AL VIA LA SECONDA EDIZIONE DI ALL'ARTE - PREMIO - Il Discorso

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AL VIA LA SECONDA EDIZIONE DI ALL'ARTE - PREMIO - Il Discorso
AL VIA LA SECONDA EDIZIONE DI
LYDIA!    PREMIO    ALL’ARTE
CONTEMPORANEA promosso dalla
Fondazione Il Lazzaretto |
Deadline candidature entro il
22 febbraio 2019
Il bando sostiene la ricerca di talenti under30 con un premio
di 5.000 euro

e un percorso di mentorship con l’artista Adrian Paci.
Al centro dell’edizione 2019 una riflessione critica sul tema
della vecchiaia

a partire dalle trasformazioni in atto nel contemporaneo.

Deadline candidature entro il 22 febbraio 2019

Fondazione Il Lazzaretto
Via Lazzaretto 15, Milano
www.illazzaretto.com

Al via la seconda edizione di Lydia!, il premio all’arte
contemporanea emergente promosso dalla Fondazione Il
Lazzaretto – nata a Milano con l’obiettivo di favorire
processi di trasformazione collettiva e individuale – e
intitolato alla memoria di Lydia Silvestri, scultrice allieva
di Marino Marini, che per anni ha lavorato negli spazi dove
oggi ha sede la Fondazione.
AL VIA LA SECONDA EDIZIONE DI ALL'ARTE - PREMIO - Il Discorso
Ti piacerebbe vivere per sempre? Riesci ad immaginare come
sarai a 120 anni? Le immagini che produciamo e condividiamo
racconteranno ancora qualcosa di noi in futuro? Cosa vorrà
dire invecchiare nell’era del post-umano? Come archiviamo il
presente per farlo diventare Storia in futuro?. Sono solo
alcune delle domande al centro del bando Lydia 2019 che
quest’anno seleziona idee per dare vita ad un’opera d’arte
originale all’interno di una riflessione critica e di ricerca
focalizzata sul tema della vecchiaia.

Il bando è rivolto ad artisti e gruppi residenti in Italia (o
comunque attivi sul territorio italiano) di età under30 ed è
costituito da: un premio del valore di 5.000 euro destinato
alla realizzazione di un’opera d’arte senza limitazioni di
tecniche e linguaggi, che verrà presentata a novembre durante
il Festival della Peste!; un percorso di mentorship con
l’artista Adrian Paci; tre momenti di formazione sul tema del
bando con esperti e professionisti di diversi ambiti
culturali.

Come punto di partenza di una ricerca finalizzata, la
partecipazione al bando prevede tra gli altri la proposta di
uno statement in forma di domanda in linea con l’approccio del
“dubbio metodologico”, che Il Lazzaretto adotta in tutte le
sue ricerche con l’obiettivo di porre domande il più possibile
generative e praticare consapevolmente il dubbio per
raccogliere risposte plurali capaci di offrire un osservatorio
sul presente e sulle sue trasformazioni.

Le candidature dovranno essere inviate entro il 22 febbraio
2019 all’indirizzo lydia@illazzaretto.com e saranno valutate
da una giuria composta da rappresentanti degli enti promotori
e da professionisti del mondo della cultura e dell’arte di
comprovata esperienza. La giuria è composta da rappresentanti
dell’ente promotore e da professionisti del mondo della
cultura e dell’arte: Claudia D’Alonzo (docente, curatrice
indipendente     e   consulente    della    Fondazione     Il
Lazzaretto); Alfred Drago (Cofondatore e presidente della
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Fondazione Il Lazzaretto); Gianni Moretti (artista); Beatrice
Oleari (Head of International Relations e cofondatrice di FARE
–    Cultura      Contemporanea      Applicata);       Adrian
Paci (artista); Linda Ronzoni (Direttrice Creativa della
Fondazione Il Lazzaretto).

Il bando completo di Lydia! con tutti i dettagli per
partecipare      è     disponibile   al     seguente
link: www.illazzaretto.com/lydia2019

L’artista selezionato/a sarà inoltre coinvolto in un percorso
di formazione sul tema proposto dal bando attraverso diversi
momenti di confronto con i membri della giuria e il network di
professionisti del settore coinvolti nella programmazione
della Fondazione. Obiettivo del premio
Lydia è infatti quello di favorire la crescita professionale
di talenti emergenti e stimolare una riflessione su tematiche
che permettano di leggere, attraverso la ricerca di giovani
artisti, le trasformazioni in atto nel contemporaneo.

Ogni anno la Fondazione Il Lazzaretto focalizza la propria
programmazione su un tema specifico aperto a più
interpretazioni rispetto al quale intende stimolare e
accogliere sguardi diversi. La tematica della vecchiaia
accompagnerà quindi gli appuntamenti di tutto il 2019 e sarà
al centro del Festival della Peste! – in programma per il
prossimo novembre con una serie di incontri, workshop,
concerti, proiezioni, installazioni e performance – in cui
sarà presentata anche l’opera vincitrice del premio Lydia!.

                 Scarica il comunicato stampa
AL VIA LA SECONDA EDIZIONE DI ALL'ARTE - PREMIO - Il Discorso
Fondazione Il Lazzaretto

IL LAZZARETTO, il luogo del contagio e delle contaminazioni

Il Lazzaretto è nato nel 2014 come Associazione culturale, per
poi trasformarsi in Fondazione non-profit nel 2017. La sua
missione è volta a favorire processi di trasformazione
collettiva e individuale, percorsi di cambiamento e crescita,
attraverso momenti di partecipazione culturale, caratterizzati
da un approccio aperto, interrogativo e libero da stereotipi e
preclusioni. A questo scopo, la Fondazione raccoglie fondi per
promuovere e sostenere ricerche e iniziative dove arti visive,
pratiche psico-fisiche e arti performative si incontrano.
Il Lazzaretto è il luogo del contagio e delle contaminazioni,
dove giocare con certezze e confini, praticare l’arte del
dubbio e provocare significati possibili. Al Lazzaretto si
entra certi, per poi scoprirsi spaesati, uscire stupiti,
tornare più curiosi di prima. Il Lazzaretto è un’idea e una
pratica, un terreno di sperimentazione e uno spazio fisico
aperto e flessibile. Storicamente, era luogo della cura e
della separazione dal resto del mondo. Essere una peste, oggi,
significa aprirsi alle possibili contaminazioni del mondo;
significa camminare sui confini, forzare il limite con ironia
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e divertimento, provare a combinare assieme logica e
immaginazione, approccio scientifico e trepidazione,
investigazione inflessibile e coraggio creativo, e, in ultima
istanza, provare così a promuovere una riflessione sui
processi di cambiamento e trasformazione individuale e
collettiva.

 IL FESTIVAL DELLA PESTE!

Quattro giorni di performance, mostre, conversazioni,
laboratori, pratiche psico-fisiche, a Milano, nella sede della
Fondazione Il Lazzaretto e oltre, con la volontà di contagiare
la città. Risultato di un anno di lavoro, di dialoghi, di
workshop con artisti, performer, curatori, filosofi,
scienziati, di dialogo con un pubblico chiamato a contribuire
alla programmazione del festival ponendo domande, fornendo
idee e punti di vista.

 PER INFO

Fondazione Il Lazzaretto

Via Lazzaretto 15
20124 Milano
lydia@illazzaretto.com
www.illazzaretto.com/lydia/
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NEW YEAR’S EVE PARTY al NYX
Hotel Milan
La notte del prossimo 31 dicembre ha un solo indirizzo, il NYX
Hotel Milan, lo street hotel nel cuore della città, che si
prepara a festeggiare l’inizio del 2019 con un party unico e
decisamente scoppiettante, nell’atmosfera magica dei suoi
interni resi unici da un mix perfetto tra ottimo cibo, calici
frizzanti e un’imperdibile colonna sonora!

Un countdown a grande coefficiente di coolness tutto da vivere
negli spazi suggestivi di un hotel che ha fatto della street
art la sua signature ospitando originali interventi artistici
site    specific    in   tutti    i   suoi   12   piani:     un
caratteristico museo diffuso capace di rendere speciale ogni
occasione e, soprattutto, accogliere con stile il nuovo anno.

Il risultato è New Year’s Eve Party, una festa…a regola
d’arte!

Si comincia alle 20.00 con la più classica delle cene di fine
anno firmata da Matteo Nulli, l’Executive Chef del Clash
Restaurant&Bar, il ristorante di street food gourmet del NYX
Hotel: un’esperienza voluttuosa nel gusto e nei sapori
tradizionali, in cui armonia e contrasti, divertissement e
ricerca estetica si uniranno per creare una proposta culinaria
lussuriosa per tutti i sensi.

Unica regola di Capodanno è ballare tutta notte e sarà
impossibile non farlo quando, a fine pasto, protagonista
saranno le note selezionate da District Show, celebrato dalle
consolle e dai palchi di tutta la penisola, tra hip hop e
brividi underground, per una notte lunghissima e
indimenticabile.
AL VIA LA SECONDA EDIZIONE DI ALL'ARTE - PREMIO - Il Discorso
Quindi…let’s celebrate!

Grazie alla sua posizione strategica – in piazza IV Novembre,
a pochi passi della Stazione Centrale- il NYX Hotel Milan è un
ottimo punto di partenza per raggiungere i luoghi più popolari
della città di Milano e non solo. Attraverso la sua proposta
di speciali tour – pensata per amplificare una nuova idea di
ospitalità in continuo dialogo con la città – il NYX Hotel
permette infatti di scoprire anche i luoghi più segreti e
affascinanti         del        capoluogo         meneghino
(www.nyx-hotels.it/milan).
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Presentazione     libro     >
ASINELLI, PERSONE PERBENE di
di Urmila Chakraborty > 13
dicembre 2018 – ore 18.30 c/o
La Corte dei Miracoli – Via
Mortara 28 Milano
L’Associazione SOSTE e La Corte dei Miracoli presentano
“Asinelli, persone perbene”, “libro con storytelling
multimediale” sull’universo dell’asino – animale amato ma
spesso denigrato o trascurato – per esplorare e affrontare il
tema dei pregiudizi e degli stereotipi. Evocazioni, immagini e
codici narrativi diversi danno vita a una presentazione “fuori
dagli schemi”, nella particolare cornice della Corte dei
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Miracoli, che con l’associazione La Taiga, è da sempre aperta
a nuovi sguardi sulla realtà, ponendo particolare attenzione
alle diverse forme artistiche ed espressive.

Il libro, che dà il titolo alla serata, è stato ideato e
scritto da Urmila Chakraborty, docente di mediazione
linguistica e culturale all’Università degli Studi di Milano,
pubblicato da Universitas Studiorum (Mantova, 2018)
e illustrato con i disegni realizzati dagli alunni della
Scuola Primaria di Onore-Songavazzo (BG), nell’ambito del
progetto/concorso che ha visto coinvolti bambini e docenti,
curato e promosso da Oriana Bassani in collaborazione con
Urmila Chakraborty e le docenti. Per l’occasione viene
allestita la mostra delle illustrazioni, nove delle quali sono
state selezionate per la pubblicazione dalla giuria composta
da Oriana Bassani (pittrice), Alda Salera (assessore ai
servizi sociali del Comune di Songavazzo) e Norma Scandella
(Administrative Director Sinergia di Onore).

Un libro corale, nato dalla collaborazione di diverse figure,
tra le quali un veterinario, un’operatrice turistica, il
presidente di un’associazione dedita ad attività di formazione
ed eco-turismo con gli asini, grazie anche al coinvolgimento
dello stesso Sindaco di Songavazzo, Giuliano Covelli, e delle
insegnanti della Scuola Primaria di Onore-Songavazzo, che con
gli alunni hanno realizzato illustrazioni, racconti e poesie,
di cui una selezione è presente nel volume. Il libro esplora
il mondo degli asini per portare alla luce le peculiarità di
un animale noto per la sua resistenza e forza fisica, ma che
ha sempre lavorato dietro le quinte. L’aiuto che questo essere
vivente ha dato negli anni all’essere umano è impagabile ma,
nonostante questo, in cambio ha ricevuto denigrazione e
offese.
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“Desidero sperare che molte persone si affezionino agli asini,
magari per mezzo della lettura del libro di Urmila… se poi
capissero che asinelli lo siamo anche noi, avremmo centrato
l’obiettivo di abbattere dei luoghi comuni per costruire
relazioni positive tra tutti noi”, dichiara il Sindaco di
Songavazzo, Giuliano Covelli.

L’obiettivo dell’opera è quello di abbattere le barriere sui
preconcetti che invadono la quotidianità di ognuno di noi.
Spesso la mancata reale conoscenza di qualcosa o qualcuno ci
porta a etichettarli in modo errato: così come accade con gli
asini, animali tutt’altro che poco intelligenti e testardi.
L’invito che il libro e l’autrice lanciano è infatti:
“impariamo a conoscere prima di giudicare!”.

“In questo libro ho voluto raccogliere informazioni sugli
asinelli, la loro storia, alcuni racconti, l’opinione di
associazioni che lavorano con loro, operatori turistici,
veterinari, tutto ciò per avere una visione più ampia su
queste creature che hanno contribuito tanto alla storia umana,
rimanendo quasi sempre dietro le quinte, spesso dimenticate e
denigrate dai tanti pregiudizi contro di loro” afferma Urmila
Chakraborty, che nel suo lavoro di docente e di mediatrice
interculturale affronta ogni giorno il tema del pregiudizio e
degli stereotipi, proponendo sguardi e approcci utili a
riconoscerli e a superarli.

Seguendo la natura corale del libro, anche l’iniziativa presso
la Corte dei Miracoli è all’insegna della narrazione a più
voci, con una componente multimediale grazie ai diversi mezzi
e codici espressivi coinvolti, dall’immagine al video, dalla
parola scritta a quella orale.
Si parte infatti con le illustrazioni sul tema degli asini,
realizzate dagli allievi della Scuola Primaria di Onore-
Songavazzo, allestite in una mostra “site-specific” in
collaborazione con la Corte dei Miracoli e l’associazione la
Taiga; si passa quindi “all’immagine in movimento” con la
proiezione del cortometraggio di Giuseppe Carrieri “L’asino e
la luna” (Natiadocufilm, 2011, 15min), che aprirà alla
dimensione metaforica e narrativa della serata, per arrivare
alla parola “orale”, con la narrazione di Domenico Zucano,
narratore e attore, che nell’accezione più classica del
cantastorie darà voce ai racconti contenuti nel libro e,
insieme a Laura Notaro, alle poesie degli allievi della scuola
Primaria di Onore-Songavazzo, pubblicate nel libro. La
narrazione continua inoltre nella dimensione autobiografica di
un cittadino di Songavazzo, Gianluca Balduzzi, testimonianza
“storica” del rapporto con questo particolare animale, nella
sua accezione economica ma anche “umana” che la comunità
montana aveva – e tutt’ora ha – con l’asino.

Il libro è dedicato a Songavazzo, il suggestivo Comune in
provincia di Bergamo, in cui si svolge ogni anno il Palio
degli Asini.

Serata di gusto e solidarietà
a Milano il 30 novembre con
“Carnia a nice place to eat”
L’Osteria della Stazione ospiterà l’appuntamento: una parte
dell’incasso sarà devoluta agli artigiani del cibo carnico per
superare i danni post alluvione

Un filo di solidarietà che si snoda dalla Lombardia al Friuli.
Con uno sguardo speciale alle zone carniche, duramente colpite
dalla recente ondata di maltempo. È il riassunto di “Carnia a
nice place to eat”, l’appuntamento in programma il prossimo 30
novembrealle 20.30 all’Osteria della Stazione di via Popoli
Uniti a Milano, gestita da sei anni dal friulano     Gunnar
Cautero. Un momento conviviale all’insegna non soltanto dei
sapori di qualità, ma anche della finalità benefica: una parte
dell’incasso della serata, infatti, sarà devoluto agli
artigiani del cibo carnico per superare i danni delle ultime
calamità naturali.

L’evento è promosso dalla “Condotta Carnia e Tarvisiano”
diSlow Food Fvg, con il fiduciario della condotta dedicata a
Gianni Cosetti, Marino Corti, in collaborazione con il Fogolar
Furlan di Milano, il Ducato dei Vini Friulani, le aziende Oro
Caffè e Bepi Tosolini. A fare gli onori di causa sarà l’oste
Cautero, originario di Udine e che da qualche anno ha
rilanciato la storica attività meneghina nata nel 1930 come
drogheria e privativa, per diventare poi ufficialmente osteria
nel 1948.

Sarà questa la cornice dove assaggiare, nel contesto di
“Carnia a nice place to eat”, delle vere leccornie. Il menu
della serata prevede, come “Riscaldamento”, prosciutto crudo
affumicato di Sauris riserva 30 mesi, crostini di pan di sorc
con Varhackara (pesto di carne di Timau), frico alle mele
antiche Alto Friuli e scapi di aglio di Resia, involtini di
Pitina e radic di mont, crostino di pane bianco senza sale con
olio Venchiarezza 2018 Bianchera Monocultival, Rosa di Gorizia
e Regina di San Daniele. Dopo questo gustoso antipasto,
toccherà al “Primo tempo” sotto forma di Cjarsons al Formadi
Frant San Juri con crema di cipolla di Cavasso, seguito dal
“Secondo tempo” a base di spiedo di selvaggina friulana
marinato al Pestat con radicchio rosso alla griglia. Il “Terzo
tempo” proporrà Çuç di mont con miele di rovo di Faedis e
composta di lampone, rabarbaro e menta della linea “Savors di
cjase” dell’azienda agricola Faleschini Bio di Pontebba,
gestita dall’imprenditore Luigi Faleschini (noto come “Gigi
Verdura”). Il “Defaticante” offrirà castagne e Mosto di
Verduzzo. Questa carrellata di gusto sarà annaffiata da
vini,dal metodo classico a dosaggio zero biologico, al bianco
in anfora fino alla riserva cof 2011 dell’oste, con il gran
finale della grappa Bepi Tosolini Smoked “Limited&Special
Edition” abbinata ai celebri biscotti Esse di Raveo.

Per   informazioni   e   prenotazioni   è   possibile   contattare
l’Osteria della Stazione al numero 02/28381700, oppure
inviando un sms al 392/5898849. Da Milano alla Carnia, il filo
dei sapori e della solidarietà è pronto a tendersi, più forte
che mai.

ALLA FONDAZIONE ADOLFO PINI
LA MOSTRA SUMMERISNOTOVER DI
ŠEJLA KAMERIĆ nov. 2018-8
mar. 2019
La Fondazione Adolfo Pini, dal 27 novembre 2018 all’8 marzo
2019, presenta il progetto site-specific SUMMERISNOTOVER di
Šejla Kamerić, a cura di Erzen Shkololli. I lavori
dell’artista accompagnano il pubblico alla scoperta dei nuovi
spazi espositivi della Fondazione in Corso Garibaldi 2: un
nuovo ingresso e nuove sale nell’elegante palazzina di fine
Ottocento.
Nata a Sarajevo, Šejla Kamerić è cresciuta durante la guerra,
sopravvivendo all’assedio e al bombardamento della città
durato tre anni e mezzo. Questo fatto biografico ha
influenzato tutta la sua pratica artistica. Negli ultimi anni
ha ricevuto ampi consensi per l’impegno sociale e per il suo
lavoro artistico dall’intimità commovente, basato su
esperienze personali, ricordi e sogni.
Con SUMMERISNOTOVER l’artista sviluppa un progetto che si
modella sullo spazio espositivo della Fondazione Pini. Il
corpo di lavori in mostra riflette sulla percezione che
abbiamo delle notizie, sottolineando come sia cambiato il
ruolo della fotografia così come il problema dell’utilizzo
delle immagini (di guerra) e della loro distribuzione. In
questo senso, se storicamente guerre e rivoluzioni hanno
spesso avuto inizio in primavera e in estate, oggi queste
stagioni sono forse il periodo in cui utilizziamo più
intensamente i social media per mettere in mostra le nostre
vite. Alterando la presunta autenticità della fotografia e
adoperando le stesse tecniche dei social per raggiungere un
pubblico diffuso, SUMMERISNOTOVER supera la tradizionale
convinzione che la fotografia esista come categoria separata e
distinta. L’artista crea, quindi, un gigantesco flusso di
immagini per ricordare allo spettatore che l’estate non è
finita: la guerra non è finita.
Tra le opere in mostra il video “Sunset”, basato su quella che
si ritiene essere l’unica fotografia a colori che mostra il
Ghetto di Varsavia in fiamme durante la rivolta del 1943.
Questa foto è stata realizzata da Karol Grabski, che al tempo
era nascosto a Varsavia. In Sunset, il momento catturato nella
singola immagine viene esteso. Il fumo sale verso il cielo, il
sole svanisce e il tempo si dilata. “Position Absolute”, è una
collezione di sfere di pietra, realizzate dall’artista nel
2015. In ogni sfera sono state incise delle coordinate
geografiche di fosse comuni. Fa riferimento alle sfere
mistiche di pietra che si possono trovare in Paesi come Costa
Rica, Honduras, Belize, Messico e Bosnia ed Erzegovina.
Dopo aver presentato i primi quattro progetti site-specific,
The Missing Link di Michele Gabriele, Materia prima di Lucia
Leuci, Memory as Resistance di Nasan Tur e Labyrinth di Jimmie
Durham, la Fondazione Adolfo Pini prosegue con questa nuova
mostra il proprio percorso dedicato all’arte contemporanea,
sotto la guida di Adrian Paci. Šejla Kamerić (Sarajevo 1976)
attualmente vive tra Sarajevo e Berlino. Fino al 2000 ha
lavorato con il gruppo di designer Trio e ha lavorato come Art
Director nell’agenzia di marketing “Fabrika”, Sarajevo. Usa
principalmente la fotografia e il video come media
giustapponendo un esplicito contesto sociale con intime
prospettive. Il suo lavoro è stato presentato in numerose
mostre individuali e collettive (Austria, Croazia, Repubblica
Ceca, Germania, Ungheria, Kosovo, Giappone, Regno Unito,
Belgio, Olanda, Stati Uniti, Israele). I suoi film a effetto
sono stati proiettati e premiati in numerosi festival
(Daydreaming (2004): 51. Festival internazionale del
cortometraggio
Dinanzi alla vasta gamma dei meccanismi culturali della nostra
civiltà contraddittoria, Šejla Kamerić si concentra quasi
ostinatamente sul racconto di dettagli tratti da immagini
significative. Le caratteristiche ameboidi di questi frammenti
rappresentano eventi che si dissolvono in un flusso sempre
crescente di rumore informativo che possono funzionare come
spie di calamità sociale.

Oberhausen, Germania; cosa so (2007): anteprima mondiale alle
64. Venezia Corto Cortissimo, proiettato al 13 ° SFF,
selezione dei concorsi al 30 ° Clermont – Ferrand Short Film
Festival. il programma del 5 ° Zagreb Film Festival 2007 ha
vinto QUALE CONOSCERE come miglior cortometraggio, e ha vinto
anche quest’anno il Premio al Miglior Film di Fiction Adana
Altin Koza. Šejla Kamerić ha ricevuto il DAAD Fellowship
2007. Erzen Shkololli (Pejë, Kosovo, 1976) è un curatore e
artista che lavora tra il Kosovo e l’Albania. È direttore
della National Gallery of Arts di Tirana dal gennaio 2018 e ha
curato insieme a Kathrin Rhomberg e Joanna Mytkowska la prima
mostra retrospettiva dell’artista albanese Edi Hila. Prima
della sua attuale posizione, Shkololli è stato il direttore di
“Un e Du Kosovën”, una fondazione privata in Kosovo che
sostiene progetti che mirano a incoraggiare lo sviluppo
sociale attraverso la cultura e la tecnologia. Nel 2017 è
stato nominato consulente per l’arte albanese dal direttore
artistico di Documenta 14. Dal 2011 al 2014, Shkololli ha
diretto la National Gallery of Kosovo con un nuovo approccio,
creando connessioni e lavorando con artisti e istituzioni
culturali in tutta la regione e in Europa. Il suo lavoro
istituzionale è stato fondamentale per stabilire la presenza
artistica del Kosovo nel mondo dell’arte: è stato il
commissario del Padiglione della Repubblica del Kosovo nella
55a Biennale di Venezia. Il suo lavoro come artista è stato
mostrato in mostre personali e collettive e in biennali, tra
cui Interrupted Histories al Museum of Modern Art di Lubiana,
nel 2006; Alcuni dei suoi progetti sono: In the Gorges of the
Balkans (Kunsthalle Fridericianum, Kassel 2003); New Video,
New Europe (The Kitchen, New York 2006), The Folkestone
Biennial, 2009, DAAD Gallery, Berlin, 2010 e molti altri. Il
suo lavoro è stato ospitato anche in importanti musei europei
come il Van Abbemuseum e lo Stedelijk Museum nei Paesi Bassi e
la Tate Modern, a Londra. Erzen Shkololli è stato ospite per
l’anno 2008/09 del programma Berlin Artist del DAAD.
Fondazione Adolfo Pini
Nata nel 1991 per volontà di Adolfo Pini (1920-1986), la
Fondazione che porta il suo nome ha sede a Milano
nell’elegante palazzina di fine Ottocento in corso Garibaldi
2. Oltre ad Adolfo Pini, uomo di scienza e docente di
fisiologia, qui ebbe dimora e studio il pittore Renzo
Bongiovanni Radice (1899-1970), zio materno di Pini, che fu
una figura chiave nella formazione culturale del nipote,
guidandone in particolare l’interesse verso le arti. Per
volontà di Adolfo Pini la Fondazione è dedicata alla memoria
dello zio con l’obiettivo di promuoverne e valorizzarne
l’opera pittorica, attraverso studi e mostre, e il sostegno ai
giovani artisti attivi in tutte le arti, con borse di studio,
offerte formative e altre iniziative. Essa promuove inoltre
anche la figura di Adolfo Pini che, accanto alla sua attività
scientifica, fu anche scrittore, poeta, compositore e
appassionato d’arte, rappresentando una perfetta sintesi di
cultura scientifica e umanistica. Tra le iniziative promosse
dalla Fondazione Adolfo Pini vi è Storie Milanesi, a cura di
Rosanna Pavoni, @Pini- Casa dei Saperi a cura di Valeria
Cantoni e una serie di progetti dedicati all’arte
contemporanea, a cura di Adrian Paci, che coinvolgono in
particolare giovani artisti.
Šejla Kamerić

SUMMERISNOTOVER
A cura di Erzen Shkololli
Dal 27 Novembre 2018 all’8 Marzo 2019
Orari: da lunedì a venerdì ore 10.00 – 13.00 | 15.00 – 17.00
Informazioni
Fondazione Adolfo Pini Corso Garibaldi 2, Milano Tel. 02
874502 www.fondazionepini.it

PRESENTAZIONE GIRO D’ITALIA
2019:   LE  IMMAGINI  E  LE
DICHIARAZIONI
All’evento hanno partecipato tanti Campioni del pedale oltre
   personaggi dello sport, dello spettacolo, tante cariche
istituzionali, i rappresentanti dei Comitati di Tappa, sponsor
      e media: tra i corridori Froome, Viviani e Moscon.

Milano, 31 ottobre 2018 – La Presentazione del Giro d’Italia
102, tenutasi oggi a Milano. A dare il benvenuto a tutti gli
ospiti il Presidente e Amministratore Delegato di RCS
MediaGroup, Urbano Cairo.

DICHIARAZIONI
Il vincitore dell’ultimo Giro d’Italia, Chris Froome, ha
detto: “La vittoria del Giro la porterò sempre nel mio cuore
per tutta la vita perché non ho mai vinto una gara così, con
un’azione d’altri tempi, e perché il calore che mi hanno fatto
sentire i tifosi di ciclismo in Italia è stato incredibile.
Questo Giro mi piace molto, lo può vincere solo un corridore
completo, è una corsa equilibrata tra cronometro e montagne.
Ci vorrà anche una squadra molto organizzata. La tappa con
Gavia e Mortirolo è bestiale, anche perché viene dopo il
giorno di riposo e in quella frazione verranno fuori i
campioni”.
Il Campione Italiano di ciclismo su strada e vincitore della
Maglia Ciclamino all’ultimo Giro d’Italia, Elia Viviani, ha
detto: “Le mie prime impressioni sul Giro d’Italia sono buone.
Sono in Maglia Tricolore, la Corsa Rosa finisce a Verona,
sembra quasi il Giro dei sogni. Pensiamo alle volate: sulla
carta sembrano esserci sei occasioni, poi andremo a fare le
ricognizioni e capiremo il percorso in dettaglio. Sono un buon
numero per il Giro d’Italia, nella scorsa edizione ad esempio
ne avevamo vinte quattro e sfiorate altre due. L’ultima
settimana sarà infernale per noi velocisti ma guardo al Giro
con fiducia e voglia di arrivare nella bellissima Verona, la
mia città. Ho già programmato il mio inizio stagione e non ho
ancora deciso gli obiettivi in dettaglio, come ad esempio
ripetermi in Maglia Ciclamino, ma voglio certamente fare bene,
anche se sarà difficile migliorare il mio fantastico Giro
d’Italia di quest’anno”.
Urbano Cairo, Presidente ed Amministratore Delegato di RCS
MediaGroup, ha dichiarato: “Per il nostro Gruppo lo sport è un
asset fondamentale che continuiamo a sostenere e alimentare
attraverso La Gazzetta dello Sport e RCS Sport. Il Giro
d’Italia è uno dei pilastri su cui poggiano le nostre certezze
e che negli ultimi anni è cresciuto moltissimo. Questo Giro
tutto italiano permetterà di far conoscere le eccellenze del
nostro Paese al Mondo, grazie alle immagini televisive e ai
mezzi di comunicazione che verranno messi in campo. Sono certo
che, anche nel 2019, la nostra corsa sarà un evento
all’altezza della sua storia e della sua tradizione”.
Giancarlo Giorgetti, Sottosegretario alla Presidenza del
Consiglio con Delega allo Sport, ha dichiarato: “Il Giro
d’Italia è un patrimonio non solo sportivo ma anche culturale
del nostro Paese e come tale vogliamo tutelarlo al meglio. Il
ciclismo è una disciplina unica che arriva sulle strade e
nelle case degli italiani come nessun altro sport sa fare. Un
fenomeno di costume che ha fatto la storia dell’Italia e che
mi fa particolare piacere sostenere vista anche la mia
passione sin da ragazzino per la bicicletta e per la Corsa
Rosa”.
Paolo Bellino, Direttore Generale e Amministratore Delegato
RCS Sport, ha sottolineato come: “Abbiamo ancora nella mente
la grande impresa di Froome che lo scorso anno ci ha
proiettati, con ancora più forza, in una dimensione
internazionale di primissimo livello. Nel 2019 vogliamo
continuare su questa strada e tenere sempre alta l’attenzione
anche fuori dai nostri confini. Anche il prossimo anno avremo
quasi 200 televisioni collegate nei 5 continenti che ci
permetteranno di raggiungere una audience potenziale di oltre
800 milioni di persone. Avremo, inoltre, tanti eventi che
faranno da corollario alla corsa con tre iniziative molto
importanti di responsabilità sociale ai quali teniamo
particolarmente: Biciscuola, Giro E e Ride Green. Il primo
permetterà di coinvolgere oltre 50.000 ragazzi delle scuole di
tutta Italia facendo conoscere il Giro anche ai più giovani;
il Giro E, che ha visto il suo numero zero nel 2018, sarà un
format a emissione zero di CO2. Auto, moto e bici saranno
tutte elettriche e anticiperanno il percorso dei
professionisti. Sarà un’opportunità unica per tutti di
parteciparvi. Il progetto Ride Green consentirà invece di fare
una raccolta differenziata mirata nei comuni che toccheremo
con le tappe. Siamo certi che, grazie anche al supporto di
tutti i nostri partner siano essi istituzioni, sponsor o
media, il prossimo sarà un Giro da non perdere”.

Mauro Vegni, Direttore del Giro d’Italia ha detto: “Sarà uno
dei Giri più duri degli ultimi anni con oltre 46.500 metri di
dislivello complessivo e tre cronometro molto difficili da
interpretare. Un percorso che sarà tecnicamente molto
impegnativo e pieno di insidie sin dalle prime tappe con due
prove contro il tempo a Bologna sul San Luca e quella più
lunga e che farà maggiori distacchi a San Marino. Tra le Alpi
e le Dolomiti poi incontreremo tappe di montagna con salite e
arrivi che hanno fatto la storia di questo sport. Sarà un Giro
aperto a tante soluzioni e quindi a tanti campioni con diverse
caratteristiche. L’ultima cronometro di Verona potrebbe ancora
cambiare le carte in tavola ed essere il giudice finale. Dopo
l’esperienza del 2018 – con la storica partenza da Israele –
racconteremo una storia praticamente tutta italiana tranne per
lo sconfinamento nella Repubblica di San Marino. In questo
viaggio attraverso il nostro meraviglioso Paese vogliamo
mostrare non solo la sfida sportiva, ma anche il patrimonio
culturale e turistico dell’Italia: Leonardo Da Vinci,
Gioacchino Rossini, l’Arena di Verona, gli scenari unici delle
nostre montagne dalle Alpi alle Dolomiti, l’arrivo a L’Aquila
a 10 anni dal terremoto saranno parte integrante di questo
Giro d’Italia”.

         GIRO 2019: IL RACCONTO DI UNO STILE ITALIANO

La prossima edizione della Corsa Rosa sarà praticamente tutta
italiana, con unico sconfinamento nella Repubblica di San
Marino. 3 cronometro, 6 tappe di bassa difficoltà adatte ai
velocisti, 7 di media difficoltà e 5 di alta difficoltà
caratterizzeranno il percorso. Saranno 7 gli arrivi in salita,
comprese le 2 cronometro di Bologna e San Marino.

Partenza dal capoluogo dell’Emilia-Romagna e chiusura a Verona
con passerella finale nell’Arena, entrambe cronometro
individuali. La Cima Coppi sarà il Passo Gavia con i suoi
2.618 metri, la Montagna Pantani il Mortirolo e la tappa
Bartali la Bologna-Fucecchio. Omaggio a Coppi nel centenario
della nascita con l’arrivo a Novi Ligure e la Cuneo-Pinerolo.

Oltre a quello sportivo, tanti saranno i temi socio-culturali
che si svilupperanno lungo i 3.518,5 km del tracciato.
L’arrivo a L’Aquila – a 10 anni dal terremoto che la colpì al
cuore alle 3:32 del 6 aprile 2009 – sarà uno dei momenti più
emozionanti del Giro. La Corsa Rosa ricorderà anche personaggi
e luoghi che hanno fatto la storia passata e recente del Paese
Italia come il “genio” di Leonardo da Vinci a 500 anni dalla
morte o Indro Montanelli, giornalista saggista e storico a 110
anni dalla nascita a Fucecchio. L’arrivo a Pesaro ricorderà il
grande compositore Gioacchino Rossini.
Milano, 31 ottobre 2018 – Sarà un Giro d’Italia “Italian
Style”, eccezion fatta per lo sconfinamento nella Repubblica
di San Marino nella nona tappa, quello che vedrà la sua 102a
edizione – organizzata da RCS Sport/La Gazzetta dello Sport –
partire da Bologna l’11 maggio e chiudersi a Verona il 2
giugno. 3.518,5 sono i chilometri totali di questa edizione
che prevede 46.500 metri di dislivello, uno dei percorsi più
duri degli ultimi anni.
GRANDE PARTENZA E PRIMA SETTIMANA
Sarà la Regione Emilia-Romagna a lanciare il Giro d’Italia
2019. Prima tappa con una cronometro breve ma intensa, con i
primi 6 km piatti e i successivi 2 km in fortissima ascesa. Si
percorrono strade cittadine ampie nel centro di Bologna fino
ai piedi della salita di San Luca: 2,1 km al 9,7% di media e
con lunghi tratti oltre il 10/12% fino al picco del 16% in
corrispondenza dell’ultimo chilometro. Si riparte da Bologna
con una tappa mossa fin dal via che attraversa l’Appennino per
scendere a Prato e affrontare le colline del circondario
Empolese prima dell’arrivo di Fucecchio. Questa sarà la “Tappa
Bartali” dove il Giro ricorderà anche il grande giornalista
Indro Montanelli a 110 anni dalla nascita proprio a Fucecchio.

In onore del genio di Leonardo da Vinci e in occasione del
cinquecentenario dalla morte (2 maggio 1519) la Corsa partirà
dalla sua città natale per dirigersi a Orbetello dove sarà
posto l’arrivo (prima occasione per le ruote veloci del
gruppo) e da dove il giorno seguente verrà data la partenza
della 4° tappa. Dalla Toscana, attraverso la Maremma, si
giunge nel Lazio, a Frascati (arrivo in leggera ascesa adatto
ai finisseur). Da Frascati a Terracina, 5a tappa, altra grande
occasione per i velocisti prima delle tappe ondulate
dell’Appennino Centro Meridionale. Giovedì 16 maggio si va da
Cassino (proprio nei giorni della liberazione dopo
l’Operazione Diadem, 11-19 maggio 1944, 75 anni fa) fino a San
Giovanni Rotondo nel Parco Nazionale del Gargano (dove si
trovano le spoglie di San Pio da Pietrelcina).

Partenza dal Mar Adriatico, a Vasto, per la settima tappa che
avrà un significato particolare visto l’arrivo a L’Aquila, 10
anni dopo il terribile terremoto che nel 2009 devastò quelle
terre. Sabato 18 si va dall’Abruzzo alle Marche dove, dopo la
partenza da Tortoreto Lido, si arriva a Pesaro, città natale
del compositore Gioacchino Rossini. Una frazione lunga (235
km) e molto insidiosa nel finale. Da Riccione a San Marino
(unico sconfinamento del Giro d’Italia 2019) si corre una
cronometro individuale molto difficile suddivisa in due parti:
la prima, ondulata, fino all’ingresso nel territorio della
Repubblica di San Marino e la seconda, in salita, fino
all’arrivo. Questa sarà anche la Wine Stage della Corsa Rosa
dedicata quest’anno al Sangiovese. Lunedì 20 primo giorno di
riposo del Giro in Romagna.

SECONDA SETTIMANA
Si riparte martedì 21 con una tappa completamente piatta
attraverso la Pianura Padana: da Ravenna a Modena, con
probabilissimo finale in volata, attraverso strade che
ripercorrono parte delle zone terremotate nel 2012. L’11a
tappa muoverà da Carpi per raggiungere Novi Ligure. Il
traguardo sarà posto vicino alla casa dove il Campionissimo
Fausto Coppi visse con Giulia Occhini (la Dama Bianca), che
morì dopo un incidente stradale proprio davanti a casa Coppi
nel 1993. La Cuneo-Pinerolo del giorno seguente riporta alla
mente l’impresa del Campionissimo al Giro d’Italia 1949
quando, da solo in fuga, Coppi inflisse oltre 11 minuti a Gino
Bartali. Il percorso sarà totalmente diverso da quello di 70
anni fa; tappa corta ma intensa con il doppio passaggio in
cima al Muro di via dei Principi di Acaja (pendenze fino al
20%) e la scalata di Montoso, primo GPM di prima categoria
incontrato al Giro 2019.
Si continua a salire nella 13a tappa che porterà il gruppo da
Pinerolo a Ceresole Reale (Lago Serrù) situato in Alta Valle
Orco in provincia di Torino con 3 GPM duri. Per primo il Colle
del Lys dalla Val Susa e quindi la salita di Pian del Lupo
(Santa Elisabetta) sopra Cuorgné/Castellamonte e l’ascesa
finale del Colle del Nivolet fino al Lago Serrù. Si percorre
la “vecchia strada” rinnovata che presenta pendenze importanti
fino al 14/15%.

Altra tappa a “5 stelle” di difficoltà quella di sabato 25,
che parte da Saint-Vincent e arriva a Courmayeur. Tappa molto
corta (131 km) con 5 GPM e un dislivello elevato (4.000 m) in
rapporto alla brevità della tappa. Si scalano Verrayes,
Verrogne, Truc d’Arbe (Combes) e Colle San Carlo, prima
dell’arrivo in salita di Courmayeur dove nel 1959 Charly Gaul
vinse la tappa e indossò la Maglia Rosa per poi vincere quel
Giro d’Italia. Si tratta di salite lunghe e di pendenze
elevate concatenate senza tratti di respiro. Il giorno dopo,
da Ivrea a Como, la tappa più lunga del Giro (237 km) con il
finale “classico” degli ultimi Lombardia: Madonna del
Ghisallo, la Colma di Sormano (senza Muro), Civiglio e San
Fermo prima dell’arrivo sul Lungo Lago. Lunedì 27 maggio
secondo e ultimo giorno di riposo della Corsa Rosa a Como.

TERZA E ULTIMA SETTIMANA
L’ultima settimana si apre subito coi fuochi d’artificio,
martedì 28 maggio, nella tappa che porterà il gruppo da Lovere
a Ponte di Legno. Tappone alpino di 226 km e 5.700 m di
dislivello. Si scalano il Passo della Presolana, la Croce di
Salven, il Passo Gavia (Cima Coppi) e il Passo Mortirolo
(Montagna Pantani) dal versante “mitico” di Mazzo di
Valtellina. Una tappa durissima che potrebbe spaccare in due
il Giro d’Italia.

Da Commezzadura muoverà la 17a tappa che prevede subito
leggera discesa lungo la Val di Sole, fino all’ascesa verso il
Passo della Mendola. Dopo la discesa su Bolzano si risale la
Valle dell’Isarco e, dopo Bressanone, la Val Pusteria. Si
scalano le salite di Naz e Terento prima della lunga ascesa
finale fino a Anterselva (Stadio del Biathlon), dove nel 2020
si svolgeranno i Campionati del Mondo di specialità. Il giorno
dopo da Valdaora a Santa Maria di Sala una tappa praticamente
tutta in discesa e pianeggiante che, attraverso Cortina
d’Ampezzo, Longarone, Alpago, Vittorio Veneto, Conegliano e
Noale, porterà alla probabile volata finale.

Treviso-San Martino di Castrozza sarà la frazione numero 19.
Tappa breve con arrivo in salita. La prima parte è mossa ma
non durissima con le salite del Montello e del Passo San Boldo
prima dell’ascesa finale: arrivo in salita di pendenza non
elevata adatto a passisti scalatori. Sabato 1 giugno ultime
fatiche in montagna con una frazione molto impegnativa e
ultimo arrivo in salita del Giro: tappone dolomitico di oltre
5.000 m di dislivello con le salite di Cima Campo, Passo
Manghen, Passo Rolle e la salita finale di Croce d’Aune-Monte
Avena.

FINALE A VERONA
Cronometro finale a Verona di 15,6 km (sul Circuito delle
Torricelle). Prima parte del percorso su vialoni rettilinei,
seguiti dalla salita delle Torricelle (4,5 km al 5% con alcuni
“scalini”). Discesa di 4 chilometri fino a Piazza Bra e
all’Arena, dove verrà incoronato il vincitore del Giro
d’Italia 2019.

PILLOLE STATISTICHE

     Per la seconda volta nella storia, il Giro prende il via
     daBologna dopo il 22 maggio 1994. All’epoca si partì con
     una semitappa in linea vinta da Endrio Leoni, seguita da
     una cronometro vinta dal francese Armand de las Cuevas.
     Bologna fece la sua apparizione nella prima giornata del
     primo Giro, nel 1909, quando fu sede d’arrivo della
     Milano-Bologna di 397 km (il vincitore fu Dario Beni).
     Per la quarta volta il Giro d’Italia si conclude aVerona
     con una cronometro individuale. Questi i precedenti:
1981, Soave-Verona: tappa a Knut Knudsen, Prim
      guadagna solo due secondi alla Maglia Rosa
      Giovanni Battaglin, che vince il Giro con 38”
      sullo svedese.
      1984, Soave-Verona: tappa a Francesco Moser e
      cambio di Maglia Rosa definitivo da Laurent Fignon
      a Moser. Il trentino vince a 50,977 km/h di media,
      rimontando in 42 km uno svantaggio di 1’21” sul
      francese.
      2010, Verona-Verona: tappa a Gustav Erik Larsson,
      Ivan Basso non viene insidiato per la vittoria
      finale.
Cima Coppi – Passo Gavia – Il Gavia sarà per l’ottava
volta la Cima Coppi del Giro d’Italia. Nelle precedenti
occasioni (1996, 1999, 2004, 2006, 2008 e 2010) fu
disputata mentre solo una volta non venne assegnata –
annullata per maltempo nel 1989 – e sostituita dalle Tre
Cime di Lavaredo.
Località di tappa inedite nella storia del Giro:
Fucecchio, Vinci, Cassino, San Giovanni Rotondo,
Ceresole Reale, Lovere, Commezzadura, Anterselva,
Valdaora, Santa Maria di Sala, Passo Croce d’Aune.
L’Emilia Romagna è la regione con più città di tappa, 7
(5 partenze e 2 arrivi), seguita dal Piemonte e dal
Veneto a quota 6 (3 partenze e 3 arrivi sia per il
Piemonte che per il Veneto).

                      #Giro

                                     Press Giro d’Italia
Gran Fondo Il Lombardia, in
1.500   sulle  strade   dei
campioni
  L’appuntamento, che comprendeva la salita del Ghisallo, il
 muro di Sormano e l’arrivo sullo strappo finale di Civiglio,
    ha chiuso la stagione degli appuntamenti dedicati agli
  amatori, organizzata da RCS Sport/RCS Active Team. Al via
  anche campioni del pedale come Joaquim “Purito” Rodriguez,
                           Johan .

   Museeuw e Alessandro Vanotti

Como, 14 ottobre 2018 – Dopo la vittoria di Thibaut Pinot su
Vincenzo Nibali in uno dei più avvincenti Lombardia degli
ultimi anni, oggi 1.500 amatori si sono cimentati nella Gran
Fondo Il Lombardia Enel, sulle strade dove i professionisti
hanno dato spettacolo nella Classica delle foglie morte di
ieri.
I 101,3 km      del tracciato hanno via via selezionato i
concorrenti,   che hanno dovuto affrontare la mitica salita del
Ghisallo, il   tremendo Muro di Sormano e, per finire, l’ascesa
al Civigilio   ove era posto il traguardo.

Oltre il 40 per cento dei 1.500 iscritti è arrivato da oltre
confine. Tutti i cinque continenti sono stati rappresentati.
Rispetto al 2017, cresce il numero delle nazionalità presenti:
al via atleti di 35 paesi diversi. Le new entry
sono Swaziland, Austria, Brasile, Isole Cayman, Finlandia,
Hong Kong, Irlanda (con ben 18 iscritti), Macedonia,
Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Sudafrica, Turchia e
Venezuela.

Una   speciale   delegazione   dell’Abu   Dhabi   Cycling   Club,
l’organizzazione che si occupa di sviluppare il ciclismo ad
Abu Dhabi, era al via con due rappresentanti: Talal Soudir
Shir Mohamad e Rashed Abdulla Suwaidan Saeed Bin Suwaidan.

La classifica assoluta maschile ha visto come vincitore Paolo
Castelnovo, già al successo lo scorso anno; tra le donne
successo per Sonia Passuti.
Con la Gran Fondo Il Lombardia si è conclusa la stagione 2018
degli appuntamenti organizzati da RCS Sport/RCS Active Team
per gli amatori, iniziata in Toscana a marzo con Gran Fondo
Strade Bianche.

Il pasta party conclusivo, sempre molto apprezzato dai
partecipanti, è stata       l’occasione     per   il   consueto
“Arrivederci!” al 2019.

                   PHOTO CREDIT: LaPresse

                                      Press Ciclismo RCS Sport

GIOVEDì    11   OTTOBRE   LA
GRANPIEMONTE 2018: UNA CORSA
“REALE”!

            GRANPIEMONTE 2018, UNA CORSA “REALE”

La gara partirà da Racconigi e terminerà a Stupinigi toccando
    altre residenze sabaude lungo i 191 chilometri del suo
percorso. Le Ultime due edizioni sono state vinte da corridori
   italiani: Giacomo Nizzolo (2016) e Fabio Aru (Campionato
                       Italiano 2017).
Racconigi – La 102a edizione del GranPiemonte NamedSport,
organizzato da RCS Sport/La Gazzetta dello Sport con il
sostegno della Regione Piemonte, è in programma giovedì 11
ottobre con partenza da Racconigi e arrivo a Stupinigi dopo
191 chilometri. Questa edizione del GranPiemonte NamedSport è
la corsa delle residenze reali dei Savoia, i re che hanno
fatto l’Italia con Racconigi, Pralormo, Agliè, Venaria Reale,
Rivoli e Stupinigi. Un percorso studiato per toccare le Regge
Sabaude che sono un fiore all’occhiello di questo territorio.
PERCORSO
Percorso prevalentemente pianeggiante tranne le ondulazioni
attorno a Torino. Partenza da Racconigi e superamento delle
pendici della collina di Superga da Chieri verso Chivasso
(strade di media larghezza, a volte tortuose con brevi
saliscendi) da cui sempre su strade prevalentemente piane e
rettilinee la corsa raggiunge Agliè. Giro di boa e
rifornimento fisso (km 89-92) attorno a Ozegna e rientro
pianeggiante su Venaria Reale e quindi Rivoli. Qui le strade,
a tratti nei centri cittadini, sono più articolate, ondulate e
con sporadici restringimenti. Dopo Rivoli la corsa prosegue su
strade ampie e scorrevoli fino al rettilineo finale a
Stupinigi.

Ultimi km
Ultimi 5 km prevalentemente pianeggianti o in leggera salita
su strade di media larghezza con la presenza di rotatorie in
serie. Rettilineo finale di 1.000 m.

                                                       Da
sinistra: Valerio Oderda, Sindaco di Racconigi, Mauro Vegni,
Giovanni Maria Ferraris, Diego Sarno, Assessore allo Sport
Comune di Nichelino (Stupinigi).

DICHIARAZIONI
Giovanni Maria Ferraris, Assessore allo Sport della Regione
Piemonte, ha dichiarato: “Questa gara rende onore alla storia
e alla tradizione ciclistica della nostra regione, in
un’edizione che intende riscoprire il gusto di pedalare
attraverso luoghi e simboli della storia sabauda. Una scelta
che esprime la volontà di mettere al centro degli eventi
sportivi le preziosità della nostra terra, resa grande da
coloro che scrissero importanti pagine della storia italiana.
Il tracciato di gara, attraversando dolci e ridenti colline,
permetterà di apprezzare alcune tra le più suggestive regge
sabaude, veri e propri capolavori d’arte e di
architettura. Insomma, una grande competizione ciclistica in
una grande terra di storia, di cultura e di passione”.

Mauro Vegni, Direttore dell’Area Ciclismo di RCS Sport, ha
dichiarato: “Il rapporto speciale con questo bellissimo
territorio che è il Piemonte continua a dare i suoi frutti.
Abbiamo trovato nella Regione Piemonte e nell’ Assessore
Ferraris un validissimo partner con il quale stiamo lavorando
fianco a fianco per creare nuove idee dopo aver rilanciato
questa bellissima corsa. Per la buona riuscita bisogna giocare
di squadra e noi lo stiamo facendo grazie ad interlocutori
capaci e proattivi che vogliono e sanno valorizzare il loro
territorio. Dopo l’idea del 2017 dare al Gran Piemonte
l’impronta del Campionato Italiano, vinto da Fabio Aru,
quest’anno abbiamo creato un percorso che toccherà alcune
residenze sabaude che danno una valenza storica e artistica al
puro evento sportivo. Racconigi, Pralormo, Agliè, Venaria
Reale, Rivoli e Stupinigi con le loro peculiarità daranno un
fascino originale a questa corsa. Tutti le manifestazioni che
organizziamo diventano un veicolo unico, se guidato
sapientemente, per mostrare al mondo oltre all’evento sportivo
le eccellenze del posto”.

SQUADRE
102° GranPiemonte – giovedì 11 ottobre (18 formazioni di sette
corridori ciascuna: 12 UCI WorldTeams e 6 UCI Professional
Continental Teams)

     ASTANA PRO TEAM
     BAHRAIN – MERIDA
     BMC RACING TEAM
     BORA – HANSGROHE
     LOTTO SOUDAL
     MOVISTAR TEAM
     QUICK – STEP FLOORS
     TEAM DIMENSION DATA
TEAM EF EDUCATION FIRST – DRAPAC P/B CANNONDALE
     TEAM KATUSHA ALPECIN
     TEAM SKY
     UAE TEAM EMIRATES

     ANDRONI GIOCATTOLI – SIDERMEC
     BARDIANI CSF
     GAZPROM – RUSVELO
     ISRAEL CYCLING ACADEMY
     NIPPO – VINI FANTINI – EUROPA OVINI
     WILIER TRIESTINA – SELLE ITALIA

                    Foto Credit: LaPresse

                                       Press Ciclismo RCS Spor

TRITTICO D’AUTUNNO, GRANDI
NOMI TRA GLI ISCRITTI

Milano – Annunciato oggi l’elenco degli iscritti alle corse
del Trittico d’Autunno della prossima settimana, gare che
chiudono la stagione europea del grande ciclismo targato RCS
Sport / La Gazzetta dello Sport.

Si comincia con la Milano-Torino NamedSport di mercoledì 10
ottobre, ove tra gli iscritti si segnalano i nomi di Gianni
Moscon, il nuovo Campione del Mondo a Cronometro Rohan Dennis,
Thibaut Pinot, Julian Alaphilippe, Mikel Landa, Adam Yates, il
secondo classificato della Vuelta a España Enric Mas, Bob
Jungels, Tim Wellens, Rafal Majka, Bauke Mollema, Rui Costa,
Dan Martin e Ilnur Zakarin.
Il giorno seguente, giovedì 11 ottobre, vede tra gli iscritti
del GranPiemonte NamedSport il neo Campione del Mondo su
strada Alejandro Valverde, alla sua potenziale prima uscita in
maglia iridata. Con lui tra i molti nomi di spicco il Campione
Olimpico Greg Van Avermaet, Egan Bernal, Alessandro De Marchi,
Davide Formolo, Tiesj Benoot, Sacha Modolo e Filippo Ganna.

Sabato 13 ottobre ll Lombardia NamedSport, ultima Classica
Monumento della stagione, sarà una vera e propria rivincita
degli ultimi mondiali, con l’intero podio della rassegna
iridata tra gli iscritti: oltre a Valverde figurano infatti
Romain Bardet e Michael Woods tra gli sfidanti al campione
uscente Vincenzo Nibali. Accanto ad essi, tra i moltissimi
nomi di spicco, vi sono Gianni Moscon, Thibaut Pinot, Julian
Alaphilippe, Greg Van Avermaet, i gemelli Adam e Simon Yates,
vincitore della Vuelta a España, Enric Mas, Rigoberto Uran,
Tim Wellens, Primoz Roglic, Rui Costa, Wilco Kelderman,
Michael Matthews e Bauke Mollema.

OPERAZIONI PRELIMINARI
I dettagli delle operazioni preliminari delle tre corse sono
scaricabili a questo link.

LE SQUADRE
Qui elencate le squadre, di sette corridori ciascuna, che
parteciperanno alle tre corse con i principali iscritti:

99a Milano-Torino NamedSport – mercoledì 10 ottobre (21
formazioni: 15 UCI WorldTeams e 6 UCI Professional
Continental Teams)

     ASTANA PRO TEAM – Fuglsang, Fraile
     BAHRAIN – MERIDA – Visconti, Pozzovivo
     BMC RACING TEAM – Dennis, De Marchi
     BORA – HANSGROHE – Majka, Formolo
     GROUPAMA – FDJ – Pinot, Reichenbach
     LOTTO SOUDAL – Benoot, Wellens
     MITCHELTON – SCOTT – Adam Yates, Kreuziger
MOVISTAR TEAM – Landa, Betancur
     QUICK – STEP FLOORS – Alaphilippe, Mas
     TEAM EF EDUCATION FIRST – DRAPAC P/B CANNONDALE –
     Rolland, Moreno
     TEAM KATUSHA ALPECIN – Zakarin, Spilak
     TEAM SKY – Moscon, Bernal
     TEAM SUNWEB – Oomen, Kelderman
     TREK – SEGAFREDO – Brambilla, Mollema
     UAE TEAM EMIRATES – Martin, Rui Costa

     ANDRONI GIOCATTOLI – SIDERMEC – Ballerini, Masnada
     BARDIANI CSF – Ciccone, Senni
     ISRAEL CYCLING ACADEMY – Neilands, Plaza
     NIPPO – VINI FANTINI – EUROPA OVINI – Ponzi, Santaromita
     TEAM FORTUNEO – SAMSIC – Barguil, Feillu
     WILIER TRIESTINA – SELLE ITALIA – Florez, Zardini

102° GranPiemonte NamedSport – giovedì 11 ottobre (18
formazioni: 12 UCI WorldTeams e 6 UCI Professional
Continental Teams)

     ASTANA PRO TEAM – Lutsenko, Fraile
     BAHRAIN – MERIDA – Colbrelli, Izagirre
     BMC RACING TEAM – Van Avermaet, Dennis
     BORA – HANSGROHE – Formolo, Majka
     LOTTO SOUDAL – Wellens, Benoot
     MOVISTAR TEAM – Valverde Landa
     QUICK – STEP FLOORS – Asgreen, Capecchi
     TEAM DIMENSION DATA – Cummings, Vermote
     TEAM EF EDUCATION FIRST – DRAPAC P/B CANNONDALE –
     Modolo, Breschel
     TEAM KATUSHA ALPECIN – Zakarin, Belkov
     TEAM SKY – Bernal, Henao
     UAE TEAM EMIRATES – Ganna, Marcato

     ANDRONI GIOCATTOLI – SIDERMEC – Belletti, Ballerini
     BARDIANI CSF – Guardini, Tonelli
     GAZPROM – RUSVELO – Rovny, Porsev
ISRAEL CYCLING ACADEMY – Hermans, Sbaragli
       NIPPO – VINI FANTINI – EUROPA OVINI – Canola, Lobato
       WILIER TRIESTINA – SELLE ITALIA – Zardini, Koshevoy

112°   Il   Lombardia   NamedSport   –   sabato     13   ottobre   (24
formazioni: 18 UCI       WorldTeams      e    6   UCI    Professional
Continental Teams)

       AG2R LA MONDIALE – Bardet, Gallopin
       ASTANA PRO TEAM – Fuglsang, Sanchez
       BAHRAIN – MERIDA – Nibali, Mohoric
       BMC RACING TEAM – Van Avermaet, Dennis
       BORA – HANSGROHE – Majka, Formolo
       GROUPAMA – FDJ – Pinot, Morabito
       LOTTO SOUDAL – Wellens, De Gendt
       MITCHELTON – SCOTT – Simon Yates, Adam Yates
       MOVISTAR TEAM – Valverde, Landa
       QUICK – STEP FLOORS – Alaphilippe, Jungels
       TEAM DIMENSION DATA – Cummings, Pauwels
       TEAM EF EDUCATION FIRST – DRAPAC P/B CANNONDALE – Woods,
       Uran
       TEAM KATUSHA ALPECIN – Zakarin, Spilak
       TEAM LOTTO NL – JUMBO – Roglic, Bennett
       TEAM SKY – Bernal, Moscon
       TEAM SUNWEB – Kelderman, Matthews
       TREK – SEGAFREDO – Mollema, Skujins
       UAE TEAM EMIRATES – Rui Costa, Martin

       ANDRONI GIOCATTOLI – SIDERMEC – Sosa, Frapporti
       BARDIANI CSF – Ciccone, Senni
       ISRAEL CYCLING ACADEMY – Hermans, Neilands
       NIPPO – VINI FANTINI – EUROPA OVINI – Lobato, Ponzi
       TEAM FORTUNEO – SAMSIC – Barguil, Feillu
       WILIER TRIESTINA – SELLE ITALIA – Busato, Zardini

                    PHOTO CREDIT: LaPresse

                                             Press Ciclismo RCS Sport
Un weekend di grande ciclismo
con Il Lombardia e la sua
Gran Fondo
 Tra un mese esatto, sabato 13 ottobre, da Bergamo a Como, si
   svolgerà l’ultima Classica Monumento della stagione dei
   professionisti che prevede 4.000 metri di dislivello. Il
giorno seguente la Gran Fondo – partenza da Como e arrivo sul
Civiglio – ricalcherà in gran parte il percorso dei pro con le
salite del Ghisallo, Sormano, Civiglio. Finale modificato per
  la gara pro, senza l’ascesa di San Fermo della Battaglia,
          causa problemi di viabilità in Val Fresca.

Como, 13 settembre 2018 – Ritorna il Grande Ciclismo sulle
strade della Lombardia. Il 13 ottobre si svolgerà infatti, con
partenza da Bergamo e arrivo a Como dopo 241 km, la 112a
edizione de Il Lombardia. La “Classica delle Foglie Morte”,
ultima Classica Monumento della stagione, ricalca il percorso
del 2017, con una modifica nel finale. Un percorso molto
selettivo con 5 salite e 4.000 metri di dislivello a partire
dal Colle Gallo seguito dal Colle Brianza; dopo Onno si
affronta prima la salita della Madonna del Ghisallo e subito
dopo il durissimo Muro di Sormano. Superata la Colma di
Sormano si scende a Nesso per proseguire fino all’ingresso di
Como dove verrà affrontato il Civiglio quindi, dove la corsa
nella passata edizione girava a sinistra per scalare la Val
Fresca verso San Fermo della Battaglia, proseguirà diritto
fino alla rotatoria di via Camozzi dove incontrerà la discesa
del percorso originario per poi affrontare un breve strappo di
circa 1.700 metri al 5% di pendenza media con punte al 9% che
termina all’ingresso dell’abitato di Monte Olimpino. Da qui
all’arrivo, posto come lo scorso anno sul Lungo Lario Trento e
Trieste, mancheranno 3 chilometri.

                                                     Da
sinistra: Andrea Trabuio, Responsabile dell’Area Mass Events
di RCS Sport, Martina Cambiaghi, Mauro Vegni, Marco Galli e
Francesco Alleva (Photo Credit LaPresse).

DICHIARAZIONI
Mauro Vegni, Direttore dell’Area Ciclismo di RCS Sport, ha
dichiarato: “È sempre una grande soddisfazione per me
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