Conoscere le cose belle - Il Centro Don Vecchi
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SETTIMANALE DELLA FONDAZIONE CARPINETUM COPIA GRATUITA ANNO 15 - N° 42 / Domenica 20 ottobre 2019 Conoscere le cose belle di don Gianni Antoniazzi Un cristiano ha il dovere civico di sostenere le buone opere del suo territorio. Gesù ha dato valore al bene intorno a sé: ha visto i pesca- tori e li ha costituiti discepoli; ha incontrato un centurione e ne ha fatto un modello di fede. Ha ap- prezzato i pasti con gli amici e a tavola ha istituito l’Eucaristia. Ha chiesto da bere ad una samaritana al pozzo e ne è nato un dialogo pro- fondo; una peccatrice gli ha unto i piedi con olio di nardo e quel gesto resterà nella storia. Le sue parabo- le riportano la bellezza del creato ed esaltano le piccole cose. Chi ha fede fa altrettanto: sostiene e porta a compimento il bene, anche laico. Da qualche mese Mestre ha il nuovo polo dell’M9. La sigla sta per Museo del 900. È un’opera realizzata dal- la Fondazione di Venezia per dare rilievo alla terraferma. Sono state impiegate ingenti energie. È un mu- seo in 4 piani, la più grande realtà multimediale d’Italia. La sua archi- tettura è innovativa ed elegante. Racconta la vita anche comune del ‘900 con tecnologie innovative. È un modo divertente per conoscere la storia. Ha una sala polifunzionale di avanguardia. Da mesi è aperto al pubblico. Sarebbe importante sa- pere che esiste, visitarlo e portar- ci amici e parenti di passaggio. Lo spirito del Vangelo ci domanda di sostenere a piene mani le iniziative feconde della città. Inutile sognare una Mestre con strutture irrealizza- bili. Facciamo tesoro di quello che già c’è, anche se non dovesse cor- rispondere alle nostre attese o non fosse stato concepito secondo para- metri di nostro pieno gradimento.
Da sapere La storia dell'M9 dalla Redazione La nascita di un museo multimediale pensato per raccontare la storia del Novecento M9 rientra in un progetto di riqualificazione che ha in prima linea la Fondazione di Venezia M9 racconta una storia che, per lati delle piastrelle rettangolari Nel museo cosa si trova? fondarsi nel contesto geopolitico, di ceramica che ne rivestono le M9 si è avvalso di un numero im- muove dall’annessione del Veneto facciate, firma di Matthias Sauer- pressionante di documenti rastrella- al Regno d’Italia (1866) e s’arresta bruch, architetto tedesco e Lou- ti in centocinquanta archivi italiani con l’attentato alle Torri Gemelle isa Hutton, architetta inglese. e del lavoro di un gruppo di giovani (2001). Una storia più degli italiani studiosi, tra i quali gli storici Miche- che dell’Italia. Una storia socio-an- Quando è nato e quant’è costato? langela Di Giacomo, Fedra Pizzato, tropologica, che mette al secondo Nasce da un’idea di 10 anni fa, Livio Karrer e Giuseppe Saccà. A di- posto (e piano) la politica, che pri- sulla quale la Fondazione di Ve- rigerlo è stato scelto Marco Biscio- vilegia i processi sugli avvenimenti, nezia ha investito 110 milioni di ne, antropologo di formazione, già le trasformazioni fisiche (i volti, i euro. Un progetto di riqualifica- alla guida del Mao di Torino, con corpi) e mentali degli italiani, del zione urbana, realizzato con ma- alle spalle una lunga esperienza paesaggio, i processi di modernizza- teriali ecologici, che grazie a 276 maturata alla Direzione istruzione e zione dell’economia e della società pannelli fotovoltaici punta alla cultura della commissione europea. piuttosto che sui mutamenti politici. sostenibilità sul piano energetico e all’autosufficienza economica. Dentro il Museo… Cos’è? M9 incarna l’ultimo stadio del- M9 sta per Museo del ’900. Ha Cosa c’è dentro? la concezione museale, che fa aperto le sue porte il 1°dicembre Il complesso architettonico com- dell’immaterialità la propria cifra. 2018. Il complesso architettoni- prende l’ex convento di Santa Maria Il visitatore non vedrà «cose» (gli co che lo ospita appare sontuoso delle Grazie. Al centro vi è l’edifi- unici oggetti sono raggruppati in e discreto al contempo. Discreto cio dove ha sede il Museo. Al pia- due armadietti). Nel primo gran- perché non svetta, non infrange no terra la biglietteria, l’ingresso de museo multimediale italiano il lo skyline della città, ma si la- all’auditorium-sala cinematografica visitatore vedrà migliaia di foto, scia scorgere all’improvviso, or- 4K da 200 posti, il museum shop, video, grafici e pannelli. Ascolterà mai prossimi all’ingresso, a poche il bar e il ristorante; al primo e se- registrazioni audio, scegliendo a decine di metri da piazza Fer- condo piano gli spazi espositivi per quali dedicare maggiore attenzio- retto. Sontuoso perché una volta una superficie di 2610 metri quadra- ne. Deciderà il percorso da seguire, a ridosso si erge possente con le ti; il terzo, di 1400 metri quadrati, in quali installazioni 3D indugiare sue volumetrie, i colori non ur- dedicato alle mostre temporanee. e, attraverso i pannelli touch, a quali ulteriori informazioni acce- dere. Al primo piano quattro sezio- ni: Demografia e strutture sociali; Consumi, costumi e stili di vita; Scienza tecnologia e innovazione; Economia, lavoro, produzione e benessere. Altre quattro al piano secondo: Paesaggi e insediamenti urbani; Stato, istituzioni e politica. Qui, entrando nella spettacolare «arena politica», si è avvolti a 360 gradi da filmati che accompagna- no discorsi di Mussolini, Togliatti, Craxi e Moro, impersonati (con una scelta forse non felicissima) da at- tori. Poi le sezioni dedicate all’Edu- cazione e all’identità degli italiani. 2 ANNO 15 - N° 42 / Domenica 20 ottobre 2019
L'intervista Un museo in movimento di don Gianni Antoniazzi Marco Biscione è il direttore di un museo rivolto ai giovani ma che non dimentica gli anziani Prossime sfide di una struttura condannata al rinnovamento e che mira a rivitalizzare Mestre Intervista a Marco Biscione, diret- Il museo nasce per i giovani. Rie- tore dell'M9 sce a raggiungerli? "I giovani sono il pubblico ideale Cosa offre il museo M9 per Me- perché non conoscono il ‘900, non stre? In che modo potrà aiutarla? l’hanno vissuto e a scuola si studia "Tutti i musei danno un contributo questo periodo storico in modo mol- alla vita e alla crescita della comu- to rapido. Sono però il pubblico più nità in cui sono radicati. L’M9 miglio- difficile da raggiungere. Quelli che rerà la vita, ma anche l'economia di entrano ne rimangono conquistati". Mestre. Il museo di Torino ha aiuta- to la città a superare la crisi della È attrattivo anche per gli anziani? post-industrializzazione. Il museo "Anche gli anziani riescono a visi- Guggenheim di Bilbao ha cambiato tarlo appieno. Ci vuole un minimo il volto della città. Così è stato an- di capacità. Il pubblico anziano Marco Biscione che a Liverpool. I musei danno un può attivare facilmente i dispositivi contributo sostanziale alla crescita quella di tenere la tecnologia ag- presenti nel museo. Il pubblico ide- anche se non in modo immediato e giornata insieme ai contenuti". ale sarebbe nonno-nipote oppure diretto. Il finanziamento della Fon- padre-figlio perché il giovane ha più dazione di Venezia che ha edificato Quali difficoltà e come superarle? facilità all’approccio tecnologico". l’M9 va è in questo senso: è un pro- "La prima difficoltà sta nel farsi co- getto ambizioso anche per rivitaliz- noscere. D’altra parte, all'85% di chi Lei direttore ha alle spalle una zare Mestre. Riusciremo a raggiun- viene a visitare il museo è molto vita di grandi soddisfazioni, non gere questo risultato non nel giro di soddisfatto e ne consiglierebbe la solo in Europa ma anche a Torino qualche mese ma di qualche anno". visita ad amici e parenti (rilievo di e Udine. Tornerebbe ancora a gui- un campione di 800 persone circa di dare l’M9? Museo è parola poco adatta per visitatori mestrini). L’orizzonte non "Ma certo che ci tornerei. Quando ho l’M9? Come lo chiamerebbe? è soltanto Veneziano e della città visto il progetto dell’M9 ho presen- "Noi in genere associamo alla pa- metropolitana. Questo museo si ri- tato la candidatura perché è un mu- rola museo l’idea di un luogo pol- volge ad un pubblico internazionale. seo del tutto diverso dagli altri. Qui è veroso di conservazione di oggetti Il Nord Est è il bacino immediato. bello concludere la propria carriera". e opere. La definizione compren- Poi, però, è necessario allargare de però anche un ‘patrimonio l’orizzonte a livello nazionale, per- Testamento a favore della intangibile’. I musei sono pure ché questo è un museo dell’Italia". Fondazione Carpinetum luoghi di conoscenza e di idee. La Fondazione Carpinetum ha come Nell’M9 c’è molta tecnologia. Non Quali sono le prospettive future? scopo il supporto alle persone anziane è fine a se stessa ma al racconto "Non guardiamo agli incassi dei primi accolte nei sei Centri don Vecchi pre- della vita degli italiani del '900". 6-8 mesi. Il risultato di quest’opera senti tra Carpenedo, Marghera, Cam- palto e gli Arzeroni e l’aiuto ai soggetti si vedrà nel giro di 2-3 anni. Noi con- più fragili che vivono in città. Si so- La tecnologia invecchia rapida- tinuiamo a fare il lavoro di program- stiene solo con le offerte e i contri- mente… mazione culturale. L’anno scorso buti della gente di buona volontà che "In effetti il museo è condannato l’attività è iniziata a metà anno sco- vengono tutti destinati ad azioni di be- neficienza. Per sostenerla è possibile al rinnovamento. È stato proget- lastico. Quest’anno abbiamo coin- fare testamento a suo favore: chi non tato due anni fa con la migliore volto già 1500 professori. Ci sono avesse eredi o chi volesse comunque realtà virtuale. In un anno e mez- degli open day per i docenti della lasciare un legato, sappia che il suo zo il mondo virtuale si è rinnova- scuola una volta al mese. Gli inse- grande gesto di generosità si tradurrà to. Dunque: c’è già un programma gnanti possono prenotarsi e vedere in carità concreta, per fare del bene a vantaggio del prossimo che ha bisogno. di rinnovamento. L’intenzione è il museo con una visita guidata". ANNO 15 - N° 42 / Domenica 20 ottobre 2019 3
Sottovoce Chiusi in casa di don Gianni Antoniazzi Negli anni ’80 il centro di Mestre fio- temente i giovani a seguire questa M9 non sono i centri commerciali riva di presenze. Nelle domeniche strada, ma si tratta di un incremen- ma la attrattiva forte e superficiale di Avvento e nelle feste maggiori to che presto raggiungerà anche gli dei dispositivi informatici. Di fronte era impossibile passare per il cen- altri. La rete offre anche compagnia al tablet, al cellulare e al computer tro. In quel clima, un luogo come e svago, spettacolo e dialogo. O me- un pomeriggio vola veloce. Bisogna l’M9 avrebbe avuto una attrattiva glio: illude di poter far fronte a que- tornare agli incontri di qualità, quel- unica. Col tempo, però, la gente si ste necessità. Il nemico del museo li che realmente ci fanno crescere. è spostata nei centri commerciali. Quelli sono la piazza e il tempio: a Marghera, Carpenedo e Marcon vi stanno i principali. Corrispondono alla logica del consumismo. Gli spa- zi di Mestre sono un passaggio feria- le. Non è facile ricostituire l’incon- tro festivo, nonostante le molteplici e lodevoli iniziative. Forse, però, si sta realizzando un altro cambia- mento. Molti infatti non si recano più neppure ai centri commerciali. Tanta gente, anche fra i giovani, se ne sta a casa, e, davanti ad Internet, acquista ‘on line’: è più comodo ed economico. Per ora sono prevalen- In punta di piedi Un cartello In tutta Mestre non c’è un cartello segnaletico che indichi nostra realtà non è ancora così, almeno sembra. Eppure, L’M9. Non lo si vede se non lo si cerca di proposito. Questo l’M9 non è inferiore ad altri musei delle capitali europee. nuovo Museo del 900 non risulta collegato appieno nean- Al rovescio: altrove si resta talvolta delusi, nel nostro che ai percorsi turistici di Venezia. Se uno di noi desidera caso moltissimi hanno mostrato soddisfazione. I Centri visitare Firenze o una città d’arte europea, quasi sempre don Vecchi sono cresciuti sicuramente perché alle spalle trova in Internet la possibilità di prenotare un biglietto hanno valori solidi, ma anche perché ogni settimana che nel quale sono incluse svariate proposte culturali. Per la Dio ha mandato su questa terra e il settimanale L’incon- tro hanno ricordato alla gente l’operato e gli scopi della fondazione Carpinetum. Nella mentalità contemporanea non basta essere realtà piene di valore. È importante anche farsi conoscere alla gente. Ogni buona realtà di Mestre va pubblicizzata e sostenuta anche coi moder- ni mezzi di comunicazione. Certo, all’ombra del colosso culturale di Venezia è difficile immaginare un vero tu- rismo anche per la terraferma. Vale però un esempio. In un organo a canne ci sono registri molto diversi fra loro: sta all’organista accostarli con sapienza per mante- nere viva l’attenzione degli uditori. Così, per cambiare un poco l’offerta turistica, si può anche mettere in conto una tappa a Mestre. Si tratta di presentare nel giusto modo la variegata offerta culturale del nostro territorio. 4 ANNO 15 - N° 42 / Domenica 20 ottobre 2019
Il bello della vita Le radici del futuro di Plinio Borghi Mantenere vivi ricordi e tradizioni è fondamentale per la costruzione di un’identità collettiva Conoscere il passato di una città aiuta a progettarne il futuro ma richiede un impegno comune A chi non è mai venuto in mente di fare rispondesse ai criteri sopra citati. Sin la Torre dell’orologio, delle strutture e una raccolta di oggetti vari! E quanti dagli inizi dell’era industriale si vede- dei luoghi deputati alla vita cittadina non hanno mai pensato di scrivere le va che lo sviluppo di questa città sa- ha ottenuto il recupero di un’immagi- proprie esperienze! Il tutto non solo rebbe stato rapido, consistente e stra- ne che altrimenti si andava perdendo. per hobby o spirito di conservazione, volgente e quindi ci sono stati parec- Si è tentata più volte anche la strada magari per tener vivi in vecchiaia i ri- chi tentativi di creare le basi affinché del museo, e si ricordano a tal fine gli cordi, ma anche sotto sotto per lascia- la sua storia non andasse dispersa, sforzi del compianto Urbani de Ghel- re qualcosa di sé ai posteri. I più facol- pena l’approdare a un agglomerato toff in direzione della stessa torre e tosi, i potenti e gli artisti poi puntano definito solo dalle sue fabbriche pri- delle adiacenti scuole De Amicis, ma a opere consistenti o monumentali ma e dai suoi megastore dopo. Tutta- non c’è stato verso. Per anni ci si è che coinvolgano il proprio entourage via, con una Venezia soverchiante alle limitati a spartire le manifestazioni a imperitura memoria e ad arricchi- spalle, da sempre proiettata a livello più significative con Venezia e si è mento del patrimonio mondiale. Le mondiale, non era facile ritagliarsi combattuto per evitare che i Centri piccole e grandi comunità non sono un’immagine adeguata, senza contare commerciali surrogassero la funzione esenti da queste spinte e si dotano che, a differenza di tante altre pic- di aggregazione delle piazze. Oggi fi- come minimo di archivi storici, non di- cole realtà venete che sono riuscite nalmente l’M9, anche se non è il vero sdegnando il ricorso a più o meno pre- a realizzare dei veri e propri gioiel- e proprio museo di Mestre ipotizzato, stigiosi musei locali, sempre per dare lini, le mancavano risorse finanziarie sta finalmente offrendo una risposta continuità alle proprie tradizioni, che dirette per potersi destreggiare age- di tutto rispetto per il livello che la saranno le radici sulle quali poggerà il volmente. Lo sforzo comunque non città ha raggiunto. Quanto meno la futuro della stessa terra e un’offerta è mancato, grazie alle tante persone sua realizzazione ha fatto compie- culturale per chi avrà la ventura di vi- di buona volontà che hanno saputo re un salto di qualità al frammenta- sitarla. È perciò che, ovunque si vada, riordinare gli archivi storici degli ex to centro storico. Anche il recupero si trovano raccolte di vestigia locali, comuni della terraferma veneziana, dei forti e le realtà culturali che nel testimoni di un passato a volte ordi- dar vita ad associazioni mirate, come frattempo si sono moltiplicate stan- nario, a volte glorioso e a volte bur- inizialmente il Centro Studi Storici di no contribuendo a restituire a questo rascoso. Anche Mestre, che pur si rifà Mestre e l’Associazione Darwin, che territorio una propria fisionomia, tesa per la sua formazione a tempi molto hanno trovato la loro sede alla Gaz- a consolidare finalmente il proprio vis- remoti e dei quali si sono repertate zera in villa Pozzi. Il perseguimento suto, solo radicandosi nel quale si può discrete scoperte, ha sempre sognato del restauro e della messa a punto di sperare in uno sviluppo più accettabile di realizzare una propria struttura che vari monumenti storici, a partire dal- e formativo per le future generazioni. Servono autisti per i magazzini solidali I nostri magazzini della carità al Centro don Vecchi di via dei Trecen- to campi a Carpenedo svolgono ogni giorno un’attività particolarmente corposa e hanno sempre bisogno di almeno una decina di volontari per guidare i 6 furgoni e i 2 furgoncini a disposizione. Serve solo la patente B e un po’ di generosità. Rinnovia- mo il caldo appello ai nostri con- cittadini che abbiano un minimo di tempo da mettere a disposizione. Per essere più certi di ottenere un impegno immediato si può telefo- nare a don Armando al 3349741275 oppure a suor Teresa al 3382013238 ANNO 15 - N° 42 / Domenica 20 ottobre 2019 5
Il punto di vista Una nuova città di don Fausto Bonini Fenomeni veloci e complessi stanno cambiando il volto e il tessuto sociale di Mestre La città muta pelle e ha bisogno di nuova linfa vitale per affrontare le sfide di domani Dopo un lungo silenzio… sando di riflesso anche Mestre. Presto avremo 10.000 Rieccomi, amici! Dopo una lunga pausa estiva, più lun- posti letto per turisti nei pressi della stazione ferrovia- ga del previsto, mi rifaccio vivo. Mi scuso con voi per ria. La stazione che non c’è, quel luogo dove passano il lungo silenzio e ringrazio in particolare quelli fra i treni, sempre superaffollato, che non si può chiama- voi che si sono fatti vivi in vari modi per sollecitar- re “stazione”, perché nessuno ci può “stare”. Non c’è mi a riprendere a scrivere le mie riflessioni. Durante lo spazio fisico! Anche Mestre sta cambiando volto. Si questa pausa estiva ho maturato molti pensieri sulle sta riempiendo di “nuovi mestrini”. Sono i moltissimi numerose questioni che rendono problematico il no- emigrati che hanno preso residenza a Mestre perché stro presente e soprattutto il nostro futuro. Nel grande hanno trovato lavoro nel turismo o nei cantieri navali mondo, come la questione della sopravvivenza del- o in altre professioni. Qualcuna anche illegale. E que- la nostra terra, ma anche nel nostro piccolo mondo. sti fanno figli e diventano sempre di più. Poi ci sono i Mestre, Venezia e dintorni. Una cosa soprattutto ho numerosi studenti universitari che hanno preso resi- notato. C’è troppa gente che ha innestato la marcia denza a Mestre. Molti di loro, finito il corso di studi, indietro. Anche qui a Mestre. Alla ricerca del “piccolo si sono stabiliti a Mestre dove hanno trovato un lavo- mondo antico”. E vi confesso che su questo versan- ro. Sono i “nuovi mestrini” e in queste due categorie te io mi sento totalmente sprovvisto. Della Mestre di persone sta il futuro di Mestre. Lo si voglia o no. del passato non rimpiango niente perché quel passa- to non mi appartiene. Di Mestre mi interessa invece Mestre, una città senz’anima? il presente e soprattutto il futuro. Che va progettato. Ma poi vorrei riflettere con voi, carissimi lettori, su tanti altri temi. Sulle politiche giovanili. Sulla pre- Il futuro è nelle nostre mani senza dei cristiani, delle parrocchie e delle associa- Quale futuro, allora? A livello locale la situazione ap- zioni cattoliche in questo mondo a divenire. Mestre, pare alquanto difficile. Venezia è sommersa dal turi- una città senz’anima? Pare di sì. Anzi, no! Un’anima smo “mordi e fuggi” e ormai non regge più a questa c’è, ma ha bisogno di nuova linfa vitale. Mi piacereb- invasione. Le grandi navi continuano a frequentare la be discuterne con voi e aprire questa rubrica alle vo- laguna in attesa che succeda qualcosa di irreparabile. I stre osservazioni e riflessioni. Avete qualche tema da veneziani sono costretti a emigrare altrove o scelgono proporre? Vi invito a scrivermi a donfausto@virgilio.it di emigrare e affittano il loro appartamento ai turisti. Mi trovate anche in face book su “Fausto Bonini”. Ag- Gli studenti che frequentano le università veneziane giungo un’ultima informazione per chi fatica a trovare vengo gradualmente espulsi dal centro storico. L’affitto L’Incontro cartaceo: lo potete trovare in google clic- ai turisti rende di più. L’invasione turistica sta interes- cando “L’Incontro Mestre”. Ciao a tutti e alla prossima. Pranzo della domenica per anziani soli Ogni prima e terza domenica del mese la Fondazione Carpinetum in- vita a pranzo tutti gli anziani della città che vivono da soli e tutte le persone che non hanno compagnia. L'appuntamento è al Senior Restau- rant del Centro don Vecchi 1, al quale si può accedere da via dei Trecento campi a Carpenedo, dietro viale Don Sturzo. È necessario soltanto preno- tare il posto telefonicamente in ora- rio d'ufficio contattando la segrete- ria al Don Vecchi allo 0415353000. Il prossimo pranzo è fissato per do- menica 20 ottobre, alle ore 12.30. 6 ANNO 15 - N° 42 / Domenica 20 ottobre 2019
Pensieri a voce alta Simmetrie Asimmetriche di Federica Causin Il 30 settembre, nell’ambito del- colto l’essenza di ciò che io sono, intervenuti Plinio Borghi, stimata la rassegna “Scritture di donna”, ci siamo confrontati sul valore del- penna de L'incontro, la mia mae- promossa dalla biblioteca Vez, ho la scrittura, strumento privilegiato stra, con un tenero ricordo di me presentato il mio libro “Simmetrie per costruire ponti in un’epoca in alle elementari, Edoardo Rivola, a Asimmetriche”. Sento il bisogno cui si tende a innalzare muri. Scri- nome della Fondazione Carpine- di mettere nero su bianco le tan- vere per offrire spunti di riflessione tum, e una studentessa dell’Isti- te emozioni che mi sono rimaste partendo da uno sguardo che pro- tuto Stefanini che ho conosciuto sulla pelle; vorrei “catturare” atti- va a essere autentico sia quand’è grazie al progetto Contatto, volto mi da trasformare in ricordi e, so- rivolto verso me stessa sia quando a sensibilizzare i ragazzi sul tema prattutto, rendere partecipe della osserva il mondo. “Perché dovrem- della disabilità. La sua vibrante te- mia gioia chi non ha potuto essere mo leggere il tuo libro? E che cosa stimonianza ha dimostrato che un presente. Ho trascorso la mattina- sono le simmetrie asimmetriche?”, incontro può spalancare le porte di ta rileggendo parole che conoscevo mi è stato chiesto. Di getto ho ri- un mondo rivelandone la comples- bene per lasciarle risuonare dentro sposto “perché è un libro pieno di sità e la bellezza. Durante l’estate di me e, alla fine, sono affiorate vita, che fa sorridere, pensare, a lei, assieme ad altri compagni, ha una miriade di sensazioni. Per for- volte commuovere. Le simmetrie frequentato, come volontaria, la tuna, in biblioteca, avevo accan- asimmetriche rappresentano la se- cooperativa Realtà, un centro diur- to Lucia e Giovanni, due carissimi renità che ho raggiunto negli anni, no per disabili: è entrata subito in amici, diventati per l’occasione però sono anche le tante storie sintonia con gli ospiti del centro e preziosi compagni di viaggio. Poco alle quali ho dato voce pagina dopo ha sperimentato l’importanza di a poco la sala si è riempita. Non mi pagina”. Abbiamo proseguito par- riconoscere e valorizzare le abilità aspettavo così tanta gente, ma la lando delle figure femminili che ho di ciascuno. "Il seme che abbiamo vera sorpresa è stata l’empatia che scelto di descrivere, di una donna gettato è fiorito nel modo più bel- si è instaurata con chi ascoltava. cara a me e a molti dei presenti, lo!", ho pensato. Un’altra cosa che In prima fila c’era la mia maestra, della mia esperienza di fede, del mi ha commosso è stata sapere dal la signora Stecca, che ha intravisto modo in cui vivo la mia disabilità, signor Rivola che la mia presenza i miei “talenti” e mi ha aiutato a della decisione di trasferirmi al al don Vecchi ha in qualche modo esprimerli. Dopo l’introduzione di Centro don Vecchi, della capacità “suggerito” l’idea di destinare alcu- Lucia, che ha ricordato anche altre di sognare dei giovani e dei meno ni alloggi del Centro don Vecchi 6 a interessanti iniziative, segno della giovani. Come mi ha insegnato don persone disabili in cerca di autono- vitalità culturale della nostra città, Armando, i sogni non hanno età e mia. Se un mio sogno nel cassetto la presentazione è entrata nel vivo. non è mai troppo tardi per realiz- ha contribuito a cambiare in meglio Sotto l’abile guida di Giovanni che, zarli. L’incontro si è concluso con la vita di qualcun altro, la mia espe- con grande sensibilità e ironia, ha un breve dibattito nel quale sono rienza acquista un valore nuovo. Il nostro aiuto è rivolto a tutti Molti pensano che i generi alimentari, la frutta e la verdura, i mobili, gli indu- menti e gli oggetti per la casa, distribu- iti al Don Vecchi, siano destinati esclusi- vamente ai senza tetto, ai disperati e ai mendicanti. In realtà tutto ciò che viene raccolto e che si può ricevere a fronte di un’offerta simbolica destinata ai costi di gestione, è a disposizione di chiunque abbia una difficoltà ad arrivare alla fine del mese: disoccupati, precari, lavora- tori con stipendio inadeguato, famiglie numerose o in situazioni di disagio. Per fortuna di prodotti e materiali ne abbiamo spesso in abbondanza: chi ne avesse bisogno non esiti a farsi avanti! ANNO 15 - N° 42 / Domenica 20 ottobre 2019 7
Mestieri antichi Il materassaio Lente d'ingrandimento di don Gianni Antoniazzi di Adriana Cercato Il terreno per l’ipermercato non è in vendita Uno degli antichi mestieri ormai scom- bottitura del materasso che risultava I lettori sanno che alla fine del parsi è quello del materassaio. Ebbe appiattito per l’utilizzo, riparava quel- 2018 la Fondazione Carpinetum origine durante le Crociate, allorché li rotti e ne confezionava di nuovi. Egli ha acquistato dalla famiglia Ca- gli europei adottarono il metodo ara- inizialmente scuciva la fodera del ma- sarin il terreno nella località bo di dormire su di un cuscino pog- terasso ed estraeva la lana, la lava- Arzeroni, quello per intendersi giato direttamente sul terreno. Come va, e la stendeva al sole ad asciugare, dove in passato si era stabilito il è strutturato fondamentalmente un quindi - avvalendosi di uno strumento circo. In accordo col Comune, la materasso? Esso è un grande cuscino, chiamato “scardassi” – la allargava e Fondazione ha dichiarato di vo- posto su di una rete ancorata ad un la rendeva nuovamente soffice (car- ler costruire lì il nuovo Mercato letto, su cui dormire o riposare. Il ter- datura) per rimetterla infine dentro al solidale. La struttura svilupperà mine “materasso” deriva dall’arabo materasso: doveva infilare nuovamen- la logica di un’economia circola- e significa “gettare” e “posarsi su”. te i fiocchi di lana nel sacco e ricucire re e del ri-uso: ci saranno mobi- Inizialmente era imbottito di paglia, il bordo del materasso con degli aghi li messi a disposizione di chi ne foglie, fibre vegetali o crine di caval- lunghissimi (i cosiddetti aghi saccura- avesse bisogno, arredo per la lo, più fresco per l’estate, da cui il li). Tutta l’operazione durava qualche casa, abiti ma anche cibo e au- termine alternativo di “pagliericcio” o giorno. La fase più delicata era quella sili per la deambulazione. Bene. “pajon”, oppure di pura lana per l’in- di riempitura: una gobba o uno spazio Durante l’estate un privato si è verno. A questi primi modelli suben- vuoto, infatti, potevano compromet- fatto avanti e, con gentilezza, ha trarono materassi più moderni, costi- tere la buona esecuzione del suo lavo- proposto di comprare dalla Fon- dazione Carpinetum il terreno tuiti da molle ricoperte di strati più o ro. Completata questa fase, si passa- per una cifra considerevolmente meno spessi di lana o altri materiali va alla trapuntatura che, ancora oggi più alta di quella impiegata per morbidi, oppure – in tempi moder- (per i pochi che sono rimasti), viene l’acquisto. La Fondazione ha por- ni - composti interamente di lattice realizzata con l’uso di aghi lunghi circa tato in Consiglio di amministra- di gomma. Prima che la tecnologia e 30 cm. Oggi i materassi moderni non zione la proposta, ma con sere- l’innovazione prendessero il soprav- subiscono più questi trattamenti, sono nità l'ha declinata. Sul terreno vento, la manutenzione del materasso più duraturi e certamente più igienici degli Arzeroni i consiglieri hanno era appannaggio esclusivo del mate- di quelli di un tempo. Col passare de- impiegato la propria parola, il rassaio. Questi veniva chiamato - di gli anni sono nate delle aziende che, Comune e molti tecnici vi hanno regola - durante l’estate: entrava nel- potendo offrire ai clienti un prodot- lavorato con passione per il bene le corti delle cascine con la sua pic- to di qualità più elevata (il lattice), della gente. In nessun modo la cola cardatrice e una sacca dove con- hanno letteralmente soppiantato la Fondazione intende cambiare teneva gli attrezzi. Una volta all’anno concorrenza di questi piccoli produt- programma. Su questo giornale si recava a domicilio per rinnovare i tori, tanto da far scomparire comple- abbiamo esposto i progetti e ab- materassi vecchi, ripristinando l’im- tamente il mestiere del materassaio. biamo spiegato le intenzioni so- pra quell’area. Abbiamo chiesto al Sindaco di poter sostenere le nostre attività per i bisognosi e la giunta intera, affiancata an- che dalla voce dell’opposizione, ha sempre accompagnato le no- stre iniziative. In nessun modo, per guadagnare anche cifre di rilievo, desideriamo mettere in gioco la linea del nostro opera- to. Mai in passato la Fondazione ha cambiato progetti a seconda di chi offriva più denaro. Di cuo- re e sinceramente ringraziamo chi ci ha proposto l’affare, ma siamo sereni nel dire che prima viene la stabilità dei progetti e la fiducia che la gente investe nella Fondazione Carpinetum. Il resto passa in secondo piano. 8 ANNO 15 - N° 42 / Domenica 20 ottobre 2019
Mondo volontariato e terzo settore Amici del cuore di Matteo Riberto Uno strumento – all’aspetto una sor- abbiamo individuato situazioni pro- ta di totem - che permette di effet- blematiche di cui la persona interes- tuare l’elettrocardiogramma in meno sata non sospettava minimamente. di 60 secondi. Il tutto senza la ne- La prevenzione e i controlli sono fon- cessità che il paziente si spogli e che damentali: ricordo che le cardiopatie si debbano applicare degli elettrodi sono tra le principali cause di morte”. sulla pelle. Lo strumento, inventa- to dal fisico Oreste Venier, è stato Mettete a disposizione anche atti- presentato in occasione della Gior- vità motorie? nata mondiale del cuore e, quando “Facciamo corsi di prevenzione e supererà l’iter certificativo, potreb- mantenimento. Sono rivolti a car- be essere collocato in diversi spazi diopatici ma accettiamo anche fa- pubblici della città per consentire a miliari che li accompagnano. Due Marilena Maffei Lazzarini chiunque di effettuare un esame in volte a settimana ci si ritrova nel- pochi secondi. A supportare Oreste ti mettiamo a disposizione una psi- la palestra della Manuzio per fare Venier nel progetto, c’è l’associazio- cologa per capire come comportarsi esercizi specifici sotto la supervisio- ne gli Amici del Cuore Mestre e la in ospedale e approcciare i pazien- ne di un insegnante di scienze mo- sua presidente Marilena Maffei Laz- ti. Organizziamo anche delle sedu- torie e di un infermiere. Devo dire zarini. “Devono ancora essere com- te per preparare i nostri volontari”. che si crea un bell’ambiente dove pletate tutte le procedure e i test si ride, che si sa, fa bene al cuore. - spiega la presidente – ma se tutto Un progetto, questo, in cui coinvol- È importante per noi creare anche andasse a buon fine si potrebbero gete anche le scuole? momenti di socializzazione e infatti collocare questi strumenti in diversi “Sì, abbiamo una convenzione con organizziamo anche delle gite: con spazi, come succede con i defibrilla- l’istituto Bruno-Franchetti perché gli iscritti abbiamo per esempio vi- tori. Lo strumento consente di fare abbiamo aderito al progetto “Bru- sitato Parma, Mantova, Modena”. un elettrocardiogramma infilando le no Solidale”. Seguiamo e accompa- mani in apposite fessure. Il pazien- gniamo i ragazzi che vogliono fare La prevenzione è sempre al centro, e te dovrebbe in pratica autenticarsi volontariato visitando i pazienti”. passa anche per spiegare l'importan- con la tessera sanitaria, ed effettua- za di seguire corretti stili di vita, no? to l’esame il risultato verrebbe poi Ragazzi che a volte vi accompagna- “Certo. Per prevenire malattie car- automaticamente inviato ai nostri no anche in altre iniziative.. diovascolari è fondamentale seguire database e controllato da un medi- “È così, organizziamo diverse giorna- un’alimentazione sana ed evitare co per verificare eventuali anoma- te di prevenzione: in piazze, super- comportamenti dannosi. Su tut- lie. Mancano ancora dei passaggi mercati e in generale dove ci chiama- ti penso al fumo. Su questo fronte per concretizzare il progetto che no. Misuriamo pressione, glicemia, siamo molto attivi: abbiamo infat- riteniamo però molto importante”. trigliceridi, colesterolo e se gli spazi ti uno spazio all’interno dell’ospe- lo consentono facciamo anche l’elet- dale dell’Angelo - lo sportello in- Come associazione portate avanti trocardiogramma. I risultati vengono forma fumo – dove c’è un dottore diversi progetti. Prima di approfon- poi refertati da un cardiologo che che offre servizi e consulenze per dirli ci spiega meglio chi siete? valuta eventuali criticità. Più volte aiutare a smettere di fumare”. “Amici del Cuore Mestre è un’as- sociazione nata 20 anni fa e che La scheda oggi conta circa 1000 iscritti, tra Da 20 anni in prima linea per la prevenzione delle malattie cardiovascolari cardiopatici e non. Promuoviamo L’associazione Amici del Cuore Mestre è una realtà apartitica e apolitica iniziative di prevenzione, riabili- senza scopo di lucro. Promuove iniziative nel campo della prevenzione, ri- tazione ed educazione sanitaria abilitazione secondaria, educazione sanitaria, e sostiene la ricerca sulle sulle malattie cardiovascolari”. malattie cardiovascolari. Svolge inoltre attività di informazione e sensibiliz- zazione dell’opinione pubblica tramite conferenze tenute da medici cardio- logi e cardiochirurghi. La sede dell’associazione è in viale San Marco 82/A Ci fa qualche esempio? e gli uffici sono aperti lunedì dalle 16 alle 18 e giovedì dalle 10 alle 12. È “Andiamo in ospedale, in cardiologia anche attivo il numero di telefono 347.71.90.866 e la mail amicidelcuore- e cardiochirurgia, per fare compa- mestre@gmail.com. Qualsiasi informazione sull’associazione e sulle diver- gnia e supportare i pazienti. Il tutto se attività che svolge sono reperibili sul sito www.amicidelcuoremestre.org. La Onlus può essere contattata anche tramite l’omonima pagina facebook. con professionalità: per i nuovi iscrit- ANNO 15 - N° 42 / Domenica 20 ottobre 2019 9
Tradizioni popolari I mendicanti Quanto costa vivere ai Centri don Vecchi Sono convinto che a Mestre non ci di don Sandro Vigani sia più alcun cittadino che non ab- bia sentito parlare, fortunatamente “I mendicanti sono pure grandi oratori, vi strascinino”. Se passa una ragazza bene, dei Centri don Vecchi, tuttavia ed eccettuati i ciechi, come conoscono da marito, la domanda è: “Signorina, sono ancora troppo pochi coloro che bene l’arte della fisionomia! Essi san- la me dà da tòr un pànin da tre. Gò tre ne hanno visitato almeno uno. Solo no adattare i gesti, modulare le parole fioi che da ieri no magna? Mi pregarò chi visita e si informa, anche somma- secondo le persone dalle quali sperano perché la trovi ben! (Signorina, mi dà riamente, di come si vive in uno dei soccorsi”. Così scriveva nel 1894 uno da comperare un panino da tre cente- Don Vecchi può accertare quanto sia studioso di costumi popolari. E conti- simi? Ho tre figli che non mangiano da innovativa, umana e conveniente la nuava, illustrando i modi di dire con i ieri. Io pregherò o perché trovi un buon vita in queste strutture. Nel passato quali i mendicanti chiedevano l’elemo- marito!)”. Se invece passa una donna ho pubblicato un opuscolo con alcuni sina, fornendoci un grazioso quadro incinta: “Siora, la me dà qualcossa per esempi concreti circa i costi e i van- degli usi del tempo. “Nelle sagre, nel- i so benedetti morti e par el so bam- taggi. Qualche giorno fa, essendomi le fiere, non mancano mai, immezzo bin? Mi pregarò sant’Ana”. Sant’Anna è capitato di conoscere quanto paga un all’allegria universale…: vi accorrono la protettrice delle partorienti. E anco- nuovo residente al centro di Carpe- come negozianti che abbiano lor mer- ra: “Signor, me fàga un po’ de carita- nedo, m’è parso doveroso far cono- cede da vendere, e vengono a patti te. So qua sdraiada parché all’ospedal scere ai concittadini come stanno le ed accordi coi miserabili indigeni, dei no i me gà voludo tor. Dio ghe daga cose. Questo signore occupa da solo quali invadono la giurisdizione”. Sono el Paradis”. Se il mendicante è cieco: un alloggio monolocale, di circa 25 ciechi, storpi, zoppi… seduti agli angoli “Brava gente, ghe fàssa un poca de ca- metri quadrati che è composto di: delle strade, o appoggiati ad un basto- rità a sto povero orbo. Santa Iussia ghe angolo cottura, soggiorno, zona notte ne, con un piattello o un cappellac- conserva la vista!”. Molti sono anche e bagno. Ebbene il suo “affitto” che cio in mano, spesso accompagnati da gli anziani che chiedono l’elemosina, comprende costi condominiali, acqua un cane. Ecco dunque alcuni dei loro non avendo di che sostenersi: “Siori, fredda e calda, luce, gas, canone te- ‘modi’ di chiedere l’elemosina. “Fate la deghe calcossa a sto pòro vecio, che lefonico, canone tv, riscaldamento e carità a questa povera storpia: datemi non l’ha nessun che pensa par lu!”. tassa rifiuti, tutto compreso è di 161 un tozzo di pane o una fetta di polen- Non mancano poi ammalati, che met- euro al mese. Con altri 150 euro pran- ta, o due centesimi o un soldo, o un tono in vista le loro piaghe per attirare za pure a mezzogiorno: pane, acqua, primo piatto, secondo con contorno, bicchiere di vino da ammollarvi il pane l’attenzione e muovere i sentimenti dei purè, insalata, dessert. Il tutto in un dentro, o una cotenna di lardo”. Se alla passanti. Ricevuta l’elemosina promet- ambiente signorile con spazi enormi domanda c’è risposta, la mendican- tono una preghiera alla Madonna del- interni ed esterni per la vita comune. te ringrazia: “Questa carità vada per la Salute o all’angelo Raffaele, spesso Dico tutto questo per far conoscere l’anima de’ suoi poveri morti”. Ma se la distribuendo ai benefattori un santi- ai concittadini che i “miracoli” av- risposta è negativa, la maledizione non no. Ci sono anche i poveri ‘abbonati’. vengono soprattutto dove si ammi- si fa attendere: “Tanti chiodi avete nel- Sono fermi alle porte delle chiese e nistra in maniera oculata e saggia. la porta, tanti diavoli vi portino! Tante ricevono costantemente l’elemosina Don Armando ossa avete nelle schiena, tanti diavoli dalle signore devote o dal parroco. Servizio di smaltimento mobili Gli addetti ai magazzini San Giusep- pe che fanno parte dell'ente solidale Il Prossimo sono a disposizione per ritirare gratuitamente i mobili che possono essere donati ai poveri sen- za necessità di sistemazione. Sono a disposizione anche per sgomberare appartamenti, destinando ai biso- gnosi il mobilio che può essere recu- perato e portando in discarica tutto il resto, a fronte di un contributo modesto per le spese di smaltimen- to. Per prenotare l'intervento con- tattare la direzione allo 0415353204: la segreteria è sempre attiva men- tre gli addetti sono presenti dal lu- nedì al venerdì dalle ore 15 alle 18. 10 ANNO 15 - N° 42 / Domenica 20 ottobre 2019
Per trasparenza Per realizzare l'Ipermercato solidale Sottoscrizione cittadina: tutti i fondi a favore della costruzione della nuova opera di bene Un signore ha sottoscritto quasi mezza azione, pari a € 20, per I due figli del defunto Giovanni mezza azione, pari a € 20, in ricordare i suoi genitori Ida e Padoan hanno sottoscritto due memoria dei suoi cari defunti: Spiridione. azioni, pari a € 100, per ricordare il Norma, Luigi e Ida. loro padre. Una parente dei defunti: Maria, I due figli del defunto Bruno Gennaro e Alfredo ha sottoscritto La signora G. A. ha sottoscritto 10 Vittori hanno sottoscritto sei mezza azione abbondante, pari azioni, pari a € 500. azioni, pari a € 300, per onorare la a € 30, in memoria dei suoi cari memoria del loro padre. congiunti. Il signor Giulio Leoni ha sottoscritto un’azione, pari a € 50, in suffragio La signora Landina Gheller ha La signora Angelina Vivian ha della sua amatissima sposa Cristina. sottoscritto un’azione, pari a € 50, sottoscritto un’azione, pari a € 50. in memoria dei suoi cari defunti: La moglie e i due figli del defunto Bruno, Umberto, Rosa, Eleonora, La signora Emilia Battistella, in Mario Scano hanno sottoscritto due Amelia e Ruggero. occasione del compleanno di suo azioni, pari a € 100, per onorare la marito Marcello, morto qualche memoria del loro caro congiunto. La signora C. B. ha sottoscritto due ano fa, ha sottoscritto quasi mezza azioni, pari a € 100. azione, pari a € 20, per onorarne La madre della defunta Paola la memoria. Lachin ha sottoscritto un’azione, Sono state sottoscritte due pari a € 50, per onorare la azioni, pari a € 100, in ricordo di La signora Giuseppina Zuer, in memoria di sua figlia. Ermanna, Roberto e dei defunti occasione del trigesimo della delle famiglie Bisotto e Corniani. morte di suo marito Luciano, Il dottor Giancarlo Florio ha ha sottoscritto due azioni, pari sottoscritto la sua azione mensile, I coniugi Pinelli hanno sottoscritto a € 100, per onorarne la cara pari a € 50, per ricordare al quasi mezza azione, pari a € 20, in memoria. Signore la sua amatissima consorte suffragio di Loredana. dottoressa Chiara. Il signor Gabriele Donadel ha È stata sottoscritta quasi mezza sottoscritto quasi mezza azione, La moglie e il figlio del defunto azione, pari a € 20, per ricordare pari a € 20, in memoria della Bruno Cancian hanno sottoscritto i defunti: Sergio, Amalia, Marina e moglie Vanda. tre azioni, pari a € 150, per onorare Nadia. la memoria del loro caro congiunto. Il figlio della defunta Norina ha I signori Paola e Nico Portinari sottoscritto quasi mezza azione, È stata sottoscritta mezza azione hanno sottoscritto quasi mezza pari a € 20, per ricordare sua abbondante, pari a € 30, in azione, pari a € 20. madre. memoria dei defunti: Francesco, Eros e Dina. I fratelli della defunta Giuseppina Il figlio della defunta Liliana Barrretta hanno sottoscritto cinque Lazzari ha sottoscritto un’azione, I parenti dei defunti Ida, azioni, pari a € 250, per onorare la pari a € 50, per ricordare sua Guerrino, Caterina e Valerio memoria della loro cara congiunta. madre. hanno sottoscritto mezza azione abbondante, pari a € 30, in ricordo I familiari della defunta La moglie del defunto generale dei loro cari congiunti. Giuseppina hanno sottoscritto degli alpini Pino Rizzo, in quasi mezza azione, pari a € 20, occasione dell’anniversario I familiari dei defunti Bruno per onorare la memoria della loro della morte di suo marito, ha e Luigino hanno sottoscritto cara congiunta. sottoscritto due azioni, pari quasi mezza azione, pari a € a € 100, per onorarne la cara 20, in ricordo di questi loro cari Una signora ha sottoscritto quasi memoria. congiunti. ANNO 15 - N° 42 / Domenica 20 ottobre 2019 11
La toponomastica cittadina Via Gino Allegri CENTRI DON VECCHI Iniziative di Sergio Barizza ottobre 2019 MARGHERA A un altro mestrino, medaglia d’oro Domenica 20 0ttobre ore 16.30 Magie e giochi di prestigio con al valor militare nella prima guer- GIOVANNI SERENA ra mondiale, venne intitolata una CARPENEDO via nel centro della città. Si tratta Domenica 27 ottobre ore 16.30 di Gino Allegri (1893-1918) figlio di Musica e canto con Carlo, sindaco di Mestre dal 1914 M SERAFINO FALCON, pianoforte o al 1919. La medaglia gli era stata e il CORO DELLE CIME concessa il 19 agosto 1921, mentre Ingressi liberi nel 1926 gli fu intitolata la nuova strada che da Piazza Maggiore, sot- CENTRI DON VECCHI topassando il nuovo fabbricato che Arcangelo Vivit aveva realizzato nel Lunedì 21 ottobre 2019 1923 su disegno dell’ingegner Gior- Gita-Pellegrinaggio a gio Francesconi (decisamente spro- Oderzo (Treviso) porzionato rispetto all’omogenea bassa linea di case che dalla torre Programma si prolunga fino al duomo), portava della giornata: in uno slargo sulle rive del Ramo Partenze dai Centri don Vecchi: delle Muneghe del fiume Marzene- Ore 14.00 - Carpenedo go, dove, per decenni, sarebbe poi Ore 14.15 - Arzeroni stato collocato il mercato cittadino. Ore 14.30 - Marghera e Campalto All’anagrafe Gino non risultava tale: Ore 15.30 - Celebrazione della Santa in realtà era stato chiamato Girola- Battaglia Terme, sui colli Euganei. Messa nella chiesa di Santa Maddalena mo dal nome del nonno ch’era sta- Oggi la grande villa adiacente al Ore 16.30 - Merenda to il primo sindaco di Mestre, dopo campo d’aviazione, dominata da nel Centro ricreativo parrocchiale l’annessione al regno d’Italia, dal una caratteristica torre merlata Ore 17.30–18.30 - Passeggiata 1867 al 1870. Era tenente pilota del- della metà del trecento che face- nel centro storico la squadriglia aerea Serenissima che va parte del sistema difensivo dei aveva il suo vate in Gabriele D’An- Carraresi, è adibita a ristorante e Ore 19.30 - Rientro a Mestre nunzio da cui era stato sopranno- ospita un museo dell’aria, mentre Iscrizioni nei Centri don Vecchi minato fra’ Ginepro, per la fluente in alcune stanze sono conservati barba che gli ornava il volto, e con Quota di 10 euro tutto compreso dei cimeli relativi alla presenza in cui aveva compiuto lo storico volo quei luoghi di D’Annunzio e della su Vienna del 9 agosto 1918, lan- sua mitica squadriglia. Il 5 ottobre Il nostro settimanale ciando volantini tricolori che inneg- 1923, la salma di Gino sarebbe stata Ogni settimana L'incontro è distribuito giavano alla fine delle ostilità. Ave- inumata in una tomba monumenta- gratuitamente in 5 mila copie in molte va compiuto più di cento missioni di le eretta all’interno del cimitero di parrocchie e nei posti più importanti guerra bombardando e mitragliando San Michele a Venezia raffigurante della città. È consultabile anche sul le postazioni nemiche ma non poté “la glorificazione degli aviatori ca- nostro sito www.centrodonvecchi.org assaporare l'entusiasmo della vitto- duti”. Emblematicamente, con la ria perché al ritorno da una di que- sua morte, anche gli Allegri, che Come donare ste morì banalmente, il 5 ottobre avevano dato due sindaci a Mestre, alla Fondazione 1918 (un mese prima della fine della abbandonarono la città (risiedeva- Per sostenere la Fondazione Carpi- guerra), schiantandosi contro un al- no in una villa in via Manin accanto netum si può effettuare un bonifico tro velivolo mentre faceva piroette alla chiesa di San Rocco) e tornaro- bancario al Monte dei Paschi di Siena, di gioia sopra il campo d'aviazione no a vivere nel loro palazzo di Ve- agenzia di Via San Donà, codice IBAN: della squadriglia, a San Pelagio di I T17 R 0103 0 0 20 0 8 0 0 0 0 0142 53 4 8 nezia, a San Beneto. (6/continua) Pubblicazione settimanale a cura della Fondazione Carpinetum dei Centri don Vecchi presenti a Carpenedo, Marghera, Campalto e Arzeroni - Autorizzazione del Tribunale di Venezia del 5/2/1979 Direttore responsabile: don Gianni Antoniazzi; grafi ca: Maurizio Nardi - Via dei Trecento campi - Mestre (Venezia), www.fondazionecarpinetum.org e incontro@centrodonvecchi.org
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