UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Domenica, 04 gennaio 2015 - Unione dei Comuni della ...
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA Domenica, 04 gennaio 2015 Prime Pagine 04/01/2015 Prima Pagina Il Sole 24 Ore 1 Enti locali 04/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 2 Incentivi per la digitalizzazione delle Pmi al palo 2 04/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 3 Più riforme, attuazione al 47% Mancano ancora 585 decreti 4 04/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 6 Controlli all' Inps e costi dimezzati 6 04/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 6 Il governo accelera Ieri l' incontro tra Renzi e Boeri 8 04/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 7 Renzi: Pd decisivo per il Quirinale 10 04/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 9 ALDO BONOMI La vetrina dell' Expo e il mosaico delle proposte regionali 12 04/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 11 L' autoriciclaggio a rischio censura «ne bis in idem» 14 04/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 12 Hera, focus sul ciclo dei rifiuti e più efficienza nella filiera... 16 04/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 14 Primi, timidi segnali dagli alimentari 19 04/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 15 Dai tagli fiscali i sostegni per recuperare gli «outsider» 20 04/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 15 Ma la decontribuzione ha pochi fondi 22 04/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 15 Un piano nazionale contro la povertà 24 04/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 25 Per uno Stato più piccolo ed efficiente 26 Il Resto del Carlino Ravenna 04/01/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 8 CORRADO ANNAMARIA Da pediatraa sindaco sognando l' Africa 28 04/01/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 17 SCARDOVI LUIGI Ad Alfonsine il 2015 comincia con una raffica di furti 30 04/01/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 17 BAGNACAVALLO: DOPPIO FILM A PALAZZO VECCHIO 31 04/01/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 17 Merendi, l' appello della figlia«Papà torna, ti... 32 04/01/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 18 MONTANARI LORENZA Il Natale della nuova Pro Loco«Vogliamo continuare così» 34 04/01/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 18 SAVIOLI MONIA Morto Alberani,una vita fra i film 36 Corriere di Romagna Ravenna 04/01/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 13 Area produttiva Naviglio: scatta il ricorso al Tar 37 04/01/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 13 Consiglio in streaming 39 04/01/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 13 Disegni di Magda Minguzzi 40 04/01/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 13 Insediato il consiglio dei ragazzi 41 04/01/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 13 Vola la Befana sui mercatini in centro 42 04/01/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 19 Arrivano i Re Magi, rivive il vero spirito dell' Epifania 43 La Voce di Romagna Ravenna 04/01/2015 La Voce di Romagna Pagina 28 "La gente tornerà nei negozi del centro" 45 04/01/2015 La Voce di Romagna Pagina 28 Il caso Ancora nessuna notizia dell' 80enne Ezio Merendi 47 04/01/2015 La Voce di Romagna Pagina 28 Mercatino sotto il loggiato del Pavaglione con la Befana 48 04/01/2015 La Voce di Romagna Pagina 28 Pranzo benefico per il reparto di oncologia 49
04/01/2015 La Voce di Romagna Pagina 28 Presepe in Ghiacciaia: ultimi giorni per visitare l' opera dei bimbi 50 La Repubblica Bologna 04/01/2015 La Repubblica (ed. Bologna) Pagina 5 CATERINA GIUSBERTI Gitanti per un giorno da fuori città nella Mecca delle catene per... 51
4 gennaio 2015 Il Sole 24 Ore Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 1
4 gennaio 2015 Pagina 2 Il Sole 24 Ore Enti locali Incentivi per la digitalizzazione delle Pmi al palo ROMA Il voluminoso arretrato è stato in buona parte smaltito, ora tutte le attenzioni si concentrano sulle nuove norme per la ricerca e sul piano per lo sviluppo del made in Italy. Le policy per il supporto alle imprese hanno marciato, nel corso degli ultimi tre esecutivi, con un andamento rallentato da non poche complicazioni burocratiche in fase attuativa. Si può ritenere tuttavia che un' accelerazione ci sia stata negli ultimi mesi, ad esempio con il completamento delle cornici normative relative alle startup innovative e ai pagamenti dei debiti commerciali della Pa (anche se le erogazioni ai creditori restano al di sotto degli annunci). Anche la parte di competenza governativa del cosiddetto "taglia bollette", volto a ridurre i costi energetici a carico delle Pmi, ha tagliato il traguardo. Vanno invece ricordati provvedimenti rimasti solo sulla carta o il cui salvataggio non può dirsi ancora ultimato. Nel primo caso spiccano gli incentivi per la digitalizzazione delle Pmi (voucher da 10mila euro o detrazioni al 65%) che erano stati introdotti con il decreto Destinazione Italia nel dicembre 2013 (governo Letta): dopo una lunga attesa è arrivato il decreto del ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi che detta le disposizioni applicative ma manca ancora il provvedimento attuativo dell' Economia che dovrebbe sbloccare le risorse. Ha rischiato a lungo la medesima sorte il credito d' imposta per gli investimenti in ricerca che era stato varato con il medesimo decreto. La copertura che era stata inizialmente individuata a valere sulla programmazione dei fondi europei 20142020 si è rivelata presto inutilizzabile, bloccando la misura per quasi un anno. Di qui la decisione dell' attuale governo di tamponare la falla all' interno dell' ultima legge di stabilità, riscrivendo la cornice della norma e prevedendo una differente copertura. Il nuovo "bonus" ricerca, in sintesi, è stato esteso da 3 a 5 anni e consiste in un credito di imposta del 25% per la spesa incrementale rispetto alla media del periodo 20122014. Occorrerà un decreto attuativo del ministero dello Sviluppo, di concerto con l' Economia, contenente le disposizioni applicative e quelle relative alle verifiche degli investimenti, perché la misura diventi operativa (non è previsto un termine per l' adozione del provvedimento). La stessa tipologia di decreto dovrà sbloccare l' altra rilevante novità che la legge di stabilità introduce per le attività di ricerca, ovvero il cosiddetto "patent box" che defiscalizza i redditi derivanti da beni intangibili (brevetti e marchi funzionalmente a questi assimilabili). Si è poi ancora in attesa del decreto dello Sviluppo economico che dovrà dare il via al Piano straordinario per il made in Italy previsto dal decreto sblocca Italia e finanziato con la "stabilità". In questo caso siamo già oltre i termini indicati: il provvedimento attuativo, che dovrebbe riguardare anche le iniziative per l' attrazione degli investimenti esteri, avrebbe dovuto vedere la luce già a metà Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 2
4 gennaio 2015 Pagina 3 Il Sole 24 Ore Enti locali Rating 24. Più riforme, attuazione al 47% Mancano ancora 585 decreti Il governo accelera il completamento dei pacchetti MontiLetta Ma la legge di stabilità aggiunge un carico di altri 119 provvedimenti. ROMA Il nuovo anno inizia già con un carico di lavoro impegnativo: la messa a punto dei provvedimenti necessari a rendere efficaci le manovre varate dagli ultimi tre governi per rilanciare l' economia attende ancora 585 decreti attuativi da varare, oltre la metà del totale (1.102), e per 204 di questi è già scaduto il termine fissato dal legislatore per l' adozione. A comporre questo numero contribuiscono due trend contrastanti: da un lato l' esecutivo Renzi ha dato un colpo di acceleratore allo smaltimento delle misure previste dai due precedenti inquilini di Palazzo Chigi (Mario Monti ed Enrico Letta) portando a casa due provvedimenti su tre; dall' altro lato le nuove riforme dell' ex sindaco di Firenze hanno portato con loro un bagaglio di nuovi decreti attuativi consistente, che solo da pochi mesi è sulle scrivanie degli uffici legislativi dei ministeri competenti. Basti pensare all' ultima legge di Stabilità, entrata in vigore giovedì scorso. La ex finanziaria necessiterà di 119 interventi per rendere efficaci le sue misure, contro i 77 previsti dalla Stabilità varata dal precedente esecutivo Letta. Eppure, il testo uscito Consiglio dei ministri il 15 ottobre e varato dal governo aveva previsto solo 43 decreti attuativi. In linea con l' impegno preso da Renzi fin dai primi giorni del suo governo e rilanciato all' inizio di settembre presentando l' agenda dei mille giorni: «La grande sfida sarà delegificare e ridurre il procedimento normativo», mettere un freno ai decreti attuativi che rallentano il cammino delle riforme, rendendo il più possibile autoapplicative le leggi varate. Ma il successivo iter parlamentare ha portato il numero appunto a quota 119. Rispetto a due mesi fa quindi (si veda il Sole 24 Ore del 2 novembre), il tasso di attuazione, prendendo i considerazione i soli provvedimenti pubblicati sulla Gazzetta Ufficale, ha registrato un leggero arretramento: dal 52,7% al 46,9 per cento. Un trend che resta sostanzialmente in linea, però, se si escludono le oltre cento norme della Stabilità 2015: il 52,6%. In dettaglio, le misure del governo Monti sono ormai per più di tre quarti completate (75,8% rispetto al 74,2% di due mesi fa). Quelle di Letta hanno superato il 50% (per la precisione 52,7% rispetto al 48,6% di inizio novembre). Se Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 4
4 gennaio 2015 Pagina 6 Il Sole 24 Ore Enti locali Pubblico impiego. Controlli all' Inps e costi dimezzati Con il passaggio di competenze delle Asl si stima la riduzione al 50% degli attuali 70 milioni. ROMA L' Inps è pronta a garantire i controlli sui dipendenti pubblici che si assentano dal lavoro per malattia come già fa per il settore privato. E potrà assolvere a questa funzione essenziale con una spesa pari alla metà di quella impiegata per i controlli attualmente affidati alle Asl, ovvero 35 milioni di euro invece di 70. Il giorno dopo le reazioni allo scandalo delle mega assenze dei vigili urbani della Capitale in prossimità delle feste natalizie, fonti dell' Istituto hanno fatto sapere che la centralizzazione dei controlli è non solo possibile ma molto auspicata. Come del resto era stato spiegato il 26 febbraio scorso in un' audizione alla Commissione Affari sociali della Camera. Nell' ambito del piano industriale di accorpamento degli enti previdenziali minori e dell' Inpdap, i vertici dell' Istituto avevano confermato già dieci mesi fa di poter realizzare significativi risparmi accollandosi «l' onere di effettuare le visite mediche di controllo per il segmento pubblico attualmente affidate alle Asl». Le somme appostate per la medicina di controllo nel bilancio 2014 ammontano, per quanto riguarda le verifiche fiscali dell' Inps nel privato, a 12 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai 22 milioni spesi nel corso del 2013. Con il dimezzamento della spesa c' è il rischio di una flessione nei controlli, visto che, come ha sottolineato il documento conclusivo della Commissione della Camera, con la spending review, si è passati da «circa 78.700 visite mediche d' ufficio effettuate mensilmente nel 2012 a circa 10.000 visite mensili a luglio e agosto 2013 ed a 5.000 visite a settembre». Tuttavia l' Istituto non ha riscontrato alcun elemento significativo di incremento della spesa per malattia. In media il 10% delle visite effettuate lo scorso anno ha portato a una riduzione della prognosi da parte del medico con un rientro al lavoro anticipato del dipendente in malattia. Le visite potrebbero essere comunque più efficaci rispetto al sistema Asl se indirizzate proprio con il ricorso a sistemi informatici Inps. Se l' ipotesi sarà concretizzata per farlo serve una modifica delle norme vigenti si andrebbe verso una procedura uniforme utilizzando il sistema di data mining e l' archivio dei certificati online di cui l' Istituto ha la gestione. L' accentramento dell' attività di controllo sulle malattie ha subito incontrato i favori dei tecnici sanitari rappresentati dalla Fimmg, la Federazione italiana dei medici di medicina generale (si veda altro articolo) e di parte dei sindacati. «Ben venga» un sistema unico affidato all' Inps e uguale per dipendenti Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 6
4 gennaio 2015 Pagina 6 Il Sole 24 Ore Enti locali Gli interventi. Controlli e governance Inps insieme. Il governo accelera Ieri l' incontro tra Renzi e Boeri roma Il Governo interverrà in tempi stretti sul pubblico impiego e non è escluso un provvedimento in anticipo, almeno sul fronte dei controlli sulle assenze per malattia, rispetto al disegno di legge delega di riforma della Pa che è fermo in Commissione Affari costituzionali del Senato. Ieri Matteo Renzi, prima di lasciare Curmayeur, ha incontrato il nuovo presidente designato dell' Inps, Tito Boeri. Un colloquio durato circa un' ora, probabilmente per definire le modalità dell' insediamento dell' economista alla guida dell' Istituto al posto del commissario Tiziano Treu con la prevista riforma della governance Inps. Si dovrà mettere in campo un provvedimento ad hoc e non è da escludere che questo strumento normativo si trasformi in un veicolo anche per l' accentramento in Inps dei controlli sulle assenze per malattia nel pubblico impiego. Si vedrà. Sui profili tecnici dell' intervento normativo ha lavorato da tempo il sottosegretario alla Semplificazione e la Pa, Angelo Rughetti, che aveva illustrato l' idea di costituzione di un "polo unico di medicina fiscale" presso l' Inps lo scorso febbraio in Commissione Affari sociali della Camera. Tra l' altro Rughetti si era chiesto, in quella sede, «se l' attuale disciplina normativa, che prevede che la visita fiscale venga fatta già dal primo giorno, sia ancora attuale, o se invece si possa passare ad una fase successiva», considerando che «il nostro livello di assenza per malattia è ormai più o meno nel range europeo». Nel pubblico i controlli sono richiesti dal primo giorno, quando l' assenza si verifica, mentre nel privato le visite d' ufficio dell' Inps scattano dal terzo giorno in poi. Ieri il premier, in una lettera al Pd, ha ribadito la linea degli ultimi giorni:?«Il Parlamento ha scritto dovrà licenziare la legge delega sulla Pa. Meno sprechi, tempi certi delle risposte del pubblico, grande investimento nel digitale, semplificazione e efficienza. Perché i tanti bravissimi funzionari pubblici che lavorano con onore hanno il diritto di non essere infangati da furbetti e furbastri». Dopo il varo del Jobs act verrà sicuramente rafforzata la previsione di delega di riordino del pubblico impiego in cui si indicano semplificazioni della normativa Brunetta (legge 15 del 2008 e dlgs 150) sui controlli, le valutazioni di performance e le retribuzioni di risultato. Verranno poi estesi i criteri di delega sulle responsabilità disciplinari e i licenziamenti, sulle dotazioni organiche e la gestione del personale (con modifiche al dlgs 165 del 2001). Intanto il comando della Polizia locale di Roma ha preso contatti con i vertici del ministero per la Semplificazione e la Pa di Marianna Madia. Gli ispettori della Funzione pubblica collaboreranno per far luce sulla vicenda degli agenti assenti a San Silvestro e già da domani saranno in grado di effettuare le Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 8
4 gennaio 2015 Pagina 6 Il Sole 24 Ore
4 gennaio 2015 Pagina 7 Il Sole 24 Ore Enti locali Lo snodo di gennaio. Lettera agli iscritti Pd: poche settimane per la legge elettorale Ma i bersaniani alzano le barricate sui capilista bloccati. Renzi: Pd decisivo per il Quirinale ROMA Quirinale e legge elettorale, legge elettorale e Quirinale. In attesa di riunire i deputati e i senatori del Pd il 7 gennaio per lo sprint su Italicum (al Senato) e riforma costituzionale (alla Camera) prima di dedicarsi alla successione al Quirinale, Renzi prova a compattare i suoi con un lettera alle iscritte e agli iscritti del Pd. Due i messaggi: il prossimo presidente della Repubblica sarà scelto dal Pd e quindi sarà una donna o un uomo proveniente politicamente da una delle due famiglie costitutive del Pd (comunistadiessina e democristianamargheritina). In cambio, però, i parlamentari dem devono votare la legge elettorale frutto dell' accordo con Silvio Berlusconi così come emerge dagli emendamenti presentati dalla presidente della commissione Affari costituzionali del Senato Anna Finocchiaro, senza modifiche: premio alla lista, soglia unica di sbarramento al 3% e anche i tanto criticati capilista bloccati con preferenze per gli altri in lista. Leggiamo punti salienti della lettera: «L' elezione del presidente della Repubblica sarà un passaggio delicato e difficile, come dimostra la storia parlamentare di questa legislatura. E succedere a un grande italiano come Giorgio Napolitano non sarà semplice: ma sono certo che il Pd sarà decisivo nello scegliere insieme a tutti un arbitro equilibrato e saggio, il garante super partes delle istituzioni». Pd decisivo, dunque. E quel riferimento alla caratteristica di "garante super partes" che dovrà avere il prossimo Capo dello Stato è un ovvio e normale riferimento a come deve essere interpretato il ruolo così come previsto dalla Costituzione, fanno notare i renziani della stretta cerchia. Nessun tecnico o soluzione outsider, almeno in prima battuta: il candidato sarà un politico di provenienza democratica. Prima, però, va approvato l' Italicum: «Chiuderemo già nelle prossime settimane la legge elettorale. Tra di noi eravamo divisi tra chi voleva i collegi (modello Mattarellum) e chi le preferenze (come in consiglio comunale). Avremo gli uni e gli altri. Per ogni collegio un candidato del partito, che girerà comune per comune, strada per strada, quartiere per quartiere e si farà vedere, riconoscibile, come il volto del Pd. E poi lo spazio, comunque, per le preferenze. Rottameremo le liste bloccate e insieme a loro rottameremo l' inciucismo perché la sera delle elezioni sapremo chi ha vinto. E chi vince avrà la maggiroanza per governare senza ricatti dei partitini». Chiaro che Renzi parla innanzitutto alla sinistra del suo partito, ancora così forte in un Parlamento eletto sotto la leadership di Pier Luigi Bersani. Attorno ai 120 i non renziani, di cui 30 in Senato (quelli che hanno firmato contro le riforme ) e 40 alla Camera (quelli che sono usciti dall' Aula per non votare il Jobs Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 10
4 gennaio 2015 Pagina 7 Il Sole 24 Ore
4 gennaio 2015 Pagina 9 Il Sole 24 Ore Enti locali MICROCOSMI LE TRACCE E I SOGGETTI. La vetrina dell' Expo e il mosaico delle proposte regionali di Aldo Bonomi Nell' anno che è passato le fibrillazioni territoriali hanno riguardato le province, l e C a m e r e d i C o m m e r c i o e i l normare le aree metropolitane. Nell' anno che verrà il tessere e ritessere la tela del territorio pare porre in agenda il tema delle regioni, il ridisegnarne confini e funzioni. Tematica carsicamente presente sin dalla loro istituzione. Che va ben al di là della mappatura dei confini amministrativi, intrecciando storia e geografia, economia e società locali. Sin dalla proposta della Fondazione Agnelli delle macroregioni ai tempi del fordismo, rilanciata da Miglio nel cielo della politica e del dibattito sul federalismo, poi divenuta bolla calda nella questione settentrionale, la mappa delle regioni è stata questione. Tant' è che nel 2013 la società geografica Italiana le ha dedicato un poderoso lavoro collettivo orientato al riordino territoriale dello Stato. Ed oggi, in epoca di competizione globale attraverso piattaforme produttive transregionali ci si chiede se ha ancora senso la dimensione regionale per l' accompagnamento delle aree distrettuali ed altri osservatori attenti alla crisi dei modelli di sviluppo tratteggiano partendo dal basso la bioregione, nella quale «ogni città o grappolo di città piccole e medie, risulti in equilibrio ecologico produttivo e sociale con il proprio territorio...». Il tema scava in profondità oltre che nei modelli socioeconomici anche sul terreno politicoistituzionale essendo che la riforma del bicameralismo delinea il Senato delle regioni. Sarà interessante seguire dai territori l' evoluzione dello scenario regionale visto che il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, ha dichiarato che «se il governo vuole noi siamo disposti a discutere il riordino territoriale». Vedremo. Per ora mi interessa dar conto di un' esperienza minore, rispetto ai temi socioeconomici e politici tratteggiati. Ma che a questi rimanda trattandosi di un lavoro di accorpamento di tematiche territoriali e funzionali macro che le regioni tutte hanno dovuto fare per rappresentarsi e rappresentare il sistema paese verso Expo 2015 nel Padiglione Italia. È interessante vedere il mosaico di proposte e progetti scaturiti in un anno di lavoro della Conferenza delle Regioni. Si è partiti dalla geografia dei territori intrecciati con la specificità del tema nutrire il pianeta. Da quelle che un tempo erano le aree di frontiera e attraversamento come le Alpi e le aree dell' osso come la dorsale appenninica. Collocando l' agricoltura di montagna, l' ambiente, i turismi e i parchi in una nuova centralità che ha molto da dire nel rapporto tra le terre alte, le terre pedemontane e i distretti e la pianura dell' agricoltura intensiva. Con una regione capofila sia per le Alpi sia per l' Appennino tutte le regioni si sono confrontate sulle politiche Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 12
4 gennaio 2015 Pagina 9 Il Sole 24 Ore
4 gennaio 2015 Pagina 11 Il Sole 24 Ore Enti locali L' autoriciclaggio a rischio censura «ne bis in idem» DIRITTO E IMPRESA Il reato di autoriciclaggio va considerato nel contesto della legge che disciplina la collaborazione volontaria. La ratio è quella di colpire i reati fiscali (risalenti al 2005 sino al 2013) oramai prescritti o comunque non definibili entro i termini della prescrizione sanzionando pesantemente l' utilizzo dei proventi illeciti da evasione detenuti in Italia e all' estero confidando che la legittima pretesa monitoria dello Stato favorisca il recupero erariale e che gli evasori necessitino dei fondi per reimpiegarli in attività lecite. Superata questa specificità della norma peraltro operante fino al 30 settembre 2015, l' articolo 648 ter 1 del Codice penale presenta una serie di criticità che, nel tempo, rischiano di vanificare l' intento del legislatore di colpire la condotta di colui che reimpieghi denaro o altra utilità derivante dalla commissione di un altro reato (il reato presupposto). Una condotta ulteriore rispetto al reato presupposto che si vuole sanzionare autonomamente per punire maggiormente chi dia origine a un processo di investimento dei proventi illeciti così arricchendosi e aggravando le conseguenze del primo reato. In realtà, l' utilizzazione del profitto illecito già contemplata dal legislatore allorquando ha codificato le fattispecie di reato e le pene è il motivo stesso per cui il reo si determina a commettere il reato presupposto: rubo la gallina per mangiarmela, prendo la mazzetta per goderne, fabbrico abbigliamento falso per conseguire proventi illeciti e reinvestirli. Il problema è che l' utilizzazione del profitto illecito è proprio la condotta oggetto del reato di autoriciclaggio che pertanto rischia di essere tacciato di incostituzionalità per violazione del principio del divieto di celebrare due processi per lo stesso fatto (ne bis in idem). Inoltre, emergeranno serie difficoltà applicative perché si esclude (articolo 648 ter 1, comma 4) la punibilità per la «mera utilizzazione (...) o (... ) per il godimento personale» del denaro o altro bene proveniente dal reato presupposto,criteri difficilmente distinguibili dal reimpiego che necessariamente comporta "utilizzazione" ed è comunque finalizzato a un «godimento personale». Il richiamo all' articolo 648 quater del Codice penale (confisca) rischia di sovrapporsi a due norme la cui efficacia si sta affermando sempre di più, ossia l' articolo 322 ter del Codice penale (Confisca) che prevede la confisca dei vantaggi economici tratti dall' illecito purché siano direttamente correlati al reato e l' articolo 12 sexies Dl 306/92 (Ipotesi particolari di confisca ) che prevede la confisca dell' intero patrimonio del condannato definitivamente per alcuni specifici reati in cui non sono annoverati quelli tributari quando si dimostri che è sproporzionato rispetto al reddito e non giustificabile. Due norme temute e già collaudate dalla giurisprudenza. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 14
4 gennaio 2015 Pagina 11 Il Sole 24 Ore
4 gennaio 2015 Pagina 12 Il Sole 24 Ore Enti locali LETTERA AL RISPARMIATORE. Hera, focus sul ciclo dei rifiuti e più efficienza nella filiera delle reti Maggiore efficienza nelle reti e incremento del loro business. Poi, focus sul ciclo dei rifiuti. Senza dimenticare, infine, la funzione di polo aggregatore. Cioè, l' M&A. Sono tra le priorità di Hera per sostenere la propria crescita. Già, la crescita. Una delle strade per perseguirla è quella, per l' appunto, delle acquisizioni. Su questo fronte, nel business plan 20142018, la multiutility indica che nell' arco di piano l' obiettivo è avere un incremento di ebitda di 100 milioni grazie all' M&A. Ma non è solamente il possibile shopping. Un fil rouge tra le varie aree di business (gas, acqua e elettricità) è costituito dal focus sulle reti. Hera prevede, sempre nell' arco d i piano, investimenti per circa 2,1 miliardi. Di questi 1,4 miliardi sono destinati al network. In particolare, all' incremento della sua efficienza. Ciò detto, deve ricordarsi che l' Italia è in recessione. Il che induce calo della domanda di energia: una situazione che può dare fastidio allo sviluppo del business. Hera rigetta il dubbio. La diversificazione di portafoglio, unita agli investimenti per lo sviluppo, all' M&A e alle maggiori efficienze permettono la resilienza del gruppo alla crisi. Una maggiore resistenza che dovrà essere aiutata anche dall' impegno nell' area dell' ambiente. Nel piano d' impresa sono stati previsti circa 530 milioni di investimenti. Al di là dei Capex la società (da luglio è operativa HerAmbiente servizi industriali) vuole svolgere una politica attiva di acquisizione di nuovi clienti tra le imprese. Cioè, spingere nel business dei rifiuti speciali. pagina 12 Vittorio Carlini www.ilsole24ore.com/finanza L a «Lettera» online per gli abbonati Maggiore efficienza nelle reti e incremento del loro business. Poi, focus sulle attività legate al ciclo dei rifiuti. Senza dimenticare, infine, la funzione di polo aggregatore. Cioè, l' M&A. Sono tra le priorità del gruppo Hera per sostenere la propria crescita. Già, la crescita. Una delle strade per perseguirla è quella, per l' appunto, delle acquisizioni. La strategia, a ben vedere, ha da sempre caratterizzato la multiutility. Proprio dal primo luglio 2014 la fusione per incorporazione di Amga Udine in Hera, avviata nel 2013, è stata formalmente completata. Adesso, però, la leva per proseguire nel cammino arriva dallo stesso legislatore. La Legge di Stabilità, soprattutto nell' art. 43, prevede la razionalizzazione delle società partecipate locali e le agevolazioni per l' aggregazione dei loro servizi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 16
4 gennaio 2015 Pagina 12 Il Sole 24 Ore
4 gennaio 2015 Pagina 12 Il Sole 24 Ore
4 gennaio 2015 Pagina 14 Il Sole 24 Ore Enti locali IN CRESCITA LE VENDITE A DICEMBRE. Primi, timidi segnali dagli alimentari Babbo Natale ha portato ai commercianti (ma anche all' industria dei beni di largo consumo) il regalo più ambito: la crescita delle vendite. Dopo i primi undici mesi del 2014 assolutamente deludenti, la prima metà di dicembre, un mese pesantissimo per i bilanci, aveva registrato, tra il pagamento di Tari e Tasi, uno scivolone del 7% delle vendite di alimentari. Tanto che le catene commerciali si erano preparate al peggio. Sarà l' effetto congiunto delle tredicesime e delle promozioni (un prodotto su tre presenta uno sconto o un bonus) insieme al forte richiamo della tradizione e della tavola, ma le famiglie, sotto Natale, hanno aperto i portafogli e riempito i carrelli di prodotti. Alla fine le vendite di dicembre sono cresciute, anche se di poco, ma prima di sostenere che si tratti di un' inversione di tendenza bisogna attendere i dati sulle vendite di gennaio. Ancora prima però c' è il banco di prova dei saldi invernali, che riguardano essenzialmente abbigliamento, calzature e arredocasa. Il primo giorno è stato sostanzialmente debole ma il primo bilancio significativo lo si potrà tracciare solo alla fine del ponte dell' Epifania. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 19
4 gennaio 2015 Pagina 15 Il Sole 24 Ore Enti locali Il nuovo «Terzo Stato» Dai tagli fiscali i sostegni per recuperare gli «outsider» Morando: un robusto aiuto con la riduzione dell' Irap. Molto sulla prima società (il mondo dei garantiti, fatto di dipendenti pubblici e occupati a tempo indeterminato delle imprese maggiori) e sulla seconda (il mondo del rischio, fatto di piccole imprese, lavoratori autonomi, operai e impiegati). Poco o nulla sulla terza società, quella degli esclusi, o outsider, nel senso letterale di "coloro che stanno fuori": occupati in nero, disoccupati, inattivi ma disponibili al lavoro. Questo, in estrema sintesi, il giudizio di Luca Ricolfi (si veda l' editoriale pubblicato sul Sole 24 Ore del 2 gennaio 2015) sulla politica economica e sociale del governo Renzi. Prendo la prima parte di questo giudizio come un riconoscimento: quando il decreto 80 euro venne emanato, furono in molti a denunciare il carattere discriminatorio e addirittura "classista"(si veda il dibattito parlamentare per la conversione) della misura. Ora, a Legge di stabilità approvata con l' eliminazione del costo del lavoro stabile dalla base imponibile dell' Irap e la decontribuzione per i neo assunti con contratto a tempo indeterminato tutti possono constatare (anche aiutati dalle valutazioni di un critico severo come Ricolfi) l' equilibrio della linea di politica economica del governo, orientata a ridurre la pressione fiscale sia sul lavoro, sia sulla impresa. Del resto, sono stati proprio i lavori di Ricolfi ( L' enigma della crescita ) a mettere in evidenza che chi vuole la crescita deve agire sulle forze fondamentali che la influenzano, sapendo che nell' immediato è dalla riduzione della pressione fiscale sui produttori lavoro e impresa che possono venire i risultati migliori; mentre gli investimenti sulla qualità del capitale umano e delle istituzioni economiche fondamentali sono altrettanto, se non più rilevanti e per questo vanno fatti subito , ma hanno bisogno di tempo per manifestare il loro benefici effetti sulla quantità e la qualità dello sviluppo. Quindi, subito gli 80 euro, l' Irap e la decontribuzione. Contestualmente, ritmi serrati per le riforme strutturali: lavoro, scuola, giustizia civile, istituzioni democratiche e sistema elettorale. Dal successo di questo disegno di cambiamento del Paese dipende non soltanto il ritorno alla crescita, via recupero della produttività totale dei fattori. Ma anche la possibilità di creare lavoro per chi oggi non ce l' ha legale e stabile , ma lo cerca attivamente: la terza società di cui scrive Luca Ricolfi. "In assenza di vincoli di addizionalità" argomenta Ricolfi i 5 miliardi di decontribuzione "possono Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 20
4 gennaio 2015 Pagina 15 Il Sole 24 Ore
4 gennaio 2015 Pagina 15 Il Sole 24 Ore Enti locali Alleggerimento contributivo. Perché non riservarlo solo alle imprese che aumentano l' occupazione? Ma la decontribuzione ha pochi fondi Caro Morando, come non ringraziarla? La sua lettera affronta di petto il tema degli esclusi e della Terza Società, e ci aiuta a ragionare senza pregiudizi su un problema cruciale per il futuro dell' Italia. Nella discussione che stiamo facendo ci sono, mi pare, un punto centrale e uno secondario. Il punto secondario riguarda una semplice questione di priorità. Sono pienamente convinto che il governo, alleggerendo l' Irpef, l' Irap e i contributi sociali, si stia muovendo nella direzione giusta, e lo stia facendo in m o d o bilanciato, ovvero senza privilegiare troppo né la base sociale della sinistra né quella della destra. Il mio dubbio riguarda solo le priorità: avendo 10 miliardi a disposizione, penso sarebbe stato meglio convogliarli sulla creazione di nuovi posti di lavoro, piuttosto che erogarli a favore di chi un lavoro già ce l' ha. Nei termini della mia analisi: meglio dare una mano agli esclusi della Terza società, che darla agli inclusi della società delle garanzie e della società del rischio. Ma su questo non credo di doverla convincere, visto che quel che sostengo io è esattamente quel che sosteneva lei dieci mesi fa, quando il governo Renzi non aveva ancora deciso il bonus da 80 euro e stava ancora sfogliando la margherita Irpef/Irap. Allora, in un' intervista all' Huffington Post, lei dichiarava: «Io propendo per un intervento che sia favorevole alle imprese vista l' emergenza disoccupazione, soprattutto giovanile, che c' è in questo Paese, insomma se dovessi scegliere io sceglierei l' Irap». Il problema è che a scegliere non fu lei, che aveva perfettamente in testa il problema della Terza società, ma fu Renzi, che in testa aveva il problema di vincere le elezioni Europee. E ora veniamo al punto centrale, che per me è quello dell' addizionalità. Ossia: ha fatto bene il governo a prevedere un potente alleggerimento contributivo (fino a 8000 euro) per tutte le assunzioni, anziché riservarlo alle imprese che aumentano l' occupazione? Lei pensa che abbia fatto bene, io penso che abbia fatto male, e che su questo punto abbia ragione Susanna Camusso, che teme che i pochi soldi stanziati (meno di 2 miliardi nel 2015, 5 miliardi all' anno nel 2016 e nel 2017, nulla dopo il 2017) creino ben pochi posti di lavoro addizionali. Il problema è intricato, e può darsi benissimo che a sbagliarmi sia io, e voi sappiate perfettamente quel che state facendo. Perciò non proverò a convincere nessuno, ma userò il poco spazio di questo articolo solo per rendere più espliciti i miei dubbi, che sono essenzialmente due. Il primo dubbio riguarda gli scopi della decontribuzione. In tutti gli scambi di idee che ho avuto con esponenti del Pd, e dalla sua stessa lettera al Sole 24 Ore, risulta chiaramente che per voi la priorità è Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 22
4 gennaio 2015 Pagina 15 Il Sole 24 Ore
4 gennaio 2015 Pagina 15 Il Sole 24 Ore Enti locali Emergenze. Una persona su dieci vive nell' indigenza. Un piano nazionale contro la povertà Nel 2015 il Governo si dedicherà alla lotta contro la povertà? Il recente editoriale di Ricolfi spinge a chiedersi se Renzi vorrà essere il primo premier nella storia italiana a dare rappresentanza alle richieste di sostegni per fronteggiare il disagio, ben radicate nella nostra società ma regolarmente dimenticate nel momento di compiere delle scelte politiche. L' esplosione della povertà in Italia. Nel 2007 nel nostro paese sperimentavano la povertà assoluta 2,4 milioni di persone pari al 4,1% della popolazione che nel 2013 erano salite a 6 milioni, il 9,9%. L' indigenza ha rotto i confini che tradizionalmente ne delimitavano la presenza nella società italiana. Fino a pochi anni fa, si concentrava al Sud, tra gli anziani, tra le famiglie con molti figli e laddove manca il lavoro. Nella fase recente, non solo ha confermato il suo radicamento tra questi segmenti della popolazione ma si è anche diffusa notevolmente in altri, prima ritenuti poco vulnerabili: il centro nord, le giovani famiglie, i nuclei con almeno 2 figli e quelli con componenti occupati. Quella assoluta è la povertà vera e propria. La sperimenta, infatti, chi non può sostenere le spese necessarie ad acquisire i beni e i servizi essenziali, nel contesto italiano, per conseguire uno standard di vita minimamente accettabile (alimentarsi adeguatamente, vivere in un' abitazione di dimensioni consone, con acqua calda ed energia, vestirsi decentemente, riuscire a spostarsi sul territorio e così via). Le risposte del welfare. L' Italia è, insieme alla Grecia, l' unico Paese europeo privo di una misura nazionale contro la povertà. I tratti principali di queste prestazioni sono ovunque gli stessi: ogni famiglia indigente riceve un contributo economico, pari alla differenza tra il proprio reddito e la soglia di povertà. Gli interessati fruiscono, inoltre, dei servizi sociali, educativi, per l' impiego utili a costruire nuove competenze e/o ad organizzare diversamente la propria esistenza, forniti da Comuni, Terzo Settore e altri soggetti del territorio. S' introduce così un diritto nazionale e gli si dà sostanza attraverso il forte coinvolgimento delle comunità locali. P a r a l l e l a m e n t e , v e n g o n o c o n i u g a t i i d i r i t t i d i cittadinanza (usufruire della misura) e i doveri verso la collettività (gli utenti devono impegnarsi per perseguire la propria inclusione sociale e/o lavorativa). L' assenza di adeguate politiche si riflette nella dimensione della spesa pubblica contro l' esclusione sociale, che in Italia è inferiore dell' 80% alla media europea (0,1% del Pil rispetto a 0,5%). Durante la crisi, mentre la povertà galoppava le già esili risposte pubbliche venivano ulteriormente indebolite. L' unico contributo economico attivato è stata, nel 2008, la Social Card 40 mensili rivolti a Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 24
4 gennaio 2015 Pagina 15 Il Sole 24 Ore
4 gennaio 2015 Pagina 25 Il Sole 24 Ore Enti locali la quarta rivoluzione. Per uno Stato più piccolo ed efficiente Sabino Cassese Secondo l' ufficio statistico britannico, la produttività nel settore dei servizi privati è aumentata del 14 per cento tra il 1999 e il 2013, mentre quella del settore pubblico è diminuita dell' 1 per cento nel periodo dal 1999 al 2010. Nonostante questo importante indice della crisi del settore pubblico, i politici si comportano nei suoi confronti come architetti che si preoccupano di una finestra che non funziona, mentre l' intera casa crolla. Questo libro, scritto da due collaboratori dell'«Economist» nello stesso stile diretto, semplice e pieno di esempi concreti proprio del settimanale, auspica una quarta rivoluzione dello Stato, sostenendo la tesi che quanto si va facendo da qualche decennio per la riforma della pubblica amministrazione è insufficiente. Secondo gli autori, la prima rivoluzione fu quella rappresentata dal Leviatano di Hobbes (1651), che pose le basi dello Stato garante del "law and order". La seconda quella liberale di cui fu interprete John Stuart Mill, che permise l' introduzione d e l p r i n c i p i o d e l m e r i t o n e l l a pubblica amministrazione. La terza quella impersonata da Beatrice Webb, che portò allo sviluppo dello Stato del benessere. Ora, infine, c' è bisogno di una razionalizzazione e riduzione dell' area occupata dallo Stato, la quarta rivoluzione. Dal 1930 osservano gli autori le imprese private hanno radicalmente cambiato i loro tipi e moduli organizzativi: hanno sostituito le gerarchie rigide con reti fluide; hanno esternalizzato le loro attività, salvo quelle essenziali; si sono specializzate; si valgono di personale esterno per l' innovazione; hanno personale che cambia continuamente. Al contrario, le organizzazioni pubbliche svolgono tutte le loro funzioni all' interno, sono centralizzate, temono l' innovazione, sono rigidamente fedeli al principio di uniformità. Bisognerebbe, quindi, reingegnerizzare lo Stato, vendere i gioielli di famiglia, sforbiciare gli entitlements (i diritti che spettano in forma automatica ai privati). Uno Stato più razionale e di minori dimensioni potrebbe funzionare meglio. Gli autori illustrano le loro tesi con dovizia di esempi, dalla sanità a Bangalore (in India), alla Svezia, a Singapore, alle amministrazioni locali di molti Paesi. E misurano la distanza percorsa negli ultimi due secoli. Basti dire che nel 1748 gli uffici del Tesoro inglese segnalavano che un impiegato con funzioni importanti da quarant' anni non si presentava in ufficio. Il libro si apre con la descrizione dell' Accademia per la formazione della élite amministrativa cinese, che deve formare la futura classe dirigente di quel Paese, con sede principale nei pressi di Shanghai. Vi passano diecimila funzionari per anno, ciascuno dei quali deve poi ritornarvi almeno una volta nei cinque anni successivi. Vi si formano dirigenti attraverso lezioni, ma principalmente con lavori "sul Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 26
4 gennaio 2015 Pagina 25 Il Sole 24 Ore
4 gennaio 2015 Pagina 8 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna Da pediatraa sindaco sognando l' Africa La storia di Angelo Antonellini. ANGELO Antonellini ha 68 anni compiuti da pochi giorni, sposato e con due figlie, è stato pediatra ospedaliero a Lugo e Ravenna per 34 anni, è presidente della Fondazione Dopo di Noi dal 2009, è stato sindaco di Alfonsine dal 2004 al 2009 e come volontario è stato in Africa almeno una quindicina di volte. Per ora. Antonellini, non si può certo dire che la sua sia una vita piatta. RISPOSTA «Non mi annoio, questo è vero. Ho sempre detto che io di vite ne ho avute tre: come pediatra, sindaco e volontario. In realtà queste vite si sono sempre intrecciate tra loro e continuano a farlo». DOMANDA Come presidente della Fondazione Dopo di Noi, che offre solidarietà e aiuto ai genitori di persone disabili, c'è una sfida particolarmente dura che è riuscito a vincere? RISPOSTA «Mi viene in mente il centro di Torri di Mezzano, nato nell'aprile del 2008. Appena arrivato mi ha colpito il muro di isolamento che lo circondava. Abbiamo lavorato tanto per far vivere ai ragazzi il territorio, ma anche perché il territorio entrasse nel centro. Quella mi sembra una sfida quasi vinta». DOMANDA Cos'è stato più difficile, portare i ragazzi fuori o il mondo esterno nel centro? RISPOSTA «Il mondo esterno dentro al centro, non c'è dubbio. Molti erano spaventati, altri lo sono anche adesso. Volevo creare un gruppo di infermiere in pensione, ho lavorato tanti anni in ospedale e ne conosco tante. Ma non ci sono ancora riuscito». DOMANDA Poca disponibilità? RISPOSTA «L'impatto con il diverso' risulta ancora difficile. Molti si sentono a disagio, in difficoltà, hanno paura. C'è molta retorica, poca sostanza. Ma il gruppo di infermiere riuscirò a formarlo, sono molto testardo ». DOMANDA Lei è stato sindaco di Alfonsine, come c'è arrivato? RISPOSTA «Sono andato in pensione nel 2004, non sono riuscito ad arrivare a 40 anni di lavoro, perché in giugno sono diventato sindaco (nei Ds, ndr). All'inizio non lo volevo fare, ero spaventato, e invece è stato bellissimo. Un'esperienza che ho vissuto in maniera totale e diretta». DOMANDA Però ha lasciato dopo il primo mandato. RISPOSTA «Lo avevo detto subito. Ci hanno provato a convincermi a restare, ricordo mi chiamò diverse volte anche Vasco Errani, sei sicuro? ' continuava a chiedermi. Ma io avevo deciso. Anche per sfatare il mito dei politici attaccati alla poltrona ». DOMANDA Da sindaco qual è stata la faccenda più complicata che ha dovuto affrontare? RISPOSTA «Di sicuro la Variante di Alfonsine. È stata realizzata durante il mio mandato e inaugurata con il sindaco successivo. Erano sette chilometri e mezzo di strada e ci sono voluti più di trent'anni di carte e Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 28
4 gennaio 2015 Pagina 8 Il Resto del Carlino (ed.
4 gennaio 2015 Pagina 17 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna IL RAID LADRI VISITANO ALMENO SETTE CASE. BOTTINI MAGRI, TANTI I DANNI. Ad Alfonsine il 2015 comincia con una raffica di furti UN PESSIMO inizio dell' anno per diverse famiglie che risiedono ad Alfonsine. Nella sola notte di San Silvestro si sono infatti registrati almeno sette furti in abitazioni, a cui si aggiunge un colpo messo a segno nella notte tra venerdì e ieri ai danni di un esercizio commerciale nella centrale piazza Monti. Inutile sottolineare la preoccupazione dei residenti alla luce di questo ennesimo raid. In diversi casi i danni provocati dai soliti ignoti' superano di gran lunga il misero bottino del furto. E' il caso per esempio della villetta situata in via Stroppata, strada che unisce Alfonsine a San Savino e a Fusignano, dove i topi d' appartamento, entrati verosimilmente in azione tra la tarda serata del 31 e l' una del primo giorno dell' anno, hanno arrecato danni che ammontano complessivamente a diverse centinaia di euro. CONTANDO sull' assenza dei proprietari, dopo aver infatti distrutto e messo fuori uso l' impianto di illuminazione esterno, i ladri hanno forzato e semidistrutto anche la porta d' ingresso entrando in casa e mettendo a soqquadro un po' tutto, alla ricerca di denaro e di preziosi. Ricerca che per fortuna non avrebbe sortito gli effetti sperati, anche se i ladri, hanno pensato bene di festeggiare il nuovo anno gustando, come tradizione vuole, alcuni chicchi di uva da tavola grossa' presente in cucina. Con tutta probabilità la stessa banda è responsabile anche del colpo messo a segno, negli stessi minuti, ai danni della villetta situata esattamente di fronte alla succitata abitazione. Anche in questo caso i ladri hanno messo ko' l' impianto di illuminazione esterno entrando dal retro dopo aver mandato in frantumi il vetro di una finestra. Una volta all' interno hanno visitato' e messo sottosopra alcune stanze accontentandosi di poche decine di euro rinvenute in una di queste. I malviventi hanno inoltre forzato un armadietto in cui erano regolarmente custoditi alcuni fucili, lasciandoli però al loro posto. A FARE l' amara sorpresa sono stati i proprietari, marito e moglie, tornati a casa intorno all' 1.15 dopo aver trascorso la notte di San Silvestro poco lontano in compagnia di amici. E' stata la stessa coppia di coniugi a telefonare ai dirimpettai dopo aver notato qualcosa di anomalo nella loro abitazione. I danni come nel caso dell' altra villetta, sono stati stimati in alcune centinaia di euro. Un terzo furto, sempre in via Stroppata e come gli altri denunciati ai carabinieri, si è consumato in una casa a poche centinaia di metri dalle due villette in questione. Sempre a cavallo' tra fine anno e l' inizio di quello attuale sono stati segnalati furti ai danni di abitazioni in via Morelli e in via Borse. Infine, in questo caso ieri notte, ad essere presa di mira è stata una lavanderia situata in piazza Monti. Luigi Scardovi. SCARDOVI LUIGI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 30
4 gennaio 2015 Pagina 17 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna BAGNACAVALLO: DOPPIO FILM A PALAZZO VECCHIO OGGI due appuntamenti per Cinema Palazzo V e c c h i o a Bagnacavallo, i n p i a z z a d e l l a Libertà. Stasera alle 21.15, The English teacher di Craig Zisk. Alle 16.30, ci sarà l' ultimo appuntamento con La città dei bambini va al cinema, con la proiezione di Planes 2 Missione antincendio. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 31
4 gennaio 2015 Pagina 17 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna Merendi, l' appello della figlia«Papà torna, ti aspettiamo» Voltana, l' 80enne sparito da otto giorni. «BABBO, se dovessi leggere queste poche righe o se qualcuno dovesse riferirti di averle lette, ti preghiamo di darci tue notizie al più presto. Ovunque tu sia ti chiediamo di telefonare o di mandarci un segnale per farci almeno sapere che stai bene. Ti aspettiamo a casa a braccia aperte». E' l' accorato appello lanciato ieri attraverso il nostro quotidiano da Loredana, Sabrina a e Ida, rispettivamente le due figlie e la moglie di Ezio Merendi, l' 80enne di Voltana di cui da oltre una settimana si è persa ogni traccia. «Confidiamo inoltre proseguono su chiunque persona possa comunque fornire qualsiasi notizia, anche apparentemente di poco conto, che possa rivelarsi utile al suo ritrovamento contattando con urgenza le Compagnie Carabinieri di Lugo o di Ravenna al numero di emergenza 112». E' SEMPRE più avvolta nel mistero la scomparsa dell' ex coltivatore diretto voltanese, avvenuta ormai otto giorni fa. Come abbiamo più volte ricordato in queste colonne, nelle prima serata di venerdì 28 dicembre, il pensionato si era allontanato da casa in auto, una Fiat Punto' di colore grigio scuro. Nulla di strano, visto che l' 80enne era solito recarsi in qualche bar di Voltana o dei paesi limitrofi per un caffè o un cappuccino e per scambiare una partita di chiacchiere con gli amici. Intorno alle 21.30, e qui inizia l' aspetto insolito della vicenda, era stato notato da un automobilista voltanese mentre camminava, con il suo passo un po' claudicante, nei pressi della rotonda di Taglio Corelli. Circa mezz' ora dopo a notarlo, a pochi metri dal ristorante I Sapori del Bosco', furono invece quattro amici di Voltana che stavano recandosi in auto ad Alfonsine. Anche loro videro Merendi camminare in direzione Alfonsine, ma nonostante l' ora, non ci dettero troppa importanza, ritenendo che fosse appena uscito dal locale e si stesse dirigendo verso un punto in cui poteva aver parcheggiato l' auto, nella fattispecie nei pressi di una vicina carpenteria. SOLO IL GIORNO successivo si apprese che nel ristorante l' 80enne non era mai entrato. La sua auto fu ritrovata in via Cuorbalestro, a un chilometro dal ristorante, impantanata nella melma Dove era quindi diretto? Già dal primo giorno di indagini gli inquirenti hanno lasciano aperta ogni potesi. A otto giorni dalla scomparsa, escludendo che, eventualmente colto da improvvisa amnesia, possa trovarsi ancora in zona (lo hanno cercato decine di persone, tra carabinieri di Voltana e Alfonsine, polizia con l' impiego di un elicottero, volontari delle unità cinofile della protezione civile, familiari, amici e semplici conoscenti), è verosimile ritenere che Ezio possa aver chiesto un passaggio a qualcuno oppure che abbia deciso di sparire' di sua spontanea volontà, magari con la complicità di qualcuno. Si è infine battuta, finora senza risultati, la pista estera visto che l' 80enne era amico di alcune Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 32
4 gennaio 2015 Pagina 17 Il Resto del Carlino (ed.
4 gennaio 2015 Pagina 18 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino Ravenna Il Natale della nuova Pro Loco«Vogliamo continuare così» Il bilancio del presidente Marchiani. «LE INIZIATIVE natalizie sono andate molto bene, siamo davvero soddisfatti». Con queste parole Mauro Marchiani, presidente della Pro Loco di Lugo, inizia a fare un primo bilancio d e l l e i n i z i a t i v e o r g a n i z z a t e a Lugo i n occasione delle festività. Dopo aver animato il centro storico lughese con i mercatini Dona', dedicati agli articoli da regalo e tipici del Natale, la Pro Loco oggi concluderà il ciclo natalizio' con l' iniziativa Arriva la Befana': dalle 10 alle 19, sotto le logge del Pavaglione, ci sarà un mercatino incentrato sulla creatività e la signora con la scopa' distribuirà cioccolata calda e pop corn a tutti i bambini. «Ci auguriamo prosegue Marchiani che anche questa iniziativa, organizzata per consentire alle famiglie di vivere una bella giornata e per offrire ai bambini un' occasione di divertimento, riscuota il medesimo successo dei mercatini di Natale, che hanno sempre registrato il pienone'». OLTRE ad organizzare i mercatini, la Pro Loco, il cui direttivo è stato completamente rinnovato nella primavera scorsa, ha collaborato attivamente con il Comune per la realizzazione di tutte le altre iniziative natalizie che si sono svolte nel centro di Lugo. «Non è trascorso neppure un anno da quando ho ricevuto l' incarico di presidente della Pro Loco nell' ambito del rinnovamento dell' associazione prosegue Marchiani , quindi per noi questa è stata la prima esperienza natalizia e posso dire che siamo soddisfatti perché la risposta del pubblico è stata ottima e siamo riusciti a creare l' atmosfera giusta. Tutto questo senza guadagnarci' nulla, in quanto siamo un' associazione basata esclusivamente sul volontariato, ma anche mantenendo sano' il nostro bilancio, il che ci consentirà di dedicare risorse alle prossime iniziative». IN SOSTANZA, si può dire che, dopo che era stata addirittura ipotizzata una chiusura della Pro Loco lughese, l' associazione è riuscita a rinascere tant' è che sono molto cresciute le iscrizioni e soprattutto si è registrato un incremento dei soci attivi', che ora sono circa 30 e collaborano concretamente. Vincente è stata anche la scelta di nominare presidente Marchiani, che non è certo nuovo all' organizzazione di iniziative nel centro storico di Lugo, essendo stato per vari anni presidente della Contesa Estense. In pratica, afferma Marchiani, «la differenza rispetto al passato è che ora il 90 per cento degli associati è attivo, mentre prima c' era sì un certo numero di iscritti, ma la percentuale di chi collaborava davvero era molto bassa». Con l' inizio del nuovo anno è partita la campagna di tesseramento e sembra che i soci siano destinati ad aumentare. Nel frattempo si sta già pensando alle prossime iniziative. Dice Marchiani: «A breve avremo l' assemblea, in cui stabiliremo il calendario delle iniziative del 2015. Stiamo già programmando gli eventi di Pasqua: può sembrare presto, ma mancano Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 34
Puoi anche leggere