UNIONE COMUNI DEL RUBICONE - Lunedì, 20 aprile 2015 - Comune di San Mauro Pascoli
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UNIONE COMUNI DEL RUBICONE Lunedì, 20 aprile 2015 Comune di Gatteo 20/04/2015 Corriere di Romagna (ed. ForlìCesena) Pagina 51 Fiscalità locale partecipata Firma del protocollo d' intesa 1 20/04/2015 Corriere di Romagna (ed. ForlìCesena) Pagina 51 Tre incontri con i cittadini sugli allagamenti di febbraio 2 Comune di Savignano 20/04/2015 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 7 PASOLINI ERMANNO «Troppi silenzi sul genocidio armeno» 3 20/04/2015 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 24 Che tonfo Il Progresso cala il pokerissimo A segno Bolzonetti 4 20/04/2015 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 2 BILANCIONI MARCO «Rifiuti, a Bellini dico che possiamo fermarli Comuni, avanti le... 5 20/04/2015 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 27 LUOTTO MASSIMO La Corsa di poll' a Benhamdane e Martina Facciani 7 20/04/2015 Corriere di Romagna (ed. ForlìCesena) Pagina 25 La Savignanese prende 5 gol ma si arrabbia con l' arbitro 8 20/04/2015 Corriere di Romagna (ed. ForlìCesena) Pagina 49 La "Cursa di poll" viaggia sempre a tempo di record 9 Comune di San Mauro 20/04/2015 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 5 BARONIO BARBARA Rubate le offerte per i poveri 10 20/04/2015 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 2 BILANCIONI MARCO «Rifiuti, a Bellini dico che possiamo fermarli Comuni, avanti le... 12 20/04/2015 Corriere di Romagna (ed. ForlìCesena) Pagina 24 La Sammaurese rallenta Solo un pari ad Argenta 14 20/04/2015 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 3 Villa Torlonia 16 20/04/2015 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 24 La Sammaurese frena Solo un pari ad Argenta 18 Pubblica Amministrazione 20/04/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 4 Valeria Uva Debiti e Comuni, la mappa dei pagamentilumaca 19 20/04/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 4 V. Uv. Tutti più «tempestivi» (con il nuovo indicatore) 21 20/04/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 4 Marco Biscella Una direttiva ancora inefficace 22 20/04/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 8 Giuseppe Fiengo Le vie per evitare la corruzione 24 20/04/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 26 A.Gu.P.Ruf. Unioni, compensazioni impossibili entro aprile 26 20/04/2015 Italia Oggi Sette Pagina 10 VALERIO STROPPA Split, fatture, bilanci, questionari: enti... 28 20/04/2015 Italia Oggi Sette Pagina 21 Verde pubblico senza imposta comunale 30 20/04/2015 Italia Oggi Sette Pagina 47 SIMONA D' ALESSIO I giovani in aiuto del territorio 32 20/04/2015 Italia Oggi Sette Pagina 207 ERNESTO D' ANDREA Il pubblico ufficiale è nei fatti 34 20/04/2015 Italia Oggi Sette Pagina 207 STEFANO MANZELLI Nella segnaletica stradale le dimensioni non contano 36
20 aprile 2015 Pagina 51 Corriere di Romagna (ed. ForlìCesena) Comune di Gatteo Gatteo. Domattina in municipio. Fiscalità locale partecipata Firma del protocollo d' intesa GATTEO. E' stata programmata per domattina alle 11 in municipio la stipula del protocollo d' intesa tra il Comune di Gatteo e il Caf Acli per il progetto fiscalità locale partecipata. «Il Comune di Gatteo grazie alla collaborazione con il partner tecnologico Cart Tech dicono dal municipio ha adottato da alcuni anni tecnologie informatiche e organizzative che consentono la gestione digitale dei tributi. L' accordo con il CafAcli rappresenta un ulteriore passo verso una fiscalità partecipata, trasparente e diretta, che possa comportare risparmi di tempo per i cittadini, correttezza dei dati e una riduzione del contenzioso con i cittadini». Domattina saranno presentati i principali contenuti dell' accordo. Illustreranno il progetto il direttore generale nazionale del CafAcli Paolo Conti, Vito D' Ambrosio presidente Car Tech Group e il sindaco Gianluca Vincenzi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 1
20 aprile 2015 Pagina 51 Corriere di Romagna (ed. ForlìCesena) Comune di Gatteo Gatteo. Si inizia domani sera a Sant' Angelo. Tre incontri con i cittadini sugli allagamenti di febbraio GATTEO. In seguito ai gravi danni causati dagli eventi calamitosi che hanno colpito il Comune di Gatteo nel mese di febbraio, la giunta comunale ha organizzato una serie di incontri con la cittadinanza, allo scopo di avviare un dialogo e raccogliere elementi utili alla progettazione, in collaborazione con gli enti competent i, di interventi strutturali risolutivi delle criticità evidenzia tesi nel territorio. Il primo incontro si terrà martedì 21 aprile, alle 20.30, nella sala riunioni del centro anziani Vitainsieme di Sant' Angelo. Seguirà un incontro mercoledì 29 aprile, alle 20.30 all' Oratorio di San Rocco a Gatteo; per concludere martedì 5 maggio, sempre alle 20.30, alla sala conferenze al primo piano del Palazzo del Turismo di Gatteo Mare. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2
20 aprile 2015 Pagina 7 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Comune di Savignano «Troppi silenzi sul genocidio armeno» Cerimonia all' Accademia dei Filopatridi di Savignano. di ERMANNO PASOLINI PRIMA celebrazione ufficiale presso la Rubiconia Accademia dei Filopatridi di Savignano del centenario del Genocidio degli Armeni iniziato il 24 aprile 1915 e che portò alla morte un milione e mezzo di persone. Aula magna gremita per l' occasione. Il ricordo di questo genocidio è stato fatto da Sargis Ghazaryan ambasciatore della Repubblica di Armenia in Italia e Baykar Sivazliyan, presidente dell' Unione Armeni d' Italia. Le relazioni degli ospiti sono state accompagnate dalla proiezione del documentario Common Ground' e dalla lettura di alcune poesie del poeta armeno Daniel Varujan a cura di Annalisa Teodorani. Su tutto il suono magico del duduk', tipico strumento armeno, suonato da Aram Ipekdjian. Fra gli ospiti il colonnello Adriano Vernole comandante provinciale dei carabinieri, il generale Antonio D e V i t a d i B o l o g n a e i l comandante la stazione dei carabinieri di Savignano Vincenzo di Canosa. «La nostra missione è stata ed è trasformare i contrasti in sinergie dice l' ambasciatore Sargis Ghazaryan nominato per l' occasione accademico d' onore della Filopatridi . Il Risorgimento armeno è identico a quello italiano. Noi non vogliamo imporre la nostra memoria, ma spiegare ciò che è stato affinchè non si verifichi mai più. Non potrei, parlando del genocidio e di riconciliazione, non ricordare il grande gesto, anche se audace, di Papa Francesco. Più di venti Paesi europei hanno riconosciuto il genocidio del popolo armeno, un crimine dell' umanità che riguarda tutti. Ma purtroppo sono tanti e troppi coloro che stanno in silenzio, fanno finta di non sapere o sentire». IL PRESIDENTE dell' Unione Armeni d' Italia, Baykar Sivazliyan ha aggiunto che finalmente dopo cento anni è stato fatto un passo molto importante nelle direzione del riconoscimento del genocidio del popolo armeno. «Ringrazio l' Accademia dei Filopatridi che ha sempre dato spazio alla nostra nazione, al nostro popolo e al ricordo del genocidio». PASOLINI ERMANNO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 3
20 aprile 2015 Pagina 24 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Comune di Savignano SAVIGNANESE. Che tonfo Il Progresso cala il pokerissimo A segno Bolzonetti Savignanese 1 Progresso 5 SAVIGNANESE: Pazzini, Vandi, Lessi, Bozzetto, Ronchi, Ber tozzi, Casadei, Bolzonetti (22' st Cardinale), Farneti, Dormi (29' st Ceppini), Luzzi (6' pt Pollini). A disp: Montanaro, Del Vecchio, Casoli, Pracucci. All.: Farneti. PROGRESSO: Auregli, Lunati (32' st Maiorano), Goh, Teglia (40' st Corvino), Di Giulio, Resta, Santovito, Lodi, Greco, Grazia (24' st Roccati), Di Candilo. A disp: Albertazzi, Grazioso, Tondi, Garetto. All. Righi. ARBITRI: Di Domer, Hader, Sioud. RETI: 7' pt Lunati (rig), 19' pt Lodi, 21' pt Bolzonetti, 10' st Lunati (rig), 42' st Maiorano, 46' st Roccati. NOTE: Espl.: 5' pt Pazzini (fallo ultimo uomo), 47' st Bozzetto. Amm.: Goh, Pollini SAVIGNANO Risultato pesantissimo ai danni della Savignanese, colpita duramente da un Progresso senza pietà, bravo a sfruttare le occasioni avute e i rigori guadagnati. Il match parte subito fortissimo: al 5' Pazzini stende Lunati, rosso e rigore. Entra Pollini al posto di Luzzi e, un minuto più tardi, lo stesso Lunati trasforma il primo gol della giornata. Ospiti che, presi dall' entusiasmo dell' inizio realizzano anche il secondo gol, grazie a Lodi; ma, solamente due minuti dopo, è Bolzonetti a riaprire il match. Il secondo tempo sembra la fotocopia del primo: al 10' secondo rigore per il Progresso e ancora Lunati realizza. Sul finale, si iscrivono al tabellino dei marcatori anche Maiorano e Roccati. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 4
20 aprile 2015 Pagina 2 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Comune di Savignano «Rifiuti, a Bellini dico che possiamo fermarli Comuni, avanti le fusioni» Il deputato Di Maio: «Vorrei un partito romagnolo» IL GIRO di vite sugli investimenti del ministero dei trasporti. Il caso rifiuti. Le possibili dimissioni dell'assessore all'ambiente Alberto Bellini. La fusione che agita Forlimpopoli e Bertinoro. Il nuovo corso della Regione, dopo mille tensioni. Ma anche le continue polemiche nel Pd nazionale, nel quale già da tempo si è schierato con il segretario e premier Matteo Renzi. Sono molti i fronti caldi per Marco Di Maio, ex segretario del Pd forlivese e deputato, fronti che nascono a Roma, passano magari da Bologna e si ripercuotono fino a casa sua. Il Pd governa a tutti i livelli e deve fronteggiare crisi non semplici. A cominciare dal futuro della raccolta porta a porta, tema fondante per cinque anni Balzani sindaco, lui segretario e consigliere comunale che meno di dieci giorni fa ha portato in piazza centinaia di persone per dire no all'arrivo di immondizia da altre regioni. O il nodo dell'E45: il neoministro Graziano Delrio, fedelissimo di Renzi, ha fermato il progetto di ammodernamento dell'arteria. di MARCO BILANCIONI MARCO Di Maio, deputato Pd, il governo ha escluso la nuova E45 dalle opere strategiche. Figurarsi che fine farà la piccola' tangenziale di Forlì. Il Comune aveva promesso i finanziamenti entro il 2019. «L' Anas ha chiesto un nuovo progetto per il terzo lotto, visto che nel frattempo sono cambiate alcune norme. La disponibilità c' è, ma prima che sia pronto, è prematuro parlare di finanziamenti». Delrio ha detto che la priorità è la Romea, i costruttori hanno preso male lo stop all' E45. «Il ministro è appena arrivato, fa bene a guardare con attenzione». Ha dei sospetti? Con l' aria che tira... «No. Siamo solo in una fase di ricognizione. Credo che non sia un no definitivo. Forse si può ripensare il tracciato». La Finanza ha lanciato l' allarme sull' infiltrazione della criminalità organizzata. Anche a Forlì. «E io rilancio la preoccupazione di alcune piccole aziende locali: che in Romagna ultimamente troppi appalti vengono assegnati con il criterio del massimo ribasso». Senta, e la povera statale 67? Sarà destinata alle buche? «Non siamo più in epoca di progetti da centinaia di milioni, ma credo che l' argomento possa essere affrontato con più determinazione, senza rassegnarsi alle toppe». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 5
20 aprile 2015 Pagina 27 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Comune di Savignano Podismo Sfiorate le tremila presenze alla gara di San Vittore, in luce anche il forlivese Camporesi. La Corsa di poll' a Benhamdane e Martina Facciani Cesena NUMERI da record e buona qualità: questi gli elementi forti' che hanno caratterizzato ieri mattina a San Vittore la 36ª Corsa di poll. Le presenze nella podistica romagnola hanno infatti sfiorato le 3.000 unità, grazie anche ai 400 Peopoll runners, i dipendenti degli stabilimenti Amadori, e ai quasi 500 competitivi, presenti sul percorso agonistico di 17,1 km con buona parte dei senatori' romagnoli. A prendere l' iniziativa sul percorso collinare è Rachid Benhamdane, il marocchino che da qualche anno vive a Savignano, che sin dai primi chilometri va in testa insieme a Camporesi, forlivese allenato da Reggiani. La coppia inizia a scricchiolare al 9° km, all' inizio della salita che porta al Gran premio della montagna (10,3 km), dove il marocchino allunga per accumulare al Gpm un vantaggio di una ventina di metri. Che aumentano nella discesa, mentre il forlivese si accontenta della posizione. Vince dunque Rachid Benhamdane in 57'47 , davanti a Camporesi (a 1'13), Del Priore (a 2'13), Corbara (a 2'43), Perazzini (a 3'53), Manolo Montevecchi (a 3'58), Pianini (a 5'13), Sacchetti (a 5'35), Burzicchi (a 5'53) e Matteo Merloni, decimo in 1.03'41 . SENZA storia la gara femminile, dominata sin dai primi metri dalla sampierana Martina Facciani, che sola soletta svolge il suo compitino' in 1.07'25 , mentre sugli altri gradini del podio salgono Deborah Montevecchi (a 6'50) e Leardini (a 7'15). In classifica seguono Graffiedi (a 7'26), Marzocchi (a 8'27) e Monica Orselli, sesta in 1.17'47 . Nelle categorie successi di Bellini (1.04'40), Merloni, Corbara, Valeri (1.03'45), Gruppioni (1.11'02) e fra le donne Graffiedi, Orselli e Vannucci (1.26'01). Massimo Luotto. LUOTTO MASSIMO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 7
20 aprile 2015 Pagina 25 Corriere di Romagna (ed. ForlìCesena) Comune di Savignano Decisiva la contestata espulsione di Pazzini dopo 5 minuti: il Progresso segna due volte su rigore e dilaga nel finale. La Savignanese prende 5 gol ma si arrabbia con l' arbitro SAVIGNANESE: P a z z i n i , V a n d i , L e s s i , B o z z e t t o , R o n c h i , Bertozzi, C a s a d e i , Bolzonetti (22' st Cardinale), N. Farneti, Dormi (29' st Ceppini), Luzzi (5' pt Pollini). All.: O. Farneti. PROGRESSO: Auregli, Lunati (32' st Maiorano), Goh, Teglia (40' st Corvino), Di Giulio, Resta, Santovito, Lodi, Greco, Grazia (24' st Roccati), Di Candilo. All.: Righi. ARBITRO: Di Domenico di Faenza. RETI: 5' pt Lunati (rig.), 18' pt Lodi, 21' pt Bolzonetti, 10' st Lunati (rig.), 42' st Maiorano, 46' st Roccati. ESPULSO: 5' pt Pazzini. SAVIGNANO S U L RUBICONE. Giornata da dimenticare per la terna arbitrale, con la Savignanese che ha protestato anche se sembra quasi paradossale parlare di arbitri dopo un 15. Partita subito in salita per la Savignanese: al 5' Lunati in fuorigioco viene atterrato da Pazzini, calcio di rigore e espulsione del portiere. Entra Pollini (debutto, classe 1997) al posto di Luzzi e subisce subito il rigore calciato da Lunati. Al 11' Auregli ferma in area Casadei e al 13' il Progresso reclama per un fallo di mano in area. Al 17' Bolzonetti cade in area, altre proteste dei locali . Al 18' Dormi si fa sorprendere da Lodi che è lesto a infilarsi in area e battere Pollini per la seconda volta. Al 21' Bolzonetti di testa sfrutta un cross di Casadei e accorcia le distanze. Al 23' Lunati serve Teglia solo davanti a Pollini ma calcia fuori. Al 24' Casadei per la Savignanese, solo davanti a Auregli, si fa respingere il tiro. Al 31' cross di Casadei e colpo di testa di Farneti che non centra la porta. Al 43' lancio di Vandi per Farneti che arpiona la sfera ma calcia a lato. Nella ripresa Pollini atterra Lunati e lo stesso attaccante del Progresso segna dal dischetto. Al 15' Farneti reclama un rigore. Al 30' Pollini respinge una conclusione di Lunati e al 34' Casadei manca il tap in vincente. Poi nel finale di partita le altre due reti degli ospiti con Maiorano e Roccati. Giuseppe Del Bianco. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 8
20 aprile 2015 Pagina 49 Corriere di Romagna (ed. ForlìCesena) Comune di Savignano La "Cursa di poll" viaggia sempre a tempo di record Tra quasi 3.000 partecipanti svettano due fuoriclasse come Benhamdane e Martina Facciani. SAN VITTORE. Vincono Rachid Benhamdane e Martina Facciani, «Parola di Francesco Amadori». Ebbene sì, alle premiazioni della 36ª "Cursa di poll", andata in archivio col nuovo record di presenze, quasi 3.000, c' era anche il fondatore della prestigiosa azienda avicola cesenate, che insieme alla nipote Francesca ha fatto gli onori di casa, visto che la gara organizzata dalla Podistica San Vittore Amici della fatica si è accasata presso il loro stabilimento "Madre". Va detto che i grandi numeri collezionati vanno ascritti in buona parte al clima, che ieri mattina miracolosamente ha virato al bello, dopo la serata e la nottata di sabato letteralmente temporalesca. Al via, dato dal sindaco Paolo Lucchi, si sono presentati 494 agonisti (altro record), coscienti di dover fare i conti con un percorso di km 17, comprendente le salite di via Gualdo ed il Gpm di via Rio Casalecchio, ma questo non ha spaventato il marocchino di Savignano e Mattia Camporesi, partiti lancia in resta salutando la compagnia. Benhamdane ha dettato il ritmo, che il forlivese è riuscito a seguire sino all' imbocco del gpm, posizionato circa al km 10,5, ma un cambio di marcia repentino l' ha convinto a difendere l' argento risparmiando energie in vista dei 10.000 metri Societari Regionali su pista. Per il neo capitano della Dinamo Sport Igea Marina il tratto di discesa, lam bendo anche la famosa Villa Silvia, e quello pianeggiante che riportava alla base sono serviti solo per incrementare il vantaggio, che al termine, rispetto al suo 57'47", ammontava a 1'13". In un' ora tonda ha chiuso poi il primo cesenate, Giuseppe Del Priore, seguito a 30" dal suo allenatore Roberto Corbara, poi Perazzini (1.01'40"), Montevecchi (1.01'45"), Piani ni (1.03') e Sacchetti (1.03'22"). Brava Martina. Ori di categoria per Bellini (1 . 04' 4 0 " ) , Merlon i (1.03'41"), Corbara, Valeri (1.03'45 ") e Gruppioni (1.11'02 "). Tra le donne Martina Facciani riesce finalmente a centrare l' en plein delle gare cesenati, dopo aver fatte sue la "Notturna di San Giovanni" ed il "Giro dei Gessi", con una gara in controllo a risparmio energetico. Il suo microchip ha fatto segnare 1.07'25", ben 6'50" meglio della Montevecchi e 7'05" della Leardini. Nelle categorie l' hanno spuntata Graffi e d i (1 .14 ' 51 " ) , Orse l l i (1.17'35 ") e Vann ucci (1.25'49 "). Raccolti più di 1.000 euro a favore dell' Anffas territoriale, per la costruzione della "Fattoria dell' ospitalità", e tra gli oltre 400 dipendenti A madori, targati per l' occasione "Peopoll Runners", hanno primeggiato Max Gherardi (1.06'22") e Francesca Bisacchi (1.32'41"). Danny Frisoni. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 9
20 aprile 2015 Pagina 5 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Comune di San Mauro SICUREZZA IL FURTO IERI MATTINA ALLA PARROCCHIA DI SAN MAURO IN VALLE. Rubate le offerte per i poveri Erano state raccolte dai bambini. Il colpo durante la messa. di BARBARA BARONIO SONO ENTRATI in canonica durante la messa e hanno rubato i soldi che i bambini avevano donato ai poveri. Incredulità, sconforto e tanto dispiacere: ecco quanto traspariva dallo sguardo di don Guido Rossi parroco di San Mauro in Valle che ieri durante la messa delle 11 è stato vittima di un furto nella sua canonica. I ladri (si pensa siano stati più di uno visto il caos che regnava nell' abitazione del sacerdote), sono penetrati nella canonica approfittando dell' assenza del don e dei suoi collaboratori che si trovavano in chiesa per la funzione domenicale. Sono entrati dal retro dell' abitazione, dove non erano ancora state installate le telecamere, scassinando una porta finestra. Hanno agito con grande velocità, rovistando in ogni stanza e mettendo a soqquadro tutto l' appartamento. Al termine della messa un collaboratore della parrocchia e lo stesso don Guido si sono resi subito conto che qualcuno era entrato in casa perché hanno trovato le luci accese e i mobili della sala da pranzo con tutti i cassetti aperti. Da un primo sopralluogo appare evidente che i delinquenti cercassero solo soldi e oggetti preziosi. Sono state sottratte qualche centinaia di euro (circa 600) tra cui vi erano anche quelli dei risparmi dei bambini del catechismo destinati ai poveri. Questo furto colpisce non solo don Guido, ma tutta la comunità. «Tutti gli anni spiega don Guido consegno ad ogni bambino e ragazzo del catechismo un salvadanaio in occasione della Quaresima invitandoli a raccogliere qualche risparmio da donare ai poveri. Poi dopo Pasqua i bambini riportano il salvadanaio in parrocchia e noi raccogliamo tutte le loro offerte e le destiniamo ai bisognosi. Speravo di aver arginato il pericolo di furti aggiunge sconsolato don Guido con l' installazione di due telecamere, ma ora dovrò dotarmi di un sistema che abbia un maggior raggio d' azione. Il mio desiderio infatti è quello di poter lasciare aperta la chiesa sempre per consentire a tutti di entrare e dire una preghiera in qualsiasi ora della giornata e non solo in concomitanza delle funzioni». Ancora una volta la zona di San Mauro in Valle è presa di mira dai ladri. La comunità di San Mauro che in passato era stata colpita più volte da ladri professionisti ha subìto uno strano furto anche a febbraio quando don Guido ha visto scomparire un attaccapanni di ferro battuto. «UN GIORNO mi sono accorto che era sparito dalla cripta l' attaccapanni in ferro battuto di proprietà della parrocchia da moltissimi anni (oltre 70). Così mi sono deciso ad inserire una sistema di video sorveglianza, purtroppo solo in prossimità degli ingressi all' abitazione e alla chiesa, e ho avvisato la mia comunità dell' anomala sottrazione. Alla fine di marzo mi sono ritrovato in chiesa un attaccapanni Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 10
20 aprile 2015 Pagina 5 Il Resto del Carlino (ed.
20 aprile 2015 Pagina 2 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Comune di San Mauro «Rifiuti, a Bellini dico che possiamo fermarli Comuni, avanti le fusioni» Il deputato Di Maio: «Vorrei un partito romagnolo» IL GIRO di vite sugli investimenti del ministero dei trasporti. Il caso rifiuti. Le possibili dimissioni dell'assessore all'ambiente Alberto Bellini. La fusione che agita Forlimpopoli e Bertinoro. Il nuovo corso della Regione, dopo mille tensioni. Ma anche le continue polemiche nel Pd nazionale, nel quale già da tempo si è schierato con il segretario e premier Matteo Renzi. Sono molti i fronti caldi per Marco Di Maio, ex segretario del Pd forlivese e deputato, fronti che nascono a Roma, passano magari da Bologna e si ripercuotono fino a casa sua. Il Pd governa a tutti i livelli e deve fronteggiare crisi non semplici. A cominciare dal futuro della raccolta porta a porta, tema fondante per cinque anni Balzani sindaco, lui segretario e consigliere comunale che meno di dieci giorni fa ha portato in piazza centinaia di persone per dire no all'arrivo di immondizia da altre regioni. O il nodo dell'E45: il neoministro Graziano Delrio, fedelissimo di Renzi, ha fermato il progetto di ammodernamento dell'arteria. di MARCO BILANCIONI MARCO Di Maio, deputato Pd, il governo ha escluso la nuova E45 dalle opere strategiche. Figurarsi che fine farà la piccola' tangenziale di Forlì. Il Comune aveva promesso i finanziamenti entro il 2019. «L' Anas ha chiesto un nuovo progetto per il terzo lotto, visto che nel frattempo sono cambiate alcune norme. La disponibilità c' è, ma prima che sia pronto, è prematuro parlare di finanziamenti». Delrio ha detto che la priorità è la Romea, i costruttori hanno preso male lo stop all' E45. «Il ministro è appena arrivato, fa bene a guardare con attenzione». Ha dei sospetti? Con l' aria che tira... «No. Siamo solo in una fase di ricognizione. Credo che non sia un no definitivo. Forse si può ripensare il tracciato». La Finanza ha lanciato l' allarme sull' infiltrazione della criminalità organizzata. Anche a Forlì. «E io rilancio la preoccupazione di alcune piccole aziende locali: che in Romagna ultimamente troppi appalti vengono assegnati con il criterio del massimo ribasso». Senta, e la povera statale 67? Sarà destinata alle buche? «Non siamo più in epoca di progetti da centinaia di milioni, ma credo che l' argomento possa essere affrontato con più determinazione, senza rassegnarsi alle toppe». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 12
20 aprile 2015 Pagina 2 Il Resto del Carlino (ed.
20 aprile 2015 Pagina 24 Corriere di Romagna (ed. ForlìCesena) Comune di San Mauro Noschese risponde a Grazdhani, poi Bonandi spreca. La Sammaurese rallenta Solo un pari ad Argenta ARGENTA (Fe). La Sammaurese rallenta, proprio sul più bello, e ora deve guardarsi le spalle perchè il Ravenna è salito a 1. La squadra di Protti, insomma, è ancora padrona del proprio destino ma ora non può più sbagliare dopo questo 11. Nel primo tempo l' Argentana ha chiuso con intelligenza ed abnegazione, trovando pochi spazi in avanti ma senza soffrire più di tanto. Al 4', Saetta di Bonandi da fuori, che esce di poco. All' 8' punizione arrotata e maligna di Bonandi dai 18 metri che va larga di un palmo, vicina all' incrocio. Al 29' grande uscita di Ruffilli che mette il palmo sulla palla calciata da Pieri e respinge. Ci prova Bonandi da fuori al 30', poi Scarponi dai 20 metri al 37' manda alto. Al 43' Speranza con un destro raso terra manda largo di un metro in diagonale. Ripresa e Scarponi, in diagonale, impegna Ruffilli. La Sammaurese, fin qui bloccata con una certa tranquillità, cresce ed i granata provano a pungere con azioni di alleggerimento. Appena entrato Ndiaye trova modo di travolgere con un fallo tanto netto quanto inutile Pagani in piena area. Rigore netto. Batte Grazdhani, che svernicia la parte inferiore della traversa con una sassata violenta che finisce poi in fondo al sacco. Esultanza? Macchè. Passa un minuto, punizione da sinistra di Domeniconi, la palla arriva sui piedi di Noschese, lasciato solo a tre passi da Ruffilli. E Noschese non sbaglia. Sammaurese aumenta, come un' onda si marea. Ma il frangiflutti granata non molla, anche se Bonandi spreca il match ball al 94'. CENTESE:Alberghini, Mat. Marchesi, Kula, Di Blasi, Lonardo, Lanzarini, Franchino, Lo Ellhadj (15' pt Leggieri), Budriesi, Olivo, Mazzilli (18' st Man. Marchesi). All.: D' Astoli. SAMPIERANA: Venghi, Quaranta, Giovanetti, Canali (13' st Ensini), Braccini, Manucci, Lanzi, Petrini, Pasolini (40' st Gregori), Valori (46' st Battistini II), Carrozzo. All.: Freschi. ARBITRO: Piro di Parma. RETI: 14' pt Valori, 26' pt Budriesi (rig.), 24' st Carrozzo. AMMONITI: Pasolini, Carrozzo. ESPULSO: 40' pt Lanzi. ARGENTANA: Ruffilli, Brandolini, Amadori, Saletti (25' st Farina), Alberi, Caidi, Speranza, Folegatti, Manica (31' st Righini), Pagani (47' st Azzolini), Grazhdani. All.: Simeoni. SAMMAURESE: Andreani, Tartabini, Buda (18' st Noschese), Rosini, Monti, Bezzi, Scarponi, Domeniconi, Pieri (44' st Tani), Bonandi, Zafferani (18' st Ndiaye). All.: Gozi (Protti squalificato). ARBITRO: Pette di Bologna. RETI: 19' st Grazdhani (rig. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 14
20 aprile 2015 Pagina 24 Corriere di Romagna
20 aprile 2015 Pagina 3 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Comune di San Mauro UN PATRIMONIO STORICO UNICO. Villa Torlonia L' IDEA Può diventare un Centro Tematico di Servizio e promuovere i prodotti simbolo e i territori, fare didattica e formazione, cultura e svago. Con 5 viaggi: storia, cultura, tradizione, artigianato, industria. Nel 2001 al Comune di San Mauro Pascoli fu presentato il progetto preliminare per valorizzare turisticamente "Villa Torlonia" la storica "Torre" pasco liana. Le origini di questo luogo risalgono all' epoca romana conosciuto con il nome "Giovedìa", diventato nel periodo rinascimentale la dimora di Antonia di Balignano madre di Sigismondo Pandolfo Malatesta signore di Rimini, di Domenico Novello signore di Cesena, e di Roberto G a l e o t t o m o r t o i n o d o r e d i santità e riconosciuto "beato". Il luogo poi entrò a far parte delle proprietà dei Principi Torlonia, che il Principe Alessandro nel XIX secolo trasformò in una "Fattoria Modello" un esempio in Europa. Era una tenuta con 145 poderi, comprendeva circa duemila ettari divisi in quattro sezioni: la coltivazione del grano di cui se ne ricavavano centomila quintali; l' allevamento di bestiame con mille trecento capi, fra cui la selezionata razza bovina romagnola; cinquemila novecento alberi da frutta e cinquantaseimila alberi di alto fusto; nella settecentesca cantina venivano prodotti tredicimila ettolitri di vino, fra cui uno spumante apprezzato dal poeta Giovanni Pascoli da lui battezzato "Champagne la Tur" , ventimila bottiglie inviate in varie capitali europee. Il padre del poeta quando venne assassinato era il fattore della Tenuta Torlonia, e la famiglia abitava nella casa di fianco alla monumentale villa. Il Pascoli amministrava una grande azienda agricola con ot tanta case coloniche dalla caratteristica architettura rurale riminese cesenate col classico portico. Nel corpo centrale c' era una importante scuderia, palazzine adibite a magazzino per lo stoccaggio dei prodotti agricoli, depositi per le attrezzature da lavoro, fra cui cinquemila cesti di vimini per la raccolta dell' uva. Nei pressi delle cantine esisteva un locale con grandi scansie in legno su cui giacevano cinquantamila bottiglie di vino pregiato. All' interno della corte si affacciavano botteghe di artigiane e rimesse per le modernissime macchine per lavorare il terreno, come il primo trattore a vapore. Villa Torlonia rappresenta un importante patrimonio che si presta per diventare un luogo della narrazione storicizzata adatto per sedurre i moderni viaggiatori amanti della conoscenza. La posizione geografica le consentirebbe di diventare un moderno "Centro Tematico di Servizio" della Romagna essendo collocato nella parte sud della regione nei pressi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 16
20 aprile 2015 Pagina 3 La Voce di Romagna
20 aprile 2015 Pagina 24 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Comune di San Mauro La Sammaurese frena Solo un pari ad Argenta FINISCE 11 La capolista, in svantaggio per la rete su rigore di Grazhdani provocata da un fallo del nuovo entrato Ndiaye, pareggia a metà della ripresa con Noschese. Nel primo tempo occasioni per Bonandi e Monti. Nella ripresa le due reti. Argentana 1 Sammaurese 1 ARGENTANA: Ruffilli, Brandolini, Amadori, Saletti (24' st Farina), Alberi, Caidi, Speranza, Folegatti, Manica (29' st Righini), Pagani, Grazhdani. A disp: Biavati, Azzo lini, Cocchi, Kaja, Ugolini. All. Simeoni SAMMAURESE: Andreani, Tartabini, Buda (15' st Noschese), Rosini, Monti, Bezzi, Scarponi, Domeniconi, Pieri (45' st Tani), Bonandi, Zafferani (15' st Ndiaye). A disp: Capizzi, Babbini, Brolli, Gjordumi. All. Gozzi ARBITRO: Pette di Bologna RETI: 25' st Grazhdani (rig), 27' st' Noschese NOTE: Amm.: Speranza, Grazhdani ARGENTA Passo falso che può costar caro alla Sammaurese ( a v v i c i n a t a d a l R a v e n n a vincente e ora solo a +1), fermata sull' 11 da un' ottima Argentana, brava a sfruttare il fattore campo dalla propria. Match problematico per gli uomini di Protti, che hanno trovato difficoltà a imporre il proprio gioco a causa di un campo in condizioni non ottimali andando ad avvantaggiare un' abituata Argentana. Da sottolineare l' inedito tridente dei giallorossi, composto da Zafferani, Bonandi e Pieri. Il primo tempo è equilibrato e le occasioni arrivano alla spicciolata. La prima arriva sui piedi del solito Bonan di, ma la mira non è delle migliori e la palla esce. L' occasione più ghiotta dei primi 45 minuti è un tiro di Monti a botta sicura, respinto, però, da Ruffilli. Il secondo tempo continua sulla falsariga del primo, ma a cambiare le carte in tavola è il doppio cambio attuato dalla Sammaurese: Ndiaye e Noschese. Il primo al 25' commette il fallo del rigore ai danni di Pagani e Grazhdani ringrazia, battendo Andreani con una botta centrale; il secondo, invece, con il gol del pareggio, due minuti dopo. Tutto nasce da un cross respinto centralmente da Ruffilli, ne nasce una mischia, risolta proprio dall' ex Ravenna. L' ultima parte dell' incontro è di stampo Sammaurese, ma l' Argentana si chiude bene e si porta a casa il pareggio. L' unica chance degli ospiti sul finale è un tiro di Noschese al 95', ma la palla sfiora il palo ed esce. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 18
20 aprile 2015 Pagina 4 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione Debiti e Comuni, la mappa dei pagamentilumaca Sanzioni ai 17 capoluoghi che non rispettano i 90 giorni. Per essere pagate dal Comune di Reggio Calabria le imprese hanno aspettato in media due anni. Al contrario, a Trento ci si può presentare alla cassa con quasi un mese d' anticipo rispetto alla scadenza della fattura ed essere sicuri di ricevere l' assegno del sindaco. T r a i Comuni capoluogo di provincia quello calabro è il peggior pagatore (ma ha diverse attenuanti), con un' attesa media l' anno scorso pari a 734 giorni. All' opposto, il più rapido nel saldare i fornitori è il Comune di Trento, che in media è riuscito a pagare 22 giorni prima della scadenza pattuita. Le performance Reggio Calabria e Trento si trovano, rispettivamente, al primo e all' ultimo posto della classifica dei peggiori pagatori tra i Comuni capoluogo di provincia, stilata dal Sole 24 Ore del Lunedì in base all'«Indicatore di tempestività dei pagamenti». Un indice ufficiale e, soprattutto, omogeneo, che per la prima volta da quest' anno tutti gli enti locali devono calcolare e pubblicare sulla sezione "Amministrazione trasparente" del proprio sito. Un valore che, se superiore ai 90 giorni, fa scattare tagli alle spese e il blocco delle assunzioni. I dati sono riferiti al 2014, da pubblicare entro il 30 gennaio scorso, come prevede il decreto Irpef (Dl 66/2014) e da aggiornare poi ogni tre mesi. Ma non tutti l' hanno fatto: all' appello mancano ancora solo tra i Comuni capoluogo 132 realtà (si veda la lista degli inadempienti nelle note della tabella a fianco) compresi due capoluoghi di regione come Aosta (ferma al 2012 e senza indice unitario) e Campobasso. Al contrario c' è chi si è portato avanti e prima della data ultima del 30 aprile prossimo ha già pubblicato l' indice del primo trimestre 2015: tra queste Roma e Venezia, entrambe peraltro in appesantimento sui tempi rispetto al 2014. Il primato negativo di Reggio Calabria è frutto anche di un paradosso segnalato peraltro anche dall' Anci al momento di mettere a punto l' indicatore. Lo evidenzia lo stesso Comune nel pubblicare l' indice: ad alzare la media ha contribuito anche l' operazione di pulizia dei vecchi debiti portata avanti proprio l' anno scorso. Quelle saldate, infatti, erano per legge fatture vecchie, anteriori al 2013. Ecco il paradosso: proprio la «straordinaria operazione di pagamento dei debiti della Pa si legge nella nota è diventata base di calcolo per i tagli». A peggiorare poi il dato 2014 si è aggiunto anche lo stop di sei mesi ai pagamenti scattato quando la Corte dei conti ha bocciato il piano di riequilibrio dell' ente dissestato. Nelle condizioni di Reggio Calabria si potrebbero trovare molti altri Comuni (anche tra quelli a rischio sanzione) che hanno approfittato del Dl sbloccadebiti e ora si ritrovano penalizzati da un indice strutturato «per cassa». Così, per esempio, Napoli, che vanta una performance di soli 42,5 giorni di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 19
20 aprile 2015 Pagina 4 Il Sole 24 Ore
20 aprile 2015 Pagina 4 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione La curiosità. Tutti più «tempestivi» (con il nuovo indicatore) In coincidenza con l' arrivo di tagli e sanzioni per gli enti locali "cattivi pagatori" è scattata da quest' anno anche una nuova metodologia di calcolo dell' indicatore di tempestività dei pagamenti. Il meccanismo si è andato affinando rispetto ai precedenti: mentre prima l' indice altro non era che il rapporto tra i giorni di ritardo e il numero delle fatture in arretrato, da quest' anno (a valere sul 2014) con il Dpcm emanato il 22 settembre 2014 questo rapporto viene ora ponderato, tenendo conto sia dell' importo della fattura sia degli importi totali pagati nel periodo di riferimento (anno o trimestre). In questo modo si compensano un po' i ritardi con eventuali pagamenti a termine o, addirittura, in anticipo. Un meccanismo che ha consentito, in prima battuta, un abbattimento dell' indice. Prendiamo, per esempio, il Comune di Bari: oggi vanta un ritardo di soli 33,5 giorni, contro i 72 calcolati per lo stesso periodo con il precedente metodo. © RIPRODUZIONE RISERVATA. V. Uv. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 21
20 aprile 2015 Pagina 4 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione Saldo delle fatture. L' indagine di Fondazione Impresa segnala miglioramenti lenti. Una direttiva ancora inefficace I ritardi nel saldo delle fatture per le piccole imprese? Restano molto elevati e diminuiscono a piccoli passi, nonostante l' Italia sia stato uno dei primi Paesi Ue a recepire la Direttiva sui tempi di pagamento. Anzi, a fronte di un livello di conoscenza sui termini di pagamento della Pa alle imprese pari al 90% circa, ancora due terzi degli imprenditori titolari di aziende con meno di venti addetti ritiene che la direttiva non abbia sortito effetti positivi. Giudizi più lusinghieri, invece, raccolgono le misure adottate dai Governi nel triennio 2012 2014, visto che solo una Pmi su sette ha ancora in sospeso pagamenti datati 2013. A rivelare il trend è l' ultima indagine effettuata da Fondazione Impresa su un campione di circa mille imprese con meno di 20 addetti, in base alla quale i tempi medi di attesa si attestano ancora sopra i cento giorni nei r a p p o r t i c o n l a Pubblica amministrazione (102,3), mentre per quanto riguarda le prestazioni verso i privati i tempi medi di pagamento si fermano poco sotto gli 80 giorni (79,7). La Direttiva Ue giova ricordarlo impone dal 2013 il tetto dei 30 giorni per la Pa e dei 60 per i privati (visto però il perdurare dei pesanti ritardi, dopo vari ammonimenti, nel giugno 2014 la Commissione europea ha aperto una procedura d' infrazione contro l' Italia). «Dall' entrata in vigore della Direttiva pagamenti spiega Daniele Nicolai, curatore della ricerca gli imprenditori hanno riscontrato solo una parziale riduzione dei tempi di pagamento con benefici minimi per le piccole imprese. Osservando l' andamento storico delle nostre indagini emerge che si registrano attese solo leggermente inferiori rispetto a quanto si verificava nel primo semestre del 2012, quando la crisi economica ha ricominciato a mordere con maggiore pervasività». Nei rapporti con la Pubblica amministrazione le aziende costrette a essere "più pazienti" sono le Pmi del manifatturiero e dei servizi, che attendono rispettivamente 112,3 giorni (solo 10,1 in meno dall' entrata in vigore della Direttiva) e 111,6 giorni (26,1), mentre le imprese commerciali confermano tempi di pagamento più bassi (47,2 giorni). Interessante anche il dato delle imprese artigiane, che con 106,4 giorni sperimentano una riduzione più ampia (18,6 rispetto a due anni fa). A livello territoriale le differenze risultano meno marcate: solo il NordOvest si stacca dalle altre aree collocandosi sotto il "muro" dei 100 giorni (98,6), mentre il NordEst (102,2 giorni), il Centro (103,7) e il Mezzogiorno (105,8 giorni) restano sopra questo tetto. Visti questi numeri, tra le piccole imprese resiste un «generale senso di sfiducia» sul rispetto dei tempi di pagamento. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 22
20 aprile 2015 Pagina 4 Il Sole 24 Ore
20 aprile 2015 Pagina 8 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione APPALTI PUBBLICI. Le vie per evitare la corruzione È opinione diffusa che la corruzione negli appalti pubblici p r e s e n t i i n I t a l i a a s p e t t i sistemici, che portano a riproporre il fenomeno malgrado i ricorrenti scandali e l' unanime condanna che li accompagna. Diventa utile capire quali siano questi problemi strutturali e vedere se esistono percorsi per risolverli. Robert McNamara, ministro della Difesa ai tempi di John F. Kennedy, poneva come requisito essenziale per realizzare senza s p r e c h i u n a g r a n d e o p e r a pubblica t r e semplici condizioni: the money (i finanziamenti), the management (la gestione) e the environmental impact assessment (la valutazione d' impatto ambientale, Vai). Le tre condizioni riguardavano tutte il progetto definitivo, la cui esistenza e completezza costituiscono una precondizione e la base di partenza di ogni iniziativa. Le amministrazioni pubbliche italiane, a partire dagli anni 80, hanno perso progressivamente, in quasi tutti i settori della loro attività, la loro tradizionale capacità tecnica: occorre oggi ricostruirla e metterla a disposizione di chi decide. È un' operazione lunga e complicata, che tuttavia può essere agevolata creando il modo, nel medio periodo, di fidelizzare i piccoli e grandi progettisti privati all' amministrazione che progetta piuttosto che alle imprese appaltatrici. Il rapporto tra i progettisti, anche privati, e i poteri pubblici deve essere diretto e non può dipendere dall' impresa che realizza l' opera. Il vantaggio dei progettisti sarebbe quello di avere maggiore stabilità e trasparenza negli incarichi e di evitare il taglio dei loro onorari usualmente praticato dalle ditte appaltatrici; per le amministrazioni quello di poter contare su un progetto e una direzione dei lavori di pieno affidamento. L' Oice (l' associazione delle organizzazioni di ingegneria e consulenza tecnicoeconomica) nel 2000 rifiutò questa ipotesi. Da allora il problema non si è più posto: il progetto e le sue varianti restano il più delle volte saldamente in mano alle ditte appaltatrici. La separazione tra l' iter, tutto pubblico, del progetto e l' appalto, contratto privatistico necessario per realizzarlo, è il primo passo sulla strada della trasparenza e dell' efficienza. La fretta è spesso cattiva consigliera e i dibattiti preventivi non svolti nella fase in cui si elabora un progetto, si trascinano poi, per anni, nelle aule giudiziarie. L' inchiesta pubblica sul progetto e una procedura, anche semplificata, di Vai garantiscono la ragionevolezza (e probabilmente la non impugnazione) della scelta finale. Aspettare autorizzazioni, visti e pareri nella fase in cui l' opera è già stata appaltata apre un discorso a più interlocutori, foriero di tangenti e malaffare, che allunga indefinitamente i tempi dell' appalto. Se c' è un progetto approvato, ci dovrebbero essere contestualmente anche i permessi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 24
20 aprile 2015 Pagina 8 Il Sole 24 Ore
20 aprile 2015 Pagina 26 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione Patto. Non è ancora partito il monitoraggio per gli enti capofila. Unioni, compensazioni impossibili entro aprile Le incertezze operative che gli enti locali devono affrontare in questo periodo non sono limitate al rendiconto. Sul fronte del Patto d i stabilità, c' è ancora da attendere il decreto enti locali che dovrebbe accogliere il nuovo Patto 2015. Ancora sospesa la rilevazione di I f e l s u g l i enti c a p o f i l a , n e c e s s a r i a p e r correggere gli effetti negativi sul patto di stabilità connessi alla gestione di funzioni e servizi i n f o r m a a s s o c i a t a , m e d i a n t e l a riduzione degli obiettivi dei Comuni capofila e il corrispondente aumento degli obiettivi dei Comuni associati, previo accordo fra gli stessi (all' articolo 6bis, comma 31, legge 183/2011, come modificato dal comma 491 della legge 190/2014). Un comunicato pubblicato n e i giorni scorsi da Ifel rinvia la scadenza ai prossimi giorni, ma il termine del 30 aprile per l a comunicazione dei dati al ministero dell' Economia è ormai troppo stretto. Il 30 aprile, infine, per il Patto regionale incentivato le Regioni dovranno comunicare agli enti locali interessati e al ministero dell' Economia i saldi obiettivo rideterminati. Le Regioni avranno un incentivo pari all' 83,33% degli spazi finanziari che distribuiscono a favore dei propri comuni (75%) e delle province e città metropolitane (25%), per un totale di un miliardo. Gli spazi aggiuntivi, secondo quanto previsto dalla legge di stabilità, potranno essere utilizzati dagli enti locali beneficiari esclusivamente per pagare debiti commerciali di parte capitale maturati alla data del 30 giugno 2014. Sempre in tema di pagamenti, gli enti non devono inviare la comunicazione relativa ai debiti certi, liquidi ed esigibili, maturati fino al 31 dicembre 2014, ancora da pagare al 30 aprile 2015. L' adempimento previsto dall' articolo 7, comma 4bis del Dl 35/2013 è considerato assolto dagli obblighi di inserimento nella Piattaforma certificazione crediti delle fatture non pagate e dal successivo aggiornamento dei dati. Un comunicato pubblicato sul sito della Piattaforma chiarisce il dubbio e, sempre con riferimento agli stessi debiti, informa che ora è possibile effettuare la comunicazione d i assenza delle posizioni debitorie riferite alla stessa data (Menu del sito Ricognizione debiti > Comunicazione di assenza di posizioni debitorie). Resta quindi solo da dichiarare, per chi si trova in questa condizione, l' assenza di fatture non pagate. Il 30 aprile debutta il primo appuntamento con la pubblicazione sul sito istituzionale (nella sezione «Amministrazione trasparente/Pagamenti dell' amministrazione») dell' indicatore di tempestività dei pagamenti riferito al primo trimestre 2015. L' indicatore è definito in termini di giorni di ritardo nel pagamento ed è calcolato ponderando gli importi delle fatture per i giorni intercorsi fra data di trasmissione del mandato in tesoreria e la data scadenza. Dal 1 gennaio 2015, infatti, l' indicatore da annuale è diventato trimestrale e il termine di pubblicazione Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 26
20 aprile 2015 Pagina 26 Il Sole 24 Ore
20 aprile 2015 Pagina 10 Italia Oggi Sette Pubblica Amministrazione Split, fatture, bilanci, questionari: enti sotto stress per gli adempimenti Comuni in affanno sullo split payment. La scadenza del 16 aprile, termine ultimo per versare l' Iva divenuta esigibile nei primi tre mesi del 2015, è caduta infatti in un mese che vede impegnati gli uffici contabili degli enti locali su numerosi fronti: armonizzazioni contabili, questionari Corte dei conti, fabbisogni standard, rendiconti di gestione, bilanci d i previsione, questionari Sose e, da ultimo, le nuove regole sulla fatturazione elettronica (obbligatoria dal 31 marzo scorso). Troppi, secondo i dirigenti di ragioneria interpellati da ItaliaOggi Sette, per metabolizzare senza problemi anche il nuovo meccanismo dello split payment. Al punto che Ardel, l' associazione nazionale dei ragionieri d e g l i enti locali, ha avviato un' iniziativa relativa proprio all' insostenibilità degli adempimenti ai servizi finanziari degli enti locali, che ha ricevuto oltre mille adesioni dai comuni di tutta Italia. «L' intera procedura di split payment», spiega il responsabile amministrativo di un grande comune del Nord, «pur comprendendo le esigenze governative (necessità di assicurarsi il gettito Iva a fronte di una ridotta disponibilità da parte dell' imprese a versare per tempo quanto risultante a loro debito), ha generato negli enti locali una situazione di forte criticità con particolare riferimento agli stessi uffici finanziari (ragionerie comunali e provinciali). A ciò si aggiungano anche i cambiamenti dovuti dalla recente estensione del reverse charge, applicabile in presenza di attività commerciali esercitate dagli enti stessi». Tra i comuni, specie quelli più piccoli, non mancano soluzioni «alternative». Secondo quanto risulta a ItaliaOggi Sette, per evitare le norme sullo split payment alcuni acquisti sono stati effettuati direttamente dal responsabile dell' economato come persone fisiche, con successiva richiesta di rimborso di questi ultimi all' amministrazione. Qualche tema specifico è stato risolto dalla circolare n. 15/E del 2015 dell' Agenzia delle entrate nella direzione auspicata dai municipi, seppur a pochissime ore dalla deadline per il pagamento. Per esempio l' esclusione dallo split payment delle fatture dei concessionari di riscossione: «l' aggio dovuto dall' ente viene direttamente trattenuto dal fornitore dei servizi, comprensivo di Iva», osserva Simone Simeone, responsabile risorse finanziarie del comune di Massafra (Taranto), «se in forza dello split payment la sola Iva fosse dovuta tornare al comune, per consentire il successivo riversamento all' erario, la discontinuità con il passato sarebbe stata forte. Anche perché inizialmente i software gestionali non lo consentivano». Non va comunque dimenticato, aggiunge Simeone, «che in alcuni comuni, in Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 28
20 aprile 2015 Pagina 10 Italia Oggi Sette
20 aprile 2015 Pagina 21 Italia Oggi Sette Pubblica Amministrazione Verde pubblico senza imposta comunale Un' area ricompresa in una zona destinata a verde pubblico attrezzato dal piano regolatore generale non è soggetta al pagamento dell' imposta comunale. Il vincolo di destinazione, infatti, non consente di considerare l' area come edificabile poiché al contribuente viene impedito di operare qualsiasi trasformazione del bene. È quanto si legge nella sentenza n. 5992/15 della Corte di Cassazione, depositata in data 25 marzo nella cancelleria di Piazza Cavour. Il giudice con l' ermellino ha così respinto il ricorso presentato da un Comune abruzzese, che aveva impugnato una sentenza della Ctr conforme alla decisione della Suprema Corte. Se il piano regolatore generale del comune stabilisce che un' area sia destinata a verde pubblico attrezzato, tale disposizione urbanistica impedisce l' edificazione. Dunque, l' area non è soggetta al pagamento dell' Ici anche se inclusa in zona indicata come edificabile nello strumento urbanistico. Da precisare che la stessa Cassazione si era talvolta espressa anche in senso contrario, affermando la debenza dell' Ici per un' area edificabile, anche se sottoposta a vincolo urbanistico e destinata a essere espropriata (Cass. n. 9131/2007). Nella pronuncia in commento, tuttavia, viene data preminenza al fatto che «il vincolo di destinazione preclude ai privati tutte quelle trasformazioni del suolo che sono riconducibili alla nozione tecnica di edificazione», derivandone che un' area con tali caratteristiche non possa essere qualificata come fabbricabile. Nicola Fuoco Un Comune dell' Abruzzo proponeva ricorso per Cassazione contro una sentenza emessa dalla Ctr di L' Aquila, con la quale il giudice d' appello aveva confermato la sentenza di prime cure emessa dalla Ctp di Teramo, già favorevole al contribuente. Le pronunce di merito avevano censurato degli avvisi di accertamento Ici, per le annualità 19982003, emessi relativamente a delle aree destinate a verde pubblico. Secondo l' impugnazione proposta dai difensori del Comune, aveva «errato la Ctr nel ritenere non imponibile a fini Ici un' area avente previsione edificatoria di «zona a verde pubblico attrezzato»». La questione controversa trattata nella sentenza in commento, dunque, concerne il fatto che il vincolo di destinazione urbanistica a «verde pubblico» sottragga, o meno, l' area al regime fiscale dei suoli edificabili, ai fini dell' Ici. Un' area compresa in una zona destinata dal Prg a verde pubblico attrezzato, espone la Suprema corte, «è sottoposta a un vincolo di destinazione che preclude ai privati tutte quelle trasformazioni del suolo che sono riconducibili alla nozione tecnica di edificazione». Ne deriva che un' area con tali caratteristiche non può essere qualificata come fabbricabile e, quindi, il Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 30
20 aprile 2015 Pagina 21 Italia Oggi Sette
20 aprile 2015 Pagina 47 Italia Oggi Sette Pubblica Amministrazione Al via il piano promosso da Anci e Ifel in circa 150 comuni. A disposizione 1,8 milioni. I giovani in aiuto del territorio Progetti a favore della collettività realizzati da under35. Giovani protagonisti di programmi di innovazione sociale, finalizzati alla modernizzazione del territorio e al recupero di spazi a beneficio della collettività (da cui scaturiscano anche opportunità d' impiego e affinamento di abilità) in circa 150 comuni italiani. È il piano contenuto in una serie di a v v i s i pubblici p r o m o s s i d a l l ' Anci, l ' Associazione nazionale dei comuni italiani e dalla fondazione Ifel (Istituto per la finanza e l' economia locale) e da ComuneMenteGiovane e MeetYoungCities, che consentiranno il finanziamento delle iniziative agli under35, con una dotazione complessiva di 1,8 milioni di euro. Ma in cosa consisterà l' apporto di chi si aggiudicherà l' opportunità di lavorare, agendo nelle zone messe a disposizione dai sindaci? Ai ragazzi verrà consentito di realizzare una serie di interventi in tema di welfare, recupero o m i g l i o r e u t i l i z z o d e g l i s p a z i pubblici, miglioramento della mobilità collettiva ed individuale dei cittadini e, ancora, avviare progetti di stimolo alla fruizione dei beni culturali e di incremento della capacità turistica di varie zone del nostro paese, nonché impegnarsi in azioni finalizzate ad una corretta sostenibilità ambientale; a sovvenzionare le attività effettuate dai ragazzi saranno il dipartimento della Gioventù della presidenza del consiglio dei ministri e l' Agenzia nazionale per i giovani, che sono rispettivamente i soggetti finanziatori del bando ComuneMenteGiovane e di quello MeetYoungCities. Le iniziative per le quali le amministrazioni comunali intendono avvalersi delle competenze e della buona volontà di persone con meno di 35 anni (e che potrebbero, grazie a questa chance, scoprire di avere una «vena imprenditoriale» proprio partecipando alle selezioni) sono almeno 200, è stato riferito la scorsa settimana, nel corso della conferenza stampa di presentazione, a Roma, alla presenza, fra gli altri, del sottosegretario al welfare Luigi Bobba e del vice segretario generale dell' Anci Antonella Galdi. Per l' esponente governativo, in particolare, è ai nastri di partenza un ventaglio di progetti «che vedranno in prima linea i territori che faranno dell' innovazione sociale la chiave di successo per la crescita economica, sociale e culturale» della nostra penisola ma, soprattutto, per il ministero si tratta di «una sfida che abbiamo deciso di affrontare mettendo al centro le nuove generazioni, puntando sulla loro capacità di innovare e modernizzare»; il cospicuo investimento, che sfiora i 2 milioni, permetterà di rendere fruibili piani «ideati da under35, volti a facilitare l' accesso ai servizi, alla partecipazione alla vita Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 32
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