AL VIA LA SECONDA EDIZIONE DI ALL'ARTE - PREMIO - Il Discorso
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AL VIA LA SECONDA EDIZIONE DI LYDIA! PREMIO ALL’ARTE CONTEMPORANEA promosso dalla Fondazione Il Lazzaretto | Deadline candidature entro il 22 febbraio 2019 Il bando sostiene la ricerca di talenti under30 con un premio di 5.000 euro e un percorso di mentorship con l’artista Adrian Paci. Al centro dell’edizione 2019 una riflessione critica sul tema della vecchiaia a partire dalle trasformazioni in atto nel contemporaneo. Deadline candidature entro il 22 febbraio 2019 Fondazione Il Lazzaretto Via Lazzaretto 15, Milano www.illazzaretto.com Al via la seconda edizione di Lydia!, il premio all’arte contemporanea emergente promosso dalla Fondazione Il Lazzaretto – nata a Milano con l’obiettivo di favorire processi di trasformazione collettiva e individuale – e intitolato alla memoria di Lydia Silvestri, scultrice allieva di Marino Marini, che per anni ha lavorato negli spazi dove oggi ha sede la Fondazione.
Ti piacerebbe vivere per sempre? Riesci ad immaginare come sarai a 120 anni? Le immagini che produciamo e condividiamo racconteranno ancora qualcosa di noi in futuro? Cosa vorrà dire invecchiare nell’era del post-umano? Come archiviamo il presente per farlo diventare Storia in futuro?. Sono solo alcune delle domande al centro del bando Lydia 2019 che quest’anno seleziona idee per dare vita ad un’opera d’arte originale all’interno di una riflessione critica e di ricerca focalizzata sul tema della vecchiaia. Il bando è rivolto ad artisti e gruppi residenti in Italia (o comunque attivi sul territorio italiano) di età under30 ed è costituito da: un premio del valore di 5.000 euro destinato alla realizzazione di un’opera d’arte senza limitazioni di tecniche e linguaggi, che verrà presentata a novembre durante il Festival della Peste!; un percorso di mentorship con l’artista Adrian Paci; tre momenti di formazione sul tema del bando con esperti e professionisti di diversi ambiti culturali. Come punto di partenza di una ricerca finalizzata, la partecipazione al bando prevede tra gli altri la proposta di uno statement in forma di domanda in linea con l’approccio del “dubbio metodologico”, che Il Lazzaretto adotta in tutte le sue ricerche con l’obiettivo di porre domande il più possibile generative e praticare consapevolmente il dubbio per raccogliere risposte plurali capaci di offrire un osservatorio sul presente e sulle sue trasformazioni. Le candidature dovranno essere inviate entro il 22 febbraio 2019 all’indirizzo lydia@illazzaretto.com e saranno valutate da una giuria composta da rappresentanti degli enti promotori e da professionisti del mondo della cultura e dell’arte di comprovata esperienza. La giuria è composta da rappresentanti dell’ente promotore e da professionisti del mondo della cultura e dell’arte: Claudia D’Alonzo (docente, curatrice indipendente e consulente della Fondazione Il Lazzaretto); Alfred Drago (Cofondatore e presidente della
Fondazione Il Lazzaretto); Gianni Moretti (artista); Beatrice Oleari (Head of International Relations e cofondatrice di FARE – Cultura Contemporanea Applicata); Adrian Paci (artista); Linda Ronzoni (Direttrice Creativa della Fondazione Il Lazzaretto). Il bando completo di Lydia! con tutti i dettagli per partecipare è disponibile al seguente link: www.illazzaretto.com/lydia2019 L’artista selezionato/a sarà inoltre coinvolto in un percorso di formazione sul tema proposto dal bando attraverso diversi momenti di confronto con i membri della giuria e il network di professionisti del settore coinvolti nella programmazione della Fondazione. Obiettivo del premio Lydia è infatti quello di favorire la crescita professionale di talenti emergenti e stimolare una riflessione su tematiche che permettano di leggere, attraverso la ricerca di giovani artisti, le trasformazioni in atto nel contemporaneo. Ogni anno la Fondazione Il Lazzaretto focalizza la propria programmazione su un tema specifico aperto a più interpretazioni rispetto al quale intende stimolare e accogliere sguardi diversi. La tematica della vecchiaia accompagnerà quindi gli appuntamenti di tutto il 2019 e sarà al centro del Festival della Peste! – in programma per il prossimo novembre con una serie di incontri, workshop, concerti, proiezioni, installazioni e performance – in cui sarà presentata anche l’opera vincitrice del premio Lydia!. Scarica il comunicato stampa
Fondazione Il Lazzaretto IL LAZZARETTO, il luogo del contagio e delle contaminazioni Il Lazzaretto è nato nel 2014 come Associazione culturale, per poi trasformarsi in Fondazione non-profit nel 2017. La sua missione è volta a favorire processi di trasformazione collettiva e individuale, percorsi di cambiamento e crescita, attraverso momenti di partecipazione culturale, caratterizzati da un approccio aperto, interrogativo e libero da stereotipi e preclusioni. A questo scopo, la Fondazione raccoglie fondi per promuovere e sostenere ricerche e iniziative dove arti visive, pratiche psico-fisiche e arti performative si incontrano. Il Lazzaretto è il luogo del contagio e delle contaminazioni, dove giocare con certezze e confini, praticare l’arte del dubbio e provocare significati possibili. Al Lazzaretto si entra certi, per poi scoprirsi spaesati, uscire stupiti, tornare più curiosi di prima. Il Lazzaretto è un’idea e una pratica, un terreno di sperimentazione e uno spazio fisico aperto e flessibile. Storicamente, era luogo della cura e della separazione dal resto del mondo. Essere una peste, oggi, significa aprirsi alle possibili contaminazioni del mondo; significa camminare sui confini, forzare il limite con ironia
e divertimento, provare a combinare assieme logica e immaginazione, approccio scientifico e trepidazione, investigazione inflessibile e coraggio creativo, e, in ultima istanza, provare così a promuovere una riflessione sui processi di cambiamento e trasformazione individuale e collettiva. IL FESTIVAL DELLA PESTE! Quattro giorni di performance, mostre, conversazioni, laboratori, pratiche psico-fisiche, a Milano, nella sede della Fondazione Il Lazzaretto e oltre, con la volontà di contagiare la città. Risultato di un anno di lavoro, di dialoghi, di workshop con artisti, performer, curatori, filosofi, scienziati, di dialogo con un pubblico chiamato a contribuire alla programmazione del festival ponendo domande, fornendo idee e punti di vista. PER INFO Fondazione Il Lazzaretto Via Lazzaretto 15 20124 Milano lydia@illazzaretto.com www.illazzaretto.com/lydia/
NEW YEAR’S EVE PARTY al NYX Hotel Milan La notte del prossimo 31 dicembre ha un solo indirizzo, il NYX Hotel Milan, lo street hotel nel cuore della città, che si prepara a festeggiare l’inizio del 2019 con un party unico e decisamente scoppiettante, nell’atmosfera magica dei suoi interni resi unici da un mix perfetto tra ottimo cibo, calici frizzanti e un’imperdibile colonna sonora! Un countdown a grande coefficiente di coolness tutto da vivere negli spazi suggestivi di un hotel che ha fatto della street art la sua signature ospitando originali interventi artistici site specific in tutti i suoi 12 piani: un caratteristico museo diffuso capace di rendere speciale ogni occasione e, soprattutto, accogliere con stile il nuovo anno. Il risultato è New Year’s Eve Party, una festa…a regola d’arte! Si comincia alle 20.00 con la più classica delle cene di fine anno firmata da Matteo Nulli, l’Executive Chef del Clash Restaurant&Bar, il ristorante di street food gourmet del NYX Hotel: un’esperienza voluttuosa nel gusto e nei sapori tradizionali, in cui armonia e contrasti, divertissement e ricerca estetica si uniranno per creare una proposta culinaria lussuriosa per tutti i sensi. Unica regola di Capodanno è ballare tutta notte e sarà impossibile non farlo quando, a fine pasto, protagonista saranno le note selezionate da District Show, celebrato dalle consolle e dai palchi di tutta la penisola, tra hip hop e brividi underground, per una notte lunghissima e indimenticabile.
Quindi…let’s celebrate! Grazie alla sua posizione strategica – in piazza IV Novembre, a pochi passi della Stazione Centrale- il NYX Hotel Milan è un ottimo punto di partenza per raggiungere i luoghi più popolari della città di Milano e non solo. Attraverso la sua proposta di speciali tour – pensata per amplificare una nuova idea di ospitalità in continuo dialogo con la città – il NYX Hotel permette infatti di scoprire anche i luoghi più segreti e affascinanti del capoluogo meneghino (www.nyx-hotels.it/milan).
Presentazione libro > ASINELLI, PERSONE PERBENE di di Urmila Chakraborty > 13 dicembre 2018 – ore 18.30 c/o La Corte dei Miracoli – Via Mortara 28 Milano L’Associazione SOSTE e La Corte dei Miracoli presentano “Asinelli, persone perbene”, “libro con storytelling multimediale” sull’universo dell’asino – animale amato ma spesso denigrato o trascurato – per esplorare e affrontare il tema dei pregiudizi e degli stereotipi. Evocazioni, immagini e codici narrativi diversi danno vita a una presentazione “fuori dagli schemi”, nella particolare cornice della Corte dei
Miracoli, che con l’associazione La Taiga, è da sempre aperta a nuovi sguardi sulla realtà, ponendo particolare attenzione alle diverse forme artistiche ed espressive. Il libro, che dà il titolo alla serata, è stato ideato e scritto da Urmila Chakraborty, docente di mediazione linguistica e culturale all’Università degli Studi di Milano, pubblicato da Universitas Studiorum (Mantova, 2018) e illustrato con i disegni realizzati dagli alunni della Scuola Primaria di Onore-Songavazzo (BG), nell’ambito del progetto/concorso che ha visto coinvolti bambini e docenti, curato e promosso da Oriana Bassani in collaborazione con Urmila Chakraborty e le docenti. Per l’occasione viene allestita la mostra delle illustrazioni, nove delle quali sono state selezionate per la pubblicazione dalla giuria composta da Oriana Bassani (pittrice), Alda Salera (assessore ai servizi sociali del Comune di Songavazzo) e Norma Scandella (Administrative Director Sinergia di Onore). Un libro corale, nato dalla collaborazione di diverse figure, tra le quali un veterinario, un’operatrice turistica, il presidente di un’associazione dedita ad attività di formazione ed eco-turismo con gli asini, grazie anche al coinvolgimento dello stesso Sindaco di Songavazzo, Giuliano Covelli, e delle insegnanti della Scuola Primaria di Onore-Songavazzo, che con gli alunni hanno realizzato illustrazioni, racconti e poesie, di cui una selezione è presente nel volume. Il libro esplora il mondo degli asini per portare alla luce le peculiarità di un animale noto per la sua resistenza e forza fisica, ma che ha sempre lavorato dietro le quinte. L’aiuto che questo essere vivente ha dato negli anni all’essere umano è impagabile ma, nonostante questo, in cambio ha ricevuto denigrazione e offese.
“Desidero sperare che molte persone si affezionino agli asini, magari per mezzo della lettura del libro di Urmila… se poi capissero che asinelli lo siamo anche noi, avremmo centrato l’obiettivo di abbattere dei luoghi comuni per costruire relazioni positive tra tutti noi”, dichiara il Sindaco di Songavazzo, Giuliano Covelli. L’obiettivo dell’opera è quello di abbattere le barriere sui preconcetti che invadono la quotidianità di ognuno di noi. Spesso la mancata reale conoscenza di qualcosa o qualcuno ci porta a etichettarli in modo errato: così come accade con gli asini, animali tutt’altro che poco intelligenti e testardi. L’invito che il libro e l’autrice lanciano è infatti: “impariamo a conoscere prima di giudicare!”. “In questo libro ho voluto raccogliere informazioni sugli asinelli, la loro storia, alcuni racconti, l’opinione di associazioni che lavorano con loro, operatori turistici, veterinari, tutto ciò per avere una visione più ampia su queste creature che hanno contribuito tanto alla storia umana, rimanendo quasi sempre dietro le quinte, spesso dimenticate e denigrate dai tanti pregiudizi contro di loro” afferma Urmila Chakraborty, che nel suo lavoro di docente e di mediatrice interculturale affronta ogni giorno il tema del pregiudizio e degli stereotipi, proponendo sguardi e approcci utili a riconoscerli e a superarli. Seguendo la natura corale del libro, anche l’iniziativa presso la Corte dei Miracoli è all’insegna della narrazione a più voci, con una componente multimediale grazie ai diversi mezzi e codici espressivi coinvolti, dall’immagine al video, dalla parola scritta a quella orale.
Si parte infatti con le illustrazioni sul tema degli asini, realizzate dagli allievi della Scuola Primaria di Onore- Songavazzo, allestite in una mostra “site-specific” in collaborazione con la Corte dei Miracoli e l’associazione la Taiga; si passa quindi “all’immagine in movimento” con la proiezione del cortometraggio di Giuseppe Carrieri “L’asino e la luna” (Natiadocufilm, 2011, 15min), che aprirà alla dimensione metaforica e narrativa della serata, per arrivare alla parola “orale”, con la narrazione di Domenico Zucano, narratore e attore, che nell’accezione più classica del cantastorie darà voce ai racconti contenuti nel libro e, insieme a Laura Notaro, alle poesie degli allievi della scuola Primaria di Onore-Songavazzo, pubblicate nel libro. La narrazione continua inoltre nella dimensione autobiografica di un cittadino di Songavazzo, Gianluca Balduzzi, testimonianza “storica” del rapporto con questo particolare animale, nella sua accezione economica ma anche “umana” che la comunità montana aveva – e tutt’ora ha – con l’asino. Il libro è dedicato a Songavazzo, il suggestivo Comune in provincia di Bergamo, in cui si svolge ogni anno il Palio degli Asini. Serata di gusto e solidarietà a Milano il 30 novembre con
“Carnia a nice place to eat” L’Osteria della Stazione ospiterà l’appuntamento: una parte dell’incasso sarà devoluta agli artigiani del cibo carnico per superare i danni post alluvione Un filo di solidarietà che si snoda dalla Lombardia al Friuli. Con uno sguardo speciale alle zone carniche, duramente colpite dalla recente ondata di maltempo. È il riassunto di “Carnia a nice place to eat”, l’appuntamento in programma il prossimo 30 novembrealle 20.30 all’Osteria della Stazione di via Popoli Uniti a Milano, gestita da sei anni dal friulano Gunnar Cautero. Un momento conviviale all’insegna non soltanto dei sapori di qualità, ma anche della finalità benefica: una parte dell’incasso della serata, infatti, sarà devoluto agli artigiani del cibo carnico per superare i danni delle ultime calamità naturali. L’evento è promosso dalla “Condotta Carnia e Tarvisiano” diSlow Food Fvg, con il fiduciario della condotta dedicata a Gianni Cosetti, Marino Corti, in collaborazione con il Fogolar Furlan di Milano, il Ducato dei Vini Friulani, le aziende Oro Caffè e Bepi Tosolini. A fare gli onori di causa sarà l’oste Cautero, originario di Udine e che da qualche anno ha rilanciato la storica attività meneghina nata nel 1930 come drogheria e privativa, per diventare poi ufficialmente osteria nel 1948. Sarà questa la cornice dove assaggiare, nel contesto di “Carnia a nice place to eat”, delle vere leccornie. Il menu della serata prevede, come “Riscaldamento”, prosciutto crudo affumicato di Sauris riserva 30 mesi, crostini di pan di sorc con Varhackara (pesto di carne di Timau), frico alle mele antiche Alto Friuli e scapi di aglio di Resia, involtini di Pitina e radic di mont, crostino di pane bianco senza sale con olio Venchiarezza 2018 Bianchera Monocultival, Rosa di Gorizia e Regina di San Daniele. Dopo questo gustoso antipasto,
toccherà al “Primo tempo” sotto forma di Cjarsons al Formadi Frant San Juri con crema di cipolla di Cavasso, seguito dal “Secondo tempo” a base di spiedo di selvaggina friulana marinato al Pestat con radicchio rosso alla griglia. Il “Terzo tempo” proporrà Çuç di mont con miele di rovo di Faedis e composta di lampone, rabarbaro e menta della linea “Savors di cjase” dell’azienda agricola Faleschini Bio di Pontebba, gestita dall’imprenditore Luigi Faleschini (noto come “Gigi Verdura”). Il “Defaticante” offrirà castagne e Mosto di Verduzzo. Questa carrellata di gusto sarà annaffiata da vini,dal metodo classico a dosaggio zero biologico, al bianco in anfora fino alla riserva cof 2011 dell’oste, con il gran finale della grappa Bepi Tosolini Smoked “Limited&Special Edition” abbinata ai celebri biscotti Esse di Raveo. Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare l’Osteria della Stazione al numero 02/28381700, oppure inviando un sms al 392/5898849. Da Milano alla Carnia, il filo dei sapori e della solidarietà è pronto a tendersi, più forte che mai. ALLA FONDAZIONE ADOLFO PINI LA MOSTRA SUMMERISNOTOVER DI ŠEJLA KAMERIĆ nov. 2018-8 mar. 2019 La Fondazione Adolfo Pini, dal 27 novembre 2018 all’8 marzo 2019, presenta il progetto site-specific SUMMERISNOTOVER di Šejla Kamerić, a cura di Erzen Shkololli. I lavori dell’artista accompagnano il pubblico alla scoperta dei nuovi
spazi espositivi della Fondazione in Corso Garibaldi 2: un nuovo ingresso e nuove sale nell’elegante palazzina di fine Ottocento. Nata a Sarajevo, Šejla Kamerić è cresciuta durante la guerra, sopravvivendo all’assedio e al bombardamento della città durato tre anni e mezzo. Questo fatto biografico ha influenzato tutta la sua pratica artistica. Negli ultimi anni ha ricevuto ampi consensi per l’impegno sociale e per il suo lavoro artistico dall’intimità commovente, basato su esperienze personali, ricordi e sogni. Con SUMMERISNOTOVER l’artista sviluppa un progetto che si modella sullo spazio espositivo della Fondazione Pini. Il corpo di lavori in mostra riflette sulla percezione che abbiamo delle notizie, sottolineando come sia cambiato il ruolo della fotografia così come il problema dell’utilizzo delle immagini (di guerra) e della loro distribuzione. In questo senso, se storicamente guerre e rivoluzioni hanno spesso avuto inizio in primavera e in estate, oggi queste stagioni sono forse il periodo in cui utilizziamo più intensamente i social media per mettere in mostra le nostre vite. Alterando la presunta autenticità della fotografia e adoperando le stesse tecniche dei social per raggiungere un pubblico diffuso, SUMMERISNOTOVER supera la tradizionale convinzione che la fotografia esista come categoria separata e distinta. L’artista crea, quindi, un gigantesco flusso di immagini per ricordare allo spettatore che l’estate non è finita: la guerra non è finita. Tra le opere in mostra il video “Sunset”, basato su quella che si ritiene essere l’unica fotografia a colori che mostra il Ghetto di Varsavia in fiamme durante la rivolta del 1943. Questa foto è stata realizzata da Karol Grabski, che al tempo era nascosto a Varsavia. In Sunset, il momento catturato nella singola immagine viene esteso. Il fumo sale verso il cielo, il sole svanisce e il tempo si dilata. “Position Absolute”, è una collezione di sfere di pietra, realizzate dall’artista nel 2015. In ogni sfera sono state incise delle coordinate geografiche di fosse comuni. Fa riferimento alle sfere
mistiche di pietra che si possono trovare in Paesi come Costa Rica, Honduras, Belize, Messico e Bosnia ed Erzegovina. Dopo aver presentato i primi quattro progetti site-specific, The Missing Link di Michele Gabriele, Materia prima di Lucia Leuci, Memory as Resistance di Nasan Tur e Labyrinth di Jimmie Durham, la Fondazione Adolfo Pini prosegue con questa nuova mostra il proprio percorso dedicato all’arte contemporanea, sotto la guida di Adrian Paci. Šejla Kamerić (Sarajevo 1976) attualmente vive tra Sarajevo e Berlino. Fino al 2000 ha lavorato con il gruppo di designer Trio e ha lavorato come Art Director nell’agenzia di marketing “Fabrika”, Sarajevo. Usa principalmente la fotografia e il video come media giustapponendo un esplicito contesto sociale con intime prospettive. Il suo lavoro è stato presentato in numerose mostre individuali e collettive (Austria, Croazia, Repubblica Ceca, Germania, Ungheria, Kosovo, Giappone, Regno Unito, Belgio, Olanda, Stati Uniti, Israele). I suoi film a effetto sono stati proiettati e premiati in numerosi festival (Daydreaming (2004): 51. Festival internazionale del cortometraggio Dinanzi alla vasta gamma dei meccanismi culturali della nostra civiltà contraddittoria, Šejla Kamerić si concentra quasi ostinatamente sul racconto di dettagli tratti da immagini significative. Le caratteristiche ameboidi di questi frammenti rappresentano eventi che si dissolvono in un flusso sempre crescente di rumore informativo che possono funzionare come spie di calamità sociale. Oberhausen, Germania; cosa so (2007): anteprima mondiale alle 64. Venezia Corto Cortissimo, proiettato al 13 ° SFF, selezione dei concorsi al 30 ° Clermont – Ferrand Short Film Festival. il programma del 5 ° Zagreb Film Festival 2007 ha vinto QUALE CONOSCERE come miglior cortometraggio, e ha vinto anche quest’anno il Premio al Miglior Film di Fiction Adana Altin Koza. Šejla Kamerić ha ricevuto il DAAD Fellowship 2007. Erzen Shkololli (Pejë, Kosovo, 1976) è un curatore e artista che lavora tra il Kosovo e l’Albania. È direttore
della National Gallery of Arts di Tirana dal gennaio 2018 e ha curato insieme a Kathrin Rhomberg e Joanna Mytkowska la prima mostra retrospettiva dell’artista albanese Edi Hila. Prima della sua attuale posizione, Shkololli è stato il direttore di “Un e Du Kosovën”, una fondazione privata in Kosovo che sostiene progetti che mirano a incoraggiare lo sviluppo sociale attraverso la cultura e la tecnologia. Nel 2017 è stato nominato consulente per l’arte albanese dal direttore artistico di Documenta 14. Dal 2011 al 2014, Shkololli ha diretto la National Gallery of Kosovo con un nuovo approccio, creando connessioni e lavorando con artisti e istituzioni culturali in tutta la regione e in Europa. Il suo lavoro istituzionale è stato fondamentale per stabilire la presenza artistica del Kosovo nel mondo dell’arte: è stato il commissario del Padiglione della Repubblica del Kosovo nella 55a Biennale di Venezia. Il suo lavoro come artista è stato mostrato in mostre personali e collettive e in biennali, tra cui Interrupted Histories al Museum of Modern Art di Lubiana, nel 2006; Alcuni dei suoi progetti sono: In the Gorges of the Balkans (Kunsthalle Fridericianum, Kassel 2003); New Video, New Europe (The Kitchen, New York 2006), The Folkestone Biennial, 2009, DAAD Gallery, Berlin, 2010 e molti altri. Il suo lavoro è stato ospitato anche in importanti musei europei come il Van Abbemuseum e lo Stedelijk Museum nei Paesi Bassi e la Tate Modern, a Londra. Erzen Shkololli è stato ospite per l’anno 2008/09 del programma Berlin Artist del DAAD. Fondazione Adolfo Pini Nata nel 1991 per volontà di Adolfo Pini (1920-1986), la Fondazione che porta il suo nome ha sede a Milano nell’elegante palazzina di fine Ottocento in corso Garibaldi 2. Oltre ad Adolfo Pini, uomo di scienza e docente di fisiologia, qui ebbe dimora e studio il pittore Renzo Bongiovanni Radice (1899-1970), zio materno di Pini, che fu una figura chiave nella formazione culturale del nipote, guidandone in particolare l’interesse verso le arti. Per volontà di Adolfo Pini la Fondazione è dedicata alla memoria dello zio con l’obiettivo di promuoverne e valorizzarne
l’opera pittorica, attraverso studi e mostre, e il sostegno ai giovani artisti attivi in tutte le arti, con borse di studio, offerte formative e altre iniziative. Essa promuove inoltre anche la figura di Adolfo Pini che, accanto alla sua attività scientifica, fu anche scrittore, poeta, compositore e appassionato d’arte, rappresentando una perfetta sintesi di cultura scientifica e umanistica. Tra le iniziative promosse dalla Fondazione Adolfo Pini vi è Storie Milanesi, a cura di Rosanna Pavoni, @Pini- Casa dei Saperi a cura di Valeria Cantoni e una serie di progetti dedicati all’arte contemporanea, a cura di Adrian Paci, che coinvolgono in particolare giovani artisti. Šejla Kamerić SUMMERISNOTOVER A cura di Erzen Shkololli Dal 27 Novembre 2018 all’8 Marzo 2019 Orari: da lunedì a venerdì ore 10.00 – 13.00 | 15.00 – 17.00 Informazioni Fondazione Adolfo Pini Corso Garibaldi 2, Milano Tel. 02 874502 www.fondazionepini.it PRESENTAZIONE GIRO D’ITALIA 2019: LE IMMAGINI E LE DICHIARAZIONI
All’evento hanno partecipato tanti Campioni del pedale oltre personaggi dello sport, dello spettacolo, tante cariche istituzionali, i rappresentanti dei Comitati di Tappa, sponsor e media: tra i corridori Froome, Viviani e Moscon. Milano, 31 ottobre 2018 – La Presentazione del Giro d’Italia 102, tenutasi oggi a Milano. A dare il benvenuto a tutti gli ospiti il Presidente e Amministratore Delegato di RCS MediaGroup, Urbano Cairo. DICHIARAZIONI Il vincitore dell’ultimo Giro d’Italia, Chris Froome, ha detto: “La vittoria del Giro la porterò sempre nel mio cuore per tutta la vita perché non ho mai vinto una gara così, con un’azione d’altri tempi, e perché il calore che mi hanno fatto sentire i tifosi di ciclismo in Italia è stato incredibile. Questo Giro mi piace molto, lo può vincere solo un corridore completo, è una corsa equilibrata tra cronometro e montagne. Ci vorrà anche una squadra molto organizzata. La tappa con Gavia e Mortirolo è bestiale, anche perché viene dopo il giorno di riposo e in quella frazione verranno fuori i campioni”.
Il Campione Italiano di ciclismo su strada e vincitore della Maglia Ciclamino all’ultimo Giro d’Italia, Elia Viviani, ha detto: “Le mie prime impressioni sul Giro d’Italia sono buone. Sono in Maglia Tricolore, la Corsa Rosa finisce a Verona, sembra quasi il Giro dei sogni. Pensiamo alle volate: sulla carta sembrano esserci sei occasioni, poi andremo a fare le ricognizioni e capiremo il percorso in dettaglio. Sono un buon numero per il Giro d’Italia, nella scorsa edizione ad esempio ne avevamo vinte quattro e sfiorate altre due. L’ultima settimana sarà infernale per noi velocisti ma guardo al Giro con fiducia e voglia di arrivare nella bellissima Verona, la mia città. Ho già programmato il mio inizio stagione e non ho ancora deciso gli obiettivi in dettaglio, come ad esempio ripetermi in Maglia Ciclamino, ma voglio certamente fare bene, anche se sarà difficile migliorare il mio fantastico Giro d’Italia di quest’anno”.
Urbano Cairo, Presidente ed Amministratore Delegato di RCS MediaGroup, ha dichiarato: “Per il nostro Gruppo lo sport è un asset fondamentale che continuiamo a sostenere e alimentare attraverso La Gazzetta dello Sport e RCS Sport. Il Giro d’Italia è uno dei pilastri su cui poggiano le nostre certezze e che negli ultimi anni è cresciuto moltissimo. Questo Giro tutto italiano permetterà di far conoscere le eccellenze del nostro Paese al Mondo, grazie alle immagini televisive e ai mezzi di comunicazione che verranno messi in campo. Sono certo che, anche nel 2019, la nostra corsa sarà un evento all’altezza della sua storia e della sua tradizione”.
Giancarlo Giorgetti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con Delega allo Sport, ha dichiarato: “Il Giro d’Italia è un patrimonio non solo sportivo ma anche culturale del nostro Paese e come tale vogliamo tutelarlo al meglio. Il ciclismo è una disciplina unica che arriva sulle strade e nelle case degli italiani come nessun altro sport sa fare. Un fenomeno di costume che ha fatto la storia dell’Italia e che mi fa particolare piacere sostenere vista anche la mia passione sin da ragazzino per la bicicletta e per la Corsa Rosa”.
Paolo Bellino, Direttore Generale e Amministratore Delegato RCS Sport, ha sottolineato come: “Abbiamo ancora nella mente la grande impresa di Froome che lo scorso anno ci ha proiettati, con ancora più forza, in una dimensione internazionale di primissimo livello. Nel 2019 vogliamo continuare su questa strada e tenere sempre alta l’attenzione anche fuori dai nostri confini. Anche il prossimo anno avremo quasi 200 televisioni collegate nei 5 continenti che ci permetteranno di raggiungere una audience potenziale di oltre 800 milioni di persone. Avremo, inoltre, tanti eventi che faranno da corollario alla corsa con tre iniziative molto importanti di responsabilità sociale ai quali teniamo particolarmente: Biciscuola, Giro E e Ride Green. Il primo permetterà di coinvolgere oltre 50.000 ragazzi delle scuole di tutta Italia facendo conoscere il Giro anche ai più giovani; il Giro E, che ha visto il suo numero zero nel 2018, sarà un format a emissione zero di CO2. Auto, moto e bici saranno tutte elettriche e anticiperanno il percorso dei professionisti. Sarà un’opportunità unica per tutti di parteciparvi. Il progetto Ride Green consentirà invece di fare una raccolta differenziata mirata nei comuni che toccheremo
con le tappe. Siamo certi che, grazie anche al supporto di tutti i nostri partner siano essi istituzioni, sponsor o media, il prossimo sarà un Giro da non perdere”. Mauro Vegni, Direttore del Giro d’Italia ha detto: “Sarà uno dei Giri più duri degli ultimi anni con oltre 46.500 metri di dislivello complessivo e tre cronometro molto difficili da interpretare. Un percorso che sarà tecnicamente molto impegnativo e pieno di insidie sin dalle prime tappe con due prove contro il tempo a Bologna sul San Luca e quella più lunga e che farà maggiori distacchi a San Marino. Tra le Alpi e le Dolomiti poi incontreremo tappe di montagna con salite e arrivi che hanno fatto la storia di questo sport. Sarà un Giro aperto a tante soluzioni e quindi a tanti campioni con diverse caratteristiche. L’ultima cronometro di Verona potrebbe ancora cambiare le carte in tavola ed essere il giudice finale. Dopo l’esperienza del 2018 – con la storica partenza da Israele – racconteremo una storia praticamente tutta italiana tranne per lo sconfinamento nella Repubblica di San Marino. In questo viaggio attraverso il nostro meraviglioso Paese vogliamo mostrare non solo la sfida sportiva, ma anche il patrimonio
culturale e turistico dell’Italia: Leonardo Da Vinci, Gioacchino Rossini, l’Arena di Verona, gli scenari unici delle nostre montagne dalle Alpi alle Dolomiti, l’arrivo a L’Aquila a 10 anni dal terremoto saranno parte integrante di questo Giro d’Italia”. GIRO 2019: IL RACCONTO DI UNO STILE ITALIANO La prossima edizione della Corsa Rosa sarà praticamente tutta italiana, con unico sconfinamento nella Repubblica di San Marino. 3 cronometro, 6 tappe di bassa difficoltà adatte ai velocisti, 7 di media difficoltà e 5 di alta difficoltà caratterizzeranno il percorso. Saranno 7 gli arrivi in salita, comprese le 2 cronometro di Bologna e San Marino. Partenza dal capoluogo dell’Emilia-Romagna e chiusura a Verona con passerella finale nell’Arena, entrambe cronometro individuali. La Cima Coppi sarà il Passo Gavia con i suoi 2.618 metri, la Montagna Pantani il Mortirolo e la tappa Bartali la Bologna-Fucecchio. Omaggio a Coppi nel centenario della nascita con l’arrivo a Novi Ligure e la Cuneo-Pinerolo. Oltre a quello sportivo, tanti saranno i temi socio-culturali che si svilupperanno lungo i 3.518,5 km del tracciato. L’arrivo a L’Aquila – a 10 anni dal terremoto che la colpì al cuore alle 3:32 del 6 aprile 2009 – sarà uno dei momenti più emozionanti del Giro. La Corsa Rosa ricorderà anche personaggi e luoghi che hanno fatto la storia passata e recente del Paese Italia come il “genio” di Leonardo da Vinci a 500 anni dalla morte o Indro Montanelli, giornalista saggista e storico a 110 anni dalla nascita a Fucecchio. L’arrivo a Pesaro ricorderà il grande compositore Gioacchino Rossini.
Milano, 31 ottobre 2018 – Sarà un Giro d’Italia “Italian Style”, eccezion fatta per lo sconfinamento nella Repubblica di San Marino nella nona tappa, quello che vedrà la sua 102a edizione – organizzata da RCS Sport/La Gazzetta dello Sport – partire da Bologna l’11 maggio e chiudersi a Verona il 2 giugno. 3.518,5 sono i chilometri totali di questa edizione che prevede 46.500 metri di dislivello, uno dei percorsi più duri degli ultimi anni.
GRANDE PARTENZA E PRIMA SETTIMANA Sarà la Regione Emilia-Romagna a lanciare il Giro d’Italia 2019. Prima tappa con una cronometro breve ma intensa, con i primi 6 km piatti e i successivi 2 km in fortissima ascesa. Si percorrono strade cittadine ampie nel centro di Bologna fino ai piedi della salita di San Luca: 2,1 km al 9,7% di media e con lunghi tratti oltre il 10/12% fino al picco del 16% in corrispondenza dell’ultimo chilometro. Si riparte da Bologna con una tappa mossa fin dal via che attraversa l’Appennino per scendere a Prato e affrontare le colline del circondario Empolese prima dell’arrivo di Fucecchio. Questa sarà la “Tappa Bartali” dove il Giro ricorderà anche il grande giornalista Indro Montanelli a 110 anni dalla nascita proprio a Fucecchio. In onore del genio di Leonardo da Vinci e in occasione del cinquecentenario dalla morte (2 maggio 1519) la Corsa partirà dalla sua città natale per dirigersi a Orbetello dove sarà posto l’arrivo (prima occasione per le ruote veloci del gruppo) e da dove il giorno seguente verrà data la partenza della 4° tappa. Dalla Toscana, attraverso la Maremma, si giunge nel Lazio, a Frascati (arrivo in leggera ascesa adatto ai finisseur). Da Frascati a Terracina, 5a tappa, altra grande occasione per i velocisti prima delle tappe ondulate dell’Appennino Centro Meridionale. Giovedì 16 maggio si va da Cassino (proprio nei giorni della liberazione dopo l’Operazione Diadem, 11-19 maggio 1944, 75 anni fa) fino a San Giovanni Rotondo nel Parco Nazionale del Gargano (dove si trovano le spoglie di San Pio da Pietrelcina). Partenza dal Mar Adriatico, a Vasto, per la settima tappa che avrà un significato particolare visto l’arrivo a L’Aquila, 10 anni dopo il terribile terremoto che nel 2009 devastò quelle terre. Sabato 18 si va dall’Abruzzo alle Marche dove, dopo la partenza da Tortoreto Lido, si arriva a Pesaro, città natale del compositore Gioacchino Rossini. Una frazione lunga (235 km) e molto insidiosa nel finale. Da Riccione a San Marino (unico sconfinamento del Giro d’Italia 2019) si corre una
cronometro individuale molto difficile suddivisa in due parti: la prima, ondulata, fino all’ingresso nel territorio della Repubblica di San Marino e la seconda, in salita, fino all’arrivo. Questa sarà anche la Wine Stage della Corsa Rosa dedicata quest’anno al Sangiovese. Lunedì 20 primo giorno di riposo del Giro in Romagna. SECONDA SETTIMANA Si riparte martedì 21 con una tappa completamente piatta attraverso la Pianura Padana: da Ravenna a Modena, con probabilissimo finale in volata, attraverso strade che ripercorrono parte delle zone terremotate nel 2012. L’11a tappa muoverà da Carpi per raggiungere Novi Ligure. Il traguardo sarà posto vicino alla casa dove il Campionissimo Fausto Coppi visse con Giulia Occhini (la Dama Bianca), che morì dopo un incidente stradale proprio davanti a casa Coppi nel 1993. La Cuneo-Pinerolo del giorno seguente riporta alla mente l’impresa del Campionissimo al Giro d’Italia 1949 quando, da solo in fuga, Coppi inflisse oltre 11 minuti a Gino Bartali. Il percorso sarà totalmente diverso da quello di 70 anni fa; tappa corta ma intensa con il doppio passaggio in cima al Muro di via dei Principi di Acaja (pendenze fino al 20%) e la scalata di Montoso, primo GPM di prima categoria incontrato al Giro 2019.
Si continua a salire nella 13a tappa che porterà il gruppo da Pinerolo a Ceresole Reale (Lago Serrù) situato in Alta Valle Orco in provincia di Torino con 3 GPM duri. Per primo il Colle del Lys dalla Val Susa e quindi la salita di Pian del Lupo (Santa Elisabetta) sopra Cuorgné/Castellamonte e l’ascesa finale del Colle del Nivolet fino al Lago Serrù. Si percorre la “vecchia strada” rinnovata che presenta pendenze importanti fino al 14/15%. Altra tappa a “5 stelle” di difficoltà quella di sabato 25, che parte da Saint-Vincent e arriva a Courmayeur. Tappa molto corta (131 km) con 5 GPM e un dislivello elevato (4.000 m) in rapporto alla brevità della tappa. Si scalano Verrayes, Verrogne, Truc d’Arbe (Combes) e Colle San Carlo, prima dell’arrivo in salita di Courmayeur dove nel 1959 Charly Gaul vinse la tappa e indossò la Maglia Rosa per poi vincere quel Giro d’Italia. Si tratta di salite lunghe e di pendenze elevate concatenate senza tratti di respiro. Il giorno dopo, da Ivrea a Como, la tappa più lunga del Giro (237 km) con il finale “classico” degli ultimi Lombardia: Madonna del Ghisallo, la Colma di Sormano (senza Muro), Civiglio e San Fermo prima dell’arrivo sul Lungo Lago. Lunedì 27 maggio secondo e ultimo giorno di riposo della Corsa Rosa a Como. TERZA E ULTIMA SETTIMANA L’ultima settimana si apre subito coi fuochi d’artificio, martedì 28 maggio, nella tappa che porterà il gruppo da Lovere a Ponte di Legno. Tappone alpino di 226 km e 5.700 m di dislivello. Si scalano il Passo della Presolana, la Croce di Salven, il Passo Gavia (Cima Coppi) e il Passo Mortirolo (Montagna Pantani) dal versante “mitico” di Mazzo di Valtellina. Una tappa durissima che potrebbe spaccare in due il Giro d’Italia. Da Commezzadura muoverà la 17a tappa che prevede subito leggera discesa lungo la Val di Sole, fino all’ascesa verso il Passo della Mendola. Dopo la discesa su Bolzano si risale la Valle dell’Isarco e, dopo Bressanone, la Val Pusteria. Si
scalano le salite di Naz e Terento prima della lunga ascesa finale fino a Anterselva (Stadio del Biathlon), dove nel 2020 si svolgeranno i Campionati del Mondo di specialità. Il giorno dopo da Valdaora a Santa Maria di Sala una tappa praticamente tutta in discesa e pianeggiante che, attraverso Cortina d’Ampezzo, Longarone, Alpago, Vittorio Veneto, Conegliano e Noale, porterà alla probabile volata finale. Treviso-San Martino di Castrozza sarà la frazione numero 19. Tappa breve con arrivo in salita. La prima parte è mossa ma non durissima con le salite del Montello e del Passo San Boldo prima dell’ascesa finale: arrivo in salita di pendenza non elevata adatto a passisti scalatori. Sabato 1 giugno ultime fatiche in montagna con una frazione molto impegnativa e ultimo arrivo in salita del Giro: tappone dolomitico di oltre 5.000 m di dislivello con le salite di Cima Campo, Passo Manghen, Passo Rolle e la salita finale di Croce d’Aune-Monte Avena. FINALE A VERONA Cronometro finale a Verona di 15,6 km (sul Circuito delle Torricelle). Prima parte del percorso su vialoni rettilinei, seguiti dalla salita delle Torricelle (4,5 km al 5% con alcuni “scalini”). Discesa di 4 chilometri fino a Piazza Bra e all’Arena, dove verrà incoronato il vincitore del Giro d’Italia 2019. PILLOLE STATISTICHE Per la seconda volta nella storia, il Giro prende il via daBologna dopo il 22 maggio 1994. All’epoca si partì con una semitappa in linea vinta da Endrio Leoni, seguita da una cronometro vinta dal francese Armand de las Cuevas. Bologna fece la sua apparizione nella prima giornata del primo Giro, nel 1909, quando fu sede d’arrivo della Milano-Bologna di 397 km (il vincitore fu Dario Beni). Per la quarta volta il Giro d’Italia si conclude aVerona con una cronometro individuale. Questi i precedenti:
1981, Soave-Verona: tappa a Knut Knudsen, Prim guadagna solo due secondi alla Maglia Rosa Giovanni Battaglin, che vince il Giro con 38” sullo svedese. 1984, Soave-Verona: tappa a Francesco Moser e cambio di Maglia Rosa definitivo da Laurent Fignon a Moser. Il trentino vince a 50,977 km/h di media, rimontando in 42 km uno svantaggio di 1’21” sul francese. 2010, Verona-Verona: tappa a Gustav Erik Larsson, Ivan Basso non viene insidiato per la vittoria finale. Cima Coppi – Passo Gavia – Il Gavia sarà per l’ottava volta la Cima Coppi del Giro d’Italia. Nelle precedenti occasioni (1996, 1999, 2004, 2006, 2008 e 2010) fu disputata mentre solo una volta non venne assegnata – annullata per maltempo nel 1989 – e sostituita dalle Tre Cime di Lavaredo. Località di tappa inedite nella storia del Giro: Fucecchio, Vinci, Cassino, San Giovanni Rotondo, Ceresole Reale, Lovere, Commezzadura, Anterselva, Valdaora, Santa Maria di Sala, Passo Croce d’Aune. L’Emilia Romagna è la regione con più città di tappa, 7 (5 partenze e 2 arrivi), seguita dal Piemonte e dal Veneto a quota 6 (3 partenze e 3 arrivi sia per il Piemonte che per il Veneto). #Giro Press Giro d’Italia
Gran Fondo Il Lombardia, in 1.500 sulle strade dei campioni L’appuntamento, che comprendeva la salita del Ghisallo, il muro di Sormano e l’arrivo sullo strappo finale di Civiglio, ha chiuso la stagione degli appuntamenti dedicati agli amatori, organizzata da RCS Sport/RCS Active Team. Al via anche campioni del pedale come Joaquim “Purito” Rodriguez, Johan . Museeuw e Alessandro Vanotti Como, 14 ottobre 2018 – Dopo la vittoria di Thibaut Pinot su Vincenzo Nibali in uno dei più avvincenti Lombardia degli ultimi anni, oggi 1.500 amatori si sono cimentati nella Gran Fondo Il Lombardia Enel, sulle strade dove i professionisti hanno dato spettacolo nella Classica delle foglie morte di ieri.
I 101,3 km del tracciato hanno via via selezionato i concorrenti, che hanno dovuto affrontare la mitica salita del Ghisallo, il tremendo Muro di Sormano e, per finire, l’ascesa al Civigilio ove era posto il traguardo. Oltre il 40 per cento dei 1.500 iscritti è arrivato da oltre confine. Tutti i cinque continenti sono stati rappresentati. Rispetto al 2017, cresce il numero delle nazionalità presenti: al via atleti di 35 paesi diversi. Le new entry sono Swaziland, Austria, Brasile, Isole Cayman, Finlandia, Hong Kong, Irlanda (con ben 18 iscritti), Macedonia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Sudafrica, Turchia e Venezuela. Una speciale delegazione dell’Abu Dhabi Cycling Club, l’organizzazione che si occupa di sviluppare il ciclismo ad Abu Dhabi, era al via con due rappresentanti: Talal Soudir Shir Mohamad e Rashed Abdulla Suwaidan Saeed Bin Suwaidan. La classifica assoluta maschile ha visto come vincitore Paolo Castelnovo, già al successo lo scorso anno; tra le donne successo per Sonia Passuti.
Con la Gran Fondo Il Lombardia si è conclusa la stagione 2018 degli appuntamenti organizzati da RCS Sport/RCS Active Team per gli amatori, iniziata in Toscana a marzo con Gran Fondo Strade Bianche. Il pasta party conclusivo, sempre molto apprezzato dai
partecipanti, è stata l’occasione per il consueto “Arrivederci!” al 2019. PHOTO CREDIT: LaPresse Press Ciclismo RCS Sport GIOVEDì 11 OTTOBRE LA GRANPIEMONTE 2018: UNA CORSA “REALE”! GRANPIEMONTE 2018, UNA CORSA “REALE” La gara partirà da Racconigi e terminerà a Stupinigi toccando altre residenze sabaude lungo i 191 chilometri del suo percorso. Le Ultime due edizioni sono state vinte da corridori italiani: Giacomo Nizzolo (2016) e Fabio Aru (Campionato Italiano 2017).
Racconigi – La 102a edizione del GranPiemonte NamedSport, organizzato da RCS Sport/La Gazzetta dello Sport con il sostegno della Regione Piemonte, è in programma giovedì 11 ottobre con partenza da Racconigi e arrivo a Stupinigi dopo 191 chilometri. Questa edizione del GranPiemonte NamedSport è la corsa delle residenze reali dei Savoia, i re che hanno fatto l’Italia con Racconigi, Pralormo, Agliè, Venaria Reale, Rivoli e Stupinigi. Un percorso studiato per toccare le Regge Sabaude che sono un fiore all’occhiello di questo territorio.
PERCORSO Percorso prevalentemente pianeggiante tranne le ondulazioni attorno a Torino. Partenza da Racconigi e superamento delle pendici della collina di Superga da Chieri verso Chivasso (strade di media larghezza, a volte tortuose con brevi saliscendi) da cui sempre su strade prevalentemente piane e rettilinee la corsa raggiunge Agliè. Giro di boa e rifornimento fisso (km 89-92) attorno a Ozegna e rientro pianeggiante su Venaria Reale e quindi Rivoli. Qui le strade, a tratti nei centri cittadini, sono più articolate, ondulate e con sporadici restringimenti. Dopo Rivoli la corsa prosegue su
strade ampie e scorrevoli fino al rettilineo finale a Stupinigi. Ultimi km Ultimi 5 km prevalentemente pianeggianti o in leggera salita su strade di media larghezza con la presenza di rotatorie in serie. Rettilineo finale di 1.000 m. Da sinistra: Valerio Oderda, Sindaco di Racconigi, Mauro Vegni, Giovanni Maria Ferraris, Diego Sarno, Assessore allo Sport Comune di Nichelino (Stupinigi). DICHIARAZIONI Giovanni Maria Ferraris, Assessore allo Sport della Regione Piemonte, ha dichiarato: “Questa gara rende onore alla storia e alla tradizione ciclistica della nostra regione, in un’edizione che intende riscoprire il gusto di pedalare attraverso luoghi e simboli della storia sabauda. Una scelta che esprime la volontà di mettere al centro degli eventi sportivi le preziosità della nostra terra, resa grande da coloro che scrissero importanti pagine della storia italiana. Il tracciato di gara, attraversando dolci e ridenti colline,
permetterà di apprezzare alcune tra le più suggestive regge sabaude, veri e propri capolavori d’arte e di architettura. Insomma, una grande competizione ciclistica in una grande terra di storia, di cultura e di passione”. Mauro Vegni, Direttore dell’Area Ciclismo di RCS Sport, ha dichiarato: “Il rapporto speciale con questo bellissimo territorio che è il Piemonte continua a dare i suoi frutti. Abbiamo trovato nella Regione Piemonte e nell’ Assessore Ferraris un validissimo partner con il quale stiamo lavorando fianco a fianco per creare nuove idee dopo aver rilanciato questa bellissima corsa. Per la buona riuscita bisogna giocare di squadra e noi lo stiamo facendo grazie ad interlocutori capaci e proattivi che vogliono e sanno valorizzare il loro territorio. Dopo l’idea del 2017 dare al Gran Piemonte l’impronta del Campionato Italiano, vinto da Fabio Aru, quest’anno abbiamo creato un percorso che toccherà alcune residenze sabaude che danno una valenza storica e artistica al puro evento sportivo. Racconigi, Pralormo, Agliè, Venaria Reale, Rivoli e Stupinigi con le loro peculiarità daranno un fascino originale a questa corsa. Tutti le manifestazioni che organizziamo diventano un veicolo unico, se guidato sapientemente, per mostrare al mondo oltre all’evento sportivo le eccellenze del posto”. SQUADRE 102° GranPiemonte – giovedì 11 ottobre (18 formazioni di sette corridori ciascuna: 12 UCI WorldTeams e 6 UCI Professional Continental Teams) ASTANA PRO TEAM BAHRAIN – MERIDA BMC RACING TEAM BORA – HANSGROHE LOTTO SOUDAL MOVISTAR TEAM QUICK – STEP FLOORS TEAM DIMENSION DATA
TEAM EF EDUCATION FIRST – DRAPAC P/B CANNONDALE TEAM KATUSHA ALPECIN TEAM SKY UAE TEAM EMIRATES ANDRONI GIOCATTOLI – SIDERMEC BARDIANI CSF GAZPROM – RUSVELO ISRAEL CYCLING ACADEMY NIPPO – VINI FANTINI – EUROPA OVINI WILIER TRIESTINA – SELLE ITALIA Foto Credit: LaPresse Press Ciclismo RCS Spor TRITTICO D’AUTUNNO, GRANDI NOMI TRA GLI ISCRITTI Milano – Annunciato oggi l’elenco degli iscritti alle corse del Trittico d’Autunno della prossima settimana, gare che chiudono la stagione europea del grande ciclismo targato RCS Sport / La Gazzetta dello Sport. Si comincia con la Milano-Torino NamedSport di mercoledì 10 ottobre, ove tra gli iscritti si segnalano i nomi di Gianni Moscon, il nuovo Campione del Mondo a Cronometro Rohan Dennis, Thibaut Pinot, Julian Alaphilippe, Mikel Landa, Adam Yates, il secondo classificato della Vuelta a España Enric Mas, Bob Jungels, Tim Wellens, Rafal Majka, Bauke Mollema, Rui Costa, Dan Martin e Ilnur Zakarin.
Il giorno seguente, giovedì 11 ottobre, vede tra gli iscritti del GranPiemonte NamedSport il neo Campione del Mondo su strada Alejandro Valverde, alla sua potenziale prima uscita in maglia iridata. Con lui tra i molti nomi di spicco il Campione Olimpico Greg Van Avermaet, Egan Bernal, Alessandro De Marchi, Davide Formolo, Tiesj Benoot, Sacha Modolo e Filippo Ganna. Sabato 13 ottobre ll Lombardia NamedSport, ultima Classica Monumento della stagione, sarà una vera e propria rivincita degli ultimi mondiali, con l’intero podio della rassegna iridata tra gli iscritti: oltre a Valverde figurano infatti Romain Bardet e Michael Woods tra gli sfidanti al campione uscente Vincenzo Nibali. Accanto ad essi, tra i moltissimi nomi di spicco, vi sono Gianni Moscon, Thibaut Pinot, Julian Alaphilippe, Greg Van Avermaet, i gemelli Adam e Simon Yates, vincitore della Vuelta a España, Enric Mas, Rigoberto Uran, Tim Wellens, Primoz Roglic, Rui Costa, Wilco Kelderman, Michael Matthews e Bauke Mollema. OPERAZIONI PRELIMINARI I dettagli delle operazioni preliminari delle tre corse sono scaricabili a questo link. LE SQUADRE Qui elencate le squadre, di sette corridori ciascuna, che parteciperanno alle tre corse con i principali iscritti: 99a Milano-Torino NamedSport – mercoledì 10 ottobre (21 formazioni: 15 UCI WorldTeams e 6 UCI Professional Continental Teams) ASTANA PRO TEAM – Fuglsang, Fraile BAHRAIN – MERIDA – Visconti, Pozzovivo BMC RACING TEAM – Dennis, De Marchi BORA – HANSGROHE – Majka, Formolo GROUPAMA – FDJ – Pinot, Reichenbach LOTTO SOUDAL – Benoot, Wellens MITCHELTON – SCOTT – Adam Yates, Kreuziger
MOVISTAR TEAM – Landa, Betancur QUICK – STEP FLOORS – Alaphilippe, Mas TEAM EF EDUCATION FIRST – DRAPAC P/B CANNONDALE – Rolland, Moreno TEAM KATUSHA ALPECIN – Zakarin, Spilak TEAM SKY – Moscon, Bernal TEAM SUNWEB – Oomen, Kelderman TREK – SEGAFREDO – Brambilla, Mollema UAE TEAM EMIRATES – Martin, Rui Costa ANDRONI GIOCATTOLI – SIDERMEC – Ballerini, Masnada BARDIANI CSF – Ciccone, Senni ISRAEL CYCLING ACADEMY – Neilands, Plaza NIPPO – VINI FANTINI – EUROPA OVINI – Ponzi, Santaromita TEAM FORTUNEO – SAMSIC – Barguil, Feillu WILIER TRIESTINA – SELLE ITALIA – Florez, Zardini 102° GranPiemonte NamedSport – giovedì 11 ottobre (18 formazioni: 12 UCI WorldTeams e 6 UCI Professional Continental Teams) ASTANA PRO TEAM – Lutsenko, Fraile BAHRAIN – MERIDA – Colbrelli, Izagirre BMC RACING TEAM – Van Avermaet, Dennis BORA – HANSGROHE – Formolo, Majka LOTTO SOUDAL – Wellens, Benoot MOVISTAR TEAM – Valverde Landa QUICK – STEP FLOORS – Asgreen, Capecchi TEAM DIMENSION DATA – Cummings, Vermote TEAM EF EDUCATION FIRST – DRAPAC P/B CANNONDALE – Modolo, Breschel TEAM KATUSHA ALPECIN – Zakarin, Belkov TEAM SKY – Bernal, Henao UAE TEAM EMIRATES – Ganna, Marcato ANDRONI GIOCATTOLI – SIDERMEC – Belletti, Ballerini BARDIANI CSF – Guardini, Tonelli GAZPROM – RUSVELO – Rovny, Porsev
ISRAEL CYCLING ACADEMY – Hermans, Sbaragli NIPPO – VINI FANTINI – EUROPA OVINI – Canola, Lobato WILIER TRIESTINA – SELLE ITALIA – Zardini, Koshevoy 112° Il Lombardia NamedSport – sabato 13 ottobre (24 formazioni: 18 UCI WorldTeams e 6 UCI Professional Continental Teams) AG2R LA MONDIALE – Bardet, Gallopin ASTANA PRO TEAM – Fuglsang, Sanchez BAHRAIN – MERIDA – Nibali, Mohoric BMC RACING TEAM – Van Avermaet, Dennis BORA – HANSGROHE – Majka, Formolo GROUPAMA – FDJ – Pinot, Morabito LOTTO SOUDAL – Wellens, De Gendt MITCHELTON – SCOTT – Simon Yates, Adam Yates MOVISTAR TEAM – Valverde, Landa QUICK – STEP FLOORS – Alaphilippe, Jungels TEAM DIMENSION DATA – Cummings, Pauwels TEAM EF EDUCATION FIRST – DRAPAC P/B CANNONDALE – Woods, Uran TEAM KATUSHA ALPECIN – Zakarin, Spilak TEAM LOTTO NL – JUMBO – Roglic, Bennett TEAM SKY – Bernal, Moscon TEAM SUNWEB – Kelderman, Matthews TREK – SEGAFREDO – Mollema, Skujins UAE TEAM EMIRATES – Rui Costa, Martin ANDRONI GIOCATTOLI – SIDERMEC – Sosa, Frapporti BARDIANI CSF – Ciccone, Senni ISRAEL CYCLING ACADEMY – Hermans, Neilands NIPPO – VINI FANTINI – EUROPA OVINI – Lobato, Ponzi TEAM FORTUNEO – SAMSIC – Barguil, Feillu WILIER TRIESTINA – SELLE ITALIA – Busato, Zardini PHOTO CREDIT: LaPresse Press Ciclismo RCS Sport
Un weekend di grande ciclismo con Il Lombardia e la sua Gran Fondo Tra un mese esatto, sabato 13 ottobre, da Bergamo a Como, si svolgerà l’ultima Classica Monumento della stagione dei professionisti che prevede 4.000 metri di dislivello. Il giorno seguente la Gran Fondo – partenza da Como e arrivo sul Civiglio – ricalcherà in gran parte il percorso dei pro con le salite del Ghisallo, Sormano, Civiglio. Finale modificato per la gara pro, senza l’ascesa di San Fermo della Battaglia, causa problemi di viabilità in Val Fresca. Como, 13 settembre 2018 – Ritorna il Grande Ciclismo sulle strade della Lombardia. Il 13 ottobre si svolgerà infatti, con partenza da Bergamo e arrivo a Como dopo 241 km, la 112a edizione de Il Lombardia. La “Classica delle Foglie Morte”, ultima Classica Monumento della stagione, ricalca il percorso del 2017, con una modifica nel finale. Un percorso molto
selettivo con 5 salite e 4.000 metri di dislivello a partire dal Colle Gallo seguito dal Colle Brianza; dopo Onno si affronta prima la salita della Madonna del Ghisallo e subito dopo il durissimo Muro di Sormano. Superata la Colma di Sormano si scende a Nesso per proseguire fino all’ingresso di Como dove verrà affrontato il Civiglio quindi, dove la corsa nella passata edizione girava a sinistra per scalare la Val Fresca verso San Fermo della Battaglia, proseguirà diritto fino alla rotatoria di via Camozzi dove incontrerà la discesa del percorso originario per poi affrontare un breve strappo di circa 1.700 metri al 5% di pendenza media con punte al 9% che termina all’ingresso dell’abitato di Monte Olimpino. Da qui all’arrivo, posto come lo scorso anno sul Lungo Lario Trento e Trieste, mancheranno 3 chilometri. Da sinistra: Andrea Trabuio, Responsabile dell’Area Mass Events di RCS Sport, Martina Cambiaghi, Mauro Vegni, Marco Galli e Francesco Alleva (Photo Credit LaPresse). DICHIARAZIONI Mauro Vegni, Direttore dell’Area Ciclismo di RCS Sport, ha dichiarato: “È sempre una grande soddisfazione per me
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