CSV FC - ASSIPROV Martedì, 16 aprile 2019
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CSV FC - ASSIPROV Martedì, 16 aprile 2019 Prime Pagine 16/04/2019 Prima Pagina Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) 1 16/04/2019 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Forlì) 2 16/04/2019 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Cesena) 3 ambiente e protezione civile 15/04/2019 Forli Today "Stop Pesticidi", il Wwf lancia un accorato appello ai tre ministri e... 4 16/04/2019 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 45 I volontari ripuliscono il paese dai rifiuti 6 csv e scenario locale 16/04/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 2 GAVINO CAU Carcere, ancora due anni di attesa «I fondi ci sono, vogliamo fare... 7 16/04/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 3 ENRICO PASINI «Ho bisogno di un mezzo attrezzato per la carrozzina» 9 16/04/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 6 Giovani e migranti, al Campus ricerca proposta dalla Caritas 11 16/04/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 7 Don Roberto Rossi: «Mi auguro si eviti questa partenza» 12 16/04/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 7 PIERO GHETTI Le suore se ne vanno Timori per il centro socio-riabilitativo 13 16/04/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 39 Conservatorio ed Auser 15 16/04/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 39 Corso per la memoria 16 16/04/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 41 Laboratorio benessere 17 15/04/2019 Forli Today Donazioni da tutt' Italia: la Fumettoteca conquista Forlì con oltre... 18 15/04/2019 Forli Today Quando al Buon Pastore nacque la carità forlivese 20 15/04/2019 Forli Today Sguardo sugli stranieri di seconda generazione: completata la ricerca a... 22 16/04/2019 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 77 Kigali, Nyamata,Gitabage eRulindo La palla rimbalza al ritmo del cuore 24 16/04/2019 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 44 'Seminario', scatta l' operazione salvataggio 26 salute e assistenza 16/04/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 37 Il Pdf: «Alle mamme che lasciano il lavoro 500 euro al mese» 27 15/04/2019 Forli Today Gioco d' azzardo, appello ai candidati sindaci: "Cosa intendete fare?" 29 volontariato 16/04/2019 Avvenire Pagina 16 QUINTO CAPPELLI «Riforma in attesa Il governo acceleri per chiudere l' iter» 31 16/04/2019 Avvenire (Diocesane) Pagina 39 Macerata, uno dei luoghi più 'generativi' d' Italia 33 16/04/2019 Avvenire (Diocesane) Pagina 40 Solidarietà, quasi 1.600 aiutati dall' Emporio 35 16/04/2019 Corriere della Sera Pagina 3 L' Inferno di Dante e i detenuti oltre l' abisso 37 16/04/2019 Corriere della Sera Pagina 9 SERVIZIO CIVILE, DUE PASSI INDIETRO 38 16/04/2019 Corriere della Sera Pagina 9 L'ACCREDITAMENTO DEGLI ENTI: VIRTÙ E VIZI 40 16/04/2019 Corriere della Sera Pagina 9 NICOLA SALDUTTI UN NUOVO WELFARE A MISURA D'UOMO: VISIONE E SFIDA DEL DOPO GUZZETTI 42 16/04/2019 Corriere della Sera Pagina 10 La meditazione vietata a gay sposati e malati psichici 44 16/04/2019 Corriere della Sera Pagina 12 Mais onlus: 25 anni in Sudafrica 46 16/04/2019 Corriere della Sera Pagina 12 Fiabe dal carcere «Buonanotte bimbi» 47
16/04/2019 Corriere della Sera Pagina 16 Criminale io? Se lavoro smetto 49 16/04/2019 Corriere della Sera Pagina 17 Profit e non profit assieme 51 16/04/2019 Corriere della Sera Pagina 22 La donazione alla onlus? Si fa con l' app dal cellulare 52 16/04/2019 Corriere della Sera Pagina 28 Gela misura la città solidale 53 16/04/2019 Corriere della Sera Pagina 28 Lamiabuonanotizia La farmacia popolare per i nonni di Santa Gertrudis 54 16/04/2019 Corriere della Sera Pagina 29 Il sostegno alle famiglie Il modello Milano e il patto fra più... 56 16/04/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 29 Pasquale MirtoGianni Trovati Dalla Cassazione un colpo all' esonero Imu del non profit 57 16/04/2019 Italia Oggi Pagina 32 DANIELE CIRIOLI Ets, oggetto sociale dettagliato 59
16 aprile 2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 1
16 aprile 2019 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 2
16 aprile 2019 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 3
15 aprile 2019 Forli Today ambiente e protezione civile "Stop Pesticidi", il Wwf lancia un accorato appello ai tre ministri e alla Regione Il Wwf chiede delle modifiche al nuovo Piano di Azione Nazionale sui pesticidi "per garantire una maggiore tutela della salute dei consumatori" Volontari del Wwf e d e l l e a s s o c i a z i o n i componenti il Tavolo delle associazioni ambientaliste di Forlì, ma anche normali cittadini, si sono riuniti lunedì per affrontare uno spinoso problema, quello che riguarda l' utilizzo dei pesticidi. Sotto il monumento a Saffi, insieme, hanno lanciato un appello simbolico ai tre ministri (Gian Marco Centinaio del ministero delle politche agricole, Sergio Costa dell' ambiente e Giulia Grillo per la Salute), oltre che alle Regioni, per chiedere che il nuovo Piano di Azione Nazionale sui pesticidi garantisca una maggiore tutela della salute di consumatori e agricoltori ed una adeguata salvaguardia della biodiversità. "Stop Pesticidi", la frase simbolo, fotografata e inviata con un' azione coordinata sui social network (Twitter, Facebook e Istagram) ai tre Ministri competenti per l' approvazione del nuovo piano e al presidente della Regione Stefano Bonaccini. Il Wwf, i n s i e m e a l l e associazioni che aderiscono alla campagna "Cambia la Terra" promossa da Federbio, chiede al Governo e alle Regioni alcune modifiche sostanziali per il nuovo Piano Pesticidi che dovrebbe prevedere "divieti, limiti e regole vincolanti sull' utilizzo dei pesticidi in agricoltura, nella manutenzione delle strade e ferrovie e all' interno delle città per la gestione del verde pubblico e privato (orti e giardini), colmando le lacune della precedente versione del Piano che lo hanno reso di fatto inefficace rispetto agli obiettivi di riduzione dei rischi da pesticidi, come invece imponeva la Direttiva europea del 2009". In particolare il nuovo Pan Pesticidi dovrebbe indicare, secondo il Wwf, con priorità i seguenti obiettivi: "ridurre i rischi per i residenti nelle aree rurali e gli agricoltori fissando distanze minime di sicurezza dalle abitazioni e dalle coltivazioni biologiche per difenderle dal rischio di una possibile contaminazione accidentale; Nei siti Natura 2000 e nelle altre aree naturali protette deve essere vietato l' utilizzo di pesticidi pericolosi per gli habitat e le specie selvatiche, con misure di conservazione della biodiversità regolamentari vincolanti; adottare tecniche biologiche per la manutenzione delle aree non agricole (rete viaria, ferroviaria) con particolare attenzione al verde pubblico e agli spazi utilizzati dalla popolazione residente nelle città. Ma anche prevedere il divieto totale del glifosate in Italia entro il 2022, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 4
16 aprile 2019 Pagina 45 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) ambiente e protezione civile MODIGLIANA GRAZIE ALL' USCITA ECOLOGICA SONO STATI RACCOLTI PLASTICA ED ELETTRODOMESTICI I volontari ripuliscono il paese dai rifiuti ALLA pulizia del territorio modiglianese nella giornata ecologica di domenica hanno partecipato in molti raccogliendo una notevole quantità di rifiuti. Un bottino nutrito, trasportato nella stazione ecologica con mezzi comunali e di privati, costituito tra gli altri da una lavatrice, molti sacchi neri colmi, vasi di cotto, trapunte. Per il comune era presente anche il sindaco Valerio Roccalbegni, per il Nucleo Volontari Antincendio - Protezione Civile il comandante Franco Albonetti, per la Squadra Cinghialai Val Tramazzo il presidente Giuseppe Bendoni. g. a. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 6
16 aprile 2019 Pagina 2 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) csv e scenario locale Carcere, ancora due anni di attesa «I fondi ci sono, vogliamo fare presto» Visita al cantiere del Quattro e alla vecchia struttura «Ben organizzata, tante attività, ma è vetusta» FORLÌ Due anni circa. Potrebbe essere questa l' attesa per vedere operativo il nuovo carcere di Forlì al Quattro. Una tempistica emersa ieri durante la visita del capo del Dipartimento dell' amministrazione penitenziaria, Francesco Basentini, che, accompagnato dal sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone, ha visitato prima la vecchia struttura detentiva nella Rocca di Ravaldino, poi il cantiere della nuova Casa circondariale al Quattro, che potrà contare, una volta ultimato, su una capienza complessiva di 225 posti. Il ricorso Il ricorso di una ditta che non si è aggiudicata un appalto per l' intervento nel cantiere sta rallentando l' avanzare dei lavori (a metà maggio la situazione dovrebbe sbloccarsi), mala struttura è già a buon punto. «Sarà un carcere all' avanguardia - commenta Morrone -.Gli alloggi degli agenti sono già pronti, mancano gli allacci, ma sono accessibili e presto vorremmo renderli disponibili. I fondi necessari per completare l' opera (39 milioni, ndr) ci sono, è un impegno di questo Governo finire nel più breve tempo possibile per arricchire la città. Non dipende solo dal ministero della Giustizia». Rocca Obiettivo spostare i detenuti dal vecchio carcere non appena sarà possibile. «La struttura - riprende Morrone - è vetusta, ci sono i problemi degli stabilivecchi. Vogliamo restituire la Rocca il prima possibile alla città per farne un contenitore culturale. Ne ho già parlato con la Fondazione Cassa dei Risparmi. A parte queste difficoltà, l' organizzazione all' interno è ottima, ci sono tante attività e laboratori per gli ospiti e tanti volontari, utili per il reinserimento dei carcerati». Oggi nel carcere ci sono 166 detenuti, di cui 80 stranieri, sui 144 previsti, 104 le unità di Polizia penitenziaria sulle previste 144. Morrone e Basentini erano accompagnati dalla direttrice Palma Mercurio, dal provveditore dell' Emilia- Romagna e Marche Gloria Manzelli e da Roberto Gambarota, del Provveditorato interregionale Opere pubbliche. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 7
16 aprile 2019 Pagina 2 Corriere di Romagna
16 aprile 2019 Pagina 3 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) csv e scenario locale «Ho bisogno di un mezzo attrezzato per la carrozzina» Il 33enne Andrea Fornito, grande appassionato di pallacanestro, lancia la campagna di raccolta fondi FORLÌ Da tanti anni segue con passione la pallacanestro forlivese in giro per l' Italia e da 12 è uno dei più attivi giocatori e promotori sul territorio dell' attività di Wheelchair Basket, la società di pallacanestro in carrozzina di Forlì che partecipa al campionato Uisp e che lui stesso assieme alla Comunità Papa Giovanni XXIII ha contribuito a fondare e, successivamente, a crescere. La campagna Ora il 33enne Andrea Fornito ha un altro sogno da realizzare: acquistare un automezzo attrezzato per il trasporto del passeggero in carrozzina. Un desiderio che per lui è anche e prima di tutto un' esigenza: essere quanto più possibile autonomo nella vita di ogni giorno e nel poter continuare a coltivare la sua passione e il suo tifo per la palla a spicchie per l' Unieuro Forlì. Fornito ha deci so di lanciare una campagna di raccolta fondi attraverso la piattaforma della Comunità Papa GiovanniXXIII che gestisce la casa famiglia "San Pietro" dove lui stesso vive. Andandosulsitodaicistai.apg23.org è possibile non solo aderire alla sua campagna effettuando una libera donazione completamente trasparente e "sicura", ma anche creare una propria campagna personale a sostegno del progetto da fare poi veicolare sia sulla piattaforma, sia sui propri canali social. Il traguardo L' obiettivo è raggiungere entro fine giugno, o quanto meno avvicinare il più possibile, la quota di 25mila euro necessaria all' acquisto di un Fiat Doblò attrezzato con rampa e sistemi di sicurezza che consentano a Fornito di poter essere trasportato anche con una carrozzina elettrica e senza bisogno di avere quella a spinta. In sostanza, Andrea non può guidare, ma con questo mezzo sarà più autonomo anche rispetto a chi lo aiuterà. Non c' è limite né minimo né massimo, alla quota da donare e sinora sono stati già superati i 3.100 euro grazie agli amici e anche ad alcuni giocatori di basket come Simone Pierich. Forza d' animo «La miavita in carrozzina è piena di passioni, ma anche di difficoltà quotidiane che però, con l' aiuto di famiglia e amici, riesco sempre a superare col sorriso - spiega -. Uno degli scogli più Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 9
16 aprile 2019 Pagina 3 Corriere di Romagna
16 aprile 2019 Pagina 6 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) csv e scenario locale Giovani e migranti, al Campus ricerca proposta dalla Caritas FORLÌ La Caritas diocesana, con il proprio servizio Migrantes, presenterà domani alle 17 nell' Aula 15 del Campus universitario in via Corridoni, 20, la ricerca sulle nuove generazioni di migranti, intitolata "Lo sguardo dei giovani sulla città, pensare e vivere u na comunità". Il focus sarà su tutti quei ragazzi che hanno alle spalle un esperienza migratoria propria, o vissuta all' interno della propria realtà familiare. «Si tratta di un' indagine accurata - anticipa Roberto Ravaioli per Migrantes -pensata per dare voce ai giovani, non solo su stessi ma sul mondo adulto che li cir conda. Lo studio, partito come indagine sulla situazione dei giovani migranti, si è trasforma tonel tempo in una osservazione condivisa e profonda sulla società adulta, sui suoi limiti, dalla poca inclusività al sospetto latente nei confronti del nuovo e dei giovani, alle sue rinnovate capacità di ascolto». Nel dettaglio, l' indagine è stata condotta da una équipe di ricerca dell' Università di Bologna, promossa dal Servizio Migrantes della Caritas diocesana, con il supporto del Comune e il contributo di Fonda zione Enaip Forlì Cesena e Rotary Club Forlì. Partita da lavori di indagine avviati fin dal 2013 e proseguiti due anni più tardi, in questa ultima fase l' analisi si è allargata anche ai giovani adulti che hanno già percorsi lavorativi o universitari e che quindi hanno già maturato una riflessione su se stessi. Lo studio dà, quindi, si interroga anche sulle risposte che la società adulta è in grado di dare oggi su: Scuola e formazione, Lavoro, Vita quotidiana e partecipazione e Migrazioni. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 11
16 aprile 2019 Pagina 7 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) csv e scenario locale Don Roberto Rossi: «Mi auguro si eviti questa partenza» «Sono i malati stessi - dichiarò il beato Luigi Novarese nel lontano 1947 nell' atto di costituire il Centro volontari della sofferenza - che diventano i protagonisti della Chiesa e della società, cercando di promuovere la voglia di vivere in pienezza senza lasciarsi sconfiggere dalla malattia e dall' handicap». Piena solidarietà al difficile momento che potrebbe vivere la struttura di Meldola con tutti i suoi assistiti viene da don Roberto Rossi, parroco di Regina Pacis e "figlio spirituale" di Maria Nanni, che non ha dubbi. «Mi auguro che i Silenziosi Operai della Croce possano rimanere nella nostra terra - sottolinea con forza il sacerdote -. Cercheremo tutti insieme di condividere la testimonianza della Nanni, che ha voluto quella casa per la formazione, santificazione e promozione umana delle persone sofferenti, e per la valorizzazione del loro apostolato cristiano all' interno della Chiesa e nella società». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 12
16 aprile 2019 Pagina 7 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) csv e scenario locale Le suore se ne vanno Timori per il centro socio- riabilitativo MELDOLA A Meldola non si parla d' altro: le quattro "Silenziose Operaie della Croce", suore votate alla regola di monsignor Luigi Novarese, operanti dal 1981 nella "Casa Nostra Signora di Fatima" di via delle Caminate, 2, devono lasciare la Diocesi di Forlì-Bertinoro entro il 2021. Effetti negativi La decisione sarebbe stata presa dal Consiglio dei Sodc (Silenziosi Operai della Croce), riunitosi nel dicembre scorso a Roma. Se confermata, l' uscita dalla scena romagnola di uno degli ordini ecclesiali più innovativi nella storia della cristianità post - conciliare, potrebbe avere riverberi importanti e negativi anche sul tessuto caritativo locale. Le quattro religiose tutt' ora residenti a Meldola, infatti, coordinano anche il Centro volontari della sofferenza e il Centro socio riabilitativo. Se il Cvs è un' associazione privata di fedeli, che a Forlì annovera cinque gruppi di preghiera con poco meno di cento aderenti, impegnati in un' azione di promozione integrale della persona sofferente, il centro riabilitativo è una struttura socio - sanitaria convenzionata, destinata a persone con disabilità fisiche e psichiche per favorirne la crescita delle capacità di autonomia e relazione". Attualmente ospita 23 ragazzi disabili, accuditi da 21 operatori e numerosi volontari. Movimento in crisi «È dal 2012 che i Silenziosi Operai della Croce non hanno più vocazioni - riconosce Oriana Bettini, storica esponente del Cvs diocesano - ma questo non giustifica il ritiro delle suore La fondatrice Nativa di Cusercoli e costretta dalla poliomielite su una carrozzina sin dalla più tenera età (è morta il 2 giugno 1997 all' ospedale "Morgagni" di Forlì), la Nanni ha insegnato a tanti forlivesi ad accettare e donare la sofferenza con il sorriso. «Ho conosciuto quella donna eccezionale nel 1986 - commenta Antonio Mambelli, civuessino della prima ora della parrocchia di Villa grappa, alle porte di Forlì - e già allora raccomandava a noi fratelli degli ammalati, di impegnarci con convinzione nell' apostolato della sofferenza: un' eventuale appannamento avrebbe messo in discussione la presenza stessa del Centro volontari della sofferenza in Diocesi. A vent' anni dalla morte della religiosa, queste parole si stanno rivelando addirittura profetiche». Nel frattempo una delegazione di fedeli, capitanata dal parroco di Meldola don Mauro Petrini, è pronta ad incontrare il vescovo monsignor Livio Corazza per invitarlo a contrastare la partenza delle suore. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 13
16 aprile 2019 Pagina 7 Corriere di Romagna
16 aprile 2019 Pagina 39 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) csv e scenario locale INCONTRO Conservatorio ed Auser Ultimo appuntamento per l' inverno per "La Città che Apprende": ciclo di incontri e visioni cinematografiche diAuser. La cittadinanza è invitata aun incontro musicale del Conservatorio Bruno Maderna, alle ore 15.15 presso la Sala Oscar Alessandri di Auser, per un concerto diretto da Giorgio Babbi ni. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 15
16 aprile 2019 Pagina 39 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) csv e scenario locale ORGANIZZA CAIMA Corso per la memoria Alle 18 alla salaAssiprov invia Serraglio, si terrà un incontro dal titolo "Come migliorare la memoria dopo i60 anni". Verrà presentato un corso per la memoria per anziani sani che partirà il prossimo 24 aprile. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 16
16 aprile 2019 Pagina 41 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) csv e scenario locale SARSI NA Laboratorio benessere Al mercoledì prosegue nella sala dell' Ufficio Informazioni Turistiche di Sarsina, in via IV Novembre 13, il ciclo di incontri del "Laboratorio Benessere", promosso d a l l ' associazione "Amici di Casa Insieme" e rivolto ad ultrasessantenni per imparare e mantenere stili di vita sani. Iscrizione obbligatoria al numero 320-6967089. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 17
15 aprile 2019 Forli Today csv e scenario locale Donazioni da tutt' Italia: la Fumettoteca conquista Forlì con oltre 11mila volumi Che cosa vi si trova fra i documenti donati? Ad esempio la collezione di Dylan Dog dal numero 1 al 200 oltre, con tutti gli speciali e anche vari cartonati Risultato più che eccezionale, e meritevole: sono i numeri sensazionali che dimostrano, come nella settimana passata a solo un mese e mezzo dalla sua inaugurazione, la Fumettoteca Alessandro Callegati "Calle" è arrivata a quota di oltre 11.500 documenti fumettistici , grazie alle donazioni. Una settimana, quella di metà aprile, di frenetica attività donatrice, che la Fumettoteca accetta sempre ben volentieri, donazioni di fumetti di qualsiasi periodo, contenuto, formato e condizioni, che in questi ultimi 7 giorni, da Forlì con una grande adesione al progetto fumettotecario, sono giunte come omaggio all' attività fumettistica, con collezioni e collezioni intere di fumetti, oltre 3.500 pezzi, pari ad una media di 500 pezzi al giorno. "Cittadini forlivesi ben disposti che, dopo aver letto nelle testate online di questa realtà, hanno preso contatto con la sede per telefono, e-mail e anche venendo di persona in sede - spiega il direttore fumettotecario, Gianluca Umiliacchi -. Il risultato non si è fatto attendere, inoltre a quelle già citate, 6 donazioni, vi sono ancora altre 4 donazioni con le quali al momento siamo in attesa di sviluppi. La sede della Fumettoteca, unica in tutta la Regione Emilia Romagna, al momento è colma di fumetti che devono trovare spazi e collocazione, nonostante questo, per tutti coloro che desiderano donare i propri fumetti è sufficiente che si mettano in contatto con noi. Lo Staff Fumettoteca ringrazia tutti coloro che si sono mossi per rendere più corposo e variegato il contenuto fumettistico da proporre ai lettori". Che cosa vi si trova fra i documenti donati? La collezione di Dylan Dog dal numero 1 al 200 oltre, con tutti gli speciali e anche vari cartonati, moltissimi numeri, dagli anni '60 ad oggi, della testata fumettistica Topolino, i circa 300 pezzi della collezione Tex a colori de La Repubblica, ed una infinità di testate dall' inizio del 1960 ad oggi, come Diabolik, i bonelliani, i tascabili degli anni '70 e i neri degli anni '60, il Giornalino e il Corriere dei Piccoli, Lanciostory e Il Monello con L' Intrepido, insomma tutto e di più, una marea di fumetto in movimento. Tutte donazioni gentilmente eseguite da signore e signori, ex collezionista o appassionati come P. Martini, E. Gardini, R. Leoni, S. Biondi e ancora, ricevuto inoltre materiale didattico allo scopo di studi, ricerche e anche Tesi di Laurea, da C. Camorani, fascicoli sulle Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 18
15 aprile 2019 Forli Today
15 aprile 2019 Forli Today csv e scenario locale Quando al Buon Pastore nacque la carità forlivese In pieno centro storico a Forlì, al civico 28 della scenografica via Dei Mille, c' è un edificio che da secoli dispensa servizi alle persone più bisognose. La sua funzione caritativa ha avuto inizio nel Medioevo con la confraternita dei Battuti Rossi. Oggi è sede della Caritas Diocesana. In pieno centro storico a Forlì, al civico 28 della scenografica via Dei Mille, c' è un edificio che da secoli dispensa servizi alle persone più bisognose: è il Buon Pastore. La sua funzione caritativa ha avuto inizio al tempo delle 6 confraternite dei Battuti Bianchi, Neri, Bigi, Rossi, Verdi e Turchini (chiamati anche Celestini), sorte dopo la metà del XIII secolo come reazione al clima di violenza che scuoteva la società forlivese. Ognuna di esse era contraddistinta dal particolare colore della veste indossata dai componenti e caratterizzata dalle funzioni svolte: i Battuti Bianchi, in cui confluivano i cittadini più aristocratici e ricchi, si occupavano anche dei bambini abbandonati e annoveravano il privilegio di salvare per la festività di Ognissanti un condannato; i Neri s' incaricavano della sepoltura dei viandanti uccisi per le strade e dei giustiziati (nel 1281 provvidero a seppellire i francesi del sanguinoso mucchio); i Bigi, i Rossi e i Verdi avevano cura di pellegrini e di indigenti; i Turchini erano dediti all' istruzione dei giovani e alla costituzione della dote alle ragazze povere. Composte da laici, nobili e plebei che, in segno penitenziale, durante le processioni si colpivano le spalle con flagelli formati da strisce di cuoio, col tempo, a colpi di solidarietà riuscirono a risvegliare attenzione e sensibilità nei confronti della condizione umana. I Battuti Rossi, che avevano come patroni San Rocco e San Michele e assistevano poveri e malati, in principio ebbero sede in un ospedale vicino alla Chiesa di San Biagio, detto di San Michele (oggi scomparso), dotato di 16 posti letto. Per finanziare la loro attività disponevano di 43 tornature di terreno e di un appezzamento arativo all' interno del perimetro delle mura della città. Nel 1517, quando già il Palmezzano aveva affrescato, su cartoni del Melozzo, la Cappella Feo posta all' interno della nuova chiesa di San Biagio in San Girolamo, i Battuti Rossi si trasferirono nell' attuale Via dei Mille, ponendo la prima pietra della nuova chiesa di San Michele Arcangelo, poi denominata del Buon Pastore. Nel 1556 furono sostituiti dagli Eremiti di San Girolamo: detti anche Gerolimini, o Gerolomini, erano un ordine religioso fondato ad Urbino da Pietro Gambacorta e Nicola da Forca Palena agli inizi del XV secolo. Il periodo di massima espansione fu il XVIII secolo: nel Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 20
15 aprile 2019 Forli Today
15 aprile 2019 Forli Today csv e scenario locale Sguardo sugli stranieri di seconda generazione: completata la ricerca a Forlì Come gli stranieri di seconda generazione generazioni pensano e vivono una comunità. Quest' aspetto è stato trattato da una ricerca che sarà presentata Come gli stranieri di seconda generazione generazioni pensano e vivono una comunità. Quest' aspetto è stato trattato da una ricerca che sarà presentata mercoledì alle 17 nell' aula 15 del Campus di Forlì (viale Corridoni 20). Il rapporto prende il titolo "Lo sguardo dei giovani sulla città - pensare e vivere una comunità". Viene a compimento, con questo contributo, un percorso di approfondimento avviato nel 2013 - promosso da Caritas Forlì - Bertinoro e Migrantes con il contributo dell' equipe di ricerca dell' Università di Bologna - Campus di Forlì - e volto inizialmente alla conoscenza dei giovani stranieri di seconda generazione presenti sul territorio forlivese, mediante l' erogazione di 1026 questionari presso le scuole secondarie di primo e secondo grado, degli enti di formazione professionale e del CPIA (ex CTP). Il lavoro, negli anni, è continuato in tre diverse fasi di ricerca, quantitative, qualitative, di modalità investigative di approfondimento e di estensione, e ha chiamato a confronto vari attori, sia istituzionali che della società civile (oltre 40 realtà del territorio), alzando il tetto di età degli intervistati: da adolescenti fino a 25- 30enni, protagonisti di questo rapporto sulle nuove generazioni. Tutto nacque da un bisogno di comprensione, che coglieva la domanda delle famiglie migranti su come trasferire valori di riferimento e identità di origine ai propri figli, inseriti nel nuovo contesto cittadino, a partire dall' ambito scolastico e avviati sempre più entro un percorso progressivo di parificazione - inclusione. Congiuntamente c' era il desiderio di chi, per compito educativo e di servizio, intendeva ascoltare, raccogliere e capire gli interrogativi e le attese dei giovani con percorso migratorio alle spalle, per trovare un giusto modo di relazione e di interazione e, ove possibile, di risposta. Abbiamo voluto seguire l' evolversi del senso di futuro e del bisogno di speranza che accomuna e assimila i giovani, autoctoni o di famiglie di origine migratoria, la voglia di riscatto, di piena realizzazione degli sforzi compiuti, a partire dalla formazione scolastica e di riconoscimento di pari dignità e cittadinanza attraverso il lavoro. "lo sguardo dei giovani sulla città" - scaricabile dalla pagina Migrantes del sito Caritas della diocesi di Forlì-Bertinoro(www.caritas-forli.it) - aveva, inoltre, tra gli obiettivi ultimi, la Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 22
15 aprile 2019 Forli Today
16 aprile 2019 Pagina 77 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) csv e scenario locale Kigali, Nyamata,Gitabage eRulindo La palla rimbalza al ritmo del cuore Bologna NON E' UN TORNEO come tutti gli altri, non è soltanto una parata di futuri campioni e campionesse. Intorno al We Love Football ruota un mondo di valori che diventano amicizia e impegno sociale, beneficenza e senso di responsabilità. Sono tante le iniziative legate al torneo che meritano di essere raccontate. L' associazione di promozione sociale 'Amici di We Love Football' affianca all' evento sportivo una serie di iniziative di sostegno. In particolare quelle rivolte a giovani che si trovano in condizioni svantaggiate. RUANDA. Una delle iniziative più importanti è WeLoveRwanda, il progetto dell' Associazione Solidarietà Terzo Mondo Onlus per la quale Morena De Marchi, sorella di Marco Antonio, è responsabile delle adozioni a distanza. Testimonial di EFUS (European Forum for Urban Security), De Marchi ha presentato il progetto del torneo all' Edizione 2016 del Premio Europeo per l' Integrazione Sociale attraverso lo Sport, a Saint-Denis, in Francia. IL GIUSTO CIBO. Particolare attenzione è riservata al tema della corretta nutrizione del giovane atleta e all' educazione alimentare, anche se raccontata in forma divertente grazie a cooking show, un blog dedicato, video ricette, match di cucina sportiva creativa eseguiti da grandi chef e da ragazzi, e iniziative a tema in ristoranti e locali selezionati. ACADEMY E MASTER CAMP. Nel 2018 i progetti di solidarietà in Africa sono stati sviluppati anche con la onlus di Sondrio Associazione Solidarietà Terzo Mondo, con iniziative ideate da padre Onesphore Ntivuguruzwa. PLAY TO WIN TOGETHER. Si tratta di un torneo di calcio giovanile nella città di Kigali per combattere l' abbandono scolastico e la delinquenza minorile. ADOZIONI A DISTANZA. Sono iniziate nel 2010, per aiutare l' orfanotrofio di Nyamata, con supporto a bambini di famiglie socialmente disagiate, orfani o con i genitori malati, accolti da famiglie affidatarie. I contributi sono affidati alle suore che gestiscono l' orfanotrofio e pagano direttamente la tassa scolastica e il materiale per il bambino e l' assicurazione sanitaria per la famiglia. Nel 2018 sono stati supportati 53 bambini. LE SARTE. Nel primavera 2017 Terzo Mondo e Amici di We love Football hanno finanziato l' acquisto delle macchine per un laboratorio di sartoria e maglieria presso l' ex orfanotrofio di Nyamata in Rwanda, con 12 macchine da cucire a pedale, due elettriche e 4 per maglieria. Il laboratorio di sartoria di Rulindo invece è attivo dal 2012 con 18 macchine. Finora si sono diplomate 90 giovani l' 80% circa degli allievi ha trovato lavoro. PICCOLE COOPERATIVE. Nel piccolo villaggio di Gitabage, dove è appena arrivata Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 24
16 aprile 2019 Pagina 77 Il Resto del Carlino (ed.
16 aprile 2019 Pagina 44 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) csv e scenario locale 'Seminario', scatta l' operazione salvataggio Meldola, il Comitato di distretto al lavoro per «garantire la continuità del servizio» «GARANTIRE la continuità del servizio, in particolare per gli ospiti del centro diurno, diversi dei quali sono di Meldola o di comuni vicini. Garantire attenzione ai lavoratori e alle loro competenze. Sviluppare un progetto di comunità innovativo, che tenga conto delle potenzialità della struttura». Raoul Mosconi, assessore al welfare a Forlì e presidente del Comitato di distretto, disegna così la sua visione del centro socio riabilitativo Casa Nostra Signora di Fatima (meglio conosciuto come Seminario, cioè la sua funzione originaria). L' edificio, che si trova in strada Meldola - Rocca delle Caminate, dopo la scelta presa dai gestori, la onlus Silenziosi Operai della Croce, di farsi da parte, rischia la chiusura. A meno che non si trovi un soggetto disposto a continuare l' attività coi disabili della onlus. AL MOMENTO gli ospiti sono una ventina, con dieci posti nel centro residenziale e quattordici nel diurno. La struttura è accreditata con il Servizio sanitario nazionale (tramite la Regione): ciò significa che c' è uno standard minimo dei servizi forniti agli ospiti. Quello che in gergo tecnico si chiama Ufficio di piano stabilisce il fabbisogno dei posti accreditati nelle strutture territoriali; spetta poi al Comitato di distretto assegnarli. «La capacità del centro diurno di Meldola è di quattordici posti, molti dei quali occupati da ragazzi di Meldola - argomenta Mosconi -. Questo è certamente un aspetto da preservare». Così da consentire ai ragazzi di poter continuare a svolgere le attività nella serra o nei laboratori a due passi da casa. Con un evidente vantaggio, in termini pratici, anche per le loro famiglie. La struttura, ricorda Mosconi, «venne ristrutturata e aperta così come la conosciamo oggi nel 1985, grazie all' opera fondamentale di Maria Nanni, disabile di Voltre che definisco apostolo dei malati. Fu lei, andando in giro per la Romagna, a raccogliere i soldi necessari a inaugurare il centro». I Silenziosi Operai della Croce sono un' associazione internazionale la cui direzione generale ha sede a Roma. All' origine di voler lasciare Meldola ci sarebbe la volontà di puntare sull' attività internazionale della onlus, abbinata alla carenza di vocazioni (oggi a Meldola operano, insieme ai volontari, cinque suore) e a difficoltà economiche (l' ultimo ospite è entrato sette anni fa). «Sviluppiamo un progetto di comunità, in accordo con la Diocesi, proprietaria dell' immobile. Il potenziale umano e di relazione che è stato creato in questi anni non va disperso», termina Mosconi. Luca Bertaccini © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 26
16 aprile 2019 Pagina 37 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) salute e assistenza Il Pdf: «Alle mamme che lasciano il lavoro 500 euro al mese» CESENA Il Popolo della famiglia scende in campo al fianco di Andrea Rossi, nella coalizione di centrodestra, e prova a giovare d' anticipo sul reddito di maternità con una proposta d' impatto. L' obiettivo è quello di sperimentare questa misura a Cesena, pur in misura ridotta rispetto alla proposta di legge presentata su scala nazionale. Ogni mamma cesenate, purché di cittadinanza italiana, potrà scegliere di lasciare il lavo roper seguire i propri figli piccoli e ottenere in cambio 500 euro netti al mese per un periodo di 3 anni (a livello statale si punta invece si 1.000 euro per 8 anni). Il tutto per un budget massimo di 1 milione di euro all' anno da programmare nel bilancio del Comune. Una spesa corrente molto alta che ovviamente obbligherà a tagliarne altre e bisognerà capire quali saranno i servizi sacrificati. Ma il Pdf è convinto che ne valga la pena, perché «come disse Papa Giovanni Paolo II, per un buon politico la famiglia deve essere il prisma da cui fare derivare ogni politica sociale». Lista e 1,7% da migliorare Lo ha sottolineato ieri Massimo Pistoia, coordinatore del Popolo della famiglia di Cesena, durante la presentazione della lista di 21 candidati al consiglio comunale (13 uomini e 8 donne) che saranno in corsa alle elezioni amministrative del 26 maggio. La prova del voto nazionale il 4 marzo 2018 è stata incoraggiante per il partito nato dall' esperienza del Family Day: in città ha conquistato oltre 1.000 voti, pari all' 1,7%, una percentuale doppia rispetto al risultato nazionale. Ora la sfida del Pdf è aumenta re il numero di consensi fino a riuscire ad eleggere un proprio rappresentante in consiglio comunale. «La famiglia prima di tutto» La famiglia è il perno del programma elettorale: «Vogliamo fare di Cesena un piccolo laboratorio di politiche, da imitare poi in tutta Italia, che la mettano al centro di tutto: queste idee sono state condivise dal centrodestra e perciò abbiamo deciso di sostenere Rossi». Ma ogni progetto ce va in quella direzione è apprezzato dal Pdf, che per esempio guarda con favore all' intenzione di Enzo Lattuca, il candidato sindaco rivale del centrosinistra, di azzerare le rette nelle materne. Tra i progetti del Pdf c' è «la creazione di un assessorato alla famiglia, che analizzando l' impatto che Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 27
16 aprile 2019 Pagina 37 Corriere di Romagna
15 aprile 2019 Forli Today salute e assistenza Gioco d' azzardo, appello ai candidati sindaci: "Cosa intendete fare?" I candidati alle prossime elezioni amministrative del prossimo 26 maggio si esprimano sul gioco d' azzardo e le ludopatie. I candidati alle prossime elezioni amministrative del prossimo 26 maggio si esprimano sul gioco d' azzardo e le ludopatie. E' la richiesta che arriva da Angelo Ricci, presidente dell' associazione Balena Ludens e membro del Direttivo dell' associazione "Legalità bene comune": "L' amministrazione uscente si è dimostrata sensibile all' argomento: durante la "Settimana del buon Vivere" dello scorso settembre è stato aperto un tavolo di confronto che, probabilmente per la prima volta in Italia, portava contributi congiunti di medici, psicologici, game designer e, ultimo ma non ultimo, anche associazioni di giocatori. Sì, anche di gruppi persone che scelgono come hobby una delle mille forme di intrattenimento ludico: dai giochi da tavolo alle macchine radiocomandate, dai modellisti ai, perché no, videogamers. Per capire la portata innovativa di tale momento di confronto, basta porre l' attenzione sull' assessorato che ha seguito l' evento: quello con deleghe alla cultura e alle politiche giovanili e non quello al Welfare. Ne scaturiva un messaggio di una forza incredibile: si può cercare di prevenire l' azzardopatia (gambling disorder) e la ludopatia (gaming disorder) facendo cultura e non solo repressioni e regolamenti". "Se fino ad oggi l' impegno al contrasto di queste dipendenza si è quasi sempre basato sul "non fare" (limitazioni degli orari di accesso all' azzardo, distanze dai luoghi sensibili, etc), domani si può e si deve pensare alla cultura del "fare", far crescere la consapevolezza delle meccaniche e delle dinamiche del gioco con l' obiettivo di proporre un progetto educativo che vada oltre la dicotomia, per il vero molto effimera, tra gioco e azzardo; far emergere ed apprezzare modelli di comportamento basati su aggregazione e condivisione". Conclude la nota: "Nella nostra città si fatica a far decollare questi progetti pilota nelle scuole e nei centri culturali e aggregativi (biblioteche, centri giovanili, parrocchie etc). In Italia siamo spesso abituati che le buone idee, anche quando godono della sensibilità degli Aaministratori, si arenano davanti alla cronica mancanza di fondi da destinare a queste attività. Una volta ogni tanto, non sembra invece essere un problema di soldi: la Regione stanzia fondi per la prevenzione di queste patologie che ancora faticano a trovare una "messa a terra". Difficoltà Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 29
15 aprile 2019 Forli Today
16 aprile 2019 Pagina 16 Avvenire volontariato CONVEGNO A FAENZA SUL TERZO SETTORE «Riforma in attesa Il governo acceleri per chiudere l' iter» Faenza Quella del Terzo Settore è una riforma già fatta, pronta all' uso, ma in attesa dei decreti attuativi, con la necessaria volontà del governo di darvi compimento. I tempi? Entro agosto, in ragione dell' iter parlamentare già percorso. Fra l' altro, cosa di non poco conto, a costo zero. Eppure è ferma. Di tutto questo se n' è parlato a Faenza nel convegno 'I nuovi orizzonti dell' economia sociale, prospettive, sfide e opportunità per il Terzo Settore'. Promotori, assieme alla Diocesi di Faenza- Modigliana, sono stati diversi Centri di Formazione professionali, Cefal di Bologna in testa. Centrale l' intervento di Stefano Zamagni, neo presidente della Pontificia Accademia delle scienze sociali, che ha sostenuto: «Se in passato ambito economico e ambito sociale si ritenevano ben distinti, oggi sono molti a vedervi tanti punti in comune». Zamagni ha poi spiegato che «il Terzo Settore è tra i soggetti che hanno contribuito a civilizzare il mercato, aiutando gli imprenditori a capire che accanto al profitto ci sono i valori sociali». Oggi, il Terzo Settore è un ambito strategico per realizzare in maniera più efficace il bene comune e consentire l' attuazione di una democrazia più partecipativa: «Non ci sarà più un mondo bipolare diviso in pubblico e privato. Finalmente entra in campo il civile». «Il Terzo settore - ha proseguito il presidente della Pontificia Accademia delle scienze sociali - deve diventare qualcosa di cui non si può fare a meno, perché i beni relazionali non li sa produrre né lo Stato né il mercato. Come non capire, allora, le preoccupazioni per una riforma pronta, ma bloccata dal mancato varo dei decreti attuativi?». Preoccupazioni condivise anche da Federico Amico, Teresa Marzocchi, il senatore Edoardo Patriarca, Gianluca Galletti e il vescovo diocesano Mario Toso. Quest' ultimo ha rilevato come, nel nostro Paese, continuino, nonostante timidi e insufficienti interventi, a crescere disuguaglianza e marginalizzazione di poveri e disoccupati. Per il vescovo romagnolo «prevalgono un individualismo libertario, populismo e democrazia oligarchica, tendenti al verticismo, a bypassare i corpi intermedi, Terzo Settore compreso». Quando, invece di ignorarlo, «sarebbe necessario potenziarlo per dotare le comunità di ramificazioni più profonde sul piano di una relazionalità solidale, a vantaggio della stessa economia e di un welfare più personalizzato». RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 31
16 aprile 2019 Pagina 16 Avvenire
16 aprile 2019 Pagina 39 Avvenire (Diocesane) volontariato Macerata, uno dei luoghi più 'generativi' d' Italia DI MASSIMILIANO C OLOMBI Siamo di fronte alla "buona notizia" perfetta. Perfetta perché arriva in un momento davvero particolare e concorre ad invertire una narrazione insostenibile di Macerata come "città della paura", efficace per le retoriche politiche, ma micidiale per la vita dei cittadini. Perfetta in quanto restituisce alla città una consapevolezza che rischiava l' evaporazione: città e comunità non sono alternative. Perfetta soprattutto perché consente di cogliere uno dei tratti fondativi della città di Macerata: una città "estroversa". Macerata "estroversa" si presenta come città della cultura che valorizza l' estro e la creatività; per la storica vocazione di città del dialogo e dell' accoglienza, attraverso un canale preferenziale con l' Oriente sulle orme di Padre Matteo Ricci; città della pace capace di pensare forme non-violente della convivenza; città di Maria, madre di Dio e testimone di una Chiesa materna e carica di misericordia. Una città che testardamente cerca di coniugare cultura, socialità e spiritualità. Se questi tratti a volte fanno fatica ad essere riconosciuti da molti maceratesi, sono stati mirabilmente valorizzati dalla ricerca promossa da "Avvenire". Macerata "generativa", all' ottavo posto tra tutte le città italiane è una notizia ricostituente per tutta l' area "micropolitana" che intorno alla città coinvolge altre piccole e medie città. Siamo di fronte ad una "generatività di territorio" che grazie a Macerata viene riconosciuta a livello nazionale. I ricercatori riconoscono "Macerata generativa" per la «capacità di incidere positivamente nella vita di altri esseri umani» e per la propensione alla "trasmissione generazionale di ciò che ha valore". In sintesi «la generatività costituisce probabilmente la componente principale della ricchezza di senso e di soddisfazione di vita». Ritornano alla mente parole antiche che senza alcuna nostalgia ma con una carica profetica incontestabile possano ricollegare la generatività all' impegno di un "pensiero politico" sulla città. In qualche modo riafferma, anche in questa epoca dell' individualismo metodologico, la possibilità di costruire insieme la città dell' uomo a misura d' uomo (Giuseppe Lazzati). Nello stesso tempo risuonano le parole generative di don Lorenzo Milani: «Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia». In questa prospettiva il lavoro coordinato dall' economista Leonardo Becchetti consegna alla città una mappa di "beni comuni" di cui aver cura e su cui investire per irrobustire la propensione generativa della città. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 33
16 aprile 2019 Pagina 39 Avvenire (Diocesane)
16 aprile 2019 Pagina 40 Avvenire (Diocesane) volontariato Solidarietà, quasi 1.600 aiutati dall' Emporio DI EMANUELE SEVERINI * Anche nel 2019 prosegue l' attività dell' Emporio della Solidarietà di Macerata, azione promossa dalla Caritas diocesana in partenariato con il Comune di Macerata, le Acli-Punto famiglia di Macerata, il Gruppo di volontariato vincenziano (Gvv) di Macerata, l' associazione Centro di Ascolto e di prima accoglienza ed i centri di ascolto delle parrocchie maceratesi. Avviato nel 2015 e giunto quindi al suo quarto anno di attività, l' Emporio ha accolto dalla sua apertura 415 famiglie per un totale di quasi 1.600 persone ammesse e seguite in un percorso di accompagnamento verso la fuoriuscita dallo stato di bisogno. Essere ammessi al percorso dell' Emporio non significa solamente avere la possibilità di "fare spesa" gratuitamente ogni mese attraverso una tessera a punti che viene consegnata alla famiglia, ma significa anche ricevere un aiuto nel tentare di rispondere ai bisogni che hanno portato alla richiesta di aiuto: disoccupazione, sfratto, debiti, dipendenze, ecc. In questo aspetto in particolare è importante il lavoro di analisi della situazione e progettazione dell' intervento fatto in sinergia tra Caritas, Servizi sociali del Comune e le associazioni partner del progetto (ad esempio le Acli e tutto il ventaglio di servizi che offre). Il percorso di accompagnamento è strutturato in step semestrali, al termine dei quali si va a verificare se il percorso di fuoriuscita dallo stato di bisogno è seguito dalla famiglia beneficiaria e se sta funzionando. Ad oggi molte famiglie che avevano iniziato il loro percorso all' Emporio, non lo frequentano più: o perché hanno risolto i problemi che le affliggevano e si sono allontanate autonomamente, o perché ritenute dalla Commissione di valutazione non più bisognose dell' accompagnamento. In questa maniera è possibile dare spazio e attenzione a nuove domande di aiuto, senza cronicizzare gli interventi su utenti che altrimenti rischiano di diventare, senza un giustificato motivo, "storici". È ovvio che in casi di cronicità conclamata (cioè l' impossibilità di fuoriuscire dallo stato di bisogno per difficoltà oggettiva), l' accompagnamento prosegue anche nel medio-lungo periodo. Negli ultimi mesi l' accesso all' Emporio di Macerata è stabile e si attesta sulle 120-130 famiglie mensili: un dato in linea se non superiore a quello degli altri empori presenti nella nostra Regione. A tal proposito, nelle scorse settimane Caritas Marche ha avviato un "Coordinamento Empori" regionale, al cui tavolo di lavoro partecipa la realtà del nostro Emporio (insieme a quelli di Ancona, Osimo, Jesi, ecc.). Il coordinamento sarà utile per confrontarsi sulle problematiche rilevate e sulle soluzioni migliori da adottare, oltre che per attuare una sinergia ed un' ottimizzazione a livello regionale nei contatti con gli enti (con l' avvio di collaborazioni di più ampio respiro) e con i fornitori (miglioramento di preventivi). È Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 35
16 aprile 2019 Pagina 40 Avvenire (Diocesane)
16 aprile 2019 Pagina 3 Corriere della Sera volontariato Gli attori del carcere di Verona interpretano la Divina Commedia L' Inferno di Dante e i detenuti oltre l' abisso L' Inferno di Dante dentro i confini del carcere: una discesa nell' abisso della pena eterna e della reclusione carceraria. Tutto questo è Ne la città dolente , lo spettacolo teatrale che la compagnia di detenuti «Teatro del Montorio» presenta in anteprima lunedì 29 aprile poi giovedì 2 maggio nel Carcere di Verona; quindi venerdì 3 e sabato 4 maggio (sempre alle 19)nell' ambito del Festival Biblico di Verona, quest' anno dedicato alla tematica della Polis. È prima tappa di un progetto triennale che proseguirà fino all' anniversario dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, nel 2021. Gli attori del gruppo teatrale del Carcere di Verona (12 detenuti e una detenuta provenienti da tutte le sezioni) affrontano la prima cantica della Divina Commedia ; il Purgatorio e il Paradiso saranno i capitoli successivi, nel 2020 e nel 2021. L' idea è del regista Alessandro Anderloni che lavora in carcere dal 2014 con un progetto organizzato dalla Direzione del Carcere di Verona con l' associazione culturale Le Falìe e sostenuto dalla Fondazione San Zeno Onlus. Ad affiancarlo nel condurre il laboratorio teatrale, iniziato a novembre del 2018, sono l' autrice e attrice Isabella Dilavello e l' attore e danzatore Paolo Ottoboni. Alla rappresentazione prenderanno parte come co- protagonisti anche una decina di studenti delle scuole secondarie veronesi. Accesso su prenotazione, info su www.lefalie.it. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 37
16 aprile 2019 Pagina 9 Corriere della Sera volontariato SERVIZIO CIVILE, DUE PASSI INDIETRO «Dum Romae loquitur, Saguntum expugnatum est». L' antico adagio latino bene interpreta ciò che sta succedendo in questi mesi circa il Servizio civile. Parafrasando potremmo dire che, mentre la Camera approva la «mini-naja» e sui giornali ritorna il dibattito sul servizio civile obbligatorio, i posti per i ragazzi che vorranno fare servizio civile tra la fine del 2019 e il 2020 sono stati quasi dimezzati. Infatti le risorse messe a disposizione dal governo Gentiloni nel 2018 consentivano la partenza a circa 58mila giovani; quelle inserite nella Legge di bilancio 2019 dal governo giallo-verde sono pari al costo di circa 32mila giovani in servizio. Per questo l' invito di Michele Serra - dalle colonne di Repubblica - affinché il Pd si affretti a presentare alla Camera un disegno di legge sul Servizio civile obbligatorio prima che lo faccia il vicepremier Matteo Salvini, mi pare un poco astratto, oltreché una scelta che rischia di rivelarsi controproducente. La promessa che lo Stato aveva fatto - con la riforma del 2017 - di rendere il Servizio civile veramente universale, viene così in larga parte disattesa. Infatti, con tale riforma, lo Stato si impegnava progressivamente a rispondere positivamente a tutti i giovani che chiedevano di fare servizio civile volontario. Con il precedente Governo, un giovane su due aveva questa opportunità. Poiché sappiamo che le domande dell' ultimo bando sono state più di 100.000 e le risorse per l' anno in corso pari al costo di circa 32.000 posti, ne consegue che solo un giovane su tre potrà effettivamente accedere al servizio civile universale. Se c' è una battaglia politica da intraprendere, è quella di allocare tutte le risorse necessarie per dire di sì a tutti giovani che desiderano fare servizio civile. Tra l' altro, qualora circa 100.000 giovani potessero vivere una qualificata esperienza di servizio civile, probabilmente si determinerebbe un effetto tipo sasso nello stagno; non a caso il professor Alessandro Rosina - nel Rapporto giovani del 2017 dell' Istituto Toniolo- aveva evidenziato che più del 90% dei giovani che avevano fatto servizio civile, avrebbero consigliato ad un amico di seguire la stessa strada. Ciò che si vorrebbe perseguire con l' obbligo per legge, insomma, forse si potrebbe ottenere con un contagio positivo tra i giovani. Anche perché questi ultimi- ce lo dice sempre lo stesso Rapporto- sono per più dell' 80% contrari all' obbligo per legge del servizio civile. C' è una seconda iniziativa politica da intraprendere. Tra poco più di un mese si voterà per il Parlamento Europeo. La Commissione europea ha recentemente avviato il Corpo europeo di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 38
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