GUALTIERI Roberto RENDICONTO LEGISLATURA
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L a legislatura 2014-2019 è stata complessa e contraddittoria. Anche grazie alla spinta dei Socialisti e Demo- cratici e del Pd, abbiamo impresso una prima importante correzione di rotta rispetto alla stagione conserva- trice della Commissione Barroso, segnata dalla linea dell’austerità, nella direzione di politiche maggiormente orientate alla crescita, alla coesione e all’equità. Ma le riforme più ambiziose e necessarie a rilanciare il pro- cesso di integrazione, a promuovere lo sviluppo sostenibile, a ridurre le diseguaglianze sociali e territoriali, a governare i grandi processi globali, sono state frenate dalle resistenze degli Stati e delle forze conservatrici. Investita dall’ondata nazionalista e populista mondiale e dalla Brexit, l’Unione europea ha retto ancora una volta l’urto dimo- strando la sua solidità, ma al tempo stesso ha messo in evidenza la necessità urgente di una profonda svolta politica e democratica che consenta di affrontare le grandi sfide del nostro tempo. Al mio secondo mandato parlamentare ho avuto l’onore e la responsabilità di ricoprire l’importante incarico di Presidente della Commissione per i problemi economici e monetari e di svolgere un ruolo da protagonista nella battaglia per una svolta verso politiche più espansive, inclusive e sosteni- bili e per un’Europa più forte, più giusta e più democratica. In prima linea nella lotta contro l’austerità e per una riforma del Patto di Stabilità, sono tra gli artefici dell’introduzione e attuazione delle nuove regole sulla flessibilità, che hanno consentito all’Italia di evitare 43 miliardi di taglie e tasse. Ho negoziato il piano europeo per gli investimenti che ha mobilitato 380 miliardi di investimenti in Europa, di cui 58 in Italia, e sono il relatore del nuovo InvestEU, che punta a mobilitarne 650 e che avrà un comparto dedicato alle infrastrutture sociali. Mi sono battuto per una profonda riforma dell’eurozona che dia vita a un vero governo economico europeo dotato di una adeguata capacità di bilancio per sostenere gli investimenti e la coesione sociale, di eurobond per la crescita, di una garanzia europea dei depositi, e per rafforzare il ruolo di indirizzo e di controllo del Parlamento europeo. La lotta all’evasione, all’elusione, alla concorrenza fiscale sleale è stata una delle priorità della mia azione. Grazie alla pressione del Parlamento e delle Commissioni Speciali che abbiamo istituito, sono state introdotte importanti norme per fare in modo che le grandi multinazionali paghino le tasse dove realizzano i profitti e contro il riciclaggio e ci stiamo battendo per una tassazione adeguata dei giganti mondiali dell’economia digitale. Ho condotto personalmente decine di negoziati legislativi che hanno portato all’introduzione di regole per i mercati fi- nanziari più rigorose, più attente alla tutela dei consumatori e al tempo stesso più orientate alla crescita dell’econo- mia reale invece che alla speculazione finanziaria e più capaci di rispettare e valorizzare le specificità del nostro Paese. La sostenibilità sociale e ambientale deve essere l’architrave delle politiche europee. Mi sono impegnato per introdurre e attuare il nuovo pilastro sociale europeo, e rafforzare il sostegno all’economia e alla cooperazione sociale e a intro- durre obiettivi ambientali più ambiziosi nella legislazione e nei programmi europei. Sono membro del squadra negoziale del Parlamento europeo per la Brexit e sto partecipando intensamente a tutte le fasi della complessa trattativa battendomi per tutelare i diritti dei cittadini europei che risiedono nel Regno Unito e garantire che gli standard sociali, ambientali e di tutela dei consumatori europei non vengano messi in discussione. Sono ai primi posti per presenze in aula, partecipazione ai voti, numero di rapporti redatti e sono stato inserito da numerosi giornali e riviste tra le personalità politiche più influenti sulla scena europea. Nelle pagine che seguono, troverete una sintesi del mio lavoro in questi cinque anni. 3
1. Dall’austerità alla flessibilità CHE COS’È LA GOLDEN RULE La “Regola aurea”: regola di Le politiche di austerità attuate dalla Commissione Barroso hanno frenato bilancio secondo la quale gli l’uscita dalla crisi del 2008, deprimendo le prospettive di ripresa economica investimenti pubblici possono e determinando anche una diminuzione del potenziale produttivo dell’economia essere scorporati dal calcolo europea. del deficit ai fini del rispetto del Patto di Stabilità fra gli Stati La mia battaglia per un superamento dell’austerità viene da lontano e ha membri dell’Unione europea. portato risultati concreti. Dopo aver contrastato, nella scorsa legislatura, la riforma del Patto di Stabilità e il Fiscal Compact (nel quale ho inserito un emendamento che ha reso meno rigido il vincolo del pareggio di bilancio) e aver presentato l’emendamento (respinto) per scorporare gli investimenti pubblici dal calcolo del deficit (Golden Rule), in questo Parlamento sono stato tra i principali artefici dell’introduzione e dell’applicazione delle nuove norme sulla flessibilità, fortemente richieste dall’Italia e dai Socialisti e Democratici. Nel gennaio del 2015, a conclusione del negoziato per la nuova Commissione europea, è stata così approvata la Comunicazione sulla flessibilità, che ha definito una serie di clausole (investimenti, riforme strutturali, andamento del ciclo economico, e successivamente eventi straordinari come il terremoto e i flussi migratori) che permettono di derogare dai rigidi obiettivi di bilancio previsti dal Patto di Stabilità. In questi anni ho partecipato attivamente a fianco dei governi Renzi e Gentiloni ai negoziati che hanno consentito all’Italia di beneficiare al massimo della flessibilità, permettendo di evitare 43 miliardi di tagli e tasse. 4
Con flessibilità l’Italia ha evitato di tagli e tasse 43 miliardi Grazie a ciò è stato possibile chiudere la stagione dei tagli allo stato sociale, aumentare i finanziamenti alla scuola e all’università, far ripartire i concorsi pubblici, varare misure importanti di riduzione della pressione fiscale – come gli 80 euro - rilanciare gli investimenti e introdurre il Reddito di Inclusione. Anche se l’utilizzo di questa flessibilità non è stato sempre ottimale, senza di essa l’Italia non sarebbe uscita dalla recessione (a cui ci sta riportando il governo Lega-5 Stelle) mentre la riduzione del deficit ha dimostrato che politiche più orientate alla crescita (da non confondere con l’irresponsabilità di bilancio) sono più efficaci anche per l’equilibrio dei conti. Questa prima breccia nel muro dell’austerità è stata un successo importante, ma ancora insufficiente, e occorre realizzare una svolta per politiche europee più espansive, inclusive e sostenibili. Nella prossima legislatura avrà luogo la revisione del Patto di Stabilità, che vogliamo trasformare in un Patto di Sostenibilità e di Crescita con una Golden Rule sugli investimenti a fianco di un’adeguata capacità di bilancio comune. Questo grafico è un esempio di cosa ha significato e cosa ha consentito la battaglia contro l’austerità e per la flessibilità che il PD ha combattuto (e vinto) in Europa, e quali sono state le scelte distributive di fondo compiute dai governi. ORGANICO SCUOLA* 780000 780000 760000 740000 720000 700000 680000 660000 04/05 05/06 06/07 07/08 08/09 09/10 10/11 11/12 12/13 13/14 14/15 15/16 16/17 17/18 18/19 *Organico di diritto, incluso sostegno. Dati da circolari MIUR (per 18/19, stima da legge di bilancio 2018 5
2. Più investimenti per la crescita: dal Piano Juncker a InvestEU CHE COS’È Uno degli effetti della crisi è stata una caduta senza precedenti degli investimenti e, per questo, a inizio della legislatura abbiamo chiesto il varo INVESTEU di un piano straordinario. È il nuovo programma europeo per sostenere gli investimenti Ho presieduto il negoziato legislativo che, sulla base della proposta della in infrastrutture sostenibili, Commissione europea, ha portato alla creazione del Fondo Europeo per gli ricerca, innovazione e Investimenti Strategici (FEIS), il cosiddetto Piano Juncker, e grazie al mio digitalizzazione, PMI, impegno, è stata inserita nel regolamento la possibilità di scorporare dal investimenti sociali, cultura calcolo del deficit il contributo degli Stati alle piattaforme di investimento e competenze. Sarà dotato sostenute dal FEIS. di un fondo di circa 50 miliardi e punta a mobiitare In tre anni il FEIS ha mobilitato 380 miliardi di investimenti in Europa investimenti per 650 miliardi e sostenuto 850 mila piccole e medie imprese. L’Italia è tra i maggiori tra il 2021 e il 2027. beneficiari, con oltre 80 progetti finanziati e 58 miliardi di investimenti mobilitati. Nonostante questi risultati positivi, il livello degli investimenti in Europa è ancora insufficiente e il FEIS non ha avuto le dimensioni adeguate per colmare questo gap. Dal 2021 al 2027 il nuovo programma 6 InvestEU punta a mobilitare 650 miliardi
Italia: oltre 80 progetti finanziati e 58 miliardi di investimenti mobilitati Per superare questi limiti è stato varato il nuovo programma InvestEU, di cui sono relatore, che punta a mobilitare 650 miliardi di nuovi investimenti dal 2021 al 2027. InvestEU raggruppa in un unico fondo i diversi strumenti finanziari europei, ampliando l’area di investimento alle infrastrutture sociali, alla cultura, alla ricerca e consentirà un diretto coinvolgimento delle banche di promozione nazionali come la Cassa Depositi e Prestiti. Nel testo approvato dal Parlamento abbiamo introdotto condizioni più favorevoli per le aree meno sviluppate e per settori meno remunerativi come il sociale e la cultura. Il rilancio della crescita e la transizione ecologica e sociale dell’economia richiedono però misure ancora più incisive. Per questo nella prossima legislatura proseguirà la battaglia per l’emissione di Eurobond, che potrebbero poi essere acquistati dalla Bce, per un programma straordinario di investimenti in capitale umano, ricerca, infrastrutture ed energie rinnovabili. “ InvestEU affronta il gap di infrastrutture sociali denunciato dal Rapporto Prodi e punta a realizzare progetti nel campo dell’educazione, della salute e dell’edilizia sociale ” 7
Il mio 3. Per un governo impegno in cifre economico europeo INTERVENTI IN AULA 81 Lo sviluppo sostenibile, l’occupazione e la coesione richiedono una profonda riforma dell’eurozona, che è stata un fronte decisivo del mio impegno. 26 RAPPORTI DA RELATORE Dopo una lunga battaglia, il Parlamento ha chiesto l’introduzione di un bilancio dell’eurozona per perseguire politiche anticicliche sostenendo il lavoro e gli 1° investimenti nei Paesi in recessione, anche attraverso l’erogazione di una indennità di disoccupazione europea (come proposto dal Governo italiano). PER PRODUZIONE LEGISLATIVA TRA GLI EURODEPUTATI ITALIANI Se l’Europa avesse avuto questo meccanismo di stabilizzazione, l’impatto della 5° crisi sarebbe stato minore e i Paesi colpiti non avrebbero dovuto tagliare gli investimenti e la spesa per finanziare la cassa integrazione o mettere a rischio la TRA TUTTI GLI EURODEPUTATI tenuta dei conti pubblici. DEL PARLAMENTO. (fonte votewatch.eu) Sulla base del rapporto approvato dal Parlamento, la Commissione europea ha presentato una proposta legislativa per introdurre questa funzione di HO VOTATO 8677 VOLTE stabilizzazione, e ci stiamo battendo per rendere il testo più ambizioso aumentando la dimensione fino a 56 miliardi e rendendo possibile attingere alle 96,91% SU 8954 VOTAZIONI, PARI AL risorse del Meccanismo Europeo di Stabilità. La seconda dimensione di un vero governo economico europeo è un migliore coordinamento delle politiche economiche che aumenti la convergenza tra i 8
Commissioni 93% • Presidente della Commissione per i problemi economici e monetari (ECON); • Membro del squadra negoziale Brexit Steering Group • Membro della Conferenza dei presidenti di commissione; • Presidente del Financial Assistance Working Group per monitorare il programma di aiuti alla Grecia; e delegazioni e del trio di sherpa sulla Brexit; • Presidente del Banking Union Working Group • Membro della Commissione speciale sui reati finanziari, • Membro sostituto della Commissione per gli affari l’evasione fiscale e l’elusione fiscale e della Delegazione costituzionali e della Delegazione alla Commissione per le relazioni con l’Afghanistan; di Cooperazione Parlamentare UE-Russia Paesi evitando squilibri come l’eccessivo avanzo delle partite correnti che ha oggi la Germania. Per questo è necessario valorizzare il concetto di posizione di bilancio aggregata dell’area euro e rafforzare e rendere più equilibrata la procedura sugli squilibri macroeconomici. Per quanto riguarda la possibile introduzione di una nuova linea di bilancio per incentivare le riforme, vogliamo misure che rafforzino il capitale umano e la coesione sociale, finanziate da risorse aggiuntive e non sostitutive a quelle dei fondi europei. Inoltre, grazie a una battaglia del Pd, il Parlamento ha eliminato le “condizionalità macroeconomiche” che impropriamente consentono di tagliare i fondi strutturali alle Regioni in caso di mancato rispetto del Patto di Stabilità da parte dei governi. Parallelamente, ci stiamo battendo per un potenziamento del bilancio generale dell’Unione europea, che il Parlamento vuole portare all’1,3% del Pil e finanziare con nuove risorse proprie come la digital tax, la carbon tax e la tassa sulle transazioni finanziarie. Per quanto riguarda la gestione delle crisi e la riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità, la mia Commissione sostiene con forza la necessità di integrarlo nel quadro istituzionale dell’Ue, di superare la Troika con il Fondo Monetario Internazionale e di rendere obbligatorio un test di sostenibilità sociale delle misure richieste ai beneficiari degli aiuti. Nelle rilevazioni condotte da giornali e riviste sono regolarmente inserito tra i deputati più influenti del Parlamento europeo 9
4. Un Parlamento più forte per un’Europa più democratica Il rafforzamento del ruolo del Parlamento è la condizione fondamentale per costruire un’Europa politica dotata di maggiore forza e legittimazione. In questa legislatura abbiamo introdotto il principio dell’indicazione parlamentare del Presidente della Commissione europea, che dobbiamo ora collegare alla formazione di una coalizione con l’obiettivo di costruire uno schieramento progressista ed europeista più forte del Ppe e delle forze nazionaliste e populiste. Oltre a partecipare attivamente alla definizione di questi orientamenti strategici, nel corso della legislatura ho messo al centro del mio impegno il rafforzamento del ruolo del Parlamento in ambito economico. Accogliendo positivamente una richiesta del primo ministro greco Tsipras, ho istituito e presieduto un organismo ad hoc per monitorare l’attuazione del nuovo programma di aiuti, sostenendo le richieste della Grecia per un superamento della linea di austerità che aveva caratterizzato i precedenti programmi e per un alleggerimento del debito. 10
HO PRESIEDUTO TRILOGHI PER FILE LEGISLATIVI 42 157 LE RIUNIONI DI TRILOGO TOTALI DEI FILE CHE HA PRESIEDUTO Abbiamo svolto il controllo parlamentare dell’Unione bancaria, facendoci sentire quando la vigilanza ha richiesto tempi troppo stretti per smaltire i crediti deteriorati (che avrebbero danneggiato non solo le banche italiane ma anche i consumatori e le imprese) e ottenendo una modifica delle misure. Ho introdotto sessioni pubbliche di esame degli atti delegati, il che ci ha consentito di migliorarli in diverse occasioni. Abbiamo valorizzato al massimo il dialogo monetario con la Bce, esprimendo sostegno alle importanti e coraggiose scelte compiute da Mario Draghi. Mi sono impegnato ad assicurare equilibrio e qualità nelle nomine di competenza della mia Commissione, come quella che ha portato l’italiano Andrea Enria alla guida della vigilanza bancaria e ho valorizzato al massimo il dialogo tra il Parlamento europeo e i Parlamenti nazionali. Tutto questo è importante ma non basta: la sfida dei prossimi anni sarà il rafforzamento del ruolo di indirizzo, di codecisione e di controllo del Parlamento nella governance economica europea, a partire da un accordo interistituzionale con la Commissione europea. 11
5. Contro l’evasione fiscale e il riciclaggio L’evasione, l’elusione e la frode fiscale costano 825 miliardi l’anno ai cittadini europei. Sfruttando le lacune della legislazione, le grandi multinazionali hanno sistematicamente eroso la base imponibile e spostato i profitti in giurisdizioni a bassa tassazione. Modificare questa situazione è stata una delle priorità della legislatura e, come Presidente della Commissione ECON e membro delle quattro Commissioni speciali istituite dal Parlamento dopo gli scandali Luxleaks e Panama Papers, ho contribuito a ottenere alcuni primi risultati importanti. Le nuove direttive antiriciclaggio, di cui ho presieduto personalmente i negoziati, hanno introdotto l’obbligo di rendere pubblico il nome dei beneficiari effettivi delle società e di consentire l’accesso a quelli dei trust da parte, non solo delle autorità competenti, ma anche di ONG e giornalisti investigativi. Ogni anno 825 miliardi di euro vengono sottratti alle casse Sul fronte fiscale, la Commissione europea ha iniziato a multare le compagnie pubbliche europee a causa colpevoli di falsare la concorrenza con accordi fiscali illegittimi, come Apple, dell’evasione e della frode costretta a restituire 13 miliardi di tasse non pagate. Ma le multe per violazione fiscale. Il gruppo S&D ha messo della concorrenza non bastano, e per questo su spinta del commissario in campo cinque proposte Moscovici e dei Socialisti e Democratici sono state introdotte importanti per ridurre questa cifra innovazioni legislative: lo scambio automatico di informazioni sugli accordi esorbitante: fiscali tra gli Stati e le multinazionali; la direttiva anti-elusione, per evitare lo spostamento artificiale dei profitti in Paesi dove non c’è un’effettiva presenza; • Tassazione minima effettiva l’obbligo per le grandi compagnie di consulenza fiscale di condividere con degli utili societari nell’Ue le autorità i meccanismi preparati per i loro clienti; la lista nera dei paradisi ad un tasso del 18% • Stima del divario fiscale in fiscali, che va ora attuata seriamente. tutti gli Stati membri • Lotta per l’abrogazione dei regimi fiscali dannosi in Ue • Eliminazione del diritto di veto sulle questioni fiscali • Schedatura di tutti i paradisi fiscali, compresi quelli all’interno della Ue 12
Multe della Commissione europea: Apple costretta a restituire 13 miliardi di tasse non pagate “ Approvare la digital tax contro la concorrenza sleale alle imprese europee ” Alcune fondamentali proposte presentate dalla Commissione europea e votate in Parlamento sono però ancora bloccate in Consiglio: dalla rendicontazione fiscale annuale pubblica Paese per Paese (mentre è stata introdotta quella per le autorità fiscali) alla base imponibile comune e consolidata per le imprese, alla “digital tax”, una misura decisiva per far sì che gli utili delle grandi imprese digitali siano registrati e tassati nel luogo in cui queste hanno un’interazione significativa con gli utenti anche in assenza di una presenza fisica. L’adozione di queste misure sarà una priorità per tutti i Socialisti e Democratici. Per avere una legislazione europea migliore in materia fiscale è fondamentale superare l’attuale regola dell’unanimità nel Consiglio e ci batteremo per approvare la proposta presentata dalla Commissione europea di passaggio al voto a maggioranza qualificata. Inoltre, in Parlamento abbiamo elaborato un meccanismo che porti ad un graduale incremento dell’aliquota di imposta sugli utili realizzati e come Socialisti e Democratici proponiamo di introdurre un’aliquota minima effettiva europea del 18% sulle imprese. “ Basta con ililpotere di veto in materia fiscale: Consiglio passi al voto a maggioranza ” 13
6. Una finanza per la crescita La deregolamentazione della finanza è stata alla radice della crisi economica. In questi anni abbiamo introdotto regole più rigorose per evitare crisi e costosi salvataggi pubblici, e per favorire gli investimenti nell’economia reale e di lungo termine rispetto alla speculazione finanziaria. Abbiamo limitato le attività speculative, regolato l’attività dei fondi comuni monetari, reso più sicuro il mercato dei derivati e limitato le concentrazioni di quelli sulle materie prime, riformato gli indici finanziari dopo gli scandali degli anni passati e migliorato le regole per la distribuzione dei prodotti assicurativi. Nel lungo negoziato che ho presieduto sulle regole bancarie ho ottenuto il rafforzamento delle misure a sostegno delle piccole e medie imprese, che avranno un importante impatto sulla crescita e l’occupazione, condizioni più favorevoli per la concessione di crediti garantiti da stipendi o pensioni, maggiore proporzionalità e tutela della diversità dei modelli CHE COS’È bancari. L’UNIONE BANCARIA Ho anche avviato la definizione di regole più favorevoli per il finanziamento Serve a garantire che gli istituti dell’economia sociale e per la finanza etica. di credito della zona euro siano sottoposti alle stesse regole Come relatore per le norme sui crediti deteriorati ho salvaguardato gli e a una vigilanza comune, interessi dell’economia italiana evitando che venissero introdotte regole e che le banche in dissesto siano soggette a risoluzione troppo penalizzanti che avrebbero scoraggiato le banche a fare credito senza ricorrere al denaro dei a famiglie ed imprese e ho contribuito a impedire la modifica del quadro contribuenti e con il minimo normativo che garantisce un trattamento privilegiato dei titoli di debito impatto sull’economia reale. È pubblico nei bilanci delle banche. composta dal Meccanismo di Vigilanza Unico e dal Comitato Siamo, invece, stati sconfitti dalle forze conservatrici nella separazione delle di Risoluzione Unico, che dispone attività bancarie finanziarie da quelle commerciali, mentre stiamo iniziando di un Fondo Unico di Risoluzione. ad ottenere un’ attenzione maggiore nei confronti dei titoli opachi complessi Per completare l’Unione e illiquidi (Level 2 e Level 3 assets) detenuti da alcuni grandi gruppi europei. bancaria manca ancora un Sistema Europeo di Garanzia dei Depositi e un backstop fiscale per il Fondo di Risoluzione. “e introdurre L’Europa sia in prima fila per superare la deregulation regole più rigorose per i mercati finanziari” 14
Abbiamo adottato norme per favorire l’accesso delle PMI ai mercati dei capitali e per rafforzare il sistema europeo di supervisione nel quadro del progetto di una Capital Markets Union. Ci stiamo battendo per migliorare il meccanismo che protegge il settore assicurativo dalle oscillazioni dello spread. Rispetto alle regole sul bail-in adottate nella precedente legislatura, ci siamo battuti per una loro applicazione più flessibile che ha consentito di introdurre il rimborso per gli obbligazionisti truffati e di gestire positivamente la crisi del Monte dei Paschi di Siena e delle Banche Venete tutelando i correntisti e i lavoratori. L’obiettivo della prossima legislatura sarà di rivedere la direttiva sulle crisi bancarie, consentendo misure preventive alle crisi e alternative alla liquidazione e eliminando il vincolo dell’8% di bail-in per l’uso del Fondo Unico di Risoluzione europeo. L’altra grande sfida riguarda il completamento dell’Unione bancaria, con l’introduzione di una garanzia europea dei depositi che assicuri lo stesso livello di protezione a tutti i correntisti europei e consenta una maggiore integrazione del sistema bancario. In questa legislatura la resistenza dei conservatori ha impedito l’approvazione del regolamento e, nella prossima legislatura, mi batterò con rinnovata energia per adottare questa fondamentale misura. 15
7. La transizione ecologica e sociale La sostenibilità sociale e ambientale deve essere l’architrave delle politiche europee e di una riforma del modello di sviluppo che metta al centro le persone e l’ambiente. Come Socialisti e Democratici ci siamo battuti per l’introduzione, nel 2017 a Goteborg, di un nuovo pilastro europeo per i diritti sociali e per l’inserimento dei suoi obiettivi all’interno del Semestre Europeo per il coordinamento delle politiche economiche. Abbiamo riformato la direttiva sui lavoratori distaccati per garantire pari retribuzione per lo stesso lavoro nello stesso luogo di lavoro, e continueremo la battaglia per contrastare il dumping sociale con l’obiettivo di fissare dei salari minimi dignitosi in tutta Europa. Col mio impegno ho contribuito alla formulazione della proposta di un’indennità europea di disoccupazione e a rafforzare la componente sociale del Piano Juncker e di InvestEU. Mi sono anche occupato di temi come la cooperazione e l’agricoltura sociale per favorire il sostegno europeo di questa straordinaria pratica di inclusione delle persone più svantaggiate e di produzione sostenibile. 16
40% dei finanziamenti del FEIS per progetti in linea con la Conferenza di Parigi La lotta al cambiamento climatico è la sfida del futuro e per questo ne abbiamo incorporato gli obiettivi all’interno dell’attività della Commissione che presiedo. In particolare, dopo aver dedicato il 40% dei finanziamenti del FEIS in infrastrutture e progetti in linea con la Conferenza di Parigi, abbiano definito obiettivi ancora più ambiziosi per InvestEU (65%). L’altro fondamentale filone di lavoro è quello della finanza sostenibile che punta a indirizzare gli investimenti dell’intera industria finanziaria verso la sostenibilità ambientale. Abbiamo introdotto nuovi indici che rispettino gli obiettivi climatici dell’Accordo di Parigi sul clima e l’obbligo di considerare in modo trasparente l’impatto ambientale delle strategie di investimento. Nella prossima legislatura dovremo concludere il nuovo regolamento sui criteri che stabiliscono se una data attività economica possa considerarsi “verde”. Col gruppo dei Socialisti e Democratici abbiamo definito obiettivi e proposte di un grande Patto per lo Sviluppo Sostenibile che dovrà essere al cuore dell’azione dell’Unione europea nella prossima legislatura. 17
8. La Brexit una sfida difficile Una delle sfide più difficili di questa legislatura è stata la decisione del Regno Unito di lasciare l’Unione europea. Nel 2016 sono stato nominato rappresentante del gruppo S&D nella squadra negoziale (Brexit Steering Group) del Parlamento europeo sulla Brexit, presieduto da Guy Verhofstadt. Con Verhofstadt e Elmar Brok sono anche uno dei tre membri ammessi a rappresentare il Parlamento nelle riunioni degli sherpa del Consiglio europeo, e uno dei relatori ombra per la procedura di consenso dell’accordo di ritiro. Con le proprie risoluzioni e il dialogo costante col capo-negoziatore europeo Michel Barnier, il Parlamento ha acquisito un ruolo di primo piano all’interno del processo negoziale, sullo stesso piano di quello svolto dal Consiglio. La nostra prima priorità è stata proteggere i diritti dei tre milioni di cittadini europei nel Regno Unito, di cui circa 800 000 italiani. Anche grazie al nostro impegno la bozza di accordo garantisce a vita a tutti i cittadini coinvolti dalla Brexit i diritti di residenza, lavoro, studio e assistenza sociale assicurati dalle leggi europee. Un mio successo personale è stato l’inclusione tra i beneficiari di questa tutela a vita anche dei figli futuri dei cittadini europei residenti nel Regno Unito nati dopo la Brexit. 18
CHE COS’È LA BREXIT A seguito dell’esito del referendum del 2016, il 29 marzo del 2017 il Regno Unito ha formalmente richiesto l’uscita dall’Unione europea. Le procedure previste dall’articolo 50 del Trattato per l’Unione europea danno due anni di tempo per concludere un accordo volto a stabilire le modalità di recesso. L’accordo Ci siamo impegnati per la tutela dei diritti di proprietà intellettuale, patenti, negoziato tra Ue e Regno Unito marchi e indicazioni geografiche, e per la piena protezione anche nei futuri pubblicato nel novembre del accordi commerciali dell’integrità del mercato interno e degli standard 2018 dopo lunghi negoziati sociali, ambientali e di lavoro europei, chiarendo che non accetteremo mai una definisce in particolare le norme competizione al ribasso su questo terreno. per proteggere i diritti dei cittadini toccati dalla Brexit, Al momento in cui questo resoconto va in stampa, l’esito della Brexit è ancora per garantire l’apertura del confine tra Irlanda e Irlanda incerto e il rebus di come conciliare l’assenza di una frontiera in Irlanda con del Nord, e per assicurare il l’integrità del mercato unico europeo ha fatto da catalizzatore di tutte le pagamento delle somme dovute contraddizioni della scelta sbagliata di lasciare l’Ue. Questa difficoltà è la migliore da Londra al bilancio europeo. testimonianza sia di come l’ideologia antieuropea si basi su presupposti falsi e Il Parlamento britannico non ingannevoli, sia di come l’Europa possa essere solida e efficace nella sua azione ha al momento trovato una politica e negoziale quando è unita e privilegia il metodo comunitario a quello maggioranza per approvare intergovernativo. l’accordo. Il Consiglio europeo può all’unanimità decidere di prorogare il termine per l’uscita del Regno Unito dall’Ue. 19
La visita a Lula in carcere Nel luglio del 2018 ho visitato l’ex presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva nel carcere del comando di polizia di Curitiba, dove è rinchiuso per scontare una pena di 12 anni per corruzione e riciclaggio sulla base di una sentenza molto discutibile e priva di solide prove. La condanna di Lula, che era largamente in testa in tutti i sondaggi, ha aperto la strada al successo elettorale del candidato di estrema destra Jair Bolsonaro. Il giudice che ha condotto il processo contro Lula e gli ha impedito di partecipare alle elezioni presidenziali è stato nominato da Bolsonaro ministro della giustizia. La visita è stata l’occasione per esprimere la solidarietà mia e quella dei Socialisti e Democratici europei a una personalità che ha svolto un ruolo decisivo per migliorare le condizioni di vita di decine di milioni di brasiliani e per rendere il Brasile un paese più moderno e più giusto. 20
In occasione del 20° anniversario dell’euro ho consegnato una targa al Presidente della Bce Mario Draghi come ringraziamento per la stretta cooperazione con la Commissione ECON del Parlamento europeo e come riconoscimento del ruolo decisivo da lui svolto per salvare la moneta unica nel momento più difficile della crisi. Sotto la guida di Mario Draghi la Bce ha ampliato la gamma dei suoi strumenti e ha assicurato un sostegno determinante alla ripresa economica, alla stabilità dei prezzi e all’integrità della zona euro. La Commissione ECON ha svolto un’intensa attività internazionale. Nelle numerose missioni negli Stati Uniti abbiamo in particolare discusso della necessità di non fare passi indietro nel processo, avviato sotto la Presidenza Obama, di costruzione di un robusto sistema di regole internazionali per evitare nuove crisi finanziarie. Nella foto l’incontro con il Presidente della Federal Reserve Jerome Powell. “Ci si è rallegrati, nell’imminenza delle Europee 2019, visto lo strabordare delle personalità populiste italiane e straniere, di non dover ripartire per così dire dagli abissi (post 4 marzo 2018), ma di avere già in azione da anni, tra Bruxelles e Strasburgo, una sorta di riserva della Repubblica che risponde al nome di Roberto Gualtieri. Presidente della Commissione per i problemi Economici del Parlamento europeo, è l’uomo chiave per l’Italia in tema di flessibilità”. Da “Il Foglio” del 2 marzo 2019 21
Nel settembre 2018 ho guidato la prima delegazione della Commissione ECON in Cina dove abbiamo discusso di politica economica e monetaria, di commercio internazionale e di investimenti. 22
Il 25 giugno 2018, durante una delle missioni ad Atene ho pronunciato un discorso al Parlamento ellenico: “L’uscita della Grecia dal programma di assistenza finanziaria è un passo fondamentale e un importante successo. Ora l’Ue sostenga crescita occupazione e investimenti.” 23
In questa legislatura grazie all’impegno dei Socialisti e Democratici sono state istituite le Commissioni speciali di inchiesta contro l’evasione, l’elusione fiscale e i crimini finanziari Luxleaks, Panama papers e Taxe3, di cui ho fatto parte. 24
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