LADAKH - INDIA FESTIVAL DI LAMAYURU - India/FESTIVAL DI ...
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IL TUO VIAGGIO FESTIVAL DI LAMAYURU Il Ladakh è il lembo più settentrionale dell’India, un piccolo ex-regno buddhista che le altissime cime himalayane proteggono dai grandi flussi monsonici. Sbaglia chi pensa, trovandosi sulla sommità del mondo, a paesaggi brulli o “solo” di alta montagna; qui, accanto alle alte vette innevate, si aprono scenari verdi di ampio respiro, la nuda roccia è lambita da fiumi ora impetuosi ora dallo scorrere lento, dai passi di montagna si dominano muraglie di abeti e ridenti pianure, sulla sabbia dei fondivalle si aggirano i cammelli... Questa piccola terra dalla storia antica non offre solo paesaggi superbi e mozzafiato, ma anche l’incontro con una coraggiosa popolazione di monaci, di pastori e di contadini che, pervasa da profonda spiritualità, tiene testa alle mire espansionistiche dei pakistani e dei cinesi. È il luogo in cui il buddhismo tibetano ha meglio conservato le tradizioni: grandi e piccoli monasteri in cui assistere a suggestive cerimonie; castelli e antichi palazzi reali, pregevoli esempi di arte indiana e nepalese sono solo alcuni dei molti motivi d’interesse di un “paese tutto in verticale”. Nella stagione estiva in Ladakh la popolazione si riunisce nei grandi monasteri per celebrare feste sontuose. Molte hanno un'origine religiosa, altre sono legate alla vita sociale. In questo viaggio si assisterà al Festival di Lamayuru, con le sue spettacolari danze rituali eseguite dai monaci in costumi tradizionali e maschere, che riproducono simbolicamente lo Tse Chu ossia l’evocazione di Padmasambhava (Guru Rimpoche) e dei principali insegnamenti del Buddhismo Tibetano. I ladakhi si staccano dalla loro dura vita quotidiana nell’ambiente himalaiano per godere di questi rari momenti indossando i loro abiti migliori. FESTIVAL DI LAMAYURU | 3
IL TUO VIAGGIO FESTIVAL DI LAMAYURU 1° giorno Volo Milano - Delhi via Francoforte 2° giorno Arrivo a Delhi e coincidenza con volo per Leh 3° giorno Partenza da Leh per Uleytokpo (3.040 m.) e visita ai monasteri di Likir, Alchi e Rizong 4° giorno Escursione a Lamayuru (3.510 m.) per assistere al suo coloratissimo Festival 5° giorno Ritorno a Leh con soste ai monasteri di Phyang e Spituk 6° giorno Giornata dedicata alla scoperta dei dintorni di Leh, con i Palazzi Reali di Leh e Stok, il Gompa di Samker e la città vecchia 7° giorno Partenza in direzione del Lago Tso Moriri e arrivo a Korzok 8° giorno Rientro a Leh, sosta al piccolo monastero buddista di Shey 9° giorno Attraverso il Passo di Kardung La arriviamo alla Valle di Nubra 10° giorno Valle di Nubra: escursione a Diskit (3.158 m) 11° giorno Partenza dalle valle di Nubra; attraverso il passo di Kardung La arriviamo a Leh 4 | IL TUO VIAGGIO
12° giorno Volo per Delhi e visita orientativa. In serata trasferimento in aeroporto in tempo utile per il volo per l'Italia 13° giorno Volo Delhi - Milano via Francoforte FESTIVAL DI LAMAYURU | 5
1° giorno Volo Milano - Delhi via Francoforte Partenza con voli di linea per Delhi via Francoforte. Arrivo dopo la mezzanotte e, a seguito delle formalità doganali, attesa per l’imbarco del volo su Leh. 2° giorno Arrivo a Delhi e coincidenza con volo per Leh Prima dell’alba partenza con volo di linea per Leh. Dopo circa un’ora di volo, osservando dall’alto le cime himalayane coperte di neve e ghiaccio, si giunge nella capitale dell’antico regno del Ladakh, posta a 3.500 metri di altitudine. Trasferimento al The Zen Ladakh Hotel, un buon albergo di recente costruzione classificato tra i migliori di Leh, www.thezenladakh.com. Aperta al turismo solo nel 1974, la città di Leh oggi accoglie numerosi viaggiatori provenienti da tutti i paesi del mondo, ma i suoi abitanti non sembrano aver modificato molto il loro modo di vivere, forse perché, fin dal passato sono stati abituati a vedere passare e soggiornare nella loro capitale stranieri provenienti dai quattro angoli dell’Asia. Infatti, la città ebbe un passato prestigioso e fu attraversata per lungo tempo dalle carovane, trovandosi nel cuore d’importanti vie di comunicazione. La sua posizione geografica la rese un centro privilegiato di scambi commerciali, lungo la via di comunicazione che collega il Kashmir all’Asia Centrale. Le carovane provenienti dalla Russia, da Kashgar e dal Turkestan si riunivano a Khotan prima di arrivare a Leh. Lhasa, la capitale del Tibet, era collegata a Leh attraverso una strada che costeggiava il versante nord dell’Himalaya. Nel bazar di Leh si poteva vedere una folla pittoresca dove, i colori incredibili dei costumi tradizionali si mescolavano al cangiante dei turchesi che ornano le acconciature delle donne ladakhe. A causa dei problemi sorti nello Xinjiang alla fine degli anni trenta, gli scambi economici tra il Kashmir e l’Asia Centrale si arrestarono bruscamente e, durante la Seconda Guerra Mondiale le frontiere diventarono impenetrabili. Se verso la fine degli anni ’70 la città presentava ancora l’aspetto delle città d’oasi dell’Asia Centrale, dalla metà degli anni ’80, si è modernizzata. Pomeriggio a disposizione per riposo e acclimatamento. Pensione completa in albergo. Pernottamento (Hotel The Zen Ladakh ) Affacciate sulla pittoresca catena montuosa, le sistemazioni sono ben arredate e dispongono di TV via cavo a schermo piatto e bagno privato con doccia, 6 | IL TUO VIAGGIO
asciugacapelli e accappatoio. The Zen Ladakh Offre una piscina coperta riscaldata, un centro fitness, la connessione Wi-Fi gratuita e un centro benessere. Indirizzo: Sheldan Fort Road, Leh Ladakh -194101, Jammu & Kashmir, India Tel. +91 1982 253336 www.thezenladakh.com 3° giorno Partenza da Leh per Uleytokpo (3.040 m.) e visita ai monasteri di Likir, Alchi e Rizong (100 km, circa 7/8 ore incluse le visite) Trasferimento ad Uleytokpo con sosta fotografica alla confluenza tra il fiume Indo e il fiume Zanskar. Visita in mattinata del monastero di Likir, appartenente alla setta Gelung-Pa e primo monastero reale in Ladakh durante l’influenza tibetana. Situato lungo l’antica rotta carovaniera da Basgo al ponte di Khalse, il monastero fu costruito, secondo la leggenda, in un luogo circondato dai due grandi re naga, Nando e Tagsako, da cui il nome Lukyil che significa “cerchio degli spiriti delle acque”. Lhachen Gyalpo, quinto re del Ladakh, offrì questo terreno al lama Drupwang Choedgen per edificarvi un monastero nel 1065. Nel XV secolo, Likir aderì all’ordine Gelung-pa. Il tempio principale contiene degli stupa, delle statue di Cakyamuni, Maitreya e Tsong Khapa, fondatore dell’ordine Gelung-pa. In un altro tempio, più piccolo, i trentacinque Buddha della confessione e i sedici arhat (santi) sono rappresentati in modo particolare. Il tempio di Gonkhang ospita un’imponente divinità tutelare rivestita di un’armatura in oro, mentre la vecchia camera dell’abate contiene una magnifica collezione di thanka. Circa un centinaio di monaci risiedono nel monastero che è noto per la sua disciplina rigorosa. Il superiore è un fratello del Dalai Lama. Nel pomeriggio visita del complesso monastico di Alchi, protetto dall’UNESCO. Situato sulla riva sinistra del fiume Indo, Alchi è uno dei pochi monasteri dell’XI e XII FESTIVAL DI LAMAYURU | 7
secolo esistenti in Ladakh. I restauri intrapresi nel XVI secolo, non sembrano averne alterato la forma originaria. Le sue pitture mostrano la tradizione, ancora viva all’epoca, degli artisti kashmiri. Infatti, verso la fine del X secolo, il re Yeshe Oe del Guge inviò ventun giovani nobili a studiare i precetti del Buddhismo in Kashmir. Dopo sette anni, solo due sopravvissero e ritornarono nel loro paese. Uno dei due, il celebre Rinchen Sangpo, fu il motore di una vera rinascita del buddhismo grazie alle sue innumerevoli traduzioni dei testi sanscriti che gli valsero il titolo di “Grande Traduttore”. Egli si distinse anche per la sua attività di costruttore e a tale scopo si circondò di trentadue artisti kashmiri. E’ ad uno dei suoi discepoli che si deve la costruzione di Alchi e secondo la tradizione, il venerabile salice mezzo secco che si trova all’entrata del choskhor (enclave religiosa) proviene proprio dal bastone del Traduttore. Nel XV secolo, in Ladakh fu introdotto l’ordine Gelung-pa e assorbì i monasteri di tradizione Kadampa ad eccezione di Alchi che venne dimenticato, anche dai restauratori. Da cento anni, i monaci di Likir si occupano del suo mantenimento. Il complesso di Alchi è composto di diversi edifici che contengono diverse pitture murali. Questi sono: il Sum- tseg, a tre piani; il Dusk-Hang o sale delle riunioni; il Lotsawa Lhakhang o Tempio del Traduttore; il Jampal Lhakahang o Tempio di Manjusri e il Lhakhang Soma o Tempio Nuovo. Il tempio di Sum-tseg è formato da tre piani le cui pareti sono interamente ricoperte di pitture. Al centro dell’edificio si trova un chorten. Sui lati ci sono tre grandi nicchie che contengono statue dei bodhisattva (Maitreya, Availokitesvara e Manjusri). All’esterno del tempio un bel porticato in legno intagliato in autentico stile indiano. Il tempio successivo è quello di Duskhang, dedicato a Vairocana la cui rappresentazione occupa la nicchia centrale. Tutti i mandala del tempio sono collegati al ciclo di Vairocana. Nel Lotsawa Lhakhang, sulla parte centrale si trova il Buddha Sakyamuni con il traduttore Rinchen Sangpo a sinistra e Availokitesvara con le quattro mani a destra. Nel Jampal Lhakhang si trovano quattro rappresentazioni di Manjusri in quattro colori diversi. Le pitture murali del Lhakhang Soma risalgono probabilmente al XIV secolo e sono più recenti rispetto a quelle degli altri templi di Alchi. Sono molto ricche sul piano iconografico. Il complesso di Alchi è sicuramente uno dei più spettacolari esempi di arte religiosa. Le visite proseguono con il monastero di Rizong. Ubicato in un sito fantastico, Rizong è uno degli ultimi monasteri costruiti in Ladakh. La sua storia è conosciuta con precisione. Tsultim Nima, il suo fondatore nacque nel villaggio di Saspol nel 1790. Per rispettare gli ordini del padre, visse molto attivamente nel mondo secolare prima d’impegnarsi nella vita religiosa. Dopo aver abbandonato il villaggio e la famiglia si recò a Tholing dove fu ordinato monaco. Dopo qualche tempo, si recò in pellegrinaggio sulle rive del lago Manasarovar, dove scelse una grotta delle montagne circostanti e vi si raccolse in meditazione, vivendo unicamente di tsampa e acqua dei ghiacciai. Un giorno, un fumo molto denso cominciò a salire dalle sponde del 8 | IL TUO VIAGGIO
lago ed egli scese dal suo eremo per prendere dell’acqua calda. Fu estremamente sorpreso di scoprire sua sorella Garmo tra i pellegrini giunti al lago la quale lo pregò di ritornare al suo villaggio per fondare una comunità monastica, accusandolo di egoismo per il suo voler restare solo in meditazione. Poiché egli non voleva sentire ragione, lei richiese l’arbitraggio dell’abate di Tholing che le diede ragione. Ritornato in Ladakh si ritirò nell’eremitaggio di Dzonglung dove fu prestò raggiunto da molti altri monaci e pellegrini e ciò gli fece decidere di trasformare l’eremitaggio in un monastero e scelse il sito di Rizong. Verso la fine della sua vita, ormai divenuto famoso, fondò il monastero di Samtan Ling nella valle di Nubra. Pasti e pernottamento in accoglienti bungalows all’Uley Ethnic Resort, www.uleresort.com. Pernottamento (Uley Ethnic Resort ) Il resort è situato sul grande fiume Indo, sull'Himalaya. Il resort offre 31 capanne di tela e 15 cottage indipendenti con la loro minicentrale idroelettrica per generare elettricità progettata nella più ecologica concezione architettonica applicabile alla regione himalayana del Ladakh. Indirizzo: P.O. Box no 168 Uleytokpo Tel: +91 99996 13437 www.uleresort.com 4° giorno Escursione a Lamayuru (3.510 m.) per assistere al suo coloratissimo Festival (110 km, circa 5-6 ore) Ogni anno, festival importanti vengono celebrati nella maggior parte dei monasteri del Ladakh. Il principale aspetto di questi eventi religiosi è il “cham”, ‘drammi danzati’ che si ispirano alla mitologia del Buddhismo Tibetano. Vengono eseguiti dai monaci che FESTIVAL DI LAMAYURU | 9
indossano per l’occasione elaborati costumi e a volte, maschere terrificanti che rappresentano le divinità adirate. Questo viaggio è l’occasione giusta per assistere al Festival di Lamayuru, chiamato “Yurukhabgyat” con le sue spettacolari danze rituali eseguite dai monaci in costumi tradizionali e maschere, che riproducono simbolicamente lo Tse Chu ossia l’evocazione di Padmasambhava (Guru Rimpoche) e dei principali insegnamenti del Buddhismo Tibetano. I ladakhi si staccano dalla loro dura vita quotidiana nell’ambiente himalaiano per godere di questi rari momenti indossando i loro abiti migliori. Circondato da un suggestivo paesaggio di calanchi color giallo ocra e montagne sullo sfondo, il tranquillo villaggio di Lamayuru è uno dei più spettacolari del Ladakh. Le case del villaggio sono raccolte attorno alla cima di una collina erosa dagli agenti atmosferici e circondata di grotte sormontata dal Yungdrung Gompa. Secondo la leggenda, un tempo un grande lago occupava il fondo della valle. Un discepolo di Ananda (fedele compagno di Buddha), il santo Madhyamika profetizzò che sarebbe sorto un monastero. Gettando dei grani d’orzo in offerta agli spiriti naga, creò una breccia nella montagna, dove si gettarono le acque del lago. In questo modo donò agli uomini delle terre coltivabili. L’orzo crescendo prese la forma di svastica. A Rinchen Sangpo, si attribuisce la costruzione di 108 (numero sacro) monasteri nel paese, tra cui Lamayuru che comprendeva cinque edifici: uno di questi, il Sengesang, sarebbe all’origine dell’attuale monastero, mentre delle altre quattro costruzioni non è rimasto più nulla. Da allora e per seicento anni, Lamayuru appartenne all’ordine Kadampa. Tuttavia, alla fine del XVI secolo, il re Jamyan Namgyal si ammalò di lebbra incurabile, per effetto della vendetta di uno spirito naga ferito durante la costruzione di un canale d’irrigazione vicino ad Hemis. Seguendo una profezia, il re fece chiamare un lama dell’ordine Digungpa che meditava in una grotta del Monte Kailash; il re guarì e in riconoscenza offrì al monaco il monastero di Lamayuru, al quale accordò molti privilegi, soprattutto quello di diventare “un’area di liberazione” dove i criminali godevano di un’impunità totale. Nel tempio principale, si nota una cavità – chiamata grotta di Naropa – che contiene le statue in argilla di Naropa, Marpa e Milarepa, tre dei principale maestri della tradizione Kaguypa. Il tempio di Sengesang, il più antico, ospita un’ammirevole stucco di Vairocana seduto su un trono di leoni e sormontato da un baldacchino ornato da un garuda e da makaras (mostri marini). Ritorno a Uleytokpo. Pranzo a picnic, cena per pernottamento presso l’Uley Ethnic Resort. Pernottamento (Uley Ethnic Resort ) 5° giorno 10 | IL TUO VIAGGIO
Ritorno a Leh con soste ai monasteri di Phyang e Spituk (70 Km, circa 4 ore) Dopo la prima colazione si ritorna verso Leh con soste per le visite dei monasteri di Phyang e Spituk. Il gompa di Phyang si erge su un dirupo che guarda il villaggio omonimo. Il gompa risale al XVI secolo quando il missionario tibetano Chosje Danma Kunga (Guru Tragspa) fu invitato dall’allora re del Ladakh, Tashi Namgyal a fondare un monastero. Il missionario apparteneva all’ordine dei Dringung-pa, un sotto’ordine della setta Kagyupa e Phyang fu il primo gompa di quella scuola in Ladakh. Si dice che il Re Tashi Namgyal fosse molto legato a quel monastero, per un desiderio di espiazione a causa del terribile crimine che aveva commesso – aveva accecato ed esiliato il fratello più anziano – per ottenere il trono. Un altro racconto attribuisce il monastero al nipote di Tashi Namgyal, il Re Jamyang Namgyal. Oggi, circa 50-60 lama vi risiedono. Proseguono le visite con il monastero di Spituk dell’XI secolo, a poco meno di 10 Km da Leh dove si può ammirare la statua della Dea Kami e un antica collezione di maschere. Rientro a Leh. Pranzo in ristorante, cena in albergo (The Zen Ladakh). Pernottamento (Hotel The Zen Ladakh ) 6° giorno Giornata dedicata alla scoperta dei dintorni di Leh, con i Palazzi Reali di Leh e Stok, il Gompa di Samker e la città vecchia La mattina, dopo la colazione, ci rechiamo a Choglamsar, al ‘Buddha Garden’, a circa 10 km da Leh. Proseguiamo verso il villaggio di Stok, situato sulla riva sinistra dell’Indo, all’altitudine di Leh, da cui dista 14 Km, è diventato la residenza della famiglia reale dopo essere stato nel passato la residenza di un ministro. Il re Tsepaldondup (1790- 1841) ricostruì il palazzo e vi fece erigere una statua d’argento della divinità femminile Tara. Qui vi fu esiliata la famiglia reale nel 1834, dopo la sua sconfitta contro l’esercito di Zorwar Singh. Il palazzo ospita un piccolo museo dove sono esposte le peyrak (ornamenti da cerimonia) della regina oltre ad una nttevole collezione di thanka. Nel pomeriggio, visita esterna del palazzo-fortezza che domina la città di Leh. Costruito nel 1600, nell’epoca in cui il re del Ladakh dominava su quasi tutta la totalità del Tibet occidentale, il palazzo rappresenta un esempio notevole d’architettura monumentale, allo stesso modo del Potala di Lhasa che fu costruito tra il 1645 e il 695 dal Quinto Dalai Lama. Nonostante sia circondato dalle montagne che lo fanno sembrare più piccolo di quanto non sia, rapportato su scala umana è veramente imponente. Infatti, la sua facciata principale è larga circa 60 metri e alta 58 m. Si erge per nove piani e la sua costruzione fu voluta dal re Senge Namgyal. E’ rimasto FESTIVAL DI LAMAYURU | 11
disabitato dal 1834, quando la famiglia reale fu deposta e si trasferì a Stok. Il palazzo di Leh fa parte di un insieme di costruzioni che occupano la cima del Namgyal Tsemo. Questo insieme comprende appunto la fortezza, edificata nel 1520 da Tashi Namgyal, il Gonkhang, il Tempio delle divinità Guardiane, edificato dallo stesso re, di colore rosso che contiene un’immagine di Mahakala con sei braccia. Più in basso si trova il tempio dedicato a Maitreya (il Buddha del futuro). Lungo il crinale si possono vedere i resti di diverse torri di guardia. Sul versante meridionale del crinale si trova un chorten, sopra il quale si erge un tempio dedicato a Padmasambhava. Sullo stesso fianco si possono vedere due scuderie e il Gompa Soma (il nuovo tempio), un edificio a due piani. Sul fianco a sud-ovest si trovano due templi: uno è consacrato ad Avaloiketesvara e l’altro a Matreya. Sotto il palazzo si possono ancora vedere diversi edifici interessanti anticamente dentro le mura della città vecchia di Leh. Sosta panoramica al Shanti Stupa e proseguimento per il Gompa di Samkar, a 3 km da Leh, residenza ufficiale del capo dei Lama del Ladakh. Il tempio principale ricorda quello di Spituk e vi si trova una statua di Vajrabhairava. All’interno, una cappella con le statue di Tsong Khapa e dei suoi discepoli principali. Nel portico si possono ammirare i Re delle quattro direzioni, una Ruota della Vita e il Vecchio uomo di lunga vita. I muri della galleria che si trova sotto il tempio mostrano illustrazioni della vita monastica. Un tempio, sotto il portico, contiene una copia di Kanjur e dei Buddha del passato, del presente e del futuro. Prima di rientrare in albergo esploreremo la labirintica viabilità della città vecchia di Leh che si trova alle spalle della Jama Masjid, la moschea sunnita. Di recente la gente del posto ha cominciato a restaurare molte delle strutture più pregevoli ed è cominciata la costruzione del nuovo Central Asian Museum. Non molto lontano da questo si erge un albero sacro che si narra essere stato piantato nel 1517 da un mistico sikh, mentre secondo un’altra versione, sarebbe invece nato magicamente da un bastone da passeggio lasciato qui da Staksang Raspa, il guru del grande re del Ladakh, Sengee Namgyal. Passeggiata nel polveroso quanto coloratissimo bazar della città. Pensione completa in albergo (The Zen Ladakh). Pernottamento (Hotel The Zen Ladakh ) 7° giorno Partenza in direzione del Lago Tso Moriri e arrivo a Korzok (240 km, 7-8 ore) E’ una lunga giornata per raggiungere il lago Tso Moriri ma i paesaggi sono vari e affascinanti. Per questo tragitto di andata abbiamo deciso di effettuare la strada attraverso tre passi: Taglang-la (5.328m), Polo Kongka-la (4.900m) e Namshang-la (4.960m.) passando anche per il lago salato Tso Kar, purtroppo ormai quasi prosciugato. Dopo i controlli di polizia a Upshi (50 km da Leh), una strada panoramica mozzafiato ci porta 12 | IL TUO VIAGGIO
a risalire le vallate dell’Himalaya fino al secondo passo più alto del mondo, il Tanglang La, l’ingresso della regione dei laghi. Di solito si incontrano alcuni nomadi Chang-pa con le loro mandrie di yak, pecore e capre pashmina e a volte si vedono marmotte, oche bramine, gru dal collo nero e branchi di kiang, asini selvatici. Picnic lungo il percorso a Thukje, sulle rive dello Tso Kar. La strada prosegue fino ad avvistare il lago Tso Moriri e il villaggio di Korzok. Il lago è lungo circa 27 km e ha un’ampiezza massima di 8 km. La sua profondità massima è di 40 m. Ad est e a nord del lago, in lontananza si possono ammirare due delle cime più alte del Ladakh, il Lungser kangri (6.666 m) e il Chamser Kangri (6.622 m). Le rive del lago, vicino a Korzok sono ricoperte di vegetazione. Nonostante la sua lontananza, Tso Moriri ha sempre attirato dei viaggiatori: i primi furono degli esploratori inglesi che giunsero qui nel 1820. Ancora oggi il lago rappresenta un luogo ideale per i birdwatchers ed è fra i pochi luoghi ove nidificano le oche indiane (anser indicus) e le gru dal collo nero. Nel villaggio si trova anche l’omonimo monastero fondato nel 1636 e che appartiene alla scuola dei Drukpa Kargyu. E’ stato restaurato e ingrandito di recente e dalla sua terrazza si gode un’ottima vista del lago. Una grande immagine di Buddha Sakyamuni domina l’altare del Gompa nella sala principale, mentre i suoi muri sono abbelliti con murali rappresentanti le divinità buddhiste tibetane. Pranzo a pic-nic. Cena e pernottamento in campo tendato a Korzok. Si tratta di un campo tendato fisso dotato di tende con due letti e servizi essenziali (uno spazio diviso da una tenda, con minuscolo wc, lavandino, specchio). E’ consigliabile portarsi dall’Italia un sacco-lenzuolo. Al campo l’accoglienza è buona, forniscono la borsa dell’acqua calda per la notte e un secchio di acqua calda la mattina. Elettricità dalle 19.30 alle 23.00 (è consigliabile portare una torcia). Il cibo è vegetariano. 8° giorno Rientro a Leh, sosta al piccolo monastero buddista di Shey (240 km, 7-8 ore) Dopo colazione, rientro a Leh ripercorrendo la strada fino alla biforcazione, poco prima di Puga Sumdo, scendendo fino al Mahe Bridge e ritornando sulla destra orografica dell’Indo. La strada corre lungo un paesaggio spettacolare, passiamo per i villaggi di Nyoma (4.000m), circondato da campi coltivati , Mahé (4.170m) e Kiari. Possibili incontri con i nomadi Khampa che pascolano greggi di yak e capre in eterno equilibrio con questa natura selvaggia. FESTIVAL DI LAMAYURU | 13
Tempi di percorrenza permettendo sosta a Shey, a 15 km a sud di Leh, un tempo castello dei primi sovrani del Ladakh e prima capitale del Ladakh fino al XV secolo. Le vestigia del vecchio castello e della città dominano il villaggio e il palazzo dei primi re del Ladakh. I sovrani diedero prova di un’insaziabile attività di costruttori, come testimoniano i numerosi chorten e templi in rovina che la famiglia reale non ha più i mezzi per mantenere. Nella cinta del vecchio palazzo si trovano due templi. Il tempio inferiore ospita delle pitture molto belle. In fondo a sinistra, si trova un mandala di Cakrasamvara, a destra un mandala di Vajradhara e tra i due, il grande maestro Taktsangrepa. Gli altri muri sono ricoperti di affreschi rappresentanti i mille Buddha. Il tempio superiore ospita una grande statua di Buddha probabilmente eretta dal re Deldan Namgyal nel XVII secolo. Oggi ne restano solo poche rovine oltre al gompa, il piccolo monastero buddhista del XVII secolo posto a dominare la valle in un punto particolarmente impressionante. Pranzo a picnic durante il percorso. Cena e pernottamento in albergo a Leh (The Zen Ladakh). Pernottamento (Hotel The Zen Ladakh ) 9° giorno Attraverso il Passo di Kardung La arriviamo alla Valle di Nubra (155 Km, circa 5-6 ore) Partenza per il passo di Kardung La, il passo transitabile più alto del mondo a 5602 metri sul livello del mare e a 56 km da Leh. All’arrivo sosta fotografica alle possenti e innevate vette himalayane che si stendono sotto di noi. Le bandiere di preghiera e un chorten segnano il passo. Vi si trova un presidio militare fisso che tra le altre cose, ha il compito di tenere pulita la strada dalla neve. Infatti a causa dell’importanza strategica della strada Nubra, l’esercito indiano si assicura che il passo sia aperto tutto l’anno. La strada fu costruita nel 1976 e aperto al traffico civile 12 anni dopo. Proseguimento per la Valle di Nubra. A nord di Leh, chiusa tra la catena montuosa di Leh e le montagne orientali del Karakorum si trova Nubra – due valli scenografiche solcate da due fiumi e la loro spettacolare confluenza. Una regione in parte verde, in parte rocciosa ed arida, come la maggior parte del Ladakh e in parte ‘deserto’. Infatti qui si trovano dune di sabbia e anche i cammelli, della varietà battriana. Le due valli sono, la valle di Nubra e quella di Shyok. Il fiume Nubra nasce nel ghiacciaio di Siachen e scorre verso sudest, verso una valle tra il Saltoro e il Saser Muztagh, delle sottocatene montuose delle montagne del Karakorum Orientale. Questo fiume incontra il Shyok nella vasta confluenza a forma di Y nel cuore della regione di Nubra; Shyok, uno dei maggiori tributari dell’Indo, nasce nella catena montuosa del Saser Muztagh, nei ghiacciai sul lato orientale. Scorrendo inizialmente verso sud, , fa un’inversione a U prima di deviare 14 | IL TUO VIAGGIO
verso nord-ovest per incontrare il Nubra alla confluenza. Continua poi oltre la confluenza sempre nella stessa direzione fino a defluire nell’Indo in Baltistan, al confine tra India e Pakistan. Fu solamente nel 1993 che la Valle di Nubra fu aperta al turismo e ancora oggi sono necessari dei permessi speciali per andarci. Questa regione nel passato era attraversata dalle carovane che commerciavano, seta, tappeti, pashmina e cannabis da Yarkand (ora nella provincia cinese dello Xinjian), in cambio di spezie, stoffe, coloranti, tè e procedevano verso Leh attraverso il Kardung La e poi in Kashmir e Punjab. Il significato del commercio a Nubra può essere giudicato dal fatto che, nell’ultimo quarto del XVI secolo, la popolazione della regione inviò una petizione al re del tempo, Tsewang Namgyal che era un espansionista, chiedendogli di non portare avanti i suoi piani di conquista in Asia Centrale, perché il commercio ne avrebbe risentito. Alcuni decenni dopo tuttavia, furono gli invasori Mongoli dell’Asia Centrale a razziare Nubra e il Ladakh. Il re Tashi Namgyal riuscì infine a sconfiggere i mongoli e ad unire l’intero Ladakh e sotto di lui il commercio fiorì nuovamente. Ci fu poi uno stop nel commercio nel XVII secolo quando Sengee Namgyal, il grande re del Ladakh, impose un embargo al Kashmir nel 1639 per vendicarsi della sconfitta subita dai Moghul. Tale embargo fu tolto dal figlio e successore Deldan Namgyal e, nel 1820, quando gli esploratori inglesi William Moorcroft e George Trebeck visitarono il Ladakh, il commercio ricominciò a prosperare. Nubra è stata, per lungo tempo, fra le poche regioni del Ladakh in cui si facevano due raccolti. L’orzo è sempre stato il prodotto principale, oltre al foraggio alfa alfa, molto richiesto dalle carovane che attraversavano la regione. Anche le albicocche vi crescono abbondantemente, così come le mele. Pranzo a picnic, cena e pernottamento in hotel. Pernottamento (Lchang Nang Retreat ) Situato a oltre 3000 metri sul livello del mare, dispone di confortevoli cottage con letti dotati di lenzuola, cuscino, coperte e bagno annesso. Servizi e ristorante ottimi. Indirizzo: Teggar Village, Nubra Valley, Ladakh – 194401 Tel. +91- 9419216213, +91-9870373994 FESTIVAL DI LAMAYURU | 15
http://www.lchangnang.com 10° giorno Valle di Nubra: escursione a Diskit (3.158 m) (80 km, circa 7-8 ore incluse le visite) Visita al monastero di Diskit: si annuncia da lontano, con i suoi antichi edifici aggrappati alla montagna in un labirintico succedersi generato da secoli di lavoro e di devozione. Per la teologia e la formazione dei monaci, è tuttora il centro più importante della valle, famoso tra l’altro per la sua immagine del “Buddha della Medicina”. Il monastero di Diskit risale al XV secolo ed è ricco di storia. Situato 150 metri sopra il villaggio omonimo, su un crinale che lo sovrasta, il monastero si estende quasi verticalmente lungo una parete scoscesa e le costruzioni che lo compongono sono costruite una sopra l’altra. Una strada a zig zag conduce al monastero, passando vicino ad un’enorme statua del Buddha Maitreya. Dal monastero si gode una vista spettacolare sulla sottostante valle di Shyok. Il monastero appartiene all’ordine dei Gelung-Pa (Berretti Gialli), la scuola buddhista tibetana predominante e ricade nell’orbita del Gompa di Thikse. Fu fondato nel 1420 da Shesrab Zangpo, uno dei sei discepoli principali di Tsongkhapa, il riformatore tibetano che istituì l’ordine Gelung-Pa. Ci sono circa 80 monaci che risiedono nel monastero e nella sala principale sono conservate le statue di diverse divinità protettrici, alcune delle quali dall’aspetto terrifico. La vista della Valle di Nubra dai tetti dei monasteri è una delle più belle del Ladakh, paese che certo non lesina gli spettacoli mozzafiato.. Nel pomeriggio, visita del piacevole villaggio di Sumur (3.110 m), con case graziose e viali alberati. Il nome Sumur significa ‘tre fiumi’ e probabilmente si riferisce alla vicina confluenza dei fiumi Nubra e Shyok. Il villaggio è famoso per il Gompa di Samstangling, il più grande monastero di Nubra. A 45 minuti a piedi dal villaggio, ospita circa 100 lama. Fu fondato nel 1841 da Tsultim Nima, fondatore anche del monastero di Rizong e appartiene alla scuola Gelung-Pa. L’edificio principale ospita diversi templi: due sale d’assemblea, due piccole cappelle, un tempio dei Protettori ed una biblioteca. Pensione completa. Pernottamento (Lchang Nang Retreat ) 11° giorno Partenza dalle valle di Nubra; attraverso il passo di Kardung La arriviamo a Leh (155 km, circa 5-6 ore ) 16 | IL TUO VIAGGIO
Partenza dalla Valle di Nubra e ritorno a Leh attraversando nuovamente il passo Kardung La. Tempo libero a Leh, percorso permettendo. Pensione completa al The Zen Ladakh Hotel. Pernottamento (Hotel The Zen Ladakh ) 12° giorno Volo per Delhi e visita orientativa. In serata trasferimento in aeroporto in tempo utile per il volo per l'Italia Di primo mattino trasferimento in aeroporto e partenza con volo di linea per Delhi. Trasferimento all’ Hotel Pullman New Delhi Aerocity, dove avremo le camere d’appoggio a partire dalle ore 12.00 e fino alla partenza per l’aeroporto. Il pomeriggio è dedicato ad una visita orientativa della capitale indiana, adagiata sulle rive del fiume Yamuna. Delhi non è sempre stata la capitale dell’India, ma ha sempre svolto un ruolo fondamentale nella storia del subcontinente: sorgeva infatti nella pianura circostante un guado sul fiume Yamuna e lungo la strada di collegamento tra l’Asia centrale e il Sud-est asiatico. Si ritiene che qui sorgesse Indraprastha, la mitica città citata nell’epopea del Mahabharata più di 3000 anni fa, anche se le testimonianza storiche indicano che la zona è abitata da soli 2500 anni. In questo luogo sono state fondate almeno otto città diverse. Le prime quattro città di Delhi sorsero tutte nella parte meridionale, intorno all’area dove si trova tuttora il Qutub Minar. La quinta Delhi, Firozabad, sorgeva a firoz Shah Kotla nell’attuale New Delhi, mentre l’imperatore Sher Shah fondò la sesta a Purana Qila, sempre a New Delhi. L’imperatore moghul Shah Jahan costruì la settima Delhi nel XVII secolo; i confini della sua Shahjahanabad corrispondevano approssimativamente all’attuale New Delhi. Nel 1911 il governo britannico anunciò l’intenzione di trasferire la capitale da Kolkata (Calcutta) e procedette alla costruzione di New Delhi che fu inaugurata ufficialmente nel 1931. Visiteremo il complesso archeologico del Qutub Minar, con il magnifico minareto del XII secolo, affascinante esempio dell’incontro fra l’architettura araba e l’arte indiana. Gli splendidi edifici religiosi del complesso risalgono al primo periodo della dominazione islamica in India e sono uno dei siti più interessanti di Delhi. Oggi sorgono alla periferia della città, ma in passato queste costruzioni costituivano il cuore della città musulmana. Il Qutub Minar è un imponente torre della vittoria, simile ad analoghe costruzioni afghane, utilizzata anche come minareto. La sua costruzione fu iniziata nel 1193 dal sultano musulmano Qutb-ud-din, subito dopo la sconfitta dell’ultimo regno hindu di Delhi. E’ alta quasi 73 m e il diametro va progressivamente diminuendo dai 15 m della base ai 2,5 m della cima. La torre ha cinque piani distinti, ciascuno segnato da un balcone aggettante. I primi tre piani sono in arenaria rossa, mentre il quarto e il FESTIVAL DI LAMAYURU | 17
quinto sono in marmo e arenaria. Il sultano portò a termine soltanto il primo piano e furono i suoi successori a completare l’edificio. Ai piedi del minareto sorge la prima moschea costruita in India, nota come Moschea della Potenza dell’Islam. Anche questo edificio fu costruito nel 1193, sebbene poi nel corso dei secoli abbia subito diverse aggiunte e ampliamenti. La moschea originaria fu eretta sulle fondamenta di un tempio hindu e un’iscrizione sulla porta orientale afferma che fu costruita con materiali ottenuti dalla demolizione di ’27 templi idolatri’. Molti elementi della moschea richiamano infatti le origini hindu e jainiste. Nel cortile della moschea si trova la cosiddetta ‘Colonna di ferro’, nel luogo già molto tempo prima della moschea. Un’iscrizione di sei righe in sanscrito indica che fu dapprima eretta presso un tempio dedicato a Vishnu, forse nel Bihar, in memoria di Cahndragupta II che governò dal 375 al 413. Quel che l’iscrizione non dice è come fu realizzata la colonna: il suo ferro è di una purezza eccezionale e gli scienziati non hanno mai scoperto come sia stato possibile fondere il metallo, che in quasi 2000 anni non si è arrugginito, con la tecnologia dell’epoca. Passeremo anche vicino all’Indian Gate, il monumento nazionale dell’India, disegnato da Sir Edwin Lutyens e che commemora i 70.000 soldati indiani che hanno perso la vita combattendo con l’Inghilterra durante la Prima Guerra Mondiale. Attraversando la zona dei Palazzi ministeriali rientreremo in albergo. Pranzo libero. Cena in albergo. In serata trasferimento all’aeroporto. 13° giorno Volo Delhi - Milano via Francoforte Verso le tre di notte partenza con volo di linea per Milano via Francoforte. Arrivo in mattinata. 18 | IL TUO VIAGGIO
1. Monastero di Diskit 2. Valle di Nubra 3. Lago Tso Moriri FESTIVAL DI LAMAYURU | 19
PRIMA DELLA PARTENZA BENE A SAPERSI La data del Festival è soggetta a riconferma. L’altitudine, seppur mediamente inferiore a quella di altri paesi himalayani, può provocare fastidi e malesseri il primo giorno, per questa ragione il pomeriggio del giorno di arrivo a Leh non sono previste visite in modo da poter riposare e favorire l’acclimatamento. Si dorme in generale ad altitudini su 3200/3500 metri eccetto una notte al Tsomoriri a 4500. Si fanno alcuni passi di 5000 metri ed uno a 5600 circa per andare nella Valle di Nubra ma si tratta appunto di trasferimenti senza pernottamento. I trasporti in Ladakh saranno effettuati con fuoristrada tipo Toyota Innova o Mahendra Xylo utilizzati per un massimo di 3 passeggeri + autista. Ci preme segnalare che l’utilizzo di comode vetture con soli tre passeggeri a bordo, permette di avere il posto vicino al finestrino e più spazio per il proprio bagaglio personale. Telefono e internet: in Ladakh i nostri cellulari non funzionano. C’è la possibilità di telefonare dall’albergo o dai centri telefonici di Leh. C’è Wi-Fi in albergo a Leh ma la connessione non è sempre facile. I voli interni sono soggetti a ritardi, variazioni e cancellazioni a causa di maltempo, nebbia o altri imprevisti. L’ordine delle visite può variare per esigenze tecnico-organizzative senza per questo alterare le peculiarità del viaggio. Per questioni operative, meteorologiche o di forza maggiore il programma potrebbe subire delle variazioni, fermo restando la sostanza delle visite previste. All’interno del complesso di Alchi è vietato fotografare. Il monastero di Samstengling ha delle regole molto rigide: alle donne non è consentito l’accesso prima dell’alba e dopo il tramonto e ne indossare magliette senza maniche. Inoltre non è consentito fumare e portare sigarette all’interno del monastero. I tempi di percorrenza riportati nel programma sono indicativi e dipendono dal traffico, dalle condizioni delle strade e dalle soste fotografiche richieste dal gruppo. Sistemazioni: 20 | IL TUO VIAGGIO
a Leh abbiamo previsto uno dei migliori alberghi 4 stelle, di recente costruzione, sempre lo stesso albergo per tutti i pernottamenti previsti nel tour evitando così di doversi portare avanti e indietro tutto il bagaglio. il campo di Uleytokpo è dotato di tende e bungalow. La Kel 12 ha previsto la sistemazione negli accoglienti bungalow con servizi privati. l’unica semplice sistemazione è prevista a Korzok (lago Tso Moriri) dove si pernotterà in campo tendato dotato di tende con letti e coperte ma con bagni essenziali. Consigliamo di portarsi dall’Italia il sacco-lenzuolo. Il resort della valle di Nubra, è costituito da confortevoli cottage con letti dotati di lenzuola, cuscino e coperte e toilette annessa. Il pernottamento in questa struttura può essere considerato di buon livello. MANCE: Il vostro accompagnatore si occuperà di raccogliere le mance all’inizio del viaggio. Prevedere Euro 90 a persona (quota soggetta a riconferma se il gruppo è inferiore a 10 parteciapnti) da dividere tra autisti, guide, facchini e personale locale in generale. APPARECCHIATURE SATELLITARI E TECNICHE. Si segnala che l'introduzione di apparecchiature satellitari in India è proibita e che il possesso delle stesse è soggetto a gravi sanzioni ai sensi della legislazione indiana. Analogamente, l’introduzione di rice-trasmittenti, telescopi ecc. è soggetta ad autorizzazione da parte delle Autorità. Si raccomanda di acquisire le relative informazioni dalle Autorità diplomatico-consolari indiane presenti in Italia nel caso si intenda introdurre tali apparecchi nel Paese. Si avverte che il possesso non autorizzato è soggetto a gravi sanzioni (compreso l’arresto). DIVIETO DI USO E IMPORTAZIONE DI SIGARETTE ELETTRONICHE È stato imposto di recente il divieto di pubblicizzazione, produzione, importazione, esportazione, trasporto, vendita, distribuzione ed immagazzinamento di sigarette elettroniche ed altri simili prodotti con l'imposizione di una pena, anche in caso di prima violazione del divieto, che comporta la detenzione fino ad un anno nonche' una multa fino a 1300 Euro. Si raccomanda a coloro che intendano recarsi in India di NON portare sigarette elettroniche o simili prodotti durante il viaggio. Importante Per questioni operative, di forza maggiore o scelte del corrispondente l’itinerario potrebbe subire variazioni pur mantenendo le località da visitare e gli hotel potrebbero essere sostituiti con strutture ricettive di pari qualità. FESTIVAL DI LAMAYURU | 21
Carbon Tax € 17.00 Carbon Offset Program In quanto organizzazione che cerca di ispirare gli altri a preoccuparsi del pianeta, National Geographic Expeditions (NGE) si impegna a favore del turismo sostenibile e della qualità ambientale. I partner di National Geographic, tra cui Kel 12 Tour Operator, riconoscono che anche il viaggio ha effetti che colpiscono il clima della Terra. Kel 12 quindi ha accettato di collaborare con NGE nel processo di identificazione delle emissioni di carbonio, riducendole laddove possibile e compensando ciò che rimane. Dal 2009, NGE ha siglato un accordo con NativeEnergy, una Public Benefit Corporation statunitense, che ha collaborato con centinaia di organizzazioni per sviluppare reali soluzioni alle sfide di sostenibilità, focalizzandosi su progetti basati sulla comunità che oltre a ridurre le emissioni di gas serra, siano in grado di fornire ulteriori vantaggi. Attraverso l'uso strategico delle compensazioni di carbonio, un modo pratico ed efficace per affrontare i cambiamenti climatici e incoraggiare la crescita delle energie rinnovabili, NativeEnergy finanzia nuovi progetti che riducono l'inquinamento da gas serra. NativeEnergy ha collaborato con NGE per identificare i progetti nelle destinazioni in cui viaggiamo, dai progetti di forni a energia rinnovabile, all'acqua potabile, al ripristino degli ecosistemi e alla protezione degli habitat della fauna selvatica. Tutti i progetti di NativeEnergy sono sottoposti a verifica da parte di certificatori terzi e NGE seleziona modi di compensazione conformi a standard industriali riconosciuti, come Gold Standard o VCS. Kel 12, al fine di rinforzare il proprio commitment nei confronti dell’ambiente e del pianeta, ha deciso che verserà a Native Energy, il doppio di quanto sarà chiesto di versare a voi viaggiatori in virtù degli accordi con National Geographic Expeditions. 22 | IL TUO VIAGGIO
Quota Individuale di partecipazione da Milano Minimo 10 partecipanti € 3,400.00 Con Esperto Kel 12 e guida locale parlante inglese. Massimo 16 partecipanti Supplementi per persona Supplemento singola € 970.00 Tasse aeroportuali/fuel surcharge € 450.00 Suppl. partenza da altre città (su richiesta € 100.00 e soggetto a disponibilità) Visto India on line € 25.00 Spese di ottenimento visto € 25.00 Base 8 (Con guida locale parlante inglese) € 200.00 Supplementi/Riduzioni da definire € Da Suppl. Business quotare. Quota di gestione pratica € 80.00 Organizzazione tecnica Kel 12 Tour operator s.r.l. Kel 12 è socio e aderisce al Scheda Tecnica A) Ogni nostro programma di viaggio riporta il tasso di cambio utilizzato per il calcolo delle quote e la percentuale pagata in valuta estera. Ogni programma di viaggio riporta altresì la validità dello stesso. B) Le modalità e le condizioni di sostituzione del viaggiatore sono disciplinate dall’art. 39 del Codice del Turismo. C) Richieste di variazioni alle pratiche o ai servizi già confermati potrebbero comportare costi aggiuntivi. D) Al viaggiatore che receda dal contratto di viaggio prima della partenza, al di fuori delle ipotesi elencate al comma 1 dell’art. 10 delle condizioni generali di contratto di viaggio o nel caso previsto dall’art. 7 comma 2, indipendentemente dal pagamento dell’acconto di cui art. 7 comma 1, sarà addebitato l’importo della penale nella misura indicata qui di seguito: FESTIVAL DI LAMAYURU | 23
- 10% fino a 45 giorni di calendario prima della partenza; - 20% da 44 a 31 giorni di calendario prima della partenza; - 30% da 30 a 18 giorni di calendario prima della partenza; - 50% da 17 a 10 giorni di calendario prima della partenza; - 75% da 9 giorni di calendario a 3 giorni lavorativi (escluso comunque il sabato) prima della partenza; - 100% dopo tali termini. Salvo diverse indicazioni presenti nel programma di viaggio. Nessun rimborso sarà accordato a chi non si presenterà alla partenza o rinuncerà durante lo svolgimento del viaggio stesso. Rimarrà sempre a carico del viaggiatore il costo individuale di gestione pratica, il corrispettivo di coperture assicurative ed altri servizi eventualmente già resi. Il calcolo dei giorni per l’applicazione delle penali di annullamento inizia il giorno successivo alla data di comunicazione della cancellazione e non include il giorno della partenza. La copertura assicurativa è un prerequisito alla conclusione del contratto. Assicurazione Ciascun passeggero all’atto della prenotazione sarà tenuto ad effettuare il pagamento del premio assicurativo relativo al costo individuale del viaggio. Le condizioni di polizza sono riportate sul sito www.kel12.com e riguardano sia l’assicurazione medico-bagaglio che l’assicurazione che copre dal rischio delle penali di annullamento. Il possesso dell’assicurazione è requisito indispensabile per l’effettuazione del viaggio. Perché stipulare anche la POLIZZA INTEGRATIVA EUROP ASSISTANCE TOP Per aumentare i massimali delle spese mediche fino a 300.000 euro e per aumentare l’indennizzo del tuo bagaglio, ma soprattutto per poter annullare la tua prenotazione per qualsiasi causa documentabile. Europ Assistance Italia è stata premiata, dall’Istituto Tedesco «Qualità e Finanza» e il suo media partner «La Repubblica Affari&Finanza», con il sigillo di qualità N.1 “Campioni del Servizio 2020” nel settore polizze viaggio. Affidati a Europ Assistance per i tuoi viaggi parti sereno. Prezzi quotati in euro e pertanto non soggetti ad adeguamento valutario. 24 | IL TUO VIAGGIO
La quota comprende: Volo di linea Lufthansa in classe economica Milano o Roma-Francoforte-Delhi A/R Voli interni Go Air o Vistara Delhi-Leh-Delhi in classe economica Franchigia bagaglio aereo Kg. 23 per persona sui voli internazionali, 15 Kg sui voli domestici Trasferimenti da/per gli aeroporti all’estero Trasporti interni in fuoristrada in Ladakh (3 persone + autista per auto) Sistemazione in camera doppia in albergo di categoria 4 * a Leh e nella Valle di Nubra, in campo tendato fisso a Korzok (Tso Moriri), in bungalow a Uleytopko Trattamento di pensione completa dal pranzo del 2° giorno alla cena del 12° giorno (con alcuni pranzi a picnic) Visite ed escursioni come da programma con guida locale che parla inglese Assistenza di un esperto accompagnatore Kel 12 al raggiungimento del numero minimo di partecipanti Ingressi, tasse e percentuali di servizio 2 piccole bottiglie d’acqua per persona al giorno (1 litro) La quota non comprende: Bevande, mance, facchinaggio (negli aeroporti e negli alberghi) Trasferimenti da/per gli aeroporti in Italia Eventuali tasse d’imbarco da pagare in uscita dal Paese Visto di ingresso Extra personali in genere e tutto quanto indicato come facoltativo Tutto quanto non espressamente indicato nel programma e al paragrafo “la quota comprende” Partenza Rientro Stagionalità Note 28/06/2020 16/06/2020 (martedì) (domenica) FESTIVAL DI LAMAYURU | 25
Informazioni pratiche Ladakh FORMALITA’ Passaporto individuale in corso di validità. Per l’ingresso in India è richiesto il visto. Da aprile 2017 per soggiorni di breve periodo (massimo 60 giorni) e per massimo due ingressi in un anno per turismo, i viaggiatori possono avvalersi dell’eVisa. Tale sistema consente di fare domanda di visto direttamente online sul sito: https://indianvisaonline.gov.in/evisa/Registration e di ricevere in 72 ore, a seguito del pagamento effettuato anch’esso online, una mail di autorizzazione al viaggio. Il visto vero e proprio sarà rilasciato all’arrivo in uno dei porti e aeroporti di entrata previsti a seguito della presentazione dell’autorizzazione. Prima di registrare la propria domanda online, il richiedente visto deve accertarsi che il proprio passaporto abbia almeno sei mesi di validità residua dalla data di rientro dall’ India e tre pagine bianche. All’arrivo, i viaggiatori devono inoltre dimostrare di disporre di un biglietto di ritorno e risorse sufficienti a copertura del soggiorno. Non possono usufruire dell’eVisa i titolari di passaporto diplomatico o di servizio o di laissez-passer. I porti da cui è consentito l’ingresso sono: Ahmedabad, Amritsar, Bagdogra, Bengalore, Calicut, Chennai, Chandigarh, Cochin, Coimbatore, Delhi, Gaya, Goa, Guwahati, Hyderabad, Jaipur, Kolkata, Lucknow, Mangalore, Mumbai, Nagpur, Pune, Tiruchirapalli, Trivandrum, Varanasi, Cochin, Goa e Mangalore. L’uscita dal Paese può avvenire da ognuno degli Immigration Check Post autorizzati in India. Il servizio di visto online può essere richiesto tramite la nostra organizzazione. I documenti necessari devono pervenire tramite mail alla conferma di prenotazione e sono i seguenti: - La copia del passaporto: ricordiamo che la validità deve essere di 6 mesi dalla data di entrata in India. - Il modulo “Bio Data” compilato integralmente Attenzione: è importante che si specifichi l’aeroporto di ingresso dove verrà poi ritirato il visto in arrivo - Copia telematica di una fototessera con sfondo bianco. Attenzione: la fototessera anche se telematica deve avere misura 5x5 Gli altri tipi di visto (o i visti di durata superiore ai 60 giorni) possono essere unicamente rilasciati dagli uffici diplomatico/consolari del Paese presenti in Italia. Per l’ottenimento del visto presso il Consolato, sono richiesti: il passaporto valido per i successivi sei mesi dalla data di ritorno del viaggio con tre pagine libere, due fototessera 26 | IL TUO VIAGGIO
a colori formato 5cmx5cm, e il modulo fornito dall’Ambasciata dell’India debitamente compilato. L’emissione dei visti è di competenza dell’ Ambasciata di Roma e del Consolato di Milano, in base ai seguenti criteri: -i residenti nel Centro-Sud Italia (inclusa Toscana e isole) fanno capo all’ Ambasciata di Roma che richiede 8 mesi di validità dalla data di partenza, nonostante sul sito ufficiale del Ministero degli affari esteri sia riportata la validità dei 6 mesi. In caso di validità inferiore è necessario chiedere previa autorizzazione all’ Ambasciata. -i residenti nel Nord Italia (Toscana esclusa) fanno capo al consolato di Milano, che richiede passaporto con validità 6 mesi dalla data di partenza; Ogni partecipante è tenuto a controllare personalmente la validità del proprio passaporto (che non deve scadere entro sei mesi dalla data di rientro in Italia)e la presenza di tre pagine libere. Si ricorda che l’organizzazione non ha alcuna responsabilità nell'impossibilità a partire o ad entrare nel paese di destinazione a causa di documenti non corretti. Per maggiori informazioni relative alla validità del passaporto, fare riferimento al sito del Ministero degli Affari Esteri : www.viaggiaresicuri.it PREFISSI TELEFONICI Non tutti gli alberghi hanno il collegamento telefonico, dove presente, è opportuno prendere visione delle tariffe e delle normative. ATTENZIONE: in molti alberghi se nessuno risponde e avete fatto squillare il telefono più di tre volte, potrebbero addebitare ugualmente la chiamata. E’ più conveniente fare le telefonate dagli uffici privati presenti ovunque che espongono l’insegna STD-ISD a prezzi decisamente inferiori. Il cellulare italiano generalmente non funziona in Ladakh, anche se dipende dalla zona dove in cui ci si trova. Consigliamo di contattare il fornitore (Telecom, Vodafone, Wind…) per maggiori informazioni sugli accordi di roaming internazionale. Dall'Italia all'India: comporre il prefisso internazionale 0091 più il prefisso urbano senza 0 seguito dal numero dell'abbonato. Dall’India all’Italia: comporre il prefisso internazionale 0039 più il prefisso urbano con lo 0 seguito dal numero dell’abbonato. APPARECCHIATURE SATELLITARI E TECNICHE Si segnala che l'introduzione di apparecchiature satellitare in India è proibita e che il possesso delle stesse è soggetto a gravi sanzioni ai sensi della legislazione indiana. FESTIVAL DI LAMAYURU | 27
Analogamente, l’introduzione di rice-trasmittenti, telescopi ecc. è soggetta ad autorizzazione da parte delle Autorità. Si raccomanda di acquisire le relative informazioni dalle Autorità diplomatico-consolari indiane presenti in Italia nel caso si intenda introdurre tali apparecchi nel Paese. Si avverte che il possesso non autorizzato e’ soggetto a gravi sanzioni (compreso l’arresto). DISPOSIZIONI SANITARIE Nessuna vaccinazione è obbligatoria. Consigliamo comunque di consultare il proprio medico o l'ufficio d'igiene per avere tutte le informazioni sanitarie preventive aggiornate alla data di partenza. Non dimenticate di portare con voi, oltre ai medicinali solitamente usati, anche una piccola scorta di farmaci contro disturbi intestinali, mal di testa, raffreddore. CLIMA Il viaggio proposto è programmato nella stagione ideale, giugno – fine settembre. Il sole è molto forte e riscalda molto, ma non appena viene coperto da una nuvola la temperatura si abbassa notevolmente. Di notte invece la temperatura è abbastanza fredda. L'altitudine gioca un altro ruolo importante nella temperatura. In linea di massima in estate la temperatura di giorno oscilla tra i 20 e 25 °C quando è presente il sole. In questo periodo, generalmente monsonico per questa zona, il Ladakh è particolarmente asciutto, grazie alla presenza della grande catena himalayana che è una naturale barriera per le piogge monsoniche, anche se certo non insuperabile. ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO Ovviamente a “strati” perché la variazione delle temperature è repentina e durante la giornata si può stare bene sia in maniche di camicia sia con pile e giacca a vento pesante. Pantaloni lunghi di cotone, jeans, camicie e magliette, maglioni di lana e pile, scarponcini da montagna e scarpe di tela comode. Un paio di grossi calzini in cotone possono essere indossati quando si tolgono le scarpe, per accedere ai luoghi sacri. Inoltre è opportuno portare un cappello, occhiali da sole, burro di cacao,crema solare, una torcia. FUSO ORARIO Ci sono 4 ore e mezzo di differenza tra India e Italia durante l'ora solare. Nei mesi in cui è in vigore l'ora legale la differenza è di 3 ore e mezzo. 28 | IL TUO VIAGGIO
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