UNIONE COMUNI DEL RUBICONE - Lunedì, 20 aprile 2015 - Comune di San Mauro Pascoli

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UNIONE COMUNI DEL RUBICONE - Lunedì, 20 aprile 2015 - Comune di San Mauro Pascoli
UNIONE COMUNI DEL RUBICONE
       Lunedì, 20 aprile 2015
UNIONE COMUNI DEL RUBICONE - Lunedì, 20 aprile 2015 - Comune di San Mauro Pascoli
UNIONE COMUNI DEL RUBICONE
                                                         Lunedì, 20 aprile 2015

Comune di Gatteo
 20/04/2015 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 51
 Fiscalità locale partecipata Firma del protocollo d' intesa                                             1
 20/04/2015 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 51
 Tre incontri con i cittadini sugli allagamenti di febbraio                                              2
Comune di Savignano
 20/04/2015 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 7                            PASOLINI ERMANNO
 «Troppi silenzi sul genocidio armeno»                                                                   3
 20/04/2015 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 24
 Che tonfo Il Progresso cala il pokerissimo A segno Bolzonetti                                           4
 20/04/2015 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 2                              BILANCIONI MARCO
 «Rifiuti, a Bellini dico che possiamo fermarli Comuni, avanti le...                                     5
 20/04/2015 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 27                              LUOTTO MASSIMO
 La Corsa di poll' a Benhamdane e Martina Facciani                                                       7
 20/04/2015 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 25
 La Savignanese prende 5 gol ma si arrabbia con l' arbitro                                               8
 20/04/2015 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 49
 La "Cursa di poll" viaggia sempre a tempo di record                                                     9
Comune di San Mauro
 20/04/2015 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 5                             BARONIO BARBARA
 Rubate le offerte per i poveri                                                                          10
 20/04/2015 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 2                              BILANCIONI MARCO
 «Rifiuti, a Bellini dico che possiamo fermarli Comuni, avanti le...                                     12
 20/04/2015 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 24
 La Sammaurese rallenta Solo un pari ad Argenta                                                          14
 20/04/2015 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 3
 Villa Torlonia                                                                                          16
 20/04/2015 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 24
 La Sammaurese frena Solo un pari ad Argenta                                                             18
Pubblica Amministrazione
 20/04/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 4                                                       Valeria Uva
 Debiti e Comuni, la mappa dei pagamenti­lumaca                                                          19
 20/04/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 4                                                             V. Uv.
 Tutti più «tempestivi» (con il nuovo indicatore)                                                        21
 20/04/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 4                                                     Marco Biscella
 Una direttiva ancora inefficace                                                                         22
 20/04/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 8                                                   Giuseppe Fiengo
 Le vie per evitare la corruzione                                                                        24
 20/04/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 26                                                      A.Gu.P.Ruf.
 Unioni, compensazioni impossibili entro aprile                                                          26
 20/04/2015 Italia Oggi Sette Pagina 10                                            VALERIO STROPPA
 Split, fatture, bilanci, questionari: enti...                                                           28
 20/04/2015 Italia Oggi Sette Pagina 21
 Verde pubblico senza imposta comunale                                                                   30
 20/04/2015 Italia Oggi Sette Pagina 47                                            SIMONA D' ALESSIO
 I giovani in aiuto del territorio                                                                       32
 20/04/2015 Italia Oggi Sette Pagina 207                                          ERNESTO D' ANDREA
 Il pubblico ufficiale è nei fatti                                                                       34
 20/04/2015 Italia Oggi Sette Pagina 207                                          STEFANO MANZELLI
 Nella segnaletica stradale le dimensioni non contano                                                    36
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                                     (ed. Forlì­Cesena)
                                                    Comune di Gatteo
  Gatteo. Domattina in municipio.

  Fiscalità locale partecipata Firma del protocollo d'
  intesa
  GATTEO. E' stata programmata per domattina
  alle 11 in municipio la stipula del protocollo d'
  intesa tra il Comune di Gatteo e il Caf ­ Acli
  per il progetto fiscalità locale partecipata. «Il
  Comune di Gatteo grazie alla collaborazione
  con il partner tecnologico Cart Tech ­ dicono
  dal municipio ­ ha adottato da alcuni anni
  tecnologie informatiche e organizzative che
  consentono la gestione digitale dei tributi. L'
  accordo con il Caf­Acli rappresenta un
  ulteriore passo verso una fiscalità partecipata,
  trasparente e diretta, che possa comportare
  risparmi di tempo per i cittadini, correttezza
  dei dati e una riduzione del contenzioso con i
  cittadini».
  Domattina saranno presentati i principali
  contenuti dell' accordo. Illustreranno il progetto
  il direttore generale nazionale del Caf­Acli
  Paolo Conti, Vito D' Ambrosio presidente Car ­
  Tech Group e il sindaco Gianluca Vincenzi.

                                    Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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                                     (ed. Forlì­Cesena)
                                                    Comune di Gatteo
  Gatteo. Si inizia domani sera a Sant' Angelo.

  Tre incontri con i cittadini sugli allagamenti di
  febbraio
  GATTEO. In seguito ai gravi danni causati
  dagli eventi calamitosi che hanno colpito il
  Comune di Gatteo nel mese di febbraio, la
  giunta comunale ha organizzato una serie di
  incontri con la cittadinanza, allo scopo di
  avviare un dialogo e raccogliere elementi utili
  alla progettazione, in collaborazione con gli
  enti competent i, di interventi strutturali
  risolutivi delle criticità evidenzia tesi nel
  territorio.
  Il primo incontro si terrà martedì 21 aprile, alle
  20.30, nella sala riunioni del centro anziani
  Vitainsieme di Sant' Angelo.
  Seguirà un incontro mercoledì 29 aprile, alle
  20.30 all' Oratorio di San Rocco a Gatteo; per
  concludere martedì 5 maggio, sempre alle
  20.30, alla sala conferenze al primo piano del
  Palazzo del Turismo di Gatteo Mare.

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                                       Cesena)
                                               Comune di Savignano

  «Troppi silenzi sul genocidio armeno»
  Cerimonia all' Accademia dei Filopatridi di Savignano.

  di ERMANNO PASOLINI PRIMA celebrazione
  ufficiale presso la Rubiconia Accademia dei
  Filopatridi di Savignano del centenario del
  Genocidio degli Armeni iniziato il 24 aprile
  1915 e che portò alla morte un milione e
  mezzo di persone. Aula magna gremita per l'
  occasione. Il ricordo di questo genocidio è
  stato fatto da Sargis Ghazaryan ambasciatore
  della Repubblica di Armenia in Italia e Baykar
  Sivazliyan, presidente dell' Unione Armeni d'
  Italia. Le relazioni degli ospiti sono state
  accompagnate dalla proiezione del
  documentario Common Ground' e dalla lettura
  di alcune poesie del poeta armeno Daniel
  Varujan a cura di Annalisa Teodorani. Su tutto
  il suono magico del duduk', tipico strumento
  armeno, suonato da Aram Ipekdjian.
  Fra gli ospiti il colonnello Adriano Vernole
  comandante provinciale dei carabinieri, il
  generale Antonio D e V i t a d i B o l o g n a e i l
  comandante la stazione dei carabinieri di
  Savignano Vincenzo di Canosa. «La nostra
  missione è stata ed è trasformare i contrasti in
  sinergie dice l' ambasciatore Sargis
  Ghazaryan nominato per l' occasione accademico d' onore della Filopatridi . Il Risorgimento armeno è
  identico a quello italiano.
  Noi non vogliamo imporre la nostra memoria, ma spiegare ciò che è stato affinchè non si verifichi mai
  più. Non potrei, parlando del genocidio e di riconciliazione, non ricordare il grande gesto, anche se
  audace, di Papa Francesco.
  Più di venti Paesi europei hanno riconosciuto il genocidio del popolo armeno, un crimine dell' umanità
  che riguarda tutti.
  Ma purtroppo sono tanti e troppi coloro che stanno in silenzio, fanno finta di non sapere o sentire».
  IL PRESIDENTE dell' Unione Armeni d' Italia, Baykar Sivazliyan ha aggiunto che finalmente dopo cento
  anni è stato fatto un passo molto importante nelle direzione del riconoscimento del genocidio del popolo
  armeno. «Ringrazio l' Accademia dei Filopatridi che ha sempre dato spazio alla nostra nazione, al
  nostro popolo e al ricordo del genocidio».

                                                                                              PASOLINI ERMANNO

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                                                                                                                 3
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                                       (ed. Forlì)
                                               Comune di Savignano
  SAVIGNANESE.

  Che tonfo Il Progresso cala il pokerissimo A segno
  Bolzonetti
  Savignanese 1 Progresso 5 SAVIGNANESE:
  Pazzini, Vandi, Lessi, Bozzetto, Ronchi, Ber
  tozzi, Casadei, Bolzonetti (22' st Cardinale),
  Farneti, Dormi (29' st Ceppini), Luzzi (6' pt
  Pollini). A disp: Montanaro, Del Vecchio,
  Casoli, Pracucci. All.: Farneti.
  PROGRESSO: Auregli, Lunati (32' st
  Maiorano), Goh, Teglia (40' st Corvino), Di
  Giulio, Resta, Santovito, Lodi, Greco, Grazia
  (24' st Roccati), Di Candilo. A disp: Albertazzi,
  Grazioso, Tondi, Garetto. All. Righi.
  ARBITRI: Di Domer, Hader, Sioud.
  RETI: 7' pt Lunati (rig), 19' pt Lodi, 21' pt
  Bolzonetti, 10' st Lunati (rig), 42' st Maiorano,
  46' st Roccati.
  NOTE: Espl.: 5' pt Pazzini (fallo ultimo uomo),
  47' st Bozzetto. Amm.: Goh, Pollini
  SAVIGNANO Risultato pesantissimo ai danni
  della Savignanese, colpita duramente da un
  Progresso senza pietà, bravo a sfruttare le
  occasioni avute e i rigori guadagnati. Il match
  parte subito fortissimo: al 5' Pazzini stende
  Lunati, rosso e rigore. Entra Pollini al posto di
  Luzzi e, un minuto più tardi, lo stesso Lunati
  trasforma il primo gol della giornata. Ospiti
  che, presi dall' entusiasmo dell' inizio
  realizzano anche il secondo gol, grazie a Lodi;
  ma, solamente due minuti dopo, è Bolzonetti a
  riaprire il match. Il secondo tempo sembra la fotocopia del primo: al 10' secondo rigore per il Progresso
  e ancora Lunati realizza. Sul finale, si iscrivono al tabellino dei marcatori anche Maiorano e Roccati.

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UNIONE COMUNI DEL RUBICONE - Lunedì, 20 aprile 2015 - Comune di San Mauro Pascoli
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                                          Forlì)
                                               Comune di Savignano

  «Rifiuti, a Bellini dico che possiamo fermarli Comuni,
  avanti le fusioni»
  Il deputato Di Maio: «Vorrei un partito romagnolo»

  IL GIRO di vite sugli investimenti del ministero
  dei trasporti. Il caso rifiuti. Le possibili
  dimissioni dell'assessore all'ambiente Alberto
  Bellini. La fusione che agita Forlimpopoli e
  Bertinoro. Il nuovo corso della Regione, dopo
  mille tensioni. Ma anche le continue polemiche
  nel Pd nazionale, nel quale già da tempo si è
  schierato con il segretario e premier Matteo
  Renzi. Sono molti i fronti caldi per Marco Di
  Maio, ex segretario del Pd forlivese e
  deputato, fronti che nascono a Roma, passano
  magari da Bologna e si ripercuotono fino a
  casa sua. Il Pd governa a tutti i livelli e deve
  fronteggiare crisi non semplici. A cominciare
  dal futuro della raccolta porta a porta, tema
  fondante per cinque anni Balzani sindaco, lui
  segretario e consigliere comunale che meno di
  dieci giorni fa ha portato in piazza centinaia di
  persone per dire no all'arrivo di immondizia da
  altre regioni. O il nodo dell'E45: il neoministro
  Graziano Delrio, fedelissimo di Renzi, ha
  fermato il progetto di ammodernamento
  dell'arteria. di MARCO BILANCIONI MARCO
  Di Maio, deputato Pd, il governo ha escluso la
  nuova E45 dalle opere strategiche. Figurarsi che fine farà la piccola' tangenziale di Forlì.
  Il Comune aveva promesso i finanziamenti entro il 2019.
  «L' Anas ha chiesto un nuovo progetto per il terzo lotto, visto che nel frattempo sono cambiate alcune
  norme.
  La disponibilità c' è, ma prima che sia pronto, è prematuro parlare di finanziamenti».
  Delrio ha detto che la priorità è la Romea, i costruttori hanno preso male lo stop all' E45.
  «Il ministro è appena arrivato, fa bene a guardare con attenzione».
  Ha dei sospetti? Con l' aria che tira...
  «No. Siamo solo in una fase di ricognizione. Credo che non sia un no definitivo. Forse si può ripensare il
  tracciato».
  La Finanza ha lanciato l' allarme sull' infiltrazione della criminalità organizzata. Anche a Forlì.
  «E io rilancio la preoccupazione di alcune piccole aziende locali: che in Romagna ultimamente troppi
  appalti vengono assegnati con il criterio del massimo ribasso».

  Senta, e la povera statale 67?
  Sarà destinata alle buche?
  «Non siamo più in epoca di progetti da centinaia di milioni, ma credo che l' argomento possa essere
  affrontato con più determinazione, senza rassegnarsi alle toppe».
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UNIONE COMUNI DEL RUBICONE - Lunedì, 20 aprile 2015 - Comune di San Mauro Pascoli
20 aprile 2015
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20 aprile 2015
Pagina 27                       Il Resto del Carlino (ed.
                                          Forlì)
                                               Comune di Savignano
  Podismo Sfiorate le tremila presenze alla gara di San Vittore, in luce anche il forlivese
  Camporesi.

  La Corsa di poll' a Benhamdane e Martina Facciani
  Cesena NUMERI da record e buona qualità:
  questi gli elementi forti' che hanno
  caratterizzato ieri mattina a San Vittore la 36ª
  Corsa di poll. Le presenze nella podistica
  romagnola hanno infatti sfiorato le 3.000 unità,
  grazie anche ai 400 Peopoll runners, i
  dipendenti degli stabilimenti Amadori, e ai
  quasi 500 competitivi, presenti sul percorso
  agonistico di 17,1 km con buona parte dei
  senatori' romagnoli.
  A prendere l' iniziativa sul percorso collinare è
  Rachid Benhamdane, il marocchino che da
  qualche anno vive a Savignano, che sin dai
  primi chilometri va in testa insieme a
  Camporesi, forlivese allenato da Reggiani.
  La coppia inizia a scricchiolare al 9° km, all'
  inizio della salita che porta al Gran premio
  della montagna (10,3 km), dove il marocchino
  allunga per accumulare al Gpm un vantaggio
  di una ventina di metri. Che aumentano nella
  discesa, mentre il forlivese si accontenta della
  posizione.
  Vince dunque Rachid Benhamdane in 57'47 ,
  davanti a Camporesi (a 1'13), Del Priore (a
  2'13), Corbara (a 2'43), Perazzini (a 3'53), Manolo Montevecchi (a 3'58), Pianini (a 5'13), Sacchetti (a
  5'35), Burzicchi (a 5'53) e Matteo Merloni, decimo in 1.03'41 .
  SENZA storia la gara femminile, dominata sin dai primi metri dalla sampierana Martina Facciani, che
  sola soletta svolge il suo compitino' in 1.07'25 , mentre sugli altri gradini del podio salgono Deborah
  Montevecchi (a 6'50) e Leardini (a 7'15). In classifica seguono Graffiedi (a 7'26), Marzocchi (a 8'27) e
  Monica Orselli, sesta in 1.17'47 . Nelle categorie successi di Bellini (1.04'40), Merloni, Corbara, Valeri
  (1.03'45), Gruppioni (1.11'02) e fra le donne Graffiedi, Orselli e Vannucci (1.26'01).
  Massimo Luotto.

                                                                                              LUOTTO MASSIMO

                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

                                                                                                               7
UNIONE COMUNI DEL RUBICONE - Lunedì, 20 aprile 2015 - Comune di San Mauro Pascoli
20 aprile 2015
Pagina 25                          Corriere di Romagna
                                    (ed. Forlì­Cesena)
                                                Comune di Savignano
  Decisiva la contestata espulsione di Pazzini dopo 5 minuti: il Progresso segna due volte su
  rigore e dilaga nel finale.

  La Savignanese prende 5 gol ma si arrabbia con l'
  arbitro
  SAVIGNANESE: P a z z i n i , V a n d i , L e s s i ,
  B o z z e t t o , R o n c h i , Bertozzi, C a s a d e i ,
  Bolzonetti (22' st Cardinale), N. Farneti, Dormi
  (29' st Ceppini), Luzzi (5' pt Pollini). All.: O.
  Farneti.
  PROGRESSO: Auregli, Lunati (32' st
  Maiorano), Goh, Teglia (40' st Corvino), Di
  Giulio, Resta, Santovito, Lodi, Greco, Grazia
  (24' st Roccati), Di Candilo. All.: Righi.
  ARBITRO: Di Domenico di Faenza. RETI: 5' pt
  Lunati (rig.), 18' pt Lodi, 21' pt Bolzonetti, 10' st
  Lunati (rig.), 42' st Maiorano, 46' st Roccati.
  ESPULSO: 5' pt Pazzini.
  SAVIGNANO S U L RUBICONE. Giornata da
  dimenticare per la terna arbitrale, con la
  Savignanese che ha protestato anche se
  sembra quasi paradossale parlare di arbitri
  dopo un 1­5. Partita subito in salita per la
  Savignanese: al 5' Lunati in fuorigioco viene
  atterrato da Pazzini, calcio di rigore e
  espulsione del portiere. Entra Pollini (debutto,
  classe 1997) al posto di Luzzi e subisce subito
  il rigore calciato da Lunati. Al 11' Auregli ferma
  in area Casadei e al 13' il Progresso reclama
  per un fallo di mano in area. Al 17' Bolzonetti
  cade in area, altre proteste dei locali . Al 18'
  Dormi si fa sorprendere da Lodi che è lesto a
  infilarsi in area e battere Pollini per la seconda
  volta. Al 21' Bolzonetti di testa sfrutta un cross di Casadei e accorcia le distanze. Al 23' Lunati serve
  Teglia solo davanti a Pollini ma calcia fuori. Al 24' Casadei per la Savignanese, solo davanti a Auregli, si
  fa respingere il tiro. Al 31' cross di Casadei e colpo di testa di Farneti che non centra la porta. Al 43'
  lancio di Vandi per Farneti che arpiona la sfera ma calcia a lato. Nella ripresa Pollini atterra Lunati e lo
  stesso attaccante del Progresso segna dal dischetto. Al 15' Farneti reclama un rigore. Al 30' Pollini
  respinge una conclusione di Lunati e al 34' Casadei manca il tap in vincente. Poi nel finale di partita le
  altre due reti degli ospiti con Maiorano e Roccati.
  Giuseppe Del Bianco.

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                                     (ed. Forlì­Cesena)
                                                 Comune di Savignano

  La "Cursa di poll" viaggia sempre a tempo di record
  Tra quasi 3.000 partecipanti svettano due fuoriclasse come Benhamdane e Martina
  Facciani.

  SAN VITTORE. Vincono Rachid Benhamdane e Martina
  Facciani, «Parola di Francesco Amadori».
  Ebbene sì, alle premiazioni della 36ª "Cursa di poll",
  andata in archivio col nuovo record di presenze, quasi
  3.000, c' era anche il fondatore della prestigiosa azienda
  avicola cesenate, che insieme alla nipote Francesca ha
  fatto gli onori di casa, visto che la gara organizzata dalla
  Podistica San Vittore ­Amici della fatica si è accasata
  presso il loro stabilimento "Madre".
  Va detto che i grandi numeri collezionati vanno ascritti in
  buona parte al clima, che ieri mattina miracolosamente
  ha virato al bello, dopo la serata e la nottata di sabato
  letteralmente temporalesca.
  Al via, dato dal sindaco Paolo Lucchi, si sono presentati
  494 agonisti (altro record), coscienti di dover fare i conti
  con un percorso di km 17, comprendente le salite di via
  Gualdo ed il Gpm di via Rio Casalecchio, ma questo
  non ha spaventato il marocchino di Savignano e Mattia
  Camporesi, partiti lancia in resta salutando la
  compagnia. Benhamdane ha dettato il ritmo, che il
  forlivese è riuscito a seguire sino all' imbocco del gpm,
  posizionato circa al km 10,5, ma un cambio di marcia
  repentino l' ha convinto a difendere l' argento
  risparmiando energie in vista dei 10.000 metri Societari Regionali su pista.
  Per il neo capitano della Dinamo Sport Igea Marina il tratto di discesa, lam bendo anche la famosa Villa
  Silvia, e quello pianeggiante che riportava alla base sono serviti solo per incrementare il vantaggio, che
  al termine, rispetto al suo 57'47", ammontava a 1'13".
  In un' ora tonda ha chiuso poi il primo cesenate, Giuseppe Del Priore, seguito a 30" dal suo allenatore
  Roberto Corbara, poi Perazzini (1.01'40"), Montevecchi (1.01'45"), Piani ni (1.03') e Sacchetti (1.03'22").
  Brava Martina. Ori di categoria per Bellini (1 . 04' 4 0 " ) , Merlon i (1.03'41"), Corbara, Valeri (1.03'45 ")
  e Gruppioni (1.11'02 "). Tra le donne Martina Facciani riesce finalmente a centrare l' en plein delle gare
  cesenati, dopo aver fatte sue la "Notturna di San Giovanni" ed il "Giro dei Gessi", con una gara in
  controllo a risparmio energetico. Il suo microchip ha fatto segnare 1.07'25", ben 6'50" meglio della
  Montevecchi e 7'05" della Leardini.
  Nelle categorie l' hanno spuntata Graffi e d i (1 .14 ' 51 " ) , Orse l l i (1.17'35 ") e Vann ucci (1.25'49 ").
  Raccolti più di 1.000 euro a favore dell' Anffas territoriale, per la costruzione della "Fattoria dell'
  ospitalità", e tra gli oltre 400 dipendenti A madori, targati per l' occasione "Peopoll Runners", hanno
  primeggiato Max Gherardi (1.06'22") e Francesca Bisacchi (1.32'41").
  Danny Frisoni.

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                                         Cesena)
                                                Comune di San Mauro
  SICUREZZA IL FURTO IERI MATTINA ALLA PARROCCHIA DI SAN MAURO IN VALLE.

  Rubate le offerte per i poveri
  Erano state raccolte dai bambini. Il colpo durante la messa.

  di BARBARA BARONIO SONO ENTRATI in
  canonica durante la messa e hanno rubato i
  soldi che i bambini avevano donato ai poveri.
  Incredulità, sconforto e tanto dispiacere: ecco
  quanto traspariva dallo sguardo di don Guido
  Rossi parroco di San Mauro in Valle che ieri
  durante la messa delle 11 è stato vittima di un
  furto nella sua canonica. I ladri (si pensa siano
  stati più di uno visto il caos che regnava nell'
  abitazione del sacerdote), sono penetrati nella
  canonica approfittando dell' assenza del don e
  dei suoi collaboratori che si trovavano in
  chiesa per la funzione domenicale. Sono
  entrati dal retro dell' abitazione, dove non
  erano ancora state installate le telecamere,
  scassinando una porta finestra. Hanno agito
  con grande velocità, rovistando in ogni stanza
  e mettendo a soqquadro tutto l' appartamento.
  Al termine della messa un collaboratore della
  parrocchia e lo stesso don Guido si sono resi
  subito conto che qualcuno era entrato in casa
  perché hanno trovato le luci accese e i mobili
  della sala da pranzo con tutti i cassetti aperti.
  Da un primo sopralluogo appare evidente che
  i delinquenti cercassero solo soldi e oggetti preziosi.
  Sono state sottratte qualche centinaia di euro (circa 600) tra cui vi erano anche quelli dei risparmi dei
  bambini del catechismo destinati ai poveri. Questo furto colpisce non solo don Guido, ma tutta la
  comunità.
  «Tutti gli anni spiega don Guido consegno ad ogni bambino e ragazzo del catechismo un salvadanaio
  in occasione della Quaresima invitandoli a raccogliere qualche risparmio da donare ai poveri. Poi dopo
  Pasqua i bambini riportano il salvadanaio in parrocchia e noi raccogliamo tutte le loro offerte e le
  destiniamo ai bisognosi. Speravo di aver arginato il pericolo di furti aggiunge sconsolato don Guido con
  l' installazione di due telecamere, ma ora dovrò dotarmi di un sistema che abbia un maggior raggio d'
  azione. Il mio desiderio infatti è quello di poter lasciare aperta la chiesa sempre per consentire a tutti di
  entrare e dire una preghiera in qualsiasi ora della giornata e non solo in concomitanza delle funzioni».
  Ancora una volta la zona di San Mauro in Valle è presa di mira dai ladri. La comunità di San Mauro che
  in passato era stata colpita più volte da ladri professionisti ha subìto uno strano furto anche a febbraio
  quando don Guido ha visto scomparire un attaccapanni di ferro battuto.
  «UN GIORNO mi sono accorto che era sparito dalla cripta l' attaccapanni in ferro battuto di proprietà
  della parrocchia da moltissimi anni (oltre 70). Così mi sono deciso ad inserire una sistema di video
  sorveglianza, purtroppo solo in prossimità degli ingressi all' abitazione e alla chiesa, e ho avvisato la
  mia comunità dell' anomala sottrazione. Alla fine di marzo mi sono ritrovato in chiesa un attaccapanni

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                                          Forlì)
                                               Comune di San Mauro

  «Rifiuti, a Bellini dico che possiamo fermarli Comuni,
  avanti le fusioni»
  Il deputato Di Maio: «Vorrei un partito romagnolo»

  IL GIRO di vite sugli investimenti del ministero
  dei trasporti. Il caso rifiuti. Le possibili
  dimissioni dell'assessore all'ambiente Alberto
  Bellini. La fusione che agita Forlimpopoli e
  Bertinoro. Il nuovo corso della Regione, dopo
  mille tensioni. Ma anche le continue polemiche
  nel Pd nazionale, nel quale già da tempo si è
  schierato con il segretario e premier Matteo
  Renzi. Sono molti i fronti caldi per Marco Di
  Maio, ex segretario del Pd forlivese e
  deputato, fronti che nascono a Roma, passano
  magari da Bologna e si ripercuotono fino a
  casa sua. Il Pd governa a tutti i livelli e deve
  fronteggiare crisi non semplici. A cominciare
  dal futuro della raccolta porta a porta, tema
  fondante per cinque anni Balzani sindaco, lui
  segretario e consigliere comunale che meno di
  dieci giorni fa ha portato in piazza centinaia di
  persone per dire no all'arrivo di immondizia da
  altre regioni. O il nodo dell'E45: il neoministro
  Graziano Delrio, fedelissimo di Renzi, ha
  fermato il progetto di ammodernamento
  dell'arteria. di MARCO BILANCIONI MARCO
  Di Maio, deputato Pd, il governo ha escluso la
  nuova E45 dalle opere strategiche. Figurarsi che fine farà la piccola' tangenziale di Forlì.
  Il Comune aveva promesso i finanziamenti entro il 2019.
  «L' Anas ha chiesto un nuovo progetto per il terzo lotto, visto che nel frattempo sono cambiate alcune
  norme.
  La disponibilità c' è, ma prima che sia pronto, è prematuro parlare di finanziamenti».
  Delrio ha detto che la priorità è la Romea, i costruttori hanno preso male lo stop all' E45.
  «Il ministro è appena arrivato, fa bene a guardare con attenzione».
  Ha dei sospetti? Con l' aria che tira...
  «No. Siamo solo in una fase di ricognizione. Credo che non sia un no definitivo. Forse si può ripensare il
  tracciato».
  La Finanza ha lanciato l' allarme sull' infiltrazione della criminalità organizzata. Anche a Forlì.
  «E io rilancio la preoccupazione di alcune piccole aziende locali: che in Romagna ultimamente troppi
  appalti vengono assegnati con il criterio del massimo ribasso».

  Senta, e la povera statale 67?
  Sarà destinata alle buche?
  «Non siamo più in epoca di progetti da centinaia di milioni, ma credo che l' argomento possa essere
  affrontato con più determinazione, senza rassegnarsi alle toppe».
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                                  (ed. Forlì­Cesena)
                                              Comune di San Mauro
  Noschese risponde a Grazdhani, poi Bonandi spreca.

  La Sammaurese rallenta Solo un pari ad Argenta
  ARGENTA (Fe). La Sammaurese rallenta,
  proprio sul più bello, e ora deve guardarsi le
  spalle perchè il Ravenna è salito a ­1. La
  squadra di Protti, insomma, è ancora padrona
  del proprio destino ma ora non può più
  sbagliare dopo questo 1­1.
  Nel primo tempo l' Argentana ha chiuso con
  intelligenza ed abnegazione, trovando pochi
  spazi in avanti ma senza soffrire più di tanto.
  Al 4', Saetta di Bonandi da fuori, che esce di
  poco. All' 8' punizione arrotata e maligna di
  Bonandi dai 18 metri che va larga di un palmo,
  vicina all' incrocio. Al 29' grande uscita di
  Ruffilli che mette il palmo sulla palla calciata
  da Pieri e respinge. Ci prova Bonandi da fuori
  al 30', poi Scarponi dai 20 metri al 37' manda
  alto. Al 43' Speranza con un destro raso terra
  manda largo di un metro in diagonale.
  Ripresa e Scarponi, in diagonale, impegna
  Ruffilli. La Sammaurese, fin qui bloccata con
  una certa tranquillità, cresce ed i granata
  provano a pungere con azioni di
  alleggerimento. Appena entrato Ndiaye trova
  modo di travolgere con un fallo tanto netto
  quanto inutile Pagani in piena area. Rigore
  netto. Batte Grazdhani, che svernicia la parte
  inferiore della traversa con una sassata
  violenta che finisce poi in fondo al sacco.
  Esultanza? Macchè.
  Passa un minuto, punizione da sinistra di Domeniconi, la palla arriva sui piedi di Noschese, lasciato
  solo a tre passi da Ruffilli. E Noschese non sbaglia. Sammaurese aumenta, come un' onda si marea.
  Ma il frangiflutti granata non molla, anche se Bonandi spreca il match ­ball al 94'.
  CENTESE:Alberghini, Mat. Marchesi, Kula, Di Blasi, Lonardo, Lanzarini, Franchino, Lo Ellhadj (15' pt
  Leggieri), Budriesi, Olivo, Mazzilli (18' st Man. Marchesi).
  All.: D' Astoli.
  SAMPIERANA: Venghi, Quaranta, Giovanetti, Canali (13' st Ensini), Braccini, Manucci, Lanzi, Petrini,
  Pasolini (40' st Gregori), Valori (46' st Battistini II), Carrozzo. All.: Freschi.
  ARBITRO: Piro di Parma. RETI: 14' pt Valori, 26' pt Budriesi (rig.), 24' st Carrozzo.
  AMMONITI: Pasolini, Carrozzo. ESPULSO: 40' pt Lanzi.
  ARGENTANA: Ruffilli, Brandolini, Amadori, Saletti (25' st Farina), Alberi, Caidi, Speranza, Folegatti,
  Manica (31' st Righini), Pagani (47' st Azzolini), Grazhdani. All.: Simeoni.
  SAMMAURESE: Andreani, Tartabini, Buda (18' st Noschese), Rosini, Monti, Bezzi, Scarponi,
  Domeniconi, Pieri (44' st Tani), Bonandi, Zafferani (18' st Ndiaye). All.: Gozi (Protti squalificato).
  ARBITRO: Pette di Bologna. RETI: 19' st Grazdhani (rig.
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                                        (ed. Forlì)
                                                Comune di San Mauro
  UN PATRIMONIO STORICO UNICO.

  Villa Torlonia
  L' IDEA Può diventare un Centro Tematico di Servizio e promuovere i prodotti simbolo e
  i territori, fare didattica e formazione, cultura e svago. Con 5 viaggi: storia, cultura,
  tradizione, artigianato, industria.

  Nel 2001 al Comune di San Mauro Pascoli fu
  presentato il progetto preliminare per
  valorizzare turisticamente "Villa Torlonia" la
  storica "Torre" pasco liana. Le origini di questo
  luogo risalgono all' epoca romana conosciuto
  con il nome "Giovedìa", diventato nel periodo
  rinascimentale la dimora di Antonia di
  Balignano madre di Sigismondo Pandolfo
  Malatesta signore di Rimini, di Domenico
  Novello signore di Cesena, e di Roberto
  G a l e o t t o m o r t o i n o d o r e d i santità e
  riconosciuto "beato". Il luogo poi entrò a far
  parte delle proprietà dei Principi Torlonia, che
  il Principe Alessandro nel XIX secolo trasformò
  in una "Fattoria Modello" un esempio in
  Europa. Era una tenuta con 145 poderi,
  comprendeva circa duemila ettari divisi in
  quattro sezioni: la coltivazione del grano di cui
  se ne ricavavano centomila quintali; l'
  allevamento di bestiame con mille trecento
  capi, fra cui la selezionata razza bovina
  romagnola; cinquemila novecento alberi da
  frutta e cinquantaseimila alberi di alto fusto;
  nella settecentesca cantina venivano prodotti
  tredicimila ettolitri di vino, fra cui uno
  spumante apprezzato dal poeta Giovanni
  Pascoli da lui battezzato "Champagne la Tur" ,
  ventimila bottiglie inviate in varie capitali
  europee. Il padre del poeta quando venne assassinato era il fattore della Tenuta Torlonia, e la famiglia
  abitava nella casa di fianco alla monumentale villa. Il Pascoli amministrava una grande azienda agricola
  con ot tanta case coloniche dalla caratteristica architettura rurale riminese ­cesenate col classico
  portico. Nel corpo centrale c' era una importante scuderia, palazzine adibite a magazzino per lo
  stoccaggio dei prodotti agricoli, depositi per le attrezzature da lavoro, fra cui cinquemila cesti di vimini
  per la raccolta dell' uva. Nei pressi delle cantine esisteva un locale con grandi scansie in legno su cui
  giacevano cinquantamila bottiglie di vino pregiato.
  All' interno della corte si affacciavano botteghe di artigiane e rimesse per le modernissime macchine per
  lavorare il terreno, come il primo trattore a vapore. Villa Torlonia rappresenta un importante patrimonio
  che si presta per diventare un luogo della narrazione storicizzata adatto per sedurre i moderni
  viaggiatori amanti della conoscenza. La posizione geografica le consentirebbe di diventare un moderno
  "Centro Tematico di Servizio" della Romagna essendo collocato nella parte sud della regione nei pressi
                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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20 aprile 2015
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20 aprile 2015
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                                                Comune di San Mauro

  La Sammaurese frena Solo un pari ad Argenta
  FINISCE 1­1 La capolista, in svantaggio per la rete su rigore di Grazhdani provocata da
  un fallo del nuovo entrato Ndiaye, pareggia a metà della ripresa con Noschese. Nel
  primo tempo occasioni per Bonandi e Monti. Nella ripresa le due reti.

  Argentana 1 Sammaurese 1 ARGENTANA:
  Ruffilli, Brandolini, Amadori, Saletti (24' st
  Farina), Alberi, Caidi, Speranza, Folegatti,
  Manica (29' st Righini), Pagani, Grazhdani. A
  disp: Biavati, Azzo lini, Cocchi, Kaja, Ugolini.
  All. Simeoni SAMMAURESE: Andreani,
  Tartabini, Buda (15' st Noschese), Rosini,
  Monti, Bezzi, Scarponi, Domeniconi, Pieri (45'
  st Tani), Bonandi, Zafferani (15' st Ndiaye).
  A disp: Capizzi, Babbini, Brolli, Gjordumi. All.
  Gozzi ARBITRO: Pette di Bologna RETI: 25' st
  Grazhdani (rig), 27' st' Noschese NOTE:
  Amm.: Speranza, Grazhdani ARGENTA
  Passo falso che può costar caro alla
  Sammaurese ( a v v i c i n a t a d a l R a v e n n a
  vincente e ora solo a +1), fermata sull' 1­1 da
  un' ottima Argentana, brava a sfruttare il fattore
  campo dalla propria. Match problematico per
  gli uomini di Protti, che hanno trovato difficoltà
  a imporre il proprio gioco a causa di un campo
  in condizioni non ottimali andando ad
  avvantaggiare un' abituata Argentana. Da
  sottolineare l' inedito tridente dei giallorossi,
  composto da Zafferani, Bonandi e Pieri. Il
  primo tempo è equilibrato e le occasioni
  arrivano alla spicciolata. La prima arriva sui
  piedi del solito Bonan di, ma la mira non è
  delle migliori e la palla esce. L' occasione più
  ghiotta dei primi 45 minuti è un tiro di Monti a botta sicura, respinto, però, da Ruffilli. Il secondo tempo
  continua sulla falsariga del primo, ma a cambiare le carte in tavola è il doppio cambio attuato dalla
  Sammaurese: Ndiaye e Noschese. Il primo al 25' commette il fallo del rigore ai danni di Pagani e
  Grazhdani ringrazia, battendo Andreani con una botta centrale; il secondo, invece, con il gol del
  pareggio, due minuti dopo. Tutto nasce da un cross respinto centralmente da Ruffilli, ne nasce una
  mischia, risolta proprio dall' ex Ravenna. L' ultima parte dell' incontro è di stampo Sammaurese, ma l'
  Argentana si chiude bene e si porta a casa il pareggio. L' unica chance degli ospiti sul finale è un tiro di
  Noschese al 95', ma la palla sfiora il palo ed esce.

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  Debiti e Comuni, la mappa dei pagamenti­lumaca
  Sanzioni ai 17 capoluoghi che non rispettano i 90 giorni.

  Per essere pagate dal Comune di Reggio
  Calabria le imprese hanno aspettato ­ in media
  ­ due anni. Al contrario, a Trento ci si può
  presentare alla cassa con quasi un mese d'
  anticipo rispetto alla scadenza della fattura ed
  essere sicuri di ricevere l' assegno del
  sindaco.
  T r a i Comuni capoluogo di provincia quello
  calabro è il peggior pagatore (ma ha diverse
  attenuanti), con un' attesa media l' anno scorso
  pari a 734 giorni.
  All' opposto, il più rapido nel saldare i fornitori
  è il Comune di Trento, che in media è riuscito
  a pagare 22 giorni prima della scadenza
  pattuita.
  Le performance Reggio Calabria e Trento si
  trovano, rispettivamente, al primo e all' ultimo
  posto della classifica dei peggiori pagatori tra i
  Comuni capoluogo di provincia, stilata dal
  Sole 24 Ore del Lunedì in base all'«Indicatore
  di tempestività dei pagamenti». Un indice
  ufficiale e, soprattutto, omogeneo, che per la
  prima volta da quest' anno tutti gli enti locali
  devono calcolare e pubblicare sulla sezione
  "Amministrazione trasparente" del proprio sito.
  Un valore che, se superiore ai 90 giorni, fa
  scattare tagli alle spese e il blocco delle assunzioni.
  I dati sono riferiti al 2014, da pubblicare entro il 30 gennaio scorso, come prevede il decreto Irpef (Dl
  66/2014) e da aggiornare poi ogni tre mesi. Ma non tutti l' hanno fatto: all' appello mancano ancora ­
  solo tra i Comuni capoluogo ­ 132 realtà (si veda la lista degli inadempienti nelle note della tabella a
  fianco) compresi due capoluoghi di regione come Aosta (ferma al 2012 e senza indice unitario) e
  Campobasso. Al contrario c' è chi si è portato avanti e prima della data ultima del 30 aprile prossimo ha
  già pubblicato l' indice del primo trimestre 2015: tra queste Roma e Venezia, entrambe peraltro in
  appesantimento sui tempi rispetto al 2014.
  Il primato negativo di Reggio Calabria è frutto anche di un paradosso segnalato peraltro anche dall' Anci
  al momento di mettere a punto l' indicatore. Lo evidenzia lo stesso Comune nel pubblicare l' indice: ad
  alzare la media ha contribuito anche l' operazione di pulizia dei vecchi debiti portata avanti proprio l'
  anno scorso. Quelle saldate, infatti, erano per legge fatture vecchie, anteriori al 2013. Ecco il paradosso:
  proprio la «straordinaria operazione di pagamento dei debiti della Pa ­ si legge nella nota ­ è diventata
  base di calcolo per i tagli». A peggiorare poi il dato 2014 si è aggiunto anche lo stop di sei mesi ai
  pagamenti scattato quando la Corte dei conti ha bocciato il piano di riequilibrio dell' ente dissestato.
  Nelle condizioni di Reggio Calabria si potrebbero trovare molti altri Comuni (anche tra quelli a rischio
  sanzione) che hanno approfittato del Dl sblocca­debiti e ora si ritrovano penalizzati da un indice
  strutturato «per cassa». Così, per esempio, Napoli, che vanta una performance di soli 42,5 giorni di
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  La curiosità.

  Tutti più «tempestivi» (con il nuovo indicatore)
  In coincidenza con l' arrivo di tagli e sanzioni
  per gli enti locali "cattivi pagatori" è scattata da
  quest' anno anche una nuova metodologia di
  calcolo dell' indicatore di tempestività dei
  pagamenti.
  Il meccanismo si è andato affinando rispetto ai
  precedenti: mentre prima l' indice altro non era
  che il rapporto tra i giorni di ritardo e il numero
  delle fatture in arretrato, da quest' anno (a
  valere sul 2014) con il Dpcm emanato il 22
  settembre 2014 questo rapporto viene ora
  ponderato, tenendo conto sia dell' importo
  della fattura sia degli importi totali pagati nel
  periodo di riferimento (anno o trimestre).
  In questo modo si compensano un po' i ritardi
  con eventuali pagamenti a termine o,
  addirittura, in anticipo.
  Un meccanismo che ha consentito, in prima
  battuta, un abbattimento dell' indice.
  Prendiamo, per esempio, il Comune di Bari:
  oggi vanta un ritardo di soli 33,5 giorni, contro i
  72 calcolati per lo stesso periodo con il
  precedente metodo.
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                                               V. Uv.

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  Saldo delle fatture. L' indagine di Fondazione Impresa segnala miglioramenti lenti.

  Una direttiva ancora inefficace
  I ritardi nel saldo delle fatture per le piccole
  imprese? Restano molto elevati e
  diminuiscono a piccoli passi, nonostante l'
  Italia sia stato uno dei primi Paesi Ue a
  recepire la Direttiva sui tempi di pagamento.
  Anzi, a fronte di un livello di conoscenza sui
  termini di pagamento della Pa alle imprese
  pari al 90% circa, ancora due terzi degli
  imprenditori titolari di aziende con meno di
  venti addetti ritiene che la direttiva non abbia
  sortito effetti positivi.
  Giudizi più lusinghieri, invece, raccolgono le
  misure adottate dai Governi nel triennio 2012­
  2014, visto che solo una Pmi su sette ha
  ancora in sospeso pagamenti datati 2013.
  A rivelare il trend è l' ultima indagine effettuata
  da Fondazione Impresa su un campione di
  circa mille imprese con meno di 20 addetti, in
  base alla quale i tempi medi di attesa si
  attestano ancora sopra i cento giorni nei
  r a p p o r t i c o n l a Pubblica amministrazione
  (102,3), mentre per quanto riguarda le
  prestazioni verso i privati i tempi medi di
  pagamento si fermano poco sotto gli 80 giorni
  (79,7).
  La Direttiva Ue ­ giova ricordarlo ­ impone dal
  2013 il tetto dei 30 giorni per la Pa e dei 60 per i privati (visto però il perdurare dei pesanti ritardi, dopo
  vari ammonimenti, nel giugno 2014 la Commissione europea ha aperto una procedura d' infrazione
  contro l' Italia).
  «Dall' entrata in vigore della Direttiva pagamenti ­ spiega Daniele Nicolai, curatore della ricerca ­ gli
  imprenditori hanno riscontrato solo una parziale riduzione dei tempi di pagamento con benefici minimi
  per le piccole imprese. Osservando l' andamento storico delle nostre indagini emerge che si registrano
  attese solo leggermente inferiori rispetto a quanto si verificava nel primo semestre del 2012, quando la
  crisi economica ha ricominciato a mordere con maggiore pervasività».
  Nei rapporti con la Pubblica amministrazione le aziende costrette a essere "più pazienti" sono le Pmi
  del manifatturiero e dei servizi, che attendono rispettivamente 112,3 giorni (solo 10,1 in meno dall'
  entrata in vigore della Direttiva) e 111,6 giorni (­26,1), mentre le imprese commerciali confermano tempi
  di pagamento più bassi (47,2 giorni). Interessante anche il dato delle imprese artigiane, che con 106,4
  giorni sperimentano una riduzione più ampia (­18,6 rispetto a due anni fa).
  A livello territoriale le differenze risultano meno marcate: solo il Nord­Ovest si stacca dalle altre aree
  collocandosi sotto il "muro" dei 100 giorni (98,6), mentre il Nord­Est (102,2 giorni), il Centro (103,7) e il
  Mezzogiorno (105,8 giorni) restano sopra questo tetto.
  Visti questi numeri, tra le piccole imprese resiste un «generale senso di sfiducia» sul rispetto dei tempi
  di pagamento.
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  APPALTI PUBBLICI.

  Le vie per evitare la corruzione
  È opinione diffusa che la corruzione negli
  appalti pubblici p r e s e n t i i n I t a l i a a s p e t t i
  sistemici, che portano a riproporre il fenomeno
  malgrado i ricorrenti scandali e l' unanime
  condanna che li accompagna. Diventa utile
  capire quali siano questi problemi strutturali e
  vedere se esistono percorsi per risolverli.
  Robert McNamara, ministro della Difesa ai
  tempi di John F. Kennedy, poneva come
  requisito essenziale per realizzare senza
  s p r e c h i u n a g r a n d e o p e r a pubblica t r e
  semplici condizioni: the money (i
  finanziamenti), the management (la gestione)
  e the environmental impact assessment (la
  valutazione d' impatto ambientale, Vai). Le tre
  condizioni riguardavano tutte il progetto
  definitivo, la cui esistenza e completezza
  costituiscono una pre­condizione e la base di
  partenza di ogni iniziativa.
  Le amministrazioni pubbliche italiane, a partire
  dagli anni 80, hanno perso progressivamente,
  in quasi tutti i settori della loro attività, la loro
  tradizionale capacità tecnica: occorre oggi
  ricostruirla e metterla a disposizione di chi
  decide. È un' operazione lunga e complicata,
  che tuttavia può essere agevolata creando il
  modo, nel medio periodo, di fidelizzare i piccoli e grandi progettisti privati all' amministrazione che
  progetta piuttosto che alle imprese appaltatrici. Il rapporto tra i progettisti, anche privati, e i poteri
  pubblici deve essere diretto e non può dipendere dall' impresa che realizza l' opera. Il vantaggio dei
  progettisti sarebbe quello di avere maggiore stabilità e trasparenza negli incarichi e di evitare il taglio
  dei loro onorari usualmente praticato dalle ditte appaltatrici; per le amministrazioni quello di poter
  contare su un progetto e una direzione dei lavori di pieno affidamento.
  L' Oice (l' associazione delle organizzazioni di ingegneria e consulenza tecnico­economica) nel 2000
  rifiutò questa ipotesi. Da allora il problema non si è più posto: il progetto e le sue varianti restano il più
  delle volte saldamente in mano alle ditte appaltatrici. La separazione tra l' iter, tutto pubblico, del
  progetto e l' appalto, contratto privatistico necessario per realizzarlo, è il primo passo sulla strada della
  trasparenza e dell' efficienza.
  La fretta è spesso cattiva consigliera e i dibattiti preventivi non svolti nella fase in cui si elabora un
  progetto, si trascinano poi, per anni, nelle aule giudiziarie. L' inchiesta pubblica sul progetto e una
  procedura, anche semplificata, di Vai garantiscono la ragionevolezza (e probabilmente la non
  impugnazione) della scelta finale. Aspettare autorizzazioni, visti e pareri nella fase in cui l' opera è già
  stata appaltata apre un discorso a più interlocutori, foriero di tangenti e malaffare, che allunga
  indefinitamente i tempi dell' appalto. Se c' è un progetto approvato, ci dovrebbero essere
  contestualmente anche i permessi.
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  Patto. Non è ancora partito il monitoraggio per gli enti capofila.

  Unioni, compensazioni impossibili entro aprile
  Le incertezze operative che gli enti locali
  devono affrontare in questo periodo non sono
  limitate al rendiconto. Sul fronte del Patto d i
  stabilità, c' è ancora da attendere il decreto
  enti locali che dovrebbe accogliere il nuovo
  Patto 2015. Ancora sospesa la rilevazione di
  I f e l s u g l i enti c a p o f i l a , n e c e s s a r i a p e r
  correggere gli effetti negativi sul patto di
  stabilità connessi alla gestione di funzioni e
  servizi i n f o r m a a s s o c i a t a , m e d i a n t e l a
  riduzione degli obiettivi dei Comuni capofila e
  il corrispondente aumento degli obiettivi dei
  Comuni associati, previo accordo fra gli stessi
  (all' articolo 6­bis, comma 31, legge 183/2011,
  come modificato dal comma 491 della legge
  190/2014). Un comunicato pubblicato n e i
  giorni scorsi da Ifel rinvia la scadenza ai
  prossimi giorni, ma il termine del 30 aprile per
  l a comunicazione dei dati al ministero dell'
  Economia è ormai troppo stretto. Il 30 aprile,
  infine, per il Patto regionale incentivato le
  Regioni dovranno comunicare agli enti locali
  interessati e al ministero dell' Economia i saldi
  obiettivo rideterminati. Le Regioni avranno un
  incentivo pari all' 83,33% degli spazi finanziari
  che distribuiscono a favore dei propri comuni
  (75%) e delle province e città metropolitane (25%), per un totale di un miliardo. Gli spazi aggiuntivi,
  secondo quanto previsto dalla legge di stabilità, potranno essere utilizzati dagli enti locali beneficiari
  esclusivamente per pagare debiti commerciali di parte capitale maturati alla data del 30 giugno 2014.
  Sempre in tema di pagamenti, gli enti non devono inviare la comunicazione relativa ai debiti certi, liquidi
  ed esigibili, maturati fino al 31 dicembre 2014, ancora da pagare al 30 aprile 2015.
  L' adempimento previsto dall' articolo 7, comma 4­bis del Dl 35/2013 è considerato assolto dagli
  obblighi di inserimento nella Piattaforma certificazione crediti delle fatture non pagate e dal successivo
  aggiornamento dei dati. Un comunicato pubblicato sul sito della Piattaforma chiarisce il dubbio e,
  sempre con riferimento agli stessi debiti, informa che ora è possibile effettuare la comunicazione d i
  assenza delle posizioni debitorie riferite alla stessa data (Menu del sito Ricognizione debiti >
  Comunicazione di assenza di posizioni debitorie). Resta quindi solo da dichiarare, per chi si trova in
  questa condizione, l' assenza di fatture non pagate.
  Il 30 aprile debutta il primo appuntamento con la pubblicazione sul sito istituzionale (nella sezione
  «Amministrazione trasparente/Pagamenti dell' amministrazione») dell' indicatore di tempestività dei
  pagamenti riferito al primo trimestre 2015.
  L' indicatore è definito in termini di giorni di ritardo nel pagamento ed è calcolato ponderando gli importi
  delle fatture per i giorni intercorsi fra data di trasmissione del mandato in tesoreria e la data scadenza.
  Dal 1 gennaio 2015, infatti, l' indicatore da annuale è diventato trimestrale e il termine di pubblicazione
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  Split, fatture, bilanci, questionari: enti sotto stress
  per gli adempimenti
  Comuni in affanno sullo split payment. La
  scadenza del 16 aprile, termine ultimo per
  versare l' Iva divenuta esigibile nei primi tre
  mesi del 2015, è caduta infatti in un mese che
  vede impegnati gli uffici contabili degli enti
  locali su numerosi fronti: armonizzazioni
  contabili, questionari Corte dei conti,
  fabbisogni standard, rendiconti di gestione,
  bilanci d i previsione, questionari Sose e, da
  ultimo, le nuove regole sulla fatturazione
  elettronica (obbligatoria dal 31 marzo scorso).
  Troppi, secondo i dirigenti di ragioneria
  interpellati da ItaliaOggi Sette, per
  metabolizzare senza problemi anche il nuovo
  meccanismo dello split payment. Al punto che
  Ardel, l' associazione nazionale dei ragionieri
  d e g l i enti locali, ha avviato un' iniziativa
  relativa proprio all' insostenibilità degli
  adempimenti ai servizi finanziari degli enti
  locali, che ha ricevuto oltre mille adesioni dai
  comuni di tutta Italia.
  «L' intera procedura di split payment», spiega
  il responsabile amministrativo di un grande
  comune del Nord, «pur comprendendo le
  esigenze governative (necessità di assicurarsi
  il gettito Iva a fronte di una ridotta disponibilità
  da parte dell' imprese a versare per tempo
  quanto risultante a loro debito), ha generato
  negli enti locali una situazione di forte criticità con particolare riferimento agli stessi uffici finanziari
  (ragionerie comunali e provinciali). A ciò si aggiungano anche i cambiamenti dovuti dalla recente
  estensione del reverse charge, applicabile in presenza di attività commerciali esercitate dagli enti
  stessi». Tra i comuni, specie quelli più piccoli, non mancano soluzioni «alternative». Secondo quanto
  risulta a ItaliaOggi Sette, per evitare le norme sullo split payment alcuni acquisti sono stati effettuati
  direttamente dal responsabile dell' economato come persone fisiche, con successiva richiesta di
  rimborso di questi ultimi all' amministrazione.
  Qualche tema specifico è stato risolto dalla circolare n. 15/E del 2015 dell' Agenzia delle entrate nella
  direzione auspicata dai municipi, seppur a pochissime ore dalla deadline per il pagamento. Per
  esempio l' esclusione dallo split payment delle fatture dei concessionari di riscossione: «l' aggio dovuto
  dall' ente viene direttamente trattenuto dal fornitore dei servizi, comprensivo di Iva», osserva Simone
  Simeone, responsabile risorse finanziarie del comune di Massafra (Taranto), «se in forza dello split
  payment la sola Iva fosse dovuta tornare al comune, per consentire il successivo riversamento all'
  erario, la discontinuità con il passato sarebbe stata forte. Anche perché inizialmente i software gestionali
  non lo consentivano». Non va comunque dimenticato, aggiunge Simeone, «che in alcuni comuni, in

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  Verde pubblico senza imposta comunale
  Un' area ricompresa in una zona destinata a
  verde pubblico attrezzato dal piano regolatore
  generale non è soggetta al pagamento dell'
  imposta comunale. Il vincolo di destinazione,
  infatti, non consente di considerare l' area
  come edificabile poiché al contribuente viene
  impedito di operare qualsiasi trasformazione
  del bene. È quanto si legge nella sentenza n.
  5992/15 della Corte di Cassazione, depositata
  in data 25 marzo nella cancelleria di Piazza
  Cavour. Il giudice con l' ermellino ha così
  respinto il ricorso presentato da un Comune
  abruzzese, che aveva impugnato una
  sentenza della Ctr conforme alla decisione
  della Suprema Corte. Se il piano regolatore
  generale del comune stabilisce che un' area
  sia destinata a verde pubblico attrezzato, tale
  disposizione urbanistica impedisce l'
  edificazione. Dunque, l' area non è soggetta al
  pagamento dell' Ici anche se inclusa in zona
  indicata come edificabile nello strumento
  urbanistico. Da precisare che la stessa
  Cassazione si era talvolta espressa anche in
  senso contrario, affermando la debenza dell'
  Ici per un' area edificabile, anche se sottoposta
  a vincolo urbanistico e destinata a essere
  espropriata (Cass.
  n. 9131/2007). Nella pronuncia in commento,
  tuttavia, viene data preminenza al fatto che «il vincolo di destinazione preclude ai privati tutte quelle
  trasformazioni del suolo che sono riconducibili alla nozione tecnica di edificazione», derivandone che
  un' area con tali caratteristiche non possa essere qualificata come fabbricabile.
  Nicola Fuoco Un Comune dell' Abruzzo proponeva ricorso per Cassazione contro una sentenza emessa
  dalla Ctr di L' Aquila, con la quale il giudice d' appello aveva confermato la sentenza di prime cure
  emessa dalla Ctp di Teramo, già favorevole al contribuente. Le pronunce di merito avevano censurato
  degli avvisi di accertamento Ici, per le annualità 1998­2003, emessi relativamente a delle aree destinate
  a verde pubblico.
  Secondo l' impugnazione proposta dai difensori del Comune, aveva «errato la Ctr nel ritenere non
  imponibile a fini Ici un' area avente previsione edificatoria di «zona a verde pubblico attrezzato»».
  La questione controversa trattata nella sentenza in commento, dunque, concerne il fatto che il vincolo di
  destinazione urbanistica a «verde pubblico» sottragga, o meno, l' area al regime fiscale dei suoli
  edificabili, ai fini dell' Ici.
  Un' area compresa in una zona destinata dal Prg a verde pubblico attrezzato, espone la Suprema corte,
  «è sottoposta a un vincolo di destinazione che preclude ai privati tutte quelle trasformazioni del suolo
  che sono riconducibili alla nozione tecnica di edificazione».
  Ne deriva che un' area con tali caratteristiche non può essere qualificata come fabbricabile e, quindi, il
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20 aprile 2015
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                                               Pubblica Amministrazione

  Al via il piano promosso da Anci e Ifel in circa 150 comuni. A disposizione 1,8 milioni.

  I giovani in aiuto del territorio
  Progetti a favore della collettività realizzati da under35.

  Giovani protagonisti di programmi di
  innovazione sociale, finalizzati alla
  modernizzazione del territorio e al recupero di
  spazi a beneficio della collettività (da cui
  scaturiscano anche opportunità d' impiego e
  affinamento di abilità) in circa 150 comuni
  italiani. È il piano contenuto in una serie di
  a v v i s i pubblici p r o m o s s i d a l l ' Anci, l '
  Associazione nazionale dei comuni italiani e
  dalla fondazione Ifel (Istituto per la finanza e l'
  economia locale) e da ComuneMenteGiovane
  e MeetYoungCities, che consentiranno il
  finanziamento delle iniziative agli under35, con
  una dotazione complessiva di 1,8 milioni di
  euro. Ma in cosa consisterà l' apporto di chi si
  aggiudicherà l' opportunità di lavorare, agendo
  nelle zone messe a disposizione dai sindaci?
  Ai ragazzi verrà consentito di realizzare una
  serie di interventi in tema di welfare, recupero
  o m i g l i o r e u t i l i z z o d e g l i s p a z i pubblici,
  miglioramento della mobilità collettiva ed
  individuale dei cittadini e, ancora, avviare
  progetti di stimolo alla fruizione dei beni
  culturali e di incremento della capacità turistica
  di varie zone del nostro paese, nonché
  impegnarsi in azioni finalizzate ad una corretta
  sostenibilità ambientale; a sovvenzionare le
  attività effettuate dai ragazzi saranno il
  dipartimento della Gioventù della presidenza del consiglio dei ministri e l' Agenzia nazionale per i
  giovani, che sono rispettivamente i soggetti finanziatori del bando ComuneMenteGiovane e di quello
  MeetYoungCities.
  Le iniziative per le quali le amministrazioni comunali intendono avvalersi delle competenze e della
  buona volontà di persone con meno di 35 anni (e che potrebbero, grazie a questa chance, scoprire di
  avere una «vena imprenditoriale» proprio partecipando alle selezioni) sono almeno 200, è stato riferito
  la scorsa settimana, nel corso della conferenza stampa di presentazione, a Roma, alla presenza, fra gli
  altri, del sottosegretario al welfare Luigi Bobba e del vice segretario generale dell' Anci Antonella Galdi.
  Per l' esponente governativo, in particolare, è ai nastri di partenza un ventaglio di progetti «che
  vedranno in prima linea i territori che faranno dell' innovazione sociale la chiave di successo per la
  crescita economica, sociale e culturale» della nostra penisola ma, soprattutto, per il ministero si tratta di
  «una sfida che abbiamo deciso di affrontare mettendo al centro le nuove generazioni, puntando sulla
  loro capacità di innovare e modernizzare»; il cospicuo investimento, che sfiora i 2 milioni, permetterà di
  rendere fruibili piani «ideati da under35, volti a facilitare l' accesso ai servizi, alla partecipazione alla vita

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