LADAKH - INDIA FESTIVAL DI HEMIS - I Viaggi di Maurizio Levi

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LADAKH - INDIA
FESTIVAL DI HEMIS
LADAKH - INDIA FESTIVAL DI HEMIS - I Viaggi di Maurizio Levi
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Il Ladakh è il lembo più settentrionale dell’India, un piccolo ex-regno buddhista che le altissime
cime himalayane proteggono dai grandi flussi monsonici.
Sbaglia chi pensa, trovandosi sulla sommità del mondo, a paesaggi brulli o “solo” di alta
montagna; qui, accanto alle alte vette innevate, si aprono scenari verdi di ampio respiro, la nuda
roccia è lambita da fiumi ora impetuosi ora dallo scorrere lento, dai passi di montagna si
dominano muraglie di abeti e ridenti pianure, sulla sabbia dei fondovalle si aggirano i cammelli...
Questa piccola terra dalla storia antica non offre solo paesaggi superbi e mozzafiato, ma anche
l’incontro con una coraggiosa popolazione di monaci, di pastori e di contadini che, pervasa da
profonda spiritualità, tiene testa alle mire espansionistiche dei pakistani e dei cinesi.
E’ il luogo in cui il buddhismo tibetano ha meglio conservato le tradizioni: grandi e piccoli
monasteri in cui assistere a suggestive cerimonie; castelli e antichi palazzi reali, pregevoli
esempi di arte indiana e nepalese sono solo alcuni dei molti motivi d’interesse di un “paese tutto
in verticale”.

Nella stagione estiva in Ladakh la popolazione si riunisce nei grandi monasteri per celebrare
feste sontuose. Molte hanno un'origine religiosa, altre sono legate alla vita sociale.
In questo viaggio si assisterà al Festival di Hemis che ha luogo presso il monastero più grande
del paese e celebra la nascita del Guru Padmasambhava.
Nella corte del monastero simulando il combattimento fra spiriti benigni e forze del male i monaci
si abbandonano a convulse danze rituali maneggiando spade e strumenti simbolici. Al suono di
cimbali, trombe, tamburi e gong, saltano, piroettano, ondeggiano, muovendo vorticosamente
nell’aria le gonne coloratissime e disegnando simbologie con le mani. I ladakhi, che a migliaia
partecipano all’evento, interpretano con emozione i messaggi dei danzatori che narrano gli
eventi che diedero luce alla nascita del Buddhismo tibetano.

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PROGRAMMA DI VIAGGIO

1° giorno (martedì)
Volo Milano - Delhi via Francoforte

Ritrovo in aeroporto circa 3 ore prima della partenza del volo. Partenza con voli di linea per
Delhi via Francoforte. Arrivo verso l’una di notte e, a seguito delle formalità doganali, attesa per
l’imbarco del volo su Leh.

2° giorno (mercoledì)
Arrivo a Delhi e coincidenza con volo per Leh

Prima dell’alba partenza con volo di linea per Leh. Dopo circa un’ora di volo, osservando dall’alto
le cime himalayane coperte di neve e ghiaccio, si giunge nella capitale dell’antico regno del
Ladakh, posta a 3.500 metri di altitudine. Trasferimento al The Zen Ladakh Hotel, un buon
albergo di recente costruzione classificato tra i migliori di Leh, www.thezenladakh.com.
 Aperta al turismo solo nel 1974, la città di Leh oggi accoglie numerosi viaggiatori provenienti da
tutti i paesi del mondo, ma i suoi abitanti non sembrano aver modificato molto il loro modo di
vivere, forse perché, fin dal passato sono stati abituati a vedere passare e soggiornare nella loro
capitale stranieri provenienti dai quattro angoli dell’Asia. Infatti, la città ebbe un passato
prestigioso e fu attraversata per lungo tempo dalle carovane, trovandosi nel cuore d’importanti
vie di comunicazione. La sua posizione geografica la rese un centro privilegiato di scambi
commerciali, lungo la via di comunicazione che collega il Kashmir all’Asia Centrale. Le carovane
provenienti dalla Russia, da Kashgar e dal Turkestan si riunivano a Khotan prima di arrivare a
Leh. Lhasa, la capitale del Tibet, era collegata a Leh attraverso una strada che costeggiava il
versante nord dell’Himalaya. Nel bazar di Leh si poteva vedere una folla pittoresca dove, i colori
incredibili dei costumi tradizionali si mescolavano al cangiante dei turchesi che ornano le
acconciature delle donne ladakhe. A causa dei problemi sorti nello Xinjiang alla fine degli anni
trenta, gli scambi economici tra il Kashmir e l’Asia Centrale si arrestarono bruscamente e,
durante la Seconda Guerra Mondiale le frontiere diventarono impenetrabili. Se verso la fine degli
anni ’70 la città presentava ancora l’aspetto delle città d’oasi dell’Asia Centrale, dalla metà degli
anni ’80, si è modernizzata.
Pomeriggio a disposizione per riposo e acclimatamento. Pensione completa in albergo.

Pernottamento (Hotel The Zen Ladakh )
Affacciate sulla pittoresca catena montuosa, le sistemazioni sono ben arredate e dispongono di
TV via cavo a schermo piatto e bagno privato con doccia, asciugacapelli e accappatoio. The Zen
Ladakh Offre una piscina coperta riscaldata, un centro fitness, la connessione Wi-Fi gratuita e un
centro benessere.

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LADAKH - INDIA FESTIVAL DI HEMIS - I Viaggi di Maurizio Levi
Indirizzo: Sheldan Fort Road, Leh Ladakh -194101, Jammu & Kashmir, India
Tel. +91 1982 253336
www.thezenladakh.com

3° giorno (giovedì)
Giornata dedicata alla scoperta dei dintorni di Leh, con i Palazzi Reali di Leh e Stok, il Gompa
di Samker e la città vecchia

La mattina, dopo la colazione, ci rechiamo a Choglamsar, al ‘Buddha Garden’, a circa 10 km da
Leh. Proseguiamo verso il villaggio di Stok, situato sulla riva sinistra dell’Indo, all’altitudine di
Leh, da cui dista 14 Km, è diventato la residenza della famiglia reale dopo essere stato nel
passato la residenza di un ministro. Il re Tsepaldondup (1790-1841) ricostruì il palazzo e vi fece
erigere una statua d’argento della divinità femminile Tara. Qui vi fu esiliata la famiglia reale nel
1834, dopo la sua sconfitta contro l’esercito di Zorwar Singh. Il palazzo ospita un piccolo museo
dove sono esposte le peyrak (ornamenti da cerimonia) della regina oltre ad una nttevole
collezione di thanka.
Nel pomeriggio, visita esterna del palazzo-fortezza che domina la città di Leh. Costruito nel
1600, nell’epoca in cui il re del Ladakh dominava su quasi tutta la totalità del Tibet occidentale, il
palazzo rappresenta un esempio notevole d’architettura monumentale, allo stesso modo del
Potala di Lhasa che fu costruito tra il 1645 e il 695 dal Quinto Dalai Lama. Nonostante sia
circondato dalle montagne che lo fanno sembrare più piccolo di quanto non sia, rapportato su
scala umana è veramente imponente. Infatti, la sua facciata principale è larga circa 60 metri e
alta 58 m. Si erge per nove piani e la sua costruzione fu voluta dal re Senge Namgyal. E’ rimasto
disabitato dal 1834, quando la famiglia reale fu deposta e si trasferì a Stok. Il palazzo di Leh fa
parte di un insieme di costruzioni che occupano la cima del Namgyal Tsemo. Questo insieme
comprende appunto la fortezza, edificata nel 1520 da Tashi Namgyal, il Gonkhang, il Tempio
delle divinità Guardiane, edificato dallo stesso re, di colore rosso che contiene un’immagine di
Mahakala con sei braccia. Più in basso si trova il tempio dedicato a Maitreya (il Buddha del
futuro). Lungo il crinale si possono vedere i resti di diverse torri di guardia. Sul versante
meridionale del crinale si trova un chorten, sopra il quale si erge un tempio dedicato a
Padmasambhava. Sullo stesso fianco si possono vedere due scuderie e il Gompa Soma (il
nuovo tempio), un edificio a due piani. Sul fianco a sud-ovest si trovano due templi: uno è
consacrato ad Avaloiketesvara e l’altro a Matreya. Sotto il palazzo si possono ancora vedere
diversi edifici interessanti anticamente dentro le mura della città vecchia di Leh. Sosta
panoramica al Shanti Stupa e proseguimento per il Gompa di Samkar, a 3 km da Leh,
residenza ufficiale del capo dei Lama del Ladakh. Il tempio principale ricorda quello di Spituk e vi
si trova una statua di Vajrabhairava. All’interno, una cappella con le statue di Tsong Khapa e dei

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suoi discepoli principali. Nel portico si possono ammirare i Re delle quattro direzioni, una Ruota
della Vita e il Vecchio uomo di lunga vita. I muri della galleria che si trova sotto il tempio
mostrano illustrazioni della vita monastica. Un tempio, sotto il portico, contiene una copia di
Kanjur e dei Buddha del passato, del presente e del futuro. Prima di rientrare in albergo
esploreremo la labirintica viabilità della città vecchia di Leh che si trova alle spalle della Jama
Masjid, la moschea sunnita. Di recente la gente del posto ha cominciato a restaurare molte delle
strutture più pregevoli ed è cominciata la costruzione del nuovo Central Asian Museum. Non
molto lontano da questo si erge un albero sacro che si narra essere stato piantato nel 1517 da
un mistico sikh, mentre secondo un’altra versione, sarebbe invece nato magicamente da un
bastone da passeggio lasciato qui da Staksang Raspa, il guru del grande re del Ladakh, Sengee
Namgyal. Passeggiata nel polveroso quanto coloratissimo bazar della città.
Pensione completa in albergo.

Pernottamento (Hotel The Zen Ladakh )

4° giorno (venerdì)
Giornata dedicata al festival di Hemis (90 km, circa 7/8 ore incluse le visite)

Situato a 45 km da Leh, in una vallata laterale della riva sinistra del fiume Indo, Hemis è
attualmente il più grande monastero del Ladakh. Fu fondato nel 1602 da Tagtsangrepa, monaco
bhutanese dell’ordine Dugpa-Kagyupa chiamato in Ladakh dal re Senge Namgyal. Per molti
anni, Hemis fu privato del Superiore che era stato fatto prigioniero dai cinesi, mentre studiava in
uno dei collegi di Lhasa. Quando ci si trova nel cortile interno, guardando la facciata, si notano
delle scale che conducono a due templi. Quello di destra è il Duskhang e quello di sinistra il
Tsogkhang. L’architettura interna del primo è notevole. Di fronte alla porta d’entrata si trova il
protettore Pehar e alla sua destra, la statua della tredicesima incarnazione di Drugchen
Rimpoche su un trono. La statua principale del secondo tempio rappresenta il Buddha. Il
Lhakhang Nima (vecchio tempio) è il più interessante di tutti i templi di Hemis. Ogni anno tra
giugno e luglio nel complesso di Hemis si svolge il festival dedicato a Padmasambhava
(Guru Rimpoche). Si ritiene che sia nato nel decimo giorno del quinto mese dell’anno della
scimmia come predetto dal Buddha Sakyamuni. Si ritiene anche che la sua missione fosse e sia
quella di migliorare la condizione spirituale di tutti gli esseri viventi. L’osservanza dei rituali sacri
a lui collegati danno forza spirituale e buona salute. Il festival si svolge nel cortile rettangolare di
fronte alla porta principale del monastero. Lo spazio è ampio e aperto, ad eccezione di due
piattaforme sollevate quadrate, con un palo sacro nel centro. Qui vengono poste delle panche
basse con cuscini, un piccolo tavolo dipinto tibetano con oggetti cerimoniali – tazze ricolme di
acqua sacra, riso crudo, tormas (figure fatte di farina e burro usate nei rituali tantrici o come
offerte nei templi buddhisti) e bastoncini d’incenso. Un certo numero di monaci musicisti suonano
la musica tradizionale, usando i cimbali, i tamburi, delle piccole trombe e degli strumenti a fiato di
grandi dimensioni. Vicino a loro, viene tenuto uno spazio per i lama. Le cerimonie cominciano
con un rito, molto presto la mattina sul tetto del Gompa dove, al suono dei tamburi e dei cimbali,
il ritratto di Dadmokarpo o Rygyalsras Rimpoche viene esposto cerimoniosamente affinchè tutti
possano ammirarlo e venerarlo. Sicuramente le cerimonie più spettacolari sono le danze in
maschera eseguite dai monaci. Queste sono chiamate chams e fanno parte della tradizione
tantrica. Ci sono diverse danze e diverse maschere, ognuna con un significato particolare.
Nel tardo pomeriggio rientro a Leh.
Pranzo a picnic, cena in albergo.

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Pernottamento (Hotel The Zen Ladakh )

5° giorno (sabato)
Trasferimento a Uleytokpo. Visita ai monasteri di Likir, Alchi e Rizong (100 km, circa 8 ore
incluse le visite)

Trasferimento ad Uleytokpo con sosta fotografica alla confluenza tra il fiume Indo e il fiume
Zanskar.
Visita in mattinata del monastero di Likir, appartenente alla setta Gelung-Pa
e primo monastero reale in Ladakh durante l’influenza tibetana.
Situato lungo l’antica rotta carovaniera da Basgo al ponte di Khalse, il monastero fu costruito,
secondo la leggenda, in un luogo circondato dai due grandi re naga, Nando e Tagsako, da cui il
nome Lukyil che significa “cerchio degli spiriti delle acque”. Lhachen Gyalpo, quinto re del
Ladakh, offrì questo terreno al lama Drupwang Choedgen per edificarvi un monastero nel 1065.
Nel XV secolo, Likir aderì all’ordine Gelung-pa. Il tempio principale contiene degli stupa, delle
statue di Cakyamuni, Maitreya e Tsong Khapa, fondatore dell’ordine Gelung-pa. In un altro
tempio, più piccolo, i trentacinque Buddha della confessione e i sedici arhat (santi) sono
rappresentati in modo particolare. Il tempio di Gonkhang ospita un’imponente divinità tutelare
rivestita di un’armatura in oro, mentre la vecchia camera dell’abate contiene una magnifica
collezione di thanka. Circa un centinaio di monaci risiedono nel monastero che è noto per la sua
disciplina rigorosa. Il superiore è un fratello del Dalai Lama.
Nel pomeriggio visita del complesso monastico di Alchi, protetto dall’UNESCO. Situato sulla
riva sinistra del fiume Indo, Alchi è uno dei pochi monasteri dell’XI e XII secolo esistenti in
Ladakh. I restauri intrapresi nel XVI secolo, non sembrano averne alterato la forma originaria. Le
sue pitture mostrano la tradizione, ancora viva all’epoca, degli artisti kashmiri. Infatti, verso la
fine del X secolo, il re Yeshe Oe del Guge inviò ventun giovani nobili a studiare i precetti del
Buddhismo in Kashmir. Dopo sette anni, solo due sopravvissero e ritornarono nel loro paese.
Uno dei due, il celebre Rinchen Sangpo, fu il motore di una vera rinascita del buddhismo grazie
alle sue innumerevoli traduzioni dei testi sanscriti che gli valsero il titolo di “Grande Traduttore”.
Egli si distinse anche per la sua attività di costruttore e a tale scopo si circondò di trentadue
artisti kashmiri. E’ ad uno dei suoi discepoli che si deve la costruzione di Alchi e secondo la
tradizione, il venerabile salice mezzo secco che si trova all’entrata del choskhor (enclave
religiosa) proviene proprio dal bastone del Traduttore. Nel XV secolo, in Ladakh fu introdotto
l’ordine Gelung-pa e assorbì i monasteri di tradizione Kadampa ad eccezione di Alchi che venne
dimenticato, anche dai restauratori. Da cento anni, i monaci di Likir si occupano del suo
mantenimento. Il complesso di Alchi è composto di diversi edifici che contengono diverse pitture
murali. Questi sono: il Sum-tseg, a tre piani; il Dusk-Hang o sale delle riunioni; il Lotsawa
Lhakhang o Tempio del Traduttore; il Jampal Lhakahang o Tempio di Manjusri e il Lhakhang
Soma o Tempio Nuovo. Il tempio di Sum-tseg è formato da tre piani le cui pareti sono
interamente ricoperte di pitture. Al centro dell’edificio si trova un chorten. Sui lati ci sono tre
grandi nicchie che contengono statue dei bodhisattva (Maitreya, Availokitesvara e Manjusri).
All’esterno del tempio un bel porticato in legno intagliato in autentico stile indiano. Il tempio
successivo è quello di Duskhang, dedicato a Vairocana la cui rappresentazione occupa la
nicchia centrale. Tutti i mandala del tempio sono collegati al ciclo di Vairocana. Nel Lotsawa
Lhakhang, sulla parte centrale si trova il Buddha Sakyamuni con il traduttore Rinchen Sangpo a
sinistra e Availokitesvara con le quattro mani a destra. Nel Jampal Lhakhang si trovano quattro
rappresentazioni di Manjusri in quattro colori diversi. Le pitture murali del Lhakhang Soma
risalgono probabilmente al XIV secolo e sono più recenti rispetto a quelle degli altri templi di

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Alchi. Sono molto ricche sul piano iconografico. Il complesso di Alchi è sicuramente uno dei più
spettacolari esempi di arte religiosa.
Le visite proseguono con il monastero di Rizong.
Ubicato in un sito fantastico, Rizong è uno degli ultimi monasteri costruiti in Ladakh. La sua
storia è conosciuta con precisione. Tsultim Nima, il suo fondatore nacque nel villaggio di Saspol
nel 1790. Per rispettare gli ordini del padre, visse molto attivamente nel mondo secolare prima
d’impegnarsi nella vita religiosa. Dopo aver abbandonato il villaggio e la famiglia si recò a
Tholing dove fu ordinato monaco. Dopo qualche tempo, si recò in pellegrinaggio sulle rive del
lago Manasarovar, dove scelse una grotta delle montagne circostanti e vi si raccolse in
meditazione, vivendo unicamente di tsampa e acqua dei ghiacciai. Un giorno, un fumo molto
denso cominciò a salire dalle sponde del lago ed egli scese dal suo eremo per prendere
dell’acqua calda. Fu estremamente sorpreso di scoprire sua sorella Garmo tra i pellegrini giunti
al lago la quale lo pregò di ritornare al suo villaggio per fondare una comunità monastica,
accusandolo di egoismo per il suo voler restare solo in meditazione. Poiché egli non voleva
sentire ragione, lei richiese l’arbitraggio dell’abate di Tholing che le diede ragione. Ritornato in
Ladakh si ritirò nell’eremitaggio di Dzonglung dove fu prestò raggiunto da molti altri monaci e
pellegrini e ciò gli fece decidere di trasformare l’eremitaggio in un monastero e scelse il sito di
Rizong. Verso la fine della sua vita, ormai divenuto famoso, fondò il monastero di Samtan Ling
nella valle di Nubra.
Pasti e pernottamento in resort.

Pernottamento (Uley Ethnic Resort )
Il resort è situato sul grande fiume Indo, sull'Himalaya. Il resort offre 31 capanne di tela e 15
cottage indipendenti con la loro minicentrale idroelettrica per generare elettricità progettata nella
più ecologica concezione architettonica applicabile alla regione himalayana del Ladakh.

Indirizzo: P.O. Box no 168 Uleytokpo
Tel: +91 99996 13437
www.uleresort.com

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6° giorno (domenica)
Partenza per Lamayuru e visita del monastero. Rientro a Leh (Uleytopko-Lamayuru 55 Km;
Lamayuru-Leh 125 Km, circa 8 ore incluse le visite)

Circondato da un suggestivo paesaggio di calanchi color giallo ocra e montagne sullo sfondo, il
tranquillo villaggio di Lamayuru è uno dei più spettacolari del Ladakh. Le case del villaggio sono
raccolte attorno alla cima di una collina erosa dagli agenti atmosferici e circondata di grotte
sormontata dal Yungdrung Gompa. Secondo la leggenda, un tempo un grande lago occupava il
fondo della valle. Un discepolo di Ananda (fedele compagno di Buddha), il santo Madhyamika
profetizzò che sarebbe sorto un monastero. Gettando dei grani d’orzo in offerta agli spiriti naga,
creò una breccia nella montagna, dove si gettarono le acque del lago. In questo modo donò agli
uomini delle terre coltivabili. L’orzo crescendo prese la forma di svastica. A Rinchen Sangpo, si
attribuisce la costruzione di 108 (numero sacro) monasteri nel paese, tra cui Lamayuru che
comprendeva cinque edifici: uno di questi, il Sengesang, sarebbe all’origine dell’attuale
monastero, mentre delle altre quattro costruzioni non è rimasto più nulla. Da allora e per seicento
anni, Lamayury appartenne all’ordine Kadampa. Tuttavia, alla fine del XVI secolo, il re Jamyan
Namgyal si ammalò di lebbra incurabile, per effetto della vendetta di uno spirito naga ferito
durante la costruzione di un canale d’irrigazione vicino ad Hemis. Seguendo una profezia, il re
fece chiamare un lama dell’ordine Digungpa che meditava in una grotta del Monte Kailash; il re
guarì e in riconoscenza offrì al monaco il monastero di Lamayuru, al quale accordò molti
privilegi, soprattutto quello di diventare “un’area di liberazione” dove i criminali godevano di
un’impunità totale.
Nel tempio principale, si nota una cavità – chiamata grotta di Naropa – che contiene le statue in
argilla di Naropa, Marpa e Milarepa, tre dei principale maestri della tradizione Kaguypa.
Il tempio di Sengesang, il più antico, ospita un’ammirevole stucco di Vairocana seduto su un
trono di leoni e sormontato da un baldacchino ornato da un garuda e da makaras (mostri marini).
Pranzo in ristorante locale e cena in albergo.

Pernottamento (Hotel The Zen Ladakh )

7° giorno (lunedì)
Partenza in direzione del Lago Tso Moriri e arrivo a Korzok (240 km, 7-8 ore)

E’ una lunga giornata per raggiungere il lago Tso Moriri ma i paesaggi sono vari e affascinanti.
Per questo tragitto di andata abbiamo deciso di effettuare la strada attraverso tre passi:
Taglang-la (5.328m), Polo Kongka-la (4.900m) e Namshang-la (4.960m.) passando anche per
il lago salato Tso Kar, purtroppo ormai quasi prosciugato. Dopo i controlli di polizia a Upshi (50
km da Leh), una strada panoramica mozzafiato ci porta a risalire le vallate dell’Himalaya fino al
secondo passo più alto del mondo, il Tanglang La, l’ingresso della regione dei laghi. Di solito si
incontrano alcuni nomadi Chang-pa con le loro mandrie di yak, pecore e capre pashmina e a
volte si vedono marmotte, oche bramine, gru dal collo nero e branchi di kiang, asini selvatici.
Picnic lungo il percorso a Thukje, sulle rive dello Tso Kar.
La strada prosegue fino ad avvistare il lago Tso Moriri e il villaggio di Korzok. Il lago è lungo circa
27 km e ha un’ampiezza massima di 8 km. La sua profondità massima è di 40 m. Ad est e a nord
del lago, in lontananza si possono ammirare due delle cime più alte del Ladakh, il Lungser kangri
(6.666 m) e il Chamser Kangri (6.622 m). Le rive del lago, vicino a Korzok sono ricoperte di
vegetazione. Nonostante la sua lontananza, Tso Moriri ha sempre attirato dei viaggiatori: i primi
furono degli esploratori inglesi che giunsero qui nel 1820. Ancora oggi il lago rappresenta un

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luogo ideale per i birdwatchers ed è fra i pochi luoghi ove nidificano le oche indiane (anser
indicus) e le gru dal collo nero. Nel villaggio si trova anche l’omonimo monastero fondato nel
1636 e che appartiene alla scuola dei Drukpa Kargyu. E’ stato restaurato e ingrandito di recente
e dalla sua terrazza si gode un’ottima vista del lago. Una grande immagine di Buddha
Sakyamuni domina l’altare del Gompa nella sala principale, mentre i suoi muri sono abbelliti con
murali rappresentanti le divinità buddhiste tibetane.
Pranzo a pic-nic.
Cena e pernottamento in campo tendato a Korzok.
Si tratta di un campo tendato fisso dotato di tende con due letti e servizi essenziali (uno
spazio diviso da una tenda, con minuscolo wc, lavandino, specchio). E’ consigliabile
portarsi dall’Italia un sacco-lenzuolo.
Al campo l’accoglienza è buona, forniscono la borsa dell’acqua calda per la notte e un
secchio di acqua calda la mattina. Elettricità dalle 19.30 alle 23.00 (è consigliabile portare
una torcia). Il cibo è vegetariano.

8° giorno (martedì)
Viaggio di rientro verso Leh, sosta al piccolo monastero buddista di Shey (240 km, 7-8 ore)

Dopo colazione, rientro a Leh ripercorrendo la strada fino alla biforcazione, poco prima di Puga
Sumdo, scendendo fino al Mahe Bridge e ritornando sulla destra orografica dell’Indo. La strada
corre lungo un paesaggio spettacolare, passiamo per i villaggi di Nyoma (4.000m), circondato da
campi coltivati , Mahé (4.170m) e Kiari.
Possibili incontri con i nomadi Khampa che pascolano greggi di yak e capre in eterno equilibrio
con questa natura selvaggia.
Tempi di percorrenza permettendo sosta a Shey, a 15 km a sud di Leh, un tempo castello dei
primi sovrani del Ladakh e prima capitale del Ladakh fino al XV secolo. Le vestigia del vecchio
castello e della città dominano il villaggio e il palazzo dei primi re del Ladakh. I sovrani diedero
prova di un’insaziabile attività di costruttori, come testimoniano i numerosi chorten e templi in
rovina che la famiglia reale non ha più i mezzi per mantenere. Nella cinta del vecchio palazzo si
trovano due templi. Il tempio inferiore ospita delle pitture molto belle. In fondo a sinistra, si trova
un mandala di Cakrasamvara, a destra un mandala di Vajradhara e tra i due, il grande maestro
Taktsangrepa. Gli altri muri sono ricoperti di affreschi rappresentanti i mille Buddha. Il tempio
superiore ospita una grande statua di Buddha probabilmente eretta dal re Deldan Namgyal nel
XVII secolo. Oggi ne restano solo poche rovine oltre al gompa, il piccolo monastero buddhista
del XVII secolo posto a dominare la valle in un punto particolarmente impressionante.
Pranzo a picnic durante il percorso.
Cena e pernottamento in albergo a Leh.

Pernottamento (Hotel The Zen Ladakh )

9° giorno (mercoledì)
Attraverso il Passo di Kardung La arriviamo alla Valle di Nubra (155 Km, circa 5-6 ore)

Partenza per il passo di Kardung La, il passo transitabile più alto del mondo a 5602 metri sul
livello del mare e a 56 km da Leh. All’arrivo sosta fotografica alle possenti e innevate vette
himalayane che si stendono sotto di noi. Le bandiere di preghiera e un chorten segnano il passo.
Vi si trova un presidio militare fisso che tra le altre cose, ha il compito di tenere pulita la strada
dalla neve. Infatti a causa dell’importanza strategica della strada Nubra, l’esercito indiano si

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assicura che il passo sia aperto tutto l’anno. La strada fu costruita nel 1976 e aperto al traffico
civile 12 anni dopo. Proseguimento per la Valle di Nubra. A nord di Leh, chiusa tra la catena
montuosa di Leh e le montagne orientali del Karakorum si trova Nubra – due valli scenografiche
solcate da due fiumi e la loro spettacolare confluenza. Una regione in parte verde, in parte
rocciosa ed arida, come la maggior parte del Ladakh e in parte ‘deserto’. Infatti qui si trovano
dune di sabbia e anche i cammelli, della varietà battriana. Le due valli sono, la valle di Nubra e
quella di Shyok. Il fiume Nubra nasce nel ghiacciaio di Siachen e scorre verso sudest, verso una
valle tra il Saltoro e il Saser Muztagh, delle sottocatene montuose delle montagne del Karakorum
Orientale. Questo fiume incontra il Shyok nella vasta confluenza a forma di Y nel cuore della
regione di Nubra; Shyok, uno dei maggiori tributari dell’Indo, nasce nella catena montuosa del
Saser Muztagh, nei ghiacciai sul lato orientale. Scorrendo inizialmente verso sud, , fa
un’inversione a U prima di deviare verso nord-ovest per incontrare il Nubra alla confluenza.
Continua poi oltre la confluenza sempre nella stessa direzione fino a defluire nell’Indo in
Baltistan, al confine tra India e Pakistan. Fu solamente nel 1993 che la Valle di Nubra fu aperta
al turismo e ancora oggi sono necessari dei permessi speciali per andarci. Questa regione nel
passato era attraversata dalle carovane che commerciavano, seta, tappeti, pashmina e cannabis
da Yarkand (ora nella provincia cinese dello Xinjian), in cambio di spezie, stoffe, coloranti, tè e
procedevano verso Leh attraverso il Kardung La e poi in Kashmir e Punjab. Il significato del
commercio a Nubra può essere giudicato dal fatto che, nell’ultimo quarto del XVI secolo, la
popolazione della regione inviò una petizione al re del tempo, Tsewang Namgyal che era un
espansionista, chiedendogli di non portare avanti i suoi piani di conquista in Asia Centrale,
perché il commercio ne avrebbe risentito. Alcuni decenni dopo tuttavia, furono gli invasori
Mongoli dell’Asia Centrale a razziare Nubra e il Ladakh. Il re Tashi Namgyal riuscì infine a
sconfiggere i mongoli e ad unire l’intero Ladakh e sotto di lui il commercio fiorì nuovamente. Ci fu
poi uno stop nel commercio nel XVII secolo quando Sengee Namgyal, il grande re del Ladakh,
impose un embargo al Kashmir nel 1639 per vendicarsi della sconfitta subita dai Moghul. Tale
embargo fu tolto dal figlio e successore Deldan Namgyal e, nel 1820, quando gli esploratori
inglesi William Moorcroft e George Trebeck visitarono il Ladakh, il commercio ricominciò a
prosperare. Nubra è stata, per lungo tempo, fra le poche regioni del Ladakh in cui si facevano
due raccolti. L’orzo è sempre stato il prodotto principale, oltre al foraggio alfa alfa, molto richiesto
dalle carovane che attraversavano la regione. Anche le albicocche vi crescono
abbondantemente, così come le mele.
Pranzo a picnic, cena e pernottamento in albergo.

Pernottamento (Lchang Nang Retreat )
Situato a oltre 3000 metri sul livello del mare, dispone di confortevoli cottage con letti dotati di
lenzuola, cuscino, coperte e bagno annesso. Servizi e ristorante ottimi.

Pagina 10
Indirizzo: Teggar Village, Nubra Valley, Ladakh – 194401
Tel. +91- 9419216213, +91-9870373994
http://www.lchangnang.com

10° giorno (giovedì)
Valle di Nubra: escursione a Diskit (3.158 m) (80 km, circa 7-8 ore incluse le visite)

Visita al monastero di Diskit: si annuncia da lontano, con i suoi antichi edifici aggrappati alla
montagna in un labirintico succedersi generato da secoli di lavoro e di devozione. Per la teologia
e la formazione dei monaci, è tuttora il centro più importante della valle, famoso tra l’altro per la
sua immagine del “Buddha della Medicina”. Il monastero di Diskit risale al XV secolo ed è ricco di
storia. Situato 150 metri sopra il villaggio omonimo, su un crinale che lo sovrasta, il monastero si
estende quasi verticalmente lungo una parete scoscesa e le costruzioni che lo compongono
sono costruite una sopra l’altra. Una strada a zig zag conduce al monastero, passando vicino ad
un’enorme statua del Buddha Maitreya. Dal monastero si gode una vista spettacolare sulla
sottostante valle di Shyok. Il monastero appartiene all’ordine dei Gelung-Pa (Berretti Gialli), la
scuola buddhista tibetana predominante e ricade nell’orbita del Gompa di Thikse. Fu fondato nel
1420 da Shesrab Zangpo, uno dei sei discepoli principali di Tsongkhapa, il riformatore tibetano
che istituì l’ordine Gelung-Pa. Ci sono circa 80 monaci che risiedono nel monastero e nella sala
principale sono conservate le statue di diverse divinità protettrici, alcune delle quali dall’aspetto
terrifico. La vista della Valle di Nubra dai tetti dei monasteri è una delle più belle del Ladakh,
paese che certo non lesina gli spettacoli mozzafiato.
Nel pomeriggio, visita del piacevole villaggio di Sumur (3.110 m), con case graziose e viali
alberati. Il nome Sumur significa ‘tre fiumi’ e probabilmente si riferisce alla vicina confluenza dei
fiumi Nubra e Shyok. Il villaggio è famoso per il Gompa di Samstangling, il più grande
monastero di Nubra. A 45 minuti a piedi dal villaggio, ospita circa 100 lama. Fu fondato nel 1841
da Tsultim Nima, fondatore anche del monastero di Rizong e appartiene alla scuola Gelung-Pa.
L’edificio principale ospita diversi templi: due sale d’assemblea, due piccole cappelle, un tempio
dei Protettori ed una biblioteca.
Pensione completa.

Pernottamento (Lchang Nang Retreat )

11° giorno (venerdì)
Partenza dalla Valle di Nubra; attraverso il passo di Kardung La arriviamo a Leh (155 km, circa 5-
6 ore )

Partenza dalla Valle di Nubra e ritorno a Leh attraversando nuovamente il passo Kardung La.
Tempo libero a Leh, percorso permettendo.
Pensione completa in Hotel.

Pernottamento (Hotel The Zen Ladakh )

                                                                                             Pagina 11
12° giorno (sabato)
Volo per Delhi e visita orientativa. In serata trasferimento in aeroporto in tempo utile per il
volo per l'Italia

Di primo mattino trasferimento in aeroporto e partenza con volo di linea per Delhi.
Trasferimento al Novotel New Delhi Aerociry, dove avremo le camere d’appoggio a partire
dalle ore 12.00 e fino alla partenza per l’aeroporto.
Il pomeriggio è dedicato ad una visita orientativa della capitale indiana, adagiata sulle rive del
fiume Yamuna. Delhi non è sempre stata la capitale dell’India, ma ha sempre svolto un ruolo
fondamentale nella storia del subcontinente: sorgeva infatti nella pianura circostante un guado
sul fiume Yamuna e lungo la strada di collegamento tra l’Asia centrale e il Sud-est asiatico. Si
ritiene che qui sorgesse Indraprastha, la mitica città citata nell’epopea del Mahabharata più di
3000 anni fa, anche se le testimonianze storiche indicano che la zona è abitata da soli 2500
anni. In questo luogo sono state fondate almeno otto città diverse. Le prime quattro città di Delhi
sorsero tutte nella parte meridionale, intorno all’area dove si trova tuttora il Qutub Minar. La
quinta Delhi, Firozabad, sorgeva a firoz Shah Kotla nell’attuale New Delhi, mentre l’imperatore
Sher Shah fondò la sesta a Purana Qila, sempre a New Delhi. L’imperatore moghul Shah Jahan
costruì la settima Delhi nel XVII secolo; i confini della sua Shahjahanabad corrispondevano
approssimativamente all’attuale New Delhi. Nel 1911 il governo britannico anunciò l’intenzione di
trasferire la capitale da Kolkata (Calcutta) e procedette alla costruzione di New Delhi che fu
inaugurata ufficialmente nel 1931. Visiteremo il complesso archeologico del Qutub Minar, con il
magnifico minareto del XII secolo, affascinante esempio dell’incontro fra l’architettura araba e
l’arte indiana. Gli splendidi edifici religiosi del complesso risalgono al primo periodo della
dominazione islamica in India e sono uno dei siti più interessanti di Delhi. Oggi sorgono alla
periferia della città, ma in passato queste costruzioni costituivano il cuore della città musulmana.
Il Qutub Minar è un imponente torre della vittoria, simile ad analoghe costruzioni afghane,
utilizzata anche come minareto. La sua costruzione fu iniziata nel 1193 dal sultano musulmano
Qutb-ud-din, subito dopo la sconfitta dell’ultimo regno hindu di Delhi. E’ alta quasi 73 m e il
diametro va progressivamente diminuendo dai 15 m della base ai 2,5 m della cima. La torre ha
cinque piani distinti, ciascuno segnato da un balcone aggettante. I primi tre piani sono in
arenaria rossa, mentre il quarto e il quinto sono in marmo e arenaria. Il sultano portò a termine
soltanto il primo piano e furono i suoi successori a completare l’edificio. Ai piedi del minareto
sorge la prima moschea costruita in India, nota come Moschea della Potenza dell’Islam. Anche
questo edificio fu costruito nel 1193, sebbene poi nel corso dei secoli abbia subito diverse
aggiunte e ampliamenti. La moschea originaria fu eretta sulle fondamenta di un tempio hindu e
un’iscrizione sulla porta orientale afferma che fu costruita con materiali ottenuti dalla demolizione
di ’27 templi idolatri’. Molti elementi della moschea richiamano infatti le origini hindu e jainiste.
Nel cortile della moschea si trova la cosiddetta ‘Colonna di ferro’, nel luogo già molto tempo
prima della moschea. Un’iscrizione di sei righe in sanscrito indica che fu dapprima eretta presso
un tempio dedicato a Vishnu, forse nel Bihar, in memoria di Cahndragupta II che governò dal
375 al 413. Quel che l’iscrizione non dice è come fu realizzata la colonna: il suo ferro è di una
purezza eccezionale e gli scienziati non hanno mai scoperto come sia stato possibile fondere il
metallo, che in quasi 2000 anni non si è arrugginito, con la tecnologia dell’epoca. Passeremo
anche vicino all’Indian Gate, il monumento nazionale dell’India, disegnato da Sir Edwin Lutyens
e che commemora i 70.000 soldati indiani che hanno perso la vita combattendo con l’Inghilterra
durante la Prima Guerra Mondiale. Attraversando la zona dei Palazzi ministeriali rientreremo in
albergo.
Pranzo libero. Cena in albergo.
In serata trasferimento all’aeroporto.

Pagina 12
13° giorno (domenica)
Delhi - Francoforte - Milano

Verso le tre di notte partenza con volo di linea per Milano via Francoforte. Arrivo in mattinata.

                                                                                             Pagina 13
1. Lago Tso Moriri 2. Lamayuru 3. Preghiere

Sistemazioni previste

Leh: Hotel The Zen Ladakh
Nubra: Lchang Nang Retreat
Uleytopko: Uley Ethnic Resort

Pagina 14
BENE A SAPERSI
    La data del festival potrebbe subire modifiche.
    L’altitudine, seppur mediamente inferiore a quella di altri paesi himalayani, può provocare
     fastidi e malesseri il primo giorno, per questa ragione il pomeriggio del giorno di arrivo a Leh
     non sono previste visite in modo da poter riposare e favorire l’acclimatamento. Si dorme in
     generale ad altitudini su 3200/3500 metri eccetto una notte al Tsomoriri a 4500 metri. Si
     fanno alcuni passi di 5000 metri ed uno a 5600 circa per andare nella Valle di Nubra ma si
     tratta appunto di trasferimenti senza pernottamento.
    I trasporti in Ladakh saranno effettuati con fuoristrada tipo Toyota Innova o Mahendra Xylo
     utilizzati per un massimo di 3 passeggeri + autista. Ci preme segnalare che l’utilizzo di
     comode vetture con soli tre passeggeri a bordo, permette di avere il posto vicino al
     finestrino e più spazio per il proprio bagaglio personale.
    Telefono e internet: in Ladakh i nostri cellulari non funzionano. C’è la possibilità di telefonare
     dall’albergo o dai centri telefonici di Leh. C’è Wi fi in albergo a Leh ma la connessione non è
     sempre facile.
    I voli interni sono soggetti a ritardi, variazioni e cancellazioni a causa di maltempo, nebbia o
     altri imprevisti.
    L’ordine delle visite può variare per esigenze tecnico-organizzative senza per questo alterare
     le peculiarità del viaggio.
    Per questioni operative, meteorologiche o di forza maggiore il programma potrebbe subire
     delle variazioni, fermo restando la sostanza delle visite previste.
    All’interno del complesso di Alchi è vietato fotografare.
    Il monastero di Samstengling ha delle regole molto rigide: alle donne non è consentito
     l’accesso prima dell’alba e dopo il tramonto e ne indossare magliette senza maniche. Inoltre
     non è consentito fumare e portare sigarette all’interno del monastero.
    I tempi di percorrenza riportati nel programma sono indicativi e dipendono dal traffico, dalle
     condizioni delle strade e dalle soste fotografiche richieste dal gruppo.

Sistemazioni:

    a Leh abbiamo previsto uno dei migliori alberghi 4 stelle, di recente costruzione, sempre lo
     stesso albergo per tutti i pernottamenti previsti nel tour evitando così di doversi portare avanti
     e indietro tutto il bagaglio.
    il campo di Uleytokpo è dotato di confortevoli cottage dotati di bagno privato.
    l’unica semplice sistemazione è prevista a Korzok (lago Tso Moriri) dove si pernotterà in
     campo tendato dotato di tende con letti e coperte ma con bagni essenziali. Consigliamo di
     portarsi dall’Italia il sacco-lenzuolo.
    Il resort della Valle di Nubra, è costituito da confortevoli cottage con letti dotati di lenzuola,
     cuscino e coperte e toilette annessa. Il pernottamento in questa struttura può essere
     considerato di buon livello.

MANCE: Il vostro accompagnatore si occuperà di raccogliere le mance all’inizio del viaggio.
Prevedere Euro 90 a persona (quota basata su un numero di 8 partecipanti) da dividere tra
autisti, guide, facchini e personale locale in generale.

                                                                                               Pagina 15
APPARECCHIATURE SATELLITARI E TECNICHE.
Si segnala che l'introduzione di apparecchiature satellitari in India è proibita e che il
possesso delle stesse è soggetto a gravi sanzioni ai sensi della legislazione indiana.
Analogamente, l’introduzione di rice-trasmittenti, telescopi ecc. è soggetta ad
autorizzazione da parte delle Autorità. Si raccomanda di acquisire le relative informazioni
dalle Autorità diplomatico-consolari indiane presenti in Italia nel caso si intenda
introdurre tali apparecchi nel Paese. Si avverte che il possesso non autorizzato è
soggetto a gravi sanzioni (compreso l’arresto).

DIVIETO DI USO E IMPORTAZIONE DI SIGARETTE ELETTRONICHE
È stato imposto di recente il divieto di pubblicizzazione, produzione, importazione,
esportazione, trasporto, vendita, distribuzione ed immagazzinamento di sigarette
elettroniche ed altri simili prodotti con l'imposizione di una pena, anche in caso di prima
violazione del divieto, che comporta la detenzione fino ad un anno nonche' una multa fino
a 1300 Euro. Si raccomanda a coloro che intendano recarsi in India di NON portare
sigarette elettroniche o simili prodotti durante il viaggio.

Partire con noi è garanzia di un viaggio senza pensieri, anche sotto il profilo della salute.
La pandemia da Covid19 ha sensibilizzato i cittadini sul tema della prevenzione legata ai
viaggi. Grazie alla partnership con Ambimed potrai usufruire di una riduzione del 10% su
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Pagina 16
Quota Individuale di partecipazione da Milano

Minimo 10 partecipanti                                                               € 3.450,00
con Esperto e guida locale parlante inglese.
Massimo 16 partecipanti

Supplementi per persona

Supplemento singola                                                              € 950,00
Tasse aeroportuali/fuel surcharge                                                € 435,00
Visto India on line                                                              € 25,00
Spese di ottenimento visto                                                       € 25,00
Base 8 (Con Esperto e guida locale parlante
                                                                                 € 320,00
inglese)

Supplementi/Riduzioni da definire

Suppl. partenza da altre città (su richiesta e
                                                                                 € Da quotare.
soggetto a disponibilità)
Suppl. Business                                                                  € Da quotare.

Quota di gestione pratica € 90,00

Prezzi quotati in euro e pertanto non soggetti ad adeguamento valutario.

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La quota comprende:
  Volo di linea Lufthansa in classe economica Milano o Roma-Francoforte-Delhi-Francoforte-
    Milano
  Voli interni Go Air o Vistara Delhi-Leh-Delhi in classe economy
  Franchigia bagaglio aereo Kg. 23 per persona sui voli internazionali, 15 Kg sui voli
    domestici
  Trasferimenti da/per gli aeroporti all’estero
  Trasporti interni in fuoristrada in Ladakh (3 persone + autista per auto)
  Sistemazione in camera doppia in albergo di categoria 4 * a Leh e nella Valle di Nubra, in
    campi tendato fisso a Korzok (Tso Moriri), in cottage a Uleytopko
  Trattamento di pensione completa dal pranzo del 2° giorno alla cena del 12° giorno (con
    alcuni pranzi a picnic)
  Hotel di appoggio a Delhi il 12° giorno dalle ore 12.00 fino al trasferimento notturno in
    aeroporto

                                                                                      Pagina 17
    Visite ed escursioni come da programma con guida locale che parla inglese
     Assistenza di un esperto accompagnatore Kel 12 al raggiungimento del numero minimo di
      partecipanti
     Ingressi, tasse e percentuali di servizio
     2 piccole bottiglie d’acqua per persona al giorno (1 litro)

La quota non comprende:
  Bevande, mance, facchinaggio (negli aeroporti e negli alberghi)
  Trasferimenti da/per gli aeroporti in Italia
  Permessi per macchine fotografiche e video camere
  Visto di ingresso
  Eventuali tasse d’imbarco da pagare in uscita dal Paese
  Extra personali in genere e tutto quanto indicato come facoltativo
  Tutto quanto non espressamente indicato nel programma e al paragrafo “la quota
    comprende”

L’organizzazione tecnica di questo viaggio è di:

Kel 12 Tour operator s.r.l. che è socio

e aderisce al

I Viaggi di Maurizio Levi s.r.l. che aderisce al

Pagina 18
Scheda Tecnica

A) Ogni nostro programma di viaggio riporta il tasso di cambio utilizzato per il calcolo delle quote
e la percentuale pagata in valuta estera. Ogni programma di
viaggio riporta altresì la validità dello stesso.
B) Le modalità e le condizioni di sostituzione del viaggiatore sono disciplinate dall’art. 39 del
Codice del Turismo.
C) Richieste di variazioni alle pratiche o ai servizi già confermati potrebbero comportare costi
aggiuntivi.
D) Al viaggiatore che receda dal contratto di viaggio prima della partenza, al di fuori delle ipotesi
elencate al comma 1 dell’art. 10 delle condizioni generali di contratto di viaggio o nel caso
previsto dall’art. 7 comma 2, indipendentemente dal pagamento dell’acconto di cui art. 7 comma
1, sarà addebitato l’importo della penale nella misura indicata qui di seguito:
- 10% fino a 45 giorni di calendario prima della partenza;
- 20% da 44 a 31 giorni di calendario prima della partenza;
- 30% da 30 a 18 giorni di calendario prima della partenza;
- 50% da 17 a 10 giorni di calendario prima della partenza;
- 75% da 9 giorni di calendario a 3 giorni lavorativi (escluso comunque il sabato) prima della
partenza;
- 100% dopo tali termini.
Salvo diverse indicazioni presenti nel programma di viaggio.
Nessun rimborso sarà accordato a chi non si presenterà alla partenza o rinuncerà durante lo
svolgimento del viaggio stesso.
Rimarrà sempre a carico del viaggiatore il costo individuale di gestione pratica, il corrispettivo di
coperture assicurative ed altri servizi eventualmente già resi.
Il calcolo dei giorni per l’applicazione delle penali di annullamento inizia il giorno successivo alla
data di comunicazione della cancellazione e non include il giorno della partenza.
La copertura assicurativa è un prerequisito alla conclusione del contratto.

                                                                                              Pagina 19
Assicurazione

Ciascun passeggero all’atto della prenotazione sarà tenuto ad effettuare il pagamento del premio
assicurativo relativo al costo individuale del viaggio.

Le condizioni di polizza sono riportate sul sito www.kel12.com e riguardano sia l’assicurazione
medico-bagaglio che l’assicurazione che copre dal rischio delle penali di annullamento.

Il possesso dell’assicurazione è requisito indispensabile per l’effettuazione del viaggio.

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Le soluzioni di Europ Assistance Italia comprendono:

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      spese mediche, ospedaliere e farmaceutiche in caso di malattia o infortunio, Covid-19
      incluso
     rimborso della penale in caso di impossibilità ad effettuare il viaggio e rimborso dei
      servizi non goduti in caso di interruzione del soggiorno
     prolungamento del soggiorno in caso di impossibilità a rientrare dal viaggio a causa del
      Covid-19
     protezione per il bagaglio in caso di ritardata consegna, furto o smarrimento o
      danneggiamento degli effetti personal

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Date Partenza

Partenza               Rientro                Stagionalità   Note
07/07/2022 (giovedì)   19/07/2022 (martedì)

                                                                    Pagina 21
Informazioni pratiche Ladakh

Aggiornamento COVID-19 al 2 dicembre 2021 – dal sito Viaggiare Sicuri

Criticità sanitaria

Si informa che l’accesso alle cure mediche in India, in questo periodo potrebbe essere
fortemente limitato a causa del numero di casi di Covid-19 che le strutture ospedaliere locali
potrebbero trovarsi ad affrontare in molti Stati e Territori dell’Unione.

Voli internazionali da e verso l'India

La sospensione dei voli internazionali da e per l’India è estesa fino al 14 dicembre 2021: la
mobilità aerea internazionale è assicurata solo da voli speciali. Di conseguenza, i regolari voli
commerciali dall’India per l’Italia non sono attualmente operativi e per raggiungere l’Italia
dall’India è tendenzialmente necessario servirsi di voli con scalo. Tra le linee aeree europee che
collegano l’India all'Europa, si segnala che Lufthansa e AirFrance/KLM gestiscono alcuni voli a
settimana in partenza da Delhi, Mumbai, Chennai e Bangalore. Si invita, tuttavia, a prendere
tempestivo contatto con la linea aerea prescelta per verificarne l'effettiva operatività.

Le normative sono in costante aggiornamento, vi preghiamo quindi di monitorare le
informazioni più recenti sul sito http://www.viaggiaresicuri.it/country/IND

FORMALITA’

Passaporto individuale in corso di validità. Per l’ingresso in India è richiesto il visto.
Da aprile 2017 per soggiorni di breve periodo (massimo 60 giorni) e per massimo due ingressi in
un anno per turismo, i viaggiatori possono avvalersi dell’eVisa. Tale sistema consente di fare
domanda di visto direttamente online sul sito: https://indianvisaonline.gov.in/evisa/Registration e
di ricevere in 72 ore, a seguito del pagamento effettuato anch’esso online, una mail di
autorizzazione al viaggio. Il visto vero e proprio sarà rilasciato all’arrivo in uno dei porti e
aeroporti di entrata previsti a seguito della presentazione dell’autorizzazione. Prima di
registrare la propria domanda online, il richiedente visto deve accertarsi che il proprio passaporto
abbia almeno sei mesi di validità residua dalla data di rientro dall’ India e tre pagine bianche.
All’arrivo, i viaggiatori devono inoltre dimostrare di disporre di un biglietto di ritorno e risorse
sufficienti a copertura del soggiorno. Non possono usufruire dell’eVisa i titolari di
passaporto diplomatico o di servizio o di laissez-passer. I porti da cui è consentito l’ingresso
sono: Ahmedabad, Amritsar, Bagdogra, Bengalore, Calicut, Chennai, Chandigarh, Cochin,
Coimbatore, Delhi, Gaya, Goa, Guwahati, Hyderabad, Jaipur, Kolkata, Lucknow,
Mangalore, Mumbai, Nagpur, Pune, Tiruchirapalli, Trivandrum, Varanasi, Cochin, Goa e
Mangalore. L’uscita dal Paese può avvenire da ognuno degli Immigration Check Post autorizzati
in India.
Il servizio di visto online può essere richiesto tramite la nostra organizzazione. I documenti
necessari devono pervenire tramite mail alla conferma di prenotazione e sono i seguenti:

Pagina 22
-    La copia del passaporto: ricordiamo che la validità deve essere di 6 mesi dalla data di
      entrata in India.
  - Il modulo “Bio Data” compilato integralmente
Attenzione: è importante che si specifichi l’aeroporto di ingresso dove verrà poi ritirato il
visto in arrivo
  - Copia telematica di una fototessera con sfondo bianco.
Attenzione: la fototessera anche se telematica deve avere misura 5x5
Gli altri tipi di visto (o i visti di durata superiore ai 60 giorni) possono essere unicamente rilasciati
dagli uffici diplomatico/consolari del Paese presenti in Italia.
Per l’ottenimento del visto presso il Consolato, sono richiesti: il passaporto valido per i successivi
sei mesi dalla data di ritorno del viaggio con tre pagine libere, due fototessera a colori formato
5cmx5cm, e il modulo fornito dall’Ambasciata dell’India debitamente compilato.
L’emissione dei visti è di competenza dell’ Ambasciata di Roma e del Consolato di Milano,
in base ai seguenti criteri:
-i residenti nel Centro-Sud Italia (inclusa Toscana e isole) fanno capo all’ Ambasciata di Roma
che richiede 8 mesi di validità dalla data di partenza, nonostante sul sito ufficiale del Ministero
degli affari esteri sia riportata la validità dei 6 mesi. In caso di validità inferiore è necessario
chiedere previa autorizzazione all’ Ambasciata.
-i residenti nel Nord Italia (Toscana esclusa) fanno capo al consolato di Milano,
che richiede passaporto con validità 6 mesi dalla data di partenza;
Ogni partecipante è tenuto a controllare personalmente la validità del proprio passaporto (che non
deve scadere entro sei mesi dalla data di rientro in Italia)e la presenza di tre pagine libere. Si
ricorda che l’organizzazione non ha alcuna responsabilità nell'impossibilità a partire o ad entrare
nel paese di destinazione a causa di documenti non corretti.
Per maggiori informazioni relative alla validità del passaporto, fare riferimento al sito del
Ministero degli Affari Esteri : www.viaggiaresicuri.it

PREFISSI TELEFONICI

Non tutti gli alberghi hanno il collegamento telefonico, dove presente, è opportuno
prendere visione delle tariffe e delle normative. ATTENZIONE: in molti alberghi se nessuno
risponde e avete fatto squillare il telefono più di tre volte, potrebbero addebitare ugualmente la
chiamata. E’ più conveniente fare le telefonate dagli uffici privati presenti ovunque che
espongono l’insegna STD-ISD a prezzi decisamente inferiori.

Il cellulare italiano generalmente non funziona in Ladakh, anche se dipende dalla zona dove in
cui ci si trova. Consigliamo di contattare il fornitore (Telecom, Vodafone, Wind…) per maggiori
informazioni sugli accordi di roaming internazionale.
Dall'Italia all'India: comporre il prefisso internazionale 0091 più il prefisso urbano senza 0
seguito dal numero dell'abbonato.
Dall’India all’Italia: comporre il prefisso internazionale 0039 più il prefisso urbano con lo 0
seguito dal numero dell’abbonato.

APPARECCHIATURE SATELLITARI E TECNICHE
Si segnala che l'introduzione di apparecchiature satellitare in India è proibita e che il
possesso delle stesse è soggetto a gravi sanzioni ai sensi della legislazione indiana.

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Analogamente, l’introduzione di rice-trasmittenti, telescopi ecc. è soggetta ad
autorizzazione da parte delle Autorità. Si raccomanda di acquisire le relative informazioni
dalle Autorità diplomatico-consolari indiane presenti in Italia nel caso si intenda
introdurre tali apparecchi nel Paese. Si avverte che il possesso non autorizzato e’
soggetto a gravi sanzioni (compreso l’arresto).

DISPOSIZIONI SANITARIE

Nessuna vaccinazione è obbligatoria. Consigliamo comunque di consultare il proprio medico o
l'ufficio d'igiene per avere tutte le informazioni sanitarie preventive aggiornate alla data di
partenza. Non dimenticate di portare con voi, oltre ai medicinali solitamente usati, anche una
piccola scorta di farmaci contro disturbi intestinali, mal di testa, raffreddore.

CLIMA

Il viaggio proposto è programmato nella stagione ideale, giugno – fine settembre. Il sole è molto
forte e riscalda molto, ma non appena viene coperto da una nuvola la temperatura si abbassa
notevolmente. Di notte invece la temperatura è abbastanza fredda. L'altitudine gioca un altro
ruolo importante nella temperatura. In linea di massima in estate la temperatura di giorno oscilla
tra i 20 e 25 °C quando è presente il sole. In questo periodo, generalmente monsonico per
questa zona, il Ladakh è particolarmente asciutto, grazie alla presenza della grande catena
himalayana che è una naturale barriera per le piogge monsoniche, anche se certo non
insuperabile.

ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO

Ovviamente a “strati” perché la variazione delle temperature è repentina e durante la giornata si
può stare bene sia in maniche di camicia sia con pile e giacca a vento pesante. Pantaloni lunghi di
cotone, jeans, camicie e magliette, maglioni di lana e pile, scarponcini da montagna e scarpe di
tela comode. Un paio di grossi calzini in cotone possono essere indossati quando si tolgono le
scarpe, per accedere ai luoghi sacri. Inoltre è opportuno portare un cappello, occhiali da sole,
burro di cacao,crema solare, una torcia.

FUSO ORARIO

Ci sono 4 ore e mezzo di differenza tra India e Italia durante l'ora solare.
Nei mesi in cui è in vigore l'ora legale la differenza è di 3 ore e mezzo.

VALUTA

La moneta ufficiale in India è la Rupia indiana (INR) divisa in 100 Paisa.
Vi sono banconote da 5, 10, 20, 50, 100, 500, 1000 Rupie e monete da 1, 2 e 5 Rupie.
Si può entrare in India con la somma di denaro che si desidera ma se si superano i 10.000 US$
occorre compilare una dichiarazione doganale all’aeroporto di arrivo.
Si consiglia di munirsi di Euro o US$ anche di piccolo taglio per le proprie spese personali (si
ricorda che i dollari emessi prima del 1990 non vengono più né accettati né cambiati, a causa
delle numerose falsificazioni). Si consiglia di cambiare Dollari o Euro all’inizio del tour.
Le carte di credito, i traveller’s cheque e la valuta indiana sono i modi di pagamento più comuni.

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