Media Monitoring per 04-01-2019 - Rassegna stampa del 03-01-2019 - Ruggi d'Aragona
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 AOU Ruggi: domani presentazione del calendario dedicato alle donazioni di organi e tessuti .................................................................................................................................. 1 Novità al Ruggi d'Aragona di Salerno: arriva il "bed manager" ........................................ 2 Ruggi: un calendario artistico sulla donazione degli organi e del sangue, alla presenza di De Luca ............................................................................................................................ 3 Sanità in Campania: ecco il nuovo piano in 8 punti. Nuovo ospedale a Salerno e ampliamento del Tortora a Pagani .................................................................................. 4 Boom di trapianti, un calendario per raccogliere fondi ...................................................... 6 Nuovo ospedale a Salerno e ampliamento a Pagani ........................................................... 7 Ruggi, niente assalto al pronto soccorso Scatta il nuovo piano ........................................ 9 Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 11 Camici bianchi in rivolta per l' Umberto I «Presidio da potenziare, i numeri ci sono» .............................................................................................................................................. 11 Da un ospedale all'altro, muore una donna ........................................................................ 13 Incidenza tumorale: Salerno penultima in Campania ........................................................ 15 Morì dopo ore di attesa in corsia due medici rischiano il processo ................................ 17 Pazienti psichiatrici Dopo 2 anni attiva la struttura one day .......................................... 19 Sangue, un bene di tutti Aumentano le donazioni ............................................................ 21 Sanità Campania ............................................................................................................................. 23 Cardarelli, la situazione torna esplosiva 300 arrivi in 24 ore al pronto soccorso ........ 23 Medici in pensione, caccia al sostituito ............................................................................... 25 Meningite, nuovo caso chirurgo quarantenne in fin di vita al Cotugno ......................... 27 Miceli critico: sono andato via e l' unità operativa si è dissolta ..................................... 29 Ospedali riuniti, Fsi-Usae all' attacco: «È caos nella gestione dei pazienti» ................. 31 Piano ospedaliero, ritirato il ricorso .................................................................................... 33 Riabilitazione post -infarto reparto chiuso ......................................................................... 34 Sanità, otto punti per uscire dal commissariamento ........................................................ 36 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 38 I pazienti? con il medico sono bugiardi inguaribili. ........................................................... 38 "Voglio più efficienza ma l' unità nazionale non è in discussione" ................................. 40 «LA MIGLIORE MEDICINA SIAMO NOI .................................................................................... 42 «LE CURE MEDICHE? IL PRIMO DEI DIRITTI UMANI» ........................................................... 44 «Sono stanco dei politici incompetenti» .............................................................................. 46 Il miglior virologo al mondo è italiano Ma da noi non lo dice (quasi) nessuno ............. 48 IL PAPA DONA UN OSPEDALE AI POVERI IN VATICANO ..................................................... 50 Influenza, il picco arriva con la Befana ................................................................................ 52 La dieta su misura? Inizia con la foto di muscoli ossa e mente ....................................... 54 Lettera di 130 scienziati contro le nuove fake news (e fake analisi) sui vaccini .......... 56 LUNGA VITA (PIÙ AL NORD) ................................................................................................... 60 Medici tedeschi: sono pelandroni ......................................................................................... 62 Neolaureati contro gli operatori del 118. La regione Sicilia fa litigare i giovani medici .............................................................................................................................................. 64 Professioni sanitarie, un freno agli abusi ........................................................................... 66 Se la ricerca italiana sui vaccini tocca il nervo scoperto della scienza .......................... 68 Tutti pazzi per l' autonomia Tredici regioni chiedono più competenze e risorse ......... 70
02/01/2019 liratv.com EAV: € 212 Lettori: 167 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web AOU Ruggi: domani presentazione del calendario dedicato alle donazioni di organi e tessuti Meno feriti per i botti di Capodanno ma anche meno accessi, complessivamente, al pronto soccorso dell’Ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno. Il dato riceve la conferma dal direttore di presidio, Angelo Gerbasio, che rileva come abbiano funzionato le campagne di informazione di queste settimane. E se il 2019 inizia nel migliore dei modi per il Ruggi, il 2018 si è chiuso in positivo con un record-su espianti e trapianti. Anche per questo, il calendario aziendale che sarà presentato domani dal direttore generale Giuseppe Longo e dal presidente della Regione Vincenzo De Luca è interamente dedicato alla donazione di organi, sangue e tessuti. Dodici artisti campani dedicano altrettante frasi perché la gente guardi senza paura alla possibilità di donare ad altri una speranza di vita. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
02/01/2019 salernotoday.it EAV: € 794 Lettori: 7.133 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Novità al Ruggi d'Aragona di Salerno: arriva il "bed manager" Il suo compito è quello di garantire l’appropriatezza dei ricoveri, tra il problema del sovraffollamento dei Pronto soccorso e quello della diminuzione dei posti letto nelle unità operative Novità in arrivo all’azienda ospedaliera- universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno. A breve – riporta Salernosanita - sarà istituita la figura del bed manager. Il team Il team, presso la direzione medica di presidio, prevede: un dirigente medico individuato dal direttore medico di presidio come responsabile di I.A.S. ,” Bed Management e Patient Flow”, presso la Dmp; un Cpsi della D.M.P.per la figura del “Bed Manager”; un assistente sociale che prenderà in carico i pazienti a maggiore rischio di difficoltà di dimissione già dal momento dell’accettazione al Pronto Soccorso e/o al momento del ricovero nelle unità operative attivando tutte le dovute procedure per : assistenza domiciliare integrata e dimissione protetta socio-sanitaria; un collaboratore amministrativo per le attività quotidiane di competenza; un dirigente medico di Triage, il quale dovrà attivare direttamente, per i Codici Bianchi, la prenotazione in lista di attesa di DH o visita specialistica ambulatoriale a cui il paziente potrà accedere, con successiva impegnativa del proprio medico curante, evitando, così, iperafflusso al P.S. e garantendo comunque una corretta ed efficace presa in carico. Il ruolo Il bed manager è la figura interna all’assetto organizzativo di un ospedale nata per garantire l’appropriatezza dei ricoveri, tra il problema del sovraffollamento dei Pronto soccorso e quello della diminuzione dei posti letto nelle unità operative. Si tratta di un ruolo ad appannaggio non esclusivamente infermieristico, ma è evidente come l'infermiere sia il professionista sanitario che maggiormente racchiude ed amalgama nel proprio bagaglio di competenze le caratteristiche necessarie all’assolvimento di questa importante funzione. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
02/01/2019 salernotoday.it EAV: € 780 Lettori: 7.133 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Ruggi: un calendario artistico sulla donazione degli organi e del sangue, alla presenza di De Luca Dodici eccellenti artisti campani e non, hanno dedicano dodici frasi per i dodici mesi dell’anno, per sensibilizzare e invitare i cittadini a guardare alla donazione senza paura Promuovere la donazione di organi, sangue e tessuti: questo il tema del calendario aziendale per l’anno 2019 che sarà presentato a Salerno, giovedì 3 gennaio, alle ore 10.30, nell’Aula Scozia dell’AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Gli artisti Dodici eccellenti artisti campani e non, hanno dedicano dodici frasi per i dodici mesi dell’anno, per sensibilizzare e invitare i cittadini a guardare alla donazione senza paura, anzi con la consapevolezza di contribuire alla speranza di vita per tante altri cittadini. Tra i presenti, anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
02/01/2019 puntoagronews.it EAV: € 484 Lettori: 1.500 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Sanità in Campania: ecco il nuovo piano in 8 punti. Nuovo ospedale a Salerno e ampliamento del Tortora a Pagani Il mantenimento dell'equilibrio economico e il miglioramento della qualita' dell'assistenza, insieme alla garanzia di un accesso equo ed omogeneo alle cure, a un programma di informatizzazione delle reti assistenziali, al riorientamento dell'assistenza territoriale, all'ammodernamento dell'edilizia sanitaria, all'arruolamento di personale e alla riduzione della mobilita' passiva. Sono questi gli 8 punti su cui si basa il piano triennale 2019-2021 di sviluppo e riqualificazione della sanita' campana, il programma con cui la Regione definisce il percorso per uscire dal commissariamento e tornare alla gestione ordinaria. Il piano, che reca la firma del governatore e commissario alla sanita' Vincenzo De Luca, dopo essere stato inviato ai ministeri della Salute e dell'Economia per l'approvazione del Cdm, ha ricevuto la presa d'atto della giunta regionale il 28 dicembre scorso. Il ministro Giulia Grillo si era gia' detta "disponibile" a valutare strumenti alternativi ai piani di rientro e tra i temi oggetto dell'attenzione del dicastero alla Salute nei primi mesi del 2019 ci sara' proprio il caso commissariamento Campania. Ma se da un lato De Luca insiste su una repentina uscita dal piano di rientro visto l'equilibrio finanziario raggiunto, dall'altro il governo potrebbe esprimersi sulla nomina di un commissario diverso dal governatore dopo il via libera a un emendamento inserito nel decreto fiscale che dispone l'incompatibilita' tra le due cariche. Il punto principale del piano triennale per l'uscita dal piano rientro riguarda proprio il risanamento economico del comparto. "Negli ultimi due anni - si legge nel piano - la Regione Campania ha potuto mostrare ai tavoli ministeriali una nuova attendibilita' e credibilita' in termini di programmazione ed esiti di salute nel processo di risanamento contabile ed assistenziale". Il recupero nel periodo 2016/2018 "e' caratterizzato da una consolidata stabilizzazione economico-finanziaria e da una marcata crescita per gli indicatori che misurano i processi assistenziali", in particolare i risultati economici fanno registrare un segno positivo tra il 2013 e il 2017 e, in proiezione, anche per il 2018 mentre i punti nella griglia Lea sono passati dai 106 del 2015 ai 152 nel 2017, vicini all'obiettivo dei 160 punti che la Regione "ritiene di superare per il 2018". Le migliori performance che hanno fatto guadagnare punti alla Campania nella griglia Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Lea riguardano i vaccini, l'assistenza distrettuale agli anziani, i tassi di ospedalizzazione e di ricovero diagnostico, la percentuale ridotta di parti cesarei e di interventi per fratture al femore. Da questo si parte per un piano che, come dispone la finanziaria 2010, se venisse approvato farebbe cessare il commissariamento secondo i tempi e le procedure definiti nel piano stesso per il passaggio alla gestione ordinaria e aprirebbe agli obiettivi per il triennio 2019/2021 basati sugli 8 driver fondamentali fissati dalla Regione. Il nuovo "paradigma attorno a cui ruota il piano - si legge nel documento - e' il 'Paziente al centro del sistema' che diventa il fattore chiave per migliorare l'intero sistema sanitario regionale". Un presupposto su cui si fondano tutta una serie di interventi strettamente legati alla realizzazione del piano ospedaliero 2019-2021, approvato dal ministero della Salute nei giorni successivi al Natale. Tra gli investimenti in sanita', un focus a parte merita il piano per l'edilizia sanitaria dalla Regione che punta su strutture "sicure, moderne e dotate di tecnologie all'avanguardia". L'offerta ospedaliera prevede la realizzazione di 5 nuovi ospedali che sostituiscono 6 strutture realizzate tra gli anni Cinquanta e Settanta. Si tratta dei nosocomi di Salerno, del San Paolo di Napoli, di Giugliano, Sessa Aurunca e del nuovo ospedale della Penisola Sorrentina, che sostituira' i due presidi di Vico Equense e Sorrento. Previsto l'ampliamento di 8 ospedali (Incurabili di Napoli, i nosocomi di Pozzuoli, Ischia, Nola, Gragnano, Boscotrecase, Marcianise dell'Asl di Caserta e Pagani dell'Asl di Salerno). Per sei aziende ospedaliere (il Cardarelli di Napoli, l'azienda ospedaliera dell'universita' di Napoli Federico II, gli ospedali Ruggi di Salerno, San Pio di Benevento, il Santobono Pausillipon e l'azienda dei Colli di Napoli) si prevede un piano di efficientamento energetico mentre e' in programma l'apertura o riconversione di nuove strutture territoriali per potenziare il modello assistenziale secondo la rete hub/spoke. Un programma di investimenti per l'aggiornamento del parco tecnologico - con previsioni di acquisto e collaudo al 90% entro la fine del 2020 - consentira', tra l'altro, la riduzione delle liste d'attesa - con garanzia di rispetto dei tempi per il 90% delle prestazioni di priorita' B e D entro il 2019 - e della mobilita' passiva extraregionale e internazionale. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
03/01/2019 Pagina 26 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 4.972 Lettori: 133.364 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Boom di trapianti, un calendario per raccogliere fondi Sarà presentato stamattina il calendario del Ruggi per incentivare le donazioni. All' iniziativa hanno aderito eccellenti artisti campani e non, che hanno dedicano dodici frasi per i dodici mesi dell' anno, per sensibilizzare e invitare i cittadini a guardare alla donazione senza paura, anzi con la consapevolezza di contribuire alla speranza di vita per tante altri cittadini. All' appuntamento sarà presente anche il governatore Vincenzo De Luca. Ad annunciarlo, nel corso del resoconto delle attività del 2018, era stato direttamente il manager Giuseppe Longo, confermando come il 2018, in tema di donazioni, si fosse chiuso più che positivamente per l' azienda ospedaliera e la provincia, dove si registra una decisa impennata nei consensi al prelievo di organi e tessuti espressi attraverso il ritiro o il rinnovo della carta d' identità. Numeri eccezionali, se si pensa che fino a qualche anno fa il numero delle donazioni era pressoché nullo e se rapportati a quelli della regione Campania, dove Salerno si attesta al primo posto, con le 6 mila adesioni già espresse. Solo alcune settimane fa, poi, al Ruggi, per la prima volta in Italia, si registrarono 3 donazioni in contemporanea. La procedura è molto semplice. Quando si ritira o si rinnova la carta d' identità, ogni maggiorenne può richiedere all' ufficiale d' anagrafe il modulo per la dichiarazione, riportando nel campo indicato la propria volontà, firmarla e riconsegnarla all' operatore. La decisione viene trasmessa in tempo reale al Sistema informativo trapianti, la banca dati del ministero della Salute, che raccoglie tutte le dichiarazioni. sa.ru. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
03/01/2019 Pagina 7 EAV: € 1.156 Lettori: 29.750 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Nuovo ospedale a Salerno e ampliamento a Pagani Il mantenimento dell' equilibrio economico e il miglioramento della qualità dell' assistenza, insieme alla garanzia di un accesso equo ed omogeneo alle cure, a un programma di informatizzazione delle reti assistenziali, al riorientamento dell' assistenza territoriale, all' ammodernamento dell' edilizia sanitaria, all' arruolamento di personale e alla riduzione della mobilità passiva. Sono questi gli 8 punti su cui si basa il piano triennale 2019-2021 di sviluppo e riqualificazione della sanità campana, il programma con cui la Regione definisce il percorso per uscire dal commissariamento e tornare alla gestione ordinaria. Il piano, che reca la firma del governatore e commissario alla sanità Vincenzo De Luca, dopo essere stato inviato ai ministeri della Salute e dell' Economia per l' approvazione del Cdm, ha ricevuto la presa d' atto della giunta regionale il 28 dicembre scorso. Il punto principale del piano triennale per l' uscita dal piano rientro riguarda proprio il risanamento economico del comparto. Il nuovo «paradigma attorno a cui ruota il piano - si legge nel documento - è il "Paziente al centro del sistema" che diventa il fattore chiave per migliorare l' intero sistema sanitario regionale». Un presupposto su cui si fondano tutta una serie di interventi stretta mente legati alla realizzazione del piano ospedaliero 2019-2021, approvato dal ministero della Salute nei giorni successivi al Natale. Tra gli investimenti in sanità, un focus a parte merita il piano per l' edilizia sanitaria dalla Regione che punta su strutture «sicure, moderne e dotate di tecnologie all' avanguardia». L' offerta ospedaliera prevede la realizzazione di 5 nuovi ospedali che sostituiscono 6 strutture realizzate tra gli anni Cinquanta e Settanta. Si tratta dei nosocomi di Salerno, del San Paolo di Napoli, di Giugliano, Sessa Aurunca e del nuovo ospedale della Penisola Sorrentina, che sostituirà i due presidi di Vico Equense e Sorrento. Previsto l' ampliamento di 8 ospedali (Incurabili di Napoli, i nosocomi di Pozzuoli, Ischia, Nola, Gragnano, Boscotrecase, Marcianise dell' Asl di Caserta e Pagani dell' Asl di Salerno). Per sei aziende ospedaliere (il Cardarelli di Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Napoli, l' azienda ospedaliera dell' università di Napoli Federico II, gli ospedali Ruggi di Salerno, San Pio di Benevento, il Santobono Pausillipon e l' azienda dei Colli di Napoli) si prevede un piano di efficientamento energetico mentre è in programma l' apertura o riconversione di nuove strutture territoriali per potenziare il modello assistenziale secondo la rete hub/spoke. Un programma di investimenti per l' aggiornamento del parco tecnologico - con previsioni di acquisto e collaudo al 90% entro la fine del 2020 - consentirà, tra l' altro, la riduzione delle liste d' attesa - con garanzia di rispetto dei tempi per il 90% delle prestazioni di priorità B e D entro il 2019 - e della mobilità passiva extraregionale e internazionale. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
03/01/2019 Pagina 26 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 11.035 Lettori: 133.364 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Ruggi, niente assalto al pronto soccorso Scatta il nuovo piano Sabino Russo Nessun «assalto di Natale» al pronto soccorso del Ruggi. Dopo i boom di arrivi in via San Leonardo degli ultimi anni, il sistema dell' emergenza-urgenza dell' azienda ospedaliera universitaria regge bene alla grande mole di accessi, che continuano ad attestarsi intorno ai 250-300 al giorno. Numeri, questi, che potrebbero registrare una impennata nei prossimi giorni, con l' arrivo previsto del grande freddo. Nel frattempo, la Regione ha deliberato la nuova riorganizzazione ospedaliera, che prevede 6 pronto soccorso, a cui si aggiungono Agropoli, Polla e Ravello, 1 Dea di secondo livello e 6 Dea di primo livello. RUGGI È Dea (dipartimento emergenza-urgenza) di II livello (con annessi stabilimenti di Cava, Mercato San Severino, Da Procida e Ravello) al servizio dell' intera provincia. Funge da hub (centro di eccellenza) nella rete dell' ictus, in quella cardiologica e in quella delle emergenze digestive, nonché centrale operativa nella rete traumatologica, spoke (centro ospedaliero periferico) di II livello per la terapia del dolore nella rete delle emergenze pediatriche. Tra le novità, vengono programmate nuove attività: chirurgia plastica, reumatologia, nonché l' unità spinale e neuro- riabilitazione. Mercato San Severino e Cava rimangono sede di pronto soccorso, facendo fronte a 155 mila accessi complessivi nel corso dell' anno. Il Da Procida riveste un ruolo rilevante nell' area della riabilitazione, anche con l' assegnazione di nuovi posti letto di lungodegenza. Il piano prevede la rimodulazione complessiva per 14 posti letto con una area funzionale omogenea (neurologia e pneumologia), 56 di riabilitazione intensiva in costanza di ricovero, 22 posti di neuro-riabilitazione con centro risvegli, 15 di unità spinale e 30 di lungodegenza. Ravello, infine, conserva i 20 posti letto. AGRO NOCERINO SARNESE Sono 6 i Dea di I livello e sono programmati a Vallo, Nocera, Eboli/Battipaglia/Roccadaspide, Sarno, Polla e Sapri. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Nocera è spoke nella rete ictus, hub in quella cardiologica, oltre a centro trauma di zona. È spoke nella rete delle emergenze pediatriche, in quelle digestive e riceve un potenziamento globale delle discipline esistenti. A Nocera resta annesso l' ospedale di Pagani, che rappresenta il polo oncologico dell' Asl. Prevista la presenza di posti letto per ematologia, oncologia, chirurgia generale a indirizzo oncologico, dermatologia a indirizzo oncologico e connessa attività di foto-dermatologia e rianimazione. Onco-ematologia pediatrica verrà erogata a Nocera fino all' attivazione a Pagani, dove è previsto un servizio di cardiologia ed è programmata la radioterapia. Scafati è articolato come ospedale con pronto soccorso a indirizzo pneumologico. È previsto un servizio di cardiologia. Sarno è spoke nella rete cardiologica e nelle emergenze pediatriche, pronto soccorso per i traumi. Diventa Dea di primo livello ed è programmata la realizzazione di un nuovo edificio. SELE- CILENTO-DIANO Vallo è al servizio dell' area sud della provincia e gli vengono attribuiti neurologia, gastroenterologia, neonatologia, psichiatria, riabilitazione, con annesso ospedale di Agropoli, per il quale è attesa la collocazione in zona turistica e difficilmente raggiungibile, con il potenziamento come struttura in deroga con 20 posti letto di medicina. Mantiene il punto nascita. Confermato il nuovo Dea di primo livello Eboli/Battipaglia/Roccadaspide, che conservano il pronto soccorso. Eboli è orientato all' area cardiologica, dove è hub ed è dotato di emodinamica. È programmato un servizio di pneumologia diagnostica e interventistica senza posti letto. Battipaglia è orientato al materno-infantile, spoke nella rete dell' ictus, pronto soccorso traumi e spoke nella rete pediatrica. A Roccadaspide chirurgia generale, medicina generale, ortopedia e riabilitazione. Polla conferma il pronto soccorso ed è identificato come spoke nella rete ictus, emergenza cardiologica e pediatriche, oltre che pronto soccorso traumi. È programmato un servizio di oncologia ambulatoriale. Sant' Arsenio diventa ospedale di comunità. Sapri è spoke nella rete cardiologica e nelle emergenze pediatriche, pronto soccorso traumi. Oliveto Citra riceve la riabilitazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
03/01/2019 Pagina 28 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 8.341 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia Camici bianchi in rivolta per l' Umberto I «Presidio da potenziare, i numeri ci sono» NOCERA INFERIORE NOCERA INFERIORE Nello Ferrigno Anche i medici scendono in campo per l' ospedale Umberto I. Anzi, chiedono un ruolo più attivo nella catena decisionale. Lo diranno il prossimo 9 gennaio in occasione di un' assemblea organizzata dalla Cisl Medici. «La politica sanitaria ha sottolineato Andrea Lupi, rappresentante aziendale della Cisl Medici deve essere impostata dai medici. Essa non si fa con la politica e con la finanza. I diversi livelli amministrativi non coincidono con la realtà sanitaria del territorio perché diventa un' attività comprensoriale che spesso va oltre i confini provinciali». Ed il caso di Nocera sembra calzare a pennello. «Il presidio ospedaliero dell' Umberto I ha continuato - è un tutt' uno con quello di Pagani dove c' è il polo oncologico e con quello di Scafati dove opera un centro specializzato in broncopneumologia. All' incontro, che si terrà nell' aula Pietro Colella dell' Umberto I, interverranno anche tutte le altre rappresentanze sindacali delle professioni sanitarie come Cgil, Cisl, Uil, Rsu e Nursind. Ci saranno anche i sindaci dell' Agro nocerino che chiedono il potenziamento del presidio. Nel nuovo piano ospedaliero regionale l' Umberto I è classificato come primo livello pur effettuando attività specialistiche tipiche di un livello superiore come la Terapia intensiva neonatale, la Neurochirurgia, l' Emodinamica. «Riconoscere questa classificazione che già avevamo prima dell' avvento dell' era Bortoletti ha continuato Lupi significa assicurare all' ospedale un maggior numero di personale e più investimenti in tecnologie ed attrezzature». Il passaggio al secondo livello, secondo quanto dichiarato dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca, sarebbe stato bloccato dal Ministero della salute che non ha voluto concedere deroghe per la popolazione. Ci vorrebbero 700 mila cittadini residenti nel bacino di utenza. «Il numero ha commentato Lupi è Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
ampiamente superato perché il bacino ha confini estesi, Valle del Sarno e area vesuviana sino a Torre del Greco. Ma anche, dopo il ridimensionamento degli ospedali di Cava de' Tirreni e Mercato San Severino, Valle metelliana e Valle dell' Irno. Basta guardare i numeri delle prestazioni per rendersene conto. Non definire l' ospedale di Nocera un Dea di secondo livello vuol dire negare tutto ciò». Il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche pone un' altra questione. «Considerato ha detto il segretario provinciale Biagio Tomasco che l' Umberto I è inquadrato come primo livello bisogna assumere il personale mancante raggiungendo in tal modo tre obiettivi quali il contenimento del ricorso al lavoro straordinario, l' azzeramento del demansionamento e un livello di soddisfacimento dell' utenza che prescinderà dalla classificazione del presidio». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
03/01/2019 Pagina 21 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Da un ospedale all'altro, muore una donna Francesco Faenza Si è spenta ieri mattina in ospedale Gerarda Giordano , 54 anni, la paziente affetta da Sla. La donna era ricoverata nel reparto di rianimazione dell'ospdale di Eboli dal 18 novembre. La malattia non le ha dato scampo. Nel reparto di terapia intensiva sono giunti i nipoti e la sorella. Le difficoltà respiratorie non le hanno dato scampo. Il cuore in continuo affanno si è fermato. La paziente era tracheotomizzata. Purtroppo i rimedi adottati dai sanitari non sono serviti. La malattia avrebbe avuto il sopravvento. Ne erano consapevoli i sanitari e anche i familiari di Gerarda. La salma è stata sequestrata e trasferita nell'obitorio. Sarà l'autorità giudiziaria a decidere se procedere con l'autopsia. Perchè sul ricovero della signora Giordano c'è un'indagine della Procura della Repubblica di Salerno. La 54enne di Battipaglia viveva a 200 metri dall'ospedale Santa Maria della Speranza. La mattina del 18 novembre - era domenica - i medici del 118 raggiunsero la sua abitazione. Gerarda fu adagiata in ambulanza e trasferita all'ospedale di Battipaglia. «C'è la tac rotta, andate all'ospedale di Eboli» avrebbero detto ai familiari della donna. Le condizioni di salute di Gerarda erano gravissime. Con o senza tac, la paziente sarebbe dovuta essere stabilizzata a Battipaglia prima del trasferimento in altro ospedale. L'ambulanza ripartì per l'ospedale di Eboli tra lo stupore dei medici del 118 e dei familiari della paziente. La donna giunse al Pronto soccorso in arresto cardiaco. Gerarda fu salvata in extremis dai medici De Martino (rianimatore) e Del Giorno (cardiologo). L'intervento fu decisivo. Il cuore riprese a battere, la paziente venne trasferita in rianimazione. I familiari però non accettarono che la vicenda cadesse nel dimenticatoio e chiesero l'intervento dei carabinieri, denunciando quel che loro riitennero l'anomalo trasferimento da un ospedale all'altro. Nei 40 giorni di indagine sono trapelate novità. L'avvocato Carmen Rosalia , legale della famiglia Giordano, ha scoperto che all'ingresso del Pronto soccorso di Battipaglia non ci sono telecamere: «Non esiste videosorveglianza esterna nè interna, così mi è stato risposto da un Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
dirigente del nosocomio di Battipaglia», dice l'avvocatessa. A metà dicembre è stata in ospedale a Eboli una commissione medica per accertare le condizioni della signora Giordano. Il pool di esperti è stato nominato dal pm che conduce le indagini. Negli ultimi giorni del 2018 le condizioni di Gerarda s'erano aggravate. Amici e parenti della famiglia Giordano si sono precipitati in ospedale ma la data del funerale non è stata fissata. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
03/01/2019 Pagina 6 EAV: € 1.586 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Salerno e provincia Incidenza tumorale: Salerno penultima in Campania La Regione Campania e il governo continueranno ad attenzionare il delicato tema Salerno è penultima. Sembrerebbe grave, detta così, ma in verità il dato è apparentemente positivo (per quel che può valere, visto l' argomento): infatti, insieme a Benevento, la provincia salernitana ha fatto registrare la percentuale più bassa di incidenza tumorale registrata fino ad oggi. La maglia nera relativa a questa speciale classifica spetta alla provincia di Caserta, con un' incidenza di patologie tumorali che è la più alta dell' intera regione, seguita al secondo posto da una "sorprendente" provincia di Avellino che, nonostante il livello d' impatto ambientale complessivo attestatosi tra il medio e il basso, risulta essere anche più in alto rispetto a Napoli, che ha una percentuale media dell' 1,54% facente riferimento alla media aritmetica delle incidenze registrate in ognuna delle tre Asl napoletane. Il vero punto non sta nell' analisi a sé stante ma in un percorso avviato dal governo per far sì che si ponga maggiore attenzione su diversi comuni dell' intera regione, tra cui figurano decine e decine di realtà della provincia casertana, per delineare i limiti di un' area più o meno vagamente circoscritta di quello che potremmo definire come un vero e proprio "cratere" relativo al fenomeno mediatico di Terra dei Fuochi. Ovviamente detta così la notizia assume i caratteri di un elemento disfattista e anche un po' populista, per cui ci tocca spiegare che il dato non è assolutamente correlabile grazie a poche righe e a qualche media aritmetica: il passaggio è ben più lungo e richiede un' attenzione notevole al fenomeno territoriale inteso a 360°, senza lasciare nessuno degli ambiti di potenziale riferimento in disparte; nel dettaglio bisognerebbe inoltre partire da un report storico dei tassi d' incidenza nelle varie province della Campania, al fine di stabilire quale sia il tasso d' incidenza progressivo registratosi sul territorio nel corso degli ultimi quindici o anche vent' anni. Teniamo conto, inoltre, del fatto che la Regione Campania da qualche anno ha rafforzato le attività di controllo incrociato tra fenomeno ambientale e incidenza Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
patologica sulla popolazione residente nei comuni della regione Campania da almeno 5 anni: proprio in questo senso, infatti, si è mossa l' area sanitaria campana con attività di controllo e verifica di salubrità delle produzioni agroalimentari del territorio regionale, tenendo conto di ogni elemento che potenzialmente potrebbe fornire l' opportunità di riconoscere qualche ulteriore campanello d' allarme: basti pensare che l' Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, nell' ambito delle attività realizzate con Campania Trasparente, ha installato 150 deposimetri passivi che occorrono per stabilire i livelli d' inquinamento dell' aria, oltre ad aver effettuato oltre 50mila prelievi su matrici agroalimentari del territorio in aziende piccole, medie e grandi. Proprio da qui è giusto partire, facendo sì che si possa anzitutto fare chiarezza su un fenomeno sempre sotto le luci dei riflettori ma mai realmente risolto, anche se la strada pare essere quella giusta. Inutile riferire quanto sia importante tenere sotto controllo i fenomeni "abitudinari" che riguardano il comparto ambientale e che, regolarmente, influiscono non di poco sulla qualità di vita dei vari comuni limitrofi: basti pensare a quante volte si è verificata, nel casertano, la "disgrazia" dell' incendio della discarica di Bellona, o quanto sia sotto i riflettori la vicenda ormai annosa delle fonderie Pisano a Salerno, sicuramente non di poco conto nonostante la classifica che (ci permettiamo di dirlo) potrebbe quasi far tirare un sospiro di sollievo a tanti. Se questo è vero, infatti, non è da prendere sotto gamba il fenomeno in quanto tale: sono tanti, anzi troppi i decessi registrati a causa di patologie tumorali che necessitano di adeguata attenzione da parte della sanità e della politica regionale. Intanto godiamoci questo penultimo posto, facendo sì che si tratti di un monito per migliorare ulteriormente la nostra posizione in classifica e dare un ulteriore segnale di "decrescita". Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
03/01/2019 Pagina 28 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 7.072 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia Morì dopo ore di attesa in corsia due medici rischiano il processo PAGANI PAGANI Nicola Sorrentino Due medici rischiano di essere processati per omicidio colposo per la morte di Carmine Russo, 33enne di Pagani, avvenuta il 2 maggio 2017. A chiedere il rinvio a giudizio è la procura di Nocera Inferiore, al termine di un' indagine che ha visto escludere, ad oggi, responsabilità per almeno dieci medici. L' uomo morì per un' infezione: secondo le accuse, i due imputati avrebbero sottovalutato lo stato influenzale da cui era affetto il paziente. Si tratta di un medico di guardia di Pagani e di uno in servizio al pronto soccorso dell' ospedale Umberto I. Per entrambi, il gip aveva già disposto in fase preliminare un ulteriore supplemento di indagine. Quel giorno, Carmine Russo si rivolse alla guardia medica per telefono, lamentando uno stato influenzale e dei dolori a mani e piedi. In precedenza, si era ferito sul lavoro, ma non si sarebbe fatto visitare nell' immediatezza né da un medico e neanche in ospedale. Al telefono, la guardia medica avrebbe consigliato una tachipirina che non avrebbe prodotto risultati, tanto che le condizioni dell' uomo peggiorarono, in serata, con uno svenimento evitato dai familiari. IL RICOVERO Da lì, la corsa in ospedale, a Nocera Inferiore, dopo che a Pagani gli avevano comunicato di dirigersi direttamente all' Umberto I. Giunto in pronto soccorso, avrebbe atteso diverse ore prima di essere assistito. Dall' una circa di notte fino alle 4 del mattino su di una barella, fino a quando non giunse il momento del ricovero presso il reparto di «Malattie Infettive». La situazione precipitò, dopo analisi e consulti, fino al decesso in Rianimazione. La morte avvenne a seguito di una «gravissima sepsi conclusasi con un quadro clinico di insufficienza multiorganica, che avrebbe dovuto essere rilevato e affrontato già dalla mattina del primo maggio». Per la procura, che ha approfondito le indagini in fase preliminare, le responsabilità sono da attribuire a Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
due soli medici. La guardia medica, che avrebbe sottovalutato il problema comunicato dal paziente e poi, il medico del pronto soccorso, che avrebbe lasciato Russo in stato d' attesa per ore, prima del ricovero. Pare che ad accorgersi della sua presenza fu un altro medico, che velocizzò il trasferimento in reparto. Per altre posizioni la procura ha chiesto invece un' archiviazione, essendo le condizioni dell' uomo «irreversibili», quando spettò a loro verificare il quadro clinico. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
03/01/2019 Pagina 24 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Pazienti psichiatrici Dopo 2 anni attiva la struttura one day Erminio Cioffi POLLA È partito ufficialmente da ieri dopo circa due anni di attesa il servizio One day night hospital all'ospedale Curto e destinato ai pazienti psichiatrici. Il nuovo anno ha portato finalmente un nuovo servizio per gli abitanti del Diano che consentirà di assistere almeno nel breve periodo le persone affette da patologie psichiatriche. Il servizio verrà svolto al piano terra del nosocomio pollese in un'area che si trova nelle immediate vicinanze del Pronto soccorso ed ha 4 posti letto. Tutto è iniziato nel 2016 quando fu assegnato all'ospedale di Polla il servizio nell'ambito del Piano Regionale della rete per l'assistenza territoriale come braccio operativo dell'Unità di Salute Mentale di Sala Consilina. Ci sono poi voluti due anni per organizzare l'attivazione del servizio, individuare dei locali idonei e adeguarli alle esigenze richieste per un servizio di questo tipo. Un mese fa il direttore sanitario del Curto, Luigi Mandia , aveva annunciato l'imminente attivazione del servizio ed ha rispettato i tempi che aveva previsto anticipandoli anche di qualche giorno. Nei giorni scorsi è stata sistemata la rete telematica che mancava negli uffici ed è arrivata l'autorizzazione del dipartimento di Salute Mentale. Il servizio night and day psichiatrico consentirà di poter trattare fino a 4 pazienti che una volta stabilizzati, nell'arco delle 24 ore, saranno dimessi o se i medici non lo riterranno opportuno saranno trasferiti in un'altra struttura dell'Asl dove è consentita una degenza che vada oltre le 24 ore. Dopo 2 anni il Diano torna così ad avere una assistenza territoriale per le persone affette da patologie psichiatriche; nel 2016, anno in cui l'Asl ha disposto la chiusura del reparto di psichiatria dell'ospedale Santissima Annunziata di Sant'Arsenio i pazienti psichiatrici dovevano essere ricovera in strutture che si trovano in altri Comuni della provincia. Nel comprensorio ci sono molte persone affette da patologie psichiatriche gravi e meno gravi, prova ne è il consistente numero di accessi al pronto soccorso. Numerosi, sono stati anche i casi di trattamenti sanitari obbligatori disposti dai sindaci dei comuni del comprensorio che hanno visto i destinatari del Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
provvedimento ricoverati nelle strutture di Nocera Inferiore o di Vallo con tutti i disagi che ne sono conseguiti anche per le famiglie. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
03/01/2019 Pagina 24 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Sangue, un bene di tutti Aumentano le donazioni Antonella Citro POLLA Tempo di bilanci per il centro trasfusionale dell'ospedale di Polla che si proietta nel 2019 con numeri rassicuranti e incoraggianti. «Nel 2017 abbiamo registrato 1760 donazioni di sangue rapportate alle 2100 del 2018: 400 donazioni in più che contribuiscono all'efficienza del nostro presidio ospedaliero ma significano anche aiuto nei confronti di altri centri trasfusionali - afferma il dottor Carmine Oricchio primario del centro trasfusionale pollese - nel 2017 abbiamo dato circa 170 sacche di emazie concentrate a Nocera, 40 a Sapri e 30 a Vallo. Quest'anno a Nocera sono state inviate circa 310, 25 a Vallo e 28 a Sapri». Oricchio fa anche riferimento alla donazione col nuovo apparecchio multicomponent, il separatore cellulare che, nel 2017 ha registrato 128 donazioni rispetto alle 257 del 2018. «Ci serviremo del programma di plasmaferesi che partirà il 9/10 gennaio, sarà con noi una specialist in modo da approntare la nuova donazione su una stima di 570 donatori volontari e periodici - sottolinea - i gruppi B e AB che si recano al nostro centro possono essere chiamati per donare solo il plasma perché la regione Campania oggi è autosufficiente per le donazioni di sangue ma non lo è per il plasma. Se i numeri ci daranno ragione, avremo un grosso incremento di circa 3000 sacche da plasmaferesi che verrebbero così incontro al deficit campano». Numeri in aumento anche nelle prestazioni ambulatoriali: da 25.768 del 2017 si è passati a 29.473 sinora tra cui 1.100 trasfusioni per l'ospedale, 200 a livello ambulatoriale l'anno passato nel 2018, 1.315 per l'ospedale, 312 ambulatoriali per un totale di 1.627 trasfusioni. «Per la terapia anticoagulante orale, nel 2017 abbiamo avuto circa 65mila accessi - continua Oricchio nel 2018 sono stati 72mila. Su questo abbiamo messo appunto un programma trombofilico con esame di 1° e 2° livello ma facciamo anche il dosaggio con i nuovi Doac che possono essere quantizzati e monitorizzati in questi pazienti. Nel 2019 avremo l'elastogramma che misura, tramite provetta di Pt, la viscosità del sangue. Attraverso un grafico avremo cioè l'elaborazione di una diagnosi». Da nuovo Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
piano sanitario, il Curto adesso è un Dea di primo livello e ci si augura che si avranno a disposizione altre tecnologie e saranno eseguiti nuovi esami per servire meglio il territorio. «Siamo migliorati anche nella infusione del ferro per il trattamento delle anemie sideropeniche - continua Oricchio ringraziando il lavoro svolto dalla sua equipe e dall'associazione Fratres - nel 2017 sono state 230 le infusioni, nel 2018 340. È in arrivo un'altra macchina per la citofluorimetria che evidenzia la ricerca dei linfociti e garantisce il monitoraggio più accurato dei pazienti talassemici in trattamento». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
03/01/2019 Pagina 25 EAV: € 10.292 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Cardarelli, la situazione torna esplosiva 300 arrivi in 24 ore al pronto soccorso IL CASO È diventata esplosiva la situazione di difficoltà che si sta vivendo al pronto soccorso dell' ospedale Cardarelli: nella giornata di ieri, in poco meno di 24 ore, sono giunti nella prima linea dell' ospedale collinare più di trecento ammalati. Pazienti di tutti i tipi di cui alcuni anche molto gravi. Persone con difficoltà respiratorie, anziani colpiti da ictus, adulti con complicazioni oncologiche. E poi scompensati, febbricitanti, vittime di influenza e di infezioni. Davvero un po' di tutto. L' EMERGENZA Una marea di ammalati, in gran parte di difficile gestione che si è riversata nel più grande e attrezzato ospedale della Campania. Una quantità sorprendente di pazienti destinata certamente ad aumentare nelle prossime ore per raggiungere il livello di piena tipico di questo periodo dell' anno, dopo le feste natalizie. Una situazione di grave crisi destinata inoltre a peggiorare con l' allerta meteo e il grande freddo alle porte che potrebbe rendere complicati anche i trasporti in emergenza. LE CIFRE In serata in Osservazione breve, si contavano oltre 80 ricoveri e al pronto soccorso decine di pazienti in attesa di essere visitati. Alle 20,30 il primo malato in fila per essere visitato in codice verde (di attenzione ma non urgente) aspettava dalle 13,30 mentre risultavano esaurite anche le sedie e le barelle. Una situazione che ha spinto il primario del reparto, Fiorella Paladino, a fermarsi per il turno di notte che si annuncia come uno dei più difficili e complessi dell' anno. L' OSPEDALE DEL MARE L' ospedale del mare, a fronte di soli 15 medici in campo (2 per turno in pronto soccorso) ha chiesto già in mattinata uno stop ai trasferimenti del 118 in ospedale in quanto impossibilitato a gestire gli oltre 200 accessi delle ultime 24 ore. Barelle e totale congestionamento deL reparto anche nella prima linea del Cto che ha provato a dirottare una parte dei malati nelle corsie del Monaldi. Stesse difficoltà segnalate Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
al San Giovanni Bosco, zeppo di barelle e con il caos della mancanza di triage e al San Paolo, in grave affanno a fronte delle carenze di personale medico segnalate da tempo. IL LORETO MARE Ai piedi di Pilato infine il Loreto mare, uno storico ospedale di frontiera completamente disarticolato nei servizi di pronto soccorso, con due soli cardiologi nei turni, senza neurologia, privi di apparecchiature per elettroencefalogramma e una fila di pazienti di ogni foggia in arrivo continuo al pronto soccorso. LA DENUNCIA Molti malati firmano e vanno via - avverte un medico - abbiamo più di 20 barelle in Medicina, abbiamo chiamato anche i colleghi fuori turno a dare una mano. Qui ci sono i corridoi pieni, malati piantonati e tanti pazienti anche gravi che non sappiamo come gestire che si mischiano con psichiatrici e senza fissa dimora. Non so come i colleghi affronteranno la situazione domattina senza avere reparti alle spalle in cui smistare i pazienti. L' Osservazione breve è chiusa, la Gastroenterologia limitata a una guardia che fa quello che può (4 o 5 gastroscopie al giorno) e posti letto solo in Medicina, Chirurgia, Ginecologia, mentre l' Ortopedia di notte non funziona. Lavoriamo in carenza massima di medici e di infermieri e le difficoltà sono soprattutto per i sospetti infartuati. Senza gli specialisti devono essere sistematicamente trasferiti. Domani, forse - conclude il camice bianco - arriverà un cardiologo con due specialisti in tutto che si alterneranno per tenere in piedi l' attività del reparto dal lunedì al sabato. Ma non la domenica. L' Ortopedia è sospesa di notte. Qui non riusciamo a fare di più e c' è chi pensa ai cuscini e alle coperte che mancano come se fosse quello il problema. Qui mancano i soldati». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
03/01/2019 Pagina 25 EAV: € 9.516 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Medici in pensione, caccia al sostituito Ornella Mincione LA SANITA' Due medici di base vanno in pensione e circa 2.500 utenti restano senza medico dal primo gennaio 2019. Così è iniziato l' anno per tanti cittadini che di punto in bianco si sono ritrovati senza medico di famiglia e che si sono visti costretti a rivolgersi ieri con urgenza allo sportello Anagrafe del Palazzo della Salute per risolvere il problema. Una soluzione tutt' altro che facile e veloce, perchè, a detta di alcuni che ieri mattina erano in fila allo sportello, per poter cambiare medico, visto che il precedente è andato in pensione, devono compilare dei moduli, firmare la normativa sulla privacy (una firma necessaria da parte di tutti i membri della fammiglia) e, cosa ancor più importante, scegliere il nuovo medico di riferimento territoriale. Tutto questo iter viene coordinato e gestito dai due impiegati (salvo malattia o imprevisti) dello sportello Anagrafe sanitaria. Stando a quanto trapela dagli uffici del Palazzo della Salute, il medico che va in pensione non è obbligato a comunicare la cessazione di attività ai propri assistiti: una comunicazione tempestiva, infatti, avrebbe senza dubbio ovviato la calca allo sportello Anagrafe di ieri e probabilmente dei prossimi giorni. Non è d' accordo il direttore sanitario del' Asl di Caserta Arcangelo Correra: «il mutualista che va in pensione per legge deve dare comunicazione ai propri assistiti della quiescenza. Anche con un semplice cartello esposto nell' ambulatorio. E' chiaro che a qual punto l' utente si dovrà rivolgere agli uffici competenti per prenderne un altro». Dunque l' ultima parola sul proprio pensionamento è sempre del medico di base. A questo punto, entra in campo il problema degli impiegati attivi: solo due per l' itera attività dello sportello che serve l' intero distretto 12, vale a dire quasi 130.000 cittadini, alle prese ora con la difficoltà vissuta da almeno 2.000 utenti. «Gli impiegati per ora sufficienti all' ordinaria amministrazione. C' è da dire però che nelle ultime settimane abbiamo ricevuto richieste di rafforzare le unità con altre di altri uffici e abbiamo consentito Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
che ciò avvenisse», risponde il direttore sanitario Correra. Anche la scelta del medico di base diventa un problema in sè per l' utente, specialmente se questi su due piedi si ritrova a compierla davanti ad una lista di medici disponibili. Una lista, compilata dagli impiegati degli uffici, che non è prevista dalla legge ma neanche vietata: per chiunque si reca negli uffici dell' anagrafe può trovare una serie di nominativi di medici, con tanto di recapiti telefonici e sede di ambulatorio, in modo da scegliere quello più vicino alle proprie necessità. In genere, è la residenza il requisito più decisivo alla scelta del medico di famiglia. Da qui, altro problema: spesso l' utente può trovarsi registrato con uno stato e presso una residenza diversa da quella registrata dal comune di appartenenza che può essere a sua volta ancora altra da quella registrata dall' anagrafe del Mef, del Ministero del' Economia e Finanza. Una mancata informatizzazione di dati univoci tra i tre enti, Asl, Mef e Comune «che non dipende dall' ente locale, ma è un problema governativo. Dovrebbe esserci una collaborazione tra i tre ministeri che gestiscono questi enti e creare una unica piattaforma», commenta Correra. Altra criticità per l' utente che si reca al Palazzo della Salute di Caserta, magari per una visita specialistica: il paziente non può usufruire dei totem all' ingresso del palazzo, utili per pagare i ticket, perchè ormai guasti da tempo indefinibile. «Abbiamo fatto una gara tempo fa, ma le ditte che si sono aggiudicate il servizio hanno avuto a loro volta dei problemi», dichiara il direttore Arcangelo Correra. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
03/01/2019 Pagina 25 EAV: € 11.374 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Meningite, nuovo caso chirurgo quarantenne in fin di vita al Cotugno L' allarme L' INFEZIONE Ettore Mautone Un chirurgo di 40 anni, impiegato in una struttura sanitaria accreditata della provincia di Napoli, è in fin di vita, ricoverato dalla notte di Capodanno nella rianimazione del Cotugno a causa di una grave e fulminante forma di meningite da pneumococco. Il batterio che ha colpito il professionista, a differenza del meningococco, pur essendo infettivo non è contagioso, ma spesso presente lungo le vie aeree di soggetti sani non vaccinati. In alcuni casi il germe si fa strada verso i polmoni ovvero le meningi, provocando gravissime infezioni talvolta fatali. Un batterio che diventa temibile e spesso mortale in presenza di malattie concomitanti o di fragilità dovute a malattie acute e croniche, influenza stagionale compresa. Come per il meningococco anche per lo pneumococco esiste la vaccinazione. LA FEBBRE Il medico, nei giorni successivi al Natale e prima di Capodanno, aveva accusato da tre giorni una febbre persistente accompagnata da mal di testa. Sintomi aspecifici che avevano fatto pensare, sia al medico sia ai suoi familiari, che si trattasse di una influenza virale trattata pertanto con antinfiammatori e farmaci sintomatici. Al peggiorare della situazione clinica e in presenza di un leggero ottundimento neurologico la famiglia ha poi deciso per il ricovero in ospedale. Giunto nel pomeriggio dell' ultimo dell' anno all' ospedale del mare il chirurgo è stato immediatamente sottoposto a indagine Tac ai polmoni, all' addome e al cervello oltre che ad elettroencefalogramma. Esami strumentali risultati tutti negativi con l' apprezzamento di altri deboli segni clinici. Un' evoluzione anomala dell' infezione come spesso accade per lo pneumococco, in assenza dei sintomi tipici dell' infezione meningea (rigidità nucale, piccole macchie emorragiche sulla cure a evidenziare l' inizio di una sepsi). Segni sfumati che hanno comunque insospettito l' esperto Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Puoi anche leggere