CSV FC - ASSIPROV Sabato, 29 dicembre 2018
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CSV FC - ASSIPROV Sabato, 29 dicembre 2018 Prime Pagine 29/12/2018 Prima Pagina Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) 1 29/12/2018 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Forlì) 2 29/12/2018 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Cesena) 3 csv e scenario locale 28/12/2018 Cesena Today Una maratona per i malati di Alzheimer, raccolti 50mila euro per cura e... 4 29/12/2018 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 5 Lotteria della solidarietà Rubati 200 biglietti 6 29/12/2018 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 10 Dalla Maratona Alzheimer sbocciano fondi e speranze 7 29/12/2018 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 13 Prove d' alleanza per Lattuca schierati del no -profit 8 29/12/2018 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 47 SERVIZI SOCIALI E GESTIONE DEI MINORI 9 28/12/2018 Forli Today Manovra economica ai raggi x: "12,9 miliardi di maggiori entrate... 11 28/12/2018 Forli Today Centinaia di pensionati davanti alla Prefettura per dire no alla manovra 12 volontariato 29/12/2018 Avvenire Pagina 1 CARLA COLLICELLI DISINTERMEDIARE VERA OSSESSIONE 13 29/12/2018 Avvenire Pagina 6 Il caro-tasse: in tre anni più entrate per 13 miliardi 15 29/12/2018 Avvenire Pagina 7 «È un caso senza precedenti Con me saltavano sui banchi» 17 29/12/2018 Avvenire Pagina 10 DAVIDE RE «Sui campi un brutto spettacolo, specchio di una società... 19 29/12/2018 Avvenire Pagina 11 ROSANNA BORZILLO Napoli in grembiule per i poveri 21 29/12/2018 Avvenire Pagina 20 SABINA LEONETTI L' accoglienza ai migranti va in scena ad Andria 23 29/12/2018 Avvenire Pagina 25 CARLO GUERRINI Disabili, l' autonomia inizia in un negozio 'temporaneo' 25 29/12/2018 Corriere della Sera Pagina 2 ALESSANDRO TROCINO «Tagliando al contratto e rimpasto» Poi Conte si corregge sui... 27 29/12/2018 Corriere della Sera Pagina 9 PAOLO FOSCHINI «Patrimoniale sui poveri Cerchino i veri furbi, gli strumenti ci... 29 29/12/2018 Corriere della Sera Pagina 9 ELISABETTA SOGLIO L' ira del volontariato che pensa alla piazza 31 29/12/2018 Corriere della Sera Pagina 28 LUIGI FERRARELLA LA TASSA SUL NON PROFIT E LO SCANDALO DELLE LEGGI «ORFANE» 33 29/12/2018 Corriere della Sera Pagina 45 McKinsey alla prova del modello «agenzia per il lavoro» 34 29/12/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 5 G.Tr. «Scelta miope sui tagli, così le tasse in più servono... 36 29/12/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 6 R. R. In manovra +13 miliardi di entrate 38 29/12/2018 Italia Oggi Pagina 9 GIANNI MACHEDA Non sanno contare fino a trenta 39 29/12/2018 Italia Oggi Pagina 17 Intesa Sanpaolo: raggiunti gli obiettivi solidali 2018, confermati anche... 41 29/12/2018 Italia Oggi Pagina 18 Fondazione Snam, un anno di progetti per lo sviluppo dei territori 42 29/12/2018 Italia Oggi Pagina 37 VALERIO STROPPA Tredici mld di tasse in più 43 29/12/2018 Italia Oggi Pagina 42 DANIELE CIRIOLI Statuti snelliti ma non per tutti 45 29/12/2018 La Repubblica Pagina 2 ANNALISA CUZZOCREA Conte: sì al tagliando di governo E apre al rimpasto ma poi ritratta 47 29/12/2018 La Repubblica Pagina 4 ROBERTO PETRINI Arrivano più tasse per tutti in tre anni stangata da 13 miliardi 49
29 dicembre 2018 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 1
29 dicembre 2018 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 2
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28 dicembre 2018 Cesena Today csv e scenario locale Una maratona per i malati di Alzheimer, raccolti 50mila euro per cura e prevenzione Un ottimo successo per l' evento che ha visto l' impegno di oltre 600 volontari, per la settima edizione della maratona Si festeggia la fine dell' anno con una buona notizia: l' evento Maratona Alzheimer dell' Associazione Amici di Casa Insieme è riuscito a raccogliere 50mila euro a beneficio del Fondo Alzheimer 360° per diverse attività d i assistenza, prevenzione e ricerca. In questa settima edizione realizzata lo scorso 16 settembre, interamente organizzata dall' ASD Maratona Alzheimer, grazie al prezioso supporto di associazioni e polisportive del territorio che hanno impegnato circa 600 volontari, e grazie al sostegno di numerosi partner e donatori, è stata da record la presenza degli atleti delle 3 gare competitive e soprattutto delle migliaia di camminatori uniti dalla forte motivazione di aderire ad un significativo momento di sensibilizzazione e raccolta fondi dedicato alla malattia di Alzheimer. In particolare la cifra raccolta è destinata a sostenere il progetto Città Amica delle persone con demenza ed alle attività assistenziali dedicate ad anziani in difficoltà che sono svolte dall' associazione Amici di Casa Insieme a supporto di chi vive con la demenza e sono appuntamenti a cadenza settimanale di condivisione e riattivazione cognitiva: il Caffè Dolcini a Mercato Saraceno, il Caffè Alto Savio a San Piero in Bagno, Convivium a Cesena e Sarsina, i Laboratori RiattivaMente. Un contributo importante è destinato al tema della prevenzione, fondamentale per contrastare la manifestazione della malattia di Alzheimer e delle altre forme di demenza. Dal 2013, grazie al contributo annuale di Maratona Alzheimer, sono nati i Laboratori Benessere che hanno coinvolto centinaia di persone nel nostro territorio e anche a livello regionale. Questi incontri gratuiti sono interventi di psico-educazione per promuovere stili di vita sani, sensibilizzando i partecipanti sull' importanza di mantenere in salute il cervello: tenendo sotto controllo i fattori di rischio vascolari, mangiando sano, facendo regolarmente movimento, mantenendo la mente attiva e curando le relazioni con gli altri. Infine una parte del contributo continuerà a finanziare il progetto triennale di ricerca della Fondazione Iret Onlus, avviato da giugno 2017, in cui si studiano le alterazioni cerebrali a livello cellulare prima che si manifestino i sintomi dell' Alzheimer, per mettere a punto interventi terapeutici, farmacologici e non, in grado di contrastare la malattia. Una parte del contributo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 4
29 dicembre 2018 Pagina 5 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) csv e scenario locale Lotteria della solidarietà Rubati 200 biglietti FORLÌ Un blocchetto con 200 biglietti della Lotteria della solidarietà rubato da un' auto. È successo la sera del 24 dicembre in via Fulcieri. Uno degli organizzatori ha subito il furto dall' interno della sua vettura. Si tratta di tagliandi che non verranno quindi inclusi nel sorteggio per i premi, ma che potrebbero essere rimessi in vendita lontano dai canali ufficiali. Per questo gli organizzatori invitano a fare attenzione e a controllare il numero di serie dei tagliandi. Le matrici permettono, infatti, di limitare tra i numeri 38.951 e 39.150 i biglietti che sono stati sottratti nel furto della sera della vigilia di Natale. Chi si trovasse ad acquistare o venisse in possesso di uno dei biglietti che portano il numero di quelli rubati può contattare uno degli organizzatori, al numero telefonico 393.0792808 per permettere di bloccare il commercio dei biglietti rubati della Lotteria della Solidarietà, promossa d a associazione Amici di don Dario, Consorzio solidarietà sociale di Forlì eAssiprov. I biglietti sono in vendita fino al 25 gennaio. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 6
29 dicembre 2018 Pagina 10 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) csv e scenario locale Dalla Maratona Alzheimer sbocciano fondi e speranze CESENA Ammonta a 50.000 euro la cifra raccolta daAmici di Casa Insieme c o n l a Maratona Alzheimer. Alimenteranno il Fondo Alzheimer 360° per attività d i assistenza, prevenzione e ricerca. Quella del 2018, interamente organizzata dall' Asd Maratona Alzheimer, grazie al supporto di associazioni e polisportive del territorio che hanno impegnato circa 600 volontari, e grazie al sostegno di numerosi partner e donatori, è stata un' edizione da record per presenza di atleti nelle tre gare competitive e soprattutto per le migliaia di camminatori. La cifra di 50.000 euro è destinata a sostenere il progetto Città Amica delle persone con demenza e alle attività assistenziali dedicate ad anziani in difficoltà che sono svolte dall' associazione A m i c i d i Casa Insieme a supporto di chi vive con la demenza e sono appuntamenti a cadenza settimanale di condivisione e riatti vazione cognitiva: il Caffè Dolci ni a Mercato Saraceno, il Caffè Alto Savio a San Piero in Bagno, Convivium a Cesena e Sarsina, i laboratori RiattivaMente. Un contributo importante è destinato alla prevenzione. Dal 2013, grazie al contributo annuale di Maratona Alzheimer, sono nati i Laboratori benessere, che hanno coinvolto centinaia di persone. Questi incontri gratuiti sono interventi di psico-educazione per promuovere stili di vita sani, sensibilizzando i partecipanti sull' importanza di mantenere in salute il cervello. Infine, una parte del contributo continuerà a finanziare il progetto triennale di ricerca della Fondazione Iret Onlus, avviato da giugno 2017, in cui si studiano le alterazioni cerebrali a livello cellulare prima che si manifestino i sintomi dell' Alzheimer, per mettere a punto interventi terapeutici, farmacologici e non, in grado di contrastare la malattia. Una parte delle risorse per questo scopo è stata donata dalle associazioni Alzheimer romagnole ed è stata raccolta personalmente dai runner solidali che si sono impegnati in prima linea in una raccolta fondi legata alla loro corsa. In questi giorni hanno aperto le iscrizioni alle gare competitive del prossimo anno, che si svolgeranno il 15 settembre. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 7
29 dicembre 2018 Pagina 13 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) csv e scenario locale I Popolari Prove d' alleanza per Lattuca schierati del no -profit in difesa CESENA In attesa di capire se il pentimento pubblico di Luigi Di Maio si tradurrà in una retromarcia rispetto alla misura in fase d' adozione, il raddoppio della tassa Ires sugli entino profit ha incontrato la ferma opposizione dei Popolari per Cesena. La forza coordinata da Gilberto Zoffoli, punto di riferimento del mondo moderato di ispirazione cattolica, ha subito bollato come «inaccettabile l' emendamento che sopprime la riduzione al50% dell' Ires per i soggetti che operano in molti settori, tra cui assistenza sociale, sanità, beneficenza, istruzione, formazione, perché penalizzerebbe in maniera molto pesante una buona parte del terzo settore, con possibile effetto negativo anche sulla quantità dei servizi erogati». Il tutto per raccattare attraverso il raddoppio dell' aliquota dal 12% al 24% circa 118 milioni di euro nel2019 e 159 milioni nei due anni seguenti. Ma a un caro prezzo: «Riteniamo molto grave - attacca Francesco Biguzzi - la responsabilità di questo governo che, per ideologia o necessità di cassa, rischia di schiacciare le formazioni intermedie e l' impegno sociale, che al contrario riteniamo fondamentali». Non è l' unica critica alla manovra finanziaria del governo, ritenuta «carente dal punto di vista degli investimenti» e incentrata su «due riforme assistenzialiste, quali quota 100e reddito di cittadinanza, che oltretutto sembrerebbero non coprire la platea a cui erano state originariamente promesse». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 8
29 dicembre 2018 Pagina 47 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) csv e scenario locale SERVIZI SOCIALI E GESTIONE DEI MINORI Di ciò sembrano fare le spese gli enti non profit e la soluzione appare inevitabilmente odiosa. Tuttavia essa rappresenta un' occasione mancata per fare chiarezza su un aspetto della attività di questi enti che succhiano ingenti quantità di denaro che potrebbe essere risparmiato o destinato ad altri fini. Miri ferisco al fenomeno per cui troppo spesso iservizi sociali, su richiesta dei Tribunali dei Minori, strappano i figli ai propri genitori per mandarli in case famiglie. È la conseguenza dell' attuale sistema i giustizia minorile, costituito dalla simbiosi tra giudice e servizi sociali. Chi non conosce le tragedie degli allontanamenti dei figli dai loro genitori? Il diritto fondamentale del minore di crescere nella "propria famiglia" può essere inficiato dalla pretesa che il minore abbia una famiglia valutata secondo standard educativi, economici e sociali "migliori", o diversi, rispondenti a schemi valoriali propri dei soggetti esterni (operatori sociali, ctu). A tal proposito, la Cassazione ha richiamato anche il giudice a "particolare rigore interpretativo e a non escludere l' idoneità dei genitori pur in presenza di anomalie della personalità". Ne deriva che per giustificare l' allontanamento di un minore dal suo ambiente familiare non bastano generiche carenze educative, stati di difficoltà economiche, abitudini di vita non ordinate, anomalie del carattere o della personalità dei genitori, che non presentino ricadute significative sull' equilibrio e sana crescita psico-fisica del minore medesimo, ma occorre che tali ricadute siano tali da pregiudicare gravemente il suo benessere complessivo. Le statistiche, per contro, rivelano che circa il 20% degli affidi sono motivati da assenza dei genitori (provvedimenti carcerari, morte di entrambi i genitori), maltrattamenti o abusi. Il rimanente 80% circa avviene con la generica motivazione di "inidoneità genitoriale" (spesso riconducibile a sottostanti motivazioni di natura economica o abitativa). Tutto ciò ha un costo enorme. Secondo l' ex giudice del Tribu nale per i Minorenni di Bologna Morcavallo "ad oggi, sono circa quarantamila i giovani (tra neonati, bambini e ragazzi) ospitati in strutture di accoglienza perché allontanati dai propri genitori. Di questo «esercito di nessuno» solo uno su cinque sarà assegnato, con adozione o affido, invia definitiva; tutti gli altri rimarranno fino alla maggiore età relegati nelle strutture spesso senza mai incontrare i propri genitori. Le motivazioni con cui i servizi sociali scelgono di allontanare i figli dalle famiglie di origine appaiono molte volte lacunose e contraddittorie. E quella che dovrebbe essere una nobile causa, l' allontanamento dei minori a fronte di abusi o comportamenti Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 9
29 dicembre 2018 Pagina 47 Corriere di Romagna
28 dicembre 2018 Forli Today csv e scenario locale Manovra economica ai raggi x: "12,9 miliardi di maggiori entrate tributarie" "12,4 miliardi - è l' analisi di Missiroli - saranno invece le vere e proprie maggiori tasse applicate su banche e assicurazioni (5,6 miliardi) La manovra economica messa ai "raggi x" dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. "Dal punto di vista della pressione fiscale, sul triennio 2019-2021, la manovra di bilancio appena varata stima un saldo netto di 12,9 miliardi di maggiori entrate tributari - illustra Aride Missiroli, presidente dell' Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Forlì-Cesena -. 7,3 miliardi di maggiori entrate arriveranno dai contribuenti non in regola con il Fisco che utilizzeranno una delle numerose forme di regolarizzazione agevolata previste nel decreto fiscale e il "saldo e stralcio" inserito nella legge di bilancio, nonché da imprese e persone fisiche che sceglieranno volontariamente di avvalersi di regimi opzionali di rivalutazione o estromissione fiscale dei beni". "12,4 miliardi- prosegue l' analisi di Missiroli - saranno invece le vere e proprie maggiori tasse applicate su banche e assicurazioni (5,6 miliardi), sulle imprese in generale (2,4 miliardi), sul settore del gioco d' azzardo (2,1 miliardi), sui grandi gruppi dell' economia digitale (1,3 miliardi), sui consumatori (0,6 miliardi) e sugli enti del non profit (0,4 miliardi); 6,8 miliardi saranno infine le note positive di riduzione del prelievo fiscale, concentrate essenzialmente sulle partite Iva individuali (- 4,8 miliardi) e sul settore immobiliare, dell' edilizia e degli interventi sulla casa in generale (- 1,8 miliardi), cui si aggiungono alcuni altri interventi marginali (- 0,2 miliardi)". "Resta naturalmente l' incognita della tassazione locale - conclude il ragionamento - posto che la manovra -non conferma il blocco in essere ormai da tre anni (2016-2018) degli aumenti delle aliquote Irap, Imu, Tasi e addizionali regionali e comunali all' Irpef; consente espressamente aumenti fino al 50% dell' imposta comunale sulla pubblicità e sulle pubbliche affissioni". Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 11
28 dicembre 2018 Forli Today csv e scenario locale Centinaia di pensionati davanti alla Prefettura per dire no alla manovra Al prefetto sono state consegnate note rivolte al Presidente del Consiglio per riproporre le rivendicazioni unitarie. Il 16 gennaio è convocato un attivo unitario per decidere ulteriori iniziative di mobilitazione Alcune centinaia di pensionati e pensionate hanno manifestato in Piazza Ordelaffi davanti alla Prefettura "contro una legge di stabilità che ancora una volta li considera soggetti da spillare". "La riproposizione del blocco della perequazione delle pensioni anche per il 2019 e anni a venire, è un attacco vergognoso alle condizioni di vita di milioni di persone e una mortificazione per anni di lavoro - affermano le segreterie regionali di Spi-Fnp-Uilp -. Il Governo finanzia quota 100 con i soldi dei pensionati e nulla prevede per non autosufficienza, servizi sociosanitari, lavoro di cura, pensioni di garanzia per i giovani: non c' è alcuna prospettiva di crescita né spazio per il Lavoro e la stessa area del volontariato sociale viene colpita senza alcuna logica che non fosse quella di far cassa". Al prefetto sono state consegnate note rivolte al Presidente del Consiglio per riproporre le rivendicazioni unitarie. Il 16 gennaio è convocato un attivo unitario per decidere ulteriori iniziative di mobilitazione. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 12
29 dicembre 2018 Pagina 1 Avvenire volontariato ? DISINTERMEDIARE VERA OSSESSIONE Tra i bilanci di fine anno non può mancare quello sulla Manovra economico-finanziaria per il 2019 in corso di approvazione, non tanto e non solo rispetto ai singoli interventi, quanto rispetto alla filosofia che li sottende. Dei singoli interventi, e in particolare del reddito di cittadinanza e della 'quota 100' per le pensioni, abbiamo sentito e letto fin troppo, e purtroppo le indicazioni applicative sono a oggi ancora alquanto nebulose, il che costringe a sospendere il giudizio sul loro impatto, consistenza e valore, fino a che i termini della questione non saranno più chiari. Quello che è chiaro fin d' ora, però, è che le risorse messe a disposizione per questi interventi, ridotte in corso d' opera a seguito della trattativa con Bruxelles, li renderanno più vicini a quanto già fatto dai precedenti governi, sia con il Rei, per quanto riguarda la povertà, sia con i correttivi alla riforma Fornero, per quanto riguarda l' età del pensionamento. Ancora, in termini di specifici interventi, un altro elemento che appare sin da ora chiaro è che l' applicazione del tanto sbandierato alleggerimento fiscale riguarderà solo i lavoratori a partita Iva. Assieme al blocco delle assunzioni nel pubblico impiego, si delinea quindi un approccio, nei confronti della tassazione sul lavoro, favorevole al lavoro autonomo e non a quello dipendente, come sarebbe stato con un intervento sul peso del cosiddetto 'cuneo fiscale'. Il che sembra anche in contrasto con le intenzioni dichiarate di voler favorire la stabilità lavorativa, e con lo stesso Decreto Dignità. Quindi, per le specifiche misure, ciò che appare a oggi sono interventi modesti, con scarse prospettive di miglioramento della situazione lavorativa e reddituale dei soggetti più deboli, concreti rischi di strumentalizzazione e snaturamento delle intenzioni iniziali, e restringimento della platea dei destinatari. Ancor più problematico, e questo è un secondo elemento che pesa sul bilancio della manovra, è quanto previsto per il reperimento delle risorse per finanziare le misure di cui sopra. Si fa riferimento infatti a interventi in parte aleatori, oltre che discutibili, come la dismissione del patrimonio immobiliare pubblico, e in parte iniqui, come il blocco delle indicizzazioni delle pensioni. Ma rispetto alla filosofia generale che traspare dai contenuti della Manovra e dal modo con il quale è stata portata avanti, l' elemento più importante che si è venuto delineando è quello della 'disintermediazione' rispetto alle istituzioni ed ai corpi intermedi della società. Quanto accaduto al Senato nei giorni prima di Natale è al tempo stesso paradossale ed emblematico: paradossale perché totalmente fuori delle regole della democrazia parlamentare, ed emblematico Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 13
29 dicembre 2018 Pagina 1 Avvenire
29 dicembre 2018 Pagina 6 Avvenire volontariato Il caro-tasse: in tre anni più entrate per 13 miliardi MAGGIORI PRELIEVI SU BANCHE, ASSICURAZIONI E AZZARDO Roma Sfiorerà i 13 miliardi di euro (nell' arco del prossimo triennio) l' ammontare dei proventi delle misure di carattere fiscale contenute nella versione finale della legge di Bilancio del governo M5s-Lega: a stimarlo è l' ufficio studi del Consiglio nazionale dei commercialisti e degli esperti contabili che calcola, dal punto di vista della pressione delle imposte, un saldo netto di 12,9 miliardi di maggiori entrate tributarie nel periodo 2019-2021. Un rilievo già mosso dall' Ufficio parlamentare di Bilancio che, in audizione giovedì sera alla Camera, ha sostenuto che la pressione fiscale potrebbe salire al 42,4% del Pil. Sull' importo di quasi 13 miliardi, precisano però i professionisti, pesa «l' incognita della tassazione locale». Nel dettaglio, è previsto che affluiscano nelle casse statali 7,3 miliardi di maggiori entrate, a seguito delle numerose forme di sanatoria concesse ai contribuenti 'infedeli' che utilizzeranno una delle definizioni agevolate contemplate nel decreto fiscale e il provvedimento di cosiddetto 'saldo e stralcio' inserito invece nella manovra economica per i cittadini in difficoltà economica, nonché da imprese e persone fisiche che sceglieranno (volontariamente) di avvalersi di regimi opzionali di rivalutazione, o estromissione fiscale dei beni. Le vere e proprie tasse aggiuntive, si legge nell' analisi, ammonteranno a circa 12,4 miliardi, e saranno ri- cavate da banche e assicurazioni (5,6 miliardi), imprese in generale (2,4 miliardi), settore del gioco d' azzardo (2,1 miliardi), grandi gruppi dell' economia digitale (1,3 miliardi), per 600 milioni dai consumatori e per 400 milioni dagli enti del non profit. Non tutto è negativo, però: i commercialisti sottolineano poi che saranno 6,8 miliardi, invece, le «note positive di riduzione del prelievo fiscale, concentrate essenzialmente sulle partite Iva individuali(- 4,8 miliardi) e sul settore immobiliare, dell' edilizia e degli interventi sulla casa in generale (-1,8 miliardi), cui si aggiungono alcuni capitoli marginali (-0,2 miliardi)». Nel calcolare questo afflusso di 13 miliardi in tre anni, i commercialisti tengono conto delle attuali incertezze sulle sorti dei tributi locali, posto che la legge di Bilancio da un lato «non conferma il blocco in essere ormai da tre anni (2016-2018) degli aumenti delle aliquote Irap, Imu, Tasi ed addizionali regionali e comunali all' Irpef» e dal-l' altro, si sottolinea infine nello studio, «consente espressamente aumenti fino al 50% dell' imposta comunale sulla pubblicità e sulle pubbliche affissioni». Lo studio è stato subito rilanciato da Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Fi, per il quale si tratta della prova delle «bugie spudorate» del premier Conte in materia di tasse, rispetto alle quali «è doveroso compiere un' operazione verità». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 15
29 dicembre 2018 Pagina 6 Avvenire
29 dicembre 2018 Pagina 7 Avvenire volontariato INTERVISTA A LAURA BOLDRINI «È un caso senza precedenti Con me saltavano sui banchi» «Il Parlamento è stato umiliato sulla legge portante dello Stato. Una cosa di enorme gravità che non può e non deve diventare un precedente. Altrimenti si rischia che anche in futuro non ci sia più una discussione sulla legge di Bilancio », denuncia Laura Boldrini. E, da ex presidente della Camera, assicura: «Mai visto niente del genere«. Nessun precedente? È la prima volta che, contravvenendo all' articolo 72 della Costituzione, la 'madre' di tutte le leggi non viene discussa né alla Camera né al Senato. È capitato in passato che la legge di Bilancio fosse alternativamente esaminata a fondo da una Camera, e l' altra lo facesse meno. Ma mai che entrambe fossero silenziate. In più c' è stata la pantomima, in prima lettura, di un testo che sapevano bene non sarebbe stato quello 'vero', in quanto era in corso la trattativa con la Ue. La Camera usata come sala di attesa del maxi- emendamento, poi presentato al Senato a scatola chiusa. Strappi ci sono stati anche nella sua gestione, qualcuno ha ricordato la 'ghigliottina'. Non dico di no. Ci sono state forzature da parte dei passati governi che non ho condiviso: la fiducia sulla legge elettorale, ad esempio. Detto questo, ho visto ai miei tempi questi signori dell' attuale maggioranza andare all' assalto dei banchi del governo e della presidenza al grido di 'venduta! ', 'serva'. Quanto alla 'ghigliottina', si trattava di un decreto legge (su Imu-Bankitalia) su cui si erano svolte tutte le varie fasi di discussione ma l' ostruzionismo stava impedendo la votazione del provvedimento entro il limite di 60 giorni previsto dalla Costituzione. Ma un presidente che può fare quando incombe ormai l' esercizio provvisorio? Certo, i presidenti delle Camere non possono stabilire i tempi del governo che ha agito in modo sconsiderato, pensando di intimidire l' Europa con frasi del tipo 'me ne frego', 'non indietreggeremo di un millimetro', 'lo spread me lo mangio a colazione', 'sconfiggeremo la povertà'. Poi la gioia del tutto immotivata dal balcone. Ma si è finito per ritornare a Canossa, facendo a gara su chi dovesse andare a negoziare con Juncker, al punto che Salvini a piazza del Popolo ha chiesto ai suoi militanti la delega a Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 17
29 dicembre 2018 Pagina 7 Avvenire
29 dicembre 2018 Pagina 10 Avvenire volontariato PARLA MASSIMO MORATTI «Sui campi un brutto spettacolo, specchio di una società incattivita» Milano Icomportamenti che le persone manifestano allo stadio sono lo specchio di una società che - purtroppo - si sta incattivendo. Ecco perché, dice Massimo Moratti, «in questo momento c' è un minor ritegno da parte di chi va allo stadio nell' essere razzista. Credo che sia cambiato qualcosa anche nel pubblico. Ormai ci si esprime così ed è un fatto secondo me molto negativo». Nel ritornare su quanto è successo mercoledì sera all' interno dello stadio di San Siro, dove il giocatore di colore del Napoli Kalidou Koulibaly per tutta la gara è stato oggetto da parte del pubblico di ululati razzisti inaccettabili, Moratti (che per i tifosi rimane ancora il presidente dei nerazzurri, anche se ora la proprietà della squadra è passata nelle mani della famiglia Zhang) stigmatizza il comportamento di una parte del pubblico e applaude invece la società che in un comunicato ha ricordato «i principi e i valori» che hanno sempre animato l' Inter, sia nella sua gestione che in quelle precedenti. Con la sua esperienza nel mondo del calcio, dopo quanto accaduto mercoledì sera dentro e fuori San Siro, cosa si potrebbe fare per contenere questi fenomeni di violenza e intolleranza? Intanto bisogna capire che in realtà alcuni usano il calcio per altro. Sicuramente chi si occupa dell' ordine pubblico o chi governa il calcio deve trovare delle misure, delle nuove ricette, per limitare il fenomeno dell' aggregazione fra tifosi. Per i cori razzisti Inter-Napoli si poteva fermare? È un problema legato alle regole del gioco. L' arbitro deve avere la sensibilità di capire quando fermare la partita. Lo stop sarebbe anche un segnale. Metterebbe il pubblico davanti all' evidenza che simili atteggiamenti non possono essere accettati. Ma il pubblico non è tutto uguale... Quando era presidente, la sua Inter si è sempre distinta per l' impegno a favore dei bambini nel mondo, con il progetto Inter Campus, e appoggiando realtà del volontariato. Purtroppo questa parte minoritaria dei tifosi, isolata dall' intero panorama degli appassionati, non è mai stata particolarmente presa dalle iniziative della società in ambito sociale. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 19
29 dicembre 2018 Pagina 10 Avvenire
29 dicembre 2018 Pagina 11 Avvenire volontariato Napoli in grembiule per i poveri La cattedrale trasformata in una grande mensa per 800 senza dimora. Cameriere l' arcivescovo Sepe Tra i volontari centinaia di studenti delle scuole superiori: «Questa esperienza ci insegna a vivere» Napoli C' è chi ha scelto di festeggiare il compleanno in modo diverso e chi, dopo l' esperienza di ieri pomeriggio in duomo, deciderà di dedicare il proprio tempo ai senza dimora. Il pranzo, promosso dalla diocesi di Napoli, per gli studenti dell' Istituto superiore alberghiero 'Graziani' di Torre Annunziata (paese alle pendici del Vesuvio) è stata una bella sfida. Certamente vinta. Ottocento persone senza lavoro né reddito sono state invitate dall' arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe in cattedrale, per l' occasione trasformata in un salone, e servite dai giovani studenti che hanno rinunciato alle loro vacanze. «Sì - spiega con entusiasmo Francesco Pernice - oggi compio 17 anni: mi sono chiesto che senso avesse trascorrere le vacanze a letto. Un compleanno da ricordare è senz' altro questo». Con lui, Antonio Garofalo, 17 anni, «è una grande emozione mettermi al servizio di chi è in difficoltà ». Il primo ad iniziare a servire con grembiule e vassoio è il cardinale Sepe: «Ci sono fra- telli e sorelle che vivono nel disagio: siamo qui per vivere un momento di serenità e amicizia tutti insieme, al di là delle differenze religiose e di nazionalità». L' auspicio di Sepe «è che si creino condizioni di pace per riscattare quanti vivono in una vera e propria schiavitù materiale e morale». Mentre Sepe si avvicina ai suoi ospiti e - da padrone di casa - si fa scattare selfie e si informa sulla loro salute, ragazzi e volontari si aggirano tra i tavoli servendo il ricco buffet (antipasto di mozzarella, pennette alle melanzane, petto di pollo con patate e piselli, panettone artigianale) preparato da Vincenzo Staiano, titolare della pizzeria Zi' Aniello di Gragnano (in costiera amalfitana). «Offriamo ciò che sappiamo fare - sottolinea Staiano - il nostro lavoro: con il sapore cerchiamo di alleviare le sofferenze di chi è più sfortunato». Due giorni di lavoro consecutivi per sessanta dipendenti (tra cucina e sala), cento studenti, oltre cento volontari e, da ieri mattina alle 5, tutti in piedi per essere all' altezza del compito. «E i ragazzi con noi - racconta il giovane chef Ciro Campanile, che ha coordinato gli studenti - magari a scuola entrano in ritardo, ma per questo evento erano addirittura in anticipo». Dal 27 dicembre hanno iniziato a lavare stoviglie e utensili, per cucinare e, alla fine del pranzo, hanno lavorato per rimuovere i tavoli e restituire la cattedrale alle attività di culto. «Non siamo qui solo a portare un piatto - dice Consiglia De Rosa, 17enne - abbiamo l' opportunità di scambiare una parola con chi è seduto a tavola, di conoscere le storie di chi soffre». «E di accogliere i tanti bambini che sono con le loro famiglie - Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 21
29 dicembre 2018 Pagina 11 Avvenire
29 dicembre 2018 Pagina 20 Avvenire volontariato L' accoglienza ai migranti va in scena ad Andria Un progetto che mira alla promozione e costruzione di percorsi in grado di contaminare tutti, e di combattere la fragilità e aridità culturale, spesso anticamera di quella economica. Con questo obiettivo la Casa di Accoglienza S. Maria Goretti e l' Ufficio Migrantes della Diocesi di Andria, in «collaborazione con la direzione artistica di Vincenzo Losito, hanno inaugurato un cartellone sul tema dell' accoglienza, nel teatro dell' Oratorio Salesiano, che ha avuto inizio proprio in occasione della Giornata dei poveri, lo scorso 18 novembre. I Veryferici, vincitore Premio Scenario Ustica 2017, della compagnia Shebbab Met Project, gruppo multietnico di giovani nato nel 2016, è uno spettacolo autobiografico, che mette insieme la periferia del mondo. Un viaggio faticoso, pieno di ostacoli, che porta lo spettatore a porsi domande sul senso di spazio fisico, condizione dell' anima e concetto di confine. Temi trasformati in drammaturgia, musica, danza, street art, writing e rap; dando così, valore ad ogni sfaccettatura presente in quanti vivono nelle periferie. Il Paese che non c' è - Viaggio nel popolo delle montagne di Gianluigi Gherzi e Fabrizio Saccomanno URA teatro, nasce invece due mesi fa in collaborazione con Ufficio d' Informazione del Kurdistan in Italia e GUS - Gruppo Umana Solidarietà "G. Puletti" onlus, con il sostegno di Festival Collinarea, Associazione Olinda Onlus e Residenza artistica Teatro Comunale di Novoli - Factory Compagnia Transadriatica e Principio Attivo Teatro. Prossime tappe in Brianza a febbraio 2019, il 21 marzo a Roma e il 24 aprile a Lecce. «Abbiamo incontrato un popolo - spiegano Saccomanno. Salentino e Gherzi -, quello curdo, che ha ricominciato a sognare. Sogna di poter essere popolo, senza diventare Stato. Di poter vivere in una terra di pace. Dove la diversità delle religioni, delle etnie, non provochi massacri. Dove la gente possa decidere del proprio destino, autogovernandosi. Dove le donne possano uscire dalle proprie case, scoprendo finalmente il volto e prendendo la parola. Abbiamo sentito quella loro storia come una storia che parla a noi. Abbiamo infine seguito le storie di quel popolo da noi, in Italia. Quando gli uomini di quel popolo, su un barcone o via terra, in fuga dalle guerre, dalle prigioni, dalle persecuzioni politiche, arrivano qui, qual è il nostro sguardo? È la storia mitica di un popolo, della resistenza sulle montagne e in mezzo ai deserti. È testimonianza della battaglia che ovunque lo ha visto in prima fila contro la ferocia delle milizie fondamentaliste. È cronaca pulsante che irrompe sulla scena, con l' urgenza di essere raccontata per reagire». Il progetto della diocesi di Andria continuerà il 31 gennaio 2019 per la Giornata della Memoria nell' Officina S. Domenico, con il direttore di Migrantes don Geremia Acri, Cinzia Sciuto (giornalista della rivistaMicromega) e i coniugi Foà (vittime delle leggi razziali). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 23
29 dicembre 2018 Pagina 20 Avvenire
29 dicembre 2018 Pagina 25 Avvenire volontariato Disabili, l' autonomia inizia in un negozio 'temporaneo' SOLIDARIETÀ La sfida parte da Borno in Valcamonica I ragazzi coinvolti in un negozio del riuso L' idea è dar loro un futuro indipendente sulla scia del 'dopo di noi' Acquisire una maggiore autonomia, anche grazie all' esperienza del lavoro. È questo lo scopo dell' iniziativa 'Diamoci una seconda mano', promossa dall' associazione 'Oltrecasa' a Borno, in Valcamonica, nel Bresciano. La sfida, in questa prima fase, si concretizza così nel temporary shop inaugurato proprio a Borno, in via Vittorio Veneto 89. Si tratta di un negozio del riuso in cui i ragazzi sono impegnati, affiancati, nel ricevimento dei clienti e nella vendita in un luogo che diventa punto di incontro con la realtà esterna: viene proposto tutto ciò che è stato raccolto, anche grazie alla generosità di molti, iniziando dai vestiti. Ma ci sono già diverse idee per sostenere e dare continuità all' esperienza di lavoro. Il temporary - che resterà aperto fino al prossimo 6 gennaio - ha subito riscosso ampio consenso. «La risposta della comunità è stata importante e incoraggiante - sottolinea Grazia Bertoli, presidente dell' associazione 'Oltrecasa', affiancata dalla tesoriera Daniela Marsegaglia -. Abbiamo il dovere di pensare al 'dopo di noi' e questo è un modo per rendere i nostri ragazzi più autonomi e meno isolati». All' interno del negozio è stato previsto anche uno spazio da utilizzare per scrivere consigli e suggerimenti: saranno poi esaminati dall' associazione per lavorare su proposte che pos- sano migliorare la vita dei ragazzi e di chi, in Valle, non ha la forza necessaria per chiedere aiuto. Con il sostegno delle realtà di Borno, di imprenditori e dell' amministrazione comunale, lo sforzo di 'Oltrecasa' punta un obiettivo molto importante: coinvolgere tutti i comuni della Valcamonica, ma soprattutto creare spazi abitativi dinamici volti al raggiungimento di una maggiore autonomia, luoghi in cui far assottigliare il confine tra normalità e disabilità, dove il territorio possa entrare, dove anche i ragazzi disabili possano trovare la loro dimensione nel mondo. «Non abbiamo finanziamenti, dobbiamo contare sulle nostre forze - sottolinea la presidente Bertoli -: ma vogliamo continuare a proporre iniziative per il bene dei ragazzi». Da qui anche l' invito «a partecipare all' associazione, donando un po' del proprio tempo per concretizzare l' incontro tra disabilità e territorio». Nata da poco 'Oltrecasa' - trainata dal nucleo fondante costituito da otto mamme con le rispettive famiglie punta a riunire le famiglie dei ragazzi diversamente abili di tutta la Valcamonica e vuole contribuire a costruire per loro una prospettiva, partendo da un punto fermo. «La preoccupazione per il Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 25
29 dicembre 2018 Pagina 25 Avvenire
29 dicembre 2018 Pagina 2 Corriere della Sera volontariato «Tagliando al contratto e rimpasto» Poi Conte si corregge sui ministri Sulle pensioni scatena le proteste. «Stop a pochi euro, neanche l' avaro di Molière se ne accorgerebbe» ROMA Sorride sempre, ogni tanto si confonde (dice New York invece di Bruxelles un paio di volte), difende a spada tratta Luigi Di Maio e anche (ma un po' meno) Matteo Salvini, definisce il governo «un amalgama ben riuscito, ma non una mescolanza, giallo e verde restano distinti» e, con abilità da avvocato consumato e saggezza da politico in stile doroteo, si posiziona al centro esatto di un governo che definisce senza troppi ritegni lessicali «populista». Giuseppe Conte arriva alla sua prima conferenza stampa di fine anno confortato dall' esito positivo delle trattative con l' Europa ma deve mediare tra posizioni distanti e complesse e finisce per inciampare in qualche gaffe, che obbligano la Comunicazione a precisare. Conte rivendica i risultati raggiunti, nega che la manovra sia stata dettata da Bruxelles, rivendica l' aumento della soglia per gli affidamenti diretti («dobbiamo far ripartire l' economia»); ammette che la pressione fiscale possa essere salita, «ma non guardate solo ai saldi, abbiamo colpito soprattutto giganti del web, assicurazioni, banche»; non esclude aumenti dell' Iva ma «confida» che non avvengano; ammette l' errore sulla tassazione del non profit, «mi assumo la responsabilità, pensavo fosse una misura plausibile». E non esclude né tagliando del contratto né rimpasto di governo. Quanto al primo, spiega che potrebbe essere utile «per vedere cosa fare meglio e inserire nuove misure». Il rimpasto, parola dal sapore antico, viene preso in considerazione come «periodo ipotetico del terzo, quarto o quinto grado». Ma l' impressione finale è che qualcosa si possa muovere e per questo arriva la rettifica: «Il rimpasto è un' ipotesi inesistente». Arriva anche una correzione di rotta sulle pensioni. Perché spiega che la mancata indicizzazione di quelle sopra i 1.500 euro lordi «è un meccanismo raffreddato, quasi impercettibile, parliamo di qualche euro al mese, forse non se ne accorgerebbe neanche l' avaro di Molière». Poi aggiunge, riferendosi alla manifestazione: «I pensionati scendono in campo ma li ricordo silenti quando fu approvata la Fornero». Frase che fa infuriare i sindacati: «Basta, ci usano come un bancomat». Protestano anche le opposizioni: «La battuta di Conte ricorda molto le brioches di Maria Antonietta», twitta Matteo Renzi. E interviene ancora la Comunicazione, con una rettifica: «Si precisa che il Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 27
29 dicembre 2018 Pagina 2 Corriere della Sera
29 dicembre 2018 Pagina 9 Corriere della Sera volontariato L' intervista «Patrimoniale sui poveri Cerchino i veri furbi, gli strumenti ci sono già» Fiaschi, portavoce del Forum Terzo settore: se ci fermiamo noi, si ferma tutto il Paese MILANO Dicono è stato un errore. «Bene, sbagliare è possibile e riconoscerlo è il primo passo per correggere». Dicono si troverà il modo. «Magari poteva starci anche un ordine del giorno ufficiale... Ma io sono sempre ottimista, aspettiamo i fatti». Dicono «ma i furbetti». «Il codice per smascherarli c' è già, lo abbiamo voluto noi per primi: basterebbe applicarlo». E se non trovano il modo? «Hanno promesso che la risolveranno, e io credo a chi promette». Ma se non «Insomma, questa è come una tassa patrimoniale sui poveri. La dovranno risolvere. Il Terzo settore che rappresento è preoccupato ma io continuo a ripetere di aver fiducia. E del resto se oggi si ferma il Terzo settore si ferma il Paese. Semplicemente non può succedere». Parole di Claudia Fiaschi, che del Forum del Terzo settore è portavoce e che alla legge per la riforma del medesimo, approvata dal Parlamento precedente a questo, aveva lavorato in prima persona: «Se il problema sono i furbetti - dice- basterebbe ripartire da lì». Spiega a chi non ricorda? «Il Codice del Terzo settore previsto dalla nuova legge, che noi abbiamo non solo accettato ma richiesto, contiene già tantissimi strumenti per separare i furbi dagli onesti: il registro unico, la trasparenza su lavoratori e volontari, l' obbligo di redigere i bilanci... è tutto scritto, basterebbe che questo governo accelerasse sui provvedimenti attuativi». Complicato, dicono. «Ma le cose vanno usate per capire se funzionano: basterebbe cominciare, poi tutto si può aggiustare». Invece? «Invece l' impressione è che il raddoppio dell' Ires per il Terzo settore sia stato deciso senza capire Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 29
29 dicembre 2018 Pagina 9 Corriere della Sera
29 dicembre 2018 Pagina 9 Corriere della Sera volontariato L' ira del volontariato che pensa alla piazza «Dovremmo davvero scendere tutti in piazza. Altro che furbetti: questo governo sta insultando migliaia di persone che con il loro impegno, la loro passione e la loro professionalità affiancano lo Stato garantendo servizi altrimenti inesistenti o troppo costosi»: Carola Carazzone è il segretario generale di Assifero, realtà che unisce 90 fondazioni private di famiglie, imprese e comunità. Molti dei suoi associati stavano già calcolando quanto sarebbe costato l' aumento dell' Ires, l' imposta per le realtà del Terzo settore che la manovra aveva raddoppiato. Poi c' è stata la retromarcia e sia il premier Giuseppe Conte che i due vice Di Maio e Salvini hanno spiegato che si era trattato di un errore. Negli uffici del governo i tecnici stanno cercando di capire come si esce dal pasticcio: la manovra andrà così, a gennaio dovrebbe arrivare un decreto che ripristini lo sconto sulla tassa per gli enti del non profit. Ma, e scusate se è poco, vanno cercate le coperture finanziarie (118 milioni per il 2019, 157 per il 2020 e 157 per il 2021, oltre 400 in tre anni). Rassicurazioni e timori. L' idea della piazza non è peregrina e rimbalza sui social oltre che nelle riunioni degli organismi dirigenti di mondi che hanno il basso profilo nel dna: «Questa volta però dobbiamo dare un segnale» si ripete. «La cosa più grave è cercare di delegittimare il Terzo settore con questa storia dei furbetti davvero inaccettabile», accusa Luciano Gualzetti direttore della Caritas ambrosiana. Raffaela Pannuti, presidente di Fondazione Ant, parla di «confusione e incompetenza». Pasticcio nel pasticcio, questa realtà da sempre paga l' Ires per intero: «Evidentemente i 10.000 malati di tumore che ogni anno dal 1978 assistiamo gratuitamente a domicilio in 35 province italiane non rientrano in un settore di particolare rilevanza sociale». «Bene la retromarcia ma resta la preoccupazione sui tempi e i modi in cui si arriverà alle correzioni promesse alla legge di Bilancio. Così come resta la denuncia di un atteggiamento punitivo da parte della maggioranza di governo nei confronti dell' associazionismo, del volontariato e della solidarietà in generale», insiste Filippo Miraglia, presidente di Arcs. Stefano Granata, presidente di Federsolidarietà, è uno che conosce da tre decenni questi mondi, e conclude: «Il volontariato è un patrimonio di tutti. Anche le cooperative ne hanno bisogno e non possiamo accettare che venga spacciato per il mondo dei furbetti». Il ministro Tria ancora ieri notte in commissione ha precisato che anche nel mondo del non profit «ci sono molti fenomeni di distorsione e bisogna distinguere chi va sostenuto da chi no».Niccolò Contucci, direttore generale di Airc, ricorda che «in tutto il mondo occidentale da 150 anni esiste il non Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 31
29 dicembre 2018 Pagina 9 Corriere della Sera
29 dicembre 2018 Pagina 28 Corriere della Sera volontariato Il corsivo del giorno LA TASSA SUL NON PROFIT E LO SCANDALO DELLE LEGGI «ORFANE» Non è che adesso però la storia del raddoppio della tassa sugli enti di volontariato possa finire così, fischiettando il premier e uno dei vicepremier un po' di scuse imbarazzate, o ammantandosi l' altro vicepremier di telefonate riparatorie a un frate di Assisi. E non solo perché, mentre la tassa entra in vigore con l' approvazione «blindata» della legge di Bilancio 2019, è tutto da vedere se e come e quando verrà mantenuta la promessa marcia indietro. E neanche solo perché è bersaglio strabico ironizzare sulla sottosegretaria Castelli che fa confusione sulla nozione di profitto, o sul ministro Salvini che fa la voce grossa coi «furbetti del volontariato» con l' autorevolezza di chi guida un partito che impiegherà 80 anni a restituire allo Stato 49 milioni frodati ai contribuenti. La vera prevaricazione è l' opacità (per l' ennesima volta) del processo decisionale: persino più grave dello strangolamento di Senato e Camera, perché lo scippo del Parlamento almeno si vede e contro esso si può protestare, mentre di quanto siano «orfane» talune leggi nemmeno si ha percezione. Chi decide, con quali obiettivi, consultando chi, valutando quali parametri? Non lo si sa per i 12.000 appalti pubblici senza gara sino a 150.000 euro, non lo si è saputo per la tassa sul volontariato. Norma ignota persino all' uomo di volontariato che i grillini avevano fatto eleggere senatore proprio per calamitare voti nel settore. Non stava nel «contratto» M5Stelle-Lega, che vale solo quando conviene. Non è stata mai fatta esaminare al Parlamento, luogo deputato a quel «contraddittorio» che solo ora Conte promette per «ricalibrarla». E per discuterla non c' è stato uno straccio di streaming grillino, o di referendum online, o di sondaggio sui social leghisti pur mobilitati ogni istante ad apprendere cosa il leader mangi o da quale starlette si sia separato. Le mozzarelle al supermercato hanno una filiera tracciabile. Le leggi no. LUIGI FERRARELLA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 33
29 dicembre 2018 Pagina 45 Corriere della Sera volontariato Sussurri & Grida McKinsey alla prova del modello «agenzia per il lavoro» ( f. sav. ) Camerieri, cuochi, commessi, specialisti nelle vendite nella grande distribuzione. E poi in fabbrica: gli attrezzisti di macchine utensili, i riparatori e i tecnici di apparecchiature elettriche. Infine le professioni digitali: gli analisti/ sviluppatori di software. In Italia circa 600 mila posizioni aperte ogni anno sono difficili da coprire per un disallineamento tra la domanda delle aziende e l' offerta di candidati sul mercato. Così la società di consulenza strategica McKinsey, attraverso la sua fondazione non profit, ha deciso di dare il suo contributo ponendosi alla stregua di un' agenzia per il lavoro. Ha deciso di lanciare in Italia, secondo Paese in Europa dopo la Spagna, un programma per ridurre questo mismatch coinvolgendo le aziende partner con le quali già collabora per le strategie di business e i piani industriali. Per farlo ha intrapreso due percorsi-pilota per formare professionisti nei punti vendita in collaborazione con due importanti centri commerciali di Roma. Sessanta giovani, tra i 18 e i 29 anni, sono stati coinvolti per partecipare ai corsi di formazione al termine dei quali sosterranno dei colloqui per altrettante posizioni nei negozi. A breve partirà un analogo programma sulle professioni digitali. Rileva Massimo Giordano (foto) , managing partner McKinsey Mediterraneo, che «il nostro obiettivo è aiutare fino a 5mila ragazzi a trovare un' occupazione nei prossimi 3-4 anni». È la Vespa il veicolo, senza distinzione tra auto e moto, che meglio conserva il proprio valore, anche più di una Porsche 911: il valore medio dopo 3 anni per le quattro ruote è pari al 55,7%, mentre per i modelli di Vespa è risultato pari al 72,1%, con un picco del 79% per i modelli Sprint 150 e GTS 300. È il risultato della ricerca «Resale Value Awards» condotta da J.D. Power, riportata dal «New York Times». L' indagine ha preso in esame 24 categorie di veicoli e l' andamento del prezzo di rivendita nell' arco di tre anni. Italgas, 19 nuove concessioni (fr.bas.) Valore dell' operazione 68,6 milioni: Italgas ha siglato un accordo vincolante per l' acquisto dal gruppo Conscoop di partecipazioni e rami di azienda, che comprendono 19 concessioni per la distribuzione del gas e oltre 50 mila punti di riconsegna concentrati nel Centro- Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 34
29 dicembre 2018 Pagina 45 Corriere della Sera
29 dicembre 2018 Pagina 5 Il Sole 24 Ore volontariato INTERVISTAAntonio Decaro . Presidente Anci «Scelta miope sui tagli, così le tasse in più servono a coprire buchi» «Con questa manovra ci sono Comuni che rischiano di dover usare la leva fiscale anche se non era nei loro programmi, perché non si aspettavano questi tagli diretti o indiretti. Ma a gennaio serve un decreto correttivo altrimenti siamo pronti a rompere i rapporti istituzionali come abbiamo fatto per il Bando periferie, e fare ricorso al Tar sulla mancata previsione dei 300 milioni del fondo Imu Tasi e sulla conferma di 560 milioni di tagli prodotti da una norma del 2014 che l' anno prossimo non è più in vigore». Quella che si annunciava come la manovra della svolta per gli enti locali trova i sindaci sulle barricate. Da Bari Antonio Decaro, presidente dell' Anci, riassume la reazione dei sindaci in un giudizio a due facce: «Bene sugli investimenti, con lo sblocco degli avanzi e i 400 milioni per i Comuni fino a 20mila abitanti. Malissimo sulla spesa corrente, con tagli che colpiscono l' autonomia». Con il risultato che i sindaci chiedono correttivi urgenti a gennaio sulla stessa linea seguita dal non profit che negli ultimi giorni ha visto l' apertura del governo. In fatto di autonomia, però, la manovra restituisce quella fiscale, bloccata dal 2016. Certo, ma se con una mano si permette di decidere sulle aliquote e con l' altra si tolgono soldi che sono dei Comuni, si trasformano ancora una volta i sindaci in esattori. Sono convinto che non ci sarà la corsa agli aumenti, ma potrà esserci chi sarà costretto a farlo. Senza contare che nelle città nemmeno questo è possibile, perché le aliquote sono già al massimo e in molti casi rischia di essere impossibile chiudere i bilanci. Vede tornare la contrapposizione fra Comuni medio-piccoli e città che già aveva "ispirato" il primo stop sul bando periferie? Non penso, anche perché non sarebbe una scelta politica intelligente mettere in condizione i Comuni di aumentare la pressione fiscale peggiorando il loro consenso. Per le città è spuntata anche qualche norma su misura, in particolare per Torino e Roma. Nemmeno questa è una scelta politica? Il rimborso a Torino è giusto, perché i tagli sono stati riconosciuti illegittimi da Tar e Consiglio di Stato. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 36
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