La prudenza è il primo vaccino - Il Centro Don Vecchi
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SETTIMANALE DELLA FONDAZIONE CARPINETUM COPIA GRATUITA ANNO 17 - N° 6 / Domenica 7 febbraio 2021 La prudenza è il primo vaccino di don Gianni Antoniazzi Da un mese è iniziata la campagna di vaccinazione per il Sars-CoV-2. L’organizzazione è gestita dal Mi- nistero della Salute, coordinato col Commissario straordinario Arcuri e le Regioni. A gennaio è stato vacci- nato il personale sanitario, gli ope- ratori e gli ospiti delle Rsa. Qualcu- no ha già la seconda dose. Adesso però le ditte rallentano le consegne, secondo Arcuri anche del 70%. Per non rischiare sui richiami è stata so- spesa la fase due, quella dedicata agli ultra-ottantenni. Facciamo dun- que il punto della situazione. Per raggiungere “l’immunità di gregge” serve che il 65% della popolazione sia difesa dal vaccino. Se si continua a questo ritmo il traguardo non arri- verà per novembre 2021 ma, secon- do alcuni, nell’estate 2022. Teniamo poi conto che viviamo a Venezia e abbiamo bisogno di un turismo mondiale. Nel nostro caso il vacci- no sarà efficace se il pianeta intero ne sarà raggiunto; pare invece che soltanto 10 Nazioni su 150 abbiamo davvero cominciato le iniezioni. In tutta l’Africa, per esempio, al mo- mento i vaccinati sarebbero poco più di 7.000. Vale allora una pre- occupazione: che qualcuno porti a Venezia un nuovo ceppo di virus e il territorio, come nel gioco dell’oca, possa tornare al punto di parten- za. In questa faticosa valutazione, poi, diamo per scontato che i vac- cini abbiano un’efficacia duratura anche nel tempo. Queste premesse impongono prudenza e, in attesa di dati più chiari, il vaccino più effica- ce resta il comportamento quotidia- no, utile forse quanto un’iniezione.
Il bello della vita La saga dei vaccini di Plinio Borghi Il ricorso ai vaccini a livello mondiale rischia di diventare un’asta e manca un piano Serve aderire senza indugio per ridurre i tempi. Proseguire nello stallo è un rischio “Manco mal che i ga fatto presto!”, visto e si sta ancora arrancando per vanno anche spuntate le dita ai tanti s’era cominciato col dire, già paven- predisporlo. Se ci fosse stato, ancora furbetti del quartierino che perpetua- tando, con tutte queste ondate, che una volta avremmo fatto i conti senza no il solito malcostume di approfittare per lunga pezza il lockdown sarebbe l’oste, com’è successo con le masche- per saltare la fila, con l’ovvia compli- diventato la condizione ordinaria e rine, con i supporti per i sanitari, con cità degli addetti ai lavori. L’altro gior- la libera uscita l’eccezione. A dire il le strutture per i ricoveri, con le bom- no, di quest’ultimi, è apparsa un’ani- vero, un po’ di titubanza serpeggiava bole d’ossigeno e via dicendo. Tut- ma candida in Tv che si meravigliava negli animi a causa dell’insolita veloci- tavia, la regolarità sarebbe che, una perché in fin dei conti da noi è d’uso tà con la quale è partita la produzione volta inquadrato il fabbisogno, fosse comune favorire qualche vip o qual- industriale dei nuovi vaccini anti Co- tosto reso noto tutto il quadro dell’in- che amico dell’amico, specie se qual- vid-19, ma la sicurezza manifestata tervento di massa (altrove avevano già che dose rischia di essere buttata. Gli dalla scienza circa i sistemi avanzati predisposto le lettere che sarebbero avrei sferrato volentieri un pugno sul oggi in atto, rispetto a un tempo, e arrivate a ogni singolo cittadino con naso, se non avessi avuto la certezza dagli organi di garanzia, particolar- indicati luogo, data e ora di sommi- che a rimetterci sarebbe stato il tele- mente attenti a facilonerie e precipi- nistrazione), fatti salvi gli eventuali visore! Perdonatemi, ma non mi sono tose concorrenze, hanno tranquilliz- aggiustamenti a seguito dei possibili ancora abituato. Soprusi a parte e zato infine i cuori: si parte e in men inghippi. Solo dopo e a fronte di un ammesso che non ci saranno problemi che non si dica avremo raggiunto l’im- costante monitoraggio si sarebbe po- per le forniture, il nostro compito ora munità di gregge. Addirittura si sono tuto valutare se la risposta si palesava è di essere pronti ad aderire in mas- aperti subito i dibattiti sull’eventuale sufficiente e, in caso negativo, consi- sa alla campagna di vaccinazioni, per obbligatorietà, nel caso in cui le te- derare l’opportunità di rendere obbli- raggiungere quanto prima l’obiettivo orie dei soliti renitenti facessero ec- gatorio l’adempimento. Farlo oggi e e uscire finalmente da questa situa- cessiva presa. Troppo bello per essere avendo in mente i precedenti (ci son zione di stallo, che, al di là di tutto, vero! Infatti, gli intoppi sono arrivati voluti anni per rendere accettabili i continua a mietere troppe vittime. C’è presto e l’entusiasmo ha già subito numeri di quello per l’influenza sta- una socialità che va recuperata al più la prima smorzatura. Per i nostri re- gionale) equivale a gettare un sasso in presto, prima di tornare a diventare sponsabili, che si stracciano le vesti piccionaia. Non entro nel merito della uomini delle caverne, e un’economia e minacciano rivalse, probabilmente grancassa no-vax perché ho già det- che sta andando a rotoli, col rischio di non tutto il male viene per nuocere, to più volte, però insisto: se vogliamo fare ancora più morti del Covid. Sen- dato che in linea di massima un vero metterle la sordina, occorre impara- za contare che cassa integrazione e e proprio piano vaccinale non s’è mai re a far le cose per bene. Di contro, ristori non durano in eterno. E dopo? L’editrice L’incontro La nostra editrice pubblica anche: Sole sul nuovo giorno, un quaderno mensile utile per la meditazione quotidiana; Il messaggio di Papa Francesco, settimanale che riporta i passaggi più importanti dei di- scorsi tenuti dal Pontefice; Favole per adulti, quindicinale di racconti di fantasia con una finalità morale; Il libro delle preghiere, delle verità e delle fondamentali regole mora- li per un cristiano, edito in 8 mila copie. Il settimanale è pubblicato in 5 mila copie in distribuzione gratuita in tutta la città, ma può essere letto anche con la versio- ne digitale scaricabile dal sito in- ternet www.centrodonvecchi.org 2 ANNO 17 - N° 6 / Domenica 7 febbraio 2021
Da sapere Non solo Covid di Matteo Riberto La morsa del virus ha portato gli ospedali, da novembre, a sospendere l’attività ordinaria Migliaia di prestazioni sono saltate: l’obiettivo è recuperarle nel minor tempo possibile Nel Veneziano, come in tutta la za dell’epidemia che renderebbe tutte le Usl, si sono accumulati un regione, il virus ha rallentato la l’impresa ancora più complicata. sacco di arretrati: esami, visite sua corsa: le stringenti norme im- La partita principale riguarda la cardiologiche, ortopediche e tut- poste durante le festività hanno campagna vaccinale: terminata la to quanto non fosse – appunto – ripagato. I prossimi mesi saranno somministrazione della seconda strettamente necessario erogare. però complicati: il virus non se dose di vaccini a sanitari e case di Nell’Usl 3 sono saltate 15.632 pre- n’è andato e gli ospedali dovranno riposo, si comincerà con la Fase stazioni che, prenotate prima del ancora prestare cura ai pazienti 2 che riguarderà – in primis e a 6 novembre, sono state messe in contagiati. D’altro lato, la campa- meno di ulteriori cambi di pro- galleggiamento. A queste si som- gna vaccinale – dopo il primo step gramma – gli anziani tra i 75 e gli mano 12 mila richieste che – no- che riguarda operatori sanitari e 85 anni. Si dovrebbe concludere nostante lo stop – sono pervenute case di riposo - dovrà accelerare a inizio maggio. Nel complesso, all’Azienda sanitaria negli ultimi allargandosi al resto della popola- la Fase 2, considerando anche tre mesi. Nel complesso l’Usl 3 zione (con numeri ben più impor- gli step successivi, interesserà la dovrà quindi – a partire da questa tanti). A tutto questo si somma popolazione Over 60: consideran- settimana – iniziare a recuperare un’altra complessità: da questa do solo il comune di Venezia si tutte le prestazioni in stand by: settimana l’Usl 3 riprende, gra- tratta di un esercito di oltre 90 un lavoro anche in questo caso dualmente, l’attività ordinaria so- mila persone (circa 24 mila over enorme. E quanto mai importan- spesa il 7 novembre quando la Re- 80 e circa 65 mila tra i 60 e gli te: se è vero che le prestazioni gione, per consentire agli ospeda- 80 anni). Sarà quindi uno sforzo urgenti sono sempre state ga- li di reggere l’urto della seconda immane. L’altro binario, duplice, rantite, non significa che le altre ondata, bloccò con un’ordinanza riguarda l’attività degli ospedali – quelle saltate – siano di poco l’erogazione delle prestazioni non che dovranno – contemporanea- conto. In un minuzioso studio re- urgenti in tutti i nosocomi. Insom- mente – continuare ad assistere i alizzato a fine ottobre e riferito ma, il sistema sanitario dovrà af- pazienti Covid riprendendo però a quanto avvenuto in primavera, frontare mesi intensi: necessaria ad effettuare l’attività ordinaria. Spi Cgil, Uilp Uil e Fnp Cisl hanno sarà la collaborazione della po- Come detto, dal 7 novembre è evidenziato cosa ha comportato polazione chiamata a rispettare stata bloccata ogni prestazione in Veneto il blocco dell’attività le norme di distanziamento per non urgente (quelle urgenti sono ordinaria durante parte della pri- evitare una nuova recrudescen- sempre state garantite). E così, in ma ondata “Da marzo a maggio il numero di decessi fra gli over 65 in Veneto si è impennato del 23%, rispetto allo stesso periodo del 2019. Un aumento da impu- tare al virus solo in parte, se si considera che i decessi di perso- ne positive al Covid rappresenta l'8% del totale - sostengono le si- gle - Anche se è molto probabile che gli anziani morti per o con Covid siano molti di più perché non sono stati eseguiti i tampo- ni su tutti i decessi nel periodo critico, questa ricerca conferma che il blocco della sanità ordi- naria ha favorito l'aggravarsi di malattie preesistenti e la manca- ta diagnosi tempestiva di altre”. ANNO 17 - N° 6 / Domenica 7 febbraio 2021 3
Sottovoce Il valore di una telefonata di don Gianni Antoniazzi Cominciamo da lontano. Il 10 gen- le prometteva attenzione vigile: tervento per i residenti anziani dei naio, in Cina ci fu un’esplosione in “Gent.mo – scriveva – le assicuro Centri. Ha giustificato l’attuale len- una miniera d’oro. Restarono bloc- ogni attenzione dell'A zienda sanita- tezza attribuendola alla mancanza cati 22 minatori. Fra le prime atti- ria per le persone anziane e per le di vaccini: “la macchina è in moto vità, i 450 soccorritori hanno crea- strutture che le accolgono. L'Ulss 3 ma la benzina manca”, ci ha spie- to un tunnel stretto, per una linea […] distribuirà il vaccino nel pieno gato e ha assicurato che “gli over telefonica. Di lì, poi, sono passati rispetto delle priorità, a tutela del- 80 saranno vaccinati nel più breve anche viveri e farmaci. I corsi di so- le persone più a rischio”. Dagli altri tempo possibile” visto che le indu- pravvivenza insegnano che la possi- nessun segnale. Finalmente, oggi, strie portano di nuovo la merce. La bilità di comunicare è più importan- 29 gennaio, ci ha telefonato il diret- telefonata di oggi ha tolto un po’ di te di un riparo. Così, per esempio, tore sanitario dell’Ulss 3, Michele nebbia dal percorso. Non ci si sen- nel film “the Martian”, “Il soprav- Tessarin, che ha assicurato la mas- te dimenticati; qualcuno vede che vissuto”, l’astronauta dimenticato sima attenzione e il tempestivo in- stiamo soltanto aiutando Mestre. sul pianeta rosso, si è preoccupato subito di dialogare con la Terra. È vero: una telefonata dà vita, non ci si sente soli, si trova un orien- tamento, si prendono decisioni. A inizio dicembre abbiamo scritto alle autorità sanitarie che i Centri don Vecchi domandavano il vacci- no alla stregua delle Rsa. Abbiamo spiegato che ci sono 500 residenti non più ventenni, abituati ad una vita in comune. Il direttore Dal Ben ci ha risposto il giorno seguente, 3 dicembre, con una mail nella qua- In punta di piedi Quando ai Don Vecchi? Come già detto qui sopra abbiamo ne Venturini. Testolina Michele (di- in alto mare. L’urgenza è dettata dal chiesto il vaccino per gli anziani del rigenza sanità territoriale), in una fatto che nei Centri c’è un nume- Don Vecchi il 2 dicembre. La mail è telefonata, sperava di poter dare il ro significativo di anziani, abituati stata inviata all’Ulss 3, alla Regione vaccino a inizio 2021. Data la scarsi- a socializzare. Al momento il virus Veneto (ufficio Lanzarin) e a Simo- tà di prodotto, però, tutto è tornato non si è diffuso grazie al lavoro e al sacrificio di molti. Già quattro quin- ti dei residenti, però, ha portato in segreteria la domanda ufficiale per avere il vaccino. Dopo tante richie- ste di chi sarà la responsabilità se adesso dovesse diffondersi il Covid? Michele Tessarin, dirigente Ulss 3, con una telefonata gentile, avrebbe espresso la speranza che per prima di Marzo prossimo tutti i residenti oltre gli 80 anni siano immunizza- ti. Se così fosse potremmo affron- tare con cuore più sereno il futuro. 4 ANNO 17 - N° 6 / Domenica 7 febbraio 2021
Camminare insieme Pestilenze e vaccini di don Sandro Vigani L’Italia, nella sua storia, fu colpita da diverse pestilenze che portarono paura e morte Dalla peste e i lazzaretti, al vaiolo e i vaccini: come la conoscenza frena le malattie La peste nera scoppiò in Asia nei è quella raccontata da Alessandro cini, che nei due secoli successivi primi decenni del 1300 e si diffuse Manzoni nei Promessi Sposi, che salveranno dalla morte o da ter- poi in Europa: è la prima grande nel 1630 scoppiò nel nord dell’Ita- ribili menomazioni milioni di per- pandemia della storia ampiamente lia, raggiungendo Venezia, dove sone. È il caso, ad esempio, della documentata. Il contagio si trasmi- uccise quasi metà della popolazio- poliomielite che aggrediva i bambi- se in Occidente attraverso le pulci ne. Nell’ottobre del 1630 i venezia- ni paralizzando i loro arti e spesso delle ‘pantegane’ che arrivavano ni fecero un voto: avrebbero edi- causandone la morte: il vaccino fu sulle navi dall’Oriente alle coste ficato una grande chiesa a Maria, scoperto nel 1952. A volte i vaccini dell’Europa. Non essendoci anco- se la peste fosse cessata. La peste eradicheranno totalmente la ma- ra conoscenze mediche sufficienti cessò e venne eretta la magnifica lattia, come per il vaiolo che scom- per spiegare le cause e le modalità Basilica della Salute. Le conoscen- parirà definitivamente a partire del contagio, la peste fu vissuta dal ze erano nel frattempo progredite dal 1997. Oggi abbiamo una lunga popolo come un castigo di Dio per i rispetto al 1300, e si comprendeva serie di vaccini che ci difendono peccati dell’uomo: ci si rivolgeva a meglio che il contagio avveniva at- dalle malattie che fino ad in tem- Dio con voti e preghiere o ai Santi, traverso il contatto fisico. Vennero po non lontano causavano la morte san Rocco in particolare. La peste costruiti i Lazzaretti, per isolare di migliaia di persone, soprattutto nera era letale per la maggior par- gli appestati, molti veneziani si ri- dei bambini che costituivano la ca- te degli appestati: si ritiene che tirarono nelle barche, lontano dal tegoria più fragile: la difterite, il abbia causato la morte di più di resto della popolazione, vestiti e morbillo, il tetano, la rosolia, la un terzo degli abitanti dell’Europa oggetti degli appestati venivano varicella, la pertosse… Ma come di allora. Unica medicina contro il bruciati. Dobbiamo aspettare un funziona il vaccino? La sua azione morbo fu quella che oggi chiamia- altro secolo, tuttavia, perché si è apparentemente semplice, anche mo ‘immunità di gregge’, anche scopra il primo vaccino. Edward se richiede spesso studi e speri- se alcuni medici intuirono che la Jenner nel 1798 osservò la malattia mentazioni che durano decenni. peste si trasmetteva attraverso il del vaiolo nelle vacche, che conta- Si tratta di introdurre nel corpo contatto fisico e perciò suggeriva- giava spesso le mungitrici, e scoprì umano una infinitesimale quantità no già allora qualche forma di di- che l’inoculazione nell’uomo del dell’agente che provoca la malat- stanziamento sociale e di maggior vaiolo bovino proteggeva la gente tia, reso sostanzialmente incapace igiene. L’Italia fu colpita nei secoli dal vaiolo. Si aprì così, quasi per di nuocere. Il sistema immunitario da molte altre pestilenze. Celebre caso, la strada allo studio dei vac- dell’uomo reagisce a questo ospite inatteso trattandolo come un ne- mico e producendo i ‘soldati’ (gli anticorpi) capaci di sconfiggerlo. Il corpo conserva la memoria di quei ‘soldati’: se la malattia in tempi successivi tenterà di aggredirlo, essi saranno già pronti a combatte- re contro per sconfiggerla. La con- troprova della straordinaria impor- tanza del processo originato dal vaccino è il fatto che, nel XVI sec., durante la conquista spagnola delle Americhe, la popolazione dei nati- vi fu sterminata più che dalle armi, dalle malattie che prendevano dai conquistatori, non avendo nel loro sistema immunitario anticorpi ca- paci di combattere contro esse. ANNO 17 - N° 6 / Domenica 7 febbraio 2021 5
Pensieri a voce alta Si torna sui banchi di Federica Causin Dopo mesi davanti ai pc, gli studenti delle superiori tornano alle lezioni in classe Didattica e socialità ne beneficeranno: resta però l’incognita dei mezzi di trasporto Dal 1 febbraio, in Veneto, anche gli stu- rimane l’incognita legata all’utilizzo poco e a sfidare loro stessi a riuscire denti delle superiori tornano a scuola: del trasporto pubblico la cui inciden- a imparare in qualsiasi circostanza. al 50% per tre settimane e poi al 75%, za non è trascurabile, visto che il 60% Come Vecchioni, per il quale il volo se il quadro epidemiologico rimarrà in- degli studenti lo adopera per gli spo- rappresenta la capacità di sognare, la variato. Un momento molto atteso da stamenti, ma una nota della Regione professoressa invita i suoi alunni a nu- docenti e alunni che accusano il peso parla di un rafforzamento che prevede trire i sogni, perché la realtà si cambia del protrarsi della didattica a distan- l’aggiunta di 704 mezzi e 224 unità di immaginandola. Inoltre rammenta loro za. Dal momento che della questione personale. È prevista anche la figura d’impegnarsi a rimanere in contatto si è già discusso molto, io ho pensato di uno steward per regolare i flussi di con i compagni e ad aiutare gli inse- di affidarmi, con grande semplicità, ragazzi sugli autobus ed evitare gli as- gnanti meno avvezzi alla tecnologia. alla neutralità dei numeri per poi la- sembramenti. Tutti ci auguriamo che Così facendo, lì porteranno nel loro sciare spazio ad alcune testimonianze questa ripartenza si concluderà con il mondo, un’occasione che non ricapite- che offrono molti interessanti spunti termine dell’anno scolastico, senza ul- rà facilmente e che sarebbe peccato di riflessione. Parto quindi da qualche teriori interruzioni. E, dopo l’istanta- non cogliere. Bella l’idea di uno scam- dato che può contribuire a “fotogra- nea delineata dalle cifre, vorrei dare bio generazionale favorito dall’oppor- fare” la situazione e, nel contempo, voce ad alcuni protagonisti del mondo tunità di fare insieme qualcosa, ma suffraga la decisione di tornare a fare della scuola che stanno dietro la cat- soprattutto è fondamentale aiutare i lezione in presenza. Le statistiche che tedra e dietro il banco. Il primo è Ro- ragazzi a intravedere le opportunità riguardano le positività riscontrate a berto Vecchioni, noto cantautore, che tra le pieghe della fatica che stanno scuola nell’area Usl 3, aggiornate al 24 è anche insegnante e scrittore. Pre- vivendo. Dal canto loro, gli studenti ri- gennaio, parlano di 1.066 casi rilevati sentando il suo ultimo libro, “Lezioni badiscono che la scuola è una priorità dall’inizio dell’anno scolastico. Un nu- di volo e di atterraggio” (una raccolta e che tornare in classe è una necessi- mero confortante se rapportato alla di racconti), ha affermato che la scuola tà. Hanno accettato molte rinunce per popolazione scolastica e all’andamen- è coralità e ha il compito d’insegnare senso di responsabilità verso gli altri e to complessivo dell’epidemia (a quella il bene e il male di stare insieme, un soprattutto verso i loro cari più fragili, data erano 36.276 le persone dell’area compito nel quale la fisicità è impor- però si rammaricano che non sia stato Usl 3 entrate in contatto col Covid da tante per imparare a fare parte di un deciso d’investire sulla loro formazio- inizio epidemia) e che deve servire da gruppo e per abituarsi a comprendere ne. Perché veniamo presi in conside- stimolo per non abbassare la guardia il punto di vista degli altri. La secon- razione come consumatori e non come e continuare a rispettare quelle norme da è una giovane docente di greco e persone e come risorse?, si chiedono. di comportamento che ormai sono en- latino che, in una lettera ai suoi stu- Vorrebbero essere non soltanto il futu- trate nella nostra quotidianità. Certo, denti, li esorta a saper fare tesoro del ro della società ma anche il presente. Testamento a favore della Fondazione Carpinetum La Fondazione Carpinetum ha come scopo il supporto alle persone anziane accolte nei sei Centri don Vecchi pre- senti tra Carpenedo, Marghera, Cam- palto e gli Arzeroni e l’aiuto ai soggetti più fragili che vivono in città. Si so- stiene solo con le offerte e i contri- buti della gente di buona volontà che vengono tutti destinati ad azioni di be- neficienza. Per sostenerla è possibile fare testamento a suo favore: chi non avesse eredi o chi volesse comunque lasciare un legato, sappia che il suo grande gesto di generosità si tradurrà in carità concreta, per fare del bene a vantaggio del prossimo che ha bisogno. 6 ANNO 17 - N° 6 / Domenica 7 febbraio 2021
Dal cuore Capostipite di Luciana Mazzer È stata la prima delle realtà benefi- donata da Coin ed OVS, molto altro uno alla volta, dopo un’ultima ulte- che volute da don Armando ad esse- viene donato da quanti riempiono riore valutazione, degli indumenti re ospitata negli spazi del Centro don quotidianamente i raccoglitori posi- ormai ridotti a cenci. Con gentilezza Vecchi di Carpenedo. Il suo ideatore zionati all’esterno del centro. Inizia la prega di desistere perché quanto ha voluto intitolarla a San Martino, qui l’insostituibile opera dei nume- “donato” non potrà certamente es- il santo vescovo di Tour, che quando rosissimi volontari che consentono sere utilizzato. “Ma non va ai poveri era ancora soldato romano, divise il l’apertura dei Magazzini tutti i po- quanto raccolto?”. È la stupita, stiz- suo mantello con un mendicante. Su meriggi cinque giorni su sette. Un zita, non intelligente domanda della scaffali ed espositori mobili trovano enorme spazio occupato in toto da “donatrice”. Ebbene si! Se pur meno posto indumenti per uomo, donna, tavoli accostati l’uno all’altro così da frequenti che in passato avvengono bambino, biancheria per la casa, formare un vasto piano lavoro con ancora tali vergognose “donazioni”. calzature, accessori; numerose le uno stretto passaggio che consente Gli indumenti ed ogni altra cosa de- cabine a disposizione di chi deside- di girarvi attorno; come avviene per stinata ai Magazzini San Martino, se ra provare, valutare la vestibilità di frutta e verdura anche qui le volon- pur usata, deve essere in buono sta- quanto intende scegliere. Ciò che tarie preposte controllano, valuta- to, pulita, e avvolta in sacchetti pu- differenzia i Magazzini San Martino no, nel caso scartano. L’ottimo viene liti. Lo smaltimento di quanto scar- da ogni altro negozio di abbigliamen- prelevato, ed esposto. In ogni setto- tato costituisce infatti una spesa non to è il costo di quanto viene acqui- re altri volontari controllano, consi- indifferente. Ecco perché chi dona stato che varia da pochi centesimi a gliano, accompagnano ai camerini di è bene lo faccia secondo i canoni di qualche euro. Così, come ha voluto prova, e verificano che quanto non raccolta prestabiliti, così da permet- l’ideatore di tutto ciò: anche il più scelto venga rimesso dove è stato tere l’uso ottimale di quanto donato povero deve potersi permettere di trovato. Un giovane volontario, im- e senza ulteriormente gravare nè su scegliere, provare, acquistare. Una pegnato nel suo continuo lavoro mat- inesistenti guadagni nè sulla genero- parte del venduto è merce nuova tutino, vede una signora introdurre sa insostituibile opera dei volontari. Lente d'ingrandimento di don Gianni Antoniazzi La lettera merita un quadretto Il 18 gennaio ho ricevuto una lettera dalla Regione. Era la risposta alle richieste di sostegno per l’emergenza sanita- ria al Don Vecchi. Le parole meritano un quadretto per la vaghezza e l’ignoranza della situazione. Taccio il mittente ma riporto alcuni passaggi. Comincia così: DIREZIONE PREVENZIONE, SICUREZZA ALIMENTARE, VETERINARIA Dorsoduro, 3493, 30123 VENEZIA Egregio Don Gianni, per le informazioni scientifiche relative alla vaccinazione anti-COVID la invitiamo a consultare la pagina dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) accedendo al seguente link […]. Qui potrà trovare le risposte ai più frequenti quesiti riguardanti la vaccinazione. Per ogni eventuale valutazione di carattere clinico, incluse quelle riguardanti eventuali controindicazioni alla vaccinazione, le raccomandiamo di consultare il Suo Medico curante. Non ci posso credere: chiedono di contattare il medico di base! Cari lettori, sia chiaro: sono stati i medici di base a salvare i don Vecchi. Con due settimane di anticipo rispetto alle indicazioni Nazionali hanno sempre dato dispo- sizioni esatte. Di seguito, come se fossi un ragazzino capriccioso, la lettera mi suggerisce dove posso leggere le leggi nazionali. Il mittente, poi, descrive le varie fasi di pianificazione fornite dal Ministero per l’intera nazione. Conclude così: “l’evoluzione della campagna vaccinale, dipende inoltre dai dati disponibili e dalle valutazioni alle agenzie regolatorie in materia di approvazione dei diversi vaccini, alcuni dei quali ancora in corso di autorizzazio- ne. Ogni Azienda ULSS attuerà il Piano per il proprio territorio di competenza, provvedendo alla programmazione della chiamata della popolazione target. La popolazione coinvolta nelle diverse fasi dell’offerta vaccinale, riceverà opportuna comunicazione sulle modalità di accesso alla vaccinazione, in funzione della categoria di appartenenza. Cordiali Saluti”. Nessun riferimento alle richieste della Fondazione. Una volta si diceva “aria fritta”. Questa lettera somiglia ad una saponetta, non si riesce a trattenere queste parole, sfuggono dalle mani. ANNO 17 - N° 6 / Domenica 7 febbraio 2021 7
Prospettive DNA e vita di Adriana Cercato Una delle scoperte fondamentali nel altà, hanno supposto l’esistenza di un faccia scaturire nell’uomo la capacità campo della genetica è senza dubbio vitalismo “magico” interno alla mate- di ragionare, di volere, di distinguere, quella del DNA, ovvero di quell’acido ria, ipotizzando una “sostanza divina” quasi come se l’intera scienza e arte e contenuto nel corpo umano, che con- che tuttavia nulla avrebbe a che fare tutte le opere dell’uomo fossero da at- tiene le nostre informazioni genetiche. con un Dio Creatore. In realtà, l’aver tribuire a quel minimo valore percen- Sembrerebbe che questa sostanza sia capito che l’uomo è diverso dallo tuale. Per lo stesso motivo potremmo in grado di dirci tutto sui nostri avi, scimpanzè, nonostante sia l’animale presumere allora di derivare da una potendo addirittura ipotizzare quali che geneticamente più gli assomiglia banana, avendo questa ben il 50% di saranno le nostre malattie e quindi il avendo oltre il 90% del suo patrimonio DNA uguale a noi; oppure da una gal- nostro futuro biologico. In realtà an- genetico, implica che esiste qualcosa lina, avendo l’uomo lo stesso numero che qui la scienza deve riconoscere il di immateriale che caratterizza solo di geni. Non è questa la corretta via proprio limite: i geni che ci compon- l’uomo, essere dotato di intelligen- su cui procedere: l’unico ragionamen- gono rimandano necessariamente ad za, coscienza, libero arbitrio e volon- to che resta in piedi è che esiste un una “intelligenza programmatrice”, tà. Così, gli evoluzionisti materialisti Dio creatore che ha disposto ogni cosa non riuscendo quindi a spiegare l’uo- continuano ad arrabattarsi a cercare non a caso, ma con intelligenza, se- mo in tutta la sua unità. Insomma, il le prove delle trasformazioni fisiche condo numero, peso e misura, e che nostro destino non è iscritto solo nel dell’uomo nei millenni, sostenendo ha dato solo all’uomo le facoltà men- nostro DNA: oltre al genoma ci sono che egli è un derivato della scimmia, tali e spirituali che lo posizionano al l’ambiente, le scelte personali, il rap- ma escludendo del tutto l’unica vera vertice del Creato, il luogo in cui il co- porto con gli altri. Il DNA non lavora evoluzione importante: la crescita smo assume coscienza e significato. Il da solo, ma esiste un altro “fattore” interiore, il cammino faticoso delle nostro più sincero riconoscimento va che collabora alla costruzione del de- virtù, evoluzione che non riguarda la in ogni caso alla scienza, che – con i stino del singolo. Entriamo pian piano storia personale di un unico individuo, suoi esperimenti e le sue speculazio- nel mondo della metafisica, ovvero ma quella dell’umanità intera. Non è ni – ci ha permesso di avvicinarci alla dell’ultraterreno: il mondo dello spi- tuttavia accettabile che tutto l’univer- soluzione del problema che per tan- rito. In realtà questo passaggio, per so, uomo compreso, sia regolato esclu- ti secoli ha fatto discutere l’umanità alcuni scienziati, non è affatto obbli- sivamente da leggi fisiche e chimiche intera: grazie, scienza, che ti attesti gato, chiudendo - con queste paro- e che poco importi se questi passaggi comunque il risultato delle operazioni le - ogni possibile ulteriore dibattito: evolutivi siano inspiegabili; non inte- del pensiero umano, luogo spirituale e “C’è qualcosa di divino all’interno di ressa che tra l’animale e l’uomo vi metafisico, che non potrà mai essere una cellula, qualcosa che si chiama sia una evidente incommensurabilità. dimostrato, se non accettando il po- vita?”. La scoperta della doppia elica D’altro canto, non si può nemmeno stulato che l’uomo è fatto ad imma- (DNA) sembrerebbe rispondere con un pensare che sia quella minima percen- gine e somiglianza del suo Creatore, definitivo no. Alcuni scienziati, in re- tuale di differenza dalla scimmia che come affermato in Genesi (1, 26). Servizio di smaltimento mobili Gli addetti ai magazzini San Giusep- pe che fanno parte dell'ente solidale Il Prossimo sono a disposizione per ritirare gratuitamente i mobili che possono essere donati ai poveri sen- za necessità di sistemazione. Sono a disposizione anche per sgomberare appartamenti, destinando ai biso- gnosi il mobilio che può essere recu- perato e portando in discarica tutto il resto, a fronte di un contributo modesto per le spese di smaltimen- to. Per prenotare l'intervento con- tattare la direzione allo 0415353204: la segreteria è sempre attiva men- tre gli addetti sono presenti dal lu- nedì al venerdì dalle ore 15 alle 18. 8 ANNO 17 - N° 6 / Domenica 7 febbraio 2021
Viaggio nella mente Curarsi per tempo di Nelio Fonte Tutti sappiamo che col passare de- l'insorgenza o il progressivo aggra- considerato che, oltre a mantene- gli anni il nostro fisico si modifica, vamento di malattie a evoluzione re bene il nostro corpo, dobbiamo, si logora, ma non tutti sanno che è cronica con effetto invalidante. Si con l'invecchiamento, imparare a possibile influenzare il nostro modo pensi al processo dell'aterosclerosi mantenere bene anche la funzione di essere anziani e che di molte pa- (formazione di placche a vario con- della nostra mente; poiché anche il tologie, che pensiamo inevitabili tenuto di grassi che si formano nel- cervello invecchia e le sue capacità nella vecchiaia, in realtà siamo noi i le pareti delle arterie con effetto tendono a diminuire. Come si dice: responsabili. Ci sono certi compor- ostruttivo) e di quanto questo sia "Mens sana in corpore sano"! Molti tamenti e stili di vita che contribu- accelerato dal vizio di fumare, da studi ci dicono che più impariamo iscono ad accelerare i processi di una alimentazione ricca di grassi, ad utilizzare il nostro cervello, o invecchiamento: fumo, alcool, ali- da una scarsa, se non nulla, atti- meglio la nostra mente, sfruttan- mentazione sregolata, limitata atti- vità motoria. Sappiamo che alcune do tutte le sue funzioni, e maggiori vità fisica, stress. Basta ricordare la patologie o cattive condizioni che poi saranno le sue capacità in età grande importanza che ha il seguire possono insorgere già in età giova- avanzata; e a riguardo va precisato un regime nutrizionale corretto, sia nile o adulta (malattie ai denti, lie- che, una delle sue principali funzio- per il mantenimento della salute, vi diabeti, innalzamento dei valori ni è la memoria: grande magazzino sia per allungare la durata della vita della pressione sanguigna, ernie della mente. Essa permette al sog- stessa. Numerosi studi hanno dimo- addominali, esaurimenti nervosi) getto, per quanto anziano, di man- strato che una costante restrizione oppure certi deficit sensoriali (alla tenere vivo il suo patrimonio cul- dietetica è correlata ad una maggio- vista o all'udito) se non corretti e turale, il suo pensiero, il suo modo re longevità, ovvero ci si è accorti curati in tempo, cioè al momento di agire e di comportarsi sulla base che questa ritarda, anche di mol- in cui si manifestano, determinano delle precedenti esperienze. Per- to, i processi dell'invecchiamento. maggiori problemi in età avanza- tanto è necessario mantenere il più Come, del resto, non ci si può di- ta perché si vanno a sommare alle possibile efficiente tale facoltà me- menticare la necessità di mante- modificazioni che inevitabilmente diante una continua stimolazione, nere adeguati livelli di esercizio sono proprie di quegli organi con non interrompendo mai nel corso fisico: è in grado di migliorare la l'invecchiamento. Eppure quanti di ogni personale esistenza l'im- funzionalità del cuore e dei polmo- "corrono ai ripari" velocemente al magazzinamento di nuove acquisi- ni, il tono dei muscoli, l'elasticità comparire di una carie, di un pro- zioni. Sta di fatto che non va mai delle articolazioni, di contrastare lasso, di un importante aumento di dimenticato che il nostro cervello è la demineralizzazione delle ossa, peso o di un episodio di stress emo- un sistema superpotente, ma anche nonché di stimolare la funzione tivo? Spesso procrastiniamo le cure, sottoutilizzato: dobbiamo perciò psichica. Comportamenti o abitu- rischiando di incorrere in futuro in educarci a tenerlo in continuo al- dini di vita sbagliati, favoriscono danni ben più gravi. A proposito, va lenamento per tutta la nostra vita. Il nostro aiuto è rivolto a tutti Molti pensano che i generi alimenta- ri, la frutta e la verdura, i mobili, gli indumenti e gli oggetti per la casa, distribuiti al Don Vecchi, siano desti- nati esclusivamente ai senza tetto, ai disperati e ai mendicanti. In real- tà tutto ciò che viene raccolto e che si può ricevere a fronte di un’offerta simbolica, destinata ai costi di gestio- ne, è a disposizione di chiunque abbia una difficoltà ad arrivare alla fine del mese: disoccupati, precari, lavorato- ri con stipendio inadeguato, famiglie numerose o in situazioni di disagio. Per fortuna di prodotti e materiali ne abbiamo spesso in abbondanza: chi ne avesse bisogno non esiti a farsi avanti! ANNO 17 - N° 6 / Domenica 7 febbraio 2021 9
Proverbi africani Prevedere i pericoli di padre Oliviero Ferro, missionario saveriano Il pericolo è qualcosa che minaccia si. “Di fronte al fumo, il rimedio è Congo RDC). Se ti esponi a troppi e nuoce alla vita personale e co- uno solo: fuggire” (Basutho, Leso- pericoli, un giorno qualcuno ti farà munitaria. Ci sono minacce visibi- tho). Ci può essere il caso che hai del male. Lo stesso può capitarti se li ed esplicite e minacce invisibili evitato un pericolo e ti trovi ad af- non ascolti i consigli. “Il saltatore e occulte. L’africano, con la sua frontarne uno più grande. E se non di ostacoli non sa quale gli rom- credenza molto acuta dei perico- hai protezione, è meglio evitare la perà la gamba” (Tutsi, Rwanda) e li provenienti dall’una e dall’altra provocazione. “Fuori dal suo buco, “Un bambino testardo uccide un sfera rende molto vigile il proprio il topo non sfida mai il gatto” (Mas- uccello che non si mangia” (Tutsi, comportamento e i propri contat- sai, Kenya). Se non ti senti all’altez- Rwanda). Attento a non creare si- ti. Con i proverbi, si insegna sia la za, è meglio prevedere il pericolo. tuazioni pericolose per la tua vita. previsione sia la soluzione dei pe- “Un’antilope nana non dorme sotto Se tu spargi il male, l’odio, presto ricoli piccoli e grandi. I saggi rac- le foglie che si agitano” (Basenge- o tardi, ti ritornerà con gli interes- comandano prudenza e chiedono le, Congo RDC). Se hai scampato si. “Per favore, non sputare in aria, persino la fuga dalla tentazione. un pericolo, non rischiare di nuo- la saliva ricadrà su di te” (Baoulè, “Prima che arrivi la notte, non c’è vo. “Non si accarezza due volte la Costa d’Avorio). Attento a non pro- boschetto che non serva di riparo” coda di un gorilla” (Fante, Ghana) vocare un avversario nel proprio (Tutsi, Burundi) (un pericolo rav- e “La tartaruga non morde la coda campo di forza, insomma non fare visato è a metà scongiurato). Uno del leopardo” (Pygmèe, Gabon). il bullo. “Non si attacca il leopardo sconosciuto rappresenta sempre un C’è un pericolo che sta sempre di- mentre si trova nel proprio rifugio” pericolo latente, come oggi quan- nanzi a tutti. “È come una pantera (Baluba, Congo RDC) e “Quando do arriva qualcuno che non è del che gira intorno all’agnellino” (Ze- hai una sola lancia, non cercare di nostro paese. “Chi attraversa una zenu, Zimbambwe). Fai attenzione servirtene per attaccare un leo- foresta sconosciuta, vi taglia un a non creare, senza saperlo, delle pardo” (Bamilèkè, Cameroun). Fai bastone sconosciuto” (Hutu, Bu- situazioni che comportano pericoli attenzione a non esporre le tue rundi). Naturalmente, se possibile, per la propria vita. “Non fare come debolezze, perché i tuoi avver- è meglio saper prevedere i pericoli. la cavalletta che scava essa stessa sari potrebbero approfittarne. “Il “Ciò che attrae un granchio, sono la propria tomba” (Douala, Came- maiale che si è ferito alla zampa, le termiti” (Basonge, Congo RDC). roun). Se fai un lavoro pericoloso, nasconde sempre quelle ferite, per Finchè il pericolo rimane, è meglio stai sempre vigile, lo stesso se ti paura di essere abbattuto” (Pyg- non rischiare. “Finchè il fornello trovi di fronte a una persona peri- mèe, Gabon). Infine: stai attento non si è raffreddato, i cani non vi colosa. “Attento, è come un coltel- alle cose troppo desiderate, perché mettono il muso” (Mossi, Burkina lo, non ha occhi” (Bangala, Congo possono portarti delle disgrazie. Faso). È meglio fuggire di fronte ai RDC) e “È come un fuoco in fiam- “La tua golosità ti farà perdere” pericoli e alle tentazioni che espor- me, rischia di bruciarti” (Pygmèe, (Kossi, Cameroun). (89/continua) La grande squadra dei volontari in servizio I volontari all'opera nei diversi ambi- ti d'impegno della Fondazione Car- pinetum sono oltre mezzo migliaio. Quelli che intendono prestare servi- zio nel futuro Ipermercato solidale agli Arzeroni sono circa 130, iscritti nel registro dell'associazione Il Pros- simo che gestirà la futura struttura. Confidiamo che il numero possa sali- re: ad essi possono aggiungersi altre realtà che già collaborano con noi e che potrebbero entrare nell’Ipermer- cato solidale. Quanti ancora il Signo- re sta chiamando a questa impresa? Chi leggendo si sentisse chiamato venga a lasciare la propria adesione. 10 ANNO 17 - N° 6 / Domenica 7 febbraio 2021
Per trasparenza Per realizzare l'Ipermercato solidale Sottoscrizione cittadina: tutti i fondi a favore della costruzione della nuova opera di bene I familiari del defunto Vasco Zanoni La signora Marton ha sottoscritto Vecchi di Campalto, che ha chiesto hanno sottoscritto mezza azione quasi mezza azione, pari a € 20, l’anonimato, ha sottoscritto due abbondante, pari a € 30, per in suffragio del marito Sergio e del azioni pari a € 100. onorare la memoria del loro caro cognato Rino. congiunto. La moglie e i due figli del defunto La signora Vanda Battistella Luciano Nicco hanno sottoscritto Il marito e i due figli della Ancilotto e i suoi figli Stefano quasi un’azione e mezza, pari a € defunta Elisabetta Zennaro hanno e Michela, in occasione del 70, in sua memoria. sottoscritto tre azioni, pari a € 150, trigesimo della morte di Gianni, al fine di onorare la memoria della rispettivamente marito e padre, Il figlio del defunto Domenico, loro carissima congiunta. hanno fatto celebrate due in occasione dell’anniversario Sante Messe sottoscrivendo due della morte di suo padre, ha La moglie del defunto Paolo azioni, pari a € 100, per onorare sottoscritto quasi mezza azione, ha sottoscritto mezza azione la memoria del loro carissimo pari a € 20. abbondante, pari a € 30, in congiunto. suffragio dell’anima di suo marito. I residenti del Centro Don Vecchi di Il prof. Mario Carraro ha Campalto hanno sottoscritto quasi I figli della defunta Irene Motta sottoscritto quasi mezza azione, quattro azioni e mezza, pari a € hanno sottoscritto dieci azioni, pari pari a € 20, in ricordo dei defunti 223.52. a € 500, per onorare la memoria della sua famiglia e di quella della della loro cara madre. famiglia Bono. La moglie e il figlio del defunto Roberto Lanzafame hanno La figlia della defunta Francesca È stata sottoscritta quasi mezza sottoscritto un’azione, pari a € 50, Padoan ha sottoscritto un’azione, azione, pari a € 20, in suffragio dei per onorare la memoria del loro pari a € 50, in suffragio di sua defunti: Maria Comin, Giovanni congiunto. madre. Provato e Maria Antonietta. I familiari della defunta Paola È stata sottoscritta mezza azione, È stata sottoscritta quasi mezza Gallinaro hanno sottoscritto pari a € 25, per ricordare i seguenti azione, pari a € 20, per ricordare i un’azione pari a € 50, per onorare defunti: Miro, Clarice ed Ettore. defunti Ezio ed Erminio. la memoria della loro cara congiunta. Una signora ha sottoscritto quasi I figli del defunto Silvano Scussel mezza azione, pari a € 20, in hanno sottoscritto due azioni, pari memoria dei suoi genitori Lina e a € 100, in memoria del loro caro I recapiti Renato. padre. dei Centri don Vecchi Don Vecchi 1: Carpenedo - viale I coniugi Vianello, in occasione del L’ing. Paolo Piovesana e le sue don Sturzo, 53 - tel. 0415353000 28° anniversario della morte del figlie Mariapaola e Valeria hanno figlio Marco, hanno sottoscritto sottoscritto due azioni, pari Don Vecchi 2: Carpenedo - via dei un’azione, pari a € 50, per a € 100, per ricordare la loro 300 campi, 6 - tel. 0415353000 onorarne la cara memoria. amatissima Bruna. Don Vecchi 3: Marghera - via Car- rara, 10 - tel. 0412586500 I familiari del defunto Luigi I coniugi Pinelli hanno sottoscritto Rovella, In occasione del 3° quasi mezza azione, pari a € 20, Don Vecchi 4: Campalto - via Or- anniversario della sua morte, per onorare la memoria della landa, 187 - tel. 0415423180 hanno sottoscritto un’azione, pari defunta Maria Pomiato. Don Vecchi 5: Arzeroni - via Mar- a € 50, in memoria del loro caro sala, 14 - tel. 0413942480 congiunto. La figlia della defunta Ivana Cestaro ha sottoscritto quasi mezza azione, Don Vecchi 6: Arzeroni - via Mar- Il fratello della defunta Laura pari a € 20, in suffragio di sua sala, 14 - tel. 0413942214 Tonolo ha sottoscritto otto azioni, madre. Don Vecchi 7: Arzeroni - via Mar- pari a € 400, per onorare la sala, 14 - tel. 0413942214 memoria della sua cara congiunta. Un residente del Centro Don ANNO 17 - N° 6 / Domenica 7 febbraio 2021 11
Il punto di vista Il Giorno del ricordo di don Fausto Bonini Le foibe sono “profonde spaccatu- accolti in Italia quelli che riusci- ghera. Qualche settimana fa ab- re naturali del terreno rintraccia- rono a fuggire. Finalmente il 10 biamo celebrato la Shoah, cioè il bili presso le montagne del Carso, febbraio del 2005 il Parlamento ricordo del genocidio degli ebrei in Friuli e Venezia Giulia”. Sono italiano ha deciso di dedicare la dal 1938 in poi. Si parla di sei mi- tantissime e fino ad oggi ne sono giornata alle vittime delle foibe, lioni di ebrei deportati e uccisi nei state contate circa 1700 e sono di- chiamandola “Giorno del ricordo”. campi di concentramento. Una tra- ventate famose perché tra il 1943 Iniziativa lodevole perché almeno gedia mille volte più grande della e il 1945 migliaia di uomini e don- una volta all’anno se ne parla e lo sorte toccata agli italiani, che se ne vi furono gettati dentro: tre- facciamo anche quest’anno. Senza non si può definire genocidio fu in mila, cinquemila, forse diecimila. vergogna. Senza aver nulla da na- ogni caso una grande strage. Ma Impossibile conoscere il numero scondere. In quelle fosse è stato che brutto secolo il secolo scorso: preciso. In ogni caso tantissimi, buttato dentro un pezzo di Italia. cominciato con il genocidio degli tanto da inventare un neologismo: Senza pietà, senza nessun proces- Armeni nel 1915-16 e concluso- “infoibare”, buttare dentro una so furono gettati dentro gli uccisi si con quello dei Tutsi, in centro foiba. Fu un vero massacro di mi- negli scontri a fuoco, i condannati Africa, nel 1994. E in mezzo tan- litari e civili da parte delle truppe alla pena di morte, ma anche vit- ti soprusi, stragi, deportazioni e di Tito, non solo di fascisti e av- time innocenti. Molti anche vivi, uccisioni di massa. Nel Giorno del versari politici, ma anche di tanti legati con del filo di ferro a un ricordo portiamo nel nostro cuo- civili, bambini e donne compresi, compagno morto e gettati a mo- re tutte le vittime delle foibe e le in odio all’Italia e agli italiani che rire nelle profondità della foiba. raccomandiamo al Signore perché abitavano in quelle terre. Furo- Condannati anche a non essere almeno nel suo paradiso trovino no gettati dentro a quelle foibe ricordati per tanti anni e purtrop- luce e pace. E assieme a loro pre- tutti coloro che non riuscirono a po anche ad essere oltraggiati nel ghiamo anche per i pochi rima- scappare e a trasferirsi in Italia. passato e anche oggi da parte di sti ancora vivi e che si danno da Considerati invasori dalle truppe chi nell’ombra deturpa il modesto fare per conservare il ricordo del- titine e, quel che è peggio, male monumento che li ricorda a Mar- le sofferenze loro e dei loro cari. Domanda per entrare ai Centri don Vecchi Ai Centri don Vecchi il turnover degli appartamenti è costante. Chi pensasse di presentare domanda d’inserimento, mettendosi in lista d'attesa, può consegnarla in dire- zione al Centro don Vecchi 2 di via dei Trecento campi a Carpenedo. Per richiedere un alloggio occor- re: non avere meno di 65 anni e più di 83; trovarsi in una condi- zione economica modesta; essere normalmente autosufficienti; di- sporre di un garante che si assu- ma la responsabilità di intervenire qualora la persona abbia necessità di una diversa collocazione, in se- guito alla perdita dell’autonomia. Pubblicazione settimanale a cura della Fondazione Carpinetum dei Centri don Vecchi presenti a Carpenedo, Marghera, Campalto e Arzeroni - Autorizzazione del Tribunale di Venezia del 5/2/1979 - Direttore responsabile: don Gianni Antoniazzi; grafica: Maurizio Nardi - Via dei Trecento campi - Mestre (Ve), www.fondazionecarpinetum.org e incontro@centrodonvecchi.org
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