Sintesi delle attività - www.cantierecrescita.gov.it - ENEA

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Sintesi delle attività

         www.cantierecrescita.gov.it

      A cura della Segreteria Tecnica e dell’Ufficio Stampa

  Ministero dello                            Ministero delle
Sviluppo economico                      Infrastrutture e Trasporti
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La strada per la crescita
Sintesi del lavoro fatto insieme per creare nuove condizioni di
competitività e sviluppo
Poco più di un anno fa, nel pieno di una gravissima crisi finanziaria
che colpiva a cascata debito pubblico, banche e imprese, e ben
sapendo che lo sforzo di messa in sicurezza dei conti pubblici
avrebbe ridotto all’osso le risorse a disposizione, ci siamo impegnati
a creare le condizioni affinché l’Italia possa tornare
nuovamente sulla strada della crescita sostenibile.
Nel corso di questi 16 mesi, superando diverse difficoltà, abbiamo
iniziato a riannodare tanti fili che possono ricondurre alla
crescita, mettendo in moto un’ampia serie di interventi mirati a
risolvere un gran numero di problemi accumulati nel tempo e fatti
esplodere dalle gravissime crisi internazionali degli ultimi anni.
Certamente da molto tempo alle politiche per lo sviluppo non si è
data la giusta priorità e la dovuta attenzione condannandoci a oltre
10 anni di mancata crescita. Interventi strutturali che,
singolarmente presi, hanno un impatto contenuto, ma che,
consolidandosi nel tempo in modo integrato, possono consentirci di
compiere significativi passi in avanti verso l’obiettivo ambizioso, ma
alla nostra portata, del rilancio competitivo.
Tutto questo non sarebbe stato possibile senza il contributo delle
Commissioni Parlamentari e la collaborazione generosa di diversi
altri Ministeri, che ringrazio profondamente per lo spirito di squadra
con cui spesso si è operato. Indispensabile è stato l’apporto anche
delle Amministrazioni locali, delle parti sociali con il loro continuo
stimolo, dei tantissimi cittadini che hanno voluto partecipare alle
nostre consultazioni.
La sintesi che potete leggere in queste pagine è stata predisposta
per il passaggio di consegne al Governo che verrà. Abbiamo inoltre
pensato che fosse utile metterla a disposizione di tutti, così da
rendicontare a cittadini e a imprese il frutto del lavoro portato
avanti, in modo congiunto, dal Ministero dello Sviluppo economico e
dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
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Non siamo riusciti a fare tutto ciò che ci eravamo proposti – penso,
innanzitutto, al credito di imposta per gli investimenti in
innovazione – soprattutto per mancanza di risorse e per il poco
tempo a disposizione.

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Abbiamo cercato, con le misure e gli interventi introdotti, di non
seguire una politica industriale di stampo dirigista. Non è
infatti più immaginabile che sia lo Stato a decidere su quali settori o
addirittura su quali imprese il Paese debba puntare per irrobustire il
suo sistema produttivo. Compito dello Stato è creare le condizioni
affinché la competitività delle imprese e del sistema che le circonda
possano emergere al meglio secondo modalità diversamente
articolate nei vari settori e plasmate da logiche di mercato,
generando la più ampia gamma di opportunità di occupazione.
Compito dello Stato è, ad esempio, garantire costi dell’energia in
linea con quelli europei; creare un fisco non nemico dell’impresa e
del lavoro; consentire accesso al credito a condizioni sostenibili;
pagare i propri debiti commerciali in tempi certi e tempestivi.
Compito dello Stato è ridurre il peso della burocrazia e creare un
ambiente regolatorio più favorevole al business, con meno norme,
con norme più semplici e meglio applicabili. Far funzionare la
giustizia, dare qualità al sistema di istruzione e formazione, dalla
scuola all’università. Rafforzare le istituzioni – non moltiplicare i
livelli istituzionali – stabilendo con chiarezza chi è responsabile di
che cosa in merito alla concessione di un’autorizzazione,
all’esercizio di una competenza o all’esecuzione di un controllo.
Far sì che lo Stato adempia a questi compiti significa, a
nostro avviso, fare politica industriale. Significa attribuire allo
Stato e alle sue istituzioni il ruolo centrale che devono avere nelle
politiche   di   rilancio   della    competitività,   della crescita,
dell’occupazione.

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Questo è lo spirito che ci ha mosso a definire un’articolata Agenda
per la Crescita Sostenibile, all’interno della quale tutti i principali
capitoli utili al rilancio della nostra economia sono stati affrontati in
un quadro coerente e organico. Molti, anche se non tutti questi
capitoli, ricadono fra le competenze del Ministero dello Sviluppo
economico e fra quelle del Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti.
Nell’ambito delle nostre competenze siamo intervenuti per
rafforzare la competitività delle imprese, ovvero quegli elementi
imprescindibili affinché il nostro sistema produttivo, che è ancora
forte, possa continuare a crescere su mercati che si fanno sempre
più impegnativi perché sempre più globali, dove è richiesto un
contenuto di innovazione e conoscenza sempre maggiore. Abbiamo
cercato di dare priorità alle iniziative per spingere e incentivare la
crescita   dimensionale     delle    imprese,    la   loro   proiezione
internazionale, gli investimenti in ricerca e innovazione, i recuperi di
produttività, il rafforzamento della finanza d’impresa e un più
agevole accesso al credito.
Siamo anche intervenuti su alcuni elementi che appesantiscono in
modo spesso intollerabile la capacità delle nostre imprese di essere
competitive sui mercati e rendono difficile per molti cittadini la
scelta di avviare o continuare un’attività. In primis i costi
dell’energia e i costi legati all’avvio di un’azienda, agli adempimenti
burocratici necessari per la sua conduzione e persino quelli associati
alla sua chiusura, così come i costi derivanti dalla scarsa
concorrenza in alcuni settori strategici su cui si potevano aprire
maggiori spazi di mercato. Infine, ma fondamentali, i ritardi sulle
reti digitali e nell’infrastrutturazione fisica del Paese che si
riverberano su maggiori costi nei trasporti e nella logistica.

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Rilanciare la crescita sostenibile richiede grande vicinanza ai
bisogni del Paese. Bisogna stare concretamente, e non solo a
parole, al fianco di imprenditori e lavoratori per arginare un

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disagio diffuso e prossimo a livelli di guardia. Bisogna, giorno dopo
giorno,    ascoltare, motivare e coinvolgere in modo
trasparente – ad esempio attraverso il metodo della consultazione
pubblica – il mondo produttivo, delle professioni e delle parti sociali.
Non dobbiamo rassegnarci mai al declino. Non è questo il destino
dell’Italia che ha invece tutte le forze, le energie e le potenzialità
per tornare a crescere. Abbiamo di fronte a noi difficoltà ancora
ingenti da superare e molta strada da fare. Ma sappiamo di poter
contare su un vantaggio competitivo naturale, insito nella
nostra identità storica, nella nostra unicità, nel nostro straordinario
patrimonio culturale che dà qualità e competitività al nostro saper
fare. In molti settori e comparti siamo leader a livello mondiale:
dalla meccanica strumentale al sistema moda, dall’agri-business al
sistema dell’arredo casa, dalla filiera della sanità al turismo.
Per valorizzare appieno le nostre potenzialità possiamo certamente
attingere da esperienze di successo di altri Paesi, senza tuttavia
dimenticare la forza intrinseca del nostro modello di economia e di
società.

                                                      Corrado Passera

                                                                       5
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Indice

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INFRASTRUTTURE ED EDILIZIA ....................................................................................... 9
  1. Individuazione delle priorità infrastrutturali ............................................................... 9
  2. Le novità dell’Allegato Infrastrutture al DEF ............................................................ 10
  3. Iter più rapidi ...................................................................................................... 10
  4. Sostegno alle Partnership Pubblico-Privato (PPP) ..................................................... 11
  5. Risorse sbloccate ................................................................................................. 12
  6. Azione organica sul Mezzogiorno ........................................................................... 14
  7. Più appalti alle piccole e medie imprese nelle grandi opere ........................................ 15
  8. Consultazione pubblica ......................................................................................... 15
  9. Trasparenza sui progetti e sui cantieri .................................................................... 15
  10. Edilizia ............................................................................................................... 16

TRASPORTI ................................................................................................................. 18
  1. Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale ........................................................... 18
  2. Contratti di programma per tre hub internazionali.................................................... 19
  3. Interventi per favorire l’efficientamento del sistema portuale .................................... 19
  4. Alta velocità e capacità Torino-Lione ...................................................................... 20
  5. Ulteriori interventi per l’efficientamento del sistema ferroviario.................................. 22
  6. Interventi per favorire l’efficientamento del sistema stradale ..................................... 23
  7. Interventi per favorire la diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti (ITS) ............... 24
  8. Trasporto pubblico locale ...................................................................................... 24

ENERGIA E GREEN ECONOMY ....................................................................................... 25
  1. Strategia Energetica Nazionale (SEN) ..................................................................... 25
  2. Green economy ................................................................................................... 30

COMUNICAZIONI, TV E FREQUENZE .............................................................................. 33
  1. Superamento del beauty contest ........................................................................... 33
  2. Passaggio alla TV digitale...................................................................................... 33
  3. Introduzione standard televisivo DVBT-2 ................................................................ 33
  4. Liberazione della banda 800 MHz ........................................................................... 34
  5. Contratto di servizio RAI-MiSE 2013-2015 .............................................................. 34
  6. Nuovo regolamento sui contributi alle TV locali ........................................................ 34

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AGENDA DIGITALE E SEMPLIFICAZIONI ......................................................................... 35
  1. Agenda Digitale ................................................................................................... 35
  2. Semplificazioni .................................................................................................... 38

INNOVAZIONE E STARTUP ............................................................................................ 41
  1. Credito di imposta per l’assunzione di giovani cervelli ................................................ 41
  2. Startup .............................................................................................................. 42
  3. Appalti precommerciali per la domanda pubblica di innovazione ................................ 43

INTERNAZIONALIZZAZIONE ......................................................................................... 45
  1. Nuova Agenzia ICE .............................................................................................. 45
  2. Razionalizzazione della rete estera italiana .............................................................. 46
  3. Sportelli per l’internazionalizzazione ....................................................................... 46
  4. Export Finance .................................................................................................... 46
  5. Piano export ....................................................................................................... 47
  6. Attrazione investimenti esteri ................................................................................ 47
  7. Attività internazionale .......................................................................................... 48

CREDITO E FINANZA DI IMPRESA .................................................................................. 51
  1. Rafforzamento del Fondo Centrale di Garanzia ........................................................ 51
  2. Pagamento debiti commerciali della PA ................................................................... 51
  3. IVA per Cassa ..................................................................................................... 53
  4. Rafforzamento Confidi .......................................................................................... 54
  5. Nuova finanza d’impresa ...................................................................................... 54
  6. Crescita dimensionale e patrimoniale ..................................................................... 55

LIBERALIZZAZIONI E CONCORRENZA ............................................................................ 56
  1. Gas .................................................................................................................... 56
  2. Assicurazioni ....................................................................................................... 57
  3. Commercio ......................................................................................................... 59
  4. Servizi professionali ............................................................................................. 59
  5. Servizi pubblici locali ............................................................................................ 59
  6. Authority dei Trasporti ......................................................................................... 59
  7. Interlocking directorates ....................................................................................... 60
  8. Lotta alla contraffazione ....................................................................................... 60

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RIDISEGNO INCENTIVI ................................................................................................ 62
  1. Riordino sistema incentivi ..................................................................................... 62
  2. Detassazione del salario di produttività................................................................... 63
  3. Credito di imposta per l’assunzione di giovani cervelli ............................................... 63
  4. Sgravi IRAP su nuove assunzioni maggiorate per giovani e donne .............................. 63
  5. Riordino incentivi per le rinnovabili ........................................................................ 64
  6. Efficienza energetica ............................................................................................ 64
  7. Bonus ristrutturazioni ........................................................................................... 64
  8. Allowance for corporate equity (ACE) ..................................................................... 64
  9. Decreto Quote Cinema ......................................................................................... 64
  10. Agevolazioni fiscali e contributive nelle Zone Franche Urbane .................................... 65
  11. Incentivi per nuove imprese orientate all’innovazione e alla tecnologia ....................... 65

CRISI AZIENDALI E TERRITORIALI ................................................................................ 67
  1. Nuovo diritto fallimentare ..................................................................................... 67
  2. Tavoli di crisi ....................................................................................................... 67
  3. Amministrazioni straordinarie ................................................................................ 69

COME ABBIAMO LAVORATO .......................................................................................... 70
  1. Esempi di consultazione pubblica ........................................................................... 70
  2. Esempi di coordinamento tra le istituzioni ............................................................... 72
  3. Pubblica Amministrazione aperta ........................................................................... 72
  4. Monitoraggio provvedimenti attuativi ..................................................................... 73
  5. Report attuazione al 25 marzo 2013 ...................................................................... 74
  6. Report infrazioni europee ...................................................................................... 75
  7. Direttive europee ................................................................................................. 75

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Infrastrutture ed edilizia

INFRASTRUTTURE ED EDILIZIA

 Perché è importante

 Le infrastrutture sono tra i principali fattori abilitanti della
 crescita e della competitività del Sistema Paese: le imprese
 scelgono di investire dove ci sono buone infrastrutture;
 infrastrutture adeguate contribuiscono ad abbassare i costi di
 trasporto (oggi di 6-8 p.p. superiori a quelli dei nostri competitor
 europei); le infrastrutture sono un volano di stimolo alla
 domanda e di creazione di occupazione. Il nostro Paese sconta un
 ritardo infrastrutturale dell’ordine di almeno 200 miliardi dovuto
 a una lunga stagione di mancati investimenti pubblici e di
 perenni difficoltà di ingaggio di risorse private. Questo ritardo
 carica il nostro sistema di importanti oneri legati alla congestione
 e all’inquinamento, di significativi svantaggi competitivi nella
 logistica, nel turismo, nella proiezione internazionale delle nostre
 produzioni.

 Cosa è stato fatto

   1. Individuazione delle priorità infrastrutturali

      Definire le priorità ed evitare duplicazioni e sovrapposizioni
      è essenziale per evitare gravi sprechi di risorse e ritardi
      nella realizzazione di opere strategiche. Abbiamo dato
      priorità alle infrastrutture strategiche inserite nel quadro
      programmatico
      europeo       delle
      reti        TEN-T,
      all’abbattimento
      dei vincoli per
      l’accesso e la
      piena
      funzionalità dei
      nodi logistici e
      portuali e alla
      riqualificazione
      dell’offerta
      infrastrutturale e
      urbanistica nelle
      grandi         città
                                                                           9
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Infrastrutture ed edilizia

  metropolitane. Altri progetti hanno acquisito una rilevanza
  inferiore. Nel caso della realizzazione del ponte sullo Stretto
  di Messina, per la quale era stata prevista una procedura di
  verifica tecnica sulla sostenibilità tecnico-finanziaria del
  progetto, preliminare alla prosecuzione del contratto, il 1°
  marzo 2013 è intervenuta la caducazione – cioè la perdita di
  efficacia giuridica – dei contratti in essere stipulati e della
  concessione statale, senza penalità aggiuntive.

2. Le novità dell’Allegato Infrastrutture al DEF
     a) Chiara ed esplicita forza del quadro programmatico
        delle Reti TEN-T
     b) Definizione in modo inequivocabile di due distinti
        momenti      della   programmazione       delle     opere
        strategiche: conferma di tutte le opere approvate dal
        CIPE e indicazione degli interventi essenziali e prioritari
     c) Costituzione di una due diligence per articolare nel
        medio periodo l’intera azione programmatica e definire
        le esigenze finanziarie
     d) Grande     attenzione     alla  tematica    portuale   ed
        esplicitazione delle linee guida del Piano degli Aeroporti
     e) Inserimento all’interno dell’Allegato       le   disposizioni
        urgenti per l’Agenda Digitale Italiana
     f) Esplicitazione della Programmazione finanziaria della
        Unione Europea
     g) Riconoscimento del ruolo chiave dei project bond

3. Iter più rapidi
     a) Le tempistiche per la registrazione delle delibere del
        CIPE alla Corte dei Conti sono state ridotte in media da
        8-14 mesi a 30-60 giorni
     b) L’introduzione dell’approvazione unica del progetto
        preliminare da parte del CIPE dei progetti delle opere
        di interesse strategico ha eliminato, ove non
        necessario, il passaggio al CIPE del progetto definitivo
        consentendo un più rapido avvio della fase di
        realizzazione

                                                                        10
Infrastrutture ed edilizia

    c) È stata introdotta, per le opere di importo superiore ai
       20 milioni di euro, la procedura di consultazione
       preventiva sul progetto a base di gara, quale momento
       di confronto tra le imprese invitate alla gara ristretta e
       la stazione appaltante
    d) È stata estesa la possibilità di procedere, in caso di
       risoluzione dei contratti in essere, al completamento
       del contratto mediante scorrimento della graduatoria
       formatasi in esito della gara originaria, in luogo
       dell’espletamento di una nuova gara
    e) È stata introdotta una procedura volta a superare il
       dissenso espresso in Conferenza dei Servizi al fine di
       superare le divergenze tra Stato e Regioni nella
       realizzazione di infrastrutture

4. Sostegno alle Partnership Pubblico-Privato (PPP)

  Il Governo ha snellito le procedure ed eliminato i vincoli
  normativi che non consentivano di attrarre adeguatamente
  il capitale privato nella realizzazione delle opere pubbliche:
    a) L’Italia è il primo Paese Ue ad aver introdotto i project
       bond, prevedendo forme di agevolazione fiscale che ne
       favoriscono l’utilizzo (tra cui l’equiparazione del
       trattamento fiscale a quello dei titoli di Stato)
    b) È stata estesa a tutti i titolari di contratti di PPP nonché
       alle infrastrutture di interesse strategico già affidate o
       in corso di affidamento, la defiscalizzazione a totale o
       parziale sostituzione del contributo pubblico a fondo
       perduto, introdotta dalla legge di stabilità per il 2012,
       laddove sia necessario per riequilibrare il PEF
    c) Per consentire la realizzazione di nuove grandi
       infrastrutture strategiche di importo superiore a 500
       milioni da realizzare in PPP senza contributi pubblici a
       fondo perduto, che non sarebbero realizzate a causa
       della non sostenibilità dell’investimento, è stato
       introdotto il credito di imposta nella misura necessaria
       al raggiungimento dell’equilibrio del PEF
    d) È stato introdotto il contratto di disponibilità, quale
       nuovo strumento contrattuale di PPP, con il quale
       un’opera viene realizzata da un privato e posta, a
                                                                       11
Infrastrutture ed edilizia

       fronte di un canone di disponibilità, a disposizione
       dell’Amministrazione per l’esercizio di un pubblico
       servizio
    e) Per consentire l’effettivo sviluppo delle strumento
       obbligazionario da parte degli enti locali per finanziare
       opere infrastrutturali, è stato introdotto lo strumento
       finanziario delle obbligazioni di scopo emesse dagli enti
       territoriali, per specifici progetti infrastrutturali,
       garantiti da beni immobili di proprietà dell’ente
       territoriale
    f) È stata prevista la possibilità, per le imprese di
       assicurazioni, di coprire le proprie “riserve tecniche”,
       oltre che con investimenti in beni immobiliari, anche
       con azioni, obbligazioni o fondi che investono nel
       settore delle infrastrutture pubbliche
    g) Sono state introdotte disposizioni per assicurare
       adeguate condizioni di bancabilità del progetto posto a
       base di gara della concessione nonché la piena
       operatività dell’istituto del subentro nella concessione
    h) È stata definita una disciplina della finanza di progetto
       specifica per il settore delle opere di interesse
       strategico che tiene conto delle peculiarità proprie dei
       procedimenti di approvazione di tali opere
    i) È stata introdotta per la finanza di progetto
       l’obbligatorietà della conferenza dei servizi preliminare,
       da esperirsi sullo studio di fattibilità, resa vincolante
       per le successive fasi di progettazione e sviluppo
       dell’opera

5. Risorse sbloccate

  Il Governo ha sbloccato una serie di opere ferme alla fase
  istruttoria e prive di finanziamenti per un importo globale di
  circa 45 miliardi di euro. Il Governo ha chiuso la fase
  istruttoria di un numero rilevante di progetti che potranno
  così essere approvati e avviati a realizzazione nel prossimo
  triennio per un importo globale prossimo ai 50 miliardi.

  Il Governo, quando si è insediato, ha trovato una serie di
  atti programmatici e di Leggi di spesa che da mesi erano

                                                                     12
Infrastrutture ed edilizia

rimasti fermi alla fase programmatica o a quella delle mere
enunciazioni:
  a) Piano per il Sud di 6.850 milioni di € approvato
     all’inizio dell’agosto del 2011 e praticamente privo di
     ogni atto operativo
  b) Fondo Infrastrutture approvato per Legge nel luglio
     2011 per un importo globale di 4.930 milioni di €, ma
     fino al 6 dicembre 2011 rimasto solo un semplice
     riferimento normativo
  c) Elenco di opere cosiddette confermate anche se
     approvate dal CIPE prima del 2008 e mai però avviate
     a realizzazione, il cui importo era pari a 4.869 milioni
     di €
  d) Opere che dopo il taglio degli investimenti avvenuto
     nel settembre del 2011 erano state ritenute indifferibili
     con una copertura di 2.800 milioni di € ma che, anche
     se indifferibili, non avevano ottenuto né il reale
     trasferimento delle risorse, né l’approvazione da parte
     del CIPE
  e) Contratto di Programma delle Ferrovie dello Stato che
     dal 2010 non solo non aveva avuto la approvazione,
     ma non aveva ottenuto i relativi stanziamenti per un
     importo pari a 5.857 milioni di €

Il lavoro svolto ha reso possibile la cantierizzazione delle
opere e in alcuni casi il completamento di interventi
strategici:
  a) Nuovi valichi ferroviari:
        Tunnel ferroviario del Frejus sulla Torino-Lione
        Tunnel ferroviario del Brennero          comprensivo
         dell’asse Fortezza-Verona
  b) Assi ferroviari: AV Milano-Venezia, AV Milano-Genova
     (Terzo Valico dei Giovi), Napoli-Bari
  c) Sistema MoSE
  d) Asse autostradale Salerno-Reggio Calabria
  e) Reti metropolitane di Torino, Milano, Brescia, Bologna,
     Roma, Napoli
                                                                   13
Infrastrutture ed edilizia

    f) Impianti aeroportuali di Milano e Roma
    g) Interventi negli impianti portuali

6. Azione organica sul Mezzogiorno

  Sono stati sottoscritti i seguenti Contratti Istituzionali di
  Sviluppo:
    a) La velocizzazione dell’asse ferroviario Salerno-Reggio
       Calabria (230 milioni di €)
    b) Il nuovo asse ferroviario ad Alta Velocità e Alta
       Capacità Napoli-Bari (5,2 miliardi di €)
    c) L’asse autostradale Olbia-Sassari (926 milioni di €)
    d) La ristrutturazione funzionale dell’asse        ferroviario
       Palermo-Catania (2,2 miliardi di €)

  Oltre a questi interventi il Governo ha approvato e avviato a
  realizzazione i seguenti interventi:
    a) Un lotto funzionale della Strada Statale 106 Ionica:
       698 milioni di €
    b) Asse autostradale Catania-Ragusa per un importo di
       circa 870 milioni di €
    c) Asse viario Lioni-Grottaminarda, primo lotto di 70
       milioni di €
    d) Piastra logistica di Taranto per un importo di 220
       milioni di €
    e) Nodo metropolitano di Bari per un valore complessivo
       di 391 milioni di €
    f) Opere piccole e medie nel Mezzogiorno per un importo
       di circa 400 milioni di €
    g) Sviluppo giacimento petrolifero di Tempa Rossa per
       1.340 milioni di €

  Se si tiene conto delle risorse sia del Contratto di
  Programma dell’ANAS, sia del Contratto di Programma di
  RFI per la componente manutentiva l’importo globale degli
  interventi assicurati al Mezzogiorno si attesta su un valore
  di circa 13,55 miliardi di €.

                                                                    14
Infrastrutture ed edilizia

7. Più appalti alle piccole e medie imprese nelle grandi
   opere

  A partire dal 1° gennaio 2014 viene elevata al 60% la quota
  minima dei lavori che i concessionari sono tenuti ad affidare
  a terzi attraverso procedure pubbliche. In questo modo si
  restituisce al mercato un’ampia quota di contratti di lavori
  pubblici, consentendo il coinvolgimento delle PMI nella
  realizzazione delle opere.

8. Consultazione pubblica

  Si è lavorato alla messa a punto di un modello di
  consultazione pubblica per promuovere un più alto livello di
  consenso sociale e di partecipazione delle popolazioni
  interessate dalle opere di interesse strategico di rilevante
  impatto sul territorio sotto il profilo sociale, ambientale e
  territoriale.   La    norma      introduttiva    del   modello
  nell’ordinamento italiano, presente in un disegno di legge il
  cui iter di presentazione non è pervenuto a completamento
  nei ristretti tempi di durata in carica del Governo, potrà
  trovare spazio nei provvedimenti normativi della nuova
  legislatura. Il modello, ispirato al débat public francese, se
  ne discosta per tenere conto delle peculiarità del nostro
  sistema giuridico; la consultazione permetterà di verificare
  preliminarmente la percorribilità di un progetto e consentirà
  alle popolazioni coinvolte di valutare e conoscere nel
  dettaglio le scelte riguardanti la realizzazione e
  localizzazione delle grandi opere infrastrutturali. Scopo della
  consultazione, che non sarà vincolante per il decisore
  pubblico, è aumentare in modo significativo il livello di
  coinvolgimento preventivo delle comunità locali nei processi
  di realizzazione delle opere strategiche per il sistema Paese.

9. Trasparenza sui progetti e sui cantieri

  È stato istituito un apposito portale “Cantieri Italia”
  (http://cantieri.mit.gov.it) per rendere trasparente l’azione
  di Governo e dare la possibilità a ogni cittadino di conoscere
  lo stato di avanzamento dei lavori, le principali criticità, le
  risorse impegnate e i tempi necessari per il completamento.

                                                                      15
Infrastrutture ed edilizia

10. Edilizia

  Dall’inizio della crisi nel settore delle costruzioni si sono
  persi oltre 260 mila posti di lavoro e nell’ultimo biennio
  hanno chiuso oltre 25 mila aziende. Rilanciare le costruzioni
  significa far ripartire un settore strategico e dare nuovo
  slancio all’intera economia: una domanda aggiuntiva di un
  miliardo di euro nelle costruzioni genera sul sistema
  economico una ricaduta pari a 3,4 miliardi tra effetti diretti,
  indiretti e indotti.
    a) Agevolazioni     fiscali:    il   bonus    fiscale  sulle
       ristrutturazioni – innalzate dal 36% al 50% fino al 30
       giugno 2013 le soglie di detrazione IRPEF per lavori di
       ristrutturazione edilizia fino a 96 mila euro (prima fino
       a 48 mila euro) – e il bonus fiscale per la
       riqualificazione energetica – prorogato fino al 30
       giugno 2013 – sono misure introdotte per supportare il
       sistema dell’edilizia. A questi interventi va aggiunto il
       ripristino della neutralità dell’IVA sugli immobili
       invenduti oltre i 5 anni, in grado di liberare ulteriori
       risorse per le imprese di costruzione
    b) Piano città: un programma che sta già mobilitando 4,4
       miliardi di euro tra fondi pubblici e privati per
       interventi dedicati alla rigenerazione di aree urbane
       degradate: housing sociale, scuole ad alta efficienza
       energetica,     valorizzazione    di  aree    demaniali,
       ristrutturazioni, interventi sulla mobilità, incentivi e
       agevolazioni alle imprese. Le procedure per finalizzare
       la prima selezione del Piano Città sono terminate il 16
       gennaio scorso: sono state scelte 28 proposte da
       finanziare, privilegiando le proposte capaci di generare
       il maggior volume di investimenti per interventi
       velocemente cantierabili

                                                                      16
Infrastrutture ed edilizia

c) Piano Casa: oltre 800 milioni di euro investiti come
   volano di risorse anche locali e private che
   consentiranno la realizzazione di circa 72 mila alloggi
   creando 140.000 nuovi posti di lavoro
d) Piano Scuola: il piano sfiora il miliardo di euro e
   produce interventi per oltre 3.500 scuole, a cui vanno
   aggiunti gli interventi relativi a uno stanziamento di 80
   milioni di euro a favore di nuove scuole ad alta
   efficienza energetica.

                                                                 17
Trasporti

TRASPORTI

 Perché è importante

 Per troppi anni la pianificazione dei trasporti non è rientrata in un
 sistema coordinato di interventi: si è così determinato un
 disallineamento tra le trasformazioni nella domanda di mobilità e
 l’assetto di un’efficiente pianificazione. Il Governo ha restituito
 rilevanza strategica a un fattore chiave per la crescita economica
 del Paese con interventi che hanno reso più efficace l’assetto
 regolatorio e introdotto significative modernizzazioni di sistema.

 Cosa è stato fatto

   1. Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale

      Con l’emanazione dell’Atto di indirizzo per la definizione del
      Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale, provvedimento
      atteso da 26 anni, si sono poste le basi per un riordino
      organico del settore sotto il profilo infrastrutturale,
      gestionale e della qualità dei servizi. Gli investimenti
      saranno concentrati sugli aeroporti di interesse nazionale e
      su quelli che rientrano nei piani infrastrutturali europei (nel
      complesso 31 scali commerciali). Gli altri aeroporti saranno
      trasferiti alle Regioni competenti che ne valuteranno la
      diversa destinazione d’uso in una logica di “rete
      aeroportuale”, con l’obiettivo di conseguire vantaggi sul
      fronte della differenziazione e specializzazione.

                                                                     18
Trasporti

2. Contratti di programma per tre hub internazionali

  Sono stati approvati i contratti di programma per
  l’ammodernamento degli aeroporti di Milano, Roma e
  Venezia. Si darà vita a dei veri hub europei in grado di
  valorizzare le potenzialità di queste grandi città.

3. Interventi per favorire l’efficientamento del sistema
   portuale

  Per facilitare la realizzazione degli interventi in grado di
  incrementare l’intermodalità delle nostre infrastrutture, il
  Governo ha introdotto misure di defiscalizzazione per le
  opere portuali – volte a facilitare l’attrazione di capitali
  privati – e ha dato avvio all’autonomia finanziaria delle
  Autorità portuali – attraverso l’assegnazione diretta di parte
  dell’imposta sul valore aggiunto prodotta negli scali
  marittimi.

  Sono stati ripartiti oltre 80 milioni di euro tra le Autorità
  Portuali che hanno utilizzato almeno l’80% dei finanziamenti
  ottenuti alla data del 31 dicembre 2009 per la realizzazione
  di opere infrastrutturali. Destinatari di tali risorse sono i
  porti di Genova, Savona, Gioia Tauro, Cagliari e
  Civitavecchia.

  Di rilievo inoltre le disposizioni di recepimento della direttiva
  comunitaria in tema di informatizzazione delle dichiarazioni
  rese dalle navi in arrivo e in partenza, che consentono un
  più rapido avvicendamento delle unità mercantili, con
  conseguente riduzione dei costi legati ai “tempi morti” nella
  sosta delle navi, offendo pertanto un concreto contributo
  per accrescere la competitività dei nostri scali commerciali.

                                                                  19
Trasporti

4. Alta velocità e capacità Torino-Lione

                                          È stato presentato il
                                          progetto     definitivo
                                          della          sezione
                                          transfrontaliera della
                                          nuova             linea
                                          ferroviaria    Torino-
                                          Lione, approvato da
                                          Ltf    (Lyon     Turin
                                          Ferroviaire), società
                                                    responsabile
                                          dell’opera.
                                          Il    progetto     è
  fondamentale per il trasporto    di passeggeri e merci sulla
  direttrice Ovest-Est, lungo       il Corridoio Lisbona-Kiev
  (Corridoio V Mediterraneo)          e consentirà la piena
  connessione del sistema di       piccola e media impresa
  dell’Europa.

  Lo stanziamento di risorse pubbliche per l’opera ammonta
  per il nostro Paese a 2,9 miliardi.

  Rispetto allo studio originario del 2005 il progetto ha
  recepito diverse modifiche sia come tracciato che come
  modalità      realizzative,  con     l’intento   di   costruire
  un’infrastruttura strategica per il Paese inserita nella rete
  europea TEN-T, dando massima attenzione alle necessità
  del territorio e limitando ogni tipo di impatto ambientale.

  Il progetto è quasi totalmente in sotterraneo e interessa il
  territorio italiano per 12 km di galleria profonda e per poco
  più di 3 km di sistemazioni in superficie nella Piana di Susa.
  Il consumo totale di suolo naturale previsto per la Sezione
  transfrontaliera (lato in Italia) è meno di un ettaro, poco più
  di un campo di calcio.

                                                                20
Trasporti

Benefici della nuova linea Torino-Lione:
        Dimezzamento dei tempi di percorrenza per i
         passeggeri (da Torino a Chambery si passa da
         152 a 73 minuti)
        Incremento della capacità nel trasporto merci
         (portata da 1.050 a 2.050 tonnellate e lunghezza
         fino a 750 metri per treno, con costi di esercizio
         quasi dimezzati)
        Riduzione del numero di camion su strada nel
         delicato ambiente alpino (circa 600.00/anno) con
         riduzione degli incidenti stradali e dei connessi
         costi sociali
        Trasformazione     della    linea     esistente     in
         metropolitana di valle a servizio dei residenti
        Riduzione annuale di emissioni gas serra (a
         regime 3 milioni di tonnellate equivalenti di
         anidride carbonica corrispondente alla CO2 di una
         città di 300mila abitanti)
        Creazione di nuovi posti di lavoro (più di 1.000 le
         persone direttamente impegnate in Italia nella
         realizzazione della nuova Linea, con un rapporto
         di 1 a 3 di occupati indiretti)

                                                             21
Trasporti

5. Ulteriori interventi per l’efficientamento del sistema
   ferroviario
    a) AV Milano-Verona: è stato aperto il cantiere per dare il
       via ai lavori sulla tratta Treviglio-Brescia, circa 40
       chilometri per un investimento di 2.050 milioni. La
       chiusura dei lavori è prevista per aprile 2016
    b) Napoli-Bari-Lecce-Taranto: è stato sottoscritto il
       Contratto istituzionale di sviluppo (CIS) per la
       realizzazione della direttrice ferroviaria Napoli-Bari-
       Lecce-Taranto. Il costo complessivo degli interventi
       previsti è di 7.116 milioni di euro, dei quali 3.532 già
       provvisti di copertura finanziaria
    c) Messina-Catania-Palermo: è stato sottoscritto il CIS
       per la realizzazione della direttrice ferroviaria Messina-
       Catania-Palermo. Il Contratto interessa 5 macro-
       interventi per un totale di 14 opere, per le quali, a
       fronte di un costo complessivo di 5.106,1 milioni di
       euro, sono già disponibili 2.426 milioni
    d) Battipaglia-Reggio Calabria: è stato approvato il
       progetto definitivo della prima fase degli interventi di
       adeguamento tecnologico e infrastrutturale per 157,4
       milioni in attuazione del CIS
    e) Valico alpino del Brennero: entro il prossimo triennio
       saranno avviati nuovi cantieri, tra cui quelli per il valico
       ferroviari del Brennero

                                                                  22
Trasporti

6. Interventi per favorire l’efficientamento del sistema
   stradale
   a) Salerno-Reggio Calabria: entro la fine del 2013 saranno
      chiusi tutti i cantieri ed eliminati tutti i disagi connessi
      alle limitazioni di traffico sulla Nuova Autostrada
      Salerno-Reggio Calabria: sull’intero percorso di 443
      chilometri ne rimarranno soltanto 3 a doppio senso di
      circolazione

   b) Sassari-Olbia: sottoscritto il CIS per i lavori di
      adeguamento della strada statale Sassari-Olbia, la
      principale infrastruttura interna tra la costa occidentale
      e quella orientale del Nord della Sardegna, strategica
      per lo sviluppo e le prospettive di crescita dell’Isola:
      unisce due capoluoghi di provincia, due porti (Olbia e
      Porto Torres) e due aeroporti (Olbia e Alghero). I lavori
      di adeguamento interessano un percorso di circa 77
      chilometri diviso in 10 lotti. Il programma degli
      interventi ha un costo complessivo di 930,7 milioni di
      euro interamente a valere su fondi pubblici. La
      conclusione dei lavori è prevista per il 2017

                                                                 23
Trasporti

   c) Abbiamo avviato i lavori in diversi assi autostradali:
      basti pensare a quello Tirrenico, a quello che congiunge
      Catania e Ragusa, al collegamento tra il porto di Ancona
      e l’autostrada Adriatica, nonché al secondo lotto della
      Pedemontana Lombarda

7. Interventi per favorire la diffusione dei sistemi di
   trasporto intelligenti (ITS)

  La misura recepisce la Direttiva Europea 2010/40/UE con la
  quale viene definito un nuovo quadro organizzativo e
  operativo per contribuire a migliorare l’efficacia e l’efficienza
  del trasporto (logistica e sicurezza).

  Abbiamo individuato i settori d’intervento prioritari per la
  diffusione e l’utilizzo dei sistemi ITS, definendo gli obiettivi
  prioritari per la progettazione, la diffusione e la
  realizzazione degli stessi. Dopo un intenso lavoro condotto
  con tutte le Associazioni di categoria interessate, il MIT ha
  adottato il Piano Nazionale ITS 2013-2017.

  In tale contesto, si è concluso positivamente il collaudo della
  Piattaforma Logistica Nazionale UIRNET: la sperimentazione
  operativa vede il coinvolgimento a oggi di più di 800
  aziende di trasporto per un totale di circa 10.000 mezzi
  pesanti.

  Infine, sono state definite, di concerto tra i MIT e del MIUR,
  le Regole Tecniche per favorire la diffusione e
  l’interoperabilità dei sistemi di Bigliettazione Elettronica.

8. Trasporto pubblico locale

  È stato istituito il “Fondo Nazionale per il concorso
  finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico” con
  uno stanziamento annuale pari a circa 5 miliardi
  corrispondente a circa il 75% delle risorse pubbliche di parte
  corrente destinate al settore.

                                                                  24
Energia e Green economy

ENERGIA E GREEN ECONOMY

 Perché è importante

 Il settore energia ha un ruolo fondamentale nella crescita
 dell’economia del Paese, sia come fattore abilitante (avere
 energia a costi competitivi è una condizione essenziale per lo
 sviluppo delle imprese e per le famiglie), sia come fattore di
 crescita in sé (pensiamo ad esempio al potenziale della green
 economy). In questo senso il Governo ha ritenuto indispensabile
 lavorare alla definizione di una Strategia Energetica Nazionale
 (SEN) – che mancava da oltre 20 anni in Italia – che esplicitasse
 in maniera chiara gli obiettivi principali da perseguire nei
 prossimi anni, tracciasse le scelte di fondo e definisse le priorità
 d’azione, sapendo di agire in un contesto di libero mercato e con
 logiche di sviluppo non controllabili centralmente. In parallelo, si
 sono avviate numerose riforme, coerenti con gli indirizzi indicati
 dalla SEN, su tutti i fronti più importanti del settore energia.

 Cosa è stato fatto

   1. Strategia Energetica Nazionale (SEN)

      A ottobre 2012 è stata approvata in Consiglio dei Ministri
      una proposta di Strategia Energetica Nazionale che è stata
      oggetto di un’ampia consultazione pubblica (oltre 100
      incontri e pareri da istituzioni, associazioni di categoria,
      parti sociali e oltre 800 contributi online da cittadini). Il
      documento finale è stato poi adottato con Decreto del
      Ministro dello Sviluppo economico e del Ministro
      dell’Ambiente.
      La SEN indica quattro obiettivi principali:
              L’allineamento dei costi energetici a quelli europei,
               con una previsione di circa 9 miliardi di euro
               l’anno di risparmi sulla bolletta elettrica e gas a
               livello nazionale (sui 70 miliardi di spesa totale
               attuale)
              Il superamento di tutti gli obiettivi ambientali
               europei (riduzione delle emissioni di CO2,
               penetrazione delle rinnovabili, riduzione del
               consumo di energia)
                                                                        25
Energia e Green economy

        Il rafforzamento della nostra sicurezza e
         indipendenza di approvvigionamento, con una
         riduzione di circa 14 miliardi l’anno di acquisti
         energetici dall’estero
        La spinta alla crescita economica guidata dal
         settore energetico, con una previsione di circa 180
         miliardi di euro di investimenti di qui al 2020
Per ottenere questi obiettivi, la SEN individua 7 priorità
d’azione, ciascuna dettagliata in misure concrete da
prendere:
       1. Efficienza energetica
       2. Mercato competitivo del gas e hub sud-europeo
       3. Sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili
       4. Sviluppo delle infrastrutture e del mercato
          elettrico
       5. Ristrutturazione della raffinazione e della rete di
          distribuzione carburanti
       6. Produzione sostenibile di idrocarburi nazionali
       7. Modernizzazione del sistema di governance
  a) Efficienza    energetica:      l’efficienza   energetica
     rappresenta un pilastro fondamentale della Strategia
     Energetica Nazionale, come pure delle priorità europee
     definite nel Pacchetto Clima-Energia “20-20-20”. In
     questo ambito l’Italia parte da un livello già avanzato,
     ma lo sviluppo ulteriore richiederà un notevole sforzo.
     Si sono varati numerosi provvedimenti che puntano a
     uno sviluppo forte dell’efficienza energetica: si è
     esteso al 30 giugno 2013 (ulteriori 18 mesi rispetto
     alla scadenza prevista prima dell’inizio di questo
     Governo) il regime di detrazione fiscale al 55% per
     interventi edilizi finalizzati al risparmio energetico; si è
     effettuata una revisione del sistema dei “Certificati
     Bianchi”, per incentivare l’efficienza energetica nel
     settore industriale e dei servizi; si è varato un nuovo
     sistema di finanziamento di opere di efficienza
     energetica nella Pubblica Amministrazione; si sono
     rivisti i criteri per la certificazione energetica e per le
     ispezioni sugli impianti di climatizzazione; si è infine
     definita una ripartizione tra le Regioni degli obiettivi
     nazionali su EE e FER.
                                                                26
Energia e Green economy

     È stato inoltre varato il nuovo Piano triennale per la
     ricerca del sistema elettrico per circa 200 milioni di
     euro, prevalentemente mirato a sostenere lo sviluppo
     delle rinnovabili e dell’efficienza e l’inserimento delle
     energie rinnovabili nel mercato elettrico.
  b) Mercato del Gas: le azioni lanciate hanno mirato a
     sviluppare regole per un mercato più liberalizzato e a
     sviluppare le infrastrutture di importazione e
     stoccaggio.
        Regole:       liberalizzazione   dell’accesso    allo
         stoccaggio gas; avvio nuovo mercato a termine;
         lancio      del     mercato    di     bilanciamento;
         flessibilizzazione delle importazioni dal Nord-
         Europa; messa a gara delle concessioni di
         distribuzione; definizione della nuova procedura di
         gestione delle emergenze gas (incluse le misure
         per l’avvio di centrali a olio combustibile e per il
         contenimento volontario dei consumi industriali)
        Infrastrutture: separazione proprietaria di SNAM
         da ENI; autorizzazione di 3 nuovi rigassificatori e
         di nuovi stoccaggi per 2,5 miliardi di metri cubi di
         capacità; supporto allo sviluppo del gasdotto TAP;
         definizione del dimensionamento di infrastrutture
         regolate per importazione di GNL e di stoccaggio

Anche per effetto di queste misure, il differenziale tra il
prezzo spot italiano e quello europeo si è azzerato
negli ultimi 12 mesi, partendo da un delta di oltre il 20%.
Inoltre, l’attuazione della riforma del mercato consente una
riduzione del costo del gas in bolletta pari al 4,2% dal mese
di aprile 2013. La tariffa si ridurrà ulteriormente entro fine
anno di almeno il 7%.
  c) Energie Rinnovabili: le fonti di energia rinnovabile
     (FER) sono essenziali per ridurre significativamente
     l’impatto ambientale del settore energia, in particolare
     in termini di emissioni di CO2 e per ridurre la nostra
     dipendenza da fonti fossili importate. L’Italia intende
     continuare a sviluppare fortemente queste tecnologie
     massimizzando l’efficacia e l’efficienza economica degli
     interventi. Nell’ultimo anno si sono varati numerosi
                                                               27
Energia e Green economy

  provvedimenti che puntano a uno sviluppo forte ma
  economicamente sostenibile di questo ambito:
      Rinnovabili elettriche: si è effettuato il ridisegno
       del sistema di incentivi alle FER elettriche, con il
       superamento degli obiettivi europei 2020,
       eliminando sprechi e riducendo l’impatto in
       bolletta. In particolare si prevede un allineamento
       degli incentivi unitari a quelli europei (in passato
       erano 2-3 volte superiori) e l’avvio di un sistema
       che sviluppi la competitività (aste) e il governo
       dei volumi di sviluppo annuali (registri nazionali).
       Il risparmio previsto è di circa 3 miliardi l’anno
       rispetto all’andamento “inerziale” che si avrebbe
       avuto con il precedente regime, a parità di
       energia prodotta
      Rinnovabili termiche: si è lanciato il primo
       sistema incentivante per le rinnovabili “termiche”
       (es. riscaldamento a biomassa e solare, pompe di
       calore) di piccole dimensioni, prevalentemente
       per autoconsumo, che presentano un rapporto
       costo-beneficio mediamente assai migliore di
       quelle elettriche
d) Mercato elettrico: l’assetto attuale del mercato
   elettrico è allineato a quello dei paesi europei più
   avanzati. Esistono tuttavia tre sfide importanti da
   affrontare:      l’allineamento   dei    prezzi   italiani
   dell’elettricità a quelli europei (oggi esiste un gap di
   circa 20-25%); l’integrazione del mercato all’ingrosso
   con quello degli altri paesi europei; la piena
   integrazione della crescente capacità produttiva
   rinnovabile nel mercato elettrico complessivo.
  Le azioni lanciate in questo ambito hanno mirato ad
  affrontare le sfide sopra delineate, in particolare
  attraverso: nuovi criteri per l’identificazione delle
  imprese con elevata incidenza del costo energia sul
  volume d’affari, cui destinare una rimodulazione più
  favorevole della fiscalità (accise) per le tariffe
  elettriche e gas e degli oneri di sistema; la revisione
  del regime incentivante CIP6 che oggi grava sulla
  bolletta con circa un miliardo di costi l’anno;
                                                             28
Energia e Green economy

  l’approvazione del nuovo Piano di Sviluppo della rete di
  trasmissione (di cui si è anche semplificato l’iter di
  approvazione) e l’autorizzazione di diverse nuove linee
  di trasmissione; l’autorizzazione di due progetti di
  smantellamento di ex centrali nucleari e la
  soppressione dell’Agenzia di Sicurezza Nucleare; la
  definizione di nuove norme per lo svolgimento di gare
  competitive per l’aggiudicazione delle concessioni
  idroelettriche; l’istituzione del Sistema Informativo
  Integrato finalizzato all’aumento della concorrenza
  nella vendita di energia.
  Per effetto di queste misure e dei miglioramenti
  descritti nel mercato del gas, il prezzo all’ingrosso
  dell’elettricità si è ridotto negli ultimi 12 mesi di
  circa il 20%.
e) Settore    carburanti:    il  settore   dei   carburanti
   (raffinazione e distribuzione) attraversa in questi anni
   un periodo di difficoltà economica. Questo si associa a
   prezzi dei carburanti e livelli di servizio per i
   consumatori finali non allineati a quelli dei nostri
   partner europei. In questo anno sono state varate
   numerose misure che mirano al miglioramento della
   situazione in questo comparto:
      Raffinazione carburanti: sono state introdotte
       procedure autorizzative semplificate per la
       riconversione delle raffinerie e meccanismi
       autorizzativi per i prodotti petroliferi importati che
       consentano di verificare l’impronta ambientale di
       tali prodotti. L’Italia ha promosso una discussione
       con Commissione e Parlamento europei per
       individuare soluzioni concertate della crisi della
       raffinazione a livello comunitario. Si è inoltre
       recepita la direttiva europea sulle scorte di
       prodotti petroliferi con l’istituzione di un
       organismo centrale di stoccaggio
      Distribuzione    carburanti:     si    è     puntato
       principalmente      alla     liberalizzazione      e
       ristrutturazione    della      rete,     attraverso:
       l’incremento della modalità di servizio in self-
       service; la rimozione di vincoli sulle attività non-
                                                             29
Energia e Green economy

            oil; il miglioramento della trasparenza dei prezzi;
            una parziale eliminazione del vincolo di esclusiva;
            nuove misure per la chiusura degli impianti
            cosiddetti incompatibili; l’introduzione di nuove
            tipologie contrattuali; la possibilità per i titolari e i
            gestori dei punti vendita di riscattare l’impianto
    f) Idrocarburi nazionali: l’Italia è un paese fortemente
       dipendente dalle importazioni dall’estero di idrocarburi
       (gas e petrolio), nonostante ingenti riserve disponibili.
       Negli ultimi anni la ricerca ed estrazione di idrocarburi
       nazionali si è fortemente ridotta, principalmente a
       causa delle difficoltà autorizzative, nonostante la
       bassissima incidentalità degli impianti nazionali.
       In questo settore si sono prese le seguenti misure: è
       stata approvata una norma che garantisce che una
       quota delle entrate fiscali venga spesa per attività di
       sviluppo infrastrutturale e occupazionale nei territori
       interessati dalla produzione di idrocarburi; è stato
       istituito un fondo per il rafforzamento delle attività di
       monitoraggio ambientale e di sicurezza e tutela del
       mare finanziato con un aumento delle royalties; si è
       stabilita una fascia di rispetto unica per le future
       prospezioni su petrolio e su gas pari a 12 miglia dalle
       linee di costa e dal perimetro esterno delle aree
       marine e costiere protette, facendo salve le istanze di
       autorizzazione precedenti; è stato autorizzato lo
       sviluppo, tra gli altri, del giacimento Tempa Rossa
       (secondo in Europa, 1,6 miliardi di euro di investimenti
       in    Basilicata)  e   previsto   l’ampliamento     della
       concessione Val D’Agri (1 miliardo di investimento).

2. Green economy

  La green economy è sempre più al centro delle principali
  linee strategiche di sviluppo economico a livello
  internazionale e delle nuove iniziative industriali private.
  “Pensare verde” è imprescindibile a livello di cittadini, di
  sistema produttivo e di istituzioni. La green economy gioca
  un ruolo importante per lo sviluppo economico del nostro
  Paese, non solo per la sua dimensione in termini di
  occupazione, produzione e valore aggiunto, ma anche, e
                                                                    30
Energia e Green economy

forse soprattutto, per la sua forte integrazione con il resto
del sistema industriale. Sostenere la green economy
significa conquistare posizioni di leadership in ambito
internazionale in un settore dall’altissimo potenziale
economico e tecnologico. Significa affiancare le imprese nel
processo di riconversione verso produzioni a maggior valore
aggiunto per garantire una ricollocazione occupazionale
stabile nel tempo.
  a) Interventi per favorire la mobilità sostenibile: per
     ridurre    l’emissione     di   anidride     carbonica     e
     l’inquinamento urbano il Governo ha introdotto
     incentivi per la riqualificazione dei veicoli già circolanti,
     con particolare attenzione alle flotte aziendali
     pubbliche e private, ai veicoli ibridi e a quelli alimentati
     da combustibili alternativi e a trazione elettrica
  b) Chimica sostenibile:
        Provvedimento Bioshoppers: con la normativa,
         all’avanguardia in Europa, che rende obbligatorio
         l’utilizzo di sacchetti monouso da asporto merci
         biodegradabili abbiamo dato un forte impulso allo
         sviluppo della chimica da fonti rinnovabili,
         garantendo immediati benefici sull’ambiente e
         sulla filiera del riciclo dei rifiuti
        Provvedimento biocarburanti: con la firma del
         protocollo di intesa il Governo ha creato le
         condizioni di contesto per l’attuazione del
         progetto di sviluppo industriale del Gruppo Mossi
         e Ghisolfi, seconda impresa chimica italiana che
         ha messo a punto una tecnologia proprietaria in
         grado di produrre bioetanolo di 2° generazione.
         Abbiamo così dato ulteriore impulso alla
         produzione di biocarburanti di 2° e 3°
         generazione,     settore a     elevato    potenziale
         economico e occupazionale in cui le nostre
         imprese detengono un know how all’avanguardia.
         Queste tecnologie consentiranno di migliorare il
         bilancio netto di emissioni di anidride carbonica in
         atmosfera,     di    innalzare    la   compatibilità
         ambientale dei prodotti e di favorire il graduale
         affrancamento dalle importazioni di petrolio e gas
                                                                 31
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