Media Monitoring per 04-01-2019 - Rassegna stampa del 03-01-2019 - Ruggi d'Aragona

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04-01-2019

Media Monitoring per

   Rassegna stampa del 03-01-2019
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1
   AOU Ruggi: domani presentazione del calendario dedicato alle donazioni di organi e
        tessuti .................................................................................................................................. 1
   Novità al Ruggi d'Aragona di Salerno: arriva il "bed manager" ........................................ 2
   Ruggi: un calendario artistico sulla donazione degli organi e del sangue, alla presenza
        di De Luca ............................................................................................................................ 3
   Sanità in Campania: ecco il nuovo piano in 8 punti. Nuovo ospedale a Salerno e
        ampliamento del Tortora a Pagani .................................................................................. 4
   Boom di trapianti, un calendario per raccogliere fondi ...................................................... 6
   Nuovo ospedale a Salerno e ampliamento a Pagani ........................................................... 7
   Ruggi, niente assalto al pronto soccorso Scatta il nuovo piano ........................................ 9
Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 11
   Camici bianchi in rivolta per l' Umberto I «Presidio da potenziare, i numeri ci sono»
         .............................................................................................................................................. 11
   Da un ospedale all'altro, muore una donna ........................................................................ 13
   Incidenza tumorale: Salerno penultima in Campania ........................................................ 15
   Morì dopo ore di attesa in corsia due medici rischiano il processo ................................ 17
   Pazienti psichiatrici Dopo 2 anni attiva la struttura one day .......................................... 19
   Sangue, un bene di tutti Aumentano le donazioni ............................................................ 21
Sanità Campania ............................................................................................................................. 23
   Cardarelli, la situazione torna esplosiva 300 arrivi in 24 ore al pronto soccorso ........ 23
   Medici in pensione, caccia al sostituito ............................................................................... 25
   Meningite, nuovo caso chirurgo quarantenne in fin di vita al Cotugno ......................... 27
   Miceli critico: sono andato via e l' unità operativa si è dissolta ..................................... 29
   Ospedali riuniti, Fsi-Usae all' attacco: «È caos nella gestione dei pazienti» ................. 31
   Piano ospedaliero, ritirato il ricorso .................................................................................... 33
   Riabilitazione post -infarto reparto chiuso ......................................................................... 34
   Sanità, otto punti per uscire dal commissariamento ........................................................ 36
Sanità nazionale ............................................................................................................................. 38
   I pazienti? con il medico sono bugiardi inguaribili. ........................................................... 38
   "Voglio più efficienza ma l' unità nazionale non è in discussione" ................................. 40
   «LA MIGLIORE MEDICINA SIAMO NOI .................................................................................... 42
   «LE CURE MEDICHE? IL PRIMO DEI DIRITTI UMANI» ........................................................... 44
   «Sono stanco dei politici incompetenti» .............................................................................. 46
   Il miglior virologo al mondo è italiano Ma da noi non lo dice (quasi) nessuno ............. 48
   IL PAPA DONA UN OSPEDALE AI POVERI IN VATICANO ..................................................... 50
   Influenza, il picco arriva con la Befana ................................................................................ 52
   La dieta su misura? Inizia con la foto di muscoli ossa e mente ....................................... 54
   Lettera di 130 scienziati contro le nuove fake news (e fake analisi) sui vaccini .......... 56
   LUNGA VITA (PIÙ AL NORD) ................................................................................................... 60
   Medici tedeschi: sono pelandroni ......................................................................................... 62
   Neolaureati contro gli operatori del 118. La regione Sicilia fa litigare i giovani medici
         .............................................................................................................................................. 64
   Professioni sanitarie, un freno agli abusi ........................................................................... 66
   Se la ricerca italiana sui vaccini tocca il nervo scoperto della scienza .......................... 68
   Tutti pazzi per l' autonomia Tredici regioni chiedono più competenze e risorse ......... 70
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02/01/2019
                                                      liratv.com
                                                                                                                          EAV: € 212
                                                                                                                          Lettori: 167
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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   AOU Ruggi: domani presentazione del calendario dedicato
               alle donazioni di organi e tessuti
 Meno feriti per i botti di Capodanno ma anche meno accessi, complessivamente, al
 pronto soccorso dell’Ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno. Il dato riceve la conferma
 dal direttore di presidio, Angelo Gerbasio, che rileva come abbiano funzionato le
 campagne di informazione di queste settimane. E se il 2019 inizia nel migliore dei
 modi per il Ruggi, il 2018 si è chiuso in positivo con un record-su espianti e trapianti.
 Anche per questo, il calendario aziendale che sarà presentato domani dal direttore
 generale Giuseppe Longo e dal presidente della Regione Vincenzo De Luca è
 interamente dedicato alla donazione di organi, sangue e tessuti. Dodici artisti
 campani dedicano altrettante frasi perché la gente guardi senza paura alla
 possibilità di donare ad altri una speranza di vita.

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02/01/2019
                                              salernotoday.it
                                                                                                                         EAV: € 794
                                                                                                                         Lettori: 7.133
                   Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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        Novità al Ruggi d'Aragona di Salerno: arriva il "bed
                             manager"

 Il suo compito è quello di garantire
 l’appropriatezza dei ricoveri, tra il
 problema del sovraffollamento dei Pronto
 soccorso e quello della diminuzione dei
 posti letto nelle unità operative Novità in
 arrivo       all’azienda       ospedaliera-
 universitaria “San Giovanni di Dio e
 Ruggi d’Aragona” di Salerno. A breve –
 riporta Salernosanita - sarà istituita la
 figura del bed manager. Il team Il team, presso la direzione medica di presidio,
 prevede: un dirigente medico individuato dal direttore medico di presidio come
 responsabile di I.A.S. ,” Bed Management e Patient Flow”, presso la Dmp; un Cpsi
 della D.M.P.per la figura del “Bed Manager”; un assistente sociale che prenderà in
 carico i pazienti a maggiore rischio di difficoltà di dimissione già dal momento
 dell’accettazione al Pronto Soccorso e/o al momento del ricovero nelle unità
 operative attivando tutte le dovute procedure per : assistenza domiciliare integrata
 e dimissione protetta socio-sanitaria; un collaboratore amministrativo per le attività
 quotidiane di competenza; un dirigente medico di Triage, il quale dovrà attivare
 direttamente, per i Codici Bianchi, la prenotazione in lista di attesa di DH o visita
 specialistica ambulatoriale a cui il paziente potrà accedere, con successiva
 impegnativa del proprio medico curante, evitando, così, iperafflusso al P.S. e
 garantendo comunque una corretta ed efficace presa in carico. Il ruolo Il bed
 manager è la figura interna all’assetto organizzativo di un ospedale nata per
 garantire l’appropriatezza dei ricoveri, tra il problema del sovraffollamento dei
 Pronto soccorso e quello della diminuzione dei posti letto nelle unità operative. Si
 tratta di un ruolo ad appannaggio non esclusivamente infermieristico, ma è evidente
 come l'infermiere sia il professionista sanitario che maggiormente racchiude ed
 amalgama nel proprio bagaglio di competenze le caratteristiche necessarie
 all’assolvimento di questa importante funzione.

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02/01/2019
                                              salernotoday.it
                                                                                                                         EAV: € 780
                                                                                                                         Lettori: 7.133
                   Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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  Ruggi: un calendario artistico sulla donazione degli organi e
             del sangue, alla presenza di De Luca

 Dodici eccellenti artisti campani e non,
 hanno dedicano dodici frasi per i dodici
 mesi dell’anno, per sensibilizzare e
 invitare i cittadini a guardare alla
 donazione senza paura Promuovere la
 donazione di organi, sangue e tessuti:
 questo il tema del calendario aziendale
 per l’anno 2019 che sarà presentato a
 Salerno, giovedì 3 gennaio, alle ore
 10.30, nell’Aula Scozia dell’AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Gli artisti
 Dodici eccellenti artisti campani e non, hanno dedicano dodici frasi per i dodici mesi
 dell’anno, per sensibilizzare e invitare i cittadini a guardare alla donazione senza
 paura, anzi con la consapevolezza di contribuire alla speranza di vita per tante altri
 cittadini. Tra i presenti, anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De
 Luca.

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02/01/2019
                                            puntoagronews.it
                                                                                                                          EAV: € 484
                                                                                                                          Lettori: 1.500
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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   Sanità in Campania: ecco il nuovo piano in 8 punti. Nuovo
    ospedale a Salerno e ampliamento del Tortora a Pagani

 Il      mantenimento            dell'equilibrio
 economico e il miglioramento della
 qualita' dell'assistenza, insieme alla
 garanzia di un accesso equo ed
 omogeneo alle cure, a un programma di
 informatizzazione delle reti assistenziali,
 al      riorientamento        dell'assistenza
 territoriale,         all'ammodernamento
 dell'edilizia sanitaria, all'arruolamento di
 personale e alla riduzione della mobilita'
 passiva. Sono questi gli 8 punti su cui si
 basa il piano triennale 2019-2021 di sviluppo e riqualificazione della sanita'
 campana, il programma con cui la Regione definisce il percorso per uscire dal
 commissariamento e tornare alla gestione ordinaria. Il piano, che reca la firma del
 governatore e commissario alla sanita' Vincenzo De Luca, dopo essere stato inviato
 ai ministeri della Salute e dell'Economia per l'approvazione del Cdm, ha ricevuto la
 presa d'atto della giunta regionale il 28 dicembre scorso. Il ministro Giulia Grillo si
 era gia' detta "disponibile" a valutare strumenti alternativi ai piani di rientro e tra i
 temi oggetto dell'attenzione del dicastero alla Salute nei primi mesi del 2019 ci sara'
 proprio il caso commissariamento Campania. Ma se da un lato De Luca insiste su una
 repentina uscita dal piano di rientro visto l'equilibrio finanziario raggiunto, dall'altro
 il governo potrebbe esprimersi sulla nomina di un commissario diverso dal
 governatore dopo il via libera a un emendamento inserito nel decreto fiscale che
 dispone l'incompatibilita' tra le due cariche. Il punto principale del piano triennale
 per l'uscita dal piano rientro riguarda proprio il risanamento economico del
 comparto. "Negli ultimi due anni - si legge nel piano - la Regione Campania ha
 potuto mostrare ai tavoli ministeriali una nuova attendibilita' e credibilita' in termini
 di programmazione ed esiti di salute nel processo di risanamento contabile ed
 assistenziale". Il recupero nel periodo 2016/2018 "e' caratterizzato da una
 consolidata stabilizzazione economico-finanziaria e da una marcata crescita per gli
 indicatori che misurano i processi assistenziali", in particolare i risultati economici
 fanno registrare un segno positivo tra il 2013 e il 2017 e, in proiezione, anche per il
 2018 mentre i punti nella griglia Lea sono passati dai 106 del 2015 ai 152 nel 2017,
 vicini all'obiettivo dei 160 punti che la Regione "ritiene di superare per il 2018". Le
 migliori performance che hanno fatto guadagnare punti alla Campania nella griglia

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Lea riguardano i vaccini, l'assistenza distrettuale agli anziani, i tassi di
ospedalizzazione e di ricovero diagnostico, la percentuale ridotta di parti cesarei e di
interventi per fratture al femore. Da questo si parte per un piano che, come dispone
la finanziaria 2010, se venisse approvato farebbe cessare il commissariamento
secondo i tempi e le procedure definiti nel piano stesso per il passaggio alla gestione
ordinaria e aprirebbe agli obiettivi per il triennio 2019/2021 basati sugli 8 driver
fondamentali fissati dalla Regione. Il nuovo "paradigma attorno a cui ruota il piano -
si legge nel documento - e' il 'Paziente al centro del sistema' che diventa il fattore
chiave per migliorare l'intero sistema sanitario regionale". Un presupposto su cui si
fondano tutta una serie di interventi strettamente legati alla realizzazione del piano
ospedaliero 2019-2021, approvato dal ministero della Salute nei giorni successivi al
Natale. Tra gli investimenti in sanita', un focus a parte merita il piano per l'edilizia
sanitaria dalla Regione che punta su strutture "sicure, moderne e dotate di
tecnologie all'avanguardia". L'offerta ospedaliera prevede la realizzazione di 5 nuovi
ospedali che sostituiscono 6 strutture realizzate tra gli anni Cinquanta e Settanta. Si
tratta dei nosocomi di Salerno, del San Paolo di Napoli, di Giugliano, Sessa Aurunca e
del nuovo ospedale della Penisola Sorrentina, che sostituira' i due presidi di Vico
Equense e Sorrento. Previsto l'ampliamento di 8 ospedali (Incurabili di Napoli, i
nosocomi di Pozzuoli, Ischia, Nola, Gragnano, Boscotrecase, Marcianise dell'Asl di
Caserta e Pagani dell'Asl di Salerno). Per sei aziende ospedaliere (il Cardarelli di
Napoli, l'azienda ospedaliera dell'universita' di Napoli Federico II, gli ospedali Ruggi
di Salerno, San Pio di Benevento, il Santobono Pausillipon e l'azienda dei Colli di
Napoli) si prevede un piano di efficientamento energetico mentre e' in programma
l'apertura o riconversione di nuove strutture territoriali per potenziare il modello
assistenziale secondo la rete hub/spoke. Un programma di investimenti per
l'aggiornamento del parco tecnologico - con previsioni di acquisto e collaudo al 90%
entro la fine del 2020 - consentira', tra l'altro, la riduzione delle liste d'attesa - con
garanzia di rispetto dei tempi per il 90% delle prestazioni di priorita' B e D entro il
2019 - e della mobilita' passiva extraregionale e internazionale.

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03/01/2019                                                                                                                Pagina 26
                                     Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                          EAV: € 4.972
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

      Boom di trapianti, un calendario per raccogliere fondi

 Sarà presentato stamattina il calendario
 del Ruggi per incentivare le donazioni.
 All' iniziativa hanno aderito eccellenti
 artisti campani e non, che hanno
 dedicano dodici frasi per i dodici mesi
 dell' anno, per sensibilizzare e invitare i
 cittadini a guardare alla donazione senza
 paura, anzi con la consapevolezza di
 contribuire alla speranza di vita per
 tante altri cittadini. All' appuntamento
 sarà presente anche il governatore
 Vincenzo De Luca. Ad annunciarlo, nel
 corso del resoconto delle attività del
 2018, era stato direttamente il manager
 Giuseppe Longo, confermando come il
 2018, in tema di donazioni, si fosse
 chiuso più che positivamente per l'
 azienda ospedaliera e la provincia, dove
 si registra una decisa impennata nei
 consensi al prelievo di organi e tessuti
 espressi attraverso il ritiro o il rinnovo
 della    carta    d'   identità.   Numeri
 eccezionali, se si pensa che fino a
 qualche anno fa il numero delle
 donazioni era pressoché nullo e se rapportati a quelli della regione Campania, dove
 Salerno si attesta al primo posto, con le 6 mila adesioni già espresse. Solo alcune
 settimane fa, poi, al Ruggi, per la prima volta in Italia, si registrarono 3 donazioni in
 contemporanea. La procedura è molto semplice. Quando si ritira o si rinnova la carta
 d' identità, ogni maggiorenne può richiedere all' ufficiale d' anagrafe il modulo per la
 dichiarazione, riportando nel campo indicato la propria volontà, firmarla e
 riconsegnarla all' operatore. La decisione viene trasmessa in tempo reale al Sistema
 informativo trapianti, la banca dati del ministero della Salute, che raccoglie tutte le
 dichiarazioni. sa.ru. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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03/01/2019                                                                                                                Pagina 7

                                                                                                                          EAV: € 1.156
                                                                                                                          Lettori: 29.750
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

        Nuovo ospedale a Salerno e ampliamento a Pagani

 Il    mantenimento       dell'   equilibrio
 economico e il miglioramento della
 qualità dell' assistenza, insieme alla
 garanzia di un accesso equo ed
 omogeneo alle cure, a un programma di
 informatizzazione delle reti assistenziali,
 al    riorientamento    dell'   assistenza
 territoriale, all' ammodernamento dell'
 edilizia sanitaria, all' arruolamento di
 personale e alla riduzione della mobilità
 passiva. Sono questi gli 8 punti su cui si
 basa il piano triennale 2019-2021 di
 sviluppo e riqualificazione della sanità
 campana, il programma con cui la
 Regione definisce il percorso per uscire
 dal commissariamento e tornare alla
 gestione ordinaria. Il piano, che reca la
 firma del governatore e commissario alla
 sanità Vincenzo De Luca, dopo essere
 stato inviato ai ministeri della Salute e
 dell' Economia per l' approvazione del
 Cdm, ha ricevuto la presa d' atto della
 giunta regionale il 28 dicembre scorso. Il punto principale del piano triennale per l'
 uscita dal piano rientro riguarda proprio il risanamento economico del comparto. Il
 nuovo «paradigma attorno a cui ruota il piano - si legge nel documento - è il
 "Paziente al centro del sistema" che diventa il fattore chiave per migliorare l' intero
 sistema sanitario regionale». Un presupposto su cui si fondano tutta una serie di
 interventi stretta mente legati alla realizzazione del piano ospedaliero 2019-2021,
 approvato dal ministero della Salute nei giorni successivi al Natale. Tra gli
 investimenti in sanità, un focus a parte merita il piano per l' edilizia sanitaria dalla
 Regione che punta su strutture «sicure, moderne e dotate di tecnologie all'
 avanguardia». L' offerta ospedaliera prevede la realizzazione di 5 nuovi ospedali che
 sostituiscono 6 strutture realizzate tra gli anni Cinquanta e Settanta. Si tratta dei
 nosocomi di Salerno, del San Paolo di Napoli, di Giugliano, Sessa Aurunca e del
 nuovo ospedale della Penisola Sorrentina, che sostituirà i due presidi di Vico
 Equense e Sorrento. Previsto l' ampliamento di 8 ospedali (Incurabili di Napoli, i
 nosocomi di Pozzuoli, Ischia, Nola, Gragnano, Boscotrecase, Marcianise dell' Asl di
 Caserta e Pagani dell' Asl di Salerno). Per sei aziende ospedaliere (il Cardarelli di
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Napoli, l' azienda ospedaliera dell' università di Napoli Federico II, gli ospedali Ruggi
di Salerno, San Pio di Benevento, il Santobono Pausillipon e l' azienda dei Colli di
Napoli) si prevede un piano di efficientamento energetico mentre è in programma l'
apertura o riconversione di nuove strutture territoriali per potenziare il modello
assistenziale secondo la rete hub/spoke. Un programma di investimenti per l'
aggiornamento del parco tecnologico - con previsioni di acquisto e collaudo al 90%
entro la fine del 2020 - consentirà, tra l' altro, la riduzione delle liste d' attesa - con
garanzia di rispetto dei tempi per il 90% delle prestazioni di priorità B e D entro il
2019 - e della mobilità passiva extraregionale e internazionale.

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03/01/2019                                                                                                                  Pagina 26
                                       Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                            EAV: € 11.035
                                                                                                                            Lettori: 133.364
                      Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

     Ruggi, niente assalto al pronto soccorso Scatta il nuovo
                               piano
 Sabino Russo
 Nessun «assalto di Natale» al pronto
 soccorso del Ruggi. Dopo i boom di arrivi
 in via San Leonardo degli ultimi anni, il
 sistema dell' emergenza-urgenza dell'
 azienda ospedaliera universitaria regge
 bene alla grande mole di accessi, che
 continuano ad attestarsi intorno ai
 250-300 al giorno. Numeri, questi, che
 potrebbero registrare una impennata nei
 prossimi giorni, con l' arrivo previsto del
 grande freddo. Nel frattempo, la Regione
 ha deliberato la nuova riorganizzazione
 ospedaliera, che prevede 6 pronto
 soccorso, a cui si aggiungono Agropoli,
 Polla e Ravello, 1 Dea di secondo livello
 e 6 Dea di primo livello. RUGGI È Dea
 (dipartimento emergenza-urgenza) di II
 livello (con annessi stabilimenti di Cava,
 Mercato San Severino, Da Procida e
 Ravello) al servizio dell' intera provincia.
 Funge da hub (centro di eccellenza) nella
 rete dell' ictus, in quella cardiologica e in
 quella     delle    emergenze      digestive,
 nonché centrale operativa nella rete
 traumatologica, spoke (centro ospedaliero periferico) di II livello per la terapia del
 dolore nella rete delle emergenze pediatriche. Tra le novità, vengono programmate
 nuove attività: chirurgia plastica, reumatologia, nonché l' unità spinale e neuro-
 riabilitazione. Mercato San Severino e Cava rimangono sede di pronto soccorso,
 facendo fronte a 155 mila accessi complessivi nel corso dell' anno. Il Da Procida
 riveste un ruolo rilevante nell' area della riabilitazione, anche con l' assegnazione di
 nuovi posti letto di lungodegenza. Il piano prevede la rimodulazione complessiva per
 14 posti letto con una area funzionale omogenea (neurologia e pneumologia), 56 di
 riabilitazione intensiva in costanza di ricovero, 22 posti di neuro-riabilitazione con
 centro risvegli, 15 di unità spinale e 30 di lungodegenza. Ravello, infine, conserva i
 20 posti letto. AGRO NOCERINO SARNESE Sono 6 i Dea di I livello e sono
 programmati a Vallo, Nocera, Eboli/Battipaglia/Roccadaspide, Sarno, Polla e Sapri.

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Nocera è spoke nella rete ictus, hub in quella cardiologica, oltre a centro trauma di
zona. È spoke nella rete delle emergenze pediatriche, in quelle digestive e riceve un
potenziamento globale delle discipline esistenti. A Nocera resta annesso l' ospedale
di Pagani, che rappresenta il polo oncologico dell' Asl. Prevista la presenza di posti
letto per ematologia, oncologia, chirurgia generale a indirizzo oncologico,
dermatologia a indirizzo oncologico e connessa attività di foto-dermatologia e
rianimazione. Onco-ematologia pediatrica verrà erogata a Nocera fino all' attivazione
a Pagani, dove è previsto un servizio di cardiologia ed è programmata la
radioterapia. Scafati è articolato come ospedale con pronto soccorso a indirizzo
pneumologico. È previsto un servizio di cardiologia. Sarno è spoke nella rete
cardiologica e nelle emergenze pediatriche, pronto soccorso per i traumi. Diventa
Dea di primo livello ed è programmata la realizzazione di un nuovo edificio. SELE-
CILENTO-DIANO Vallo è al servizio dell' area sud della provincia e gli vengono
attribuiti neurologia, gastroenterologia, neonatologia, psichiatria, riabilitazione, con
annesso ospedale di Agropoli, per il quale è attesa la collocazione in zona turistica e
difficilmente raggiungibile, con il potenziamento come struttura in deroga con 20
posti letto di medicina. Mantiene il punto nascita. Confermato il nuovo Dea di primo
livello Eboli/Battipaglia/Roccadaspide, che conservano il pronto soccorso. Eboli è
orientato all' area cardiologica, dove è hub ed è dotato di emodinamica. È
programmato un servizio di pneumologia diagnostica e interventistica senza posti
letto. Battipaglia è orientato al materno-infantile, spoke nella rete dell' ictus, pronto
soccorso traumi e spoke nella rete pediatrica. A Roccadaspide chirurgia generale,
medicina generale, ortopedia e riabilitazione. Polla conferma il pronto soccorso ed è
identificato come spoke nella rete ictus, emergenza cardiologica e pediatriche, oltre
che pronto soccorso traumi. È programmato un servizio di oncologia ambulatoriale.
Sant' Arsenio diventa ospedale di comunità. Sapri è spoke nella rete cardiologica e
nelle emergenze pediatriche, pronto soccorso traumi. Oliveto Citra riceve la
riabilitazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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03/01/2019                                                                                                                Pagina 28
                                     Il Mattino (ed. Salerno)
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                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

      Camici bianchi in rivolta per l' Umberto I «Presidio da
                  potenziare, i numeri ci sono»

 NOCERA INFERIORE NOCERA INFERIORE
 Nello Ferrigno Anche i medici scendono
 in campo per l' ospedale Umberto I. Anzi,
 chiedono un ruolo più attivo nella catena
 decisionale. Lo diranno il prossimo 9
 gennaio in occasione di un' assemblea
 organizzata dalla Cisl Medici. «La politica
 sanitaria ha sottolineato Andrea Lupi,
 rappresentante aziendale della Cisl
 Medici deve essere impostata dai medici.
 Essa non si fa con la politica e con la
 finanza. I diversi livelli amministrativi
 non coincidono con la realtà sanitaria del
 territorio perché diventa un' attività
 comprensoriale che spesso va oltre i
 confini provinciali». Ed il caso di Nocera
 sembra calzare a pennello. «Il presidio
 ospedaliero dell' Umberto I ha continuato
 - è un tutt' uno con quello di Pagani dove
 c' è il polo oncologico e con quello di
 Scafati     dove     opera     un    centro
 specializzato in broncopneumologia. All'
 incontro, che si terrà nell' aula Pietro
 Colella dell' Umberto I, interverranno
 anche tutte le altre rappresentanze sindacali delle professioni sanitarie come Cgil,
 Cisl, Uil, Rsu e Nursind. Ci saranno anche i sindaci dell' Agro nocerino che chiedono il
 potenziamento del presidio. Nel nuovo piano ospedaliero regionale l' Umberto I è
 classificato come primo livello pur effettuando attività specialistiche tipiche di un
 livello superiore come la Terapia intensiva neonatale, la Neurochirurgia, l'
 Emodinamica. «Riconoscere questa classificazione che già avevamo prima dell'
 avvento dell' era Bortoletti ha continuato Lupi significa assicurare all' ospedale un
 maggior numero di personale e più investimenti in tecnologie ed attrezzature». Il
 passaggio al secondo livello, secondo quanto dichiarato dal governatore della
 Campania, Vincenzo De Luca, sarebbe stato bloccato dal Ministero della salute che
 non ha voluto concedere deroghe per la popolazione. Ci vorrebbero 700 mila
 cittadini residenti nel bacino di utenza. «Il numero ha commentato Lupi è

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ampiamente superato perché il bacino ha confini estesi, Valle del Sarno e area
vesuviana sino a Torre del Greco. Ma anche, dopo il ridimensionamento degli
ospedali di Cava de' Tirreni e Mercato San Severino, Valle metelliana e Valle dell'
Irno. Basta guardare i numeri delle prestazioni per rendersene conto. Non definire l'
ospedale di Nocera un Dea di secondo livello vuol dire negare tutto ciò». Il Nursind, il
sindacato delle professioni infermieristiche pone un' altra questione. «Considerato
ha detto il segretario provinciale Biagio Tomasco che l' Umberto I è inquadrato come
primo livello bisogna assumere il personale mancante raggiungendo in tal modo tre
obiettivi quali il contenimento del ricorso al lavoro straordinario, l' azzeramento del
demansionamento e un livello di soddisfacimento dell' utenza che prescinderà dalla
classificazione del presidio». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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03/01/2019                                                                                                                Pagina 21
                                           La Città di Salerno
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

              Da un ospedale all'altro, muore una donna
 Francesco Faenza
 Si è spenta ieri mattina in ospedale
 Gerarda Giordano , 54 anni, la paziente
 affetta da Sla. La donna era ricoverata
 nel reparto di rianimazione dell'ospdale
 di Eboli dal 18 novembre. La malattia
 non le ha dato scampo. Nel reparto di
 terapia intensiva sono giunti i nipoti e la
 sorella. Le difficoltà respiratorie non le
 hanno dato scampo. Il cuore in continuo
 affanno si è fermato. La paziente era
 tracheotomizzata. Purtroppo i rimedi
 adottati dai sanitari non sono serviti. La
 malattia avrebbe avuto il sopravvento.
 Ne erano consapevoli i sanitari e anche i
 familiari di Gerarda. La salma è stata
 sequestrata e trasferita nell'obitorio.
 Sarà l'autorità giudiziaria a decidere se
 procedere con l'autopsia. Perchè sul
 ricovero della signora Giordano c'è
 un'indagine       della   Procura      della
 Repubblica di Salerno. La 54enne di
 Battipaglia     viveva   a    200     metri
 dall'ospedale Santa Maria della Speranza. La mattina del 18 novembre - era
 domenica - i medici del 118 raggiunsero la sua abitazione. Gerarda fu adagiata in
 ambulanza e trasferita all'ospedale di Battipaglia. «C'è la tac rotta, andate
 all'ospedale di Eboli» avrebbero detto ai familiari della donna. Le condizioni di salute
 di Gerarda erano gravissime. Con o senza tac, la paziente sarebbe dovuta essere
 stabilizzata a Battipaglia prima del trasferimento in altro ospedale. L'ambulanza
 ripartì per l'ospedale di Eboli tra lo stupore dei medici del 118 e dei familiari della
 paziente. La donna giunse al Pronto soccorso in arresto cardiaco. Gerarda fu salvata
 in extremis dai medici De Martino (rianimatore) e Del Giorno (cardiologo).
 L'intervento fu decisivo. Il cuore riprese a battere, la paziente venne trasferita in
 rianimazione. I familiari però non accettarono che la vicenda cadesse nel
 dimenticatoio e chiesero l'intervento dei carabinieri, denunciando quel che loro
 riitennero l'anomalo trasferimento da un ospedale all'altro. Nei 40 giorni di indagine
 sono trapelate novità. L'avvocato Carmen Rosalia , legale della famiglia Giordano, ha
 scoperto che all'ingresso del Pronto soccorso di Battipaglia non ci sono telecamere:
 «Non esiste videosorveglianza esterna nè interna, così mi è stato risposto da un
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dirigente del nosocomio di Battipaglia», dice l'avvocatessa. A metà dicembre è stata
in ospedale a Eboli una commissione medica per accertare le condizioni della
signora Giordano. Il pool di esperti è stato nominato dal pm che conduce le indagini.
Negli ultimi giorni del 2018 le condizioni di Gerarda s'erano aggravate. Amici e
parenti della famiglia Giordano si sono precipitati in ospedale ma la data del
funerale non è stata fissata.

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03/01/2019                                                                                                               Pagina 6

                                                                                                                         EAV: € 1.586
                                                                                                                         Lettori: 29.750
                                 Argomento: Sanità Salerno e provincia

       Incidenza tumorale: Salerno penultima in Campania

 La Regione Campania e il governo
 continueranno ad attenzionare il delicato
 tema Salerno è penultima. Sembrerebbe
 grave, detta così, ma in verità il dato è
 apparentemente positivo (per quel che
 può valere, visto l' argomento): infatti,
 insieme a Benevento, la provincia
 salernitana ha fatto registrare la
 percentuale più bassa di incidenza
 tumorale registrata fino ad oggi. La
 maglia nera relativa a questa speciale
 classifica spetta alla provincia di
 Caserta, con un' incidenza di patologie
 tumorali che è la più alta dell' intera
 regione, seguita al secondo posto da una
 "sorprendente" provincia di Avellino che,
 nonostante     il   livello   d'   impatto
 ambientale complessivo attestatosi tra il
 medio e il basso, risulta essere anche più
 in alto rispetto a Napoli, che ha una
 percentuale media dell' 1,54% facente
 riferimento alla media aritmetica delle
 incidenze registrate in ognuna delle tre Asl napoletane. Il vero punto non sta nell'
 analisi a sé stante ma in un percorso avviato dal governo per far sì che si ponga
 maggiore attenzione su diversi comuni dell' intera regione, tra cui figurano decine e
 decine di realtà della provincia casertana, per delineare i limiti di un' area più o
 meno vagamente circoscritta di quello che potremmo definire come un vero e
 proprio "cratere" relativo al fenomeno mediatico di Terra dei Fuochi. Ovviamente
 detta così la notizia assume i caratteri di un elemento disfattista e anche un po'
 populista, per cui ci tocca spiegare che il dato non è assolutamente correlabile
 grazie a poche righe e a qualche media aritmetica: il passaggio è ben più lungo e
 richiede un' attenzione notevole al fenomeno territoriale inteso a 360°, senza
 lasciare nessuno degli ambiti di potenziale riferimento in disparte; nel dettaglio
 bisognerebbe inoltre partire da un report storico dei tassi d' incidenza nelle varie
 province della Campania, al fine di stabilire quale sia il tasso d' incidenza
 progressivo registratosi sul territorio nel corso degli ultimi quindici o anche vent'
 anni. Teniamo conto, inoltre, del fatto che la Regione Campania da qualche anno ha
 rafforzato le attività di controllo incrociato tra fenomeno ambientale e incidenza
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patologica sulla popolazione residente nei comuni della regione Campania da
almeno 5 anni: proprio in questo senso, infatti, si è mossa l' area sanitaria campana
con attività di controllo e verifica di salubrità delle produzioni agroalimentari del
territorio regionale, tenendo conto di ogni elemento che potenzialmente potrebbe
fornire l' opportunità di riconoscere qualche ulteriore campanello d' allarme: basti
pensare che l' Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, nell' ambito
delle attività realizzate con Campania Trasparente, ha installato 150 deposimetri
passivi che occorrono per stabilire i livelli d' inquinamento dell' aria, oltre ad aver
effettuato oltre 50mila prelievi su matrici agroalimentari del territorio in aziende
piccole, medie e grandi. Proprio da qui è giusto partire, facendo sì che si possa
anzitutto fare chiarezza su un fenomeno sempre sotto le luci dei riflettori ma mai
realmente risolto, anche se la strada pare essere quella giusta. Inutile riferire quanto
sia importante tenere sotto controllo i fenomeni "abitudinari" che riguardano il
comparto ambientale e che, regolarmente, influiscono non di poco sulla qualità di
vita dei vari comuni limitrofi: basti pensare a quante volte si è verificata, nel
casertano, la "disgrazia" dell' incendio della discarica di Bellona, o quanto sia sotto i
riflettori la vicenda ormai annosa delle fonderie Pisano a Salerno, sicuramente non di
poco conto nonostante la classifica che (ci permettiamo di dirlo) potrebbe quasi far
tirare un sospiro di sollievo a tanti. Se questo è vero, infatti, non è da prendere sotto
gamba il fenomeno in quanto tale: sono tanti, anzi troppi i decessi registrati a causa
di patologie tumorali che necessitano di adeguata attenzione da parte della sanità e
della politica regionale. Intanto godiamoci questo penultimo posto, facendo sì che si
tratti di un monito per migliorare ulteriormente la nostra posizione in classifica e
dare un ulteriore segnale di "decrescita".

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03/01/2019                                                                                                                Pagina 28
                                     Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                          EAV: € 7.072
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

     Morì dopo ore di attesa in corsia due medici rischiano il
                            processo

 PAGANI PAGANI Nicola Sorrentino Due
 medici rischiano di essere processati per
 omicidio colposo per la morte di Carmine
 Russo, 33enne di Pagani, avvenuta il 2
 maggio 2017. A chiedere il rinvio a
 giudizio è la procura di Nocera Inferiore,
 al termine di un' indagine che ha visto
 escludere, ad oggi, responsabilità per
 almeno dieci medici. L' uomo morì per
 un' infezione: secondo le accuse, i due
 imputati avrebbero sottovalutato lo stato
 influenzale da cui era affetto il paziente.
 Si tratta di un medico di guardia di
 Pagani e di uno in servizio al pronto
 soccorso dell' ospedale Umberto I. Per
 entrambi, il gip aveva già disposto in
 fase      preliminare     un      ulteriore
 supplemento di indagine. Quel giorno,
 Carmine Russo si rivolse alla guardia
 medica per telefono, lamentando uno
 stato influenzale e dei dolori a mani e
 piedi. In precedenza, si era ferito sul
 lavoro, ma non si sarebbe fatto visitare
 nell' immediatezza né da un medico e
 neanche in ospedale. Al telefono, la guardia medica avrebbe consigliato una
 tachipirina che non avrebbe prodotto risultati, tanto che le condizioni dell' uomo
 peggiorarono, in serata, con uno svenimento evitato dai familiari. IL RICOVERO Da lì,
 la corsa in ospedale, a Nocera Inferiore, dopo che a Pagani gli avevano comunicato
 di dirigersi direttamente all' Umberto I. Giunto in pronto soccorso, avrebbe atteso
 diverse ore prima di essere assistito. Dall' una circa di notte fino alle 4 del mattino
 su di una barella, fino a quando non giunse il momento del ricovero presso il reparto
 di «Malattie Infettive». La situazione precipitò, dopo analisi e consulti, fino al
 decesso in Rianimazione. La morte avvenne a seguito di una «gravissima sepsi
 conclusasi con un quadro clinico di insufficienza multiorganica, che avrebbe dovuto
 essere rilevato e affrontato già dalla mattina del primo maggio». Per la procura, che
 ha approfondito le indagini in fase preliminare, le responsabilità sono da attribuire a

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due soli medici. La guardia medica, che avrebbe sottovalutato il problema
comunicato dal paziente e poi, il medico del pronto soccorso, che avrebbe lasciato
Russo in stato d' attesa per ore, prima del ricovero. Pare che ad accorgersi della sua
presenza fu un altro medico, che velocizzò il trasferimento in reparto. Per altre
posizioni la procura ha chiesto invece un' archiviazione, essendo le condizioni dell'
uomo «irreversibili», quando spettò a loro verificare il quadro clinico. ©
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03/01/2019                                                                                                                  Pagina 24
                                             La Città di Salerno
                                    Argomento: Sanità Salerno e provincia

  Pazienti psichiatrici Dopo 2 anni attiva la struttura one day
 Erminio Cioffi
 POLLA È partito ufficialmente da ieri
 dopo circa due anni di attesa il servizio
 One day night hospital all'ospedale Curto
 e destinato ai pazienti psichiatrici. Il
 nuovo anno ha portato finalmente un
 nuovo servizio per gli abitanti del Diano
 che consentirà di assistere almeno nel
 breve periodo le persone affette da
 patologie psichiatriche. Il servizio verrà
 svolto al piano terra del nosocomio
 pollese in un'area che si trova nelle
 immediate vicinanze del Pronto soccorso
 ed ha 4 posti letto. Tutto è iniziato nel
 2016 quando fu assegnato all'ospedale
 di Polla il servizio nell'ambito del Piano
 Regionale della rete per l'assistenza
 territoriale come braccio operativo
 dell'Unità di Salute Mentale di Sala
 Consilina. Ci sono poi voluti due anni per
 organizzare l'attivazione del servizio,
 individuare dei locali idonei e adeguarli
 alle esigenze richieste per un servizio di
 questo tipo. Un mese fa il direttore sanitario del Curto, Luigi Mandia , aveva
 annunciato l'imminente attivazione del servizio ed ha rispettato i tempi che aveva
 previsto anticipandoli anche di qualche giorno. Nei giorni scorsi è stata sistemata la
 rete telematica che mancava negli uffici ed è arrivata l'autorizzazione del
 dipartimento di Salute Mentale. Il servizio night and day psichiatrico consentirà di
 poter trattare fino a 4 pazienti che una volta stabilizzati, nell'arco delle 24 ore,
 saranno dimessi o se i medici non lo riterranno opportuno saranno trasferiti in
 un'altra struttura dell'Asl dove è consentita una degenza che vada oltre le 24 ore.
 Dopo 2 anni il Diano torna così ad avere una assistenza territoriale per le persone
 affette da patologie psichiatriche; nel 2016, anno in cui l'Asl ha disposto la chiusura
 del reparto di psichiatria dell'ospedale Santissima Annunziata di Sant'Arsenio i
 pazienti psichiatrici dovevano essere ricovera in strutture che si trovano in altri
 Comuni della provincia. Nel comprensorio ci sono molte persone affette da patologie
 psichiatriche gravi e meno gravi, prova ne è il consistente numero di accessi al
 pronto soccorso. Numerosi, sono stati anche i casi di trattamenti sanitari obbligatori
 disposti dai sindaci dei comuni del comprensorio che hanno visto i destinatari del
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provvedimento ricoverati nelle strutture di Nocera Inferiore o di Vallo con tutti i
disagi che ne sono conseguiti anche per le famiglie.

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03/01/2019                                                                                                                     Pagina 24
                                                La Città di Salerno
                                       Argomento: Sanità Salerno e provincia

           Sangue, un bene di tutti Aumentano le donazioni
 Antonella Citro
 POLLA Tempo di bilanci per il centro
 trasfusionale dell'ospedale di Polla che si
 proietta    nel     2019     con     numeri
 rassicuranti e incoraggianti. «Nel 2017
 abbiamo registrato 1760 donazioni di
 sangue rapportate alle 2100 del 2018:
 400 donazioni in più che contribuiscono
 all'efficienza      del    nostro     presidio
 ospedaliero ma significano anche aiuto
 nei confronti di altri centri trasfusionali -
 afferma il dottor Carmine Oricchio
 primario del centro trasfusionale pollese
 - nel 2017 abbiamo dato circa 170
 sacche di emazie concentrate a Nocera,
 40 a Sapri e 30 a Vallo. Quest'anno a
 Nocera sono state inviate circa 310, 25 a
 Vallo e 28 a Sapri». Oricchio fa anche
 riferimento alla donazione col nuovo
 apparecchio        multicomponent,          il
 separatore cellulare che, nel 2017 ha
 registrato 128 donazioni rispetto alle 257
 del 2018. «Ci serviremo del programma
 di plasmaferesi che partirà il 9/10 gennaio, sarà con noi una specialist in modo da
 approntare la nuova donazione su una stima di 570 donatori volontari e periodici -
 sottolinea - i gruppi B e AB che si recano al nostro centro possono essere chiamati
 per donare solo il plasma perché la regione Campania oggi è autosufficiente per le
 donazioni di sangue ma non lo è per il plasma. Se i numeri ci daranno ragione,
 avremo un grosso incremento di circa 3000 sacche da plasmaferesi che verrebbero
 così incontro al deficit campano». Numeri in aumento anche nelle prestazioni
 ambulatoriali: da 25.768 del 2017 si è passati a 29.473 sinora tra cui 1.100
 trasfusioni per l'ospedale, 200 a livello ambulatoriale l'anno passato nel 2018, 1.315
 per l'ospedale, 312 ambulatoriali per un totale di 1.627 trasfusioni. «Per la terapia
 anticoagulante orale, nel 2017 abbiamo avuto circa 65mila accessi - continua
 Oricchio nel 2018 sono stati 72mila. Su questo abbiamo messo appunto un
 programma trombofilico con esame di 1° e 2° livello ma facciamo anche il dosaggio
 con i nuovi Doac che possono essere quantizzati e monitorizzati in questi pazienti.
 Nel 2019 avremo l'elastogramma che misura, tramite provetta di Pt, la viscosità del
 sangue. Attraverso un grafico avremo cioè l'elaborazione di una diagnosi». Da nuovo
                   Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
piano sanitario, il Curto adesso è un Dea di primo livello e ci si augura che si
avranno a disposizione altre tecnologie e saranno eseguiti nuovi esami per servire
meglio il territorio. «Siamo migliorati anche nella infusione del ferro per il
trattamento delle anemie sideropeniche - continua Oricchio ringraziando il lavoro
svolto dalla sua equipe e dall'associazione Fratres - nel 2017 sono state 230 le
infusioni, nel 2018 340. È in arrivo un'altra macchina per la citofluorimetria che
evidenzia la ricerca dei linfociti e garantisce il monitoraggio più accurato dei pazienti
talassemici in trattamento».

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03/01/2019                                                                                                               Pagina 25

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                                                                                                                         Lettori: 133.364
                                         Argomento: Sanità Campania

  Cardarelli, la situazione torna esplosiva 300 arrivi in 24 ore
                        al pronto soccorso

 IL CASO È diventata esplosiva la
 situazione di difficoltà che si sta vivendo
 al pronto soccorso dell' ospedale
 Cardarelli: nella giornata di ieri, in poco
 meno di 24 ore, sono giunti nella prima
 linea dell' ospedale collinare più di
 trecento ammalati. Pazienti di tutti i tipi
 di cui alcuni anche molto gravi. Persone
 con difficoltà respiratorie, anziani colpiti
 da ictus, adulti con complicazioni
 oncologiche.      E    poi    scompensati,
 febbricitanti, vittime di influenza e di
 infezioni. Davvero un po' di tutto. L'
 EMERGENZA Una marea di ammalati, in
 gran parte di difficile gestione che si è
 riversata nel più grande e attrezzato
 ospedale della Campania. Una quantità
 sorprendente di pazienti destinata
 certamente ad aumentare nelle prossime
 ore per raggiungere il livello di piena
 tipico di questo periodo dell' anno, dopo
 le feste natalizie. Una situazione di grave
 crisi destinata inoltre a peggiorare con l'
 allerta meteo e il grande freddo alle
 porte che potrebbe rendere complicati anche i trasporti in emergenza. LE CIFRE In
 serata in Osservazione breve, si contavano oltre 80 ricoveri e al pronto soccorso
 decine di pazienti in attesa di essere visitati. Alle 20,30 il primo malato in fila per
 essere visitato in codice verde (di attenzione ma non urgente) aspettava dalle 13,30
 mentre risultavano esaurite anche le sedie e le barelle. Una situazione che ha spinto
 il primario del reparto, Fiorella Paladino, a fermarsi per il turno di notte che si
 annuncia come uno dei più difficili e complessi dell' anno. L' OSPEDALE DEL MARE L'
 ospedale del mare, a fronte di soli 15 medici in campo (2 per turno in pronto
 soccorso) ha chiesto già in mattinata uno stop ai trasferimenti del 118 in ospedale in
 quanto impossibilitato a gestire gli oltre 200 accessi delle ultime 24 ore. Barelle e
 totale congestionamento deL reparto anche nella prima linea del Cto che ha provato
 a dirottare una parte dei malati nelle corsie del Monaldi. Stesse difficoltà segnalate

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al San Giovanni Bosco, zeppo di barelle e con il caos della mancanza di triage e al
San Paolo, in grave affanno a fronte delle carenze di personale medico segnalate da
tempo. IL LORETO MARE Ai piedi di Pilato infine il Loreto mare, uno storico ospedale
di frontiera completamente disarticolato nei servizi di pronto soccorso, con due soli
cardiologi nei turni, senza neurologia, privi di apparecchiature per
elettroencefalogramma e una fila di pazienti di ogni foggia in arrivo continuo al
pronto soccorso. LA DENUNCIA Molti malati firmano e vanno via - avverte un medico
- abbiamo più di 20 barelle in Medicina, abbiamo chiamato anche i colleghi fuori
turno a dare una mano. Qui ci sono i corridoi pieni, malati piantonati e tanti pazienti
anche gravi che non sappiamo come gestire che si mischiano con psichiatrici e
senza fissa dimora. Non so come i colleghi affronteranno la situazione domattina
senza avere reparti alle spalle in cui smistare i pazienti. L' Osservazione breve è
chiusa, la Gastroenterologia limitata a una guardia che fa quello che può (4 o 5
gastroscopie al giorno) e posti letto solo in Medicina, Chirurgia, Ginecologia, mentre
l' Ortopedia di notte non funziona. Lavoriamo in carenza massima di medici e di
infermieri e le difficoltà sono soprattutto per i sospetti infartuati. Senza gli specialisti
devono essere sistematicamente trasferiti. Domani, forse - conclude il camice bianco
- arriverà un cardiologo con due specialisti in tutto che si alterneranno per tenere in
piedi l' attività del reparto dal lunedì al sabato. Ma non la domenica. L' Ortopedia è
sospesa di notte. Qui non riusciamo a fare di più e c' è chi pensa ai cuscini e alle
coperte che mancano come se fosse quello il problema. Qui mancano i soldati». ©
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03/01/2019                                                                                                                 Pagina 25

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                                                                                                                           Lettori: 133.364
                                           Argomento: Sanità Campania

                    Medici in pensione, caccia al sostituito
 Ornella Mincione
 LA SANITA' Due medici di base vanno in
 pensione e circa 2.500 utenti restano
 senza medico dal primo gennaio 2019.
 Così è iniziato l' anno per tanti cittadini
 che di punto in bianco si sono ritrovati
 senza medico di famiglia e che si sono
 visti costretti a rivolgersi ieri con
 urgenza allo sportello Anagrafe del
 Palazzo della Salute per risolvere il
 problema. Una soluzione tutt' altro che
 facile e veloce, perchè, a detta di alcuni
 che ieri mattina erano in fila allo
 sportello, per poter cambiare medico,
 visto che il precedente è andato in
 pensione, devono compilare dei moduli,
 firmare la normativa sulla privacy (una
 firma necessaria da parte di tutti i
 membri della fammiglia) e, cosa ancor
 più importante, scegliere il nuovo
 medico di riferimento territoriale. Tutto
 questo iter viene coordinato e gestito dai
 due     impiegati    (salvo    malattia    o
 imprevisti) dello sportello Anagrafe
 sanitaria. Stando a quanto trapela dagli
 uffici del Palazzo della Salute, il medico che va in pensione non è obbligato a
 comunicare la cessazione di attività ai propri assistiti: una comunicazione
 tempestiva, infatti, avrebbe senza dubbio ovviato la calca allo sportello Anagrafe di
 ieri e probabilmente dei prossimi giorni. Non è d' accordo il direttore sanitario del'
 Asl di Caserta Arcangelo Correra: «il mutualista che va in pensione per legge deve
 dare comunicazione ai propri assistiti della quiescenza. Anche con un semplice
 cartello esposto nell' ambulatorio. E' chiaro che a qual punto l' utente si dovrà
 rivolgere agli uffici competenti per prenderne un altro». Dunque l' ultima parola sul
 proprio pensionamento è sempre del medico di base. A questo punto, entra in
 campo il problema degli impiegati attivi: solo due per l' itera attività dello sportello
 che serve l' intero distretto 12, vale a dire quasi 130.000 cittadini, alle prese ora con
 la difficoltà vissuta da almeno 2.000 utenti. «Gli impiegati per ora sufficienti all'
 ordinaria amministrazione. C' è da dire però che nelle ultime settimane abbiamo
 ricevuto richieste di rafforzare le unità con altre di altri uffici e abbiamo consentito
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che ciò avvenisse», risponde il direttore sanitario Correra. Anche la scelta del
medico di base diventa un problema in sè per l' utente, specialmente se questi su
due piedi si ritrova a compierla davanti ad una lista di medici disponibili. Una lista,
compilata dagli impiegati degli uffici, che non è prevista dalla legge ma neanche
vietata: per chiunque si reca negli uffici dell' anagrafe può trovare una serie di
nominativi di medici, con tanto di recapiti telefonici e sede di ambulatorio, in modo
da scegliere quello più vicino alle proprie necessità. In genere, è la residenza il
requisito più decisivo alla scelta del medico di famiglia. Da qui, altro problema:
spesso l' utente può trovarsi registrato con uno stato e presso una residenza diversa
da quella registrata dal comune di appartenenza che può essere a sua volta ancora
altra da quella registrata dall' anagrafe del Mef, del Ministero del' Economia e
Finanza. Una mancata informatizzazione di dati univoci tra i tre enti, Asl, Mef e
Comune «che non dipende dall' ente locale, ma è un problema governativo.
Dovrebbe esserci una collaborazione tra i tre ministeri che gestiscono questi enti e
creare una unica piattaforma», commenta Correra. Altra criticità per l' utente che si
reca al Palazzo della Salute di Caserta, magari per una visita specialistica: il paziente
non può usufruire dei totem all' ingresso del palazzo, utili per pagare i ticket, perchè
ormai guasti da tempo indefinibile. «Abbiamo fatto una gara tempo fa, ma le ditte
che si sono aggiudicate il servizio hanno avuto a loro volta dei problemi», dichiara il
direttore Arcangelo Correra. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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03/01/2019                                                                                                               Pagina 25

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                                                                                                                         Lettori: 133.364
                                         Argomento: Sanità Campania

  Meningite, nuovo caso chirurgo quarantenne in fin di vita al
                           Cotugno

 L' allarme L' INFEZIONE Ettore Mautone
 Un chirurgo di 40 anni, impiegato in una
 struttura sanitaria accreditata della
 provincia di Napoli, è in fin di vita,
 ricoverato dalla notte di Capodanno nella
 rianimazione del Cotugno a causa di una
 grave e fulminante forma di meningite
 da pneumococco. Il batterio che ha
 colpito il professionista, a differenza del
 meningococco, pur essendo infettivo non
 è contagioso, ma spesso presente lungo
 le vie aeree di soggetti sani non
 vaccinati. In alcuni casi il germe si fa
 strada verso i polmoni ovvero le
 meningi,       provocando       gravissime
 infezioni talvolta fatali. Un batterio che
 diventa temibile e spesso mortale in
 presenza di malattie concomitanti o di
 fragilità dovute a malattie acute e
 croniche, influenza stagionale compresa.
 Come per il meningococco anche per lo
 pneumococco esiste la vaccinazione. LA
 FEBBRE Il medico, nei giorni successivi al
 Natale e prima di Capodanno, aveva
 accusato da tre giorni una febbre persistente accompagnata da mal di testa. Sintomi
 aspecifici che avevano fatto pensare, sia al medico sia ai suoi familiari, che si
 trattasse di una influenza virale trattata pertanto con antinfiammatori e farmaci
 sintomatici. Al peggiorare della situazione clinica e in presenza di un leggero
 ottundimento neurologico la famiglia ha poi deciso per il ricovero in ospedale. Giunto
 nel pomeriggio dell' ultimo dell' anno all' ospedale del mare il chirurgo è stato
 immediatamente sottoposto a indagine Tac ai polmoni, all' addome e al cervello
 oltre che ad elettroencefalogramma. Esami strumentali risultati tutti negativi con l'
 apprezzamento di altri deboli segni clinici. Un' evoluzione anomala dell' infezione
 come spesso accade per lo pneumococco, in assenza dei sintomi tipici dell' infezione
 meningea (rigidità nucale, piccole macchie emorragiche sulla cure a evidenziare l'
 inizio di una sepsi). Segni sfumati che hanno comunque insospettito l' esperto

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