Rai Cultura: "Mariangela!" - Il Mascalzone

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Rai Cultura: "Mariangela!" - Il Mascalzone
Rai Cultura: “Mariangela!”

Tre puntate firmate da Fabrizio Corallo per raccontare
un’artista indimenticabile: Mariangela Melato.
Con Renzo Arbore, Lella Costa e altri amici e colleghi.

Da mercoledì 10 maggio, alle 21.10 su Rai Storia.

Roma – La vita e la carriera di un’artista poliedrica, il
talento, la passione per il lavoro e per la vita, la
curiosità onnivora e la grande umanità: Rai Cultura celebra
Mariangela Melato – scomparsa a Roma nel gennaio del 2013 a
71 anni – con il programma in tre puntate “Mariangela!”,
firmato da Fabrizio Corallo e condotto da Lella Costa, in
onda da mercoledì 10 maggio alle 21.10 su Rai Storia. Un
viaggio tra cinema, teatro, televisione e vita quotidiana
di una donna che ha segnato profondamente la scena
artistica italiana, in compagnia delle persone più vicine
alla Melato, a partire da Renzo Arbore e altri “testimoni”,
amici e colleghi che hanno aderito al progetto tv
realizzato da 3D Produzioni.

Nella prima puntata, obiettivo sugli anni dal 1941 al 1973
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della Melato, raccontati in studio da Lella Costa con Renzo
Arbore, la sorella di Mariangela, Anna Melato; Maurizio
Porro, critico e grande amico; Giovanna Guida, attrice e
assistente di Mariangela; Annabella Cerliani autrice e
amica storica; e Sergio Escobar, direttore del Piccolo
Teatro di Milano. Parole che si accompagnano ai filmati
delle Teche Rai e che rievocano gli studi di pittura di
Mariangela all’Accademia di Brera negli anni ’60, periodo
in cui frequentava il bar Jamaica, crocevia degli artisti
della città come i fotografi Ugo Mulas e Mario Dondero. E
c’è anche il suo lavoro come vetrinista a La Rinascente –
dove conobbe un giovane Giorgio Armani – che le servì a
finanziare i primi corsi di recitazione. E ancora,
l’ingresso a 19 anni nella compagnia di Fantasio Piccoli, i
primi ruoli con Dario Fo, il film “Settimo: ruba un po’
meno” e “La colpa è sempre del diavolo”.

Obiettivo, inoltre, sull’incontro decisivo con Luchino
Visconti con cui la Melato recitò un ruolo nel 1967 in “La
monaca di Monza” e in seguito ne “L’inserzione”. Ed è lei
stessa a rievocare quell’esperienza nei filmati tratti dai
programmi tv “Per Luchino Visconti”, “Fratelli d’Italia” e
“Il Caffè”. Risale, invece, all’estate del 1969 il ruolo di
Olimpia nel celeberrimo allestimento di “Orlando furioso”
di Luca Ronconi al Festival dei Due Mondi di Spoleto che
segna    l’inizio     di   un’intensa     collaborazione
ultraquarantennale tra l’attrice e il regista. Nel 1970, il
suo primo grande successo teatrale nella commedia musicale
di Garinei e Giovannini “Alleluia brava gente” di cui è
interprete al Sistina accanto a Renato Rascel e Gigi
Proietti. E sempre a questi anni risale un momento
indimenticabile delle sue apparizioni televisive, una
“Canzonissima” presentata da Pippo Baudo in cui la Melato
appare in scena uscendo da una valigia. E’ un periodo
intenso in cui l’attrice si divide fra teatro e cinema e
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incarna personaggi memorabili in film dal forte impegno
civile e sociale come “La classe operaia va in paradiso” di
Elio Petri accanto a Gian Maria Volonté.

Ma ai primi anni ‘70 risale soprattutto il forte legame
sentimentale di Mariangela con Renzo Arbore, interrotto
amichevolmente nei primi anni ’80, ma destinato a restare
indelebile e a cementarsi ulteriormente negli ultimi anni
di vita dell’attrice. Arbore ne parla con l’aiuto di
inediti filmati d’epoca in bianco e nero, con un brano del
programma tv “Il caffè” in cui appariva per raccontarla
mentre lei era ospite, con un duetto spiritoso realizzato
in occasione del documentario “Quel Papocchio di 30 anni
fa” e con un video girato a Paestum qualche anno fa in
occasione della consegna del premio Charlot.

Un altro sodalizio decisivo nella professione e nella vita
di Mariangela è quello con Lina Wertmùller che la valorizza
come protagonista di tre celebri commedie grottesche girate
con Giancarlo Giannini e diventate presto di culto in
Italia e all’estero: “Mimi metallurgico ferito nell’onore”
(1972), “Film d’amore e d’anarchia” (1973) e “Travolti da
un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” (1974).
Rai Cultura: "Mariangela!" - Il Mascalzone
dalla Regione Marche
2017-05-08

L’UNIONE REGIONALE CUOCHI MARCHE OGGI   IN REGIONE

GLI CHEF RICEVUTI DAL PRESIDENTE CERISCIOLI: “ SIAMO A
DISPOSIZIONE PER PROMUOVERE E VALORIZZARE LE MARCHE.”

Il presidente della giunta regionale, Luca Ceriscioli ha
incontrato questa mattina in Regione il nuovo direttivo
dell’Unione regionale Cuochi Marche. Assieme a lui hanno
accolto la folta delegazione di chef –consiglieri       il
vicepresidente della giunta regionale,      Anna Casini e
l’assessore, Moreno Pieroni.    All’incontro era presente
anche l’amministratore di Svim – Sviluppo Marche, Gianluca
Carrabs.
Lo scopo dell’incontro lo ha spiegato il neo presidente
dell’Unione regionale Cuochi, Luca Santini : “Presentarci
alle Istituzioni per far conoscere maggiormente il nostro
impegno anche nella formazione professionale di giovani
come associazione riconosciuta dal MIUR e metterci a
disposizione della Regione quando si tratterà di
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valorizzare e promuovere i prodotti tipici e la nostra
ricca enogastronomia . Siamo un’Associazione senza scopo
di lucro che conta ormai 600 iscritti da tutta la regione e
ci occupiamo anche di progetti di educazione alimentare
nelle scuole. Saremo felici di dare il nostro contributo
per promuovere le Marche e vogliamo offrire la nostra
collaborazione .”
“Con il vostro lavoro e la vostra professionalità tenete
alto il nome delle Marche – ha detto il presidente
Ceriscioli – e la vostra offerta di collaborare per la
promozione delle Marche, specialmente in questo periodo,   è
sicuramente un atto di sensibilità da apprezzare molto.”
Molti degli chef presenti oggi, venuti da tutto il
territorio regionale – tra gli altri Gianmarco di Girolami,
Paolo Piaggesi, Paolo Esposto, Simone Baleani, Roberto
Caramella,   la decana Iginia Carducci con 36 anni di
professione- hanno anche prestato la loro opera nei
primissimi momenti dell’emergenza sisma , allestendo nelle
ore immediatamente successive alle scosse dell’ agosto
scorso, cucine da campo a Muccia, San Severino, Tolentino e
in altri comuni, aiutando anche i colleghi in difficoltà
che hanno avuto danni alle strutture di ristorazione. Tra
i prossimi progetti dell’Unione ci sarà infatti anche una
squadra più specializzata nelle emergenze da calamità.
Molti dei cuochi presenti all’incontro fanno parte anche
del pluridecorato Team Marche,     chef selezionati dalla
Federazione italiana Cuochi per partecipare alle Olimpiadi
di Cucina .
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Ciclovia Adriatica, firmato il protocollo tra la Regione
Marche e Fiab.
Casini: “Mobilità dolce e cicloturismo”.
Coinvolti 190 km del litorale marchigiano.
In uscita bando per completamento ciclovia adriatica con
finanziamenti Fesr.
Pagliaccio: “Nelle Marche pianificazione mirata”

Ricalca gli antichi itinerari della “via dell’Ambra” (che
dal Baltico scendeva all’Adriatico), oltre a tracciati
religiosi e commerciali storici. Percorre sette regioni
italiane (da Trieste a Santa Maria di Leuca: Friuli Venezia
Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise,
Puglia), lungo 1.300 km che si dispiegano tra spiagge
sabbiose, lagune e falesie sul mare, in un contesto
ambientale e paesaggistico dal forte impatto turistico. È
la Ciclovia Adriatica che vede, tra i suoi fautori, la
Regione Marche. Presso la sede della Giunta regionale, la
vicepresidente Anna Casini ha firmato il protocollo con la
Federazione italiana amici della bicicletta (Fiab) che
promuove la ciclovia con le sette regioni adriatiche
interessate. La Fiab è anche promotrice        della rete
cicloturistica nazionale Bicitalia e           Centro di
coordinamento nazionale della rete Eurovelo. Il protocollo
d’intesa con Fiab è quindi funzionale a dare alla ciclovia
adriatica il giusto riconoscimento nel sistema della
mobilità lenta regionale, nazionale ed europeo. La Fiab,
infatti, promuove, da tempo, l’adesione della Ciclovia
Adriatica alla rete ciclabile europea Eurovelo (progetto
dell’ECF-European Cyclists’ Federation, che sviluppa 12
itinerari ciclabili di oltre 70 mila chilometri, di cui 40
mila già utilizzabili) e all’interno del sistema nazionale
delle ciclovie, riconosciuto dai Ministeri Infrastrutture
Trasporti e Beni culturali. Il tratto marchigiano coinvolto
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è quello del litorale, per una lunghezza indicativa di 190
km. È in fase di uscita (tra fine maggio – inizi giugno) un
bando regionale, finanziato con i fondi Por Fesr 2014-2020,
che assegna ai Comuni interessati il 75 per cento (4
milioni di euro di contributi in conto capitale) delle
risorse necessarie al completamento dei tratti ciclo-
pedonali del tracciato della ciclovia adriatica. “Il
programma del governo regionale ha, tra i suoi obiettivi,
lo sviluppo della mobilità ciclistica – ha ricordato Anna
Casini – L’intento è quello di contribuire alla lotta
all’inquinamento, a rilanciare la sostenibilità delle
città, a promuovere il cicloturismo. Abbiamo già approvato
una delibera, lo scorso mese di dicembre, con la quale
abbiamo individuato i percorsi ciclabili e cicloturistici
fondamentali per lo sviluppo della mobilità dolce delle
Marche: quella Adriatica rientra tra gli assi strategici di
maggiore importanza su cui investire, recuperando anche
risorse nazionali disponibili”. A questo proposito, è stato
detto in conferenza stampa, verrà utilizzato un
finanziamento ministeriale relativo alla sicurezza stradale
per il ponte ciclopedonale sull’Aso tra Pedaso e Marina di
Altidona. “La mobilità dolce assicura vivibilità ai
territori, va vista come la soluzione ai problemi di
mobilità cittadina nel nostro Paese”, ha detto Giulietta
Pagliaccio, presidente nazionale Fiab. “Siamo felici di
vedere che, nelle Marche, c’è una pianificazione mirata,
che si sta sviluppando una rete ciclabile di grande
interesse e impatto. Ugualmente soddisfatti lo siamo per
aver aiutato a inserire, questa progettualità e
sensibilità, all’interno delle politiche del governo
nazionale”. Il progetto nazionale prevede un percorso
ciclabile che costeggia la riviera adriatica, con la doppia
funzione di ciclovia turistica e infrastruttura per la
mobilità sostenibile urbana-interurbana. Il tratto
marchigiano si evidenzia quello con la maggiore percentuale
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di piste già disponibili (oltre il 50 per cento del
tracciato individuato) e facilmente tra loro integrabili.
La Ciclovia Adriatica, dal Friuli alla Puglia, ha un
percorso totalmente pianeggiante, adatto a tutte le
tipologie di ciclisti. Viene considerata la principale
ciclovia urbana d’Italia, attraversa territori con spiccata
vocazione turistica e aree con clima mite, rendendola
percorribile tutto l’anno. È affiancata dalla ferrovia
adriatica che consente una perfetta integrazione
intermodale bici-treno. È servita da diversi aeroporti e
porti internazionali (tra cui quelli di Ancona), attraversa
siti Unesco di importanza mondiale (nella Marche, Urbino) e
varie aree protette. È già in parte attrezzata in tutte le
regioni attraversate, con piste ciclabili e ponti
ciclopedonali realizzati e con accordi interregionali già
stipulati per collegare le infrastrutture ciclabili (come
quello Marche-Abruzzo per il ponte ciclopedonabile sul
fiume Tronto, per il quale la Regione investe 1,2 milioni
di euro). Inoltre lo sviluppo della ciclovia Adriatica si
connette a pettine con diverse ciclabili, facilitando il
raccordo costa-entroterra, con conseguenti ulteriori
collegamenti realizzabili. Secondo un recente rapporto di
Legambiente, in Italia l’economia della bici vale oltre 6
miliardi all’anno. Pesaro e Bolzano sono le città più “bike
friendly”: quelle dove circa un abitante su tre pedala per
raggiungere il luogo di lavoro o di studio e il 28% della
domanda urbana di mobilità è soddisfatto dalla bici.
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Ciclovia Adriatica, firmato il protocollo tra la Regione
Marche e Fiab

AREA CRATERE SISMA: 2,5 MILIONI DI EURO PER I TIROCINI E
GLI AIUTI ALLE ASSUNZIONI – L’assessore Bravi: ”Politiche
attive per il reinserimento nel mondo del lavoro”

Via libera alle linee guida per la realizzazione di
tirocini a favore di soggetti disoccupati residenti
nell’area marchigiana del cratere del sisma o
precedentemente occupati nelle realtà economico e
produttive situate nella zona del cratere e per gli aiuti
in caso di assunzione.
2,5 milioni di euro, le risorse del Por Marche Fse
2014/2020 stanziate per il progetto e così ripartite: 1,5
milioni per i tirocini e 1 milione per gli aiuti alle
assunzioni.
E’ quanto ha deliberato la giunta regionale questa mattina
su proposta dell’assessore al Lavoro e alla formazione
Loretta Bravi.

“La Regione Marche – spiega l’assessore – è fortemente
impegnata a sostenere la ripresa economica e sociale delle
aree colpite dal sisma attraverso la programmazione di
misure di politica attiva che possano favorire sia il
reinserimento nel mercato del lavoro dei soggetti che in
seguito al terremoto hanno perso l’occupazione, sia le
imprese che intendono assumere personale. In questa logica
il tirocinio, che permette un contatto diretto con
l’impresa e favorisce l’arricchimento delle conoscenze e
delle competenze professionali rappresenta uno strumento
importante. L’intenzione della Regione è quella di avviare
circa 500 tirocini ed erogare circa 100 aiuti alle
assunzioni”.

I tirocini possono essere promossi dai Centri per l’impiego
competenti per territorio che si configurano come “soggetti
promotori”.
Per ogni tirocinio è prevista l’erogazione di una indennità
di partecipazione, forfettaria mensile, pari a 500 euro
lordi a carico della Regione Marche. In caso di assunzione
alla conclusione del tirocinio è prevista l’erogazione, in
regime “de minimis”, alle imprese richiedenti, di una somma
massima di 10mila euro. Il finanziamento verrà concesso
dalla Regione Marche fino ad esaurimento delle risorse
stanziate con modalità operative e procedure che saranno
stabilite dall’avviso pubblico di attuazione di prossima
pubblicazione.

Corso   per    baby-sitter
“Aspettando la mamma”

Il corso del Centro Famiglia per formare baby-sitter

San Benedetto del Tronto, 2017-05-08 – Torna anche
quest’anno il corso per baby-sitter “Aspettando la mamma…”
promosso dal Centro Famiglia. Dal 1999 il Centro, in via
Pizzi 25 a San Benedetto del Tronto, offre un percorso di
formazione pedagogico e sanitario rivolto a persone di
tutte le età, quanti svolgono già questo lavoro o chi vuole
candidarsi alla cura dei più piccoli.
Il corso si svolgerà dal 22 maggio al 26 giugno 2017 e
conta 11 incontri con gli esperti. Durante il corso saranno
forniti i concetti base di puericultura e primo soccorso,
di psicologia e sviluppo psi-evolutivo del bambino e una
serie di spunti per giocare insieme e organizzare il tempo
insieme tra compiti e gioco. Gli incontri si svolgeranno il
lunedì e il mercoledì dalle ore 16.30 alle ore 18.30 e a
quanti parteciperanno ai 2/3 degli incontri verrà
rilasciato un attestato di frequenza.

Per informazioni e iscrizioni al corso per baby-sitter è
possibile contattare la segreteria del Centro Famiglia al
numero    0735   595093    o   all’indirizzo     centro-
famiglia@virgilio.it. È richiesta una quota di adesione di
10,00 euro.
corso per baby-sitter
Family    Learning   Socio-
Sanitario: nuovo modello di
educazione terapeutica

Un convegno all’Università Politecnica delle Marche

Rivolto alle famiglie ed agli operatori socio-sanitari, il
convegno è finalizzato a fornire conoscenze approfondite
sulla gestione delle patologie di tipo cronico. L’evento,
che si terrà mercoledì 10 maggio presso la Facoltà di
Economia “G.Fuà” a San Benedetto del Tronto, è realizzato
da “La scuola Ama”, Agenzia per l’Alta formazione della
Cooperativa Sociale Ama Aquilone, in collaborazione con
C.Ri.S.S. Centro Di Ricerca e Servizio sull’integrazione
Socio-Sanitaria, Università Politecnica delle Marche.
L’ingresso è libero.
San Benedetto del Tronto – Il Family Learning Socio-
Sanitario è un approccio terapeutico innovativo che ha come
obiettivo la creazione di competenze a favore delle
famiglie nella cura di pazienti con patologie croniche.
È il risultato della ricerca del C.RI.S.S., Centro di
Ricerca e Servizio sull’Integrazione Socio-Sanitaria,
dell’Università Politecnica delle Marche, già sperimentato
per patologie croniche come Sclerosi Multipla, SLA,
Broncopatia Cronica Ostruttiva, Scompenso Cardiaco,
Demenza. Il convegno, rivolto alle famiglie ed agli
operatori socio-sanitari, è finalizzato a fornire
conoscenze più approfondite sull’argomento      attraverso
interventi e gruppi di discussione.
L’intervento educativo sviluppato con il Family Learning
Socio-Sanitario non mira solo all’aumento delle conoscenze
e delle capacità di gestione della malattia da parte dei
pazienti e delle loro famiglie, bensì al miglioramento
delle condizioni della vita quotidiana e delle relazioni
interpersonali.
L’evento, patrocinato dall’Università Politecnica delle
Marche, è realizzato all’interno dell’offerta formativa
2017/18 de La scuola Ama – Agenzia per l’Alta Formazione
della Cooperativa Sociale Onlus Ama Aquilone, una proposta
didattica articolata, dove la conoscenza si traduce in
nuove modalità di operare nel sociale. Un percorso
multidisciplinare che, avvalendosi del contributo didattico
di autorevoli realtà, professionisti ed opinion leader, si
propone di Sviluppare una visione solidale, Accrescere le
competenze per contribuire al cambiamento, Promuovere una
prospettiva globale, Contribuire alla costruzione di
percorsi di networking e business community.
Aprirà il convegno Francesco Chelli, preside Facoltà di
Economia “Giorgio Fuà”, seguiranno gli interventi di
Giovanna Vicarelli, Coordinatrice del gruppo di ricerca del
CRISS che ha ideato ed implementato lo strumento del Family
Learning Socio-Sanitario, Micol Bronzini e Teresa Medi del
C.Ri.S.S. UNIVPM, Giovanni Guidi e Giovanna Picciotti
dell’Asur Marche, Massimo Massetti, Marco Candela e Serafin
Caneda sempre dell’Asur Marche e Paola Casoni AMTC
“Andrea”.
La sessione pomeridiana sarà dedicata ai gruppi di lavoro
condotti dai relatori insieme agli operatori della
Cooperativa Sociale Ama Aquilone sulla possibile
trasposizione del Family Learning Socio-Sanitario
nell’ambito delle dipendenze patologiche.
Il convegno, in fase di accreditamento da parte dell’Ordine
degli Assistenti Sociali, si terrà presso la Facoltà di
Economia “G.Fuà” a San Benedetto del Tronto.
Per info Carla Capriotti M 389 5193781 / E carla@ama-
aquilone.it
www.ama.coop
Indice di invecchiamento
attivo in Italia: utilizzo
e implicazioni politiche

CONFERENZA NAZIONALE AD ANCONA

Ancona, 8 maggio 2017 – Comprendere le dinamiche necessarie
per realizzare politiche per l’invecchiamento attivo in
Italia, partendo dagli strumenti oggi disponibili (come
l’Indice di Invecchiamento attivo elaborato a livello
europeo), è l’obiettivo della conferenza nazionale di
giovedì 11 maggio ad Ancona “L’Indice di invecchiamento
attivo in Italia: utilizzo e implicazioni politiche”
(Regione Marche, Palazzo Li Madou), organizzata dall’Inrca
– Istituto Nazionale di Riposo e Cura Per Anziani, in
collaborazione con la Commissione europea e la Commissione
Economica europea delle Nazioni Unite (Unece). La
promozione di politiche in favore dell’invecchiamento
attivo è uno dei principali strumenti messi in campo in
Europa per affrontare la sfida rappresentata dal crescente
aumento dell’età media, per contribuire a raggiungere
benefici in termini di salute e benessere a tutti i
livelli. Sia per gli anziani, grazie ad attività di
prevenzione e di promozione di stili di vita sani in grado
di prevenire malattie e disabilità che, di conseguenza, per
la società nel suo complesso.

La crescente attenzione verso il tema rende cruciale
avviare un confronto politico in tale direzione. Dopo i
saluti istituzionali di Valeria Mancinelli, sindaco di
Ancona, Luca Ceriscioli, presidente della Regione Marche,
Gianni Genga, direttore generale Inrca, Fabrizia Lattanzio,
direttrice scientifica, e Maria Novella Luciani, direttore
Ufficio Ricerca e innovazione in sanità, Ministero della
Salute, la conferenza partirà da una descrizione del
contesto europeo per poi focalizzarsi sulle politiche per
l’invecchiamento attivo in Italia, anche grazie a
testimonianze sui percorsi attivati per promuoverlo a
livello regionale.

L’importanza della conferenza è testimoniata da relatori di
alto profilo, tra cui Asghar Zaidi, Prof. di Politiche
internazionali Università di Southampton, Luciana
Quattrociocchi, Dirigente Servizio struttura e dinamica
sociale dell’Istat, Andrea Principi del Centro ricerche
economico-sociali sull’invecchiamento dell’Inrca, Pietro
Checcucci, ricercatore del Ministero del Lavoro e Politiche
Sociali, Renata Bagatin, Consigliere regionale Fvg,
Serenella Tasselli, Responsabile inclusione sociale,
contrasto alle povertà e anziani Regione Umbria, Massimo
Magi, Presidente regionale Fimmg, Manuela Carloni,
Presidente Regionale Auser, Andrea Marini, Segretario
regionale Uilp, Bruno Bucciarelli, Presidente Confindustria
Marche, oltre che il prof. Roberto Bernabei, presidente
della rete Italia Longeva.
Le eclissi della coscenza.
Dimensione dissociativa e
area traumatica
              GIORNATE PSICHIATRICHE ASCOLANE
                     11-12 MAGGIO 2017

Ascoli Piceno, 2017-05-08 – Quest’anno ritorna, dopo
qualche anno di pausa, un nuovo appuntamento con le
Giornate Psichiatriche Ascolane giunte alla quindicesima
edizione e organizzate dal Dipartimento di Salute Mentale
di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto sotto la
responsabilità scientifica del Dr. Giorgio Mariani. Tale
iniziativa si inquadra in una serie di incontri organizzati
in collaborazione con la associazione scientifica Polyedra
coordinata dal Dr. Alessandro Valchera e che avranno come
tema le alterazioni della coscienza e nell’ottica di una
sempre progressiva integrazione con la Casa di Cura San
Giuseppe e il Dipartimento di Salute Mentale di Teramo.
Negli ultimi anni lo studio della coscienza è divenuto
progressivamente centrale nelle scienze psicologiche e
psicopatologiche. E’ ormai dimostrato come la coscienza
coinvolga in un network differenti aree cerebrali e che
svolga una funzione evolutiva fondamentale. L’eziologia e
le manifestazioni dei disturbi della coscienza sono al
centro di una vasta serie di studi e numerose evidenze
sembrano emergere.
Il convegno si propone di offrire una panoramica che spazia
dalla neurobiologia alle manifestazioni cliniche gravi,
come la psicosi, e meno gravi come i disturbi post-
traumatici da stress.
Caratterizzante sarà, come nelle precedenti edizioni,
l’approccio psicopatologico e fenomenologico integrato ai
meccanismi neurobiologici sottesi e alla eterogeneità degli
approcci di cura.
In occasione del convegno è stata organizzata presso il
Cinema Piceno nella giornata di giovedì 11 Maggio alle ore
20.30 la proiezione del capolavoro di Stanley Kubrick
“Arancia meccanica”, che verrà commentato dal Prof.
Vittorio Volterra, Ordinario di Psichiatria della
Università di Bologna e dal Dr. Domenico De Berardis della
Università di Chieti e del Dipartimento di Salute Mentale
di Teramo. L’evento è aperto alla cittadinanza con un costo
di ingresso di 5 Euro.
Partecipanti alla conferenza stampa:

     Giulietta Capocasa, direttore di Area Vasta AV 5
     Diana Sansoni, direttore DSM AV5
     Giorgio Mariani, psichiatra primario DSM AV 5
     Alessandro Valchera, psichiatra responsabile Casa di
     Cura San Giuseppe
     Filomena Cecchini, educatrice DSM AV 5
Maria Grazia Giorgi, psicologa DSM AV 5
     Lorena Mancini, psicologa DSM AV 5
     Massimo Marconi, psichiatra Casa di Cura San Giuseppe
     Igor Pontalti, psichiatra DSM AV5
     Roberta Vecchiotti, psicologa Casa di Cura San
     Giuseppe

Tonino          Capriotti:
“Diminuzione dei funzionari
comunali    con  risparmio
zero”

San Benedetto del Tronto,2017-05-08 – “E viene diminuito il
numero dei funzionari comunali che riceveranno il premio
per gli obiettivi raggiunti: da trenta a venti.”
Risparmio ZERO.
Le posizioni organizzative vengono finanziate con il fondo
del salario accessorio, che è vincolato al personale. Per
cui non cambiano i costi per l’amministrazione. Le somme
risparmiate con la riduzione delle P.O. devono essere
redistribuite obbligatoriamente al personale, per cui o
saranno aumentate quelle assegnate o saranno aumentati i
premi individuali.
La presunta riduzione di un dirigente porta risparmio. Ma
questo risparmio ce lo siamo già spesi con l’assunzione del
capo di gabinetto, che è tutto a carico del bilancio
comunale.
Inoltre gli altri incarichi attribuiti da questa
amministrazione hanno determinato un aumento della spesa
non una riduzione. Se aggiungiamo le 10 commissioni,
possiamo ben dire che di fatto la spending review di questa
amministrazione è pari a ZERO. Continua la politica degli
annunci e non dei fatti. Questo la città deve saperlo.

Marco Curzi su posizioni organizzative comunali e
dintorni
Marco Curzi
                                                        RI
                                                        SP
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                                                        NO
                                                        CA
                                                        PR
                                                        IO
                                                        TT
                                                        I
                                                        PO
                                                        SI
                                                        ZI
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                                                        I
                                                        OR
                                                        GA
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                                                        E
San Benedetto del Tronto, 2017-05-11 – Quando si parla di
strategie per la gestione del personale non si può limitare
la discussione politica focalizzandola      solo   su   meri
“risparmi” o “spending review”.
Le politiche del personale sono una funzione fondamentale
di un’Amministrazione. L’attività dei dipendenti genera
servizi collettivi, in molti casi fondamentali per lo
sviluppo socio economico del territorio.
Per una Città che merita tutto lo sforzo possibile in
termini di presidio, sicurezza, sviluppo, assistenza
sociale e tanto altro, non ci si può limitare a parlare di
risparmi sul personale. Le spese del personale vanno
piuttosto ottimizzate al fine di incentivare il concorso di
tutti i dipendenti agli obiettivi dell’Amministrazione ad
esclusivo vantaggio e utilità dei cittadini. Le posizioni
organizzative sono solo uno degli strumenti a disposizione
per gestire in chiave strategica le risorse umane (anche se
molto importante) che consente di legare l’attività dei
responsabili dei servizi all’effettivo e concreto
contributo   alla realizzazione  degli  obiettivi
dell’Amministrazione. Ma non è l’unico. Il trattamento
accessorio previsto dal CCNL per finanziare il
miglioramento dei servizi e aumentare la produttività
generale dell’Ente prevede altre forme di remunerazione
destinate ai dipendenti che, in aggiunta alle P.O.,
contribuiscono al miglioramento dei servizi e all’aumento
della produttività generale dell’Ente e sono
principalmente: i premi di produttività, le particolari
responsabilità e le progressioni economiche.
Tutte queste risorse vengono finanziate con gli
stanziamenti vincolati di un unico fondo per il trattamento
accessorio. La riduzione delle P.O. significa calibrare e
mirare meglio gli incarichi agli obiettivi, ma significa
anche redistribuire, ottimizzandole in chiave strategica,
tali risorse all’interno del fondo, incentivando
complessivamente l’aumento della produttività comunale.
Risparmio si caro Tonino Capriotti, ma non un risparmio
fine a se stesso, che non sarebbe di nessuna utilità alla
Città.
Inoltre, vorrei ribadire che anche il relativo risparmio di
un dirigente non è ipotetico come vuole far intendere il
collega Capriotti, ma reale. E’ vero che l’attuale incarico
del Capo di Gabinetto grava interamente sul bilancio
comunale, ma è anche vero che nella passata Amministrazione
era stata posta a carico del bilancio comunale sia la
differenza stipendiale del Capo di Gabinetto (da D1 a D3),
sia l’intera spesa per un incarico aggiuntivo alla Dott.ssa
Camaioni per curare la comunicazione.
Concludo dicendo che rilevare anomalie nelle varie
operazioni amministrative gestionali, è compito di tutti i
consiglieri comunali, amministratori, cittadini. Ma se è
vera questa affermazione, lo è anche per l’esatto
contrario, riconoscendo e dando atto alle cose buone come
in questo caso, senza per questo sparare nel mucchio in
quanto appartenenti a partiti di minoranza.
Consigliere Comunale PSI
Marco Curzi
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