COMUNE DI RUSSI Giovedì, 09 ottobre 2014

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COMUNE DI RUSSI Giovedì, 09 ottobre 2014
COMUNE DI RUSSI
 Giovedì, 09 ottobre 2014
COMUNE DI RUSSI Giovedì, 09 ottobre 2014
COMUNE DI RUSSI
                                                      Giovedì, 09 ottobre 2014

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 09/10/2014 Prima Pagina
 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)                                                                                1
 09/10/2014 Prima Pagina
 La Voce di Romagna                                                                                                2
cultura e turismo
 09/10/2014 La Voce di Romagna Pagina 14
 "Hair for Love" Domenica all' Almagià la sfilata degli acconciatori...                                            3
 09/10/2014 La Voce di Romagna Pagina 14
 Sagra paesana di San Pancrazio                                                                                    4
 09/10/2014 La Voce di Romagna Pagina 42
 Pittura Un' esposizione che non lascia indifferenti: si è conclusa...                                             5
politica locale
 08/10/2014 Ravenna Today                                                                              Redazione
 Elezioni regionali, ecco i candidati ravennati della lista "L' Altra...                                           6
pubblica amministrazione
 09/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 6                                                           ROBERTA MIRAGLIA
 Apertura di Merkel sulla spesa cofinanziata                                                                       7
 09/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 7                                                            GERARDO PELOSI
 Dalla Merkel aperture ancora tutte da verificare                                                                  9
 09/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 7                                                         GIUSEPPE CHIELLINO
 Hahn: soluzioni tecniche per il Patto                                                                             11
 09/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 7
 Renzi incassa l' ok dei leader Ue                                                                                 12
 09/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 8
 LE CIFRE IN BALLO                                                                                                 14
 09/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 8                                                MARCO MOBILI, MARCO ROGARI
 Metà dei tagli da Comuni e Regioni                                                                                15
 09/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 23                                                             MICHELA FINIZIO
 Un «piano B» per l' utilizzo delle aree Expo                                                                      17
 09/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 24                                                          MARIA CHIARA VOCI
 Rigenerazione urbana, troppi piani solo su carta                                                                  19
 09/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 42
 In breve                                                                                                          21
 09/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 45                                                             GIANNI TROVATI
 Comuni e personale, tetti alle assunzioni con principio di cassa                                                  22
 09/10/2014 Italia Oggi Pagina 11                                                                   TINO OLDANI
 Regioni da abolire: il Pd Richetti rivela che Renzi voleva ridurle da...                                          24
 09/10/2014 Italia Oggi Pagina 13
 lettere                                                                                                           26
 09/10/2014 Italia Oggi Pagina 29
 A Milano niente Tasi per gli inquilini dell' Aler                                                                 28
 09/10/2014 Italia Oggi Pagina 29                                                PAGINA A CURA DI GIOVANNI GALLI
 Expo, deroghe per il personale                                                                                    29
 09/10/2014 Italia Oggi Pagina 29                                                            RISPOSTE AI QUESITI
 Tasi/ItaliaOggi risponde                                                                                          31
 09/10/2014 Italia Oggi Pagina 32                                                            GABRIELE VENTURA
 Crediti p.a. inutili                                                                                              33
sanità, sociale e servizi per l'infanzia
 09/10/2014 La Voce di Romagna Pagina 16
 La malattia osteoporotica                                                                                         35
sport
 09/10/2014 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 32
 Il Classe decimato: perde quattro giocatori                                                                       36
 09/10/2014 La Voce di Romagna Pagina 24
 Quattro. giocatori squalificati Savarna, forte ammenda                                                            37
 09/10/2014 La Voce di Romagna Pagina 26
 Sant' Agata e Fiorenzuola le grandi favorite per salire in serie D                                                38
 09/10/2014 La Voce di Romagna Pagina 27
 Angels travolti dalla corazzata Virtus                                                                            40
COMUNE DI RUSSI Giovedì, 09 ottobre 2014
9 ottobre 2014
                 Il Resto del Carlino (ed.
                         Ravenna)
                                     Prima Pagina

                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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9 ottobre 2014
                 La Voce di Romagna
                                    Prima Pagina

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COMUNE DI RUSSI Giovedì, 09 ottobre 2014
9 ottobre 2014
Pagina 14                        La Voce di Romagna
                                                  cultura e turismo

  MODA & SOLIDARIETÀ PER LINEA ROSA.

  "Hair for Love" Domenica all' Almagià la sfilata degli
  acconciatori dell' Anam
  Domenica (ore 17.30), all' Almagià, la 2ª
  edizione di "Hair for Love", la sfilata di
  beneficenza organizzata dal centro ANAM di
  Ravenna (Accademia Nazionale Acconciatori
  Misti). Anche per questa edizione ANAM
  devolverà i proventi della sfilata per sostenere
  opere benfiche (lo scorso anno l' incasso di
  4.700 euro venne donato a una scuola materna
  di Ferrara per la ricostruzione del dopo
  terremoto).
  Quest' anno l' incasso sarà interamente
  devoluto all' associazione "Linea Rosa". I
  parrucchieri che aderiscono all' iniziativa sono:
  Giancarlo Rambaldi acconciatore maschile
  ( A l f o n s i n e ) , F e d e r i c a L o r e n z e t t i (San
  Pancrazio), Larissa e Giuliano Acconciature
  unisex (Fognano), Perugini Nevio (Santo
  Stefano), Galletti Giancarlo & Gilberto
  parrucchieri (Massalombarda), Barbiere
  Orazio (Cervia), Acconcia ture Unisex Laura
  new sex (Bagnacavallo), Kiome parrucchiera
  Unisex e Consulente di Immagine (Faenza),
  Parrucchiera Erika Bramato (Imola), Antonella
  Castellano parrucchiera (Ravenna), Lia Monti
  parrucchiera (Sant' Agata sul Santerno), Gloria
  Rondinelli parrucchieri, Alice A madori
  Depuntiperfetto parrucchieri (Ravenna),
  Acconciature Unisex Barbara (Faenza), Arte
  Immagine (Lugo), Linea Persona parrucchieri Uomo Donna di Ancarini (Lugo), Loris & Manuel
  parrucchieri Unisex (Santo Stefano), Mode parrucchieri by Gianni (Ravenna), Barbiere Ivan (Russi), Il
  Capriccio parrucchieri di Bandini Matteo (S. Pietro in Vincoli), Stile Libero parrucchieri (Ravenna),
  Jaqueline parrucchieri Unisex (S. Pietro in Vincoli).
  A presentare l' evento saranno Daniele Tigli e Roxanne Mabell. Guest star Maria Pia Timo alias "Wanda
  la carrellista".

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COMUNE DI RUSSI Giovedì, 09 ottobre 2014
9 ottobre 2014
Pagina 14                         La Voce di Romagna
                                                   cultura e turismo

  Sagra paesana di San Pancrazio
  Prosegue la sagra paesana di San Pancrazio
  che domani sera (ore 18.30), alla Caffetteria
  "Da Baldo", propone un "Aperispiedo" con
  musica anni '80 (in collaborazione con
  Macelleria "Da Valentina"). Alle 21, al Museo
  della Vita Contadina, presentazione dei libri
  "Tenebrosa Romagna" e "Nevicava sangue"
  con Eraldo Baldini. A seguire le mostre
  fotografiche di Giuliana Conti, Carlo Chiapponi
  e Piero Miserocchi.

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COMUNE DI RUSSI Giovedì, 09 ottobre 2014
9 ottobre 2014
Pagina 42                              La Voce di Romagna
                                                        cultura e turismo

  TUTTI GLI APPUNTAMENTI CONSIGLIATI DA LA VOCE.

  Pittura Un' esposizione che non lascia indifferenti: si
  è conclusa la mostra d' arte contemporanea "
  Russiart Tra sogni e metafore"
  Si è conclusa domenica 14 settembre la
  mostra d' arte contemporanea " Russiart Tra
  sogni e metafore" inaugurata al Palazzo del
  Podestà il 1° agosto. Svetlana Severina,
  proprietaria della galleria d' arte
  contemporanea Art.Severina di Mosca che ha
  fornito le opere, ha espresso un sentito grazie
  alla città di Rimini che ha ospitato l'
  esposizione. Come segno di gratitudine la
  gallerista donerà un' opera di A. Gasparyan al
  museo di Rimini. La fortunata esposizione ha
  visto l' affluenza inaspettata di cittadini e turisti,
  incantati davanti alla bellezza delle opere dei
  tre accademici simbolisti russi. Quasi 10.000
  visitatori da tutto il mondo in 6 settimane di
  permanenza della mostra. Un dato
  significativo è quello dei frequenti ritorni alla
  mostra per riscoprire significati, messaggi e
  suggestioni appena colti nella prima visita. La
  curatrice della mostra e del catalogo Eva
  Dulikova Frisoni si dichiara orgogliosa di
  questa meravigliosa avventura, che voleva
  essere un omaggio alla città e a tutte le
  persone che amano l' arte credendo che la
  stessa superi tutti i confini e le dispute tra le
  nazioni.

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COMUNE DI RUSSI Giovedì, 09 ottobre 2014
8 ottobre 2014
                                          Ravenna Today
                                                      politica locale

  Elezioni regionali, ecco i candidati ravennati della
  lista "L' Altra Emilia Romagna"
  Nel frattempo è partita la raccolta firme per la formale presentazione delle liste, raccolte
  nei mille banchetti già sorti nei diversi comuni della regione, che dovranno essere
  depositate entro le ore 12 del prossimo 25 ottobre.

  Presentata la lista "L' Altra Emilia Romagna",
  che parteciperà alle elezioni regionali del 23
  novembre prossimo. I candidati della provincia
  di Ravenna al consiglio regionale: Angela Dall'
  Olio, Luca Balbi, Raffaella Veridiani e Tiziano
  Bordoni, mentre la candidata alla presidenza
  della regione è la docente parmense Maria
  Cristina Quintavalla. Il partito ha lanciato un
  manifesto/appello con la richiesta alle cittadine
  e ai cittadini dell' Emilia­Romagna di
  impegnarsi, sottoscrivendolo, a costruire una
  nuova prospettiva di futuro dopo la guida di
  Vasco Errani. Annuncio promozionale «Le
  prossime elezioni regionali possono essere l'
  occasione per un percorso che, a partire dall'
  esperienza alle europee de "L' Altra Europa
  con Tsipras" e della sua presenza attiva,
  faccia nascere una lista aperta, di cittadinanza
  e di forti competenze che mobiliti persone,
  comitati, movimenti, esperienze civiche e forze
  organizzate, verso un' altra Regione che parli
  con chiarezza il linguaggio della
  partecipazione, della democrazia e dell' equità
  e del benessere sociale ­ si legge nel
  manifesto ­. Una Regione che non vuole
  lasciare indietro più nessuno, perché le
  persone vengono prima dei profitti". Nel
  frattempo è partita la raccolta firme per la
  formale presentazione delle liste, raccolte nei mille banchetti già sorti nei diversi comuni della regione,
  che dovranno essere depositate entro le ore 12 del prossimo 25 ottobre.

                                                                                                Redazione

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COMUNE DI RUSSI Giovedì, 09 ottobre 2014
9 ottobre 2014
Pagina 6                                     Il Sole 24 Ore
                                              pubblica amministrazione

  La lunga crisi.

  Apertura di Merkel sulla spesa cofinanziata
  Ma il cancelliere auspica il rispetto degli impegni.

  Roberta Miraglia MILANO Angela Merkel apre
  uno spiraglio sul calcolo ai fini del deficit delle
  spese nazionali per cofinanziare i fondi
  europei. Una piccola apertura su un problema
  di vecchia data: la necessità di cofinanziare i
  programmi, aumentando la spesa, spesso
  blocca i Paesi a rischio di sforamento del tetto
  del tre per cento e li costringe a non attingere
  agli stanziamenti.
  È la Garanzia giovani varata l' anno scorso a
  Berlino per far fronte al drammatico problema
  della disoccupazione a riportare sul tavolo la
  questione del calcolo dei cofinanziamenti
  nazionali.
  Ne hanno discusso ieri a Milano i leader
  europei nelle tre ore di vertice informale sull'
  occupazione convocato dalla presidenza di
  turno italiana.
  «È difficile usare al meglio i sei miliardi di
  euro» stanziati per il 2014 e 2015, ha spiegato
  Merkel nella conferenza stampa finale, perché
  anche il prefinanziamento «viene calcolato nel
  deficit nazionale e questo crea un problema»
  in quanto aumenta il disavanzo, ha ammesso
  Merkel. Per uscire dal dilemma i Paesi
  finiscono, il più delle volte, per lasciare i fondi
  inutilizzati. Lo dimostra proprio il pacchetto di aiuti messo sul tavolo l' anno scorso a Berlino per creare
  occupazione giovanile nei Paesi dove i senza lavoro hanno toccato tassi elevatissimi, soprattutto tra gli
  under 25. «L' assorbimento dei fondi non è ottimale» ha detto il presidente del Parlamento europeo,
  Martin Schulz, mentre Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo, ha sottolineato come
  soltanto due Paesi, Italia e Francia, abbiano finora usato una parte degli aiuti.
  Le procedure risultano «difficili», ha dunque ammesso Merkel. E ha aggiunto: «Da tempo sappiamo che
  ci sono sei miliardi disponibili ma è difficile usarli al meglio. Siamo pronti a discutere modifiche». Si
  riferiva, il cancelliere tedesco, all' utilizzo dei fondi europei da parte delle amministrazioni pubbliche.
  «So che ci sono Paesi che lottano per tenere il deficit nei parametri del Patto di stabilità e capisco ­ ha
  spiegato ­ che usino con una certa reticenza questi programmi.
  Questi incontri sono importanti perché ci offrono la possibilità di confronto».
  Un confronto che in sede Ue era già stato proposto proprio un anno fa dalla Commissione che,
  nonostante le divisioni, aveva accettato l' esclusione della quota nazionale del cofinanziamento dei fondi
  europei ma legandola a una serie di condizioni che non ne avevano reso possibile l' applicazione.
  La nuova apertura della Germania, da sempre restia a concedere deroghe, è stata accolta con
  soddisfazione dal premier Matteo Renzi: «Merkel ha detto una frase che mi è piaciuta molto» ha

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COMUNE DI RUSSI Giovedì, 09 ottobre 2014
9 ottobre 2014
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  L' ANALISI.

  Dalla Merkel aperture ancora tutte da verificare
  Gerardo Pelosi Nessuno poteva certo
  immaginare che il vertice ad alto livello sull'
  occupazione di ieri a Milano (messo in cantiere
  già l' anno scorso dall' ex premier, Enrico
  Letta) potesse partorire qualche documento
  decisivo per le sorti del mercato del lavoro
  europeo. Anche nelle precedenti riunioni di
  Berlino e Parigi, che avevano lanciato l'
  iniziativa nell' estate 2013, ci si era limitati più
  che altro all' analisi di quello che è un vero
  dramma continentale per la cosiddetta "lost
  generation" (la generazione perduta). Si erano,
  allora, sollecitate misure come il pieno
  assorbimento della "garanzia giovani" per 6
  miliardi di euro, la mobilitazione di investimenti
  privati, la formazione indirizzata a nuove
  professioni emerse anche ieri nelle poche ore
  di confronto tra una ventina dei 28 capi di
  Stato e di Governo europei. Poteva
  considerarsi scontato anche l' apprezzamento
  della cancelliera tedesca Angela Merkel, del
  presidente francese, Francois Hollande così
  come del presidente della Commissione, Josè
  Manuel Durao Barroso, di quello del Consiglio
  Ue, Herman Van Rompuy e del presidente
  dell' Europarlamento, Martin Schulz per il
  primo sì alla riforma del mercato del lavoro Jobs act italiano che sarebbe intervenuto di lì a qualche ora.
  Meno scontata la disponibilità (ancora tutta teorica) della cancelliera tedesca a discutere meccanismi di
  flessibilità per scomputare dal calcolo del deficit i cofinziamenti a favore dell' occupazione giovanile.
  Insomma una di quelle grandi «contraddizioni» dell' Unione europea come le ha definite il premier
  Renzi. Una Ue che chiede il rispetto dei parametri ma poi "bacchetta" quei Paesi come l' Italia che
  sforano con i progetti cofinanziati dall' Unione o che pagano i debiti della pubblica amministrazione
  (ultimi 3 miliardi sui 60 iniziali) o combattono l' evasione con il cosiddetto "reverse charge". La Merkel ha
  introdotto il problema di come utilizzare al meglio i 6 miliardi della "garanzia giovani" senza che pesino
  eccessivamente nel calcolo del deficit. Procedure che risultano «difficili» perché anche il
  prefinanziamento viene calcolato nel deficit nazionale e questo, ha ammesso la cancelliera, «crea un
  problema».
  Secondo la Merkel, infatti, «ci sono Paesi che devono lottare per rispettare il Patto di stabilità e capisco
  che abbiano una certa ritrosia a usare questi programmi e questi fondi». Bisogna perciò «vedere come
  cambiare le cose e noi siamo pronti». Insomma, una porta mezza aperta ancora tutta da verificare ma
  da considerare insieme alle altre cose ­ quelle sì più note ­ che la cancelliera ha ripetuto anche ieri a
  gran voce: «Sono fiduciosa ­ ha detto ­ che tutti terranno fede alle loro responsabilità». E guardando
  verso Renzi e Hollande ha aggiunto: «Abbiamo preso la decisione, come Consiglio, di rispettare questo
  Patto di stabilità; ci sono elementi di flessibilità previsti da questo Patto. La Francia ha appena detto che
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  Fondi Ue. Oggi Delrio agli Opendays.

  Hahn: soluzioni tecniche per il Patto
  Giuseppe Chiellino BRUXELLES. Dal nostro
  inviato Uno spiraglio per la richiesta italiana
  alla Ue di escludere dal Patto d i stabilità gli
  investimenti realizzati per cofinanziare gli
  interventi dei fondi strutturali europei. L'
  apertura arriva dal commissario austriaco
  Johannes Hahn, responsabile delle Politiche
  regionali e dunque di oltre la metà dei 41
  miliardi che arriveranno dall' Europa da qui al
  2020.
  «L' idea, lanciata già dal governo Monti ­ ha
  ricordato il commissario che nel nuovo
  esecutivo Ue sarà responsabile delle Politiche
  di vicinato ­ ha trovato lungo la strada diversi
  sostenitori e l' Italia ha trovato una serie di
  alleati». Questo non cancella le perplessità:
  «Andrà esaminata con attenzione ­ ha
  aggiunto infatti il commissario ­ perché il
  diavolo sta nei dettagli». Il timore è che gli
  investimenti esclusi dal Patto «non siano spesi
  per finanziare la crescita ma vadano a coprire
  la spesa corrente» ha detto Hahn in occasione
  degli Opendays sui fondi strutturali, anche se
  ha riconosciuto la possibilità di individuare
  «soluzioni tecniche», per esempio escludendo
  alcuni settori, per rendere più accettabile ai
  "Paesi del no" una maggiore flessibilità del Patto.
  Le parole di Hahn giungono alla vigilia del vertice informale tra i ministri europei responsabili delle
  politiche di coesione che si tiene oggi a Milano.
  L' argomento è uno dei due temi che Graziano Delrio, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio,
  solleverà nel suo intervento di apertura, insieme a un altro punto che da tempo sta a cuore all' Italia che
  è quello di rendere il consiglio dei ministri Ue della Coesione un organo formale dell' Unione, al pari
  degli altri consigli dei ministri europei. La posizione di Hahn è di rilievo perché il suo gabinetto avrà
  voce in capitolo nel nuovo esecutivo europeo. La "clausola degli investimenti" è stata inserita nel fiscal
  compact ma con una serie di paletti che impediscono all' Italia di utilizzarla. L' ostacolo principale è il
  mancato avvio del percorso di riduzione del debito pubblico.
  Le altre due condizioni importanti invece, cioè la crescita sotto il potenziale e non essere sotto
  procedura per deficit eccessivo, sono rispettate. All' epoca del fiscal compact la discussione fu
  approfondita e le ipotesi esaminate numerose. Da lì si può ripartire.
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  La lunga crisi.

  Renzi incassa l' ok dei leader Ue
  Il premier: Italia credibile se farà le riforme promesse da 30 anni ­ Nel 2015 deficit­Pil al
  2,9%

  Emilia Patta MILANO «Possono contestarci
  ma la verità vera è che questo Paese lo
  cambiamo». La mezza rissa scatenata al
  Senato dal Movimento 5 Stelle sul Jobs act ­
  bollata come «sceneggiata» ­ alla fine si rivela
  un boomerang per l' opposizione e una spinta
  per il premier, impegnato contestualmente a
  Milano nel vertice Ue sul lavoro.
  «Si può non essere d' accordo ma la
  correttezza del dialogo parlamentare prevede
  che si consenta di votare e verificare che i
  numeri ci sono. E questo accadrà stanotte.
  Abbiamo aspettato 20, 30, 40 anni per fare le
  riforme. I nostri senatori non hanno problema
  ad aspettare qualche ora», dice Matteo Renzi
  in conferenza stampa. Il premier ha appena
  incassato l' apprezzamento di tutti alla riforma
  del lavoro messa in campo: dalla Cancelliera
  Angela Merkel («con il Jobs act in discussione
  al Senato, l' Italia sta facendo un passo molto
  importante») ai vertici Ue (sia il presidente del
  Consiglio Hermann Van Rompuy sia quello
  della Commissione Manuel Barroso parlano
  del Jobs act come di una riforma «molto
  importante» che va nella «giusta direzione»)
  fino al presidente socialista dell'
  europarlamento Martin Schulz (che addirittura definisce il governo di Roma «fantastico»).
  Un plauso unanime giunto prima del via libera al provvedimento, arrivato solo in nottata, e che ha dato a
  Renzi l' opportunità di presentarsi davanti ai partner europei come il premier di ferro capace di imporre
  le riforme ad un Parlamento riottoso e al suo stesso partito diviso. Alla fine la minoranza democratica,
  infatti, non ha potuto far altro che votare la fiducia limitandosi a presentare un suo documento e a
  rimandare la coda della discussione sull' articolo 18 alla Camera. Ma soprattutto Renzi ­ che alla fine
  della giornata si definiva «molto soddisfatto» ­ ha potuto raggiungere il suo obiettivo principe:
  dimostrare che l' Italia mantiene la parola sulle riforme strutturali promesse a Bruxelles, a cominciare
  proprio da quella cruciale del lavoro. «L' Italia sarà credibile nella sua volontà di riforme ­ ripete il
  premier ­ solo se porterà a casa quelle che ha promesso da trent' anni e messo in cantiere negli ultimi
  sei mesi». Perché la partita vera resta quella della flessibilità. Renzi in conferenza stampa ha ribadito
  che rispetterà i vincoli di bilancio ­ confermando tuttavia che per il 2015 la Legge di stabilità fisserà il
  limite del rapporto deficit/Pil al 2,9% utilizzando così tutti i margini consentiti dalle attuali regole ­ ma ha
  anche ribadito la sua idea sulla regola del 3%: «Un' Europa che pensa solo ai vincoli è arida. Ho la mia
  idea sul 3%. Credo che sia un parametro pensato più di venti anni fa in un altro mondo, quando ancora

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  LE CIFRE IN BALLO
  9­10 miliardi L' obiettivo dei tagli Si aggirano
  tra i 9 e i 10 miliardi le risorse che l' esecutivo
  conta di ricavare utilizzando la leva dei tagli:
  ben al di sotto dell' obiettivo dei 16 miliardi
  indicato dal Def di aprile 4,5­5 miliardi Dagli
  enti decentrati Metà dei tagli che si stanno
  approntando in vista della Legge di stabilità, il
  cui varo è previsto per il 15 ottobre, dovrebbe
  essere a carico di Regioni e Comuni 600­900
  milioni Dalle tax expenditures Tanto dovrebbe
  portare la revisione del sistema di detrazioni,
  crediti d' imposta e regimi agevolati.

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  La lunga crisi.

  Metà dei tagli da Comuni e Regioni
  Braccio di ferro sulla sanità ­ Dalla potatura degli sconti fiscali meno di 1 miliardo.

  Marco Mobili Marco Rogari ROMA La metà dei
  tagli di spesa sarà a carico di Regioni e
  Comuni.
  Almeno sulla base della prima griglia di
  massima del piano di riduzione della spesa
  che il Governo sta allestendo in vista del varo
  della legge di stabilità, previsto per il 15
  ottobre. Dei 9­10 miliardi che l' esecutivo conta
  di ricavare utilizzando la leva dei tagli (ma
  rimanendo comunque ben al di sotto dell'
  obiettivo dei 16 miliardi indicato dal Def di
  aprile) dai 4,5 ai 5 miliardi dovranno arrivare
  da una nuova stretta a carico dei Governatori
  per 3 miliardi e dei sindaci per non meno di
  1,5­1,8 miliardi.
  Un' operazione da realizzare soprattutto
  attraverso un nuovo giro di vite sugli acquisti
  di beni e servizi e dando maggiore operatività
  al meccanismo dei costi standard. Sul "conto"
  per i ministeri invece c' è ancora incertezza.
  Palazzo Chigi e il ministero dell' Economia
  punterebbero a risparmi per almeno 4­4,5
  miliardi. Anche se alla luce delle difficoltà a far
  quadrare il cerchio, alla fine ci si potrebbe
  fermare a quota 3­3,5 miliardi.
  Allo stato attuale rispetto all' obiettivo massimo
  fissato per i dicasteri mancherebbero all' appello almeno 2 miliardi.
  La partita sarebbe ancora in corso per diversi ministeri. A partire dalla Sanità che dovrebbe contribuire
  per non meno di 700­900 milioni soprattutto grazie alla proroga del taglio del 5% dei prezzi dei
  dispositivi medici. Ma i tecnici del Governo punterebbero ad arrivare a più di 2 miliardi. Tra le ipotesi sul
  tappeto ci sarebbe anche l' azzeramento della quota aggiuntiva da 2,1 miliardi del Fondo sanitario
  prevista per il 2015.
  Un' idea che non piace affatto ai Governatori. Con il presidente della Ragione Toscana, Enrico Rossi,
  che afferma: «Ai nemici del servizio sanitario dico di fermarsi o sono pronto a portare la gente in piazza
  per difenderlo». Da definire anche la dote che dovrà essere garantita dai ministeri della Difesa e delle
  Infrastrutture.
  I l piano dei tagli dovrebbe essere rafforzato dall' intervento di potatura delle giungla delle tax
  expenditures che sarà molto probabilmente di tipo selettivo tra detrazioni d' imposta, crediti d' imposta e
  regimi agevolati. Su questo fronte dovrebbero essere recuperati dai 600 ai 900 milioni. Risparmi che
  garantirebbero solo un terzo delle risorse necessarie per disinnescare la clausola fiscale da 3 miliardi
  ereditata dal Governo Letta.
  Circa 2 miliardi "aggiuntivi" dovrebbero poi arrivare dalle misure di contrasto dell' evasione fiscale.

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  expo real/1.

  Un «piano B» per l' utilizzo delle aree Expo
  Alla fiera di Monaco presentato il bando ma con pochi investitori interessati si pensa a
  un «developer» istituzionale.

  Michela Finizio a L' eredità di Expo pensa già
  al piano B. Scade il prossimo 15 novembre il
  bando per l' alienazione delle aree su cui l'
  anno prossimo si terrà l' esposizione
  universale, ma le difficoltà di mercato e i
  vincoli della cessione costringono i proprietari
  delle superfici a pensare già ad una soluzione
  alternativa. Il rischio che nessun investitore si
  faccia avanti è elevato e le ultime dichiarazioni
  rilasciate dai vertici delle società calcistiche
  milanesi allontano anche l' ipotesi di un nuovo
  stadio.
  Nonostante l' iniziale manifestazione di
  interesse del Milan, «la recente decisione
  annunciata dai vertici dei club di investire sulla
  riqualificazione di San Siro sembra un passo
  indietro», afferma Luciano Pilotti, presidente
  della società Arexpo proprietaria delle aree
  (Regione Lombardia, Comuni di Milano e Rho,
  Provincia e Fondazione Fiera di Milano). Non
  è a n c o r a a r r i v a t a a l c u n a comunicazione
  ufficiale, ma la difficoltà di trovare le risorse
  necessarie nei bilanci delle società sportive
  gela le aspettative. Ad Expo Real, la grande
  fiera del real estate che si è appena conclusa
  a Monaco, Arexpo ha presentato il bando di
  gara e annunciato la programmazione di quattro sopralluoghi (prorogati al 31 ottobre) nelle prossime
  settimane con alcuni soggetti interessati.
  I tempi, però, sono stretti. «Il sentiment degli operatori nei confronti del bando ­ afferma Aldo Mazzocco,
  presidente di Assoimmobiliare (advisor tecnico di Arexpo per la sua stesura) ­ è influenzato da una
  situazione di mercato difficile per le operazioni di sviluppo. E questa è un grande operazione di
  sviluppo. Il rischio di una scarsa partecipazione può derivare dalla dimensione del progetto e dell'
  investimento iniziale richiesto sia per l' acquisto dell' area sia per redigere un progetto urbanistico
  compiuto». A scoraggiare il mercato, dunque, sono le dimensioni e i rischi commerciali del progetto.
  «Ogni operatore si è fatto una propria idea ­ aggiunge Mazzocco ­ su quello che potrebbe essere creato
  su quell' area. Personalmente ritengo sia necessario un mix di destinazioni commerciali, sia pure con
  attenzione alle ricadute sociali, per giustificare il prezzo posto a base d' asta».
  Atteggiamento prudente anche quello di Bnp Paribas Real Estate Italia che, in vista della pubblicazione
  del masterplan, aveva suggerito la creazione sull' area di una cittadella della giustizia oppure di un
  grande polo logistico dedicato all' agro­alimentare. «Con la nostra manifestazione di interesse ­ afferma
  Cesare Ferrero, country manager di Bnp Paribas Re ­ avevamo immaginato un destino guidato da un

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  valorizzazione del territorio.

  Rigenerazione urbana, troppi piani solo su carta
  Pochi progetti al via: trasformazione e riuso al centro degli sviluppi sostenibili, ma
  manca una regìa condivisa.

  Maria Chiara Voci aUn tempo era materia per
  soli urbanisti. Relegata nelle aule
  accademiche e tema per alte lezioni
  universitarie. Oggi di rigenerazione urbana e
  trasformazione del territorio parlano tutti: dalle
  Camere e di commercio, coinvolte con Ance e
  Cnappc nel progetto Riuso, agli ambientalisti,
  che con gli stessi attori hanno promosso il
  progetto Dissesto Italia, in cui sono coinvolti i
  geologi. La legge di riferimento è ferma al
  1942 ed è tutta da reinventare: sotto l' hastag
  #lecittàvivibili è stato lo stesso ministero delle
  Infrastrutture a lanciare, in estate, una
  "chiamata alle armi" per raccogliere idee e
  suggestioni. Un punto fermo c' è: gli strumenti
  sono da ripensare. Ma la ricetta su come
  procedere è ancora frammentata nei pareri di
  molti. In attesa che sia lo Stato a guidare la
  ricomposizione di una visione unitaria e
  comune.
  Per capire meglio il presente, occorre prima
  analizzare il passato. Dagli anni Novanta, si
  sono succeduti in Italia i Prusst, gli Urban, i
  Contratti di quartiere. A cui si è sommata una
  fioritura, intensa, di programmi complessi e
  integrati, di scala regionale o urbana, espressi
  sempre in sigle, dai Prin ai Priu fino ai veneti Piruea. Ma questo genere di iniziative muovevano, almeno
  in parte, da logiche speculative, sostenute da grandi numeri e da numerose promesse. Uno scenario
  che, oggi, non esiste più. «Non possiamo più permetterci di ragionare secondo gli schemi di un mondo
  che non tornerà più ­ afferma Ezio Micelli, decente di Estimo all' Iuav di Venezia ­. È necessario tornare
  a sobrietà e realismo. Ieri si è realizzato sempre guardando all' offerta, oggi prima di intervenire occorre
  ragionare sulla domanda. Le risorse vanno concentrate su pochi progetti. Guidati dall' arrivo di grandi
  infrastrutture pubbliche e dove c' è una potenziale richiesta di insediamenti per residenza, terziario o
  tempo libero. Fuori da questi pochi casi, l' orizzonte della trasformazione deve puntare al riciclo
  intelligente, a immaginare nuovi usi, anche temporanei, che sono il frutto di scommesse fatte dalle
  amministrazioni per cercare, attraverso l' effettivo utilizzo di un' area, di ricucirle attorno un nuovo
  valore».
  Proseguire nella vecchia logica di progettare pezzi di città, senza confrontarsi con il bisogno e sperando
  di intercettare qua e là fondi, rischia ­ anche per i Comuni più virtuosi ­ di dare vita a tante "tavole
  apparecchiate", a cui però nessun investitore in concreto finisce per sedersi. Gli stessi programmi per il
  riuso, lanciati più di recente dal Governo, sembrano non dare grandi risposte: il Piano per le città, che

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  In breve
  AUTO Esenzione bollo in aula da venerdì L'
  Aula della Camera esaminerà da venerdì 10
  ottobre la proposta di legge sulla riforma del
  bollo auto: lo ha stabilito ieri la conferenza dei
  capigruppo di Montecitorio.
  ENTI LOCALI Riforma Province, parte la regia
  statale Si è insediato ieri l' Osservatorio
  nazionale per l' attuazione della legge Delrio,
  che ha il compito di coordinare il riordino delle
  funzioni e di monitorare l' attuazione della
  riforma, in raccordo con gli osservatori
  regionali. L' Osservatorio è presieduto dal
  ministro per gli Affari regionali Maria Carmela
  Lanzetta ed è composto dai rappresentati di
  Governo, Regioni, Comuni e Province.
  IMMOBILIARE/1 Riparto tra Regioni per fondi
  locazioni Sulla Gazzetta ufficiale n. 234 dell' 8
  o t t o b r e è s t a t o pubblicato i l d e c r e t o d e l
  ministero delle Infrastrutture che stabilisce il
  riparto tra le Regioni dell' ulteriore disponibilità
  di 50 milioni di euro sul 2014 per il Fondo
  nazionale di sostegno per l' accesso alle
  abitazioni in locazione.
  IMMOBILIARE/2 Focus Confedilizia sul «rent
  to buy» Si svolge sabato 11 ottobre a Piacenza
  (sala convegni Banca di Piacenza, dalle 9.30
  alle 13.30) il convegno di Confedilizia sul contratto di rent to buy. La recente normativa impone un
  approfondimento e il convegno si propone di dare, anche illustrando la modulistica appositamente
  studiata, indicazioni operative e suggerimenti. Il convegno sarà introdotto dal presidente di Confedilizia,
  Corrado Sforza Fogliani; seguiranno la relazione di Vincenzo Cuffaro e l' intervento di Pier Paolo Bosso.
  PREVIDENZA Cassa medici, quote contributi più care Dal 2015 le aliquote contributive dei medici e
  degli odontoiatri iscritti alla Cassa di previdenza «dovranno cominciare ad aumentare come stabilito».
  Lo ha detto il presidente dell' Enpam, Alberto Oliveti, intervenendo al congresso Fimmg in corso a
  Santa Margherita di Pula. «Sia sul versante previdenziale sia su quello finanziario ­ ha aggiunto ­
  abbiamo più soldi del previsto, ma dovremo aspettare il consuntivo 2014 e i calcoli attuariali che si
  potranno fare dopo la fine dell' anno. Solo allora sapremo che margini avremo per mitigare
  eventualmente l' aumento dei contributi».

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                                               pubblica amministrazione

  Enti locali. Le istruzioni della Corte dei conti.

  Comuni e personale, tetti alle assunzioni con
  principio di cassa
  Gianni Trovati MILANO I tetti di spesa di
  personale negli enti locali vanno conteggiati
  sulla spesa effettivamente sostenuta nel
  2011/2013, senza possibilità di includere
  «figurativamente» nella base di calcolo
  somme previste ma non erogate in tempo per
  problemi di cassa; dal rispetto del vincolo non
  possono sfuggire nemmeno le spese
  alimentate con fondi nazionali a specifica
  destinazione.
  A fissare i parametri rigidi sull' interpretazione
  dei limiti alle uscite per stipendi nei Comuni
  (nelle Province è in vigore il blocco totale delle
  assunzioni) è la sezione Autonomie della Corte
  dei conti, nell' ambito di una serie di delibere
  diffuse negli ultimi giorni sui temi caldi della
  finanza locale.
  Personale In fatto di personale, l' indicazione
  più importante arriva dalla delibera 25/2014,
  pubblicata ieri, che stabilisce il parametro di
  cassa nei calcoli sul rispetto dei tetti di spesa.
  Le norme di riferimento sono i commi 557 e
  seguenti della Finanziaria 2007 (legge
  296/2006), che dopo la modifica intervenuta
  con il decreto sulla Pa (articolo 3, comma 5­bis
  del Dl 90/2014) chiedono ai Comuni sopra i
  mille abitanti di assicurare la riduzione della spesa rispetto alla media registrata nel triennio 2011/2013.
  Un ente ha chiesto alla sezione Piemonte, che ha rimandato il problema alla sezione Autonomie, se
  fosse possibile inserire nella base di calcolo 2011/2013 anche importi previsti ma non erogati in tempo,
  applicando il principio della competenza finanziaria. La Corte, come quasi sempre accade quando ci si
  occupa di vincoli di finanza pubblica, nega la possibilità di un' interpretazione flessibile, e impone di
  tenere in considerazione solo la spesa effettiva, evitando di alzare la base di calcolo (e quindi le uscite
  possibili) con l' inserimento di altre voci.
  In base allo stesso criterio, che nega interpretazioni estensive quando in gioco ci sono tetti di spesa, la
  sezione Autonomie nega anche (nella delibera 21/2014) la possibilità di escludere dai vincoli le
  assunzioni finanziate con fondi nazionali. L' esclusione, sottolinea la Corte, è limitata ai finanziamenti
  Ue, e non può essere estesa "analogicamente" anche se questo comporta il rischio di perdere i fondi
  nazionali.
  Indennità La sezione Autonomie si è occupata anche delle indennità dei sindaci (delibera 24/2014,
  pubblicata ieri), spiegando che se un aumento nel numero di abitanti fa passare il Comune nella classe
  demografica superiore, l' assegno al sindaco può crescere di conseguenza.
  Anticipazioni di tesoreria Un' altra delibera (la 23/2014) affronta invece il tema dei limiti alle anticipazioni
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  Torre di controllo.

  Regioni da abolire: il Pd Richetti rivela che Renzi
  voleva ridurle da 20 a 10. Speriamo che si tratti solo
  di un rinvio
  F a piacere apprendere di non essere soli a
  c h i e d e r e l ' a b o l i z i o n e d e l l e Regioni,
  trasformate dal clientelismo politico in
  colossali centrali di sperpero del denaro
  pubblico. È una battaglia che ItaliaOggi porta
  avanti da tempo, con interventi sempre
  documentati e pacati del direttore Pierluigi
  Magnaschi e di altre firme. Ora scopriamo che
  anche Matteo Richetti, 40 anni, deputato Pd, è
  dei nostri. Un alleato prezioso, anche se, da un
  po', la sorte gli è avversa. Fino a qualche
  tempo fa era considerato «il braccio destro» di
  Matteo Renzi, perché era stato tra i primi, alla
  Leopolda, a schierarsi al suo fianco nella
  battaglia per «rottamare» la vecchia guardia
  del Pd.
  Di recente, però, il suo rapporto con Renzi si è
  incrinato: escluso dalle primarie per scegliere
  il candidato Pd destinato a governare la
  Regione Emilia­Romagna, Richetti è
  approdato tra i critici del premier. E ieri, in un'
  intervista al Corriere della sera, si è detto
  deluso dal fatto che Renzi stia pensando più ai
  consensi che ai provvedimenti «che abbiamo
  preparato per anni». Per esempio? «Dieci
  ministeri, dieci Regioni con abolizione di
  quelle a Statuto speciale, mille Comuni». Una
  vera rivoluzione.
  Poiché Renzi, nei suoi libri e nelle interviste, non ha mai fatto il minimo accenno all' abolizione di metà
  della Regioni, a cominciare da quelle a statuto speciale, sarebbe opportuno che qualche altro
  esponente del «cerchio magico» del premier confermasse la rivelazione di Richetti. Finora, più che
  abolire le Regioni, Renzi ha dato l' impressione di volerle potenziare, fino a trasformare il Senato in una
  sorta di dopolavoro dei consiglieri regionali e dei sindaci. Ma non per questo Richetti deve passare per
  un visionario: se dice che Renzi voleva tagliare le Regioni (in primis quelle a statuto speciale), e ridurne
  il numero da 20 a 10 (oltre a sopprimere 7mila Comuni su 8mila!), c' è di che sperare.
  Tanto più che l' esigenza di tagliare in profondità la spesa pubblica si è fatta strategica e non può
  prescindere dal fatto che le Regioni sono diventate dei carrozzoni costosi, di cui si scoprono ogni giorno
  sperperi incredibili.
  Il caso più recente riguarda la Regione Lazio, dove il governatore Nicola Zingaretti (Pd) ha avviato una
  seria spending review, nel tentativo di porre riparo a più di un decennio di spese folli. Si è così scoperto
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  lettere
  Alfano dice no alle nozze gay. Si rompe il patto
  del Nazareno.
  Filippo Merli Siamo tutti nella mani di Ebola Le
  cure per Thomas Eric Duncan, il malato di
  Ebola ricoverato in un ospedale di Dallas,
  costano 1.000 dollari all' ora. Pensiamo all'
  Italia e all' Europa: quanti malati ci vogliono
  per far salire il rapporto deficit/pil sopra il 3%?
  Marcello Bussi Circolare giusta, riferimento,
  ops, sbagliato La contestata circolare firmata
  da Angelino Alfano a proposito delle unioni
  omosessuali è redatta con rispetto delle norme
  e le dovute motivazioni, anche costituzionali.
  Per il supponente Stefano Rodotà si tratta di
  «una lettura formalistica della legislazione
  vigente», quasi che il ministero dell' Interno
  dovesse dilettarsi in letture creative. C' è però
  un piccolo particolare sfuggito al noto giurista:
  la circolare fa riferimento al decreto legislativo
  267/2001. Orbene, esiste un decreto,
  ministeriale però, con quel numero: tratta della
  disciplina igienica di imballaggi e simili. Il
  riferimento va corretto: all' evidenza, è al dlgs
  2 6 7 / 2 0 0 0 , c h e n o r m a g l i enti locali,
  disponendo fra l' altro le funzioni del sindaco
  quale ufficiale di governo (tenuto ad applicare
  le leggi vigenti, non a inventarsene di
  futuribili).
  Cesare Maffi Robledo è libero dalle norme? Il procuratore milanese Robledo avrà agito sicuramente per
  il meglio, convinto, in coscienza, che versare 250 milioni sotto sequestro in due banchettine locali,
  anziché metterli nell' apposito Fondo nazionale, come previsto dalla legge, fosse una condotta prudente
  e nell' interesse per lo Stato. Ma il fatto però che un magistrato goda di questa incredibile autonomia de
  facto (me ne gode, poi?) non è clamoroso? C' entra Montesquieu? O no.
  Pierpaolo Albricci Forse vogliono dire proprio no Il parlamento ha detto per la diciassettesima volta no a
  Violante giudice della Consulta. Mi viene il sospetto che stiano dicendo veramente NO. Magari mi
  sbaglio Luigi Chiarello Prima di copiare i tedeschi Forse la Germania va meglio di noi anche perché in
  Germania non ci sono enti inutili, municipalizzate, forestali dove non c' è un albero, stuoli di dipendenti
  pubblici nullafacenti. Cioè non ci sono gli sprechi.
  O meglio, questi, sono ridotti al minimo. Finché non avremo tagliato il clientelismo è inutile far finta di
  copiare i tedeschi.
  Piera Graffer Salutare presa di distanza Ma che originale, proprio fuori dagli schemi, questo Renzi che
  si dice culturalmente lontano da Margareth Thatcher. Provasse a dire qualcosa di diverso e sarebbe
  spazzato via in un amen, lui e probabilmente qualsiasi altro premier al mondo. Molto a modo (e molto
  più salutare) l' indicazione come modello internazionale di riferimento della «terza via di Clinton e Blair».
  Quest' ultimo, tra l' altro, ha potuto permettersi di fare il Blair, giusto perché prima c' era stata l'
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                                              pubblica amministrazione

  A Milano niente Tasi per gli inquilini dell' Aler
  A Milano gli inquilini delle case popolari non
  pagheranno la Tasi. Nessun versamento sarà
  richiesto a chi non lo ha ancora effettuato e chi
  invece ha già pagato avrà diritto a un rimborso
  da parte del comune. Lo ha deciso palazzo
  Marino con un parziale dietrofront rispetto alla
  posizione espressa sabato scorso (si veda
  ItaliaOggi del 4 ottobre) secondo cui gli
  inquilini delle case popolari avrebbero
  beneficiato di forme di compensazione ex
  post, ma avrebbero comunque dovuto pagare.
  La decisione del comune è stata motivata dall'
  esigenza di evitare il paradosso, creato dalla
  normativa, che avrebbe fatto pagare di più gli
  affittuari degli alloggi comunali rispetto a quelli
  dei privati. A Milano infatti gli immobili diversi
  dall' abitazione principale, in considerazione
  del fatto che l' Imu sulle seconde case è già al
  massimo (10,6 per mille), non possono pagare
  più dello 0,8 per mille a titolo di Tasi. Gli
  alloggi popolari, invece, sono esenti dall' Imu e
  per questo sono soggetti all' aliquota Tasi
  prevista per la prima casa (2,5 per mille). Del
  tributo così calcolato gli inquilini avrebbero
  dovuto versare il 10% che è la quota posta a
  loro carico dal comune. In molti casi si
  sarebbe trattato di pochi spiccioli, ma nell'
  impossibilità di accertare caso per caso
  eventuali situazioni penalizzanti per gli affittuari Aler, l' amministrazione guidata da Giuliano Pisapia ha
  deciso di bloccare tutto. Sempre in materia di Tasi, il sottosegretario all' economia Enrico Zanetti,
  rispondendo a un' interrogazione del deputato Pd Marco Causi, ha chiarito che in caso di intervenuta
  fusione tra comuni, il contribuente potrà sempre utilizzare nel modello F24 il codice catastale degli enti
  soppressi. Il gettito sarà comunque assicurato al nuovo ente risultante dalla fusione.

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  Attesa in commissione alla camera per gli emendamenti del governo al dl Sblocca Italia.

  Expo, deroghe per il personale
  Incentivati i grandi investimenti nella banda larga.

  In arrivo deroghe in materia di spesa per il
  personale impiegato in Expo 2015. Potrebbe
  esserci anche questo nel pacchetto di
  emendamenti al decreto Sblocca Italia (n.
  133/2014) che il governo sta mettendo a punto
  con la relatrice Chiara Braga (Pd). Le proposte
  di modifica sono attese oggi in commissione
  ambiente alla camera in concomitanza con l'
  inizio delle votazioni sul provvedimento. La
  commissione presieduta da Ermete Realacci
  inizierà a votare gli articoli che interessano il
  ministero dello sviluppo economico (6­14­15­
  22­30­31­36­37­38­39) e a quello dell'
  ambiente (7­8­22­33­34­35). Rimandato a
  lunedì il capitolo infrastrutture (alta velocità
  ferroviaria e concessioni autostradali). L'
  approdo in aula del decreto (che scade l' 11
  novembre) slitterà invece al 20 ottobre. Così
  ha deciso la conferenza dei capigruppo di
  Montecitorio che ha accolto la richiesta di più
  tempo avanzata dall' ottava commissione
  ambiente. Uno dei nodi che potrebbe essere
  affrontato già oggi è quello delle trivellazioni
  (art. 38).
  Un emendamento del Pd a firma del
  capogruppo Roberto Speranza elimina le
  norme che derogavano al divieto nel golfo di
  Venezia, in quello di Napoli, al largo di Salerno
  e delle Isole Egadi.
  Tra gli altri interventi attesi negli emendamenti governativi anche lo stanziamento di 100 milioni da
  destinare ad alleggerire i tagli subiti dalla province (445 milioni per il 2014) che stanno mettendo in
  ginocchio gli enti intermedi alle prese con la difficile transizione al nuovo assetto di competenze e poteri
  previsto dalla legge Delrio.
  Sempre in materia di finanza locale sarà un decreto del ministero dell' economia, previa intesa in
  Conferenza stato­città e autonomie locali, ad adottare una nota metodologica relativa alla procedura di
  calcolo e alla stima delle capacità fiscali per ciascun comune delle regioni a statuto ordinario. La
  capacità fiscale dei comuni serve per individuare le quote di redistribuzione del 10% del Fondo di
  solidarietà comunale che per legge deve essere accantonato con dpcm per essere ripartito tra i
  municipi in base alla capacità fiscale e ai fabbisogni standard.
  Nelle proposte di modifica del governo dovrebbe trovare posto anche la rinegoziazione dei
  finanziamenti Mise alle imprese per l' innovazione tecnologica prolungando il piano di rimborso fino a un
  massimo di 4 anni di rate. In più piani di restituzione graduale (fino a un massimo di sei anni) delle

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9 ottobre 2014
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  Tasi/ItaliaOggi risponde
  CALCOLO A MESI Io e il mio compagno, in
  data 16 luglio, abbiamo acquistato una casa
  nel comune di Nuvolera. Non siamo proprietari
  di altra abitazione. Faremo il cambio di
  residenza il mese prossimo, quando con la
  consegna del mobilio la casa diventerà la
  nostra abitazione. Come devo comportarmi
  per il pagamento della Tasi?
  quesito via mail Risposta Nel silenzio della
  legge, si ritiene che la Tasi debba essere
  calcolata a mesi, come l' Imu. Pertanto,
  occorre conteggiare per intero i mesi nei quali
  il possesso o la detenzione si sono protratti
  per almeno 15 giorni. Nel caso segnalato, i
  lettori dovranno pagare per 6 mesi (da luglio
  da dicembre), mentre per i mesi precedenti
  sarà obbligato chi ha venduto. Finché i due
  proprietari non acquisteranno la residenza, si
  dovrà applicare l' aliquota prevista per gli altri
  fabbricati (che a Nuvolera vale lo 0,1%), dopo,
  quella prevista per le abitazioni principali (che
  a Nuvolera è più alta, ossia lo 0,2 per cento).
  MULTIPROPRIETÀ Ho un casa al mare in
  multiproprietà. Devo pagare la Tasi?
  quesito via mail Risposta Per le unità
  immobiliari utilizzate in regime di
  multiproprietà, il versamento della Tasi deve
  essere effettuato dall' amministratore, con
  successiva rivalsa sui singoli possessori in ragione delle quote di possesso.
  FONDAZIONI BANCARIE Le fondazioni bancarie devono pagare la Tasi sui loro immobili?
  quesito via mail Risposta Se si tratta di immobili destinati allo svolgimento di attività commerciali, la
  Tasi è senza dubbio dovuta. Al contrario, si ritiene che siano esenti quelli destinati esclusivamente allo
  svolgimento (con modalità non commerciali) di attività non commerciali. Come ha evidenziato l' Anci
  Emilia­Romagna nella circolare n. 86 del 18/3/2014, infatti, il dl 16/2014 ha esteso alla Tasi le esenzioni
  previste ai fini Imu (e, prima ancora, Ici) dall' art. 7, comma 1, lett. i), del dlgs 504/1992 a favore degli
  enti che svolgono attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, di ricerca scientifica, didattiche, ricettive,
  culturali, ricreative e sportive (ovvero le attività di cui all' art. 16, lett. a), della legge 222/1985). Il dl 16,
  tuttavia, ha omesso di richiamare l' art. 9, comma 6­quinquies, del dl 174/2012, che aveva
  espressamente escluso dal novero dei beneficiari le fondazioni bancarie.
  Pertanto, gli immobili di queste ultime, non devono pagare la Tasi, purché rispettino le condizioni
  previste dalla citata lett. i). In particolare, come detto, l' esenzione spetta solo per gli immobili destinati
  esclusivamente allo svolgimento con modalità non commerciali delle predette attività.
  A questo proposito, lo stesso dl 16 ha precisato che, per i fabbricati ad uso promiscuo, si applica
  comunque l' art. 91­bis del dl 1/2012, per cui le parti di immobile assoggettate ad Imu saranno anche
  assoggettabili a Tasi.
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9 ottobre 2014
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  La denuncia del presidente del Cni Zambrano.

  Crediti p.a. inutili
  Gli ingegneri non riescono a cederli.

  Gli ingegneri non riescono a cedere i propri
  crediti p.a. Perché banche e intermediari
  finanziari, nonostante i protocolli esistenti,
  ostacolano l' operazione: o non ne sono a
  conoscenza o non vogliono essere coinvolti.
  Lo denuncia il presidente del Consiglio
  nazionale degli ingegneri, Armando
  Zambrano, sulla base delle testimonianze di
  numerosi iscritti. La denuncia è contenuta in
  una circolare nella quale il Cni illustra agli
  iscritti le opportunità disponibili in materia di
  p a g a m e n t i d e i d e b i t i d e l l a pubblica
  amministrazione. «Molti iscritti titolari di crediti
  certificati», ha dichiarato, «lamentano il fatto
  che al momento le banche e gli intermediari
  finanziari non sanno o non vogliono essere
  coinvolti in tale operazione».
  Entrando nel dettaglio, nella circolare è
  spiegato che i professionisti e le imprese che
  vantano un credito commerciale nei confronti
  delle pubbliche amministrazioni, possono
  procedere allo sblocco attraverso la
  certificazione del credito, che avviene
  gratuitamente attraverso la piattaforma messa
  a disposizione dal Mef (all' indirizzo

  http://certificazionecrediti.mef.gov.it/CertificazioneCredito/home.xhtml).
  La domanda di certificazione, prosegue la circolare, può essere presentata per i crediti commerciali che
  si vantano nei confronti di: amministrazioni statali, centrali e periferiche; regioni e province autonome;
  enti locali; enti del Servizio sanitario nazionale; altre amministrazioni pubbliche.
  L' iscrizione alla piattaforma può essere richiesta direttamente da società o imprese individuali, mentre i
  professionisti devono richiedere le credenziali alla p.a. debitrice.
  Una volta certificato il credito, il professionista lo può utilizzare nei seguenti modi: attendere il
  pagamento della somma da parte della p.a.
  entro la data indicata nella certificazione; effettuarne la cessione (anche parziale) o chiederne un'
  anticipazione presso banche o intermediari finanziari abilitati a un determinato tasso di sconto;
  compensare la somma (anche parzialmente) presso l' Agenzia delle entrate. Per rendere concreta l'
  attuazione della cessione del credito, ricorda la circolare del Cni, è stata stipulata, il 17 luglio scorso,
  una apposita convenzione tra il Mef e l' Abi. Il problema, però, a parere di Zambrano, sono gli ostacoli
  che pongono banche e intermediari. «Ancora una volta», conclude, «è il sistema bancario a ostacolare
  un provvedimento importantissimo per il rilancio dell' economia. Lo stesso sistema creditizio che fruisce

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9 ottobre 2014
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  La malattia osteoporotica
  L' Associazione I.N.S.A.L.U.T.E.
  organizza, al Centro Sociale Porta Nuova di
  via Moro a Russi, quattro incontri (giovedì 9,
  16, 23 e 30 ottobre dalle ore 15 alle 16) sul
  tema "Lunga vita alle grandi articolazioni ­ La
  malattia osteoporotica: prevenzione possibile".
  Si parte oggi con un incontro sulle articolazioni
  e lo sviluppo dell' apparato muscolo
  scheletrico.
  Relatrice la dottoressa Cristina.

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                                                                                               35
9 ottobre 2014
Pagina 32                        Corriere di Romagna
                                 (ed. Ravenna­Imola)
                                                        sport
  PROMOZIONE.

  Il Classe decimato: perde quattro giocatori
  Squalificato per due turni Urbinati (Classe),
  Alessandrini (Bagnacavallo), De Rose (Russi),
  per una giornata Massari (Bagnacavallo),
  Capacci (Cervia), Callegari, Poggi, Valenza
  (Classe), Telloli (Comacchio Lidi), Ricci
  (Marignanese), Casadei (San Pietro in
  Vincoli), Pittaluga (S.Maria Codifiume), Tosi
  (San Patrizio), Renna (Castrocaro), Dieng
  (Tropical Coriano). Squalificato fino al 15
  ottobre il tecnico Guerra (Sant' Ermete
  Sanvitese).

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9 ottobre 2014
Pagina 24                          La Voce di Romagna
                                                          sport

  IL GIUDICE SPORTIVO Classe decimata

  Quattro. giocatori squalificati Savarna, forte
  ammenda
  BOLOGNA Sono dieci in totale le giornate di
  squalifica inflitte dal Giudice Sportivo ai
  giocatori del girone B dell' Eccellenza dopo le
  partite di domenica. Tre giornate si è preso
  Tonazzi (Copparese) "per aver rivolto
  espressioni offensive nei confronti dell' arbitro;
  inoltre applaudiva ironicamente l' assistente nr.
  2 dell' arbitro", come si legge nel comunicato
  ufficiale. Due giornate a Baldani, portiere del
  Massa Lombarda (una l' ha scontata ieri sera),
  un turno di stop a Lettieri (Copparese), Zebi
  (Ravenna), Quaranta (Sampierana), scontate
  nelle partite di ieri sera, mentre i primi
  squalificati per recidività in ammonizione sono
  Gramigna (Conselice) e Zaccarelli (Meldola).
  Ammende pesanti per Centese, 250 euro "per
  uso di fumogeni e per aver fatto scoppiare un
  petardo" e alla Copparese, 150 euro "per
  intemperanze dei propri sostenitori".
  In Promozione doppio turno da esaminare per
  il Giudice: per le gare di mercoledì scorso
  ammenda di 150 euro al Savarna e al
  Verucchio "per intemperanze dei propri
  sostenitori".
  Due giornate di squalifica a Alessandrini
  (Bagnacavallo) e Urbinati (Classe), una a
  Massari (Bagnacavallo), Capacci (Cervia),
  Callegari (nella foto), Poggi e Valenza
  (Classe), Ricci (Marignanese) e Casadei (San Pietro in Vincoli).
  Passando alle partite di domenica scorsa, un turno di stop al tecnico del Sant' Ermete Alessandro
  Guerra. Sul fronte dei calciatori, due giornate a De Rose (Russi), un turno di stop a Tosi (San Patrizio),
  espulso, e ai recidivi in ammonizione Renna (Castrocaro) e Dieng (Tropical Coriano).

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