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Sintesi delle attività www.cantierecrescita.gov.it A cura della Segreteria Tecnica e dell’Ufficio Stampa Ministero dello Ministero delle Sviluppo economico Infrastrutture e Trasporti
La strada per la crescita Sintesi del lavoro fatto insieme per creare nuove condizioni di competitività e sviluppo Poco più di un anno fa, nel pieno di una gravissima crisi finanziaria che colpiva a cascata debito pubblico, banche e imprese, e ben sapendo che lo sforzo di messa in sicurezza dei conti pubblici avrebbe ridotto all’osso le risorse a disposizione, ci siamo impegnati a creare le condizioni affinché l’Italia possa tornare nuovamente sulla strada della crescita sostenibile. Nel corso di questi 16 mesi, superando diverse difficoltà, abbiamo iniziato a riannodare tanti fili che possono ricondurre alla crescita, mettendo in moto un’ampia serie di interventi mirati a risolvere un gran numero di problemi accumulati nel tempo e fatti esplodere dalle gravissime crisi internazionali degli ultimi anni. Certamente da molto tempo alle politiche per lo sviluppo non si è data la giusta priorità e la dovuta attenzione condannandoci a oltre 10 anni di mancata crescita. Interventi strutturali che, singolarmente presi, hanno un impatto contenuto, ma che, consolidandosi nel tempo in modo integrato, possono consentirci di compiere significativi passi in avanti verso l’obiettivo ambizioso, ma alla nostra portata, del rilancio competitivo. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza il contributo delle Commissioni Parlamentari e la collaborazione generosa di diversi altri Ministeri, che ringrazio profondamente per lo spirito di squadra con cui spesso si è operato. Indispensabile è stato l’apporto anche delle Amministrazioni locali, delle parti sociali con il loro continuo stimolo, dei tantissimi cittadini che hanno voluto partecipare alle nostre consultazioni. La sintesi che potete leggere in queste pagine è stata predisposta per il passaggio di consegne al Governo che verrà. Abbiamo inoltre pensato che fosse utile metterla a disposizione di tutti, così da rendicontare a cittadini e a imprese il frutto del lavoro portato avanti, in modo congiunto, dal Ministero dello Sviluppo economico e dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
Non siamo riusciti a fare tutto ciò che ci eravamo proposti – penso, innanzitutto, al credito di imposta per gli investimenti in innovazione – soprattutto per mancanza di risorse e per il poco tempo a disposizione. ****** Abbiamo cercato, con le misure e gli interventi introdotti, di non seguire una politica industriale di stampo dirigista. Non è infatti più immaginabile che sia lo Stato a decidere su quali settori o addirittura su quali imprese il Paese debba puntare per irrobustire il suo sistema produttivo. Compito dello Stato è creare le condizioni affinché la competitività delle imprese e del sistema che le circonda possano emergere al meglio secondo modalità diversamente articolate nei vari settori e plasmate da logiche di mercato, generando la più ampia gamma di opportunità di occupazione. Compito dello Stato è, ad esempio, garantire costi dell’energia in linea con quelli europei; creare un fisco non nemico dell’impresa e del lavoro; consentire accesso al credito a condizioni sostenibili; pagare i propri debiti commerciali in tempi certi e tempestivi. Compito dello Stato è ridurre il peso della burocrazia e creare un ambiente regolatorio più favorevole al business, con meno norme, con norme più semplici e meglio applicabili. Far funzionare la giustizia, dare qualità al sistema di istruzione e formazione, dalla scuola all’università. Rafforzare le istituzioni – non moltiplicare i livelli istituzionali – stabilendo con chiarezza chi è responsabile di che cosa in merito alla concessione di un’autorizzazione, all’esercizio di una competenza o all’esecuzione di un controllo. Far sì che lo Stato adempia a questi compiti significa, a nostro avviso, fare politica industriale. Significa attribuire allo Stato e alle sue istituzioni il ruolo centrale che devono avere nelle politiche di rilancio della competitività, della crescita, dell’occupazione. 3
Questo è lo spirito che ci ha mosso a definire un’articolata Agenda per la Crescita Sostenibile, all’interno della quale tutti i principali capitoli utili al rilancio della nostra economia sono stati affrontati in un quadro coerente e organico. Molti, anche se non tutti questi capitoli, ricadono fra le competenze del Ministero dello Sviluppo economico e fra quelle del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nell’ambito delle nostre competenze siamo intervenuti per rafforzare la competitività delle imprese, ovvero quegli elementi imprescindibili affinché il nostro sistema produttivo, che è ancora forte, possa continuare a crescere su mercati che si fanno sempre più impegnativi perché sempre più globali, dove è richiesto un contenuto di innovazione e conoscenza sempre maggiore. Abbiamo cercato di dare priorità alle iniziative per spingere e incentivare la crescita dimensionale delle imprese, la loro proiezione internazionale, gli investimenti in ricerca e innovazione, i recuperi di produttività, il rafforzamento della finanza d’impresa e un più agevole accesso al credito. Siamo anche intervenuti su alcuni elementi che appesantiscono in modo spesso intollerabile la capacità delle nostre imprese di essere competitive sui mercati e rendono difficile per molti cittadini la scelta di avviare o continuare un’attività. In primis i costi dell’energia e i costi legati all’avvio di un’azienda, agli adempimenti burocratici necessari per la sua conduzione e persino quelli associati alla sua chiusura, così come i costi derivanti dalla scarsa concorrenza in alcuni settori strategici su cui si potevano aprire maggiori spazi di mercato. Infine, ma fondamentali, i ritardi sulle reti digitali e nell’infrastrutturazione fisica del Paese che si riverberano su maggiori costi nei trasporti e nella logistica. ****** Rilanciare la crescita sostenibile richiede grande vicinanza ai bisogni del Paese. Bisogna stare concretamente, e non solo a parole, al fianco di imprenditori e lavoratori per arginare un 4
disagio diffuso e prossimo a livelli di guardia. Bisogna, giorno dopo giorno, ascoltare, motivare e coinvolgere in modo trasparente – ad esempio attraverso il metodo della consultazione pubblica – il mondo produttivo, delle professioni e delle parti sociali. Non dobbiamo rassegnarci mai al declino. Non è questo il destino dell’Italia che ha invece tutte le forze, le energie e le potenzialità per tornare a crescere. Abbiamo di fronte a noi difficoltà ancora ingenti da superare e molta strada da fare. Ma sappiamo di poter contare su un vantaggio competitivo naturale, insito nella nostra identità storica, nella nostra unicità, nel nostro straordinario patrimonio culturale che dà qualità e competitività al nostro saper fare. In molti settori e comparti siamo leader a livello mondiale: dalla meccanica strumentale al sistema moda, dall’agri-business al sistema dell’arredo casa, dalla filiera della sanità al turismo. Per valorizzare appieno le nostre potenzialità possiamo certamente attingere da esperienze di successo di altri Paesi, senza tuttavia dimenticare la forza intrinseca del nostro modello di economia e di società. Corrado Passera 5
Indice Indice INFRASTRUTTURE ED EDILIZIA ....................................................................................... 9 1. Individuazione delle priorità infrastrutturali ............................................................... 9 2. Le novità dell’Allegato Infrastrutture al DEF ............................................................ 10 3. Iter più rapidi ...................................................................................................... 10 4. Sostegno alle Partnership Pubblico-Privato (PPP) ..................................................... 11 5. Risorse sbloccate ................................................................................................. 12 6. Azione organica sul Mezzogiorno ........................................................................... 14 7. Più appalti alle piccole e medie imprese nelle grandi opere ........................................ 15 8. Consultazione pubblica ......................................................................................... 15 9. Trasparenza sui progetti e sui cantieri .................................................................... 15 10. Edilizia ............................................................................................................... 16 TRASPORTI ................................................................................................................. 18 1. Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale ........................................................... 18 2. Contratti di programma per tre hub internazionali.................................................... 19 3. Interventi per favorire l’efficientamento del sistema portuale .................................... 19 4. Alta velocità e capacità Torino-Lione ...................................................................... 20 5. Ulteriori interventi per l’efficientamento del sistema ferroviario.................................. 22 6. Interventi per favorire l’efficientamento del sistema stradale ..................................... 23 7. Interventi per favorire la diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti (ITS) ............... 24 8. Trasporto pubblico locale ...................................................................................... 24 ENERGIA E GREEN ECONOMY ....................................................................................... 25 1. Strategia Energetica Nazionale (SEN) ..................................................................... 25 2. Green economy ................................................................................................... 30 COMUNICAZIONI, TV E FREQUENZE .............................................................................. 33 1. Superamento del beauty contest ........................................................................... 33 2. Passaggio alla TV digitale...................................................................................... 33 3. Introduzione standard televisivo DVBT-2 ................................................................ 33 4. Liberazione della banda 800 MHz ........................................................................... 34 5. Contratto di servizio RAI-MiSE 2013-2015 .............................................................. 34 6. Nuovo regolamento sui contributi alle TV locali ........................................................ 34 6
Indice AGENDA DIGITALE E SEMPLIFICAZIONI ......................................................................... 35 1. Agenda Digitale ................................................................................................... 35 2. Semplificazioni .................................................................................................... 38 INNOVAZIONE E STARTUP ............................................................................................ 41 1. Credito di imposta per l’assunzione di giovani cervelli ................................................ 41 2. Startup .............................................................................................................. 42 3. Appalti precommerciali per la domanda pubblica di innovazione ................................ 43 INTERNAZIONALIZZAZIONE ......................................................................................... 45 1. Nuova Agenzia ICE .............................................................................................. 45 2. Razionalizzazione della rete estera italiana .............................................................. 46 3. Sportelli per l’internazionalizzazione ....................................................................... 46 4. Export Finance .................................................................................................... 46 5. Piano export ....................................................................................................... 47 6. Attrazione investimenti esteri ................................................................................ 47 7. Attività internazionale .......................................................................................... 48 CREDITO E FINANZA DI IMPRESA .................................................................................. 51 1. Rafforzamento del Fondo Centrale di Garanzia ........................................................ 51 2. Pagamento debiti commerciali della PA ................................................................... 51 3. IVA per Cassa ..................................................................................................... 53 4. Rafforzamento Confidi .......................................................................................... 54 5. Nuova finanza d’impresa ...................................................................................... 54 6. Crescita dimensionale e patrimoniale ..................................................................... 55 LIBERALIZZAZIONI E CONCORRENZA ............................................................................ 56 1. Gas .................................................................................................................... 56 2. Assicurazioni ....................................................................................................... 57 3. Commercio ......................................................................................................... 59 4. Servizi professionali ............................................................................................. 59 5. Servizi pubblici locali ............................................................................................ 59 6. Authority dei Trasporti ......................................................................................... 59 7. Interlocking directorates ....................................................................................... 60 8. Lotta alla contraffazione ....................................................................................... 60 7
Indice RIDISEGNO INCENTIVI ................................................................................................ 62 1. Riordino sistema incentivi ..................................................................................... 62 2. Detassazione del salario di produttività................................................................... 63 3. Credito di imposta per l’assunzione di giovani cervelli ............................................... 63 4. Sgravi IRAP su nuove assunzioni maggiorate per giovani e donne .............................. 63 5. Riordino incentivi per le rinnovabili ........................................................................ 64 6. Efficienza energetica ............................................................................................ 64 7. Bonus ristrutturazioni ........................................................................................... 64 8. Allowance for corporate equity (ACE) ..................................................................... 64 9. Decreto Quote Cinema ......................................................................................... 64 10. Agevolazioni fiscali e contributive nelle Zone Franche Urbane .................................... 65 11. Incentivi per nuove imprese orientate all’innovazione e alla tecnologia ....................... 65 CRISI AZIENDALI E TERRITORIALI ................................................................................ 67 1. Nuovo diritto fallimentare ..................................................................................... 67 2. Tavoli di crisi ....................................................................................................... 67 3. Amministrazioni straordinarie ................................................................................ 69 COME ABBIAMO LAVORATO .......................................................................................... 70 1. Esempi di consultazione pubblica ........................................................................... 70 2. Esempi di coordinamento tra le istituzioni ............................................................... 72 3. Pubblica Amministrazione aperta ........................................................................... 72 4. Monitoraggio provvedimenti attuativi ..................................................................... 73 5. Report attuazione al 25 marzo 2013 ...................................................................... 74 6. Report infrazioni europee ...................................................................................... 75 7. Direttive europee ................................................................................................. 75 8
Infrastrutture ed edilizia INFRASTRUTTURE ED EDILIZIA Perché è importante Le infrastrutture sono tra i principali fattori abilitanti della crescita e della competitività del Sistema Paese: le imprese scelgono di investire dove ci sono buone infrastrutture; infrastrutture adeguate contribuiscono ad abbassare i costi di trasporto (oggi di 6-8 p.p. superiori a quelli dei nostri competitor europei); le infrastrutture sono un volano di stimolo alla domanda e di creazione di occupazione. Il nostro Paese sconta un ritardo infrastrutturale dell’ordine di almeno 200 miliardi dovuto a una lunga stagione di mancati investimenti pubblici e di perenni difficoltà di ingaggio di risorse private. Questo ritardo carica il nostro sistema di importanti oneri legati alla congestione e all’inquinamento, di significativi svantaggi competitivi nella logistica, nel turismo, nella proiezione internazionale delle nostre produzioni. Cosa è stato fatto 1. Individuazione delle priorità infrastrutturali Definire le priorità ed evitare duplicazioni e sovrapposizioni è essenziale per evitare gravi sprechi di risorse e ritardi nella realizzazione di opere strategiche. Abbiamo dato priorità alle infrastrutture strategiche inserite nel quadro programmatico europeo delle reti TEN-T, all’abbattimento dei vincoli per l’accesso e la piena funzionalità dei nodi logistici e portuali e alla riqualificazione dell’offerta infrastrutturale e urbanistica nelle grandi città 9
Infrastrutture ed edilizia metropolitane. Altri progetti hanno acquisito una rilevanza inferiore. Nel caso della realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, per la quale era stata prevista una procedura di verifica tecnica sulla sostenibilità tecnico-finanziaria del progetto, preliminare alla prosecuzione del contratto, il 1° marzo 2013 è intervenuta la caducazione – cioè la perdita di efficacia giuridica – dei contratti in essere stipulati e della concessione statale, senza penalità aggiuntive. 2. Le novità dell’Allegato Infrastrutture al DEF a) Chiara ed esplicita forza del quadro programmatico delle Reti TEN-T b) Definizione in modo inequivocabile di due distinti momenti della programmazione delle opere strategiche: conferma di tutte le opere approvate dal CIPE e indicazione degli interventi essenziali e prioritari c) Costituzione di una due diligence per articolare nel medio periodo l’intera azione programmatica e definire le esigenze finanziarie d) Grande attenzione alla tematica portuale ed esplicitazione delle linee guida del Piano degli Aeroporti e) Inserimento all’interno dell’Allegato le disposizioni urgenti per l’Agenda Digitale Italiana f) Esplicitazione della Programmazione finanziaria della Unione Europea g) Riconoscimento del ruolo chiave dei project bond 3. Iter più rapidi a) Le tempistiche per la registrazione delle delibere del CIPE alla Corte dei Conti sono state ridotte in media da 8-14 mesi a 30-60 giorni b) L’introduzione dell’approvazione unica del progetto preliminare da parte del CIPE dei progetti delle opere di interesse strategico ha eliminato, ove non necessario, il passaggio al CIPE del progetto definitivo consentendo un più rapido avvio della fase di realizzazione 10
Infrastrutture ed edilizia c) È stata introdotta, per le opere di importo superiore ai 20 milioni di euro, la procedura di consultazione preventiva sul progetto a base di gara, quale momento di confronto tra le imprese invitate alla gara ristretta e la stazione appaltante d) È stata estesa la possibilità di procedere, in caso di risoluzione dei contratti in essere, al completamento del contratto mediante scorrimento della graduatoria formatasi in esito della gara originaria, in luogo dell’espletamento di una nuova gara e) È stata introdotta una procedura volta a superare il dissenso espresso in Conferenza dei Servizi al fine di superare le divergenze tra Stato e Regioni nella realizzazione di infrastrutture 4. Sostegno alle Partnership Pubblico-Privato (PPP) Il Governo ha snellito le procedure ed eliminato i vincoli normativi che non consentivano di attrarre adeguatamente il capitale privato nella realizzazione delle opere pubbliche: a) L’Italia è il primo Paese Ue ad aver introdotto i project bond, prevedendo forme di agevolazione fiscale che ne favoriscono l’utilizzo (tra cui l’equiparazione del trattamento fiscale a quello dei titoli di Stato) b) È stata estesa a tutti i titolari di contratti di PPP nonché alle infrastrutture di interesse strategico già affidate o in corso di affidamento, la defiscalizzazione a totale o parziale sostituzione del contributo pubblico a fondo perduto, introdotta dalla legge di stabilità per il 2012, laddove sia necessario per riequilibrare il PEF c) Per consentire la realizzazione di nuove grandi infrastrutture strategiche di importo superiore a 500 milioni da realizzare in PPP senza contributi pubblici a fondo perduto, che non sarebbero realizzate a causa della non sostenibilità dell’investimento, è stato introdotto il credito di imposta nella misura necessaria al raggiungimento dell’equilibrio del PEF d) È stato introdotto il contratto di disponibilità, quale nuovo strumento contrattuale di PPP, con il quale un’opera viene realizzata da un privato e posta, a 11
Infrastrutture ed edilizia fronte di un canone di disponibilità, a disposizione dell’Amministrazione per l’esercizio di un pubblico servizio e) Per consentire l’effettivo sviluppo delle strumento obbligazionario da parte degli enti locali per finanziare opere infrastrutturali, è stato introdotto lo strumento finanziario delle obbligazioni di scopo emesse dagli enti territoriali, per specifici progetti infrastrutturali, garantiti da beni immobili di proprietà dell’ente territoriale f) È stata prevista la possibilità, per le imprese di assicurazioni, di coprire le proprie “riserve tecniche”, oltre che con investimenti in beni immobiliari, anche con azioni, obbligazioni o fondi che investono nel settore delle infrastrutture pubbliche g) Sono state introdotte disposizioni per assicurare adeguate condizioni di bancabilità del progetto posto a base di gara della concessione nonché la piena operatività dell’istituto del subentro nella concessione h) È stata definita una disciplina della finanza di progetto specifica per il settore delle opere di interesse strategico che tiene conto delle peculiarità proprie dei procedimenti di approvazione di tali opere i) È stata introdotta per la finanza di progetto l’obbligatorietà della conferenza dei servizi preliminare, da esperirsi sullo studio di fattibilità, resa vincolante per le successive fasi di progettazione e sviluppo dell’opera 5. Risorse sbloccate Il Governo ha sbloccato una serie di opere ferme alla fase istruttoria e prive di finanziamenti per un importo globale di circa 45 miliardi di euro. Il Governo ha chiuso la fase istruttoria di un numero rilevante di progetti che potranno così essere approvati e avviati a realizzazione nel prossimo triennio per un importo globale prossimo ai 50 miliardi. Il Governo, quando si è insediato, ha trovato una serie di atti programmatici e di Leggi di spesa che da mesi erano 12
Infrastrutture ed edilizia rimasti fermi alla fase programmatica o a quella delle mere enunciazioni: a) Piano per il Sud di 6.850 milioni di € approvato all’inizio dell’agosto del 2011 e praticamente privo di ogni atto operativo b) Fondo Infrastrutture approvato per Legge nel luglio 2011 per un importo globale di 4.930 milioni di €, ma fino al 6 dicembre 2011 rimasto solo un semplice riferimento normativo c) Elenco di opere cosiddette confermate anche se approvate dal CIPE prima del 2008 e mai però avviate a realizzazione, il cui importo era pari a 4.869 milioni di € d) Opere che dopo il taglio degli investimenti avvenuto nel settembre del 2011 erano state ritenute indifferibili con una copertura di 2.800 milioni di € ma che, anche se indifferibili, non avevano ottenuto né il reale trasferimento delle risorse, né l’approvazione da parte del CIPE e) Contratto di Programma delle Ferrovie dello Stato che dal 2010 non solo non aveva avuto la approvazione, ma non aveva ottenuto i relativi stanziamenti per un importo pari a 5.857 milioni di € Il lavoro svolto ha reso possibile la cantierizzazione delle opere e in alcuni casi il completamento di interventi strategici: a) Nuovi valichi ferroviari: Tunnel ferroviario del Frejus sulla Torino-Lione Tunnel ferroviario del Brennero comprensivo dell’asse Fortezza-Verona b) Assi ferroviari: AV Milano-Venezia, AV Milano-Genova (Terzo Valico dei Giovi), Napoli-Bari c) Sistema MoSE d) Asse autostradale Salerno-Reggio Calabria e) Reti metropolitane di Torino, Milano, Brescia, Bologna, Roma, Napoli 13
Infrastrutture ed edilizia f) Impianti aeroportuali di Milano e Roma g) Interventi negli impianti portuali 6. Azione organica sul Mezzogiorno Sono stati sottoscritti i seguenti Contratti Istituzionali di Sviluppo: a) La velocizzazione dell’asse ferroviario Salerno-Reggio Calabria (230 milioni di €) b) Il nuovo asse ferroviario ad Alta Velocità e Alta Capacità Napoli-Bari (5,2 miliardi di €) c) L’asse autostradale Olbia-Sassari (926 milioni di €) d) La ristrutturazione funzionale dell’asse ferroviario Palermo-Catania (2,2 miliardi di €) Oltre a questi interventi il Governo ha approvato e avviato a realizzazione i seguenti interventi: a) Un lotto funzionale della Strada Statale 106 Ionica: 698 milioni di € b) Asse autostradale Catania-Ragusa per un importo di circa 870 milioni di € c) Asse viario Lioni-Grottaminarda, primo lotto di 70 milioni di € d) Piastra logistica di Taranto per un importo di 220 milioni di € e) Nodo metropolitano di Bari per un valore complessivo di 391 milioni di € f) Opere piccole e medie nel Mezzogiorno per un importo di circa 400 milioni di € g) Sviluppo giacimento petrolifero di Tempa Rossa per 1.340 milioni di € Se si tiene conto delle risorse sia del Contratto di Programma dell’ANAS, sia del Contratto di Programma di RFI per la componente manutentiva l’importo globale degli interventi assicurati al Mezzogiorno si attesta su un valore di circa 13,55 miliardi di €. 14
Infrastrutture ed edilizia 7. Più appalti alle piccole e medie imprese nelle grandi opere A partire dal 1° gennaio 2014 viene elevata al 60% la quota minima dei lavori che i concessionari sono tenuti ad affidare a terzi attraverso procedure pubbliche. In questo modo si restituisce al mercato un’ampia quota di contratti di lavori pubblici, consentendo il coinvolgimento delle PMI nella realizzazione delle opere. 8. Consultazione pubblica Si è lavorato alla messa a punto di un modello di consultazione pubblica per promuovere un più alto livello di consenso sociale e di partecipazione delle popolazioni interessate dalle opere di interesse strategico di rilevante impatto sul territorio sotto il profilo sociale, ambientale e territoriale. La norma introduttiva del modello nell’ordinamento italiano, presente in un disegno di legge il cui iter di presentazione non è pervenuto a completamento nei ristretti tempi di durata in carica del Governo, potrà trovare spazio nei provvedimenti normativi della nuova legislatura. Il modello, ispirato al débat public francese, se ne discosta per tenere conto delle peculiarità del nostro sistema giuridico; la consultazione permetterà di verificare preliminarmente la percorribilità di un progetto e consentirà alle popolazioni coinvolte di valutare e conoscere nel dettaglio le scelte riguardanti la realizzazione e localizzazione delle grandi opere infrastrutturali. Scopo della consultazione, che non sarà vincolante per il decisore pubblico, è aumentare in modo significativo il livello di coinvolgimento preventivo delle comunità locali nei processi di realizzazione delle opere strategiche per il sistema Paese. 9. Trasparenza sui progetti e sui cantieri È stato istituito un apposito portale “Cantieri Italia” (http://cantieri.mit.gov.it) per rendere trasparente l’azione di Governo e dare la possibilità a ogni cittadino di conoscere lo stato di avanzamento dei lavori, le principali criticità, le risorse impegnate e i tempi necessari per il completamento. 15
Infrastrutture ed edilizia 10. Edilizia Dall’inizio della crisi nel settore delle costruzioni si sono persi oltre 260 mila posti di lavoro e nell’ultimo biennio hanno chiuso oltre 25 mila aziende. Rilanciare le costruzioni significa far ripartire un settore strategico e dare nuovo slancio all’intera economia: una domanda aggiuntiva di un miliardo di euro nelle costruzioni genera sul sistema economico una ricaduta pari a 3,4 miliardi tra effetti diretti, indiretti e indotti. a) Agevolazioni fiscali: il bonus fiscale sulle ristrutturazioni – innalzate dal 36% al 50% fino al 30 giugno 2013 le soglie di detrazione IRPEF per lavori di ristrutturazione edilizia fino a 96 mila euro (prima fino a 48 mila euro) – e il bonus fiscale per la riqualificazione energetica – prorogato fino al 30 giugno 2013 – sono misure introdotte per supportare il sistema dell’edilizia. A questi interventi va aggiunto il ripristino della neutralità dell’IVA sugli immobili invenduti oltre i 5 anni, in grado di liberare ulteriori risorse per le imprese di costruzione b) Piano città: un programma che sta già mobilitando 4,4 miliardi di euro tra fondi pubblici e privati per interventi dedicati alla rigenerazione di aree urbane degradate: housing sociale, scuole ad alta efficienza energetica, valorizzazione di aree demaniali, ristrutturazioni, interventi sulla mobilità, incentivi e agevolazioni alle imprese. Le procedure per finalizzare la prima selezione del Piano Città sono terminate il 16 gennaio scorso: sono state scelte 28 proposte da finanziare, privilegiando le proposte capaci di generare il maggior volume di investimenti per interventi velocemente cantierabili 16
Infrastrutture ed edilizia c) Piano Casa: oltre 800 milioni di euro investiti come volano di risorse anche locali e private che consentiranno la realizzazione di circa 72 mila alloggi creando 140.000 nuovi posti di lavoro d) Piano Scuola: il piano sfiora il miliardo di euro e produce interventi per oltre 3.500 scuole, a cui vanno aggiunti gli interventi relativi a uno stanziamento di 80 milioni di euro a favore di nuove scuole ad alta efficienza energetica. 17
Trasporti TRASPORTI Perché è importante Per troppi anni la pianificazione dei trasporti non è rientrata in un sistema coordinato di interventi: si è così determinato un disallineamento tra le trasformazioni nella domanda di mobilità e l’assetto di un’efficiente pianificazione. Il Governo ha restituito rilevanza strategica a un fattore chiave per la crescita economica del Paese con interventi che hanno reso più efficace l’assetto regolatorio e introdotto significative modernizzazioni di sistema. Cosa è stato fatto 1. Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale Con l’emanazione dell’Atto di indirizzo per la definizione del Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale, provvedimento atteso da 26 anni, si sono poste le basi per un riordino organico del settore sotto il profilo infrastrutturale, gestionale e della qualità dei servizi. Gli investimenti saranno concentrati sugli aeroporti di interesse nazionale e su quelli che rientrano nei piani infrastrutturali europei (nel complesso 31 scali commerciali). Gli altri aeroporti saranno trasferiti alle Regioni competenti che ne valuteranno la diversa destinazione d’uso in una logica di “rete aeroportuale”, con l’obiettivo di conseguire vantaggi sul fronte della differenziazione e specializzazione. 18
Trasporti 2. Contratti di programma per tre hub internazionali Sono stati approvati i contratti di programma per l’ammodernamento degli aeroporti di Milano, Roma e Venezia. Si darà vita a dei veri hub europei in grado di valorizzare le potenzialità di queste grandi città. 3. Interventi per favorire l’efficientamento del sistema portuale Per facilitare la realizzazione degli interventi in grado di incrementare l’intermodalità delle nostre infrastrutture, il Governo ha introdotto misure di defiscalizzazione per le opere portuali – volte a facilitare l’attrazione di capitali privati – e ha dato avvio all’autonomia finanziaria delle Autorità portuali – attraverso l’assegnazione diretta di parte dell’imposta sul valore aggiunto prodotta negli scali marittimi. Sono stati ripartiti oltre 80 milioni di euro tra le Autorità Portuali che hanno utilizzato almeno l’80% dei finanziamenti ottenuti alla data del 31 dicembre 2009 per la realizzazione di opere infrastrutturali. Destinatari di tali risorse sono i porti di Genova, Savona, Gioia Tauro, Cagliari e Civitavecchia. Di rilievo inoltre le disposizioni di recepimento della direttiva comunitaria in tema di informatizzazione delle dichiarazioni rese dalle navi in arrivo e in partenza, che consentono un più rapido avvicendamento delle unità mercantili, con conseguente riduzione dei costi legati ai “tempi morti” nella sosta delle navi, offendo pertanto un concreto contributo per accrescere la competitività dei nostri scali commerciali. 19
Trasporti 4. Alta velocità e capacità Torino-Lione È stato presentato il progetto definitivo della sezione transfrontaliera della nuova linea ferroviaria Torino- Lione, approvato da Ltf (Lyon Turin Ferroviaire), società responsabile dell’opera. Il progetto è fondamentale per il trasporto di passeggeri e merci sulla direttrice Ovest-Est, lungo il Corridoio Lisbona-Kiev (Corridoio V Mediterraneo) e consentirà la piena connessione del sistema di piccola e media impresa dell’Europa. Lo stanziamento di risorse pubbliche per l’opera ammonta per il nostro Paese a 2,9 miliardi. Rispetto allo studio originario del 2005 il progetto ha recepito diverse modifiche sia come tracciato che come modalità realizzative, con l’intento di costruire un’infrastruttura strategica per il Paese inserita nella rete europea TEN-T, dando massima attenzione alle necessità del territorio e limitando ogni tipo di impatto ambientale. Il progetto è quasi totalmente in sotterraneo e interessa il territorio italiano per 12 km di galleria profonda e per poco più di 3 km di sistemazioni in superficie nella Piana di Susa. Il consumo totale di suolo naturale previsto per la Sezione transfrontaliera (lato in Italia) è meno di un ettaro, poco più di un campo di calcio. 20
Trasporti Benefici della nuova linea Torino-Lione: Dimezzamento dei tempi di percorrenza per i passeggeri (da Torino a Chambery si passa da 152 a 73 minuti) Incremento della capacità nel trasporto merci (portata da 1.050 a 2.050 tonnellate e lunghezza fino a 750 metri per treno, con costi di esercizio quasi dimezzati) Riduzione del numero di camion su strada nel delicato ambiente alpino (circa 600.00/anno) con riduzione degli incidenti stradali e dei connessi costi sociali Trasformazione della linea esistente in metropolitana di valle a servizio dei residenti Riduzione annuale di emissioni gas serra (a regime 3 milioni di tonnellate equivalenti di anidride carbonica corrispondente alla CO2 di una città di 300mila abitanti) Creazione di nuovi posti di lavoro (più di 1.000 le persone direttamente impegnate in Italia nella realizzazione della nuova Linea, con un rapporto di 1 a 3 di occupati indiretti) 21
Trasporti 5. Ulteriori interventi per l’efficientamento del sistema ferroviario a) AV Milano-Verona: è stato aperto il cantiere per dare il via ai lavori sulla tratta Treviglio-Brescia, circa 40 chilometri per un investimento di 2.050 milioni. La chiusura dei lavori è prevista per aprile 2016 b) Napoli-Bari-Lecce-Taranto: è stato sottoscritto il Contratto istituzionale di sviluppo (CIS) per la realizzazione della direttrice ferroviaria Napoli-Bari- Lecce-Taranto. Il costo complessivo degli interventi previsti è di 7.116 milioni di euro, dei quali 3.532 già provvisti di copertura finanziaria c) Messina-Catania-Palermo: è stato sottoscritto il CIS per la realizzazione della direttrice ferroviaria Messina- Catania-Palermo. Il Contratto interessa 5 macro- interventi per un totale di 14 opere, per le quali, a fronte di un costo complessivo di 5.106,1 milioni di euro, sono già disponibili 2.426 milioni d) Battipaglia-Reggio Calabria: è stato approvato il progetto definitivo della prima fase degli interventi di adeguamento tecnologico e infrastrutturale per 157,4 milioni in attuazione del CIS e) Valico alpino del Brennero: entro il prossimo triennio saranno avviati nuovi cantieri, tra cui quelli per il valico ferroviari del Brennero 22
Trasporti 6. Interventi per favorire l’efficientamento del sistema stradale a) Salerno-Reggio Calabria: entro la fine del 2013 saranno chiusi tutti i cantieri ed eliminati tutti i disagi connessi alle limitazioni di traffico sulla Nuova Autostrada Salerno-Reggio Calabria: sull’intero percorso di 443 chilometri ne rimarranno soltanto 3 a doppio senso di circolazione b) Sassari-Olbia: sottoscritto il CIS per i lavori di adeguamento della strada statale Sassari-Olbia, la principale infrastruttura interna tra la costa occidentale e quella orientale del Nord della Sardegna, strategica per lo sviluppo e le prospettive di crescita dell’Isola: unisce due capoluoghi di provincia, due porti (Olbia e Porto Torres) e due aeroporti (Olbia e Alghero). I lavori di adeguamento interessano un percorso di circa 77 chilometri diviso in 10 lotti. Il programma degli interventi ha un costo complessivo di 930,7 milioni di euro interamente a valere su fondi pubblici. La conclusione dei lavori è prevista per il 2017 23
Trasporti c) Abbiamo avviato i lavori in diversi assi autostradali: basti pensare a quello Tirrenico, a quello che congiunge Catania e Ragusa, al collegamento tra il porto di Ancona e l’autostrada Adriatica, nonché al secondo lotto della Pedemontana Lombarda 7. Interventi per favorire la diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti (ITS) La misura recepisce la Direttiva Europea 2010/40/UE con la quale viene definito un nuovo quadro organizzativo e operativo per contribuire a migliorare l’efficacia e l’efficienza del trasporto (logistica e sicurezza). Abbiamo individuato i settori d’intervento prioritari per la diffusione e l’utilizzo dei sistemi ITS, definendo gli obiettivi prioritari per la progettazione, la diffusione e la realizzazione degli stessi. Dopo un intenso lavoro condotto con tutte le Associazioni di categoria interessate, il MIT ha adottato il Piano Nazionale ITS 2013-2017. In tale contesto, si è concluso positivamente il collaudo della Piattaforma Logistica Nazionale UIRNET: la sperimentazione operativa vede il coinvolgimento a oggi di più di 800 aziende di trasporto per un totale di circa 10.000 mezzi pesanti. Infine, sono state definite, di concerto tra i MIT e del MIUR, le Regole Tecniche per favorire la diffusione e l’interoperabilità dei sistemi di Bigliettazione Elettronica. 8. Trasporto pubblico locale È stato istituito il “Fondo Nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico” con uno stanziamento annuale pari a circa 5 miliardi corrispondente a circa il 75% delle risorse pubbliche di parte corrente destinate al settore. 24
Energia e Green economy ENERGIA E GREEN ECONOMY Perché è importante Il settore energia ha un ruolo fondamentale nella crescita dell’economia del Paese, sia come fattore abilitante (avere energia a costi competitivi è una condizione essenziale per lo sviluppo delle imprese e per le famiglie), sia come fattore di crescita in sé (pensiamo ad esempio al potenziale della green economy). In questo senso il Governo ha ritenuto indispensabile lavorare alla definizione di una Strategia Energetica Nazionale (SEN) – che mancava da oltre 20 anni in Italia – che esplicitasse in maniera chiara gli obiettivi principali da perseguire nei prossimi anni, tracciasse le scelte di fondo e definisse le priorità d’azione, sapendo di agire in un contesto di libero mercato e con logiche di sviluppo non controllabili centralmente. In parallelo, si sono avviate numerose riforme, coerenti con gli indirizzi indicati dalla SEN, su tutti i fronti più importanti del settore energia. Cosa è stato fatto 1. Strategia Energetica Nazionale (SEN) A ottobre 2012 è stata approvata in Consiglio dei Ministri una proposta di Strategia Energetica Nazionale che è stata oggetto di un’ampia consultazione pubblica (oltre 100 incontri e pareri da istituzioni, associazioni di categoria, parti sociali e oltre 800 contributi online da cittadini). Il documento finale è stato poi adottato con Decreto del Ministro dello Sviluppo economico e del Ministro dell’Ambiente. La SEN indica quattro obiettivi principali: L’allineamento dei costi energetici a quelli europei, con una previsione di circa 9 miliardi di euro l’anno di risparmi sulla bolletta elettrica e gas a livello nazionale (sui 70 miliardi di spesa totale attuale) Il superamento di tutti gli obiettivi ambientali europei (riduzione delle emissioni di CO2, penetrazione delle rinnovabili, riduzione del consumo di energia) 25
Energia e Green economy Il rafforzamento della nostra sicurezza e indipendenza di approvvigionamento, con una riduzione di circa 14 miliardi l’anno di acquisti energetici dall’estero La spinta alla crescita economica guidata dal settore energetico, con una previsione di circa 180 miliardi di euro di investimenti di qui al 2020 Per ottenere questi obiettivi, la SEN individua 7 priorità d’azione, ciascuna dettagliata in misure concrete da prendere: 1. Efficienza energetica 2. Mercato competitivo del gas e hub sud-europeo 3. Sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili 4. Sviluppo delle infrastrutture e del mercato elettrico 5. Ristrutturazione della raffinazione e della rete di distribuzione carburanti 6. Produzione sostenibile di idrocarburi nazionali 7. Modernizzazione del sistema di governance a) Efficienza energetica: l’efficienza energetica rappresenta un pilastro fondamentale della Strategia Energetica Nazionale, come pure delle priorità europee definite nel Pacchetto Clima-Energia “20-20-20”. In questo ambito l’Italia parte da un livello già avanzato, ma lo sviluppo ulteriore richiederà un notevole sforzo. Si sono varati numerosi provvedimenti che puntano a uno sviluppo forte dell’efficienza energetica: si è esteso al 30 giugno 2013 (ulteriori 18 mesi rispetto alla scadenza prevista prima dell’inizio di questo Governo) il regime di detrazione fiscale al 55% per interventi edilizi finalizzati al risparmio energetico; si è effettuata una revisione del sistema dei “Certificati Bianchi”, per incentivare l’efficienza energetica nel settore industriale e dei servizi; si è varato un nuovo sistema di finanziamento di opere di efficienza energetica nella Pubblica Amministrazione; si sono rivisti i criteri per la certificazione energetica e per le ispezioni sugli impianti di climatizzazione; si è infine definita una ripartizione tra le Regioni degli obiettivi nazionali su EE e FER. 26
Energia e Green economy È stato inoltre varato il nuovo Piano triennale per la ricerca del sistema elettrico per circa 200 milioni di euro, prevalentemente mirato a sostenere lo sviluppo delle rinnovabili e dell’efficienza e l’inserimento delle energie rinnovabili nel mercato elettrico. b) Mercato del Gas: le azioni lanciate hanno mirato a sviluppare regole per un mercato più liberalizzato e a sviluppare le infrastrutture di importazione e stoccaggio. Regole: liberalizzazione dell’accesso allo stoccaggio gas; avvio nuovo mercato a termine; lancio del mercato di bilanciamento; flessibilizzazione delle importazioni dal Nord- Europa; messa a gara delle concessioni di distribuzione; definizione della nuova procedura di gestione delle emergenze gas (incluse le misure per l’avvio di centrali a olio combustibile e per il contenimento volontario dei consumi industriali) Infrastrutture: separazione proprietaria di SNAM da ENI; autorizzazione di 3 nuovi rigassificatori e di nuovi stoccaggi per 2,5 miliardi di metri cubi di capacità; supporto allo sviluppo del gasdotto TAP; definizione del dimensionamento di infrastrutture regolate per importazione di GNL e di stoccaggio Anche per effetto di queste misure, il differenziale tra il prezzo spot italiano e quello europeo si è azzerato negli ultimi 12 mesi, partendo da un delta di oltre il 20%. Inoltre, l’attuazione della riforma del mercato consente una riduzione del costo del gas in bolletta pari al 4,2% dal mese di aprile 2013. La tariffa si ridurrà ulteriormente entro fine anno di almeno il 7%. c) Energie Rinnovabili: le fonti di energia rinnovabile (FER) sono essenziali per ridurre significativamente l’impatto ambientale del settore energia, in particolare in termini di emissioni di CO2 e per ridurre la nostra dipendenza da fonti fossili importate. L’Italia intende continuare a sviluppare fortemente queste tecnologie massimizzando l’efficacia e l’efficienza economica degli interventi. Nell’ultimo anno si sono varati numerosi 27
Energia e Green economy provvedimenti che puntano a uno sviluppo forte ma economicamente sostenibile di questo ambito: Rinnovabili elettriche: si è effettuato il ridisegno del sistema di incentivi alle FER elettriche, con il superamento degli obiettivi europei 2020, eliminando sprechi e riducendo l’impatto in bolletta. In particolare si prevede un allineamento degli incentivi unitari a quelli europei (in passato erano 2-3 volte superiori) e l’avvio di un sistema che sviluppi la competitività (aste) e il governo dei volumi di sviluppo annuali (registri nazionali). Il risparmio previsto è di circa 3 miliardi l’anno rispetto all’andamento “inerziale” che si avrebbe avuto con il precedente regime, a parità di energia prodotta Rinnovabili termiche: si è lanciato il primo sistema incentivante per le rinnovabili “termiche” (es. riscaldamento a biomassa e solare, pompe di calore) di piccole dimensioni, prevalentemente per autoconsumo, che presentano un rapporto costo-beneficio mediamente assai migliore di quelle elettriche d) Mercato elettrico: l’assetto attuale del mercato elettrico è allineato a quello dei paesi europei più avanzati. Esistono tuttavia tre sfide importanti da affrontare: l’allineamento dei prezzi italiani dell’elettricità a quelli europei (oggi esiste un gap di circa 20-25%); l’integrazione del mercato all’ingrosso con quello degli altri paesi europei; la piena integrazione della crescente capacità produttiva rinnovabile nel mercato elettrico complessivo. Le azioni lanciate in questo ambito hanno mirato ad affrontare le sfide sopra delineate, in particolare attraverso: nuovi criteri per l’identificazione delle imprese con elevata incidenza del costo energia sul volume d’affari, cui destinare una rimodulazione più favorevole della fiscalità (accise) per le tariffe elettriche e gas e degli oneri di sistema; la revisione del regime incentivante CIP6 che oggi grava sulla bolletta con circa un miliardo di costi l’anno; 28
Energia e Green economy l’approvazione del nuovo Piano di Sviluppo della rete di trasmissione (di cui si è anche semplificato l’iter di approvazione) e l’autorizzazione di diverse nuove linee di trasmissione; l’autorizzazione di due progetti di smantellamento di ex centrali nucleari e la soppressione dell’Agenzia di Sicurezza Nucleare; la definizione di nuove norme per lo svolgimento di gare competitive per l’aggiudicazione delle concessioni idroelettriche; l’istituzione del Sistema Informativo Integrato finalizzato all’aumento della concorrenza nella vendita di energia. Per effetto di queste misure e dei miglioramenti descritti nel mercato del gas, il prezzo all’ingrosso dell’elettricità si è ridotto negli ultimi 12 mesi di circa il 20%. e) Settore carburanti: il settore dei carburanti (raffinazione e distribuzione) attraversa in questi anni un periodo di difficoltà economica. Questo si associa a prezzi dei carburanti e livelli di servizio per i consumatori finali non allineati a quelli dei nostri partner europei. In questo anno sono state varate numerose misure che mirano al miglioramento della situazione in questo comparto: Raffinazione carburanti: sono state introdotte procedure autorizzative semplificate per la riconversione delle raffinerie e meccanismi autorizzativi per i prodotti petroliferi importati che consentano di verificare l’impronta ambientale di tali prodotti. L’Italia ha promosso una discussione con Commissione e Parlamento europei per individuare soluzioni concertate della crisi della raffinazione a livello comunitario. Si è inoltre recepita la direttiva europea sulle scorte di prodotti petroliferi con l’istituzione di un organismo centrale di stoccaggio Distribuzione carburanti: si è puntato principalmente alla liberalizzazione e ristrutturazione della rete, attraverso: l’incremento della modalità di servizio in self- service; la rimozione di vincoli sulle attività non- 29
Energia e Green economy oil; il miglioramento della trasparenza dei prezzi; una parziale eliminazione del vincolo di esclusiva; nuove misure per la chiusura degli impianti cosiddetti incompatibili; l’introduzione di nuove tipologie contrattuali; la possibilità per i titolari e i gestori dei punti vendita di riscattare l’impianto f) Idrocarburi nazionali: l’Italia è un paese fortemente dipendente dalle importazioni dall’estero di idrocarburi (gas e petrolio), nonostante ingenti riserve disponibili. Negli ultimi anni la ricerca ed estrazione di idrocarburi nazionali si è fortemente ridotta, principalmente a causa delle difficoltà autorizzative, nonostante la bassissima incidentalità degli impianti nazionali. In questo settore si sono prese le seguenti misure: è stata approvata una norma che garantisce che una quota delle entrate fiscali venga spesa per attività di sviluppo infrastrutturale e occupazionale nei territori interessati dalla produzione di idrocarburi; è stato istituito un fondo per il rafforzamento delle attività di monitoraggio ambientale e di sicurezza e tutela del mare finanziato con un aumento delle royalties; si è stabilita una fascia di rispetto unica per le future prospezioni su petrolio e su gas pari a 12 miglia dalle linee di costa e dal perimetro esterno delle aree marine e costiere protette, facendo salve le istanze di autorizzazione precedenti; è stato autorizzato lo sviluppo, tra gli altri, del giacimento Tempa Rossa (secondo in Europa, 1,6 miliardi di euro di investimenti in Basilicata) e previsto l’ampliamento della concessione Val D’Agri (1 miliardo di investimento). 2. Green economy La green economy è sempre più al centro delle principali linee strategiche di sviluppo economico a livello internazionale e delle nuove iniziative industriali private. “Pensare verde” è imprescindibile a livello di cittadini, di sistema produttivo e di istituzioni. La green economy gioca un ruolo importante per lo sviluppo economico del nostro Paese, non solo per la sua dimensione in termini di occupazione, produzione e valore aggiunto, ma anche, e 30
Energia e Green economy forse soprattutto, per la sua forte integrazione con il resto del sistema industriale. Sostenere la green economy significa conquistare posizioni di leadership in ambito internazionale in un settore dall’altissimo potenziale economico e tecnologico. Significa affiancare le imprese nel processo di riconversione verso produzioni a maggior valore aggiunto per garantire una ricollocazione occupazionale stabile nel tempo. a) Interventi per favorire la mobilità sostenibile: per ridurre l’emissione di anidride carbonica e l’inquinamento urbano il Governo ha introdotto incentivi per la riqualificazione dei veicoli già circolanti, con particolare attenzione alle flotte aziendali pubbliche e private, ai veicoli ibridi e a quelli alimentati da combustibili alternativi e a trazione elettrica b) Chimica sostenibile: Provvedimento Bioshoppers: con la normativa, all’avanguardia in Europa, che rende obbligatorio l’utilizzo di sacchetti monouso da asporto merci biodegradabili abbiamo dato un forte impulso allo sviluppo della chimica da fonti rinnovabili, garantendo immediati benefici sull’ambiente e sulla filiera del riciclo dei rifiuti Provvedimento biocarburanti: con la firma del protocollo di intesa il Governo ha creato le condizioni di contesto per l’attuazione del progetto di sviluppo industriale del Gruppo Mossi e Ghisolfi, seconda impresa chimica italiana che ha messo a punto una tecnologia proprietaria in grado di produrre bioetanolo di 2° generazione. Abbiamo così dato ulteriore impulso alla produzione di biocarburanti di 2° e 3° generazione, settore a elevato potenziale economico e occupazionale in cui le nostre imprese detengono un know how all’avanguardia. Queste tecnologie consentiranno di migliorare il bilancio netto di emissioni di anidride carbonica in atmosfera, di innalzare la compatibilità ambientale dei prodotti e di favorire il graduale affrancamento dalle importazioni di petrolio e gas 31
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