Mastella stia al suo posto - Cronache Salerno

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Mastella stia al suo posto - Cronache Salerno
Mastella stia al suo posto
Il Sindaco di Benevento chiede chiarezza ed eserciterà una
funzione di controllo sul trust?
E con chiarezza gli andrebbe detto che lui non ha nessun
titolo per intervenire su una vicenda che riguarda due
soggetti:la Salernitana e la figc.
Anche per il Presidente del Benevento una caduta di stile.
Altro che amico di Salerno.
L’unica cosa chiara è che il Benevento è stato retrocesso in
B,sul campo e la Salernitana è stata promossa in A,sul campo.
Nello sport contano i risultati non le marche da bollo o le
interpretazioni di norme discutibili.
Questi interventi,inopportuni e poco corretti,puntano a
condizionare le scelte della figc,che ha il compito di
approfondire,approvare o fare osservazioni sugli atti
prodotti.
La figc dia una risposta certa sulla proposta depositata e non
offra il fianco a strumentalizzazioni.
Salerno sportiva non merita mortificazioni: ha conquistato la
promozione in A e deve giocare in A.
Non mi appassiona partecipare a gare sulle responsabilità: la
proprietà, la figc,altri.
Non prendo parte a dispute giuridiche.
Seguo la Salernitana da oltre mezzo secolo e,come uomo che ha
avuto responsabilità nelle istituzioni,difendo Salerno ed i
salernitani da attacchi ingiustificati ed ingenerosi.
Rivendico il diritto,covid permettendo,di pagare il biglietto
o l’abbonamento per seguire la mia squadra nel massimo
campionato di A.
In questi giorni ho riletto con attenzione le parole di Papa
Francesco in una intervista alla Gazzetta dello Sport.
Lo sport è lealtà e rispetto delle regole,. “Prendere le
scorciatoie è una delle tentazioni con cui spesso abbiamo a
che fare nella vita”, afferma il Santo Padre. “Pensiamo sia la
soluzione immediata e più conveniente ma quasi sempre conduce
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a degli esiti negativi. La scorciatoia, infatti, è l’arte di
imbrogliare le carte”.
Come non si può essere d’accordo con queste parole?
Ne facciano tesoro tutti!

Andrea De Simone
Già Presidente della Provincia di Salerno e Parlamentare della
Repubblica

Radrizzani non molla: pronta
l’offerta al trust
di Marco De Martino

SALERNO – Con la formalizzazione del trust denominato
“Salernitana 2021”, gli ormai ex co-patron Claudio Lotito e
Marco Mezzaroma hanno garantito l’iscrizione del club granata
al prossimo campionato di serie A. O almeno così dovrebbe
essere, visto che l’ultima parola spetterà alla Figc. Dopo
aver esaminato gli incartamenti spediti a mezzo pec nella
tarda serata di venerdì, la Federazione dovrebbe fornire una
risposta già domani sera, al più tardi martedì. In teoria non
dovrebbero esserci problemi, dal momento che, come richiesto
dalla Figc, il trustee indicato è un istituto bancario, i
termini improrogabili per la cessione sono di sei mesi ed il
costo della Salernitana non è stato indicato lasciando libero
arbitrio al trustee che la cederà al miglior offerente. E
quando parliamo di miglior offerente non ci riferiamo solo
all’offerta economica messa sul piatto ma anche alle garanzie
che saprà fornire. In tal senso Andrea Radrizzani sembra in
vantaggio sugli altri pretendenti all’acquisto della
Salernitana. L’imprenditore milanese ha infatti formulato
Mastella stia al suo posto - Cronache Salerno
un’offerta di 45 milioni, vicina alla stima comunque
effettuata del club che si aggira sui 50-55 milioni di euro ma
ha anche da offrire la solidità delle proprie imprese, a
cominciare dal Leeds United. Non appena arriverà l’ok da parte
della Figc all’iscrizione della Salernitana e, quindi,
l’avallo all’operazione di trust imbastita e formalizzata
davanti ad un notaio da parte di Lotito e Mezzaroma,
Radrizzani attraverso i propri uomini di fiducia, in primis
l’ex AD della Fiorentina Sandro Mencucci, di presentare al
trustee una nuova offerta per acquisire le quote di
maggioranza della Salernitana. Entro la fine della prossima
settimana l’entourage del patron del Leeds attenderà una
risposta, anche perchè in caso di acquisizione del club
granata Radrizzani vorrà subito mettere mano a dirigenza,
staff tecnico e squadra in vista del prossimo torneo di
massima serie. Il progetto tecnico -come annunciato dallo
stesso Mencucci nell’intervista rilasciata a “Le Cronache”-
che ha in mente il patron del Leeds è di quelli importanti ed
il mercato estivo sarà un passaggio fondamentale affinchè
possa gettarne le basi. Non è ancora chiaro se il trustee,
davanti all’offerta di Radrizzani ed in assenza di altre
proposte, accetterà immediatamente o pretenderà altro tempo
per aspettare eventuali rilanci. La querelle societaria,
insomma, è tutt’altro che chiusa ed Andrea Radrizzani potrebbe
essere l’uomo capace di mettere tutti d’accordo.

Gelbison, Ferazzoli: «I play
off   sono    un   traguardo
Mastella stia al suo posto - Cronache Salerno
arrivato   grazie                          a      tutto
l’ambiente»
di Davide Villa

VALLO DELLA LUCANIA – Dovrà attendere fino al 7 luglio la
Gelbison per tornare in campo per la semifinale play off
contro il San Luca La Lnd ha infatti rese note le date dei
recuperi e dei play off, la cui finale sarà in programma il 10
luglio. Nonostante ci siano nove match da recuperare,
l’avversario dei vallesi è già certo: “Sapere le date
finalmente ci consente – ha dichiarato il tecnico della
Gelbison, Ferazzoli – di programmare meglio l’appuntamento
anche se c’è stanchezza fisica e mentale in questo momento
della stagione. Questa settimana è andata via bene perché dopo
tre vittorie consecutive l’entusiasmo c’è. Abbiamo raggiunto
il terzo posto, il record di punti del club in Serie D e
possiamo essere soddisfatti. Questa coda con i recuperi crea
qualche scompenso ma non possiamo farci niente”. Sicuramente
al termine di una stagione lunghissima le squadre non possono
essere certamente al top della condizione: “Incideranno molto
lo stato mentale e le motivazioni. Fisicamente non so quali
saranno le condizioni delle squadre che partecipano ai play
off. Il San Luca, insieme al Rotonda, è una delle squadre più
fastidiose da aiutare, sarà difficile anche se avremo il
vantaggio di giocare in casa e di avere due risultati su tre a
disposizione”. Al momento però resta la soddisfazione per un
risultato straordinario: “Tutti siamo contenti dei risultati
ottenuti in questa stagione, nessuno se l’aspettava. In alcuni
momenti abbiamo cullato anche il sogno della promozione
diretta ma questo è solo il primo anno di un progetto di
crescita e dobbiamo andare fieri di quanto fatto dalla
società, dallo staff tecnico e dai giocatori. Tutto il mondo
Gelbison ha funzionato nel migliore dei modi. Il futuro? Il
futuro è San Luca. Vediamo cosa succede alla fine della
stagione. Adesso pensiamo a vincere i play off innanzitutto”.

Napoli,   sarà  rivoluzione
anche per le maglie
di Giuseppe Vitolo

NAPOLI – Si alza il sipario sulla nuova stagione del Napoli.
Mercoledì prossimo, alle ore 15:45, parlerà in conferenza
stampa Aurelio De Laurentiis, mettendo fine al silenzio stampa
avviato lo scorso febbraio. Si palerà di passato, presente e
futuro: di obiettivi del club, di Spalletti e di Gattuso. ma
anche di novità. E ce n’è una, in particolare, che rischia di
fare da apripista per le strategie future di molte società. Il
numero della società partenopea annuncerà la sua idea di
vestire il Napoli con il marchio Napoli. Aurelio De Laurentiis
non ha trovato l’accordo per il rinnovo con Kappa, forse non
l’ha neanche cercato perché è convinto che abbia la forza di
autoprodurre il materiale. Il presidente azzurro ha già
commissionato i disegni ad Armani, si avvarrà della
collaborazione di una ditta tessile e affiderà la
distribuzione a sua figlia Valentina. Il patron, dunque,
gestirà in autonomia anche marketing e merchandising legati
alla questione maglie. È convinto che con quest’idea possano
arrivare maggiori introiti per il club. Le maglie saranno
prodotte direttamente dal club azzurro e non da uno sponsor
tecnico, e disegnate da Giorgio Armani. De Laurentiis dà vita
ad una nuova frontiera col Napoli che vestirà il marchio
Napoli, occupandosi direttamente sia della produzione, già
affidata alla Onis Swiss, che della distribuzione. Nella
conferenza stampa di mercoledì, probabilmente, verranno anche
chiarite le linee guida per quel che riguarda la campagna
trasferimenti. La priorità del sodalizio campano e del nuovo
allenatore Spalletti resta quella del terzino sinistro. Il
Direttore Sportivo Cristiano Giuntoli si muove su più tavoli,
ma ancora non c’è l’ok del presidente De Laurentiis ad alcuna
delle trattative imbastite: il Benfica chiede circa 15mln per
Nuno Tavares e non accetta contropartite. Ma la priorità sulla
fascia sinistra è Emerson Palmieri, per cui il Napoli ragiona
con il Chelsea sulla fattibilità di entrambe le prospettive:
acquisto a titolo definitivo o prestito con diritto di
riscatto. Per il terzino dei blues, già allenato da Spalletti
alla Roma, l’ingaggio di oltre 4mln, potrebbe essere un
problema aggirato attraverso una spalmatura del contratto
(quello attuale scade l’anno prossimo) e la legge di
stabilità, ma serve pazienza e che non ci siano concorrenti
più forti sul giocatore. Ma non solo Tavares ed Emerson
Palmieri. C’è anche un altro nome, per il ruolo di terzino
sinistro, che il Napoli sta seguendo qualora le trattative per
gli altri due giocatori non dovessero concretizzarsi. Giuntoli
ha ripreso i contatti con l’entourage di Kostantinos Tsimikas,
l’esterno sinistro del Liverpool messo ai margini della rosa
da Klopp, trattato a lungo già nell’estate dello scorso anno.

Tifosi     contro      Trust,
“ennesima      perfida      e
immeritata mortificazione per
città”
di Francesco La Monica

Pochi attimi di respiro… prima di una nuova immersione in un
mare ignoto. Così, metaforicamente parlando, può essere
descritta la giornata del 25 giugno vissuta dai tifosi
granata. Una giornata difficile, a tratti surreale, ma
certamente storica. Già, perché a prescindere dalla effettiva,
e definitiva, conclusione, il caso Salernitana farà
giurisprudenza in ogni caso. Di fatti, la soluzione, arrivata
in tarda serata tramite uno scarno e distaccato comunicato, è
stata quella del trust di scopo finalizzato alla vendita della
società. Fuori Lotito e Mezzaroma, dentro due istituti di
credito che valuteranno le eventuali offerte entro e non oltre
i prossimi sei mesi. Un’uscita di scena, se vogliamo, in pieno
stile Lotito, trinceratosi, in compagnia del cognato, in
un’inquietante silenzio che non ha fatto altro che agitare una
piazza già ampiamente divisa in “Guelfi e Ghibellini”. Non una
parola di rassicurazione, se non nell’immediato post vittoria
di Pescara, né tantomeno una spiegazione più o meno esauriente
sulle manovre adottate. E ciò, tanto per cambiare, a discapito
di una piazza che, fatta eccezione per alcuni sedicenti
distributori di patenti del tifoso, vive di Salernitana 365
giorni all’anno. A quanto pare, non è bastato il Radrizzani di
turno, e/o altre più o meno reali offerte, a far vacillare il
deus ex machina di Lazio e Salernitana, fin dal principio
orientato verso la scelta dell’ormai famoso trust. Ora la
palla passa alla FIGC, chiamata a valutare se sono stati
rispettati i parametri di trasparenza e terzietà richiesti per
l’iscrizione al campionato. Una situazione che resta, almeno
per il momento, piuttosto intricata, visto che, in via
Allegri, su qualche nome avrebbero già storto il naso,
generale Ugo Marchetti, neo amministratore unico, su tutti. A
regnare sovrana in città, dunque, è l’incertezza e, perché no,
anche la paura di poter perdere ciò che è stato conquistato
meritatamente sul campo. «Penso che la soluzione Trust sia
l’ennesima perfida e immeritata mortificazione che la città di
Salerno e i suoi tifosi stanno subendo da parte di Lotito & co
– dice Giovanni D’Amato, che poi aggiunge – Si doveva avere un
piano B, invece il co-patron ha cercato in tutti i modi
sotterfugi per andare contro le regole. Abbiamo festeggiato la
Serie A con un magone sullo stomaco, consci di questa
situazione. Non abbiamo avuto rassicurazioni, se non per
qualche sporadico comunicato di facciata o poco più. Sempre
poca chiarezza e tanta incertezza. Sarà pur vero che questa
sia stata la migliore società avuta a Salerno, come dimostrano
trofei e promozioni, ma se, nonostante tutto questo, la
stragrande maggioranza dei tifosi non vedeva l’ora di
liberarsene, evidentemente hanno fallito su un aspetto
fondamentale ma fin troppo sottovalutato: il rispetto. Un
vocabolo che probabilmente, a casa Lotito, deve essere
sconosciuto». Preoccupazione che si evince anche dalle parole
di Lorenzo Avallone: «Verosimilmente, per quanto ci possa
essere “urgenza”, dubito si possa risolvere tutto a stretto
giro. Ci manca l’ok della FIGC, i documenti per l’iscrizione,
la perizia e quindi il valore del bene, la (ri)formulazione
delle offerte, la valutazione di queste e l’eventuale atto che
sancisca il passaggio di mano. Dunque, c’è preoccupazione per
quello che sarà: squadra scarsa e striminzita, come sempre, in
sede di ritiro. Evidente possibilità di alzare il prezzo e
quindi trattative non facili. Mi chiedo, ma perché tutto
questo? Perché la proprietà uscente ha preso tutto questo
tempo? Temo una battaglia politica e legale. Temo un “Yonghong
Li” vol. II. Sarebbe davvero la fine. Ogni scenario
ipotizzabile ci vede presente ai nastri di partenza con un
forte handicap. Sono molto preoccupato». Amaro il commento di
Michele Ciaco, che pone l’accento sulla “anaffettività” degli
ormai ex co-patron: «Avevano l’ultima possibilità di farsi
apprezzare, ma hanno fallito pure quella. Eppure i vincenti
hanno ragione, sempre. Loro però hanno torto, torto marcio,
perché non è con un trofeo, una promozione o un traguardo
raggiunto che mi faranno cambiare idea. A loro di Salerno e
della squadra non interessa niente. La Salernitana è
semplicemente un’azienda, una SPA che deve dare profitto. Noi
siamo tifosi e abbiamo, ovviamente, visioni differenti. Per
noi la Salernitana è altro, e sappiamo cosa rappresenta per
questa gente. Siamo noi che siamo “visionari”, e questo trust
rappresenta l’ennesima offesa, l’ultima delle tante, a
tifoseria e città nella sua interezza. In ogni caso,
ringrazieremo sempre il sig. Lotito ed il sig. Mezzaroma.
Chiunque verrà avrà un’eredità difficile sotto il profilo
sportivo dati i risultati raggiunti, ma certamente avrà vita
facile sotto l’aspetto umano. Ma tanto a lui, anzi a loro, di
questo commento e di tanti altri poco importa. A noi importa
una sola cosa: chiudete la valigia e tornatevene a Roma». Più
ottimistico, invece, il pensiero di Pietro Robertazzi:
«Sinceramente speravo in una soluzione più chiara e netta. A
prescindere dalla formula adottata dalla ormai ex proprietà,
spero venga allestita una buona squadra che possa puntare alla
salvezza. Spero che la nuova proprietà, una volte per tutte,
regali ai tifosi serenità e normalità. Da decenni ormai chi
tifa Salernitana, per alterne vicende, è stato costretto a
capirne di diritto fallimentare, beni immateriali e diritto
societario. Sogno una società che ci faccia semplicemente
parlare ed interessare al calcio giocato e null’altro». Dello
stesso parere anche Carlo Greco, speranzoso che possa
concludersi al più presto la vicenda con l’acquisizione da
parte di Andrea Radrizzani: «La conclusione del trust era la
più scontata. Trovare il “benefattore” che in pochi giorni
desse ai co-patron gli 80 milioni richiesti era praticamente
impossibile. I tempi, purtroppo, erano brevissimi per
trattare, anche se resto convinto che Radrizzani voglia
seriamente la Salernitana a prescindere. D’altronde mi chiedo:
“quale vero imprenditore, in un momento come questo, si muove
dalla sua sede per diversi giorni con jet privato solo per
“mangiare mozzarelle”, o scomodare il suo legale italiano di
fiducia e il suo braccio destro se non ha intenzioni serissime
e concrete?” Sarò pazzo, ma sono convinto che in tempi brevi,
e se il trustee lo permetterà, il signor Radrizzani sarà il
futuro presidente della Salernitana. Lotito e Mezzaroma, che
ormai sono il passato, hanno solo pensato ai loro interessi
personali. Altro che amore per la piazza, per la città, per i
tifosi e quant’altro. Tutte chiacchiere da bar, tutta una
farsa. La filosofia dei co-patron capitolini é sempre stata
“muore un papa ( la Salernitana) e se ne nomina un altro ( il
nuovo proprietario). L’importante é rimpinguare bene il
proprio portafoglio cercando di massimizzare il proprio
guadagno. Il tutto, ovviamente, dopo il venir meno delle
enormi plusvalenze che il “giochino” Salernitana in B aveva
garantito negli anni passati». In conclusione, il pensiero di
Antonio Di Filippo: «Si tratta dell’ennesimo pastrocchio
all’italiana, dove chi pone le regole è lo stesso che
suggerisce come aggirarle. Di conseguenza Lotito, senz’altro
per interessi personali, percorre una strada che la stessa
Federazione aveva sbarrato, ma che adesso spalanca. Anche in
questo caso si è salvata l’apparenza ma non la sostanza.
Speriamo che qualcuno si avvicini realmente prima della
scadenza del trust di scopo. Al momento, l’unico scopo
intrapreso è stato quello di favorire, per l’ennesima volta,
il signor Claudio Lotito».

L’Agropoli       con      la
Mariglianese,    la   Virtus
Cilento con il San Giorgio:
obiettivo finalissima
di Christian Vitale

Due salernitane per continuare il sogno, due salernitane a
caccia dell’impresa in trasferta per continuare a inseguire la
promozione in Serie D. Sono partiti mercoledì i tanto attesi
play-off di Eccellenza campana. Dopo 20 giorni di stop
forzati, infatti, il CONI si è pronunciato dando ragione
all’Agropoli sul ricorso presentato per la gara giocata contro
il Buccino Volcei. Da qui la riammissione nella griglia della
post-season della squadra guidata da Carmine Turco e
l’estromissione di quella allenata da Mario Pietropinto. La
sentenza di lunedì ha ridisegnato la classifica del girone E
d’Eccellenza che ha visto la Virtus Cilento precedere l’Angri
e l’Agropoli. Ad inizio stagione erano undici le salernitane
presenti in Eccellenza. Castel San Giorgio, Costa d’Amalfi,
Salernum Baronissi, Calpazio e Alfaterna non sono ripartite ad
Aprile. Fuori al primo girone, concluso ad inizio mese, invece
Faiano e Buccino. Oltre a Virtus Cilento, Angri ed Agropoli,
impegnate nel girone E, nella griglia play-off un’altra
formazione della nostra provincia ovvero la Scafatese,
qualificata dal girone D. Mercoledì però le due squadre
dell’agronocerino hanno perso lasciano la corsa verso la Serie
D. Oggi pomeriggio Agropoli e Virtus Cilento tornano in campo
alle ore 16:30 entrambe con l’obbligo di vincere. Dopo i
successi con Cervinara e Albanova i due team del nostro
territorio saranno di scena in trasferta. Per le cilentane la
possibilità di successo anche alla fine dei supplementari, da
disputare dopo l’eventuale parità finale al termine dei primi
90 minuti di gioco. Le truppe di Castiello e quella di Turco
saranno opposte rispettivamente a due club solidi come San
Giorgio e Mariglianese. In caso di vittoria in finale la
Virtus troverebbe la vincente di Acerrana-Pomigliano mente
all’Agropoli toccherebbe la vicnete del match Ischia-Pianura.

Napoli-Insigne: la distanza
resta e il tempo passa
di Giuseppe Vitolo

NAPOLI – Il Napoli e l’entourage di Lorenzo Insigne dovranno
ritrovarsi presto per trovare una soluzione al tanto agognato
rinnovo. La volontà dell’attaccante pare chiara: vorrebbe
continuare ad indossare la maglia azzurra. La volontà del
capitano, però, da sola non basta: dopo un’annata così
importante, non prende in considerazione ipotesi al ribasso
per il nuovo contratto: a 30 anni sarà l’ultimo accordo
importante della sua carriera e vuole quantomeno mantenere lo
status attuale (guadagna 4,5 milioni di euro) aggiungendo
qualche bonus. Vuole un ingaggio top in sostanza. Non gli
dispiacerebbe la gestione in proprio dei diritti d’immagine,
ma questo ha sempre rappresentato un punto fermo del club di
De Laurentiis, è difficile spuntarla su questo aspetto.
Insigne aspetta un segnale dalla società per organizzare un
incontro e tracciare un percorso comune. La base di partenza è
lo stesso trattamento ricevuto da Mertens al momento del
rinnovo pianificato a febbraio 2020. Il belga ha mantenuto il
suo stipendio da top e Insigne non vuole essere considerato
diversamente. Quel che appare certo è che il capitano degli
azzurri parlerà del proprio futuro con la società solo dopo
gli Europei. La distanza su un accordo si lega al fatto che il
Presidente De Laurentiis vorrebbe proporgli un rinnovo a 3,5
milioni di euro a stagione per le prossime quattro.
Praticamente Lorenzo dovrebbe ridursi lo stipendio di un
milione. Per questo motivo risulta difficile credere che
Lorenzo possa accettare e dunque non è da escludere l’addio in
caso di offerte da 25 milioni di euro. Neppure le parole di
qualche giorno fa del diretto interessato dal ritiro di
Coverciano hanno dissoluto dubbi ed enigmi sul futuro del
talentuoso attaccante di Frattamaggiore: «Avevo due sogni da
sempre: giocare con la maglia del Napoli ed indossare la
fascia. Li ho realizzati e sono non contento, stracontento.
Non ho rimpianti. Ora penso a giocare con la Nazionale, dopo
gli Europei parlerò con la società». E, nel frattempo, si
susseguono quei rumors che vorrebbero Insigne lontano da
quella che, da sempre, è casa sua. Il numero 10 della
Nazionale rappresenta un’occasione di mercato, essendo ad un
anno dalla scadenza. Il direttore sportivo del Barcellona
Planes stravede per il capitano azzurro, lo segue da tempo e
starebbe pensando di fare un tentativo nonostante la società
blaugrana abbia già acquistato il Kun Aguero e Memphis Depay
per l’attacco. Ma, al contempo, la volontà dei catalani è
quella di dismettere almeno uno tra Philippe Coutinho e
Ousmane Dembelé, per poi magari fiondarsi su Insigne. Non ci
sono stati ancora contatti e ce ne saranno soltanto dopo
queste eventuali cessioni.

Napoli: La Salernitana deve
giocare la Serie A
Ribadiamo ancora una volta una verità indiscutibile più volte
espressa in queste settimana di attenta valutazione della
situazione. La Salernitana deve giocare la Serie A conquistata
sul campo. È un diritto intangibile quali che siano le ipotesi
gestionali portate alla valutazione delle autorità sportive.
Per difendere questo diritto e tutelare la storia granata, la
passione dei tifosi, la dignità di Salerno il Comune di
Salerno è pronto, oltre a continuare a far sentire la sua
ferma voce, anche ad iniziative legali ed istituzionali in
ogni sede e con tutti gli strumenti disponibili.

Napoli, asse con l’Inter:
scambio Petagna-Vecino
NAPOLI – “Abbiamo parlato di un nome nuovo”. Così Beppe Riso
ieri pomeriggio all’uscita dalla sede dell’Inter dopo
l’incontro con la dirigenza nerazzurra. Tra i vari argomenti
affrontati, l’agente ha proposto un altro suo assistito,
Andrea Petagna, che al Napoli rischia di trovare (ancora) poco
spazio chiuso da Victor Osimhen e Dries Mertens. All’Inter
serve da due anni un vice Romelu Lukaku. Ecco perché l’unica
soluzione può essere uno scambio con un giocatore di pari
valore che soddisfi le esigenze di Luciano Spalletti. Il quale
apprezza, per averli allenati, sia Roberto Gagliardini
(gestito anche lui da Riso) sia Matias Vecino, entrambi
potenzialmente in uscita dall’Inter in caso di buona proposta.
Il Napoli punta tutto su Emerson Palmieri per la fascia
sinistra. In cima alla lista dei desideri per il prossimo
mercato c’è lui, l’oriundo italo-brasiliano fresco campione
d’Europa col Chelsea e che ora sta giocando l’Europeo con
l’Italia. Operazione sicuramente fattibile, visto che Emerson
è anche un pupillo di Spalletti che l’ha lanciato a Roma, ma
tutt’altro che semplice. L’ostacolo è soprattutto l’ingaggio
di 4 milioni e 600 mila euro netti, perché il cartellino, con
il contratto in scadenza 2022, potrebbe anche essere
abbordabile. Ma il Napoli sta puntando a un’operazione
complessa per abbattere il costo del cartellino e trovare una
mediazione anche con l’ingaggio. Si potrebbe lavorare su un
prestito con diritto o obbligo di riscatto, ma prima Emerson
dovrebbe rinnovare il contratto col Chelsea almeno fino
all’anno successivo. Gli azzurri sono ancora in silenzio
stampa, quindi non possono parlare di Napoli-Verona, la
famigerata ultima sfida di campionato costata l’accesso ai
gironi della Champions League. Ma un ex azzurro può eccome, e
quindi ci pensa Marek Hamsik a rompere il silenzio. In
un’intervista ad AS, l’ex capitano parla da tifoso e, come i
tifosi, si mostra deluso per l’epilogo del campionato: “Non me
l’aspettavo – racconta Marek, protagonista all’Europeo con la
sua Slovacchia – Venivano da un finale di stagione
spettacolare. Non so cosa sia successo, credo sia a causa
della pressione e della posta in palio”. Porta chiusa invece
per un suo ritorno in azzurro dopo la separazione avvenuta nel
2019: “Napoli mi manca, è la mia città e mi mancano i miei
amici – dice Hamsik – Ma non credo ci sarà l’opportunità di un
ritorno“. A 34 anni Marek Hamsik è pronto ad iniziare una
nuova tappa in Turchia, al Trabzonspor. Per un ritorno a
Napoli se ne parlerà magari a fine carriera, probabilmente in
veste diversa da quella di calciatore che per ora lo vede
sposare l’ambizioso progetto del club di Trebisonda. Questione
di carattere, insomma, quello che è mancato anche a Fabiàn
Ruiz, di fatto il suo erede in azzurro. L’investitura di
Hamsik è di quelle importanti: “Scegliere Napoli è stata una
grande decisione per lui – spiega Marek – Ora potrebbe giocare
tranquillamente in uno dei top club spagnoli, ma spero rimanga
a Napoli per fare grandi cose”. La speranza di Hamsik è anche
quella di tutti gli altri tifosi partenopei.

Capitan   Roberto    Breda a
Vietri sul mare per la prima
di “Granata Football Day”
di Monica De Santis

Grande, grandissimo, successo a Vietri sul Mare, per la prima
edizione del “Granata Football Day”, l’evento organizzato dal
club Vietri Supporters con l’importante collaborazione
dell’ASD Vietri Raito.
Questa prima edizione, che come abbiamo detto, ha riscosso un
successo incredibile, è stata rivolta ai ragazzini nati tra il
2010 e il 2013 ed ha visto una folta partecipazione di allievi
che hanno partecipato ad una seduta di allenamento diretta
magistralmente dal tecnico ed indimenticato capitano granata e
fine centrocampista Roberto Breda. Breda lo ricordiamo arrivò
alla Salernitana nel 1993.

E con la Salernitana disputò 192 partite fino al 1999, anno in
cui si trasferì al Parma. Sul campo da calcio a 5 di Molina di
Vietri sul Mare il mister, dopo un iniziale colloquio con il
gruppo, ha proposto una serie di esercizi mirati allo sviluppo
dei fondamentali per poi concludere con una partitina.

Entusiasta per la riuscita dell’iniziativa mister Breda ha
invitato tifosi e istruttori a spronare i più giovani
spingendoli ad avvicinarsi al gioco del calcio e alla
Salernitana, squadra che porta ancora nel cuore. Subito dopo
l’allenamento mister Breda si è dedicato a firmare autografi e
a farsi foto con i giovanissimi atleti e con i tanti tifosi
accorsi per assistere alla lezione. Al temine della serata c’è
stato anche il taglio della torta celebrativa. Una torta nel
cui centro vi era una foto di mister Breda con la maglietta
numero 4 della Salernitana.
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