Colantuono: "Con la Samp punti pesanti"

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Colantuono: «Con                           la       Samp
punti pesanti»
di Marco De Martino

SALERNO – Stefano Colantuono ora si aspetta i punti. Quelli
pesanti, quelli che ti aiutano a lavorare con maggiore
serenità e che aggiustano la classifica. Contro la Sampdoria,
domani pomeriggio all’Arechi, il tecnico si aspetta una
Salernitana vogliosa di fare risultato pieno dopo tre
sconfitte in quattro partite sotto la sua gestione: «Dobbiamo
affrontare al meglio la sfida con la Sampdoria -ha esordito
Colantuono- essere più cinici, perchè mette in palio punti
pesanti. Ogni gara sarà fondamentale da qui alla fine del
girone d’andata, dovremo cercare di trarre qualcosa di buono
da ognuna per rimanere attaccati al treno salvezza. Non sarà
semplice contro i blucerchiati -ha proseguito Colantuono-
hanno un sistema di gioco camaleontico che consente loro di
variare in corsa assetto alternando due moduli. Dovremo farci
trovare pronti e concentrati, ma sono tranquillo perchè i
ragazzi hanno preparato bene la partita negli allenamenti ed
ho visto buoni segnali». Ancora una volta a rompere le uova
nel paniere al tecnico ci si sono messi i soliti infortuni.
Stavolta è toccato a Strandberg finire in infermeria: «Stefan
è rientrato con qualche problema dal ritiro con la sua
nazionale, mi spiace perchè ancora una volta ci ritroviamo in
emergenza. C’è poco tempo per recuperarlo, vediamo cosa
succede nelle prossime ore. Al suo posto potrebbe esserci
Gagliolo che è un ragazzo serio, che ha tanta esperienza in
serie A e che se fosse chiamato in causa non avrebbe
problemi». Tornano però disponibili due pezzi importanti del
centrocampo granata: «Lassana è di sicuro più avanti rispetto
a Capezzi, il quale è appena rientrato in gruppo. Coulibaly
potrebbe partire dall’inizio e fare la mezzala, anche perchè
ha gamba e può giocare meglio di altri in ampiezza». La sfida
contro la Sampdoria sarà la prima di un ciclo terribile che
chiuderà il girone d’andata: «Ci attende un mese intenso con
tante partite ravvicinate. Nonostante questo abbiamo bisogno
di fare punti, lo dice la classifica e per questo ci sarà
bisogno di tutte le risorse che abbiamo a disposizione per
riuscire a venirne fuori al meglio. nelle ultime due gare
abbiamo incontrato avversari proibitivi -ha aggiunto
Colantuono- come Napoli e Lazio ma abbiamo disputato due buone
gare come pure la prima con l’Empoli ed a Venezia. Purtroppo
abbiamo vinto solo una volta ma i segnali di crescita ci sono
stati, li ho visti ed ora mi aspetto un ulteriore passo avanti
contro una Sampdoria che è una squadra dal grande potenziale
offensivo ma che è di sicuro alla nostra portata». In
conclusione, Colantuono preferisce glissare sul tema
societario: «Le vicende extra calcistiche non possono e non
devono distrarci. Il gruppo non bada a questo, non so se lo fa
internamente ma da quello che ho visto credo sia concentrato
solo sulle cose di campo».

Salernitana, le offerte non
possono essere accettate
Le offerte non possono essere accettate. Con queste parole, i
trustee Melior Trust S.r.l. e Widar Trust S.r.l. annunciano
che non ci sarà la cessione della Us Salernitana 1919.

I Trustee rendono infatti noto che le offerte ricevute fino ad
oggi non possono essere accettate perché: mancanti della
documentazione necessaria alla verifica dei requisiti di
Indipendenza imposti dall’atto di trust; oppure mancanti della
documentazione utile alla dimostrazione della capacità di
impegnare il soggetto che rilascia la dichiarazione di
Indipendenza; oppure subordinate a condizioni e prestazioni
collegate ad elementi incerti e futuri inconciliabili con il
divieto di ultrattività del trust imposto dall’atto. Alcuni
degli interessati, inoltre, hanno evidenziato la necessità –
per formulare l’offerta – di avere più tempo a disposizione
per eseguire la due diligence, anche in considerazione del
fatto che il progetto di bilancio chiuso al 30 giugno 2021
della U.S.Salernitana 1919 S.r.l. – con i relativi documenti
collegati – è stato reso disponibile dalla società il 21
ottobre 2021 e pertanto inserito in data room in tale data.

Rilevato quanto sopra, i Trustee rendono noto di avere deciso
la proroga fino al 5 dicembre 2021 del termine per la
presentazione delle offerte irrevocabili di acquisto, fermo
restando che le stesse dovranno avere le caratteristiche di
cui al comunicato del 5 ottobre 2021 e che i medesimi Trustee
si riservano di accettare l’offerta ritenuta più vantaggiosa
nel termine ‐ già indicato ‐ del 15 dicembre 2021.

Salernitana, tempo scaduto:
tutti col fiato sospeso
di Marco De Martino

SALERNO – Scaduto ufficialmente ieri alle ore 23.59
l’ultimatum lanciato ad inizio ottobre dai due trustee
Isabella Isgrò (Melior trust) e Paolo Bertoli (Widar trust)
per la presentazione delle offerte vincolanti per l’acquisto
della Us Salernitana, cresce a dismisura l’ansia in seno alla
tifoseria granata per conoscerne l’esito. Naturalmente ieri
non sono giunte notizie ufficiali e non è detto che arrivino
oggi, anche se in teoria i gestori del trust Salernitana 2021
potrebbero pubblicare la consueta nota sul sito web della
società per fare il classico punto della situazione. Di sicuro
Isgrò e Bertoli, a cominciare da questa mattina, stanno
vagliando le offerte pervenute sulla pec in queste settimane
in modo da consentire, a coloro che avranno rispettato i
paletti imposti dai due trustee, l’accesso alla Data Room dove
verrà dato inizio alla trattativa vera e propria che dovrà
concludersi, tassativamente, entro e non oltre il prossimo 31
dicembre. Appare altamente improbabile visti i tempi
ristretti, che possa esserci un’altra proroga. LA SITUAZIONE
Al momento ci sarebbero quattro proposte per l’acquisto della
Salernitana. Una notizia tutta da confermare (infatti uno dei
punti da rispettare era l’obbligo della riservatezza) e che
vedrebbe in corsa per rilevare la società granata un gruppo
operante nel mondo del cinema, un fondo estero, una holding
della penisola araba ed una di matrice italiana, che sarebbe
capeggiata da alcune persone che in passato già hanno lavorato
nel mondo del calcio. Nel caso di più offerte ritenute valide
e congrue dai trustee, verrà indetta una gara fra gli
offerenti – al fine effettuare l’alienazione nel più breve
tempo possibile – con l’offerta più alta ricevuta come prezzo
base e rilancio minimo pari all’1% del prezzo base della gara
nei modi e nei termini che saranno comunicati agli offerenti.
I tempi dell’operazione di eventuale cessione delle quote sono
decisamente ristretti. La proposta di acquisto è stata
formulata dagli interessati nella forma di “proposta
irrevocabile di acquisto di partecipazioni sociali”
irrevocabile fino al 15/12/2021 e senza alcuna condizione e
dovrà contenere (i) la esplicita dichiarazione di possesso dei
requisiti economici, patrimoniali e finanziari congrui, nonché
di tutti i requisiti soggettivi previsti dalla normativa
vigente nonché l’esplicita dichiarazione di esonero da
responsabilità dei trustee in merito alla documentazione
prodotta per la Due Diligence ed alle conseguenze derivanti
dagli accertamenti che Figc e Covisoc effettueranno sul
possesso dei requisiti in capo all’acquirente e da eventuali
richieste. Dopo la valutazione delle offerte, nel caso una sia
stata ritenuta congrua i due trustee hanno reso noto che il
trasferimento formale delle partecipazioni e contestuale saldo
del prezzo dovrà avvenire entro i 10 giorni successivi e
comunque entro il 31 dicembre 2021. Una data che non potrà
essere disattesa, pena l’esclusione della Salernitana dal
campionato di serie A attualmente in corso.

Il predecessore di Marchetti
alla   Salernitana   fu   il
colonnello Enrico Chiari
 Un militare al comando non costituisce una novità in casa
granata. Il generale della Guardia di Finanza Ugo Marchetti, è
stato preceduto da un… colonnello, Enrico Chiari. Come
Marchetti, anche Chiari non era salernitano. Parmigiano di
Collecchio, dove era nato il 30 settembre del 1885, nominato
cavaliere del Regno nel dicembre del 1919, era un ufficiale di
fanteria che, dopo aver lasciato l’esercito, conduceva
un’agenzia di vigilanza notturna. È negli anni 30, in pieno
fascismo, che Chiari assurge alla carica di massimo esponente
della Salernitana. La nomina giunge al culmine di una
progressiva scalata all’interno dei centri di potere della
città. Chiari era stato affiliato alla potente Loggia Da
Procida, ed era uno dei più fidati collaboratori di un altro
militare, il Colonnello Madia, massone della loggia Pisacane,
e presidente dell’influente associazione Federazione Ufficiali
e soldati, della quale Chiari era il Direttore dell’Ufficio
Stampa. Il 16 novembre del 1922, il colonnello Chiari annuncia
il passaggio al Fascismo, insieme all’avv. Mario Iannelli che
di lì a poco sarebbe diventato il leader del fascismo
salernitano. Il clima di quei momenti è racchiuso nella prima
pagina del giornale satirico salernitano “È permesso?” che si
apre con questo titolo “Tutta Salerno è fascista”. Con queste
premesse non è strano che Chiari, uomo di fiducia del federale
Iannelli, diventi presidente della Salernitana. In verità ci
arriva perché il barone Giovanni Negri, siamo nel 1930, si
dimette poco dopo il campionato 29/30 ed alla vigilia del
nuovo torneo, Chiari si ritrova sulla poltrona di presidente.
Ci resterà fino al 1934, con un successivo incarico tra la
fine del 34 ed il 36.

Cos’hanno in comune Marchetti e Chiari? Probabilmente lo
spirito che anima i militari, la disciplina, il rispetto delle
regole. Infatti. Il Generale Marchetti, silenzioso per molto
tempo, poi improvvisamente loquace, nel suo exploit dopo la
sconfitta di La Spezia ha espresso il proprio pensiero in un
lungo comunicato ove non mancano passaggi, per così dire,
“militari” come quando afferma “Fermo restando il rispetto e
l’ammirazione per gli antagonisti che hanno prevalso, di cui
si riconosce e si apprezza il valore, è troppe volte mancato
l’agonismo, la ferma volontà di far valere le ragioni proprie;
è troppe volte mancato, quando necessario, il proverbiale “non
ci sto” o il “basta così”, comportamento cioè di chi vuole
andare oltre il limite quando ciò è doverosamente possibile.”
Traduzione in pratica del motto della Guardia di Finanza “nec
recisa recedit” ovvero “neanche spezzata retrocede”, coniato
da Gabriele D’Annunzio. E Chiari? Torniamo al colonnello
parmigiano che si trovò al comando della Salernitana nel
torneo 30/31. Il “militare” Chiari, come Marchetti, non
tollerava il venir meno dell’impegno. Successe che una
Salernitana lanciata in classifica e che aveva il punto di
forza sulla presenza in panchina dell’ungherese Kertezs, si
trovò improvvisamente senza il tecnico che, dopo una netta
vittoria (4-1 al Messina), il 1° febbraio 1931, lascia Salerno
e vola dalla Catanzarese che gli ha offerto un ingaggio
migliore. Cosa fa Chiari? Prima chiama un nuovo allenatore
Stritzel e contemporaneamente ingaggia una battaglia per il
ritorno di Kertezs. Il colonnello vince la battaglia, il
tecnico magiaro torna e porta la Salernitana in finale. Lo
spareggio con il Cagliari è cosa nota. La sconfitta in
Sardegna nega la serie B alla Salernitana, con i sospetti sul
portiere Lipizer, che preferirà non tornare a Salerno, e con
Kertezs che ritorna a Catanzaro.

I motti– Lo spirito che deve animare la squadra granata in
questa “campagna della salvezza” può riassumersi con l’unione
dei motti della US Salernitana 1919 “Macte animo” che ha
guidato la presidenza del colonnello Chiari, e di quello che
ha guidato l’azione professionale del Generale Marchetti “ Nec
recisa recedit”.

“Coraggio, neanche spezzata retrocede”.   Michele Capone
Salernitana, sarà la volta
buona?
di Fabio Setta

SALERNO – Saranno ritenute valide, congrue e vincolanti? Si
entrerà, finalmente, nella fase calda e decisiva per la svolta
societaria quanto mai attesa ma soprattutto necessaria? La
storia della Salernitana e di questa stagione da oggi può
davvero cambiare. Alle 23:59 di questa sera scade il tempo per
inviare la “proposta irrevocabile di acquisto di
partecipazioni sociali”. Naturalmente il termine temporale è
puramente formale, perché ormai quello che è fatto è fatto e
vista la complessità dell’operazione sembra altamente
improbabile che possa arrivare la classica offerta last
minute. L’obbligo di riservatezza richiesto tra le clausole
per la presentazione della manifestazione d’interesse ha fatto
sì che gli eventuali gruppi o imprenditori interessati
restassero giustamente nell’ombra. Di nomi ne sono circolati
tanti, seguiti spesso da una smentita che potrebbe però far
parte anche del gioco. L’unica certezza è che il Trust
Salernitana 20121 composto dai due trustee Isabella Isgrò
(Melior trust) e Paolo Bertoli (Widar trust) entro il 31
dicembre devono alienare le quote di partecipazione societaria
loro affidate dai due disponenti, l’Omnia Service di Claudio
Lotito e la Morgenstern del cognato Marco Mezzaroma, pena
l’esclusione dal campionato. Quali sarebbero i gruppi
interessati? L’ultimo in ordine di tempo sarebbe una cordata
di imprenditori operanti nel mondo del cinema che avrebbe
mandato la manifestazione d’interesse. Quello era il primo
passo per accedere poi alla Data Room per avere contezza dei
documenti contabili della società. Questa manifestazione si
aggiungerebbe a quelle pervenute in passato ma mai confermate
dai diretti interessati di un fondo estero, di una holding
della penisola araba e di una di matrice italiana, che sarebbe
capeggiata da alcune persone che in passato già hanno lavorato
nel mondo del calcio. In questi giorni tra le parti sarebbe
proseguito la scambio di documenti, dopo il comunicato
ufficiale dello scorso 5 ottobre, con cui i trustee avevano
bocciato le manifestazioni d’interesse pervenute entro il 30
settembre, che era la prima scadenza poi prorogata. Da domani
inizierà la nuova valutazione. Nel caso di più offerte, alla
scadenza del termine odierno, ritenute valide e congrue dai
Trustee, verrà indetta una gara fra gli offerenti – al fine
effettuare l’alienazione nel più breve tempo possibile – con
l’offerta più alta ricevuta come prezzo base e rilancio minimo
pari all’1% del prezzo base della gara nei modi e nei termini
che saranno comunicati agli offerenti. I tempi dell’operazione
di eventuale cessione delle quote sono decisamente ristretti.
La proposta di acquisto è stata formulata dagli interessati
nella forma di “proposta irrevocabile di acquisto di
partecipazioni sociali” irrevocabile fino al 15/12/2021 e
senza alcuna condizione e dovrà contenere (i) la esplicita
dichiarazione di possesso dei requisiti economici,
patrimoniali e finanziari congrui, nonché di tutti i requisiti
soggettivi previsti dalla normativa vigente nonché l’esplicita
dichiarazione di esonero da responsabilità dei trustee in
merito alla documentazione prodotta per la Due Diligence ed
alle conseguenze derivanti dagli accertamenti che Figc e
Covisoc effettueranno sul possesso dei requisiti in capo
all’acquirente e da eventuali richieste. Dopo la valutazione
delle offerte, nel caso una sia stata ritenuta congrua i due
trustee hanno reso noto che il trasferimento formale delle
partecipazioni e contestuale saldo del prezzo dovrà avvenire
entro i 10 giorni successivi e comunque entro il 31 dicembre
2021. Quella sarà la data X anche se, obiettivamente, appare
improbabile che la Figc possa decidere di escludere la
Salernitana dal campionato. D’altronde, al di là delle
polemiche e delle invettive estive, Gravina ha chiuso ben più
di un occhio per evitare ricorsi alla giustizia ordinaria che
avrebbero potuto dare ragione a Lotito che avrebbe poi così
conservato il controllo di due società. Motivi di immagine,
questioni legate ai diritti tv giusto per citare alcune delle
possibili motivazioni che potrebbero portare ad una proroga.
Va ricordato inoltre che proprio la Figc ha concesso comunque
già ulteriori 45 giorni dal momento dell’accettazione
dell’offerta di cessione vincolante per l’eventuale disbrigo
degli aspetti burocratici. La preoccupazione dei tifosi, però,
riguarda soprattutto il mercato di gennaio. Se dovesse esserci
una nuova proroga oppure bisognerà attendere i tempi tecnici
per la cessione, come la Salernitana potrà operare sul
mercato? Per raggiungere la salvezza c’è bisogno di rinforzi e
inevitabilmente anche gli eventuali imprenditori interessati
all’acquisto non possono non saperlo. Per questo c’è bisogno
di fare in fretta. Ma tutto dipende dalla valutazione delle
offerte. Se non dovessero essere ritenute dai trustee congrue
e vincolanti il futuro del club granata si complicherebbe e
non di poco.

Il ricordo di Peppino Soglia
e la sua lezione sull’unità
di Enzo Sica

Il tempo passa inesorabile e ricordare un grande presidente
della Salernitana a sette anni dalla sua scomparsa quale è
stato don Peppino Soglia ci riesce facile. Facile perchè
erano, forse, altri tempi in cui il calcio era, forse, diverso
da quello moderno ma anche perchè prima di essere proprietari
e presidenti si era tifosi della gloriosa maglia granata. E
lui, il presidente come venne subito affettuosamente chiamato
Peppino Soglia da tutta la tifoseria salernitana all’indomani
dell’insediamento (parliamo dell’anno 1987) quando rilevò la
società dalla Fi.Sa: che faceva capo ad Augusto Strianese era
forse già un predestinato a far arrivare lontano la sua
, in questo caso la Salernitana. Erano tempi
difficili all’epoca vissuti da una squadra granata che non
riusciva ad uscire da una specie di  che era il
campionato di serie C, l’infuocato girone meridionale, dove si
barcamenava da ben 25 anni non riuscendo a fare l salto di
qualità che era, naturalmente, rappresentato dalla promozione
in serie B. Peppino Soglia, costruttore di Castel San Giorgio
ma soprattutto tifoso, cercò proprio arrivando alla
presidenza, di regalare quel qualcosa in più ad una città che
viveva tanto di calcio ma che anche con alterne vicende
societarie aveva sempre mancato quell’obiettivo che la
generazione di quel tempo, che faceva capo a Piazza Casalbore
e allo stadio Vestuti, sperava potesse un giorno arrivare. Don
Peppino nel giro di un paio d’anni ci riuscì. L’arrivo a
Salerno di un grande campione come Agostino Di Bartolomei che
era stato calciatore grandissimo nella Roma, prima di
trasferirsi a Cesena, fu un colpo sensazionale che lui mise a
segno. Il resto, nella stagione 1989 1990 quando la squadra fu
promossa in serie B, fu per merito dell’allenatore GIancarlo
Ansaloni e del direttore generale dell’epoca Franco Manni che
riuscirono anche con l’ingaggio di calciatori di spessore a
vincere il campionato di terza serie. Non possiamo certamente
non ricordare anche le tante contestazioni quasi fisiologiche
che anche il buon Peppino Soglia fu oggetto dai tifosi
dell’epoca ma il suo amore per il colore granata era davvero
tanto e lui cercava sempre con la sua calma, che trasferiva
all’intera squadra, di guardare sempre avanti in maniera
positiva tanto i risultati sarebbero prima o poi arrivati.
Quasi un trasferimento a quello che sta accadendo oggi, in
questo campionato di serie A, a sette anni di distanza. La
squadra dovrebbe essere più pragmatica e soprattutto non
abbattersi visto l’inizio di campionato disastroso con il
penultimo posto in classifica dopo dodici giornate. Forse con
un presidente come Soglia che con quel suo calore sempre
costante trasmetteva tranquillità ad ambiente e tifoseria la
ripresa sarebbe stata ancora più facile. Ma noi vogliamo
ricordare, sette anni senza di lui, quel Giuseppe Soglia
dell’epoca che con quel suo sorriso sempre presente, con
quell’abbraccio al compianto e mai dimenticato Agostino Di
Bartolomei che era stato il vero mentore di quella Salernitana
e l’aveva trascinata nel campionato cadetto dopo anni di
purgatorio in serie C. E se l’addio alla presidenza di Peppino
Soglia fu abbastanza traumatico dopo quattro anni (marzo del
1991 con la cessione al gruppo Casillo) il suo ricordo rimarrà
sempre nel cuore dei veri tifosi e sportivi granata.
Circuito del Sele di Battipaglia e verrà trasmesso in diretta
streaming con programma e orari che verranno pubblicati sul
sito del circuito che lo ospita (www.circuitodelsele.it). Il
Circuito ospiterà test collettivi il week end del 6 e 7
novembre e sabato 13 novembre. Il trofeo Fiordelisi è oramai
un appuntamento fisso per team e piloti. Per loro in palio un
buon montepremi, grazie alla collaborazione dei vari sponsor
che hanno rinnovato il loro concreto sostegno alla
manifestazione. Le categorie ammesse al Trofeo sono le Mini,
Nazionale e GR.3, le categorie IAME X30, le categorie ROTAX,
le categorie KZ e la KZ 2. Non mancheranno le categorie Club,
con la finale regionale che assegnerà doppio punteggio. Il
karting è una specialità dello sport motoristico effettuata
con piccoli veicoli a quattro ruote dal telaio in tubolare
d’acciaio, privi di sospensioni e dotati di motore a
combustione interna. I veicoli sono detti kart, nome
commerciale di uno dei primi esemplari disponibili sul mercato
statunitense. Il karting è anche propedeutico ad una carriera
da pilota automobilistico. Infatti molti dei più grandi piloti
di Formula 1 degli ultimi anni sono stati, in gioventù,
kartisti di livello internazionale (fra questi i campioni del
mondo Michael Schumacher (CRG e Tony Kart), Ayrton Senna
(DAP), Alain Prost, Fernando Alonso (MW – Rakama Mike Wilson),
Kimi Räikkönen (Gillard), Lewis Hamilton (CRG e Parolin) e
Jenson Button) e hanno continuato a utilizzare i go-kart per
tenersi in allenamento. Eloquente fu la partecipazione nel
2001 del 7 volte campione del mondo di F1 Michael Schumacher
alla finale del campionato del mondo di karting classe 100 cm³
“Formula Super A” vinto dall’italiano Vitantonio Liuzzi
(CRG/Maxter), anch’egli futuro pilota di F1.
Salernitana, sai che goduria
battere Lotito
di Marco De Martino SALERNO –

Come dimenticare l’amara sconfitta nel derby? Battendo la
Lazio e… Claudio Lotito. A Salerno c’è chi spera di dare un
dispiacere al (quasi) ex co-patron e c’è chi… mente. La
Salernitana nel tardo pomeriggio di oggi sarà di scena
all’Olimpico, al cospetto di quello che fino a pochi mesi fa,
per oltre dieci anni, è stato il proprio padre-padrone. Un
rapporto controverso, caratterizzato da alti e bassi ma che
non è mai sbocciato a causa, soprattutto, del vulcanico
carattere dell’imprenditore capitolino. Con le quattro
promozioni nell’arco dei suoi dieci anni di gestione, che
hanno condotto la Salernitana dalle stalle della serie D alle
stelle della serie A, Claudio Lotito è probabilmente il
proprietario più vincente della storia granata. Ed allora
perchè non è mai stato veramente amato dalla tifoseria
granata? Perchè il popolo salernitano valuta più le parole, i
gesti e gli atteggiamenti e spesso e volentieri il numero uno
della Lazio è stato fin troppo crudo nelle sue disquisizioni.
“Non avevate nemmeno i palloni”, “Nella vostra storia avete
giocato quasi sempre in serie C”, “La Salernitana è la sorella
minore della Lazio” sono soltanto alcune delle frasi che hanno
fatto imbestialire, a più riprese, la tifoseria granata.
Quella tifoseria che questa sera si presenterà all’Olimpico in
più di seimila unità, cercando un’impresa che, oggettivamente,
appare a dir poco proibitiva. La Lazio di Maurizio Sarri ha sì
mostrato crepe preoccupanti (vedi la sconfitta di Verona) ma
ha anche dimostrato di essere ancora tra le big d’italia
soprattutto grazie alla prolificità dell’ex baby granata Ciro
Immobile. E di ex ce ne saranno tanti sulla sponda capitolina.
Uno, Luiz Felipe, giocherà titolare, gli altri, Strakosha,
Adamonis ed Akpa Akprò osserveranno inizialmente dalla
panchina Lazio e Salernitana sfidarsi. I granata, dopo il ko
contro il Napoli, hanno maturato la consapevolezza di poter
dar fastidio anche alle cosiddette sette sorelle. La squadra
biancoceleste è una di loro e così Strandberg e compagni
cercheranno di completare quell’impresa soltanto accarezzata
contro i cugini partenopei. Ci sarà Franck Ribery, dovrebbe
esserci anche Nwanko Simy il quale cercherà di colpire ancora
una volta la Lazio, una delle sue vittime preferite. E’ vero,
l’impresa è titanica ma perchè non crederci? D’altra parte,
vuoi mettere il gusto di battere, in casa propria, Claudio
Lotito?

Presidente Zigarelli: “Corso
gratuito per stampa sportiva
in collaborazione con Ussi
Campania”
Presidente Carmine Zigarelli: “Ringrazio il Presidente
dell’USSI Campania Mario Zaccaria per la collaborazione e per
la disponibilità nell’organizzare il primo corso totalmente
gratuito di stampa e comunicazione sportiva in Campania.
Avremo come relatori illustri professionisti del settore, che
contribuiranno a quel percorso di crescita formativa, su cui
fortemente puntiamo, per tutti i nostri tesserati”.
Mezzaroma:    «Salernitana?
Venduta e non svenduta»
di Enzo Sica

– «Una punta di rammarico c’è, le norme federali sulla
multiproprietà sono stringenti e la stessa è stata anche
inasprita per parenti ed affini in modo abbastanza esagerato.
Dunque…» Marco Mezzaroma, ex co patron della Salernitana con
Claudio Lotito non riesce ancora a capacitarsi, anche se si
sta facendo una ragione, per aver dovuto lasciare la squadra
granata proprio quando è arrivata, con lui e Lotito, nella
massima serie. «Il dispiacere è enorme e non potermi godere la
serie A, da protagonista, mi rode parecchio. Siamo partiti
dieci anni fa dai campi impolverati e disagiati della serie D,
addirittura abbiamo vinto anche la C2 come c’era allora prima
di essere promossi in C1, poi la serie B e oggi la serie A.
Sarebbe stato bello entrare da protagonisti a San Siro,
all’Olimpico ed in altri gradi stadi Italiani» C’è rammarico
in lei? «Ma certamente anche se tutto ciò lascia il tempo che
trova. E si deve per forza di cose andare avanti in questo
modo in attesa che arrivi il nuovo proprietario o i nuovi
proprietari e possono valutare l’effettivo valore della
società. E noi siamo alla finestra ed aspettiamo che la
Salernitana non venga svenduta ma venduta…» Lei non ha notizie
in   merito?    «Guardi    dalla    fine    di   giugno    non
abbiamo possibilità di incidere su nulla. Abbiamo con mio
cognato conferito le quote al trust ed i trustee con
l’amministratore delegato attuale devono valutare tutte le
proposte che sono arrivate e che arriveranno» E’ stato
importante anche l’apporto del direttore Fabiani che ha
operato sul mercato allestendo una buona squadra di serie A
con il francese Ribery come ciliegina sulla torta «Il
direttore è una persona perbene e dopo tanti anni di
esperienza in società ha cercato di metter su una squadra che
potesse ben figurare in serie A. Anche se vedendo la
classifica attuale della squadra si potrebbe pensare il
contrario. Ma si deve anche tenere conto che ci sono tante
squadre racchiuse in pochi punti e con una classifica corta
tutto può ancora accadere» Ha visto, quindi, la Salernitana
quest’anno? «Certamente sempre per televisione. E ha disputato
anche buone gare avendo poca fortuna in molte altre» L’esonero
di Castori e l’arrivo di Colantuono: Come giudica questo
avvicendamento in panchina? «Diciamo che la riconoscenza ci
sarà sempre per mister Castori che ha vinto il campionato di
serie B arrivando in serie A. Purtroppo i risultati non sono
arrivati ma penso che per Colantuono e la squadra non sarà una
passeggiata di salute ma anche con l’apporto dei tifosi
granata eccezionali che devono stare vicino alla squadra, non
esaltarsi nei momenti sì e non deprimersi se arriva qualche
sconfitta» C’è qualche calciatore in questa rosa che le
ispira particolare fiducia? «Qualcuno della vecchia guardia
come capitan Di Tacchio e Gyomber sono sempre in prima linea
ma anche gli altri stanno facendo bene. Bisogna anche tener
conto che questa squadra ha anche pagato l’impatto con una
categoria eccezionale come la serie A» Due ultime domande,
presidente. Domenica alle 15 Lazio – Salernitana all’Olimpico
con oltre settemila salernitana al seguito. Lei ci sarà? Vuol
dire qualcosa ai tifosi della squadra granata? «Sulla
prima domanda rispondo subito: No, non sarò all’Olimpico per
la partita e non so se la vedrò. Sui tifosi voglio solo
aggiungere di essere contento per loro e per tutta Salerno
sperando che si ricordino chi li ha riportati in serie A. Con
la speranza che possano rimanerci a lungo in questa categoria»
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