L'EDITORIALE Casa e Chiesa - Parrocchia di San Vittore Olona
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L’EDITORIALE Casa e Chiesa Carissimi, come annunciato nelle S. Messe, abbiamo completato in questi mesi la ristrutturazione del Cen- tro Sacra Famiglia, cominciato quattro anni fa. E’ una struttura su 3 livelli, che poi si prolunga nella Casa Famiglia fino alla Chiesetta di San Giovanni. Nel livello superiore sono stati pensati due appartamenti per i sacerdoti, tra loro comunicanti, separati solo dall’Archivio parrocchiale e l’ascensore (la prospettiva che ci sia sempre un prete anziano, è ormai certa) e da cui si può accedere comodamente ai livelli inferiori. Al livello intermedio, corrispondente con il piano ter- ra, ci sono da una parte la segreteria e lo studio del parroco, con una sala per le riunioni, dall’altra gli uffici dedicati alla carità parrocchiale. Nel terzo livello sot- terraneo, da una parte sala stampa e sala multimediale e dall’altra il Box e il giardino. Ogni Comunità parrocchiale è chiamata ad essere una “famiglia” e ogni famiglia ha una casa: la nostra casa è fatta da quattro Chiese, che si prolungano nelle “ca- se” dell’oratorio e del Centro Sacra Famiglia (appunto …). E’ il senso delle prime due cene di fraternità, l’ultima la sera della Festa della San- ta Famiglia: come i primi cristiani, prolunghiamo e diamo senso alla Celebrazione eucaristica della Chiesa, nella vita fraterna, nella vita d’oratorio, nei momenti bi- blici, di catechesi e culturali, nell’apertura al mondo e alle altre esperienze religiose, nell’esercizio della Carità e dell’attenzione sociale. I primi cristiani la chiamavano Agape fraterna (Agape è il termine scelto nel Nuovo Testamento per indicare l’Amore di Gesù). E’ il senso del termine Koinè, abbreviazione di Koinonia (termine sempre neotestamentario per dire “lo stare insieme dei cristiani”) che significa “Comunione”. Sarebbe riduttivo dire che abbiamo ristrutturato la casa per il prete, ma abbiamo messo in ordine la “Casa” di tutti. San Giovanni Crisostomo ricordava che il prete entra per ultimo nella S. Messa, perché è “lui” l’ospite (l’ospite entra dopo, men- tre il padrone di casa lo attende). 1
La nostra Casa e Chiesa è di tutti voi, molto più che dei sacerdoti che sono di passaggio. Il notevole impegno economico è stato condiviso e finalizzato a rea- lizzare lavori non lussuosi ma dignitosi e duraturi. Come in ogni “famiglia”, ognuno è chiamato a dare il contributo che può, che in certi momenti di difficoltà personale e famigliare, potrebbe anche essere solo di vicinanza e preghiera. E’ il senso della raccolta delle offerte durante la S. Messa: ricordiamoci che nella Chiesa niente dovrebbe essere a pagamento e guai a chi mette tariffe (Papa Francesco lo ha ricordato con chiarezza). Nella Chiesa non si paga nulla, ma in ogni “famiglia” ognuno è affezionato alla propria “Casa” e la sostiene come può. E come è bello camminare insieme, dove ci sentiamo di appartenere ad una sto- ria di bene, che giustifica anche lo sforzo economico di far vivere “ciò che insegna la Vita”. Don Davide 2
VITA DI PARROCCHIA Appuntamenti e riflessioni Catechesi per giovani e adulti Proseguono gli incontri formativi di catechesi per giovani e adulti con le serate bibliche che saranno come di consueto la domenica sera dalle 21.00 al Centro Sacra Famiglia. Ecco le date dei prossimi incontri: Serata biblica: 24 febbraio con il libro del Deuteronomio (seconda parte) 24 marzo con il libro di Giosuè Inoltre giovedi 21 adorazione Eucaristica in chiesetta san Giovanni. Benedizioni natalizie Durante la visita alle famiglie sono stati raccolti €. 30.600. Ringraziamo le Suore che hanno aiutato don Davide, don Alain e don Giancarlo a visitare tutte le famiglie, coloro che hanno accompagnato i sacerdoti e le suore durante la visita e tutti coloro che hanno aperto le loro case e accolto la benedi- zione e soprattutto contribuito economicamente alle opere parrocchiali tramite le offerte. Approfondimenti Culturali Prosegue il duplice appuntamento legato alla cultura propo- sto dalla parrocchia presso la sala multimediale al centro sacra famiglia con il “Cineforum” e i “Pomeriggi all’opera”. Questo mese la serata culturale di sabato 9 febbraio vedrà la proiezione del film “The Greatest Showman” di Michael Gra- cey Come proposta dei pomeriggi all’opera: lunedì 4 febbraio alle ore 15.00 proiezione dell’opera “Manon Lescaut” di Puccini. 3
CALENDARIO PARROCCHIALE FEBBRAIO 2019 1 venerdì Ore 18.00 Festa di san Giovanni Bosco 2 sabato Presentazione del Signore Ore 9.00 Santa Messa “La Candelora” in Chiesa Parrocchiale 3 domenica IV Domenica dopo l’Epifania 41 ^ Giornata per la vita Benedizione del pane e della gola Domenica insieme per il gruppo fidanzati Ore 15,30 in oratorio per catechisti, educatori e genitori incontro in occasione della Settimana dell’educazione: “Bullismo, conoscere e prevenire”, con VINCENZO VETERE, pre- sidente dell’Associazione contro il bullismo scolastico. 4 lunedì Ore 15.00 Pomeriggio all’0pera Proiezione dell’opera “Manon Lescaut” di Puccini 5 martedì Ore 21.00 presso il centro Sacra Famiglia serata di preparazione al Viaggio di Siena di Marzo 6 mercoledì Ore 21.00 Messa di chiusura corso fidanzati 9 sabato Ore 15.00 Messa del malato in chiesetta S. Giovanni ore 21.00 Serata culturale presso la sala multimediale del centro Sacra Famiglia, proiezione del film “The Greatest Showman” 10 domenica V Domenica dopo l’Epifania Ore 11.00 S. Messa con la Comunità Camerunense Raccolta “operazione Zaccheo” per le famiglie bisognose della parrocchia dopo le messe 4
17 domenica VI Domenica dopo l’Epifania 18 lunedì Ore 21.00 Incontro Caritas decanale presso il centro sacra famiglia 21 giovedì ore 21.00 Adorazione eucaristica in chiesetta S. Giovanni 22 venerdì serata in oratorio per educatori medie e adolescenti 24 domenica Penultima domenica dopo l’Epifania Ore 21.00 serata biblica “Libro del Deuteronomio” 21 lunedì Ore 21.00 presso il centro Sacra Famiglia riunione del Consiglio d’oratorio 27 mercoledì Ore 10.00 Incontro centro di ascolto, Caritas, san Vincenzo al cen- tro sacra famiglia RROCCHI MARZO 2019 1 venerdì PELLEGRINAGGIO a SIENA 3 domenica Ultima domenica dopo l’Epifania Carnevale in oratorio Da lunedì 4 sospesi gli incontri di catechismo elementari e medie 4 lunedì Ore 15.00 Pomeriggio all’0pera Proiezione dell’opera “Rigoletto” di Giuseppe Verdi 9 sabato Due giorni per adolescenti e giovani sulla neve. ******************************** Per aggiornamenti e modifiche del calendario, si rimanda al foglietto settimanale disponibile in chiesa. 5
NOTIZIE DALLA SOGLIA Work in progress: riconciliazione Carissimi amici, il primo incontro del nuovo anno si è sviluppato in maniera differente rispetto ai precedenti. Invece di analizzare approfonditamente il brano evangelico proposto, Matteo 16, 13-20, nel quale Gesù affida a Pietro l’edificazione della sua Chiesa e le chiavi del Regno, siamo partiti da una singola frase in esso contenuta: “tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cie- li”. Il cuore del dibattito è stato quindi il sacramento della con- fessione, il modo in cui ciascuno di noi vive intimamente quel momento ed i sen- timenti che lo accompagnano. È emerso da molti partecipanti la difficol- tà di raccontare a un sacerdote i propri peccati, considerati spesso “le solite cose da dire ogni volta”, un mero elenco di ciò che si è fatto o non fatto. Perché doverli riportare a un interlocutore umano e non direttamente a Dio, che ci conosce me- glio di chiunque altro? Perché in quel momento il perdono di Dio ci raggiunge attraverso il sacerdote, che ce lo dà in Suo nome e ci aiuta, partendo dalla nostra personale esperienza, ad apportare un cambiamento, a rendere più autentico e coerente il nostro cammi- no di testimonianza e di fede e a costruire ed alimentare il dialogo con Lui. Il termine più idoneo risulta quindi essere quello di “Riconciliazione”, in quanto prevede l’esistenza di una relazione con Dio, che per crescere necessita di un cammino del quale costituisce una tappa necessaria. I sentimenti che conducono all’esigenza di “abbandonare l’uomo vecchio” sono il disagio, la pesantezza, il dolore del proprio peccato che rendono difficile il pro- seguire, e che inevitabilmente fanno venir meno la pace e la gioia. Il riconciliarsi con Lui è essere attenti a ricevere l’insegnamento su quali aspetti della nostra vi- ta e della nostra umanità possiamo iniziare a modificare per migliorare e per dare un valore aggiunto al nostro essere cristiani. Il pentimento vero diventa quindi funzione della nostra fede, un passo indispensabile del nostro cammino. 6
Ma come possiamo vivere più autenticamente questa tappa della nostra crescita spirituale? Potremmo farlo, ad esempio, annotando gli eventi che durante le giornate ci hanno creato malessere e che avremmo voluto e potuto affrontare in maniera differente, per poterli ricordare con una consapevolezza maggiore durante il sa- cramento, oppure identificando con il sacerdote degli obiettivi da raggiungere e da valutare con lui nella confessione successiva o proponendo una “penitenza ad personam”, che preveda il riconoscimento ed il cambiamento di quei lati della personalità che stridono con il concetto che vorremmo avere di noi stessi. Nel momento in cui ci accingiamo al sacramento non dobbiamo tanto porre l’attenzione sulla precisione didattica con la quale riportiamo le colpe commesse o le omissioni, ma sulla sicurezza dell’amore e dell’accoglienza del Padre, che sempre è pronto a perdonarci ed abbracciarci. Inevitabile è il rimando alla parabola del “Figliol prodigo” di Luca 15, 11-32, nel quale un padre, il Padre, scruta l’orizzonte in attesa del ritorno del figlio e, ve- dendolo da lontano, gli corre incontro, lo cinge tra le braccia e non attende neanche che egli pronunci il suo pentimento: interrompendolo, gli ridona la di- gnità di erede ed esulta per il suo ritorno alla vita. La gioia può nascere solo dal sentirsi amati in modo nuovo ogni volta che il Suo perdono ci raggiunge, a noi spetta il compito di chiedere di guidarci nella Sua ve- rità; poiché solo Lui è il Dio della nostra salvezza in cui speriamo ogni giorno (Salmo25). Buon cammino a tutti noi! Dall’incontro con la Parola nelle nostre case Elisa e Andrea con tutte le persone che ne hanno voluto condividerne il valore 7
NOTIZIE DALL’ORATORIO P Koinè 2019 – S. Caterina Valfurva Sono aperte le iscrizioni per la vacanza estiva per i ragazzi di elementari e medie: una esperienza di vita comunitaria tra gioco e servizio, preghiera e camminate. La località scelta quest’anno è San- ta Caterina Valfurva (mt. 1735) presso l’hotel Santa Caterina si- tuato in posizione panoramica e tranquilla in prossimità del centro cittadino. Primo turno - elementari - dall' 7/7 al 14/7 - 320 euro Secondo turno - medie - dal 14/7 al 21/7 -320 euro PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI RIVOLGERSI LA DOMENICA POMERIGGIO DALLE 15.00 ALLE 18.00 PRESSO LA SEGRETERIA DELL’ORATORIO 8
NOTIZIE DALL’ORATORIO Carnevale Ambrosiano 2019mi L'edizione 2019 del Carnevale ambrosiano dei ragazzi sarà all'insegna dell'innovazione e delle nuove scoperte. Sarà il genio di Leonardo da Vinci ad ispirarci. Il maestro in- ventore ci ha lasciato in eredità una importantissima verità: un’idea non è affare da cervelloni, ma di impavidi curiosi, sognatori e spiritosi. Per rendere omaggio al grande genio a 500 anni dalla sua scomparsa inventiamo e reinventiamo! Così sarà il nostro Carnevale, ciascuna idea può spicca- re: invenzioni strambe, eccellenti oppure inconcludenti, ma che siano frutto della fantasia, non senza un pizzico di follia. 9
Ogni domenica alle ore 10.00 su RADIO PUNTO dopo il radiogiornale Tino t’invita all’ascolto della PAGINA DELLA FAMIGLIA: un punto d’incontro su temi di attualità che coinvolgono direttamente o indirettamente la sfera familiare. Ecco gli argomenti delle prossime trasmissioni: 3 febbraio Le mani sui bambini 10 febbraio Un nido sicuro da cui spiccare il volo 17 febbraio Con il fondo famiglia lavoro un aiuto concreto 24 febbraio La tata ideale amica dei bimbi alleata dei genitori 3 marzo - I geovisti austeri e ostinati E-mail: tino.bottazzi@libero.it Per chi non avesse la possibilità di muoversi o uscire di casa, ricordiamo che è possibile seguire la S. Messa in streaming sul sito www.livestream.com/radiopunto. Sul sito ufficiale www.radiopunto.it è possibile ascoltare un breve commento del parroco al Vangelo della domenica. (lo trovate nel menu – podcasting – gli spe- ciali). Per poter ascoltare Radio Punto anche fuori casa potete scaricare l’applicazione e non perdere i numerosi appuntamenti che la radio propone giornalmente. 10
OPERAZIONE ZACCHEO Il centro di ascolto Caritas informa (rendiconto dell’operazione Zaccheo) Il volontariato al centro di ascolto Caritas parrocchiale ogni volta è prima di tutto un impegno con noi stessi, tra di noi volontari e con il corpo di Gesù, provare per credere! Ogni volta siamo impegnati a paragonarci con questi fondamenti: - Il centro d’ascolto è un’espressione dell’attenzione caritativa della comuni- tà cristiana - È uno strumento della Caritas locale che contribuisce a sensibilizzare la comunità ecclesiale e civile affinché conoscano i bisogni e maturino atteg- giamenti di condivisione e corresponsabilità - È un punto di riferimento per le persone in difficoltà dove possono trovare qualcuno che le accoglie, le ascolta, le orienta e le accompagna nella loro realtà esistenziale e nella ricerca di soluzioni ai propri problemi Ogni volta noi siamo questo… ogni volta che operiamo abbiamo a cuore que- sto… ogni volta, cioè non solo ogni mercoledì mattina dalle 10 alle 12, ma ogni momento di ogni giorno in cui ci occupiamo delle persone che si sono rivolte al centro, dei loro affanni. Tutto questo ci fa crescere, ciascuno di noi e il nostro essere insieme, migliora il nostro operare che certamente non è infallibile ma sempre di più attento a tutti i fattori in gioco: ci spinge anche a confrontarci molto e a far tesoro degli inse- gnamenti dei nostri Sacerdoti e di tutte le esortazioni dei Maestri nella Chiesa, come queste parole dette da Paolo VI molti anni fa, agli inizi dell’operare di Cari- tas, ma così pertinenti anche oggi: “Evidentemente la vostra azione non può esaurire i suoi compiti nella pura distribu- zione di aiuto ai fratelli bisognosi. Al di sopra di questo aspetto puramente materiale della vostra attività, deve emergere la sua prevalente funzione pedagogi- ca, il suo aspetto spirituale che non si misura con cifre e bilanci, ma con la capacità che essa ha di sensibilizzare le Chiese locali e i singoli fedeli al senso e al dovere del- la carità in forme consone ai bisogni e ai tempi; giacché mettere a disposizione dei fratelli le proprie energie e i propri mezzi non può essere solo il frutto di uno slancio emotivo e contingente, deve essere invece la conseguenza logica di una crescita nel- 11
la comprensione della carità, che, se è sincera, scende necessariamente a gesti con- creti di comunione con chi è in stato di bisogno.” (discorso di Paolo VI ai partecipanti all’incontro nazionale della Caritas italiana, 28.9.1972) E’ sempre esperienza di stupore constatare che l’adesione piccola e fedele di 5 euro al mese compie interventi grandi e in alcuni casi decisivi: in queste settima- ne stiamo concludendo gli accordi per 5 contratti di affitto con canoni ribassati a famiglie in precaria condizione abitativa. E’ una storia che volentieri raccontere- mo su queste pagine… L’impegno economico e di sostegno ai bisogni nel 2018 è stato significativo: ab- biamo aiutato 40 famiglie, delle quali 20 italiane e 20 di origine straniera ma residenti nel nostro comune; con una parte di esse, italiane e anche di origine straniera, abbiamo condiviso la dolorosa vicissitudine dello sfratto e il difficilis- simo percorso di cercare una casa (adeguata alle esigenze e alle possibilità) e di aprire un nuovo contratto di locazione. Come l’anno scorso, persone singole e famiglie sono state aiutate economica- mente per le seguenti necessità: - Rate di affitto o di spese condominiali (soprattutto nel libero mercato, di- versi inquilini avendo perso il lavoro non sono più in grado di sostenere la spesa mensile e rischiano lo sfratto, con il conseguente gravissimo proble- ma della tutela dei minori, che in tal caso per legge devono essere tolti alla famiglia e inseriti in comunità); - Bollette scadute di energia elettrica o gas, quando l’insolvenza del paga- mento porta alla sospensione del servizio anche in presenza di bambini o ammalati; - Spese alimentari (alcune famiglie hanno carenza di generi alimentari, an- che latte e alimenti per l’infanzia) - Aiuto al rimpatrio nei paesi d’origine - Spese per farmaci, babysitter per permettere alle mamme di lavorare, ab- bigliamento, lavori urgenti di riparazione da svolgere in casa e altre spese varie Come vedrete dal rendiconto qui sotto, i fondi di Zaccheo sono pervenuti dalla raccolta 2018 (che ha portato, con circa 330 tesseramenti più donazioni anonime, a 22.562 euro) a cui si sono aggiunti fondi parrocchiali comprensivi della raccolta Zaccheo 2017 che non era stata interamente spesa. Quest’anno non ci sono stati contributi comunali. 12
Le entrate sono quindi state: Da Zaccheo 2017 3.271 Da Parrocchia 1.701 Da Zaccheo 2018 22.562 Totale 27.534 Mentre le uscite sono così suddivise: Per affitti 6.236 Per bollette gas/luce 10.341 Per viaggi ritorno paesi 1.235 d’origine Per alimentari 1.046 Per documenti 1.100 Spese varie 3.303 Totale spese 23.261 E secondo i destinatari: A famiglie italiane 9.192 A famiglie straniere resi- 14.069 denti Totale spese 23.261 Il saldo positivo residuo, con cui cominciamo il 2019, è di 4.273 euro. I primi mesi del 2019 ci vedono impegnati ancora in nuove situazioni di sfratto, e di affittuari che non sono in grado di sostenere tutte le spese per la casa. Di mese in mese persone si aggiungono alla raccolta, in Avvento anche i bambini di catechismo e le loro famiglie hanno voluto contribuire con le loro rinunce. Le tessere sono sempre in distribuzione. La tessera quest’anno copre 14 mesi, per permetterci di passare ad una cadenza pari all’anno solare. Facciamoci avanti, c’è posto per tutti!! Ancora grazie Marialetizia e gli amici del centro di ascolto 13
ENTE MORALE Una memoria che vive nel tempo “Gesù amarti e farti amare”. E’ questa l’espressione che spesso ricorreva sulle labbra di Madre Geltrude e che sintetizza il cammino di tutta la sua vita. Già fin da piccola esprimeva al Signore tutto il suo desiderio di appartenergli. Leggiamo infatti nella sua Autobiografia: “Bam- bina ancora mi faceva sentire al cuore un grande desiderio di amarlo tanto e mi andava ammae- strando in ciò che dovevo fare per piacergli in tutto ed essere tutta sua”. Divenuta in seguito guida dell’Istituto da lei fon- dato, ha consolidato sempre di più il suo amore per Gesù, nell’unico desiderio di “dimorare” in Lui, di “stare” alla sua Presenza, di amarlo più di ogni altra cosa e al di sopra di tutto. Scrive infatti nel suo diario personale: “Terrò il mio cuore sempre rivolto all’altare dove di- mora l’Amante Gesù: stanca, afflitta, scoraggiata là sarà il mio riposo”. E ancora. “Nel tabernacolo sta il nostro Tesoro: là solo troveremo la vera gioia, la vera pace, la vera felicità”. E continua: “E’ pur dolce stare alla sua Presenza per dirgli che l’amo, ma soprattutto per lasciarmi da lui amare. L’Eucaristia è il mio Paradiso in terra.”. Per lei amare Gesù significava considerare lui come bene supremo, come il cen- tro della sua vita, come qualcosa che dava sapore e pienezza alla sua esistenza. Era un amore totale, unico, che non ammetteva mezze misure; per lei tutto partiva dall’ Eucaristia dove sostava molto tempo in compagnia e alla presenza del suo “dolce Prigioniero” d’amore. Viveva la sua adorazione non come un momento tra i tanti della giornata, ma come il “momento cuore” di ogni sua giornata. Sentiva che la sua vita aveva un assoluto bisogno di Dio, pur non dimenticando di portare al “suo” Gesù i pro- blemi, le difficoltà, le amarezze di quanti incontrava sul suo cammino. Infatti nella sua preghiera erano presenti volti, nomi, storie che portava davanti Signo- 14
re perché, nella sua bontà, nel suo amore e nel suo perdono, non si dimenticas- se di nessuno. L’intimità con il Cristo Eucaristico nel silenzio della contemplazione non l’allontanava perciò dalle persone; al contrario la rendeva sempre attenta e partecipe delle gioie e delle speranze, delle fatiche e delle preoccupazioni dei suoi contemporanei. Madre Geltrude però non ha mai disgiunto la preghiera dall’azione, l’amore di Dio dall’amore del prossimo. Il suo unico desiderio era quello di far conoscere a tutti l’amore di Gesù. Da questa consapevolezza la sua idea fissa, il suo motto: “Gesù amarti e farti amare”. La sua azione educativa e apostolica diventava quindi la logica conseguenza del suo animo innamorato per Gesù Eucaristia. Lei ha sempre desiderato di condi- videre e partecipare il proprio tesoro ad altre anime e allargare il cuore alle dimensioni del mondo intero. Il suo amore per Gesù si rifletteva e si manifestava nell’azione, in un bisogno di “fare”, di “correre” di “osare” quanto era possibile perché l’amore di Dio si dif- fondesse e raggiungesse il cuore di tutti. La vita di Madre Geltrude è stata un’esistenza vissuta in un rapporto profondo con l’Assoluto, in una relazione mistica con un “Pezzo di Pane”, il Pane della vi- ta, quel Pane che sostiene e dà vigore al cammino di ogni uomo. Il ricordo di questa Santa, il suo ardente e vivo desiderio di stare sempre alla Presenza Eucaristica, il suo grande ideale di vita “amare Gesù e farlo amare” ci aiutino a comprendere che ancora oggi la Chiesa, il mondo, l’uomo hanno con- tinuo bisogno di stare davanti al Signore nel silenzio della preghiera, in una relazione cercata, amata e custodita, in un colloquio intimo e personale con il Signore Gesù unico e vero tesoro di ogni cuore. Le Suore 15
ENTE MORALE Un nuovo arrivo Il giorno 28 dicembre scorso si è aggiunto alla nostra Comunità un nuovo arrivo. E’ Suor GLADIS, originaria dell’Ecuador (nativa di Cuenca). Si trova in Italia dalla fine di settembre con altre Suore (3 provenienti dall’Ecuador, 2 dal Brasile, 2 dall’Africa) e resterà nella nostra parrocchia fino al mese di giugno. Ritornerà poi a Bergamo nella Casa Madre dell’Istituto e si fermerà un anno per approfondire lo studio del Carisma sacramentino. Suor Gladis è tra noi sanvittoresi per fare un’esperienza pastorale, impostata in modo di- verso da quelle che lei ha vissuto in altri luoghi. Infatti ha svolto il suo servizio nelle comunità dell’Ecuador e, prima di venire in Italia, è stata per 4 anni in Bolivia, nella quale è venuta a cono- scenza di una realtà molto povera, dove spesso i bambini sono abbandonati e perciò vengono ac- colti, curati e sostenuti dalle nostre Suore. Suor Gladis in questi mesi presterà il suo servizio non solo nella comunità religiosa, ma anche nel- le scuole dell’Infanzia e della Primaria gestite dall’Ente Morale. Avrà anche la bella opportunità di conoscere e partecipare alle varie iniziative della vita parrocchiale. I mesi che trascorrerà con noi l’aiuteranno certamente a fare esperienza sia nell’ambito della scuola sia in quello della catechesi. Mentre accogliamo con gioia Suor Gladis tra noi, le auguriamo di vivere un’esperienza positiva, carica di entusiasmo e, soprattutto, arricchente per la sua vita. Le Suore 16
Errando si impara Castiglione Olona Viaggio illustrativo dialogato nell’”Isola di Toscana in Lombardia”. Visto il suc- cesso mondiale in San Vittore del format a partire da questa puntata i nostri protagonisti riceveranno un’identità: Franco (F) il conoscitore e Luciano (L) l’amico non troppo informato ma desideroso di apprendere. L: Sai Franco ho una voglia matta di tornare in Toscana il “Chiantishire” mi manca troppo. L’unico problema è che fino a Pasqua non ho più di un week- end libero, ma in meno di 4 ore non vedi neanche la coda tra Roncobilaccio e Barberino del Mugello. F:Scommettiamo un dollaro che in meno di poco più di mezzora ti porto in To- scana? L: Impossibile accetto la scommessa e già pregusto tutte le goleador che mi potrò comprare con quel dollaro… (circa 40 minuti più tardi a Castiglione Olona) L: Dannazione avevi ragione! Eccoti il tuo dollaro… F: Castiglione Olona dunque definita in un famoso adagio del D’Annunzio “un’isola di Toscana in Lombardia”. L:Senti un po’ Franco, come è possibile che esista un borgo del genere in mez- zo al varesotto, senza che ci siano esempi analoghi in regione se non più tardi? F: L’attuale aspetto di Castiglione Olona si deve alla lungimiranza del cardinale Cesare Branda Castiglioni (Milano 1350- Castiglione Olona 1443), la cui nobile famiglia era originaria del borgo da cui prende il nome. E che dal 1421 iniziò il suo ammodernamento di gusto rinascimentale. La sua vita è degna di attenzione, e per questo consiglio di iniziare la visita del- la cittadina dal suo palazzo. L:Un edificio interessante con commistioni tra gotico e rinascimento, come quella loggetta. F: Vieni dentro e vedrai che sorprese che ci aspettano! L: WOW! Alla faccia della camera, che affreschi! E che letto a baldacchino! F: Gli affreschi sono di scuola lombarda circa del 1423, ma non sono ancora il pezzo forte del palazzo, che si trova nello studiolo del cardinale qui accanto. L: Bellissimo! Un paesaggio con castelli e cittadine arroccate, però non mi ri- corda nulla di già visto… 17
F: Questo è il cosiddetto ”Paesaggio Ungherese di Veszpréem” uno dei primi dipinti con tema solo paesaggistico della Storia dell’Arte. L: E come mai un paesaggio ungherese in un’isola di Toscana in Lombardia? F: Semplice: il cardinale conobbe l’autore Masolino da Panicale… L: Il Collaboratore di Masaccio? Il grande artista del primo rinascimento fioren- tino?... F: … esatto, lo conobbe a Firenze nel 1425 e poi inviato dal papa in Ungheria come diplomatico si portò appresso il buon Masolino. Il cardinale poi lo fece lavorare a Roma nella chiesa di S. Clemente dove ha lasciato una cappella af- frescata, ed infine se lo è portato a lavorare nel 1435 a Castiglione. L: Beh il palazzo è bello, ma questa che cos’è? F: Questa è la cappelletta del palazzo con cicli di affreschi del Vecchietta. L: Chi? F: Lorenzo di Piero detto il Vecchietta è un pittore di origini senesi chiamato anche lui in giovane età a lavorare per il cardinale qui a Castiglione e dove ha lasciato le sue prime opere note. L:C’è altro da vedere qui in paese? F: Mi chiedi se c’è dell’altro?! Abbiamo appena iniziato! Tutto il borgo è degno di interesse, come la Chiesa di Villa che qualcuno attribuisce allo stesso Vec- chietta, e che dimostra una certa influenza di architetti come Brunelleschi. L: Niente po’ po’ di meno. F: E’ Infatti il primo edificio brunelleschiano costruito fuori dalla Toscana. Ma bando alle ciance, attraversiamo il paese e superata una breve salita in ac- ciottolato giungiamo alla collegiata, ossia la chiesa fatta edificare dal Cardinale sui resti dell’antica rocca un tempo molto ambita dai signori locali che più volte l’assediarono. L: C’è una bella vista da quassù. F: Si ma è dentro che c’è la vista migliore, facciamo i biglietti e godiamoci i ca- polavori affrescati di Masolino. L: Entriamo prima nella collegiata? 18
F: Sì e come puoi vedere è nell’abside che si concentra il maggior numero di capolavori sul soffitto affreschi di Masolino, sulle pareti invece dipinti di Paolo Schiavo, un artista fiorentino e del Vecchietta. L: Cosa rappresentano? F: Sulla volta con Masolino le storie della Vergine, a lato con Paolo Schiavo storie di S. Lorenzo e quelle di S. Stefano ad opera del Vecchietta santi a cui la chiesa è dedicata. L: E questa? F:Quella è la tomba del cardinale Branda Castiglioni che dopo tanto girare per l’Italia e l’Europa al seguito di Papi e regnanti era riuscito finalmente a tornare nella sua amata Castiglione dove alla venerabile età di 93 anni morì. L: Bella gita peccato sia già finita. F: Finita? Manca ancora il pezzo forte, qui affianco c’è il bellissimo battistero affrescato da Masolino con le storie di S. Giovanni Battista. L: Mirabile visione! F: Nota in particolar modo come nella scena del banchetto di Erode Masolino abbia recepito i canoni architettonici rinascimentali, pur mantenendo la sua impeccabile verve tardogotica così dolce e delicata, il tutto come affogato nel verde acqua del paesaggio, colore che al pittore non doveva dispiacere affatto visto il grande uso che ne fa negli sfondi e per l’acqua. L: E il Battesimo? F: La scena del Battesimo per quanto ancora impostata su un certo gusto toscano – Senese di primo ‘400 ritrova nelle figure sul- la destra la lezione nuova e ormai imprescindibile del Masaccio del- la Brancacci. L: Ora abbiamo finito? F: Sì le cose più belle le abbiamo viste,la collegiata comprende an- che un piccolo museo con opere d’arte di varie epoche, ma io concluderei con un bel giro nel borgo per scoprirne gli angoli più reconditi e ricordando che in zona c’è anche l’antico Borgo di Ca- stelseprio con la Cappella di S. Maria Foris Portas e i suoi affreschi, oppure per i ciclisti proprio qui accanto il celebre “Piccolo Stelvio” serie di tornanti che ri- chiamano vagamente il fratello maggiore. 19
L: E PER I NOSTRI LETTORI NON DIMENTICHIAMO LE INFO PER LA VISITA: Castiglione si raggiunge in auto seguendo la A8 in direzione Varese fino all’uscita di Busto Arsizio per poi proseguire sulla SP2 attraversando Fagnano Olona, Cai- rate, Lonate Ceppino, e prima di Venegono Inferiore svoltando a sinistra sulla SP 233 fino a giungere a Castiglione Olona dove si consiglia di parcheggiare in piaz- za Garibaldi nel centro storico, o appena fuori. In alternativa per quelli più in forma si può risalire a nuoto l’Olona partendo dal castello di Legnano e nuotando per una trentina scarsa di chilometri verso nord. -Museo Civico Branda Castiglioni - Castiglione Olona Palazzo Branda Castiglioni piazza Garibaldi Tel: 0331.858301 Orari di apertura: dal 1° Ottobre al 31 Marzo: da martedì a sabato 9.00 - 12.00 e 15.00 - 18.00, domenica 15.00 - 18.00; dal 1° Aprile al 30 Settembre: da martedì a sabato 9.00 - 12.00 e 15.00 - 18.00, domenica e festivi 10.30 - 12.30 e 15.00 - 18.00. Biglietti: intero 3,00 Euro ridotto 2,00 Euro per ragazzi dai 6 ai 14 anni e gruppi min 20 persone gratuito per bambini fino ai 6 anni. -Museo della Collegiata Orario invernale (1 ottobre – 31 marzo) Da martedì a sabato 9.30 – 12.30 / 14.30 – 17.30 Orario estivo (1 aprile – 30 settembre) Da martedì a sabato 10.00 – 13.00 / 15.00 – 18.00 Domenica e festivi (tutto l’anno) 10.00 – 13.00 / 15.00 – 18.00 Prima domenica del mese Orario continuato 10.00 – 18.00 Lunedì chiuso Biglietti Museo, collegiata,battistero:6 euro. Ingresso ridotto per gruppi 4 euro. Informazioni e prenotazioni: tel. 0331 858903 e-mail: info@museocollegiata.it SAMUELE 20
LA CONFERENZA SAN VINCENZO DE PAOLI L'ASSOCIAZIONE CASA DI POLLICINO E IL CENTRO D'ASCOLTO ORGANIZZANO UN CORSO DI EDUCAZIONE SANITARIA Il corso si terrà nel salone sottostante la chiesetta di San Giovanni, dalle ore 9.00 alle ore 11.00 nei giorni: lunedì 28 gennaio 2019 lunedì 4 febbraio 2019 lunedì 11 febbraio 2019 Verranno trattati i seguenti argomenti: Bambini: come comportarsi nei piccoli incidenti domestici Anziani: come aiutare le persone con difficoltà motorie Igiene personale e famigliare 21
LO SAPEVI CHE…? Buoni o cattivi? È una questione che esiste da secoli: l’uomo, nonostante le sue imperfezioni, è un essere ontologicamente buono, sensibile, dall’animo nobile? O siamo piuttosto egoisti, malvagi, inclini al male? Il neuro-scienziato C. Jarrett ha pubblicato su “Aeon” un articolo brillante in cui mette in luce alcuni dei lati più oscuri e innati della natura umana, eviden- ziando 10 atteggiamenti che rivelano, se così possiamo dire, il peggio di noi. Perché, a suo dire, in fondo la natura umana non è proprio un granché. Dob- biamo ovviamente considerare le dovute differenze tra individuo e individuo, senza cadere nell’idea che tutti gli uomini diano sempre il peggio di loro; ma del resto, non c’è gusto né merito a comportarsi bene se si ignora quanto faci- le e istintivo sarebbe comportarsi male. E non c’è ammirazione verso chi si comporta bene se non si è consapevoli di quanto siano forti le tendenze a es- sere egoisti, fatui, superficiali o insensibili. 10 punti. La tesi di Jarrett si articola in 10 punti, ciascuno dei quali è sostenu- to da consistenti evidenze di ricerca, cioè 10 tendenze da controllare se non vogliamo diventare delle “brutte persone”: 1. Vediamo le minoranze, le persone vulnerabili e in generale le persone che più ci appaiono diverse da noi come meno umane di noi. Per esempio, culture diverse dalla nostra ci appaiono automaticamente meno evolute. I giovani tendono a de-umanizzare i vecchi. Tutti tendono a de-umanizzare le donne alcoliste (ma, attenzione, non gli uomini alcolisti). Una tendenza che comincia fin da piccoli: secondo uno studio anche bambini di 5 anni sono portati a vedere i bambini diversi da loro (per genere, provenienza, ecc.) co- me meno umani. Tutto ciò alimenta l’aggressività, l’indifferenza e il pregiudizio. 2. Già da piccoli (dai 4 anni) proviamo piacere per le sfortune altrui. Il ter- mine tedesco che indica questa attitudine è Schadenfreude e il piacere è accresciuto quando ci convinciamo che la disgrazia sia “meritata”. Questo 22
comportamento è presente anche nel regno animale, per esempio tra gli scimpanzé. 3. Tendiamo a incolpare gli individui del loro cattivo destino (karma). Sia- no poveri, vittime di stupro o malati di aids, ci viene automatico pensare che, in un modo o nell’altro, la loro disgrazia se la siano andata a cercare. Questo ci aiuta a tutelare la nostra fiducia in un mondo “giusto”, in cui ogni effetto ha una sua causa. Per estensione, apprezziamo i ricchi pensando che il loro status sia meritato. 4. Siamo ciechi e dogmatici. Ignoriamo ostinatamente i dati che contrad- dicono le nostre convinzioni pregresse, e qualsiasi evidenza contraria non fa che rafforzarci nelle nostre posizioni. Questo comportamento deriva in parte dal fatto che le nostre convinzioni sono connesse con il nostro senso di iden- tità, e in parte siamo così convinti di saperla più lunga degli altri che non ci interessa minimamente sentire pareri differenti e magari più fondati. 5. Preferiamo una scossa a un pensiero. Uno studio del 2014 afferma che il 67% dei maschi e il 25% delle femmine partecipanti ha preferito subire una scossa elettrica piuttosto che passare 15 minuti chiusi in una stanza in con- templazione con l’unica compagnia dei propri pensieri. 6. Sovrastimiamo le nostre capacità, e ironicamente il fenomeno si accen- tua nelle persone che hanno meno abilità. È l’effetto Dunning-Kruger: meno sappiamo e più presumiamo di sapere, meno valiamo e più presumiamo di valere. L’effetto diventa poi del tutto irrazionale se riguarda le qualità mora- li e i princìpi: di fatto tutti (perfino chi si comporta in modo palesemente antisociale) pensiamo di essere più etici, gentili, onesti e affidabili della me- dia delle persone. 7. Siamo ipocriti, e applichiamo la logica dei due pesi e due misure. Siamo molto più sensibili alla disonestà o alla maleducazione altrui che alla nostra. Quando ci comportiamo male noi tendiamo a dare la colpa alle circostanze, ma quando un’altra persona si comporta nell’identico modo incolpiamo lei e il suo pessimo carattere (per esempio di fronte all’infedeltà del nostro par- tner o la nostra). Il fenomeno ha un nome: si chiama asimmetria attore- osservatore. 23
8. Siamo tutti potenzialmente dei provocatori. È palese soprattutto sui social network che possono ingigantire alcuni dei peggiori aspetti della natu- ra umana (e l’anonimato non aiuta). Questo non vale solo per chi abbia una propensione al dialogo aggressivo. Sui social network l’aggressività è conta- giosa – a dimostrarlo è una ricerca condotta su 16 milioni di post – e genera ulteriore aggressività anche in chi, di suo, non sarebbe aggressivo. 9. Scegliamo i nostri leader per i motivi sbagliati. Scegliamo leader i cui at- teggiamenti muscolari e le cui dichiarazioni incendiarie ci sembrano testimoniare il loro appartenere alla categoria dei “maschi alfa”, e non per quanto sanno essere efficaci. Nel mondo della finanza americana la leadership sembra correlata con la presenza di tratti psicopatici, con la ten- denza ad agire d’impulso e con una bassa intelligenza emotiva. 10. Troviamo più attraenti le dark lady e i tipacci. Le ricerche suggeriscono che, almeno nel breve periodo, risultano più attraenti gli individui la cui per- sonalità comprende i tratti della cosiddetta triade oscura: un insieme di narcisismo, manipolazione e insensibilità. C’è ancora bisogno di approfondi- re ma, intanto, conviene starci attenti quando si va in cerca di fidanzati. “Il fatto che l’uomo sappia distinguere tra il bene e il male dimostra la sua superiorità intellettuale rispetto alle altre creature; ma il fatto che possa compiere azioni malvagie di- mostra la sua inferiorità morale rispetto a tutte le altre creature che non sono in grado di compierle.” (M. Twain) Vale 24
Giornata per la vita “È vita, è futuro” Pubblichiamo il messaggio del Consiglio episcopale permanente per la 41ª Gior- nata nazionale per la vita, che sarà celebrata in tutte le diocesi domenica 3 febbraio 2019, sul tema “È vita, è futuro”. Germoglia la speranza “Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa” (Is 43,19). L’annuncio di Isaia al popolo testimonia una speranza affidabile nel domani di ogni donna e ogni uomo, che ha radici di certezza nel presente, in quello che possiamo ricono- scere dell’opera sorgiva di Dio, in ciascun essere umano e in ciascuna famiglia. È vita, è futuro nella famiglia! L’esistenza è il dono più prezioso fatto all’uomo, at- traverso il quale siamo chiamati a partecipare al soffio vitale di Dio nel figlio suo Gesù. Questa è l’eredità, il germoglio, che possiamo lasciare alle nuove genera- zioni: “Facciano del bene, si arricchiscano di opere buone, siano pronti a dare e a condividere: così si metteranno da parte un buon capitale per il futuro, per acqui- starsi la vita vera” (1Tim 6, 18-19). Vita che “ringiovanisce” Gli anziani, che arricchiscono questo nostro Paese, sono la memoria del popolo. Dalla singola cellula all’intera composizione fisica del corpo, dai pensieri, dalle emozioni e dalle relazioni alla vita spirituale, non vi è dimensione dell’esistenza che non si trasformi nel tempo, “ringiovanendosi” anche nella maturità e nell’anzianità, quando non si spegne l’entusiasmo di essere in questo mondo. Accogliere, servire, promuovere la vita umana e custodire la sua dimora che è la terra significa scegliere di rinnovarsi e rinnovare, di lavorare per il bene comune guardando in avanti. Proprio lo sguardo saggio e ricco di esperienza degli anziani consentirà di rialzarsi dai terremoti – geologici e dell’anima – che il nostro Paese attraversa. Generazioni solidali Costruiamo oggi, pertanto, una solidale “alleanza tra le generazioni”, come ci ri- corda con insistenza Papa Francesco. Così si consolida la certezza per il domani dei nostri figli e si spalanca l’orizzonte del dono di sé, che riempie di senso l’esistenza. “Il cristiano guarda alla realtà futura, quella di Dio, per vivere piena- 25
mente la vita ‒ con i piedi ben piantati sulla terra ‒ e rispondere, con coraggio, alle innumerevoli sfide”, antiche e nuove. La mancanza di un lavoro stabile e di- gnitoso spegne nei più giovani l’anelito al futuro e aggrava il calo demografico, dovuto anche ad una mentalità antinatalista che, “non solo determina una situa- zione in cui l’avvicendarsi delle generazioni non è più assicurato, ma rischia di condurre nel tempo a un impoverimento economico e a una perdita di speranza nell’avvenire”. Si rende sempre più necessario un patto per la natalità, che coin- volga tutte le forze culturali e politiche e, oltre ogni sterile contrapposizione, riconosca la famiglia come grembo generativo del nostro Paese. L’abbraccio alla vita fragile genera futuro Per aprire il futuro siamo chiamati all’accoglienza della vita prima e dopo la na- scita, in ogni condizione e circostanza in cui essa è debole, minacciata e bisognosa dell’essenziale. Nello stesso tempo ci è chiesta la cura di chi soffre per la malattia, per la violenza subita o per l’emarginazione, con il rispetto dovuto a ogni essere umano quando si presenta fragile. Non vanno poi dimenticati i rischi causati dall’indifferenza, dagli attentati all’integrità e alla salute della “casa comune”, che è il nostro pianeta. La vera ecologia è sempre integrale e custodisce la vita sin dai primi istanti. La vita fragile si genera in un abbraccio: “La difesa dell’innocente che non è nato deve essere chiara, ferma e appassionata, perché lì è in gioco la dignità della vita umana, sempre sacra, e lo esige l’amore per ogni persona al di là del suo svilup- po”. Alla “piaga dell’aborto” – che “non è un male minore, è un crimine” – si aggiunge il dolore per le donne, gli uomini e i bambini la cui vita, bisognosa di trovare rifugio in una terra sicura, incontra tentativi crescenti di “respingere pro- fughi e migranti verso luoghi dove li aspettano persecuzioni e violenze”. Incoraggiamo quindi la comunità cristiana e la società civile ad accogliere, custo- dire e promuovere la vita umana dal concepimento al suo naturale termine. Il futuro inizia oggi: è un investimento nel presente, con la certezza che “la vita è sempre un bene”, per noi e per i nostri figli. Per tutti. È un bene desiderabile e conseguibile. Consiglio episcopale permanente della Cei 26
L’ANGOLO DEL NUTRIZIONISTA Occhio alle etichette A partire da questo articolo e per i prossimi parleremo di come imparare a legge- re le etichette e a come scegliere in base ad esse i nostri alimenti. L’etichetta è la carta d’identità dei nostri alimenti e, grazie ad essa, possiamo ri- conoscere la provenienza, la qualità e il contenuto reale di ciò che mangiamo. Per questo motivo occorre imparare a leggerla correttamente. Indicazioni generali Informazioni che per legge non possono mancare sono: - Il luogo di origine e di provenienza dell’alimento (quando potete, soprattut- to per i prodotti freschi, prediligete i prodotti italiani); - La quantità netta; - Le modalità di conservazione e la data di scadenza. Imparate a distinguere “da consumarsi entro” e “da consumarsi preferibilmente entro”. Nel primo caso la data è tassativa, nel secondo caso il prodotto può essere consumato anche qualche giorno dopo la scadenza; - Nome e indirizzo del fabbricante e del confezionatore, nonché il luogo di confezionamento. Elenco degli ingredienti È bene sapere che gli ingredienti sono indicati in ordine decrescente, da quello presente in maggior quantità a quello meno presente (ad esempio, molti consu- matori non sanno che se in cima alla lista di un cibo confezionato compare lo sciroppo di glucosio o altri tipi di zuccheri, significa che sono l’elemento nutrizionalmente preva- lente!). Spesso tra gli ingredienti, troviamo delle sigle costituite da lettere e nu- meri. Si tratta degli additivi quali co- loranti, conservanti, addensanti, e- dulcoranti, etc. Questi sono indicati con la lettera “E” seguita dal numero 27
di riferimento (ad esempio E101). È evidente che meno additivi ci sono, più genu- ino e naturale è l’alimento. Non possono mancare, inoltre, i riferimenti alla presenza di particolari allergeni, quali glutine, frutta a guscio, lattosio, etc. Detto questo, da quali ingredienti è bene salvaguardarsi? Evitare il più possibile alimenti ricchi di acidi grassi (soprattutto saturi), oli vege- tali, zuccheri, in particolar modo lo sciroppo di glucosio, Molti alimenti infatti contengono una gran quantità di questi alimenti in quanto con la loro aggiunto un cibo anche scadente assume un sapore ottimo. Si pensi, ad esempio, a molti innocui yogurt “light o zero grassi” e ufficialmente alla frutta che contengono in realtà pochissima frutta e quantità cospicue di zuccheri aggiunti. Tabella nutrizionale Infine, non può mancare la tabella con i valori nutrizionali dell’alimento, solitamente con riferimento a 100 gr di prodotto. Questa deve tassativa- mente contenere: il valore energeti- co, i grassi, gli acidi grassi saturi, i carboidrati, gli zuccheri, le proteine, il sale. A tal proposito vi consigliamo di badare, oltre che alle kcal dell’alimento, anche alla qualità della sua composi- zione. Ad esempio, se siamo alla ricerca di fette biscottate o di una confezione di biscotti, sarà opportuno andare a leggere, più che il contenuto calorico, la voce “carboidrati, di cui zuccheri”. Prof. Andrea Fossati 28
ARCHIVIO PARROCCHIALE . . BATTESIMI Sono entrati nella comunità cristiana, la Chiesa, con l’impegno dei loro genitori e dei padrini a credere in Cristo e nella fede cattolica: 1 Riccardo di Volfango Francesco e Di Masi Serena DEFUNTI La nostra preghiera di suffragio interceda presso Dio, perché, nella sua misericordia e perdono, conceda la vita eterna: 1 Croci Giovanna di anni 93 2 Giachi Roberto di anni 63 3 Vailati Maria di anni 80 4 Perota Giovanni di anni 82 5 Sforzi Maretta di anni 79 6 Forlani Iole di anni 95 7 Roveda Giuseppe di anni 76 8 Nazzari Carla di anni 91 9 Ziboni Maria di anni 90 10 Duni Angela di anni 90 11 Meroni Pietro di anni 87 12 Ferioli Luciano di anni 85 13 Re Calegari Vincenzina di anni 81 10 Musazzi Enrico di anni 73 15 Re Imelda di anni 83 16 Veneroni Pier Mario di anni 76 UN GRAZIE PER CHI SI È RICORDATO DELLA PARROCCHIA: S. Messe € 2.360– Battesimi € 20 - Funerali € 1.370 –Vari offerenti € 170 – Fratelli e sorelle Galli in ricordo di Giacomo € 150 – Gruppo Alpini per falò € 318. - 29
SPAZIO APERTO Scrivi alla redazione Aspettiamo le vostre riflessioni, pensieri, fotografie e suggerimenti circa eventi o iniziative all’indirizzo della redazione (redazione.svo@gmail.com) che dovranno arrivare entro il 26 febbraio per poter essere pubblicati sul numero marzo. Questo mese ci hanno scritto gli alpini, Lello e Dino Meda, riportiamo i lori scritti Il Gruppo Alpini ringrazia i concittadini sanvittoresi per la partecipa- zione alle ultime iniziative organizzate: Colletta del Banco Alimentare e Falò di S. Antonio. Con quest’ultima iniziativa è stata raccolta una discreta somma da de- stinare al Centro Giovanile. Per quanto riguarda la Colletta, malgrado il periodo di crisi generale, abbiamo raccolto circa 800 Kg di generi alimentari a lunga conserva- zione affidandoli alla Fondazione del Banco Alimentare che li distribuirà ai bisognosi ed alle mense dei poveri della zona. I buoni risultati ottenuti dimostrano, ancora una volta, la generosità dei sanvittoresi. Grazie Ai Fidanzati che stanno facendo il percorso in preparazione al matrimonio Carissimi fidanzati, attenti a non divorziare! Cercate di superare le vostre difficoltà, sia per voi che per i figli che Dio vorrà donarvi. Se avrete un figlio con disabilità, tenetelo. Non mettetelo in un Istituto e amatelo come Dio vi ama. Vi ricordo nella preghiera. Alla nostra Comunità parrocchiale Carissimi, è importante che tutti noi, aiutiamo i giovani nel loro discernimento voca- zionale. In particolare per quei giovani e quelle giovani che stanno immaginando una scelta di consacrazione. Aiutiamoli a capire che non si tratta di una carriera, ma del dono di sé al Signore e alla Chiesa. Preghiamo per loro, consigliamoli e sosteniamoli. Grazie, Antonio Ricci (detto Lello) 30
Ul carneval al tempu da güera Il carnevale al tempo di guerra Quandu seum fiõ Quando eravamo bambini a carneval dimenticavum a carnevale si dimenticava anca la guera anche la guerra e i nascondigli in di cantin e i nascondigli nelle cantine sõtatera sottoterra Curiandul, trumbeti Coriandoli, trombette mascherin e petardi mascherine e petardi ca sa scunfundevan che si confondevano cun i rumur con i rumori dai car armă, dei carri armati, a venivan perdună venivano perdonati anca tuti i dispeti anche tutti i dispetti Tanta voia Tanta voglia da truas cun tuta di mescolarsi la cumpagnia in compagnia par ritruà per ritrovare un po’ da seren un po’ di gioia e tanta alegria e la sfrenata allegria La me masquara era a la rideva La mia mascherina rideva ma ul me cor al piangeva ma il mio cuore piangeva parche arivaa la sera perché arrivata la sera turnandu a ca, tornando a casa sul taul in dal piatu a tavola nel piatto pocu gheva poco c’era Alura, ul tempu le pasaa Ora il tempo è passato ma mi a sa ricordu ancamo ma non ho dimenticato ul Pierrot e l’Arlechin il Pierrot e l’Arlecchino parchè quando ga pensu perché quando ci penso a tornu ancamò un bambin torno ancora bambino Dino Meda 2018 31
Riportiamo qui di seguito i turni delle guardia farmaceutica durante i festivi Febbraio 2019 Domenica 3 Farmacia DELLA STAZIONE via Liberazione, 2 Legnano Domenica 10 Farmacia DELLA STAZIONE via Liberazione, 2 Legnano Domenica 17 Farmacia BONONI piazza unità d’Italia, 6 Canegrate Domenica 24 Farmacia SIMONATTI via 4 Novembre, 3 Canegrate Marzo 2019 Domenica 3 Farmacia SAN VITTORE piazza Italia, 25 San Vittore Olona I Turni delle Farmacie sono consultabili sul sito: http://www.ats-milano.it/portale/Consulta-farmacie/Turni-Farmacie SERVIZIO DI FARMACIA NOTTURNA La Farmacia della Stazione via Liberazione (angolo piazza del Popolo) Legnano è aperta tutte le notti dell’anno, festivi inclusi, a partire dalle 19,30. I cittadini potranno liberamente accedere ai locali fino alle ore 23,00 mentre dopo tale ora, per motivi di sicurezza, verranno serviti dallo sportello CONTINUITÀ ASSISTENZIALE - DISTRETTO DI LEGNANO Guardia Medica Tel.800.103.103 Dalle 20.00 alle 08.00 di tutti i giorni feriali Dalle 8.00 alle 20.00 il sabato Dalle 8.00 alle 20.00 dei giorni prefestivi e festivi ASSOCIAZIONE VOLONTARI CROCE AZZURRA Sezione di SAN VITTORE OLONA Sede: Piazza Italia, 16 - Tel. 0331-422573 - Cell 331-5419881 32
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