Buon compleanno a tutti noi! - I primi quarant'anni di un popolo chiamato IOR - Istituto Oncologico Romagnolo
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Dir. resp. Roberto Gabellini Red. via A. Costa 28 - FORLÌ tel. 0543 35929 118 marzo 2019 Buon compleanno a tutti noi! I primi quarant’anni di un popolo chiamato IOR in questo numero Immunoterapia: la sfida dell’IRST L’opinione del prof. Martinelli L’eccellenza romagnola conquista gli USA I casi del dott. Fabbri e della dott.ssa Conteduca Paxman: casco che scalda il cuore La testimonianza di Francesca, paziente di Lugo Assaporare il presente, al di là del tumore La potenza della mindfulness, servizio IOR Il sorriso nella malattia La storia di Susi, Mario e Marica Dalle sedi IOR Cesena: Comunità in festa Faenza: A canestro contro il cancro Forlì: Charity Dinner Imola: un dicembre di solidarietà Lugo: la Stanza del Silenzio Meldola: Amo la Vita Ravenna: Una Piega per lo IOR Riccione: Cronache Arciunesi Rimini: Lotteria Solidale Santarcangelo: Natale di Ricerca
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3 Editoriale LO IOR: UN “POPOLO” CHE COMPIE 40 ANNI Sono ormai trascorsi quaranta anni dal giorno in cui, nel Luglio 1979, alcuni amici si recarono nello studio del Notaio dott. Euge- nio De Simone per fondare una cooperativa contro i tumori, alla quale fu dato il nome di Istituto Oncologico Romagnolo e della quale, dopo un breve periodo di una mia presidenza “tecnica”, fu eletto presidente l’Avvocato Salvatore Lombardo. Chiunque oggi potrebbe legittimamente chiedersi, oltre al perché di quella iniziativa, anche il perché della denominazione molto ambi- ziosa di Istituto Oncologico Romagnolo. Prof. Dino Amadori Presidente IOR Non è difficile rispondere al perché quell’iniziativa sia stata presa, né al perché fu chiamata Istituto Oncologico Romagnolo. In quegli anni, i tumori maligni avevano assunto dimensioni epidemiologiche rilevanti e le possibilità di controllo del cancro erano molto limitate, tanto che la sopravvivenza di malati di cancro a cinque anni dalla diagnosi era appena del 40%. A fronte della drammatica situazione epidemiologica, in Romagna le strutture dedicate all’oncologia erano a dir poco inadeguate. L’unico reparto di degenza era quello del Dott. Marangolo, a Ravenna; l’ospedale di Forlì era dotato di un servizio di oncologia da me diretto senza posti letto, mentre a Cesena e a Faenza esistevano due centri oncologici con funzioni esclusivamente di diagnosi precoce dei tumori dell’utero e della mammella, diretti rispettivamente dal Dott. Lidio Rocchi e dal Dott. Vittorio Tison. A Cesena era presente già allora un importante reparto di medicina nucleare diretto dal Dott. Pietro Riva. Rimini era del tutto sprovvista di presidi oncologici. Ad aggravare la situazione rispetto la possibilità di fare ricerca in oncologia, la legge di riforma sanitaria del 1978 escludeva gli ospedali dal circuito della ricerca clinica e di base, riservata alle università e agli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS). Non fu difficile rendersi conto che soltanto con una iniziativa forte, condivisa e partecipata si sarebbe potuto garantire al “Sistema oncologico” della Romagna un futuro di efficienza e di qualità, non solo nella cura e nell’assistenza, ma anche nel campo della ricerca biomedica.
4 Editoriale Fu questa consapevolezza che mi spinse a fonda- re lo IOR. Ci fu subito chiaro che per raggiungere l’obiettivo di superare lo stato di fatto, obiettivo che poteva essere considerato “utopico”, era necessaria una strategia ben definita e, per quei tempi, innovati- va. Pertanto l’Istituto si propose di intervenire nel settore della prevenzione, della cura, dell’assi- stenza e della ricerca con consistenti investimenti tecnologici e di risorse umane. È stato grazie agli investimenti dello IOR che il sistema oncologi- co della Romagna raggiunse ben presto livelli di qualità tra i più elevati del nostro Paese. Ci si rese conto che, partendo proprio da questo dato, un ulteriore salto di qualità sarebbe stato possibile solo con la realizzazione di una struttura totalmente dedicata alla ricerca e alla cura in oncologia. Nacque così l’idea di un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico che portasse nel sistema sanitario oncologico l’energia vitale della ricerca con appellativo IRST. Questa idea, nata, coltivata, cresciuta nel “grembo” dello IOR, è oggi una prestigiosa realtà realizzata in forma di SRL e della quale lo IOR è socio con una quota pari al 12,50%. L’IRST non sarebbe esistito se non fosse esistito lo IOR. Purtroppo non siamo ancora riusciti a dare all’Istituto una “dimensione organizzativa” a valenza roma- gnola perché alcune strutture oncologiche della Romagna non ne fanno ancora parte. L’obiettivo che ci siamo proposti, tuttavia, è quello della realizzazione di una rete oncologica della Romagna che possa fregiarsi del titolo di IRCCS-Romagna grazie alla integrazione, anche gestionale, delle strutture onco- logiche romagnole riunite in un “Comprehensive Cancer Care and Research Network” potenzialmente accreditabile come struttura di ricerca Europea. Lo IOR ha dato altresì un importante contributo in campo socio-sanitario dove i bisogni dei malati onco- logici in fase critica di malattia non trovavano risposta adeguata in programmi assistenziali istituzionali. Fu varato un poderoso programma di assistenza domiciliare gratuita ai pazienti in fase terminale di malattia che possiamo a buon diritto sostenere essere stata la prima esperienza di cure palliative non solo in Romagna ma anche in Regione. Fu chiaro che l’intervento nel sociale richiedeva una presenza capillare nel territorio, che soltanto una forte azione di volontariato avrebbe potuto garantire. Il volontariato, la più nobile fra le componenti coinvolte nel progetto IOR, attivato fin dall’inizio dell’attivi- tà dell’Istituto, divenne, in breve, una formidabile realtà grazie all’impegno e all’intelligenza di Graziella Salaroli, che ne guidò l’attività e ne favorì lo sviluppo in tutta la Romagna. A quaranta anni di distanza, l’obiettivo dello IOR di favorire e di contribuire anche economicamen- te alla realizzazione di un “sistema oncologico” di eccellenza (sono stati investiti ad oggi circa 75.000.000 di euro nel progetto) e di permeare, con il volontariato, la popolazione di questa splen- dida e generosissima terra di Romagna del valore della solidarietà può considerarsi raggiunto? La risposta sta nei fatti. Oggi, il “Sistema oncologico” Romagnolo è rico- nosciuto dalla comunità sanitaria e scientifica,
5 Editoriale come uno dei più efficienti e più innovativi del nostro Paese, per diversi indicatori: la presenza di strutture ospedaliere di diagnosi e cura di elevati standard operativi; la presenza di un Istituto di Rico- vero e Cura a Carattere Scientifico, l’IRST, fra i migliori nel nostro Paese; la maturazione di una cultura sanitaria della popolazione unica nel nostro Paese, formatasi e cresciuta proprio grazie ai programmi educazionali rivolti alle scuole e ai diversi ambiti sociali e lavorativi che lo IOR ha progettato e svolto con continuità. C’è un dato molto incoraggiante che conferma i progressi avvenuti negli ultimi 40 anni nella lotta contro i tumori e nel controllo del cancro nel mondo, in Italia e ancor più in Romagna. Oggi, in Italia e nel mondo, la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi dei tumori maligni è del 70-75% contro il 40-45% degli anni ’70. In Romagna si registrano i valori più elevati di tassi di sopravvivenza per tutti i tumori in Italia e fra i più elevati nel mondo. Il dato dipende senz’altro dall’efficienza del Si- stema Sanitario Regionale nel suo insieme, ma il contributo dello IOR è stato sicuramente determinante. Ma c’è un elemento che considero rivoluzionario: lo IOR non è soltanto una associazione come ve ne sono tante in Italia e nel mondo, che raccoglie fondi per la ricerca e a sostegno delle strutture sanitarie oncologiche del territorio. Lo IOR è ormai un “popolo”, un “movimento di opinione” che sta crescendo e contribuisce a uno sviluppo di una cultura che oltre ai valori della tutela della salute in termini tecnici e assistenziali; rivolge la propria attenzione ai bisogni dell’uomo nella sua interezza. Questa è la vera rivoluzione che lo IOR ha realizzato: l’avere introdotto nel sistema sociale della Roma- gna, grazie alla forza e alla presenza di volontariato e alle numerose iniziative educazionali, culturali e scientifiche, il valore della solidarietà, favorendo l’affermarsi di una cultura nuova fondata sulla persona umana sofferente e sull’attenzione a tutti i suoi bisogni fisici e spirituali. Su questi valori può nascere un nuovo umanesimo che si appoggia alla visione di un mondo dominato dai non valori della conflittualità, dell’egoismo e dell’indifferenza, quella indulgenza che Papa Francesco ha definito “il virus che contagia gravemente i nostri tempi”. Non posso concludere questo mio contributo senza rivolgere un pensiero ai cari amici che ci hanno lasciato e a tutti coloro che con la loro opera, la loro intelligenza, la loro passione hanno contribuito a rendere grande lo IOR e, fra questi, in particolare a Roberto Pinza e a Sergio Mazzi, i presidenti che mi hanno preceduto, e a Vincenzo Erroi, che per lunghi anni è stato Direttore Generale, oggi sostituito da Fabrizio Miserocchi al quale va la mia stima e la mia amicizia. Un ringraziamento e una gratitudine particolare va ai dipendenti, ai collaboratori e a tutti i piccoli e grandi donatori che nel tempo hanno avuto fiducia nello IOR e nel suo operato. Ma il ringraziamento più grande va ai nostri magnifici volontari: grazie di cuore! Prof. Dino Amadori
6 Ricerca e innovazione Immunoterapia: la sfida dell’IRST Intervista al prof. Giovanni Martinelli, Direttore Scientifico IRST IRCCS Il prof. Giovanni Martinelli è, dal 1 gennaio 2018, il nuovo Direttore Scientifico dell’IRST IRCCS di Meldola, succedendo così al prof. Dino Amadori che ha ricoperto la stessa carica durante i 10 anni di esistenza dell’Istituto. Classe 1960, si è laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Verona nel 1985 conseguendo successivamente specializzazioni in Ematologia Generale e Ge- netica Medica. Professore associato presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna e docente alla Scuola di specializzazione in Ema- tologia, è autore di oltre 465 pubblicazioni su importanti riviste e membro di società scientifiche e gruppi di lavoro nazionali e internazionali. È considerato tra i massimi esperti di ematologia a livello nazionale e internazionale. Prof. Martinelli, le prime terapie im- che ogni giorno all’interno del nostro cellula CD19-positiva si espandono e munologiche con tecnologia car-T corpo possono svilupparsi delle ano- sviluppano dei cloni: questo significa hanno dato risultati molto importan- malie che portano allo sviluppo di che più tumori incontrano sulla loro ti, soprattutto dal punto di vista della neoplasie: ma loro riconoscono que- strada, più si moltiplicano. Dopodiché cura dei tumori liquidi. Ma cosa sono ste anomalie e ci difendono da esse. si disattivano una volta che non tro- i car-T? Tuttavia può capitare che il cancro si vano più l’antigene, mantenendo però I car-T non sono altro che linfociti inge- mimetizzi talmente bene da sfuggire al la capacità di conservare in memoria gnerizzati. I linfociti sono delle cellule controllo di questi linfociti, denominati la battaglia che hanno combattuto. Di che abbiamo normalmente dentro il linfociti killer; oppure, può succedere conseguenza con la strategia car-T ab- nostro sangue e sono di due tipi: quelli che queste cellule riconoscano il tu- biamo un duplice vantaggio: una tera- coinvolti nella nostra difesa immunita- more ma siano in realtà tolleranti nei pia che può essere altamente specifica ria, ovvero i moniciti; e quelli che hanno suoi confronti. Oggi, grazie alle nuo- che va a colpire solo le cellule tumorali la capacità di conservare una memoria ve tecnologie a nostra disposizione, ed elimina anche quelle che si sono di quanto è successo. Questi ultimi possiamo estrarre questi linfociti dal nascoste da qualche parte nell’orga- sono linfociti speciali, che vengono in corpo di una persona e addestrarli a nismo; e un trattamento che vigila a qualche modo coinvolti nella risposta riconoscere la malattia che per qual- protezione della vittoria ottenuta. al cancro in generale e alle leucemie in che motivo non stanno combattendo. particolare. Non dimentichiamo infatti In particolare con la tecnologia car-T, Le persone che vengono in IRST approvata recentemente dalla Food avranno la possibilità di sottoporsi a and Drugs Administration americana e questa terapia? dalla EMA europea, siamo in grado di Innanzitutto va chiarito che si tratta di istruirli a riconoscere l’antigene CD19, una strategia che risponde in partico- proteina che sta sulla superficie del- lare a due tipi di neoplasie: la leuce- le cellule tumorali. In questo modo, mia linfoblastica B CD19 positiva e il una volta che li immettiamo nuova- linfoma a grandi cellule CD19 positiva. mente nel paziente, il nuovo linfocita Occorre quindi verificare la presenza riconosce la neoplasia ed è pronto a dell’antigene di cui parlavo in prece- combatterla. Una cosa molto bella dei denza: ma attualmente non ci è sta- car-T è che ogni volta che trovano una ta ancora rilasciata l’autorizzazione
7 Ricerca e innovazione alla rimborsabilità di questo test, che almeno per il momento risulta quindi abbastanza oneroso. Tuttavia, a breve verranno identificati dei centri spe- cializzati da parte del Ministero che potranno erogare questa procedura gratuitamente. L’indirizzo prevalente al momento è che queste strutture ver- ranno scelte sulla base di due criteri: che abbiano l’autorizzazione JACIE e che possano fare sperimentazioni di tipo 1. In tal caso, l’IRST di Meldola sarebbe sicuramente uno degli istituti in Italia che potranno attuare la proce- dura car-T senza spese per il paziente. L’auspicio è che questo percorso deci- ti relativamente giovani, evitando pos- oggigiorno i tumori sono sempre meno sionale si concluda rapidamente. sibili tossicità alle persone anziane che incurabili: ce lo dicono le statistiche. magari presentano comorbilità come Prendiamo per esempio la leucemia: Esistono delle controindicazioni a diabete, ipertensione o cardiopatie in non è più lo spauracchio che rappre- questa terapia? genere: ma stiamo portando avanti de- sentava un po’ di anni fa. Ormai siamo I linfociti, espandendosi, potrebbero gli studi affinché questa tecnica possa in grado di curare più del 60% delle creare un ingorgo improvviso di cellule essere ben sopportata anche da que- leucemie mieloblastiche e più del 50% tumorali che si sono rotte contempora- sto secondo tipo di malato. di quelle linfoblastiche. Tuttavia la bat- neamente: si chiama sindrome da lisi taglia contro il cancro non finisce certo tumorale. Oppure la tecnica potrebbe Questo significherà espandere le qui, e non si esaurisce alla strategia dar luogo a febbre alta a causa del ri- cure da un numero ridotto di pazien- car-T. Per esempio, un’altra tecnica su lascio di citochine, che un organismo ti ad un numero sempre più grande. cui l’IRST si sta concentrando e che già in difficoltà potrebbe mal soppor- L’Istituto è pronto a questa sfida? già può somministrare gratuitamente è tare. Più in generale, occorre una cer- L’IRST si sta sicuramente attrezzando. quella che va a colpire il meccanismo ta esperienza per fermare la crescita Sono tanti i malati che un giorno po- di tolleranza che a volte si instaura tra esponenziale di linfociti che abbiamo trebbero beneficiare di queste cure, linfociti e cellule tumorali, grazie a far- descritto in precedenza: noi l’abbiamo anche perché presso la nostra strut- maci denominati checkpoint inhibitors maturata e siamo in grado di interve- tura ne stiamo studiando l’efficacia che stanno dando ottimi risultati. In fu- nire. Per questi motivi la linea guida applicata anche a tumori solidi come turo potremo essere il primo istituto in del Ministero è quella, al momento, di melanoma, cancro al colon, carcinoma Italia a sviluppare virus oncolitici, virus somministrare questa terapia a pazien- prostatico e alla mammella. Noi con- indirizzati cioè a colpire le neoplasie; fidiamo che queste ricerche abbiano o, addirittura, grazie alla terapia genica, un grande sviluppo e ci proponiamo di arrivare non solo a uccidere le cellule produrre, un domani, una quantità im- tumorali, ma a ripararle. Certamente portante di questi linfociti per dare una occorrono grandi sforzi sia da parte dei risposta positiva al maggior numero di nostri ricercatori che in termini econo- pazienti. mici: ma la Romagna ha già dimostrato di essere una terra meravigliosa, molto Pensa che quindi abbiamo trovato la sensibile alla salute dei propri cittadini chiave di volta per vincere la batta- e in particolare alla lotta contro il can- glia contro il cancro? cro, grazie al grande lavoro svolto dallo Partiamo intanto dal presupposto che IOR in questi anni.
8 Ricerca e innovazione L’eccellenza romagnola conquista gli USA La ricerca scientifica oncologica condotta presso l’IRST IRCCS di Intervista al dott. Muller Fabbri e Meldola e sostenuta dall’Istituto Oncologico Romagnolo si è imposta alla dott.ssa Vincenza Conteduca a livello internazionale come eccel- lenza riconosciuta. A testimonianza di ciò abbiamo intervistato il dott. Muller Fabbri e la dott.ssa Vincenza L’argomento dei suoi studi era il me- desimo anche presso il Children’s Conteduca. Il primo, romagnolo doc, Hospital di Los Angeles: come mai ha dopo varie esperienze negli Stati deciso di cambiare? Uniti ricopre attualmente il ruolo Per prima cosa in California studiava- di Associate Professor presso la mo principalmente i tumori pediatrici, University of Hawaii Cancer Center; mentre ora ho la possibilità di lavorare la seconda, nativa di Barletta ma su tutti i tipi di neoplasie. In secondo “adottata” dall’IRST, dopo alcune luogo, la University of Hawaii ha for- esperienze a Londra e New York che ti competenze immunologiche, cosa le sono valse la menzione dell’ASCO Dott. Fabbri, di cosa si occupa il la- tra i ricercatori più promettenti del che ci permette di creare interessan- boratorio che dirige? mondo, è oggi di stanza a Boston, ti sinergie tra gruppi di lavoro. Infine, Studiamo il microambiente tumorale, presso il nostro Ateneo abbiamo la presso il Dana-Farber Cancer Insti- ovvero la relazione tra le cellule tumo- possibilità di studiare ed estrarre far- tute della Harvard Medical School. rali e quelle circostanti. In passato si maci da una ricca libreria di prodotti pensava che, maggiore il numero di naturali da piante autoctone. Il Cancer cellule del sistema immunitario che cir- Center delle Hawaii è riconosciuto dal questo uno dei motivi per cui venia- condano la neoplasia, migliore la pro- governo americano e due dei miei studi mo poi selezionati. Il problema sono gnosi. In realtà abbiamo scoperto che sono sovvenzionati direttamente dallo i fondi, la ricerca è costosa e richiede il tumore impacchetta piccoli segmenti stato federale. In più ho trovato uno tempistiche lunghe. Basti pensare che di micro-RNA all’interno di vescicole dei background culturali più ricchi, le dal momento in cui si scopre un trat- e le sparge nell’ambiente circostante, persone sono estremamente ospitali tamento a quello in cui questo arriva come se fossero messaggi all’interno e, sebbene il lavoro di laboratorio non al letto del paziente, quando va bene, di una lettera. Il sistema immunitario permetta di godersi più di tanto la vita passano dieci anni; ed è giusto che sia riceve questi telegrammi e non solo locale, uscire dall’ufficio e trovarsi di così per accertarsi di somministrare so- smette di combattere la malattia, ma fronte a paesaggi mozzafiato aiuta. stanze sicure. La presenza di maggiori inizia a rilasciare ulteriori segnali che sovvenzioni crea un circolo virtuoso in promuovono la disseminazione delle Quali sono le principali differenze tra America, per cui puoi ritrovarti a colla- metastasi. Il nostro obiettivo è quello la ricerca che si fa in Italia e quella borare con i biologi che hanno scritto i di sviluppare sistemi che impediscano negli USA? testi su cui ti sei preparato o, addirittu- a queste lettere di giungere a destina- La ricerca italiana è di altissimo livel- ra, con gli scienziati che hanno ricevuto zione, o quanto meno creare farmaci lo, soprattutto nella preparazione del- il Premio Nobel per la Medicina. che anticipino il tumore e mettano in le professionalità. Non dimentichiamo guardia la cellula immunitaria. Forse che l’università, a confronto delle spese A proposito del Premio Nobel, cosa ne tale strategia non arriverà a sostituire che deve affrontare uno studente ame- pensa dell’immunoterapia? Ed è con- la chemioterapia, ma ne aumenterà ricano, da noi è praticamente gratuita vinto anche lei, come il prof. Amadori, l’efficacia prevenendo la resistenza alle e a livello di formazione non abbiamo che questo sia il secolo in cui gran cure. nulla da invidiare loro, anzi: penso sia parte dei tumori verranno sconfitti?
9 Ricerca e innovazione Ho sempre creduto nell’immunoterapia biomarcatori per quel che concerne e, visti i grandi risultati che sta dando, il tumore alla prostata. La ricerca in è giusto che venga identificata come particolare si focalizza sulla presen- la direzione da intraprendere. Negli za o meno nel sangue del paziente di USA, dove questo trattamento è stato un’alterazione genetica a carico del sviluppato, cominciamo a registrare le recettore degli androgeni: in base a prime forme di resistenza, ma proprio questo semplice test ematico, siamo per questo è importante registrare gli in grado di predire a quale trattamen- insuccessi, capirne i motivi e provare to risponderà meglio la malattia, se la a giocare d’anticipo. Sono convinto chemioterapia o la terapia ormonale. americani. che siamo molto più vicini alla cura di In questo modo possiamo evitare tos- Al contrario: io ritengo che abbiano quanto pensiamo: l’importante è non sicità inutili, garantire una buona qua- una marcia in più. Penso che siamo perdere di vista le basi della nostra pre- lità di vita e allungare la sopravvivenza. più pronti e abbiamo maggior spirito parazione. Spesso l’oncologo tende a Si tratta di una ricerca che ha coinvolto di sacrificio, anche perché non dispo- super-settorializzarsi per somministrare più di 500 pazienti italiani, spagnoli, niamo delle risorse economiche che la cura più personalizzata possibile: è inglesi e americani, e che si avvale del all’estero spesso danno per scontate: una strategia che può dare i suoi frut- contributo di numerose collaborazioni noi dobbiamo rimboccarci le maniche, ti sull’individuo, ma penso che la cura internazionali. spesso lasciare famiglia e affetti, per definitiva andrà ricercata nell’essenza portare avanti i nostri studi. In Italia la della malattia-cancro. È vero che ogni Una giovane ricercatrice italiana nel- ricerca a volte è considerato un campo neoplasia ha le sue caratteristiche, ma la società più competitiva del mondo: “perdente”, perché non sempre si ar- ci sono pochi meccanismi riconosciuti è stato difficile farsi accettare? riva ai risultati sperati: in una società che sono comuni ad ogni forma: come, Non nascondo che all’inizio ho dovuto estremamente competitiva come gli appunto, il dialogo che si instaura tra superare un po’ di diffidenza. Ricordo USA qualsiasi scoperta biologica pos- cancro e ambiente circostante. È su che appena arrivata a New York mi è sa fare la differenza nella lotta contro il questi meccanismi che, secondo me, stato dato ufficio e scrivania, dopodi- cancro è il più grande vanto. si giocherà la partita chiave. ché sono stata lasciata a me stessa per i primi trenta giorni: ne ho approfittato Quindi per fare ricerca di qualità bi- Dott.ssa Conteduca, l’abbiamo inter- per rimboccarmi le maniche, recupera- sogna per forza emigrare? vistata a fine 2017 in occasione del re campioni, capire le professionalità Assolutamente no: la ricerca portata primo Merit Award attribuitole dall’A- di cui avrei avuto bisogno. Terminato il avanti in IRST, per esempio, è di SCO come una tra le ricercatrici più mese partecipai alla mia prima riunio- primissimo livello. Tuttavia penso promettenti del mondo. Un anno ne: dopo aver preso posto mi dissero che tutti i professionisti, soprattutto dopo, ne ha vinto un altro. di spostarmi a capo del tavolo perché i giovani, debbano fare esperienza È stata un’esperienza incredibile, an- quella era la mia riunione, quella in cui all’estero: è qualcosa di estremamente cora più emozionante della prima avrei dovuto presentare i dati della ri- arricchente, anche dal punto di volta. Già non è facile partecipare al cerca. Fortunatamente mi ero prepara- vista personale. Le collaborazioni congresso di oncologia più importan- ta durante quel primo mese, altrimenti che si stringono, le facility di cui si te del mondo; vincere il Merit Award è probabilmente sarei stata rimandata a può disporre, gli incentivi economici molto complicato, ma conquistarlo per casa subito. Invece dopo un’ora avevo sia privati che pubblici su cui si può due anni consecutivi, visti i tempi della il mio team di ricerca, con sette pro- contare, sono tutti aspetti che fanno ricerca scientifica, era qualcosa di as- fessionisti che lavoravano per me. I crescere il professionista. L’Italia, solutamente inaspettato. Se possibile risultati sono stati talmente buoni che semmai, deve fare di tutto perché i ero ancora più emozionata, nonostante il mio capo mi ha chiesto di seguirla ricercatori bravi, disposti a sacrificarsi sapessi già cosa aspettarmi. presso il Dana-Farber di Boston: il mi- e a spostarsi per portare avanti gli studi glior coronamento dei sacrifici fatti in in cui credono, poi tornino nel proprio A che ricerca si deve questo duplice questi anni. Paese portando con sé tutto il bagaglio riconoscimento? di esperienza maturato all’estero, con Lo studio che ho portato avanti in que- Quindi i ricercatori italiani non han- la possibilità di lavorare in un ambiente sti anni si concentra sulla presenza di no nulla da invidiare ai loro colleghi meritocratico che li valorizzi.
10 Le vostre lettere Il Paxman salva i capelli e scalda il cuore La testimonianza di Francesca, paziente dell’Umberto I di Lugo «La mia bimba lo disse subito alle sue dall’intervento e alle terapie da affron- sanno che sei malato e si comportano amichette e alla sua maestra preferita: tare, non credevo che salvaguardare i di conseguenza. Io invece ho potuto vi- mia mamma ha il cancro, dovrà fare capelli sarebbe stato importante, ed vere la mia malattia con discrezione una terapia pesante, forse perderà ero certa che con me non avrebbe fun- ed estrema libertà. Non mi sono mai i capelli, di sicuro guarirà. Ha dieci zionato. Mi dicevo: morirò dal freddo per sentita in dovere di dare spiegazioni o anni, conosce il significato della parola tre mesi e poi cadranno comunque. subire sguardi curiosi o compassione- “tumore” e tutto il carico di sconcerto e Invece sono rimasti attaccati, ostinati voli. Guardandomi allo specchio, nono- preoccupazione che porta. Venne con e resistenti. Il Paxman è impegnativo: stante le cicatrici e il colorito tendente me allo IOR a scegliere la parrucca e per le infermiere è un lavoro in più, de- al verde, mi vedevo “normale”: questo insieme provammo tagli e colori per me vono calcolare i tempi e coordinarli a ha contribuito a rendere tutto più facile. inusuali, cercando di vincere l’angoscia quelli delle infusioni. Ma non c’è stata Ora posso solo ringraziare per aver po- che avevamo dentro. Alla prima visita il mai una seduta in cui abbiano mostrato tuto utilizzare il caschetto. La mia amica dott. Dazzi mi ha chiesto: “i capelli… li insofferenza: anzi, ogni volta mostrava- Cinzia, parrucchiera, ci aveva creduto vogliamo salvare?”. Ero a conoscenza no entusiasmo e fiducia nella sua effi- tanto fin dall’inizio: credo che per lei dell’esistenza del Paxman, ma non ave- cacia. È un po’ impegnativo anche per vedere i capelli resistere caparbia- vo preso in considerazione l’idea di uti- il paziente, soprattutto per il freddo. Ma mente fosse un segno che anch’io lizzarlo. Accettai, con riserva e qualche nel pacchetto sono compresi generi di avrei resistito con loro, al dolore, alla incertezza. Pensavo solo a riprendermi conforto, quali coperte e bevande calde, stanchezza, allo sconforto e allo sgo- che sgelano il corpo e scaldano il cuore. mento. Non è certo finita qui, ora co- Quando perdi i capelli tutti ti guar- mincia una nuova fase, ma questa è dano come un malato terminale. Tutti un’altra storia.» trattamento per intolleranza: problemi graziano comunque per averci provato più che altro legati a sensazioni di fred- e aver avuto una motivazione in più per do o cefalea. affrontare il trattamento nella maniera più serena possibile. Dott. Dazzi, a poco più di un anno di Quindi possiamo affermare che il ca- distanza dalla donazione dello IOR sco refrigerante rappresenta un valo- Come procede invece la collaborazio- del Paxman Scalp Cooler al reparto di re aggiunto per la vostra struttura. ne tra il suo reparto e lo IOR? Oncologia dell’Umberto I che dirige, Assolutamente, è la riprova dell’atten- Con lo IOR abbiamo in essere molti al- qual è il bilancio? zione con cui il nostro reparto si prodiga tri progetti, l’ultimo dei quali il servizio Finora abbiamo trattato 62 donne: di nel voler non solo guarire il tumore ma d’accompagnamento per le persone queste, 35 pazienti sono riuscite a por- anche curare la persona. Abbiamo te- che non hanno la possibilità di recarsi tare a termine il trattamento senza dover stimonianze di grossa soddisfazione so- qui da noi in autonomia per sottoporsi ricorrere alla parrucca. Questo significa prattutto da parte delle ragazze più gio- alle cure. È un’attività partita alla gran- che il casco refrigerante ha funzionato vani, che sono riuscite a salvare i capelli de, molto utile per tutti i nostri pazienti, nel 56% dei casi, una percentuale in e mantenere un’attività sociale del tutto dunque ringrazio personalmente tutti linea con gli altri istituti dove l’apparec- simile a quella pre-diagnosi. Anche lad- coloro che hanno già dato la propria chiatura viene utilizzata. Solo 5 donne dove non siamo riusciti ad ottenere il disponibilità, o che daranno la propria sono state costrette ad interrompere il risultato che volevamo, le pazienti ci rin- disponibilità, come autisti volontari.
11 Eventi “Sua Maestà Anatomica: Morgagni oggi” A Forlì la premiere nazionale della docu-fiction Lunedì 28 gennaio, presso la Sala e ha fondato la patologia moderna, il 2019 sarà per lo IOR un anno spe- Zambelli di Forlì, si è tenuta la pre- tanto che lo storico Francesco Pucci- ciale: un modo per dire grazie a tutti mière della docu-fiction “Sua Maestà notti scrisse di “Sua Maestà Anatomi- quelli che hanno reso questa grande Anatomica – Morgagni oggi”, film gi- ca” che, «se tutte le scoperte anato- storia possibile, e per ribadire il no- rato dal regista Cristiano Barbarossa miche fatte da lui dovessero portare stro impegno a fare sempre di più e realizzato grazie alla collaborazione il suo nome, forse un terzo delle par- nei quarant’anni a venire.» di Istituto Oncologico Romagnolo, ti del corpo umano si nominerebbe Il regista Cristiano Barbarossa ha AUSL Romagna, Gruppo Cultura e da lui». spiegato così il progetto: «Abbiamo realtà imprenditoriali come Estados «Siamo molto felici che il primo de- sfruttato tanto il linguaggio del docu- Cafè e Formula Servizi. L’evento è gli eventi del nostro quarantennale mentario per raccontare il Morgagni stato solo il primo di una serie di ap- sia coinciso con la presentazione di che oggi è presente nelle strutture e puntamenti che lo IOR organizzerà nel un progetto che abbiamo sposato e nei medici della sua terra, quanto corso del 2019 su tutto il territorio in in cui abbiamo creduto molto – ha quello della docu-fiction, per illustrare occasione delle celebrazioni del pro- spiegato il Presidente IOR, prof. Dino le varie fasi della sua vita di scienzia- prio quarantennale: la nascita della Amadori. L’eco mediatica dell’evento to, in un viaggio ideale tra presente e non-profit è infatti datata 1979, figlia e la risposta delle persone sono sta- passato. La riuscita di “Sua Maestà di un’intuizione del suo attuale Presi- te sorprendenti, segno che il forlivese Anatomica – Morgagni oggi” è da in- dente, il prof. Dino Amadori. non dimentica la propria storia: molto dividuare nel legame tra IOR, AUSL, La docu-fiction nasce da un’idea del probabilmente riproporremo la visione Estados, Formula Servizi e il sotto- gruppo AUSL Romagna Cultura. Per della docu-fiction in eventi aperti nel scritto, che non ha vestito i soli panni l’occasione è stato anche realizzato prossimo futuro, affinché tutti la pos- del regista/autore, ma ha indossato un sito internet dedicato (www.mor- sano apprezzare. Il primo evento del soprattutto quelli del produttore. Ri- gagnipatologo.it), a cura del Liceo nostro quarantennale non poteva tengo che il lavoro svolto non abbia Scientifico e Classico di Forlì; e una non tenersi nella città dove tutto è prezzo, ma abbia comunque un valore piccola rappresentanza degli studenti iniziato nel 1979, un cammino che ci importante. La passione di coloro che di entrambi gli istituti, circa 70 ragaz- ha portato ad avere circa 5.000 volon- hanno partecipato penso traspaia in zi, era presente nella platea della Sala tari, aiutare circa 50.000 pazienti e maniera molto chiara dal film: dall’at- Zambelli per assistere al racconto del- investire qualcosa come 70 milioni tore protagonista Riccardo Mei al di- la vita di quello che è a tutti gli effetti di euro nella lotta contro il cancro in rettore delle musiche Roberto Costa, uno dei personaggi più famosi della Romagna, un investimento che ci ha fino allo scenografo e costumista storia forlivese, la cui fama si ripercuo- portato dall’essere una delle zone più Carlo Del Giudice, il fotografo Ales- te tutt’oggi. colpite dalla malattia ad area d’eccel- sandro Galluzzi e il direttore del suo- G.B. Morgagni è stato infatti il pato- lenza con i tassi di sopravvivenza tra i no Daniele Ingrati, tutti, hanno dato il logo che ha rivoluzionato la medicina più alti d’Europa. Per tutti questi motivi, loro prezioso contributo.»
12 Eventi Crowdfunding: due esempi di successo Grandi risultati per “Il sogno di Dano” e “La mia mamma è bellissima” Si sono concluse con un successo le due bisogno possano usufruire del servizio campagne di crowdfunding organizzate gratuito il più possibile vicino a casa. dall’Istituto Oncologico Romagnolo a ca- Partita con l’obiettivo di 10.000 euro, vallo tra il 2018 e il 2019 e infatti sia “Il il crowdfunding ha più che raddoppiato sogno di Dano” che “La Mia Mamma le aspettative arrivando a un incasso di è Bellissima” hanno raggiunto e supe- quasi 26.000 euro, frutto della genero- rato l’obiettivo prefissato. Per la natu- sità di 692 sostenitori. Numeri davvero ra stessa delle raccolte fondi online si incredibili che nessuno avrebbe immagi- può dire che la vittoria sia stata ancora nato di poter replicare: invece la mobili- una volta del popolo romagnolo, che si è tazione per questa seconda edizione è mosso in maniera decisa comprendendo Assieme allo IOR ha dimostrato di stata ancora più sbalorditiva, grazie an- l’importanza di queste iniziative, ciascu- crederci anche Credit Agricole, che che alle varie iniziative personali dei veri na con le sue peculiarità. nell’ambito dell’iniziativa “Un dono lungo protagonisti, assieme ai pazienti, di que- “Il sogno di Dano” vede come protagoni- un mese” ha contribuito per un totale di sta attività, ovvero i parrucchieri volonta- sta Daniele Nasole, ragazzo di 35 anni 1.580 euro; ma soprattutto Axterisco, ri. La campagna si è conclusa nei primi nato a Taranto ma residente a Forlì Web Agency con sede a Forlì da sem- giorni di febbraio 2019, arrivando a che, dopo aver sconfitto un tumore raro, pre molto attiva nel mondo dello sport, circa 38.000 euro grazie alla generosi- coltiva un’ambizione: quella di prendere che ha elargito 3.000 euro per rag- tà di oltre 1.200 sostenitori. Una som- parte alle Paralimpiadi di Tokyo 2020, giungere e superare l’obiettivo della ma davvero importante, che contribuirà gareggiando sui 200 metri di canoa. campagna. Alla fine sono stati 6.180 gli non solo ad aiutare sempre più pazienti, Un obiettivo non facile a causa degli euro raccolti, somma che ha già portato ma anche a rendere gli spazi in cui viene strascichi che la malattia ha lasciato a un risultato concreto: l’acquisto di un erogato il Progetto Margherita i più ac- sul suo corpo, e soprattutto un percorso non privo di ostacoli e imprevisti, come pagaiergometro, per allenarsi e tenersi in coglienti e riservati possibile. D’altronde quello accaduto il 22 gennaio scorso, forma anche durante l’inverno, quando il sempre più donne hanno compreso l’im- quando durante un allenamento l’ex freddo e il Fenomeno di Raynaud, effet- portanza di curare la propria bellezza a paziente si è rotto una delle viti in ti- to collaterale dovuto alla chemioterapia, dispetto del cancro e come il preservare tanio che ne stabilizzano la schiena. impediscono a Daniele di scendere in la propria femminilità e la propria iden- Tuttavia l’Istituto Oncologico Romagnolo acqua. “La Mia Mamma è Bellissima” tità sia il primo passo verso la vittoria di ha continuato a credere in lui e nella for- si è invece rivelato una straordinaria questa grande sfida. Solo nel 2018, in- za dell’esempio che può rappresentare conferma, con pochi eguali in Italia. La fatti, sono state ben 451 le donne che per tutti i ragazzi che attraversano la sua campagna di raccolta fondi caricata sul- hanno usufruito del servizio: ben più medesima disavventura, per dimostrare la piattaforma Idea Ginger è nata a fine di una al giorno. Un ringraziamento in che i sogni che coltiviamo prima di una 2017 con l’obiettivo di acquistare le par- particolare a coloro che hanno scelto di diagnosi di cancro possono essere an- rucche gratuite sufficienti per ampliare donare 100 euro, scegliendo così di atti- che riposti in un cassetto momentanea- il Progetto Margherita dello IOR dalle vare il “benefit” della citazione su queste mente, ma, una volta sconfitto il tumore, sole sedi di Forlì, Ravenna e Rimini a pagine: Francesca Borghi, Rita Cipolla, si può ritrovare la forza per riprenderli in quelle di Cesena e Imola, in modo che Carlo Marchetti, Manila Muraccini, mano e realizzarli. tutte le donne che ne potranno avere Francesca Padovani, Virgilio Renzetti.
13 Eventi Colonna laparoscopica: un aiuto hi-tech per Faenza Donata una strumentazione all’avanguardia all’Ospedale “degli Infermi” L’11 dicembre 2018 è stata inaugurata, li, che potranno essere sottoposti a presso l’Ospedale “degli Infermi” di Fa- interventi sempre più precisi e sem- enza, la nuova colonna laparoscopica pre meno invasivi, cosa che comporta “4K ultraHD Olympus”, macchinario una riduzione dei tempi di ricovero e di dalla tecnologia innovativa del valore recupero della funzionalità. Per l’occa- di circa 157 mila euro, donato all’equi- sione l’Istituto Oncologico Romagno- pe della U.O. di Chirurgia diretta dal lo non si è fatto solo donatore, con prof. Giampaolo Ugolini, grazie a un 20.000 euro investiti nell’acquisto grande lavoro di squadra che ha coin- della macchina, ma anche “colletto- terventi di chirurgia colo-rettale con volto terzo settore, istituzioni, aziende re” delle offerte che man mano sono tecnica laparoscopica e la maggior e privati cittadini. Nello specifico tale arrivate dai vari enti pubblici e privati. parte dei pazienti è stata dimessa strumentazione permetterà di avere «Di fronte a tanta generosità sentiamo a quattro giorni di distanza dall’in- una definizione di immagine impen- tutta la responsabilità di accrescere tervento. Questo è forse il miglior in- sabile fino a pochi anni fa, consenten- sempre di più la qualità del trattamen- dicatore di qualità del nostro lavoro, do una valutazione più accurata della to chirurgico che offriamo ai nostri con- sebbene non sia certo l’unico. Delle perfusione intestinale e una più chia- cittadini e a quanti si rivolgono all’O- 450 procedure maggiori colon-rettali ra identificazione di alcune strutture spedale di Faenza, – ha spiegato il prof. svolte presso la nostra struttura, negli anatomiche. A beneficiarne saranno Ugolini nel corso della cerimonia – una ultimi due anni l’84% si è concluso soprattutto i pazienti colpiti da pa- qualità comunque già alta testimoniata per via mini-invasiva; mentre la me- tologie come cancro del colon-retto dai dati in nostro possesso. Solo nel dia in Italia varia tra il 30% e il 40% e malattie infiammatorie intestina- 2018 sono stati eseguiti oltre 250 in- e anche nei Paesi europei coi più alti standard, come l’Olanda, si attesta sull’80%. Per questo motivo, sebbe- ne alcuni potrebbero pensare che una apparecchiatura di tale livello sia sproporzionata per una realtà limitata come la nostra, in realtà ricordo che molto spesso i ristoranti stellati sor- gono in città piccole: l’Ospedale di Fa- enza, dati alla mano, si è già imposto come uno dei principali centri di riferi- mento in Emilia-Romagna per la chirur- gia dell’apparato digerente, e grazie a questa donazione potremo mantenere e, auspicabilmente, migliorare il nostro Il taglio del nastro con colonna laparoscopica servizio.»
14 Aziende in campo A Natale abbiamo ricevuto i vostri regali UN RINGRAZIAMENTO PARTICOLARE A Ala Ricambi Conserve Italia Icel Prosit Smurfit Kappa Unità Lugo San Lazzaro di Savena Lugo Forlì di Massa Lombarda Amitek Curti Costruzioni Ima Service Ravaioli Legnami Massa Lombarda Poggio Torriana Meccaniche Cesena Villanova di Teapak Atl Group Castel Bolognese Infia Bagnacavallo Imola Faenza Foris Index Bertinoro Romagna Acque Tif di Malavolti Boldrini Pesaresi Conselice Linea Persona Società delle Fonti e Tabanelli Snc e Associati Free Moda Capelli Forlì Faenza Rimini Forlì Lugo Saeg Tubozeta Boscolo Gel Frigor Omaf Gambettola Forlì Imola Cesena Faenza Schiumarini Union Ricambi Cam Impianti Golfera in Lavezzola Omgm Predappio Rimini Industriali Conselice Imola Siron Urbinati Ravenna Faenza San Mauro Pascoli Granfrutta Zani Plasfor Cediss Faenza Forlì Smurfit Kappa Italia Vincenzo Sospiri Villanova di Castenaso Unità di Capocolle Racing Gruppo Pritelli Plastica Cesena Centro Petroli Baroni Cattolica Forlimpopoli Bertinoro Forlì Santarcangelo di Romagna UN RINGRAZIAMENTO ANCHE A A.L.A.C. Astolfi Riccardo Buscaroli Giancarlo Concorde Snc Eltec Gattolino di Cesena Santarcangelo di Massa Lombarda Forlì Forlì A.R.Co. Romagna C & G Servizi Consorzio Frutteto Spa Euroclean Cotignola Astra Ravenna Cesena Forlì Ably Faenza C.A.I.E.C. Coop. Arte Muraria Fabbri Costruzioni Funo di Argelato Atlanta Stretch Cesena Forlì San Leo Agenzia La Villa Poggio Torriana C.A.M. Coop. Bagnini di Fabbri Giordano Autocarrozzeria Mentana Ravenna Riccione Forlì Faenza Lugo Canario Riccione Fabo S.I. Agriflex Massa Lombarda Forlì Baldini Riccardo Forlì Coop. Facchini Cotignola Forlì Capri Cotignola Fam Batterie Ali Meldola Batani Matteo e Imola Costamp Longiano Forlì Farolfi Alberto Prom. Barbara Melchiorri Casadei e Pellizzaro Alqua Cervia Finanz. Fineco Bank Taranto Forlì Cristyle di Borghini Belgradi Renata Cristina Forlì Andrea Gonnella Centro Servizi Doganali Cotignola Pievesistina di Cesena San Michele (RA) Fattoria Fonfetto Forlì Società Agr. Beltrami Sergio Dott. Ing. Chiadini Cristina Croce Verde Novafeltria Antonelli Novafeltria Novafeltria Imola Forlì Cesena Fiuzzi David Agente Bersani Otello Ciclat Trasporti Di Girolamo Mirella Aqua Plus Alfonsine Imola di Commercio Faenza Ambiente Cesena Bianchi Mauro Ravenna Diag Investigazioni Ar-Fer Ravenna Focaccia & Minguzzi Forlì Cna Forlì-Cesena Russi Castrocaro Terme Bipres Forlì Dibimont Fornasari Fabio Argelli Rocca San Casciano Co.Na.Se San Giorgio Jonico Fusignano Forlì Boghi Serena Conselice Dipendenti Pieri Group Fosfitalia Spa Aristide Brini Morciano di Romagna Colas Pulizie Industriali Cesena Ravenna Lugo Bortolotti Sergio Ravenna Dolcetti Loredana Franco System Art Campenter Filo Argenta Colas Pulizie Locali Forlì Fusignano Rocca San Casciano Bragagni Farolfi Ravenna Duravit Italia Gemar Artigiana Legno Forlì Columbia Transport Fornace Zarattini - Ravenna Cervia Russi Brighi Ravenna Ecologia Edile Graziani Roberto Asita Santarcangelo di Rom. Con.Eco Trasporti Faenza Packaging Faenza Ravenna Mercato Saraceno
15 Aziende in campo Group Service Energy Maxisald Optima Resina Forlìvese Studio Notarile Ravenna Bertinoro Forlì Forlì Associato Alessandro GSM Mengozzi Torneria Ordine dei Dottori Riminibanca Torroni, Silvia Defiorian Cesena Lavorazioni Meccaniche Commercialisti e Rimini Forlì Ideato Forlì degli Esperti Contabili Riviera Congressi Studio Reno e Cesena Metal Service Rimini Rimini Samoggia Impresa Edile Muceli Forlì Oremplast Rondinelli Gino Forlimpopoli Gian Paolo Milani Massimo Massa Lombarda Lugo Studio Rivalta S. P. in Trento (RA) Alfonsine Pagliaccio Annamaria Salvatori Lionella Lugo Inspecta Morelli Luisa e Franco Lugo Lugo Studio Scialdone Forlì Ravenna Pagliarani Stefano Si.Ver. Costruzioni Lugo Iron Tech Morigi Roberto Cesenatico Massa Lombarda Studio Tecnico Geom. Faenza Forlì Pansecchi Dott. Davide Sintoni Guido Tellarini Italmont Moroni Geom. Nerio Ravenna Ravenna Lugo Taranto Faenza Paresa Siroli Corrada Succi Claudio La Base Revisioni Nanni Silvia Cesena Voltana - Lugo Rappresentanze Forlì (Fideuram) Parisi Sabrina Sirotti Laura Forlì La Splendida Fusignano Forlì Ravenna T.B.T. Sas di Caroli Cesena Nemo Industrie Pazzaglini Lino & C. Soleado Riccardo & C. Laurenti Maria Luisa Mercato Saraceno S. Giovanni in Marignano Bertinoro Ravenna Bagnacavallo Nitrocolor Petra Stella Marina Tecnoteam Lnt Sea Terminal Faenza Ravenna Bassette Cattolica Ravenna Ravenna Nuova Cei Pieri Daniele Studio Cirilli Santarcangelo di Romagna Bertinoro Torrefazione Canario L’Ortolano Ravenna Bassette Forlì Cesena Nuova Me.G.A. Pisanelli Giuseppe Studio Commerciale Ravenna Forlì Tropical Lane M.G. Focaccia e Tarroni Coriano Coriano Officina Dell’Ambiente Polienergie Surl Ravenna Conselice Faenza Vaccari Enrico M.I. Tech Studio Economisti Imola Ogf Plastica di Olivieri Pro.Pa.R Associati Fusignano Macelleria Bertoni Rimini Fornace Zarattini (RA) Bologna Vertaglia Porte Gianluca Olivieri Andrea e Mirka R.B.M. Studio Lmb Santarcangelo di Ravenna Fusignano Massa Lombarda Commercialisti Associati Romagna Maini Roberta Omega Engineering Rebuffi Architettura Rimini Zoli Wainer Bagnacavallo Imola Ravenna Forlì FORNITORI ROSETTI MARINO SPA 3B Technology Cm-Ts Fcf Menotti Poverini Secom Service Ravenna Taranto Ravenna Ravenna Ravenna Amedea Servizi Coibent Plastic Gencantieri Montanari Andrea Siderflange Sasso Marconi Forlì Magenta Ravenna Cesena Axo Construction Coiver Gusberti Marcello Nuova Olp Siderurgica Ravenna Cormano Monza Ravenna Ravennate 2.0 Baglietto Consorzio Blue Line Hermes O. M. G. Ravenna La Spezia Group Genova Marina di Strongoli Solving Italia Be.Ta. Monfalcone Isolfin Omc Montaggi Lesa Mercato Saraceno Consorzio Rmb Ravenna Oria T.A.L. Tubi Acciaio Bergo Impianti Ravenna Italmet Orsanigo Riccardo Lombarda Taglio Di Po Dafram Ravenna (Det-Tronics) Fiorenzuola d’Arda Biesse Sistemi Urbisaglia Ksb Italia Regno Unito Team Engineering Ravenna E.Qu.A. Concorezzo Precision Fluid Ravenna Ravenna Controls Sr Bullonerie Riunite Linear Form Tecnosald Ravenna Milano Romagna Edilgrid Ravenna Ravenna Forlì Torriana Prosider Manuten Co.M.I.C. Ravenna Tecnova Ht C.R.A. Inox Elios Digital Print Ravenna Pregnana Milanese Piobbico Ravenna Quality Test Maya Tecnologie Ravenna Tifernogas Camerani & Meldolesi Fase Service per l’Ambiente Città di Castello Ravenna Forlì Ravenna Sandvik Italia Milano Verlicchi Romano Ravenna
16 Le nostre storie Assaporare il presente, al di là del tumore La storia di Chiara, paziente libera da malattia Pioviggina a Rimini, la mattina del casa», spiega. Così a rispondere è il Dopo attenta riflessione Chiara opta 18 gennaio 2019, di quell’acqua da marito, ma la voce all’altro capo del per l’intervento più radicale: la pro- cui non riesci a ripararti neppure con ricevitore lo informa che, quello che ha spettiva di poter forse evitare quella ombrello e impermeabile: il modo di da dire, può riferirlo solo alla diretta in- chemioterapia, tanto importante quan- penetrarti nelle ossa e farti stringere teressata. Una necessità di discrezione to temuta, si rivela decisiva. «Dopo le spalle in un brivido tremolante, lo che rivelava molto di quello che avreb- l’intervento i linfonodi sentinella trova comunque. Ma Chiara, nella sede be dovuto comunicare l’operatore. hanno dato esito negativo, quindi IOR, entra comunque con un sorriso; e «Pensai subito che la frittata era fatta: mi ritengo molto più fortunata di tan- un raccoglitore enorme sottobraccio. corsi in bagno per asciugare le lacrime te persone che hanno vissuto la mia Sembra l’album di fotografie dove sti- e rendermi presentabile per il resto del stessa disavventura. Certo, la cura or- pare i momenti più importanti di una turno.». Il lavoro si rivela l’assoluta pri- monale è stata pesante: ne ho sentito vita intera: il giorno del matrimonio, le orità di Chiara, che addirittura decide ogni controindicazione, fino ad arriva- foto del viaggio di nozze, la nascita del- di rimandare biopsia e agoaspirato di re a sentirmi molto più vecchia della le figlie Giorgia e Giada. All’interno di ventiquattro ore per potersi sottoporre mia età. Tuttavia dopo l’intervento ho quel pesante plico Chiara ha stipato ai test durante la giornata di riposo. trovato la forza di reagire, di uscire da invece tutti i risultati di tutte le visite «Esami più approfonditi rivelarono tre quello stallo in cui ero piombata con di controllo fatte da novembre 2014, noduli al seno. Accettai la diagnosi im- la diagnosi. Ho sorpreso me stes- la data della prima mammografia su passibile: ormai le lacrime che avevo, sa.». L’interruttore è proprio Giada, la cui è stata riscontrata una fatidica opa- le avevo già piante. Mi sentivo ovatta- figlia minore, a spingerlo: una bimba cità. Nulla che valga la pena di essere ta, come se mi guardassi dall’esterno, che all’epoca ha solo otto anni, e che ricordato con affetto: nulla che pos- come se quella diagnosi appartenes- affronta la malattia della madre con sa essere dimenticato, nemmeno col se a una persona che non ero io: mi tutta la fragilità e l’ingenuità di cui è massimo sforzo. Eppure Chiara ha de- chiesero di scegliere tra tentare una capace una fanciulla. «Inizialmente si ciso, per qualche ragione, di portarselo quadrantectomia o optare per una rifiutava di vedermi, aveva troppo timo- dietro; probabilmente per consultarlo mastectomia, così decisi di prendermi re di quello che avrebbe visto: ma due nel caso in cui, durante il racconto del- un weekend per pensare.». settimane di ricovero si sono rivelate la sua sventura, dovesse avere qualche troppe anche per lei. Appena mi ha vi- incertezza. Neanche a dirlo, quel rac- sto ha esclamato: “Mamma, ti manca coglitore non verrà mai aperto: rimarrà un seno!”. Non so come abbia fatto a una presenza, silenziosa e pesante, a notarlo.». margine della scrivania. Chiara non ha Chiara adesso non è solo libera da bisogno di suggerimenti: ha tutto per- malattia, ma anche dalle paure che la fettamente in testa. paralizzavano: ed è forse per dare una «Il destino ha voluto che, quando mi scossa alle altre donne che stanno vi- hanno chiamato dall’ospedale, io fossi vendo la medesima esperienza che ha al lavoro e avessi lasciato il telefono a deciso di abbracciare il volontariato.
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