CSV FC - ASSIPROV Domenica, 26 maggio 2019
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CSV FC - ASSIPROV Domenica, 26 maggio 2019 Prime Pagine 26/05/2019 Prima Pagina Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) 1 26/05/2019 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Forlì) 2 26/05/2019 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Cesena) 3 ambiente e protezione civile 25/05/2019 Forli Today "Tra arrivi e partenze", poesia e scienza protagoniste: al Matteucci la... 4 csv e scenario locale 26/05/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 41 tra solidarietà 5 26/05/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 42 Servizio di trasporto per votare Croce Verde a disposizione gratis 6 25/05/2019 Forli Today Al Centro Sociale "Primavera" protagonisti brani musicali della grande... 7 26/05/2019 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 59 Festadel libro con i bambini 8 salute e assistenza 25/05/2019 Cesena Today Cesena non ha paura di alzarsi presto: torna la "5,30 run" per le vie... 9 26/05/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 37 Iniziativa Aism 10 volontariato 26/05/2019 Avvenire Pagina 15 GIANNI CARDINALE «L' aborto non è mai la risposta» 11 26/05/2019 Avvenire Pagina 16 DIEGO MOTTA «In campo contro l' indifferenza Si torni alla Carta» 13 26/05/2019 Avvenire Pagina 16 PAOLO FERRARIO Terzo settore, la mobilitazione continua 15 26/05/2019 Avvenire Pagina 18 GIULIO ISOLA Diecimila "bambini sperduti" 17 26/05/2019 Avvenire (Diocesane) Pagina 7 Economia circolare, il riutilizzo che aiuta 19 26/05/2019 Avvenire (Diocesane) Pagina 55 L' identikit di chi non riesce più a pagare le bollette 21 26/05/2019 Avvenire (Diocesane) Pagina 56 Corpo europeo di solidarietà, anno di volontariato a Madrid 22 26/05/2019 Avvenire (Diocesane) Pagina 66 Stradoni: «La cura parte dall' ascolto» 24 26/05/2019 Avvenire (Diocesane) Pagina 68 La onlus che dà speranza ai disabili 26 26/05/2019 Avvenire (Diocesane) Pagina 68 Volontari «senza confini», da trent' anni al fianco dei... 28 26/05/2019 Avvenire (Diocesane) Pagina 71 Comunicazioni sociali, l' incontro diocesano 29 26/05/2019 Avvenire (Diocesane) Pagina 71 Invito di Parolin: non emarginare 30 26/05/2019 Avvenire (Diocesane) Pagina 76 «Paroikìa» La casa tra le case dove Dio parla 32 26/05/2019 Avvenire (Diocesane) Pagina 79 Ecco il Paese dell' inclusione 35 26/05/2019 Avvenire (Diocesane) Pagina 79 Una ricerca promossa dal CsvNet 36 26/05/2019 Avvenire (Diocesane) Pagina 81 Agape a lavoro per i campi estivi 37 26/05/2019 Avvenire (Diocesane) Pagina 84 Il laboratorio dell' impegno 38 26/05/2019 Avvenire (Diocesane) Pagina 84 La «resistenza generativa» parte dai più giovani 40 26/05/2019 Avvenire (Diocesane) Pagina 84 Le porte aperte dalle associazioni 41 26/05/2019 Avvenire (Diocesane) Pagina 84 Voce ai protagonisti: «Scommettere sui talenti» 42
26/05/2019 Avvenire (Diocesane) Pagina 91 Una libreria indipendente Officina della speranza 44 26/05/2019 Avvenire (Diocesane) Pagina 92 Senatore. «Questo sport ¨ cresciuto tanto Fondamentale il... 46 26/05/2019 Avvenire (Diocesane) Pagina 108 «Le città chiuse sono deboli» 48 26/05/2019 Avvenire (Diocesane) Pagina 110 Il Lions Club Badia promuove un progetto sul tema Alzheimer 50 26/05/2019 Corriere della Sera Pagina 10 «La mia vita tra banchieri e poveri Aiutiamo insieme il Paese a... 51 26/05/2019 La Repubblica Pagina 9 L' associazione Malati oncologici c' è una nuova onlus 54
26 maggio 2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 1
26 maggio 2019 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 2
26 maggio 2019 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 3
25 maggio 2019 Forli Today ambiente e protezione civile "Tra arrivi e partenze", poesia e scienza protagoniste: al Matteucci la decima edizione della Notte Bianca Mercoledì, dalle 20,45, si svolgerà la decima edizione della Notte Bianca al "Matteucci", tra scienza e poesia, un percorso attraverso le scoperte, le osservazioni, le invenzioni degli alunni del biennio dell' Istituto, condotti dalla professoressa Anna Cortesi, che nel decimo anno dell' evento si cimenta ancora nella ricerca di una via di confine tra ciò che è ragione e ciò che è sentimento. "Tra arrivi e partenze" è il tema che ha coinvolto i ragazzi in quest' anno scolastico, impegnati in un lungo viaggio di osservazione della natura e della storia, dell' arte e della scienza. "Ci accompagneranno sull' Apollo 13 e negli Oceani di plastica, alla scoperta di porti lontani e vicini, ci condurranno attraverso la conoscenza del corpo umano al cospetto di Leonardo Da Vinci, viaggiatore del tempo", spiega Cortesi. Le api e il loro "meraviglioso mondo" saranno il centro di un evento che è riflessione scientifica e filosofica sul senso della vita e del tempo. Collaboreranno con i propri preziosi contributi il Wwf Italia sezione di Forlì, le aziende agricole "Scozzoli" e "Ortomio" di Forlì. Il coro e il laboratorio teatrale dell' Istituto coloreranno la serata di poesia. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 4
26 maggio 2019 Pagina 41 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) csv e scenario locale Torna Big Fish tra solidarietà e band dall'estero tra solidarietà MERCATO SARACENO Il "Big Fish Day 2019", manifestazione di solidarietà dedicata a Mirko "Pesce" Bartolini, si terrà sabato 1° giugno. Quel giorno moto, musica e solidarietà si incontreranno al centro sportivo mercatese. Dalle 12 apriranno gli stand. Alle 13 ritrovo per il motoraduno, con partenza in programma alle 15. Alle 18 inizieranno i concerti. L' ingresso è gratuito e il ricavato della manifestazione sarà devoluto ad Emergency e agli istituti scolastici di Mercato Saraceno. La parte musicale vedrà in particolare l' esibizione dei "Therapy?", band alternative metal originaria dell' Irlanda del Nord e attiva dal 1989. «È la prima volta che una band di fama internazionale si esibirà sul nostro palco - dichiara Lorenzo Bartolini, presidente dell' associazione "Big Fish" e ritengo rappresenti una grande opportunità di visibilità per tutto il nostro territorio». Completano il programma tre band locali: gli "Hernandez & S amp e dro", i "Numa Pompilio" e gli "OutOfOrder". Al centro sportivo verrà allestita anche un' area bimbi, con saggio di ginnaste di "Body Art", esibizione di "Cesena Danze" e spettacolo di Mirko Alvisi. Nel corso della serata verrà consegnato il Premio Volontariato a chi si è distinto nel corso dell' anno per l' impegno e per la crescita della comunità. «Mirko - ricorda Bartolini - aveva tatuata una fenice, l' uccello mitologico che rinasce dalle proprie ceneri, e noi da 11 anni facciamo rinascere la suavoglia di vivere con la forza dell' amicizia e della solidarietà». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 5
26 maggio 2019 Pagina 42 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) csv e scenario locale Servizio di trasporto per votare Croce Verde a disposizione gratis VALLE DEL RUBICONE In aiuto a chi vuole votare ma ha difficoltà fisiche a farlo. Oggi gli elettori sono chiamati a rinnovare il Parlamento Europeo e in diversi Comuni anche a scegliere chi saranno il sindaco e i consiglieri comunali. La Croce Verde di Gambettola, presieduta da Gianfranco Pichierri, ha deciso di dare una mano alla partecipazione democratica, mettendo a disposizione un innovativo servizio in collaborazione con due Comuni. L' associazione conta oltre 200 soci e 100 volontari attivi, che ogni anno fanno 5.000 servizi, su un territorio che comprende Gambettola, Longiano, Gatteo, Roncofreddo e Montiano. In occasione delle consulta zioni elettorali odierne «con due automezzi Fiat Doblò aiuteremo gratuitamente gli elettori gambettolesi e longianesi a raggiungere i seggi di due territori - informa Bruno Gobbi, uno dei fondatori della Croce Verde - Lo facciamo per favorire la partecipazione al voto di cittadini disabili o in difficoltà». I Doblò utilizzati per i trasporti sociali saranno a disposizione dei cittadini questa mattina, dalle ore 10 alle 12, e nel pomeriggio, dalle 15 alle 17. Per usufruire del servizio basterà telefonare agli uffici elettorali dei Comuni o alla Croce Verde di Gambettola, al numero 335-227758. GM. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 6
25 maggio 2019 Forli Today csv e scenario locale Al Centro Sociale "Primavera" protagonisti brani musicali della grande tradizione coristica romagnola L' ultima settimana del mese di maggio il Centro Sociale "Primavera" di via M. Angeloni, 56, ospiterà due concerti di grande spessore musicale e di speciale significato intergenerazionale. Infatti, Lunedì alle 20,30 il Coro Anziani "Primavera" eseguirà brani musicali della grande tradizione coristica romagnola, diretti dal valente pianista maestro Omar Brui, mentre per venerdì 31 maggio alle 18,30 gli Alunni dei corsi di indirizzo musicale della Scuola Media "P. Zangheri"- dell' I.C.7 "Carmen Silvestroni" - Forlì, eseguiranno musiche per Flauto, Clarinetto, Chitarra, Pianoforte, diretti dall' apprezzatissimo maestro Tito Ciccarese. In questa occasione il Centro Sociale diventa il luogo di incontro privilegiato delle generazioni, la "casa" affettiva di tutti nel quartiere, in cui le differenze di età, storia, culture, esperienze sono felicemente avvicinati e dove la musica emerge come elemento che unisce, include, abbraccia nonni, genitori, bambini, ragazzi. Cantare una "canta romagnola" che evoca le forti radici rurali, di lavoro, di amore, di sofferenza, di gioia della nostra bella terra, o far librare nell' aria magica di un concerto le note di strumenti dolci e nel contempo appassionati come un flauto, un pianoforte, un simpatico clarinetto e una ritmica chitarra, portano tutti coloro che ascoltano ai momenti più belli e spensierati della vita, passata o presente, addolcendo il nostro cuore e accarezzando la nostra anima. L' ingresso è libero in entrambi i concerti e tutti sono invitati. La sede del Centro Sociale "Primavera", attiva da vari anni e gestita dai volontari dell' associazione Anziani Primavera APS, è attiva e dinamica nella promozione, oltre che stili di vita e socializzazione, di iniziative rivolte ad un ampio ed eterogeneo pubblico, aperte a tutti i cittadini interessati. Per ulteriori informazioni Centro Sociale "Primavera" Tel. 0543-63169 o e-mail: caossiprimavera@gmail.com Attendere un istante: stiamo caricando la mappa del posto... Caricamento in corso... Auto A piedi Bici. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 7
26 maggio 2019 Pagina 59 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) csv e scenario locale Festadel libro con i bambini Letture, recite e iniziative a cura delle scuole dalle 14.45 a sera di FRANCESCA MICCOLI UN POMERIGGIO di festa e condivisione, da vivere in allegria tra le meraviglie di una cittadella scrigno di innumerevoli tesori. Questo pomeriggio a Terra del Sole è in programma la quinta edizione della festa del libro 'Girotondo intorno al mondo - Storie di cielo, di terra e di mare'. Protagonisti i bambini delle scuole di Castrocaro Terme e di Terra del Sole, che per l' occasione aprirà i suoi castelli, i palazzi rinascimentali e il giardino Cosimo I de' Medici. «Ogni classe porterà il proprio contributo raccontando sotto forma artistica un libro su cui ha lavorato nel corso dell' anno scolastico sotto la guida delle insegnanti», spiega Francesca Fantini, ideatrice e coordinatrice della manifestazione. LA FESTA inizierà alle 14.30 nel giardino alla presenza della dirigente scolastica Susi Olivetti e del sindaco Marianna Tonellato, che daranno il via al corteo verso i palazzi storici guidato dalla locale banda Orsini. Dalle 14.45 e fino alle 18.15 sono previsti gli spettacoli teatrali con i bambini della primaria 'Serri Pini', in scena nel Palazzo pretorio, nei due castelli e nel parco. In piazza d' Armi si potranno ammirare le mostre e le installazioni artistiche realizzate dai piccoli delle tre scuole dell' infanzia 'Rodari', 'f.lli Paganelli' e 'Maria Bambina'. Previsti anche l' angolo lettura 0-6 e il laboratorio di scacchi. Nel Palazzo Pretorio saranno presenti gli stand del Comitato genitori e il punto merenda del Gruppo del Fuoco. ALLE 18.30 tutta la comitiva si sposterà nel giardino per la lettura conclusiva del gruppo 'genitori -lettori' e il canto finale 'Girotondo intorno al mondo'. Un evento reso possibile grazie al contributo di tanti volontari. «Scuole e associazioni insieme per una giornata all' insegna della cittadinanza attiva, dove arte, letteratura, musica e spettacolo prenderanno vita tra il patrimonio storico-artistico locale - prosegue Fantini -. Per una riscoperta della bellezza che ci circonda tramite la testimonianza dei bambini: il futuro che incontra il passato in un presente di festa». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 8
25 maggio 2019 Cesena Today salute e assistenza Cesena non ha paura di alzarsi presto: torna la "5,30 run" per le vie della città Dopo il successo della prima edizione del 2018 (oltre 400 partecipanti), sabato 8 giugno, con partenza alle 5,30 da Piazza della Libertà, lungo il percorso della "San Giovanni" (Ospedale; Rio Marano, salita Ridolfi; Ponte Abbadesse, Rocca Malatestiana, Palazzo del Ridotto), torna la "5,30 Run Cesena", anteprima della nostra storica Notturna. Partenza a passo libero, arrivo al Bar Amor, in Piazza della Libertà. Ed alla fine ognuno si paga di tasca propria la (meritata) colazione. L' evento è organizzato da Runners Solidali Cesena e G.P. Endas Cesena, con la collaborazione di Amici della Fatica, Gruppo Podistico Cesenate, Podistica San Vittore, Women In Run Cesena, Nuova Virtus Cesena, StraCesena, Uisp Cesena. Ognuno si veste come preferisce, naturalmente. Ma chi vuole, prima della partenza potrà acquistare in anteprima la maglietta in materiale tecnico della "Scarpinata solidale 2019", organizzata dal Comune di Cesena, dai Runners Solidali Cesena e dal G.P. Endas Cesena, per raccogliere fondi a favore dell' ANFFAS Cesena. Attendere un istante: stiamo caricando la mappa del posto... Caricamento in corso... Auto A piedi Bici. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 9
26 maggio 2019 Pagina 37 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) salute e assistenza ERBE AROMATICHE Iniziativa Aism L' evento"Le erbe aromatiche di Aism" torna in 5.000 piazze italiane tra cui Cesena. Ogni anno, in Italia, la sclerosi multipla colpisce 3400 persone, il doppio delle donne rispetto agli uomini. Oggi il punto di solidarietà con banchetto sarà in galleria Urtoller. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 10
26 maggio 2019 Pagina 15 Avvenire volontariato «L' aborto non è mai la risposta» Francesco ai partecipanti al convegno internazionale "Yes to life!": la vita umana è sacra e inviolabile Utilizzare la diagnosi prenatale per finalità selettive è espressione di una disumana mentalità eugenetica Roma L' aborto «non è mai la risposta che le donne e le famiglie cercano ». E non è lecito «mai eliminare una vita umana né affittare un sicario per risolvere un problema». Papa Francesco parla forte e chiaro. Lo fa ricevendo in udienza i partecipanti al Convegno internazionale promosso dal Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, sul tema "Yes to life! - Prendersi cura del prezioso dono della vita nella fragilità". Il Pontefice riconosce che per la «cultura oggi dominante», a livello sociale «il timore e l' ostilità nei confronti della disabilità inducono spesso alla scelta dell' aborto, configurandolo come pratica di "prevenzione" ». «Ma l' insegnamento della Chiesa su questo punto è chiaro: - ribadisce con forza - la vita umana è sacra e inviolabile e l' utilizzo della diagnosi prenatale per finalità seletti- ve va scoraggiato con forza, perché espressione di una disumana mentalità eugenetica, che sottrae alle famiglie la possibilità di accogliere, abbracciare e amare i loro bambini più deboli». Il vescovo di Roma ricorda poi che la non accettazione dell' aborto non è una questione di «fede», ma «un problema umano». «È un problema pre-religioso», incalza. E aggiunge: «Non carichiamo sulla fede una cosa che non le compete dall' inizio. È un problema umano. Soltanto due frasi ci aiuteranno a capire bene questo: due domande. Prima domanda: è lecito eliminare una vita umana per risolvere un problema? Seconda domanda: è lecito affittare un sicario per risolvere un problema? A voi la risposta. Questo è il punto. Non andare sul religioso su una cosa che riguarda l' umano. Non è lecito. Mai, mai eliminare una vita umana né affittare un sicario per risolvere un problema». Papa Francesco insiste: «L' aborto non è mai la risposta che le donne e le famiglie cercano ». Piuttosto «sono la paura della malattia e la solitudine a far esitare i genitori». E qui racconta, andando a braccio rispetto al testo preparato, una storia commovente, di quando era vescovo nella sua «altra diocesi», Buenos Aires. Eccola: «C' era una ragazzina di 15 anni down che è rimasta incinta e i genitori erano andati dal giudice per chiedere il permesso di abortire. Il giudice, un uomo retto sul serio, ha studiato la cosa e ha detto: "Voglio interrogare la bambina". "Ma è down, non capisce" "No no, che venga". È andata la ragazzina quindicenne, si è seduta lì, ha incominciato a parlare con il giudice e lui le ha detto: "Ma tu sai cosa ti succede?" "Sì, sono malata" "Ah, e com' è la tua malattia?" "mi hanno detto che ho dentro un animale che mi mangia lo stomaco, e per Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 11
26 maggio 2019 Pagina 15 Avvenire
26 maggio 2019 Pagina 16 Avvenire volontariato IL TEMA «In campo contro l' indifferenza Si torni alla Carta» «Mi sono sempre battuta contro l' indifferenza» dice Liliana Segre. Ed è proprio la parola «indifferenza», insieme alla parola «testimonianza », a fare da cornice al colloquio della senatrice a vita con Avvenire, nel dibattito aperto sulla guerra dichiarata al mondo della solidarietà e sui rischi di un risorgente sentimento di intolleranza nei confronti degli ultimi. Dall' aporofobia, il disprezzo per il povero evocato dall' economista Stefano Zamagni fino all' indifferenza stigmatizzata da una delle ultime testimoni viventi della Shoah, scorre il film già visto di un' Italia che si è riscoperta diversa. «Mercoledì ho accompagnato il presidente Mattarella al Memoriale della Shoah di Milano. Ci tenevo molto, consapevole del fatto che la prima visita fatta dal capo dello Stato una volta nominato, era stata alle Fosse Ardeatine. Ci siamo sof- fermati a lungo davanti al Muro dell' indifferenza, che accoglie tutti i visitatori». L' insofferenza verso il prossimo e a volte il linguaggio d' odio nei confronti di chi dovrebbe prendersene cura, come raccontano tutti i giorni tante realtà del Terzo settore prese di mira nel silenzio generale, sono una delle cifre di questo tempo. «L' indifferenza è rispuntata un po' ovunque, come una malapianta. Non c' è un aspetto della nostra quotidianità in cui non ne siamo sfiorati - osserva la senatrice a vita -. Lo vediamo persino per strada ed è un segnale che rattrista, sembra che tutto sia stato inutile». Tutto è quello che è successo negli anni bui delle leggi razziali, tutto è quello che dovremmo sapere e di cui dovremmo fare memoria, tutto è forse quello che si tende a cancellare. «Come la Storia, che va rimessa al centro dei programmi scolastici, perché è l' antidoto alla barbarie. Le tragedie sono dovute proprio all' indifferenza dei più. Per uscirne, occorre una scelta libera, una scelta di coscienza come è stato nel mio caso». È da trent' anni che Liliana Segre ha un bisogno insopprimibile di raccontare tutto quello che ha vissuto. Di parlare, come ha fatto, con decine di migliaia di studenti in tutta Italia, per spiegare quel che sono stati quegli anni, e perché non bisogna più tornare indietro. «Ho una vicenda personale che fa sì che io mi batta contro l' indifferenza, ma le mie armi sono spuntate dal tempo, dalla fatica, dall' età». Eppure lo spazio per rimettere le cose a posto c' è e non può essere occupato solo da un' altra politica. Intendiamoci: occorre rimettere almeno in agenda i provvedimenti attesi da milioni di persone in difficoltà, ridando così prospettive e centralità a lavoratori e volontari impegnati sulle frontiere dell' accoglienza, in famiglia e fuori, dell' assistenza, negli ospedali e nelle case di cura, dell' integrazione, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 13
26 maggio 2019 Pagina 16 Avvenire
26 maggio 2019 Pagina 16 Avvenire volontariato CHI NON SI ARRENDE Terzo settore, la mobilitazione continua Se un merito si può ascrivere allo sconsiderato attacco dei massimi esponenti del governo al Terzo settore, è quello di aver ridato visibilità e risvegliato il giusto orgoglio di un mondo, quello del volontariato e dell' impegno gratuito a favore delle comunità e dei territori, soprattutto i più disagiati e periferici, che è la vera spina dorsale dell' Italia, come Avvenire racconta ormai da diverse settimane. Da quando, cioè, si è cercato di ricondurre indistintamente nelle categorie della «mangiatoia» e del «buonismo», un universo variegato e multiforme, alimentando il disprezzo sociale verso milioni di uomini e donne di buona volontà. E i primi, dannosi, risultati, si profilano all' orizzonte. Come i 20mila posti di lavoro a rischio (tra psicologi, educatori, mediatori culturali, giovani laureati che insegnano italiano ai migranti e tante altre figure professionali), denunciati dall' Alleanza delle cooperative, che da sola rappresenta l' 8% del Pil italiano, 1,3 milioni di lavoratori e circa 12 milioni di soci. Saranno queste le prime vittime innocenti di una campagna di sospetto e intimidazione che ha visto già operare tagli significativi alle risorse. Come i "famosi" 35 euro giornalieri per l' integrazione dei migranti, ridotti a 20-22, che ha costretto le organizzazioni del Terzo settore a non partecipare più ai bandi. Oltre a dover fare i conti con una legge di riforma, la 106 del 2016, che a tre anni dal varo ancora attende 41 decreti attuativi. A lanciare il sasso nello stagno è stato uno dei massimi esperti della materia, l' economista bolognese Stefano Zamagni, che, in un' intervista al nostro quotidiano, ha rispolverato una parola antica, aporofobia (letteralmente, disprezzo del povero), per rappresentare la deriva in cui sta precipitando l' Italia del 2019. «Si sta togliendo l' erba sotto i piedi a un intero mondo, senza avere il coraggio di metterlo al bando - ha detto -. Ai tempi del fascismo, il problema non esisteva perché il Terzo settore non c' era. Ma si bruciavano lo stesso le sedi di chi era scomodo. Ora, però, non possiamo commettere l' errore storico di stare alla finestra e non denunciare quanto sta accadendo». Di certo non si tira indietro Claudia Fiaschi, portavoce del Forum nazionale del Terzo settore, che rappresenta 86 organizzazioni nazionali di matrice laica e cattolica, 141mila enti di base associati, oltre 500mila lavoratori e 2,7 milioni di volontari in tutta Italia. «Pensare di poter fare a meno di noi è stato ed è un grave errore - ha ricordato Fiaschi -. Se si ferma il volontariato in un campo come quello della sanità, si blocca tutto». E, soprattutto, si impedisce a chi è stato espulso dal mercato del lavoro di avere una seconda possibilità. Come è, invece, avvenuto negli anni della Grande crisi, quando migliaia di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 15
26 maggio 2019 Pagina 16 Avvenire
26 maggio 2019 Pagina 18 Avvenire volontariato Diecimila "bambini sperduti" Minori scomparsi: nel 2018 calo di segnalazioni alla Polizia, ma solo la metà è rintracciata nell' anno Tre quarti degli allontanamenti riguardano stranieri, soprattutto adolescenti; e 2 su 3 non si ritrovano più uasi diecimila minori scomparsi all' anno; per l' esattezza 9.400 nel 2018. È l' impressionante chi-l' ha-visto che la Polizia di Stato ha reso disponibile ieri in occasione della Giornata internazionale per i bambini scomparsi (secondo alcune stime sarebbero ben 8 milioni all' anno nel pianeta: 22.000 al giorno!). Di quei 9.400 'ragazzi sperduti' in IQ talia, quasi sempre dopo una fuga volontaria da casa o dagli istituti di accoglienza, solo il 48% viene ritrovato entro l' anno, con percentuali che oscillano però dall' 81% di soluzioni positive per i minori italiani ad appena il 35% nel caso di stranieri. Le novità emergenti sono infatti quelle dei migranti non accompagnati, che spesso sono facile oggetto di 'sparizioni' criminali dopo il loro arrivo nella Penisola, e i rapimenti da parte di uno dei genitori in matrimoni misti finiti con la separazione. Peraltro va notato che nell' ultimo triennio si è registrata una flessione nel numero di segnalazioni di scomparsi sia per minorenni italiani (da 3.077 nel 2016 e 3.061 nel 2017 si è scesi a 2.541 nel 2018) sia per gli stranieri, più che dimezzati dai 14.290 del 2016 ai 6.923 dell' anno scorso; sempre nel triennio, la percentuale dei rintracciati italiani ha oscillato dal 92% all' 81%, mentre i ritrovamenti di stranieri sono rimasti stabili intorno a un terzo dei ricercati. Il dossier elaborato dalla Direzione centrale anticrimine della Polizia, che per questa materia collabora con altri 28 Paesi riuniti nella Rete Globale per i Minori scomparsi ( Gmcn, Global missing children network), è ricco di dati che vanno letti in chiaroscuro. Balza all' evidenza anzitutto che due terzi degli scomparsi sono stranieri, percentuale che cresce con l' età fino al 92% quando si tratta di adolescenti: ragazzi che fanno perdere le loro tracce per entrare nella schiera dei migranti irregolari. Lo studio evidenzia che nel 77% dei casi risolti, la conclusione positiva si realizza entro un mese (media dai 22 ai 28 giorni), anzi fortunatamente la maggior parte dei bambini viene ritrovata nelle prime 24 ore; tuttavia - come si diceva - ben due terzi dei ricercati stranieri e un decimo degli italiani non viene più rintracciato nemmeno dopo tre anni di ricerche. Dà i suoi dati anche Telefono Azzurro, che da 10 anni gestisce per conto del Ministero dell' Interno una linea diretta per la segnalazione e il ritrovamento dei bambini scomparsi (il numero unico europeo, gratuito e attivo 24 ore su 24, è il 116.000). Nel decennio la onlus ha gestito 3.720 casi: circa un migliaio dovuti a sottrazione di figli da parte di un genitore (630 internazionali e 448 nazionali), un altro migliaio generati da fuga (620 da casa e 499 da istituto), 378 rapimenti e ben 692 casi di minori stranieri non Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 17
26 maggio 2019 Pagina 18 Avvenire
26 maggio 2019 Pagina 7 Avvenire (Diocesane) volontariato Economia circolare, il riutilizzo che aiuta DI MARCO P EDERZOLI Bologna capitale europea dell' economia circolare. Dal 28 al 30 maggio la città ospiterà il meeting annuale delle realtà partecipanti alla rete europea «Rreuse», che riunisce una trentina di aziende e cooperative sociali di vari paesi europei che si occupano di economia circolare. Due giornate di lavoro riservate poi, il 30 maggio, il meeting si aprirà a tutti con un' iniziativa sull' economia circolare. «L' economia circolare. Modelli e territorio» è organizzata dalla cooperativa bolognese «La Fraternità», ospite del meeting, che insieme alla cooperativa «La piccola carovana» in Emilia Romagna gestisce il nuovo progetto per il recupero di abiti usati «Recooper», del Consorzio Ecobi. Anche con un maglione un po' slabbrato «si può dare un vero contributo per costruire un mondo migliore». Come? «Divenendo parte attiva di un progetto concreto che fa bene al cuore e libera l' armadio». Quale? Recooper «un' attività no profit che cura la raccolta e lo stoccaggio di abiti usati e ne coordina la distribuzione e la vendita. Con il ricavato si garantisce un' occupazione a persone in condizioni di svantaggio e si creano nuovi posti di lavoro, oltre a sostenere economicamente associazioni del territorio, organizzare iniziative di educazione al riuso». E ultimo, ma non meno importante, «ridurre la quantità di rifiuti indifferenziati da smaltire». C' è un mondo dietro ad un semplice gesto. Parola di Davie Gaglioti responsabile del progetto Recooper, gestito dalla cooperativa sociale La Fraternità. «Recooper - spiega Gaglioti - è un nato circa un anno e mezzo allo scopo di comunicare bene la filiera degli abiti usati». Recooper in numeri significa: più di 1.200 campane raccolta di abiti usati sul territorio, cinque gli impianti di stoccaggio, 37 i lavoratori impiegati (di cui 19 svantaggiati), oltre 150 mila euro le donazioni ad associazioni dalla nascita del progetto, oltre 4 mila le tonnellate di tessile raccolte nel 2017. Gli abiti raccolti da Recooper sono sottoposti a selezione e igienizzazione e quindi donati. Quelli non donati sono venduti e il ricavato utilizzato per creare nuovi posti di lavoro, per sostenere economicamente associazioni del territorio e utilizzati per organizzare iniziative di educazione al riuso. Nonostante la giovane età, Recooper ha, tuttavia, un illustre genitore «essendo l' evoluzione di Restarter, progetto avviato nel 2012» cui mancava la spinta comunicativa. La second life di Recooper, oltre a La fraternità, vede anche la partecipazione della cooperativa sociale La piccola carovana. Entrambe fanno parte del Ecobi consorzio consorzio di 28 cooperative sociali che si occupano di servizi ambientali in genere sulle province di Bologna, Modena e Ferrara. «Il tema del recupero del tessile è un tema caldo - spiega Giorgio Rosso, presidente del Consorzio Ecobi -. Il recupero degli abiti usati è Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 19
26 maggio 2019 Pagina 7 Avvenire (Diocesane)
26 maggio 2019 Pagina 55 Avvenire (Diocesane) volontariato L' identikit di chi non riesce più a pagare le bollette er lo più italiani. La metà ha fino a 3 figli. Più di un terzo (il 34%) ha un' età compresa tra i 45 e i 54 anni. Il 43,7% ha una licenza di media inferiore, ma c' è anche chi ha ottenuto un diploma (28,9%) e una laurea (7,4%). Il 45,2% è disoccupato, ma quasi la metà (49,6%) non ha un reddito sufficiente, nonostante abbia un lavoro. Questo è l' identikit di chi non riesce a pagare le bollette, secondo una ricerca condotta sui beneficiari di «Empowerment», il progetto realizzato dalla Caritas ambrosiana con il Comune di Milano, nell' ambito del programma Doniamo energia finanziato da Fondazione Cariplo e Banco dell' energia Onlus, per le famiglie in difficoltà ad affrontare le spese legate all' utilizzo dell' energia. I dati, elaborati dall' Osservatorio delle povertà e delle risorse della Diocesi di Milano, sono stati diffusi nel corso del convegno «La povertà energetica e le misure per affrontarla», svoltosi nella sede della Caritas ambrosiana. Il progetto, partito a novembre 2017, ha riguardato, fino al 31 gennaio 2019, 135 persone. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 21
26 maggio 2019 Pagina 56 Avvenire (Diocesane) volontariato Corpo europeo di solidarietà, anno di volontariato a Madrid A i giovani dai 18 ai 30 anni la Caritas ambrosiana propone un periodo di volontariato dall' 1 ottobre 2019 al 30 giugno 2020 a Madrid. Il progetto, finanziato dal programma europeo Erasmus plus - Corpo europeo di solidarietà, si svolge in tre diversi servizi per persone senza dimora, persone con disabilità mentali e persone con dipendenze. Le attività, con la Caritas diocesana di Madrid, consistono nell' accompagnamento degli utenti dei servizi nelle attività quotidiane e nel tempo libero, l' organizzazione di laboratori manuali, workshop di informatica, accompagnamento ai servizi medici, sostegno ai servizi di lavanderia e docce. L' impegno previsto è di 35 ore settimanali per 5 giorni alla settimana. Si offre viaggio, alloggio, pranzo durante i giorni di servizio, assicurazione, pocket money (circa 350 euro al mese), abbonamento ai trasporti pubblici, corso di lingua spagnola online. La scadenza per la presentazione delle domande è il 15 giugno. Il Corpo europeo di solidarietà è il nuovo programma di volontariato c h e h a sostituito il Servizio volontari europeo. L' obiettivo è offrire ai giovani un' esperienza di vita unica. Fare volontariato in un Paese estero offre la possibilità di sviluppare competenze e capacità nell' ambito lavorativo, imparare la lingua, incontrare culture diverse, mettersi alla prova, partecipare attivamente a uno sviluppo più inclusivo della nostra società. Nel 2017-2018 la Caritas ambrosiana ha partecipato all' Anno di volontariato sociale, un programma tedesco attraverso il quale una giovane volontaria italiana ha potuto svolgere un anno di volontariato in una scuola con bambini non vedenti alla Fondazione St. Franziskus di Heiligenbron. «È sorprendente la rapidità con cui, sin dal primo giorno in cui sono entrata a scuola e mi sono presentata, si sia creato un legame di sincerità e complicità - scrive Irene Bettega in una sua testimonianza pubblicata sul sito della Caritas ambrosiana . I bambini ciechi imparano attraverso i racconti, attraverso la voce e le parole. Si fidano di quello che gli viene spiegato. Da loro che non vedono, a mia volta, io stessa imparo a "guardare oltre" ciò che riesco a vedere alla ricerca di una diversa prospettiva». Inoltre, la Caritas ambrosiana già dal 2016 accoglie giovani tra i 18 e i 30 anni per un periodo di volontariato di 11 mesi a Milano con donne rom e straniere, persone disabili e minori stranieri. Questo lavoro è svolto in collaborazione con Freiwillgendienste in der Diözese Rottemburg Stuttgart, che aiuta nel trovare e selezionare i giovani volontari, e Fondazione Aquilone, Pratica società cooperativa e Casa del giovane La Madonnina, dove operano i volontari. Info su www.caritasambrosiana.it/volontariato; e-mail: volontariato@caritasambrosiana. it. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 22
26 maggio 2019 Pagina 56 Avvenire (Diocesane)
26 maggio 2019 Pagina 66 Avvenire (Diocesane) volontariato Stradoni: «La cura parte dall' ascolto» DI ANGELO R OSSI Occhi puntati sul dottor Raffaello Stradoni che, dal 3 gennaio scorso, dopo undici anni è tornato nella nostra città come direttore generale dell' Azienda socio- sanitaria territoriale di Mantova. Una realtà che conosce molto bene, visto che per tanti anni è stato direttore medico del presidio virgiliano. Nel corso dell' intervista non si è sottratto ad alcuna domanda. Come vive questo suo ritorno, dottor Stradoni? In me c' è la consapevolezza che non sono un "imperatore" ma solo un "ministro" che deve cercare, attraverso un' adeguata politica sanitaria, di offrire un migliore servizio alla popolazione. Il fatto, poi, di essere tornato a Mantova mi emoziona perché ho ritrovato tante persone che mi hanno accolto con fiducia. Quali considera le priorità nel suo mandato? La prima necessità è di realizzare un nuovo modello di cura. Il problema è recepire i cambiamenti. A Mantova non è più come prima. Oggi vi è una crisi della natalità; grazie alle attuali ricerche e procedure sanitarie è migliorata la conoscenza delle cause e delle cure per le malattie croniche. Quali sono le maggiori difficoltà che potrebbe incontrare? Di natura culturale. Come un capo cordata devo essere convincente per condurre verso una strada percorribile. Lo scopo è migliorare la salute dei cittadini. Non è facile: per fortuna posso contare su molte collaborazioni. Un quarto della popolazione mantovana si reca ogni anno al Pronto soccorso: che cos' è possibile fare? Vi è l' esigenza di personale medico: per questo stiamo dialogando con diverse università. Occorre modificare il modello erogativo dei servizi, coinvolgendo i medici di medicina generale per la presa in carico del paziente cronico in modo da migliorare il processo del servizio sanitario. In questo modo il ricovero potrebbe avvenire senza passare dal Pronto soccorso. Ritiene che il servizio sanitario debba farsi carico di tutti? Direi proprio di sì. Noi medici abbiamo una missione ben definita: salvare vite umane. Anch' io quando faccio una delibera, magari comperando un' apparecchiatura importante, contribuisco a questo nobile Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 24
26 maggio 2019 Pagina 66 Avvenire (Diocesane)
26 maggio 2019 Pagina 68 Avvenire (Diocesane) volontariato La onlus che dà speranza ai disabili DI SILVIA C ANUTI Come scelta preferenziale, la Caritas si è posta l' obiettivo di visitare le realtà locali che operano nel sociale a ogni livello e con tutti i soggetti. L' intento è quello di generare rete. E la rete nasce dall' incontro, dall' ascolto, dalla condivisione dei propri percorsi che diventano un po' anche i percorsi di tutta la diocesi mantovana in tema di povertà e fragilità. La cooperativa "Il dono" nasce a Piubega nel 1991 per gestire un laboratorio polivalente rivolto a ragazzi maggiorenni con disabilità medio-lievi. Nel 1999, con l' evolversi delle politiche e del quadro legislativo inerente la disabilità, la cooperativa si è iscritta all' Albo regionale delle cooperative sociali nella sezione di tipo A, diventando una onlus di diritto e modificando la propria ragione sociale in "Un dono nuovo". Nel 2000 istituisce il Servizio di formazione all' autonomia, ubicato nella nuova e più ampia sede, costruita per l' occasione senza barriere architettoniche su un terreno dato in comodato d' uso gratuito dal Comune di Piubega. Nell' ottobre 2008, in seguito al riordinamento dei servizi per disabili da parte della Regione Lombardia, riconverte il proprio servizio nel centro socio-educativo per disabili e continua a essere una presenza attiva e significativa sul territorio. Il servizio vede impiegati cinque operatori e un assistente ed esercita una funzione prevalentemente educativa- assistenziale con l' obiettivo di perseguire, nella consapevolezza dei limiti oggettivi, l' acquisizione e il mantenimento di abilità, autonomie e capacità relazionali utili allo sviluppo delle condizioni di benessere della persona. All' ingresso ci si trova subito a proprio agio: un ambiente che richiama "casa", "famiglia", una cucina, i tavoli per i lavori e la consumazione dei pasti, un angolo allestito con computer per le attività informatiche didattico- educative. Due sono i pulmini da otto posti ciascuno che fanno servizio per prelevare i ragazzi alla mattina e riaccompagnarli nelle loro abitazioni nel tardo pomeriggio. Attualmente gli utenti sono tredici. Gli operatori propongono varie attività laboratoriali per gestire il tempo, sempre condiviso e in compagnia: valore molto importante per restituire ai soggetti il bene prezioso dell' amicizia nella quotidianità. Si svolgono attività di lavoro manuale con gesso, con pasta di mais, si producono oggetti in legno, si dipingono icone e si svolgono attività di giardinaggio e manutenzione del verde. Molti i progetti e i laboratori che portano i ragazzi anche all' esterno, sul territorio, come il progetto di teatro "Io protagonista" che utilizza proprio il teatro come strumento di relazione e conoscenza di sé attraverso l' incontro con il gruppo. Il teatro è inteso come mezzo di espressione e di scoperta, per accompagnare i singoli individui a una maggiore conoscenza e consapevolezza delle proprie potenzialità. Altro progetto molto interessante - e Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 26
26 maggio 2019 Pagina 68 Avvenire (Diocesane)
26 maggio 2019 Pagina 68 Avvenire (Diocesane) volontariato Volontari «senza confini», da trent' anni al fianco dei missionari È il desiderio di aiutare le persone più in difficoltà lo spirito che accompagna da trent' anni le iniziative di "Mantova aiuti senza confini" (Masc). L' associazione nasce nel 1989 grazie all' impegno di un gruppo di adulti scout cattolici che avevano deciso di costituire una nuova realtà per sostenere i missionari in servizio nel mondo. Tanti i progetti portati avanti: una sala chirurgica e radiologica in una struttura del Burundi; l' acquisto di veicoli per missionari mantovani in servizio in Brasile; la costruzione di un ponte in Ecuador; il sostegno alla biblioteca di una comunità nel Nord del Brasile. Tra le realtà con cui l' associazione ha costruito i legami più forti c' è il Madagascar: nella diocesi di Ihosy (zona meridionale del Paese) è impegnato padre Eugenio Schenato, missionario di origini mantovane molto attivo a livello sociale. La onlus virgiliana è stata al suo fianco più volte in questi anni, garantendo supporto e finanziamenti per progetti legati all' istruzione, all' agricoltura locale, alla sanità. Un modo concreto per contribuire allo sviluppo del territorio. La prima esperienza in Madagascar risale al 1990, quando si era deciso di costruire una scuola nella zona di Betroka, dove l' analfabetismo era pressoché totale. L' istituto venne inaugurato due anni dopo e oggi ospita oltre mille studenti, delle classi elementari e medie. In seguito, sempre a Betroka, fu finanziata la realizzazione di una risaia in un terreno di 200 ettari, dato poi in gestione a una cooperativa formata dai capi famiglia della zona: così è stato possibile garantire il sostentamento della popolazione. L' impegno dell' associazione mantovana per il Madagascar è continuato nelle zone più povere con un occhio di riguardo per la parte più debole della popolazione: i bambini, a cui non sempre è possibile garantire cure e assistenza adeguata. Trent' anni di attività meritano una festa speciale. I soci di "Mantova aiuti senza confini" si incontrano oggi, domenica 26 maggio, nella sede di Sant' Antonio di Porto Mantovano (via Circonvallazione est, 59), alle 11.30: dopo la Messa ci sarà un momento conviviale, tra ricordi del passato e nuovi progetti da portare avanti. Attilio Caleffi Sant' Antonio Provenienti dallo scoutismo, finanziano numerosi progetti Legame forte col Madagascar Bambini in una missione del Madagascar, sostenuta dal Masc. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 28
26 maggio 2019 Pagina 71 Avvenire (Diocesane) volontariato l' appuntamento Comunicazioni sociali, l' incontro diocesano P aolo Ruffini, Marcello Foa, Aldo Cazzullo saranno i protagonisti dell' incontro diocesano organizzato in occasione della 53esima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. "Dalle social network communities alla comunità umana" il tema scelto dal Santo Padre per la Giornata, che sarà celebrata domenica prossima ( editoriale di Massimiliano Padula a pagina 1). L' incontro, promosso dall' Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali e da Paoline comunicazione e cultura onlus, si terrà martedì 4 giugno alle 18.30 nella basilica di Santa Maria in Montesanto (piazza del Popolo). Prevista la consegna del Premio Paoline Comunicazione e Cultura a monsignor Marco Frisina. Dopo il saluto di don Ivan Maffeis, direttore dell' Ufficio nazionale Cei per le comunicazioni sociali, gli interventi del prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, del presidente della Rai, del giornalista del Corriere della Sera. Conclusione di don Walter Insero, direttore dell' Ufficio diocesano. Modera la giornalista Benedetta Rinaldi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 29
26 maggio 2019 Pagina 71 Avvenire (Diocesane) volontariato Invito di Parolin: non emarginare DI ROBERTA P UMPO Le differenze tra varie etnie «se vissute nell' amore rappresentano una risorsa e una ricchezza insostituibile». Lo ha sottolineato il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin che domenica 19 maggio, nella basilica di San Giovanni in Laterano, ha presieduto la Messa per la XXVIII Festa dei Popoli promossa dall' Ufficio Migrantes della diocesi di Roma e dalla Caritas di Roma, in collaborazione con le comunità cattoliche etniche, con Impresa Sant' Annibale Onlus e tante realtà che lavorano nel campo delle migrazioni (Centro Astalli, Missionari scalabriniani, Missionari Comboniani, Acli provinciali di Roma, Apicolf e Federcolf). Una festa in parte turbata dalla pioggia, che ha visto successivamente per molte ore sulla piazza le comunità etniche con il pranzo tipico e i balli. Il tema scelto per l' edizione 2019 della Festa dei Popoli è stato "Nella casa comune un' unica famiglia umana" che per Parolin offre «il senso vero, autentico e profondo dell' evento. L' amore di Gesù ci sprona a costruire il Regno di Dio, il nostro compito è quello di vivere da fratelli già su questa terra». La celebrazione eucaristica è stata animata da 26 comunità etniche che hanno dato vita ad una liturgia "universale" con canti, preghiere, letture in varie lingue. Per questo il porporato ha paragonato la basilica alla «tenda di Dio» nella quale si sono riuniti gli uomini provenienti da ogni latitudine della terra. Seppur in lingue diverse sono stati simbolo «dell' unità della Chiesa». Ha quindi invitato a non chiudersi in se stessi e nelle proprie sicurezze, a non essere indifferenti e non «ignorare, estromettere o emarginare l' altro perché questo significa non amare e la mancanza di amore è il primo passo per uccidere il prossimo nel proprio cuore». Incontrarsi è stata la parola chiave della festa, secondo monsignor Pierpaolo Felicolo, direttore dell' Ufficio Migrantes della diocesi di Roma. Scopo dell' iniziativa è far comprendere che «è possibile una civile convivenza con gli uomini e le donne che vengono da tutto il mondo, è possibile vivere insieme nel quotidiano pacificamente». Dopo la Messa la festa si è spostata sulla piazza dove erano stati allestiti gli stand per il tradizionale pranzo con i piatti tipici di 13 Paesi. Tra i partecipanti Ruslan, ucraino di 33 anni, in Italia da 10 anni, che attualmente assiste un anziano malato. È presente ogni anno alla Festa dei Popoli perché «è un momento importante in cui il popolo della Chiesa si unisce ed è occasione di conoscere nuove culture». Sul palco si sono esibiti tra gli altri i ragazzi dell' African Perfect Armony, un gruppo musicale nato nel 2017 nel centro di accoglienza delle Tagliate della Croce Rossa di Lucca. Si tratta di un progetto pilota che ha unito dieci ragazzi nigeriani richiedenti asilo. «Abbiamo realizzato questo progetto per aiutarli ad integrarsi - ha spiegato Mariolina Solaroli della Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 30
26 maggio 2019 Pagina 71 Avvenire (Diocesane)
26 maggio 2019 Pagina 76 Avvenire (Diocesane) volontariato «Paroikìa» La casa tra le case dove Dio parla DI SERGIO C ONTI C olpisce e fa un certo effetto, entrando, vedere che la chiesa è gremita. Colpisce perché è mercoledì, un giorno feriale come tanti. E sono le sei del pomeriggio. Qualcuno chiede: «C' è un matrimonio?». No, non c' è nessun matrimonio. Soltanto un battesimo, ma gli invitati sono pochi e si notano per i tradizionali abiti un pizzico più eleganti. Tutti gli altri, e sono tantissimi, sono qui per la messa vespertina infrasettimanale. Già questa è una notizia, perché in poche realtà parrocchiali di questi tempi secolarizzati si vede un colpo d' occhio simile. La parrocchia in questione è la Cattolica dei Greci, una realtà millenaria, che rappresenta la più antica chiesa nella diocesi di Reggio Calabria - Bova e anche dell' intera regione. Dall' altare si vede nitidamente la strada, via Aschenez, una delle più trafficate del centro reggino. E si vedono le auto in coda e tanta gente passare, guardare, fare il segno della croce e poi proseguire oltre. Il parroco - che ha il titolo della tradizione greca-ortodossa, ovvero "protopapa" - è don Valerio Chiovaro, subentrato a don Pippo Curatola nel settembre 2011. Don Valerio è conosciuto in città per i tanti carismi che Dio ha gli ha concesso e che lo hanno portano a essere docente universitario, presidente dell' associazione Attendiamoci Onlus, cappellano della "Mediterranea" e tante cose ancora, sempre in mezzo alla gente e in particolare ai giovani. Esattamente come la "sua" parrocchia, che per sua stessa ammissione, raccoglie persone di grande cultura e prese qua e là. Non stanziali nel territorio, ma che accorrono da ogni dove proprio perché si sentono accolte. «La presenza dei laici dà il senso della qualità della vita parrocchiale» spiega don Valerio, che cita il greco « para- òikos, stare in mezzo alle case, casa in mezzo alle case» evidenziando come dia proprio l' idea di questa parrocchia, immersa in mezzo al frastuono del centro città. Nonostante la strada sia molto trafficata, basta varcare il portone d' ingresso per sentire un silenzio speciale, che ti separa dal mondo per spingere all' eternità. Tutti insieme, i laici, il parroco, questo corpo che è la Chiesa. C' è una forte connotazione culturale nei fedeli e quindi il parroco sente l' obbligo di parlare la lingua del suo gregge: «Serve per farti capire» rammenta don Valerio,. Che sottolinea la presenza di un nucleo, uno zoccolo duro, che è tradizionalmente appartenente a questa parrocchia e al servizio della stessa. Qualche esempio? C' è una famiglia che da sempre lava gli arredi sacri, un' altra che lava l' altare da generazioni. Il servizio che si tramanda. La chiesa è (quasi) sempre aperta e c' è anche un altoparlante fronte strada, che annuncia la Parola di Dio a chi passa, a chi lavora nei negozi circostanti. Una sorta di linea diretta tra le vetrina dei negozi e la parrocchia. È don Valerio stesso, quando scorge i Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 32
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26 maggio 2019 Pagina 79 Avvenire (Diocesane) volontariato Raduno Ecco il Paese dell' inclusione G li immigrati fanno volontariato c o m e g l i italiani e con gli italiani, perché si sentono non solo cittadini, ma con-cittadini. Essi non sono un peso per la col-lettività, ma una risorsa. E questo loro impegno civile merita di essere conosciuto. Con questa finalità il Centro di servizio per il volontariato h a d e d i c a t o i l 21esimo convegno nazionale dei centri interculturali al tema "Immigrati con- cittadini. Buone pratiche per la vita comune". L' appuntamento è stato il 24 maggio, dalle 9 alle 18, nell' aula magna dell' Università Roma Tre a Roma. Nel corso della giornata di lavori è stato possibile incontrare i migranti che singolarmente, in gruppi spontanei o nelle associazioni si prendono cura delle città e dei beni comuni, propongono arte, sport, cultura, formazione per adulti e bambini, creando occasioni di dialogo interculturale e arricchendo la comunità di conoscenza e relazioni. Ci sono stati di Akpeje Labilè e Biam Combey Tevigan, volontarie in Africa: grazie all' associazione Maison de la femme, nel cuore di Lomé, in Togo, insegnano alle concittadine più povere e analfabete. Soulayman Sangore e Abdo Ageza sono tutor volontari di Sport senza frontiere. Anche Ihab Talaat è un egiziano, ha 35 anni ed è redattore volontario di "Radio web on the move" di Casa Scalabrini 634. Ci sono poi i Bhangra Brothers, sei indiani del Piunjab, che dal 2010 propongono corsi di danza gratuiti. Babakar ha 24 anni e viene dal Senegal. Durante la settimana lavora, ma il sabato fa volontariato, insegnando nel laboratorio "Taglia e cuci in tutte le lingue del Mondo". C' è poi Monica, messicana, laureata in Italia, volontaria dell' associazione Dialogo di Aprilia, con la quale dallo scorso anno gestisce il sabato un laboratorio di italiano per una decina di bambini di diverse nazionalità. Roberto Ademi ha 28 anni, è nato e cresciuto nel campo del Casilino '900, oggi sbaraccato. In due biblioteche del Comune di Roma, a San Basilio e Ponte Galeria, con "Letture ad alta voce" invoglia bambini e genitori a scoprire il valore la lettura dei libri. Con Tariana Diogo, angolana, portano anche i libri nelle case. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 35
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