Colantuono: "Con la Samp punti pesanti"
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Colantuono: «Con la Samp punti pesanti» di Marco De Martino SALERNO – Stefano Colantuono ora si aspetta i punti. Quelli pesanti, quelli che ti aiutano a lavorare con maggiore serenità e che aggiustano la classifica. Contro la Sampdoria, domani pomeriggio all’Arechi, il tecnico si aspetta una Salernitana vogliosa di fare risultato pieno dopo tre sconfitte in quattro partite sotto la sua gestione: «Dobbiamo affrontare al meglio la sfida con la Sampdoria -ha esordito Colantuono- essere più cinici, perchè mette in palio punti pesanti. Ogni gara sarà fondamentale da qui alla fine del girone d’andata, dovremo cercare di trarre qualcosa di buono da ognuna per rimanere attaccati al treno salvezza. Non sarà semplice contro i blucerchiati -ha proseguito Colantuono- hanno un sistema di gioco camaleontico che consente loro di variare in corsa assetto alternando due moduli. Dovremo farci trovare pronti e concentrati, ma sono tranquillo perchè i ragazzi hanno preparato bene la partita negli allenamenti ed ho visto buoni segnali». Ancora una volta a rompere le uova nel paniere al tecnico ci si sono messi i soliti infortuni. Stavolta è toccato a Strandberg finire in infermeria: «Stefan è rientrato con qualche problema dal ritiro con la sua nazionale, mi spiace perchè ancora una volta ci ritroviamo in emergenza. C’è poco tempo per recuperarlo, vediamo cosa succede nelle prossime ore. Al suo posto potrebbe esserci Gagliolo che è un ragazzo serio, che ha tanta esperienza in serie A e che se fosse chiamato in causa non avrebbe problemi». Tornano però disponibili due pezzi importanti del centrocampo granata: «Lassana è di sicuro più avanti rispetto a Capezzi, il quale è appena rientrato in gruppo. Coulibaly potrebbe partire dall’inizio e fare la mezzala, anche perchè ha gamba e può giocare meglio di altri in ampiezza». La sfida
contro la Sampdoria sarà la prima di un ciclo terribile che chiuderà il girone d’andata: «Ci attende un mese intenso con tante partite ravvicinate. Nonostante questo abbiamo bisogno di fare punti, lo dice la classifica e per questo ci sarà bisogno di tutte le risorse che abbiamo a disposizione per riuscire a venirne fuori al meglio. nelle ultime due gare abbiamo incontrato avversari proibitivi -ha aggiunto Colantuono- come Napoli e Lazio ma abbiamo disputato due buone gare come pure la prima con l’Empoli ed a Venezia. Purtroppo abbiamo vinto solo una volta ma i segnali di crescita ci sono stati, li ho visti ed ora mi aspetto un ulteriore passo avanti contro una Sampdoria che è una squadra dal grande potenziale offensivo ma che è di sicuro alla nostra portata». In conclusione, Colantuono preferisce glissare sul tema societario: «Le vicende extra calcistiche non possono e non devono distrarci. Il gruppo non bada a questo, non so se lo fa internamente ma da quello che ho visto credo sia concentrato solo sulle cose di campo». Salernitana, le offerte non possono essere accettate Le offerte non possono essere accettate. Con queste parole, i trustee Melior Trust S.r.l. e Widar Trust S.r.l. annunciano che non ci sarà la cessione della Us Salernitana 1919. I Trustee rendono infatti noto che le offerte ricevute fino ad oggi non possono essere accettate perché: mancanti della documentazione necessaria alla verifica dei requisiti di Indipendenza imposti dall’atto di trust; oppure mancanti della documentazione utile alla dimostrazione della capacità di impegnare il soggetto che rilascia la dichiarazione di
Indipendenza; oppure subordinate a condizioni e prestazioni collegate ad elementi incerti e futuri inconciliabili con il divieto di ultrattività del trust imposto dall’atto. Alcuni degli interessati, inoltre, hanno evidenziato la necessità – per formulare l’offerta – di avere più tempo a disposizione per eseguire la due diligence, anche in considerazione del fatto che il progetto di bilancio chiuso al 30 giugno 2021 della U.S.Salernitana 1919 S.r.l. – con i relativi documenti collegati – è stato reso disponibile dalla società il 21 ottobre 2021 e pertanto inserito in data room in tale data. Rilevato quanto sopra, i Trustee rendono noto di avere deciso la proroga fino al 5 dicembre 2021 del termine per la presentazione delle offerte irrevocabili di acquisto, fermo restando che le stesse dovranno avere le caratteristiche di cui al comunicato del 5 ottobre 2021 e che i medesimi Trustee si riservano di accettare l’offerta ritenuta più vantaggiosa nel termine ‐ già indicato ‐ del 15 dicembre 2021. Salernitana, tempo scaduto: tutti col fiato sospeso di Marco De Martino SALERNO – Scaduto ufficialmente ieri alle ore 23.59 l’ultimatum lanciato ad inizio ottobre dai due trustee Isabella Isgrò (Melior trust) e Paolo Bertoli (Widar trust) per la presentazione delle offerte vincolanti per l’acquisto della Us Salernitana, cresce a dismisura l’ansia in seno alla tifoseria granata per conoscerne l’esito. Naturalmente ieri non sono giunte notizie ufficiali e non è detto che arrivino oggi, anche se in teoria i gestori del trust Salernitana 2021
potrebbero pubblicare la consueta nota sul sito web della società per fare il classico punto della situazione. Di sicuro Isgrò e Bertoli, a cominciare da questa mattina, stanno vagliando le offerte pervenute sulla pec in queste settimane in modo da consentire, a coloro che avranno rispettato i paletti imposti dai due trustee, l’accesso alla Data Room dove verrà dato inizio alla trattativa vera e propria che dovrà concludersi, tassativamente, entro e non oltre il prossimo 31 dicembre. Appare altamente improbabile visti i tempi ristretti, che possa esserci un’altra proroga. LA SITUAZIONE Al momento ci sarebbero quattro proposte per l’acquisto della Salernitana. Una notizia tutta da confermare (infatti uno dei punti da rispettare era l’obbligo della riservatezza) e che vedrebbe in corsa per rilevare la società granata un gruppo operante nel mondo del cinema, un fondo estero, una holding della penisola araba ed una di matrice italiana, che sarebbe capeggiata da alcune persone che in passato già hanno lavorato nel mondo del calcio. Nel caso di più offerte ritenute valide e congrue dai trustee, verrà indetta una gara fra gli offerenti – al fine effettuare l’alienazione nel più breve tempo possibile – con l’offerta più alta ricevuta come prezzo base e rilancio minimo pari all’1% del prezzo base della gara nei modi e nei termini che saranno comunicati agli offerenti. I tempi dell’operazione di eventuale cessione delle quote sono decisamente ristretti. La proposta di acquisto è stata formulata dagli interessati nella forma di “proposta irrevocabile di acquisto di partecipazioni sociali” irrevocabile fino al 15/12/2021 e senza alcuna condizione e dovrà contenere (i) la esplicita dichiarazione di possesso dei requisiti economici, patrimoniali e finanziari congrui, nonché di tutti i requisiti soggettivi previsti dalla normativa vigente nonché l’esplicita dichiarazione di esonero da responsabilità dei trustee in merito alla documentazione prodotta per la Due Diligence ed alle conseguenze derivanti dagli accertamenti che Figc e Covisoc effettueranno sul possesso dei requisiti in capo all’acquirente e da eventuali richieste. Dopo la valutazione delle offerte, nel caso una sia
stata ritenuta congrua i due trustee hanno reso noto che il trasferimento formale delle partecipazioni e contestuale saldo del prezzo dovrà avvenire entro i 10 giorni successivi e comunque entro il 31 dicembre 2021. Una data che non potrà essere disattesa, pena l’esclusione della Salernitana dal campionato di serie A attualmente in corso. Il predecessore di Marchetti alla Salernitana fu il colonnello Enrico Chiari Un militare al comando non costituisce una novità in casa granata. Il generale della Guardia di Finanza Ugo Marchetti, è stato preceduto da un… colonnello, Enrico Chiari. Come Marchetti, anche Chiari non era salernitano. Parmigiano di Collecchio, dove era nato il 30 settembre del 1885, nominato cavaliere del Regno nel dicembre del 1919, era un ufficiale di fanteria che, dopo aver lasciato l’esercito, conduceva un’agenzia di vigilanza notturna. È negli anni 30, in pieno fascismo, che Chiari assurge alla carica di massimo esponente della Salernitana. La nomina giunge al culmine di una progressiva scalata all’interno dei centri di potere della città. Chiari era stato affiliato alla potente Loggia Da Procida, ed era uno dei più fidati collaboratori di un altro militare, il Colonnello Madia, massone della loggia Pisacane, e presidente dell’influente associazione Federazione Ufficiali e soldati, della quale Chiari era il Direttore dell’Ufficio Stampa. Il 16 novembre del 1922, il colonnello Chiari annuncia il passaggio al Fascismo, insieme all’avv. Mario Iannelli che di lì a poco sarebbe diventato il leader del fascismo salernitano. Il clima di quei momenti è racchiuso nella prima
pagina del giornale satirico salernitano “È permesso?” che si apre con questo titolo “Tutta Salerno è fascista”. Con queste premesse non è strano che Chiari, uomo di fiducia del federale Iannelli, diventi presidente della Salernitana. In verità ci arriva perché il barone Giovanni Negri, siamo nel 1930, si dimette poco dopo il campionato 29/30 ed alla vigilia del nuovo torneo, Chiari si ritrova sulla poltrona di presidente. Ci resterà fino al 1934, con un successivo incarico tra la fine del 34 ed il 36. Cos’hanno in comune Marchetti e Chiari? Probabilmente lo spirito che anima i militari, la disciplina, il rispetto delle regole. Infatti. Il Generale Marchetti, silenzioso per molto tempo, poi improvvisamente loquace, nel suo exploit dopo la sconfitta di La Spezia ha espresso il proprio pensiero in un lungo comunicato ove non mancano passaggi, per così dire, “militari” come quando afferma “Fermo restando il rispetto e l’ammirazione per gli antagonisti che hanno prevalso, di cui si riconosce e si apprezza il valore, è troppe volte mancato l’agonismo, la ferma volontà di far valere le ragioni proprie; è troppe volte mancato, quando necessario, il proverbiale “non ci sto” o il “basta così”, comportamento cioè di chi vuole andare oltre il limite quando ciò è doverosamente possibile.” Traduzione in pratica del motto della Guardia di Finanza “nec recisa recedit” ovvero “neanche spezzata retrocede”, coniato da Gabriele D’Annunzio. E Chiari? Torniamo al colonnello parmigiano che si trovò al comando della Salernitana nel torneo 30/31. Il “militare” Chiari, come Marchetti, non tollerava il venir meno dell’impegno. Successe che una Salernitana lanciata in classifica e che aveva il punto di forza sulla presenza in panchina dell’ungherese Kertezs, si trovò improvvisamente senza il tecnico che, dopo una netta vittoria (4-1 al Messina), il 1° febbraio 1931, lascia Salerno e vola dalla Catanzarese che gli ha offerto un ingaggio migliore. Cosa fa Chiari? Prima chiama un nuovo allenatore Stritzel e contemporaneamente ingaggia una battaglia per il ritorno di Kertezs. Il colonnello vince la battaglia, il
tecnico magiaro torna e porta la Salernitana in finale. Lo spareggio con il Cagliari è cosa nota. La sconfitta in Sardegna nega la serie B alla Salernitana, con i sospetti sul portiere Lipizer, che preferirà non tornare a Salerno, e con Kertezs che ritorna a Catanzaro. I motti– Lo spirito che deve animare la squadra granata in questa “campagna della salvezza” può riassumersi con l’unione dei motti della US Salernitana 1919 “Macte animo” che ha guidato la presidenza del colonnello Chiari, e di quello che ha guidato l’azione professionale del Generale Marchetti “ Nec recisa recedit”. “Coraggio, neanche spezzata retrocede”. Michele Capone
Salernitana, sarà la volta buona? di Fabio Setta SALERNO – Saranno ritenute valide, congrue e vincolanti? Si entrerà, finalmente, nella fase calda e decisiva per la svolta societaria quanto mai attesa ma soprattutto necessaria? La storia della Salernitana e di questa stagione da oggi può davvero cambiare. Alle 23:59 di questa sera scade il tempo per inviare la “proposta irrevocabile di acquisto di partecipazioni sociali”. Naturalmente il termine temporale è puramente formale, perché ormai quello che è fatto è fatto e vista la complessità dell’operazione sembra altamente improbabile che possa arrivare la classica offerta last minute. L’obbligo di riservatezza richiesto tra le clausole per la presentazione della manifestazione d’interesse ha fatto sì che gli eventuali gruppi o imprenditori interessati restassero giustamente nell’ombra. Di nomi ne sono circolati tanti, seguiti spesso da una smentita che potrebbe però far parte anche del gioco. L’unica certezza è che il Trust Salernitana 20121 composto dai due trustee Isabella Isgrò (Melior trust) e Paolo Bertoli (Widar trust) entro il 31 dicembre devono alienare le quote di partecipazione societaria loro affidate dai due disponenti, l’Omnia Service di Claudio Lotito e la Morgenstern del cognato Marco Mezzaroma, pena l’esclusione dal campionato. Quali sarebbero i gruppi interessati? L’ultimo in ordine di tempo sarebbe una cordata di imprenditori operanti nel mondo del cinema che avrebbe mandato la manifestazione d’interesse. Quello era il primo passo per accedere poi alla Data Room per avere contezza dei documenti contabili della società. Questa manifestazione si aggiungerebbe a quelle pervenute in passato ma mai confermate
dai diretti interessati di un fondo estero, di una holding della penisola araba e di una di matrice italiana, che sarebbe capeggiata da alcune persone che in passato già hanno lavorato nel mondo del calcio. In questi giorni tra le parti sarebbe proseguito la scambio di documenti, dopo il comunicato ufficiale dello scorso 5 ottobre, con cui i trustee avevano bocciato le manifestazioni d’interesse pervenute entro il 30 settembre, che era la prima scadenza poi prorogata. Da domani inizierà la nuova valutazione. Nel caso di più offerte, alla scadenza del termine odierno, ritenute valide e congrue dai Trustee, verrà indetta una gara fra gli offerenti – al fine effettuare l’alienazione nel più breve tempo possibile – con l’offerta più alta ricevuta come prezzo base e rilancio minimo pari all’1% del prezzo base della gara nei modi e nei termini che saranno comunicati agli offerenti. I tempi dell’operazione di eventuale cessione delle quote sono decisamente ristretti. La proposta di acquisto è stata formulata dagli interessati nella forma di “proposta irrevocabile di acquisto di partecipazioni sociali” irrevocabile fino al 15/12/2021 e senza alcuna condizione e dovrà contenere (i) la esplicita dichiarazione di possesso dei requisiti economici, patrimoniali e finanziari congrui, nonché di tutti i requisiti soggettivi previsti dalla normativa vigente nonché l’esplicita dichiarazione di esonero da responsabilità dei trustee in merito alla documentazione prodotta per la Due Diligence ed alle conseguenze derivanti dagli accertamenti che Figc e Covisoc effettueranno sul possesso dei requisiti in capo all’acquirente e da eventuali richieste. Dopo la valutazione delle offerte, nel caso una sia stata ritenuta congrua i due trustee hanno reso noto che il trasferimento formale delle partecipazioni e contestuale saldo del prezzo dovrà avvenire entro i 10 giorni successivi e comunque entro il 31 dicembre 2021. Quella sarà la data X anche se, obiettivamente, appare improbabile che la Figc possa decidere di escludere la Salernitana dal campionato. D’altronde, al di là delle polemiche e delle invettive estive, Gravina ha chiuso ben più di un occhio per evitare ricorsi alla giustizia ordinaria che
avrebbero potuto dare ragione a Lotito che avrebbe poi così conservato il controllo di due società. Motivi di immagine, questioni legate ai diritti tv giusto per citare alcune delle possibili motivazioni che potrebbero portare ad una proroga. Va ricordato inoltre che proprio la Figc ha concesso comunque già ulteriori 45 giorni dal momento dell’accettazione dell’offerta di cessione vincolante per l’eventuale disbrigo degli aspetti burocratici. La preoccupazione dei tifosi, però, riguarda soprattutto il mercato di gennaio. Se dovesse esserci una nuova proroga oppure bisognerà attendere i tempi tecnici per la cessione, come la Salernitana potrà operare sul mercato? Per raggiungere la salvezza c’è bisogno di rinforzi e inevitabilmente anche gli eventuali imprenditori interessati all’acquisto non possono non saperlo. Per questo c’è bisogno di fare in fretta. Ma tutto dipende dalla valutazione delle offerte. Se non dovessero essere ritenute dai trustee congrue e vincolanti il futuro del club granata si complicherebbe e non di poco. Il ricordo di Peppino Soglia e la sua lezione sull’unità di Enzo Sica Il tempo passa inesorabile e ricordare un grande presidente della Salernitana a sette anni dalla sua scomparsa quale è stato don Peppino Soglia ci riesce facile. Facile perchè erano, forse, altri tempi in cui il calcio era, forse, diverso da quello moderno ma anche perchè prima di essere proprietari e presidenti si era tifosi della gloriosa maglia granata. E lui, il presidente come venne subito affettuosamente chiamato Peppino Soglia da tutta la tifoseria salernitana all’indomani
dell’insediamento (parliamo dell’anno 1987) quando rilevò la società dalla Fi.Sa: che faceva capo ad Augusto Strianese era forse già un predestinato a far arrivare lontano la sua , in questo caso la Salernitana. Erano tempi difficili all’epoca vissuti da una squadra granata che non riusciva ad uscire da una specie di che era il campionato di serie C, l’infuocato girone meridionale, dove si barcamenava da ben 25 anni non riuscendo a fare l salto di qualità che era, naturalmente, rappresentato dalla promozione in serie B. Peppino Soglia, costruttore di Castel San Giorgio ma soprattutto tifoso, cercò proprio arrivando alla presidenza, di regalare quel qualcosa in più ad una città che viveva tanto di calcio ma che anche con alterne vicende societarie aveva sempre mancato quell’obiettivo che la generazione di quel tempo, che faceva capo a Piazza Casalbore e allo stadio Vestuti, sperava potesse un giorno arrivare. Don Peppino nel giro di un paio d’anni ci riuscì. L’arrivo a Salerno di un grande campione come Agostino Di Bartolomei che era stato calciatore grandissimo nella Roma, prima di trasferirsi a Cesena, fu un colpo sensazionale che lui mise a segno. Il resto, nella stagione 1989 1990 quando la squadra fu promossa in serie B, fu per merito dell’allenatore GIancarlo Ansaloni e del direttore generale dell’epoca Franco Manni che riuscirono anche con l’ingaggio di calciatori di spessore a vincere il campionato di terza serie. Non possiamo certamente non ricordare anche le tante contestazioni quasi fisiologiche che anche il buon Peppino Soglia fu oggetto dai tifosi dell’epoca ma il suo amore per il colore granata era davvero tanto e lui cercava sempre con la sua calma, che trasferiva all’intera squadra, di guardare sempre avanti in maniera positiva tanto i risultati sarebbero prima o poi arrivati. Quasi un trasferimento a quello che sta accadendo oggi, in questo campionato di serie A, a sette anni di distanza. La squadra dovrebbe essere più pragmatica e soprattutto non abbattersi visto l’inizio di campionato disastroso con il penultimo posto in classifica dopo dodici giornate. Forse con un presidente come Soglia che con quel suo calore sempre
costante trasmetteva tranquillità ad ambiente e tifoseria la ripresa sarebbe stata ancora più facile. Ma noi vogliamo ricordare, sette anni senza di lui, quel Giuseppe Soglia dell’epoca che con quel suo sorriso sempre presente, con quell’abbraccio al compianto e mai dimenticato Agostino Di Bartolomei che era stato il vero mentore di quella Salernitana e l’aveva trascinata nel campionato cadetto dopo anni di purgatorio in serie C. E se l’addio alla presidenza di Peppino Soglia fu abbastanza traumatico dopo quattro anni (marzo del 1991 con la cessione al gruppo Casillo) il suo ricordo rimarrà sempre nel cuore dei veri tifosi e sportivi granata.
Circuito del Sele di Battipaglia e verrà trasmesso in diretta streaming con programma e orari che verranno pubblicati sul sito del circuito che lo ospita (www.circuitodelsele.it). Il Circuito ospiterà test collettivi il week end del 6 e 7 novembre e sabato 13 novembre. Il trofeo Fiordelisi è oramai un appuntamento fisso per team e piloti. Per loro in palio un buon montepremi, grazie alla collaborazione dei vari sponsor che hanno rinnovato il loro concreto sostegno alla manifestazione. Le categorie ammesse al Trofeo sono le Mini, Nazionale e GR.3, le categorie IAME X30, le categorie ROTAX, le categorie KZ e la KZ 2. Non mancheranno le categorie Club, con la finale regionale che assegnerà doppio punteggio. Il karting è una specialità dello sport motoristico effettuata con piccoli veicoli a quattro ruote dal telaio in tubolare d’acciaio, privi di sospensioni e dotati di motore a combustione interna. I veicoli sono detti kart, nome commerciale di uno dei primi esemplari disponibili sul mercato statunitense. Il karting è anche propedeutico ad una carriera da pilota automobilistico. Infatti molti dei più grandi piloti di Formula 1 degli ultimi anni sono stati, in gioventù, kartisti di livello internazionale (fra questi i campioni del mondo Michael Schumacher (CRG e Tony Kart), Ayrton Senna (DAP), Alain Prost, Fernando Alonso (MW – Rakama Mike Wilson), Kimi Räikkönen (Gillard), Lewis Hamilton (CRG e Parolin) e Jenson Button) e hanno continuato a utilizzare i go-kart per tenersi in allenamento. Eloquente fu la partecipazione nel 2001 del 7 volte campione del mondo di F1 Michael Schumacher alla finale del campionato del mondo di karting classe 100 cm³ “Formula Super A” vinto dall’italiano Vitantonio Liuzzi (CRG/Maxter), anch’egli futuro pilota di F1.
Salernitana, sai che goduria battere Lotito di Marco De Martino SALERNO – Come dimenticare l’amara sconfitta nel derby? Battendo la Lazio e… Claudio Lotito. A Salerno c’è chi spera di dare un dispiacere al (quasi) ex co-patron e c’è chi… mente. La Salernitana nel tardo pomeriggio di oggi sarà di scena all’Olimpico, al cospetto di quello che fino a pochi mesi fa, per oltre dieci anni, è stato il proprio padre-padrone. Un rapporto controverso, caratterizzato da alti e bassi ma che non è mai sbocciato a causa, soprattutto, del vulcanico carattere dell’imprenditore capitolino. Con le quattro promozioni nell’arco dei suoi dieci anni di gestione, che hanno condotto la Salernitana dalle stalle della serie D alle stelle della serie A, Claudio Lotito è probabilmente il proprietario più vincente della storia granata. Ed allora perchè non è mai stato veramente amato dalla tifoseria granata? Perchè il popolo salernitano valuta più le parole, i gesti e gli atteggiamenti e spesso e volentieri il numero uno della Lazio è stato fin troppo crudo nelle sue disquisizioni. “Non avevate nemmeno i palloni”, “Nella vostra storia avete giocato quasi sempre in serie C”, “La Salernitana è la sorella minore della Lazio” sono soltanto alcune delle frasi che hanno fatto imbestialire, a più riprese, la tifoseria granata. Quella tifoseria che questa sera si presenterà all’Olimpico in più di seimila unità, cercando un’impresa che, oggettivamente, appare a dir poco proibitiva. La Lazio di Maurizio Sarri ha sì mostrato crepe preoccupanti (vedi la sconfitta di Verona) ma ha anche dimostrato di essere ancora tra le big d’italia soprattutto grazie alla prolificità dell’ex baby granata Ciro Immobile. E di ex ce ne saranno tanti sulla sponda capitolina. Uno, Luiz Felipe, giocherà titolare, gli altri, Strakosha, Adamonis ed Akpa Akprò osserveranno inizialmente dalla
panchina Lazio e Salernitana sfidarsi. I granata, dopo il ko contro il Napoli, hanno maturato la consapevolezza di poter dar fastidio anche alle cosiddette sette sorelle. La squadra biancoceleste è una di loro e così Strandberg e compagni cercheranno di completare quell’impresa soltanto accarezzata contro i cugini partenopei. Ci sarà Franck Ribery, dovrebbe esserci anche Nwanko Simy il quale cercherà di colpire ancora una volta la Lazio, una delle sue vittime preferite. E’ vero, l’impresa è titanica ma perchè non crederci? D’altra parte, vuoi mettere il gusto di battere, in casa propria, Claudio Lotito? Presidente Zigarelli: “Corso gratuito per stampa sportiva in collaborazione con Ussi Campania” Presidente Carmine Zigarelli: “Ringrazio il Presidente dell’USSI Campania Mario Zaccaria per la collaborazione e per la disponibilità nell’organizzare il primo corso totalmente gratuito di stampa e comunicazione sportiva in Campania. Avremo come relatori illustri professionisti del settore, che contribuiranno a quel percorso di crescita formativa, su cui fortemente puntiamo, per tutti i nostri tesserati”.
Mezzaroma: «Salernitana? Venduta e non svenduta» di Enzo Sica – «Una punta di rammarico c’è, le norme federali sulla multiproprietà sono stringenti e la stessa è stata anche inasprita per parenti ed affini in modo abbastanza esagerato. Dunque…» Marco Mezzaroma, ex co patron della Salernitana con Claudio Lotito non riesce ancora a capacitarsi, anche se si sta facendo una ragione, per aver dovuto lasciare la squadra granata proprio quando è arrivata, con lui e Lotito, nella massima serie. «Il dispiacere è enorme e non potermi godere la serie A, da protagonista, mi rode parecchio. Siamo partiti dieci anni fa dai campi impolverati e disagiati della serie D, addirittura abbiamo vinto anche la C2 come c’era allora prima di essere promossi in C1, poi la serie B e oggi la serie A. Sarebbe stato bello entrare da protagonisti a San Siro, all’Olimpico ed in altri gradi stadi Italiani» C’è rammarico in lei? «Ma certamente anche se tutto ciò lascia il tempo che trova. E si deve per forza di cose andare avanti in questo modo in attesa che arrivi il nuovo proprietario o i nuovi proprietari e possono valutare l’effettivo valore della società. E noi siamo alla finestra ed aspettiamo che la Salernitana non venga svenduta ma venduta…» Lei non ha notizie in merito? «Guardi dalla fine di giugno non abbiamo possibilità di incidere su nulla. Abbiamo con mio cognato conferito le quote al trust ed i trustee con l’amministratore delegato attuale devono valutare tutte le proposte che sono arrivate e che arriveranno» E’ stato importante anche l’apporto del direttore Fabiani che ha operato sul mercato allestendo una buona squadra di serie A con il francese Ribery come ciliegina sulla torta «Il direttore è una persona perbene e dopo tanti anni di esperienza in società ha cercato di metter su una squadra che
potesse ben figurare in serie A. Anche se vedendo la classifica attuale della squadra si potrebbe pensare il contrario. Ma si deve anche tenere conto che ci sono tante squadre racchiuse in pochi punti e con una classifica corta tutto può ancora accadere» Ha visto, quindi, la Salernitana quest’anno? «Certamente sempre per televisione. E ha disputato anche buone gare avendo poca fortuna in molte altre» L’esonero di Castori e l’arrivo di Colantuono: Come giudica questo avvicendamento in panchina? «Diciamo che la riconoscenza ci sarà sempre per mister Castori che ha vinto il campionato di serie B arrivando in serie A. Purtroppo i risultati non sono arrivati ma penso che per Colantuono e la squadra non sarà una passeggiata di salute ma anche con l’apporto dei tifosi granata eccezionali che devono stare vicino alla squadra, non esaltarsi nei momenti sì e non deprimersi se arriva qualche sconfitta» C’è qualche calciatore in questa rosa che le ispira particolare fiducia? «Qualcuno della vecchia guardia come capitan Di Tacchio e Gyomber sono sempre in prima linea ma anche gli altri stanno facendo bene. Bisogna anche tener conto che questa squadra ha anche pagato l’impatto con una categoria eccezionale come la serie A» Due ultime domande, presidente. Domenica alle 15 Lazio – Salernitana all’Olimpico con oltre settemila salernitana al seguito. Lei ci sarà? Vuol dire qualcosa ai tifosi della squadra granata? «Sulla prima domanda rispondo subito: No, non sarò all’Olimpico per la partita e non so se la vedrò. Sui tifosi voglio solo aggiungere di essere contento per loro e per tutta Salerno sperando che si ricordino chi li ha riportati in serie A. Con la speranza che possano rimanerci a lungo in questa categoria»
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