CSV FC - Assiprov martedì, 25 febbraio 2020

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Prime Pagine

 25/02/2020   Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena)                                                            3
 Prima pagina del 25/02/2020

 25/02/2020   Il Resto del Carlino (ed. Forlì)                                                                  4
 Prima pagina del 25/02/2020
 25/02/2020   Il Resto del Carlino (ed. Cesena)                                                                 5
 Prima pagina del 25/02/2020

ambiente e protezione civile

 24/02/2020   Cesena Today                                                                                      6
 Coronavirus, il sindaco rassicura sui quattro dipendenti tornati dalla Cina
 24/02/2020   Cesena Today                                                                                      8
 Coronavirus: "No al panico, qui non c' è emergenza". Il sindaco 'spiega' l' ordinanza
 24/02/2020   Cesena Today                                                                                     10
 Coronavirus, sale il numero di positivi: nessun caso in Romagna, 19 in Emilia
 25/02/2020   Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 6                                    Veronica Passeri    12
 L' ira dei medici: «Siamo pochi e senza mezzi»
 25/02/2020   Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 36                                      Fabio Gavelli.   14
 La prevenzione contro il virus: «Provvedimenti responsabili»

csv e scenario locale

 25/02/2020   Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 41                                                 16
 Avis Sarsina in assemblea 140 soci e 281 donazioni

 25/02/2020   Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 55                                                       17
 Al Cammino di San Vicinio servono volontari

 25/02/2020   Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 58                                                       18
 Burraco solidale del Panathlon per l' associazione Aiuto Materno

volontariato

 25/02/2020   Avvenire Pagina 27                                                         CATERINA MACONI       19
 E il terzo settore si riorganizza per aiutare meglio i più poveri
 25/02/2020   Corriere della Sera Pagina 10                                                                    21
 «Dentro Tutti», la grande scommessa sui giovani
 25/02/2020   Corriere della Sera Pagina 10                                              di PAOLO FOSCHINI     22
 «Mettiamo in rete chi pensa positivo»
 25/02/2020   Corriere della Sera Pagina 22                                                FAUSTA CHIESA       24
 Se donare costa Beni al macero (nuovi di zecca)
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[ § 1 § ]

            martedì 25 febbraio 2020
                                       Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena)

                                         Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 3
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[ § 2 § ]

     martedì 25 febbraio 2020
                                    Il Resto del Carlino (ed. Forlì)

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[ § 3 § ]

     martedì 25 febbraio 2020
                                  Il Resto del Carlino (ed. Cesena)

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[ § 1 5 4 6 8 3 9 3 § ]

                          lunedì 24 febbraio 2020

                                                                                Cesena Today
                                                                         ambiente e protezione civile

                          Coronavirus, il sindaco rassicura sui quattro dipendenti tornati dalla Cina
                          "Mi preme anche sgombrare il campo da false notizie o allarmismi che sono circolati in questi giorni nell' ambito del
                          nostro Comune"

                          Il sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini si rivolge ai cittadini per "un
                          aggiornamento utile sulla situazione connessa al c.d. "Coronavirus", al fine di
                          una diffusione di notizie ufficiali ed attendibili, nello spirito di fiducia e di
                          Comunità che ci deve contraddistinguere in questo momento, chiedendo di
                          leggere attentamente. Ad oggi e sino all' 1 marzo prossimo risultano in vigore
                          le misure indicate nell' ordinanza emanata ieri dal Ministero della Salute d'
                          intesa con il Presidente della Regione Emilia Romagna, tra le quali la chiusura
                          delle scuole e la sospensione di ogni tipo di manifestazione. In merito ai
                          contenuti dell' ordinanza ed al fine fornirvi gli opportuni chiarimenti, abbiamo
                          attivato un apposito servizio coordinato dalla Protezione civile dell' Unione
                          Valle Savio che risponde al numero 0547/603555, che vi invitiamo a
                          contattare, ove lo riteniate necessario". Coronavirus: tutte le informazioni "In
                          questo quadro - spiega Baccini - vi sollecito nuovamente a rispettare in modo
                          responsabile e scrupoloso le dieci regole stilate dall' Istituto Superiore della
                          Sanità (http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus), che rappresentano il
                          "modello" necessario per cercare di arginare la diffusione del contagio e che
                          Vi riposrto qui di seguito per vostra comodità: Lavarsi spesso le mani; Evitare il contatto ravvicinato con persone che
                          soffrono di infezioni respiratorie acute; Non toccare occhi, naso e bocca con le mani; Coprire bocca e naso se si
                          starnutisce e tossisce; Non prendere farmaci antivirali né antibiotici che non siano prescritti dal medico; Pulire le
                          superfici con disinfettanti a base di cloro o alcool; Usare la mascherina solo se sospetti di essere malati o se si
                          assitono persone malate; I prodotti Made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi; Contattare il
                          numero 1500 se si ha febbre o tosse e se si è tornati dalla Cina da meno di 14 giorni; Gli animali da compagnia non
                          diffondo il nuovo coronavirus. Oltre a ciò, vi segnalo alcuni indicazioni che potrebbero esservi utili, ovvero che, salvo
                          novità che Vi comunicheremo, attività commerciali e produttive, ristoranti e bar, palestre, rimangono aperti, così
                          come i servizi pubblici. I funerali ed i matrimoni saranno consentiti solo per i familiari. In via generale, mi preme
                          anche segnalarvi che ad oggi non sono stati registrati casi di contagio nella nostra Provincia ed in quelle limitrofe e
                          che le misure adottate rappresentano misure precauzionali necessarie a contenere l' eventuale diffondersi dei
                          contagi. Quello che ognuno di noi è chiamato a fare, quindi, è di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite ed
                          alle informazioni diffuse esclusivamente dalle Autorità competenti ed in particolare delle Autorità Sanitarie nelle
                          diverse articolazioni, evitando assolutamente individualismi, diffusione di allarmismi ingiustificati e diffusione di
                          informazioni infondate o non provenienti da fonti ufficiali". Poi una rassicurazione importante: "Mi preme anche
                          sgombrare

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 6
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[ § 1 5 4 6 8 3 9 3 § ]

                          lunedì 24 febbraio 2020

                                                                                Cesena Today
                                                                         ambiente e protezione civile

                          il campo da false notizie o allarmismi che sono circolati in questi giorni nell' ambito del nostro Comune. In
                          particolare, mi riferisco alla situazione dei 4 dipendenti della Sampierana S.p.a. che sono tornati dalla Cina a gennaio.
                          Al riguardo, vi confermo che tale situazione è stata monitorata approfonditamente e costantemente sin dall' inizio da
                          me personalmente, insieme alle competenti unità operative dell' AUSL, in collaborazione con la famiglia Para ed i 4
                          dipendenti stessi e ne è emerso che le persone coinvolte stanno bene e non rappresentano, così come non hanno
                          mai rappresentato, un pericolo per alcuno". "Vi rassicuro quindi - prosegue Baccini - della nostra attuale sicurezza
                          collettiva e del fatto che se ci sarà quale circostanza sospetta, cosa che non ci auguriamo ma che non possiamo
                          non prendere in considerazione, sarete tempestivamente informati unitamente alle misure che saranno ritenute
                          necessarie per salvaguardare ogni cittadino e la comunità. Come ho anticipato, ribadisco che questo è il momento in
                          cui ognuno di noi deve evitare individualismi e rimettersi esclusivamente alle indicazioni ed alle informazioni delle
                          Autorità competenti, avendo coscienza che ciò è necessario per salvaguardare la propria salute individuale, quella
                          della propria famiglia e della nostra Comunità intera, in quello spirito di solidarietà, collaborazione fiducia e impegno
                          che ritengo ci possa contraddistinguere".

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 7
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[ § 1 5 4 6 8 3 9 5 § ]

                          lunedì 24 febbraio 2020

                                                                                Cesena Today
                                                                         ambiente e protezione civile

                          Coronavirus: "No al panico, qui non c' è emergenza". Il sindaco 'spiega' l' ordinanza
                          Intanto è stato istituto un numero telefonico comunale per i cittadini e una sala operativa unica per i sei Comuni dell'
                          Unione Valle Savio

                          "E' un momento delicato, le notizie devono essere circostanziate, evitiamo
                          forme di panico e diamo un messaggio di serenità ai cittadini". Convoca una
                          conferenza stampa il sindaco Enzo Lattuca per fare il punto sulla situazione
                          Coronavirus, sul territorio cesenate. Subito la conferma che "non ci sono casi
                          a livello locale, i tamponi proseguono e tra qualche giorno le analisi saranno
                          fatte nei laboratori di Pievesestina". Domani ci sarà un summit in Prefettura
                          ma Lattuca ci tiene a sottolineare che nel nostro territorio "non è emergenza,
                          le misure messe in campo sono giustamente di prevenzione per contrastare
                          la diffusione del virus". "Applichiamo l' ordinanza regionale - rimarca Lattuca -
                          nel migliore dei modi e limitiamo i disagi". Poi alcune precisazioni: "Le scuole
                          sono chiuse mentre nelle università sono sospese le attività didattiche. Gli
                          uffici pubblici sono regolarmente aperti, affidiamoci alle raccomandazioni
                          degli organi sanitari dell' Ausl. Ci è stato detto che le mascherine non sono
                          utili". Il sindaco precisa che negozi e pubblici esercizi possono svolgere
                          regolarmente la loro attività, lo stop riguarda teatri, cinema, discoteche e
                          locali dove si propongono pubblci spettacoli. Per quanto riguarda palestre,
                          centri e circoli sportivi possono restare aperte ma lo stop riguada gare e manifestazioni sportive. Chiusi anche i
                          musei, fanno eccezione le biblioteche che restano regolarmente aperte. Confermati i mercati ambulanti, stop invece
                          a sagre e fiere. Sulla situazione dei centri di ricovero di disabili e anziani: "Sono specialmente gli anziani i più
                          vulnerabili rispetto al coronavirus, per questo è stato disposto di limitare ad una al giorno le visite nelle case di
                          riposo". Poi rimarca: "Non ci sono problemi di approvigionamento nei supermercati, non c' è bisogno di correre a fare
                          scorte. Occhio alle fake news, come la mail che gira dicendo che le scuole riapriranno il 20 marzo". "L' ordinanza
                          prevede misure precauzionali, ora è prioritaria la tutela della salute e la gestione delle misure di prevenzione, poi si
                          dovrà affrontare anche la situazione econonica perchè queste misure straordinarie avranno serie ripercussioni".
                          Coronavirus: tutte le informazioni Il Presidente dell' Unione dei Comuni Valle Savio e Sindaco di Cesena Enzo
                          Lattuca, a seguito dell' Ordinanza emanata dal Ministro della Salute d' Intesa con il Presidente della Regione Emilia-
                          Romagna sulle misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell' emergenza Coronavirus ha disposto
                          appunto l' attivazione temporanea Centro Operativo Intercomunale. Si tratta, di una misura di coordinamento dell'
                          attività di Protezione Civile dei Centri Operativi Comunali già convocati da ciascun Comune dell' Unione Valle del
                          Savio come previsto dal Piano di Protezione Civile. La decisione è stata presa dal Presidente dell' Unione dopo la
                          pubblicazione dell' Ordinanza del Presidente Bonaccini e del Ministro Speranza, le cui direttive saranno valide fino a
                          domenica 1°

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 8
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[ § 1 5 4 6 8 3 9 5 § ]

                          lunedì 24 febbraio 2020

                                                                                   Cesena Today
                                                                            ambiente e protezione civile

                          marzo. La Regione Emilia-Romagna e il Ministero della Salute hanno disposto: la chiusura dei servizi educativi dell'
                          infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione
                          superiore, corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani ad esclusione dei
                          medici in formazione specialistica e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo le attività formative svolte a
                          distanza; la sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di aggregazione in
                          luogo pubblico o privato, anche di natura culturale, ludico, sportiva, ecc, svolti sia in luoghi chiusi che aperti al
                          pubblico; la sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, ad
                          eccezione delle biblioteche, nonché dell' efficacia delle disposizioni regolamentari sull' accesso libero o gratuito a
                          tali istituti o luoghi; la sospensione di ogni viaggio di istruzione sia sul territorio nazionale che estero; la previsione
                          dell' obbligo da parte di individui che hanno fatto ingresso in Emilia-Romagna da zone a rischio epidemiologico come
                          identificate dall' Organizzazione Mondiale della Sanità di comunicare tale circostanza al Dipartimento di Prevenzione
                          dell' Azienda sanitaria competente. Il Centro Operativo Intercomunale è composto dal Responsabile e Presidente
                          Enzo Lattuca, dai Dirigenti Paolo Carini, Matteo Gaggi e Andrea Lucchi. E' stato creato un numero comunale ad uso
                          pubblico per le richieste di informazioni in relazione all' applicazione locale dell' ordinanza emessa: 0547 603555
                          (attivo in orario di ufficio). Per quesiti di ordine generale sul tema del Coronavirus 2019-nCoV, resta attivo il numero
                          di pubblica utilità 1500 attivato dal Ministero della Salute. Per quanto riguarda le attività dei quartieri qualunque
                          attività o iniziativa autorizzata nelle sedi in capo al Servizio Partecipazione è sospesa fino al 1 marzo 2020, ad
                          eccezione di iniziative istituzionali (Consiglio di Quartiere). Possono rimanere aperti e continuare a svolgere l'
                          ordinaria attività i centri e i campi sportivi, il Palazzetto dello Sport, il campo di atletica, le piscine e le palestre private.
                          Sono invece sospese fino al 1 marzo tutte le manifestazioni e gare sportive. Sono annullati tutti gli eventi (incontri,
                          presentazioni, proiezioni, mostre...) aperti al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, ad eccezione
                          della Biblioteca per i servizi di prestiti e pubblica lettura. Rimangono sospese le attività di visite guidate alla Biblioteca
                          Malatestiana antica e alla Biblioteca Piana. Si ricorda, in caso di sintomatologia collegabile al Coronavirus (febbre e
                          sintomi respiratori), di non accedere direttamente alle strutture di Pronto Soccorso e neppure agli ambulatori dei
                          medici di famiglia, ma di contattare il proprio medico di medicina generale o, in caso di emergenza, il numero 118.

                                                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                  Pagina 9
CSV FC - Assiprov martedì, 25 febbraio 2020
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                          lunedì 24 febbraio 2020

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                                                                         ambiente e protezione civile

                          Coronavirus, sale il numero di positivi: nessun caso in Romagna, 19 in Emilia
                          Sono risultati positivi altri due pazienti di Piacenza, di cui uno è un operatore sanitario che è venuto in contatto con
                          un ricoverato proveniente dalla Lombardia

                          Salgono a 19 i casi positivi al Coronavirus in Emilia-Romagna, gli ultimi due
                          dei quali riscontrati a Piacenza: si tratta di due operatori dell' ospedale
                          cittadino venuti a contatto con un paziente positivo ricoverato.
                          Complessivamente, dunque, le persone risultate positive al tampone su tutto
                          il territorio regionale sono 16 a Piacenza, 2 a Parma e 1 a Modena. Tutti
                          riconducibili al focolaio lombardo. Grazie al lavoro svolto dall' intero sistema
                          sanitario, è stato possibile ricostruire per ognuno il percorso epidemico, e
                          pertanto tutti i contagi hanno provenienza nota, che porta sempre al primo
                          anello della catena, quella del basso Lodigiano. Più controlli e numero verde
                          Questo l' aggiornamento sul numero di contagiati e sulle misure adottate per
                          contrastare e contenere la diffusione del virus sul territorio regionale, fatto
                          oggi in Regione, a Bologna, dall' assessore alle Politiche per la Salute, Sergio
                          Venturi, che ha anche annunciato il numero verde regionale, 800.033.033,
                          attivo da domani e a disposizione delle persone che potranno chiamare per
                          avere informazioni e indicazioni sul comportamento da tenere in presenza di
                          sintomi sospetti. E da giovedì ai due laboratori finora operativi per l' esame
                          dei tamponi - il Crrem del Sant' Orsola di Bologna e quello dell' Università di Parma, per i quali è stata rafforzata l'
                          operatività con l' acquisto di ulteriori tecnologie - si aggiungerà quello di Pievesestina (Cesena), in capo all' Ausl
                          Romagna. Secondo il principio della massima precauzione, non solo in Italia ma anche in Emilia-Romagna si sta
                          eseguendo un elevato numero di tamponi (oltre mille in regione), e l' indicazione sul territorio regionale è quella di
                          effettuare tamponi e di eseguire una tac del torace a tutte le persone ricoverate con polmonite interstiziale. Inoltre,
                          questa sera a Piacenza sarà aperto il presidio medico avanzato a protezione degli operatori, che servirà a dividere
                          già all' ingresso i pazienti con possibili sintomi da Coronavirus dagli altri. "Stiamo cercando di fare tutto il possibile
                          per contrastare la diffusione del Coronavirus- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- adottando
                          misure precauzionali che ci chiamano, tutti quanti, a fare la nostra parte, collaborando in un impegno che sia
                          collettivo, dell' intera comunità regionale. Senza cedere ad allarmismi o panico di sorta: è in atto la piena
                          collaborazione con il Governo, le autorità sanitarie nazionali, la Protezione civile, la comunità scientifica, le altre
                          Regioni, i sindaci e ci sono tutte le condizioni per uscirne insieme, grazie a un lavoro di squadra nel quale l' Emilia-
                          Romagna ha già dato prova più volte di riuscire a fare bene e con efficacia. Sono peraltro orgoglioso del lavoro che
                          stanno facendo tutte le strutture, i professionisti, gli operatori coinvolti nella gestione di questa vicenda. La Regione
                          Emilia-Romagna garantirà l' effettuazione di ogni intervento ritenuto utile perassicurare a tutti per garantire la tutela
                          della salute pubblica e

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 10
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                          lunedì 24 febbraio 2020

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                                                                           ambiente e protezione civile

                          la migliore qualità delle prestazioni fornite ai cittadini". "Stiamo lavorando a pieno regime, e finora con buoni
                          risultati- ha affermato Venturi-. Essere riusciti a ricostruire tutto il percorso epidemiologico delle persone contagiate
                          è importantissimo, e siamo fiduciosi di poter continuare su questa strada, anche intensificando i controlli e i
                          tamponi. Non abbiamo nessun nuovo contagio di cui non ci spieghiamo la provenienza, e questo è positivo. Voglio
                          quindi ribadire e invitare tutti i cittadini, per quanto possibile, a non farsi prendere dal panico e da inutili allarmismi. Ma
                          voglio anche dire che non avremo nessuno scrupolo a denunciare chi sta diffondendo delle fake news: è un
                          comportamento infame quello di seminare terrore nelle persone". I casi di Coronavirus in Emilia-Romagna I 16 casi di
                          Piacenza riguardano tutte persone venute in contatto con malati (o perché parenti o perché operatori sanitari); dei
                          due contagiati a Parma, una è una donna cha a Codogno assisteva la madre ricoverata in ospedale, l' altro un uomo
                          che si era recato a ballare nel paese lombardo. L' unico caso di Modena, infine, riguarda un operatore edile che ha
                          frequentato per 2-3 settimane i luoghi infetti e anche in questo caso è venuto in contatto con una persona malata. I
                          provvedimenti assunti Tra i provvedimenti ricordati dall' assessore, il testo, trasmesso dalla Regione alle Prefetture,
                          con i chiarimenti applicativi dell' Ordinanza emanata ieri dal ministero della Salute e dal presidente della Regione, che
                          resterà in vigore fino a domenica 1^ marzo. Viene dato lo stop a tutte le manifestazioni e le iniziative che,
                          comportando l' afflusso di pubblico, esulano dall' ordinaria attività delle comunità locali. Le autorità territoriali
                          competenti potranno disporre ulteriori prescrizioni, in ragione di particolari esigenze delle comunità locali Previsti
                          anche specifici incontri in assessorato con farmacisti, medici di base e pediatri di libera scelta, alcuni dei quali già
                          fissati, per fare il punto della situazione ed esaminare insieme problemi e criticità; l' assessorato è al lavoro, inoltre,
                          per esaminare il tema della protezione degli operatori sanitari nelle carceri. Pronte 1 milione di mascherine per gli
                          operatori Intanto la Regione ha reperito 1 milione di mascherine chirurgiche da utilizzare negli ospedali e negli
                          ambulatori, a cui se ne aggiungeranno 500mila a settimana dalla prossima settimana, che saranno distribuite nei
                          territori agli operatori sanitari. A questo proposito, l' assessore ha ricordato che è stato chiesto al Dipartimento di
                          protezione civile, con cui la Regione è in costante contatto, di intervenire per aumentare la produzione nazionale dei
                          presidi più sofisticati di protezione individuale per gli operatori, come mascherine, calzari, cuffie. "Ringrazio ancora
                          una volta tutti gli operatori, dalla sanità alla Protezione civile, che stanno lavorando con il massimo impegno per
                          affrontare questa emergenza- ha concluso Venturi-. Stiamo operando a stretto contatto con il Ministero della Salute
                          e il Dipartimento nazionale di Protezione civile e da domani ci sarà un coordinamento tra i presidenti delle Regioni e il
                          ministero per concertare ancor più le misure da adottare"

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 11
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                                                                           ambiente e protezione civile

                          L' ira dei medici: «Siamo pochi e senza mezzi»
                          Il segretario dell' Anaao Carlo Palermo: la risposta all' urgenza attuale resa difficile da tagli degli ultimi anni. Serve più
                          personale in corsia

                                                                                                                                    Veronica Passeri

                          di Veronica Passeri ROMA Medici in prima linea per fronteggiare l'
                          infezione da Coronavirus e con non poche difficoltà. A cominciare dalla
                          «inadeguata» dotazione dei dispositivi di protezione e dagli organici
                          ridotti all' osso a causa delle «disastrose politiche di risparmio adottate
                          negli ultimi 10 anni». Insieme a «una gravissima carenza di personale» c'
                          è anche l' atavica insufficienza di posti letto. Una situazione, scrivono i
                          medici ospedalieri, che «rischia di indebolire la risposta ai casi più gravi
                          della sindrome Covid-19 che richiedono un supporto ventilatorio». Tutte
                          questioni che il sindacato di categoria Anaao-Assomed ha fatto presenti
                          al Ministero e alle Regioni. Al primo punto l' urgenza di «risorse aggiuntive
                          di personale, sia perché il tempo richiesto a trattare un caso sospetto
                          potrebbe andare a scapito della gestione ordinaria, con code e criticità
                          pericolose, sia perché è utile ridurre la attesa per l' esito dei tamponi». E
                          tutte queste responsabilità non possono ricadere sui medici. Negli
                          ospedali dell' Emilia Romagna, dove i casi registrati, secondo l' ultimo
                          bollettino della Protezione civile, sono 19, gli operatori sanitari si trovano nella «impossibilità di operare in sicurezza»
                          a causa di una dotazione insufficiente del kit di protezione. A denunciare la situazione è Ester Pasetti, segretario
                          regionale di Anaao-Assomed, che punta il dito contro la Regione pur ribadendo la «completa e piena disponibilità per
                          la gestione dell' emergenza». «Vi riterremo responsabili dei danni fisici al personale, se non messo nelle condizioni
                          ottimali di lavoro in protezione» ha scritto in una lettera inviata al governatore Stefano Bonaccini e all' assessore
                          regionale alla sanità Sergio Venturi. «Pretendiamo la puntuale applicazione delle direttive emanate dal ministero della
                          Salute e recepite dalle direttive regionali». Ma «nonostante i danni provocati in questo decennio, il nostro resta diritto
                          alla salute è nelle migliori mani possibili». Una riflessione sui tagli che il sindacato nazionale, guidato dal segretario
                          Carlo Palermo, ripropone parlando di una «situazione al collasso» già prima della crisi Covid-19. «Regioni ed Aziende
                          non pensino di scaricare sulle spalle dei soli medici ospedalieri il peso di una organizzazione emergenziale alla quale
                          devono partecipare tutti i settori della sanuità pubblica». C' è sia un problema di informazione perché i medici «non
                          possono essere lasciati senza indicazioni ufficiali» che pratico perché è «inammissibile» la mancanza di dispositivi di
                          sicurezza «adducendo un esaurimento scorte da industria manifatturiera». Indispensabile, come già sta avvenendo
                          in alcuni contesti, organizzare un triage pre-ospedaliero, con ambulanze dedicate e spazi idonei «distinti e separati»

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 12
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                          martedì 25 febbraio 2020

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                                                                        ambiente e protezione civile

                          dai Pronto soccorso. Per scongiurare quanto accaduto a Codogno dove «un solo malato ha fatto chiudere un
                          ospedale ed ha contagiato cinque tra medici ed infermieri». Non ultima la questione dei posti letto nelle rianimazioni
                          italiane, pochi e sempre occupati da pazienti con varie patologie. E' lecito domandarsi che fine faranno i pazienti
                          gravi del coronavirus, forse il 20%, se non vi potranno avere accesso. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019          Pagina 13
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                          martedì 25 febbraio 2020
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                                                                           ambiente e protezione civile

                          La prevenzione contro il virus: «Provvedimenti responsabili»
                          La situazione vista da Claudio Cancellieri, fino al 2016 direttore del reparto di Malattie infettive «Le decisioni prese
                          sono adeguate, difficile pensare ad altre. Il problema è trovare i pazienti zero»

                                                                                                                                        Fabio Gavelli.

                          «Non sono eccessivi né tardivi i provvedimenti presi dalla Regione Emilia-
                          Romagna, l' importante ora è circoscrivere il virus». Il dottor Claudio
                          Cancellieri, in pensione dal 2016, ha diretto il reparto di Malattie infettive
                          degli ospedali di Forlì e Cesena; ecco il suo punto sulla situazione del
                          coronavirus. Dottor Cancellieri, partiamo dai consigli da dare alle
                          persone. «Sono quelli riportati per esempio da Epicentro, il portale dell'
                          epidemiologia per la salute pubblica. In estrema sintesi: lavarsi spesso e
                          bene le mani, stare attenti a non sternutire in faccia ad altri, non toccarsi
                          occhi, naso e bocca con le mani e così via. Tutto è finalizzato a
                          contenere la diffusione del virus». L e i h a a v u t o a c h e f a r e
                          professionalmente con le precedenti epidemie. Che similitudini o
                          differenze riscontra? «Il Covid-19 appare meno letale della prima Sars,
                          perché molti infettati guariscono, ma ha una notevole capacità di
                          diffondersi». Il problema nasce dal fatto che è nuovo? «Sì, per questo
                          non c' è l' immunità di gregge, la popolazione è 'vergine' sotto il profilo
                          degli anticorpi. I più a rischio sono i soggetti fragili, malati e anziani». Oltre al virus si sviluppa anche la paura, che non
                          è mai una buona consigliera. «Capita perché nei grandi numeri dei contagiati qualcuno muore. Il problema potrebbe
                          sorgere qualora ci fosse l' esigenza di ricoverare tante persone a rischio, cosa che metterebbe in crisi il sistema
                          sanitario». I provvedimenti presi nella nostra regione sono sufficienti? «Al momento è difficile immaginarne
                          altri. Si è vista un' opportuna responsabilità. Però è già sfuggito dalle maglie della rete chi nelle settimane scorse è
                          andato o tornato dalla Cina utilizzando degli scali intermedi».

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 14
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                          martedì 25 febbraio 2020

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                                                                          ambiente e protezione civile

                          Perché i medici esperti di queste patologie manifestano punti di vista non omogenei? «Si è capito molto di questo
                          coronavirus, ma non ancora tutto, per esempio quanto è in grado di infettare». I casi di mortalità emersi in Italia sono
                          definiti in parte 'misteriosi' perché non si trova l' origine del contagio. «È ancora sconosciuto il paziente 'zero', quello
                          da cui è nato tutto. È probabile che il contagio risalga ad alcune settimane fa, a opera di un soggetto che non
                          presentava sintomi, che l' ha preso ed è guarito senza sapere di avere contratto il virus. A quel punto ha contagiato
                          altre persone e ricostruire questo percorso è molto complicato. Questa sembra l' unica spiegazione del fatto che
                          assistiamo a focolai così distanti fra loro». Cosa possiamo attenderci? «Mi risulta che la Protezione civile abbia
                          già preso in esame vari scenari e messo in campo la relativa organizzazione. L' auspicio è che si riesca a contenere
                          la propagazione del virus». Il vaccino quando arriverà? «Occorre tempo, il vaccino deve essere sicuro e ben
                          sperimentato, per ora non possiamo farci affidamento. Sui farmaci invece qualcosa si sta muovendo e potremmo
                          avere un riscontro positivo in tempi più brevi». Fabio Gavelli.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 15
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                          martedì 25 febbraio 2020
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                                                            Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena)
                                                                              csv e scenario locale

                          Avis Sarsina in assemblea 140 soci e 281 donazioni

                          SARSINA L' Avis comunale ha tenuto domenica scorsa l' assemblea annuale,
                          con la partecipazione del sindaco Enrico Cangini, del presidente della Banca di
                          Credito Cooperativo di Sarsina Mauro Fabbretti, del direttore sanitario dell' Avis
                          cesenate Paola Pieri, del consigliere regionale Avis Giampiero Montalti. Il
                          presidente Eris Bartolini ha illustrato il bilancio e le attività del 2019 e il
                          preventivo per il 2020. L' Avis Sarsina conta 140 soci attivi, con l' ingresso di 9
                          nuovi donatori. Nel corso del 2019 sono state 281 le donazioni. Le iniziative di
                          sensibilizzazione per la ricerca di nuovi donatori sono andate dalle camminate a
                          Vetracchio e a San Martino all' evento benessere col nordic walking, alla
                          collaborazione ad iniziative come Sagra della Pagnotta e " Sarsina senza
                          barriere". Inoltre è proseguita la collaborazione con la Caritas con l' invio di
                          pasta e zucchero. Numerose poi sono state le benemerenze assegnate ai soci
                          durante il pranzo sociale, a partire dai tre diplomi in oro per le 50 donazioni
                          raggiunte assegnati a Maurizio Giorgi, Matteo Soldati e Alberto Toni. Il diploma
                          in argento dorato per le 24 donazioni è andato a Nicola Fusai, Andrea Mariani,
                          Andrea Matassoni, Silvia Peruzzi, Rita Ravaioli, Sauro Salighini Il diploma di
                          benemerenza in argento per aver raggiunto le 16 donazioni è andato a Michela Caminati, Luca Ensini, Ivana
                          Lomartire, Erica Perini, Donatella Ravaioli e Valentino Tontini.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 16
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                          martedì 25 febbraio 2020
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                                                                             csv e scenario locale

                          SARSINA

                          Al Cammino di San Vicinio servono volontari

                          Il Cammino di San Vicinio è alla ricerca di volontari per effettuare
                          manutenzione ai sentieri, posizionare la nuova segnaletica per le varianti
                          ciclabili, modificare alcune tappe dei percorsi e sostituire diversi pali
                          consumati dagli agenti atmosferici. I cartelli e la nuova attrezzatura sono
                          già nella sede dell' associazione. Chi fosse interessato a dare una mano
                          può inviare una mail a info info@camminodisanvicino.it.

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 17
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                                                                             csv e scenario locale

                          Burraco solidale del Panathlon per l' associazione Aiuto Materno

                          Dal Panathlon Faenza un sostegno all' associazione "Aiuto materno
                          Luisa Valentini" La convivialità e il gioco del burraco diventano uno
                          strumento per la solidarietà grazie al Panathlon Club Faenza. Il sodalizio
                          manfredo ha infatti organizzato un torneo di burraco al ristorante hotel
                          Cavallino di Faenza, con l' obiettivo di raccogliere fondi per l'
                          associazione di volontariato "Aiuto Materno Luisa Valentini". Ben 40 i
                          tavoli e 160 le persone coinvolte nel gioco. Il ricavato, pari a 2100 euro,
                          sarà consegnato dal presidente del Panathlon Claudio Sintoni ad Andrea
                          Banzola, presidente di Aiuto materno durante il meeting mensile di
                          marzo. L' attività dell' associazione d i volontariato Aiuto Materno
                          consiste nell' erogazione di alimenti e prodotti monouso per bimbi alle
                          mamme meno fortunate. «La riuscita dell' evento - dice la vicepresidente
                          del Panathlon Faenza, Paola Pescerelli Lagorio - è frutto della
                          collaborazione di tante persone, dell' impegno del direttivo del Panathlon
                          e della collaborazione costruttiva di Aiuto Materno e del suo presidente».

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 18
[ § 1 5 4 6 8 4 0 0 § ]

                          martedì 25 febbraio 2020
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                                                                                    Avvenire
                                                                                   volontariato

                          Allarme Coronavirus

                          E il terzo settore si riorganizza per aiutare meglio i più poveri

                                                                                                                            CATERINA MACONI

                          l terzo settore milanese messo alla prova dal Coronavirus. La rete di
                          solidarietà cittadina sta ridefinendo il suo modo di operare. Sono
                          soprattutto gli assembramenti il problema da gestire. Ma le onlus s i
                          riorganizzano per non interrompere gli aiuti ai poveri ed evitare che siano
                          proprio gli ultimi a venire maggiormente colpiti da questa situazione.
                          Caritas ambrosiana ha preso una serie di provvedimenti. Le mense
                          continuano a funzionare, ma il pasto non verrà consumato nelle strutture,
                          ma distribuito in sacchetti e buste, in modo da evitare l' affollamento in un
                          unico locale. «Dal momento che i nostri ospiti vengono alla spicciolata e
                          non tutti insieme, riusciamo a fare in modo che non si formino code», fa
                          sapere Caritas. I centri di ascolto nelle parrocchie e gli sportelli restano
                          aperti ma solo su appuntamento, sempre per non affollare le sale d'
                          aspetto; su appuntamento anche le spese negli empori e botteghe
                          solidali. Sospese le attività di doposcuola e le scuole di italiano - in linea
                          con le decisioni prese a livello regionale -, mentre i centri di accoglienza
                          residenziali e notturni restano aperti. «Mentre invitiamo volontari e
                          operatori - ha detto il direttore di Caritas Luciano Gualzetti - ad attenersi scrupolosamente a queste indizioni
                          estendiamo a loro e a tutta la popolazione l' invito del nostro arcivescovo ad evitare allarmismo e rasse- gnazione,
                          coltivando invece prudenza e senso del limite. Occorre evitare che gli effetti di questa situazione di emergenza
                          ricadono fatalmente sui più deboli, a cui non deve venir meno la prossimità degli operatori, dei volontari e delle
                          comunità tutte». Non per tutte le associazioni è stato possibile garantire la continuità del servizio. Pane Quotidiano
                          per esempio non riesce più a distribuire le 3mila spese che dal lunedì al sabato dà a chi si presenta alla porta delle
                          due sedi milanesi. «Il problema - fanno sapere dall' associazione - è che si formano lunghe file e spesso ci sono tanti
                          pensionati, che sono i soggetti più a rischio». La decisione riguarda, per ora, questa settimana, in attesa di nuove
                          disposizioni. Alla Casa della carità, invece, sono stati sospesi temporaneamente il servizio di prima accoglienza
                          aperto all' esterno - il centro di ascolto, lo sportello legale e quello delle residenze - anche se si sta ipotizzando di
                          aprirli su appuntamento. Non si fermano le attività di accoglienza residenziale per i 140 ospiti, per cui è stata
                          disposta una sanificazione straordinaria degli ambienti. Altra questione per il terzo settore riguarda i volontari: sono
                          loro che portano avanti le attività ma spesso sono anziani e pensionati, ora a casa a fare da baby-sitter ai nipoti che
                          non vanno a scuola. Anche le Caritas diocesane di Crema, Cremona, Lodi e Mantova - ad esclusione della 'Zona
                          rossa' - condividono

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 19
[ § 1 5 4 6 8 4 0 0 § ]

                          martedì 25 febbraio 2020

                                                                                    Avvenire
                                                                                   volontariato

                          l' adozione delle misure già elencate per la Caritas ambrosiana. E quindi: centri di ascolto e sportelli aperti su
                          appuntamento, con la possibilità di colloqui anche telefonici; empori e botteghe solidali per generi di prima necessità,
                          sempre su appuntamento; mense con pasti distribuiti in sacchetti; dormitori aperti, a cui si suggerisce di predisporre
                          una scheda giornaliera di valutazione delle condizioni di salute delle persone accolte. RIPRODUZIONE RISERVATA
                          Le mense Caritas continueranno a funzionare ma il cibo verrà distribuito nei sacchetti per evitare assembramenti.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 20
[ § 1 5 4 6 8 4 0 2 § ]

                          martedì 25 febbraio 2020
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                                                                            Corriere della Sera
                                                                                   volontariato

                          Il progetto di Smemolab con Gherardo Colombo

                          «Dentro Tutti», la grande scommessa sui giovani

                          Il network del pensiero positivo comincia dall' Europa e dalla Costituzione.
                          Come spiegano i fondatori di «Dentro Tutti», Giuliano Bianucci e Roberto Di
                          Giovan Paolo, «da queste due basi possiamo recuperare l' idea di Stato come
                          cosa di tutti e possiamo concordare sull' idea che da qui si possa partire per
                          accompagnare i cittadini in una crescita sociale e condivisa». Nato da un
                          progetto dell' impresa sociale Smemolab, del Forum del Terzo settore e del
                          Csvnet, in collaborazione con Next Economia e con Buone Notizie tra i media
                          partner, «Dentro tutti» è una grande testata multicanale, una sorta di archivio-
                          museo delle buone pratiche, dell' impegno solidale, della cittadinanza attiva.
                          Punto di partenza è il Terzo settore, cioè «tutte le persone capaci di
                          impegnarsi a favore degli altri, cercare soluzioni ai problemi, metterci la
                          faccia». Il risultato, pronto intorno a settembre, sarà un insieme di materiale
                          online creato da associazioni, comitati, hackaton, fondazioni, aziende, tutti i
                          tipi di media, che verrà essere messo a disposizione delle scuole e che parlerà
                          soprattutto ai giovani. Il network della positività conterà poi sulla scuderia dei
                          comici e degli attori di Smemoranda: «Da sempre - commenta Michele
                          Mozzati, del duo Gino e Michele - ci occupiamo di questi temi e vorremmo che tra i giovani crescessero un po' il
                          senso del sociale e del politico nell' accezione più larga. Ci teniamo, a partire dalla Costituzione italiana che è alla
                          base della nostra democrazia». Un concetto che anche Gherardo Colombo - tra i primi a sostenere l' iniziativa -
                          sottolinea con forza: « Io ci sono - dice riprendendo lo slogan della campagna - perché penso che la Costituzione
                          debba essere non solo conosciuta ma stare proprio al centro della nostra vita quotidiana, come pratica concreta. E
                          che questo vada spiegato soprattutto ai giovani».

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 21
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                                                                            Corriere della Sera
                                                                                   volontariato

                          «Mettiamo in rete chi pensa positivo»

                                                                                                                            di PAOLO FOSCHINI

                          C' è Gherardo Colombo in alto a sinistra: «Ci sono anch' io», dice. Ci sono Gino
                          e Michele: «Ci siamo anche noi». Lella Costa e Riccardo Bonacina, il fondatore
                          di Vita : «Ci sono anch' io». Uomini e donne di cultura e di spettacolo, del
                          volontariato e dell' impresa sociale, dell' università e dell' economia: «Ci sono
                          anch' io», dicono tutti. Tutti e ciascuno (per adesso sono una trentina, ma l'
                          invito a unirsi al gruppo è rivolto a chiunque) in primo piano sul poster. Per
                          «metterci la faccia». «E naturalmente ci sono anch' io», dice Claudia Fiaschi.
                          Portavoce del Forum nazionale del Terzo settore. Ma metter la faccia su
                          cosa? «Sulla campagna di lancio di questa nuova piattaforma che si chiama
                          Dentro Tutti. Un network aperto. Per la condivisione del Pensiero Positivo.
                          Niente di astratto, l' esatto contrario. Condivisione di esperienze e contenuti.
                          Positivi». È questa l' impresa per cui il Forum che riunisce il Terzo settore
                          italiano più Csvnet (la rete dei Centri di servizio volontariato) e Next Economia
                          (che riunisce oltre 40 organizzazioni di tutta Italia impegnate a costruire una
                          «Nuova economia per tutti») hanno formato un quartetto di promotori attorno
                          a SmemoLab, l' impresa sociale nata da Smemoranda per «coinvolgere i
                          giovani» nella «progettazione e realizzazione di contenuti, temi e canali di una nuova educazione civica 4.0».
                          Insomma l' idea del network «Dentro Tutti» ha preso forma dall' insieme di tutte questa forze e con il sostegno di
                          altre ancora, imprese e mediapartner tra cui Buone Notizie . E cos' è, in definitiva? «L' immagine che rende meglio è
                          quella descritta dagli amici di Smemolab, un museo virtual e. Continuamente aggiornato. Suddiviso in stanze
                          tematiche le quali derivano da una stanza centrale intitolata alla Costituzione italiana. Le stanze circostanti sono
                          attualmente una dozzina, ma potrebbero aumentare: dalla Cultura alla Cittadinanza attiva, dal benessere al
                          Volontariato, dall' Inclusione all' Educazione digitale e così via. Dentro queste stanze i partner importano i loro
                          contenuti di civismo, così come le esperienze compiute o di cui sono testimoni». Lo scopo? «Far circolare la
                          conoscenza di quello che succede in questi mondi, usando un linguaggio accessibile ma allo stesso tempo non
                          sciatto, e che anzi sia capace di sorprendere e attrarre».

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019         Pagina 22
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                          martedì 25 febbraio 2020

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                                                                                   volontariato

                          Come funzionerà la piattaforma? «Immagino che sarà una costruzione molto disordinata. Ma ormai è
                          dimostrato che le mappe concettuali invecchiano velocemente: questa avrà il pregio, tra gli altri, di essere in
                          evoluzione costante. Ciascuno dei partner organizzerà i contenuti di una stanza, partendo dai propri riferimenti. Ma la
                          rete dei partner può espandersi all' infinito». Quale risultato vi aspettate? «Intanto il fatto che questi contenuti
                          possano tornare di moda. E che questo approccio possa diventare corale. Per far crescere la consapevolezza di
                          quanto c' è di buono nel Paese, di quanta attività sociale c' è in giro. E di quanta gente, di fronte a un problema, non si
                          mette a gridare cercando un colpevole ma lavora in cerca di una soluzione». Una cosa fatta «tutti insieme», detto a
                          chi ha orecchi per intendere, ha pochi precedenti anche dentro il Terzo settore... «È un mondo vasto. E quando si è
                          tanti la collaborazione non è sempre una virtù semplice da praticare. Questa esperienza è un passo importantissimo
                          in tale direzione, proprio per aiutare ciascuno non solo a conoscere ma a riconoscere il valore del lavoro dell' altro. E
                          questa è la base di ogni collaborazione che voglia funzionare».

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 23
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                                                                                    volontariato

                          Se donare costa Beni al macero (nuovi di zecca)

                                                                                                                               FAUSTA CHIESA

                          iati perché passati di moda. Il caso ha investito il brand britannico Burberry a
                          luglio del 2018 e ha fatto scalpore, anche perché altri marchi hanno ammesso
                          di eliminare fisicamente i fondi di magazzino. A gennaio del 2019, il magazine
                          francese Capital ha scoperto che anche Amazon distrugge i prodotti invenduti:
                          libri, giocattoli, televisori. L' 11 febbraio la Francia ha approvato la legge anti
                          gaspillage (contro lo spreco) che vieta, a partire dal 2022, la eliminazione di
                          prodotti non solo alle case di moda ma anche ai produttori di articoli elettrici
                          ed elettronici, cosmetici e igiene della persona. Il ministro per la Transizione
                          ecologica Elisabeth Born ha rivelato all' anno nel suo Paese sono distrutti 630
                          milioni di euro di beni non alimentari praticamente nuovi, perché invenduti. In
                          Italia accade lo stesso. Ogni anno vengono stampati milioni di libri (152,6
                          milioni nel 2018 esclusi i volumi scolastici, universitari e professionali) e si
                          stima che centinaia di migliaia di copie nuove e recenti (il dato ufficiale non è
                          comunicato dalle aziende editoriali) siano distrutti dagli stessi editori perché
                          invendute. La stessa sorte tocca ai prodotti che l' ecommerce non riesce a
                          vendere. In base all' inchiesta «Amazon, uno smaltimento al di sopra di ogni
                          sospetto» realizzata da Rosario Daniele Guzzo, Elisabetta Muratori e Roberto Pisano e che ha vinto il Premio Mani
                          Tese per il Giornalismo Investigativo e Sociale, il gigante dell' ecommerce distrugge mensilmente fino a centomila
                          prodotti nuovi. Il motivo? La distruzione costava meno rispetto alla restituzione. Amazon ha rivisto le tariffe lo
                          scorso settembre 2019 aumentando le tariffe di smaltimento a livello globale. Perché non donare? Il gruppo risponde
                          così: «Le normative in Italia - spiega Adam Elman, Sustainability Senior Lead del gruppo in Europa - impongono alle
                          aziende il pagamento dell' Iva sul costo del bene donato, a eccezione di poche categorie di prodotti. Pertanto, vi è un
                          disincentivo finanziario per le imprese a donare beni. Tra queste sono compresi i partner indipendenti che vendono
                          direttamente i loro prodotti ai clienti Amazon, poiché al contrario non vi è alcun costo Iva per lo smaltimento dei beni.
                          Per poter beneficiare dello sgravio Iva, il destinatario della donazione (ovvero le charity ) deve rilasciare un
                          certificato trimestrale al donatore. Ciò comporta un onere amministrativo sproporzionato per le organizzazioni di
                          beneficenza». Eppure l' Italia è stata all' avanguardia nel dotarsi di una legge contro lo spreco. Era il 2016 e il
                          Parlamento sull' onda dell' entusiasmo dell' Expo di Milano approva la cosiddetta «Legge Gadda» (la numero 166), dal
                          nome della relatrice, la deputata Maria Chiara Gadda. La legge prevede facilitazioni burocratiche e sgravi fiscali per
                          chi dona cibo e farmaci. Nel 2018

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 24
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                          martedì 25 febbraio 2020

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                                                                                   volontariato

                          la platea è stata allargata a cartoleria e cancelleria, presidi medico-chirurgici (cerotti, garze, pannolini), igiene per
                          casa e persona. L' ultima aggiunta di inizio febbraio sono i libri, che hanno ora la possibilità di salvarsi dal macero.
                          «La legge 166 - precisa Maria Chiara Gadda, ancora parlamentare - riguarda le eccedenze, prodotti che non hanno più
                          valore commerciale e mira al benessere delle persone. Non è una legge per svuotare i magazzini, ma di risposta al
                          bisogno delle persone. Lo Stato rinuncia alle entrate fiscali se in coerenza con la solidarietà. E chi dice che la legge
                          ha problematiche prima dovrebbe leggerla e provare a metterla in pratica come fanno da anni centinaia di aziende e
                          centinaia di enti del Terzo settore». La legge Gadda, sostengono le organizzazioni non profit, funziona bene. «Ha
                          organizzato vari provvedimenti con una logica di promozione e non di obbligo sanzionatorio - commenta il
                          presidente di Fondazione Banco Alimentare Giovanni Bruno - e ha incentivato le aziende a donare favorendo la
                          relazione tra mondo profit e mondo non profit e anche le istituzioni». Altri prodotti, però, potrebbero essere inseriti.
                          «Io e altri Banchi lo abbiamo sollecitato - aggiunge Bruno - e questo non tanto o non soltanto per gli sgravi fiscali, ma
                          per il riverbero mediatico che la legge dà e che stimola le aziende a donare». Si pensi, per esempio, al Banco
                          Informatico Tecnologico e al Banco Building. Un appello che non è sfuggito a Gadda. «A dicembre avevo preparato
                          un emendamento alla legge di Bilancio 2020 che prevedeva di inserire prodotti tessili, ma non è stato possibile
                          presentarlo perché la legge è stata blindata. Lo ripresenterò». Un modo per non distruggere i prodotti e anzi utilizzarli
                          per una buona causa c' è: l' esempio è quello di Nexive, l' operatore privato del mercato postale che l' anno scorso ha
                          messo all' asta 190 prodotti spediti e mai reclamati dai proprietari. Il ricavato della vendita è stato devoluto a
                          sostegno della campagna «Dona futuro» contro l' abbandono scolastico dell' Istituto Italiano della Donazione.

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