Il sagrato - Parrocchia Duomo Feltre
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Anno V - n. 1 il sagrato Maggio 2020 BOLLETTINO DELLE PARROCCHIE DEL DUOMO, DI S. MARIA DEGLI ANGELI, DEL SACRO CUORE Abitazione del Parroco: Via A. Vecellio, 7 - 32032 FELTRE - internet www.parrocchiaduomo.it Siamo come la Chiesa delle origini Questo numero del bollettino ci un cammino appena abbozzato raggiunge mentre crescono le aspet- ma promettente. Abbiamo infine tative di terminare la quarantena capito che la vita va gustata perché causata dal coronavirus. L’espe- basta una piccola particella a rovinar- rienza che ancora stiamo condivi- cela per sempre: sarebbe davvero dendo stride con le belle giornata umiliante ora, tornare schiavi di inte- che questa primavera ci sta donando ressi economici che dettano ritmi di e, al tempo stesso, ci aiuta a proget- vita quotidiana a tutti. tare e a programmare, perché il Quando uscirà questo bollettino nostro sguardo punta sempre in parrocchiale, sarà già maggio: il avanti, oltre le difficoltà di questo tempo dedicato alla preghiera tempo presente che ci tiene prigio- mariana del “fioretto”, il mese dedi- nieri. cato ai nostri Santi Patroni Vittore È il Vangelo di Pasqua con tutta la e Corona; è il mese di Santa Rita. sua vitalità di annuncio e di spiritua- Sono le devozioni che la tradizione ci lità a chiedercelo! È il mistero della consegna e che si rincorrono di anno risurrezione di Gesù di Nazaret che ci in anno scandendo un po’ il nostro spinge a pensare al futuro semplice- calendario, soprattutto di chi le vive mente per amore e passione per la fin dall’infanzia. vita. Quest’anno però non saranno distri- Il futuro mi viene ricordato da quei buite le rose per Santa Rita, né il pelle- genitori più giovani che telefonano grinaggio al Santuario. Nella cappel- per chiedere il battesimo dei propri lina di Santa Rita come al santuario figli: questa è già una promessa della vi giungerà però il tanto bene silen- vita che guarda avanti. Un domani zioso, l’incessante preghiera di molti saranno i più giovani a raccontare di noi, i gesti di carità e di umanità ai loro figli questa lunga quarantena compiuto tra vicini di casa o familiari dell’anno 2020, delle nostre fatiche, in difficoltà, in Ospedale, nelle case Girolamo Turro - La Cena in Emmaus* delle nostre paure di oggi. di riposo, la fatica e l’apprensione di Gli articoli di questo numero de Il nostra umanità. chi ha continuato a lavorare garantendo Sagrato, ci racconteranno esperienze Abbiamo capito ora che i nostri anziani i servizi necessari. vissute nelle nostre case: esperienze in casa di riposo portano pesi di solitu- Ogni anno la città porta il dono di un di famiglie, di anziani soli, di giovani. dine incredibili, alleviati dalla fiducia nelle Cero esprimendo i propri voti augurali Tutti ci si sentiamo privati di un tempo persone che li circondano, ma che non e le grazie da invocare. Sulle pendici della nostra vita e ci accorgiamo che, può essere paragonabile all’affetto o del Miesna giungeranno come sempre i seppur avvantaggiati dal restare sempre alla visita dei propri cari, anche quando migliori auspici per il futuro della nostra connessi, in verità abbiamo bisogno la mente impedisce di riconoscerci. gente. di tanto altro che prima davamo per Abbiamo scoperto che la maturità Auspichiamo dunque per tutti il ritorno dovuto e scontato. umana è un cantiere sempre aperto a a breve della possibilità di riprendere la Mi riferisco al bisogno di relazioni qualsiasi età: è una meta da raggiungere, vita quotidiana, migliorata in qualità e umane, vere, sincere, disinteressate. messa alla prova da circostanze impre- sostenuta dal suo respiro di libertà; invo- Il mondo virtuale si sta dimostrando vedibili. Condividiamo su queste pagine chiamo ai nostri Patroni che nelle nostre per quello che è: gelido, ci blocca, ci qualche esperienza vissuta in famiglia, in case possa tornare la serenità e che sta stancando, dividendo, contrappo- modo da suscitare qualche riflessione. questo capitolo della nostra vita possa nendo, confondendo. Abbiamo bisogno Un grazie ai bambini del catechismo avere un esito positivo per ciascuno di di spazi, di tornare a riprenderci tutti gli che hanno inviato i loro disegni per la noi. spazi che sono punti di riferimento per la Domenica delle Palme! Grazie ai giovani Il vostro Parroco nostra storia, per la nostra anima, per la che si sono organizzati continuando Don Angelo
… qui abiterò, perché l’ho desiderato (Sal 132, 14) Sandro Quando qualcuno mi chiede dove abito, del Sacro Cuore) per fare un po’ di tiro- De Gasperi ho sempre qualche difficoltà a risponde- cinio, in gergo tecnico “servizio pastorale”. re in maniera chiara, e non perché io sia Se qualcuno tra i lettori che è arrivato fino una persona sbadata. In realtà, in que- a questo punto fosse un commercialista, sta fase della mia vita vi sono diverse case penso potrebbe gioire nel calcolo delle tasse che frequento più o meno abitualmente: che debbo pagare per questo ricco patri- c’è la casa dove sono cresciuto, a Caviola, monio di tre case; grato del lavoro che svol- una piccola frazione del comune di Falca- gerà per me (mi può far arrivare il conto), de, nel cuore delle Dolomiti, a cui ritorno ritengo più interessante (e forse più utile una volta a settimana. Da lì, dopo aver tra- per suscitare curiosità) condividere con voi scorso l’infanzia a giocare nei boschi e ad qualche prima impressione di questi primi andare in montagna (e a combinare guai, mesi a Feltre. In accordo con il parroco ma questo è meglio lasciarlo tra parentesi), don Angelo, avevamo deciso di cominciare ho frequentato il liceo classico “Tiziano” a la mia esperienza con il suo ingresso, il 12 Belluno. Al termine del percorso scolastico, gennaio: è stato bello vedere come, nei mesi dopo qualche indecisione e con un pizzico precedenti, si intrecciassero il desiderio, da di incoscienza, ho intrapreso il cammino parte sua, di ricominciare il ministero sacer- del Seminario, che mi ha portato prima a dotale dopo qualche mese di stand-by e, da Belluno (due anni) e, quindi, a Trento (da parte mia, di mettermi in gioco in questa quattro anni). nuova realtà dopo tre anni di servizio nella Questa è la mia “seconda casa”, dove parrocchia di Limana. La bellezza artisti- passo la maggior parte del mio tempo: ca e paesaggistica di Feltre (forse anche per Facciamo la conoscenza dal lunedì al venerdì pomeriggio, infat- questo desiderio a lungo custodito e coltiva- coi seminaristi in servizio ti, condivido il percorso di discernimen- to) mi ha subito conquistato: ma nelle po- pastorale nelle nostre to (in buona sostanza, significa cercare che domeniche che ho potuto trascorrere comunità parrocchiali di capire cosa si vuole fare della propria in parrocchia, ho intuito una bellezza più vita) e di formazione al sacerdozio con nascosta, ma non per questo meno vera. altri giovani, 3 della nostra diocesi di Ho incontrato tante persone, che rendono Belluno-Feltre, e 8 della diocesi di Trento; vive e belle le nostre comunità, prestando il fino all’anno scorso, era con noi anche un loro servizio in tanti modi: purtroppo, quasi giovane della diocesi di Bolzano-Bressano- subito l’emergenza sanitaria ci ha costretti ne. Dal sabato pomeriggio al lunedì matti- nelle nostre case, interrompendo la tessitu- na, da gennaio, la mia terza casa è Feltre: ra di legami e relazioni. Nel salmo 132, si ogni seminarista viene destinato ad una racconta il giubilo per l’ingresso dell’arca a realtà (nel mio caso, le tre parrocchie della Gerusalemme dopo il suo lungo pellegrina- Concattedrale, di S. Maria degli Angeli e re nel deserto alla guida del popolo di Isra- ele: mi colpisce l’espressione che il salmista attribuisce a Dio, che dice, rivolto alla Città Santa: “Qui abiterò, perché l’ho desidera- to”. Esprime bene il desiderio che, molto umilmente, anch’io sento di dover sussurra- re alle comunità di Feltre, alla bellezza esi- bita e nascosta di questa città: “Abiterò qui, starò qui perché l’ho desiderato”. Quando potremo ricominciare a vivere la nostra quotidianità, quando ci sarà permes- so di riassaporare il gusto dello stare insie- me, del condividere, del pregare insieme, quando potremo cogliere un solo frammen- to della Risurrezione di Gesù nel rivedere le vie e le piazze della città piano piano ri- popolarsi, il mio desiderio potrà finalmente realizzarsi: “Feltre, qui abiterò, perché l’ho I quattro seminaristi ospiti di Feltre: Stefano, Sandro, Andrea e Federico desiderato”. pag. 2 il sagrato
Pasqua 2020: il dramma e la speranza Osvaldo La lunga fila di camion militari che si comunitario, la mancanza della presenza Zanin muovono lenti nel buio ed entrano in città, del sacerdote. E’ pur vero che in questo a Bergamo, carichi di bare destinate ai isolamento le case dei credenti possono moltissimi morti per coronavirus, resterà a diventare esse stesse una piccola chiesa lungo incisa nelle nostre menti. domestica ma a volte siamo comunque Camion militari per le vittime di una confusi. Cerchiamo di reagire, cerchiamo nuova, inaspettata guerra che miete vittime punti di riferimento e per fortuna troviamo a migliaia. E’ questa una delle immagini la parola sicura, netta e coinvolgente di simbolo che descrivono la tragedia e l’ansia papa Francesco che ci esorta a credere di questa stravolta quaresima 2020. Ma c’è nel vangelo e ci indica la strada verso un’altra immagine simbolo, al contempo un’umanità nuova in una terra riconciliata drammatica ma anche ricca di umanità e e non più ferita a morte dall’uomo. speranza, ed è quella dell’infermiera di un Ci poniamo allora la domanda: dove sta reparto di terapia intensiva che dopo un oggi la forza della speranza cristiana? Papa turno lunghissimo si addormenta con cuffia e Francesco ci ricorda che sta proprio nella mascherina davanti al computer del reparto. Pasqua di resurrezione che attendiamo. Siamo sballottati tra una paura dolorosa e Nel rintocco festoso delle campane che una speranza che si nutre del gesto etico sentiremo e che fin da bambini ci davano e coraggioso dei nostri operatori sanitari. un senso di gioioso sollievo dopo la tristezza Sono loro i nuovi samaritani che non si del venerdì santo. La potenza di Gesù girano dall’altra parte ma curano gli infetti risorto sconfigge la morte, fuga ogni tenebra rischiando la loro stessa vita o addirittura, e ci mostra che la morte non è una porta per alcuni, sacrificandola nel compimento aperta sul nulla ma l’inizio di un passaggio del loro lavoro. Ancora sono loro, infermieri verso una vita senza fine, presso Dio, nella e medici, a supplire all’assenza forzata luce. “Abbiamo una speranza senza fine dei familiari, sono loro che scambiano non un fine senza speranza”, scriveva Facciamo nostra la corsa col morente le ultime frasi, l’ultima Edith Stein, santa patrona d’Europa. In piena di speranza e fede di carezza con le mani chiuse nei guanti. questi giorni stiamo vivendo una situazione Pietro e Giovanni verso il Ci troviamo a vivere giorni difficili, in d’emergenza, una penosa frattura con la isolamento, in apprensione per il futuro. nostra vita di sempre. sepolcro: Cristo è risorto! Come viviamo noi cristiani questi Tuttavia proprio in questa condizione, giorni difficili? Sono giorni questi che evidenzia tutta la fragilità di noi esseri in cui tra l’altro siamo privati dei umani, possiamo, ispirati dal vangelo, nostri riti che possiamo seguire solo in fare nostra la corsa piena di speranza e televisione, riti senza popolo. Alla mestizia fede ritrovata di Pietro e Giovanni verso quaresimale se ne aggiunge un’altra per il il sepolcro vuoto: il Maestro, colui che digiuno eucaristico, l’assenza d’ incontro cerchiamo è risorto. il sagrato pag. 3
La pandemia, la Quaresima, la solitudine Nicoletta Stiamo vivendo un tempo a dir Toigo poco eccezionale che resterà nella nostra memoria come un ricordo doloroso. Sono convinta che nessuno di noi è capace di restare indifferente a ciò che ci accade intorno. Dovrei quindi aprire e chiudere questo articolo dando spazio esclusivo ad un unico argomento: il virus, la pandemia, il contagio. Non si parla d’altro e si fatica a volgere l’attenzione altrove. Ma è proprio in questi momenti a trovare tutto organizzato da altri, ora che dobbiamo essere capaci di invece abbiamo dovuto cambiare passo. distanziarcene un po’. Solo così vedremo Dobbiamo allontanarci un po’, stare in più limpidamente. La nostra vista, come silenzio e in ascolto, appartarci. i nostri occhi, scelgono sempre la giusta Ma non dobbiamo entrare nel buio, distanza per osservare meglio le cose. E avere paura, subire la solitudine. Questo allora perché non cominciare subito? no. Senza dubbio stiamo vivendo una Forse abbiamo bisogno di piangere, ma emergenza sanitaria e sociale, che non dobbiamo disperarci. Le grandi persone sono diventerà sociale ed economica. In quell’ormai lontano Mercoledì quelle che vedono che lo Eppure continuiamo a vivere la delle Ceneri, il 26 febbraio scorso, spirituale è più forte di nostra vita, a programmare il nostro ci stavamo preparando all’ingresso qualsiasi forza materiale. futuro, a fare scelte. Quindi il tempo nella Quaresima con un programma (Ralph Waldo Emerson) non si è fermato. Anzi, ogni giorno di incontri e di riti pronti per essere porta cose nuove e lascia alle nostre interpretati. Vedevo intorno a me sorrisi spalle le cose di ieri. e volti sereni. “I Giorni dello Spirito e Non ci siamo fermati; però camminando di Comunità”. Ricordate? Abbiamo ci siamo imbattuti in un tratto di strada dovuto cambiare passo. malfatto e diverso da quello a cui eravamo Ma il tempo non si è fermato e mentre abituati. Forse un po’ disattenti, quel scrivevo la Pasqua era già alle porte. tratto impervio ci ha colti impreparati. Gesù sta per entrare a Gerusalemme. Ma non ci fermiamo; piuttosto, ci E Lui, che ben conosceva i suoi giorni poniamo allerta e cambiamo passo. E prossimi, non si è fermato; è andato cerchiamo un alleato. Chiediamo aiuto avanti. Non dovremmo fare altrettanto? per uscire da questo mare in tempesta, Certo, anche Gesù ha avuto paura, come fecero gli Apostoli con Gesù. ha chiesto aiuto; anzi, ha chiesto di Non dobbiamo neppure andare lontano. essere liberato da una sofferenza troppo Il tempo che noi cristiani stiamo vivendo grande. Ma poi ha aggiunto: “Sia fatta diventa il nostro aiuto. la Tua volontà”. Il tempo del cristiano è scandito da Il bell’ esempio che Lui ci offre non è un un calendario liturgico centrato sulla esempio facile. Pasqua, l’evento motore per tutta la Quante volte ci siamo sentiti dire che la vita della Chiesa. La Quaresima ne è la Quaresima è il tempo della penitenza e preparazione e l’ingresso. Abituati da della rinuncia? La Quaresima è il tempo sempre a viverla in un’unica maniera e del nostro ingresso nel deserto. pag. 4 il sagrato
La Bibbia è piena di riferimenti al E’ insorta addirittura l’Accademia della deserto, che evoca un luogo negativo Crusca per confutare tale definizione: dove mancano il cibo e l’acqua essenziali non si deve parlare di distanziamento per la vita (Nm 20,5); luogo abitato da sociale ma semplicemente di distanza bestie feroci (Dt 8,15); dove mancano le fisica per evitare di equivocare. Infatti il strade e s’incontrano i briganti. distanziamento sociale è una forma di Ma il deserto diventa luogo di prova allontanamento volontario tra persone, della fede, luogo di grazia e di incontro non tra corpi fisici, e presuppone scelte con Dio. Soprattutto è il luogo dove Dio etiche, spesso inaccettabili. dà al suo popolo l’acqua, la manna, e Noi dobbiamo semplicemente infine la Legge per camminare sicuri mantenere distanze fisiche di sicurezza. verso la terra promessa (Dt 8, 2 -6). E contemporaneamente accentuare Comunque nella Bibbia il deserto è le vicinanze di mente e di cuore, che sempre una tappa provvisoria. Mai una guariscono da molti mali. stabile dimora. E infine il deserto nella Nel frattempo la scienza progredisce Bibbia è luogo d’incontro con Dio. e, come molte altre volte in passato, Spesso preghiamo con parole scritte da scoprirà rimedi capaci di proteggerci. altri che ci rendono incerti con Dio e E’ sempre stato così nella storia della ci fanno dimenticare che la preghiera medicina: ad ogni nuova malattia ha non è un monologo col quale ci si fatto seguito un periodo oscuro in cui si limita a lamentarci e a chiedere, ma è sono cercati i più diversi rimedi. Poi è un dialogo tra due interlocutori. Quindi arrivato quello giusto, che ha permesso con la preghiera si parla e si ascolta. di curare e/o prevenire. A quel punto Perché non provare a migliorare il la distanza fisica non occorrerà più e il nostro colloquio con Dio e a dilatare il distanziamento sociale sarà solo una tempo dell’ascolto? brutta scelta individuale o collettiva. C’è un altro argomento che mi preme Siatene certi: torneremo ad abbracciarci. condividere. Si parla tanto in questi E sarà un giorno meraviglioso. giorni di “distanziamento sociale”, Attenti però: non distraiamoci un’altra a significare il mantenimento di una volta. giusta distanza tra due persone; distanza misurata in metri. Impariamo dal passato. Agostino Ridolfi - Il Giudizio di Pilato (dal “Trittico della Passione”)* il sagrato pag. 5
Quell’uomo solo Renato Beino Che emozione l’incontro di preghiera “Siamo andati avanti a tutta velocità, voluto da papa Francesco lo scorso sentendoci forti e capaci di tutto, avidi di 27 marzo e che commozione la guadagno, e non abbiamo ascoltato il grido benedizione Urbi et Orbi ad una del nostro pianeta gravemente malato! piazza San Pietro deserta. Il Santissimo Siamo tutti sulla stessa barca, tutti chiamati Sacramento innalzato con la pioggia a remare insieme: possiamo andare avanti battente da quest’uomo solo vestito di solo insieme!” bianco, fra il suono delle campane e la Cosa trarre da queste parole? La stridere delle sirene, è stato un raggio tremenda prova cui l’umanità intera è di speranza rivolto al mondo. stata sottoposta deve farci capire tante Eppure c’è stato chi ha trovato di cose: Il forte messaggio che criticare questo grande gesto di • che le attività dell’uomo hanno precisi di papa Francesco umanità del pontefice, intravedendo limiti; e l’aver superato questi limiti ha in esso una grave regressione ai generato disastri e ingiustizie; all’umanità ferita tempi delle indulgenze plenarie • che la natura dev’essere rispettata; e messe in vendita e una riesumazione perciò va abbandonata la corsa sfrenata della figura di un Dio che scatena le al profitto e alla ricerca del denaro, pandemie a castigo degli uomini e che perché queste sono le cause del quindi solo può risanarcene. disordine in cui versa il pianeta; C’è tanta stupidità in questo voler • che egoismo, individualismo, chiusure essere laicisti a oltranza! verso l’altro generano solo povertà e In realtà il papa ha trasmesso un guerre, perché c’è bisogno di senso di messaggio, che aldilà dei richiami alla ospitalità, di fraternità e di solidarietà. fede e al Vangelo, ha fortissimi contenuti sociali e, direi anche, politici. Fra le altre Altro che regredire al XVI° secolo di cose, Francesco infatti ha detto: Leone X e di Martin Lutero! pag. 6 il sagrato
Essere testimoni Micol e Il suono delle grida dei Angela bambini e dei ragazzi che girano allegri per il cortile del Patronato prima di entrare a fare catechismo, il chiacchierio dei genitori che aspettano i loro figli per riportarli a casa, i canti dei ragazzi che provano per la Messa di domenica, il trovarsi prima per preparare #IO l’accoglienza o il computer M E RE A ST da collegare per vedere un TO In occasione della Domenica delle Palme le D OA CA T film, la chiesa gremita di #F A catechiste dell’Unità Pastorale invitano tutti SA piccoli uomini e donne che i bambini ragazzi e giovani della comunità vogliono fare esperienza di a disegnare o realizzare un rametto di ulivo comunità cantando e pregando con i materiali presenti in casa. assieme…, ecco quello che in Attaccatelo alle vostre finestre . questi mesi ci è mancato! Non possiamo trovarci, abbracciarci, scambiarci buone parole. ricercato proposte e idee che ricordassero Ma le catechiste superano ogni il momento speciale che abbiamo vissuto, difficoltà e si adeguano al nuovo modo non solo per l’isolamento ma per il L’attività delle catechiste di testimoniare giorno per giorno tempo liturgico di quaresima (chiamato in tempi di “tutti a casa” la propria fede. Con l’aiuto della scherzosamente “quarantesima”), della tecnologia siamo riuscite a rimanere in settimana santa e della gioia del Signore contatto con le famiglie, proponendo risorto nella Pasqua... e man mano ci siamo loro momenti di riflessione o iniziative per la rese conto della necessità di ringraziare le Quaresima come quella di fare un “lavoretto famiglie a cui facevamo le proposte: come manuale” con ciò che avevano a casa, d’altronde ricordiamo ad ogni riunione disegnando la colomba e l’ulivo, simbolo di inizio anno, mai come ora è evidente di speranza e di pace. Le famiglie si sono che i protagonisti primi della educazione sbizzarrite ed hanno mandato le foto dei cristiana sono i genitori, che pazientemente capolavori, alcuni dei quali riproponiamo testimoniano l’amore di Gesù nello stare nelle pagine centrali. L’ufficio Catechistico accanto ai loro figli con amore; è bene se Diocesano propone attività e riflessioni per qualche volta (noi ci auguriamo spesso) non perderci di vista e continuare a sentirci sono riusciti a recitare una preghiera Chiesa. Un modo per sentirci testimoni spontanea insieme, hanno ricordato i poveri attivi in questo tempo è quello di raccontare, e gli ammalati prima di iniziare a mangiare attraverso delle registrazioni audio, passi seduti a tavola o hanno gioito delle belle del Vangelo o racconti a tema catechistico. giornate di sole di cui abbiamo goduto! In questo modo la nostra voce, la voce della Quindi ci sentiamo di dire grazie a ciascuno, catechista che ti è a fianco anche adesso, ai nostri sacerdoti, a partire dal vescovo entra nelle famiglie, annuncia la Buona Renato nelle sue omelie della domenica, a Novella e fa sentire che non si è dimenticata don Angelo che ci raggiunge sui social, ad di quei ragazzi che accoglieva il venerdì adulti e bambini che cercano di affrontare pomeriggio in patronato, chiedendo: Come con serenità questo periodaccio, seguendo va? A scuola tutto bene? A casa tutto a compiti e lezioni e rinunciando alle belle posto? Saranno ancora mesi di separazione amicizie e ai giochi nel modo che siamo sociale ma la preghiera unirà i nostri cuori, soliti fare (ci manca il Patronato!!!). la lettura della Parola di Dio aiuterà in Siamo certi che Gesù ci sostiene: cari gruppi questo tempo a risollevarci, a darci una di bambini e ragazzi ci mancate, abbiamo speranza. voglia di continuare ad incontrarvi per Come catechisti in questo periodo abbiamo camminare insieme a Gesù Maestro buono! il sagrato pag. 7
ALCUNI “CAPOLAVORI” DEI BAMBINI DEL CATECHISMO Ultimamente non squali in casa, senz a stanza triste, ma grnego di essere abba- Passare le festività pao, ma vedersi solo rantena, mi sono reazie a questa qua- poter vedere nessun o, sì è bello, ma non cose, di quanto sia sa conto delle piccole tramite uno scherm ciare i propri nonni, di mano, un abbracimportante una stretta quanto poter abbrac dono da tanto tempo presenza che mi sa cio o anche solo una magari che non si ve po noi non possiamo che mi stia servendoppia ascoltare... Penso per esempio. Purtroprispettare le regole che Penso questo. a crescere molto... fare niente, a parte ... ci vengono imposte iero. Questo è il mio pens r In questo periodo ti olto duro e brutto pe di aiutare tutte le pe chiedo, Signore, Questo periodo è mvicini ma lontani... tutti, bisogna stare un buon periodo ammalate o che so rsone che sono Secondo me è però miglia e magari a tutti la speranza dino in difficoltà e dona per stare di più in fa più a Dio; è un buon Mettiamo nelle tue andare avanti. avvicinarci un po’ di tare la nostra fede e le nostre angosce mani le nostre paure momento per aumeniedere aiuto solo nei particolare. Stacci vicdi questo periodo così e imparare a non cho per non arrenderci. ino e dacci la forza momenti di bisogn Signore contiamo su l tuo aiuto. pag. 8 il sagrato
La rivincita dei social Renato Lo sconquasso subito Beino dall’umanità con la pandemia da coronavirus ha posto, fra le tante questioni su aspetti esistenziali, e aldilà della tragedia delle migliaia di morti, una domanda inquietante: come saremo dopo, quando tutto sarà finito?; cosa cambierà nella nostra vita? I sociologi stanno interrogandosi sui cambiamenti che la crisi porterà nella nostra vita quotidiana e che saranno indotti dal prolungato e forzato isolamento cui siamo stati sottoposti. Carlo Bordoni, in diventata una malattia sociale cronica. un bell’articolo del Corriere della Sera L’aver perso la dimensione solidale di domenica 20 marzo scorso, parla di dello stare insieme ha generato infatti, almeno due importanti cambiamenti per esempio, la crisi della famiglia che avranno forti influenze sul nostro come istituzione sociale di base. vivere in comunità. Quello che sta succedendo sta ridando Il primo è dato dal riprendere forza alle relazioni strette, familiari Questa pandemia valore dell’idea di stato-nazione, che o solidali, mentre anche i media di porterà tanti sembrava ormai obsoleta e del tutto comunicazione, che sembravano aver superata dall’evoluzione della società soppiantato i legami forti, assumono cambiamenti nelle globale. Abbiamo visto in effetti, nuove caratteristiche e positive. nostre vite anche qui da noi, come ci siamo Personalmente devo dire che ero fra stretti attorno al governo, che in quelli che consideravano i social niente questa occasione si è ripreso per intero altro che vuoti passatempi, in grado di il potere, che per molti versi sembrava generare solo relazioni vacue e false, aver ceduto ad altre entità super- o soprattutto allontanando (soprattutto infra-nazionali. Ci riferiamo, da un lato, i giovani) dal contesto vivo della a tutto ciò che può essere ricondotto comunità di appartenenza. alla cosiddetta “globalizzazione”: Questi mezzi di comunicazione, con l’apertura delle frontiere, la finanza l’obbligo di restare chiusi in casa, mondiale, le migrazioni, le istituzioni hanno acquistato invece un carattere politiche sovranazionali (compresa più “umano”, una capacità nuova la UE); e, dall’altro, alla devoluzione di mantenere relazioni sociali, di di alcune funzioni dello stato a livelli condividere emozioni e non solo notizie istituzionali più bassi, che in Italia si o consigli. chiama autonomia regionale. Quando saremo usciti da questa crisi, Tutto questo costituisce il terreno forse saremo capaci di inaugurare un di coltura del secondo fenomeno di nuovo umanesimo, di recuperare una mutamento, che parimenti influenzerà concezione vera di comunità, basata da vicino il sistema di relazioni sociali: sul rispetto e sull’altruismo. la crisi dell’individualismo esasperato. Sembrava che avessimo perduto il senso stesso di comunità, che la difficoltà P.S. - Per la cronaca: non ho attivato Facebook, a relazionarci con il prossimo fosse né Twitter, né Instagram. pag. 10 il sagrato
Domani... andrà tutto bene Una cover in tempi di emergenza Cristina L’idea ci è venuta ascoltando sia le carica di speranza per il futuro, “andrà Valerio notizie alla televisione, sia i nostri tutto bene”, che si legge su numerosi Michela genitori che parlavano fra di loro cartelloni esposti ovunque in Italia. Gabriele dell’emergenza coronavirus e della In un secondo momento ci siamo Erika situazione che stiamo vivendo. divisi le varie parti, cercando di dare Bonan Non si parla praticamente d’altro da a ciascuno quella più adatta. Ad Erika quando hanno chiuso le scuole e poi è toccata la parte con l’acuto più alto: tutte le attività extrascolastiche per noi abbiamo provato a turno a cantare quel giovani. A casa, lontani da insegnanti e “No, non siamo così soliiii...” e alla fine compagni di classe e dalle varie attività la migliore è risultata la più piccola. sportive e ricreative, abbiamo pensato Sarebbe una bugia dire che abbiamo di dedicare il nostro tempo per creare sempre lavorato in pace ed armonia… qualcosa attraverso cui ringraziare Le discussioni e talvolta i litigi su chi tutte le persone che sono tutti i giorni doveva fare cosa, e anche sul come, non in prima linea per fronteggiare questo sono mancati. Per fortuna, anche grazie nemico invisibile, che in un attimo ha alla mediazione dei nostri genitori, cambiato così profondamente la nostra siamo riusciti a raggiungere un accordo vita. Allo stesso tempo volevamo e un risultato finale. Non so più neanche incoraggiare tutti coloro che soffrono quanti video di prova abbiamo fatto a causa della perdita di una persona prima di arrivare a quello giusto. cara, e coloro che sono stanchi Sinceramente, non credevamo che il Una famiglia “musicale” della situazione, che li costringe a nostro lavoro avrebbe raccolto così porta un po’ di allegria e rimanere a casa, spesso da soli. tanti consensi e commenti positivi. appare sul TG Veneto Abbiamo pensato alla canzone Siamo felici che la canzone sia piaciuta, “Domani” di Mauro Pagani, già ci auguriamo che il nostro “grazie” sia ripresa nel 2009 dal gruppo dei arrivato a destinazione e speriamo “Superartisti Uniti per l’Abruzzo”, di aver dato un po’ di conforto ed dedicata ai terremotati de L’Aquila. incoraggiamento a tutti. Ci siamo resi Abbiamo prima lavorato sul testo, conto che una pacca virtuale sulla spalla adattando le parole al momento accompagnata dalla frase “Domani, che stiamo vivendo e inserendo nel andrà tutto bene” l’abbiamo sentita ritornello la frase più ricorrente e anche noi… il sagrato pag. 11
“Io sono Tu”, incontrare Dio nella Sacra Scrittura Un gruppo di giovani universitari si incontrano per commentare la Parola Emanuela Busetto: sempre uno sguardo di misericordia e “Io sono Tu” è nato dal desiderio di di tenerezza, perché, come dice Papa incontrare Dio nella Sacra Scrittura Francesco, la gioia più grande è dire sì come giovani in cammino. Il Pellegri- all’amore, senza se e senza ma. naggio in Terra Santa, organizzato dal- la Pastorale Giovanile della Diocesi di Beatrice Scapin: Rimini, vissuto da alcuni componenti Terra Santa, poco dopo Natale: di fron- del gruppo durante il periodo natalizio, te alla grotta dell’Annunciazione, tra i è stato il colpo di fulmine che ha acce- resti della città di Cafarnao, tra gli ulivi so in noi la voglia di scoprire la Bibbia. del Getsemani, di fronte all’incantevole Lungo il cammino eravamo accompa- tramonto sul Lago di Tiberiade, ingi- gnati da un biblista che ci spiegava ad nocchiati davanti la grotta della natività ogni tappa il significato della Parola. Al e davanti a quel Sepolcro trovato vuo- nostro rientro ci siamo ritrovati animati to, allungando la mano all’interno del dal desiderio di proseguire questo per- buco sul Golgota, ammirando le dune e corso. Abbiamo contattato Don Rober- il silenzio del deserto di Giuda, abbiamo to De Nardin, responsabile diocesano incontrato tutta la concretezza e la quo- della Pastorale Giovanile, Don Angelo, tidianità di Dio e della sua Parola. Mi parroco di Feltre, e Don Giancarlo che sono resa conto di aver vissuto 26 anni hanno subito accolto e ascoltato quello cercando Dio in gesta esemplari, ma so- che avevamo da proporre. Grazie all’e- prattutto plateali, non nella mia quoti- sperienza, vissuta in Terra Santa, abbia- dianità e senza ascoltare davvero la Sua mo compreso quanto fosse importante Parola, che invece si rivolge davvero a incontrarsi, leggere insieme la Bibbia ed me e ha qualcosa da dirmi ogni giorno. essere seguiti da una guida, quale pro- Siamo tornati in Italia carichi di vissuti, fonda conoscitrice delle Sacre Scritture. ma soprattutto carichi della volontà, o, Il Maestro della Parola a Feltre è Padre anzi, della necessità di proseguire que- Pietro, che non si definisce esperto, ma sto cammino: come fare? E cosa fare? innamorato della Bibbia. Venne da lui Mancavamo da Feltre ormai da qualche la proposta di sviscerare il Cantico dei anno, la vita universitaria e lo studio ci Cantici, nel quale si narra dell’amore avevano allontanato dalla nostra cit- tra due innamorati. Sin da subito ci ha tà natale, ci mancavano i contatti, ma, incuriosito con la sua lectio divina. Così, come si dice, Dio vede e provvede: ab- abbiamo iniziato a scoprire l’Amore nel- biamo smosso mezza diocesi e alla fine la Bibbia. Il primo incontro è avvenuto Io sono Tu è nato. di presenza, dal secondo incontro, a È nato dalla necessità di mantenere causa dell’emergenza che stiamo affron- vivo il legame con Dio e di incontrarlo tando, ci siamo trovati su Skype. Il filo in ciò che Egli ha da dirci attraverso la conduttore è l’Amore. Ad ogni incon- Sacra Scrittura, ma anche nella condi- tro ci confrontiamo sulle varie sfaccet- tature dell’Amore, descritte nella Sacra Scrittura: l’amicizia, l’amore di coppia, l’amore fraterno… Mi colpisce che la Bibbia, pur essendo un libro scritto mi- gliaia di anni fa, ha qualcosa da dirmi della mia quotidiani- tà, nel mio oggi. Mi insegna a guardare l’altro con gli occhi dell’Amore, nono- stante la nostra mi- seria umana, avendo pag. 12 il sagrato
visione e nel confronto. L’idea era quella di un ci- clo di incontri su un tema particolarmente caro ai giovani (ma oserei dire a ogni uomo), ovvero quel- lo dell’Amore, leggendo il Cantico dei Cantici sotto la guida “innamorata” di Padre Pietro e tra menti e cuori curiosi di giovani del Feltrino e dintorni. L’e- mergenza sanitaria ci ha permesso di incon-trarci fisicamente solo una vol- ta, ma virtualmente conti- nuiamo a incontrarci ogni giovedì sera e ciò che ci muove è sempre l’Amore, che poi continua a essere il filo rosso delle nostre chiacchierate settimanali. In questo momento così confusionario e incerto è difficile mantenersi spe- ranzosi e fiduciosi; Papa Francesco nella Christus Vivit scrive a noi giovani: «“Dio ti ama”. Se l’hai già sentito, non importa, voglio ricordartelo: Dio ti ama. Non dubitar- ne mai, qualunque cosa ti accada nella vita. In qualunque circostanza, sei infi- nitamente amato.» Io sono Tu mi ricor- da costantemente quest’amore. Matteo De Boni: A volte il buon Dio risponde ai nostri Giovanni Soppelsa: interrogativi inaspettatamente e ci chia- Ho saputo degli incontri di “Io sono ma a guardare il mondo in modo nuo- tu” grazie ad un paio di provvidenziali vo. Sicuramente l’esperienza del pelle- coincidenze diocesane: fra tante inizia- grinaggio in Terrasanta, in particolare tive locali mi aveva incuriosito il tema, sul lago di Tiberiade e nella Basilica del sul Cantico dei Cantici, che ho trovato Santo Sepolcro mi ha fatto vivere questa bello, santo e coraggioso. Pur non essen- dimensione spirituale con molta intensi- do proprio della zona (abito a Falcade) tà. Al mio rientro, spinto da Emanuela e ho deciso così di scendere a Feltre. Non Beatrice con le quali ho condiviso il pel- solo il primo incontro con padre Pietro legrinaggio, mi sono domandato come è stato pieno di spunti e interessante nel poter mantenere questa intensità spiri- muovere i primi passi del Cantico ma, tuale. È nato così un gruppo di giovani non meno importante, sono stato subito desiderosi di confrontarsi con la Sacra accolto con familiarità, cortesia, amici- Scrittura per leggere la propria vita. zia (e pazienza). Anche in questi gior- Grazie alla preziosa figura di Sandro, il ni di confino, si continua online questa nostro seminarista, ci siamo fatti guida- bella avventura biblica con temi biblici re alla scoperta di “personaggi” biblici prossimi a quelli degli incontri pianifi- che hanno avuto un rapporto con Dio e cati, in attesa di potere riprendere le fila ci possono “insegnare” qualcosa, man- del Cantico: approfitterò, quindi, anco- tenendo viva la nostra fede in momento ra dell’ospitalità feltrina, se sarà possi- così difficile durante la solitudine della bile! pandemia. il sagrato pag. 13
Coronavirus: i giovani e il loro tempo Martina Per noi giovani, questa circostanza è settimane, impoverisce il tempo che si Lirussi un’occasione di maturazione, abbiamo vive come un irritante stato di privazione. capito che “nessuno si salva da solo”, ed Proprio per questo, sono state messe a è nata la consapevolezza che nei momenti disposizione online attività culturali, ludiche più difficili e bui si riflette su se stessi, e ricreative - accessibili a tutti - per poter scoprendo il valore proprio e dell’altro. continuare a coltivare interessi e passioni Le attuali restrizioni alla libertà individuale anche da casa. Nella consapevolezza, però, comportano dei sacrifici: l’uomo è un che queste non possono trasmettere le animale sociale e si definisce attraverso i stesse emozioni e la stessa “vivacità” della rapporti che ora è chiamato a ridurre al scoperta in prima persona. minimo, snaturandosi. Sicuramente i giovani, essendo costretti Dobbiamo evitare di immaginare un “non nelle proprie abitazioni, sperimentano tempo” sospeso tra un prima e un dopo. maggiormente le dinamiche, facili o meno Questo è comunque un tempo di vita facili, della convivenza con i familiari. Così, importante. Non lo abbiamo scelto, ma specchio fronte specchio, emergono i possiamo decidere di viverlo, a nostro genitori e i figli con le loro qualità, mancanze modo, come opportunità per accorgersi e caratteristiche che li contraddistinguono. del valore delle piccole cose quotidiane. Acquistano forza e necessità il dialogo, In particolare, noi studenti procediamo la relazione, aspetti rinnovati od inediti nelle attività didattiche solamente online, dell’essere insieme. Nasce o si risveglia il cambiando abitudini e modalità di relazione confronto, ma anche lo scontro tra genitori e studio, affrontando sacrifici e limiti dello e figli, e fra gli stessi genitori. Riaffiora stare sempre a casa e dello studiare a comunque la consapevolezza del valore distanza. Si procede con il programma di stare assieme a casa, ma soprattutto scolastico, ma mancano la spontaneità e la di vivere “in famiglia”, che mai come gioia dell’incontro di ogni giorno in classe. oggi sarebbe necessario fosse per tutti La frenesia tecnologica, che normalmente “comunione d’amore”, luogo protetto e rischia di distanziarci e dividerci, è diventata nido di affetti. l’unica possibilità di contatto. Questo in fondo è un tempo per mettere L’assenza degli impegni extrascolastici, in ordine, per spolverare non solo cose, ma che riempivano e diversificavano le nostre anche relazioni e sentimenti. pag. 14 il sagrato
SANTA CORONA, PROTETTRICE CONTRO LE EPIDEMIE La Redazione La pandemia di coronavirus, che tante Santa Corona rappresenta la testimo- vittime ha mietuto e tanti sacrifici ha nianza di un Dio che si fa prossimo ai imposto a tutti, per i credenti è stata sofferenti e ai moribondi, anche quan- anche occasione di riaccostarsi alla fede do tutto appare perduto. Questo deriva e alla devozione verso i santi protettori, dall’agiografia dei due santi. che ognuno serba nel proprio intimo. Forse non tutti sanno, a questo propo- Vittore era un soldato proveniente dal- sito, che la nostra patrona Santa Coro- la provincia romana della Cilicia (costa na è la protettrice contro le epidemie, sud-meridionale dell’Asia Minore). Du- con San Rocco, San Sebastiano e San- rante la persecuzione di Marco Aurelio, ta Rita. Essa vanta una devozione che intorno al 170 d.C., egli fu denunciato travalica i confini italiani per estendersi al prefetto Sebastiano per la sua fede alla Slovenia, all’Austria e alla Germa- cristiana e sottoposto a torture. Mentre nia e che diviene tanto più forte oggi per egli soffriva, pur restando fermo nella la singolare omonimia col virus che ci fede, la sposa di un suo compagno d’ar- perseguita. mi non ancora sedicenne, il cui nome In effetti la città di Feltre nella sua era Corona (equivalente latino del nome storia si è sempre affidata all’inter- Stefania), dichiarò di essere cristiana an- cessione dei Ss. Martiri per uscire da che lei e inginocchiatasi cominciò a pre- periodi bui o di grave difficoltà, come gare per lui. Per questo venne arrestata nel caso di terremoti o di pestilenze. e martirizzata in modo atroce, mentre Si ricorda la grande processione-pel- San Vittore venne decapitato. legrinaggio dei 20.000 che nel 1943, in piena seconda guerra mondiale, San Vittore e Santa Corona sono patro- riaccompagnò le spoglie dei Martiri ni di Feltre e della diocesi di Belluno-Fel- dalla Cattedrale al Santuario. Ed an- tre, oltre che di Otricoli (TR), Castelfi- che la breve ma intensa processione dardo (AN), Rivalta di Torino (TO), delle spoglie dall’interno del Santua- Castelminio di Resana (TV), Canepi- rio al portale d’ingresso per una so- na (VT), Monte lenne benedizione impartita dal card. Romano (VT), Marco Cè alla città-diocesi di cui Vallerano (VT) e erano patroni, prima della definitiva Brà (CN). riposizione nel loro secolare sarcofa- go. Era il 1981, ma sono stati attimi Nella cattedrale tuttora indelebili nella memoria di di Aquisgrana molti, attimi che durano un’eterni- è conservato un tà: i sacerdoti curvi sotto i sacri pesi, preziose reliqua- il patriarca con le insegne pontificali rio di Santa Co- che implorava l’intercessione dei santi rona, venerata martiri secondo un rituale secolare, il come patrona popolo ammassato davanti alla chie- delle epidemie e SAN VITTORE sa, in religioso silenzio, nella cornice anche dalla città vespertina di una giornata luminosa. renana è consi- La storia e la vita di Santa Corona derata fonte di è strettamente legata a quella di San speranza in que- Vittore. Di questi tempi i nomi dei due sti tempi difficili. santi, in particolare appunto Santa Co- rona, sono invocati da milioni di fedeli, Affidiamoci dun- che si affidano a loro per cercare scam- que ancora una po dal coronavirus. volta con fede ai Oggi la città di Feltre è diventata riferi- nostri Patroni. mento spirituale per molti italiani, con- servando nella Basilica sul monte Mie- sna i resti dei due Martiri. SANTA CORONA il sagrato pag. 15
Accordo tra governo e Cei: dal 18 maggio si può celebrare messa con i fedeli Il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Cardinale Gualtiero Bassetti, ha così commentato la firma del Protocollo per la graduale ripresa delle celebrazioni liturgiche: “Esprimo la soddisfazione mia, dei vescovi e, più in generale, della comunità ecclesiale per essere arrivati a condividere le linee di un accordo, che consentirà di riprendere la celebrazione delle Messe con il popolo. Il mio ringraziamento va al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, e al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, con cui in queste settimane c’è stata un’interlocuzione continua e proficua. Un pensiero di sincera gratitudine mi sento in dovere di esprimerlo al Ministro della Salute e all’intero Comitato tecnico-scientifico: questa tempesta, Santa Messa che il Vescovo ha celebrato domenica 19 aprile in Duomo con l’Arciprete don Angelo e don inedita e drammatica, ha posto sulle loro spalle Secondo Dalla Caneva, Decano del capitolo della Concattedrale. Assistevano anche cinque laici in rappresentanza delle tre parrocchie, addetti al servizio liturgico. un carico enorme in termini di responsabilità”. “Come Chiesa abbiamo condiviso, certo con sofferenza, le limitazioni imposte a tutela della salute di tutti, senza alcuna volontà di cercare strappi o scorciatoie, né di appoggiare la fuga in avanti di alcuno; ci siamo mossi in un’ottica di responsabilità, a tutela soprattutto dei più esposti. Alla vigilia di quella che ci auguriamo possa essere una rinascita per l’intero Paese, ribadisco l’importanza che non si abbassi la guardia ma, come abbiamo ripetuto in questi mesi, si accolgano le misure sanitarie nell’orizzonte del rispetto della salute di tutti”. DIPARTIMENTO PER LE LIBERTÀ CIVILI E L’IMMIGRAZIONE mani e indossato guanti monouso; gli stessi – indossando la mascherina, Protocollo circa la ripresa delle celebrazioni con il popolo avendo massima attenzione a coprirsi naso e bocca e mantenendo un’adeguata distanza di sicurezza – abbiano cura di offrire l’ostia senza ‑ L’accesso individuale ai luoghi di culto si deve svolgere in modo da venire a contatto con le mani dei fedeli. evitare ogni assembramento sia nell’edificio sia nei luoghi annessi, come ‑ I fedeli assicurino il rispetto della distanza sanitaria. la sacrestia e il sagrato. ‑ Per ragioni igienico-sanitarie, non è opportuno che nei luoghi destinati ‑ Nel rispetto della normativa sul distanziamento tra le persone, il legale ai fedeli siano presenti sussidi per i canti o di altro tipo. rappresentante dell’ente individua la capienza massima dell’edificio di ‑ Le eventuali offerte non siano raccolte durante la celebrazione, ma culto, tenendo conto della distanza minima di sicurezza, che deve essere attraverso appositi contenitori, che possono essere collocati agli ingressi pari ad almeno un metro laterale e frontale. o in altro luogo ritenuto idoneo. ‑ L’accesso alla chiesa resta contingentato e regolato da volontari che ‑ Il sacramento della Penitenza sia amministrato in luoghi ampi e – indossando adeguati dispositivi di protezione individuale, guanti areati, che consentano a loro volta il pieno rispetto delle misure di monouso e un evidente segno di riconoscimento – favoriscono l’accesso distanziamento e la riservatezza richiesta dal sacramento stesso. e l’uscita e vigilano sul numero massimo di presenze consentite. Sacerdote e fedeli indossino sempre la mascherina. ‑ Per favorire un accesso ordinato, durante il quale andrà rispettata la ‑ Viene inoltre ricordato che non sono ammessi coloro che presentano distanza di sicurezza pari almeno a un metro e mezzo, si utilizzino, sintomi influenzali o respiratori o che abbiano una temperatura corporea ove presenti, più ingressi, eventualmente distinguendo quelli riservati pari o superiore a 37,5°C; parimenti non sono ammessi coloro che sono all’entrata da quelli riservati all’uscita. Durante l’entrata e l’uscita dei stati in contatto con persone positive al virus nei giorni precedenti. fedeli le porte rimangano aperte per favorire un flusso più sicuro ed evitare che porte e maniglie siano toccate. Altre norme si riferiscono: alla igienizzazione dei luoghi e degli oggetti, compresa la ‑ Coloro che accedono ai luoghi di culto per le celebrazioni liturgiche disponibilità per i fedeli di liquidi igienizzanti; all’estensione delle norme di sicurezza sono tenuti a indossare mascherine. ai riti del Battesimo, del Matrimonio, dell’Unzione degli infermi e delle Esequie. ‑ Tra i riti preparatori alla Comunione si ometta lo scambio del segno della pace. LE DISPOSIZIONI PIÙ PRECISE PER L’ACCESSO ALLA ‑ La distribuzione della Comunione avvenga dopo che il celebrante CELEBRAZIONE DELLA S. MESSA SARANNO ESPOSTE e l’eventuale ministro straordinario avranno curato l’igiene delle loro NELLE BACHECHE DEL DUOMO E DELLE ALTRE CHIESE (*) Le opere riprodotte a pag. 1 e 5 si trovano nella Sala della Confraternita del Santissimo Sacramento in Duomo SOSTENETE IL VOSTRO BOLLETTINO PARROCCHIALE CON BONIFICO BANCARIO IBAN: IT 70 E 060 4561 1100 0000 7301 116 – Parrocchia S. Pietro - Causale: Offerta per “Il Sagrato” GRAZIE A TUTTI COLORO CHE SOSTENGONO QUESTO BOLLETTINO il sagrato Bollettino Parrocchiale Duomo, S. Cuore, S.Maria degli Angeli Redazione: duomo.feltre@alice.it Stampa: Aut. Tribunale di Belluno n. 6 del 23/11/2016 Via A. Vecellio, 7 - 32032 FELTRE Gruppo DBS-SMAA srl Rasai di Seren del Grappa Direttore responsabile: Sergio Claut Grafica: Renato Beino
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