La forza dell'arte - Il Centro Don Vecchi
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SETTIMANALE DELLA FONDAZIONE CARPINETUM ANNO 14 - N° 16 / Domenica 22 aprile 2018 La forza dell'arte di don Gianni Antoniazzi Nonostante siano passati molti anni, ricordo ancora le lezioni al liceo clas- sico. Don Antonio Niero ripeteva di continuo che l’arte è una “rappre- sentazione trasfigurata della real- tà”. Quelle parole restano il mio ri- ferimento. Dopo tanti anni le trovo adatte e profonde. Aggiungerei che, soprattutto la pittura, non solo trasfi- gura, ma anche manifesta gli elemen- ti più profondi, umani e dirompenti della vita. L’arte ci prende per mano e ci indica la genialità, la poesia, l’energia e il dramma della realtà che altrimenti sembra piatta e vuota. Ci sono quadri che in pochi istanti fan- no battere il cuore, donano incanto ed emozioni irripetibili. L’arte è an- che suono, movimento del corpo, costruzione di uno spazio armonico, equilibrio della città. E' bellezza che solleva l’esistenza, ma il suo punto di forza è la capacità di svelare la real- tà. Senza il genio dell’artista è come se la vita fosse grigia e uniforme men- tre l’opera d’arte mostra che tempo e spazio sono capolavoro della sapienza divina. Personalmente faccio fatica a capire gli artisti che lavorano per denaro o per banale sperimentazio- ne, lontani dalla vita. Mi sembra che non rispondano al compito di svelar- ci la profondità del mistero. In quel caso anche lo spettatore più rozzo capisce l’inganno di un linguaggio ar- tistico vuoto, sfruttato soltanto per l’ambizione. E da ultimo non capisco neanche perché si permetta che la crisi economica allontani l’interesse per l’arte. Qualcuno la ritiene inuti- le alla ripresa economica? No. Vale il rovescio: è proprio l’artista ad accen- dere la speranza del futuro e a dare coraggio di fronte a sfide impossibili.
L'analisi Tanto fermento in città di Alvise Sperandio Il settore della pittura è molto vivo a Mestre grazie all'impegno quotidiano di tanti artisti Il Premio cittadino rilanciato dal Circolo Veneto. In Provvederia nuovo spazio per le mostre A Mestre da sempre ci sono tanti pit- La mancanza, piuttosto, riguardava arcangelo (che ricorre il giorno 29). tori che offrono al pubblico il frutto un'iniziativa di alto livello che sapes- L'anno scorso i numeri della parteci- delle loro intuizioni, del loro genio se costruire "rete" ed "eco" nonché un pazione sono stati importanti: 32 le artistico e della loro creatività. Que- luogo pubblico che diventasse punto classi coinvolte in quel caso per l'ela- sta città, d'altra parte, ha regalato di riferimento per esposizioni che na- borazione del logo e del manifesto nomi di altissimo valore: basti citare, scono "dal basso" (tanto più che ora al ufficiali; 80 i pittori che si erano ci- a titolo esemplificativo e senza nulla Candiani il settore pittura è affidato mentati nelle piazze e nelle vie con togliere ad altri, personalità del cali- al coordinamento dei Musei civici). l'acquerello; e 223 quelli che avevano bro di Gigi Candiani (a cui è intitolato Molto, sull'uno e sull'altro versante, si preso parte al concorso vero e pro- il centro cultu- è fatto negli ultimi anni. Anzittutto il prio. Quest'anno Campa e soci punta- rale), Vittorio Circolo Veneto presieduto da Cesare no a fare ancora di più, se possibile. Felisati e Gior- Campa ha rilanciato in grande stile il Quanto, invece, agli spazi, le novità gio Di Venere. Premio Mestre di pittura in collabora- principali hanno due nomi: la sala a Ci sono, poi, zione con il Comune e col sostegno di piano terra della Provvederia di fron- molte persone alcuni sponsor, premio che nel 2017 ha te al Municipio, una vera e propria "normali" che raggiunto ottimi risultati. Quest'anno bomboniera dove negli ultimi mesi si tutti i giorni si la seconda edizione del nuovo corso stanno alternando esposizioni di vario esercitano con del progetto, che ha radici antiche, tipo con tre buoni risultati: conoscere Cesare Campa tavolozza e ca- conferma la formula della divisione gli artisti; poter frequentare un luogo valletto, qualcuna da autodidatta per in tre sezioni: c'è il concorso fotogra- che per tanti anni era rimasto chiuso; passione, altre frequentando vere e fico per le scuole; l'extempore degli e rivitalizzare il centro città. A coor- proprie scuole guidate da maestri che acquerelli domenica 20 maggio con dinare le attività è lo staff che fa capo mettono a loro disposizione compe- chiusura in programma nell'elegan- al'assessore Renato Boraso che segue tenze ed esperienze sull'approccio e te cornice del nuovo chiostro dell'M9 con abnegazione quest'avventura. sulla tecnica usata. Insomma, il fer- in via Poerio; e il concorso vero e L'altra iniziativa che merita un cenno mento tuttora non manca, indice di proprio che culminerà nella mostra al è la nuova D'E.M. Venice Art Gallery una vitalità che forse però fatica a Candiani, preceduta dalla cerimonia fondata da Elena Mangu in via Dante trovare il giusto riconoscimento e la di premiazione al teatro Toniolo, en- con l'intento non solo di offrire uno giusta vetrina. Com'è noto molti met- trambe in programma nel mese di set- spazio espositivo, ma anche un luogo teno in mostra le loro opere in via Pa- tembre nell'ambito delle celebrazioni d'incontro tra artisti e tra artisti e cit- lazzo a due passi da piazza Ferretto. per la festa del patrono San Michele tadini per fermarsi a dialogare di arte. Testamento a favore della Fondazione Carpinetum La Fondazione Carpinetum ha come suo unico scopo il supporto alle per- sone anziane accolte nei Centri don Vecchi e l’aiuto ai soggetti più fragili che vivono in città. Si sostiene sola- mente con le offerte e i contributi della gente di buona volontà che vengono tutti destinati ad azioni di beneficienza. Per sostenerla è possibile anche fare testamento a suo favore: chi non avesse eredi o chi volesse comunque lasciare un legato, sappia che il suo grande ge- sto di generosità si tradurrà certa- mente in carità concreta, per fare del bene a vantaggio del prossimo. La Provvederia all'angolo tra via Palazzo e via Torre Belfredo 2 ANNO 14 - N° 16 / Domenica 22 aprile 2018
Il punto di vista In che mondo viviamo? di don Fausto Bonini Siria, l'appello di Papa Francesco: non ci sono guerre buone o cattive, la via è il negoziato Ci troviamo ormai sull'orlo dell'abisso. Stiamo perdendo di vista ciò che conta veramente Una mostra da non visitare Altri “pezzi” alla “guerra mondiale a pezzi” Avevo preso un po’ sul ridere il fatto che qualche set- “Giungono dalla Siria notizie terribili, di bombarda- timana fa uno scheletro, trasportato in barca in laguna menti con decine di vittime di cui molte sono donne per una mostra, fosse caduto in acqua a Venezia. Poi e bambini, notizie di tante persone colpite da effet- qualche giorno fa ho ricevuto una e-mail al mio indi- ti di sostanze chimiche contenute nelle bombe”. Lo rizzo personale da parte di un’agenzia che mi infor- ha ricordato domenica 8 aprile papa Francesco lan- mava dell’apertura di un'esposizione in un palazzo del ciando un appello per la pace nel Paese mediorien- centro storico appena ristrutturato. Niente di strano, tale. “Non c’è una guerra buona e una guerra catti- mi pareva. Ma quando ho letto il contenuto della mo- va e niente può giustificare l’uso di tali strumenti di stra sono rimasto sbalordito. Trentasei sale espositive sterminio contro persone e popolazioni inermi – ha per “offrire l’opportunità di visionare centinaia di stru- aggiunto ancora il Santo Padre –. Preghiamo perché i menti di tortura e di morte”. E il relativo comunicato responsabili politici e militari scelgano l’altra via, quel- stampa diceva che “saranno visibili le più importan- la del negoziato. La sola che può portare alla pace”. ti e terrificanti macchine di morte e di tortura usate Mentre scrivo sono iniziati i raid con i primi bombarda- come strumenti di giustizia”. Proprio un bel modo per menti sulla Siria. Nella notte tra venerdì e sabato scorsi il inaugurare l’utilizzo di un palazzo a “scopi culturali”! presidente degli Usa Trump ha annunciato azioni mirate Poi sono venuto a sapere che la mostra è visitatissi- sui siti legati alla guerra chimica. Un intervento con l'ap- ma, che bisogna fare la coda per entrare. E questo mi poggio di Gran Bretagna e Francia e il parere favorevole rattrista molto. Ha ragione papa Francesco quando ci della Germania. Russia e Iran hanno paventato gravi con- dice di stare attenti alla “sclerosi del cuore”. Il male seguenze. C’è un forte pericolo che succeda il peggio. e la cattiveria umana stanno prendendo il sopravven- to nella nostra vita tanto da non impressionarci più. Il senso vero del reale Il bambino morto sulla spiaggia, il bambino tutto im- La “guerra mondiale a pezzi”, come la chiama papa Fran- polverato tirato fuori dalle macerie, le immagini che cesco, si allarga sempre di più. Viviamo sull’orlo dell’abis- arrivano in questi giorni sui nostri schermi dalla Siria: so e nel nostro piccolo mondo i nostri politici litigano su bombardamenti sui centri abitati, bambini mutilati e chi sarà il nuovo presidente del Consiglio, si fa la coda feriti, ospedali colpiti dalle bombe, il cecchino israe- per vedere gli strumenti di tortura, si è insensibili alle liano che spara su un uomo ed esulta per aver centra- tragedie altrui, dentro alla Chiesa si fa la guerra a Papa to l’obiettivo. C’è il rischio di farci l’abitudine. Il cuo- Francesco perché parla troppo di vangelo e troppo poco re si sclerotizza. Non ci commuoviamo più. Oppure la di dottrina. Ma in che mondo viviamo? Per fortuna che commozione è solamente un movimento passeggero. c’è papa Francesco che continua a richiamarci all’ordine! Vendesi abitazione La Fondazione Carpinetum ha ricevu- to in eredità un'abitazione in via Ni- gra, nella zona della Favorita, sul Ter- raglio. E' un edificio unico, con ampio scoperto a verde, composto da un se- minterrato da tre locali, un primo e un secondo piano con cinque stanze cia- scuno. In tutto sono 270 metri, disposti in modo da poter eventualmente rica- vare tre unità autonome. La Fondazio- ne Carpinetum vende per poi devolve- re tutto il ricavato ad opere di bene. Sono già in corso alcune trattative: chi fosse interessato a ricevere informa- zioni e all'acquisto può contattare il consigliere delegato Edoardo Rivola, al numero di telefono 3358243096. Lo scheletro caduto in acqua a Venezia che tanto ha fatto discutere ANNO 14 - N° 16 / Domenica 22 aprile 2018 3
Considerazioni Fanale di coda di don Gianni Antoniazzi I Centri don Vecchi e l’arte na e perché, con delicatezza, essa liberi di scegliere come meglio si de- apre alla trascendenza. Scrivo questo sidera. Cerchiamo però di non igno- Bisogna riconoscere a don Armando perché oggi a Mestre e nei dintorni rare quello che di bello e di buono Trevisiol una marcata sensibilità per sembra fuori moda l’attenzione per abbiamo qui, a portata di mano, e l’arte pittorica. I Centri don Vecchi, gli artisti del luogo. Si cercano nomi lasciamo che in qualche parte possa- per esempio, sono completamente di fama consolidata. Per carità: tutti no fiorire le doti della nostra gente. arredati con quadri di autori locali. A Marghera c’è un’esposizione per- manente, con il nome di “San Valen- tino”, che permette ai pittori della città di esporre le proprie opere. An- che da parroco di Carpenedo, il no- stro don Armando ha avuto la stessa attenzione: basta pensare alla Bien- nale d’arte religiosa e alla vitalità della galleria "La Cella" dove hanno esposto i maggiori artisti della città. C’erano anche rassegne organistiche, eventi di teatro, gare di poesie. Tut- ta queste attività sono segno di una Chiesa attenta all’arte. E non per sfoggio di ricchezza, ma perché l’arte era, e resta, uno degli strumenti più preziosi per la crescita della perso- In punta di piedi Bibbia e arte gini scolpite né alcuna figura di quanto è in alto nei cieli né di quanto è in basso sulla terra né dì quanto è sotto La Scrittura divina ha da sempre ispirato l’arte italiana. la terra, nelle acque”. Era il modo più veloce per vieta- Chi non la conosce non comprende fino in fondo le ope- re la presenza di idoli in Israele. Col tempo, noi cristiani re che ci circondano. È vero che la Bibbia da principio abbiamo compreso che in Gesù il volto di Dio era diven- ha vietato la creazione di immagini, dipinte o scolpite. tato visibile. Non solo: l’uomo può trovare divinità ben Il secondo comandamento, nella formulazione originale più subdole nel potere, nella gloria, nel denaro, nei pia- (Es 20,1-17) diceva espressamente: “Non ti farai imma- ceri, senza per forza prostrarsi davanti ad una statua. È interessante però scoprire che nell’antico Israele l’arte era pur coltivata. Per esempio si chiamano artigiani e artisti di ogni tipo per costruire l’arca e la tenda della dimora, per il tempio e gli arredi, gli abiti dei sacer- doti e i drappi sacri. Si riconosce poi che l’artista ha ricevuto un dono dal Signore. È un dato “naturale” va oltre le “norme consuete”. Così uno ha “la capacità di tagliare le pietre e un altro il legno”, uno “sa costruire e l’altro tessere”. Il tempio di Erode era considerato una delle meraviglie dell’antichità. Se anche nel no- stro territorio di Mestre si fosse spenta la vena creativa dell’arte più raffinata, non è perché Dio non offra più i suoi doni. Forse noi non li coltiviamo abbastanza. (d.G.) 4 ANNO 14 - N° 16 / Domenica 22 aprile 2018
Il bello della vita Potenziale da sviluppare di Plinio Borghi Mestre città d’arte? Ma dai! Già mi insostituibile per dare respiro a ogni non trascurabile potenziale che gli scappa da ridere quando, entrando tipo di scelta. Qui spezzo con con- artisti locali, pittori in primis, han- a Gardigiano, vedo la scritta “Mo- vinzione una lancia nei confronti del no saputo e continuano a esprime- gliano Veneto Città d’arte”, figurar- decentramento, così com’era stato re attraverso non solo le molteplici si qui, dove siamo soverchiati dalla concepito negli anni ’70 e come si iniziative più o meno permanenti in preponderante presenza di Vene- era consolidato negli anni ’80 e ’90. corso, come ad esempio quelle nel- zia, alla quale apparteniamo anima Oggi in pratica ha perso la connota- le celle dei campanili di Carpene- e corpo e la quale tuttavia ci è stata zione partecipativa che allora, an- do e di Chirignago, ma anche con parecchio matrigna quando ha fatto che tramite le deleghe in atto, ha concorsi di livello, come quelli pro- di tutto per soffocare qualsiasi ane- saputo dar fiato alle iniziative em- mossi di recente dal Circolo Veneto lito di peculiare identità del nostro brionali già presenti e snidare quel- (gli acquerelli nella ex Provvederia, territorio, sia sotto il profilo urba- le sopite, favorendo e finanziando, il concorso in via Dante, ecc.), e le nistico e dei servizi, sia sotto quel- nei limiti del possibile, mostre di iniziative ricorrenti in via Palazzo. lo culturale. Per fortuna col tempo pittura, corsi di fotografia, teatro, Molti ambienti pubblici e privati, i maturano anche le nespole e l’ar- musica e, non da ultimo, il recupero Centri don Vecchi in particolare e te, nella sua più ampia accezione, delle vestigia, che senz’altro contri- diverse chiese, hanno poi acquisito non è acqua, per cui, pur coperte buiscono ad agganciare un territorio molte delle opere prodotte, crean- dalla cenere di tanta trascuratezza, alle proprie radici. È stata l’epoca do una sorta di esposizione perma- le braci hanno continuato a covare, in cui è sorto il gruppo Darwin, ha nente nei vari ambienti. Sono sem- fino a ravvivare sempre di più il fuo- ripreso vigore il Centro Studi Storici pre dell’avviso che da qui ad auto- co, che una realtà come la nostra è di Mestre, è partita la nuova impo- definirsi una Città d’arte ne corra, sempre stata in grado di esprimere. stazione del teatro Toniolo, si sono ma ritengo che abbiamo i numeri Purtroppo i tempi hanno subito dei acquisiti i vari forti della cintura e siamo sulla strada buona per re- consistenti rallentamenti per man- urbana, si è liberata la Torre civica cuperare il tempo perduto, senza canza di quell’autonomia che sola (anche se è ancora sotto utilizzata), voler far concorrenza con alcuno e può determinare l’ordine prioritario tanto per citarne alcune. Alle quali puntando sempre di più sulla qua- delle proprie esigenze: basti osser- vanno aggiunte le consistenti com- lità. Se poi avremo la fortuna di vare con quanta cura i Comuni limi- partecipazioni di manifestazioni conquistare anche l’arma dell’auto- trofi hanno saputo valorizzare ogni che erano appannaggio solo di Ve- nomia amministrativa per compie- pur minimo aspetto del loro poten- nezia, come la mostra del cinema re il grande salto identitario tanto ziale, consapevoli di come una con- e il carnevale. In questo contesto atteso, ben venga. Al momento, creta identità culturale sia una leva merita porre in rilievo anche tutto il però, questo è un altro problema. Caldo appello alla città A causa di problemi di salute, nell'ul- timo periodo sono venuti a mancare alcuni volontari impegnati ai Magaz- zini San Martino gestiti dall'Associa- zione di volontariato Vestire gli ignu- di. Il bisogno di nuovi volontari è così grave e urgente che, se non dovesse- ro arrivare forze fresche, è concreto il rischio di dover ridurre i giorni di distribuzione degli indumenti ai biso- gnosi della città. L'invito a dare una mano è rivolto a tutte le persone di buona volontà che avessero almeno un pomeriggio libero a settimana, dalle ore 14.30 alle 18. Si può con- tattare suor Teresa al 3382013238 oppure don Armando al 3349741275. Si invitano i parroci cittadini a girare voce tramite i bollettini parrocchiali. Pittori mestrini con le loro opere esposte al pubblico in via Palazzo a Mestre ANNO 14 - N° 16 / Domenica 22 aprile 2018 5
Pensieri a voce alta Piccole bellezze di Federica Causin Un dettaglio che colpisce sempre è molto vera, almeno per quanto mi quando si entra per la prima volta riguarda, è che spesso guardiamo Lente d’ingrandimento in uno dei Centri don Vecchi è la senza vedere quello che abbiamo di don Gianni Antoniazzi quantità di quadri che impreziosi- sotto gli occhi tutti i giorni. L’abitu- scono gli interni. Ci sono opere di dine e la fretta fanno scivolare via Pellegrinaggio a Siena grande pregio raffiguranti soggetti lo sguardo. "Quante volte sono en- La parrocchia di Carpenedo propone un breve pellegrinaggio a Siena e nelle lo- sacri e paesaggi. Sono state tutte trata e uscita di casa in questi sette calità insigni frequentate da Santa Ca- donate a don Armando Trevisiol che anni di permanenza al Don Vecchi?", terina. Si articola in 5 giorni, dal 3 al 7 ha voluto condividere con i residen- mi sono chiesta. Moltissime, eppure settembre. Ci si muove in autobus e si alloggia in un albergo confortevole. Non ti, le loro famiglie e gli altri visitato- ho notato alcuni particolari dei qua- mancano appuntamenti con l’arte, la ri la sua passione per l’arte creando dri soltanto di recente. Per fortuna cultura e lo svago. C’è la cucina straordi- naria della Toscana e l’accoglienza tipica delle “mostre permanenti” che si ci pensa don Armando a mantenere di quella gente. C’è la compagnia sempre possono apprezzare semplicemente vivo l’effetto sorpresa, cambiando allegra dei pellegrini, tre appuntamenti uscendo dal proprio appartamento. di tanto in tanto la disposizione! La di catechesi e una agile celebrazione del- la Santa Messa nei luoghi più significativi Così anche chi non può più conce- seconda considerazione è che tut- della fede cristiana. Si visitano le città dersi lunghe passeggiate fuori dal te le opere, segno tangibile della d’arte (Montepulciano, Montalcino, Mon- centro mantiene il contatto con la stima, dell’affetto e della ricono- te Oliveto, San Gimignano e Volterra) e le Abbazie (Sant’Antimo e Isola) che hanno bellezza e può mettersi in ascolto scenza nei confronti di un sacerdote segnato l’arte e la storia della nostra Ita- delle storie che le immagini rac- lungimirante e sognatore, contribu- lia e della fede cristiana. Insomma: è una contano. Se, invece, alla potenza iscono a creare l’atmosfera calda e proposta nel segno del riposo, dell’alle- gria, della cultura e della buona cucina, evocativa della pittura, preferisce accogliente che si respira fin dal pri- ma capace di coniugare anche i tratti del la bellezza sempre nuova della na- mo istante, ma sono anche un fram- pellegrino. Gli iscritti a oggi sono già 70. tura, può affacciarsi alla finestra mento della storia della famiglia che Ci sarebbe un’altra decina di posti di- sponibili. Bisogna affrettarsi perché chi o scendere in giardino e lasciarsi li possedeva prima che è arrivato si iscrive dopo la metà di maggio non è stupire dai colori e dai profumi che fino a noi e che, in un certo senso, detto che possa trovare l’offerta eco- nomica così vantaggiosa. Al momento si cambiano con l’alternarsi delle sta- ci è stato affidato. Da qualche parte spende 535 euro (tutto compreso). Per in- gioni. Proprio ieri, mentre gironzo- ho letto che la bellezza si nutre del- formazioni rivolgersi ai signori Fernando lavo per i corridoi in cerca d’ispi- la dinamicità dell’uomo, del suo de- Ferrari (3388299212) e Ida (3386078766). razione, mi sono resa conto di due siderio d’incontrare gli altri e di co- Villeggiatura ad Asolo cose sulle quali finora non mi ero noscere realtà nuove. Chissà quanta La parrocchia di Carpenedo organizza mai fermata a riflettere. La prima, vita è racchiusa nelle immagini che come negli anni scorsi alcune giornate di che forse potrà sembrare banale ma sfioriamo con un’occhiata distratta! villeggiatura nella splendida villa Flangini di Asolo. Si tratta di una proposta rivolta a persone non più giovanissime, che ab- biano una piena autonomia ma cerchino un ambiente sereno, elegante, non in alta quota, ma abbastanza ventilato. La giornata è scandita dai momenti convi- viali, ma anche dalla possibilità di avere qualche passeggiata nella splendida cit- tadina di Asolo o semplicemente nel par- co che circonda la villa. Chi lo desidera può trovare lo svago personale o profit- tare delle iniziative legate all’animazione quotidiana. A differenza degli anni scorsi siamo lieti di dire che, grazie ad uno sfor- zo notevole di sistemazione e restauro, adesso quasi tutte le camere hanno il bagno riservato. C’è come sempre anche la tradizione di lavorare in modo accu- rato sulla qualità e l’abbondanza della cucina. Il prezzo può variare un poco a seconda delle richieste (camera singola o doppia), ma si aggira grosso modo in- torno ai 290 euro, tutto compreso, per 8 giorni di villeggiatura. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi alla segreteria della parrocchia di Carpenedo: 0415352327. 6 ANNO 14 - N° 16 / Domenica 22 aprile 2018
L'intervento Uno spazio per gli artisti di Claudio Trevisan Dal 1974 l’Associazione Culturale La tatti con grandi artisti, che esposero oltre quattrocento artisti e dal 1983 Rotonda si propone di dare alla co- in questo piccolo spazio le loro ope- la galleria indisse per dodici edizioni munità di Carpenedo occasioni di re. Tra loro alcuni nomi di rilevanza un Concorso Biennale su tematiche incontro in vari campi della cultura: internazionale, come Augusto Murer, religiose, iniziativa che riscontrò un musica, con concerti e cori presso Armando Pizzinato, Miro Romagna e notevole successo. E oggi? Dopo un la chiesa o la Sala Lux, dibattiti e Alberto Viani, e poi ancora Carrer, periodo di alterne chiusure, La Cella presentazioni di opere letterarie ed Ellero, Grassi, Joos, Marin, Penzo, ha ripreso le attività: diretta dal sot- arte con mostre di pittura. È pro- Siebessi, Tavagnacco, G.B. Tiozzo, toscritto e con l’aiuto della consulen- prio con quest’ultima espressione Voltolina e Zanutto. Uno spazio pic- za artistica di Piero Barbieri, ultimo che nel 1975 nacque l’attività vera colo, dunque, ma rilevante sul piano rimasto dei soci fondatori, la Galle- e propria della Galleria La Cella. culturale, se pensiamo che La Cella- ria ha riaperto i battenti nel 2014 La ristrutturazione dello spazio alla fu visitata anche da Emilio Vedova in con una collettiva di opere di sette base del campanile diede la possibi- occasione di un’esposizione di ope- soci fondatori: Nino Archiutti, Piero lità di trovare una sede permanente re dei suoi allievi. Carpenedo aveva Barbieri, Aldo Bovo, Vittorio Felisa- alla Galleria. L’attività partì con una creato uno spazio di arte e cultura ti, Giuseppe Pavan, Franco Rossetto mostra collettiva dei soci fondatori: di cui si interessava anche il Gazzet- e Amedeo Tortani. Sono seguite nu- Nino Archiutti, Piero Barbieri, Mario tino con il critico Mario Stefani che, merosissime altre mostre alternando Bellotto, Aldo Bovo, Giovanni Maria immancabilmente, ad ogni mostra alla pittura esposizioni di grafica e Cherchi, Vittorio Felisati, Elio Jodi- ne dava notizia o scriveva una bre- di fotografia, mantenendo sempre ce, Giuseppe Pavan, Franco Rossetto ve recensione. Negli anni Ottanta/ alto il livello degli artisti espositori e Amedeo Tortani. Seguiranno poi, Novanta si susseguirono centinaia e soprattutto cercando di tenere una con tre nuovi soci, le mostre di Tullio di mostre personali e collettive di continuità espositiva per far sì che la Bonso, Toni Fontanella e Giancarlo artisti che poi donando le loro ope- Galleria La Cella continui ad essere Pettenà e le mostre personali, ini- re contribuirono a creare la grande un punto di riferimento artistico per ziando da Vittorio Felisati in quanto galleria d'arte della parrocchia di la comunità di Carpenedo e per la socio più anziano. Il coordinamento Carpenedo. Oggi questi dipinti ar- città intera. Sono certo che la vita della Galleria in quegli anni si av- redano gli spazi della canonica, del della nostra Galleria continuerà fin- valeva della forza di don Armando patronato, del Ritrovo in via Del ché ci saranno amanti dell’arte che Trevisiol, grande estimatore d’arte, Rigo, di villa Flangini ad Asolo e dei la sosterranno esponendo le loro dell’organizzazione di Gianluigi Zorzi sei Centri don Vecchi. In quei de- opere, e soprattutto visitatori che e Carmela Dalla Puppa, del supporto cenni furono inoltre organizzati due andranno a vederle in quella che a critico-artistico di Giulio Gasparotti. concorsi di pittura “Premio La Cel- tutt’oggi risulta essere il più vecchio Grazie a loro ci fu possibilità di con- la” con la partecipazione totale di luogo di esposizione d'arte di Mestre. Fioretto di maggio ai Centri don Vecchi A maggio, mese mariano per eccel- lenza, in tutti i Centri don Vecchi si pregherà con la recita del rosario. A Carpenedo la preghiera si terrà alle 20:30, con don Armando, nella sala carpineta. A Marghera si svol- gerà alle 16:30, nella sala poliva- lente. A Campalto ogni pomeriggio alle 16:00, ma non sabato e dome- nica, nella saletta degli incontri: la guideranno Antonio ed Elisa. Agli Arzeroni, ogni venerdì alle 17, le signore Vicenti e Scapin la con- durranno al primo piano. Invitia- mo tutti i residenti a partecipare, anche con parenti e conoscenti. ANNO 14 - N° 16 / Domenica 22 aprile 2018 7
Mondo volontariato Per la cultura mestrina di Luca Bagnoli Colloquio con Marziana Boer, pre- prattutto donne. E dove ci sono sidente “Amici delle Arti di Me- i vecchietti la gioventù latita. Ma stre e Terraferma”. rispunta puntuale per le gite! Al- cuni ragazzi si sono appassionati Come nasce l'associazione? al teatro e organizzano spettaco- “Inizialmente volevamo chiamar- li per tutti noi. Il problema è la ci Amici dei Musei e dei Monu- concorrenza, il numero sproposi- menti di Mestre e della Terrafer- tato di associazioni, che genera ma Veneziana. Ma gli Amici dei una grande offerta e dunque la Musei e dei Monumenti Vene- frammentazione delle iscrizioni”. ziani, operanti in centro storico, ci dissero che non era possibile Di cosa avreste bisogno per age- nello stesso Comune. Allora con- volare il vostro impegno? vocammo un'assemblea e deci- “Di un nuovo presidente! Scherzi demmo che Mestre una sorta di a parte. Di qualcuno che crei il autonomia monumentale la pos- sito web dell'associazione e che sedeva. Ci fecero causa. Il giu- lo riesca a seguire. Se poi salta dice era un loro socio. E fummo fuori una nuova stampante...”. sconfitti. Tuttavia questa storia, narrata dai giornali, ci portò so- Come giudica la gestione del lidarietà e moltissime iscrizio- Marziana Boer patrimonio artistico veneziano ni. Alla fine dovemmo cambia- e della sua accessibilità? re il nome nella forma attuale”. i viaggi in Italia e all'estero di “Nonostante sia soddisfatta Arte in Bici. Offriamo inoltre in- dell'offerta culturale mestrina, Perché non siete più una Onlus? contri pomeridiani, per insegnare nonché delle strutture rispetto “Per evitare la burocrazia di una il burraco e il bridge. Alla fine, alle esigenze dei disabili, segnalo Regione Veneto che ci ha ignora- l'avanzo di gestione lo investiamo la mancanza di un luogo espositi- to. Qualche tempo fa organizzai in restauri. L'ultimo è quello del vo vero e proprio. Il museo M9 va una conferenza al Centro cultura- Cristo ligneo di Gianni Aricò nella bene, ma basta civiltà contadina, le Candiani sulle ville e i castelli chiesa di San Marco Evangelista”. è un tema affrontato a sufficien- del Nordest. Il grande successo za. A Venezia, se proprio vogliamo dell'evento ci spinse a scrivere e Tra i vostri soci annoverate an- una città-museo, si regoli il flusso pubblicare un libro, che piacque che giovani? turistico e si plachi l'emorragia di moltissimo all'assessore alla Cul- “In passato si era formato un residenti, che devono essere in tura dell'allora Provincia di Ve- gruppo che giocava a risiko e di- qualche modo agevolati, come i nezia, tanto da riconoscerci un pingeva i soldatini. Oggi abbiamo disabili a cui è quasi totalmente contributo di duemila euro. Ci prevalentemente pensionati, so- negato l'accesso alla bellezza”. rivolgemmo anche alla Regione... Ad ogni modo non cambia nulla, il nostro statuto è inalterato”. La scheda Amici delle Arti di Mestre e Terraferma tutela e valorizza i beni am- Quali attività organizzate? bientali e culturali del territorio, promuovendone conoscenza e conser- “Incontri con scrittori, conferen- vazione. Si impegna inoltre a ravvivare l'interesse per tutte le arti, ar- ze, cineforum, uscite a Venezia, ricchendo lo spirito e donando maggiore serenità alla civile convivenza. gite culturali. Siamo spesso al Dal 1996 ha restaurato diverse opere mestrine: le statue della Madonna Centro Candiani, dove la sala vie- Assunta, dell'arcangelo Gabriele e la scultura in vetro di Giovanni Aricò ne concessa gratuitamente, op- nel duomo, il capitello secentesco in via Brenta Vecchia, la pala dell'altare maggiore e la Madonna del Don nella chiesa di San Carlo ai Cappuccini, pure con un esborso economico la pala di San Valentino e l'icona della Madonna del Rosario nella chie- minimo. Abbiamo anche un coro, sa di San Girolamo, l'Adorazione dei magi nella chiesa Santi Gervasio e che anima la vita degli ospiti nel- Protasio a Carpenedo. Contatti: via Spalti 7, Mestre; telefono 041680633. le case per anziani. E poi ci sono 8 ANNO 14 - N° 16 / Domenica 22 aprile 2018
Tradizioni popolari Aprile e i bachi da seta di don Sandro Vigani “Quando vien l’anno bisesto, no’ por e farla schiudere. Uso che don Rizzi sceva la quantità di cibo necessaria bachi e no’ far nesto”. sconsiglia perché “là entro il caldo è e lo spazio occupato. Salivano quin- “Chi g’ha bachi, nol dorma”. troppo grande”. Dopo circa 30 gior- di sui rami del bosco e in 3-4 giorni Quella dei bachi da seta era un col- ni i cavalieri facevano il bozzolo su facevano il bozzolo, dove si trasfor- tura molto diffusa nel Veneto nelle quello che veniva chiamato bosco. Il mavano in crisalide. Per far maturare case della gente, perché richiede- bozzolo, dopo essere stato raccolto un’oncia di semenza servivano dagli va un lavoro che potevano svolgere e ripulito, era pronto per essere por- 800 ai 1200 chili di gelso: l’impegno anche i bambini ed era un'ulteriore tato nelle filande. Alcune famiglie di raccolta del gelso era grande, fonte di introito per la famiglia. I ba- riservavano una parte del raccolto, ma la materia prima era gratuita. chi da seta si mettevano ad aprile. di solito i bozzoli più belli, per la- I bozzoli dei bachi venivano trasfor- Nel Veneto fin dal secolo VII erano vorarlo per le necessità della casa, mati in seta nelle filande del nord chiamati cavalieri, probabilmente che venivano filati di sera, durante Italia che, tra l’Ottocento e il Nove- perché con la loro postura richiama- il filò. Le stanze per l’allevamento cento, rappresentavano un’oppor- vano l’immagine dell’uomo a caval- avevano, oltre alle finestre, apertu- tunità lavorativa quasi unica per le lo. Venivano sistemati in cucina, nel re supplementari sopra le porte o donne a partire dai 12 anni. Il lavoro granèr (granaio) o nelle camere o in sotto le finestre stesse per garantire era duro, le donne fanciulle dove- stalla. Dopo la schiusa delle uova, l’aerazione che era di fondamentale vano immergere le mani nell’acqua chiamate semenza, i cavalieri erano importanza. I bachi prima di fare la bollente per lavare i bozzoli, la paga disposti sulle grisiole (stuoie fatte di galeta, il bozzolo, passavano per 5 variava a seconda delle mansioni e canne) che andavano continuamente mute che venivano chiamate età o dell’esperienza delle lavoratrici da pulite e nutriti per circa 30 giorni. periodi nei quali il baco dorme. Per 45 a 90 centesimi per 12 ore, ma per Si cibavano solo di foglie di morer contenere i bachi si costruivano gra- molte famiglie costituiva.. La semen- (gelso) che divoravano con grande ticci o intelaiature in legno con fon- za veniva venduta a oncia. Un’oncia rapidità, perciò i bambini dovevano do in canne o tela, chiamati letti, di semenza di buona qualità pesa- dedicarsi ogni giorno alla raccolta sovrapponibili per risparmiare spazio va 28,5 grammi, era costituita da delle figlie col tàjafoia (taglia foglie). e spesso ripuliti per evitare malattie 25.000 uova circa e nel 1928 costava Importante era l’acquisto delle uova, al baco. Alla terza muta le foglie di 50 lire: un costo considerevole per la semenza, che doveva essere di gelso venivano cambiate più volte al una famiglia, se si pensa che un chilo qualità e atta a schiudersi al caldo. giorno e alla quarta muta veniva fat- di pane valeva all’incirca 1,30 lire. Il Dal catechismo agricolo del 1800, to il bosco, con paglia, ricci da fale- raccolto dei bachi variava a secon- di don Rizzi, veniamo a conoscen- gname, canne di cereali, rami secchi. da della qualità e della cura dell’al- za che a volte le donne mettevano In meno di 30 giorni i bachi diventa- levamento: se buono era di 80-90 la semenza tra i seni per scaldarla vano di 7-8 centimetri e via via cre- chili (lordi) per oncia di semenza. Domanda per entrare ai Centri don Vecchi Ai Centri don Vecchi capita sempre che qualche appartamento si liberi, a fronte di un turnover costante per tante ragioni. Chiunque pensasse di presentare domanda d’inserimento, la può consegnare in direzione al Centro don Vecchi 2 di via dei 300 campi a Carpenedo dov’è già aperta una lista d’attesa. Per richiedere un alloggio oc- corre: non avere meno di 65 anni e più di 83; trovarsi in una condizione eco- nomica modesta; essere normalmente autosufficienti; disporre di un garan- te che si assuma la responsabilità di intervenire qualora la persona abbia necessità di una diversa collocazione, in seguito alla perdita dell’autonomia. ANNO 14 - N° 16 / Domenica 22 aprile 2018 9
Ritratti africani A come accoglienza di padre Oliviero Ferro, missionario saveriano Con questo numero comincia una do al centro del villaggio. Nessuno li quillità, che possono farci del male? nuova rubrica che sviluppa alcune conosceva. Erano stranieri. I bambini Un giorno un professore di antropo- riflessioni pastorali a partire dalle cominciarono a dirsi l’un l’altro: “Ma logia, in una conferenza, spiegò che lettere dell'alfabeto. Buona lettura! chi sono? Da dove vengono? Da qua- la parola "barbaro" non significa uno le tribù?”. Un vecchio del villaggio si che non è vestito bene, rozzo, ma Ero arrivato da poco in Congo e nel avvicinò e domandò loro: “Da dove uno che balbetta, che non riesce a gennaio del 1984, giungo nella mis- venite? Cosa cercate?”. Gli stranieri parlare bene la lingua dell’altro. Al- sione di Baraka sul lago Tanganika. risposero: “Veniamo dalle montagne. lora mi viene da chiedermi, e questa Comincio a studiare (già lo avevo Abbiamo fatto un lungo viaggio. Sia- domanda la rivolgo a ciascuno di voi fatto da ottobre a dicembre 1983) mo stanchi e moriamo di fame. Per che mi leggete: “È proprio difficile in concreto la lingua swahili e piano favore, dateci da mangiare”. Tutti co- dire a qualcuno che è il benvenuto piano preparo le omelie per la Messa minciarono a mormorare: “Non è giu- a casa mia, nel mio paese, nella mia domenicale. Qualcuno mi suggerisce sto. Sono stranieri e di un’altra tribù. vita?”. Certo, per fare questo, biso- di aggiungere anche un piccolo rac- Non hanno diritto al nostro cibo”. Ma gna cominciare a fare l’accoglienza in conto per attirare l’attenzione della il vecchio disse ancora: “Smettetela casa propria, in famiglia, nella scuo- gente. E così ho cominciato a scrive- di fare confusione. Anche loro sono la, nel divertimento: insomma nella re delle piccole storie che commen- persone come noi. Perché dobbiamo vita di ogni giorno. I primi giorni che tavano il Vangelo. Una riguardava rifiutare loro il cibo? Mamme, fate ho trascorso in Africa, ne passarono Matteo 15,21-28 a proposito della in fretta. La festa deve continuare poi per 13 anni e mezzo, sono sta- donna straniera. Tanti anni fa, in e questi stranieri saranno gli invi- ti quelli dell’accoglienza. Mi hanno un villaggio si fece una grande fe- tati d’onore. Da ora saranno nostri accolto, mi hanno aiutato a sentirmi sta. Danze, canti, accompagnati dal amici”. Finalmente tutti ascoltarono bene a casa loro ed io ho cominciato tamburo, portavano la gioia dapper- questo buon consiglio. La festa diven- a sentirmi a casa mia. Non ci voleva- tutto. I bambini ogni tanto facevano ne più bella, perché avevano accol- no grandi gesti. Bastava una stretta confusione. Gli anziani commenta- to nuovi amici. E ricordando questa di mano, un sorriso, un condividere vano: “Come cambiano le cose. Una storia, mi viene spontaneo metterla il cibo insieme, sedersi e chiacchie- volta i vecchi erano rispettati. Oggi vicino a quello che succede in que- rare insieme, passare il tempo senza nessuno ci considera più. Che tem- sti giorni, non solo con i migranti, ma fretta: insomma sentirsi amici come pi!”. Le donne erano ormai rientrate anche con altre persone che si incon- da sempre e, soprattutto, iniziare dal lavoro dei campi per preparare trano per strada, che magari non ci a togliere i pregiudizi su di loro. È da mangiare e la birra di banane. piacciono, che non tifano per la no- stato un bel cammino e ne sento an- Verso sera, i giovani smisero di dan- stra squadra o il nostro partito o non cora tanta nostalgia. Sono stato ac- zare, perché ormai la fame si faceva sono della nostra religione. Perché li colto e ho imparato qualcosa di più sentire. All’improvviso, tutti vedono vediamo spesso come nemici, come su come accogliere polepole come tre persone che si stanno avvicinan- coloro che disturbano la nostra tran- si dice là: senza fretta. (1/continua) Notizie sui Saveriani La comunità dei Saveriani si trova in via Visinoni a Zelarino. Per avere in- formazioni sui padri e le missioni se- guite nel mondo è possibile consulta- re il sito internet www.saveriani.it. Rassegna stampa dei fogli parrocchiali Don Armando Trevisiol invita i parro- ci della città ad inviare le pubblica- zioni al Centro don Vecchi di via dei 300 Campi a Carpenedo, affinché siano raccolte nel nuovo servizio di Rassegna stampa a disposizione dei fedeli, consultabile sul sito internet w w w.donarmandotrevisiol.org. 10 ANNO 14 - N° 16 / Domenica 22 aprile 2018
Per trasparenza La Cittadella della solidarietà Sottoscrizione cittadina a favore della costruzione della nuova opera di bene I coniugi Bianco del Centro Don Vecchi sottoscritto mezza azione abbondante, sottoscritto, come ogni mese, hanno sottoscritto un’azione, pari a pari a € 30, in memoria della zia, un’azione, pari a € 50. € 50, per ricordare i defunti Ernesto residente da molti anni al Centro Don Bianco e Domenico Baldono. Vecchi di Carpenedo. I familiari di Antonietta Biancato hanno sottoscritto un’azione, pari a € La signora Menegozzi ha sottoscritto I familiari del defunto Angelo 50, per onorarne la memoria. quasi mezza azione, pari a € 20, in Scaggiante hanno sottoscritto quasi memoria dei defunti delle famiglie mezza azione, pari a € 20, in memoria La nipote del defunto Vittorio Lacchin Camuffo e Menegozzi. del loro caro congiunto. ha sottoscritto un’azione, pari a € 50, in suo ricordo. La signora Fantinato ha sottoscritto I congiunti della defunta Maria quasi mezza azione, pari a € 20, in Pasqualato hanno sottoscritto quasi I due figli della defunta Nevia ricordo dei defunti Sergio e Luciano. mezza azione, pari a € 20, per Morucchio hanno sottoscritto onorarne la memoria. un’azione, pari a € 50, al fine di Un amico del defunto Ercole Mometti onorare la memoria della loro madre. ha sottoscritto quasi mezza azione, La figlia e il genero di Consolata pari a € 20, in sua memoria. Praticò, chiamata Lidia, hanno I familiari della defunta Clara Favaro sottoscritto quattro azioni, pari a € hanno sottoscritto un’azione, pari I soci del CRAL dell’Ospedale hanno 200, per onorarne la memoria. a € 50, in ricordo della loro cara sottoscritto quasi mezza azione, pari congiunta. a € 20. I coniugi Franca e Libero Vianello, in occasione del 25° anniversario della Una signora ha sottoscritto quasi Il marito della defunta Rosetta morte del loro figlio Marco, hanno mezza azione, pari a € 20, in memoria Bimonte ha sottoscritto un’azione, pari sottoscritto due azioni, pari a € 100, dei defunti: Jole, Mario ed Eleonora. a € 50, per onorare la memoria della per onorarne la memoria. moglie. I fratelli Paolo e Graziella Pallini 5 per mille per la Il signor Gaetano Nastri ha sottoscritto hanno sottoscritto sei azioni, pari a € Fondazione Carpinetum un’azione, pari a € 50, in suffragio dei 300, per onorare la memoria della loro E' possibile sostenere le attività suoceri Amelia e Primo. carissima madre Maria. benefiche della Fondazione Carpi- netum destinandole il contributo I tre figli della defunta Maria Carolina La sorella della defunta Maria Crosara del 5 per mille dell'imposta Irpef, hanno sottoscritto due azioni, pari a € ha sottoscritto due azioni, pari a € in occasione dell'annuale dichia- 100, per onorare la memoria della loro 100, per onorarne la memoria. razione dei redditi. Per farlo sarà madre. sufficiente scrivere il codice fiscale Il marito e i due figli della defunta 94064080271 nell'apposito spazio I due figli della defunta Lidia hanno Lea Mauro hanno sottoscritto quattro della Certificazione unica, del Mo- sottoscritto due azioni, pari a € 100, in azioni, pari a € 200, per ricordare dello 730 oppure del Modello redditi. memoria della loro madre. moglie e madre e hanno invitato i partecipanti ai funerali della loro cara La signora Paola Favaretto Rubelli ha congiunta di destinare le offerte in sua CENTRI DON VECCHI sottoscritto venti azioni, pari a € 1000. suffragio ai Centri Don Vecchi. Concerti di aprile 2018 ARZERONI L’Associazione Paolo Rizzi ha Il dottor Paolo Piovesana ha sottoscritto venti azioni, pari a € 1000. sottoscritto venti azioni, pari a € 1000. Domenica 22 aprile 2018 - ore 16.30 Gruppo strumentale/vocale La moglie e la figlia del defunto ing. La figlia, in occasione della morte Over 60 Roberto Gilli hanno sottoscritto due della madre Antonietta, ha sottoscritto MARGHERA azioni, pari a € 100, per onorare la mezza azione abbondante, pari a € 30, Domenica 29 aprile 2018 - ore 16.30 memoria del loro caro congiunto. per onorarne la memoria. Gruppo corale Voci d'Argento I figli dei coniugi defunti Teresa e In occasione del 4° anniversario della Piero hanno sottoscritto quattro quinti morte della dottoressa Francesca Corsi CAMPALTO di azione, pari a € 40, in memoria dei sono state sottoscritte tre azioni, pari Domenica 29 aprile 2018 - ore 16.30 loro cari genitori. a € 150, per onorarne la memoria. Gruppo corale La Barcarola Il signor Gianluca, nipote della defunta Il signor Umberto Bottecchia e Ingressi liberi Ines Giacomello, detta Nini, ha sua figlia Dottoressa Paola hanno ANNO 14 - N° 16 / Domenica 22 aprile 2018 11
La nostra storia Pietre che ritornano di Sergio Barizza Se le pietre di villa Gradenigo sul della sospensione, furono trasportate ma quando sottopose al governo una Terraglio, dopo la sua demolizione, al cimitero ed ivi impiegate nella ere- bozza di regolamento con due obiet- servirono a terminare la costruzione zione dei nuovi muri", alleviando così tivi ben precisi, da un lato garantire del nuovo duomo di Mestre, le pietre alla municipalità la spesa per il primo condizioni di sicurezza e abitabili- delle vecchie mura del Castelnuovo allargamento del recinto cimiteriale. tà nelle case, dall’altro predispor- seguirono una sorte del tutto analo- Le pietre di villa Gradenigo per il duo- ne pure un piano per l’abbellimento ga. La cinta muraria che contornava il mo di San Lorenzo, quelle delle mura esterno, si vide respingere con altez- centro di Mestre era stata in gran par- per il cimitero. La nuova città che zosità l’intera seconda parte..: "Le te distrutta dai mercenari tedeschi e piano piano stava crescendo all’inizio operazioni proposte sarebbero non spagnoli durante la guerra della lega dell’ottocento avanzava calpestando solamente utili, ma ben anco neces- di Cambrai (1513): ne erano rimasti i resti della propria storia. Non deve sarie ove si trattasse di una grande alcuni tratti soprattutto nella zona di però meravigliare più di tanto: le cit- e popolosa città, ricca per sontuosi via Torre Belfredo. Non sfuggirono alla tà che si espandevano sotto la spinta edifizi e pubblici stabilimenti né mai rapacità di chi voleva approfittarne della rivoluzione industriale trovava- per un antico castello ridotto alla per risparmiare qualcosa nella costru- no un ostacolo sia nelle mura medie- semplice condizione di grossa terra zione della propria casa. Capitò nel vali, che vennero un po’ dovunque quale oggidì è Mestre”. Il ritornello 1820 quando Dario Michiel, dopo aver distrutte per favorire la costruzione Mestre è una città senza storia ha ra- acquistato un caseggiato da Giuseppe di grandi viali urbani che nelle torri dici profonde e antiche. (12/continua) Tassello, proprio nella zona adiacente difensive che furono demolite o, nella alla torre di Belfredo, aveva ricevuto migliore delle ipotesi, adibite a case CENTRI DON VECCHI una denuncia perché sorpreso a de- private di abitazione di qualità. Con molire abusivamente "un avanzo delle una chiarissima metafora lo storico Martedì 17 aprile 2018 antiche mura di Mestre". Era stato ob- francese Jacques Le Goff, in un sag- Pellegrinaggio al Santuario bligato a ricostruire il pezzo di muro, gio in cui ripercorre le vicende delle che serviva da divisorio con i vicini, antiche mura in molte città europee, di San Leopoldo Mandic con pietre nuove, mentre "le ottocen- afferma che esse ormai “per le città a Padova to pietre cotte ritratte dalla demo- industriali erano spesso diventate dei lizione delle mura, fino al momento vecchi ronzini”. È ben vero che la sen- Programma partenze: sibilità per la tutela e conservazione Ore 14.00 - dal Centro don Vecchi dei beni storici si sarebbe afferma- di Marghera ta molto più tardi, ma qualche voce si era pur alzata in difesa di quanto Ore 14.20 - dal Centro don Vecchi rimaneva del vecchio castello. Basti di Carpenedo citare Bonaventura Barcella, segre- Ore 14.40 - dal Centro don Vecchi tario del Comune di Mestre, che nel di Campalto 1839 aveva pubblicato il suo Notizie Ore 16.00 - Visita di San Leopoldo storiche del castello di Mestre o, negli e Santa Messa anni successivi, i meticolosi studi di Ore 16.45 - Merenda nella Scipione Fapanni, che costituiscono mensa del Santuario ancora oggi un punto fermo sulla ri- Ore 17.30 - Visita alla Basilica di cerca storica. Rimasero voci isolate e Sant'Antonio inascoltate. Ne è testimonianza diret- Ore 18.30 - Partenza per il rientro ta quanto accadde alla "Commissione all’ornato", organo municipale depu- Ore 19.30 circa - Arrivo a Mestre tato alla conservazione degli edifici Prenotazioni storici e al controllo sulla costruzione presso i Centri don Vecchi dei nuovi. Istituita nel 1806 sotto il Quota di partecipazione: governo francese venne riconferma- 10 euro tutto compreso Il duomo di Mestre ta nel 1821 sotto quello austriaco, Pubblicazione settimanale della Fondazione Carpinetum dei Centri don Vecchi di Mestre e del polo solidale in favore di chi versa in disagio economico - Autorizzazione del Tribunale di Ve del 5/2/1979 Direttore responsabile: don Gianni Antoniazzi; caporedattore: Alvise Sperandio; grafica: Maurizio Nardi Conto Corrente Postale n. 12534301 - www.fondazionecarpinetum.org - incontro@centrodonvecchi.org
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