LADAKH - INDIA FESTIVAL DI LAMAYURU - India/FESTIVAL DI ...

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FESTIVAL DI LAMAYURU
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IL TUO VIAGGIO
FESTIVAL DI LAMAYURU

Il Ladakh è il lembo più settentrionale dell’India, un piccolo ex-regno buddhista che le
altissime cime himalayane proteggono dai grandi flussi monsonici.
Sbaglia chi pensa, trovandosi sulla sommità del mondo, a paesaggi brulli o “solo” di
alta montagna; qui, accanto alle alte vette innevate, si aprono scenari verdi di ampio
respiro, la nuda roccia è lambita da fiumi ora impetuosi ora dallo scorrere lento, dai
passi di montagna si dominano muraglie di abeti e ridenti pianure, sulla sabbia dei
fondivalle si aggirano i cammelli...
Questa piccola terra dalla storia antica non offre solo paesaggi superbi e mozzafiato,
ma anche l’incontro con una coraggiosa popolazione di monaci, di pastori e di
contadini che, pervasa da profonda spiritualità, tiene testa alle mire espansionistiche
dei pakistani e dei cinesi.
È il luogo in cui il buddhismo tibetano ha meglio conservato le tradizioni: grandi e
piccoli monasteri in cui assistere a suggestive cerimonie; castelli e antichi palazzi reali,
pregevoli esempi di arte indiana e nepalese sono solo alcuni dei molti motivi
d’interesse di un “paese tutto in verticale”.

Nella stagione estiva in Ladakh la popolazione si riunisce nei grandi monasteri per
celebrare feste sontuose. Molte hanno un'origine religiosa, altre sono legate alla vita
sociale.
In questo viaggio si assisterà al Festival di Lamayuru, con le sue spettacolari danze
rituali eseguite dai monaci in costumi tradizionali e maschere, che riproducono
simbolicamente lo Tse Chu ossia l’evocazione di Padmasambhava (Guru Rimpoche) e
dei principali insegnamenti del Buddhismo Tibetano. I ladakhi si staccano dalla loro
dura vita quotidiana nell’ambiente himalaiano per godere di questi rari momenti
indossando i loro abiti migliori.

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IL TUO VIAGGIO
FESTIVAL DI LAMAYURU

    1° giorno
     Volo Milano - Delhi via Francoforte

    2° giorno
     Arrivo a Delhi e coincidenza con volo per Leh

    3° giorno
     Partenza da Leh per Uleytokpo (3.040 m.) e visita ai monasteri di Likir, Alchi e Rizong

    4° giorno
     Escursione a Lamayuru (3.510 m.) per assistere al suo coloratissimo Festival

    5° giorno
     Ritorno a Leh con soste ai monasteri di Phyang e Spituk

    6° giorno
     Giornata dedicata alla scoperta dei dintorni di Leh, con i Palazzi Reali di Leh e Stok, il
     Gompa di Samker e la città vecchia

    7° giorno
     Partenza in direzione del Lago Tso Moriri e arrivo a Korzok

    8° giorno
     Rientro a Leh, sosta al piccolo monastero buddista di Shey

    9° giorno
     Attraverso il Passo di Kardung La arriviamo alla Valle di Nubra

    10° giorno
     Valle di Nubra: escursione a Diskit (3.158 m)

    11° giorno
     Partenza dalle valle di Nubra; attraverso il passo di Kardung La arriviamo a Leh

4 | IL TUO VIAGGIO
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   12° giorno
    Volo per Delhi e visita orientativa. In serata trasferimento in aeroporto in tempo utile per il
    volo per l'Italia

   13° giorno
    Volo Delhi - Milano via Francoforte

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1° giorno
Volo Milano - Delhi via Francoforte

Partenza con voli di linea per Delhi via Francoforte. Arrivo dopo la mezzanotte e, a
seguito delle formalità doganali, attesa per l’imbarco del volo su Leh.

2° giorno
Arrivo a Delhi e coincidenza con volo per Leh

Prima dell’alba partenza con volo di linea per Leh. Dopo circa un’ora di volo,
osservando dall’alto le cime himalayane coperte di neve e ghiaccio, si giunge nella
capitale dell’antico regno del Ladakh, posta a 3.500 metri di altitudine. Trasferimento
al The Zen Ladakh Hotel, un buon albergo di recente costruzione classificato tra i
migliori di Leh, www.thezenladakh.com.
Aperta al turismo solo nel 1974, la città di Leh oggi accoglie numerosi viaggiatori
provenienti da tutti i paesi del mondo, ma i suoi abitanti non sembrano aver modificato
molto il loro modo di vivere, forse perché, fin dal passato sono stati abituati a vedere
passare e soggiornare nella loro capitale stranieri provenienti dai quattro angoli
dell’Asia. Infatti, la città ebbe un passato prestigioso e fu attraversata per lungo tempo
dalle carovane, trovandosi nel cuore d’importanti vie di comunicazione. La sua
posizione geografica la rese un centro privilegiato di scambi commerciali, lungo la via
di comunicazione che collega il Kashmir all’Asia Centrale. Le carovane provenienti dalla
Russia, da Kashgar e dal Turkestan si riunivano a Khotan prima di arrivare a Leh.
Lhasa, la capitale del Tibet, era collegata a Leh attraverso una strada che costeggiava
il versante nord dell’Himalaya. Nel bazar di Leh si poteva vedere una folla pittoresca
dove, i colori incredibili dei costumi tradizionali si mescolavano al cangiante dei
turchesi che ornano le acconciature delle donne ladakhe. A causa dei problemi sorti
nello Xinjiang alla fine degli anni trenta, gli scambi economici tra il Kashmir e l’Asia
Centrale si arrestarono bruscamente e, durante la Seconda Guerra Mondiale le
frontiere diventarono impenetrabili. Se verso la fine degli anni ’70 la città presentava
ancora l’aspetto delle città d’oasi dell’Asia Centrale, dalla metà degli anni ’80, si è
modernizzata.
Pomeriggio a disposizione per riposo e acclimatamento. Pensione completa in albergo.

Pernottamento (Hotel The Zen Ladakh )
Affacciate sulla pittoresca catena montuosa, le sistemazioni sono ben arredate e
dispongono di TV via cavo a schermo piatto e bagno privato con doccia,

6 | IL TUO VIAGGIO
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asciugacapelli e accappatoio. The Zen Ladakh Offre una piscina coperta riscaldata, un
centro fitness, la connessione Wi-Fi gratuita e un centro benessere.

Indirizzo: Sheldan Fort Road, Leh Ladakh -194101, Jammu & Kashmir, India
Tel. +91 1982 253336
www.thezenladakh.com

3° giorno
Partenza da Leh per Uleytokpo (3.040 m.) e visita ai monasteri di Likir, Alchi e Rizong
(100 km, circa 7/8 ore incluse le visite)

Trasferimento ad Uleytokpo con sosta fotografica alla confluenza tra il fiume Indo e il
fiume Zanskar.
Visita in mattinata del monastero di Likir, appartenente alla setta Gelung-Pa
e primo monastero reale in Ladakh durante l’influenza tibetana.
Situato lungo l’antica rotta carovaniera da Basgo al ponte di Khalse, il monastero fu
costruito, secondo la leggenda, in un luogo circondato dai due grandi re naga, Nando e
Tagsako, da cui il nome Lukyil che significa “cerchio degli spiriti delle acque”. Lhachen
Gyalpo, quinto re del Ladakh, offrì questo terreno al lama Drupwang Choedgen per
edificarvi un monastero nel 1065. Nel XV secolo, Likir aderì all’ordine Gelung-pa. Il
tempio principale contiene degli stupa, delle statue di Cakyamuni, Maitreya e Tsong
Khapa, fondatore dell’ordine Gelung-pa. In un altro tempio, più piccolo, i trentacinque
Buddha della confessione e i sedici arhat (santi) sono rappresentati in modo
particolare. Il tempio di Gonkhang ospita un’imponente divinità tutelare rivestita di
un’armatura in oro, mentre la vecchia camera dell’abate contiene una magnifica
collezione di thanka. Circa un centinaio di monaci risiedono nel monastero che è noto
per la sua disciplina rigorosa. Il superiore è un fratello del Dalai Lama.
Nel pomeriggio visita del complesso monastico di Alchi, protetto dall’UNESCO.
Situato sulla riva sinistra del fiume Indo, Alchi è uno dei pochi monasteri dell’XI e XII

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secolo esistenti in Ladakh. I restauri intrapresi nel XVI secolo, non sembrano averne
alterato la forma originaria. Le sue pitture mostrano la tradizione, ancora viva all’epoca,
degli artisti kashmiri. Infatti, verso la fine del X secolo, il re Yeshe Oe del Guge inviò
ventun giovani nobili a studiare i precetti del Buddhismo in Kashmir. Dopo sette anni,
solo due sopravvissero e ritornarono nel loro paese. Uno dei due, il celebre Rinchen
Sangpo, fu il motore di una vera rinascita del buddhismo grazie alle sue innumerevoli
traduzioni dei testi sanscriti che gli valsero il titolo di “Grande Traduttore”. Egli si
distinse anche per la sua attività di costruttore e a tale scopo si circondò di trentadue
artisti kashmiri. E’ ad uno dei suoi discepoli che si deve la costruzione di Alchi e
secondo la tradizione, il venerabile salice mezzo secco che si trova all’entrata del
choskhor (enclave religiosa) proviene proprio dal bastone del Traduttore. Nel XV
secolo, in Ladakh fu introdotto l’ordine Gelung-pa e assorbì i monasteri di tradizione
Kadampa ad eccezione di Alchi che venne dimenticato, anche dai restauratori. Da
cento anni, i monaci di Likir si occupano del suo mantenimento. Il complesso di Alchi è
composto di diversi edifici che contengono diverse pitture murali. Questi sono: il Sum-
tseg, a tre piani; il Dusk-Hang o sale delle riunioni; il Lotsawa Lhakhang o Tempio del
Traduttore; il Jampal Lhakahang o Tempio di Manjusri e il Lhakhang Soma o Tempio
Nuovo. Il tempio di Sum-tseg è formato da tre piani le cui pareti sono interamente
ricoperte di pitture. Al centro dell’edificio si trova un chorten. Sui lati ci sono tre grandi
nicchie che contengono statue dei bodhisattva (Maitreya, Availokitesvara e Manjusri).
All’esterno del tempio un bel porticato in legno intagliato in autentico stile indiano. Il
tempio successivo è quello di Duskhang, dedicato a Vairocana la cui rappresentazione
occupa la nicchia centrale. Tutti i mandala del tempio sono collegati al ciclo di
Vairocana. Nel Lotsawa Lhakhang, sulla parte centrale si trova il Buddha Sakyamuni
con il traduttore Rinchen Sangpo a sinistra e Availokitesvara con le quattro mani a
destra. Nel Jampal Lhakhang si trovano quattro rappresentazioni di Manjusri in quattro
colori diversi. Le pitture murali del Lhakhang Soma risalgono probabilmente al XIV
secolo e sono più recenti rispetto a quelle degli altri templi di Alchi. Sono molto ricche
sul piano iconografico. Il complesso di Alchi è sicuramente uno dei più spettacolari
esempi di arte religiosa.
Le visite proseguono con il monastero di Rizong.
Ubicato in un sito fantastico, Rizong è uno degli ultimi monasteri costruiti in Ladakh. La
sua storia è conosciuta con precisione. Tsultim Nima, il suo fondatore nacque nel
villaggio di Saspol nel 1790. Per rispettare gli ordini del padre, visse molto attivamente
nel mondo secolare prima d’impegnarsi nella vita religiosa. Dopo aver abbandonato il
villaggio e la famiglia si recò a Tholing dove fu ordinato monaco. Dopo qualche tempo,
si recò in pellegrinaggio sulle rive del lago Manasarovar, dove scelse una grotta delle
montagne circostanti e vi si raccolse in meditazione, vivendo unicamente di tsampa e
acqua dei ghiacciai. Un giorno, un fumo molto denso cominciò a salire dalle sponde del

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lago ed egli scese dal suo eremo per prendere dell’acqua calda. Fu estremamente
sorpreso di scoprire sua sorella Garmo tra i pellegrini giunti al lago la quale lo pregò di
ritornare al suo villaggio per fondare una comunità monastica, accusandolo di egoismo
per il suo voler restare solo in meditazione. Poiché egli non voleva sentire ragione, lei
richiese l’arbitraggio dell’abate di Tholing che le diede ragione. Ritornato in Ladakh si
ritirò nell’eremitaggio di Dzonglung dove fu prestò raggiunto da molti altri monaci e
pellegrini e ciò gli fece decidere di trasformare l’eremitaggio in un monastero e scelse
il sito di Rizong. Verso la fine della sua vita, ormai divenuto famoso, fondò il monastero
di Samtan Ling nella valle di Nubra.
Pasti e pernottamento in accoglienti bungalows all’Uley Ethnic Resort,
www.uleresort.com.

Pernottamento (Uley Ethnic Resort )
Il resort è situato sul grande fiume Indo, sull'Himalaya. Il resort offre 31 capanne di tela
e 15 cottage indipendenti con la loro minicentrale idroelettrica per generare elettricità
progettata nella più ecologica concezione architettonica applicabile alla regione
himalayana del Ladakh.

Indirizzo: P.O. Box no 168 Uleytokpo
Tel: +91 99996 13437
www.uleresort.com

4° giorno
Escursione a Lamayuru (3.510 m.) per assistere al suo coloratissimo Festival (110 km,
circa 5-6 ore)

Ogni anno, festival importanti vengono celebrati nella maggior parte dei monasteri del
Ladakh. Il principale aspetto di questi eventi religiosi è il “cham”, ‘drammi danzati’ che
si ispirano alla mitologia del Buddhismo Tibetano. Vengono eseguiti dai monaci che

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indossano per l’occasione elaborati costumi e a volte, maschere terrificanti che
rappresentano le divinità adirate.
Questo viaggio è l’occasione giusta per assistere al Festival di Lamayuru, chiamato
“Yurukhabgyat” con le sue spettacolari danze rituali eseguite dai monaci in costumi
tradizionali e maschere, che riproducono simbolicamente lo Tse Chu ossia l’evocazione
di Padmasambhava (Guru Rimpoche) e dei principali insegnamenti del Buddhismo
Tibetano. I ladakhi si staccano dalla loro dura vita quotidiana nell’ambiente himalaiano
per godere di questi rari momenti indossando i loro abiti migliori.

Circondato da un suggestivo paesaggio di calanchi color giallo ocra e montagne sullo
sfondo, il tranquillo villaggio di Lamayuru è uno dei più spettacolari del Ladakh. Le
case del villaggio sono raccolte attorno alla cima di una collina erosa dagli agenti
atmosferici e circondata di grotte sormontata dal Yungdrung Gompa. Secondo la
leggenda, un tempo un grande lago occupava il fondo della valle. Un discepolo di
Ananda (fedele compagno di Buddha), il santo Madhyamika profetizzò che sarebbe
sorto un monastero. Gettando dei grani d’orzo in offerta agli spiriti naga, creò una
breccia nella montagna, dove si gettarono le acque del lago. In questo modo donò agli
uomini delle terre coltivabili. L’orzo crescendo prese la forma di svastica. A Rinchen
Sangpo, si attribuisce la costruzione di 108 (numero sacro) monasteri nel paese, tra cui
Lamayuru che comprendeva cinque edifici: uno di questi, il Sengesang, sarebbe
all’origine dell’attuale monastero, mentre delle altre quattro costruzioni non è rimasto
più nulla. Da allora e per seicento anni, Lamayuru appartenne all’ordine Kadampa.
Tuttavia, alla fine del XVI secolo, il re Jamyan Namgyal si ammalò di lebbra incurabile,
per effetto della vendetta di uno spirito naga ferito durante la costruzione di un canale
d’irrigazione vicino ad Hemis. Seguendo una profezia, il re fece chiamare un lama
dell’ordine Digungpa che meditava in una grotta del Monte Kailash; il re guarì e in
riconoscenza offrì al monaco il monastero di Lamayuru, al quale accordò molti
privilegi, soprattutto quello di diventare “un’area di liberazione” dove i criminali
godevano di un’impunità totale.
Nel tempio principale, si nota una cavità – chiamata grotta di Naropa – che contiene le
statue in argilla di Naropa, Marpa e Milarepa, tre dei principale maestri della tradizione
Kaguypa.
Il tempio di Sengesang, il più antico, ospita un’ammirevole stucco di Vairocana seduto
su un trono di leoni e sormontato da un baldacchino ornato da un garuda e da
makaras (mostri marini). Ritorno a Uleytokpo.
Pranzo a picnic, cena per pernottamento presso l’Uley Ethnic Resort.
Pernottamento (Uley Ethnic Resort )

5° giorno

10 | IL TUO VIAGGIO
Ritorno a Leh con soste ai monasteri di Phyang e Spituk (70 Km, circa 4 ore)

Dopo la prima colazione si ritorna verso Leh con soste per le visite dei monasteri di
Phyang e Spituk.
Il gompa di Phyang si erge su un dirupo che guarda il villaggio omonimo. Il gompa
risale al XVI secolo quando il missionario tibetano Chosje Danma Kunga (Guru
Tragspa) fu invitato dall’allora re del Ladakh, Tashi Namgyal a fondare un monastero. Il
missionario apparteneva all’ordine dei Dringung-pa, un sotto’ordine della setta
Kagyupa e Phyang fu il primo gompa di quella scuola in Ladakh. Si dice che il Re Tashi
Namgyal fosse molto legato a quel monastero, per un desiderio di espiazione a causa
del terribile crimine che aveva commesso – aveva accecato ed esiliato il fratello più
anziano – per ottenere il trono. Un altro racconto attribuisce il monastero al nipote di
Tashi Namgyal, il Re Jamyang Namgyal. Oggi, circa 50-60 lama vi risiedono.
Proseguono le visite con il monastero di Spituk dell’XI secolo, a poco meno di 10 Km da
Leh dove si può ammirare la statua della Dea Kami e un antica collezione di maschere.
Rientro a Leh.
Pranzo in ristorante, cena in albergo (The Zen Ladakh).

Pernottamento (Hotel The Zen Ladakh )

6° giorno
Giornata dedicata alla scoperta dei dintorni di Leh, con i Palazzi Reali di Leh e Stok, il
Gompa di Samker e la città vecchia

La mattina, dopo la colazione, ci rechiamo a Choglamsar, al ‘Buddha Garden’, a circa 10
km da Leh. Proseguiamo verso il villaggio di Stok, situato sulla riva sinistra dell’Indo,
all’altitudine di Leh, da cui dista 14 Km, è diventato la residenza della famiglia reale
dopo essere stato nel passato la residenza di un ministro. Il re Tsepaldondup (1790-
1841) ricostruì il palazzo e vi fece erigere una statua d’argento della divinità femminile
Tara. Qui vi fu esiliata la famiglia reale nel 1834, dopo la sua sconfitta contro l’esercito
di Zorwar Singh. Il palazzo ospita un piccolo museo dove sono esposte le peyrak
(ornamenti da cerimonia) della regina oltre ad una nttevole collezione di thanka.
Nel pomeriggio, visita esterna del palazzo-fortezza che domina la città di Leh.
Costruito nel 1600, nell’epoca in cui il re del Ladakh dominava su quasi tutta la totalità
del Tibet occidentale, il palazzo rappresenta un esempio notevole d’architettura
monumentale, allo stesso modo del Potala di Lhasa che fu costruito tra il 1645 e il 695
dal Quinto Dalai Lama. Nonostante sia circondato dalle montagne che lo fanno
sembrare più piccolo di quanto non sia, rapportato su scala umana è veramente
imponente. Infatti, la sua facciata principale è larga circa 60 metri e alta 58 m. Si erge
per nove piani e la sua costruzione fu voluta dal re Senge Namgyal. E’ rimasto

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disabitato dal 1834, quando la famiglia reale fu deposta e si trasferì a Stok. Il palazzo di
Leh fa parte di un insieme di costruzioni che occupano la cima del Namgyal Tsemo.
Questo insieme comprende appunto la fortezza, edificata nel 1520 da Tashi Namgyal, il
Gonkhang, il Tempio delle divinità Guardiane, edificato dallo stesso re, di colore rosso
che contiene un’immagine di Mahakala con sei braccia. Più in basso si trova il tempio
dedicato a Maitreya (il Buddha del futuro). Lungo il crinale si possono vedere i resti di
diverse torri di guardia. Sul versante meridionale del crinale si trova un chorten, sopra il
quale si erge un tempio dedicato a Padmasambhava. Sullo stesso fianco si possono
vedere due scuderie e il Gompa Soma (il nuovo tempio), un edificio a due piani. Sul
fianco a sud-ovest si trovano due templi: uno è consacrato ad Avaloiketesvara e l’altro
a Matreya. Sotto il palazzo si possono ancora vedere diversi edifici interessanti
anticamente dentro le mura della città vecchia di Leh. Sosta panoramica al Shanti
Stupa e proseguimento per il Gompa di Samkar, a 3 km da Leh, residenza ufficiale del
capo dei Lama del Ladakh. Il tempio principale ricorda quello di Spituk e vi si trova una
statua di Vajrabhairava. All’interno, una cappella con le statue di Tsong Khapa e dei
suoi discepoli principali. Nel portico si possono ammirare i Re delle quattro direzioni,
una Ruota della Vita e il Vecchio uomo di lunga vita. I muri della galleria che si trova
sotto il tempio mostrano illustrazioni della vita monastica. Un tempio, sotto il portico,
contiene una copia di Kanjur e dei Buddha del passato, del presente e del futuro. Prima
di rientrare in albergo esploreremo la labirintica viabilità della città vecchia di Leh che
si trova alle spalle della Jama Masjid, la moschea sunnita. Di recente la gente del posto
ha cominciato a restaurare molte delle strutture più pregevoli ed è cominciata la
costruzione del nuovo Central Asian Museum. Non molto lontano da questo si erge un
albero sacro che si narra essere stato piantato nel 1517 da un mistico sikh, mentre
secondo un’altra versione, sarebbe invece nato magicamente da un bastone da
passeggio lasciato qui da Staksang Raspa, il guru del grande re del Ladakh, Sengee
Namgyal. Passeggiata nel polveroso quanto coloratissimo bazar della città.
Pensione completa in albergo (The Zen Ladakh).
Pernottamento (Hotel The Zen Ladakh )

7° giorno
Partenza in direzione del Lago Tso Moriri e arrivo a Korzok (240 km, 7-8 ore)

E’ una lunga giornata per raggiungere il lago Tso Moriri ma i paesaggi sono vari e
affascinanti.
Per questo tragitto di andata abbiamo deciso di effettuare la strada attraverso tre
passi: Taglang-la (5.328m), Polo Kongka-la (4.900m) e Namshang-la (4.960m.)
passando anche per il lago salato Tso Kar, purtroppo ormai quasi prosciugato. Dopo i
controlli di polizia a Upshi (50 km da Leh), una strada panoramica mozzafiato ci porta

12 | IL TUO VIAGGIO
a risalire le vallate dell’Himalaya fino al secondo passo più alto del mondo, il Tanglang
La, l’ingresso della regione dei laghi. Di solito si incontrano alcuni nomadi Chang-pa
con le loro mandrie di yak, pecore e capre pashmina e a volte si vedono marmotte,
oche bramine, gru dal collo nero e branchi di kiang, asini selvatici. Picnic lungo il
percorso a Thukje, sulle rive dello Tso Kar.
La strada prosegue fino ad avvistare il lago Tso Moriri e il villaggio di Korzok. Il lago è
lungo circa 27 km e ha un’ampiezza massima di 8 km. La sua profondità massima è di
40 m. Ad est e a nord del lago, in lontananza si possono ammirare due delle cime più
alte del Ladakh, il Lungser kangri (6.666 m) e il Chamser Kangri (6.622 m). Le rive del
lago, vicino a Korzok sono ricoperte di vegetazione. Nonostante la sua lontananza, Tso
Moriri ha sempre attirato dei viaggiatori: i primi furono degli esploratori inglesi che
giunsero qui nel 1820. Ancora oggi il lago rappresenta un luogo ideale per i
birdwatchers ed è fra i pochi luoghi ove nidificano le oche indiane (anser indicus) e le
gru dal collo nero. Nel villaggio si trova anche l’omonimo monastero fondato nel 1636 e
che appartiene alla scuola dei Drukpa Kargyu. E’ stato restaurato e ingrandito di
recente e dalla sua terrazza si gode un’ottima vista del lago. Una grande immagine di
Buddha Sakyamuni domina l’altare del Gompa nella sala principale, mentre i suoi muri
sono abbelliti con murali rappresentanti le divinità buddhiste tibetane.
Pranzo a pic-nic.
Cena e pernottamento in campo tendato a Korzok.
Si tratta di un campo tendato fisso dotato di tende con due letti e servizi essenziali
(uno spazio diviso da una tenda, con minuscolo wc, lavandino, specchio). E’
consigliabile portarsi dall’Italia un sacco-lenzuolo.
Al campo l’accoglienza è buona, forniscono la borsa dell’acqua calda per la notte e un
secchio di acqua calda la mattina. Elettricità dalle 19.30 alle 23.00 (è consigliabile
portare una torcia). Il cibo è vegetariano.

8° giorno
Rientro a Leh, sosta al piccolo monastero buddista di Shey (240 km, 7-8 ore)

Dopo colazione, rientro a Leh ripercorrendo la strada fino alla biforcazione, poco prima
di Puga Sumdo, scendendo fino al Mahe Bridge e ritornando sulla destra orografica
dell’Indo. La strada corre lungo un paesaggio spettacolare, passiamo per i villaggi di
Nyoma (4.000m), circondato da campi coltivati , Mahé (4.170m) e Kiari.
Possibili incontri con i nomadi Khampa che pascolano greggi di yak e capre in eterno
equilibrio con questa natura selvaggia.

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Tempi di percorrenza permettendo sosta a Shey, a 15 km a sud di Leh, un tempo
castello dei primi sovrani del Ladakh e prima capitale del Ladakh fino al XV secolo. Le
vestigia del vecchio castello e della città dominano il villaggio e il palazzo dei primi re
del Ladakh. I sovrani diedero prova di un’insaziabile attività di costruttori, come
testimoniano i numerosi chorten e templi in rovina che la famiglia reale non ha più i
mezzi per mantenere. Nella cinta del vecchio palazzo si trovano due templi. Il tempio
inferiore ospita delle pitture molto belle. In fondo a sinistra, si trova un mandala di
Cakrasamvara, a destra un mandala di Vajradhara e tra i due, il grande maestro
Taktsangrepa. Gli altri muri sono ricoperti di affreschi rappresentanti i mille Buddha. Il
tempio superiore ospita una grande statua di Buddha probabilmente eretta dal re
Deldan Namgyal nel XVII secolo. Oggi ne restano solo poche rovine oltre al gompa, il
piccolo monastero buddhista del XVII secolo posto a dominare la valle in un punto
particolarmente impressionante.
Pranzo a picnic durante il percorso.
Cena e pernottamento in albergo a Leh (The Zen Ladakh).

Pernottamento (Hotel The Zen Ladakh )

9° giorno
Attraverso il Passo di Kardung La arriviamo alla Valle di Nubra (155 Km, circa 5-6 ore)

Partenza per il passo di Kardung La, il passo transitabile più alto del mondo a 5602
metri sul livello del mare e a 56 km da Leh. All’arrivo sosta fotografica alle possenti e
innevate vette himalayane che si stendono sotto di noi. Le bandiere di preghiera e un
chorten segnano il passo. Vi si trova un presidio militare fisso che tra le altre cose, ha il
compito di tenere pulita la strada dalla neve. Infatti a causa dell’importanza strategica
della strada Nubra, l’esercito indiano si assicura che il passo sia aperto tutto l’anno. La
strada fu costruita nel 1976 e aperto al traffico civile 12 anni dopo. Proseguimento per
la Valle di Nubra. A nord di Leh, chiusa tra la catena montuosa di Leh e le montagne
orientali del Karakorum si trova Nubra – due valli scenografiche solcate da due fiumi e
la loro spettacolare confluenza. Una regione in parte verde, in parte rocciosa ed arida,
come la maggior parte del Ladakh e in parte ‘deserto’. Infatti qui si trovano dune di
sabbia e anche i cammelli, della varietà battriana. Le due valli sono, la valle di Nubra e
quella di Shyok. Il fiume Nubra nasce nel ghiacciaio di Siachen e scorre verso sudest,
verso una valle tra il Saltoro e il Saser Muztagh, delle sottocatene montuose delle
montagne del Karakorum Orientale. Questo fiume incontra il Shyok nella vasta
confluenza a forma di Y nel cuore della regione di Nubra; Shyok, uno dei maggiori
tributari dell’Indo, nasce nella catena montuosa del Saser Muztagh, nei ghiacciai sul
lato orientale. Scorrendo inizialmente verso sud, , fa un’inversione a U prima di deviare

14 | IL TUO VIAGGIO
verso nord-ovest per incontrare il Nubra alla confluenza. Continua poi oltre la
confluenza sempre nella stessa direzione fino a defluire nell’Indo in Baltistan, al confine
tra India e Pakistan. Fu solamente nel 1993 che la Valle di Nubra fu aperta al turismo e
ancora oggi sono necessari dei permessi speciali per andarci. Questa regione nel
passato era attraversata dalle carovane che commerciavano, seta, tappeti, pashmina e
cannabis da Yarkand (ora nella provincia cinese dello Xinjian), in cambio di spezie,
stoffe, coloranti, tè e procedevano verso Leh attraverso il Kardung La e poi in Kashmir
e Punjab. Il significato del commercio a Nubra può essere giudicato dal fatto che,
nell’ultimo quarto del XVI secolo, la popolazione della regione inviò una petizione al re
del tempo, Tsewang Namgyal che era un espansionista, chiedendogli di non portare
avanti i suoi piani di conquista in Asia Centrale, perché il commercio ne avrebbe
risentito. Alcuni decenni dopo tuttavia, furono gli invasori Mongoli dell’Asia Centrale a
razziare Nubra e il Ladakh. Il re Tashi Namgyal riuscì infine a sconfiggere i mongoli e ad
unire l’intero Ladakh e sotto di lui il commercio fiorì nuovamente. Ci fu poi uno stop nel
commercio nel XVII secolo quando Sengee Namgyal, il grande re del Ladakh, impose
un embargo al Kashmir nel 1639 per vendicarsi della sconfitta subita dai Moghul. Tale
embargo fu tolto dal figlio e successore Deldan Namgyal e, nel 1820, quando gli
esploratori inglesi William Moorcroft e George Trebeck visitarono il Ladakh, il
commercio ricominciò a prosperare. Nubra è stata, per lungo tempo, fra le poche
regioni del Ladakh in cui si facevano due raccolti. L’orzo è sempre stato il prodotto
principale, oltre al foraggio alfa alfa, molto richiesto dalle carovane che attraversavano
la regione. Anche le albicocche vi crescono abbondantemente, così come le mele.
Pranzo a picnic, cena e pernottamento in hotel.

Pernottamento (Lchang Nang Retreat )
Situato a oltre 3000 metri sul livello del mare, dispone di confortevoli cottage con letti
dotati di lenzuola, cuscino, coperte e bagno annesso. Servizi e ristorante ottimi.

Indirizzo: Teggar Village, Nubra Valley, Ladakh – 194401
Tel. +91- 9419216213, +91-9870373994

                                                                    FESTIVAL DI LAMAYURU | 15
http://www.lchangnang.com

10° giorno
Valle di Nubra: escursione a Diskit (3.158 m) (80 km, circa 7-8 ore incluse le visite)

Visita al monastero di Diskit: si annuncia da lontano, con i suoi antichi edifici
aggrappati alla montagna in un labirintico succedersi generato da secoli di lavoro e di
devozione. Per la teologia e la formazione dei monaci, è tuttora il centro più
importante della valle, famoso tra l’altro per la sua immagine del “Buddha della
Medicina”. Il monastero di Diskit risale al XV secolo ed è ricco di storia. Situato 150
metri sopra il villaggio omonimo, su un crinale che lo sovrasta, il monastero si estende
quasi verticalmente lungo una parete scoscesa e le costruzioni che lo compongono
sono costruite una sopra l’altra. Una strada a zig zag conduce al monastero, passando
vicino ad un’enorme statua del Buddha Maitreya. Dal monastero si gode una vista
spettacolare sulla sottostante valle di Shyok. Il monastero appartiene all’ordine dei
Gelung-Pa (Berretti Gialli), la scuola buddhista tibetana predominante e ricade
nell’orbita del Gompa di Thikse. Fu fondato nel 1420 da Shesrab Zangpo, uno dei sei
discepoli principali di Tsongkhapa, il riformatore tibetano che istituì l’ordine Gelung-Pa.
Ci sono circa 80 monaci che risiedono nel monastero e nella sala principale sono
conservate le statue di diverse divinità protettrici, alcune delle quali dall’aspetto
terrifico. La vista della Valle di Nubra dai tetti dei monasteri è una delle più belle del
Ladakh, paese che certo non lesina gli spettacoli mozzafiato..
Nel pomeriggio, visita del piacevole villaggio di Sumur (3.110 m), con case graziose e
viali alberati. Il nome Sumur significa ‘tre fiumi’ e probabilmente si riferisce alla vicina
confluenza dei fiumi Nubra e Shyok. Il villaggio è famoso per il Gompa di Samstangling,
il più grande monastero di Nubra. A 45 minuti a piedi dal villaggio, ospita circa 100
lama. Fu fondato nel 1841 da Tsultim Nima, fondatore anche del monastero di Rizong e
appartiene alla scuola Gelung-Pa. L’edificio principale ospita diversi templi: due sale
d’assemblea, due piccole cappelle, un tempio dei Protettori ed una biblioteca.
Pensione completa.

Pernottamento (Lchang Nang Retreat )

11° giorno
Partenza dalle valle di Nubra; attraverso il passo di Kardung La arriviamo a Leh (155
km, circa 5-6 ore )

16 | IL TUO VIAGGIO
Partenza dalla Valle di Nubra e ritorno a Leh attraversando nuovamente               il passo
Kardung La. Tempo libero a Leh, percorso permettendo.
Pensione completa al The Zen Ladakh Hotel.

Pernottamento (Hotel The Zen Ladakh )

12° giorno
Volo per Delhi e visita orientativa. In serata trasferimento in aeroporto in tempo utile
per il volo per l'Italia

Di primo mattino trasferimento in aeroporto e partenza con volo di linea per Delhi.
Trasferimento all’ Hotel Pullman New Delhi Aerocity, dove avremo le camere
d’appoggio a partire dalle ore 12.00 e fino alla partenza per l’aeroporto.
Il pomeriggio è dedicato ad una visita orientativa della capitale indiana, adagiata sulle
rive del fiume Yamuna. Delhi non è sempre stata la capitale dell’India, ma ha sempre
svolto un ruolo fondamentale nella storia del subcontinente: sorgeva infatti nella
pianura circostante un guado sul fiume Yamuna e lungo la strada di collegamento tra
l’Asia centrale e il Sud-est asiatico. Si ritiene che qui sorgesse Indraprastha, la mitica
città citata nell’epopea del Mahabharata più di 3000 anni fa, anche se le testimonianza
storiche indicano che la zona è abitata da soli 2500 anni. In questo luogo sono state
fondate almeno otto città diverse. Le prime quattro città di Delhi sorsero tutte nella
parte meridionale, intorno all’area dove si trova tuttora il Qutub Minar. La quinta Delhi,
Firozabad, sorgeva a firoz Shah Kotla nell’attuale New Delhi, mentre l’imperatore Sher
Shah fondò la sesta a Purana Qila, sempre a New Delhi. L’imperatore moghul Shah
Jahan costruì la settima Delhi nel XVII secolo; i confini della sua Shahjahanabad
corrispondevano approssimativamente all’attuale New Delhi. Nel 1911 il governo
britannico anunciò l’intenzione di trasferire la capitale da Kolkata (Calcutta) e
procedette alla costruzione di New Delhi che fu inaugurata ufficialmente nel 1931.
Visiteremo il complesso archeologico del Qutub Minar, con il magnifico minareto del
XII secolo, affascinante esempio dell’incontro fra l’architettura araba e l’arte indiana. Gli
splendidi edifici religiosi del complesso risalgono al primo periodo della dominazione
islamica in India e sono uno dei siti più interessanti di Delhi. Oggi sorgono alla periferia
della città, ma in passato queste costruzioni costituivano il cuore della città
musulmana. Il Qutub Minar è un imponente torre della vittoria, simile ad analoghe
costruzioni afghane, utilizzata anche come minareto. La sua costruzione fu iniziata nel
1193 dal sultano musulmano Qutb-ud-din, subito dopo la sconfitta dell’ultimo regno
hindu di Delhi. E’ alta quasi 73 m e il diametro va progressivamente diminuendo dai 15
m della base ai 2,5 m della cima. La torre ha cinque piani distinti, ciascuno segnato da
un balcone aggettante. I primi tre piani sono in arenaria rossa, mentre il quarto e il

                                                                      FESTIVAL DI LAMAYURU | 17
quinto sono in marmo e arenaria. Il sultano portò a termine soltanto il primo piano e
furono i suoi successori a completare l’edificio. Ai piedi del minareto sorge la prima
moschea costruita in India, nota come Moschea della Potenza dell’Islam. Anche questo
edificio fu costruito nel 1193, sebbene poi nel corso dei secoli abbia subito diverse
aggiunte e ampliamenti. La moschea originaria fu eretta sulle fondamenta di un tempio
hindu e un’iscrizione sulla porta orientale afferma che fu costruita con materiali
ottenuti dalla demolizione di ’27 templi idolatri’. Molti elementi della moschea
richiamano infatti le origini hindu e jainiste. Nel cortile della moschea si trova la
cosiddetta ‘Colonna di ferro’, nel luogo già molto tempo prima della moschea.
Un’iscrizione di sei righe in sanscrito indica che fu dapprima eretta presso un tempio
dedicato a Vishnu, forse nel Bihar, in memoria di Cahndragupta II che governò dal 375
al 413. Quel che l’iscrizione non dice è come fu realizzata la colonna: il suo ferro è di
una purezza eccezionale e gli scienziati non hanno mai scoperto come sia stato
possibile fondere il metallo, che in quasi 2000 anni non si è arrugginito, con la
tecnologia dell’epoca. Passeremo anche vicino all’Indian Gate, il monumento nazionale
dell’India, disegnato da Sir Edwin Lutyens e che commemora i 70.000 soldati indiani
che hanno perso la vita combattendo con l’Inghilterra durante la Prima Guerra
Mondiale. Attraversando la zona dei Palazzi ministeriali rientreremo in albergo.
Pranzo libero. Cena in albergo. In serata trasferimento all’aeroporto.

13° giorno
Volo Delhi - Milano via Francoforte

Verso le tre di notte partenza con volo di linea per Milano via Francoforte. Arrivo in
mattinata.

18 | IL TUO VIAGGIO
1. Monastero di Diskit 2. Valle di Nubra 3. Lago Tso Moriri

                                                    FESTIVAL DI LAMAYURU | 19
PRIMA DELLA PARTENZA
BENE A SAPERSI
    La data del Festival è soggetta a riconferma.
    L’altitudine, seppur mediamente inferiore a quella di altri paesi himalayani, può
     provocare fastidi e malesseri il primo giorno, per questa ragione il pomeriggio del
     giorno di arrivo a Leh non sono previste visite in modo da poter riposare e
     favorire l’acclimatamento. Si dorme in generale ad altitudini su 3200/3500 metri
     eccetto una notte al Tsomoriri a 4500. Si fanno alcuni passi di 5000 metri ed uno
     a 5600 circa per andare nella Valle di Nubra ma si tratta appunto di trasferimenti
     senza pernottamento.
    I trasporti in Ladakh saranno effettuati con fuoristrada tipo Toyota Innova o
     Mahendra Xylo utilizzati per un massimo di 3 passeggeri + autista. Ci preme
     segnalare che l’utilizzo di comode vetture con soli tre passeggeri a bordo,
     permette di avere il posto vicino al finestrino e più spazio per il proprio bagaglio
     personale.
    Telefono e internet: in Ladakh i nostri cellulari non funzionano. C’è la possibilità di
     telefonare dall’albergo o dai centri telefonici di Leh. C’è Wi-Fi in albergo a Leh ma
     la connessione non è sempre facile.
    I voli interni sono soggetti a ritardi, variazioni e cancellazioni a causa di maltempo,
     nebbia o altri imprevisti.
    L’ordine delle visite può variare per esigenze tecnico-organizzative senza per
     questo alterare le peculiarità del viaggio.
    Per questioni operative, meteorologiche o di forza maggiore il programma
     potrebbe subire delle variazioni, fermo restando la sostanza delle visite previste.
    All’interno del complesso di Alchi è vietato fotografare.
    Il monastero di Samstengling ha delle regole molto rigide: alle donne non è
     consentito l’accesso prima dell’alba e dopo il tramonto e ne indossare magliette
     senza maniche. Inoltre non è consentito fumare e portare sigarette all’interno del
     monastero.
    I tempi di percorrenza riportati nel programma sono indicativi e dipendono dal
     traffico, dalle condizioni delle strade e dalle soste fotografiche richieste dal
     gruppo.

Sistemazioni:

20 | IL TUO VIAGGIO
   a Leh abbiamo previsto uno dei migliori alberghi 4 stelle, di recente costruzione,
     sempre lo stesso albergo per tutti i pernottamenti previsti nel tour evitando così
     di doversi portare avanti e indietro tutto il bagaglio.
    il campo di Uleytokpo è dotato di tende e bungalow. La Kel 12 ha previsto la
     sistemazione negli accoglienti bungalow con servizi privati.
    l’unica semplice sistemazione è prevista a Korzok (lago Tso Moriri) dove si
     pernotterà in campo tendato dotato di tende con letti e coperte ma con bagni
     essenziali. Consigliamo di portarsi dall’Italia il sacco-lenzuolo.
    Il resort della valle di Nubra, è costituito da confortevoli cottage con letti dotati di
     lenzuola, cuscino e coperte e toilette annessa. Il pernottamento in questa struttura
     può essere considerato di buon livello.

    MANCE: Il vostro accompagnatore si occuperà di raccogliere le mance all’inizio
     del viaggio. Prevedere Euro 90 a persona (quota soggetta a riconferma se il
     gruppo è inferiore a 10 parteciapnti) da dividere tra autisti, guide, facchini e
     personale locale in generale.

APPARECCHIATURE SATELLITARI E TECNICHE.
Si segnala che l'introduzione di apparecchiature satellitari in India è proibita e che il
possesso delle stesse è soggetto a gravi sanzioni ai sensi della legislazione indiana.
Analogamente, l’introduzione di rice-trasmittenti, telescopi ecc. è soggetta ad
autorizzazione da parte delle Autorità. Si raccomanda di acquisire le relative
informazioni dalle Autorità diplomatico-consolari indiane presenti in Italia nel caso si
intenda introdurre tali apparecchi nel Paese. Si avverte che il possesso non autorizzato
è soggetto a gravi sanzioni (compreso l’arresto).

DIVIETO DI USO E IMPORTAZIONE DI SIGARETTE ELETTRONICHE
È stato imposto di recente il divieto di pubblicizzazione, produzione, importazione,
esportazione, trasporto, vendita, distribuzione ed immagazzinamento di sigarette
elettroniche ed altri simili prodotti con l'imposizione di una pena, anche in caso di
prima violazione del divieto, che comporta la detenzione fino ad un anno nonche' una
multa fino a 1300 Euro. Si raccomanda a coloro che intendano recarsi in India di NON
portare sigarette elettroniche o simili prodotti durante il viaggio.
Importante

Per questioni operative, di forza maggiore o scelte del corrispondente l’itinerario
potrebbe subire variazioni pur mantenendo le località da visitare e gli hotel potrebbero
essere sostituiti con strutture ricettive di pari qualità.

                                                                      FESTIVAL DI LAMAYURU | 21
Carbon Tax € 17.00

Carbon Offset Program

In quanto organizzazione che cerca di ispirare gli altri a preoccuparsi del pianeta,
National Geographic Expeditions (NGE) si impegna a favore del turismo sostenibile e
della qualità ambientale. I partner di National Geographic, tra cui Kel 12 Tour Operator,
riconoscono che anche il viaggio ha effetti che colpiscono il clima della Terra. Kel 12
quindi ha accettato di collaborare con NGE nel processo di identificazione delle
emissioni di carbonio, riducendole laddove possibile e compensando ciò che rimane.

Dal 2009, NGE ha siglato un accordo con NativeEnergy, una Public Benefit
Corporation statunitense, che ha collaborato con centinaia di organizzazioni per
sviluppare reali soluzioni alle sfide di sostenibilità, focalizzandosi su progetti basati
sulla comunità che oltre a ridurre le emissioni di gas serra, siano in grado di fornire
ulteriori vantaggi. Attraverso l'uso strategico delle compensazioni di carbonio, un
modo pratico ed efficace per affrontare i cambiamenti climatici e incoraggiare la
crescita delle energie rinnovabili, NativeEnergy finanzia nuovi progetti che riducono
l'inquinamento da gas serra. NativeEnergy ha collaborato con NGE per identificare i
progetti nelle destinazioni in cui viaggiamo, dai progetti di forni a energia rinnovabile,
all'acqua potabile, al ripristino degli ecosistemi e alla protezione degli habitat della
fauna selvatica. Tutti i progetti di NativeEnergy sono sottoposti a verifica da parte di
certificatori terzi e NGE seleziona modi di compensazione conformi a standard
industriali riconosciuti, come Gold Standard o VCS.

Kel 12, al fine di rinforzare il proprio commitment nei confronti dell’ambiente e del
pianeta, ha deciso che verserà a Native Energy, il doppio di quanto sarà chiesto di
versare a voi viaggiatori in virtù degli accordi con National Geographic Expeditions.

22 | IL TUO VIAGGIO
Quota Individuale di partecipazione da Milano

Minimo 10 partecipanti                                                           € 3,400.00
Con Esperto Kel 12 e guida locale parlante inglese.
Massimo 16 partecipanti

Supplementi per persona

Supplemento singola                                                            € 970.00
Tasse aeroportuali/fuel surcharge                                              € 450.00
Suppl. partenza da altre città (su richiesta
                                                                               € 100.00
e soggetto a disponibilità)
Visto India on line                                                            € 25.00
Spese di ottenimento visto                                                     € 25.00
Base 8 (Con guida locale parlante inglese)                                     € 200.00

Supplementi/Riduzioni da definire

                                                                               € Da
Suppl. Business
                                                                               quotare.

Quota di gestione pratica € 80.00

Organizzazione tecnica Kel 12 Tour operator s.r.l.

Kel 12 è socio                                 e aderisce al

Scheda Tecnica

A) Ogni nostro programma di viaggio riporta il tasso di cambio utilizzato per il calcolo
delle quote e la percentuale pagata in valuta estera. Ogni programma di
viaggio riporta altresì la validità dello stesso.
B) Le modalità e le condizioni di sostituzione del viaggiatore sono disciplinate dall’art.
39 del Codice del Turismo.
C) Richieste di variazioni alle pratiche o ai servizi già confermati potrebbero
comportare costi aggiuntivi.
D) Al viaggiatore che receda dal contratto di viaggio prima della partenza, al di fuori
delle ipotesi elencate al comma 1 dell’art. 10 delle condizioni generali di contratto di
viaggio o nel caso previsto dall’art. 7 comma 2, indipendentemente dal pagamento
dell’acconto di cui art. 7 comma 1, sarà addebitato l’importo della penale nella misura
indicata qui di seguito:

                                                                   FESTIVAL DI LAMAYURU | 23
- 10% fino a 45 giorni di calendario prima della partenza;
- 20% da 44 a 31 giorni di calendario prima della partenza;
- 30% da 30 a 18 giorni di calendario prima della partenza;
- 50% da 17 a 10 giorni di calendario prima della partenza;
- 75% da 9 giorni di calendario a 3 giorni lavorativi (escluso comunque il sabato) prima
della partenza;
- 100% dopo tali termini.
Salvo diverse indicazioni presenti nel programma di viaggio.
Nessun rimborso sarà accordato a chi non si presenterà alla partenza o rinuncerà
durante lo svolgimento del viaggio stesso.
Rimarrà sempre a carico del viaggiatore il costo individuale di gestione pratica, il
corrispettivo di coperture assicurative ed altri servizi eventualmente già resi.
Il calcolo dei giorni per l’applicazione delle penali di annullamento inizia il giorno
successivo alla data di comunicazione della cancellazione e non include il giorno della
partenza.
La copertura assicurativa è un prerequisito alla conclusione del contratto.

Assicurazione

Ciascun passeggero all’atto della prenotazione sarà tenuto ad effettuare il pagamento
del premio assicurativo relativo al costo individuale del viaggio.

Le condizioni di polizza sono riportate sul sito www.kel12.com e riguardano sia
l’assicurazione medico-bagaglio che l’assicurazione che copre dal rischio delle penali di
annullamento.

Il possesso dell’assicurazione è requisito indispensabile per l’effettuazione del viaggio.

Perché stipulare anche la POLIZZA INTEGRATIVA EUROP ASSISTANCE TOP

Per aumentare i massimali delle spese mediche fino a 300.000 euro e per aumentare
l’indennizzo del tuo bagaglio, ma soprattutto per poter annullare la tua prenotazione
per qualsiasi causa documentabile.

Europ Assistance Italia è stata premiata, dall’Istituto Tedesco «Qualità e Finanza» e il
suo media partner «La Repubblica Affari&Finanza», con il sigillo di qualità N.1
“Campioni del Servizio 2020” nel settore polizze viaggio.

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Prezzi quotati in euro e pertanto non soggetti ad adeguamento valutario.

24 | IL TUO VIAGGIO
La quota comprende:
  Volo di linea Lufthansa in classe economica Milano o Roma-Francoforte-Delhi A/R
  Voli interni Go Air o Vistara Delhi-Leh-Delhi in classe economica
  Franchigia bagaglio aereo Kg. 23 per persona sui voli internazionali, 15 Kg sui voli
    domestici
  Trasferimenti da/per gli aeroporti all’estero
  Trasporti interni in fuoristrada in Ladakh (3 persone + autista per auto)
  Sistemazione in camera doppia in albergo di categoria 4 * a Leh e nella Valle di
    Nubra, in campo tendato fisso a Korzok (Tso Moriri), in bungalow a Uleytopko
  Trattamento di pensione completa dal pranzo del 2° giorno alla cena del 12°
    giorno (con alcuni pranzi a picnic)
  Visite ed escursioni come da programma con guida locale che parla inglese
  Assistenza di un esperto accompagnatore Kel 12 al raggiungimento del numero
    minimo di partecipanti
  Ingressi, tasse e percentuali di servizio
  2 piccole bottiglie d’acqua per persona al giorno (1 litro)

La quota non comprende:
  Bevande, mance, facchinaggio (negli aeroporti e negli alberghi)
  Trasferimenti da/per gli aeroporti in Italia
  Eventuali tasse d’imbarco da pagare in uscita dal Paese
  Visto di ingresso
  Extra personali in genere e tutto quanto indicato come facoltativo
  Tutto quanto non espressamente indicato nel programma e al paragrafo “la quota
    comprende”

Partenza                Rientro                 Stagionalità           Note
                        28/06/2020
16/06/2020 (martedì)
                        (domenica)

                                                                 FESTIVAL DI LAMAYURU | 25
Informazioni pratiche Ladakh

FORMALITA’

Passaporto individuale in corso di validità. Per l’ingresso in India è richiesto il visto.
Da aprile 2017 per soggiorni di breve periodo (massimo 60 giorni) e per massimo due
ingressi in un anno per turismo, i viaggiatori possono avvalersi dell’eVisa. Tale sistema
consente       di  fare    domanda       di   visto     direttamente      online      sul  sito:
https://indianvisaonline.gov.in/evisa/Registration e di ricevere in 72 ore, a seguito del
pagamento effettuato anch’esso online, una mail di autorizzazione al viaggio. Il visto
vero e proprio sarà rilasciato all’arrivo in uno dei porti e aeroporti di entrata previsti a
seguito della presentazione dell’autorizzazione. Prima di registrare la propria domanda
online, il richiedente visto deve accertarsi che il proprio passaporto abbia almeno sei
mesi di validità residua dalla data di rientro dall’ India e tre pagine bianche. All’arrivo, i
viaggiatori devono inoltre dimostrare di disporre di un biglietto di ritorno e risorse
sufficienti a copertura del soggiorno. Non possono usufruire dell’eVisa i titolari di
passaporto diplomatico o di servizio o di laissez-passer. I porti da cui è consentito
l’ingresso sono: Ahmedabad, Amritsar, Bagdogra, Bengalore, Calicut, Chennai,
Chandigarh, Cochin, Coimbatore, Delhi, Gaya, Goa, Guwahati, Hyderabad, Jaipur,
Kolkata, Lucknow, Mangalore, Mumbai, Nagpur, Pune, Tiruchirapalli, Trivandrum,
Varanasi, Cochin, Goa e Mangalore. L’uscita dal Paese può avvenire da ognuno degli
Immigration Check Post autorizzati in India.
Il servizio di visto online può essere richiesto tramite la nostra organizzazione. I
documenti necessari devono pervenire tramite mail alla conferma di prenotazione e
sono i seguenti:

 -    La copia del passaporto: ricordiamo che la validità deve essere di 6 mesi dalla
      data di entrata in India.
  - Il modulo “Bio Data” compilato integralmente
Attenzione: è importante che si specifichi l’aeroporto di ingresso dove verrà poi ritirato
il visto in arrivo
  - Copia telematica di una fototessera con sfondo bianco.
Attenzione: la fototessera anche se telematica deve avere misura 5x5

Gli altri tipi di visto (o i visti di durata superiore ai 60 giorni) possono essere
unicamente rilasciati dagli uffici diplomatico/consolari del Paese presenti in Italia.
Per l’ottenimento del visto presso il Consolato, sono richiesti: il passaporto valido per i
successivi sei mesi dalla data di ritorno del viaggio con tre pagine libere, due fototessera

26 | IL TUO VIAGGIO
a colori formato 5cmx5cm, e il modulo fornito dall’Ambasciata dell’India debitamente
compilato.
L’emissione dei visti è di competenza dell’ Ambasciata di Roma e del Consolato di
Milano, in base ai seguenti criteri:
-i residenti nel Centro-Sud Italia (inclusa Toscana e isole) fanno capo all’ Ambasciata di
Roma che richiede 8 mesi di validità dalla data di partenza, nonostante sul sito ufficiale
del Ministero degli affari esteri sia riportata la validità dei 6 mesi. In caso di validità
inferiore è necessario chiedere previa autorizzazione all’ Ambasciata.
-i residenti nel Nord Italia (Toscana esclusa) fanno capo al consolato di Milano,
che richiede passaporto con validità 6 mesi dalla data di partenza;
Ogni partecipante è tenuto a controllare personalmente la validità del proprio
passaporto (che non deve scadere entro sei mesi dalla data di rientro in Italia)e la
presenza di tre pagine libere. Si ricorda che l’organizzazione non ha alcuna
responsabilità nell'impossibilità a partire o ad entrare nel paese di destinazione a causa
di documenti non corretti.
Per maggiori informazioni relative alla validità del passaporto, fare riferimento al sito
del Ministero degli Affari Esteri : www.viaggiaresicuri.it

PREFISSI TELEFONICI

Non tutti gli alberghi hanno il collegamento telefonico, dove presente, è opportuno
prendere visione delle tariffe e delle normative. ATTENZIONE: in molti alberghi se
nessuno risponde e avete fatto squillare il telefono più di tre volte, potrebbero
addebitare ugualmente la chiamata. E’ più conveniente fare le telefonate dagli uffici
privati presenti ovunque che espongono l’insegna STD-ISD a prezzi decisamente
inferiori.

Il cellulare italiano generalmente non funziona in Ladakh, anche se dipende dalla zona
dove in cui ci si trova. Consigliamo di contattare il fornitore (Telecom, Vodafone,
Wind…) per maggiori informazioni sugli accordi di roaming internazionale.
Dall'Italia all'India: comporre il prefisso internazionale 0091 più il prefisso urbano senza
0 seguito dal numero dell'abbonato.
Dall’India all’Italia: comporre il prefisso internazionale 0039 più il prefisso urbano con lo
0 seguito dal numero dell’abbonato.

APPARECCHIATURE SATELLITARI E TECNICHE
Si segnala che l'introduzione di apparecchiature satellitare in India è proibita e che il
possesso delle stesse è soggetto a gravi sanzioni ai sensi della legislazione indiana.

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Analogamente, l’introduzione di rice-trasmittenti, telescopi ecc. è soggetta ad
autorizzazione da parte delle Autorità. Si raccomanda di acquisire le relative
informazioni dalle Autorità diplomatico-consolari indiane presenti in Italia nel caso si
intenda introdurre tali apparecchi nel Paese. Si avverte che il possesso non autorizzato
e’ soggetto a gravi sanzioni (compreso l’arresto).

DISPOSIZIONI SANITARIE

Nessuna vaccinazione è obbligatoria. Consigliamo comunque di consultare il proprio
medico o l'ufficio d'igiene per avere tutte le informazioni sanitarie preventive
aggiornate alla data di partenza. Non dimenticate di portare con voi, oltre ai
medicinali solitamente usati, anche una piccola scorta di farmaci contro disturbi
intestinali, mal di testa, raffreddore.

CLIMA

Il viaggio proposto è programmato nella stagione ideale, giugno – fine settembre. Il sole
è molto forte e riscalda molto, ma non appena viene coperto da una nuvola la
temperatura si abbassa notevolmente. Di notte invece la temperatura è abbastanza
fredda. L'altitudine gioca un altro ruolo importante nella temperatura. In linea di
massima in estate la temperatura di giorno oscilla tra i 20 e 25 °C quando è presente il
sole. In questo periodo, generalmente monsonico per questa zona, il Ladakh è
particolarmente asciutto, grazie alla presenza della grande catena himalayana che è
una naturale barriera per le piogge monsoniche, anche se certo non insuperabile.

ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO

Ovviamente a “strati” perché la variazione delle temperature è repentina e durante la
giornata si può stare bene sia in maniche di camicia sia con pile e giacca a vento
pesante. Pantaloni lunghi di cotone, jeans, camicie e magliette, maglioni di lana e pile,
scarponcini da montagna e scarpe di tela comode. Un paio di grossi calzini in cotone
possono essere indossati quando si tolgono le scarpe, per accedere ai luoghi sacri.
Inoltre è opportuno portare un cappello, occhiali da sole, burro di cacao,crema solare,
una torcia.

FUSO ORARIO

Ci sono 4 ore e mezzo di differenza tra India e Italia durante l'ora solare.
Nei mesi in cui è in vigore l'ora legale la differenza è di 3 ore e mezzo.

28 | IL TUO VIAGGIO
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