COMUNE DI RUSSI Venerdì, 03 ottobre 2014

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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 03 ottobre 2014
COMUNE DI RUSSI
 Venerdì, 03 ottobre 2014
COMUNE DI RUSSI Venerdì, 03 ottobre 2014
COMUNE DI RUSSI
                                                           Venerdì, 03 ottobre 2014

Prime Pagine
 03/10/2014 Prima Pagina
 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)                                                                                         1
 03/10/2014 Prima Pagina
 La Voce di Romagna                                                                                                         2
ambiente
 02/10/2014 Ravenna24Ore.it
 Via Godo, "degrado provocato da raccolta differenziata non corretta"                                                       3
cronaca
 03/10/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 19                                                    RAGGI CARLO
 Processo al camionista a 5 anni dall' incidente «Così abbiamo...                                                           4
 03/10/2014 La Voce di Romagna Pagina 15
 Madre e figlia morte: riaperto il caso                                                                                     6
cultura e turismo
 03/10/2014 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 25
 Sue Moreno e Big Jamboree, sensualità e ritmo                                                                              8
 03/10/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 15
 Festa di santo Stefano in Tegurio Oggi l' accoppiata baseball e rock                                                       9
 03/10/2014 La Voce di Romagna Pagina 16
 Domenica aperto il museo Biagetti                                                                                          10
 03/10/2014 La Voce di Romagna Pagina 16
 Iscrizioni al centro ricreativo Paradiso                                                                                   11
 03/10/2014 La Voce di Romagna Pagina 16
 Mezzo secolo con il Godo                                                                                                   12
 02/10/2014 Ravenna24Ore.it
 Godo, apertura straordinaria per il Museo dell' Arredo Contemporaneo                                                       13
pubblica amministrazione
 03/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 7                                                                  LEONARDO MAISANO
 La City apprezza ma sull' economia non farà «sconti»                                                                       15
 03/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 7                                                                     GERARDO PELOSI
 Renzi a Merkel: non ci tratti da scolari                                                                                   17
 03/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 10                                                                      GIANNI TROVATI
 Pareggio anticipato, stretta su 3mila Comuni                                                                               19
 03/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 10                                                        MARCO MOBILI, MARCO ROGARI
 Sanità, almeno un miliardo di tagli                                                                                        21
 03/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 47
 Per il conferimento di incarichi requisiti vincolati ai contratti                                                          23
 03/10/2014 Italia Oggi Pagina 21
 Maroni lancia gli Angeli della burocrazia                                                                                  25
 03/10/2014 Italia Oggi Pagina 23                                                                    BEATRICE MIGLIORINI
 Sicurezza, straordinari ai club                                                                                            26
 03/10/2014 Italia Oggi Pagina 28                                                                        DARIO FERRARA
 Chi ha debiti col fisco può conservare l' appalto                                                                          27
 03/10/2014 Italia Oggi Pagina 29                                                                        CARLA DE LELLIS
 Fondo pensione unico per i dipendenti pubblici                                                                             29
 03/10/2014 Italia Oggi Pagina 32
 Revisori, l' Europa parla chiaro                                                                                           30
 03/10/2014 Italia Oggi Pagina 33                                                                      MATTEO BARBERO
 Allarme dell' Anci: dubbi sulla spending comunale                                                                          33
 03/10/2014 Italia Oggi Pagina 33                                                     FRANCESCO CERISANO E LUIGI OLIVERI
 Tagli, province in un vicolo cieco                                                                                         35
 03/10/2014 Italia Oggi Pagina 34                                                                    MASSIMILIANO ATELLI
 Partecipate, tagli selettivi                                                                                               37
 03/10/2014 Italia Oggi Pagina 34                                                                      MATTEO BARBERO
 Personale, l' in house non vale                                                                                            39
 03/10/2014 Italia Oggi Pagina 35                                                                           LUIGI OLIVERI
 Elette le nuove province. E ora?                                                                                           40
 03/10/2014 Italia Oggi Pagina 36
 Edilizia scolastica, dalla Lombardia fondi per 32 mln                                                                      42
 03/10/2014 Italia Oggi Pagina 36                                                         PAGINA A CURA DI ROBERTO LENZI
 Enti, corsa a rinegoziare i mutui                                                                                          43
 03/10/2014 Italia Oggi Pagina 36
 Veneto, contributi fino a 1,5 milioni per l' illuminazione                                                                 45
 03/10/2014 Italia Oggi Pagina 37
 Incompatibilità limitate                                                                                                   46
COMUNE DI RUSSI Venerdì, 03 ottobre 2014
03/10/2014 Italia Oggi Pagina 37                                        GIANFRANCO DI RAGO
 Lo Scaffale degli Enti Locali                                                                 48
 03/10/2014 Italia Oggi Pagina 38                                            DUCCIO CUCCHI
 I comuni (parte dello stato) devono pagare allo stato la tassa sui...                         49
sport
 03/10/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 8
 Per l' approdo in B una Teodora 'targata' Glomex                                              51
 03/10/2014 La Voce di Romagna Pagina 28
 E' Glomex il nuovo main sponsor della Teodora                                                 52
 02/10/2014 Ravenna Today                                                          Redazione
 Volley B2, Glomex main sponsor della Teodora Ravenna                                          53
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3 ottobre 2014
                 Il Resto del Carlino (ed.
                         Ravenna)
                                     Prima Pagina

                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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3 ottobre 2014
                 La Voce di Romagna
                                    Prima Pagina

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2 ottobre 2014
                                        Ravenna24Ore.it
                                                         ambiente

  Via Godo, "degrado provocato da raccolta
  differenziata non corretta"
  Hera ribatte alle critiche sul servizio effettuato
  a Villanova di Ravenna "In merito alla
  segnalazione riguardo la situazione dei rifiuti in
  v i a Godo, Hera desidera informare che si
  tratta di problemi già noti e da tempo la
  situazione è puntualmente monitorata", ha
  spiegato in una nota stampa l' azienda, che
  continua: "Via Godo rientra in una zona già
  servita da raccolta domiciliare dei rifiuti. Infatti i
  contenitori fotografati non sono di un' Isola
  Ecologica di Base bensì quelli interni al cortile
  del condominio che affaccia sulla via,
  consegnati da Hera alle famiglie per svolgere
  la raccolta differenziata. Per la raccolta dei
  rifiuti indifferenziati i cittadini devono utilizzare
  sacchi di propria fornitura. In generale i
  residenti dovrebbero esporre i rifiuti soltanto
  nei giorni di calendario in cui sia prevista la
  raccolta di ogni singola frazione di rifiuto. Le
  frequenze di calendario sono: carta a cartone il
  mercoledì; plastica e vetro al sabato (ogni due
  settimane; l' organico viene raccolto una volta
  alla settimana (lunedì) nei mesi invernali,
  mentre da inizio giugno a fine settembre la
  raccolta è potenziata e avviene due volte alla
  settimana (lunedì e venerdì). Purtroppo
  conferimenti non corretti, abbandono di rifiuti e
  soprattutto mancato rispetto del calendario di
  raccolta provocano problemi al decoro di questa zona e non portano all' incremento desiderato di
  raccolta differenziata. Si ricorda, tuttavia conclude Hera ­ che per mantenere e migliorare il decoro della
  città è indispensabile la collaborazione dei cittadini".

                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

                                                                                                                3
COMUNE DI RUSSI Venerdì, 03 ottobre 2014
3 ottobre 2014
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                                         Ravenna)
                                                          cronaca

  Processo al camionista a 5 anni dall' incidente «Così
  abbiamo visto morire figlia e nipote»
  Toccante testimonianza dei genitori che in auto seguivano quella della donna con i figli.

  «ERAVAMO fermi dietro all' auto di nostra
  figlia, a sua volta ferma allo stop. Poi lei si è
  avviata, tranquillamente, immettendosi verso
  sinistra, verso Faenza. In quel momento io e
  mia moglie abbiamo visto quell' autocisterna
  colpire la Bmw di Claudia, trascinarla, poi
  scagliarla nel campo. Io sono corso nel fosso
  per rendermi conto delle condizioni di Claudia
  e dei suoi due figlioletti..». Per Claudia
  Malevolti, imprenditrice di 44 anni di Borgo
  San Lorenzo non c' era più nulla da fare, i due
  figli di 10 e 5 anni erano gravissimi e la
  bambina, Agnese, decenne, morirà pochi
  giorni dopo.
  E' STATA una testimonianza drammatica, ieri
  mattina in tribunale a Ravenna, quella di
  Federico Malavolti e della moglie Caterina
  Bartolini, genitori di Claudia e nonni di Agnese;
  un' angoscia palpabile, la loro, pur
  dignitosamente contenuta, anzi, nascosta, tolta
  qualche lacrima non trattenuta dalla signora
  Caterina. La testimonianza di una tragedia
  avvenuta nel pomeriggio del 4 settembre del
  2009 sulla provinciale Brisighellese al bivio
  con la provinciale Prada, fra Russi e Faenza, una tragedia i cui atti, sulla base della iniziale notizia di
  reato redatta dalla polizia stradale, vennero archiviati e che invece una consulenza tecnica redatta dall'
  ingegnere Jerri Mancini su incarico degli avvocati Manuel Maggioli di Rimini e Francesca Valenti di
  Firenze cui si erano rivolti i genitori e il marito di Claudia, ha fatto riaprire fino ad approdare al processo
  in tribunale a Ravenna, davanti al giudice Corrado Schiaretti (pm Lorenzo Casalboni) e che ieri è
  entrato nel vivo.
  LA DINAMICA dell' incidente era ed è chiara. La Bmw condotta da Claudia Malevolti si avviò dallo stop
  per immettersi, con manovra di svolta a sinistra, nella corsia di canalizzazione verso Faenza e qualche
  frazione di secondo dopo fu colpita dall' autocisterna a pieno carico che procedeva verso Russi e che
  era condotta da Adriano R. di San Pietro in Trento, ora accusato di duplice omicidio colposo. A
  conclusione dell' indagine preliminare e di fronte a una dinamica così chiara, la Procura chiese ed
  ottenne l' archiviazione degli atti.
  MA GRAZIE alla consulenza redatta dall' ingegnere Mancini, che aveva evidenziato un' importante
  circostanza, ovvero quella relativa alla velocità tenuta dall' autocisterna ritenuta superiore ai limiti, il
  fascicolo venne riaperto e il pm dispose una propria consulenza affidata all' ingegnere Giovanni
  Saponaro il quale ha concluso affermando che il conducente dell' autocisterna procedendo a 82
  chilometri orari (accertato attraverso il cronotachigrafo) aveva violato precise norme del codice della
  strada relative sia alla velocità che, con il mezzo a pieno carico, avrebbe dovuto tenere, ovvero 70 km
                                    Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

                                                                                                    Continua ­­>    4
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3 ottobre 2014
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3 ottobre 2014
Pagina 15                          La Voce di Romagna
                                                        cronaca

  Madre e figlia morte: riaperto il caso
  RUSSI Decedute dopo schianto con tir e fascicolo archiviato. Ma il limite dei camion a
  pieno carico su quella strada era sbagliato.

  Il bilancio di quello scontro tra l'auto e il tir a
  pieno carico su un incrocio della Brisighellese
  tra Faenza e Russi era stato pesantissimo.
  Perché la madre, la 44enne Claudia Malevolti
  di Borgo San Lorenzo, in provincia di Firenze,
  era morta sul colpo. E la figlia Alessia di dieci
  anni che le sedeva accanto, era deceduta
  dopo dieci giorni di agonia all'ospedale
  Bufalini di Cesena. Unico a salvarsi,
  nonostante le ferite riportate, era stato il figlio
  di cinque anni che viaggiava dietro. Per quello
  schianto accaduto nel tardo pomeriggio del 4
  settembre 2009, peraltro sotto agli occhi dei
  genitori della 44enne che la seguivano con la
  loro auto di ritorno da quella vacanza al mare,
  la procura ha riaperto le indagini ottenendo il
  rinvio a giudizio per omicidio plurimo colposo
  dell'autista del camion, un 68enne ravennate
  per il quale il dibattimento è partito ieri mattina
  davanti al giudice monocratico Corrado
  Schiaretti e al vpo Lorenzo Casalboni.
  L'incidente si era verificato esattamente alle
  18.45 sul chilometro 112+200 della strada
  Provinciale 302 Brisighellese­Ravennate che
  in quel tratto è conosciuta anche come via
  Faentina Sud. Siamo a un chilometro e mezzo
  circa dal Mercatone Uno di Russi: è lì che
  l'Iveco 430 Stralis condotto dall'attuale
  imputato e con agganciato I un semirimorchio con cisterna piena di mosto d'uva, aveva travolto la Bmw
  serie 3 Touring station wagon appena ripartita dopo avere dato la precedenza da via Prada per
  immettersi in direzione Faenza. Un impatto tremendo: il tir aveva centrato la vettura con la parte
  anteriore sinistra scaraventandola diversi metri più avanti. La Bmw aveva concluso la sua corsa ruote
  all'aria schiantandosi nel fossato laterale quasi a fianco del mezzo pesante. Tra le lamiere erano rimasti
  incastrati la madre, ormai senza vita. E i due piccoli, entrambi in quel momento coscienti. Per tirarli
  fuori, c'era stato bisogno dell'intervento dei vigili del Fuoco. Poi lei non ce l'aveva fatta.
  Mentre il fratellino, dopo il ricovero all'ospedale Meyer di Firenze, era stato dichiarato fuori pericolo.
  In un primo momento il gip del tribunale di Ravenna aveva archiviato le indagini ritenendo, sulla base
  delle perizie eseguite, che la responsabilità dell'accaduto fosse attribuibile solo alla donna la quale,
  nonostante lo stop, era ripartita intempestivamente. Ma dopo un anno, ecco il colpo di scena con la
  riapertura del fascicolo: gli avvocati dei familiari delle due defunte ­ Manuel Maggioli di Rimini e
  Francesca Valente di Firenze ­ avevano lamentato, codice stradale alla mano, che su quella strada il
  limite dei tir a pieno carico fosse in realtà dei 70 e non degli 80 orari come invece supposto in prima

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                                                                                               Continua ­­>    6
COMUNE DI RUSSI Venerdì, 03 ottobre 2014
3 ottobre 2014
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3 ottobre 2014
Pagina 25                           Corriere di Romagna
                                    (ed. Ravenna­Imola)
                                                     cultura e turismo

  Sue Moreno e Big Jamboree, sensualità e ritmo
  RAVENNA. È nato solo quattro anni fa, ma è
  cresciuto molto il Moondogs F es ti va l di
  Ravenna, rassegna di musica rock'n'roll ,
  rockabi l ly e r hy th m'n'blues iniziato ieri per
  concludersi sabato 4. Il segno più evidente
  della crescita del festival si è riscontrato già
  dalla prima giornata, che ha portato il
  Moondogs fuori dalla sua tradizionale
  collocazione all'A l m a gi à , per colonizzare il
  centro storico ravennate. Dj set in bar e piazze
  fin dal mattino, per arrivare ai live serali di
  Vince and the Sun Boppers e Miss T and the
  mad Tubes . Sabato l'intera area dell'Al ­
  magià, nella darsena di città, diventa M o on d
  og s v i l l a ge , dedicato al rock'n'roll: si
  esibiranno i gruppi italiani B oo g i enuts,
  Robbie D. and The D uo ph on ic s e He nr y
  Wolfabilly & The Silvery Moon, circondati da
  stand gastronomici, mostre, mercato di
  memorabilia e set con dj italiani e
  internazionali, tra i quali l'olandese Sputnik.
  L'interno dell'A lm ag ià ospiterà invece i live
  più prestigiosi: si comincia oggi alle 22 con l'a
  ffascinante cantante olandese Sue Moreno,
  accompagnata da Dale Rocka and the
  Volcanoes, alle 23.30 The Big Jamboree, band
  spagnola con oltre trent'anni di attività alle
  spalle. Domani, 4 ottobre dalle 16.15
  cominciano le lezioni gratuite di ballo con Enrico Conti e Francesca Ba ld in i, insegnanti al Summer
  Jamboree, mentre alle 22 tornano D al e Rocka And The Volcanoes, band s i c i l i a n a che pochi mesi
  fa, dopo quindici anni di vita, ha suonato per la prima volta in Usa. Dalle 23 all ' 1 . 0 0 M o o n d o g s r
  hy th m'n'blues revue, cavalcata di live set con il cantante e sassofonista americano Gary Detroit W i gg
  i n s , il cantante inglese Jackson Sloan, la cantante inglese S o p hi e Shaw, gli italiani Miss T.
  , Robbie D., e gli immancabili The Goodfellas, il cui leader Stelio L uc ky Lacchini è direttore artistico
  dell'intero festival.
  Ingresso all'Almagià oggi a 15 euro, sabato a 18 euro.
  Abbonamenti a 30 euro.
  Tutti gli eventi esterni sono a ingresso gratuito.

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                                                                                                                   8
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                                       Ravenna)
                                                  cultura e turismo
  GODO DI RUSSI.

  Festa di santo Stefano in Tegurio Oggi l' accoppiata
  baseball e rock
  PROSEGUE la festa di Godo, dove viene
  festeggiato Santo Stefano in Tegurio.
  Oggi alle 19 apertura tradizionale dello stand
  gastronomico del Baseball, alle 19 alla Pieve
  di S. Stefano in Tegurio concerto di musica
  barocca promosso dal Baseball Club ? Godo
  per il 50° anniversario, alle 21.15 sul palco
  centrale, serata southern rock con i Truck 66,
  sponsorizzata dal bar Vintage. La festa
  prosegue fino a lunedì.

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  Domenica aperto il museo Biagetti
  In occasione della Giornata del
  Contemporaneo, in collaborazione con la Pro
  L o c o d i Russi, è in programma domenica
  l'apertura straordinaria del Museo dell'Arredo
  Contemporaneo creato dal compianto
  Raffaello Biagetti (in foto). Tre le visite guidate:
  ore 15, 16,30 e 18 (ingresso libero). Info e
  prenotazioni 338 9586837.

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  ZAPPING.

  Iscrizioni al centro ricreativo Paradiso
  Il Centro Ricreativo Paradiso è un servizio
  dedicato per ragazzi dai 6 ai 17 anni che offre
  attività di sostegno allo studio e laboratori. Il
  servizio si svolge dal lunedì al venerdì dalle
  14.30 alle 18, in via XXV Aprile 8 a Russi dal
  13 ottobre (Info 0544/587643­7).

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  Mezzo secolo con il Godo
  A coronamento dei festeggiamenti per il 50°
  anniversario della fondazione della Asd
  Baseball Godo o g g i a l l a P i e v e d i Santo
  Stefano in Tegurio a Godo (ore 19) concerto
  dell' orchestra della prestigiosa cappella della
  Basilica di San Francesco.

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                                        Ravenna24Ore.it
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  Godo, apertura straordinaria per il Museo dell'
  Arredo Contemporaneo
  Il 5 ottobre in occasione di un progetto che
  coinvolge i visitatori e giovani studenti di
  architettura Un' apertura straordinaria con
  visita guidata per il Museo dell' Arredo
  Contemporaneo: è quanto avverrà domenica 5
  ottobre in occasione della Giornata del
  Contemporaneo e della Festa di Godo. I l
  progetto, in collaborazione con la Pro Loco di
  Russi, c o i n v o l g e t r e g i o v a n i s t u d e n t i d i
  architettura: Maria Giulia Morfino, Francesco
  Pasi e Dario Castellari. "Il desiderio condiviso ­
  spiegano gli organizzatori della Pro loco ­ è di
  creare una visita guidata attraverso la
  collezione di questo Museo. La domanda che
  ha concretamente attraversato questo
  percorso di studio è la seguente: che cosa
  significa portare qualcuno, noi stessi inclusi,
  verso un' osservazione? Al di là della
  specificità del "patrimonio", un museo dona la
  possibilità di vedere molte cose tutte insieme,
  di toccarle, sentirne la presenza, "conoscerle
  di persona". L' "Essere guida", figura
  controversa, che si pone tra l' opera e lo
  spettatore, è una presenza nell' atto di
  accendere, nascondere, ricamare, cucire,
  sprofondare, tergiversare, intrattenere,
  ripensare, seminare. Generare un incontro tra
  spettatore e opera è un esercizio funambolico:
  non sempre il vento è favorevole, non sempre si è disposti a cadere e a volte si vive per quei due o tre
  passi, da qui a là, per qualche minuto d' intensità. La Pro Loco di Russi, fin dalla sua fondazione
  impegnata nella valorizzazione culturale e turistica del proprio territorio, ha in questi ultimi anni
  intensificato i propri sforzi per far conoscere il patrimonio storico, artistico e culturale del proprio
  comune. A questo impegno ­ continuano gli organizzatori ­ che ci ha visti coinvolti fino al 15 agosto
  scorso alla Villa Romana, risultando il secondo sito più visitato di tutta la regione con oltre 300 persone,
  abbiamo aggiunto una nuova collaborazione con il Museo dell' Arredo Contemporaneo. Visto l'
  entusiasmo dei giovani soci volontari che accompagnano i visitatori, abbiamo provato a coinvolgere altri
  giovani su una materia per noi completamente nuova: l' architettura moderna ed il design. A Russi
  esiste una collezione permanente tra le più importanti d' Europa, un' installazione di centocinquanta
  pezzi di arredo e design realizzata nel 1988 da Raffaello Biagetti con la collaborazione di Giovanni
  Klaus Koening. Successivamente, nel 1993 Ettore Sottsass progetta un' architettura blu accanto al
  Museo dilatando enormemente le possibilità di questo spazio visionario e unico nel suo genere. La Pro
  Loco di Russi non poteva non tentare una collaborazione per farlo conoscere maggiormente e renderlo
  naturalmente e semplicemente comprensibile anche dai "non addetti". Il design è arte applicata all'

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                                              pubblica amministrazione

  Visto da Londra. Sei mesi dopo la prima visita.

  La City apprezza ma sull' economia non farà
  «sconti»
  Leonardo Maisano Lo strappo francese sul
  deficitT? L' Italia sta con Parigi perché capisce
  l' urgenza di ridare primato alla politica in
  Europa, capisce la minaccia del Front
  National, capisce, quindi, tutte le ansie di
  Francois Hollande, ma non si adegua. Il
  presidente del consiglio Renzi lo ha scandito
  sull' uscio di Downing street, appena concluso
  il colloquio con il premier inglese David
  Cameron, lo ha ribadito anche nell' incontro all'
  Economist e nella colazione riservata in
  Ambasciata con imprenditori e manager di
  imprese britanniche. L' Italia, a differenza della
  Francia, ha infatti un problema di "reputazione"
  che Renzi riconosce e tanto basta per imporre
  cautela. La credibilità passa per il
  mantenimento degli impegni anche quelli più
  di forma che di sostanza.
  Così, sei mesi dopo la prima visita a Londra, il
  presidente del consiglio ha tenuto fede alle
  promesse e si è ripresentato agli investitori per
  dimostrare di aver sbrigato alcune delle
  pratiche più urgenti. La comunità economico­
  finanziaria di Londra chiede fatti e le domande
  si sono concretizzate nel corso di una serie di
  incontri culminati con l' intervento alla
  Guildhall. Win Bischoff, banchiere di lungo corso, ha interpretato il pensiero di molti quando, nel corso
  della colazione in Ambasciata, ha sollevato obiezioni su un percorso di riforme che privilegia il quadro
  istituzionale piuttosto che quello economico. La replica di Matteo Renzi, corredata di slides con le
  misure adottate nel semestre, è stata secca: il legame fra le prime e le seconde è inscindibile. Giustizia,
  pubblica amministrazione, istruzione devono cambiare corso per garantire il consolidamento di una
  svolta che Renzi vuole radicale, se deve essere capace di fare dell' Italia un gigante in Europa non
  troppo diverso dalla Germania. Il tono del capo del governo in questo passaggio, ci è stato riferito, è
  apparso «spavaldo», dimostrando l' ambizione di voler incidere nel tessuto del Paese. Molto oltre,
  quindi, la logica aritmetica dei vincoli di Maastricht.
  Avrà davvero convinto la City, indefinibile entità che nell' immaginario collettivo ha ormai assunto la
  fisionomia dei poteri forti britannici? A pranzo Renzi s' è misurato con Bob Dudley ceo di Bp, Vittorio
  Colao ceo di Vodafone, John Cridland direttore generale di Cbi la Confindustria inglese, Anthony
  Browne numero uno di British banking association, Leo Johnson, fratello del sindaco di Londra Boris top
  manager di PwC, Chris Gibbon Smith presidente del London stock exchange, solo per citare alcuni
  degli ospiti. Interlocutori diversi dai banchieri e businessmen italiani ­ da Domenico Siniscalco, da
  Alberto Nagel, da Massimo Tononi, al capo dell' Eba Andrea Enria ­ che ha visto a cena. Gli inglesi
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3 ottobre 2014
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3 ottobre 2014
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                                                pubblica amministrazione

  Renzi a Merkel: non ci tratti da scolari
  Il premier: noi sotto il 3% ma Parigi ha ragione ­ Cameron: serve una Ue più flessibile.

  Gerardo Pelosi LONDRA. Dal nostro inviato
  Dopo sei mesi, armato di slides, Matteo Renzi
  torna a Londra per mostrare agli operatori
  della City dove era l' Italia nel marzo scorso su
  riforme istituzionali, mercato del lavoro,
  giustizia, scuola e pubblica amministrazione;
  dove è ora; e dove ­ sperabilmente ­ sarà tra
  sei mesi. Difficile capire se abbia convinto
  davvero i suoi interlocutori al di là della
  zoppicante pronuncia inglese e dei ripetuti (un
  po' naif) richiami alla sua Firenze. «Sono qui
  per presentare i risultati delle nostre riforme»
  dice il premier sotto le vetrate gotiche della
  Gildhall, il vecchio municipio della City perché,
  aggiunge «Italy is back, stiamo cambiando e l'
  Italia è tornata a essere un grande Paese, di
  speranza e non di preoccupazioni».
  Ma il faccia a faccia con il premier inglese
  David Cameron, appuntamento che inaugura il
  tour londinese di ieri, è anche l' occasione per
  tessere alleanze (solo temporanee? Solo
  tattiche?) tra Roma e Londra in funzione di una
  nuova Europa della crescita e delle
  liberalizzazioni da contrapporre ai diktat della
  cancelliera Merkel. Così, tra Downing Street e
  l' ambasciata italiana, Renzi non si sottrae alle
  domande sulla decisione della Francia di sforare il 3% e raggiungere il pareggio di bilancio non prima
  del 2017. L' Italia, spiega il presidente del Consiglio, «rispetterà il vincolo del 3% ma, proprio perché noi
  rispettiamo il 3%, rispettiamo anche le decisioni di un Paese libero come la Francia e credo che
  nessuno abbia il diritto di trattare gli altri Paesi con lo stile con cui si trattano gli studenti. Se la Francia
  ha deciso così ­ aggiunge ­ avranno i loro motivi, io sto con Hollande e Valls». Renzi non cita
  espressamente la Merkel ma è a lei che si riferisce anche quando afferma che c' è bisogno di un'
  Europa «più snella e più smart». Anche Cameron sembra sulla stessa lunghezza d' onda quando dice:
  «Abbiamo bisogno di un cambiamento; l' Europa deve essere più flessibile». Ma non è affatto detto che
  Renzi e Cameron condividano gli stessi obiettivi. Se per il premier italiano la sponda britannica può
  essere utile a contenere nell' immediato lo strapotere della Merkel, per Cameron "più flessibilità"
  significa ottenere l' aiuto della Merkel per riscrivere i Trattati, non allo scopo di rendere più vincolanti i
  meccanismi di disciplina fiscale (come vuole Berlino) ma per introdurre maggiori liberalizzazioni e
  togliere poteri a Bruxelles per scongiurare l' antieuropeismo dilagante di Nigel Farage.
  Davanti agli investitori della City, Renzi assicura tuttavia che l' Italia avrà un ruolo leader nel costruire
  una nuova Europa che possa incontrare anche il gradimento del mondo finanziario britannico, meno
  tecnocrazia e più pragmatismo. Poi un lungo elenco delle cose fatte (e ancora più lungo di quelle da
  fare in sei mesi o forse un anno). Renzi sembra ottimista sull' approvazione del Jobs act che supererà la
  frammentazione attuale del mercato del lavoro e ridurrà da oltre 2.100 a 55 le norme sul lavoro. «La
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                                                                                                    Continua ­­>      17
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                                               pubblica amministrazione

  Enti locali. In gioco anche la riforma della contabilità (vale 3 miliardi) e un miliardo di risorse per
  opere da sbloccare dal Patto di stabilità.

  Pareggio anticipato, stretta su 3mila Comuni
  Gianni Trovati MILANO. Mentre allontana al
  2017 il pareggio di bilancio complessivo, la
  nota di aggiornamento al Def lo anticipa al
  2015 per quel che riguarda Regioni e d enti
  locali. Nelle 144 pagine del documento, questa
  mossa occupa solo quattro righe, ma può
  avere effetti dirompenti per quasi 3mila
  Comuni.
  Il pareggio di bilancio in salsa locale, finora in
  programma dal 2016, impone di cancellare il
  rosso sia dalla parte corrente, fatta da tributi,
  trasferimenti e tariffe sul lato delle entrate, e
  dalle spese non di investimento su quello delle
  uscite, sia dal saldo finale di bilancio: il tutto va
  garantito sia per la competenza, cioè per le
  entrate e le uscite scritte nei bilanci, sia per la
  cassa, cioè per i flussi finanziari realizzati
  davvero. L' applicazione tout court di questi
  obblighi, secondo le elaborazioni che il Sole
  24 Ore ha avuto modo di consultare e che
  sono al centro del confronto fra i tecnici dell'
  Economia e di Ifel, significherebbe chiedere
  una manovra aggiuntiva da 1,5 miliardi a quasi
  3mila Comuni. Un' introduzione "a tappe" delle
  nuove regole, partendo dal pareggio di
  bilancio di parte corrente per rimandare al
  2016 quella sui saldi finali, chiederebbe invece circa un miliardi a 2mila Comuni (fra i quali la presenza
  di qualche grande città aumenta la popolazione interessata).
  Il nuovo calendario scritto nel Def per far partire sul territorio l' articolo 81 della Costituzione votato dal
  Parlamento nel 2012 è però solo una delle variabili in gioco nella costruzione della manovra 2015 per gli
  enti locali. Sul piatto delle buone notizie c' è la "liberazione" dai vincoli del Patto d i stabilità di un
  miliardo di euro per gli investimenti, mentre sul lato di quelle cattive per i sindaci, ma ottime per l'
  Economia, c' è l' ingresso in campo della riforma della contabilità: queste regole, che impongono ai
  Comuni di accantonare un fondo di garanzia proporzionale alle loro difficoltà di riscossione, blocca nei
  conti degli enti circa tre miliardi di euro (si veda Il Sole 24 Ore del 26 settembre), diminuendo la
  capacità di spesa dei sindaci e quindi dando una mano al bilancio pubblico.
  Su questo punto, secondo i Comuni l' impatto del fondo potrebbe addirittura superare i 3,5 miliardi, e
  anche queste cifre sono al centro di un confronto con Via XX Settembre.
  Nella manovra in cantiere, i tre elementi sono collegati. Il miliardo svincolato per gli investimenti, e
  ribadito ancora ieri dal sottosegretario all' Economia Pier Paolo Baretta, è il primo passo per il
  «superamento» del Patto d i stabilità interno, reso possibile proprio dall' avvio della riforma della
  contabilità (con i suoi fondi di garanzia) e dalla prospettiva del pareggio di bilancio. Naturalmente, quel
  che conta è il risultato finale per la finanza pubblica: se il fondo di garanzia si rivela più ricco del
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                                               pubblica amministrazione

  La lunga crisi.

  Sanità, almeno un miliardo di tagli
  Da spending e sconti fiscali attesi 10­11 miliardi ma ne mancano ancora 3.

  Marco Mobili Marco Rogari ROMA Non meno
  di 800 milioni­1 miliardo. A meno di due
  settimane dal varo della legge di stabilità
  sembra essere questo l' obiettivo minimo della
  riduzione di spesa per la sanità. Anche se
  resta in piedi l' ipotesi di un intervento più
  consistente, vicino ai 2 miliardi, con ricadute
  sul Fondo sanitario e sul patto per la salute
  con le Regioni. Ma i Governatori e il ministro
  Beatrice Lorenzin continuano a frenare su
  questa seconda ipotesi. La partita insomma è
  ancora in corso. Con il ministro dell' Economia,
  Pier Carlo Padoan, che ribadisce come anche
  per la sanità esistano margini di risparmio. E
  che manda un messaggio chiaro ai ministeri
  dicendo al "Foglio" che se non arriveranno
  proposte adeguate per procedere con
  riduzioni selettive di spesa si procederà con
  tagli lineari. All' appello mancherebbero
  a n c o r a a l m e n o 3 m i l i a r d i d e l piano
  complessivo di tagli, che seppure ridotto
  rispetto all' obiettivo di 16 miliardi indicato dal
  Def di aprile, dovrà comunque garantire 10­11
  miliardi, compresi gli 1,5­2 miliardi attesi dallo
  sfoltimento della giungla delle tax
  expenditures.
  Gran parte dell' operazione sulla sanità sarà realizzata attraverso il nuovo giro di vite sugli acquisti di
  beni e servizi (convenzioni Ssn comprese), che complessivamente per tutta la Pa dovrà assicurare
  almeno 2­2,5 miliardi. Con la possibilità di arrivare a 4­5 miliardi, ovvero quasi la metà del piano di tagli.
  Secondo il sottosegretario all' Economia, Enrico Zanetti, l' asticella della "stabilità" sarà posizionata a
  quota 22 miliardi. Ma si potrebbe salire anche a quota 24­25 miliardi, magari per effetto della proroga,
  ma forse in maniera più selettiva, dell' ecobonus energetico e di quello per le ristrutturazioni edilizie,
  chiesta dal ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi. Una proroga che non è scontata per entrambe le
  agevolazioni.
  Nella legge di stabilità, o in un suo collegato, sembra ormai destinato a entrare anche una misura che
  prevede la la garanzia statale, attraverso il Fondo centrale di garanzia, sulle Abs cosiddette
  «mezzanine» interessate dal piano Bce (si veda altro articolo a pag. 4).
  Nelle ultime ore all' interno del Governo ha preso quota l' ipotesi di inserire nella "stabilità" la norma sull'
  autoriciclaggio, frutto di una lunga mediazione tra Giustizia, Economia e Parlamento. Non è del tutto
  escluso, poi, che l' intero pacchetto di misure sul rientro dei capitali possa traslocare direttamente nella
  ex Finanziaria.
  Alla stabilità saranno collegati dal Governo tre provvedimenti: oltre alla delega sulla Pa, già all' esame

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                                               pubblica amministrazione

  Cassazione. Pesano le indicazioni dei ccnl.

  Per il conferimento di incarichi requisiti vincolati ai
  contratti
  Marco Lovo La pubblica amministrazione nel
  conferire incarichi di posizione organizzativa
  può legittimamente inserire dei criteri d'
  accesso, purché essi siano conformi alla
  contrattazione collettiva. Il caso riguarda un
  caposervizio addetto alla manutenzione
  stradale di un Comune, che aspirava a
  ricoprire uno degli incarichi per i quali
  venivano richiesti il possesso del diploma di
  laurea e l' inquadramento nella categoria D3,
  due requisiti da lui non posseduti. Il
  caposervizio, ritenendo che la previsione di tali
  criteri lo escludesse illegittimamente dall'
  attribuzione della posizione organizzativa,
  tenuto anche conto delle mansioni che aveva
  ricoperto, aveva fatto ricorso prima al
  Tribunale di Macerata, che aveva respinto l'
  istanza, poi alla Corte d' appello, la quale
  aveva confermato quanto deciso in primo
  grado Nell' esaminare i motivi di ricorso, la
  Cassazione, con sentenza 19223 pubblicata lo
  scorso 11 settembre, preliminarmente non
  manca di ribadire un principio, ormai
  acquisito, che qualifica il bando di selezione
  per il conferimento delle posizioni
  organizzative non come atto amministrativo,
  ma come atto assunto con le capacità e i poteri del privato datore di lavoro (ex art. 5, comma 2 del Dlgs
  165/01). La decisione in merito ai criteri da assumere ai fini dell' attribuzione delle posizioni
  organizzative costituisce, pertanto, un atto di gestione che afferisce alla sfera di discrezionalità del
  datore di lavoro.
  Tale discrezionalità non può, tuttavia, trasformarsi in arbitrio e per questo non solo la scelta del soggetto
  a cui conferire l' incarico non può prescindere da una valutazione comparativa degli aspiranti (Cass.
  Civ. Sez. Lav. 16 luglio 2014 n. 16247), ma anche i criteri assunti ai fini dell' attribuzione della posizione
  organizzativa sono sottoposti al limite del rispetto dei principi di correttezza e buona fede che
  presiedono allo svolgimento del rapporto di lavoro (articoli 1175 e 1375 c.c.).
  Nel verificare se, nel caso di specie, si fosse agito conformemente a tali principi i giudici di legittimità
  fanno salva la decisione dell' ente convenuto.
  Tra i criteri che l' articolo 9, comma 2 del ccnl del comparto Regioni­Autonomie locali prevede ai fini del
  conferimento delle posizioni organizzative viene indicato, infatti, anche quello relativo ai «requisiti
  culturali posseduti». La valorizzazione del possesso della laurea e dell' inquadramento nella categoria
  D3 risulterebbe quindi conforme ai criteri indicati dalla contrattazione collettiva e ciò varrebbe ad
  escludere, secondo la Corte, che nel caso in esame abbia potuto verificarsi una violazione dei principi
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                                             pubblica amministrazione

  trenta neolaureati e neodiplomati aiuteranno le imprese per le pratiche.

  Maroni lancia gli Angeli della burocrazia
  Arrivano gli Angeli della burocrazia per
  sgravare gli imprenditori lombardi del peso
  delle scartoffie. «Uno dei principali problemi
  che lamentano gli imprenditori è la burocrazia,
  che allunga i tempi e genera maggiori costi.
  «Come Regione Lombardia non possiamo
  intervenire direttamente su altre problematiche
  come il costo del lavoro o le tasse (tranne per
  la parte di competenza regionale dell' Irap, che
  infatti abbiamo cancellato per chi avvia una
  Start up innovativa), ma ci stiamo impegnando
  molto sullo snellimento delle procedure», ha
  ricordato il presidente Roberto Maroni,
  conversando con gli imprenditori durante la
  sottoscrizione del Patto generazionale ieri in
  Valle Camonica. «Abbiamo approvato una
  legge, Impresa Lombardia, che contiene molti
  interventi di semplificazione. Ad esempio, il
  fascicolo elettronico, che consente alle
  imprese di effettuare tutti gli adempimenti che
  hanno con la Regione via web, senza dover
  passare per gli Uffici». Ci sono però diverse
  procedure burocratiche che non sono in capo
  alla Regione, ma agli Enti locali, allo Stato o
  alla Ue, ha proseguito il governatore, «sulle
  quali non possiamo intervenire.
  Per questo, avvieremo a breve, entro la fine
  dell' anno, gli Angeli della burocrazia». «Si
  tratta», ha spiegato il presidente, «di una sperimentazione che abbiamo studiato insieme a
  Unioncamere: 30 giovani neolaureati e neodiplomati, che mettiamo a disposizione delle aziende con il
  compito di assistere direttamente gli imprenditori per quanto riguarda le procedure burocratiche. È un
  esperimento, che fra l' altro offre anche 30 nuovi posti di lavoro, che contiamo possa funzionare. Se sarà
  così, può essere un mezzo per ridurre i tempi e offrire un ulteriore sostegno concreto al nostro mondo
  produttivo».

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  decreto stadi.

  Sicurezza, straordinari ai club
  Il decreto stadi incassa la fiducia alla camera e
  si appresta a essere licenziato, in prima
  lettura, martedì 7 ottobre. In tempo per essere
  scandagliato anche dalla Commissione
  giustizia del senato che, però, dovrà trovare il
  tempo per esaminare il tutto, dati gli imminenti
  lavori di modifica al dl 132/2014 di riforma
  della giustizia (si veda ItaliaOggi del 2 ottobre
  2014). Dopo il voto di ieri si apprestano,
  quindi, a trovare accoglimento le disposizioni
  che prevedono l' inasprimento delle pene in
  materia di Daspo (Divieto di accesso alle
  manifestazioni sportive) sia individuale sia di
  gruppo e le norme che innalzano le pene in
  materia di frodi sportive. A suscitare reazioni
  avverse, però, l' introduzione della
  disposizione che prevede il versamento, da
  parte delle società sportive, di un contributo
  compreso tra l' 1 e il 3% degli incassi derivanti
  dalla manifestazione, per il pagamento degli
  straordinari delle forze dell' ordine. Mentre
  infatti, proprio dal premier Matteo Renzi è
  arrivata, a più riprese, l' indicazione di
  continuare su questa linea, sostenuta anche
  dai sindacati di categoria, le società sportive e
  i relativi organi di vertice non vedono di buon
  occhio la misura. «È una decisione inaspettata
  che ci trova non in sintonia con la strategia, la
  tempistica e la nostra mancata consultazione. Anche se», ha commentato il presidente della Figc, Carlo
  Tavecchio, «credo sia prematuro parlare di serrate dei club». A chiedere invece, l' estensione delle
  misure previste per contrastare i fenomeni di violenza dentro agli stadi anche a manifestazioni e cortei è
  Stefano Dambruoso (Sc): «Dobbiamo rafforzare le misure di prevenzione durante gli eventi sportivi ed
  estendere l' ambito di applicazione anche alle ipotesi di reati commessi nel corso delle manifestazioni
  pubbliche». Pronte per l' approvazione, poi, anch le disposizioni della seconda parte del testo che
  prevedono l' aumento delle Commissioni territoriali nei comuni maggiormente colpiti da fenomeni
  migratori, il relativo allentamento del patto di stabilità interno e l' avvio della sperimentazione dell' uso
  della pistola elettrica.

                                                                                               BEATRICE MIGLIORINI

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                                                                                                                     26
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  Il Consiglio di stato sulle irregolarità dei vincitori di gara.

  Chi ha debiti col fisco può conservare l' appalto
  Anche chi ha debiti col fisco può non perdere l'
  appalto che ha vinto. A patto che l' irregolarità
  tributaria che la stazione appaltante ha rilevato
  sia di un importo tale da non mettere a rischio
  la solvibilità di chi contratta con la pubblica
  amministrazione.
  E ciò anche prima che il decreto sviluppo
  introducesse il requisito della «gravità» dell'
  esposizione del privato verso l' erario per far
  scattare la revoca dell' aggiudicazione di un
  servizio pubblico: il principio comunitario della
  proporzionalità e lo stesso trattato di
  funzionamento dell' Unione europea escludono
  interpretazioni troppo formalistiche del codice
  degli appalti. Risultato: per una pendenza di
  30 mila euro con le entrate la banca non può
  perdere la gestione dei servizi di cassa dell'
  Asl. È quanto emerge dalla sentenza 4854/14,
  pubblicata dalla terza sezione del Consiglio di
  Stato.
  Situazione complessiva. Accolto il ricorso dell'
  istituto di credito che si è visto estromettere
  dal contratto pubblico in favore di un
  concorrente in base all' acquisizione dei debiti
  esistenti presso l' Agenzia delle entrate: la
  stazione appaltante l' ha compiuta con
  riferimento alla scadenza del termine per la
  partecipazione alla gara. In base all' articolo
  45, comma 2, lett.
  f) della direttiva CE 2004/18 il requisito dell' affidabilità e della solidità finanziaria di chi lavora per la
  pubblica amministrazione deve tuttavia essere valutato nel concreto: bisogna dunque tenere conto della
  complessiva dimensione societaria di chi partecipa alla procedura a evidenza pubblica così come non
  si può ignorare l' eventuale ravvedimento operoso intervenuto nelle more. Insomma: chi ha pendenze
  con il fisco ma appare in grado di pagarle senza problemi può ben conservare l' appalto ancora prima
  dell' avvento del decreto legge 70/2011, che ha imposto di escludere gli aggiudicatari soltanto in casi di
  gravi violazioni e di cospicui importi dei debiti con il fisco.
  Nella specie l' istituto di credito ha dimensioni notevoli, mentre l' esposizione verso l' erario risulta ora
  modesta grazie al pagamento avvenuto nel corso del procedimento di verifica del requisito: l' esclusione
  dalla procedura può invece scattare soltanto di fronte a un effettivo inadempimento tributario in atto che
  abbia una certa consistenza in relazione alla complessiva situazione patrimoniale dell' aggiudicatario.
  In seguito è intervenuto il decreto sviluppo che ha sì puntato ad ampliare la platea dei soggetti ammessi
  alle procedure di gara ma senza perdere di vista la necessaria tutela del contraente pubblico, che ha
  interesse a evitare di mettersi in affari con soggetti gravati da debiti tributari che incidono in modo
  significativo sulla loro solidità finanziaria.
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  Fondo pensione unico per i dipendenti pubblici
  Un solo fondo pensione per i dipendenti di enti
  locali e i ministeriali. Dal 1° ottobre, infatti, il
  fondo pensione Sirio (dipendenti dei ministeri,
  della presidenza del consiglio, di Cnel, Enac,
  agenzie fiscali, università e ricerca) è stato
  incorporato in Perseo (dipendenti di regioni,
  enti locali e servizio sanitario nazionale),
  dando vita al «fondo Perseo­Sirio». L'
  operazione ha il fine di ridurre i costi e meglio
  soddisfare i bisogni pensionistici degli iscritti.
  Lo spiega l' Inps nella circolare n. 115/2014.
  Per effetto della fusione, spiega l' Inps, a
  partire dal 1° ottobre per le adesioni che sono
  inserite nel sistema da modulo cartaceo, non
  essendo più attivo Sirio, indipendentemente
  dal modulo di adesione usato e dalla data di
  sottoscrizione, la data di avvio della
  contribuzione è il primo giorno del terzo mese
  successivo a quello di sottoscrizione; per le
  adesioni già acquisite dal sistema (ListaPosPA
  dell' Uniemens), invece, la data di decorrenza
  della contribuzione è quella indicata nella
  stessa ListaPosPa. Qualora tale data non sia
  presente o risulti superiore al terzo mese
  successivo a quello della data di
  sottoscrizione, la data di decorrenza sarà
  comunque il primo giorno del terzo mese
  successivo a quello della data di
  sottoscrizione.
  Inoltre, aggiunge l' Inps, fino al giorno precedente la fusione (30 settembre 2014), le posizioni, i loro
  eventuali conferimenti e i relativi flussi informativi telematici e finanziari resteranno separati per fondo
  (Sirio e Perseo). Dal giorno della fusione (1° ottobre), invece, le posizioni, compresi eventuali
  conferimenti, riferibili a Sirio transitano nel fondo Perseo Sirio al quale andranno trasmessi i relativi
  flussi informativi e finanziari.
  Dal 1° ottobre, inoltre, le amministrazioni appartenenti ai comparti per i quali operavano in via separata i
  fondi Perseo e Sirio dovranno usare la nuova modulistica del fondo Perseo Sirio.
  A partire dalla ListaPosPa dell' Uniemens riferita al mese di ottobre 2014, le amministrazioni statali, con
  dipendenti iscritti a Sirio, devono indicare nel quadro E1 esclusivamente il fondo pensione Perseo Sirio
  mediante la valorizzazione del codice 2164 nel campo CodFondo.

                                                                                               CARLA DE LELLIS

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                                                                                                                 29
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  L' Istituto nazionale annuncia una stretta vigilanza sull' attuazione della direttiva.

  Revisori, l' Europa parla chiaro
  L' Inrl: la norma Ue sull' equipollenza non si tocca.

  La normativa europea in materia di revisione
  legale non si tocca: è la ferma risposta dei
  vertici Inrl all' ennesima riproposizione della
  vicenda dell' equipollenza con il
  sottosegretario al Mef, Enrico Zanetti, che ha
  ventilato l' ipotesi allo studio per una
  «soluzione possibile» in merito al tirocinio ed
  alle modalità per l' esame di abilitazione.
  «La soluzione già c' è», ribatte senza indugio il
  presidente dell' Inrl Virgilio Baresi, «ed è
  quanto stabilito dalla normativa europea che
  ha fissato in 36 mesi il periodo di tirocinio e
  nell' elencazione di materie specifiche per l'
  esame di abilitazione senza scorciatoie o
  corsie preferenziali. E questo perché c' è una
  netta differenza tra l' attività professionale dei
  revisori legali, ispirata a principi di terzietà e
  quella di altri professionisti come i dottori
  commercialisti, o avvocati o consulenti del
  lavoro. Saremo vigili affinché da questa
  vicenda non scaturisca qualcosa di anomalo,
  pronti a mobilitare l' Unione europea se si
  dovesse prefigurare uno stravolgimento dei
  dettami legislativi europei. Noi chiediamo solo
  ilo rispetto della legge e la sua applicazione
  alla lettera».
  Quella dell' Istituto è una posizione che ha
  ottenuto, tra l' altro, ampi riconoscimenti da
  parte delle autorità istituzionali presenti al recente seminario nazionale di Napoli dove è emersa in modo
  inequivocabile l' identità professionale del revisore legale, pienamente riconosciuta dai vertici di
  Equitalia e dell' Agenzia delle entrate.
  L' amministratore delegato di Equitalia, Benedetto Mineo ha infatti ribadito che «la terzietà, alla base
  della legge sulla revisione legale è un principio fondamentale nel monitoraggio contabile sia in ambito
  pubblico che privato e lo è soprattutto per una società come Equitalia. E l' accordo che abbiamo stilato
  con Inrl è la prova di una volontà di collaborazione costruttiva con quei professionisti che hanno costanti
  rapporti con i referenti dell' universo tributario. Una collaborazione capillare, quella con l' Inrl che si
  esplicherà con attivazione di sportelli telematici ed appuntamenti personalizzati sul territorio nonché con
  una attività di formazione condivisibile. In questa ottica auspico che i revisori possano presto essere
  abilitati anche nei contenziosi tributari perché indubbiamente rappresenta un completamento della loro
  attività». Gli ha fatto eco il direttore centrale Normativa dell' Agenzia delle entrate Annibale Dodero che
  ha ricordato come «la direttiva europea e la recente normativa sulla nuova revisione stabilisce principi
  contabili ispirati alla terzietà e sia il mondo professionale che quello erariale devono attenersi. La

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  Allarme dell' Anci: dubbi sulla spending comunale
  Interpretare le norme della spending review 2
  in modo da consentire ai comuni di individuare
  le misure idonee per compensare il rilevante
  taglio di risorse subito. E predisporre una
  circolare esplicativa che garantisca le
  necessaria uniformità, soprattutto in vista dei
  controlli dei revisori e della Corte dei conti.
  Sono le due richieste formulate dal segretario
  generale dell' Anci, Veronica Nicotra in una
  lettera inviata ai capi di gabinetto dei ministeri
  degli Affari regionali, dell' Economia e dell'
  Interno. Come evidenziato da ItaliaOggi del
  19/9/2014, il problema nasce dagli artt. 8 e 47
  del dl 66/2014, che hanno imposto ai sindaci
  un nuovo contributo che per quest' anno vale
  375,6 milioni (dal 2015, l' importo salirà a
  563,4 milioni). Il riparto dei sacrifici fra i singoli
  enti è stato disposto con un decreto del
  Viminale del 4 settembre scorso. Per
  compensare le minori entrate sul fondo di
  solidarietà comunale, le amministrazioni sono
  chiamate a ridurre la propria spesa e, in
  particolare, le voci riguardanti gli acquisti di
  beni e servizi, gli incarichi e le consulenze,
  nonché le autovetture. Tuttavia, come
  ribadisce l' Anci, tale disciplina pone numerosi
  dubbi applicativi (tutti evidenziati su queste
  colonne), che stanno portando a posizioni
  diverse degli organi di revisione economico­finanziaria, chiamati a esercitare un puntuale controllo sul
  suo puntuale rispetto e a riferirne gli esiti alla magistratura contabile. In alcuni casi, la spesa di
  riferimento viene individuata nel 2013, in altri nel triennio 2011­2013, a volte si fa riferimento alla
  competenza, altre alla cassa. Inoltre, secondo l' Anci, è necessario riaffermare la piena autonomia dei
  comuni, che non tollera vincoli specifici nella trasposizione in bilancio dei tagli (in conformità con quanto
  previsto, nel precedente ciclo di revisione della spesa, dal dl 95/2012). Il dl 66, invero, consente ai
  comuni di adottare misure alternative ma pur sempre di contenimento della spesa corrente, al fine di
  conseguire risparmi non inferiori a quelli imposti Tuttavia, rimarcano i sindaci, la diversa modulazione
  dei risparmi attesi, unitamente alla normale variabilità della spesa comunale, potrebbe anche dare
  luogo ad aumenti di determinate voci, senza che ciò equivalga a una violazione di legge. Infine, occorre
  considerare che i tagli sono intervenuti ad esercizio ormai avviato, con alcuni comuni che avevano già
  approvato il bilancio, mentre altri lo hanno fatto successivamente incorporando i tagli direttamente nelle
  previsioni e con la difficoltà, per tutti, di incidere sui contratti in essere e di modificare gli
  approvvigionamenti di beni e servizi già previsti. Insomma, un vero e proprio caos, cui ora occorre porre
  rimedio in via interpretativa, evitando la solita babele di letture da parte delle diverse sezioni regionali
  della Corte dei conti. Per rafforzare la richiesta, l' Anci ha anche presentato una proposta di revisione
  della normativa vigente, che appare comunque opportuna, considerando l' ampia platea di operatori
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                                              pubblica amministrazione

  Anche senza decreto attuativo gli enti devono mantenere in bilancio le previsioni di spesa.

  Tagli, province in un vicolo cieco
  Pastacci (Upi): serve un quadro certo per garantire i servizi.

  «L' equilibrio finanziario delle province è
  indispensabile per applicare la riforma Delrio.
  Le province, in attesa di definire il riparto delle
  competenze tra enti di area vasta, comuni,
  regioni e stato, hanno bisogno di risorse per
  finanziare i servizi che sono tenute a garantire
  almeno fino a fine anno.
  Ma al tempo stesso hanno bisogno di certezze
  sull' entità dei futuri tagli e su quando verranno
  disposti». Il presidente dell' Upi Alessandro
  Pastacci, non fa salti di gioia di fronte all'
  indiscrezione (anticipata ieri da ItaliaOggi)
  secondo cui il governo avrebbe in qualche
  modo deciso di congelare momentaneamente
  l' emanazione del decreto con la ripartizione
  dei tagli previsti dal dl 66 (445 milioni per il
  2014) in modo da evitare conseguenze
  catastrofiche sui conti delle province.
  La data del 10 ottobre, entro cui ciascun ente
  dovrebbe conferire al bilancio dello stato l'
  ammontare della propria decurtazione,
  incombe infatti come una spada di Damocle
  sulle nuove province, m a i n a s s e n z a d e l
  decreto con la ripartizione dei tagli, al
  momento non c' è alcun obbligo a carico delle
  amministrazioni.
  Una situazione di incertezza che però non
  piace ai diretti interessati che preferiscono un
  quadro finanziario chiaro.
  Infatti, anche se in assenza del decreto non può essere effettuato il movimento di cassa consistente nel
  pagamento delle somme che le province sono chiamate a versare allo Stato, se non viene eliminata la
  fonte normativa che crea l' obbligo (l' articolo 47 del dl 66/2014), le province debbono comunque
  mantenere nei bilanci la previsione della spesa (in media, circa 4,5 milioni per provincia). Il che significa
  che, per far pareggiare i conti, debbono comunque simmetricamente ridurre le spese correnti, non
  potendo impegnare risorse che vadano a intaccare la «riserva», cioè l' impegno già costituito sulla
  somma da versare allo Stato.
  Perché tale somma, se non viene abolita la norma che la impone o non ne viene modificato l' importo,
  resta comunque dovuta. La boccata d' ossigeno derivante dal rinvio sine die del decreto attuativo dell'
  articolo 47 del dl 66/2014, dunque, giungerebbe solo in termini di cassa, ma non di competenza. Il che,
  per altro, risulterebbe quasi ininfluente ai fini del rispetto del patto d i stabilità. Nei giorni scorsi era
  circolata la voce che fosse pronto uno sconto di 100 milioni da inserire in un decreto legge sulla finanza
  locale che avrebbe dovuto contenere anche un' ennesima proroga dei bilanci comunali ( a l 3 0

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  L' Intervento/2.

  Partecipate, tagli selettivi
  Il «Programma di razionalizzazione delle
  p a r t e c i p a t e locali» p r e d i s p o s t o d a l
  commissario Cottarelli a inizio agosto ha fatto
  compiere un oggettivo salto di qualità nel
  livello di conoscenza di questo discusso
  fenomeno.
  Che si trascina irrisolto da anni, al centro di
  una tensione constante fra tentazioni
  conservatrici e pulsioni demonizzanti, e che si
  esprime, sul piano complessivo, in numeri
  oggettivamente grandi (secondo la stima di
  Cottarelli, le perdite delle partecipate sono
  state, nel 2012, di circa 1.200 milioni). Ora che
  questo fenomeno lo conosciamo meglio, per
  definire il percorso di riconduzione alla
  normalità di una situazione divenuta nel tempo
  troppo diversificata e, in diversi casi, troppo
  distante dal paradigma legale di riferimento,
  occorre evitare di cadere nella trappola della
  semplificazione del linguaggio, e condurre un'
  operazione sistematica di rigorosa verifica
  della corrispondenza di ciascuna partecipata a
  quella declinazione dell' ampia categoria dell'
  interesse pubblica che ognuna, nello specifico,
  tende a credere di incarnare. Si tratta di una
  verifica che non sarà né facile né breve (anche
  se il tempo stringe), per una ragione ormai
  evidente a tutti: il tratto divenuto
  progressivamente poliforme dell' interesse pubblico, la conseguente ibridazione delle categorie
  concettuali nette e nitide che ci erano state fornite dalla nostra solida tradizione giuridica, e, di
  conseguenza, la necessità di non rinunciare pregiudizialmente allo sforzo di operare, se necessario,
  anche (più o meno) sottili distinguo. Ciò è necessario perché vi sono situazioni, diffuse e importanti a cui
  a nessuno verrebbe in mente di rinunciare per ragioni eminentemente pratiche (e di interesse generale,
  ancorché non sempre facile da indicare descrittivamente), ma che si collocherebbero oggettivamente
  border line se dovessimo far uso della nozione classica di interesse pubblico.
  Semplificare si potrà certamente, ma non troppo, e non sempre. In parallelo, anche il sistema delle
  responsabilità di amministratori e funzionari degli enti soci, quale fissato da ultimo dalle sezioni unite
  con la sentenza n.
  26283/2013 (per le società in house e per quelle non in house), resterà non sganciabile da quella
  rinnovata centralità della nozione di interesse pubblico che spiega ancor oggi come mai proprio alla
  valutazione discrezionale ed equitativa del giudice contabile è demandato, sulla base di tutte le
  circostanze del caso, di stabilire quanta parte del danno subito dalla p.a. debba essere addossato al
  convenuto (Corte cost., sent. n. 183/2007), e persino di escluderne la ricorrenza laddove dal
  comportamento contestato siano derivati anche vantaggi per l' amministrazione o la comunità
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