Il sagrato - Parrocchia Duomo Feltre

Pagina creata da Giuseppe Boni
 
CONTINUA A LEGGERE
Il sagrato - Parrocchia Duomo Feltre
Anno V - n. 1
                          il sagrato                                          Maggio 2020
    BOLLETTINO DELLE PARROCCHIE DEL DUOMO, DI S. MARIA DEGLI ANGELI, DEL SACRO CUORE
             Abitazione del Parroco: Via A. Vecellio, 7 - 32032 FELTRE - internet www.parrocchiaduomo.it

Siamo come la Chiesa delle origini
Questo numero del bollettino ci                                                                      un cammino appena abbozzato
raggiunge mentre crescono le aspet-                                                                  ma promettente. Abbiamo infine
tative di terminare la quarantena                                                                    capito che la vita va gustata perché
causata dal coronavirus. L’espe-                                                                     basta una piccola particella a rovinar-
rienza che ancora stiamo condivi-                                                                    cela per sempre: sarebbe davvero
dendo stride con le belle giornata                                                                   umiliante ora, tornare schiavi di inte-
che questa primavera ci sta donando                                                                  ressi economici che dettano ritmi di
e, al tempo stesso, ci aiuta a proget-                                                               vita quotidiana a tutti.
tare e a programmare, perché il                                                                      Quando uscirà questo bollettino
nostro sguardo punta sempre in                                                                       parrocchiale, sarà già maggio: il
avanti, oltre le difficoltà di questo                                                                tempo dedicato alla preghiera
tempo presente che ci tiene prigio-                                                                  mariana del “fioretto”, il mese dedi-
nieri.                                                                                               cato ai nostri Santi Patroni Vittore
È il Vangelo di Pasqua con tutta la                                                                  e Corona; è il mese di Santa Rita.
sua vitalità di annuncio e di spiritua-                                                              Sono le devozioni che la tradizione ci
lità a chiedercelo! È il mistero della                                                               consegna e che si rincorrono di anno
risurrezione di Gesù di Nazaret che ci                                                               in anno scandendo un po’ il nostro
spinge a pensare al futuro semplice-                                                                 calendario, soprattutto di chi le vive
mente per amore e passione per la                                                                    fin dall’infanzia.
vita.                                                                                                Quest’anno però non saranno distri-
Il futuro mi viene ricordato da quei                                                                 buite le rose per Santa Rita, né il pelle-
genitori più giovani che telefonano                                                                  grinaggio al Santuario. Nella cappel-
per chiedere il battesimo dei propri                                                                 lina di Santa Rita come al santuario
figli: questa è già una promessa della                                                               vi giungerà però il tanto bene silen-
vita che guarda avanti. Un domani                                                                    zioso, l’incessante preghiera di molti
saranno i più giovani a raccontare                                                                   di noi, i gesti di carità e di umanità
ai loro figli questa lunga quarantena                                                                compiuto tra vicini di casa o familiari
dell’anno 2020, delle nostre fatiche,                                                                in difficoltà, in Ospedale, nelle case
                                                     Girolamo Turro - La Cena in Emmaus*
delle nostre paure di oggi.                                                                          di riposo, la fatica e l’apprensione di
Gli articoli di questo numero de Il            nostra umanità.                                   chi ha continuato a lavorare garantendo
Sagrato, ci racconteranno esperienze           Abbiamo capito ora che i nostri anziani           i servizi necessari.
vissute nelle nostre case: esperienze          in casa di riposo portano pesi di solitu-         Ogni anno la città porta il dono di un
di famiglie, di anziani soli, di giovani.      dine incredibili, alleviati dalla fiducia nelle   Cero esprimendo i propri voti augurali
Tutti ci si sentiamo privati di un tempo       persone che li circondano, ma che non             e le grazie da invocare. Sulle pendici
della nostra vita e ci accorgiamo che,         può essere paragonabile all’affetto o             del Miesna giungeranno come sempre i
seppur avvantaggiati dal restare sempre        alla visita dei propri cari, anche quando         migliori auspici per il futuro della nostra
connessi, in verità abbiamo bisogno            la mente impedisce di riconoscerci.               gente.
di tanto altro che prima davamo per            Abbiamo scoperto che la maturità                  Auspichiamo dunque per tutti il ritorno
dovuto e scontato.                             umana è un cantiere sempre aperto a               a breve della possibilità di riprendere la
Mi riferisco al bisogno di relazioni           qualsiasi età: è una meta da raggiungere,         vita quotidiana, migliorata in qualità e
umane, vere, sincere, disinteressate.          messa alla prova da circostanze impre-            sostenuta dal suo respiro di libertà; invo-
Il mondo virtuale si sta dimostrando           vedibili. Condividiamo su queste pagine           chiamo ai nostri Patroni che nelle nostre
per quello che è: gelido, ci blocca, ci        qualche esperienza vissuta in famiglia, in        case possa tornare la serenità e che
sta stancando, dividendo, contrappo-           modo da suscitare qualche riflessione.            questo capitolo della nostra vita possa
nendo, confondendo. Abbiamo bisogno            Un grazie ai bambini del catechismo               avere un esito positivo per ciascuno di
di spazi, di tornare a riprenderci tutti gli   che hanno inviato i loro disegni per la           noi.
spazi che sono punti di riferimento per la     Domenica delle Palme! Grazie ai giovani                          Il vostro Parroco
nostra storia, per la nostra anima, per la     che si sono organizzati continuando                                  Don Angelo
Il sagrato - Parrocchia Duomo Feltre
… qui abiterò, perché l’ho desiderato (Sal 132, 14)
      Sandro               Quando qualcuno mi chiede dove abito,                           del Sacro Cuore) per fare un po’ di tiro-
      De Gasperi           ho sempre qualche difficoltà a risponde-                        cinio, in gergo tecnico “servizio pastorale”.
                           re in maniera chiara, e non perché io sia                       Se qualcuno tra i lettori che è arrivato fino
                           una persona sbadata. In realtà, in que-                         a questo punto fosse un commercialista,
                           sta fase della mia vita vi sono diverse case                    penso potrebbe gioire nel calcolo delle tasse
                           che frequento più o meno abitualmente:                          che debbo pagare per questo ricco patri-
                           c’è la casa dove sono cresciuto, a Caviola,                     monio di tre case; grato del lavoro che svol-
                           una piccola frazione del comune di Falca-                       gerà per me (mi può far arrivare il conto),
                           de, nel cuore delle Dolomiti, a cui ritorno                     ritengo più interessante (e forse più utile
                           una volta a settimana. Da lì, dopo aver tra-                    per suscitare curiosità) condividere con voi
                           scorso l’infanzia a giocare nei boschi e ad                     qualche prima impressione di questi primi
                           andare in montagna (e a combinare guai,                         mesi a Feltre. In accordo con il parroco
                           ma questo è meglio lasciarlo tra parentesi),                    don Angelo, avevamo deciso di cominciare
                           ho frequentato il liceo classico “Tiziano” a                    la mia esperienza con il suo ingresso, il 12
                           Belluno. Al termine del percorso scolastico,                    gennaio: è stato bello vedere come, nei mesi
                           dopo qualche indecisione e con un pizzico                       precedenti, si intrecciassero il desiderio, da
                           di incoscienza, ho intrapreso il cammino                        parte sua, di ricominciare il ministero sacer-
                           del Seminario, che mi ha portato prima a                        dotale dopo qualche mese di stand-by e, da
                           Belluno (due anni) e, quindi, a Trento (da                      parte mia, di mettermi in gioco in questa
                           quattro anni).                                                  nuova realtà dopo tre anni di servizio nella
                               Questa è la mia “seconda casa”, dove                        parrocchia di Limana. La bellezza artisti-
                               passo la maggior parte del mio tempo:                       ca e paesaggistica di Feltre (forse anche per
 Facciamo la conoscenza dal lunedì al venerdì pomeriggio, infat-                           questo desiderio a lungo custodito e coltiva-
coi seminaristi in servizio ti, condivido il percorso di discernimen-                      to) mi ha subito conquistato: ma nelle po-
     pastorale nelle nostre to (in buona sostanza, significa cercare                       che domeniche che ho potuto trascorrere
    comunità parrocchiali di capire cosa si vuole fare della propria                       in parrocchia, ho intuito una bellezza più
                               vita) e di formazione al sacerdozio con                     nascosta, ma non per questo meno vera.
                               altri giovani, 3 della nostra diocesi di                    Ho incontrato tante persone, che rendono
                           Belluno-Feltre, e 8 della diocesi di Trento;                    vive e belle le nostre comunità, prestando il
                           fino all’anno scorso, era con noi anche un                      loro servizio in tanti modi: purtroppo, quasi
                           giovane della diocesi di Bolzano-Bressano-                      subito l’emergenza sanitaria ci ha costretti
                           ne. Dal sabato pomeriggio al lunedì matti-                      nelle nostre case, interrompendo la tessitu-
                           na, da gennaio, la mia terza casa è Feltre:                     ra di legami e relazioni. Nel salmo 132, si
                           ogni seminarista viene destinato ad una                         racconta il giubilo per l’ingresso dell’arca a
                           realtà (nel mio caso, le tre parrocchie della                   Gerusalemme dopo il suo lungo pellegrina-
                           Concattedrale, di S. Maria degli Angeli e                       re nel deserto alla guida del popolo di Isra-
                                                                                           ele: mi colpisce l’espressione che il salmista
                                                                                           attribuisce a Dio, che dice, rivolto alla Città
                                                                                           Santa: “Qui abiterò, perché l’ho desidera-
                                                                                           to”. Esprime bene il desiderio che, molto
                                                                                           umilmente, anch’io sento di dover sussurra-
                                                                                           re alle comunità di Feltre, alla bellezza esi-
                                                                                           bita e nascosta di questa città: “Abiterò qui,
                                                                                           starò qui perché l’ho desiderato”.
                                                                                           Quando potremo ricominciare a vivere la
                                                                                           nostra quotidianità, quando ci sarà permes-
                                                                                           so di riassaporare il gusto dello stare insie-
                                                                                           me, del condividere, del pregare insieme,
                                                                                           quando potremo cogliere un solo frammen-
                                                                                           to della Risurrezione di Gesù nel rivedere
                                                                                           le vie e le piazze della città piano piano ri-
                                                                                           popolarsi, il mio desiderio potrà finalmente
                                                                                           realizzarsi: “Feltre, qui abiterò, perché l’ho
              I quattro seminaristi ospiti di Feltre: Stefano, Sandro, Andrea e Federico   desiderato”.

     pag. 2           il sagrato
Il sagrato - Parrocchia Duomo Feltre
Pasqua 2020: il dramma e la speranza
      Osvaldo               La lunga fila di camion militari che si          comunitario, la mancanza della presenza
      Zanin                 muovono lenti nel buio ed entrano in città,      del sacerdote. E’ pur vero che in questo
                            a Bergamo, carichi di bare destinate ai          isolamento le case dei credenti possono
                            moltissimi morti per coronavirus, resterà a      diventare esse stesse una piccola chiesa
                            lungo incisa nelle nostre menti.                 domestica ma a volte siamo comunque
                            Camion militari per le vittime di una            confusi. Cerchiamo di reagire, cerchiamo
                            nuova, inaspettata guerra che miete vittime      punti di riferimento e per fortuna troviamo
                            a migliaia. E’ questa una delle immagini         la parola sicura, netta e coinvolgente di
                            simbolo che descrivono la tragedia e l’ansia     papa Francesco che ci esorta a credere
                            di questa stravolta quaresima 2020. Ma c’è       nel vangelo e ci indica la strada verso
                            un’altra immagine simbolo, al contempo           un’umanità nuova in una terra riconciliata
                            drammatica ma anche ricca di umanità e           e non più ferita a morte dall’uomo.
                            speranza, ed è quella dell’infermiera di un      Ci poniamo allora la domanda: dove sta
                            reparto di terapia intensiva che dopo un         oggi la forza della speranza cristiana? Papa
                            turno lunghissimo si addormenta con cuffia e     Francesco ci ricorda che sta proprio nella
                            mascherina davanti al computer del reparto.      Pasqua di resurrezione che attendiamo.
                            Siamo sballottati tra una paura dolorosa e       Nel rintocco festoso delle campane che
                            una speranza che si nutre del gesto etico        sentiremo e che fin da bambini ci davano
                            e coraggioso dei nostri operatori sanitari.      un senso di gioioso sollievo dopo la tristezza
                            Sono loro i nuovi samaritani che non si          del venerdì santo. La potenza di Gesù
                            girano dall’altra parte ma curano gli infetti    risorto sconfigge la morte, fuga ogni tenebra
                            rischiando la loro stessa vita o addirittura,    e ci mostra che la morte non è una porta
                            per alcuni, sacrificandola nel compimento        aperta sul nulla ma l’inizio di un passaggio
                            del loro lavoro. Ancora sono loro, infermieri    verso una vita senza fine, presso Dio, nella
                                 e medici, a supplire all’assenza forzata    luce. “Abbiamo una speranza senza fine
                                 dei familiari, sono loro che scambiano      non un fine senza speranza”, scriveva
  Facciamo nostra la corsa col morente le ultime frasi, l’ultima             Edith Stein, santa patrona d’Europa. In
piena di speranza e fede di carezza con le mani chiuse nei guanti.           questi giorni stiamo vivendo una situazione
 Pietro e Giovanni verso il Ci troviamo a vivere giorni difficili, in        d’emergenza, una penosa frattura con la
                                 isolamento, in apprensione per il futuro.   nostra vita di sempre.
 sepolcro: Cristo è risorto! Come viviamo noi cristiani questi               Tuttavia proprio in questa condizione,
                                 giorni difficili? Sono giorni questi        che evidenzia tutta la fragilità di noi esseri
                                 in cui tra l’altro siamo privati dei        umani, possiamo, ispirati dal vangelo,
                            nostri riti che possiamo seguire solo in         fare nostra la corsa piena di speranza e
                            televisione, riti senza popolo. Alla mestizia    fede ritrovata di Pietro e Giovanni verso
                            quaresimale se ne aggiunge un’altra per il       il sepolcro vuoto: il Maestro, colui che
                            digiuno eucaristico, l’assenza d’ incontro       cerchiamo è risorto.

                                                                                               il sagrato         pag. 3
Il sagrato - Parrocchia Duomo Feltre
La pandemia, la Quaresima, la solitudine
     Nicoletta             Stiamo vivendo un tempo a dir
     Toigo                 poco eccezionale che resterà
                           nella nostra memoria come un
                           ricordo doloroso.
                           Sono convinta che nessuno di noi
                           è capace di restare indifferente a
                           ciò che ci accade intorno.
                           Dovrei quindi aprire e chiudere
                           questo articolo dando spazio
                           esclusivo ad un unico argomento:
                           il virus, la pandemia, il contagio.
                           Non si parla d’altro e si fatica a
                           volgere l’attenzione altrove.
                           Ma è proprio in questi momenti                a trovare tutto organizzato da altri, ora
                           che dobbiamo essere capaci di                 invece abbiamo dovuto cambiare passo.
                           distanziarcene un po’. Solo così vedremo      Dobbiamo allontanarci un po’, stare in
                           più limpidamente. La nostra vista, come       silenzio e in ascolto, appartarci.
                           i nostri occhi, scelgono sempre la giusta     Ma non dobbiamo entrare nel buio,
                           distanza per osservare meglio le cose. E      avere paura, subire la solitudine. Questo
                           allora perché non cominciare subito?          no.
                                Senza dubbio stiamo vivendo una          Forse abbiamo bisogno di piangere, ma
                                emergenza sanitaria e sociale, che       non dobbiamo disperarci.
  Le grandi persone sono
                                diventerà sociale ed economica.          In quell’ormai lontano Mercoledì
quelle che vedono che lo
                                Eppure continuiamo a vivere la           delle Ceneri, il 26 febbraio scorso,
  spirituale è più forte di
                                nostra vita, a programmare il nostro     ci stavamo preparando all’ingresso
qualsiasi forza materiale.
                                futuro, a fare scelte. Quindi il tempo   nella Quaresima con un programma
 (Ralph Waldo Emerson)
                                non si è fermato. Anzi, ogni giorno      di incontri e di riti pronti per essere
                                porta cose nuove e lascia alle nostre    interpretati. Vedevo intorno a me sorrisi
                                spalle le cose di ieri.                  e volti sereni. “I Giorni dello Spirito e
                           Non ci siamo fermati; però camminando         di Comunità”. Ricordate? Abbiamo
                           ci siamo imbattuti in un tratto di strada     dovuto cambiare passo.
                           malfatto e diverso da quello a cui eravamo    Ma il tempo non si è fermato e mentre
                           abituati. Forse un po’ disattenti, quel       scrivevo la Pasqua era già alle porte.
                           tratto impervio ci ha colti impreparati.      Gesù sta per entrare a Gerusalemme.
                           Ma non ci fermiamo; piuttosto, ci             E Lui, che ben conosceva i suoi giorni
                           poniamo allerta e cambiamo passo. E           prossimi, non si è fermato; è andato
                           cerchiamo un alleato. Chiediamo aiuto         avanti. Non dovremmo fare altrettanto?
                           per uscire da questo mare in tempesta,        Certo, anche Gesù ha avuto paura,
                           come fecero gli Apostoli con Gesù.            ha chiesto aiuto; anzi, ha chiesto di
                           Non dobbiamo neppure andare lontano.          essere liberato da una sofferenza troppo
                           Il tempo che noi cristiani stiamo vivendo     grande. Ma poi ha aggiunto: “Sia fatta
                           diventa il nostro aiuto.                      la Tua volontà”.
                           Il tempo del cristiano è scandito da          Il bell’ esempio che Lui ci offre non è un
                           un calendario liturgico centrato sulla        esempio facile.
                           Pasqua, l’evento motore per tutta la          Quante volte ci siamo sentiti dire che la
                           vita della Chiesa. La Quaresima ne è la       Quaresima è il tempo della penitenza e
                           preparazione e l’ingresso. Abituati da        della rinuncia? La Quaresima è il tempo
                           sempre a viverla in un’unica maniera e        del nostro ingresso nel deserto.

     pag. 4        il sagrato
Il sagrato - Parrocchia Duomo Feltre
La Bibbia è piena di riferimenti al                       E’ insorta addirittura l’Accademia della
deserto, che evoca un luogo negativo                      Crusca per confutare tale definizione:
dove mancano il cibo e l’acqua essenziali                 non si deve parlare di distanziamento
per la vita (Nm 20,5); luogo abitato da                   sociale ma semplicemente di distanza
bestie feroci (Dt 8,15); dove mancano le                  fisica per evitare di equivocare. Infatti il
strade e s’incontrano i briganti.                         distanziamento sociale è una forma di
Ma il deserto diventa luogo di prova                      allontanamento volontario tra persone,
della fede, luogo di grazia e di incontro                 non tra corpi fisici, e presuppone scelte
con Dio. Soprattutto è il luogo dove Dio                  etiche, spesso inaccettabili.
dà al suo popolo l’acqua, la manna, e                     Noi       dobbiamo         semplicemente
infine la Legge per camminare sicuri                      mantenere distanze fisiche di sicurezza.
verso la terra promessa (Dt 8, 2 -6).                     E contemporaneamente accentuare
Comunque nella Bibbia il deserto è                        le vicinanze di mente e di cuore, che
sempre una tappa provvisoria. Mai una                     guariscono da molti mali.
stabile dimora. E infine il deserto nella                 Nel frattempo la scienza progredisce
Bibbia è luogo d’incontro con Dio.                        e, come molte altre volte in passato,
Spesso preghiamo con parole scritte da                    scoprirà rimedi capaci di proteggerci.
altri che ci rendono incerti con Dio e                    E’ sempre stato così nella storia della
ci fanno dimenticare che la preghiera                     medicina: ad ogni nuova malattia ha
non è un monologo col quale ci si                         fatto seguito un periodo oscuro in cui si
limita a lamentarci e a chiedere, ma è                    sono cercati i più diversi rimedi. Poi è
un dialogo tra due interlocutori. Quindi                  arrivato quello giusto, che ha permesso
con la preghiera si parla e si ascolta.                   di curare e/o prevenire. A quel punto
Perché non provare a migliorare il                        la distanza fisica non occorrerà più e il
nostro colloquio con Dio e a dilatare il                  distanziamento sociale sarà solo una
tempo dell’ascolto?                                       brutta scelta individuale o collettiva.
C’è un altro argomento che mi preme                       Siatene certi: torneremo ad abbracciarci.
condividere. Si parla tanto in questi                     E sarà un giorno meraviglioso.
giorni di “distanziamento sociale”,                       Attenti però: non distraiamoci un’altra
a significare il mantenimento di una                      volta.
giusta distanza tra due persone; distanza
misurata in metri.                                        Impariamo dal passato.

                    Agostino Ridolfi - Il Giudizio di Pilato (dal “Trittico della Passione”)*

                                                                                    il sagrato   pag. 5
Il sagrato - Parrocchia Duomo Feltre
Quell’uomo solo
Renato
Beino

                    Che emozione l’incontro di preghiera             “Siamo andati avanti a tutta velocità,
                    voluto da papa Francesco lo scorso               sentendoci forti e capaci di tutto, avidi di
                    27 marzo e che commozione la                     guadagno, e non abbiamo ascoltato il grido
                    benedizione Urbi et Orbi ad una                  del nostro pianeta gravemente malato!
                    piazza San Pietro deserta. Il Santissimo         Siamo tutti sulla stessa barca, tutti chiamati
                    Sacramento innalzato con la pioggia              a remare insieme: possiamo andare avanti
                    battente da quest’uomo solo vestito di           solo insieme!”
                    bianco, fra il suono delle campane e la          Cosa trarre da queste parole? La
                    stridere delle sirene, è stato un raggio         tremenda prova cui l’umanità intera è
                    di speranza rivolto al mondo.                    stata sottoposta deve farci capire tante
                        Eppure c’è stato chi ha trovato di           cose:
 Il forte messaggio che criticare questo grande gesto di             • che le attività dell’uomo hanno precisi
 di papa Francesco umanità del pontefice, intravedendo               limiti; e l’aver superato questi limiti ha
                        in esso una grave regressione ai             generato disastri e ingiustizie;
  all’umanità ferita
                        tempi delle indulgenze plenarie              • che la natura dev’essere rispettata; e
                        messe in vendita e una riesumazione          perciò va abbandonata la corsa sfrenata
                    della figura di un Dio che scatena le            al profitto e alla ricerca del denaro,
                    pandemie a castigo degli uomini e che            perché queste sono le cause del
                    quindi solo può risanarcene.                     disordine in cui versa il pianeta;
                    C’è tanta stupidità in questo voler              • che egoismo, individualismo, chiusure
                    essere laicisti a oltranza!                      verso l’altro generano solo povertà e
                    In realtà il papa ha trasmesso un                guerre, perché c’è bisogno di senso di
                    messaggio, che aldilà dei richiami alla          ospitalità, di fraternità e di solidarietà.
                    fede e al Vangelo, ha fortissimi contenuti
                    sociali e, direi anche, politici. Fra le altre   Altro che regredire al XVI° secolo di
                    cose, Francesco infatti ha detto:                Leone X e di Martin Lutero!

pag. 6       il sagrato
Il sagrato - Parrocchia Duomo Feltre
Essere testimoni
     Micol e               Il suono delle grida dei
     Angela                bambini e dei ragazzi che
                           girano allegri per il cortile del
                           Patronato prima di entrare a
                           fare catechismo, il chiacchierio
                           dei genitori che aspettano i
                           loro figli per riportarli a casa,
                           i canti dei ragazzi che provano
                           per la Messa di domenica, il
                           trovarsi prima per preparare                                                               #IO
                           l’accoglienza o il computer                       M  E                                         RE
                                                                           A                                                 ST
                           da collegare per vedere un                 TO In occasione della Domenica delle Palme le
                                                                         D                                                     OA
                                                                                                                                  CA
                                                                    T
                           film, la chiesa gremita di #F          A         catechiste dell’Unità Pastorale invitano tutti           SA
                           piccoli uomini e donne che                        i bambini ragazzi e giovani della comunità
                           vogliono fare esperienza di                      a disegnare o realizzare un rametto di ulivo
                           comunità cantando e pregando                            con i materiali presenti in casa.
                           assieme…, ecco quello che in
                                                                                   Attaccatelo alle vostre finestre .
                           questi mesi ci è mancato! Non
                           possiamo trovarci, abbracciarci,
                           scambiarci buone parole.                             ricercato proposte e idee che ricordassero
                                Ma le catechiste superano ogni                  il momento speciale che abbiamo vissuto,
                                difficoltà e si adeguano al nuovo modo          non solo per l’isolamento ma per il
L’attività delle catechiste di testimoniare giorno per giorno tempo liturgico di quaresima (chiamato
 in tempi di “tutti a casa” la propria fede. Con l’aiuto della scherzosamente “quarantesima”), della
                                tecnologia siamo riuscite a rimanere in         settimana santa e della gioia del Signore
                                contatto con le famiglie, proponendo            risorto nella Pasqua... e man mano ci siamo
                           loro momenti di riflessione o iniziative per la      rese conto della necessità di ringraziare le
                           Quaresima come quella di fare un “lavoretto          famiglie a cui facevamo le proposte: come
                           manuale” con ciò che avevano a casa,                 d’altronde ricordiamo ad ogni riunione
                           disegnando la colomba e l’ulivo, simbolo             di inizio anno, mai come ora è evidente
                           di speranza e di pace. Le famiglie si sono           che i protagonisti primi della educazione
                           sbizzarrite ed hanno mandato le foto dei             cristiana sono i genitori, che pazientemente
                           capolavori, alcuni dei quali riproponiamo            testimoniano l’amore di Gesù nello stare
                           nelle pagine centrali. L’ufficio Catechistico        accanto ai loro figli con amore; è bene se
                           Diocesano propone attività e riflessioni per         qualche volta (noi ci auguriamo spesso)
                           non perderci di vista e continuare a sentirci        sono riusciti a recitare una preghiera
                           Chiesa. Un modo per sentirci testimoni               spontanea insieme, hanno ricordato i poveri
                           attivi in questo tempo è quello di raccontare,       e gli ammalati prima di iniziare a mangiare
                           attraverso delle registrazioni audio, passi          seduti a tavola o hanno gioito delle belle
                           del Vangelo o racconti a tema catechistico.          giornate di sole di cui abbiamo goduto!
                           In questo modo la nostra voce, la voce della         Quindi ci sentiamo di dire grazie a ciascuno,
                           catechista che ti è a fianco anche adesso,           ai nostri sacerdoti, a partire dal vescovo
                           entra nelle famiglie, annuncia la Buona              Renato nelle sue omelie della domenica, a
                           Novella e fa sentire che non si è dimenticata        don Angelo che ci raggiunge sui social, ad
                           di quei ragazzi che accoglieva il venerdì            adulti e bambini che cercano di affrontare
                           pomeriggio in patronato, chiedendo: Come             con serenità questo periodaccio, seguendo
                           va? A scuola tutto bene? A casa tutto a              compiti e lezioni e rinunciando alle belle
                           posto? Saranno ancora mesi di separazione            amicizie e ai giochi nel modo che siamo
                           sociale ma la preghiera unirà i nostri cuori,        soliti fare (ci manca il Patronato!!!).
                           la lettura della Parola di Dio aiuterà in            Siamo certi che Gesù ci sostiene: cari gruppi
                           questo tempo a risollevarci, a darci una             di bambini e ragazzi ci mancate, abbiamo
                           speranza.                                            voglia di continuare ad incontrarvi per
                           Come catechisti in questo periodo abbiamo            camminare insieme a Gesù Maestro buono!

                                                                                                       il sagrato          pag. 7
Il sagrato - Parrocchia Duomo Feltre
ALCUNI “CAPOLAVORI” DEI BAMBINI DEL CATECHISMO

                                                               Ultimamente non
                                   squali in casa, senz
                                                        a     stanza triste, ma grnego di essere abba-
           Passare le festività pao, ma vedersi solo         rantena, mi sono reazie a questa qua-
           poter vedere nessun o, sì è bello, ma non         cose, di quanto sia sa conto delle piccole
           tramite uno scherm ciare i propri nonni,          di mano, un abbracimportante una stretta
            quanto poter abbrac dono da tanto tempo         presenza che mi sa cio o anche solo una
            magari che non si ve po noi non possiamo        che mi stia servendoppia ascoltare... Penso
            per esempio. Purtroprispettare le regole che    Penso questo.         a crescere molto...
             fare niente, a parte ...
             ci vengono imposte iero.
              Questo è il mio pens

                                                      r        In questo periodo ti
                                olto duro e brutto pe         di aiutare tutte le pe chiedo, Signore,
           Questo periodo è mvicini ma lontani...
           tutti, bisogna stare un buon periodo               ammalate o che so rsone che sono
           Secondo me è però miglia e magari                  a tutti la speranza dino in difficoltà e dona
            per stare di più in fa più a Dio; è un buon      Mettiamo nelle tue andare avanti.
            avvicinarci un po’ di tare la nostra fede        e le nostre angosce mani le nostre paure
            momento per aumeniedere aiuto solo nei          particolare. Stacci vicdi questo periodo così
             e imparare a non cho                           per non arrenderci. ino e dacci la forza
             momenti di bisogn                              Signore contiamo su
                                                                                   l tuo aiuto.

  pag. 8         il sagrato
Il sagrato - Parrocchia Duomo Feltre
il sagrato   pag. 9
Il sagrato - Parrocchia Duomo Feltre
La rivincita dei social
Renato             Lo sconquasso subito
Beino              dall’umanità       con      la
                   pandemia da coronavirus
                   ha posto, fra le tante
                   questioni       su     aspetti
                   esistenziali, e aldilà della
                   tragedia delle migliaia
                   di morti, una domanda
                   inquietante: come saremo
                   dopo, quando tutto sarà
                   finito?; cosa cambierà nella
                   nostra vita?
                   I       sociologi      stanno
                   interrogandosi             sui
                   cambiamenti che la crisi
                   porterà nella nostra vita
                   quotidiana e che saranno
                   indotti dal prolungato e
                   forzato isolamento cui
                   siamo stati sottoposti. Carlo Bordoni, in    diventata una malattia sociale cronica.
                   un bell’articolo del Corriere della Sera     L’aver perso la dimensione solidale
                   di domenica 20 marzo scorso, parla di        dello stare insieme ha generato infatti,
                   almeno due importanti cambiamenti            per esempio, la crisi della famiglia
                   che avranno forti influenze sul nostro       come istituzione sociale di base.
                   vivere in comunità.                          Quello che sta succedendo sta ridando
                       Il primo è dato dal riprendere           forza alle relazioni strette, familiari
  Questa pandemia valore dell’idea di stato-nazione, che        o solidali, mentre anche i media di
      porterà tanti sembrava ormai obsoleta e del tutto         comunicazione, che sembravano aver
                       superata dall’evoluzione della società   soppiantato i legami forti, assumono
 cambiamenti nelle globale. Abbiamo visto in effetti,
                                                                nuove caratteristiche e positive.
        nostre vite anche qui da noi, come ci siamo             Personalmente devo dire che ero fra
                       stretti attorno al governo, che in       quelli che consideravano i social niente
                   questa occasione si è ripreso per intero     altro che vuoti passatempi, in grado di
                   il potere, che per molti versi sembrava      generare solo relazioni vacue e false,
                   aver ceduto ad altre entità super- o         soprattutto allontanando (soprattutto
                   infra-nazionali. Ci riferiamo, da un lato,   i giovani) dal contesto vivo della
                   a tutto ciò che può essere ricondotto        comunità di appartenenza.
                   alla cosiddetta “globalizzazione”:           Questi mezzi di comunicazione, con
                   l’apertura delle frontiere, la finanza       l’obbligo di restare chiusi in casa,
                   mondiale, le migrazioni, le istituzioni      hanno acquistato invece un carattere
                   politiche sovranazionali (compresa           più “umano”, una capacità nuova
                   la UE); e, dall’altro, alla devoluzione      di mantenere relazioni sociali, di
                   di alcune funzioni dello stato a livelli     condividere emozioni e non solo notizie
                   istituzionali più bassi, che in Italia si    o consigli.
                   chiama autonomia regionale.                  Quando saremo usciti da questa crisi,
                   Tutto questo costituisce il terreno          forse saremo capaci di inaugurare un
                   di coltura del secondo fenomeno di           nuovo umanesimo, di recuperare una
                   mutamento, che parimenti influenzerà         concezione vera di comunità, basata
                   da vicino il sistema di relazioni sociali:   sul rispetto e sull’altruismo.
                   la crisi dell’individualismo esasperato.
                   Sembrava che avessimo perduto il senso
                   stesso di comunità, che la difficoltà        P.S. - Per la cronaca: non ho attivato Facebook,
                   a relazionarci con il prossimo fosse         né Twitter, né Instagram.

pag. 10     il sagrato
Domani... andrà tutto bene
                                                                          Una cover in tempi di emergenza

    Cristina              L’idea ci è venuta ascoltando sia le         carica di speranza per il futuro, “andrà
    Valerio               notizie alla televisione, sia i nostri       tutto bene”, che si legge su numerosi
    Michela               genitori che parlavano fra di loro           cartelloni esposti ovunque in Italia.
    Gabriele              dell’emergenza coronavirus e della           In un secondo momento ci siamo
    Erika                 situazione che stiamo vivendo.               divisi le varie parti, cercando di dare
    Bonan                 Non si parla praticamente d’altro da         a ciascuno quella più adatta. Ad Erika
                          quando hanno chiuso le scuole e poi          è toccata la parte con l’acuto più alto:
                          tutte le attività extrascolastiche per noi   abbiamo provato a turno a cantare quel
                          giovani. A casa, lontani da insegnanti e     “No, non siamo così soliiii...” e alla fine
                          compagni di classe e dalle varie attività    la migliore è risultata la più piccola.
                          sportive e ricreative, abbiamo pensato       Sarebbe una bugia dire che abbiamo
                          di dedicare il nostro tempo per creare       sempre lavorato in pace ed armonia…
                          qualcosa attraverso cui ringraziare          Le discussioni e talvolta i litigi su chi
                          tutte le persone che sono tutti i giorni     doveva fare cosa, e anche sul come, non
                          in prima linea per fronteggiare questo       sono mancati. Per fortuna, anche grazie
                          nemico invisibile, che in un attimo ha       alla mediazione dei nostri genitori,
                          cambiato così profondamente la nostra        siamo riusciti a raggiungere un accordo
                          vita. Allo stesso tempo volevamo             e un risultato finale. Non so più neanche
                          incoraggiare tutti coloro che soffrono       quanti video di prova abbiamo fatto
                          a causa della perdita di una persona         prima di arrivare a quello giusto.
                              cara, e coloro che sono stanchi          Sinceramente, non credevamo che il
Una famiglia “musicale” della situazione, che li costringe a           nostro lavoro avrebbe raccolto così
porta un po’ di allegria e rimanere a casa, spesso da soli.            tanti consensi e commenti positivi.
  appare sul TG Veneto Abbiamo pensato alla canzone                    Siamo felici che la canzone sia piaciuta,
                              “Domani” di Mauro Pagani, già            ci auguriamo che il nostro “grazie” sia
                          ripresa nel 2009 dal gruppo dei              arrivato a destinazione e speriamo
                          “Superartisti Uniti per l’Abruzzo”,          di aver dato un po’ di conforto ed
                          dedicata ai terremotati de L’Aquila.         incoraggiamento a tutti. Ci siamo resi
                          Abbiamo prima lavorato sul testo,            conto che una pacca virtuale sulla spalla
                          adattando le parole al momento               accompagnata dalla frase “Domani,
                          che stiamo vivendo e inserendo nel           andrà tutto bene” l’abbiamo sentita
                          ritornello la frase più ricorrente e         anche noi…

                                                                                       il sagrato      pag. 11
“Io sono Tu”, incontrare Dio nella Sacra Scrittura
      Un gruppo di giovani universitari si incontrano per commentare la Parola

                Emanuela Busetto:                             sempre uno sguardo di misericordia e
                “Io sono Tu” è nato dal desiderio di          di tenerezza, perché, come dice Papa
                incontrare Dio nella Sacra Scrittura          Francesco, la gioia più grande è dire sì
                come giovani in cammino. Il Pellegri-         all’amore, senza se e senza ma.
                naggio in Terra Santa, organizzato dal-
                la Pastorale Giovanile della Diocesi di       Beatrice Scapin:
                Rimini, vissuto da alcuni componenti          Terra Santa, poco dopo Natale: di fron-
                del gruppo durante il periodo natalizio,      te alla grotta dell’Annunciazione, tra i
                è stato il colpo di fulmine che ha acce-      resti della città di Cafarnao, tra gli ulivi
                so in noi la voglia di scoprire la Bibbia.    del Getsemani, di fronte all’incantevole
                Lungo il cammino eravamo accompa-             tramonto sul Lago di Tiberiade, ingi-
                gnati da un biblista che ci spiegava ad       nocchiati davanti la grotta della natività
                ogni tappa il significato della Parola. Al    e davanti a quel Sepolcro trovato vuo-
                nostro rientro ci siamo ritrovati animati     to, allungando la mano all’interno del
                dal desiderio di proseguire questo per-       buco sul Golgota, ammirando le dune e
                corso. Abbiamo contattato Don Rober-          il silenzio del deserto di Giuda, abbiamo
                to De Nardin, responsabile diocesano          incontrato tutta la concretezza e la quo-
                della Pastorale Giovanile, Don Angelo,        tidianità di Dio e della sua Parola. Mi
                parroco di Feltre, e Don Giancarlo che        sono resa conto di aver vissuto 26 anni
                hanno subito accolto e ascoltato quello       cercando Dio in gesta esemplari, ma so-
                che avevamo da proporre. Grazie all’e-        prattutto plateali, non nella mia quoti-
                sperienza, vissuta in Terra Santa, abbia-     dianità e senza ascoltare davvero la Sua
                mo compreso quanto fosse importante           Parola, che invece si rivolge davvero a
                incontrarsi, leggere insieme la Bibbia ed     me e ha qualcosa da dirmi ogni giorno.
                essere seguiti da una guida, quale pro-       Siamo tornati in Italia carichi di vissuti,
                fonda conoscitrice delle Sacre Scritture.     ma soprattutto carichi della volontà, o,
                Il Maestro della Parola a Feltre è Padre      anzi, della necessità di proseguire que-
                Pietro, che non si definisce esperto, ma      sto cammino: come fare? E cosa fare?
                innamorato della Bibbia. Venne da lui         Mancavamo da Feltre ormai da qualche
                la proposta di sviscerare il Cantico dei      anno, la vita universitaria e lo studio ci
                Cantici, nel quale si narra dell’amore        avevano allontanato dalla nostra cit-
                tra due innamorati. Sin da subito ci ha       tà natale, ci mancavano i contatti, ma,
                incuriosito con la sua lectio divina. Così,   come si dice, Dio vede e provvede: ab-
                abbiamo iniziato a scoprire l’Amore nel-      biamo smosso mezza diocesi e alla fine
                la Bibbia. Il primo incontro è avvenuto       Io sono Tu è nato.
                di presenza, dal secondo incontro, a          È nato dalla necessità di mantenere
                causa dell’emergenza che stiamo affron-       vivo il legame con Dio e di incontrarlo
                tando, ci siamo trovati su Skype. Il filo     in ciò che Egli ha da dirci attraverso la
                conduttore è l’Amore. Ad ogni incon-          Sacra Scrittura, ma anche nella condi-
                tro ci confrontiamo
                sulle varie sfaccet-
                tature dell’Amore,
                descritte nella Sacra
                Scrittura: l’amicizia,
                l’amore di coppia,
                l’amore fraterno…
                Mi colpisce che la
                Bibbia, pur essendo
                un libro scritto mi-
                gliaia di anni fa, ha
                qualcosa da dirmi
                della mia quotidiani-
                tà, nel mio oggi. Mi
                insegna a guardare
                l’altro con gli occhi
                dell’Amore, nono-
                stante la nostra mi-
                seria umana, avendo

pag. 12   il sagrato
visione e nel confronto.
L’idea era quella di un ci-
clo di incontri su un tema
particolarmente caro ai
giovani (ma oserei dire a
ogni uomo), ovvero quel-
lo dell’Amore, leggendo il
Cantico dei Cantici sotto
la guida “innamorata” di
Padre Pietro e tra menti e
cuori curiosi di giovani del
Feltrino e dintorni. L’e-
mergenza sanitaria ci ha
permesso di incon-trarci
fisicamente solo una vol-
ta, ma virtualmente conti-
nuiamo a incontrarci ogni
giovedì sera e ciò che ci
muove è sempre l’Amore,
che poi continua a essere
il filo rosso delle nostre
chiacchierate settimanali.
In questo momento così
confusionario e incerto è
difficile mantenersi spe-
ranzosi e fiduciosi; Papa
Francesco nella Christus
Vivit scrive a noi giovani:
«“Dio ti ama”.
Se l’hai già sentito, non importa, voglio
ricordartelo: Dio ti ama. Non dubitar-
ne mai, qualunque cosa ti accada nella
vita. In qualunque circostanza, sei infi-
nitamente amato.» Io sono Tu mi ricor-
da costantemente quest’amore.                  Matteo De Boni:
                                               A volte il buon Dio risponde ai nostri
Giovanni Soppelsa:                             interrogativi inaspettatamente e ci chia-
Ho saputo degli incontri di “Io sono           ma a guardare il mondo in modo nuo-
tu” grazie ad un paio di provvidenziali        vo. Sicuramente l’esperienza del pelle-
coincidenze diocesane: fra tante inizia-       grinaggio in Terrasanta, in particolare
tive locali mi aveva incuriosito il tema,      sul lago di Tiberiade e nella Basilica del
sul Cantico dei Cantici, che ho trovato        Santo Sepolcro mi ha fatto vivere questa
bello, santo e coraggioso. Pur non essen-      dimensione spirituale con molta intensi-
do proprio della zona (abito a Falcade)        tà. Al mio rientro, spinto da Emanuela e
ho deciso così di scendere a Feltre. Non       Beatrice con le quali ho condiviso il pel-
solo il primo incontro con padre Pietro        legrinaggio, mi sono domandato come
è stato pieno di spunti e interessante nel     poter mantenere questa intensità spiri-
muovere i primi passi del Cantico ma,          tuale. È nato così un gruppo di giovani
non meno importante, sono stato subito         desiderosi di confrontarsi con la Sacra
accolto con familiarità, cortesia, amici-      Scrittura per leggere la propria vita.
zia (e pazienza). Anche in questi gior-        Grazie alla preziosa figura di Sandro, il
ni di confino, si continua online questa       nostro seminarista, ci siamo fatti guida-
bella avventura biblica con temi biblici       re alla scoperta di “personaggi” biblici
prossimi a quelli degli incontri pianifi-      che hanno avuto un rapporto con Dio e
cati, in attesa di potere riprendere le fila   ci possono “insegnare” qualcosa, man-
del Cantico: approfitterò, quindi, anco-       tenendo viva la nostra fede in momento
ra dell’ospitalità feltrina, se sarà possi-    così difficile durante la solitudine della
bile!                                          pandemia.

                                                               il sagrato      pag. 13
Coronavirus: i giovani e il loro tempo
Martina        Per noi giovani, questa circostanza è              settimane, impoverisce il tempo che si
Lirussi        un’occasione di maturazione, abbiamo               vive come un irritante stato di privazione.
               capito che “nessuno si salva da solo”, ed          Proprio per questo, sono state messe a
               è nata la consapevolezza che nei momenti           disposizione online attività culturali, ludiche
               più difficili e bui si riflette su se stessi,      e ricreative - accessibili a tutti - per poter
               scoprendo il valore proprio e dell’altro.          continuare a coltivare interessi e passioni
               Le attuali restrizioni alla libertà individuale    anche da casa. Nella consapevolezza, però,
               comportano dei sacrifici: l’uomo è un              che queste non possono trasmettere le
               animale sociale e si definisce attraverso i        stesse emozioni e la stessa “vivacità” della
               rapporti che ora è chiamato a ridurre al           scoperta in prima persona.
               minimo, snaturandosi.                              Sicuramente i giovani, essendo costretti
               Dobbiamo evitare di immaginare un “non             nelle proprie abitazioni, sperimentano
               tempo” sospeso tra un prima e un dopo.             maggiormente le dinamiche, facili o meno
               Questo è comunque un tempo di vita                 facili, della convivenza con i familiari. Così,
               importante. Non lo abbiamo scelto, ma              specchio fronte specchio, emergono i
               possiamo decidere di viverlo, a nostro             genitori e i figli con le loro qualità, mancanze
               modo, come opportunità per accorgersi              e caratteristiche che li contraddistinguono.
               del valore delle piccole cose quotidiane.          Acquistano forza e necessità il dialogo,
               In particolare, noi studenti procediamo            la relazione, aspetti rinnovati od inediti
               nelle attività didattiche solamente online,        dell’essere insieme. Nasce o si risveglia il
               cambiando abitudini e modalità di relazione        confronto, ma anche lo scontro tra genitori
               e studio, affrontando sacrifici e limiti dello     e figli, e fra gli stessi genitori. Riaffiora
               stare sempre a casa e dello studiare a             comunque la consapevolezza del valore
               distanza. Si procede con il programma              di stare assieme a casa, ma soprattutto
               scolastico, ma mancano la spontaneità e la         di vivere “in famiglia”, che mai come
               gioia dell’incontro di ogni giorno in classe.      oggi sarebbe necessario fosse per tutti
               La frenesia tecnologica, che normalmente           “comunione d’amore”, luogo protetto e
               rischia di distanziarci e dividerci, è diventata   nido di affetti.
               l’unica possibilità di contatto.                   Questo in fondo è un tempo per mettere
               L’assenza degli impegni extrascolastici,           in ordine, per spolverare non solo cose, ma
               che riempivano e diversificavano le nostre         anche relazioni e sentimenti.

pag. 14   il sagrato
SANTA CORONA, PROTETTRICE CONTRO LE EPIDEMIE

La Redazione     La pandemia di coronavirus, che tante          Santa Corona rappresenta la testimo-
                 vittime ha mietuto e tanti sacrifici ha        nianza di un Dio che si fa prossimo ai
                 imposto a tutti, per i credenti è stata        sofferenti e ai moribondi, anche quan-
                 anche occasione di riaccostarsi alla fede      do tutto appare perduto. Questo deriva
                 e alla devozione verso i santi protettori,     dall’agiografia dei due santi.
                 che ognuno serba nel proprio intimo.
                 Forse non tutti sanno, a questo propo-         Vittore era un soldato proveniente dal-
                 sito, che la nostra patrona Santa Coro-        la provincia romana della Cilicia (costa
                 na è la protettrice contro le epidemie,        sud-meridionale dell’Asia Minore). Du-
                 con San Rocco, San Sebastiano e San-           rante la persecuzione di Marco Aurelio,
                 ta Rita. Essa vanta una devozione che          intorno al 170 d.C., egli fu denunciato
                 travalica i confini italiani per estendersi    al prefetto Sebastiano per la sua fede
                 alla Slovenia, all’Austria e alla Germa-       cristiana e sottoposto a torture. Mentre
                 nia e che diviene tanto più forte oggi per     egli soffriva, pur restando fermo nella
                 la singolare omonimia col virus che ci         fede, la sposa di un suo compagno d’ar-
                 perseguita.                                    mi non ancora sedicenne, il cui nome
                    In effetti la città di Feltre nella sua     era Corona (equivalente latino del nome
                    storia si è sempre affidata all’inter-      Stefania), dichiarò di essere cristiana an-
                    cessione dei Ss. Martiri per uscire da      che lei e inginocchiatasi cominciò a pre-
                    periodi bui o di grave difficoltà, come     gare per lui. Per questo venne arrestata
                    nel caso di terremoti o di pestilenze.      e martirizzata in modo atroce, mentre
                    Si ricorda la grande processione-pel-       San Vittore venne decapitato.
                    legrinaggio dei 20.000 che nel 1943,
                    in piena seconda guerra mondiale,           San Vittore e Santa Corona sono patro-
                    riaccompagnò le spoglie dei Martiri         ni di Feltre e della diocesi di Belluno-Fel-
                    dalla Cattedrale al Santuario. Ed an-       tre, oltre che di Otricoli (TR), Castelfi-
                    che la breve ma intensa processione         dardo (AN), Rivalta di Torino (TO),
                    delle spoglie dall’interno del Santua-      Castelminio di Resana (TV), Canepi-
                    rio al portale d’ingresso per una so-       na (VT), Monte
                    lenne benedizione impartita dal card.       Romano (VT),
                    Marco Cè alla città-diocesi di cui          Vallerano (VT) e
                    erano patroni, prima della definitiva       Brà (CN).
                    riposizione nel loro secolare sarcofa-
                    go. Era il 1981, ma sono stati attimi       Nella cattedrale
                    tuttora indelebili nella memoria di         di     Aquisgrana
                    molti, attimi che durano un’eterni-         è conservato un
                    tà: i sacerdoti curvi sotto i sacri pesi,   preziose reliqua-
                    il patriarca con le insegne pontificali     rio di Santa Co-
                    che implorava l’intercessione dei santi     rona, venerata
                    martiri secondo un rituale secolare, il     come      patrona
                    popolo ammassato davanti alla chie-         delle epidemie e
   SAN VITTORE
                    sa, in religioso silenzio, nella cornice    anche dalla città
                    vespertina di una giornata luminosa.        renana è consi-
                    La storia e la vita di Santa Corona         derata fonte di
                 è strettamente legata a quella di San          speranza in que-
                 Vittore. Di questi tempi i nomi dei due        sti tempi difficili.
                 santi, in particolare appunto Santa Co-
                 rona, sono invocati da milioni di fedeli,      Affidiamoci dun-
                 che si affidano a loro per cercare scam-       que ancora una
                 po dal coronavirus.                            volta con fede ai
                 Oggi la città di Feltre è diventata riferi-    nostri Patroni.
                 mento spirituale per molti italiani, con-
                 servando nella Basilica sul monte Mie-
                 sna i resti dei due Martiri.                                           SANTA CORONA

                                                                                  il sagrato     pag. 15
Accordo tra governo e Cei:
 dal 18 maggio si può celebrare messa con i fedeli
 Il Presidente della Conferenza Episcopale
 Italiana, Cardinale Gualtiero Bassetti, ha
 così commentato la firma del Protocollo
 per la graduale ripresa delle celebrazioni
 liturgiche:
 “Esprimo la soddisfazione mia, dei vescovi e, più
 in generale, della comunità ecclesiale per essere
 arrivati a condividere le linee di un accordo, che
 consentirà di riprendere la celebrazione delle
 Messe con il popolo. Il mio ringraziamento va al
 Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe
 Conte, e al ministro dell’Interno, Luciana
 Lamorgese, con cui in queste settimane c’è
 stata un’interlocuzione continua e proficua. Un
 pensiero di sincera gratitudine mi sento in dovere
 di esprimerlo al Ministro della Salute e all’intero
 Comitato tecnico-scientifico: questa tempesta, Santa Messa che il Vescovo ha celebrato domenica 19 aprile in Duomo con l’Arciprete don Angelo e don
 inedita e drammatica, ha posto sulle loro spalle Secondo       Dalla Caneva, Decano del capitolo della Concattedrale.
                                                       Assistevano anche cinque laici in rappresentanza delle tre parrocchie, addetti al servizio liturgico.
 un carico enorme in termini di responsabilità”.
 “Come Chiesa abbiamo condiviso, certo con sofferenza, le limitazioni imposte a tutela della salute di tutti, senza alcuna volontà di cercare
 strappi o scorciatoie, né di appoggiare la fuga in avanti di alcuno; ci siamo mossi in un’ottica di responsabilità, a tutela soprattutto dei più
 esposti. Alla vigilia di quella che ci auguriamo possa essere una rinascita per l’intero Paese, ribadisco l’importanza che non si abbassi la
 guardia ma, come abbiamo ripetuto in questi mesi, si accolgano le misure sanitarie nell’orizzonte del rispetto della salute di tutti”.

                 DIPARTIMENTO PER LE LIBERTÀ CIVILI E L’IMMIGRAZIONE                       mani e indossato guanti monouso; gli stessi – indossando la mascherina,
  Protocollo circa la ripresa delle celebrazioni con il popolo                             avendo massima attenzione a coprirsi naso e bocca e mantenendo
                                                                                           un’adeguata distanza di sicurezza – abbiano cura di offrire l’ostia senza
‑ L’accesso individuale ai luoghi di culto si deve svolgere in modo da                     venire a contatto con le mani dei fedeli.
evitare ogni assembramento sia nell’edificio sia nei luoghi annessi, come                  ‑ I fedeli assicurino il rispetto della distanza sanitaria.
la sacrestia e il sagrato.                                                                 ‑ Per ragioni igienico-sanitarie, non è opportuno che nei luoghi destinati
‑ Nel rispetto della normativa sul distanziamento tra le persone, il legale                ai fedeli siano presenti sussidi per i canti o di altro tipo.
rappresentante dell’ente individua la capienza massima dell’edificio di                    ‑ Le eventuali offerte non siano raccolte durante la celebrazione, ma
culto, tenendo conto della distanza minima di sicurezza, che deve essere                   attraverso appositi contenitori, che possono essere collocati agli ingressi
pari ad almeno un metro laterale e frontale.                                               o in altro luogo ritenuto idoneo.
‑ L’accesso alla chiesa resta contingentato e regolato da volontari che                    ‑ Il sacramento della Penitenza sia amministrato in luoghi ampi e
– indossando adeguati dispositivi di protezione individuale, guanti                        areati, che consentano a loro volta il pieno rispetto delle misure di
monouso e un evidente segno di riconoscimento – favoriscono l’accesso                      distanziamento e la riservatezza richiesta dal sacramento stesso.
e l’uscita e vigilano sul numero massimo di presenze consentite.                           Sacerdote e fedeli indossino sempre la mascherina.
‑ Per favorire un accesso ordinato, durante il quale andrà rispettata la                   ‑ Viene inoltre ricordato che non sono ammessi coloro che presentano
distanza di sicurezza pari almeno a un metro e mezzo, si utilizzino,                       sintomi influenzali o respiratori o che abbiano una temperatura corporea
ove presenti, più ingressi, eventualmente distinguendo quelli riservati                    pari o superiore a 37,5°C; parimenti non sono ammessi coloro che sono
all’entrata da quelli riservati all’uscita. Durante l’entrata e l’uscita dei               stati in contatto con persone positive al virus nei giorni precedenti.
fedeli le porte rimangano aperte per favorire un flusso più sicuro ed
evitare che porte e maniglie siano toccate.                                                Altre norme si riferiscono: alla igienizzazione dei luoghi e degli oggetti, compresa la
‑ Coloro che accedono ai luoghi di culto per le celebrazioni liturgiche                    disponibilità per i fedeli di liquidi igienizzanti; all’estensione delle norme di sicurezza
sono tenuti a indossare mascherine.                                                        ai riti del Battesimo, del Matrimonio, dell’Unzione degli infermi e delle Esequie.
‑ Tra i riti preparatori alla Comunione si ometta lo scambio del segno
della pace.                                                                                LE DISPOSIZIONI PIÙ PRECISE PER L’ACCESSO ALLA
‑ La distribuzione della Comunione avvenga dopo che il celebrante                          CELEBRAZIONE DELLA S. MESSA SARANNO ESPOSTE
e l’eventuale ministro straordinario avranno curato l’igiene delle loro                    NELLE BACHECHE DEL DUOMO E DELLE ALTRE CHIESE

(*) Le opere riprodotte a pag. 1 e 5 si trovano nella Sala della Confraternita del Santissimo Sacramento in Duomo

          SOSTENETE IL VOSTRO BOLLETTINO PARROCCHIALE CON BONIFICO BANCARIO
    IBAN: IT 70 E 060 4561 1100 0000 7301 116 – Parrocchia S. Pietro - Causale: Offerta per “Il Sagrato”
                     GRAZIE A TUTTI COLORO CHE SOSTENGONO QUESTO BOLLETTINO
il sagrato              Bollettino Parrocchiale             Duomo, S. Cuore, S.Maria degli Angeli                         Redazione: duomo.feltre@alice.it
                        Stampa:                             Aut. Tribunale di Belluno n. 6 del 23/11/2016                 Via A. Vecellio, 7 - 32032 FELTRE
Gruppo DBS-SMAA srl Rasai di Seren del Grappa               Direttore responsabile: Sergio Claut                          Grafica: Renato Beino
Puoi anche leggere