GRANA PADANO RINNOVA IL SOSTEGNO A FONDAZIONE RAVA - Agricolae
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GRANA PADANO RINNOVA IL SOSTEGNO A FONDAZIONE RAVA Nel 1954 viene costituito il Consorzio per la Tutela del Formaggio Grana Padano, con l’obiettivo di tutelare, valorizzare e promuovere un formaggio dalla storia millenaria, creato dai monaci cistercensi per permettere di conservare il latte il più a lungo possibile, evitando sprechi e alleviando le carestie. Nello stesso anno padre William Wasson fondava NPH – Nuestros Pequeños Hermanos per salvare i bambini orfani e abbandonati nei paesi dell’America Latina, tra i quali Haiti. Cinquant’anni dopo le loro strade si sono incrociate grazie alla Fondazione Francesca Rava (che rappresenta N.P.H. in Italia), dal 2000 impegnata a favore dei poveri e dei bisognosi del mondo. Quell’incontro ha portato alla creazione del Grana Padano Nutrition Center all’interno dell’ospedale Saint Damien ad Haiti ed all’inizio di una collaborazione stretta che ha visto il costante sostegno dei produttori del formaggio DOP più consumato nel mondo. “Siamo felici ed onorati di sostenere l’attività della Fondazione Francesca Rava, che crede nei valori dell’efficienza e della trasparenza, quelli che ogni giorno animano le cinquantamila persone che lavorano alla filiera
Grana Padano DOP e lo esportano in tutto il mondo – afferma Nicola Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio Grana Padano -. Nel 2020 la Fondazione celebra i suoi primi 20 anni e quindi al sostegno uniamo le più sincere felicitazioni, condividendo l’applauso che i tanti amici le tributeranno in occasione della serata benefica alla Scala di Milano dedicata a questo compleanno e alle sue attività. Soprattutto, contribuiremo ad implementare i servizi dedicati alla lotta alla malnutrizione nell’ospedale Saint Damien per curare e prevenire le patologie metaboliche provocate da un’alimentazione insufficiente o inadeguata”. Per l’occasione il 4 febbraio il tempio della musica classica vedrà l’Orchestra dell’Accademia del Teatro alla Scala accanto al pianista Andrea Lucchesini e sotto la guida di Lorenzo Viotti, che a soli 29 anni è stato nominato Direttore Principale della Netherlands Philharmonic Orchestra e della Dutch National Opera (DNO) ad Amsterdam. In programma il Concerto n. 1 in re minore per pianoforte e orchestra di Johannes Brahms e la Sinfonia n. 5 in re minore di Dmítrij Šostakóvič. “Siamo profondamente grati al Consorzio Grana Padano per il sostegno alla Fondazione Francesca Rava nel progetto dell’ospedale Saint Damien di Haiti – aggiunge Mariavittoria Rava, Presidente della Fondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus -. Ci ha sostenuto nella costruzione del Saint Damien e nella sua inaugurazione nel 2006, nella terribile emergenza del terremoto del 2010, quando fu centro dei soccorsi internazionali, nella crescita verso una sempre maggiore capacità di cura, nel segno dell’eccellenza del Consorzio, valore che condividiamo e che ogni giorno vogliamo portare ai bambini di Haiti, e ai bambini in difficoltà nel mondo“.
BREXIT, LA MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP SARÀ TUTELATA: IL CONSORZIO REGISTRA IL MARCHIO NEL REGNO UNITO “La Mozzarella di Bufala Campana Dop continuerà a essere tutelata nel Regno Unito, anche dopo l’uscita dall’Unione europea. Il Consorzio di Tutela si è mosso per tempo e ha provveduto alla registrazione del marchio collettivo direttamente in Gran Bretagna, ottenendo anche la protezione nazionale”. Alla vigilia della Brexit, il presidente del Consorzio, Domenico Raimondo, annuncia la novità sul futuro della Mozzarella di Bufala Campana Dop. Il Regno Unito è il terzo Paese per l’export della bufala Dop, con una percentuale dell’11,31% e un giro d’affari di 12 milioni di euro. “Siamo di fronte a un partner importantissimo, ecco perché il Consorzio ha già provveduto in tempo utile ad affrontare i nuovi scenari. Pertanto, in attesa che venga definita l’intesa sul riconoscimento dei prodotti Dop e Igp, ci sarà una completa tutela della denominazione”, rimarca il direttore del Consorzio, Pier Maria Saccani. Fino al prossimo 31 dicembre è comunque assicurata la libera circolazione di merci e persone. Il marchio “Mozzarella di Bufala Campana DOP” era già registrato come marchio collettivo dell’Ue (atto che copre tutti i Paesi intesi come unica area geografica), ma nel momento in cui si è affacciata l’ipotesi della Brexit, con la conseguente possibilità che non potesse proseguire
l’applicazione di quei diritti, si è provveduto a designare il Regno Unito in via nazionale attraverso il Protocollo di Madrid. Già nel 2018 è stata inoltrata all’Ukipo (l’Ufficio governativo della proprietà intellettuale britannico) la richiesta di protezione nazionale del marchio. La domanda è stata accolta in via definitiva il 29 aprile 2019, ottenendo il “Grant of Protection”, ovvero la protezione nel Regno Unito. Grazie a questa azione, esiste dunque una protezione del marchio come titolo di privativa nazionale. Al momento “resiste” nel registro Ukipo anche la registrazione come Marchio dell’Unione Europea (Mue), che nell’ipotesi di mancato accordo sulle conseguenze dei diritti derivanti dai Mue, cesserà i suoi effetti nel Regno Unito. In quel caso però rimarrà la registrazione nazionale, in virtù della quale si continuerà a garantire piena tutela alla bufala Dop. MINISTERO DEL MADE IN ITALY – SERPILLO, UCI: UNICA CABINA DI REGIA CERTAMENTE PIU’ EFFICACE PER TUTELA DEL NOSTRO PATRIMONIO AGROALIMENTARE
L’Uni one Colti vator i Itali ani ancor a dalla parte di chi fa impre sa. La propo sta dell’istituzione di un Ministero del Made in Italy, elaborata da Confederazione AEPI, di cui UCI è socio fondatore, è in attesa della presentazione ufficiale alla Camera ed è stata citata oggi dal quotidiano nazionale “Libero”. Così il Presidente Nazionale UCI, Mario Serpillo: “Crediamo che avere un’unica cabina di regia per la tutela e la promozione del marchio “Made in Italy” gioverebbe al nostro patrimonio di idee e di valori, che giornalmente viene apprezzato nel Mondo. Poter contare su una gestione centrale delle informazioni, su comuni Protocolli tecnici e su un più efficace contrasto all’italiansounding libererebbe le aziende dai molti adempimenti e sarebbe certamente più efficace, in quanto istituzionale e centralizzato”. Gerardo Spera
MADE IN ITALY, PROSCIUTTO SAN DANIELE DOP METTE A PUNTO NUOVO DISCIPLINARE PRODUZIONE Un fatturato di 330 milioni di euro con una produzion e che sfiora i 2,8 milioni di prosciutt i nel 2018; una crescita stabile delle vendite oltreconfine, con un complessivo aumento dell’export a doppia cifra (10%) nei Paesi extra UE nei primi sei mesi del 2019, soprattutto in Canada e Giappone; una filiera produttiva che conta 3.927 allevamenti, 116 macelli e 31 stabilimenti; un prodotto a Denominazione di Origine Protetta che rappresenta al meglio lo stile italiano. E’ l’identikit del Prosciutto di San Daniele DOP, uno dei simboli più conosciuti del made in Italy agroalimentare nel mondo, il cui processo di lavorazione, frutto di una tradizione che affonda le radici tra XI e VIII secolo a. C., è giunto a un punto di svolta. Ad annunciare a Roma le novità è stato lo stesso Consorzio di tutela, che ha scelto Palazzo Rospigliosi come sede privilegiata per presentare il nuovo Disciplinare di
produzione della Dop aggiornato con l’obiettivo di specificare ancora meglio alcuni aspetti determinanti nella produzione della DOP a garanzia della tutela del marchio e del consumatore. Un risultato frutto di un lungo iter di confronto e di un tavolo di lavoro interprofessionale avviato a partire dal 2018 dal Consorzio con tutti i soggetti che compongono la filiera per condividere e definire parametri più stringenti in un’ottica di ulteriore innalzamento qualitativo. Pur mantenendo i principi di base originari stabiliti nel documento risalente al 1994 (e rivisto con modifiche minime nel 2007), il nuovo testo dei Disciplinare è stato infatti rivisitato sia sul fronte degli aspetti scientifici che in alcune fasi del processo produttivo, senza tralasciare le regole legate al benessere dell’animale, le modalità di etichettatura e la regolamentazione dell’utilizzo del logo consortile. La proposta di modifica, in seguito al via libera dell’Assemblea del Consorzio del Prosciutto di San Daniele e della Commissione di gestione della filiera, ha già ricevuto l’approvazione ufficiale da parte della Regione Friuli-Venezia Giulia ed è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana da parte del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali (GU Serie Generale n.299 del 21-12-2019). L’ultimo passaggio è previsto in Commissione Europea per l’approvazione e la pubblicazione nella relativa Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea. “La revisione del Disciplinare – spiega Mario Cichetti, direttore generale del Consorzio del Prosciutto di San Daniele – è frutto di un processo lungo e doveroso di cui il Consorzio si è fatto promotore attivo in relazione ai cambiamenti sempre più importanti che l’intera filiera si trova ad affrontare. L’obiettivo, fin dalla nostra istituzione, è sempre stato quello di promuovere, valorizzare e tutelare il Prosciutto di San Daniele. Ancora oggi, quindi, continuiamo a lavorare nella direzione della trasparenza e chiarezza attraverso azioni concrete quali l’intervento sul Disciplinare e il nuovo sistema di tracciabilità delle vaschette di preaffettato”.
Nuova è, ad esempio, l’introduzione nel Disciplinare di un peso massimo di 17,5 kg e di un peso minimo di 12,5 kgper le cosce fresche impiegate nella preparazione del Prosciutto di San Daniele; altrettanto nuovo è il limite fissato per il peso del prosciutto stagionato (massimo 12,5 kg, minimo 8,3 kg). Anche il periodo di stagionatura viene aggiornato, passando da 12 mesi a 400 giorni; ristretto inoltre il range del contenuto di sale (non inferiore a 4,3% e non superiore a 6%). Quale requisito preliminare di conformità, il nuovo Disciplinare esplicita con maggiore chiarezza le caratteristiche genetiche dei suini ammessi alla Dop con indicazione delle liste di tipi genetici idonei e non idonei. Questa precisazione si è resa necessaria alla luce dei recenti sviluppi nel campo della ricerca genomica e ha l’obiettivo di operare un controllo sempre più stringente di tutte le possibili combinazioni per l’incrocio riproduttivo, nonché specificare il divieto di utilizzo di tipi genetici non indicati nel Disciplinare. Contestualmente, è stata introdotta una banca dati genetica stilata direttamente dal MIPAAF per una più efficace azione di controllo con finalità antifrode e anticontraffazione del tipo genetico. E’ stato inoltre necessario aumentare i pesi massimi delle carcasse (e, di conseguenza, il peso dei suini da vivi) in seguito all’evoluzione avvenuta nel corso degli anni della popolazione dei suini allevati in Italia, la cui massa corporea è cresciuta naturalmente in seguito al miglioramento delle condizioni di allevamento, ad una più appropriata alimentazione e a condizioni sanitarie ottimali per la loro crescita. Pertanto, il nuovo Disciplinare chiarisce i concetti di “suino pesante” e “pesi elevati”, con modifiche che riflettono oggi le classi di peso ottenibili sulla base della Tabella dell’Unione Europea. Per la conformità delle cosce destinate al San Daniele si è quindi introdotto ex-novo il parametro del peso della singola carcassa di ogni suino abbattuto, da 110,1 kg a 168 kg, rispetto a quello della
carcassa valutata a “peso morto” e a partita, al macello. Altro aspetto rilevante di questo innovativo aggiornamento delle norme che regolamentano la produzione del Prosciutto di San Daniele riguarda infine l’alimentazione dei suini che rientrano nel circuito della Dop: l’ulteriore attenzione verso il loro benessere si traduce in una dieta a base vegetale e ricca di cereali nobili, ma anche nell’incremento delle quantità di cereali e soia, utili al miglioramento della salute degli animali. La revisione del Disciplinare è un atto volontario unilaterale voluto dal Consorzio del Prosciutto di San Daniele nonché una nuova pietra miliare per il miglioramento qualitativo del San Daniele che ha l’obiettivo di garantire al consumatore standard sempre più elevati. Consorzio del Prosciutto di San Daniele Costituito nel 1961, il Consorzio del Prosciutto di San Daniele detiene il Disciplinare di Produzione, vigila sulla sua corretta applicazione, protegge, tutela e promuove il marchio ‘Prosciutto di San Daniele’. Il prosciutto di San Daniele è un prodotto a denominazione di origine protetta – DOP, un alimento naturale, fatto solo con carne di suini italiani e sale marino, assolutamente privo di additivi o conservanti, che viene prodotto dalle 31 aziende aderenti al Consorzio, localizzate solo ed esclusivamente a San Daniele del Friuli (Udine). Il particolare ambiente geografico che include fattori climatici e umani, determina le caratteristiche naturali, uniche e irripetibili del Prosciutto di San Daniele.
MADE IN ITALY, I SALUMI PIACENTINI FANNO LEZIONE AD ALMA ALMA (Scuola Internazionale di Cucina Italiana) è riconosciuta come il più autorevole centro di formazione per tutti coloro che vogliono diventare chef. Il Maestro della Cucina Italiana Gualtiero Marchesi ne è stato Rettore e la sua autorevole impronta la si ritrova in ogni luogo della scuola che ha sede nella prestigiosa Reggia di Colorno. L’Istituzione propone tanti corsi, tra questi il “Corso Superiore di Cucina Italiana” che rappresenta oggi nel mondo il punto di riferimento della formazione in questo ambito. Nella programmazione di questo prestigioso corso una giornata dedicata interamente ai salumi DOP Piacentini. Nell’ambito del progetto Europeo “Europe, open air taste museum” il direttore del Consorzio Roberto Belli, lo scorso 22 gennaio, ha avuto modo di incontrare una quarantina di studenti e illustrare loro l’antica tradizione che lega il territorio piacentino ai propri salumi DOP e come questi rappresentino una eccellenza assoluta nell’ambito delle produzioni italiane tutelate. Dopo una attenta degustazione dei tre salumi DOP Piacentini, accompagnati da una straordinaria focaccia con i ciccioli portata da Isa Mazzocchi è seguita la parte pratica della lezione dove appunto la Chef stellata piacentina ha condotto gli studenti di ALMA nella preparazione di alcuni piatti inserendo tra gli ingredienti i salumi DOP Piacentini. Isa Mazzocchi ha insistito nel consigliare i futuri colleghi nello scegliere sempre materie prime di assoluta qualità certificata e riguardo i salumi piacentini ricordando quanto diceva Gualtiero Marchesi “la Coppa piacentina è il più bel salume che esiste” infatti il Maestro era fortemente legato a questo salume.
Giornata importante quindi per la valorizzazione delle eccellenze della salumeria piacentina dove l’asticella della loro reputazione si è ancor più elevata. SOSTEGNO DI ORIGIN ITALIA ALLE ISTITUZIONI PER L’IMPEGNO DI ESCLUDERE LE DOP E LE IGP DAI SISTEMI DI ETICHETTATURA NUTRIZIONALE O r i G I n I t a l i a c o ncorda con la necessità di escludere le DOP e IGP dall’adozione dei sistemi di etichettatura nutrizionale fra i quali anche quello italiano “a batteria”. Il sistema dei Consorzi di Tutela intende far sentire la propria voce affinché non sia banalizzato l’enorme lavoro che si nasconde
dietro ad ogni Indicazione Geografica con un sistema di valutazione nutrizionale in etichetta che non tiene conto delle specifiche caratteristiche derivanti dai disciplinari di produzione e dunque non adatto ad essere applicato ai prodotti di qualità certificata. Da sempre i Consorzi svolgono il ruolo di promozione, valorizzazione, tutela, vigilanza del prodotto contrassegnato dalla DOP ed IGP, un ruolo fondamentale a garanzia del consumatore e della filiera di produzione, sempre più importante e indispensabile per la corretta tutela ed informazione sui prodotti. “Sosteniamo l’impegno politico per escludere le DOP ed IGP da sistemi innovativi di etichettatura nutrizionale e ringraziamo in particolare la Ministra delle Politiche Agriciole, Alimentari e Forestali Sen. Teresa Bellanova . Le proposte di etichettatura nutrizionale per rendere più immediato e comprensibile al consumatore il valore nutrizionale degli alimenti – spiega il Presidente di OriGIn Italia Cesare Baldrighi – pur perseguendo una finalità positiva, rischiano di distorcere il valore intrinseco e reale dei prodotti tradizionali, in particolare le DOP ed IGP, poiché essi sono caratterizzati da specifici disciplinari produttivi che ne esplicitano le caratteristiche compositive e ne prevedono anche le norme di etichettatura. Pertanto qualunque altro modello di etichettatura nutrizionale finalizzato ad evidenziare con elementi figurativi quei contenuti rischiano di stravolgere la percezione di un prodotto DOP od IGP. La loro natura e specificità non possono essere banalizzate – conclude Baldrighi – ed è per questo che riteniamo che i prodotti DOP ed IGP debbano essere esclusi dai sistemi di etichettatura nutrizionale in tutta Europa oltre che tutelati come bene comune ed anche culturale della UE”.
LA RICOTTA DI BUFALA CAMPANA DOP DEBUTTA AL SIGEP DI RIMINI I n v e r s i o n e d o l c e , s alata, affidata alle sapienti mani di testimonial d’eccezione. La Ricotta di Bufala Campana Dop debutta al Sigep di Rimini in programma da domani fino al 22 gennaio. I visitatori potranno degustarla in tutta la sua versatilità, grazie al programma di eventi messo in campo dal Consorzio di Tutela della Ricotta di Bufala Campana Dop, presieduto da Benito La Vecchia. “Abbiamo ritenuto strategica la partecipazione all’edizione 2020 del Salone internazionale della gelateria, pasticceria e panificazione – spiega il presidente La Vecchia – innanzitutto per diffondere sempre più la conoscenza e l’utilizzo del nostro prodotto nel canale degli operatori dell’ HO.RE.CA., settore che negli ultimi anni ha sempre dimostrato un grande interesse per questo eccellente ingrediente per la
preparazione di dolci, paste alimentari, gelati, pizze e tanto altro ancora”. Sorella di latte della Mozzarella di Bufala Campana Dop, la ricotta di bufala campana Dop è un alimento ad alta digeribilità, ricco di calcio e fosforo, con un elevato contenuto di siero proteine di latte nel loro stato naturale. Il Consorzio di Tutela, nato nel 2016, oggi conta 16 soci produttori. Al Sigep, lo stand del Consorzio si trova al Padiglione B 5 n. 111. Fitto il calendario di appuntamenti. Si comincia domani, 18 gennaio, alle ore 15.30 con lo chef Nino Cannavale dell’Associazione Cuochi che presenterà la sua “Dolce Bufala”, l’unico dolce che si conserva in acqua. Il 19 gennaio alle ore 12 sarà la volta dello chef Giuseppe Daddio della scuola di cucina “Dolce&Salato” che proporrà una caprese di ricotta di bufala Dop, mentre alle ore 16.30 il maestro pasticciere prepaprerà “La dolce ricotta in veste di bufala”. Lunedì 20 gennaio tocca allo chef e pasticciere Marco Merola della “Pasticceria Contemporanea” che innoverà la tradizione con la sua Pastiera contemporanea al cioccolato e ricotta di bufala campana Dop. Sempre Merola sarà protagonista martedì 21 gennaio, che chiuderà il ciclo di eventi in grande stile con la Pina Colada alla ricotta di bufala Dop e lime. ORIGIN ITALIA E QUALIVITA INSIEME A MCDONALD’S PER PROMUOVERE DOP E IGP
I n L o m b a r d ia, a Milano, la prima tappa della sfida dedicata alla valorizzazione dei prodotti agroalimentari DOP IGP italiani organizzata da Fondazione Qualivita e OriGIn Italia, con la collaborazione di McDonald’s Italia, che vede il coinvolgimento di 18Consorzi di Tutela e degli istituti alberghieri Carlo Porta di Milano e Giovanni Falcone di Gallarate, con la presenza di oltre 60 studenti. Un nuovo step del percorso di valorizzazione delle Indicazioni Geografiche nazionali in cui, da ormai 12 anni, Fondazione Qualivita affianca McDonald’s con l’obiettivo di far conoscere a un pubblico sempre più ampio, soprattutto giovanile, le qualità delle eccellenze italiane. Un programma di attività specifiche di comunicazione che vengono realizzate in occasione del lancio della terza edizione di My Selection la linea di hamburger premium di McDonald’s, selezionati da Joe Bastianich che prevedono l’utilizzo di materia prima italiana di qualità. All’interno di queste attività, dal 2020 prende il via la sfida intitolata “My Selection Chef”, che vede protagonisti OriGIn Italia e i Consorzi di tutela e soprattutto gli studenti degli istituti alberghieri italiani, impegnati in un contest. La “sfida”, che si svolgerà in diverse regioni di Italia, consisterà in una doppia prova: la prima, teorica, basata su un quiz che testerà la conoscenza dei prodotti agroalimentari certificati, la seconda, pratica, mirata alla creazione del miglior panino con ingredienti DOP IGP. Ad
aprire l’evento ci sarà un momento di formazione con lezioni magistrali di relatori come Cesare Baldrighi,Presidente di OriGIn Italia, Mario Federico, Amministratore Delegato di McDonald’s Italia, Raffaele Bellini, Chef di McDonald’s Italia, Joe Bastianich con la sua esperienza di imprenditore di successo nel settore della ristorazione, coordinate da Mauro Rosati, direttore generale della Fondazione Qualivita. “Un progetto – commenta Cesare Baldrighi,Presidente di OriGIn Italia – in cui si valorizzano le produzioni dell’agroalimentare italiano relativamente al mondo delle DOP e IGP, che oggi sviluppano un fatturato di circa 7 miliardi di euro all’origine e di 14,7 miliardi al consumo, con una quota di export che tocca i 3,5 miliardi. Questa operazione con McDonald’s che coinvolge OriGIn Italia e Qualivita, rappresenta una preziosa occasione per sottolineare l’importanza di agire come sistema compatto per avvicinare le nuove generazioni alla conoscenza delle eccellenze del Made in Italy attraverso il canale della ristorazione, sempre più strategico, in particolar modo per l’appeal di McDonald’s sui giovani. Ed è proprio sul rafforzamento dell’interlocuzione con il mondo della ristorazione che OriGIn Italia si sta adoperando sempre di più, affinché nei menu possano essere specificati e valorizzati i prodotti DOP ed IGP utilizzati”. “Il legame che da sempre McDonald’s ha con i giovani è ciò che rende ancora più significativa questa giornata. Siamo un luogo di aggregazione ma possiamo essere anche grande veicolo di conoscenza di prodotti eccellenti del nostro territorio – ha dichiarato Mario Federico, Amministratore Delegato di McDonald’s Italia. “Negli ultimi dodici anni abbiamo intrapreso tante collaborazioni con i Consorzi di tutela e sono particolarmente orgoglioso di annunciare che con l’arrivo della terza edizione di My Selection, consolideremo la presenza di ingredienti DOP e IGP nel nostro menu”. “Questo progetto che ci vede impegnati in una nuova collaborazione con McDonald’s – afferma Cesare Mazzetti
Presidente della Fondazione Qualivita – è totalmente incentrato sui giovani. Sono loro i protagonisti che determineranno le scelte del futuro. La formazione che coinvolge DOP IGP, deve passare sia attraverso i giovani chef che studiano presso gli istituti alberghieri, alle prese con la conoscenza delle produzioni di eccellenza italiane da utilizzare per le loro preparazioni, sia attraverso i giovani frequentatori dei locali della ristorazione informale”. “A fianco del tema culturale e formativo, rimane centrale anche l’aspetto della commercializzazione dei prodotti di qualità – sottolinea Mauro Rosati,Direttore Generale di Fondazione Qualivita – che attraverso la nostra decennale collaborazione con McDonald’s è molto cresciuta. Con l’introduzione di quest’anno del Pecorino Toscano DOP sono 15 prodotti DOP IGP impiegati nelle preparazioni. In termini di numeri, nel 2020 si stimano acquisti di 300 tonnellate di ingredienti DOP IGP (Pecorino Toscano DOP 90 tonnellate, Asiago DOP quasi 160 tonnellate, Aceto Balsamico di Modena IGP oltre 10 tonnellate e Cipolla Rossa di Tropea di Calabria IGP 40 tonnellate). Lo scorso anno sono stati venduti circa 19 milioni di panini con Fontina DOP, Speck Alto Adige IGP, salsa con Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP e Aceto Balsamico di Modena IGP”. MOZZARELLA DOP, BOOM DEI CONTROLLI: SUL WEB CORRE IL RISCHIO DELLE “FAKE-
MOZZARELLE” È il web la nuova frontie ra dei furbett i della falsa mozzare lla Dop. Lo conferm ano i dati dell’attività di vigilanza del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, che ha messo in campo una vera e propria task force per scovare le frodi on line, in collaborazione con le forze dell’ordine e l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) del ministero delle Politiche agricole. Nel corso del 2019 i controlli effettuati dal Consorzio sul web contro le “fake mozzarelle” sono stati 1218, facendo registrare un aumento del 45% rispetto all’anno precedente, a testimonianza di quanto sia strategico il variegato mondo della vendita online. L’attività ispettiva ha interessato le piattaforme più utilizzate (Alibaba, Ebay e Amazon) ma anche i social media più popolari (Facebook e Instagram innanzitutto). I casi più diffusi che sono stati riscontrati riguardano l’utilizzo improprio del marchio “Mozzarella di Bufala Campana”: dall’imitazione, che ha come effetto il fenomeno dell’evocazione fraudolenta, fino agli episodi più gravi di contraffazione del marchio stesso e del prodotto. Delle 18 operazioni congiunte con l’Icqrf e le forze di polizia, ben 11
sono partite proprio dal monitoraggio del web, pari al 61%. In totale, nel corso del 2019, sono stati invece 3315 i controlli del Consorzio sulla mozzarella di bufala campana Dop, sia in Italia che all’estero. «La diffusione del web ha avuto il grande merito di favorire la conoscenza dei prodotti Dop, contribuendo a incrementare la cultura dell’agroalimentare di qualità, ma dall’altro lato si sta rivelando un terreno minato sul fronte delle frodi. Per questo il Consorzio ha moltiplicato i controlli proprio su internet e sui social. La nostra attività di vigilanza è innanzitutto una garanzia per i consumatori», sottolinea il direttore del Consorzio, Pier Maria Saccani. Il presidente Domenico Raimondo annuncia: «Nel nuovo anno aumenteremo gli investimenti nel settore della vigilanza, strada decisiva per scovare imitazioni, evocazioni e usurpazioni del nostro prodotto e tutelare anche i nostri soci, che corrono il rischio di vedersi sottrarre quote di mercato dai tanti falsi in giro per il mondo». MADE IN ITALY, PROSCIUTTO SAN DANIELE, AL VIA NUOVO DISCIPLINARE
̀ in fase E di pubblicaz ione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblic a italiana, da parte del Ministero delle Politiche Agricole, la modifica al Disciplinare della DOP Prosciutto di San Daniele, approvato dalla Regione Friuli-Venezia Giulia, ai sensi dell’articolo 53 del Regolamento (UE) n.1151/2012 e dell’articolo 13 del Decreto ministeriale 14/10/2013. Il documento in oggetto costituisce un aggiornamento innovativo, frutto del lavoro congiunto e interconnesso di tutti i soggetti della filiera produttiva del prosciutto di San Daniele, prosciuttifici, allevatori e macellatori, che hanno definito assieme le modifiche relative alla parte zootecnica e della materia prima del nuovo Disciplinare. Il nuovo testo, che per chiarezza e semplicità di attuazione consta di soli otto articoli, introduce modifiche relative agli aspetti scientifici e metodologici della produzione del prosciutto di San Daniele, in ragione delle più recenti evidenze emerse nel campo della ricerca. Consiste in una riscrittura del testo precedente, risalente al 1994, sia per la parte dedicata alle materie prime che per quella del metodo di ottenimento del prodotto, resasi necessaria in considerazione delle profonde mutazioni degli aspetti tecnologico-produttivi avvenute nel corso degli ultimi vent’anni.
Tra le novità principali, tenuto conto del recente DM 5 dicembre 2019, il nuovo documento introduce una norma specifica e stringente sulle caratteristiche genetiche dei suini destinati alla produzione DOP: sono esplicitate le uniche quattro possibili combinazioni di incrocio riproduttivo ammesse; in conformità al citato decreto ministeriale si introduce la creazione e l’utilizzo di una banca dati genetica per una più efficace azione di controllo dei tipi genetici utilizzati, con finalità antifrode; sono inoltre ridefinite le regole sull’alimentazione degli animali, rendendole ancora più stringenti e privilegiando l’utilizzo di cereali nobili. Per la conformitàdegli animali destinati al San Daniele si e ̀ introdotto ex-novo il criterio della valutazione a “peso morto”, cosı̀ come definito dal Reg. (CE) n. 3320/84: per ogni singola carcassa suina destinata alla DOP e ̀ fissato un peso minimo e massimo della stessa, ciò per una migliore qualità della materia prima e per consentire una migliore rintracciabilità della stessa rendendo cosı̀ più efficace anche il sistema di identificazione delle cosce. Le rinnovate regole di produzione rafforzano le qualità organolettiche e nutrizionali del prosciutto di San Daniele grazie anche al prolungamento del termine minimo di stagionatura, alla fissazione di parametri di conformità ancora più stringenti in tema di contenuto di sale, e attraverso l’apposizione di limiti minimi e massimi di peso sia delle cosce fresche che dei prosciutti stagionati. Tutti i dettagli relativi al nuovo Disciplinare saranno illustrati in occasione della conferenza stampa organizzata il prossimo gennaio a Roma dal Consorzio di San Daniele, a cui prenderanno parte anche gli Enti che hanno seguito l’iter di revisione del testo.
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