Unione della Romagna Faentina - lunedì, 17 giugno 2019 - Unione Romagna Faentina
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Unione della Romagna Faentina lunedì, 17 giugno 2019 Prime Pagine 17/06/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna Prima pagina del 17/06/2019 3 17/06/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Prima pagina del 17/06/2019 4 17/06/2019 Il Sole 24 Ore Prima pagina del 17/06/2019 5 17/06/2019 Italia Oggi Sette Prima pagina del 17/06/2019 6 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 17/06/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 35 Addio a Roberto Brunelli, storico presidente della Dinamo 7 17/06/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 35 Inizia la rassegna 'SaleSound' con i Thanks, Pluto 8 17/06/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 35 Bandiere, bene Nero e Borgo 9 17/06/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 35 Oriani e il Risorgimento in Romagna nelle parole di Patuelli 10 17/06/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 50 Venucci e Chiappelli salutano, Bruni in regia 11 17/06/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 56 Da Faenza all' Inghilterra Il robot della geomatica 12 Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 17/06/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 40 Torneo sbandieratori: è una piazza totalmente in Bianco e Nero 13 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 17/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 2 Eugenio BrunoMarco Rogari Oneri per cittadini e imprese: in regola solo una legge su tre 14 17/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 8 Antonello Cherchi Taglio ai costi con il software condiviso 15 17/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 23 P.Ruf. Nel nuovo Dup gli investimenti in opere sopra i 100mila euro 17 17/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 23 Gianluca Bertagna Le nuove selezioni dribblano la mobilità volontaria 18 17/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 23 Tiziano GrandelliMirco Zamberlan Paradosso-concorsi: pagati solo i dirigenti 19 17/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 23 Anna Guiducci Partecipate, i diritti del socio obbligano alla resa del conto 20 17/06/2019 Italia Oggi Sette Pagina 11 PAGINA A CURA DI SERGIO TROVATO Salute, esenzioni fiscali estese 21 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2019 Pagina 2
[ § 1 § ] lunedì 17 giugno 2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2019 Pagina 3
[ § 2 § ] lunedì 17 giugno 2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2019 Pagina 4
[ § 3 § ] lunedì 17 giugno 2019 Il Sole 24 Ore Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2019 Pagina 5
[ § 4 § ] lunedì 17 giugno 2019 Italia Oggi Sette Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2019 Pagina 6
[ § 1 4 2 3 8 1 9 6 § ] lunedì 17 giugno 2019 Pagina 35 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) FAENZA RECENTEMENTE ERA DIRIGENTE DELLA SQUADRA DI CALCIO LOCALE REAL. DOMANI I FUNERALI Addio a Roberto Brunelli, storico presidente della Dinamo SI È SPENTO ieri uno degli storici dirigenti calcistici di Faenza: Roberto Brunelli. Avrebbe compiuto 75 anni tra un mese. E' stato per vent' anni presidente della Dinamo Faenza, recentemente faceva il dirigente del Real Faenza. Nato nel Cesenate, Brunelli si era trasferito a Faenza negli anni Settanta. La sua avventura sportiva nella Dinamo era iniziata da calciatore. Successivamente era diventato dirigente della gloriosa società faentina e quindi presidente, ruolo che ha ricoperto per 20 anni. Nel luglio 2016 seguì Fabio Cavassi e Giovanni Ponti nell' avventura sportiva del Real Faenza, una nuova realtà calcistica che si affermò da subito nel panorama faentino. «Brunelli era un pacificatore nato» commenta Cavassi, presidente del Real. «L' avevo voluto con me come 'braccio destro' perchè sapevo come lavorava. Riusciva a trovare una soluzione ad ogni problema, non era mai nervoso e riusciva a farsi amare da tutti». I L REAL FAENZA, che si allena negli impiantivi della Graziola, conta 170 tesserati: dai Piccoli Amici fino alla prima squadra che milita in Terza categoria e alla formazione femminile. Cavassi è il presidente e il vice presidente è Ponti. Brunelli seguiva tutte le squadre a partire dalla categoria dei Giovanissimi fino alla Prima squadra. Prima del pensionamento, Brunelli aveva svolto la professione di rappresentante di commercio, diventando responsabile per il territorio emiliano romagnolo del marchio che rappresentava. È sempre riuscito a portare avanti il lavoro e la passione per il calcio con l' equilibrio che gli derivava dal carattere pacifico. I funerali sono in programma per domani mattina, partendo alle 10.40 dalla camera mortuaria di Faenza per la chiesa dell' Osservanza. Dopo le esequie il corteo funebre si dirigerà verso il cimitero locale. In tanti lo saluteranno per l' ultima volta. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2019 Pagina 7
[ § 1 4 2 3 8 1 9 9 § ] lunedì 17 giugno 2019 Pagina 35 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Inizia la rassegna 'SaleSound' con i Thanks, Pluto GLI APPUNTAMENTI ospitati da Faventia Sales entrano nel vivo con una ricca proposta musicale. Nel complesso ex Salesiani di Faenza domani sera cominciano infatti i concerti della scuola di musica 'Sarti'. Il primo appuntamento della rassegna SaleSound vedrà esibirsi dalle 19 il duo 'Thanks, Pluto', composto da David Sarnelli (fisarmonica) e Margherita Valtorta (voce, toy piano e glockenspiel). Durante la serata sarà possibile ammirare le esposizioni realizzate per il progetto MozArt, iniziativa dalla scuola 'Sarti' per promuovere l' educazione musicale. Alessia Marchesi esporrà 'Collinder', un' installazione video e audio, mentre Asja Grandi proporrà il video 'Nessuno può sentirti se tu non esisti'. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2019 Pagina 8
[ § 1 4 2 3 8 1 9 7 § ] lunedì 17 giugno 2019 Pagina 35 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Bandiere, bene Nero e Borgo Il primo vince piccola e grande squadra, il secondo musici e singolo IL NERO si conferma nella piccola squadra e rivince la grande. Borgo Durbecco torna alla vittoria nei musici dopo sette anni e vince il singolo con l' esordiente Riccardo Lotti, già trionfatore nella gara under 21. Grande spettacolo, sabato sera in piazza del Popolo a Faenza, per il primo atto del Torneo degli alfieri bandieranti e musici 2019. Tifoserie e appassionati hanno seguito con trepidazione le oltre tre ore di gara e atteso fino alla mezzanotte la proclamazione dei vincitori. Alto il livello tecnico ma due rioni sono emersi: il Nero e Borgo Durbecco. Il singolo, con l' esordiente Riccardo Lotti, e i musici sono andati al Borgo Durbecco; piccola e grande squadra al Nero. Tutte le gare sono risultate valide e si sono susseguite a un buon ritmo. Nel singolo l' esordiente Riccardo Lotti del Borgo, dopo aver vinto due volte il singolo under 21, ha ottenuto il bis con 27,23 punti. A insidiarlo il detentore del titolo Niccolò Benedetti (Giallo) 26,37 e Francesco Santandrea del Nero, 26,15. Più staccati il campione nazionale Raffaele Rampino (Rosso) 21,76, incappato in una serata storta e lo sbandieratore del Verde Filippo Rossi, 21,33. Nella piccola squadra, dominio per il Nero (28,85 punti) con un' esibizione di alto livello, 14esima affermazione. Piazza d' onore per il Borgo con 25,89 punti. Terzo il Giallo, 25,45, poi Rosso, 22,83 e Verde 20,40. Nella grande squadra l' ha spuntata il Rione Nero, con 27,29 punti. Secondo il Borgo con 26,59, poi Giallo 25,20 e Rosso 21,29. Nei musici, dopo sette anni torna alla vittoria il Borgo Durbecco 26,23 punti. Secondo il Nero 24,71, terzo il Rosso 20,22 poi il Giallo 18,72. In virtù dei risultati, Riccardo Lotti (Borgo) e Nicolò Bendetti (Giallo) più Raffaele Rampino (Rosso) campione italiano uscente, hanno ottenuto il pass per i tricolori assoluti di Faenza, con la piccola e grande squadra e i musici del Rione Nero. Gabriele Garavini © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2019 Pagina 9
[ § 1 4 2 3 8 2 0 9 § ] lunedì 17 giugno 2019 Pagina 35 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Oriani e il Risorgimento in Romagna nelle parole di Patuelli CON un' intervista ad Antonio Patuelli, storico e presidente dell' Abi, sul Risorgimento in Romagna si è conclusa ieri sera al Cardello di Casola Valsenio, la casa museo dello scrittore Alfredo Oriani, la rassegna 'Oriani, il Cardello, il fascino della Romagna'. La manifestazione è stata organizzata dal duo Raffaello Bellavista (pianista e baritono) e Michele Soglia (percussioni) i quali hanno accompagnato i protagonisti delle serate con intermezzi musicali a tema con gli argomenti trattati, favorendo l' avvicinamento del pubblico, sempre numeroso, ad espressioni culturali e musicali di alto valore. Dopo Artusi e la cucina futurista, la Romagna di Ivano Marescotti e Franco Costantini, la bicicletta in Romagna raccontata da Marino Bartoletti, è stata la volta del Risorgimento in Romagna delineato da Antonio Patuelli, intervistato dal giornalista Pietro Caruso. Hanno accolto l' ospite, Eugenio Fusignani, presidente della Fondazione Museo del Risorgimento ed Alessandro Luparini, direttore della Fondazione Casa Oriani davanti alla casa museo dello scrittore che ha firmato pagine appassionate sulle vicende e sui protagonisti del Risorgimento come, ad esempio, don Giovanni Verità. Riguardo allo scrittore casolano, Patuelli ha confidato: «A dire il vero non sono un orianista: riconosco nelle sue pagine gli scritti di un intellettuale». Poi l' intervento di Patuelli davanti a una sala gremita di pubblico, che si è rifatto al periodo napoleonico perché è stato in quel periodo che gli italiani hanno acquisito una coscienza nazionale che, dopo la Restaurazione, ha favorito i moti insurrezionali del 1821 e del '31 e poi le vicende risorgimentali di più ampio respiro. Alle parole di Patuelli sono seguite le musiche del duo Bellavista-Soglia i quali, insieme alla cantante Stefania Cattani, hanno proposto brani d' opera e composizioni popolari sul tema del Risorgimento. Beppe Sangiorgi © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2019 Pagina 10
[ § 1 4 2 3 8 2 0 0 § ] lunedì 17 giugno 2019 Pagina 50 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Basket serie B Rivoluzione in casa Raggisolaris, dopo Costanzelli anche il play e l' ala fanno le valigie Venucci e Chiappelli salutano, Bruni in regia Faenza TEMPO di addii in casa Rekico. Dopo Costanzelli, salutano anche il playmaker Venucci e l' ala Chiappelli, pilastri della squadra delle ultime due stagioni. Il regista non ha ancora scelto la nuova destinazione, ma potrebbe avvicinarsi a casa ritornando a Piombino o accasandosi nel nuovo sodalizio che nascerà dall' unione tra Fiorentina Basket e Pino Dragons Firenze, mentre l' ala dovrebbe andare ai cugini di Cesena, tanto che nelle prossime ore è attesa l' ufficialità. Queste manovre di mercato non sono però il segnale di un ridimensionamento della Rekico, ma un rinnovo dell' organico che porterà ad avere giocatori giovani e di qualità, perfetti per lo scacchiere di coach Friso, da sempre a proprio agio nel lavorare con i giovani. In cabina di regia si parla del più che probabile arrivo di Giovanni Bruni (foto), pure lui toscano come Venucci, giocatore classe 1981 di grandissima esperienza che Friso ha avuto a Barcellona Pozzo di Gotto due anni fa, nell' ultima stagione alla HSC Roma in serie B. In carriera Bruni ha militato in molte squadre che hanno puntato alla promozione come Cecina e Omegna e in Romagna ha già giocato nei Crabs Rimini. Per caratteristiche tecniche e di leadership, sarebbe l' uomo giusto per dirigere un gruppo che cercherà di riconfermarsi sul campo dopo la splendida annata appena conclusa. Nessuna novità invece riguardo alle altre possibili conferme, con la società che sta lavorando per trovare le migliori soluzioni tecniche. Nel week end intanto si sono giocate le finali promozione a Montecatini e in A2 sono salite Orzinuovi e Milano, entrambe affrontate dai faentini in regular season. Ad oggi è difficile ipotizzare il nuovo girone visto che ci saranno tanti ripescaggi, ma con tutta probabilità la Rekico sarà ancora nel B e avrà come nuove avversarie la retrocessa Piacenza (che non ha chiesto il ripescaggio in A2 pur essendo la prima della lista), la neopromossa Monfalcone e forse Soresina e Piadena, salite dalla C Gold Lombarda. Possibile invece che Rimini finisca nel girone D insieme alle squadre della costa Adriatica, come accaduto due anni fa. Per conoscere la composizione dei quattro gironi della serie B 2019/20 bisognerà attendere metà luglio. Luca Del Favero. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2019 Pagina 11
[ § 1 4 2 3 8 1 9 8 § ] lunedì 17 giugno 2019 Pagina 56 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Da Faenza all' Inghilterra Il robot della geomatica MONITOR THE PLANET. Quartier generale a Faenza, nasce nel 2008 dalla passione di Emanuele Dal Monte che da geometra si trasforma in tecnico geomatico (la geomatica è una tecnologia di rilevamento e trattamento informatico dei dati della terra e dell' ambiente). L' impresa rileva in modo dettagliato dati digitali e li elabora. I servizi sono applicabili a diversi settori: archeologia, industria, beni culturali, edilizia. Tra i progetti il prototipo robotizzato capace di supportare il tecnico. Passera tre mesi nel Regno Unito. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2019 Pagina 12
[ § 1 4 2 3 8 2 0 1 § ] lunedì 17 giugno 2019 Pagina 40 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Torneo sbandieratori: è una piazza totalmente in Bianco e Nero Singolo e musici in Borgo Durbecco mentre le sfide a squadre le vincono gli alfieri di Porta Ravegnana FAENZA Cornice di pubblico eccezionale sabato sera in piazza del Popolo per assistere al Torneo degli alfieri bandieranti e musici del Palio del Niballo. Molti coloro assiepati fino al sagrato del duomo a seguire sul maxi schermo allestito dalla Coop dei Manfredi all' angolo con corso Mazzini. Alla fine, su quattro titoli assegnati, due se li è portati a casa Porta Ravegnana (piccola e grande squadra) e altrettanti Borgo Durbecco (singolo e musici). Ottimo il livello degli esercizi, pieni di innovazioni, spettacolari nelle coreografie e nelle interazioni con i musici, con la bandiera utilizzata anche avvolta a disegnare geometrie o dispiegata e lanciata per il drappo. SINGOLO Ha vinto Riccardo Lotti, giovane talento del Bianco, già primo nella sfida Under 21, ma al suo primo titolo negli assoluti, centrato all' esordio. Ha messo in mostra un esercizio elegante e veloce, curato perfino nei dettagli dell' immagine (ha il fisico del ruolo), ma non impeccabile per via di una bandiera finita stesa, unico errore che comunque non ha pregiudicato l' esito: ha chiuso con il punteggio di 27.23. Bravo pure Nicolò Benedetti del Giallo che ha concluso con pochi errori evidenti e 26.37 punti, in pratica ad un' incollatura da Francesco Santandrea del Nero (26.15). Quarto il campione italiano uscente, un deludente Raffaele Rampino Jr, incappato in una serata negativa. Ultimo il Verde con Filippo Rossi (21.63). PICCOLA SQUADRA Nella specialità più tecnica del ranging è risultata chiara la supremazia del Nero e del Borgo, con i primi risultati vincitori, protagonisti di una prova pressoché perfetta: passaggi sincronizzati, plastiche figurazioni ad effetto (punti 26.85). Pur riuscito nell' insieme è stato giudicato inferiore l' esercizio del Borgo (secondo con 25.89 punti). Terzo il Giallo (23.45), apparso però dinamico e creativo. Quarto il Rosso (con 24.45): gara dignitosa, impiegando alcuni atleti giovanissimi, alla loro prima esperienza in piazza. Il Verde invece (20.40) ha incrociato una serata sfortunata. GRANDE SQUADRA Qui sempre le scuole di Nero e Bianco in evidenza. Premiato il numero del Nero (27.29) ben curato e preciso. Secondo Durbecco (26.59). Terzo il Giallo (25.20) e quarto il Rosso (21.29). Il Verde non ha partecipato. MUSICI Il trofeo assegnato nell' ambito della prova della grande squadra, è andato al Borgo (26.23), davanti a Nero (24.71), Rosso(20.22) e Giallo (18.72). CAMPIONATI ITALIANI Alla Tenzone aurea di settembre a Faenza sono ammessi tre singoli: Raffaele Rampino che pur quarto ha ha accesso di diritto perché campione uscente, Riccardo Lotti e Nicolò Benedetti. Promossi anche la Piccola e la grande squadra del Nero con i suoi musici. Pur vincitori restano esclusi i musici del Bianco, perché viene inviato il gruppo abbinato alla grande squadra vincente. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2019 Pagina 13
[ § 1 4 2 3 8 2 0 3 § ] lunedì 17 giugno 2019 Pagina 2 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali la tassa occulta della burocrazia Oneri per cittadini e imprese: in regola solo una legge su tre Eugenio BrunoMarco Rogari Pubbliche amministrazioni alla continua ricerca di una trasparenza sempre più "fantasma". Nonostante le promesse, gli impegni, gli annunci e la sequela di leggi di riforma, la Pa non riesce proprio a trasformarsi nella casa di vetro promessa, almeno dall' inizio degli anni '90, a cittadini e attività produttive. Al punto che - a sei anni dall' entrata in vigore della cosiddetta legge sullo statuto delle imprese - attendono ancora di vedere indicati con chiarezza gli «oneri amministrativi» introdotti o "riveduti" da nuovi provvedimenti o atti sgorgati da ministeri o enti pubblici. Con un' ulteriore speranza: vedere almeno in parte ridotta o eliminata la cosiddetta "tassa occulta burocratica" a carico di aziende e utenti. L' ultimo monitoraggio condotto dal dipartimento della Funzione pubblica parla chiaro: «I risultati sono ancora (troppo) insoddisfacenti: solo un provvedimento su tre di quelli che introducono, modificano o eliminano oneri informativi è stato pubblicato corredato dagli elenchi degli oneri introdotti o eliminati».Un verdetto inequivocabile. La relazione di Palazzo Vidoni La sentenza contenuta nella relazione per il 2018 sullo stato di attuazione delle disposizioni in materia di riduzione e trasparenza degli adempimenti amministrativi per cittadini e imprese, trasmessa il mese scorso al Parlamento dal ministro della Pa, Giulia Bongiorno, parla chiaro: occorre «trasformare quello che al momento si configura, sostanzialmente, come un mero adempimento assolto dalle amministrazioni in maniera formale e spesso ex post, in una "risorsa" per l' amministrazione che consenta di migliorare la qualità delle regole, prevenire l' introduzione di nuovi oneri e - scrive ancora la responsabile di Palazzo Vidoni - garantire l' effettiva conoscibilità da parte di cittadini e imprese degli adempimenti introdotti ed eliminati». Per Bongiorno serve un cambio di passo. Ed è, in particolare, «necessario avviare una riflessione sugli strumenti per perseguire in modo efficace il raggiungimento degli obiettivi» fissati dallo Statuto delle imprese. Con il fine di «potenziarne la funzione di prevenire l' introduzione di nuovi oneri e di assicurare trasparenza e accountability». E in quest' ottica, secondo la ministra della Pa, «occorre sensibilizzare le amministrazioni affinché, per prime, comprendano l' importanza delle disposizioni in materia di riduzione e trasparenza» degli oneri burocratici e «pianificare» nuovi percorsi formativi ad hoc con il coinvolgimento della Scuola nazionale della pubblica amministrazione. La trasparenza che non c' è I dati contenuti nella relazione inviata alle Camere confermano come la trasparenza non riesca proprio e incunearsi nell' inestricabile rete di cunicoli burocratici. Con la ricognizione effettuata lo scorso anno da Palazzo Vidoni sono stati individuati 64 provvedimenti (tra regolamenti ministeriali o interministeriali, e atti amministrativi di altro genere) che indicano in modo chiaro adempimenti amministrativi (istanze, dichiarazioni, documentazione da presentare e via dicendo). E di questi, appena 36 rientrano nel raggio d' azione dello Statuto delle imprese, ovvero introducono, modificano o eliminano gli oneri a carico di cittadini e imprese. Una fetta pari al 69,23% del totale dei provvedimenti pubblicati nel 2018, al netto dei 12 provvedimenti «per i quali non si hanno ancora indicazioni dalle amministrazioni di competenza». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2019 Pagina 14
[ § 1 4 2 3 8 2 0 7 § ] lunedì 17 giugno 2019 Pagina 8 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Pubblica amministrazione verso l' open source Taglio ai costi con il software condiviso Antonello Cherchi La pubblica amministrazione sposa la filosofia del riuso. Almeno in campo tecnologico. La prospettiva è di mettere in rete i software e le applicazioni utilizzate dagli uffici pubblici, così da consentire a chi ne ha bisogno di potervi accedere e utilizzarle. È l' idea dell' open source e, per metterla in pratica, l' Agid (Agenzia per l' Italia digitale) ha lanciato nei giorni scorsi l' iniziativa di un centro di competenza nazionale ad hoc. Una sorta di cabina di regia per rendere comuni risorse tecnologiche ed esperienze. Un progetto che ha come obiettivo anche forti risparmi, perché la condivisione dei software può innescare significative economie di scala, con un taglio dei costi dai 500 agli 800 milioni di euro l' anno. La spesa informatica della Pa La pubblica amministrazione spende all' anno circa 1.600 milioni di euro tra manutenzione, acquisto, realizzazione di software e gestione delle relative licenze. I dati di Siope, il database che permette il monitoraggio dei conti pubblici, ci dicono che nel 2018 le manutenzioni di sistemi e di software sono costate oltre 1.231 milioni; l' acquisto e la realizzazione di software 233 milioni; il noleggio, la locazione e il leasing delle licenze 133 milioni. Spese giustificate anche da un uso "esclusivo" dei programmi utilizzati da ciascuna amministrazione. Finora, infatti, il principio dell' open source è stato poco praticato all' interno della Pa. Sono soltanto 270 le richieste pervenute ad Agid di riuso di software, su un totale di oltre 20mila amministrazioni. Il cambio di passo Il primo atto verso l' adozione sistematica dell' apertura dei codici sorgente dei programmi è stata la pubblicazione da parte di Agid, agli inizi di maggio, delle linee guida che impongono alle pubbliche amministrazioni di utilizzare in via prioritaria software con licenza aperta. Iniziativa che si pone in scia a quanto chiesto dall' Unione europea nel 2016 circa una politica comune di incentivo dell' open source negli uffici pubblici. Le linee guida dell' Agid si muovono in questa prospettiva e prescrivono alle pubbliche amministrazioni che hanno bisogno di acquistare un nuovo software di guardarsi prima in giro e verificare se non ci siano applicazioni già utilizzate da altri enti che possano fare al caso loro. In seconda battuta, possono rivolgersi al mercato, ma sempre quello delle licenze aperte. Una richiesta del genere ha, però, bisogno di una "vetrina" dove le Pa possano verificare le disponibilità di programmi da riutilizzare. A questo servirà il centro di competenza nazionale sul riuso del software, gestito dall' Agenzia. Una struttura pensata «per non lasciare indietro nessuno», commenta Teresa Alvaro, direttrice di Agid. Il centro funzionerà, infatti, da punto di coordinamento: riceverà dalle amministrazioni i codici sorgente da inserire nella vetrina developers.italia.it e le assisterà nelle fasi di sviluppo e riuso dei software. Farà poi da megafono delle buone pratiche già sperimentate in alcune realtà, come Piemonte, Umbria e Veneto. Inoltre, in autunno, l' Agenzia organizzerà il primo hackathon, una maratona informatica dedicata al riuso. Grazie alla virata verso l' open source si potranno realizzare economie di scala che, secondo i calcoli di Agid, consentiranno di risparmiare dal 30 al 50% sui 1.231 milioni dei costi di manutenzione, dal 20 al 30% sugli acquisti delle licenze e dal 50 al 70% sulla spesa del nuovo software. Il passaggio al paradigma dell' open source produrrà - secondo Agid - vantaggi anche per il mondo privato. Le imprese, infatti, potranno fruire liberamente del codice messo a disposizione dalle pubbliche amministrazioni per realizzare nuove soluzioni e servizi digitali. Una prospettiva che trova sostanzialmente d' accordo le aziende dell' information technology. «In linea generale siamo favorevoli all' open source - afferma Roberto Bellini, direttore generale di Assosoftware - quando questo è rivolto a strumenti di produttività personale (ad esempio office automation e posta elettronica). Più complesso il discorso quando andiamo su soluzioni gestionali sviluppate su commessa del cliente, che sia la Pa o un Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2019 Pagina 15
privato. Inoltre, bisogna fare un' attenta valutazione, perchè spesso a fronte di un azzeramento dei costi delle licenze d' uso, crescono quelli di manutenzione e aggiornamento». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2019 Pagina 16
[ § 1 4 2 3 8 2 0 8 § ] lunedì 17 giugno 2019 Pagina 23 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali PROGETTAZIONI Nel nuovo Dup gli investimenti in opere sopra i 100mila euro Il decimo correttivo all' armonizzazione impone di inserire il livello minimo P.Ruf. Al via l' inserimento delle progettazioni di livello minimo nel Dup 2020-22, da presentare entro fine luglio, alla luce del decimo correttivo dell' armonizzazione in vigore dal 26 marzo. Alla distinzione fra progettazione interna ed esterna va affiancata quella fra livello minimo e successivi. L' iscrizione in contabilità cambia a seconda che l' opera progettata superi o meno i 100mila euro. L' inserimento nel programma triennale e nell' elenco annuale delle opere di valore superiore a 100mila euro richiede infatti la preventiva validazione del livello minimo di progettazione. Quest' ultimo, a seconda dei casi, può essere il documento di fattibilità della alternative progettuali, il progetto di fattibilità tecnica ed economica, il progetto definitivo, esecutivo o una soluzione progettuale con gli elementi previsti per i livelli omessi. La spesa di progettazione (livello minimo) potrà essere prevista al secondo titolo (piano finanziario U 2.02.03.05.001, incarichi professionali) prima dell' iscrizione in bilancio dello stanziamento sull' opera. Per dimostrare la volontà dell' ente di attuare l' investimento è però necessario che i documenti di programmazione sugli indirizzi generali (Dup, Defr) indichino le opere a cui la progettazione è destinata e la fonte di finanziamento. In caso di progettazione interna, la contabilizzazione seguirà la natura economica dei fattori, con la conseguenza che la spesa di personale sarà classificata nell' ambito della parte corrente, mentre eventuali attrezzature saranno iscritte fra le spese in conto capitale. Se la progettazione è assistita da un contributo concesso nell' anno successivo rispetto a quello di impegno della spesa, potrà essere destinato anche a spese correnti. Le spese di progettazione del livello minimo non rientreranno nel quadro economico dell' opera. È invece necessaria la capitalizzazione attraverso le scritture della contabilità economico-patrimoniale (immobilizzazioni in corso fino al completamento dell' opera). A fine esercizio, solo le risorse accantonate nel fondo pluriennale vincolato (per il finanziamento della progettazione minima) di importo superiore a 40mila euro non ancora impegnate, potranno essere conservate nell' Fpv se saranno formalmente attivate le procedure di affidamento. Per procedura di affidamento attivata si intende la pubblicazione del bando, dell' avviso di indizione della gara o di un avviso di preinformazione oppure la trasmissione agli operatori economici selezionati dell' invito a presentare le offerte. In assenza di aggiudicazione definitiva entro l' esercizio successivo, le risorse confluiscono del risultato di amministrazione. Per le opere sotto i 100mila euro, invece, la spesa di progettazione è stanziata in bilancio senza attendere l' inserimento degli interventi nel programma triennale. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2019 Pagina 17
[ § 1 4 2 3 8 2 0 2 § ] lunedì 17 giugno 2019 Pagina 23 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali assunzioni Le nuove selezioni dribblano la mobilità volontaria Sospeso fino al 2021 l' obbligo di ricerca preventiva di chi vuole trasferirsi Gianluca Bertagna Continua l' ondata di disposizioni nate per favorire le assunzioni nel pubblico impiego. Nel disegno di legge "concretezza" approvato in via definitiva dal Senato mercoledì scorso sparisce, ma solo per il triennio 2019-2021, l' obbligo di espletare le procedure di mobilità volontaria prima dello svolgimento dei concorsi pubblici. Un' ottima occasione per accelerare le assunzioni e consentire l' ingresso di nuove giovani leve. Che le procedure per giungere ad aumentare i dipendenti in organico di un ente pubblico siano complicate non è una novità. Per garantire i principi di pubblicità e trasparenza previsti dalla Costituzione, e allo stesso tempo per puntare a una redistribuzione ottimale del personale tra le diverse amministrazioni pubbliche, il Testo unico del pubblico impiego (Dlgs 165/2001) prevede due operazioni propedeutiche obbligatorie prima di avviare un qualsiasi concorso per assunzioni a tempo indeterminato. La prima, spesso chiamata "mobilità obbligatoria", è disciplinata agli articoli 34 e 34-bis e obbliga gli enti a verificare che nelle liste di disponibilità non vi siano dipendenti dichiarati in esubero da parte di altre amministrazioni. In questo contesto, pur mantenendo l' obbligo di espletamento della procedura, il disegno di legge "concretezza" prevede che il rapporto di lavoro dei soggetti inseriti in quelle liste si intende definitivamente risolto alla data del raggiungimento del periodo massimo di fruizione indennità prevista dal comma 8 dell' articolo 33 del Dlgs 165/2001; oppure, prima del raggiungimento di questo periodo massimo, qualora i dipendenti in disponibilità rinuncino o non accettino per due volte l' assegnazione disposta in base alle regole scritte nell' articolo 34-bis nell' ambito della provincia da loro indicata. La novità più rilevante è però quella correlata alla cosiddetta "mobilità volontaria". In base all' articolo 30, comma 2-bis del Testo unico del pubblico impiego, prima di svolgere le procedure concorsuali gli enti sono obbligati anche a pubblicare sul proprio sito istituzionale per almeno 30 giorni un avviso in cui sono indicati i posti che intendono ricoprire attraverso passaggio diretto di personale di altre amministrazioni, con indicazione dei requisiti da possedere. Si tratta di un processo davvero impegnativo dal punto di vista della tempistica, in quanto spesso sono necessarie delle vere e proprie commissioni per valutare i possibili candidati provenienti dagli altri enti. Bene: l' obbligo di attivare questa procedura viene temporaneamente sospeso per gli anni 2019-2021 dalla legge «concretezza». A ben pensarci, l' intento non è solo quello di velocizzare le assunzioni, ma anche quello di permettere un maggiore accesso dall' esterno della pubblica amministrazione con facilitazioni per i candidati più giovani. Tutte queste manovre fanno quindi pensare a un invito sempre più incisivo a procedere con i concorsi, tenuto anche conto che al momento attuale vi è un turn-over generalizzato al 100% della spesa dei cessati dell' anno precedente; e che è possibile anche conteggiare i cessati dell' anno stesso come previsto dal decreto legge 4/2019. L' unica situazione di ulteriore attesa potrebbe essere l' avvio dei cosiddetti "concorsi unici" validi per tutte le pubbliche amministrazioni, previsti dalla legge di bilancio 2019; il comma 360 della manovra (legge 145/2018) ricorda però che fino alla data di entrata in vigore di un decreto attuativo, il reclutamento avviene secondo le modalità stabilite dalla disciplina vigente. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2019 Pagina 18
[ § 1 4 2 3 8 2 0 4 § ] lunedì 17 giugno 2019 Pagina 23 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali RIFORMA DELLA PA Paradosso-concorsi: pagati solo i dirigenti L' incarico in commissione non sarà più remunerato per funzionari e dipendenti Per i vertici amministrativi deroga esplicita al principio dell'«omnicomprensività» Tiziano GrandelliMirco Zamberlan Commissioni di concorso riviste e corrette. Per accelerare le procedure selettive, la riforma approvata in via definitiva dal Senato interviene su due versanti: composizione e compensi.Sul primo punto, un elemento di novità è rappresentato dal ripescaggio dei dipendenti collocati a riposo, che ora possono essere nominati componenti la commissione. Viene inserita un' eccezione al divieto generalizzato per la Pa di conferire incarichi a ex lavoratori pensionati pubblici e privati, a condizione che dalla cessazione dal servizio non siano trascorsi più di quattro anni.Un ulteriore aspetto viene individuato da alcune fattispecie che, oltre a rappresentare modalità di risoluzione del rapporto di lavoro, diventano cause ostative alla nomina nelle commissioni. Sono i motivi disciplinari, le ragioni di salute e la decadenza dall' impiego. L' esclusione vale anche per il personale in quiescenza. Al contrario, nulla viene specificato sulle conseguenze sulla commissione di concorso nel caso in cui il dipendente, già nominato componente, cessi dal servizio per una di queste cause. Ma la new entry più rilevante riguarda l' istituzione dell' Albo nazionale dei componenti le commissioni presso il dipartimento della Funzione pubblica. L' Albo sarà organizzato in sottosezioni, i cui elementi distintivi sono rappresentati dall' ambito regionale e dai settori tematici omogenei. Il soggetto interessato si iscrive all' Albo per tre anni, rinnovabili una sola volta. La fissazione delle caratteristiche dell' Albo (requisiti, incompatibilità e inconferibilità, ecc.) è rimessa a un decreto del ministro per la Pa. In attesa di questo provvedimento, la composizione delle commissioni di concorso continua ad essere disciplinata dalla normativa vigente e, in particolare, dal Dpr. 487/1994. È poi prevista l' emanazione di un Dpcm per la revisione dei compensi spettanti ai componenti delle commissioni, oggi fissati da analogo provvedimento del 1995. Ma la previsione più impattante è rappresentata dalla riconducibilità dell' incarico di componente le commissioni conferito a un dipendente pubblico alle ratione officii, anche quando il conferimento è effettuato da un' amministrazione diversa da quella di appartenenza. Conseguenza diretta e immediata consiste nel fatto che a quel dipendente non può essere riconosciuto alcun compenso. Se questo trova fondamento nell' obiettivo di contenere gli oneri per le procedure concorsuali, del tutto inspiegabile risulta il disposto dell' articolo 3, comma 14, secondo cui il principio di onnicomprensività del trattamento economico del personale con qualifica dirigenziale non si applica ai compensi spettanti quale componente la commissione di concorso. Quindi al dirigente nominato presidente o membro della commissione, sia nel proprio ente sia in ente diverso, spetta il compenso; al funzionario o ad altro dipendente, per lo stesso incarico, nulla compete.Anche le regioni, le amministrazioni della sanità e gli enti locali sono obbligati ad adeguare i propri regolamenti a queste disposizioni.Ulteriori elementi di semplificazione delle procedure selettive riguardano la previsione di sottocommissioni, di preselezioni in caso di numero di domande doppio rispetto ai posti messi a concorso, il ricorso a test a risposta multipla, lo svolgimento e la correzione degli elaborati ricorrendo a sistemi informatici, l' effettuazione di una sola prova scritta oppure pratica nel caso di profili tecnici. Strumenti i cui benefici saranno maggiormente risentiti dalle procedure gestite a livello centrale della Pa. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2019 Pagina 19
[ § 1 4 2 3 8 2 0 5 § ] lunedì 17 giugno 2019 Pagina 23 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali SCADENZE Partecipate, i diritti del socio obbligano alla resa del conto Entro fine mese va fatto l' invio dei documenti ai magistrati contabili Anna Guiducci Scade a fine giugno il termine per l' invio dei conti degli agenti contabili da parte di Comuni e Province. L' articolo 233 del Tuel stabilisce l' obbligo di trasmissione dei conti giudiziali alla sezione giurisdizionale della Corte dei conti entro 60 giorni dall' approvazione del rendiconto. L' inoltro riguarda i conti che l' economo, il consegnatario di beni e gli altri agenti contabili sono tenuti a rendere all' ente locale entro 30 giorni dalla chiusura dell' esercizio. Tra gli agenti contabili sono annoverati anche gli incaricati della riscossione e tutti coloro che, pur senza legale autorizzazione, si ingeriscono di fatto negli incarichi attribuiti agli agenti, e il consegnatario delle azioni e partecipazioni. I titoli azionari e partecipativi sono annoverati tra i beni mobili per i quali sussiste l' obbligo di resa del conto, indipendentemente dalla loro materializzazione documentale (sentenza n. 35/2018 sezione giurisdizionale Molise). Su questo punto la Corte dei conti, nella relazione di inaugurazione dell' anno giudiziario, ha sostenuto l' obbligo di resa del conto in capo al soggetto incaricato di esercitare i diritti di socio, indipendentemente dalla materializzazione in forma documentale dei titoli rappresentativi del capitale, e non all' organismo partecipato che detiene o custodisce i titoli medesimi (sezione Giurisdizionale Umbria sentenza 86/1999). Al soggetto incaricato l' ente deve avere impartito indicazioni puntuali per l' esercizio dei diritti di socio. Il conto è finalizzato a documentare le modalità di esercizio della gestione da parte dell' organismo partecipato e l' applicazione delle direttive impartite dai titolari di azioni o partecipazioni pubbliche (sezione giurisdizionale Veneto sentenza 62/2012), e non il maneggio fisico dei titoli. Negli enti locali il consegnatario deve utilizzare il modello 22 approvato dal Dpr 194/1996, contenente la descrizione. la consistenza in quantità e il valore dei titoli a inizio e fine esercizio. Nel conto devono essere specificate le motivazioni delle variazioni durante l' esercizio. I valori indicati e sottoscritti nel conto giudiziale devono convergere con quelli delle immobilizzazioni finanziarie nello stato patrimoniale attivo dell' ente, e deve essere verificato trimestralmente dai revisori. L' invio alla Corte dei conti deve essere effettuato dal responsabile del procedimento (che spesso coincide con il responsabile del servizio finanziario), al quale compete anche la tenuta e l' aggiornamento dell' anagrafe degli agenti contabili dell' ente. L' articolo 138 del codice di giustizia contabile (Dlgs 174/16) impone infatti la comunicazione e l' aggiornamento alla sezione giurisdizionale territorialmente competente dei dati identificativi relativi ai soggetti nominati agenti contabili e tenuti alla resa di conto giudiziale. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2019 Pagina 20
[ § 1 4 2 3 8 2 0 6 § ] lunedì 17 giugno 2019 Pagina 11 Italia Oggi Sette Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Non profit e imposte locali: le indicazioni della Cassazione in un' ordinanza del 22/5 Salute, esenzioni fiscali estese Fra gli agevolati anche l' ente di protezione ambientale PAGINA A CURA DI SERGIO TROVATO Rientrano nel concetto di attività sanitarie, ai fini dell' esenzione dalle imposte locali, anche quelle svolte dagli enti che si occupano di controlli di acque, alimenti, bevande e ambienti di lavoro. Sono attività finalizzate alla tutela ambientale, ma funzionali alla tutela della salute. Quindi, hanno diritto alle agevolazioni fiscali. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, con l' ordinanza 13811 del 22 maggio 2019. Per i giudici di piazza Cavour, la commissione tributaria regionale ha correttamente «fatto rientrare nel concetto di "attività sanitaria", di cui al dlgs n. 504 del 1992, art. 7, comma 1, lett. i), anche l' attività di un ente come l' Arpat, istituita dalla regione Toscana in base alla legge n. 61 del 1994». Questo ente, infatti, per norma di legge è «deputato all' esercizio di funzioni pubbliche e di interesse generale, direttamente finanziate dal Fondo sanitario nazionale, consistenti in attività di supporto tecnico- scientifico per controlli di acque, alimenti, bevande, ambienti di lavoro, di ricovero e cura, di stima di rischi ambientali». Secondo la Cassazione, si tratta «di attività finalizzate alla tutela ambientale non come valore in sé, ma come luogo di vita delle persone e quindi funzionale alla tutela della salute». Le regole. Gli immobili degli enti non profit, in base a quanto disposto dall' articolo 7, comma 1, lettera i) sopra citato, sono esonerati dal pagamento dell' Ici, dell' Imu e della Tasi solo se sugli stessi vengono svolte, oltre all' attività sanitaria, attività didattiche, ricreative, sportive, assistenziali, culturali e così via con modalità non commerciali. Nell' ambito delle attività sanitarie la Suprema corte fa rientrare anche quelle destinate alla difesa ambientale, in quanto finalizzate a tutelare in senso ampio la salute. Va ricordato che in seguito alle modifiche normative che sono intervenute sulla materia, è stata riconosciuta anche l' esenzione parziale Imu e Tasi per questi enti. Questo beneficio, però, non può valere per l' Ici. Per quest' ultimo tributo, in effetti, era richiesta la destinazione esclusiva dell' immobile per finalità non commerciali. L' evoluzione della norma che riconosce i benefici fiscali per una parte dell' immobile non può avere effetti retroattivi. Ancorché si tratti della stessa norma che disciplina l' agevolazione, non può essere riconosciuta l' esenzione parziale Ici, come avviene per Imu e Tasi, se parte dell' immobile è stata destinata a un' attività tra quelle elencate dal citato articolo 7. La disciplina Imu, che si applica anche alla Tasi, dà invece diritto all' esenzione anche qualora l' unità immobiliare abbia un' utilizzazione mista. L' agevolazione si applica solo sulla parte nella quale si svolge l' attività non commerciale, sempre che sia identificabile. La parte dell' immobile dotata di autonomia funzionale e reddituale permanente deve essere iscritta in catasto e la rendita produce effetti a partire dal 2013. Nel caso in cui non sia possibile accatastarla autonomamente, il beneficio fiscale spetta in proporzione all' utilizzazione non commerciale dell' immobile che deve risultare da apposita dichiarazione. Requisiti e convenzioni. Le attività devono essere svolte con modalità non commerciali. Spesso per le attività sanitarie il servizio viene svolto in convenzione con una struttura pubblica. Ciononostante non si applica l' agevolazione ai fabbricati posseduti da enti non profit nei quali si svolge l' attività sanitaria, solo perché accreditati o convenzionati. Non rileva neppure la destinazione degli utili eventualmente ricavati, che costituisce un momento successivo alla loro produzione e non fa venir meno il carattere commerciale dell' attività. Sempre la Cassazione (ordinanza 10754/2017) ha precisato che gli enti interessati sono soggetti al pagamento se non svolgono l' attività a titolo gratuito o con la richiesta di un importo simbolico. Peraltro, l' esenzione non spetta anche se le attività Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2019 Pagina 21
svolte operano in perdita, poiché si può esercitare un' impresa con modalità commerciali a prescindere dal risultato della gestione. La convenzione con gli enti pubblici (Stato, regioni, enti locali), dunque, non esclude la logica del profitto e non conferma che l' obbiettivo perseguito sia quello di soddisfare bisogni socialmente rilevanti, che le strutture pubbliche non sono in grado di assicurare (ordinanza 3528/2018). I requisiti sono in parte collegati alle tipologie di attività svolte negli immobili. Condizione essenziale per fruire dell' esenzione è che per lo svolgimento delle suddette attività vengano richieste rette di importo simbolico e comunque non superiori alla metà rispetto alla media di quelle pretese dai soggetti che svolgono l' attività con modalità commerciali. Per esempio le attività didattiche, che sono quelle dirette all' istruzione e alla formazione, si ritengono effettuate con modalità non commerciali solo se vengono rispettate le seguenti condizioni: a) l' attività è paritaria rispetto a quella statale e la scuola adotta un regolamento che garantisce la non discriminazione in fase di accettazione degli alunni; b) viene applicata la contrattazione collettiva al personale docente e non docente. Le attività ricettive, invece, devono avere una funzione strumentale, funzionale al soddisfacimento di bisogni di natura sociale. E devono essere tenute distinte da quelle svolte nelle strutture alberghiere e paralberghiere. In particolare, è necessario lo svolgimento di attività di assistenza o protezione sociale, educazione e formazione, turismo sociale. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2019 Pagina 22
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