GRANA PADANO RINNOVA IL SOSTEGNO A FONDAZIONE RAVA - Agricolae

Pagina creata da Leonardo Rosa
 
CONTINUA A LEGGERE
GRANA PADANO RINNOVA IL SOSTEGNO A FONDAZIONE RAVA - Agricolae
GRANA   PADANO  RINNOVA   IL
SOSTEGNO A FONDAZIONE RAVA
                                                Nel 1954 viene
                                                costituito il
                                                Consorzio per
                                                la Tutela del
                                                Formaggio
                                                Grana Padano,
                                                con
                                                l’obiettivo di
                                                tutelare,
                                                valorizzare e
                                                promuovere un
                                                formaggio
                                                dalla storia
millenaria, creato dai monaci cistercensi per permettere di
conservare il latte il più a lungo possibile, evitando sprechi
e alleviando le carestie. Nello stesso anno padre William
Wasson fondava NPH – Nuestros Pequeños Hermanos per salvare i
bambini orfani e abbandonati nei paesi dell’America Latina,
tra i quali Haiti.

Cinquant’anni dopo le loro strade si sono incrociate grazie
alla Fondazione Francesca Rava (che rappresenta N.P.H. in
Italia), dal 2000 impegnata a favore dei poveri e dei
bisognosi del mondo. Quell’incontro ha portato alla creazione
del Grana Padano Nutrition Center all’interno dell’ospedale
Saint Damien ad Haiti ed all’inizio di una collaborazione
stretta che ha visto il costante sostegno dei produttori del
formaggio DOP più consumato nel mondo.

“Siamo felici ed onorati di sostenere l’attività della
Fondazione Francesca Rava, che crede nei valori
dell’efficienza e della trasparenza, quelli che ogni giorno
animano le cinquantamila persone che lavorano alla filiera
GRANA PADANO RINNOVA IL SOSTEGNO A FONDAZIONE RAVA - Agricolae
Grana Padano DOP e lo esportano in tutto il mondo – afferma
Nicola Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio Grana Padano
-. Nel 2020 la Fondazione celebra i suoi primi 20 anni e
quindi al sostegno uniamo le più sincere felicitazioni,
condividendo l’applauso che i tanti amici le tributeranno in
occasione della serata benefica alla Scala di Milano dedicata
a questo compleanno e alle sue attività. Soprattutto,
contribuiremo ad implementare i servizi dedicati alla lotta
alla malnutrizione nell’ospedale Saint Damien per curare e
prevenire    le   patologie    metaboliche     provocate    da
un’alimentazione insufficiente o inadeguata”.

Per l’occasione il 4 febbraio il tempio della musica classica
vedrà l’Orchestra dell’Accademia del Teatro alla Scala accanto
al pianista Andrea Lucchesini e sotto la guida di Lorenzo
Viotti, che a soli 29 anni è stato nominato Direttore
Principale della Netherlands Philharmonic Orchestra e della
Dutch National Opera (DNO) ad Amsterdam. In programma il
Concerto n. 1 in re minore per pianoforte e orchestra di
Johannes Brahms e la Sinfonia n. 5 in re minore di Dmítrij
Šostakóvič.

“Siamo profondamente grati al Consorzio Grana Padano per il
sostegno alla Fondazione Francesca Rava nel progetto
dell’ospedale Saint Damien di Haiti – aggiunge Mariavittoria
Rava, Presidente della Fondazione Francesca Rava – NPH Italia
Onlus -. Ci ha sostenuto nella costruzione del Saint Damien e
nella sua inaugurazione nel 2006, nella terribile emergenza
del terremoto del 2010, quando fu centro dei soccorsi
internazionali, nella crescita verso una sempre maggiore
capacità di cura, nel segno dell’eccellenza del Consorzio,
valore che condividiamo e che ogni giorno vogliamo portare ai
bambini di Haiti, e ai bambini in difficoltà nel mondo“.
GRANA PADANO RINNOVA IL SOSTEGNO A FONDAZIONE RAVA - Agricolae
BREXIT, LA MOZZARELLA DI
BUFALA   CAMPANA   DOP   SARÀ
TUTELATA:    IL    CONSORZIO
REGISTRA IL MARCHIO NEL REGNO
UNITO
                        “La Mozzarella di Bufala Campana Dop
                        continuerà a essere tutelata nel Regno
                        Unito, anche dopo l’uscita dall’Unione
                        europea. Il Consorzio di Tutela si è
                        mosso per tempo e ha provveduto alla
registrazione del marchio collettivo direttamente in Gran
Bretagna, ottenendo anche la protezione nazionale”.

Alla vigilia della Brexit, il presidente del Consorzio,
Domenico Raimondo, annuncia la novità sul futuro della
Mozzarella di Bufala Campana Dop. Il Regno Unito è il terzo
Paese per l’export della bufala Dop, con una percentuale
dell’11,31% e un giro d’affari di 12 milioni di euro.

“Siamo di fronte a un partner importantissimo, ecco perché il
Consorzio ha già provveduto in tempo utile ad affrontare i
nuovi scenari. Pertanto, in attesa che venga definita l’intesa
sul riconoscimento dei prodotti Dop e Igp, ci sarà una
completa tutela della denominazione”, rimarca il direttore del
Consorzio, Pier Maria Saccani. Fino al prossimo 31 dicembre è
comunque assicurata la libera circolazione di merci e persone.

Il marchio “Mozzarella di Bufala Campana DOP” era già
registrato come marchio collettivo dell’Ue (atto che copre
tutti i Paesi intesi come unica area geografica), ma nel
momento in cui si è affacciata l’ipotesi della Brexit, con la
conseguente possibilità che non potesse proseguire
GRANA PADANO RINNOVA IL SOSTEGNO A FONDAZIONE RAVA - Agricolae
l’applicazione di quei diritti, si è provveduto a designare il
Regno Unito in via nazionale attraverso il Protocollo di
Madrid. Già nel 2018 è stata inoltrata all’Ukipo (l’Ufficio
governativo della proprietà intellettuale britannico) la
richiesta di protezione nazionale del marchio. La domanda è
stata accolta in via definitiva il 29 aprile 2019, ottenendo
il “Grant of Protection”, ovvero la protezione nel Regno
Unito.

Grazie a questa azione, esiste dunque una protezione del
marchio come titolo di privativa nazionale. Al momento
“resiste” nel registro Ukipo anche la registrazione come
Marchio dell’Unione Europea (Mue), che nell’ipotesi di mancato
accordo sulle conseguenze dei diritti derivanti dai Mue,
cesserà i suoi effetti nel Regno Unito. In quel caso però
rimarrà la registrazione nazionale, in virtù della quale si
continuerà a garantire piena tutela alla bufala Dop.

MINISTERO DEL MADE IN ITALY –
SERPILLO, UCI: UNICA CABINA
DI REGIA CERTAMENTE PIU’
EFFICACE   PER   TUTELA   DEL
NOSTRO            PATRIMONIO
AGROALIMENTARE
GRANA PADANO RINNOVA IL SOSTEGNO A FONDAZIONE RAVA - Agricolae
L’Uni
                                                       one
                                                       Colti
                                                       vator
                                                       i
                                                       Itali
                                                       ani
                                                       ancor
                                                       a
                                                       dalla
                                                       parte
                                                       di
                                                       chi
                                                       fa
                                                       impre
                                                       sa.
                                                       La
                                                  propo
sta dell’istituzione di un Ministero del Made in Italy,
elaborata da Confederazione AEPI, di cui UCI è socio
fondatore, è in attesa della presentazione ufficiale alla
Camera ed è stata citata oggi dal quotidiano nazionale
“Libero”.

Così il Presidente Nazionale UCI, Mario Serpillo: “Crediamo
che avere un’unica cabina di regia per la tutela e la
promozione del marchio “Made in Italy” gioverebbe al nostro
patrimonio di idee e di valori, che giornalmente viene
apprezzato nel Mondo.
Poter contare su una gestione centrale delle informazioni, su
comuni Protocolli tecnici e su un più efficace contrasto
all’italiansounding libererebbe le aziende dai molti
adempimenti e sarebbe certamente più efficace, in quanto
istituzionale e centralizzato”.

Gerardo Spera
GRANA PADANO RINNOVA IL SOSTEGNO A FONDAZIONE RAVA - Agricolae
MADE IN ITALY, PROSCIUTTO SAN
DANIELE DOP METTE A PUNTO
NUOVO DISCIPLINARE PRODUZIONE
                                                     Un
                                                     fatturato
                                                     di    330
                                                     milioni
                                                     di euro
                                                     con una
                                                     produzion
                                                     e     che
                                                     sfiora i
                                                     2,8
                                                     milioni
                                                     di
                                                     prosciutt
i nel 2018; una crescita stabile delle vendite oltreconfine,
con un complessivo aumento dell’export a doppia cifra (10%)
nei Paesi extra UE nei primi sei mesi del 2019, soprattutto in
Canada e Giappone; una filiera produttiva che conta 3.927
allevamenti, 116 macelli e 31 stabilimenti; un prodotto a
Denominazione di Origine Protetta che rappresenta al meglio lo
stile italiano. E’ l’identikit del Prosciutto di San Daniele
DOP, uno dei simboli più conosciuti del made in Italy
agroalimentare nel mondo, il cui processo di lavorazione,
frutto di una tradizione che affonda le radici tra XI e VIII
secolo a. C., è giunto a un punto di svolta.

Ad annunciare a Roma le novità è stato lo stesso Consorzio di
tutela, che ha scelto Palazzo Rospigliosi come sede
privilegiata per presentare il nuovo Disciplinare di
GRANA PADANO RINNOVA IL SOSTEGNO A FONDAZIONE RAVA - Agricolae
produzione della Dop aggiornato con l’obiettivo di specificare
ancora meglio alcuni aspetti determinanti nella produzione
della DOP a garanzia della tutela del marchio e del
consumatore. Un risultato frutto di un lungo iter di confronto
e di un tavolo di lavoro interprofessionale avviato a partire
dal 2018 dal Consorzio con tutti i soggetti che compongono la
filiera per condividere e definire parametri più stringenti in
un’ottica di ulteriore innalzamento qualitativo.

Pur mantenendo i principi di base originari stabiliti nel
documento risalente al 1994 (e rivisto con modifiche minime
nel 2007), il nuovo testo dei Disciplinare è stato infatti
rivisitato sia sul fronte degli aspetti scientifici che in
alcune fasi del processo produttivo, senza tralasciare le
regole legate al benessere dell’animale, le modalità di
etichettatura e la regolamentazione dell’utilizzo del logo
consortile. La proposta di modifica, in seguito al via libera
dell’Assemblea del Consorzio del Prosciutto di San Daniele e
della Commissione di gestione della filiera, ha già ricevuto
l’approvazione ufficiale da parte della Regione Friuli-Venezia
Giulia ed è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della
Repubblica Italiana da parte del Ministero delle Politiche
agricole alimentari e forestali (GU Serie Generale n.299 del
21-12-2019). L’ultimo passaggio è previsto in Commissione
Europea per l’approvazione e la pubblicazione nella relativa
Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea.
“La revisione del Disciplinare – spiega Mario Cichetti,
direttore generale del Consorzio del Prosciutto di San Daniele
– è frutto di un processo lungo e doveroso di cui il Consorzio
si è fatto promotore attivo in relazione ai cambiamenti sempre
più importanti che l’intera filiera si trova ad affrontare.
L’obiettivo, fin dalla nostra istituzione, è sempre stato
quello di promuovere, valorizzare e tutelare il Prosciutto di
San Daniele. Ancora oggi, quindi, continuiamo a lavorare nella
direzione della trasparenza e chiarezza attraverso azioni
concrete quali l’intervento sul Disciplinare e il nuovo
sistema di tracciabilità delle vaschette di preaffettato”.
Nuova è, ad esempio, l’introduzione nel Disciplinare di un
peso massimo di 17,5 kg e di un peso minimo di 12,5 kgper le
cosce fresche impiegate nella preparazione del Prosciutto di
San Daniele; altrettanto nuovo è il limite fissato per il peso
del prosciutto stagionato (massimo 12,5 kg, minimo 8,3 kg).
Anche il periodo di stagionatura viene aggiornato, passando da
12 mesi a 400 giorni; ristretto inoltre il range del contenuto
di sale (non inferiore a 4,3% e non superiore a 6%).

Quale requisito preliminare di conformità, il nuovo
Disciplinare esplicita con maggiore chiarezza le
caratteristiche genetiche dei suini ammessi alla Dop con
indicazione delle liste di tipi genetici idonei e non idonei.
Questa precisazione si è resa necessaria alla luce dei recenti
sviluppi nel campo della ricerca genomica e ha l’obiettivo di
operare un controllo sempre più stringente di tutte le
possibili combinazioni per l’incrocio riproduttivo, nonché
specificare il divieto di utilizzo di tipi genetici non
indicati nel Disciplinare. Contestualmente, è stata introdotta
una banca dati genetica stilata direttamente dal MIPAAF per
una più efficace azione di controllo con finalità antifrode e
anticontraffazione del tipo genetico.

E’ stato inoltre necessario aumentare i pesi massimi delle
carcasse (e, di conseguenza, il peso dei suini da vivi) in
seguito all’evoluzione avvenuta nel corso degli anni della
popolazione dei suini allevati in Italia, la cui massa
corporea è cresciuta naturalmente in seguito al miglioramento
delle condizioni di allevamento, ad una più appropriata
alimentazione e a condizioni sanitarie ottimali per la loro
crescita. Pertanto, il nuovo Disciplinare chiarisce i concetti
di “suino pesante” e “pesi elevati”, con modifiche che
riflettono oggi le classi di peso ottenibili sulla base della
Tabella dell’Unione Europea. Per la conformità delle cosce
destinate al San Daniele si è quindi introdotto ex-novo il
parametro del peso della singola carcassa di ogni suino
abbattuto, da 110,1 kg a 168 kg, rispetto a quello della
carcassa valutata a “peso morto” e a partita, al macello.

Altro aspetto rilevante di questo innovativo aggiornamento
delle norme che regolamentano la produzione del Prosciutto di
San Daniele riguarda infine l’alimentazione dei suini che
rientrano nel circuito della Dop: l’ulteriore attenzione verso
il loro benessere si traduce in una dieta a base vegetale e
ricca di cereali nobili, ma anche nell’incremento delle
quantità di cereali e soia, utili al miglioramento della
salute degli animali.

La revisione del Disciplinare è un atto volontario unilaterale
voluto dal Consorzio del Prosciutto di San Daniele nonché una
nuova pietra miliare per il miglioramento qualitativo del San
Daniele che ha l’obiettivo di garantire al consumatore
standard sempre più elevati.

Consorzio del Prosciutto di San Daniele
Costituito nel 1961, il Consorzio del Prosciutto di San
Daniele detiene il Disciplinare di Produzione, vigila sulla
sua corretta applicazione, protegge, tutela e promuove il
marchio ‘Prosciutto di San Daniele’. Il prosciutto di San
Daniele è un prodotto a denominazione di origine protetta –
DOP, un alimento naturale, fatto solo con carne di suini
italiani e sale marino, assolutamente privo di additivi o
conservanti, che viene prodotto dalle 31 aziende aderenti al
Consorzio, localizzate solo ed esclusivamente a San Daniele
del Friuli (Udine). Il particolare ambiente geografico che
include fattori climatici e umani, determina le
caratteristiche naturali, uniche e irripetibili del Prosciutto
di San Daniele.
MADE IN ITALY, I SALUMI
PIACENTINI FANNO LEZIONE AD
ALMA
                      ALMA (Scuola Internazionale di Cucina
                      Italiana) è riconosciuta come il più
                      autorevole centro di formazione per
                       tutti coloro che vogliono diventare
chef. Il Maestro della Cucina Italiana Gualtiero Marchesi ne è
stato Rettore e la sua autorevole impronta la si ritrova in
ogni luogo della scuola che ha sede nella prestigiosa Reggia
di Colorno. L’Istituzione propone tanti corsi, tra questi il
“Corso Superiore di Cucina Italiana” che rappresenta oggi nel
mondo il punto di riferimento della formazione in questo
ambito. Nella programmazione di questo prestigioso corso una
giornata   dedicata interamente ai salumi DOP Piacentini.

Nell’ambito del progetto Europeo “Europe, open air taste
museum” il direttore del Consorzio Roberto Belli, lo scorso 22
gennaio, ha avuto modo di incontrare una quarantina di
studenti e illustrare loro l’antica tradizione che lega il
territorio piacentino ai propri salumi DOP e come questi
rappresentino una eccellenza assoluta nell’ambito delle
produzioni italiane tutelate. Dopo una attenta degustazione
dei tre salumi DOP Piacentini, accompagnati da una
straordinaria focaccia con i ciccioli portata da Isa Mazzocchi
è seguita la parte pratica della lezione dove appunto la Chef
stellata piacentina ha condotto gli studenti di ALMA nella
preparazione di alcuni piatti inserendo tra gli ingredienti i
salumi DOP Piacentini. Isa Mazzocchi ha insistito nel
consigliare i futuri colleghi nello scegliere sempre materie
prime di assoluta qualità certificata e riguardo i salumi
piacentini ricordando quanto diceva Gualtiero Marchesi “la
Coppa piacentina è il più bel salume che esiste” infatti il
Maestro era fortemente legato a questo salume.
Giornata importante quindi per la valorizzazione delle
eccellenze della salumeria piacentina dove l’asticella della
loro reputazione si è ancor più elevata.

SOSTEGNO DI ORIGIN ITALIA
ALLE     ISTITUZIONI      PER
L’IMPEGNO DI ESCLUDERE LE DOP
E LE IGP DAI SISTEMI DI
ETICHETTATURA NUTRIZIONALE
                                                               O
                                                               r
                                                               i
                                                               G
                                                               I
                                                               n
                                                               I
                                                               t
                                                               a
                                                               l
                                                               i
                                                               a
                                                               c
                                                               o
ncorda con la necessità di escludere le DOP e IGP
dall’adozione dei sistemi di etichettatura nutrizionale fra i
quali anche quello italiano “a batteria”. Il sistema dei
Consorzi di Tutela intende far sentire la propria voce
affinché non sia banalizzato l’enorme lavoro che si nasconde
dietro ad ogni Indicazione Geografica con un sistema di
valutazione nutrizionale in etichetta che non tiene conto
delle specifiche caratteristiche derivanti dai disciplinari di
produzione e dunque non adatto ad essere applicato ai prodotti
di qualità certificata. Da sempre i Consorzi svolgono il ruolo
di promozione, valorizzazione, tutela, vigilanza del prodotto
contrassegnato dalla DOP ed IGP, un ruolo fondamentale a
garanzia del consumatore e della filiera di produzione, sempre
più importante e indispensabile per la corretta tutela ed
informazione sui prodotti.

“Sosteniamo l’impegno politico per escludere le DOP ed IGP da
sistemi innovativi di etichettatura nutrizionale e ringraziamo
in particolare la Ministra delle Politiche Agriciole,
Alimentari e Forestali Sen. Teresa Bellanova . Le proposte di
etichettatura nutrizionale per rendere più immediato e
comprensibile al consumatore il valore nutrizionale degli
alimenti – spiega il Presidente di OriGIn Italia Cesare
Baldrighi – pur perseguendo una finalità positiva, rischiano
di distorcere il valore intrinseco e reale dei prodotti
tradizionali, in particolare le DOP ed IGP, poiché essi sono
caratterizzati da specifici disciplinari produttivi che ne
esplicitano le caratteristiche compositive e ne prevedono
anche le norme di etichettatura. Pertanto qualunque altro
modello di etichettatura nutrizionale finalizzato ad
evidenziare con elementi figurativi quei contenuti rischiano
di stravolgere la percezione di un prodotto DOP od IGP. La
loro natura e specificità non possono essere banalizzate –
conclude Baldrighi – ed è per questo che riteniamo che i
prodotti DOP ed IGP debbano essere esclusi dai sistemi di
etichettatura nutrizionale in tutta Europa oltre che tutelati
come bene comune ed anche culturale della UE”.
LA RICOTTA DI BUFALA CAMPANA
DOP DEBUTTA AL SIGEP DI
RIMINI
                                                                 I
                                                                 n
                                                                 v
                                                                 e
                                                                 r
                                                                 s
                                                                 i
                                                                 o
                                                                 n
                                                                 e
                                                                 d
                                                                 o
                                                                 l
                                                                 c
                                                                 e
                                                                 ,
                                                                 s
alata, affidata alle sapienti mani di testimonial d’eccezione.
La Ricotta di Bufala Campana Dop debutta al Sigep di Rimini in
programma da domani fino al 22 gennaio. I visitatori potranno
degustarla in tutta la sua versatilità, grazie al programma di
eventi messo in campo dal Consorzio di Tutela della Ricotta di
Bufala Campana Dop, presieduto da Benito La Vecchia.

“Abbiamo ritenuto strategica la partecipazione all’edizione
2020 del Salone internazionale della gelateria, pasticceria e
panificazione – spiega il presidente La Vecchia – innanzitutto
per diffondere sempre più la conoscenza e l’utilizzo del
nostro prodotto nel canale degli operatori dell’ HO.RE.CA.,
settore che negli ultimi anni ha sempre dimostrato un grande
interesse per     questo eccellente ingrediente per la
preparazione di dolci, paste alimentari, gelati, pizze e tanto
altro ancora”.

Sorella di latte della Mozzarella di Bufala Campana Dop, la
ricotta di bufala campana Dop è un alimento ad alta
digeribilità, ricco di calcio e fosforo, con un elevato
contenuto di siero proteine di latte nel loro stato naturale.
Il Consorzio di Tutela, nato nel 2016, oggi conta 16 soci
produttori.

Al Sigep, lo stand del Consorzio si trova al Padiglione B 5 n.
111. Fitto il calendario di appuntamenti. Si comincia domani,
18 gennaio, alle ore 15.30 con lo chef Nino Cannavale
dell’Associazione Cuochi che presenterà la sua “Dolce Bufala”,
l’unico dolce che si conserva in acqua. Il 19 gennaio alle ore
12 sarà la volta dello chef Giuseppe Daddio della scuola di
cucina “Dolce&Salato” che proporrà una caprese di ricotta di
bufala Dop, mentre alle ore 16.30 il maestro pasticciere
prepaprerà “La dolce ricotta in veste di bufala”. Lunedì 20
gennaio tocca allo chef e pasticciere Marco Merola della
“Pasticceria Contemporanea” che innoverà la tradizione con la
sua Pastiera contemporanea al cioccolato e ricotta di bufala
campana Dop. Sempre Merola sarà protagonista martedì 21
gennaio, che chiuderà il ciclo di eventi in grande stile con
la Pina Colada alla ricotta di bufala Dop e lime.

ORIGIN ITALIA E QUALIVITA
INSIEME A MCDONALD’S PER
PROMUOVERE DOP E IGP
I
                                                                 n
                                                                 L
                                                                 o
                                                                 m
                                                                 b
                                                                 a
                                                                 r
                                                                 d
ia, a Milano, la prima tappa della sfida dedicata alla
valorizzazione dei prodotti agroalimentari DOP IGP italiani
organizzata da Fondazione Qualivita e OriGIn Italia, con la
collaborazione di McDonald’s Italia, che vede il
coinvolgimento di 18Consorzi di Tutela e degli istituti
alberghieri Carlo Porta di Milano e Giovanni Falcone di
Gallarate, con la presenza di oltre 60 studenti.

Un nuovo step del percorso di valorizzazione delle Indicazioni
Geografiche nazionali in cui, da ormai 12 anni, Fondazione
Qualivita affianca McDonald’s con l’obiettivo di far conoscere
a un pubblico sempre più ampio, soprattutto giovanile, le
qualità delle eccellenze italiane. Un programma di attività
specifiche di comunicazione che vengono realizzate in
occasione del lancio della terza edizione di My Selection la
linea di hamburger premium di McDonald’s, selezionati da Joe
Bastianich che prevedono l’utilizzo di materia prima italiana
di qualità.

All’interno di queste attività, dal 2020 prende il via la
sfida intitolata “My Selection Chef”, che vede protagonisti
OriGIn Italia e i Consorzi di tutela e soprattutto gli
studenti degli istituti alberghieri italiani, impegnati in un
contest. La “sfida”, che si svolgerà in diverse regioni di
Italia, consisterà in una doppia prova: la prima, teorica,
basata su un quiz che testerà la conoscenza dei prodotti
agroalimentari certificati, la seconda, pratica, mirata alla
creazione del miglior panino con ingredienti DOP IGP. Ad
aprire l’evento ci sarà un momento di formazione con lezioni
magistrali di relatori come    Cesare Baldrighi,Presidente di
OriGIn Italia, Mario Federico, Amministratore Delegato di
McDonald’s Italia, Raffaele Bellini, Chef di McDonald’s
Italia, Joe Bastianich con la sua esperienza di imprenditore
di successo nel settore della ristorazione, coordinate da
Mauro Rosati, direttore generale della Fondazione Qualivita.

“Un progetto – commenta Cesare Baldrighi,Presidente di OriGIn
Italia    –  in   cui   si   valorizzano     le   produzioni
dell’agroalimentare italiano relativamente al mondo delle DOP
e IGP, che oggi sviluppano un fatturato di circa 7 miliardi di
euro all’origine e di 14,7 miliardi al consumo, con una quota
di export che tocca i 3,5 miliardi. Questa operazione con
McDonald’s che coinvolge      OriGIn Italia e Qualivita,
rappresenta una preziosa      occasione per sottolineare
l’importanza di agire come sistema compatto per avvicinare le
nuove generazioni alla conoscenza delle eccellenze del Made in
Italy attraverso il canale della ristorazione, sempre più
strategico, in particolar modo per l’appeal di McDonald’s sui
giovani. Ed è proprio sul rafforzamento dell’interlocuzione
con il mondo della ristorazione che OriGIn Italia si sta
adoperando sempre di più, affinché nei menu possano essere
specificati e valorizzati i prodotti DOP ed IGP utilizzati”.

“Il legame che da sempre McDonald’s ha con i giovani è ciò che
rende ancora più significativa questa giornata. Siamo un luogo
di aggregazione ma possiamo essere anche grande veicolo di
conoscenza di prodotti eccellenti del nostro territorio – ha
dichiarato Mario Federico, Amministratore Delegato di
McDonald’s Italia. “Negli ultimi dodici anni abbiamo
intrapreso tante collaborazioni con i Consorzi di tutela e
sono particolarmente orgoglioso di annunciare che con l’arrivo
della terza edizione di My Selection, consolideremo la
presenza di ingredienti DOP e IGP nel nostro menu”.

“Questo progetto che ci vede impegnati in una nuova
collaborazione con McDonald’s – afferma Cesare Mazzetti
Presidente della Fondazione Qualivita – è totalmente
incentrato sui giovani. Sono loro i protagonisti che
determineranno le scelte del futuro. La formazione che
coinvolge DOP IGP, deve passare sia attraverso i giovani chef
che studiano presso gli istituti alberghieri, alle prese con
la conoscenza delle produzioni di eccellenza italiane da
utilizzare per le loro preparazioni, sia attraverso i giovani
frequentatori dei locali della ristorazione informale”.

“A fianco del tema culturale e formativo, rimane centrale
anche l’aspetto della commercializzazione dei prodotti di
qualità – sottolinea Mauro Rosati,Direttore Generale di
Fondazione Qualivita –  che attraverso la nostra decennale
collaborazione con McDonald’s è molto cresciuta. Con
l’introduzione di quest’anno del Pecorino Toscano DOP sono 15
prodotti DOP IGP impiegati nelle preparazioni. In termini di
numeri, nel 2020 si stimano acquisti di 300 tonnellate di
ingredienti DOP IGP (Pecorino Toscano DOP 90 tonnellate,
Asiago DOP quasi 160 tonnellate, Aceto Balsamico di Modena IGP
oltre 10 tonnellate e Cipolla Rossa di Tropea di Calabria IGP
40 tonnellate). Lo scorso anno sono stati venduti circa 19
milioni di panini con Fontina DOP, Speck Alto Adige IGP, salsa
con Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP e Aceto Balsamico di
Modena IGP”.

MOZZARELLA DOP, BOOM DEI
CONTROLLI: SUL WEB CORRE IL
RISCHIO     DELLE    “FAKE-
MOZZARELLE”
                                                      È   il
                                                      web la
                                                      nuova
                                                      frontie
                                                      ra dei
                                                      furbett
                                                      i della
                                                      falsa
                                                      mozzare
                                                      lla
                                                      Dop. Lo
                                                      conferm
                                                      ano   i
dati dell’attività di vigilanza del Consorzio di Tutela della
Mozzarella di Bufala Campana Dop, che ha messo in campo una
vera e propria task force per scovare le frodi on line, in
collaborazione con le forze dell’ordine e l’Ispettorato
centrale della tutela della qualità e della repressione frodi
dei prodotti agroalimentari (Icqrf) del ministero delle
Politiche agricole.

Nel corso del 2019 i controlli effettuati dal Consorzio sul
web contro le “fake mozzarelle” sono stati 1218, facendo
registrare un aumento del 45% rispetto all’anno precedente, a
testimonianza di quanto sia strategico il variegato mondo
della vendita online. L’attività ispettiva ha interessato le
piattaforme più utilizzate (Alibaba, Ebay e Amazon) ma anche i
social media più popolari (Facebook e Instagram innanzitutto).
I casi più diffusi che sono stati riscontrati riguardano
l’utilizzo improprio del marchio “Mozzarella di Bufala
Campana”: dall’imitazione, che ha come effetto il fenomeno
dell’evocazione fraudolenta, fino agli episodi più gravi di
contraffazione del marchio stesso e del prodotto. Delle 18
operazioni congiunte con l’Icqrf e le forze di polizia, ben 11
sono partite proprio dal monitoraggio del web, pari al 61%.

In totale, nel corso del 2019, sono stati invece 3315 i
controlli del Consorzio sulla mozzarella di bufala campana
Dop, sia in Italia che all’estero.

«La diffusione del web ha avuto il grande merito di favorire
la conoscenza dei prodotti Dop, contribuendo a incrementare la
cultura dell’agroalimentare di qualità, ma dall’altro lato si
sta rivelando un terreno minato sul fronte delle frodi. Per
questo il Consorzio ha moltiplicato i controlli proprio su
internet e sui social. La nostra attività di vigilanza è
innanzitutto una garanzia per i consumatori», sottolinea il
direttore del Consorzio, Pier Maria Saccani.

Il presidente Domenico Raimondo annuncia: «Nel nuovo anno
aumenteremo gli investimenti nel settore della vigilanza,
strada decisiva per scovare imitazioni, evocazioni e
usurpazioni del nostro prodotto e tutelare anche i nostri
soci, che corrono il rischio di vedersi sottrarre quote di
mercato dai tanti falsi in giro per il mondo».

MADE IN ITALY, PROSCIUTTO SAN
DANIELE,    AL   VIA    NUOVO
DISCIPLINARE
̀ in fase
                                                  E
                                                  di
                                                  pubblicaz
                                                  ione
                                                  sulla
                                                  Gazzetta
                                                  Ufficiale
                                                  della
                                                  Repubblic
                                                  a
                                                  italiana,
                                                  da parte
                                                  del
Ministero delle Politiche Agricole, la modifica al
Disciplinare della DOP Prosciutto di San Daniele, approvato
dalla Regione Friuli-Venezia Giulia, ai sensi dell’articolo 53
del Regolamento (UE) n.1151/2012 e dell’articolo 13 del
Decreto ministeriale 14/10/2013.

Il   documento   in   oggetto   costituisce   un   aggiornamento
innovativo, frutto del lavoro congiunto e interconnesso di
tutti i soggetti della filiera produttiva del prosciutto di
San Daniele, prosciuttifici, allevatori e macellatori, che
hanno definito assieme le modifiche relative alla parte
zootecnica e della materia prima del nuovo Disciplinare.

Il nuovo testo, che per chiarezza e semplicità di attuazione
consta di soli otto articoli, introduce modifiche relative
agli aspetti scientifici e metodologici della produzione del
prosciutto di San Daniele, in ragione delle più recenti
evidenze emerse nel campo della ricerca. Consiste in una
riscrittura del testo precedente, risalente al 1994, sia per
la parte dedicata alle materie prime che per quella del metodo
di ottenimento del prodotto, resasi necessaria in
considerazione delle profonde mutazioni degli aspetti
tecnologico-produttivi avvenute nel corso degli ultimi
vent’anni.
Tra le novità principali, tenuto conto del recente DM 5
dicembre 2019, il nuovo documento introduce una norma
specifica e stringente sulle caratteristiche genetiche dei
suini destinati alla produzione DOP: sono esplicitate le
uniche quattro possibili combinazioni di incrocio riproduttivo
ammesse; in conformità al citato decreto ministeriale si
introduce la creazione e l’utilizzo di una banca dati genetica
per una più efficace azione di controllo dei tipi genetici
utilizzati, con finalità antifrode; sono inoltre ridefinite le
regole sull’alimentazione degli animali, rendendole ancora più
stringenti e privilegiando l’utilizzo di cereali nobili.

Per la conformitàdegli animali destinati al San Daniele si e
                                                            ̀
introdotto ex-novo il criterio della valutazione a “peso
morto”, cosı̀ come definito dal Reg. (CE) n. 3320/84: per ogni
singola carcassa suina destinata alla DOP e ̀ fissato un peso
minimo e massimo della stessa, ciò per una migliore qualità
della materia prima e per consentire una migliore
rintracciabilità della stessa rendendo cosı̀ più efficace anche
il sistema di identificazione delle cosce.

Le rinnovate regole di produzione rafforzano le qualità
organolettiche e nutrizionali del prosciutto di San Daniele
grazie anche al prolungamento del termine minimo di
stagionatura, alla fissazione di parametri di conformità
ancora più stringenti in tema di contenuto di sale, e
attraverso l’apposizione di limiti minimi e massimi di peso
sia delle cosce fresche che dei prosciutti stagionati.

Tutti i dettagli relativi al nuovo Disciplinare saranno
illustrati in occasione della conferenza stampa organizzata il
prossimo gennaio a Roma dal Consorzio di San Daniele, a cui
prenderanno parte anche gli Enti che hanno seguito l’iter di
revisione del testo.
Puoi anche leggere