La forza dell'arte - Il Centro Don Vecchi

Pagina creata da Matilde Valenti
 
CONTINUA A LEGGERE
SETTIMANALE DELLA FONDAZIONE CARPINETUM    ANNO 14 - N° 16 / Domenica 22 aprile 2018

La forza
dell'arte
di don Gianni Antoniazzi

Nonostante siano passati molti anni,
ricordo ancora le lezioni al liceo clas-
sico. Don Antonio Niero ripeteva di
continuo che l’arte è una “rappre-
sentazione trasfigurata della real-
tà”. Quelle parole restano il mio ri-
ferimento. Dopo tanti anni le trovo
adatte e profonde. Aggiungerei che,
soprattutto la pittura, non solo trasfi-
gura, ma anche manifesta gli elemen-
ti più profondi, umani e dirompenti
della vita. L’arte ci prende per mano
e ci indica la genialità, la poesia,
l’energia e il dramma della realtà che
altrimenti sembra piatta e vuota. Ci
sono quadri che in pochi istanti fan-
no battere il cuore, donano incanto
ed emozioni irripetibili. L’arte è an-
che suono, movimento del corpo,
costruzione di uno spazio armonico,
equilibrio della città. E' bellezza che
solleva l’esistenza, ma il suo punto di
forza è la capacità di svelare la real-
tà. Senza il genio dell’artista è come
se la vita fosse grigia e uniforme men-
tre l’opera d’arte mostra che tempo e
spazio sono capolavoro della sapienza
divina. Personalmente faccio fatica
a capire gli artisti che lavorano per
denaro o per banale sperimentazio-
ne, lontani dalla vita. Mi sembra che
non rispondano al compito di svelar-
ci la profondità del mistero. In quel
caso anche lo spettatore più rozzo
capisce l’inganno di un linguaggio ar-
tistico vuoto, sfruttato soltanto per
l’ambizione. E da ultimo non capisco
neanche perché si permetta che la
crisi economica allontani l’interesse
per l’arte. Qualcuno la ritiene inuti-
le alla ripresa economica? No. Vale il
rovescio: è proprio l’artista ad accen-
dere la speranza del futuro e a dare
coraggio di fronte a sfide impossibili.
L'analisi

                         Tanto fermento in città
                         di Alvise Sperandio

Il settore della pittura è molto vivo a Mestre grazie all'impegno quotidiano di tanti artisti
Il Premio cittadino rilanciato dal Circolo Veneto. In Provvederia nuovo spazio per le mostre
A Mestre da sempre ci sono tanti pit-        La mancanza, piuttosto, riguardava          arcangelo (che ricorre il giorno 29).
tori che offrono al pubblico il frutto        un'iniziativa di alto livello che sapes-    L'anno scorso i numeri della parteci-
delle loro intuizioni, del loro genio        se costruire "rete" ed "eco" nonché un      pazione sono stati importanti: 32 le
artistico e della loro creatività. Que-      luogo pubblico che diventasse punto         classi coinvolte in quel caso per l'ela-
sta città, d'altra parte, ha regalato        di riferimento per esposizioni che na-      borazione del logo e del manifesto
nomi di altissimo valore: basti citare,      scono "dal basso" (tanto più che ora al     ufficiali; 80 i pittori che si erano ci-
a titolo esemplificativo e senza nulla        Candiani il settore pittura è affidato        mentati nelle piazze e nelle vie con
togliere ad altri, personalità del cali-     al coordinamento dei Musei civici).         l'acquerello; e 223 quelli che avevano
bro di Gigi Candiani (a cui è intitolato     Molto, sull'uno e sull'altro versante, si   preso parte al concorso vero e pro-
                       il centro cultu-      è fatto negli ultimi anni. Anzittutto il    prio. Quest'anno Campa e soci punta-
                       rale), Vittorio       Circolo Veneto presieduto da Cesare         no a fare ancora di più, se possibile.
                       Felisati e Gior-      Campa ha rilanciato in grande stile il      Quanto, invece, agli spazi, le novità
                       gio Di Venere.        Premio Mestre di pittura in collabora-      principali hanno due nomi: la sala a
                       Ci sono, poi,         zione con il Comune e col sostegno di       piano terra della Provvederia di fron-
                       molte persone         alcuni sponsor, premio che nel 2017 ha      te al Municipio, una vera e propria
                       "normali" che         raggiunto ottimi risultati. Quest'anno      bomboniera dove negli ultimi mesi si
                       tutti i giorni si     la seconda edizione del nuovo corso         stanno alternando esposizioni di vario
                       esercitano con        del progetto, che ha radici antiche,        tipo con tre buoni risultati: conoscere
Cesare Campa           tavolozza e ca-       conferma la formula della divisione         gli artisti; poter frequentare un luogo
valletto, qualcuna da autodidatta per        in tre sezioni: c'è il concorso fotogra-    che per tanti anni era rimasto chiuso;
passione, altre frequentando vere e          fico per le scuole; l'extempore degli        e rivitalizzare il centro città. A coor-
proprie scuole guidate da maestri che        acquerelli domenica 20 maggio con           dinare le attività è lo staff che fa capo
mettono a loro disposizione compe-           chiusura in programma nell'elegan-          al'assessore Renato Boraso che segue
tenze ed esperienze sull'approccio e         te cornice del nuovo chiostro dell'M9       con abnegazione quest'avventura.
sulla tecnica usata. Insomma, il fer-        in via Poerio; e il concorso vero e         L'altra iniziativa che merita un cenno
mento tuttora non manca, indice di           proprio che culminerà nella mostra al       è la nuova D'E.M. Venice Art Gallery
una vitalità che forse però fatica a         Candiani, preceduta dalla cerimonia         fondata da Elena Mangu in via Dante
trovare il giusto riconoscimento e la        di premiazione al teatro Toniolo, en-       con l'intento non solo di offrire uno
giusta vetrina. Com'è noto molti met-        trambe in programma nel mese di set-        spazio espositivo, ma anche un luogo
teno in mostra le loro opere in via Pa-      tembre nell'ambito delle celebrazioni       d'incontro tra artisti e tra artisti e cit-
lazzo a due passi da piazza Ferretto.        per la festa del patrono San Michele        tadini per fermarsi a dialogare di arte.

                                                                                            Testamento a favore della
                                                                                             Fondazione Carpinetum
                                                                                           La Fondazione Carpinetum ha come
                                                                                           suo unico scopo il supporto alle per-
                                                                                           sone anziane accolte nei Centri don
                                                                                           Vecchi e l’aiuto ai soggetti più fragili
                                                                                           che vivono in città. Si sostiene sola-
                                                                                           mente con le offerte e i contributi
                                                                                           della gente di buona volontà che
                                                                                           vengono tutti destinati ad azioni
                                                                                           di beneficienza. Per sostenerla è
                                                                                           possibile anche fare testamento a
                                                                                           suo favore: chi non avesse eredi o
                                                                                           chi volesse comunque lasciare un
                                                                                           legato, sappia che il suo grande ge-
                                                                                           sto di generosità si tradurrà certa-
                                                                                           mente in carità concreta, per fare
                                                                                           del bene a vantaggio del prossimo.
La Provvederia all'angolo tra via Palazzo e via Torre Belfredo

2                                                                                               ANNO 14 - N° 16 / Domenica 22 aprile 2018
Il punto di vista

                              In che mondo viviamo?
                              di don Fausto Bonini

Siria, l'appello di Papa Francesco: non ci sono guerre buone o cattive, la via è il negoziato
Ci troviamo ormai sull'orlo dell'abisso. Stiamo perdendo di vista ciò che conta veramente
Una mostra da non visitare                                        Altri “pezzi” alla “guerra mondiale a pezzi”
Avevo preso un po’ sul ridere il fatto che qualche set-           “Giungono dalla Siria notizie terribili, di bombarda-
timana fa uno scheletro, trasportato in barca in laguna           menti con decine di vittime di cui molte sono donne
per una mostra, fosse caduto in acqua a Venezia. Poi              e bambini, notizie di tante persone colpite da effet-
qualche giorno fa ho ricevuto una e-mail al mio indi-             ti di sostanze chimiche contenute nelle bombe”. Lo
rizzo personale da parte di un’agenzia che mi infor-              ha ricordato domenica 8 aprile papa Francesco lan-
mava dell’apertura di un'esposizione in un palazzo del            ciando un appello per la pace nel Paese mediorien-
centro storico appena ristrutturato. Niente di strano,            tale. “Non c’è una guerra buona e una guerra catti-
mi pareva. Ma quando ho letto il contenuto della mo-              va e niente può giustificare l’uso di tali strumenti di
stra sono rimasto sbalordito. Trentasei sale espositive           sterminio contro persone e popolazioni inermi – ha
per “offrire l’opportunità di visionare centinaia di stru-         aggiunto ancora il Santo Padre –. Preghiamo perché i
menti di tortura e di morte”. E il relativo comunicato            responsabili politici e militari scelgano l’altra via, quel-
stampa diceva che “saranno visibili le più importan-              la del negoziato. La sola che può portare alla pace”.
ti e terrificanti macchine di morte e di tortura usate             Mentre scrivo sono iniziati i raid con i primi bombarda-
come strumenti di giustizia”. Proprio un bel modo per             menti sulla Siria. Nella notte tra venerdì e sabato scorsi il
inaugurare l’utilizzo di un palazzo a “scopi culturali”!          presidente degli Usa Trump ha annunciato azioni mirate
Poi sono venuto a sapere che la mostra è visitatissi-             sui siti legati alla guerra chimica. Un intervento con l'ap-
ma, che bisogna fare la coda per entrare. E questo mi             poggio di Gran Bretagna e Francia e il parere favorevole
rattrista molto. Ha ragione papa Francesco quando ci              della Germania. Russia e Iran hanno paventato gravi con-
dice di stare attenti alla “sclerosi del cuore”. Il male          seguenze. C’è un forte pericolo che succeda il peggio.
e la cattiveria umana stanno prendendo il sopravven-
to nella nostra vita tanto da non impressionarci più.             Il senso vero del reale
Il bambino morto sulla spiaggia, il bambino tutto im-             La “guerra mondiale a pezzi”, come la chiama papa Fran-
polverato tirato fuori dalle macerie, le immagini che             cesco, si allarga sempre di più. Viviamo sull’orlo dell’abis-
arrivano in questi giorni sui nostri schermi dalla Siria:         so e nel nostro piccolo mondo i nostri politici litigano su
bombardamenti sui centri abitati, bambini mutilati e              chi sarà il nuovo presidente del Consiglio, si fa la coda
feriti, ospedali colpiti dalle bombe, il cecchino israe-          per vedere gli strumenti di tortura, si è insensibili alle
liano che spara su un uomo ed esulta per aver centra-             tragedie altrui, dentro alla Chiesa si fa la guerra a Papa
to l’obiettivo. C’è il rischio di farci l’abitudine. Il cuo-      Francesco perché parla troppo di vangelo e troppo poco
re si sclerotizza. Non ci commuoviamo più. Oppure la              di dottrina. Ma in che mondo viviamo? Per fortuna che
commozione è solamente un movimento passeggero.                   c’è papa Francesco che continua a richiamarci all’ordine!

                                                                                             Vendesi abitazione
                                                                                         La Fondazione Carpinetum ha ricevu-
                                                                                         to in eredità un'abitazione in via Ni-
                                                                                         gra, nella zona della Favorita, sul Ter-
                                                                                         raglio. E' un edificio unico, con ampio
                                                                                         scoperto a verde, composto da un se-
                                                                                         minterrato da tre locali, un primo e un
                                                                                         secondo piano con cinque stanze cia-
                                                                                         scuno. In tutto sono 270 metri, disposti
                                                                                         in modo da poter eventualmente rica-
                                                                                         vare tre unità autonome. La Fondazio-
                                                                                         ne Carpinetum vende per poi devolve-
                                                                                         re tutto il ricavato ad opere di bene.
                                                                                         Sono già in corso alcune trattative: chi
                                                                                         fosse interessato a ricevere informa-
                                                                                         zioni e all'acquisto può contattare il
                                                                                         consigliere delegato Edoardo Rivola,
                                                                                         al numero di telefono 3358243096.
Lo scheletro caduto in acqua a Venezia che tanto ha fatto discutere

ANNO 14 - N° 16 / Domenica 22 aprile 2018                                                                                           3
Considerazioni

                        Fanale di coda
                        di don Gianni Antoniazzi

I Centri don Vecchi e l’arte              na e perché, con delicatezza, essa       liberi di scegliere come meglio si de-
                                          apre alla trascendenza. Scrivo questo    sidera. Cerchiamo però di non igno-
Bisogna riconoscere a don Armando         perché oggi a Mestre e nei dintorni      rare quello che di bello e di buono
Trevisiol una marcata sensibilità per     sembra fuori moda l’attenzione per       abbiamo qui, a portata di mano, e
l’arte pittorica. I Centri don Vecchi,    gli artisti del luogo. Si cercano nomi   lasciamo che in qualche parte possa-
per esempio, sono completamente           di fama consolidata. Per carità: tutti   no fiorire le doti della nostra gente.
arredati con quadri di autori locali.
A Marghera c’è un’esposizione per-
manente, con il nome di “San Valen-
tino”, che permette ai pittori della
città di esporre le proprie opere. An-
che da parroco di Carpenedo, il no-
stro don Armando ha avuto la stessa
attenzione: basta pensare alla Bien-
nale d’arte religiosa e alla vitalità
della galleria "La Cella" dove hanno
esposto i maggiori artisti della città.
C’erano anche rassegne organistiche,
eventi di teatro, gare di poesie. Tut-
ta queste attività sono segno di una
Chiesa attenta all’arte. E non per
sfoggio di ricchezza, ma perché l’arte
era, e resta, uno degli strumenti più
preziosi per la crescita della perso-

In punta di piedi
Bibbia e arte                                                 gini scolpite né alcuna figura di quanto è in alto nei cieli
                                                              né di quanto è in basso sulla terra né dì quanto è sotto
La Scrittura divina ha da sempre ispirato l’arte italiana.    la terra, nelle acque”. Era il modo più veloce per vieta-
Chi non la conosce non comprende fino in fondo le ope-         re la presenza di idoli in Israele. Col tempo, noi cristiani
re che ci circondano. È vero che la Bibbia da principio       abbiamo compreso che in Gesù il volto di Dio era diven-
ha vietato la creazione di immagini, dipinte o scolpite.      tato visibile. Non solo: l’uomo può trovare divinità ben
Il secondo comandamento, nella formulazione originale         più subdole nel potere, nella gloria, nel denaro, nei pia-
(Es 20,1-17) diceva espressamente: “Non ti farai imma-        ceri, senza per forza prostrarsi davanti ad una statua. È
                                                              interessante però scoprire che nell’antico Israele l’arte
                                                              era pur coltivata. Per esempio si chiamano artigiani e
                                                              artisti di ogni tipo per costruire l’arca e la tenda della
                                                              dimora, per il tempio e gli arredi, gli abiti dei sacer-
                                                              doti e i drappi sacri. Si riconosce poi che l’artista ha
                                                              ricevuto un dono dal Signore. È un dato “naturale” va
                                                              oltre le “norme consuete”. Così uno ha “la capacità di
                                                              tagliare le pietre e un altro il legno”, uno “sa costruire
                                                              e l’altro tessere”. Il tempio di Erode era considerato
                                                              una delle meraviglie dell’antichità. Se anche nel no-
                                                              stro territorio di Mestre si fosse spenta la vena creativa
                                                              dell’arte più raffinata, non è perché Dio non offra più i
                                                              suoi doni. Forse noi non li coltiviamo abbastanza. (d.G.)

4                                                                                         ANNO 14 - N° 16 / Domenica 22 aprile 2018
Il bello della vita

                              Potenziale da sviluppare
                              di Plinio Borghi

Mestre città d’arte? Ma dai! Già mi              insostituibile per dare respiro a ogni   non trascurabile potenziale che gli
scappa da ridere quando, entrando                tipo di scelta. Qui spezzo con con-      artisti locali, pittori in primis, han-
a Gardigiano, vedo la scritta “Mo-               vinzione una lancia nei confronti del    no saputo e continuano a esprime-
gliano Veneto Città d’arte”, figurar-             decentramento, così com’era stato        re attraverso non solo le molteplici
si qui, dove siamo soverchiati dalla             concepito negli anni ’70 e come si       iniziative più o meno permanenti in
preponderante presenza di Vene-                  era consolidato negli anni ’80 e ’90.    corso, come ad esempio quelle nel-
zia, alla quale apparteniamo anima               Oggi in pratica ha perso la connota-     le celle dei campanili di Carpene-
e corpo e la quale tuttavia ci è stata           zione partecipativa che allora, an-      do e di Chirignago, ma anche con
parecchio matrigna quando ha fatto               che tramite le deleghe in atto, ha       concorsi di livello, come quelli pro-
di tutto per soffocare qualsiasi ane-             saputo dar fiato alle iniziative em-      mossi di recente dal Circolo Veneto
lito di peculiare identità del nostro            brionali già presenti e snidare quel-    (gli acquerelli nella ex Provvederia,
territorio, sia sotto il profilo urba-            le sopite, favorendo e finanziando,       il concorso in via Dante, ecc.), e le
nistico e dei servizi, sia sotto quel-           nei limiti del possibile, mostre di      iniziative ricorrenti in via Palazzo.
lo culturale. Per fortuna col tempo              pittura, corsi di fotografia, teatro,     Molti ambienti pubblici e privati, i
maturano anche le nespole e l’ar-                musica e, non da ultimo, il recupero     Centri don Vecchi in particolare e
te, nella sua più ampia accezione,               delle vestigia, che senz’altro contri-   diverse chiese, hanno poi acquisito
non è acqua, per cui, pur coperte                buiscono ad agganciare un territorio     molte delle opere prodotte, crean-
dalla cenere di tanta trascuratezza,             alle proprie radici. È stata l’epoca     do una sorta di esposizione perma-
le braci hanno continuato a covare,              in cui è sorto il gruppo Darwin, ha      nente nei vari ambienti. Sono sem-
fino a ravvivare sempre di più il fuo-            ripreso vigore il Centro Studi Storici   pre dell’avviso che da qui ad auto-
co, che una realtà come la nostra è              di Mestre, è partita la nuova impo-      definirsi una Città d’arte ne corra,
sempre stata in grado di esprimere.              stazione del teatro Toniolo, si sono     ma ritengo che abbiamo i numeri
Purtroppo i tempi hanno subito dei               acquisiti i vari forti della cintura     e siamo sulla strada buona per re-
consistenti rallentamenti per man-               urbana, si è liberata la Torre civica    cuperare il tempo perduto, senza
canza di quell’autonomia che sola                (anche se è ancora sotto utilizzata),    voler far concorrenza con alcuno e
può determinare l’ordine prioritario             tanto per citarne alcune. Alle quali     puntando sempre di più sulla qua-
delle proprie esigenze: basti osser-             vanno aggiunte le consistenti com-       lità. Se poi avremo la fortuna di
vare con quanta cura i Comuni limi-              partecipazioni di manifestazioni         conquistare anche l’arma dell’auto-
trofi hanno saputo valorizzare ogni               che erano appannaggio solo di Ve-        nomia amministrativa per compie-
pur minimo aspetto del loro poten-               nezia, come la mostra del cinema         re il grande salto identitario tanto
ziale, consapevoli di come una con-              e il carnevale. In questo contesto       atteso, ben venga. Al momento,
creta identità culturale sia una leva            merita porre in rilievo anche tutto il   però, questo è un altro problema.

                                                                                             Caldo appello alla città
                                                                                           A causa di problemi di salute, nell'ul-
                                                                                           timo periodo sono venuti a mancare
                                                                                           alcuni volontari impegnati ai Magaz-
                                                                                           zini San Martino gestiti dall'Associa-
                                                                                           zione di volontariato Vestire gli ignu-
                                                                                           di. Il bisogno di nuovi volontari è così
                                                                                           grave e urgente che, se non dovesse-
                                                                                           ro arrivare forze fresche, è concreto
                                                                                           il rischio di dover ridurre i giorni di
                                                                                           distribuzione degli indumenti ai biso-
                                                                                           gnosi della città. L'invito a dare una
                                                                                           mano è rivolto a tutte le persone di
                                                                                           buona volontà che avessero almeno
                                                                                           un pomeriggio libero a settimana,
                                                                                           dalle ore 14.30 alle 18. Si può con-
                                                                                           tattare suor Teresa al 3382013238
                                                                                           oppure don Armando al 3349741275.
                                                                                           Si invitano i parroci cittadini a girare
                                                                                           voce tramite i bollettini parrocchiali.
Pittori mestrini con le loro opere esposte al pubblico in via Palazzo a Mestre

ANNO 14 - N° 16 / Domenica 22 aprile 2018                                                                                             5
Pensieri a voce alta

                         Piccole bellezze
                         di Federica Causin

Un dettaglio che colpisce sempre             è molto vera, almeno per quanto mi
quando si entra per la prima volta           riguarda, è che spesso guardiamo              Lente d’ingrandimento
in uno dei Centri don Vecchi è la            senza vedere quello che abbiamo                  di don Gianni Antoniazzi
quantità di quadri che impreziosi-           sotto gli occhi tutti i giorni. L’abitu-
scono gli interni. Ci sono opere di          dine e la fretta fanno scivolare via               Pellegrinaggio a Siena
grande pregio raffiguranti soggetti            lo sguardo. "Quante volte sono en-         La parrocchia di Carpenedo propone un
                                                                                        breve pellegrinaggio a Siena e nelle lo-
sacri e paesaggi. Sono state tutte           trata e uscita di casa in questi sette     calità insigni frequentate da Santa Ca-
donate a don Armando Trevisiol che           anni di permanenza al Don Vecchi?",        terina. Si articola in 5 giorni, dal 3 al 7
ha voluto condividere con i residen-         mi sono chiesta. Moltissime, eppure        settembre. Ci si muove in autobus e si
                                                                                        alloggia in un albergo confortevole. Non
ti, le loro famiglie e gli altri visitato-   ho notato alcuni particolari dei qua-      mancano appuntamenti con l’arte, la
ri la sua passione per l’arte creando        dri soltanto di recente. Per fortuna       cultura e lo svago. C’è la cucina straordi-
                                                                                        naria della Toscana e l’accoglienza tipica
delle “mostre permanenti” che si             ci pensa don Armando a mantenere           di quella gente. C’è la compagnia sempre
possono apprezzare semplicemente             vivo l’effetto sorpresa, cambiando          allegra dei pellegrini, tre appuntamenti
uscendo dal proprio appartamento.            di tanto in tanto la disposizione! La      di catechesi e una agile celebrazione del-
                                                                                        la Santa Messa nei luoghi più significativi
Così anche chi non può più conce-            seconda considerazione è che tut-          della fede cristiana. Si visitano le città
dersi lunghe passeggiate fuori dal           te le opere, segno tangibile della         d’arte (Montepulciano, Montalcino, Mon-
centro mantiene il contatto con la           stima, dell’affetto e della ricono-         te Oliveto, San Gimignano e Volterra) e le
                                                                                        Abbazie (Sant’Antimo e Isola) che hanno
bellezza e può mettersi in ascolto           scenza nei confronti di un sacerdote       segnato l’arte e la storia della nostra Ita-
delle storie che le immagini rac-            lungimirante e sognatore, contribu-        lia e della fede cristiana. Insomma: è una
contano. Se, invece, alla potenza            iscono a creare l’atmosfera calda e        proposta nel segno del riposo, dell’alle-
                                                                                        gria, della cultura e della buona cucina,
evocativa della pittura, preferisce          accogliente che si respira fin dal pri-     ma capace di coniugare anche i tratti del
la bellezza sempre nuova della na-           mo istante, ma sono anche un fram-         pellegrino. Gli iscritti a oggi sono già 70.
tura, può affacciarsi alla finestra            mento della storia della famiglia che      Ci sarebbe un’altra decina di posti di-
                                                                                        sponibili. Bisogna affrettarsi perché chi
o scendere in giardino e lasciarsi           li possedeva prima che è arrivato          si iscrive dopo la metà di maggio non è
stupire dai colori e dai profumi che         fino a noi e che, in un certo senso,        detto che possa trovare l’offerta eco-
                                                                                        nomica così vantaggiosa. Al momento si
cambiano con l’alternarsi delle sta-         ci è stato affidato. Da qualche parte        spende 535 euro (tutto compreso). Per in-
gioni. Proprio ieri, mentre gironzo-         ho letto che la bellezza si nutre del-     formazioni rivolgersi ai signori Fernando
lavo per i corridoi in cerca d’ispi-         la dinamicità dell’uomo, del suo de-       Ferrari (3388299212) e Ida (3386078766).
razione, mi sono resa conto di due           siderio d’incontrare gli altri e di co-            Villeggiatura ad Asolo
cose sulle quali finora non mi ero            noscere realtà nuove. Chissà quanta        La parrocchia di Carpenedo organizza
mai fermata a riflettere. La prima,           vita è racchiusa nelle immagini che        come negli anni scorsi alcune giornate di
che forse potrà sembrare banale ma           sfioriamo con un’occhiata distratta!        villeggiatura nella splendida villa Flangini
                                                                                        di Asolo. Si tratta di una proposta rivolta
                                                                                        a persone non più giovanissime, che ab-
                                                                                        biano una piena autonomia ma cerchino
                                                                                        un ambiente sereno, elegante, non in
                                                                                        alta quota, ma abbastanza ventilato. La
                                                                                        giornata è scandita dai momenti convi-
                                                                                        viali, ma anche dalla possibilità di avere
                                                                                        qualche passeggiata nella splendida cit-
                                                                                        tadina di Asolo o semplicemente nel par-
                                                                                        co che circonda la villa. Chi lo desidera
                                                                                        può trovare lo svago personale o profit-
                                                                                        tare delle iniziative legate all’animazione
                                                                                        quotidiana. A differenza degli anni scorsi
                                                                                        siamo lieti di dire che, grazie ad uno sfor-
                                                                                        zo notevole di sistemazione e restauro,
                                                                                        adesso quasi tutte le camere hanno il
                                                                                        bagno riservato. C’è come sempre anche
                                                                                        la tradizione di lavorare in modo accu-
                                                                                        rato sulla qualità e l’abbondanza della
                                                                                        cucina. Il prezzo può variare un poco a
                                                                                        seconda delle richieste (camera singola
                                                                                        o doppia), ma si aggira grosso modo in-
                                                                                        torno ai 290 euro, tutto compreso, per 8
                                                                                        giorni di villeggiatura. Per informazioni e
                                                                                        iscrizioni rivolgersi alla segreteria della
                                                                                        parrocchia di Carpenedo: 0415352327.

6                                                                                             ANNO 14 - N° 16 / Domenica 22 aprile 2018
L'intervento

                              Uno spazio per gli artisti
                              di Claudio Trevisan

Dal 1974 l’Associazione Culturale La           tatti con grandi artisti, che esposero   oltre quattrocento artisti e dal 1983
Rotonda si propone di dare alla co-            in questo piccolo spazio le loro ope-    la galleria indisse per dodici edizioni
munità di Carpenedo occasioni di               re. Tra loro alcuni nomi di rilevanza    un Concorso Biennale su tematiche
incontro in vari campi della cultura:          internazionale, come Augusto Murer,      religiose, iniziativa che riscontrò un
musica, con concerti e cori presso             Armando Pizzinato, Miro Romagna e        notevole successo. E oggi? Dopo un
la chiesa o la Sala Lux, dibattiti e           Alberto Viani, e poi ancora Carrer,      periodo di alterne chiusure, La Cella
presentazioni di opere letterarie ed           Ellero, Grassi, Joos, Marin, Penzo,      ha ripreso le attività: diretta dal sot-
arte con mostre di pittura. È pro-             Siebessi, Tavagnacco, G.B. Tiozzo,       toscritto e con l’aiuto della consulen-
prio con quest’ultima espressione              Voltolina e Zanutto. Uno spazio pic-     za artistica di Piero Barbieri, ultimo
che nel 1975 nacque l’attività vera            colo, dunque, ma rilevante sul piano     rimasto dei soci fondatori, la Galle-
e propria della Galleria La Cella.             culturale, se pensiamo che La Cella-     ria ha riaperto i battenti nel 2014
La ristrutturazione dello spazio alla          fu visitata anche da Emilio Vedova in    con una collettiva di opere di sette
base del campanile diede la possibi-           occasione di un’esposizione di ope-      soci fondatori: Nino Archiutti, Piero
lità di trovare una sede permanente            re dei suoi allievi. Carpenedo aveva     Barbieri, Aldo Bovo, Vittorio Felisa-
alla Galleria. L’attività partì con una        creato uno spazio di arte e cultura      ti, Giuseppe Pavan, Franco Rossetto
mostra collettiva dei soci fondatori:          di cui si interessava anche il Gazzet-   e Amedeo Tortani. Sono seguite nu-
Nino Archiutti, Piero Barbieri, Mario          tino con il critico Mario Stefani che,   merosissime altre mostre alternando
Bellotto, Aldo Bovo, Giovanni Maria            immancabilmente, ad ogni mostra          alla pittura esposizioni di grafica e
Cherchi, Vittorio Felisati, Elio Jodi-         ne dava notizia o scriveva una bre-      di fotografia, mantenendo sempre
ce, Giuseppe Pavan, Franco Rossetto            ve recensione. Negli anni Ottanta/       alto il livello degli artisti espositori
e Amedeo Tortani. Seguiranno poi,              Novanta si susseguirono centinaia        e soprattutto cercando di tenere una
con tre nuovi soci, le mostre di Tullio        di mostre personali e collettive di      continuità espositiva per far sì che la
Bonso, Toni Fontanella e Giancarlo             artisti che poi donando le loro ope-     Galleria La Cella continui ad essere
Pettenà e le mostre personali, ini-            re contribuirono a creare la grande      un punto di riferimento artistico per
ziando da Vittorio Felisati in quanto          galleria d'arte della parrocchia di      la comunità di Carpenedo e per la
socio più anziano. Il coordinamento            Carpenedo. Oggi questi dipinti ar-       città intera. Sono certo che la vita
della Galleria in quegli anni si av-           redano gli spazi della canonica, del     della nostra Galleria continuerà fin-
valeva della forza di don Armando              patronato, del Ritrovo in via Del        ché ci saranno amanti dell’arte che
Trevisiol, grande estimatore d’arte,           Rigo, di villa Flangini ad Asolo e dei   la sosterranno esponendo le loro
dell’organizzazione di Gianluigi Zorzi         sei Centri don Vecchi. In quei de-       opere, e soprattutto visitatori che
e Carmela Dalla Puppa, del supporto            cenni furono inoltre organizzati due     andranno a vederle in quella che a
critico-artistico di Giulio Gasparotti.        concorsi di pittura “Premio La Cel-      tutt’oggi risulta essere il più vecchio
Grazie a loro ci fu possibilità di con-        la” con la partecipazione totale di      luogo di esposizione d'arte di Mestre.

                                                                                              Fioretto di maggio
                                                                                             ai Centri don Vecchi
                                                                                         A maggio, mese mariano per eccel-
                                                                                         lenza, in tutti i Centri don Vecchi si
                                                                                         pregherà con la recita del rosario.
                                                                                         A Carpenedo la preghiera si terrà
                                                                                         alle 20:30, con don Armando, nella
                                                                                         sala carpineta. A Marghera si svol-
                                                                                         gerà alle 16:30, nella sala poliva-
                                                                                         lente. A Campalto ogni pomeriggio
                                                                                         alle 16:00, ma non sabato e dome-
                                                                                         nica, nella saletta degli incontri:
                                                                                         la guideranno Antonio ed Elisa.
                                                                                         Agli Arzeroni, ogni venerdì alle 17,
                                                                                         le signore Vicenti e Scapin la con-
                                                                                         durranno al primo piano. Invitia-
                                                                                         mo tutti i residenti a partecipare,
                                                                                         anche con parenti e conoscenti.

ANNO 14 - N° 16 / Domenica 22 aprile 2018                                                                                         7
Mondo volontariato

                      Per la cultura mestrina
                      di Luca Bagnoli

Colloquio con Marziana Boer, pre-                                                prattutto donne. E dove ci sono
sidente “Amici delle Arti di Me-                                                 i vecchietti la gioventù latita. Ma
stre e Terraferma”.                                                              rispunta puntuale per le gite! Al-
                                                                                 cuni ragazzi si sono appassionati
Come nasce l'associazione?                                                       al teatro e organizzano spettaco-
“Inizialmente volevamo chiamar-                                                  li per tutti noi. Il problema è la
ci Amici dei Musei e dei Monu-                                                   concorrenza, il numero sproposi-
menti di Mestre e della Terrafer-                                                tato di associazioni, che genera
ma Veneziana. Ma gli Amici dei                                                   una grande offerta e dunque la
Musei e dei Monumenti Vene-                                                      frammentazione delle iscrizioni”.
ziani, operanti in centro storico,
ci dissero che non era possibile                                                 Di cosa avreste bisogno per age-
nello stesso Comune. Allora con-                                                 volare il vostro impegno?
vocammo un'assemblea e deci-                                                     “Di un nuovo presidente! Scherzi
demmo che Mestre una sorta di                                                    a parte. Di qualcuno che crei il
autonomia monumentale la pos-                                                    sito web dell'associazione e che
sedeva. Ci fecero causa. Il giu-                                                 lo riesca a seguire. Se poi salta
dice era un loro socio. E fummo                                                  fuori una nuova stampante...”.
sconfitti. Tuttavia questa storia,
narrata dai giornali, ci portò so-                                               Come giudica la gestione del
lidarietà e moltissime iscrizio-        Marziana Boer                            patrimonio artistico veneziano
ni. Alla fine dovemmo cambia-                                                     e della sua accessibilità?
re il nome nella forma attuale”.        i viaggi in Italia e all'estero di       “Nonostante       sia    soddisfatta
                                        Arte in Bici. Offriamo inoltre in-        dell'offerta culturale mestrina,
Perché non siete più una Onlus?         contri pomeridiani, per insegnare        nonché delle strutture rispetto
“Per evitare la burocrazia di una       il burraco e il bridge. Alla fine,        alle esigenze dei disabili, segnalo
Regione Veneto che ci ha ignora-        l'avanzo di gestione lo investiamo       la mancanza di un luogo espositi-
to. Qualche tempo fa organizzai         in restauri. L'ultimo è quello del       vo vero e proprio. Il museo M9 va
una conferenza al Centro cultura-       Cristo ligneo di Gianni Aricò nella      bene, ma basta civiltà contadina,
le Candiani sulle ville e i castelli    chiesa di San Marco Evangelista”.        è un tema affrontato a sufficien-
del Nordest. Il grande successo                                                  za. A Venezia, se proprio vogliamo
dell'evento ci spinse a scrivere e      Tra i vostri soci annoverate an-         una città-museo, si regoli il flusso
pubblicare un libro, che piacque        che giovani?                             turistico e si plachi l'emorragia di
moltissimo all'assessore alla Cul-      “In passato si era formato un            residenti, che devono essere in
tura dell'allora Provincia di Ve-       gruppo che giocava a risiko e di-        qualche modo agevolati, come i
nezia, tanto da riconoscerci un         pingeva i soldatini. Oggi abbiamo        disabili a cui è quasi totalmente
contributo di duemila euro. Ci          prevalentemente pensionati, so-          negato l'accesso alla bellezza”.
rivolgemmo anche alla Regione...
Ad ogni modo non cambia nulla,
il nostro statuto è inalterato”.           La scheda
                                         Amici delle Arti di Mestre e Terraferma tutela e valorizza i beni am-
Quali attività organizzate?              bientali e culturali del territorio, promuovendone conoscenza e conser-
“Incontri con scrittori, conferen-       vazione. Si impegna inoltre a ravvivare l'interesse per tutte le arti, ar-
ze, cineforum, uscite a Venezia,         ricchendo lo spirito e donando maggiore serenità alla civile convivenza.
gite culturali. Siamo spesso al          Dal 1996 ha restaurato diverse opere mestrine: le statue della Madonna
Centro Candiani, dove la sala vie-       Assunta, dell'arcangelo Gabriele e la scultura in vetro di Giovanni Aricò
ne concessa gratuitamente, op-           nel duomo, il capitello secentesco in via Brenta Vecchia, la pala dell'altare
                                         maggiore e la Madonna del Don nella chiesa di San Carlo ai Cappuccini,
pure con un esborso economico
                                         la pala di San Valentino e l'icona della Madonna del Rosario nella chie-
minimo. Abbiamo anche un coro,
                                         sa di San Girolamo, l'Adorazione dei magi nella chiesa Santi Gervasio e
che anima la vita degli ospiti nel-
                                         Protasio a Carpenedo. Contatti: via Spalti 7, Mestre; telefono 041680633.
le case per anziani. E poi ci sono

8                                                                                       ANNO 14 - N° 16 / Domenica 22 aprile 2018
Tradizioni popolari

                              Aprile e i bachi da seta
                              di don Sandro Vigani

“Quando vien l’anno bisesto, no’ por           e farla schiudere. Uso che don Rizzi      sceva la quantità di cibo necessaria
bachi e no’ far nesto”.                        sconsiglia perché “là entro il caldo è    e lo spazio occupato. Salivano quin-
“Chi g’ha bachi, nol dorma”.                   troppo grande”. Dopo circa 30 gior-       di sui rami del bosco e in 3-4 giorni
Quella dei bachi da seta era un col-           ni i cavalieri facevano il bozzolo su     facevano il bozzolo, dove si trasfor-
tura molto diffusa nel Veneto nelle             quello che veniva chiamato bosco. Il      mavano in crisalide. Per far maturare
case della gente, perché richiede-             bozzolo, dopo essere stato raccolto       un’oncia di semenza servivano dagli
va un lavoro che potevano svolgere             e ripulito, era pronto per essere por-    800 ai 1200 chili di gelso: l’impegno
anche i bambini ed era un'ulteriore            tato nelle filande. Alcune famiglie        di raccolta del gelso era grande,
fonte di introito per la famiglia. I ba-       riservavano una parte del raccolto,       ma la materia prima era gratuita.
chi da seta si mettevano ad aprile.            di solito i bozzoli più belli, per la-    I bozzoli dei bachi venivano trasfor-
Nel Veneto fin dal secolo VII erano             vorarlo per le necessità della casa,      mati in seta nelle filande del nord
chiamati cavalieri, probabilmente              che venivano filati di sera, durante       Italia che, tra l’Ottocento e il Nove-
perché con la loro postura richiama-           il filò. Le stanze per l’allevamento       cento, rappresentavano un’oppor-
vano l’immagine dell’uomo a caval-             avevano, oltre alle finestre, apertu-      tunità lavorativa quasi unica per le
lo. Venivano sistemati in cucina, nel          re supplementari sopra le porte o         donne a partire dai 12 anni. Il lavoro
granèr (granaio) o nelle camere o in           sotto le finestre stesse per garantire     era duro, le donne fanciulle dove-
stalla. Dopo la schiusa delle uova,            l’aerazione che era di fondamentale       vano immergere le mani nell’acqua
chiamate semenza, i cavalieri erano            importanza. I bachi prima di fare la      bollente per lavare i bozzoli, la paga
disposti sulle grisiole (stuoie fatte di       galeta, il bozzolo, passavano per 5       variava a seconda delle mansioni e
canne) che andavano continuamente              mute che venivano chiamate età o          dell’esperienza delle lavoratrici da
pulite e nutriti per circa 30 giorni.          periodi nei quali il baco dorme. Per      45 a 90 centesimi per 12 ore, ma per
Si cibavano solo di foglie di morer            contenere i bachi si costruivano gra-     molte famiglie costituiva.. La semen-
(gelso) che divoravano con grande              ticci o intelaiature in legno con fon-    za veniva venduta a oncia. Un’oncia
rapidità, perciò i bambini dovevano            do in canne o tela, chiamati letti,       di semenza di buona qualità pesa-
dedicarsi ogni giorno alla raccolta            sovrapponibili per risparmiare spazio     va 28,5 grammi, era costituita da
delle figlie col tàjafoia (taglia foglie).      e spesso ripuliti per evitare malattie    25.000 uova circa e nel 1928 costava
Importante era l’acquisto delle uova,          al baco. Alla terza muta le foglie di     50 lire: un costo considerevole per
la semenza, che doveva essere di               gelso venivano cambiate più volte al      una famiglia, se si pensa che un chilo
qualità e atta a schiudersi al caldo.          giorno e alla quarta muta veniva fat-     di pane valeva all’incirca 1,30 lire. Il
Dal catechismo agricolo del 1800,              to il bosco, con paglia, ricci da fale-   raccolto dei bachi variava a secon-
di don Rizzi, veniamo a conoscen-              gname, canne di cereali, rami secchi.     da della qualità e della cura dell’al-
za che a volte le donne mettevano              In meno di 30 giorni i bachi diventa-     levamento: se buono era di 80-90
la semenza tra i seni per scaldarla            vano di 7-8 centimetri e via via cre-     chili (lordi) per oncia di semenza.

                                                                                             Domanda per entrare
                                                                                             ai Centri don Vecchi
                                                                                          Ai Centri don Vecchi capita sempre
                                                                                          che qualche appartamento si liberi,
                                                                                          a fronte di un turnover costante per
                                                                                          tante ragioni. Chiunque pensasse di
                                                                                          presentare domanda d’inserimento, la
                                                                                          può consegnare in direzione al Centro
                                                                                          don Vecchi 2 di via dei 300 campi a
                                                                                          Carpenedo dov’è già aperta una lista
                                                                                          d’attesa. Per richiedere un alloggio oc-
                                                                                          corre: non avere meno di 65 anni e più
                                                                                          di 83; trovarsi in una condizione eco-
                                                                                          nomica modesta; essere normalmente
                                                                                          autosufficienti; disporre di un garan-
                                                                                          te che si assuma la responsabilità di
                                                                                          intervenire qualora la persona abbia
                                                                                          necessità di una diversa collocazione,
                                                                                          in seguito alla perdita dell’autonomia.

ANNO 14 - N° 16 / Domenica 22 aprile 2018                                                                                            9
Ritratti africani

                      A come accoglienza
                      di padre Oliviero Ferro, missionario saveriano

Con questo numero comincia una          do al centro del villaggio. Nessuno li     quillità, che possono farci del male?
nuova rubrica che sviluppa alcune       conosceva. Erano stranieri. I bambini      Un giorno un professore di antropo-
riflessioni pastorali a partire dalle    cominciarono a dirsi l’un l’altro: “Ma     logia, in una conferenza, spiegò che
lettere dell'alfabeto. Buona lettura!   chi sono? Da dove vengono? Da qua-         la parola "barbaro" non significa uno
                                        le tribù?”. Un vecchio del villaggio si    che non è vestito bene, rozzo, ma
Ero arrivato da poco in Congo e nel     avvicinò e domandò loro: “Da dove          uno che balbetta, che non riesce a
gennaio del 1984, giungo nella mis-     venite? Cosa cercate?”. Gli stranieri      parlare bene la lingua dell’altro. Al-
sione di Baraka sul lago Tanganika.     risposero: “Veniamo dalle montagne.        lora mi viene da chiedermi, e questa
Comincio a studiare (già lo avevo       Abbiamo fatto un lungo viaggio. Sia-       domanda la rivolgo a ciascuno di voi
fatto da ottobre a dicembre 1983)       mo stanchi e moriamo di fame. Per          che mi leggete: “È proprio difficile
in concreto la lingua swahili e piano   favore, dateci da mangiare”. Tutti co-     dire a qualcuno che è il benvenuto
piano preparo le omelie per la Messa    minciarono a mormorare: “Non è giu-        a casa mia, nel mio paese, nella mia
domenicale. Qualcuno mi suggerisce      sto. Sono stranieri e di un’altra tribù.   vita?”. Certo, per fare questo, biso-
di aggiungere anche un piccolo rac-     Non hanno diritto al nostro cibo”. Ma      gna cominciare a fare l’accoglienza in
conto per attirare l’attenzione della   il vecchio disse ancora: “Smettetela       casa propria, in famiglia, nella scuo-
gente. E così ho cominciato a scrive-   di fare confusione. Anche loro sono        la, nel divertimento: insomma nella
re delle piccole storie che commen-     persone come noi. Perché dobbiamo          vita di ogni giorno. I primi giorni che
tavano il Vangelo. Una riguardava       rifiutare loro il cibo? Mamme, fate         ho trascorso in Africa, ne passarono
Matteo 15,21-28 a proposito della       in fretta. La festa deve continuare        poi per 13 anni e mezzo, sono sta-
donna straniera. Tanti anni fa, in      e questi stranieri saranno gli invi-       ti quelli dell’accoglienza. Mi hanno
un villaggio si fece una grande fe-     tati d’onore. Da ora saranno nostri        accolto, mi hanno aiutato a sentirmi
sta. Danze, canti, accompagnati dal     amici”. Finalmente tutti ascoltarono       bene a casa loro ed io ho cominciato
tamburo, portavano la gioia dapper-     questo buon consiglio. La festa diven-     a sentirmi a casa mia. Non ci voleva-
tutto. I bambini ogni tanto facevano    ne più bella, perché avevano accol-        no grandi gesti. Bastava una stretta
confusione. Gli anziani commenta-       to nuovi amici. E ricordando questa        di mano, un sorriso, un condividere
vano: “Come cambiano le cose. Una       storia, mi viene spontaneo metterla        il cibo insieme, sedersi e chiacchie-
volta i vecchi erano rispettati. Oggi   vicino a quello che succede in que-        rare insieme, passare il tempo senza
nessuno ci considera più. Che tem-      sti giorni, non solo con i migranti, ma    fretta: insomma sentirsi amici come
pi!”. Le donne erano ormai rientrate    anche con altre persone che si incon-      da sempre e, soprattutto, iniziare
dal lavoro dei campi per preparare      trano per strada, che magari non ci        a togliere i pregiudizi su di loro. È
da mangiare e la birra di banane.       piacciono, che non tifano per la no-       stato un bel cammino e ne sento an-
Verso sera, i giovani smisero di dan-   stra squadra o il nostro partito o non     cora tanta nostalgia. Sono stato ac-
zare, perché ormai la fame si faceva    sono della nostra religione. Perché li     colto e ho imparato qualcosa di più
sentire. All’improvviso, tutti vedono   vediamo spesso come nemici, come           su come accogliere polepole come
tre persone che si stanno avvicinan-    coloro che disturbano la nostra tran-      si dice là: senza fretta. (1/continua)

                                                                                        Notizie sui Saveriani
                                                                                    La comunità dei Saveriani si trova in
                                                                                    via Visinoni a Zelarino. Per avere in-
                                                                                    formazioni sui padri e le missioni se-
                                                                                    guite nel mondo è possibile consulta-
                                                                                    re il sito internet www.saveriani.it.

                                                                                         Rassegna stampa
                                                                                        dei fogli parrocchiali
                                                                                    Don Armando Trevisiol invita i parro-
                                                                                    ci della città ad inviare le pubblica-
                                                                                    zioni al Centro don Vecchi di via dei
                                                                                    300 Campi a Carpenedo, affinché
                                                                                    siano raccolte nel nuovo servizio di
                                                                                    Rassegna stampa a disposizione dei
                                                                                    fedeli, consultabile sul sito internet
                                                                                    w w w.donarmandotrevisiol.org.

10                                                                                        ANNO 14 - N° 16 / Domenica 22 aprile 2018
Per trasparenza

La Cittadella della solidarietà
Sottoscrizione cittadina a favore della costruzione della nuova opera di bene
I coniugi Bianco del Centro Don Vecchi      sottoscritto mezza azione abbondante,       sottoscritto, come ogni mese,
hanno sottoscritto un’azione, pari a        pari a € 30, in memoria della zia,          un’azione, pari a € 50.
€ 50, per ricordare i defunti Ernesto       residente da molti anni al Centro Don
Bianco e Domenico Baldono.                  Vecchi di Carpenedo.                        I familiari di Antonietta Biancato
                                                                                        hanno sottoscritto un’azione, pari a €
La signora Menegozzi ha sottoscritto        I familiari del defunto Angelo              50, per onorarne la memoria.
quasi mezza azione, pari a € 20, in         Scaggiante hanno sottoscritto quasi
memoria dei defunti delle famiglie          mezza azione, pari a € 20, in memoria       La nipote del defunto Vittorio Lacchin
Camuffo e Menegozzi.                         del loro caro congiunto.                    ha sottoscritto un’azione, pari a € 50,
                                                                                        in suo ricordo.
La signora Fantinato ha sottoscritto        I congiunti della defunta Maria
quasi mezza azione, pari a € 20, in         Pasqualato hanno sottoscritto quasi         I due figli della defunta Nevia
ricordo dei defunti Sergio e Luciano.       mezza azione, pari a € 20, per              Morucchio hanno sottoscritto
                                            onorarne la memoria.                        un’azione, pari a € 50, al fine di
Un amico del defunto Ercole Mometti                                                     onorare la memoria della loro madre.
ha sottoscritto quasi mezza azione,         La figlia e il genero di Consolata
pari a € 20, in sua memoria.                Praticò, chiamata Lidia, hanno              I familiari della defunta Clara Favaro
                                            sottoscritto quattro azioni, pari a €       hanno sottoscritto un’azione, pari
I soci del CRAL dell’Ospedale hanno         200, per onorarne la memoria.               a € 50, in ricordo della loro cara
sottoscritto quasi mezza azione, pari                                                   congiunta.
a € 20.                                     I coniugi Franca e Libero Vianello, in
                                            occasione del 25° anniversario della        Una signora ha sottoscritto quasi
Il marito della defunta Rosetta             morte del loro figlio Marco, hanno           mezza azione, pari a € 20, in memoria
Bimonte ha sottoscritto un’azione, pari     sottoscritto due azioni, pari a € 100,      dei defunti: Jole, Mario ed Eleonora.
a € 50, per onorare la memoria della        per onorarne la memoria.
moglie.
                                            I fratelli Paolo e Graziella Pallini
                                                                                             5 per mille per la
Il signor Gaetano Nastri ha sottoscritto    hanno sottoscritto sei azioni, pari a €       Fondazione Carpinetum
un’azione, pari a € 50, in suffragio dei     300, per onorare la memoria della loro       E' possibile sostenere le attività
suoceri Amelia e Primo.                     carissima madre Maria.                       benefiche della Fondazione Carpi-
                                                                                         netum destinandole il contributo
I tre figli della defunta Maria Carolina     La sorella della defunta Maria Crosara       del 5 per mille dell'imposta Irpef,
hanno sottoscritto due azioni, pari a €     ha sottoscritto due azioni, pari a €         in occasione dell'annuale dichia-
100, per onorare la memoria della loro      100, per onorarne la memoria.                razione dei redditi. Per farlo sarà
madre.                                                                                   sufficiente scrivere il codice fiscale
                                            Il marito e i due figli della defunta         94064080271 nell'apposito spazio
I due figli della defunta Lidia hanno        Lea Mauro hanno sottoscritto quattro         della Certificazione unica, del Mo-
sottoscritto due azioni, pari a € 100, in   azioni, pari a € 200, per ricordare          dello 730 oppure del Modello redditi.
memoria della loro madre.                   moglie e madre e hanno invitato i
                                            partecipanti ai funerali della loro cara
La signora Paola Favaretto Rubelli ha       congiunta di destinare le offerte in sua              CENTRI DON VECCHI
sottoscritto venti azioni, pari a € 1000.   suffragio ai Centri Don Vecchi.                 Concerti di aprile 2018
                                                                                                    ARZERONI
L’Associazione Paolo Rizzi ha               Il dottor Paolo Piovesana ha
sottoscritto venti azioni, pari a € 1000.   sottoscritto venti azioni, pari a € 1000.    Domenica 22 aprile 2018 - ore 16.30
                                                                                            Gruppo strumentale/vocale
La moglie e la figlia del defunto ing.       La figlia, in occasione della morte                       Over 60
Roberto Gilli hanno sottoscritto due        della madre Antonietta, ha sottoscritto                MARGHERA
azioni, pari a € 100, per onorare la        mezza azione abbondante, pari a € 30,        Domenica 29 aprile 2018 - ore 16.30
memoria del loro caro congiunto.            per onorarne la memoria.                              Gruppo corale
                                                                                                  Voci d'Argento
I figli dei coniugi defunti Teresa e         In occasione del 4° anniversario della
Piero hanno sottoscritto quattro quinti     morte della dottoressa Francesca Corsi                  CAMPALTO
di azione, pari a € 40, in memoria dei      sono state sottoscritte tre azioni, pari     Domenica 29 aprile 2018 - ore 16.30
loro cari genitori.                         a € 150, per onorarne la memoria.                     Gruppo corale
                                                                                                   La Barcarola
Il signor Gianluca, nipote della defunta    Il signor Umberto Bottecchia e                          Ingressi liberi
Ines Giacomello, detta Nini, ha             sua figlia Dottoressa Paola hanno

ANNO 14 - N° 16 / Domenica 22 aprile 2018                                                                                        11
La nostra storia

                        Pietre che ritornano
                        di Sergio Barizza

Se le pietre di villa Gradenigo sul         della sospensione, furono trasportate                 ma quando sottopose al governo una
Terraglio, dopo la sua demolizione,         al cimitero ed ivi impiegate nella ere-               bozza di regolamento con due obiet-
servirono a terminare la costruzione        zione dei nuovi muri", alleviando così                tivi ben precisi, da un lato garantire
del nuovo duomo di Mestre, le pietre        alla municipalità la spesa per il primo               condizioni di sicurezza e abitabili-
delle vecchie mura del Castelnuovo          allargamento del recinto cimiteriale.                 tà nelle case, dall’altro predispor-
seguirono una sorte del tutto analo-        Le pietre di villa Gradenigo per il duo-              ne pure un piano per l’abbellimento
ga. La cinta muraria che contornava il      mo di San Lorenzo, quelle delle mura                  esterno, si vide respingere con altez-
centro di Mestre era stata in gran par-     per il cimitero. La nuova città che                   zosità l’intera seconda parte..: "Le
te distrutta dai mercenari tedeschi e       piano piano stava crescendo all’inizio                operazioni proposte sarebbero non
spagnoli durante la guerra della lega       dell’ottocento avanzava calpestando                   solamente utili, ma ben anco neces-
di Cambrai (1513): ne erano rimasti         i resti della propria storia. Non deve                sarie ove si trattasse di una grande
alcuni tratti soprattutto nella zona di     però meravigliare più di tanto: le cit-               e popolosa città, ricca per sontuosi
via Torre Belfredo. Non sfuggirono alla     tà che si espandevano sotto la spinta                 edifizi e pubblici stabilimenti né mai
rapacità di chi voleva approfittarne         della rivoluzione industriale trovava-                per un antico castello ridotto alla
per risparmiare qualcosa nella costru-      no un ostacolo sia nelle mura medie-                  semplice condizione di grossa terra
zione della propria casa. Capitò nel        vali, che vennero un po’ dovunque                     quale oggidì è Mestre”. Il ritornello
1820 quando Dario Michiel, dopo aver        distrutte per favorire la costruzione                 Mestre è una città senza storia ha ra-
acquistato un caseggiato da Giuseppe        di grandi viali urbani che nelle torri                dici profonde e antiche. (12/continua)
Tassello, proprio nella zona adiacente      difensive che furono demolite o, nella
alla torre di Belfredo, aveva ricevuto      migliore delle ipotesi, adibite a case                            CENTRI DON VECCHI
una denuncia perché sorpreso a de-          private di abitazione di qualità. Con
molire abusivamente "un avanzo delle        una chiarissima metafora lo storico                            Martedì 17 aprile 2018
antiche mura di Mestre". Era stato ob-      francese Jacques Le Goff, in un sag-                       Pellegrinaggio al Santuario
bligato a ricostruire il pezzo di muro,     gio in cui ripercorre le vicende delle
che serviva da divisorio con i vicini,      antiche mura in molte città europee,                       di San Leopoldo Mandic
con pietre nuove, mentre "le ottocen-       afferma che esse ormai “per le città                                      a Padova
to pietre cotte ritratte dalla demo-        industriali erano spesso diventate dei
lizione delle mura, fino al momento          vecchi ronzini”. È ben vero che la sen-                          Programma partenze:
                                            sibilità per la tutela e conservazione                   Ore 14.00 - dal Centro don Vecchi
                                            dei beni storici si sarebbe afferma-                                di Marghera
                                            ta molto più tardi, ma qualche voce
                                            si era pur alzata in difesa di quanto                    Ore 14.20 - dal Centro don Vecchi
                                            rimaneva del vecchio castello. Basti                              di Carpenedo
                                            citare Bonaventura Barcella, segre-                      Ore 14.40 - dal Centro don Vecchi
                                            tario del Comune di Mestre, che nel                                di Campalto
                                            1839 aveva pubblicato il suo Notizie                     Ore 16.00 - Visita di San Leopoldo
                                            storiche del castello di Mestre o, negli                          e Santa Messa
                                            anni successivi, i meticolosi studi di                        Ore 16.45 - Merenda nella
                                            Scipione Fapanni, che costituiscono                             mensa del Santuario
                                            ancora oggi un punto fermo sulla ri-                      Ore 17.30 - Visita alla Basilica di
                                            cerca storica. Rimasero voci isolate e                             Sant'Antonio
                                            inascoltate. Ne è testimonianza diret-
                                                                                                     Ore 18.30 - Partenza per il rientro
                                            ta quanto accadde alla "Commissione
                                            all’ornato", organo municipale depu-                      Ore 19.30 circa - Arrivo a Mestre
                                            tato alla conservazione degli edifici                                  Prenotazioni
                                            storici e al controllo sulla costruzione                       presso i Centri don Vecchi
                                            dei nuovi. Istituita nel 1806 sotto il                        Quota di partecipazione:
                                            governo francese venne riconferma-                            10 euro tutto compreso
Il duomo di Mestre                          ta nel 1821 sotto quello austriaco,

                                            Pubblicazione settimanale della Fondazione Carpinetum dei Centri don Vecchi di Mestre e del polo
                                            solidale in favore di chi versa in disagio economico - Autorizzazione del Tribunale di Ve del 5/2/1979
                                            Direttore responsabile: don Gianni Antoniazzi; caporedattore: Alvise Sperandio; grafica: Maurizio Nardi
                                            Conto Corrente Postale n. 12534301 - www.fondazionecarpinetum.org - incontro@centrodonvecchi.org
Puoi anche leggere