Comune di Russi mercoledì, 29 aprile 2020

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Comune di Russi mercoledì, 29 aprile 2020
Comune di Russi
mercoledì, 29 aprile 2020
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Comune di Russi
                                                    mercoledì, 29 aprile 2020

Prime Pagine

 29/04/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)                                                                                            3
 Prima pagina del 29/04/2020

 29/04/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)                                                                                           4
 Prima pagina del 29/04/2020

sanità, sociale e servizi per l'infanzia

 29/04/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 2-3                                                      FEDERICO SPADONI     5
 Contagiato un infermiere della casa protetta chiusa
 29/04/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 3                                                  ALESSANDRO MONTANARI       7
 In aiuto degli anziani si rinforzano ancora le Unità speciali di medici a domicilio
 29/04/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 31                                                                                 8
 Una donna positiva dall' 11 marzo
 28/04/2020    Ravenna Today                                                                                                                9
 Da medico del reparto Covid a ricoverato nel suo stesso reparto: "Virus subdolo, batosta anche per i giovani"
 28/04/2020    Ravenna24Ore.it                                                                                                             11
 Covid-19. Oggi 8 nuovi positivi in provincia di Ravenna
 29/04/2020    RavennaNotizie.it                                                                                                           12
 Covid-19. "In Ascolto, lontani ma vicini": a Russi attivato nuovo servizio di sostegno alle famiglie

Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

 29/04/2020    Il Sole 24 Ore Pagina 2                                                                                     Marco Morino    13
 Il trasporto locale dà l' allarme

 29/04/2020    Il Sole 24 Ore Pagina 5                                                                                             G.Tr.   14
 Sconti Tari ai pubblici esercizi e zero tasse su nuove occupazioni

 29/04/2020    Italia Oggi Pagina 27                                                                                                       15
 La Fed compra più bond municipali

 29/04/2020    Italia Oggi Pagina 34                                                                                                       16
 Con le nuove regole in cantiere lievita il costo finale dell' opera
 29/04/2020    Italia Oggi Pagina 35                                                                                    SERGIO TROVATO     18
 Il virus abbatte la tassa rifiuti
 29/04/2020    Italia Oggi Pagina 37                                                                                                       20
 Sblocco assunzioni alla prova Covid
 29/04/2020    Italia Oggi Pagina 37                                                                    PAGINA A CURA DI MATTEO BARBERO    21
 Sospensione mutui, si parte
 29/04/2020    Italia Oggi Pagina 38                                                                                                       22
 Dadone: occupazioni di suolo più facili
 29/04/2020    Italia Oggi Pagina 38                                                              PAGINA A CURA DI FRANCESCO CERISANO      23
 Fase 2, rischioso usare i mezzi
Comune di Russi mercoledì, 29 aprile 2020
[ § 1 § ]

            mercoledì 29 aprile 2020
                                       Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                                       Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 3
Comune di Russi mercoledì, 29 aprile 2020
[ § 2 § ]

     mercoledì 29 aprile 2020
                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 4
Comune di Russi mercoledì, 29 aprile 2020
[ § 1 5 7 6 6 5 7 0 § ]

                          mercoledì 29 aprile 2020
                          Pagina 2-3

                                                             Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                      sanità, sociale e servizi per l'infanzia

                          Contagiato un infermiere della casa protetta chiusa
                          Secondo giorno senza vittime, ma leggera risalita di chi ha contratto il virus Tra gli 8 nuovi positivi, due sono legati
                          alle strutture per anziani di Ravenna e Russi

                                                                                                                               FEDERICO SPADONI

                          RAVENNA Terzo giorno di sollievo, con nessuna nuova vittima da aggiunge real
                          triste conteggio dei pazienti affetti da coronavirus che in provincia di Ravenna
                          non ce l' hanno fatta. Il totale delle vittime dell' epidemia nel nostro territorio
                          rimane fermo a 58, dopo l' ultimo caso registrato domenica a Cervia. Sale,
                          seppure lievemente, l' andamento dei tamponi positivi, che ieri, dopo il record di
                          "zero contagi" di domenica e la giornata di lunedì con una sola nuova positività,
                          ha registrato ulteriori 8 casi (in tutto 978 dall' inizio dell' epidemia). Si tratta di 5
                          donne e 3 uomini, le cui condizioni sono state considerate non gravi, tanto da
                          non rendere necessario il ricovero. Un altro contagio al Giglio d' oro Il fronte
                          delle case protette continua a essere quello più caldo. Uno fra nuovi casi
                          certificati ieri riguarda infatti un infermiere della residenza per anziani "Giglio d'
                          oro", la struttura di Ravenna chiusa sabato dall' Ausl alla luce del focolaio che
                          ha interessato sia ospiti che personale. Frai contagi che nei giorni scorsi hanno
                          comportato l' inevitabile chiusura con il trasferimento di tutti i pazienti, era
                          risultata positiva anche la responsabile del centro. Nel capoluogo bizantino il nu
                          mero delle persone che hanno contratto il virus sale così a 444, due in più
                          rispetto al giorno precedente. La situazione a Russi È sotto controllo invece la situazione alla casa protetta
                          "Baccarini" di Russi, dopo lo "smantella mento" dell' area Covid per ripristinare in sicurezza gli spazi della struttura. Il
                          nuovo contagio che ieri ha fatto salire il totale delle diagnosi di coronavirus nel comune a quota 59, riguarda però
                          proprio un familiare di un operatore della residenza per anziani, che già nei giorni scorsi era stato trovato positivo. A
                          comunicarlo è il primo cittadino Valentina Palli, che aggiorna anche sullo stato dei controlli: «Oggi (ieri, ndr) sono
                          stati eseguiti i tamponi su tutti gli operatori della Cra, quindi domani in serata avremo un aggiornamento della
                          situazione». Verso la riapertura dei parchi Palli anticipa anche la direzione verso la quale si stanno muovendo i 18
                          sindaci della provincia in vista della "fase 2" del prossimo 4 maggio. «L' idea è quella di none mettere ordinanze di
                          chiusura preventiva (quindi riapriremo i parchi, le sommità arginali, e quanto previsto nel decreto) ma testi con i quali
                          andremo a disciplinare come queste aree debbano essere fruite. Non possiamo permetterci un nuovo picco
                          epidemiologico -aggiunge -e conseguentemente un altro inasprimento delle prescrizioni».

                                                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 5
Comune di Russi mercoledì, 29 aprile 2020
[ § 1 5 7 6 6 5 7 0 § ]

                          mercoledì 29 aprile 2020

                                                          Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                   sanità, sociale e servizi per l'infanzia

                          A Cervia guarisce un minore Ilvirus torna a fare breccia con un caso per i comuni di Alfonsine, Bagnacavallo e
                          Fusignano. La geografia del contagio passa poi a Cervia dove i nuovi positivi sono un 32enne e una 36enne che
                          avevano avuto contatti con alcuni frai casi già noti, su un totale di 64 persone accertate dall' azienda sanitaria. Nella
                          Città del sale si registra però la guarigione di un minore e di una donna di 84 anni. È incoraggiante il dato complessivo
                          di chi ha superato la malattia: 30 i guariti, ai quali si aggiungono altre 18 guarigioni cliniche che ora attendono i
                          tamponi di negativizzazione. Anche il totale delle persone in quarantena e sorveglianza attiva rimane stabile. Ieri
                          erano 183; un nume roche secondo le stime dovrebbe essere destinato a calare progressivamente in vista della
                          ripresa.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 6
Comune di Russi mercoledì, 29 aprile 2020
[ § 1 5 7 6 6 5 7 2 § ]

                          mercoledì 29 aprile 2020
                          Pagina 3

                                                            Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                    sanità, sociale e servizi per l'infanzia

                          In aiuto degli anziani si rinforzano ancora le Unità speciali di medici a domicilio
                          Richiamato in servizio un geriatra che affiancherà i colleghi Usca per monitorare le case di riposo

                                                                                                                             ALESSANDRO MONTANARI

                          RAVENNA Le Unità speciali di continuità assistenziale (Usca) che hanno dato
                          un aiuto decisivo al contenimento dell' epidemia di coronavirus nelle case dei
                          ravennati si rinforzano ulteriormente per limitare ancora di più i focolai nelle
                          case di riposo. Appartamenti e strutture per anziani rappresentano insieme i
                          luoghi dove si sono registrati oltre un quarto dei contagi in Emilia-Romagna. Per
                          la precisione tra i soggetti conviventi si è registrato l' 11,4% dei contagi. Un altro
                          15% è stato registrato nelle strutture residenziali socio sanitarie. I nuclei di
                          assistenza territoriale L' Ausl Romagna ha formato i Nat (Nuclei di assistenza
                          territoriale), attivi sulle tre province. A Ravenna ci sarà quindi un coordinamento
                          unico con sede centralizzata a Russi, come spiega il dirigente del Nucleo Cure
                          Primarie di Ravenna, Mario Marabini. Ai giovani (per la maggior parte) medici
                          Usca sono stati affiancati colleghi esperti tra cui un geriatra, tornato in servizio
                          dalla pensione, e un medico della protezione civi le. La decisione di potenziare
                          le squadre Afronte della attuale fase epidemiologica, che vede nel territorio la
                          necessità di concentrare l' assistenza per l' identificazione e il trattamento
                          precoce dei soggetti sintomatici sospetti Covid al proprio domicilio o in
                          struttura, e di garantire la continuità dell' assistenza ai pazienti dimessi dopo un periodo di rico vero ospedaliero per
                          patologia correlata al decorso della malattia, su impulso della direzione sanitaria, si è deciso quindi di aumentare il
                          numero di medici Usca, così come il «volume delle loro attività svolte». Si prevede quindi l' attivazione progressiva di
                          dieci unità su Rimini, dodici unità su Forli -Cesena, otto unità su Ravenna (anche se al momento i numeri sono
                          inferiori). «Siamo partiti con il servizio di continuità assistenziale a domicilio - spiega ancora il dottor Marabini - per
                          poi allargarlo anche nelle strutture per anziani, dalle case di riposo alle Rsa». Come intervengono Le unità speciali
                          intervengono su richiesta del medico di medicina generale a domicilio e nelle strutture residenziali, nelle case
                          famiglia disponendo gli interventi terapeutici ritenuti appropriati. Insieme ai medici di base viene concordata l'
                          eventuale necessità di programmare il monitoraggio o la rivalutazione del paziente condividendo la pianificazione
                          degli ulteriori controlli. Oltre alle attività previste di tipo clinico, qualora indicato e in accordo con il medico curante,
                          viene prescritto e lasciato a domicilio il trattamento completo con idrossiclorochina, farmaco che si sta dimostrando
                          molto efficiente. Inoltre può eseguire il tampone nasofaringeo.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 7
Comune di Russi mercoledì, 29 aprile 2020
[ § 1 5 7 6 6 5 6 0 § ]

                          mercoledì 29 aprile 2020
                          Pagina 31

                                                                   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                        sanità, sociale e servizi per l'infanzia

                          NUOVI otto CASI

                          Una donna positiva dall' 11 marzo

                          Un operatore sanitario della comunità per anziani Il Giglio d' oro, un
                          parente di un operatore della casa residenza Baccarini di Russi, due
                          parenti di infermieri. Ieri i nuovi casi di Coronavirus registrati nel nostro
                          territorio sono stati 8: 5 donne e 3 uomini, 2 ravennati, 2 cervesi, 1
                          russiano, 1 alfonsinese, 1 bagnacavallese e 1 fusignanese. Nessuno di
                          loro è ricoverato. Oltre ai già citati casi legati in maniera diretta o indiretta
                          alle strutture sanitarie, ci sono anche due persone che erano state a
                          contatto rispettivamente con casi noti di Cesena e di Cervia, e un caso su
                          cui dovrà ancora essere fatta chiarezza, una donna che aveva avuto
                          sintomi l' 11 marzo e la cui positività è emersa da un test sierologico
                          seguito da un tampone: è ancora contagiosa a oltre un mese e mezzo
                          dai sintomi. Nel frattempo, dopo l' ennesimo caso di un positivo al Giglio
                          d' oro, ieri i tre ospiti negativi sono stati sottoposti nuovamente al
                          tampone. I tre anziani nei giorni scorsi sono stati trasferiti al Baccarini,
                          così il test è stato fatto anche sui 27 ospiti della struttura di Russi,
                          sottoposti a controlli periodici. Dal Baccarini, una buona notizia: da oggi è disponibile un tablet per le videochiamate
                          con i parenti all' esterno della struttura.

                                                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019         Pagina 8
Comune di Russi mercoledì, 29 aprile 2020
[ § 1 5 7 6 6 5 5 9 § ]

                          martedì 28 aprile 2020

                                                                                  Ravenna Today
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                          Da medico del reparto Covid a ricoverato nel suo stesso reparto: "Virus subdolo, batosta
                          anche per i giovani"
                          Per un mese e mezzo è stato in prima linea come medico pneumologo nel reparto Covid di Ravenna, poi la settimana
                          scorsa il virus ha colpito anche lui e si è ritrovato dall' altra parte della barriera

                          1 Tragedia in mattinata: 54enne precipita per trenta metri e muore
                          schiacciato sotto al trattore 2 Schianto all' incrocio con un' auto:
                          motociclista sbalzato sull' asfalto 3 Si schianta fuori strada e rompe una
                          tubatura: il getto d' acqua è altissimo 4 Buone notizie per gli innamorati: tra i
                          "congiunti" rientrano anche i fidanzati Video del giorno Il tuo browser non può
                          riprodurre il video. Devi disattivare ad-block per riprodurre il video. Spot Il
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                          un mese e mezzo è stato in prima linea come medico pneumologo nel
                          reparto Covid di Ravenna, poi la settimana scorsa il virus ha colpito anche lui
                          e nel giro di pochi giorni si è ritrovato dall' altra parte della barriera , ricoverato
                          in un letto del suo stesso reparto, tra i pazienti dai lui stesso curati prima del
                          contagio. "Quando ho visto la febbre crescere e i primi colpi di tosse mi sono
                          detto 'Ecco, stavolta tocca a me'. La mattina ero al lavoro, la sera è salita la
                          febbre fino a 39°, poi il tampone, la Tac che indicava la polmonite bilaterale e
                          due giorni dopo ero ricoverato", spiega. E da allora, da 5 giorni, si trova nel reparto Covid di Ravenna. E' la vicenda di
                          Filippo Babacci, pneumologo forlivese di 44 anni in forza alla Pneumologia dell' ospedale di Lugo prima dell'
                          emergenza sanitaria, e poi spostato col suo reparto in blocco a Ravenna a curare i malati di Coronavirus. "Non ho
                          capito come ho potuto contagiarmi. Non ho un momento in cui mi son detto 'Accidenti, qui mi sono sbagliato con le
                          protezioni', anche se è un attimo farlo", spiega. Infatti, non solo si devono indossare mascherine, tute usa e getta,
                          guanti, occhiali protettivi etc., ma c' è tutto un protocollo su come vestirsi e svestirsi, tanto che - una volta vestiti per
                          il turno di lavoro - anche interrompere per andare qualche minuto al bagno rischia di diventare un problema. "Ed
                          anche a casa ho rispettato ogni scrupolo. Nell' ingresso faccio la pulizia delle scarpe con la candeggina, mi spoglio e
                          infilo direttamente gli abiti nella lava-asciuga, lasciando quindi solo l' ingresso come 'ambiente sporco'. Lavo il
                          giubbotto, disinfetto il telefono appena rientrato in casa e faccio la doccia", spiega. "Eppure questo è un virus molto
                          contagioso e anche con tutti gli scrupoli del caso mi sono infettato". "Sono un po' preoccupato per le riaperture -
                          aggiunge -, anche se mi rendo conto che non possiamo stare chiusi in casa per sempre". L' importante è tenere
                          sempre alta la guardia: "E' molto contagioso, a parlare coi pazienti la gran parte non capisce come lo può aver preso.
                          E' per questo che sono preoccupato per il dopo. Psicologicamente convivere col virus è diverso dall' isolarsi da
                          esso. Il rischio è di sottovalutarlo, e non bosogna farlo se no il rischio è di tornare indietro e se poi

                                                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 9
Comune di Russi mercoledì, 29 aprile 2020
[ § 1 5 7 6 6 5 5 9 § ]

                          martedì 28 aprile 2020

                                                                                Ravenna Today
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                          gli ospedali tornano a sommergersi come è successo al Nord il mese scorso diventa poi difficile garantire le cure".
                          L' importante è "stare attenti, avere mille scrupoli, disinfettarsi e mantenere le distanze". Spesso chi non è anziano
                          tende a sottovalutare il rischio contagio. Spiega Babacci, che appartiene alla generazione dei quarantenni e quindi
                          fuori dall' età a rischio: "Giustamente si ragiona sugli anziani perché sono a maggior rischio di decesso.... ma non è
                          che gli altri non stiano male. Ora mi sento come se mi avesse travolto un camion, totale spossatezza, fiato corto,
                          polmonite, febbre alta, ne avrò per almeno un mese, di cui diversi giorni di ricovero in ospedale. Insomma, è una bella
                          batosta anche per un giovane. Poi... c' è anche chi se la cava con due starnuti. E' un virus subdolo". Il medico
                          forlivese da un mese e mezzo vive in una casa sfitta che ha come punto d' appoggio a Russi, separato da moglie e
                          dai figli di 4 e 7 anni che vivono a Forlì . "Col lavoro che faccio e tenuto conto che la mia famiglia vive coi miei
                          suoceri, sarebbe stato un rischio molto alto. I miei genitori non li vedo da due mesi. I miei bambini li vedo solo in
                          videochiamata, se la passano perché vivono in una casa col giardino. Ma non è facile neanche per loro: mia moglie
                          lavora in smart working e per le lezioni a distanza e i compiti i bambini delle Elementari vanno seguiti per molto
                          tempo", spiega Babacci, dando uno spaccato anche sui sacrifici nella sfera privata che la gran parte del personale
                          sanitario sta facendo ormai da lungo tempo. Il tuo browser non può riprodurre il video. Devi disattivare ad-block per
                          riprodurre il video. Spot Il video non può essere riprodotto: riprova più tardi. Attendi solo un istante , dopo che avrai
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                          riprodurre il video. Quasi superfluo chiedere se si trova bene tra le cure dei suoi colleghi: "Con loro sono tra amici -
                          commenta -, ma è davvero un' equipe fantastica a vederli dall' altra parte. Dobbiamo anche dire che in questo mese e
                          mezzo abbiamo imparato molte strategie contro questo virus e mi sento ben curato e seguito". Ora il medico sta
                          meglio, il peggio sembra essere alle spalle. Alla fine di quest' incubo ci sarà almeno la sensazione di 'essersi tolto il
                          dente'? "Una volta guarito sicuramente c' è un' immunità, ma che questa duri 3 mesi, 6 mesi o per tutta la vita la
                          scienza ancora non lo sa. Quindi neanche dire che una volta guarito non temi di non riprenderla una seconda volta a
                          settembre".

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 10
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                          martedì 28 aprile 2020

                                                                              Ravenna24Ore.it
                                                                   sanità, sociale e servizi per l'infanzia

                          Covid-19. Oggi 8 nuovi positivi in provincia di Ravenna
                          I casi diagnosticati da inizio contagio sono 978

                          Nella giornata di oggi per il territorio del Ravennate sono state comunicate 8
                          nuove positività. Si tratta di 5 pazienti di sesso femminile e 3 di sesso
                          maschile, nessuno dei quali è ricoverato. Si tratta di positività conseguenti a
                          contatti con casi già accertati. Non sono stati comunicati decessi e si sono
                          verificate ulteriori 30 guarigioni complessive più 18 guarigioni cliniche di
                          pazienti che effettueranno tamponi di negativizzazione. Sono 183 le persone
                          che restano in quarantena e sorveglianza attiva in quanto contatti stretti con
                          casi positivi o rientrate in Italia dall' estero. I casi diagnosticati da inizio
                          contagio sono 978, confermati alle 12 del 28 aprile, la cui distribuzione per
                          comune è la seguente. 51 residenti al di fuori della provincia di Ravenna 444
                          Ravenna 125 Faenza 64 Cervia 66 Lugo 59 Russi 29 Alfonsine 32
                          Bagnacavallo 22 Castelbolognese 8 Conselice 11 Massa Lombarda 3 Sant'
                          agata Santerno 16 Cotignola 8 Riolo Terme 21 Fusignano 7 Solarolo 10
                          Brisighella 2 Casola Valsenio.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 11
[ § 1 5 7 6 6 5 7 1 § ]

                          mercoledì 29 aprile 2020

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                                                                    sanità, sociale e servizi per l'infanzia

                          Covid-19. "In Ascolto, lontani ma vicini": a Russi attivato nuovo servizio di sostegno alle
                          famiglie
                          Il comune di Russi ha attivato 'In Ascolto - lontani ma vicini', un serviziodi supporto alle famiglie per gestire questo
                          difficile momento. Il progetto è

                          Il comune di Russi ha attivato 'In Ascolto - lontani ma vicini', un servizio di
                          supporto alle famiglie per gestire questo difficile momento. Il progetto è
                          destinato a famiglie ed educatori ed è stato attivato grazie al contributo della
                          Regione Emilia Romagna. È totalmente gratuito e verrà svolto
                          esclusivamente online tramite colloquio telefonico o videochiamata. L'
                          obiettivo è quello di offrire uno spazio di ascolto ai genitori, alle famiglie e
                          anche agli educatori, in cui confrontarsi e raccontarsi, per poter affrontare al
                          meglio questa situazione di emergenza. 'La gestione dei bambini - scrivono
                          gli enti organizzatori - richiede ai genitori impegno ed energie, per trovare
                          continui intrattenimenti ed attività creative. Per chi sta utilizzando la didattica
                          a distanza, è complessa l' organizzazione di orari ed impegni, oltre al
                          necessario supporto motivazionale ed emotivo da fornire ai bimbi/ragazzi,
                          sempre più provati da questo grande cambiamento di routine. La sensazione
                          comune è di non avere mai abbastanza risorse per fare tutto, ci si sente
                          stanchi e nervosi, oltre che preoccupati. C' è una maggiore esposizione e
                          visibilità per le famiglie, osservate (e forse giudicate) da altre persone nella
                          loro privacy e nelle loro abitazioni tramite le video-chiamate didattiche. Anche gli insegnanti sono particolarmente
                          vulnerabili a critiche e giudizi, dovendo operare sotto gli occhi dei genitori, con limitata serenità operativa e
                          relazionale. Mai come ora può crearsi un terreno fertile per scontri, nervosismi e distanziamenti sociali significativi,
                          che sarà complicato gestire quanto si rientrerà a scuola e alla vita di comunità, ciascuno con nuove 'etichette'
                          incollate addosso. L' isolamento sociale forzato, infine, ci toglie la possibilità di stare vicini ai nostri familiari e di
                          ritagliarci momenti di svago, sfogo e cura personale. E' diventato difficile dedicarsi al nostro benessere psico-fisico,
                          alla nostra salute personale, al nostro equilibrio emotivo, aspetti tuttavia fondamentali per poter avere risorse
                          adeguate a fronteggiare l' attuale situazione'. Il progetto prevede incontri di 'ascolto a distanza', gestiti dalla Dott.ssa
                          Serena Brunelli, Psicologa e Psicoterapeuta. I consulti verranno svolti esclusivamente on-line, mediante colloquio
                          telefonico o video-call (tramite Skype o WhatsApp), nel pieno rispetto della normativa sulla privacy e del segreto
                          professionale degli Psicologi previsto per Legge. Per fissare un appuntamento e stabilire la modalità di svolgimento
                          più idonea, è necessario contattare la Dott.ssa Serena Brunelli al n. 338/8383729 oppure via e-mail all' indirizzo:
                          serenabrunelli.psy@gmail.com . Verrà inviato il modulo del Consenso e Trattamento dati, che dovrà essere firmato e
                          re-inviato prima del colloquio concordato. I.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 12
[ § 1 5 7 6 6 5 6 4 § ]

                          mercoledì 29 aprile 2020
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                                                                                 Il Sole 24 Ore
                                                                  Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          distanziamento a rischio

                          Il trasporto locale dà l' allarme
                          Giana e Gibelli: abolire il metro di distanza, mantenere solo l' obbligo della mascherina

                                                                                                                                   Marco Morino

                          milano Lunedì 4 maggio si avvicina e nelle aziende del tpl (trasporto
                          pubblico locale) crescono ansia e preoccupazione. A uscire allo scoperto
                          sono Agens e Asstra, le due associazioni che rappresentano la quasi
                          totalità degli operatori. In una lettera inviata alla ministra dei Trasporti,
                          Paola De Micheli, i presidenti Arrigo Giana (Agens) e Andrea Gibelli (Asstra),
                          oltre a sollevare una serie di dubbi sulla praticabilità di alcune misure
                          previste per il settore, affermano che i mezzi di trasporto pubblico
                          (autobus, tram, metropolitane, ma anche le carrozze dei treni regionali) non
                          sono in grado di soddisfare i requisiti di distanziamento sociale richiesti dal
                          governo. Da notare che Giana è il direttore generale di Atm Milano mentre
                          Gibelli è il presidente di Ferrovie Nord Milano, quindi sono entrambi in prima
                          linea nella sfida che attende il tpl nella fase 2. «Il distanziamento ipotizzato
                          di un metro per la fase 2 limita la capacità del sistema dei trasporti di
                          persone al 25-30% dei passeggeri trasportati in condizioni di normalità»
                          spiegano Giana e Gibelli. Esempio: a Milano, prima del coronavirus, ogni
                          giorno nella metropolitana circolavano 1,5 milioni di passeggeri. Nella fase
                          2, per garantire il distanziamento di un metro tra una persona e l' altra, sul metrò milanese non potranno viaggiare più
                          di 400mila utenti al giorno. Ma c' è di più. Secondo i due manager il limite deciso dal governo «riguarderebbe sia la
                          capienza dei veicoli, sia quella dei luoghi di attesa dei mezzi, siano essi stazioni o fermate di superficie» e di
                          conseguenza «l' offerta di trasporto sarebbe insufficiente, anche a fronte di una domanda che, si prevede, sarà
                          inferiore rispetto alla normalità». Il vincolo di un metro potrebbe inoltre generare «sovraffollamento a ridosso delle
                          aree di attesa delle stazioni e alle fermate, ottenendo un effetto contrario a quello desiderato» con «assembramenti
                          non controllabili e pericolosi per la salute delle persone» oltre che «potenziali problemi di ordine pubblico». Per questi
                          motivi il direttore generale di Atm Milano e il presidente di Ferrovie Nord chiedono al ministro di mantenere solo il
                          «criterio incardinato sull' obbligo di utilizzo delle mascherine da parte degli utenti, rigorosamente applicato,
                          coerentemente, a quanto disposto nel protocollo generale per la riapertura delle imprese». Il presidente di Regione
                          Lombardia, Attlio Fontana, solleva la questione dei controlli nel settore del tpl: «Abbiamo bisogno di regole certe su
                          chi fa i controlli, sulla titolarità che le persone che fanno i controlli hanno di fare certe imposizioni o di negare l'
                          accesso a qualcuno». Fontana ha già parlato della questione al premier Conte. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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                          mercoledì 29 aprile 2020
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                                                                  Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          TASSE LOCALI

                          Sconti Tari ai pubblici esercizi e zero tasse su nuove occupazioni
                          Il 30% dei 3,5 miliardi per sostenere le casse locali sarà distribuito subito

                                                                                                                                                     G.Tr.

                          Oltre ai rimborsi misurati sulla perdita di fatturato, la macchina degli aiuti
                          per bar, ristoranti ed esercizi commerciali in crisi si addentra sul terreno del
                          fisco locale. Terreno delicato, per la serie di richieste comunali che si
                          concentrano proprio sui settori commerciali più colpiti dal lockdown. L'
                          emergenza sanitaria sta colpendo in realtà tutte le entrate locali, al punto
                          che ieri nelle audizioni sul Def i Comuni hanno rilanciato la stima di perdite
                          fra i 5 e gli 8 miliardi e le Province hanno parlato di un crollo di 820 milioni
                          per le loro imposte quasi interamente collegate alle vendite di auto, oggi
                          azzerate nell' emergenza. La sofferenza delle casse locali è chiara anche
                          agli occhi del ministro dell' Economia Gualtieri, che oltre a confermare il
                          fondo da 3,5 miliardi in arrivo nella maximanovra ha spiegato ieri che il 30%,
                          quindi oltre un miliardo di euro, sarà distribuito subito in proporzione alle
                          entrate di ogni ente. Ma ovviamente a soffrire sono soprattutto i
                          contribuenti ai quali il distanziamento sociale ha azzerato il fatturato. Per
                          loro le mosse in cantiere sono due. La prima riguarda l' occupazione di
                          suolo pubblico, che negli anni normali porta quasi 900 milioni nelle casse
                          dei Comuni. A pagare sono in particolare i bar e ristoranti che mettono i tavoli all' aperto. Per venire loro incontro l'
                          idea, discussa ieri anche dalla ministra della Pa Fabiana Dadone con il presidente Anci Antonio Decaro, è quella di
                          azzerare tasse e canoni per le nuove occupazioni, o per quelle aggiuntive rispetto al passato. Anche perché nei
                          prossimi mesi gli spazi all' aperto possono rappresentare l' unico modo per recuperare un po' di coperti rispettando le
                          esigenze del distanziamento. Sulla Tari i Comuni si stanno già muovendo da soli con la sconti o con la sospensione
                          tout court delle cartelle. Per mettere ordine è intervenuta l' Arera, l' Autorità che da quest' anno disciplina le tariffe sui
                          rifiuti, annunciando nuove misure in arrivo per alleggerire il conto a carico di chi ha dovuto sospendere l' attività. Per l'
                          Arera si tratta di applicare anche nella crisi il principio «chi inquina paga»: perché chi ha chiuso non inquina (e quindi
                          dovrebbe pagare meno). Servono almeno 400 milioni, avverte l' Authority in una segnalazione a governo e
                          Parlamento, anche per non dover compensare tutti gli sconti caricando le bollette degli altri. © RIPRODUZIONE
                          RISERVATA.

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                          La Fed compra più bond municipali

                          La Federal Reserve ha deciso di ampliare il numero di governi ed enti locali
                          da cui comprerà municipal bond attraverso il programma di prestiti. Saranno
                          acquistati titoli emessi da contee con almeno 500 mila persone e da città
                          con almeno 250 mila abitanti rispetto alle soglie finora previste
                          rispettivamente a 2 milioni e a un milione di cittadini. La banca centrale Usa
                          rileverà anche debito con scadenza fino a tre anni e non più fino a due anni,
                          come stabilito in un primo momento. La Fed erogherà fino a 500 miliardi di
                          dollari (461,5 mld euro) attraverso il meccanismo di finanziamento e il
                          Dipartimento del Tesoro ha fornito 35 miliardi (32,3 mld euro) per coprire
                          eventuali perdite. Diversi parlamentari e funzionari avevano esortato l' istituto
                          guidato da Jerome Powell a espandere il numero di enti locali idonei a
                          ricevere i finanziamenti. Il programma è stato annunciato un paio di
                          settimane fa e inizialmente la partecipazione era limitata a 76 emittenti,
                          compresi tutti i 50 Stati e il Distretto di Columbia. Ora, invece, il numero di enti
                          che potranno partecipare al programma salirà a 261. La Fed, comunque sia,
                          concederà prestiti solo a chi abbia ricevuto un rating elevato prima dell' 8
                          aprile, il giorno precedente all' annuncio del programma di municipal bond. © Riproduzione riservata.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019       Pagina 15
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                          mercoledì 29 aprile 2020
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                          il dpcm del 26 aprile fa ripartire i lavori in molti settori

                          Con le nuove regole in cantiere lievita il costo finale dell' opera

                          ANDREA MASCOLINI - Dal 27 aprile aperti i cantieri del dissesto
                          idrogeologico, dell'       edilizia penitenziaria e scolastica, dell'              edilizia
                          residenziale pubblica; dal 4 maggio gli altri settori delle costruzioni; una
                          settimana per prepararsi all' attuazione del nuovo protocollo per la sicurezza
                          nei cantieri; rimane il nodo delle responsabilità e dei costi. È questa la
                          situazione a valle del protocollo del 24 aprile 2020 condiviso da ministero del
                          lavoro e delle politiche sociali, con Anci, Upi, Anas, Rfi, Ance, Alleanza delle
                          cooperative, Feneal Uil, Filca-Cisl e Fillea Cgil e allegato al nuovo dpcm del 26
                          aprile 2020 sulle riaperture, che si applica ai cantieri rimasti aperti (del settore
                          delle infrastrutture) e a quelli che dovrebbero essere aperti dal 4 maggio.
                          Intanto alcuni cantieri, prima chiusi, possono riaprire in base al chiarimento
                          fornito dai ministri dell' interno, dello sviluppo economico, della salute e delle
                          infrastrutture e trasporti rispetto al concetto di «attività di rilevanza strategica
                          per l' economia nazionale» contenuto all' art. 2, co. 7 del dpcm 10 aprile. In
                          particolare i ministri hanno specificato che in questa nozione rientrano le
                          «imprese che svolgono attività la cui prolungata sospensione rischia di
                          determinare riflessi negativi sull' intera economia nazionale» e, fra le altre, anche quelle del settore costruzioni che
                          riguardano interventi volti al contrasto del dissesto idrogeologico, l' edilizia residenziale pubblica, scolastica e
                          penitenziaria. In questi casi, si precisa nella nota, «tutto il personale impiegato nelle attività che vengono autorizzate,
                          sia i lavoratori che i fornitori, non verrà sottoposto naturalmente a limitazioni della mobilità per raggiungere il posto di
                          lavoro.» Pertanto, previa comunicazione prefettizia, la ripresa di queste imprese può quindi da ieri avvenire attuando
                          le previsioni del protocollo sulla sicurezza negli ambienti di lavoro relativo a tutti i settori produttivi e del protocollo di
                          regolamentazione per il contrasto e il contenimento del virus Covid-19 nei cantieri, entrambi sottoscritti venerdì 24
                          aprile. Il protocollo sui cantieri è, nei fatti, la riedizione di quello stipulato fra le stesse parti il 19 marzo (cui seguì
                          anche una edizione più di dettaglio siglata il 24 marzo dalle parti firmatarie del contratto degli edili). Una prima
                          importante novità è il valore cogente del protocollo che, in quanto allegato al decreto, assume una valenza
                          prescrittiva ed una maggiore efficacia giuridica. Un ruolo essenziale è affidato al coordinatore per la sicurezza in
                          fase di esecuzione assieme a quello della progettazione che dovrà «con il coinvolgimento del Rls (Rappresentante
                          dei lavoratori per la sicurezza, ndr) o, ove non presente, del Rlst (Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
                          territoriale, ndr), adeguare la progettazione del cantiere alle misure contenute nel protocollo, assicurandone la
                          concreta attuazione».

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 16
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                          Il coordinatore per l' esecuzione, invece, «ove nominato ai sensi del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81
                          provvede ad integrare il Piano di sicurezza e di coordinamento e la relativa stima dei costi con tutti i dispositivi
                          ritenuti necessari; il coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione». All' impresa spetta il compito di
                          «rinnovare a tutti i lavoratori gli indumenti da lavoro prevedendo la distribuzione a tutte le maestranze impegnate
                          nelle lavorazioni di tutti i dispositivi individuale di protezione anche con tute usa e getta». Inoltre, ed è una novità, l'
                          impresa deve garantire che «in ogni cantiere di grandi dimensioni per numero di occupati (superiore a 250 unità), sia
                          attivo il presidio sanitario e, laddove obbligatorio, l' apposito servizio medico e apposito pronto intervento». Nei
                          cantieri più piccoli le attività di soccorso saranno «svolte dagli addetti al primo soccorso, già nominati, previa
                          adeguata formazione e fornitura delle dotazioni necessarie con riferimento alle misure di contenimento della
                          diffusione del virus Covid-19». Appare evidente come l' adeguamento dei costi del cantiere, riorganizzato per seguire
                          le indicazioni dei protocolli, determinerà forti incrementi sul costo finale dell' opera, forse non assorbili dalle somme
                          a disposizione delle stazioni appaltanti. Rimangono poi i profili delle responsabilità, a vario titolo, connesse alla
                          qualificazione dell' evento come infortunio sul lavoro ai sensi dell' articolo 42, comma 2 del decreto Cura Italia. ©
                          Riproduzione riservata.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 17
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                          Una nota Ifel che tiene conto della minore produzione causa chiusura dei locali

                          Il virus abbatte la tassa rifiuti
                          I comuni possono concedere riduzioni Tari ai negozi

                                                                                                                                 SERGIO TROVATO

                          I comuni possono concedere riduzioni della Tari in seguito all' emergenza
                          pandemica che ha comportato anche una minore produzione di rifiuti da
                          parte delle attività commerciali, e più in generale delle utenze non
                          domestiche, ancorché queste agevolazioni non siano previste
                          espressamente dalla legge e gli enti non abbiano sostenuto dei costi
                          decisamente minori per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, sia sotto
                          forma di tassa sia di tariffa corrispettiva. Lo ha chiarito l' Ifel con una nota del
                          24 aprile scorso. L' Ifel con la nota sopra citata ha dato delle indicazioni ai
                          comuni in ordine al potere di concedere agevolazioni Tari a causa della
                          pandemia. Si tratta di benefici atipici per le utenze non domestiche, che
                          hanno dovuto sospendere le attività o le hanno esercitate in forma ridotta a
                          causa dell' emergenza determinata dalla pandemia Covid-19. Le agevolazioni
                          potrebbero essere ascritte a una categoria di tipo «misto». Per l' Istituto di
                          finanza locale dell' Anci, infatti, «non è possibile inquadrarle tra le riduzioni
                          tipiche, in quanto - se è incontestabile una minor produzione di rifiuti da parte
                          di tali categorie - è altrettanto vero che si tratta di una minor produzione di
                          rifiuti che influisce in misura limitata sull' ammontare complessivo dei costi, ivi compresi quelli variabili». Del resto, «il
                          servizio resta comunque erogato sull' intero territorio comunale per tutta la durata delle chiusure obbligatorie». Le
                          riduzioni tariffarie possono essere finanziate con entrate proprie del bilancio comunale, con deliberazione da
                          adottare entro il prossimo 30 giugno. Le risorse utilizzabili per questo scopo possono derivare da maggiori entrate
                          riscosse a seguito della lotta all' evasione, da avanzi di amministrazione o da «altre disponibilità, anche straordinarie,
                          dell' ente». Infine, nella nota viene precisato che sarebbe opportuno «stabilire sin da subito proroghe dei termini di
                          pagamento per le categorie più colpite dalla chiusura forzata o dalla crisi economica». L' Ifel fa una disamina delle
                          agevolazioni tipiche previste dalla legge. Va ricordato che mentre per la Tarsu i comuni avevano la facoltà di
                          prevedere agevolazioni fiscali, sempre che avessero anche le risorse per finanziarle e non incidessero sui
                          contribuenti soggetti al prelievo, con l' istituzione della Tari, invece, il consiglio comunale può decidere di far ricadere
                          il peso sull' intera platea dei contribuenti e di finanziarle con l' iscrizione in bilancio delle relative somme come
                          autorizzazioni di spesa. In effetti, le spese non coperte rimangono a carico della collettività e vanno finanziate
                          attraverso la fiscalità generale. Con regolamento possono essere deliberate esenzioni e riduzioni tariffarie tipiche

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 18
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                          mercoledì 29 aprile 2020

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                                                                 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          per particolari situazioni individuate dalla legge: occupante unico dell' immobile, attività stagionali e via dicendo.
                          Ma devono essere comunque coperti i costi del servizio. Per ogni contribuente che non paga o paga di meno, se le
                          agevolazioni non vengono finanziate, ci sono altri soggetti che devono sostenere un esborso maggiore. La riduzione
                          tariffaria può essere riconosciuta in presenza di determinate circostanze in cui si presume che vi sia una minore
                          capacità di produzione di rifiuti. © Riproduzione riservata.

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                          mercoledì 29 aprile 2020
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                          Sblocco assunzioni alla prova Covid

                          Per molti comuni lo sblocco della assunzioni rischia di restare sulla carta. L'
                          entrata in vigore del decreto attuativo dell' art. 33 del dl 34/2019 (pubblicato
                          sulla G.U. n. 1089 del 27 aprile) rischia di complicare la vita a molti enti,
                          accentuando le difficoltà del periodo emergenziale in corso. La norma nasce
                          con un obiettivo pienamente condivisibile, ossia quello di sganciare i nuovi
                          reclutamenti dalle cessazioni, misurando l' ampiezza del turnover in base al
                          peso della spesa per il pagamento degli stipendi sulle entrate correnti. In
                          pratica, chi spende meno per gli stipendi dovrebbe poter assumere di più, ma
                          ciò non sempre accade. Le amministrazioni nelle quali l' indicatore si colloca
                          al di sotto della soglia minima fissata dal provvedimento potranno effettuare
                          assunzioni a tempo indeterminato in misura superiore alla propria capacità
                          assunzionale. Ma esse dovranno rispettare comunque due paletti: la spesa
                          complessiva, da un lato, non potrà superare la medesima soglia, dall' altro
                          non potrà registrare un incremento annuo superiore alle percentuali
                          individuate dal decreto. Il primo limite, per di più, si applica anche all' utilizzo
                          dei c.d. resti, con l' effetto paradossale, in diversi casi, di ridurre (anziché
                          incrementare) gli spazi assunzionali. Per contro, le amministrazioni nelle quali tale rapporto si colloca al di sotto
                          della soglia massima fissata dal provvedimento dovranno adottare un piano che consenta loro di rientrare nel 2025
                          entro i parametri fissati dal provvedimento medesimo. Ma il nodo è che sull' indicatore è destinato ad abbattersi il
                          calo delle entrate causato dal coronavirus e dal lockdown, con effetti che rischiano di invertire il verso della riforma
                          anche per gli enti virtuosi. © Riproduzione riservata.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019         Pagina 20
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                          mercoledì 29 aprile 2020
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                          Cassa depositi e prestiti ha diffuso la circolare operativa con le istruzioni per gli enti locali

                          Sospensione mutui, si parte
                          Il 6/5 l' elenco dei prestiti rinegoziabili. Adesioni fino al 3/6

                                                                                                                 PAGINA A CURA DI MATTEO BARBERO

                          Inizia a prendere forma la maxi-operazione di rinegoziazione dei mutui
                          erogati da Cassa depositi e prestiti agli enti locali e che, nelle intenzioni del
                          governo, dovrebbe portare ossigeno per oltre 1 miliardo ai bilanci di comuni,
                          province e città metropolitane soffocati dal calo delle entrate innescato dal
                          coronavirus. Con la circolare di Via Goito n. 1300/2020 arrivano le prime
                          indicazioni, anche se occorrerà attendere il 6 maggio per conoscere l' elenco
                          dei prestiti rinegoziabili e le condizioni applicate alla rinegoziazione, che
                          verranno diffuse tramite una sezione dedicata all' operazione nel sito internet
                          www.cdp.it. Poi ci sarà tempo fino al 3 giugno per aderire, trasmettendo i
                          documenti necessari, fra cui la delibera di consiglio che approva l'
                          operazione di rinegoziazione, esecutiva a tutti gli effetti di legge. La struttura
                          del meccanismo quella già nota: per la rata di giugno, posticipata al 31 luglio,
                          verrà sospeso il pagamento della quota capitale e gli interessi saranno
                          calcolati sulla base del piano di ammortamento vigente, mentre la quota
                          capitale della rata di dicembre sarà corrisposta nella misura dello 0,25% del
                          debito residuo 2020 e gli interessi saranno calcolati sulla base del piano post
                          rinegoziazione, la cui scadenza minima è prevista per il 2043. I pagamenti riprenderanno a giugno 2021, comprensivi
                          della quota capitale ordinaria post rinegoziazione. Per poter accedere alla rinegoziazione, gli enti dovranno aver
                          approvato il bilancio di previsione 2020, il che preclude per il momento la strada alle tante amministrazioni che
                          devono ancora licenziare il preventivo; ma sul punto, dovrebbe intervenire a breve un correttivo, che si auspica possa
                          semplificare l' iter anche per chi è in regola. Possono essere rinegoziati i prestiti connotati dalle seguenti e
                          contestuali caratteristiche: a) prestiti ordinari, a tasso fisso o variabile, e flessibili; b) oneri di ammortamento
                          interamente a carico dell' Ente beneficiario; c) in ammortamento al 1° gennaio 2020, con debito residuo a tale data
                          pari o superiore a euro 10.000,00, e scadenza successiva al 31 dicembre 2020. Sono inclusi nella rinegoziazione
                          anche i prestiti oggetto di precedenti operazioni di rinegoziazione attivate dalla Cdp successivamente alla
                          trasformazione in società per azioni, nonché quelli rinegoziati ai sensi del dm Mef del 20 giugno 2003. Sono
                          rinegoziabili i prestiti intestati ad enti in procedura di dissesto, purché, al momento della domanda risulti approvata l'
                          ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato. © Riproduzione riservata.

                                                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019          Pagina 21
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                          mercoledì 29 aprile 2020
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                          Dadone: occupazioni di suolo più facili

                          Ridurre gli oneri e i tempi della burocrazia per favorire la ripresa economica
                          del Paese. La pubblica amministrazione darà una mano alle imprese, ai
                          pubblici esercizi e alle attività culturali, per esempio facilitando nuove
                          occupazioni di suolo pubblico in modo da rendere più facile la ripresa delle
                          attività garantendo la distanza minima di sicurezza. Allo studio inoltre ipotesi
                          di esenzione per il 2020 dai prelievi sulle occupazioni. Lo ha annunciato ieri la
                          ministra della p.a. Fabiana Dadone in audizione in commissione affari
                          costituzionali della Camera. In ambito edilizio, ha anticipato la numero uno di
                          palazzo Vidoni, saranno snelliti i procedimenti e ridotti i tempi, «senza
                          abbassare i livelli di tutela del paesaggio e dei beni culturali». In arrivo anche
                          interventi diretti al Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari
                          in materia edilizia (dpr n. 380 del 2001). E sempre sul fronte delle
                          semplificazioni, la ministra ha ribadito l' impegno del suo dicastero affinché i
                          cittadini «non restino impigliati in una assurda quanto ingiustificata richiesta
                          plurima di informazioni e dati che dovrebbero già essere in possesso delle
                          amministrazioni». È il principio del «once only» (una volta sola), secondo cui
                          la p.a non chiede più quello che già conosce. Forse il principio più inattuato della pubblica amministrazione italiana,
                          ma al tempo stesso anche quello che più sta a cuore ai cittadini, come emerso dalla consultazione pubblica
                          recentemente conclusasi e avviata a fine 2019. L' idea della Funzione pubblica è di realizzare una sorta di patto tra
                          amministrazioni e utenti. «La p.a. si fida dei cittadini senza appesantire le procedure di accesso a agevolazioni,
                          finanziamenti e benefici ma, nello stesso tempo, per impedire che qualche furbo approfitti dell' autocertificazione,
                          oltre alle sanzioni penali e alla decadenza del beneficio, si intende valutare l' introduzione anche di esclusioni dall'
                          accesso alle medesime misure per un certo periodo», ha concluso la ministra. © Riproduzione riservata.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019          Pagina 22
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                          mercoledì 29 aprile 2020
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                          L' Inail con l' Iss ha predisposto un decalogo anti contagio in vista della riapertura

                          Fase 2, rischioso usare i mezzi
                          Al lavoro con il tpl 3,6 mln di utenti. Meglio bici o a piedi

                                                                                                           PAGINA A CURA DI FRANCESCO CERISANO

                          Il trasporto pubblico locale sarà un rischio per gli italiani che dovranno
                          tornare al lavoro con la Fase 2. I 3,6 milioni di lavoratori che normalmente
                          utilizzano autobus, tram, metro o treno per il tragitto casa-lavoro (il 15,6% del
                          totale) andranno incontro a un pericolo di aggregazione medio alto,
                          destinato ad aggravarsi nelle ore di punta, soprattutto nelle aree
                          metropolitane. A rischiare sono soprattutto le categorie professionali che più
                          di tutte fanno uso dei mezzi pubblici, ossia i lavoratori dei settori finanziari e
                          assicurativi (21,3%), delle attività scientifiche, tecniche e professionali
                          (21,2%), della ristorazione (19%) e dell' informazione (18,2%). Quelli che
                          rischieranno di meno sono i lavoratori che si spostano maggiormente con
                          mezzi propri, ossia quelli della sanità e dell' agricoltura. Per ridurre le
                          probabilità di contagio da Covid 19, l' Inail ha predisposto un decalogo di
                          comportamento che innanzitutto raccomanda di utilizzare i mezzi solo in
                          casi necessari e in via subordinata, ove possibile, di privilegiare altre forme
                          alternative di mobilità, quali la bicicletta o il tragitto a piedi. Le dieci regole di
                          comportamento sono contenute in un documento tecnico predisposto dall'
                          Istituto, nell' ottica della ripresa del pendolarismo in piena emergenza Coronavirus. Il documento si integra con le
                          linee guida del Mit sul traporto pubblico con cui il ministero delle infrastrutture ha dato le indicazioni (si veda
                          ItaliaOggi di ieri) per ridurre il rischio di contagio in viaggio: dall' uso obbligatorio delle mascherine agli ingressi
                          separati per la salita e la discesa sulle vetture, dalla capienza ridotta dei mezzi ai marker segnaposto che dovranno
                          indicare dove sedersi per mantenere la distanza di sicurezza, dalla vendita online dei biglietti alla possibilità per gli
                          autisti di saltare fermate in modo da evitare l' affollamento di passeggeri a bordo. Lo studio, realizzato in
                          collaborazione con l' Istituto superiore di sanità e approvato dal Comitato tecnico scientifico (Cts), ha evidenziato
                          come l' utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico sia diminuito già prima dell' entrata in vigore delle misure di
                          contenimento, subendo poi una caduta netta successivamente all' adozione di tali misure, con una riduzione di oltre
                          l' 80% a Milano e dell' 89% a Roma. Secondo l' Inail, tuttavia, durante il periodo di lockdown che ha interessato 7,3
                          milioni di lavoratori in particolare nei settori del manifatturiero, delle costruzioni e del commercio, «la fortissima
                          riduzione nell' utilizzo del trasporto pubblico non ha richiesto la realizzazione di particolari misure organizzative che
                          saranno invece assolutamente necessarie in previsione del progressivo allentamento

                                                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019         Pagina 23
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                          mercoledì 29 aprile 2020

                                                                                    Italia Oggi
                                                                  Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          delle misure contenitive, proprio in previsione della ripresa della mobilità». Solo nei settori del manifatturiero, delle
                          costruzioni e del commercio saranno circa 700 mila i lavoratori, potenziali utenti del trasporto pubblico, che si
                          riverseranno sui mezzi. Anche se l' invito a rimanere a casa rivolto dal governo agli over 55 e ai portatori di patologie
                          croniche degenerative potrebbe, secondo l' Inail, ridurre tale numero di almeno il 20%. Di qui la necessità di puntare l'
                          attenzione su alcune regole di comportamento basilari, riassunte appunto nel decalogo. Vediamole. Non si dovrà
                          usare il trasporto pubblico in caso si avvertano sintomi di infezioni respiratorie acute (febbre, tosse, raffreddore).
                          Durante il viaggio i passeggeri dovranno igienizzare frequentemente le mani, anche utilizzando gli appositi dispenser
                          ed evitare di toccarsi il viso. Dovrà essere seguita la segnaletica e i percorsi indicati all' interno delle stazioni o alle
                          fermate mantenendo sempre la distanza di sicurezza. Dovranno essere correttamente utilizzate le porte dei mezzi
                          indicate per la salita e la discesa. Bisognerà sedersi solo nei posti consentiti mantenendo il distanziamento dagli altri
                          occupanti e si dovrà evitare di chiedere informazioni al conducente. Infine sarà obbligatorio indossare la
                          mascherina, anche di stoffa, per proteggere naso e bocca. © Riproduzione riservata.

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