Racconti favolosi" - Cronache ...
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Campagna elettorale sui rifiuti, Celano: “solo racconti favolosi” E’ battaglia sulla realizzazione di un impianto di compostaggio secondo previsto dal piano regionale. “Spiace che in campagna elettorale possano accettarsi racconti favolosi come fossero realtà e ripetere paradossali sciocchezze, soprattutto quando le stesse sono smentite da fatti incontrovertibili. – spiega il consigliere provinciale Roberto Celano di Forza Italia – Pochi giorni fa i consiglieri provinciali di maggioranza hanno respinto un emendamento di FI che avrebbe impedito che il piano regionale, in cui è previsto la realizzazione dell’impianto di compostaggio allo Stir confermato nel corso del consesso dal dirigente all’ambiente (come facilmente evincibile dai filmati), avesse potuto “derogare” ad una delibera che dichiara Battipaglia area inidonea ad ospitare i rifiuti. Goffamente qualche amministratore comunale si è poi spinto a difendere la mancata approvazione dell’emendamento e, dunque, un atto contrario all’interesse della città, sostenendo che una mozione non possa essere retroattiva (dimostrando di non conoscere la differenza tra mozione ed emendamento e neppure altro!) e, dunque, arrendendosi di fatto alla decisione di realizzare altri impianti sovracomunali in città. Oggi qualche altro amministratore si affretta a ripetere falsità alla ricerca del consenso. Se ciò che si refirisce fosse vero, allora l’Eda dovrebbe immediatamente revocare l’esito della gara per la realizzazione dell’impianto presso lo Stir, la regione dovrebbe modificare subito, nell’immediato, il piano regionale dei rifiuti escludendo Battipaglia da ogni possibile ipotesi di realizzare l’impianto ed il Comune di Battipaglia avrebbe beneficio ad impugnare la delibera per chiedere l’eliminazione di una deroga, palesemente illegittima, che avremmo voluto
abrogare con un emendamento e che comporta il rischio di annullamento dell”intera deliberazione nel caso di ricorso di privati. Capiamo le difficoltà di chi deve barcamenarsi tra l’interesse della città e la sudditanda al sistema deluchiano. Battipaglia ha bisogno di fatti e non di “chiacchiere” riferite. Il vice Sindaco Cappelli ha possibilità di chiedere e promuovere atti concreti. Lo faccia evitando di ergersi a megafono di promesse poco credibili e, finora, smentite da fatti e dichiarazioni ufficiali. La politica ha bisogno di fatti e concretezza. Di chiacchiere ne sentiamo già fin troppe il venerdì! Riprogrammare i “Grandi Eventi”, a rischio Luci, Ravello Festival e Giffoni di Andrea Pellegrino I «Grandi eventi» della Regione Campania tutti rinviati al prossimo anno, o almeno, riprogrammati (per quanto possibile) secondo i protocolli di sicurezza. La giunta regionale della Campania ha così “congelato” i finanziamenti già stanziati per le tante manifestazioni culturali e turistiche. Dai teatri, fino al Ravello Festival, passando, naturalmente, dalle “Luci d’Artista” di Salerno. Un programma da 52 milioni di euro che il governo regionale, a guida De Luca, aveva messo su per il 2020. E’ il piano “strategico cultura e beni culturali”, nel quale figura anche un finanziamento da 2 milioni e mezzo di euro per le Luci d’Artista che dovrà essere riprogrammato. Nello specifico, si rinviano al 30 giugno del 2022 gli interventi di manutenzione straordinaria, mentre al 31
dicembre 2021 tutti gli altri. O quasi. «Si possono prevedere – si legge nella delibera – ove possibile, a parziale rimodulazione progettuale delle stesse, la previsione di una modalità di produzione che utilizzi le possibilità offerte dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per la fruizione a distanza degli eventi previsti ed allo stesso tempo per offrire all’utenza una conoscenza antologica, delle attività svolte nelle precedenti annualità del Piano strategico, documentando con il supporto digitale una efficace rassegna delle attività pregresse». Inoltre: «E’ imprescindibile che, per gli eventi che verranno proposti in presenza, gli Enti attuatori garantiscano ed attestino la piena e stretta osservanza di tutti gli obblighi di sanificazione e protezione, secondo le vigenti disposizioni regionali e nazionali». Nell’elenco figurano gli eventi del Comune di Salerno (300mila euro); il Ravello Festival (1 milione e mezzo di euro); il sistema delle Mostre del Parco Archeologico di Paestum (200mila euro), le Luci d’Artista (2 milioni e mezzo di euro), la programmazione del Teatro Verdi (un milione di euro) e il Giffoni Film Festival (4 milioni di euro) che quest’anno festeggiava i suoi primi 50 anni. Andava a fare la spesa da sola ma era cieca, scoperta dalla Guardia di Finanza Percepiva pensione di invalidità da 7 anni, e per 700 euro al mese, perchè cieca. Solo che, una signora 66enne, faceva la spesa, si recava nei negozi per fare acquisti, camminava speditamente senza alcuna limitazione invalidante. La Guardia di Finanza, su disposizione della Procura della Repubblica di
Salerno, ha eseguito un decreto di sequestro preventivo per equivalente finalizzato alla confisca, emesso dal Tribunale di Salerno, per un importo complessivo di oltre 73mila euro relativo a beni e denaro nella disponibilità della signora V.C., di anni 66. Centrodestra, prove tecniche di unità per le elezioni I responsabili provinciali dei partiti del Centrodestra – Giuseppe Fabbricatore, commissario provinciale di Fratelli d’Italia, Nicolas Esposito, commissario provinciale della Lega e Roberto Celano delegato dal commissario provinciale di Forza Italia sen. Domenico De Siano – si sono incontrati questa mattina per definire le iniziative da mettere in cantiere nelle prossime settimane. I rappresentanti delle forze politiche della coalizione hanno convenuto di dar vita ad attività comuni da organizzare sul territorio della provincia di Salerno, in linea con le iniziative già annunciate a livello nazionale dai leader del Centrodestra. I responsabili dei tre partiti si incontreranno nuovamente nei prossimi giorni per discutere delle imminenti scadenze elettorali. Estate salata per i salernitani: il mare solo per
pochi eletti a causa dei prezzi eccessivi Sarà un’estate salata per i salernitani. Il mare rischia di essere un miraggio o, in alcuni casi, per pochi eletti o fortunati. Per molti salernitani la spiaggia, il mare, potrebbe restare soltanto un sogno dettato dai costi che si sarà costretti ad affrontare per cercare la giusta rinfrescata sul litorale cittadino. Altro che prezzi calmierati, perché chi vorrà pensare di usufruire degli stabilimenti cittadini dovrà pensare seriamente ad accedere anche a un mutuo. Si passa a un semplice tagliando a persona di 250 euro, con stabilimento senza annessa piscina, a uno di quasi 500 con la presenza della stessa. Passando con costi che lievitano sui 400 euro. Prezzi per singoli ma che sarebbero ben poco ipotizzabili, perché si privilegia, per l’emergenza imperante, nuclei familiari. Già, perché per la normativa che riguarda il distanziometro, per evitare pericolosi contatti, ogni piantana che prevede un ombrellone presenterà spazio per quattro persone. Che, al momento, è impensabile lasciare per uso promiscuo, se non non vi siano rapporti abbastanza stretti amicali. Meglio se per nucleo familiare con l’esborso che varia da un minimo di mille euro fino a un massimo di duemila. Difficoltà, dunque, per chi single, è pronto ad acquistare un solo ingresso. In questo caso, ci sarebbero non pochi imbarazzi, se non si ritrovi all’interno di un nucleo di persone, sempre di quattro tanti quanto è possibile ospitare al riparo di un ombrellone, abbastanza conosciuto. Ma ci sarebbero anche altre novità e nemmeno di poco conto. Per chi deciderà di servirsi di stabilimenti balneari sarà necessario avere una certa liquidità anche immediata. In pratica, non si giocherà più sulla “parola”, perché chi sottoscriverà un cartellino d’ingresso sarà chiamato a versare come caparra almeno il 50% dell’intera somma come anticipo. Non solo, con il saldo che è previsto entro il prossimo 15 luglio quando,
fino allo scorso anno, era possibile saldare l’intero costo dell’ingresso stagionale entro, e anche dopo il ferragosto. Tutto qui? Macchè. In caso di mancato versamento del corrispettivo saldo entro il 15 luglio, automaticamente non si avrà alcun diritto su quanto versato in precedenza a titolo di caparra. Regole chiare, precise e decise, ancor più rispetto alla passata stagione balneare che si andranno ad assommare alle restrizioni da rispettare in modo certosino. Di certo, il mare, questa estate, potrebbe diventare l’oasi rinfrescante soltanto per pochi a Salerno. Riprogrammare i «Grandi Eventi» A rischio Luci, Ravello Festival e Giffoni I «Grandi eventi» della Regione Campania tutti rinviati al prossimo anno, o almeno, riprogrammati (per quanto possibile) secondo i protocolli di sicurezza. La giunta regionale della Campania ha così “congelato” i finanziamenti già stanziati per le tante manifestazioni culturali e turistiche. Dai teatri, fino al Ravello Festival, passando, naturalmente, dalle “Luci d’Artista” di Salerno. Un programma da 52 milioni di euro che il governo regionale, a guida De Luca, aveva messo su per il 2020. E’ il piano “strategico cultura e beni culturali”, nel quale figura anche un finanziamento da 2 milioni e mezzo di euro per le Luci d’Artista che dovrà essere riprogrammato. Nello specifico, si rinviano al 30 giugno del 2022 gli interventi di manutenzione straordinaria, mentre al 31 dicembre 2021 tutti gli altri. O quasi. «Si possono prevedere – si legge nella delibera – ove possibile, a parziale rimodulazione progettuale delle stesse, la previsione di una
modalità di produzione che utilizzi le possibilità offerte dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per la fruizione a distanza degli eventi previsti ed allo stesso tempo per offrire all’utenza una conoscenza antologica, delle attività svolte nelle precedenti annualità del Piano strategico, documentando con il supporto digitale una efficace rassegna delle attività pregresse». Inoltre: «E’ imprescindibile che, per gli eventi che verranno proposti in presenza, gli Enti attuatori garantiscano ed attestino la piena e stretta osservanza di tutti gli obblighi di sanificazione e protezione, secondo le vigenti disposizioni regionali e nazionali ». Nell’elenco figurano gli eventi del Comune di Salerno (300mila euro); il Ravello Festival (1 milione e mezzo di euro); il sistema delle Mostre del Parco Archeologico di Paestum (200mila euro), le Luci d’Artista (2 milioni e mezzo di euro), la programmazione del Teatro Verdi (un milione di euro) e il Giffoni Film Festival (4 milioni di euro) che quest’anno festeggiava i suoi primi 50 anni. Emergenza e attività anticrimine, il report dei provvedimenti del Questore Il Questore di Salerno ha inoltrato all’Autorità Giudiziaria, nell’ultimo mese di maggio, 5 proposte della misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale della P.S. nei confronti di altrettante persone che, registrando a loro carico numerosi pregiudizi di polizia, hanno dimostrato di essere particolarmente inclini a violare le leggi e con ciò rappresentare un pericolo per la collettività Per lo stesso motivo, il Questore ha inoltrato richiesta al Tribunale di Salerno per l’aggravamento di misure di prevenzione già in
corso, atteso il perdurare delle condotte antigiuridiche dei soggetti sottoposti, che ha reso necessario richiedere l’inasprimento della misura. Nello stesso periodo il Questore, ha emesso 26 provvedimenti di Divieto di Ritorno nei confronti di soggetti pluripregiudicati che, fuori dal proprio luogo di residenza, hanno posto in essere truffe o tentativi di truffa nei confronti degli anziani, approfittando della loro vulnerabilità, acuitasi con l’emergenza sanitaria in corso, violando altresì, le misure di contenimento della diffusione da contagio da coronavirus, stabilite dal D.L. nr. 19 del 25.03.2020, allontanandosi dal proprio domicilio senza una giustificata motivazione e pertanto venendo sanzionati anche ai sensi ex art. 4 comma 1 del D.L. nr.19 del 25.03.2020.. Infine, 48 sono stati i provvedimenti di Avviso Orale, adottati dal Questore nei confronti di altrettanti pregiudicati che, in particolare in questo periodo, hanno manifestato spregio verso le regole del vivere civile, contravvenendo alle misure di contenimento della diffusione da contagio da coronavirus, stabilite dal D.L. nr. 19 del 25.03.2020 Figli d’ Arte : La finestra sul mondo di Roman e Alessio Vlad I due Vlad uniti e a confronto nel mondo della musica, della composizione e della direzione artistica di eventi internazionali come il Ravello Festival, tra ricerca, libertà e tanta curiosità. Di Olga Chieffi & Alessio Vlad Compositore prolifico e versatile, pianista e musicologo, uomo di profonda e vasta cultura, Roman Vlad, generoso
sapiente e ironico intrattenitore. Il nostro personale ricordo è legato ad una serata di un’edizione del Ravello Festival d’inizio secondo millennio. Pubblico delle grandi occasioni per un Tristan und Isolde in forma semiscenica. La pioggia ospite inattesa e indesiderata scrosciò potente prima dell’esecuzione. Il maestro Roman non si perse d’animo: sedendo al pianoforte e intrattenendo il pubblico, offrì una preziosa lezione-concerto nel piccolo auditorio della villa, interpretando splendidamente le trascrizioni lisztiane delle opere di Wagner. Quindi, la luna illuminò i giardini e si dette inizio all’ opera, ma, forse, lo spettacolo era già andato in scena. Oggi nel giorno del 140° anniversario dell’ascesa a Ravello di Richard Wagner, un giorno particolare per quanti hanno vissuto e continuano a mantenere alta la tradizione artistica e culturale della costiera, passiamo il testimone al figlio d’arte di Roman Vlad, Alessio, unito al padre dal miracolo della musica e alla sottomissione assoluta, unicamente ad essa. Una figura eclettica quella di Roman Vlad, i cui insegnamenti e il bagaglio di affetti donatoLe l’accompagnerà per sempre: quali i suoi pregi, quali i suoi difetti “Non sono certo la persona più indicata per dare una risposta, ma una cosa mi sento di dire: mio padre è sempre stato un uomo profondamente curioso. Essere curiosi significa essere aperti verso gli altri e non avere preconcetti. Il che non significa non avere convinzioni proprie ma “sentire” l’esigenza di confrontarsi, d’altra parte, la prima qualità di chi fa musica è quella di sapere ascoltare. Non bisogna dimenticare che mio padre veniva da una regione, la cosiddetta Mitteleuropa, che stava al confine tra l’impero Austroungarico e quello Ottomano; caratteristica di ambedue gli imperi, da sempre, era la tolleranza e la libertà di culto, con queste garanzie sono riusciti per secoli a mantenere imperi che comprendevano popoli profondamente diversi e potenzialmente in contrasto tra loro”.
Immagini belle con Papà e lezioni facili e lezioni difficili della vita e di Roman Vlad in veste di padre e di maestro. L’ iniziazione al mondo della Musica. Con a fianco la mamma Licia archeologa, immagino tanti incontri, tanti aneddoti. “Mio padre, appena ho deciso di dedicarmi alla musica, mi ha affidato a dei maestri eccellenti, Guido Turchi per la composizione, Franco Ferrara e Sergiu Celibidache per la direzione d’orchestra. Poi da lui ho appreso indirettamente: seguendolo interessatissimo nei teatri che dirigeva e frequentando le persone con cui insieme a mia madre aveva una consuetudine. Mi ricordo perfettamente i Maggi tematici, quello sull’Espressionismo, Il Naso di Shostakovitch con la regia di Eduardo de Filippo, la scoperta del talento strepitoso del giovanissimo Riccardo Muti, le battaglie per il libero pensiero fuori da ideologie imposte, e poi Cesare Brandi, Igor Stravinsky, Rene Clair i Nijinsky, Massimo Mila, i grandi direttori Giulini, Abbado, Pretre, Maazel, Schippers, Gavazzeni, un mondo…. Confronto-scontro con Roman Vlad su qualche autore, partitura, scelta interpretativa? “Rispetto alle necessità legate alla messinscena di un’opera ci siamo trovati spesso su posizioni diverse. Io da subito mi sono posto il problema di come mantenere attuale l’opera convinto della necessità di mantenerla viva attraverso un rapporto con la contemporaneità. Mio padre è sempre stato convinto che la fedeltà ad un testo dovesse passare in ogni caso dall’osservare una serie di convenzioni. E’ un discorso tutt’ora aperto e su cui , pur andando avanti in un percorso per quanto mi riguarda definito, non mi sento certo di ostentare certezze”. Ha pesato nella sua carriera portare questo cognome? Ingombro, responsabilità, qualche porta chiusa? “Non è certo facile. Ci sarebbe molto da dire sui rapporti
padri/figli che condividono la stessa professione e lo stesso mondo. Bisogna riuscire ad essere indipendenti assorbendo tutto il possibile e a sfruttare quello che obiettivamente è un vantaggio enorme. Se si riescono a superare tutte quelle insidie legate anche a quella che si potrebbe configurare come una sotterranea competizione si esce molto rafforzati e soprattutto pronti ad affrontare un mondo che certo non ti è favorevole”. Lei nasce due anni dopo la prima edizione del Ravello Festival, ricorda la sua prima volta nella città della Musica da ragazzo con papà? “Da sempre ho vissuto in costiera e, quindi, frequento Ravello sin da ragazzino. La costiera per me ha rappresentato una iniziazione al mondo del lavoro. Qui ho conosciuto, anche grazie a mio padre, due persone che hanno avuto un ruolo importantissimo nella mia vita lavorativa: Franco Zeffirelli, con cui ho collaborato per tutto l’ultimo periodo della sua attività, scrivendo la musica per tutti i suoi lavori di cinema e teatro dagli anni ’90 in poi, e Leonard Bernstein. Ambedue hanno creduto in me in quanto tale e non in quanto figlio, proiettandomi nel mondo. A Ravello ho frequentato Gore Vidal, che non amava né Bernstein né tantomeno Zeffirelli, e tutto quel mondo cosmopolita che per buona parte dell’anno animava quello che è ancora uno dei luoghi più belli del mondo”. Già per diversi anni direttore artistico del Festival, ha preparato questo ritorno alla vera libertà, che è quella delle arti, oggi per celebrare i 140 anni della visita di Richard Wagner a Ravello, quale il programma e le ragioni estetiche di questo evento? “Mi è stato chiesto di ricordare i centoquaranta anni della visita di Wagner a Ravello. Non devo certo dirle la difficoltà del momento, ma ho pensato all’opportunità di dimostrare che ricordare il passato, che in questi luoghi rappresenta
moltissimo, può essere l’occasione di dimostrare che ci siamo e che questi luoghi, dove il nord ha incontrato il sud, sono e saranno sempre i più belli del mondo. Vede, Wagner a Ravello trovò quell’abbandono per dare forma a quel contrasto tra purezza e sensualità di cui aveva bisogno per dare forma al secondo atto del Parsifal. L’evento vuole cercare di dare forma a questo sentimento, che solo i colori e i profumi di questo luogo possono generare. Saranno coinvolti, in una Villa Rufolo deserta, tre artisti: un attore, Alessandro Preziosi, che racconterà la visita di Wagner, una cantante Carmen Giannattasio, che in una ideale unione tra il mondo musicale tedesco e quello italiano canterà un’aria di Wagner e una di Bellini, e una ballerina, Eleonora Abbagnato, che danzerà, con una coreografia creata appositamente, sulla musica del Preludio del Parsifal, proprio a voler rappresentare quell’abbandono estetico di cui parlavo prima”. In questo “tempo sospeso” ha dovuto rinviare o abbandonare qualche progetto che stava realizzando? La sua vena compositiva è stata particolarmente toccata dall’aver vissuto questa tragedia? “Ho dovuto abbandonare la vita del Teatro ed una serie di progetti su cui avevamo messo molte energie ed aspettative. La nostra è un’attività dal vivo che presuppone il contatto umano. Spero i lavoratori dello spettacolo, insieme a tutti gli altri, possano riprendere al più presto la loro attività”. Un suo sogno nel cassetto “Vorrei lasciare un segno in quello che faccio”.
I Fumetti nei musei “Ippocrates e Jones” e il “Parco dei piccoli”, appositamente concepito per garantire ai bambini il piacere del gioco all’aperto, le nuove idee per educare il nuovo pubblico dei parchi di Paestum e Velia dopo il lockdown Di Gaetano Del Gaiso A partire da lunedì scorso, i Parchi Archeologici di Paestum e Velia si sono finalmente schiusi dalla lunga letargia del lockdown richiesto, all’unanimità, dallo Stato e dalle Regioni per ovviare alla rapida e inesorabile diffusione della pandemia da Covid-19. Un’accurata rimodulazione della fruizione delle attrazioni presenti all’interno degli ambienti dei parchi, proposta per garantire la sicurezza tanto del pubblico quanto del personale operante presso i due siti, ha permesso ai due poli turistici cilentani di poter rientrare fra i primi musei e luoghi della cultura d’Italia a riaprire, dando finalmente il via alla “fase 2” della cultura, all’insegna della condivisione del nostro patrimonio artistico, storico, sociale e culturale nel rispetto delle linee guida illustrate dal Ministro Dario Franceschini in materia di sicurezza. Fra i primi a sperimentare questa nuova formula di fruizione, alcuni gruppi di ragazzi autistici accompagnati dalle proprie famiglie a cui verrà consegnata un’agenda visiva con un percorso formativo accuratamente congegnato per gli ospiti con bisogni speciali che riprende i personaggi del fumetto “Ippocrates e Jones” realizzato dalla Direzione generale dei musei per il progetto “Fumetti nei musei”. Dalla collaborazione, poi, con Legambiente, nasce un nuovo spazio, denominato il “Parco dei piccoli”, appositamente concepito per garantire ai bambini il piacere del gioco all’aperto. Fra le misure di sicurezza adottate per la riapertura dei parchi, agli avventori sarà richiesto di indossare una mascherina protettiva e di misurare la propria temperatura corporea, a mezzo di termo-scanner, prima di
effettuare l’ingresso nel parco, di cui potranno visitare gli ambienti seguendo un percorso obbligato progettato al fine di prevenire eventuali assembramenti. Lungo questo il percorso, e in altri ambienti del parco, saranno poi messi a disposizione degli avventori dei distributori di gel sanificante con cui potranno detergersi le mani. Grazie, poi, alle notevoli modifiche apportate all’App Paestum, sarà possibile monitorare , in tempo reale, gli spostamenti dei visitatori nell’area archeologica di Paestum: messaggi di alert avvertiranno il personale competente del mancato rispetto delle distanze di sicurezza in un area che si estende per circa 20 ettari. Le visite, in entrambi i parchi, saranno mediate da guide locali e i biglietti potranno essere acquistati online con la possibilità di prenotare queste stesse per fasce orarie. Gli eventi previsti per il 2020, tuttavia, resteranno sospesi fino a nuovo ordine, tranne che per la kermesse “Posidonia città d’acqua. Archeologia e Cambiamenti climatici” prevista per il 6 Settembre 2020. Rimarranno attivi anche i dispositivi di videomapping della facciata del Tempio di Nettuno, a cura di Alessandra Franco. Le Ricette del Nutrizionista:Cuscus, il piatto della contaminazione È per eccellenza uno degli alimenti più tradizionali del Nordafrica, tanto da poterlo definire “piatto nazionale” dei Berberi. Ricavato dallo sminuzzamento dei semi di grano duro, il cuscus ricorda la polenta, sebbene i suoi chicchi siano più grossolani
Di Angelo Persico Il cuscus (in francese couscous o cous cous) è un alimento tipico del Nordafrica, della Sicilia e della Sardegna sudoccidentale. È per eccellenza uno degli alimenti più tradizionali del Nordafrica, tanto da poterlo definire “piatto nazionale” dei Berberi. Nell’ undicesimo secolo, con la conquista arabo-islamica, il cuscus si diffuse in tutta la parte settentrionale dell’Africa. Da lì fu poi portato in Spagna, nella regione meridionale dell’Andalusia e quindi lungo tutto il mediterraneo. Mentre in Europa settentrionale, troviamo uno dei primi riferimenti relativi a questo cibo in Bretagna, in una lettera del 1699, sebbene già molto prima, era stato descritto in Provenza dal viaggiatore Jean Jacques Bouchard che scrive di averlo assaggiato a Tolone, nel 1630. Ricavato dallo sminuzzamento dei semi di grano duro, il cuscus ricorda la polenta, sebbene i suoi chicchi siano più grossolani. È un alimento calorico, costituito principalmente da amido , ma con un buon apporto di fibra alimentare e alcune vitamine idrosolubili del gruppo B. Va ricordato che contiene glutine e quindi è un cibo non adatto alla dieta dei celiaci, ma non lattosio e né tantomeno istamina. Nonostante sia un alimento energetico, va precisato tuttavia, che le sue calorie si riferiscono in genere all’alimento a crudo. Tale apporto calorico si riduce a circa 1/3 in seguito alla cottura, mediante l’assorbimento di acqua, che ne triplica volume e peso. Inoltre calorico non vuol dire “ipercalorico”: questo significa che, nella giusta quantità e cucinato in maniera sana e con i giusti abbinamenti, può essere incluso, proprio come la pasta, anche in una dieta dimagrante. Fra i sali minerali ricordiamo la cospicua presenza di fosforo e, in misura minore di ferro, zinco e potassio. Ricordiamo anche che più di recente, oltre al classico cuscus in commercio sono reperibili diversi tipi di cuscus integrale, con un maggior apporto di fibra, ideale soprattutto per chi soffre di stitichezza. Come nutrizionista lo consiglio soprattutto per la preparazione di piatti unici, che risultano visivamente più
abbondanti ma anche invitanti e quindi potrebbero aiutare a placare la fame durante una dieta dimagrante. Oggi propongo cuscus di pesce con verdure allo zafferano, che è un piatto unico colorato, nutrizionalmente completo e gustosissimo. Questa pietanza che prende spunto dalla tradizione siciliana – ma più light – riesce a mettere insieme carboidrati, vitamine, sali minerali e proteine. Inoltre è molto comodo, in quanto può essere gustato anche freddo e quindi utilizzato come pranzo fuori casa.Di seguito la ricetta (ingredienti per 2 persone): 1) Da parte lessare il pesce (io ho utilizzato 100 grammi di calamaro, 100 g di seppia e una manciata di gamberetti che ho unito alla fine). Scolarlo e tagliarlo a pezzetti. Conservare il brodo di cottura del pesce che servirà successivamente per il cous cous. 2) In una padella cuocere in un mestolo d’acqua o brodo della cipollina di Tropea, 1 carota e 1 zucchina. Lasciarle cuocere fino a cottura desiderata (io consiglio di lasciarle un po’ “croccanti”). 3) Cuocere il cous cous (100 g) secondo le indicazioni riportate sulla confezione, utilizzando il brodo di pesce al posto dell’acqua. Sciogliere nel brodo 1 bustina di zafferano, prima di versarlo sul cuscus. 4) Unire gli ingredienti, mescolando in modo da amalgamarli. Condire con un filo d’olio EVO a crudo e decorare con qualche fogliolina di menta. Il piatto è pronto!
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