COMUNE DI RUSSI Venerdì, 03 ottobre 2014
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
COMUNE DI RUSSI Venerdì, 03 ottobre 2014 Prime Pagine 03/10/2014 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 1 03/10/2014 Prima Pagina La Voce di Romagna 2 ambiente 02/10/2014 Ravenna24Ore.it Via Godo, "degrado provocato da raccolta differenziata non corretta" 3 cronaca 03/10/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 19 RAGGI CARLO Processo al camionista a 5 anni dall' incidente «Così abbiamo... 4 03/10/2014 La Voce di Romagna Pagina 15 Madre e figlia morte: riaperto il caso 6 cultura e turismo 03/10/2014 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 25 Sue Moreno e Big Jamboree, sensualità e ritmo 8 03/10/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 15 Festa di santo Stefano in Tegurio Oggi l' accoppiata baseball e rock 9 03/10/2014 La Voce di Romagna Pagina 16 Domenica aperto il museo Biagetti 10 03/10/2014 La Voce di Romagna Pagina 16 Iscrizioni al centro ricreativo Paradiso 11 03/10/2014 La Voce di Romagna Pagina 16 Mezzo secolo con il Godo 12 02/10/2014 Ravenna24Ore.it Godo, apertura straordinaria per il Museo dell' Arredo Contemporaneo 13 pubblica amministrazione 03/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 7 LEONARDO MAISANO La City apprezza ma sull' economia non farà «sconti» 15 03/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 7 GERARDO PELOSI Renzi a Merkel: non ci tratti da scolari 17 03/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 10 GIANNI TROVATI Pareggio anticipato, stretta su 3mila Comuni 19 03/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 10 MARCO MOBILI, MARCO ROGARI Sanità, almeno un miliardo di tagli 21 03/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 47 Per il conferimento di incarichi requisiti vincolati ai contratti 23 03/10/2014 Italia Oggi Pagina 21 Maroni lancia gli Angeli della burocrazia 25 03/10/2014 Italia Oggi Pagina 23 BEATRICE MIGLIORINI Sicurezza, straordinari ai club 26 03/10/2014 Italia Oggi Pagina 28 DARIO FERRARA Chi ha debiti col fisco può conservare l' appalto 27 03/10/2014 Italia Oggi Pagina 29 CARLA DE LELLIS Fondo pensione unico per i dipendenti pubblici 29 03/10/2014 Italia Oggi Pagina 32 Revisori, l' Europa parla chiaro 30 03/10/2014 Italia Oggi Pagina 33 MATTEO BARBERO Allarme dell' Anci: dubbi sulla spending comunale 33 03/10/2014 Italia Oggi Pagina 33 FRANCESCO CERISANO E LUIGI OLIVERI Tagli, province in un vicolo cieco 35 03/10/2014 Italia Oggi Pagina 34 MASSIMILIANO ATELLI Partecipate, tagli selettivi 37 03/10/2014 Italia Oggi Pagina 34 MATTEO BARBERO Personale, l' in house non vale 39 03/10/2014 Italia Oggi Pagina 35 LUIGI OLIVERI Elette le nuove province. E ora? 40 03/10/2014 Italia Oggi Pagina 36 Edilizia scolastica, dalla Lombardia fondi per 32 mln 42 03/10/2014 Italia Oggi Pagina 36 PAGINA A CURA DI ROBERTO LENZI Enti, corsa a rinegoziare i mutui 43 03/10/2014 Italia Oggi Pagina 36 Veneto, contributi fino a 1,5 milioni per l' illuminazione 45 03/10/2014 Italia Oggi Pagina 37 Incompatibilità limitate 46
03/10/2014 Italia Oggi Pagina 37 GIANFRANCO DI RAGO Lo Scaffale degli Enti Locali 48 03/10/2014 Italia Oggi Pagina 38 DUCCIO CUCCHI I comuni (parte dello stato) devono pagare allo stato la tassa sui... 49 sport 03/10/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 8 Per l' approdo in B una Teodora 'targata' Glomex 51 03/10/2014 La Voce di Romagna Pagina 28 E' Glomex il nuovo main sponsor della Teodora 52 02/10/2014 Ravenna Today Redazione Volley B2, Glomex main sponsor della Teodora Ravenna 53
3 ottobre 2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 1
3 ottobre 2014 La Voce di Romagna Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2
2 ottobre 2014 Ravenna24Ore.it ambiente Via Godo, "degrado provocato da raccolta differenziata non corretta" Hera ribatte alle critiche sul servizio effettuato a Villanova di Ravenna "In merito alla segnalazione riguardo la situazione dei rifiuti in v i a Godo, Hera desidera informare che si tratta di problemi già noti e da tempo la situazione è puntualmente monitorata", ha spiegato in una nota stampa l' azienda, che continua: "Via Godo rientra in una zona già servita da raccolta domiciliare dei rifiuti. Infatti i contenitori fotografati non sono di un' Isola Ecologica di Base bensì quelli interni al cortile del condominio che affaccia sulla via, consegnati da Hera alle famiglie per svolgere la raccolta differenziata. Per la raccolta dei rifiuti indifferenziati i cittadini devono utilizzare sacchi di propria fornitura. In generale i residenti dovrebbero esporre i rifiuti soltanto nei giorni di calendario in cui sia prevista la raccolta di ogni singola frazione di rifiuto. Le frequenze di calendario sono: carta a cartone il mercoledì; plastica e vetro al sabato (ogni due settimane; l' organico viene raccolto una volta alla settimana (lunedì) nei mesi invernali, mentre da inizio giugno a fine settembre la raccolta è potenziata e avviene due volte alla settimana (lunedì e venerdì). Purtroppo conferimenti non corretti, abbandono di rifiuti e soprattutto mancato rispetto del calendario di raccolta provocano problemi al decoro di questa zona e non portano all' incremento desiderato di raccolta differenziata. Si ricorda, tuttavia conclude Hera che per mantenere e migliorare il decoro della città è indispensabile la collaborazione dei cittadini". Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 3
3 ottobre 2014 Pagina 19 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) cronaca Processo al camionista a 5 anni dall' incidente «Così abbiamo visto morire figlia e nipote» Toccante testimonianza dei genitori che in auto seguivano quella della donna con i figli. «ERAVAMO fermi dietro all' auto di nostra figlia, a sua volta ferma allo stop. Poi lei si è avviata, tranquillamente, immettendosi verso sinistra, verso Faenza. In quel momento io e mia moglie abbiamo visto quell' autocisterna colpire la Bmw di Claudia, trascinarla, poi scagliarla nel campo. Io sono corso nel fosso per rendermi conto delle condizioni di Claudia e dei suoi due figlioletti..». Per Claudia Malevolti, imprenditrice di 44 anni di Borgo San Lorenzo non c' era più nulla da fare, i due figli di 10 e 5 anni erano gravissimi e la bambina, Agnese, decenne, morirà pochi giorni dopo. E' STATA una testimonianza drammatica, ieri mattina in tribunale a Ravenna, quella di Federico Malavolti e della moglie Caterina Bartolini, genitori di Claudia e nonni di Agnese; un' angoscia palpabile, la loro, pur dignitosamente contenuta, anzi, nascosta, tolta qualche lacrima non trattenuta dalla signora Caterina. La testimonianza di una tragedia avvenuta nel pomeriggio del 4 settembre del 2009 sulla provinciale Brisighellese al bivio con la provinciale Prada, fra Russi e Faenza, una tragedia i cui atti, sulla base della iniziale notizia di reato redatta dalla polizia stradale, vennero archiviati e che invece una consulenza tecnica redatta dall' ingegnere Jerri Mancini su incarico degli avvocati Manuel Maggioli di Rimini e Francesca Valenti di Firenze cui si erano rivolti i genitori e il marito di Claudia, ha fatto riaprire fino ad approdare al processo in tribunale a Ravenna, davanti al giudice Corrado Schiaretti (pm Lorenzo Casalboni) e che ieri è entrato nel vivo. LA DINAMICA dell' incidente era ed è chiara. La Bmw condotta da Claudia Malevolti si avviò dallo stop per immettersi, con manovra di svolta a sinistra, nella corsia di canalizzazione verso Faenza e qualche frazione di secondo dopo fu colpita dall' autocisterna a pieno carico che procedeva verso Russi e che era condotta da Adriano R. di San Pietro in Trento, ora accusato di duplice omicidio colposo. A conclusione dell' indagine preliminare e di fronte a una dinamica così chiara, la Procura chiese ed ottenne l' archiviazione degli atti. MA GRAZIE alla consulenza redatta dall' ingegnere Mancini, che aveva evidenziato un' importante circostanza, ovvero quella relativa alla velocità tenuta dall' autocisterna ritenuta superiore ai limiti, il fascicolo venne riaperto e il pm dispose una propria consulenza affidata all' ingegnere Giovanni Saponaro il quale ha concluso affermando che il conducente dell' autocisterna procedendo a 82 chilometri orari (accertato attraverso il cronotachigrafo) aveva violato precise norme del codice della strada relative sia alla velocità che, con il mezzo a pieno carico, avrebbe dovuto tenere, ovvero 70 km Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 4
3 ottobre 2014 Pagina 15 La Voce di Romagna cronaca Madre e figlia morte: riaperto il caso RUSSI Decedute dopo schianto con tir e fascicolo archiviato. Ma il limite dei camion a pieno carico su quella strada era sbagliato. Il bilancio di quello scontro tra l'auto e il tir a pieno carico su un incrocio della Brisighellese tra Faenza e Russi era stato pesantissimo. Perché la madre, la 44enne Claudia Malevolti di Borgo San Lorenzo, in provincia di Firenze, era morta sul colpo. E la figlia Alessia di dieci anni che le sedeva accanto, era deceduta dopo dieci giorni di agonia all'ospedale Bufalini di Cesena. Unico a salvarsi, nonostante le ferite riportate, era stato il figlio di cinque anni che viaggiava dietro. Per quello schianto accaduto nel tardo pomeriggio del 4 settembre 2009, peraltro sotto agli occhi dei genitori della 44enne che la seguivano con la loro auto di ritorno da quella vacanza al mare, la procura ha riaperto le indagini ottenendo il rinvio a giudizio per omicidio plurimo colposo dell'autista del camion, un 68enne ravennate per il quale il dibattimento è partito ieri mattina davanti al giudice monocratico Corrado Schiaretti e al vpo Lorenzo Casalboni. L'incidente si era verificato esattamente alle 18.45 sul chilometro 112+200 della strada Provinciale 302 BrisighelleseRavennate che in quel tratto è conosciuta anche come via Faentina Sud. Siamo a un chilometro e mezzo circa dal Mercatone Uno di Russi: è lì che l'Iveco 430 Stralis condotto dall'attuale imputato e con agganciato I un semirimorchio con cisterna piena di mosto d'uva, aveva travolto la Bmw serie 3 Touring station wagon appena ripartita dopo avere dato la precedenza da via Prada per immettersi in direzione Faenza. Un impatto tremendo: il tir aveva centrato la vettura con la parte anteriore sinistra scaraventandola diversi metri più avanti. La Bmw aveva concluso la sua corsa ruote all'aria schiantandosi nel fossato laterale quasi a fianco del mezzo pesante. Tra le lamiere erano rimasti incastrati la madre, ormai senza vita. E i due piccoli, entrambi in quel momento coscienti. Per tirarli fuori, c'era stato bisogno dell'intervento dei vigili del Fuoco. Poi lei non ce l'aveva fatta. Mentre il fratellino, dopo il ricovero all'ospedale Meyer di Firenze, era stato dichiarato fuori pericolo. In un primo momento il gip del tribunale di Ravenna aveva archiviato le indagini ritenendo, sulla base delle perizie eseguite, che la responsabilità dell'accaduto fosse attribuibile solo alla donna la quale, nonostante lo stop, era ripartita intempestivamente. Ma dopo un anno, ecco il colpo di scena con la riapertura del fascicolo: gli avvocati dei familiari delle due defunte Manuel Maggioli di Rimini e Francesca Valente di Firenze avevano lamentato, codice stradale alla mano, che su quella strada il limite dei tir a pieno carico fosse in realtà dei 70 e non degli 80 orari come invece supposto in prima Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 6
3 ottobre 2014 Pagina 25 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) cultura e turismo Sue Moreno e Big Jamboree, sensualità e ritmo RAVENNA. È nato solo quattro anni fa, ma è cresciuto molto il Moondogs F es ti va l di Ravenna, rassegna di musica rock'n'roll , rockabi l ly e r hy th m'n'blues iniziato ieri per concludersi sabato 4. Il segno più evidente della crescita del festival si è riscontrato già dalla prima giornata, che ha portato il Moondogs fuori dalla sua tradizionale collocazione all'A l m a gi à , per colonizzare il centro storico ravennate. Dj set in bar e piazze fin dal mattino, per arrivare ai live serali di Vince and the Sun Boppers e Miss T and the mad Tubes . Sabato l'intera area dell'Al magià, nella darsena di città, diventa M o on d og s v i l l a ge , dedicato al rock'n'roll: si esibiranno i gruppi italiani B oo g i enuts, Robbie D. and The D uo ph on ic s e He nr y Wolfabilly & The Silvery Moon, circondati da stand gastronomici, mostre, mercato di memorabilia e set con dj italiani e internazionali, tra i quali l'olandese Sputnik. L'interno dell'A lm ag ià ospiterà invece i live più prestigiosi: si comincia oggi alle 22 con l'a ffascinante cantante olandese Sue Moreno, accompagnata da Dale Rocka and the Volcanoes, alle 23.30 The Big Jamboree, band spagnola con oltre trent'anni di attività alle spalle. Domani, 4 ottobre dalle 16.15 cominciano le lezioni gratuite di ballo con Enrico Conti e Francesca Ba ld in i, insegnanti al Summer Jamboree, mentre alle 22 tornano D al e Rocka And The Volcanoes, band s i c i l i a n a che pochi mesi fa, dopo quindici anni di vita, ha suonato per la prima volta in Usa. Dalle 23 all ' 1 . 0 0 M o o n d o g s r hy th m'n'blues revue, cavalcata di live set con il cantante e sassofonista americano Gary Detroit W i gg i n s , il cantante inglese Jackson Sloan, la cantante inglese S o p hi e Shaw, gli italiani Miss T. , Robbie D., e gli immancabili The Goodfellas, il cui leader Stelio L uc ky Lacchini è direttore artistico dell'intero festival. Ingresso all'Almagià oggi a 15 euro, sabato a 18 euro. Abbonamenti a 30 euro. Tutti gli eventi esterni sono a ingresso gratuito. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 8
3 ottobre 2014 Pagina 15 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) cultura e turismo GODO DI RUSSI. Festa di santo Stefano in Tegurio Oggi l' accoppiata baseball e rock PROSEGUE la festa di Godo, dove viene festeggiato Santo Stefano in Tegurio. Oggi alle 19 apertura tradizionale dello stand gastronomico del Baseball, alle 19 alla Pieve di S. Stefano in Tegurio concerto di musica barocca promosso dal Baseball Club ? Godo per il 50° anniversario, alle 21.15 sul palco centrale, serata southern rock con i Truck 66, sponsorizzata dal bar Vintage. La festa prosegue fino a lunedì. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 9
3 ottobre 2014 Pagina 16 La Voce di Romagna cultura e turismo Domenica aperto il museo Biagetti In occasione della Giornata del Contemporaneo, in collaborazione con la Pro L o c o d i Russi, è in programma domenica l'apertura straordinaria del Museo dell'Arredo Contemporaneo creato dal compianto Raffaello Biagetti (in foto). Tre le visite guidate: ore 15, 16,30 e 18 (ingresso libero). Info e prenotazioni 338 9586837. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 10
3 ottobre 2014 Pagina 16 La Voce di Romagna cultura e turismo ZAPPING. Iscrizioni al centro ricreativo Paradiso Il Centro Ricreativo Paradiso è un servizio dedicato per ragazzi dai 6 ai 17 anni che offre attività di sostegno allo studio e laboratori. Il servizio si svolge dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle 18, in via XXV Aprile 8 a Russi dal 13 ottobre (Info 0544/5876437). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 11
3 ottobre 2014 Pagina 16 La Voce di Romagna cultura e turismo Mezzo secolo con il Godo A coronamento dei festeggiamenti per il 50° anniversario della fondazione della Asd Baseball Godo o g g i a l l a P i e v e d i Santo Stefano in Tegurio a Godo (ore 19) concerto dell' orchestra della prestigiosa cappella della Basilica di San Francesco. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 12
2 ottobre 2014 Ravenna24Ore.it cultura e turismo Godo, apertura straordinaria per il Museo dell' Arredo Contemporaneo Il 5 ottobre in occasione di un progetto che coinvolge i visitatori e giovani studenti di architettura Un' apertura straordinaria con visita guidata per il Museo dell' Arredo Contemporaneo: è quanto avverrà domenica 5 ottobre in occasione della Giornata del Contemporaneo e della Festa di Godo. I l progetto, in collaborazione con la Pro Loco di Russi, c o i n v o l g e t r e g i o v a n i s t u d e n t i d i architettura: Maria Giulia Morfino, Francesco Pasi e Dario Castellari. "Il desiderio condiviso spiegano gli organizzatori della Pro loco è di creare una visita guidata attraverso la collezione di questo Museo. La domanda che ha concretamente attraversato questo percorso di studio è la seguente: che cosa significa portare qualcuno, noi stessi inclusi, verso un' osservazione? Al di là della specificità del "patrimonio", un museo dona la possibilità di vedere molte cose tutte insieme, di toccarle, sentirne la presenza, "conoscerle di persona". L' "Essere guida", figura controversa, che si pone tra l' opera e lo spettatore, è una presenza nell' atto di accendere, nascondere, ricamare, cucire, sprofondare, tergiversare, intrattenere, ripensare, seminare. Generare un incontro tra spettatore e opera è un esercizio funambolico: non sempre il vento è favorevole, non sempre si è disposti a cadere e a volte si vive per quei due o tre passi, da qui a là, per qualche minuto d' intensità. La Pro Loco di Russi, fin dalla sua fondazione impegnata nella valorizzazione culturale e turistica del proprio territorio, ha in questi ultimi anni intensificato i propri sforzi per far conoscere il patrimonio storico, artistico e culturale del proprio comune. A questo impegno continuano gli organizzatori che ci ha visti coinvolti fino al 15 agosto scorso alla Villa Romana, risultando il secondo sito più visitato di tutta la regione con oltre 300 persone, abbiamo aggiunto una nuova collaborazione con il Museo dell' Arredo Contemporaneo. Visto l' entusiasmo dei giovani soci volontari che accompagnano i visitatori, abbiamo provato a coinvolgere altri giovani su una materia per noi completamente nuova: l' architettura moderna ed il design. A Russi esiste una collezione permanente tra le più importanti d' Europa, un' installazione di centocinquanta pezzi di arredo e design realizzata nel 1988 da Raffaello Biagetti con la collaborazione di Giovanni Klaus Koening. Successivamente, nel 1993 Ettore Sottsass progetta un' architettura blu accanto al Museo dilatando enormemente le possibilità di questo spazio visionario e unico nel suo genere. La Pro Loco di Russi non poteva non tentare una collaborazione per farlo conoscere maggiormente e renderlo naturalmente e semplicemente comprensibile anche dai "non addetti". Il design è arte applicata all' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 13
2 ottobre 2014 Ravenna24Ore.it
3 ottobre 2014 Pagina 7 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione Visto da Londra. Sei mesi dopo la prima visita. La City apprezza ma sull' economia non farà «sconti» Leonardo Maisano Lo strappo francese sul deficitT? L' Italia sta con Parigi perché capisce l' urgenza di ridare primato alla politica in Europa, capisce la minaccia del Front National, capisce, quindi, tutte le ansie di Francois Hollande, ma non si adegua. Il presidente del consiglio Renzi lo ha scandito sull' uscio di Downing street, appena concluso il colloquio con il premier inglese David Cameron, lo ha ribadito anche nell' incontro all' Economist e nella colazione riservata in Ambasciata con imprenditori e manager di imprese britanniche. L' Italia, a differenza della Francia, ha infatti un problema di "reputazione" che Renzi riconosce e tanto basta per imporre cautela. La credibilità passa per il mantenimento degli impegni anche quelli più di forma che di sostanza. Così, sei mesi dopo la prima visita a Londra, il presidente del consiglio ha tenuto fede alle promesse e si è ripresentato agli investitori per dimostrare di aver sbrigato alcune delle pratiche più urgenti. La comunità economico finanziaria di Londra chiede fatti e le domande si sono concretizzate nel corso di una serie di incontri culminati con l' intervento alla Guildhall. Win Bischoff, banchiere di lungo corso, ha interpretato il pensiero di molti quando, nel corso della colazione in Ambasciata, ha sollevato obiezioni su un percorso di riforme che privilegia il quadro istituzionale piuttosto che quello economico. La replica di Matteo Renzi, corredata di slides con le misure adottate nel semestre, è stata secca: il legame fra le prime e le seconde è inscindibile. Giustizia, pubblica amministrazione, istruzione devono cambiare corso per garantire il consolidamento di una svolta che Renzi vuole radicale, se deve essere capace di fare dell' Italia un gigante in Europa non troppo diverso dalla Germania. Il tono del capo del governo in questo passaggio, ci è stato riferito, è apparso «spavaldo», dimostrando l' ambizione di voler incidere nel tessuto del Paese. Molto oltre, quindi, la logica aritmetica dei vincoli di Maastricht. Avrà davvero convinto la City, indefinibile entità che nell' immaginario collettivo ha ormai assunto la fisionomia dei poteri forti britannici? A pranzo Renzi s' è misurato con Bob Dudley ceo di Bp, Vittorio Colao ceo di Vodafone, John Cridland direttore generale di Cbi la Confindustria inglese, Anthony Browne numero uno di British banking association, Leo Johnson, fratello del sindaco di Londra Boris top manager di PwC, Chris Gibbon Smith presidente del London stock exchange, solo per citare alcuni degli ospiti. Interlocutori diversi dai banchieri e businessmen italiani da Domenico Siniscalco, da Alberto Nagel, da Massimo Tononi, al capo dell' Eba Andrea Enria che ha visto a cena. Gli inglesi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 15
3 ottobre 2014 Pagina 7 Il Sole 24 Ore
3 ottobre 2014 Pagina 7 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione Renzi a Merkel: non ci tratti da scolari Il premier: noi sotto il 3% ma Parigi ha ragione Cameron: serve una Ue più flessibile. Gerardo Pelosi LONDRA. Dal nostro inviato Dopo sei mesi, armato di slides, Matteo Renzi torna a Londra per mostrare agli operatori della City dove era l' Italia nel marzo scorso su riforme istituzionali, mercato del lavoro, giustizia, scuola e pubblica amministrazione; dove è ora; e dove sperabilmente sarà tra sei mesi. Difficile capire se abbia convinto davvero i suoi interlocutori al di là della zoppicante pronuncia inglese e dei ripetuti (un po' naif) richiami alla sua Firenze. «Sono qui per presentare i risultati delle nostre riforme» dice il premier sotto le vetrate gotiche della Gildhall, il vecchio municipio della City perché, aggiunge «Italy is back, stiamo cambiando e l' Italia è tornata a essere un grande Paese, di speranza e non di preoccupazioni». Ma il faccia a faccia con il premier inglese David Cameron, appuntamento che inaugura il tour londinese di ieri, è anche l' occasione per tessere alleanze (solo temporanee? Solo tattiche?) tra Roma e Londra in funzione di una nuova Europa della crescita e delle liberalizzazioni da contrapporre ai diktat della cancelliera Merkel. Così, tra Downing Street e l' ambasciata italiana, Renzi non si sottrae alle domande sulla decisione della Francia di sforare il 3% e raggiungere il pareggio di bilancio non prima del 2017. L' Italia, spiega il presidente del Consiglio, «rispetterà il vincolo del 3% ma, proprio perché noi rispettiamo il 3%, rispettiamo anche le decisioni di un Paese libero come la Francia e credo che nessuno abbia il diritto di trattare gli altri Paesi con lo stile con cui si trattano gli studenti. Se la Francia ha deciso così aggiunge avranno i loro motivi, io sto con Hollande e Valls». Renzi non cita espressamente la Merkel ma è a lei che si riferisce anche quando afferma che c' è bisogno di un' Europa «più snella e più smart». Anche Cameron sembra sulla stessa lunghezza d' onda quando dice: «Abbiamo bisogno di un cambiamento; l' Europa deve essere più flessibile». Ma non è affatto detto che Renzi e Cameron condividano gli stessi obiettivi. Se per il premier italiano la sponda britannica può essere utile a contenere nell' immediato lo strapotere della Merkel, per Cameron "più flessibilità" significa ottenere l' aiuto della Merkel per riscrivere i Trattati, non allo scopo di rendere più vincolanti i meccanismi di disciplina fiscale (come vuole Berlino) ma per introdurre maggiori liberalizzazioni e togliere poteri a Bruxelles per scongiurare l' antieuropeismo dilagante di Nigel Farage. Davanti agli investitori della City, Renzi assicura tuttavia che l' Italia avrà un ruolo leader nel costruire una nuova Europa che possa incontrare anche il gradimento del mondo finanziario britannico, meno tecnocrazia e più pragmatismo. Poi un lungo elenco delle cose fatte (e ancora più lungo di quelle da fare in sei mesi o forse un anno). Renzi sembra ottimista sull' approvazione del Jobs act che supererà la frammentazione attuale del mercato del lavoro e ridurrà da oltre 2.100 a 55 le norme sul lavoro. «La Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 17
3 ottobre 2014 Pagina 7 Il Sole 24 Ore
3 ottobre 2014 Pagina 10 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione Enti locali. In gioco anche la riforma della contabilità (vale 3 miliardi) e un miliardo di risorse per opere da sbloccare dal Patto di stabilità. Pareggio anticipato, stretta su 3mila Comuni Gianni Trovati MILANO. Mentre allontana al 2017 il pareggio di bilancio complessivo, la nota di aggiornamento al Def lo anticipa al 2015 per quel che riguarda Regioni e d enti locali. Nelle 144 pagine del documento, questa mossa occupa solo quattro righe, ma può avere effetti dirompenti per quasi 3mila Comuni. Il pareggio di bilancio in salsa locale, finora in programma dal 2016, impone di cancellare il rosso sia dalla parte corrente, fatta da tributi, trasferimenti e tariffe sul lato delle entrate, e dalle spese non di investimento su quello delle uscite, sia dal saldo finale di bilancio: il tutto va garantito sia per la competenza, cioè per le entrate e le uscite scritte nei bilanci, sia per la cassa, cioè per i flussi finanziari realizzati davvero. L' applicazione tout court di questi obblighi, secondo le elaborazioni che il Sole 24 Ore ha avuto modo di consultare e che sono al centro del confronto fra i tecnici dell' Economia e di Ifel, significherebbe chiedere una manovra aggiuntiva da 1,5 miliardi a quasi 3mila Comuni. Un' introduzione "a tappe" delle nuove regole, partendo dal pareggio di bilancio di parte corrente per rimandare al 2016 quella sui saldi finali, chiederebbe invece circa un miliardi a 2mila Comuni (fra i quali la presenza di qualche grande città aumenta la popolazione interessata). Il nuovo calendario scritto nel Def per far partire sul territorio l' articolo 81 della Costituzione votato dal Parlamento nel 2012 è però solo una delle variabili in gioco nella costruzione della manovra 2015 per gli enti locali. Sul piatto delle buone notizie c' è la "liberazione" dai vincoli del Patto d i stabilità di un miliardo di euro per gli investimenti, mentre sul lato di quelle cattive per i sindaci, ma ottime per l' Economia, c' è l' ingresso in campo della riforma della contabilità: queste regole, che impongono ai Comuni di accantonare un fondo di garanzia proporzionale alle loro difficoltà di riscossione, blocca nei conti degli enti circa tre miliardi di euro (si veda Il Sole 24 Ore del 26 settembre), diminuendo la capacità di spesa dei sindaci e quindi dando una mano al bilancio pubblico. Su questo punto, secondo i Comuni l' impatto del fondo potrebbe addirittura superare i 3,5 miliardi, e anche queste cifre sono al centro di un confronto con Via XX Settembre. Nella manovra in cantiere, i tre elementi sono collegati. Il miliardo svincolato per gli investimenti, e ribadito ancora ieri dal sottosegretario all' Economia Pier Paolo Baretta, è il primo passo per il «superamento» del Patto d i stabilità interno, reso possibile proprio dall' avvio della riforma della contabilità (con i suoi fondi di garanzia) e dalla prospettiva del pareggio di bilancio. Naturalmente, quel che conta è il risultato finale per la finanza pubblica: se il fondo di garanzia si rivela più ricco del Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 19
3 ottobre 2014 Pagina 10 Il Sole 24 Ore
3 ottobre 2014 Pagina 10 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione La lunga crisi. Sanità, almeno un miliardo di tagli Da spending e sconti fiscali attesi 1011 miliardi ma ne mancano ancora 3. Marco Mobili Marco Rogari ROMA Non meno di 800 milioni1 miliardo. A meno di due settimane dal varo della legge di stabilità sembra essere questo l' obiettivo minimo della riduzione di spesa per la sanità. Anche se resta in piedi l' ipotesi di un intervento più consistente, vicino ai 2 miliardi, con ricadute sul Fondo sanitario e sul patto per la salute con le Regioni. Ma i Governatori e il ministro Beatrice Lorenzin continuano a frenare su questa seconda ipotesi. La partita insomma è ancora in corso. Con il ministro dell' Economia, Pier Carlo Padoan, che ribadisce come anche per la sanità esistano margini di risparmio. E che manda un messaggio chiaro ai ministeri dicendo al "Foglio" che se non arriveranno proposte adeguate per procedere con riduzioni selettive di spesa si procederà con tagli lineari. All' appello mancherebbero a n c o r a a l m e n o 3 m i l i a r d i d e l piano complessivo di tagli, che seppure ridotto rispetto all' obiettivo di 16 miliardi indicato dal Def di aprile, dovrà comunque garantire 1011 miliardi, compresi gli 1,52 miliardi attesi dallo sfoltimento della giungla delle tax expenditures. Gran parte dell' operazione sulla sanità sarà realizzata attraverso il nuovo giro di vite sugli acquisti di beni e servizi (convenzioni Ssn comprese), che complessivamente per tutta la Pa dovrà assicurare almeno 22,5 miliardi. Con la possibilità di arrivare a 45 miliardi, ovvero quasi la metà del piano di tagli. Secondo il sottosegretario all' Economia, Enrico Zanetti, l' asticella della "stabilità" sarà posizionata a quota 22 miliardi. Ma si potrebbe salire anche a quota 2425 miliardi, magari per effetto della proroga, ma forse in maniera più selettiva, dell' ecobonus energetico e di quello per le ristrutturazioni edilizie, chiesta dal ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi. Una proroga che non è scontata per entrambe le agevolazioni. Nella legge di stabilità, o in un suo collegato, sembra ormai destinato a entrare anche una misura che prevede la la garanzia statale, attraverso il Fondo centrale di garanzia, sulle Abs cosiddette «mezzanine» interessate dal piano Bce (si veda altro articolo a pag. 4). Nelle ultime ore all' interno del Governo ha preso quota l' ipotesi di inserire nella "stabilità" la norma sull' autoriciclaggio, frutto di una lunga mediazione tra Giustizia, Economia e Parlamento. Non è del tutto escluso, poi, che l' intero pacchetto di misure sul rientro dei capitali possa traslocare direttamente nella ex Finanziaria. Alla stabilità saranno collegati dal Governo tre provvedimenti: oltre alla delega sulla Pa, già all' esame Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 21
3 ottobre 2014 Pagina 10 Il Sole 24 Ore
3 ottobre 2014 Pagina 47 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione Cassazione. Pesano le indicazioni dei ccnl. Per il conferimento di incarichi requisiti vincolati ai contratti Marco Lovo La pubblica amministrazione nel conferire incarichi di posizione organizzativa può legittimamente inserire dei criteri d' accesso, purché essi siano conformi alla contrattazione collettiva. Il caso riguarda un caposervizio addetto alla manutenzione stradale di un Comune, che aspirava a ricoprire uno degli incarichi per i quali venivano richiesti il possesso del diploma di laurea e l' inquadramento nella categoria D3, due requisiti da lui non posseduti. Il caposervizio, ritenendo che la previsione di tali criteri lo escludesse illegittimamente dall' attribuzione della posizione organizzativa, tenuto anche conto delle mansioni che aveva ricoperto, aveva fatto ricorso prima al Tribunale di Macerata, che aveva respinto l' istanza, poi alla Corte d' appello, la quale aveva confermato quanto deciso in primo grado Nell' esaminare i motivi di ricorso, la Cassazione, con sentenza 19223 pubblicata lo scorso 11 settembre, preliminarmente non manca di ribadire un principio, ormai acquisito, che qualifica il bando di selezione per il conferimento delle posizioni organizzative non come atto amministrativo, ma come atto assunto con le capacità e i poteri del privato datore di lavoro (ex art. 5, comma 2 del Dlgs 165/01). La decisione in merito ai criteri da assumere ai fini dell' attribuzione delle posizioni organizzative costituisce, pertanto, un atto di gestione che afferisce alla sfera di discrezionalità del datore di lavoro. Tale discrezionalità non può, tuttavia, trasformarsi in arbitrio e per questo non solo la scelta del soggetto a cui conferire l' incarico non può prescindere da una valutazione comparativa degli aspiranti (Cass. Civ. Sez. Lav. 16 luglio 2014 n. 16247), ma anche i criteri assunti ai fini dell' attribuzione della posizione organizzativa sono sottoposti al limite del rispetto dei principi di correttezza e buona fede che presiedono allo svolgimento del rapporto di lavoro (articoli 1175 e 1375 c.c.). Nel verificare se, nel caso di specie, si fosse agito conformemente a tali principi i giudici di legittimità fanno salva la decisione dell' ente convenuto. Tra i criteri che l' articolo 9, comma 2 del ccnl del comparto RegioniAutonomie locali prevede ai fini del conferimento delle posizioni organizzative viene indicato, infatti, anche quello relativo ai «requisiti culturali posseduti». La valorizzazione del possesso della laurea e dell' inquadramento nella categoria D3 risulterebbe quindi conforme ai criteri indicati dalla contrattazione collettiva e ciò varrebbe ad escludere, secondo la Corte, che nel caso in esame abbia potuto verificarsi una violazione dei principi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 23
3 ottobre 2014 Pagina 47 Il Sole 24 Ore
3 ottobre 2014 Pagina 21 Italia Oggi pubblica amministrazione trenta neolaureati e neodiplomati aiuteranno le imprese per le pratiche. Maroni lancia gli Angeli della burocrazia Arrivano gli Angeli della burocrazia per sgravare gli imprenditori lombardi del peso delle scartoffie. «Uno dei principali problemi che lamentano gli imprenditori è la burocrazia, che allunga i tempi e genera maggiori costi. «Come Regione Lombardia non possiamo intervenire direttamente su altre problematiche come il costo del lavoro o le tasse (tranne per la parte di competenza regionale dell' Irap, che infatti abbiamo cancellato per chi avvia una Start up innovativa), ma ci stiamo impegnando molto sullo snellimento delle procedure», ha ricordato il presidente Roberto Maroni, conversando con gli imprenditori durante la sottoscrizione del Patto generazionale ieri in Valle Camonica. «Abbiamo approvato una legge, Impresa Lombardia, che contiene molti interventi di semplificazione. Ad esempio, il fascicolo elettronico, che consente alle imprese di effettuare tutti gli adempimenti che hanno con la Regione via web, senza dover passare per gli Uffici». Ci sono però diverse procedure burocratiche che non sono in capo alla Regione, ma agli Enti locali, allo Stato o alla Ue, ha proseguito il governatore, «sulle quali non possiamo intervenire. Per questo, avvieremo a breve, entro la fine dell' anno, gli Angeli della burocrazia». «Si tratta», ha spiegato il presidente, «di una sperimentazione che abbiamo studiato insieme a Unioncamere: 30 giovani neolaureati e neodiplomati, che mettiamo a disposizione delle aziende con il compito di assistere direttamente gli imprenditori per quanto riguarda le procedure burocratiche. È un esperimento, che fra l' altro offre anche 30 nuovi posti di lavoro, che contiamo possa funzionare. Se sarà così, può essere un mezzo per ridurre i tempi e offrire un ulteriore sostegno concreto al nostro mondo produttivo». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 25
3 ottobre 2014 Pagina 23 Italia Oggi pubblica amministrazione decreto stadi. Sicurezza, straordinari ai club Il decreto stadi incassa la fiducia alla camera e si appresta a essere licenziato, in prima lettura, martedì 7 ottobre. In tempo per essere scandagliato anche dalla Commissione giustizia del senato che, però, dovrà trovare il tempo per esaminare il tutto, dati gli imminenti lavori di modifica al dl 132/2014 di riforma della giustizia (si veda ItaliaOggi del 2 ottobre 2014). Dopo il voto di ieri si apprestano, quindi, a trovare accoglimento le disposizioni che prevedono l' inasprimento delle pene in materia di Daspo (Divieto di accesso alle manifestazioni sportive) sia individuale sia di gruppo e le norme che innalzano le pene in materia di frodi sportive. A suscitare reazioni avverse, però, l' introduzione della disposizione che prevede il versamento, da parte delle società sportive, di un contributo compreso tra l' 1 e il 3% degli incassi derivanti dalla manifestazione, per il pagamento degli straordinari delle forze dell' ordine. Mentre infatti, proprio dal premier Matteo Renzi è arrivata, a più riprese, l' indicazione di continuare su questa linea, sostenuta anche dai sindacati di categoria, le società sportive e i relativi organi di vertice non vedono di buon occhio la misura. «È una decisione inaspettata che ci trova non in sintonia con la strategia, la tempistica e la nostra mancata consultazione. Anche se», ha commentato il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, «credo sia prematuro parlare di serrate dei club». A chiedere invece, l' estensione delle misure previste per contrastare i fenomeni di violenza dentro agli stadi anche a manifestazioni e cortei è Stefano Dambruoso (Sc): «Dobbiamo rafforzare le misure di prevenzione durante gli eventi sportivi ed estendere l' ambito di applicazione anche alle ipotesi di reati commessi nel corso delle manifestazioni pubbliche». Pronte per l' approvazione, poi, anch le disposizioni della seconda parte del testo che prevedono l' aumento delle Commissioni territoriali nei comuni maggiormente colpiti da fenomeni migratori, il relativo allentamento del patto di stabilità interno e l' avvio della sperimentazione dell' uso della pistola elettrica. BEATRICE MIGLIORINI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 26
3 ottobre 2014 Pagina 28 Italia Oggi pubblica amministrazione Il Consiglio di stato sulle irregolarità dei vincitori di gara. Chi ha debiti col fisco può conservare l' appalto Anche chi ha debiti col fisco può non perdere l' appalto che ha vinto. A patto che l' irregolarità tributaria che la stazione appaltante ha rilevato sia di un importo tale da non mettere a rischio la solvibilità di chi contratta con la pubblica amministrazione. E ciò anche prima che il decreto sviluppo introducesse il requisito della «gravità» dell' esposizione del privato verso l' erario per far scattare la revoca dell' aggiudicazione di un servizio pubblico: il principio comunitario della proporzionalità e lo stesso trattato di funzionamento dell' Unione europea escludono interpretazioni troppo formalistiche del codice degli appalti. Risultato: per una pendenza di 30 mila euro con le entrate la banca non può perdere la gestione dei servizi di cassa dell' Asl. È quanto emerge dalla sentenza 4854/14, pubblicata dalla terza sezione del Consiglio di Stato. Situazione complessiva. Accolto il ricorso dell' istituto di credito che si è visto estromettere dal contratto pubblico in favore di un concorrente in base all' acquisizione dei debiti esistenti presso l' Agenzia delle entrate: la stazione appaltante l' ha compiuta con riferimento alla scadenza del termine per la partecipazione alla gara. In base all' articolo 45, comma 2, lett. f) della direttiva CE 2004/18 il requisito dell' affidabilità e della solidità finanziaria di chi lavora per la pubblica amministrazione deve tuttavia essere valutato nel concreto: bisogna dunque tenere conto della complessiva dimensione societaria di chi partecipa alla procedura a evidenza pubblica così come non si può ignorare l' eventuale ravvedimento operoso intervenuto nelle more. Insomma: chi ha pendenze con il fisco ma appare in grado di pagarle senza problemi può ben conservare l' appalto ancora prima dell' avvento del decreto legge 70/2011, che ha imposto di escludere gli aggiudicatari soltanto in casi di gravi violazioni e di cospicui importi dei debiti con il fisco. Nella specie l' istituto di credito ha dimensioni notevoli, mentre l' esposizione verso l' erario risulta ora modesta grazie al pagamento avvenuto nel corso del procedimento di verifica del requisito: l' esclusione dalla procedura può invece scattare soltanto di fronte a un effettivo inadempimento tributario in atto che abbia una certa consistenza in relazione alla complessiva situazione patrimoniale dell' aggiudicatario. In seguito è intervenuto il decreto sviluppo che ha sì puntato ad ampliare la platea dei soggetti ammessi alle procedure di gara ma senza perdere di vista la necessaria tutela del contraente pubblico, che ha interesse a evitare di mettersi in affari con soggetti gravati da debiti tributari che incidono in modo significativo sulla loro solidità finanziaria. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 27
3 ottobre 2014 Pagina 28 Italia Oggi
3 ottobre 2014 Pagina 29 Italia Oggi pubblica amministrazione Fondo pensione unico per i dipendenti pubblici Un solo fondo pensione per i dipendenti di enti locali e i ministeriali. Dal 1° ottobre, infatti, il fondo pensione Sirio (dipendenti dei ministeri, della presidenza del consiglio, di Cnel, Enac, agenzie fiscali, università e ricerca) è stato incorporato in Perseo (dipendenti di regioni, enti locali e servizio sanitario nazionale), dando vita al «fondo PerseoSirio». L' operazione ha il fine di ridurre i costi e meglio soddisfare i bisogni pensionistici degli iscritti. Lo spiega l' Inps nella circolare n. 115/2014. Per effetto della fusione, spiega l' Inps, a partire dal 1° ottobre per le adesioni che sono inserite nel sistema da modulo cartaceo, non essendo più attivo Sirio, indipendentemente dal modulo di adesione usato e dalla data di sottoscrizione, la data di avvio della contribuzione è il primo giorno del terzo mese successivo a quello di sottoscrizione; per le adesioni già acquisite dal sistema (ListaPosPA dell' Uniemens), invece, la data di decorrenza della contribuzione è quella indicata nella stessa ListaPosPa. Qualora tale data non sia presente o risulti superiore al terzo mese successivo a quello della data di sottoscrizione, la data di decorrenza sarà comunque il primo giorno del terzo mese successivo a quello della data di sottoscrizione. Inoltre, aggiunge l' Inps, fino al giorno precedente la fusione (30 settembre 2014), le posizioni, i loro eventuali conferimenti e i relativi flussi informativi telematici e finanziari resteranno separati per fondo (Sirio e Perseo). Dal giorno della fusione (1° ottobre), invece, le posizioni, compresi eventuali conferimenti, riferibili a Sirio transitano nel fondo Perseo Sirio al quale andranno trasmessi i relativi flussi informativi e finanziari. Dal 1° ottobre, inoltre, le amministrazioni appartenenti ai comparti per i quali operavano in via separata i fondi Perseo e Sirio dovranno usare la nuova modulistica del fondo Perseo Sirio. A partire dalla ListaPosPa dell' Uniemens riferita al mese di ottobre 2014, le amministrazioni statali, con dipendenti iscritti a Sirio, devono indicare nel quadro E1 esclusivamente il fondo pensione Perseo Sirio mediante la valorizzazione del codice 2164 nel campo CodFondo. CARLA DE LELLIS Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 29
3 ottobre 2014 Pagina 32 Italia Oggi pubblica amministrazione L' Istituto nazionale annuncia una stretta vigilanza sull' attuazione della direttiva. Revisori, l' Europa parla chiaro L' Inrl: la norma Ue sull' equipollenza non si tocca. La normativa europea in materia di revisione legale non si tocca: è la ferma risposta dei vertici Inrl all' ennesima riproposizione della vicenda dell' equipollenza con il sottosegretario al Mef, Enrico Zanetti, che ha ventilato l' ipotesi allo studio per una «soluzione possibile» in merito al tirocinio ed alle modalità per l' esame di abilitazione. «La soluzione già c' è», ribatte senza indugio il presidente dell' Inrl Virgilio Baresi, «ed è quanto stabilito dalla normativa europea che ha fissato in 36 mesi il periodo di tirocinio e nell' elencazione di materie specifiche per l' esame di abilitazione senza scorciatoie o corsie preferenziali. E questo perché c' è una netta differenza tra l' attività professionale dei revisori legali, ispirata a principi di terzietà e quella di altri professionisti come i dottori commercialisti, o avvocati o consulenti del lavoro. Saremo vigili affinché da questa vicenda non scaturisca qualcosa di anomalo, pronti a mobilitare l' Unione europea se si dovesse prefigurare uno stravolgimento dei dettami legislativi europei. Noi chiediamo solo ilo rispetto della legge e la sua applicazione alla lettera». Quella dell' Istituto è una posizione che ha ottenuto, tra l' altro, ampi riconoscimenti da parte delle autorità istituzionali presenti al recente seminario nazionale di Napoli dove è emersa in modo inequivocabile l' identità professionale del revisore legale, pienamente riconosciuta dai vertici di Equitalia e dell' Agenzia delle entrate. L' amministratore delegato di Equitalia, Benedetto Mineo ha infatti ribadito che «la terzietà, alla base della legge sulla revisione legale è un principio fondamentale nel monitoraggio contabile sia in ambito pubblico che privato e lo è soprattutto per una società come Equitalia. E l' accordo che abbiamo stilato con Inrl è la prova di una volontà di collaborazione costruttiva con quei professionisti che hanno costanti rapporti con i referenti dell' universo tributario. Una collaborazione capillare, quella con l' Inrl che si esplicherà con attivazione di sportelli telematici ed appuntamenti personalizzati sul territorio nonché con una attività di formazione condivisibile. In questa ottica auspico che i revisori possano presto essere abilitati anche nei contenziosi tributari perché indubbiamente rappresenta un completamento della loro attività». Gli ha fatto eco il direttore centrale Normativa dell' Agenzia delle entrate Annibale Dodero che ha ricordato come «la direttiva europea e la recente normativa sulla nuova revisione stabilisce principi contabili ispirati alla terzietà e sia il mondo professionale che quello erariale devono attenersi. La Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 30
3 ottobre 2014 Pagina 32 Italia Oggi 31
3 ottobre 2014 Pagina 32 Italia Oggi
3 ottobre 2014 Pagina 33 Italia Oggi pubblica amministrazione Allarme dell' Anci: dubbi sulla spending comunale Interpretare le norme della spending review 2 in modo da consentire ai comuni di individuare le misure idonee per compensare il rilevante taglio di risorse subito. E predisporre una circolare esplicativa che garantisca le necessaria uniformità, soprattutto in vista dei controlli dei revisori e della Corte dei conti. Sono le due richieste formulate dal segretario generale dell' Anci, Veronica Nicotra in una lettera inviata ai capi di gabinetto dei ministeri degli Affari regionali, dell' Economia e dell' Interno. Come evidenziato da ItaliaOggi del 19/9/2014, il problema nasce dagli artt. 8 e 47 del dl 66/2014, che hanno imposto ai sindaci un nuovo contributo che per quest' anno vale 375,6 milioni (dal 2015, l' importo salirà a 563,4 milioni). Il riparto dei sacrifici fra i singoli enti è stato disposto con un decreto del Viminale del 4 settembre scorso. Per compensare le minori entrate sul fondo di solidarietà comunale, le amministrazioni sono chiamate a ridurre la propria spesa e, in particolare, le voci riguardanti gli acquisti di beni e servizi, gli incarichi e le consulenze, nonché le autovetture. Tuttavia, come ribadisce l' Anci, tale disciplina pone numerosi dubbi applicativi (tutti evidenziati su queste colonne), che stanno portando a posizioni diverse degli organi di revisione economicofinanziaria, chiamati a esercitare un puntuale controllo sul suo puntuale rispetto e a riferirne gli esiti alla magistratura contabile. In alcuni casi, la spesa di riferimento viene individuata nel 2013, in altri nel triennio 20112013, a volte si fa riferimento alla competenza, altre alla cassa. Inoltre, secondo l' Anci, è necessario riaffermare la piena autonomia dei comuni, che non tollera vincoli specifici nella trasposizione in bilancio dei tagli (in conformità con quanto previsto, nel precedente ciclo di revisione della spesa, dal dl 95/2012). Il dl 66, invero, consente ai comuni di adottare misure alternative ma pur sempre di contenimento della spesa corrente, al fine di conseguire risparmi non inferiori a quelli imposti Tuttavia, rimarcano i sindaci, la diversa modulazione dei risparmi attesi, unitamente alla normale variabilità della spesa comunale, potrebbe anche dare luogo ad aumenti di determinate voci, senza che ciò equivalga a una violazione di legge. Infine, occorre considerare che i tagli sono intervenuti ad esercizio ormai avviato, con alcuni comuni che avevano già approvato il bilancio, mentre altri lo hanno fatto successivamente incorporando i tagli direttamente nelle previsioni e con la difficoltà, per tutti, di incidere sui contratti in essere e di modificare gli approvvigionamenti di beni e servizi già previsti. Insomma, un vero e proprio caos, cui ora occorre porre rimedio in via interpretativa, evitando la solita babele di letture da parte delle diverse sezioni regionali della Corte dei conti. Per rafforzare la richiesta, l' Anci ha anche presentato una proposta di revisione della normativa vigente, che appare comunque opportuna, considerando l' ampia platea di operatori Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 33
3 ottobre 2014 Pagina 33 Italia Oggi
3 ottobre 2014 Pagina 33 Italia Oggi pubblica amministrazione Anche senza decreto attuativo gli enti devono mantenere in bilancio le previsioni di spesa. Tagli, province in un vicolo cieco Pastacci (Upi): serve un quadro certo per garantire i servizi. «L' equilibrio finanziario delle province è indispensabile per applicare la riforma Delrio. Le province, in attesa di definire il riparto delle competenze tra enti di area vasta, comuni, regioni e stato, hanno bisogno di risorse per finanziare i servizi che sono tenute a garantire almeno fino a fine anno. Ma al tempo stesso hanno bisogno di certezze sull' entità dei futuri tagli e su quando verranno disposti». Il presidente dell' Upi Alessandro Pastacci, non fa salti di gioia di fronte all' indiscrezione (anticipata ieri da ItaliaOggi) secondo cui il governo avrebbe in qualche modo deciso di congelare momentaneamente l' emanazione del decreto con la ripartizione dei tagli previsti dal dl 66 (445 milioni per il 2014) in modo da evitare conseguenze catastrofiche sui conti delle province. La data del 10 ottobre, entro cui ciascun ente dovrebbe conferire al bilancio dello stato l' ammontare della propria decurtazione, incombe infatti come una spada di Damocle sulle nuove province, m a i n a s s e n z a d e l decreto con la ripartizione dei tagli, al momento non c' è alcun obbligo a carico delle amministrazioni. Una situazione di incertezza che però non piace ai diretti interessati che preferiscono un quadro finanziario chiaro. Infatti, anche se in assenza del decreto non può essere effettuato il movimento di cassa consistente nel pagamento delle somme che le province sono chiamate a versare allo Stato, se non viene eliminata la fonte normativa che crea l' obbligo (l' articolo 47 del dl 66/2014), le province debbono comunque mantenere nei bilanci la previsione della spesa (in media, circa 4,5 milioni per provincia). Il che significa che, per far pareggiare i conti, debbono comunque simmetricamente ridurre le spese correnti, non potendo impegnare risorse che vadano a intaccare la «riserva», cioè l' impegno già costituito sulla somma da versare allo Stato. Perché tale somma, se non viene abolita la norma che la impone o non ne viene modificato l' importo, resta comunque dovuta. La boccata d' ossigeno derivante dal rinvio sine die del decreto attuativo dell' articolo 47 del dl 66/2014, dunque, giungerebbe solo in termini di cassa, ma non di competenza. Il che, per altro, risulterebbe quasi ininfluente ai fini del rispetto del patto d i stabilità. Nei giorni scorsi era circolata la voce che fosse pronto uno sconto di 100 milioni da inserire in un decreto legge sulla finanza locale che avrebbe dovuto contenere anche un' ennesima proroga dei bilanci comunali ( a l 3 0 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 35
3 ottobre 2014 Pagina 33 Italia Oggi
3 ottobre 2014 Pagina 34 Italia Oggi pubblica amministrazione L' Intervento/2. Partecipate, tagli selettivi Il «Programma di razionalizzazione delle p a r t e c i p a t e locali» p r e d i s p o s t o d a l commissario Cottarelli a inizio agosto ha fatto compiere un oggettivo salto di qualità nel livello di conoscenza di questo discusso fenomeno. Che si trascina irrisolto da anni, al centro di una tensione constante fra tentazioni conservatrici e pulsioni demonizzanti, e che si esprime, sul piano complessivo, in numeri oggettivamente grandi (secondo la stima di Cottarelli, le perdite delle partecipate sono state, nel 2012, di circa 1.200 milioni). Ora che questo fenomeno lo conosciamo meglio, per definire il percorso di riconduzione alla normalità di una situazione divenuta nel tempo troppo diversificata e, in diversi casi, troppo distante dal paradigma legale di riferimento, occorre evitare di cadere nella trappola della semplificazione del linguaggio, e condurre un' operazione sistematica di rigorosa verifica della corrispondenza di ciascuna partecipata a quella declinazione dell' ampia categoria dell' interesse pubblica che ognuna, nello specifico, tende a credere di incarnare. Si tratta di una verifica che non sarà né facile né breve (anche se il tempo stringe), per una ragione ormai evidente a tutti: il tratto divenuto progressivamente poliforme dell' interesse pubblico, la conseguente ibridazione delle categorie concettuali nette e nitide che ci erano state fornite dalla nostra solida tradizione giuridica, e, di conseguenza, la necessità di non rinunciare pregiudizialmente allo sforzo di operare, se necessario, anche (più o meno) sottili distinguo. Ciò è necessario perché vi sono situazioni, diffuse e importanti a cui a nessuno verrebbe in mente di rinunciare per ragioni eminentemente pratiche (e di interesse generale, ancorché non sempre facile da indicare descrittivamente), ma che si collocherebbero oggettivamente border line se dovessimo far uso della nozione classica di interesse pubblico. Semplificare si potrà certamente, ma non troppo, e non sempre. In parallelo, anche il sistema delle responsabilità di amministratori e funzionari degli enti soci, quale fissato da ultimo dalle sezioni unite con la sentenza n. 26283/2013 (per le società in house e per quelle non in house), resterà non sganciabile da quella rinnovata centralità della nozione di interesse pubblico che spiega ancor oggi come mai proprio alla valutazione discrezionale ed equitativa del giudice contabile è demandato, sulla base di tutte le circostanze del caso, di stabilire quanta parte del danno subito dalla p.a. debba essere addossato al convenuto (Corte cost., sent. n. 183/2007), e persino di escluderne la ricorrenza laddove dal comportamento contestato siano derivati anche vantaggi per l' amministrazione o la comunità Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 37
Puoi anche leggere