Rai Cultura: "Mariangela!" - Il Mascalzone
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Rai Cultura: “Mariangela!” Tre puntate firmate da Fabrizio Corallo per raccontare un’artista indimenticabile: Mariangela Melato. Con Renzo Arbore, Lella Costa e altri amici e colleghi. Da mercoledì 10 maggio, alle 21.10 su Rai Storia. Roma – La vita e la carriera di un’artista poliedrica, il talento, la passione per il lavoro e per la vita, la curiosità onnivora e la grande umanità: Rai Cultura celebra Mariangela Melato – scomparsa a Roma nel gennaio del 2013 a 71 anni – con il programma in tre puntate “Mariangela!”, firmato da Fabrizio Corallo e condotto da Lella Costa, in onda da mercoledì 10 maggio alle 21.10 su Rai Storia. Un viaggio tra cinema, teatro, televisione e vita quotidiana di una donna che ha segnato profondamente la scena artistica italiana, in compagnia delle persone più vicine alla Melato, a partire da Renzo Arbore e altri “testimoni”, amici e colleghi che hanno aderito al progetto tv realizzato da 3D Produzioni. Nella prima puntata, obiettivo sugli anni dal 1941 al 1973
della Melato, raccontati in studio da Lella Costa con Renzo Arbore, la sorella di Mariangela, Anna Melato; Maurizio Porro, critico e grande amico; Giovanna Guida, attrice e assistente di Mariangela; Annabella Cerliani autrice e amica storica; e Sergio Escobar, direttore del Piccolo Teatro di Milano. Parole che si accompagnano ai filmati delle Teche Rai e che rievocano gli studi di pittura di Mariangela all’Accademia di Brera negli anni ’60, periodo in cui frequentava il bar Jamaica, crocevia degli artisti della città come i fotografi Ugo Mulas e Mario Dondero. E c’è anche il suo lavoro come vetrinista a La Rinascente – dove conobbe un giovane Giorgio Armani – che le servì a finanziare i primi corsi di recitazione. E ancora, l’ingresso a 19 anni nella compagnia di Fantasio Piccoli, i primi ruoli con Dario Fo, il film “Settimo: ruba un po’ meno” e “La colpa è sempre del diavolo”. Obiettivo, inoltre, sull’incontro decisivo con Luchino Visconti con cui la Melato recitò un ruolo nel 1967 in “La monaca di Monza” e in seguito ne “L’inserzione”. Ed è lei stessa a rievocare quell’esperienza nei filmati tratti dai programmi tv “Per Luchino Visconti”, “Fratelli d’Italia” e “Il Caffè”. Risale, invece, all’estate del 1969 il ruolo di Olimpia nel celeberrimo allestimento di “Orlando furioso” di Luca Ronconi al Festival dei Due Mondi di Spoleto che segna l’inizio di un’intensa collaborazione ultraquarantennale tra l’attrice e il regista. Nel 1970, il suo primo grande successo teatrale nella commedia musicale di Garinei e Giovannini “Alleluia brava gente” di cui è interprete al Sistina accanto a Renato Rascel e Gigi Proietti. E sempre a questi anni risale un momento indimenticabile delle sue apparizioni televisive, una “Canzonissima” presentata da Pippo Baudo in cui la Melato appare in scena uscendo da una valigia. E’ un periodo intenso in cui l’attrice si divide fra teatro e cinema e
incarna personaggi memorabili in film dal forte impegno civile e sociale come “La classe operaia va in paradiso” di Elio Petri accanto a Gian Maria Volonté. Ma ai primi anni ‘70 risale soprattutto il forte legame sentimentale di Mariangela con Renzo Arbore, interrotto amichevolmente nei primi anni ’80, ma destinato a restare indelebile e a cementarsi ulteriormente negli ultimi anni di vita dell’attrice. Arbore ne parla con l’aiuto di inediti filmati d’epoca in bianco e nero, con un brano del programma tv “Il caffè” in cui appariva per raccontarla mentre lei era ospite, con un duetto spiritoso realizzato in occasione del documentario “Quel Papocchio di 30 anni fa” e con un video girato a Paestum qualche anno fa in occasione della consegna del premio Charlot. Un altro sodalizio decisivo nella professione e nella vita di Mariangela è quello con Lina Wertmùller che la valorizza come protagonista di tre celebri commedie grottesche girate con Giancarlo Giannini e diventate presto di culto in Italia e all’estero: “Mimi metallurgico ferito nell’onore” (1972), “Film d’amore e d’anarchia” (1973) e “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” (1974).
dalla Regione Marche 2017-05-08 L’UNIONE REGIONALE CUOCHI MARCHE OGGI IN REGIONE GLI CHEF RICEVUTI DAL PRESIDENTE CERISCIOLI: “ SIAMO A DISPOSIZIONE PER PROMUOVERE E VALORIZZARE LE MARCHE.” Il presidente della giunta regionale, Luca Ceriscioli ha incontrato questa mattina in Regione il nuovo direttivo dell’Unione regionale Cuochi Marche. Assieme a lui hanno accolto la folta delegazione di chef –consiglieri il vicepresidente della giunta regionale, Anna Casini e l’assessore, Moreno Pieroni. All’incontro era presente anche l’amministratore di Svim – Sviluppo Marche, Gianluca Carrabs. Lo scopo dell’incontro lo ha spiegato il neo presidente dell’Unione regionale Cuochi, Luca Santini : “Presentarci alle Istituzioni per far conoscere maggiormente il nostro impegno anche nella formazione professionale di giovani come associazione riconosciuta dal MIUR e metterci a disposizione della Regione quando si tratterà di
valorizzare e promuovere i prodotti tipici e la nostra ricca enogastronomia . Siamo un’Associazione senza scopo di lucro che conta ormai 600 iscritti da tutta la regione e ci occupiamo anche di progetti di educazione alimentare nelle scuole. Saremo felici di dare il nostro contributo per promuovere le Marche e vogliamo offrire la nostra collaborazione .” “Con il vostro lavoro e la vostra professionalità tenete alto il nome delle Marche – ha detto il presidente Ceriscioli – e la vostra offerta di collaborare per la promozione delle Marche, specialmente in questo periodo, è sicuramente un atto di sensibilità da apprezzare molto.” Molti degli chef presenti oggi, venuti da tutto il territorio regionale – tra gli altri Gianmarco di Girolami, Paolo Piaggesi, Paolo Esposto, Simone Baleani, Roberto Caramella, la decana Iginia Carducci con 36 anni di professione- hanno anche prestato la loro opera nei primissimi momenti dell’emergenza sisma , allestendo nelle ore immediatamente successive alle scosse dell’ agosto scorso, cucine da campo a Muccia, San Severino, Tolentino e in altri comuni, aiutando anche i colleghi in difficoltà che hanno avuto danni alle strutture di ristorazione. Tra i prossimi progetti dell’Unione ci sarà infatti anche una squadra più specializzata nelle emergenze da calamità. Molti dei cuochi presenti all’incontro fanno parte anche del pluridecorato Team Marche, chef selezionati dalla Federazione italiana Cuochi per partecipare alle Olimpiadi di Cucina .
Ciclovia Adriatica, firmato il protocollo tra la Regione Marche e Fiab. Casini: “Mobilità dolce e cicloturismo”. Coinvolti 190 km del litorale marchigiano. In uscita bando per completamento ciclovia adriatica con finanziamenti Fesr. Pagliaccio: “Nelle Marche pianificazione mirata” Ricalca gli antichi itinerari della “via dell’Ambra” (che dal Baltico scendeva all’Adriatico), oltre a tracciati religiosi e commerciali storici. Percorre sette regioni italiane (da Trieste a Santa Maria di Leuca: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia), lungo 1.300 km che si dispiegano tra spiagge sabbiose, lagune e falesie sul mare, in un contesto ambientale e paesaggistico dal forte impatto turistico. È la Ciclovia Adriatica che vede, tra i suoi fautori, la Regione Marche. Presso la sede della Giunta regionale, la vicepresidente Anna Casini ha firmato il protocollo con la Federazione italiana amici della bicicletta (Fiab) che promuove la ciclovia con le sette regioni adriatiche interessate. La Fiab è anche promotrice della rete cicloturistica nazionale Bicitalia e Centro di coordinamento nazionale della rete Eurovelo. Il protocollo d’intesa con Fiab è quindi funzionale a dare alla ciclovia adriatica il giusto riconoscimento nel sistema della mobilità lenta regionale, nazionale ed europeo. La Fiab, infatti, promuove, da tempo, l’adesione della Ciclovia Adriatica alla rete ciclabile europea Eurovelo (progetto dell’ECF-European Cyclists’ Federation, che sviluppa 12 itinerari ciclabili di oltre 70 mila chilometri, di cui 40 mila già utilizzabili) e all’interno del sistema nazionale delle ciclovie, riconosciuto dai Ministeri Infrastrutture Trasporti e Beni culturali. Il tratto marchigiano coinvolto
è quello del litorale, per una lunghezza indicativa di 190 km. È in fase di uscita (tra fine maggio – inizi giugno) un bando regionale, finanziato con i fondi Por Fesr 2014-2020, che assegna ai Comuni interessati il 75 per cento (4 milioni di euro di contributi in conto capitale) delle risorse necessarie al completamento dei tratti ciclo- pedonali del tracciato della ciclovia adriatica. “Il programma del governo regionale ha, tra i suoi obiettivi, lo sviluppo della mobilità ciclistica – ha ricordato Anna Casini – L’intento è quello di contribuire alla lotta all’inquinamento, a rilanciare la sostenibilità delle città, a promuovere il cicloturismo. Abbiamo già approvato una delibera, lo scorso mese di dicembre, con la quale abbiamo individuato i percorsi ciclabili e cicloturistici fondamentali per lo sviluppo della mobilità dolce delle Marche: quella Adriatica rientra tra gli assi strategici di maggiore importanza su cui investire, recuperando anche risorse nazionali disponibili”. A questo proposito, è stato detto in conferenza stampa, verrà utilizzato un finanziamento ministeriale relativo alla sicurezza stradale per il ponte ciclopedonale sull’Aso tra Pedaso e Marina di Altidona. “La mobilità dolce assicura vivibilità ai territori, va vista come la soluzione ai problemi di mobilità cittadina nel nostro Paese”, ha detto Giulietta Pagliaccio, presidente nazionale Fiab. “Siamo felici di vedere che, nelle Marche, c’è una pianificazione mirata, che si sta sviluppando una rete ciclabile di grande interesse e impatto. Ugualmente soddisfatti lo siamo per aver aiutato a inserire, questa progettualità e sensibilità, all’interno delle politiche del governo nazionale”. Il progetto nazionale prevede un percorso ciclabile che costeggia la riviera adriatica, con la doppia funzione di ciclovia turistica e infrastruttura per la mobilità sostenibile urbana-interurbana. Il tratto marchigiano si evidenzia quello con la maggiore percentuale
di piste già disponibili (oltre il 50 per cento del tracciato individuato) e facilmente tra loro integrabili. La Ciclovia Adriatica, dal Friuli alla Puglia, ha un percorso totalmente pianeggiante, adatto a tutte le tipologie di ciclisti. Viene considerata la principale ciclovia urbana d’Italia, attraversa territori con spiccata vocazione turistica e aree con clima mite, rendendola percorribile tutto l’anno. È affiancata dalla ferrovia adriatica che consente una perfetta integrazione intermodale bici-treno. È servita da diversi aeroporti e porti internazionali (tra cui quelli di Ancona), attraversa siti Unesco di importanza mondiale (nella Marche, Urbino) e varie aree protette. È già in parte attrezzata in tutte le regioni attraversate, con piste ciclabili e ponti ciclopedonali realizzati e con accordi interregionali già stipulati per collegare le infrastrutture ciclabili (come quello Marche-Abruzzo per il ponte ciclopedonabile sul fiume Tronto, per il quale la Regione investe 1,2 milioni di euro). Inoltre lo sviluppo della ciclovia Adriatica si connette a pettine con diverse ciclabili, facilitando il raccordo costa-entroterra, con conseguenti ulteriori collegamenti realizzabili. Secondo un recente rapporto di Legambiente, in Italia l’economia della bici vale oltre 6 miliardi all’anno. Pesaro e Bolzano sono le città più “bike friendly”: quelle dove circa un abitante su tre pedala per raggiungere il luogo di lavoro o di studio e il 28% della domanda urbana di mobilità è soddisfatto dalla bici.
Ciclovia Adriatica, firmato il protocollo tra la Regione Marche e Fiab AREA CRATERE SISMA: 2,5 MILIONI DI EURO PER I TIROCINI E GLI AIUTI ALLE ASSUNZIONI – L’assessore Bravi: ”Politiche attive per il reinserimento nel mondo del lavoro” Via libera alle linee guida per la realizzazione di tirocini a favore di soggetti disoccupati residenti nell’area marchigiana del cratere del sisma o precedentemente occupati nelle realtà economico e produttive situate nella zona del cratere e per gli aiuti
in caso di assunzione. 2,5 milioni di euro, le risorse del Por Marche Fse 2014/2020 stanziate per il progetto e così ripartite: 1,5 milioni per i tirocini e 1 milione per gli aiuti alle assunzioni. E’ quanto ha deliberato la giunta regionale questa mattina su proposta dell’assessore al Lavoro e alla formazione Loretta Bravi. “La Regione Marche – spiega l’assessore – è fortemente impegnata a sostenere la ripresa economica e sociale delle aree colpite dal sisma attraverso la programmazione di misure di politica attiva che possano favorire sia il reinserimento nel mercato del lavoro dei soggetti che in seguito al terremoto hanno perso l’occupazione, sia le imprese che intendono assumere personale. In questa logica il tirocinio, che permette un contatto diretto con l’impresa e favorisce l’arricchimento delle conoscenze e delle competenze professionali rappresenta uno strumento importante. L’intenzione della Regione è quella di avviare circa 500 tirocini ed erogare circa 100 aiuti alle assunzioni”. I tirocini possono essere promossi dai Centri per l’impiego competenti per territorio che si configurano come “soggetti promotori”. Per ogni tirocinio è prevista l’erogazione di una indennità di partecipazione, forfettaria mensile, pari a 500 euro lordi a carico della Regione Marche. In caso di assunzione alla conclusione del tirocinio è prevista l’erogazione, in regime “de minimis”, alle imprese richiedenti, di una somma massima di 10mila euro. Il finanziamento verrà concesso dalla Regione Marche fino ad esaurimento delle risorse
stanziate con modalità operative e procedure che saranno stabilite dall’avviso pubblico di attuazione di prossima pubblicazione. Corso per baby-sitter “Aspettando la mamma” Il corso del Centro Famiglia per formare baby-sitter San Benedetto del Tronto, 2017-05-08 – Torna anche quest’anno il corso per baby-sitter “Aspettando la mamma…” promosso dal Centro Famiglia. Dal 1999 il Centro, in via Pizzi 25 a San Benedetto del Tronto, offre un percorso di formazione pedagogico e sanitario rivolto a persone di
tutte le età, quanti svolgono già questo lavoro o chi vuole candidarsi alla cura dei più piccoli. Il corso si svolgerà dal 22 maggio al 26 giugno 2017 e conta 11 incontri con gli esperti. Durante il corso saranno forniti i concetti base di puericultura e primo soccorso, di psicologia e sviluppo psi-evolutivo del bambino e una serie di spunti per giocare insieme e organizzare il tempo insieme tra compiti e gioco. Gli incontri si svolgeranno il lunedì e il mercoledì dalle ore 16.30 alle ore 18.30 e a quanti parteciperanno ai 2/3 degli incontri verrà rilasciato un attestato di frequenza. Per informazioni e iscrizioni al corso per baby-sitter è possibile contattare la segreteria del Centro Famiglia al numero 0735 595093 o all’indirizzo centro- famiglia@virgilio.it. È richiesta una quota di adesione di 10,00 euro.
corso per baby-sitter
Family Learning Socio- Sanitario: nuovo modello di educazione terapeutica Un convegno all’Università Politecnica delle Marche Rivolto alle famiglie ed agli operatori socio-sanitari, il convegno è finalizzato a fornire conoscenze approfondite sulla gestione delle patologie di tipo cronico. L’evento, che si terrà mercoledì 10 maggio presso la Facoltà di Economia “G.Fuà” a San Benedetto del Tronto, è realizzato da “La scuola Ama”, Agenzia per l’Alta formazione della Cooperativa Sociale Ama Aquilone, in collaborazione con C.Ri.S.S. Centro Di Ricerca e Servizio sull’integrazione Socio-Sanitaria, Università Politecnica delle Marche. L’ingresso è libero. San Benedetto del Tronto – Il Family Learning Socio- Sanitario è un approccio terapeutico innovativo che ha come obiettivo la creazione di competenze a favore delle
famiglie nella cura di pazienti con patologie croniche. È il risultato della ricerca del C.RI.S.S., Centro di Ricerca e Servizio sull’Integrazione Socio-Sanitaria, dell’Università Politecnica delle Marche, già sperimentato per patologie croniche come Sclerosi Multipla, SLA, Broncopatia Cronica Ostruttiva, Scompenso Cardiaco, Demenza. Il convegno, rivolto alle famiglie ed agli operatori socio-sanitari, è finalizzato a fornire conoscenze più approfondite sull’argomento attraverso interventi e gruppi di discussione. L’intervento educativo sviluppato con il Family Learning Socio-Sanitario non mira solo all’aumento delle conoscenze e delle capacità di gestione della malattia da parte dei pazienti e delle loro famiglie, bensì al miglioramento delle condizioni della vita quotidiana e delle relazioni interpersonali. L’evento, patrocinato dall’Università Politecnica delle Marche, è realizzato all’interno dell’offerta formativa 2017/18 de La scuola Ama – Agenzia per l’Alta Formazione della Cooperativa Sociale Onlus Ama Aquilone, una proposta didattica articolata, dove la conoscenza si traduce in nuove modalità di operare nel sociale. Un percorso multidisciplinare che, avvalendosi del contributo didattico di autorevoli realtà, professionisti ed opinion leader, si propone di Sviluppare una visione solidale, Accrescere le competenze per contribuire al cambiamento, Promuovere una prospettiva globale, Contribuire alla costruzione di percorsi di networking e business community. Aprirà il convegno Francesco Chelli, preside Facoltà di Economia “Giorgio Fuà”, seguiranno gli interventi di Giovanna Vicarelli, Coordinatrice del gruppo di ricerca del CRISS che ha ideato ed implementato lo strumento del Family Learning Socio-Sanitario, Micol Bronzini e Teresa Medi del C.Ri.S.S. UNIVPM, Giovanni Guidi e Giovanna Picciotti
dell’Asur Marche, Massimo Massetti, Marco Candela e Serafin Caneda sempre dell’Asur Marche e Paola Casoni AMTC “Andrea”. La sessione pomeridiana sarà dedicata ai gruppi di lavoro condotti dai relatori insieme agli operatori della Cooperativa Sociale Ama Aquilone sulla possibile trasposizione del Family Learning Socio-Sanitario nell’ambito delle dipendenze patologiche. Il convegno, in fase di accreditamento da parte dell’Ordine degli Assistenti Sociali, si terrà presso la Facoltà di Economia “G.Fuà” a San Benedetto del Tronto. Per info Carla Capriotti M 389 5193781 / E carla@ama- aquilone.it www.ama.coop
Indice di invecchiamento attivo in Italia: utilizzo e implicazioni politiche CONFERENZA NAZIONALE AD ANCONA Ancona, 8 maggio 2017 – Comprendere le dinamiche necessarie per realizzare politiche per l’invecchiamento attivo in Italia, partendo dagli strumenti oggi disponibili (come l’Indice di Invecchiamento attivo elaborato a livello europeo), è l’obiettivo della conferenza nazionale di giovedì 11 maggio ad Ancona “L’Indice di invecchiamento attivo in Italia: utilizzo e implicazioni politiche” (Regione Marche, Palazzo Li Madou), organizzata dall’Inrca – Istituto Nazionale di Riposo e Cura Per Anziani, in collaborazione con la Commissione europea e la Commissione Economica europea delle Nazioni Unite (Unece). La promozione di politiche in favore dell’invecchiamento attivo è uno dei principali strumenti messi in campo in Europa per affrontare la sfida rappresentata dal crescente aumento dell’età media, per contribuire a raggiungere benefici in termini di salute e benessere a tutti i livelli. Sia per gli anziani, grazie ad attività di prevenzione e di promozione di stili di vita sani in grado di prevenire malattie e disabilità che, di conseguenza, per la società nel suo complesso. La crescente attenzione verso il tema rende cruciale avviare un confronto politico in tale direzione. Dopo i saluti istituzionali di Valeria Mancinelli, sindaco di Ancona, Luca Ceriscioli, presidente della Regione Marche, Gianni Genga, direttore generale Inrca, Fabrizia Lattanzio,
direttrice scientifica, e Maria Novella Luciani, direttore Ufficio Ricerca e innovazione in sanità, Ministero della Salute, la conferenza partirà da una descrizione del contesto europeo per poi focalizzarsi sulle politiche per l’invecchiamento attivo in Italia, anche grazie a testimonianze sui percorsi attivati per promuoverlo a livello regionale. L’importanza della conferenza è testimoniata da relatori di alto profilo, tra cui Asghar Zaidi, Prof. di Politiche internazionali Università di Southampton, Luciana Quattrociocchi, Dirigente Servizio struttura e dinamica sociale dell’Istat, Andrea Principi del Centro ricerche economico-sociali sull’invecchiamento dell’Inrca, Pietro Checcucci, ricercatore del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali, Renata Bagatin, Consigliere regionale Fvg, Serenella Tasselli, Responsabile inclusione sociale, contrasto alle povertà e anziani Regione Umbria, Massimo Magi, Presidente regionale Fimmg, Manuela Carloni, Presidente Regionale Auser, Andrea Marini, Segretario regionale Uilp, Bruno Bucciarelli, Presidente Confindustria Marche, oltre che il prof. Roberto Bernabei, presidente della rete Italia Longeva.
Le eclissi della coscenza. Dimensione dissociativa e area traumatica GIORNATE PSICHIATRICHE ASCOLANE 11-12 MAGGIO 2017 Ascoli Piceno, 2017-05-08 – Quest’anno ritorna, dopo qualche anno di pausa, un nuovo appuntamento con le Giornate Psichiatriche Ascolane giunte alla quindicesima edizione e organizzate dal Dipartimento di Salute Mentale di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto sotto la responsabilità scientifica del Dr. Giorgio Mariani. Tale iniziativa si inquadra in una serie di incontri organizzati in collaborazione con la associazione scientifica Polyedra coordinata dal Dr. Alessandro Valchera e che avranno come tema le alterazioni della coscienza e nell’ottica di una sempre progressiva integrazione con la Casa di Cura San Giuseppe e il Dipartimento di Salute Mentale di Teramo.
Negli ultimi anni lo studio della coscienza è divenuto progressivamente centrale nelle scienze psicologiche e psicopatologiche. E’ ormai dimostrato come la coscienza coinvolga in un network differenti aree cerebrali e che svolga una funzione evolutiva fondamentale. L’eziologia e le manifestazioni dei disturbi della coscienza sono al centro di una vasta serie di studi e numerose evidenze sembrano emergere. Il convegno si propone di offrire una panoramica che spazia dalla neurobiologia alle manifestazioni cliniche gravi, come la psicosi, e meno gravi come i disturbi post- traumatici da stress. Caratterizzante sarà, come nelle precedenti edizioni, l’approccio psicopatologico e fenomenologico integrato ai meccanismi neurobiologici sottesi e alla eterogeneità degli approcci di cura. In occasione del convegno è stata organizzata presso il Cinema Piceno nella giornata di giovedì 11 Maggio alle ore 20.30 la proiezione del capolavoro di Stanley Kubrick “Arancia meccanica”, che verrà commentato dal Prof. Vittorio Volterra, Ordinario di Psichiatria della Università di Bologna e dal Dr. Domenico De Berardis della Università di Chieti e del Dipartimento di Salute Mentale di Teramo. L’evento è aperto alla cittadinanza con un costo di ingresso di 5 Euro. Partecipanti alla conferenza stampa: Giulietta Capocasa, direttore di Area Vasta AV 5 Diana Sansoni, direttore DSM AV5 Giorgio Mariani, psichiatra primario DSM AV 5 Alessandro Valchera, psichiatra responsabile Casa di Cura San Giuseppe Filomena Cecchini, educatrice DSM AV 5
Maria Grazia Giorgi, psicologa DSM AV 5 Lorena Mancini, psicologa DSM AV 5 Massimo Marconi, psichiatra Casa di Cura San Giuseppe Igor Pontalti, psichiatra DSM AV5 Roberta Vecchiotti, psicologa Casa di Cura San Giuseppe Tonino Capriotti: “Diminuzione dei funzionari comunali con risparmio zero” San Benedetto del Tronto,2017-05-08 – “E viene diminuito il numero dei funzionari comunali che riceveranno il premio per gli obiettivi raggiunti: da trenta a venti.” Risparmio ZERO. Le posizioni organizzative vengono finanziate con il fondo del salario accessorio, che è vincolato al personale. Per cui non cambiano i costi per l’amministrazione. Le somme risparmiate con la riduzione delle P.O. devono essere redistribuite obbligatoriamente al personale, per cui o saranno aumentate quelle assegnate o saranno aumentati i
premi individuali. La presunta riduzione di un dirigente porta risparmio. Ma questo risparmio ce lo siamo già spesi con l’assunzione del capo di gabinetto, che è tutto a carico del bilancio comunale. Inoltre gli altri incarichi attribuiti da questa amministrazione hanno determinato un aumento della spesa non una riduzione. Se aggiungiamo le 10 commissioni, possiamo ben dire che di fatto la spending review di questa amministrazione è pari a ZERO. Continua la politica degli annunci e non dei fatti. Questo la città deve saperlo. Marco Curzi su posizioni organizzative comunali e dintorni
Marco Curzi RI SP OS TA AL L’ IN TE RV EN TO DI TO NI NO CA PR IO TT I PO SI ZI ON I OR GA NI ZZ AT IV E San Benedetto del Tronto, 2017-05-11 – Quando si parla di strategie per la gestione del personale non si può limitare
la discussione politica focalizzandola solo su meri “risparmi” o “spending review”. Le politiche del personale sono una funzione fondamentale di un’Amministrazione. L’attività dei dipendenti genera servizi collettivi, in molti casi fondamentali per lo sviluppo socio economico del territorio. Per una Città che merita tutto lo sforzo possibile in termini di presidio, sicurezza, sviluppo, assistenza sociale e tanto altro, non ci si può limitare a parlare di risparmi sul personale. Le spese del personale vanno piuttosto ottimizzate al fine di incentivare il concorso di tutti i dipendenti agli obiettivi dell’Amministrazione ad esclusivo vantaggio e utilità dei cittadini. Le posizioni organizzative sono solo uno degli strumenti a disposizione per gestire in chiave strategica le risorse umane (anche se molto importante) che consente di legare l’attività dei responsabili dei servizi all’effettivo e concreto contributo alla realizzazione degli obiettivi dell’Amministrazione. Ma non è l’unico. Il trattamento accessorio previsto dal CCNL per finanziare il miglioramento dei servizi e aumentare la produttività generale dell’Ente prevede altre forme di remunerazione destinate ai dipendenti che, in aggiunta alle P.O., contribuiscono al miglioramento dei servizi e all’aumento della produttività generale dell’Ente e sono principalmente: i premi di produttività, le particolari responsabilità e le progressioni economiche. Tutte queste risorse vengono finanziate con gli stanziamenti vincolati di un unico fondo per il trattamento accessorio. La riduzione delle P.O. significa calibrare e mirare meglio gli incarichi agli obiettivi, ma significa anche redistribuire, ottimizzandole in chiave strategica, tali risorse all’interno del fondo, incentivando complessivamente l’aumento della produttività comunale.
Risparmio si caro Tonino Capriotti, ma non un risparmio fine a se stesso, che non sarebbe di nessuna utilità alla Città. Inoltre, vorrei ribadire che anche il relativo risparmio di un dirigente non è ipotetico come vuole far intendere il collega Capriotti, ma reale. E’ vero che l’attuale incarico del Capo di Gabinetto grava interamente sul bilancio comunale, ma è anche vero che nella passata Amministrazione era stata posta a carico del bilancio comunale sia la differenza stipendiale del Capo di Gabinetto (da D1 a D3), sia l’intera spesa per un incarico aggiuntivo alla Dott.ssa Camaioni per curare la comunicazione. Concludo dicendo che rilevare anomalie nelle varie operazioni amministrative gestionali, è compito di tutti i consiglieri comunali, amministratori, cittadini. Ma se è vera questa affermazione, lo è anche per l’esatto contrario, riconoscendo e dando atto alle cose buone come in questo caso, senza per questo sparare nel mucchio in quanto appartenenti a partiti di minoranza. Consigliere Comunale PSI Marco Curzi
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