UNA SOSTA CONTEMPLATIVA - Parrocchia S. Maria Nascente
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Novembre 2017 - Anno 11 - Numero 11 Periodico della Parrocchia di Santa Maria Nascente Piazza Santa Maria Nascente, 2 20148 Milano Orario delle S. Messe a Santa Maria Nascente PREFESTIVO ore 18.30 sabato/vigilie - FESTIVO ore 8.30 - 10.15 - 11.30 - 18.00 - FERIALE ore 8.30 - 18.00 UNA SOSTA CONTEMPLATIVA Carissimi parrocchiani già molti di noi avranno avuto modo di leggere la Lettera alla diocesi scritta dall’Ar- civescovo per l’anno pastorale 2017-2018. Proprio in essa troviamo l’espressione con la quale si è voluto titolare l’editoriale di questo numero di Nuovi Avvenimenti. La si legge al termine della citazione del testo di Apocalisse 21,1-22,5 il cui contenuto è indicato dallo stesso Arcivescovo quale oggetto su cui sostare proprio nel tempo liturgico dell’Avvento da poco iniziato. «Non offro una esegesi puntuale, né una lectio che ne raccolga tutte le suggestioni, invito però a sostare su questo testo e forse il tempo di Avvento può essere propizio a una “sosta contemplativa” che percorra il testo e ascolti la voce potente che viene dal cielo e condivida l’emozione e l’esultanza del veggente» (p. 11). Non deve sfuggirci la singolarità dell’ac- Giorgione, Adorazione dei pastori, 1504-5, Washington, National Gallery of Art. È questa l’immagine (la potete ritirare in sacrestia o in segreteria) che abbiamo scelto per questo Natale. A pag. 2 il commento sul dipinto di costamento di due momenti che evocano Giorgione di Emanuele Atanassiu. tratti, piuttosto diversi tra di loro, della nostra vita cristiana. Da un lato c’è l’Av- niremmo la mentalità dominante, ma non moria, nella convinzione, per altro del tutto vento nel corso del quale siamo invitati per cattiva volontà dei singoli quanto piut- verificabile, che una tale pratica di vita, nel a fare memoria dell’evento del Figlio di tosto per l’ineluttabile oblio a cui esse sono favorire il possibile godimento, proprio nel Dio nella storia oltre 2000 anni orsono e, relegate da quel modello estetico/edonisti- godimento, renderebbe disponibile la rea- dall’altro c’è il testo dell’Apocalisse che ci co che si è andato imponendo nella pratica lizzazione di sé. Il problema è che quel “sé” manda in un qualche modo fuori dalla sto- di questi tempi post-moderni dopo essere che si realizza nell’attimo, non è l’“Io”. L’io ria verso un compimento escatologico che stato teorizzato in alternativa a un costume si realizza unicamente in un dinamismo è oggetto della nostra speranza in quanto etico avvertito come sempre più fastidioso che muove dalla memoria accompagnata promesso. e, perciò, abbandonato. dalla speranza in quanto quella memoria è Memoria, speranza, promessa dunque. Parlando di modello estetico, mi riferisco memoria di una promessa. Parole che, obiettivamente, vanno poco a quella forma di vita che si concentra to- Venendo a noi, cristiani, credo che dobbia- di moda oggi, almeno in quella che defi- talmente sull’attimo senza tener conto di Don Mario null’altro, in particolare cancellando la me- (continua a pagina 2) Orario delle S. Messe nel Santuario di Lampugnano PREFESTIVO ore 17.30 sabato/vigilie FESTIVO ore 10.00
VITA TRA NOI (segue da pag. 1) mo proprio essere grati per questo accosta- conto della grazia da cui siamo stati prece- inatteso razionalmente impossibile da do- mento, evocato dalla Lettera del Vescovo duti e, in forza di essa, di essere rianimati a minare, che anzi lo ha fatto ritrovare quasi Mario, tra l’evento della storia e il compi- vivere la nostra vocazione alla santità nella sballottato eppure attaccato a quell’espe- mento oltre la storia della promessa che vi forma di vita in cui Dio ci ha posti. rienza che gli stava accadendo perché… si accompagna; e non solo perché parole L’Io – abbiamo detto - vive a partire da una perché promettente una vita buona, un come memoria, speranza, promessa non promessa: non è forse stato così anche per futuro bello? Un futuro in quei frangenti sono, per noi, parole desuete, ma perché, chi si è imbattuto in Cristo quando lo ha indescrivibile se non attraverso precom- rilette, ripensate, rivisitate alla luce del di- incontrato? Non è forse stato così in quel prensioni per nulla verificabili, e indicibile namismo di cui prima, ci consentono, in momento della sua storia personale che gli se non per immagini e per simboli (come il primo luogo, di renderci ancora una volta è accaduto nella forma di un avvenimento libro dell’Apocalisse!). E dal momento che, LETTURA DELL’ “ADORAZIONE DEI PASTORI” DI GIORGIONE Siamo abituati a immaginare la visita dei da parte delle pie donne. Infatti alla soglia pastori a Gesù nella Grotta di Betlemme della grotta essi si fermano ad adorare il avvolta nel buio della “notte santa”. Agli Bambino adagiato in terra su un lenzuolo, inizi del ‘500, prima dell’esecuzione di tale quasi profezia della futura morte e depo- opera, raramente la Natività o l’Annuncio sizione dalla Croce. E una croce viene a ai pastori erano ambientati in un contesto formarsi unendo le figure affrontate dei notturno. Invece sempre più frequente- pastori a quelle di Maria e di Giuseppe mente ciò avverrà dopo il Concilio Triden- in preghiera. L’essenzialità degli elementi tino (1563) per una prevalente derivazione presenti e il ruolo importante svolto dal dal Vangelo di san Giovanni in cui la notte paesaggio nell’economia della composi- coincide simbolicamente con le Tenebre che non hanno accolto zione corrispondono al gusto della committenza privata aristo- la Luce. cratica veneziana cui era originariamente destinata. La cultura La versione giorgionesca dell’evento si potrebbe collocare al tra- di tale classe era intrisa di valori classicheggianti quali l’armonia monto, comunque sicuramente nel momento successivo al rico- dell’uomo con la natura e l’idea dell’appartenenza dell’uomo ad vero delle greggi nell’ovile da parte dei pastori, dopo aver percor- essa come uno dei suoi tanti elementi, ancorché il più importan- so un tratto di strada lungo quanto la prospettiva di paesaggio te. E anche la presenza soprannaturale è ricondotta a una dimen- che si apre alle loro spalle senza animali al seguito. Vale la pena sione di fisicità che porta all’eliminazione di aureole e a presenze ricordare che se per i Romani la giornata incominciava all’alba, angeliche appena accennate al di sopra dell’ingresso alla grotta. Il presso altre popolazioni, come gli Ebrei e i Celti, tale inizio coin- legame con la fonte evangelica da cui Giorgione trae ispirazione cideva col tramonto. E col tramonto per l’intero Medioevo si non viene meno, anzi, l’immagine sembra la traduzione visiva dava inizio alla giornata, “all’italiana” o, come si era soliti anche del racconto di san Luca: “Appena gli angeli si furono allontana- dire, “alla fiorentina”. E ciò durerà fin verso il diciottesimo seco- ti da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l’un l’altro: «Andiamo lo, ossia fino all’avvento degli orologi meccanici detti “alla fran- dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signo- cese”, col quadrante suddiviso in dodici ore diurne e altrettante re ci ha fatto conoscere». Andarono, senza indugio, e trovarono Ma- notturne. Ma in ambito religioso le festività rimarranno legate ria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo alla suddivisione precedente con il tramonto come fase iniziale, averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti conservando il termine “vigilia”, che indicava i turni notturni di quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Ma- vigilanza da parte delle guardie civiche. ria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo Potrebbe però trattarsi ancor più verosimilmente dell’inizio di cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto una mattinata, come quella che vide gli apostoli Pietro e Giovan- quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro”. (Lc 2, ni recarsi al sepolcro per l’annuncio della resurrezione di Gesù 15-20) Emanuele Atanassiu 2
una promessa, affinché abbia a realizzarsi, sa, quel compimento escatologico dell’Io, mettente; giorno per giorno senza mai dar- rimanda a una decisione e dunque a delle evocato dalla visione di san Giovanni nel si per vinti alla stanchezza per la condizione scelte, da lì, da quell’incontro al cui tratto libro della Apocalisse, ha ancora da realiz- umana finita e segnata dalla distensione promettente si è creduto, uno ha deciso di zarsi. temporale. scegliere per dare forma alla sua vita, all’Io Siamo così in grado di apprezzare la sosta Ormai lo abbiamo appreso: la vita dell’uo- che iniziava a vivere. E ora, nel tempo vis- contemplativa, a cui siamo invitati, nel suo mo è possibile unicamente a prezzo di un suto, possiamo verificare che vivere così, autentico valore; quello che mette in moto miracolo, e quel miracolo può compiersi vivere cioè affidati a quella promessa, ne è l’unica soluzione possibile che consiste nel unicamente a patto che noi ci crediamo. valsa la pena. E che continuerà a valerne la decidere ancora, e dunque ancora scegliere Buon Avvento. pena, giacché il compimento della promes- di vivere prestando fede a quell’inizio pro- Don Mario VIENI! TI MOSTRERÒ LA SPOSA DELL’AGNELLO La Lettera del Vescovo indica il cammino pastorale della comunità diocesana segnalando i contenuti o i traguardi da raggiungere. Della Lettera del Vescovo Mario Delpi- L’opera di Dio è il punto di avvio. Signi- ni si è già detto nell’articolo di apertura fica, metodologicamente partire non dai di questo numero di Nuovi Avvenimen- problemi ma da quello che c’è, da quello ti, in particolare per il suggerimento in che Dio ha già operato e che Dio conti- essa contenuto a vivere il tempo liturgico nua ad operare. La qual cosa ci libera an- dell’Avvento. La riprendiamo qui non che dall’altra preoccupazione di proget- tanto per una introduzione alla lettura e tare, di programmare, di fare calendari neppure per una presentazione dei con- (che, per altro, è un modo di “impedire” tenuti. Per questo rimando a quanto è che Dio operi come vuole Lui!). Semmai, rinvenibile nel sito della parrocchia sotto a premerci è appunto riconoscere l’ope- il link delle iniziative. L’intento è piutto- ra di Dio, riconoscere come Lui accade sto quello di una suggestione che, per- nella nostra vita personale, piuttosto che sonalmente, trovo in grado di favorirne nella vita della nostra parrocchia. una lettura che abbia a sottrarsi a una Ci si aiuta in questo, per questo ci rico- preoccupazione schematica piuttosto che nosciamo come cristiani. Se qualcuno elencativa dei contenuti . L’ingresso ufficiale in Duomo di mons. Delpini. dovesse interrogarmi su quale sia l’opera (Foto di Nabil Morcos). In genere, lo scopo di una Lettera del di Dio per me adesso, su come Dio ac- Vescovo all’inizio dell’anno cosiddetto vengono segnalati a seguito della analisi cade adesso per me, non avrei il minimo pastorale è quello di indicare il cammi- della situazione bensì a partire dalla con- indugio a rispondere per riferimento al no della comunità diocesana segnalan- templazione dell’opera di Dio. E se l’in- fatto di essere diventato parroco in que- done anche i contenuti o i traguardi da cipit della lettera pastorale, ossia l’invito sta parrocchia, per riferimento alla bel- raggiungere. Essi sono qui segnalati in a contemplare la Gerusalemme nuova lezza sperimentata del pregare insieme a due riprese rispettivamente nei capitoli quale sposa adorna per lo sposo, sembra voi come ho avuto modo di esplicitare riguardanti “Le priorità da perseguire” proprio aprirci alla prospettiva appena pubblicamente al termine di una S. Mes- (n.4) e “Il passo da compiere” (n.5); in- segnalata, questa stessa prospettiva è in- sa l’ultima domenica di ottobre: sono la dicazioni che sicuramente metteremo a dicata esplicitamente dalle parole del Ve- ricchezza e la bellezza che si “impongo- tema in sede di Consiglio pastorale nei scovo al n. 2 della Lettera dove si legge no” con evidenza promettente e soprat- prossimi mesi. Tuttavia, quel che perso- che “alla contemplazione dell’opera di Dio tutto liberante rispetto ai problemi che nalmente trovo affatto significativo con- deve ispirarsi il nostro cammino di Chiesa possono esserci. siste nel costatare che tali “compiti” non nel tempo”. (continua a pag. 4) 3
VITA TRA NOI (segue da pag. 3) Ma non sono questi a determinarmi! È Aiutarci a riconoscere l’opera di Dio che dell’esperienza cristiana. quella gratuità inattesa, indeducibile il accade in noi e in mezzo a noi e il te- E saranno forse le stesse tensioni a dare cui riconoscimento (o se vogliamo la cui nerci reciprocamente desti a questa pri- la prima forma fattuale a quel tema del- contemplazione) apre e lancia nella real- maria attenzione hanno da essere le ten- la “sinodalità” alla quale il Vescovo si tà. E quel che vale nella vita di ognuno sioni caratterizzanti oltre che i rapporti riferisce come alla “sfida da raccogliere”. vale anche nella vita di una comunità. amicali, gli stessi momenti istituzionali Don Mario MESSE DI AVVENTO IN DUOMO, L’ARCIVESCOVO INVITA Incontra sei categorie: i nonni, gli insegnanti, i nati nel 1951, gli infermieri, le badanti, gli sportivi. Sono sei le categorie di persone che l’Arcivescovo di Milano, scovo invita in Duomo tutti coloro che sono nati nel suo stesso mons. Mario Delpini, invita in Duomo a Milano per la Messa anno, il 1951. A seguire gli infermieri (3 dicembre), le badanti delle 17.30 nelle domeniche di Avvento: i nonni, gli insegnanti, (10 dicembre) e gli sportivi (17 dicembre). i nati nel 1951, gli infermieri, le badanti, gli sportivi. Alcune celebrazioni delle 17.30 in Cattedrale saranno precedu- L’Avvento, tempo liturgico che la Chiesa vive come preparazio- te alle 16.45 da un momento di dialogo con la categoria invitata ne al mistero del Natale, da qualche anno la Diocesi ambrosiana quel giorno. lo pensa anche come occasione per sottolineare il valore della Serve la collaborazione di tutti per estendere l’invito dell’Arcive- Cattedrale, della preghiera con il Vescovo, per approfondire le scovo a queste categorie di persone. ragioni della fede e offrire l’opportunità di riavvicinarsi al mes- In ogni parrocchia farsi carico di diffonderlo è un importante saggio cristiano. gesto missionario. Ogni domenica avrà una speciale attenzione per alcune situa- mons. Davide Milani zioni: di esperienza familiare, attività lavorativa o generazionale. Responsabile comunicazione, Arcidiocesi di Milano Si inizia la prima domenica di Avvento con i nonni (12 novem- Portavoce mons. Mario Delpini bre), poi gli insegnanti (19 novembre). Il 26 novembre l’Arcive- Celebrazione eucaristica Celebrazione eucaristica Celebrazione eucaristica nelle domeniche di Avvento nelle domeniche di Avvento nelle domeniche di Avvento Arcidiocesi Arcidiocesi Arcidiocesi di Milano di Milano di Milano L’ARCIVESCOVO INVITA L’ARCIVESCOVO DELPINI INSEGNANTI, STUDENTI E INVITA I NONNI IN DUOMO IL MONDO DELLA SCUOLA Domenica 12 novembre 2017 ore 16.45 Duomo di Milano Domenica 19 novembre 2017 ore 17.30 L’ARCIVESCOVO DELPINI «Fu così che l’Angelo inventò i nonni per consolare i bambini Duomo di Milano - Santa Messa della seconda domenica di Avvento INVITA I COETANEI NATI NEL 1951 IN DUOMO e prepararli alla festa di Natale: per questo in certi presepi c’è anche «Auguro a tutti voi, genitori, insegnanti, persone che lavorano nella scuola, la statuina della nonna di Gesù, vicino alla mangiatoia, studenti, una bella strada nella scuola, una strada che faccia crescere pronta a raccontare una storia e a fare una carezza con la rugosa le tre lingue, che una persona matura deve saper parlare: mano sinistra, nel caso il Bambino non riesca a prendere sonno» la lingua della mente, la lingua del cuore e la lingua delle mani» (M. Delpini, Un Angelo in paese. Storie di Natale per famiglie) (Papa Francesco, Discorso al mondo della scuola, Roma 10 maggio 2014) Domenica 26 novembre 2017 Duomo di Milano Ore 16.45 Momento di dialogo tra i nonni e l’Arcivescovo Ore 15-17 Possibilità di visite guidate gratuite per gli insegnanti Ore 17.30 Santa Messa della prima domenica di Avvento al Museo del Duomo di Milano (piazza Duomo 12) o al Museo Diocesano Carlo Maria Martini (corso di Porta Ticinese 95) Ore 17.30 Santa Messa della terza domenica di Avvento Per favorire l’organizzazione si chiede di segnalare la propria adesione Per favorire l’organizzazione è necessario segnalare la propria adesione Per favorire l’organizzazione si chiede di segnalare la propria adesione su www.chiesadimilano.it/messeavvento su www.chiesadimilano.it/messeavvento su www.chiesadimilano.it/messeavvento Tutte le informazioni su www.chiesadimilano.it Tutte le informazioni su www.chiesadimilano.it Tutte le informazioni su www.chiesadimilano.it 4
LA CONSACRAZIONE AL CUORE DI MARIA Sabato 25 novembre l’ingresso ufficiale di don Mario Manzoni. Alle 18,30, nella Messa solenne presieduta da mons. Carlo Faccendini, la nostra comunità parrocchiale si consacrerà alla Madonna. Il Salmo 127 (126) esordisce con i ver- glio che certamente non ci farà mancare addirittura nazioni intere hanno com- si: “Se il Signore non costruisce la casa, le grazie per essere all’altezza delle parole piuto con fervore il solenne gesto della invano vi faticano i costruttori”. Così che pronunceremo. consacrazione. appare evidente ciò che pure l’esperienza Dopo essere stati sostenuti dalla pia de- Dunque, proprio ora, in ragione della può confermare, ovvero che il felice esi- vozione dei primi cinque sabati del mese particolarissima intitolazione della no- to della nostra collaborazione al perenne e avere celebrato in questo anno il cente- stra parrocchia, al momento dell’inse- innalzamento dell’edifico spirituale della nario delle apparizioni di Maria a Fati- diamento del nostro nuovo parroco don Santa Chiesa Cattolica, di cui tutti i fede- ma, vogliamo procedere nella medesima Mario e alla presenza del vescovo ausilia- li sono parte come “pietre vive”, non può direzione guidati proprio dal suo Cuore rio, in un delicato tempo di avvicenda- che discendere dal riconoscimento della Immacolato. Questo nella coscienza che menti anche per la nostra amata diocesi nostra completa dipendenza da Dio. Tra negli straordinari interventi di cento e infine, nell’attesa della promessa con- i modi più alti di onorare questo mirabile anni fa – ancora tanto attuali – la Santa versione di una società che sempre più rapporto vi è quello della consacrazione Madre di Dio ha chiesto espressamente il diviene spiritualmente povera, è parso personale che è un atto con cui possiamo personale coinvolgimento di ogni buon opportuno elevare fidenti il nostro “sì” a rinnovare la consacrazione avvenuta nel cristiano nell’opera di redenzione, anzi- Dio e offrire alla Santa Vergine le nostre nostro battesimo e affermare di donarci tutto con la penitenza e la preghiera per preghiere e la nostra promessa per porre interamente a Dio, che ci ha creati per la conversione dei peccatori. In tanti ci noi, le famiglie e la parrocchia tutta “Sub amore e che ci invita ad aderire a questo hanno preceduto e nel secolo trascorso Tuum Praesidium”. amore in pienezza. decine e decine di parrocchie, diocesi e Diego Ambrosini Sabato 25 novembre, in occasione dell’ingresso ufficiale di don Mario Man- zoni (Messa solenne alle 18,30 a Santa sabato 25 novembre 2017 Maria Nascente insieme a mons. Car- chiesa prepositurale di santa maria nascente lo Faccendini, vicario episcopale della Zona 1), la nostra comunità parrocchia- in qt8 milano ore 18.30 le si consacrerà al Cuore Immacolato di INGRESSO DEL PARROCO Maria Santissima. Con la preghiera che don mario giovanni manzoni leggeremo insieme assumeremo l’impe- gno di seguire con accresciuta determi- santa messa solenne e consacrazione della nazione l’esempio di Gesù e conferme- comunità parrocchiale alla madonna remo il desiderio di scegliere anche noi Maria quale Madre e quale Avvocata che PRESIEDE IL RITO DI IMMISSIONE intercede presso il trono della Divina MONS. CARLO FACCENDINI Misericordia. Nella misura in cui Maria vicario episcopale zona i partecipa, per la sua Maternità, alla mis- al termine, la nostra comunità saluta il nuovo sione di Cristo, consacrarsi al suo Cuore parroco. alle ore 19.45 nei saloni sottostanti Immacolato significa consacrarsi come lei a Cristo, coltivando le virtù mariane, la chiesa (accesso scalone a destra della specialmente l’umiltà e la purezza. Perciò chiesa) per momento conviviale di apericena. quanto più ci avvicineremo a Maria tan- a seguire in auditorium gp ii “parole e musica” to più ci sarà prossimo il suo diletto Fi- 5
VITA TRA NOI LA FESTA DI TUTTI I SANTI È stato Papa Gregorio IV nel IX secolo a spostare la data della festa dal 13 maggio al 1° novembre. Nel corso della sua storia la Chiesa è an- teva più sposarsi e quindi avere rapporti martiri, festeggiati nella domenica suc- data sempre più approfondendo i doni con uomini. Al termine “sanctus” cor- cessiva a Pentecoste. che Cristo, attraverso la sua Incarnazio- risponde il greco “aghios” usato nella L’ufficializzazione del culto dei martiri ne, Passione, Morte e Resurrezione, le fase tarda di tale civiltà per indicare la avvenne a Roma quando il Pantheon fu ha affidato, “in primis” la Sua comunio- purezza delle divinità del culto orientale intitolato da papa Bonifacio IV “Sancta ne con ciascun essere umano e quella di (Iside, Serapide, ecc.). Nella traduzione Maria ad martyres” il 13 maggio 610. ciascun essere umano con la Santa Tri- della Bibbia l’ebraico termine “qds”, os- Sotto papa Gregorio III nell’VIII secolo nità. Nè vi sono stati Suoi gesti o parole sia separato (sottinteso dalla mondani- una cappella all’interno della basilica di che non abbiano rivelato all’umanità la tà) viene prima tradotto con “aghios” e S. Pietro in Vaticano venne intitolata ai profonda unità dell’amore trinitario. poi con “sanctus”. martiri, agli apostoli e ai confessori. Con Gesù, potremmo dire, nasce in sen- Chiarita, quindi, l’origine del termine A papa Gregorio IV nel IX secolo si deve so pieno la santità, la chiamata speciale possiamo capire perché la narrazione lo spostamento di quella che era diven- di ciascun essere umano all’unione con della vita dei santi o la scienza che si oc- tata “de facto” la festa di tutti i santi dal la Sua persona. Il mondo romano posse- cupa di tali narrazioni prenda il nome 13 maggio al 1° novembre. deva il concetto di “sacer”, sacro: ciò che di agiografia. Tale spostamento di data, avvenuto per apparteneva a un dio, a un tempio, al Pertanto la stretta unione, o santità, con volontà di Gregorio IV, ebbe diffusione suo sacerdote, al territorio a lui appunto Cristo degli apostoli, culminata con la su tutto il territorio del Sacro Romano consacrato (in greco corrisponderebbe loro morte tramite il martirio, testimo- Impero per ordine del sovrano Ludovi- al termine “hieròs”). niava la certezza della loro vita basata co il Pio, figlio di Carlo Magno. Era presente anche il termine “sanctus”, sulla Sua presenza e la fondata speran- La decisione fu presa per contrastare il participio passato del verbo sancire, col za nella resurrezione. Nell’antico culto perdurante culto celtico di celebrare il significato di inviolabile. E tale era ogni antiocheno venivano chiamati “santi” passaggio dalla fase dell’anno domina- sacerdotessa Vestale che dal momento i battezzati e proprio nella comunità ta dalla luce a quella dominata dal buio del suo servizio alla dea Vesta non po- di Antiochia di Siria iniziò il culto dei con riti sciamanici legati alle ombre dei MA CHI SONO I SANTI? E QUANTI SONO? “Sono una moltitudine immensa che nessuno può contare. Per questo il mondo non è ancora finito”. Ma chi sono i santi? Ecco come li ha tendere l’orecchio e ascoltare la parola si esaltano, non attirano l’attenzione su definiti il nostro nuovo Arcivescovo, che rivela la volontà del Dio vivente: di sé, non si esibiscono in modo da at- mons. Mario Delpini: infatti sono servi del Dio vivente. Van- tirare l’attenzione: sono solo dei servi e “I servi del Dio vivente abitano tra gli no a dormire, ogni sera, come tutti, ma sono contenti di servire il vino nuovo uomini ma sono sconosciuti. Vivo- non possono coricarsi senza dichiarare: perché sia lieta ogni festa. Attraversa- no la vita di tutti ma non intendono “Abbiamo fatto quello che dovevamo no, come tutti, giorni di tribolazione, la vita come un tirare avanti né come fare; siamo solo dei servi”. Sono i servi ma non si abbattono oltre misura, non una carriera per arrivare primi e lasciar- del Dio vivente. Si ammalano, come si stupiscono che proprio a loro tocchi- si gli altri alle spalle. Loro intendono tutti, e muoiono, come tutti; ma an- no sventure e dispiaceri: vivono la tri- la vita come un servizio da rendere a che nel soffrire e nel morire dichiarano bolazione come il tempo per lavare le Dio, sono i servi del Dio vivente. Si al- di consegnare lo spirito nelle mani del loro vesti nel sangue dell’Agnello, cioè zano ogni giorno come tutti, ma non Dio vivente: sono i suoi servi. Attraver- come un percorso di conformazione possono cominciare la giornata senza sano, come tutti, giorni di festa ma non al servo di Jahvè, infatti sono servi del 6
morti tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre. Così la Chiesa voleva ri- badire che nel buio del mondo i santi viventi sulla Terra, Chiesa militante, e quelli ascesi al Cielo, Chiesa trionfante, sono il tramite della luce divina. Gli ir- landesi finirono per chiamare la sera del 31 ottobre All Hallows = Tutti i Santi + eve = Vigilia da cui deriva per con- trazione “Halloween”, usato nel mon- do anglosassone e anche in America dopo l’ondata di emigrazione irlandese nell’Ottocento. Che cosa sia diventato Beato Angelico, Santi, scomparto della predella della Pala di Fiesole, 1430 ca., Londra, National Gallery Halloween nella cultura americana lo vediamo chiaramente ai giorni nostri dell’eucaristia “Pro requie omnium de- l’eternità, la pienezza della vita in Dio. E anche in Italia. functorum”, esteso a tutta la Chiesa con così questa festa ci fa pensare alla Chiesa La stretta connessione fra la Chiesa vi- Bolla papale da parte di Benedetto VIII nella sua duplice dimensione: la Chiesa sibile e quella invisibile ebbe una par- (1016). in cammino nel tempo e quella che ce- ticolare sottolineatura nel mondo mo- Papa Benedetto XVI così ha riassunto la lebra la festa senza fine, la Gerusalemme nastico e un impulso decisivo per la festa di Tutti i Santi: “Questa festa ci fa celeste. Queste due dimensioni sono decisione dell’abate Odilone di Cluny riflettere sul duplice orizzonte dell’uma- unite dalla realtà della «comunione dei di commemorare i defunti nel vespro nità, che esprimiamo simbolicamente santi»: una realtà che comincia quaggiù del primo novembre e commemorarli con le parole “terra” e “cielo”: la terra sulla terra e raggiunge il suo compimen- il giorno successivo con la celebrazione rappresenta il cammino storico, il cielo to in cielo. Nel mondo terreno, la Chie- sa è l’inizio di questo mistero di comu- nione che unisce l’umanità, un mistero totalmente incentrato su Gesù Cristo: è Lui che ha introdotto nel genere umano questa dinamica nuova, un movimento che la conduce verso Dio e al tempo Dio vivente. Sono dappertutto e sono to va male, che tutto è sbagliato, che stesso verso l’unità, verso la pace in sen- spesso una presenza così quotidiana, tutti sono egoisti, disonesti, stupidi. Ma so profondo. Gesù Cristo - dice il Van- affidabile, modesta, che sono conside- in realtà quanti sono? Ecco, sono una gelo di Giovanni (11,52) - è morto «per rati una presenza abituale, necessaria e moltitudine immensa che nessuno può riunire insieme i figli di Dio dispersi», e scontata, come le colonne del tempio, contare. Per questo il mondo non è an- questa sua opera continua nella Chiesa ma sono loro che tengono in piedi il cora finito, perché gli angeli non hanno mondo, come le colonne tengono in impresso il sigillo del Dio vivente sulla che è inseparabilmente «una», «santa» piedi il tempio. Allo sguardo superficia- fronte dei suoi servi, perché sono innu- e «cattolica». Essere cristiani, far parte le sembrano che siano pochi e mediocri, merevoli e appena la tribolazione o la della Chiesa, significa aprirsi a questa al giudizio sbrigativo e scontento sono persecuzione li inghiotte, altri si fanno comunione, come un seme che si schiu- considerati un’eccezione, soprattutto avanti da ogni nazione, tribù, popolo, de nella terra, morendo, e germoglia da coloro che sono abituati a dire ogni lingua”. verso l’alto, verso il cielo”. (Angelus, 1° male dell’umanità e a decretare che tut- (a cura di Anna Carini) novembre 2012) Emanuele Atanassiu 7
VITA TRA NOI LA COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI “Chi riconosce il Figlio e crede in Lui avrà la vita eterna, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno” (Gv 6,40-44). Nell’omelia della Messa del 2 novembre, La coscienza morale cristiana non è fon- celebrata in parrocchia alle ore 21, don data su leggi aride e razionalistiche – ha Mario ci ha invitato a riflettere sulla con- sottolineato don Mario – bensì sulla catenazione del calendario liturgico, nel semplice richiesta di Gesù di fidarci total- quale la celebrazione della memoria dei mente di Lui e del Suo sacrificio, affidan- defunti avviene il giorno successivo alla doci in tutto a Lui. Da questa alleanza de- festa dei santi, evento gioioso di acclama- riva la certezza del cristiano che la morte è zione alla vita. vita. Essa è un passaggio doloroso ma ne- Questo concetto di vita gioiosa è ribadito cessario, ed è stata riscattata dal sacrificio nella lettura dal libro dell’Apocalisse, dove di Cristo, che ci ha rivestiti di tutto ciò la visione della Gerusalemme Celeste, di- che era andato perduto, quando Adamo mora di Dio che scende in mezzo agli uo- ed Eva cessarono di fidarsi di Dio. mini, è l’immagine dell’Alleanza tra Dio e Pensiamo quindi ai nostri cari defunti, a il suo popolo. Alleanza che dà origine alla coloro che si sono affidati completamen- vita dell’uomo e gli fa guadagnare la salvez- te all’amore di Dio, e preghiamo per tutti za eterna. Anche nel Vangelo di Giovanni i defunti, soprattutto per quelle anime, viene ribadita la certezza che “chiunque dove alberga ancora il residuo del pecca- vede il Figlio e crede in Lui, avrà la beati- to, che li tiene lontani dalla vita eterna La morte di san Giuseppe, Merano, nella Luce di Cristo. Duomo di St. Nicolas tudine eterna”, cioè la salvezza, che è nella Fede, nella fiducia totale in Cristo. Claudia Gariboldi CON L’AVVENTO LA BENEDIZIONE DELLE CASE Che significato ha questo gesto che ogni anno compiono i nostri sacerdoti? Ecco alcune testimonianze Benedire. Bene-dire. Cos’è la benedizione? modo impulsivo e immediato ci ha portato ranno separati definitivamente i benedetti Cos’é la capacità di dire bene degli uomini tempo fa fuori dall’Eden e ha condotto, e dai maledetti. e di dire bene di Dio? Di sentirsi bene detti tutt’ora conduce, gli uomini in una valle «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua da Dio? di lacrime. Ma il dire bene, il bene-dire è gloria con tutti gli angeli, prenderà posto sul In una società in cui il male-dire, la maldi- qualcosa di molto di più. Qualcosa che, ol- suo trono glorioso. E tutte le genti saranno cenza, il parlar male degli uomini e di Dio è tre l’umano, salva l’uomo. riunite davanti a lui ed egli separerà gli uni diventata una consuetudine corrente, cos’é Nell’antico testamento la maledizione era dagli altri, come il pastore separa le pecore dai il bene-dire e perché a volte siamo così frequente. Non erano i singoli però a scam- capri; e metterà le pecore alla sua destra e i ca- sospettosi verso un sacerdote che salendo biarsela ad ogni piè sospinto come oggi; la pri alla sinistra. Allora il re dirà a quelli della le scale del nostro palazzo offre gratis una maledizione era chiesta dal popolo, trami- sua destra: “Venite, voi, i benedetti del Padre benedizione sulla nostra casa e sulla nostra te i profeti, a Dio per eliminare i nemici. mio; ereditate il regno che v’è stato preparato famiglia? Perché, distratti, non curanti, e La benedizione era invece possibile anche fin dalla fondazione del mondo. (…) e dirà persino respingenti, non accogliamo que- all’uomo: la benedizione paterna era neces- anche a quelli della sua sinistra: “Andate via sto dono con meravigliata riconoscenza? saria tanto da essere estorta al padre Isacco da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato A pensarci solo un attimo, già il male-dire da Giacobbe a scapito del fratello Esaù, e per il diavolo e per i suoi angeli”». è una attitudine specificamente umana. Gli una volta data, risultava irreversibile. Sarà Dio a dirimere. E non lo farà in base animali morsicano, abbaiano, evitano, non Anche nel Vangelo (Mt, 25) benedizione e ai meriti ma all’amore: in base ad un bic- hanno il ‘dire’. Il male-dire implica già una maledizione sono prerogativa di Dio: giu- chiere d’acqua dato o negato alla sofferenza capacità di scelta. Una scelta che fatta in dizio atteso alla fine dei tempi quando ver- incarnata. 8
E ancora nel Vangelo il divieto per gli uo- ma non ha visto il Signore. La benedizione natalizia della casa è per mini non è quello del bene dire ma è quello Papa Francesco interrogato sul problema, me un momento molto significativo, le- del male dire. (Lc,9) «Mentre stavano com- come Gesù nella parabola del buon sama- gato ai ricordi lontani della prima infanzia, piendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in ritano, improvvisamente, di colpo, ci ripor- quando l’arrivo del sacerdote era per me e alto, egli prese la ferma decisione di mettersi in ta all’origine. Il problema non è più perché mio fratello il segno dell’imminenza della cammino verso Gerusalemme e mandò mes- alcuni si tirino indietro, ma chi è il cristia- festa del Natale. Sono passati vari decenni saggeri davanti a sé. Questi si incamminaro- no: «Il cristiano è un uomo, una donna che da quel tempo, e naturalmente oggi vivo no ed entrarono in un villaggio di Samaritani “benedice”, cioè dice bene di Dio e dice bene la benedizione natalizia con maggiore con- per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero degli altri, e che si fa benedire da Dio e da- sapevolezza: essa è infatti un’occasione di riceverlo, perché era chiaramente in cammino gli altri per andare avanti». visita di Gesù a ciascuno di noi, nella no- verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i di- (omelia s.Marta, 26 giugno 2017). stra vita, l’«ingresso» di Cristo nella nostra scepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, Cristiano è chi accoglie Gesù nella sua casa quotidianità, nelle nostre case, come, più di vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo prima di aver controllato se tutto è in ordi- duemila anni fa, avvenne per il pubblicano e li consumi?”. Si voltò e li rimproverò. E si ne. Il cristiano oggi è controcorrente. Zaccheo: «Zaccheo, scendi subito, perché misero in cammino verso un altro villaggio». Paola Marzoli oggi devo fermarmi a casa tua» (Lc 19,5). Ma cos’è oggi come allora questo nostro Questa visita mi aiuta a rinnovare il desi- rifiuto della benedizione? Questo dinie- In occasione del periodo d’Avvento è con- derio di aprire la porta del cuore e dell’ani- go, questa obiezione ad accogliere Cristo suetudine che i sacerdoti vengano nelle ma. Pertanto preparo con cura una piccola in cammino verso Gerusalemme, per cui nostre case per la benedizione natalizia tazza, ben disposta su un centrino di lino, Gesù dice ai suoi apostoli di “passare ad un alle famiglie. La parola benedire deriva da contenente dell’acqua benedetta. Questo altro villaggio?”. Zaccheo era salito sull’al- due parole latine: bene e dicere, e significa semplice gesto aumenta il significato pro- bero per vederlo e quando Gesù gli ha det- invocare il bene da Dio. La benedizione è fondo e di grande bellezza del sacerdote be- to: “Oggi vengo a pranzo da te”, è disceso una lode divina allo scopo di ottenere aiu- nedicente, nel quale vi è Gesù che, attraver- in fretta. Salito a rischio è disceso in fretta. to e protezione. Alcuni storici ritengono so la sua Chiesa, viene a visitarci e a portarci E ha rinunciato alla metà della sua voraci- che l’origine della benedizione delle case a la gioia e la pace che solo Lui può donare. tà mal posta. O meglio: ne è stato liberato, Milano in questo periodo risalga all’inver- Ai sacerdoti di Santa Maria Nascente sollevato da Uno che è entrato con un pas- no 1576, epoca in cui vi era la peste, e san esprimo pertanto tutta la mia gratitudine, so e uno sguardo diverso a casa sua Carlo Borromeo visitava le case degli appe- perché con grande fatica e impegno percor- Al nostro tempo il poeta Montale non si stati portando conforti religiosi. rono tutto il nostro quartiere e visitano le arrampica sull’albero: Vi sono diverse spiegazioni in merito anche famiglie desiderose di aprire la loro porta “Si tratta di arrampicarsi sul sicomoro all’origine della benedizione nelle case nel a Cristo. per vedere il Signore se mai passi. periodo pasquale secondo il rito romano. Claudia Gariboldi Ahimè, non sono un rampicante ed anche Una possiamo trovarla nel libro dell’Esodo: stando in punta di piedi non l’ho mai visto in senso cristiano riguarda il raggiungimen- Mi ha sempre colpito, con l’inizio dell’Av- (Montale, Come Zaccheo, 71) to della salvezza attraverso la Resurrezione vento, la bellezza del rito della Benedizione Il poeta moderno considera disdicevole di Cristo. La mia famiglia ha sempre atteso Natalizia delle famiglie e delle case che i sa- questo arrampicarsi. Come minimo un giosamente la visita e la benedizione dei sa- cerdoti della nostra parrocchia sono soliti azzardo a rischio del ‘ridicolo’. Ritiene in- cerdoti in casa nostra con l’acqua benedet- impartire, come è tradizione secondo il rito vece il ‘non arrampicarsi’ cosa buona, un ta, perchè è un’occasione di incontro, co- ambrosiano. moderno ‘tenersi basso’, un pensiero debo- noscenza reciproca e consolidamento della Ricordo che tempo fa, incuriosita, chiesi a le adeguato alla consapevolezza dei tempi. fede. Mi rende felice anche la benedizione un prete l’origine di questa tradizione e il Montale si è corretto da sé. Ha temperato del mio presepe dalla grotta dorata. suo significato. Si dilungò nelle spiegazio- da sé la sua voracità incanalandola nella In seguito i sacerdoti rilasciano un’imma- ni e mi diede una risposta esaustiva. Co- scrittura. Sapeva scrivere meglio degli al- gine-ricordo votiva sul tema della Natività minciò con lo spiegarmi che ogni forma di tri. Ha avuto tre lauree honoris causa e un dipinta dai pittori più celebri, che ammiro benedizione è un ‘sacramentale’, ossia un premio Nobel, ha fatto scuola, prima ai sa- e conservo con molta cura. pienti letterati e poi al popolo dei seguaci, Nabil Morcos (continua a pag. 10) 9
VITA TRA NOI (segue da pag. 9) segno sacro il cui scopo è di preparare gli do nel cenacolo a porte chiuse la sera del- presepe per quell’occasione, così che possa uomini a ricevere la grazia dei sacramenti e la resurrezione esclama: “Pace a voi!” (Gv essere anch’esso benedetto. di santificare le varie circostanze della vita. 20,19). L’incontro personale del sacerdote Il sacerdote è solito lasciare in occasione Ogni benedizione ha un rituale: comporta in ogni famiglia significa, cioè, l’incontro di della sua visita una immaginetta in cui è ri- sempre una preghiera, la lettura della Pa- Gesù con ciascuno di noi, nella nostra vita, tratta una icona della Sacra Famiglia e una rola di Dio, un gesto (come ad esempio l’«ingresso» di Cristo nella nostra quotidia- preghiera da recitare insieme. Quella pre- l’imporre la mano), il segno di croce e l’a- nità, nelle nostre case, come avvenne per ghiera mi accompagna nel periodo natali- spersione con l’acqua benedetta. Le formu- il pubblicano Zaccheo: “Zaccheo, scendi zio e amo recitarla ogni sera davanti al mio le di benedizione hanno quindi soprattutto subito, perché oggi devo fermarmi a casa presepe. Mi fa piacere condividere una del- lo scopo di rendere gloria a Dio per i suoi tua” (Lc 19,5). le preghiere di benedizione riportata qual- doni, chiedere i suoi favori, la sua miseri- O più semplicemente reca l’auspicio che che anno fa su una di quelle immaginette cordia e la difesa dal male. questo Bambino che nasce a Natale, il e che ho trovato molto bella e ho imparato È possibile ricevere la benedizione delle Verbo di Dio fatto Uomo, rifiutato a Bet- a memoria perché, meglio di ogni cosa, ri- persone, degli oggetti, dei luoghi, del cibo, lemme e dal mondo attuale, trovi spazio assume il significato profondo del gesto: della campagna, degli animali, ecc.. Questo nel nostro intimo, nelle nostre case. La Signore Gesù, Figlio di Dio, a significare come l’amore di Dio e la Sua benedizione natalizia vuole ricordarci che che nel mistero della tua incarnazione benevolenza si estendono sopra tutta la vita l’atteggiamento più vero non è quello del hai voluto abitare in mezzo a noi, dell’uomo, abbracciano tutto e tutti. Cia- disorientamento ma della speranza che “la visita e benedici questa casa e questa famiglia scuno di noi, attraverso la benedizione, è Persona di Gesù può dare alla vita un nuo- che celebra il suo Natale. protetto e guidato dal Signore. vo orizzonte e, con ciò, una direzione deci- Allieta tutti i suoi membri con l’esperienza Continuò poi col darmi altre spiegazioni. siva”. Ricordo che da allora, grazie a quelle viva del tuo amore. Alla benedizione natalizia delle famiglie è spiegazioni, attendo sempre con gratitudi- Dona a tutti la pace del cuore, sotteso un significato importante: Gesù, ne e letizia il sacerdote che viene nella no- sostieni i fanciulli e i giovani nella loro attraverso la sua Chiesa, viene a visitarci stra casa per la benedizione natalizia. E se crescita, e a portarci la gioia e la pace che solo Lui l’Avvento è un tempo di attesa per prepa- benedici la fatica di chi studia e lavora, può donare. Non la falsa pace del mondo. rare il cuore ad accogliere Gesù che viene, solleva ogni pena di chi soffre, Gesù, infatti, dice così nel Vangelo di Luca: mi piace disporre il cuore e l’ambiente di conforta tutti con la tua benedizione. “In qualunque casa entriate, prima dite casa a questo incontro, curando ogni par- Amen. ‘Pace a questa casa’” (Lc 10, 5), ed entran- ticolare: cerco, ad esempio, di preparare il Mariella Lobefalo BENEDIZIONE DELLE CASE NATALE 2017 Via N° Data IPPODROMO 66 – 76 – 61 – 2 12.12.2017 - POMERIGGIO 7–9 12.12.2017 - POMERIGGIO 56 - 60 29.11.2017 - POMERIGGIO 14 – 16 16.12.2017 - MATTINO DIOMEDE 60 01.12.2017 - POMERIGGIO 36 – 38 24.11.2017 - MATTINO TRENNO 15 23.11.2017 - POMERIGGIO 22 24.11.2017 - MATTINO 12 – 18 - 28 01.12.2017 - POMERIGGIO 25 - 32 01.12.2017 - POMERIGGIO 41 12.12.2017 - POMERIGGIO OSMA 2 15.12.2017 - POMERIGGIO 5 22.11.2017 - POMERIGGIO SANT’ELIA 16 – 14 – 10 – 8 – 22 – 24 20.11.2017 - POMERIGGIO 32 22.11.2017 - POMERIGGIO GOYA 22.11.2017 - POMERIGGIO 10
Via N° Data MORETTI 20 – 21 – 23 20.11.2017 - POMERIGGIO 16 20.11.2017 - POMERIGGIO 2-4 27.11.2017 - POMERIGGIO LERICI 20.11.2017 - POMERIGGIO VERSILIA 20.11.2017 - POMERIGGIO LAIGUEGLIA 20.11.2017 - POMERIGGIO TERRAGNI 20.11.2017 - POMERIGGIO PIETRA LIGURE 20.11.2017 - POMERIGGIO FINALE LIGURE 20.11.2017 - POMERIGGIO ANDORA 20.11.2017 - POMERIGGIO ARENZANO 20.11.2017 - POMERIGGIO DADDI 22.11.2017 - POMERIGGIO SIRONI 22.11.2017 - POMERIGGIO POGATSCHNIG dal 3 al 29 27.11.2017 - POMERIGGIO 32 13.11.2017 - POMERIGGIO 31 – 40 18.12.2017 – POMERIGGIO VAL MARTELLO 14.11.2017 – POMERIGGIO LEVANTO 15.11.2017 - POMERIGGIO AGRIGENTO 15.11.2017 - MATTINO CASSINO 15.11.2017 - POMERIGGIO CREMOSANO 2 14.11.2017 – POMERIGGIO 4/A – 4 – 6 19.12.2017 - POMERIGGIO MARTINO BASSI 7-9 13.11.2017 – POMERIGGIO ODERZO 13.11.2017 – POMERIGGIO LOVERE 15.11.2017 - POMERIGGIO SESTO CALENDE 01.12.2017 – POMERIGGIO CASCINA MOJETTA 01.12.2017 – POMERIGGIO P.zza S. Maria NASCENTE 3 01.12.2017 – POMERIGGIO SALMOIRAGHI 27 01.12.2017 – POMERIGGIO 10 11.12.2017 - POMERIGGIO BERTINORO 1-3 11.12.2017 - POMERIGGIO 9 13.12.2017 – POMERIGGIO RUSSI 11.12.2017 - POMERIGGIO VESIO 11.12.2017 - POMERIGGIO MONTICHIARI 11.12.2017 - POMERIGGIO SERRA 7 05.12.2017 - MATTINO E POMERIGGIO COLLECCHIO 4–6–8 17.11.2017 - POMERIGGIO 12/A-12/B -14 - dal 16/1 al 16/17 11.12.2017 - POMERIGGIO BRENTONICO 17.11.2017 - POMERIGGIO NAGO 04.12.2017 - POMERIGGIO BREGUZZO 14.12.2017 - POMERIGGIO ISERNIA 8 - 10 23.11.2017 - MATTINO PERGINE 2– 4–6–8 23.11.2017 - MATTINO 3 05.12.2017 - POMERIGGIO 10 30.11.2017 - MATTINO 12 30.11.2017 - POMERIGGIO CIMABUE 5 04.12.2017 - MATTINO E POMERIGGIO 2 – 6 – 18 11.12.2017 - POMERIGGIO 4 – 20 17.11.2017 - POMERIGGIO 9 24.11.2017 - POMERIGGIO 15 06.12.2017 - POMERIGGIO 19 23.11.2017 - MATTINO E POMERIGGIO 11
VITA TRA NOI DOMINGUEAR? SÌ, GRAZIE! Ricordando la frase che il Papa ci ha detto allo stadio San Siro, quest’anno la Festa d’inizio d’anno dell’Oratorio ha messo al centro questa esperienza. Grazie anche agli Amici di Zaccheo. Ma ci ricordiamo quello che Papa Fran- cesco ha detto ai ragazzi della Cresima nello stadio di San Siro? Ha proposto un verbo corrispondente a una pratica di vita della sua Buenos Aires: «Dominguear», cioè “fare domenica” passando più tempo con i figli, ad esempio andando prima a Messa e poi in un parco. «La fede si vive in un ambiente di famiglia che promuo- ve la gratuità, il passare il tempo insieme. Questo non richiede soldi, al contrario, è l’invito a benedire lo stare insieme, che è una cosa bella. Ci possono mancare tante cose, però siamo uniti e questo è un in- segnamento molto bello». «Tanti genitori devono lavorare anche il giorno festivo, e questo è brutto». millennio tutti i Papi insistono: guai a chi era più povero; e non è che allora ci fosse Il Papa ci ha semplicemente ricordato tocca la domenica, non è di diritto uma- meno penuria di oggi. C’è qualcosa di più qualcosa che rischiamo di perdere in que- no, ma divino. prezioso del lavoro: ed è il suo senso. sti tempi così liquidi, dove tutto trascor- Nel Seicento (Promessi Sposi e dintorni) Il riposo non è l’ozio, ha insistito Bergo- re velocemente nell’indifferenza uguale a alla domenica e nelle feste comandate la glio. Ma un tempo più forte dove si guar- tutto il resto, e possiamo tranquillamente gente lasciava giù il forcone, si sedeva in da con tenerezza il volto delle persone del- (ahi ahi!!!) non gustarci niente. Va be’, for- famiglia a dividere lo scarso companatico, la nostra vita, e il frutto del nostro lavoro, se ho esagerato. Comunque, da qualche ne faceva un fagottello da far arrivare a chi che non è per forza quello in fabbrica e uf- 12
farsi dominare dalla solita ansia feriale, di quando si corre non si sa bene dove e per- ché, ma si corre, forse per distrarsi, forse per non sentire troppo dolore. Con l’eco di queste parole ancora ben vivo nella mente e nel cuore, quest’anno la Fe- sta di inizio anno dell’Oratorio ha voluto mettere al centro proprio l’esperienza del Dominguear. Dopo il rinnovo del man- dato educativo durante la celebrazione della Messa, accolto dalla golosa esperien- za culinaria degli Amici di Zaccheo, con una sessantina di famiglie ho potuto fare esperienza di quanto vero sia il richiamo di Papa Francesco, di quanto sia bello po- ter vivere così la domenica (tenete conto ficio, ma quello dell’educazione impartita ordinari, e il sapere che il papà e la mam- che normalmente per il prete la domenica ai figli, della compagnia offerta ai malati, ma non si sono alzati troppo presto, ma è il giorno più multitasking e maratoneta ai nonni. riposano, e ti faranno un po’ più di com- che ci sia!). E proprio in forza di questa La domenica accade ogni domenica. pagnia. Ecco, la domenica quando uno è bellezza, consiglio a tutti di tener d’occhio Ogni sua ora ha una essenza particolare. bambino capisce che capita, accade, è un il calendario dei prossimi Dominguear. «Essenza» è da estendersi nel suo significa- avvenimento che non è controllato da Don Alessandro to di profumo. Così come si dice l’essenza noi. È come la pioggia: bagna buoni e cat- Nelle foto: particolari della festa dei fiori. La domenica, con i suoi cibi stra- tivi, sta a ciascuno di saperne godere senza d’inizio d’anno dell’Oratorio. 13
VITA TRA NOI UN LIBRO PER NATALE In Italia si legge sempre di meno. Un peccato. Perché invece non ne facciamo un dono? Ecco le nostre proposte. Maurizio De Bortoli e Guido Mezzera - L’amicizia di Zanco Eppure anche in questo si innalza un fiducioso: “Pensaci Tu, ora Edizioni Itaca pensaci Tu”. È apparentemente assurdo ciò che questo insegnante afferma della sua vita: “Io sono più contento adesso di quanto lo Ho letto un libro che è la storia di una meta- fossi prima”. Il fatto è che qualcosa di misterioso e grande avvie- morfosi di un uomo che, sfidato dalla morte ne nella vita di quest’uomo sfidato dalla morte. Che chiede sì la non indietreggia, non maledice, ma decide guarigione, ma aggiunge: “Il miracolo è già avvenuto, la mia vita è di accettare ogni mattina che viene come la cambiata”. circostanza che Cristo gli mette davanti. ( dalla prefazione di Marina Corradi) Accade a Zanco, cinquantenne padre di fa- Considerare questo libro edificante è riduttivo, è piuttosto un bran- miglia, che conosce di avere un cancro già dello di realtà prezioso che viene mostrato e che ci interroga sulla troppo avanti per poterlo vincere. La soffe- nostra fede e sulla distrazione che ci impedisce di vedere quanti eroi renza si allarga: lavorare è impossibile, il respiro manca, il corpo si della malattia abbiamo intorno e incontriamo, persone che, pur gonfia a dismisura, ma soprattutto il pensiero va alle figlie bambine. avendo bisogno della nostra amicizia, tanto ci possono dare. Massimo Camisasca - La straniera - Edizioni S.Paolo gli Apostoli. “Lo scopo di questo piccolo li- bro è di fare amare il corpo di Cristo. Non si Il sottotitolo, “Meditazioni sulla Chiesa”, spiega bene il contenuto del può amare Cristo se non si ama la Chiesa”. testo. Dal risvolto di copertina prendiamo questa sintesi: la Chiesa è Il titolo è ben spiegato da mons Camisasca diventata una sconosciuta per l’uomo contemporaneo, una straniera, stesso. “La straniera” identifica innanzitutto come ha scritto il poeta T.S.Eliot più di ottant’anni fa nei cori de “La Colei che viene dal di fuori di noi. Questa è rocca”. Si parla poco di lei, o meglio, se ne parla in termini politici o la Chiesa. È “la straniera” per poter essere la scandalistici, perdendo il senso della Chiesa come corpo di Cristo, compagna di viaggio. “Straniera” perché na- indissolubile dalla sua persona. E allora come comprendere oggi chi è sce prima delle nostre debolezze e delle nostre la Chiesa? Come cercare e amare il suo volto nella storia? fatiche, altrimenti non potrebbe sorreggerle. Massimo Camisasca risponde a queste domande puntando al cuo- Viene da Dio e porta nella nostra vita la dimensione delle cose grandi, re dell’esperienza cristiana: la bellezza dell’amicizia con Cristo. Lo fa una dimensione più aperta e più consona a quello che il nostro cuore ripercorrendo la nascita della comunità ecclesiale al tempo di Gesù, desidera. Lei sempre ci sopravanzerà e ci indicherà le strade per andare a partire dai primi che l’incontrarono: Maria, i discepoli, le donne, a Dio. Louis De Wohl - Infiammare ogni cosa. salemme, la fondazione a Roma di un nuovo ordine, la Compagnia La storia di Francesco Saverio - Edizioni BUR di Gesù; poi finalmente la benedizione della corte reale portoghese per il primo pellegrinaggio in India, raggiunta attraverso un terribile Una vicenda intensa, che sulle orme di una viaggio in nave approdato inizialmente sulle coste del Mozambico. fervente passione religiosa racconta l’Oriente Con la capacità narrativa che lo ha reso famoso in tutto il mondo, misterioso e affascinante del Cinquecento. de Wohl ci trascina tra Goa, Malesia e Giappone lungo il percorso Dai giorni da studente a Parigi all’incontro missionario di Francesco Saverio, che terminò la sua vita nella piccola decisivo con Ignazio di Loyola fino ai suoi isola cinese di Sancian. Una vicenda intensa, che sulle orme di una viaggi come gesuita, la storia illuminante fervente passione religiosa racconta l’Oriente misterioso e affascinante di Francesco Saverio - al secolo Francisco del Cinquecento. Xavier - è avventurosa come un romanzo: i primi tentativi frustrati di partire per Geru- (a cura di Ottavio Lecis e Don Mario) 14
L’INCONTRO CON LA CARITAS DELLA PARROCCHIA Insieme don Mario e le persone che portano o ricevono viveri del Banco alimentare. Appuntamento sabato 25 novembre alla colletta alimentare. “Oggi è successa una cosa straordinaria. nel gestire la raccolta e la distribuzione de- dà col cuore. Forti di questa esperienza ci Siamo usciti di casa lasciando le solite occu- gli aiuti. Ma per accorgersi soprattutto di diamo appuntamento il 25 novembre per pazioni del sabato e siamo venuti qui ade- quanta amicizia vera, di quanta carità, ren- la giornata della colletta alimentare. È il rendo all’invito di un pranzo insieme e di de tutti lieti in questo gesto. È stato facile giorno in cui, come ogni anno, si ritirano un concerto. Ora torniamo a casa, ma non vedere questo perché tutto lo esprimeva: nei supermercati i viveri di chi vuol donare siamo gli stessi, torniamo infatti più sereni, dalle tavole preparate con gusto, dal cibo e che poi serviranno durante l’anno per la più consapevoli, più motivati nel fare quan- cucinato e servito al meglio, dal clima di distribuzione anche nella nostra parrocchia. to ci aspetta. Perché? Perché oggi abbiamo affettuosa conversazione che si respirava Chi vuole partecipare alla raccolta può dare incontrato il bello, cioè quello per cui siamo fra i commensali, dal concerto impegnato il suo nome direttamente alla Caritas o in fatti, quello che corrisponde al desiderio del in canti di raffinata bellezza. Abbiamo tut- segreteria parrocchiale. nostro cuore. Bellezza nello stare insieme, ti ricevuto tanto, come sempre quando si Daria Carenzi nel condividere cibo, tempo e parole, bellez- za della musica”. Con queste parole don Mario ha concluso sabato 21 l’iniziativa della Caritas della no- stra parrocchia che aveva invitato gli amici che portano o ricevono il pacco viveri del Banco alimentare a ritrovarsi. Un’occasione che si è ispirata al recente gesto del Papa a Bologna e che si è voluta per dare la possi- bilità di conoscersi in un gruppo più ampio e per accorgersi di come è grande la realtà di persone impegnate nell’organizzare e A PRIMI DI DICEMBRE IL MERCATINO NATALIZIO Anche quest’anno in Auditorium potrete trovare tante idee per i vostri regali. Ne beneficeranno i nostri amici missionari. Dai una svolta al tuo Natale! Non far felice solo chi riceve i tuoi regali, ma anche chi, tramite i tuoi acquisti, beneficerà del nostro aiuto: i nostri amici missionari! Dal 2 al 4 dicembre, presso l’Auditorium della nostra chiesa, con ingresso in via Isernia, troverete tantissime idee per il vostro Nata- le, per addobbare la tavola, decorare e abbellire la casa, confezioni regalo, oggettistica, specialità della cucina italiana e tanto altro! Questi sono gli orari: Sabato dalle 9,00 alle 12 e dalle 15 alle 19,30 Domenica dalle 9,00 alle 12,30 e dalle 15 alle 19 Lunedì dalle 9 alle 12 Vi aspettiamo, non mancate! Le amiche della terza età 15
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