CSV FC - ASSIPROV Martedì, 16 aprile 2019

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CSV FC - ASSIPROV
  Martedì, 16 aprile 2019
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                                                          Martedì, 16 aprile 2019

Prime Pagine
 16/04/2019 Prima Pagina
 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena)                                                               1
 16/04/2019 Prima Pagina
 Il Resto del Carlino (ed. Forlì)                                                                     2
 16/04/2019 Prima Pagina
 Il Resto del Carlino (ed. Cesena)                                                                    3
ambiente e protezione civile
 15/04/2019 Forli Today
 "Stop Pesticidi", il Wwf lancia un accorato appello ai tre ministri e...                             4
 16/04/2019 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 45
 I volontari ripuliscono il paese dai rifiuti                                                         6
csv e scenario locale
 16/04/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 2                             GAVINO CAU
 Carcere, ancora due anni di attesa «I fondi ci sono, vogliamo fare...                                7
 16/04/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 3                           ENRICO PASINI
 «Ho bisogno di un mezzo attrezzato per la carrozzina»                                                9
 16/04/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 6
 Giovani e migranti, al Campus ricerca proposta dalla Caritas                                         11
 16/04/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 7
 Don Roberto Rossi: «Mi auguro si eviti questa partenza»                                              12
 16/04/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 7                            PIERO GHETTI
 Le suore se ne vanno Timori per il centro socio-riabilitativo                                        13
 16/04/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 39
 Conservatorio ed Auser                                                                               15
 16/04/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 39
 Corso per la memoria                                                                                 16
 16/04/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 41
 Laboratorio benessere                                                                                17
 15/04/2019 Forli Today
 Donazioni da tutt' Italia: la Fumettoteca conquista Forlì con oltre...                               18
 15/04/2019 Forli Today
 Quando al Buon Pastore nacque la carità forlivese                                                    20
 15/04/2019 Forli Today
 Sguardo sugli stranieri di seconda generazione: completata la ricerca a...                           22
 16/04/2019 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 77
 Kigali, Nyamata,Gitabage eRulindo La palla rimbalza al ritmo del cuore                               24
 16/04/2019 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 44
 'Seminario', scatta l' operazione salvataggio                                                        26
salute e assistenza
 16/04/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 37
 Il Pdf: «Alle mamme che lasciano il lavoro 500 euro al mese»                                         27
 15/04/2019 Forli Today
 Gioco d' azzardo, appello ai candidati sindaci: "Cosa intendete fare?"                               29
volontariato
 16/04/2019 Avvenire Pagina 16                                                      QUINTO CAPPELLI
 «Riforma in attesa Il governo acceleri per chiudere l' iter»                                         31
 16/04/2019 Avvenire (Diocesane) Pagina 39
 Macerata, uno dei luoghi più 'generativi' d' Italia                                                  33
 16/04/2019 Avvenire (Diocesane) Pagina 40
 Solidarietà, quasi 1.600 aiutati dall' Emporio                                                       35
 16/04/2019 Corriere della Sera Pagina 3
 L' Inferno di Dante e i detenuti oltre l' abisso                                                     37
 16/04/2019 Corriere della Sera Pagina 9
 SERVIZIO CIVILE, DUE PASSI INDIETRO                                                                  38
 16/04/2019 Corriere della Sera Pagina 9
 L'ACCREDITAMENTO DEGLI ENTI: VIRTÙ E VIZI                                                            40
 16/04/2019 Corriere della Sera Pagina 9                                            NICOLA SALDUTTI
 UN NUOVO WELFARE A MISURA D'UOMO: VISIONE E SFIDA DEL DOPO GUZZETTI                                  42
 16/04/2019 Corriere della Sera Pagina 10
 La meditazione vietata a gay sposati e malati psichici                                               44
 16/04/2019 Corriere della Sera Pagina 12
 Mais onlus: 25 anni in Sudafrica                                                                     46
 16/04/2019 Corriere della Sera Pagina 12
 Fiabe dal carcere «Buonanotte bimbi»                                                                 47
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16/04/2019 Corriere della Sera Pagina 16
Criminale io? Se lavoro smetto                                                                         49
16/04/2019 Corriere della Sera Pagina 17
Profit e non profit assieme                                                                            51
16/04/2019 Corriere della Sera Pagina 22
La donazione alla onlus? Si fa con l' app dal cellulare                                                52
16/04/2019 Corriere della Sera Pagina 28
Gela misura la città solidale                                                                          53
16/04/2019 Corriere della Sera Pagina 28
Lamiabuonanotizia La farmacia popolare per i nonni di Santa Gertrudis                                  54
16/04/2019 Corriere della Sera Pagina 29
Il sostegno alle famiglie Il modello Milano e il patto fra più...                                      56
16/04/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 29                                     Pasquale MirtoGianni Trovati
Dalla Cassazione un colpo all' esonero Imu del non profit                                              57
16/04/2019 Italia Oggi Pagina 32                                                  DANIELE CIRIOLI
Ets, oggetto sociale dettagliato                                                                       59
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16 aprile 2019
                 Corriere di Romagna
                  (ed. Forlì-Cesena)
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16 aprile 2019
                 Il Resto del Carlino (ed.
                           Forlì)
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16 aprile 2019
                 Il Resto del Carlino (ed.
                         Cesena)
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15 aprile 2019
                                                 Forli Today
                                             ambiente e protezione civile

  "Stop Pesticidi", il Wwf lancia un accorato appello ai
  tre ministri e alla Regione
  Il Wwf chiede delle modifiche al nuovo Piano di Azione Nazionale sui pesticidi "per
  garantire una maggiore tutela della salute dei consumatori"

  Volontari del Wwf e d e l l e a s s o c i a z i o n i
  componenti il Tavolo delle associazioni
  ambientaliste di Forlì, ma anche normali
  cittadini, si sono riuniti lunedì per affrontare
  uno spinoso problema, quello che riguarda l'
  utilizzo dei pesticidi. Sotto il monumento a
  Saffi, insieme, hanno lanciato un appello
  simbolico ai tre ministri (Gian Marco Centinaio
  del ministero delle politche agricole, Sergio
  Costa dell' ambiente e Giulia Grillo per la
  Salute), oltre che alle Regioni, per chiedere
  che il nuovo Piano di Azione Nazionale sui
  pesticidi garantisca una maggiore tutela della
  salute di consumatori e agricoltori ed una
  adeguata salvaguardia della biodiversità.
  "Stop Pesticidi", la frase simbolo, fotografata e
  inviata con un' azione coordinata sui social
  network (Twitter, Facebook e Istagram) ai tre
  Ministri competenti per l' approvazione del
  nuovo piano e al presidente della Regione
  Stefano Bonaccini. Il Wwf, i n s i e m e a l l e
  associazioni che aderiscono alla campagna
  "Cambia la Terra" promossa da Federbio,
  chiede al Governo e alle Regioni alcune
  modifiche sostanziali per il nuovo Piano
  Pesticidi che dovrebbe prevedere "divieti,
  limiti e regole vincolanti sull' utilizzo dei
  pesticidi in agricoltura, nella manutenzione
  delle strade e ferrovie e all' interno delle città per la gestione del verde pubblico e privato (orti e
  giardini), colmando le lacune della precedente versione del Piano che lo hanno reso di fatto inefficace
  rispetto agli obiettivi di riduzione dei rischi da pesticidi, come invece imponeva la Direttiva europea del
  2009". In particolare il nuovo Pan Pesticidi dovrebbe indicare, secondo il Wwf, con priorità i seguenti
  obiettivi: "ridurre i rischi per i residenti nelle aree rurali e gli agricoltori fissando distanze minime di
  sicurezza dalle abitazioni e dalle coltivazioni biologiche per difenderle dal rischio di una possibile
  contaminazione accidentale; Nei siti Natura 2000 e nelle altre aree naturali protette deve essere vietato l'
  utilizzo di pesticidi pericolosi per gli habitat e le specie selvatiche, con misure di conservazione della
  biodiversità regolamentari vincolanti; adottare tecniche biologiche per la manutenzione delle aree non
  agricole (rete viaria, ferroviaria) con particolare attenzione al verde pubblico e agli spazi utilizzati dalla
  popolazione residente nelle città. Ma anche prevedere il divieto totale del glifosate in Italia entro il 2022,

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15 aprile 2019
                                                 Forli Today
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16 aprile 2019
Pagina 45                           Il Resto del Carlino (ed.
                                              Forlì)
                                                ambiente e protezione civile

  MODIGLIANA GRAZIE ALL' USCITA ECOLOGICA SONO STATI RACCOLTI PLASTICA ED
  ELETTRODOMESTICI

  I volontari ripuliscono il paese dai rifiuti
  ALLA pulizia del territorio modiglianese nella
  giornata ecologica di domenica hanno
  partecipato in molti raccogliendo una notevole
  quantità di rifiuti. Un bottino nutrito, trasportato
  nella stazione ecologica con mezzi comunali e
  di privati, costituito tra gli altri da una lavatrice,
  molti sacchi neri colmi, vasi di cotto, trapunte.
  Per il comune era presente anche il sindaco
  Valerio Roccalbegni, per il Nucleo Volontari
  Antincendio - Protezione Civile il comandante
  Franco Albonetti, per la Squadra Cinghialai Val
  Tramazzo il presidente Giuseppe Bendoni.
  g. a.

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16 aprile 2019
Pagina 2                             Corriere di Romagna
                                      (ed. Forlì-Cesena)
                                                   csv e scenario locale

  Carcere, ancora due anni di attesa «I fondi ci sono,
  vogliamo fare presto»
  Visita al cantiere del Quattro e alla vecchia struttura «Ben organizzata, tante attività, ma
  è vetusta»

  FORLÌ Due anni circa. Potrebbe essere questa
  l' attesa per vedere operativo il nuovo carcere
  di Forlì al Quattro. Una tempistica emersa ieri
  durante la visita del capo del Dipartimento dell'
  amministrazione penitenziaria, Francesco
  Basentini, che, accompagnato dal
  sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone,
  ha visitato prima la vecchia struttura detentiva
  nella Rocca di Ravaldino, poi il cantiere della
  nuova Casa circondariale al Quattro, che potrà
  contare, una volta ultimato, su una capienza
  complessiva di 225 posti.
  Il ricorso Il ricorso di una ditta che non si è
  aggiudicata un appalto per l' intervento nel
  cantiere sta rallentando l' avanzare dei lavori
  (a metà maggio la situazione dovrebbe
  sbloccarsi), mala struttura è già a buon punto.
  «Sarà un carcere all' avanguardia - commenta
  Morrone -.Gli alloggi degli agenti sono già
  pronti, mancano gli allacci, ma sono
  accessibili e presto vorremmo renderli
  disponibili. I fondi necessari per completare l'
  opera (39 milioni, ndr) ci sono, è un impegno
  di questo Governo finire nel più breve tempo
  possibile per arricchire la città. Non dipende
  solo dal ministero della Giustizia».
  Rocca Obiettivo spostare i detenuti dal
  vecchio carcere non appena sarà possibile.
  «La struttura - riprende Morrone - è vetusta, ci
  sono i problemi degli stabilivecchi. Vogliamo
  restituire la Rocca il prima possibile alla città per farne un contenitore culturale. Ne ho già parlato con la
  Fondazione Cassa dei Risparmi. A parte queste difficoltà, l' organizzazione all' interno è ottima, ci sono
  tante attività e laboratori per gli ospiti e tanti volontari, utili per il reinserimento dei carcerati». Oggi nel
  carcere ci sono 166 detenuti, di cui 80 stranieri, sui 144 previsti, 104 le unità di Polizia penitenziaria
  sulle previste 144.
  Morrone e Basentini erano accompagnati dalla direttrice Palma Mercurio, dal provveditore dell' Emilia-
  Romagna e Marche Gloria Manzelli e da Roberto Gambarota, del Provveditorato interregionale Opere
  pubbliche.

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16 aprile 2019
Pagina 2         Corriere di Romagna
16 aprile 2019
Pagina 3                          Corriere di Romagna
                                   (ed. Forlì-Cesena)
                                                csv e scenario locale

  «Ho bisogno di un mezzo attrezzato per la
  carrozzina»
  Il 33enne Andrea Fornito, grande appassionato di pallacanestro, lancia la campagna di
  raccolta fondi

  FORLÌ Da tanti anni segue con passione la
  pallacanestro forlivese in giro per l' Italia e da
  12 è uno dei più attivi giocatori e promotori sul
  territorio dell' attività di Wheelchair Basket, la
  società di pallacanestro in carrozzina di Forlì
  che partecipa al campionato Uisp e che lui
  stesso assieme alla Comunità Papa Giovanni
  XXIII ha contribuito a fondare e,
  successivamente, a crescere.
  La campagna Ora il 33enne Andrea Fornito ha
  un altro sogno da realizzare: acquistare un
  automezzo attrezzato per il trasporto del
  passeggero in carrozzina. Un desiderio che
  per lui è anche e prima di tutto un' esigenza:
  essere quanto più possibile autonomo nella
  vita di ogni giorno e nel poter continuare a
  coltivare la sua passione e il suo tifo per la
  palla a spicchie per l' Unieuro Forlì. Fornito ha
  deci so di lanciare una campagna di raccolta
  fondi attraverso la piattaforma della Comunità
  Papa GiovanniXXIII che gestisce la casa
  famiglia "San Pietro" dove lui stesso vive.
  Andandosulsitodaicistai.apg23.org è possibile
  non solo aderire alla sua campagna
  effettuando una libera donazione
  completamente trasparente e "sicura", ma
  anche creare una propria campagna
  personale a sostegno del progetto da fare poi
  veicolare sia sulla piattaforma, sia sui propri
  canali social.
  Il traguardo L' obiettivo è raggiungere entro fine giugno, o quanto meno avvicinare il più possibile, la
  quota di 25mila euro necessaria all' acquisto di un Fiat Doblò attrezzato con rampa e sistemi di
  sicurezza che consentano a Fornito di poter essere trasportato anche con una carrozzina elettrica e
  senza bisogno di avere quella a spinta. In sostanza, Andrea non può guidare, ma con questo mezzo
  sarà più autonomo anche rispetto a chi lo aiuterà. Non c' è limite né minimo né massimo, alla quota da
  donare e sinora sono stati già superati i 3.100 euro grazie agli amici e anche ad alcuni giocatori di
  basket come Simone Pierich.
  Forza d' animo «La miavita in carrozzina è piena di passioni, ma anche di difficoltà quotidiane che però,
  con l' aiuto di famiglia e amici, riesco sempre a superare col sorriso - spiega -. Uno degli scogli più

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  Giovani e migranti, al Campus ricerca proposta dalla
  Caritas
  FORLÌ La Caritas diocesana, con il proprio
  servizio Migrantes, presenterà domani alle 17
  nell' Aula 15 del Campus universitario in via
  Corridoni, 20, la ricerca sulle nuove
  generazioni di migranti, intitolata "Lo sguardo
  dei giovani sulla città, pensare e vivere u na
  comunità". Il focus sarà su tutti quei ragazzi
  che hanno alle spalle un esperienza migratoria
  propria, o vissuta all' interno della propria
  realtà familiare. «Si tratta di un' indagine
  accurata - anticipa Roberto Ravaioli per
  Migrantes -pensata per dare voce ai giovani,
  non solo su stessi ma sul mondo adulto che li
  cir conda. Lo studio, partito come indagine
  sulla situazione dei giovani migranti, si è
  trasforma tonel tempo in una osservazione
  condivisa e profonda sulla società adulta, sui
  suoi limiti, dalla poca inclusività al sospetto
  latente nei confronti del nuovo e dei giovani,
  alle sue rinnovate capacità di ascolto». Nel
  dettaglio, l' indagine è stata condotta da una
  équipe di ricerca dell' Università di Bologna,
  promossa dal Servizio Migrantes della Caritas
  diocesana, con il supporto del Comune e il
  contributo di Fonda zione Enaip Forlì Cesena
  e Rotary Club Forlì. Partita da lavori di
  indagine avviati fin dal 2013 e proseguiti due
  anni più tardi, in questa ultima fase l' analisi si
  è allargata anche ai giovani adulti che hanno
  già percorsi lavorativi o universitari e che
  quindi hanno già maturato una riflessione su se stessi. Lo studio dà, quindi, si interroga anche sulle
  risposte che la società adulta è in grado di dare oggi su: Scuola e formazione, Lavoro, Vita quotidiana e
  partecipazione e Migrazioni.

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  Don Roberto Rossi: «Mi auguro si eviti questa
  partenza»
  «Sono i malati stessi - dichiarò il beato Luigi
  Novarese nel lontano 1947 nell' atto di
  costituire il Centro volontari della sofferenza -
  che diventano i protagonisti della Chiesa e
  della società, cercando di promuovere la
  voglia di vivere in pienezza senza lasciarsi
  sconfiggere dalla malattia e dall' handicap».
  Piena solidarietà al difficile momento che
  potrebbe vivere la struttura di Meldola con tutti
  i suoi assistiti viene da don Roberto Rossi,
  parroco di Regina Pacis e "figlio spirituale" di
  Maria Nanni, che non ha dubbi. «Mi auguro
  che i Silenziosi Operai della Croce possano
  rimanere nella nostra terra - sottolinea con
  forza il sacerdote -. Cercheremo tutti insieme
  di condividere la testimonianza della Nanni,
  che ha voluto quella casa per la formazione,
  santificazione e promozione umana delle
  persone sofferenti, e per la valorizzazione del
  loro apostolato cristiano all' interno della
  Chiesa e nella società».

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  Le suore se ne vanno Timori per il centro socio-
  riabilitativo
  MELDOLA A Meldola non si parla d' altro: le
  quattro "Silenziose Operaie della Croce",
  suore votate alla regola di monsignor Luigi
  Novarese, operanti dal 1981 nella "Casa
  Nostra Signora di Fatima" di via delle
  Caminate, 2, devono lasciare la Diocesi di
  Forlì-Bertinoro entro il 2021.
  Effetti negativi La decisione sarebbe stata
  presa dal Consiglio dei Sodc (Silenziosi
  Operai della Croce), riunitosi nel dicembre
  scorso a Roma. Se confermata, l' uscita dalla
  scena romagnola di uno degli ordini ecclesiali
  più innovativi nella storia della cristianità post -
  conciliare, potrebbe avere riverberi importanti
  e negativi anche sul tessuto caritativo locale.
  Le quattro religiose tutt' ora residenti a
  Meldola, infatti, coordinano anche il Centro
  volontari della sofferenza e il Centro socio
  riabilitativo. Se il Cvs è un' associazione
  privata di fedeli, che a Forlì annovera cinque
  gruppi di preghiera con poco meno di cento
  aderenti, impegnati in un' azione di
  promozione integrale della persona sofferente,
  il centro riabilitativo è una struttura socio -
  sanitaria convenzionata, destinata a persone
  con disabilità fisiche e psichiche per favorirne
  la crescita delle capacità di autonomia e
  relazione". Attualmente ospita 23 ragazzi
  disabili, accuditi da 21 operatori e numerosi
  volontari.
  Movimento in crisi «È dal 2012 che i Silenziosi Operai della Croce non hanno più vocazioni - riconosce
  Oriana Bettini, storica esponente del Cvs diocesano - ma questo non giustifica il ritiro delle suore La
  fondatrice Nativa di Cusercoli e costretta dalla poliomielite su una carrozzina sin dalla più tenera età (è
  morta il 2 giugno 1997 all' ospedale "Morgagni" di Forlì), la Nanni ha insegnato a tanti forlivesi ad
  accettare e donare la sofferenza con il sorriso. «Ho conosciuto quella donna eccezionale nel 1986 -
  commenta Antonio Mambelli, civuessino della prima ora della parrocchia di Villa grappa, alle porte di
  Forlì - e già allora raccomandava a noi fratelli degli ammalati, di impegnarci con convinzione nell'
  apostolato della sofferenza: un' eventuale appannamento avrebbe messo in discussione la presenza
  stessa del Centro volontari della sofferenza in Diocesi. A vent' anni dalla morte della religiosa, queste
  parole si stanno rivelando addirittura profetiche».
  Nel frattempo una delegazione di fedeli, capitanata dal parroco di Meldola don Mauro Petrini, è pronta
  ad incontrare il vescovo monsignor Livio Corazza per invitarlo a contrastare la partenza delle suore.
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  INCONTRO

  Conservatorio ed Auser
  Ultimo appuntamento per l' inverno per "La
  Città che Apprende": ciclo di incontri e visioni
  cinematografiche diAuser. La cittadinanza è
  invitata aun incontro musicale del
  Conservatorio Bruno Maderna, alle ore 15.15
  presso la Sala Oscar Alessandri di Auser, per
  un concerto diretto da Giorgio Babbi ni.

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  ORGANIZZA CAIMA

  Corso per la memoria
  Alle 18 alla salaAssiprov invia Serraglio, si
  terrà un incontro dal titolo "Come migliorare la
  memoria dopo i60 anni". Verrà presentato un
  corso per la memoria per anziani sani che
  partirà il prossimo 24 aprile.

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  SARSI NA

  Laboratorio benessere
  Al mercoledì prosegue nella sala dell' Ufficio
  Informazioni Turistiche di Sarsina, in via IV
  Novembre 13, il ciclo di incontri del
  "Laboratorio Benessere", promosso d a l l '
  associazione "Amici di Casa Insieme" e rivolto
  ad ultrasessantenni per imparare e mantenere
  stili di vita sani. Iscrizione obbligatoria al
  numero 320-6967089.

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  Donazioni da tutt' Italia: la Fumettoteca conquista
  Forlì con oltre 11mila volumi
  Che cosa vi si trova fra i documenti donati? Ad esempio la collezione di Dylan Dog dal
  numero 1 al 200 oltre, con tutti gli speciali e anche vari cartonati

  Risultato più che eccezionale, e meritevole:
  sono i numeri sensazionali che dimostrano,
  come nella settimana passata a solo un mese
  e mezzo dalla sua inaugurazione, la
  Fumettoteca Alessandro Callegati "Calle" è
  arrivata a quota di oltre 11.500 documenti
  fumettistici , grazie alle donazioni. Una
  settimana, quella di metà aprile, di frenetica
  attività donatrice, che la Fumettoteca accetta
  sempre ben volentieri, donazioni di fumetti di
  qualsiasi periodo, contenuto, formato e
  condizioni, che in questi ultimi 7 giorni, da
  Forlì con una grande adesione al progetto
  fumettotecario, sono giunte come omaggio all'
  attività fumettistica, con collezioni e collezioni
  intere di fumetti, oltre 3.500 pezzi, pari ad una
  media di 500 pezzi al giorno. "Cittadini forlivesi
  ben disposti che, dopo aver letto nelle testate
  online di questa realtà, hanno preso contatto
  con la sede per telefono, e-mail e anche
  venendo di persona in sede - spiega il
  direttore fumettotecario, Gianluca Umiliacchi -.
  Il risultato non si è fatto attendere, inoltre a
  quelle già citate, 6 donazioni, vi sono ancora
  altre 4 donazioni con le quali al momento
  siamo in attesa di sviluppi. La sede della
  Fumettoteca, unica in tutta la Regione Emilia
  Romagna, al momento è colma di fumetti che
  devono trovare spazi e collocazione, nonostante questo, per tutti coloro che desiderano donare i propri
  fumetti è sufficiente che si mettano in contatto con noi. Lo Staff Fumettoteca ringrazia tutti coloro che si
  sono mossi per rendere più corposo e variegato il contenuto fumettistico da proporre ai lettori". Che
  cosa vi si trova fra i documenti donati? La collezione di Dylan Dog dal numero 1 al 200 oltre, con tutti gli
  speciali e anche vari cartonati, moltissimi numeri, dagli anni '60 ad oggi, della testata fumettistica
  Topolino, i circa 300 pezzi della collezione Tex a colori de La Repubblica, ed una infinità di testate dall'
  inizio del 1960 ad oggi, come Diabolik, i bonelliani, i tascabili degli anni '70 e i neri degli anni '60, il
  Giornalino e il Corriere dei Piccoli, Lanciostory e Il Monello con L' Intrepido, insomma tutto e di più, una
  marea di fumetto in movimento. Tutte donazioni gentilmente eseguite da signore e signori, ex
  collezionista o appassionati come P. Martini, E. Gardini, R. Leoni, S. Biondi e ancora, ricevuto inoltre
  materiale didattico allo scopo di studi, ricerche e anche Tesi di Laurea, da C. Camorani, fascicoli sulle

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                                                  Forli Today
15 aprile 2019
                                                Forli Today
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  Quando al Buon Pastore nacque la carità forlivese
  In pieno centro storico a Forlì, al civico 28 della scenografica via Dei Mille, c' è un
  edificio che da secoli dispensa servizi alle persone più bisognose. La sua funzione
  caritativa ha avuto inizio nel Medioevo con la confraternita dei Battuti Rossi. Oggi è sede
  della Caritas Diocesana.

  In pieno centro storico a Forlì, al civico 28 della
  scenografica via Dei Mille, c' è un edificio che
  da secoli dispensa servizi alle persone più
  bisognose: è il Buon Pastore. La sua funzione
  caritativa ha avuto inizio al tempo delle 6
  confraternite dei Battuti Bianchi, Neri, Bigi,
  Rossi, Verdi e Turchini (chiamati anche
  Celestini), sorte dopo la metà del XIII secolo
  come reazione al clima di violenza che
  scuoteva la società forlivese. Ognuna di esse
  era contraddistinta dal particolare colore della
  veste indossata dai componenti e
  caratterizzata dalle funzioni svolte: i Battuti
  Bianchi, in cui confluivano i cittadini più
  aristocratici e ricchi, si occupavano anche dei
  bambini abbandonati e annoveravano il
  privilegio di salvare per la festività di
  Ognissanti un condannato; i Neri s'
  incaricavano della sepoltura dei viandanti
  uccisi per le strade e dei giustiziati (nel 1281
  provvidero a seppellire i francesi del
  sanguinoso mucchio); i Bigi, i Rossi e i Verdi
  avevano cura di pellegrini e di indigenti; i
  Turchini erano dediti all' istruzione dei giovani
  e alla costituzione della dote alle ragazze
  povere. Composte da laici, nobili e plebei che,
  in segno penitenziale, durante le processioni si
  colpivano le spalle con flagelli formati da
  strisce di cuoio, col tempo, a colpi di solidarietà riuscirono a risvegliare attenzione e sensibilità nei
  confronti della condizione umana. I Battuti Rossi, che avevano come patroni San Rocco e San Michele e
  assistevano poveri e malati, in principio ebbero sede in un ospedale vicino alla Chiesa di San Biagio,
  detto di San Michele (oggi scomparso), dotato di 16 posti letto. Per finanziare la loro attività
  disponevano di 43 tornature di terreno e di un appezzamento arativo all' interno del perimetro delle
  mura della città. Nel 1517, quando già il Palmezzano aveva affrescato, su cartoni del Melozzo, la
  Cappella Feo posta all' interno della nuova chiesa di San Biagio in San Girolamo, i Battuti Rossi si
  trasferirono nell' attuale Via dei Mille, ponendo la prima pietra della nuova chiesa di San Michele
  Arcangelo, poi denominata del Buon Pastore. Nel 1556 furono sostituiti dagli Eremiti di San Girolamo:
  detti anche Gerolimini, o Gerolomini, erano un ordine religioso fondato ad Urbino da Pietro Gambacorta
  e Nicola da Forca Palena agli inizi del XV secolo. Il periodo di massima espansione fu il XVIII secolo: nel
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                                                 Forli Today
15 aprile 2019
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  Sguardo sugli stranieri di seconda generazione:
  completata la ricerca a Forlì
  Come gli stranieri di seconda generazione generazioni pensano e vivono una comunità.
  Quest' aspetto è stato trattato da una ricerca che sarà presentata

  Come gli stranieri di seconda generazione
  generazioni pensano e vivono una comunità.
  Quest' aspetto è stato trattato da una ricerca
  che sarà presentata mercoledì alle 17 nell'
  aula 15 del Campus di Forlì (viale Corridoni
  20). Il rapporto prende il titolo "Lo sguardo dei
  giovani sulla città - pensare e vivere una
  comunità". Viene a compimento, con questo
  contributo, un percorso di approfondimento
  avviato nel 2013 - promosso da Caritas Forlì -
  Bertinoro e Migrantes con il contributo dell'
  equipe di ricerca dell' Università di Bologna -
  Campus di Forlì - e volto inizialmente alla
  conoscenza dei giovani stranieri di seconda
  generazione presenti sul territorio forlivese,
  mediante l' erogazione di 1026 questionari
  presso le scuole secondarie di primo e
  secondo grado, degli enti di formazione
  professionale e del CPIA (ex CTP). Il lavoro,
  negli anni, è continuato in tre diverse fasi di
  ricerca, quantitative, qualitative, di modalità
  investigative di approfondimento e di
  estensione, e ha chiamato a confronto vari
  attori, sia istituzionali che della società civile
  (oltre 40 realtà del territorio), alzando il tetto di
  età degli intervistati: da adolescenti fino a 25-
  30enni, protagonisti di questo rapporto sulle
  nuove generazioni. Tutto nacque da un
  bisogno di comprensione, che coglieva la domanda delle famiglie migranti su come trasferire valori di
  riferimento e identità di origine ai propri figli, inseriti nel nuovo contesto cittadino, a partire dall' ambito
  scolastico e avviati sempre più entro un percorso progressivo di parificazione - inclusione.
  Congiuntamente c' era il desiderio di chi, per compito educativo e di servizio, intendeva ascoltare,
  raccogliere e capire gli interrogativi e le attese dei giovani con percorso migratorio alle spalle, per
  trovare un giusto modo di relazione e di interazione e, ove possibile, di risposta. Abbiamo voluto
  seguire l' evolversi del senso di futuro e del bisogno di speranza che accomuna e assimila i giovani,
  autoctoni o di famiglie di origine migratoria, la voglia di riscatto, di piena realizzazione degli sforzi
  compiuti, a partire dalla formazione scolastica e di riconoscimento di pari dignità e cittadinanza
  attraverso il lavoro. "lo sguardo dei giovani sulla città" - scaricabile dalla pagina Migrantes del sito
  Caritas della diocesi di Forlì-Bertinoro(www.caritas-forli.it) - aveva, inoltre, tra gli obiettivi ultimi, la

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                                                 Forli Today
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                                                  csv e scenario locale

  Kigali, Nyamata,Gitabage eRulindo La palla rimbalza
  al ritmo del cuore
  Bologna NON E' UN TORNEO come tutti gli
  altri, non è soltanto una parata di futuri
  campioni e campionesse.
  Intorno al We Love Football ruota un mondo di
  valori che diventano amicizia e impegno
  sociale, beneficenza e senso di responsabilità.
  Sono tante le iniziative legate al torneo che
  meritano di essere raccontate. L' associazione
  di promozione sociale 'Amici di We Love
  Football' affianca all' evento sportivo una serie
  di iniziative di sostegno. In particolare quelle
  rivolte a giovani che si trovano in condizioni
  svantaggiate.
  RUANDA. Una delle iniziative più importanti è
  WeLoveRwanda, il progetto dell' Associazione
  Solidarietà Terzo Mondo Onlus per la quale
  Morena De Marchi, sorella di Marco Antonio, è
  responsabile delle adozioni a distanza.
  Testimonial di EFUS (European Forum for
  Urban Security), De Marchi ha presentato il
  progetto del torneo all' Edizione 2016 del
  Premio Europeo per l' Integrazione Sociale
  attraverso lo Sport, a Saint-Denis, in Francia.
  IL GIUSTO CIBO. Particolare attenzione è
  riservata al tema della corretta nutrizione del giovane atleta e all' educazione alimentare, anche se
  raccontata in forma divertente grazie a cooking show, un blog dedicato, video ricette, match di cucina
  sportiva creativa eseguiti da grandi chef e da ragazzi, e iniziative a tema in ristoranti e locali selezionati.
  ACADEMY E MASTER CAMP.
  Nel 2018 i progetti di solidarietà in Africa sono stati sviluppati anche con la onlus di Sondrio
  Associazione Solidarietà Terzo Mondo, con iniziative ideate da padre Onesphore Ntivuguruzwa.
  PLAY TO WIN TOGETHER. Si tratta di un torneo di calcio giovanile nella città di Kigali per combattere l'
  abbandono scolastico e la delinquenza minorile.
  ADOZIONI A DISTANZA. Sono iniziate nel 2010, per aiutare l' orfanotrofio di Nyamata, con supporto a
  bambini di famiglie socialmente disagiate, orfani o con i genitori malati, accolti da famiglie affidatarie. I
  contributi sono affidati alle suore che gestiscono l' orfanotrofio e pagano direttamente la tassa scolastica
  e il materiale per il bambino e l' assicurazione sanitaria per la famiglia. Nel 2018 sono stati supportati 53
  bambini.
  LE SARTE. Nel primavera 2017 Terzo Mondo e Amici di We love Football hanno finanziato l' acquisto
  delle macchine per un laboratorio di sartoria e maglieria presso l' ex orfanotrofio di Nyamata in Rwanda,
  con 12 macchine da cucire a pedale, due elettriche e 4 per maglieria. Il laboratorio di sartoria di Rulindo
  invece è attivo dal 2012 con 18 macchine. Finora si sono diplomate 90 giovani l' 80% circa degli allievi
  ha trovato lavoro. PICCOLE COOPERATIVE. Nel piccolo villaggio di Gitabage, dove è appena arrivata
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16 aprile 2019
Pagina 77                        Il Resto del Carlino (ed.
16 aprile 2019
Pagina 44                       Il Resto del Carlino (ed.
                                          Forlì)
                                                 csv e scenario locale

  'Seminario', scatta l' operazione salvataggio
  Meldola, il Comitato di distretto al lavoro per «garantire la continuità del servizio»

  «GARANTIRE la continuità del servizio, in
  particolare per gli ospiti del centro diurno,
  diversi dei quali sono di Meldola o di comuni
  vicini. Garantire attenzione ai lavoratori e alle
  loro competenze.
  Sviluppare un progetto di comunità innovativo,
  che tenga conto delle potenzialità della
  struttura».
  Raoul Mosconi, assessore al welfare a Forlì e
  presidente del Comitato di distretto, disegna
  così la sua visione del centro socio riabilitativo
  Casa Nostra Signora di Fatima (meglio
  conosciuto come Seminario, cioè la sua
  funzione originaria). L' edificio, che si trova in
  strada Meldola - Rocca delle Caminate, dopo
  la scelta presa dai gestori, la onlus Silenziosi
  Operai della Croce, di farsi da parte, rischia la
  chiusura. A meno che non si trovi un soggetto
  disposto a continuare l' attività coi disabili della
  onlus.
  AL MOMENTO gli ospiti sono una ventina, con
  dieci posti nel centro residenziale e quattordici
  nel diurno. La struttura è accreditata con il
  Servizio sanitario nazionale (tramite la
  Regione): ciò significa che c' è uno standard minimo dei servizi forniti agli ospiti.
  Quello che in gergo tecnico si chiama Ufficio di piano stabilisce il fabbisogno dei posti accreditati nelle
  strutture territoriali; spetta poi al Comitato di distretto assegnarli. «La capacità del centro diurno di
  Meldola è di quattordici posti, molti dei quali occupati da ragazzi di Meldola - argomenta Mosconi -.
  Questo è certamente un aspetto da preservare». Così da consentire ai ragazzi di poter continuare a
  svolgere le attività nella serra o nei laboratori a due passi da casa. Con un evidente vantaggio, in termini
  pratici, anche per le loro famiglie. La struttura, ricorda Mosconi, «venne ristrutturata e aperta così come
  la conosciamo oggi nel 1985, grazie all' opera fondamentale di Maria Nanni, disabile di Voltre che
  definisco apostolo dei malati. Fu lei, andando in giro per la Romagna, a raccogliere i soldi necessari a
  inaugurare il centro». I Silenziosi Operai della Croce sono un' associazione internazionale la cui
  direzione generale ha sede a Roma.
  All' origine di voler lasciare Meldola ci sarebbe la volontà di puntare sull' attività internazionale della
  onlus, abbinata alla carenza di vocazioni (oggi a Meldola operano, insieme ai volontari, cinque suore) e
  a difficoltà economiche (l' ultimo ospite è entrato sette anni fa). «Sviluppiamo un progetto di comunità, in
  accordo con la Diocesi, proprietaria dell' immobile. Il potenziale umano e di relazione che è stato creato
  in questi anni non va disperso», termina Mosconi.
  Luca Bertaccini © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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16 aprile 2019
Pagina 37                           Corriere di Romagna
                                     (ed. Forlì-Cesena)
                                                   salute e assistenza

  Il Pdf: «Alle mamme che lasciano il lavoro 500 euro
  al mese»
  CESENA Il Popolo della famiglia scende in
  campo al fianco di Andrea Rossi, nella
  coalizione di centrodestra, e prova a giovare d'
  anticipo sul reddito di maternità con una
  proposta d' impatto. L' obiettivo è quello di
  sperimentare questa misura a Cesena, pur in
  misura ridotta rispetto alla proposta di legge
  presentata su scala nazionale. Ogni mamma
  cesenate, purché di cittadinanza italiana, potrà
  scegliere di lasciare il lavo roper seguire i
  propri figli piccoli e ottenere in cambio 500
  euro netti al mese per un periodo di 3 anni (a
  livello statale si punta invece si 1.000 euro per
  8 anni). Il tutto per un budget massimo di 1
  milione di euro all' anno da programmare nel
  bilancio del Comune. Una spesa corrente
  molto alta che ovviamente obbligherà a
  tagliarne altre e bisognerà capire quali
  saranno i servizi sacrificati. Ma il Pdf è
  convinto che ne valga la pena, perché «come
  disse Papa Giovanni Paolo II, per un buon
  politico la famiglia deve essere il prisma da cui
  fare derivare ogni politica sociale».
  Lista e 1,7% da migliorare Lo ha sottolineato
  ieri Massimo Pistoia, coordinatore del Popolo
  della famiglia di Cesena, durante la
  presentazione della lista di 21 candidati al
  consiglio comunale (13 uomini e 8 donne) che
  saranno in corsa alle elezioni amministrative
  del 26 maggio.
  La prova del voto nazionale il 4 marzo 2018 è stata incoraggiante per il partito nato dall' esperienza del
  Family Day: in città ha conquistato oltre 1.000 voti, pari all' 1,7%, una percentuale doppia rispetto al
  risultato nazionale.
  Ora la sfida del Pdf è aumenta re il numero di consensi fino a riuscire ad eleggere un proprio
  rappresentante in consiglio comunale.
  «La famiglia prima di tutto» La famiglia è il perno del programma elettorale: «Vogliamo fare di Cesena
  un piccolo laboratorio di politiche, da imitare poi in tutta Italia, che la mettano al centro di tutto: queste
  idee sono state condivise dal centrodestra e perciò abbiamo deciso di sostenere Rossi». Ma ogni
  progetto ce va in quella direzione è apprezzato dal Pdf, che per esempio guarda con favore all'
  intenzione di Enzo Lattuca, il candidato sindaco rivale del centrosinistra, di azzerare le rette nelle
  materne.
  Tra i progetti del Pdf c' è «la creazione di un assessorato alla famiglia, che analizzando l' impatto che
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16 aprile 2019
Pagina 37                             Corriere di Romagna
15 aprile 2019
                                                 Forli Today
                                                   salute e assistenza

  Gioco d' azzardo, appello ai candidati sindaci: "Cosa
  intendete fare?"
  I candidati alle prossime elezioni amministrative del prossimo 26 maggio si esprimano
  sul gioco d' azzardo e le ludopatie.

  I candidati alle prossime elezioni
  amministrative del prossimo 26 maggio si
  esprimano sul gioco d' azzardo e le ludopatie.
  E' la richiesta che arriva da Angelo Ricci,
  presidente dell' associazione Balena Ludens e
  membro del Direttivo dell' associazione
  "Legalità bene comune": "L' amministrazione
  uscente si è dimostrata sensibile all'
  argomento: durante la "Settimana del buon
  Vivere" dello scorso settembre è stato aperto
  un tavolo di confronto che, probabilmente per
  la prima volta in Italia, portava contributi
  congiunti di medici, psicologici, game
  designer e, ultimo ma non ultimo, anche
  associazioni di giocatori. Sì, anche di gruppi
  persone che scelgono come hobby una delle
  mille forme di intrattenimento ludico: dai giochi
  da tavolo alle macchine radiocomandate, dai
  modellisti ai, perché no, videogamers. Per
  capire la portata innovativa di tale momento di
  confronto, basta porre l' attenzione sull'
  assessorato che ha seguito l' evento: quello
  con deleghe alla cultura e alle politiche
  giovanili e non quello al Welfare. Ne scaturiva
  un messaggio di una forza incredibile: si può
  cercare di prevenire l' azzardopatia (gambling
  disorder) e la ludopatia (gaming disorder)
  facendo cultura e non solo repressioni e
  regolamenti". "Se fino ad oggi l' impegno al contrasto di queste dipendenza si è quasi sempre basato
  sul "non fare" (limitazioni degli orari di accesso all' azzardo, distanze dai luoghi sensibili, etc), domani si
  può e si deve pensare alla cultura del "fare", far crescere la consapevolezza delle meccaniche e delle
  dinamiche del gioco con l' obiettivo di proporre un progetto educativo che vada oltre la dicotomia, per il
  vero molto effimera, tra gioco e azzardo; far emergere ed apprezzare modelli di comportamento basati
  su aggregazione e condivisione". Conclude la nota: "Nella nostra città si fatica a far decollare questi
  progetti pilota nelle scuole e nei centri culturali e aggregativi (biblioteche, centri giovanili, parrocchie
  etc). In Italia siamo spesso abituati che le buone idee, anche quando godono della sensibilità degli
  Aaministratori, si arenano davanti alla cronica mancanza di fondi da destinare a queste attività. Una
  volta ogni tanto, non sembra invece essere un problema di soldi: la Regione stanzia fondi per la
  prevenzione di queste patologie che ancora faticano a trovare una "messa a terra". Difficoltà

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15 aprile 2019
                                                Forli Today
16 aprile 2019
Pagina 16                                         Avvenire
                                                      volontariato

  CONVEGNO A FAENZA SUL TERZO SETTORE

  «Riforma in attesa Il governo acceleri per chiudere l'
  iter»
  Faenza Quella del Terzo Settore è una riforma
  già fatta, pronta all' uso, ma in attesa dei
  decreti attuativi, con la necessaria volontà del
  governo di darvi compimento. I tempi? Entro
  agosto, in ragione dell' iter parlamentare già
  percorso. Fra l' altro, cosa di non poco conto, a
  costo zero. Eppure è ferma. Di tutto questo se
  n' è parlato a Faenza nel convegno 'I nuovi
  orizzonti dell' economia sociale, prospettive,
  sfide e opportunità per il Terzo Settore'.
  Promotori, assieme alla Diocesi di Faenza-
  Modigliana, sono stati diversi Centri di
  Formazione professionali, Cefal di Bologna in
  testa. Centrale l' intervento di Stefano
  Zamagni, neo presidente della Pontificia
  Accademia delle scienze sociali, che ha
  sostenuto: «Se in passato ambito economico e
  ambito sociale si ritenevano ben distinti, oggi
  sono molti a vedervi tanti punti in comune».
  Zamagni ha poi spiegato che «il Terzo Settore
  è tra i soggetti che hanno contribuito a
  civilizzare il mercato, aiutando gli imprenditori
  a capire che accanto al profitto ci sono i valori
  sociali». Oggi, il Terzo Settore è un ambito
  strategico per realizzare in maniera più
  efficace il bene comune e consentire l'
  attuazione di una democrazia più partecipativa: «Non ci sarà più un mondo bipolare diviso in pubblico e
  privato. Finalmente entra in campo il civile». «Il Terzo settore - ha proseguito il presidente della
  Pontificia Accademia delle scienze sociali - deve diventare qualcosa di cui non si può fare a meno,
  perché i beni relazionali non li sa produrre né lo Stato né il mercato. Come non capire, allora, le
  preoccupazioni per una riforma pronta, ma bloccata dal mancato varo dei decreti attuativi?».
  Preoccupazioni condivise anche da Federico Amico, Teresa Marzocchi, il senatore Edoardo Patriarca,
  Gianluca Galletti e il vescovo diocesano Mario Toso. Quest' ultimo ha rilevato come, nel nostro Paese,
  continuino, nonostante timidi e insufficienti interventi, a crescere disuguaglianza e marginalizzazione di
  poveri e disoccupati. Per il vescovo romagnolo «prevalgono un individualismo libertario, populismo e
  democrazia oligarchica, tendenti al verticismo, a bypassare i corpi intermedi, Terzo Settore compreso».
  Quando, invece di ignorarlo, «sarebbe necessario potenziarlo per dotare le comunità di ramificazioni
  più profonde sul piano di una relazionalità solidale, a vantaggio della stessa economia e di un welfare
  più personalizzato».
  RIPRODUZIONE RISERVATA.

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16 aprile 2019
Pagina 16                        Avvenire
16 aprile 2019
Pagina 39                           Avvenire (Diocesane)
                                                        volontariato

  Macerata, uno dei luoghi più 'generativi' d' Italia
  DI MASSIMILIANO C OLOMBI Siamo di fronte
  alla "buona notizia" perfetta. Perfetta perché
  arriva in un momento davvero particolare e
  concorre ad invertire una narrazione
  insostenibile di Macerata come "città della
  paura", efficace per le retoriche politiche, ma
  micidiale per la vita dei cittadini. Perfetta in
  quanto restituisce alla città una
  consapevolezza che rischiava l' evaporazione:
  città e comunità non sono alternative. Perfetta
  soprattutto perché consente di cogliere uno dei
  tratti fondativi della città di Macerata: una città
  "estroversa".
  Macerata "estroversa" si presenta come città
  della cultura che valorizza l' estro e la
  creatività; per la storica vocazione di città del
  dialogo e dell' accoglienza, attraverso un
  canale preferenziale con l' Oriente sulle orme
  di Padre Matteo Ricci; città della pace capace
  di pensare forme non-violente della
  convivenza; città di Maria, madre di Dio e
  testimone di una Chiesa materna e carica di
  misericordia.
  Una città che testardamente cerca di
  coniugare cultura, socialità e spiritualità. Se
  questi tratti a volte fanno fatica ad essere
  riconosciuti da molti maceratesi, sono stati mirabilmente valorizzati dalla ricerca promossa da
  "Avvenire". Macerata "generativa", all' ottavo posto tra tutte le città italiane è una notizia ricostituente per
  tutta l' area "micropolitana" che intorno alla città coinvolge altre piccole e medie città. Siamo di fronte ad
  una "generatività di territorio" che grazie a Macerata viene riconosciuta a livello nazionale. I ricercatori
  riconoscono "Macerata generativa" per la «capacità di incidere positivamente nella vita di altri esseri
  umani» e per la propensione alla "trasmissione generazionale di ciò che ha valore". In sintesi «la
  generatività costituisce probabilmente la componente principale della ricchezza di senso e di
  soddisfazione di vita». Ritornano alla mente parole antiche che senza alcuna nostalgia ma con una
  carica profetica incontestabile possano ricollegare la generatività all' impegno di un "pensiero politico"
  sulla città. In qualche modo riafferma, anche in questa epoca dell' individualismo metodologico, la
  possibilità di costruire insieme la città dell' uomo a misura d' uomo (Giuseppe Lazzati).
  Nello stesso tempo risuonano le parole generative di don Lorenzo Milani: «Ho imparato che il problema
  degli altri è uguale al mio.
  Sortirne tutti insieme è politica.
  Sortirne da soli è avarizia».
  In questa prospettiva il lavoro coordinato dall' economista Leonardo Becchetti consegna alla città una
  mappa di "beni comuni" di cui aver cura e su cui investire per irrobustire la propensione generativa
  della città.
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16 aprile 2019
Pagina 39                            Avvenire (Diocesane)
16 aprile 2019
Pagina 40                           Avvenire (Diocesane)
                                                        volontariato

  Solidarietà, quasi 1.600 aiutati dall' Emporio
  DI EMANUELE SEVERINI * Anche nel 2019
  prosegue l' attività dell' Emporio della
  Solidarietà di Macerata, azione promossa
  dalla Caritas diocesana in partenariato con il
  Comune di Macerata, le Acli-Punto famiglia di
  Macerata, il Gruppo di                volontariato
  vincenziano (Gvv) di Macerata, l' associazione
  Centro di Ascolto e di prima accoglienza ed i
  centri di ascolto delle parrocchie maceratesi.
  Avviato nel 2015 e giunto quindi al suo quarto
  anno di attività, l' Emporio ha accolto dalla sua
  apertura 415 famiglie per un totale di quasi
  1.600 persone ammesse e seguite in un
  percorso di accompagnamento verso la
  fuoriuscita dallo stato di bisogno.
  Essere ammessi al percorso dell' Emporio non
  significa solamente avere la possibilità di "fare
  spesa" gratuitamente ogni mese attraverso
  una tessera a punti che viene consegnata alla
  famiglia, ma significa anche ricevere un aiuto
  nel tentare di rispondere ai bisogni che hanno
  portato alla richiesta di aiuto: disoccupazione,
  sfratto, debiti, dipendenze, ecc. In questo
  aspetto in particolare è importante il lavoro di
  analisi della situazione e progettazione dell'
  intervento fatto in sinergia tra Caritas, Servizi
  sociali del Comune e le associazioni partner del progetto (ad esempio le Acli e tutto il ventaglio di
  servizi che offre). Il percorso di accompagnamento è strutturato in step semestrali, al termine dei quali si
  va a verificare se il percorso di fuoriuscita dallo stato di bisogno è seguito dalla famiglia beneficiaria e
  se sta funzionando. Ad oggi molte famiglie che avevano iniziato il loro percorso all' Emporio, non lo
  frequentano più: o perché hanno risolto i problemi che le affliggevano e si sono allontanate
  autonomamente, o perché ritenute dalla Commissione di valutazione non più bisognose dell'
  accompagnamento. In questa maniera è possibile dare spazio e attenzione a nuove domande di aiuto,
  senza cronicizzare gli interventi su utenti che altrimenti rischiano di diventare, senza un giustificato
  motivo, "storici". È ovvio che in casi di cronicità conclamata (cioè l' impossibilità di fuoriuscire dallo stato
  di bisogno per difficoltà oggettiva), l' accompagnamento prosegue anche nel medio-lungo periodo.
  Negli ultimi mesi l' accesso all' Emporio di Macerata è stabile e si attesta sulle 120-130 famiglie mensili:
  un dato in linea se non superiore a quello degli altri empori presenti nella nostra Regione. A tal
  proposito, nelle scorse settimane Caritas Marche ha avviato un "Coordinamento Empori" regionale, al
  cui tavolo di lavoro partecipa la realtà del nostro Emporio (insieme a quelli di Ancona, Osimo, Jesi,
  ecc.).
  Il coordinamento sarà utile per confrontarsi sulle problematiche rilevate e sulle soluzioni migliori da
  adottare, oltre che per attuare una sinergia ed un' ottimizzazione a livello regionale nei contatti con gli
  enti (con l' avvio di collaborazioni di più ampio respiro) e con i fornitori (miglioramento di preventivi). È
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16 aprile 2019
Pagina 40                           Avvenire (Diocesane)
16 aprile 2019
Pagina 3                            Corriere della Sera
                                                     volontariato

  Gli attori del carcere di Verona interpretano la Divina Commedia

  L' Inferno di Dante e i detenuti oltre l' abisso
  L' Inferno di Dante dentro i confini del carcere:
  una discesa nell' abisso della pena eterna e
  della reclusione carceraria. Tutto questo è Ne
  la città dolente , lo spettacolo teatrale che la
  compagnia di detenuti «Teatro del Montorio»
  presenta in anteprima lunedì 29 aprile poi
  giovedì 2 maggio nel Carcere di Verona;
  quindi venerdì 3 e sabato 4 maggio (sempre
  alle 19)nell' ambito del Festival Biblico di
  Verona, quest' anno dedicato alla tematica
  della Polis. È prima tappa di un progetto
  triennale che proseguirà fino all' anniversario
  dei settecento anni dalla morte di Dante
  Alighieri, nel 2021. Gli attori del gruppo
  teatrale del Carcere di Verona (12 detenuti e
  una detenuta provenienti da tutte le sezioni)
  affrontano la prima cantica della Divina
  Commedia ; il Purgatorio e il Paradiso saranno
  i capitoli successivi, nel 2020 e nel 2021. L'
  idea è del regista Alessandro Anderloni che
  lavora in carcere dal 2014 con un progetto
  organizzato dalla Direzione del Carcere di
  Verona con l' associazione culturale Le Falìe e
  sostenuto dalla Fondazione San Zeno Onlus.
  Ad affiancarlo nel condurre il laboratorio
  teatrale, iniziato a novembre del 2018, sono l'
  autrice e attrice Isabella Dilavello e l' attore e
  danzatore Paolo Ottoboni. Alla
  rappresentazione prenderanno parte come co-
  protagonisti anche una decina di studenti delle scuole secondarie veronesi. Accesso su prenotazione,
  info su www.lefalie.it.

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16 aprile 2019
Pagina 9                             Corriere della Sera
                                                      volontariato

  SERVIZIO CIVILE, DUE PASSI INDIETRO
  «Dum Romae loquitur, Saguntum expugnatum
  est».
  L' antico adagio latino bene interpreta ciò che
  sta succedendo in questi mesi circa il Servizio
  civile.
  Parafrasando potremmo dire che, mentre la
  Camera approva la «mini-naja» e sui giornali
  ritorna il dibattito sul servizio civile
  obbligatorio, i posti per i ragazzi che vorranno
  fare servizio civile tra la fine del 2019 e il 2020
  sono stati quasi dimezzati. Infatti le risorse
  messe a disposizione dal governo Gentiloni
  nel 2018 consentivano la partenza a circa
  58mila giovani; quelle inserite nella Legge di
  bilancio 2019 dal governo giallo-verde sono
  pari al costo di circa 32mila giovani in servizio.
  Per questo l' invito di Michele Serra - dalle
  colonne di Repubblica - affinché il Pd si affretti
  a presentare alla Camera un disegno di legge
  sul Servizio civile obbligatorio prima che lo
  faccia il vicepremier Matteo Salvini, mi pare un
  poco astratto, oltreché una scelta che rischia di
  rivelarsi controproducente. La promessa che
  lo Stato aveva fatto - con la riforma del 2017 -
  di rendere il Servizio civile veramente
  universale, viene così in larga parte disattesa.
  Infatti, con tale riforma, lo Stato si impegnava
  progressivamente a rispondere positivamente
  a tutti i giovani che chiedevano di fare servizio
  civile volontario.
  Con il precedente Governo, un giovane su due aveva questa opportunità. Poiché sappiamo che le
  domande dell' ultimo bando sono state più di 100.000 e le risorse per l' anno in corso pari al costo di
  circa 32.000 posti, ne consegue che solo un giovane su tre potrà effettivamente accedere al servizio
  civile universale. Se c' è una battaglia politica da intraprendere, è quella di allocare tutte le risorse
  necessarie per dire di sì a tutti giovani che desiderano fare servizio civile. Tra l' altro, qualora circa
  100.000 giovani potessero vivere una qualificata esperienza di servizio civile, probabilmente si
  determinerebbe un effetto tipo sasso nello stagno; non a caso il professor Alessandro Rosina - nel
  Rapporto giovani del 2017 dell' Istituto Toniolo- aveva evidenziato che più del 90% dei giovani che
  avevano fatto servizio civile, avrebbero consigliato ad un amico di seguire la stessa strada. Ciò che si
  vorrebbe perseguire con l' obbligo per legge, insomma, forse si potrebbe ottenere con un contagio
  positivo tra i giovani. Anche perché questi ultimi- ce lo dice sempre lo stesso Rapporto- sono per più
  dell' 80% contrari all' obbligo per legge del servizio civile.
  C' è una seconda iniziativa politica da intraprendere. Tra poco più di un mese si voterà per il
  Parlamento Europeo. La Commissione europea ha recentemente avviato il Corpo europeo di
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