al problema costituito dalla cronica difficoltà degli enti
            locali alla redazione dei progetti. Viene annunciato un “fondo progetti” per l’edilizia scolastica,
            nei termini di un impegno del Miur «a individuare risorse da destinare specificamente e a fondo
            perduto alla progettazione di interventi per l’edilizia scolastica».
23/8/2018                                Ponte crollato, al vaglio dei Pm i lavori di manutenzione degli ultimi 25 anni

            23 Ago 2018

            Ponte crollato, al vaglio dei Pm i lavori di
            manutenzione degli ultimi 25 anni
            Maurizio Caprino

            L'inchiesta sul crollo del Ponte Morandi punta sui lavori svolti negli ultimi 25 anni sul viadotto
            crollato il 14 agosto, uccidendo 43 persone. Gli accertamenti si estenderanno al ruolo del
            ministero delle Infrastrutture nell'approvare i lavori. Potrebbero emergere prassi anomale di
            controllati e controllori, con possibili effetti su sicurezza e rincari dei pedaggi; si potrebbe
            scoprire che alcuni lavori risultano effettuati più volte in pochi anni. In attesa che arrivino i
            documenti acquisiti ieri negli uffici di Autostrade per l'Italia di Roma, Firenze e Genova, i pm si
            stanno convincendo che la chiave stia nella serie di lavori iniziata nel 1993, quando con i fondi
            delle Colombiadi vennero rifatti gli stralli della pila 11, quella più a est delle tre strutture a forma
            di «A». Da allora si sono susseguiti molti interventi. Una prima prassi anomala destinata a
            emergere è comune a quasi tutte le autostrade italiane: la mancanza delle verifiche antisismiche
            richieste dall'ordinanza del Presidente del Consiglio 3274/2003.

            Le uniche autostrade per le quali sono state avviate le procedure sono A24 e A25 (Roma-
            Abruzzo). Anomalie potrebbero emergere anche dal voto del 1° febbraio con cui il Comitato
            tecnico amministrativo (Cta) del Provveditorato opere pubbliche di Genova ha dato parere
            favorevole ai lavori da 20 milioni previsti per rimediare al degrado del ponte e messi a gara il 28
            aprile. Il voto è stato già al centro di polemiche per il presunto mancato allarme sulle condizioni
            del ponte, crollato sei mesi dopo. La Procura valuterà se il presidente del Cta (Roberto Ferrazza,
            nella bufera perché ora presiede la commissione d'inchiesta ministeriale sul crollo del ponte)
            fosse obbligato a segnalare al ministero che c'era un pericolo. Giuridicamente la questione è
            complessa, anche perché la prassi di coinvolgere i Provveditorati nell'approvazione di questi
            progetti è adottata solo dall'anno scorso. Ma c'è anche un dubbio sostanziale: occorrerà vedere
            se dagli allegati (che non sono a disposizione della stampa) emergerà che il Cta ha davvero fatto
            una valutazione delle condizioni del ponte coerente con il livello degli interventi previsti dal
            progetto.

            Il dubbio sul grado di attenzione del Cta è reso lecito da quel che si legge nel testo del voto: uno
            degli interventi da eseguire risulta essere il rifacimento dei cordoli ai lati delle carreggiate, che
            però dovrebbe essere stato già eseguito nei mesi scorsi, con i lavori sulle barriere new jersey.
            Negli ultimi anni dovrebbe essere stato effettuato anche il ripristino delle travi laterali
            dell'impalcato (che dovrebbe toccare anche i cordoli. Se la Procura dovesse trovare i riscontri, si
            porrebbe una domanda: cattiva programmazione dei lavori o, peggio, opere eseguite una sola
            volta e contabilizzate per tre? Peraltro, il Cta ha classificato il progetto come «migliorativo»
            dell'opera, quindi i suoi costi sono portati nel conto degli investimenti che fanno scattare i
            rincari dei pedaggi. Ma dal testo disponibile non si evince che il viadotto sia stato migliorato
            strutturalmente, per esempio adeguandolo all'aumento del traffico e del peso dei veicoli,
            lamentati dallo stesso gestore in un documento del 2011. Piuttosto, nel testo si nota che, su 20
                                                                                                                          1/2
23/8/2018                                Ponte crollato, al vaglio dei Pm i lavori di manutenzione degli ultimi 25 anni

            milioni di euro di lavori, la metà riguarda non opere strutturali ma rifacimenti in superficie
            («corticali»): una sorta di mera cosmesi (che comunque, se ben fatta, protegge le strutture dal
            degrado, posto che siano sane), come accade su molte strade italiane (le imprese appaltatrici più
            serie se ne lamentano). Non ha invece alcuna rilevanza quel 72,89% di investimenti non eseguiti
            sul tratto genovese citato ieri dall'Anac nella sua richiesta ad Aspi di chiarimenti sui lavori mesi
            a bando ad aprile: la cifra comprende la realizzazione della Gronda, bloccata da ragioni
            politiche.

                               P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved

                                                                                                                          2/2
23/8/2018                            Autostrade per l’Italia/1. Governo diviso sull’ingresso di Cassa depositi e prestiti nella società

            23 Ago 2018

            Autostrade per l’Italia/1. Governo diviso
            sull’ingresso di Cassa depositi e prestiti
            nella società
            Celestina Dominelli e Manuela Perrone

            La Lega spinge, il M5S si muove con cautela. E anche sull'ipotesi di un ingresso di Cassa depositi
            e prestiti nel capitale di Autostrade si profila uno scontro con il ministro dell'Economia,
            Giovanni Tria, dal cui entourage l'idea era invece stata subito giudicata «infondata». Mentre il
            governo continua a dividersi, oggi arriva a Genova l'amministratore delegato di Cdp, Fabrizio
            Palermo. Accompagnato dall'ad di Fincantieri, Giuseppe Bono, incontrerà Giuseppe Zampini, il
            numero uno di Ansaldo Energia, l'azienda sfiorata dal crollo del ponte Morandi (750 dipendenti
            sono in ferie forzate fino a lunedì). Un vertice strategico perché, anche con le sue controllate,
            Cdp potrebbe giocare un ruolo cruciale già nella ricostruzione. Non è un caso che, dopo il
            sopralluogo, Palermo vedrà il governatore ligure Giovanni Toti e il sindaco Marco Bucci.Piani
            distinti, quello del sostegno al ripristino delle infrastrutture e quello di una discesa in campo
            diretta della Cassa attraverso il rilevamento di quote di Autostrade. Una soluzione, quest'ultima,
            benedetta da fonti qualificate della Lega a Palazzo Chigi: «Non ci sarebbe niente di scandaloso».
            «Non escludiamo alcuna strada per ristabilire l'equilibrio tra l'interesse pubblico e quello
            privato», ha spiegato a Radio24 il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli (M5S). Ma a
            microfoni spenti i Cinque Stelle sono meno possibilisti.

            «Non è una via che vogliamo seguire», afferma un autorevole esponente del governo Conte,
            aggiungendo che al massimo «potrebbero essere alcune società private di cui Cdp detiene quote
            a valutare un ingresso in Autostrade». «Non ha senso scomodare Cdp», gli fa eco un collega
            della squadra M5S. Un nuovo gioco delle parti, anche in chiave anti-Tria? Si vedrà. Le divergenze
            nascondono di certo orientamenti differenti sul destino della rete autostradale: il Movimento
            spinge per la revoca della concessione e per nazionalizzare, affidando la gestione ad Anas. Il
            Carroccio cerca soluzioni meno drastiche. È la linea del sottosegretario alla presidenza del
            Consiglio, Giancarlo Giorgetti. Rafforzata dal solido asse dei governatori del Nord contrario alla
            nazionalizzazione, che va dall'azzurro Toti ai leghisti Attilio Fontana (Lombardia), Massimiliano
            Fedriga (Friuli Venezia Giulia) e Luca Zaia (Veneto). Il dossier Autostrade non risulta però,
            almeno per ora, sul tavolo di Cdp, i cui vincoli statutari rendono non percorribile la strada di un
            ingresso nel capitale della società. Né parrebbe più agevole l'altra ipotesi, circolata in queste ore,
            di un suo coinvolgimento in una eventuale newco che gestirebbe la concessione - ma si continua
            a parlare, come detto, anche di un passaggio della stessa ad Anas, (operazione tecnicamente
            possibile) - perché questa strada farebbe rizzare le orecchie a Eurostat con il rischio di una
            riclassificazione dentro il perimetro della Pa.Di certo, al momento, c'è che Cdp vuole essere al
            fianco di Genova, in linea con la mission della società che ha, tra i suoi filoni d'intervento, il
            sostegno del sistema degli enti pubblici e lo sviluppo infrastrutturale.

                                                                                                                                          1/2
23/8/2018                          Autostrade per l’Italia/1. Governo diviso sull’ingresso di Cassa depositi e prestiti nella società

            Ed è per questo che l'ad Palermo sarà oggi nel capoluogo ligure, con l'obiettivo di fare un punto
            della situazione e valutare ulteriori interventi da parte di Cdp. Perché, va ricordato, subito dopo
            il crollo, in coordinamento con tutte le istituzioni coinvolte, la Cassa ha messo a disposizione del
            sistema di protezione civile la struttura ricettiva “Palazzina ex casa delle infermiere” - in grado
            di accogliere oltre 100 persone - per le famiglie sfollate. Palermo ha chiesto così ai suoi un
            superlavoro per accelerare i tempi necessari a garantire la piena fruibilità dell'immobile
            confermando la sua fama di manager assai pragmatico. Ma è chiaro che Cdp è pronta a fare
            anche di più utilizzando gli strumenti già presenti nel suo ampio portafoglio (dai mutui a
            eventuali finanziamenti di scopo a disposizione degli enti locali, solo per citare alcuni) o,
            laddove si rendesse necessario, valutando anche iniziative straordinarie sul modello del plafond
            già attivato in occasione degli eventi sismici che in passato hanno colpito alcune Regioni
            italiane. Quanto a Fincantieri, l'azienda triestina - che non ha subito danni e ha un cantiere a
            Sestri Ponente con 800 dipendenti diretti e altrettanti dell'indotto - conosce molto bene la città e
            la Regione e vuole assicurare il suo apporto. Le modalità non sono state decise, ma c'è già chi
            ipotizza un possibile coinvolgimento - ancora da studiare, però - di una delle sue controllate,
            Fincantieri Infrastructure, nella ricostruzione della viabilità.

                               P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved

                                                                                                                                        2/2
23/8/2018                       Autostrade per l’Italia/2. Il cda di Atlantia fa i conti con la revoca: la sfida al governo a tutela dei soci

            23 Ago 2018

            Autostrade per l’Italia/2. Il cda di Atlantia fa
            i conti con la revoca: la sfida al governo a
            tutela dei soci
            Simone Filippetti

            Il «piano segreto» non è più segreto, ma addirittura è la strada maestra. L'idea di una «Atlantia
            Minor» senza Autostrade, il documento riservato su uno scenario apocalittico, da ieri non è più
            un'ipotesi estrema da banchieri d'affari. A scoprire le carte, i vertici di Atlantia, saldamente in
            mano allo storico ad Giovanni Castellucci (che non si è nemmeno presentato dimissionario
            come volevano alcuni rumors): contrattacco verso il Governo, ma anche primo esame di un
            piano per una Atlantia senza più le autostrade (Aspi), formalmente «verifiche su impatto della
            lettera del Ministero in merito agli strumenti finanziari del Gruppo». Cioè i bond, con tutte le
            loro clausole.

            Un quadro che mette in allarme le agenzie di rating (ieri è stata la volta di Moody's) ai cui giudizi
            sono legati anche bond per circa 10 miliardi. Atlantia e i Benetton, finora rimasti silenti di fronte
            al più grave incidente in quasi 20 anni di gestione delle autostrade, ieri hanno risposto alla
            guerra scatenata dal Governo.La famiglia di Ponzano Veneto, benché sia «el paròn» per usare
            espressione del nord est, non è la sola: c'è un 70% di flottante, in mano a una variegata platea di
            investitori che vanno dai fondi sovrani alla casalinga di Voghera (copyright Alberto Arbasino).
            Sono loro il cosiddetto mercato. Atlantia, che a maggio veleggiava sui 28 euro, ai massimo da un
            anno, sono crollate del 27%: andati in fumo circa 5 miliardi di capitalizzazione (da 20 miliardi a
            15) in poco più di una settimana.

            E dunque la laconica e asettica dichiarazione di Atlantia che «valuterà le esternazioni e notizie
            sulla società quotata a tutela dei suoi azionisti», che suona come una sorta di minaccia di
            richiesta danni per le dichiarazioni belligeranti del Governo Giallo-Verde, più che a fare la voce
            grossa contro il Governo serve sul fronte interno. Ossia a evitare che quel 70% di soci, tra cui
            pesi massimi come GIC, il fondo sovrano della città-stato Singapore, o BlackRock, il più grande
            gestore di risparmio al mondo, possano bussare alla porta della stessa Atlantia chiedendo danni
            per non aver fatto i loro interessi. Tutto il nodo della revoca (con annessa nazionalizzazione)
            ruota attorno allo spinoso nodo del rimborso ad Atlantia, che sarebbe un maxi-tesoretto per i
            Benetton in grado di compensare la perdita della gamba più robusta del gruppo. Il problema è
            che girano le cifre più disparate: due giorni fa Mediobanca aveva prima stimato in 10 miliardi
            l'indennizzo, appena la metà dei 20 che circolano da giorni, per correggere nell'arco della
            giornata vistosamente il tiro a 22 miliardi. Ieri invece Banca Akros, la divisione brokeraggio di
            BancoBpm, se n'è uscita con un altro numero ancora: 14,8 miliardi, che poi altro non è che la
            valutazione di tutta Aspi fatta l'anno scorso dai fondi (il colosso assicurativo Allianz e il cinese
            Silk Road Fund) entrati nel capitale.

                                                                                                                                               1/2
23/8/2018                        Autostrade per l’Italia/2. Il cda di Atlantia fa i conti con la revoca: la sfida al governo a tutela dei soci

            Nell'incertezza, Atlantia è finita anche nel mirino di Moody's: il rating della società (attualmente
            Baa1) potrebbe essere abbassato a causa della «risoluzione del contratto di concessione che
            avrebbe un impatto negativo significativo su Aspi e Atlantia, dal momento che circa due terzi del
            Mol consolidato di Atlantia sono generati da Aspi». Timori che hanno spedito di nuovo al
            tappeto il titolo (-3,8%), ma forse eccessivi nel dipingere uno scenario da fine del mondo.

            A ragionare sui numeri, infatti, Atlantia, benché dimezzata, sarebbe comunque un gruppo solido
            e redditizio. Oggi Autostrade è il pianeta più grosso della galassia Atlantia, il cuore che pompa i
            flussi di cassa: da sola fa 3,9 miliardi di ricavi e genera 2,4 miliardi di marginalità. Da un
            fatturato di 6 miliardi, Atlantia dimagrirebbe a 2,5 miliardi con una redditività di 1,2. E il forziere
            dei dividendi, 1,8 miliardi quelli che le varie province dell'impero hanno pagato l'anno scorso
            alla casamadre, si esaurirebbe. Ma la perdita sarebbe compensata dallo sgravio del pesante
            fardello del debito: oggi Atlantia ha un'esposizione netta di 10,5 miliardi, ma il grosso, 8
            miliardi, è caricato proprio su Autostrade. Meno ricavi, meno margini e meno dividendi; ma
            anche meno debiti. Ai numeri di questa Atlantia «minor» vanno aggiunti gli altri due «jolly» del
            2018: l'EuroLink, il tunnel sotto la Manica comprato in primavera; ma soprattutto il matrimonio
            - per ora non in discussione - con Abertis, le Autostrade spagnole che porterebbero il gruppo a
            un fatturato ipotetico di oltre 5 miliardi con una redditività di quasi 3. Praticamente la stessa
            stazza di prima. Ce ne sarebbe abbastanza per sopportare, finanziariamente parlando, il
            fragoroso addio ai caselli italici.

                                P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved

                                                                                                                                                2/2
23/8/2018                               Avellino, il sindaco vuole tecnici gratis per verifiche sul ponte. Gli architetti: contro il codice dei contratti

            23 Ago 2018

            Avellino, il sindaco vuole tecnici gratis per
            verifiche sul ponte. Gli architetti: contro il
            codice dei contratti
            M.Fr.

            «Oggetto: richiesta personale tecnico per verifica “Ponte della Ferriera”. Questa
            Amministrazione, in qualità di Ente proprietario, intende procedere al controllo tecnico
            dell’efficienza dello storico “Ponte della Ferriera”. Constatata l’importanza dell’opera si chiede,
            nello spirito di collaborazione che da sempre contraddistingue codesti Enti, di voler indicare un
            proprio tecnico, che abbia maturato esperienza nel settore, disponibile a far parte, a titolo
            gratuito, della Commissione che avrà il compito di verificare quanto innanzi riportato. Nel
            ringraziare anticipatamente si resta in attesa di ricevere in tempi brevi i nominativi dei tecnici
            prescelti». È questa la letterache il sindaco di Avellino, Vincenzi Ciampi (Cinque Stelle), ha
            inviato a Genio Civile, Comando Vigili del Fuoco, ordini professionali di Ingegneri, Architetti,
            Geologi e Soprintendenza.
            L’iniziativa del sindaco - di cui ha dato notizia il 20 agosto l’emittente locale Prima Tivvù - è
            conseguente all’input del governo a tutti gli enti locali per indagare sulle condizioni delle
            infrastrutture a rischio. Richiesta che è stata cortesemente declinata dal presidente dell’ordine
            degli architetti di Avellino, Erminio Petecca. «Le confermiamo la nostra disponibilità a
            confrontarci, in termini istituzionali, per la risoluzione delle problematiche della Città - si legge
            nella lettera di risposta inviata dal tecnico il giorno successivo - . Tutt'altra cosa è chiederci di
            indicarLe un architetto, nostro iscritto, che abbia competenza nella verifica dei ponti a struttura
            complessa e che sia disponibile a svolgere la prestazione o consulenza a titolo gratuito. Questo
            non possiamo farlo, in quanto viola le regole della nostra deontologia, ma soprattutto sarebbe in
            contrasto con il lavoro che stiamo portando avanti negli ultimi anni insieme al Consiglio
            Nazionale degli Architetti ed alla Rete delle professioni, a sostegno del riconoscimento dell'equo
            compenso e contro la mortificazione della professionalità dell'architetto, valutata solo ed
            esclusivamente attraverso le offerte economicamente più vantaggiose per il committente».

            Molto meno diplomatico il comunicato del Consiglio nazionale degli architetti, diffuso ieri:
            «Affidare a titolo gratuito una prestazione professionale di straordinaria importanza, come la
            verifica dell'efficienza strutturale di un ponte, è un fatto estremamente grave, che non viola
            soltanto la dignità dei professionisti ed il loro sacrosanto diritto a vedere adeguatamente
            remunerata ogni prestazione professionale, così come sancito da Costituzione e Codice Civile,
            ma, più in generale, pone una questione profonda rispetto alla qualità ed alla sicurezza delle
            opere pubbliche realizzate nel Paese».

            «La verifica della stabilità o dell'efficienza strutturale di un ponte - ricorda il Cna - è una
            prestazione professionale delicatissima, che incide sulla sicurezza dei cittadini e che pertanto
            deve essere svolta da professionisti di adeguata formazione e di provata esperienza nel settore e
http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/print/AEkSqpdF/0                                                                                            1/2
23/8/2018                      Avellino, il sindaco vuole tecnici gratis per verifiche sul ponte. Gli architetti: contro il codice dei contratti

            non può essere richiesta a titolo gratuito. Basti ricordare che tale prestazione professionale
            rientra tra i servizi di architettura e ingegneria, che sono disciplinati dal Codice dei contratti
            (D.Lgs.50/2016), come modificato dal cosiddetto decreto correttivo (D.Lgs.56/2017), il quale, con
            l'art.24 comma 8 ter, vieta espressamente l'affidamento di tali servizi a titolo gratuito ed in
            particolare a titolo di sponsorizzazione o semplice rimborso spese. Lo stesso articolo 24, con il
            comma 8, impone inoltre alle stazioni appaltanti di calcolare l'importo dei corrispettivi da porre
            a base di gara per l'affidamento di servizi di architettura e ingegneria, facendo ricorso al
            cosiddetto “decreto parametri”; ciò anche al fine di individuare la corretta procedura di
            affidamento che varia con il variare dell'importo dei corrispettivi spettanti al professionista da
            incaricare».
            «Ma, al di là di ogni prescrizione di carattere normativo, stupisce il fatto che, appena qualche
            giorno dopo il drammatico crollo del ponte di Genova, si possa pensare di affidare un incarico
            così delicato a professionisti che dovrebbero offrire il proprio lavoro a titolo di solidarietà, senza
            un processo di selezione finalizzato ad individuare il tecnico più idoneo a garantire l'esperienza
            e la professionalità necessarie per lo svolgimento - attorno al tavolo di una apposita
            commissione - di una verifica così delicata». «Siamo certi - conclude la nota degli architetti - che
            l'Amministrazione di Avellino non vorrà portare avanti una procedura in violazione del Codice
            dei contratti e che, invece, voglia porre in essere tutte le attività necessarie a garantire la
            sicurezza dei cittadini, nel rispetto delle norme in vigore».

                                P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved

                                                                                                                                                  2/2
23/8/2018                                    Contratti Pa-privati/1. Vanno risarciti i danni causati dalla gara inutile

            23 Ago 2018

            Contratti Pa-privati/1. Vanno risarciti i
            danni causati dalla gara inutile
            Guglielmo Saporito

            La pubblica amministrazione deve comportarsi correttamente: non solo emettendo
            provvedimenti legittimi, ma è a monte che deve essere leale. Lo sottolinea il Consiglio di Stato
            (sentenza 10 agosto 2018 n. 4912), condannando un Comune salernitano a pagare 13.000 euro di
            danni per aver indotto un imprenditore a progettare un distributore di carburante su un'area
            comunale geologicamente risultata inidonea.L'ente locale era proprietario di un'area che
            intendeva valorizzare collocandovi un distributore e quindi aveva bandito una gara per affidare
            il progetto e la successiva gestione in un rapporto di concessione. Un'impresa privata ha
            partecipato alla gara aggiudicandosi la concessione sulla base di un progetto che tuttavia
            l'Autorità di bacino (legge 183/89) ha bocciato poiché l'area risultava inidonea sotto l'aspetto
            idrogeologico. In conseguenza di tale diniego, il Comune ha revocato la gara, ritenendo di poter
            uscire indenne dalla vicenda perché l'ostacolo all'iniziativa era imputabile al diniego opposto da
            altra amministrazione.

            Ma l'imprenditore privato si è opposto innanzi il Tar, ottenendo dal Comune un risarcimento del
            danno per le spese (partecipazione alla gara, progettazione) generate dalla procedura revocata.Il
            Consiglio di Stato ha confermato tale risarcimento del danno, perché il Comune non poteva
            ignorare che l'area fosse instabile ed inidonea: quindi, come qualsiasi contraente privato leale e
            corretto, l'ente locale avrebbe dovuto astenersi ad interferire con la libertà negoziale
            dell'imprenditore, sollecitandolo a una inutile procedura di gara. La vicenda si collega ad altre
            nelle quali le amministrazioni sono state condannate per comportamenti scorretti e dannosi,
            riconoscendo risarcimento danni anche in presenza di comportamenti legittimi. Lo stesso
            Consiglio di Stato (adunanza plenaria 5/2018) ha riconosciuto il risarcimento danni
            all'imprenditore della ristorazione che aveva partecipato a una gara milionaria successivamente
            revocata da una Asl che si era resa conto di aver generato incertezze sulla durata della fornitura.
            La revoca è stata ritenuta legittima, ma il comportamento scorretto nelle trattative ha generato
            risarcimento danni per lesione al diritto di “libera autodeterminazione negoziale”.

            Nei rapporti tra privati vi è responsabilità quando nelle trattative emergano prospetti non
            veritieri, lettere di patronage deboli, superficiali certificazioni da parte di società di revisione.
            Ora, anche la pubblica amministrazione si adegua, risarcendo il danno quando il privato
            dimostra che non avrebbe compiuto alcune scelte se avesse tempestivamente ricevuto precise
            risposte o informazioni dall'amministrazione. Il danno esigibile nei confronti della pubblica
            amministrazione non è, quindi, solo quello automatico per ritardo (30 € al giorno, articolo 28
            del Dl 69 / 2013), ma è anche quello che deriva da trattative e dall'esposizione, oltre un normale
            margine di rischio circa la conclusione del contratto, a un altrui comportamento scorretto.

                                 P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved

                                                                                                                          1/1
23/8/2018                                Contratti Pa-privati/2. Terreno pagato con l’alloggio? È una permuta, non un appalto

            23 Ago 2018

            Contratti Pa-privati/2. Terreno pagato con
            l’alloggio? È una permuta, non un appalto
            Angelo Busani e Elisabetta Smaniotto

            Il contratto con il quale un soggetto cede la proprietà di un fabbricato destinato a essere
            demolito, in cambio di uno degli appartamenti che comporranno il fabbricato da realizzare
            sull'area risultante da tale demolizione, è da qualificare come contratto di permuta (di cosa
            presente con cosa futura) e non come contratto di appalto, quando il «trasferimento della
            proprietà attuale in cambio della cosa futura» assume «il carattere di elemento causale
            fondamentale delle reciproche prestazioni delle parti del contratto», mentre l'obbligo di
            realizzare la «costruzione del fabbricato futuro da parte del cessionario viene a rivestire una
            connotazione meramente strumentale».

            È quanto deciso dalla Cassazione con sentenza 14371/2018.L'accertamento della natura di un
            contratto è indispensabile per riferirvi le regole di legge: in particolare, se si tratta di disciplinare
            le conseguenze della presenza di vizi nella cosa oggetto di trasferimento mediante un contratto
            di permuta di cosa da costruire, ci si deve riferire alle norme in tema di vizi dettate per il
            contratto di compravendita, in quanto esse valgono (l'articolo 1555 del Codice civile) anche per il
            contratto di permuta.Nel caso esaminato dalla Cassazione il soggetto che aveva pattuito di
            ricevere la proprietà di un futuro appartamento, in cambio della cessione della proprietà di un
            fabbricato da demolire, aveva denunciato la presenza di vizi nella nuova costruzione «a distanza
            di circa otto mesi dalla consegna del bene». Dato che, in caso di compravendita (e, quindi, anche
            di permuta) il «compratore decade dal diritto alla garanzia» per vizi della cosa acquistata, «se
            non denunzia i vizi al venditore entro otto giorni dalla scoperta», si trattava, pertanto, di
            stabilire se il contratto in questione fosse qualificabile come permuta (caso nel quale il termine
            per la denuncia del vizio sarebbe stato da considerare inesorabilmente scaduto) o si trattasse,
            piuttosto, di un contratto di appalto, caso nel quale l'articolo 1669 del codice civile consente al
            committente di denunciare, entro un anno dalla scoperta, i «gravi difetti».

            Confermando la sentenza d'appello, la Cassazione ha indicato che, per qualificare un dato
            contratto come permuta (di cosa presente con cosa futura) o come contratto di appalto, risulta
            determinante stabilire se abbia prevalenza la prestazione del trasferimento del bene
            commissionato in costruzione (e, quindi, se abbia prevalenza il risultato traslativo). Ne consegue
            che si rientra nell'ambito dell'appalto se «l'obbligo di erigere i fabbricati» «assume rilievo
            preminente», caso nel quale il trasferimento di una porzione del bene che sia oggetto del
            risultato costruttivo acquisisce la natura di mero corrispettivo, non monetario ma “in natura”,
            dovuto per l'esecuzione dell'appalto.

                                 P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved

                                                                                                                                1/1
Tar Calabria: Annullata la delibera di Catanzaro
con compenso nullo
23/08/2018

Il TAR della Calabria annulla la delibera della giunta del comune di Catanzaro n. 33 del
17 febbraio 2016 che aveva previsto un compenso nullo per il professionista che avrebbe
dovuto realizzare il piano strutturale comunale.

La sentenza del TAR n. 1507 del 2 agosto 2018 è di tenore diametralmente opposto
alla sentenza del Consiglio di Stato n. 4614/2017 (leggi articolo) che aveva dato il via
libera alle prestazioni gratuite dichiarando legittimo il bando del comune calabrese.

Ricordiamo che il bando in argomento e la successiva sentenza del Cds avevano scatenato
l’ira dei professionisti dando la stura alla manifestazione organizzata dalle varie categorie
alla fine del 2017 conclusasi poi con l'approvazione della norma sull'equo compenso inserita
nella legge di bilancio 2017.

Differentemente dal Consiglio di Stato il TAR della Calabria ha accolto il ricorso presentato
da un ingegnere contro il bando comunale. Il ricorso è stato accolto perché per
l'espletamento delle attività preposte nel bando, non era previsto un compenso per il
professionista incaricato ma solo un rimborso spese di 250 mila euro ed a giudizio del TAR
la gratuità non trova alcun riscontro di legittimità nel codice dei contratti di cui al d.lgs
50/2016 ed alla norma sull'equo compenso approvata con il decreto-legge 16/10/2017, n.
148 convertito dalla legge 4/12/2017, n. 172 che con l’art. 19-quaterdecies, il quale, comma
3, ha stabilito che la pubblica amministrazione, in attuazione dei principi di trasparenza,
buon andamento ed efficacia delle proprie attività, garantisce il principio dell'equo
compenso in relazione alle prestazioni rese dai professionisti in esecuzione di incarichi
conferiti dopo la data di entrata in vigore della citata legge di conversione.

Ovviamente tale disposizione normativa non è applicabile al caso in argomento in quanto
antecedente all’entrata in vigore della norma sull’equo compenso però . afferma il TAR “le
ricordate disposizioni (equo compenso), non direttamente applicabili alla vicenda in esame,
nondimeno lasciano emergere come nell'ordinamento vi sia un principio volto ad
assicurare non solo al lavoratore dipendente, ma anche al lavoratore autonomo, una
retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto”.

                                                     A cura di Redazione LavoriPubblici.it

© Riproduzione riservata

Documenti Allegati
Sentenza Tar Calabria 2 agosto 2018, n. 1507
Puoi anche leggere